Daddy's Little Girl (Traduzione)

di Life_fan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16-17 ***
Capitolo 17: *** capitolo 18 ***
Capitolo 18: *** capitolo 19 ***
Capitolo 19: *** capitolo 20 ***
Capitolo 20: *** capitolo 21 ***
Capitolo 21: *** capitolo 22 ***
Capitolo 22: *** capitolo 23 ***
Capitolo 23: *** capitolo 24 ***
Capitolo 24: *** capitolo 25 ***
Capitolo 25: *** capitolo 26 ***
Capitolo 26: *** capitolo 27 ***
Capitolo 27: *** capitolo 28 ***
Capitolo 28: *** capitolo 29-30 ***
Capitolo 29: *** capitolo 31 ***
Capitolo 30: *** capitolo 32 ***
Capitolo 31: *** capitolo 33 ***
Capitolo 32: *** capitolo 34-35 ***
Capitolo 33: *** capitolo 36 ***
Capitolo 34: *** capitolo 37 ***
Capitolo 35: *** capitolo 38 ***
Capitolo 36: *** capitolo 39-40 ***
Capitolo 37: *** capitolo 41 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

"Ciao Lauren." 
 
"Hey Lauren stai davvero bene oggi."
 
"Ciao Laur."
 
Salutai tutte le disperate ragazze con un cenno, questo è quello che succede ogni volta che passovo per 'il corridoio delle troie'. Si ne avevamo nella nostra scuola, era il corridoio in cui tutte le troie si incontravano prima e dopo la scuola ed era anche il corridoio che dovevo attraversare tutti i giorni per raggiungere la mia macchina 
 
Nessuno prestava attenzione a loro, a meno che non volevano qualcosa in cambio. Personalmente ritengo che sia disgustoso. Ma non erano affari miei.
 
Camminai verso la mia prima lezione, inglese, mi piaceva questa classe l'insegnate era davvero forte. E' divertente come tutti pensavano fosse severa e cattiva, ma lo era solo con le matricole e gli studenti del secondo anno. Invece gli altri studenti li adorava, dal momento che saremmo dovuti più maturi e tutto.
 
Andai verso il fondo dell'aula, dove trovai le mie due migliori amiche Alexa e Lucy. Facevamo tutte parte della squadra femminile di basket, ci eravamo incontrate il primo giorno e per qualche starna ragione eravamo diventate subito amiche.
 
"Hey Laur" disse Alexa mentre si sedeva nel banco alla mia destra.
 
"Hey" Lucy venne a sedersi nell'altro banco affianco a me. Eravamo sempre sedute nell'ultima fila ad ogni lezione.
 
"Bene, guardate chi è appena entrata" disse tranquillamente Lucy. Alzai lo sguardo verso la porta e sì, c'era lei. Camila Cabello. Lei era la ragazza più ricca e popolare e soprattutto bella da morire.
 
Quello era il mio secondo anno in quella scuola e non solo avevo notato i suoi modi civettuoli verso ogni ragazza, ma anche verso di me. Lucy continuava a sostenere che Camila 'flirtava' più con me che con le altre.
 
Penso avesse ragione, ma lei flirtava troppo con ogni ragazza.
 
Vidi Camila guardarmi, per poi sorridere e ammiccare verso di me. Forse erano per Lucy o Alexa? Abbassai lo sguardo verso il mio quaderno, cosa succederebbe se gli sorridessi di rimando e il suo sorriso e il suo occhiolino erano per qualcun'altro? Non sarebbe la prima volta.
 
"Guardala negli occhi Lauren" mormorò Alexa scuotendo la testa.
 
"Perché non può semplicemente ammettere che ha una cotta per te?" disse Lucy.
 
E' ovvio che Camila flirtava solo con le ragazze, ma per quanto ne sapevo non era mai uscita con una di loro, io invece si. Le prime due settimane dopo essere  entrata a far parte della squadra di basket, le ragazze avevano iniziato a prestarmi attenzione. E lo facevano ancora, avevo anche creato dei problemi per il numero elevato di ragazze che venivano a guardarci mentre ci allenavamo.
 
"Se lo fa, il corridoio si riempirà sicuramente di ragazze depresse". Era vero, Camila aveva molti ammiratori. Beh entrambe ne avevamo.
 
"Puoi immaginare quante ragazze piangerebbero se Lauren uscisse con Camila? Oh Dio! Anche io piangerei" Alexa e Lucy avevano cominciato a fare ipotesi su di me.
 
Le ignorai e mi girai verso la cattedra dove la professoressa stava per cominciare la lezione.


___________________________________

Alloraaaa buonasera a tutti, questa è in assoluto la prima fanfiction che traduco, spero sia di vostro gradimento e perdonatemi eventuali errori 
 
-A.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quel giorno sarebbe venuta a farci visita mia zia Judith, quindi sarei dovuta tornare direttamente a casa dopo scuola. Mio padre era stato abbastanza chiaro: non uscire con i tuoi amici e non fare tardi. E visto che l'universo amava torturarmi, non solo avevo dimenticato il telefono a casa, ma la mia stupida vecchia macchina si era rotta. Di nuovo, lasciandomi a piedi. Casa mia era distante, se fossi andata a piedi sarei arrivata il giorno dopo.
 
L'unica ragione per cui andavo ad una scuola che distava a venti minuti di macchina da casa mia, era perché mi era stata promessa una borsa di studio se avessi giocato a basket per quella scuola.
 
Perché mio padre non potava comprarmi un auto nuova?
 
Non avevo altra scelta che chiedere un passaggio, non ero così distante dalla scuola, prima o poi qualcuno sarebbe dovuto passare da là.
 
Rimasi sul lato della strada con il braccio e il pollice alzato per fare l'autostop. Poche macchine passarono ignorandomi, avevo seriamente bisogno di tornare a casa il prima possibile. Stavo cominciando da incamminarmi quando un mini van della Toyota grigio cominciare a fermarsi. Alla guida c'era una signora bionda e sul sedile del passeggero una ragazza con lunghi capelli castani, ma non la vidi in faccia perché teneva una mano alzata per coprirsi.
 
"Hey tesoro tutto ok? Hai bisogno di un passaggio?" chiese la donna bionda.
 
Annuii con un po’ di imbarazzo, per il fatto di dover ottenere un passaggio a casa da uno sconosciuto.
 
Mi fece cenno di salire e cosi feci. Cercai di vedere chi c'era sul sedile anteriore, ma ero seduta dietro di loro, così cercai di sbirciare dallo specchietto laterale, ma l'angolazione non me lo permise.
 
Diedi alla signora, che si chiamava Sinu, le indicazioni per arrivare fino a casa mia. Questa dovrebbe essere una buona scusa per farmi finalmente comprare uno nuova auto.
 
Poco dopo eravamo fuori casa mia. "Grazie ancora, ho apprezzato molto." dissi prendendo tutte le cose importanti che avevo tolto dalla macchina. 
 
"Non ti preoccupare" diedi a Sinu una banconota da 20 dollari che avevo risparmiato per il pranzo. La vide e la spinse di nuovo verso di me. 
 
"Oh no tesoro, non posso accettare" annuii per poi rimettere la banconota nel portafoglio .
  
"Beh mi dispiace che abbia fatto tutta questa strada per portarmi fin qui" dissi aprendo lo sportello per scendere dalla macchina.
 
"Oh nessun problema, viviamo proprio dietro l'angolo" disse Sinu come se non fosse un grosso problema. Questa non è la parte più ricca della città ma neanche la più povera.
 
Entrai in casa sentendo odore di pollo. Mia madre organizza sempre grandi cene ogni volta che abbiamo ospiti. Andai verso il salone dove sapevo che avrei incontrato mio padre.
 
"Papà la mia auto si è rotta." Alzò lo guardo dalla tv.
 
"Cosa? Non ancora" sospirò strofinandosi la fronte. Questa è la quinta volta che i freni si rompono e ogni volta è mio padre a pagare la riparazione.
 
"Perché no puoi comprarmi semplicemente un auto nuova? Quel pezzo di ferro mi ha lasciato in mezzo alla strada già 5 volte"
 
"Susan, quel pezzo di ferro che ti ha portato a scuola negli ultimi due anni, si chiama Susan"
 
"Beh Susan ha bisogno di andarsene" si alzò respirando profondamente e andando verso la cucina.
 
"Clara tornerò prima che Judith sia qui" disse a mia madre.
 
"Perché? cos'è successo?" chiese mia madre avvicinandosi a noi con una grossa forchetta in mano.
 
"Susan si è rotta di nuovo"
 
"Non mi sorprende" mormorò mia madre. Inoltre concordando sul fatto che avessi bisogno di una macchina nuova. Ho tutti voti alti, sto lontana dai guai e avrò una borsa di studio per il basket, cos'altro vogliono?
 
Mio padre sospirò prendendo le chiavi della macchina e andò verso la porta, io lo seguii fino alla sua macchina.
 
"Dov'è lei?" chiese riferendosi a 'Susan'. Quella era la sua prima macchina, così ha voluto che fosse anche la mia. Era l'unico che teneva veramente a lei 
 
"Dall'altra parte della città" lui gemette ad alza voce come un bambino. Accese la macchina e partì per andare da 'Susan'.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

Andammo da Susan e mio padre la controllò. Quando aprì il cofano uscì una nuvola di fumo che lo fece tossire. Chiamò un carro attrezzi che portò Susan dal meccanico. John il nostro meccanico, ci disse che non c'era niente che potesse fare per provare a salvarla.

Dop aver dato un ultimo saluto a Susan, tornammo a casa. Dissi a mio padre di aver ottenuto un passaggio fino a casa da un signora di nome Sinu, che abitava proprio dietro l'angolo. Scoprii che mia madre la conosceva, così la chiamò chiedendole se poteva darmi un passaggio fino scuola tutte le mattine finché non avvessi avuto una nuova auto, Sinu accettò, dicnedo che doveva comuque portare le sue figlie a scuola.

Finì di fare i compiti e feci una doccia. Il mio telefono suonò avvertendomi di un nuovo messaggio.

Alexa: Vieni a prendermi e portami al McDonalds!! Ho fame!!

Io: Non posso! la mia macchina si è rotta

Alexa: Perdente

Alexa è sempre un po' rude, infatti il suo linguaggio non mi sorprese.

Mi sdraiai sul letto pronta per andare a dormire, mi sarei dovuta svegliare presto domani perché Sinu sarebbe passata a prendermi.
__________

Stavo aspettando Sinu, forse oggi avrei finalmente incontrato sua figlia. Vidi il mini van parcheggiato fuori, presi le mie cose e mi affrettai ad uscire, notando che c'era solo Sinu all'interno.

"Buongiorno Lauren" disse ed io ricambiai il saluto.

"Mi dispiace che tu oggi non possa incontare Karla. Ha detto che doveva uscire presto" annuii, non avendo niente da dire. Venti minuti dopo ero a scuola, scesi dall'auto ed entrai, senza fortunatamente fare brutti incontri, poiché Sinu mi aveva lasciato dall'altra parte del campus. Andai verso la prima lezione di quel giorno, inglese e mi sedetti al mio solito posto.

La lezione iniziò come sempre, con Lucy e Alexa che chiacchieravano sottovoce mentre io fissavo la lavagna.

Poco dopo la porta si aprì ed entrò Camila.

"Ms. Cabello perché è in ritardo?" chiese la professoressa.

Camila andò a serersi.

"Mi scusi. Ma venendo qui abbiamo bucato ed ho dovuto aspettare che il mio autista risolvesse il problema"

Wow. Vorrei avere anche io un mio autista personale, così non avrei bisogno di chiedere passaggi alla gente. La lezione finì e mi incamminai verso la prossima, passando vicino al banco di Camila, che stava mettendo le cose nella sua borsa, mi guardò, per poi abbassare subito lo sguardo.

Hmm. Mi aspettavo un occhiolino o qualcosa del genere.
_________

 "Dal momento che domani è venerdì, dico di andare a giocare a bowling. Lauren può venirci a predere. L'ho già chiesto a Troy e ha detto che viene anche lui, in macchina posso sedermi sulle sue ginocchia o qualcosa del genere" disse Ally. Ero a pranzo con le mie quattro amiche Alexa, Lucy, Ariana e Ally.

Ogni venerdì usciamo e andiamo da qualche parte. Di solito sono io a portarli in giro, essendo l'unica con la patente.

"Ally perché non ci hai detto che avresti invitato Troy?" chiese Ariana.

"Beh di solito non lo faccio"

"Beh non avresti dovuto, la mia macchina si è rotta di nuovo, sta volta definitivamente, quindi non possiamo andare da nessuna parte" dissi dando un morso al mio sandwich.

Ally gemette. Tutti sanno quanto la mia auto sia vecchia. Non è la prima volta che vengono a sapere che si è rotta.

"Ugh Lauren, ancora?" piagnucolò Ally.

"Ally aspetta, possiamo usare la tua" intervenì Alexa. 

"No, non possiamo. Sono andata contro il bidone della spazzatura la settimana scorsa e Papà non me la lascia più usare" Questo è semplicemente magnifico. Nussun altro ha una macchina.

 Ci lamentammo tutti. Abbiamo sempre fatto qualcosa il venerdì sera, è ormai una tradizione per noi.

"Che ne dite di andare da Starbucks a piedi dopo l'allenamento di basket? Possiamo aspettarvi finché non finite" Propose Ariana. Lei ed Ally non giocano a basket, ma vengono per sostenere me, Alexa e Lucy durante le nostre partite, anche se odiano lo sport.

"Non ho un passaggio per andare" dissi. Questa situazione sarebbe molto meno complicata se avessi una machina.

"Allora vieni a casa mia dopo l'allenamento e ci andiamo da la. Tuo padre può venirti a prendere a cas mia" annuii, inviando un messaggio a mia madre per avvisarla.

"Allora come sei venuta a scuola oggi Laur?" chiese Lucy.

"Ho ottenuto un passaggio da una signora, in realtà è anche quella che mi ha dato una passaggio fino a casa quando la mia auto mi ha lasciato in mezzo alla starda. Così ora è lei che mi accompagna e prende da scuola. Tranne i giorni in cui ci alleniamo" dissi con tristezza.

"Che signora gentile. Dio benedica quella donna. Non ti conosce nemmeno e ti da comunque un passaggio tutti i giorni fino a scuola, che si trova dall'altra parte della città. Wow" esclamò Ally annuendo con la testa.

"Oh santa Ally. Comunque lei ha una figlia che viene in questa scuola"

"Oh davvero, chi è?" chiese Alexa.

"E' una delle tue Laurenizers?" chise Lucy.

"Ewwww Lucy non lo dire!!" Ariana strillò.

"Ugh sai cosa intendo è una delle tuo fan o altro?" chiese di nuovo Lucy avvicinandosi a me.

"Non lo so. Non l'ho mai vista. Tutto quello che so è che il suo nome è Karla"

Rimasero tutti in silenzio pensando a qualcuno di loro conoscenza che si chiamasse Karla. Hmmm mi chiedo chi sia. Mi guardai intorno guardando tutte le ragazze, in cerca della ragazza misteriosa.

Fui interrotta dalla vibrazione del mio telefono con un nuovo messaggio di mia madre.

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

Quando anche l'ultima campanella suonò, uscì andando verso il parcheggio dove trovai Sinu ad aspettarmi.

"Ciao Lauren" mi salutò lei. Era sempre di buonumore.

"Ciao Sinu" salì in macchina e lei partì. La guardai in modo cofuso. Non si stava dimenticando qualcosa o meglio qualcuno?

"Karla è tornata presto a casa oggi, ha detto che non si sentiva bene" mi rispose lei notando il mio sguardo. Anuii. Riuscirò mai ad incontrare questa ragazza?

"Domani ho l'allenamento di basket, quindi non c'è bisogno che mi aspetti"

"Oh va bene, non ti preoccupare. Visto che abiti proprio dietro l'angolo, domani potresti venire da noi così andiamo tutti insieme" non lo so, conosco a mala pena questa donna.

"Uhh... Certo"
___________

Preparai la borsa della palestra con tutti i vestiti. Misi velocemente lo zaino su una spalla e il borsone sull'altra. Mi sono svegliata tardi oggi e devo ancora andare a casa di Sinu.

Uscì di casa senza neanche aver fatto colazione e mi incamminai verso casa sua.

Bussai alla porta e la donna mi aprì salutandomi come sempre.

"Vieni dentro, hai già fatto colazione?" Aprì la bocca per dirgli di si, ma non uscì nessuna parola.

Sinu sorrise

"Vai in cucina, Karla sta facendo i pancakes" disse prendendo le mie borse e posandole vicino al divano, per poi farmi strada verso la cucina.

"Dolcezza puoi fare dei pancakes anche per Lauren?" difronte a noi c'era una ragazza magra con lunghi capelli castani che ci dava le spalle. Si voltò e i miei occhi si palancarono, fece un cenno afferamativo verso Sinu e si voltò di nuovo abbassando la testa.

"Lauren siediti al tavolo. Io vado a controllare Sofi" Sinu uscì velocemente fuori dalla cucina, lasciando me e Camila da sole.

Mi sedetti al tavolo, Camila mi passò un piatto di pancakes per mettersi seduta di fronte a me con il proprio.

"Raccontalo a qualcuno e sei carne morta Jauregui" mormorò piano.

Stavo per risponderle quando una voce tuonò attraverso al cucina. "Buongiorno!!". Un uomo dai capelli scuri, alto entrò soridente.

"Ciao Fragolina" disse, baciando subito dopo la testa di Camila.

"Ciao Papà" Camila disse con voce monotona.

"Whoa... Ho fatto qualcosa di sbagliato? Che cosa è suceso al solito 'Giorno Papi'?" disse il padre sorpreso.

Camila sospirò e chiuse gli occhi. "Giorno Papi" disse timidamente. Suo padre ridacchiò, baciandolo un'altra volta.

Camila abbassò la testa. "Oh ciao, io sono Alejandro" strinse la mia mano sorridento ampiamente, arrossendo e ridacchiando.

"Aha scusami, ma tu sei la prima amica che la mia piccola Fragolina porta a casa e inoltre la prima che incontro. Sto parlando troppo, io mi chiamo Alejandro" stava ancora scuotendo la mia mano nervosamente. Sorrisi.

"Salve. Io veramente sono qui solo per un passaggio fino a scuola" lui annuì ancora sorridendo.

"Oh certo, scusami. Comunque il mio nome è ancora Alejandro"

"Ragazze siete pronte per andare?" Sinu arrivò con una bambina dietro di lei. Camila si alzò mettendo il suo piatto nel lavandino e lo stesso feci io, per poi andare a prendere le mie borse in salotto.

Seguii Sinu verso la macchina. Camila uscì di casa entrando in macchina e sedendosi davanti a me nel sedile affianco al conducente, invece la bambina era seduta vicino a me con, sulle spalle, un piccolo zaiono rosa delle principesse.

Partimmo, facendo come prima tappa la scuola elementare, dove la bambina scese insieme a Sinu.

Io e Camila rimanemmo sole in macchina nel più completo silenzio finché Sinu non tornò. Ci accompagnò a scuola, lasciandoci però qualche metro prima.

"Scusa Lauren, ma questa qui preferisce essere lasciata qua" disse Sinu girandosi per guardarmi.

"Va bene" le sorrisi e scesi dall'auto. Mentre Sinu ripartì noi iniziammo a camminare. Lei camminaa con il mento alzato, pavoneggiandosi lungo il marciapiede, cosa che non faceva prima di arrivare. Cercai di camminare anffianco a lei, ma non ci riuscì dato che aveva un passo molto veloce.

"E' meglio per te se non lo dici a nessuno" disse non degnandomi neanche di uno sguardo.

"Che cosa? Che la 'Grande Camila' non è ricca, non ha un'autista e non vive in un enorme villa? Perchè vieni in questa scuola?"

"Non dirlo solo a nessuno. Non posso raccontarti niente. Non sono affari tuoi" la guardai in modo confuso.

"Che c'è?! Smettila di guardarmi!"

"Oh adesso vuoi che non ti guardi? Fragolina?" la presi in giro usando il soprannome utilizzato dal padre.

"LAUREN STA ZITTA!!!!" si fermò e si voltò a fissarmi, per poi iniziare a camminare di nuovo.

"Perchè sei così arrabbiata? Di solito sei tu quella che flirta con me" dissi dopo qualche secondo di silenzio. Lei sospirò e si girò a guardarmi ancora un'istante.

Non rispose alle mie domande, abbiamo solo camminato verso il campus senza dire una parola. Mi avvicinai per entrare dalla porta anteriore, mente Camila si diresse verso il suo armadietto.

Questa ragazza mi confonde



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ciao a tutti. Volevo solo precisare che nel testo originale Alejandro chiama Camila 'Pumpkin', cioè zucca, però non mi piaceva come suonava cosi ho preso un nome di un frutto a caso.

Ne approfitto anche per ringraziare chi recensisce la storia

-A.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Entrai in classe, occupando il solito posto in fondo alla classe tra Alexa e Lucy.

"Laur hai saputo? Abbiamo la prima partita la prossima settimana" mi disse Alexa eccitata una volta seduta.

"E giochiamo contro la Clover High. Le ragazze di quella squadra fanno letteramente schifo, vinceremo sicuramente" aggiunse Lucy. Noi tre siamo le migliori giocatrici della squadra e ci piace sapere contro chi giochiamo per essere preparate.

Tutte e tre sorridemmo. Ci siamo messe d'accordo che quest'anno avremo vinto tutte le partite di questa stagione. Cosa che nessuno è mai riuscito a fare in questa scuola. Abbiamo vinto il campionato l'anno scorso e la scuola ne ha fatto un grande affare, poiché era la prima volta che ne viceva uno.

Camila entrò in classe con la sua... gonna? Che cosa è successo hai suoi jeans stretti, la sua meglietta e le sue converse? Ora indossa tutt'altro, gonna e tacchi. Sogghignò, mostrando uno dei suoi sorrisi civettuoli e prese posto nei banchi davanti come al solito. Una sua amica le si avvicinò per sussurrargli qualcosa, dopodiché si girò verso di me salutandomi, ancora sorridendo, finendo con il suo solito occhiolino, orami diventato una firma. 

Ma che...? Non era arrabbiata con me sta mattina? Ok Camila, ho capito cosa stai facendo.

Era l'ora di pranzo e mi avviai verso la caffetteria con Alexa, passando per il corridoio. Vidi Camila appoggiata agli armadietti flirtare con una ragazza.

Passammo accanto loro ed io mi girai verso Alexa.

"Mi piaccino le torte alla fragola" dissi ad alta voce, per farmi sentire da Camila. Alexa mi guardò in modo confuso, visto che non stavamo nenche parlando. Mi voltai e vidi Camila fissarmi. Le sorrisi stendendo il pollice e l'indice della mano, per poi portarla tra la bocca e l'orecchio e le mimai un 'chiamami' con le labbra, facendo stringere visibilmente la sua mascella. Risi, tanto oggi dopo scuola non l'avrei vista.
__________

L'allenamneto andò bene, agisce come un'antistress su di me, riesco a dimenticare il mondo e tutti i miei problemi. Anche se l'allenatore si è lamentato di nuovo per il numero elevato di 'amici' che sono venuti a vedere l'allenamento. Io non li ho nemmenno invitati, vengono e basta, non so nenache il perché. E' venerdì, non hanno nient'altro da fare oltre a stare qua?

Io, Alexa e Lucy, dopo aver fatto la doccia, uscimmo per andare a cercare Ariana ed Ally per poi andare via.

Tutte e cinque entrammo da Starbucks, sedendoci ad un tavolo.

"Lauren hai finalmente incontrato questa ragazza di nome Karla?" se gli raccontassi la verità, cioè che Karla è Camila, mi chiederanno sicuramente 'perchè Camila vive in quella parte della città, se lei è ricca?'. E io non posso rispondere o diventerò 'carne morta'.

"Si è una di quelle timide matricole. Non ho veramente parlato con lei"

Lucy fece una faccia penseriosa, mentre le altre si limitarono ad annuire. "Matricola huh? E' una delle tue Laureni-"

"NO. NO. Lucy non lo dire" Ariana la interruppe, puntandole un dito contro. Grazie a Dio.

"Sta zitta Ari. Lauren?"

"Uhh no. Non lo è" cercai di cambiare argomento, non voglio altre domande.

"Quindi Cover High huh?" parlare di basket le manda sempre su di giri.

"Avete visto Camila come flirtava cin Julie nel corridoio?" Alexa chiese, ignorandomi completamente.

Ally boccheggiò. "SI!"

"Oh mi Dio!! L'ho vista anche io, la smetterà mai?" Ariana urlò.

"Vero?! Perché non flirta anche con me? Sono troppo sexy per lei?" disse Lucy indicando il suo corpo. "Sono l'unica della squadra con cui non flirta"

Ally boccheggiò di nuovo. "Lei flirta con l'intera squadra?"

Alexa e Lucy annuirono sorridendo. Ariana e Ally si avvicinaro a loro, scioccate e curiose.

"Oh si, in particolare con il nostro, qui presente, capitano" disse Lucy picchiettando sulla mia spalla.

"Voi due sareste carine insieme" affermò Ally prendendo un sorso del suo caffè.

"Questo è quello che dico anch'io" disse Lucy avvicindosi ad Ally per darle il cinque.

"Laur chiedile di uscire" Alexa disse, mollandomi una gomitata su un fianco.

"No grazie" afferami scuotendo la testa.

"Oh andiamo. Tutti sanno che sei la sua preferita" disse Ariana scuotendomi le spalle.

"E abbiamo notato tutti come fissi il suo SEDERE" affermò Alexa, urlando l'ultima parola annuendo.

"E' vero?" chiese Lucy. Non posso credere che stanno davvero avendo questa conversazione in pubbilco.

"Rosy ha detto di si" Ariana confermò.

"Uhhhhh e Rosy l'impicciona come lo sa?" chiese Lucy confusa. Non mi sorprende, Rosy sa tutti di tutti, è quella che sa le ultime notizie prima di tutti. Un giorno qualcuno smise di seguirmi su Twitter e lei l'ha saputo anche prima di me.

"Beh, è Rosy l'impicciona" disse Ally, mentre noi annuimmo d'accordo con lei.



 

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Capitolo 6
*** capitolo6 ***


CAPITOLO 6

Oggi è Sabato, l'unico giorno in cui posso dormire di più. Inoltre quetso è anche l'unico Sabato in cui non avremo parenti a cena.

Ero sdraiata nel letto cercando di riaddormentarmi, visto che erano solo le 7 del mattino.

"Lauren stai dormendo?" mia madre urlò da dietro la porta.

Mi lamentai. "Non più!" urlai, sentendo poi girare la maniglia della porta.

"Beh visto che sei sveglia..." mia madre iniziò a dire, mentre io mi misi seduta sfregandomi gli occhi. "I Cabello vengono più tardi, per cena e mi serve che vai a comprare delle cose che ho dimenticato di prendere" mormorai un ok, scostando le coperte.

Mi lasciò una lista e dei soldi. "Puoi prendere la mia macchina" e lanciò le chiavi sul letto ed uscì.

Dopo due lunghe ore di spesa, tornai a casa portando tutte le buste in cucina, senza l'aiuto di nessuno.

Vidi mia madre mettere alcuni hamburger e hotdog sul bancone della cucina. "Fai quelli?" chiesi infastidita indicandoli. Perché ho appena comprato cibo per la durata di un'anno intero se sta facendo degli stupidi hamburger e hotdog?

Sorrise annuendo. "Si"

"Mamma pensavo che stessi organizzando una grande cena" dissi furiosamente, incrociando le braccia al petto.

"Oh tesoro, perché lo pensi?" disse guardandomi in modo confuso.

Mi limitai ad indicare le innumerevoli buste della spesa, lasciate sul tavolo della cucina.

"Oh si, avevo bisogno di fare la spesa" affermò. Mi sono svegliata presto di sabato solo per fare la spesa?

"Torno a letto" dissi con voce monotona dirigendomi verso il mio amato letto.

"Perché? sei già sveglia. Aiutami invece a pulire il giardino, sai per renderlo un po' più presentabile" gemetti sbattendo i piedi.

"Lauren rilassati" mia madre mi ha appena detto di rilassarmi?

Iniziò a ridacchiare. "Ughhhh" mi lamentai.

"Pulisci il prato e basta signorina" mi girai e sbattei la porta, che portava al giardino, uscendo. Potevo ancora sentire mia madre che diceva a se stessa di calmarsi.

Sigore e signori, mia madre.

Dopo aver raccolto la popò del mio cane Omen, il giardino era pulito. Era ormai mezzogiorno, forse ora potrò finalmente fare un riposino.

"Oh tesoro hai finito!" mia madre mi raggiunse sorridendo.

"Oh vinto un riposino ora?" dissi speranzosa.

Ridacchiò e mi abbracciò. "Certo piccola. Vuoi che ti rimbocchi le coperte?" disse scarcasticamente.

Sciolsi l'abbraccio e camminai verso la porta. "No mamma, non sono una bambina piccola, voglio solo riposarmi un'altro po'" andai in camera mia, lasciandomi cadere, finalmente, sul letto.
__________

Sentii dei rumori provenire dall'altra parte della porta. presi il telefono per controllare l'ora, le 5 del pomeriggio. Oh merda!!! Mi alzai velocemente per cambiarmi i vestiti. Avevo pianificato di farmi una doccia prima, ma se la faccio-

"Lauren avevi programmato di fare un pisolino o di entrare in ibernazione?" mia madre urlò da dietro la porta.

"Uhh... sono sveglia!!!" disse, provando a toglierimi i jeans.

"Sbrigati i Cabello sono già qua" dannazione!!! Misi velocemente un paio di shorts e una maglia.

Corsi fuori nel giardino dove c'erano gia tutti. "Oh ciao Lauern" mi salutarono sia Sinu che Alejandro. Li salutai e presi posto accanto a Chris dato che era l'uico posto libero riamsto. Non guardai nemmeno dove si fosse seduta Camila, non mi interessava.

Vidi una testa sbucare dalla sedia difronte alla mia, ero in grado di vedere solo gli occhi, che mi guardarono di sbieco. Feci una faccia confusa. La bamiba sollevò il mento fino a farmi notare che sorrideva. Sorrisi ridacchiando.

Mia madre mi passò un piatto con degli hamburger e delle patatine, da cui presi un grande morso.

"Sofi, dov'è Karla?" Sinu chiese alla bambina.

"Bagno" rispose semplicemente, con una vocetta acuta che era davvero carina.

"Puoi andare a dirle di sbrigarsi"

"Non ricordo la strada" disse sembrando triste.

"Lauren, vai tu" mi ordinò mio padre. Presi un ultimo morso prima di alzarmie andare a cercare la 'Fragolina' di papà.

Camminai attraverso il corridoio andando verso il bagno, dove vidi Camila sporta oltre il lavandino per mettersi l'eyeliner. Mi appoggiai allo stipite della porta, guardandola.

"Usi l'eyeliner per nascondere le bugie?" si fermò guardandomi attraverso lo specchio. Posò l'eyeliner e si girò a guardarmi, con le braccia incrociate al petto.

"Che c'è?" chiese con un sopracciglio alzato.

"Cosa nascondi?" lei sospirò, alzando gli occhi al cielo, mentre cercò di sorpassarmi. La tirai indietri prendendola per i fianchi e attirando il suo corpo contro il mio, ero in grado di sentire il suo respiro colpire il mio collo, dato che era più bassa di me. Ok si, lo ammetto, ho sempre avuto una cotta per Camila, solo che non l'ho mai mostrato.

Mise la mani sulle mie spalle spingendomi via. "No Lauren non sono come te!" disse ad alta voce. La lasciai andare, guardandola in modo cofuso, non capendo di cosa stesse parlando. Fece due passi indietro prendendo un respire profondo, che fece sollevare il suo petto. I suoi occhi erano spalancati e sembrava spaventata.

"Cosa intendi?" chiesi tranquillamente. Lei mi guardò con il terrore.

Scosse la testa. "Non sono affari tuoi" mormorò correndo fuori dal bagno.

Rimasi là, non capendo cosa fosse appena successo. Cosa voleva dire? Che non gli piaccio?

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Dopo che tutti finimmo di mangiare, mia madre insistette per far rimanere i Cabello, per una serata cinema. Non siamo ricchi, ma abbiamo comunque una sala cinema. Abbiamo trasformato la nostra soffitta in una specie di teatro, con un grande schermo piatto, delle poltrone e addirittura una macchina per fare i popcorn, che personalmente penso sia la cosa migliore. I nostri genitori lasciarono la scelta del film a Sofi, che optò per Ceneretola, ovviamente un film di principesse.

Ci accomodammo tutti sulle poltrone, comiciando a mangiare popcorn. Una volta finito il film Sofi si addormentò. I grandi se ne andarono in salotto con lei, rimanemmo solo io, Chris, Taylor e Camila. Avvicinandoci nei posti davanti allo schermo, io mi sedetti tra Chris e Taylor, e Camila affianco a quest'ultima.

Eravamo tutti d'accordo sul guardare 'White Chicks'. Per tutto il film Taylor e Camila non smisero un attimo di ridacchiare. All'improvviso un popcorn mi colpì la testa. Mi voltai vedendo Taylor con una mano davanti alla bocca nel tentativo di trattenersi dal ridere.

"Tu pezzo di..." Era buio dentro quindi non vidi esattamente Taylor.

"Oh mio Dio... Mi... Mi dispiace" disse Taylor cercando di non ridere.

Presi un popcorn e glielo lanciai. Lei sobbalzò, smettendo di ridere.

"Lauren! E' stato un incidente!!" affermo tirandomi un'altro popcorn.

"Oops anche questo era un incidente!" dissi lanciandogli un mucchio di popcorn.

"No. Non lo era!!" cominciammo ha tiraraci i popcorn a vicenda, finendo per fare un disastro per tutta la sala.

"Lauren!!! Fermati!!!" sentii Chris afferrarmi il polso, e vidi subito dopo Taylor lanciargli dei popcorn. Iniziammo entrambe a ridere di lui, lanciandogliene altri. Taylor si alzò rovesciandogli l'intero secchio in testa.

Mi spostai e ne lanciai alcuni a Camila visto che era ancora perfettamente pulita. Sobbalzò aprendo la bocca.

"Lauren! Non ti ho lanciato niente io!!" gliene tirai altri ridendo, facendo ridere anche lei, che cominciò a ritirarmeli.

All'improvviso tutte le luci si accesero, accecandoci.

"HEY HEY HEY!!!" sentii la voce arrabbiata di mio padre urlare dalla cima delle scale.

"Pulite questo casino, ora!!" ordinò uscendo dalla stanza. Noi tutti ridacchiammo, guardandoci intorno.

Cavolo questo posto è diventato una merda.

Ci alzammo tutti, cominciando a raccogliere ogni pezzo di popcorn. Cinque minuti dopo Alejandro entrò avvertendo Camila che stavano andando via. Camila sorrise, lasciando cadere a terra tutti i popcorn che aveva raccolto finora, salì le scale, arrivata in cima si girò per farmi la liguaccia.

"Ugh va bene, piccola bambina..." le urlai, in risposta lei ridacchiò, per subito dopo scomparire dietro alla porta.

__________________

Sinceramente non amo questo capitolo, ma nei prossimi ci saranno delle novità. Scusate per eventuali errori, è stata una brutta giornata e non ho il tempo di rileggere. Comuque sono contenta che la storia vi stia piacendo.
-A

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Era Lunedì ed ancora una volta sono quì ad aspettare che Sinu passasse a prendermi. Non ho allenamenti fino a domani, la nostra prima partita sarà Mercoledì, quindi solo domani ci alleneremo duramente.

"Buongiorno Lauren"

"Giorno Sinu. Buongiorno Karla" dissi sorridendo.

"Buongiorno Lauren" rispose lei sarcasticamente.

"Giorno Lolo" disse Sofi sorridendomi.

"Giorno Sofi" risposi ridendo per il soprannome con cui mi aveva chiamato.

Sinu ci accompagnò fino a scuola, lasciandoci di nuovo all'angolo.

"Quindi perché ti piace essere lasciata qua?" chiesi quando cominciammo a cammirare verso scuola.

"Non è ovvio da Venerdì?" chiese guardandomi. Rimasi in selizio ad osservarla.

"Stai scherzando... Sono uscita di casa vestita in un modo e mi sono cambiata a scuola, entrando in classe con vestiti più carini per mostrare la mia ricchezza" annuii comprendendo.

"Ma perché fai tutto questo? Non puoi semplicemente... essere te?" 

"No, perché la vera me, non è ne popolare, ne la gente pensa sia hot. Lei è solo una sfigata perdente"

"Non penso che tu sia una sfigata. La Karla che ho conosciuto la preferisco molto di più rispetto alla ricca e snob Camila" dissi sinceramente guardandola. Si voltò ridacchiando e scuotendo la testa.

"Non sai di cosa stai parlando. Tu non conosci Karla come la conosco io"

"Allora vorrei conoscerla" affermai guardando avanti a me, con la coda dell'occhio la vidi guardarmi con un piccolo sorriso sulle labbra, subito dopo abbassò la testa.

"Buona fortuna" prendemmo strade diverse per entrare. Andai in classe, prendendo il mio solito posto.

Camila entrò indossando un vestito floreale, portando i capelli mossi. Si girò a guardarmi, mostrandomi un timido sorriso. Un vero sorriso, non uno di quei tipici sorrisetti che mostra a tutti.

Lucy si girò a guardarmi.

"Whoa cos'è successo?"

"Huh?"

"Camila. Non ci prova più con te. Ti ha semplicemente sorriso"

"Lucy... No" non posso dirglielo.

La giornata passò con Camila che filtrava qua e là come al solito. Non mi sorrise più veramente, anzi a dirla tutta, non mi rivolse neache uno sguardo.
__________

Uscì da scuola, quando vidi Sinu aspettare fuori. Camila era già in macchina seduta nei sedili posteriori. Mi sedetti sul sedile del passeggero non sapendo il motivo per cui Camila si fosse messa dietro.

"Lauren ha chiamato tua madre, dicendo che Taylor ha avuto una reazione allergica e che l'ha portata dal dottore, quindi resterai a casa da sola per un paio d'ore" Oh wow. Taylor lo sa che è allergica alle arachidi. OH MERDA LE MIE CHIAVI!!

Guardai nella borsa in cerca delle chiavi. "Uhh io.. uhh.. pesnso di aver dimenticato le chiavi a casa" dissi timidamente.

"Oh tesoro non preoccuparti, puoi venire da noi" disse Sinu sorridendo.

Le sorrisi grata, è sempre così gentile.

Arrivammo a casa Cabello e mi misi sul divano non sapendo cosa fare.

Camila entrò direttamente in cucina.

"Lauren hai fame?" mi chiese Sinu gentilmente. Annuii e la seguii in cucina.

"Karla prepare qualcosa a Lauren per pranzo"

Camila annuii prendendo alcune cose dal frigo.

Preparò due spessi panini per entrambe. Mangiammo in cucina, rimanendo in silenzio. Era davvero buono, gemetti quando presi il primo morso. Camila mi guardò a disegio.

Tornai in salotto sedendomi vicino a Camila.

"Karla perché non fai vedere la tua stanza a Lauren?" Sinu disse a Camila passando. Camila mi gurdò un istante, prima di alzarsi e dirigersi verso la sua camera. Io la segui entrammo in camera sua, lei si seddette sul angolo del letto ed io la ragiunsi mettendomi vicino a lei.

___________________________________

nel prossimo capitolo ci sarà la risposta a quella frase che Camila aveva detto a Lauren nel bagno, spero di riuscire a postarlo domani, una volta tornata dalla clinica dove c'è il mio cane che ieri è stato investito da un bastardo che non si è degnato neanche di soccorrerlo e non si sa se ce la farà. Comunque perdonate eventuali errori ma anche oggi non riesco a rileggerlo.

-A

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Mi misi vicino a Camila, che rimase nel silenzio più totale, quindi colsi l'opportunità di guardarmi intorno. Era arredata come ogni tipica stanza di un adolescente. Poster, foto, una grande collezione di libri e le pareti tutte rosa. Mi aspettavo che la camera della 'Grande Camila', avesse una sorta di bacheca con i nomi delle ragazze che ancora non aveva avuto appesa al muro, ma non è così. In questo momento però ero davvero attratta dal un mucchio di vestiti sporchi messi in una angolo.

"Dai forza. Commenta" disse guardando le sue mani.

"Cosa?"

"Commenta. Dì che sembra la camera di una tredicenne. Dì che sono troppo grande per aver i poster dei miei cantanti preferiti attaccati al muro. Dì che sono una secchiona per tutti quei libri. Dillo e basta" disse guardandomi. Sia accigliò vedendo che non rispondevo, e tornò a guardare verso il basso.

"Chiunque c'è l'ha" dissi sussurando l'ultima parte. Mi alzai andando verso uno dei poster dei One Direction, indicando Zayn.

"Lui è mio" dissi, lei alzò la testa guardando quello che stavo facendo, sembrò sorpresa, ma sorrise comunque. Si alzò indicando Harry.

"E lui è mio" cammina in giro guardando altri poster, mi avvicinai ad un grarde collage, appeso al muro, di foto ritagliate dei suoi cantanti preferiti.

"Oh mio Dio. Lana Del Rey!" dissi, in cerca di ossigeno, portandomi una mano sul petto.

"Ti piace?" chiese restando dietro di me.

"Io. La. Amo." dissi, lei rise fissandomi, poi distolse velocemente lo sguardo tornando a sedersi sul letto.

"Quindiiiii..." cominciò, guardando il tappeto, quando io la raggiunsi.

"Che cosa vuoi fare?

"Non lo so. Cosa fanno le persone normali di solito?" chiese guardandomi confusamente.

"Le cose normali" disse scrollando le spalle.

"Non so cosa sia la normalità. Non ho mai portato nessuno qua" disse timidamente evitando il mio sguardo.

"Oh beh... Di solito si esce"

"Oh ok" annuì con la testa senza però muoversi.

"Beh quindi che facciamo?" chiesi notando che lei non faceva o diceva niente.

"Lauren non lo so. Sono nuova in queste cose. Che fate di solito tu e i tuoi amici?" disse, girandosi con tutto il corpo per guardarmi.

"Uhhhh beh, loro spettegolano, gli piace molto farlo, ma io di solito mi limito ad ascoltare" disse evitando il suo sguardo. Le mie amiche amano paralre di Camila, perché sanno quanto flirti con me.

"E di cosa parlate?" Oh beh, giusto un paio di giorni fa ci stavamo chiedendo se il tuo sedere è vero o no.

"Di cose normali... chi esce con chi.. Chi non lo fa?"

"Parlate anche di me?"

"Tu sei la ragazza più popolare di tutta la scuola, chi non parla di te?" le parole uscirono facilmente fuori dalla mia bocca.

"Quindi tu parli di me"

"No..." 

"Cosa pensano i tuoi amici di me?"

"Ehhh... Che sei davvero una.. persona interessante" mentii.

"Lauren posso dirti una cosa?" annuii furiosamente, non volendo continuare questa conversazione.

"Promettimi che non lo dirai a NESSUNO"

"Lo prometto" dissi alzando la mano destra.

"Ok" sorpirò, guardandosi intorno. "Non sono ricca..."

"Camila, questo già lo so" affermai interrompendola.

"Non ho finito" prese un resipro profondo e comiciò di nuovo.

"Non sono ricca, eccezionale o altro. Sono l'essatto opposto di quello che sono a scuola. L'ESATTO. OPPOSTO." disse ad alta voce, cercando di farmi capire. Lei si avvicinò guardandomi negli occhi ed io annuii.

"Lauren. Completamente l'opposto di quello che sono a scuola. L'esatto opposto" ripetè guardandomi ancora negli occhi.

"Ho capito. Non sei ne ricca o popolare. Sei una persona normale. Ho capito"

Lei sospirò e sorrise.

"Oh ok bene. Sono contenta. Ma non lo dire a nessuno che non sono veramente lesbica. E' l'unico motivo per cui sono popolare."

Aspetta! Cosa? Non è lesbica?

Che cazzo sta succedendo!!!

Aprii la bocca per chiedere se avevo sentito bene. Ma ero completamente paralizzata dalla notizia. Lei non può non essere lesbica. Tutti i suoi flirt. Con ogni ragazza della scuola. Ma la cosa peggiore di tutte è che, lei mi piace veramente.

"Lauren hanno chiamato i tuoi genitori, dicendo che puoi tornare a casa ora" annuii e uscì il più velocemente possibile dalla camera di Camila. Recuperai la mia borsa e corsi a casa mia, ancora confusa.


 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

Andai verso casa dei Cabello, tremando al pensiero di rivedere l'etero Camila. Etero. Non lesbica. Lesbica? No. Etero? Si.

Entrai in casa con lo zaino e il borsone per la palestra sulle spalle. Camila scese le scale in pigiama, sorridendomi e abbracciandomi. Oh un abbraccio. Amo gli abbracci. Specialmente quelli... etero. Questo non significa NIENTE per lei. Mi mise le braccia intorno al collo e io le accarezzai goffamente la testa.

Mi lasciò sorridendomi "Mia madre è uscita presto, ma ha detto che possiamo prendere noi la macchina, basta che la guidi tu" si girò e corse su per le scale.

"MI CAMBIO E ARRIVO" urlò dal piano di sopra.

Mi misi seduta sul divano e l'aspettai. Quando ritornò si mise davanti alla porta indossando una gonna, una camicia e un paio di tacchi, con i capelli tenuti lisci, sulle spalle. Mi accigliai guardano i suoi vestiti.

"Che c'è? Non è carino?" chiese innocentemente, guardando verso di se.

"Io onestamente preferisco vederti idossare magliette di qualche taglia in più e dei pantaloni larghi, rispetto a questo" indicai il suo abbigliamento.

"Devo indossare questo"

"No, non devi"

"Si invece. Camila è ricca, quindi deve sembrare ricca" disse.

"Camila è Karla. Tu sei Karla. Tu non indossi questo. Fai così solo per nascondere chi sei veramente" provai a farla ragionare. 

"La vera me fa schifo. La vera me è una perdente!! La vera me non ha amici!! E' questo che vuoi? Che la gente mi guardi dall'alto in basso? Non più Lauren" alzò la voce ed i suoi occhi divennero lucidi.

"Già ti ho detto che non sei una perdente" dissi con più calma.

"Perché ti piace Karla? Lei è etero. Camila flirta con te tutto il tempo, lei è quella lesbica" chiese Camila, alzando un sopracciglio.

"Si, mi piace Camila perché flirta con me, mi fa gli occhiolini e mi sorride. Ma lo fa anche con tutti gli altri... invece Karla... Karla mi mostra la sua stanza. I suoi interessi. Si fida a tal punto da raccontarmi i suoi segreti. Ed è qualcosa che non fa con tutti" Camila mi guardò in soggezione, non credendo alle mie parole. Con delle lacrime agli angoli degli occhi, abbassò la testa, evitando il mio sguardo.

"Possiamo andare per favore" mormorò piano, uscendo e lasciandomi dietro.


 

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

Durante il viaggio in macchina fino a scuola rimanemmo nel più completo silenzio. Una volta arrivate Camila insistè per non entare insieme, ma una dopo l'altra, ed io acconsentì

Aspettai l'inizio della prima ora, appoggiata al mio armadietto osservando Camila, che si fermò davanti a Sara sorridendole e parlandole dolcemente.

Povera Sara, a pensare di avere anche solo una possibilità con Camila. Con lei che faceva solo finta, solo per nascondere la sua vera identità. Come fa a fingersi lesbica? Come fa ad andare in giro a parlare con persone che neache gli piacciono in questo modo? Continuai a fissarle chiedendomelo più e più volte.

"Cazzo smettila di fissarla, chiedile di uscire e basta" disse Ariana, aprendo il suo armadietto accanto al mio.

Scossi la testa, senza smettere di guardare Camila. "Nah non funzionerà. Siamo completamente gli opposti" dissi non volendo rivelare troppo.

"Sai come si dice, gli opposti si attraggono" Ariana chiuse il suo armadietto ed io mi voltai a guardarla. Scossi di nuovo la testa, lanciando un'altro sguardo verso Camila.

"Non sempre" dissi piano, più a me stessa che a lei. Mi voltai predendo dal mio armadietto i libri di cui avevo bisogno, poi mi avviai con Ariana verso la classe, senza più girarmi a guardare Camila. 
__________

"Ok squadra, usciamo da quì e vinciamo questa partita!!" ci urlò il coach nello spogliatoio. Oggi avremmo giocato la nostra prima partita e Camila dovrà aspettarmi finchè la partita non sarà finita, poichè Sinu ha lasciato a me la macchina. Inoltre decise di aspettarmi fuori, prechè disse che odiava il basket.

Ci riunimmo tutte in cerchio intorno al coach, che ci assegnò i nostri ruoli. Dopo aver fatto il solito coro di incitamento, entrammo in campo.

La palestra era piena, piena di ragazze. La partita iniziò, feci canestri su canestri, mi sentivo inarrestabile.

Per qualche motivo, ad un certo punto, sentii il bisogno di voltarmi verso la tribuna alla mia destra, dove vidi in quel momento Camila salire gli scalini per andare a prenedere posto.

"Lauren fa attenzione!" gridò una mia compagna di squadra. Mi voltai e sentii immediatamente qualcosa colpirmi la bocca. Sentii un gusto ferrsoso in bocca, portai istintivamente la mano a toccare la parte ferita notanto che rimasero sporche di sangue. Mi facevano così tanto male i dent,i che pensai sarebbero potuti cadere da un momento all'altro.

L'arbitro chiamò il tempo, quando il mio allenatore mi aiutò ad uscire fuori dal campo. "Jauregui stai bene?" chiese sinceramente preoccupato. Orami avevamo la vittoria assicurata, quindi chiese a qualcuno di accompagnarmi in infermeria.

Due cheerleaders si offrirono volontarie. Mi guardai intorno in cerca di Camila e la vidi scendere le scale della tribuna.

L'infermira mi fece sciacquare più volte la bocca per togliere ogni traccia di sangue e mi mise un tampone in bocca per evitare di farne uscire altro.

Le due cheerleader rimasero tutto il tempo vicino a me dividendo l'unica sedia presente nella stanza. Perché sono ancora qua?

Uscì dall'infermeria con le due ragazze al seguito, e mi fermai quadno vidi Camila seduta su una delle sedie, messe contro il muro.

"Grazie ragazze, posso fare da sola ora" dissi, loro sorrisero, rimanedo ancora vicino a me.

"Nessun problema Lauren... eri così carina mentre facevi tutti quei touchdown" disse una di loro sorrdendo ampiamente. Sentì Camila sbuffare dietro di me.

"Grazie" lei sorrise, abbracciandomi e lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Rimettiti preesto tesoruccio" dissero, salutando poi anche Camila.

Camila si alzò andando verso lo spogliatoio.

"Spero che tu non rimorchi sempre grazie alle tue abilità nel fare touchdown" disse prendendo in giro le cheerleader, ridacchiando.

"Ammettilo che anche tu vorresti baciarmi" allungai le mie labbra, mettendomi davanti a lei. 

"Nei tuo sogni" ridacchiò, distogliendo lo sguardo.

Solo nei miei sogni.

 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Giovedì, solo altri due giorni al weekend. Alleluia. Come ogni giorno, Sinu passò a prendermi, per portare sia me che Camila a scuola.

Entrai a scuola, notanto che tutti mi fissavano sorridendo. Alcune ragazze sembravano deluse, ma sorridevano lo stesso. Nessuno disse niente, rimasero tutti in silenzio, continuando a guardarmi.

All'improvviso sentii qualcuno afferarmi per un braccio e tirarmi nel bagno.

"Perché non c'è l'hai detto?"

"Pensavo fossimo amiche!"

"Come hai potuto?"

"Io ti ho anche dato il mio biscotto!"

"Non stare lì, a fissarci e basta Lauren. PARLA!!"

Mi ritrovai accerchiata da Ally, Ariana, Alexa e Lucy. Che cominciarono tutte quante nello stesso momento a riempirmi di domande.

"Di cosa state parlando?!" chiesi alzando la voce.

"Di te e  Camila! Perché non c'è l'hai detto?"

"Quando avevi pianificato di dircelo? Il giorno prima del matrimonio?" chiese Ariana scuotendo le barccia.

"Come? Quando? Cosa? Dov'è successo?" chiese furiosamente Lucy.

"Di cosa diavolo state parlando?!"

"Tu e Camila state insieme! Perché non c'è l'hai detto?" chiese di nuovo Ariana. Venne verso di me, poggiando le mai sulle mie spalle. "Avevi paura?" chiese più gentilmente.

"NO. NO!! NO!! Non stiamo insieme. Chiunque l'ha detto è un bugiardo. Comunque chi è che ve l'ha detto?"

"Lauren Michelle, non mentirci. Qualcuno ti ha visto praticamente baciarla nel corridoio" disse Alexa, incrociando le braccia.

"Cosa?! No!! Chi... No!!" 

Andai verso la porta aprendola di scatto.

"Non stiamo insieme" dissi guardandole, per poi uscire e andare a cercare Camila.

La vidi parlare animatamente con quelli che lei chiama amici.

"Camila" la chiamai. Si voltò ed i suoi occhi si spalancarono. Mi afferò, spingendomi dentro al buio stanzino del custode, facendomi inciampare su un secchio, e nel tentativo di auitarmi mi graffio anche una clavicola.

"OWW! Stronza mi hai graffiato!!"

"No, non è vero e non chiamarmi stronza!!" accesi la luci e vidi Camila difronte a me con tutti i capelli in disordine.

"Tutti pensano che stiamo insieme" la informai, non sapendo se ne era già a conoscenza o no.

"Lo so. Mi hanno chiesto se era vero, appena sono entrata" sospirai.

"Erano tutti un 'Hey Camila ottima scelta' o 'Era solo questione di tempo'. Ed io ho solo confermato. Quindi ora stiamo insieme" disse mimando gli altri studenti con un voce profonda.

"Scusa? Non puoi semplicemente mentire alle persone il questo modo"

"L'ho già fatto. E con questo, dimostro solo a tutti che sono veramente lesbica" sorrise fiera.

"Ok e io cosa vinco? Tu confermi a tutti che sei lesbica, e io?"

"Tutto quello che vuoi fidanzata" disse schezando e dandomi una gomitata su un fianco.

"Bene. Voglio sapere da cosa ti stai nascondendo. Questo è quello che voglio, una spiegazione sul perché pretendi di essere qualcuno che non sei" sorrisi incrociando le braccia al petto, guardando in basso verso di lei. Mi guardò, non sapendo cosa dire. Iniziò ad annaspare, guardandosi intorno.

"Ok" sosprirò infine.

"E' deciso allora" aggiunse. Io annuii, poi lei si voltò aprì la porta, trovando tutte quelle ficcanaso delle mie amiche, ad aspettarmi.

"Camila aspetta" la chiamai, notanto i suoi capelli ancora disordinati, ma lei mi ignorò, andando via e lasciandomi sola con loro.

"'Oh no, non stiamo insieme' . UN CORNO!! Guardati. Ci hai appena detto che non state insieme e qui ha un graffio per il sesso che avete appena fatto" guardai lei mie amiche scioccata. I capelli di Camila erano ancora in disordine e il graffio sulla clavicola bruciava ancora.

"No. Non lo eravamo. Lo giuro" perché nessuno mi capisce?

Alexa mi mise un braccio intorno alle spalle, iniziando a camminare verso la nostra classe. Rilassai le spalle, in segno di sconfitta. Non capiranno mai. Alzai lo sguardo, notando che tutte sorridevano.

"Laur non preoccuparti, non siamo arrabbiate. Solo un po' infastidite, perché ci hai mentito e non c'è l'hai detto subito. Quando lo abbiamo scoperto abbiamo comiciato a urlare e saltellare ovunque"

"Ragazze non vi ho mentito. Non stavamo davvero insieme, prima di... ora" dissi seriamente.

"La stanza del custode? Dannazione Lauren pensavo fossi più romantica" ridacchiò Ariana.

"Io non le ho chiesto niente, lei mi ha solo detto che ora stiamo insieme" dissi.

"E visto che sei così innamorata di lei, hai felicemente accettato" disse Ally, con un ampio sorriso.

"Non felicemente, ma..."

"HAI APPENA AMMESSO CHE SEI INNAMORATA DI LEI?!!"

"SI E' COSI' L'HO SENTITO ANCH'IO!! OH MIO DIO!!"

"AHHHHHHH!!!"

 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

Era praticamente ora di pranzo, ed io ero già stata infastidita da tutti per le contratulazioni. Andai verso velocemente verso la mensa per incontare le mie amiche.

"Lauren" gridò Camila, mi avvicinai a lei ed io suoi 'amici', che in quel momento stavano ridendo, con un sopracciglio alzato.

Lei invece si alzò in piedi, alzando il mento, con fare superiore. "Ho fame. Portami ha mangiare fuori" mi ordinò, non sapendo che nessuno da ordini a Luaren Michelle Jauregui.

"Cosa ti da il diritto di pa-" lei mi tirò via per un braccio verso il parcheggio. Dove stiamo andando se non abbiamo una macchina?

Mi portò fuori ad un lato dell'edificio dove non c'era nessuno tranne qualche macchina.

"Mi dispiace tanto. Mi hanno chiesto chi indossava i pantaloni nel nosrto rapporto ed ho risposto che sono io. Poi hanno voluto una dimostrazione e così ho fatto" disse, vergognandosi di se stessa.

Scossi la testa. "Perché siamo venute qui? Non abbiamo neanche una macchina"

"Non lo so. Ma se torniamo là, scopriranno che era tutta una bugia e cominceranno a sparlare" sospirai. Perché non può essere una ragazza nonrmale per una volta?


"Dove andiamo?"

"C'è un parco quì vicino. Possiamo andare alla stazione di benzina a prendere qualcosa da mangiare e poi andare al parco" i suoi occhi si illuminarono e lei sorrise amipiamente.

"Ok! Andiamo sto morendo di fame!"
__________

"Allora come hai scoperto di essere lesbica?" io e Camz eravamo al parco, a mangiare patatine e caramelle, sedute all'ombra di un albero, l'una difronte all'altra.

"Mi sono sempre piaciute di più le rgazze dei ragazzi. E' stato quando ho dato il mio primo bacio, qualche anno fa, che l'ho scoperto"

"Con quante ragazze sei uscita?"

"Tre. Sono stata con due ragazze della mia vecchia scuola di nome Normani e Allyson. Poi sono stata con Becky che vieni nella nostra scuola"

"Becky è un tua ex?" chiese sorpresa.

"Si"

"Hmm" mormorò sdraiandosi a pancia in su.

"Che c'è?" mi sdraia vicino a le continuando a mangaire le caramelle.

"Niente"

"Dimmelo"

"Stavo solo pensando che sei stata con differenti tipi di ragazze" mi voltai, guardandola in modo confuso.

"Che tipo di ragazze?"

"Altre" disse continuando a non guardarmi.

"Cosa c'è che non va in Becky? E' una cheerleader, canta, è più bassa di me, il che rende le cose facili, ed è castana. E per qualche strana ragione sono attratta di più dalle more" annuii realizzando solo in quel momento che sono stata solo con ragazze castane.

"Io sono castana" si volto, con un grande sorriso sulle labbra.

"Si. Ma non ti piacciono le ragazze" le lanciai un'occhiata e poi tutte e due tornammo a guardare il cielo.

"Come è stato il tuo primo bacio?"

"Ehhh. Aspetta. Non hai ancora dato il tuo primo bacio?" mi sollevai sulle braccia, per guardarla.

"Stai zitta" disse chiudendo gli occhi.

"Questo è così dolce" dissi, sdraiandomi di nuovo.

" No è imbarazzante. Le ragazze delle mia età sono già madri ed io non ho ancora baciato qualcuno"

"Camz hai una scuola piena di persone che vorrebbero baciarti"

"Non voglio uno qualsiasi. Voglio qualcuno che mi piaccia"

"Beh ti piace qualche ragazzo?"

"Non veramente. Qualcuno è carino ma... sono 'lesbica' e sono sempre con delle ragazze e questo in qualche modo li spaventa" mi alzai di nuovo per guardarla meglio.

"Allora come sai che sei etero se non hai mai baciato un ragazzo? Magari non ti piace come baciano e neanche lo sai"

"Beh, mentirei se dicessi che non trovo sexy alcune ragazze"

"Quindi ti piaccio le ragazze"

"Uhh... Uhh... Non lo so" mi sdraiai continuando a mangiare delle caramelle e sorridendo. 

"Non preoccuparti lo scoprirai un giorno"

"Mhhm"

______________________________
Perdonate gli errori, ma sono uscita sta mattina presto da casa e torno solo ora dallo stadio, dopo aver visto la mia roma giocare, e non sono in grado fisicamente e ne mentalmente di ricontrollare. Beh ora vado a dormire, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Notte a tutte :)

-A

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

Dovevo davvero piacere tanto a Sinu se mi lasciava guidare così spesso la sua macchina. Finalmente era arrivato il Venerdì. Dopo la scuola ci sono gli allenamenti di basket, quindi anche oggi Camila dovrà aspettarmi.

"Hey Laur la tua ragazza ti tiene impegnata huh? Non ti abbiamo visto o sentito per almeno tre giorni" disse Ariana appena entrambe raggiungemmo i nostri armadietti.

"Quale ragazza?" chiesi cercando il libro di storia.

"Camila" guardai velocemente verso l'alto, dandomi mentalmente della stupida e arrossendo.

"Giusto. Si. Camila è la mia ragazza, perché... è la mia ragazza. Giusto" dissi goffamente lei mi guardò in un modo strano.

"Stai bene?" annuii. Poi lei se ne andò contiuando a girarsi per guardarmi.

Subito dopo, mi ragiunse Camila, che si appoggiò all'armadietto di Ariana, guardandomi. Mi voltai guardandola infastidita, per poi tornare a cercare il mio libro di storia.

"Lauren" sussurrò Camila.

"Che c'è?" le sussurrai.

"Abbracciami" mormorò.

"Perché?" mi accigliai.

"Perché sono la tua ragazza. Adesso abbracciami" si avvicinò, avvolgendo le braccia in torno al mio corpo. Io invece appoggiai le mani sulle sue spalle per allontanarla abbastanza per guardarla in faccia. Mi sentivo a disagio lì in mezzo a tutti.

"Lauren" sibilò, appoggiando la testa sulla mia spalla. Alla fine misi le braccia intorno la suo collo, rassegnandomi.

"Stanno parlando?" sussurò sul mio collo. Alzai lo sguardo, vedendo alcune cheerleader guardarci e poi cominicare a sussurare far di loro.

"Beh stanno sussurrando" sentii Camila sorridere, si tirò indietro e io lasciai cadere le braccia lungo i fianchi. Lei mi lanciò uno sguardo severo, mi prese le mani e le posizionò sui suoi fianchi.

"Dove vuoi che le metta? Intorno al collo o sui  fianchi?" sussurai.

"Dove vuoi. Solo, rendi la cosa più intima" sussurrò appoggiandosi al mio armadietto, mentre io rimasi in piedi di fronte a lei, ancora con le mani su i suoi fianchi, e le sue, sulle mie spalle.

"Abbiamo la macchina oggi" mi sussurò all'orecchio. Quando il suo respiro, mi colpì l'orecchio, chiusi gli occhi sentendomi in paradiso.

"Mhmm" prese la mia giacca, tirandomi ancora più vicina a lei.

"Portami fuori a pranzo" sussurò di nuovo.

"Mhmm" mormorai di nuovo. La campenella suonò e lei mi spinse via.

"Ciao" disse andando via.
__________

"Lauren vieni a pranzo con noi o..." chiese Lucy dopo che la campanella, che segnalava l'iniziò del pranzo, cominciò a suonare.

"Veramente porto Camila a pranzo fuori oggi"

"Va bene, allora ci vediamo in giro" disse tranquillamente. Vorrei unirmi a loro per pranzo, ma la regina del dramma vuole far parlare di noi.

"Sbrigati, ho fame" urlò dal sedile del passeggero, andai verso la macchina e aprii il suo sportello.

"Cosa stai facendo? Andiamo"

"Vorrei rimanere, non sono più uscita o visto le mie amiche e a loro sta cominciando a dare fastidio"

"Ma io sono la tua ragazza"

"Non veramente. Esci con i tuoi amici o qualcosa del genere"

"Ma non ho amici" disse evitando il mio sguardo.

"Allora vai e fai amicizia"

"Posso venire con te? Conoscere le tue amiche?" sospirai annuendo. Pensavano che era la mia ragazza, quindi dovevano conoscerla prima o poi.
__________

"Lauren non c'eri ieri per decidere cosa fare oggi" si lamentò Ally.

"Già, scusate" sorrisi timidamente.

"Tranquilla, non abbiamo ancora deciso"

Eravamo nella sala mensa, sedute al nostro solito tavolo. Quando gli presentai Camila, all'inizio fu imbarazzante. Forse era timida? non aveva ancora detto una parola.

"Ally potremmo venirci a fare un bagno nella tua piscina" Propose Alexa.

"Cosa ne pensate?" chiese Ally e tutte annuimmo d'accordo.

"E' deciso allora, ci andremo a fare il bagno da Ally!" disse Ariana eccitata.

"Ok, ma voi tre vi fate una doccia dopo l'allenamento, non voglio nuotare nel vostro sudore" disse Ally, guardando me, Alexa e Lucy.

"Camila vuoi venire?" le chiese Lucy.

"Uhh.. Non so" Camila si coltò guardandomi imbarazzata.

"Andiamo, sarà divertente" dissi sorridendo.

"Ok allora. Ma non voglio bagnarmi i capelli, mi limiterò a prendere il sole"

"Bene, sei dei nostri" disse di nuovo eccitata Ariana.

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

Corsi per il campo allenandomi con i miei layup, con il resto della squadra, e visto che era Venerdì, l'allenamento fu abbastanza tranquillo.  Formammo un fila che partiva dal centro del campo, per allenarci sui tiri liberi, ed io accodai dietro a Lucy.

"Hey guarda, la tua ragazza sa leggere" disse.

Mi voltai per guardare Camila, se ne stava tranquillamente seduta a leggere un libro,con i capelli che le coprivano parte della faccia, nell'ultima fila delle tribune, lontana dalle altre disperate ragazze presenti oggi.

"Sta zitta. E' ricca, non stupida" dissi orsservando una delle mie compagne provare un tiro da 3 punti.

"Allora, sei eccitata?"

"Riguardo a cosa?"

"Vedere la tua ragazza in costume"

La guardai confusa.

"Non dirmi che non hai mai guardato il suo sedere o il suo corpo"

Non l'avevo davvero mai fatto, non stavo a guardare il culo delle ragazze tutto il tempo.

Guardai Camila, che sentendosi osservata alzò lo sguardo, trovando il mio. Mi fece una linguaccia, che mi fece ridacchiare.

"Allora?" chiese di nuovo Lucy. Mi voltai per guardarla, mi aveva chiesto qualcosa?

"Cosa?" lei sospirò e scosse la testa in sengno di sconfitta, voltandosi.
__________

"Lauren sei nella mia squadra" urlò Ally, quando entrai in piscina.

"No, non è giusto!!" protestò Alexa dall'altra parte della piscina.

"Tu hai già Ari!!" continuò Lucy. Volevamo giocare a pallavolo in acqua. Io erao nella squadra di Ally con Ariana, e giocavamo contro Alexa e Lucy.

"Ma io e Ari valiamo come una persona sola!!" gli rispose Ally, con le mani intorno alle labbra per farsi sentire.

"Lauren servizio tuo" Ariana mi passò la palle. La servii a Lucy, che la colpì rimandandola dall'altra parte della rete, diretta verso Ally, che pur provando a saltare, non riuscì a prenderla.

Ally si lamentò, facendoci ridere.

Dopo aver perso per due volta di seguito, uscì per andare a controllare Camila, metre le altre continuarono a giocare.

"Davvero vuoi solo rimanere lì a prendere il sole?" mi misi seduta per terra vicino a lei, che era stesa su un telo, sul prato, non troppo lontana dalla piscina.

"Si, dovresti provare, sei così bianca" disse, continuando a tenere gli occhi chiusi.

"Io non mi abbronzo, divento rossa e basta"

"Awww" disse rossidendo e sollevandosi per sistemare il telo.

"Mi vado a cambiare, si sta facendo tardi e non viviamo proprio dietro l'angolo" mi alzai, seguita da Camila.

"LAUREN STATE ANDANDO VIA??" chiese Ally dalla fine della piscina.

"SI" 

"CIAO" dissero tutte e 4 insieme.
__________

Lasciai Camila a casa e mi incamminai verso la mia. Appena entrata inciampai su qualcosa.

"Cos'è questo?" chiesi a mia madre, guardando in basso indicando i sacchi a pelo.

"Il tuo sacco a pelo" disse sorridendo, contuinuando a preparare delle borse con dentro i vestiti.

"Non dirmi che stiamo andando in campeggio" mi lamentai. Odio il campeggio.

"Si. I Cabello ci hanno invitato " disse sorridendo, poi tornado seria. Sedendosi sul divando, facendomi poi segno di seguirla. Lasciai per terra la mia borsa, per poi sedermi vicino a lei.

"Tesoro..." prese la mia mano. "Io e Sinu abbiamo parlato e mi ha detto che Karla ha della difficoltà a farsi amici. E so che tu hai un buon gruppo di amiche. Forse potresti includerla? La vedi in giro ogni tanto?"

"Uhh si. Ci salutiamo soltanto" dissi nervosamente, mentre lei mi si sorrise fieramente

"Beh non so se lo sai, ma Karla ha avuto un periodo difficile durante le scuole medie e invece di farle fare il liceo lì vicino, la madanta al Carrollton. Per ricominciare. Voi due vi state vedendo molto in questi giorni e vorrei che tu iniziassi a conoscerla meglio, così magari non si sente più sola"

Annuii, rimanendo senza parole, davanti a tutte queste nuove informazioni.

"Sinu mi ha anche detto che Karla, passa tutto il giorno, chiusa nella sua stanza, a guardare video e a leggere. Non parla mai di amici o della scuola. Non ti sto obbligando a diventare la sua migliore amica, ma forse solo... amiche" disse speranzosa.

Annuii lentamente, cercadno di registrare ogni singola parola. Camila era stata vittima di bullismo. Perché? E chi è stato? Si, Camila è fastidiosa a volte, ma non così tanto da prenderla di mira. In più è sexy e bella e fantastica e incredibile e... semplicemente bellissima. Ma etero.

"Grazie tesoro" disse mia madre abbracciandomi.

"Si, ma perché stiamo andando in campeggio?" chiesi alzandomi.

"Sinu vuole che vi conosceste meglio, fuori dalla scuola, in modo che non risulti troppo imbarazzante" annuii di nuovo.

"Vai a dormire. E' tardi e domani ci dobbiamo svegliare presto" UGGHH. Un'altro sabato insonne!!!





 

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Capitolo 16
*** capitolo 16-17 ***


CAPITOLO 16-17

"Lauren svegliati!!"

"Lauren questa è la terza volta che ti chiamo!!" mi svegliai, sentendo mia madre continuare a bussare alla mia porta. Alzai la testa per controllare l'ora sul mio telefono. Le 6 del mattino.

"Lauren ti devi alzare" di nuovo la voce di mia madre. Alzai la testa notando la sua scura figura, alla porta. Accese la luce accecandomi, ed io nascosi la testa sotto al cuscino, gemendo.

"Mammaaaaa" piagnucolai. Cercò di tirarmi giù le coperte, ma io non le lasciai andare. Rinunciò, senza però lasciare la mia stanza.

"Lauren? Dove sono le tue valige?" mi misi seduta, consapevole che avrebbe ricominciato a gridare.

"Non le hai ancora preparate?" chiese con uno sguardo severo.

"Hai detto che dovevo andare a dormire" risposi piano.

"Oh, ora fai quello che ti dico" sospirò e si diresse verso la porta.

"Preparale ora, e sbrigati, partiamo tra 30 minuti" disse uscendo e lasciando la porta aperta.
__________

"Lauren. Lauren. Lauren."

Eravamo in macchina, in viaggio verso il bosco, con i Cabello al seguito. Mi misi seduta vicino a Taylor, cosa che ora rimpiango. Avevo le cuffie nelle orecchie, ma con il volume basso, così ero in grado di sentire le loro conversazioni e di rispondere a mia madre, nel caso mi chiedesse qualcosa. Si arrabbiava sempre quando non lo facevo.

"Lauren. Lauren. Laaauureeenn."

Tolsi la cuffietta sinistra, guardando Taylor.

"Mi passi le patatine?" guardai in basso, tra i miei piedi, verso la busta di patatine e cose da bere che avevamo appena comprato, in un negozio, per il viaggio.

Le passai l'intera busta, per poi tornare ad ascoltare la musica, alzando il volume per non essere disturbata di nuovo. Dopo dieci minuti, sentii Taylor toccarmi il braccio, la guardai, per poi tornare a guardare fuori, ignorandola. Mi toccò di nuovo il braccio, mi tolsi le cuffiette di scatto, voltandomi.

"Che c'è adesso?" sibilai, innervosita.

"Lauren. Non parlare a tua sorella in queto modo" disse mia madre.

Mi rimisi comoda sul sedile, con le cuffie nelle orecchie, fin quando mi madre ricominciò a parlare.

"Lauren?"

"Che c'è?"

"Non mi stavi ascoltando?" rimasi in silezio, e poi la sentii sospirare.

"Ti ho chiesto se hai parlato con Camila di questo viaggio"

"Uhh no. Lei non mi ha detto niente ieri, ed io non le ho scritto"

"Beh dovresti cominciare a scriverle. Cosa ti ho detto ieri?"

"Si, si, lo so" sospirai, ricordandomi della nostra chiacchierata di ieri.

Cominciammo a percorrere il sentiero, prcheggiando una volta raggiunto il campeggio. Scesi dalla macchina guardandomi intorno. Alberi,  alberi e ancora Alberi.
__________

"Ciao" sentii la voce di Camila provenire da dietro di me. Mi voltai notando che indossava un paio di jeans stretti, delle converse e una maglia larga. Cosa che portava sempre quando era a casa, mentre io ero inginocchiata per terra, cercando mi montare la tenda.

"Hey" risposi, tornando a fare quello che stavo facendo. Camila si inginocchiò di fianco a me, prendendo un pezzo della tenda, fingendo di aiutarmi.

"So che sai il motivo per cui siamo qui. Non è stata una mia idea. L'ho scoperto quando sono tornata a casa. Fai solo finta che io ti stia simpatica, non devi agire per forza come se fossimo migliori amiche" mormorò senza guardarmi.

"Ancora bugie"  le sussurai.

"Fingo solo" sussurò. Scossi la testa continuando a montare la mia tenda.

Mi alzai cercando di far rimanere su la tenda, riuscendoci. Camila fece un passo indietro continuando ad osservare.

"So delle scuole medie" dissi, senza guardarla. Lei rimase in silenzio.

"Oh tesoro, hai già fatto, ho dimenticato di dirti che condividerai la tenda con Taylor e Karla" mi voltai per guardare Camila, che sembrava sorpresa.

"E ricordati cosa ti ho detto" disse mia madre, lasciandoci sole. Presi il  mio sacco a pelo mettendolo in un lato della tenda. Poi vidi Camila fare lo stesso, sistemando il suo nel lato opposto al mio, lasciando uno spazio tra i due.

"Aww cavolo, di nuovo al centro" piagnucolò Taylor, mettendo il suo sacco a pelo tra il mio e quello di Camila, mentre io mi allontanai, andando al tavolo da picnic, dove Sofi era seduta.

"Dove dormirai?" chiesi gentilmente.

"Con mamma e papà" disse tristemente. Doveva essere abituata a dormire con Camila.
__________

Eravamo tutti seduti a mangiare al tavolo, con dei panini tra le mani. Mia madre mi fece sedere vicino a camila, che non mi rivolgeva la parola, da quando le dissi che sapevo che aveva avuto problemi di bullismo.

"Allora Lauren, ho senitito che hai molte... ammiratrici" disse Sinu.

"Uhh... già, c'è ne sono un po'" dissi guardando il mio piatto.

"Tesoro perché non ci hai detto che hai una ragazza?" chiese mia madre. Alzai velocemente lo sguardo.

"Chi te l'ha detto?" chiesi, cercando di rimanere calma.

"Lucy, perché devo sempre scoprire le cose da gli altri?" GRRR LUCY!!! Impicciona di un'amica!!

"Lucy... Perché è successo da poco. Non voglio andare di fretta" dissi, tornando a guardare in basso verso il mio piatto.

"Mmm.. allora chi è? Lucy ha detto che la ragazza più ricca e popolare della scuola"

"Uhh... Si..." mormorai nervosamente.

"Come si chiama?" aprii la bocca per rispondere, ma Camila mi interuppe.

"NO-cy!!!" urlò, ed io la guardai.

"Camila il suo nome è... NAANcy" dissi per comprirla. Camila annuì.

"Oh karla le hai detto il tuo secondo nome" sorrise Sinu, contenta che stavamo facendo amicizia.

"Quindi quando possiamo incontrare Nancy? chiese mia madre.

"Presto" dissi.

"E tu Camila? Qualche ragazzo?" continuò mia madre.

"No" rispose semplicemente lei.

"Bene. La mia bimba non avrà il cuore spezzato tanto presto" disse Alejandro orgoglioso.

Mi voltai leggermente verso Camila. Notai che mi stava guardando, sembrava spaventata. Mi rigirai, fingendomi interessata alla conversazione.



_________________

ciao a tutte. Ho deciso di unire i capitoli, il 16 era davvero corto e in entrambi non succede molto. Non vedo l'ora di postare il capitolo in cui i genitori di Lauren conosceranno Nancy, penso sia un dei capitoli più divertenti, ma dovrete aspettare per quello.
Perdonate eventuali errori. Alla prossima.

-A

 

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Capitolo 17
*** capitolo 18 ***


CAPITOLO 18

Alzai gli occhi dal telefono, per guardare mio padre e Alejandro lavorare al fuoco, poi abbassandolo velocemente dopo aver visto il sedere di mio padre. Chiusi gli occhi, cercando di cancellare quell'immagine dalla mia mente. Sentii Alejandro e mio padre alzarsi ed io aprii gli occhi vedendo quest'ultimo tirarsi finalmente su i pantaloncini. Doveva essersi dimenticato la cintura. Ora ci mostrerà tutto il weekend la sua luna piena.

"Lauren" mi chiamò mia madre. Stava preparando la tenda che avrebbe condiviso con mio padre. Mi voltai, vedendola affacciarsi dalla tenda.

"Che c'è?"

"Vai a prendere della legna per il fuoco. E porta Karla con te" UGGH. Odiavo il fatto che i miei genitori, mi stavano praticamente costringendo ad esserle amica. La vedo già abbastanza a scuola, fingendo di essere la sua ragazza. Non posso starle sempre attorno, sapendo già di non avere chance.

Andai alla tenda e vidi Camila leggere.

"Karla. Dobbiamo andare a cercare della legna per il fuoco" sbuffò, chiudendo il ibro.

Cammiai avanti a lei, guardandomi intorno per cercare della legna. Io la prendevo e Camila la teneva. Continuammo a cammirare, fino a quando mi girai per controllare quanta ne avevamo raccolta. Sembrava abbastanza.

"Penso sia abbastanza"

"Per cosa? Costruire una casa?" chiese lei sarcastica. La guardai male, per poi guardarmi intorno.

"Possiamo andarcene ora?" chiese continuando a tenere la legna.

"Uhh si, solo uhh..." continuai a guardarmi intorno.

Camila mi fissò e poi gemette.

"Ti prego dimmi che sai come tornare indietro"

"Lo so, solo... sta zitta" lei sospirò, aspettando che cominciassi a camminare.

Deglutii, continuando sempre a guardarmi intorno. Cazzo. Cazzo. Cazzo.
 
Comiciai a fare dei respiri profondi, Camila se ne accorse, chiuse gli occhi, cominciando a piagnucolare.

"Basta stare calme" dissi nervosamente. Ci eravamo perse e per rendere la cose peggiori, era già completamente buio.

"Ughh! Non riesco a vedere niente" dissi, strizzando gli occhi.

"Usa il flash del tuo telefono" tirai fuori il telefono dalla mia tasca, notanto che era scarico.

Camila guardò il mio telefono, comiciando a sbattere i piedi per terra e facendo un smorfia. Era davvero carina.

Con il suo lamentarsi, lo sbattere i piedi per terra e quella smorfia, mi ricordava una bambina di 5 anni. Com'era Camila a 5 anni? Adorabile, di sicuro adorabile. Una innocente ed adorabile bambina di 5 anni.

Un piccolo sorriso crebbe sulle mie labbra, mentre Camila continuava a lamentarsi.

"Moriremo" disse alzando la testa verso il cielo scuro.

"No invece. Smettila di essere così drammatica. Hai il telefono con te?" la sua faccia si illuminò e annuì. Si girò, dandomi le spalle, portando il sedere in fuori. Il suo bel sedere cubano, se solo potessi...

"Lauren prendi il mio telefono" rimasi lì ferma, ad ammirare tutto quel ben di Dio.

"Lauren" disse, poi fischiò cercadno di ottenere la mia attenzione.

"Lauren il telefono" disse, sempre con il sedere in fuori.

"Oh" esclamai, fingendo di non aver capito fino a quel momento.

Arrossii al dovermi avvicinare. Allungai la mano, vendendo spuntare il telefono dalla sua tasca posteriore, infine con il pollice e l'indice ceracai di tirarlo fuori.

Lo sfilai lentamente fuori, ma mi cadde. Mi inginocchiai subito per cercarlo. Dopo averlo troavato, tastando il terreno, mia alzai, però sbattendo la testa contro il sedere di Camila. Lei gemette infastidita, mentre io mi sentii quasi svenire. Così vicino eppure così lontano.

Da quando Lucy aveva menzionato il suo sedere, non riuscivo a fare a meno di pensarci.

"L'hai preso?" chiese innocentemente. Sospirai un 'Si' e accessi il flash. Lei si rigirò, mentre io puntai la luce per terra, in cerca di nostre tracce, sperando che ci avrebbero riportato al campo. Vidi due impronte di scarpe, non molto visibili, ma decisi comunque di seguirle. Ci sarebbe voluto sicuramente di più per tornare all'accampamento. Gemetti internamente.

Dopo un po', sentii improvvisamente un ramo spezzarsi. Mi voltai verso Camila, chiaramente spaventata e con gli occhi spalancati. Sentimmo altri rumori. Camila urlò, lasciando cadere tutta la legna, corredndo a nascondersi dietro di me, aggrappandosi alla mia camicia. Cominciammo entrambe a prespirare pesantemente, sentii Camila avvicinarsi di più, mettendo i nostri corpi a stretto contatto. Il flash del suo telefono si spense, e lei cominciò a tremare. Mi voltai avvolgendo le braccia intorno al suo collo per calmarla, mentre lei mi abbracciò per i fianchi. Stringendomi.

Guarai di lato cercando si sentire altri rumori. Camila guardò nella mia stessa direzione, ed io notai il suo sguardo spaventato e le sue labbra tremanti. Era troppo occupata a guardarsi intorno per notare che la stavo fisssando.

"Lauren" sentii qualcuno urlare da lontano. Riconobbi velocemente la voce di mio padre. Cercai di  seguirla, ma Camila mi abbracciò più stretta.

"Dobbiamo andarlo a cercare" le sussurai. Lei allungò il collo, sussurrandomi all'orecchio. "No, ho paura"

Appoggiò di nuovo la testa sul mio petto. La spinsi dietro la mia schiena, continuando a tenerle la mano e cominciai a camminare verso il suono della voce di mio padre.

"Lauren" mio padre urlò di nuovo. Sembrava vicino.

"Papà!" sentii i suoi passi avvicinarsi velocemente e poco dopo vidi la sua figura avvicinarsi.

"Eccovi finalmente" sospirò, abbracciandoci entrambe.

"Siete state via per due ora" calovo due ore?

"Signor Jauregui, ho lasciato cadere la legna. Mi dspiace, mi sono spaventata. Se vuoi posso tornare indietro a pr-" Camila andò in iperventilazione.

"No, no, Karla non fa niente, tranquilla" la rassicurò. Tornammo indietro fino al campo, con Camila che continuava a tenere la mia mano.

Una volta arrivate, tutti i nostri genitori sorpirarono sollevati.

"Ragazze ci avete fatto preoccupare" disse Sinu, andando ad abbracciare Camila. Lei mi lasciò la mano, avvicinandosi alla sua famiglia.

Io invece, andai al tavolo da picnic per prendere dei marshmallow, per fare degli smore insieme agli altri.

"Grazie per avermi protetto" sentii Camila sussurare. Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi andò via. Mi girai guardandola andare verso Sofi.

"Conosco quello sgaurdo" mi risveglai, sentendo la voce di Chris.

"Che sguardo?" mi accigliai.

Lui sollevo entrambe le sopracciglia, sogghignando, poi alzandosi per andare via.

____________________________________

beh possiamo dire che Lauren ha una piccola ossessione per il sedere di Camila e non solo anche per lei in generale. Nel testo originale la parola 'sedere' è ripetuta almeno 15 volte, traducendolao cercato non essere troppo ripetitiva. Comunque grazie per aver letto, mi scuso come sempre in anticipo, per eventuali errori. Al prossimo capitolo ;)
-A.

 

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Capitolo 18
*** capitolo 19 ***


CAPITOLO 19

Ero sdraiata nel mio sacco a pelo, con lo sguardo rivolto verso l'alto. Era difficile dormire per terra. Ed era ancora più difficile, sapendo che una bella ragazza, stava dormendo a due passi da me. Mi stesi su un fianco cercando di prendere sonno.

"Lauren" sentii qualcuno sussurare.

"Hmm"

"Lauren" capii che era Camila che mi stava chiamando.

"Che c'è?" le sussurrai. Mi sollevai leggermente, trovando Camila sbraiata sulla schiena, con gli occhi aperti, rivolti verso di me.

"Non riesco a dormire" sussurrò. Aprii l'entrata della tenda e uscii seguita da Camila.

"Vuoi fare una passeggiata?" chiesi.

"Non sei esattamente la persona migliore, per ritrovare la strada per tornare indietro" disse ridacchiando, facendomi sorridere. Mi diressi verso la zona dove c'erano le macchine.

Feci cenno a Camila di seguirmi. Le macchine erano poco più in là del campo. Mi misi seduta sul cofano, con la schiena appoggiata al vetro, e Camila fece lo stesso. Guardammo entrambe in alto verso il cielo, per guardare le poche stelle presenti.

"E' divertente come le nostre mamme vogliono farci diventare amiche" dissi, rompendo il silenzio.

"Già. Se solo sapessero" disse. Ero quasi in grado di sentirla sorridere.

Il silenzio riempì di nuovo l'aria.

"Non... voglio che tu provi pena, per quello che mi è successo alla scuola media"

"Non mi fai pena... è per questo che ti nascondi?" rimase in silenzio.

"Si" disse piano.

"Ero vittima di bullismo perché indossavo sempre magliette larghe e jeans, e perché stavo prempre zitta. Dovevo portare anche gli occhiali e questo peggiorava le cose. Il primo anno di superiori avevo una sola amica. Quando si scoprì che era bisex, fece molte amicizie. E visto che eravamo sempre insieme, le persone cominciarono a pensare che quindi anche io ero bisex, io negai, ma poi lo cominciarono a dire che ero lesbica, perché non parlavo mai con i ragazzi e perché stavo sempre con delle ragazze. Alla fine confermai e basta. Pensavo che la mia amica aveva molti amici perché era bisex, quindi anche io potevo avere molti amici se dicevo che ero lesbica. Poi lei se ne andò. I primi giorni secondo anno, tutti cominciarono a parlare delle loro vacanze estive. Io quell'anno le avevo passate a casa, perché non avevamo abbastanza soldi per permetterci di partire. Ma dissi agli altri che ero andata in crocera, quindi tutti cominciarono a pensare che fossi ricca e anche là mi è bastato solo confermare la cosa. Cambiai il mio stile per sembrare piu di 'alta classe', mia madre mi comprò molti vestiti carini, sperando di riuscire a farmi cambiare il solito jeans e maglietta, le dissi che non mi piacevano, invece poi le mettevo in una borsa la mattina prima di uscire, per poi cambiarmi a scuola prima dell'inizio delle lezioni. Infine hanno cominciato a chiedermi se ero veramente lesbica, perché non mi avevano mai visto con qualcuna, quindi cominciai a flirtare con tutte. Mi sento male a pensare a tutto quello che ho fatto, solo per farmi degli amici. E loro non sono neanche veramente miei amici, passano tutto il tempo, solo a cercare di sapere come passo le mie vacanze e giornate"

"Wow" dissi, rimanendo senza parole.

"Poi sei arrivata tu... e hai rovinato tutto" mi misi velocemente seduta, guardando in basso verso di lei, confusa.

"Come ho rovinato tutto?" anche lei si alzò.

"Se non era per la tua stupida macchina, non lo avresti mai scoperto"

"Beh scusa, non ho pianificato io che la mia macchina si rompesse" sospirò, sdraiandosi.

"Quindi continuerai a mentire?" chiesi, guardando il cielo.

"Solo fino al diploma" mi accigliai.

"Ma mancano mesi al diploma"

"L'ho fatto per anni... posso continuare per ancora pochi mesi"

"Allora quanto tempo devo fingere di essere ancora la tua ragazza?"

"Uhh stavo pensando a due o tre mesi"

"Cosa? Due o tre mesi?" mi alzi di nuovo.

"Si... aspetta" cominciò a mormorare fra se e se, guardandosi intorno.

"Se ci lasciamo tra due mesi sarà Novembre. Ma se ci lasciamo tra tre, sarà Dicembre, quindi Natale e capodanno. Cosa ne pensi di Gennaio?" chiese.

"Quattro mesi? Camila non posso far finta di essere la tua ragazza per quattro mesi. Voglio uscire con altre persone" si mise seduta, spalancando la bocca.

"Stai già rompendo con me?" chiese fingendo di essere sorpresa.

"Camila, sono seria" supplicai e lei sospirò.

"Solo per altri quattro mesi. Poi puoi andare e farti chi vuoi"

"Camila non capisci. Ci sono più volte durante il mese in cui ho bisogno di... lo sai. Se non esco con nessuno, non sarò in grado di ottenere... quello dalle altre ragazze"

"Lauren... ci sono ragazze che supplicherebbero per stare con te"

"Camila quelle si chiamano puttane. Supplicano chiunque"

"Beh allora cosa vuoi? Io non ti darò... quello"

"Eww no"

"Allora devi aspettare" sospirai sdraiandomi e lei mi imitò.

"Sto sacrificando molto per una ragazza che non è nemmeno..."

"Lauren te l'ho già detto, non sono lesbica... se stai iniziando a provare qualcosa, non dovremo farlo"

"Non voglio farlo"

"Perché provi qualcosa"

"No. Non è vero"

"Si invece. Non sono cieca. All'inizio pensavo di star immaginando tutto, ma ora ne sono sicura" mi sollevai velocemente.

"E come fai ad esserne sicura?"

"'Accidentalmente' hai sbattuto contro il mio sedere"

"Quello è stato un incidente. Che mi dici di te che mi abbracci, mi sussurri all'orecchio e mi baci la guancia?"

"Ero spaventata e stavo cercando di essere gentile" disse guardando in alto, incrociando le braccia al petto.

"Non provo niente per te" disse con tono freddo. Scivolai giù dal cofano, dando le spalle a Camila.

"Beh io si"



 

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Capitolo 19
*** capitolo 20 ***


CAPITOLO 20

Mi svegliai trovadomi subito davanti la faccia di Taylor, che era seduta a gambe incrociate vicino a me. Mi accigliai, sfregandomi gli occhi.

"Puzzi" disse, continuando a fissarmi.

"Grazie, era questo il mio obbiettivo" dissi sarcastica, mettendomi seduta.

Mi guardai intorno, notando che Camila stava ancora dormendo. Uscii dalla tenda per lasciarla dormire.

"Lauren, Taylor ha chiesto se la porti al lago" mia madre era seduta su una delle sedie pieghevoli, intenta a leggere un libro.

Guardai Taylor, che mi stava sorridendo, poi venne verso di mettendomi una mano sulla spalla.

"E' per il tuo bene e anche per il nostro" disse, allontanadosi. Io invece mi diressi verso la tenda per prendere il mio costume.

"Cosa stai facendo?" mormorò Camila, stiracchiandosi, ancora sdraiata nel sacco a pelo. Si tirò su, gurdandomi tirare fuori il costume dalla valigia.

"Vado al lago" uscii dalla tenda, seguita da lei.

"Karla, le ragazze stanno andando al lago, perché non vai con loro?" le propose mia madre.

"Uhh certo. Chi ci accompagna?"

"Lauren. Non preoccuparti, conosce gli spazi qui intorno come i palmi delle sue mani" disse mia madre, sorridendo a Camila, che si girò, lanciandomi uno sguardo omicida.

Indossai il mio bikini, e poi sopra una canottiera e degli shorts di jeans e vidi Camila inossare una maglietta larga e anche lei degli shorts.

Camminai avanti a Taylor e Camila, mostrandogli la strada. Quando si riuscì a sentire finalmente il rumore dell'acqua scorrere, Taylor ci superò si corsa. Scostando rami e piante, finalmente riuscimmo a vedere il lago, circondato da alberi ad alto fusto, con la superfice che risplendeva, colpita dalla luce.

Mi tolsi e vestiti. Corsi superando la scia di vestiti lasciati da Taylor, per entrare in acqua, che era fredda, ma non congelata.

Mi voltai, trovando Camila ancora completamente vestita, seduta sulla riva con solo i piedi nell'acqua.

"VIENI!!!" le urlai.

"STO BENE QUA'!!!" urlò in risposta.

Andai da lei, coprendo il sole che le colpiva la faccia, con il corpo.

"Andiamo non è tanto fredda"

"Ho detto che sto bene quà" ripetè, guardando in basso verso i suoi piedi.

"Cosa c'è che non va?" alzò lo sguardo per un momento, poi scosse la testa, guardando verso l'acqua.

"Non so nuotare" sussurò timdamente.

"Non devi nuotare, puoi semplicemente... stare lì in piedi"

"E se puoi sciovolo, finisco sotto l'acqua e poi muoio?" ridacchiai, davanti alla sua esegerazione.

"Sarò proprio vicino a te, per proteggerti... di nuovo" dissi, ricordandomi della sera prima.

Alzò lo sguardo sorridendo. Allungai una mano, per aiutarla, ma non la prese.

Entrai in acqua, fermandomi quando il livello dell'acqua raggiunse i miei fianchi e lo stomaco di Camila, che teneva le braccia alzate e lo sguardo basso, per vedere dove mettere i piedi.

"Rilassati. E' tutto ok, vedi" dissi abbassandomi per far arrivare l'acqua alle clavicole. Camila fece lo stesso, solo più lentamente. Sorridendo ampiamente dopo averlo fatto.

Sorrisi e andai sott'acqua con la testa, tappandomi il naso. Poi tornai su, tirandomi indietro i capelli bagnati.

"Prova" dissi a Camila, che mi guardò prima preoccupata, per poi cominciando ad evitare il mio sguardo.

"Ti tengo io" la presi per i fianchi, mentre lei con una mano si aggrappò al mio avambraccio e con l'altra si tappò il naso, andando lentamente con la testa sotto l'acqua. Poco dopo la sentì stringere il mio braccio e quindi la riportai su.

Rimase a bocca aperta, con gli occhi spalancati. Sorrisi alla sua reazione.

"C'è l'ho fatta" annuii felice, vedendo chiaramente quanto fosse fiera di se stessa per aver raggiunto quel traguardo.

"HEY SMETTETELA DI FLIRTARE!!!" ci urlò Taylor da lontano. Camila si staccò da me, alzandosi e tornando velocemente alla riva, facendo sempre attenzione a dove metteva i piedi.

"Lauren vuoi saltare dal tronco?" mi chiese Taylor, andando verso un tronco fermo poco lontano dalla riva, che usavamo sempre per fare i tuffi. Mi alzai e la seguii.




 

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Capitolo 20
*** capitolo 21 ***


CAPITOLO 21

Eravamo tutti seduti al tavolo da picnic, a mangiare gli hotdog, preparati da Alejandro. Era ormai giunta l'ora di riordinare tutto e partire. Non sapevo se Camila voleva ancora fare finta di stare insieme, non mi aveva detto niente. Veramente non avevamo proprio avuto la possibilità di farlo, visto che le nostre famiglie erano sempre nei dintorni.

"Meglio comiciare a sistemare tutto, prima che faccia buio"

Passammo un'ora a sistemare e caricare tutto nelle macchine, ma io e Camila non eravamo comunque riuscite a parlare.

Salimmo ognuno sulla propria macchina e partimmo alla volta di Miami.
__________

Non avevo ancora avuto la possibilità di parlare con Camila prima di entrare a scuola. Non ero sicura di dover continuare o no questa farsa.

Raggiunsi il mio armadietto, aprendolo per cercare il mio quaderno di inglese.

"Lauren" mi voltai e vidi un gruppo di ragazzini del secondo anno vicino a me. Comiciarono a ridacchiare come delle bambine, guardandosi.

"Che c'è?" dissi infastidita.

"Ci stavamo chiedendo... se la grande Lauren Jauregui... a già superato quella tappa" chiese sghignazzando un ragazzino con li occhiali e pieno di brufoli.

"Non sono affari vostri" dissi tornando a guardare nel mio armadietto.

"Andiamo... probabilmente è una delle ragazze più facili da portarsi a letto" mi voltai velocemente, scioccata davanti alla sua presunzione.

"Scusami?" chiesi alzando un sopracciglio, con le braccia incrociate al petto.

"Si, se non fosse lesbica, non sai cosa le avrei già fatto" disse un'altro ragazzo sfregandosi la mani.

Chiusi di scatto e con forza, il mio armadietto, facendoli spaventare.

"LEVATEVI DAL CAZZO!!" urlai, vedendoli poi, correre via come formiche.

Poco dopo vidi Camila attraversare il corridoio, in tacchi, canottiera e gonna. Mi misi davanti a lei, facendola scontrare contro di me. Alzò prima lo sguardò verso di me e poi cominciò a guardarsi intorno.

"OH, ciao tesoro!" disse con voce eccitata, portando le braccia intorno al mio collo, abbracciandomi.

Si allontanò sorridendomi, facendo scorrere le mani lungo le mie braccia.

"Che succede?" chiese cntinuando a sorridere.

"Cosa stai facendo?" chiesi confusa.

"Cosa intendi tesoro? Una ragazza non può vedere la sua fidanzata senza essere riempita di domande?" disse ridacchiando e guardando la numero folla di studenti curiosi, riuniti intorno a noi.

Si chinò, sorridendo falsamente ma con lo sguardo preoccupato.

"Lauren, continuiamo" mormorò alzandosi e sorridendo ampiamente alla folla, che continuava a fissarci.

La afferai per un braccio, tirandola di lato, mentre gli studendi curiosi, tornarono a fare quello che stavano facendo.

"Lauren cosa stai facendo?" sussurò Camila.

"Cosa stai facendo tu? Hai detto che non stavamo più insieme!" sussurai.

"Non l'ho mai detto. Continueremo a fingere, finché io non dirò il contrario. E ho detto 4 mesi... quindi tieni i tuoi sentimente per te" disse andandosene. La afferai per il braccio, tirandola indietro, senza lasciarla andare.

"Oh no. Se stiamo ancora insieme, allora stiamo insieme per davvero. Non ti lascerò avere ancora il controllo di questa cosa. Questo significa che TU hai un accordo con ME ora. Ho mentito abbastanza."

"Lauren. Non sono lesbica, già te l'ho detto" disse, aspettando che la lasciassi andare.

"Allora limitati a fingere... fidanzata" disse imitandola. La avvicinai, lasciandole un umido bacio sulla guancia destra e poi andai via, sorridendo ampiamente.

 

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Capitolo 21
*** capitolo 22 ***


CAPITOLO 22

Lucy mi mandò un messaggio sta mattina, avvisandomi che il coach aveva spostato gli allenamenti ad oggi, perché domani avevamo un'altra partita. Camila era seduta di nuovo al tavolo con me e con le mie amiche a pranzo. Mi è sembrata tesa tutto il tempo. Non sapevo il perché, la stavo solo trattando come se fosse davvero la mia ragazza. Perché ormai lo era a tutti gli effetti. Si, Lauren Jauregui stava devvero insieme a Camila Cabello.

Lasciai tutto il tempo il braccio intorno alla sua vita, sono stata anche romantica, imboccandola, lasciandole mangiare le mie patatine e facendo sorridere la mie amiche, metre lei masticava imbarazzata. Le baciai anche il collo mentre stava magiando la pizza, lei si ritrasse, ma non mi importava.

La accompagnai fino a davanti alla porta della sua classe, salutandola prima di andare verso la mia. "Ci vediamo dopo, all'allenamento... piccola" le bacia una guancia.

All'allenamento c'era sempre il solito gruppo di ragazze. Avevo già una ragazza, perché non potevano semplicemente levarsi di torno?

Quando l'allenamento finì, mi diressi verso Camila, che era seduta su una sedia a bordo campo. La feci sedere io là, chiedendole di controllare la mia bottiglia dell'acqua. Alcune cheerleader corsero verso di me, bloccandomi prima che riuscissi a raggiungerla

"Lauren sei stata brava oggi"

"Già, ottimo lavoro" dissero, iniziando a toccarmi le braccia.

Guaradi Camila, sperando che venisse in mio soccorso per mandare via le due cheerleader. Capì il mio sguardo e alzando gli occhi al cielo, si alzò dalla sedia e pigramente venne verso di noi, mettendosi tra me e loro.

"Hey è la mia ragazza quella che state toccando... andate via" disse senza alcuna emozione nella voce. Le due ragazze la guardarono prima confuse, ma poi finalmente andarono via.

"Grazie piccola" dissi mettendole un braccio su i fianchi. Lei allontanò il mio braccio, incrociando le sue al petto.

"Cosa c'è che non va piccola? Eri così presa quest'ultimo fine settimana" chiesi innocentemente. Lei continuava ad evitare il mio sguardo. Sorrisi prendendo la mia acqua, poi afferrandole la mano, la portai nello spogliatoio.

"Aspetta qui. Mi faccio una doccia veloce" si mise seduta su una delle panchine al centro della stanza, mentre io andai verso la zona  doccie.

Ero completamente vestita e mi stavo ascugando i capelli, quando sentii qualcosa sbattere più volte contro gli armadietti. Corsi nello spogliatoio, trovando Camila che piangeva, con un gruppo di ragazzini che la tenevano attaccata al muro per le braccia e con una mano sulla sua bocca per impedirla di urlare.

Gli corsi incontro, togliendole di dosso uno di quei ragazzini eccitati. Scapparono correndo via, quando notarono quanto fossi furiosa. Mi voltai verso Camila, che corse ad abbracciarmi, piangendo e tremando contro il mio petto. Allungai le braccia intorno alle sue spalle, accarezzandole i capelli.

"Lau..Lauren" disse tra i singhiozzi.

"Loro... loro... hanno provato a..." chiusi gli occhi cercando di non piangere. Non potevo credere che gli stessi ragazzini di sta mattina avevano provato a... violentarla.

"E' tutto ok. Sono andati via" le sussurai. Lei continuò a piangere e a tremare.

"Mi hai salvata" sussurò. Si allontanò guardandomi negli occhi, con i suoi ancora umidi e le guance ancora bagnate. Sorrise, appoggiando le mani sulle mie guance, cominciando ad osservare tutti i miei lineamenti, finché i suoi occhi non si fermarono sulle mie labbra. Lentamente si alzò sulle punte dei piedi, chiuse gli occhi e dolcemente sfiorò le mie labbra con le sue. Chiusi gli occhi quando le sue labbra morbide toccaro le mie, lasciandole lì per pochi secondi.

Si staccò con le labbra ancora socchiuse e mi guardò. Ossevai i suoi grandi occhi castani e vidi una scintilla mai vista prima in essi. Poi si spalancarono e lei si allontanò velocemente.

"Oh mio dio... i-io.. mi dispiace" si girò ed io guardai il pavimento triste. Se ne pentiva, sapevo che era così. E' stato solo un momento quello di prima.

Deglutii, cominciando a mettere le mie cose nel borsone. Si voltò tirando sul col naso e asciugandosi le guance.

"Grazie" disse evitando il mio sguardo. "Per avermi salvata, non per..." aggiunse velocemente.

Io annuii, prendendo la borsa e uscendo dallo spogliatoio con lei al seguito.

Il viaggio fino a casa, è stato riempito dalle domande di Sinu che ci chiese di come fosse andata la nostra giornata. Camila disse semplicemente, che non era successo niente di eccitante. Mi sentii triste, sentendo quelle parole.

Per me, la giornata era inizata alla grande, per poi peggiorare. Riuscivo ancora a sentire le sue labbra sulle mie e a ricordare la piccola scintilla nei suoi occhi, prima che rimpiangesse tutto. Sapevo che per lei era stato solo un errore, ma ero sicura che se lo sarebbe ricordato costantemente, visto che quello era stato il suo primo bacio.


 

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Capitolo 22
*** capitolo 23 ***


CAPITOLO 23

Oggi ci sarebbe stata la nostra seconda partita contro le Miami Sealions. Erano ok, nulla di cui preoccuarsi troppo.

"Poi lei è arrivata, ed io ero tipo 'Cosa stai facendo qui?' e lei era tipo, 'Vivo qui anche io' ed io ero tipo 'Smettila di provare ad essere come me', e lei era tipo 'Non è così' ed io ero tipo, 'Si invece' e lei era tipo 'Nuh uh' ed io ero tip-"

"Ari... chiudi quella cazzo di bocca" ero ancora irritata da tutta la cosa successa con Camila ieri. Desideravo solo un po' di pace e silenzio.

"Whoa, cosa c'è che non va?" chiese Ariana appoggiandosi con la spalla all'armadietto.

"Niente" dissi piano. Fissando il libro aperto che avevo tra le mani.

"Oouuu, guarda chi c'è" disse Ariana sorridendomi e colpendomi piano il braccio. Alzai lo sguardo, guardando nella sua stessa direzione.

Vidi Camila attraversare il corridoio con un vestitino blu, sandali e i capelli mossi.

Tornai a guardare il libro evitando Camila.

"Ok, qui ci sono scritte le cose che dobbiamo fare" disse Camila. Alzai solo lo sguardo, con la faccia rivolta ancora verso il basso. Era nello stesso identico posto, dove prima c'era Ariana. Aveva dei fogli in mano, notai che erano dei vecchi compiti per casa, tutti scarabocchiati, dove in alto c'era scritto un grande 'Rifare' in rosso.

La fissai non interessata a quello che stava dicendo.

"Prima cosa... Tua madre vuole conoscere 'Nancy'. Quindi pagheremo una ragazza per fingere di essere lei" lesse dal foglio, poi alzò lo sguardo incotrando il mio, ma lo distolse subito dopo.

"Tua madre la incontra e poi due giorni dopo le dici che vi siete lasciate" ancora una volta distolse lo sguardo.

"Maaaaa... Prima dobbiamo trovare Nancy... Hmmm... Vediamo..." si guardò intorno, controllando ogni ragazza.

"Che ne dici di lei?" Camila indicò una ragazza cieca del primo anno.

"E' perfetta... Non può vederti, quindi non sa chi sei" aggiunse, sorridendo entusiasta.

"Camila..." le tolsi i fogli di mano, accartocciandoli.

"Cosa ne pense se... Io cerco Nancy e mentre tu ti limiti ad andartene" finsi un sorriso e le sua bocca si spalancò.

"Ma hai bisogno del mio aiuto, sceglierai una ragazza... strana" disse evitando i miei occhi.

"Per strana intedi hot?" chiesi inclinando la testa.

"Si... No... Sceglierai semplicemente la ragazza sbagliata" disse disperatamente.

"Siamo una squadra. Ci siamo dentro inseme, in questa cosa. Lascia che ti aiuti" aggiunse aggrappandosi disperatamente alle mie spalle.

Sospirai, togliendo le sue mani "Tu... sei pazza"

Andai verso le mia aula, lasciando lì da sola Camila, aveva ragione, dovevo trovare una ragazza che fingesse di essere Nancy.

Ma ogni ragazza di questa scuola sapeva di me e Camila. Quindi avevo bisogno che venisse da un'altra scuola, magari dalla mia vecchia scuola.

"Ally... Ciao, sono Lauren. Lauren Jauregui" dissi timidamente al telefono.

"Oh... Ciao Lauren. Non mi aspettavo una tua chiamata... Mai più"

"Lo so ma, hai per caso il numero di Normani?" dovevo essere proprio disperata per chiedere aiuto ad Ally. Non è stato bello quando ci siamo lasciate.

"Si... Te lo invio per messaggio"

"Ok, garzie" lei non rispose si limitò semplicemente a riattaccare.

Poco dopo mi arrivò un messaggio col numero di Normani. Quando io e lei ci siamo lasciate, non abbiamo avuto problemi, eravamo amiche e lo siamo ancora. Ma tutti i miei nuemeri si erano cancellati, quindi non ho avuto più la possibilità di scriverle.

"Manibear, sono Lauren"

"LAUREN!! OH MIO DIO!!! Cosa ti è successo?! Non mi hai più scritto!!!"

"Lo so scusa. Mi si sono cancellati tutti i numeri"

"Oh, vabbè"

"Hey mi stavo chiedendo se avevi una amica che possa... uh... fingere di essere la mia... uh... ragazza"

"Lauren. Sei sexy. Non hai bisogno di una rgazza che finga di essere la tua fidanzata"

"Puoi semplicemente aiutarmi a trovarne una?"

"Beh ho una amica qui che è bisex. E' forte, penso che sarà d'accordo"

"Sicura?"

"Si, certo"

"Ok dille di venire al percheggio della palestra, del carrollton, alle 5. ho una partita oggi, quindi discuteremo di questa cosa là"

"Ok, capito"

"Grazie Mani. Mi stai salvando le chiappe"

"Si, si. Ciao perdente" spinsi il pulsante per chiudere la chiamata e sospirai.

Uhhh spero che vada tutto per il meglio.

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Capitolo 23
*** capitolo 24 ***


CAPITOLO 24

Realizzai il punto vincente e corsi velocemente fuori dal campo, mentre l'intera squadra rimase là a festeggiare la vittoria. Uscii fuori dalla palestra andndo verso Camila, che era rimasta fuori per aspettare la ragazza che avrebbe dovuto fingere di essere la mia fidanzata.

"Dov'è?" chiese Camila guardandosi intorno.

"Non lo so, avevo dello alle cinque" mi passai la mano tra i capelli preoccupata.

"Sono già le cinque e mezza. Come si chiama?"

"Non lo so" Camila si girò, guardandomi con uno sguardo severo.

"Com'è fatta?"

"Non lo so" la guardai.

"Farai conoscere alla dolce e innocente Clara, una ragazza che non hai nemmeno mai visto?" chiese, portando le mani sui fianchi.

"E' una.... amica di una mia amica" Camila mi fissò.

"Oh ora si che va meglio" si voltò, continuando a guardarsi intorno.

"CHANCHO?!!" sentii una ragazza urlare da lontano. Mi voltai e vidi una ragazza alta, con i capelli castani e le punte bionde.

"CHEECHEE!!!!" urlò Camila, correndo verso la ragazza.

"Chan, chi?" dissi a me stessa, confusa. Camminai verso di loro e vidi Camila abbraccire la ragazza, che la fece girare.

"OH MIO DIO COSA CI FAI QUI?!" Camila urlò, anche se erano esattamente l'una difronte all'altra.

"NON LO SO!!!" la ragazza urlò felice.

"MA SEI QUI!!" disse Camila allargando le braccia.

"A QUANTO PARE!!" si abracciarono si nuovo.

"Lauren, questa è Dinah, una mia amica del primo anno, ti ho parlato de lei" Camila ci presentò, sorridendo ampiamente.

"Ciao" mi salutò Dinah.

"Ci-"

"Cosa ci fai qui?" disse Camila, interrompendomi.

"Non lo so, una mia amica, Normani, mi ha detto di venire qui perché aveva un lavoro per me. Spero che mi paghino bene" disse Dinah, dando il cinque a Camila, ridacchiando.

"Normani ha mandato te?" chiesi.

"Si. Oh cavolo tu dovresti essere la disperata ragazza dagli occhi verdi" disse Dinah.

"Non sono disperata" affermai guardandole entrambe.

Camila si girò verso Dinah, facendo il labbruccio e scuotendo la testa.

"Dinah, questa disperata ragazza mi ha costretto ad essere la sua fidanzata. E' una vera ammaliatrice" disse Camila mettendo un braccio intorno alle mie spalle, sorridendo a Dinah.

"Non sono disperata e tu mi hai costretta per prima" dissi difendendomi.

"Che coraggio" disse Dinah, scuotendo la testa rivolta verso di me.

"Oh vabbè Lauren" disse Camila, colpendomi il braccio.

"Allora che lavoro avete per me?" chiese Dinah.

"Cheechee, devi fingere di essere la ragazza di Lauren. Incontrerai sua madre e ti presenterai come Nancy-"

"Sii te stessa. Non fingere di essere chi non sei. Se no poi creeremo solo brutte situazioni" dissi guardando Camila, che alzò gli occhi al cielo.

"Questo anche. E' solo per una sera" aggiunse Camila.

"Ok. Ma perché devo fingere di stare insieme a lei, se tue sei la sua 'ragazza'?"

Camila si sporse in avanti, verso di lei.

"E' comlicato. Te lo racconto dopo" disse, sussurando l'ultima parte.

"Ti invierò un messaggio con l'indirizzo di casa mia e l'ora in cui dovrai venire" dissi, tornando a parlare di quello che era importante.

"Ok... ora la vera domanda... quanto mi pagherete?" disse Dinah con un tono serio.

"Lauren ti comprerà tutti i capelli che vuoi!!!" urlò Camila.

Dinah urlò felice, comiciando a saltare , con Camila che le teneva le mani.

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Capitolo 24
*** capitolo 25 ***


CAPITOLO 25

"Mamma sono a casa!!"

"Sono qui!!" andai in cucina e trovai mia madre intenta a pulire il tavolo.

"Allora ho parlato con Nancy e le ho detto che vuoi conoscerla"

"Oh fantastico. Dille di venire quì venerdì sera, ci saranno anche i Cabello a cena"

"Oh uh ok. Glielo dirò"

Andai in camera mia, posai lo zaino e presi il telefono per scrivere un messaggio a Camila.

L: Dì a Dinah di venire venerdì sera.

C: Aspetta, ma ci siamo noi a cena da te venerdì sera.

L: Si lo so, dille semplicemente di venire.
__________

"Hai detto a Dinah di venerdì?"

"Si, ci sarà" sospirai sollevata. Ero così nervosa, cosa succederebbe se i miei genitori non credessero a tutta questa farsa?

Ero seduta con Camila al nostro tavolo, durante l'ora di pranzo. Alexa e Lucy ci hanno voluto lasciare 'del tempo da sole'. E questo rendeva più facile parlare tranquillamente di queste cose.

"Non vedo l'ora che sia venerdì, conoscendo Dinah.... dirà o farà sicuramente qualcosa di stupido" Camila ridacchiò, giocando con la sua insalata.

"No. Dille di non farlo" esclamai preoccupata guardandola.

"Rilassati. Già gliel'ho detto"

"Oh e cosa ha risposto lei?" chiesi piu tranquilla.

"Ha detto che non fa promesse" guardai Camila con uno sguardo serio. Mentre lei cercava di contenere le risate, dovute alla mia espressione.
__________

'venerdì sera'

Ero seduta al tavolo con la mia famiglia e quella di Camila. Con una sedia libera, vicino a me, riservata per Dinah o per meglio dire 'Nancy'. Mi arrivò un messaggio da parte di Camila che mi avvisava che Dinah era arrivata e che stava aspettando fuori.

"Scusatemi" mi alzai.

"Oh Nancy è arrivata?" chiese mia madre eccitata. Io annuii. Era la più felice, non vedeva l'ora di conoscere 'Nancy'.

Andai verso la porta e sentii Camila scusarsi e dire di aver bisogno del bagno ed io aspettai che mi raggiungesse, prima di aprire la porta.

Mi fece un piccolo cenno con la testa ed io aprii. Dinah non c'era. Uscimmo fuori e la vidi intenta a tagliare alcune delle rose piantate nel mio giardino.

"Dinah!" la chiamai, senza alzare troppo la voce per non farmi sentire dai miei genitori dentro.

"Oh cavolo amica!" lasciò cadere tutte le rose per terra e venne verso di me, dandomi un pugno sulla mano.

"Cheechee cosa stavi facendo?" chiese Camila, riferendosi alle rose sparse ora, per terra.

"Stavo prendendo dei fiori per la mia fidanzata. Oh aspetta sono io la ragazza in questa relazione?"

"Hmm non saprei Dinah, si presuppone che tu sia una cheerleader e Lauren è il capitano della squadra basket" disse sarcastica Camila.

"Capito. Lauren è l'uomo. OK... allora qual'è la mia parte?" chiese Dinah più interessata.

"Ok. Sei Nancy, sei una cheerleader. La tua famiglia è ricca. Noi ci frequentiamo da poco, oh e sei popolare"

"Ok quindi, Natalie, cheerleader, ricca, popolare... capito" disse Dinah contando le informazioni con le dita.

"No, il tuo nome è Nancy" dissi scuotendo la testa.

"Oh... quindi non sono ricca?"

"Si lo sei. Nancy è ricca" la corressi.

"Pensavo che fosse Natalie quella ricca"

"Nat- NON C'E' NESSUNA NATALIE!!!!" dissi disperata, alzando la voce.

"Scortese!" alzai gli occhi al cielo e presi un respiro profondo per cercare di calmarmi.

"Lauren calmati. E' solo un po' lenta" disse Camila abbracciando Dinah.

Mi volati ed entrai con Camila e Dinah al seguito.

"Dì il mio nome. Dì il mio nome" cantò a bassa voce Dinah.

"Nancy... Nancy" la rispose allo stesso modo Camila.

Dio sarà una lunga serata.

 

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Capitolo 25
*** capitolo 26 ***


CAPITOLO 26

Quando mia madre ci vide entrare si alzò velocemente, andando incontro a Dinah. "Oh ciao Nancy, sono Clara, la madre di Lauren"

Mia madre le strinse la mano, presentandosi. "Come butta, signora Clara?" rispose Dinah, sorridendo ampiamente e prendendo posto vicono a me.

"Ciao a tutti" disse Dinah, salutando anche tutti gli altri, che ricambiarono il saluto, guardandoci attentamente per non perdersi ogni nostra mossa.

"Allora Nancy, quindi tu e Lauren state insieme? Huh?" chiese mio padre per iniziare la conversazione.

"Si... perché non ci credete?" chiese velocemente. Rabbrividii alla sua domanda.

"No no, certo che ci crediamo" disse mia madre rassicurandola.

"Beh solo in caso..." Dinah mise una mano sotto al mio mento e fece scontrare le nostre labbra. Spalancai gli occhi, colta di sorpresa. Con la coda dell'occhio vidi Alejandro coprire gli occhi a Sofi.

Dinah si allontanò sorridendo ai miei genitori. Mia madre aveva uno sguado sorpreso, mio padre sembrava troppo occupato a mangire, Sinu sorrise timidamente per non sembrare scortese, Alejandro era molto ineressato alla sua forchetta, Taylor e Chris stavano ridendo tra di loro e Camila aveva spalancato la bocca, chiudendola subito dopo, stringendo visibilmente la mascella.

Io ridacchiai imbarazzata, con un timido sorriso.

"Ohhh... Tu..." dissi a Dinah. Lei si voltò, sorridendo e faccendomi l'occhilino, senza farsi vedere dai miei genitori.

"Bene, allora..." cominciò mia madre, che deglutì e prese la ciotola con l'insalata, porgendola a Dinah.

"...insalata?" chiese. Dinah mi accarezzò il braccio.

"Servimi piccola" presi la ciotola dell'insalata e ne misi un po' nel piatto di Dinah.

"Non troppa, voglio lasciare uno spazio per la bistecca" mormorò.

"Allora Nancy... mi hanno detto che sei una cheerleader" disse mia madre.

"Oh si, è vero" rispose Dinah guardandola, per poi tornare ad osservarmi attentamente mentre le mettevo la bistecca nel piatto.

"Grazie mia piccola gattina dagli occhi verdi" disse. Spalancai gli occhi sentendo il soprannome e lei mi sorrise.

"Che tipo di tifo fai?" chiese Taylor fastidiosamente.

"Oh, ne ho uno tutto mio"

"Cioè?"

"Beh ce n'è uno che fa più o meno così, 'Il mio sound è forte, il mio sound è fantastico, tutto...' tipo questo"

"Questo sembra più rap" disse Chris.

"Pft... è un nuovo stile" Camila finalmente parlò.

"Oh uhh ne ho un'altro... datemi una 'D'!"

"D!" Camila urlò.


"Datemi una 'I'"

"I!"

"Datemi una 'N'"

"N!"

"Datemi una 'A'"

"A!"

"Datemi una 'H'"

"H!"

"Cosa forma? DI-NANCY!!!" urlò Dinah, senza essere seguita nè da me, nè da Camila. Abbassai la testa imbarazzata, desiderando solo sparire.

"Non forma Nancy" disse Taylor accigliandosi.

"Beh... Taylor.. è una cheerleader..." disse Camila beccandosi uno sguardo arrabbiato da parte di Sinu.

Dinah spostò i capelli indientro con una mano. "Scortese!"

"Lauren mi ha detto che i tuoi genitori sono ricchi, di cosa di occupano?" chiese mio padre.

"Mio padre è un'avvocato"

"Oh fantastico, come si chiama lo studio in cui lavora?"

"Uhhh... Avvocati & co.?"

Mio padre si fece pensieroso e poi scosse la testa.

"Hmmm mai sentito prima"

"Oh io si... è forte" disse Camila.

"Ooookay... cosa pensi di fare dopo il liceo?" chiese mia madre. Non sono ancora sparita?

"Beh semplicemente rilassarmi nel mio palazzo, probabilmente andare in piscina, magari far visita alla mia amica Beyoné. Questo genere di cose" disse Dinah mettendosi più comoda sullo schienale della sedia.

"Hai un palazzo?" chiese Chris.

"Si. Dovresti venire. Ho un maggiordomo di nome Bernard, a cui faccio sempre molti scherzi"

"Forte. Posso andare?" chiese eccitato.

"Oh anche io!" si unì Taylor.

"Si, si, quando volete" disse Dinah muovendo la mano.


Le diedi un calcio da sotto al tavolo, lei mi guardò confusa, relizzando poco dopo quello che aveva appena detto.

"Ohh uhh stavo scherzando!!!" ridacchiò imbarazzata Dinah, guardandomi in cerca d'aiuto.

"Cosa?" chiese Chris.

"Nancy si sta facendo tardi, forse è meglio se vai" mi alzai.

"Huh? Si giusto. I miei genitori mi stanno aspettando al porto. Voglio fare un giro notturo sul nostro yatch" disse annuendo e alzandosi.

"E' stato bello conoscervi" disse salutando tutti.

"Penso che sia andata bene" mi disse Dinah una volta uscite.

"Mi stai prendendo in giro? E' stato orribile! Cosa diavolo era?!"

"Mi hai detto di essere me stessa. T-ti vergogni di me? Stiamo insieme da neanche due ore e già di vergogni di me. Sei cattiva!" disse fingendo di essere offesa.

"Dinah! Non stiamo insieme"

"Oh volevi che..." disse scuotendo la testa. Sospirò e mi guardò.

"Comunque. Ci vediamo domani alle due al centro commerciale. Porta con te dei soldi e la mia Chancho" mi salutò e salì in macchina andando via.

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Capitolo 26
*** capitolo 27 ***


Capitolo 27

Stavo aspettando Camila, fuori casa sua, nella macchina di mia madre. Avevo cinquanta dollari nel portafoglio, sperando che a Dinah bastassero. Suonai il clacson per dire a Camila di sbrigarsi. Uscì di casa indossando un maglione, dei jeans stretti e i capelli raccolti in uno chignon.

"Hey" disse entrando.

"Ciao fidanzata" mi sporsi per baciarle la guancia.

"Muah" dissi staccandomi. Lei trasalì e indietreggiò facendo una faccia disgustata.

Sorrisi fieramente, cominciando a giudare verso il centro commerciale.

Camila iniziò a togliersi il maglione, per poi lanciarlo nei sedili posteriori. Indossava una camicietta senza maniche. Si sciolse anche lo chignon, lasciando cadere sulle spalle i capelli ricci e si mise anche l'eyeliner.

"Perché questo cambio, Cenerentola?"

"Nel caso qualcuno della scuola ci vedesse?" rimasi in silenzio, guardando la strada.

"Mi ha scritto Dinah, dicendomi che ci aspetta fuori da 'Snapback 'R' Us'" annuii, cominciando a cercare parcheggio.

"Dov'è?" eravamo fuori dal negozio che ci aveva detto Dinah. Erano già le tre e di lei ancora nessuna traccia.

"E' sempre in ritardo?"

"La maggior parte delle volte" mi rispose Camila, mandando un messaggio a Dinah.

"Come butta amiche?" Dinah ci arrivò alle spalle, con le braccia aperte.

"Dinah che fine avevi fatto?" chiese Camila, andando ad abbracciarla.

"Scusate, sono dovuta passare a prendere queste due" guardai alle spalle di Dinah e vidi Normani ed Ally.

Le mie due ex ragazze che uscivano con me e la mia attuale ragazza. Fantastico.

"Ally, Normani, questa è Camila, la mia migliore amica e lei è la sua ragazza, Lauren. Normani tu già conosci occhi verdi" Dinah ci presentò.

"Hey Laur" mi salutò Normani, abbracciandomi.

"Hey Mani" si allontanò e andò ad abbracciare Camila.

"Ally" le sorrisi e lei fece lo stesso. Sentii Dinah, Normani e Camila scoppiare a ridere per qualche motivo a me sconosciuto e poi le vidi entrare velocemente nel negozio lasciando me ed Ally dietro. Feci cenno ad Ally di entrare prima di me, mentre io le tenevo la porta aperta.

Lei sorrise timidamente entrando e io la seguii.

Notammo Dinah, Normani e Camila osservare i capelli. Ognuna di loro già ne indossava uno, abbinato al loro abbigliamento.

"Oouu voglio questo!!" urlò Dinah prendendo un capello rosso. Se lo provò, mettendosi davanti allo specchio, cominciando a fare faccie strane davanti al suo riflesso.

"Prendo questi tre e quei due" disse Dinah. Ne aveva due in una mano e uno nell'altra e poi annuì verso quelli che stavano indossando Normani e Camila. Sospirai. Addio 50 dollari.

"Quanto costano?" Dinah guardò il prezzo.

"25 l'uno" disse Dinah andando verso la cassa.

"Aspetta, io ne ho solo 50!" Dinah si fermò, girandosi lentamente. Sentii un 'ouu' da parte di Camila e Normani, alle mie spalle.

"50?" annuii spaventata.

"Ma tu avevi detto che ne potevo comprare quanti ne volevo" guardai Camila spaventata e lei evitò velocemente il mio sguardo.

"Non l'ho detto io, Camila l'ha detto. E i soldi bastano solo per due cappelli" dissi sperando che trovasse un po' di compassione nel profondo del suo cuore.

"Ok" mise apposto i suoi tre cappelli e prese quelli di Normani e Camila, mettendoli vicino alla cassa.

"Questi" mi sentivo cattiva per non aver portato più soldi. Dinah era stata disposta ha rinunciare ai suoi per i loro.

"No Dinah, prendi i tuoi" disse Camila andando ad abbracciare Dinah.

"Ma che hai capito? Voglio questi per me, non per voi!" Dinah spinse via Camila, incitandomi a pagare.
__________

Eravamo sedute ad un tavolo da Starbucks. Dinah, Normani e Camila parlavano animatamente di chissà cosa, includendo me ed Ally solo ogni tanto.

Diventarono improvvisamente silenziose. Alzai gli occhi verso Ally che stava sorridendo.

Ally mi fece un cenno, indicandomi qualcosa alle mie spalle. Mi girai e vidi Dinah, Normani e Camila attaccate alla vetrina di H&M. Mi rivoltai e lanciai uno sguardo imbarazzato ad Ally.

"Carina la tua ragazza" disse piano Ally.

"Grazie" presi un sorso della mia bevanda, guardando il mio nome scritto male sul bicchiere.

Dopo un momento di silenzio Ally iniziò a parlare.

"Lauren, so che hai una ragazza, ma mi manchi. Non sapevo quanto finché non ho sentito la tua voce due gironi fai al telefono. E ora che sei davanti a me posso dire che mi manchi davvero"

"Ally... ho una ragazza."

"Sembra più una tua amica, Lauren. Sobbalza ogni volta che la tocchi e quando le baci la guancia si tira indietro imbarazzata"

"Ally-"

"Scusa. Non volevo mettermi a criticarla. Ma non puoi dire che non è così" guardai in basso verso il mio bicchiere. Era vero Camila non voleva stare con me, ma lei mi aveva costretta per prima.

"Possiamo uscire. A pranzo, magari e parlare, più tranquillamente"

"Non posso uscire con te Ally" dissi scuotendo la testa.

"Non pensarlo come un'appuntamento. Siamo solo sue amiche che escono" disse ally sorridendo.

"Va bene"


 

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Capitolo 27
*** capitolo 28 ***


Capitolo 28

"Va bene"

Ally sorrise e anche io, insieme a lei. Trasalì quando sentii la sedia alla mia destra spostarsi. Camila si mise seduta prendendo un sorso della mia bevanda. Teoricamente era come se mi avesse baciata. Normani prese posto tra Camila ed Ally, e Dinah tra me e Ally.

"Camila vuoi sapere delle cose imbarazzanti sulla tua ragazza?" gli occhi di Camila di spalancarono e annuì.

"C'è stata quella volta in cui si è addormentata sul mio letto e ha comiciato a russare come un maiale-"

"E' SUCCESSO ANCHE A ME!!" urlò Ally mettendo una mano su quella di Normani, per ottenere la sua attenzione.

"Mi ricordo di quella volta in cui ci addormentammo sul divano, aveva comciato ad russare e poi ha anche... comiciato a... parlare nel sonno" disse Ally, tra le risate, facendo ridere anche Normani.

"Oh avevo dimenticato la cosa del parlare nel sonno" continuarono a ridere. Camila e Dinah si guardarono confuse, mentre io presi un sorso della mia bevanda imbarazzata.

Dopo tutte le risate, per avermi preso in giro per 5 minuti, Dinah parlò.

"Cos'era un pigiama party?" Ally e Normani si guardarono, ricomiciando a ridere. Ally scosse la testa, mentre Normani cercava di riprendersi.

"No no, siamo state entrambe con Lauren" Normani e Ally continuarono a ridacchiare. Dinah sembrava sorpresa. Camila invece prima, fissò Normani ed Ally, poi si girò a guardare me. Mi votlai per guardarla, ma lei distolse subito lo sguardo, portando le braccia al petto.

"Che forte. Quindi tutte siamo state con Lauren, in un certo modo" disse Dinah in soggezzione, non credendoci ancora.

"Una volta si mise perfino a russare davanti hai miei genitori" Normani mormorò ad Ally. Ricomiciarono a ridere, e anche Dinah si unì a loro. Camila ancora non mi guardava. Mi alzai per andare a  buttare il bicchiere ormai vuoto, quando sentii due mani spingermi verso il bagno delle donne.

"Camila-" dissi quando notai chi fosse.

"Sta zitta Lauren" disse portandomi dentro al bagno.

"A cosa stavi pensando quando hai deciso di farmi uscire con le tue ex? Pensi che sia divertente? Che cazzo di scherzo è questo?"

"Camila non sapevo che sarebbero venute anche loro" dissi calma.

"Quindi è solo una coincidenza che di là ci siano le due ragazze con cui sei stata e con cui tu mi hai lasciato fare amicizia? Stai cercando di rendermi gelosa? Dando più attenzioni ad Ally? So che stare con me è una sorta di vendetta per quello che ho fatto, ma questo è ridicolo"

"Perché ti interessa? Non ti piaccio neanche. Perché dovrei cercare di farti ingelosire?"

"Infatti non mi interessa. Ma si suppone che stiamo insieme e se qualcuno della scuola, scopre che stiamo uscendo con le tue ex, mi prenderanno ingiro Lauren. Diventerò lo zimbello di tutta la scuola" disse con gli occhi umidi.

"Mi dispiace, davvero, non sapevo che sarebbero venute anche loro. Se l'avessi saputo prima, non saremmo mai venute" Camila uscì dal bagno senza rispondere. La seguii fuori, prendendola per mano.

"Ragazze noi dobbiamo andare" disse alle altre, che ci abbracciarono. Camila abbracciò Normani, senza neanche farle un sorriso, poi salutò Ally da lontano, che la fulminò con lo sguardo.

Camila cominciò ad andare verso la macchina. Io le corsi dietro per raggiungerla e poi le afferai la mano, ma lei la tirò via, incrociando le braccia al petto. La aprii lo sportello della macchina, che lei richiuse con forza, una volta dentro.

Guidai fino a casa sua, passando dvanti alla mia lungo la strada, ero felice di averlo fatto. La macchina dei Cabello era parcheggiata fuori casa mia. "Guarda i tuoi genitori sono qui"



______________________

so che il capitolo è corto. Chiedo venia!!!. Il prossimo, che posterò domani, drovebbe essere più lungo visto che ho deciso di unire i capitoli 29 e 30. Comunqueeee... A quanto pare Camila è gelosa, cosa succederà quando scoprirà che Lauren dovrà uscire con Ally? ;)

 

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Capitolo 28
*** capitolo 29-30 ***


Capitolo 29-30

"Ciao ragazze sono felice che siete arrivate" disse mia madre sorridendo, quando ci vide entrare insieme. Sapeva che sarei uscita, ma non sapeva che sarei uscita con Camila. Salutai Sinu, che stava bevendo un bicchiere d'acqua seduta al tavolo, in cucina con mia madre.

"Lauren" mia madre mi chiamò, portandomi in salotto, dove nessuno ci avrebbe sentito.

"Ho notato che tu e Karla siete diventate amiche. Ottimo lavoro tesoro" mi baciò la fronte, tornando da Sinu. Camila era seduta vicino a lei. Mia madre mi guardò aspettando che la raggiungessi, alzai gli occhi al cielo e mi misi seduta vicino a lei.

"Allora ragazze come è andata la vostra gionata?" chiese mia madre.

"Bene" risposi semplicemente.

"Cosa avete fatto?"

"Shopping"

"Ouu sembra proprio una cosa che farebbero due buone amiche, vero?" disse mia madre, guardandoci tutte e annuendo, insieme a Sinu.

"Mhmm" mormorai.

"Beh visto che siamo tutte amiche, possiamo fare un pranzo tutte insieme, solo ragazze" annui, tanto era solo un...pranzo?

"Non posso, ho impegno" mi ricordai improvvisamente.

"Perché? Che devi fare?" mia madre si accigliò confusa.

"Pranzo fuori con... una mia amica" mia madre sorrise. Invece Camila alzò la testa, ora completamente interessata ai miei piani.

"Un'amica?" chiese mia madre.

"Si mamma, un'amica"

"Ch-che tipo di amica?" balbettò Camila.

"Solo un'amica" dissi semplicemente.

Abbassai lo sguardo, mentre mia madre e Sinu cominciare a fare piani, per organizzare una cena.

"Scusate, vado in camera mia" sorrsi a Sinu e mi alzai andando verso la mia camera, quando sentii mia madre chiamarmi.

"Lauren, porta Camila a vedere la tua stanza"  guardai Camila, lei annuì lentamente ed io continuai ad andare verso la mia camera.

"Chi è questa amica?" chiese entrando. Mi girai prendendo il mio accapatoio.

"Solo un'amica" andai verso la porta, ma Camila si mise davanti, bloccandomi e incrociando le braccia al petto.

"Dimmi chi è" disse avvicinandosi.

"No" le risposi spostandomi alla mia sinistra.

"Dimmelo" si spostò anche lei, isieme a me, bloccandomi di nuovo.

"No" sussurai. Le sue sopracciglia erano aggrottate, la mscella contratta e le braccia ancora al petto.

Mi mossi velocemente e le lasciai un bacio a stampo sulle labbra. Lei spalancò la bocca, scioccata e io ne aprofittai per sorpassarla.

"Dove stai andando?" cercai di uscire ma lei mi afferrò per un braccio.

"A farmi una doccia" provai a libermarmi, ma senza successo.

"No, devi dirmi chi è quest'amica"

"Dopo. Ho bisogno di una doccia" finalmente mi lasciò andare.

"Ok, allora verrò con te" la sentii dire.

Andai verso il bagno, con lei dietro. Entrammo e lei chiuse la porta a chiave. Mi accigliai, sogghignando.

"Chi è?" 

Scossi la testa e mi la maglietta. Lei si mise comoda appoggiandosi al lavandino. La notai fissare il mio addome tonificato, iniziando a giocare con le sue dita, ma si fermò, quando vide che la stava guardando.

"Chi è?" la ignorai, appendendole l'accappatoio in faccia. Provò a toglierselo, ma la fermai.

"Vuoi vedermi nuda?" si fermò, noscondendo le mani dietro la schiena.

Iniziai a farmi la doccia con Camila che mi riempiva di domande.

"Chi è?" la ignorai, sorridendo. Ho già detto che ero completamente nuda?

"E' una ragazza della scuola?"

"La conosco?"

"Lauren dimmelo e basta"

"Camila, posso farmi la doccia senaza essere riempita di domande?" detto questo Camila rimase in silenzio.

Finii di farmi la doccia e chiusi l'acqua. Stavo per uscire quando mi ricordai che non ero sola.

"Camila" dissi ottenedno la sua attenzione.

"Puoi dirmelo per favore?" chiese di nuovo Camila.

"Accappatoio" allungai la mano fuori dalla doccia, per farmi passare il mio accappatoio.

Lo sentii sfiorare la mia mano, provai ad afferarlo, ma Camila lo allontanò velocemente.

"Te lo do, se me lo dici" sospirai, muovendo la mano in cerca dell'accapatoio.

"Bene. Uscirò con Lucy. Adesso dammelo"

"Bugiarda. Chi è?"

"Camila per favore" dopo pochi secondi me lo passò ed io mi asciugai. Mi affacciai oltre la tenda, senza uscire dalla doccia, in cerca dei miei vestiti e li vidi appoggiati sul water.

Camila si voltò, alzando un sopracciglio. Sogghignò, fingendo di essere più interessata alle sue unghie.

"Piccola?" dissi. Lei alzò velocemente lo sguardo. Sorrisi e le indicai i miei vestiti. Alzò gli occhi al cielo. Prese la mia biancheria intima e me la passò.

"Reggiseno" me lo passò e lo infilai.

"Mutande" mi lanciò le mutande oltre la tenda, che finirono sui miei capelli bagnati.

Dopo averle messe, aprii la tenda e vidi Camila seduta sul water, con la faccia nella mia maglietta, per sentirme il profumo. Alzò velocemente lo sguardò e me la tirò in faccia.

"Che diavolo..." misi la maglietta su una spalla, uscii dalla doccia e mi abbassai davanti a lei, appoggiando le mani sulle sue ginocchia. Lei guardava con espressione seria ogni mio movimento.

Abbassò lo sguardo sul mio corpo e poi torno a guardarmi negli occhi.

"Che c'è? Tanto mi hai già vista" disse. Mi sporsi baciandole delicatamente le labbra a stampo. Quando mi allontanai i suoi occhi erano ancora chiusi. Sorrisi, quando la vidi arrossire.

"Karla?" il bussare alla porta ci risvegliò e ci alzammo.

"Karla? Sei qui dentro?" chiese Sinu.

"Si mamma" Camila si stirò i vestiti con le mani e aprii la porta, uscii velocemente, spengendo la luce.

"Karla, stiamo andando via dov'è Lauren?"

"Nella sua stanza"

"Ok, vai a salutarla, si sta facendo tardi, dobbiamo andare" rimasi al buio ascoltando i passi di Sinu allontanarsi.

Camila entrò, accese la luce e richiuse la porta. "Devo andare, ciao" fece per riaprire la porta, ma la presi per i fianchi, facendola scontrare contro il mio corpo e la baciai sempre a stampo. Sentii la sua mano calda appoggiarsi sul mio stomaco e poi lentamentamente spingermi via. Mi allontanai e vidi un piccolo sorriso sulle sue labbra.

"Ciao" sussurai e lei uscì, chiudendo la porta.

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Capitolo 29
*** capitolo 31 ***


Capitolo 31

"Mamma sto uscendo!!"

Stavo andando ad incontrare Ally. Chiusi la porta dietro di me, uscendo e mi diressi verso la macchina di mia madre. Guardai in basso verso il mazzo di chiavi, per cercare quella della macchina.

"Dimmi chi è!"

"Camila! Che Diavolo!!!" mi sontrai con Camila. Cavolo mi aveva spaventato.

"Dimmelo!!" disse con le mani sui fianchi. La sorpassai andando verso la macchina.

"Camila è solo un'amica. Devo andare ora" aprii la macchina ed entrai.

"Allora vengo con te" Camila aprii lo sportello e prese posto accanto a me.

"Camila cosa stai facendo?" la guardai. Aveva le braccia incrociate e lo sguardo rivolto verso la strada.

"Vengo con te Lauren. Ho bisogno di sapere con chi esci"

"Perché hai bisogno di saperlo?"

"Perché..... cosa succede se qualcuno della scuola ti vede con un'altra ragazza? Penseranno che mi stai tradendo" si girò, parlando come se fosse ovvio.

"Questo è il motivo?"

"Si e in qualità di tua ragazza devo esserci se qualcuno vi vede... e sempre in qualità di tua ragazza, ho bisogno di sapere con chi esci"

E'. Gelosa!!! Non dovrei festeggiare ancora. Gli prenderà un colpo, quando vedrà Ally.
__________

Aprii la porta del bar per Camila, poi entrai, guardandomi intorno in cerca di Ally.

"Oh eccola là" dissi ad alta voce. Camila, che intanto si era già seduta d un tavolo, alzò la testa per guardare nella mia stessa direzione. Strinse la mascella, mettendosi davanti a me, per non farmi passare.

"Ally?" mi colpì un braccio.

"Avevi intenzione di uscire con Ally?? Senza di me?? Sei fortunata che io sia qui Jauregui" disse colpendomi di nuovo il braccio.

"Non mi sento fortunata" mormorai iniziando a camminare verso Ally.

"Ciao Lauren.... Camila" Ally si alzò per abbracciarmi, fermandosi dopo aver visto Camila dietro di me.

"Ally" mi misi seduta vicino a Camila, con Ally dall'altra parte del tavolo.

Eravamo nel più completo silenzio, con Ally che spostava continuamente lo sguardo da me a Camila.

"Allora Ally, come ti va-"

"L'hai vista ieri, Lauren. Perdona la stupida domanda, è ancora scossa per la cosa che abbiamo fatto la scorsa notte" disse Camila interrompendomi. Cosa intendeva con 'la scorsa notte'?

"Oh... bene. Sto bene. Sono stata impegnata con la scuola, mi sono unita al coro, sai che mi piace cantare.... veramente cantavo sempre per Lauren quando eravamo nel mio letto, per farla addormentare" disse Ally, spostando lo sguardo su Camila, pronunciando l'ultima frase.

"Uhh il coro. Fantastico" dissi imbarazzata.

"Già... scommetto che sei nelle ultime file" disse Camila con il mento appoggiato sulla mano, per sembrare interessata.

"Nella prima" la corresse Ally sorridendo.

"Lauren, come ti va il basket? Probabilmente sei quella che fa tutti i punti vincenti huh?" ridacchiai.

"Si, va bene" sorrisi fieramente.

"Scommetto che hai un sacco di ragazze fastidiose che ti girano intorno huh?" chiese Ally guardando Camila.

Sentii la mano di Camila afferrare la mia sotto al tavolo, per poi stringerla forte. Feci una smorfia di dolore e lei sbattè le nostre mani unite sul tavolo, assicurandosi che Ally le notasse.

"Io... vado a lavarmi le mani, torno subito" dovevo davero andare a controllare se la mia mano era ancora tutta intera.

Tornai al tavolo poco dopo, ma vidi solo Camila.

"Dov'è Ally?" Camila alzò le spalle innocentemente.

"Un impegno improvviso" mi misi seduta diftronte a lei, dove prima c'era Ally.

"Oh mi chiedo cosa sia successo" guardai la mia mano e poi Camila.

"Già. Vuoi del caffè?" chiese velocemente.

"Nah" disse scuotendo la testa. Rimasi in silenzo per un po'. Poi sorrisi notando quanto fosse gelosa Camila.

"Che c'è? Stai pensando ad Ally?" chiese.

"Forse?" sogghignai, cercando di farla ingelosire ancora di più.

Lei mi fulminò con losguardo alzandosi e uscendo dal bar. Le corsi dietro.

"Camila! Aspetta!" la afferai, facendola voltare.

"Per cosa? Così puoi dirmi quanto fantastica sia Ally?" mi avvicinai a lei, portando le mani sui suoi fianchi.

"Per rendermi gelosa? Beh non sta funzionando" la baciai a stampo.

"Così puoi raccontarmi di quando Ally cantava per farti addormentare?" bacio.

"O quanto sia meglio di me?" bacio.

"Perché se non è quello che stai pensando, non smettere di baciarmi" la strinsi di più a me e lei portò le braccia intorno al mio collo. La baciai e lei per la prima volta ricambiò il bacio.

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Capitolo 30
*** capitolo 32 ***


Capitolo 32

Io e Camila stavamo insieme da quattro mesi ormai. E' stato triste non poter passare il Ringraziamento insieme, ma i Cabello quest'anno si sarebbero uniti a noi per Natale. Ho chiesto aiuto a Taylor per il regalo di Camila e lei mi ha proposto di complarle dell'intimo e qualcosa di sexy, ma forse sarebbe stato meglio per la prossima volta. Non avevamo ancora raggiunto quella tappa, o meglio Camila ancora non ci era arrivata.

"BUONGIORNOOOO!!!" urlai entrando in cucina, dove la mia famiglia stava allegramente facendo colazione senza di me.

"Buongiorno tesoro, ora taci e mettiti seduta" mia madre mi diede delle pacche dietro la schiena ed io presi posto, continuando a sorridere. Non riuscivo a contere l'eccitazione, ero così... FELICE!!

Ieri ho portato con me Taylor al centro commerciale per comprare il regalo di Camila e mi ha fatto una lezione speciale su cosa e cosa non comprarle, ma alla fine non mi è servita a molto. Taylor e Chris sapevano della nostra relazione, i nostri genitori invece, ancora no, perché Camila aveva paura della possibile reazione del padre.

"Tesoro perché sorridi così?" chiese mia madre guardandomi in un modo strano.

"Uhh perché è Natale!!!" non era ovvio? mangiai velocemente i miei cereali. Una volta finiti corsi in camera mia, ma poi tornai in cucina.

"Mamma a che ora vengono i Cabello?" chiesi vaga.

"Sinu ha detto..." comiciò mia madre, distratta dalla pentola sul fuoco. 

"Cosa? Cosa ha detto?" alzò velocemente lo sguardo.

"Oh ha detto che saranno qui per le due. Mi aiuterà a preparare..."

Non ascoltai il resto e corsi di nuovo in camera mia. Perché non erano già le due? Forse dormire mi avrebbe aiutato a far passare il tempo.
__________

Sentii qualcuno toccarmi la guancia.

"Lauren è arrivata la tua ragazza" Taylor mi sevgliò e uscì. Io mi alzai velocemente, non pensavo che avrei dormito così tanto. Mi feci una doccia veloce e mi cambiai.

"Ciaoooo!" dissi entrando in salotto. Cercai velocemente Camila con lo sguardo e la vidi piegata a sistemare dei regali sotto l'albero. Fissai il suo sedere finché non sentii qualcuno schiarirsi la gola. Alzai lo sguardo e vidi Chris che mi stava osservando, poi velocemente spostai lo sguardo verso Sinu e Alejandro, che vidi parlare con i miei genitori. Phew.

"Hey carina, sono qui" disse Camila abbracciandomi. Mi girò, così che la mia schiena fosse rivolta verso i nostri genitori e mi baciò. Che temeraria. Arrossii al pensiero di aver appena baciato Camila con i suoi genitori essattamente dietro di me.

"He-"

"Ragazze venite ad aiutarci a cucinare" disse mia madre rivolta a me, Camila e Taylor. Tutte e tre andammo i cucina con le nostre mamme.

Ci spegarono cosa fare. E durante le tre ore, io e Camila ci tenevamo per mano e ci scambiavamo veloci baci di nascosto, quando le nostre mamme non ci guardavano. Mi sentivo proprio una cattiva ragazza e questa Camila così sicira di se mi faceva impazzire.

Durante la cena, io e Camila eravamo vicine e ci tenevamo per mano sotto al tavolo. Per i nostri genitori eravamo migliori amiche, e più o meno era così. Lei era anche la mia migliore amica, ma cosa più importante era la mia ragazza.

Dopo cena, ci spostammo tutti in salotto. I nostri genitori su un divano, Chris e Taylor su un altro e io e Camila sedute per terra con la schiena appoggiata alle gambe di Chris e Taylor, con Sofi sdraiata sulle gambe di Camila. Stesi una coperta sopra me e Sofi, e di nuovo presi la mano di Camila, sotto la coperta.

Avevamo programmato di stare alzati fino a mezzanotte, per scambiarci i regali, ma Sofi si addormentò prima quindi i Cabello decisero di rimanere a dormire da noi. I miei genitori andarono nella loro stanza e i genitori di Camila con Sofi nella stanza degli ospiti.

E avrei voluto tanto ringraziare Sinu, mia madre e Dio, per avermi concesso la possibilità di dirmire nello stesso letto con Camila.

I nostri genitori avevano insistito tanto per farci dormire insieme, visto che eravamo solo 'migliori amiche'. E chi eravamo noi per contraddirli?

"Dovermmo restare sveglie fino a mezzanotte, non posso aspettare fino a domani mattina per darti il mio regalo"

"Ok. Va bene"

Mi misi seduta sul letto con la schiena appoggiata alla testiera, Camila invece era seduta tra le mie gambe con la schiena appoggiata al mio petto. La abbracciai lasciando le mie mani sul suo stomaco, con le sue sopra le mie. Guardammo così, 'Il Grinch che rubò il natale', che era programmato che finisse in tempo per la mezzanotte.

Appena apparirono i titoli di coda, Camila si alzò e uscì di corsa, io presi una grande scatola dall'armadio e la posizionai al centro della stanza. Poi superai Camila nel corridoio, che stava tornando in camera, e andai vero l'abero di Natale dove presi una scatola rettangolare. Ero nervosa. Forse non era abbastanza quello che le avevo preso. E se lei mi aveva comprato qualcosa di costoso?

Tornai in camera e vidi Camila ferma sulla soglia della porta, che fissava la scatola.

"Lauren"

"Hmm"

"Questo è... per me?" chiese quasi balbettando.

"Già" mi stofinai il collo, sperando che le sarebbe piaciuto.

"Vai ad aprirlo" dissi e lei si avvicinò per scartarlo. Sobbalzò e si portò una mano davanti alla bocca, quando vide un enorme osro di peluche. Io rimasi lì a guardarla, sorridendo, mentre cercava di togliere tutta la carta rimasta.

"Lauren è alto quasi quanto me" si era vero, era poco più basso di lei. Lo appoggiò alla testiera del letto e lo abbracciò stretto. Il suo corpo sembrava così piccolo rispetto al peluche. 

"Lo adoro" sentii Camila mormorare.

Guardai in basso verso l'altra scatola che avevo tra le mani. "H-ho qualcos'altro" si alzò e guardò l'altro regalo.

"Tieni" la prese, facendola quasi cadere.

"Whoa Lauren è pesante. Cosa c'è dentro?" la mise sul letto e la aprì.

"Oh. Mio. Dio. Lauren Jauregui hai trovato la via per il mio cuore" mi abbracciò e poi tornò velocemente al suo regalo.

Sorrise guardando tutti i defferenti tipi di caramelle e dolcetti presenti nella scatola. Vermi gommosi, coccolatini, biscotti, skittle e molto altro. Ogni tipo di caramella o dolcetto era in un vasetto e c'erano almeno venti vasetti lì dentro.

"So che non è molto, ma ho speso tutti i soldi per quell'orso, ma un semplice orsacchiotto non era abbastanza per la mia ragazza. So che non è un braccialetto costoso, ma tu raramente li indossi, quindi ho comprato le caramelle perché penso che tu sia davvero dolce. E penso che tu sia carina, quindi ho preso un orso, ho preso il più grande che c'era perché penso che tu sia molto carina. Non devi far finta che ti piacciano, ma basta che sorridi. Amo vederti sorridere. Giuro che il prossimo Natale ti comprerò qualcosa che ti piace davvero. Probabilmente avrai ricevuto regali migliori di questi- perché mi fissi in quel modo?"

"Perché amo quando sei nervosa e cominci a straparlare" Camila portò le braccia intorno al mio collo. Sorrisi nervosamente, non aveva ancora detto niente dei regali.

"Quindi... ti piacciono?"

"Piccola... li adoro" mi baciò. Mi strinse di più approfondendo il bacio e non so come finimmo sul letto. Dopo esserci staccate, Camila mise l'orso tra noi due. Mi sdraiai all'angolo del letto, mentre lei abbracciava con le gambe e le braccia l'orso. Desideravo davvero essere quell'orso in quel momento.

"Allora uhh... cosa mi hai regalato?" Camila spalancò gli occhi e si mise seduta lentamente.

"Giusto. Si, il tuo regalo" si alzò e mi passò una scatola rettangolare. Feci per aprirla ma mi fermò

"Prima di aprirlo, voglio che tu sappia che mi ci sono volute ore per farlo, perché non avevo soldi per entrambe le cose. L'ho spesi tutti per... qualcos'altro" disse nervosamente, ma sogghiò e arrossì alla fine.

Si allontanò timidamente. Aprii la scatola e vidi un maglione. Un maglione fatto a mano.

Alzai lo sguardo e vidi Camila, nascosta dietro il suo orso che mi fissava, sorridendomi timidamente.

"Whoaaaa... un maglione... proprio quello che volevo" dissi cercando di sembrare contenta. Mi piaceva davvero Camila e non volevo ferirla. Ma un maglione?

"Sta zitta Lauren. Guarda sotto la carta" fuardai all'interno della scatola e sollevai la carta sul fondo. Vidi un... reggiseno... rosa... in pizzo... e... un perizoma...rosa.. da abbinare.

Osservai i due pezzi nella scatola. Avevo occhi e bocca spalancati ed ero quasi sicura di star sbavando.

"Pensavo che magari.... potresti strapparmelo di dosso e farmi tutti quello che desideri" disse con un sorrisetto. Si avvicinò e mi abbracciò.

La guardai e sorrisi. Lei spalancò gli occhi e si allontanò velocemente, arrossendo.

"Oh non sta notte... no sta notte... o nei prossimi due giorni" sorrisi davanti al suo imbarazzo. "Ma la prossima settimana sono tutta tua" disse riprovando a sembrare sexy.

"Comunque ti ho davvero fatto quel maglione a mano"




 

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Capitolo 31
*** capitolo 33 ***


Capitolo 33

Oggi si tornava a scuola, Camila è stata male per due giorni dopo il Natale, e per qualche stupido motivo anche durante e dopo Capodanno. Speravo che stesse meglio. Non avevamo ancora avuto la possibilità di 'farlo' e lei mi aveva fatto tenere il suo piccolo abbigliamento, finché non succederà.

E indovinate cosa ho ricevuto per Natale??? UNA NUOVA MACCHINA!!!

Beh non era proprio nuova, era la vecchia auto di mia madre e lei ha usato la scusa per comprarsi un auto nuova.

Mi ero offerta di accompagnare Camila a scuola e poi riportarla a casa tutti i giorni. Quindi in quel momento ero fuori casa sua ad aspettarla.

"Hey scusa-"

"Si, si. Stai bene?" chiesi disperata. Subito dopo lei stranutì, sorridendomi timidamente.

"Non ancora... ma mi manca poco" le baciai una guancia, prendendola per mano. Camila mi aveva vietato di baciarla sulle labbra, per proteggermi ed evitare che mi ammalassi anche io.

Indossava un paio di jeand stretti, un maglione rosso e una sciarpa nera intorno al collo, aveva lasciato i capelli naturali e si era truccata leggermente. Continuai a guardala per tutto il viaggio in macchina. Era così carina con il naso e le guance colorate di rosso. Tutta da coccolare.

Entrammo a scuola tenendoci per mano come sempre. Gli altri studenti erano fermi lungo in corridoio, fermi come se stessero aspettando qualcosa.

Vidi una cheerleader che conoscevo fin troppo bene, mettersi in piedi su una sedia, con un megafono davanti alla bocca.

"Studenti del Carrolton High, voglio iniziare quast'anno con onestà. E qualcuno ci ha mentito. Ci sono state dette bugie su bugie. Camila Cabello, la vostra cosidetta regina, vi ha mentito, su tutto" mi girai per vedere Camila, che aveva le lacrime agli occhi e che continuava ad avere lo sguardo fisso sulla cheerleader, con la mascella cotratta.

"Primo, il suo nome non è neanche Camila. Giusto Karla?" tutti cominciarono a sussurare tra di loro, guardando Camila.

"Karla, vuoi dire tu a tutti che non sei veramente lesbica?" tutti trasalirono, continuando a sussurare.

" O meglio ancora, vuoi dirgli che non sei neanche ricca? O sai cosa, digli che non stai veramente insieme a Lauren Jauregui" Becky sogghignò e passò il megafono ad un ragazzo. Guardò Camila dall'alto in basso, come facevano tutti, che cominciarono a sparlare di lei.

"Che perdente"

"Non posso credere che ci ha mentito. Che sfigata"

"Lo savevo che non era veramente lesbica"

Camila corse fuori, guardai come tutti cominciarono a ridere e sussurare cose cattive su di lei. Becky rise a lungo con i suoi amici, poi mi sorrise facendomi l'occhiolino. Provavo solo disgusto guardandola.

Corsi fuori a cercare Camila e la vidi intenta a cercare di aprire lo sportello della macchina. Quando mi avvicinai notai che stava piangendo. La abbracciai da dietro e lei si lasciò andare, fino a sedersi per terra. La seguii continuando ad abbracciarla. Pianse sulla mia spalla e io con lei. Odiavo dirlo, ma prima o poi la verità sarebbe venuta fuori e odiavo anche dover vedere Camila così.

Rimanemmo sedute per terra e mi appoggiai con la schiena all'auto, con lei seduta sulle mia gambe, che si abbracciava le sue, come per proteggersi. Portai le braccia intorno al suo corpo e con una mano le massaggiavo la schiena per darle un po' di conforto. La sua testa era sulla mia spalla e la mia era appogiata alla sua. Chiusi gli occhi quando la sentii tirare su col naso e singhiozzare.

Si mise seduta respirando profondamente, mi guardò con gli occhi rossi e gonfi e le guance ancora bagnate dalle lacrime. Aprì la bocca, ma non disse niente. Le baciai dolcemente la fronte e le accarezzai la guancia, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Come?" disse piano. Ero stata appena in grado di sentirla.

Alzai le spalle. Lei abbassò lo sguardo, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo. Pochi secondi dopo riniziò a tremare e a piangere. La abbracciai stretta cercando di essere forte per entrambe.



______________

Ciao a tutteee :D. A quanto pare la vacanze mi portano via più tempo, della scuola, quindi no iresco ad aggiornare ogni giorno. Il capitolo è corto, volevo unirlo con il capitolo successivo, ma mi hanno fatto tagliare 20 filoni di pane da congelare per natale e non mi sento più braccia e mani, quindi cercerò di mettere il prossimo domani.

Detto questo.... Come avrà fatto Becky, l'ex di Lauren, a sapere di Camila? ;)
Al prossimo capitolo.



 

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Capitolo 32
*** capitolo 34-35 ***


Capitolo 34-35

Come aveva fatto Becky ha scoprirlo? Camila ormai non piangeva più, eravamo rimaste semplicemente nei sedili posteriori della mia macchina a coccolarci. Quando anche la campanella del'ultima ora suonò, guidai fino a casa, prima che tutti uscissero.


"Puoi dormire quì sta notte?" ero parcheggiata fuori casa di Camila. Mandai velocement eun messaggio a mia madre e seguii Camila nella sua stanza.

Eravamo entrambe sdraiate sul suo letto l'una nelle braccia dell'altra, anche quando entrò nella stanza, rimanemmo nella stessa posizione e mangiammo anche la cena là.
__________

"Voglio ancora sapere come cazzo ha fatto Becky a scoprirlo" mormorai, guidando verso scuola. Camila sospirò, chiedendo gli occhi. Faceva ancora abbastanza freddo fuori e lei indossava un paio di jans stretti, con gli Ugg e un felpa. I capelli erano raccoli in un disortinato chignon e non si era neanche truccata.

"Anche io" disse piano Camila. Dopo un'intera notte passata a parlare con lei, aveva deciso di dimenticare tutta la faccenda e che si sarebbe più fatta abbattere dai loro commenti. E io le ho detto che sarei stata al suo fianco, se avesse avuto bisogno di me.

Entrammo a scuola mano nella mano. Tutti si girarono, notando le nostre mani unite. Alzarono gli occhi al cielo, ridacchiando tra di loro.

"Smettila di fingere Karla!"

"Sappiamo tutti la verità"

"Lauren lasciala perdere e basta!"

Alcuni urlarono, quando atraversammo il corridoio e Camila strinse la presa sulla mia mano. Raggiungemmo il mio armadietto e la abbracciai, per proteggerla dagli altri. Si calmò mentre mentre le accarezzavo la schiena e le sussuravo all'orecchio.

"E' tutto ok, stai andando alla grande. Non li lasceremo vincere" annuì, ma io non la lasciai andare.

Durante l'ora di pranzo, avevano cominciato a lanciarle degli aeroplanini di carta, finché non arrivai io.

"Piccola andiamo" la afferrai per il braccio e la condussi verso il bagno. Eravamo in piedi vicino hai lavandini ad aspettare.

"Cosa ci facciamo qui?"

"Siamo qui perché dobbiamo incotrare qualcuno. Dovrebbe arrivare a momenti" guardai il mio telefono per controllare l'ora.

Sentii la porta aprisi ed entrò.

"Lauren Michelle, cosa ti porta qui?"

"Hey ho bisogni del tuo aiuto" dissi, lei spostò lo sguardo tra me e Camila e poi blocco la porta.

Andò verso il bagno più grande, abbassò la tavoletta del water, sedendosi e poi ci fece cenno di seguirla. Ma Camila mi stoppò, quando cominciai a camminare.

"Non ci stai davvero entrando?"

"Andiamo, non ho tutto il pranzo" urlò Rosy. Alzai le spalle e andai verso Rosy, seguita da Camila.

"Cosa volete?" Rosy prese la sua borsa e tirò fuori un panino.

"Uhh volevo sapere, se sai come Becky ha scoperto quelle cose su... Camila" Rosy prese un morse del suo panino, facendo una faccia pensierosa, poi annuì mettendo giu il panino.

"Ho sentito parlare Becky con i suoi amici pochi mesi fa e ha detto che vi ha sentito parlare di alcune ex. E parlando ha anche menzionato una certa Ally e che le ha chiesto delle cose su voi due. Questo è tutto quello che so. Se avete altre domande dovreste chiedere alla vostra amica"

Ero rimasta scioccata dall'informazione. Ally. Come aveva potuto farlo?


Uscimmo dal bagno e praticamente corremmo verso l'auto. Dovevo parlare con Ally.

"Veloce!" entrai in macchina e Camila si mise seduta di fianco a me. Guidai velocemente attravero la città.

"Lauren sbrigati. Sorpassa questa macchina!"

"Non posso, non me lo lascia fare"

"Andiamo è lontano 5 minuti, fallo e basta!!!"

"CAMILA SMETTILA DI URLARE, MI INNERVOSISCI!!!"

"LAUREN SORPASSALI E BASTA!!!" Camila si sporse, per afferare il volante, provando a girare.

"CAMILA FERMATI O-"
__________

"Lauren. Lauren  riesci a sentirmi?"

"Mmmm" mormorai e vidi una figura sfocata.

"Lauren. Tesoro svegliati"

"Camz"

"Si tesoro, sono io" aprii gli occhi e vidi chiaramente Camila. Aveva dei tagli e lividi, su un sopracciglio e lungo la mascella.

"Piccola cosa ti è successo?" toccai dolcemente la mascella, ma mi fermai quando vidi la mia mano fasciata.

"Cos'è? Cosa è successo? Sai che c'è non importa, dobbiamo andare da Ally ora" cercai di uscire dal letto, ma Camila mi bloccò-

"Ho già parlato con Ally. Hai bisogno di stare a letto e riposarti ora"

Mi sdraiai e aggrottai le sopracciaglia.

"Lo hai fatto? Aspetta, come? Quando? Cosa sta succedendo?"

"Lauren mentre stavamo guidando, abbiamo avuto un incidente. Sei rimasta incoscente per una settimana. La polizia ha chiamato la tua vecchia scuola perché pensavano che provenivamo da là. Le ragazze lo sono venute a sapere e sono corse da noi. Dopo che mi sono svegliata ho visto Ally e ci ho parlato. Ha detto che non sapeva che Becky venisse nellanostra scuola e he lei si è presentata come nostra amica, quindi parlando glielo ha detto. E non dobbiamo preoccuparci per Becky, ci ho pensato io due giorni fa" Camila sogghignò e prese la mia mano.

"Cosa hai fatto?" chiesi divertita.

"Uhh Dinah mi ha aiutato a darle una lezione" ridacchiò e si mise seduta accanto a me.

"Stai bene?"

"Io sto bene. Sei tu che hai bisogno di riposo"

"Perché mi fa male tutto il corpo?"

"Abbiamo fatto un incidente Lauren. Tu hai avuto la peggio. Hai coperto il mio corpo con il tuo, hai lasciato il volante e mi sei saltata sopra" Camila sorrise, accarezzando il dorso della mia mano con il pollice.

"Mi hai protetto" mi abbracciò, appoggiando la fronte sulla mia.

"Ti proteggerò sempre"



 

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Capitolo 33
*** capitolo 36 ***


Capitolo 36

Subito dopo avermi spiegato tutta la terapia che avrei dovuto fare, il dottore mi mandò a casa. Avevo una gamba fratturata e un brutto graffio lungo un braccio. Per fortuna la stagione di basket era finita, ed avevamo vinto, proprio come volevamo, così almeno non sarei dovuta rimanere in panchina a guardare le altre giocare. In quel periodo di solito i college inviavano delle lettere a coloro che desiderano conoscere per giocare in qualche squadra. Io non avevo ancora ricevuto niente ed avevo paura che non mi avrebbe voluto nessuno dopo l'incidente. Sarei dovuta rimanere sulla sedia a rotelle per almeno un mese.

Il giorno che tornai a casa, tutti i miei amici mi organizzarono una festa a sorpresa. Ally non c'era, forse si sentiva in colpa, oppure avrà avuto paura di Camila.

Alexa, Lucy, Ally (quella della mia scuola) e Ariana, erano venute una volta a farmi visita in ospedale ed erano arrabbiate perché gli avevo mentito, sono venute comunque alla festa a sorpresa, ma se ne sono andate via presto. Tornammo a scuola, con Camila che spingeva la mia sedia a rotelle per i corridoi della scuola, una settimana dopo che Becky aveva a tutti la verità su Camila, ma nessuno sembrava ricordarsene.

Le ragazze non ci venivano nemmeno più dietro. Eravamo semplicemente entrate a far parte della massa. Non sapevo se Camila voleva continuare a fingere di essere qualcun'altro o no. Non glielo avevo chiesto, ma non mi importava, perché in entrambi i casi la amavo. Non glielo avevo ancora detto, ma lo avrei fatto presto.

"Tesoro l'ultimo e basta"

"Sono piena non ne voglio più" girai la testa e Camila colpì le mie labbra con il cucchiaio pieno di minestra. Aveva cominciato anche a darmi da mangiare. Non potevo camminare, ma riuscivo ancora a tenere in mano il mio cucchiaio!

"Lauren" provò di nuovo, ma io girai la testa dall'altra parte. Sospirò e posò il cucchiaio nel piatto.

"Lauren è arrivata questa per te" mia madre mi passò una lettera dell'Università di Miami. Ero sicura che non avrebbero contattato.

"Ouu Lauren aprila, aprila" la aprii con attenzione e la lessi.

"Mi vogliono ma.... mi danno due mesi di tempo per tornare in campo e rimettermi in forma" dovevo usare la sedia a rotelle per un mese, quindi mi rimaneva un mese di tempo, per la terapia e tornare in forma. Era troppo.

"Picc-Lauren, so che puoi farcela" disse Camila, notando che mia madre era ancora lì.

Rimanemmo in silenzio finché non sentii mia madre allontanarsi.

"Quando glielo diremo?" sussurai a Camila. Lei sospirò, prendeno il cucchiaio e la minestra.

"Non lo so, non sono ancora pronta. Comunque succederà presto" la guardai finire la mia minestra, di cui se ne prese un'altro piatto, mise tutto nel lavandino, poi mi aiutò ad allungare le gambe e mi fece dei massaggi. Se avesse potuto avrebbe trascorso l'intera giornata da me.

"Lauren. Camila." mia madre ci chiamò.

Tornai seduta sulla mia sedia e Camila mi spinse fino in salotto, dove mia madre e Sinu erano sedute con uno sguardo serio in volto.

"Che succede?" dissi fermandomi vicino alla poltrona, dove Camila si mise suduta.

Sinu guardò mia madre e poi tornò a spostare lo sguardo tra me e Camila.

"Ragazze. Abbiamo sentito in giro, e non stiamo dicendo che ci crediamo, che voi due state insieme. So che suona ridicolo, ma vogliamo che siate voi a confermare che non è così. Di nuovo, non stiamo dicendo che ci crediamo, vogliamo solo esserne sicure" disse mia madre. Le guardai cercando di calmare il batito del mio cuore. Sentii il sangue arriavre alla guance, i palmi delle mani sudare e il battito del mio cuore nelle orecchie.

Quando nessuna delle due proferì parola per negare, mia madre sospirò guardando Sinu.

"Ok... Camila voglio sapere perché non c'è l'hai detto. Perché devo scoprire le cose sulla vita sentimentale di mia figlia da degli estranei?" Sinu alzò la voce e mia madre le posò una mano sul braccio per calmarla.

"E tu Lauren... ci diciamo tutto. Mi fido di te. Perché tu non ti fidi di me?" disse mia madre calma. Sospirarono entrambe, scuotendo la testa.

"Mi dispiace. Non è colpa di Lauren. Ero spaventata. Avevo paura della vostra possibile reazione" dissi piano Camila.

"Pensi davvero che potremmo volerti meno bene, perché ami qualcuno? Lo dirai tu a tuo padre, perché io non lo farò" Sinu si alzò e Camila fece lo stesso, tenendo la testa abbassata. Andarono verso la porta, ma afferrai Camila per una mano.

Lei si abbassò abbracciandomi e lasciandomi un bacio sulla guancia. Si allontanò e vidi i suoi occhi lucidi e un piccolo sorriso sulle labbra.

"Lauren, sono delusa" disse mia madre, quando Camila e sua madre uscirono.

"Lo so mamma, lo so. Ma Camila non era pronta e non l'avrei mai costretta a fare qualcosa che non voleva" mia madre sorrise e mi abbracciò.

"Ugh vorrei essere arrabbiata con te, ma non posso. Parli come tuo padre" andò verso la sua stanza e io sperai che Camila stesse bene.
__________

Era sabato mattina, controllai il mio telefono per vedere se avevo ricevuto qualcosa da parte di Camila riguardo a ieri. Niente. E se non piaccio a suo padre? Impossibile, io piaccio a tutti. E se pensa che non sono abbastanza per Camila?

"Lauren devi dire a tuo padre di Camila. I Cabello verranno qui oggi" uscì dal letto e andai in cucina.

Dopo aver fatto colazione, aspettai che Taylor e Chris se ne andassero, così saremmo rimasti solo io e i miei genitori.

"Papà ti devo dire una cosa" lui annuì prendendo un sorso del suo caffè.

"Da qualche mese sto insieme a Camila"

"Ouu chi è Camila? E Nancy? Mi piaceva" gli piaceva?.

"Ti piaceva?" dissi in contemporanea con mia madre. Lui annuì.

"Nancy non è mai esistita, era un'amica di Karla, Dinah. Non è ricca o una cheerleader. Non viene neanche nella mia scuola.... lasciate che vi racconti tutto dall'inizio"

Gli raccontai tutto delle bugie di Camila, di come ci sono finita dentro, di Dinah, Normani e Ally. E anche di come la mia ex aveva smascherato Camila.

Rismasero sorpresi di quanto tempo stessi con Camila. Mio padre mi diede il cinque, quando gli racconati di quando Camila diventò veramente la mia ragazza. Mia madre comiciò a gongolare, quando gli menzionai il regalo di Natale che avevo fatto a Camila. E entrambi risero quando gli dissi che lei mi aveva regalato un maglione fatto da lei, non pensandoci due volte a non dirgli dell'altro regalo che mi aveva fatto.

"Come pensate che l'avranno presa i genitori di Camila?" chiesi e mia madre controllo il telefono, per vedere se c'erano messaggio da parte di Sinu.





_______________________

Sera a tutte :) volevo avvisarvi che domani partirò e tornerò il 5. Vado a Tenerife e mi sto portando dietro il computer, ma se non troverò una wifi, la vedo difficile riuscire ad aggiornare prima del cinque. Quindi vi auguro in anticipo un buon anno nuovo :D.

Comunque.... come l'avrà presa Alejandro? E c'è la farà Lauren a tornare in forma in tempo?
Al prossimo capitolo
-A.

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Capitolo 34
*** capitolo 37 ***


Capitolo 37

"Come pensate che l'avranno presa i genitori di Camila?"

"Ho parlato con Sinu sta mattina, Alejandro è rimasto sorpreso all'inizio, ma ha accettato la cosa. Mi ha anche detto che vuole Alejandro vuole parlarti"

"Ouuu stai per avera la famosa chiacchierata" ridacchiò mio padre. Alzai gli occhi al cielo e tornai in camera mia.

Di solito venivano il pomeriggio e se anche quella volta sarebbe stato così, avrei avuto abbastanza tempo per prepararmi. Forse se-

"Lauren vieni qui!!" Che cosa c'è ora?!

"Cosa è successo adesso!" urali ed entrai in salotto, dove vidi gli occhi di  Alejandro puntati su di me. Cazzo.

"Buongiorno Lauren" mi abbracciò Sinu, sorridendomi. Mi guardai intorno ma non vidi Camila.

"Oh Karla arriverà presto, sta finendo di prepararsi" disse Sinu. Mi sentivo ancora addosso lo sguardo di Alejandro, ma avevo troppa paura per controllare.

Ci sedemmo in salotto e gli adulti cominciarono a parlare delle loro cose. Avrei dovuto portare il telefono con me, avrei potuto scrivere a Camila.

"Scusate il ritardo" Camila entrò guardandomi di sfuggita, Alejandro si alzò continuando a fissarmi, per salutare Camila, che prese poi posto accanto al padre.

"Lauren cosa intenzione di fare prossimamente?" mi chiese Alejandro.

"Io uhh i-io ho ricevuto umm"

"ha ricevuto un lettera dall'Università di Miami, per giocare con loro" di Camila al posto mio, interrompendomi. Alejandro mi guardò divertito.

"Oh vorresti giocare con la squadra del college, e come pretendi di farlo se non puoi neanche camminare?"

"Fisioterapia" dissi piano.  Alejandro annuì lentamente, mentre mia madre cambiò argomento, cercando di distogliere l'attenzione da me.

Durante il pranzo Alejandro non smise un'attimo di guardarmi. Provai a spostare lo sguardo su Camila, ma c'era sempre lui di mezzo.

Mentre le nostre famiglie si spostarono fuori per conversare, io rimasi in cucina con Camila.

"Cosa è successo ieri sera?" le sussurai.

"Si arrabbiato all'inizio, ma poi l'ha accettato. Ha detto che finché sarò felice, a lui andrà bene"

"Continua a fissarmi e mi fa sentire nervosa"

"Sei la mia prima... in tutto. E' solo prottettivo, non preoccuparti. Ha detto che vuole parlarti, non solo il perché ma questo è quello che ha detto a mia madre" sospirai. Riceverò una predica?

Erano quasi le cinque e Alejandro ancora non mi aveva detto una parola. Più il tempo passava, più l'ansia saliva.

Eravamo seduti tutti intorno al camino. "Lauren" mi chiamo  Alejandro, spingendo la mia sedia a rotelle verso una parte della stanza in cui non ci avrebbero potuto sentire

"Non so cosa dovrei dire in questi casi, ma solo... falla felice. Rendi felice la mia piccola Fragolina, sono serio Jauregui. Se vedo anche una sola lacrima,  cadere dai suoi occhi... ti darò la caccia"

Mi puntò il dito contro e io annuii velocemente. Quell'uomo mi spaventava.

"Si" esalai. Lui si rilassò e sospirò.

"Sei una brava ragazza Lauren. So che non la costringerai a fare niente che non voglia. Ma vorrei solo farti sapere che quando verrai a trovarla la porta della sua camera resterà costantemente aperta. Nessun tocca tocca intorno a noi e assolutamente niente baci se ci siamo noi. State semplicemente l'una lontana dall'altra se ci sono io. Non la guardare nemmeno, se ci sono io. E' ancora la mia piccola bambina e non potrei sopportare di vederlo" Alejandro fece una faccia disgustata. Io ridacchiai e lui si rigirò a guardarmi con uno sguardo serio. Annuii di nuovo e lui sospirò, lasciandomi delle forti pacche sulla schiena, che mi fecero piegare in avanti e poi lo vidi allontanarsi.

"Lauren cosa ti ha detto?" Camila corse verso di me quando Alejandro non stava guardando.

"Merda. Fa paura"


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Ciaoooo :) scusate l'attesa, volevo postare ieri ma sono tornata a casa alle 7.30 del mattino perché il mio volo ha fatto ben 4 ore di ritardo, quindi ho passato praticamente tutto il giorno a dormire. Comunque dovrei riuscire ad aggiornare presto e spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Volevo usare quetso spazio, per ringraziare una mia amica, visto che non mi sembra di averlo fatto, che ha scoperto che sto traducendo questa storia e so che leggerà. Quindi grazie A. per il discorso dell'altra sera, mi serviva :)

Alla prossima
-A.




 

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Capitolo 35
*** capitolo 38 ***


Capitolo 38

Comicia a fare fisioterapia e rinziai a camminare... ma solo con l'aiuto delle stampelle. E non rendeva le cose facili. Camila, duante il giorno portava anche i miei libri da una classe all'altra, era così protettiva... mi piaceva. Mi rimaneva un mese per essere pronta e tornare a giocare, ma come avrei fatto? Camminavo appena

Ormai avevo troppa paura di andare a casa di Camila a causa di Alejandro. E ogni volta che venivano loro da noi, facevo come aveva detto. Le stavo lontana. Ed era difficile quando la tua ragazza estremamente sexy, ti si avvicinava, mentre tu stavi cercando di non starle attorno. Non volevo far incazzare Alejandro.

Venni accettata nelle altre scuole per cui feci domanda, ma volevo veramente andare all'università di Miami. Camila era già stata accettata, ma il suo posto era praticamente già assicurato.

"Jauregui!" mi voltai usando le stampelle e vidi il mio coach venire verso di me, con un espessione seria in volto.

"Perché hai ancora le stampelle? Devi riportare il culo sul campo"

"Lo so. Ci sto provando" sospirò e se ne andò scoutendo la testa. UGH!!!
__________

"Lauren sono venuta per aiut- LAUREN!!"

Ero seduta per terra su tappeto della mia camera a fare stretching, dal quale strisciai per andare verso il letto, quando Camila entrò.

"PICCOLA SEI CADUTA!!" corse verso di me e mi aiutò a tirarmi su, e la lasciai fare, meno lavoro per me. Mi sdraiò sul letto e appoggiò la testa sul mio petto, abbracciandomi.

"Come hai fatto a cadere?" chiese preoccupata.

"Non lo so. Ho aperto gli occhi e m sono ritrovata sul pavimento" mentii.

"Oh la mia povera piccola" disse stringendomi.

"Lauren hai finito di fare stretching?" urlò mia madre.

Camila mi colpì lo stomaco, mormorando uno 'Stronza'.

Si girò, dandomi le spalle e io la abbracciai da dietro, baciandole la guancia, facendola ridacchiare.

"Smettila, sono arrabbiata con te" disse continuando a ridere e le lascia un altro bacio. Poi lei si girò, baciandomi le labbra. All'improvviso non so come, me la ritrovai sopra. Ciomincia a tirarle su l'orlo della maglietta, accarezzandole su e giù lo stomaco. Poi lei si mise seduta, togliendo la maglietta e mostrandomi il suo reggiseno rosa con il fiocco al centro.

Si sdraiò si nuovo su di me ed io le slacciai il reggiseno, lanciandolo da qualche parte. La abbracciai stretta, passando le mani nei suoi capelli.
 
"Lauren io- LAUREN!!" capovolsi la situazione, così da essere sopra Camila, per coprirle il petto. Le mie mani erano ancora incastrate nei sui capelli, quindi non riuscì a fare molto.

"MAMMA!!"

"LAUREN!!"

"MAMMA!!"

"LAUREN!!"

"Camila" disse Camila imbarazzata. Mi girai e la guardai confusa.

Mia madre chiuse di colpo la porta. "NON A CASA LAUREN!!" urlò mia mdre dal corridoio.

Sospirai e nascosi la testa nell'incavo del collo di Camila. Lei mi accarezzò la schiena, "Tesoro, scendi" mi spostai ma la mia mano rimase ancora nei suoi capelli.

"Oww i miei capelli" cercai di mettermi seduta, finendo per tirarle i capelli. L'anello che portavo doveva essersi incastrato.

Camila si mise seduta con me, cercando di staccare le mie mani dai suoi capelli. Nel frattempo continuai a fissarle il seno, senza che lei se ne accorgesse. Finalmente riuscì a staccarci, ridacchiando, mentre si sistemava i capelli.

Il suo ridere, faceva muovere il suo petto su e giù e io non riuscì a smettere di fissarlo.

"Smettila di guardare" Camila si alzò raccogliendo il reggineso e la maglietta, rinfilandoli.

"Magari la prossima volta riusciremo ad usare il tuo regalo" disse seducente Camila, poi si girò andando verso la porta.

"Do-ove stai andando?" balbettai.

"A casa. E tardi" disse sogghingnado e lasciandomi sola.


________________

seraa, so che il capitolo è davvero corto, chiedo venia!! Ma non ho tempo di tradurre anche il successivo, quindi ho deciso di postare questo intanto, poi domani metterò il prossimo.

Beh Lauren e Camila sono state beccate, speriamo che Alejandro non le venga a sapere hahaha ;)
Comunque ho postato il primo capitolo di una nuova storia che sto traducendo se vi va di leggerla si chiama Not Really Faking It

Al prossimo capitolo 
-A.

 

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Capitolo 36
*** capitolo 39-40 ***


Capitolo 39-40

Mi resta solo una settimana per tornare in campo. Ho provato a giorcare, ma saltare mi procurava dolore alle gambe, che non si sono riprese ancora del tutto. Non sarei dovuta nemmeno essere sul quel campo. Ma avevo bisogno di entrare all'università di Miami.

"Jauregui. Stai sbagliando tutto. Sei sicura di essere pronta?" No.

"Si coach" il coach guardò le mie gambe. Che erano violacee per via delle cicatrici.

"Jauregui mi dispiace, ma non posso dire che sei pronta quando le tue gambe hanno quell'aspetto. Mi dispiace"

"Cosa? No. Ho bisogno di entrare all'università di Miami"

"Jauregui, loro ti vogliono per giocare e se non puoi giocare, non puoi andare. Sono veramente dispiaciuto. Il coach uscì dalla palestra. Cazzo, cazzo, CAZZO!!

Guidai irritata fino a casa. Forse mi accetteranno anche se non posso giocare. Chiederò domani.

"Tesoro come è andata la fisioterapia?" non le avevo detto che sarei andata in palestra. Sapevo che si sarebbe arrabbiata.

"Bene"

Andai in camera mia e morì quasi di infarto. Camila saltò fuori, da dietro la porta. "Buu!!"

"Camila che cazzo!!" dissi alzando la voce, gemetti e mi sedetti per terra, nascondendo la faccia con le mani.

"Tesoro stai bene? E' succeso qualcosa durante la terapia?"

"No. Non è successo niente perché non ci sono andata"

"Lauren-"

"Sono andata alla palestra della scuola, per esercitarmi con i tiri, ma le mie gambe non andavano. Faceva così male. Il coach mi ha visto e ha detto che non sono pronta per giocare. Ha detto che non mi farà giocare , visto che non sono ancora ingrado di farlo"

"Niente università di Miami?"

Scossi la testa, tenendo lo sguardo fisso sul tappeto.

"Allora neanche io"

"Piccola tu sei stata già accettata. Tu-"

"Lauren non hai neanche notato che siamo state entrambe accettate all'università della Florida del sud. Sei stata troppo occupata a preoccuparti del basket, che non te ne sei acc-"

"E' a Tampa"

"Lo so. Possiamo andare lì, comprare o affittare un appartamento..."

"Vorresti davvero convivere con me 24 ore su 7 giorni?"

"Si"
__________

"Per nessuna ragione voi due andrete a Tampa"

"Ma papà è l'unico posto in cui possiamo andare insieme-" Camila fu interrotta da Alejandro. L'Alejandro che ho cercato di evitare.

"Quindi se Lauren decide di non andare all'università, non ci andrai neanche te?"

"Papà non è questo quello che intendo. Verremo a trovarvi ogni settimana e vi chiameremo. E saremo inseme, senza rimanere da sole" Camila cominciò a pregarlo, ma Alejandro si alzò in piedi con le braccia incrociate.

"Karla, ho detto di no"

"Alejandro, penso che le ragazze dovrebero andare e fare questa esperienza" disse Sinu guardando mia madre che annuì.

"Come faccio a lasciare che la mia piccola Fragolina vivi con la sua ragazza? Sono abbastanza sicuro che la sera faranno molto di più che studiare"

"Clara tu cosa ne pensi?" Sinu si girò verso mia madre in cerca di aiuto.

"Ci fidiamo entrambi di Lauren. Penso che dovrebbero andare" Awwww.

"Alejandro?" Sinu alzò lo sguardo verso di lui, con occhi supplicanti.

"Adesso sono io quello cattivo.." disse alzando le braccia al cielo.

"Papà per favore. Non sono più la disperata ragazza delle scuole medie. So cosa sto facendo. E Lauren è davvero responsabile, mi proteggerà. Lo ha sempre fatto"

"Lo faccio" ammiccai a Camila, ma poi notai che suo padre ci stava guardando e spostai velocemente lo sguardo. Lo sentii sospirare profondamente.

"Va bene. Va bene. Andate, ma niente scherzi la notte Jauregui" mi puntò un dito contro e io velocemente annuii.
__________

Il primo giorni di università si stava avvicinando sempre di più. Io e Camila avevamo cominciato a cercare un posto in cui vivere a Tampa. Volevamo un appartamento tutto nostro, ma Alejandro voleva che le nostre camere fossero separate. Ma un appartamento con due camere era troppo costoso per noi due, quindi non ne avevamo trovato neanche uno. Io e Camila avevamo pensato che se avessimo trovato un appartamento con due stanze, lo avremmo potuto condividere con Ally e Ari. Lucy e Alexa invece sarebbero andate all'università di Miami, la scuola rivale.

"Che ne dici di questa? Due camere e un bagno, sembra carina" Alejandro si era preso l'incarico di trovarci un appartamento. Si era anche offerto di pagare, piuttosto che farci dormire insieme.

"Fragolina ti piace?" Alejando era seduto al tavolo con il computer davanti agli occhi. Camila si alzò dal divano, dove era seduta insieme a me e guardò il computer.

"Si papi, mi piace ma è troppo costosa. Non possiamo permettercela"

"Te la comprerò io, per te"

"Papà ti abbiamo già detto che lo compreremo noi"

"No. Scusa piccola ma la comprerò io, basta che la scegliate... no, tu che la scelga"

"Mamma aiutami" Sinu si avvicinò a guardare anche lei lo schermo.

"Alex lascia che le ragazze siano indipendenti"

"No. Ti prenderò questa, basta" Camila mi guardò con un piccolo sorriso. Andai verso il tavolo, dove tutti erano seduti. E guardai lo schermo per vedere l'appartamento. Era carino.

"Bene, lo andiamo a vedere domani" disse Alejandro e chiuse in computer, solo dopo avermi guardata male.

__________

"E' carino" disse Camila. Camminammo in giro per l'appartamento. Era in un buon quartiere, ma mi sentivo a disagio sapendo che l'avrebbe pagato Alejandro.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto Fragolina. La prendiamo" Alejando strinse la mano al ragazzo dell'agenzia. Camila mi prese per mano e mi sorrise timidamente.

"Eccoci qui. Adesso Fragolina avrai una camera tutta per te. E tu" disse indicandomi. "Tu è meglio che tieni le tue labbra e le tue mani lontano da lei"

"Fragolina vai a scegliere la tua stanza" disse, seguendo Camila.

__________

"Questa è l'ultima Lauren" mia madre e  mio padre mi stavano aiutando con il trasloco. Invece i genitori di Camila sarebbero arrivati a brave con le sue cose.

"Grazie. Potete rimanere finché Alejandro no va via?" mia madre fece un sorrisetto annuendo. Portai le scatole con i vestiti fino in camera mia. Non avevo neanche scelto la mia stanza. Alejandro aveva detto a Camila di prendere quella più vicino al bagno. Mi era stato anche vietato di guardare la porta della camera di Camila, quando ci passavo davanti.

"Ciao!" sentii 'la voce'. Per qualche ragione sentire la sua voce mi fece sistemare tutto più velocemente. Tornai nel piccolo soggiorno.

"Ciao Alejandro" gli allungai la mano per stringerla la sua.

"Oh chiamami signore" sorrise, stringendo la mia mano.

Dopo averci aiutato a sistemare tutto, i miei genitori e quelli di Camila se ne andarono.

"Finalmente!" urlai e presi Camila per baciarla. La spinsi all'indietro fino a farla sdraiare sul divano, quando il mio telefono squillò.

"Pronto?"

"Scendi da mia figlia" la voce disse. Scattai in piedi guardandomi intorno e fuori dalle finestre.

"Piccola che stai facendo? Chi era?"

"T-Tuo pa-padre" mi guardai intorno non sapendo cosa cercare.

"Tesoro calmati, vieni andiamo a letto" Camila si alzò e mi portò fino in camera. Feci per andare verso la mia, ma Camila mi spinse nella sua. Io sorrisi e lei mi fece l'occhiolino.

"Prendi il tuo regalo" sussurò. Corsi nella mia camera, presi quel sacro regalo e tornai sempre correndo da lei.

Ora che fai Alejandro!!!!!!


_______________


ciao a tutte, vi volevo avvisare che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, che proverò a mettere domani, ma non faccio promesse. ;)

Alla prossima. :)
-A.

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Capitolo 37
*** capitolo 41 ***


Capitolo 41

Il giorno dopo che ci trasferimmo, Ally e Ariana vennero a vivere con noi. E non gli importava di dover condividere un letto, quindi andò tutto bene. Saremmo dovute rimanere là per quattro anni, quindi tanto valeva farci l'abitudine

"CAMILA!!"

"Cosa? Che è successo?"

Stavo passando casualmente davanti alla libreria, quando il mio libro preferito catturò il mio sguardo. Le presi ma lo sentii più leggero e quando lo aprii, invece di trovarci pagine piene di parole, c'era un buco con una piccola telecamera all'interno. Lo feci vedere a Camila.

"Perché lo hai fatto? Non era il tuo libro preferito?"

"Non sono stata io. Qualcuno ha fatto un buco e ci ha messo questa telecamera" tirai fuori la telecamera e guardai attraverso il buco fatto sul dorso del libro.

"Beh non sono stata io"

"Allora chi-" mi bloccai. Lui. Era stato lui.

"Allora chi, cosa?"

"E' stato tuo padre. HA UCCISO IL MIO LIBRO!!" urlai. Che c'è? Era il mio libro preferito.

"No non è stato lui"

"Oh davvero? Allora come faceva a sapere che ero sopra di te?" mi avvicinai alla faccia di Camila e lei mi guardò preoccupata.

"I-Io non l-lo so"

"E' stato lui... stava guardando. E probabilmente stava anche ridendo di me" mi guardai intorno.

"Lauren stai bene?"

"Si. Ma tuo padre no" le passai il mio telefono.

"Chiamalo. Chiedigli se è stato lui" mi misi seduta sul divano e ascoltai Camila parlare con il padre.

"Si, era in un  libro"

"Papàààà. Smettila di preoccuparti per me. Va tutto bene"

"Ne hai nascoste altre in giro?" Camila andò dietro il televisore e tirò fuori una piccola scatola.

"Sono finite?" chiese, poi sosprirò e si mise seduta.

"Si dormiamo ognuna nella propria camera... no, non abbiamo fatto niente... si, tiene le mani lontane da me" Camila sorrise e mi fece l'occhiolino. Oh si.

"Okay ciao" si alzò, per poi sedersi sulle mie gambe e cominciò a baciarmi il collo.

"E' stato lui" dissi e lei si allontanò.

"Mi dispiace piccola. E' solo troppo protettivo"

"Beh, sei la sua piccola figlia di papà. E' solo pazzo"

"Sta zitta"

"Sai i nostri vicini pensano che siamo sposate... forse dovremmo fingere di esserlo"

"Ooooh no Cabello, non questa volta" spinsi via Camila e andai in camera nostra.

"Oh andiamo Lauren! Sarà divertente"

"Questo è quello che disse lei"

"Chi è lei? Mi stai tradendo?" Camila sbattè la porta, chiudendola a chiave.

"Non ti sto tradendo" mi tirò su il mento. "Bene, se lo farai..." mi leccò il collo. "Chiamerò mio padre" i miei occhi si spalancarono. Lei mi prese per le spalle e mi spinse sul letto.

"E non vuoi questo, vero?" scossi la testa. Da dove era uscita quella ragazza? Strisciò sul letto fino a mettersi sopra di me. "Bene" mi baciò e mi tolse la maglietta, tirandola sulla libreria e facendo cadere alcuni libri.

Si tolse anche la sua maglietta, lanciandola da qualche parte. Poi mi baciò di nuovo, mentre io andai a cercare il gancetto del reggiseno. Dopo averlo tolto si sdraiò su di me, cominciando a baciarmi il collo. Comiciai a gemere sotto di lei, mentre mi toglieva anche i pantaloncini e cominciva a scendere. Era sbagliato. Dovevo essere io quella sopra di lei. Dovrebbe essere lei quella che geme sotto di me.

Capovolsi la situazione, facendo la mia magia su di lei. Si, ora si che andava bene. Le tolsi i pantaloni e le mutande e lei portò la mia mano dove ne aveva più bisogno. Comiciò a ansimare e urlare il mio nome, portando le sue mani nei mei capelli.


Finimmo entrambe esauste sul letto, avevo gli occhi chiusi cencando di far tornare normale il respiro. Era ormai notte fuori. Aprii gli occhi e sollevai la testa, guardandomi intorno. I vestiti era ovunque, la mia maglietta sulla libreria, le mutande di Camila sulla maniglia della porta. Mi sdraiai di nuovo stanca.

"Un'altra volta?" mi girai trovando  Camila seduta a leggere un libro. La guardai accigliata, non era stanca?

"No ancora, sono stanca" mi sdraiai, addormentandomi.

Mi svegliai con il sole già alto. Camila non era più vicino a me. Sentii delle voci provenire dal salotto, quindi mi alzai, feci una doccia veloce e raggiunsi gli altri. 

"Ciao Lauren" disse Alejandro fulminandomi con gli occhi. Andai in cucina e presi una scatola.

"Qui ci sono le tue telecamere" dissi e lui mi guardò di nuovo male.

"Tesoro sembri stanca" disse mia madre abbracciandomi.

"Già, è stata una lunga notte" disse sorridendo verso Alejandro, che spalancò gli occhi. Si alzò di scatto e io iniziai a correre verso la mia camera, con lui al seguito.



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Fineeeeeee. Scusate se non ho postato ieri ma non ho avuto tempo, e domenica c'è stato il derby e quando c'è il derby è d'obbligo che io mi veda prepartita, partita e dopo partita. Comunque ringrazio tutte quelle che hanno recensito la storia, o che l'hanno messa tra i preferiti. Siete state troppo gentili. Spero che la storia vi sia piaciuta. Ne ho già trovata un'altra da tradurre, quinidi ci vediamo alla prossima storia.

-A.

 

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