Noi siamo i giovani, PIU' giovani...

di Lily_Luna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova generazione ***
Capitolo 2: *** Hogwarts Rulez ***
Capitolo 3: *** Dubbi ***
Capitolo 4: *** Novità ***
Capitolo 5: *** Timidezza ***
Capitolo 6: *** La Festa di Corvonero ***
Capitolo 7: *** Delusioni e richieste ***
Capitolo 8: *** Vuoi venire al ballo con me? ***
Capitolo 9: *** Preparativi ***
Capitolo 10: *** Riflessioni ***
Capitolo 11: *** Il Ballo di Natale ***
Capitolo 12: *** Lo strano ragazzo ***
Capitolo 13: *** Ricordi ***
Capitolo 14: *** Domande ***
Capitolo 15: *** Sul Nottetempo ***
Capitolo 16: *** Cosa sogni? ***
Capitolo 17: *** Buon Compleanno! Pt.1 ***
Capitolo 18: *** Buon Compleanno! pt.2 ***
Capitolo 19: *** Non Ti Amo. ***
Capitolo 20: *** Confessioni ***
Capitolo 21: *** Non sogno che te ***
Capitolo 22: *** Paure ***
Capitolo 23: *** La Partita ***
Capitolo 24: *** Verità ***
Capitolo 25: *** Pioggia ***
Capitolo 26: *** Però ti Amo ***
Capitolo 27: *** Decisioni ***
Capitolo 28: *** Wedding Witch ***
Capitolo 29: *** Prove di matrimonio ***
Capitolo 30: *** Cambiamenti ***
Capitolo 31: *** Bellissima ***
Capitolo 32: *** Lucciole e Chiaro di Luna ***
Capitolo 33: *** Love ***



Capitolo 1
*** La nuova generazione ***


Noi siamo i giovani, PIU' giovani...


Quella mattina la stazione di King’s Cross sembrava più rumorosa del solito. La gente si assiepava davanti ai numerosi treni in partenza per salutare amici e parenti, mentre vari gruppi di turisti chiacchieroni aspettavano l’arrivo delle guide che li avrebbero portati in giro per la città di Londra.
Dietro di loro, un folto gruppo di persone cercava di farsi strada per raggiungere i binari in fondo.

-Permesso… scusate, permesso... - Un ragazzo di circa diciotto anni cercava di farsi largo tra la gente. Sul suo viso era dipinta un’espressione impaziente.

- Fate largo… cavoli, qui rischiano di perdere il treno, eh Ted?- Il ragazzo si voltò in cerca dell’amico e “fratello maggiore”, sperando sinceramente di non averlo perso in mezzo alla bolgia.

Alle sue spalle arrancava un ragazzo dagli occhi castani e capelli blu elettrico, che doveva avere qualche anno più - Già! - sbottò - E Vic mi aspetta per andare a lavoro insieme; oggi i turni cominciano quasi in contemporanea, ma se non ci sbrighiamo non arriverò mai! - Involontariamente i capelli del ragazzo cambiarono leggermente sfumatura. Era un cambiamento quasi impercettibile agli occhi ignari della gente, ma il ragazzo più giovane se ne accorse. - Ehi ehi Ted!!! - gli indicò la gente intorno - Vuoi farci beccare?! - aggiunse a bassa voce.


- Non ci scopriranno James, però muoviamoci! Qui tutti vorremmo arrivare in orario. Se dovessimo perdere il treno sarebbe un bel casino, lo sai vero? Come spiegare l’assenza sul treno di tutto il clan Weasley/Potter? - A parlare era stata una ragazzina dai capelli rossi, che arrancava dietro di loro a passo svelto.

“Ted” le sorrise - Grazie Lily, ma James ha ragione. Ma è così tardi! E finalmente oggi inizierò il tirocinio al San Mungo! Vorrei fare una buona impressione - il suo sorriso si allargò da un orecchio all’altro - Teddy Lupin, Medimago presso l’ospedale San Mungo per le Malattie e le Ferite Magiche… forte no? - disse continuando a sorridere.


- Certo Teddy, certo... - Un ragazzo con i capelli ricci e rossi si intromise - È forte, ma magari cambia colore di capelli! Così conciato non trasmetti nessuna serietà! Sembri uno di quei punk Babbani che si vedono ogni tanto in giro per le strade! - Disse cominciando a ridere e suscitando l’ilarità di tutti i presenti. Ted alzò gli occhi al cielo, mentre una ragazza alta e riccia lo affiancava scuotendo la testa. - Ovviamente quello stupido scherzava… non è vero fratellino?! - domandò, scoccando un’occhiataccia al ragazzino, che non aveva ancora smesso di ridere.

 

 – Io sono sicuro che andrà tutto bene - Un ragazzo dai capelli neri si era intromesso nella discussione. Aveva gli occhi di un verde brillante e un paio di occhiali dalla montatura squadrata poggiati sul naso.
- Hai ragione fratellone! - Lily gli sorrise - Comunque adesso muoviamoci, siamo arrivati. Passo per prima! Vieni Hugo! - La ragazza cominciò a correre verso la barriera che separava i binari Nove e Dieci, seguita a ruota dal ragazzino rosso, suo cugino e compagno di marachelle. I due scomparvero oltre la barriera e vennero ben presto seguiti da tutto il resto del gruppo.

Il Binario 9 e ¾ era gremito di gente, come sempre ogni primo di Settembre. Il gruppetto di persone avanzò tra la confusione, fendendo il fumo grigio proveniente dalla lucida locomotiva scarlatta.

- Ehi ragazzi, ho trovato uno scompartimento semi-libero! - a parlare era stato Albus, che era misteriosamente scomparso nella nebbiolina ed era tornato accompagnato da un altro ragazzo sorridente. 

- Ciao a tutti - esordì quello, facendo scorrere il suo sguardo sul folto gruppetto di persone.

- Ehi amico! Dopo un’intera estate passata insieme mi saluti così? - a rispondergli era stato Hugo, che adesso correva verso il ragazzo, fingendo di volerlo baciare. 

- Vieni tesoro, baciami! - gli strillò all’orecchio, imitando una fastidiosissima vocetta femminile. Molti dei presenti si voltarono a guardarli, mentre gli altri ragazzi ridevano senza ritegno.

Solo Rose sembrava in imbarazzo. - Ragazzi – li rimproverò imbronciata - Smettetela, state dando spettacolo! Sono una Caposcuola, accidenti! - si voltò verso Ted e James scuotendo la testa e li abbracciò.

- Sarà meglio che vada, ci vediamo per le vacanze natalizie d’accordo? Teddy salutami Victoire… e tu James impegnati con la squadra! - I due giovani  ricambiarono il saluto, mentre James le rispondeva risoluto - Sarà fatto Caposcuola Weasley… Buon anno scolastico! 

Lei gli fece una linguaccia, ma sorrise e si voltò verso il fratello e i cugini - Beh ragazzi, io vado a cercare gli altri Capiscuola. Ci vediamo a Hogwarts e per l’amor del cielo, comportatevi bene! - E si allontanò col suo enorme baule.

- Accidenti Hugh, tua sorella era più tranquilla fino a qualche mese fa, che le è preso? - Disse Jack, ancora avvinghiato alle spalle di Hugo; questi fece spallucce e rispose - Ah, beh! L’hai beccata nella giornata giusta, parola mia. È da quando ha ricevuto quella stupida spilla che si comporta da vera pazza... ah, lasciamo perdere. Muoviamoci piuttosto, il treno parte tra cinque minuti!


Tutti si voltarono verso James e Ted per salutarli. Il primo si guardò intorno e sorrise triste - Sembra così strano… esattamente un anno fa ero pronto a salire sull’Espresso con voi. Mi manca Hogwarts!


Ted rise, ma anche nei suoi occhi c’era un velo di malinconia- Non ti abituerai mai, Jamie. A me manca ancora, nonostante io non la frequenti più da quasi sei anni - spostò lo sguardo verso i più giovani, che si stavano preparando ad andare - Buon anno scolastico! Correte - aggiunse poi con una risata - o perderete il treno!

In effetti quasi tutti i portelli dell’Espresso per Hogwarts erano stati chiusi.

 
- Sicuro amico, ci vediamo presto. Salutateci i nostri genitori e ditegli che lavorano troppo! Ciao! - Hugo spinse gli altri sul treno e, non appena sopra, tutti loro si sporsero per salutarli finché l’Espresso non scomparve dietro la prima curva, lasciando dietro di sé solo una scia di fumo grigiastro.

 

 

Beh, salve a tutti!
Questa è la prima fanfiction che scrivo, ma spero comunque che vi piaccia! Ho deciso di raccontare la storia dei figli dei protagonisti di Harry Potter perché mi hanno incuriosito molto (e scrivere di personaggi non ancora caratterizzati è comunque una cosa piuttosto divertente!)

Negli anni, notando certi strafalcioni accompagnati da altre amenità, ho cercato di apportare leggerissime modifiche alla storia. Ovviamente non ho modificato la trama, ma semplicemente dato una “sistemata” leggera dove occorreva... Nulla di che comunque.

Ad ogni modo! La maggior parte dei personaggi è stata creata da J.K. Rowling. Io ne ho aggiunto solo qualcuno in più inventato da me. Adesso vi lascio, augurandovi una buona lettura...

 Lily_Luna 


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Capitolo 2
*** Hogwarts Rulez ***


- Ragazzi devo andare; io viaggio con i Prefetti e i Capiscuola - Al guardò Lily, Hugo e Jack e sorrise nervosamente.

 -D’accordo fratellone, stendili tutti!- fu Lily a rispondergli con un gran sorriso, lui sbuffò e scosse la testa, ma era divertito - A dopo, allora.


Lily rimase ferma al centro del corridoio e osservò il fratello che si allontanava trascinandosi dietro l’enorme baule. Al non cambiava mai, così timido e dolce!

Tante ragazze speravano di uscire con lui e spesso alcune le chiedevano di fare da “intermediaria”, cosa che la faceva divertire un mondo! La ragazza sorrise pensando che quello era l’ultimo anno del fratello, e che probabilmente questo non avrebbe fatto altro che aumentare la sua popolarità, insieme con la sua timidezza.

Notò alcune ragazze del Sesto Anno affacciarsi da uno scompartimento e guardarlo con passione e ridacchiò.

- Tuo fratello è sempre molto popolare! - La voce di Jack la fece riscuotere dai suoi pensieri; si voltò verso di lui, stupita di trovarlo ancora in corridoio.
- Stavo pensando esattamente la stessa cosa - fece lei - Ma come tu ben sai la sua popolarità è proporzionale al suo grado di timidezza!


Lui rise alla frase dell’amica e la guardò con intensità – Ti sei divertita quest’estate?


Lily annuì allegramente – Da matti! Ci voleva una vacanza tutti insieme!
- Già, ormai siamo tutti una grande famiglia! Ah, a proposito di grande famiglia… lo scompartimento è stato assaltato da milioni di persone, ti avverto.- rispose il ragazzo divertito.
- In che senso Jack? - Lily lo guardò stralunata, ma il ragazzo si limitò a ridacchiare e la spinse verso la porta più vicina, attraverso la quale si poteva sentire un gran fracasso e chiacchiericcio.


La ragazza fece scorrere la porta dello scompartimento e poté constatare da sola che l’amico aveva ragione; dentro era colmo di gente!
Hugo e Fred stavano giocando con dei Frisbee Zannuti, che sfrecciavano in quello spazio così piccolo e rischiavano sempre di finire in testa a qualcuno. Roxanne e Dominique osservavano preoccupate la scena, al di sopra di un “Cavillo” girato al contrario, nello stesso tempo Molly e Luis si stavano sfidando a scacchi magici, accompagnati dagli ululati di Lucy e Frank Longbottom, che tenevano per entrambi i ragazzi.
La piccola di casa Potter sorrise - Beh, prevedo un viaggio mooolto lungo…! - ed entrò nello scompartimento, seguita dal ragazzo.

*************


- Casaaaaa! - Claire Jones si gettò a pesce sul suo amato letto a baldacchino. Sospirò e spalancò gli occhi - Cavoli, mi mancava da morire Hogwarts! Ad Agosto sono dovuta partire con mio padre e la sua nuova compagna! Disgustoso! - Si voltò verso le altre ragazze. Lily era seduta sul letto di fronte al suo, ma aveva lo sguardo perso verso la finestra e un mezzo sorriso sulle labbra; probabilmente non aveva ascoltato neppure una parola. Diane invece stava sistemando tutta la sua roba in uno degli armadi, mentre Lucy e Marlene ridacchiavano.

- Ma che ridete? Avrei voluto vedere voi al mio posto… - Claire si finse offesa, mentre Lucy la guardava con dolcezza - Ma no stupida! Ridevamo pensando alla tua convivenza forzata con quell’arpia della tua matrigna! - ma Claire sbuffò.

- Certo, va bene, fingerò di credervi. - borbottò - E comunque posso solo dire che avrei preferito bere Pus di Bobotubero, piuttosto che stare lì. Si sente la donna più speciale dell’universo quella. - si voltò verso Lily e ghignò - Ad ogni modo noto con piacere che finalmente la nostra Lily è riuscita a stabilire un contatto con gli alieni! – Fece un cenno con la testa verso la ragazza che continuava a guardare fuori, mentre tutte si sbellicavano dal ridere.

 -Ehi Lily, sei dei nostri?


La rossa si riscosse e si rese conto di essere osservata – Come? Oh, scusate, stavo pensando! –
- E a chi? - la voce di Claire era maliziosa, ma Lily la guardò compassionevole - A nessuno in particolare! Stavo ricordando le vacanze estive. Siamo andati tutti in Spagna! C’erano gli zii Ron ed Hermione, i miei cugini, i miei fratelli e Jack... - Mentre Lucy annuiva interessata, Marlene saltò su – Ahhh, capito tutto! Cosa è successo? Avanti!

 
Lily sorrise – Succedere? Nulla in particolare, ma ci siamo divertiti da morire! Una sera James ha messo delle cacche di Doxy nei fuochi d’artificio e... - la ragazza venne interrotta dal verso disgustato delle amiche - Bleah! Ma a parte questo? Non è successo nulla?

- Che intendete?

- Cioè, Lily fammi capire. Tu, in Spagna, un luogo così bello e pieno di ragazzi abbronzati... - e lo sguardo di Claire si fece velato – con le serate passate fuori, i falò… non hai fatto NIENTE? Non hai conosciuto nessun ragazzo carino?

Lily guardò l’amica e si sentì in imbarazzo. Non era successo nulla quell’estate, non era uscita con nessun ragazzo e non aveva conosciuto nessuno.

In realtà non le importava molto. Lily era una ragazza che, quando si parlava di ragazzi, tendeva a starsene zitta.

- Claire, non ho conosciuto nessun ragazzo. Insomma, le vacanze non sono fatte necessariamente per cercarsi un fidanzato no? - spiegò paziente.

- Vero, però... insomma Lily, eri in Spagna!- Diane sorrise convinta, come se non ci fosse bisogno di aggiungere altro e Marlene annuì, ma Lily scosse la testa - Ragazze, lo sapete come la penso, ed è inutile ritornare a questo discorso…- il viso di lei si infiammò – Io sogno l’amore! Voglio dare il mio primo bacio a un ragazzo che mi piaccia davvero, voglio innamorarmi! Capite?

Claire scosse la testa – Lily sei un’inguaribile romantica! I ragazzi alla nostra età sono solo degli stupidi! Certo, ammetto che ci sono alcune eccezioni… - di nuovo il suo sguardo si perse nel vuoto e Lily scoppiò a ridere e disse, imitando i modi severi della McGranitt – Signorina Jones! Continui! Avanti a chi si riferisce? – E le lanciò un cuscino.

Lo sguardo di Claire era scintillante – Mi riferisco a Jack Thomas, cara mia! Uno dei ragazzi più carini della scuola! Ma credo che lui abbia una cotta per Lily Potter! Lei la conosce professoressa? 



Lily arrossì violentemente – Non è affatto vero! Io e Jack siamo ottimi amici e basta! Ci conosciamo da una vita, ma ti pare? Se a te piace puoi farci quello che vuoi per quanto mi riguarda! –Lily incrociò le braccia e sorrise a Claire, che invece non sembrava troppo convinta.

- Lily non dire cose di cui poi potresti pentirti!

- Parlo sul serio!

- Uhm... beh, comunque non potrei mai stare con Jack, è troppo perfettino secondo me! Tienitelo!– Le altre risero e Claire lanciò il cuscino alla rossa, prendendola in pieno viso.

–Ehi! Questa me la paghi! – I cuscini cominciarono a volare da una parte all’altra della stanza, scatenando una pioggia di piume su di loro.


- Ragazze, sono così felice di essere tornata! – Lily, i capelli pieni di piume bianche, prese la bacchetta e la mosse verso la grande finestra: da quella partì un razzo potente che esplose nel cielo, davanti agli occhi stupiti di centinaia di studenti e professori, formando le parole: HOGWARTS RULEZ!!!

 

 


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Capitolo 3
*** Dubbi ***



- Ehi, non mi ricordavo che Marlene fosse così ben fatta! Lo scorso anno non aveva certo quel bel...

Jack sollevò lo sguardo dal suo album di fotografie – Sono sicuro che lei apprezzerebbe sapere cosa hai trovato di tanto interessante. Occhio, potrebbe caderti ai piedi, eh.

Lucas McLaggen scoppiò a ridere – Merlino, Jack! Perché così serio? Mi sembri Al. Lascia stare eh?!

- Chi parla di me?- Albus era uscito dal bagno in quel momento e guardava Lucas con sospetto.

- Ah nulla, stavo solo dicendo che sei un tipo troppo precisino Al. E che improvvisamente hai trasmesso questa caratteristica al signorino Jack Thomas… dì un po’ Jack, quando ti vedremo scrivere poesie? – E scoppiò a ridere sguaiatamente.

Jack lo guardò storto – Accidenti Lucas, come cavolo fai ad essere un Grifondoro? Sei fastidioso quanto un Serpeverde… mi chiedo perché non ti abbiano smistato lì.

Lucas alzò gli occhi al cielo – E dai amico scherzavo! Come sei suscettibile - poi si voltò verso Hugo, che in quel momento stava ridendo sommessamente e, a bassa voce, gli chiese – Jack mi preoccupa. Che ha?

Hugo guardò il compagno con aria di sufficienza e gli indicò l’album di fotografie che il ragazzo stava sfogliando – Ah Lucas… parli tanto di quanto ti piaccia Marlene, ma non capisci quando un uomo è innamorato! Lo vedi quell’album? La maggior parte di quelle foto ritrae mia cugina Lily. Jack la AMA! - quasi urlò l’ultima parola.

“Stud!” L’album era scivolato dalle braccia di Jack, andando quasi a finire sotto il letto. Il ragazzo si chinò a recuperarlo e li guardò male – Ma che cavolo dite?! Lily? Siamo buoni amici e basta! – Adesso Hugo e Lucas si rotolavano dalle risate.

 

- Beh Jack, se lo dici tu… in fondo non c’è bisogno di agitarsi così tanto… - Hugo sbirciò l’album che giaceva aperto sul letto dell’amico.

- Allora quelle sono le mie foto no? Non ricordavo di avere capelli tanto lunghi! E... ehi, quest’estate ho indossato la gonna di mia cugina e nessuno mi ha detto niente?! - Lucas continuava a ridere sdraiato sul letto, mentre Al, cercando di controllarsi, guardò Jack. Gli poggiò una mano sulla spalla e, con fare paterno, gli disse – Jack, a me puoi dirlo, sul serio. Se fossi stato come James avresti potuto espatriare, perché è parecchio geloso. Fortunatamente io non sono così rompiscatole. Beh, certo, se farai soffrire mia sorella dovrò ucciderti ma… - Jack lo fermò, arrossendo appena; doveva dare un taglio a quella farsa.

– Aspetta Al! Stai correndo un po’ troppo. Davvero credi che Lily mi piaccia in quel senso? Si beh, è carina e tutto il resto, ma noi siamo SOLO amici. E poi io al momento voglio solo diver... - In quel momento un enorme luce dorata entrò prepotentemente dalla finestra, seguita da un’esplosione di suoni indistinti – Che ca…?- Lucas cadde dal letto, strappando le tende di velluto rosso, mentre tutti i ragazzi andavano alla finestra per osservare le parole tracciate da un petardo magico.

Hugo sorrise – Questa è la mia degna compare Lily! Solo lei potrebbe fare una cosa del genere. Niente male eh?- Aggiunse, rivolto a Jack, che rise e si sedette sul letto.

Erano anni che conosceva quella ragazza e lei non aveva mai smesso di stupirlo.

 

**********

 

- Ehi buongiorno ragazzi! Un po’ di the? Su su, non siate timidi; davanti a noi c’è posto! – Claire si stava sbracciando per salutare Jack, Hugo e Lucas; c’era quasi il rischio che cadesse dalla sedia! Non riuscivo proprio a capire come a volte potesse essere così oca quando in giro c’erano dei ragazzi, ma ero troppo addormentata per fare appunti di questo genere ad alta voce… ed era davvero troppo presto per litigare.

- Buongiorno ragazze. Lily quel petardo magico è stato eccezionale! – Jack incontrò subito il mio sguardo con un gran sorriso, mentre Lucas e Hugo si sporsero per stringermi calorosamente la mano. Sorrisi loro di rimando.

– Grazie ragazzi, peccato fosse l’ultimo della scorta! Dovrò dire allo zio George di mandarmene altri!

Hugo si sedette pesantemente – Uff! Ho dormito pochissimo questa notte, beh allora cosa avremo oggi?

Presi l’orario delle lezioni che mi era stato appena dato da Amanda Finnigan e lo lessi ad alta voce – Trasfigurazione, Erbologia, Difesa Contro le Arti Oscure e due ore di Pozioni… tutto sommato poteva andarci peggio!

Hugo si lasciò sfuggire un gemito – Si come no… tu del sesto anno che hai? - chiese rivolto a Jack, il quale stava addentando un pezzo di toast – Fammi vedere… - prese l’orario e lo scorse col dito – Due ore di Difesa, Incantesimi, Antiche rune e Trasfigurazione… niente male!

-Già! E poi si sa, tu sei uno degli alunni più bravi del tuo anno!- esclamò improvvisamente Claire, sorridendo in modo suadente, come se cercasse di flirtare con lui. La guardai stralunata, mentre Hugo che stava quasi per soffocarsi col succo di zucca, cominciò a tossire.

- Oh - Jack parve notarla all’improvviso e le fece un mezzo sorriso – grazie Claire… - e chinò la testa sul piatto, senza alzare più gli occhi.

Io rimasi in silenzio a guardare prima lui, poi lei. Come faceva Claire ad essere così in gamba con i ragazzi? Riusciva a metterli in imbarazzo e poi piaceva a tutti. Non arrossiva e non inciampava davanti agli altri.

 

Io ero totalmente diversa… la mia spontaneità svaniva di fronte ad un qualsiasi essere umano di genere maschile. Avrei preferito mettere trenta Caccabombe nello studio di Lumacorno piuttosto che dire a qualcuno che mi piaceva, perché era quello il momento in cui la mia innaturale timidezza prendeva il sopravvento. Poi, in presenza di ragazzi, non facevo altro che combinare pasticci: inciampavo, cadevo, facevo gaffes assurde.

La gente credeva che io mi sentissi sicura di me, che fossi spavalda e un po’ folle... e forse sì, in altri ambiti lo ero eccome, ma quanto mi sarebbe piaciuto essere un po’ più vicina al mondo maschile!

Per un attimo il mio sguardo incrociò quello di Jack… l’amico di sempre! Ecco, lui era – ad eccezione di tutti i miei cugini maschi e fratelli- l’unico ragazzo con cui non avevo mai avuto problemi di timidezza! Lo conoscevo da così tanto tempo che avrei potuto considerarlo quasi un fratello! Non avrei mai potuto immaginarlo come un fidanzato o altro, no...

Eppure, nel momento in cui incrociai il suo sguardo non potei fare a meno di pensare che forse anche lui trovava Claire bella ed interessante... e non riuscii a capire quello che provavo.

Probabilmente ero solo infastidita dall’atteggiamento della mia amica, perché odiavo quando Claire faceva così. Oppure no?

In quell’istante i miei pensieri furono interrotti dalla voce di Claire – Lily, andiamo? La lezione comincia tra poco! – Mi riscossi dai miei pensieri e le sorrisi – Scusa, certo andiamo. Hugo non fare tardi a lezione! Non è proprio il caso il primo giorno. - Mi voltai verso mio cugino con un sorrisetto.

- Tranquilla, c’è tempo… arrivo!- Lui mi sorrise di rimando.

Io e Claire ci alzammo e cominciammo a correre verso l’aula di Trasfigurazione ed io ripresi a pensare. Giunsi a una conclusione: Jack era solo un amico e di certo mai sarei stata gelosa di lui! Mai e poi mai!

Ciao a tutti!

Innanzi tutto chiedo scusa!!! Mi hanno disattivato Internet mesi fa e non ho potuto continuare a pubblicare i capitoli. Perdono!!!! Poi volevo ringraziare milly92... grazie per la recensione! Spero continuerai a leggere la mia FF!

Per quanto riguarda la storia, come vedete d’ora in avanti il punto di vista sarà quello di Lily. La protagonista è lei, quindi...! Un saluto!!! Lily_Luna



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Capitolo 4
*** Novità ***


Erano passati circa tre mesi dall’inizio della scuola e Dicembre era alle porte: la neve aveva ricoperto gran parte del parco del castello e il lago era ridotto ad una spessa lastra di ghiaccio, dove ogni tanto sgattaiolavo per pattinare con gli amici.

Non era successo nulla di particolarmente eclatante in quei mesi. Il tempo scorreva abbastanza regolarmente e le lezioni erano davvero molto difficili per noi.

- A volte mi chiedo che intenzioni abbiano – mugolò Hugo all’uscita da una lezione di Pozioni particolarmente dura – Forse vogliono ucciderci prima della fine dell’anno! Non ce la faremo mai!

Tutto sommato lui apparteneva agli studenti più brillanti della scuola, ragion per cui nessuno di noi diede peso alle sue lamentele: Hugo si lamentava sempre!

La cosa buona era che le vacanze di Natale erano alle porte: finalmente un po’ di relax! Sarei tornata a casa e avrei trascorso le feste con tutta la mia famiglia. Non vedevo l’ora.

Questo era, almeno, quello che credevo. Non sapevo che la novità era dietro l’angolo.

 

Quel Lunedì pomeriggio, alla fine della consueta lezione di Pozioni, il professor Lumacorno ci chiese di rimanere tutti in classe poiché aveva un annuncio da fare.

- Bene ragazzi. Come tutti voi sapete, sin dalla data di nascita di Hogwarts, ogni cento anni viene indetta una festa in onore dei Quattro Fondatori e delle loro Case. Ebbene, la fortuna vuole che siano passati esattamente cento anni dagli ultimi festeggiamenti. Così, anche quest’anno naturalmente l’evento sarà celebrato in grande stile. Per un’intera settimana saranno organizzate feste all’interno delle singole Case, che culmineranno con il famoso Ballo di Natale, che si terrà esattamente il 24 Dicembre. - I baffoni da tricheco del professore vibrarono di soddisfazione.

- No! - sibilai con voce strozzata - Questo no!- Un ballo? Non potevo farcela!

- Che c’è Lily? - Marlene, che era accanto a me, mi guardò preoccupata. Scossi la testa e mi presi la testa tra le mani - C’è che non rimarrò mai per le vacanze qui al castello! Non ora che ho scoperto che hanno architettato una nuova trappola per uccidermi! - Ero piuttosto stizzita. - Marlene io non so ballare! E in più non sono psicologicamente pronta per affrontare un ballo! E se vuoi saperlo, neanche fisicamente! - guardai il mio riflesso distorto sulla superficie annerita del calderone che bolliva davanti a noi.

Lei mi guardò, sorridendo comprensiva… o forse compassionevole?

- Via, Lily… perché non dovresti? Sei una ragazza molto carina e ballare non è poi così difficile! E poi cosa faresti a casa? Tuo fratello e i tuoi cugini resteranno qui di sicuro! E poi pensa alle feste! Ci sarà da divertirsi! - aggiunse scuotendomi per un braccio. Io sospirai.

Purtroppo era vero, a quel punto ero certa che nessuno sarebbe tornato. Una parte di me aveva voglia di restare per andare alle feste e divertirsi. Insomma, un party non era esattamente come un ballo; potevi andarci con gli amici, divertirti e anche fare la scema senza preoccuparti del tuo eventuale accompagnatore. Ma quel ballo… chi mi avrebbe invitato? Chi avrei invitato? Mi sentii arrossire. Il mio destino era segnato; la brutta figura era assicurata!

Quando uscimmo dall’aula la classe si era divisa in due folti gruppi. Da un lato tutte le ragazze non facevano altro che fantasticare sugli abiti che avrebbero indossato e sui ragazzi con cui avrebbero voluto trascorrere la serata; dall’altro, tutti i ragazzi erano su di giri per le feste delle Case, per l’alcool e, naturalmente, per tutte le ragazze che avrebbero rimorchiato. Io ero stata trascinata da Marlene tra le altre ragazze.

- Oh per Merlino! Potevano dirci che ci sarebbe stato un ballo, adesso come mi concerò?

- Ho un abito da cerimonia che avevo preso in saldo lo scorso anno... ma sono sicura che non andrà bene! Devo trovare un’alternativa che faccia rimanere tutti a bocca aperta!

- Hai ragione, tranquilla a Hogsmeade troveremo tutto!

- Con chi vorresti andare al ballo?-

-Non lo so! Ma non sarebbe il massimo andarci con uno come Malfoy? E’ così bello!

- Oh sì, ma anche Carter non è male, sai? Pensi potrei chiederglielo?

Le ragazze erano perse in chiacchiere concitate, mentre io me ne stavo in silenzio. Non mi veniva proprio nulla di interessante da dire e, in ogni caso, stavo ancora cercando un modo per sfuggire alla tortura. E se avessi chiesto aiuto a Hugo? Magari lui mi avrebbe aiutato ad escogitare un piano di fuga! Oppure potevo sempre scappare da uno dei passaggi segreti e passare l’intera nottata in un cunicolo buio!

- Tu che ne pensi Lily?... Lily? Ma ti distrai sempre? - Claire mi stava chiamando insistentemente. Mi riscossi e la guardai.

- Scusa Claire, dimmi? – le dissi piuttosto stancamente.

- Stavo dicendo… con chi ti piacerebbe andare al ballo? O chi pensi ti inviterà?

Stessa domanda che mi ero posta io. Come facevo a saperlo? Ero terrorizzata all’idea di invitare qualcuno! E allo stesso tempo avevo il timore di restare senza accompagnatore.

- Nessuno Claire. In realtà non so neppure se rimarrò! E poi chi dovrei invitare?! – Mi sentii arrossire. Cavoli, ultimamente non facevo altro.

La vidi cambiare espressione, sembrava circospetta. – Scusa, non hai qualcuno che ti piacerebbe invitare? Ne sei sicura?

Nella mia mente vidi formarsi l’immagine di un ragazzo con i capelli neri e gli occhi blu. Jack. Con lui sarebbe stato facile. Eravamo così in sintonia che non avrei avuto problemi. Eppure mi seccava dirlo alle altre; non avrebbero capito e mi avrebbero preso in giro, ne ero certa.

- Mmmh non so… - Cercai di mantenermi sul vago. – Hogwarts è piena di ragazzi, no?-

- Si ma… sul serio, non hai qualcuno che vorresti davvero invitare? – Perché Claire continuava ad insistere? Non ero in vena di interrogatori. All'improvviso cominciai a sentirmi seriamente nervosa. Cavolo! Cosa importava se c'era un ballo? Ero certa che non avrei avuto il coraggio di andare con nessuno, neppure con Jack!

- Accidenti Claire; no! Non so niente, non ho ancora deciso nulla! Quante domande; è solo uno stupido ballo, chi se ne frega! – Sbottai nervosa e allungai il passo per raggiungere in fretta la Sala Grande per la cena.

 

 

Ecco un altro piccolo capitolo! Ultimamente sto scrivendo abbastanza e spesso. Spero solo non sia troppo malaccio come lavoro! Un ringraziamento a rebby; spero continuerai a leggere la storia!!! ^^

 

 

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Capitolo 5
*** Timidezza ***


- Lily? Lily?! Dai Lily svegliati! E’ tardissimo…

- Umpf no… siamo in vacanza...- riuscii appena a biascicare.

- E dai dormigliona! Ora stai esagerando! Sono le dodici; non pensi sia ora di muoverti!?- mia cugina Rose mi scosse più volte, ottenendo solo altri suoni lamentosi da parte mia. Mia cugina era seduta elegantemente sul mio letto e mi osservava divertita.

– Insomma, ti sei ridotta alla stessa stregua di una larva! O mi sbaglio?- disse scherzosamente – Stasera c’è la festa alla Torre di Corvonero… so che ci vuoi andare anche se fai la dura! Su alzati!- E cominciò a saltellare sul mio copriletto e, in particolare, sulle mie gambe!

- Rose!- cercai di dare alla mia voce un tono autoritario (era un po’ difficile con la voce impastata dal sonno) – Mi stai maciullando le gambe! – Lei sembrava non sentire e continuò per altri cinque minuti a ballonzolarmi allegramente addosso. A quel punto dovetti per forza alzarmi e, nel momento stesso in cui mi tolsi le coperte di dosso, vidi il suo sguardo orripilato posarsi su di me e, in particolare, sulla mia tenuta da letto.

- Per Merlino! Lily ma allora è vero! Ti stai trasformando in una larva! Ed io che non volevo credere a Diane e Marlene! - Indossavo un pigiama di pile orrendo: verde militare con delle ghirlande natalizie disegnate; i miei piedi erano avvolti da un paio di calze gialle e rosse e i miei capelli erano gonfi e annodati. Sospirai – Sto attraversando una fase di transizione Rose… e poi è molto comodo.

- Capisco. Uhm, parliamo un po’ mentre ti sistemi, ti va?

- Di cosa? - Dissi, entrando in bagno.

Lei mi seguì in fretta – Del fatto che stai assomigliando sempre di più alla befana, Lily! Mi vuoi spiegare che succede? È da due settimane che sei in questo stato. La Lily che conosco è quella che esce di notte nei corridoi, quella che ogni tanto mette le cacche di Knarl nella minestra delle oche della scuola… quella che fa esplodere roba dentro e fuori il castello insieme a quell’idiota di mio fratello! Non dirmi che è tutta colpa di uno stupido ballo - mi guardò con i suoi grandi occhi azzurri, la faccia stupita.

– Rose se ti riferisci al pigiama… - cercai di svicolare, arrossendo, ma lei mi bloccò. – Lily? Ci sei? Quello stupido pigiama non c’entra nulla! Certo, è orribile, ma… Insomma, c’è qualcosa che non va? Non c’è nulla di male nel parlare dei propri problemi no? - Mi sorrise dolcemente.

La guardai per un istante, poi cominciai a parlare: - Oh, Rose, sai bene che non me n’è mai importato nulla di queste sciocchezze come il farsi belle, il corteggiamento e tutta quella roba lì - feci una smorfia -  Ma questa storia del ballo proprio non riesco a sostenerla!- Mi voltai verso una grande finestra che dava sul parco coperto di neve - Tutte le ragazze in un certo senso sanno come comportarsi! Io no. Sono solo una ragazzina che non ha neppure idea di cosa sia avere un appuntamento con un ragazzo! Sono terribilmente imbranata… non ho neppure così tanta femminilità! E inoltre provo troppo imbarazzo per andare ad un ballo con uno sconosciuto! Ecco tutto! Abbiamo appena trasmesso i lamentosi deliri di Lily Potter! - Le sorrisi e cominciai a lavarmi.

Rose alzò gli occhi al cielo - Secondo me stai esagerando. Perché non inviti Jack? Secondo me a lui farebbe piacere venire al ballo con te. No? – rise maliziosa.

- Ci stavo pensando… - replicai stancamente, ed era vero. Lui era speciale, non mi avrebbe mai presa in giro… ma era solo quello il motivo? Mi morsi il labbro e, naturalmente, arrossii di nuovo.

- Ti piace almeno un pochino, no? - il tono di Rose era gentile adesso – Non c’è nulla di cui vergognarsi!

- Non è vero Rose! Siamo solo amici! Lo sai che io non… - Cercavo senza convinzione di smentire tutto, arrossendo sempre più! Diamine, ma perché il mio viso andava sempre in fiamme quando si parlava di ragazzi?

Rose scosse la testa e si voltò. – Io comincio a scendere! Non tardare troppo, okay? - si fermò appena prima di uscire - Comunque, sappi che non capisco perché ti ostini a negare tutto. Non c’è nulla di male! E poi soffocare i propri sentimenti non è mai una buona cosa… se li neghi troppo a lungo rischi di perderti troppe cose!

Era vero. Aveva perfettamente ragione, neppure si immaginava quanto. Ma questo io ancora non lo sapevo.

 

Ciao a tutti! Ecco qui un altro capitoletto fresco fresco! In effetti è un po’ corto, ma cercherò di rimediare! Sto cercando di aggiornare spesso perché il mio pc sta dando di matto ultimamente! Non si sa mai! Comunque, questo capitolo, lo ammetto, non è particolarmente significativo... ma funge da traccia per gli altri! Quindi perdonatemi se non è il massimo, anche in questo caso rimedierò!

Un ringraziamento a chi mi ha aggiunto tra i preferiti... è stato bellissimo scoprirlo!!!! Grazieeee! :)

Lily_Luna

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Capitolo 6
*** La Festa di Corvonero ***


La prima tra i quattro Fondatori ad essere ricordata fu Priscilla Corvonero.

Era stata organizzata una sontuosa festa in suo onore nella casa da lei fondata e tutti gli studenti di Hogwarts avevano fatto in modo da essere presenti.

La Sala Comune dei Corvonero era stata allargata e decorata magistralmente: dal soffitto pendevano enormi palloni, decorati con lo stemma della casa, pronti ad aprirsi e far cadere coriandoli color bronzo sulle teste dei presenti. Al centro della Sala si ergeva una pista da ballo, mentre ai lati vi erano poltrone e pouf blu su cui erano seduti molti studenti. Alcuni professori parlottavano davanti a un lungo tavolo ricolmo di cibi e bevande. L’unico inconveniente era la porta di accesso alla Sala Comune. Questa infatti poneva domande diverse e difficili ai vari gruppi di studenti che cercavano di entrare e che spesso non sapevano rispondere, causando non pochi problemi!

Fino a mezzanotte la festa si era mantenuta sobria ed elegante, come i professori desideravano; non appena però questi se n’erano andati, avevo visto Hugo sfrecciare attraverso la sala e gridare -Pronti per la vera festa? -, seguito da un ululato di approvazione della folla, me compresa naturalmente.

Dopo pochi istanti sia la musica che le bevande erano cambiate e tutti avevano cominciato a ballare e cantare come forsennati.

- Uhm, dovrei mantenere l’ordine… - borbottò Rose, guardando incerta la folla che ballava e sbevazzava felice; dopo cinque minuti era stata rapita da Joseph Baston e aveva preso a ballare con lui, dimenticando tutti i suoi propositi di Caposcuola! Scoppiai a ridere e mi voltai a dare uno sguardo per la sala e fu in quel momento che vidi Jack… non l’avevo visto per tutta la sera. Stava parlando con Lysander Scamander.

Rimasi ad osservarli per un po’, mentre ripensavo alla discussione fatta qualche ora prima con Rose. Ci avevo riflettuto tutto il pomeriggio. Guardai Jack, il suo naso dritto, la sua carnagione scura e gli occhi blu: era vero, lo trovavo molto carino, e poi gli volevo un gran bene. Mi immaginai al suo fianco, al Ballo di Natale e non potei fare a meno di sorridere come una sciocca.

Sarebbe stato bellissimo. Avremmo ballato tutta la sera, ci saremmo divertiti e, chissà... magari avrei finalmente dato il mio primo vero bacio.

Mi sentii arrossire ancora una volta, ma mi avvicinai a loro comunque. Avevo deciso: gli avrei chiesto di venire al ballo con me.

- Ciao ragazzi!- sorrisi a entrambi, non appena li raggiunsi.

- Ciao Lily… - Lysander mi prestò poca attenzione e si allontanò per andare prendere un bicchiere di Idromele. Avevo l’impressione di non stargli troppo simpatica, anche se non capivo perché.

- Ehi piccola Lily - scherzò Jack, facendomi girare sul posto – ti diverti?

- Eccome! Hai visto? Io e Hugo siamo riusciti a far entrare di nascosto un po’ di birra Babbana!- dissi fiera, indicando delle bottiglie scure posizionate sul tavolo. Scoppiò a ridere – Già bevuta! Siete i migliori!

Sorrisi compiaciuta, ma avevo il cuore a mille. Era giunto il momento di farlo.

- Jack - dissi, esitando e respirando a malapena – Posso parlarti un attimo di una cosa?

Lui fece per annuire, poi notò qualcosa alle mie spalle e mi fece un sorriso di scuse - Facciamo a fine serata? Devo un attimo... fare una cosa veloce. A dopo okay? - E, senza lasciarmi neppure il tempo di rispondere, mi diede un bacio sulla guancia e si allontanò da me.

Rimasi a guardarlo, leggermente stupita. Lysander, che era rimasto poco distante da noi, mi rivolse un sorriso stiracchiato e raggiunse una biondina di Tassorosso che mi guardò molto male. Reprimendo la voglia di mandarla a quel paese mi voltai e raggiunsi Hugo tra la mischia.

 

****

 

La serata era passata rapidamente tra vari scherzi e risate generali e l’ora di ritornare in Sala comune era arrivata fin troppo presto. Eppure non avevo più visto Jack…

- Mi sono divertita da morire stasera! – Marlene aveva afferrato il mio braccio e aveva sorriso - Tu?

- Si, tantissimo! – sorrisi, ma continuavo a pensare al mio migliore amico -Marlene hai visto Jack?- le chiesi, un po’ in ansia. Lei annuì - Credo di averlo visto passare cinque minuti fa! Se ti sbrighi lo raggiungi!- ridacchiò maliziosa. Io non colsi, le sorrisi brevemente e corsi fuori dalla torre dei Corvonero.

Cominciai a percorrere velocemente i corridoi del castello, preparando mentalmente le parole giuste da dire. Sentivo in lontananza dei passi, senza dubbio i suoi, per cui affrettai l’andatura. In ogni modo cercavo di non fare troppo rumore, dopotutto erano le tre del mattino e, se qualche professore mi avesse scoperto, sarei finita in punizione! Parecchie volte dovetti nascondermi per evitare che Pix mi scoprisse, quindi non mi stupii quando non sentii più il suono dei passi di Jack… probabilmente l’avevo perso! Sbuffando decisi di ritornare alla torre dei Grifondoro, magari sarei riuscita a svegliarlo!

Silenziosamente, passai attraverso numerosi passaggi segreti che mi accorciarono di molto la strada. Le due torri erano un bel po’ lontane tra loro!

Ero appena uscita da un enorme arazzo appeso al muro, a pochi passi dal ritratto della Signora Grassa, quando mi voltai verso il corridoio buio.

Fu lì che lo vidi… e rimasi senza parole.

 

Ciao! Strano ma vero, anche oggi aggiorno.  Non riesco più a stare lontana dalla mia piccola storia! xD

Anche quello di oggi è un capitolo un po’ corto. Inoltre non ne sono del tutto soddisfatta. Però non voglio affrettare gli eventi e questo capitolo, possiamo dire, è una base (come quello di ieri!) per i prossimi! Ringrazio tutti coloro che hanno commentato e che hanno semplicemente letto la mia FF! E, ovviamente, anche quelli che mi hanno aggiunta tra i preferiti!!!! Thanks a lot!!! Baci!

Lily_Luna

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Capitolo 7
*** Delusioni e richieste ***


Era lì, a pochi passi me. Gli occhi chiusi, sul viso un’espressione appassionata… e le sue labbra incollate a quelle dell’ultima persona che avrei voluto vedere.

Claire, la mia amica Claire Jones, rispondeva al bacio di Jack con passione e trasporto, entrambi stretti in un abbraccio mozzafiato.

Io ero immobile. Troppo stordita per dire alcunché. Il silenzio ci avvolgeva.

Il mio cuore invece martellava. Premeva dolorosamente contro il mio petto, come se volesse schizzare via e fuggire per dimenticare quella scena.

Perché era impossibile, dai. Quei due si erano parlati sì e no un paio di volte. Quando era successo tutto?

Claire e Jack, senza accorgersi della mia presenza, si erano staccati e si erano guardati a lungo.

- Sei bellissima, lo sai?- lo sentii sussurrare, la voce più bassa del normale –Perché non mi ero mai accorto di quanto lo fossi?

Lei gli aveva sorriso, dandogli un buffetto giocoso sulla guancia – Avevi altro per la testa… - ed avevano riso, leggeri, allegri.

A quel punto si erano voltati e mi avevano visto. Io li fissavo senza parole e loro, improvvisamente erano impalliditi. Li vidi scostarsi leggermente, perché sapevano di avermi fatto del male, di avermi ferito. Ma ormai perché allontanarsi? Perché avevano assunto quell’espressione colpevole? Avevano già deciso di cancellare ciò che avevano appena fatto? Non era possibile tornare indietro e lo sapevano. Che idioti.

Claire chinò il viso, come se non avesse il coraggio di guardarmi negli occhi. Jack invece era sembrato sinceramente stupito dalla mia presenza e aveva solo sussurrato –Lily... - ma non gli avevo dato il tempo di continuare. Mi ero voltata ed ero entrata in Sala Comune. La loro visione mi nauseava.

La Torre dei Grifondoro era piena di gente ancora sveglia. Non guardai in faccia nessuno. Non mi fermai. Ero troppo concentrata ad evitare di piangere.

Entrai nel dormitorio come un ciclone e indossai quell’orribile pigiama verde. Senza neppure entrare in bagno mi gettai sul letto, chiudendo tutte le tende rosse attorno a me. Mi ficcai senza tante cerimonie sotto le lenzuola e chiusi gli occhi. Volevo scacciare dalla mia mente tutto ciò che era appena accaduto, ma era praticamente impossibile.

Claire e Jack. Non potevo crederci… quando era successo? Come?

Perché lui aveva preferito Claire a me? Quanto tempo avevo sprecato, credendolo solo un amico? Cos’ero io per lui? Solo la piccola, sciocca Lily Potter? Una ragazzina ancora con la testa tra le nuvole? Che idiota che ero!

In quel momento sentii la porta aprirsi e Marlene, Lucy e Diane entrarono cercando di non fare rumore. Non riuscivo bene a capire che dicessero, sussurravano appena. Non ce la facevo ad uscire allo scoperto, mi sentivo maledettamente stupida e sapevo anche che se avessi provato a dare voce ai miei pensieri avrei anche pianto. Ed io non volevo farlo, non potevo. Mi sarei sentita ancora più stupida. Quindi mi distesi e cercai di prendere sonno.

Quando il giorno dopo mi svegliai, faticai a capire perché mi sentissi tanto oppressa. Dopo pochi istanti ricordai. E nuovamente, mi sentii una sciocca e mi vergognai di me stessa.

Sospirai e mi alzai, guardandomi guardai intorno; non c’era nessuno, stronza compresa. Probabilmente erano tutte in giro per il castello. Mi vestii e scesi in Sala Comune, dove vi trovai solamente Rose. Era seduta sul divanetto più vicino al fuoco e leggeva. Quando mi vide mi fece cenno di avvicinarmi.

- ‘Rose... - borbottai a voce bassa. Lei fece un sorriso stiracchiato - Ciao Lily…- sembrava arrabbiata, ma non capivo il perché.

- È successo qualcosa?- Le chiesi, titubante, lei gonfiò le guance e poi sbottò - Le tue amiche! Oggi hanno quasi scatenato una guerra, poco fa a colazione!

La guardai senza capire, mentre lei mi spiegava tutto - Marlene e Claire hanno litigato in Sala Grande. Erano quasi arrivate a spedirsi incantesimi! Le ho fermate io in tempo, ma ovviamente i professori se ne sono accorti.– disse cupa, guardando fuori dalla finestra.

- E adesso? - domandai orripilata. Lei scosse la testa - Tranquilla, non le hanno messe in punizione. Qualche punto in meno, ma nulla di che - aggiunse, facendo una smorfia. Per i punti in meno ovviamente.

- Perché hanno...?- ma mi bloccai. Era ovvio, tutti erano venuti a sapere di Jack e Claire. Ed era ovvio che quel brutto tiro non era piaciuto alle mie amiche. Istintivamente provai un moto d’affetto per Marlene; non avrebbe dovuto esporsi così, solo per me! Allo stesso tempo, però, ripensai alla scena della sera prima. A ciò che voleva significare, a ciò che avrei dovuto vedere ogni giorno.

Abbassai lo sguardo, cercando di ignorare il nodo che mi si era formato in gola.

Rose infine mi guardò in viso, imbarazzata. – Senti Lily, è successa una cosa... - ma la bloccai - So già tutto. - dissi brevemente.

Non riuscivo a parlare. Gli occhi mi bruciavano e la voce mi tremava. Alzai lo sguardo verso di lei e cercai di sorridere – Ho avuto il piacere di vederli io stessa - le lacrime cominciarono a scivolare sul mio viso.

Rose mi abbracciò a lungo. – Quei due non sono altro che dei sacchi di cacca di drago! Come minimo ci vuole una punizione coi fiocchi… uhm, devo pensarci bene, dev’essere perfida! Che ne dici di chiuderli in un passaggio segreto? Oppure nell’armadio Svanitore! – aveva un ghigno molto simile a quello di Hugo.

- Sei davvero tu, Rose? - la guardai scandalizzata, facendo un piccolo sorriso. Lei rise leggera – Vedi? Ti ho fatto smettere di piangere! Alletta anche a te l’idea, eh?

Feci spallucce – Lasciamo perdere, mi passerà! Non era poi così importante… - aggiunsi, non troppo convinta.

 

********************************

- Sono un idiota!

- Ma va? Sono anni che te li dico. Tu non hai mai voluto crederci, quindi adesso ti ritrovi in questa situazione! Secondo me non sei normale... - Lysander Scamander, seduto ai piedi di una vecchia armatura nel corridoio di Incantesimi, sbuffò un po’ di fumo dalla bocca.

Jack Thomas che non aveva fatto altro che camminare avanti e indietro con le mani tra i corti capelli, si fermò - Io sono perfettamente normale. Voglio dire, tutti sbagliamo, no?- aggiunse guardando implorante l’amico.

- Ma certo. E di solito, la cosa giusta da fare in questi casi è riconoscere i propri errori. Tu invece che hai fatto? Te ne sei fregato e hai perseverato! E lo sai perché? Perché sei un idiota, l’hai detto anche tu!- Lysander gli restituì l’occhiata, sarcastico.

- Se tu la smettessi di sparare stronzate e mi aiutassi... - Jack si sedette accanto a lui – forse troveremmo una soluzione!

Lysander diede un’altra boccata alla sigaretta. Con lentezza gettò fuori il fumo. Cercò di raccogliere l’ultimo briciolo di pazienza rimastogli – Jack, non c’è nessuna soluzione da trovare. Hai fatto tutto da solo. Te la sei voluta spassare con Claire Jones? Bene, adesso che Lily vi ha scoperti, cosa vorresti fare, mollarla? Hai combinato un bel casino e adesso ne pagherai le conseguenze. Lily Potter non ti perdonerà così facilmente! Tipico delle donne! Ci vuole tempo.

Jack mugugnò infelice – Forse ieri sera Lily voleva dirmi qualcosa di importante…

Lysander sospirò rumorosamente e sbottò - Io non ti capisco! Sei esasperante Jack! Neppure una settimana fa sei venuto tutto contento dicendo che Claire era venuta da te, ti aveva confessato che le piacevi e tu l’avevi baciata! Siete stati insieme e non mi ricordo che tu abbia menzionato Lily! O sbaglio?

- Beh - Jack parve pensarci per qualche istante - è vero, ma era perché pensavo che con Lily non sarebbe successo nulla. Non subito almeno.

- Questo non depone certo a tuo favore - borbottò Lysander - Beh, meglio per entrambi allora. Lasciala perdere! Di sicuro voleva semplicemente invitarti al ballo… quella ragazza probabilmente non sa neanche cosa significhi uscire con un ragazzo!

– Il ballo?

Jack si era alzato in piedi e stava osservando l’amico come se non l’avesse mai visto fino ad allora – Il ballo?- ripeté.

- Si Jack il ballo, il ballo! Quello dove la gente… ehi!- Lysander era stato interrotto da Jack, che gli era saltato addosso.

– Lys! Sei un genio lo sai? Sei grande! Ho trovato la soluzione a tutti i miei problemi!

- Ahia Jack scollati, che ti salta in mente? Mi stai schiacciando, e mollami! – E con un breve movimento di bacchetta aveva sollevato l’amico a mezz’aria, a testa in giù. Ma Jack Thomas era troppo su di giri per rendersene conto e, ignorando il fatto che era appeso a mezzo metro da terra e, che se fosse caduto probabilmente si sarebbe rotto le ossa del cranio, aveva sorriso allegramente.

– Lysander Scamander devi farmi un favore!

 

Eccomi di nuovo qui! Spero questo capitolo vi sia piaciuto!
Ho notato che la fanfiction è stata aggiunta tra i preferiti da altri utenti ancora e... ne sono enormemente felice!  Mi ripaga tantissimo, così come i commenti che mi avete lasciato!!! Grazie! ^^
milly92: Tranquilla sei non hai potuto commentare! Anzi grazie, tu sei stata la prima a lasciare una recensione! Mi fa molto piacere che tu la segua... e grazie per i complimenti! ^^
rebby: eh si, in effetti Lily dovrebbe proprio vendicarsi... chissà che non lo faccia!!! (muhahahahah!! xD) ^^
Sandra92: Grazie anche a te per i complimenti! Spero la ff sia di tuo gradimento :)
Ovviamente grazie anche a coloro che si fermano semplicemente a leggerla... :)
Al prossimo capitolo! ^^ Un saluto grande grande a tutti! Ciau!!! ^^
Lily_Luna

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Capitolo 8
*** Vuoi venire al ballo con me? ***


- Te lo puoi scordare Jack.

- Ti prego! Solo tu puoi farlo!

-Non è vero e lo sai. Chiedilo a Scorpius Malfoy. Ho sentito dire che vuole farlo lui. Non io.

-Infatti è per questo che puoi aiutarmi solo tu!- Jack stava inseguendo Lysander su per le scale della Guferia, le mani giunte in segno di preghiera.

- Ma che stai blaterando?! Cioè dovrei uscire con Lily Potter solo per fare in modo che nessun altro ragazzo possa fare lo stupido con lei, mentre tu stai con Claire? Spero tu stia scherzando!- Lysander entrò sdrucciolando sulla piccola torre, seguito naturalmente dall’amico.

- Ti sto chiedendo di invitarla al ballo tu, prima che lo faccia qualcun altro. Scusa ma che ti cambia? Spero tu non voglia andarci con quella lì di Tassorosso! Ha la puzza sotto il naso ed è snob!

Lysander scosse la testa e alzò gli occhi al cielo - Jack sì, Lily è carina, ma io non voglio uscire con lei! Insomma, lei è... una sconosciuta! A volte mi sembra così lontana dal mio modo di essere. E poi ci parliamo a stento. E lei è anche un po’ infantile. Non lo farò. - dichiarò risoluto.

Jack sospirò. – Lys non ti sto chiedendo mica di sposarla. E dai, ma che ti costa? Aiutami per una volta! Farò tutto ciò che vuoi!

- Non lo so. Magari poi lei lo scopre. Non credi che potrebbe rimanerci molto, molto male se venisse a sapere di questa cosa? Non credi di essere un po’ egoista, comportandoti così?

- Ma lo sappiamo solo io e te. Scusa, come dovrebbe scoprirlo? E poi non sarà per molto. Giusto il tempo di capire come va con Claire. Giusto il tempo perché Lily dimentichi un po’. - Jack lo guardò sgranando gli occhi.

Lysander sospirò – Non è tipo tenere due piedi in due scarpe? Non è molto corretto... - Jack gli lanciò un’occhiataccia - Va bene! Lo farò, ma mi devi un biglietto per gli europei di Quidditch di quest’estate! Comincia a comprarlo. Prendere o lasciare… E adesso fammi mandare questa stramaledetta lettera in pace!

- Sei il migliore Lysander!

- Tu invece sei proprio uno stronzo Jack Thomas. E prima o poi finirai nei casini.

************************

Quando entrai in biblioteca, quel pomeriggio, lo feci solo per potermi estraniare un po’. Non mi andava di vedere nessuno, né tantomeno la nuova, chiacchierata coppia della scuola.

Mi aggiravo tra i reparti senza una particolare meta, quando lo incontrai. Sembrava stesse aspettando qualcuno. In ogni caso non avevo avuto molto a che fare con lui, per cui gli passai davanti senza degnarlo di uno sguardo. In quel momento i ragazzi erano gli esseri più mostruosi dell’universo, per me.

- ‘Sera…- Mi voltai lentamente, guardandomi in giro. Stava parlando con me? Beh, non c’era nessuno, per cui evidentemente sì.

- Ciao Malfoy - borbottai confusa. Scorpius Malfoy era a mezzo metro da me, poggiato ad un’enorme libreria. Sul viso un sorriso strano, sembrava… imbarazzato? Non era certo da lui. Si avvicinò leggermente a me.

- Ehm Lily - Perché improvvisamente mi stava chiamando per nome? Ok, o stavo impazzendo io, oppure qui si erano messi d’accordo per farmi uno scherzo. Mi sentii arrossire - Sì? - si stava avvicinando decisamente troppo e io non avevo vie di scampo! Ero poggiata ad una libreria, il suo viso sempre più vicino al mio.

- Chiamami Scorpius, Lily - disse lui sorridendo malizioso. Sollevai le sopracciglia.

- Oh, okay Scorpius… dovevi dirmi qualcosa?

- Ti andrebbe di venire al ballo con me? - chiese lui, sorridendo compiaciuto.

Spalancai gli occhi e lo guardai basita. Dopo tutto quello che era successo dubitavo che sarei uscita dalla torre, la sera del ballo. D’altronde non potevo neppure rispondergli male… non sarebbe stato carino.

- Uhm, Scorpius sei gentile ma… non posso proprio, mi spiace - balbettai, senza saper trovare una scusa decente.

- Ah. Capisco. Ci vai con un altro forse? - alzai le spalle, senza saper bene cosa dire, ma lui annuì comprensivo - In effetti è tardi per chiedertelo. Peccato, magari usciremo un’altra volta, se ti va… ora devo andare… Buonasera. – E, senza darmi il tempo di ribattere, si voltò ed uscì dalla biblioteca.

Rimasi per qualche istante a fissare la porta, seriamente perplessa. Da quando in qua qualcuno mi chiedeva di andare al ballo insieme? Presi un volume di Trasfigurazione e mi sedetti sfogliandolo pigramente; non mi andava affatto di preparare un tema, in più la mia testa era totalmente occupata da ben altri pensieri. Non potevo fare a meno di pensare a Jack e alla mia stupidità. Mi chiedevo se forse, se avessi chiarito un po’ prima -un bel po’ prima- i miei sentimenti, magari tra noi sarebbe potuto nascere qualcosa… anche questa volta dovetti trattenermi per non piangere. Una volta bastava.

Dopo mezz’ora Rose e Marlene entrarono in biblioteca e si precipitarono su di me.

- Ehi! Non puoi scappare così… non ti piace la nostra compagnia?

- Che stupide! Mi piace eccome! Solo, dovevo fare questo tema… - Sollevai pigramente un foglio di pergamena perfettamente vuoto. Rose alzò un sopracciglio – Sì, senza dubbio hai fatto un gran lavoro! Se devi scrivere qualche porcheria lascia perdere! Piuttosto ascolta; domani si va a Hogsmeade, okay? Hai bisogno di distrarti, quindi non provare a cercare scuse, anche perché devi comprarti un pigiama nuovo… quello che hai è tremendo!- sorrise, mentre Marlene rideva silenziosamente.

-Va bene - concessi sconfitta - Ah, sai... Malfoy mi ha appena invitato al ballo. - buttai lì.

- COSA?!- Gridarono in coro le due ragazze, beccandosi diverse occhiatacce da parte di alcuni studenti e dalla stessa bibliotecaria.

- Mi ha invitato, ma io gli ho detto di no - specificai.

- Ma Lil… Lily! Malfoy è bello! È capitano dei Serpeverde! Jack sarebbe morto d’invidia! – Rose mi guardò con gli occhi spalancati.

Io invece scossi la testa - Rose, non so… non credo sia il caso, non mi va molto di andare al ballo. Non ho voglia di vedere quei due per tutta la serata. Sul serio – mugugnai.

Marlene invece sorrise – Secondo me tu dovresti farlo ingelosire! Dai, fino a due giorni fa tutta la scuola credeva che sareste finiti insieme. Puoi vendicarti.

- Eh già, peccato che adesso lui stia con quella sottospecie di amica... - dissi, cercando di non essere troppo volgare.

- La chiami ancora amica? Sei strana Lily… - Marlene guardò con disprezzo oltre la finestra.

- Beh, adesso non importa di Claire Jones o di Scorpius Malfoy, o di Jack Thomas. Scendiamo a cena... ho una fame! – esclamò Rose, massaggiandosi lo stomaco.

- Oh Rose, sembri lo zio Ron!

 

****

Dopo cena mi precipitai subito fuori dalla Sala Grande. Mi ero dovuta sorbire mezz’ora di abbracci e sbaciucchiamenti vari di Jack e Claire. Avevo anche perso la pazienza facendo scoppiare un innocente bignè dritto sulla faccia di quest’ultima. Uh, poverina…

Fu quando ero in corridoio che mi sentii chiamare da qualcuno. Mi voltai e vidi Lysander che correva verso di me. Era stato proprio lui a chiamarmi? L’ultima volta che ci eravamo parlati seriamente l’avevo mandato a quel paese perché mi aveva rifilato un fallo a Quidditch! Si fermò davanti a me, col fiatone.

- Ciao Lysander - lo salutai educatamente.

- Ehilà…- Ancora col fiatone mi fece una specie di sorriso che assomigliava più che altro ad una smorfia. Lo guardai incuriosita; ero certa di non essergli molto simpatica, cosa voleva da me?

- Senti - lo vidi arrossire e tentennare – ti va di venire al ballo con me?

Lo guardai sotto shock. –Pr…Prego?- balbettai.

Lui sospirò - Verresti al ballo con me? Eh? - disse con voce piatta. Sembrava piuttosto scocciato.

Lo guardai gelida. – No grazie. – e feci per voltarmi, lui mi fermò.

- Aspetta… e perché?- sembrava esterrefatto.

- Non credo sia il caso. Noi due ci parliamo a stento e poi, sinceramente, non mi sembra che tu ci tenga poi così tanto – risposi acidamente, prima di voltarmi e lasciarlo solo in corridoio. – Buonanotte.

In genere, quando un ragazzo invita una ragazza a un ballo lo fa perché gli fa piacere! E poi non sarei mai andata al ballo con lui, figurarsi! Era anche amico di Jack! Entrai in Sala Comune sconvolta dall’idiozia maschile e mi sedetti su una poltrona, accanto al fuoco. Dopo pochi minuti vidi entrare Jack, da solo. Non appena mi vide si fermò di botto, arrossendo. Io non potei fare a meno di guardarlo con odio. Come poteva avermi fatto tutto questo? Mi sentii nuovamente vicina alle lacrime.

Si avvicinò leggermente – Lily, senti... - ma, nello stesso istante, dal buco del ritratto entrò Rose.

- Ho interrotto qualcosa? - disse, guardando Jack in cagnesco. Lui non le rispose e, senza guardarmi, andò dritto fuori. Io, in cuor mio, ringraziai Rose; non ero ancora pronta per un faccia a faccia così diretto.

- Ehi, sei scappata!- mi disse sedendosi di fronte a me.

- Non avevo granché fame – feci un sorriso finto – comunque…

- Ehi, ti ha detto qualcosa quello?

- No, tranquilla, sono solo nervosa…  sai, - abbassai la voce- Lysander mi ha invitato al ballo! E non sai con che tono! Ti rendi conto? Ovviamente gli ho detto di no.

- Davvero? - Mia cugina era stupita, ma mi resi conto che, dietro il suo bel viso e sotto i suoi ricci fitti, il suo cervello stava lavorando freneticamente.

- A cosa stai pensando?

La vidi guardarsi intorno, poi si alzò in piedi e mi prese per mano, trascinandomi su in dormitorio.

- Sei impazzita? Mi stai staccando un braccio!- mi lamentai.

- Oh, taci!

Non appena entrammo in stanza, mi spinse a sedere sul suo letto e si piazzò di fronte a me.

- Lily Luna Potter! Ti ho mai detto che sei una stupida?- mi guardò stringendo gli occhi.

- Probabilmente lo avrai già fatto, ma potrei sapere perché me lo stai dicendo anche adesso?- Incrociai le braccia, sedendomi più comoda.

- Semplice Lily, dovevi dirgli di sì! Sarebbe stato un colpo perfetto! Avresti distrutto Jack! Lysander è il suo migliore amico e vuole fregargli la donna! Ecco la vendetta perfetta!

- Ma è un idiota - cercai di dire, ma lei mi bloccò – Questo lo dici tu, e poi lui è comunque il suo migliore amico! Ed è un bel ragazzo… magari scopri che ti piace! Jack ha sbagliato e merita la giusta punizione.

Io sospirai – Oh Rose! Non posso, non me la sento!

- È proprio per questo che devi farlo! Dovresti chiederglielo tu… - disse sovrappensiero.

- Mai!

- Sei impossibile!

 

****************

 

- Mi ha detto no! Ti rendi conto?- Lysander camminava avanti e indietro per il bagno dei Prefetti, seriamente contrariato.

- Sinceramente me lo aspettavo… sarai stato un maiale come sempre! – Jack incrociò le braccia, guardandolo cupamente.

- Ehi, ci ho provato e ha detto no… e con che tono velenoso! Non ho voglia di perdere tempo con lei!

- Infatti è per questo che ti ha detto no! Perché ha capito che non ti andava realmente…! Dai, riprovaci! Se la conosco ti dirà di sì! E poi non è velenosa!

- Non ho intenzione di riprovarci!

- Ma cavolo! Ti ho chiesto un favore, per di più ricompensato! Dai, sto provvedendo davvero per i biglietti! Ti prego! Riprova solo un’altra volta!- Jack giunse le mani, come se fosse in preghiera.

- Va bene! Mi sto rendendo ridicolo per una che neppure mi interessa! Tutto questo non può essere vero – Lysander si voltò e uscì dal bagno, mentre l’amico continuava a sghignazzare.

- Sei un amico, Lys!

 

Ciaooooo! Come va? A me piuttosto bene, a parte il caldo... il mio cervello sta fondendo lentamente!!! Anche oggi pubblico un altro capitolo di questa fic! Spero vi piaccia!!! Grazie a tutti coloro che la leggono! ^^ Spero continuerete a seguirmi!

 

LilyChan: Grazie per tutti i complimenti! Sono lusingata che la mia fic ti abbia colpito! Mi fa troppo piacere! Spero continuerai a leggerla! Un bacio! ^^

milly92: Eh, si Jack è proprio uno strunz... povera Lily!!! Se sapesse quanto è stronzo forse lo lascerebbe perdere!!! Kisses!

Lily_Luna

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Capitolo 9
*** Preparativi ***


Quella mattina mi svegliai più presto del solito. Rose aveva intenzione di andare a Hogsmeade e restarci tutto il giorno, ma io non volevo proprio saperne; tutte le ragazze sarebbero state impegnate nella scelta dei loro abiti e io non avrei avuto proprio nulla da fare, se non trascinarmi al loro seguito.

Senza pensarci un attimo mi lavai e vestii velocemente, presi i miei fedelissimi pattini da ghiaccio e scesi verso il lago ghiacciato.

L’aria era fredda e secca, il ghiaccio scintillava alla pallida luce del sole, donandomi un’inspiegabile sensazione di tranquillità. Mi sedetti su una roccia, indossai i pattini e mi lanciai verso il centro del lago, pattinando sicura.

Cercavo ancora di dare una spiegazione a tutti gli avvenimenti che mi avevano travolta in quei giorni. Di certo non mi ero ancora abituata alla nuova situazione che si era creata, così come non riuscivo a comprendere le richieste di Scorpius Malfoy e Lysander di andare al ballo con loro. Soprattutto perché dubitavo che ci fosse un reale interesse da parte del Corvonero. Che buffo; sua madre e mio padre erano così amici! Lei era addirittura la mia madrina.

Scossi la testa come a voler scacciare una mosca. Non importava, dopotutto avevo già detto di no.

Continuai a pattinare per un bel po’, poi smisi. Ero certa che se avessi continuato probabilmente Rose sarebbe venuta a prendermi per i capelli, o magari mi avrebbe chiamato a sé con un incantesimo di Appello! Ne era perfettamente capace, ma a me non andava di farmi trascinare fino alla Torre, grazie tante.

Mi sedetti nuovamente su quella pietra ghiacciata e mi abbassai per slacciare i pattini. Ero così concentrata nel farlo che fu quasi per caso che notai un’ombra che incombeva sopra di me. Sollevai la testa di scatto, preoccupata, e mi ritrovai faccia a faccia con Lysander.

- Mi hai messo paura!- lo guardai malissimo, mentre lui sollevava una mano, in un gesto di scuse - Non volevo. Come va? - e per un attimo credetti che gli interessasse davvero saperlo. Feci spallucce - Uh, tutto ok. - Evitai di fargli capire il mio reale stato d’animo. Restammo in silenzio per un po’, finché non aprii bocca - A te come va?

Contemplò svagato il castello alle nostre spalle - Tutto bene. Sì. - poi mi scoccò un’occhiata veloce - Senti mi dispiace per ieri…

Sbuffai e roteai gli occhi - No che non ti dispiace! È da quando ci conosciamo che non fai altro che prendermi in giro!- Incrociai le braccia e lo guardai storto.

 

Lui alzò le spalle - Ma ieri non ti ho preso in giro.

- Ah no?- la mia voce adesso trasudava incredulità. Lui annuì - No, anzi ero piuttosto serio. - Sospirò, adesso aveva una strana espressione. Sembrava incerto - Rinnovo l’invito di ieri… verresti al ballo con me?

Ci pensai su. Il primo istinto fu quello di rifiutare e piantarlo lì come uno stupido. Ma poi riflettei e ricordai le parole di Rose. Forse potevo dargli una possibilità?

Dal canto suo il ragazzo continuava a fissami. Come al solito, la prima cosa che balzava all’occhio era che - almeno fisicamente - era molto diverso dal resto della sua famiglia. Suo padre era alto e slanciato, con i capelli chiari e gli occhi verdi; sua madre era bionda con gli occhi azzurri, così come il figlio minore Lorcan.

Lui era decisamente l’opposto. Non molto alto, aveva i capelli neri e gli occhi nocciola. In quel momento poi, i suoi occhi erano piuttosto seri.

Beh, non si poteva certo dire che fosse un tipo allegro e solare. Almeno, con me non lo era affatto. Ma ero già stanca di quella storia; non avevo voglia di litigare e in più una piccolissima parte di me voleva vendetta nei confronti di Jack.

Annuii - Beh, okay, accetto... grazie - aggiunsi arrossendo inspiegabilmente.  Lui annuì - Bene. Okay. Allora immagino che ci vedremo in Sala d’Ingresso la  sera del ventiquattro. Sì. Vado. - Mi fece una specie di sorriso storto e si voltò prima che riuscissi ad aggiungere altro. Era forse timido?

Meditando su quanto fossero strani i ragazzi, salii in Sala Comune, trovandovi una Rose vestita di tutto punto, in compagnia di Marlene e Diane. Mia cugina indicò il dormitorio delle ragazze - Posa quella roba e scendi. Dobbiamo andare! – disse imperiosa, indossando il mantello.

Sbuffai - Buongiorno anche a te Rosie… - mugugnai salendo in dormitorio.

 

************************

 

- Immagino sarai soddisfatto. L’ho invitata di nuovo e stavolta ha detto sì. - borbottò Lysander con voce piatta. Jack sorrise vittorioso - Visto? Lo sapevo…!

L’amico non poté fare a meno di guardarlo male - Già, dopotutto sono io quello che adesso dovrà andare al ballo con lei! - esclamò, stendendosi sul letto, mentre Jack sghignazzava. - Ma che ridi? Guarda che ti sto facendo un favore. Sappi che sarà solo colpa tua se lei penserà che mi piace. Era tutta rossa!

Jack smise immediatamente di ridere. - No Lysander.

L’altro alzò un sopracciglio. – Cosa no?

Jack scosse la testa e gli scoccò un’occhiata severa - Non lasciarle credere nulla. Non voglio che si prenda una cotta per te. Voglio solo che tu la distragga un po’. Ah, e ovviamente... - aggiunse solennemente - non provare ad innamorarti di lei. Chiaro?

Lysander fece una smorfia - Eh? Ma di che stai parlando? Fidati, la cosa è alquanto improbabile. E poi si tratta solo della sera del ballo… no?

Jack tacque e Scamander sollevò entrambe le sopracciglia - No?

- Beh, magari potresti...

- Jack... io ti uccido!

 

***************************

 

Io e le ragazze camminavamo per la High Street di Hogsmeade. Avevamo girato diversi negozi con l’obiettivo di trovare degli abiti carini, ma ancora nulla. Marlene e Diane erano disperate, io mi stavo ancora chiedendo cosa ci facessi lì.

- E se andassimo da Stratchy&Sons? - proposi stancamente. Diane scosse la testa - Non hanno un grande assortimento…

- Oh, beh ho visto alcune nostre compagne andare lì e pensavo...

- Questo è un buon motivo per non andarci! Vorrei evitare di ritrovarmi con lo stesso abito di, che so, Josie Moore - esclamò Rose, scuotendo la testa.

- Allora andiamo a bere una Burrobirra? - domandai speranzosamente, ma Rose scosse la testa. - Mi è venuto in mente un posticino... potremmo provare lì. Venite - si mise in testa al nostro gruppo e ci guidò fino alla fine della High Street coperta di neve.

- Ta-dan! Eccoci! - Si voltò verso di noi, tutta soddisfatta. Marlene corrugò le sopracciglia - Ehm, Rose... è una merceria questa.

 

- Vero, ma so che dentro hanno una bella selezione di abiti! Me ne ero totalmente dimenticata... me ne aveva parlato nostra cugina Victoire e, credimi, lei è una che se ne intende!

- Okay, allora proviamo - E, tutte insieme, entrammo in quel microscopico negozietto.

Lo spazio interno era occupato da un enorme bancone pieno di trine, merletti, lunghi rotoli di stoffa e bottoni. Lo spazio era piuttosto angusto, quindi io e le altre non potemmo fare a meno di guardarci intorno con scetticismo. Rose, invece, sorrise alla commessa, una giovane donna dai capelli corvini.

- Buongiorno. Ehm, noi staremmo cercando degli abiti da cerimonia. Avete qualcosa da proporci?

- Gli occhi della ragazza scintillarono - Oh sì. Abbiamo un gran numero di abiti! Venite sul retro. - Ci indicò con entusiasmo una pesante tenda di velluto rosso, che noi oltrepassammo leggermente titubanti.

- Che differenza... - mormorò Diane, sgranando gli occhi.

La stanza in cui entrammo era piuttosto spaziosa e luminosa. Il pavimento di legno era coperto da pesanti tappeti persiani. Le pareti erano decorate con motivi floreali ed il mobilio era piuttosto antiquato. Vidi Marlene stringere le labbra, vagamente incerta.

- Bene. - la ragazza evocò alcune sedie dall’aria piuttosto malconcia, sulle quale lasciammo mantelli e borse. Poi indicò il centro della stanza, dove molti specchi antichi facevano bella mostra di sé.

- Allora, chi vuole cominciare?

- Io? - propose Diane, avvicinandosi. Lei le sorrise e la studiò per alcuni istanti.

- C’è un colore che ti piacerebbe indossare in particolare?

La mia amica si strinse nelle spalle - Direi che mi piacciono i colori pastello, ma il verde non mi attira molto.

La commessa annuì - Beh, tu hai i capelli biondi e la carnagione non troppo chiara... sono certa che l’azzurro ti starebbe d’incanto. Proviamo?- le chiese e, senza aspettare una risposta, evocò alcuni abiti. Dimmi se ce n’è uno che ti piace. L’altra annuì e cominciò a provarne uno corto e pieno di balze.

Tutto sommato ci mise poco a scegliere.

Alla fine Diane optò per un abito azzurro di media lunghezza, la cui gonna era leggermente drappeggiata da un lato, con una scollatura profonda sulla schiena. Marlene, che non vedeva l’ora di indossare praticamente tutti gli abiti del negozio, invece ne scelse uno bianco, con un corpetto molto stretto e decorato da nastri neri. Sulla parte bassa della gonna, lunga fino al pavimento, vi erano alcuni motivi che richiamavano il colore dei nastri.

- Non è stupendo? Lascerò Lucas senza fiato! - commentò con una risatina. Io cercai di non pensare a quanto fosse rozzo McLaggen e mi dissi che avrei dovuto sentirmi felice per lei.  

Poi venne il turno di mia cugina Rose, dato che io ero piuttosto confusa sulla scelta del mio abito. Mia cugina, probabilmente la più decisa del gruppetto, le diede istruzioni precise su ciò che voleva. La commessa ascoltò con attenzione, poi, senza parlare, evocò un abito viola lungo ed elegante e glielo fece indossare.

- Sì, è decisamente lui! - disse Rose annuendo soddisfatta.  

A quel punto mancavo solo io.

Mi avvicinai timidamente, senza sapere bene cosa dire e cosa fare, mentre la commessa mi sorrideva.

- Dunque... hai qualche preferenza?

- Oh, io... non ci capisco niente di abiti da cerimonia, mi dispiace - balbettai. Lei annuì e mi osservò indecisa. - Uhm , hai i capelli rossi e la carnagione piuttosto chiara, quindi se non facciamo attenzione con i colori rischiamo di trasformarti in un clown!- Io sorrisi imbarazzata, mentre lei, al solito, faceva apparire dal nulla un’enorme quantità di abiti. Ne indossai diversi, finché non trovai quello più adatto a me.

- Mi sta bene, credo... - commentai stupita, mentre le altre annuivano vigorosamente. Era verde chiaro e scintillante di piccole paillettes. Aveva le maniche lunghe, una scollatura poco profonda ed era lungo e aderente. Il tessuto era molto leggero e, nell’insieme, il tutto funzionava. Non assomigliavo affatto ad una meringa.

Dopo gli abiti ci fermammo in altri negozi per acquistare scarpe ed accessori, finché finalmente non tornammo al castello. Quella sera avremmo ospitato la festa in onore di Godric Grifondoro ed eravamo stremate.

Tornata in dormitorio trovai una lettera da parte di mio fratello.

Cara Lily,

come stai? Mi sembra così strano di non essere a Hogwarts con tutti voi.

Papà e mamma ti salutano, hanno una voglia immensa di rivedere te e Al! So che quest’anno le vacanze sono cominciate prima del previsto, ma so anche che è stato accordato un permesso speciale a tutti gli alunni che vorranno tornare a casa la mattina dopo il ballo. Che ne pensi? Dillo anche ai nostri cugini; la nonna sta organizzando una specie di campeggio alla Tana. Prova ad immaginare? Fammi sapere.

Mi piacerebbe vedervi, non hai idea di quanto mi manchiate!

Saluti,

tuo James.

Saltai praticamente al collo di mia cugina, tendendole la lettera - Rose guarda, leggi qui! Potremo tornare! Non ti piacerebbe?  - aggiunsi con un sorriso. Non sarei stata costretta a sorbirmi le smancerie di Jack e Claire e in più avrei passato il Capodanno in famiglia!

Rose lesse la lettera rapidamente, poi sorrise - Mi piacerebbe molto tornare a casa! Più tardi lo diremo agli altri, saranno d’accordo di certo. Fallo sapere a Jamie, quando puoi! Ora vado a darmi una sistemata - annunciò, prima di chiudersi in bagno. Io annuii con entusiasmo e mi distesi sul letto, scrivendo una risposta veloce al mio fratellone. Poi, stanca come non mai, crollai in un sonno profondo.

 

 

Ehilà a tutti! Pubblico anche oggi un capitoletto della ff! Di quest'ultimo non sono molto convinta...ma spero lo stesso che vi piaccia! Fatemi sapere :)! Baci!!! ^^ Ciaooooooo!

 

Lily_Luna

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Capitolo 10
*** Riflessioni ***


Era il 23 Dicembre e mancava un giorno al ballo. Solo un giorno, ormai.

Ero in biblioteca, seduta nell’angolo più tranquillo e nascosto, continuando a ripetermi che non era il caso di essere nervose. Dopo il 24 Dicembre tutto sarebbe tornato tranquillo. Ne, ne ero convinta. Cercavo di pensare che avrei trascorso una bella serata e che magari sarei anche riuscita a divertirmi.

E accanto a me…

Sospirai e guardai il vecchio tavolo di legno. Accanto a me non ci sarebbe stato chi speravo, ma un altro. Un altro che neppure non mi convinceva.

Lysander mi trovava una ragazzina inesperta. Lo sapevo.

Lysander mi avrebbe preso in giro, lo aveva sempre fatto.

Lysander neppure mi conosceva. Non ci parlavamo da anni.

Ma allora perché mi aveva invitata?

Io non volevo passare la serata con lui.

Volevo passarla con Jack, volevo sentirmi dire che ero bellissima nel mio abito nuovo. Che ero la ragazza che aveva sempre voluto…

E invece tutto questo sarebbe successo a Claire, ed io sarei rimasta nell’ombra, in disparte come sempre.

Jack mi mancava terribilmente. Mi mancavano le sue battute, anche le più stupide, i suoi consigli, i suoi occhi, il suo sorriso.

Ero triste e nessuno se ne rendeva conto. O, almeno, tutti fingevano che fosse poco importante. Erano tutti convinti che se mi fossi distratta avrei ritrovato il sorriso.

Forse era davvero così, ma prima avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse. Avevo bisogno che qualcuno capisse quanto mi avesse fatto soffrire vederlo con un’altra. Con una mia amica. E chissà, forse parlandone con qualcuno sarei riuscita a dimenticarlo.

In fondo non c’era stato nulla. Nulla.

Tirai su col naso e mi resi conto di star piangendo. Arrossii e, cercando di non attirare l’attenzione, mi abbassai alla ricerca di un fazzoletto nella borsa poggiata per terra. Peccato non ne avessi neanche uno!

Quando mi rialzai rimasi sorpresa nel trovarmi davanti la faccia seria di Lysander. Mi stava tendendo un fazzolettino blu con lo stemma di Corvonero. Afferrai il fazzoletto arrossendo e sentendomi una vera stupida.  

- Mia madre dice che quando si piange il miglior rimedio sono gli amici - disse lui, piano. Annuii, in fondo era vero.

- Dovrei tornare alla Torre dei Grifondoro. - borbottai e lui annuì. Era stato gentile, strano. Mi asciugai gli occhi e, quando alzai lo sguardo per ringraziarlo, rimasi stupita. Era andato via senza dire una parola, lasciandomi in pace.

 

*********************

 

Quando ero piccolo e litigavo con mio fratello, mia madre ci divideva con calma e ci spiegava che erano i Nargilli a farci litigare, perché ci confondevano il cervello. Per cui suggeriva sempre di essere pazienti l’uno con l’altro ed evitare di farci i dispetti. Mio fratello credeva a quelle buffe storielle mentre io, forse dispettoso per natura, non molto. Quindi continuavo a tormentarlo con scherzi e frecciatine.

Sebbene tutti coloro che avevano conosciuto i miei dicessero che per molti versi ero esattamente come loro, ero sempre stato diverso dal resto della mia famiglia. Sia fisicamente che caratterialmente. Mia madre e mio fratello, soprattutto, avevano la tendenza a stare con la testa tra le nuvole. Io ero più concreto. In più, l’incertezza se le storie raccontate da mia madre - che adoravo ovviamente - fossero reali o meno, mi aveva reso un po’ scettico nei confronti di molte cose.

Sbuffai.

Mancava solo un giorno al ballo. Tutto quello che desideravo era andarci con Janet, la ragazza di Tassorosso. Era carina e tutto sommato abbastanza simpatica.

E invece no. Non potevo.

E poi lei quando aveva saputo che non glielo avrei chiesto si era offesa e mi aveva mollato.

Dovevo andarci con Lily Potter. Era assurdo!

Lily era una ragazzina.

Lily neppure mi parlava.

Lily, che neanche mi conosceva.

Di che accidenti avremmo parlato?! Si preannunciava una serata orrenda.

Eppure…

Eppure mi era dispiaciuto vederla piangere. Non era giusto quello che stava facendo Jack. Lei gli voleva bene e ci teneva sul serio.

Non era giusto quello che stavo facendo io. Se mi avesse scoperto cosa avrebbe pensato? Mi sentivo incastrato. Da un lato volevo mandare a quel paese tutti. Dall’altro sapevo che non l’avrei mai fatto, in fondo Jack era un amico... o forse no? Questa non era certo una cosa amichevole.

- Che situazione – sospirai, uscendo dal portone di quercia. Era il crepuscolo. L’aria fredda e leggermente ventosa mi fece rabbrividire. Mi accesi una sigaretta nello stesso istante in cui vidi Jack tornare dalla Guferia, mano nella mano con la Jones. Feci un cenno a entrambi, ma Jack si fermò davanti a me.

- Piccola ti raggiungo tra poco - lo sentii dirle. La ragazza annuì e si allontanò. Quando il portone della scuola si chiuse, lui mi saltò addosso. – Come va?- chiese, tutto contento.

- Tutto okay - mi mantenni sul vago. Lui sorrise - Bene, sono contento… adesso vado, Claire mi aspetta. Ci vediamo dopo in biblioteca? - io annuii e lui fece per andarsene.

- Aspetta Jack!- lo fermai. Lui mi guardò curioso - Dimmi?

Lo guardai, poi scossi la testa. - No, niente. Ci vediamo dopo. - gli feci un sorriso e continuai a fumare. Per un istante avevo pensato di dirgli che Potter piangeva per lui.

Sorrisi.

Non la conoscevo, era vero, ma avevo idea che se lo avessi fatto lei mi avrebbe ucciso.

 

Ehi! Lo so, lo so sto pubblicando ininterrottamente, sembro una macchinetta! Il fatto è che presto dovrò andare fuori città, per cui sto cercando di mandare avanti la storia! Sono molto felice perché altri utenti mi hanno aggiunta tra i preferiti... è bellissimo! Grazie! Ovviamente grazie anche a chi recensisce... per me è come una spinta a scrivere sempre più! Per questo pubblico così spesso!

rebby: Eh si Lily si dovrebbe svegliare ma, visto che vuole tanto bene a Jack, non riesce a rendersi conto della sua falsità... chissà che la situazione non cambi! Spero passerai delle buone vacanze! :) Aspetterò una tua recensione quando tornerai...! Baci!

milly92: Già, Jack è un bel prepotente; a volte capita di incappare in persone di questo tipo purtroppo! Lui vorrebbe tutto.. .ma si sa che non è proprio possibile!!! Magari durante la fic imparerà... o forse no? Chissà!! xD!! Kisses! Grazie per i complimenti :)

Lily_Luna

 

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Capitolo 11
*** Il Ballo di Natale ***


Ero davanti alle enormi porte della Sala Grande. La gente era infagottata in eleganti abiti da cerimonia ed io mi sentivo totalmente fuori posto. Tutti chiacchieravano tra loro ad alta voce, mentre io rimanevo inspiegabilmente in silenzio. Ero a braccetto con qualcuno, ma non riuscivo a capire chi fosse. Poi le porte si spalancarono ed io entrai, seguita da una moltitudine di gente.

Improvvisamente tutti gli studenti si voltarono a guardarmi e scoppiarono a ridere. Le loro espressioni erano imbarazzate e divertite allo stesso tempo. Continuavano ad indicarmi tra le risa e riconobbi i volti familiari di Claire e Jack. Mi indicavano anche loro, prendendomi in giro.

In quell’istante sentii un brivido di freddo e mi accorsi di essere completamente nuda. Lanciai uno strillo e, svegliandomi, caddi dal letto in un groviglio di coperte. Era solo un incubo. Battei le palpebre e sospirai.

- Che succede?! - Marlene uscì dal bagno in fretta e quasi scivolò sul tappeto. Claire, con la quale ci ignoravamo totalmente, mi lanciò un breve sguardo ma poi si voltò nuovamente per sistemare il suo baule. Diane ficcò fuori la testa dalle tendine del suo letto.

- Oh, solo un sogno... - dissi, risistemando le lenzuola alla meno peggio. Lucy annuì comprensiva, poi indicò la porta - Rose ti cercava, sai? Mi ha detto di dirti che ti aspetta per prepararvi.

Indietreggiai - Ma è ancora presto...

- In realtà è quasi ora di pranzo, Lily. - Rose si affacciò dalla porta e, dopo aver scoccato un’occhiataccia all’indirizzo di Claire, mi fece cenno di seguirla.

- Andiamo su.

- Non credo proprio... ho fame e mi sono appena svegliata! Dammi tempo o andrò in pigiama a quel dannato ballo! - sbottai scontrosa.  

- Meglio di no Lily, il tuo pigiama fa schifo. - commentò Diane, seduta sul suo letto.

- Ora basta Lily! - sbottò Rose, con le mani sui fianchi - Datti una mossa, te lo dico in qualità di Caposcuola. Se non lo farai ti toglierò venti punti, chiaro?!

- Non ti credo!

- Vuoi provare?

 

*************

Circa mezz’ora dopo eravamo davanti al bagno dei Prefetti; io stavo masticando felicemente un panino al tacchino, mentre Rose cercava in tutti i modi di farmi fretta. Le scoccai un’occhiataccia.

- Guarda che se anche dovessimo ritardare non sarebbe un così grave problema, sai? - le feci notare, continuando a masticare. Lei annuì ferocemente - Puoi scordartelo. Questo è il mio primo vero appuntamento con Joseph! Non voglio farlo aspettare!

- Allora entra e comincia a prepararti! Con me non ci sarà molto tempo da perdere e vedrai che non avrò bisogno di assistenza per indossare uno stupido abito! - Alzai gli occhi al cielo e lei fece una risata lugubre - Stai scherzando vero? Tu da sola non farai proprio nulla. Conoscendoti usciresti conciata come se dovessi andare a giocare una partita di Quidditch!

- Magari fosse una partita - sospirai - entriamo, ho finito di pranzare.

Quelle sei ore furono un vero incubo.

Rose sperimentò su di me la maggior parte degli Incantesimi di Acconciatura, terrorizzandomi ogni volta che sollevava la bacchetta o che prendeva qualche strana lozione dal suo beauty case. Mi truccò-struccò-ritruccò almeno cento volte, prima di ottenere un risultato soddisfacente e mi fece sfilare almeno tre paia di collant.

Quando - finalmente - fummo entrambe pronte, Rose lanciò un sospiro - Accidenti, sei bellissima Lily!

- Tu lo sei molto di più - replicai convinta. E lo pensavo sul serio. Per l’occasione mia cugina si era lisciata i capelli, che splendevano alla luce delle torce. Lei scosse la testa e mi costrinse a voltarmi - Guardati, sciocchina!

Rimasi in silenzio per qualche istante.

La ragazza che mi osservava dallo specchio mi somigliava, ma era decisamente più carina di me. Era più alta del suo metro e sessantatré ed era truccata di tutto punto. I capelli erano legati in un nodo elegante che lasciava sfuggire solo un piccolo ciuffo sulla fronte. L’abito verde le stava davvero bene e, nel complesso, non si poteva certo dire che fosse così male.

- Sono davvero io? - domandai, sistemandomi meglio il ciuffo. Lei rise - Ma certo! E adesso andiamo, siamo in ritardo!

Pur colpita dal mio aspetto, uscii comunque di malavoglia dal Bagno dei Prefetti, seguendola giù per la scale. Il cuore mi batteva all’impazzata. Mi sentivo tremendamente impacciata, ma volevo fare comunque una buona impressione. Volevo farla pagare a Jack, per aver scelto Claire e non me.

Improvvisamente il corridoio terminò e ci ritrovammo su una delle scalinate principali, che si affacciavano direttamente sulla Sala d’Ingresso. Rose mi lanciò un bacio frettoloso e si affrettò a raggiungere un elegante Joseph Baston.

Respirando profondamente mi guardai intorno alla ricerca di Lysander. Sarei riuscita a vederlo in tutta quella bolgia?

Alla fine riuscii a trovarlo; era proprio sotto la scalinata e sbuffava, continuando a guardarsi intorno. Indossava un abito da cerimonia nero, che gli stava davvero bene. I capelli neri erano spettinati e si spostavano ad ogni suo movimento. In quel momento si voltò verso di me e mi scrutò leggermente, poi lo vidi cambiare espressione e guardarmi meglio. Mi sfuggì una specie di smorfia, più che un sorriso, e mi affrettai a raggiungerlo.

 

****************************

Erano le otto e un quarto e Lily non si era ancora fatta vedere. Che mi avesse piantato in asso? Non osavo immaginare lo scenario. Era già abbastanza imbarazzante restare lì, in Sala di Ingresso, vestito come un imbecille. Notai gli sguardi divertiti di alcune mie compagne di Casa e mi sentii ancora più stupido. Perché ci metteva così tanto?

In quel momento mi passò accanto Jack, dandomi una specie di pacca sulla spalla. Lui e la Jones erano eleganti come ballerini. Feci un sorrisetto al mia amico che, invece di rispondere, sollevò lo sguardo e si fermò, con la bocca aperta. Mi voltai verso la scalinata.

Una ragazza era appena arrivata e si stava guardando intorno. Aveva un abito verde chiaro ed era molto carina. Quando notai i suoi capelli rossi mi resi conto di chi fosse.

Era Lily. Ed era molto diversa dalla ragazza che mi capitava di incrociare a scuola. Non assomigliava affatto alla Lily Potter che architettava scherzi col cugino, che giocava a Quidditch o che avevo visto piangere per Jack.

Fece una specie di sorriso e mi venne incontro, scendendo le scale come se fosse abituata ad indossare abiti eleganti e scarpe scomode. Osservandola meglio, ero sicuro che avrei notato quanto poco felice fosse di essere lì con me. Ma dato che la pensavo come lei, mi limitai a sospirare.

- Ciao Lysander. Stai molto bene - disse lei, quando fummo uno di fronte all’altra. Non potei fare a meno di notare che era leggermente più alta di me. Cercai di sorridere - Ciao. Grazie, anche tu stai molto bene - e nessuno poteva negarlo.

Ci voltammo verso le porte della Sala Grande ed io le porsi il braccio, come avevo visto fare alle innumerevoli coppie che mi erano passate davanti nell’attesa. Notai lo sguardo ancora stupito di Jack e mi chiesi se si fosse pentito di non averla invitata lui.

Quando, senza parlarci affatto, io e lei varcammo le porte della Sala Grande, incrociai la faccia offesa di Janet. Era tra le braccia di un biondino che conoscevo solo per cognome e, quando si accorse del mio sguardo, si voltò per baciarlo con irruenza. Scossi la testa, sentendomi decisamente miserabile.

Sospirai e, voltandomi, notai che Lily mi stava studiando con attenzione. Sollevai un sopracciglio.

- Che c’è?- le chiesi, un po’ rudemente. Lei scosse la testa e riprese a guardarsi intorno - Oh, nulla.

Quella ragazza era strana.

Mi concentrai sulla Sala Grande, che era stata decorata con grossi alberi di Natale, finemente decorati. Ovunque campeggiavano gli stemmi delle Quattro Case. Al centro della Sala vi era una pista da ballo enorme, accanto alla quale un’orchestra stava già suonando. Tutto intorno vi erano tavoli e sedie.

Nuovamente, impacciato dal nostro silenzio, mi voltai verso Lily, che osservava rapita le decorazioni della Sala. Decisi che avrei dovuto fare qualcosa -Ehm..- mi schiarii la gola - balliamo?- che pessima idea! Odiavo ballare!

Lei annuì - Certo... - non mi parve granché entusiasta.

Raggiungemmo la pista e cominciammo a muoverci in circolo. Lei sapeva ballare tutto sommato, mentre io sembravo semplicemente uno stoccafisso. Sorrisi nervosamente e lei contraccambiò. Aveva un bel sorriso.

Mentre volteggiavamo più o meno elegantemente intercettai gli sguardi interessati della sua famiglia e, soprattutto quello di Jack, che studiava la scena da lontano, ballando stretto con la Jones.

Ben presto sia io che la mia accompagnatrice comprendemmo che ballare era l’unico modo per evitare di stare in silenzio senza doverci sentire troppo in imbarazzo. Quindi proseguimmo per quelle che parvero ore, finché non cominciai a pensare che avrei perso l’uso degli arti inferiori.

- Ti va di bere qualcosa? - propose infine lei, indicandomi il tavolo delle bevande. Annuii e la seguii. Prese due bottiglie di Burrobirra e me ne porse una - Tornerai anche tu a casa, domani?

Annuii nuovamente - Già. I miei saranno liberi per qualche tempo, quindi volevamo trascorrere le vacanze insieme. Sai, è raro che siano a casa, essendo naturalisti.

- Immagino, so cosa significa avere dei genitori che lavorano sempre. Anche se ovviamente i miei tornano a casa per cena. Beh, a parte quando mia madre ha delle trasferte importanti, certo. - aggiunse con un’espressione buffa. Annuii - Certo, l’idea di partire domani e ritornare nel giro di una settimana non mi entusiasma molto - commentai. Il suo sguardo invece si fece cupo, mentre osservava un punto oltre le mie spalle - Io non vedo l’ora di andare.

Mi voltai e notai Jack e Claire che ballavano al centro della pista. Sembravano il ritratto dell’amore. Peccato che i piani di Jack fossero un tantino diversi. Le lanciai uno sguardo colpevole, ma Lily stava giocando col tappo della sua bottiglia.

- Mi dispiace - dissi infine, anche se non ero sicuro di cosa mi stessi dispiacendo. Del mio atteggiamento? Di quello di Jack?

Lei sollevò lo sguardo e mi sorrise. Non era una smorfia, ma un vero sorriso - Posso farti una domanda?

- Dimmi.

Lei mi guardò di lato - Perché mi hai invitato? - chiese poi, lasciandomi basito.

Aprii la bocca, senza sapere bene cosa dire - Perché… perché mi andava - e mi sentii arrossire. Lei sollevò un sopracciglio, ma non sembrava arrabbiata - Sei sicuro? Lo dico perché, sai, magari avresti preferito andarci con un’altra.

- Con un’altra? - ripetei - No, volevo invitare te e l’ho fatto.

A quel punto lei scoppiò improvvisamente a ridere. Io la guardai stupito, indeciso se offendermi o che altro. Era la prima volta che lei rideva così di gusto davanti a me - Bugiardo – disse, prima di scuotere la testa. Io la guardai sgomento, mentre lei mi prendeva per mano. Mi trascinò fuori, in Sala d’Ingresso.

- Senti - cominciò lei - io non ne so molto di inviti, ma credo che quando si decida di andare a un ballo, la cosa fondamentale sia invitare chi ti piace. O comunque una persona che ti interessa sul serio... - cominciò lei. Tentai di interromperla, ma lei scosse la testa.

- Lysander mi sbagliavo sul tuo conto. Anche se non ho idea del perché tu mi abbia invitata, è stato divertente. Forse non il massimo, scusa, ma non è stato male. Non so se tu mi abbia chiesto di venire per scommessa o che altro, ma non importa. In ogni caso sei stato gentile. E mi hai fatto trascorrere una serata piacevole, che altrimenti avrei passato a pensare a... - si interruppe e mi sorrise - Questo mi basta. Ma basta a me.  Credo sarebbe bello poter andare al ballo con la persona che ci piace e non è giusto che tu non possa farlo per colpa mia.

- Guarda che...

- Sul serio, credo tu debba andare da quella ragazza bionda di Tassorosso. Forse riuscirai a farti perdonare. Buonanotte - fece per andare, poi si voltò nuovamente verso di me.

- Ah un’altra cosa. Grazie per ieri - sorrise con intensità e mi lanciò qualcosa, che io afferrai al volo. Mi fece l’occhiolino e corse su per le scale senza voltarsi, senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa. Guardai cosa mi aveva lanciato; era il fazzoletto blu. Sorrisi ed entrai in Sala Grande, mettendolo in tasca.

Forse anche io mi ero sbagliato sul suo conto.

Non ci misi molto a trovare Janet. Era seduta da sola ai margini della pista ed era carina come sempre. Mi avvicinai.

- Sei bellissima - le sorrisi, ma lei neppure mi guardò. Sembrava davvero arrabbiata - Lysander che vuoi?

- Dov’è il tipo con cui stavi?

- A prendere qualcosa da bere. Non mi ha certo mollato come una stupida, lui. Allora, che vuoi? - si voltò guardandomi torva, incrociando le braccia. Sollevai le mani - Ho bisogno di parlarti. Ti devo delle scuse, ma ti assicuro che c’è una spiegazione a tutto. Questa storia di Lily Potter... sono stato praticamente costretto a invitarla e ti assicuro che...

- Certo, come no. Sei stato costretto ad invitare una delle ragazze più carine del suo anno, facendomi fare la figura dell’idiota davanti a tutti i miei amici.

Sorrisi - Stai scherzando? Se ti raccontassi tutta la storia... sai benissimo che a me piaci solo tu!

Ma lei non mi lasciò terminare la frase, si alzò in piedi e mi si avvicinò, minacciosa - Non ti credo! Mi hai preso in giro per tutto questo tempo e adesso mi hai lasciato per quella sciacquetta! Sai che ti dico? Non me ne frega niente, Lysander. Non mi importa perché tu l’abbia invitata, o se ti piace! Hai fatto la tua scelta e non potrai tornare indietro! E adesso basta - aggiunse seccamente - finalmente ho capito che non sei il tipo che fa per me! E tra l’altro - aggiunse malignamente - la Potter non sarà costretta a rinunciare alle scarpe alte, per stare con te - Rise sprezzante e si voltò verso la pista da ballo - Sparisci!

Rimasi a guardarla per un lunghissimo istante. Non potevo credere che mi avesse riversato addosso una tale quantità di veleno. Aprii la bocca e la richiusi, prima di voltarmi di scatto ed uscire fuori dalla Sala Grande. Fino a pochi istanti prima mi ero realmente dispiaciuto per non averla invitata?

Che idiota che ero.

E che stronza che era lei!

Infuriato con lei e con il resto del mondo, mi accesi una sigaretta e salii su per le scale che conducevano alla torre di Corvonero.

 

Buongiorno a tutti! Spero stiate bene:) Come avevo anticipato, anche oggi pubblico un altro capitolo. Spero vi piaccia!

Diciamo che il capitolo si sviluppa soprattutto sotto il punto di vista di un altro personaggio; fatemi sapere che ne pensate! Ciauuuu! Buona lettura ^^

lilyluna_4e: Grazie, sono contenta che la mia storia ti piaccia! Comunque hai ragione, Jack è un vero str...o! xD! Spero continuerai a seguire la mia ff... baci! :)

Lily_Luna

 

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Capitolo 12
*** Lo strano ragazzo ***


Per una persona generalmente abituata a svegliarsi tardi anche nei normali giorni di scuola è abbastanza difficile essere in piedi alle sei del mattino.

Eppure ero lì, alla stazione di Hogsmeade, che sbadigliavo senza ritegno. Era la mattina di Natale ed io, invece di essere al calduccio nel mio comodo lettone, ero in piedi su un freddo marciapiede coperto di neve. Attorno a me molti studenti, compresa la mia famiglia, avevano facce gonfie e occhi semichiusi. Molte ragazze avevano ancora le acconciature della sera prima ed il trucco sbavato. Tutti non facevano altro che sbadigliare.

Con uno sbuffo di vapore e uno sferragliare che echeggiò ovunque, l’Espresso fece la sua comparsa. In silenzio, troppo intontiti per parlare, in poco tempo salimmo sul treno. Io ed i miei cugini riempimmo un unico scompartimento e, mentre io e le altre ragazze sospiravamo, sognando di addormentarci, i ragazzi iniziarono a raccontare quello che avevano combinato la sera precedente, facendo uno schiamazzo assurdo. Poco prima che le porte venissero sigillate qualcuno sfrecciò velocemente sul treno ed aprì la porta del nostro scompartimento.

Era Lysander. Senza la divisa faceva una strana impressione a dire il vero, soprattutto perché indossava solamente i jeans e una felpa nera. Ma non aveva freddo? Aveva le guance rosse e gli occhi lucidi, i capelli scarmigliati e coperti di neve. Hugo, Albus e Louis scoppiarono a ridere.

- Ciao Lysander, ma che hai combinato?

Il Corvonero alzò gli occhi al cielo - Quell’idiota di mio fratello è venuto qui senza svegliarmi! Ho corso come un pazzo per arrivare in tempo! – Si piegò in due, col fiatone, poi si alzò in fretta.

- Ora sì che ci vuole un po’ di riposo - si sedette sul sedile e, senza guardarsi intorno, si abbassò il cappuccio della felpa, facendo emergere solo un ciuffetto di capelli neri. Dopo neppure cinque minuti stava già russando. Invidiando la sua capacità di addormentarsi nonostante tutto, ripresi a chiacchierare di Quidditch con Hugo.

Verso le dieci quasi tutti i ragazzi si erano addormentati, per fortuna! Io guardavo distrattamente fuori, mentre le ragazze bisbigliavano, raccontandosi cosa era successo al ballo. Dominique mi chiamò - Psss... Lily! Ieri sera hai fatto impazzire la popolazione maschile di Hogwarts, lo sai? - La guardai basita - Mi prendi in giro?

- Niente affatto! Dove hai preso quel vestito verde? - disse lei sgranando gli occhi. Roxanne mi indicò - Vero! Però sei sparita quasi subito! Che fine hai fatto? Non mi dire che eri con Lysander! - disse, abbassando la voce e sorridendo maliziosa.

Arrossii leggermente - Ma che dici? Semplicemente ero stanca e sono salita in Sala Comune! E poi avevo già fatto scorta di sguardi innamorati... - aggiunsi scherzosamente. Roxanne si strinse nelle spalle.

- Sarà, ma anche Lysander è scomparso! Non provare a nascondere le tue tresche!- mi puntò il dito contro, sorridendo. Sgranai gli occhi mi voltai verso il ragazzo, che continuava a dormire. Non era andato dalla ragazza di Tassorosso?

- E a proposito di tresche - una ragazza che non conoscevo, probabilmente un’amica di Dominique, si intromise - Che ne pensate di Jack Thomas e Claire Jones? Ormai fanno coppia fissa eh?

Raggelai, ma nessuno si accorse di nulla. D’altronde Rose era in giro a pattugliare il corridoio, e le mie amiche non erano in quello scompartimento. Chi poteva sapere cosa avevo passato per colpa di quei due?

- Oh, sì! Quei due non fanno altro che pomiciare in tutti gli angoli della scuola! In realtà cominciano a darmi sui nervi...

- Sei invidiosa?

- No, ma stanno sempre appiccicati! Sono la coppietta dell’anno, vanno d’amore e d’accordo e si guardano negli occhi come due scolaretti alla prima cotta! E dire che fino a qualche tempo fa a stento si parlavano!

- Beh, l’amore è così..!

A quel punto scattai in piedi, con le guance bollenti - Vado in bagno…- borbottai, ed uscii velocemente, percorrendo il corridoio a grandi falcate.

Non appena raggiunsi la toilette mi ci barricai dentro ed aprii il rubinetto. L’acqua era gelida, ma non importava. Mi bagnai la faccia e rimasi poggiata contro la porta per un pezzo.

Dovevo dimenticarlo.

Ma era così difficile, accidenti!

Non volevo che gli altri vedessero quando mi dispiacesse per Jack. Non volevo che tutti si ficcassero nei miei affari.

Dopo quella che parve un’eternità uscii dal bagno e vidi un ragazzo che fumava distrattamente guardando il panorama. Era impossibile non riconoscerlo. Si voltò verso di me. Lo salutai con la mano, mentre lui rispondeva alzando il mento e facendo un mezzo sorriso. Mi guardò per un po’, studiandomi con i suoi occhi nocciola e mettendomi seriamente in imbarazzo.

- Grazie per ieri sera - disse poi. Feci spallucce - Figurati... - Non sapevo bene cosa dire. La sera prima avevo agito di impulso perché mi era sembrato davvero triste.

- Comunque non ha funzionato- sorrise e diede una boccata alla sigaretta – Miss Janet-sono-la-più-alta-e-bella-dell’universo non ha accettato le mie scuse, in più mi ha liquidato con due parole.

- E non ti dispiace? - lo guardai sospettosa.

- Si, certo - riprese a guardare i panorama.

- Ma..?- lo esortai a continuare, alzando un sopracciglio.

- Ma mi ha infastidito quello che ha fatto. Ok, poteva non perdonarmi, lo capisco, ma mi ha detto delle cose che non meritavo. Ha cercato in tutti i modi di sminuirmi come persona. E non è giusto.

Annuii, colpita. Era un discorso sensato, e sapevo bene cosa significasse sentirsi sminuiti. Riuscivo a capirlo, in parte.

Mi guardò per un momento.

– Ah, buon Natale! - disse sorridendo e, senza aggiungere altro, entrò in bagno.

Lentamente ritornai verso il nostro scompartimento.

Era strano quel ragazzo.

Ciao! Come va? A me abbastanza bene, a parte il caldo... si muore! Ecco ancora un capitolo della storia! Pare che pian piano Lily e Lysander stiano stringendo una strana tolleranza reciproca! J

Ringrazio tutti coloro che hanno letto la fanfiction e l'hanno aggiunta tra i preferiti!!! :) Grazie anche a chi recensisce ovviamente! :D


lilyluna_4e: Sono contenta che il cap precedente ti sia piaciuto...e che ti sia piaciuto il modo in cui descrivo Lily! :) In effetti è vero, posto abbastanza velocemente! E' che mi ritrovo spesso a scrivere altri capitoli! Mi diverte scrivere :) Spero continuerai a leggere la mia storia Bacioni! :)
milly92: xD Pubblico alla velocità della luce! In effetti Lily e Lys ultimamente chiacchierano un po’ troppo spesso! Chissà, chissà!  Grazie per i complimenti!!! Ciau! Kisses!

Lily_Luna


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Capitolo 13
*** Ricordi ***


Erano già passati tre giorni dal mio ritorno a casa.

 

I nonni, ben sapendo che avremmo goduto di pochi giorni di vacanza, avevano invitato tutta la famiglia alla Tana. Erano felicissimi di averci tutti lì, ma a dire la verità eravamo così tanti che alla lunga stare in casa risultava scomodo, soprattutto durante i pasti e la notte!

Per il resto, durante il giorno non c’era quasi nessuno. I miei genitori erano sempre assenti, così come la maggior parte degli adulti, per cui noi ragazzi ci lasciavamo andare, combinandone di tutti i colori. Povera nonna! Passavamo le giornate in giro sulle scope o a giocare a Quidditch (James mi stava insegnando qualcosa di nuovo), altre volte visitavamo il paese nelle vicinanze o progettavamo gite a Diagon Alley.

Io mi divertivo parecchio e questo era un bene… tuttavia ero convinta che mancasse qualcosa.

 

Nei momenti di calma mi capitava di pensare a Jack. Non riuscivo a capire cosa sentissi. Era stato il mio migliore amico e adesso era strano non averlo accanto a me, anche solo per scambiare quattro chiacchiere. Mi mancava ancora, nonostante tutto. Non avevo metabolizzato ciò che avevo visto appena due settimane prima. Mi sentivo molto triste.

 

Spesso mi capitava di isolarmi. C’era un luogo dove ero certa di non essere disturbata. Era il mio “rifugio segreto” ed ero sicura di non averci mai portato nessuno. Gli altri non sapevano dove fosse, e considerato quanto fosse numerosa la mia famiglia, era un gran vantaggio.

Era un enorme albero che cresceva vicino al frutteto della Tana. Sin da piccola mi arrampicavo fino ad un ramo molto alto e da lassù  riflettevo. Mi piaceva molto osservare il panorama circostante e in quei giorni ripresi a visitarlo, lasciando che il vento freddo frustasse il mio volto.

 

 

Quella mattina mi ero svegliata piuttosto tardi, come sempre. Scesa sotto trovai una piacevole sorpresa: Luna e Rolf Scamander erano seduti in salotto e ridevano con mia madre. Con un sorriso a trentadue denti interruppi i loro discorsi, lanciandomi praticamente al centro della stanza. Non appena Luna mi vide mi corse incontro e mi strinse forte.

- Mia omonima! Come stai?- la sua voce era vaga, come sempre, ma dolce e affettuosa. Risposi al suo abbraccio di slancio.

- Ti ho portato un regalo - aggiunse, senza darmi il tempo di risponderle, e mi piazzò di fronte ad un pacco molto grosso, lasciandomi senza fiato.

- Luna, non dovevate… grazie!- balbettai in imbarazzo, mentre lei scuoteva la testa.  

- Solo un pensiero da parte della tua madrina… ti andrebbe di aprirlo?

Annuii e cominciai a scartare quel pacco gigantesco, con mani tremanti. Al suo interno vi era una cassa di legno, che Luna fece aprire con un colpo di bacchetta. Rimasi a bocca aperta.

Era un telescopio.

Un meraviglioso, gigantesco telescopio. Lanciai un urletto e  mi voltai verso Luna e Rolf - Wow! Questo è... come facevate a sapere che adoro l’astronomia? È bellissimo, grazie!

- Siamo buoni osservatori in famiglia- Rolf mi strizzò l’occhio. – Ti piace davvero?

- Se mi piace? Da matti!

- Sono contenta che ti piaccia - disse Luna, serenamente – avevo timore che la fonte da cui avevo appreso la notizia fosse poco attendibile... ma non è stato così. - Rolf e mia madre ridacchiarono, mentre io li guardavo senza capire.

 

Rimasi per un po’ a chiacchierare, finché non decisi di uscire. Il sole era alto in cielo e, anche se la neve persisteva, avevo voglia di godermelo.

Mi diressi subito verso il mio rifugio. Con una scopa arrivai in cima e mi sedetti sul mio ramo preferito, distendendomi a faccia in su per prendere un po’ di sole.

Che sensazione di pace...

- Ehilà!

Sbarrai gli occhi. Disteso sul ramo sopra il mio c’era qualcuno che mi guardava, il viso rivolto verso di me e un sorrisetto irriverente sulle labbra. Strillai, rischiando di cadere. La sua mano afferrò la mia appena in tempo, tirandomi su e facendomi sedere accanto a lui.

 

Mi voltai verso Lysander, ancora terrorizzata e stupita di trovarlo proprio.

- Lysander sei un idiota! Stavo per spiaccicarmi a terra come un insetto sul parabrezza di un'auto! - e gli diedi una spinta.

Lui scoppiò a ridere ed io rimasi sinceramente sorpresa; era la prima volta che lo faceva davanti a me. Aveva il volto luminoso e la sua risata era terribilmente contagiosa e piena di vita. Il suo viso era così allegro…

Rimasi a guardarlo per alcuni istanti, più addolcita di prima ma non meno agguerrita. Gli puntai un dito contro.

 

- Primo! Stavo per morire se non te ne sei accorto. Potevi anche avvisarmi che eri qui! Secondo... che diavolo ci fai sul mio albero?!

 

- Il tuo albero? - sollevò le sopracciglia, le labbra ancora atteggiate in un sorrisetto - beh, prendevo il sole... vuoi picchiarmi per caso?- incrociai le braccia e lo guardai male.

 

- Dovevo chiederti il permesso? – Continuò pungente, ma continuando a sorridere.

 

- Odioso… - sibilai e mi voltai decisa facendo ondeggiare il ramo. Lui si aggrappò saldamente al tronco.

- Ehi, evita di muoverti troppo! Non sei più una bambina di sei anni.- aggiunse scuotendo la testa. Mi voltai di scatto verso di lui, a bocca aperta.

- Che vuoi dire? - avevo poco più sei anni la prima volta che ero salita su quell’albero. Ma lui come faceva a saperlo?

- Come che vuoi dire? Sai Lily, il peso di una persona aumenta con…- lo interruppi impaziente – Non intendevo questo, Lysander! Dico… che ne sai se io venivo qui a sei anni?

- Beh, perché qui la prima volta mi ci hai portato tu - sollevò le sopracciglia, come se stesse dicendo qualcosa di ovvio.

 Scossi la testa - Ma non è vero! Non ho mai portato nessuno qui! È il mio...

- Rifugio, lo so - completò lui per me, alzando gli occhi al cielo - Non te lo ricordi sul serio? - chiese, guardandomi intensamente. Solo allora notai che i suoi occhi non erano semplicemente nocciola, ma avevano un’intensa sfumatura verde. Mi sentii arrossire, mentre lui distoglieva lo sguardo e lo puntava verso il basso.

- Guarda!- scese sul ramo sottostante, dove fino a poco prima ero stata distesa io. Lo seguii incuriosita. Stava indicando qualcosa scolpito sulla corteccia dell’albero. Lo raggiunsi e guardai ciò che stava indicando. C’era scritto qualcosa.

-Lily Luna Potter e Lysander Scamander... e poi? Riesci a capire cosa sia questa roba?  - accanto ai due nomi era stata incisa una specie di goccia al contrario, ma il lavoro era così approssimativo che non riuscivo a capire che diavolo fosse.

- Credo che sia un cuore - annunciò lui, prima di soffocare una mezza risata.

 

Improvvisamente ricordai. Era successo nove anni prima.

 

- Ginny, Harry! Come state?

- Ciao Luna, Rolf! Molto bene e voi? Come procedono i preparativi?

 

- Oh, benissimo! Non c’è nessuno..? Volevamo salutare tutti prima di partire.

 

- Molly e Arthur sono in Romania, mentre Ron e Hermione sono entrambi dai genitori di lei! Bill e Fleur sono tornati a casa questa mattina presto e gli altri sono tutti a lavoro. Abbiamo accettato di badare alla casa, almeno finché Molly e Arthur non torneranno!

 

Luna e Rolf erano entrati nel cortile della Tana, seguiti da due bambinetti che litigavano tra loro.

- Sono due pesti eh?- Ginny aveva raggiunto il gruppetto e sorrideva teneramente ai due bambini.

- Eccome, ci fanno preoccupare parecchio! Soprattutto lui - Rolf aveva sollevato il più vivace dei due, un piccoletto con i capelli neri e gli occhi vispi, che sorrise allegramente a Harry e Ginny. – Ciaaaao! Io sono Lysander! Quello è Lorcan il piagnone, invece! – disse, indicando il fratellino, che per l’appunto scoppiò a piangere.

- E quanti anni hai Lysander? - Ginny sorrise a quella piccola peste.

- Sette! Sai che sono già capace di guidare un manico di scopa? E che ho fatto diventare i capelli di Lorcan verdi? La mamma si è arrabbiata!

 

- Non so proprio come faremo a viaggiare con tutti e due... - il tono di Luna era stanco, ma la donna osservava il proprio figlio con amore. Ginny annuì - Mi ricorda tanto la mia Lily. Sono impertinenti allo stesso modo!

- Sicuramente ad Hogwarts ne combineranno tante..

- E chissà, magari un giorno spunteranno fuori dicendo di essersi fidanzati! – Ginny ridacchiò e guardò con affetto una figuretta dai capelli rossi che giocava vicino lo stagno.

 

- Lysander, perché non raggiungi Lily? Potreste giocare insieme - propose Harry rivolto al bambino, che annuì e corse verso lo stagno. La piccola con i capelli rosso scuro si era fermata per osservare il nuovo arrivato. - Chi sei?

- Posso giocare con te? - chiese Lysander, un pochino intimidito. Lei annuì, poi fece un sorrisetto - Sì… se le rane non ti fanno paura!

 

- Io non ho paura di nulla! - replicò immediatamente lui, imbronciandosi.

- Neanche io!

- Secondo me c’è qualcosa che ti spaventa - Lysander le fece una linguaccia – tu su quell’albero ci saliresti?! - e le indicò un enorme albero all’interno del frutteto. Ma Lily si piantò davanti a lui con spavalderia e sorrise.

- Si ci salgo sempre! vuoi vedere? Saliamo con la vecchia scopa di mio zio Charlie… vieni!

 

I due bambini entrarono di nascosto nel capanno degli attrezzi, dove vi erano alcune vecchie scope dall’aria malandata. Ridacchiarono e ne afferrarono una senza tante cerimonie.

- Basterà per tutte due... o hai paura?- Lily si era voltata verso Lysander, le mani sui fianchi, sul viso un’espressione beffarda. Lui scosse la testa, anche se non era mai salito su una scopa “vero”.

- Io non ho paura di niente! E poi non ci credo che ci sei già salita! Sei una femmina!

- Che stupido; ora vedrai! Sali, guido io! – Lysander era salito di malavoglia sulla scopa, dietro alla ragazzina. I due erano così piccoli che quel vecchio manico malandato avrebbe potuto ospitare comodamente due adulti.

 

La bambina scalciò con forza il terreno e si diresse spedita verso il grande albero; poco dopo i due erano atterrati su un grosso e robusto ramo.

 

Lily allargò le braccia e sorrise - Questo è il mio rifugio! Quando litigo con Hugo o con i miei fratelli salgo qui! Non può venirci nessuno... ma tu sì, solo tu a parte me - Lysander annuì - Vuoi essere mia amica?

 

- Certo! Sei coraggioso come me!- i due ridacchiarono e si sedettero sul ramo, dove rimasero per ore.

- Sai che presto partirò?

- Vai in vacanza?

- No. Mio papà e mia mamma studiano la natura e vogliono girare il mondo! - replicò lui, un po’ triste. Lily parve preoccupata - E non tornerai mai più?

- Forse per andare a scuola, quando avrò undici anni…

La bambina scattò in piedi – Ma non è giusto. Manca ancora un sacchissimo di tempo! E poi adesso tu sei mio amico, non voglio che vai via!

- Adesso che ho un’amica non voglio andare via neanche io… - Lysander guardò Lily tristemente. I due rimasero in silenzio per un bel pezzo, poi la rossa sorrise - Ho un’idea! Possiamo lasciare un segno di questo giorno - esclamò - così quando saremo grandi ci ricorderemo della nostra amicizia!

 

- Bello! Scriviamolo sull’albero! Io ho una chiave rotta per inciderlo! – Lysander si alzò in fretta e si avvicinò alla corteccia, dove cominciò a incidere i loro nomi. Dopo averlo fatto, guardò la bambina pensieroso.

- Che succede?

- Tua mamma ha detto che da grandi forse ci fidanzeremo…

- Come i nostri genitori?

- Credo di sì - Lysander alzò le spalle.

- Beeelloooo! Allora metti un cuore qui! Così ce lo ricorderemo quando ci vedremo.

Il bambino tracciò un cuoricino tutto sghembo - Secondo te ci baceremo?

- Certo, i miei genitori si baciano e anche i miei zii… e la tua mamma e il tuo papà? - Lily annuì con aria saputa, guardando il bambino accanto a lei.

- Si anche loro. Posso baciarti?

- Non ti fa schifo?

- No perché tu sarai la mia fidanzata forse…

- Okay.

 

I due bambini si avvicinarono timidamente…

 

- COSA? NO!- guardai Lysander, il volto in fiamme. Lui mi guardò come se fossi pazza.

- Io ti ho baciato?! - lo guardai a bocca aperta – Ho dato il mio primo bacio a te?!

Lysander sghignazzò – Andiamo, Lily! Ci siamo baciati sulle labbra, ma eravamo dei bambini! Non c’era nulla di malizioso!

- Io... si certo, lo so!- cercai di calmarmi, arrossendo sempre più, e mi sedetti sul ramo senza guardarlo. Dopo poco lui si mise accanto a me, un sorriso allegro sul volto.

- Sei rossa come un peperone, lo sai?

- Taci!

- Ma sul serio non te lo ricordavi?

- Io… devo averlo rimosso!

 

- Che smemorata!- scoppiò a ridere ancora una volta, quella risata così allegra da stordirmi.

 

- No davvero, non posso credere di aver baciato una come te...

 

Mi voltai di scatto verso di lui - Una come ME? - sibilai, mentre lui arrossiva.

- Cioè… - balbettò - intendo dire che tu sei così, ehm... “poco sciolta” con i ragazzi che... - ma non fece altro che peggiorare la situazione. Mi alzai in piedi senza guardarlo, con rabbia. Lui sospirò.

 

- Lily, io... - ma non gli permisi di continuare e gli rivolsi un’occhiataccia.

 

- Mettiamo le cose in chiaro Lysander; come da te sottolineato, mi hai baciato quando eravamo due bambinetti, quindi la cosa non conta affatto. E la cosa bella è che potremo dimenticarcene e non rischiare che qualcuno lo venga a sapere, quindi non preoccuparti della tua reputazione! - senza guardarlo, inforcai la mia scopa e volai verso il basso.

 

- No Lily, aspetta! Mi...

 

- Che idiota! Ma chi si crede di essere? - atterrai rabbiosamente in cortile e corsi verso casa.

 

 

Eccomi qui con un altro capitolo! ^ ^ Cavolo ragazzi, c'è un caldo assurdo... stare davanti al pc è micidiale!

Fatemi sapere che ne pensate:) buona lettura!

 

lilyluna_4e: Pian piano Lily riuscirà a dimenticare Jack... forse! xD Grazie per i complimenti! Spero la fic continui a piacerti! Baci!!!

Lily_Luna

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Capitolo 14
*** Domande ***


- Lysander ma dove ti eri cacciato? - mi chiese immediatamente mio padre, non appena varcai la porta del salotto di casa Weasley. Sorrisi ingenuamente - Ho fatto una passeggiata… - ma lui sollevò le sopracciglia e mi guardò sarcastico.

 

- Una passeggiata eh? Non è che per caso hai litigato con Lily? Quando è entrata qui era fuori di sé.

 

Mi sentii arrossire ma feci spallucce - Io? No. Cosa intendi con... “fuori di sé?”

 

Mio padre soffocò una risata, seguito a ruota da Ginny e mia madre - Oh, sai,  appena le abbiamo chiesto di te ha strillato di non aver mai visto “quella sottospecie di nano invasore”.

Sbarrai gli occhi e sentii le guance più calde del dovuto, tuttavia provai a dissimulare e mi voltai verso le scale - Non so di cosa stiate parlando. Vado di sopra, da... ehm gli altri. - mi voltai verso le scale senza aspettare una risposta. Mi bastavano le risatine dei cosiddetti adulti. Molto maturi, accidenti!

 

Mi sedetti su un gradino, poggiandomi ad una porta chiusa. Che confusione.

Ma che volevo fare? Chiederle scusa?

 

Forse.

 

Insomma, sapevo di aver detto una stupidaggine e non era mia intenzione offenderla... ma lei aveva reso la cosa più grossa di com’era realmente! Forse non avrei dovuto farle notare la sua scarsa esperienza con i ragazzi. Doveva essere una di quelle situazioni in cui sarebbe stato meglio tapparsi la bocca piuttosto che dire la verità.

 

In quel momento sentii uno scatto e caddi all’indietro, battendo la nuca contro la moquette di una stanza che non avevo mai visto.

 

- Ahi!

 

- Dubito che con quella testa dura tu possa realmente farti del male… - la voce scocciata di Lily raggiunse le mie orecchie. Aprii gli occhi.

 

Era in piedi, sopra di me. Anche al contrario potevo vedere perfettamente il suo sguardo arrabbiato, la luce che lo accendeva in maniera pericolosa e stranamente divertente. Mi sentii in qualche modo a disagio. Ero in una posizione imbarazzante, in tutti i sensi.

 

- Beh... fortuna che non indossi la gonna!- blaterai senza senso, accennando alle sue gambe, fasciate da normali jeans. Lei sollevò un sopracciglio, incredula - Beh, fortuna che non porti un cervello, Lys... avresti potuto danneggiarlo! - ribatté tagliente.

 

- Mi hai davvero chiamato Lys? E da quand’è che mi chiami così? - chiesi immediatamente, lasciandomi sfuggire un sorriso malizioso. Lei arrossì talmente tanto da indurmi a continuare a prenderla in giro - Capisco che il nostro rapporto è cresciuto, dopo che ti sei ricordata del nostro “ardente” bacio, ma...

 

- Lysander.sto.per.spaccarti.la.faccia. - lei chiuse gli occhi e strinse i denti, cercando di mantenere la calma.

 

A quel punto mi alzai, con le mani sollevate in segno di resa – Okay, okay scusa! Scusa per tutto... va bene?

 

- Per nulla, sei proprio un cafone! - sbottò, dandomi le spalle, mentre le chiacchiere al piano di sotto ammutolivano. Speravo non ci stessero ascoltando, ma per sicurezza la spinsi nella stanza.

 

- Toglimi le mani di dosso!

 

- Dopo quello che ti ho detto pensi che potrei provarci?! Di sotto origliano e a me da fastidio... calmati.

 

Mi guardò rossa in viso e offesa - Lo vedi che sei solo un cafone?

 

Strabuzzai gli occhi ed allargai le braccia - Sono un cafone perché ti ho chiesto scusa?! - Lei spinse in fuori la mascella in un’espressione ostinata.

 

- Dico, ma ti senti quando parli? Non appena apri la bocca alterni parole gentili a insulti! Ti sembra una cosa normale? La cosa assurda è che neppure te ne rendi conto! – scosse i lunghi capelli rossi, voltandosi verso la finestra.

 

Rimasi ad osservare distrattamente i riflessi che il sole produceva su di essi, riflettendo. Dopo un po’ sospirai.

 

- Mi dispiace Lily - dissi semplicemente – a volte straparlo. Scusami.

 

Lei annuì e si voltò verso di me, scuotendo impercettibilmente la testa - Scuse accettate. - mormorò – Forse in fondo sono solo io che me la prendo troppo...

 

Alzò le spalle e si sedette su uno dei letti che occupavano la stanza. Sembrava stesse pensando a qualcosa di importante e, per un istante, mi chiesi se non stesse pensando a Jack. Se solo avesse saputo...

La guardai, improvvisamente nervoso, cercando di non immaginare quello che avrebbe fatto se avesse scoperto quello che lui mi aveva chiesto di fare.

 

I capelli rosso scuro le incorniciavano il viso, mentre la luce del sole le illuminava gli occhi nocciola. Aveva gli occhi espressivi, Lily Potter. Ed era carina. Forse più che carina.

E poi era divertente, in una maniera tutta particolare. Era diversa da quello che credevo.

Improvvisamente il suo sguardo incrociò il mio.

-Sei molto strano, sai? Insomma... a volte sei gentile e divertente, altre sei un cafone – sorrise - cosa ti passa per la testa? Ho sempre avuto l’impressione di starti antipatica, a dire la verità.

 

Ed era vero. Fino a due settimane prima non potevo soffrire Lily Potter. Non sapevo neppure io il perché; in fondo era stata la mia prima amica. Ma da quando ero tornato a Londra, tanto tempo prima, lei era sempre stata così lontana. Si era dimenticata di me. Così avevo dato per scontato che fosse solo una sciocca.

 

Cosa era cambiato?

 

- Non ti trovo antipatica, in realtà. - mi ritrovai a dire, e lei fece un piccolo sorriso.

 

- Neanche io ti trovo antipatico, Lysander.

 

Mi sentii arrossire – Okay. Cioè, grazie... e ora io devo... ehm, andare a cercare Hugo, adesso. Ciao. - borbottai, prima di voltarmi e fuggire dalla stanza.

 

Salii i gradini che separavano la cameretta alla soffitta due a due. E quando arrivai davanti al rifugio di tutti i nipoti Weasley mi sentii un idiota. Ero sul serio scappato come un ragazzino stupido perché mi ero imbarazzato? Che diavolo stava succedendo? Era Lily Potter, accidenti!

 

Solo Lily.

 

Che mi stava succedendo?

 

 

 

milly92: grazie! Lys da piccolo è così tenero! Lo  strano rapporto tra lui e Lily sta prendendo pian piano forma...! ^^ Baci!

lilyluna_4e: eheheheheh... gatta ci cova davvero...chissà, magari tra quei due...! xD Kisses

Lily_Luna

 

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Capitolo 15
*** Sul Nottetempo ***


 

La mattina del nostro ritorno a Hogwarts, per una questione di maggior comodità, il Nottetempo venne a prenderci tutti alla Tana.

Dopo aver trascorso lunghe nottate in bianco a giocare e scherzare, con conseguenti risvegli quasi pomeridiani, il fatto di doversi presentare davanti al cancello di casa della nonna per le 8 del mattino fu vissuto da tutti noi come un vero trauma.

Lo shock si rifletteva sulle nostre facce pallide e assonnate, ma nonostante la voglia di chiudere gli occhi per un po’, la guida spericolata dell’autista ci costrinse a rimanere svegli e vigili, onde evitare spiacevoli voli lungo il corridoio dell’autobus viola.

Era difficile riuscire ad essere realmente felice di ritornare a scuola. Sarei stata costretta a rivedere Jack e Claire e i loro sbaciucchiamenti continui. E dovevo prepararmi per i G.U.F.O. ! Non ero affatto pronta.

Persa com’ero in pensieri non esattamente positivi, non mi accorsi immediatamente di cosa stava accadendo.

- Attenta Lily! - Rose lanciò uno strillo spaventato, mentre l’autobus frenava di botto. La sedia su cui ero seduta si rovesciò in avanti, sbalzandomi verso il centro del corridoio. Se fossi arrivata a faccia a terra mi sarei rotta tutti i denti, oltre che il naso probabilmente. Cercai di coprirmi il viso con le braccia, quando sentii una voce gridare.

- Levicorpus!

Il botto non arrivò, il dolore neanche. Aprii gli occhi ed abbassai le braccia, stupita. Avevo riconosciuto quella voce...

- Cavoli, sei una ragazza davvero impegnativa.

Ero sospesa a mezz’aria, faccia a faccia con Lysander che, con la bacchetta levata, aveva appena evitato che mi schiantassi per terra. Mi sentii invadere dall’imbarazzo - E tu che ci fai qui?

Lui fece spallucce - Torno a scuola anche io, sai? Il Nottetempo ha appena frenato per far salire me.

Gli scoccai un’occhiataccia - Quindi è per colpa tua se ho rischiato di schiantarmi a terra? Non sarebbe la prima volta... - aggiunsi e lui scoppiò a ridere.

Cercai di fare la sostenuta, ma è difficile farlo quando sei sospesa in aria. E poi la sua risata era così contagiosa... le mie labbra si tesero in un sorrisetto involontario.

Lui levò la bacchetta - Adesso sei pronta a scendere? - e senza darmi il tempo di ribattere pose fine all’incantesimo, facendomi precipitare tra le sue braccia.

Arrossii furiosamente, mentre lui mi stringeva a sé per attutire l’impatto. Ed era assurdo che, in quel frangente - davanti a mezzo autobus e soprattutto davanti a tutti i miei parenti - io dovessi sentirmi così imbarazzata. Nonostante il giubbotto riuscivo a sentire il calore della sua pelle, ed ero così stretta a lui che riuscivo a sentire il suo cuore che batteva all’impazzata... perché?

La sua risata vibrò lungo in mio braccio - Non sei poi così tanto pesante come credevo - mormorò. Il suo viso era così vicino da riuscire a scorgere la sfumatura verde dei suoi occhi. Schiusi le labbra per dire qualcosa e lui fece altrettanto...

- Ehm, ehm - Al si schiarì la voce in maniera piuttosto eloquente ed entrambi sobbalzammo. Lysander mi mollò in fretta, ma delicatamente, e raccolse sbrigativamente i propri bagagli. Senza degnarmi di un’altra occhiata si affrettò a raggiungere il fratello, oltre le spalle di Hugo.

Anche io cercai di comportarmi normalmente, ma ero confusa. Senza badare realmente a cosa stessi facendo, raccolsi la sedia e tornai a sedermi accanto a Rose, che esibiva un sorrisetto stranamente sinistro - E quello cos’era?

Evitai accuratamente di guardarla negli occhi - Non so di cosa parli.

E sul serio, non ne avevo idea.

 

*

 

Okay, stavo impazzendo. Non poteva esserci altra spiegazione.

Che avevo fatto? Che era successo, solo pochi istanti prima? Ero così confuso che ci misi un po’ ad accorgermi delle risate di mio fratello e Hugo, seduto davanti a lui. Li guardai, in attesa che smettessero - Che c’è?

- Ti piace eh? - chiese mio Lorcan, indicando Lily con un cenno della testa. La ragazza era seduta a qualche sedile di distanza e stava fissando fuori dal finestrino con aria incerta. Le sue guance erano ancora rosse.

Era bella.

Ma non significava nulla.

- No, non mi piace. Fatti gli affari tuoi.

- Sicuro? - sibilò lui, sorridendo - “Non sei poi così tanto pesante come credevo”, i sorrisini, le risatine... ne sei proprio certo, fratello?

Gli mollai un pugno non proprio amichevole sulla spalla e mi voltai verso il finestrino - Idiota.

Non ne ero proprio certo. Ma lei era Lily Potter. E Jack mi aveva chiesto quello stupido favore, che peraltro non condividevo, ed era per questo che mi stava a cuore controllarla… forse.

Magari volevo semplicemente che fosse felice, visto il comportamento idiota di Jack?

Volevo che fosse felice perché stavamo riallacciando l’amicizia…

 

Sì, di sicuro era così.

 

Ciao a tutti! ^^ Scusate, in questi giorni non ho potuto aggiornare, sono stata tutto il tempo fuori casa! Ecco qui un altro capitoletto! Lo so, è corto, chiedo perdono.

Passando ad altro...sono molto contenta che ancora altri utenti mi abbiano aggiunto tra i preferiti! Grazie! :):):)

dany23: grazie per i complimenti! In effetti la coppia Lily/Lys è davvero carina, anche se i due hanno uno stranissimo rapporto!

lilyluna_4e: heheheheh! i sentimenti di Lysander vengono fuori pian piano!!!

Grazie anche a vampire charme :):)

Buona lettura! bacioni!

Lily_Luna

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Capitolo 16
*** Cosa sogni? ***


Era passato quasi un mese dal mio ritorno a Hogwarts e Febbraio era alle porte.

 

Jack ed io continuavamo a non parlarci e con Claire la situazione non era poi molto diversa. Ci limitavamo a condividere il Dormitorio, senza scambiarci una parola. Com’era possibile? Eravamo state amiche per così tanto tempo, nonostante le differenze… ne avevamo passate tante insieme, eppure...

 

Non si chiedeva mai se ci fossi rimasta male o se avessi sofferto a causa loro?

 

Praticamente ogni giorno ero costretta a vederli scambiarsi smancerie, grandi abbracci e parole dolci. Avevo imparato a fare buon viso a cattivo gioco, ignorandoli totalmente, ma non potevo negare di sentirmi assolutamente stupida ed insignificante. Mi ero comportata come una ragazzina sprovveduta e un po’ tonta… e lei me lo aveva soffiato da sotto il naso, prima che potessi capire cosa provavo.
Non che a lui fosse dispiaciuto, ovviamente.

 

Con l’inizio delle lezioni e la ripresa delle normali attività, era raro riuscire a vedere anche Lysander. Ogni tanto lo scorgevo nei corridoi, al cambio delle lezioni, sempre circondato da una marea di gente. Non sapevo perché, ma vederlo e non scambiare con lui neppure una parola mi sembrava strano. Ma dopotutto non c’era più motivo per frequentarci, no? Il ballo era finito, le vacanze anche…

Magari mi ero anche sbagliata sul suo conto; non potevo certo dire di conoscerlo bene… forse non era il ragazzo che avevo conosciuto meglio fuori da Hogwarts.

 

In ogni caso non avevo abbastanza tempo per pensare anche a lui; i G.U.F.O. si avvicinavano pericolosamente, ed io ero terrorizzata. Non ero una cattiva studentessa, ma avevo le mie lacune… soprattutto in Incantesimi. Cercavo di recuperare le lezioni, anche con l’aiuto di Rose, che – sfortunatamente per me – si era rivelata geniale nello studio, ma assolutamente inadatta all’insegnamento. Non aveva un briciolo di pazienza.

 

- Accidenti Lily! Quante volte ancora dovrò ripeterti di essere veloce? Questo tipo di incantesimo richiede RAPIDITÀ!  Non posso credere che tu sia così lenta… VE.LO.CE!

 

- Cavolo Rose, la smetti di fare così? Mi deconcentri!

 

Spesso rischiavamo di litigare seriamente, ed entrambe lasciavamo l’aula dove io mi esercitavo frustrate ed irritabili.

 

Un giovedì sera, giorno stabilito per il recupero di Incantesimi, entrai trafelata nella vecchia classe dove mi incontravo con lei, biascicando scuse poco plausibili. L’allenamento supplementare di Quidditch era andato per le lunghe e – con la prospettiva di dover litigare ancora con lei – me l’ero presa un po’ più comoda del previsto.

 

- Scusascusascusascusa! Lo so sono in ritardo, ma…

 

- Beh, non è una novità, no? - una voce fin troppo familiare mi fece sobbalzare. Spalancai gli occhi e mi ritrovai ad osservare proprio Lysander che, seduto con aria svagata sulla cattedra, mi stava osservando con un sorrisetto irriverente. Corrugai la fronte – Che ci fai tu qui? E poi che intendi dire?

Lui fece spallucce – Rose non ha più intenzione di litigare con te a causa delle tue scarse capacità in Incantesimi e ha chiesto a me di darti ripetizioni.

 

Sbarrai gli occhi – Tu? Ripetizioni? E poi io non ho scarse capacità! – protestai, mentre lui scendeva dalla cattedra, estraendo la bacchetta – E per quanto riguarda il resto… beh, fai sempre tardi a lezione, hai fatto tardi al ballo…

Strinsi gli occhi ed incrociai le braccia – Tu non sai proprio niente, Scamander.

 

Lysander non parve particolarmente colpito dalla mia replica - Forza, adesso cominciamo… - ma prima che potesse aggiungere altro, io lo bloccai. – Frena Lysander. Sei davvero capace di darmi ripetizioni di Incantesimi?-  chiesi sospettosa. Lui scoppiò a ridere – Potter, forse lo hai dimenticato, ma io frequento il Sesto Anno, quindi ho già fatto quello che fai tu. E tra l’altro ho Eccezionale in quasi tutte le materie, compresa Incantesimi. Anzi, mi auguro tu riesca a fare qualcosa di decente, so essere un maestro molto severo! - e detto questo sollevò la bacchetta.

 

- Allora, da dove vogliamo cominciare?

 

 

 

Quelle lezioni ci tennero a stretto contatto per tantissimo tempo. Dato che ero veramente indietro, decidemmo di intensificare gli incontri, che comunque si rivelarono abbastanza piacevoli.

Ero shockata, ma dovevo ammettere che Lysander aveva avuto ragione su tutto; era molto bravo, conosceva a menadito tutte le formule ed era un maestro eccellente. Non perdeva quasi mai le staffe, era sorprendentemente paziente e…

 

Era dolce.

 

Mi sembrava assurdo pensarlo, ma era vero. Quello strano senso di vuoto, che raggiungeva il suo picco massimo quando ero costretta a trascorrere del tempo con Claire e Jack, con lui era in qualche modo colmato. Era facile ridere con lui, parlare di tutto e di niente, raccontargli aneddoti stupidi sulla mia infanzia, mentre lui mi raccontava qualcosa di sé. Certe volte aveva un modo di parlare diretto, altre vago. Altre volte mi faceva domande spiazzanti e, in qualche modo, imbarazzanti. Nonostante tutto era facilissimo rispondergli; non avevo paura di essere giudicata.

 

Una sera lo vidi fermarsi e guardarmi intensamente, come se gli fosse venuto in mente qualcosa di importante. Sollevai le sopracciglia – Ehm, che c’è?

 

- Cosa sogni?- mi chiese all’improvviso, sul viso un’espressione concentrata e seria. Lo fissai stralunata – Prego?!

 

Lui sbuffò appena, ma sorrise – Hai capito benissimo. Volevo sapere… in generale, cosa sogni?

 

Arrossii inspiegabilmente – Ma che domanda è? Beh… - dalla sua espressione capii che non avrebbe ceduto – sogno tante, troppe cose. Non posso risponderti su due piedi, contento?

 

- Perché no? Non vorrai dirmi che non te ne viene in mente neanche una. Su, pensaci bene.

 Scossi la testa, ma alla fine cedetti – Uhm, okay. Allora, in questo momento vorrei… viaggiare. Sì, vorrei potermi smaterializzare da un luogo all’altro e poter vedere tanti piccoli pezzi di mondo. Mi piacerebbe anche solo per pochi istanti, solo per godere della bellezza di quei luoghi. Per cominciare andrebbe bene – ridacchiai e lui fece altrettanto – Sai che ho superato da poco gli esami di smaterializzazione? - In effetti Lysander aveva compiuto da poco gli anni e gli esami di Materializzazione erano stati organizzati qualche giorno prima. Annuii – Beato te. Tutte le fortune agli altri – mi lamentai scherzosamente e lui mi fece una linguaccia – Io posso e tu no!

 

Incrociai le braccia – Che antipatico! Ma chi se ne importa, ormai manca solo un anno e poi potrò farlo anche io!

Lui sorrise, poi mi fissò curioso. – Ci tieni così tanto? – come al solito sembrava una domanda carica di sottintesi che io non riuscivo a cogliere. Sembrava che… gli importasse sul serio di quello che dicevo.

 

Mi strinsi nelle spalle ed annuii – Sì, insomma sarebbe bello. Ovviamente è solo una delle tante cose che, beh, sogno. Però… - aggiunsi impacciata e lui mi interruppe – Cos’altro sogni?

 

Lo fissai. La sua espressione era strana adesso. I suoi occhi erano luminosi anche alla luce fioca delle torce… erano belli. Arrossii - Sogno…- con mio grande stupore, le parole vennero da sole - Sogno l’amore. Sogno una storia d’amore che mi riempia il cuore, che mi faccia sentire viva e importante, cioè importante per qualcuno. Sogno di innamorarmi, Lysander. Tu no? Tu cosa sogni?

 

La sua espressione si contrasse appena e mi ritrovai ad osservare Lysander con occhi diversi. Non era il ragazzo che in qualche modo conoscevo, ma un ragazzo qualunque. Un ragazzo carino, che improvvisamente era in imbarazzo. Repressi un sorriso stupido, che non sapevo neppure da dove veniva e attesi – Io? Io sogno… - Lysander mi si avvicinò un po’, ma prima che potesse aggiungere altro, una voce ci fece sobbalzare.

 

-  Disturbo?

 

Entrambi ci voltammo di scatto. Mi sentivo le guance scottare, ma non avevo il coraggio di voltarmi verso il mio tutor di Incantesimi. Davanti alla porta della classe stava invece Scorpius Malfoy, che mi sorrideva ed ignorava Lysander.

 

- Oh Scorpius. Ciao. – repressi l’istinto di gridargli di alzare i tacchi e lasciarci soli e cercai di fare un sorriso diplomatico. Malfoy dal canto suo mi indicò il corridoio alle sue spalle – Posso parlarti un momento? Da soli?

-Io…- inspiegabilmente mi voltai verso Lysander, ma quello stava armeggiando con alcune pergamene e parve non rendersi neppure conto di me. Sospirai e seguii Scorpius di malavoglia.

 

Fuori dalla classe mi arrestai davanti a lui – Dimmi pure…

 

Malfoy inspirò e mi sorrise con fare accattivante – So che il  sedici compirai gli anni, quindi mi chiedevo se ti andasse di uscire con me. Ci sarà una gita a Hogsmeade, potrebbe essere divertente. - I suoi occhi azzurri erano accesi di entusiasmo, ma io mi limitai a corrugare le sopracciglia. Come faceva a sapere del mio compleanno?

- Beh io, non so… - borbottai poco convinta. Se avessi dovuto pensare al mio compleanno, avrei sicuramente pensato a qualcosa di molto diverso; non mi andava di andare in giro con un perfetto sconosciuto.

- Intendi un… appuntamento? – domandai dubbiosa e lui sorrise, stavolta un po’ più debolmente  - Solo se vuoi vederlo così; potrebbe anche essere una semplice uscita con un amico?

Arrossii violentemente – Sarebbe carino, certo, però… sai, probabilmente trascorrerò la giornata in famiglia. Scusami – cercai di sorridere, cortese e diplomatica  – magari un’altra volta, eh? Ora... ora devo andare. Sì. A presto!- blaterai, voltandomi e dileguandomi di gran carriera dentro l’aula. Mi sedetti accanto a Lysander, le guance ancora molto calde, e gli scoccai uno sguardo spaventato - Mi ha invitato ad uscire il sedici!

 

Lui cambiò impercettibilmente espressione – Eh?

 

Sbuffai – Sai, giorno sedici ci sarà la gita a Hogsmeade, poi io compirò gli anni e lui… insomma hai capito, no? – lui ci pensò un po’ su, poi si voltò verso la finestra – Ah. E tu…  cosa gli hai risposto?

 

Strabuzzai gli occhi – Naturalmente ho detto di no! – replicai con veemenza e lui mi fissò, curioso – Perché no?

 

- Beh, tanto per cominciare non lo conosco abbastanza e non saprei di cosa parlare e poi… - arrossii - non so. Non è il mio tipo.

 

Rimasi in silenzio e, solo dopo qualche istante mi accorsi che rideva – Perché ridi? – mormorai confusa. Lui smise immediatamente e scattò in piedi. Afferrò tutte le sue cose e si diresse verso la porta – Adesso devo andare ma…

 

- Ma? – lo esortai e lui si strinse nelle spalle – Allora spero tu non abbia nulla da fare il sedici – concluse e, prima che potessi fermarlo o chiedergli spiegazioni, era uscito di fretta lasciandomi da sola.

 

 

 

Ecco un altro aggiornamento! ^^ Vi lascio qualcosa da leggere, durante i giorni in cui non ci sarò, anche se non sono molto convinta di questo capitolo. Spero vi piaccia comunque!

 Ciauuu... :)

 

Cicci 12: Sono proprio contenta che la mia Fanfiction ti piaccia, così come sono contenta che Lysander sia di tuo gradimento! Spero continuerai a seguirmi, bacioni! ^^

Lily_Luna

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Capitolo 17
*** Buon Compleanno! Pt.1 ***


Il sedici mattina mi svegliai molto presto; avevo un sacco di cose da organizzare e poco tempo a disposizione.

 

Era il suo compleanno.

 

Rimasi per un po’ ad osservare il baldacchino blu del mio letto, le braccia incrociate dietro la testa.

 

Come potevo sentirmi così tranquillo? Ero veramente certo di quello che stavo per fare? E se si fosse arrabbiata? In fondo stavo per infrangere almeno un centinaio di regole della scuola e avrei costretto anche lei a fare lo stesso. Rischiavamo l’espulsione.

Dovevo essere impazzito.

 

Nonostante tutto ero sicuro che lei avrebbe mantenuto il segreto e che la mia idea le sarebbe piaciuta. Sarebbe stato un regalo inaspettato, ma…

 

In quel momento la tenda del mio letto venne aperta di scatto ed io sobbalzai, soffocando un grido.

 

- Buongiorno caro!- la faccia da schiaffi di Jack mi si parò davanti, mentre il suo proprietario si piazzava sul mio letto senza essere stato invitato.

Scattai a sedere - Jack, che cavolo ci fai qui? Questa non è neppure la tua Casa! Come sei entrato? - sbottai, cercando di mantenere un tono di voce basso per non svegliare gli altri miei compagni. Lui fece spallucce - Passavo per caso…

 

- Per caso. – replicai, sollevando un sopracciglio e lui si fece improvvisamente serio

- Okay, dovrei parlarti.

 

Sospirai - Ah ecco mi pareva. Che succede?

 

Jack si fregò il mento con una mano e mi soppesò con uno sguardo indecifrabile. Poi sospirò e scrollò le spalle - A scuola girano un sacco di voci…

 

- Le voci girano sempre - replicai lapidario, ma lui scosse la testa - Voci su te e Lily.

 

Un brivido freddo mi attraversò la spina dorsale, ma cercai di fingere indifferenza.

- Ah, davvero?

 

Lui annuì – Davvero. Dicono che siete intimi, che passate molto tempo insieme. Devo preoccuparmi? – il suo tono di voce era leggero, ma il suo sguardo mi studiava. Che maledetto egoista. Sollevai le sopracciglia, ma lui proseguì – In ogni caso, oggi è il suo compleanno.

 

- Lo so – replicai senza pensare e lui fece un sorrisetto sarcastico – Davvero? Beh, per oggi penso sarebbe meglio se tu le stessi alla larga. Lily è dolce, ma ingenua. Se si distraesse troppo avrei qualche difficoltà a chiederle scusa, poi. Intesi? – ridacchiò stupidamente ed io lo fissai senza parole. Scherzava?

 

- Jack… - dissi piano, per non tradire la rabbia – non credi di stare esagerando? Quello che fai è subdolo e meschino, te ne rendi conto? -  non potevo crederci. Quello non era il Jack Thomas che conoscevo... ma poi, io, lo conoscevo sul serio? Ma lui incrociò le braccia e si dispose a studiarmi con attenzione – Lei ti piace. Ti piace?! – sbottò, ed io mi ritrovai a far marcia indietro, senza neppure sapere perché.

- No, non mi piace… io… semplicemente non approvo ciò che stai facendo. – mormorai, sentendomi un essere miserabile. Lui si rilassò un po’ e si alzò rumorosamente - Beh, fammi un favore, da amico. Fatti gli affari tuoi, okay? Ora vado, se mi becca qualcuno passerò il resto dei miei giorni insieme a Gazza, probabilmente. Ci vediamo in giro! - detto questo uscì velocemente dal dormitorio.

Fissai la porta da cui se n’era appena andato con aria di sfida - Mi dispiace Jack, non posso fregarmene.

 

Jack voleva che le stessi lontano? Beh, sarebbe stato accontentato…

 

… ma solo all’interno dei confini di Hogwarts.

 

 

*

 

 

- Buon compleanno, Lily! Auguri dormigliona!

 

- Ahia! Rose, mi fai male!

 

- E dai, come la fai lunga! Svegliati e alzati; oggi è il tuo compleanno! - Rose, come al solito, stava saltellando allegramente sul mio letto e di conseguenza sulle mie gambe. Tra le braccia reggeva un enorme pacco regalo – Forza, forza! Dobbiamo festeggiare!

 

Finsi di sbuffare, ma in realtà me la stavo godendo un mondo. Mi sollevai a sedere e tesi le braccia verso l’enorme pacco – Allora molla l’osso. È mio, no?

 

Rose si fermò e scambiò un paio di sguardi sconvolti con Marlene e Diane – Ma che impertinente! Non vuole neppure sapere da parte di chi è! Che vergogna! 

Feci spallucce - So già che è da parte vostra! E dai… - sorrisi, mettendo su la mia migliore espressione da cucciolo smarrito - per favoooore… è il mio compleanno, no?

Tutte ridacchiarono - Sei tremenda. Aprilo, su!

 

Agitando il pugno in segno di vittoria mi fiondai sul pacco e lo scartai in pochi istanti - Yahoo! Wow, quante cose! - per prima cosa estrassi un bellissimo maglione blu scuro, poi un pigiama molto elegante dello stesso colore - Così ti toglierai quella roba informe di dosso! - disse ridendo Marlene. Poi un’enorme cornice contenente una nostra foto, una scatola piena di deliziosi dolci di Mielandia e una boccetta del mio profumo preferito.

Sorrisi radiosa - Oh, ragazze! Sono bellissimi, grazie! - Rose minimizzò con un gesto della mano - Sì, sì prego. L’importante è che ti cambi quel pigiama, prima di tutto! Ne abbiamo abbastanza di vedere quella roba verde con le ghirlande - esclamò, scatenando l’ilarità generale.

 

Quando scesi in Sala Grande indossavo il mio nuovissimo maglione blu, una mini gonna di jeans che mi era stata regalata dalle mie cugine e un paio di anfibi allacciati fino a metà polpaccio che - ovviamente - erano un dono di James e Al. Li adoravo.

Prima che potessi avvicinarmi alla lunga tavolata dei Grifondoro Lysander mi si parò davanti – Ciao! - Sorrideva nervosamente ed io, mio malgrado, non potei fare a meno di rispondere al suo sorriso, sentendomi arrossire.

– Ciao… - singhiozzai, dandomi mentalmente della stupida. Lui fece un gesto stranissimo e mi tese la mano - Beh… tanti auguri!

Rimasi interdetta a fissare la sua mano per alcuni secondi, poi - più per un gesto involontario che per altro, gliela strinsi - Ehm , grazie… - borbottai, prima di rendermi conto che aveva fatto scivolare un minuscolo bigliettino nella mia.

Gli scoccai un breve sguardo confuso e lui lo indicò silenziosamente.

- Aprilo dopo colazione... da sola. - borbottò, poi mi sorrise e raggiunse il tavolo dei Corvonero, lasciandomi lì impalata e in silenzio.

 

Cercando di fingere che non fosse successo nulla, nascosi con cura il biglietto in tasca e mi sedetti al nostro tavolo. Fu lì che notai l’espressione contrariata sul volto di Rose - Che diavolo voleva dire quel gesto con la mano, scusa?

Feci spallucce e cominciai a trangugiare la mia colazione - Non so di cosa tu stia parlando... io... - mio malgrado, vidi con la coda dell’occhio Jack e Claire alzarsi da tavola e uscire fuori, senza degnarmi di uno sguardo. Battei le palpebre, addolorata per la loro assenza. In fondo eravamo amici, prima di tutto, e mi dispiaceva che non fossero con me il giorno del mio compleanno.

- Lasciali perdere, Lils. Sono solo due idioti…- Rose, che come al solito sembrava capace di leggermi nel pensiero, mi diede un colpetto affettuoso sulla mano. Sorrisi, ma la mia risposta fu bloccata sul nascere da una voce ormai nota.

 

- Felice compleanno, Lily.

 

Mi voltai di scatto e mi ritrovai davanti Scorpius Malfoy, che sorrideva e mi fissava col suo solito sguardo malizioso. Sorrisi, leggermente imbarazzata - Ciao Scorpius, ehm, grazie!

 

Come per magia metà della Sala si voltò a guardarci con aria interessata ed io arrossii. Dal canto suo Malfoy non perse un briciolo del suo contegno, anzi tirò fuori un enorme, rigoglioso mazzo di rose rosse - Un piccolo regalo per te.

 

Afferrai quel trionfo di fiori, cercando di non morire di imbarazzo - Ma è bellissimo, molte grazie - balbettai, mentre centinaia di orecchie ascoltavano avide.

 

- Di nulla - replicò lui - in realtà avrei un’altra cose per te, ma quella sarà per stasera - sorrise, mi baciò la mano e si allontanò con sicurezza, suscitando ondate di risatine provenienti da ogni parte. Rossa in volto e molto confusa, mi sedetti.

- Ma che...

 

- Ah, Lily… - Rose, come se nulla fosse accaduto, sorrise diplomaticamente. La fissai stancamente - Cosa?

 

- Stasera io e le ragazze avremmo organizzato una festicciola per il tuo compleanno… - disse ed io mi limitai a fissarla stralunata - Eh? Ma tu non eri una Caposcuola?! Tu non… - balbettai e lei mi sorrise - Certo, ma tu sei mia cugina! E poi... dopo tutto quello che è successo ultimamente, credo che potrebbe farti bene.

 

Scossi la testa, ma mi lasciai sfuggire un sorriso - Beh, sono sconvolta, ma in positivo! Grazie Rosie! Adesso vado a posare questo mazzo... ci vediamo dopo?

 

- A dopo! - lei sorrise e riprese a fare colazione.

 

Corsi fuori dalla Sala Grande e, freneticamente, tirai fuori il minuscolo bigliettino dalla tasca. Lo lisciai con attenzione.

Dentro c’era una sola frase:

 

Alle nove e mezza davanti la Testa di Porco.

 

La lessi un paio di volte, mentre una folle, inspiegabile scarica di adrenalina mi percorreva per tutto il corpo. Corsi in dormitorio a prendere il mantello col cuore che batteva all’impazzata.

 

La giornata fuori dal castello era luminosa e leggermente fredda. Numerosi gruppi di studenti si dirigevano, proprio come me, verso Hogsmeade.

 

Io correvo a perdifiato.

 

Ero terribilmente curiosa e….

 

E volevo vederlo, ridere con lui, parlare e stare ad ascoltarlo. E poi, pensai sentendomi arrossire, era la primissima volta che incontravo un ragazzo da sola... come in un appuntamento.

Rallentai appena, cominciando a preoccuparmi. Mi stavo per caso illudendo, come con Jack? E poi cosa significavano tutte quelle nuove emozioni che stavo provando? Mi sentivo leggera, allegra e un po’ audace.

Volevo rischiare. Ero preoccupata, ma ero in ballo e non potevo, né volevo, tornare indietro.

 

La High Street era invasa da studenti che ciarlavano rumorosamente. Alcuni, anche quelli che non conoscevo, mi fermavano per farmi gli auguri. Qualcosa mi diceva che Rose non si era risparmiata con gli inviti.  

Mentre costeggiavo una minuscola stradina, anche per evitare di incrociare ancora gente, una mano mi afferrò in fretta, trascinandomi nel vicolo. Mi lasciai sfuggire un’esclamazione spaventata, quando mi ritrovai ad un palmo dal viso di Lysander.

 

- Dove stavi andando? - sorrideva, gli occhi luminosi, le guance arrossate. Immediatamente le mie labbra risposero al sorriso - Ho perso il senso dell’orientamento, mi avranno fermato circa venti persone durante il tragitto!

- Beh, ora sei qui - disse lui piano e, per un attimo, entrambi tacemmo continuando a guardarci negli occhi.

Mi piacevano un sacco gli occhi di Lysander. Brillavano in un modo che...

- Jack, ma dove stai andando? - la voce preoccupata di Claire ci fece sobbalzare ed interruppe fastidiosamente quel piccolo contatto.

- Se vuoi puoi andare avanti; io devo vedere una cosa. Ci metto un secondo - la voce di Jack parve mettere Lysander in allarme. Mi guardò con una strana espressione.

 

- Okay, dovrai fidarti, mi sa - mormorò, prima di abbracciarmi. Rimasi senza fiato.

- Goditi il viaggio - sussurrò al mio orecchio. Poi, tenendomi stretta a sé, ruotò su se stesso.

 

In quell’istante venni sopraffatta dalla sensazione di essere infilata in un tubo di gomma.

 

 

 

Ciao! Come state? Spero proprio bene! Io teoricamente sarei in vacanza, però siccome oggi sono passata da casa ho deciso di aggiornare! Il capitolo è però diviso in due parti! Spero vi piaccia...

La seconda parte credo che verrà pubblicata quando tornerò, cioè tra 4 o 5 giorni!

Ringrazio tutti gli utenti che in mia assenza mi hanno aggiunto tra i preferiti e tutti quelli che hanno letto e commentato!  Grazieeeeeee!!! Grazie anche a chi legge semplicemente :)

lilyluna_4e: Grazie... questo capitolo è significativo, fa già capire come lentamente le cose stiano cambiando. Povero Scorpius, sempre in mezzo alle scatole!  Ahahah!

dany23: grazie dei complimenti... Scorpius cerca sempre di infiltrarsi, chissà che non combini qualche pasticcio! xD La scena del Nottetempo è piaciuta anche a me! xD Lysander è cottooo!

TemariCross: Sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta così tanto, e spero continuerai a seguirla! Baci!

rebby: In effetti all'inizio avevo pensato a qualcosa di diverso, ma poi ho pensato... perché non Lily e Lysander? Secondo me potrebbero funzionare! xD Ciau!!!^^

Cicci 12: Eheh penso che questo capitolo soddisferà la tua curiosità... e anche il prossimo! Grazie per i complimenti! Bacioni! :)

 

Lily_Luna

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Capitolo 18
*** Buon Compleanno! pt.2 ***


Ero ancora tra le sue braccia. Gli occhi chiusi, la testa poggiata al suo petto. Il suo respiro era tranquillo, ma il suo cuore batteva veloce esattamente come il mio.

- Apri gli occhi Lily… - disse piano, il sorriso nella voce. In imbarazzo, cercai di darmi un contegno e mi staccai, aprendo gli occhi.

Mi guardai intorno e spalancai la bocca per lo stupore.

- Ma che... meraviglia! - mi voltai verso Lysander e scoppiai a ridere - Dove siamo esattamente?

Ci trovavamo su una splendida spiaggia, coperta in parte da rocce e da sabbia bianca. Alle nostre spalle un’immensa scogliera era coperta di erba verde, mentre davanti a noi si stendeva il mare, mosso ma brillante grazie alla timida luce del sole.

- Cornovaglia - annunciò lui ed io lo fissai perplessa. Immaginavo cosa potesse essere successo, ma non potevo crederci - Quindi noi...

Lysander arrossì leggermente e mi rivolse un timido sorriso tremendamente carino - Ti chiedo scusa. Se ci beccassero a fare una cosa del genere, probabilmente verremmo espulsi senza possibilità di appello. Però ero sicuro che ti sarebbe piaciuto. Purtroppo posso trascinarti solamente su e giù per la Gran Bretagna, ma spero vada bene comunque… - aggiunse lentamente. Io rimasi in silenzio per un istante, poi scoppiai a ridere di gusto.

- Questa è la cosa più folle, assurda e spettacolare che qualcuno possa fare… Grazie, grazie, grazie! - esclamai - Chi se ne frega delle regole! - e lo abbracciai di slancio. Sentii che tirava un sospiro di sollievo, prima di ridere e rispondere al mio abbraccio.

- E... il fatto che tu lo abbia fatto per me è veramente... - cominciai, incrociando il suo sguardo.

- Veramente..? - i nostri volti erano molto vicini. Troppo.

- Davvero... - sussurrai inebetita, le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.

 - Seguitemi, la spiaggia è di là! - sobbalzando, io e Lysander ci allontanammo in fretta, guardandoci intorno. Un gruppo di turisti si stava facendo largo tra le rocce e tra non molti ci avrebbe visti.

- Ehm... meglio andare... - disse lui, con voce incerta. Annuii, un po’ stupita, un po’ scocciata e lo seguii dietro un muraglione di scogli, dove mi strinse nuovamente a sé. In quell’istante ci smaterializzammo.

- Oh, un lago! In effetti la nostra scuola non sorge mica su una vasta distesa d’acqua con la stessa denominazione! - esclamai scherzosamente, indicando il lago di Lochness.

- Ah.Ah.Ah. Davvero simpatica. - replicò Lysander, guardandomi male. Mollò i remi della piccola barca su cui ci eravamo materializzati e incrociò le braccia. Gli feci una linguaccia - Dai, scherzo. È meraviglioso qui. C’è così tanta pace... - mi sporsi appena dalla barchetta e lo sentii sorridere - Beh, è normale...

- Normale?

- Ma certo, ti ho riportata a casa! - esclamò lui, indicando l’acqua. Lo guardai, senza capire - Ma io non… - la sua fragorosa risata coprì il resto delle mie parole.

- Ma cosa c’è da ridere?- arrossii, confusa ed un pochino infastidita. Lui si fece serio e, con l’espressione più dolce del mondo mi si avvicinò, guardandomi negli occhi. Trattenni il fiato, mentre il suo volto si fermava a pochi centimetri dal mio. Rimasi in silenzio, senza sapere bene cosa dire. Mi fece l’occhiolino, poi a voce bassa sussurrò: - Ma come NESSIE… non vivevi qui? Non è questa la casa del mostro di Lochness?!

Rimasi per alcuni istanti basita, mentre lui scoppiava a ridere e si spostava all’indietro… poi realizzai.

- Che idiota che sei! - sbottai, arrossendo violentemente, mentre tentavo di dargli un pugno. Lui si mosse all’indietro, ridendo sguaiatamente - Sei veramente un cafone!

La barca ondeggiò pericolosamente e lui scosse la testa -  Ti consiglio di rilassarti un po’,  a meno che non ti sia venuta voglia di fare un bagno fuori stagione... - mi lanciò uno sguardo irriverente e si alzò in piedi.

- Ora se vuoi darmi la mano, per favore… - sorrise e mi porse la sua mano.

- Credi davvero che io voglia ancora fare questa cosa con te? - domandai scocciata. Lui annuì con aria fastidiosamente saputa - Beh. Considerando che prima o poi dovrai tornare a scuola, che non abbiamo finito il giro… e che  prima, sulla spiaggia... - con fare allusivo lasciò in sospeso la frase, facendomi avvampare di vergogna. Si avvicinò fulmineamente a me, mentre lo guardavo arrabbiata.

 

- Te l’ho già detto che sei un cafone?!- sollevai un sopracciglio, mentre lui mi prendeva la mano. Lui annuì - Direi di sì, ma non ti ho mai confessato una cosa - aggiunse, avvicinandosi nuovamente a me. Deglutii e lo fissai - Cosa?

- I mostriciattoli poco leggiadri mi fanno impazzire! - mi fece una linguaccia, mentre io arrossivo stupita. In quell’istante ci smaterializzammo.

Era meraviglioso poter viaggiare leggeri, senza paura, liberi. E vedere ogni piccolo angolo della Gran Bretagna, dal più famoso, al meno conosciuto. Sorridere davanti all’Abbazia di Westminster e scattare foto magiche dalla torre di un antico castello scozzese… essere sorpresi dalla pioggia a Stratford-upon-Avon e mangiare fish and chips per le strade di una ventosa cittadina di mare.

Era il tramonto. Io e Lysander eravamo sdraiati su due enormi pietre megalitiche. Una brezza leggerissima ci scompigliava i capelli, ed erano ormai ore che parlavamo, seduti lì.

- Sai che non ero mai stata qui, a Stonehenge? - mi guardai intorno, sorridendo al sole che, lentamente, spariva dietro le nuvole.

- Davvero? Allora sono felice di avertici portata. - si guardò intorno con aria serena, come se per lui non ci fosse nulla di meglio che stare lì.

La cosa incredibile era che anche io la pensavo così.

- Non voglio più tornare a scuola - decretai - ti sembra una brutta cosa?

- Ah, lo so che questa fantasmagorica giornata trascorsa con me ti ha lasciato completamente senza fiato, ma dopotutto stasera una festa ti aspetta. So di essere incredibilmente simpatico, divertente ed imprevedibile, tuttavia... - scherzò Lysander ed io alzai gli occhi al cielo - Modesto, anche...

- Comunque sono felice che tu ti sia divertita. Ci tenevo davvero. - aggiunse poi, voltandosi a guardarmi.

Ecco. Non erano solo gli occhi nocciola/verdi. Era anche il viso. E i capelli. E il sorriso... e il carattere.

Insomma era difficile fissare Lysander senza cominciare a pensare a tutte le cose che lo rendevano così...

Lui si alzò e agitò la mano davanti al mio viso - Ehi. Tutto okay?

Battei le palpebre - Ehm, sì! - arrossii, ben lieta che quello che stavo pensando non si riflettesse sul mio viso.

- Temo sia molto, molto tardi - sospirò Lysander. Si guardò intorno ed io lo imitai, malinconica - Torneremo.

La promessa gli strappò un sorriso - Ci conto - e ci smaterializzammo alla volta di Hogsmeade.

*

Arrivammo al villaggio appena in tempo; qualche gruppo di studenti ritardatari stava rientrando ed io sperai senza troppa convinzione che nessuno si fosse accorto della nostra assenza.

Mi voltai verso di lei. C’era ancora un posto dove avrei voluto portarla - Seguimi, presto! - ed entrambi attraversammo di corsa la High Street di Hogsmeade, su fino ai cancelli della scuola. Quasi scivolando risalimmo il pendio erboso del castello ed entrammo in Sala d’Ingresso che, miracolosamente, era completamente vuota.

- Lysander, ma dove mi stai portando?- Lily mi osservava interrogativa, mentre io continuavo a trascinarla per un braccio. Sorrisi - Fidati, ne vale la pena.

Il suo sorriso, impaziente ed entusiasta mi provocò uno strano rimescolamento interno, come spesso mi succedeva quando ero con lei - Speravo proprio lo dicessi!

Scendemmo nei sotterranei del castello, oltre le cucine e dalla parte opposta della Sala Comune di Tassorosso, che doveva essere all’incirca da quelle parti. Ci fermammo davanti ad un’enorme parete vuota.

- Okay, chiudi gli occhi e non barare.

- Mmmm... va bene.

Dopo aver controllato che non stesse barando, estrassi la bacchetta e cominciai a picchiettare sulla parete, come normalmente si faceva per entrare a Diagon Alley. Improvvisamente e dal nulla comparve una sontuosa porta blu intarsiata d’argento.  Mi voltai verso Lily, pronto a guidarla ma, ovviamente me la ritrovai dietro con gli occhi spalancati di meraviglia - Ehi, e gli occhi chiusi?! - dissi, mentre lei fissava la porta affascinata - Non potevo perdermelo, scusa!

Scossi la testa e sospirai - Beh, eccoci allora - borbottai lentamente, spingendo l’enorme uscio. Il mio cuore batteva a mille. Perché? Insomma, Lily non era la prima ragazza con cui uscivo, ma non avevo mai provato nulla di tutto questo. E poi lei era la prima persona che portavo lì, ed ero sicuro anche che sarebbe stata l’unica.

Entrammo nell’enorme sala circolare che conoscevo bene. Il pavimento era coperto da un enorme tappeto blu, intrecciato con fili color bronzo. Il soffitto, affrescato di blu, riproduceva fedelmente la volta celeste. Le pareti di pietra erano illuminate da semplici torce e una leggera brezza, fresca ma non fastidiosa, attraversava la stanza.

Mi voltai verso la ragazza accanto a me, per studiarne la reazione. Lily, gli occhi castani spalancati dalla sorpresa, si guardava intorno - Lysander...

-  Questo è… beh, diciamo che questo è il mio rifugio segreto… Dopotutto molto tempo fa tu mi hai mostrato il tuo, no? E non hai visto la parte migliore... - lì, nella penombra della stanza, le presi nuovamente la mano e la condussi verso un minuscolo corridoio alla nostra sinistra. Lo percorremmo velocemente, fino a raggiungere  una pesante tenda blu e bronzo. Schiarii la voce - Quello che in realtà volevo mostrarti è questo… - le sorrisi e scostai la tenda, mentre lei sorrideva immediatamente. Un passo ed entrammo in un’altra stanza circolare, molto più piccola della precedente. Era quasi del tutto buia. La parete di fronte a noi non esisteva; era un enorme varco che dava sul lago. L’acqua lambiva parte del pavimento di pietra, creando quasi una minuscola piscina naturale. Era scesa la sera e la luna, pallida e argentea, si specchiava sulla sua superficie nera.

Al buio, sentii Lily voltarsi verso di me. Anche in quel caso riuscivo a vedere i suoi denti bianchi, le sue labbra tese in un sorriso che non riuscii del tutto ad interpretare - È meraviglioso. Non ho parole, Lysander. Io... - ma io l’ascoltavo per metà. Ipnotizzato dal suo sorriso e dal suo sguardo brillante, mi avvicinai a lei lentamente. Non sapevo cosa dire, non sapevo cosa fosse giusto dire.

 

*

Il cuore mi batteva all’impazzata. Non potevo crederci, mi sembrava troppo bello per essere vero. E adesso lui...

Lysander era vicinissimo. Mi fissava con espressione concentrata, ed il mio cervello smise di funzionare.

- Lily... io credo che... - ma era troppo vicino. Il suo respiro sfiorava le mie labbra, ed io chiusi gli occhi. Non avevo paura di sbagliare, né che lui mi giudicasse.

Nello stesso istante in cui le nostre labbra stavano per sfiorarsi, qualcosa di veloce sfrecciò all’interno della piccola grotta naturale e lasciò cadere un foglio di pergamena sulla mia testa. Sussultammo entrambi e ci allontanammo di scatto. Non era possibile.

- Credo tu abbia ricevuto qualcosa… - Lysander si voltò a guardare il lago, nascondendomi la sua espressione. Annuii e spiegai la pergamena - Ah, è un biglietto di... Jack?! - sbottai aspramente, lasciando cadere il biglietto come se fosse velenoso. Lysander si irrigidì e si voltò verso di me - Che cosa dice?- chiese, con uno strano tono di voce.

Incontriamoci fuori dalla sala comune. Devo parlarti. Ti prego. - Jack.

Lysander non disse nulla ed io rimasi ferma, senza sapere bene cosa dire. Non volevo andare ed odiavo il fatto che, come al solito, Jack avesse rovinato un momento tanto perfetto. Eppure...

- Io non vorrei andare - esordii - ma... credo di doverlo fare.

- Perché? - la voce di Lysander si mantenne neutra, ma mi sentii colpevole comunque. Lo scrutai, preoccupata - Io non… non voglio... -  non sapevo come spiegarmi. Non volevo fare pace con lui, né confessargli dei sentimenti che non provavo più. Ma dovevo capire cosa voleva.

- Vorrei solo capire perché, dopo quasi tre mesi di totale indifferenza, adesso per lui sia così importante parlarmi. N-non c’è niente di... - balbettai poi, sentendomi arrossire. Lo vidi sorridere forzatamente - Sì, dovresti parlarci.

- Voglio solo capire… - ripetei ancora, mentre lui mi prendeva la mano e mi conduceva fuori dalle stanze incantate - Lo so. Lo capisco.

 Ci ritrovammo in corridoio.

- Vai… - disse, guardandomi negli occhi. Cercai di protestare - Ma non intendevo adesso! - e lui scoppiò a ridere - Se non ora, quando? Tranquilla, ci vediamo più tardi.

Detto questo, mi superò e prese a salire le scale di corsa. Lasciandomi sola.

Rimasi immobile per un istante, dandomi della stupida - Che imbecille senza tatto! - sbottai, sicura di averlo offeso. Lysander aveva organizzato una giornata incredibile solo per me, ed io rovinavo tutto così.

Lentamente, mestamente, salii su fino alla torre di Grifondoro. Davanti al ritratto della Signora Grassa Jack mi stava aspettando.

 

Ciaooo! Sono tornata! Uff, è stato molto difficile riuscire scrivere la seconda parte di questo capitolo. Avevo le idee un po’ confuse! Forse si noterà nell'ultimissima parte del capitolo...  Ad ogni modo, spero vi piaccia e spero recensirete! Grazie a chi continua ad aggiungermi tra i preferiti! :D

rebby:  tranquilla, non rimarrai delusa, la coppia Lily/Jack, dubito che ci sarà mai! Spero continuerai a seguire la ff, baci!

Cicci 12: Grazie!!! Sì in effetti come coppia piacciono molto anche a me! Anche se per il momento sono molto incasinati... d'altronde Lily non sa che Lys stava facendo un favore a Jack... prima di prendersi una bella cotta per lei! xD Ma le cose senza dubbio cambieranno! eh eh! Ciauuu!

dany23: ahahah! Anche a me sta sulle bip Jack, eppure è un mio personaggio, ahahah! Poverino, così stupidotto..! Scorpius mi sa che continuerà ad intromettersi. Eh sì, lui è uno che quando vuole una cosa, fa di tutto per ottenerla... ma mi sa che Lily non è molto d'accordo! Lei  preferisce Lysander...! Baci!

                                                                                                                                                                                                                                                 Lily_Luna

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Capitolo 19
*** Non Ti Amo. ***


Jack mi sentì arrivare e mi accolse con un sorriso che mi spiazzò - Ciao Lily. Buon compleanno!

Rimasi turbata dal suo atteggiamento; come se non si rendesse conto di quanto era accaduto. Come se non fosse successo nulla...

Lo salutai con un cenno svogliato della mano e mi fermai al centro del corridoio, guardandolo direttamente per la prima volta dopo molto tempo. I capelli e la carnagione scura, gli occhi blu e il sorriso ampio e sicuro di sé. Nulla di diverso. Non sapevo perché, ma mi aspettavo di vederlo cambiato, grazie alla relazione con Claire, ma non lo era affatto. Mi parve un brutto segno.

Il mio silenzio lo fece tentennare; il suo sorriso si smorzò appena ed una parte di me si chiese cosa esattamente si aspettasse. Un sorriso ed un ringraziamento per avermi ignorata per mesi?

- Spero tu abbia passato una bella giornata; non ti ho vista in giro - proseguì lui ed io mi strinsi nelle spalle. Non gli avrei mai detto dov’ero stata; sarebbe riuscito a demolire anche la mia perfetta giornata con Lysander. Mi limitai ad annuire stancamente, quindi finalmente decisi di prendere la parola - Jack, se non hai nulla da dirmi, io entrerei. - cercai di scansarlo e feci per pronunciare la parola d’ordine, quindi lui si voltò e mi afferrò per un polso - Aspetta Lily.

Gli scoccai un’occhiataccia e lui liberò il mio braccio dalla sua presa - Cosa c’è? - dissi aspramente e lui assunse subito un’espressione contrita - È solo che... Senti. Mi dispiace; so che ho fatto tantissime cazzate in questi mesi. Avrei dovuto dirti della storia con Claire, ma non ne avevo il coraggio. Tu mi sembravi così distante, non hai mai fatto un passo, ed io ero convinto di non interessarti affatto. Ho sbagliato quella sera, e per tutti questi mesi non ti ho rivolto la parola perché ero confuso. Vorrei che tu mi dicessi ciò che volevi dirmi la sera della festa, quando mi hai visto con… - non pronunciò il nome di Claire. Alzai un sopracciglio, a disagio ma decisissima a rispondere.

- Tu dici che non ho mai fatto un passo avanti, ma è evidente che non ricordi con chi stai parlando. Eppure credevo mi conoscessi. Sapevi quanto mi costasse cercare di fare un passo, come lo chiami tu, con un ragazzo. Quindi potevi anche immaginare che non sarei stata proprio una campionessa di velocità, con te! In ogni caso quella stupida sera volevo chiederti di venire al ballo con me. Perché mi piacevi Jack, e anche tanto. Credevo fossi il ragazzo perfetto: atletico, studioso e divertente. Ero convinta che fossi anche maturo… - sospirai, amareggiata - Avresti dovuto dirmelo. Dovevi farmi sapere che stavi uscendo con una delle mie amiche, potevi dirmi che non avevi più bisogno di una come me... - mi fermò con un gesto brusco del braccio.

- Io ci tenevo a te! Ci tengo ancora. Ero confuso. Ma credo di essere sempre stato innamorato di te! E lo sono ancora. - aggiunse, guardandomi negli occhi - Ho sempre avuto bisogno di te, perché tu sei speciale Lily... ed io ti amo! Finalmente l’ho capito…

Basta. Ero stanca di sentire tutte quelle bugie. Avevo sofferto e lui non si era degnato di parlarmi per mesi. Credeva che bastasse così poco per riavermi di nuovo ai suoi piedi? La rabbia montò dentro di me. Mi avvicinai a lui,  il volto contratto dall’ira - Credi? Finalmente? Ma cosa credi che io sia? Una bambola, seduta in silenzio e pronta ad aspettare finché tu, principe azzurro dei miei stivali, non arrivi a degnarmi della tua attenzione? È troppo tardi, Jack. Dici che mi ami. Che forse lo hai sempre saputo... e lo sapevi anche quando baciavi Claire? Sei veramente pessimo. Hai fatto del male a me e ne stai facendo ora a Claire. Era così complicato per i tuoi ormoni fermarti un attimo e scegliere chi potesse essere la ragazza giusta per te? Hai fatto la tua scelta, quindi adesso non venire da me a rimpiangere il nostro possibile amore - quando conclusi avevo il fiatone, ma mi sentivo stranamente leggera, come se mi fossi tolta un grosso peso. Jack era senza parole.

- Quindi tu... tu non mi… - balbettò incoerentemente. Lo fissai torva - Tu non hai idea di che cosa sia il rispetto, perché se lo sapessi saresti insieme a Claire. O chissà, forse con me, a festeggiare il mio compleanno come mio ragazzo. Ma sai, sono contenta che non sia così. Tu non mi meriti Jack, non meritavi neppure il mio amore.

- Lily... - colsi nel suo sguardo uno stupore che andava oltre il mio bel discorsetto; Jack mi fissava come se mi vedesse davvero per la prima volta. E forse in fondo era così. Forse ero cambiata davvero.

Inspiegabilmente ripensai a Lysander e ai suoi occhi sfumati di verde e, dentro di me, sorrisi.

- Sei diversa.

Annuii - Hai ragione, ed è anche grazie a te.

- Anche? - Jack strinse gli occhi e mi fissò con sguardo serio - Chi è? Chi dobbiamo ringraziare per averti aperto gli occhi? - domandò con pesante sarcasmo ed io lo guardai male, senza capire bene la sua reazione.

- Non credo di doverlo dire a te, Jack. Comunque per me la discussione finisce qui. –senza aggiungere altro mi voltai, entrando in Sala Comune.

- Io non ti amo. - sussurrai piano e sorrisi.  

 

Salve! Eccomi con un altro capitolo fresco fresco, incentrato esclusivamente sulla conversazione tra Lily e Jack...

Grazie a chi mi aggiunge tra i preferiti, a chi legge semplicemente la fic e a chi commenta! <3

rebby: No, tranquilla, non ci metterà così tanto come il padre! Povero Harry xD !!!

Cicci 12: Eheheh devo farlo per forza, altrimenti non si creerà mai suspense!! Scherzo, comunque Lysander è forse il mio personaggio preferito, assieme a Lily ovviamente, quindi l'avrà vinta di certo. Però non è che può sempre avere la pappa pronta! Ci vogliono gli avvenimenti movimentati ogni tanto! eheheh!!! Kisses

dany23: tranquilla, tranquilla il momento si avvicina :) Comunque sì, Lysander è tenerissimo, mentre Jack è sempre in mezzo alle scatole poveraccio! Ahahaha!!! :)

                                                                                                  Lily_Luna

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Capitolo 20
*** Confessioni ***


- Che bella serata, era da tanto non mi divertivo così!

- Anche io, anche se... Forse quella trovata di Hugo di far uscire i fuochi d’artificio dalla torta è stata un po’ esagerata. No? Lily ci stava rimettendo la faccia e i capelli. Non è vero, Lily? Ti sei divertita? Lily? - Rose stava sventolando insistentemente la mano davanti alla mia faccia. Sobbalzai e la fissai stranita - Eh?

Rose mi lanciò un’occhiata preoccupata ed io mi strinsi nelle spalle - Che c’è?

- Come che c’è?

Marlene sospirò - Lily, hai almeno sentito una parola di quanto abbiamo detto?

Mi passai una mano tra i capelli e scossi la testa; ero seduta sul davanzale della finestra del dormitorio, in pigiama - Ehm, no. Ero distratta - sorrisi e mi voltai verso la vetrata. Il cielo era pieno di stelle.

Alle mie spalle sentii alcune risatine - Certo, distratta... ora vedrai! - Rose mi afferrò per un braccio e mi costrinse a sedermi su un pouf praticamente al centro di stanza.

Lanciai un gridolino di protesta, ma Marlene finse di puntarmi la bacchetta contro, sul viso un’espressione da dura.

- Siete impazzite, vero? - sbottai, mentre Diane scuoteva la testa - Niente affatto.

- E adesso parla! - disse Rose. Le fissai stralunata - State scherzando? Mollatemi, ma di che parlate? - cercai di alzarmi, ma loro mi spinsero indietro.

- Ti sembra che stiamo scherzando?! Devi raccontarci dove ti ha portato Lysander, perché ovviamente sappiamo che eri con lui! E poi ci hai lasciato ad aspettarci per circa un’ora in Sala d’Ingresso, quindi meriti questo ed altro! Parlaaaaa!- Rose mi guardò minacciosa, mentre io mi scostavo, scuotendo freneticamente la testa - No, tu sei una Caposcuola e rischieremmo addirittura di finire ad Azkaban con te!

Rose sospirò pazientemente - Lily, è una giornata che ci chiediamo dove siate finiti. E poi sai benissimo che ultimamente sto trascurando i miei doveri da Caposcuola, anche per far felice te. Andiamo; penso di meritare un po’ di fiducia. E poi noi non lo diremmo a nessuno, vero? – si voltò verso Diane e Marlene, che alzarono la mano destra e dissero all’unisono - Vero! Lo giuriamo!

Rimuginai sulle sue parole a lungo, poi sospirai. Sarebbe stato inutile difendersi da quelle tre furie.

- Okay, parlerò, ma sappiate che non dovrà saperlo sul serio nessuno.

Loro annuirono freneticamente ed io mi rilassai appena - Beh, è una storia lunga. Mi ha portato in questi posti fantastici... e vi basti sapere che è stato dolcissimo… - ma Marlene mi interruppe subito - In questi posti? Spiegati meglio, dai.

- Oh, va bene! Qualche tempo fa, parlando, avevo espresso il mio desiderio di poter vedere tanti posti del mondo, anche solo per pochi istanti, così lui oggi…

- Non può averti portato all’estero! - stavolta fu Rose ad interrompermi - anche se ti sai materializzare, se sei maggiorenne da poco non puoi uscire dal Regno Unito tramite materializzazione senza la presenza di un mago più anziano! Infatti, secondo la legge del 30…

- Sì, grazie Rose, è molto interessante scoprire fino a che punto si sia spinta la tua sete di conoscenza, però… ci piacerebbe un racconto romantico - Diane pose fine al sermone di mia cugina e riprese a guardarmi curiosa – Dai! Dì qualcosa!- mi esortò. Le sorrisi e ripresi a raccontare.

- Rose ha ragione, ed in effetti è vero quello che dice. Proprio per questo, per farmi una sorpresa, Lysander mi ha portato in giro per il nostro paese. Ed è stato… - sospirai, mentre le mie interlocutrici scoppiavano in risatine eccitate.  

- Oooh, che romantico! - Rose mi strinse a sé, facendomi quasi soffocare. Tossicchiai, mentre Diane mi chiedeva se ne esistesse un altro come lui. Scoppiai a ridere - Beh, ha un fratello!

- Si ma… - Marlene mi saltò quasi addosso - vi siete baciati?!

Tutte e tre mi fissarono con attenzione ed io arrossii - Beh... no, non proprio - mormorai, mentre il loro stupore si trasformava in delusione.

- Oh no, perché? - Marlene mi guardò implorante ed io feci spallucce, impacciata.

- Non è colpa nostra; siamo stati interrotti un sacco di volte... - abbassai gli occhi e le sentii sospirare. Per un po’ nessuna di noi parlò.

- Sinceramente, Lily. Lysander ti piace? - disse infine Rose, con tono pratico. La guardai e sorrisi scioccamente.

- Sinceramente, da impazzire. - dissi sicura e tutte scoppiarono nuovamente in gridolini d’entusiasmo. Ripensai nuovamente alla giornata trascorsa, poi a quel pomeriggio. Come avevo potuto mollarlo per andare a parlare con Jack?

Dovevo farmi perdonare.

- Penso che tu debba dirglielo - Rose sorrise ed annuii. Mi alzai di scatto, avvicinandomi all’armadio e prendendo un maglione e un paio di jeans.

- Sì, e devo farlo adesso - indossai gli abiti velocemente, poi il mantello più pesante che possedevo. Le ragazze mi fissavano preoccupate, ma ben decise a non fermarmi, cosa di cui fui grata. Afferrai la mia scopa, spalancai la finestra e mi voltai a guardarle.

- Beh, spero mi copriate... soprattutto tu, Rosie! - lei alzò gli occhi al cielo ed io sorrisi. Inforcai la scopa e volai nel buio della notte.

 

 

Rieccomi! Ecco un altro piccolo (piccolo davvero) capitolo. So che è un po’ corto, ma mi farò perdonare. Conto di pubblicarne un altro oggi stesso o domani!! :)

Cicci 12: Grazie mille! Eh si, finalmente Lily ha tirato fuori il suo vero modo di essere..! ^^ Ci voleva finalmente!

rebby: mandrillone! xD xD xD!!! Comunque non volevo rendere Lily troppo violenta... eheh! xD

dany23: grazie mille :) finalmente Lily si è resa conto che in fondo Jack non è poi così importante... almeno non come ragazzo o come possibile amore. Come amico l'ha ferita troppo, doveva per forza dirgliene 4!! xD Baci!           

 Lily_Luna

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Capitolo 21
*** Non sogno che te ***


Incontriamoci fuori dalla sala comune. Devo parlarti. Ti prego.

 

Era mezzanotte passata e, ormai da un numero indefinito di ore, quelle parole non facevano altro che rimbombami in testa.

Non avevo idea di cosa potesse aver detto o fatto Jack, e la cosa mi spaventava.

Se lui le avesse svelato il proprio piano, se le avesse raccontato del patto che avevamo fatto... Lily non mi avrebbe rivolto mai più la parola. Mai più.

Sapevo che in parte era colpa mia, che l’avevo giudicata senza conoscerla veramente, che mi ero fatto trascinare da Jack. Sapevo di meritare il suo silenzio, ma non ero sicuro di volerlo accettare. Cosa era lei per me?

Era difficile riuscire a marcare un confine tra amicizia e “qualcosa di più”, perché in fondo quella mattina non stavamo forse per baciarci?

Sbuffai - Che palle.

Era difficile concentrarsi su altro, se si aveva la mente fissa su Lily. Sui suoi lunghissimi, meravigliosi capelli rosso scuro, sulla sua pelle chiara, gli occhi castani, luminosi e decisi. E il suo profumo...

- Okay, ora basta - borbottai, scattando a sedere sul mio letto. Ero vestito di tutto punto perché non avevo avuto neppure la forza di fare altro, a parte stare a letto a rimuginare su di lei. Ero pervaso da uno strano senso di euforia, misto a qualcosa di doloroso e difficile da interpretare.

Fissai torvo le punte delle scarpe. Perché mi veniva così difficile ammettere che ero cotto, che ero completamente perso per lei?

E se lei avesse fatto pace con Jack...

Mi alzai dal letto e spinsi rapidamente le tende blu. Magari sì, avevano fatto pace. E magari si erano anche baciati. Merda.

Sentii una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se avessi ingoiato uno Schiopodo Sparacoda vivo e sospirai. Dovevo fare qualcosa. Dovevo dirglielo. Sì, lo avrei fatto.

All’improvviso sentii uno strano suono alla finestra vicina. Mi avvicinai per controllare e quasi inciampai nei miei stessi piedi, quando capii di cosa si trattava.  Spalancai la finestra - Lily? Che ci fai qui?

La ragazza che aveva popolato i miei pensieri fino ad un istante prima stava appollaiata sul mio davanzale, la scopa sotto il braccio. Era scarmigliata e gli occhi le scintillavano per il freddo. Aveva le guance rosse ed un sorriso bellissimo.

- Ti va di fare un giro?

Senza dire nulla mi voltai, afferrai una coperta dal letto di Robbie Bones, che non era ancora rientrato, e gliela tesi - Sì, ma guido io! Prendi questa, non voglio che tu muoia assiderata!

 

*

Io e Lysander eravamo a cavallo della mia scopa ed era meraviglioso. L’aria notturna era gelida, ma in compenso era tutto il resto ad essere magico. La luce pallida della luna illuminava le montagne, il lago e il castello. C’era ancora un po’ di neve che contribuiva a rendere l’atmosfera ancora più surreale. Sorrisi al cielo, felice di trovarmi sospesa a mezz’aria insieme a lui.

Però...

Mi tesi in avanti - Lysander, hai freddo? - domandai esitante, cercando in qualche modo di fare conversazione. Era calato un silenzio imbarazzante. Lui alzò le spalle e scosse la testa - Ho la coperta.

Annuii, anche se non poteva vedermi, disturbata da quel comportamento. Era colpa mia, dopotutto; lo avevo quasi piantato in asso per parlare con Jack! - Ehi... - ci riprovai - davvero, tutto okay?

Lo sentii sospirare - Sì, scusa. Solo...  

Tremai, ma di certo non per il freddo. E se mi avesse detto che non ero poi così importante per lui? E se mi avesse confessato di esserci rimasto male per quel pomeriggio? Se non avesse voluto più parlarmi? In fondo mi aveva risposto in modo così freddo…  - Ah! - i miei pensieri furono interrotti dalla sua brusca sterzata verso destra. Planammo in fretta sulla Torre di Astronomia ed io quasi barcollai quando i miei piedi toccarono terra. Smontammo dalla scopa ed io sospirai - Scusami... - mormorai dispiaciuta. Lui si voltò a guardarmi con una strana espressione  interrogativa - Per cosa?

Arrossii - Per averti mollato così, oggi pomeriggio. Tu avevi organizzato una cosa così bella, mentre io...

- No, aspetta - Lysander posò delicatamente le mani sulle mie spalle ed io tacqui. Lo guardai colpita, senza capire.

- Lily… - esordì, arrossendo appena - non mi devi nessuna scusa. Però... se tu hai deciso di stare con Jack, per favore, dimmelo ora. Questo è il momento giusto, perché non credo di poter aspettare ancora. E... per me è difficile, perché io non ho mai provato quello che... - arrossì ancora e si passò una mano sul viso. Era semplicemente adorabile - Cavolo. Non è esattamente così che vorrei che fosse.

- Che fosse cosa? - trattenni il fiato, ma le mie labbra si tesero in sorriso e lui scosse la testa - Non ridere, insomma, io sto cercando di farti capire quanto tu... quanto tu significhi per me. E se... - sollevai un dito e lo zittii, anche se avrei voluto che lo ripetesse all’infinito - Lysander, dopo tutto quello che abbiamo passato, credi davvero che uno stupido biglietto potesse farmi tornare a pensare a Jack? - dissi, sorridendo - Se questa sera sono venuta a cercarti al freddo e al gelo è perché anche tu per me sei importante! Perché mi piaci… mi piaci tantissimo - aggiunsi arrossendo. Il suo viso si aprì in un enorme, stupendo sorriso. Mi abbracciò, cullandomi dolcemente. Un istante dopo ci stavamo baciando.

Durò a lungo, forse un’eternità. Restammo allacciati sotto la luna  per così tanto tempo da perdere completamente il senso di tutto il resto. Ma che importava?

Ad un certo punto ripensai ad una nostra conversazione, avvenuta qualche settimana prima - Ehi...

- Cosa? - mi chiese lui, staccandosi leggermente da me. Lo fissai per qualche istante, imbambolata, poi mi riscossi mentre lui rideva appena - Ehm, sì. Non te l’ho più chiesto, ma c'è una cosa che mi incuriosisce molto, da quando non mi hai risposto quella volta, qualche settimana fa.

Lui corrugò appena le sopracciglia ed io sorrisi spontaneamente; era adorabile - Di che si tratta?

Gli sorrisi - Tu cosa sogni?

Lui ricordò immediatamente e sorrise - Vuoi la verità? - ed io annuii - Certo.

- Beh, sogno di comprare una meravigliosa scopa da corsa! - disse, lasciandomi basita. Battei le palpebre - Ma tu... cioè, davvero? Beh... - lui scoppiò a ridere - Stavo scherzando.

Alzai gli occhi al cielo, poi lo guardai insistentemente - Sii serio... e non provare a sfuggirmi come quella volta! - dissi minacciosa. Lui scoppiò a ridere, poi mi guardò con intensità – Okay, te lo dico e che tu ci creda o no è la verità.

- Cioè?

I suoi occhi brillarono e lui arrossì appena, lasciandosi sfuggire un sorriso.

- Io non sogno che te.

 

Saaaalllllveee! Ecco un altro chappino (oddio, come l'ho chiamato?! Mah, la pazzia sta prendendo il sopravvento!) e spero proprio vi piaccia: quanto meno ho soddisfatto il vostro desiderio più grande... quindi spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! Ringrazio chi continua ad aggiungermi tra i preferiti... GRAZIE!!!! :)

dany23: grazie mille per i complimenti, mi dispiace di non aver potuto pubblicare ieri ma all'improvviso è sopraggiunto un impegno e non ho potuto mettere questo capitolo... Scusa!!! Comunque penso che questo capitolo ti soddisferà! Fammi sapere... ciauuuuuuuu!!! Baci ^^

                                                                                                            Lily_Luna

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Capitolo 22
*** Paure ***


Improvvisamente mi accorsi di quanto fosse cambiata la mia vita, adesso che la condividevo con qualcuno che non era un’amica o un parente.  

Erano passati due mesi dalla notte del mio compleanno e il tempo sembrava essersi in qualche modo dilatato. Mi sembrava di stare con Lysander da molto più tempo, di aver instaurato con lui una sintonia che non avevo provato con nessuno prima.

Ogni mattina mi svegliavo energica e allegra, con l’immagine dei suoi occhi nocciola danzanti. Ero felice.

Nonostante tutto, erano pur sempre i primi giorni di Aprile e il tempo per stare insieme scarseggiava. I G.U.F.O. erano paurosamente vicini e adesso non avevo scuse; dovevo concentrarmi e prepararmi per bene, inoltre i colloqui di orientamento erano vicini e dovevo seriamente “considerare le mie opzioni”, come diceva Rose.

E poi, in più, c’erano gli allenamenti di Quidditch. La settimana dopo Pasqua avremmo giocato l’ultima partita dell’anno proprio contro Corvonero... e non potevamo certo farci trovare impreparati per la finale! La Coppa doveva essere nostra!

Proprio a causa dei miei impegni folli, io e Lysander ci incrociavamo brevemente nei corridoi e più raramente in Sala Grande. Per recuperare, quindi, cercavamo di trascorrere i nostri pomeriggi, compatibilmente con i miei odiati impegni scolastici, fuori dalle mura del castello, passeggiando per il parco, o la sera, guardando le stelle sulla torre di Astronomia. Per noi in fondo era un posto speciale.

 

- Quindi quello sarebbe Giove?

- Mi prendi in giro, lo so. Quello è Marte! Ma non eri un asso in tutte le materie? - lo canzonai io una sera, mentre, con la scusa di un ripasso intensivo, alternavamo sguardi alla volta celeste a baci decisamente più interessanti.

- Mmh... secondo me ti sbagli...

- Che testa dura! - esclamai, mentre sorrideva tra i miei capelli - Sì, però...

- Però..? - gli feci eco io, confusa. Lui mi strizzò l’occhio - Nonostante tutto tu sei qui con me... - mormorò malizioso ed io scossi la testa, alzando gli occhi al cielo.

- Uhm, mi sa che hai ragione; che ci faccio qui? Insomma, dovrei trovare qualcuno di più intelligente... più bello magari? Al mio livello, ecco. - suggerii scherzosamente, mulinando i capelli per aria, mentre lui mi scoccava uno sguardo torvo

- Veramente simpatica! Davvero. Beh, ci sarebbe sempre Scorpius Malfoy- pronunciò il nome del nostro compagno con un certo risentimento che mi sorprese - quello praticamente non vede l’ora di stare con te. Se lo vedo ancora girarti intorno, come minimo gli spacco la faccia…

Mi voltai a guardarlo, leggermente perplessa - Ma dai! - eppure la sua espressione era piuttosto seria - Non ti facevo così esagerato. Insomma, finora Malfoy non ha mai superato il limite... - non volevo difendere Malfoy, ma qualcosa nell’atteggiamento di Lysander mi infastidiva. Lui scosse la testa - Non ancora... - sbuffò. Ed io mi alzai in piedi - E comunque potrebbe anche essere normale; in fondo non sa che noi stiamo insieme. Non mi ha mai vista con te. Nessuno ci ha mai visto insieme! - sbottai, voltandomi a fissare il panorama con impazienza. Non volevo vedere la sua espressione, eppure sapevo di aver dato voce ad una fastidiosa sensazione che provavo da un po’.  

Da quando ci eravamo messi insieme nessuno, a parte Rose, Diane, Marlene e Al, era venuto a sapere di noi. Inizialmente non ci avevo fatto caso, presa com’ero da noi due e da tutti i miei impegni; eppure man mano che il tempo passava, la sensazione di incertezza si faceva più insistente. Perché quell’atteggiamento? Era troppo strano, persino per Lysander.

Sospirai, leggermente delusa. Mi faceva sentire quasi poco importante.  

 

Lysander si alzò in piedi - Lily... - iniziò, ma io lo interruppi con impazienza - Senti Lysander, io sto benissimo con te. Davvero. Però certe volte tu...

- Io?

- Sul serio, è quasi come se tu ti vergognassi di me! Lo so, ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi e capisco che per te può sembrare sciocco, ma io... oh, vorrei solo poter passeggiare per i corridoi con te, scambiare un bacio e un sorriso anche al cambio delle lezioni... fare quello che fanno le altre coppie! - aggiunsi stancamente.

Lui sospirò appena, sul viso una strana espressione triste - Lo so, lo capisco... solo che...

- Cosa?!

- Il problema non sei tu - iniziò lui - è solo... che per adesso credo sia meglio così. Solo per un po’.  Per favore... - sussurrò, guardandomi negli occhi. Non riuscivo a capire cosa volesse dire. Sapevo solo che quell’atteggiamento schivo ed evasivo era ormai una consuetudine. Sospirai ancora e annuii - Sì, va bene... - mormorai senza guardarlo.

Eppure ero davvero stanca di non poter stare con lui quando volevo, stanca di vivere un rapporto a metà. Che non fossi poi così importante per lui?

Mi alzai di scatto - Si è fatto tardi, devo tornare in Dormitorio - bofonchiai - Buonanotte - senza guardarlo afferrai le mie cose e mi precipitai giù per le scale, odiando quel fastidioso pizzicore agli angoli degli occhi.

 

*

 

Erano passati due mesi da quella notte sulla Torre, quando ci eravamo baciati per la prima volta.

Ma ero felice solo per metà.

Soffrivo senza poter abbracciare Lily davanti a tutti, soffrivo quando vedevo Scorpius avvicinarsi a lei per fare il cascamorto. E odiavo ogni singolo istante di quelle discussioni idiote, durante le quali dovevo negarle l’unica cosa che avrei voluto fare anche io.

Ero un codardo. Un enorme stronzo codardo.

Sapevo di dover dire la verità a Lily, prima che potesse farlo Jack. In qualche modo lui sospettava, ne ero sicuro, e non volevo che rovinasse tutto. Lei mi avrebbe odiato.

Quindi l’unica soluzione, almeno per adesso, era quella di far finta di nulla e stare lontani dagli altri. Ma a quale prezzo? Lily era stanca di quella situazione e in fondo lo ero anche io.

Dovevo risolverla, ma quando? Come? Ero tremendamente confuso; combattuto tra ciò che era giusto e sbagliato. Morivo dalla voglia di dirle che mi ero innamorato di lei e di raccontarle l’enorme casino in cui mi ero cacciato. Volevo che lei sapesse quanto ero idiota e che potesse scegliere se stare con me o meno.

Questo, almeno, era quello che mi ripetevo ogni mattina. Ma poi, guardandola negli occhi, non avevo mai il coraggio di farlo. Non volevo ferirla e non volevo che finisse così.

Ma sapevo che presto la situazione sarebbe cambiata.

 

 

Ciao cari! Dunque, spero la lettura sia stata di vostro gradimento... e ringrazio chi mi ha aggiunto tra i preferiti, e chi ha recensito lo scorso capitolo!

Cicci 12: Lys è stato davvero tenerissimo ma, come vedi, la tua  sensazione potrebbe essere fondata! kisses

Dany23: Nuuuu non voglio che una mia lettrice muoia!!! Ci voleva per forza quel pizzico di romanticismo, sti due prima o poi dovevano confessarsi! xD Baci!

SaCh_La PottermaniacaXD: Ehilà! Grazie mille per i complimenti! In effetti, tanto tempo fa, avevo creato questa fic per Lily e per Jack, ma poi ho cambiato idea... Lysander è decisamente meglio! Eheheh vedrai.  Jack è destinato a fare la parte dello str**** ! Ciau! Spero continuerai a seguire la mia fic :)

rebby: xD!!! Finalmente sto benedetto bacio eh? Buone vacanze, di certo troverai novità! baci

Cassy2: Grazie, sono molto contenta che ti piaccia! :) Lysander in effetti mi è venuto abbastanza bene ahahah! Comunque,  spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, a presto! ^^

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Capitolo 23
*** La Partita ***


Un leggero venticello primaverile scompigliava gli incredibili capelli rossi di Lily. Danzavano ipnotici davanti al suo volto, sul quale aleggiava un’espressione di educata curiosità.

- Devi dirmi qualcosa?- chiese lei con un sorriso, anticipando le mie mosse. La guardai imbarazzato - Sì. Beh, c’è una cosa che devi sapere. E me ne vergogno tantissimo. Tempo fa ho fatto un patto con Jack, e... - ma lei mi interruppe e sorrise - Lo so già. So tutto.

Battei le palpebre - Cosa? E non... non sei arrabbiata? Ho fatto una cosa orribile - balbettai, mentre lei mi si avvicinava. Mi abbracciò dolcemente - Non importa. Hai sbagliato è vero, ma ti ho già perdonato - sussurrò dolcemente contro il mio petto. I battiti del mio cuore accelerarono ed io mi lasciai andare ad un sorriso autenticamente felice. A lei non importava! Il peso della colpa, enorme, che gravava sul mio petto scomparve lentamente, mentre la guardavo negli occhi. Lily sorrise.

- Anche io ho una cosa da dirti … - sussurrò lei - Lysander, io ti...

 

-Lysander! - il viso di Lily svanì nel nulla ed io mi ritrovai al buio, stordito. Battei le palpebre un paio di volte e la voce di Lorcan si inserì con urgenza - Lysander, sveglia. C’è la partita ed è tardi! - non poteva essere…

Rotolai a faccia in giù - Nooo... - mugugnai contro il cuscino. Era solo uno stupido sogno. Lei non sapeva ancora nulla ed io ero il solito idiota di sempre, incapace come sempre. Il terribile senso di colpa, annidato nel mio petto, sempre più forte.

- Io scendo al campo, muoviti - annunciò Lorcan, prima di uscire dalla porta del Dormitorio. Borbottai parole incomprensibili, prima di sollevarmi a sedere - La partita, cavoli! - sbottai, prima di correre in bagno.

Quella mattina si sarebbe tenuta la finale della Coppa del Quidditch; Grifondoro contro Corvonero. Avrebbe giocato lei, e allo stesso tempo ci sarebbero stati i miei compagni in campo;  non potevo perdermela.

Mi preparai in fretta furia, senza far caso a ciò che indossavo, inciampando almeno trenta volte sulle malefiche scarpe di Lorcan. Ma quante ne aveva?!

In pochi minuti, però, fui pronto. Attraversai la Sala Comune già vuota e mi precipitai giù per le scale del castello.

Ero maledettamente nervoso e non riuscivo a capire perché. Impossibile si trattasse della partita; era piuttosto come se ci fosse qualcosa che non quadrava. Avevo un brutto presentimento. Che avesse a che fare col mio sogno? Dovevo muovermi, se non volevo che si trasformasse in un vero incubo.

Dovevo risolvere la questione una volta per tutte.

Tenendomi un fianco pulsante, mi ritrovai ad attraversare l’ingresso bordato di blu e bronzo del campo di Quidditch. Trassi qualche respiro profondo, e mi apprestai a salire le scale di legno che portavano alla tifoseria Corvonero. Avevo preso una decisione.

Alla fine della partita le avrei detto tutta la verità.

 

*

 

- Bene ragazzi; sappiamo già di essere i migliori, non c’è bisogno che ve lo ricordi. Questa partita possiamo vincerla facilmente, basta un pizzico d’impegno. Giochiamo come abbiamo sempre fatto e i Corvonero saranno spacciati.

Ero seduta su una panca dello spogliatoio, Hugo accanto a me stringeva la sua mazza da battitore, mentre McLaggen continuava il suo discorso di incitamento. Fortunatamente, nonostante i modi di fare non proprio signorili, era un bravo giocatore ed un ottimo Capitano... solo che certe volte i suoi discorsetti si trasformavano in veri e propri sermoni. Di fronte a me Joseph Baston, Cacciatore insieme a Roxanne e Mike Jordan, sbuffò - Lucas credo sia ora di andare… li senti lì fuori come urlano?

Ed era vero; era la finale e tutta la scuola era venuta a vederci. Fui attraversata da un’ondata di panico misto ad eccitazione, mentre Lucas annuiva - Ragazzi si scende in campo! Andiamo a prenderci quella Coppa! - ringhiò quasi, tra le nostre esclamazioni. Senza pensarci troppo mi legai i capelli e seguii il resto della squadra fuori.

Lo stadio era pieno di gente che sventolava i colori di Grifondoro o Corvonero. Le urla del pubblico si fecero più intense non appena mettemmo piede in campo insieme ai nostri avversari. Deglutii e inspirai profondamente. Non ero poi così preoccupata, anzi a dirla tutta non vedevo l’ora di inforcare la scopa, eppure avvertivo una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa di brutto. Scossi la testa e cercai i concentrarmi. Il boccino doveva essere mio.

- Squadre schieratevi. Capitani, stringetevi la mano – disse Madama Bumb, controllando l’orologio, mentre i due cercavano di fratturarsi le mani vicendevolmente. La professoressa portò il fischietto alla bocca.

Inforcai la scopa, come il resto dei miei compagni, e rimasi in attesa del fischio d’inizio. In quell’istante ripensai a Lysander. Era una costante per me, non avevo mai smesso di farlo. Nonostante qualche piccolo problema, sapevo che il mio sentimento per lui stava crescendo a dismisura. Era forse... amore?

La professoressa fischiò, dando il via alla partita ed io scalciai il terreno con forza esagerata. Non c’era tempo da perdere; sapevo che il ritmo sarebbe stato serrato fin da subito.

Come immaginavo Leah Davies, cercatrice dei Corvonero, prese a tallonarmi, seguendo ogni mio movimento. Eppure del Boccino d’Oro non c’era ancora traccia.

Baston, Roxanne e Mike segnarono più volte, ma lo scarto di punti tra le due squadre non era poi così differente; anche i Cacciatori di Corvonero erano in gamba. Per una buona mezz’ora la partita continuò. Stavamo conducendo noi, ma i punti di differenza erano dieci. Troppo pochi. La folla esultava e gridava, intravidi Lysander fissare il campo con serietà e concentrazione, e dalla parte opposta Marlene e Diane che eseguivano vere e proprie coreografie da cheerleaders. Merlino, dovevano essere impazzite!

Poi improvvisamente lo vidi. Una microscopica macchia dorata svolazzante. Era appena sopra gli anelli di Corvonero. Sterzai bruscamente in quella direzione ed accelerai. La Davies era attaccata a me, braccio contro braccio. La vidi scoccarmi un’occhiata velenosa e spingermi, tentando di disarcionarmi - Brutta str...

Un violento Bolide urtò contro la sua scopa, facendola frenare per evitare di cadere. Con una risata ringraziai mentalmente Hugo e allungai la mano…

- E Lily Potter cattura il Boccino d’Oro! La squadra di Grifondoro vince la Coppa delle Case! -  Adrian Sloper, commentatore delle partite, esultò con noi.

Io lanciai il pugno in aria - Sì!!! - atterrai malamente sul manto erboso, mentre i miei compagni di squadra mi circondavano, abbracciandomi e sollevandomi in alto.

La Preside McGranitt diede la lucida Coppa del Quidditch a Lucas che, dopo averla baciata, la passò ad ognuno di noi. Era meraviglioso! Papà, mamma e James sarebbero stati così fieri…

Festeggiammo a lungo, finché non si decise di far proseguire il resto della festa in Sala Comune; la folla cominciò a diradarsi e mentre cercavo di individuare Lysander, una mano si posò sulla mia spalla. Con un sorriso enorme mi voltai, convinta di trovare il mio ragazzo...

- Oh - fissai il ragazzo davanti a me, confusa sebbene ancora felice - ciao Scorpius - dissi debolmente, mentre lui mi sorrideva.

- Beh, complimenti Lily! Bella partita. Tu poi... sei stata grande! – disse lui, strizzandomi l’occhio. Io sorrisi - Grazie, davvero. Adesso scusami, Scorpius, ma devo cercare... - cercai di svicolare nel tentativo di trovare Lysander, ma ancora una volta Malfoy mi trattenne - Aspetta Lily. C’è una cosa che vorrei darti. Insomma, so che è strano, ma è dal tuo compleanno che devo farlo e non sono riuscito più a trovare la giusta occasione. E non voglio più aspettare - aggiunse più seriamente. Lo guardai senza capire.

- Cosa intendi con... - non riuscii a terminare la frase. Un attimo prima eravamo ad una certa distanza, un attimo dopo lui mi aveva attirato a sé, le sue labbra sulle mie.  Ci misi un paio di secondi a realizzare, poi lo spinsi via con forza, una mano sulle labbra. Arrossii violentemente - Ma che... - Lo aveva fatto davvero? Non potevo crederci.

Attorno a noi le poche persone rimaste erano ammutolite. La maggior parte degli studenti ci fissava con bramosia. Rose, Marlene e Diane avevano semplicemente la bocca spalancata per l’orrore.

- Ma sei impazzito? - sbottai, semplicemente shockata. Non me lo aspettavo, non credevo... insomma, avevo capito di piacergli, ma di certo non mi aspettavo che mi baciasse senza neppure chiedere il permesso. Che rabbia.

- Come ti viene in mente di... - iniziai, mentre lui apriva la bocca per dire qualcosa. Ma non seppi mai cosa volesse dirmi; all’improvviso qualcuno mi urtò e gli diede un pugno sullo stomaco.

- Cosa credevi di fare con la mia ragazza?

 

 

Buon pomeriggiooooo!!!! ^^ Come state? E buon inizio di settembre a tutti! Oggi, finalmente, pubblico un altro capitolo.

Però vi prego non uccidetemi!!! Insomma, nonostante i vari problemi vi posso assicurare che questa storia sarà a lieto fine, anche perché non mi piacciono i finali tristi ._.

Grazie a chi legge, a chi mi aggiunge tra i preferiti :):):) e a chi recensisce, naturalmente!

Cicci 12: In questo, ma soprattutto nel prossimo, scoprirai le risposte alle tue due domande... spero proprio il capitolo ti sia piaciuto... baci! ^^

SaCh_LaPottermaniacaXD:  Sisisi, Jack è un vero egoista, su questo non ci piove, povero Lys... lui e Lily ne vedranno delle belle! Baci!

TemariCross: Sono contenta che, anche se non hai recensito, la storia ti sia piaciuta! Siii... sono tenerissimi!

piccola_puffola: Ehilà! No, Jack e Lily sono assolutamente da escludere, tranquilla... xD Sono molto contenta che tu l'abbia aggiunta tra i preferiti! Grazie :)

dany 23: Si si, sempre in mezzo, vedrai muhahahahaha!!! Mi fa piacere sapere che non morirai, l'importante è che ora tu non uccida me! xD Ciaooo

                                                                                                                    Lily_Luna

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Capitolo 24
*** Verità ***


 

Lysander si era frapposto tra me e Scorpius con i pugni serrati e uno sguardo davvero infuriato. Il cuore iniziò a battermi più forte, mentre cercavo di ricacciare un sentimento di imbarazzo misto a qualcosa di simile alla colpa, anche se non avevo fatto nulla di male.

Nonostante tutto, ero ben decisa ad impedire che la cosa degenerasse. Non volevo certo che Lysander finisse in punizione per una stupidaggine che non contava. Mi sporsi oltre la sua spalla - Ehi, Lys... - ma venni interrotta, stavolta da qualcuno che non c’entrava proprio nulla.

- La TUA ragazza? Ma davvero? - tutti ci voltammo a guardare Jack, che si fece avanti superando un paio di ragazze di terzo, che fissavano tutto con avido interesse. Scoccai uno sguardo infastidito al nuovo arrivato; ma cosa voleva?

Lysander si irrigidì e si voltò a fronteggiarlo - Sì, la mia ragazza - disse semplicemente, quasi con stanchezza. Le sopracciglia di Jack si sollevarono con incredulità, mentre una piccolissima parte di me notava che Malfoy, rapidamente, se la stava svignando alla chetichella. Non lo facevo così codardo.

Tuttavia quello che aveva fatto il Serpeverde era stato momentaneamente dimenticato, sostituito da quello che stava succedendo tra Lysander e Jack. Appunto; che stava succedendo?

- Jack, che cavolo vuoi? - sbottai - Perché non ci molli e te ne torni in Sala Comune con la tua ragazza? - indicai con un brusco gesto Claire, che lo aveva raggiunto un istante prima. Questa arrossì, ma non disse nulla.

Dal canto suo, Jack quasi mi ignorò. Scuoteva la testa all’indirizzo di Lysander - Non posso crederci, sul serio. Lo sapevo, me lo immaginavo, eppure... beh, complimenti Lysander, veramente complimenti! - e iniziò a battere le mani. Il suono aspro si propagò nel vuoto.

Confusa, mi voltai verso il mio ragazzo e solo allora mi accorsi della sua espressione triste - Ma che succede? Lascialo perdere, non capisco perché... - iniziai, vagamente agitata, ma lui sollevò una mano e scosse la testa. Tacqui.

Un tuono echeggiò all’improvviso, mentre piccole goccioline fredde cominciavano a cadere dal cielo. Rabbrividii e mi portai davanti a Lysander, come per nasconderlo alla vista degli altri - Sul serio, perché non entriamo? Qui fa freddo e potremmo parlare di tutto questo...

- Non credo proprio Lily - si intromise Jack con risolutezza, guardando il mio ragazzo con occhi di ghiaccio - Da quanto state insieme?

- Due mesi - rispose Lysander, asciutto. Poi finalmente mi fissò negli occhi, forse per la prima volta da quando era cominciato quel casino - Lily forse è meglio se entri, ti stai bagnando e ti prenderai un malanno come minimo. Anche tu Claire… - disse poi all’indirizzo della mia ex-amica. Tuttavia non ebbi neppure il tempo di voltarmi a guardarla o di chiedere perché; ancora una volta Jack si era intromesso, stavolta con rabbia - Adesso capisco! Ecco perché tu - disse, puntandomi un dito contro - mi hai rifiutato. Ti sei fatta incantare da lui; non è forse vero? - sbottò. Vidi Claire spalancare gli occhi e arrossire, sul viso un’espressione confusa e ferita... e nonostante la rabbia e tutto quello che era successo tra noi, mi dispiacque per lei. Scossi la testa.

- Non provarci neppure, Jack, non trattarmi da stupida! Ma cosa credevi, che dopo tutto quello che hai detto quella sera, sarei potuta cadere ai tuoi piedi come una sciocca?! - incrociai le braccia, mentre lui indicava Lysander - Oh, ma certo! Mentre quello che combina San Lysander Scamander è perdonabile! Vero?!

- Ma che cavolo dici?! Sei solo un manipolatore bugiardo...

- Io sarei il manipolatore?! Apri gli occhi Lily, guarda il tuo ragazzo!

Scossi la testa - Non ho intenzione di ascoltare le tue malignità... - ma Lysander mi interruppe, nella voce rabbia e frustrazione - Lascia fuori Lily da questo discorso Jack. E parla con me.

- Non ce n’è bisogno, guarda. Andiamo - mi voltai verso Lysander, tendendogli la mano - Ne ho abbastanza di Jack Thomas.

- Ne hai abbastanza di me? - mi fece eco quest’ultimo - È vero, hai ragione, spesso dico cazzate. Ma non credi che io possa dire la verità, per una volta? Lo sai perché ti ha invitato al Ballo, eh? Te lo sei mai chiesto? - chiese, mentre Lysander si irrigidiva - Taci, Jack! Non una parola!

Ma Jack era implacabile - Ti ha mai parlato di certi Europei di Quidditch? Dei biglietti che io gli dovevo?! - incalzò, ed io stranamente, stupidamente forse, abboccai.

- Che diamine stai blaterando? - confusa, mi voltai a guardarlo;  la gioia della vittoria, la felicità di avere il mio ragazzo accanto, sembravano lontanissime.

Lysander scosse la testa - Non è... è una storia complicata... - mormorò e Jack sorrise - Oh, Lysander... non ci credo, non gliel’hai detto?

- Detto cosa?!

- Adesso capisco perché non vi ho mai visti insieme... non volevi destare sospetti!

- Taci Jack!

Spostavo lo sguardo da uno all’altro, completamente nel pallone. I due erano troppo presi a guardarsi male per accorgersene, così mi misi in mezzo - Ora basta! - esclamai con decisione - Jack, cosa stai blaterando? - gli scoccai un’occhiataccia, ben conscia del fatto che, finché non gli avessi permesso di parlare, avrebbe continuato ad intromettersi con le sue frecciatine. Lui rise e sfidò Lysander con lo sguardo.

- Mi dispiace Lily; io sarò anche uno stronzo, ma mai quanto il tuo ragazzo. Non hai avuto il coraggio di dirglielo vero? - aggiunse, rivolto a lui - Sapevi che non ti avrebbe più rivolto la parola...

- Jack ti avverto - sbottò Lysander avvicinandosi pericolosamente a lui - non sono affari tuoi, non un’altra parola.

- Ti sbagli caro amico, sono affari miei e come. Ma soprattutto sono affari della tua ragazza! Lily... - Jack si era voltato verso di me, lo sguardo leggermente sarcastico - Sai che il tuo amato Lysander ha un segretuccio che non ti ha mai confessato? Mi pare evidente che non ti ami poi così tanto… - aggiunse malignamente, mentre io lo fissavo disorientata - Eh?

- Lysander ha fatto un patto con me. Ah, sta zitto, Scamander! Ormai è fatta - urlò poi all’indirizzo di Lysander, che gridava parole incomprensibili a pochi centimetri dal suo volto. Jack fece un passo indietro e mi inchiodò col suo sguardo - Gli ho chiesto di uscire con te e controllare che nessuno ci provasse con te mentre io me la spassavo con Claire. Ovviamente c’era anche un compenso; un bel biglietto per gli Europei di Quidditch. In tribuna d’onore naturalmente, in mezzo a tutti gli stronzi, falsi, ipocriti… come te. – disse poi, rivolgendosi a lui.

A quel punto Lysander abbassò il capo, sconfitto. Si voltò verso di me, fissandomi disperato - Lily...

Istintivamente feci un passo indietro, scuotendo la testa. Non poteva essere. Lysander, il mio Lysander; il ragazzo con i grandi occhi nocciola e la risata fragorosa. Quello bello e buffo… lo stesso di cui io mi ero innamorata...

Battei le palpebre; mi sentivo intorpidita - Non ci credo. No. Sei solo un bugiardo, Jack...

- Non ci credi, vero? Lo capisco, perché io dovrei dirti la verità? Forse è meglio chiederlo al tuo sincero fidanzato. Dopotutto lui non ti venderebbe mai per uno stupido biglietto; lui non è un manipolatore bugiardo come me. - la voce di Jack era un sussurro maligno. Lo fissai con disgusto - Non ti crederò mai! Lysander è migliore di così, lui... - balbettai incoerentemente, tornando a fissare il mio ragazzo. Speravo smentisse, speravo dicesse qualcosa. Qualsiasi cosa...

Ma Lysander chiuse gli occhi e scosse la testa

Mi lasciai sfuggire un verso di sorpresa - Dì qualcosa, Lysander. Digli che non è... - mi tremò la voce e preferii tapparmi la bocca che continuare a parlare. La pioggia scrosciava, il suo battere amplificato dal silenzio innaturale che si era creato attorno a noi. Claire, con gli occhi pieni di lacrime era scappata via. Eravamo rimasti solo noi tre. Jack, Lysander e me.

Lysander aprì gli occhi e mi fissò con espressione triste - È più complicato di così... - iniziò, ma io lo interruppi, arrabbiata, delusa e piena di vergogna - La verità! Dimmi solo la verità! - sbottai, stringendo i pugni. Lui abbassò ancora una volta lo sguardo, cercando forse il coraggio. Quando li sollevò nuovamente, erano innaturalmente lucidi. Belli come sempre, forse anche di più. Contrassi il viso, cercando di non piangere.

- È vero. Mi dispiace... mi dispiace Lily... - ma io non lo ascoltavo più, scossi la testa, come se una parte di me non potesse ancora crederci. Non poteva aver fatto una cosa così idiota. Così meschina.

Ero stordita, spezzata. Abbassai lo sguardo, cercando di ragionare ma no, non potevo, non ci riuscivo. Respiravo affannosamente.

Poi all’improvviso sentii la voce falsamente solenne di Jack - Finalmente la verità trionfa!

Fu un momento. Un istante dopo lo stavo schiaffeggiando. Lo vidi guardarmi con stupore, come se non si aspettasse quel gesto da me.

- Mi fai schifo! - gli urlai contro - Ti piace veramente crogiolarti nelle sofferenze altrui? Sei un essere disgustoso e non ho più voglia di vederti ancora davanti ai miei occhi! - gli diedi un’ultima spinta e mi voltai verso Lysander.

E la rabbia si spense.

Non volevo neppure guardarlo, non ci riuscivo. Iniziai a piangere, mentre lui si avvicinava - Lily, lascia che ti spieghi, non è così semplice come la dipinge lui, è...

- No - sollevai una mano - non voglio ascoltarti. È vero, Jack è un bugiardo e manipolatore... e tu sei esattamente come lui. Stammi lontano - mi voltai, scappando fuori dal campo. Cercando di allontanarmi sempre di più da quel ragazzo che credevo così speciale.

 

*

 

Era tutta colpa mia. Avevo fatto accadere l’irreparabile.

La mia Lily, l’unica ragazza di cui mi ero innamorato per davvero. Ma cosa avevo nel cervello? Perché non gliene avevo parlato prima?

Correvo.

Correvo sotto la pioggia, scivolando su pozzanghere fangose, aggrappandomi con forza al pensiero di un suo sorriso.

- Lily! - gridai, scorgendo una figura vestita di rosso correre verso la foresta. Accelerai, cercando di fermarla. Era fradicia da capo a piedi e indossava ancora la leggera divisa di Quidditch. Afferrai un lembo del suo mantello, cercando di fermarla - Lily, per favore...

Lei si voltò, il viso contratto in una smorfia di dolore e gli occhi pieni di lacrime. Mi si strinse il cuore - Ti ho detto di starmi alla larga!

- Lo so, ma è importante... per favore, ascoltami, io... - tentai di dire, ma lei mosse un passo indietro - No! Non voglio ascoltarti, non sono obbligata a farlo.

- Ti prego… - ma lei mi zittì voltandosi. Le sue spalle tremavano - Lysander, penso tu abbia visto abbastanza. So che non te ne frega nulla, ma almeno, per favore lasciami andare. Vattene - mormorò lentamente ed io la lasciai andare. Si allontanò immediatamente, lasciandomi solo.

E forse era da stupidi, da ragazzini sciocchi, ma sentii le lacrime pungermi gli occhi... e non riuscii a fermarle. Era finita.

Come avevo potuto? Odiavo me stesso, per non aver avuto il coraggio di fare qualcosa prima e allo stesso tempo odiavo Jack.  

Respirai forte l’aria intrisa di pioggia. L’odore di terra ed erba bagnata mi entrò nelle narici ma, invece di calmarmi, ebbe l’effetto di caricarmi. Mi voltai e cominciai a correre verso il castello.

Entrato dentro, lo vidi; era ancora nella sala d’ingresso, davanti alla scalinata che conduceva ai piani superiori. Senza pensare mi diressi verso di lui, correndo.

Lui si voltò e fece per dirmi qualcosa, ma il mio pugno fu più veloce. Lo centrai in viso.

Ne avevo abbastanza.

 

 

Ciao! Sono tornata! Dunque spero tanto non mi linciate! Lo sapete anche voi che un po’ di movimento ci vuole! Graziegraziegrazie a che continua ad aggiungermi tra i preferiti! :)

rebby: Beh, si quanto meno è uscito allo scoperto! Ci voleva il bacio di Scorpius eh!

dany23: beh si dai, prima o poi quasta fic finirà...! Comunque, anche questa volta prometti di non uccidermi? Vedrai quanto Malfoy c'è nel sangue di Scorpius ( poco coraggioso il ragazzo.... xD) Anche io me l'immagino che rotola per colpa delle scarpe! Poveretto, ma suo fratello è terribilmente disordinato...

SaCh_LaPottermaniacaXD: certo certo era Lysander, beh come minimo ci voleva quella reazione! Eccoti accontentata! Spero il capitolo ti sia piaciuto! Ciauuuu

Lily_Luna

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Capitolo 25
*** Pioggia ***


Correvo sotto la pioggia ormai da un bel pezzo.

Non avevo idea di dove stessi andando e non me ne importava molto, a dire il vero. Volevo solo allontanarmi il più possibile dai due ragazzi che mi avevano fatto soffrire così tanto. Le lacrime non accennavano a fermarsi, così come la pioggia, e mi annebbiavano la vista.

Come potevo essere stata così ingenua? Ero caduta in un tranello, una specie di gioco tra due ragazzi abituati a non far caso ai sentimenti degli altri. Da Jack avrei anche potuto aspettarmelo.

Ma da Lysander...

Rallentai; avevo il fiatone - Oh Lysander... - non riuscivo ad associare la sua espressione aperta, apparentemente priva di segreti a quello che era successo. Come era riuscito a nascondermi la verità così bene? E come avevo potuto essere così sciocca da non capire quello che stava succedendo proprio sotto al mio naso?

Non capivo, non riuscivo proprio a capire come si potesse essere così cinici e meschini.

Mi sedetti su una roccia nei pressi del lago, scossa dai singhiozzi. Quanto odiavo piangere! Eppure ormai sembrava fossi destinata a dispiacermi per colpa di qualcun altro.

Chinai la testa, poggiandola sulle ginocchia. Che cosa orrenda.

E poi all’improvviso ricordai la mattina in cui lui mi aveva invitato al Ballo. Era successo lì, sulla riva del lago. Adesso capivo perché non volesse invitarmi, perché fosse così schivo e incerto.

Non gliene importava nulla.

E chissà, magari era cambiato soltanto su ordini di Jack, e poi si era reso conto di potersi divertire un po’ con una ragazza. Cosa potevo saperne? Per quel che valeva, ai miei occhi lui era soltanto una marionetta nelle mani di Jack. Probabilmente ne aveva tratto il maggior vantaggio possibile, tutto qui.  

Ed io ci ero cascata… no, peggio; mi ero innamorata.

 

*

  

- Signor Scamander, spero si renda conto della gravità della situazione. Questo ovviamente - disse la Preside, voltandosi verso il mio ex amico - vale anche per lei, signor Thomas. Non ammettiamo risse in questa scuola e voi dovreste saperlo bene. Fare a botte... cosa vi è saltato in mente?

Parole.

- Naturalmente sarete entrambi in punizione per tutti i sabati del prossimo mese. Sono molto delusa; un comportamento del genere non è da voi e vi inviterei a chiarire il malinteso, per quanto possibile. Mi auguro - aggiunse poi - non si tratti della Coppa del Quidditch. Sarebbe davvero...

Parole vane, inutili. Parole che per me non significavano nulla. Non riuscivo ad ascoltarle, non ero davvero lì, nell’Ufficio della Preside.

Pressai con forza il fazzoletto sul mio labbro sanguinante, mentre il dolore all’occhio destro aumentava in modo impressionante.

- Credo siate amici, potreste...

Amici?

Non più, ormai. Lo credevo anche io, ma adesso...

Sospirai piano e guardai oltre la finestra; la pioggia fitta aveva ridotto moltissimo la visibilità ed io ero preoccupato. Dov’era Lily? L’avevo lasciata andare, proprio come mi aveva chiesto, ma non ero sicuro di aver fatto bene. Chissà se era tornata in Sala Comune?

“È vero, Jack è un bugiardo e manipolatore... e tu sei esattamente come lui. Stammi lontano.”

Il dolore e la vergogna per quello che avevo fatto mi travolsero di nuovo. Non mi sentivo semplicemente in colpa... era molto peggio. Avevo sbagliato tutto, avevo preso decisioni completamente insensate e adesso...

Meritavo la punizione della Preside McGranitt, meritavo il labbro spaccato e meritavo di starci così male. Ma Lily no. Lei meritava di meglio. Meritava che le dicessi la verità nel modo giusto, che le spiegassi quanto le cose fossero cambiate...

E invece...

- ... trenta punti in meno per le vostre Case. Mi auguro che in futuro affrontiate le cose con maturità.

- Ma Professoressa! Lui ha attaccato me. Io non c’entro nulla!

- Silenzio Thomas. In punizione entrambi. Vi farò sapere presto in cosa consisterà - replicò la preside, in tono definitivo, mentre lui continuava nei suoi patetici tentativi di rabbonirla. Idiota.  

- Scamander vai per primo - la Preside mi congedò, ed io chinai la testa, prima di uscire fuori dal suo ufficio. Ignorai le fitte di dolore al labbro e all’occhio e rinunciai ad andare in Infermeria. Non era per quello che stavo così male.

Cominciai a camminare in direzione della torre di Corvonero.

Nonostante volessi farlo, sapevo che era inutile andare cercare Lily; avrei solo peggiorato la situazione.

Sarebbe mai riuscita a perdonarmi?

 

Salveee! Innanzi tutto scusate per il ritardo, la mia ispirazione è andata un po’ a passeggio in questi giorni! Chiedo scusa, magari questo capitolo non era il massimo. Prometto che andrà meglio! Grazie davvero a chi continua a leggere e ad aggiungermi tra i preferiti! ^^

luxu2: Si si Jack è un vero stronz... Tranquilla le cose si sistemeranno un po’ più avanti! Baci!
TemariCross: ahahahah! Jack è da linciaggio in effetti! ahahah! Spero continuerai a seguire la fic! Ciau
dany23: Povero Scorpius, l'ho dipinto come suo padre! Poveraccio... Beh, come ho detto, in qualche modo la questione si risolverà tra Lily e Lysander... piacciono molto anche a me come coppia!Baci!
                                                       
                                                                                               Lily_Luna

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Capitolo 26
*** Però ti Amo ***


- Buongiorno Lily! Sveglia, è un nuovo giorno! - la sferzante, allegra voce di Rose si insinuò prepotentemente tra le tende del baldacchino, facendomi balzare a sedere. Sentii una fitta alla testa e a tutte le ossa del corpo e scostai la tendina senza parlare. Mia cugina, vestita di tutto punto mi fissò con espressione curiosa - Accidenti, che rapidità! Eri già sveglia? Ah, dove sei finita ieri? Abbiamo festeggiato a lungo, Joseph e Lucas hanno corrotto gli Elfi Domestici, giù in cucina e abbiamo fatto un vero e proprio banchetto! Ma tu non sei mai arrivata...

Ieri.

Una fitta di dolore attraversò il mio petto. Non volevo ricordare gli avvenimenti del pomeriggio precedente.

- Pensa che stavamo per venire a cercarti, ma poi abbiamo pensato che potevi essere con Lysander! Accidenti, a volte mi dimentico che state assieme, però… ehi, tutto bene?- Rose mi si avvicinò preoccupata; mi ero alzata forse troppo in fretta dal letto ed ero stata colta da un improvviso giramento di testa - Davvero, stai bene? Non hai una bella cera.

Annuii e raccolsi tutte le mie forze per regalarle un sorriso striminzito - Solo un leggero mal di testa; non preoccuparti. Vado a lavarmi. - aggiunsi in fretta, prima di chiudermi in bagno.

Una volta dentro mi poggiai alla porta per alcuni istanti, respirando profondamente. Non volevo pensare a quello che aveva detto Rose a proposito di Lysander, né volevo raccontare a qualcuno ciò che era successo. Era troppo umiliante, troppo triste.

Mi asciugai con rabbia le lacrime; non potevo affrontare un’intera giornata in quello stato. Non volevo gli occhi di tutti puntati addosso. Dovevo farcela. Nonostante tutto, nonostante Lysander...

Cancellai le ultime tracce di pianto con l’acqua corrente.

 

Poco dopo mi ritrovai in corridoio, diretta in Sala Grande.

Avevo evitato con cura la maggior parte delle persone che conoscevo e, nonostante avessi avuto l’impressione di essere osservata a lungo da Albus, credevo di essere stata brava. Non avrei toccato l’argomento. No. Non che questo cambiasse qualcosa.

- Buongiorno cara Lily… - cinguettò Diane, non appena mi sedetti a tavola. Le restituii un sorriso stanco e mi versai un po’ di tè, sperando di scongiurare ogni tipo di conversazione. Lasciai vagare lo sguardo lungo il tavolo semi vuoto, cercando qualcosa che mi distraesse e, in fondo, notai Claire. Aveva lo sguardo liquido e le labbra strette, le mani strette su una tazza.

Improvvisamente sollevò appena lo sguardo, incontrando il mio. Restammo a fissarci per alcuni istanti tristemente. Incredibile come lei, Claire, la ragazza che credevo si fosse insinuata tra me e Jack, l’amica che mi aveva tradito, fosse l’unica in quella Sala a capirmi. Solo lei poteva immaginare come mi sentissi.

- Ehi…ma cos’ha alla faccia Scamander? Sembra una melanzana - la risata sguaiata di Lucas McLaggen mi distrasse. Fissava qualcuno oltre le mie spalle - Questi Corvonero non sanno perdere...

- Macché - si intromise una biondina di Sesto Anno - lui e Thomas hanno fatto a botte! Dovresti saperlo, no? Sei in Dormitorio con lui!

Lucas scoppiò di nuovo a ridere - Non si è fatto vedere! Sarà entrato di soppiatto mentre festeggiavamo... spero non le abbia prese!

Il cuore iniziò a battermi a gran velocità.

- Lily - Diane mi interpellò confusa - cosa è successo tra Jack e Lysander? Ne sai qualcosa? Tutto bene? Ma... ehi - mi si avvicinò - sei pallidissima! Stai bene?

Mentre tutti cercavano di indagare mi sollevai a sedere, facendo stridere pesantemente la panca. Non ne potevo più - Sto benissimo! Si è fatto tardi, vado a lezione!

Non alzai lo sguardo neppure per un istante, ma sentivo alcuni mormorii provenire da varie parti della Sala. Non volevo vedere la faccia di Lysander, non l’avrei guardato. Sapevo che presto la notizia si sarebbe diffusa; era sempre così a scuola. Non appena passai davanti al tavolo di Serpeverde, alcuni ragazzi fischiarono e batterono le mani.

- Ehi Potter, non lo vorresti un bacetto?

- Ah, meglio di no! Poi il suo ragazzo ci picchia! Buuuh, che paura!

Scossi la testa; ogni singola parola, invece di farmi arrabbiare, mi faceva stare sempre peggio; dovevo immaginarlo, avrei dovuto sapere che, presentandomi in Sala Grande, sarei stata al centro dell’attenzione insieme a Jack e Lysander.

Uscii dal portone di quercia e mi diressi alla Serra Numero Tre, sperando di non incontrare nessuno. Ma la mia mente volava.

Una rissa? Perché? E, soprattutto, perché mi importava così tanto?

 

La lezione iniziò poco dopo. La Serra era piena di sussurri dei miei compagni, che parlottavano tra loro e mi lanciavano occhiatine curiose. Le voci avevano iniziato a girare, a quanto pareva. Scossi la testa con rabbia e mi concentrai sul professor Longbottom, che stava indicando le strane piante violacee poste su ogni tavolo da lavoro.

- Bene ragazzi, oggi poteremo questi esemplari di Tronchetto Tagliente. Conservate con cura i rami potati; vi saranno utili nelle prossime lezioni di Pozioni! Ma attenzione - aggiunse, sollevando una mano - Evitate di avvicinarvi troppo alla parte centrale del tronco, potreste farvi del male.

 

Non prestai realmente attenzione alle parole del professor Longbottom. Ero seduta da sola, lontana dalle mie compagne che mi guardavano seriamente preoccupate. Nel tavolo accanto al mio erano riunite tre Tassorosso che non facevano altro che parlottare.

- Lily come mai lavori da sola? - chiese il professore, dopo alcuni istanti. Le tre Tassorosso chiacchierone si voltarono verso di me, ma le ignorai e mi strinsi nelle spalle. Non mi sentivo molto bene; mi bruciavano gli occhi e sentivo il viso scottare. In più, il mal di testa sembrava più forte...

Il professore mi raccomandò di stare attenta e si allontanò. Nel frattempo, le tre accanto a me cominciarono a parlare a voce bassissima, ma ben udibile dopotutto. Parlavano di me.

- Potter è strana, eh?

- Beh, lo è sempre stata!

- Sì, ma guarda che faccia... non diresti che è una per cui i ragazzi fanno a botte.

- Già! Fosse almeno carina potrei capirlo... cioè, stiamo parlando di Scorpius Malfoy che la bacia.

- Ma credo la rissa sia stata tra Thomas e... come si chiama quello lì? Quello carino di Corvonero?

- Scamander! Anche lui un tipo strano, però carino. Tempo fa è uscito con Janet e l’ha mollata per... una come la Potter! Non ho parole!

Ero ben decisa ad ignorare le parole cattive di quelle tre; in un’altra occasione probabilmente mi sarei voltata e avrei lanciato loro una fattura, ma in quel momento mi sentivo estremamente fragile.

Ogni volta che si parlava di Lysander era così.

- Ahia! - esclamai, ritraendo in fretta la mano dal tronco. Che idiota. Mi ero avvicinata troppo.

Cercai di tamponare il sangue col mantello e mi avvicinai alla cattedra. Non era un taglio profondo, ma era un’ottima scusa per farmi spedire in Infermeria. Avevo bisogno di qualcosa per quel mal di testa.   

Il professor Longbottom scosse la testa - Vi avevo detto di fare attenzione. In Infermeria, fatti dare un po’ di Pozione Rimpolpasangue nel frattempo - poi, voltandosi verso la classe aggiunse - Qualcuno vuole accompagnarla?

- No, ehm, grazie - lo interruppi - non si preoccupi, vado da sola - e, senza aspettare risposta, uscii fuori dalla classe.

 

* 

- Scamander, stai sanguinando - il sussurro concitato del professor Lumacorno mi riscosse. Stavo fissando il libro, senza vedere alcunché. Mi strinsi nelle spalle - Non fa niente, professore.

Ma lui scosse la testa e mi fissò con cipiglio severo - Vai in Infermeria, Scamander.

Scrollai le spalle, indifferente e uscii dalla classe di Pozioni. Mi incamminai nel corridoio vuoto e freddo, meditando se andare a rintanarmi in Dormitorio. Non avevo voglia di sorbirmi nuovi sguardi e nuove risatine, conditi dalle speculazioni più fantasiose sul perché io e Jack avessimo fatto a botte, su Lily...

Estrassi una sigaretta dalla tasca interna del mantello e la portai alle labbra, accendendola. In quello stesso istante un ricordo si mostrò in tutta la sua chiarezza nella mia mente.

Lily.

Lily che mi osservava preoccupata e mi raccomandava di non fumare troppo.

Lily con i meravigliosi capelli rosso fiamma liberi sulle spalle, con gli occhi che brillavano e il sorriso magnetico.

- Ah scusami, potresti aiutarmi? C’è qui una ragazza che non si sente molto bene.

Mi riscossi e mi ritrovai davanti una ragazza poco più piccola di me che, vedendomi, si illuminò.

- Oh menomale! Sei Scamander, no? Il ragazzo della Potter. Sta male...

Raggelai e annuii come un automa, senza preoccuparmi di correggerla. Cominciai a correre alle calcagna di quella ragazza, che mi condusse in Sala d’Ingresso.

 

*

 

Non mi sentivo affatto bene.

Ero seduta su un freddo gradino in Sala d’Ingresso; la testa che mi girava. Rabbrividii. Non avevo la forza di alzarmi in piedi e mi girava la testa. Chiusi gli occhi nel tentativo di far smettere alla stanza di girare.

- Lily! - spalancai gli occhi e voltai la testa. Il viso tumefatto di Lysander mi si parò davanti.

- No... - balbettai, non ero ancora pronta a guardarlo negli occhi senza soffrire. Sentii le lacrime pungermi gli occhi, ma lui non se n’era accorto. Mi stava aiutando ad alzarmi.

- Sei troppo calda. Hai di sicuro la febbre...

- Lasciami in pace... - ribattei fiaccamente e lui sospirò. Mi guardò timidamente - Per favore, fatti almeno accompagnare i Infermeria… - la sua voce tremava, come se fosse sul punto di piangere anche lui.

- Davvero... sono preoccupato per te. So che per colpa mia ieri hai preso freddo - sussurrò, avvicinando la mano al mio viso.

- Non farlo… - sussurrai, mentre la sua mano si fermava a pochi centimetri da me. Curvò le spalle ed io, probabilmente a causa della febbre, decisi di spiegarmi - Credo solo che se non mi starai vicino, forse io riuscirò a...

-  dimenticarmi… - completò lui per me, piano. Io annuii - Credo sia meglio così - dissi, le palpebre improvvisamente molto pesanti.

- Sì, ma sappi che io non ci riuscirò, perché...

- Lysander, lascia fare a me, la porto in Infermeria. Ha la febbre alta; ieri è stata tutto il giorno sotto la pioggia. - sentii la voce di Al come se provenisse da molto lontano. All’improvviso qualcuno mi sollevò delicatamente e la mano di Lysander scivolò fuori dalla mia.

Però...

“Però ti amo. Potrai starmi lontano quanto vorrò, ma non credo che riuscirò a dimenticarti.” Fu l’ultimo pensiero che attraversò la mia mente, mentre l’oscurità mi avvolgeva.

 

 

E rieccomi qui con un altro capitolo fresco fresco! Anche questo è un po’ triste, però spero vi sia piaciuto. Baci!
rebby: Eh si...ho fatto aspettare un po’ in effetti! In qualche modo troverò la vendetta giusta per Jack! Ahahah!
mar: Ehi ciao! Innanzi tutto grazie per i complimenti... sono felice di essere riuscita a trasmettere le giuste emozioni! Ecco, come vedi ho aggiornato prestissimo! :) spero commenterai ancora! Ciao!
dany23: Come vedrai questo capitolo è ancora un pochino incasinato, ma non mancherà l'occasione di chiarirsi per i due! Spero il capitolo ti sia piaciuto...
                                                                                                        Lily_Luna

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Capitolo 27
*** Decisioni ***


- Secondo te come sta?

- Beh, la febbre è scesa un po’, e Madama Chips le ha guarito la mano in un batter d’occhio. Quindi…

- Già, ma ieri era così strana. Non sembrava neanche lei.

- Dev’essere successo qualcosa con… ehi, sta aprendo gli occhi!

Ero al caldo, dentro un morbido letto dalla candide lenzuola. E decisamente non mi trovavo in  Dormitorio. Mi guardai intorno, stordita. Il mal di testa era leggermente diminuito. Strizzai gli occhi e riconobbi Rose, il volto pallido e preoccupato. Questa mi strinse la mano - Oh Lily... come ti senti? Siamo state così in pensiero per te.

- Verissimo - si intromise Diane, sorridendo sollevata. Cercai di sorridere - Cosa è successo? Ricordo di essermi sentita poco bene in Sala d’Ingresso... - mi interruppi. Ricordavo anche Lysander e il suo viso tumefatto. La sua mano sulla mia guancia.

- Ti sei presa un bel raffreddore! Sei stata tutta la notte qui in Infermeria... avevi la febbre molto alta. - spiegò Marlene. Annuii lentamente - Ah, sì. Giusto. Mi dispiace di avervi fatto preoccupare... - dissi con voce monotona. Loro sorrisero; non capivo se sapessero qualcosa di quello che era successo e stessero cercando di far finta di nulla per non farmi agitare, o se effettivamente fossero ancora all’oscuro di tutto. Non ne avevo idea.

- Oh, Lily - la testa biondissima di nostra cugina Dominique si affacciò oltre la porta dell’Infermeria. Sorrise sollevata - Stai meglio? Come va?

- Bene... - borbottai, cercando di sorridere. Lei annuì con entusiasmo, forse un po’ troppo - Che bello! Ragazze - aggiunse poi, saltellando sul posto - devo dirlo a qualcuno... sto impazzendo! Dovrei aspettare, ma...

- Cosa?

- Teddy e Victoire si sposeranno i primi di Agosto! - esclamò lei, improvvisando un balletto - Non è fantastico? - la sua voce trasudava felicità ed emozione. Marlene e Diane, che conoscevano appena i soggetti in questione, si limitarono a sorridere educatamente, ma Rose scattò in piedi e si unì alla danza di nostra cugina.

Dal canto mio, io mi limitai a sorridere con quello che speravo fosse entusiasmo e a commentare il tutto con un - Meraviglioso! - enfatico e acuto. E lo era, sul serio. Ero davvero felice per loro, avevo sempre sperato in questo matrimonio…

Però...

Ripensai a Lysander e capii che, nonostante la gioia, era ancora presto per saltellare insieme a loro. Ero troppo ferita e concentrata su me stessa. Sapevo che era sbagliato, ma non potevo farci nulla.

Dopo un po’ le ragazze si diedero una calmata.

- Dovremmo proprio far entrare Al - disse infine Rose, forse percependo il mio stato d’animo - muore dalla voglia di sapere come stai - lei e le ragazze mi abbracciarono, prima di uscire tutte insieme. Poggiai la testa sul cuscino, sospirando. Che mi era preso? Perché non ero riuscita a mostrare maggior entusiasmo alla notizia delle nozze di  Teddy e Victoire?

- Ehi, piccoletta - la voce gentile di Al mi fece sobbalzare. Mi voltai verso di lui e tentai di fargli un sorriso  -Ciao fratellone. Come va?

Al mi lanciò uno sguardo preoccupato; sapevo di non averlo incantato neanche un po’. Mi guardò attraverso gli occhiali rettangolari che tanto odiava, facendo un sorrisetto triste. Accidenti, Al riusciva a leggere nel cuore della gente.

- Tu come stai?

Feci spallucce - Beh, il mal di testa è meno forte e la mano è perfettamente guarita. Non era niente di che - minimizzai - solo un po’ di febbre.

Lui sollevò le sopracciglia - Direi che ti è andata bene; hai rischiato una  polmonite. Correre sotto la pioggia fredda... - buttò lì ed io mi bloccai.

Ovviamente aapeva. Alzai lo sguardo, scoprendo che mi stava studiando attentamente. Con lui era inutile fingere, ma ci provai comunque.

- Io non...

- Cosa è successo con Lysander? Perché lo so che c’entra qualcosa - aggiunse tranquillamente - non voglio forzarti, ma... forse potrei darti un consiglio?

- Lysander… - mormorai, con una smorfia di dolore. Non riuscivo quasi a pronunciare il suo nome. Sentii un nodo alla gola e le lacrime premere agli angoli dei miei occhi.

- Credevo ci tenesse davvero a me… - dissi bruscamente, asciugandomi il viso.

- Non capivo perché all’inizio non volesse farsi vedere in giro con me. E poi... poi scopro di quel patto con Jack. Che idiota che sono stata - aggiunsi - ecco quanto valgo! Un biglietto per gli europei di Quidditch. Che stupida, che stupida! - singhiozzai, mentre mio fratello mi abbracciava. Volevo respingerlo, volevo smettere di piangere come una sciocca, ma non ne ero capace. Lui mi carezzò la schiena - Hai ragione, ma non sei tu la stupida... so che adesso ti sembra davvero una frase buttata lì per consolarti, ma è la verità. Non sei tu la stupida.

- Invece lo sono - lo contraddissi - perché se fossi più furba non soffrirei così. Mi manca! Ti rendi conto? Dopo tutto quello che... - la mia voce si affievolì ed io scossi la testa. Certo che ero stupida.

- Forse dovreste semplicemente chiarirvi? - suggerì lui ed io mi strinsi nelle spalle - Non voglio guardarlo in faccia. Sono troppo delusa. Non posso ancora crederci.

- Ma sei innamorata - disse Al e dal tono capii che non era una domanda. Tuttavia non riuscii a rispondere.

 

Tre giorni dopo uscii dall’Infermeria.

La febbre era passata ed io mi sentivo decisamente meglio, almeno fisicamente. La mia mente continuava a soffermarsi su tutto quello che era accaduto durante quei mesi, ed io non riuscivo a capacitarmi di quanto fossi stata ingenua.

Forse ero troppo severa con me stessa, ma il senso di vergogna che avevo provato non se n’era ancora andato, adesso era acuito dagli atteggiamenti curiosi di alcuni nostri compagni di scuola. Sembrava che tutti sapessero di ciò che era accaduto dopo la partita di Quidditch.

Non mi piaceva stare al centro dell’attenzione per quella ragione. Tentavo in tutti i modi di  schivare frecciatine e sguardi curiosi, ma speravo che almeno questo passasse in fretta. Le mie amiche, insieme a Rose ed Al, erano così gentili da farmi svicolare in quasi tutte le occasioni; inoltre evitavano anche che incontrassi anche Lysander. Al credeva fosse una stupidaggine, ma a me non importava; non ero affatto pronta ad affrontarlo ancora.

Erano passate un paio di settimane da quella orribile giornata ed io ero alle prese con lo studio più sfrenato. In un certo senso tenere la mente occupata mi aiutava molto, e poi dovevo concentrarmi sul serio sullo studio. Non era facile, ma non potevo permettermi distrazioni.

Quel pomeriggio ero uscita di corsa dalla Sala Comune in modo da raggiungere il più velocemente la Biblioteca. Ero così concentrata su quello che dovevo fare da non essermi resa conto che i miei “scudi protettivi” non c’erano. Non ci avevo pensato. Stavo cercando disperatamente di ricordare che libro dovessi procurarmi; quindi fu una bella sorpresa quando, girato un angolo, andai a sbattere pesantemente con qualcuno e caddi col sedere per terra.

- Ahia! Cavolo! - mi massaggiai l’osso sacro e mi voltai freneticamente a guardare dove fossero finite le mie cose. Avevo la brutta abitudine di girare con la borsa aperta, quindi non mi stupii quando vidi libri, pergamene e piume sparse ovunque. Sospirai e allungai la mano per raccogliere Trasfigurazione Avanzata.

- Lily..?

Il libro mi scivolò dalle mani, mentre alzavo gli occhi verso la persona che avevo travolto. Non che ce ne fosse bisogno; avrei riconosciuto quella voce anche tra altre cento.  

Lysander era in piedi davanti a me. Ovvio, lui non si era spostato di un millimetro. Mi fissava con i suoi occhi nocciola/verdi e sembrava quasi sollevato di vedermi. Io, dal canto mio, mollai tutto e mi voltai nella direzione opposta alla sua. Sapevo che era irrazionale scappare così, ma una parte del mio cervello doveva essersi Schiantata nell’impatto.

- Lily, aspetta - sentii la voce di Lysander farsi sempre più vicina, così spiccai una corsetta. Errore. Il mantello si insinuò sotto le scarpe ed io scivolai per terra. Di nuovo. A quel punto rinunciai a scappare e sospirai, mentre lui mi raggiungeva e si abbassava al mio livello. Restammo a fissarci per quella che mi parve un’eternità.  Aveva ancora un alone viola sotto l'occhio, mentre il labbro era guarito quasi del tutto. I suoi occhi erano ancora più belli di quanto mi ricordassi. La luce del sole, filtrando da un'alta finestra dietro di noi, rendeva i riflessi verdi ancora più evidenti. Distolsi lo sguardo e lo puntai sulle sue mani, a pochi centimetri dalle mie.

- Perché scappi? - avvertii una punta di frustrazione nella sua voce e scossi la testa - Dovresti saperlo.

Merlino, che voce orribile che avevo. Pensavo di apparire fredda e distaccata, ma la verità era che morivo dalla voglia di abbracciarlo e di baciarlo. Maledizione.

- Mi manchi. Sono stato un idiota. Io... volevo solo dirti che avevi ragione. Non voglio costringerti ad avermi tra i piedi, però... - lentamente una sua mano mi sollevò il viso. Mi ritrovai a pochi centimetri da lui, la sua espressione era ardente. Un istante dopo mi aveva baciato.

Mi girava la testa; avrei dovuto odiarlo, accidenti, non spingermi contro di lui e assecondarlo, col cuore che batteva freneticamente. Mi sentivo come se tutta quell’orribile storia fosse scomparsa, come se girasse tutto per il verso giusto...

E poi tutto finì. Lysander si era staccato da me e si era allontanato. Io lo fissavo senza capire, gli occhi lucidi.

- Perché mi hai baciato? Accidenti!- sbottai, scattando in piedi con rabbia - Cosa vorresti che ti dicessi? Cosa ti aspetti che...  

- Nulla, davvero - mi interruppe lui ed io scossi la testa - Non capisco...  

Anche Lysander si era alzato in piedi e non mi guardava più. Aveva gli occhi lucidi anche lui - Non ti chiedo nulla, se non scusa. Solo che... ho pensato tanto in questi giorni. Così tanto da sentirmi quasi male per quanto mi mancavi. E mi sa che ho peggiorato le cose, baciandoti. Adesso sarà ancora più difficile lasciarti andare.

Lasciarti andare.

Gliel’avevo chiesto io. Avevo detto quello che pensavo fosse giusto per me. Eppure, non appena lo disse lui, sentii una sensazione davvero dolorosa all’altezza dello stomaco. Non dissi nulla.

Non sapevo come stava interpretando il mio silenzio; ma lui proseguì senza incrociare il mio sguardo - Hai ragione, mi sono comportato veramente da schifo con te. TI ho fatto soffrire e ho giocato con i tuoi sentimenti senza rendermi conto che avrei potuto, no avrei dovuto, comportarmi meglio. Ci ho pensato e ho capito che è meglio se ti sto lontano davvero. Non hai bisogno di me, Lily. Sei migliore di me in così tanti sensi e mi dispiace se tu ti sia sentita sciocca e umiliata. Non è giusto. Spero solo - si interruppe e si schiarì la gola, mentre io scuotevo appena la testa - che tu possa perdonarmi, prima o poi. - cercò di sorridere, ma ne venne fuori soltanto una smorfia di dolore.

- Vorrei solo che tu sapessi che non era tutto premeditato. Vero, all'inizio ho accettato la proposta di Jack, anche se non la condividevo, perché non mi importava molto di te. Io e te non ci rivolgevamo la parola da anni e, so che non è una buona scusa, ma non mi interessava molto quello che pensavi. In teoria non dovevi scoprire nulla - spiegò, mentre io ascoltavo senza sapere cosa pensare.  

- Sono stato un vero stronzo, ma ero convinto che le cose si sarebbero risolte diversamente. Non pensavo... - sospirò - non pensavo alle conseguenze. Ma ogni volta che ti parlavo, che ti stavo accanto e ti osservavo... tu mi affascinavi. Mi stregavi. Il piano di Jack era passato in secondo piano, non mi rendevo neanche conto dell’enorme casino in cui ci avevo cacciati entrambi. Mi sono innamorato di te e non ci ho capito più niente.  

L’aria, che pure in quel lungo corridoio non mancava, sembrava essersi ridotta a zero. Si era innamorato di me. E io di lui. Una parte di me era felice, ma allo stesso tempo...

- Io penso di crederti - dissi piano, a malincuore - ma... non mi fido del tutto. Ci vuole del tempo, tu hai ... - volevo dirgli che aveva rovinato tutto, che la mia fiducia nei suoi confronti era diminuita. Ma non ci riuscii; non volevo fargli ancora più male. Sapevo che soffriva.  

Ma lui capì comunque e sorrise tristemente - Lo so, non ti chiedo nulla. Volevo solo spiegarti. Io e te... abbiamo iniziato proprio male ed io volevo che finisse in sincerità. Io ti amo Lily - aggiunse - ma capisco. Ed è meglio se ti lascio in pace. Meriti di meglio.  

Avrei dovuto piangere e sapevo che lo avrei fatto ancora. Ma non subito, perché in quel momento a prevalere fu la rabbia. Aveva deciso tutto da solo, come sempre - Come osi dire che io..? - iniziai, ma venni interrotta da un improvviso scoppio di risa e da fischi. Un gruppo di Serpeverde del mio anno stava passando da lì.

- Ehi, c’è la coppia dell'anno! Potter, ma non lo avevi mollato per Malfoy?

- Se Malfoy non ti soddisfa potresti provare me. Di baci me ne intendo... vieni a farti un giro!

Lysander si voltò verso i tre, lo sguardo pieno di furia, ma lo trattenni per un braccio - Ignorali. Perché mi hai baciato?

Lui scosse la testa - Non ho deciso io. Lo sai anche tu che non ti fidi di me e non te ne faccio una colpa. Hai ragione. Per il bacio - aggiunse e mi scoccò un breve sorriso, l’eco di quello che un giorno mi aveva scoccato sull’albero dove ci eravamo incontrati - non dovevo. Ma non sono riuscito a fermarmi. Scusa.  

E detto questo, si voltò ed iniziò ad allontanarsi. Aprii la bocca per fermarlo, per dirgli qualsiasi cosa, ma improvvisamente un grosso gruppo di studenti voltò l’angolo e lo nascose alla vista.

Mi spostai appena e raccolsi le mie cose. Ondate di tristezza e delusione mi assalivano alternandosi. 

La verità è che non avevo capito nulla. Non me ne importava niente di ciò che era accaduto, perché ero così innamorata di lui che gli avrei perdonato qualsiasi cosa. Sapevo che aveva fatto bene; sapevo che voleva dimostrarmi che mi rispettava. Ma non riuscivo a togliermi di dosso la sensazione di averlo perso.

 

 

Ciao a tuttiii! Scusate ancora per la lentezza con cui sto scrivendo. Se devo essere sincera questo capitolo non mi piace molto, ma è una base per quello che devo raccontare dopo! Prometto che è l'ultimo capitolo triste che scrivo..!

Ringrazio i 46 utenti che mi hanno aggiunta tra i preferiti!!! Grazie! E poi naturalmente grazie anche a chi recensisce!!!

 dany23: xD Non so ancora se Malfoy si intrometterà in effetti, però senza dubbio la coppia sarà sempre Lily/Lysander... l'ho già detto, amo troppo i lieto fine! E poi io sono per le Rose/Scorpius; magari un giorno c farò una fic sopra! Sì sì quelle tre pettegole sono davvero odiosissime, ma si sa esistono davvero ragazze in questo modo, quindi mi sembrava giusto inserirle anche nel mondo dei maghi! Ahahah!!! Beh, adesso smetto di dire idiozie, spero questo capitolo ti sia piaciuto! Ciao!

rebby: Sì sì, entrambi si amano, solo che Lysander come puoi vedere decide tutto da solo perché si sente davvero in colpa nei confronti di Lily! Kisses

TemariCross:  In effetti l'idea di schiantare Jack contro un muro non è così male ahahah! Uh, sono riuscita a creare un personaggio odiosissimo! Ciau!

piccola_puffola: Oddio! Non uccidermi o non potrò continuare a scrivere! Grazie per aver detto che la mia FF è strabellissima :) Spero continui a piacerti! Sciauuuu! ^^

SaCh_LaPottermaniacaXD: Si si, in effetti questi capitoli sono un po’ tristi, ma ci vuole ogni tanto! Dai prossimi capitoli in poi vedrò di sistemare la situazione, in qualche modo! Ciauuuuuuuuuuuu
                                                                                           

            
                                                                                                                     Lily_Luna

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Capitolo 28
*** Wedding Witch ***


- Dove cavolo sei stata? - la voce furiosa di Rose mi bloccò proprio mentre mettevo un piede dentro casa. Cercai di non assumere un’aria colpevole e risposi in modo vago - Oh, ciao Rose, che ci fai qui? Sono stata in giro. Dovevo fare... shopping!

Lei sollevò un sopracciglio e storse la bocca. Naturalmente non mi credeva - Ah davvero? E dove sarebbero, di grazia, tutti i tuoi acquisti? - esclamò con pesante sarcasmo, guardando le mie mani vuote. Feci spallucce - Non ho trovato niente che mi piacesse. Vado in... - ma prima che potessi muovere anche solo un passo, lei si era piantata di fronte a  me - Eh no, signorina! Ti aspettiamo da venti minuti e non è la prima volta che ci dai buca!

- E quindi?

- E quindi adesso datti una sistemata e vieni con me. Abbiamo appuntamento con tutte per l’abito di Vic e per i nostri! Muoviti! - sbottò con un tono che non ammetteva repliche. Biascicai una risposta poco convinta e mi barricai in camera mia. 

Sospirando, mi avvicinai all'armadio e ne estrassi un paio di jeans e una maglietta puliti. Nonostante fosse il mese di Luglio, quella settimana non aveva fatto altro che piovere. Eppure, nonostante le intemperie, ogni pomeriggio ero fuori casa a sbrigare qualche commissione.

Il 4 Agosto Teddy e Victoire si sarebbero sposati ed io e alcune mie cugine, compresa Rose, eravamo state scelte come damigelle. Rose splendeva dalla felicità e ovviamente aveva colto l’occasione per iniziare ad impartire ordini a destra e a manca. Era vagamente insopportabile, ma tutte noi altre damigelle cercavamo di assecondarla, per quanto possibile, per evitare che Victoire - spesso impegnata col lavoro - desse in escandescenze.

Non che la storia delle damigelle mi andasse a genio, chiaro.

Tanto per cominciare avrei dovuto passeggiare con aria eterea davanti a tutti gli ospiti, in più sarei stata costretta ad indossare un abito elegante. Un altro. L’ultima volta era stata un vero disastro. Cioè, quasi.

Lysander.

Entrai cupamente in bagno, mentre il suo viso si insinuava nella mia mente. Non volevo pensarci, non volevo starci male. Non più.

Avevo accolto gli esami e la fine della scuola con un sollievo quasi palpabile. Non sarei stata costretta a vederlo ed ero sicura che una volta a casa sarei riuscita a distrarmi, a dimenticarlo. Che illusa.

Scossi la testa vigorosamente. Non volevo deprimermi, non ancora. Era passato del tempo; era ridicolo.
Mi intrecciai i capelli ed indossai un paio di scarpe da tennis a caso. A quel punto mi stampai un sorriso sul volto e raggiunsi Rose in salotto - Sono pronta e ci ho messo pochissimo! - annunciai e lei sorrise, tenendomi un braccio - Perfetto, andiamo!

La guardai interrogativa - Eh?

Lei scosse la testa e indicò prima se stessa e poi me - Lily ti porto con me, facciamo prima con la Materializzazione Congiunta...

Raggelai e istintivamente feci un passo indietro - Preferirei di no, non mi piace molto - mi voltai verso la porta, mentre il cuore cominciava a battere dolorosamente - voglio dire, casa della nonna è vicina! Una passeggiata, abitiamo alla fine della strada in fondo... - blaterai nervosamente. Rose mi  guardò come se fossi impazzita, ma mi seguì fuori senza ribattere. Mi sentii ancora più ridicola.

Sapevo che era stupido e infantile, ma cercavo di evitare ogni cosa che potesse ricordarmelo. E la Materializzazione Congiunta era qualcosa che mi faceva pensare fin troppo a Lysander e alla nostra fuga per il mio compleanno. Stonehenge e la spiaggia in Cornovaglia, le sue braccia che mi stringevano...

Non essere stupida. Non pensarci.

Con questo mantra continuai ad ascoltare le chiacchiere di Rose, cercando di concentrarmi e di partecipare attivamente alle sue domande e considerazioni. Se non altro perché temevo che la mia passività mi portasse a dover indossare qualcosa di rosa ed estremamente vaporoso...

Come da me predetto, in pochi minuti raggiungemmo la Tana, dove ci aspettavano la nonna, Dominique, Victoire e zia Fleur. Tutte e cinque ci spostammo a Diagon Alley con l’aiuto della Polvere Volante, che probabilmente sporcava di più, ma almeno non risvegliava in me tristi ricordi.

Forse a causa del mal tempo, Diagon Alley non era molto popolata. Occhieggiai con desiderio i Tiri Vispi Weasley, ma bastò un’occhiata assassina di Victoire a dissuadermi dal fare qualsiasi proposta che non comprendesse le parole nozze, abiti, scarpe e sposa. Ci addentrammo tra le stradine acciottolate e bagnate, fino a raggiungere uno dei più recenti e rinomati negozi di abiti da sposa per maghi.

 Il nome della boutique, Wedding Witch, scritto a caratteri cubitali in calligrafia corsiva, troneggiava sopra la porta d’ingresso bianca. Quando entrammo sentii un campanello tintinnare e dovetti sbattere le palpebre un paio di volte. Ogni superficie era riflettente, luminosa e tirata a lucido. Morbida moquette si stendeva sotto le nostre scarpe umide ed io mi sentii vagamente a disagio. Era tutto così bianco. E rosa, anche. E... elegante.  
- Buon pomeriggio! - un’elegante commessa apparve davanti al nostro campo visivo - e benvenute presso Wedding Witch! Come posso aiutarvi? - aggiunse solerte, studiandoci con attenzione. Era vestita di rosa naturalmente.

- Bon pomeriggio, abiamo una prenotasione à nome Weasley. -  esordì mia zia, sfoggiando il suo miglior British English. Mi lasciai sfuggire un sorrisetto, ma cercai di nasconderlo alle altre.

Il sorriso accennato della commessa si allargò - Oooh, ma certo mi ricordo! Prego, vi stavamo aspettando! Ecco la sposa naturalmente, che splendore di ragazza. Sì, accomodatevi. Qui la sposa, qui le accompagnatrici - ci indicò un salottino circondato da specchi. Mi sedetti accanto a Rose, che si guardava intorno con aria trasognata. La commessa ci offrì da bere, poi iniziò a chiacchierare con Vic e la zia, elogiando la loro abilità nell’aver scelto uno dei più begli abiti dell’intero atelier.

Proprio mentre la commessa e Victoire si allontanavano per andare ad indossare il famoso vestito, Roxanne, Molly e Lucy entrarono in negozio. Anche loro sembravano intimidite da tutto quello sfarzo e la cosa, in un certo senso, mi rincuorò; con un po’ di fortuna anche loro si sarebbero opposte ad un eventuale abito rosa.

- Che ne pensate? - Victoire uscì con sicurezza dal camerino e restammo a fissarla senza parole. L’abito era davvero incantevole, anche per me che non ci capivo nulla di roba elegante. Aveva una gonna lunghissima e morbida e le stava magnificamente. Mi figurai la faccia di Teddy non appena l’avesse vista e sorrisi genuinamente, mentre le altre si sperticavano in complimenti.

La commessa e l’addetta alla sartoria presero alcuni appunti riguardanti le misure di Victoire - era dimagrita ancora a quanto pareva, poi, mentre lei andava a cambiarsi, zia Fleur e Rose si voltarono verso di me - Lily vieni qui - e, senza darmi il tempo di replicare, mi piazzarono al centro del salotto, lì dove Victoire era stata fino a due minuti prima. Le guardai allarmata - Che cosa state..?
Zia Fleur sorrise tollerante  - Ma Lily, tu e le altre sarete damijelle! Dobbiamo scegliere un abito anche per voi naturalmonte!

- E perché io? - esclamai, guardando le mie cugine che sorrisero e si strinsero nelle spalle - eddai Lily, tutte dovremo prendere le misure! Tu sei la più adatta a fare un paio di prove, a te sta bene tutto!

Sibilai un insulto poco velato al loro indirizzo, mentre la commessa si piazzava davanti a me. Le sentii ridacchiare, ma non ebbi altro tempo da perdere. Guardai implorante la donna davanti a me  - Non rosa, la prego! Lei si strinse nelle spalle e mi fece provare almeno una decina di abiti. Stavo lì, a fissare il vuoto con l’aria di una statuina, mentre le donne più grandi commentavano ogni cosa. Fastidiosissimo.

- Che strazio! - sbottai sottovoce, uscendo per l’ennesima volta dal camerino. Indossavo un elegante abito argenteo che mi faceva sembrare più pallida. Ebbi il tempo di piazzarmi davanti a loro, quando vidi entrare in negozio un folto gruppo di ragazzi. Li guardai perplessa per alcuni istanti, chiedendomi che cosa ci facessero lì, quando sentii la voce di Victoire - Oh, finalmente ce l’avete fatta!
- Non volevamo rischiare di trovare te in abito da sposa! - esclamò Teddy, in testa al gruppo, con i capelli di una tenue sfumatura turchese. Alle sue spalle Al, Hugo, Fred, James, Lorcan e... Lysander.

Oh no. Non lui.

Com’era possibile che ci incontrassimo in una situazione del genere? Perché era lì, in quel ridicolo negozio a vedermi indossare un ridicolo abito da cerimonia? Anche lui sembrava abbastanza sorpreso di vedermi e, inevitabilmente, i suoi occhi scivolarono nei miei.

Oh Lysander.

Eravamo a pochi metri di distanza, eppure così distanti...

 

 

Ci ho pensato e ho capito che è meglio se ti sto lontano davvero.

Abbassai lo sguardo sulla lunga gonna del mio abito e mi morsi il labbro inferiore. Il silenzio scese intorno a noi, tra gli sguardi preoccupati di chi sapeva e quelli confusi di chi non capiva cosa stesse succedendo.

 

Salve! Ed eccoci qui con un altro capitolo! ^^ So che è un po’ corto, ma diciamo che è una "base" per ciò che avverrà dopo! Forse ho inserito troppe cose? Spero di no e mi auguro che vi piaccia comunque!

dany23: Picci, Lysander è complessato! Ahahaha! Eh, se ne accorgerà presto che non è la giusta soluzione! :) Anche se in fondo in cuor suo ne è consapevole!

piccola_puffola: So che li vorresti vedere insieme già da questo capitolo, però prima devo sistemare tutta la situazione ! Ad ogni modo spero che il capitolo ti piaccia comunque! Baci

SaCh_LaPottermaniacaXD: Grazie mille per i complimenti! Tranquilla presto il sole tornerà a splendere! Baci
                                                                                                        Lily_Luna

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Capitolo 29
*** Prove di matrimonio ***


Non riuscivo a sostenere il suo sguardo.

Beh, per la verità non riuscivo a sostenere quello di nessuno. Sentivo quasi fisicamente gli occhi di tutti spostarsi da me a lui e la cosa non mi piaceva per nulla.

- Ah ragazzi! Ma che bella sorpresa... - esordì Rose, con voce incerta, cercando di fendere il gelo che era calato. Teddy rise - Sorpresa? Non direi, siete state voi a dirci di venire qui... che bel vestito, Lily! - aggiunse con un sorriso gentile. Ted aveva sempre il sorriso gentile ed io lo adoravo per questo. Alzai gli occhi e cercai di puntarli esclusivamente su di lui - Grazie Teddy!

- Quindi... - James si guardò intorno, palesemente a disagio - perché saremmo qui?

- Come perché? Ve l’ho detto, dovreste essere presenti perché voi sarete... ehm - Victoire si voltò verso Rose, che aprì la bocca per dire qualcosa ma venne anticipata da zia Fleur - Voi sarete i damijelli.

Dominique, Roxie e Lucy sbuffarono e iniziarono a tossicchiare, cercando di mascherare le risatine. Vidi Al stringere le labbra e diventare paonazzo, mentre Hugo, tentando di salvare la faccia, borbottò - Beh, potreste anche chiamarci accompagnatori delle damigelle. Credo suoni meglio.

- Sì, molto più macho in effetti - sibilai piano al suo indirizzo con un sorriso storto e lui sorrise a sua volta, vagamente esasperato. Zia Fleur fece un gesto vago con le mani - Oh, non credo sia importonte. Vi piasce questo abito? - chiese poi, indicandomi. Io mi sentii arrossire, mentre gli sguardi di tutti si posavano nuovamente su di me. Accidenti.

- Mah, a dire il vero non esalta abbastanza la bellezza di Lily! - disse James con sarcasmo. Gli scoccai un'occhiata truce e lui smise immediatamente di sorridere - Potresti sempre provare qualcosa tu, fratellino. - Oh, state zitti. No, in effetti non piace neanche a me. Credo ci sia di meglio - si intromise Rose, seguita a ruota dalle altre ragazze. Hugo batté le mani e si sedette su un pouf lì accanto, ignorando lo sguardo allarmato della commessa color confetto. - Bene! Siamo arrivati in tempo per la sfilata di moda! Forza Lily, prova tutti gli abiti del negozio finché sposa e damigelle non saranno contente! - esclamò.

Il mio sguardo scivolò appena sul viso di Lysander, che lo distolse immediatamente. Oh no, non avrei ma e poi mai indossato altri abiti davanti a tutti. Soprattutto davanti a lui.

Non sapevo quanto Vic sapesse di quella storia ma, forse fiutando qualcosa, decise di intervenire - Uhm, forse non ce ne sarà bisogno. Voglio dire - si voltò verso la commessa, estraendo un foglio ripiegato - Non avreste qualcosa del genere? - chiese con sicurezza ed io la adorai.

La commessa studiò l’immagine stampata per qualche istante, annuendo - Beh, potremmo realizzarlo su misura. Che ne pensa? Le misure di questa bella ragazza le abbiamo già - aggiunse, dandomi una piccola pacca sulla spalla - Credo sia il turno delle altre. Che ne dice?

Senza ascoltare la risposta, accennai un piccolo movimento con la testa e volai a cambiarmi, ringraziando mentalmente Victoire.

Quando uscii fuori, di nuovo in jeans e maglietta, mi concessi il lusso di sorridere. Adesso era il turno di Molly e potevo godermi lo spettacolo senza dover stare nuovamente al centro dell’attenzione. Mi avvicinai al salottino e nonna Molly mi fece cenno di sedermi accanto a lei - Vieni Lily, qui c’è posto.

Mi fermai e tentennai - Oh, io...

I ragazzi e le ragazze mi lanciarono occhiate di soppiatto, prima di voltarsi per far finta di nulla. Io incassai la testa tra le spalle, odiando quello stupido rossore che mi invadeva le guance. Non potevo sedermi lì, perché proprio accanto al posto che avrei dovuto occupare c’era seduto Lysander, che stava cercando di armeggiare con la cerniera della propria felpa, come se non ci fosse nulla di più interessante. Deglutii e, dopo una brevissima esitazione, mi sedetti tra la nonna e lui.

L'ultima volta che lo avevo avuto così vicino era stata in quel freddo corridoio, a Hogwarts.

Mi aveva baciato e, nonostante tutto, ogni cosa era ritornata al suo posto. Così perfetto, così bello...

Sospirai e lui se ne accorse, voltandosi appena verso di me con i suoi occhi così stupefacenti. Sarebbe stato così semplice sorridergli e posare la mia testa sulla sua spalla.

Lysander aprì la bocca per dire qualcosa ed io mi sorpresi a fissarlo attentamente, come se non aspettassi altro.

Avrei mai dimenticato cosa si provava a baciarlo e a stare tra le sue braccia? Ero ancora innamorata di lui. Avevo mai smesso di esserlo?

Oh accidenti. Non andava affatto bene.

Con uno sforzo decisi di voltarmi, ignorando quello che il cuore mi suggeriva. Non sarebbe servito a nulla. Era finita.

Fu in quell'istante che, con mio sommo orrore, mi resi conto che tutti nella sala, compresa la commessa, ci stavano guardando. Sentii il sangue fluire verso il volto e il cuore battere all'impazzata.

- Scusi dov’è il bagno?! - dissi con voce leggermente isterica, prima di allontanarmi a tutta velocità nella direzione indicata.

 

*


Sbattei le palpebre un paio di volte, sentendomi come se avessi ricevuto uno schiaffo in piena faccia. Mi schiarii la voce e mi voltai a guardare Molly e la commessa alle prese con il metro. Sapevo che gli altri ci stavano lanciando occhiate sospettose e non riuscivo proprio a concentrarmi, né a pensare che se fossi rimasto lì, Lily sarebbe ritornata a sedersi accanto a me.

Biascicando una scusa poco plausibile, mi alzai in piedi e mi precipitai fuori dal negozio. Piovigginava ancora ma non me ne fregava nulla. Estrassi una sigaretta e la accesi senza pensarci.

Ma come mi era venuto in mente di accettare di fare quel favore a Rose? Erano mesi che tentavo inutilmente di dimenticarla. Non avrei dovuto spontaneamente decidere di farmi del male. Che idiota che ero. Avevo passato decine di notti insonni, lottando contro il suo ricordo e adesso...

- Che cavolo - borbottai, soffiando fuori il fumo. Era ancora più bella di come la ricordavo. Ed era così difficile costringere il mio cuore a dimenticarla. Ci avevo provato nella speranza di sistemare le cose...

La verità era che mi mancava terribilmente e non ero riuscito a risolvere nulla. Continuavo ad essere innamorato di lei come sempre, forse più di sempre.

- Sono un povero idiota - borbottai ancora, con rabbia. Una voce divertita mi fece sobbalzare - Sì, abbastanza.

Mi voltai di scatto verso Al, che era appena uscito dal negozio e stava fissando il cielo, come se fosse quella l’unica cosa che gli importasse. Arrossii, vergognandomi come un ladro. In un certo senso speravo che Al mi gridasse contro, ma non l’aveva mai fatto. Si era comportato in maniera sorprendentemente gentile con me.

Al sospirò - Non dovresti crucciarti così tanto Lysander. Sai che è sempre meglio agire, piuttosto che pensare e ripensare inutilmente?

 Mi strinsi nelle spalle - Non saprei. Credo che a volte sia meglio fare un passo indietro ed evitare di combinare altri casini. 

Lui annuì - Ah certo. Se la tua intenzione è quella di combinare altre cazzate, forse è meglio che lasci stare. Ma - i suoi occhi verdi mi radiografarono con serietà - se invece tu volessi sistemare certe situazioni, migliorarle magari... potresti anche provarci.

Imbarazzato, non sapevo cosa rispondere e lui scoppiò a ridere - Cavolo! Non credevo potesse esistere qualcuno più timido di me! E invece l'ho trovato!

Scossi la testa - Non è timidezza, è solo...

- Vergogna? Sì, è vero, dovresti vergognarti, perché Lily è una ragazza fantastica e adorabile. Un po’ ingenua forse, ma la mia sorellina è speciale anche per questo. E tu l’hai fatta soffrire. Ma - aggiunse, mentre io mi accasciavo tristemente contro il muro - io credo che tu sia ancora più ingenuo di lei. E per questo capisco che non volevi davvero ferirla. Ti sei innamorato di lei ed io... io credo che le cose in un modo o nell'altro si sistemeranno. Devi solo...

- Solo? - domandai mio malgrado, mentre lui mi dava una pacca sulla spalla.

- Perdonarti. E chiederle scusa. Tutto qui - disse semplicemente e, senza aspettare risposta, rientrò in negozio.


*

- Riproviamo l’uscita degli sposi! - l’anziano parroco sollevò la mano raggrinzita in direzione di Teddy e Victoire che sostavano accanto a lui, alla fine di un lungo tappeto rosso.

Entrambi iniziarono a camminare nella direzione opposta, sforzandosi fermamente di non scoppiare a ridere. Erano fatti così Ted e Vic; apparentemente docili e gentili, erano in realtà due pasticcioni. E stavano anche per sposarsi!

Andromeda Tonks buttò in aria le mani - Per Merlino, siate seri! Quante volte avete intenzione di provare questa parte?!

- Ma lo siamo nonna - disse Teddy, cercando di non ridere - è solo che...

- Cosa?

- Nulla! - esclamò Victoire sorridendo, mentre Teddy borbottava qualcosa come “due idioti”. Lei gli mollò una gomitata, ma si vedeva che stava cercando di non scoppiare a ridere.

- Oh Merlino, se vi vedo ancora camminare su quel tappeto giuro che vi mollo qui! - sbottò stizzito Hugo, sventolandosi con una mano. Non potevo essere più d’accordo.

Eravamo nell'enorme giardino dove si sarebbe tenuta la cerimonia e, per colpa di zia Fleur, anche noi damigelle e relativi accompagnatori eravamo stati costretti a seguire i futuri sposi nelle loro innumerevoli prove. Stavo cominciando ad odiare seriamente quel matrimonio.

Il sorriso di Vic si spense, mentre si voltava verso nostro cugino - Guarda che tu sei rimasto fermo nella stessa posizione, mentre noi abbiamo fatto almeno cinquanta volte avanti e indietro, quindi taci Hugo! - ribatté piccata. Ted le strinse delicatamente il braccio e ci indicò - A proposito, perché adesso non proviamo l’entrata delle damigelle e degli accompagnatori? Un bel cambiamento no? - e si sedette sulla prima sedia disponibile. Speravo scherzasse, ma ovviamente non era così. Zia Fleur annuì con entusiasmo e cominciò a gesticolare verso di noi - Ottimo, hai ragione caro Teddì. Ragazzi, avviscinatevi prego. Dobbiamo ancora formare le coppie...

- Coppie? - chiese Lucy confusa. Lei annuì e ci indicò - Ma certo. Voi siete le damijelle e loro i vostri accompagnatori! Loro vi accompagnano all'altare... capito?- e, senza aspettare una risposta, estrasse un foglio di pergamena. Avvertii una vaga sensazione di panico, ma mi dissi di non essere paranoica e confidare nella mia buona sorte.

- Bon, Victoire ha stabilito le coppie: Rose e James, Fred e Lucy, Roxanne e Hugo, Lorcan e Lucy, Dominique e Lysander, Albus e Lily... ah, abbiamo dimenticato Louis e Molly, vero? Bene, sci siete tutti credo.

- Ma zia - disse improvvisamente Albus, staccandosi da me - Non credi che io sia troppo alto per stare accanto a mia sorella? Cioè... - mi lanciò una strana occhiata - voglio dire, non saremmo abbastanza... coordinati, no? - aggiunse, mentre io mi voltavo lentamente a guardarlo. Dove diavolo voleva arrivare? Aprii la bocca per dire qualcosa, ma Victoire mi interruppe.

- Beh... - ci studiò attentamente, poi si voltò verso gli altri - credo tu abbia ragione Al. Ma che coppia scambiare? Ci vuole uno che sia alto quasi quanto lei.

- Credo che Lysander si adatti perfettamente a questo scopo - replicò serenamente mio fratello. Io sobbalzai e aprii la bocca, prima di tapparmela definitivamente. Cosa avrei dovuto dire del resto? Gli scoccai un’occhiata furiosa e fui lì per mollare tutto e tutti, ma la mano di Rose si insinuò pronta e mi afferrò per il gomito. Rimasi immobile, mentre lei mi intimava di stare calma. Io e Lysander? Lysander che mi accompagnava all'altare? Come avrei potuto stare calma?

- Oh, okay. Allora Dominique e Al, Lysander e Lily; molto meglio! - esclamò Vic, sedendosi accanto a Teddy
- Bene! Se non ci sono altri problemi, adesso potete provare la vostra entrata. Cominciano Rose e James; prendetevi a braccetto e percorrete il tappeto rosso. Poi fermatevi davanti l'arco nunziale e separatevi. Tutte le ragazze a destra, i ragazzi a sinistra.

Non potevo farcela.  Come avrei potuto? Mentre le prime due coppie passeggiavano sul tappeto rosso, io ero terrorizzata. Era il nostro turno ed io non sapevo cosa fare. Il mio cuore batteva furiosamente, le mani iniziarono a sudarmi. Abbassai il viso e respirai a fondo. Mentre mi ripetevo che era impossibile farcela, qualcuno si avvicinò a me. Deglutendo alzai il volto e mi ritrovai a pochi centimetri da Lysander. Teneva gli occhi bassi, ma in quell’istante anche lui sollevò appena lo sguardo per incontrare il mio.

Inutile dire che, con i raggi del sole, i suoi occhi apparivano più belli che mai. Erano secoli che non lo guardavo in viso. Era sempre lo stesso, forse aveva fattezze leggermente più adulte, ed era bello. E fu in quell'istante che ripensai al nostro primo bacio.

Era riuscito a dimenticarmi? Io non ce l'avevo fatta. Era stato troppo speciale. Troppo importante. Non avevo mai avuto quell'intesa con nessuno, neppure con Jack, che mi era parso tanto perfetto.
In quel momento lo vidi muovere appena le labbra in un timidissimo sorriso e tendermi la mano. Senza pensarci neanche sollevai la mia per poi sfiorare la sua.

Sapevo, sapevo benissimo che quel sorriso non significava nulla. Sapevo che non avrei dovuto neppure farci caso. Ma quel sorriso era la cosa più speciale, più bella che io avessi visto. Era il suo. E io lo amavo. Mi avvicinai leggermente a lui, dimenticando tutto ciò che si trovava attorno a noi.

- Ma non dovreste semplicemente tenervi a braccetto? - James si intromise bruscamente e scoccò un’occhiataccia ad entrambi. Mio fratello era terribilmente geloso di qualsiasi ragazzo mi girasse intorno.
Entrambi ci allontanammo di scatto, guardandoci le scarpe. Era calato un silenzio innaturale.
Lysander mi prese a braccetto senza guardarmi, e, quasi correndo, arrivammo davanti all'arco nunziale. Lì ci separammo in completo silenzio. Mi posizionai accanto a Rose tentando di calmare i battiti impazziti del mio cuore.

Rosie si tese leggermente verso di me - Ehi.

La guardai di traverso, ancora leggermente confusa - Cosa?

Mia cugina sorrise di cuore - Dì pure quello che vuoi,  ma a me pare ovvio che tra voi c'è ancora qualcosa...

Mi voltai, guardandola malissimo, ma lei si era voltata con tutta l’intenzione di non ascoltarmi. Scossi la testa e alzai gli occhi al cielo - Non credo proprio. 

Ma era davvero così?

 

 

Ehilà!!! :) Pubblico oggi un altro folle capitolo, sperando che vi piaccia. Perdonatemi se la storia va a rilento!

Innanzi tutto 50 preferiti! Graziegraziegraziegrazie!!! Mi fa molto piacere che mia storia vi piaccia!

Alara666:Ciao! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti che mi hai fatto e sono molto contenta di averti fatto piacere almeno un po’ Lily. :) Spero la mia storia continui a piacerti, ne sarei davvero contenta! Ciauuu!!

dany23: Oddio, ti stai deprimendo per la mia storia? ç___ç spero davvero di no! Ad ogni modo spero questo chap ti piaccia! Baci!!!

rebby: Eh si, eccome! Comunque vedrai... un piccolo aiuto arriverà! ^^

piccola_puffola: No no, il rosa no, sarebbe stato davvero troppo! Comunque i maschi saranno, a detta di zia Fleur, dei carinissimi damijelli! Fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto! Ciaoooo!

Lily_Luna

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Capitolo 30
*** Cambiamenti ***


Può uno sguardo modificare il ritmo dei battiti del tuo cuore?

Può uno sguardo darti i brividi? O influenzare la tua giornata?

Ero distesa sul mio letto, intenta a fissare le stelle che avevo dipinto sul soffitto. Ero appena tornata dalle prove della cerimonia, dato che il matrimonio si avvicinava. Mancavano poche settimane e finalmente avremmo smesso di vederci ogni giorno. Una parte di me non vedeva l’ora, un’altra non sapeva cosa pensare.

Non faceva altro che fissarmi. Quando gli passavo accanto, quando eravamo a braccetto e attraversavamo il largo corridoio che portava all’altare. Non appena arrivavo, insieme ai miei fratelli o da sola. Avevo rischiato più di una volta di inciampare, scivolare e di pestare i piedi a qualcuno; tutto per colpa di quello sguardo.

Sospirai rumorosamente e mi girai di lato; cosa voleva da me?

Mi aveva mollato dicendomi che avrei dovuto dimenticarlo, che anche lui avrebbe fatto lo stesso... ma adesso?

Il suono del campanello e la voce di mia madre che mi chiedeva di andare ad aprire mi costrinsero a distrarmi e ad alzarmi. Sbuffando scesi al piano di sotto ed aprii la porta senza neanche chiedere chi fosse.

- Oh! - esclamai un po’ stupidamente, ritrovandomi faccia a faccia con Luna Lovegood Scamander. Arrossii violentemente, mentre lei mi abbracciava - Lily! Come sei bella! Come stai?

Un po’ stupita e in imbarazzo, anche se contenta di vederla, le sorrisi - Ciao Luna. Ehm, grazie, sto bene e tu?

- Oh, molto bene anche io,  a parte i piccoli problemi con due figli maschi adolescenti...

La voce divertita di mamma si intromise - Ah beh non dirlo a me, ti capisco perfettamente! - esclamò, uscendo dalla cucina con un'enorme torta tra le mani  - E adesso accomodiamoci in salotto! Sono così contenta di vederti!

Incuriosita mi rivolsi a Luna - Ma è successo qualcosa in particolare? - chiesi, sedendomi sulla mia poltrona preferita e addentando un pezzo di torta bollente. Lei scosse la testa - Beh, sia Lorcan che Lysander sono molto strani ultimamente. Lorcan non fa altro che insistere per andare alle prove del matrimonio e passa tanto tempo a scambiarsi lunghi messaggi via gufo con qualcuno.

Mia madre scoppiò a ridere - Te lo dico per esperienza personale; credo proprio che tuo figlio Lorcan sia innamorato!

Luna fece ondeggiare i suoi grandi orecchini e annuì, come se fosse una cosa plausibile - Capisco. Spero sia una bella persona.

Mi sporsi verso di lei - Credo si tratti di Dominique - e in realtà non lo credevo, ma ne ero sicura al cento per cento, dato che li avevo sorpresi a baciarsi - però non dirgli nulla, potrebbero sentirsi in imbarazzo.

- Lily, sai che non dovresti andare in giro a spifferare tutto ciò che sai? E se si trattasse di te? - mi rimproverò mia madre ed io arrossii appena - Non volevo fare la pettegola, solo darle una buona notizia per non farla preoccupare! - esclamai e Luna sorrise, tirando un sospiro di sollievo - Sono felice si saperlo. E dimmi, Lily - aggiunse - sai qualcosa anche su Lysander? Lui è quello che mi preoccupa di più.

- Oh - il mio entusiasmo si smorzò un po’ - lui... perché ti preoccupa? - aggiunsi, cercando di dare alla mia voce un tono neutro. Lei si strinse nelle spalle - Lorcan è molto più chiacchierone del solito, allegro ed energico, mentre Lysander è silenzioso e passa molto tempo fuori casa o chiuso nella sua stanza. Sembra quasi... depresso.

Era così strano vedere Luna, generalmente distratta ed apparentemente molto lontana da tutti noi, preoccuparsi così tanto per i suoi figli. Rimasi per un attimo a guardarla in silenzio, confusa e in qualche modo colpevole, mentre pensieri su pensieri si accatastavano nella mia mente. Mamma non mi lasciò il tempo di razionalizzare e mi scoccò un’occhiata pungente - Sembrerebbe una malattia comune! Ne sai qualcosa tu?

Arrossii violentemente, ben decisa ad evitare il terzo grado incombente. Scattai in piedi - Per niente. Anzi, mi è venuto in mente giusto adesso che tra poco dovrò essere alla Tana. Compiti da damigelle, sai - blaterai insensatamente. Salutai Luna e mi precipitai fuori dal salotto.

Quando uscii di casa tirai un respiro di sollievo. L'aria era piacevolmente fresca, nonostante il calore del sole. Presi la scopa dal capanno degli attrezzi e mi sollevai in volo. Altro che Tana, qui ci voleva un po’ di tranquillità! E senza pensarci troppo volai verso il mio famoso, grande, comodo, albero preferito.

- Ahhh... finalmente! - esclamai estatica, sedendomi direttamente sopra il mio ramo. Per alcuni istanti rimasi con gli occhi chiusi, lasciando che il venticello fresco mi sfiorasse il viso. Poi, come attratta da una forza invisibile, aprii gli occhi e mi alzai. Mantenendo l’equilibrio mi voltai verso il tronco, cercando con gli occhi quella minuscola scritta, che un tempo mi era parsa tanto importante.

Lily Luna Potter e Lysander Scamander

Restai a fissarla a lungo, seguendone le linee di contorno con la punta del dito.

Perché era cambiato tutto? E in così poco tempo poi. Fino a pochi mesi prima neanche mi ricordavo di aver mai avuto qualcosa in comune con Lysander. E invece, adesso...

Quando mi voltai vidi un'ombra scura sopra di me. Sollevai lo sguardo, rimanendo in silenzio per lo stupore.

Forse era un'allucinazione. Ma allora perché lo vedevo così chiaramente?

Indossava una maglietta nera e dei jeans chiari, i capelli erano leggermente mossi dal vento. Gli occhi dentro ai miei, con lo stesso sguardo che quasi ogni giorno mi metteva in imbarazzo e che mi confondeva.  Accidenti. Deglutii e lui mi fece un sorrisetto triste - Ciao.

Mi voltai verso le colline circostanti - Ciao.

Perché lo stavo salutando? Perché era lì e  mi aveva salutato? Sentivo il viso in fiamme.

- Cosa ci fai qui? - chiesi, sollevando appena lo sguardo verso di lui. Lui si strinse nelle spalle - Ero in giro e mi è venuta voglia di passare da qui.

Annuii meccanicamente, senza sapere bene cosa dire. Lui rimase in silenzio per qualche istante, poi improvvisamente scese dal ramo e mi si avvicinò. Il suo sguardo era luminoso.

- In realtà volevo vederti.

- D... davvero? - balbettai incoerentemente, col cuore che batteva all’impazzata. Lui annuì e fece un piccolo sorriso, vagamente simile a quelli che mi aveva lanciato nei primi mesi insieme. Poi sospirò e curvò le spalle.

- Volevo chiederti scusa Lily - disse piano - per tutto. Per ogni singolo istante in cui ti ho fatto soffrire. Ne ho combinate troppe, lo so, però...

- Però? - lo incalzai, combattuta tra l’incertezza e l’incanto.  Erano mesi che non parlavamo così, faccia a faccia. E forse Rose aveva ragione, in fondo. Tra noi c'era ancora...

- Vedi io...

- LILYYYYYYYY! - L’urlo di Rose, proveniente da molto più in basso, mi giunse chiarissimo. Sobbalzai, mentre lui si allontanava di scatto. Guardai di sotto; Rose mi faceva cenni con la mano. Ma perché proprio ora?

- Lily ti prego, smetti per 10 minuti di essere triste e scendi! Dobbiamo provare i vestiti e le acconciature e Victoire sta per avere una crisi di nervi! Aiutami!

Sospirai e annuii - Scendo subito! - le gridai di rimando. Salii sulla scopa e mi voltai verso Lysander, che adesso mi stava guardando imbarazzato e preoccupato.

- Sei stata molto triste? - chiese guardandomi sottecchi.

Per la prima volta dopo molto tempo sorrisi. Un sorriso timido, ma di cuore.

- Ora non più tanto. Ora qualcosa sta cambiando... - replicai, sollevandomi a mezz'aria.

Lui sorrise apertamente.

- Sì, credo di sì.

 

Ciauuu! Come state? Spero proprio bene. Oggi pubblico un altro capitolo, piccolino, ma spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate.

piccola_puffola: Eccoti accontentata con un altro capitolooo! xD Comunque sì, Lysander è maggiorenne, ma fuma già da un po’!  Sì in effetti ho messo tutti a fare i damigelli...! Mi sembrava brutto lasciarne fuori alcuni! xD Per Jack ci penserò... forse ci sarà anche lui, dopotutto... Vedremo! Baci!

rebby: Eh si... ma come vedi la mania di interrompere le persone non è tipica solo di James. poveraccio! xD

Alara666: Ehi! Sto molto bene grazie, spero anche tu! :) Ti ringrazio, temevo ci fossero troppe e troppe parti in cui i personaggi soffrivano, ma in fondo sarebbe stato troppo finto fargli fare pace subito... e poi un po’ di sofferenza ci vuole! xD ti ringrazio ancora per i complimenti! A presto!

dany23: Tranquilla, il momento della pace è più vicino! Grazie per i complimenti! ^^

Lily_Luna

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Capitolo 31
*** Bellissima ***


- Lysander? Fratello sveglia.

- Mhhgh...

- E smettila di emettere versi! - qualcosa atterrò sulla mia faccia, facendomi sputacchiare. Aprii gli occhi solo per lanciare uno sguardo omicida a Lorcan  - Che problemi hai Lorc? Stavo dormendo...

Vidi la sagoma magra di mio fratello muoversi per la stanza - Ma va? Credimi, non me ne ero accorto! Lo sai che è tardissimo e che tra qualche ora ci sarà il matrimonio?

Grugnii e mi voltai dall'altra parte - Sai quanto me ne importa... - dissi con la voce impastata di sonno. Lo sentii ridere.

- Ah, quindi non ti importa di vedere Lily in abito elegante, giusto?

Mi sollevai a sedere, con gli occhi ancora semi chiusi. Con le serrande abbassate c'era parecchio buio, ma riuscii a scorgere Lorcan che osservava a braccia conserte.

A volte non mi rendevo conto di quanto fossimo differenti. Il contrasto che facevano i miei capelli scuri con i suoi, biondissimi, e i suoi occhi blu con i miei, nocciola, erano impressionanti. Lo osservai per alcuni istanti, poi alzai gli occhi al cielo.

- Merlino Lorc, quando ti ci metti sei terribilmente petulante.

- Ma in fondo ho ragione. Se ti interessa vedere Lily e accompagnarla all'altare, e so che muori dalla voglia di farlo, ti conviene muoverti.

- Ragazzino, se non vuoi che ti sbatta fuori dalla stanza a pedate, ti conviene stare zitto.- bofonchiai arrossendo. Fortuna che era buio.

- Ho quasi quindici anni, e poi sono molto più alto di te! - ribatté lui, piccato.

- Uh uh, aiuto... - ironizzai io, alzandomi dal letto.

- ...e, al contrario di te, ho anche la ragazza. - aggiunse poi sicuro di sé. Mi voltai, squadrandolo da capo a piedi. Già, era molto più alto di me. Anche se non ci voleva poi tanto. - Tu una ragazza? E chi sarebbe la poveretta? Di certo una con seri problemi di vista.

- Dominique... hai presente? - sollevò le sopracciglia - Quindi chiudi quella ciabatta e datti una mossa.

- Carina... se ti piacciono le bionde - dissi io, aprendo la finestra e guardando le colline con un sorriso sulle labbra. Mi divertiva da matti farlo innervosire; era un tipo abbastanza permaloso. Lo sentii sbuffare sonoramente.

- Senti, piantala. Lasciamo perdere.- borbottò infine, sconfitto.

 

*   

 

-AAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

Un urlo acuto trapassò i muri ed echeggiò nella stanza. Rotolai giù dal letto e saltai in piedi.

- Ma che..? - Rose afferrò la bacchetta e si lanciò verso la porta con me alle calcagna. In corridoio incrociammo mia madre, ansante e scarmigliata, seguita da zia Hermione.

 - Cosa è successo? - ci guardarono allarmate. Noi scuotemmo la testa, preoccupate, ed entrambe estrassero la bacchetta - Aspettate qui, potrebbe trattarsi di un malintenzionato.

Ma non ci fu bisogno di indagare oltre. In quel preciso istante la porta della stanza di Victoire si spalancò e mia cugina ne venne fuori con un gemito disperato, seguita a ruota da zia Fleur, Dominique ed altre nostre cugine. I capelli di un biondo stupefacente le ricadevano sul viso. Sembrava fuori di sé.

- Cosa è successo? - esclamò zia Hermione brandendo la bacchetta - C’è stato un attacco? Ti hanno colpito? Parla, per l’amor del cielo.

A quel punto Victoire respirò profondamente e sollevò il viso verso di noi, gli occhi pieni di lacrime - Guardate! - e ci indicò una microscopica macchiolina sul suo viso etereo - Non posso sposarmi in questo stato, è terribile!

Battei le palpebre un paio di volte, mentre Rose si afflosciava contro di me - Oh, ma accidenti. Avevo pensato ad un assassino o chissà cosa...

- Magari un ritorno dei Mangiamorte, pronti a vendicarsi su di noi. Potevi evitare di strillare - borbottai io, guardando torva mia cugina. Lei strinse i pugni e mi scoccò un’occhiata che avrebbe potuto incenerirmi sul posto - Certo, peccato che sono io quella costretta a sposarsi in questo stato! - scattò lei. Arretrai e mi strinsi a Rose per sfuggire alla crisi isterica e mia madre corrugò le sopracciglia. Non amava molto le scenate, lei.

L’unica che ebbe il coraggio necessario di dire qualcosa fu zia Hermione, che si sporse in avanti - Vieni qui Victoire, sono sicura che la macchia si possa tranquillamente coprire.

- No, rimarrò sfigurata in eterno, lo so! - gridò Vic, mentre Dominique, al suo fianco, alzava gli occhi al cielo e fingeva di vomitare. Mi sforzai di non ridacchiare.

- Ma no, fidati. Anzi, andiamo a sistemare tutto... e voi - aggiunse zia Hermione rivogendosi a noi - cominciate a prepararvi. È tardissimo.

- Io preparerò la vostre aconsciaturre... - disse Gabrielle Delacour, la zia di Dominique, Victoire e Louis, sorridendo allegramente. Cercai di rispondere al sorriso, tentando di dissimulare il terrore. L'ultima volta che qualcuno aveva cercato di acconciarmi i capelli, aveva provato sulla mia testa ogni tipo di esperimento.

- Stai tranquilla, io sono molto capasce! - disse Gabrielle sorridendomi.

- Oh beh, sempre meglio di Rose... - borbottai, beccandomi un'occhiataccia da quest'ultima.

 

*

 

- Bene, sono quasi pronto. Hai visto il cravattino?

- No.

- Ma come no. Era lì, sulla scrivania.

- Mmh.

- Che loquacità Lysander. No, per favore non parlare, davvero, è troppo.

-...

- Sai che mamma voleva farmi mettere un orrendo vestito giallo?! Menomale che faccio parte degli accompagnatori - disse ancora mio fratello, nel tentativo di farmi dire qualcosa. Alla fine cedetti.

- Sì, ci ha provato anche con me, ma è già abbastanza che io mi vesta elegante per la seconda volta in un anno. - borbottai allacciandomi malamente la cravatta.

- Senti, perché non andiamo dalle ragazze? Sono tutte alla Tana, ieri si sono riunite lì... sarebbe decisamente uno spettacolo migliore di vedere te che ti dai al mutismo. - propose Lorcan pensieroso, mentre io mi voltavo a guardarlo male.

- Sei un maniaco. Non se ne parla, tieni a bada gli ormoni! Ma non sei troppo piccolo per queste cose? - sbottai, pur sapendo che non lo era. Lui sollevò le sopracciglia - Beh, ma perché tu e Lily... cioè voi non avete..?

- NO! E finisci di prepararti. Sei un pettegolo. - dissi con veemenza, arrossendo violentemente. Mi voltai ed uscii dalla porta.

Eravamo a casa dei Potter, tutti uomini. Avevamo passato la serata a prendere in giro Teddy che, ogni minuto che passava, diventava sempre più pallido e spaventato. Piuttosto che diventare così non mi sarei mai sposato.

La maggior parte degli adulti era indaffarata con i preparativi, mentre tutti i ragazzi si preparavano svogliatamente.

Fu in quell'istante che passai davanti a una porta decorata da stelle che brillavano al buio. Sorrisi; era impossibile non capire di chi fosse.

La porta della SUA camera.

Mi fermai e mi guardai intorno. Non c'era nessuno. Lo sapevo, sapevo che non dovevo farlo, non ora che le cose si stavano sistemando... ma era un desiderio troppo irresistibile. E poi volevo entrare nel suo mondo, solo un pochino.

Deglutii e spinsi leggermente la porta. Era aperta e non c'era nessuno dentro.

Entrai in una stanza non molto grande e luminosa. Le pareti azzurre erano piene di poster di rock band magiche e di squadre di Quidditch, mentre il soffitto, leggermente più scuro, decorato da stelle dipinte a mano. Alle pareti e sulla scrivania erano stati accatastati numerosi fogli di carta e quaderni con tantissimi disegni. Era bravissima.

Il suo telescopio, quello che le avevano regalato i miei, era posizionato strategicamente davanti alla finestra. Sorrisi; quel telescopio era stato collaudato da me. Io avevo suggerito a mia madre quel regalo, ma probabilmente Lily non lo sapeva.

Quanto avrei voluto stare da solo con lei. Anche solo per poco.

Mi vennero in mente le parole di mio fratello e sorrisi, scuotendo la testa. Io e Lily probabilmente non eravamo neppure arrivati a pensare a quell'argomento, presi come eravamo dai nostri casini...

- Ehi! - la voce irritata di qualcuno mi fece sobbalzare. Mi voltai incontrando lo sguardo non proprio amichevole di James - Che ci fai qui?

 Probabilmente dovevo sembrargli un maniaco. Gli occhi nocciola, proprio come quelli di Lily, erano stretti e sospettosi.

Lo guardai per un attimo, intimidito. Era piuttosto muscoloso e avrebbe potuto farmi volare giù per le scale con un pugno - Io, ehm... - arrossii - stavo cercando...

- Lysander mi sei simpatico, davvero, ma Lily è mia sorella. Che stavi facendo qui dentro? Cioè, io spero che tu non stessi frugando tra le sue...  

- Stava cercando un quaderno che aveva prestato a Lily! Non è vero Lysander? - miracolosamente Al spuntò alle spalle del fratello e mi fece l’occhiolino.

Io annuii e Al diede una piccola pacca a James - E comunque credo sia arrivato il momento che tu ti faccia un po’ gli affari tuoi. Lily non è più una bambina. E non credo che Lysander entrerebbe nella sua stanza per cercare di rubare qualcosa, lo sai. - continuò Albus e, prima che James potesse ribattere, mi intimò di seguirlo.

- Grazie. So che non dovevo trovarmi lì, però non volevo prendere nulla... - borbottai e Al fece spallucce.

- Lo so, ma non sempre vediamo dei ragazzi bazzicare nella stanza di nostra sorella. Soprattutto se si tratta di un ex, anche se Jamie non lo sa. Ad ogni modo, so che non sei un maniaco quindi è ok. Ma non costringermi a coprirti ancora... - aggiunse guardandomi con aria ammonitrice - E ora andiamo.

Mezz'ora dopo eravamo già sul posto. Il matrimonio si sarebbe svolto nell'enorme parco dove si erano svolte le innumerevoli, infinite prove. Avrei potuto descriverlo ad occhi chiusi, ormai.

Non appena arrivati, il prete ci fece cenno di entrare in una grande tenda dorata, dove avremmo dovuto incontrare le damigelle.

 Che naturalmente non erano ancora arrivate.

Infagottati nei nostri abiti da cerimonia, restammo chiusi lì dentro per quasi un’ora. Sentivamo gli invitati arrivare, il chiacchiericcio allegro dei parenti e degli amici degli sposi e l’aria carica d’attesa. Adesso potevo capire il nervosismo di Ted e mi chiesi come si sentisse la sposa.

- Okay, non ce la faccio più. Secondo voi perché le donne ci mettono così tanto? - chiese esasperato Hugo, ad un certo punto.

- Perché se non fosse così, vi toglieremmo il piacere di ammirarci dopo tanta attesa! - rispose una voce femminile, ridendo. Mi voltai di scatto, così come tutti.

Un gruppo di ragazze in abito chiaro stava entrando nel tendone, allegro e ignaro di quanto avessimo aspettato. Erano tutte elegantissime e belle, ma il mio sguardo si posò direttamente su Lily. Era stata lei a rispondere a Hugo e adesso gli stava dando un buffetto scherzoso.

Il suo elegante abito color panna era così leggero da sembrare quasi evanescente. A tratti sul vestito erano stati cuciti microscopici fiorellini di campo, che si intonavano a quelli intrecciati tra i suoi capelli legati in un elegante chignon. Ed era bellissima.

- Chiudi la bocca fratellone, ci entrano le mosche - borbottò Lorcan dandomi una gomitata ed io mi ricomposi giusto in tempo per incrociare lo sguardo di Lily. Lei mi sorrise ed io per la seconda volta in pochi minuti mi ritrovai a non capirci più nulla.

Cercando di reprimere il desiderio di baciarla mi avvicinai e le porsi un mazzetto di fiori che avrebbe dovuto legare al polso. Mi guardò sorpresa, poi fece una buffa espressione sofferente - Vic le ha pensate proprio tutte eh?

Sorrisi e mi rilassai - Già, e come potrai immaginare ci tiene moltissimo che indossiate questa roba.

- Sono sommersa di fiori - borbottò lei, poi il suo sguardo venne attirato da qualcosa sul mio collo. Scoppiò a ridere - Ma come hai legato la cravatta?

La sua risata era contagiosa. Scossi la testa, continuando a ridere - Non lo so. E pensare che la indossiamo ogni giorno a scuola...

- Aspetta - disse lei, sporgendosi per scioglierlo. Era vicinissima, riuscivo a sentire il profumo di fiori che emanava e potevo sentire le sue mani tremare leggermente. Deglutii e lei mi scoccò uno sguardo incerto.

- Sei bellissima - le dissi, incurante del fatto che attorno a noi c'erano almeno quindici persone.

Lily arrossì e sorrise - Anche tu - e riprese a sistemarmi la cravatta.

- Ecco fatto, non che io sia un asso nel fare nodi alle cravatte, ma... - alzò lo sguardo e solo allora entrambi ci rendemmo conto di quanto fossimo vicini. Ed io desideravo disperatamente baciarla da così tanto tempo...

- Ragazzi, sta cominciando la cerimonia. Si comincia! - il tendone si spalancò e Hermione, la madre di Rose e Hugo, si affacciò e ci indicò la navata.

Sospirai.

Ok, forse era il caso di rinunciarci.

 

 

Ciao a tutti! Scusate se aggiorno così in ritardo, ma ho avuto un po’ da fare; in questi giorni sono andata ad eliminare tutti i libri del liceo... Yeahhh!

Comunque, esaurimento a parte, finalmente pubblico un altro capitolo ! Forse è un po’ corto, ma spero vi piaccia.

piccola_puffola: Poveri Rose e James, in fondo non è colpa loro! Sono Lysander e Lily che sono sfigati! xD

rebby: Appunto, Lily ha ereditato la "fortuna" di papà! xD

dany23:Mi dispiace di aver aggiornato così tardi, di solito faccio prima! Comunque la colpa è loro che si mettono sempre in posti dove la gente può rompergli le scatole, per questo li interrompono sempre! xD Baci!

Alara666: Ti ringrazio tantissimo :) Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Ciao!

SaCh_LaPottermaniacaXD: Tranquilla xD Al voleva rendere felice Lily, perché sa quanto lei ha sofferto. Certo, la cosa è piuttosto imbarazzante, ma in qualche modo si doveva sistemare! xD Spero questo cap soddisfi almeno un pochino le tue aspettative, il prossimo sarà di certo migliore! Baci!

Cassy2: Grazie mille, si si ci voleva il loro riavvicinamento... non mi piacciono le storie troppo tristi! Ciao!

rafiheavy: Grazie mille :) In effetti vorrei aggiornare più spesso, ma a volte mi capita di avere mille cose da fare, così tralascio un po’ la storia! Hai ragione, dovrei ampliare di più le descrizioni; ci proverò! Spero il capitolo ti piaccia... fammi sapere! Ciao ^^!

                                                                                                                                                                 Lily_Luna

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Capitolo 32
*** Lucciole e Chiaro di Luna ***


- Allora questo anno tu farà les examì? - Due grandi occhi blu mi guardavano seducenti. Battei le palpebre un paio di volte e puntai lo sguardo verso il tavolo delle bevande. Che poi era quello che dovevo raggiungere.

 Ma non è facile sfuggire ad una Veela.

Tossicchiai - Sì. Però ecco, dovrei andare. Mi sta aspettando...

La ragazza sorrise, come se non avessi parlato - Ah, moi ho déjà 19 anni. Ma sai, l’età non è tropo importonte. Come ti chiami?

Troppo educato per spostarmi e lasciarla lì impalata sospirai - Mi chiamo Lysander. Senti...

Il mio ennesimo tentativo di svicolare venne accolto con uno sbuffo. La ragazza dalla pelle chiarissima e i capelli argentei corrugò le sopracciglia, evidentemente irritata dalla mia mancanza di attenzioni - Io mi chiamo Marine. Sei carino Lysander.

Involontariamente arrossii. Non era possibile; ero nel letame. La osservai meglio; era indubbiamente bellissima, ma anche ubriaca probabilmente. Non volevo comportarmi da maleducato, quindi cercai di farle capire con dolcezza che non ero interessato a lei.

- Marine, ehm, grazie. Però io devo andare. Una ragazza mi aspetta...

Lei mi bloccò per un braccio, ridacchiando come non mai - Oh, ma tu sei così piccolo e carino! Lascia perdere l’altra - e mi circondò con le sue braccia. Alzai gli occhi al cielo e cercai disperatamente una via d’uscita.

Era sera inoltrata orma, ma la festa non accennava a smettere, anzi sembrava proprio essere entrata nel vivo. La maggior parte degli invitati era al centro della pista da ballo, ballando sfrenatamente. Alcuni erano persino ubriachi, tipo Marine.

Imperdibili Ron Weasley e Harry Potter che, spalla a spalla declamavano una canzone riguardante certi Weasley, Re e cose del genere. Non li avevo mai visti in quello stato; insomma, uno era Capo degli Auror, l’altro era Auror e marito del Ministro della Magia.

Per non parlare dell'incendio quasi provocato da Hagrid, il quale stava ballando una specie di twist assieme ad una donna alta quanto lui.

Mio fratello era scomparso in compagnia di Dominique e sinceramente la cosa mi preoccupava non poco.

Lily non c'era. O meglio, era passata pochi istanti prima e mi aveva letteralmente incenerito con lo sguardo. L’avevo fissata costernato, ma lei non mi aveva rivolto una seconda occhiata. Eppure avevamo trascorso un pomeriggio eccezionale, insieme. Dopo la cerimonia e durante la festa ci eravamo divertiti e avevamo parlato come non facevamo da tempo. Ed io non vedevo l’ora di poterle parlare seriamente, di confessarle che ne ero ancora innamorato.

E adesso, solo perché avevo avuto la pessima idea di andare a prendere due Burrobirre, ero stato monopolizzato da quella ragazza.

La fissai, mentre lei continuava a ciarlare e a flirtare. Era bellissima, certo. Eppure, stranamente, dopo l'impatto iniziale, non stava avendo più alcun effetto su di me. Non riuscivo a sentire nessuna attrazione per lei.

Ok, così non andava. Dovevo rimediare al più presto.

-Okay senti - sbottai, interrompendola senza tante cerimonie - sto tornando dalla ragazza di cui sono innamorato. Mi dispiace ma non m interessi. Scusa - aggiunsi, prima di voltarle le spalle e attraversare la pista da ballo.

L’eco dei suoi insulti, metà in francese e metà in inglese, mi giunse quando ero lontano.

Ora dovevo trovare Lily.

E farmi perdonare per tutto, finalmente.

 

*

 

Era tutto troppo assurdo per essere vero.

Sbuffai per l’ennesima volta e mi incastrai meglio sulla sedia color avorio, ornata da nastrini luccicanti. Troppo luccicanti. E dire che fino a qualche minuto prima non me ne importava nulla, né dei nastrini né dell’eccessivo luccichio. Anzi, mi era quasi piaciuto. Che stupida che ero.

Mi guardai intorno, desolata. Tutti ballavano o chiacchieravano in allegria, ed io ero l’unica seduta da sola. Per colpa sua.

Dopo aver trascorso un pomeriggio indimenticabile con Lysander, sperando come una stupida che lui dicesse o facesse qualcosa, lo avevo beccato a fare il cascamorto con quella stupida Veela. Perché diamine la famiglia Delacour doveva essere così piena di bellezze?

Spostai lo sguardo torvo su una minuscola fatina vera, che saltellava allegramente sul centrotavola, senza vederla veramente.

Ovvio, una Veela. Una Veela è molto bella e femminile di me, no?

Che cavolo. Scattai in piedi proprio mentre Lysander faceva la sua comparsa, spintonando senza troppa gentilezza alcuni ospiti - Odio le Veela, è ufficiale! - sbottò. Senza guardarmi apertamente, fece per sedersi accanto a me. Eh, no. Adesso poteva anche stare da solo.

- Peccato, era veramente carina. Tornaci, potresti rimediare una pomiciata. -  ribattei, pungente. Lui incrociò il mio sguardo e mi fece un sorrisetto imbarazzato - Non ho potuto prenderti la Burrobirra, mi spiace.

- Neppure la volevo, la Burrobirra - ribattei, prima di voltargli le spalle e andarmene. Lo sentii alzarsi precipitosamente - Aspetta, mi dispiace. Andiamo, ma l’hai vista? Mi ha detto che sono piccolo! E non si riferiva all’età! - aggiunse, raggiungendomi. Io mi fermai e lo guardai; sembrava davvero irritato. A quel punto scoppiai a ridere.

Sapevo che avrei dovuto mostrarmi ancora arrabbiata, ma la sua espressione era troppo divertente.

Lysander sospirò - Ah, beh tante grazie.

- Beh dai, non ha tutti i torti - mormorai, con le lacrime agli occhi per il troppo ridere. Lui mi scoccò uno sguardo esasperato e divertito insieme - Uh uh, ha parlato la gigantessa... - poi i suoi occhi si spostarono su qualcosa alle mie spalle. Lo guardai confusa - Ci sei?

Era incantato ad osservare qualcosa appena oltre le mie spalle. Ecco, se era una Veela...

All'improvviso Lysander mi guardò nuovamente, gli occhi luminosi e accesi di entusiasmo - Lily. Hai mai visto una lucciola?

- Cosa? Ehi! - prima che potessi rispondere, mi aveva preso la mano e mi aveva trascinato tra i cespugli.

- Ma di che stai parlando? - gli chiesi, guardandolo confusa. Lui indicò qualcosa davanti a sé - Lucciole,  guarda!

Incurante delle pene che stavo infliggendo al mio abito da damigella, avanzai lentamente e sollevai gli occhi. Rimasi incantata.

Ci trovavamo in una piccola radura, circondata da alberi e cespugli, piena di fiori notturni. Le piante raggiungevano tutte i nostri polpacci. Quel posto aveva un che di magico.

Mi voltai verso Lysander, accanto a me. Il suo viso nella penombra era sorridente - Guarda in alto - suggerì piano. Obbedii.

- Lucciole. - mormorò lui.

Milioni di piccole luci, come microscopiche fatine, brillavano sopra di noi. Si muovevano lente, pigramente, come se danzassero.

All'improvviso, dalla festa alle nostre spalle, giunse una musica lenta e dolce. Lysander rise e si posizionò davanti a me, un sorriso furbo sulle labbra. Allungò il braccio, porgendomi la mano.

Sorridendo, mi avvicinai leggermente a lui.

Cominciammo a ballare tra i fiori, leggeri e sorridenti, per niente impacciati.

Mi voltai ad osservare la luna, proprio mentre lui faceva un leggero movimento col braccio. Lo guardai con un mezzo sorriso, continuando a ballare, seguendolo.  Poi, ad un certo punto, lui mi fece girare dolcemente, tenendomi per mano. Volteggiai leggera, libera, come se fossi sospesa in aria. Che strano...

Abbassai appena lo sguardo e rimasi a bocca aperta - Lysander! - esclamai e lui rise - Sorpresa!

Eravamo davvero sospesi in aria. Sembravamo leggeri come piume, sotto di noi il prato pieno di fiori odorosi. Eravamo più in alto degli alberi, liberi tra le lucciole che ci danzavano attorno. Lui mi sorrise complice.

Lysander mi strinse la mano - Ci sono così tante cose che dovrei dirti... cavoli, ho preparato questo discorso tantissimo tempo fa e adesso non ricordo nulla... - borbottò imbarazzato, mentre io lo guardavo emozionata, tentando di parlare.

 - Non c'è bisogno che...

- Si invece, eccome. Ti ho tradito, ho tradito la tua fiducia, le tue aspettative. Sono stato un pessimo fidanzato e nient'affatto sincero con te. Quindi adesso, mentre volteggiamo sospesi in aria, ascolterai tutto ciò che ho da dirti, ok?

Annuii e lui mi scrutò per un istante. Fece un sospiro profondo, prima di iniziare a parlare.

- Quando Jack, quest'inverno, mi ha chiesto di fare finta di essere interessato a te, non ti nascondo che ero infastidito. Ti trovavo carina, certo, ma non mi interessavi. Non ci parlavamo ormai da secoli, per cui non sapevo affatto com'eri diventata. Ti trovavo una ragazzina invadente e infantile, e il fatto di doverti fare da balia mi seccava parecchio.

- Poi quel pomeriggio ti ho vista piangere in biblioteca. Eri da sola, senza nessuno che ti dicesse di dimenticare quello stupido, senza sapere che lui ti stava prendendo in giro. Mi dispiaceva, non era giusto. Non credevo che ci tenessi davvero, non credevo potessi essere così, tu che apparivi sempre spavalda e sicura di te. Ho cominciato a rivalutarti. E poi - sorrise - ti ho vista la sera del ballo. Non solo eri bellissima, ma mi hai capito con un solo sguardo, mentre altri se ne fregavano di ciò che sentivo. Ti ho vista, piano piano, entrare sempre più nella mia vita quotidiana, anche quando non era Jack a volerlo.

- Durante le vacanze natalizie, senza capire perché, non ho fatto altro che pensarti. Era una specie di chiodo fisso. Sono stato io a consigliare a mia madre di regalarti il telescopio, perché sapevo che amavi guardare le stelle. Sapevo che avevi dei  voti altissimi in Astronomia e ho fatto due più due. E quando ti ho trovato proprio in cima a quell'albero sono anche riuscito a farti ricordare di me! E quello stesso giorno mi hai detto che... che volevi sapere chi ero. Quella frase mi ha lasciato senza fiato; e in quell'istante ho capito che non mi eri indifferente. Stavi cominciando a contare qualcosa. - alzò lo sguardo verso di me ed io lo fissai, senza parole.

Lysander sorrise - Quello che sto cercando di dirti è che io, pian piano e senza volerlo, mi sono innamorato di te. Ti amo. Ho cercato di reprimere questo sentimento, perché ti avevo fatto soffrire e non volevo crearti problemi. Ma non ce l’ho fatta, dovevo dirtelo. Mi dispiace di averti nascosto agli occhi di tutti, quando stavamo insieme. Sono stato codardo, un idiota, ma spero mi perdonerai.

Lysander sorrise - Adesso la scelta è tua, anche perché - aggiunse - la polvere fluttuante di tuo zio George è esaurita... e addio atmosfera romantica.

Lentamente, infatti, eravamo ridiscesi nella radura. Mi guardai intorno e scossi la testa - Beh, non direi dai. La radura piena di fiori profumati e le lucciole fanno ancora la loro parte nella scenografia! - commentai distratta, mentre lui mi fissava con intensità. Arrossii e lui sorrise esitante - Insomma... tu...

Sorrisi - Basta parlare.

Mi avvicinai a lui e lo baciai.

Quando ci separammo aveva un sorriso a trentadue denti; mi abbracciò stretta, mentre io affondavo il viso nel suo collo.

 

 

Salve a tutti! Volevo chiedervi umilmente scusa per non aver aggiornato in questo periodo, è stata un vera mancanza, ma tra Uni e momenti di litigio con la mia ispirazione, mi sono trovata a finire solo ieri... e così eccomi qui! Spero che non abbiate dimenticato la mia storia ç__ç !!!

Comunque, questo è forse uno dei capitoli più attesi e colgo l'occasione per informarvi che credo questa fic finirà presto! Mi spero ci sarete fino alla fine.

Grazie a tutti i lettori, a chi mi ha aggiunta tra i preferiti e ovviamente a chi ha commentato!

rebby: tranquilla, tranquilla, non ha rinunciato vedrai. Non potrei mai!

dany23: E' la sfiga Potter, unita a quella di Lysander, che secondo me non è poca. xD Anche se in ritardo, spero questo capitolo soddisfi la tua curiosità! Baci!

Alara666: Ciao! Sì sì, finalmente ho finito il liceo ed eccomi immersa nel mondo universitario. Sono iscritta in Scienze per la Comunicazione Internazionale ^^ Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto; fammi sapere che ne pensi di questo! Ciao!

rafiheavy: Nooo, non potrebbero mai starmi antipatici, teneri come sono! Però un po’ di sfiga ci voleva... ahahahah!!! Grazie per i complimenti!

Cassy2: xD Mi fa piacere che ti sia piaciuto il modo in cui si trattano Lysander e Lorcan; mi fa pensare a come potrebbe essere avere un fratello, dato che sono figlia unica, quindi cerco di immedesimarmi in loro...  ^^

piccola_puffola: Sì è diventata rompiscatole come Ron! Ahahah! Vabbè poverina Vic, deve sposarsi, quindi la perdoniamo per l'antipatia... xD

SaCh_LaPottermaniacaXD: Grazie mille!!! *.*  Scusa per il tardo aggiornamento, ma spero ti piaccia. Dai dai, che secondo me i tuoi presentimenti sono fondati... eheh! Ciauuu

lilyluna_4e: Grazie, spero anche questo ti piaccia! Ciau!

                                                                                                                      Lily_Luna

 

 

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Capitolo 33
*** Love ***


Attenzione, in questo capitolo il rating passa ad arancione!

Non è facile descrivere e ricordare tutto ciò che accadde dopo quella sera.

Alcuni ci guardavano con sospetto…altri non si fidavano di Lysander dopo quello che mi aveva fatto. Alcuni erano proprio contrari. Come James…ma solo perché era geloso! Gli sarebbe passata…

Il primo settembre, quasi un mese dopo il nostro fidanzamento, varcammo insieme il portone di Hogwarts, facendoci beffe di tutti quelli che ci avevano preso in giro…di tutti quelli che avevano sperato in una separazione definitiva. Quella sera fu memorabile.

Ero seduta al lungo tavolo dei Grifondoro, quando all’improvviso vidi Claire avvicinarsi a me, un sorriso imbarazzato sulle labbra.

- Ciao Lily…-.

Claire. Era stata una delle mie migliori amiche. Una confidente un po’ folle forse, ma sincera.

Sincera.

E poi mi aveva tradito…

Eppure…non riuscivo ad odiarla.

L’avevo perdonata. Le volevo bene…lei si era innamorata davvero di Jack e lui le aveva spezzato il cuore.

Le sorrisi anche io – Ciao Claire…ti va di sederti? – e, detto questo, le indicai il posto accanto al mio. La vidi spalancare gli occhi per la sorpresa e sorridermi raggiante, seppure ancora imbarazzata.

- Come va? -.

- Benissimo…e tu, come stai? –.

Mi sorrise allegra. Quel sorriso che spuntava solo quando era davvero felice.

- Bene, grazie…- poi, improvvisamente, ritornò triste – Senti…io volevo scusarmi con te…anche se so che…- la interruppi con un gesto della mano.

- Non mi importa. Va bene così…- annuii risoluta. Mi guardò incerta, forse scettica.

- Ma…ne sei sicura? -.

- Si…anzi ti ringrazio, guarda. In un certo senso è nato tutto grazie a te…! No? – E, con un sorriso, mi voltai verso il tavolo dei Corvonero, dove un ragazzo dai capelli neri e gli occhi nocciola, mi fece l’occhiolino.

- Già…- mormorò lei, ancora imbarazzata. Le sorrisi ampiamente.

- Credimi Claire…forse sarò troppo buona, una sciocca…non so. Molti non perdonano così facilmente…e, beh…certo, non posso dire che tutto tornerà com’era…ma…possiamo sempre provare… -.

A quel punto lei fece un salto e mi abbracciò di scatto, sbilanciandomi all’indietro.

- Oh Lil’! Grazie! -, sorridendo ricambiai l’abbraccio.

Passammo il resto della serata a chiacchierare. Timide ma più vicine.

Al momento di andare a letto mi alzai da tavola e, con un sorriso, raggiunsi Lysander.

- Tutto ok? – chiese lui, cingendomi con un braccio.

- Si…abbastanza e tu? -.

- Uhm…si, direi di si…anche se mi piacerebbe che fossimo nella stessa casa – aggiunse con un sorrisino triste.

Afferrai la sua guancia tra le dita e, delicatamente la tirai, prima di scoccargli un bacio sulle labbra.

Anche io lo avrei voluto…tanto.

-Adesso devo entrare…- dissi, indicando il ritratto della signora Grassa che ci guardava con un cipiglio severo.

- Già…beh…se ti va di fare un’uscita notturna, fammi sapere…- rispose lui, baciandomi per poi correre in direzione della torre Corvonero, mentre io attraversavo il buco del ritratto.

- Ehi Lily! - una voce ben conosciuta e alquanto fastidiosa giunse alle mie orecchie. Mi voltai lentamente, in direzione di un pouf rosso, sul quale era seduto Jack. Jack Thomas.

Era molto abbronzato, cosa che sottolineava ancora di più gli occhi color zaffiro. Ma…

Ma non sortiva su di me alcun effetto. Sapevo com’era e sapevo anche che tutto ciò che faceva, ogni sua singola azione, era dettato da un doppio fine. Patetico.

- Jack…- lo salutai con scarso interesse. Si piantò davanti a me.

- Sei molto più bella di quando ti ho visto l’ultima volta! – considerò, osservandomi a lungo.

- Capisco. Ora devo andare. – dissi, cercando di salire in dormitorio. Mi fermò.

- Aspetta…Lil’…non potresti perdonarmi? Ho fatto una cazzata…ma niente di che…hai perdonato Lysander…e anche Claire! – disse, guardandomi con disappunto.

- Non credo siano affari tuoi. – mormorai con freddezza. – E non permetterti mai più di toccarmi, o..-

- O, cosa? Mi picchi? Oppure mi sguinzaglierai contro quello sfigato del tuo fidanzato? – chiese, prendendomi per il polso e stringendolo forte. Spaventata, afferrai la bacchetta dalla tasca, pronta a scagliare una fattura, quando…

- Scusa?- qualcuno picchiettò sulla spalla di Jack. Quello non ebbe il tempo di voltarsi che, una fattura Orcovolante, lo prese in pieno viso, facendolo svenire all’istante.

Erano Hugo e Lysander. Dentro la sala comune di Grifondoro. E avevano steso Jack.

Guardai i miei due salvatori, sorridendo allegra.

- Grazie! -.

- Figurati cuginetta…se lo vedo ancora girarti attorno lo uccido…’sto idiota…- mormorò Hugo, dando un calcetto a Jack. Poi, senza aggiungere una parola, si era voltato ed era entrato in dormitorio.

- Era una vita che volevo stenderlo! – disse Lys, agitando un pugno per aria.

- Che ci fai qui?! – chiesi io al settimo cielo – di norma altri studenti non possono entrare nella sala Grifondoro…a meno che non appartengano a questa Casa! -.

- Chi se ne frega delle regole…mi ha fatto entrare Hugo! Ho studiato tutti i suoi movimenti – e col mento indicò Jack – ed ero sicuro che ti avrebbe rotto le scatole! – All’improvviso mi sollevò tra le sue braccia e mi strinse a sé.

- Ti devo proteggere no…?- mormorò a un centimetro dalle mie labbra, prima di baciarmi dolcemente. Sorrisi. – Certo che si..!-.

- Ehi! Ho un’idea! – si battè all’improvviso la mano sulla fronte. – Hai il mantello di tuo padre?!- chiese poi.

- Perché…?-.

Sorrise furbescamente. – Vedrai! -.

**********

Feci scivolare lentamente il mantello dalle sue spalle sul pavimento di pietra, mentre lei sorrideva felice.

-Qui?-.

Eravamo nella grotta naturale, la stanza in cui l’avevo portata il giorno del suo compleanno…quando avrei voluto confessarle i miei sentimenti.

Era rimasta identica a quel giorno…la luna piena si specchiava sull’acqua e rifletteva la sua luce argentea ovunque, sul suo viso emozionato, sul mio, su di noi.

- E’ cominciato tutto da qui…- mormorai, guardandola sottecchi – qui avrei voluto confessarti tutto quello che sentivo…stavamo per baciarci, ricordi? - sorrisi, mentre lei annuiva.

- Ti avrei voluto con me…mi stavo innamorando sempre più di te, lo sai? – sussurrò lei – tu…- ma non le feci completare la frase, baciandola sulle labbra. Quel momento era così perfetto…nessun bisogno delle parole. Avevo bisogno di lei, dei suoi baci.

*************

E in quell’istante l’atmosfera cambiò.

Il nostro bacio, dapprima dolce e tenero, si trasformò in qualcosa di più; qualcosa di inaspettato, di travolgente e sconvolgente. Le nostre mani cominciarono a cercarsi, mentre a tentoni e senza staccarci, raggiungevamo la stanza dall’enorme pavimento blu, sul quale ci lasciammo cadere entrambi…

E mentre cominciavamo a spogliarci e riprendevamo ad accarezzarci, capii che tutto era diverso.

Non c’era Lysander.

Non c’ero io, Lily.

Eravamo noi. Noi due insieme…il nostro cuore batteva in sincronia, i nostri respiri coordinati.

Fusi l’uno dentro l’altra…

- Prometti che non mi lascerai mai?…– mi persi nei suoi occhi nocciola, cercando una sola conferma…

- Prometto…- sorrise affannato e mi baciò dolcemente.

…L’amore.



Ed eccolo qui, l'ultimo capitolo..! Ho messo il rating arancione, anche se magari la scena in cui Lily e Lys hanno la loro prima volta non è tanto chiara, però non si sa mai eh! xD So che non è il massimo...ma spero vi piaccia comunque.
Detto questo, beh...ringrazio TUTTI ma proprio TUTTI quelli che hanno recensito tutta la mia ficcy! Ringrazio chi l'ha aggiunta tra i preferiti ( 57 persone speciali!) e chi l'ha semplicemente letta, ma che spero l'abbia apprezzata! Ringrazio il mio grande Amore, che mi dice sempre che sono brava...e che mi ha insegnato ad amare incondizionatamente...Ale ti amo... <3 E i My Chemical Romance, che mi hanno ispirato alcune frasi e alcuni capitoli! Ok ok ora basta...forse ho esagerato con i ringraziamenti...manco avessi pubblicato un libro! xD Vabbè su...
Ciao a tutti... ^^ Spero continuerete a seguirmi...kisses! Lily_Luna

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