Noi siamo i giovani, PIU' giovani... di Lily_Luna (/viewuser.php?uid=39195)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova generazione ***
Capitolo 2: *** Hogwarts Rulez ***
Capitolo 3: *** Dubbi ***
Capitolo 4: *** Novità ***
Capitolo 5: *** Timidezza ***
Capitolo 6: *** La Festa di Corvonero ***
Capitolo 7: *** Delusioni e richieste ***
Capitolo 8: *** Vuoi venire al ballo con me? ***
Capitolo 9: *** Preparativi ***
Capitolo 10: *** Riflessioni ***
Capitolo 11: *** Il Ballo di Natale ***
Capitolo 12: *** Lo strano ragazzo ***
Capitolo 13: *** Ricordi ***
Capitolo 14: *** Domande ***
Capitolo 15: *** Sul Nottetempo ***
Capitolo 16: *** Cosa sogni? ***
Capitolo 17: *** Buon Compleanno! Pt.1 ***
Capitolo 18: *** Buon Compleanno! pt.2 ***
Capitolo 19: *** Non Ti Amo. ***
Capitolo 20: *** Confessioni ***
Capitolo 21: *** Non sogno che te ***
Capitolo 22: *** Paure ***
Capitolo 23: *** La Partita ***
Capitolo 24: *** Verità ***
Capitolo 25: *** Pioggia ***
Capitolo 26: *** Però ti Amo ***
Capitolo 27: *** Decisioni ***
Capitolo 28: *** Wedding Witch ***
Capitolo 29: *** Prove di matrimonio ***
Capitolo 30: *** Cambiamenti ***
Capitolo 31: *** Bellissima ***
Capitolo 32: *** Lucciole e Chiaro di Luna ***
Capitolo 33: *** Love ***
Capitolo 1 *** La nuova generazione ***
Noi
siamo i giovani,
PIU' giovani...
Quella
mattina la
stazione di King’s Cross
sembrava più rumorosa del solito. La gente si assiepava
davanti ai numerosi
treni in partenza per salutare amici e parenti, mentre vari gruppi di
turisti
chiacchieroni aspettavano l’arrivo delle guide che li
avrebbero portati in giro
per la città di Londra.
Dietro di loro, un folto gruppo di persone cercava di farsi strada per
raggiungere i binari in fondo.
-Permesso…
scusate, permesso... - Un ragazzo di circa diciotto anni cercava di
farsi largo
tra la gente. Sul suo viso era dipinta
un’espressione impaziente.
-
Fate largo… cavoli, qui rischiano di perdere il treno, eh
Ted?- Il ragazzo si
voltò in cerca dell’amico e “fratello
maggiore”, sperando sinceramente di non
averlo perso in mezzo alla bolgia.
Alle sue spalle arrancava un ragazzo dagli occhi castani e capelli blu elettrico,
che
doveva avere qualche anno più - Già! - sbottò - E Vic mi aspetta per
andare a lavoro insieme; oggi i
turni cominciano quasi in contemporanea, ma se non ci sbrighiamo non
arriverò
mai! - Involontariamente i capelli del ragazzo cambiarono
leggermente
sfumatura. Era un cambiamento quasi impercettibile agli occhi
ignari della
gente, ma il ragazzo più giovane se ne accorse. - Ehi ehi
Ted!!! - gli indicò
la gente intorno - Vuoi farci beccare?! - aggiunse a bassa voce.
- Non ci scopriranno James, però muoviamoci! Qui tutti
vorremmo arrivare in
orario. Se dovessimo perdere il treno sarebbe un bel casino, lo sai
vero? Come
spiegare l’assenza sul treno di tutto il clan Weasley/Potter?
- A parlare era
stata una ragazzina dai capelli rossi, che arrancava dietro di loro a
passo
svelto.
“Ted”
le sorrise - Grazie Lily, ma James ha ragione. Ma è
così tardi! E
finalmente oggi inizierò il tirocinio al San Mungo! Vorrei
fare una buona
impressione - il suo sorriso si allargò da un orecchio
all’altro - Teddy Lupin,
Medimago presso l’ospedale San Mungo per le Malattie e le
Ferite Magiche… forte
no? - disse continuando a sorridere.
- Certo Teddy, certo... - Un ragazzo con i capelli ricci e rossi si
intromise -
È forte, ma magari cambia colore di capelli! Così
conciato non trasmetti
nessuna serietà! Sembri uno di quei punk Babbani che si
vedono ogni tanto in
giro per le strade! - Disse cominciando a ridere e suscitando
l’ilarità di
tutti i presenti. Ted alzò gli occhi al cielo, mentre una
ragazza alta e riccia
lo affiancava scuotendo la testa. - Ovviamente quello stupido
scherzava… non
è vero fratellino?! - domandò, scoccando
un’occhiataccia al ragazzino, che non
aveva ancora smesso di ridere.
–
Io sono sicuro che andrà tutto bene - Un ragazzo dai capelli
neri si era
intromesso nella discussione. Aveva gli occhi di un verde brillante e
un paio
di occhiali dalla montatura squadrata poggiati sul naso.
- Hai ragione fratellone! - Lily gli sorrise - Comunque adesso
muoviamoci,
siamo arrivati. Passo per prima! Vieni Hugo! - La ragazza
cominciò a correre
verso la barriera che separava i binari Nove e Dieci, seguita a ruota
dal
ragazzino rosso, suo cugino e compagno di marachelle. I due scomparvero
oltre
la barriera e vennero ben presto seguiti da tutto il resto del gruppo.
Il
Binario
9 e ¾ era gremito di gente, come sempre ogni primo di
Settembre. Il gruppetto
di persone avanzò tra la confusione, fendendo il fumo grigio
proveniente dalla
lucida locomotiva scarlatta.
-
Ehi ragazzi, ho trovato uno scompartimento semi-libero! - a parlare era
stato
Albus, che era misteriosamente scomparso nella nebbiolina ed era
tornato
accompagnato da un altro ragazzo sorridente.
-
Ciao a tutti - esordì quello, facendo scorrere il suo
sguardo sul folto
gruppetto di persone.
-
Ehi amico! Dopo un’intera estate passata insieme mi saluti
così? - a
rispondergli era stato Hugo, che adesso correva verso il ragazzo,
fingendo di
volerlo baciare.
-
Vieni tesoro, baciami! - gli strillò all’orecchio,
imitando una fastidiosissima
vocetta femminile. Molti dei presenti si voltarono a guardarli, mentre
gli
altri ragazzi ridevano senza ritegno.
Solo
Rose sembrava in imbarazzo. - Ragazzi – li
rimproverò imbronciata - Smettetela,
state dando spettacolo! Sono una Caposcuola, accidenti! - si
voltò verso Ted e James
scuotendo la testa e li abbracciò.
-
Sarà
meglio che vada, ci vediamo per le vacanze natalizie
d’accordo? Teddy salutami
Victoire… e tu James impegnati con la squadra! - I due
giovani
ricambiarono il saluto, mentre James le rispondeva risoluto -
Sarà fatto
Caposcuola Weasley… Buon anno scolastico!
Lei
gli fece una linguaccia, ma sorrise e si voltò verso il
fratello e i cugini -
Beh ragazzi, io vado a cercare gli altri Capiscuola. Ci vediamo a
Hogwarts e
per l’amor del cielo, comportatevi bene! - E si
allontanò col suo enorme baule.
-
Accidenti
Hugh, tua sorella era più tranquilla fino a qualche mese fa,
che le è preso? -
Disse Jack, ancora avvinghiato alle spalle di Hugo; questi fece
spallucce e
rispose - Ah, beh! L’hai beccata nella giornata giusta,
parola mia. È da quando
ha ricevuto quella stupida spilla che si comporta da vera pazza... ah,
lasciamo
perdere. Muoviamoci piuttosto, il treno parte tra cinque minuti!
Tutti si voltarono verso James e Ted per salutarli. Il primo si
guardò intorno
e sorrise triste - Sembra così strano…
esattamente un anno fa ero pronto a
salire sull’Espresso con voi. Mi manca Hogwarts!
Ted rise, ma anche nei suoi occhi c’era un velo di
malinconia- Non ti abituerai
mai, Jamie. A me manca ancora, nonostante io non la frequenti
più da quasi sei
anni - spostò lo sguardo verso i più giovani, che
si stavano preparando ad
andare - Buon anno scolastico! Correte - aggiunse poi con una risata -
o
perderete il treno!
In
effetti quasi tutti i portelli dell’Espresso per Hogwarts
erano stati chiusi.
- Sicuro amico, ci vediamo presto. Salutateci i nostri genitori e
ditegli che
lavorano troppo! Ciao! - Hugo spinse gli altri sul treno e, non appena
sopra, tutti
loro si sporsero per salutarli finché l’Espresso
non scomparve dietro la prima curva,
lasciando dietro di sé solo una scia di fumo grigiastro.
Beh,
salve a tutti!
Questa è la prima fanfiction che scrivo, ma spero comunque
che vi piaccia! Ho
deciso di raccontare la storia dei figli dei protagonisti di Harry
Potter perché
mi hanno incuriosito molto (e scrivere di personaggi non ancora
caratterizzati
è comunque una cosa piuttosto divertente!)
Negli
anni, notando certi
strafalcioni accompagnati da altre amenità, ho cercato di
apportare
leggerissime modifiche alla storia. Ovviamente non ho modificato la trama, ma
semplicemente dato una “sistemata” leggera dove
occorreva... Nulla di che
comunque.
Ad
ogni modo! La maggior
parte dei personaggi è stata creata da J.K. Rowling. Io ne
ho aggiunto solo
qualcuno in più inventato da me. Adesso vi lascio,
augurandovi una buona
lettura...
Lily_Luna
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Capitolo 2 *** Hogwarts Rulez ***
-
Ragazzi devo andare; io viaggio con i Prefetti
e i Capiscuola - Al guardò Lily, Hugo e Jack e sorrise
nervosamente.
-D’accordo
fratellone, stendili tutti!- fu Lily a rispondergli con un gran
sorriso, lui sbuffò
e scosse la testa, ma era divertito - A dopo, allora.
Lily rimase
ferma
al centro del corridoio e osservò il fratello che si
allontanava trascinandosi dietro
l’enorme baule. Al non cambiava mai, così timido e
dolce!
Tante
ragazze speravano di uscire con lui e
spesso alcune le chiedevano di fare da
“intermediaria”, cosa che la faceva
divertire un mondo! La ragazza sorrise pensando che quello era
l’ultimo anno
del fratello, e che probabilmente questo non avrebbe fatto altro che
aumentare
la sua popolarità, insieme con la sua timidezza.
Notò
alcune ragazze del Sesto Anno affacciarsi da
uno scompartimento e guardarlo con passione e ridacchiò.
-
Tuo fratello è sempre molto popolare! - La voce
di Jack la fece riscuotere dai suoi pensieri; si voltò verso
di lui, stupita di
trovarlo ancora in corridoio.
- Stavo
pensando
esattamente la stessa cosa - fece lei - Ma come tu ben sai la sua
popolarità è
proporzionale al suo grado di timidezza!
Lui rise alla
frase
dell’amica e la guardò con intensità
– Ti sei divertita quest’estate?
Lily
annuì
allegramente – Da matti! Ci voleva una vacanza tutti insieme!
-
Già, ormai siamo
tutti una grande famiglia! Ah, a proposito di grande
famiglia… lo
scompartimento è stato assaltato da milioni di persone, ti
avverto.- rispose il
ragazzo divertito.
- In che
senso
Jack? - Lily lo guardò stralunata, ma il ragazzo si
limitò a ridacchiare e la
spinse verso la porta più vicina, attraverso la quale si
poteva sentire un gran
fracasso e chiacchiericcio.
La ragazza
fece
scorrere la porta dello scompartimento e poté constatare da
sola che l’amico
aveva ragione; dentro era colmo di gente!
Hugo e Fred
stavano
giocando con dei Frisbee Zannuti, che sfrecciavano in quello spazio
così
piccolo e rischiavano sempre di finire in testa a qualcuno. Roxanne e
Dominique
osservavano preoccupate la scena, al di sopra di un
“Cavillo” girato al contrario,
nello stesso tempo Molly e Luis si stavano sfidando a scacchi magici,
accompagnati dagli ululati di Lucy e Frank Longbottom, che tenevano per
entrambi i ragazzi.
La piccola di
casa
Potter sorrise - Beh, prevedo un viaggio mooolto lungo…! -
ed entrò nello
scompartimento, seguita dal ragazzo.
*************
- Casaaaaa! -
Claire Jones si gettò a pesce sul suo amato letto a
baldacchino. Sospirò e
spalancò gli occhi - Cavoli, mi mancava da morire Hogwarts!
Ad Agosto sono
dovuta partire con mio padre e la sua nuova
compagna! Disgustoso! - Si
voltò verso le altre ragazze. Lily era seduta
sul letto di fronte al suo, ma aveva lo sguardo perso verso la finestra
e un
mezzo sorriso sulle labbra; probabilmente non aveva ascoltato neppure
una
parola. Diane invece stava sistemando tutta la sua roba in uno degli
armadi,
mentre Lucy e Marlene ridacchiavano.
-
Ma che ridete? Avrei voluto vedere voi al mio
posto… - Claire si finse offesa, mentre Lucy la guardava con
dolcezza - Ma no
stupida! Ridevamo pensando alla tua convivenza forzata con
quell’arpia della
tua matrigna! - ma Claire sbuffò.
-
Certo, va bene, fingerò di credervi. - borbottò
- E comunque posso solo dire che avrei preferito bere Pus di
Bobotubero, piuttosto
che stare lì. Si sente la donna più speciale
dell’universo quella. - si voltò
verso Lily e ghignò - Ad ogni modo noto con piacere che
finalmente la nostra
Lily è riuscita a stabilire un contatto con gli alieni!
– Fece un cenno con la
testa verso la ragazza che continuava a guardare fuori, mentre tutte si
sbellicavano dal ridere.
-Ehi
Lily,
sei dei nostri?
La rossa si
riscosse e si rese conto di essere osservata – Come? Oh,
scusate, stavo
pensando! –
- E a chi? -
la
voce di Claire era maliziosa, ma Lily la guardò
compassionevole - A nessuno in
particolare! Stavo ricordando le vacanze estive. Siamo andati tutti in
Spagna!
C’erano gli zii Ron ed Hermione, i miei cugini, i miei
fratelli e Jack... - Mentre
Lucy annuiva interessata, Marlene saltò su – Ahhh,
capito tutto! Cosa è
successo? Avanti!
Lily sorrise
– Succedere?
Nulla in particolare, ma ci siamo divertiti da morire! Una sera James
ha messo
delle cacche di Doxy nei fuochi d’artificio e... - la ragazza
venne interrotta
dal verso disgustato delle amiche - Bleah! Ma a parte questo? Non
è successo
nulla?
-
Che intendete?
-
Cioè, Lily fammi capire. Tu, in Spagna, un luogo
così bello e pieno di
ragazzi abbronzati... - e lo sguardo di Claire si fece velato
– con le serate
passate fuori, i falò… non hai fatto NIENTE? Non
hai conosciuto nessun ragazzo
carino?
Lily
guardò l’amica e si sentì in imbarazzo.
Non era successo nulla
quell’estate, non era uscita con nessun ragazzo e non aveva
conosciuto nessuno.
In
realtà non le importava molto. Lily era una ragazza che,
quando si
parlava di ragazzi, tendeva a starsene zitta.
-
Claire, non ho conosciuto nessun ragazzo. Insomma, le vacanze non sono
fatte necessariamente per cercarsi un fidanzato no? -
spiegò paziente.
-
Vero, però... insomma Lily, eri in Spagna!- Diane sorrise
convinta,
come se non ci fosse bisogno di aggiungere altro e Marlene
annuì, ma Lily
scosse la testa - Ragazze, lo sapete come la penso, ed è
inutile ritornare a
questo discorso…- il viso di lei si infiammò
– Io sogno l’amore! Voglio dare il
mio primo bacio a un ragazzo che mi piaccia davvero, voglio
innamorarmi! Capite?
Claire
scosse la testa – Lily sei un’inguaribile
romantica! I ragazzi
alla nostra età sono solo degli stupidi! Certo, ammetto che
ci sono alcune
eccezioni… - di nuovo il suo sguardo si perse nel vuoto e
Lily scoppiò a ridere
e disse, imitando i modi severi della McGranitt – Signorina
Jones! Continui!
Avanti a chi si riferisce? – E le lanciò un
cuscino.
Lo
sguardo di Claire era scintillante – Mi riferisco a Jack
Thomas, cara
mia! Uno dei ragazzi più carini della scuola! Ma credo che
lui abbia una cotta
per Lily Potter! Lei la conosce professoressa?
Lily
arrossì violentemente – Non è affatto
vero! Io e Jack siamo ottimi
amici e basta! Ci conosciamo da una vita, ma ti pare? Se a te piace
puoi farci
quello che vuoi per quanto mi riguarda! –Lily
incrociò le braccia e sorrise a
Claire, che invece non sembrava troppo convinta.
-
Lily non dire cose di cui poi potresti pentirti!
-
Parlo sul serio!
-
Uhm... beh, comunque non potrei mai stare con Jack, è troppo
perfettino secondo me! Tienitelo!– Le altre risero e Claire
lanciò il cuscino
alla rossa, prendendola in pieno viso.
–Ehi!
Questa me la paghi! – I cuscini cominciarono a volare da una
parte
all’altra della stanza, scatenando una pioggia di piume su di
loro.
- Ragazze,
sono così
felice di essere tornata! – Lily, i capelli pieni di piume
bianche, prese la
bacchetta e la mosse verso la grande finestra: da quella
partì un razzo potente
che esplose nel cielo, davanti agli occhi stupiti di centinaia di
studenti e
professori, formando le parole: HOGWARTS RULEZ!!!
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Capitolo 3 *** Dubbi ***
-
Ehi, non mi ricordavo che Marlene fosse così ben
fatta! Lo scorso anno non aveva certo quel bel...
Jack
sollevò lo sguardo dal suo album di fotografie –
Sono sicuro
che lei apprezzerebbe sapere cosa hai trovato di tanto interessante.
Occhio,
potrebbe caderti ai piedi, eh.
Lucas
McLaggen scoppiò a ridere – Merlino, Jack!
Perché così
serio? Mi sembri Al. Lascia stare eh?!
-
Chi parla di me?- Albus era uscito dal bagno in quel momento e
guardava Lucas con sospetto.
-
Ah nulla, stavo solo dicendo che sei un tipo troppo precisino Al.
E che improvvisamente hai trasmesso questa caratteristica al signorino
Jack
Thomas… dì un po’ Jack, quando ti
vedremo scrivere poesie? – E scoppiò a ridere
sguaiatamente.
Jack
lo guardò storto – Accidenti Lucas, come cavolo
fai ad essere
un Grifondoro? Sei fastidioso quanto un Serpeverde… mi
chiedo perché non ti
abbiano smistato lì.
Lucas
alzò gli occhi al cielo – E dai amico scherzavo!
Come sei
suscettibile - poi si voltò verso Hugo, che in quel momento
stava ridendo
sommessamente e, a bassa voce, gli chiese – Jack mi
preoccupa. Che ha?
Hugo
guardò il compagno con aria di sufficienza e gli
indicò
l’album di fotografie che il ragazzo stava sfogliando
– Ah Lucas… parli tanto
di quanto ti piaccia Marlene, ma non capisci quando un uomo
è innamorato! Lo
vedi quell’album? La maggior parte di quelle foto ritrae mia
cugina Lily. Jack
la AMA! - quasi urlò l’ultima parola.
“Stud!”
L’album era scivolato dalle braccia di Jack, andando quasi
a finire sotto il letto. Il ragazzo si chinò a recuperarlo e
li guardò male –
Ma che cavolo dite?! Lily? Siamo buoni amici e basta! –
Adesso Hugo e Lucas si
rotolavano dalle risate.
-
Beh Jack, se lo dici tu… in fondo non
c’è bisogno di agitarsi
così tanto… - Hugo sbirciò
l’album che giaceva aperto sul letto dell’amico.
-
Allora quelle sono le mie foto no? Non ricordavo di avere
capelli tanto lunghi! E... ehi, quest’estate ho indossato la
gonna di mia
cugina e nessuno mi ha detto niente?! - Lucas continuava a ridere
sdraiato sul
letto, mentre Al, cercando di controllarsi, guardò Jack. Gli
poggiò una mano
sulla spalla e, con fare paterno, gli disse – Jack, a me
puoi dirlo, sul
serio. Se fossi stato come James avresti potuto espatriare,
perché è parecchio
geloso. Fortunatamente io non sono così rompiscatole. Beh,
certo, se farai
soffrire mia sorella dovrò ucciderti ma… - Jack
lo fermò, arrossendo appena;
doveva dare un taglio a quella farsa.
–
Aspetta Al! Stai correndo un po’ troppo. Davvero credi che
Lily
mi piaccia in quel senso? Si beh, è carina e tutto il resto,
ma noi siamo SOLO
amici. E poi io al momento voglio solo diver... - In quel momento un
enorme luce
dorata entrò prepotentemente dalla finestra, seguita da
un’esplosione di suoni
indistinti – Che ca…?- Lucas cadde dal letto,
strappando le tende di velluto
rosso, mentre tutti i ragazzi andavano alla finestra per osservare le
parole tracciate
da un petardo magico.
Hugo
sorrise – Questa è la mia degna compare Lily! Solo
lei
potrebbe fare una cosa del genere. Niente male eh?- Aggiunse, rivolto a
Jack,
che rise e si sedette sul letto.
Erano
anni che conosceva quella ragazza e lei non aveva mai smesso
di stupirlo.
**********
-
Ehi buongiorno ragazzi! Un po’ di the? Su su, non siate
timidi;
davanti a noi c’è posto! – Claire si
stava sbracciando per salutare Jack, Hugo
e Lucas; c’era quasi il rischio che cadesse dalla sedia! Non
riuscivo proprio a
capire come a volte potesse essere così oca quando in giro
c’erano dei ragazzi,
ma ero troppo addormentata per fare appunti di questo genere ad alta
voce… ed era
davvero troppo presto per litigare.
-
Buongiorno ragazze. Lily quel petardo magico è stato
eccezionale! – Jack incontrò subito il mio sguardo
con un gran sorriso, mentre
Lucas e Hugo si sporsero per stringermi calorosamente la mano. Sorrisi
loro di
rimando.
–
Grazie ragazzi, peccato fosse l’ultimo della scorta!
Dovrò dire
allo zio George di mandarmene altri!
Hugo
si sedette pesantemente – Uff! Ho dormito pochissimo questa
notte, beh allora cosa avremo oggi?
Presi
l’orario delle lezioni che mi era stato appena dato da
Amanda Finnigan e lo lessi ad alta voce – Trasfigurazione,
Erbologia, Difesa Contro
le Arti Oscure e due ore di Pozioni… tutto sommato poteva
andarci peggio!
Hugo
si lasciò sfuggire un gemito – Si come
no… tu del sesto anno
che hai? - chiese rivolto a Jack, il quale stava addentando un pezzo di
toast –
Fammi vedere… - prese l’orario e lo scorse col
dito – Due ore di Difesa,
Incantesimi, Antiche rune e Trasfigurazione… niente male!
-Già!
E poi si sa, tu sei uno degli alunni più bravi del tuo
anno!-
esclamò improvvisamente Claire, sorridendo in modo suadente,
come se cercasse
di flirtare con lui. La guardai stralunata, mentre Hugo che stava quasi
per
soffocarsi col succo di zucca, cominciò a tossire.
-
Oh - Jack parve notarla all’improvviso e le fece un mezzo
sorriso – grazie Claire… - e chinò la
testa sul piatto, senza alzare più gli
occhi.
Io
rimasi in silenzio a guardare prima lui, poi lei. Come faceva
Claire ad essere così in gamba con i ragazzi? Riusciva a
metterli in imbarazzo e
poi piaceva a tutti. Non arrossiva e non inciampava davanti agli altri.
Io
ero totalmente diversa… la mia spontaneità
svaniva di fronte ad
un qualsiasi essere umano di genere maschile. Avrei preferito mettere
trenta
Caccabombe nello studio di Lumacorno piuttosto che dire a qualcuno che
mi
piaceva, perché era quello il momento in cui la mia
innaturale timidezza
prendeva il sopravvento. Poi, in presenza di ragazzi, non facevo altro
che
combinare pasticci: inciampavo, cadevo, facevo gaffes assurde.
La
gente credeva che io mi sentissi sicura di me, che fossi
spavalda e un po’ folle... e forse sì, in altri
ambiti lo ero eccome, ma quanto
mi sarebbe piaciuto essere un po’ più vicina al
mondo maschile!
Per
un attimo il mio sguardo incrociò quello di Jack…
l’amico di
sempre! Ecco, lui era – ad eccezione di tutti i miei cugini
maschi e fratelli-
l’unico ragazzo con cui non avevo mai avuto problemi di
timidezza! Lo conoscevo
da così tanto tempo che avrei potuto considerarlo quasi un
fratello! Non avrei
mai potuto immaginarlo come un fidanzato o altro, no...
Eppure,
nel momento in cui incrociai il suo sguardo non potei fare
a meno di pensare che forse anche lui trovava Claire bella ed
interessante... e
non riuscii a capire quello che provavo.
Probabilmente
ero solo infastidita dall’atteggiamento della mia
amica, perché odiavo quando Claire faceva così.
Oppure no?
In
quell’istante i miei pensieri furono interrotti dalla voce di
Claire – Lily, andiamo? La lezione comincia tra poco!
– Mi riscossi dai miei
pensieri e le sorrisi – Scusa, certo andiamo. Hugo non fare
tardi a lezione!
Non è proprio il caso il primo giorno. - Mi voltai verso mio
cugino con un
sorrisetto.
-
Tranquilla, c’è tempo… arrivo!- Lui mi
sorrise di rimando.
Io
e Claire ci
alzammo e cominciammo a correre verso l’aula di
Trasfigurazione ed io ripresi a
pensare. Giunsi a una conclusione: Jack era solo un amico e di certo
mai sarei
stata gelosa di lui! Mai e poi mai!
Ciao
a tutti!
Innanzi
tutto chiedo scusa!!! Mi hanno
disattivato Internet mesi fa e non ho potuto continuare a pubblicare i
capitoli. Perdono!!!! Poi volevo ringraziare milly92... grazie per la
recensione!
Spero continuerai a leggere la mia FF!
Per
quanto riguarda la storia, come
vedete d’ora in avanti il punto di vista sarà
quello di Lily. La protagonista è
lei, quindi...! Un saluto!!! Lily_Luna
|
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Capitolo 4 *** Novità ***
Erano
passati circa tre mesi dall’inizio della scuola e Dicembre
era alle porte: la neve aveva ricoperto gran parte del parco del
castello e il
lago era ridotto ad una spessa lastra di ghiaccio, dove ogni tanto
sgattaiolavo
per pattinare con gli amici.
Non
era successo nulla di particolarmente eclatante in quei mesi.
Il tempo scorreva abbastanza regolarmente e le lezioni erano davvero
molto
difficili per noi.
-
A volte mi chiedo che intenzioni abbiano – mugolò
Hugo
all’uscita da una lezione di Pozioni particolarmente
dura – Forse vogliono
ucciderci prima della fine dell’anno! Non ce la faremo mai!
Tutto
sommato lui apparteneva agli studenti più brillanti della
scuola, ragion per cui nessuno di noi diede peso alle sue lamentele:
Hugo si
lamentava sempre!
La
cosa buona era che le vacanze di Natale erano alle porte:
finalmente un po’ di relax! Sarei tornata a casa e avrei
trascorso le feste con
tutta la mia famiglia. Non vedevo l’ora.
Questo
era, almeno, quello che credevo. Non sapevo che la novità
era dietro l’angolo.
Quel
Lunedì pomeriggio, alla fine della consueta lezione di
Pozioni, il professor Lumacorno ci chiese di rimanere tutti in classe
poiché
aveva un annuncio da fare.
-
Bene ragazzi. Come tutti voi sapete, sin dalla data di nascita
di Hogwarts, ogni cento anni viene indetta una festa in onore dei
Quattro Fondatori
e delle loro Case. Ebbene, la fortuna vuole che siano passati
esattamente cento
anni dagli ultimi festeggiamenti. Così, anche
quest’anno naturalmente l’evento
sarà celebrato in grande stile. Per un’intera
settimana saranno organizzate
feste all’interno delle singole Case, che culmineranno con il
famoso Ballo di Natale,
che si terrà esattamente il 24 Dicembre. - I baffoni da
tricheco del professore
vibrarono di soddisfazione.
-
No! - sibilai con voce strozzata - Questo no!- Un ballo? Non
potevo farcela!
-
Che c’è Lily? - Marlene, che era accanto a me, mi
guardò
preoccupata. Scossi la testa e mi presi la testa tra le mani -
C’è che non
rimarrò mai per le vacanze qui al castello! Non ora che ho
scoperto che hanno
architettato una nuova trappola per uccidermi! - Ero piuttosto
stizzita. -
Marlene io non so ballare! E in più non sono
psicologicamente pronta per
affrontare un ballo! E se vuoi saperlo, neanche fisicamente! - guardai
il mio
riflesso distorto sulla superficie annerita del calderone che bolliva
davanti a
noi.
Lei
mi guardò, sorridendo comprensiva… o forse
compassionevole?
-
Via, Lily… perché non dovresti? Sei una ragazza
molto carina e
ballare non è poi così difficile! E poi cosa
faresti a casa? Tuo fratello e i
tuoi cugini resteranno qui di sicuro! E poi pensa alle feste! Ci
sarà da
divertirsi! - aggiunse scuotendomi per un braccio. Io sospirai.
Purtroppo
era vero, a quel punto ero certa che nessuno sarebbe
tornato. Una parte di me aveva voglia di restare per andare alle feste
e
divertirsi. Insomma, un party non era esattamente come un ballo; potevi
andarci
con gli amici, divertirti e anche fare la scema senza preoccuparti del
tuo
eventuale accompagnatore. Ma quel ballo… chi mi avrebbe
invitato? Chi avrei
invitato? Mi sentii arrossire. Il mio destino era segnato; la brutta
figura era
assicurata!
Quando
uscimmo dall’aula la classe si era divisa in due folti
gruppi. Da un lato tutte le ragazze non facevano altro che fantasticare
sugli
abiti che avrebbero indossato e sui ragazzi con cui avrebbero voluto
trascorrere la serata; dall’altro, tutti i ragazzi erano su
di giri per le
feste delle Case, per l’alcool e, naturalmente, per tutte le
ragazze che
avrebbero rimorchiato. Io ero stata trascinata da Marlene tra le altre
ragazze.
-
Oh per Merlino! Potevano dirci che ci sarebbe stato un ballo,
adesso come mi concerò?
-
Ho un abito da cerimonia che avevo preso in saldo lo scorso
anno... ma sono sicura che non andrà bene! Devo trovare
un’alternativa che
faccia rimanere tutti a bocca aperta!
-
Hai ragione, tranquilla a Hogsmeade troveremo tutto!
-
Con chi vorresti andare al ballo?-
-Non
lo so! Ma non sarebbe il massimo andarci con uno come Malfoy?
E’ così bello!
-
Oh sì, ma anche Carter non è male, sai? Pensi
potrei
chiederglielo?
Le
ragazze erano perse in chiacchiere concitate, mentre io me ne
stavo in silenzio. Non mi veniva proprio nulla di interessante da dire
e, in
ogni caso, stavo ancora cercando un modo per sfuggire alla tortura. E
se avessi
chiesto aiuto a Hugo? Magari lui mi avrebbe aiutato ad escogitare un
piano di
fuga! Oppure potevo sempre scappare da uno dei passaggi segreti e
passare l’intera
nottata in un cunicolo buio!
-
Tu che ne pensi Lily?... Lily? Ma ti distrai sempre? - Claire mi
stava chiamando insistentemente. Mi riscossi e la guardai.
-
Scusa Claire, dimmi? – le dissi piuttosto stancamente.
-
Stavo dicendo… con chi ti piacerebbe andare al ballo? O chi
pensi ti inviterà?
Stessa
domanda che mi ero posta io. Come facevo a saperlo? Ero
terrorizzata all’idea di invitare qualcuno! E allo stesso
tempo avevo il timore
di restare senza accompagnatore.
-
Nessuno Claire. In realtà non so neppure se
rimarrò! E poi chi
dovrei invitare?! – Mi sentii arrossire. Cavoli, ultimamente
non facevo altro.
La
vidi cambiare espressione, sembrava circospetta. – Scusa, non
hai qualcuno che ti piacerebbe invitare? Ne sei sicura?
Nella
mia mente vidi formarsi l’immagine di un ragazzo con i
capelli neri e gli occhi blu. Jack. Con lui sarebbe stato facile.
Eravamo così
in sintonia che non avrei avuto problemi. Eppure mi seccava dirlo alle
altre; non
avrebbero capito e mi avrebbero preso in giro, ne ero certa.
-
Mmmh non so… - Cercai di mantenermi sul vago. –
Hogwarts è piena
di ragazzi, no?-
-
Si ma… sul serio, non hai qualcuno che vorresti davvero
invitare? – Perché Claire continuava ad insistere?
Non ero in vena di
interrogatori. All'improvviso cominciai a sentirmi seriamente nervosa.
Cavolo!
Cosa importava se c'era un ballo? Ero certa che non avrei avuto il
coraggio di
andare con nessuno, neppure con Jack!
-
Accidenti Claire; no! Non so niente, non ho ancora deciso nulla!
Quante domande; è solo uno stupido ballo, chi se ne frega!
– Sbottai nervosa e
allungai il passo per raggiungere in fretta la Sala Grande per la cena.
Ecco
un altro piccolo capitolo!
Ultimamente sto scrivendo abbastanza e spesso. Spero solo non sia
troppo
malaccio come lavoro! Un ringraziamento a rebby; spero continuerai a
leggere la
storia!!! ^^
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Capitolo 5 *** Timidezza ***
-
Lily? Lily?! Dai Lily svegliati! E’ tardissimo…
-
Umpf no… siamo in vacanza...- riuscii appena a biascicare.
-
E dai dormigliona! Ora stai esagerando! Sono le dodici; non
pensi sia ora di muoverti!?- mia cugina Rose mi scosse più
volte, ottenendo
solo altri suoni lamentosi da parte mia. Mia cugina era seduta
elegantemente
sul mio letto e mi osservava divertita.
–
Insomma, ti sei ridotta alla stessa stregua di una larva! O mi
sbaglio?- disse scherzosamente – Stasera
c’è la festa alla Torre di Corvonero…
so
che ci vuoi andare anche se fai la dura! Su alzati!- E
cominciò a saltellare
sul mio copriletto e, in particolare, sulle mie gambe!
-
Rose!- cercai di dare alla mia voce un tono autoritario (era un
po’ difficile con la voce impastata dal sonno) – Mi
stai maciullando le gambe!
– Lei sembrava non sentire e continuò per altri
cinque minuti a ballonzolarmi
allegramente addosso. A quel punto dovetti per forza alzarmi e, nel
momento
stesso in cui mi tolsi le coperte di dosso, vidi il suo sguardo
orripilato posarsi
su di me e, in particolare, sulla mia tenuta da letto.
-
Per Merlino! Lily ma allora è vero! Ti stai trasformando in
una
larva! Ed io che non volevo credere a Diane e Marlene! - Indossavo un
pigiama
di pile orrendo: verde militare con delle ghirlande natalizie
disegnate; i miei
piedi erano avvolti da un paio di calze gialle e rosse e i miei capelli
erano
gonfi e annodati. Sospirai – Sto attraversando una fase di
transizione Rose… e
poi è molto comodo.
-
Capisco. Uhm, parliamo un po’ mentre ti sistemi, ti va?
-
Di cosa? - Dissi, entrando in bagno.
Lei
mi seguì in fretta – Del fatto che stai
assomigliando sempre
di più alla befana, Lily! Mi vuoi spiegare che succede?
È da due settimane che
sei in questo stato. La Lily che conosco è quella che esce
di notte nei
corridoi, quella che ogni tanto mette le cacche di Knarl nella minestra
delle
oche della scuola… quella che fa esplodere roba dentro e
fuori il castello
insieme a quell’idiota di mio fratello! Non dirmi che
è tutta colpa di uno
stupido ballo - mi guardò con i suoi grandi occhi azzurri,
la faccia stupita.
–
Rose se ti riferisci al pigiama… - cercai di svicolare,
arrossendo, ma lei mi bloccò. – Lily? Ci sei?
Quello stupido pigiama non
c’entra nulla! Certo, è orribile, ma…
Insomma, c’è qualcosa che non va? Non
c’è
nulla di male nel parlare dei propri problemi no? - Mi sorrise
dolcemente.
La
guardai per un istante, poi cominciai a parlare: - Oh, Rose,
sai bene che non me n’è mai importato nulla di
queste sciocchezze come il farsi
belle, il corteggiamento e tutta quella roba lì - feci una
smorfia - Ma
questa storia del ballo proprio non riesco
a sostenerla!- Mi voltai verso una grande finestra che dava sul parco
coperto
di neve - Tutte le ragazze in un certo senso sanno come comportarsi! Io
no.
Sono solo una ragazzina che non ha neppure idea di cosa sia avere un
appuntamento con un ragazzo! Sono terribilmente imbranata…
non ho neppure così
tanta femminilità! E inoltre provo troppo imbarazzo per
andare ad un ballo con
uno sconosciuto! Ecco tutto! Abbiamo appena trasmesso i lamentosi
deliri di
Lily Potter! - Le sorrisi e cominciai a lavarmi.
Rose
alzò gli occhi al cielo - Secondo me stai esagerando.
Perché
non inviti Jack? Secondo me a lui farebbe piacere venire al ballo con
te. No? –
rise maliziosa.
-
Ci stavo pensando… - replicai stancamente, ed era vero. Lui
era
speciale, non mi avrebbe mai presa in giro… ma era solo
quello il motivo? Mi
morsi il labbro e, naturalmente, arrossii di nuovo.
-
Ti piace almeno un pochino, no? - il tono di Rose era gentile
adesso – Non c’è nulla di cui
vergognarsi!
-
Non è vero Rose! Siamo solo amici! Lo sai che io
non… - Cercavo
senza convinzione di smentire tutto, arrossendo sempre più!
Diamine, ma perché
il mio viso andava sempre in fiamme quando si parlava di ragazzi?
Rose
scosse la testa e si voltò. – Io comincio a
scendere! Non
tardare troppo, okay? - si fermò appena prima di uscire -
Comunque, sappi che
non capisco perché ti ostini a negare tutto. Non
c’è nulla di male! E poi
soffocare i propri sentimenti non è mai una buona
cosa… se li neghi troppo a
lungo rischi di perderti troppe cose!
Era
vero. Aveva perfettamente ragione, neppure si immaginava
quanto. Ma questo io ancora non lo sapevo.
Ciao
a tutti! Ecco qui un altro
capitoletto fresco fresco! In effetti è un po’
corto, ma cercherò di rimediare!
Sto cercando di aggiornare spesso perché il mio pc sta dando
di matto
ultimamente! Non si sa mai! Comunque, questo capitolo, lo ammetto, non
è
particolarmente significativo... ma funge da traccia per gli altri!
Quindi
perdonatemi se non è il massimo, anche in questo caso
rimedierò!
Un
ringraziamento a chi mi ha aggiunto
tra i preferiti... è stato bellissimo scoprirlo!!!!
Grazieeee! :)
Lily_Luna
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Capitolo 6 *** La Festa di Corvonero ***
La
prima tra i
quattro Fondatori ad essere ricordata fu Priscilla Corvonero.
Era
stata
organizzata una sontuosa festa in suo onore nella casa da lei fondata e
tutti
gli studenti di Hogwarts avevano fatto in modo da essere presenti.
La
Sala Comune
dei Corvonero era stata allargata e decorata magistralmente: dal
soffitto
pendevano enormi palloni, decorati con lo stemma della casa, pronti ad
aprirsi
e far cadere coriandoli color bronzo sulle teste dei presenti. Al
centro della Sala
si ergeva una pista da ballo, mentre ai lati vi erano poltrone e pouf
blu su
cui erano seduti molti studenti. Alcuni professori parlottavano davanti
a un
lungo tavolo ricolmo di cibi e bevande. L’unico inconveniente
era la porta di
accesso alla Sala Comune. Questa infatti poneva domande diverse e
difficili ai
vari gruppi di studenti che cercavano di entrare e che spesso non
sapevano
rispondere, causando non pochi problemi!
Fino
a
mezzanotte la festa si era mantenuta sobria ed elegante, come i
professori
desideravano; non appena però questi se n’erano
andati, avevo visto Hugo
sfrecciare attraverso la sala e gridare -Pronti per la vera festa? -,
seguito
da un ululato di approvazione della folla, me compresa naturalmente.
Dopo
pochi
istanti sia la musica che le bevande erano cambiate e tutti avevano
cominciato
a ballare e cantare come forsennati.
-
Uhm, dovrei mantenere l’ordine… -
borbottò
Rose, guardando incerta la folla che ballava e sbevazzava felice; dopo
cinque
minuti era stata rapita da Joseph Baston e aveva preso a ballare con
lui,
dimenticando tutti i suoi propositi di Caposcuola! Scoppiai a ridere e
mi
voltai a dare uno sguardo per la sala e fu in quel momento che vidi
Jack… non
l’avevo visto per tutta la sera. Stava parlando con Lysander
Scamander.
Rimasi
ad osservarli per un po’, mentre
ripensavo alla discussione fatta qualche ora prima con Rose. Ci avevo
riflettuto tutto il pomeriggio. Guardai Jack, il suo naso dritto, la
sua
carnagione scura e gli occhi blu: era vero, lo trovavo molto carino, e
poi gli
volevo un gran bene. Mi immaginai al suo fianco, al Ballo di Natale e
non potei
fare a meno di sorridere come una sciocca.
Sarebbe
stato bellissimo. Avremmo ballato
tutta la sera, ci saremmo divertiti e, chissà... magari
avrei finalmente dato
il mio primo vero bacio.
Mi
sentii arrossire ancora una volta, ma mi
avvicinai a loro comunque. Avevo deciso: gli avrei chiesto di venire al
ballo
con me.
-
Ciao ragazzi!- sorrisi a entrambi, non
appena li raggiunsi.
-
Ciao Lily… - Lysander mi prestò poca
attenzione e si allontanò per andare prendere un bicchiere
di Idromele. Avevo
l’impressione di non stargli troppo simpatica, anche se non
capivo perché.
-
Ehi piccola Lily - scherzò Jack,
facendomi girare sul posto – ti diverti?
-
Eccome! Hai visto? Io e Hugo siamo
riusciti a far entrare di nascosto un po’ di birra Babbana!-
dissi fiera,
indicando delle bottiglie scure posizionate sul tavolo.
Scoppiò a ridere – Già
bevuta! Siete i migliori!
Sorrisi
compiaciuta, ma avevo il cuore a
mille. Era giunto il momento di farlo.
-
Jack - dissi, esitando e respirando a
malapena – Posso parlarti un attimo di una cosa?
Lui
fece per annuire, poi notò qualcosa
alle mie spalle e mi fece un sorriso di scuse - Facciamo a fine serata?
Devo un
attimo... fare una cosa veloce. A dopo okay? - E, senza lasciarmi
neppure il
tempo di rispondere, mi diede un bacio sulla guancia e si
allontanò da me.
Rimasi
a guardarlo, leggermente stupita.
Lysander, che era rimasto poco distante da noi, mi rivolse un sorriso
stiracchiato e raggiunse una biondina di Tassorosso che mi
guardò molto male.
Reprimendo la voglia di mandarla a quel paese mi voltai e raggiunsi
Hugo tra la
mischia.
****
La
serata era passata rapidamente tra vari
scherzi e risate generali e l’ora di ritornare in Sala comune
era arrivata fin
troppo presto. Eppure non avevo più visto Jack…
-
Mi sono divertita da morire stasera! –
Marlene aveva afferrato il mio braccio e aveva sorriso - Tu?
-
Si, tantissimo! – sorrisi, ma continuavo
a pensare al mio migliore amico -Marlene hai visto Jack?- le chiesi, un
po’ in
ansia. Lei annuì - Credo di averlo visto passare cinque
minuti fa! Se ti
sbrighi lo raggiungi!- ridacchiò maliziosa. Io non colsi, le
sorrisi brevemente
e corsi fuori dalla torre dei Corvonero.
Cominciai
a percorrere velocemente i
corridoi del castello, preparando mentalmente le parole giuste da dire.
Sentivo
in lontananza dei passi, senza dubbio i suoi, per cui affrettai
l’andatura. In
ogni modo cercavo di non fare troppo rumore, dopotutto erano le tre del
mattino
e, se qualche professore mi avesse scoperto, sarei finita in punizione!
Parecchie volte dovetti nascondermi per evitare che Pix mi scoprisse,
quindi
non mi stupii quando non sentii più il suono dei passi di
Jack… probabilmente
l’avevo perso! Sbuffando decisi di ritornare alla torre dei
Grifondoro, magari sarei
riuscita a svegliarlo!
Silenziosamente,
passai attraverso numerosi
passaggi segreti che mi accorciarono di molto la strada. Le due torri
erano un
bel po’ lontane tra loro!
Ero
appena uscita da un enorme arazzo
appeso al muro, a pochi passi dal ritratto della Signora Grassa, quando
mi
voltai verso il corridoio buio.
Fu
lì che lo vidi… e rimasi senza parole.
Ciao!
Strano ma vero, anche oggi aggiorno. Non
riesco più a stare lontana dalla mia piccola storia! xD
Anche
quello di oggi è un capitolo un po’ corto. Inoltre
non ne sono del tutto
soddisfatta. Però non voglio affrettare gli eventi e questo
capitolo, possiamo
dire, è una base (come quello di ieri!) per i prossimi!
Ringrazio tutti coloro
che hanno commentato e che hanno semplicemente letto la mia FF! E,
ovviamente,
anche quelli che mi hanno aggiunta tra i preferiti!!!! Thanks a lot!!!
Baci!
Lily_Luna
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Capitolo 7 *** Delusioni e richieste ***
Era
lì, a pochi passi me. Gli occhi chiusi, sul viso
un’espressione appassionata… e le sue labbra
incollate a quelle dell’ultima
persona che avrei voluto vedere.
Claire,
la mia amica Claire Jones, rispondeva al bacio
di Jack con passione e trasporto, entrambi stretti in un abbraccio
mozzafiato.
Io
ero immobile. Troppo stordita per dire alcunché. Il
silenzio ci avvolgeva.
Il
mio cuore invece martellava. Premeva dolorosamente
contro il mio petto, come se volesse schizzare via e fuggire per
dimenticare
quella scena.
Perché
era impossibile, dai. Quei due si erano parlati
sì e no un paio di volte. Quando era successo tutto?
Claire
e Jack, senza accorgersi della mia presenza, si
erano staccati e si erano guardati a lungo.
-
Sei bellissima, lo sai?- lo sentii sussurrare, la
voce più bassa del normale –Perché non
mi ero mai accorto di quanto lo fossi?
Lei
gli aveva sorriso, dandogli un buffetto giocoso
sulla guancia – Avevi altro per la testa… - ed
avevano riso, leggeri, allegri.
A
quel punto si erano voltati e mi avevano visto. Io
li fissavo senza parole e loro, improvvisamente erano impalliditi. Li
vidi
scostarsi leggermente, perché sapevano di avermi fatto del
male, di avermi
ferito. Ma ormai perché allontanarsi? Perché
avevano assunto quell’espressione
colpevole? Avevano già deciso di cancellare ciò
che avevano appena fatto? Non
era possibile tornare indietro e lo sapevano. Che idioti.
Claire
chinò il viso, come se non avesse il coraggio
di guardarmi negli occhi. Jack invece era sembrato sinceramente stupito
dalla
mia presenza e aveva solo sussurrato –Lily... - ma non gli
avevo dato il tempo
di continuare. Mi ero voltata ed ero entrata in Sala Comune. La loro
visione mi
nauseava.
La
Torre dei Grifondoro era piena di gente ancora
sveglia. Non guardai in faccia nessuno. Non mi fermai. Ero troppo
concentrata
ad evitare di piangere.
Entrai
nel dormitorio come un ciclone e indossai
quell’orribile pigiama verde. Senza neppure entrare in bagno
mi gettai sul
letto, chiudendo tutte le tende rosse attorno a me. Mi ficcai senza
tante
cerimonie sotto le lenzuola e chiusi gli occhi. Volevo scacciare dalla
mia
mente tutto ciò che era appena accaduto, ma era praticamente
impossibile.
Claire
e Jack. Non potevo crederci… quando era
successo? Come?
Perché
lui aveva preferito Claire a me? Quanto tempo
avevo sprecato, credendolo solo un amico? Cos’ero io per lui?
Solo la piccola,
sciocca Lily Potter? Una ragazzina ancora con la testa tra le nuvole?
Che
idiota che ero!
In
quel momento sentii la porta aprirsi e Marlene,
Lucy e Diane entrarono cercando di non fare rumore. Non riuscivo bene a
capire
che dicessero, sussurravano appena. Non ce la facevo ad uscire allo
scoperto,
mi sentivo maledettamente stupida e sapevo anche che se avessi provato
a dare
voce ai miei pensieri avrei anche pianto. Ed io non volevo farlo, non
potevo.
Mi sarei sentita ancora più stupida. Quindi mi distesi e
cercai di prendere
sonno.
Quando
il giorno dopo mi svegliai, faticai a capire
perché mi sentissi tanto oppressa. Dopo pochi istanti
ricordai. E nuovamente,
mi sentii una sciocca e mi vergognai di me stessa.
Sospirai
e mi alzai, guardandomi guardai intorno; non
c’era nessuno, stronza compresa. Probabilmente erano tutte in
giro per il
castello. Mi vestii e scesi in Sala Comune, dove vi trovai solamente
Rose. Era
seduta sul divanetto più vicino al fuoco e leggeva. Quando
mi vide mi fece
cenno di avvicinarmi.
-
‘Rose... - borbottai a voce bassa. Lei fece un
sorriso stiracchiato - Ciao Lily…- sembrava arrabbiata, ma
non capivo il perché.
-
È successo qualcosa?- Le chiesi, titubante, lei
gonfiò le guance e poi sbottò - Le tue amiche!
Oggi hanno quasi scatenato una
guerra, poco fa a colazione!
La
guardai senza capire, mentre lei mi spiegava tutto -
Marlene e Claire hanno litigato in Sala Grande. Erano quasi arrivate a
spedirsi
incantesimi! Le ho fermate io in tempo, ma ovviamente i professori se
ne sono
accorti.– disse cupa, guardando fuori dalla finestra.
-
E adesso? - domandai orripilata. Lei scosse la testa
- Tranquilla, non le hanno messe in punizione. Qualche punto in meno,
ma nulla
di che - aggiunse, facendo una smorfia. Per i punti in meno ovviamente.
-
Perché hanno...?- ma mi bloccai. Era ovvio, tutti
erano venuti a sapere di Jack e Claire. Ed era ovvio che quel brutto
tiro non
era piaciuto alle mie amiche. Istintivamente provai un moto
d’affetto per
Marlene; non avrebbe dovuto esporsi così, solo per me! Allo
stesso tempo, però,
ripensai alla scena della sera prima. A ciò che voleva
significare, a ciò che
avrei dovuto vedere ogni giorno.
Abbassai
lo sguardo, cercando di ignorare il nodo che
mi si era formato in gola.
Rose
infine mi guardò in viso, imbarazzata. – Senti
Lily,
è successa una cosa... - ma la bloccai - So già
tutto. - dissi brevemente.
Non
riuscivo a parlare. Gli occhi mi bruciavano e la
voce mi tremava. Alzai lo sguardo verso di lei e cercai di sorridere
– Ho avuto
il piacere di vederli io stessa - le lacrime cominciarono a scivolare
sul mio
viso.
Rose
mi abbracciò a lungo. – Quei due non sono altro
che dei sacchi di cacca di drago! Come minimo ci vuole una punizione
coi
fiocchi… uhm, devo pensarci bene, dev’essere
perfida! Che ne dici di chiuderli
in un passaggio segreto? Oppure nell’armadio Svanitore!
– aveva un ghigno molto
simile a quello di Hugo.
-
Sei davvero tu, Rose? - la guardai scandalizzata, facendo
un piccolo sorriso. Lei rise leggera – Vedi? Ti ho fatto
smettere di piangere!
Alletta anche a te l’idea, eh?
Feci
spallucce – Lasciamo perdere, mi passerà! Non era
poi così importante… - aggiunsi, non troppo
convinta.
********************************
-
Sono un idiota!
-
Ma va? Sono anni che te li dico. Tu non hai mai
voluto crederci, quindi adesso ti ritrovi in questa situazione! Secondo
me non
sei normale... - Lysander Scamander, seduto ai piedi di una vecchia
armatura
nel corridoio di Incantesimi, sbuffò un po’ di
fumo dalla bocca.
Jack
Thomas che non aveva fatto altro che camminare avanti
e indietro con le mani tra i corti capelli, si fermò - Io
sono perfettamente
normale. Voglio dire, tutti sbagliamo, no?- aggiunse guardando
implorante
l’amico.
-
Ma certo. E di solito, la cosa giusta da fare in
questi casi è riconoscere i propri errori. Tu invece che hai
fatto? Te ne sei
fregato e hai perseverato! E lo sai perché?
Perché sei un idiota, l’hai detto
anche tu!- Lysander gli restituì l’occhiata,
sarcastico.
-
Se tu la smettessi di sparare stronzate e mi
aiutassi... - Jack si sedette accanto a lui – forse
troveremmo una soluzione!
Lysander
diede un’altra boccata alla sigaretta. Con
lentezza gettò fuori il fumo. Cercò di
raccogliere l’ultimo briciolo di
pazienza rimastogli – Jack, non c’è
nessuna soluzione da trovare. Hai fatto
tutto da solo. Te la sei voluta spassare con Claire Jones? Bene, adesso
che
Lily vi ha scoperti, cosa vorresti fare, mollarla? Hai combinato un bel
casino
e adesso ne pagherai le conseguenze. Lily Potter non ti
perdonerà così
facilmente! Tipico delle donne! Ci vuole tempo.
Jack
mugugnò infelice – Forse ieri sera Lily voleva
dirmi qualcosa di importante…
Lysander
sospirò rumorosamente e sbottò - Io non ti
capisco! Sei esasperante Jack! Neppure una settimana fa sei venuto
tutto
contento dicendo che Claire era venuta da te, ti aveva confessato che
le
piacevi e tu l’avevi baciata! Siete stati insieme e non mi
ricordo che tu abbia
menzionato Lily! O sbaglio?
-
Beh - Jack parve pensarci per qualche istante - è
vero, ma era perché pensavo che con Lily non sarebbe
successo nulla. Non subito
almeno.
-
Questo non depone certo a tuo favore - borbottò
Lysander - Beh, meglio per entrambi allora. Lasciala perdere! Di sicuro
voleva
semplicemente invitarti al ballo… quella ragazza
probabilmente non sa neanche
cosa significhi uscire con un ragazzo!
–
Il ballo?
Jack
si era alzato in piedi e stava osservando l’amico
come se non l’avesse mai visto fino ad allora – Il
ballo?- ripeté.
-
Si Jack il ballo, il ballo! Quello dove la gente… ehi!-
Lysander era stato interrotto da Jack, che gli era saltato addosso.
–
Lys! Sei un genio lo sai? Sei grande! Ho trovato la
soluzione a tutti i miei problemi!
-
Ahia Jack scollati, che ti salta in mente? Mi stai
schiacciando, e mollami! – E con un breve movimento di
bacchetta aveva sollevato
l’amico a mezz’aria, a testa in giù. Ma
Jack Thomas era troppo su di giri per
rendersene conto e, ignorando il fatto che era appeso a mezzo metro da
terra e,
che se fosse caduto probabilmente si sarebbe rotto le ossa del cranio,
aveva
sorriso allegramente.
–
Lysander Scamander devi farmi un favore!
Eccomi
di nuovo qui! Spero questo capitolo vi sia piaciuto!
Ho notato che la
fanfiction è stata aggiunta tra
i preferiti da altri utenti ancora e... ne sono enormemente felice! Mi
ripaga tantissimo, così come i commenti che
mi avete lasciato!!! Grazie! ^^
milly92:
Tranquilla sei non hai potuto commentare! Anzi grazie, tu sei stata la
prima a
lasciare una recensione! Mi fa molto piacere che tu la segua... e
grazie per i
complimenti! ^^
rebby: eh si,
in effetti Lily dovrebbe proprio vendicarsi... chissà che
non lo faccia!!!
(muhahahahah!! xD) ^^
Sandra92:
Grazie anche a te per i complimenti! Spero la ff sia di tuo gradimento
:)
Ovviamente grazie anche a coloro che si fermano semplicemente a
leggerla... :)
Al prossimo capitolo! ^^ Un saluto grande grande a tutti! Ciau!!! ^^
Lily_Luna
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Capitolo 8 *** Vuoi venire al ballo con me? ***
-
Te lo puoi scordare Jack.
-
Ti prego! Solo tu puoi farlo!
-Non
è vero e lo sai. Chiedilo a Scorpius Malfoy. Ho sentito dire
che vuole
farlo lui. Non io.
-Infatti
è per questo che puoi aiutarmi solo tu!- Jack stava
inseguendo
Lysander su per le scale della Guferia, le mani giunte in segno di
preghiera.
-
Ma che stai blaterando?! Cioè dovrei uscire con Lily Potter
solo per fare
in modo che nessun altro ragazzo possa fare lo stupido con lei, mentre
tu stai
con Claire? Spero tu stia scherzando!- Lysander entrò
sdrucciolando sulla
piccola torre, seguito naturalmente dall’amico.
-
Ti sto chiedendo di invitarla al ballo tu, prima che lo faccia qualcun
altro. Scusa ma che ti cambia? Spero tu non voglia andarci con quella
lì di
Tassorosso! Ha la puzza sotto il naso ed è snob!
Lysander
scosse la testa e alzò gli occhi al cielo - Jack
sì, Lily è carina,
ma io non voglio uscire con lei! Insomma, lei è... una
sconosciuta! A volte mi
sembra così lontana dal mio modo di essere. E poi ci
parliamo a stento. E lei è
anche un po’ infantile. Non lo farò. -
dichiarò risoluto.
Jack
sospirò. – Lys non ti sto chiedendo mica di
sposarla. E dai, ma che ti
costa? Aiutami per una volta! Farò tutto ciò che
vuoi!
-
Non lo so. Magari poi lei lo scopre. Non credi che potrebbe rimanerci
molto, molto male se venisse a sapere di questa cosa? Non credi di
essere un
po’ egoista, comportandoti così?
-
Ma lo sappiamo solo io e te. Scusa, come dovrebbe scoprirlo? E poi non
sarà per molto. Giusto il tempo di capire come va con
Claire. Giusto il tempo
perché Lily dimentichi un po’. - Jack lo
guardò sgranando gli occhi.
Lysander
sospirò – Non è tipo tenere due piedi
in due scarpe? Non è molto
corretto... - Jack gli lanciò un’occhiataccia - Va
bene! Lo farò, ma mi devi un
biglietto per gli europei di Quidditch di quest’estate!
Comincia a comprarlo. Prendere
o lasciare… E adesso fammi mandare questa stramaledetta
lettera in pace!
-
Sei il migliore Lysander!
-
Tu invece sei proprio uno stronzo Jack Thomas. E prima o poi finirai
nei
casini.
************************
Quando
entrai in biblioteca, quel pomeriggio, lo feci solo per potermi
estraniare un po’. Non mi andava di vedere nessuno,
né tantomeno la nuova,
chiacchierata coppia della scuola.
Mi
aggiravo tra i reparti senza una particolare meta, quando lo incontrai.
Sembrava stesse aspettando qualcuno. In ogni caso non avevo avuto molto
a che
fare con lui, per cui gli passai davanti senza degnarlo di uno sguardo.
In quel
momento i ragazzi erano gli esseri più mostruosi
dell’universo, per me.
-
‘Sera…- Mi voltai lentamente, guardandomi in giro.
Stava parlando con me?
Beh, non c’era nessuno, per cui evidentemente sì.
-
Ciao Malfoy - borbottai confusa. Scorpius Malfoy era a mezzo metro da
me,
poggiato ad un’enorme libreria. Sul viso un sorriso strano,
sembrava… imbarazzato?
Non era certo da lui. Si avvicinò leggermente a me.
-
Ehm Lily - Perché improvvisamente mi stava chiamando per
nome? Ok, o
stavo impazzendo io, oppure qui si erano messi d’accordo per
farmi uno scherzo.
Mi sentii arrossire - Sì? - si stava avvicinando decisamente
troppo e io non
avevo vie di scampo! Ero poggiata ad una libreria, il suo viso sempre
più
vicino al mio.
-
Chiamami Scorpius, Lily - disse lui sorridendo malizioso. Sollevai le
sopracciglia.
-
Oh, okay Scorpius… dovevi dirmi qualcosa?
-
Ti andrebbe di venire al ballo con me? - chiese lui, sorridendo
compiaciuto.
Spalancai
gli occhi e lo guardai basita. Dopo tutto quello che era successo
dubitavo che sarei uscita dalla torre, la sera del ballo.
D’altronde non potevo
neppure rispondergli male… non sarebbe stato carino.
-
Uhm, Scorpius sei gentile ma… non posso proprio, mi spiace -
balbettai,
senza saper trovare una scusa decente.
-
Ah. Capisco. Ci vai con un altro forse? - alzai le spalle, senza saper
bene cosa dire, ma lui annuì comprensivo - In effetti
è tardi per chiedertelo.
Peccato, magari usciremo un’altra volta, se ti va…
ora devo andare… Buonasera.
– E, senza darmi il tempo di ribattere, si voltò
ed uscì dalla biblioteca.
Rimasi
per qualche istante a fissare la porta, seriamente perplessa. Da
quando in qua qualcuno mi chiedeva di andare al ballo insieme? Presi un
volume
di Trasfigurazione e mi sedetti sfogliandolo pigramente; non mi andava
affatto
di preparare un tema, in più la mia testa era totalmente
occupata da ben altri
pensieri. Non potevo fare a meno di pensare a Jack e alla mia
stupidità. Mi
chiedevo se forse, se avessi chiarito un po’ prima -un bel
po’ prima- i miei
sentimenti, magari tra noi sarebbe potuto nascere qualcosa…
anche questa volta
dovetti trattenermi per non piangere. Una volta bastava.
Dopo
mezz’ora Rose e Marlene entrarono in biblioteca e si
precipitarono su
di me.
-
Ehi! Non puoi scappare così… non ti piace la
nostra compagnia?
-
Che stupide! Mi piace eccome! Solo, dovevo fare questo tema…
- Sollevai
pigramente un foglio di pergamena perfettamente vuoto. Rose
alzò un
sopracciglio – Sì, senza dubbio hai fatto un gran
lavoro! Se devi scrivere
qualche porcheria lascia perdere! Piuttosto ascolta; domani si va a
Hogsmeade,
okay? Hai bisogno di distrarti, quindi non provare a cercare scuse,
anche
perché devi comprarti un pigiama nuovo… quello
che hai è tremendo!- sorrise,
mentre Marlene rideva silenziosamente.
-Va
bene - concessi sconfitta - Ah, sai... Malfoy mi ha appena invitato al
ballo. - buttai lì.
-
COSA?!- Gridarono in coro le due ragazze, beccandosi diverse
occhiatacce
da parte di alcuni studenti e dalla stessa bibliotecaria.
-
Mi ha invitato, ma io gli ho detto di no - specificai.
-
Ma Lil… Lily! Malfoy è bello! È
capitano dei Serpeverde! Jack sarebbe
morto d’invidia! – Rose mi guardò con
gli occhi spalancati.
Io
invece scossi la testa - Rose, non so… non credo sia il
caso, non mi va
molto di andare al ballo. Non ho voglia di vedere quei due per tutta la
serata.
Sul serio – mugugnai.
Marlene
invece sorrise – Secondo me tu dovresti farlo ingelosire!
Dai, fino
a due giorni fa tutta la scuola credeva che sareste finiti insieme.
Puoi
vendicarti.
-
Eh già, peccato che adesso lui stia con quella sottospecie
di amica... -
dissi, cercando di non essere troppo volgare.
-
La chiami ancora amica? Sei strana Lily… - Marlene
guardò con disprezzo
oltre la finestra.
-
Beh, adesso non importa di Claire Jones o di Scorpius Malfoy, o di Jack
Thomas. Scendiamo a cena... ho una fame! – esclamò
Rose, massaggiandosi lo
stomaco.
-
Oh Rose, sembri lo zio Ron!
****
Dopo
cena mi precipitai subito fuori dalla Sala Grande. Mi ero dovuta
sorbire mezz’ora di abbracci e sbaciucchiamenti vari di Jack
e Claire. Avevo
anche perso la pazienza facendo scoppiare un innocente bignè
dritto sulla
faccia di quest’ultima. Uh, poverina…
Fu
quando ero in corridoio che mi sentii chiamare da qualcuno. Mi voltai e
vidi Lysander che correva verso di me. Era stato proprio lui a
chiamarmi?
L’ultima volta che ci eravamo parlati seriamente
l’avevo mandato a quel paese
perché mi aveva rifilato un fallo a Quidditch! Si
fermò davanti a me, col
fiatone.
-
Ciao Lysander - lo salutai educatamente.
-
Ehilà…- Ancora col fiatone mi fece una specie di
sorriso che assomigliava
più che altro ad una smorfia. Lo guardai incuriosita; ero
certa di non essergli
molto simpatica, cosa voleva da me?
-
Senti - lo vidi arrossire e tentennare – ti va di venire al
ballo con me?
Lo
guardai sotto shock. –Pr…Prego?- balbettai.
Lui
sospirò - Verresti al ballo con me? Eh? - disse con voce
piatta. Sembrava
piuttosto scocciato.
Lo
guardai gelida. – No grazie. – e feci per voltarmi,
lui mi fermò.
-
Aspetta… e perché?- sembrava esterrefatto.
-
Non credo sia il caso. Noi due ci parliamo a stento e poi,
sinceramente,
non mi sembra che tu ci tenga poi così tanto – risposi
acidamente, prima di
voltarmi e lasciarlo solo in corridoio. – Buonanotte.
In
genere, quando un ragazzo invita una ragazza a un ballo lo fa
perché gli
fa piacere! E poi non sarei mai andata al ballo con lui, figurarsi! Era
anche
amico di Jack! Entrai in Sala Comune sconvolta dall’idiozia
maschile e mi
sedetti su una poltrona, accanto al fuoco. Dopo pochi minuti vidi
entrare Jack,
da solo. Non appena mi vide si fermò di botto, arrossendo.
Io non potei fare a
meno di guardarlo con odio. Come poteva avermi fatto tutto questo? Mi
sentii nuovamente
vicina alle lacrime.
Si
avvicinò leggermente – Lily, senti... - ma, nello
stesso istante, dal
buco del ritratto entrò Rose.
-
Ho interrotto qualcosa? - disse, guardando Jack in cagnesco. Lui non le
rispose e, senza guardarmi, andò dritto fuori.
Io, in cuor mio,
ringraziai Rose; non ero ancora pronta per un faccia a faccia
così diretto.
-
Ehi, sei scappata!- mi disse sedendosi di fronte a me.
-
Non avevo granché fame – feci un sorriso finto
– comunque…
-
Ehi, ti ha detto qualcosa quello?
-
No, tranquilla, sono solo nervosa… sai,
- abbassai la voce- Lysander mi ha
invitato al ballo! E non sai con che tono! Ti rendi conto? Ovviamente
gli ho
detto di no.
-
Davvero? - Mia cugina era stupita, ma mi resi conto che, dietro il suo
bel viso e sotto i suoi ricci fitti, il suo cervello stava lavorando
freneticamente.
-
A cosa stai pensando?
La
vidi guardarsi intorno, poi si alzò in piedi e mi prese per
mano,
trascinandomi su in dormitorio.
-
Sei impazzita? Mi stai staccando un braccio!- mi lamentai.
-
Oh, taci!
Non
appena entrammo in stanza, mi spinse a sedere sul suo letto e si
piazzò
di fronte a me.
-
Lily Luna Potter! Ti ho mai detto che sei una stupida?- mi
guardò
stringendo gli occhi.
-
Probabilmente lo avrai già fatto, ma potrei sapere
perché me lo stai
dicendo anche adesso?- Incrociai le braccia, sedendomi più
comoda.
-
Semplice Lily, dovevi dirgli di sì! Sarebbe stato un colpo
perfetto!
Avresti distrutto Jack! Lysander è il suo migliore amico e
vuole fregargli la
donna! Ecco la vendetta perfetta!
-
Ma è un idiota - cercai di dire, ma lei mi bloccò
– Questo lo dici tu, e
poi lui è comunque il suo migliore amico! Ed è un
bel ragazzo… magari scopri
che ti piace! Jack ha sbagliato e merita la giusta punizione.
Io
sospirai – Oh Rose! Non posso, non me la sento!
-
È proprio per questo che devi farlo! Dovresti chiederglielo
tu… - disse
sovrappensiero.
-
Mai!
-
Sei impossibile!
****************
-
Mi ha detto no! Ti rendi conto?- Lysander camminava avanti e indietro
per
il bagno dei Prefetti, seriamente contrariato.
-
Sinceramente me lo aspettavo… sarai stato un maiale come
sempre! – Jack
incrociò le braccia, guardandolo cupamente.
-
Ehi, ci ho provato e ha detto no… e con che tono velenoso!
Non ho voglia
di perdere tempo con lei!
-
Infatti è per questo che ti ha detto no! Perché
ha capito che non ti
andava realmente…! Dai, riprovaci! Se la conosco ti
dirà di sì! E poi non è
velenosa!
-
Non ho intenzione di riprovarci!
-
Ma cavolo! Ti ho chiesto un favore, per di più ricompensato!
Dai, sto
provvedendo davvero per i biglietti! Ti prego! Riprova solo
un’altra volta!-
Jack giunse le mani, come se fosse in preghiera.
-
Va bene! Mi sto rendendo ridicolo per una che neppure mi interessa!
Tutto
questo non può essere vero – Lysander si
voltò e uscì dal bagno, mentre l’amico
continuava a sghignazzare.
-
Sei un amico, Lys!
Ciaooooo!
Come va? A me piuttosto bene, a parte il caldo... il mio cervello sta
fondendo
lentamente!!! Anche oggi pubblico un altro capitolo di questa fic!
Spero vi
piaccia!!! Grazie a tutti coloro che la leggono! ^^ Spero continuerete
a seguirmi!
LilyChan:
Grazie per tutti i complimenti! Sono lusingata che la mia fic ti abbia
colpito!
Mi fa troppo piacere! Spero continuerai a leggerla! Un bacio! ^^
milly92:
Eh, si Jack è proprio uno strunz... povera Lily!!! Se
sapesse quanto è stronzo
forse lo lascerebbe perdere!!! Kisses!
Lily_Luna
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Capitolo 9 *** Preparativi ***
Quella
mattina mi svegliai
più presto del solito. Rose aveva intenzione di andare a
Hogsmeade e restarci
tutto il giorno, ma io non volevo proprio saperne; tutte le ragazze
sarebbero
state impegnate nella scelta dei loro abiti e io non avrei avuto
proprio nulla
da fare, se non trascinarmi al loro seguito.
Senza
pensarci un attimo mi
lavai e vestii velocemente, presi i miei fedelissimi pattini da
ghiaccio e scesi
verso il lago ghiacciato.
L’aria
era fredda e secca,
il ghiaccio scintillava alla pallida luce del sole, donandomi
un’inspiegabile
sensazione di tranquillità. Mi sedetti su una roccia,
indossai i pattini e mi
lanciai verso il centro del lago, pattinando sicura.
Cercavo
ancora di dare una
spiegazione a tutti gli avvenimenti che mi avevano travolta in quei
giorni. Di
certo non mi ero ancora abituata alla nuova situazione che si era
creata, così
come non riuscivo a comprendere le richieste di Scorpius Malfoy e
Lysander di
andare al ballo con loro. Soprattutto perché dubitavo che ci
fosse un reale
interesse da parte del Corvonero. Che buffo; sua madre e mio padre
erano così
amici! Lei era addirittura la mia madrina.
Scossi
la testa come a
voler scacciare una mosca. Non importava, dopotutto avevo
già detto di no.
Continuai
a pattinare per un
bel po’, poi smisi. Ero certa che se avessi continuato
probabilmente Rose
sarebbe venuta a prendermi per i capelli, o magari mi avrebbe chiamato
a sé con
un incantesimo di Appello! Ne era perfettamente capace, ma a me non
andava di
farmi trascinare fino alla Torre, grazie tante.
Mi
sedetti nuovamente su
quella pietra ghiacciata e mi abbassai per slacciare i pattini. Ero
così
concentrata nel farlo che fu quasi per caso che notai
un’ombra che incombeva
sopra di me. Sollevai la testa di scatto, preoccupata, e mi ritrovai
faccia a
faccia con Lysander.
-
Mi hai messo paura!- lo
guardai malissimo, mentre lui sollevava una mano, in un gesto di scuse
- Non
volevo. Come va? - e per un attimo credetti che gli interessasse
davvero
saperlo. Feci spallucce - Uh, tutto ok. - Evitai di fargli capire il
mio reale
stato d’animo. Restammo in silenzio per un po’,
finché non aprii bocca - A te
come va?
Contemplò
svagato il
castello alle nostre spalle - Tutto bene. Sì. - poi mi
scoccò un’occhiata
veloce - Senti mi dispiace per ieri…
Sbuffai
e roteai gli occhi
- No che non ti dispiace! È da quando ci conosciamo che non
fai altro che
prendermi in giro!- Incrociai le braccia e lo guardai storto.
Lui
alzò le spalle - Ma
ieri non ti ho preso in giro.
-
Ah no?- la mia voce
adesso trasudava incredulità. Lui annuì - No,
anzi ero piuttosto serio. - Sospirò,
adesso aveva una strana espressione. Sembrava incerto - Rinnovo
l’invito di
ieri… verresti al ballo con me?
Ci
pensai su. Il primo
istinto fu quello di rifiutare e piantarlo lì come uno
stupido. Ma poi
riflettei e ricordai le parole di Rose. Forse potevo dargli una
possibilità?
Dal
canto suo il ragazzo
continuava a fissami. Come al solito, la prima cosa che balzava
all’occhio era
che - almeno fisicamente - era molto diverso dal resto della sua
famiglia. Suo
padre era alto e slanciato, con i capelli chiari e gli occhi verdi; sua
madre
era bionda con gli occhi azzurri, così come il figlio minore
Lorcan.
Lui
era decisamente l’opposto.
Non molto alto, aveva i capelli neri e gli occhi nocciola. In quel
momento poi,
i suoi occhi erano piuttosto seri.
Beh,
non si poteva certo
dire che fosse un tipo allegro e solare. Almeno, con me non lo era
affatto. Ma
ero già stanca di quella storia; non avevo voglia di
litigare e in più una
piccolissima parte di me voleva vendetta nei confronti di Jack.
Annuii
- Beh, okay,
accetto... grazie - aggiunsi arrossendo inspiegabilmente. Lui
annuì - Bene. Okay. Allora immagino che ci
vedremo in Sala d’Ingresso la sera
del
ventiquattro. Sì. Vado. - Mi fece una specie di sorriso
storto e si voltò prima
che riuscissi ad aggiungere altro. Era forse timido?
Meditando
su quanto fossero strani i ragazzi, salii in
Sala Comune, trovandovi una Rose vestita di tutto punto, in compagnia
di
Marlene e Diane. Mia cugina indicò il dormitorio delle
ragazze - Posa quella
roba e scendi. Dobbiamo andare! – disse imperiosa, indossando
il mantello.
Sbuffai
- Buongiorno anche a te Rosie… - mugugnai
salendo in dormitorio.
************************
-
Immagino sarai soddisfatto.
L’ho invitata di nuovo e stavolta ha detto sì. -
borbottò Lysander con voce
piatta. Jack sorrise vittorioso - Visto? Lo sapevo…!
L’amico
non poté fare a
meno di guardarlo male - Già, dopotutto sono io quello che
adesso dovrà andare
al ballo con lei! - esclamò, stendendosi sul letto, mentre
Jack sghignazzava. -
Ma che ridi? Guarda che ti sto facendo un favore. Sappi che
sarà solo colpa tua
se lei penserà che mi piace. Era tutta rossa!
Jack
smise immediatamente di
ridere. - No Lysander.
L’altro
alzò un
sopracciglio. – Cosa no?
Jack
scosse la testa e gli
scoccò un’occhiata severa - Non lasciarle credere
nulla. Non voglio che si
prenda una cotta per te. Voglio solo che tu la distragga un
po’. Ah, e
ovviamente... - aggiunse solennemente - non provare ad innamorarti di
lei.
Chiaro?
Lysander
fece una smorfia
- Eh? Ma di che stai parlando? Fidati, la cosa è alquanto
improbabile. E poi si
tratta solo della sera del ballo… no?
Jack
tacque e Scamander
sollevò entrambe le sopracciglia - No?
-
Beh, magari potresti...
-
Jack... io ti uccido!
***************************
Io
e le ragazze
camminavamo per la High Street di Hogsmeade. Avevamo girato diversi
negozi con
l’obiettivo di trovare degli abiti carini, ma ancora nulla.
Marlene e Diane
erano disperate, io mi stavo ancora chiedendo cosa ci facessi
lì.
-
E se andassimo da Stratchy&Sons?
- proposi
stancamente. Diane scosse la testa - Non hanno un grande
assortimento…
-
Oh, beh ho visto alcune
nostre compagne andare lì e pensavo...
-
Questo è un buon motivo
per non andarci! Vorrei evitare di ritrovarmi con lo stesso abito di,
che so,
Josie Moore - esclamò Rose, scuotendo la testa.
-
Allora andiamo a bere
una Burrobirra? - domandai speranzosamente, ma Rose scosse la testa. -
Mi è venuto
in mente un posticino... potremmo provare lì. Venite - si
mise in testa al nostro
gruppo e ci guidò fino alla fine della High Street coperta
di neve.
-
Ta-dan! Eccoci! - Si
voltò verso di noi, tutta soddisfatta. Marlene
corrugò le sopracciglia - Ehm,
Rose... è una merceria questa.
-
Vero, ma so che dentro
hanno una bella selezione di abiti! Me ne ero totalmente dimenticata...
me ne
aveva parlato nostra cugina Victoire e, credimi, lei è una
che se ne intende!
-
Okay, allora proviamo - E,
tutte insieme, entrammo in quel microscopico negozietto.
Lo
spazio interno era
occupato da un enorme bancone pieno di trine, merletti, lunghi rotoli
di stoffa
e bottoni. Lo spazio era piuttosto angusto, quindi io e le altre non
potemmo
fare a meno di guardarci intorno con scetticismo. Rose, invece, sorrise
alla commessa,
una giovane donna dai capelli corvini.
-
Buongiorno. Ehm, noi
staremmo cercando degli abiti da cerimonia. Avete qualcosa da proporci?
-
Gli occhi della ragazza
scintillarono - Oh sì. Abbiamo un gran numero di abiti!
Venite sul retro. - Ci
indicò con entusiasmo una pesante tenda di velluto rosso,
che noi oltrepassammo
leggermente titubanti.
-
Che differenza... -
mormorò Diane, sgranando gli occhi.
La
stanza in cui entrammo
era piuttosto spaziosa e luminosa. Il pavimento di legno era coperto da
pesanti
tappeti persiani. Le pareti erano decorate con motivi floreali ed il
mobilio
era piuttosto antiquato. Vidi Marlene stringere le labbra, vagamente
incerta.
-
Bene. - la ragazza evocò
alcune sedie dall’aria piuttosto malconcia, sulle quale
lasciammo mantelli e
borse. Poi indicò il centro della stanza, dove molti specchi
antichi facevano
bella mostra di sé.
-
Allora, chi vuole
cominciare?
-
Io? - propose Diane,
avvicinandosi. Lei le sorrise e la studiò per alcuni istanti.
-
C’è un colore che ti
piacerebbe indossare in particolare?
La
mia amica si strinse
nelle spalle - Direi che mi piacciono i colori pastello, ma il verde
non mi
attira molto.
La
commessa annuì - Beh,
tu hai i capelli biondi e la carnagione non troppo chiara... sono certa
che l’azzurro
ti starebbe d’incanto. Proviamo?- le chiese e, senza
aspettare una risposta,
evocò alcuni abiti. Dimmi se ce n’è uno
che ti piace. L’altra annuì e cominciò
a provarne uno corto e pieno di balze.
Tutto
sommato ci mise poco
a scegliere.
Alla
fine Diane optò per
un abito azzurro di media lunghezza, la cui gonna era leggermente
drappeggiata
da un lato, con una scollatura profonda sulla schiena. Marlene, che non
vedeva
l’ora di indossare praticamente tutti gli abiti del negozio,
invece ne scelse
uno bianco, con un corpetto molto stretto e decorato da nastri neri.
Sulla
parte bassa della gonna, lunga fino al pavimento, vi erano alcuni
motivi che
richiamavano il colore dei nastri.
-
Non è stupendo? Lascerò
Lucas senza fiato! - commentò con una risatina. Io cercai di
non pensare a
quanto fosse rozzo McLaggen e mi dissi che avrei dovuto sentirmi felice
per
lei.
Poi
venne il turno di mia
cugina Rose, dato che io ero piuttosto confusa sulla scelta del mio
abito. Mia
cugina, probabilmente la più decisa del gruppetto, le diede
istruzioni precise
su ciò che voleva. La commessa ascoltò con
attenzione, poi, senza parlare,
evocò un abito viola lungo ed elegante e glielo fece
indossare.
-
Sì, è decisamente lui!
- disse Rose annuendo soddisfatta.
A
quel punto mancavo solo
io.
Mi
avvicinai timidamente,
senza sapere bene cosa dire e cosa fare, mentre la commessa mi
sorrideva.
-
Dunque... hai qualche
preferenza?
-
Oh, io... non ci capisco
niente di abiti da cerimonia, mi dispiace - balbettai. Lei
annuì e mi osservò
indecisa. - Uhm , hai i capelli rossi e la carnagione piuttosto chiara,
quindi se
non facciamo attenzione con i colori rischiamo di trasformarti in un
clown!- Io
sorrisi imbarazzata, mentre lei, al solito, faceva apparire dal nulla
un’enorme
quantità di abiti. Ne indossai diversi, finché
non trovai quello più adatto a
me.
-
Mi sta bene, credo... -
commentai stupita, mentre le altre annuivano vigorosamente. Era verde
chiaro e scintillante
di piccole paillettes. Aveva le maniche lunghe, una scollatura poco
profonda ed
era lungo e aderente. Il tessuto era molto leggero e,
nell’insieme, il tutto
funzionava. Non assomigliavo affatto ad una meringa.
Dopo
gli abiti ci fermammo
in altri negozi per acquistare scarpe ed accessori, finché
finalmente non
tornammo al castello. Quella sera avremmo ospitato la festa in onore di
Godric
Grifondoro ed eravamo stremate.
Tornata
in dormitorio
trovai una lettera da parte di mio fratello.
Cara
Lily,
come
stai? Mi sembra così strano di non essere a Hogwarts con
tutti voi.
Papà
e mamma ti salutano, hanno una voglia immensa di rivedere te e Al! So
che
quest’anno le vacanze sono cominciate prima del previsto, ma
so anche che è
stato accordato un permesso speciale a tutti gli alunni che vorranno
tornare a
casa la mattina dopo il ballo. Che ne pensi? Dillo anche ai nostri
cugini; la
nonna sta organizzando una specie di campeggio alla Tana. Prova ad
immaginare? Fammi
sapere.
Mi
piacerebbe vedervi, non hai idea di quanto mi manchiate!
Saluti,
tuo
James.
Saltai
praticamente al collo
di mia cugina, tendendole la lettera - Rose guarda, leggi qui! Potremo
tornare!
Non ti piacerebbe?
- aggiunsi con un
sorriso. Non sarei stata costretta a sorbirmi le smancerie di Jack e
Claire e
in più avrei passato il Capodanno in famiglia!
Rose
lesse la lettera
rapidamente, poi sorrise - Mi piacerebbe molto tornare a casa!
Più tardi lo
diremo agli altri, saranno d’accordo di certo. Fallo sapere a
Jamie, quando
puoi! Ora vado a darmi una sistemata - annunciò, prima di
chiudersi in bagno.
Io annuii con entusiasmo e mi distesi sul letto, scrivendo una risposta
veloce
al mio fratellone. Poi, stanca come non mai, crollai in un sonno
profondo.
Ehilà
a tutti! Pubblico anche oggi un capitoletto della ff! Di quest'ultimo
non sono
molto convinta...ma spero lo stesso che vi piaccia! Fatemi sapere :)!
Baci!!!
^^ Ciaooooooo!
Lily_Luna
|
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Capitolo 10 *** Riflessioni ***
Era
il 23 Dicembre e mancava
un giorno al ballo. Solo un giorno, ormai.
Ero
in biblioteca, seduta
nell’angolo più tranquillo e nascosto, continuando
a ripetermi che non era il
caso di essere nervose. Dopo il 24 Dicembre tutto sarebbe tornato
tranquillo.
Ne, ne ero convinta. Cercavo di pensare che avrei trascorso una bella
serata e
che magari sarei anche riuscita a divertirmi.
E
accanto a me…
Sospirai
e guardai il
vecchio tavolo di legno. Accanto a me non ci sarebbe stato chi speravo,
ma un
altro. Un altro che neppure non mi convinceva.
Lysander
mi trovava una ragazzina
inesperta. Lo sapevo.
Lysander
mi avrebbe preso
in giro, lo aveva sempre fatto.
Lysander
neppure mi conosceva.
Non ci parlavamo da anni.
Ma
allora perché mi aveva
invitata?
Io
non volevo passare la
serata con lui.
Volevo
passarla con Jack, volevo
sentirmi dire che ero bellissima nel mio abito nuovo. Che ero la
ragazza che
aveva sempre voluto…
E
invece tutto questo
sarebbe successo a Claire, ed io sarei rimasta nell’ombra, in
disparte come
sempre.
Jack
mi mancava
terribilmente. Mi mancavano le sue battute, anche le più
stupide, i suoi
consigli, i suoi occhi, il suo sorriso.
Ero
triste e nessuno se ne
rendeva conto. O, almeno, tutti fingevano che fosse poco importante.
Erano
tutti convinti che se mi fossi distratta avrei ritrovato il sorriso.
Forse
era davvero così, ma
prima avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse. Avevo bisogno che
qualcuno
capisse quanto mi avesse fatto soffrire vederlo con un’altra.
Con una mia
amica. E chissà, forse parlandone con qualcuno sarei
riuscita a dimenticarlo.
In
fondo non c’era stato
nulla. Nulla.
Tirai
su col naso e mi
resi conto di star piangendo. Arrossii e, cercando di non attirare
l’attenzione,
mi abbassai alla ricerca di un fazzoletto nella borsa poggiata per
terra. Peccato
non ne avessi neanche uno!
Quando
mi rialzai rimasi
sorpresa nel trovarmi davanti la faccia seria di Lysander. Mi stava
tendendo un
fazzolettino blu con lo stemma di Corvonero. Afferrai il fazzoletto
arrossendo
e sentendomi una vera stupida.
-
Mia madre dice che
quando si piange il miglior rimedio sono gli amici - disse lui, piano.
Annuii,
in fondo era vero.
-
Dovrei tornare alla
Torre dei Grifondoro. - borbottai e lui annuì. Era stato
gentile, strano. Mi
asciugai gli occhi e, quando alzai lo sguardo per ringraziarlo, rimasi
stupita.
Era andato via senza dire una parola, lasciandomi in pace.
*********************
Quando
ero piccolo e
litigavo con mio fratello, mia madre ci divideva con calma e ci
spiegava che
erano i Nargilli a farci litigare, perché ci confondevano il
cervello. Per cui
suggeriva sempre di essere pazienti l’uno con
l’altro ed evitare di farci i
dispetti. Mio fratello credeva a quelle buffe storielle mentre io,
forse
dispettoso per natura, non molto. Quindi continuavo a tormentarlo con
scherzi e
frecciatine.
Sebbene
tutti coloro che
avevano conosciuto i miei dicessero che per molti versi ero esattamente
come
loro, ero sempre stato diverso dal resto della mia famiglia. Sia
fisicamente
che caratterialmente. Mia madre e mio fratello, soprattutto, avevano la
tendenza a stare con la testa tra le nuvole. Io ero più
concreto. In più, l’incertezza
se le storie raccontate da mia madre - che adoravo ovviamente - fossero
reali o
meno, mi aveva reso un po’ scettico nei confronti di molte
cose.
Sbuffai.
Mancava
solo un giorno al
ballo. Tutto quello che desideravo era andarci con Janet, la ragazza di
Tassorosso.
Era carina e tutto sommato abbastanza simpatica.
E
invece no. Non potevo.
E
poi lei quando aveva
saputo che non glielo avrei chiesto si era offesa e mi aveva mollato.
Dovevo
andarci con Lily
Potter. Era assurdo!
Lily
era una ragazzina.
Lily
neppure mi parlava.
Lily,
che neanche mi
conosceva.
Di
che accidenti avremmo
parlato?! Si preannunciava una serata orrenda.
Eppure…
Eppure
mi era dispiaciuto vederla
piangere. Non era giusto quello che stava facendo Jack. Lei gli voleva
bene e
ci teneva sul serio.
Non
era giusto quello che
stavo facendo io. Se mi avesse scoperto cosa avrebbe pensato? Mi
sentivo
incastrato. Da un lato volevo mandare a quel paese tutti.
Dall’altro sapevo che
non l’avrei mai fatto, in fondo Jack era un amico... o forse
no? Questa non era
certo una cosa amichevole.
-
Che situazione –
sospirai, uscendo dal portone di quercia. Era il crepuscolo.
L’aria fredda e
leggermente ventosa mi fece rabbrividire. Mi accesi una sigaretta nello
stesso
istante in cui vidi Jack tornare dalla Guferia, mano nella mano con la
Jones.
Feci un cenno a entrambi, ma Jack si fermò davanti a me.
-
Piccola ti raggiungo tra
poco - lo sentii dirle. La ragazza annuì e si
allontanò. Quando il portone
della scuola si chiuse, lui mi saltò addosso. –
Come va?- chiese, tutto
contento.
-
Tutto okay - mi mantenni sul vago. Lui sorrise - Bene,
sono contento… adesso vado, Claire mi aspetta. Ci vediamo
dopo in biblioteca? -
io annuii e lui fece per andarsene.
-
Aspetta Jack!- lo fermai. Lui mi guardò curioso -
Dimmi?
Lo
guardai, poi scossi la testa. - No, niente. Ci
vediamo dopo. - gli feci un sorriso e continuai a fumare. Per un
istante avevo
pensato di dirgli che Potter piangeva per lui.
Sorrisi.
Non
la conoscevo, era vero, ma avevo idea che se lo
avessi fatto lei mi avrebbe ucciso.
Ehi!
Lo so, lo so sto pubblicando ininterrottamente, sembro una macchinetta!
Il
fatto è che presto dovrò andare fuori
città, per cui sto cercando di mandare
avanti la storia! Sono molto felice perché altri utenti mi
hanno aggiunta tra i
preferiti... è bellissimo! Grazie! Ovviamente grazie anche a
chi recensisce... per
me è come una spinta a scrivere sempre più! Per
questo pubblico così spesso!
rebby:
Eh si Lily si dovrebbe svegliare ma, visto che vuole tanto bene a Jack,
non
riesce a rendersi conto della sua falsità...
chissà che la situazione non
cambi! Spero passerai delle buone vacanze! :) Aspetterò una
tua recensione
quando tornerai...! Baci!
milly92:
Già, Jack è un bel prepotente; a volte capita di
incappare in persone di questo
tipo purtroppo! Lui vorrebbe tutto.. .ma si sa che non è
proprio possibile!!!
Magari durante la fic imparerà... o forse no?
Chissà!! xD!! Kisses! Grazie per
i complimenti :)
Lily_Luna
|
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Capitolo 11 *** Il Ballo di Natale ***
Ero
davanti alle enormi porte della Sala Grande. La gente era
infagottata in eleganti abiti da cerimonia ed io mi sentivo totalmente
fuori
posto. Tutti chiacchieravano tra loro ad alta voce, mentre io rimanevo
inspiegabilmente in silenzio. Ero a braccetto con qualcuno, ma non
riuscivo a
capire chi fosse. Poi le porte si spalancarono ed io entrai, seguita da
una
moltitudine di gente.
Improvvisamente
tutti gli studenti si voltarono a guardarmi e
scoppiarono a ridere. Le loro espressioni erano imbarazzate e divertite
allo
stesso tempo. Continuavano ad indicarmi tra le risa e riconobbi i volti
familiari di Claire e Jack. Mi indicavano anche loro, prendendomi in
giro.
In
quell’istante sentii un brivido di freddo e mi accorsi di
essere completamente nuda. Lanciai uno strillo e, svegliandomi, caddi
dal letto
in un groviglio di coperte. Era solo un incubo. Battei le palpebre e
sospirai.
- Che
succede?! - Marlene uscì dal bagno in fretta e quasi
scivolò sul tappeto. Claire, con la quale ci ignoravamo
totalmente, mi lanciò
un breve sguardo ma poi si voltò nuovamente per sistemare il
suo baule. Diane
ficcò fuori la testa dalle tendine del suo letto.
- Oh,
solo un sogno... - dissi, risistemando le lenzuola alla
meno peggio. Lucy annuì comprensiva, poi indicò
la porta - Rose ti cercava,
sai? Mi ha detto di dirti che ti aspetta per prepararvi.
Indietreggiai
- Ma è ancora presto...
- In
realtà è quasi ora di pranzo, Lily. - Rose si
affacciò
dalla porta e, dopo aver scoccato un’occhiataccia
all’indirizzo di Claire, mi
fece cenno di seguirla.
- Andiamo
su.
- Non
credo proprio... ho fame e mi sono appena svegliata!
Dammi tempo o andrò in pigiama a quel dannato ballo! -
sbottai scontrosa.
- Meglio
di no Lily, il tuo pigiama fa schifo. - commentò
Diane, seduta sul suo letto.
- Ora
basta Lily! - sbottò Rose, con le mani sui fianchi -
Datti una mossa, te lo dico in qualità di Caposcuola. Se non
lo farai ti
toglierò venti punti, chiaro?!
- Non ti
credo!
- Vuoi
provare?
*************
Circa
mezz’ora dopo eravamo davanti al bagno dei Prefetti; io
stavo masticando felicemente un panino al tacchino, mentre Rose cercava
in
tutti i modi di farmi fretta. Le scoccai un’occhiataccia.
- Guarda
che se anche dovessimo ritardare non sarebbe un così
grave problema, sai? - le feci notare, continuando a masticare. Lei
annuì
ferocemente - Puoi scordartelo. Questo è il mio primo vero
appuntamento con
Joseph! Non voglio farlo aspettare!
- Allora
entra e comincia a prepararti! Con me non ci sarà
molto tempo da perdere e vedrai che non avrò bisogno di
assistenza per
indossare uno stupido abito! - Alzai gli occhi al cielo e lei fece una
risata
lugubre - Stai scherzando vero? Tu da sola non farai proprio nulla.
Conoscendoti usciresti conciata come se dovessi andare a giocare una
partita di
Quidditch!
- Magari
fosse una partita - sospirai - entriamo, ho finito
di pranzare.
Quelle
sei ore furono un vero incubo.
Rose
sperimentò su di me la maggior parte degli Incantesimi
di Acconciatura, terrorizzandomi ogni volta che sollevava la bacchetta
o che
prendeva qualche strana lozione dal suo beauty case. Mi
truccò-struccò-ritruccò
almeno cento volte, prima di ottenere un risultato soddisfacente e
mi fece sfilare almeno tre paia di collant.
Quando -
finalmente - fummo entrambe pronte, Rose lanciò un
sospiro - Accidenti, sei bellissima Lily!
- Tu lo
sei molto di più - replicai convinta. E lo pensavo
sul serio. Per l’occasione mia cugina si era lisciata i
capelli, che splendevano
alla luce delle torce. Lei scosse la testa e mi costrinse a voltarmi -
Guardati, sciocchina!
Rimasi in
silenzio per qualche istante.
La
ragazza che mi osservava dallo specchio mi somigliava, ma
era decisamente più carina di me. Era più alta
del suo metro e sessantatré ed
era truccata di tutto punto. I capelli erano legati in un nodo elegante
che
lasciava sfuggire solo un piccolo ciuffo sulla fronte.
L’abito verde le stava
davvero bene e, nel complesso, non si poteva certo dire che fosse
così male.
- Sono
davvero io? - domandai, sistemandomi meglio il ciuffo.
Lei rise - Ma certo! E adesso andiamo, siamo in ritardo!
Pur
colpita dal mio aspetto, uscii comunque di malavoglia dal
Bagno dei Prefetti, seguendola giù per la scale. Il cuore mi
batteva all’impazzata.
Mi sentivo tremendamente impacciata, ma volevo fare comunque una buona
impressione. Volevo farla pagare a Jack, per aver scelto Claire e non
me.
Improvvisamente
il corridoio terminò e ci ritrovammo su una
delle scalinate principali, che si affacciavano direttamente sulla Sala
d’Ingresso.
Rose mi lanciò un bacio frettoloso e si affrettò
a raggiungere un elegante
Joseph Baston.
Respirando
profondamente mi guardai intorno alla ricerca di
Lysander. Sarei riuscita a vederlo in tutta quella bolgia?
Alla fine
riuscii a trovarlo; era proprio sotto la scalinata
e sbuffava, continuando a guardarsi intorno. Indossava un abito da
cerimonia
nero, che gli stava davvero bene. I capelli neri erano spettinati e si
spostavano ad ogni suo movimento. In quel momento si voltò
verso di me e mi
scrutò leggermente, poi lo vidi cambiare espressione e
guardarmi meglio. Mi
sfuggì una specie di smorfia, più che un sorriso,
e mi affrettai a
raggiungerlo.
****************************
Erano le
otto e un quarto e Lily non si era ancora fatta
vedere. Che mi avesse piantato in asso? Non osavo immaginare lo
scenario. Era
già abbastanza imbarazzante restare lì, in Sala
di Ingresso, vestito come un
imbecille. Notai gli sguardi divertiti di alcune mie compagne di Casa e
mi
sentii ancora più stupido. Perché ci metteva
così tanto?
In quel
momento mi passò accanto Jack, dandomi una specie di
pacca sulla spalla. Lui e la Jones erano eleganti come ballerini. Feci
un
sorrisetto al mia amico che, invece di rispondere, sollevò
lo sguardo e si
fermò, con la bocca aperta. Mi voltai verso la scalinata.
Una
ragazza era appena arrivata e si stava guardando intorno.
Aveva un abito verde chiaro ed era molto carina. Quando notai i suoi
capelli
rossi mi resi conto di chi fosse.
Era Lily.
Ed era molto diversa dalla ragazza che mi capitava
di incrociare a scuola. Non assomigliava affatto alla Lily Potter che
architettava scherzi col cugino, che giocava a Quidditch o che avevo
visto
piangere per Jack.
Fece una
specie di sorriso e mi venne incontro, scendendo le
scale come se fosse abituata ad indossare abiti eleganti e scarpe
scomode.
Osservandola meglio, ero sicuro che avrei notato quanto poco felice
fosse di
essere lì con me. Ma dato che la pensavo come lei, mi
limitai a sospirare.
- Ciao
Lysander. Stai molto bene - disse lei, quando fummo
uno di fronte all’altra. Non potei fare a meno di notare che
era leggermente
più alta di me. Cercai di sorridere - Ciao. Grazie, anche tu
stai molto bene -
e nessuno poteva negarlo.
Ci
voltammo verso le porte della Sala Grande ed io le porsi
il braccio, come avevo visto fare alle innumerevoli coppie che mi erano
passate
davanti nell’attesa. Notai lo sguardo ancora stupito di Jack
e mi chiesi se si
fosse pentito di non averla invitata lui.
Quando,
senza parlarci affatto, io e lei varcammo le porte
della Sala Grande, incrociai la faccia offesa di Janet. Era tra le
braccia di
un biondino che conoscevo solo per cognome e, quando si accorse del mio
sguardo, si voltò per baciarlo con irruenza. Scossi la
testa, sentendomi
decisamente miserabile.
Sospirai
e, voltandomi, notai che Lily mi stava studiando con
attenzione. Sollevai un sopracciglio.
- Che
c’è?- le chiesi, un po’ rudemente. Lei
scosse la testa
e riprese a guardarsi intorno - Oh, nulla.
Quella
ragazza era strana.
Mi
concentrai sulla Sala Grande, che era stata decorata con
grossi alberi di Natale, finemente decorati. Ovunque campeggiavano gli
stemmi
delle Quattro Case. Al centro della Sala vi era una pista da ballo
enorme,
accanto alla quale un’orchestra stava già
suonando. Tutto intorno vi erano
tavoli e sedie.
Nuovamente,
impacciato dal nostro silenzio, mi voltai verso
Lily, che osservava rapita le decorazioni della Sala. Decisi che avrei
dovuto
fare qualcosa -Ehm..- mi schiarii la gola - balliamo?- che pessima
idea! Odiavo
ballare!
Lei
annuì - Certo... - non mi parve granché
entusiasta.
Raggiungemmo
la pista e cominciammo a muoverci in circolo.
Lei sapeva ballare tutto sommato, mentre io sembravo semplicemente uno
stoccafisso. Sorrisi nervosamente e lei contraccambiò. Aveva
un bel sorriso.
Mentre
volteggiavamo più o meno elegantemente intercettai gli
sguardi interessati della sua famiglia e, soprattutto quello di Jack,
che
studiava la scena da lontano, ballando stretto con la Jones.
Ben
presto sia io che la mia accompagnatrice comprendemmo che
ballare era l’unico modo per evitare di stare in silenzio
senza doverci sentire
troppo in imbarazzo. Quindi proseguimmo per quelle che parvero ore,
finché non
cominciai a pensare che avrei perso l’uso degli arti
inferiori.
- Ti va
di bere qualcosa? - propose infine lei, indicandomi
il tavolo delle bevande. Annuii e la seguii. Prese due bottiglie di
Burrobirra
e me ne porse una - Tornerai anche tu a casa, domani?
Annuii
nuovamente - Già. I miei saranno liberi per qualche
tempo, quindi volevamo trascorrere le vacanze insieme. Sai,
è raro che siano a
casa, essendo naturalisti.
-
Immagino, so cosa significa avere dei genitori che lavorano
sempre. Anche se ovviamente i miei tornano a casa per cena. Beh, a
parte quando
mia madre ha delle trasferte importanti, certo. - aggiunse con
un’espressione buffa.
Annuii - Certo, l’idea di partire domani e ritornare nel giro
di una settimana
non mi entusiasma molto - commentai. Il suo sguardo invece si fece
cupo, mentre
osservava un punto oltre le mie spalle - Io non vedo l’ora di
andare.
Mi voltai
e notai Jack e Claire che ballavano al centro della
pista. Sembravano il ritratto dell’amore. Peccato che i piani
di Jack fossero
un tantino diversi. Le lanciai uno sguardo colpevole, ma Lily stava
giocando
col tappo della sua bottiglia.
- Mi
dispiace - dissi infine, anche se non ero sicuro di cosa
mi stessi dispiacendo. Del mio atteggiamento? Di quello di Jack?
Lei
sollevò lo sguardo e mi sorrise. Non era una smorfia, ma
un vero sorriso - Posso farti una domanda?
- Dimmi.
Lei mi
guardò di lato - Perché mi hai invitato? - chiese
poi,
lasciandomi basito.
Aprii la
bocca, senza sapere bene cosa dire - Perché…
perché
mi andava - e mi sentii arrossire. Lei sollevò un
sopracciglio, ma non sembrava
arrabbiata - Sei sicuro? Lo dico perché, sai, magari avresti
preferito andarci
con un’altra.
- Con
un’altra? - ripetei - No, volevo invitare te e l’ho
fatto.
A quel
punto lei scoppiò improvvisamente a ridere. Io la
guardai stupito, indeciso se offendermi o che altro. Era la prima volta
che lei
rideva così di gusto davanti a me - Bugiardo –
disse, prima di scuotere la
testa. Io la guardai sgomento, mentre lei mi prendeva per mano. Mi
trascinò
fuori, in Sala d’Ingresso.
- Senti -
cominciò lei - io non ne so molto di inviti, ma
credo che quando si decida di andare a un ballo, la cosa fondamentale
sia
invitare chi ti piace. O comunque una persona che ti interessa sul
serio... -
cominciò lei. Tentai di interromperla, ma lei scosse la
testa.
-
Lysander mi sbagliavo sul tuo conto. Anche se non ho idea
del perché tu mi abbia invitata, è stato
divertente. Forse non il massimo,
scusa, ma non è stato male. Non so se tu mi abbia chiesto di
venire per
scommessa o che altro, ma non importa. In ogni caso sei stato gentile.
E mi hai
fatto trascorrere una serata piacevole, che altrimenti avrei passato a
pensare
a... - si interruppe e mi sorrise - Questo mi basta. Ma basta a me.
Credo
sarebbe bello poter andare al ballo con
la persona che ci piace e non è giusto che tu non possa
farlo per colpa mia.
- Guarda
che...
- Sul
serio, credo tu debba andare da quella ragazza bionda
di Tassorosso. Forse riuscirai a farti perdonare. Buonanotte - fece per
andare,
poi si voltò nuovamente verso di me.
- Ah
un’altra cosa. Grazie per ieri - sorrise con
intensità e
mi lanciò qualcosa, che io afferrai al volo. Mi fece
l’occhiolino e corse su
per le scale senza voltarsi, senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa.
Guardai
cosa mi aveva lanciato; era il fazzoletto blu. Sorrisi ed entrai in
Sala
Grande, mettendolo in tasca.
Forse
anche io mi ero sbagliato sul suo conto.
Non ci
misi molto a trovare Janet. Era seduta da sola ai
margini della pista ed era carina come sempre. Mi avvicinai.
- Sei
bellissima - le sorrisi, ma lei neppure mi guardò.
Sembrava davvero arrabbiata - Lysander che vuoi?
-
Dov’è il tipo con cui stavi?
- A
prendere qualcosa da bere. Non mi ha certo mollato come
una stupida, lui. Allora, che vuoi? - si voltò guardandomi
torva, incrociando
le braccia. Sollevai le mani - Ho bisogno di parlarti. Ti devo delle
scuse, ma
ti assicuro che c’è una spiegazione a tutto.
Questa storia di Lily Potter...
sono stato praticamente costretto a invitarla e ti assicuro che...
- Certo,
come no. Sei stato costretto ad invitare una delle
ragazze più carine del suo anno, facendomi fare la figura
dell’idiota davanti a
tutti i miei amici.
Sorrisi -
Stai scherzando? Se ti raccontassi tutta la
storia... sai benissimo che a me piaci solo tu!
Ma lei
non mi lasciò terminare la frase, si alzò in
piedi e
mi si avvicinò, minacciosa - Non ti credo! Mi hai preso in
giro per tutto
questo tempo e adesso mi hai lasciato per quella sciacquetta! Sai che
ti dico?
Non me ne frega niente, Lysander. Non mi importa perché tu
l’abbia invitata, o
se ti piace! Hai fatto la tua scelta e non potrai tornare indietro! E
adesso basta
- aggiunse seccamente - finalmente ho capito che non sei il tipo che fa
per me!
E tra l’altro - aggiunse malignamente - la Potter non
sarà costretta a
rinunciare alle scarpe alte, per stare con te - Rise sprezzante e si
voltò
verso la pista da ballo - Sparisci!
Rimasi a
guardarla per un lunghissimo istante. Non potevo
credere che mi avesse riversato addosso una tale quantità di
veleno. Aprii la
bocca e la richiusi, prima di voltarmi di scatto ed uscire fuori dalla
Sala
Grande. Fino a pochi istanti prima mi ero realmente dispiaciuto per non
averla
invitata?
Che
idiota che ero.
E che
stronza che era lei!
Infuriato
con lei e con il resto del mondo, mi accesi una
sigaretta e salii su per le scale che conducevano alla torre di
Corvonero.
Buongiorno
a tutti! Spero
stiate bene:) Come avevo anticipato, anche oggi pubblico un altro
capitolo. Spero
vi piaccia!
Diciamo
che il capitolo
si sviluppa soprattutto sotto il punto di vista di un altro
personaggio; fatemi
sapere che ne pensate! Ciauuuu! Buona lettura ^^
lilyluna_4e:
Grazie,
sono contenta che la mia storia ti piaccia! Comunque hai ragione, Jack
è un
vero str...o! xD! Spero continuerai a seguire la mia ff... baci! :)
Lily_Luna
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Capitolo 12 *** Lo strano ragazzo ***
Per
una persona
generalmente abituata a svegliarsi tardi anche nei normali giorni di
scuola è
abbastanza difficile essere in piedi alle sei del mattino.
Eppure
ero lì,
alla stazione di Hogsmeade, che sbadigliavo senza ritegno. Era la
mattina di
Natale ed io, invece di essere al calduccio nel mio comodo lettone, ero
in
piedi su un freddo marciapiede coperto di neve. Attorno a me molti
studenti,
compresa la mia famiglia, avevano facce gonfie e occhi semichiusi.
Molte
ragazze avevano ancora le acconciature della sera prima ed il trucco
sbavato.
Tutti non facevano altro che sbadigliare.
Con
uno sbuffo
di vapore e uno sferragliare che echeggiò ovunque,
l’Espresso fece la sua
comparsa. In silenzio, troppo intontiti per parlare, in poco tempo
salimmo sul
treno. Io ed i miei cugini riempimmo un unico scompartimento e, mentre
io e le
altre ragazze sospiravamo, sognando di addormentarci, i ragazzi
iniziarono a
raccontare quello che avevano combinato la sera precedente, facendo uno
schiamazzo assurdo. Poco prima che le porte venissero sigillate
qualcuno
sfrecciò velocemente sul treno ed aprì la porta
del nostro scompartimento.
Era
Lysander. Senza
la divisa faceva una strana impressione a dire il vero, soprattutto
perché
indossava solamente i jeans e una felpa nera. Ma non aveva freddo?
Aveva le guance
rosse e gli occhi lucidi, i capelli scarmigliati e coperti di neve.
Hugo, Albus
e Louis scoppiarono a ridere.
-
Ciao
Lysander, ma che hai combinato?
Il
Corvonero
alzò gli occhi al cielo - Quell’idiota di mio
fratello è venuto qui senza svegliarmi!
Ho corso come un pazzo per arrivare in tempo! – Si
piegò in due, col fiatone,
poi si alzò in fretta.
-
Ora sì che ci
vuole un po’ di riposo - si sedette sul sedile e, senza
guardarsi intorno, si abbassò
il cappuccio della felpa, facendo emergere solo un ciuffetto di capelli
neri.
Dopo neppure cinque minuti stava già russando. Invidiando la
sua capacità di
addormentarsi nonostante tutto, ripresi a chiacchierare di Quidditch
con Hugo.
Verso
le dieci
quasi tutti i ragazzi si erano addormentati, per fortuna! Io guardavo
distrattamente fuori, mentre le ragazze bisbigliavano, raccontandosi
cosa era
successo al ballo. Dominique mi chiamò - Psss... Lily! Ieri
sera hai fatto
impazzire la popolazione maschile di Hogwarts, lo sai? - La guardai
basita - Mi
prendi in giro?
-
Niente
affatto! Dove hai preso quel vestito verde? - disse lei sgranando gli
occhi.
Roxanne mi indicò - Vero! Però sei sparita quasi
subito! Che fine hai fatto?
Non mi dire che eri con Lysander! - disse, abbassando la voce e
sorridendo
maliziosa.
Arrossii
leggermente - Ma che dici? Semplicemente ero stanca e sono salita in
Sala
Comune! E poi avevo già fatto scorta di sguardi
innamorati... - aggiunsi
scherzosamente. Roxanne si strinse nelle spalle.
-
Sarà, ma
anche Lysander è scomparso! Non provare a nascondere le tue
tresche!- mi puntò
il dito contro, sorridendo. Sgranai gli occhi mi voltai verso il
ragazzo, che
continuava a dormire. Non era andato dalla ragazza di Tassorosso?
-
E a proposito
di tresche - una ragazza che non conoscevo, probabilmente
un’amica di
Dominique, si intromise - Che ne pensate di Jack Thomas e Claire Jones?
Ormai
fanno coppia fissa eh?
Raggelai,
ma
nessuno si accorse di nulla. D’altronde Rose era in giro a
pattugliare il
corridoio, e le mie amiche non erano in quello scompartimento. Chi
poteva
sapere cosa avevo passato per colpa di quei due?
-
Oh, sì! Quei
due non fanno altro che pomiciare in tutti gli angoli della scuola! In
realtà
cominciano a darmi sui nervi...
-
Sei invidiosa?
-
No, ma stanno
sempre appiccicati! Sono la coppietta dell’anno, vanno
d’amore e d’accordo e si
guardano negli occhi come due scolaretti alla prima cotta! E dire che
fino a
qualche tempo fa a stento si parlavano!
-
Beh, l’amore
è così..!
A
quel punto
scattai in piedi, con le guance bollenti - Vado in bagno…-
borbottai, ed uscii
velocemente, percorrendo il corridoio a grandi falcate.
Non
appena
raggiunsi la toilette mi ci barricai dentro ed aprii il rubinetto.
L’acqua era
gelida, ma non importava. Mi bagnai la faccia e rimasi poggiata contro
la porta
per un pezzo.
Dovevo
dimenticarlo.
Ma
era così
difficile, accidenti!
Non
volevo che
gli altri vedessero quando mi dispiacesse per Jack. Non volevo che
tutti si
ficcassero nei miei affari.
Dopo
quella che
parve un’eternità uscii dal bagno e vidi un
ragazzo che fumava distrattamente
guardando il panorama. Era impossibile non riconoscerlo. Si
voltò verso di me.
Lo salutai con la mano, mentre lui rispondeva alzando il mento e
facendo un
mezzo sorriso. Mi guardò per un po’, studiandomi
con i suoi occhi nocciola e
mettendomi seriamente in imbarazzo.
-
Grazie per
ieri sera - disse poi. Feci spallucce - Figurati... - Non sapevo bene
cosa
dire. La sera prima avevo agito di impulso perché mi era
sembrato davvero
triste.
-
Comunque non
ha funzionato- sorrise e diede una boccata alla sigaretta –
Miss
Janet-sono-la-più-alta-e-bella-dell’universo non
ha accettato le mie scuse, in
più mi ha liquidato con due parole.
-
E non ti
dispiace? - lo guardai sospettosa.
-
Si, certo -
riprese a guardare i panorama.
-
Ma..?- lo
esortai a continuare, alzando un sopracciglio.
-
Ma mi ha
infastidito quello che ha fatto. Ok, poteva non perdonarmi, lo capisco, ma
mi ha
detto delle cose che non meritavo. Ha cercato in tutti i modi di
sminuirmi come
persona. E non è giusto.
Annuii,
colpita. Era un discorso sensato, e sapevo bene cosa significasse
sentirsi
sminuiti. Riuscivo a capirlo, in parte.
Mi
guardò per
un momento.
–
Ah, buon
Natale! - disse sorridendo e, senza aggiungere altro, entrò
in bagno.
Lentamente
ritornai verso il nostro scompartimento.
Era
strano quel
ragazzo.
Ciao!
Come va? A me abbastanza bene, a parte il
caldo... si muore! Ecco ancora un capitolo della storia! Pare che pian
piano
Lily e Lysander stiano stringendo una strana tolleranza reciproca! J
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto la fanfiction e
l'hanno aggiunta tra i preferiti!!! :) Grazie anche a chi recensisce
ovviamente! :D
lilyluna_4e: Sono contenta che il cap precedente ti sia piaciuto...e
che ti sia
piaciuto il modo in cui descrivo Lily! :) In effetti è vero,
posto abbastanza
velocemente! E' che mi ritrovo spesso a scrivere altri capitoli! Mi
diverte
scrivere :) Spero continuerai a leggere la mia storia Bacioni! :)
milly92: xD Pubblico alla velocità della luce! In effetti
Lily e Lys
ultimamente chiacchierano un po’ troppo spesso!
Chissà, chissà! Grazie
per i complimenti!!! Ciau! Kisses!
Lily_Luna
|
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Capitolo 13 *** Ricordi ***
Erano
già passati
tre giorni dal mio ritorno a casa.
I
nonni, ben
sapendo che avremmo goduto di pochi giorni di vacanza, avevano invitato
tutta
la famiglia alla Tana. Erano felicissimi di averci tutti lì,
ma a dire la
verità eravamo così tanti che alla lunga stare in
casa risultava scomodo,
soprattutto durante i pasti e la notte!
Per
il resto,
durante il giorno non c’era quasi nessuno. I miei genitori
erano sempre assenti,
così come la maggior parte degli adulti, per cui noi ragazzi
ci lasciavamo
andare, combinandone di tutti i colori. Povera nonna! Passavamo le
giornate in
giro sulle scope o a giocare a Quidditch (James mi stava insegnando
qualcosa di
nuovo), altre volte visitavamo il paese nelle vicinanze o progettavamo
gite a
Diagon Alley.
Io
mi divertivo parecchio
e questo era un bene… tuttavia ero convinta che mancasse
qualcosa.
Nei
momenti di
calma mi capitava di pensare a Jack. Non riuscivo a capire cosa
sentissi. Era
stato il mio migliore amico e adesso era strano non averlo accanto a
me, anche
solo per scambiare quattro chiacchiere. Mi mancava ancora, nonostante
tutto.
Non avevo metabolizzato ciò che avevo visto appena due
settimane prima. Mi
sentivo molto triste.
Spesso
mi capitava
di isolarmi. C’era un luogo dove ero certa di non essere
disturbata. Era il mio
“rifugio segreto” ed ero sicura di non averci mai
portato nessuno. Gli altri
non sapevano dove fosse, e considerato quanto fosse numerosa la mia
famiglia,
era un gran vantaggio.
Era
un enorme
albero che cresceva vicino al frutteto della Tana. Sin da piccola mi
arrampicavo fino ad un ramo molto alto e da lassù riflettevo.
Mi piaceva molto osservare il
panorama circostante e in quei giorni ripresi a visitarlo, lasciando
che il
vento freddo frustasse il mio volto.
Quella
mattina mi
ero svegliata piuttosto tardi, come sempre. Scesa sotto trovai una
piacevole
sorpresa: Luna e Rolf Scamander erano seduti in salotto e ridevano con
mia
madre. Con un sorriso a trentadue denti interruppi i loro discorsi,
lanciandomi
praticamente al centro della stanza. Non appena Luna mi vide mi corse
incontro
e mi strinse forte.
-
Mia omonima! Come
stai?- la sua voce era vaga, come sempre, ma dolce e affettuosa.
Risposi al suo
abbraccio di slancio.
-
Ti ho portato un
regalo - aggiunse, senza darmi il tempo di risponderle, e mi
piazzò di fronte
ad un pacco molto grosso, lasciandomi senza fiato.
-
Luna, non
dovevate… grazie!- balbettai in imbarazzo, mentre lei
scuoteva la testa.
-
Solo un pensiero
da parte della tua madrina… ti andrebbe di aprirlo?
Annuii
e cominciai
a scartare quel pacco gigantesco, con mani tremanti. Al suo interno vi
era una
cassa di legno, che Luna fece aprire con un colpo di bacchetta. Rimasi
a bocca
aperta.
Era
un telescopio.
Un
meraviglioso,
gigantesco telescopio. Lanciai un urletto e
mi voltai verso Luna e Rolf -
Wow! Questo è... come facevate a sapere
che adoro l’astronomia? È bellissimo, grazie!
-
Siamo buoni
osservatori in famiglia- Rolf mi strizzò l’occhio.
– Ti piace davvero?
-
Se mi piace? Da
matti!
-
Sono contenta che
ti piaccia - disse Luna, serenamente – avevo timore che la
fonte da cui avevo
appreso la notizia fosse poco attendibile... ma non è stato
così. - Rolf e mia
madre ridacchiarono, mentre io li guardavo senza capire.
Rimasi
per un po’ a
chiacchierare, finché non decisi di uscire. Il sole era alto
in cielo e, anche
se la neve persisteva, avevo voglia di godermelo.
Mi
diressi subito
verso il mio rifugio. Con una scopa arrivai in cima e mi sedetti sul
mio ramo
preferito, distendendomi a faccia in su per prendere un po’
di sole.
Che
sensazione di
pace...
-
Ehilà!
Sbarrai
gli occhi.
Disteso sul ramo sopra il mio c’era qualcuno che mi guardava,
il viso rivolto
verso di me e un sorrisetto irriverente sulle labbra. Strillai,
rischiando di
cadere. La sua mano afferrò la mia appena in tempo,
tirandomi su e facendomi
sedere accanto a lui.
Mi
voltai verso
Lysander, ancora terrorizzata e stupita di trovarlo proprio lì.
-
Lysander sei un
idiota! Stavo per spiaccicarmi a terra come un insetto sul parabrezza
di un'auto! - e gli diedi una spinta.
Lui
scoppiò a
ridere ed io rimasi sinceramente sorpresa; era la prima volta che lo
faceva davanti
a me. Aveva il volto luminoso e la sua risata era terribilmente
contagiosa e
piena di vita. Il suo viso era così allegro…
Rimasi
a guardarlo
per alcuni istanti, più addolcita di prima ma non meno
agguerrita. Gli puntai
un dito contro.
-
Primo! Stavo per
morire se non te ne sei accorto. Potevi anche avvisarmi che eri qui!
Secondo...
che diavolo ci fai sul mio albero?!
-
Il tuo
albero? - sollevò le sopracciglia,
le labbra ancora atteggiate in un sorrisetto - beh, prendevo il sole...
vuoi
picchiarmi per caso?- incrociai le braccia e lo guardai male.
-
Dovevo chiederti
il permesso? – Continuò pungente, ma continuando a
sorridere.
-
Odioso… - sibilai
e mi voltai decisa facendo ondeggiare il ramo. Lui si
aggrappò saldamente al
tronco.
-
Ehi, evita di
muoverti troppo! Non sei più una bambina di sei anni.-
aggiunse scuotendo la
testa. Mi voltai di scatto verso di lui, a bocca aperta.
-
Che vuoi dire? -
avevo poco più sei anni la prima volta che ero salita su
quell’albero. Ma lui
come faceva a saperlo?
-
Come che vuoi
dire? Sai Lily, il peso di una persona aumenta con…- lo
interruppi impaziente –
Non intendevo questo, Lysander! Dico… che ne sai se io
venivo qui a sei anni?
-
Beh, perché qui
la prima volta mi ci hai portato tu - sollevò le
sopracciglia, come se stesse
dicendo qualcosa di ovvio.
Scossi
la testa - Ma non è vero! Non ho mai
portato nessuno qui! È il mio...
-
Rifugio, lo so -
completò lui per me, alzando gli occhi al cielo - Non te lo
ricordi sul serio? -
chiese, guardandomi intensamente. Solo allora notai che i suoi occhi
non erano
semplicemente nocciola, ma avevano un’intensa sfumatura
verde. Mi sentii
arrossire, mentre lui distoglieva lo sguardo e lo puntava verso il
basso.
-
Guarda!- scese
sul ramo sottostante, dove fino a poco prima ero stata distesa io. Lo
seguii
incuriosita. Stava indicando qualcosa scolpito sulla corteccia
dell’albero. Lo
raggiunsi e guardai ciò che stava indicando. C’era
scritto qualcosa.
-Lily
Luna Potter e
Lysander Scamander... e poi? Riesci a capire cosa sia questa roba? -
accanto ai due nomi era stata incisa una
specie di goccia al contrario, ma il lavoro era così
approssimativo che non
riuscivo a capire che diavolo fosse.
-
Credo che sia un
cuore - annunciò lui, prima di soffocare una mezza risata.
Improvvisamente
ricordai. Era successo nove
anni prima.
- Ginny, Harry! Come state?
- Ciao Luna, Rolf! Molto
bene e voi? Come procedono i preparativi?
-
Oh, benissimo!
Non c’è nessuno..? Volevamo salutare tutti prima
di partire.
-
Molly e
Arthur sono in Romania, mentre Ron e Hermione sono entrambi dai genitori
di lei!
Bill e Fleur sono tornati a casa questa mattina presto e gli altri sono
tutti a
lavoro. Abbiamo accettato di badare alla casa, almeno finché
Molly e Arthur non
torneranno!
Luna
e Rolf
erano entrati nel cortile della Tana, seguiti da due bambinetti che
litigavano
tra loro.
-
Sono due
pesti eh?- Ginny aveva raggiunto il gruppetto e sorrideva teneramente
ai due
bambini.
-
Eccome, ci
fanno preoccupare parecchio! Soprattutto lui - Rolf aveva sollevato il
più
vivace dei due, un piccoletto con i capelli neri e gli occhi vispi, che
sorrise
allegramente a Harry e Ginny. – Ciaaaao! Io sono Lysander!
Quello è Lorcan il
piagnone, invece! – disse, indicando il fratellino, che per
l’appunto scoppiò a
piangere.
-
E quanti
anni hai Lysander? - Ginny sorrise a quella piccola peste.
-
Sette! Sai
che sono già capace di guidare un manico di scopa? E che ho
fatto diventare i
capelli di Lorcan verdi? La mamma si è arrabbiata!
-
Non so
proprio come faremo a viaggiare con tutti e due... - il tono di Luna
era
stanco, ma la donna osservava il proprio figlio con amore. Ginny
annuì - Mi ricorda
tanto la mia Lily. Sono impertinenti allo stesso modo!
-
Sicuramente ad Hogwarts ne combineranno tante..
-
E chissà,
magari un giorno spunteranno fuori dicendo di essersi fidanzati!
– Ginny
ridacchiò e guardò con affetto una figuretta dai
capelli rossi che giocava
vicino lo stagno.
-
Lysander, perché
non raggiungi Lily? Potreste giocare insieme - propose Harry rivolto al
bambino, che annuì e corse verso lo stagno. La piccola con i
capelli rosso
scuro si era fermata per osservare il nuovo arrivato. - Chi sei?
-
Posso
giocare con te? - chiese Lysander, un pochino intimidito. Lei
annuì, poi fece
un sorrisetto - Sì… se le rane non ti fanno paura!
-
Io non ho
paura di nulla! - replicò immediatamente lui, imbronciandosi.
-
Neanche
io!
-
Secondo me
c’è qualcosa che ti spaventa - Lysander le fece
una linguaccia – tu su
quell’albero ci saliresti?! - e le indicò un
enorme albero all’interno del
frutteto. Ma Lily si piantò davanti a lui con spavalderia e
sorrise.
-
Si ci
salgo sempre! vuoi vedere? Saliamo con la vecchia scopa di mio zio
Charlie… vieni!
I
due
bambini entrarono di nascosto nel capanno degli attrezzi, dove vi erano
alcune
vecchie scope dall’aria malandata. Ridacchiarono e ne
afferrarono una senza
tante cerimonie.
-
Basterà
per tutte due... o hai paura?- Lily si era voltata verso Lysander, le
mani sui
fianchi, sul viso un’espressione beffarda. Lui scosse la
testa, anche se non
era mai salito su una scopa “vero”.
-
Io non ho
paura di niente! E poi non ci credo che ci sei già salita!
Sei una femmina!
-
Che
stupido; ora vedrai! Sali, guido io! – Lysander era salito di
malavoglia sulla
scopa, dietro alla ragazzina. I due erano così piccoli che
quel vecchio manico
malandato avrebbe potuto ospitare comodamente due adulti.
La
bambina
scalciò con forza il terreno e si diresse spedita verso il
grande albero; poco
dopo i due erano atterrati su un grosso e robusto ramo.
Lily
allargò
le braccia e sorrise - Questo è il mio rifugio! Quando
litigo con Hugo o con i
miei fratelli salgo qui! Non può venirci nessuno... ma tu
sì, solo tu a parte
me - Lysander annuì - Vuoi essere mia amica?
-
Certo! Sei
coraggioso come me!- i due ridacchiarono e si sedettero sul ramo, dove
rimasero
per ore.
-
Sai che
presto partirò?
-
Vai in
vacanza?
-
No. Mio
papà e mia mamma studiano la natura e vogliono girare il
mondo! - replicò lui,
un po’ triste. Lily parve preoccupata
- E non
tornerai mai più?
-
Forse per
andare a scuola, quando avrò undici anni…
La
bambina
scattò in piedi – Ma non è giusto.
Manca ancora un sacchissimo
di tempo!
E poi adesso tu sei mio amico, non voglio che vai via!
-
Adesso che
ho un’amica non voglio andare via neanche io… -
Lysander guardò Lily
tristemente. I due rimasero in silenzio per un bel pezzo, poi la rossa
sorrise
- Ho un’idea!
Possiamo lasciare un segno di
questo giorno -
esclamò - così quando saremo grandi ci
ricorderemo della nostra amicizia!
-
Bello!
Scriviamolo sull’albero! Io ho una chiave rotta per
inciderlo! – Lysander si
alzò in fretta e si avvicinò alla corteccia, dove
cominciò a incidere i loro
nomi. Dopo averlo fatto, guardò la bambina pensieroso.
-
Che
succede?
-
Tua mamma
ha detto che da grandi forse ci fidanzeremo…
-
Come i
nostri genitori?
-
Credo di sì
- Lysander alzò le spalle.
-
Beeelloooo! Allora metti un cuore qui! Così ce lo
ricorderemo quando ci
vedremo.
Il
bambino
tracciò un cuoricino tutto sghembo - Secondo te ci baceremo?
-
Certo, i
miei genitori si baciano e anche i miei zii… e la tua mamma
e il tuo papà? -
Lily annuì con aria saputa, guardando il bambino accanto a
lei.
-
Si anche
loro. Posso baciarti?
-
Non ti fa
schifo?
-
No perché
tu sarai la mia fidanzata forse…
-
Okay.
I
due
bambini si avvicinarono timidamente…
-
COSA? NO!-
guardai Lysander, il volto in fiamme. Lui mi guardò come se
fossi pazza.
-
Io ti ho baciato?!
- lo guardai a bocca aperta – Ho dato il mio primo bacio a
te?!
Lysander
sghignazzò
– Andiamo, Lily! Ci siamo baciati sulle labbra, ma eravamo
dei bambini! Non
c’era nulla di malizioso!
-
Io... si certo,
lo so!- cercai di calmarmi, arrossendo sempre più, e mi
sedetti sul ramo senza
guardarlo. Dopo poco lui si mise accanto a me, un sorriso allegro sul
volto.
-
Sei rossa come un
peperone, lo sai?
-
Taci!
-
Ma sul serio non
te lo ricordavi?
-
Io… devo averlo
rimosso!
-
Che smemorata!-
scoppiò a ridere ancora una volta, quella risata
così allegra da stordirmi.
-
No davvero, non
posso credere di aver baciato una come te...
Mi
voltai di scatto
verso di lui - Una come ME? - sibilai, mentre lui arrossiva.
-
Cioè… - balbettò -
intendo dire che tu sei così, ehm... “poco
sciolta” con i ragazzi che... - ma
non fece altro che peggiorare la situazione. Mi alzai in piedi senza
guardarlo,
con rabbia. Lui sospirò.
-
Lily, io... - ma
non gli permisi di continuare e gli rivolsi un’occhiataccia.
-
Mettiamo le cose
in chiaro Lysander; come da te sottolineato, mi hai baciato quando
eravamo due
bambinetti, quindi la cosa non conta affatto.
E la cosa bella è che potremo dimenticarcene e non rischiare
che qualcuno lo
venga a sapere, quindi non preoccuparti della tua reputazione! - senza
guardarlo, inforcai la mia scopa e volai verso il basso.
-
No Lily, aspetta!
Mi...
-
Che idiota! Ma chi
si crede di essere? - atterrai rabbiosamente in cortile e corsi verso
casa.
Eccomi
qui con un altro capitolo! ^ ^ Cavolo ragazzi, c'è un caldo
assurdo... stare
davanti al pc è micidiale!
Fatemi
sapere che ne pensate:) buona lettura!
lilyluna_4e:
Pian piano Lily riuscirà a dimenticare Jack... forse! xD
Grazie per i
complimenti! Spero la fic continui a piacerti! Baci!!!
Lily_Luna
|
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Capitolo 14 *** Domande ***
-
Lysander ma dove
ti eri cacciato? - mi chiese immediatamente mio padre, non appena
varcai la
porta del salotto di casa Weasley. Sorrisi ingenuamente - Ho fatto una
passeggiata… - ma lui sollevò le sopracciglia e
mi guardò sarcastico.
-
Una passeggiata
eh? Non è che per caso hai litigato con Lily? Quando
è entrata qui era fuori di
sé.
Mi
sentii arrossire
ma feci spallucce - Io? No. Cosa intendi con... “fuori di
sé?”
Mio
padre soffocò
una risata, seguito a ruota da Ginny e mia madre - Oh, sai, appena le abbiamo chiesto di
te ha strillato
di non aver mai visto “quella sottospecie di nano
invasore”.
Sbarrai
gli occhi e
sentii le guance più calde del dovuto, tuttavia provai a
dissimulare e mi
voltai verso le scale - Non so di cosa stiate parlando. Vado di sopra,
da...
ehm gli altri. - mi voltai verso le scale senza aspettare una risposta.
Mi
bastavano le risatine dei cosiddetti adulti. Molto maturi, accidenti!
Mi
sedetti su un
gradino, poggiandomi ad una porta chiusa. Che confusione.
Ma
che volevo fare?
Chiederle scusa?
Forse.
Insomma,
sapevo di
aver detto una stupidaggine e non era mia intenzione offenderla... ma
lei aveva
reso la cosa più grossa di com’era realmente!
Forse non avrei dovuto farle
notare la sua scarsa esperienza con i ragazzi. Doveva essere una di
quelle
situazioni in cui sarebbe stato meglio tapparsi la bocca piuttosto che
dire la
verità.
In
quel momento
sentii uno scatto e caddi all’indietro, battendo la nuca
contro la moquette di
una stanza che non avevo mai visto.
-
Ahi!
-
Dubito che con
quella testa dura tu possa realmente farti del male… - la
voce scocciata di
Lily raggiunse le mie orecchie. Aprii gli occhi.
Era
in piedi, sopra
di me. Anche al contrario potevo vedere perfettamente il suo sguardo
arrabbiato,
la luce che lo accendeva in maniera pericolosa e stranamente
divertente. Mi
sentii in qualche modo a disagio. Ero in una posizione imbarazzante, in
tutti i
sensi.
-
Beh... fortuna
che non indossi la gonna!- blaterai senza senso, accennando alle sue
gambe, fasciate
da normali jeans. Lei sollevò un sopracciglio, incredula -
Beh, fortuna che non
porti un cervello, Lys... avresti potuto danneggiarlo! -
ribatté tagliente.
-
Mi hai davvero
chiamato Lys? E da quand’è che mi chiami
così? - chiesi immediatamente, lasciandomi
sfuggire un sorriso malizioso. Lei arrossì talmente tanto da
indurmi a
continuare a prenderla in giro - Capisco che il nostro rapporto
è cresciuto,
dopo che ti sei ricordata del nostro “ardente”
bacio, ma...
-
Lysander.sto.per.spaccarti.la.faccia.
- lei chiuse gli occhi e strinse i denti, cercando di mantenere la
calma.
A
quel punto mi
alzai, con le mani sollevate in segno di resa – Okay, okay
scusa! Scusa per
tutto... va bene?
-
Per nulla, sei proprio
un cafone! - sbottò, dandomi le spalle, mentre le
chiacchiere al piano di sotto
ammutolivano. Speravo non ci stessero ascoltando, ma per sicurezza la
spinsi nella
stanza.
-
Toglimi le mani
di dosso!
-
Dopo quello che
ti ho detto pensi che potrei provarci?! Di sotto origliano e a me da
fastidio... calmati.
Mi
guardò rossa in
viso e offesa - Lo vedi che sei solo un cafone?
Strabuzzai
gli
occhi ed allargai le braccia - Sono un cafone perché ti ho
chiesto scusa?! -
Lei spinse in fuori la mascella in un’espressione ostinata.
-
Dico, ma ti senti
quando parli? Non appena apri la bocca alterni parole gentili a
insulti! Ti
sembra una cosa normale? La cosa assurda è che neppure te ne
rendi conto! –
scosse i lunghi capelli rossi, voltandosi verso la finestra.
Rimasi
ad osservare
distrattamente i riflessi che il sole produceva su di essi,
riflettendo. Dopo
un po’ sospirai.
-
Mi dispiace Lily -
dissi semplicemente – a volte straparlo. Scusami.
Lei
annuì e si
voltò verso di me, scuotendo impercettibilmente la testa -
Scuse accettate. -
mormorò – Forse in fondo sono solo io che me la
prendo troppo...
Alzò
le spalle e si
sedette su uno dei letti che occupavano la stanza. Sembrava stesse
pensando a
qualcosa di importante e, per un istante, mi chiesi se non stesse
pensando a
Jack. Se solo avesse saputo...
La
guardai,
improvvisamente nervoso, cercando di non immaginare quello che avrebbe
fatto se
avesse scoperto quello che lui mi aveva chiesto di fare.
I
capelli rosso
scuro le incorniciavano il viso, mentre la luce del sole le illuminava
gli
occhi nocciola. Aveva gli occhi espressivi, Lily Potter. Ed era carina.
Forse
più che carina.
E
poi era
divertente, in una maniera tutta particolare. Era diversa da quello che
credevo.
Improvvisamente
il
suo sguardo incrociò il mio.
-Sei
molto strano,
sai? Insomma... a volte sei gentile e divertente, altre sei un cafone
– sorrise
- cosa ti passa per la testa? Ho sempre avuto l’impressione
di starti
antipatica, a dire la verità.
Ed
era vero. Fino a
due settimane prima non potevo soffrire Lily Potter. Non sapevo neppure
io il
perché; in fondo era stata la mia prima amica. Ma da quando
ero tornato a
Londra, tanto tempo prima, lei era sempre stata così
lontana. Si era
dimenticata di me. Così avevo dato per scontato che fosse
solo una sciocca.
Cosa
era cambiato?
-
Non ti trovo
antipatica, in realtà. - mi ritrovai a dire, e lei fece un
piccolo sorriso.
-
Neanche io ti
trovo antipatico, Lysander.
Mi
sentii arrossire
– Okay. Cioè, grazie... e ora io devo... ehm,
andare a cercare Hugo, adesso. Ciao.
- borbottai, prima di voltarmi e fuggire dalla stanza.
Salii
i gradini che
separavano la cameretta alla soffitta due a due. E quando arrivai
davanti al
rifugio di tutti i nipoti Weasley mi sentii un idiota. Ero sul serio
scappato
come un ragazzino stupido perché mi ero imbarazzato? Che
diavolo stava
succedendo? Era Lily Potter, accidenti!
Solo
Lily.
Che
mi stava
succedendo?
milly92:
grazie! Lys da
piccolo è così tenero! Lo strano
rapporto tra lui e Lily sta prendendo pian piano forma...! ^^ Baci!
lilyluna_4e:
eheheheheh... gatta
ci cova davvero...chissà, magari tra quei due...! xD Kisses
Lily_Luna
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Capitolo 15 *** Sul Nottetempo ***
La
mattina del nostro ritorno a Hogwarts, per una questione di maggior
comodità, il
Nottetempo venne a prenderci tutti alla Tana.
Dopo
aver trascorso lunghe nottate in bianco a giocare e scherzare, con
conseguenti
risvegli quasi pomeridiani, il fatto di doversi presentare davanti al
cancello
di casa della nonna per le 8 del mattino fu vissuto da tutti noi come
un vero
trauma.
Lo
shock si rifletteva sulle nostre facce pallide e assonnate, ma
nonostante la
voglia di chiudere gli occhi per un po’, la guida spericolata
dell’autista ci
costrinse a rimanere svegli e vigili, onde evitare spiacevoli voli
lungo il
corridoio dell’autobus viola.
Era
difficile riuscire ad essere realmente felice di ritornare a scuola.
Sarei
stata costretta a rivedere Jack e Claire e i loro sbaciucchiamenti
continui. E
dovevo prepararmi per i G.U.F.O. ! Non ero affatto pronta.
Persa
com’ero in pensieri non esattamente positivi, non mi accorsi
immediatamente di
cosa stava accadendo.
-
Attenta Lily! - Rose lanciò uno strillo spaventato, mentre
l’autobus frenava di
botto. La sedia su cui ero seduta si rovesciò in avanti,
sbalzandomi verso il
centro del corridoio. Se fossi arrivata a faccia a terra mi sarei rotta
tutti i
denti, oltre che il naso probabilmente. Cercai di coprirmi il viso con
le
braccia, quando sentii una voce gridare.
-
Levicorpus!
Il
botto non arrivò, il dolore neanche. Aprii gli occhi ed
abbassai le braccia,
stupita. Avevo riconosciuto quella voce...
-
Cavoli,
sei una ragazza davvero impegnativa.
Ero
sospesa a mezz’aria, faccia a faccia con Lysander che, con la
bacchetta levata,
aveva appena evitato che mi schiantassi per terra. Mi sentii invadere
dall’imbarazzo - E tu che ci fai qui?
Lui
fece spallucce - Torno a scuola anche io, sai? Il Nottetempo ha appena
frenato
per far salire me.
Gli
scoccai un’occhiataccia - Quindi è per colpa tua
se ho rischiato di schiantarmi
a terra? Non sarebbe la prima volta... - aggiunsi e lui
scoppiò a ridere.
Cercai
di fare la sostenuta, ma è difficile farlo quando sei
sospesa in aria. E poi la
sua risata era così contagiosa... le mie labbra si tesero in
un sorrisetto
involontario.
Lui
levò la bacchetta - Adesso sei pronta a scendere? - e senza
darmi il tempo di
ribattere pose fine all’incantesimo, facendomi precipitare
tra le sue braccia.
Arrossii
furiosamente, mentre lui mi stringeva a sé per attutire
l’impatto. Ed era
assurdo che, in quel frangente - davanti a mezzo autobus e soprattutto davanti a tutti i miei
parenti - io dovessi sentirmi
così imbarazzata. Nonostante il giubbotto riuscivo a sentire
il calore della
sua pelle, ed ero così stretta a lui che riuscivo a sentire
il suo cuore che
batteva all’impazzata... perché?
La
sua risata vibrò lungo in mio braccio - Non sei poi
così tanto pesante come
credevo - mormorò. Il suo viso era così vicino da
riuscire a scorgere la
sfumatura verde dei suoi occhi. Schiusi le labbra per dire qualcosa e
lui fece
altrettanto...
-
Ehm, ehm - Al si schiarì
la voce in
maniera piuttosto eloquente ed entrambi sobbalzammo. Lysander mi
mollò in
fretta, ma delicatamente, e raccolse sbrigativamente i propri bagagli.
Senza
degnarmi di un’altra occhiata si affrettò a
raggiungere il fratello, oltre le
spalle di Hugo.
Anche
io cercai di comportarmi normalmente, ma ero confusa. Senza badare
realmente a
cosa stessi facendo, raccolsi la sedia e tornai a sedermi accanto a
Rose, che
esibiva un sorrisetto stranamente sinistro - E quello
cos’era?
Evitai
accuratamente di guardarla negli occhi - Non so di cosa parli.
E
sul serio, non ne avevo idea.
*
Okay,
stavo impazzendo. Non poteva esserci altra spiegazione.
Che
avevo fatto? Che era successo, solo pochi istanti prima? Ero
così confuso che
ci misi un po’ ad accorgermi delle risate di mio fratello e
Hugo, seduto
davanti a lui. Li guardai, in attesa che smettessero - Che
c’è?
-
Ti piace eh? - chiese mio Lorcan, indicando Lily con un cenno della
testa. La
ragazza era seduta a qualche sedile di distanza e stava fissando fuori
dal
finestrino con aria incerta. Le sue guance erano ancora rosse.
Era
bella.
Ma
non significava nulla.
-
No, non mi piace. Fatti gli affari tuoi.
-
Sicuro? - sibilò lui, sorridendo - “Non
sei poi così tanto pesante come credevo”,
i sorrisini, le risatine... ne
sei proprio certo, fratello?
Gli
mollai un pugno non proprio amichevole sulla spalla e mi voltai verso
il
finestrino - Idiota.
Non
ne ero proprio certo. Ma lei era
Lily
Potter. E Jack mi aveva chiesto quello stupido favore, che peraltro non
condividevo, ed era per questo che mi stava a cuore
controllarla… forse.
Magari
volevo semplicemente che fosse felice, visto il comportamento idiota di
Jack?
Volevo
che fosse felice perché stavamo riallacciando
l’amicizia…
Sì,
di sicuro era così.
Ciao a tutti! ^^ Scusate, in questi giorni non ho
potuto aggiornare,
sono stata tutto il tempo fuori casa! Ecco qui un altro capitoletto! Lo
so, è
corto, chiedo perdono.
Passando ad altro...sono molto contenta che ancora
altri utenti mi
abbiano aggiunto tra i preferiti! Grazie! :):):)
dany23: grazie per i complimenti! In effetti la
coppia Lily/Lys è
davvero carina, anche se i due hanno uno stranissimo rapporto!
lilyluna_4e: heheheheh! i sentimenti di Lysander
vengono fuori pian
piano!!!
Grazie anche a vampire charme :):)
Buona lettura! bacioni!
Lily_Luna
|
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Capitolo 16 *** Cosa sogni? ***
Era passato quasi un mese dal mio
ritorno a Hogwarts
e Febbraio era alle porte.
Jack ed io continuavamo a non
parlarci e con Claire
la situazione non era poi molto diversa. Ci limitavamo a condividere il
Dormitorio, senza scambiarci una parola. Com’era possibile?
Eravamo state
amiche per così tanto tempo, nonostante le
differenze… ne avevamo passate tante
insieme, eppure...
Non si chiedeva mai se ci fossi
rimasta male o se avessi
sofferto a causa loro?
Praticamente
ogni giorno ero costretta a vederli scambiarsi smancerie, grandi
abbracci e
parole dolci. Avevo imparato a fare buon viso a cattivo gioco,
ignorandoli
totalmente, ma non potevo negare di sentirmi assolutamente stupida ed
insignificante. Mi ero comportata come una ragazzina sprovveduta e un
po’ tonta…
e lei me lo aveva soffiato da sotto il naso, prima che potessi capire
cosa
provavo.
Non che a lui fosse dispiaciuto, ovviamente.
Con l’inizio delle
lezioni e la ripresa delle
normali attività, era raro riuscire a vedere anche Lysander.
Ogni tanto lo
scorgevo nei corridoi, al cambio delle lezioni, sempre circondato da
una marea
di gente. Non sapevo perché, ma vederlo e non scambiare con
lui neppure una
parola mi sembrava strano. Ma dopotutto non c’era
più motivo per frequentarci,
no? Il ballo era finito, le vacanze anche…
Magari mi ero anche sbagliata sul
suo conto; non
potevo certo dire di conoscerlo bene… forse non era il
ragazzo che avevo
conosciuto meglio fuori da Hogwarts.
In ogni caso non avevo abbastanza
tempo per pensare
anche a lui; i G.U.F.O. si avvicinavano pericolosamente, ed io ero
terrorizzata. Non ero una cattiva studentessa, ma avevo le mie
lacune…
soprattutto in Incantesimi. Cercavo di recuperare le lezioni, anche con
l’aiuto
di Rose, che – sfortunatamente per me – si era
rivelata geniale nello studio,
ma assolutamente inadatta all’insegnamento. Non aveva un
briciolo di pazienza.
- Accidenti Lily! Quante volte
ancora dovrò
ripeterti di essere veloce? Questo tipo di incantesimo richiede
RAPIDITÀ! Non
posso credere che tu sia così lenta… VE.LO.CE!
- Cavolo Rose, la smetti di fare
così? Mi
deconcentri!
Spesso rischiavamo di litigare
seriamente, ed
entrambe lasciavamo l’aula dove io mi esercitavo frustrate ed
irritabili.
Un giovedì sera, giorno
stabilito per il recupero di
Incantesimi, entrai trafelata nella vecchia classe dove mi incontravo
con lei,
biascicando scuse poco plausibili. L’allenamento
supplementare di Quidditch era
andato per le lunghe e – con la prospettiva di dover litigare
ancora con lei –
me l’ero presa un po’ più comoda del
previsto.
- Scusascusascusascusa! Lo so sono
in ritardo, ma…
- Beh, non è una
novità, no? - una voce fin troppo
familiare mi fece sobbalzare. Spalancai gli occhi e mi ritrovai ad
osservare
proprio Lysander che, seduto con aria svagata sulla cattedra, mi stava
osservando con un sorrisetto irriverente. Corrugai la fronte
– Che ci fai tu qui? E
poi che intendi dire?
Lui fece spallucce – Rose
non ha più intenzione di
litigare con te a causa delle tue scarse capacità in
Incantesimi e ha chiesto a
me di darti ripetizioni.
Sbarrai gli occhi – Tu?
Ripetizioni? E poi io non ho
scarse capacità! – protestai, mentre lui scendeva
dalla cattedra, estraendo la
bacchetta – E per quanto riguarda il resto… beh,
fai sempre tardi a lezione,
hai fatto tardi al ballo…
Strinsi gli occhi ed incrociai le
braccia – Tu non
sai proprio niente, Scamander.
Lysander non parve particolarmente
colpito dalla mia
replica - Forza, adesso cominciamo… - ma prima che potesse
aggiungere altro, io
lo bloccai. – Frena Lysander. Sei davvero capace di darmi
ripetizioni di Incantesimi?-
chiesi sospettosa.
Lui scoppiò a ridere
– Potter, forse lo hai dimenticato, ma io frequento il Sesto
Anno, quindi ho
già fatto quello che fai tu. E tra l’altro ho
Eccezionale in quasi tutte le
materie, compresa Incantesimi. Anzi, mi auguro tu riesca a fare
qualcosa di
decente, so essere un maestro molto severo! - e detto questo
sollevò la
bacchetta.
- Allora, da dove vogliamo
cominciare?
Quelle lezioni ci tennero a stretto
contatto per
tantissimo tempo. Dato che ero veramente indietro, decidemmo di
intensificare
gli incontri, che comunque si rivelarono abbastanza piacevoli.
Ero shockata, ma dovevo ammettere
che Lysander aveva
avuto ragione su tutto; era molto bravo, conosceva a menadito tutte le
formule
ed era un maestro eccellente. Non perdeva quasi mai le staffe, era
sorprendentemente paziente e…
Era dolce.
Mi sembrava assurdo pensarlo, ma
era vero. Quello
strano senso di vuoto, che raggiungeva il suo picco massimo quando ero
costretta a trascorrere del tempo con Claire e Jack, con lui era in
qualche
modo colmato. Era facile ridere con lui, parlare di tutto e di niente,
raccontargli aneddoti stupidi sulla mia infanzia, mentre lui mi
raccontava qualcosa
di sé. Certe volte aveva un modo di parlare diretto, altre
vago. Altre volte mi
faceva domande spiazzanti e, in qualche modo, imbarazzanti. Nonostante
tutto
era facilissimo rispondergli; non avevo paura di essere giudicata.
Una sera lo vidi fermarsi e
guardarmi intensamente,
come se gli fosse venuto in mente qualcosa di importante. Sollevai le
sopracciglia – Ehm, che c’è?
- Cosa sogni?- mi chiese
all’improvviso, sul viso un’espressione
concentrata e seria. Lo fissai stralunata – Prego?!
Lui sbuffò appena, ma
sorrise – Hai capito
benissimo. Volevo sapere… in generale, cosa sogni?
Arrossii inspiegabilmente
– Ma che domanda è? Beh… -
dalla sua espressione capii che non avrebbe ceduto – sogno
tante, troppe cose.
Non posso risponderti su due piedi, contento?
- Perché no? Non vorrai
dirmi che non te ne viene in
mente neanche una. Su, pensaci bene.
Scossi
la
testa, ma alla fine cedetti – Uhm, okay. Allora, in questo
momento vorrei… viaggiare.
Sì, vorrei potermi smaterializzare da un luogo
all’altro e poter vedere tanti
piccoli pezzi di mondo. Mi piacerebbe anche solo per pochi istanti,
solo per
godere della bellezza di quei luoghi. Per cominciare andrebbe bene
– ridacchiai
e lui fece altrettanto – Sai che ho superato da poco gli
esami di
smaterializzazione? - In effetti Lysander aveva compiuto da poco gli
anni e gli
esami di Materializzazione erano stati organizzati qualche giorno
prima. Annuii
– Beato te. Tutte le fortune agli altri – mi
lamentai scherzosamente e lui mi
fece una linguaccia – Io posso e tu no!
Incrociai le braccia –
Che antipatico! Ma chi se ne
importa, ormai manca solo un anno e poi potrò farlo anche
io!
Lui sorrise, poi mi
fissò curioso. – Ci tieni così
tanto? – come al solito sembrava una domanda carica di
sottintesi che io non
riuscivo a cogliere. Sembrava che… gli importasse sul serio
di quello che
dicevo.
Mi strinsi nelle spalle ed annuii
– Sì, insomma
sarebbe bello. Ovviamente è solo una delle tante cose che,
beh, sogno. Però… -
aggiunsi impacciata e lui mi interruppe – Cos’altro
sogni?
Lo fissai. La sua espressione era
strana adesso. I
suoi occhi erano luminosi anche alla luce fioca delle torce…
erano belli.
Arrossii - Sogno…- con mio grande stupore, le parole vennero
da sole - Sogno
l’amore. Sogno una storia d’amore che mi riempia il
cuore, che mi faccia
sentire viva e importante, cioè importante per qualcuno.
Sogno di innamorarmi,
Lysander. Tu no? Tu cosa sogni?
La sua espressione si contrasse
appena e mi ritrovai
ad osservare Lysander con occhi diversi. Non era il ragazzo che in
qualche modo
conoscevo, ma un ragazzo qualunque. Un ragazzo carino, che
improvvisamente era
in imbarazzo. Repressi un sorriso stupido, che non sapevo neppure da
dove
veniva e attesi – Io? Io sogno… - Lysander mi si
avvicinò un po’, ma prima che
potesse aggiungere altro, una voce ci fece sobbalzare.
- Disturbo?
Entrambi ci voltammo di scatto. Mi
sentivo le guance
scottare, ma non avevo il coraggio di voltarmi verso il mio tutor di Incantesimi. Davanti alla porta
della classe stava invece Scorpius Malfoy, che mi sorrideva ed ignorava
Lysander.
- Oh Scorpius. Ciao. –
repressi l’istinto di
gridargli di alzare i tacchi e lasciarci soli e cercai di fare un
sorriso
diplomatico. Malfoy dal canto suo mi indicò il corridoio
alle sue spalle –
Posso parlarti un momento? Da soli?
-Io…- inspiegabilmente
mi voltai verso Lysander, ma
quello stava armeggiando con alcune pergamene e parve non rendersi
neppure
conto di me. Sospirai e seguii Scorpius di malavoglia.
Fuori dalla classe mi arrestai
davanti a lui – Dimmi
pure…
Malfoy inspirò e mi
sorrise con fare accattivante –
So che il sedici
compirai gli anni,
quindi mi chiedevo se ti andasse di uscire con me. Ci sarà
una gita a
Hogsmeade, potrebbe essere divertente. - I suoi occhi azzurri erano
accesi di
entusiasmo, ma io mi limitai a corrugare le sopracciglia. Come faceva a
sapere
del mio compleanno?
- Beh io, non so… -
borbottai poco convinta. Se
avessi dovuto pensare al mio compleanno, avrei sicuramente pensato a
qualcosa
di molto diverso; non mi andava di andare in giro con un perfetto
sconosciuto.
- Intendi un…
appuntamento? – domandai dubbiosa e
lui sorrise, stavolta un po’ più debolmente - Solo se vuoi vederlo
così; potrebbe anche
essere una semplice uscita con un amico?
Arrossii violentemente –
Sarebbe carino, certo, però…
sai, probabilmente trascorrerò la giornata in famiglia.
Scusami – cercai di
sorridere, cortese e diplomatica –
magari
un’altra volta, eh? Ora... ora devo andare. Sì. A
presto!- blaterai, voltandomi
e dileguandomi di gran carriera dentro l’aula. Mi sedetti
accanto a Lysander,
le guance ancora molto calde, e gli scoccai uno sguardo spaventato - Mi
ha
invitato ad uscire il sedici!
Lui cambiò
impercettibilmente espressione – Eh?
Sbuffai – Sai, giorno
sedici ci sarà la gita a
Hogsmeade, poi io compirò gli anni e lui… insomma
hai capito, no? – lui ci
pensò un po’ su, poi si voltò verso la
finestra – Ah. E tu…
cosa gli hai risposto?
Strabuzzai gli occhi –
Naturalmente ho detto di no! –
replicai con veemenza e lui mi fissò, curioso –
Perché no?
- Beh, tanto per cominciare non lo
conosco
abbastanza e non saprei di cosa parlare e poi… - arrossii -
non so. Non è il
mio tipo.
Rimasi in silenzio e, solo dopo
qualche istante mi
accorsi che rideva – Perché ridi? –
mormorai confusa. Lui smise immediatamente e
scattò in piedi. Afferrò tutte le sue cose e si
diresse verso la porta – Adesso
devo andare ma…
- Ma? – lo esortai e lui
si strinse nelle spalle – Allora
spero tu non abbia nulla da fare il sedici – concluse e,
prima che potessi
fermarlo o chiedergli spiegazioni, era uscito di fretta lasciandomi da
sola.
Ecco un altro
aggiornamento! ^^ Vi lascio qualcosa
da leggere, durante i giorni in cui non ci sarò, anche se
non sono molto
convinta di questo capitolo. Spero vi piaccia comunque!
Ciauuu...
:)
Cicci 12: Sono proprio contenta che
la mia
Fanfiction ti piaccia, così come sono contenta che Lysander
sia di tuo
gradimento! Spero continuerai a seguirmi, bacioni! ^^
Lily_Luna
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