There is no sense

di Vespertilio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le 3L, Hulk e un sacco d'altre cose. ***
Capitolo 2: *** Avril Lavigne, cavolfiori ed altre cose senza senso. ***



Capitolo 1
*** Le 3L, Hulk e un sacco d'altre cose. ***


Veronica quel mattino si svegliò con una strana sensazione. Si era svegliata come al solito e aveva fatto la sua solita colazione con i cereali choko krave, come faceva sempre. Eppure in quella semplice quotidianità avvertiva insolite vibrazioni, non che fosse una veggente, ma era risaputo essere la ragazza più sveglia della città dotata di un ottimo intuito. Nonostante ciò decise di far finta di nulla e riprendere la sua routine mattiniera. Si preparò di fretta e furia per correre a scuola. Veronica in tutta la sua vita era arrivata in orario si e no cinque volte, ma in anticipo mai; insegnanti, compagni e bidelli erano ormai abituati e perciò era vista come una normalità, quindi Veronica correva, ma in fondo era abbastanza tranquilla. Una volta arrivata scorse lo sguardo nella fessura della porta socchiusa e con sollievo vide che l'insegnante non era ancora arrivato. Entrò e appoggiando lo zaino, Marco era già dietro di lei. 
-Ci sarà mai una volta in cui arriverai in anticipo?-
-Forse, magari in un'altra vita!-
La risata dei due amici venne interrotta da Marco.
-Scherzi a parte devo parlarti.-
-Vai.-
Stava per pronunciare qualcosa, che di botto la porta venne bruscamente spalancata, per meglio dire scaraventata al muro da un signore che per risparmiarvi pagine di descrizione dato lo spessore diciamo che è Hulk con la cravatta, sì. 
-COS'È TUTTO QUESTO CASINO?!?!?!- 
Ruggì Hulk che sarebbe appunto il professore ma noi lo chiameremo Hulk, così tanto perché fa ridere.
Il problema è che Hulk di solito è tranquillo e pacifico. Nominato professore più amato dalla classe da due anni consecutivi, Veronica era insospettita, non confusa, sconvolta o nei casi in cui il melodramma prevaleva, traumatizzati come i suoi compagni (infatti quella mattina avvertiva qualcosa di strano)
Ma la cosa ancora più STRANA era che la classe già da prima che arrivasse Hulk era completamente in silenzio. E questo fece insospettire Veronica ancora di più.
E la cosa ancora più STRANA di tutte le cose STRANE era proprio il fatto che la classe fosse in silenzio, sì insomma paragonandoli a qualche esempio diciamo che sono tutti bimbi iperattivi con tre megafoni a portata di mano. Oppure immaginate tutte le guerre e battaglie che avete studiato a scuola messe insieme, sì insomma l'ambiente è questo solo che le armi sono pezzi di gomma.
Quindi, tutti questo non aveva senso, era incoerente, era STRANA (tanto avete già capito che qui la protagonista è la parola strana, no?) 
Fatto sta che Hulk tuonò:
-Che fate tutti alzati?! SEDETEVI!- 
Gli alunni STRANAMENTE obbedienti, si sederono.
-Vi sembra rispetto questo?! Quando entra un insegnante dovete alzarvi!!- 
Gli alunni si alzarono.
-Poco fa vi ho detto di sedervi,teppisti!-
Gli alunni si risederono.
-Cominciamo la lezione, che mi avete già fatto perdere 28 minuti di tempo visto che oggi la mia sveglia non è suonata e l'auto non partiva.-
-Ma...- mormorò intimorito uno studente.
-MH?!?!- pronunciò l'interiezione Hulk che si orientava nel capire da chi provenisse la voce del malcapitato.
-Ma scusi non è colpa nostra se è arrivato in ritardo.- concluse facendosi coraggio nonostante i segnali di rinuncia all'orgoglio suggeriti dai compagni allarmati.
Hulk se era già verde, cambiò sfumatura, ma nemmeno, le sfumature sono delicate, diciamo che era diventato in pochi secondi verde petrolio. Si alzò così velocemente che sembrava il computer di casa mia che a volte quando ha i virus va a scatti e magari se faccio i minigiochi perdo sempre perché non riesco a schivare gli ostacoli e poi no vabbè ora sono fuori tema.
Si diresse da quello scemo che volle infrangere la legge storica dei professori che ritiene proibito contraddire un insegnate nonostante esso dica che l'era glaciale è avvenuta l'anno scorso o che ti accusi di essere Kim Possible in incognito solo perché hai i capelli rossi. Ecco, se li contraddici sei finito. Infatti questa è la storia di Giovanni: la cui leggenda narra che un eroe sarebbe morto giovane ma con dignità ricordato da tutti. No, non è lui il protagonista, è che mi piace prendervi in giro. Ahah. Comunque. Hulk era davanti a Giovanni,quando d'un tratto si smaterializzò e...boh...nessuno si era accorto di niente, i ragazzi presero i libri di storia e cominciarono a leggere. Anche Giovanni. Marco e Veronica no. Loro erano sconvolti. Si guardarono negli occhi come per dire "facciamo inconsapevolmente parte di uno di quei programmi che girano in TV dove fanno scherzi alle persone?" Va bene,forse non si erano scambiati con lo sguardo la stessa identica frase, ma una cosa del genere.
La campanella suonò, annunciando l'intervallo. La scuola era appena iniziata da 10 minuti. Impossibile, la scuola di Veronica e Marco era tipica trattenere gli studenti facendoli perdere 5 minuti di ricreazione, figuriamoci farla iniziare in anticipo di un'ora e cinquanta. In ogni caso, Marco si stava dirigendo da Veronica, in cerca di spiegazioni nel caso lei fosse al corrente di qualcosa, e lei lo stesso. Ma le strade dei due amici vennero sbarrate da Laura, Lorena e Linda le "3L" come si erano soprannominate loro nell'intento di far scalpore, ma con insuccesso dato che le vedevano tutti come bimbette delle elementari, ma loro continuavano a combattere per la loro causa idiota sperando finisse tutto in un applauso come nei film americani, cosa impossibile ma contente loro. Fatto sta che Veronica scaltramente per liberarsene chiese loro "come va?" Così Laura avrebbe risposto bene, e così anche Lorena seguita a ruota da Linda e avrebbero ridacchiato come sceme sul fatto di quante cose avessero in comune e su quanto fossero amiche per questa cosa, e in questo modo Veronica sarebbe stata libera, dato che essendo accerchiata non aveva alternative.
In seguito alla rapida elaborazione del suo mini-piano di fuga, Veronica chiese -Come va?-
Lorena dispiaciuta rispose -Male...- con i suoi occhioni dolci; letali come Medusa, dato che a suo vantaggio impietosiva tutti con quell'aria pucciosa o Kawaii come dicono alcuni fissati coi manga. La trappola fu super-efficace e Veronica chiese -Cos'è successo?-
-Affari miei.- rispose freddamente Lorena.
Ma che senso ebbe tutto ciò?! Nessuno.
Forse si aspettava che Veronica pensasse "oh poverina, si chiude in se stessa, adesso insisterò finché non sfogherà fuori tutte le sue emozioni, elencando le sue sventure, come la piastra che non funziona o il suo "BÒYfRÌÌÈnd" che le ha scritto ti amo con quattro punti esclamativi anziché cinque, e a quel punto la aiuterò a superare tutti i suoi problemi di timidezza rafforzandone il carattere."
O semplicemente voleva darle fastidio. Veronica, realizzando che la demenza non ha limiti provò ad andare da Marco, ma le 3L costruirono un muro umano e la sventurata rimbalzò dalla parte opposta senza via di scampo. Laura disse autorevole -Veronica, cavolo se non ti vuole dire perché sta male, fattene una ragione!-
-Ma scusa mica ho insistito.- rispose quest'ultima.
-Su su ragazze è Natale siamo tutte più buone.- intervenne Linda.
Valentina nonostante fosse Febbraio provò a darle ragione come piano B di fuga.
-Comunque qui quella agitata mi sembra Veronica.- aggiunse.
Veronica non sapeva come reagire, qualsiasi cosa dicesse le si rivoltava contro.
-Emh, eehh, si infatti Valentina! Datti una calmata!- disse Linda seguendo il gregge (composto da tre persone in quel caso) 
-Eh!- disse Lorena per essere un pizzico ganza.
-Si, ok io vado ciao.-si affrettò a dire Veronica, nella speranza che ciò mettesse fine a quella STRANISSIMA situazione. 
-Si, vai vai...-
Fece il coretto delle "3L"
Veronica finalmente scampata alla morte certa, a due passi da Marco venne sbarrata da Giorgio che annunciò fieramente, anche se non c'era nulla da annunciare:
-Ah e comunque io non ho voglia di litigare oggi-
Marco stufo, lo spinse leggermente via.
-Ma cosa sta succedendo?!-
-Non lo so!! Sembrano tutti deficienti!- 
-E poi il prof dov'è finito?!- aggiunse Marco.
-E tutte queste conversazioni senza senso?!- concluse Veronica.
-Noncisgrlbrtruombl- 
-Come?!- 
-Noncisgrlbrtruombl!!-
-C'è troppo chiasso!-
-NON CI STO CAPENDO PIÙ NIENTE!!- gridò Marco, le parole erano scandite e si sentivano bene, così bene che c'era l'eco. Forse perché tutta la classe era scomparsa in una nuvola di fumo.
-Sono spariti tutti!- sottolineò Veronica come se non si fosse già notato.
-Non sento fiatare. I bidelli fischiettano sempre.- notò Marco.
Furtivamente Valentina diede un'occhiata al corridoio. Neppure le altre sezioni c'erano. 
-Cerchiamo qualcuno.- disse Veronica o almeno provò a dirlo, poiché interruppe metà frase non appena vide una cosa sconvolgente.
-Vero?- disse preoccupato Marco che in pochi secondi rimase anch'esso paralizzato a quella STRANA immagine.

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Capitolo 2
*** Avril Lavigne, cavolfiori ed altre cose senza senso. ***


In seguito alle stranezze accadute così in fretta e senza nessun motivo che potesse apparire logico, i nostri due eroi non ebbero la prontezza di reagire quando videro una bionda sopra una palla da demolizione che cantava parole messe a caso come I came in like a- oh scusate volevo dire *coff coff* i nostri due eroi non ebbero la prontezza di reagire quando videro un grazios- voglio dire, selvaggio motociclista a cavallo di una ancor più selvaggia biciclet- Ehm moto. I ragazzuoli si inteneriron- spaventarono davanti al motociclista in questione, che chiameremo motociclista dato che indossando un casco da astronauta non era possibile vederne l'aspetto perciò ancora non posso dirvi chi è non sapendolo. -Ma- interruppe la narrazione Marco e la cosa mi diede molto fastidio. -Ma tu non dovresti sapere fin da subito chi è il tizio in questione? Voglio dire, l'hai inventato tu.- intervenne Marco più fastidioso che mai. -Ho la faccia di qualcuno che ricostruisce scene sensate e colpi di scena che donano tensione a ciò che scrivo?-. Il fastidioso Marco che ha osato interrompermi costui zotico durante la saspens della scena nonostante stessi solo spiegando il motivo per cui chiameremo il motociclista, motociclista esitò prima di rispondere. -Sì.- una me sbalordita rispose -Davvero?-. -No. E comunque si scrive suspance, e comunque smettila di insultarmi tra un dialogo e l'altro, e comunque-. -E basta!- una fino a prima annoiata ed ora stufa Veronica osò interrompere la discussione tra me e Marco in cui avvisavo esso che avrebbe avuto una cattiva sorte se avesse interrotto nuovamente la magnanima me che gli aveva concesso la possibilità di vivere una meravigliosa avventura, e nel frattempo l'umile (o inutile fa lo stesso) Marco si inginocchiava chiedendo perdono, in seguito -Non è andata affatto così, e poi questa fiction fa schifo.-. -COME OSI?!-. -Scusate..- tentò di partecipare un personaggio di poco conto il quale non ha nemmeno ricevuto uno sguardo da me perciò non posso scrivere chi sia, mah diciamo che è una comparsa. Passarono circa 43 minuti e 11 secondi di discussione quando -Circa? Ma nemmeno Bree Van de campo è così precisa!- protestò l'inutile Marco che avevo coperto d'insulti nel frattempo. -Si chiama Bree Van de Kamp!-. -SCUSATE MA SONO QUATTRO ERE GLACIALI CHE STO AD ASCOLTARE LE VOSTRE STUPIDE DISCUSSIONI QUANDO DOVREMMO FAR CONTINUARE LA STORIA, QUINDI POTREMMO PERFAVORE CHIUDERE LA FACCENDA SU BREE VAN DE CAMPO O COME SI CHIAMA E CERCARE DI NON PERDERE I POCHI LETTORI CHE A QUEST'ORA AVRANNO MANDATO A QUEL PAESE QUESTA FICTION?!- ci voltammo curiosi, soprattutto perché la voce apparteneva alla comparsa di prima. Vedemmo un piccolo batuffolo arcobaleno con sopra un po' di brillantini qua e là che non si capiva cosa fosse ma sembrava che avessero immerso la pucciosità e i costumi delle Winx nel cioccolato per poi coprirlo di zucchero e poi insomma avete capito no? -Il batuffolino ha detto tutto questo?- domandò Marco. Il batuffolo in questione indicò a fianco a sé. Ah ecco. Il motociclista che era intento a lustrare i suoi stivaletti fucs- Ehm di pelle tosta e selvaggia si rivolse a noi. -Ah allora mi avete preso in considerazione? No perché stavo per togliermi il casco.- e l'avventura riprende. Il motociclista si tolse il casco da astronauta e ciò che videro Marco e Veronica li sorprese non poco. Una bionda fluente chioma schiaffò in faccia ai nostri eroi. -La preside con una parrucca di Avril Lavigne?!- dissero in coro Marco e Veronica. In realtà l'avevano scambiata davvero per Avril Lavigne ma mi hanno chiesto di non scriverlo per non metterli in imbarazzo. Ops. Comunque. -Cosa sta succedendo?- bisbigliò Veronica a Marco anche se conosceva già la risposta. -Ne so quanto te.- rispose sempre bisbigliando Marco. A Verinica venne in mente un'idea brillantissima perciò rivolgendosi alla preside chiese -Che sta succedendo?- brillante è un sinonimo di stupido vero? Come, no? Ah scusate. A Veronica venne in mente un'idea stupidissima perciò rivolgendosi alla preside chiese cosa stava succedendo. La preside che ha così poca importanza che continueremo a chiamare preside esclamò -Vendo zapatillas y me gusta el chucrut!-. -Che ha detto?- chiese giustamente Marco. -Non sono molto brava in spagnolo ma credo abbia detto che le piace fare capriole sulle automobili.- tradusse Veroncia. Ma noi non facciamo spagnolo!- le ricordò Marco sperando che il nonsense della situazione non avesse contagiato anche l'amica. Veronica, la quale stava scherzando stava per rispondere a Marco che appunto scherzava, quando la preside tirando fuori un cestino fregato a Bree Van de cam- cioè Kamp guardò i due con aria di sfida. Gli amici si guardarono a vicenda e dopo ricambiarono lo sguardo alla preside. Lei li guardò più intensamente e stessa cosa loro immaginando fosse la cosa migliore da fare. La preside tirò fuori dal cestino un cavolfiore, e dopo un altro cavolfiore. Li appoggiò a terra e prese altri cavolfiori appoggiando anch'essi a terra. Rifece la stessa cosa quattro o cinque volte finchè stufa rovesciò il cestino che forse non aveva rubato a Bree ma semmai a Mary Poppins dato che caddero una valanga di cavolfiori. Dopo di che la preside entrò nel suo ufficio lasciando la torre di cavolfiori a terra. Marco guardò Veronica, che guardava i cavolfiori. Poi Veronica guardò Marco e quest'ultimo guardò i cavolfiori, Veronica rivolse lo sguardo all'ufficio della preside e Marco riguardò Veronica, nel frattempo che lei guardava Marco lui dava attenzione all'ufficio della preside e insomma continuarono a guardare le stesse cose finché Veronica non ruppe il ghiaccio. -Comunque prima stavo scherz-. -ME GUSTA EL CHUCRUUUUT!- la preside tornò correndo con due lanciapalle da tennis. Non ci volle molto per capire le sue intenzioni. Ma Veronica e Marco non essendo abituati all'atmosfera non capirono subito. -Cosa intende fare?- chiese Marco che come Veronica sapeva che fosse una domanda inutile dato che nessuno dei due ci stava capendo qualcosa. La preside sparò i cavolfiori contro i due eroi, e sebbene fossero di un numero limitato i cavolfiori parevano infiniti. Veronica si guardò intorno mentre Marco tentava di schivare senza successo gli ortaggi, notando la motocicletta Veronica trascinò Marco e i due sembrarono al riparo usando la moto come scudo. La preside che fino adesso ci aveva fatto sapere in spagnolo che vende ciabatte e le piacciono i crauti cominciò a cantare le canzoni di Avril Lavigne scatenandosi come se fosse in concerto. -All my life I've been good, but now iiii'm thinking what the hell! All i want is to mess, around! And iiii don't really care, about!- stonò la preside distruggendo una chitarra (sbucata fuori dal cestino) come ai tempi ribelli di Avril quando aveva le meches colorate e faceva casino nei video musicali. -Preferisco i cavolfiori.- scherzò Marco. -Io invece sono seria, meglio i cavolfiori.- rispose Veronica. Dopo un intenso quarto d'ora di emh concerto i lanciapalle da tennis esplosero e la preside scansò i ragazzini montando sulla moto e sfrecciando via. -C'è perfino il segno della sgommata.- osservò Marco. -Ma secondo te perché proprio i cavolfiori?- chiese Veronica senza dar conto all'osservazione dell'amico. -No ma scusa il professore diventa Hulk, spariscono tutti, la preside ci attacca dicendo cose in spagnolo sparandoci ortaggi addosso e tu ti chiedi perché proprio i cavolfiori?!-. -È che ho fame. Non ho avuto proprio modo di mangiare all'intervallo.- si giustificò l'amica. -Anche io. Mangiamo qualcosa mentre ehm cerchiamo di dare un senso a quello che è successo?- propose Marco. -Accolgo la prima ma non so se sia un minimo sensato quello che è accaduto, non credo sia un sogno, è tutto così realistico.- continuò -Per quanto possa essere realistica la cosa ehm dai hai capito, voglio dire..-. -Sì capisco, soprattutto perché mi è rimasto qualche livido dalla sparatoria di prima. Non credevo che i cavolfiori fossero così efficaci.- ironizzò Marco accennando ad un sorriso. Detto questo si diressero in classe. -Cavoli!- esclamò Marco guardando nel suo zaino. -Dove?!- disse allarmata Veronica guardandosi intorno. -No non hai capit-. -E ora come facciamo?!-. -Vero guarda che dicevo cavoli nel senso di-. -E se si rimette a cantare?! SIAMO PERDUTI!!- Marco l'assecondò tentando di calmarla. -È andata via.- Valentina sospirò sollevata. -Non è vero, io dicevo cavoli per-. -COSA?!?! Non se ne è andata?!?!-. -HO DETTO CAVOLI INTESO COME LAMENTELA!- la interruppe. -Ah.- si imbarazzò leggermente Veronica. -Che cosa è successo?- domandò poi. -Ero convinto di aver messo la merenda nello zaino stamattina, ma ci sta che si sia smaterializzato nel nulla se vogliamo restare in tema.-. -La mia merenda c'è.- disse Veronica tirandola fuori. -Possiamo condividerla.- continuò. Proprio mentre Veronica stava per aprire il pacchetto di patatine, un ragazzo con un cappuccio bianco spalancò le finestre entrando in classe da lì. Marco e Veronica guardarono il ragazzo e quest'ultimo guardò i due. Fece qualche passo e correndo agguantò il pacchetto di patatine fermandosi poi vicino all'uscita della classe. Aprì il sacchetto e prendendo una patatina esclamò -Prendo una patatina.. E me la mangio!- mangiando la patatina corse fuori dall'aula. I due ragazzi stavano ancora elaborando quello che era appena successo. Non che fossero scemi ma, beh dai un pochino sì. -Addio patatine, mi mancherete.- disse dispiaciuta Veronica. -Ho un dejavu, credo di aver già visto una scena simile.- commentò Marco. -Davvero?- si interessò Veronica. -Sì, penso di aver già sentito questa frase ma in un contesto diverso.- rispose. -Vabbè ora che facciamo?- chiese lui. -Esploriamo il territorio?- disse Veronica mettendo tra virgolette la parola territorio. L'amico accolse l'idea facendo cenno di sì. Uscirono dall'aula. -Il corridoio è ancora vuoto.- disse Marco. -E allora?-. -La gente sbuca dal nulla perciò..- lasciò in sospeso la frase. -Niente di nuovo.- concluse Veronica per lui. I due amici non riguardarono nelle altre sezioni come avevano fatto prima di incontrare la preside dato che non c'era un minimo rumore. Ad un certo punto però sentirono rimbombare una melodia di pochi secondi. I ragazzi tesero le orecchie. Si sentirono diversi rumori, ma molto ovattati. -Quella melodia mi sembrava suonata da un flauto.- disse Marco. -Anche a me ma non ne sono sicura. Mi sembra provenga dal piano di sotto.- rispose Veronica. Scesero qualche gradino delle scale e i rumori si sentirono più chiaramente. Andarono al piano terra molto accorti poiché i suoni erano ancora tenui. Giunti lì si fermarono per distinguere la direzione da cui provenivano i rumori. -A sinistra.- dissero i due contemporaneamente. Risero cauti e si diressero a sinistra, cioè all'ingresso. **********angolino. Non credevo che avrei aggiornato, ma poi mi sono accorta di quanto è divertente scrivere il nosense, mi scuso tanto per il ritardo quindi chiedo perdono T^T altra cosa, al momento ho il computer fuori uso perciò sto usando il cellulare che con l'html non vuole funzionare, ho fatto del mio meglio per far risultare il testo leggibile quindi spero non risulti troppo pesante, detto questo ciao, e al prossimo capitolo! XD

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