If these wings could fly

di Mary_la scrivistorie
(/viewuser.php?uid=648125)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0. Indice e preludio ***
Capitolo 2: *** Rhabdofobia ***
Capitolo 3: *** Amartofobia ***
Capitolo 4: *** Agliofobia ***



Capitolo 1
*** 0. Indice e preludio ***


Indice e preludio

Benvenute, mie care anime tormentate! Ah rieccomi, a cimentarmi in una raccolta sull'ardua vita di Merope Gaunt, vittima di quindici fobie assassine. Sì, questa storia è orribile, una schifezza totale, ma come minimo devo provarci ;)

1)Rhabdofobia, paura della magia, 5 anni e mezzo;
2)Amartofobia, paura di sbagliare o peccare, 7 anni;
3)Agliofobia, paura del dolore, 11 anni;
4)Ophidiofobia, paura dei serpenti, 14 anni;
5)Atychifobia, paura di fallire, 16 anni;
6)Athazagorafobia, paura di essere ignorati o dimenticati, o di dimenticare, 18 anni;
7)Autofobia, paura di se stessi, 20 anni;
8)Criofobia, paura del freddo, del gelo o del ghiaccio, 21 anni;
9)Daemonofobia, paura dei demoni, 22 anni;
10)Epistemofobia, paura della conoscenza, 23 anni;
11)Mastigofobia, paura di essere puniti, 24 anni;
12)Ommetafobia, paura degli occhi, 25 anni;
13)Fobofobia, paura di avere paura, 27 anni;
14)Mnemofobia, paura dei ricordi, 28 anni;
15)Biofobia, paura di ogni forma vivente, 33 anni;

Approfitto per dire che il titolo è preso da una canzone di Birdy, Wings. A fra poco! 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Rhabdofobia ***


Rhabdofobia
Paura della magia, 5 anni e mezzo. 

«Sbagli tutto, sempre!».
Le parole avvelenate di Orfin mi colpirono in pieno petto, al pari di uno Schiantesimo. 
«Padre, perdonami...», squitii, buttandomi in terra per rimediare in fretta e furia al disastro.
Orvoloson stava diritto di fronte a me, con aria di superiorità. Squadrava a turno me e Orfin, e infine decise di sfilare la bacchetta dalle mie dita affusolate.
«Sciocca Magonò, non toccherai mai più la magia. O le conseguenze saranno disastrose.»
Dentro di me, una tempesta infuriava. Stupida, indegna.
Non ero degna di essere una Gaunt. Non toccherai mai più la magia. 
Non sei magica, non sei niente. 

(100 parole)

Note dell'Autrice: Pardon, qualche lettore esigeva questa sottospecie di storia da parecchio, questa è la prima Drabble. Una Merope inesperta, sognatrice, anzi, credo che la parola bambina dico tutto. La rhabdofobia, oltre ad essere una fobia alquanto strana, mi è sembrata adatta. Grazie a chi leggerà e recensirà, aw. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amartofobia ***


Amartofobia
Paura di sbagliare o di peccare, 7 anni.

«Soccombi all'oppressione.», sussurrò Orfin, senza allentare la presa intorno al collo.
Boccheggiai, senza riuscire ad urlare. L'orrore sembrava essersi impadronito di me: non riuscivo a formulare alcun pensiero.
Peccatrice di una Magonò, muori.
E desideravo davvero morire. Porre fine al dolore, diventare cenere e sgretolarmi nella putrida aria di crudeltà in cui ero sopravvissuta per ben sette anni.
«Non voglio sbagliare.», riuscii a farfugliare. Non volevo? Ma no, troppo poco. Temevo il peccato, temevo l'errore. Temevo la frusta di mio padre che dolorosamente scivolava sulla mia schiena, rendendola una massa informe, non
più umana.
Peccati ed errori, i miei torti, i miei dolori.

(103 parole)


Note dell'Autrice: Ma risalveeee! Non credo che ci siano bisogno di spiegazioni al riguardo, Merope è ancora una ragazzina, ma viene comunque picchiata e molestata. Alla prossima! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Agliofobia ***


Agliofobia
Paura del dolore, 11 anni.

Grida improvvise laceravano il bagliore del sole che penetrava dalle finestre. L'unico spicchio che mi era concesso intravedere era quello di mezzogiorno, vibrante, cocente. Un brillio che evocava quello, infinitamente più sfocato, della mia anima. 
Picchiettavo sul vetro, bramosa. Desideravo il sole sulla pelle, desideravo respirarlo. Presto sarà finita, Magonò.
Tollerai in silenzio l'ultima frustata. Mio padre la accentuò di intensità, per provocarmi un ultimo urlo di demone. Ed era ciò che ero, in quel momento. 
Mi accasciai contro il vetro della finestra, macchiandola di color porpora, quello che colava sia dal mio corpo mortale che dalla mia anima.
Spezzata da qualcosa di più forte, ecco cosa sei.

(109 parole)

Note dell'Autrice: Eccomi. Mi è piaciuto un sacco scrivere questa Drabble, anche se è orribile. Mi ci sono ben ritrovata - al livello di disperazione morale. Per ora vi saluto, a presto! <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2911850