Missing Moments - Unconditionally I & II

di Sherlokette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chocolate Night ***
Capitolo 2: *** Fratelli ***
Capitolo 3: *** Viva fantasy! ***
Capitolo 4: *** Spirito animalista ***
Capitolo 5: *** Di magia e ricordi ***



Capitolo 1
*** Chocolate Night ***


Londra

 

Fu un tonfo sordo sul pavimento a svegliarmi.

Spaventata, balzai seduta sul letto, trattenendo il respiro: chi poteva essere, nel cuore della notte, ad aggirarsi in casa mia?

Fu solo quando udii un'imprecazione neanche tanto sommessa che mi rilassai: - Padre Odino, che dolore!!! -

Capii trattarsi di Loki, così, rassicurata, mi alzai dal letto e andai a vedere, in punta di piedi, cosa stesse combinando.

Lo sentii armeggiare in cucina; accesi la luce e lo trovai chino a cercare qualcosa nel ripiano inferiore della credenza, dove tenevo pentole e padelle.

-Ciao Mystery - mi salutò lui, un po' indifferente.

-Sono le due del mattino. Cosa può spingere un dio a fare tutto questo chiasso a quest'ora? -

-Avrei preferito un “ciao”, ma va bene lo stesso. Stavo cercando quella cosa, che mi hai fatto assaggiare oggi... -

-Cosa? -

-La... crema al cioccolato, ecco. -

Mi misi a ridere: - Vuoi la cioccolata adesso? -

-Ho un certo languorino, sì. -

-Ingrasserai a forza di dolci. -

-Esiste la palestra o sbaglio? E comunque... Ci ho provato ad ingrassare. Sarà il mio metabolismo, ma non ho preso mai un chilo di troppo. -

-Ti odio per questo, sappilo. Sei l'invidia di qualsiasi modella! - scherzai.

-E non mangio tanti dolci! - si difese lui.

-Ma se ogni volta che andiamo in giro per la città vuoi sempre prendere un gelato, goloso! -

Loki mise il broncio: - Come se tu non lo facessi, Mystery. -

Sospirai e andai ad aprire una delle ante superiori: - L'avevo nascosta qui; prendi il pane, dai. -

 

 

-Devo ammetterlo: fra le poche cose su Midgard che mi piacciono, questa ne fa parte - declamò il dio degli inganni addentando la sua fetta di pane e cioccolata.

-Non dire così, mi sento sminuire - scherzai, rimettendo il coltello da burro nel barattolo.

-Oh, ma lo sai che tu sei al primo posto della lista. -

-Ruffiano. -

-Sempre, quando serve. -

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Capitolo 2
*** Fratelli ***


Londra

 

Seduta sul divano, osservavo la scena davanti a me imbarazzata e con la lieve sensazione di essere di troppo.

Anche se quello era il mio salotto.

-Ammettilo, Thor, vuoi convincermi solo per dare un motivo in più a Padre per essere fiero di te! -

-Ma che stai dicendo, Loki? Lo sai che Padre ci ama entrambi allo stesso modo! -

-Sicuro, come no! Mentre il “principe ereditario” se la spassava a destra e a manca, uno era imprigionato, con tanto di serpente velenoso sul capo! E chi fu a mettermi in quella situazione? -

-Andiamo, fratellino... -

-Non chiamarmi fratellino!!! Non lo sopporto!! -

Pensai che sarebbe andata per le lunghe, nonostante avessi detto a Loki che volevo partire per New York, così mi lazai e andai in cucina a prepararmi un caffè.

Ragionai che forse a quei due serviva una camomilla, invece.

Non ne potevo più.

Li sentii ancora mentre montavo la caffettiera: - Sei un immaturo, Thor! -

-Ah, sì? Devo ricordarti che sei stato tu a rasare i capelli di Sif per gelosia? -

-Se l'è meritato! -

Accesi il fornello e sospirai: quanto fiato avevano ancora?

Fu solo quando durante la discussione sentii un tonfo sul pavimento, che fece tremare tutto (persino i bicchieri di una vetrinetta), che mi allarmai.

“Vai... MI hanno distrutto il salotto...” pensai, nel panico.

Con passo cauto, tornai indietro: trovai Thor, a gambe all'aria oltre la testiera del divano, con faccia stupita, mentre Loki era piantato nel muro di fronte, dal quale si staccò, un po' bruciacchiato, come nei cartoni animati, ricadendo poi a terra.

I mobili erano andati un po' dove pareva loro, anch'essi bruciacchiati.

Guardai entrambi con lentezza, e mormorai: - Chissà che belle le cene di famiglia d'ora in poi... -

 

 

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Capitolo 3
*** Viva fantasy! ***


Londra

 

La libreria era piuttosto gremita. Mi aggiravo per gli scaffali, vagando lo sguardo sulle coste dei volumi senza individuare niente di interessante. Ad un certo punto, intravidi Loki poco avanti a me, con le braccia cariche di libri piuttosto consistenti.

-Ma che stai facendo? - gli domandai.

-Sto prendendo dei libri. -

-Ma sono enormi. -

-E allora? -

-Niente, è solo che... Hai intenzione di leggerli tutti? -

-Dici che possono bastare per una settimana? -

Mi venne da ridere: - Una persona normale è già tanto se riesce a leggerli in un anno, e tu vorresti leggerli in sette giorni? -

Lui mi guardò come se quella strana fossi io: - Sì. -

-Ma non fai altro nel tuo tempo libero? -

-Che dovrei fare? -

-Beh... -

-Appunto. Con permesso. - Mi lasciò lì e si diresse verso la cassa.

-Non ho parole... - borbottai a me stessa.

 

 

-Sicuro di non volere una mano? - Osservavo il dio degli inganni sbuffare nel trasportare le buste contenenti i libri. Erano decisamente pesanti.

-Ce la faccio. -

-Hai le nocche bianche. -

-Davvero, ce la faccio. -

Mi affiancai a lui e gli sottrassi una busta: - Lasciati aiutare, principino! -

-Non serve! - brontolò.

-Per curiosità: cosa hai comprato? -

-Uhm... Niente. - Sembrava imbarazzato.

Trassi fuori un volume di nascosto, e rimasi perplessa: - Loki... -

-Sì? -

-Questo è “Il Signore degli Anelli”? -

Sbarrò gli occhi e accelerò il passo: - No...! -

 

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Capitolo 4
*** Spirito animalista ***


New York

 

 

La giornata era cominciata in modo normale. Si fa per dire, considerando che il mio coinquilino è un dio delle leggende nordiche; con lui niente può essere normale.

E infatti ero lì, seduta al tavolo della nostra normale cucina, a bere il mio normale caffellatte e a leggere il mio normale giornale dedicato al cinema. Finché non ebbi bisogno della toilette.

Mi avviai così al piano di sopra, aprii la porta e... Quasi inciampai in un serpente che strisciava sul pavimento.

Era lungo e verde, e mi fissava con i suoi occhi gialli stando in su con la testa.

Chiusi di scatto la porta.

La riaprii.

Era ancora lì.

La richiusi e chiamai: - Loki? -

Il dio degli inganni uscì dalla sua camera, mezzo vestito: - Sì? -

-Cos'è... Quell'affare... Nel bagno? -

Lui inclinò la testa, perplesso: - Affare? -

-C'è un serpente. Un dannato serpente nel nostro bagno! -

-Dunque? -

-Dunque?!? Come ha fatto a finire lì? -

-Ce l'ho portato io. -

-Tu cosa? -

-L'ho trovato al parco. Era lì, tutto solo... Ho pensato di portarlo a casa. -

Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e cercai di stare calma: - Non è un cagnolino. O un micetto vagabondo. È un serpente, per tutti i fulmini di tuo fratello, cosa ti è saltato in mente?!? -

-Prometto che Ginger sparirà di lì appena le avrò trovato una sistemazione più adeguata. -

-Ginger?!? Gli hai pure dato un nome? -

-E' una lei. -

-Non lo sai. -

-Ho partorito il serpe di Midgard. Saprò distinguere tra maschi e femmine. -

Unii le mani in segno di preghiera: - Almeno puoi tenerla in camera tua? -

-Dammi un momento. -

Lo vidi aprire la porta, prendere l'animaletto come se niente fosse con le mani, e mentre le sussurrava di stare tranquilla la portò nella sua stanza.

-Ora il serpente... Domani cos'altro, un cane a tre teste e un ragno gigante? - borbottai a me stessa.

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Capitolo 5
*** Di magia e ricordi ***


Asgard

 

 

Il sole del tramonto riempiva di meravigliose sfumature arancio e oro il palazzo di Odino. Le guardie nei corridoi, che osservavo camminando per le sale, sembravano magnifiche statue disposte in fila in attesa di animarsi ad un comando del loro sovrano.

Stringendo fra le mani il libro di magia che avevo trovato in biblioteca, stavo raggiungendo Loki nella sua stanza, impaziente di cominciare una nuova lezione su come accrescere i miei poteri assieme a lui.

Non congelavo più le cose con un semplice tocco, ma ancora avevo problemi nel gestire le mie “doti raggelanti”, come le chiamava Tony.

-Loki! Hey, Loki! -

Aprii la porta. Il dio degli inganni era affacciato al balcone della sua camera.

Mi impietrii. La luce del tramonto ormai prossimo alla fine gettava meravigliose pennellate di colore sulla sua figura; una vista da mozzare il fiato.

A volte dimenticavo che oltre ad avere un gran cervello Loki era anche molto affascinante.

Mi salutò con un sorriso: - Mystery. La tua ricerca ha dato buoni risultati? -

-Sì! - risposi, tornando alla realtà, - In questo libro ci sono molte cose sul ghiaccio e sulla sua origine. -

-Vediamo. -

Ci sedemmo sul suo letto e iniziai a sfogliare le pagine: - Guarda. Qui dice che nel ghiaccio è contenuta l'acqua, elemento indispensabile alla vita. Cioè, per me è ovvia scienza elementare che il ghiaccio è acqua congelata, ma mi ha fatto riflettere. Questo significa che volendo si possono creare delle cose vive con il ghiaccio? -

Lui sembrò rifletterci un attimo: - Sarebbe da verificare. -

-Ci pensi? Potrebbe anche avere un lato nascosto, questo potere; potrei curare la gente volendo! E anche tu! -

-Ci sono incantesimi curativi apposta, Mystery. -

-Ma questo potere che abbiamo... -

-Hai. -

-Potrebbe avere applicazioni illimitate! -

Lui mi guardò in modo strano.

-Che c'è? - domandai.

-Mystery Endless Sky... Hai salvato il mondo una volta e ancora non ti basta! - scherzò, scuotendo la testa con una risata bassa.

Sorrisi: - Bisogna sempre andare oltre i propri limiti, e una volta raggiunto continuare. -

-Questa chi te l'ha detta? -

-Un uomo saggio di nome Charles Lysle. -

 

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