Sparsa animae fragmenta recolligam

di Dark_Water
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fire ***
Capitolo 2: *** Shield ***



Capitolo 1
*** Fire ***


Fire

Fire

 

Quel colpo di pistola gli bruciava nel torace con l’ardore di una roccia lavica appena sputata da un vulcano.

Avvertiva le narici inebriate dall’odore pungente del suo stesso sangue, mentre i sensi sembravano farsi meno presenti ed il respiro più pesante e doloroso. Gli veniva da ridere, ma doveva trattenersi perché il dolore cominciava ad essere troppo intenso. Ormai non gli era rimasto nulla.

Probabilmente sarebbe morto in quel posto, eppure… il suo cuore sembrava più vivo che mai. Perché la luce omicida che aveva intravisto negli occhi di Skye gliel’aveva fatta apparire più bella ed impossibile di quanto non lo fosse mai stata e non poteva fare a meno di amarla, bruciare per lei!

In quel momento Grant ebbe la certezza: non era quel proiettile infilzato nella sua carne la pietra ardente, ma il suo cuore che, sebbene ferito, spezzato e sanguinante, dissolto nella lava bollente vomitata dalla combinazione di odio e amore, non poteva fare a meno di battere per Skye.

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Capitolo 2
*** Shield ***


shield

Shield

 

Le sposti una ciocca di capelli dagli occhi con fare paterno, sfiorandole lievemente e tremante quella piccola lacerazione ricucita al lato del sopracciglio, mentre lei di rimando ti sorride.

Provi a farlo anche tu ma quel taglio all’angolo della bocca ti ricorda dolorosamente qual è il tuo posto, costringendoti a ritrarre la mano.

Hai come la sensazione che Skye voglia abbracciarti, ma la vedi bloccarsi serrando nervosamente i pugni, col volto attraversatole da una smorfia di sofferenza prima di sorriderti ancora e ringraziarti per poi voltarsi, spaventata da chissà cosa.

Mentre si allontana la segui con lo sguardo, serrando prepotentemente gli occhi solo quando lei si chiude dietro le spalle la porta del tuo ufficio, lasciandoti finalmente cedere, crollare esausto sulla poltrona oltre la tua scrivania di Direttore.

I lividi che ti porti addosso te li sei procurati in missione per proteggerla. L’addome ti pulsa ad ogni movimento, il torace ad ogni respiro è come se venisse attraversato da mille aghi lunghi e sottili. Metabolizzi che qualche costola deve essersi incrinata.

Non osi immaginare come sia ridotta la tua faccia, nella tua mente c’è solo quell’unica ferita che non sei riuscito ad evitarle; ed è quella la ferita che più ti fa male, ti lascia sanguinare dentro e ti divora. Volevi essere il suo scudo, sai di esserlo stato perché è viva e non puoi proteggerla da tutto, soprattutto da se stessa. Non puoi farla crescere se la rinchiudi sotto una campana di vetro e lo sai.

Ma Dio! Per ogni goccia di sangue che le esce dalle ferite è come se un pezzo di carne ti venisse strappato dal corpo! Peggio ancora, Phil, se sei consapevole che quelle ferite se le causa per proteggere te.

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