In ritardo ancora una volta

di drem_of_love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Estate piena di rimpianti ***
Capitolo 2: *** Nascondersi ***
Capitolo 3: *** Sorprese e rivelazioni ***
Capitolo 4: *** Operazione conquista ***
Capitolo 5: *** Momenti ***
Capitolo 6: *** Arrivi in aspettati ***
Capitolo 7: *** Segreti ***
Capitolo 8: *** Sono io il padre ***
Capitolo 9: *** Arrivi e partenze ***
Capitolo 10: *** Notizie ***
Capitolo 11: *** Rinascita ***
Capitolo 12: *** Problemi e discussioni ***
Capitolo 13: *** Proposta di matrimonio ***
Capitolo 14: *** dna Cesaroni ***
Capitolo 15: *** Metodo Cesaroni ***
Capitolo 16: *** Finalmente è finita ***
Capitolo 17: *** Presi nel sacco! ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Estate piena di rimpianti ***


Salve a tutti sono Rachel868. Leggo spesso in questo fandom e ho deciso di pubblicare la mia visione di come sarà questa sesta serie dei Cesaroni. Quest'idea mi è venuta tramite gli spoiler che ho spulciato in rete spero che vi piaccia.
 
Pairing: Rudi/ Alice
con accenni di Marco e Eva
 
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate.
 
Capitolo 1
Estate piena di rimpianti
 
Li avevamo lasciati così. Lei in attesa al molo con il cuore in mano, lui distrutto che piange sul letto. Entrambi non hanno più lacrime e non immaginano il loro stato d'animo. Sono entrambi in attesa di una mossa. Sfortunatamente i nostri giovani amici non sono mai sulla stessa lunghezza d'onda. Un anno prima lei si era segretamente innamorata di lui. Lui sciocco e immaturo era troppo preso dalla solita svampita bionda per accorgersi di quello che aveva sempre avuto sotto gli occhi. Lo scontro e l'allontanamento e finalmente anche lui aveva capito ciò che anche Miriam sapeva. Il cuore di Rudi era sempre appartenuto ad Alice. Ci aveva messo quasi un anno a capirlo e quando finalmente si era deciso ad aprirle il suo cuore nella vita della bella Cudicini era apparso Francesco. Il mondo gli era crollato addosso, era arrivato tardi un'altra volta.
 
Al molo la giovane Cudicini attendeva impaziente l'arrivo che le avrebbe cambiato la vita. Era pronta a lasciare Francesco, a combattere contro i suoi cari ma se Rudi fosse arrivato lì lei non l'avrebbe più lasciato andare. Riuscì a tergiversare per un'ora poi il suo cavaliere stanco di accontentare ogni suo capriccio le disse:
 
- Alice dobbiamo partire è tardi
 
- Hai ragione è solo che Roma mi mancherà tanto, in fondo in  questi ultimi sei anni è stata la mia casa
 
- Hai ragione ma tre mesi passano presto amore mio
 
Francesco sciolse gli ormeggi e in quel momento il cuore di Alice si sgretolò in mille pezzi. Non era venuto. Quel post-it era solo un enorme cazzata. Non lo voleva ammettere ma sarebbe stato difficile. Lui le mancava tanto. Sentiva ancora le sue mani addosso, il suo sguardo carico di desiderio, le sue labbra su ogni centimetro di pelle.
 
- Lo spero - sussurrò a bassa voce più a se stessa che al suo accompagnatore.
 
Nel frattempo alla Garbatella, un Rudi decisamente a pezzi era andato a farsi una doccia. Faceva così male sapere che lei era andata via con quel broccolo. Dopo mezz'ora sotto l'acqua bollente si sentiva almeno fisicamente un pò meglio. Decise di uscire e andare da suo padre. Quest'anno nessun viaggio avrebbe guarito il suo cuore. Aveva deciso, avrebbe aiutato suo padre. Nel frattempo avrebbe messo ordine nella sua vita. Doveva andare avanti. In fondo lei lo aveva fatto.
Distrutto da quel pensiero diede un calcio al comodino. Nello spostamento d'aria qualcosa si mosse sotto al letto. Si abbassò e la vide. Una busta gialla. Quella calligrafia l'avrebbe riconosciuta tra mille. Era la sua.
Iniziò a leggere avidamente ogni rigo di quella preghiera. Alice lo amava. Aspettava un suo segno, una sua mossa. Gli aveva scritto chiaramente che lo avrebbe aspettato al porto alle 15.30. Sbarrò gli occhi guardando l'orologio erano le 16.30 era troppo tardi. Aveva perso. Non gli importava, decise lo stesso di provarci.
Corse giù per le scale e afferrò le chiavi della macchina di suo padre.
 
- A Rudi ando vai?
 
- Torno presto Pa
 
Fu l'unica cosa che il giovane Cesaroni fu in grado di pronunciare. Pigiò l'acceleratore e si recò verso il porto. Doveva provarci, lui amava Alice e se solo avesse visto prima quella maledetta lettera. Corse così veloce che in meno di mezz'ora era già li. Si guardo in giro sconfitto. Era un'ennesima volta in ritardo. Per la milionesima volta aveva sbagliato i tempi e l'aveva persa. Forse stavolta per sempre.
Disperato dal dolore s'inginocchio e diede sfogo alla sua frustrazione.
 
- Aliceeeeeeeeeeeeeee
 
Lei non lo avrebbe sentito, forse era meglio così.
 
Un mese dopo...
 
Rudi lavorava costantemente alla bottiglieria fino a tarda sera. Lucia aveva raggiunto Eva a Parigi per aiutarla con Marta. Marco era tornato da Maya e Mimmo aveva raggiunto Cesare, Pamela e Matilde in Sicilia. A Roma erano rimasti solo Giulio e Ezio. L'ultimo tremendamente combattuto sul lasciare sua moglie. Un giorno in bottiglieria Giulio sfogò le sue preoccupazioni con l'amico.
 
- A Ezio, sto ragazzo mi preoccupa tanto. È un mese che mi aiuta in bottiglieria costantemente. Addirittura a obbligato suo zio ad allungare le vacanze …
 
- A Giù come la fai tragica. Rudi è cresciuto e vuole rendersi utile. Che c'è di male?
 
- Non lo sò. Parla poco, non esce quasi mai
 
- Sarà innamorato?
 
- L'avevo pensato anch'io ma non riesco proprio a immaginarmi di chi
 
In quel momento in bottiglieria entrò il postino.
 
- Signor Cesaroni c'è della posta
 
Le lasciò sul banco e Giulio iniziò a scartarle. Una cartolina di Mimmo, una di Marco, una di Eva.
 
- C'è qualcosa per me Pa? - chiese il ragazzo speranzoso.
 
- No figliò ci hanno scritto solo i tuoi fratelli
 
- Tutti? - in quella domanda una muta preghiera.
 
- No, manca solo Alice
 
Quanto si sentiva stupido. Davvero credeva che lei l'avesse cercato per una milionesima volta? Si era esposta tante troppe volte con lui. Avrebbe voluto avere un pò più di coraggio e andare in Grecia a riprendersela ma con quale coraggio? Doveva andare avanti. Prima poi sarebbe passata almeno sperava.
 
Nel frattempo in Grecia.
 
Alice si sentiva sempre più strana. Inizialmente credeva fosse per colpa del mare, per l'orario diverso o per il clima poi pian piano nella sua mente si era fatta strada una terribile sensazione. Non era possibile? Erano mesi che non aveva un rapporto sessuale. Aveva tenuto Francesco alla larga con qualsiasi scusa possibile, tanto che il ragazzo aveva cominciato a spazientirsi.
 
- Sono oltre due mesi che non vieni a letto con me, mi dici cosa CAZZO HAI?
 
Aveva ragione con la scusa del riflettere, la separazione e poi la partenza. Non c'era più stato niente. Allora come cazzo era possibile che avesse un ritardo? Aveva cercato di cancellarlo dalla sua mente ma poi la risposta bussò alla porta del suo cuore.
 
- Oh mio Dio,la notte alle terme - sussurrò di colpo quasi scioccata.
 
45 giorni prima aveva fatto l'amore con il suo fratellastro di notte nella piscina delle terme. Oddio com'era potuto succedere? Una sensazione di deja-vu le invase la bocca dello stomaco. Doveva vomitare. Corse in bagno e lì ricacciò anche la sua anima.
 
- Scusami tesoro, credo di aver preso qualche virus. L'aria di qui non mi fa bene - mentì spudoratamente.
 
- Non lo sapevo Ali, scusami. Vuoi tornare a casa con l'aereo?
 
- E la barca?
 
- Torno io in barca piccola, almeno tu vai dal medico. Ti voglio presto in forma abbiamo una convivenza da organizzare.
 
La Cudicini accettò velocemente. Doveva allontanarsi da lì doveva scoprire se i suoi sospetti fossero fondati. Francesco l'accompagnò all'aeroporto e la baciò dolcemente.
 
- Tra due settimane sarò da te, riguardati
 
- Lo farò. Stai attento
 
Si sentiva una vigliacca ma era felice. Presto sarebbe tornata alla Garbatella, l'avrebbe rivisto. Chissà cos'era cambiato nel frattempo.
Passò il Gate d'imbarco e andò via con una nuova preghiera nel cuore.
 
- Spero solo di non essere incinta - sussurrò al vento.
 

Speranza vana piccola Cudicini, non sempre tutto va come vorremmo spesso ci sono delle variabili a creare problemi.
 

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Capitolo 2
*** Nascondersi ***


capitolo 2
 
Nascondersi

 
L'aereo ci aveva messo pochissimo ad atterrare. Le gambe le tremavano finalmente era di nuovo a Roma. Stava passeggiando per l'aeroporto quando incontrò l'ultima persona che si aspettava di vedere.
 
- Ali sei proprio tu?
 
- Ohi Ciao Marco ma non eri da Maya?
 
- Sono tornato per incidere un nuovo disco. Tu non eri in Grecia?

 
- Sono tornata prima, non sto molto bene
 
- Mi dispiace. Quest'estate va di moda. Prima Rudi, poi tu ma cosa ci succede?
 
- Rudi è stato male? -
chiese torturandosi le mani.
 
- Si ma poi si è ripreso egregiamente. Papà aveva bisogno di lui
 
La testa di Alice fece mille complotti. Rudi si era ripreso. Dopo nemmeno un mese già stava bene. Perché non era andato al porto? Forse per paura di finire come i loro fratelli. Un amore bello ma impossibile e ora una famiglia dilaniata.
 
- Andiamo a casa insieme? Hai chiamato qualcuno? - chiese Alice con voce tremante.
 
- No è una sorpresa. Ti va se prendiamo un taxi?
 
I due fratelli s'incamminarono verso l'uscita. La nostra giovane amica era pensierosa. Avrebbe voluto correre dal medico ma con Marco alle calcagna doveva rimandare. Il traffico di Roma a quell'ora era snervante. Alice guardava con sguardo perso fuori dal vetro quando Marco bloccò il flusso dei suoi pensieri.
 
- Ali posso farti una domanda?
 
- Certo dimmi
 
- Sai di chi è innamorato Rudi? Lo visto così perso e temo mi nasconda qualcosa

 
La giovane donna avrebbe voluto dire " sono io" ma poi qualcosa le bloccò la gola. Un rospo duro da ingoiare chiamato consapevolezza. Si fermò un attimo a riflettere,  se Rudi avesse conosciuto un'altra? Lei non poteva saperlo, non lo aveva mai cercato.
 
- Non lo sò. Non ci sentiamo da un bel pò
 
Dopo queste chiacchiere sconvenienti, i due fratelli erano arrivati alla Garbatella all'ora di pranzo.
 
- Ti va se andiamo a pranzo in bottiglieria? Dopo torniamo a casa con il furgone di zio Cesare
 
Marco la guardava così speranzoso che lei non se la sentì di rifiutare. Annuì semplicemente con il capo e dopo dieci minuti erano già fuori al negozio. Il cuore di Alice sembrava scoppiargli nel petto. Entrò prima Marco troppo euforico all'idea di riabbracciare suo padre e suo fratello. Urli di gioia e coretti vari. Com'era bello sentire che lui era così felice.
 
- A Marcolì che ci fai qui?
 
- Starò un pò con voi vi dispiace tanto?
 
- Ma che dici fratellò sei sempre il benvenuto

 
In quel momento fu tentata di andare via. Stava sgattaiolando altrove quando la voce di Marco le perforò le orecchie.
 
- Aspettate non è ancora finita, ho una sorpresa per voi
 
- Cosa c'è stavolta? ti prego che ho il cuore debole
 

- Sei un leone papà e questa è una bella sorpresa poi ...
 

Uscì fuori e la tirò per un braccio.
 
- Da quando sei così timida?
 
Appena mise piede nella bottiglieria il cuore smise di battere. Lui era là. Ancora più bello di come lo ricordava. L'accenno di barba curato, il nuovo taglio di capelli e il suo sorriso.
 
- Alice tesoro mio - Giulio l'abbracciò fortissimo fino a farle mancare il fiato.
 
Rudi era rimasto pietrificato. Lei era lì davanti a lui. Bellissima, abbronzata e da sola. Per l'emozione il bicchiere che stava asciugando gli cadde dalle mani.
 
- Rudi sta attento che zio Cesare te lo toglie dalla paga
 
- Scusa pà me scivolato

 
- Non saluti tua sorella?
 
Sorella. Quel maledetto appellativo ogni volta gli feriva il cuore. Cazzo loro non erano fratelli, non lo erano mai stati. Lei era la donna che lui voleva al suo fianco non la sorellina da proteggere.
 
- Certo pà
 
S'incamminò incerto verso di lei. Aveva tanto sognato quel momento. Doveva trattenersi, suo padre e suo fratello non potevano scoprire il suo segreto e poi lei... Non sapeva cosa provava. Una domanda gli frullava nella testa perché era lì? dov'era il damerino?
Ormai erano uno di fronte all'altro. Gli occhi lucidi di lei erano bellissimi. Lui allargò le braccia e sorrise.
 
- Ciao Sardina, finalmente sei tornata
 

 
Una frase carica di significati nascosti.
Lei si fiondò tra le sue braccia. La testa sul suo petto. Lo sentiva perfettamente il battito del suo cuore, sembrava impazzito. La sua stretta si fece salda sulla schiena di lei e appoggiò la sua testa nella cascata di boccoli. Ispirò a pieno il suo profumo.
 
- Ciao Rudi - sussurrò a pena.
 
- E dai Rudi non la consumare, falla coccolare un pò anche a me
 
I due si staccarono a malincuore. Alice stava per sedersi quando un altro forte dolore allo stomaco la invase. Cercò di trattenersi ma ci riuscì poco.
 
- Come mai sei tornata prima? -
chiese Giulio indagatore.
 
Alice corse in bagno e ricacciò anche l'anima. I tre Cesaroni corsero dalla ragazza. Rudi si fece spazio tra i due e l'afferrò per il bacino aiutandola ad alzarsi.
 
- Alice stai bene? - le chiese preoccupato.
 
- Si tranquillo ho preso un virus intestinale in Grecia
 
Giulio le toccò la fronte. Scottava come il fuoco.
 
- Alice tu hai la febbre. Vai a casa devi riposarti
 
Marco voleva offrirsi di accompagnare la sorella ma qualcosa nello sguardo di Rudi lo fece desistere.
 
- Rudi accompagna Ali, resto io con papà
 
- Ok ci penso io

 
Stava per recarsi di nuovo da lei quando suo fratello lo tirò per un braccio.
 
- è lei vero?
 
- Chi? -
chiese ingenuamente il ragazzo già sapendo cosa l'altro volesse sapere.
 
- La ragazza di cui sei innamorato, quella della canzone
 
- Poi ne riparliamo. Ora ha bisogno di me!

 
- Vai ma voglio sapere tutto stasera
 
Rudi sorrise e corse verso suo padre. Si passò il braccio di Alice sulla spalla e la sorresse fino all'auto.
 
- Grazie non dovevi disturbarti
 
- Sardina stai tranquilla, non è un problema
 

I due si recarono a casa. La febbre era salita vertiginosamente e Alice non si reggeva in piedi. Rudi decise di portarla in braccio fino in camera. L'adagiò sul letto e le diede un bacio sulla fronte.
 
- Mi sei mancato tanto
 
- Anche tu, ora riposa- rispose il giovane innamorato.
 
Il ragazzo sorrise finalmente. Dopo un mese lei era di nuovo lì. Appena si sarebbe ripresa grazie all'aiuto di Marco avrebbe indagato sul ritorno di Francesco. Doveva sapere quanto tempo gli restava per tentare di riprenderla con se.

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Capitolo 3
*** Sorprese e rivelazioni ***


Eccomi qui con un nuovo capitolo. Alice è tornata a Roma con una scusa.
Rudi è ancora innamorato di lei e deciso ad agire. Marco è tornato con la scusa di un nuovo cd. Invece si è lasciato con Maya. Ha capito che quello non è il suo posto. Giulio aiuta l'amico a capire cosa sia giusto fare con la moglie. Insomma casa Cesaroni è sempre in subbuglio.



Capitolo 3
Sorprese


L'aveva lasciata lì sorridente nel suo letto. Si era recato in bagno e aveva riempito una bacinella piena d'acqua fredda. Le avrebbe fatto qualche spugnatura, almeno la temperatura sarebbe scesa. Avrebbe finalmente riposato. Il giovane Cesaroni sorrideva come un deficiente mentre strizzava il panno. * Mi sei mancato tanto*. Non riusciva a smettere di pensare a quella frase sussurrata tra i deliri della febbre. Sembrava che anche lei non avesse smesso di amarlo, oppure semplicemente le era mancato come fratello. Quest'ultimo pensiero lo distrusse. Lui non era suo fratello, non lo sarebbe mai stato. Ritornò in camera da lei e le poggiò il panno sulla fronte bollente. Al contatto con la spugna umida Alice si morse il labbro inferiore e mugugnò qualcosa.

- Ti prego non andartene

Chissà a chi si riferiva la sua sardina. Andò avanti per qualche ora fin quando la temperatura scese. Esausto guardò l'orologio, tra poco sarebbero rincasati suo padre e Marco.

Nel frattempo alla bottiglieria Marco mentalmente analizzava la situazione. Quello sguardo perso, la preoccupazione a fior di pelle, la sua estrema premura. Ormai quei due erano cresciuti. Credeva che il loro difendersi non fosse altro che da fratelli invece non era così. L'aveva capito guardando gli occhi di Rudi nel rivederla. L'emozione sul suo viso, il bicchiere fracassato e quell'abbraccio troppo avido. Suo fratello come lui non aveva resistito. Il fascino Cudicini non perdonava. La voce del padre risvegliò il giovane dai suoi pensieri.

- A Marcolì per favore puoi tornare da solo a casa? Ezio a bisogno di me stasera

- Tranquillo Pà mi occupo io di tutto

- è bello averti per un pò a casa


Marco sorrise, il padre non aveva idea che quel pò sarebbe stato molto lungo. Afferrò il telefono dalla tasca e decise di chiamare Eva. Da quel giorno i in soffitta l'aveva sentita regolarmente ogni settimana ma ora le serviva per un consiglio.

- Pronto?

- Ciao Eva, tutto bene?

- Ciao Marco, si benissimo e tu? Come va in Lussemburgo?

- Bene. Sono a Roma comunque

- Come stanno gli altri?

- Abbastanza bene. Senti volevo chiederti una cosa

Il tono di Marco fece preoccupare la sua ex.

- Marco è successo qualcosa? Mi sto preoccupando

- Qualcosa è successo. Non ne sono sicuro ma mio fratello si è innamorato di tua sorella

- COSAAA? Dai non scherzare quei due a stento si sopportavano

- Appunto si sopportavano - Ripeté calcando con enfasi l'ultima parola

- Mia sorella sta con Francesco

- Ora è qui ed è da sola. Comunque stasera Rudi mi deve delle spiegazioni

- Fammi sapere ci conto

- Da un bacione a Marta appena posso vengo a trovarla


Chiuse la comunicazione e si diresse verso casa aveva bisogno di capire.

In un locale al centro di Roma due vecchi amici discutevano accesamente davanti a una birra.

- Insomma Ezio, tu mi stai dicendo che vuoi lasciare Stefania?

- Si Giù, lo capito dopo che Lucia ti ha lasciato. Niente è per sempre. Io mi sono stancato di essere maltrattato da quell'isterica - Sputò Masetti tutto d'un fiato.

- Ti ricordo che l'amavi proprio per questo. Poi Lucia mi ha lasciato per un altro. Non è che mi nascondi qualcosa? - Chiese Giulio con sguardo indagatore.

- Per ora no ma mi sto a guardà intorno


Giulio ammonì l'amico e gli disse di riflettere per bene. Non poteva buttare alle ortiche una storia che durava da oltre ventanni. Erano tutti intenti a chiacchierare quando qualcuno di loro conoscenza entrò nel locale. Non l'avevano mai vista così. Un tubino nero da sopra il ginocchio la fasciava tutta lasciando la schiena scoperta e lo scollo a cuore lasciava intravedere il suo seno. I capelli mossi ondeggiavano sulle spalle abbronzate. Un filo di trucco vedo non vedo e delle scarpe nere dal tacco vertiginoso ai piedi. Si avvicinò al bancone ignorandoli e ordinò da bere.

- Un martini con ghiaccio

- Certo bellezza offre la casa -
disse il cameriere ammiccando porgendole il bicchiere.

A quel gesto Ezio scattò e le urlò contro.

- Stefania cosa ci fai qui? Che ti sei messa in testa? Fila a casa

- Ora ti ricordi che esisto? Sono due mesi che mi ignori. Quindi faccio come mi pare


Giulio trascinò i due amici fuori dal locale e li rimproverò.

- Vi sembra il modo sembrate du ragazzini

- Scusa Giù - risposero in coro.


- Non sò cosa succede tra di voi ma dovete chiarirvi. Ora vi lascio soli

A casa Cesaroni...

Quelle quattro ore le aveva passate a vegliare su di lei. Rudi decise di preparare la cena. Ormai erano quasi le sette. Gli sembrava un'idea carina. In fondo lei era tornato, Marco era a casa. Quali occasioni migliori per festeggiare? Era così intento a canticchiare la sua canzone che non si accorse di essere osservato.

- Non ti vedevo così da un bel pò, a cosa devo quest'allegria?

- A fratellò mi hai fatto morì. Sono sempre di ottimo umore, che cazzo blateri

- Raccontalo a qualcun altro -
Lo trascinò per un braccio nel giardino sul retro.

- Allora spara. Ti ascolto

- Non sò da dove cominciare

- Provaci -
lo incitò suo fratello.

- Sono innamorato di lei già da un bel pò. Sono un deficiente però, sbaglio sempre i tempi con lei. Quando io ero perso per Miriam lei mi amava. Ho sempre capito quando Alice fosse innamorata di qualcuno ma non l'avevo capito allora o non volevo. Avevo paura, di finire come te ed Eva. Di rovinare ulteriormente la nostra famiglia. Quando finalmente ho capito che la volevo davvero è arrivato Francesco

Aveva omesso qualche dettaglio ma in fondo era quello il succo della storia.

- Cazzo Rudi. Sei proprio un deficiente. Qualcosa mi dice che non mi hai detto tutto

Rudi alzò le mani al cielo e imprecando gli rispose.

- Non c'è niente d'aggiungere sono proprio un coglione

- Tranquillo fratellì ti aiuterò. Ora torniamo dentro

Entrarono in casa silenziosamente. In cucina Giulio si teneva la testa tra le mani e imprecava rumorosamente.

- Non li capisco proprio quei due testoni. Dopo oltre ventanni ... - sospiro sconfitto e Rudi gli poggiò una mano sulla spalla.

- Ancora problemi tra Ezio e Stefania Pà?


I tre cesaroni si misero a tavola.

- Ragà Alice tutto bene?

- Si tutto bene pà -
risposero in coro.

- Rudi va da tu sorella e portale qualcosa

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e corse in camera della sorella. Aprì silenziosamente la porta e lo spettacolo che vide gli mozzò il fiato. Alice per colpa della temperatura troppo alta era tutta sudata. Si era scoperta e tolta i vestiti. Era lì davanti a lui solo in intimo. Il pezzo di sopra sembrava esplodere. Doveva ammetterlo in quest'ultimo anno ne aveva avuto la prova un sacco di volte, la sua sardina era diventata una splendida donna. Anche se contro voglia decise di alzarsi. Le lasciò un biglietto.

Non volevo svegliarti... Rudi

La coprì con il lenzuolo e con un sorriso ebete uscì dalla stanza.

* Rudi Cesaroni non si arrende, Francesco avrai pane per i tuoi denti*

A casa Masetti ...

- Allora cosa credevi di fare? - Urlò Ezio furente.

- Cercavo di tornarti il favore. Lo sò benissimo che fai il cascamorto con tutte le donne del quartiere

- A Stefà io non c'è la faccio più, questo matrimonio è diventato una prigione

- Non ti eri mai lamentato


- Ho aperto gli occhi

- Non puoi lasciarmi così dopo più di vent'anni, IO TI AMO -
gli urlò quasi sull'orlo delle lacrime.

Tra urla e pianti i coniugi Masetti finirono per fare l'amore avidamente. Fu una notte di passione e dolore. Continuarono fino all'alba, fin quando Stefania non crollò esausta. Ezio preparò un borsone in fretta e furia e le lasciò un biglietto.

<< Non ti dimenticherò mai ma non me la sento di continuare così>>

Uscì silenziosamente dalla porta e se ne andò. Aveva voluto amare la sua donna un ultima volta. Una scelta egoista ma ora aveva bisogno di cambiare aria.

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Capitolo 4
*** Operazione conquista ***


Capitolo 4
 
Operazione conquista
 
 
Ezio era uscito così dalla vita di Stefania... Silenzioso e furtivo come un ladro. Aveva buttato oltre vent'anni d'amore, un figlio naturale e uno acquisito alle ortiche con uno stupido biglietto. Doveva andarsene ma prima doveva vedere Giulio. Lui meritava una spiegazione.
 
 
Era l'alba e Giulio aveva un brutto presentimento. Cercò di riaddormentarsi ma fu inutile. All'improvviso il suo cellulare iniziò a lampeggiare.
 
- Ezio cosa è successo? - Gli chiese aprendogli la porta.
 
- Ecco io... - cercò di spiccicare parola ma fu inutile.
 
- Andò vai co sto borsone? 
 
- Vado via e nu cambio idea
 
- A Stefania nun ce pensi?
 
- Si rifarà una vita
 
- Non ti riconosco più. Sei come Lucia, egoista ed ipocrita
 
Masetti abbassò lo sguardo afferrò il borsone a andò via.
 
- Addio Giù un giorno se rivedemo
 
Giulio andò incontro all'amico e lo abbracciò non poteva lasciarlo andare via così.
 
- Spero che tu capisca la cazzata che stai facendo
 
Giulio resto fermo a guardare Ezio sparire nelle prime luci del giorno. In un paio di mesi aveva perso molte cose. Lucia, ora Ezio. Andò in cucina e decise di distrarsi preparando la colazione.
 
 
 
Nel frattempo anche il piano superiore della casa si risvegliava. Alice finalmente si sentiva rinata. La nausea si era calmata e la febbre era scesa. Sorrise guardando la scrivania. C'erano ancora la pacinella e il panno che il suo fratellastro aveva usato per fargli abbassare la febbre. Poi trovò il biglietto sul comodino con il vassoio. Rudi era stato così dolce. Lo era sempre con lei. Decise di andarsi a fare una doccia ne aveva proprio bisogno.
 
Rudi era stato così preoccupato per Alice che non aveva chiuso occhio. Poi quella visione di lei in intimo l'aveva turbato. Avrebbe voluto stringerla, baciarla.
 
* Basta Rudi, devi smetterla di pensarci ora. Devi Agire* Pensò tra se mentre si precipitava in bagno. Per anticiparsi si era fiondato per il corridoio mezzo nudo. La porta del bagno era socchiusa. Non gli diede peso abbassò la maniglia ed entrò.
Quello che vide lo devastò più della sera precedente. Una visione per gli occhi. La schiuma che le accarezzava la pelle, l'acqua che scivolava lungo le sue forme. Deglutì a vuoto un paio di volte provato ed eccitato. Poi lei si voltò. I suoi occhi castani si posarono vivaci su di lui.
 
- O cazzo - imprecò Rudi coprendosi le parti basse.
 
Alice afferrò un telò e si avvolse. Avanzava lentamente verso il fratellastro. Lui era lì inerme che la fissava. La spugna aderiva come una seconda pelle sul suo corpo bagnato. Gli chiuse la bocca con la mano e lo schernì.
 
- Che c'è non hai mai visto una donna? Ah dimenticavo io sono una sardina
 
Rudi era inerme e la fissava quando la voce di suo padre lo ridestò.
 
- Ragazzi la colazione è pronta. Rudi ma quanto ci metti stamattina
 
Aprì la porta del bagno e non potè evitare di ridere. Il suo secondogenito fissava la sorellastra e si copriva le parti basse. Lei ridendo di gusto guadagnò l'uscita.
 
- Buongiorno Giulio - disse radiosa baciandogli una guancia.
 
- Ciao tesoro, finalmente stai bene
 
Giulio rivolse la sua attenzione al figlio.
 
- Non sapevi bussare? ORA NON SIAMO PIù SOLI QUINDI EVITA DI GIRARE COME UN UOMO DELLE CAVERNE - Gli urlò in viso ma senza riuscire dal trattenersi dal ridere. 
 
- Pà mi ero dimenticato. Era tardi e mi so precipitato nel bagno- cercò di giustificarsi il ragazzo.
 
- E fatti na doccia fredda 
 
Giulio uscì ridendo e il giovane Cesaroni si maledì. Per colpa del padre non era riuscito a dirle quello che pensava. Una donna più bella di lei non l'aveva mai vista.
 
 
Alice tornò soddisfatta e sorridente in camera. Dallo sguardo di Rudi e dalle reazioni del suo corpo aveva finalmente capito che forse per loro c'era ancora una speranza. Chissà quando si sarebbe dato una svegliata. Poi c'era Francesco. Cosa gli avrebbe detto? Si preparò in fretta. Doveva andare dal medico. Doveva sapere.
 
 
In cucina Marco e Giulio chiacchieravano allegramente.
 
- Cosa ha combinato Rudi?
 
Giulio raccontò brevemente quanto accaduto. I due non poterono trattenersi dal ridere quando il diretto interessato entrò biascicando un buongiorno.
 
- Eccolo il grande uomo delle caverne COLTO IN FALLO - calcò con enfasi l'ultima parola.
 
- Ah ah non sei divertente
 
- Tu si invece
 
Rudi diede una gomitata a Marco e si accomodò al solito posto. Dopo qualche minuto arrivò Alice. I tre Cesaroni smisero di parlare. Ogni giorno che passava quella ragazza diventava più bella. Il vestitino rosa le arrivava al ginocchio e la fasciava perfettamente. I capelli raccolti in una coda alta e giusto un filo di trucco. Fu Giulio a rompere il silenzio.
 
- E ce credo che questo rozzo prima se incantato. Alice ogni giorno che passa diventi sempre più bella
 
- Grazie Giulio - rispose raggiante accomodandosi al suo vecchio posto. 
 
Rudi la guardò e le sorrise. Fece un cenno a Marco con la testa. Il ragazzo subito balzò in piedi.
 
- Papà puoi venire un attimo in soggiorno? devo parlarti
 
Dopo pochi attimi i due ragazzi rimasero da soli.
 
- Come ti senti oggi? - Chiese premuroso il ragazzo.
 
- Molto meglio. Volevo ringraziarti
 
- Non devi. Sono sicuro che avresti fatto lo stesso per me
 
Rudi le sorrise e lei si senti sciogliere. Cosa doveva fare? Cosa avrebbe fatto se il medico le avrebbe confermato il suo sospetto? La voce del suo fratellastrò la risvegliò dai suoi pensieri.
 
- Per riprendere il discorso di stamattina. Certo che ho visto delle donne
 
- Sei un deficiente - Lo interruppe Alice
 
- Fammi finire una buona volta. Ne ho viste ma belle come te mai. Ora devo andare a lavoro. A più tardi - Il fratellastro le lasciò un bacio sulla guancia e andò via.
 
- A piu tardi - riuscì a pronunciare frastornata.
 
La giovane Cudicini rimase spiazzata da quel gesto. Le aveva detto che belle come lei non ne aveva mai viste. Il contatto delle labbra di lui sul suo viso la mandarano a fuoco. * Forza Alice, non tutto è perduto* si disse mentre si alzava per uscire.
 
In salotto Marco aveva deciso di dire la verità a suo padre.
 
- Pà devo dirto una cosa
 
- Dimmi Marcolì, questo me l'avevi già detto
 
- Non sono qui per lavoro - abbassò lo sguardo sconfitto.
 
- Perchè non sei con Maya allora?
 
- è finita Pà. Non era lì il mio posto
 
- Mi dispiace figliolo
 
- Grazie Pà ma prima o poi troverò il mio posto nel mondo
 
I due si abbracciarono. Tornarono in cucina e incrociarono Rudi mentre usciva.
 
- Cia Pà, Cia Pisellò - disse allegramente il ragazzo.
 
- Ciao uomo delle caverne - risposero i due sorridendo.
 
Marco lanciò uno sguardo ad Alice e la vide sorridere. Forse il deficiente aveva qualche speranza.
 
 
 
 
Alice dopo mezz'ora era dal medico. Seduta in sala d'aspetto si torturava le mani. Improvvisamente squillò il cellulare. Diede uno sguardo al display e si maledì. Come avrebbe fatto con Francesco? Non poteva continuarlo ad illudere. Lei amava Rudi. In caso lui l'avesse amata ancora lei avrebbe fatto di tutto per il loro amore.
 
- Ciao - rispose semplicemente.
 
- Amore tutto ok il viaggio? come stai?
 
- Scusami ma avevo la febbre ieri. Ora sono dal medico, ti richiamo dopo - riagganciò in fretta. Non aveva il coraggio di parlargli.
 
Terminata la telefonata l'assistente del medico la chiamò.
 
- Signorina Cudicini tocca a lei
 
Alice avanzò lentamente. Era giunto il momento della verità. Dopo un attenta visita il medico fece cenno ad Alice di accomodarsi.
 
- Signorina Cudicini lei è incinta
 
- INCINTA? - Chiese quasi scioccata.
 
- Non se l'aspettava? - Chiese tranquillo l'uomo doi fronte a lei.
 
Certo che no ma ne aveva avuto il dubbio quando il ciclo era saltato, erano iniziate le nausee e la stanchezza. l'uomo in camice riprese a parlare.
 
- è di appena quattro settimane. Torni tra una settimana a ritirare gli esami e a fine mese per la prima ecografia. Per tenere a bada le nausee prenda queste - Le porse una scatolina di compresse. Bene almeno con quelle avrebbe tenuto a bada un problema. Stava uscendo dallo studio quando il suo telefono vibrò. Un messaggio. Lo aprì quasi certa che fosse Francesco.
 
- Com'è andata dal medico?
 
Rudi. Come avrebbe fatto con lui? Non poteva dirgli che era incinta. Lui era un Cesaroni e da tale avrebbe fatto la cosa giusta. Doveva assicurarsi prima dei suoi sentimenti.

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Capitolo 5
*** Momenti ***


Capitolo 5
Momenti
 
Alice vagava per la città indecisa su cosa fare. Non aveva nessuno con cui confidarsi. Eva e sua madre erano a Parigi. Iolanda ancora con Lorenzo in vacanza e Regina in giro per il mondo con Budino. Mai come in quel momento la giovane Cudicini si sentiva tremendamente sola. Avanzava tranquilla per la Garbatella quando un pensiero le balenò la mente. Aveva deciso. Avrebbe lasciato Francesco, non meritava un simile trattamento.
 
 
 
 
Rudi era intento a lavare i bicchieri quando una furia entrò nel locale.
 
- Dove sta tuo padre? - Gli urlò Stefania in pieno volto
 
- Cosa c'è Stefa
 
- Ho bisogno di tuo padre Rudi ti prego - chiese sull'orlo della disperazione la donna
 
Il giovane Cesaroni si precipitò nell'ufficio del padre.
 
- Pà c'è Stefania qua.
 
- Temevo sarebbe successo - rispose Giulio affranto.
 
- Cosa è successo?
 
- Ti spiego dopo
 
Rudi osservò suo padre. Avrebbe affrontato quella donna sconvolta. Stefania meritava una spiegazione.
 
- Giulio dov'è Ezio?
 
- Stefà non vorrei essere io a dirtelo ma Ezio se ne andato. Ho provato a fermarlo, a fargli capire l'enorme cazzata che stava facendo ma non c'è stato verso
 
 
 
La donna scoppiò in un pianto disperato. L'oste l'abbraccio e cercò di tranquillizzarla.
 
Rudi sorrise a suo padre.
 
- Accompagnala a casa. Ha bisogno di te, ci penserò io qui
 
Giulio e Stefania si allontanarono. Il giovane Cesaroni sorrise. Avrebbe organizzato qualcosa di carino. Era un ottimo modo per segnare qualche punto con Alice.
 
La giornata svolgeva al termine. Marco era intento a strimpellare le corde della sua chitarra quando gli squillò il cellulare.
 
 
 
- Ciao Rudi, cosa vuoi? - chiese sorridendo.
 
- Come si cattivo pisellone. Non posso telefonare al mio fratellone?
 
- Puoi ma quando usi questo tono smielato vuoi qualcosa
 
Rudi iniziò a ridere a cuor leggero.
 
- Hai ragione fratellone, ho bisogno di un favore
 
- Sta diventando un vizio mio caro - rispose Marco sorridendo.
 
- Chiama Papà e fallo tornare a casa. Poi con una scusa chiama Alice. Chiedile di passare in bottiglieria perché hai dimenticato il tuo quaderno con gli appunti
 
- Come siamo organizzati
 
- Devo lottare se voglio riconquistarla
 
- Ok ci penso io
 
 
Nel frattempo Alice era tornata a casa. Aveva deciso di fare una doccia veloce e d'indossare qualcosa di carino. Marco le aveva chiesto di farle un favore. Doveva andare in bottiglieria. L'avrebbe rivisto e voleva essere impeccabile. Indossò un tubino azzurro da sopra al ginocchio a fascia. Lasciò sciolti i suoi splendidi capelli. Un filo di matita, tanto mascara e del lucidalabbra rosa. Era perfetta.
 
Rudi era impaziente. Stava preparando scrupolosamente la sala. Tra poco sarebbe arrivata. Doveva stupirla. Girò il cartello con su scritto Chiuso ed entrò sorridente in bagno. Doveva darsi una sistemata.
 
Dopo mezz'ora era fuori dalla bottiglieria.
 
Pov Alice
 
Che strano. Come mai è chiuso? Possibile che avessi fatto così tardi? Diedi uno sguardo all'orologio. Le otto, era ancora presto. Decisi di entrare. La sala era alla penombra delle candele. Fiori sparsi sulla tovaglia e musica di sottofondo. Il cuore sembrò uscirle dal petto. Oh mio Dio, possibile che Rudi avesse appuntamento con qualcuna? Decise di filarsela prima d'incrociare il fratellastro quando si sentì afferrare per un polso.
 
- Dove stai andando?
 
La sua voce, calda e profonda proprio come la ricordava.
 
- Scusami. Marco mi aveva chiesto di venirgli a prendere il suo quaderno degli appunti. Non volevo interrompere il tuo appuntamento - dissi tutto d'un fiato.
 
- Tranquilla non c'è problema - rispose afferrandomi anche l'altro polso.
 
- Allora aspettavi qualcuno? - Mi morsi la lingua, dovevo stare zitta.
 
- Aspettavo te - Mi rispose sfiorandomi le labbra con il pollice.
 
Continua...

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Capitolo 6
*** Arrivi in aspettati ***


Capitolo 6
Arrivi in aspettati



Aspettava lei. Il cuore della giovane Cudicini per un attimo smise di battere. Da quando Rudi oltre a essere dolcissimo era diventato romantico e audace? Rossa dall'imbarazzo decise di chiedere.

- Me?

- Si mia cara. Avevo bisogno del piatto forte del menu. La sardina

Il fratellastro scoppiò a ridere e lei si sciolse completamente.

- Sei il solito deficiente - Non era affatto cambiato e questo la rendeva davvero felice.

- Spero di essere il tuo deficiente preferito almeno

- Può essere - rispose maliziosa.

- Dai mangiamo. Se Zio Cesare scopre che ho chiuso la bottiglieria quattro ore prima mi ammazzà

La serata passò tranquilla. All'improvviso il giovane Cesaroni decise di agire. Doveva provarci. La voleva con tutto se stesso e non avrebbe permesso a nessuno di tenerla per se senza prima lottare.

- Ali io ho letto la tua lettera troppo tardi quel giorno. Sono corso al porto ma ero in ritardo. Ancora una volta. Lo sono sempre stato con te ma ora non voglio più nascondermi. Quello che c'era scritto in quel post- it io lo sento ancore. Alice Cudicini io ti amo e non mi arrenderò senza lottare







Alice era senza parole. Il fiato le venne a mancare e il cuore le sembrò fermarsi nel petto. Lui l'amava ancora. Non doveva cedere così facilmente. Doveva prima risolvere tutti i suoi problemi. Gli strinse la mano.

- Ho bisogno di tempo. Ho delle questioni da risolvere

- Cosa intendi dire? Ti riferisci a Francesco? - chiese preoccupato il ragazzo.

- Anche. Devo capire delle cose ma stanne certo anch'io so cosa sento per te


- Cosa?

- Questo

Alice si sporse e lo baciò. Non era riuscita a resistere. Le era mancato troppo. Erano un mese e mezzo che desiderava farlo di nuovo. Aveva sognato notte e giorno di riaverlo tra le braccia, di baciarlo come quella sera alle terme. Da lì era nato il suo problema cosa doveva fare?

Rudi le sorrise sornione.

- Mi sei mancata tanto

- Anche tu - rispose lei con il cuore un po più leggero.

- Che strano l'altra notte ero io a rispondere così

- Cosa vuoi dire?

- I deliri della febbre. La notte quando dormi copriti. Sei una tentazione troppo grande - rispose lui facendole l'occhiolino

- Ma se ero coperta

- Ti ho coperta io

Stavolta fu Rudi a baciare Alice chissà come sarebbe finita tra loro.




Nel frattempo in Grecia un ragazzo si accingeva a partire. Aveva deciso di anticipare il suo rientro di una settimana. Era preoccupato per la sua donna. Passò dal medico del villaggio e questi gli diede una brutta notizia.

- La signorina Cudicini nel mio studio non è mai venuta

Perché gli aveva mentito? Decise d'indagare. Alzò il telefono e chiamò il medico curante della ragazza fingendosi suo padre. In fondo i due erano amici e gli avrebbe detto tutto. Bastava camuffare solo un pò la voce.

- salve sono Sergio Cudicini. Vorrei parlare con il dottor Bianchi

Gli venne passato l'uomo che abboccò a l'amo come un allocco. Il finto Sergio espose le sue preoccupazioni ma il medico lo tranquillizzò.

- Ciao Tutto bene Sergio, stai tranquillo tua figlia gode di ottima salute

- Quindi cos'erano quei malesseri?

- Presto diventerai nonno mio caro. Tua figlia è incinta di quasi 5 settimane tra qualche giorno 6

- Devo andare mi chiamano in ufficio

Francesco era atterrito. Alice incinta? Ma se lui non la toccava da oltre due mesi. Con chi era stata? Cosa le nascondeva? Doveva tornare a Roma immediatamente.


A casa Cesaroni Giulio spigava a Marco il casino Masetti. Stefania era distrutta e l'oste si sentiva in colpa. Non era riuscito a trattenere l'amico dal fare un enorme cazzata.

- Pà non è colpa tua. Non potevi evitarlo

- Vorrei fare qualcosa per Stefania

- Pà ho un'idea. Vorrei andare a trovare Marta. Potresti chiedere a Stefania se le va di accompagnarmi

- Vuoi portarla da Lucia vero? Bravo figliolo 

- Lei è la sua migliore amica

Giulio diede una pacca sulla spalla a suo figlio. Marco era stato davvero provvidenziale.

Nel frattempo nella casa accanto, una donna e i suoi tre figli stavano sistemando le loro cose.

- Mamma perché ci siamo trasferite in questa zona di Roma?

- Stiamo cercando tuo padre cara

La maggiore sorrise. Finalmente avrebbe potuto sapere qualcosa sull'uomo che l'aveva messa al mondo.

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Capitolo 7
*** Segreti ***


CAPITOLO 7
SEGRETI


La settimana trascorse velocemente. Giulio vedeva la casa riprendere vita. Rudi non era più triste. L'uomo ne era felice ma al tempo stesso anche preoccupato. Aveva intuito a chi attribuire la felicità di suo figlio. L'aveva vissuta già quella situazione. Credeva potesse essere un capriccio fin quando un giorno per caso non origliò una loro conversazione.

- Buongiorno Sardina, dove vai tutta in tiro? - chiese con un sorriso malizioso il ragazzo.

- Dal medico - rispose sorridendo.

- Deve essere un bell'uomo - Ipotizzò con una punta di gelosia.

- Certo ha oltre sessant'anni e un certo fascino

I due scoppiarono a ridere di gusto. Poi il giovane Cesaroni strinse la bella Cudicini tra le braccia e le sussurrò.

- Sei una strega e io che pensavo fosse giovane

- Sei proprio come tuoi padre. Geloso marcio

- La colpa è tua che sei la donna più bella della garbatella

Giulio che si era sporto a sbirciare dalla fessura della porta non credeva ai suoi occhi. Rudi era davvero innamorato di Alice. L'aveva capito dal suo sguardo. Lo stesso che aveva lui quando guardava prima Marta e poi Lucia. L'uomo andò via col cuore più leggero. Non avrebbe fatto più gli stessi errori.

Nel frattempo in città era appena arrivato il giovane barista. Andò di corsa a casa, una doccia veloce e uscì. Doveva affrontare la sua ragazza subito. Scosse la testa pieno di rabbia. La sue ex, la sua donna aveva cercato di chiamarlo tantissime volte in quella settimana e lui aveva rifiutato ogni contatto. Fin quando lei esausta le mandò un messaggio. Era successo il giorno prima. Ti prego finiamola qui. Non ti amo più e non è giusto che io ti prenda in giro.

Nel frattempo Marco stava parlando al telefono con Eva.

- Allora venite qui? - chiese entusiasta la ragazza.

- Si partiamo domattina. Stefania stava cercando un sostituto per queste due settimane

- Marta è così felice all'idea di rivederti

- E sua madre è felice? - chiese il Cesaroni pieno di speranze.

Marco sapeva benissimo perchè aveva lasciato Maya. Quello non era il suo posto, lei non era la donna che amava. Era stata un'infatuazione, qualcosa che lo facesse rialzare e andare avanti ma ora aveva capito. Il suo posto era accanto a Eva e alla piccola Marta.

La ragazza rimase in silenzio per alcuni minuti. Poi scelse di rispondere con la verità. Era inutile mentire.

- Anche sua madre è felice. Io ti amo ancora Marco

Questo bastò al giovane Cesaroni per avere una speranza. Avrebbe lottato per riconquistare la sua fiducia. Lei era il suo posto nel mondo.

Rudi e Giulio erano in bottiglieria a chiacchierare.

- Figliolo finalmente ti vedo sereno

- Si pà finalmente sto bene

Rudi si voltò e incatenando il suo sguardo in quello del padre gli disse.

- Pà io voglio essere sincero con te. Tu sei mio padre e non voglio che tra noi ci siano segreti. So che quello che sto per dirti non ti farà piacere ma sono un uomo e non voglio nascondermi

- Cosa ne hai fatto de Rudi, Alieno che non sei altro - Giulio per smorzare la tensione scherzava ma era orgoglioso. Suo figlio aveva deciso di essere sincero.

- Pà non scherzare. Sono innamorato di Alice e non saprei vedermi lontano da lei. Non saprei fingere di vederla come una sorellina. Lei è la donna che voglio al mio fianco. Spero tu possa capirmi - Concluse infine il giovane abbassando lo sguardo.

Il padre gli diede una pacca sulle spalle e gli sorrise.

- Ingenuo si ma cieco no. L'avevo capito figliolo e apprezzò che tu sia stato sincero con me. State insieme?

- Non ancora, deve chiarire prima con quel damerino e poi aveva bisogno di tempo. Sono stato cieco tante volte

- Si aggiusterà tutto tranquillo. Lei ti guarda come tu madre quindi...

Il giovane cesaroni abbracciò suo padre. Finalmente era più sereno. Erano così intenti ad abbracciarsi che non notarono subito la presenza di un uomo al banco.

- Scusate - tossicchiò l'uomo sotto la quarantina

- Ci perdoni, momento familiare

- Giulio Cesaroni?

- Si sono io - rispose l'oste.

- Sono Annibale Cesaroni. Finalmente ti ho trovato

Giulio si precipitò verso l'uomo e l'abbraccio. Poi si rivolse a suo figlio.

- Niente più segreti, lui è tuo zio

Alice era arrivata dal medico. Aveva ritirato le analisi e sorrideva. A fine mese sarebbe entrata nel secondo mese. Rudi l'amava ma sarebbe stato pronto per un figlio? Il cellulare la risvegliò dai suoi pensieri. Sorrise guardando la sua foto sul display e rispose.

- Pronto

- Ciao Sardina, tutto bene dal medico?

- Tutto in regola - la ragazza si sentiva un pò in colpa. Lui credeva fosse un controllo dopo il virus.

- Sai piccola ho un altro zio

- Davvero? Cos'è questa storia?

- Pà ci spiegherà stasera, visto che domani Marco parte

- Rudi ma è stato opportuno chiamarmi davanti a Giulio? - chiese preoccupata la cudicini.

- Certo mia cara sardina. Pà sa tutto. Sono un uomo non un coniglio

- Oh mio Dio. Come l'ha presa? - chiese ansiosa.

- Benissimo, poi ti racconto

Rudi era felicissimo e lei non poteva crederci. Aveva parlato con suo padre, si era finalmente esposto per lei. Aveva deciso. Quello era davvero l'uomo giusto per lei.
Chiuse la telefonata a cuore più leggero. Alzò lo sguardo e lo vide. Lui era lì appoggiato al muro di fronte e la fissava. Francesco era arrivato. Era giunto il momento di chiudere i conti.

- Cosa ci fai qui?

- pretendo una spiegazione

- Non ti amo più. caosa non ti è chiaro?

- Cosa? Ti faccio un esempio. Di chi è il bastardo che porti in grembo?

- Come ti permetti. Non ti devo alcuna spiegazione

- Certo che devi. Visto che non ti sfioro da oltre due mesi. Con chi sei stata?

Francesco si era avvicinato e la strattonava per un braccio. Alice lo spinse e corse via.
I guai erano appena iniziati.

 

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Capitolo 8
*** Sono io il padre ***


Eccomi qui con un nuovo capitolo. Qui scoppierà la bomba cosa succederà? Buona lettura Rachel
 
Ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia:
 
Aoi Bara 
benjamila1996 
ChibiRoby 
Luiii94 
Lulli99 
sailorstar65 
 sophie2224

Jee
 
Un grazie particolare a loro che non perdono un capitolo: Jee, Sailorstar65 e benjamila1996
 
 
Riassunto dei capitoli precedenti:
 
Alice e Marco sono tornati a Roma. La prima ha scoperto di essere incinta e il secondo ha lasciato Maya. Stefania è stata lasciata da Ezio. Cesare e compagni sono ancora in vacanza. Rudi appena rivede la sorellastra decide di giocarsela e di riconquistarla. Alice una volta avuta la conferma della sua gravidanza decide di attendere. Ha bisogno di scoprire le reali intenzioni di Rudi. Lui è un Cesaroni e se sapesse farebbe la cosa giusta anche senza sentimenti. Sembra andare alla grande, Rudi rivela tutto a Giulio che apprezza la maturità del suo secondogenito. Nel frattempo arriva il quarto Cesaroni e marco decide di andare a Parigi è li il suo posto. Francesco arriva in città con uno stratagemma ha scoperto il segreto di alice e l'affronta. Cosa succederà?
 
 
Capitolo 8
Sono io il padre
 
Alice era disperata. Francesco si era presentato fuori dallo studio medico e le aveva urlato quelle cattiverie.
 
- Di chi è il bastardo che aspetti?
 
Quella frase le rimbombava ancora nelle orecchie. Correva verso casa, aveva solo voglia di piangere. Arrivò finalmente alla meta e si chiuse in camera. Le gambe gli vennero meno mentre le lacrime le scendevano copiose sul volto.
* Non è un bastardo, lui è di Rudi. Non è stato un incidente quella notte. Io lo volevo*
 
Inginocchiata al suo letto, la giovane Cudicini sfogo tutta la sua angoscia. Cosa avrebbero pensato gli altri di questa storia?
 
Nel frattempo a casa Masetti Stefania era eccitatissima. Ancora mezza giornata e sarebbe andata a Parigi. Avrebbe riabbracciato Lucia, strapazzato Marta e perché no aiutato quel giovane Cesaroni a riprendersi la sua bella. In fondo l'ho leggeva nel suo sguardo quanto amava Eva. Chiuse la valigia e si guardò allo specchio. Chissà forse anche un'avvenente quarantenne come lei avrebbe trovato l'amore nella città magica.
 
Marco era su di giri. Tra poco a casa sarebbe arrivato suo padre e un nuovo zio. Rudi aveva confessato tutto a l'uomo e lui tra poche ore sarebbe tornato da lei. La voleva e avrebbe fatto di tutto per riprendersela. Stava canticchiando ovunque andrai quando sentì la porta della camera delle ragazze chiudersi con un tonfo. Si precipitò in corridoio e senza pensarci due volte entrò. Era preoccupato in fondo per lui Alice era la sorellina che non aveva mai avuto.
 
- Ali  cos'è successo? Perchè piangi? - chiese il ragazzo inginocchiandosi di fronte ad Alice.
 
- Francesco è tornato, mi ha detto delle cose terribili - rispose tra un singhiozzo e l'altro la Cudicini.
 
- Cosa ti ha detto?
 
La giovane abbracciò forte il fratellastro.
 
- Marco ho un segreto. Devo dirlo a qualcuno prima di scoppiare
 
- Mi stai facendo preoccupare
 
- Io non sono Eva. Non sò affrontare tutto questo da sola
 
- Cosa vuoi dire?
 
- Sono incinta
 
Marco boccheggiò un paio di volte. La piccola Alice incita? Quando avrebbe beccato quel bastardo l'avrebbe massacrato.
 
- Gliela faccio pagare - urlò Marco uscendo di casa.
 
- Aspetta, è di Rudi - urlò ma senza risultato. Il ragazzo era già lontano.
 
Nella casa di fronte Sofia chiacchierava con sua figlia Nina. La ragazza non riusciva a capire il perchè di tante cose e sua madre decise che era giunto il momento di darle spiegazioni.
 
- Allora Mamma, quando mi dirai chi è? Ho capito che si tratta di un vicino ma chi?
 
Sofia sorrise. In quello le ricordava tanto l'uomo. Furba e schietta proprio come lui.
 
- Hai ragione. Lu abita qui
 
La ragazza diventò seria si alzò e puntando il suo sguardo in quello della madre.
 
- Posso chiederti una cosa? Perchè non mi ha mai cercato?
 
Sofia sospirò affranta.
 
- Non sà della tua esistenza bambina mia
 
- Perchè - Chiese furiosa.
 
La donna la scortò alla finestra e le indicò la porta di fronte. In quel momento la ragazza capì. Il signor Cesaroni stava rientrando in casa con suo figlio e un altro uomo.
 
- L'oste è mio padre?
 
- Si. è stata l'avventura di una notte
 
- questo non ti autorizzava a non dirgli di me - urlò Nina furiosa.
 
- Hai ragione. Lui era un uomo sposato. Aveva un figlio di qualche anno e un altro in arrivo. Quel ragazzo ha la tua età
 
- Allora perchè ora lo cerchiamo?
 
- Sua moglie è morta e tu meriti di cooscerlo
 
- Ti odio, mi hai fatto crescere nell'inganno - Le sputò in faccia la ragazza coorrendo in camera.
 
Sofia si prese la testa tra le mani. Aveva sbagliato tutto. Sua figlia aveva ragione.
 
Marco afferrò Rudi sull'uscio della porta e lo trascinò via.
 
- Rudi andiamo
 
- Dove andate ragazzi
 
- è una questione urgente Pà, dopo ti spieghiamo. Scusaci Zio - urlò Marco andando via.
 
Nel frattempo era arrivata Alice. Trafelata e sconvolta.
 
- Perchè non li hai fermati? - chiese disperata.
 
- Cosa sta succedendo?
 
La ragazza svenne. Troppe emozioni tutte insieme.
 
 
Rudi e Marco erano saliti in macchina.
 
- Mi racconti cazzo succede?
 
- è tornato Francesco
 
- Come lo sai? - chiese preoccupato il rtagazzo.
 
- Me l'ha detto Alice. Devi sapere un 'altra cosa …
 
Appena ebbe finito di parlare, Marco non si accorse di essere arrivato a destinazione. Rudi si fiondò fuori dalla macchina come un pazzo. Alice era incinta? Perchè non gliel'aveva detto? Cosa sarebbe successo ora? Non poteva perderla, non così.
 
- Bastardo, io ti ammazzò - urlò il giovane Cesaroni afferrando il rivale e iniziandolo a picchiare.
 
- Cazzo vuoi Rudi, te sei ammattito?
 
-  Lasciala in pace
 
Il ragazzo stava per reagire quando il cellulare del giovane Cesaroni iniziò a squillare.
 
- Pronto Pà
- Alice sta male
 
Il ragazzo sconvolto trascinò Marco e andò via. Alice aveva bisogno di lui. Francesco era furioso. Cavolo voleva quel ragazzo? Cosa gli era preso? Decise di raggiungerli non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
 
Rudi era nervosa. Pigiò l’acceleratore e in meno di dieci minuti erano a casa. Si precipitò in salone.
 
- Pà cosa succede?
 
- è svenuta
 
Il ragazzo s’inginocchiò e le accarezzò la testa.
 
- Sardina come stai?
 
La ragazza aprì lentamente gli occhi e lo guardò.
 
- Devo parlarti
 
- Anch’io. Perché non me l’hai detto? Io ti amo ti avrei aiutato comunque – urlò furioso il ragazzo.
 
- Aspetta devo spiegarti
 
- Cosa? Perché hai confessato a mio fratello di essere incinta di quello stronzo e non a me? Queste erano le cose da risolvere?
 
In quell’istante si palesò in soggiorno Francesco. I ragazzi avevano lasciato la porta aperta.
 
- Sta calmo stronzo. Cosa fai tu? Siete una famiglia di malati – sputò fuori il barista.
 
- Come ti permetti schifoso. Tu che tratti male una donna incinta
- Non è mio figlio coglione. Chiedilo a quella puttana di tua sorella con chi è stata due mesi fa.  Io non la tocco da più di tre mesi. Ha preso in giro anche te
 
Il cuore di Rudi perse un battito. Due mesi fa?  Una consapevolezza lo invase. La notte alle terme era avvenuta sessanta giorni prima.
 
- Che c’è schizzato, non parli più
 
Rudi si voltò come una furia e gli mollò un pugno
 
- Puttana ci sarà tu madre. Coglione sono io il padre di quel bambino
 
Nel soggiorno scese il silenzio. Francesco restituì il pugno a Rudi.
 
- Siete una banda di malati. Addio brutti stronzi
 
Rudi lo cacciò via e guardò Alice. Tutto era finalmente più chiaro.
 
 

 

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Capitolo 9
*** Arrivi e partenze ***


Capitolo 9
 
Arrivi e Partenze
 
Rudi afferrò Alice e la fece volteggiare per tutto il soggiorno.
 
- Oh mio Dio, un bambino ti rendi conto?
- Si, oh Rudi
 
La ragazza non riusciva a smettere di piangere. Aveva avuto così paura di dirglielo, invece lui era felice.
 
- A ragazzì nun te sembra che ce devi qualche spiegazione? - Pronunciò Giulio indicando lui e il resto delle persone in quella stanza.
 
- Certo pà hai ragione. Amo Alice, lei mi ricambia e aspettiamo un bambino. Cosa c'è di meglio?
 
- Deficiente non volevo sapè questo - disse il capofamiglia mollandogli un ceffone.
 
- Quando è successo? - S'intromise Marco, indicando il pancino della sorellastra.
 
- Alla fine del quarto anno lei si è innamorata di me. Io ero così preso da Miriam.Sono stato cieco. Quando finalmente ho capito che anch'io l'amavo è arrivato Francesco. Soffrivo in silenzio e non mi rendevo conto che soffriva anche lei. Poi siamo partiti per il concerto e alle terme è successo. Come due idioti l'abbiamo classificato un'incidente e abbiamo continuato a soffrire fin quando è tornata
 
- Sarò nonno per la seconda volta - disse infine l'oste abbracciando i due ragazzi.
 
Rudi era felice. Il padre l'aveva presa molto bene. In fondo aver avuto Marco a spianare la strada, era stato davvero utile.
 
- Scusaci Zio, ti abbiamo praticamente eclissato - Disse la Cudicini sorridendo.
 
- Tranquilli, una notizia così bella ha la precedenza
 
I cesaroni si abbracciarono e iniziarono a chiacchierare con il nuovo arrivato.
 
- Allora Annibale, parlaci un pò di te? - chiese Giulio euforico.
 
- Non c'è molto da dire. Sono un'avvocato, sono sposato e abbiamo uno studio insieme
 
- Dov'è tua moglie ora?
 
- Ehm c'è una cosa che devi sapere Giulio, io sono gay. Ho un marito
 
Giulio era sconcertato ma non lo diede a vedere.
 
- Tranquillo Annì non te devi giustificà. L'importante è che amore
 
Il nuovo Cesaroni si sentì sollevato. Era la prima volta che non veniva giudicato. Forse avere dei fratelli non sarebbe stato così terribile.
 
 
Il giorno seguente di buon'ora Marco attendeva Stefania. Avrebbero fatto colazione con gli altri e poi sarebbero partiti.
 
- Buongiorno ragazzi, lo so che non spetta a me ma ho portato i cornetti
 
- Stefà sei un mito - esclamò Marco afferrando un cornetto.
 
- Giù le mani fratellone, viene prima Alice - Disse Rudi dando uno schiaffo sulla mano al fratello.
 
Il ragazzo afferrò il cornetto e lo passò alla sua bella.
 
- Tieni piccola - le disse baciandola.
 
Stefania rimase di stucco. Cosa si era persa, in queste due ultime settimane che non era uscita?
 
- A Giù ma me so persa qualcosa?
 
In quell'istante in cucina fecero il loro ingresso Cesare, Pamela, Matilde e Mimmo. Avevano appena assistito a quel siparietto romantico.
 
- Lo vorremmo sapè anche noi - esclamò un Cesare esausto.
 
Il resto della famiglia al suono di quella voce si voltarono e corsero ad abbracciarte i loro cari.
 
- Eh si a Cè ve siete persi un pò di cose. Finalmente abbiamo con noi l'ultimo tassello della famiglia cesaroni
 
- Davvero? Dov'è?
 
- Eccomi
 
Cesare corse incontro a l’uomo e lo abbracciò forte.
 
- Finalmente papà riposerà in pace con il resto della famiglia
 
- Giulio mi ha raccontato
 
- Sono un tipo romatico in fondo, non sopportavo che per colpa di una bugia nostro padre stia in un’altra tomba
 
Giulio s’intromise.
 
- Nostro padre ha amato tua mamma e anche lei fa parte della nostra famiglia allargata
 
I tre Cesaroni si abbracciarono, ora non restava che contattare Augusto.
Pamela e Stefania guardavano esterefatti I ragazzi, fin quando Mimmo non diede voce ai loro pensieri.
 
- Cos’è sta storia? Niente niente gli eterni nemici si sono alleati?
 
- Nano non è una semplice alleanza. Questo si chiama AMORE – pronunciò Rudi stringendosi ad Alice.
 
- Oh mio Dio. Quindi voi state insieme? – Chise Pamela sorridendo.
 
- Si a Pamè e presto sarò di nuovo nonno – esordì Giulio euforico.
Tutti gli occhi si puntarono su I giovani di casa Cesaroni.
- Eh sì, aspettiamo un bambino. Cosa c’è di più bello? – Eh sì Rudi era quello più elettrizzato.
 
Tra baci e auguri la mattinata passò velocissima. Rudi chiese un giorno di permesso a suo padre e allo zio. Voleva accompagnare Alice alla sua prima ecografia.
 
- Pà, Zio Cè avrei bisogno di un giorno libero
 
- Certo figliolo, te lo sei meritato. In fondo è merito tuo se quest’anno le mie vacanze sono andate alla grande – rispose lo zio entusiasta.
 
- Potrei aiutarvi io oggi? – propose Annibale, contento di rendersi utile.
 
- Grazie fratè andiamo, Giulio deve accompagnare I vacanzieri
 
Ognuno si preparò per la propria destinazione. Tutti erano pronti per una nuova avventura.
 
 
Giulio arrivò all’areoporto. Abbracciò suo figlio e la sua amica.
 
- Marcolì abbi cura di te e tu Stefà mi raccomando… Non conquistare troppi cuori
 
- A Giù ma chi vuoi che mi sopporti
 
- Pà stammi bene
 
- Stefà vorrei un favore. Da questa a Lucia da parte mia
 
La donna afferrò la lettera che le porgeva l’amico. Quell’oste in tutti quegli anni era stato una vera scoperta.
 
- Lo farò, contaci
 
Marco e Stefania partirono e a Giulio non restò che tornare alla sua normalità.
 
 
 
Arrivato alla garbatella Giulio si fermò al cimitero. Aveva bisogno di un conforto. I suoi figli erano cresciuti. Rudi presto sarebbe diventato padre. Mai come in quel momento avrebbe voluto sua moglie Marta al suo fianco. Si recò alla tomba della donna.
 
- Marta mi sento così solo. Marco è andato via. Rudi presto avrà una famiglia e Mimmo prestò andrà alle superiori. Tra poco la nostra casa sarà enorme e vuota
 
L’uomo sospirò quando una voce di donna gli accarezzò l’anima.
 
- I figli crescono Giù che tu lo voglia o no. Non sarai mai solo, riempiranno sempre la tua casa
 
L’uomo si voltò e sorrise.
 
- Non credo ai miei occhi. Sofia sei proprio tu?
 
- Si Giù, dobbiamo parlare
 
I due s’incamminarono verso l’uscita. Tra poco l’oste avrebbe avuto una nuova sorpresa.

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Capitolo 10
*** Notizie ***


Salve a tutti/e. Vi ringrazio, la mia storia è arrivata a  11 persone che la seguono, 7 l’hanno inserita tra le preferite e 2 tra le ricordate. Grazie a tutti. Mercoledì c’è stata la così tanto attesa prima puntata. Vi è piaciuta? Spero che nonostante l’andamento della serie questa MIA SESTA SERIE continui a piacervi. Un bacio Rachel. VI PIACE LA COPERTINA DELLA STORIA?
 
Capitolo 10
Notizie





 
Giulio abbracciò Sofia dopo oltre ventanni.

- Ah Sofì da quanto tempo. Cos’è successo?

La donna sciolse l’abbraccio e guardandolo dritto negli occhi.

- A Giù non so come la prenderai ma devo dirtelo. Ti ricordi quella notte quando sono venuta in bottiglieria piangendo?

- Si ce siamo ubriacati e abbiamo fatto una cazzata, ma sono passati anni tranquilla

- Ecco per me non è stata una cazzata. Io ti amavo per questo Paolo mi ha lasciato. L’aveva capito. Da quella notte Giù io ho avuto un figlio. Quel figlio era tuo

Giulio sembrò boccheggiare. Gli mancava il fiato. Aveva tanto amato sua moglie eppure l’aveva tradita. Aveva cercato di cancellare quella notte dalla sua mente. Quella sera era da solo in bottiglieria quando arrivò lei. Era in lacrime Paolo l’aveva lasciata dopo due anni. Avevano iniziato a chiacchierare e a bere, così d’alleviare le pene di lei ed erano finiti a fare sesso sul tavolo in ufficio. Il mattino seguente appena ripresosi dalla sbronza l’oste si sentì distrutto. Aveva tradito sua moglie e approfittato di un’amica. Alzò gli occhi lucidi e gli chiese:

- Perché non me l’hai detto allora? Perché sei scappata? Ora dov’è questo figlio? – sparò l’oste a raffica.

- Avevo paura della tua reazione. Poi eri sposato con Marta. Avevate già un figlio di qualche anno e un altro in arrivo. Non me la sono sentita e Mantova è arrivata come il cacio sui maccheroni

- Cosa ne stato di quel bambino? – ripete l’oste disperato.

- Bambina. L’ho cresciuta con mio marito. Solo dopo la morte di mio marito le ho rivelato che non era davvero suo padre. A Giù, Nina è tua figlia. Lei merita di conoscerti

L’uomo s’accasciò sul marciapiede e si prese la testa tra le mani. Aveva un bel problema da risolvere. Come avrebbe spiegato ai suoi figli che aveva tradito sua moglie? Come si sarebbe comportato con Nina?

- Lo farò ma ho bisogno di tempo

 
Rispose l’uomo sorridendo. Sì il tempo avrebbe aggiustato tutto.
 

Nel frattempo al centro di Roma, i nostri piccioncini attendevano il loro turno.

- Rudi stai calmo. Devo farlo io il controllo non tu – sorrise Alice nel vedere il suo uomo nervoso.

- Lo so ma sarà la prima ecografia del nostro piccolo – sorrise ebete lui.

- Ripeti sempre bambino … e se fosse una femminuccia?

- Sarebbe bellissima come la mamma e io l’amerei ugualmente con tutto me stesso

Si stavano baciando quando l’infermiera chiamò Alice.

- Signorina Cudicini?

- Si eccomi

Entrarono nello studio e il dottore li accolse.

- Vedo che stavolta è in compagnia, bene. Lei è? – Chiese l’uomo in camice al giovane.

- Il padre nonché compagno di questa splendida donna – sorrise sornione il Cesaroni.

- Accomodatevi. Oggi per la prima volta, assisterete a uno spettacolo emozionante

Alice si distese sul lettino. Alzò la maglia e il dottore le cosparse la pancia con del liquido trasparente e freddo. La Cudicini rabbrividì al contatto con quella sostanza. Rudi le strinse la mano. Lui era lì e non l’avrebbe lasciata per nulla al mondo. Il dottore appoggiò la sonda sull’addome della ragazza e iniziò a eseguire una serie di movimenti. Girò il monitor verso i ragazzi e iniziò a spiegare.

- Siamo quasi alla nona settimana. Il feto sta bene. È di 15 millimetri e pesa 1,2 grammi. È tutto nella norma. Possiamo già scorgere il profilo e credo di non sbagliarmi ma credo sia un maschietto

Rudi entusiasta abbracciò la sua donna.

- Hai visto? Avevo ragione

- Si tesoro. Dopo Marta è in arrivo il piccolo Giulio Cesaroni

Il medico si congratulò con i ragazzi e prima di lasciarli andare.

- C’è un ultima cosa da controllare

Accese un microfono e ripassando la sonda i due giovani sentirono il rumore più bello del mondo.
Tum tum tum … Il cuore del loro bambino.

Alice scoppiò a piangere, Rudi la baciò e ripulendogli la pancia le sussurrò.
- Andrà tutto bene e tu sarai una mamma meravigliosa
Tutto sembrava essere perfetto ma i nostri amici non immaginavano, che i problemi fossero proprio dietro l’angolo.

 

Dopo due ore, Marco e Stefania atterravano all’aeroporto di  Rossy Charles De Gaulle. Appena arrivarono all’interno Lucia saltò letteralmente al collo dell’amica.

- Stefà finalmente te vedo, come stai? – Chiese la donna stritolandola.

- Bene a Lucì ma se me stringi un altro po schiatto

I quattro scoppiarono a ridere stemperando così l’ansia di Marco e Eva. Non si vedevano da quel maledetto giorno in soffitta. Marco non ci pensò due volte e strinse a se sua figlia e anche la donna che aveva amato tanto. Eh ammettiamolo … amava ancora.

- Quanto mi siete mancate

Marta iniziò a battere le mani entusiasta e sua madre sorrise. Forse per loro c’era ancora una speranza.
Stefania e Lucia sorrisero a quella scena, fin quando la prima non estrasse una busta dalla valigia.

- Tieni Lucia, questa è per te. Sai ci sono delle novità?

Marco s’intromise.
- Avevamo promesso a papà e ai ragazzi di non dirvelo voleva farlo Alice

- Cosa vuol fare, non le basta di dover andare a convivere con Francesco?

- Eh Lucia è qui che ti sbagli – ridacchiò l’amica.

- Cosa ci siamo perse? – Chiesero in coro le due Cudicini.

- Tu stai per diventare zia, te nonna per la seconda volta

- Non le bastava la convivenza – ripetè la donna.

Eva sembrò capire. Iniziò a saltellare e abbracciando Marco.
- Allora era vero?

- Cosa? Vorrei capire anch’io.

- Tieniti amica mia. Per la seconda volta il padre di tuo nipote sarà un cesaroni

La donna rimase a bocca aperta per la sopresa.
- Un Cesaroni? Ma non c'è … - Non terminò la frase che uno scintillio le illuminò gli occhi.

- Non mi dite che è Rudi?

I tre annuirono e la donna sorrise. Quei Cesaroni erano davvero una forza della natura. In fondo quel bambino dispettoso era tanto maturato. Aveva aiutato molto Giulio quando lei era andata via con la scusa di aiutare Eva. In quel momento ricordò la busta. La donna l’afferrò con mani tremanti. Aprì la busta e iniziò a leggere.

Cara Lucì,
Non sono mai stato bravo con le parole. Credo che sti due te l’hanno già spifferato. Saremo di nuovo nonni. Eh sì  il mio Rudi è innamorato della tua Alice. Stavolta non li ostacolerò, li ho osservati e devo dire che sono davvero innamorati. Sono dalla loro parte come del resto anche gli altri. Spero lo sia anche tu. Per il resto fa finta di niente quando ti chiameranno per darti la notizia.
Avrei voluto scriverti tante cose. Avrei voluto saperti esprimere cosa sento ma non ci riesco. So solo che ogni angolo di questa casa e del mio cuore sono vuoti senza ti te.
Per sempre tuo
Giulio
 
Lucia iniziò a piangere, come aveva potuto fare una cosa del genere a quell’uomo? Lui che l’aveva amata e l’amava ancora con tutto se stesso. Ci fiùu un abbracciò di gruppo il quel momento tutti i cellulari vibrarono un messaggio.

è maschio. Meno di sette mesi e nascerà Giulio Cesaroni. Rudi e Alice.
Solo quello di Lucia ed Eva era leggermente diverso.
Appena torniamo a casa ti chiamo. Ti devo delle spiegazioni

Le tre donne, Marco e Marta s’incamminarono verso casa. Parigi stava per assistere a una nuova rinascita.
 
N.d.A: spero che il capitolo vi sia piaciuto. La storia di Sofia me la sono inventata mi scocciavo di attendere di sapere cosa fosse realmente successo. Spero che il mio Rudi non sia troppo melenso. Aspetto i vostri giudizi. Un bacio Rachel.
 

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Capitolo 11
*** Rinascita ***


Salve a tutti/e eccomi qui con un nuovo aggiornamento. Buona lettura, aspetto i vostri commenti. Un bacio Rachel.
 
Capitolo  11
Rinascita


Giulio era distrutto, non riusciva proprio ad immaginare la reazione dei suoi figli a una notizia del genere. Lui aveva tradito la povera Marta e da quel tradimento era nata una bambina. Sua figlia. Nina, quella ragazza caruccia con la parlantina a macchinetta era la sua bambina. Quella figlia femmina che tanto aveva provato ad avere da sua moglie e che invece gli aveva regalato un’altra donna. Si sentiva un verme. Con quale coraggio avrebbe affrontato i suoi figli? Decise di convocarli tutti per il pomeriggio seguente. Tempo di metabolizzare l’accaduto. Decise di chiedere consiglio a suo fratello Annibale, in fondo lui era estraneo ancora a certi legami e non l’avrebbe linciato per aver tradito la povera Marta. Non poteva parlarne ne con Cesare ne con Augusto. Il primo venerava l’ex cognata e per accettare la seconda ci aveva messo un bel po’. Augusto aveva sempre ritenuto la moglie di suo fratello superiore, un angelo. Alzò il telefono e compose il numero. L’avvocato faceva proprio al caso suo.

<< Pronto Annibale, so Giulio. Avrei bisogno di un consiglio.>>
<< Certo Giu, domattina vengo io da te?>>
<< No questa cosa è troppo importante, vengo io in ufficio.>>
<< ok, ti aspetto allora.>>

Giulio posò l’apparecchio, indossò il suo miglior sorrisi e si recò in cucina. Avrebbe cenato con i suoi cari, ora all’allegra combriccola si era aggiunto anche Cesare ai ferri corti con pamela. Entrò nella sala da pranzo e salutò tutti.
<< Buonasera.>>
Tutti gli andarono incontro. L’uomo felice abbracciò forte i suoi figli. Temeva la loro reazione per questo aveva deciso di prendere tempo. Quando ci sono di mezzo gli affetti è difficile dire la verità*
<< Alla buonora.>> Gridarono all’unisono l’allegra famigliola. Chissà se domani dopo il suo annuncio sarebbero stati ancora così.
L’uomo si precipitò ad abbracciare Rudi e Alice. Era così impaziente di conoscere i dettagli della visita. Accarezzò la pancia della giovane donna e cominciò a parlarci.
<< Ciao piccolo Giulio come va?>>
La ragazza sorrise. << Giulio sta bene ma è un po’ troppo presto per parlargli.>>
<< Lasciatemi godè questi piccoli momenti, infondo con Marta l’ho abbiamo saputo quasi all’ultimo.>>
<< Hai ragione. Scusate non mi sento tanto bene, torno in camera.>>

La giovane Cudicini corse in camera, si sentiva così in colpa. Sua sorella aveva dovuto nascondere il suo amore per Marco. Era scappata dall'altro capo del mondo per dimeticarlo e poi aveva dovuto affrontare la gravidanza da sola. In fondo lei era stata più fortunata di Eva e questo proprio grazie alla loro esperienza. Estrasse l’articolo di giornale che custodiva gelosamente nel cassetto e iniziò a piangere.

Cara mamma, aspetto un bambino e non te l’ho detto. Perché credevo di aver fatto un errore e non è facile ammettere i propri errori. Sono ancora piccola e mi viene da ridere a scriverlo se mi tocco la pancia ma è così. E come i bambini da qualche parte sono ancora convinta che il mondo l’abbia fatto tu. Ecco mamma il mondo è stato molto severo con me e forse te ne ho voluto per questo e te ne ho voluto perché mi hai costretto a dirtelo perché non te ne sei accorta da sola, che non sei venuta a frugare nei miei cassetti e non hai rubato il mio beauty case e non ci hai trovato dentro le prove di quello che mi stava succedendo. Poi qualcuno mi ha aiutato a guardarmi da fuori e a capire che non era tutto un disegno del fato contro di me ma che ero soltanto una delle centinaia di migliaia di persone nel mondo che stavano in quella condizione e allora comunque non te l’ho voluto dire, perché se ce l’avessi fatta da sola mi dicevo, a quel punto forse sarei riuscita a dimostrarmi che non importa chi ha creato il mondo ma importa soltanto quanta forza e quanta volontà riesci ad investire per costruirci dentro la tua strada. Cara mamma, aspetto un bambino e riesco soltanto a sperare di poterlo tirare su con l’amore  e la forza che tu hai dedicato a me. E spero quando sicuramente tradirà la mia fiducia come io ho tradito la tua, di avere quella forza per perdonarlo.*

Adorava sua sorella, aveva avuto tanto coraggio.  Domani avrebbe chiamato sua madre e sua sorella, loro meritavano di avere una spiegazione molto dettagliata.
Giulio aveva capito il motivo di tale reazione.

<< Scusami figliolo, vado a parlarle.>>
<< Andiamo insieme.>>
I due cesaroni corsero dalla ragazza. Rudi entrò senza bussare appena la sentì piangere.
<< Ali, cos’hai?>> Le chiese abbracciandola.
<< Sono solo un po’ triste.>>
<< Sentite ragazzi, non dovete sentirvi in colpa con i vostri fratelli. Abbiamo sbagliato con loro e guardate com’è finita? In fondo credo sia anche un po colpa nostra se la loro storia è finita. Vi ho osservati e ho visto quanto vi amate. Stavolta non voglio rovinare tutto ma esservi vicini.>>
I due ragazzi abbracciarono forte Giulio.
<< Chissà se mio padre sarà disponibile come te.>> Soffiò Alice preoccupata.
<< Andrà tutto bene piccola, ora anch’io sono un po’ il tuo papà.>>

La ragazza abbracciò forte l’uomo. Sarebbe andato tutto per il meglio. Giulio uscì e baciando la sua amata.
<< Cosa dici di cambiare look a questa camera? Potremmo trasformarlo nel nostro angolo di paradiso.>>
Alice si asciugò le lacrime e baciò appassionatamente il suo uomo.
<< Una cosa non si tocca però …>> Aggiunge la ragazza scuotendo il capo.
<< Ho capito sardina e sono d’accordo. Il muro dei ricordi non va toccato anzi, dobbiamo aggiungere una nostra nuova foto e questa.>> Il ragazzo prese l’articolo e con una puntina da disegno l’ho attaccò.
<< Ora si che è perfetto. Grazie Deficiente.>>
Rudi iniziò a baciare Alice in ogni parte del corpo. Cominciò a lasciare una scia infuocata dall’incavo del collo, piano fino al profilo dei seni, sempre più giù nell’interno delle sue cosce. La giovane Cudicini strinse forte i capelli del suo ragazzo per trattenere un gemito, lui sorrise soddisfatto tra un bacio e l’altro alla sua intimità.
<< Dimmelo che mi vuoi Sardina.>>
Continuò quel languido gioco fin quando la ragazza allo stremo delle forze gli sussurrò all’orecchio.
<< Per questa volta hai vinto Deficiente. Ti voglio e ti vorrò sempre.>>
I due ripresero ad amarsi e continuarono così per tutta la notte. L’amore era davvero una cosa meravigliosa.

 

Il terzo giorno a Parigi…

Stefania e Lucia erano uscite per negozi. Sotto insistenza di Marco, avevano portato la piccola Marta, così il giovane Cesaroni avrebbe potuto mettere in atto il suo piano. Era stato chiaro la mattina con le due donne, soprattutto con Lucia.

Inizio Flashback.
<< Dimmi la verità Marco, che ci fai qui?>> Chiese Lucia guardandolo dritto negli occhi.
<< Lucia io la amo. Sei mesi fa ho fatto una grande cazzata. Lo scoperto in meno di un mese, ho lasciato Maya e ho girato per il mondo. Infine sono tornato a casa e avevo capito. Il mio posto nel mondo era accanto a loro.>>
<< Marco è stata troppo male, sei sicuro di quello che dici?>>
<< Sì Lucia e farò di tutto per riprendermela. L’ho capito vedendo Rudi e Alice. Mio fratello ha sopportato che lei andasse via, che decidesse di convivere con un altro a sofferto in silenzio ma poi è riuscito a stare con lei.>>
<< Non avevo capito niente per la seconda volta. Credevo fosse un affetto smisurato e invece…>>
<< Si amavano, proprio come noi e sei stata tu e papà a isegnarci cos’è l’amore. Non so perché ti sei allontanata da lui ma sono sicura che presto tornerete insieme.>>
Stefania sorrise a Lucia, in fondo anche la ex signora Masetti non aveva perso fiducia nell’amore. La donna si tranquillizzò e sorrise. Avrebbe aiutato i due giovani a ritrovarsi.
Fine flashback.


Marco sorrise, dopo due giorni aveva risolto già qualche problema, ora gli toccava di agire. Afferrò il cellulare e mandò un messaggio a Eva.

Come faccio a godermi quello che mi sta donando la vita se non faccio altro che pensare a quanto male ti ho fatto. Consumerò ogni mio respiro, ogni ma forza per riconquistare la tua fiducia. Comporrò un altro milioni di canzoni se fosse necessario in fondo lo sai, non sono bravo con le parole. Tutto questo per dirti che il mio posto nel mondo sei tu, ti seguirò sempre. Ci sarò ovunque andrai, Marco.

Sorrise e si precipitò dal fioraio sotto casa. Le avrebbe organizzato una sorpresa e le avrebbe spiegato ogni cosa. L’amava e avrebbe lottato non poteva finire così.

Eva era al lavoro, stava scrivendo un articolo sulle madri in carriera. Sorrise, lei in fondo era una di loro. Aveva lottato tanto per la sua posizione e cercava in ogni modo di fare un ottimo lavoro con Marta. Voleva trasmetterle almeno la metà di quell’affetto e di quei principi che le aveva regalato sua madre e perché no il senso di famiglia che distingueva i Cesaroni. Quest’ultimo pensiero fu interrotto da un messaggio. Una strana sensazione invase il suo stomaco. Aprì la bustina e rimase felicemente sorpresa. Marco e le sue dichiarazioni smielate le erano mancati tanto. Chiuse il cellulare e riprese a lavorare. Non vedeva l’ora di finire. Era curiosa di vedere cosa si era inventato stavolta. Voleva farlo penare un po, sarebbe stato troppo da sfigata buttargli le braccia al collo e dirgli che non aveva mai smesso di amarlo. Doveva dargli filo da torcere, in fondo lui voleva fare di tutto.
 


Il primo pomeriggio era arrivato già da un pezzo e Giulio impaziente aspettava Annibale nel suo studio. La mattina purtroppo non aveva potuto lasciare il negozio, poiché Rudi e Alice erano impegnati all’università e Cesare stava a litigà con Pamela per la casa e per Matilde. Mimmo era impegnatissimo con Chiara per il loro cortometraggio e Augusto come al solito se l’era filata. Nel pomeriggio appena Cesare e Rudi erano arrivati, lui era filato via con una scusa. Era così intento a riflettere che non sentì suo fratello entrare.
<< Allora Giulio, cosa ti affligge?>> Chiese l’avvocato ridendo.
<< Non scherzare Annì è più grave di quello che pensi.>> Rispose l’oste ansioso.
<< Cosa ci sarà di tanto grave, da quel che ho visto sei una persona stupenda, onesta, un padre e un marito fedele.>> Annibale era davvero convinto che Giulio fosse l’unico Cesaroni salvabile.
<< Sono un mostro. Ho un altro figlio Annì e lo scoperto così dopo vent'anni. È stata un’enorme cazzata quella notte. Ora come lo spiego ai ragazzi?>>
<< Bella gatta da pelare, ma ciò che sei stato allora non cambierà chi sei adesso. Per un po potranno avercela con te ma meglio essere onesti giù. Il mio motto è dire sempre la verità.>>
La chiacchierata con Annibale aveva alleviato le pene di Giulio. Sarebbe andato a casa e avrebbe chiarito con la sua famiglia. Mandò un messaggio a tutti.
Per le sette a casa. Vi devo parlare, Giulio.


 


Nel frattempo in un quartiere di Roma, un giovane barista di nostra conoscenza rimetteva in piedi la sua attività. Mentre riordinava non riuscì ad evitare di fare un bilancio della sua vita. In meno di un mese aveva perso tutto: La donna che amava si era innamorata di un altro, la sua barca era stata rubata e il suo locale aveva preso fuoco. Per fortuna quest’ultimo era assicurato e con il premio aveva ricostruito tutto da capo.  Stava entrando con un vassoio colmo di bicchieri quando una ragazza lo investì in pieno. Il vassoio crollò e i bicchieri andarono in mille pezzi.
<< Scusami non volevo. Posso ripagarteli.>> Sparò a raffica la ragazza dalla lunga coda castana.
<< Tranquilla è stata anche colpa mia. Ero distratto, son Francesco.>>
<< Il mio nome è Nina, allora vado. Scusami ancora.>>
La ragazza raccolse e gli sorrise andando via.
<< È stato un piacere conoscerti.>> Rispose Francesco sorridendo a sua volta. Probabilmente essere di nuovo single non era poi così male.


 

 
Nel frattempo Giulio era quasi arrivato a casa. Si fermò davanti al Colosseo e compose il numero.
<< Pronto.>> Sofia sembrava stanca.
<< Sofia so Giulio, volevo dirti che stasera parlerò con i miei. Domani poi verrò a conoscere Nina come si deve.>> Le comunicò l’uomo tutto d’un fiato.
<< Grazie Giulio, per me è davvero importante. Devo confessarti una cosa.>> Concluse la donna triste.
<< N’altra?>> Chiese l’oste preoccupato.
<< Sono malata Giù, ho una grave malformazione cardiaca e le cure sperimentali le dovevo seguire qui. Per me è stato come un segno del destino, non volevo mi succedesse qualcosa senza dire la verità a mia figlia.>> Sbottò la donna tutta d’un fiato.
<< I tuoi figli lo sanno?>>
<< è un segreto Giulio.>> La donna chiuse la conversazione. Giulio si lasciò andare a un pianto. In fondo Sofia era sua amica e le aveva dato una figlia. Inoltre non riusciva a immaginare cosa avrebbero provato quei ragazzi. Lui conosceva quel dolore.
 
Nda: Salve amiche, eccomi qui con questo esimo capitolo ricco di novità. Nel prossimo vedremo la cena di Eva e Marco, La passeggiata di Lucia e Stefania e il grande annuncio di Giulio. Inoltre vedremo l’ultima grande punizione di Francesco ai due innamorati. Le frasi accompagnate dall'asterisco sono state già dette nel fil. La lettera mi sembrava di dovere. Piango sempre quando rivedo quella puntata. Aspetto le vostre recensioni, un bacio Rachel.

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Capitolo 12
*** Problemi e discussioni ***


 
Nda: Salve a tutti/e eccomi qui con questo dodicesimo capitolo. Ecco i primi problemi per la nostra famiglia tanto amata. Gli unici a fare qualche passo avanti saranno Eva e Marco. Un bacio Rachel. Ho cambiato il nick, presto sarà drem_of_love. Ciao a tutti.
 
 
Capitolo 12
 
Problemi e discussioni

 
Giulio era seduto al centro del suo soggiorno. Tra meno di dieci minuti sarebbe arrivata la sua famiglia. Era ansioso, da quest'annuncio sarebbero cambiate sicuramente tante cose.
 
La porta di casa Cesaroni si spalancò e in un attimo il soggiorno era finalmente pieno.
 
<< A Giù ce stamo a preoccupà, che succede?>> Chiese Cesare passandosi una mano tra i capelli.
 
<< A pà ti decidi a parlà?>> Incalzò Rudi stringendo Alice.
 
<< Vi ho convocati tutti qui perché ho da raccontarvi una cosa. Non mi va di nascondermi e non voglio più essere disonesto con voi.>>
 
<< Ora ci stiamo preoccupando. Te Giù quando mai sei stato disonesto?>> Aggiunse Augusto camminando nervosamente.
 
<< Ragazzi vi chiedo scusa, vent'anni fa ho tradito vostra madre.>>
 
<< COSAAAAAAAAAAAAA?>> Gridarono tutti l'unisono.
 
<< Cos'è sta storia che hai tradito la mamma?>> Chiese Rudi quasi urlando.
 
<< Lo so ragazzi, non ho scusanti ma è stata una stupida cazzata. Ero tanto giovane e coglione...>> Disse l'oste prendendosi la testa tra le mani.
 
<< Com'è successo? quando e con chi?>> Sparò a raffica Mimmo.
 
<< è successo vent'anni fa in bottiglieria. Sofia venne disperata. Piangeva come una pazza, Paolo l'aveva lasciata dopo due anni. Cercai di ascoltarla e le offrii da bere per tirarle su il morale. Infine ubriaco fradicio ce so finito a letto...>>
 
<< Bel modo di tirà su il morale alla gente... >> Puntualizzò un Cesare piuttosto arrabbiato.
 
<< Sofia? Non sarà la stessa che abita qui accanto?>> Chiese Mimmo sull'orlo di una crisi di nervi.
 
<< Scaramozzino? Giù hai tradito Marta con Sofia Scaramozzino?>> Urlò Cesare colto da un illuminazione.
 
<< Si.>> Ammise colpevole l'uomo.
 
Un silenzio di tomba scese nella sala da pranzo.
 
<< Pà, perchè ho l'impressione che tu non ci abbia detto tutto?>> Chiese Rudi appoggiando una mano sulla spalla del padre.
 
<< Hai ragione figliolo, sono un coglione due volte. Da quell'errore è nata una figlia. Nina è mia figlia...>>
 
L'oste aveva sparato la bomba. I figli lo guardarono sconvolti, i fratelli erano senza parole. Mimmo preso dalla rabbia si avventò sul padre.
 
<< Non dovevi tradì mamma, ho pochissimi ricordi di lei. Credevo l'amassi.>> Alice prese il giovane Cesaroni per mano e l'accompagno in camera. Mimmo aveva bisogno di sfogarsi.
 
<< HA RAGIONE, SONO STATAO UN COGLIONE.>> Ripeteva l'oste come un disco rotto.
 
<< Si puoi dirlo forte, non solo l'hai tradita, hai fatto pure un figlio con un altra. Non so più chi sei... >> Urlò il secondo genito dell'uomo raggiungendo la sua donna e suo fratello.
 
<< Che amarezza... >> Concluse Cesare andando in camera.
 
Rimase lì da solo a piangere le sue pene. Il peggio era stato fatto, ora gli toccava riconquistare la fiducia dei suoi cari.


 
 
 
Nel frattempo in un appartamento di Parigi, il nostro Cesaroni preferito organizzava la sorpresa per la sua bella. La tavola era stata decorata da candele profumate e patali di rose rosse. Qua è la qualche bigliettino con delle frasi delle sue canzoni. Perchè in fondo, quasi tutte le sue canzoni parlavano di lei. Le aveva preso un regalo, un ciondolo con un medaglione a forma di cuore e all'interno la foto della loro famigliola. Lui l'amava e la rivoleva per se.
 
Tutto era pronto, mancava solo lei. Mancava Poco, presto Marco avrebbe giocato le sue carte.
 
 
Lucia, Stefania e la piccola Marta passeggiavano per l'Avenue des Champs-Élysées. Stefania si guardava intorno estasiata, quel viale era pieno di negozi, caffè, ristoranti e cinema, c'era solo l'imbarazzo della scelta. Stavano entrando da Louis Vitton per vedere gli ultimi arrivi quando Stefania si scontrò con uno.
 
<< Mi scusi, ero distratta.>>
 
Appena la donna alzò lo sguardo rimase fulminata. Un bellissimo uomo sulla quarantina le sorrideva sornione.
 
<< ce fut un plaisir d'entrer en conflit avec une femme aussi belle que sa>>*
 
 
<< Merci , c'est vraiment un gentleman.>>*1
 
L'uomo andò via sorridendo e Stefania sentì come una ragazzina. Le aveva perfino baciato la mano galante mentre le diceva quelle splendide cose. Si guardò la mano e solo in quel momento notò un biglietto da visita.
 
Maurice Lambert...
 
La donna sospirò, forse Parigi non era poi così male.


 
 
 
In un bar di Roma un giovane barista ferito, organizzava la sua vendetta. Francesco sapeva benissimo il punto debole di Alice. Lei temeva il giudizio del padre. Non si era mai sentita all'altezza di Eva. Quindi ancora non aveva raccontato a suo padre della gravidanza. Il ragazzo incontrò di nuovo quella ragazzina dalla chiacchiera a macchinetta. Aveva avuto un'idea brillante.
 
<< Posso chiederti un favore?>>
<< Ohi ciao, certo se posso esserti utile.>>
 
Il ragazzo spiegò brevemente la situazione alla sua nuova amica. Dopo un attimo di esitazione, la ragazza acconsentì. In fondo capiva quel ragazzo, anche lei soffriva come un cane per quel cretino del suo ex. Afferrò il telefono e iniziò quella squallida messinscena.
 
<< Pronto?>>
<< Salve sono l’assistente del dottor Bianchi.>>
<< Salve signorina, le serve qualcosa?>>
<< Signor Cudicini, dovrei mandarle i risultati di alcune analisi di sua figlia.>>
 
L’uomo iniziò a preoccuparsi.
 
<< è grave?>>
<< Non so come rintracciarla, tutto qui.>>
 
L’uomo rivelò il numero di fax alla giovane. Francesco estrasse da una cartella dei referti.
 
<< Dove li hai presi?>> Chiese la ragazza stranita.
<< Mi sono finto suo padre e me li sono fatti faxare.>>
 
I due risero complici, erano davvero un’accoppiata malefica.


 

 
Eva era finalmente arrivata a casa. Entrando in salone rimase esterrefatta. Marco aveva superato davvero se stesso. Cominciò a leggere i post – it sparsi qua e là e una lacrimuccia ribelle le scivolò dagli occhi. Marco subito la strinse a sé, aveva sentito così tanto la sua mancanza.
 
<< Non ti lascerò mai più …>>
 
La ragazza sorrise e l’abbracciò forte anche lei, in fondo non avrebbe fatto male un po’ d’affetto.
 
I due iniziarono a chiacchierare sulle note di ovunque andrai, Eva amava quella canzone e le suscitava una marea di ricordi.
Era stata sul punto di sposare un altro uomo … se solo Marta non fosse arrivata in tempo, ora lei sarebbe stata infelice con un altro vuoto. L’avrebbe preso in giro e trattato una schifezza.
Marco la sveglio da quello stato di trans, con la dichiarazione più dolce del mondo.
 
<< In mezzo a tante cose che sono successe sarai sempre la cosa migliore che mi sia mai capitata. Permettimi di amarti ancora e ti prometto che non ti farò più soffrire. Sarai l’unica per me perché Ti amo e non so più vivere senza di te.>>
 
Eva sorrise … il suo cuore era sempre appartenuto a Marco.
 


A Milano nello studio di Sergio Cudicini, l’uomo leggeva i referti medici. Strabuzzo gli occhi quando vide un ecografia. Sua figlia era incinta. Gli stava succedendo un’altra volta.
 
 
 
 
*: è stato un piacere scontrarsi con una donna bella come lei.
*1: Grazie, è davvero un gentiluomo.

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Capitolo 13
*** Proposta di matrimonio ***


Nda: Eccomi con questo tredicesimo capitolo. Spero che vi piaccia e che vi fermiate a lasciarmi la vostra opinione.
Ringrazio le persone che seguono la mia storia:


1 - angelamaggi296
2 - Aoi Bara
3 - benjamila1996
4 - Carly_31
5 - ChibiRoby
6 - giulia97_danza
7 - jee
8 - kikkab
9 - Luiii94
10 - mki90
11 - Music2799
12 - petra264
13 - sailorstar65
14 - Silvia_01
15 - sophie2224
16 - vdg
 
Riassunto dei capitoli precedenti:

Alice e Marco sono tornati a Roma. La prima ha scoperto di essere incinta e il secondo ha lasciato Maya. Stefania è stata lasciata da Ezio. Cesare e compagni sono ancora in vacanza. Rudi appena rivede la sorellastra decide di giocarsela e di riconquistarla. Alice una volta avuta la conferma della sua gravidanza decide di attendere. Ha bisogno di scoprire le reali intenzioni di Rudi. Lui è un Cesaroni e se sapesse farebbe la cosa giusta anche senza sentimenti. Sembra andare alla grande, Rudi rivela tutto a Giulio che apprezza la maturità del suo secondogenito. Nel frattempo arriva il quarto Cesaroni e marco decide di andare a Parigi è li il suo posto. Francesco arriva in città con uno stratagemma ha scoperto il segreto di alice e l'affronta. Si scoprirà così nella furia della gelosia di Rudi che  è lui il padre. Dopo uno smarrimento iniziale, saranno tutti ben felici di questa cosa. In fondo hanno imparato a non intralciare certe cose, convinti di essere un po’ colpevoli dello sfacelo tra Marco ed Eva. Quest’ultimo con la scusa di Stefania e di riabbracciare sua figlia, parte per Parigi. È intenzionato a riconquistare la sua donna. Francesco conosce Nina e si fa aiutare da quest’ultima per intracciare i due giovani innamorati. Mettono al corrente il padre di lei, che sconvolto dalla notizia, deciderà di recarsi a Roma. Nel frattempo Giulio scopre che Nina è sua figlia. Dopo un attimo di smarrimento decide di dirlo alla sua famiglia, i quali saranno molto contrariati.
Buona lettura

Inoltre vi lascio il link della mia storia originale, chissà che non vi faccia piacere leggerla e lasciarmi una vostra opinione. Un bacio Giusy.


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2825224&i=1

Capitolo 13
Proposta di matrimonio


Sergio Cudicini era in viaggio per Roma. La notizia improvvisa della gravidanza di sua figli, l’aveva sconvolto. Quindi si era armato di bagagli e di tanta pazienza ed era partito. Voleva capirci di più e soprattutto doveva comprendere, perché sua figlia glielo avesse nascosto. Cercava far mente locale nella sua testa di chi potesse essere questo bambino ma ahimè l’uomo non trovava risposta. Si rilassò allo schienale del mezzo con un unico pensiero in testa: Non sarebbe stato un Cesaroni.
Questo era poco ma sicuro. Come si sbagliava, presto avrebbe compreso il significato della frase << mai fare i conti senza l’oste>> Infatti, solo in seguito avrebbe scoperto che centrava l’altro figlio. Non aveva niente contro Giulo ma non riusciva ad accettare come  la sua ex moglie e la sua Eva si fossero rincretinite per quegli uomini di neanderthal. Aveva deciso, una volta raggiunta la capitale, avrebbe spiato per un po’ sua figlia, in fondo era un padre preoccupato.

 

 
Circa una settimana dopo in casa Cesaroni regnava ancora aria di crisi. Tutti sembravano avercela con il capo famiglia. Quella mattina a colazione, fu il suo secondo genito a rompere finalmente quel clima di tensione.
<< Eh cazzo, ora basta. Non vi sembra di esagerare? Anch’io sono stato incazzato con papà ma ora basta. È un essere umano e come tale ha commesso degli errori. Non vi sembra di averlo condannato gia abbastanza? Non vi sembra che la vita gli abbia già giocato molti tiri mancini?>>

<< Grazie Rudi ma loro hanno ragione ad essere arrabbiati.>> Cercò di calmarlo Giulio.

<< No papà, non devi più giustificarli. Abbiamo fatto tutti degli errori nella nostra vita, a volte delle vere e proprie cazzate ma tu non ci hai mai abbandonato. Anzi, ci hai sostenuto e in fine capito.>>

L’uomo commosso abbracciò la sua peste. Nel giro di pochi anni quel ragazzo l’aveva davvero sorpreso. Era diventato un figlio modello e presto sarebbe stato un genitore esemplare.

<< Devo ammatterlo Alì, questo figlio glie sta proprio a giovà.>>

Tutti scoppiarono a ridere e Augusto, Cesare e Mimmo andarono ad unirsi all’abbraccio.

<< Scusaci Giù, siamo stati dei cretini.>> ribadì Augusto colpevole.

<< Non te dovevamo giudicà.>> Aggiunse Cesare con voce incrinata.

<< Papà perdonami, in fondo io sono cresciuto con te, Nina no. Lei è cresciuta nella menzogna.>>

L’oste si strinse ai suoi cari e sorrise. Il peggio era passato, ora rimaneva solo di avvicinarsi a sua figlia. Dovevano conoscersi e perché no imparare a volersi bene.


 
 
Nel bar universitario, Francesco riponeva le stoviglie. All’improvviso un ciclone combina guai lo investì in pieno.

<< Ops scusami, non volevo.>> Sorrise imbarazzata la ragazza.

<< Questa è la terza volta, questa settimana. Che succede?>> Ridacchiò il riccioluto.

<< Sta arrivando il mio ragazzo, ed io sono nervosa. Come sto?>> Domandò la mora, girando su se stessa. Rizzo si soffermò ad ammirarla. Sarà stata una psicopatica rompiballe a volte ma era davvero carina. Fisico slanciato, vestito a righe rosse al ginocchio e una morbida coda. Un leggero filo di trucco e voilà era perfetta. Non glielo avrebbe detto, non voleva sbilanciarsi.

<< Stai bene, chi è lo sfortunato?>>

Proprio in quel momento fece ingresso nel bar un uomo sulla trentina.
<< Eccolo… Bada molto fortunato.>>

Tipico delle ragazze, fissarsi per il belloccio di turno solo perché più vecchio e con l’aria colta.
La ragazza corse incontro al suo amato e il giovane barista, non riuscì a trattenersi dall’avvicinarsi per ascoltare i loro discorsi.

<< Amore finalmente.>> Pronuncià la mora cercando di baciarlo.

<< Nina, non qui. Possono vederci.>> Esclama nervoso il tipo precisino.

<< Finalmente potremmo vederci sempre, ora vivo qui a Roma. Sono venuta per noi.>> Esclama la scaramozzino tutta allegra.

<< Io non te lo chiesto. Cosa ti è saltatp in mente? Io sono sposato Nina, non devi darmi fretta. Ora vado a lavoro.>> Pronunciò l’uomo alzandosi furibondo.

<< Federico aspetta…>> Lui era andato via, lei era in lacrime.

Nina si lasciò cadere esausta sulla sedia. Era andato tutto storto. Francesco non resistì e le si avvicinò.
<< Problemi?>>

<< Gli uomini sono tutti stronzi.>> Bofonchiò lei sull’orlo delle lacrime.

<< Grazie…>> Ribadì fintamente offeso lui.

<< Tu sei un eccezione.>> Sorrise lei.

I due ripresero a chiacchierare tranquilli, chissà forse stava sbocciando un nuovo amore.

 

 
Nel frattempo a Parigi tra Marco ed Eva andava alla grande. Il giovane ogni giorno le organizzava una meravigliosa sorpresa ma lei cercava di tenersi sulla difensiva. Fin quando quella sera, una settima dopo la meravigliosa cena, Marco riconquistò del tutto, il cuore della sua amata.
Eva era in redazione, intenta a finire il suo ultimo pezzo quando le vibrò il cellulare.

Affacciati, ho bisogno che mi guardi mentre dimostro al mondo quanto ti amo.

Scattò come una molla alla finestra e lo vide … lì bello come il sole con la chitarra in mano. Intorno a lui un mucchio di persone tutte con una candela in mano. Iniziò a guardare quelle persone muoversi e cantare sulle note di Ti sposerò perché di Eros Ramazotti.
 
Ti sposerò perché
mi sai comprendere
e nessuno lo sa fare come te
ti sposerò perché
hai del carattere
quando parli della vita insieme a me
e poi mi attiri sai da far paura
fra il bianco e il nero dell'abbronzatura
ti sposerò perché
ti piace ridere    
e sei mezza matta proprio come me
c'è in comune fra di noi c'è più di una cosa
ti sposerò perché
per esempio so che del pallone sei tifosa
ti sposerò perché
non mi chiedi mai il giorno che sarai mia sposa
e poi
e poi perché io so già che
se litighiamo io e te
non stiamo mai più di un minuto
col cuore arrabbiato
ti sposerò perché
ami viaggiare e poi
stare in mezzo alla gente quando vuoi
e sei di compagnia
si vede subito, tant'è vero
che il mio cane ti ha già preso in simpatia
sono straconvinto che sarà una cosa giusta
ti sposerò perché
sei un po' testarda si, ma quel che conta onesta
ti sposerò perché
per un tipo come tu sembri fatta apposta
e poi
e poi perché se chiedo a te
fiducia e un po' di libertà
non dici no anche per questo
vorrei sposarti presto
ti sposerò perciò
ci puoi scommettere
quando un giorno quando io ti troverò

Finita la canzone, calde lacrime iniziarono a rigare il viso della ragazza. Cosa cercava di dirlei? Vide la gente disporsi in uno strano modo … strabuzzò gli occhi sorpresa, si erano posizionati in modo da formare una scritta:
Sono un coglione ma ti amo, vuoi sposarmi?

Era pazzo e lei più di lui che faceva la sostenuta. Basta sarebbe corsa da lui. Afferrò la borsa e si  precipitò giù per le scale, non avrebbe resistito ad aspettare l’ascensore. Una volta uscita dall’edificio, notò la gente trattenere il fiato intorno a loro. Anche loro attendevano la sua risposta.

<< Allora, cosa ne pensi?>> Chiese il giovane speranzoso.

<< Come hai fatto a radunare tutta questa gente?>> Domandò lei sbalordita.

<< Non ci crederai mia cara Cudicini ma quasi tutta Parigi mi ama>> Affermò sornione il Cesaroni.

<< Perché quasi?>> Puntualizzò curiosa lei.

<< Perché manchi tu ad amarmi e sarò felice. Perché la mia casa e ovunque ci sia tu. Eva io ti amo e nessuno potrà mai impedirmi di farlo>>

La ragazza non resisti oltre, gli butto le braccia al collo e lo baciò.

<< Smettila allora di sperare testone. Anch’io ti amo. La mia risposta è si, voglio sposarti.>>

In quel momento la gente riprese a respirare e si lasciò andare in un fragoroso applauso oltre che a milioni di auguri tutto era perfetto. Finalmente Marco aveva ritrovato il suo posto nel mondo.
 

 


Nello studio del dottor bianchi, Sergio Cudicini confabulava con l’assistente del medico.
<< Lei dice che funzionerà?>>

<< Si fidi di me signor Cudicini, il ragazzo di sua figlia, tra qualche ora avrà una bella gatta da pelare.>>

<< Lo spero, devo tutelare la mia bambina, lei mi capisce…>>

<< Tra mezz’ora al bar qui all’angolo.>>

<< Non mancherò, mia cara>>

Cosa succederà ora?

 

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Capitolo 14
*** dna Cesaroni ***


Nda: Eccomi con questo quattordicesimo capitolo. Spero che vi piaccia e che vi fermiate a lasciarmi la vostra opinione.
Ringrazio le persone che seguono la mia storia:


1 - angelamaggi296 
2 - Aoi Bara 
3 - benjamila1996 
4 - Carly_31 
5 - ChibiRoby 
6 - giulia97_danza 
7 - jee 
8 - kikkab 
9 - Luiii94 
10 - mki90 
11 - Music2799 
12 - petra264 
13 - sailorstar65 
14 - Silvia_01 
15 - sophie2224 
16 - vdg 
 
Inoltre vi lascio il link delle mie storie originali, chissà che non vi faccia piacere leggerle e lasciarmi una vostra opinione. Un bacio Giusy.

ancora tu:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2825224&i=1

This is my life:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2847533&i=1

Capitolo 14

Dna Cesaroni



Quella mattina Giulio si recò a casa Scaramozzino. Nina aveva bisogno di spiegazioni e toccava a lui dargliele. La ragazza non doveva avercela con sua madre, in fondo era lui quello sposato. Era lì, fermo davanti alla porta di casa, incerto sul da farsi quando la ragione dei suoi turbamenti gli toccò una spalla.

<< Cosa ci fai tu qui?>>

L’oste si voltò e rimase di sasso. Come aveva fatto a non notarlo prima? Quell’espressione corrucciata, il battere furioso del suo piede destro sul marciapiede, gridavano a gran voce DNA CESARONI. Era lo stesso modo di fare di Cesare quand’era arrabbiato e il suo di quando i ragazzi gli facevano i dispetti.

Giulio si riprese dai sui pensieri e le sorrise.

<< Soni qui, per parlare con te.>>

In quell’istante arrivò anche Sofia. La ragazza fulminò sua madre con lo sguardo ed entrando in casa.

<< Entrate, non voglio che diventi una riunione di vicinato.>>

I tre entrarono in casa, erano da soli. Nina sbattè le mani sul tavolo e inchiodò i suoi occhi in quelli dell’oste.

<< Davvero non sapevi di me?>> Urlò la giovane con le lacrime agli occhi.

<< Si, sono stato con tua madre solo una volta, non credevo che … insomma.>> l’oste iniziò a incespicare con le parole. Era così difficile spiegarle certe cose.

A salvarlo da quella difficile domanda intervenne Sofia.
<< Si, tesoro. Gli ho nascosto tutto, io ero davvero innamorata di Giulio ma lui non mi vedeva manco… e poi era già sposato con Marta. Ero sola e incinta, perdonatemi, avevo solo diciott'anni.>>

L’uomo abbracciò la donna che iniziò a singhiozzare, era stato un dolore troppo grande.
<< Perdonami, credevo fosse stata la bravata di una notte anche per te. Sono stato un coglione.>>

Nina nel vederli così uniti li abbracciò di slancio.
<< Voglio essere onesta, l’uomo che mi ha conosciuto sarà sempre importante per me…>> L’oste non le diede il tempo di finire la frase.

<< Non voglio sostituirlo, ci mancherebbe. Lui ti ha cresciuta.>>

<< Dicevo e ti prego fammi finire, non per questo non voglio conoscerti anzi tu sei l’uomo che mi ha donato la vita. Poi ora sei di nuovo da solo e mamma e una splendida giovane vedova quindi …>> Affermò la ragazza sorridendo sorniona e facendo l’occhiolino da marpione.

<< Oddio, più ti guardo e più me ne convinco.>> Esclamò Giulio ridendo.

<< Di cosa?>> Chiesero le due donne in coro.

<< Sei proprio una Cesaroni.>>

I tre scoppiarono a ridere felici. La vita a volte regalava una seconda possibilità.

 

Nel frattempo alla garbatella, una coppia di giovani felici e innamorati passeggiava tranquillamente, quando una figura femminile tagliò loro la strada.

<< Ciao Rudi, Ciao Cudicini.>>

Al giovane Cesaroni la mascella toccò terra. Cosa ci faceva li lei? Alice diede un’occhiataccia ad entrambi e poi rispose acida.

<< Ciao Miriam, qual buon vento ti porta a Roma.>>

Rudi era ancora lì che boccheggiava come un pesciolino. L’ultima volta l’aveva vista quasi due mesi prima dopo dieci giorni dalla partenza di Alice. Tra loro c’era stata una bella rimpatriata in tutti i sensi. Miriam era a pezzi per Diego e lui demoralizzato per la sorellastra. Complici l’alcool e la voglia di sfogarsi, il Cesaroni aveva ceduto, finendo a letto con l’ex. Riscossosi dai suoi pensieri, cercò di formulare una frase di senso compiuto.

<< Ehilà Miariam, come mai qui? E Diego?>>

La ragazza sorrise cattiva.

<< Con Diego è finita quasi due mesi fa e tu dovresti saperlo bene…>>

<< Cos’è questa storia?>>

Chiese la Cudicini agitata.

<< Calma mammina, non fa bene ne al tuo ne al mio pancino innervosirsi.>> Ghignò la biondina.

<< Cosa vuoi dire?>> Domandò irritato il ragazzo.

<< Sono incinta mio caro. Ti ricordi la notte alla vecchia casa di mia madre? Li abbiamo concepito.>>

Alice restò senza fiato, Rudi era diventato una statua di sale. All’improvviso la sua amata si voltò e gli stampò cinque dita in faccia.

<< Perché non me l’hai detto?>>

<< Cosa dovevo dirti? Tu avevi scelto lui, eri andata in Grecia.>>
Ruggì ferito il giovane.

All’improvviso un’ombra si mostrò da dietro l’edicola.

<< Eh bravo Cesaroni, nel giro di tre mesi due donne ingravidate. Un vero record, hai battuto perfino tuo fratello che ignorava che Marta fosse sua. Complimenti ragazzo.>>

Hai due giovani manco il fiato, quella voce l’avrebbero riconosciuta tra mille.

<< Papà cosa ci fai qui?>>

<< Sono qui con la mia cliente. La signorina di Stefano ora abita a Milano e mi ha chiesto di rintracciare il padre di suo figlio, tu Rodolfo Cesaroni. Facendo ricerche e prendendo informazioni ho scoperto che questo caro figliolo aveva ingravidato un’altra giovane, mia figlia. Non ti dico la sorpresa.>>

La ragazza abbassò lo sguardo distrutta. Sapeva di aver sbagliato tenendoglielo nascosto ma il mondo doveva per forza essere così piccolo? Con tutti gli avvocati di Milano quell’oca aveva beccato suo padre.
L’avvocato iniziò a girare intorno al ragazzo.

<< Lei cos’ha intenzione di fare, mio caro Cesaroni.>>

Il ragazzo non rispose, abbassò semplicemente lo sguardo. Guardò la sua amata e stringendogli le mani.

<< Alice risolveremo tutto te lo prometto. Io ti amo, non dimenticarlo.>> Provò a baciare la sua fidanzata ma quest’ultima si scostò.

<< Perdonami Rudi ma ho bisogno di riflettere.>>

<< Vieni via con me, piccola. Ti porto in albergo.>> Le chiese suo padre gentile.

<> Urlò Rudi a pieni polmoni.

Alice andò via, forse stava esagerando ma si sentiva tradita. Lei era andata via non c’erano dubbi ma dalla loro prima notte d’amore non aveva più sfiorato un uomo nemmeno con il pensiero. Lui invece era andato a letto con quella strega. Aveva bisogno di tempo, era l’unica soluzione.

 


Il giovane Cesaroni rimasto da solo afferrò il cellulare e compose un numero. Come non aveva fatto a pensarci prima. Aveva bisogno del quarto Cesaroni.

<< Pronto?>>

<< Ciao a Zii, tra un’ora a casa, ti prego ho bisogno di te.>>

<< Rudi mi sto preoccupando, che succede?>> Chiese l’uomo agitato.

<< Fai bene a preoccuparti, sono nella merda.>>

Il giovane agganciò il telefono e fulminò la biondina con lo sguardo.

<< Tu non mi convinci per niente.>>

La ragazza ghignò divertita.
<< Vuoi lavarti via le colpe mio caro?>>

Ne sarebbe uscito, non poteva finire così.
 

 

A Parigi tutto filava alla grande. Una settimana prima Marco aveva chiesto ad Eva di sposarlo e lei aveva accettato.
Il giorno seguente l’avevano comunicato alle due donne che euforiche avevano iniziato a preparare una lista di cose da fare. Era cominciata così la corsa ai preparativi.
L’abito, le bomboniere, le partecipazioni. Poi c’era da organizzare il ritorno a Roma. Il matrimonio sarebbe avvenuto lì, come giusto che fosse. Stefania aveva cercato l’uomo misterioso. Erano usciti un paio di volte e il bel francese aveva riportato il sorriso sul viso spento dell’ex signora Masetti. Tutto procedeva alla grande, solo Lucia sembrava triste.

<< Mamma pensi a Giulio vero?>> Chiese Eva sorridendole.

<< No, sono solo preoccupata. Non sento Alice da un po’.>>

<< E dagliè Lucì smettila di finge. Te manca l’oste, vero?>>

Incalzò Stefania mentre toglieva i bigodini.

<< A chi mancherebbe l’oste?>> Domandò Marco entrando in cucina. Aveva con se uno splendido mazzo di fiori.

<< Tesoro, un piccolo pensiero per te.>> Disse baciando la sua bella.

<< Oddio, mi farete venire il diabete.>> Esordì Lucia ridendo.

<< Invidiosa, te manca Giulio eh? Mi sa che sei messa male però… un mese fa è tornata a Roma Sofia Scaramozzino. Bella, vedova e senza pretendenti…>>

Lucia sbiancò a quel nome. Quella donna era sempre stata innamorata di Giulio fin da giovanissima.

<< Dobbiamo tornare presto a Roma.>>

 


Rudi era tornato a casa sconvolto. Nel frattempo erano arrivati zio Annibale e suo padre.

<< Figliolo cos’è sta faccia? Alice dov’è?>>

<< Pà sono nella merda.>>

Esclamò il giovane Cesaroni accasciandosi sul divano e tenendosi la testa tra le mani.

<< A bello de zio questo me l’hai già detto ma cosa è successo?>>

<< è tornata Miriam. Due mesi fa ero distrutto e disperato e ci sono andato a letto. È rimasta incinta ed è venuta a cercarmi con un avvocato. A pà indovina chi è?>> Chiese ridendo istericò il giovane.

<< Chi è figliolo, calmati.>>

Cercò di tranquillizarlo l’uomo.

<< Sergio Cudicini cazzo. In tutta Milano se rivolta proprio a lui.>>

<< Cosa?>> Urlò l’oste esterefatto.

<< A giù scusa se chiedo è un parente di Alice?>>

<< Si Annì, è suo padre.>>       
   
<< Porca miseria bello de zio, sei davvero nella merda.>>

Il giovane iniziò a passeggiare frenetico per il soggiorno.

<< Cosa posso fare? Io non sono nemmeno sicuro che sia mio questo figlio.>>

<< Perché?>> Chiese

ingenuamente l’avvocato.

<< Perché due settimane prima quella stronza si è mollata con Diego e in più l’aveva tradito.>>

<< uno spirito libero…>> Esclamò ridendo il quarto Cesaroni.

<< No è na zoccola.>> Esclamarono ridendo padre e figlio.

In quel momento il viso dell’avvocato s’illuminò.

<< Forse un modo ci sarebbe…>>
 



Marco era a passeggio con Eva. Marta giocava con il triciclo e i due futuri sposini, chiacchieravano su di una panchina.

<< Pronta per tornare a Roma?>> Chiese il giovane baciandogli il naso.

<< Citando un famoso cantante, Ci sarò Ovunque andrai.>>

La ragazza buttò le braccia al collo al suo uomo e lo baciò con passione.

<< Marco devo dirti una cosa.>>

<< Devo preoccuparmi?>>

<< Non lo so.>>
 

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Capitolo 15
*** Metodo Cesaroni ***


Nda: Eccomi con questo quindicesimo capitolo. Spero che vi piaccia e che vi fermiate a lasciarmi la vostra opinione.
Ringrazio le persone che seguono la mia storia:

1 - angelamaggi296 [Contatta]
2 - Aoi Bara [Contatta]
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Spero sempre in una vostra recensione, vorrei tanto sapere cosa vi ha spinto, a inserire nelle seguite la mia storia.
Inoltre vi lascio i link delle mie storie originali, chissà che non vi faccia piacere leggerle e lasciarmi una vostra opinione. Un bacio…

ancora tu:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2825224&i=1


This is my life:
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Capitolo 15
Metodo Cesaroni


La garbatella era un via vai di gente. Persone che partivano, altre che tornavano. Il povero Rudi era lì a maledirsi in tutte le lingue, si sentiva un coglione. Uno di quelli grossi... Era in bottiglieria che attendeva Zio Annibale e il padre lo fissava.

" Cavolo avrà da fissare? Non vede che sono nervoso?"

All'ennesimo sguardo indagatore, il ragazzo scattò.

<< Ti prego pà, cavolo hai da fissare?>>

Giulio incatenò i suoi occhi a quelli del figlio.

<< Non capisco in quale sera sia potuto succedere, non sei mai uscito. >>

Il ragazzo si fermò di colpo, aveva dei ricordi così sfuocati di quella notte. L’unica cosa che ricordava era Miriam che entrava in bottiglieria. Il giorno seguente si era svegliato lì come uno sciocco con lei che ridacchiava. Le aveva raccontato per filo e per segno la notte trascorsa e com’erano tornati al negozio.
In quel momento a interrompere il flusso dei suoi pensieri, arrivò il quarto Cesaroni.

<< Ave Cesaroni.>> Esclamò sorridente Annibale.

<< Siamo allegri stamane, fratellino.>>

<< Beato te zii che sei contento.>>

L’uomo si avvicinò al nipote e gli scompigliò i capelli.
<< Tranquillo caro, il mio investigatore sta seguendo la mammina.>>

Giulio si avvicinò ai due e chiese.
<< Davvero? Che cosa ha scoperto?>>

Annibale con fare cospiratore pronunciò.
<< Che la “zoccola” abita nella casa della madre e non è sola.>>

In Rudi si accese una speranza. Corse fuori e afferrò il cellulare.

<< Pronto Ali, come stai?>>
Dall’altro lato la voce imperiosa del Cudicini, gli comunicò.

<< Mia figlia non vuole parlare con te.>>

<< Lei non può farmi questo, io ho bisogno di Alice.>> Urlò il ragazzo frustrato.

<< Ci pensavi prima mio caro. Non ingravidavi giovani donne a destra e a manca.>>

Con quell’uscita infelice, il futuro suocero gli riattaccò il telefono. Chissà come sarebbe finita.

 
 
Nel frattempo a casa Cesaroni, il giovane Mimmo era alle prese con i primi problemi di cuore. Da qualche mese il giovane liceale, usciva con Olivia. Una sua coetanea molto carina. Allenata, sorridente e accondiscendente. La bella brunetta era pazza di lui ma da un mese nella casa accanto, era arrivata Irene. Un anno più grande di lui, bionda e ribelle. Già dal loro primo incontro, il nostro Mimmo si era sentito subito attratto da lei. Un pomeriggio, durante le riprese della webseries, Olivia iniziò a litigare con il suo ragazzo.

<< Proprio non ti capisco, sbavi ogni volta che la vedi.>> Urlò nervosa la ragazza.

<< Che cosa dici? Stai diventando paranoica.>> affermò il ragazzo, sedendosi al pc.

La ragazza afferrò la sua borsa e andò via. Non sopportava più quella situazione. Di corsa si precipitò per le scale quando, se la ritrovò di fronte.

<< Mimmo è il mio fidanzato.>> Le urlò, fulminandola.

<< Chi te lo tocca, sono interessata ad altro.>>

Affermò la bionda salendo le scale. Infatti, era vero, lei non perdeva occasione di gironzolare in quella casa con la speranza di beccare Rodolfo Cesaroni tutto da solo. Chiacchierando con l’ignaro Mimmo, aveva scoperto che il bel moro aveva litigato con la sua bella.
Arrivata davanti alla camera dei ragazzi, vi entrò dentro senza bussare, beccando il ragazzo intento ad ammirare delle sue foto. Lui era di spalle, non l’aveva notata, lei si avvicinò e poggiandogli le mani sulla spalla chiesa minacciosa.

<< Cos’è questa storia? Quindi ha ragione la fissata?>>

<< Ohi Irene, ecco vermente…>> Incespicò il ragazzo, guardandosi intorno.

<< Allora? Aspetto una risposta.>> Pronunciò incrociando le braccia al petto.

Mimmo si avvicinò speditamente e afferrandola per le braccia la scosse.

<< Sono innamorato di te va bene? Fin dal primo giorno che ti ho visto entrare in questa maledetta casa. Ogni volta che mi sorridi o per caso mi sfiori. Perfino Olivia l’ha capito, solo tu sembri non accorgertene.>>

Decise che doveva provarci, si abbassò sulle sue labbra e la baciò, il tutto durò pochi attimi fin quando Irene scossa lo spinse via.

<< Per me sei solo un amico. Sei carino, simpatico, dolce ma sono interessata a un altro ragazzo.>>
 
Stava uscendo quando la voce del giovane Cesaroni la paralizzò sul posto.

<< Credo di aver capito a chi ti riferisci, mi dispiace dovertelo dire ma non hai speranze con Rudi, lui vuole solo Alice e poi di zoccolette disposte a ficcarsi nel suo letto ne ha fin troppe.>>

Irene gli alzò il dito medio e scappo via.
Fanculo Cesaroni, Irene scaramozzino vi darà delle belle gatte da pelare. Pensò la giovane scendendo di corsa le scale.

 

In albergo Alice scarabocchiava nervosamente sul suo blocco da disegno. Aveva sentito qulche ora prima suo padre urlare con Rudi al telefono. Si sentiva distrutta, com’era possibile che il suo Rudi fosse andato a letto con quella? Non poteva avercela con lui, in fondo lei era partita con un altro uomo. Eppure gli sembrava così strano, secondo i racconti di Marco lui non usciva mai, lavorava fino a tardi, quando aveva trovato il tempo?In cuor suo era sicurissima che il giovane fosse innocente ma come provarlo? Aveva seguito suo padre con la speranza di trovare qualcosa tra le sue carte. Iniziò a frugare nei cassetti quando qualcosa attirò la sua attenzione, un biglietto da visita:

Dottoressa Emma di Stefano – Psicologa.
335 67 88 202

Oh mio Dio, suo padre come faceva ad avere il numero della zia di Miriam, cosa centrava in questa storia? Doveva indagare, non poteva essere tutto un caso. All’improvviso un’idea geniale, la bottiglieria da qualche mese aveva le telecamere. La risposta era nelle registrazioni, forse c’era ancora una speranza, doveva correre dal suo uomo.
 


Rudi e Annibale stavano discutendo animatamente la situazione quando, il telefono del più giovane squillò. Il ragazzo portò svogliatamente l’apparecchio all’orecchio e rispose.

<< Pronto?>> Sembrava un condannato a morte.

<< Tra cinque minuti sono in bottiglieria, ho bisogno di parlarti.>>

Rudi sembrò riscuotersi da un lungo letargo, non credeva alle sue orecchie la sua Alice gli stava parlando.

<< Ali ti prego credimi, io non ricordo quella maledetta notte, l’unica cosa che ricordo e di essermi svegliato in bottiglieria.>> Ripeté esasperato.

<< Ti credo amore mio e forse possiamo dimostrarlo.>>

Rudi chiuse la telefonata e sorrise.
<< Zio sta arrivando Alice, dice di avere un’idea.>>

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Capitolo 16
*** Finalmente è finita ***


Nda: Salve a tutti/e come state? Vi chiedo umilmente perdono per il mio immenso ritardo ma sto terminando la revisione del mio primo libro, sono gasatissima. Dedico questo capitolo a tutti quelli che seguono, recensiscono e anche solo a chi legge si sfuggita. Grazie a tutti voi… Inoltre lo dedico a Jee e Fifi01 che non mancano mai. Grazie ragazze, un bacio e buona lettura.
 
Capitolo 16
Finalmente è finita
        

Alice non riusciva a crederci, da quando aveva trovato quel biglietto un solo pensiero, si era fatto spazio nella sua testa: suo padre stava cercando di separarla da Rudi.
Lo aveva già fatto con Marco ed Eva, come poteva rifarlo? La giovane afferrò le sue cose e si precipitò in bottiglieria, lei era convinta dell’innocenza del suo uomo e avrebbe fatto di tutto per dimostrarlo.
         Una corsa sfrenata in auto e dieci minuti dopo Alice era lì, era una settimana che non lo vedeva e moriva dalla voglia di riabbracciarlo. Entrò a passo spedito e lo cercò con lo sguardo. Eccolo là, seduto al bancone con le mani tra i capelli. Profonde occhiaie gli cerchiavano gli occhi sbarazzini, ormai spenti e privi di malizia, lo sguardo assente, l’aria triste e sciupata. La povera Cudicini a quella vista si sentì morire, oddio come aveva fatto a dubitare del suo deficiente?

Fu riscossa dai suoi pensieri dalla voce di Giulio.
         << Alice tesoro!>> esclamò l’oste correndole incontro. Solo in quel momento lui la notò, alzò lo sguardo su di lei e sorrise: finalmente era lì.
Non c’era stato bisogno di nessuna parola, Rudi si era alzato di scatto lasciando cadere lo sgabello e le corse incontro. In quel momento carico di attese in bottiglieria era calato un silenzio quasi religioso. Il giovane la guardò con quegli occhi, Alice ora era sicura, no il suo Rudi non aveva occhi che per lei.
Gli buttò le braccia al collo e lo baciò avidamente, lui la strinse più forte sussurrandole a un orecchio.
         << Finalmente sei tornata, mi sei mancata tanto Sardina!>>
         << Sono qui per toglierti dai guai mio caro deficiente!>>
Eh si quei due erano fatti davvero l’uno per l’altra.
Un applauso riscosse i due giovani innamorati, si guardarono intorno stupiti.
         << Oddio che figuraccia!>> biascicò la Cudicini arrossendo.
         << Perché piccola, in fondo noi ci amiamo e poi qui ci conoscono tutti!>> sorrise il giovane Cesaroni frugando tra le tasche.
All’improvviso Rudi richiamò l’attenzione dei suoi cari e dei clienti, ormai già che c’era avrebbe fatto le cose in grande, quello era il momento giusto.
         << Papà, zii e voi clienti, scusatemi se approfitterò del vostro tempo ma vorrei farlo qui, ora davanti a tutti non posso aspettare. In fondo è stato proprio qui Alice che ho capito.>>
La ragazza guardava stupefatta il suo uomo, cos’aveva intenzione di fare? Le prese dolcemente la mano e la fece accomodare su una sedia al centro della sala.
         << Rudi cosa fai?>>
         << Quello che avrei voluto fare circa tre mesi, la sera della nostra cena qui in bottiglieria Alice io già lo sapevo.>>
         << Cosa?>> chiese stupefatta la giovane Cudicini.
         << Alice Cudicini, vuoi sposarmi?>> pronunciò il giovane Cesaroni inginocchiandosi e porgendole una scatolina di velluto nero. L’aprì davanti ai suoi occhi e lei ne rimase esterrefatta. Una stupenda fascetta d’oro bianco tempestata di brillantini al centro un diamantino.
         << Oh mio Dio Rudi…>> era tutto perfetto, Alice non aveva parole.
         << Ho la prova che quella sera volevo già sposarti!>> il giovane estrasse dalla tasca del giubbotto una ricevuta. Era datata proprio di quel giorno ma il furbo Cesaroni aveva cancellato il prezzo.
         << Sempre furbetto te vero?>> chiese il padre sorridendo.
         << Certo, non le avrei mostrato il prezzo!>>
Scoppiarono tutti in una sonora risata, la tensione sembrava essersi alleggerita ma il giovane Cesaroni era un fascio di nervi. Alice continuava a stringere la ricevuta in mano, lui tre mesi prima voleva già sposarla. Prima del bambino, prima di Miriam, prima di tutto. Lui sapeva già di volerla. La ragazza scoppiò in un mare di lacrime.
         << Certo che ti sposo stupido!>> esclamò buttandogli le braccia al collo.
Cesare allora fece una cosa davvero in solita, andò nello studio e ne estrasse un vecchio cartello impolverato.
Chiuso per matrimonio!
Si rivolse ai clienti e con un goffo inchino.
         << Chiedo scusa a tutti, mio nipote si sposa e oggi siamo un po’ impicciati. Chiudiamo ragazzi!>>
I clienti fecero le loro felicitazioni ai due giovani promessi e uscirono sorridendo. Nella storia della bottiglieria un evento del genere non si era mai visto.
         << A Cè sicuro di stare bene?>> chiese Giulio preoccupato.
         << Mai stato meglio a Giù, Annì chiama il tuo investigatore qui c’è un mistero da risolvere!>>
Eh sì, con i Cesaroni non c’era mai da stupirsi!
Nel frattempo in uno studio al centro di Roma…
         Due ignobili figuri sorridevano felici davanti a due calici di vino. Emma e Sergio stavano lavorando da mesi a quella vendetta. Si sarebbero serviti di Rudi solo per punire Giulio. Così ci avrebbero guadagnato entrambi, Giulio avrebbe sofferto, Rudi sarebbe stato lontano da Alice e Miriam avrebbe guadagnato i soldi per assicurarsi un futuro stabile fino alla nascita del bambino. Nel frattempo David avrebbe trovato un lavoro e loro sarebbero scappati con i soldi del Cudicini.
         Emma e Sergio si erano conosciuti così, tre mesi prima per caso a Milano. La bella psicologa stava sostituendo una collega in maternità. Sergio ormai distrutto e provato si era fatto consigliare da un collega una buona specialistà. Era arrivato così per caso da lei, gli ultimi dieci anni della sua vita l’avevano privato di qualsiasi voglia di vivere e di reagire.
         Il mondo gli era crollato addosso: il divorzio da Lucia, il nuovo matrimonio di lei, le figlie adolescenti, la gravidanza di Eva, la malattia al cuore, il crollo emotivo della primo genita e la pazzia della seconda che voleva lavorare nel mondo della moda. Erano stati anni difficili, un susseguirsi continuo di avvenimenti folli. Sergio aveva deciso così di entrare in terapia e di ritrovare la sua serenità.
         La prima seduta fu piacevolissima, l’uomo si sentì subito in sintonia con la dottoressa. A fine seduta la donna formulò la sua prima diagniosi sul caso.
         << Signor Cudicini credo di aver intuito il suo problema!>>
         << Davvero?>> chiese Sergio sorpreso.
         << Lei è ossessionato da questo Giulio.>>
L’avvocato irrigidì la mascella e strinse i pugni.
         << Io odio quel maledetto Cesaroni!>>
         A quel nome la di Stefano strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
         << Può ripetere per cortesia?>>
         << Io odio Giulio Cesaroni!>>
         << Allora io ho una buona cura per lei… la vendetta!>>
La donna sorrise cattiva, dopo tanto tempo la vita le offriva la possibilità di vendicarsi.
         In Francia le giornate di Marco ed Eva trascorrevano gioiose e piene d’amore. La giovane quel giorno non confidò più il suo segreto al suo amato ma inventò una scusa. Marco aveva chiesto sempre spiegazioni ma la giovane aveva tergiversato per l’inter1..0a settimana.
         << Allora? Ti prego Eva sto impazzendo!>>
La ragazza tirò un grande respiro e parlò tutto d’un fiato.
         << Non posso più avere bambini!>>
         Il cuore di Marco cessò di battere, vedere la sua compagna in quello stato lo uccideva. La strinse forte a sé e gli sussurò all’orecchio.
         << Tranquilla piccola, andrà tutto bene!>>
La giovane Cudicini si strinse di più al suo uomo e si lasciò coccolare, in quell’istante suonò il cellulare di entrambi: un messaggio.
         << Pisellò mi sposo, ti rendi conto? ! Sono l’uomo più felice del mondo!>>
Marco sorrise, suo fratello era davvero innamorato. Porse il telefono alla sua amata e le lasciò leggere il testo.
         << Sono dolcissimi! Credo di sapere chi sia il mittente del mio messaggio!>>
         Estrasse  il suo cellulare e aprì la bustina, come sospettava il messaggio era di Alice.
         << Ciao sorellona, quando torni? Mi ha chiesto di sposarlo, ti rendi conto? ! Non sto più nella pelle! ! !>>
I due ragazzi sorrisero felici poi Marco diventò serio.
         << Ho un’idea, perché non facciamo un'unica grande festa?>>
         << Non sarebbe una cattiva idea!>>
 
         In bottiglieria i Cesaroni analizzavano attentamente la situazione. Giulio, Rudi e Alice si erano chiusi in ufficio a controllare le cassette del sistema di sicurezza della bottiglieria; in sala invece Annibale, Augusto e Cesare controllavano i tabulati telefonici della biondina e attendevano Michele.
         Appena l’uomo in questione varcò la soglia del locale subito fu investito da un fiume di domande.
         << Allora novità?>> chiesero in coro i tre Cesaroni.
         << Si, è anche molto importanti!>> rispose l’uomo estraendo una busta porta documenti dall’impermeabile.
I tre fratelli iniziarono a esaminare attentamente ogni fotogramma.
         << Annì credi saranno utili?>> chiese Cesare nervoso.
         << Anvedi sta figlia di buona donna!>>  esclamò Augusto mostrando una foto ai suoi fratelli.
<< Credo proprio di si!>> rispose l’avvocato sorridendo.
In quel momento la voce di Giulio li riscosse dai loro pensieri.
         << Abbiamo trovato qualcosa!>>
       I tre si precipitarono in ufficio e attesero di sapere.
         << Zio abbiamo trovato questa !>> afferò Alice inserendo una cassetta nel videoregistratore. Pigiò il tasto play e le immagini iniziarono a scorrere.
         Nelle riprese si era visto chiaramente Rudi andare al lavoro alle sei, aprire e servire i clienti, fare una pausa all’una e infine quando stava per chiudere era arrivata Miriam. I due avevano iniziato a chiacchierare e a bere birra, poi all’improvviso il ragazzo si era girato per prendere degli stuzzichini e lei le aveva versato della polverina nel bicchiere. Meno di dieci minuti e Rudi era crollato addormentato seduto sullo sgabello. La bionda aveva atteso dieci minuti e poi aveva chiamato i riforzi, un giovane alto e robusto l’aveva aiutata ad adagiare Rudi in ufficio. Stavano per uscire quando il tizio si voltò verso l’immagine, svelando così la sua identità: David.
         << Oh mio Dio ! L’argentino?>> urlò sorpreso Giulio.
         << Conoscete quel ragazzo?>> chiese Annibale serio.
         << Si zio, lui e la zoccola hanno avuto una tresca!>> rispose Rudi disgustato.
         << Ho una bella notizia, lei abita con questo tizio e inoltre grazie al filmato possiamo provare che tu non hai avuto rapporti con lei quella notte!>>
Un urlò di gioia squarciò l’aria, finalmente tutto sarebbe finito.
         << Fermi tutti! Non vorrete fargliela passare liscia così? Merita una punizione! >> esclamò Alice sfregandosi le mani.
         << Metodo Cesaroni?>> chiese Rudi ghignando.
         << Metodo Cesaroni sia!>>  esclamarono tutti in coro.
Miriam non immaginava lontanamente quale sarebbe stata la sua sorte.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

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Capitolo 17
*** Presi nel sacco! ***


Capitolo 17

Presi nel sacco!


Il negozio era in pieno fermento, tutti si preparavano per smascherare Miriam e company. Ognuno di loro era nascosto in un angolo, avrebbero filmato l'innocenza di Rudi e finalmente si sarebbero dedicati ai preparativi del matrimonio. Il giovane Cesaroni afferrò il cellulare e compose il numero, lo spettacolo poteva iniziare.

" Ciao tesoro, potresti venire un attimo in bottiglieria?" Chiese il giovane con tono gentile.
" Ohi Rudi, è successo qualcosa?" S'informò la ragazza preoccupata.
" Nulla, ho solo voglia di vederti!"

Rudi non le diede il tempo di replicare e chiuse la chiamata. Presto finalmente avrebbe sposato la sua sardina.


Nel frattempo al bar universitario Francesco beveva un aperitivo con Nina. I due ormai si frequentavano da qualche settimana e Rizzo aveva iniziato a tempestare la giovane di domande.
" Allora mia cara Scaramozzino, parlami un pò di te. Vuoi diventare medico come tuo padre?"

Suo padre, aveva coltivato quel sogno nella speranza di somigliargli, di sentirlo più vicino e invece dopo anni scopriva che suo padre erano una persona completamente diversa. Giulio aveva conquistato il suo cuore così, senza dover faticare solo mostrandosi se stesso e in fondo lei in quegli occhi un pò si rivedeva.

" Inizialmente lo pensavo, ora sono confusa!"
"Perché?" domandò Francesco vedendo la giovane torturarsi le mani.
" Ho scoperto una cosa che mi ha sconvolta."
" Vuoi parlarne?"
" No voglio solo che tu mi abbracci!"

Francesco non se lo fece ripetere due volte, la strinse a se e le baciò i capelli, Nina era stata una vera ventata d'aria fresca.


Nel frattempo a Parigi Marco preparava i bagagli, l'indomani sarebbero tornati a Roma, stavolta per sempre. Canticchiava beato mentre riponeva alla rinfusa le sue cose nelle valige. Era così euforico, non vedeva l'ora di proporre l'idea del doppio matrimonio a suo fratello. Alzo lo sguardo e la vide, la sua donna lo stava osservando dalla porta. Anche lei era raggiante forse non solo per il grande ritorno.

Lucia era al "caffè du soleil" con la sua Stefania quando lo squillo del suo cellulare la risvegliò dai suoi pensieri. Estrasse l'aggeggio dalla borsa e lo portò all'orecchio senza nemmeno controllare chi fosse.

" Pronto?" chiese esausta.
" A Lucì mi devi aiutà!" 
Quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille, l'aveva amata, odiata e cercata di dimenticare ma le faceva sempre lo stesso effetto.
" Cosa è successo?"
" Sergio va fermato! Sta cercando d'intralciare la felicità dei ragazzi!"
" COSAAA?"
" Hai sentito benissimo, il padre di tua figlia ha pagato Miriam perché si fingesse incinta di Rudi!"

A quell'affermazione il cuore di Lucia si spaccò in due, come faceva un padre a negare la felicità alla propria figlia? La tazzina le cadde dalle mani per lo stupore.
" Domani torniamo a Roma." Riuscì a pronunciare appena.
" Alice ha un piano, se oggi ci va bene, sarà tutto risolto al vostro arrivo.Almeno spero!"


In una lussuosa camera del Quirinale, Sergio ed Emma festeggiavano felici. Erano finalmente riusciti a punire Giulio e Lucia tramite i ragazzi. Il Cudicini sogghignava all'idea di aver evitato una nuova e scomoda parentela con quei rozzi Cesaroni, sua figlia meritava di meglio.

" Brindiamo a noi, finalmente siamo riusciti a vendicarci!" Propose la psicologa alzando il bicchiere.
" Alla nostra vendetta!" Esclamò l'avvocato toccandolo con il suo.


Nel frattempo era calata la sera e Miriam si era recata in bottiglieria. Entrò titubante e nervosa, aveva una strana sensazione addosso, quindi decise di farsi seguire dal suo argentino. Appena si guardò in giro il fiato le venne a mancare, sulla parete troneggiava un enorme striscione bianco: Vuoi sposarmi?

Non era possibile, cosa gli era preso a quel deficiente? Dov'era finito il suo amore infinito per Alice?Lei non voleva sposarlo, voleva solo assicurarsi un gruzzoletto per vivere tranquilla e poi c'era David nel suo cuore.
" Ehilà piccola, finalmente sei venuta!" Pronunciò Rudi baciandole una guancia.
L'espressione della bionda era impagabile: sorpresa e sconvolta.
" Scusami ma avevo dei controlli oggi!" Balbettò quasi senza fiato.
" Come sta il mio bambino?"
" Perfettamente!" Rispose lei sedendosi.
" Allora? Non dici niente?" le chiese indicandogli i festoni.
" Ecco secondo me è un po' presto." Voleva prendere tempo, non le andava di accettare una proposta così folle.
" Perché? Presto avremo un figlio, io voglio che lui cresca in una famiglia legalmente riconosciuta!"
Rudi se la rideva alla grande, certo che essere il fidanzato della figlia di un avvocato aveva i suoi vantaggi.

" Lo saremo, cosa ti cambia aspettare qualche mese?"
Il giovane Cesaroni si fece avanti come gli aveva suggerito la sua amata, doveva provarla a sedurre, lei avrebbe sbottato e gli avrebbe rivelato la verità. Si avvicinò accarezzandole una coscia si calò su di lei, stava per baciarla. All'improvvisò Miriam urlò:

" Noo ti prego aspetta!"
In quell'istante con un balzò felino entrò in negozio David che sferrò un pugno in pieno viso al ragazzo.
" Sta lontano dalla mia ragazza! È mio il figlio che aspetta non il tuo stupido!"

A quel punto ognuno uscì dal suo nascondiglio e la giovane Cudicini applaudì.
" Eh brava la nostra Miriam... E dire che c'eravamo quasi cascati!"
" La vostra parola non conta, voi siete la sua famiglia!" urlò la biondina cercando di difendersi.
" La nostra non conterà ma questo giovane regista ha realizzato davvero un bel film!" enfatizzò teatrale Alice indicando Mimmo e la sua fidata videocamera.
I due ragazzi raccattarono le loro cose e andarono via, finalmente era finita.

Alice si avvicinò al suo uomo e lo baciò avidamente.
" Comunque il piano non prevedeva nessun pugno!" esclamò sorridendo.
" Lo so ma ti rende molto sexy il labbro rotto!" gli sussurrò la sua donna stringendolo forte.
Giulio si posiziono al centro della sala, doveva fare un annuncio.
" Domani grande runione di famiglia, arrivano Marco e gli altri!"

Nella bottiglieria si alzarono innumerevoli gridolini di gioia, domani ci sarebbero stati finalmente tutti.

Nda: Vi chiedo umilmente scusa per questo mio immenso ritardo, noto con piacere che le persone che seguono sono aumentate, spero di ricevere la vostra opinione prima o poi, mi renderebbe davvero felice. Un bacio a Jee che non manca mai e alla cara Fifi01, questo capitolo è per voi! Siamo giunti agli sgoccioli ormai, l'ultimo sarà quello conclusivo e Marco ed Eva avranno molto spazio nel prossimo, Un bacio drem

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Capitolo 18
*** Epilogo ***


Epilogo 

Finalmente sembrava arrivata la pace alla Garbatella. Rudi e Alice tubavano come piccioncini, Marco ed Eva erano più innamorati di prima e Lucia combatteva per riconquistare suo Marito. I preparativi per il matrimonio del secolo procedevano spediti, ogni giorno c'era qualcosa da decidere: gli addobbi, i fiori, la macchina. Le ragazze erano tutte un fremito e i due ragazzi non riuscivano a smettere di sorridere. La pancia della giovane Cudicini lievitava giorno dopo giorno, era così bello per Rudi perdersi accarezzando quello che tra meno di due mesi sarebbe stato il suo piccolo Giulio. Aveva la testa poggiata al grembo della sua amata e chiacchierava on lei e con il frutto del loro amore.

" Sai Giulio, tra pochi giorni papà e mamma si sposano. Ci pensi? Mamma sarà bellissima nel suo vestito bianco e io sarò l'uomo più felice del mondo!" Esclamò il giovane baciando prima il ventre rigonfio di lei e poi le sue labbra. La ragazza non riuscì a trattenersi, calde stille salate iniziarono a rigare le sue guance. In quel momento giunsero i loro fratelli e Nina. Ormai la ragazza era a tutti gli effetti parte della famiglia e faceva coppia fissa con Rizzo da un bel po. I due fratelli rimproverarono il futuro papà sorridendo.

- Ehi fratellino cosa le hai fatto? - chiese Marco dandogli uno scappellotto dietro la testa.

- Giuro che se hai fatto qualcosa ad Ali ti spello vivo! - esclamò Eva incrociando le braccia.

- Non devi farla piangere scemo! Il bambino ne risente! - aggiunse Nina arrabbiata.

Tutti contro il povero Rudi, allora Alice si asciugò frettolosamente e cercando di riprendere controllo delle sue emozioni si affrettò a difendere il suo fidanzato.

- Andateci piano che tra qualche giorno sarà mio marito! Lo voglio tutto intero! - strillò Alice sorridendo. Finalmente la loro vita era perfetta. Presto Marta avrebbe avuto un cuginetto da spupazzare ed Eva un nipotino da coccolare. La Cudicini era così amareggiata, avrebbe voluto un altro figlio! Il giorno dopo le due sorelle erano all'atelier, avevano l'ultima prova dell'abito. Per l'occasione le aveva raggiunte anche Nina e Lucia, non poteva perdersi quel momento così importante della vita delle sue ragazze. La prima a uscire fu Alice, aveva indossato un abito stretto sul seno e largo su gonna e fianchi, nonostante fosse al sesto mese la giovane Cudicini aveva messo circa sei chili. Fece la sua entrata radiosa come un giorno di primavera e la stanza sembrò illuminarsi: era bellissima!

- Oddio Ali sei stupenda! - pronunciò sua madre tra un singhiozzo e l'altro. Non poteva crederci le sue bambine stavano per sposarsi. In quella casa ognuna di loro aveva trovato la sua felicità. Dopo baci e lacrime fu il turno di Eva. Lei aveva scelto un abito a sirena avorio, in testa un mezzo velo e sulle spalle un bellissimo bolero di pelliccia. Le ricordava tanto il suo primo matrimonio con Alex, per fortuna era sfumato lei poteva essere felice solo con Marco! 

Il giorno del tanto atteso matrimonio arrivò, casa Cesaroni era in festa: fiori, confetti e regalini dappertutto! I due ragazzi furono scortati in chiesa da Francesco e Mimmo, Giulio si offrì di accompagnare le due Cudicini all'altare. L'uomo aveva cercato di convincere le due ragazze a perdonare il proprio padre ma senza risultato. Quest'ultimo poi si era rifiutato di essere presente. Salirono in macchina sedendosi al centro, non le aveva mai viste così belle.

- Siete stupende! I miei figli sono davvero fortunati! - esclamò l'oste orgoglioso.

Alice abbracciò forte l'uomo ed Eva gli fece la fatidica domanda.

- Giulio sei ancora innamorato della mamma? 

L'uomo respirò profondamente abbracciandole entrambe.

- Come il primo giorno! Sofia è una bella donna ma vostra madre sarà sempre l'unico amore della mia vita! 

Le ragazze sorrisero soddisfatte, la loro mamma poteva finalmente riprendere a respirare! Non aveva perso suo marito, doveva solo riconquistare la sua fiducia! Perse nei loro pensieri giunsero in chiesa. Una folla di persone attendeva trepidante le due sorelle più belle della Garbatella. Giulio accompagnò entrambe all'interno sottobraccio quando giunse all'altare ad attenderli c'erano i suoi ragazzi. Splendidi nei loro smoking neri con tanto di cravatta, erano bellissimi. Per distinguersi avevano scelto due colori di cravatte diverse. Marco bianca come il grande fascione che avvolgeva la vita di Eva e Rudi blu, come la cascata di paillette che ricopriva il corpetto della sua amata. I quattro ragazzi avevano scelto quei due colori per ogni genere di addobbo, per loro significavano tanto. Bianco come la purezza del loro sentimento e blu come il cielo che nonostante tutto li aveva visti sempre uniti. Il prete iniziò la cerimonia tra le lacrime di Lucia e Stefania, gli urletti di Nina e le chiacchiere di Matilde, Irene e Mimmo. Fu così emozionante per l'intera famiglia sentire quanto si amavano quei ragazzi. Terminata la cerimonia i ragazzi uscirono dalla chiesa, appena giunti sulla scala Eva si sentì male. Alice iniziò a urlare disperata, Lucia la sventolava con un giornale, la bella Cudicini era diventata pallidissima.

Marco si precipitò nel parcheggio e recuperò la limousine. Fece salire suo fratello e Alice e distesero Eva, dovevano correre in ospedale. Pigiò l'acceleratore, cosa stava succedendo? Giunsero in ospedale in meno di un quarto d'ora. Rudi si precipitò al pronto soccorso e spiegò all'infermiera dell'accettazione cosa stava succedendo.

- Senta fuori c'è mia moglie incinta con una crisi di panico e sua sorella è svenuta! Presto vi prego!

L'infermiera lo guardò con compassione, povero ragazzo era stata realmente una cerimonia movimentata. Pochi minuti dopo due infermieri recuperarono le loro rispettive consorti per dei controlli, Eva si stava riprendendo ma l'infermiere le aveva chiesto di distendersi e pazientare. I due giovani rimasero fuori a torturarsi le mani, Oddio loro non sapevano aspettare, non faceva parte del loro dna. Poco dopo giunse il resto della famiglia. Marco agitato camminava su e giù per il corridoio, il povero Rudi si mangiucchiava le unghie e tirava calci ai cestini, stavano per scoppiare. All'improvviso un uomo in camice bianco apparì sulla soglia della sala d'attesa.

- Signori le ragazze stanno bene. Chi è il marito di Eva Cudicini? - chiese il medico grattandosi il mento.

- Io! - rispose Marco quasi timoroso.

- Complimenti sua moglie aspetta un bambino!

Un boato di gioia invase l'aria, Marco abbracciò estasiato suo fratello, un altro figlio dalla sua Eva. In quell'istante uscì una raggiante Alice che si fiondò tra le braccia del marito.

- Hai visto? Eva è incinta! - strillò felice la giovane.

- Si sardina. Hai visto? I miracoli esistono e noi siamo uno di quelli!

Rudi si abbassò verso di lei e le catturò le labbra in un bacio. D'ora in avanti tutto sarebbe stato perfetto, finalmente liberi di amarsi!

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