OMBRA NOTTURNA

di Shepard85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La Notizia ***
Capitolo 3: *** Inseguita? ***
Capitolo 4: *** Le Festa ***
Capitolo 5: *** Il Bosco ***
Capitolo 6: *** Ombra Notturna ***
Capitolo 7: *** Riepilogo ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


CICLO VALCERESIO
 
 
Introduzione
 
Poche auto percorrevano la provinciale Gaggiolo-Varese a quell'ora della notte. Anna e Fabio stavano tornando da una lunga serata passata al casinò di Lugano e non vedevano l'ora di mettere piede a casa. La ragazza tentava di tenere gli occhi aperti ma era troppo stanca; i colpi di sonno non mancavano.
<< Non preoccuparti amore >> disse il suo fidanzato, << Tra dieci minuti siamo..>> non ebbe il tempo di finire la frase che uno scoppio secco fece balzare i ragazzi dallo spavento.
Fermata l'auto, Fabio scese a controllare. << Questa non ci voleva! >>; Anna raggiunse il suo compagno, << Cos'è successo? >>. Avevano bucato e la ruota di scorta non l'avevano. << Questa si che è sfortuna! Bucare a 4km da casa >> esclamò la ragazza. << Già perdere tutti quei soldi alla roulette non era sufficiente! >>. Si trovavano sul rettilineo in direzione del capoluogo di provincia ed erano lontani da incroci e rotatorie. L'unico rumore presente era quello dei grilli nascosti tra i campi.
Erano destinati a lasciare l'auto li e proseguire a piedi fino a casa ma proprio nel momento in cui tutto sembrava andare per il verso sbagliato, ecco un colpo di fortuna. Un'auto con luci lampeggianti di color azzurro stava rallentando: era la polizia di frontiera. << Salve ragazzi, qualche problema? >> chiese il capo pattuglia una volta sceso dalla volante. Il ragazzo non perse tempo e raccontò quanto accaduto.
<< Meno male che siete arrivati voi, altrimenti ce la saremmo dovuta fare a piedi! >>. Il poliziotto sorrise. Poi chiese al collega di chiamare via radio la dogana per far mandare il carro attrezzi.
Ma a quanto pare, la giovane coppia non fu l'unica ad essere vittima della sfortuna. << Capo abbiamo un problema: la radio è fuori uso, non va! >>. Il poliziotto raggiunse il suo collega sbuffando. Era spenta e pareva un problema serio. Prese il cellulare ma rimase sorpreso quando vide che era spento e non riusciva ad attivarlo. Fabio stava per imprestargli il suo ma con grande stupore pareva avesse subìto la stessa sorte del telefonino del poliziotto. << Ma come è possibile? Fino a poco fa funzionava e non era per niente scarico >>. La situazione da sfortunata si fece strana. L'auto della polizia si spense e le luci di emergenza non funzionarono più. La stessa sorte fece l'auto di Fabio. << Ma cosa diavolo sta succedendo? >> chiese il collega del capo pattuglia che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
C'era qualcosa nell'aria, qualcosa di molto strano. Il canto dei grilli rendeva il tutto ancora più cupo e misterioso.
Quando poi pure gli insetti smisero di cantare, il silenzio fu totale.
Tutti si guardarono intorno preoccupati e spaventati di quella strana situazione che stavano vivendo. Poi un vento gelido si alzò all'improvviso. << E adesso che altro succede? >> chiese in preda al panico Anna. Nessuno rispose ma ciò che stavano vedendo in quel momento andava al di là di ogni immaginazione. Nuvole a sud lampeggiavano di un insolito colore azzurro elettrico. Pareva fosse qualcosa simile ad un temporale ma era fin troppo evidente che l'evento non era affatto comune. I 4 testimoni rimasero a guardare il fenomeno senza batter ciglio. Improvvisamente sbucò dallo strato nuvoloso una sfera azzurra, la sorgente di quel colore irreale. L'oggetto passò sopra le loro teste ad una velocità incredibile facendo tremare il suolo al suo passaggio. Poi sparì al di là del bosco dando l'impressione non solo di diminuire di velocità ma persino di aver cambiato direzione. Un lampo accecante ne confermò l'impatto. Il vento così com'era arrivato improvvisamente, allo stesso modo sparì. I grilli ripresero a cantare ma la serie di strani eventi non era ancora finita. Le auto come per magia, si misero in moto da sole e sia i fari che i lampeggianti della volante si riaccesero automaticamente. Gli agenti e la giovane coppia erano rimasti logicamente impietriti dopo aver assistito a qualcosa che di sicuro non avrebbero dimenticato tanto facilmente. La domanda è di cosa esattamente sono stati testimoni?   
  

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Capitolo 2
*** La Notizia ***


La notizia
 
L'ondata di freddo proveniente dal Nord non pareva volesse diminuire. L'intero paese era investito da un vento gelido talmente potente che riusciva a raggiungere persino le ragioni meridionali. Milano era a sottozero da una settimana e ogni tanto la neve scendeva imbiancando i tetti del capoluogo lombardo.
Paolo non ne voleva proprio sapere di uscire di casa: preferiva rimanere al caldo davanti alla televisione. Stava bevendo della cioccolata calda quando dovette togliere lo sguardo dal suo programma televisivo preferito, Stargate SG-1. Gli si mise davanti un ragazzo alto dal fisico atletico che indossava una maglia rossa con scritto in bianco "Polisportiva Garegnano".
<< Che c'è? >>. Marco gli porse il telefono << E' per te. E' Selenia >>. Dopo aver ringraziato suo fratello, Paolo rispose al telefono. << Pronto? >>. Lei non salutò nemmeno andando subito al sodo
<< Guarda il TG regionale! >>. Il ragazzo sentiva che il tono della voce della sua amica non era per niente calmo. Dopo aver messo in registrazione il telefilm, fece quanto richiesto dalla ragazza e in silenzio stette a guardare il servizio che stavano trasmettendo proprio in quel momento.<< La
piccola meteora avrebbe dovuto impattare nei pressi di Baraggia ma come capita nella maggior parte dei casi, si è sgretolata in migliaia di pezzi prima che toccasse il suolo. Questo per via delle dimensioni ridotte >>. Il microfono passò alla giornalista << Bene, ringraziamo l'astronomo Vincenzo Vappalà e adesso la parola ad alcuni fortunati testimoni dell'evento >>. Paolo seguiva attentamente il servizio mentre suo fratello Marco, dopo aver preso in braccio la sua gatta che in quel momento stava passando davanti a lui si sedette sul bracciolo della poltrona, incuriosito dalla notizia . << Mi spiace ma io non sono d'accordo col professore! Noi abbiamo visto chiaramente che la meteora non è esplosa nel
cielo >> spiegò un ragazzo dal viso ancora spaventato per quanto aveva visto la sera precedente.
<< Anzi, giurerei di aver visto l'oggetto non solo rallentare ma addirittura virare prima di sparire al di là del bosco! >>. L'astronomo sorrise ma prima che potesse controbattere venne anticipato dalla fidanzata del ragazzo << Che lei ci creda o no è andata proprio così! Fabio non è pazzo! >>. A Paolo bastò quanto aveva visto per alzarsi e dirigersi in camera e parlarne con la sua amica.<< Tu hai saputo quando è successo? Hai visto qualcosa? >> non pareva agitato ma più che altro curioso. << No. E’ accaduto a notte fonda ed io stavo già dormendo. Certo che questa notizia mette i brividi! >>. Il ragazzo cercò di tranquillizzare la sua amica.<< Era solo una meteora, niente di più. Certo, sono stati testimoni di un evento raro e unico nel suo genere ma nulla di misterioso. Non crederai mica alla storia dell'atterraggio del disco volante >>. La risposta fu scontata. << Sei scemo? Figurati se mi faccio abbindolare da certe cavolate per bambini! >>. Paolo sorrise ma poi dovette ammettere che tutto ciò capitava davvero al momento giusto. Selenia era d'accordo << Non è male come evento che anticipa la festa. Potremmo organizzare una passeggiata nel bosco dopo cena. Mio nonno ha una marea di torce nello sgabuzzino! >>. L'idea non era affatto male. << Dimentichi che Kiki e Marta non metterebbero piede in una foresta nemmeno a mezzogiorno! Figurati di notte! >> disse ridendo il ragazzo. Selenia gli diede ragione. Quindi il programma della serata non sarebbe cambiato. Avrebbero giocato a Twister fino allo sfinimento ascoltando buona musica rock e bevendo i vini pregiati della cantina del nonno.
<< State già cominciando i preparativi per domani sera? >>. La ragazza rispose di si anche se si trovava in alto mare col menù ma l'avrebbe aiutata sua nonna come sempre. E proprio in quel momento si sentì chiamare. << Devo andare. Nonna ha bisogno di me in cucina. Ci sentiamo domani che dopo ho le prove del coro >>. Paolo disse di non avere problemi e così salutò l'amica. Una volta tornato in sala si mise a guardare il finale di Stargate SG-1. Passarono solo pochi istanti che venne subito distratto dal suo telefonino. Era un messaggio di Emanuele, il suo migliore amico: " Ciao Paolo, hai sentito della notizia della meteora caduta nei dintorni di Viggiù? Domani ci divertiremo a spaventare Kiki e Marta! Non vedo l'ora ". Paolo non poté fare a meno di ridere. Il divertimento alla festa di compleanno di Selenia era assicurato.

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Capitolo 3
*** Inseguita? ***


Inseguita?
 
Anche per quella sera, le prove di canto per la messa erano finite. Selenia rimase a chiacchierare fuori dalla chiesa con le sue amiche. Il freddo era pungente a tal punto che le narici davano l'impressione di ghiacciarsi. << Mio Dio Sele ma perché non sei nata ad agosto? >> chiese scherzando Marta. La risposta fu degna della sua ironia. << Se fossi nata in estate non avremmo potuto festeggiare insieme visto che tutti sarebbero stati in vacanza! >>. Le risate furono scontate. Silvia chiese a che punto erano i preparativi. << E' tutto apposto! Ci manca solo da fare la lista della spesa per gli antipasti e abbiamo finito! >>. Entrambe le amiche non vedevano l'ora di festeggiare il compleanno di Selenia con tutti quanti.
<< A proposito, viene anche Paolo di Milano, vero? >> chiese Silvia sfregandosi le mani per tentare di scaldarsi. << Certamente e porta anche il suo migliore amico Emanuele! Ci sono proprio tutti. Al mio compleanno non deve mancare nessuno e lo sai! >>. Cominciò a nevicare e le ragazze si ripararono sotto l'arco della chiesa. << Avete sentito di quella meteora che ieri notte è caduta nei dintorni di Baraggia? >> chiese a bassa voce Silvia. Le amiche annuirono. << Guarda non me ne parlare che ora mi devo fare a piedi tutta la strada fino a casa! >> esclamò Marta. Lei infatti era l'unica del trio ad abitare in un altro paese, proprio quello dove si pensa sia caduto l'oggetto celeste. << Beh direi che come atmosfera prima della festa è il massimo che potessimo desiderare! >> concluse sospirando Selenia dando uno sguardo al cielo nero. Poi guardò l'orologio e si sorprese dell'ora. << Accipicchia sono già le 9 e mezza! Devo andare. Mi raccomando ci vediamo domani sera e siate puntuali, ok? >>. Marta prese la via per Baraggia con passo molto veloce mentre Selenia volle accompagnare Silvia a casa come d'abitudine. Intanto la neve cadeva fitta e sempre più veloce mentre il rumore dei loro passi echeggiavano ai lati della via principale di Viggiù: il paese era deserto. Selenia senza girare la testa osservò l'espressione preoccupata della sua amica. << Prima o poi dovrai affrontare questa tua paura di percorrere le strade deserte di notte >>. Silvia si voltò tentando di sorridere << Prima o poi accadrà ma non oggi né domani! >> rispose. Era la sua frase preferita e funzionava come un motto per lei.
Poi per l'ennesima volta chiese chi ci fosse alla festa. Selenia cominciò a contare con le dita << Tu, Marta, Valentina, Paolo, Emanuele, Matteo, Ivan, Mattia e naturalmente mio fratello. Pochi ma buoni dai! >>. Arrivarono sotto il portone di casa. Dopo essersi messe d'accordo per chiamarsi e discutere del vestito adatto alla festa, si salutarono abbracciandosi. Poi con passo tranquillo, Selenia riprese la via principale. La neve continuava a cadere fitta e silenziosamente. Mentre passeggiava, la ragazza guardava le finestre illuminate. Le voci di chi vi abitava,  giungevano ad un livello troppo basso per capire qualcosa. Erano gli unici segni di vita. In strada continuava ad esser l'unica ragazza presente.
Il rumore dei suoi passi veniva ampliato  dalle pareti delle case ai lati della via. Il suono delle scarpe echeggiava una volta passata sotto il portico della piazza centrale. Quando tornò all'aperto tornò lieve come prima. Dai portici provenne l'eco di un tonfo. Selenia d'istinto si voltò per vedere chi poteva essere la persona che, sfortunata quanto lei, era costretta a passeggiare in paese a quell'ora. Ma dopo quel rumore, non sentì nulla né vide nessuno.
Guardò l'ora e affrettò la camminata. L'eco dei suoi passi si fece insolitamente più intenso. Senza voltarsi continuò a camminare finché non notò di avere una scarpa slacciata. Si fermò ma l'eco continuò per pochi istanti. Forse continuò fin troppo per essere soltanto l'eco dei suoi passi.
Era chiaro: non era l'unica persona presente in quella via.
Si voltò per controllare ma non c'era anima viva.
Proseguì e notò con serenità che il rumore della camminata era tornato quello di sempre. Ma per poco. Di nuovo si sentì l'accavallarsi di un ulteriore passo: non il suo di certo. << Kiki non è divertente! >> disse la ragazza voltandosi per l'ennesima volta. Ma ci fu solo silenzio come risposta. Rimase ad osservare la via illuminata dai lampioni, mentre la luce arancione che emettevano, veniva di continuo riflessa dai fiocchi di neve che senza sosta continuavano a cadere. Il suo respiro si fece più intenso. Selenia cominciò a preoccuparsi. Rimase ancora ferma per poter cogliere il minimo movimento nella via. Poi sentì dei passi: provenivano da una traversa della via principale a una decina di metri da lei. Con fare silenzioso, continuò il suo cammino verso casa ma dopo aver percorso una breve distanza, voltò a destra nascondendosi dietro l'angolo di una via. Forse stava esagerando. Forse era solo il pensiero che qualcuno la inseguisse. In effetti poteva trattarsi di una persona che come lei tornava a casa a quell'ora. Rimanendo appoggiata al muro, si affacciò per controllare dietro di sé. Continuava a sentire i passi ma nessuno si fece vivo. La ragazza si ritrasse con la spalle sempre appoggiate al muro. Era sul punto di prendere una strada alternativa ma solo dopo si accorse che il vicolo dove si trovava era senza uscita. Tese l'orecchio: i passi estranei non si sentivano più. Ebbe un momento di esitazione; poi trovò il coraggio necessario e uscì dal vicolo.
Si voltò di scatto guardando la via da dove le era parso di sentire il rumore. Le si gelò il sangue nelle vene. Sulla parete di quella via, vi era un'ombra che prima la luce del lampione non proiettava.
Era immobile.
Ma dei leggeri movimenti faceva capire che era qualcosa di vivo. Respirava. Selenia guardò quell'ombra senza muovere un solo muscolo. Poteva essere benissimo un animale. L'altezza era pressappoco come quella di un gatto. Ma allora perché non riusciva a sentirsi tranquilla? Riprese a camminare verso casa con passo rapido, spesso voltandosi guardando l'ombra. Quest'ultima si mosse. Era come se si fosse alzata su due piedi. L'altezza era quella di un bambino ma non fu questo a far spaventare la ragazza. La sagoma aveva una forma umana ma era troppo bizzarra, troppo sottile per essere una persona. Poi un urlo agghiacciante echeggiò per tutta la via e fu proprio l'essere a produrlo. A questo punto Selenia cominciò a correre con quanta più energia aveva in corpo. Il verso si ripeté con intensità minore. Non la stava inseguendo? Il dubbio non fece rallentare la ragazza che, dopo aver attraversato l'unica rotonda del paese senza guardare se giungevano auto, continuò la sua corsa arrivando alla sua via. Rallentò sentendosi più vicina a casa. Ma prima, doveva percorrere l'intero vicolo del Vidisello, una strada senza uscita che finiva quasi al di fuori del paese. L'illuminazione era scarsa e i lampioni erano quelli alogeni bianchi che illuminavano poco. Sulla sua sinistra le ville erano illuminate e ciò dava un senso di sicurezza anche se sul lato destro vi erano solo alberi che preannunciavano l'inizio del bosco del paese. Selenia non ci fece caso. Mantenne il suo sguardo verso gli edifici per non spaventarsi ulteriormente da quelle alte sagome che alla minima presenza di vento, prendevano vita. Vide finalmente il cancello di casa sua, l'ultima villa della via e del paese stesso. Dopo aver citofonato guardò alle sue spalle la strada deserta. Il cancello si aprì ma prima di entrare, notò due luci accendersi dietro un cespuglio ai piedi di un albero.
Le guardò. Probabilmente erano gli occhi di un animale notturno con la sola particolarità del colore: un rosso molto acceso, un rosso sangue. Sembravano due lampadine talmente erano brillanti.
Era troppo lontana per capire se si trattasse di un gatto o meno. Poi l'orribile sorpresa.
Di nuovo quell'urlo terrificante! La sagoma misteriosa l'aveva seguita! Era dietro il cespuglio.
E quelli non erano altro che i suoi occhi.
Corse dal cancello del giardino fino alla porta d'ingresso con un solo pensiero: Mai più percorrere strade deserte da sola di notte.

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Capitolo 4
*** Le Festa ***


La festa
 
Il giorno dopo passò velocemente fin quando non arrivò l’ora di prepararsi alla tanto attesa serata.
La tavola era apparecchiata da ormai mezzora e tutto era pronto per il grande evento. Mancava solo la festeggiata e le sue amiche. Paolo ed Emanuele erano arrivati da Milano con almeno un'ora di anticipo.
Cristiano e Mattia stavano controllando l’acqua per far bollire la pasta e parlavano di pallavolo, la loro passione. Matteo e Ivan invece stavano discutendo circa gli orari di partenza del giorno seguente per la tanto attesa gita a Torino, dove avevano parenti. Il citofono suonò. Mentre il fratello di Selenia andò ad aprire, gli altri ragazzi si alzarono dal divano. La prima ad entrare fu Valentina, una ragazza dai capelli castani. Alta, magra, portava gli occhiali e indossava dei jeans con una striscia di
brillantini sui lati. Il pullover era di un colore blu cobalto e vi era sopra disegnata una stella con scritto "I’m a star!". Mentre salutava il gruppo, la seconda ad entrare fu Silvia che per un motivo ancora non del tutto chiaro, tutti la chiamavano Kiki. Lei indossava un maglia di lana a strisce con una gonna beige e calze bianche. I suoi stivaletti erano scamosciati di colore marrone dorato. Paolo appena la vide cominciò a chiamarla cowgirl e lei iniziò a minacciare che l'avrebbe torturato tutta la serata con morsi e pizzicotti se avesse cominciato a prenderla in giro. Infine l'ultima ad entrare fu Marta. Lei non aveva problemi a mostrare la sua fede calcistica. Portava un golf nero con sopra una sciarpa di kashmir bianca. I pantaloncini corti bianchi erano in contrasto con le calze nere pesanti mentre gli stivaletti bianchi in pelle scamosciata erano di marca. Le presentazioni furono fatte proprio nel momento in cui la festeggiata stava scendendo le scale. Tutti rimasero colpiti per l'eleganza. << E' la prima volta che vedo Selenia indossare la famosa gonna nera! >> esclamò Kiki stupita. La ragazza indossava una maglia a maniche lunghe a strisce sottili che Paolo le aveva regalato a Natale: un'eleganza mai vista prima ma si sa, al proprio compleanno si vuole fare bella figura. In fila le fecero gli auguri. Felicità e serenità erano ben evidenti sul suo volto. L'inseguimento dell'ombra era ormai un episodio archiviato. Mattia un ragazzo biondo alto quasi 2 metri, prese le casse per il computer e cominciò a selezionare quello che sarebbe stato l'elenco di canzoni che avrebbero ascoltato per l'intera serata. Cristiano invece andò in cantina con Paolo ed Emanuele a scegliere le bevande; la scelta era davvero vasta ma di certo non potevano derubare i vini pregiati del nonno. Dovevano accontentarsi di un rosato; inoltre presero 6 bottiglie di Coca-Cola. Quando rientrarono in casa, fu il delirio. Mattia e Matteo erano in piedi
sul divano facendo finta di suonare la chitarra elettrica sulle note di "No W" imitando i Ministry. Le ragazze invece urlavano come fan impazzite e intanto nessuno si era accorto che la torta salata stava bruciando nel forno. Mentre Paolo ed Emanuele cominciarono a riprendere col cellulare, Cristiano corse subito a salvare ciò che rimaneva della torta di sua nonna. La serata era cominciata bene. Non poté che migliorare, cose che in effetti accadde.
Dopo aver mangiato di tutto e di più, fu il momento ideale per giocare al tanto atteso Twister. Vennero messi tutti a dura prova con il gioco poiché le regole erano state modificate da Cristiano e Paolo. Emanuele era senza parole nel vedere quello che stava accadendo e non poteva fare a meno di filmare quella serata che tra buon rock e giochi con regole assurde stava sfociando nel delirio più totale.
Era necessario una pausa.
Fu il momento della torta: crostata ai frutti di bosco.
Finì quasi subito ma ora più che mai, nessuno aveva voglia di tornare a contorcersi fino alla tortura con il Twister. Così tutti gli invitati capirono che era giunta l'ora di far aprire i regali alla festeggiata.
Da parte di Paolo ricevette un orso peluche grande quasi quanto lei. Emanuele invece le regalò due orecchini a forma di S che tanto desiderava. Valentina, Kiki e Marta avevano messo insieme i soldi per prenderle una borsa firmata mentre Ivan e Matteo si erano messi d'accordo col fratello Cristiano per farle un regalo davvero notevole. Un posto in prima fila al concerto dei Marlene Kuntz, il gruppo preferito di Selenia; la band si sarebbe esibita a Varese la settimana successiva.
Infine aprì per ultimo il pacchetto di Mattia. I ragazzi si erano stretti intorno a lei curiosi più che mai. Mattia infatti non era un amico qualsiasi, bensì il suo ex-fidanzato. Ultimamente girava voce che i due fossero tornati ad essere molto intimi, tanto da riprovare a stare insieme, ma era probabile che fossero più voci di corridoio che altro. Ormai il fiocco era disfatto. Ma qualcosa colse di sorpresa il gruppo.
Divenne buio all'improvviso. Le ragazze cacciarono un urlo che poi finì in una risata collettiva. Passò qualche secondo prima di aver realizzato che era andata via la luce. Tentarono di guardarsi intorno per capire meglio la situazione. Paolo guardò oltre il cancello d'ingresso. Nemmeno i lampioni della via erano accesi. << Ragazzi penso che la luce sia andata via in tutto il quartiere >>. Uno ad uno uscirono dalla casa di Selenia girovagando in giardino e controllando se qualche casa era stata risparmiata dal blackout. A questo punto dovettero decidere sul da farsi. Selenia cominciò a preoccuparsi. Cristiano si guardò attorno. Poi parlò: << Ritornate tutti in sala. Paolo, Ema venite con me in cantina che proviamo a cercare le torce di mio nonno >>. Era la soluzione migliore al problema.
Mentre gli invitati rientrarono in casa, Paolo, Cristiano ed Emanuele scesero in cantina facendo attenzione a non cadere. Paolo stava per scendere le scale ma all'improvviso, si voltò verso il cancello d'ingresso. Gli era parso di aver visto qualcosa o qualcuno, una sagoma non ben definita. La siepe che copriva l'intero recinto della villa ondeggiava per via del vento. Eppure, si percepiva qualcosa di insolito nell'aria. Aveva la sensazione di sentirsi osservato; diede un altro sguardo alla siepe. Poi scese in cantina. Nel frattempo i festeggiati in sala erano armati di cellulare: la loro intenzione era quella di mandare messaggi ad amici per capire se anche in altri paesi la luce era andata via. Seduti sui divani, i ragazzi sentivano chiaramente le voci dei loro amici sotto in cantina che a fatica tentavano di cercare le torce nel buio più totale: una missione impossibile e la luce dei telefonini non era di grande aiuto. In sala la situazione era davvero particolare: erano in silenzio illuminati dalla luce lunare proveniente dalla parete di vetro che dava sul giardino. << No ti prego no! >> urlò Selenia. Tutti si voltarono verso di lei. Rimasero sorpresi e cominciarono a ridere di gusto. Mattia, approfittando dell'oscurità, stava facendo il solletico alla sua ex fidanzata. Era anche un modo per smorzare la tensione che si era andata a creare per via del blackout e a quanto pare funzionò. Ma in un istante, tutto cambiò.
Una persona andò a sbattere con violenza contro la porta d'ingresso, facendo vibrare l'intera parente vetrata. Le ragazze urlarono a squarciagola mentre gli altri risero più che mai. Quando la porta si aprì, entrarono Paolo, Cristiano ed Emanuele che a stento riuscivano a stare in piedi da quanto ridevano.< divertente! >>  urlò Kiki tentando di dare sberle a quello che al buio pareva Paolo. Il blackout sembrava non volesse finire e Selenia cominciò ad agitarsi.  << Dove possono essere quelle maledette torce? >>. Suo fratello rimase in silenzio mentre tutti attendevano una risposta.
<< Che idiota! L'ultima volta son stato proprio io ad usarle! Sono nel secondo cassetto del mio comodino >>. Non finì nemmeno di parlare che già si trovava sulle scale per raggiungere la camera. Era a pochi metri dalla porta quando sentì una corrente d'aria gelida attraversare il corridoio. Proveniva da camera sua. Si avvicinò lentamente alla porta semiaperta. Sentiva dei rumori: qualcuno era dentro. Qualche invitato? Impossibile. Erano tutti di sotto in sala ad aspettare che tornasse la luce. Non c'erano dubbi: qualcuno era entrato in casa sua, un estraneo. Fece un passo in avanti per tentare di capire meglio ma fu l'errore fatale. Il pavimento in parquet scricchiolò. I rumori che provenivano dalla sua camera cessarono immediatamente. Cristiano trattenne il fiato ma fu una mossa inutile. L'intruso capì
di esser stato scoperto. Subito corse verso la finestra passando per un attimo sotto il fascio di luce che la Luna proiettava in camera. Per quella frazione di secondo al ragazzo gli era parso di aver visto non un essere umano ma un animale o qualcosa di simile. Esitò prima di entrare in camera. Ma poi si fece coraggio e spalancò la porta. Si diresse verso la finestra guardando il giardino di casa sua. Vide l'intruso passare attraverso le sbarre del cancello per poi inoltrarsi nel bosco: era stato velocissimo. Cristiano rimase senza parole, immobile davanti alla finestra. Poi l'evento tanto atteso: la corrente
tornò.    

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Capitolo 5
*** Il Bosco ***


Il bosco
 
Il ritorno della luce fu celebrato con un "Olè" corale. Finalmente era possibile tornare a festeggiare serenamente. Quando Cristiano tornò da basso tutti stavano guardando il regalo tanto atteso di Mattia. Nello scompiglio generale, Paolo notò il volto smarrito del fratello di Selenia. Si avvicinò a lui. Anche Matteo notò che il suo amico era pallido. Abbassò il volume della musica mentre gli altri invitati si voltarono. Paolo lo guardò ma prima che potesse chiedere come mai era così sconvolto, venne anticipato dalla festeggiata. << Che cosa ti è successo? Sembra che tu abbia visto un fantasma! >>.
Tutti lo guardarono preoccupati.
<< C'era qualcuno in camera >>. I ragazzi si guardarono sorpresi tentando di capire cosa volesse dire visto che nessuno degli invitati era salito apparte lui. << Ma eravamo tutti qui >> rispose sua sorella. Paolo appoggiò la  mano sulla spalla dell’amico << Ne sei certo? >>. Cristiano non aveva dubbi. Alcuni degli invitati sorrisero pensando fosse uno dei suoi soliti scherzi. Era bravo a recitare ma il suo punto debole è che ne faceva troppe di bravate e ormai tutti erano al corrente di questa sua passione. Le ragazze sembravano sollevate nell'aver capito che era tutta una messa in scena. Ma Paolo lo guardò convinto di quanto lui stava tentando di dire agli altri. << Sei serio? Non è uno dei tuoi soliti scherzi, vero? >>. Cristiano guardò il suo amico senza proferir parola. Ma fece un lieve cenno col capo.
 << Ascoltate >> disse Paolo richiamando a sé gli altri << Prima di scendere con lui ed Ema in cantina, mi è parso di aver visto qualcosa al di là della siepe. Penso che Cri stia dicendo la verità >>. Matteo ed il resto del gruppo ormai erano del parere che fosse tutta una montatura. << Che fai? Ora ti metti a recitare pure tu? >> chiese Ivan << Paolo tu poi non sei per niente bravo a raccontare cavolate! >>. Gli amici risero. Mattia che conosceva bene Cristiano era in grado di capire quando il suo migliore amico stava scherzando. E cercò di avere dei chiarimenti su ciò che il suo migliore amico stava tentando di raccontare. Il volume delle voci si era fatto di nuovo assordante. Mattia fece cenno di seguirlo nella sala minore adiacente a quella principale. Era sicuramente più tranquillo come ambiente sebbene il caos della festa era comunque ben udibile. Paolo andò con loro. << Ve l'ho detto! Qualcosa o qualcuno era presente in camera mia. Poi appena si è sentito osservato è piombato giù dalla finestra! >>. Paolo si intromise nel discorso dicendo che comunque si stava parlando di un salto di 4 metri: nessun essere umano sarebbe poi riuscito a rialzarsi.<< Ti stupisci di questo quando la parte più incredibile te la devo ancora raccontare! >>. Intanto i tre ragazzi vennero raggiunti da Emanuele. La situazione non pareva interessare gli altri ma Cristiano sembrava davvero sconvolto. << Ok, mi è venuta un'idea! >> esclamò Mattia. Salì al piano superiore mentre i tre ragazzi andarono dagli altri. Non passò nemmeno un minuto che il migliore amico di Cristiano era di ritorno con addosso il giubbotto. Porse una torcia a Paolo e le altre le appoggiò sul divano mentre il resto del gruppo lo guardò. << Io credo in lui. Voi fate come volete ma penso sia giusto approfondire l'argomento e perciò ho deciso di andare! >> disse Mattia sicuro di sé. Tutti erano rimasti in silenzio. << Dove vorresti andare? >> chiese Selenia curiosa più che mai.
Il ragazzo non staccò lo sguardo dalla sua ex fidanzata accennando un lieve sorriso << Nel bosco >>.
 
I partecipanti alla festa rimasero sbigottiti dalla scelta di Mattia ma c'è chi pensò fosse una trovata geniale. I ragazzi si recarono allo spiazzo del giardino con le torce in mano. Il gruppo venne diviso in coppie ma non tutti avevano il desiderio di uscire. Matteo e Ivan dovettero andare via poiché l'indomani avrebbero dovuto svegliarsi presto. Cristiano aprì il cancello di casa soffermandosi pensieroso. << Che cos'hai Cri? >> chiese Paolo preoccupato. Il resto del gruppo si strinse intorno a lui. << Chiunque sia stato ad entrare furtivamente in casa, quando è fuggito l'ho visto passare attraverso
le sbarre del cancello. So che non mi crederete mai ma l'ho visto >>. Nessuno parlò ma ci fu una scambio di sguardi. La cosa che più stupiva non era quanto detto da Cristiano ma il fatto che la serietà con cui lo raccontava, faceva capire che non stava affatto scherzando. Emanuele guardò le sbarre del cancello. Tra di esse c'era uno spazio di trenta centimetri: troppo poco per un essere umano capace di passarci attraverso, adulto o bambino che sia. Tutti avevano lo stesso pensiero in testa: chi o che cosa aveva visto Cristiano? Era questa la cosa incredibile che il ragazzo aveva accennato prima a Paolo?
Il gruppo si trovò davanti all'ingresso del bosco a pochi metri da casa di Selenia. Le cime degli alberi si muovevano al primo cenno di vento mentre il cielo stellato per quanto incantevole fosse, non tranquillizzava affatto gli animi dei ragazzi. Mattia e Cristiano furono i primi a metter piede nella selva innevata. Poi fu la volta delle ragazze e infine di Paolo ed Emanuele che chiusero la fila. << Sai per un attimo credevo che la festa si sarebbe conclusa come sempre allo stesso modo: nella noia più totale! Passeggiare nella foresta di notte è davvero un'idea originale! >> concluse Valentina guardandosi attorno. Kiki non fu d'accordo << Beh anche se si fosse conclusa come sempre, a me non avrebbe dato sicuramente fastidio ma penso che improvvisare il programma della serata possa anche farci bene! Solo che, era proprio necessario venire qui a quest'ora della notte? Non si poteva fare un giro in paese? >>. Il vento gelido aumentava sempre più mentre il gruppo si addentrava nel bosco. Le ragazze erano più tese di una corda di violino ma ad Emanuele non importò più di tanto e senza pensarci due volte, urlò nell'orecchio di Marta. Per istinto non solo le ragazze ma anche i ragazzi urlarono dallo spavento. Kiki, Marta, Valentina e Selenia reagirono inseguendo Emanuele tentando di fargliela pagare mentre Paolo e Mattia non poterono far altro che ridere a crepapelle. Cristiano continuò la passeggiata invitando gli altri a non disperdersi. La calma e la tensione tornarono in pochi minuti. Ma fu sempre Emanuele a distrarre il resto del gruppo con una domanda: << E se fossero gli alieni? >>. Questa volta a ridere furono proprio le sue amiche mentre Paolo lo guardò perplesso.
<< Ema stai scherzando o che cosa? >>. Ma il ragazzo era giunto a quella conclusione pensando alla caduta di quella strana meteora. << Se vi ricordate, il telegiornale ha detto che nel momento in cui è stato avvistato l'oggetto celeste, era andata via la luce e le auto si erano spente. Tipica reazione che avviene durante un avvistamento extraterrestre! Anche nel film “Incontri Riavvicinati del Terzo Tipo”  accadeva una cosa simile! >>. Kiki senza farsi problemi, disse ad Emanuele che doveva farsi ricoverare all'ospedale psichiatrico. Lui non la prese molto bene e tentò di dare spiegazioni serie per giustificare quanto aveva detto. Ma ricevette solo risate in cambio.
<< Forse ha ragione >> disse Cristiano. Gli altri non riuscirono a credere alle loro orecchie. << Cri! Ema scherza sempre e lo sai! >> disse Paolo abbracciando il suo migliore amico. Ma il fratello di Selenia non scherzava. Gli sembrava di avere ancora davanti a sé quell'ombra che si allontanava da casa sua dopo esser saltata dalla finestra. << E' sopravvissuto ad un salto di 4 metri. Ha corso ad una velocità come mai avevo visto prima per poi oltrepassare il cancello attraverso le sbarre. Tutto questo è impossibile per qualsiasi uomo >> concluse il ragazzo. Nessuno ebbe il coraggio di controbattere: più ripeteva ciò di cui era stato testimone e più gli amici si preoccupavano. Il vento cessò di soffiare per un momento. Un silenzio surreale fece zittire i presenti. I ragazzi guardarono le cime degli alberi che fino a poco prima ondeggiavano senza sosta. Ora tutto fu immobile e ciò fece aumentare la tensione non solo alle ragazze ma anche ai maschi. Poi un urlo agghiacciante echeggiò lontano da loro. Era un verso spaventoso, orribile. Selenia lo riconobbe subito. Deglutì pensando alla descrizione che suo fratello aveva fatto dell'intruso che era entrato furtivamente a casa sua e giunse ad una conclusione.
<< Oh mio Dio! >> urlò col cuore in gola la ragazza << E’ lo stesso grido che emise quella cosa che mi ha inseguita ieri sera mentre tornavo dal coro! Allora è lui l'intruso! >>. Le urla orribili continuavano incessantemente, facendosi sempre più forti. Era chiaro che la creatura si stava avvicinando al gruppo. << Credo che come passeggiata possa anche bastare >> disse Paolo indietreggiando. Cristiano non fu d'accordo. << Proprio ora che stiamo per incontrare l'intruso non possiamo scappare! >>. Il vento tornò a fischiare nel bosco mentre le urla della creatura erano sempre più vicine. Il rumore provocato dai passi dei ragazzi sulla neve caduta in abbondanza in quelle notti, era del tutto irreale e contribuiva ad aumentare la tensione << Ascolta se tu hai detto la verità, allora comincio a pensare che ci troviamo davanti a qualcosa di sconosciuto. E penso possa trattarsi di tutto >> ribatté il suo migliore amico Mattia. Selenia supplicò il fratello di tornare a casa mentre Kiki prese per mano Emanuele per sentirsi più sicura. Marta e Valentina si abbracciarono per vincere la paura. << Pure io sono d'accordo con
Tia >> disse Paolo guardandosi attorno << Forse è meglio tornare quando saremo più preparati. Magari i nostri genitori potrebbero pure aiutarci ma ora mi sembra troppo pericoloso restare qui. Torniamo indietro! >>. Sentirono i rami spezzarsi. La creatura misteriosa si stava avvicinando sempre di più. Cristiano si voltò verso i suoi amici gridando una sola parola: << Scappiamo! >>. 
Fu in un attimo che i ragazzi cominciarono a correre come pazzi tentando di non cadere. A quella velocità fu impossibile tenere la torcia ferma. Le luci traballavano e servivano a ben poco. Come se non bastasse ci si mise anche il vento a soffiare contro e la neve non garantiva aderenza sufficiente per correre veloci senza rischiare di cadere. Paolo chiudeva la fila per ultimo e poteva chiaramente sentire le urla dell'essere dietro di lui. Selenia sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Non era in grado di sentire nemmeno i suoi passi sulla neve <> urlò Cristiano. Non fece a tempo di capire di aver inciampato in una radice di un albero, che subito Selenia si trovò a terra. Kiki, Valentina e Marta non si accorsero di nulla e continuarono a fuggire.<< Sele stai bene? >> chiese Emanuele spaventato. La ragazza sentiva un dolore lancinante al ginocchio. Tentò di correre ma non ci riuscì. Mattia la prese sulle proprie spalle e continuò la corsa. Paolo puntò la torcia dietro di lui per cercare la creatura. << Ehi sembra sia sparita! >> urlò contento. Mattia continuò la corsa mentre Paolo raggiunse Emanuele e Cristiano che si erano fermati. Si guardarono intorno. Erano rimasti in tre dentro al bosco e molto probabilmente il resto del gruppo era già arrivato allo spiazzo davanti al cancello di casa. Ognuno puntò la propria torcia in una direzione precisa ma della creatura misteriosa non vi fu traccia. << Che ne dite? >> chiese Paolo << Ci siamo fatti prendere un po’ troppo dal panico? >>. Emanuele rispose di si dicendo che quelle grida potevano essere di un qualsiasi animale notturno del bosco. Cristiano continuava ad avere i suoi dubbi. Forse Paolo ed Emanuele la pensavano così o forse era solo un modo per smorzare la tensione e la paura che si erano andate a creare per via della strana situazione. Nessuno del gruppo era mai stato nel bosco a notte fonda. Ogni minimo rumore poteva essere scambiato per quello che non era grazie all'immaginazione. << Che facciamo? >> chiese Emanuele rivolgendosi a  Cristiano. Lui guardò oltre gli alberi, fin dove la luce della sua torcia riusciva ad illuminare.
Poi si voltò verso i suoi amici.
<< Torniamo dagli altri >>.
 

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Capitolo 6
*** Ombra Notturna ***


Ombra Notturna
 
La festa fu un successo.
Per la prima volta l'intero menù, dagli antipasti al dessert, era stato spazzolato via senza problemi.
Inoltre il fattore blackout con ulteriore passeggiata notturna nel bosco fu rilevante. Prima di quella festa si era sempre stati in casa o al limite in paese. Improvvisare il programma fu determinante e tutti furono d'accordo. Il blackout che si pensava fosse circoscritto alla zona nord-est di Varese fu invece con grande sorpresa di tutti, un blackout che coinvolse l'Italia intera. Le cause furono del tutto sconosciute. Ma un'altra sorpresa andò ad alimentare la giornata successiva alla festa. Infatti, Paolo ricevette una telefonata da Selenia e venne a sapere che a tutti gli invitati mancava qualcosa. Kiki non trovava il suo portaocchiali, Valentina non aveva le chiavi di casa. Anche Paolo non trovava il suo accendino mentre Emanuele aveva chiamato da poco il suo migliore amico proprio perché non riusciva più a ricordare dove avesse messo il suo cappello dei L.A. Lakers. Tutti oggetti che erano nelle tasche dei propri giubbotti la sera prima. Come era possibile? La soluzione fu una sola: tornare a Viggiù e chiarire.
 
L'appuntamento avvenne verso tardo pomeriggio davanti al cancello della casa di Selenia. Erano presenti tutti gli invitati tranne Matteo e Ivan. Cristiano invece era andato in Svizzera con amici, forse un tentativo di distrazione dall’evento della sera precedente.
<< Allora qual è la situazione? >> chiese Paolo rivolgendosi al gruppo.
<< A tutti manca qualcosa e a quanto pare lo abbiamo perso ieri notte mentre eravamo nel bosco >> raccontò Selenia. Emanuele disse che sicuramente fu stato nel momento in cui il gruppo scappava dalla creatura. Ma Mattia non fu dello stesso parere. << Io ho ritrovato le chiavi di casa proprio qui, sullo spiazzo davanti a casa sua. Ma ieri notte noi abbiamo cominciato a correre quando eravamo già dentro il bosco >>. I ragazzi si scambiarono uno sguardo. Nessuno aveva il coraggio di dire ciò che tutti pensavano. Poi fu Mattia a dirlo << E' stata la creatura. Ha rubato i nostri oggetti >>. Tutto sembrò avere un senso. L'essere era entrato di nascosto approfittando dell'oscurità dovuta al blackout. Poi cercò nelle tasche dei giubbotti che gli invitati avevano posato sul letto di Selenia. Una volta scoperto da
Cristiano, fuggì dalla finestra ma gli oggetti se li portò con sé. Nella fretta gli caddero le chiavi di Mattia. << E' possibile che mentre fuggiva nel bosco, altri oggetti possano esser caduti. Avrà pensato alla fuga più che al bottino >> ipotizzò Emanuele. Paolo era d'accordo e non ci fu altra soluzione che tornare nel bosco per cercare. << Il Sole è prossimo al tramonto. Sbrighiamoci! >> concluse Selenia più determinata che mai. Gli altri la seguirono. I raggi di sole penetravano tra gli alberi illuminando il bosco di una luce dorata irreale. Selenia e Mattia furono i primi della fila seguiti da Marta, Valentina e Kiki. I due ragazzi di Milano chiudevano il gruppo. A tutti pareva strano tornare nel bosco il giorno dopo anche se ogni cosa dava l'impressione di essere diversa alla luce del sole. Il tramonto era vicino e ben presto avrebbero dovuto fare i conti con il buio. Ognuno ebbe i propri pensieri per la testa. Mattia era sicuro che Cristiano stesse dicendo la verità la sera della festa e il fatto che a tutti era stato rubato un oggetto ne era la conferma. Le ragazze erano molto confuse su quanto accaduto. All'inizio pensavano che il fratello di Selenia stesse scherzando per movimentare la serata ma dopo la fuga dal bosco e il fatto degli oggetti smarriti non ne erano più sicure. Sebbene l'intero gruppo era consapevole che qualcosa fosse successo, nessuno riusciva a capire chi o cosa avesse causato tutta quella confusione. Forse erano vicini nello scoprire o forse no.
<< Ehi ragazzi venite qui presto! >> urlò Emanuele. Una volta raggiunto dagli altri, indicò le radici di un albero dove vi era rimasto incastrato un mazzo di chiavi. << Sono le mie! >> gridò di gioia Valentina. L'atmosfera era satura di ottimismo. C'era la speranza di trovare il resto degli oggetti rubati. << Dunque è questa la direzione presa dal ladro ieri notte quando è fuggito! >> concluse Paolo. Non rimase che continuare a seguire quella strada mentre l'ultimo raggio di sole illuminò ancora per poco le cime spoglie degli alberi. Il cielo era di color azzurro intenso e nel bosco la visuale diminuì notevolmente ma ancora non vi fu bisogno di usare torce o cellulari per illuminare. La temperatura scese sensibilmente mentre il gruppo continuava la ricerca ma furono solo le ragazze a lamentarsi del freddo. Paolo guardò l'orologio << Dividiamoci e copriremo più terreno anche se ormai senza la
luce del Sole le cose si complicheranno >>. Tutti furono d'accordo con lui e decisero di continuare la ricerca per un'altra mezzora. Paolo e Marta andarono nella direzione opposta a quella di Emanuele e Kiki. Subito dopo la decisione di suddividere il gruppo, Mattia trovò l'astuccio degli occhiali di Kiki. Più avanti Selenia trovò il suo orsacchiotto portachiavi. Insieme ad esso c'erano anche il cappello di Emanuele e il foulard di Marta. << Incredibile! Abbiamo trovato tutti quanti gli oggetti. E gli ultimi erano raggruppati in un unico punto! >> disse sorpreso Mattia guardando incredulo gli altri. << Questa si che è bella! Il ladro ha preferito esser più leggero nella fuga abbandonando per strada quello che ha rubato! >> concluse Emanuele. Solo l'accendino di Paolo non si trovò ma forse era solo più difficile scovarlo per via delle dimensioni.<< Beh posso farne anche a meno >> sospirò il ragazzo; << Io direi di tornare a casa! La scampagnata è finita! >>. Kiki, Valentina e le altre, dopo aver sentito le parole del loro amico, si scambiarono uno sguardo di serenità non vedendo l'ora di uscire da quel bosco mentre i ragazzi mostrarono di meno la loro euforia. Fu evidente che quel posto dava i brividi ma forse era la possibilità d'incontrare la creatura misteriosa a far preoccupare. Nessuno riuscì a capire che cosa fosse entrato a casa di Selenia. Sarebbe rimasto un mistero e loro ne avrebbero fatto una leggenda. Mattia guardò l'orologio ma quando vide che era fermo si arrabbiò e non poco:
<< Maledetto!Ti ho preso da una settimana e già hai la pila scarica! >>. Le ragazze sorrisero tentando di non farsi vedere da lui. Poi Paolo si preoccupò quando vide che pure il suo orologio non funzionava. Lo stupore fu istintivo e crebbe d'intensità quando scoprirono che tutti gli orologi erano fermi. << Mi si è spento il cellulare! >> esclamò Kiki. Subito ognuno controllò il proprio telefonino. Tutti erano spenti. << Come nel film Incontri riavvicinati del terzo tipo >> disse Emanuele a bassa voce. Mattia accese la sua torcia e notò con piacere che non aveva problemi. Fu così che continuarono la passeggiata verso casa ma nel gruppo era sceso il silenzio. Era come se avessero paura di ripetere l'esperienza della notte prima. A Paolo pareva di sentire ancora l'urlo straziante della creatura. Era particolare e terrorizzava perché nessuno aveva mai sentito un verso di animale simile a quello e come si sa non c'è nulla
di più spaventoso dell'ignoto. Il ragazzo non riuscì a togliersi dalla testa quel dannato grido ma subito ebbe una brutta sensazione e si fermò. Gli altri lo guardarono stupiti. Le ragazze cominciarono a lamentarsi ma furono subito zittite da Mattia. Paolo rabbrividì dopo aver capito che non lo stava affatto immaginando. Infatti realizzò che l'eco del grido non era nella sua mente. L'essere era ancora nel bosco. Le ragazze cominciarono ad avere paura, sicure che sarebbe andata a finire come la sera prima se non si fossero dati una mossa. Mattia guardò Paolo e chiese cosa fare. Non fu evidente solo il terrore ma anche la curiosità di capire l'origine di quel verso: chi lo emetteva? L'eco di quell'urlo agghiacciante continuava ad essere sempre più nitido, segno che la creatura si stava avvicinando. Nonostante questo, nessuno fu in grado di muoversi. Le torce si spensero: a malapena i ragazzi riuscivano a vedere le sagome delle loro amiche dietro di loro. Un rumore di passi si fece sempre più forte. Proveniva proprio dalla stessa direzione del verso misterioso. Sentivano dei rami spezzarsi e cadere dalle alte cime degli alberi. Emanuele e Paolo alzarono lo sguardo ma non videro niente di anomalo. Mattia intravide qualcosa muoversi velocemente ai piedi degli alberi. << Eccolo! >> disse urlando indicando davanti a sé. Tutti si strinsero uno all'altro con l'idea di difendersi meglio ma da cosa ancora era un mistero. I rumori provenivano sia dai cespugli che dalle cime degli alberi. In entrambi i casi si fecero sempre più chiari. << Non capisco >> sussurrò Paolo a Mattia << E' tra gli alberi o tra i cespugli? >>. La risposta non si fece attendere. Di fronte a loro vi era un albero e proprio dietro quel tronco, fecero capolino due luci rosse quasi accecanti. Selenia urlò a squarciagola spaventando a morte gli altri.
<< E' la creatura che mi ha inseguito l'altra sera! >>. Tutti i presenti erano nel terrore più totale mentre l'essere si scostò lentamente dal suo nascondiglio. Era piegato su se stesso come se volesse difendersi. Aveva paura? La sagoma era a malapena visibile: non si capiva come fosse fisicamente.
<< Che cos'è? Non sembra umano! >> disse con un filo di voce Emanuele. Mattia fu ancora più esplicito << Non sembra terrestre! >>. La creatura si mosse con cautela e dopo aver capito che non c'era nessun pericolo si alzò in piedi. Era alta un metro e sessanta circa ma fu l'unica caratteristica visibile mentre il resto continuò a essere irriconoscibile. Le emozioni cambiarono improvvisamente passando dalla paura alla curiosità lasciando posto anche alla tenerezza. Era alieno ciò che si mostrava agli occhi dei ragazzi? Quelle sfere luccicanti parevano luci di un laser. Potevano dare un senso di terrore ma anche allo stesso tempo di tranquillità. Qual'era la sensazione giusta da provare in quel momento? L'essere cominciò a muoversi verso i ragazzi. Ormai era ad un paio di metri da loro. Mattia era il più vicino e poté sentire il suo respiro mentre cominciò ad intravedersi qualcosa di più della semplice sagoma. Rimasero stupiti nel vedere quanto sottile fosse. Il busto era strettissimo, la metà di un essere umano. Poteva sicuramente trapassare il cancello di casa senza alcun problema. I ragazzi furono come stregati dallo sguardo misterioso. Le braccia della creatura erano rivolte verso il gruppo. Sembrava volesse invitare i presenti a seguirla. Non essendoci nessun movimento come risposta, sempre con fare pacifico, portò le sue mani a pochi centimetri dal volto di Mattia. Gli arti erano davvero lunghi rispetto al resto del corpo. Mattia indietreggiò e nel farlo cadde per terra. Alzò lo sguardo facendo una scoperta terribile. Un'altra creatura stava sui più alti rami di un albero e silenziosamente stava scendendo verso i ragazzi. Fu così che apparve la verità ai suoi occhi.
Il primo essere li attirava facendoli incuriosire mentre il secondo poteva agire indisturbato. Era una classica tattica animale per catturare la preda. Quando il ragazzo si alzò lentamente, si girò verso i suoi amici e senza dare nell'occhio alla creatura disse chiaramente una sola parola a bassa voce <>. Gli altri non capirono. Ma a tradire la creatura sull'albero, fu un ramo troppo
fragile che nello spezzarsi, portò l'attenzione di tutti su di sé. Il resto avvenne in pochi istanti.
<< Correte! >> urlò questa volta Mattia. La creatura lo afferrò alle sue spalle tentando di trascinarlo via. Le mani erano come coperte da una sostanza appiccicosa ma non ebbe problema nel liberarsi e con un calcio allontanò la creatura. Il grido agghiacciante fu la risposta. Non fu mai stato cosi nitido e pulito. Un brivido fece trasalire ognuno dei ragazzi presenti. Ma questa volta la paura non li bloccò e cominciarono a correre come disperati. Paolo urlò a Mattia chiedendo cosa fossero quei due esseri. <> continuava a ripetere l'amico. Emanuele si voltò. Gli occhi rossi non li vedeva più ma i versi strazianti si sentivano nettamente. Poi guardò in alto. << Sono sugli alberi! Sono sugli alberi! >>. Saltavano da un ramo all'altro ad una velocità incredibile. Gli occhi color sangue ora mostravano la loro malvagità. Si erano sbagliati. Non erano pacifici. La fuga in piena oscurità fu davvero complicata. La stanchezza era percepibile in ognuno di loro. Ma non volevano mollare. Non sapevano chi li stava rincorrendo ma di certo non vi era intenzione di scoprirlo. Corsero senza fermarsi un solo istante. I muscoli cominciarono a indolenzirsi. << Non ce la faccio >> urlò Selenia e poco dopo cadde. Emanuele cercò di raggiungerla ma fu troppo tardi: una delle due creature le piombò addosso afferrandola per un piede. La ragazza gridava con quanto fiato avesse in gola cominciando a lacrimare. Venne presa per le braccia da Emanuele e Paolo.
<< Vi prego non mi lasciate! >> diceva con voce tremante. Cominciò a scalciare e improvvisamente la scarpa con la quale l'essere stava tentando di trattenere Selenia si sfilò liberandola. La fuga ricominciò mentre Paolo prese sulle proprie spalle la sua amica ormai sfinita. La stanchezza era tale che non si riusciva più a percepirla a differenza della paura che era sempre viva in ognuno di loro. Un unico pensiero avevano in mente i ragazzi: non fermarsi. Paolo come tutti, aveva il fiatone e non riusciva a sentire ciò che Selenia gli stava dicendo. Voltandosi, vide Emanuele fermarsi. Poi con un rapido sguardo, notò che tutti i suoi amici avevano rallentato. Fu così che decise di guardarsi le
spalle rimanendo senza parole: le creature erano scomparse. Nessun movimento dagli alberi, nessun verso, nessuna ombra malvagia. Fece scendere Selenia dalle sue spalle ma si dimenticò che le mancava una scarpa e così se la ricarico in groppa e proseguirono a piedi gli ultimi metri prima di calpestare il suolo dello spiazzo. Di fronte a loro vi era il cancello della casa di Selenia: erano finalmente usciti dal bosco. Il cielo era ormai completamente nero e solo in un secondo momento si accorsero che la luce era andata di nuovo via. I lampioni non funzionavano ma i ragazzi erano troppo sfiniti per preoccuparsi: era un problema secondario. Valentina e Marta non riuscirono a resistere e si sedettero per terra cercando di prendere fiato. Kiki era sulle spalle di Mattia; era talmente stanca, che non volle scendere. Emanuele e Paolo si scambiarono un'occhiata. Dov'erano finite le creature? Perché son rimaste nascoste nel bosco e dopo un tentativo di rapimento hanno optato per la fuga?
Solo una cosa era certa: avevano capito il vero significato del sentimento chiamato terrore.
Emanuele aiutò Valentina ad alzarsi ma proprio in quel momento sentì una lieve vibrazione. Improvvisamente una raffica di vento proveniente dal bosco, colse tutti di sorpresa. Al di la del bosco apparve una luce azzurra che rimanendo sospesa in aria puntava nella loro direzione. Era accecante e si fece sempre più grande. Il terreno tremava sempre di più mettendo quasi in difficoltà chi stava in piedi. << Il terremoto! >> esclamò Valentina ma parlò troppo presto. L'oggetto azzurro lucente passò sopra le loro teste a velocità ridotta. Le sue dimensioni erano davvero enormi: quasi come una casa. Il rumore era assordante come quello di un jet militare e mentre rimaneva fermo sfiorando le cime degli alberi al limite dello spiazzo, girava su se stesso. Poi si alzò verso il cielo e improvvisamente schizzò ad una velocità incredibile rompendo la barriera del suono in una frazione di secondo. Scomparve oltre le montagne in direzione Nord-ovest. Poco dopo, un bagliore illuminò il cielo a giorno di una luce identica a quella che rivestiva l'oggetto appena osservato dai ragazzi.
Il vento scomparve misteriosamente; come se non bastasse, i lampioni si riaccesero insieme alle luci delle case. Venne spontaneo controllare gli orologi: erano tornati a funzionare. E come per magia sia i telefonini che le torce si riaccesero automaticamente. Nessuno si mosse. Nessuno parlò. Tutti quanti rimasero immobili.

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Capitolo 7
*** Riepilogo ***


 
Riepilogo
 
Passarono settimane dall'accaduto. I ragazzi si videro più volte e dopo quella terribile evento si erano legati ancor più di prima. Tutti erano d'accordo nel tenersi quell'esperienza per sé senza raccontarla a nessuno tanto meno ai genitori. Poche volte si parlò di quanto vissuto insieme in quel bosco ma soprattutto, tutti furono d'accordo nel decidere di non mettere più piede in quella foresta. Né di notte, né di giorno. Mai più.
<< Allora ci sentiamo presto! >> disse il padre di Selenia tentando di stringere i tempi con la telefonata. La ragazza lo salutò augurando di fare buon viaggio il giorno seguente. Cristiano era disteso sul divano della sala. << Allora quando tornano mamma e papà? >>. La sorella gli rispose che i genitori sarebbero tornati a casa l'indomani. << Beh, io vado a dormire. Sono stanca morta e non voglio far tardi domani. Buonanotte fratellone! >>. Lui la salutò continuando a guardare la televisione. Poi mentre salì le scale, ricordò al fratello una cosa importante: << Quando vai a dormire abbassa le tapparelle in sala! >>.
 
Il padre di Selenia uscì dalla porta d'ingresso con la spazzatura. Era insieme a sua moglie nella casa invernale, ai piedi del Monte Rosa. L'aria era davvero gelida per il semplice fatto che erano isolati rispetto al resto del paese poiché si trovavano nelle vicinanze del parco nazionale. Sopra la sua testa si presentò uno spettacolo davvero unico: una stellata come non ne aveva mai viste. Rimase a guardare per un istante ma subito sentì una voce che lo chiamò:
<< Amore! La porta d'ingresso! >>. Subito si sbrigò a rientrare. Ma prima che raggiungesse la porta sentì un rumore di passi. Si voltò senza scorgere nessuno. Infine fece capolino da un cespuglio, il gatto dei vicini. Era solito girare di notte per la campagna circostante. Il padre di Selenia fece una smorfia e senza perdere altro tempo, rientrò. Il gatto rimase fuori dalla porta. Poi improvvisamente corse via miagolando spaventato. I cespugli del giardino si mossero dal vento. Cominciarono a sibilare come se vi fosse un animale nascosto dentro. Poi due luci rosse comparvero tra i rami. Due luci color sangue. Due occhi che chiunque li avesse visti, non avrebbe avuto più il coraggio di metter piede fuori casa da solo di notte.
 

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