Black Heart _Un cuore nero_
Prologo: Near
the fire
"Pakohra!! Smettila di tirarmi
così, non abbiamo nessuna fretta!!" "Forse tu non ne hai, ma io
sì!!" "Ma Pakohra... la festa non avrà inizio prima
di un'ora!!" "Ma tu lo sai benissimo che io voglio vederla prima che
gli altri la accerchino! Devo assolutamente parlarle!!" "Hai davvero
intenzione di chiederglielo...?" "Sì!" "Ma la storia la
sappiamo già!! L'avremo sentita cento volte da cento fonti diverse!!"
"Forse è così..."
Pakohra si fermò. Era vero, la storia la sapeva
già a memoria. Però... non capiva. Lei... anzi...
loro... tutti i ragazzi del villaggio volevano ascoltare quel racconto da chi
l'aveva vissuto in prima persona! Ma nessuno c'era mai
riuscito...
"Mi dispiace Ucha Ucha! Io voglio la Sua versione!!"
Il viso dell'amico si addolcì.
"Ammetto che anch'io vorrei ascoltare la sua storia... ma non
ti sei mai chiesta perchè chi l'ha vissuta sia così restio a parlare di quella esperienza?"
La ragazzina abbassò il volto e annuì.
"Sì. Però più me lo chiedo, più ho
voglia di sapere tutto! Oggi ho deciso di prendere il coraggio a due mani!
Glielo chiederò direttamente!"
Ucha Ucha le sorrise e disse con dolcezza: "Ok! Però non c'è alcun bisogno di correre! Altrimenti il tuo bel
kimono potrebbe rovinarsi!"
Pakohra rispose al suo sorriso... Già!
Quel kimono voleva dire molto per ogni donna della tribù. Ricordava
perfettamentre il momento in cui le era stato donato
al suo decimo compleanno... Fantasticava sempre con le sue amiche il momento in
cui se lo sarebbero messo e avrebbero potuto danzare indossandolo... era
azzurro candido, color del ghiaccio! Anche i ragazzi ne avevano
uno da indossare nelle occasioni folkloristiche, ma non era lavorato come
quello femminile.
Un pensiero orribile (almeno per quanto riguarda la mentalità
femminile) attraversò la mente di Pakohra....
"E... e se indossa quel kimono al
valore...?"
Esisteva un altro kimono oltre a quello comune... ma chiamarlo
kimono era riduttivo! Era a dir poco mozzafiato! Sembrava
brillare di luce propria... era un vero e proprio yukata!
Così bianco... così splendente...
Con un motivo di fiori azzurri trasparenti,
tanto da sembrare cristalli di ghiaccio...
Veniva chiamato lo Yukata Bianco, e pochissime persone
ne erano in possesso. Di solito l'avevano solo la moglie del capo tribù, e
donne con eventuali meriti di valore.
L'interessata ne aveva uno.
Ucha Ucha, che non aveva compreso il problema rivolse uno sguardo
interrogativo all'amica. Lei si girò e mormorò: "Se indossa lo Yukata
Bianco? Non potrei nemmeno avvicinarmi... sembrerei una scema!" "Ma
che diavolo dici Pakohra?! Hai
dodici anni, non mi sembra il caso di pensare a queste cazzate!"
"Tu non capisci!!" lo ammonì l'altra indispettita.
"Con che coraggio le rivolgerei la parola?!"
"Tsk... femmine... Tanto non lo indossa mai..."
In effetti era vero... Non lo usava nemmeno nelle
grandi occasioni folkloristiche della tribù... A dir la verità non indossava
mai nemmeno il kimono normale... Pakohra ricordava di averla vista solo una
volta con lo Yukata Bianco, il giorno in cui gliel'avevano consegnato. Le era sembrata un angelo! Per il resto l'aveva vista sì e no due o tre volte con il kimono normale. Ma se
doveva immaginarsela, la vedeva con addosso un paio di
jeans sacampanati ed una maglietta aderente, sì, ma niente di speciale. Veniva
così anche alle feste. Forse voleva ricordare a tutti che lei non era nata in
quelle terre, e in fondo non faceva parte della tribù. Questo infastidiva un pò
gli anziani, ma avevano dovuto accettarla così.
Invece era un altra delle cose che
affascinava Pakohra.
Ucha Ucha la prese per mano, e si avviò tranquillamente verso la piazza dove si sarebbe tenuta la festa.
"Non provare a tirarti indietro! Hai promesso a tutti che le avresti chiesto di raccontarci tutto ieri a scuola!"
"Sì, è vero, però..." "Niente però! Eccezion fatta per il
buffet, queste feste folkloristiche sono davvero noiose! Si mangia, si balla
intorno a quell'enorme falò, si fanno i cerimoniali e poi..."
"Poi viene l'unica parte interessante!!" disse eccitata Pakohra, che
si era lasciata trasportare dall'entusiasmo di Ucha
Ucha.
"LA SFILATA DEGLI SCIAMANI!!"
Loro due avevano sempre viaggiato sulla stessa lunghezza d'onda.
Fin da quando riuscisse a richiamare i suoi ricordi,
Ucha Ucha non ne trovava uno in cui Pakohra non fosse presente! Erano come
fratelli, sempre insieme e con un'unico sogno:
diventare sciamani! Nella loro tribù tutti riuscivano a vedere gli spiriti e
c'erano degli sciamani! Due di questi avevano persino partecipato allo Shaman
Fight!
Se si concentrava, Ucha Ucha riusciva ancora
a sentire l'eccitazione del proprio
corpo e della propria mente durante il periodo del torneo! E
così era anche per Pakohra! Era accaduto sette anni fa, eppure sembrava non fosse passato nemmeno un giorno dallo scontro finale... Loro
due insieme avevano riso, pianto, fatto il tifo, avevano provato rabbia, erano
rimasti sconvolti, furono felici...
Quando il torneo entrò nel vivo, e gli
incontri si spostarono in un'isoletta di Tokyo, loro non erano più riusciti a
toccare cibo, nè a dormire, come se fossero stati dei partecipanti!
Cercarono anche di raggiungere l'isola di nascosto... senza
risultato naturalmente.
Ora, quando ci ripensavano veniva loro da ridere, eppure avrebbero davvero voluto conoscere ogni singolo dettaglio
delle battaglie del torneo. Ma le uniche due persone
che vi avevano preso parte non aprirono mai bocca. Quando qualcuno chiedeva
loro qualcosa lo liquidavano con: "Non c'è niente
da raccontare!^-^" oppure: "Naaa! Storia vecchia!", e ormai,
passato un anno dall'accaduto, la gente del villaggio ci aveva rinunciato.
Ma non i ragazzini. No, loro avevano vissuto con
troppa eccitazione quel periodo, ma molte delle notizie erano state censurate
dagli adulti. Ed ora si ritenevano grandi abbastanza per
conoscere la verità.
"Troppo tardi." annunciò
solennemente Pakohra arrivati in piazza.
Il sole era già tramontato, e l'allestimento del buffet era praticamente terminato. L'enorme falò era già stato acceso,
ed era cinto da un muretto di pietra. C'erano numerosi gruppi di persone, tutte
in kimono, sparpagliati intorno alla fiamma a chiaccherare in
attesa che la famiglia del capo tribù arrivasse dando vita al banchetto.
Pakohra e Ucha Ucha cercarono la ragazza con lo sguardo senza
molte speranze, erano certi che essendo la fidanzata del figlio del
capovillaggio, non fosse ancora arrivata.
Invece c'era, e fu Ucha Ucha a notarla per primo. Era già
circondata da ragazzini della loro età, probabilmente che cercavano inutilmente
di distorcerle preziose informazioni sullo Shaman Fight, oppure che erano lì
semplicemente perchè l'ammiravano!
I due amici percorsero la piazza correndo finchè non raggiunsero
il gruppo dei loro coetanei, si fecero strada tra loro e la videro.
Non indossava lo Yukata.
Era seduta, gambe distese, appoggiata al muretto che circondava la
fiamma. Rideva e scherzava con i ragazzi, i quali, sebbene ridessero con lei,
non si lasciavano andare troppo, tenendo bene a mente con chi stavano parlando.
Non la guardavano mai negli occhi.
C'erano solo due o tre bambini che si lasciavano andare
completamente, e parlavano come se Lei fosse una loro vecchia amica.
Una di queste le disse ridendo: "Non è ancora arrivato,
eh?"
"No, in fatti sto cominciando a spazientirmi! Quando arriva gliene dico quattro!^^"
Pakohra sapeva a chi stava alludendo: parlava del suo ragazzo. Anche lui aveva partecipato al torneo degli sciamani.
Quando videro Pakohra, molti ragazzini, che non
avevano certo dimenticato la sua promessa, emisero un fischio e la spinsero in
avanti.
Ucha Ucha la seguì solidale, finchè non si trovarono davanti
all'interessata e cadde il silenzio.
"Ciao! Dal silenzio che è sceso, deduco che dovete dirmi
qualcosa d'importante. Spero non sia nulla di grave!"
Quel tono non tradiva preoccupazione. Era spensierato, proprio
come la persona che aveva parlato.
Pakohra inspirò ed espirò, e finalmente si decise. Alzò lo sguardo
su di lei, decisa a parlare guardandola negli occhi.
Ma prima che potesse prepararsi, la ragazza fissò
gli occhi sui suoi. Non li lasciava scappare.
Per un attimo Pakohra esitò, chiedendo a se stessa se davvero volesse conoscere cosa avevano visto quegli occhi.
Decise che la risposta era sì.
"Senti... voglio chiederti un
favore..."
"Avanti, dimmi!^^"
Possibile che non battesse mai ciglio??
"Io... noi..."
Oddio, non riusciva a parlare!! Capì che se voleva
farlo avrebbe dovuto buttare fuori tutto d'un fiato.
"Io... VORREI SAPERE!! VORREI CHE TU CI RACCONTASSI TUTTO
DELLO SHAMAN FIGHT!! VOGLIO SAPERE DI TE, DELLO SHAMAN KING, DELLE BATTAGLIE,
TUTTO!!"
Un'atmosfera pesante scese su di loro.
Pakohra riaprì gli occhi che aveva serrato. Lei la guardava
ancora. Aveva assunto un'espressione vagamente sorpresa e un pò triste. Ma non arrabbiata o seccata come ci si sarebbe potuto aspettare.
Si alzò in piedi. Era poco più alta di Ucha Ucha e sicuramente più di Pakohra.
"Suppongo... che voi ormai abbiate il diritto di sapere ciò
che è stato..."
Tutti trattennero il fiato. Era un sì?! Avrebbe parlato?!
"Ok, vi racconterò tutto. Sappiate però che non sarà un racconto tutto rose e fiori. Se c'è qualche stomaco
delicato, è meglio che non rimanga ad ascoltarmi."
Nessuno si mosse. Erano troppo esterrefatti per
poter reagire.
"Prima però..."
Un brivido di terrore percorse i ragazzi.
"...Vorrei che qualcuno mi portasse una bottiglia di coca per
piacere!^o^"
E Pakohra non si trattenne scoppiò a ridere di
sollievo e di felicità insieme ai suoi compagni.
Continua...