Storia di un grande amore

di ciaramy93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una triste soluzione ***
Capitolo 2: *** Oscuri segreti ***
Capitolo 3: *** Il matrimonio ***
Capitolo 4: *** Un'elegante puttana ***
Capitolo 5: *** Un'oscura verità ***
Capitolo 6: *** Il re esiliato ***
Capitolo 7: *** La marchesa Rebecca Cooper ***
Capitolo 8: *** La scintilla ***
Capitolo 9: *** Ripensamenti ***
Capitolo 10: *** Un'amara visita ***
Capitolo 11: *** Confessioni ***
Capitolo 12: *** La festa nella viscontea delle Pianure Nere ***
Capitolo 13: *** Alleanza pericolosa ***
Capitolo 14: *** Vacanze di Natale ***
Capitolo 15: *** Cattivi pensieri ***
Capitolo 16: *** Pausa di riflessione ***
Capitolo 17: *** La messa in atto del piano ***
Capitolo 18: *** Il processo di Rebekah ***
Capitolo 19: *** La fine del torneo ***
Capitolo 20: *** Sua Maestà la Regina Elena Salvatore ***
Capitolo 21: *** Sua Altezza Reale il Principe Edward Salvatore ***
Capitolo 22: *** I sogni diventano realtà ***



Capitolo 1
*** Una triste soluzione ***


Siamo nel regno di Mystic Falls e corre l'anno 1864. È un regno davvero molto bello. Grande. Con mari, laghi, fiumi, montagne, colline e pianure. È forse il posto più bello del mondo, con i suoi cieli azzurri e un clima mite. D'estate è piacevolmente caldo, senza mai essere soffocante e d'inverno fa freddo abbastanza da mantenere sulle montagne una bella quantità di neve. Nel regno da qualche anno le cose vanno male poiché l’esercito è capitanato da un incapace che ha fatto perdere al regno qualche guerra e con essa anche fama e prestigio millenari. Questo porta il morale dei cittadini a un livello molto basso, non c'è nessun entusiasmo nel lavoro e dunque tutto ciò che permette a uno Stato di rigare dritto è in calo; per questo tutto ciò che rende questo regno il luogo ideale per vivere una vita tranquilla e serena non è particolarmente apprezzato dai suoi cittadini.
Ora lo Stato è governato da Sua Maestà il Re Grayson Gilbert,un uomo retto, colto,intelligente,perfettamente composto e disciplinato. Dato che egli governa sebbene non sia il figlio del defunto re Alan(personaggio completamente inventato da me), prende molto seriamente la sua carica ed è sempre disposto a riunirsi in consiglio con i ministri e i parlamentari per trovare una soluzione ai vari problemi. Questo era uno di quei giorni.
Il Re aveva preso la sua carrozza da passeggio nel primo pomeriggio per raggiungere la sede del Parlamento, che distava mezz'ora di carrozza dal Palazzo Reale. Quando arrivò, fu introdotto da un numeroso corteo nella Sala delle riunioni del Parlamento,dove erano seduti attorno ad un enorme tavolo tutti i ministri e tutti i parlamentari. Il Re aveva convocato quella straordinaria seduta; poiché in questo regno, come negli altri, c'è una legge che affida l'addestramento e il comando dell’esercito a un elemento maschile della famiglia reale che non sia il re. Questa condizione nel regno di Mystic Falls è uno spinoso problema, poiché l'unico uomo nella famiglia reale a parte il re, è il cognato di quest'ultimo, ma dati i risultati deludenti dell’esercito si capisce che non è la persona più adatta,oltretutto,come se non bastasse,è un uomo che non brilla molto per intelligenza.
Ora, il Re Grayson, quando era ancora vivo il suo predecessore ed era sotto la sua protezione, seppe comandare l’esercito molto bene e sperava, dato questo suo talento, che il Parlamento votasse un'eccezione alla Legge sull'addestramento e il comando. Il Re non lo sapeva ancora, ma i suoi ministri e i suoi parlamentari avevano ben altri progetti.
Dopo una lunga discussione, la proposta del re venne bocciata all’unaminità e il Primo Ministro,il Duca William Forbes(Bill Forbes) aveva proposto al re di far entrare un uomo nella sua famiglia attraverso il matrimonio combinato di sua figlia Elena con il figlio di una delle famiglie più potenti del regno. La famiglia del Conte Giuseppe Salvatore ed il figlio di quest’ultimo si chiamava Damon. Prima di avventurarsi in una decisione molto triste per tutta la sua famiglia,il re chiese se la decisione fosse unanime e tutti i presenti risposero:«Si»,così a malincuore accettò ed inviò una lettera al Conte Salvatore per informarlo.
Una volta ritornato a casa,il re raccontò tutto a sua moglie,la Regina Miranda,e lei ne rimase profondamente turbata,pensando che sua figlia avrebbe dovuto vivere una vita infelice,priva d’amore,al fianco di un uomo che non amava,ma se era una decisione unanime dei ministri e dei parlamentari c’era ben poco da fare. I coniugi reali decisero di informare la loro figlia l’indomani di quella triste soluzione,giusto per concederle un’ultima notte di sonni tranquilli. Il giorno dopo giunse fin troppo presto ma i sovrani non potevano più aspettare. Dovevano informare la loro figlia. Sua Altezza Reale la Principessa Elena era davvero una bellissima ragazza. Aveva appena diciotto anni ed era piena di vita. La caratterizzavano i suoi lunghissimi capelli castani, che le arrivavano al punto vita e un paio di grandi occhi color nocciola che trasmettevano calore, semplicità e purezza d'animo. Era nella media altezza per la sua età, era snella ma con le curve nei punti giusti. Ma più che per la sua bellezza quasi divina,era conosciuta per la bontà d'animo, la purezza di spirito, il senso del dovere e dell'onore che tutti, anche negli altri regni le invidiavano. Quando fu chiamata nella Sala del Trono,aveva già intuito che i suoi genitori le volessero comunicare qualcosa di serio e quando le annunciarono la triste decisione del Parlamento,lei davanti a loro si mostrò molto composta,rammentando ai genitori ciò che già sapevano. Lei avrebbe fatto di tutto per il bene del suo Paese. Ma quando ritornò in camera sua sfogò tutto il suo dispiacere piangendo a dirotto. Le sue dame di compagnia,Caroline Forbes,figlia del Primo Ministro e Katherine Gilbert,cugina di Elena,la sentirono piangere e si precipitarono da lei per capire cosa fosse successo.
«Cos’è successo? Che ti hanno detto?»,chiese allarmata Caroline buttandosi sul letto vicino ad Elena e lei,continuando a piangere rispose: «Mi devo sposare! Ecco che mi hanno detto!». Caroline e Katherine la guardarono con un'aria dubbiosa, immaginando che di solito una notizia del genere viene accolta con entusiasmo, così Caroline disse:«E così lo dici? Perché dovresti essere triste per questo? Anch'io mi devo sposare, e tu lo sai bene. Ma mica l'ho presa così male!»
«Si ma tu lo ami il tuo fidanzato?», la provocò Elena e Caroline ancora più allucinata per quella domanda rispose:«Ma che domande? Certo che lo amo! Tu lo sai meglio di chiunque, perfino di lui!».
«Ecco! Io invece no! Io non amo colui che dovrò sposare! Non l'ho nemmeno mai visto colui che dovrò sposare!», rispose Elena indignata all'idea che avrebbe dovuto affrontare un matrimonio combinato, ma come aveva detto a suo padre lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per il bene del suo Paese. Anche condannarsi ad un matrimonio privo completamente d'amore. Ora anche Caroline e Katherine erano sconvolte. Non si sarebbero mai immaginate una simile alternativa, così Katherine chiese:«Un matrimonio combinato? E con chi?»
«Lord Damon Salvatore, figlio di Giuseppe Salvatore, il Conte della Grande Pianura Bianca»,rispose Elena con una smorfia al nome del suo futuro marito. Caroline, per il ruolo che esercitava doveva essere informata di tutte le persone facenti parte della nobiltà e di tutte le persone importanti della società, quindi sapeva benissimo chi fosse il ragazzo che la sua amica stava sdegnando per cui si affrettò a dirle quello che sapeva:«Non sdegnarlo, perché è semplicemente stupendo! Sarà forse il ragazzo più bello dell'intero regno!». Aveva pronunciato le ultime parole con un entusiasmo tale che Elena ne fu quasi coinvolta, così disse:«Ah davvero? Ma se anche così fosse, non posso sposarmi con lui solo perché è semplicemente stupendo! In un matrimonio c'è molto di più della bellezza, che poi con l'andare avanti negli anni svanisce!». Caroline fu travolta dalla verità di quel pensiero e capì che era inutile continuare a tessere le lodi di Lord Salvatore perché tanto Elena non le avrebbe proprio ascoltate, anche se sperava che il fattore della bellezza fisica le avrebbe reso tutto più sopportabile, finché sarebbe durato.
Dovettero passare solo due giorni perché la risposta del Conte Salvatore arrivasse a Palazzo e come tutti avevano immaginato era positiva. Dato che i tempi erano molto stretti, il Re e il Conte decisero che il matrimonio avrebbe avuto luogo nel mese di agosto, a solo un mese dall'inizio dell’allenamento delle nuove reclute dell’esercito e che nel frattempo ci sarebbe stato un unico incontro tra i promessi sposi prima del matrimonio che, sia Elena sia il suo promesso sposo aspettarono con ansia fino a che non arrivò quel giorno. Inutile poi dire che anche quest'ultimo non era entusiasta per la prospettiva di un matrimonio combinato, ma il diritto di accettare o no quella proposta che gli avrebbe cambiato la vita non spettava di certo a lui, altrimenti le cose sarebbero andate in modo ben diverso.


Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Ho già il resto della storia pronto ma non lo pubblicherò se vedo che non riscuote successo,ma spero di si!

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Capitolo 2
*** Oscuri segreti ***


Il giorno in cui Sua Altezza avrebbe dovuto incontrare per la prima ed unica volta il suo promesso sposo prima del matrimonio era stato fissato nella seconda settimana di luglio e più precisamente il giorno 14. Per quell'occasione, sotto il consiglio di Caroline,Elena mise il suo vestito da giorno migliore,un bel vestito blu con le maniche lunghe fino al gomito e un decolté che, bisogna dirlo,lasciava poco spazio all'immaginazione. Aveva lasciato i capelli sciolti e aveva dovuto ammettere a se stessa che era curiosa di conoscere il ragazzo che di lì a poco sarebbe diventato suo marito.
«Sono proprio curiosa di vedere se è davvero così bello come dici!»,fu il suo commento all'ennesima ripetizione di Caroline sulle doti di Damon e quest'ultima per tutta risposta le rispose:«Fidati! È meglio! Nessuna descrizione astratta gli renderebbe completamente giustizia!».
Elena era dubbiosa delle parole di Caroline,così chiese a Katherine cosa pensasse in merito:«Tu conosci questo ragazzo,Katherine?».
«No Elena,mi dispiace! Non so dirti se Caroline ha ragione o se esagera come al solito!»,rispose Katherine a malincuore.
«Oh grandioso!»,esclamò Elena con un tono esasperato e alzando gli occhi al cielo e,sapendo di non avere molta scelta lasciò a malincuore la sua stanza con Caroline,Katherine e tutto il seguito appresso.
Il ricevimento si sarebbe tenuto prima nel salone principale e poi lei e il suo futuro sposo si sarebbero spostati in giardino,tenuti sotto stretta sorveglianza dal suo seguito. Quando arrivò nel salone,già c'erano i suoi genitori,in un perfetto contegno del tutto distaccato. Il saluto che Elena fece loro fu un debole inchino poi si posizionò vicino a sua madre,sull’attenti come un soldato.

I conti Salvatore arrivarono con la loro carrozza migliore,i loro vestiti e gioielli migliori per fare bella figura davanti ai reali e soprattutto,arrivarono in perfetto orario.
Il maestro di cerimonie annunciò per primo il Conte Giuseppe Salvatore,un uomo alto e muscoloso. Aveva capelli castano scuro e occhi marroni e conservava ancora i segni di un'antica bellezza che in passato aveva fatto sicuramente strage di cuori. Il suo aspetto, la sua espressione e il suo portamento esprimevano molta fiducia,nonostante la stazza imponente e dai suoi abiti si poteva facilmente dedurre che era dotato di grande eleganza e portamento.
Dopo di lui, venne annunciata sua moglie la Contessa Felicity Salvatore(*),una donna nel complesso molto bella,alta,snella,con lunghi boccoli neri e occhi color ghiaccio.
Poi finalmente venne annunciato Lord Damon Salvatore,un ragazzo alto quanto Elena,bello, muscoloso, snello,con i capelli neri che facevano risaltare i suoi occhi di un intenso azzurro,anche se in realtà erano cromatici,dunque cambiavano colore a seconda della luce. Sembrava proprio il tipo adatto a diventare principe,aveva quel genere di bellezza che ci si aspetta da un reale e anche la sua condotta ed il suo modo di presentarsi erano impeccabili. Appena Elena lo vide si avvicinò a Caroline e le sussurrò:«Te lo concedo! È davvero molto bello!»
«Te l'avevo detto io!»,le rispose con lo stesso basso volume Caroline,facendo un sorrisetto compiaciuto sotto i baffi.
Ora che erano presenti tutti,i sovrani presentarono ufficialmente Elena ai conti Salvatore e a Damon. Lui le rivolse il più elegante degli inchini e poi disse:«È per me un immenso onore conoscervi finalmente di persona, Vostra Altezza! Ho il permesso di porgervi i miei rispetti?». Elena sapeva che quello voleva dire:“ti posso baciare la mano?” e non esitò ad accettare,anche perché sarebbe stato a dir poco sconveniente se avesse rifiutato; così gli porse la mano destra e lui la baciò molto delicatamente. Sapeva che non lo avrebbe ammesso mai, neanche sotto tortura ma quando le labbra di Damon si posarono sulla sua mano sentì uno strano fremito.

Dopo una buona mezz'ora di chiacchiere sul matrimonio,sulle nuove tecniche di combattimento e sulla Nazione,Damon ed Elena furono invitati a fare quella benedetta passeggiata insieme,seguiti a debita distanza dal seguito di lei,cosicché le dame di compagnia non sentissero la loro conversazione ma potessero vedere se fosse successo qualcosa di strano. Quando i promessi sposi giunsero in uno dei giardini, Elena sentì che se proprio quello che le camminava affianco doveva diventare suo marito, allora doveva essere sincera con lui e così iniziò col dire:«Dunque Lord Salvatore...»
«Chiamatemi Damon,vi prego!»,la interruppe lui cordialmente,poi lei dopo aver risposto al sorriso che lui le fece continuò:«Molto bene Damon! Desidero essere sincera con Voi,poiché ci dobbiamo sposare,vorrei per lo meno che tra noi ci sia sincerità. Ebbene,io non so se potrò mai amarvi,ma vorrei che diventassimo almeno amici,così da collaborare insieme per il bene della Nazione,che sicuramente sta a cuore ad entrambi!»
«Sono perfettamente d'accordo con Voi,Vostra Altezza!»,proclamò Damon,ma dovette interrompersi poiché anche Sua Altezza doveva dire qualcosa:«Vi prego,chiamatemi Elena!»,poi poté continuare:«Non so se a Voi,data la situazione sia arrivata la voce della mia pessima reputazione.»
 Elena scosse la testa e nella sua mente già pensava:“Ecco sto per sposare un pazzo criminale,me lo sento!”, ma lui non poteva immaginare un così radicale giudizio così continuò come se niente fosse e cercò di spiegare:«Beh, nella capitale io ho la triste fama di assiduo frequentatore di bordelli e mi rincresce dirvi che è vero. Sono uno spietato donnaiolo,sono stato con ogni tipo di donna da quando ho completato lo sviluppo.». Elena a quella rivelazione pensò:“Non so se è peggio questo o la prospettiva del criminale”,ma cercò di fare finta di niente e di continuare il discorso come si era proposta di fare. Aveva deciso a prescindere che quel ragazzo,per quanto bello fosse,non sarebbe mai stato suo,così non si sentiva di giudicarlo,come invece avrebbe fatto o avrebbe dovuto fare una futura moglie,così gli disse:«Non credo che stia a me giudicare Damon,anche se sto per diventare vostra moglie,ma è mio preciso dovere farvi comprendere che con il vostro matrimonio con me Voi diventerete Principe di Mystic Falls e che, nella vostra nuova posizione non è per niente accettabile che Voi continuiate a frequentare questo genere di posti.».
 Elena ritenne saggio aggiungere anche quella raccomandazione, ma era più per mantenere pura l'immagine che la gente aveva della Famiglia Reale,poi però le venne in mente una soluzione convenzionale che avrebbe mantenuto intatta la reputazione della Famiglia Reale e soddisfatto i bisogni carnali di Damon, così gli chiese:«Ora vi chiedo se tra le... “signore” che frequentate Voi ce n'è una che apprezzate particolarmente,così da farle fare una rapida scalata sociale cosicché possa diventare la vostra amante a corte.». Di certo questo era un tipo di discorso che Elena non si sarebbe mai aspettata di fare,ma dato che aveva deciso di essere amica di quell'uomo e non la donna che dovrebbe avere il monopolio del suo corpo,allora voleva incoraggiarlo e consigliarlo bene.
Damon dal canto suo si aspettava chissà quale sfuriata e vari insulti,invece si stupì della calma,della gentilezza e della pazienza delle parole di Elena e tra se si chiedeva come mai lei avesse reagito così bene;ma cercò di controllare la sua curiosità e di rispondere alla domanda che la sua reale compagna gli aveva appena fatto:«Beh in effetti c'è una “signora” come dite Voi che io frequento più spesso delle altre e vi sarei grato se volete avvicinarla socialmente a me.». Poi però,si sentì talmente assalito dalla curiosità che non poté fare a meno di chiedere:«Ma come mai avete reagito così bene a quest'informazione?»
«Perché io mi frequento con un uomo. Non sessualmente poiché io devo arrivare vergine al matrimonio e lo dovrò dimostrare durante la nostra prima notte di nozze. Ad ogni modo,frequento questo ragazzo che dovrebbe avere pressappoco la vostra età e che fa parte della nobiltà. È infatti il Barone Kai Parker(**) se vi interessa saperlo,comunque diciamo che io e Voi siamo nella stessa situazione per cui non vi biasimo. Vi chiedo solo di accettare lui nella mia vita come io accetterò la vostra amante nella vostra.». Nel confessare questo difetto della sua perfetta condotta,Elena si vergognò non poco,ma aveva deciso di essere sincera con Damon per cui lui aveva il diritto di sapere.
Per quanto riguarda quest'ultimo,non si sarebbe mai aspettato di sentire una cosa del genere poiché conosceva per fama le numerose doti e le virtù della Principessa Elena e si stupiva che una ragazza bella, intelligente,colta come lei e con questo alto senso del dovere che molti le invidiavano anche negli altri regni, avesse una sottospecie di amante e si stupiva ancora maggiormente che il tizio fosse proprio il Barone Kai Parker. Damon aveva avuto occasione di incontrarlo in qualche ricevimento ed aveva di lui un pessimo ricordo. Non si comportava come si conveniva ad uno del suo rango e per di più gli parve di ricordare che non brillasse per intelligenza,per cui non capiva come Elena potesse essere anche solo minimamente interessata ad uno così e nella sua mente continuava a pensare:“Come può essere quell'idiota di Parker quello che le piace? Gli standard che ha della bellezza questa ragazza sono molto bassi! Ma vabbè forse ha delle doti nascoste!.” Quest'ultimo pensiero gli nasceva proprio perché sentiva che non era affar suo preoccuparsene e così accettò la presenza del Barone nella vita della sua futura moglie, almeno lui avrebbe continuato a beneficiare dei “servigi” della sua prostituta preferita in modo convenzionale.
 
Superati i rispettivi shock,Elena e Damon continuarono a parlare del più e del meno e cercarono di conoscersi rispettivamente meglio nel tempo che gli rimaneva da trascorrere insieme.
Ad un certo punto Damon disse:«Mi hanno detto di fare una cosa mentre avremmo fatto questa passeggiata...»
«Che cosa?»,chiese curiosa Elena senza neanche immaginarsi quello che l'attendeva,infatti Damon le disse con tono dimesso:«La proposta di matrimonio! Mi hanno dato un anello e mi hanno detto che dovevo chiedervi ufficialmente di sposarmi!»
«Ah!»,Elena era rimasta spiazzata da quella rivelazione,ma sapeva bene quanto lui che era qualcosa che doveva avvenire e dalla quale non potevano scappare. Le diede anche fastidio che qualcuno avrebbe visto la scena e dentro di sé ringraziava che le sue dame di compagnia vedessero ma non sentissero perché non aveva mai detto a nessuno del Barone Kai Parker, nemmeno a Caroline e a Katherine. Damon,ignorando queste riflessioni stava cercando dentro di sé il modo migliore per adempiere a quell'ingrato compito che gli spettava,poi cominciò col dire:«Si purtroppo,ma bisogna farlo quindi...Non dovrebbe avvenire così una normale proposta di matrimonio...»,questo lo disse guardando di sbieco il seguito di Elena,poi continuò:«...in realtà in una situazione normale la futura sposa non dovrebbe saperlo,ma soprattutto i futuri sposi dovrebbero amarsi ma cerchiamo di non farci caso!Non credo ci sia un modo giusto per fare questa cosa,ma io ci provo lo stesso! So che il futuro sposo si mette in ginocchio…»,e si mise in ginocchio,«…poi si prende la mano sinistra della futura sposa...»,così Elena gli porse la sua mano sinistra e lui la tenne stretta nella sua e come prima lei sentì uno strano fremito,«…e le si mostra l'anello...»,e così dicendo tirò fuori dal taschino una scatoletta di velluto nero,l’aprì e rivelò che all'interno c'era un anello d'oro bianco con un diamante al centro. Era davvero bellissimo ed Elena sgranò gli occhi alla sua vista,«...e poi le si chiede:Volete diventare mia moglie?»
«Ho molta scelta?»,gli chiese Elena per tutta risposta con un malinconico sorriso,ma poi decise di fare le cose per bene e disse:«Si lo voglio!». A quel punto Damon sfilò l'anello dalla scatola e lo mise all'anulare sinistro di Elena e stette lì a guardarlo per qualche secondo,ma sarebbe rimasto anche di più se Elena non l'avesse interrotto dicendo:«A questo punto credo che il futuro sposo si possa rialzare in piedi!»
«Oh sì,giusto!»,esclamò Damon distogliendosi all'improvviso dalla sua ammirazione e alzandosi in piedi. Ricominciarono a camminare e nel resto della passeggiata Elena non poté resistere alla tentazione di lanciare occhiate furtive a quell'anello,più se lo vedeva all'anulare sinistro più realizzava che le piaceva perché era semplice,ma molto bello e doveva ammettere che la rispecchiava molto,non che lei si considerasse bella anche se ne avrebbe avuto tutti i diritti,ma si considerava estremamente semplice. Nell'arco del tempo che ai promessi sposi rimaneva da trascorrere insieme, la socializzazione tra Damon ed Elena sembrava farsi più amichevole e confidenziale e in effetti era proprio quello lo scopo di quella passeggiata. Farli conoscere il più possibile e sperare che quel poco che avessero scoperto l'uno dell'altra sarebbe bastato a farsi piacere a vicenda. Questo progetto funzionò talmente bene che furono quasi dispiaciuti quando venne l'ora del congedo, ma alla fine di quella giornata si piacevano come amici e non come amanti.
Nel momento dei saluti,i conti Salvatore impiegarono un'altra buona mezz'ora per riverenze, ringraziamenti e rinnovamenti dei sensi d'orgoglio per l'imminenza dell'unione tra il loro figlio e la Principessa.
 
Quando gli ospiti se ne furono andati e dopo aver consumato la cena con i genitori,Elena andò dritta nella sua stanza e volle con lei solo Caroline e Katherine che erano impazienti di farsi raccontare tutta la conversazione tra lei e Damon ed iniziò Caroline col dire:«Allora,che cosa ti ha detto?»
«Cosa avrà mai potuto dirmi secondo te? Che non gli piace questa situazione ma che dato che ci siamo costretti farà di tutto per adempiere ai suoi compiti sia come marito sia come principe!». Elena la buttò sul semplice e sapeva che Caroline e Katherine non si sarebbero accontentate solo di questo,ma aspettava la prossima domanda per continuare,cosa che non tardò a verificarsi, questa volta da parte di Katherine:«Come? Tutto qui? Eppure avete passeggiato per tanto tempo e dalla mia posizione non sembrava che siate rimasti in silenzio tutto il tempo!»
«È vero! Abbiamo parlato molto! Ma più che altro per cercare di conoscerci il più possibile. Nessuno di noi due vuole sposare un estraneo!»
«E che te ne pare di lui?»,insistette Caroline tamburellando le dita sul materasso per la frenesia di volerne sapere di più e Elena fu più che lieta di soddisfare questa morbosa curiosità dicendo:«Mi è sembrato molto gentile e molto educato. È un ragazzo a modo,molto composto e sono convinta che sarà sicuramente degno del ruolo del principe e che potrà essere per me un ottimo amico!»
«Ma come si può volere solo l'amicizia da uno così? Non ci credo che non vorresti che ci fosse un rapporto ben più profondo tra voi!»,la rimproverò Caroline non capacitandosi che un ragazzo così bello come era Damon potesse ispirare solo amicizia. Elena gli confessò molto chiaramente che in cuor suo non sentiva di amarlo e molto probabilmente non sarebbe arrivata ad amarlo neanche in futuro, o per lo meno non avrebbe provato per lui quel tipo di amore che una moglie riserva al proprio marito ma che avrebbe provato invece quel genere di amore che una sorella riserva al più affezionato dei suoi fratelli.
«Ho visto anche che ad un certo punto si è inginocchiato. Non è che ti ha fatto la proposta?»,chiese Katherine con tono provocante ed Elena rispose al sorriso che le stava facendo la cugina e disse:«Ebbene si!»,e mostrò l'anello al dito. Inutile descrivere la reazione di Caroline e Katherine quando lo videro. Sembrava che qualcuno avesse mostrato a entrambe un'intera miniera di diamanti e le loro espressioni su quanto fosse bello furono poco contenute e decisamente non adatte né al ruolo che entrambe ricoprivano né tanto meno al loro rango. Sembravano più che altro due ragazzine ad un parco di divertimenti piuttosto che la prima e la seconda dama di compagnia della Principessa. Finita quella scena,Caroline e Katherine sotto l'intimazione di Elena lasciarono la stanza così quest'ultima poté avere tempo e luogo per riflettere su tutto quello che le era successo in quel giorno.
Ora che aveva parlato con Damon di Kai,anzi proprio il fatto che ne avesse finalmente parlato con qualcuno le dava soddisfazione, come se si fosse tolta un grosso peso dalle spalle. Da tutto quello che aveva potuto conoscere su di lui,ora vedeva con una prospettiva più ottimista il suo matrimonio,anche se continuava a pensare che non era l'uomo della sua vita ma questo ruolo non lo occupava nemmeno il Barone e lei ne era consapevole. Ma questa era un'altra questione che Elena non poteva rivelare né a Damon, né ad altri.
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*Date le ultime notizie conosceremo presto la mamma di Damon e Stefan,ma non potevo aspettare che postassero la puntata perciò mi sono presa la libertà di inventarmi il suo nome. Spero di averci azzeccato
**Mi dispiace per quelle/i a cui piace questo personaggio ma a me sta antipatico,perciò gli faccio fare la parte dello stronzo
 
 
Spero mi scuserete per la lunga attesa,ma avete a che fare con una studentessa pendolare e quando sono fuori casa non dispongo della connessione sul computer. Comunque vorrei ringraziare tutti quelli che hanno commentato,tutti quelli che seguono,quelli che hanno messo la storia tra le ricordate o preferite. Grazie davvero!
Ad ogni modo,sotto il prezioso consiglio di una di voi ho deciso di mettere tra le parentesi uno o più asterischi(dipende quante spiegazioni voglio dare nel capitolo). Così mi sembra molto più chiaro e lineare,e magari anche la storia scorre meglio.
Come avrete notato i nostri protagonisti non sono molto entusiasti all’idea di sposarsi e cercano perfino di allontanarsi dall’immagine pubblica dei bravi ragazzi di sani principi,ma che cosa c’è davvero dietro le loro relazioni clandestine? Lo scoprirete presto!

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Capitolo 3
*** Il matrimonio ***


I giorni passarono e dopo poco tempo per prove e preparativi, arrivò il giorno del matrimonio che era stato fissato per il 6 agosto.
Quel giorno Elena si alzò particolarmente presto,o meglio dovette alzarsi particolarmente presto a causa di un certo qualcuno che aveva scostato le tende, facendo entrare i raggi di un bel sole splendente. Quando Elena aprì completamente gli occhi si accorse che quel qualcuno era la sua cameriera personale,Lucy che,non appena si accorse che la Principessa era sveglia le fece la riverenza e le disse con uno dei suoi più ampi sorrisi:«Felicitazioni per il Vostro matrimonio, Vostra Altezza e buongiorno!»
«Grazie Lucy»,disse Elena con ancora un'aria assonnata e poco dopo si vide invadere la stanza da tutta la troupe di cameriere che la doveva preparare che la intontì di auguri e congratulazioni. Per prima cosa le fecero un lungo bagno con sali e bagno schiumi pregiatissimi,cosa che doveva accadere minimo se l’esercito conquistava nuovi territori. Per un giorno normale si usavano prodotti nella norma. Dopo che fu lavata da capo a piedi,le fecero manicure e pedicure mentre aspettavano che si asciugassero i lunghissimi capelli castani,poi la cosparsero di oli profumati e creme per il corpo. Quando finalmente i suoi capelli furono completamente asciutti iniziarono a vestirla e le presentarono davanti un set di biancheria di pizzo finemente ricamato a mano, ornato di madreperla e altri preziosi. Elena tra sé pensava:“E queste sono solo le mutandine e il bustino. Figuriamoci il resto!”.
Dopo la biancheria fu il turno di un paio di calze di pregiatissima seta bianca ad effetto trasparente,una sottogonna di lino stranamente semplice e poi il vestito da sposa,composto da Dio solo sapeva quanti strati di tulle e sottogonne varie. Il bustino era tempestato di piccoli brillanti incolore e ai bordi sia del bustino, sia della gonna c'era uno strato di seta a fare da decorazione;mentre la gonna era bianca e cosparsa di brillantini. Era un vestito senza maniche di nessun genere,dunque lasciava le spalle completamente scoperte e poco spazio all'immaginazione,perciò in chiesa Elena dovette indossare un copri spalle di seta che si abbottonava con un brillante.
Dopo il vestito fu il turno delle scarpe bianche con dei piccoli diamanti sulla punta,poi fu il turno dei guanti di seta trasparente lunghi fino a poco più sopra del gomito, poi le venne presentato il set di gioielli che avrebbe dovuto indossare,composto da un bracciale,un paio di orecchini e un collier tutto fatto di diamanti.
Dopodiché venne truccata molto leggermente,giusto per far risaltare il suo viso e poi le vennero acconciati i capelli. La parte superiore era stata fissata con un fermaglio fatto di diamanti e agli altri vennero creati i boccoli e lasciati sciolti con delle perle tra i boccoli.(*) Sul vestito le venne messo un mantello con sopra i colori e lo stemma del regno,il mantello che di solito si usava per l'incoronazione del sovrano. Il tocco finale furono un velo chilometrico che partiva dal fermaglio di diamanti,un bouquet di rose bianche con dei piccoli diamanti sul bocciolo e la corona delle cerimonie ufficiali sulla testa. Si guardò allo specchio per ammirare l'opera conclusa e dovette ammettere di essere molto bella,ma che avrebbe preferito vedersi vestita da sposa per qualcuno che avrebbe amato davvero. Ad ogni modo poté indugiare solo un momento perché i tempi erano davvero molto stretti. Quando scese nel salone principale fu accolta da una folla che scoppiò in un fragoroso applauso e cercò di mostrarsi felice mentre ringraziava tutti quanti. Dopo pochissimi minuti, si mise sottobraccio a suo padre e insieme raggiunsero il Cocchio Nuziale.
 
Elena aveva già visto quella stravagante carrozza nei depositi del Palazzo,ma ora che se la ritrovava davanti a lei,tutta agghindata e sapere che tutto quello era per lei,le creò non poco disagio. Il Cocchio Nuziale era tutto bianco con ruote,rifiniture e contorni vari d'oro ed era trainato da una serie di purosangue bianchi.
 
Durante il tragitto verso la chiesa,Grayson ci tenne ad esprimere a sua figlia tutto il suo risentimento per quella situazione, dato che erano soli:«Non sai quanto mi dispiace,cara! Fosse per me non ti avrei mai costretta ad un simile sacrificio,ma spero ti renderai conto che mi sono ritrovato da solo contro tutti e dunque non ho potuto fare nulla per impedirlo!»
«Lo so,Padre! Ma non dovete preoccuparvi per me! Ho accettato la decisione dei ministri e del Parlamento e come vedete ora sono qui, pronta ad andare in sposa a Lord Damon Salvatore. Sono sicura che sarà un ottimo marito e un ottimo principe e state pur sicuro che gli vorrò bene come a un fratello! Inoltre, lo sto facendo per il bene della nostra Nazione e tanto basta a rendermi felice!», questa fu la malinconica risposta di Elena,ma suo padre le fece notare un piccolo dettaglio che sembrava esserle sfuggito,seppur con imbarazzo:«Un fratello con il quale dovrai avere dei rapporti intimi. Deve accadere lo sai! Questa sera sicuramente e poi anche qualche altra volta perché prima o poi verrà il momento in cui i cittadini cominceranno ad aspettarsi la nascita di un erede!». Elena non aveva dimenticato quel dettaglio,ma non si sentiva proprio a suo agio a parlarne con suo padre. Nonostante questo,la sua risposta fu semplicemente:«Si ne sono consapevole, Padre!»,e la conversazione si chiuse lì.
 
Quando arrivarono in chiesa e scesero dalla carrozza, padre e figlia videro che ad accoglierli c'erano damigelle, paggetti, tutto il seguito di Elena e tutti gli abitanti della capitale che erano venuti lì solo per veder passare la principessa. Quando Elena e suo padre scesero dalla carrozza,scoppiarono applausi,inchini, congratulazioni ed esultanze varie. Era il giorno adatto per mettere in atto il tipico atteggiamento da protocollo, infatti Elena salutò con grazia la folla,sfoderò finti sorrisi a destra e a manca proprio come le imponeva l'etichetta,ma sentiva che quello non era il giorno del suo matrimonio,bensì quello del suo funerale e ad ogni passo che faceva,sottobraccio a suo padre sullo sfavillante tappeto rosso che la portava in chiesa, sentiva che il suo cuore perdeva un battito.
 
Quando padre e figlia entrarono in chiesa,tutti gli ospiti si alzarono,si inchinarono al loro passaggio ed avevano tutti un'aria molto felice,tutti tranne gli sposi,che cercavano di fare del loro meglio per non mostrarlo. Dentro quella chiesa c'erano tutti i parenti, anche i più lontani sia di Damon che di Elena, tutti gli alti membri della nobiltà,i ministri,i parlamentari più importanti e cosa non da poco tutti i componenti dell’esercito. A precedere Elena nella sua marcia verso l'altare c'era tutto il suo seguito,che in quell'occasione assumeva la carica di damigelle e Caroline di sua damigella d'onore. Quando il corteo si sciolse ed Elena riuscì a guardare in faccia Damon,si accorse che la guardava con comprensione e capì che il messaggio di quello sguardo era “Ti renderò la cosa il più sopportabile possibile” e nei suoi pensieri più reconditi ringraziava che le era capitato lui piuttosto che qualcun altro che invece avrebbe approfittato di lei,del suo ruolo e che le avrebbe reso la vita un inferno. Quando Elena e suo padre raggiunsero l'altare,quest’ultimo  le baciò prima le mani poi la fronte,la lasciò e si mise al suo posto,dopodiché iniziò la cerimonia.
 
Quelle celebrazioni erano per Elena una tortura disumana e poi arrivò il punto peggiore. Quello in cui avrebbero dovuto dichiarare entrambi davanti a tutti che si volevano quando invece non era vero. L'arcivescovo iniziò proprio da Elena e cominciò a recitare la tradizionale frase:«Volete Voi, Vostra Altezza prendere come Vostro legittimo sposo Sua Signoria Lord Damon Salvatore,per amarlo,onorarlo e rispettarlo,finché morte non vi separi?»,Elena in quel momento pensò che avrebbe voluto rispondere di tutto tranne sì e approfittò del fatto che l'arcivescovo in quel momento guardasse una pagina del libro per farsi uscire una lacrima mentre diceva:«Lo voglio!». Dopo la stessa domanda fu ripetuta a Damon che esitò un momento prima di dire anche lui:«Lo voglio!»,dopodiché si scambiarono le fedi che erano stranamente semplici,ma Elena si sentì quasi mancare nel vedere che un piccolo anello d'oro come quello potesse rappresentare un vincolo così indissolubile.
 
Dopo che furono ufficialmente dichiarati marito e moglie si procedette all'incoronazione di Damon come Principe di Mystic Falls e da quel momento in poi avrebbe vantato il titolo di Sua Altezza Reale il Principe Damon e per il resto della giornata avrebbe indossato la sua prima corona delle cerimonie ufficiali.
 
Quando i due novelli sposi uscirono dalla chiesa un boato di esultanze li accolse e i due ricambiarono il tutto con finti sorrisi e saluti prima di salire sul raffinato Cocchio Nuziale e poter essere almeno onesti  con loro stessi al suo interno. Infatti,appena si sentirono al sicuro dalla folla,Damon  disse a quella che ormai era sua moglie:«Mi dispiace tanto!». Il suo tono era dimesso e risentito ed Elena con lo stesso sentire rispose:«Anche a me! Non sai quanto!»
Per il resto del tragitto che mancava per tornare al Palazzo Reale,dove si sarebbe svolto il ricevimento non dissero nulla,anche perché sentivano che non c'era niente da dire.
 
Il ricevimento aveva luogo in una delle stanze più belle e più spaziose del Palazzo ed era tutto un trionfo di bianco e di oro e prima dell'entrata degli sposi nella sala,Elena si era tolta il mantello,il velo e il copri spalle, mettendo così in mostra il suo bel decolté che suo marito non poté fare a meno di guardare con trasporto,ma ci sarebbe stato tempo e luogo più avanti per far si che gli sposi si conoscessero nell'intimo. Ora potevano dedicarsi ai loro ospiti che li attendevano entusiasti.
Il ricevimento andò avanti in modo pressappoco tranquillo tra piatti ricchi,decorazioni sfavillanti e gente squisita. Al momento dei balli,le danze dovevano essere chiaramente aperte dagli sposi e quando il maestro di cerimonie annunciò:«E ora il primo ballo delle Loro Altezze Reali come marito e moglie!»,Elena si sentì molto a disagio a dover ballare una danza così romantica come il valzer con un uomo che non amava per niente e che l'unico tipo di affetto a cui poteva aspirare di avere da lei poteva essere paragonabile a quello di due buoni amici. Ad ogni modo, con un forte imbarazzo,Elena si diresse verso Damon che l'aspettava a metà percorso e poi insieme si diressero al centro della pista. Quando si trovarono faccia a faccia si fecero un inchino,si misero nella posizione designata dal valzer ed iniziarono a ballare. In quella frazione di tempo e a quella distanza così ravvicinata,per gli sposi era pressoché impossibile non guardarsi negli occhi e lì scoprirono tutto un mondo. A Damon piacevano gli occhi color nocciola di Elena,un colore così caldo che ti faceva sentire al sicuro,e lei scoprì con suo strano piacere che le piaceva perdersi in quell'oceano immenso e sconfinato che erano gli occhi di Damon e vedeva alternarsi l'azzurro e il verde con uno strano fascino. All'inizio del ballo,nel viso degli sposi c'era un'espressione di annoiato disinteresse, mentre verso la fine i due si sorridevano beati, con un po' di esitazione Damon accarezzò con l'indice e il medio della mano destra la guancia di Elena,che gli sorrise ancora più raggiante,dopodiché una volta riposizionata la mano sul fianco,Elena con l'orlo del vestito nella mano sinistra raggiunse la mano di Damon e la tenne stretta nella sua fino alla fine del ballo.
Questo sollevava un po' troppo il vestito e faceva vedere i piedi e un po' di gambe della sposa,cosa che non sarebbe dovuta accadere né in quella occasione né in altre circostanze,oltretutto la cosa non passò inosservata agli occhi di Caroline che lo fece sapientemente notare a Katherine;addirittura sembrava che una volta finita la danza i due si volessero baciare poiché indugiarono molto per guardarsi teneramente,con le fronti poggiate l'una all'altra,ma non lo fecero perché un applauso rovinò quel magico momento. Dopo il valzer iniziale,altri balli seguirono e alcune volte gli sposi si dovettero separare per ballare con gli altri.
Dopo suo marito, Elena ballò con suo padre,con suo suocero,con il Primo Ministro e altri uomini che facevano parte della nobiltà; viceversa Damon ballò con sua madre,con sua suocera,Caroline,Katherine,tutto il seguito di Elena e altre nobildonne. Durante il periodo delle chiacchiere,Elena fu lieta ed onorata di conoscere i più cari amici di Damon,tra cui il suo migliore amico Lord Lorenzo(Enzo) Smith(**),futuro Visconte delle Pianure Nere e viceversa lui con le varie componenti del seguito di Elena,tra le prime appunto Caroline e le cugine di primo grado di Elena tra cui ovviamente Katherine. A tarda sera gli ospiti cominciarono ad andarsene,finché non rimasero gli sposi e le loro famiglie. Il seguito di Elena e quello della Regina vennero congedati e gli sposi furono accompagnati in stanze adiacenti a quella matrimoniale dove i servi li avrebbero preparati per la prima notte di nozze.
 
La tradizione voleva che un corteo accompagnasse gli sposi al letto matrimoniale e rimboccasse loro le coperte. Dopo di loro,dovevano entrare i genitori degli sposi e un prete che benedicesse loro e la stanza. Dopo aver assistito alla benedizione,Damon ed Elena sarebbero rimasti da soli nella stanza. Sapevano però che sarebbero stati ascoltati poiché altra condizione della tradizione era che le madri dovevano accomodarsi davanti la porta della stanza per constatare che il matrimonio venisse consumato.
Ad ogni modo, quando Damon ed Elena si trovarono in quella stanza “da soli” sentirono un forte senso di disagio poiché si trovavano in una situazione indesiderata e dalla quale non potevano fuggire. Damon dal canto suo,così come Elena,sapeva che unirsi sessualmente era qualcosa che dovevano fare,ma era calata su di loro un'atmosfera a dir poco polare, nonostante fossero in agosto,così lo sposo cercò di riscaldarla dicendo:«Ma era proprio necessaria tutta questa manfrina?».
Elena rise per la battuta,poi rispose tornando subito seria:«Purtroppo si! E non è finita qui! Aspettate di vedere quello che succederà domani mattina!».
Damon sentiva che nel tono formale del “voi” c'era ancora una qualche forma di distacco tra loro e non contribuiva a farli aprire intimamente,così come la certezza che se avessero davvero fatto qualcosa sarebbero stati ascoltati dalle loro madri,così almeno per rimuovere l'ostacolo del tono,Damon disse:«Pensavo...visto che ormai siamo sposati e siamo qui...se potevamo, almeno nel privato, avere un linguaggio informale e darci del “tu”?».
Elena si sentiva sollevata da quella proposta ed iniziò a sentirsi un po' più a suo agio e proclamò:«Si mi sembra una buona idea,anche perché gli amici hanno un rapporto informale tra di loro e se noi vogliamo diventare tali è giusto che abbiamo un rapporto informale.».
«Siamo amici che ora purtroppo si trovano in una scomoda posizione ed ora ti chiedo da amico,come la risolviamo?»,Damon si sentiva proprio schiacciato dalla tensione ed aveva innescato una bomba che avrebbe smosso quella statica ed imbarazzante situazione.
«È qualcosa che dobbiamo fare,ma prima di farla ti devo chiedere se sei affetto da qualche malattia. Non è che non mi fidi di te,solo che……visto che frequenti i bordelli……»,Elena era pronta per concedersi a quel ragazzo,ma voleva quantomeno sapere se si sarebbe presa qualche malattia sessuale.
«Non ti preoccupare! Grazie ai poteri di cui godevo come conte li facevo controllare i posti che frequentavo.»,la rassicurò Damon,dopodiché vide che lei si rilassò ed era più disposta a soddisfare i suoi doveri coniugali,infatti disse:«Bene, sono più sollevata,ma purtroppo io non ho nessuna esperienza sul campo, mentre tu sì,perciò fai quello che di solito si fa ed io cercherò di collaborare al meglio che posso!»
«Beh il primo passo da fare è spogliarci a vicenda! Tu guardami negli occhi e fa quello che faccio io!»
Questo fu il primo insegnamento di Damon che fece mettere a sedere sul letto sé stesso e sua moglie. Poi le tolse la vestaglia di lino, piena di pregiatissimi ricami e aspettò che lei facesse lo stesso. Nei passi successivi, i movimenti di Damon nel toglierle prima il bustino e poi le mutandine erano fluidi,mentre quelli di Elena nel togliergli la camicia e le mutande erano molto timidi ed esitanti,ma era incoraggiata da quegli occhi di un azzurro così immenso che la spingevano a scoprirne tutti i segreti. Non appena i due si videro interamente nudi la paura,l'ansia,la preoccupazione per quella cosa svanirono. Tutto svanì. Anche la stanza,anche il dettaglio che sarebbero stati ascoltati.
 
Adesso c'erano solo loro due. Due dei dell'Olimpo,con i loro corpi statuari che guardandosi intensamente negli occhi si unirono senza paura perché si sentivano attratti sessualmente come calamite e poi erano spinti sempre più in là dalla magia che si creava tra i loro occhi e allora avvenne quello che doveva avvenire. Per Elena,che era la prima volta,non ci fu niente di più bello e anche Damon,che già aveva avuto esperienze con donne esperte,di certo si sentiva molto soddisfatto di avere una moglie così focosa.
Fu un atto puramente sessuale,privo di baci e carezze, ma solo espressione del puro desiderio carnale.

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*Non credo di aver reso bene l’idea nella descrizione dell’acconciatura,perciò voi immaginatevi all’acconciatura che Elena aveva al ballo di Miss Mystic Falls nell’episodio 1x19.
**Non mi pare che conosciamo il vero cognome di Enzo,perciò mi sono presa la libertà di inventarlo
 
 
 
Ebbene si,gente! È successo davvero! Spero di non aver deluso le vostre aspettative su questa scena. Per il resto vorrei sempre ringraziare tutti quelli che in un modo o nell’altro mi danno il loro sostegno. Grazie infinite! Se vi va ho postato una nuova fanfiction nella sezione “Cast The Vampire Diaries”. Si chiama “La consulente delle star”,se vi va di leggerla mi farà piacere! Comunque spero che continuerete a seguire la storia perché nel prossimo capitolo conosceremo la “signora” di Damon! Per il momento vi dico solo questo!
-Greta

 

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Capitolo 4
*** Un'elegante puttana ***


Il giorno dopo quando Damon ed Elena si svegliarono si ritrovarono completamente nudi. Non ricordavano di essersi addormentati senza i vestiti,forse la notte prima avevano esagerato a dimenticare tutto. Ad ogni modo si rivestirono prima che arrivasse nella loro stanza tutta la squadra di domestici e i loro genitori.
Le prime ad entrare furono la Regina e la Contessa, ancora nei loro abiti del giorno prima poiché avevano dovuto passare tutta la notte fuori la porta della stanza. Infatti,avevano anche un'aria decisamente assonnata,al contrario dei loro mariti che arrivarono poco dopo,perfettamente vestiti,composti e assolutamente riposati e per ultimi i domestici che scostarono le coperte dal letto ed aiutarono gli sposi ad alzarsi. Una volta in piedi,Damon ed Elena videro le loro madri osservare minuziosamente le lenzuola per vedere se erano sporche di sangue,segno che la principessa non era più vergine e di fatti il sangue c'era,anche se Miranda chiese a suo marito di controllare lui stesso perché si reputava troppo stanca per giudicare in modo lucido. Appena Grayson confermò che il sangue c'era la Regina soddisfatta chiamò due domestiche e disse loro:«Appendete le lenzuola al balcone principale,cosicché tutti vedano che è andato tutto bene!»(*)
Dopodiché tutti i presenti si congratularono con la giovane coppia reale e poi li lasciarono da soli con la loro colazione.
Prima di uscire il Re disse:«Consideratevi pure liberi oggi ragazzi! Potete uscire senza scorta o rimanere qui, come volete,basta che passiate questa giornata insieme!».
I novelli sposi ringraziarono e una volta soli Elena mandò a Kai un messaggio tramite un piccione viaggiatore in cui gli diceva che si sarebbero potuti incontrare al solito posto,mentre Damon progettava di andare a trovare la sua prostituta preferita. A quel punto Elena disse:«Sai mi piacerebbe conoscerla! Voglio passare a trovarla prima di incontrarmi con Kai!». Damon era stupito.
Non si sarebbe mai immaginato una proposta simile e infatti espresse il suo stupore dicendo:«Ma fai sul serio?».
«Tranquillo,mi tratterrò solo qualche minuto, giusto per fare le presentazioni. Poi vi lascerò da soli.», disse Elena immaginando che suo marito aveva reagito così perché non voleva terzi incomodi e Damon capendo questo pensiero si affrettò a chiarire dicendo:«Non lo sto dicendo perché ti considero di troppo ma perché lei è una popolana volgare,che abita in un quartiere malfamato. Un posto non adatto a te!»
«Adesso non sarebbe adatto neanche a te. Sei un principe adesso!»
«Si lo so! Ma dovrai stare attenta!»
«Non ti preoccupare,ho un piano! Diremo che vogliamo fare una passeggiata a cavallo così ci allontaneremo dal Palazzo e una volta che me ne andrò non ti devi preoccupare perché io a cavallo sono imprendibile!». Questa era l'idea di Elena che funzionò alla perfezione, ma d'altronde era sempre con quella scusa che si allontanava dal Palazzo per incontrarsi con Kai.
 
Una volta montati a cavallo, Damon ed Elena lasciarono insieme il Palazzo e si diressero nei meandri della capitale del Regno. Per raggiungere il bordello dove lavorava l'amante di Damon dovevano passare nel quartiere malfamato della città,dove tutti i suoi abitanti nella loro ignoranza non sapevano nemmeno che Elena era la loro principessa.
Lei dal canto suo,era cresciuta in un ambiente protetto e dunque non sapeva del malessere,della povertà e della miseria in cui viveva quella gente.
 
Si fermarono davanti ad una bettola da quattro soldi e da principio Elena la scambiò solo per una locanda malandata,non sapendo che i bordelli da fuori bene o male avevano tutti quell'aspetto. Sul deprimente portico c'era una ragazza con abiti semplici intenta a spazzare il pavimento con una misera scopa. Damon scese dal suo stallone nero,legò i cavalli ad un palo e aiutò sua moglie a scendere poi,vedendo che la ragazza era ancora intenta nel suo lavoro le disse: “Ciao Rebekah(**)!». Lei a quel punto smise di spazzare,alzò la testa,si appoggiò alla scopa e fu quantomeno sorpresa di trovare quei due ragazzi così eleganti davanti a sé,nel suo portico così dimesso ed espresse il suo stupore dicendo:«Damon! Non mi aspettavo di vederti qui oggi! È domenica ed inoltre è il tuo primo giorno di nozze,comunque se sei qui un motivo ci sarà.».
«Vorrei presentarti mia moglie, Sua Altezza Reale la Principessa Elena Gilbert!». Rebekah sapeva bene che la bella ragazza,vestita molto elegante;nonostante la sportività degli abiti da equitazione,con i lunghi capelli castani raccolti in un'elaborata acconciatura era la Principessa,l’Unica erede al trono,così le rivolse una timida riverenza e nella sua mente si chiedeva come mai lei si trovasse lì. Non le era mai capitato che uno dei suoi clienti le si presentasse davanti con la moglie, specialmente se quest'ultima aveva anche solo una cosa a che fare con la Famiglia Reale.  Ad un certo punto tutte queste riflessioni vennero interrotte da Elena che fece notare a suo marito un dettaglio importante:«A dire il vero Damon, ora dovrei essere presentata con il tuo cognome,dato che siamo sposati!». Elena non si sapeva spiegare il perché di quella puntualizzazione,ma doveva riconoscere,almeno a se stessa,che le diede una certa soddsfazione sottolineare quel dettaglio.
«Oh Santo Cielo è vero! Allora mi correggo,Sua Altezza Reale la Principessa Elena Salvatore!»,dopodiché Damon fece un timido sorriso di scuse ad Elena che ricambiò. Rebekah era una delle poche ragazze nella sua condizione a conoscere per fama Elena e il giorno prima,il giorno del matrimonio,vinta dalla curiosità era andata vicino alla chiesa per poterla vedere di persona. Il caso volle che Rebekah tra tante scene vedesse proprio quella che vedeva Damon ed Elena uscire dalla chiesa già sposati,che salutavano la folla esultante. In quel momento,nel vederla nel suo meraviglioso vestito da sposa,sentiva di odiarla e la odiava soprattutto nell'averla vista sottobraccio a Damon tutta sorridente, senza neanche immaginare quanta sofferenza c'era dietro quel sorriso,ma ora che se la ritrovava davanti aveva la conferma del sentimento d'odio,specialmente dopo aver sentito quella pungente specificazione;ma dato il suo mestiere,era bravissima a lusingare quando non lo pensava affatto,così disse:«A cosa devo questo immenso onore?».
Damon si girò verso sua moglie,le sorrise e lei ricambiò, poi disse a Rebekah:«Ho parlato ad Elena di te ed era suo profondo desiderio conoscerti,poiché io ora non potrei più venire qua,ma non voglio rinunciare a te, perciò io e lei ci impegneremo per farti scalare la società cosicché potrai diventare la mia amante a corte!».
Rebekah non poteva credere a quelle parole,non poteva credere che la moglie di un suo cliente le aprisse le porte non solo della società ma anche quelle di casa sua e per di più una carriera da favorita non se l'era nemmeno mai sognata,e anche se odiava quella ragazza più che mai,si sentiva in dovere di ringraziarla per così tanta gentilezza:«Vostra Altezza è troppo generosa. Io non so niente di come ci si comporta in società e non saprei nemmeno a chi lasciare questo posto se me ne andassi, ma sarei una sciocca se rifiutassi e dunque accetto! Sarà per me un onore occuparmi di Damon ed essere per lui un'elegante puttana!». A quella pittoresca espressione Elena storse la bocca. Lei era troppo elegante per utilizzare un termine così brutto come “prostituta”, figuriamoci cosa poteva pensare solo a sentire la parola “puttana”,infatti cercando di mantenere un certo contegno disse:«A dire il vero,il termine più convenzionale è “favorita”, signorina!».
Rebekah era quasi furente per quel rimprovero,ma ancor di più per il fatto che Elena continuava a mantenere un tono calmo e gentile,non poteva capacitarsi che l'aveva chiamata “signorina”,ma cercava di trattenere la rabbia,anche perché era decisa a sfruttare al meglio l'immensa fortuna che le era capitata:«Vostra Altezza voglia perdonare il mio linguaggio,ma io sono solo un'umile contadina e non sono certo raffinata come Voi!». Com'era brava a fare l'ipocrita,ma questo Elena non poteva saperlo ed il suo animo buono le faceva credere che le parole di Rebekah fossero sincere. D'altro canto non si poteva non essere d'accordo con il fatto che Rebekah fosse solo una paesana di bassa categoria. Ne aveva sia l'aspetto,sia i modi,come Elena aveva potuto facilmente constatare. Tanto per cominciare,i capelli di Rebekah erano di un biondo che sembrava sporco e scolorito ed erano raccolti in una semplice crocchia;il suo viso racchiudeva due piccoli occhi azzurri che sembravano grigi e che guardavano con malignità davanti a loro;il naso e la bocca erano graziosi;sicuramente aveva un bel fisico,ma non era affatto valorizzato dai vestiti molto larghi. Il suo bustino bianco era generosamente riempito dal prosperoso seno e la gonna nera le cadeva lenta sui fianchi;mentre le sue braccia erano snelle ma muscolose. Di giorno faceva la locandiera e quello era un tipo di lavoro che le richiedeva il sollevamento di carichi anche molto pesanti;di notte trasformava quella bettola in un bordello e allora faceva la concubina e nonostante i muscoli nelle braccia il resto del corpo sembrava piuttosto gracile,ma forse era colpa di una cattiva alimentazione. In più la sua pelle di un pallore quasi mortale era indice di una vita in un ambiente malsano. Nel complesso sembrava una piccola bambola di porcellana abbandonata in una soffitta,e dunque sarebbe anche sembrata bella se non fosse stata così trasandata. Forse aveva la stessa età di Elena,o forse la stessa di Damon,o forse era in mezzo tra i due;ciò nonstante,Elena la compativa molto,poiché tutto faceva pensare che Rebekah fosse un'esperta nelle sue professioni,sia in quella diurna sia in quella notturna, dunque Dio solo sa da quanto tempo lei esercitasse quel tipo di mestiere. Elena si rese conto che non voleva sapere la risposta a questa domanda,nel momento stesso in cui la stava formulando nella sua testa. Ad ogni modo,nel complesso,Rebekah era una ragazza con un tipo di bellezza piuttosto anonima(***),cioè era carina ma niente di speciale ed Elena si chiese cosa ci trovasse Damon in lei,a parte l'ovvio. Magari però sarebbe stata più apprezzabile con un aspetto curato,bei vestiti e bei gioielli,oltretutto ora che aveva visto in quale stato di miseria viveva la gente come lei,era suo profondo desiderio aiutarla anche se Damon non l'avesse voluta con sé.
 
Ad ogni modo,Elena era venuta solo per conoscerla e adesso che l'aveva conosciuta si sentiva di troppo. Immaginava che Damon sarebbe voluto rimanere da solo con lei e poi Kai la stava già aspettando,così disse: «Bene,domani io e Damon vedremo quale possa essere il modo più adatto per farvi entrare in società e voi ne sarete informata al più presto! Ora però devo proprio andare,sono attesa altrove! Se tra un'ora o due volete raggiungermi,Damon mi troverete al Grande Lago!». Fece un cenno con la testa a suo marito,poi tenendosi lo strascico del suo vestito da cavallerizza si diresse verso il suo cavallo,ma prima che ci montasse su,Damon la raggiunse e le disse:«Permettete che vi aiuti a salire, cara!»,e una volta aiutata Elena a salire disse:«Dunque tra due ore?».
«Se non vi sono sufficienti,prendetevela pure comoda! Io sarò lì ad aspettarvi quando arriverete!». Questa fu la risposta di Elena,dopodiché si scambiò un timido sorriso con suo marito,il quale slegò la giumenta(****) bianca di Elena e dopo lui e Rebekah la videro trottare verso la sua meta.
 
Rebekah non si trovava pronta ad accogliere ospiti di giorno e in particolar modo di domenica,ma per Damon,che era il suo cliente migliore,era sempre disposta a fare un'eccezione,così lo condusse nell'unica stanza che aveva fatto in tempo a sistemare per potersi dedicare a lui come meglio sapeva fare;tanto sapeva che in un giorno come quello non sarebbe venuto nessuno e quindi non si sarebbe dovuta preoccupare del bancone.
 
Elena dal canto suo,mentre cavalcava verso il luogo dove s'incontrava con Kai pensava che la scorsa notte doveva essere stata davvero schifosa per Damon,visto che non vedeva l'ora di stare da solo con Rebekah,per lei invece non era stata così terribile ma forse perché era la prima. Tutto sommato non era triste di aver donato proprio quello che aveva di più prezioso a Damon. “Nella tragedia sono stata molto fortunata!” pensava tra sé,mentre a dispetto della cavalcata all'amazzone che doveva essere eseguita con grazia,lei ora cavalcava più veloce del vento per poter raggiungere il Grande Lago al più presto possibile.
 

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*Non so se si usava fare così dappertutto,ma nel mio paese è stata un’usanza molto praticata fino agli anni ‘50
**Mi dispiace per lei,ma a qualcuno dovevo pur affibbiarlo questo ruolo e lei,almeno in The Vampire Diaries mi ha sempre dato l’idea di quella facile
***Qui vi chiedo di utilizzare la vostra immaginazione e visualizzare Rebekah come molto trascurata e trasandata
****Per chi non lo sapesse,la giumenta è la femmina del cavallo
 
 Eccomi qui con un nuovo capitolo,spero tanto che vi piaccia! Spero di non avervi fatto aspettare troppo! In più come al solito vorrei ringraziare le fantastiche persone che mi sostengono,per me è molto importante e…..vi devo chiedere di prepararvi fin da ora per il prossimo capitolo. Sarà un po’ sofferente…………………….Per il momento non dico più nulla,ho già detto troppo! Spero di ritrovarvi numerosi,a presto!
-Greta

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Capitolo 5
*** Un'oscura verità ***


 
 
Elena arrivò al Grande Lago galoppando ed il Barone Kai Parker già la stava aspettando e la sua espressione non era né tra le più allegre né tra le più buone. Elena cominciò a temere il peggio e mentre tirava le redini per far fermare la sua giumenta,il suo cuore cominciò a battere all'impazzata per la paura.
«Sei in ritardo!»,le urlò contro Kai quando scese da cavallo,e quando cercò di scusarsi,lui le lanciò un sonoro ceffone sulla guancia sinistra e continuò ad urlare:«Non mi piacciono i ritardatari e ancor meno le persone impertinenti. Ti ho già detto mille volte che puoi parlare solo quando te lo dico io! Adesso inginocchiati e chiedimi umilmente perdono per il ritardo e per la tua insolenza!».
Mentre diceva questo,Kai sogghignava e mentre Elena eseguiva l'ordine le lacrime cominciarono a scorrerle copiose sul viso:«Ti chiedo umilmente scusa!».
Non era la prima volta che si umiliava così davanti a lui e non sarebbe stata neanche l'ultima.
 
La verità,anzi l'oscura verità è che Elena conobbe il Barone Kai Parker un anno prima,in una cena con i nobili e la sua famiglia. In quell'occasione conobbe anche il suo attuale suocero che però era venuto da solo. Quella sera Kai avvicinò la Principessa mentre gli altri ballavano e le chiese molto gentilmente:«Vostra Altezza, potrei parlarvi in privato?». Elena notò che il tono del Barone era grave,dunque non esitò ad acconsentire e quando si trovarono leggermente in disparte,lui sempre gentilmente le disse:«È mio dovere come cittadino di questo Paese mettervi a parte di un grave crimine che si è compiuto,ma mi rendo conto che questo non è né il momento né il luogo per dirlo per cui Vi chiedo se potete essere così buona da incontrarmi domani al Grande Lago,appena fuori città,da sola perché la faccenda è estremamente delicata e meno gente lo sa meglio è, credetemi!».
Elena,che nella sua infinita bontà non pensava mai male di niente e di nessuno,e dunque credendo che il Barone avesse le più nobili intenzioni disse:«Oh Santo Cielo! Beh sì,credo che si possa fare. Dirò al Palazzo che farò una passeggiata con il cavallo. Loro sanno che quando mi diletto con l'equitazione desidero stare sola!».
«Bene,allora siamo d'accordo! Lì alle 11?».
«Sì,si può fare!». Una volta concordato l'appuntamento il Barone si allontanò ed Elena non lo vide più per tutta la serata. Lei dal canto suo cercava di prepararsi emotivamente ad un potenziale scandalo, sia durante il resto della festa,sia mentre si preparava per andare al Grande Lago.
Lì il Barone dette libero sfogo alla sua natura malvagia cominciando a ricattare Elena se non l'avesse aiutato o l'avesse denunciato. In quel primo incontro Elena scoprì che Kai era stato assunto al soldo del regno di New Orleans,acerrimo nemico di Mystic Falls,per estorcerle informazioni sul governo,sul Parlamento e sull'amministrazione dell’esercito;in cambio di queste informazioni i reali di New Orleans avevano offerto al Barone il trono di Mystic Falls. Kai sperava di sposare Elena cosicché sarebbe diventato principe e poi re,ma ora che era sposata con Damon le cose per lui si complicavano,infatti quando Elena gli diede la notizia che era stata promessa in sposa a Damon,lui non la prese molto bene e scatenò la sua rabbia su di lei.
 
Ora che la vedeva umiliata davanti a lui si compiaceva per questo,ma non era ancora soddisfatto:«Adesso alzati e dimmi com'è stato ieri notte.»,nel dire questo era abbastanza calmo ed Elena,asciugandosi le lacrime disse:«Mi aspettavo di peggio!». Sperava che una risposta come quella l'avrebbe rabbonito e solo in quel momento si rendeva conto che quando i suoi genitori le comunicarono che avrebbe dovuto sposare Damon era si triste,ma per paura della reazione che avrebbe avuto Kai,perché effettivamente ad Elena non importava chi avesse sposato perché nessuno sarebbe mai potuto essere peggio di Kai.
A dirla tutta,Elena già aveva preso consapevolezza di questo quando le comunicarono la notizia,ma allora si era solo soffermata sulle conseguenze che le avrebbe portato una vita senza amore,mentre adesso si rendeva conto che non era una vita senza amore a spaventarla ma era quell'uomo che si ritrovava davanti.
Nemmeno a dire che avrebbe avuto un valido motivo per interessarsi davvero a lui. Il suo aspetto era del tutto anonimo, aveva 24 anni, era alto nella media per la sua età, con i capelli di un castano scuro,i tratti del suo viso erano molto anonimi e resi brutti dall’espressione arcigna che quasi sempre portava stampata in viso(*). I suoi occhi erano neri,labbra fine e un po' dappertutto sia sul viso sia sul resto del corpo aveva cicatrici di vario tipo. Quando era più giovane,aveva combattuto tra le schiere dell’esercito e stando lì,sfregi come quelli che aveva lui potevano capitare. Era molto muscoloso, ma i suoi muscoli non erano né aggraziati né proporzionati,in più la sua condotta si diceva fosse molto dissoluta ed Elena, in quell'intero anno che lo frequentò poté facilmente constatare che era vero.
Kai continuava a sogghignare e disse:«Non è capace il tuo maritino eh?! Chissà che prima volta di merda! Ma non ti preoccupare,piccola! Ora che lui ti ha inaugurata, io e te ci divertiremo come pazzi!». Effettivamente,a Kai sarebbe piaciuto spassarsela sessualmente con Elena,ma la tradizione voleva che lei arrivasse vergine al matrimonio ed egli era fortemente convinto che l'avrebbe condotta lui all'altare,per cui non l'aveva mai toccata in quel senso.
Ora però l'ostacolo della verginità non c'era più e lui era disposto a recuperare il tempo perso,infatti le ordinò: «Suvvia,togliti i vestiti  che chissà quanto ben di Dio c'è sotto!».
Elena inorridiva all'idea che quell'essere immondo potesse possederla,perciò anche se significava altri schiaffi e altri inchini,cercò di prendere tempo:«Non posso fare queste cose con te,mi sono sposata appena ieri!»,e subito dopo aver detto questo, esattamente come aveva previsto,un altro sonoro ceffone le arrivò questa volta sulla guancia destra e lui la rimproverò urlando:«Perché no? Lui lo sta facendo in questo momento,credi che non lo sappia? Solo la tua famiglia e i ministri non sanno che lui ha la reputazione del puttaniere  per cui sbrigati a svestirti se non vuoi che rispedisca tuo padre in quel buco merdoso dal quale è venuto. E sta pur sicura che negli altri regni non sono tutti buoni come il vecchio re Alan!».
Era questa la minaccia che faceva si che Elena si umiliasse e non dicesse nulla di tutto quello a nessuno. Tutti nel regno di Mystic Falls conoscevano la storia del loro attuale re, ma mai lei si sarebbe immaginata che qualcuno sarebbe stato così meschino da approfittarne.
Sapeva anche che se lui avesse rimandato suo padre lì da dove era venuto, molto probabilmente l'avrebbero ucciso e Dio solo sapeva che cosa ne sarebbe stato di lei, ma non era tanto questo a preoccuparla. Si preoccupava di più per la sorte che sarebbe toccata a suo padre,per cui faceva tutto pur di salvargli la vita poiché lei pensava sempre prima agli altri,poi se c'era tempo a se stessa.
Ma adesso era costretta a fare una cosa che lei non avrebbe mai voluto fare, soprattutto con colui che le si trovava davanti che sogghignava beato,al pensiero che l’avrebbe avuta. “No! Non gli darò questa soddisfazione! A costo di morirci sotto le sue botte,ma io non mi concederò MAI a lui!”,pensò Elena molto coraggiosamente e,stimolata da quel pensiero disse:«No,ti prego! Non farmi fare questo! Lo so che lui lo sta facendo in questo momento,ma io non posso. Non potrei fare una cosa del genere. Ti prego,fammi fare tutto,tutto quello che vuoi ma non questo!»
 
Inutile dire che Kai non ebbe pietà di me,né delle mie suppliche. Si avventò su di me come una furia,mi bloccò  con la forza di un solo braccio,impedendomi di muovermi. Iniziò a slacciarmi i lacci del bustino,stando però attento a non strapparmi i vestiti. Devo dirmi molto sorpresa che la sua limitata intelligenza sia riuscita a capire che se tornassi a Palazzo con i vestiti strappati,le persone sbagliate si farebbero le domande giuste. Una volta che mi denudò completamente,si calò le brache e cominciò a strofinarsi contro di me per eccitarsi. È stato orribile! Appena si considerò pronto si appropiò senza preavviso e con violenza delle mie carni. Il dolore fu allucinante e cacciai un urlo agghiacciante. Speravo che qualcuno passasse di lì e mi sentisse,così avrebbe fermato quello scempio,ma nessuno venne a salvarmi. Senza nessuna considerazione per me,lui cominciò a muoversi ed io continuavo ad urlare per il dolore. Il sesso con Kai non fu neanche lontanamente paragonabile a quello con Damon. Con Damon era stato privo d'affetto ma almeno in quel momento fui disposta a riconoscere che c'era il desiderio carnale che mi spingeva a desiderare Damon e le sue mani sul mio corpo. Questa volta no. Questa volta io non attirai a me il corpo di Kai,anzi cercavo anche di divincolarmi e di scappare,ma lui mi aveva intrappolata in modo tale che non riuscii a trovare una via di fuga.
Quando per me fu chiaro che ogni sforzo di sfuggire a quella tortura era vano,lasciai che lui facesse tutto il lavoro. Nel momento in cui mi possedeva,mi sforzai di pensare alla sera prima,alle mani di Damon che percorrevano possessive ogni centimetro della mia pelle, ma che non facevano male anzi,era una piacevole sensazione. In quel momento invece Kai mi faceva male e tanto,e in quel momento mi sorpresi di me stessa perché sopportavo che Kai mi toccasse solo immaginando che lui fosse Damon. Dovetti lavorare molto di immaginazione. Anche in un atto profondo come quello lui si rivelo violento ed io gemevo per il dolore,mentre invece Kai nella sua ignoranza credeva che io gemessi per il piacere,mi sembra normale. Povero sciocco! Erano gemiti di piacere quelli della sera prima, quelli che aveva udito Damon e non certo quelli che stava udendo Kai in quel momento.
Con mio marito  non avevo provato neanche un briciolo di dolore,nemmeno quando lui arrivò lì dove non era arrivato nessuno prima,mentre ora provavo talmente tanto dolore che credevo che sarei morta,e mentre piangevo per la disperazione,speravo quasi di morire sul serio,così almeno sarebbe finita quella tortura.
Quando finalmente il porco venne, lasciò che mi accasciassi a terra e che mi rannicchiassi su me stessa per coprire le mie nudità. Guardai il mio corpo e scoprii che ero stata marchiata da quella violenza. Avevo lividi dappertutto.(**)
 
Mentre lui si rivestiva le chiese con aria soddisfatta:«Ti è piaciuto eh?». Elena non rispondeva,ma mugolava e piangeva in una posizione fetale,così lui vedendo che una risposta tardava ad arrivare  si avvicinò a lei,le tirò una sonora sculacciata e la prese per i capelli per metterla dritta davanti a sé,poi con un tono minaccioso disse:«Dimmi che ti è piaciuto! Subito!».
Lei,cercò di inghiottire il senso di repulsione e con le lacrime agli occhi disse:«Mi è piaciuto.». Appena finì questa frase sentì un senso di nausea,la prova del fatto che non pensava assolutamente ciò che aveva detto,ma per fortuna Kai era troppo stupido o troppo pieno di sé per accorgersene,così quest'ultimo con aria soddisfatta salì sul suo ronzino(***) e le disse:«Ci vediamo domani, piccola! Stesso posto,stessa ora! E sarà molto peggio per te se dovrò venire a cercarti!»,poi con una sonora risata se ne andò lasciandola lì,con addosso solo la sua pelle piena zeppa di lividi.
 
Una volta che Kai se ne fu andato,Elena nonostante avesse tutti i muscoli del corpo a pezzi,cercò di rialzarsi e di raggiungere i suoi vestiti. Mentre si rivestiva esaminò con attenzione tutti i lividi che le aveva procurato Kai. Erano tutti di un colore violaceo quasi nero e anche molto profondi. Sarebbe stato impossibile non notarli e tra sé pregava Dio che Damon non volesse avere rapporti sessuali con lei per almeno le prossime quattro sere,altrimenti si sarebbe accorto dei lividi. Una volta rivestita, si specchiò nelle acque cristalline del lago e si accorse che la sua bella acconciatura era ormai sfatta,per cui sempre specchiandosi nel lago,cercò di rifarla nel miglior modo possibile. Dopo qualche minuto lei si sedette sulla riva del lago asciugandosi le lacrime e cercando di respirare la pace che trasmetteva quel posto,prima che Damon la raggiungesse.
Non passò molto tempo che Elena sentì galoppare verso di lei e quando si girò vide Damon in sella al suo stallone nero,in tutta la sua magnificenza ed Elena riuscì perfino a trovare la forza necessaria per sorridere e sembrava davvero che non le fosse successo niente prima che lui arrivasse. Lui scese da cavallo ricambiando il sorriso di sua moglie molto volentieri. Passarono un po' di tempo sulla riva del lago a parlare del più e del meno,come se fossero davvero vecchi amici ed era questo a cui miravano, ma niente di più.
 
 
*Io non so che ne pensate voi,ma a me l’aspetto di Kai non suggerisce proprio niente
**Ho ritenuto più opportuno che fossero proprio i pensieri di Elena a descrivere questa parte,così uno si può rendere davvero conto di che cosa ha provato in una così terribile situazione
***Il ronzino è un cavallo di bassissima categoria
 
Ecco il capitolo come promesso. Spero di non avervi traumatizzati troppo,anche se io ho cercato di avvertirvi prima,così potevate prepararvi psicologicamente. Spero anche di non avervi fatto aspettarre troppo,ma come sapete,quando sono fuori casa non dispongo di una connessione valida. Mi auguro di non avervi scandalizzati e che,nonostante la bruttissima esperienza di Elena vi sia piaciuto. So che qualcuno di voi molto probabilmente vorrà uccidermi per aver deciso di farle vivere una così terribile esperienza,ma è fondamentale al fine della storia,ve ne accorgerete più avanti. Rileggendo questo capitolo inoltre,mi sono accorta che era decisamente troppo spinto per rientrare nel rating giallo,così l’ho cambiato in arancione. Spero vivamente di non essere rientrata in quello rosso. Fatemi sapere che cosa ne pensate,a presto! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 6
*** Il re esiliato ***


Ad un certo punto Damon si accorse che l'espressione di Elena non era triste,ma molto malinconica,così da amico le chiese:«Qualcosa ti preoccupa?».
«Stavo pensando a mio padre!». Rispose lei cercando di sembrare tranquilla,ma in realtà stava ancora pensando alla minaccia che le aveva lanciato Kai,anche se non voleva certo darlo a vedere a Damon.
«È un grande re,se posso esprimere la mia modesta opinione!»,proclamò Damon,poi continuò:«Il buon Re Alan ha visto giusto quando ha scelto lui come suo successore!». Elena sorrise a quell'affermazione,lei purtroppo non aveva mai conosciuto il Re Alan perché morì prima che lei nascesse,ma tutti nel regno lo dipingevano come il più grande e nobile degli uomini e tutti lo ricordavano con profondo affetto,così disse: «Grazie! Mi fa piacere se pensi questo,solo mi chiedo quanti nel regno la pensino come te.».
Damon la rassicurò:«Non crucciarti,cara amica,tuo padre è un uomo rispettato e amato da tutti nel regno. Il re migliore che ci potesse capitare,dopo il Re Alan, chiaramente!». Elena era rincuorata da quel pensiero anche se sapeva che non era esattamente come le diceva Damon perché se Kai si era spinto così oltre,significava che non tutti nel regno amassero suo padre. In più,né lei,né tanto meno la sua famiglia,dimenticava un dettaglio di fondamentale importanza che in quel momento sembrava sfuggire a suo marito,ma lei si adoperò per farglielo notare:«Ciò non toglie che effettivamente questo regno è governato da un re straniero,un re esiliato!».
«Non credo che qualcuno nel regno consideri ancora tuo padre come uno straniero o come un esiliato. Il Re Alan ha fatto in modo che la gente lo considerasse come uno nato e cresciuto qui,accogliendolo come un figlio!». Elena a quel punto ebbe l'impulso di obiettare,sempre pensando alle minacce di Kai,ma si trattenne perché altrimenti avrebbe dovuto spiegare troppe cose,così si limitò a dire con un tono di risentimento:«Cosa che non fece mio nonno!». Lei non aveva conosciuto nemmeno il suo nonno paterno,poiché anche lui era morto prima che lei nascesse,ma non aveva nemmeno mai conosciuto l'intera famiglia di suo padre perché non vivevano nel regno di Mystic Falls e né lei,né suo padre potevano avere rapporti con loro di nessun tipo,tranne quelli politici. Per questo dovevano ringraziare che il Re Grayson provenisse da una famiglia reale e che era stato accolto da un'altra famiglia reale,altrimenti nemmeno i rapporti politici avrebbero potuto avere con loro.
Damon interruppe queste riflessioni della moglie per chiederle:«Tutti bene o male conoscono la storia di tuo padre,ma qual’è la sua vera versione?».
«Vuoi che te la racconti?»,chiese Elena guardando Damon con un accenno di sospetto e lui supplicò:«Sì, ti prego! Chi meglio di te che sei sua figlia? Siì buona! Te lo chiedo come amico!».
Elena non seppe resistere all'espressione dolce che le stava facendo Damon e così con rassegnazione iniziò a raccontare quella storia che per lei era molto dolorosa:«E va bene! Ma solo perché me lo stai chiedendo con quegli occhioni da cane bastonato. Dunque,mio padre era il Principe del regno di Mystic Lake(*). Ovviamente,non c’è bisogno che io ti dica che non sono dei grandi amici di Mystic Falls,ma non sono nemmeno nostri nemici giurati. Ad ogni modo,mio padre non sarebbe mai salito al trono poiché ha un fratello maggiore che si chiama Jhonn,che ora governa il regno. Lui fin da piccolo non si sentiva devoto verso i principi della sua Madre Patria,ma si sentiva fedele verso i valori promulgati da Mystic Falls. Così a soli 15 anni decise di confessare ai suoi genitori la fedeltà nei confronti degli ideali del regno di Mystic Falls e per questo lo cacciarono via dal Palazzo Reale,lo diseredarono,lo disconobbero come figlio e lo esiliarono dal loro regno. Mio nonno non ebbe nessuna pietà di lui. Per carità,la legge è uguale per tutti dappertutto ed è anche giusto che sia così,ma penso che avrebbero potuto fare questa cosa in modo più umano di quello che è stato. Comunque,arrivò qui e quando lo presentarono al Re Alan affinché gli chiedesse asilo…quell'uomo doveva proprio essere un santo perché non solo gli concesse asilo,ma lo accolse a Palazzo e lo prese con sé. Lui vide in mio padre del potenziale,così gli fece dapprima amministrare l’esercito e allenare le reclute,e visti i risultati lo trattava sempre più come un figlio. Inoltre, lui era già anziano e prossimo alla morte quando arrivò mio padre,ma non aveva avuto figli da sua moglie,così prima di morire affidò il trono a mio padre proclamandolo re. Mi ricordo che ogni volta che mio padre mi raccontava questa storia aveva le lacrime agli occhi e diceva sempre che le ultime parole di Re Alan furono: “Tu Grayson sei il figlio che non ho mai avuto e che avrei tanto voluto avere! Ora la Nostra Gloriosa Nazione verrà affidata a te, figlio mio!”». A quel punto Elena iniziò a piangere,poi continuò:«Morì quando mio padre aveva 20 anni e a quella tenera età divenne Re di Mystic Falls. All'epoca i parlamentari e i ministri si fidavano ciecamente del giudizio di Re Alan,per quanto lo rispettavano e per fortuna,ora posso dire con orgoglio che la loro fiducia ed il loro rispetto sono stati ben ripagati. Mio padre ha saputo essere un buon re,lo è tuttora e spero che quando toccherà a me prendere il suo posto,io possa essere anche solo la metà di quello che è lui ora!». Altre lacrime scesero sul viso della nostra Principessa,al solo pensiero della possibile morte del padre,ma si calmò e mentre si asciugava le lacrime continuò:«Ora,forse sono troppo maligna se dico che mio zio Jhonn ha avuto quello che si meritava ora che si ritrova senza eredi,ma anche lui ha contribuito alla sofferenza di mio padre;perché quello che è certo è che per lui non è stato semplice abbandonare tutto e tutti per dirigersi verso l'ignoto. Ha rinunciato a tutto per seguire i suoi ideali! A tutto! Alla sua famiglia,ai suoi affetti,al suo titolo,alle sue ricchezze,ai suoi amici e Dio solo sa se lì aveva anche qualcuno che amava e che per fortuna ha ritrovato in mia madre! Quindi di certo,non è stato un gesto privo di sofferenze,che non sono state alleviate affatto dalla sua famiglia!».
«Perché senza eredi?». Chiese Damon che aveva seguito rapito tutta la storia raccontatagli da Elena ed ora lei si preparava a colmare quella curiosità:«Beh perché egli ha due figli,un maschio ed una femmina,ma nessuno dei due si è sentito leale nei confronti degli ideali di Mystic Lake. La sua primogenita,mia cugina Katherine non ha mai avuto rispetto né fedeltà per gli ideali della sua Madre Patria,ma anche lei provava e prova tuttora una forte simpatia per i valori della nostra Nazione e dunque,proprio sotto l'esempio di mio padre,anche lei a 15 anni rivelò tutto ai suoi genitori che imitarono alla perfezione l'esempio dei miei nonni,e quando si presentò a mio padre per chiedergli asilo lui accettò senza pensarci due volte. Ti pare che lui,avendo vissuto la stessa situazione,le chiudesse la porta in faccia? Al di là del fatto che fosse sua nipote.».
«Certamente no!»,fu il commento pronto di Damon ed Elena si affrettò a confermarlo,poi continuò a raccontare:«Ora è la Granduchessa della Regione dei Laghi Neri e fa parte del mio seguito. Tu hai anche ballato insieme a lei al nostro matrimonio!». Subito venne interrotta da Damon che si era appena ricordato questo dettaglio:«Ora ricordo! Si, ho ballato con una ragazza alta quanto te,con i capelli castani e gli occhi verdi. Mi ha detto di chiamarsi Katherine,di essere tua cugina di primo grado e di essere la Granduchessa della Regione dei Laghi Neri,ma io ero convinto che fosse figlia del fratello di tua madre.».
«E invece è la figlia del fratello di mio padre!»,si affrettò a smentire Elena ed il suo interlocutore,accorgendosi che mancava ancora una parte del racconto,chiese:«E tuo cugino?». A quella domanda Elena si crucciò,come per dire:“Ma che stai dicendo?” e allora lui le ricordò:«Tu hai detto che tuo zio ha due figli,un maschio e una femmina,e che ora è senza eredi,quindi la mia domanda è...dov'è tuo cugino?».
«Ah si!»,esclamò Elena ricordandosi e poi continuò:«Beh lui,mio cugino Jeremy(**),per tanti anni è stato un fermo sostenitore degli ideali del suo Paese,poi all'improvviso si è sentito devoto verso i valori del regno di…di…». Damon notava che sua moglie aveva difficoltà a pronunciare il nome di questa ipotetica Nazione e capì che per lui sarebbe stato uno shock sentirlo,ma era divorato dalla curiosità,per cui cercò di incoraggiarla dicendo:«Di? Suvvia Elena! Sono un giovane adulto,sessualmente attivo e anche sposato,non mi scandalizzo mica!». Allora Elena persuasa dalle parole del marito lo disse:«Gli ideali del regno di New Orleans!».
«Ahi! Questo è un brutto colpo!»,fu pronta la reazione di Damon,ma cercò di riprendersi per farsi raccontare il resto della storia:«E loro che hanno fatto?». Elena con fare risentito e con un'aria triste rispose alla domanda che le aveva appena fatto suo marito:«Hanno accettato la sua richiesta d'asilo,ma non gli hanno dato nessuna posizione sociale degna del suo rango. Ora pare si guadagni da vivere facendo il servo per una famiglia nobile.». Elena dovette interrompersi di nuovo perché  ricominciò a piangere,poi si calmò e continuò:«Mi dispiace molto per lui,è solo un ragazzino!».
«Anche a me! Non sai quanto! È passato da una vita di agi,lusso,privilegi e regalità ad una vita miserabile. Ma mi dispiace dire anche che è lui la causa del suo male!», osservò Damon malinconico,immaginandosi un timido ragazzino in un ambiente ostile come il regno di New Orleans. Elena non tardò a dargli ragione,poi commentò:«Ed ora mio zio si ritrova nella stessa situazione in cui si trovò Re Alan,con l'unica differenza che quest'ultimo non ha mai avuto figli e mi chiedo;se non troverà una persona valida nel suo regno,sarà disposto ad accogliere ed affidare il suo regno ad uno straniero,un esiliato,come fece Alan?».
Damon dubbioso rispose:«Mah…ce n'è veramente poca di gente come il vecchio Re Alan già nel nostro regno e la mia poca stima degli altri regni mi fa pensare che gente così non ci sia affatto fuori dai nostri confini. Ma è possibile che ci sia qualcuno che si salva! Insomma,tuo padre per essere così nobile com’è deve pur aver preso da qualcuno dei suoi parenti!». E rise così di gusto da portarsi dietro anche Elena. Quando finirono di ridere, Elena disse:«Ora però sono io ad essere curiosa. A chi sarebbe spettato il trono di Mystic Falls se non fosse arrivato mio padre?».
«Davvero non lo sai?»,chiese Damon allucinato ed Elena per tutta risposta scosse la testa,così lui continuò:«Al tuo amico,il Barone Kai Parker! Adesso non so di preciso quale lontanissima parentela c'era tra la sua famiglia e quella di Re Alan,ma adesso ci sarebbe lui sul trono,visto che è il più grande tra i suoi fratelli.». Elena si rattristì e,pensando ai numerosi e traumatici incontri che aveva avuto proprio con il mancato erede al trono, non da ultimo quello trascorso da poche ore,si disse tra sé:“Ecco perché è così risentito verso mio padre e verso di me,ma questo non giustifica il suo comportamento!”. Damon notando la tristezza sul viso di sua moglie iniziò a fare un discorso solenne per rincuorarla:«Ma adesso pensiamo noi a questo regno! Hanno affidato a me il compito di risanare le sue ferite ed io ti giuro che farò tutto ciò che i miei nuovi poteri e privilegi mi concederanno per riportare alla nostra Nazione la sua vecchia gloria!». Aveva pronunciato quel discorso con solennità ed orgoglio poi,prendendo le mani della sua sposa e guardandola negli occhi,con lo stesso tono proseguì:«Te lo prometto Elena! Te lo prometto come amico,come marito,come principe…come tutto ciò che sono;farò di tutto per risollevare le sorti della nostra Nazione!». Elena strinse a sua volta le mani di Damon e mentre ascoltava quella promessa e si perdeva nei suoi occhi,sentì un brivido di emozione che lei attribuì alla solennità delle parole del marito. Dopo questa promessa, le fu facile capire perché i ministri e i parlamentari tra tanti aitanti giovani avessero scelto proprio lui ed ora lo considerava degno del suo attuale ruolo,più di quanto non avesse pensato prima. Ciò comunque non mutava la situazione in cui si trovavano e cioè quella di un matrimonio che nessuno dei due aveva scelto e di cui non si sentivano felici come amanti,però come amici si. Per questo furono lieti di concludere,quando tornarono a Palazzo quella sera,che avevano passato una buona giornata insieme.

Quella sera stessa,Elena andò dritta nella sua vecchia stanza senza neanche pensare di passare per la stanza matrimoniale. Si fece preparare per la notte da Lucy e andò a dormire. Nella stanza accanto Katherine e Caroline sbirciavano da una piccola finestrella che dava sulla stanza di Elena,che teoricamente doveva essere usata per la sicurezza della principessa,non per invadere la sua privacy senza che lei lo sapesse,ma a quanto pare questo per le due ragazze era solo un dettaglio.
«Ma come si fa a voler dormire da sola quando nella stanza accanto hai il dio Apollo disceso dall'Olimpo che ti aspetta nel letto?». Commentò Caroline quando vide Elena dormire da sola nel suo letto. Katherine per tutta risposta commentò:«Magari il tuo dio Apollo al letto non è così fantastico come sembra.».
«Tu hai visto Damon no?!». Alla pungente domanda dell’amica,Katherine fece segno di si con la testa,così Caroline continuò:«Beh e allora?! Come puoi dire che un tizio del genere non è bravo al letto?». Caroline era ferma nella sua posizione non potendo accettare l'idea che un ragazzo tanto bello potesse essere una frana in campo sessuale;anche se era una possibilità che poteva esistere e Katherine glielo fece notare:«Non sta scritto da nessuna parte che tutti quelli belli debbano essere un asso della camera da letto!».
«Shh! Zitta! Ho sentito dei passi!»,la interruppe Caroline sentendo effettivamente qualcuno avvicinarsi. Le due ragazze nel silenzio più assoluto da quella piccola finestrella,videro entrare Damon nella stanza di Elena, vestito ancora di tutto punto. Il ragazzo si avvicinò alla figura dormiente di sua moglie,gli diede una lunga occhiata,poi esattamente come aveva fatto durante il ballo le accarezzò delicatamente la guancia,questa volta però con l'indice e il medio della mano sinistra sulla guancia destra. Una volta fatto questo,se ne andò così come era venuto(***),e una volta che se ne fu andato Caroline prese Katherine per le spalle e fece in modo che quest'ultima la guardasse intensamente negli occhi e poi le disse:«Hai visto?! Questo vuol dire che lui prova qualcosa per lei e lei non lo apprezza! Oh è completamente idiota!».
Katherine si distaccò dalla presa di Caroline,chiuse la finestrella e disse:«Ora basta,Caroline Forbes! Non ti stai comportando come si conviene alla tua condizione! Sono affari di Damon ed Elena che cosa succede nella loro vita matrimoniale e non sta certo a noi giudicare i loro comportamenti! Ora andiamo a dormire,che è tardi!».
«Non fare l'innocente con me,Katherine Gilbert! So benissimo  che sogni quanto me di sapere i dettagli piccanti della scorsa notte!»,ribatté Caroline con lo stesso tono accusatorio che aveva usato Katherine poco prima. Quest'ultima stava per andarsene ma appena Caroline finì la sua frase si fermò di scatto e senza voltarsi indietro disse con finto tono innocente: «Forse,ma starà ad Elena raccontarcelo se vorrà!»,poi si voltò di scatto e disse:«Perciò non le chiedere niente domani!»,poi si rivoltò di nuovo e continuò per la sua strada. Inutile dire che il giorno dopo Caroline ignorò l'avvertimento di Katherine e non appena Elena andò da loro lei le chiese:«Allora,com'è andata la tua prima notte di nozze?».
«Caroline! Ti avevo detto di non chiederlo!»,fu pronto il rimprovero di Katherine,ma Caroline la ignorò e aspettava ansiosa una risposta da Elena,cosa che aspettava anche Katherine,ma cercava di non mostrarlo così apertamente come Caroline.
«Non lo so!». Fu la risposta di Elena e Caroline sdegnata fu pronta subito a rispondere:«Come non lo sai? Le tue lenzuola erano sporche,quindi l'avete fatto no?».
«Si l'abbiamo fatto,ma visto che per me era la prima volta non so dirti se è stato bello o no!»,rispose Elena cercando di andare nel suo studio,ma Caroline continuava a sbarrarle la strada cercando di saperne di più:«Ma ti è piaciuto,vero?».
«Beh non è stata un'esperienza spiacevole,ma non so se lui ha voglia di rifarla! Sicuramente lui si era già dato da fare prima del matrimonio e quindi io sarò un'imbranata di prima categoria per lui,e ora ti prego di non insistere Caroline! Ho molte cose da fare! La mia vacanza è finita!».
Quando Elena se ne fu andata,Katherine prese Caroline per un braccio e la rimproverò dicendo:«Hai visto?! L'hai fatta arrabbiare! Ti pregherei di non immischiarti nella storia di Damon ed Elena. Se la devono vedere loro! Dio Santo! Mica lei si intromette tra te e Klaus!».
«Ok. Prometto che non mi immischierò più senza il suo permesso!»,disse Caroline rendendosi conto di aver sbagliato,ma sapeva anche che sia Katherine sia Elena l'avrebbero perdonata perché le volevano troppo bene.

*Mystic Lake è una località che mi sono inventata di sana pianta,proprio per dare un senso a questa storia
**So benissimo che Elena e Jeremy nella serie si considerano fratelli,ma non penso di aver cambiato il loro rapporto di parentela,visto che Elena si scopre figlia di Jhonn nella serie
***So cosa state pensando,e avete ragione. Questa scena l’ho ripresa dalla puntata 1x03. Si tratta di solo misero momento,ma a me ha colpito molto


Ecco il nuovo capitolo in cui scopriamo il passato di Grayson. Credo che con questo capitolo si spieghino molte cose già dette in precedenza,ma se avete ancora qualche dubbio,non esitate a chiedere!
Vorrei scusarmi tantissimo per la lunga attesa,ma sono tornata solo ora a casa per le vacanze di Pasqua!
Come al solito ringrazio chi commenta,chi ha messo la storia tra le seguite,ricordate e preferite! Grazie davver,sono commossa! Ringrazio anche di tutto cuore anche le persone che visualizzano,ho il piacere di notare che ogni volta sono sempre di più,grazie davvero! Un abbraccio e un aurio di buona Pasqua a tutti/e!
-Greta

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Capitolo 7
*** La marchesa Rebecca Cooper ***


I giorni passarono e per i due sposi era diventato quasi impossibile vedersi durante il giorno perché Damon era sempre impegnato con l’allenamento delle reclute,che a suo dire facevano grandi progressi,ed Elena tra corsi per la preparazione al trono,tempo da trascorrere con Kay,tempo da trascorrere con Rebekah per insegnarle a diventare una signora e non ultimo,il suo progetto per risanare i quartieri malfamati;non aveva proprio tempo libero in generale,figuriamoci per se stessa. Ma era per lo meno sollevata che uno dei suoi impegni si sarebbe presto dissolto. Rebekah, dopo un mese di lezioni era pronta ad entrare in società e questo voleva dire che lei ed Elena da allora in poi si sarebbero viste il meno possibile,a Dio piacendo. Sarebbe stata una liberazione per entrambe poiché Rebekah odiava Elena ogni giorno di più ed Elena,è pur vero che non ha mai pensato male di nessuno,ma non era certo stupida e dunque si era accorta di non essere particolarmente gradita a quella che lei continuava a chiamare “signorina” e per questo motivo era contenta di non dover più passare così tanto tempo con una persona che la odiava tanto.(*) Certo se avesse dovuto eliminare dalla sua vita tutte le persone che la odiavano allora si sarebbe sbarazzata molto volentieri anche di Kay,che ora la utilizzava solo per fare sesso,ma questo purtroppo non le era possibile.
Per concludere al meglio la questione,Elena aveva procurato a Rebekah un titolo nobiliare veritiero,ma che la legittima proprietaria non sarebbe venuta a reclamare;dei vestiti e dei gioielli d'alta classe per farle fare bella figura con tutti gli altri membri della nobiltà. Sapeva anche che, se Rebekah doveva far finta di essere una nobile,sarebbe dovuta campare di rendita e dunque la doveva far maritare con qualcuno che sapesse di tutta quella situazione. Di questo se ne occupò Damon e cominciò a chiederlo ai suoi amici. Il primo fu il suo migliore amico Lord Lorenzo(Enzo) Smith,ma questi gli confessò di essere perdutamente innamorato di una ragazza e che se avesse avuto il coraggio di dichiararsi avrebbe sposato lei. Dopo molti tentativi falliti,Damon riuscì a trovare un marito per la sua amante tra i suoi amici e più precisamente Matthew(Matt) Donovan(**), Marchese dei Monti Bianchi. Quest'ultimo aveva stabilito di sposare Rebekah dopo due mesi il suo ingresso in società,cosa che sarebbe successa il 13 settembre.
 
Quel giorno Rebekah,leggermente a malincuore,chiuse definitivamente quella bettola,nella quale ella ancora vedeva un potenziale,di cui era proprietaria e si avviò nelle cantine del Palazzo Reale,dove di solito s'incontrava con Elena. Lì quest'ultima la vestì e le fece un'elaborata acconciatura e,ad opera finita era lieta di concludere che aveva ragione quando pensò che Rebekah sarebbe stata più apprezzabile se si fosse curata. Ora che Rebekah aveva dei bei vestiti,bei gioielli,capelli curati e quant'altro,non sembrava più così anonima. Nessuno che l'avesse vista in quel momento avrebbe detto che lei era la stessa ragazza che Elena aveva visto spazzare un deprimente portico. Oltretutto,dato che l'aveva aiutata a vestirsi aveva potuto constatare che aveva un bel fisico. La principessa lasciò Rebekah con l'invito alla festa di quella sera e le disse:«Ora,aspettate qui una carrozza che vi farà fare un giro e poi vi riporterà a Palazzo,così passerete a tutti gli effetti per una nobildonna venuta da lontano! Vi prego di non muovervi finché non arriverà il cocchiere a prendervi! In più,voi siete molto più giovane della media dei nobili,perciò se qualcuno vi chiede come mai siete già marchesa rispondete che vostro padre è morto e che voi eravate la sua unica erede.».
Detto questo se ne tornò nelle sue stanze. Appena Elena se ne andò,Rebekah ripeté con tono canzonatorio:«Vi prego di non muovervi finché non arriverà il cocchiere a prendervi!»,poi continuò con il tono normale,come se parlasse ad un interlocutore invisibile:«Ma cosa crede? Che sono idiota? Guarda sono proprio contenta di sbarazzarmi di questa finta buona samaritana,che mi sta proprio sul cazzo!».
Nel frattempo Rebekah pensava anche al consiglio di spacciarsi per un'ereditiera orfana e pensò anche che lei non sapeva nemmeno chi fosse il suo vero padre,ma questo non l'avrebbe mai detto ad Elena o altrimenti si sarebbe mostrata vulnerabile a qualcuno che lei considerava suo nemico.
 
Chiuso il capitolo “Rebekah”,Elena tornò nei suoi appartamenti e si fece preparare dalle sue domestiche di fretta e di furia per la stessa festa,organizzata da lei stessa proprio per offrire a Rebekah un'occasione per entrare in società,e con la sua intelligenza era riuscita a farla passare per una festa per celebrare l'inizio del torneo.
 
Erano anni ormai che sia Mystic Falls,sia tutti gli altri regni erano stanchi di continui spargimenti di sangue sul campo di battaglia. Avevano deciso di risolvere i loro conflitti con varie gare di varie abilità,che potevano comprendere la lotta libera,i giri di giostra,partite di polo e quant’altro. L’insieme di queste discipline era chiamata “torneo” ed iniziava i primi di settembre per concludersi i primi di maggio. Al termine di questo periodo,la Nazione che riusciva a totalizzare il maggior numero di vittore nella maggior parte delle discipline,vinceva una coppa ed il diritto di allargare i suoi possedimenti. L’inizio e la fine del torneo erano di grande importanza in tutti i regni così Elena pensò bene di organizzare una festa per l’inizio di quello del 1864. Anche se con queste prestazioni si erano notevolmente ridotti gli spargimenti di sangue,nessuno garantiva che non morisse nessuno. In esibizioni quali la lotta o la giostra i contendenti dovevano combattere fino a che uno di loro non si arrendeva o moriva. A scelta di chi era destinato a perdere:la morte o perdere un poco di onore ammettendo la sconfitta.
 
Elena riuscì ad essere pronta in tempo con il suo vestito da sera migliore ed sempre bella come non mai,tant'è che Damon si sorprese di come lei potesse essere tanto bella.
Non si vedevano da così tanto tempo che si era quasi dimenticato che aspetto avesse. I due non si vedevano nemmeno di notte,quando entrambi rincasavano. I ministri,i parlamentari e i cittadini erano molto delusi di sapere che la giovane coppia reale non passasse la notte insieme,ma il loro non era un matrimonio d'amore e dunque i due sposi passavano la notte in stanze separate,deludendo le speranze del concepimento di un erede.
«Ehi!». Esclamò Damon appena la vide e le rivolse un sorriso che lei ricambiò di cuore. Anche lui sembrava più bello di come Elena lo ricordava,i suoi ricordi non gli rendevano affatto giustizia,così Elena rispose:«Ehi! È un po' che non ci vediamo!».
«Si è tanto!»,ribatté Damon,poi continuò:«Un marito e una moglie non dovrebbero vedersi così poco,anzi due amici non dovrebbero vedersi così poco,per cui avevo pensato se domani volevi venire con me in sede di allenamento;se non sei impegnata chiaramente!».
«Davvero?!». Elena era allucinata e stupefatta. Nessuna donna era mai stata in sede di allenamento ed era molto onorata che Damon volesse conferirle questo privilegio. Lui le confermò la cosa dicendo:«Si,così almeno stiamo un po' insieme!». Elena era ancora più sorpresa di questa frase. Non riusciva a credere che suo marito volesse passare del tempo con lei ed era decisa ad accettare l'offerta,almeno avrebbero finalmente iniziato questo benedetto rapporto di amicizia,così disse:«Si certo! Verrò con te!».
Dopodiché si avviarono insieme verso la Sala dei Ricevimenti dove già erano presenti il Re e la Regina, le più alte cariche statali e i membri più alti della nobiltà. Elena,appena entrata,fu presentata come l'organizzatrice della festa e per la fine di quel ricevimento il Re aveva in mente per lei una grande sorpresa.
 
A metà del ricevimento, fece il suo ingresso nella sala Rebekah,presentata dal maestro di cerimonie con il nome di Marchesa Rebecca Cooper delle Terre Nere del Nord. Elena aveva controllato nei registri che ci fosse davvero una nobildonna con questo nome,cosicché chi avesse avuto dei dubbi avrebbe trovato una corrispondenza,sapendo anche che colei che possedeva davvero quel titolo non sarebbe mai venuta a reclamarlo poiché la grande nobiltà considerata nei pressi della capitale conosceva ben poche persone facenti parte della nobiltà meridionale ed era peggio quando si parlava della nobiltà che si trovava nelle remote e pericolose regioni settentrionali. Tutti i presenti nella sala erano coscienti che chi proveniva dalle regioni settentrionali,veniva nella capitale per restarci;poiché i viaggi verso il nord erano lunghi e difficili,dunque si predisponevano ad accogliere la “marchesa” come una di loro. Per una volta il pallore di Rebekah le era utile,era risaputo che la gente del nord vedeva poco il sole,così lei grazie alla sua chiara carnagione poteva davvero passare per una nobildonna del nord,anche se Elena aveva cercato di mascherare quel pallore con il trucco.
Quando venne presentata alle Loro Maestà essi furono molto felici di conoscerla e quando le fu consigliato di scambiare qualche parola con Sua Altezza Reale la Principessa,Rebekah ne approfittò per prenderla da parte ed esprimere il suo risentimento per la decisione del suo falso nome:«Perché mi dovrei chiamare proprio Rebecca?»
«Perché è il nome che si avvicina di più al vostro. Non potevate certo presentarvi con il vostro nome,che per questa gente è la versione nordica del nome Rebecca!», le spiegò Elena con tutta la calma e la gentilezza di cui era capace,proprio quegli aspetti di lei che Rebekah odiava di più;infatti la sua speranza nello stuzzicarla era proprio far scattare quei meccanismi che l'avrebbero condotta ad arrabbiarsi ed abbandonare quell'aura di santità che si era creata. Ma questo gioco con Elena non poteva funzionare per due motivi. Il primo era che lei era troppo intelligente per cadere in una simile trappola, il secondo era che lei era una ragazza che fu educata fin da piccola a controllarsi e a non mostrare le sue emozioni in pubblico,qualunque cosa fosse accaduta. L'unico momento in cui si lasciava leggermente andare era quando i ragazzi dell’esercito vincevano qualche disputa del torneo,ma negli ultimi tempi poche volte si era posto questo problema,quindi era decisamente impossibile che si arrabbiasse con Rebekah. Comunque,entrambe vivevano nella speranza che dopo quella festa si sarebbero viste il meno possibile e,da parte sua,Rebekah cercava di non esagerare troppo perché sapeva troppo bene che il suo destino dipendeva interamente da Elena. Una sola parola sbagliata e si sarebbe ritrovata letteralmente a battere la strada,per cui quando voleva stuzzicare Sua Altezza,lo faceva con molta cautela. Questo era l'aspetto che Rebekah odiava di più di quella situazione,il fatto che il suo destino dipendesse da quella ragazza che odiava con tutta se stessa.
Quando si ritrovò a parlare con Damon da sola fu per lei molto più piacevole ed anche lei come Elena non lo vedeva da un bel po' di tempo,così gli disse: «Finalmente! Tutto quel tempo con tua moglie è valso a qualcosa!».
«Il cambiamento è sorprendente,Rebekah! Mi congratulo molto sia con te che con lei!».
A sentire quelle parole Rebekah fece un sorrisetto compiaciuto,in fondo le piaceva recitare la parte della gran dama ed era felice che il suo cliente preferito se ne accorgesse e la apprezzasse per questo. Damon si accorse che Rebekah si stava beando di quel complimento e non tardò a riportarla nel mondo reale:«Ma guardiamo in faccia la realtà! Io e te sappiamo che sotto questi vestiti eleganti e gioielli sfavillanti c'è una puttana! Una puttana della peggior specie!». A quelle parole il sorriso compiaciuto di Rebekah se ne andò ancor più rapidamente di come era venuto. Non voleva rinnegare la sua vera natura,anzi in passato se ne era pure vantata,ma ora era stupita che proprio Damon lo sottolineasse in modo così spietato,come se lui stesse vendicando Elena per tutte le cose che Rebekah pensava di lei.
«Si ma ora sarò solo tua,non sei contento?»,chiese Rebekah guardando Damon,sbattendo le ciglia e mettendogli le braccia in torno al collo. Lui subito scansò le braccia e disse:«Ma sei impazzita? Pensa se ti vedesse qualcuno! Elena non ti ha spiegato che può essere evidente solo quando ti sarai assicurata un posto qui?». Rebekah per tutta risposta sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Sperava che almeno lui non nominasse Elena davanti a lei perché solo il nome la faceva ribollire e sperava che almeno Damon si rendesse conto di come si potesse sentire lei a sentire “Elena di qua…Elena di là…Elena questa…Elena quella… … …”,così ribatté dicendo con tono scocciato:«Si che me l'ha detto,ma così non è divertente!». Quest’ultima cosa la disse con un finto tono malinconico e mettendo un finto broncio e il Principe,invece di impietosirsi le disse:«Imparerai ad aspettare e poi non sarai solo mia,ma anche del tuo futuro marito.».
«Ma io quel tizio non lo voglio!»,protestò deliberatamente Rebekah,rischiando di farsi sentire per cui Damon la rimproverò:«Vuoi parlare più piano,cazzo? E comunque per fare questa vita hai bisogno di soldi che non hai e non puoi essere mantenuta sempre da mia moglie per cui sposerai il Marchese Donovan e considerati fortunata perché è un partito fin troppo buono per te!».
Rebekah era indignata e si chiedeva perché Damon la stesse trattando così male,ma sperava di risolvere tutto organizzando uno dei loro incontri clandestini:«Ci possiamo incontrare quando sei libero,se ti va!».
«Ho un po' di tempo dopodomani. Ci vediamo alle 17 nella tua nuova casa.»,rispose Damon senza l'entusiasmo che Rebekah si aspettava, poi lui la congedò freddamente:«Bene, adesso devo parlare anche con gli altri ospiti. Goditi la tua festa!». Poi se ne andò senza altre spiegazioni o cerimonie, lasciandola lì. Rebekah ci mise un po' per metabolizzare quella situazione,ma poi continuò a godersi la festa parlando molto animatamente con gli altri ospiti e giocherellando con il suo ventaglio.
 
Ad un certo punto della serata il Re Grayson si alzò in piedi e tutti smisero di fare qualunque cosa stessero facendo per sentire cosa avesse da dire:«Onorati,stimati e illustri ospiti;tanto per cominciare io e mia moglie,la Regina Miranda;vorremmo ringraziarvi per aver partecipato a questi festeggiamenti e aver reso questa festa memorabile!». Tutti scoppiarono in un applauso,dopodiché il sovrano continuò:«In secondo luogo,vorrei ringraziare l'organizzatrice dell'evento, mia figlia la Principessa Elena…»,un altro applauso si levò dagli ospiti,meno Rebekah,«…che ha avuto la brillante idea di indire questa festa come segno di buon auspicio per il torneo.». Questa volta il pubblico eruppe in un applauso fragoroso.«Sono sicuro che quest'anno sarà grandioso,grazie ai numerosi talenti del mio neo-genero,il Principe Damon!»,e di nuovo i presenti applaudirono.«Affinché la nostra Nazione possa progredire e notando i numerosi impegni morali che si è assunta mia figlia ultimamente,mi sono accordato con i ministri e i nostri rispettabili parlamentari per conferirle il ruolo di Principessa Reggente!».
Un applauso fragoroso venne dagli ospiti,meno da Rebekah. Elena era scioccata. Non si sarebbe mai aspettata un simile onore! Questo titolo significava che poteva ufficialmente governare la Nazione in assenza di suo padre e non era sicura di essere pronta per una posizione così elevata,che significava molti privilegi ma anche molti doveri e responsabilità. La scarsa fiducia che aveva in se stessa la fece dubitare che sarebbe riuscita ad adempiere ad un simile ruolo,ma ormai era fatta. Suo padre l’aveva proclamata Principessa Reggente e avrebbe fatto di tutto per non deludere la sua fiducia e le sue aspettative.

 
 
*:Non credo di aver modificato nessun aspetto della serie sottolineando l’odio di Rebekah nei confronti di Elena. Anche nella serie prova un certo astio verso di lei
**:So che cosa state pensando: “Matt Donovan amico di Damon?”. Si lo so,e credetemi se vi dico che è risultato strano anche a me,ma mi serviva per questo ruolo qualcuno “sentimentalemente” vicino a Rebekah e Matt va benissimo,dato che nella serie hanno avuto una specie di inciucio
 
 
Ecco il nuovo capitolo! Questa volta ho postato ad una distanza ravvicinata perché sto per ripartire per l’università e non so quando potrò pubblicare ancora. Mi scuso se è un po’ corto,ma devo dire mi sono un po’ demoralizzata quando ho visto che lo scorso capitolo non ha riscosso il successo che speravo. Se non vi è piaciuto ditemelo e ditemi anche come posso migliorarlo. Si può sempre modificare. Ad ogni modo spero che questo vi piaccia! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 8
*** La scintilla ***


Salve a tutti/e! Questa volta metto una nota all’inizio perché ci tengo che veniate avvisati prima. Questo capitolo è IMPORTANTISSIMO,quindi massima attenzione. Vi ho fatto aspettare molto e spero che nessuno ce l’avrà con me se dico che l’ho fatto apposta…ma meritava davvero un po’ di sospense. Come sempre ringrazio le fantastiche persone che commmentano,che seguono e che hanno messo la storia nelle varie categorie. Spero proprio che il capitolo vi piaccia e spero di ritrovarvi tutti al prossimo. Un abbraccio! Buona lettura!
-Greta

 
 
 
Appena tre giorni dopo il sensazionale annuncio del Re Grayson,ebbe luogo la prima disputa del torneo in cui i ragazzi dell’esercito di Mystic Falls dovevano fronteggiarsi con quelli di New Orleans. In quegli ultimi tre giorni,Damon si era sempre presentato in sede di allenamento con Elena e i due lavorarono benissimo insieme. Si aspettavano tutti grandi cose per quel giorno.
 
Visto che la disputa aveva luogo nel regno di Mystic Falls,fu dato agli ospiti il diritto di entrare per primi. Dopo i cittadini venuti ad assistere,entrarono i reali del regno di New Orleans: il Re Marcel Gerard e sua moglie la Regina Camille(*). Dato che la coppia reale di New Orleans era ancora molto giovane e ancora non era stata beneficiata della nascita di un erede,era stato concesso al Re Marcel,in via del tutto eccezionale,di allenare i soldati del suo esercito  Il sovrano di New Orleans aveva quattro anni in più rispetto ad Elena e dunque la stessa età di Damon,mentre sua moglie Camille era di due anni più grande di Elena.
Ad ogni modo,la loro entrata non ebbe niente a che vedere con l'entrata dei reali diMystic Falls. L'amabilità e la saggezza di Re Grayson e di sua moglie la Regina Miranda era tale che erano ammirati e rispettati anche negli altri regni;anche nel regno di New Orleans,che era il più avverso a quello di Mystic Falls. La loro entrata nell’Arena Principale riscosse molto entusiasmo sia dai cittadini di Mystic Falls che da quelli di New Orleans; per non parlare di quando fece il suo ingresso Elena,che era l'oggetto dei sogni di tutti gli uomini che l'avessero vista,anche degli avversari; senza contare che molti tra i cittadini di New Orleans avevano sentito dire in giro che si era sposata e che suo marito amministrasse e allenasse l’esercito,così alcuni erano venuti solo per vedere chi era il Principe Damon.
Tutti presero i loro rispettivi posti. La tribuna reale dell'allenatore era separata da quella reale principale,così per la prima volta in tutta la sua vita Elena assisteva ad una disputa senza la supervisione dei suoi genitori. Dopodiché gli schieramenti dei rispettivi eserciti cantarono gli inni delle loro nazioni,e nel momento in cui si cantò quello di Mystic Falls,Elena notò che era troppo datato e pensò che la sua dama di compagnia Caroline poteva scriverne uno nuovo,date le sue doti musicali.
 
Una volta finito di cantare,si dette ufficialmente inizio alla disputa. Quel giorno era stata scelta la lotta che si svolgeva prima con otto coppie,poi con quattro,poi con due,fino ad arrivare allo scontro finale a cui avrebbero partecipato quelli che avevano vinto tutti gli scontri precedenti. I ragazzi scelti per quella disciplina tra l’esercito di Mystic Falls dimostrarono di saper combattere bene fin dall'inizio. I lottatori,che vedevano davvero illuminanti le nuove tecniche di lotta del giovane Principe Damon,non vedevano l'ora di metterle in pratica e si avvertiva l'alto entusiasmo da parte loro, che contribuiva a migliorare il loro combattimento e a renderlo più bello e spettacolare. Damon osservava fiero quello spettacolo meraviglioso ed era orgoglioso di se stesso,poiché era grazie alle sue accortezze che i lottatori stavano conducendo un'ottima disputa e anche i cittadini di Mystic Falls venuti ad assistere si rallegrarono che i ragazzi del loro esercito avessero fatto quegli straordinari progressi in così poco tempo.
Alla fine del turno da otto coppie,il risultato del tabellone era di parità e nella pausa i lottatori si ritirarono negli spogliatoi. Alcuni avevano riportato delle ferite,ma che non erano troppo gravi,così bastava solo tamponarle con un panno bagnato all’acqua e sale(**). Damon raggiunse i lottatori di Mystic Falls facendosi accompagnare da Elena e il suo discorso fu davvero incoraggiante:«Bene ragazzi! State andando bene, anzi no. Benissimo! Sono molto fiero di voi! Ma un pareggio non è sufficiente! Per dare una buona impressione di noi e per lanciare il messaggio che sta per iniziare una nuova era,dobbiamo vincere! So perfettamente che combattere e cercare di non farsi ammazzare non è la cosa più facile del mondo,ma sarebbe sufficiente anche vincere un solo incontro in più per mandarli a casa piangendo! Se riuscirete a raggiungere il vantaggio,la sola cosa in cui vi dovrete impegnare è quella di mantenerlo! Io ho molta fiducia in voi,so che ce la potete fare,per cui adesso andate lì  fuori e fategli il culo a strisce!».
La battuta finale del discorso fu accolta con grande entusiasmo dai lottatori e,pieni di rinnovata energia e con voglia di arrivare alla meta tornarono nell’arena, pronti a spaccare tutto. Damon ed Elena indugiarono ancora qualche minuto negli spogliatoi e dato che erano soli,Elena ne approfittò per dimostrargli tutta la sua ammirazione: «Tu sei…fantastico Damon! Grazie a te vinceremo di sicuro, me lo sento!».
Gli occhi di Elena brillavano di una strana luce e la sua espressione era estasiata. Damon apprezzò molto quei complimenti, sopratutto se era Elena a farglieli. Il suo giudizio era diventato molto importante per lui ed era molto felice che lei avesse fiducia in lui,infatti disse: «Grazie,davvero! Il tuo giudizio significa molto per me!». Anche gli occhi di Damon brillavano della stessa intensa luce di quelli di Elena,sembravano quattro stelle discese dal cielo e per concludere l'opera i due si sorrisero raggianti,poi lei,rendendosi conto del tempo che scorreva veloce disse:«Oddio, sarà meglio andare! Altrimenti ci perderemo l'inizio del turno a quattro!».
«Oh mio Dio,è vero!»,esclamò Damon accortosi anche lui dell'orario e poi lui ed Elena si presero per mano e corsero verso la loro tribuna come fossero due bambini in un parco di divertimenti.
 
Iniziò il turno da quattro e le cose andarono ancora meglio di quello da otto. Subito i quattro lottatori di Mystic Falls vincenti riuscirono a sopraffare i loro avversari,ed il loro dominio fu quasi assoluto. Alla fine del turno da quattro,tre dei combattenti di Mystic Falls riuscirono a sopraffare i loro avversari a tal punto che quelli furono costretti ad arrendersi,così si ebbe il tanto atteso vantaggio. Arrivati al tanto atteso scontro finale,Klaus,il Capitano dell’esrcito,nonché futuro sposo di Caroline,riuscì a sopraffare il suo avversario dopo tanto faticare,determinando così la vittoria schiacciante di Mystic Falls. Quando l'arbitro decretò la fine dell'incontro,con il formidabile vantaggio del regno di Mystic Falls,un'esplosione di espressioni di contentezza uscì dai cittadini. Chi sorrideva, chi batteva le mani, chi saltava e chi si abbandonava ad esultanze varie. Damon ed Elena dal canto loro non ci vedevano più dalla gioia. Quella era un'occasione per dimenticare completamente l'etichetta e il contegno che dovevano tenere un principe ed una principessa.
Entrambi gridarono di gioia,saltarono felici ed Elena con fare fanciullesco batté le mani.
«Oh,è meraviglioso!». Disse lei fuori di sé dalla gioia e poi,presi dall'entusiasmo,lei e Damon si baciarono.
 Una cosa che non era mai successa né in pubblico né tanto meno in privato e di certo non sfuggì agli spettatori di Mystic Falls,che già erano entusiasti per la vittoria,ma ora  davvero non ci vedevano più dalla gioia. Per non parlare della reazione di Caroline che dalla sua postazione aveva notato tutto e lo fece notare tempestivamente a Katherine,che le sedeva vicino,dicendo:«Vedi che avevo ragione io?».
«Non posso credere che io mi sia sbagliata!»,esclamò sconcertata Katherine guardando la scena con gli occhi sgranati,ma poi fu distratta da un fischio che veniva dall’arena e sporgendosi,vide Klaus che agitava la mano verso di loro. Subito Katherine riportò all’attenzione Caroline:«Credo che il tuo ragazzo stia cercando la tua attenzione!». Subito Caroline lo notò e si precipitò correndo verso di lui e, non curandosi del fatto che era tutto sudato e sporco di sabbia,gli saltò addosso entusiasta e lo baciò con passione,e tra un bacio e l’atro gli disse:«Oh Klaus! Sei stato bravissimo! Sei il mio eroe!». Lui,stanco ma felice,la tenne stretta a sé e le disse molto dolcemente:«Tu lo sai che prima ancora di farlo per la Nazione e per l’esercito,io lo faccio per te,amore!»,e anche loro si baciarono,ma bisogna dire,in modo molto più appssionato di Damon ed Elena.
 
Quando Damon ed Elena si resero conto di quello che era successo,si staccarono molto velocemente e con aria molto imbarazzata si avviarono verso l'uscita. Elena non sapeva che cosa fosse successo e nemmeno Damon, ma per quanto la riguardava,quando aveva baciato Damon si era sentita bene,anzi benissimo. Si era sentita in estasi,in un altro pianeta,quei piacevoli fremiti che sentiva quando Damon le toccava le mani in quel momento le avevano percorso tutto il corpo. In pochi secondi aveva sentito che al mondo non esisteva nessun altro a parte lei e Damon. Dei brividi di eccitazione le percorrevano ancora il corpo,il cuore le batteva forte e tutte le sue cellule bramavano ancora la vicinanza di quel corpo caldo e possente. Non era stato un bacio passionale,ma solo nato dall'impulso del momento, eppure era stato comunque caldo e aveva risvegliato il desiderio che avevano l'uno dell'altra. Si erano attratti come due calamite e ogni cellula nervosa di Elena la induceva a ripetere almeno altre cento volte quell'insano gesto. I due non ebbero occasione di parlare durante il viaggio di ritorno verso il Palazzo Reale e finalmente quando furono congedati per godersi la vittoria poterono ritirarsi nella camera matrimoniale per parlare di quello che era accaduto.
 
Elena si sedette sul letto,mentre Damon su una poltrona. Guardavano entrambi la moquette bianca della stanza e pieni di imbarazzo non sapevano che dire.
Iniziò Damon,suo malgrado,cercando di trovare una spiegazione accettabile a quello che era successo:«Mi dispiace tanto! È stato uno sbaglio imperdonabile e non ricapiterà mai più! Te lo giuro!».
Cercava di essere convinto di questo,ma ora che era successo quello che lui avrebbe voluto fare già da tempo, non credeva di essere in grado di mantenere quella promessa. Elena dal canto suo cercava di convincere se stessa che Damon aveva ragione. Quel bacio era stato stato uno sbaglio e si doveva impegnare anche lei per non commettere più una tale incombenza, così disse: «Hai perfettamente ragione! Uno sbaglio colossale! E stai pur sicuro che anche io mi impegnerò affinché non accada mai più!».
«Allora siamo d'accordo che è stato uno sbaglio che non si deve ripetere?»,chiese Damon con voce tremante, sapendo in realtà che quel bacio per lui aveva significato qualcosa,ma avendo paura che per Elena non fosse così,aveva deciso di buttarla sul rimpianto ed Elena aveva deciso di appoggiarlo,poiché vedeva in lui un profondo distacco dalla faccenda e non voleva fare la figura dell’unica stupida per la quale la cosa aveva avuto rilevanza,così rispose:«Si,assolutamente! Non accadrà mai più!».
«Allora è tornato tutto come prima? Amici?». Chiese Damon sperando vivamente in una risposta positiva,non tanto perché lui non desiderasse qualcosa in più dell’amicizia,ma perché quello era l’unico rapporto che per il momento aveva con Elena e non voleva rovinarlo. La risposta positiva di Elena non tardò ad arrivare.
«Certo, amici!». Rispose Elena poi rivolse a Damon un timido e imbarazzante sorriso e disse:«Beh,io sono nella mia stanza se ti serve qualcosa»,e così dicendo si ritirò nella sua stanza dove la stavano già aspettando Katherine e Caroline con un'espressione che voleva dire Ti prego raccontaci tutto” e infatti non appena Elena chiuse la porta loro chiesero insieme con tono civettuolo: «Allora?».
«Allora cosa?». Chiese Elena facendo finta di non sapere di cosa stessero parlando e di fatti Katherine subito dopo disse:«Oh suvvia! Abbiamo visto benissimo che ti sei baciata con Damon! Perciò ora ci dirai che cosa vi siete detti su questa vicenda romantica!»
«Tra di noi non c'è nessuna vicenda romantica!»,si affrettò a specificare Elena,poi continuò:«Infatti abbiamo dichiarato di comune accordo che quel bacio è stato uno sbaglio imperdonabile che non si ripeterà mai più!».
«Come sarebbe uno sbaglio imperdonabile? Come può essere sbagliato baciare un ragazzo simile?». Chiese Caroline con la sua solita ostinazione nell'ammirare la bellezza di Damon ed Elena subito cercò di spiegarle: «Non è che è sbagliato baciare lui,ma è sbagliato che lo faccia io!».
«Ma sei sua moglie!»,ribatterono le due spettatrici in coro.
«Mi ero ripromessa di comportarmi da amica con lui non da amante e poi a lui io non piaccio nel senso che pensate voi!». Disse Elena amareggiata e nella sua testa convintissima di questa sua credenza.
«Te l'ha detto lui questo?». Chiese Katherine con tono accusatorio poiché sapeva che sua cugina aveva la brutta inclinazione a sottovalutarsi anche se,qualsiasi altra persona al posto suo non l'avrebbe fatto;ma questo solo perché Elena non aveva la presunzione di considerarsi bella,quando invece ne avrebbe avuto tutti i diritti.
«No! O almeno non l'ha detto palesemente! È stato lui a dire per primo che il bacio è stato uno sbaglio e questo mi fa capire che gli ha fatto schifo baciarsi con me. Poi io,gli ho dato ragione perché non volevo fare la figura dell'idiota». Rispose Elena con aria rassegnata e Caroline intuendo che l'amica cominciasse a provare dei sentimenti per Damon chiese:«Ma per te com'è stato quel bacio?».
«Mah che ti devo dire…io mi sono sentita tremare tutta! È come se mi avessero sollevata da terra e mi avessero portato in paradiso! Io…io…». Elena cercava invano di spiegare ma evidentemente quel nuovo sentimento che solo ora si accorgeva di provare per Damon era troppo difficile da spiegare.
«Quindi ti è piaciuto?». La canzonò Caroline come per dire:“Vedete che avevo ragione io?” ed Elena non rispose,si limitò solo ad annuire e Caroline scoppiò in una risata di vittoria e chiese:«Quindi ammetti di esserti innamorata di lui?».
«Questo non posso dirlo con certezza! La verità è che non so più nemmeno io che cosa provo per lui!». Si limitò a dire Elena,ma quello che senz'altro pensavano sia lei sia Damon e che non avrebbero ammesso nemmeno a loro stessi era che quel bacio aveva fatto innescare una scintilla tra di loro,che se non sarebbero stati attenti,sarebbe esplosa in una bomba molto pericolosa.
 
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*:Per questo ruolo ho scelto Camille perché è l’unica che,a parte Rebekah ha avuto una specie di storia con Marcel
**:L’acqua e sale è un metodo che si usava prima che fosse inventata la soluzione alcolica per disinfettare le ferite
 

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Capitolo 9
*** Ripensamenti ***


Passarono due mesi da quel bacio,ma per Damon ed Elena ogni giorno era come se fosse accaduto il giorno prima. Colti dall'enorme imbarazzo al solo ripensare a quella scena,in tutto questo tempo cercarono in ogni modo di evitarsi e se per caso si incrociavano per i corridoi non avevano nemmeno il coraggio di guardarsi in faccia. Il giorno dopo il fatto,Damon era andato nella tenuta della Pianura Nera,proprietà del suo migliore amico Lorenzo(Enzo) Smith,divenuto da poco Visconte di quelle terre. Quest'ultimo,quando accolse Damon, cominciò a canzonarlo poiché anche a lui non era sfuggita la scena:«Gli sei saltato addosso eh? Sapevo che non avresti resistito molto a lungo! Ma come darti torto amico,tua moglie è proprio gnocca!». Cominciò Enzo con il suo solito tono spiritoso ma Damon aveva tutta l'aria di non apprezzare lo spirito dell’amico e infatti disse: «Ehi vacci piano con le parole! È di mia moglie che stiamo parlando! Nonché principessa di questo regno!».
«Ok scusa! Uh siamo nervosi oggi! Che c'è non te l'ha data?». Continuò Enzo sempre con fare scherzoso,ma appena vide che Damon lo fulminava con lo sguardo frenò subito il suo sorrisetto,poi Damon confessò i suoi tormenti:«Veramente l'unica volta che me l'ha data è stato durante la prima notte di nozze e poi basta.».
«Allora capisco la presenza di Rebekah nella tua vita, ma com'è? Non le è piaciuto?». Chiese pieno di curiosità Enzo, e Damon provvide subito a soddisfare la sua curiosità:«Le piacerà il sesso in sé ma non le piace farlo con me. Non prova nemmeno ad entrarci in camera da letto. Se ne va dritta nella sua stanza;e io mi chiedo con insistenza come può preferire quel coglione di Parker a me! A ME,CAZZO! Adesso non voglio dire che io sono un grande stallone però…».
Damon venne subito interrotto da Enzo che chiese indignato:«Aspetta un attimo. Torna un attimo indietro. Con chi se la fa tua moglie?».
«Con il Barone Kai Parker».
«Stai scherzando spero!»,Enzo era incredulo. Non poteva credere ad un tale scempio.
«Magari fosse uno scherzo!»,confermò Damon rassegnato ed Enzo era sempre più incredulo.
«La facevo più intelligente! Chiunque sarebbe meglio di lui e tu…beh…mi ti farei anche io,amico!». Esclamò Enzo conoscendo molto bene le numerose doti dell'amico e quest'ultimo per tutta risposta disse:«Beh grazie,ma che ti devo dire? Ce l'avrà enorme!».
«Con quel tizio non è un motivo sufficiente. No! Per me c'è qualcosa sotto! Non può essere che una ragazza così bella,così stimata e così intelligente possa trovare qualcosa in lui,anche se dovesse essere un super dotato; del che io dubito!». Disse Enzo intuendo che dietro gli incontri di Kai ed Elena c'era qualcosa di misterioso. Damon dal canto suo non ci aveva mai pensato,ma ora che Enzo glielo aveva fatto notare,rifletteva sul fatto che ogni volta che Elena tornava da questi incontri era sempre strana,ma non gli aveva mai dato troppo peso.
«Fatto sta che ora sono io a ritrovarmi inculato!». Confessò Damon ed Enzo pieno di curiosità chiese:«Che cosa intendi con questo?».
«Beh l'hai vista anche tu Elena. Lei è così bella! La seconda notte di nozze quando ho capito che non sarebbe venuta da me,mi sono infilato nella sua stanza e l'ho guardata dormire per qualche minuto. Le ho accarezzato la morbida guancia! Mi è sembrata una cosa così intima e lei era stupenda! E quando ci siamo baciati…mi sono sentito percorrere da strani brividi, come se mi avesse colpito un fulmine,come se stessi volando! Che significa secondo te?». Chiese Damon in preda alla confusione ed Enzo con il sorriso di chi la sa lunga disse:«Significa che ti sei innamorato bello mio! Anche io ho lo stesso effetto quando vedo Maggie(*)!».
«No,non è amore! Mi piace si,come può piacere a chiunque ma non credo che sia amore!». Fu subito pronta la risposta di Damon ma non ci credeva nemmeno lui ed Enzo questo lo sapeva. La visita si concluse così e questi due mesi passarono.
 
Nel frattempo altre cose successero. Damon ed Elena continuavano a lavorare insieme sull'allenamento e l'amministrazione dell’esercito,ma evitavano in tutti i modi di rimanere da soli e soprattutto al di fuori della collaborazione sui progressi dell’esercito cercavano in ogni modo di evitarsi. Altre dispute vennero discusse dai ragazzi dell’esercito e mai nessuna persa,solo vittorie o pareggi, ma per il bene di tutti e due era meglio che Elena assistesse alle dispute dalla tribuna reale con i suoi genitori come aveva sempre fatto. In un mese dalla presentazione di Rebekah in società,il Marchese Donovan riuscì a far credere a tutti quanti che si era follemente innamorato di lei e,cosa ancora più straordinaria, lei riuscì a far credere che lo ricambiasse e così convolarono a nozze il 15 ottobre,nel frattempo Damon continuava a frequentarla sessualmente. Infine Kai,sempre sotto i servigi del regno di New Orleans, dopo la prima vittoria di Mystic Falls,si era incontrato con Elena e le aveva imposto di ostacolare i progressi che il marito stava facendo fare all’esercito e lei era anche riuscita a fargli credere che ce la stava mettendo tutta per mettere i bastoni tra le ruote di Damon,cosa assolutamente non vera,ma grazie a Dio Kai era irrimediabilmente stupido e dunque credeva che Elena gli dicesse la verità.
Inutile però nascondere l'indignazione dei reali del regno di New Orleans per i continui progressi dell’esercito di Mystic Falls,e con loro era indignato anche Kai poiché questi ultimi,in cambio del fallimento completo dell’esercito gli avevano promesso il trono di Mystic Falls,che gli spettava di diritto a suo dire. Aveva deciso dunque di incontrarsi con Elena per darle una bella lavata di capo su tutta questa faccenda e far fallire Damon una volta per tutte. L'incontro era stato fissato per il 4 novembre e il caso volle che nello stesso giorno Rebekah voleva vedersi con Damon,per rimproverargli che il loro rapporto non era più quello di una volta.
 
Parlando di quello che accadde ad Elena,si può dire che quel giorno,come in qualsiasi altro in cui si vedeva con Kai,si allontanò dal Palazzo Reale con la scusa di una lunga passeggiata a cavallo per raggiungere il solito posto,il Grande Lago. Quando arrivò,lui era già lì ma questa volta non la rimproverò perché era arrivata puntuale,infatti le disse: «Oh! Almeno oggi sei arrivata puntuale!». Indugiò qualche minuto,poi continuò:«Senti Elena,ti devo parlare molto seriamente. Mi dici per quale cazzo di motivo tu non riesci a persuadere quello stronzo di tuo marito a fallire?».
Aveva iniziato la frase in modo così stranamente pacato e tranquillo,poi alla fine aveva sbraitato come meglio sapeva fare. Elena aveva notato che il suo tono era stranamente tranquillo e dunque non sapeva se poteva sbilanciarsi al di là delle sue capacità di mentitrice,che erano molto scarse,ma decise di rischiare dicendo:«Ti giuro che ci provo,ma appena inizio a parlare dell'amministrazione o dell'allenamento lui mi mette a tacere dicendo che non è roba per me. Dice che sono una donna e che non mi devo impicciare di queste cose!».
«Beh…non ha tutti i torti!». Rispose Kai,ma poi continuò con tono più energetico:«E allora tu inducilo con altri sistemi. Distrailo! Tienilo occupato! Facci sesso! Non so,qualsiasi cosa!».
«Dovrei avere da te il permesso di unirmi sessualmente con mio marito?». Chiese Elena allucinata dal pensiero che quell'orrido mostro che aveva davanti considerasse la legittima unione tra due coniugi un'estrema alternativa. Per tutta risposta le arrivò un ceffone sulla guancia sinistra e poi lui la rimproverò urlandole contro:«Non ti permetto di rispondermi così! E si! Devi avere il mio permesso per scopare,perché quello stronzo non deve toccarti neanche con un dito senza il mio consenso!».
Elena raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e lo tirò fuori come non aveva mai fatto prima davanti a Kai e questa volta fu lei a tirargli un sonoro schiaffo e poi disse:«Non ti permetto di parlare così di Damon! Non ti permetto di dire queste cose su di lui! Perché anche se tu fossi un re e lui un poveraccio,tu non sarai mai come lui! Non sei degno nemmeno dell'ombra del suo mignolo,perciò sciacquati la bocca prima di parlare di lui! Non vali nemmeno un decimo di quello che vale lui,sia a letto che come persona!».
Si sentiva orgogliosa di se stessa come non lo era stata mai prima. Si sentiva fiera di aver difeso quel ragazzo che era suo marito e si sentiva fiera soprattutto di aver trovato il coraggio necessario per dire finalmente a Kai il fatto suo. Anche se sapeva che lui si sarebbe imbestialito e che l'avrebbe fatta nera,sfogando la sua rabbia su di lei,ma ora non aveva più paura di lui ed era pronta a difendersi se fosse stato necessario,anche se sapeva benissimo che non avrebbe avuto possibilità contro Kai,che era molto più forte di lei.
«Come osi parlarmi così e mettermi le mani addosso? Lurida troia!». Nel dire questo,anzi nell'urlarlo,si gettò su di lei come una furia e la prese a schiaffi,poi continuò sbraitando:«Non posso credere che difendi quello stronzo! Quello ti tradisce,preferisce le puttane a te e tu ne parli come se fossi una sciocca ragazzina follemente innamorata!». Poi la guardò nei lucidi occhi color nocciola ed entrambi si resero conto di quanto fosse vera l'ultima parte della frase. Kai si staccò da Elena con una velocità ancora maggiore di quella con la quale l'aveva assalita ed esclamò indignato:«Oh mio Dio,è vero! Ti sei innamorata di lui! Beh,questo significa che non mi sei più utile!».
Kai si rese conto finalmente che finché Elena fosse stata innamorata di Damon non avrebbe mai ostacolato i suoi progetti,quindi tanto valeva lasciarla perdere e architettare un altro piano.
«Spero sarai contenta! Questa è l'ultima volta che ci vediamo! Sei libera!». Esclamò Kai da sopra il suo cavallo e lasciando Elena incredula per le parole che aveva appena sentito.
 
Per quanto riguarda Damon invece,si allontanò dal Palazzo Reale con la scusa di andare a trovare il suo amico Matthew(Matt) ed in effetti era a casa sua che era diretto,ma non certo per vedere il suo amico che non era nemmeno in casa. Quando arrivò alla tenuta del Marchese,fu subito introdotto nella stanza matrimoniale dove trovò Rebekah seduta al tavolo da toletta che pettinava i capelli lunghi fino alle spalle, vestita solo di biancheria intima con sopra una vestaglia. Damon chiuse la porta e nel togliersi la giacca nera disse:«Su, facciamo una cosa veloce che sono impegnato!».
«Aspetta! Prima di arrivare a quello dobbiamo parlare!». Disse Rebekah notando che il tono e l'atteggiamento di Damon erano completamente disinteressati. Lui dal canto suo era stupito. Rebekah era una che non si abbandonava mai in chiacchiere o a discorsi,ma solo a fatti e per di più voleva togliersela di torno il più presto possibile,così disse:«Su,Rebekah! Ma di cosa dovremmo mai parlare io e te? Non abbiamo mai parlato di niente e siamo sempre stati bene così! Su, dai! Non farmi perdere tempo!».
«Non è una perdita di tempo se il nostro rapporto non è più come prima!». Continuò Rebekah sulle sue e Damon, sempre più spazientito le disse:«A me sembra uguale a prima. Ce la siamo spassata io e te,come abbiamo sempre fatto! Senza bisogno di parlare!».
«Non negarlo! Non mi trattavi così male quando non eri ancora sposato con la principessina di 'sto(**) cazzo! Quindi non osare dirmi che è rimasto tutto come prima!».
«Non osare parlare male di Elena!». Rispose subito aggressivo Damon al tono canzonatorio di Rebekah quando ha chiamato Elena “principessina di 'sto cazzo”, poi continuò:«Tu non saresti lei nemmeno se nel mondo venisse stravolto l'ordine naturale delle cose! E poi, dovresti stare più attenta a come parli perché lei è la Principessa ereditaria di questo regno,mentre tu sei solo una squallida puttana,quindi se la insulti sei anche passabile di denuncia per Alto Tradimento contro la Monarchia. Vediamo se ti conviene!».
«Ma ti senti come parli? La difendi come se tu fossi follemente innamorato di lei!». Rispose Rebekah alle minacce di Damon,poi alzò lo sguardo e dallo specchio vide che Damon stava elaborando quelle parole e, mentre lo faceva si rendeva conto di quanto fossero vere,così lei indignata esclamò:«Oh mio Dio, ti sei innamorato di lei per davvero! Bene! A quanto pare non Vi farò perdere più tempo,Vostra Altezza!»,e dicendo questo,sempre con tono canzonatorio,si girò verso di lui e da seduta gli fece un inchino:«Non ha senso che ci vediamo se sei innamorato di un'altra. Nel mio lavoro ho imparato che mogli e fidanzate sono solo un dettaglio,ma l'amore è un vizio che non si può correggere!».
«Bene! Non sai che grande piacere mi stai dando!». Rispose Damon sollevato e senza troppe cerimonie raccolse la giacca,lasciò la stanza e la tenuta.
 
Ora che aveva chiara dentro di sé la consapevolezza di amare Elena,doveva cercare di recuperare il loro rapporto sia come amici,sia come amanti e dunque si trovò a cavalcare più veloce del vento in direzione del Grande Lago. Sapeva che Elena era andata lì per vedersi con Kai e anche a costo di umiliarsi e correre il rischio di essere rifiutato davanti a lui,Damon le doveva dire che l'amava.
Quando si trovò nei pressi del lago,sentì una melodica voce che cantava e per paura di interrompere quel canto celestiale,legò il suo cavallo ad un albero e proseguì di soppiatto a piedi per vedere chi fosse.
Quando arrivò;si rese conto che era Elena che cantava mentre si beava della bellezza di quel luogo e cantava perché si era tolta un grosso peso dal cuore,ma questo Damon non poteva saperlo. Quest'ultimo rapito dalla scena,uscì dal suo nascondiglio e raggiunse sua moglie. Pur a malincuore,poiché sapeva che quello che aveva in mente avrebbe interrotto il suo canto,la colse di sorpresa mettendole le mani davanti agli occhi e con la voce contraffatta le chiese:«Indovina chi è?».
Lei pur non riconoscendo la voce non si spaventò ma stette al gioco e per capire l'identità del suo interlocutore cominciò a tastargli le mani,poi percorse le braccia e poi cominciò a percorrere i tratti del viso. A quel punto capì che si trattava di suo marito e sfoderò un ampio sorriso prima di gridare forte:«Damon!»,poi lui le levò le mani dagli occhi e girandola verso di lui le disse:«Non credo che riuscirò a mantenere la promessa che ci siamo fatti a proposito di quel bacio, perciò vorrei che ci frequentassimo non più come amici ma come qualcosa di più. Sempre se tu sei d'accordo!».
Elena che non aveva smesso di sorridere da quando si era voltata verso suo marito,si perse nell'oceano degli occhi di Damon e capì di volere esattamente la stessa cosa,così rispose con il più luminoso dei suoi sorrisi:«Si, sono d'accordo!».

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 *:Dobbiamo ammettere che l’unica persona per cui Enzo ha mai provato amore è Maggie,quindi non ci poteva essere altri che lei nel ruolo della sua fidanzata
**:Ok,io non so se è un’espressione che conoscono tutti ma “’sto” è l’abbreviazione di “questo”. Ho tenuto a specificarlo per chi non lo sapesse
 
 
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Si,lo so! Sono molto cattiva a farvi aspettare così tanto! Muahahahahahah! Comunque,spero sempre che l’attesa ne valga la pena e,penso proprio che questa volta è valso farvi penare un po’! Come al solito ringrazio le persone che commentano,le persone che hanno messo la storia nelle varie sezioni e anche chi si ferma semplicemente a darle un’occhiata,grazie davvero! Spero che il capitolo vi piaccia e…alla prossima!
-Greta

 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Un'amara visita ***


I giorni passarono e Damon ed Elena cominciarono a creare intorno a loro un clima di carinerie e atteggiamenti sdolcinati. Non si abbandonavano troppo in pubblico perché,chiaramente i loro ruoli imponevano sempre un certo contegno,ma era evidente che il loro rapporto era diventato più intimo.
 
Tanto per cominciare,ora dormivano insieme tutte le notti,cosa che rallegrava tutti anche se,il fatto che passavano insieme la notte non voleva dire necessariamente che volessero dare alla Nazione il tanto sospirato erede;senza contare poi che in realtà in camera da letto non succedeva assolutamente niente. Inoltre il loro atteggiamento in generale era più cortese, più gentile, più aperto. Nei limiti del decoro pubblico non mancavano le espressioni “caro” e “cara” e,nemmeno quei piccoli gesti affettuosi come il baciare mani o fare piccole carezze,che comunque suggeriva che forse cominciavano a vivere serenamente la loro unione. Queste nuove piccole accortezze non sfuggivano a nessuno, tanto meno a Katherine e Caroline che in silenzio cominciavano a sperare che finalmente fosse nato l'amore tra i due e anche Grayson e Miranda cominciarono a sperare che la vita della loro unica figlia con l'attuale Principe Damon Salvatore non sarebbe stata così terribile.
Per non parlare dell’esercito che continuava a condurre un ottimo torneo, cosa che aveva decisamente migliorato i fattori di crescita del regno.
 
Una cosa turbò un po' questo clima di serenità generale. Era stato fissato un incontro tra i rispettivi eserciti di Mystic Falls e Mystic Lake,in quest’ultimo regno. Il Re Grayson in veste di sovrano doveva andarci per forza,e non era nemmeno la prima volta che lo faceva da quando era re, ma questo tipo di esperienza gli causava non pochi turbamenti. L'invito ad assistere arrivava a tutti e quando quella lettera arrivò nel Granducato della Regione dei Laghi Neri sulla scrivania di Katherine, lei per la prima volta da quando si trovava in quel regno decise di accettare. Lei non era mai tornata a Mystic Lake da quando l'aveva lasciata a 15 anni per seguire i suoi ideali devoti a Mystic Falls e non aveva nemmeno mai assistito a nessuna disputa nel regno di Mystic Falls quando l’esercito di quest’ultimo discuteva un incontro con quello della sua vecchia patria. Ora si era fatta coraggio. Aveva deciso che doveva pur correre il rischio di rincontrare i suoi genitori,e che quattro anni di lontananza erano sufficienti per attenuare il rancore che potevano provare nei suoi confronti.
Il giorno della partenza, quando nella corte del Palazzo Reale videro arrivare la carrozza di Katherine ne furono tutti molto sorpresi ma anche molto soddisfatti, significava che ora la Granduchessa Katherine Gilbert era pronta a voltare pagina.
Partirono tre carrozze dal Palazzo Reale. Nella prima c'erano Grayson e Miranda; nella seconda Damon ed Elena e nella terza Katherine e Caroline. Durante il tragitto a Grayson capitò di pensare che sua nipote era molto fortunata a non essere obbligata ad andarci, anche se era contento che era riuscita trovare il coraggio di tornare nel suo Paese natio come una straniera, che non era cosa da poco. Gli incontri contro Mystic Lake che avevano luogo nei confini del regno di Mystic Falls, non causavano problemi al re esiliato, mentre quelli fuori casa gli mettevano addosso una buona dose di tristezza, che però poteva essere spazzata via con una vittoria dell’esercito di Mystic Falls.
Il viaggio in carrozza dalla capitale di Mystic Falls a quella di Mystic Lake era piuttosto lungo, tant'è che tutti erano partiti due giorni prima rispetto a quello dell'incontro, tempo impiegato da Caroline per tranquillizzare Katherine sulla sua decisione.
«Hai preso la decisione giusta!» Iniziò Caroline appena superati i confini di Mystic Falls e Katherine che non ne sembrava molto convinta chiese:«Lo pensi davvero?»
«Ma certo! Non hai motivo di avere paura! Ora sei una giovane donna potente e rispettata, sono sicura che i tuoi genitori sarebbero molto fieri di te!»
«Sarebbero più fieri se adesso io stessi lì a prepararmi per prendere il posto di mio padre sul trono di Mystic Lake!», continuò Katherine con un tono sarcastico che faceva capire quanto fosse difficile per lei fare questo passo.
«A volte la cosa che conviene fare non è quella giusta, anzi poche volte le cose coincidono. Guarda Damon ed Elena! Solo ora me ne rendo conto, lei avrebbe sacrificato tutta la sua vita per fare la cosa più conveniente. Ora pare che lei e Damon siano molto innamorati e se questo dovesse essere vero,allora la cosa più conveniente si rivelerebbe quella giusta,ma se questo invece non accadesse? Lei sarà infelice per tutta la sua vita. E tu ti saresti potuta trovare nella stessa situazione se avessi ignorato i tuoi veri sentimenti verso il nostro regno. Ora hai delle amiche, una famiglia, una patria e questo ti rende felice?». Il discorso di Caroline aveva colpito nel segno e Katherine lo sapeva, poi rispose semplicemente: «Si, sono felice, ma sarei più felice se avessi il sostegno e la comprensione dei miei genitori!»
 
Nel frattempo nell'enorme e austero Palazzo Reale di Mystic Lake, la Regina Isobel Gilbert si avviava malinconicamente verso quella che una volta era la stanza di Katherine. Entrò con un candelabro in mano, nessuno ci entrava da quando l'ex principessa se ne era andata e dunque era tutto buio e malmesso. Con passo tremante, come se andasse verso il patibolo, Isobel si avvicinò ad un quadro. Non era un quadro come gli altri. Ritraeva la famiglia reale quando nacque il Principe Jeremy. Le figure di Isobel e di suo marito John dominavano la scena, lei teneva la mano a Katherine che all'epoca del quadro aveva 5 anni e John portava in braccio Jeremy. Prima quel quadro adornava il muro del Salone principale e da quando Katherine se ne era andata era stato messo lì e fu ancora più disprezzato quando se ne andò anche Jeremy. Isobel alzò la mano verso la figura di sua figlia e le passò una mano sopra come per accarezzarla, quando la ritirò se la ritrovò tutta sporca di polvere. La regina restò ancora qualche minuto ad ammirare la scena che ritraeva lei e la sua famiglia quando erano ancora felici, poi sentì cigolare la porta alle sue spalle e non ebbe bisogno di girarsi per sapere che era suo marito. Anche lui provava un grande senso di malinconia a guardare quel quadro, ma cercò di mascherarlo dicendo:«Isobel cara, è inutile rivangare il passato!»
«Lo so che ormai non possiamo farci più niente e che loro se la sono cercata, ma erano, sono e rimarranno per sempre i nostri figli e questo nessuna legge lo potrà cambiare! Possibile che non ti capita mai di pensare se sono felici nella loro nuova vita? Come stanno o che cosa sono diventati?». Chiese per tutta risposta Isobel che si rifiutava di pensare che quella faccenda non lo toccasse minimamente.
«Certo che mi capita di pensarlo. Nonostante io sia stato deluso prima da mio fratello e poi da entrambi i miei figli, ho piena fiducia nella purezza d'animo di Grayson e dato che ora lui è il Re di Mystic Falls,so per certo che sta trattando Katherine nel migliore dei modi. Sono più preoccupato per Jeremy. Non so che pensare di lui solo nel regno di New Orleans.»
John conosceva bene il destino che era capitato al suo figlio minore ma non voleva dirlo apertamente davanti a sua moglie, che già era preoccupata così senza sapere niente.
«Povero bambino mio! È solo un ragazzino! Che cosa può fare da solo laggiù?». Commentò triste Isobel con qualche lacrima che le scorreva sul viso. John dolcemente gliele asciugò con le dita e disse: «Vedrai che andrà bene!», e tenendola per mano la portò via dalla stanza.(*)
 
Il giorno della disputa i cittadini e i reali di Mystic Falls arrivarono in perfetto orario per l'incontro e nel tragitto verso l’Arena Principale sia Katherine che Grayson riconobbero molti dei luoghi che caratterizzarono la loro infanzia. Dato che erano loro gli ospiti,entrarono per primi e come al solito tutti gli uomini si voltarono per guardare Elena, ma rimasero ancor più scioccate le donne ad ammirare l'infinita bellezza di Damon. Una volta prese le rispettive posizioni, entrarono il Re John e la Regina Isobel e quando Katherine li scorse dalla sua posizione ebbe un sussulto. Per fortuna c'era Caroline vicino a lei a tranquillizzarla. Era felice di vedere che non erano cambiati molto in quattro anni che non li vedeva, erano esattamente come li ricordava e dentro di sé era combattuta sul decidere se voleva essere notata da loro oppure no.
Appena Isobel e John presero posto iniziò la disputa,che in quel caso si trattava di una semplice partita di polo divisa in più turni,dunque niente di pericoloso. La partita fu giocata bene da entrambi gli eserciti e fu vista con tranquillità da tutti i presenti, nonostante l'ansia di Katherine alla prospettiva che i suoi genitori avessero potuto notarla, le forti emozioni di Grayson e la sorpresa dei reali di Mystic Lake quando tra la folla di Mystic Falls videro una bella ragazza con i capelli  castani raccolti in un raffinato chignon, elegantissima nel suo abito bianco con i ricami neri e sulle spalle un mantello nero con pelliccia bianca e,in quella ragazza, riconobbero la loro figlia.
La partita finì con il risultato di 2 a 1 a favore dei ragazzi di Mystic Falls e Grayson fu molto sorpreso quando gli arrivò l'ambasciata che suo fratello desiderava vederlo dopo l'incontro. Ovviamente accettò, ma mentre avanzava a centro campo dove si sarebbe svolto l'incontro, provava un misto di paura, eccitazione, tensione, ma anche un pizzico di felicità. Si era portato sua moglie, sua figlia, suo genero, sua nipote e Caroline.
Per Elena era la prima volta che vedeva da vicino i suoi zii e ora che lo aveva davanti non poté fare a meno di notare che suo zio John era molto simile a suo padre sia nell'aspetto che nell'atteggiamento. Una delle poche differenze che vedeva tra loro è che suo zio aveva qualche segno dell'età in più di suo padre, proprio a dimostrazione che era lui il fratello maggiore.
Appena furono l'uno davanti all'altro, John salutò Grayson con una stretta di mano, poi disse: «Le mie più vive congratulazioni,fratello! Ho sentito che il vostro esercito non ha mai perso fin'ora. Qualche pareggio a volte,ma nessuna sconfitta. Buon per voi!»
«Si, hai ragione fratello! Stiamo vivendo davvero un'ottima stagione grazie al nuovo amministratore e allenatore dell’esercito,mio genero Sua Altezza Reale il Principe Damon Salvatore!». Grayson rispose con lo stesso tono cordiale di John e dopo aver nominato Damon diede a quest'ultimo una leggerissima spinta affinché si facesse avanti. Quando il giovane principe si ritrovò davanti a John gli fece un inchino con il contegno più solenne che gli riuscì, poi disse:«È un onore fare la Vostra conoscenza, Sire!»
«Ah si!»,e John strinse calorosamente la mano di Damon,poi continuò:«Avevo sentito che tua figlia si era sposata. Peccato non conoscerla!». Disse John rivolto a suo fratello e quest'ultimo facendo venire avanti Elena disse:«Eccola, fratello! Questa è mia figlia, Sua Altezza Reale la Principessa Elena Gilbert,oh scusate Damon…», disse rivolgendosi a Damon, poi continuò:«…adesso devo dire Elena Salvatore, visto che sono sposati!»
Grayson sorrideva imbarazzato ed Elena fece la riverenza ai suoi zii, poi con uno dei suoi più sfavillanti sorrisi disse:«Sono felice di fare finalmente la Vostra conoscenza, cari zii!»
Era inevitabile che il sorriso di Elena conquistasse lo zio che lo ricambiò e disse:«Anche per me è un piacere conoscerti cara! Ora posso vedere con i miei occhi che quello che si diceva sulla tua bellezza è tutto vero! Ti posso presentare mia moglie, Sua Maestà la Regina Isobel?!»
Quest'ultima era davvero una bella donna e sembrava la versione adulta di Katherine,infatti i pensieri di Elena mentre le rivolgeva la riverenza erano: “Katherine è la sua copia sputata!”.
Infine avvenne l'impossibile. John pieno d'ansia e premura chiese a suo fratello:«E dimmi, come sta mia figlia?»
«Perché non lo chiedi a lei?!». Chiese Grayson con aria soddisfatta e fece venire avanti sua nipote e disse:«Ti presento Katherine Gilbert,Granduchessa della Regione dei Laghi Neri!»
Katherine avanzò timidamente. Non vedeva sua madre e suo padre ad una distanza così ravvicinata da talmente tanto tempo che ora si sentiva intimorita, ma riuscì a dire:«Padre, Madre! Sono felice di rivedervi e di notare che siete in ottima salute entrambi!»
«Anche noi siamo molto contenti di rivederti! Sembri stare bene, inoltre godi del titolo nobiliare più alto in assoluto, oltre a quello dei reali. Guardati! L'ultima volta che ti ho visto eri una ragazzina, ora sei una bellissima giovane donna, sei radiosa ed io sono molto fiero di quello che sei diventata!»,e mentre John diceva questo le accarezzò piano una guancia,poi le chiese:«Sei felice?». Il tono di John era un mix tra il fiero ed il triste e sua figlia mentre si faceva scorrere alcune lacrime di gioia rispose con un sorriso:«Si Padre! Ho sempre provato una discreta dose di contentezza, ma ora sono davvero felice!»
«Bene, ci fa tanto piacere cara!». Disse Isobel con lo stesso tono di suo marito. Alla fine quello che a loro importava di più era che Katherine fosse felice, anche se non viveva più con loro e aveva ripudiato i principi del suo Paese e, cosa più importante sia Katherine che Grayson si congedarono dai reali di Mystic Lake con i migliori sentimenti e con un senso di tranquillità che non era albergato da tempo nei loro cuori.
 
 
*:Guardiamo in faccia la realtà. L’unica persona che abbia mai provato dei sentimenti verso John,o per lo meno io spero che quando stavano insieme li provasse,è Isobel,dunque mi sembrava la persona più adatta al ruolo di moglie di John. In più,so di averla resa troppo meno stronza rispetto alla serie tv,ma il personaggio che avevo pensato in origine era gentile e non ho avuto cuore di cambiarne i tratti
 
 
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Non mi aspetto grandi fuochi d’artificio su questo capitolo perché c’è molto poco Delena come avrete senz’altro notato,e l’ultima volta che ho fatto un capitolo del genere non ha riscosso molto successo. Vorrei solo dirvi che senz’altro Elena e Damon sono importanti ma ai fini della storia sono importanti anche gli altri personaggi,perciò non li sdegnate. Spero che il capitolo vi piaccia! Grazie a tutti coloro che si prendono ogni volta il disturbo di commentare,a chi continua ad inserire la storia nelle varie categorie e a chi si ferma semplicemente a leggere! Grazie mille! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 11
*** Confessioni ***


Nel tragitto del ritorno le disposizioni delle carrozze erano le stesse della partenza ed Elena si ritrovò a commentare con Damon l'incontro avvenuto tra loro ed i reali di Mystic Lake,mentre erano teneramente abbracciati sul sedile della carrozza.
 
«Sono molto contenta e soddisfatta di questo incontro! Sono sicura che a mio padre ha fatto piacere riappacificarsi con suo fratello!». Disse subito Elena non appena ripartirono e Damon,che faceva eco alla sua contentezza le rispose:«Si anch'io sono molto contento che si siano potuti chiarire!». Strinse Elena al suo petto, le baciò la testa, poi continuò: «Ma sono più contento che abbiamo vinto!», e le alzò il mento verso di lui così da baciarla sulla bocca. Questa volta entrambi incoraggiarono l'impulso che li spingeva l'uno verso l'altra e il bacio era passionale e risvegliava uno strano desiderio carnale. Quando si staccarono quasi senza fiato Elena disse:«Ho affidato a Caroline il compito di comporre un nuovo inno per l’esercito!»
«Come mai?!»
«Perché quello di adesso è antiquato. Rievoca i segni di una vecchia gloria che ora non c'è più! Bisogna lavorare per costruirne una nuova! E l'inno ci guiderà verso una nuova gloria! E tu sarai il primo a costruirla!»,spiegò Elena con un sorriso scemo sul viso nell'ultima parte della sua spiegazione.
«Buona idea! Speriamo allora che venga ispirata bene! Ha un talento musicale?»
«Oh si! Suona tre strumenti diversi:pianoforte,flauto traverso e violino,inoltre canta benissimo!»
«Ah allora siamo in una botte di ferro!»,concluse Damon continuando a tenere Elena stretta al suo petto mentre sorrideva beata e si godeva il tepore del corpo di Damon. Quando lui la strinse ancora più forte lei sentì un po' di dolore nelle parti del suo corpo scempiate da Kai,così le uscì sul viso una smorfia di sofferenza. Damon se ne accorse e le chiese:«Ehi,che hai?»
«Niente. È solo che in quel punto mi fa un po’ male.»,disse Elena,sperando che la cosa si sarebbe conclusa lì,ma Damon insistette:«Come mai?». Per un momento Elena non seppe che dire ma poi se ne usci con una scusa che poteva reggere benissimo:«Oh niente. Sono solo caduta da cavallo!». Damon guardò Elena negli occhi,e capì subito che non gli stava dicendo la verità,così disse:«Non è vero! È impossibile che tu sia caduta da cavallo! Ho visto come cavalchi e la governi bene la tua giumenta. Sei forse la cavallerizza più in gamba che io conosca,quindi è completamente falsa la storia del cavallo! Dimmelo! Perché ti fa male?». Elena sapeva che non sarebbe potuta andare avanti ancora per molto la sua facciata tranquilla,come se non fosse successo niente,così decise di dire a Damon tutta la verità. Tanto ora che lei e Kai avevano chiuso quella malsana relazione,lui non le avrebbe potuto fare più niente. Si scostò da lui e si mise a sedere fissandolo intensamente, poi disse: «Ti devo dire una cosa!».
Damon notò che il tono di Elena era dimesso e già nella sua mente stava pensando al peggio, così con il tono di uno che era rassegnato ad un destino orribile le chiese: «Che cosa?»
«Ti ricordi quando ti ho parlato di me e del Barone Kai Parker?»
«Non dirmi che sei incinta di quel tizio e che io devo accollarmi la paternità di suo figlio! Altrimenti faccio un macello!»,gridò Damon saltando subito a conclusioni affrettate, poiché nella sua mente nulla sarebbe stato peggio di quell'ipotetica situazione. Elena indignata solo all'idea di poter restare incinta di quell'essere immondo, si affrettò subito a smentire suo marito:«Santo Cielo no! Grazie a Dio no! Ma cosa dici Damon?»
«Scusa! È solo che dal tono che hai usato sembrava qualcosa di irreparabile, e detto sinceramente non riesco ad immaginare niente di più irreparabile di questo!»,disse Damon con un tono tra l'arrabbiato e il dispiaciuto.
«Beh non è questa la notizia,ma è altrettanto grave! Devi sapere che lui mi minacciava di rovesciare il governo di mio padre se non gli davo certe informazioni, mi picchiava e mi umiliava, poi, dopo che mi sono sposata e con il fatto che io avevo finalmente perso la mia verginità,ha cominciato ad abusare sessualmente di me!». E dopo aver detto questo si slacciò i fili del vestito, lo fece scivolare lungo la spalla e rivelò che sul braccio e all'altezza del seno c'erano ancora i segni dell'ultima violenza di Kai,dei lividi neri e violacei molto profondi e marcati. Damon non aveva più avuto rapporti sessuali con Elena dalla loro prima notte di nozze, nemmeno in quegli ultimi giorni che avevano ripreso a dormire nello stesso letto e quindi si sconvolse nel vedere quei segni di violenza sulla pelle di sua moglie. C'erano lividi di ogni forma, dimensione e colore e anche degli ematomi,e in tutto quel tempo Elena aveva ringraziato che stessero arrivando le basse temperature, così poteva coprirsi quelle parti del suo corpo che erano martoriate. Damon stava per dire qualcosa,ma Elena decise di continuare prima di farlo parlare:«Ora mi ha lasciata perdere,grazie a Dio,e con una buona dose di fortuna non lo vedrò mai più per il resto della mia vita!». Così dicendo Elena si rivestì e mostrò a Damon tutta la sofferenza che le aveva provocato quella situazione. Damon dal canto suo era indignato e con tono alterato cominciò a dire:«Io lo ammazzo! Come si permette di fare una cosa del genere? È qualcosa di così immondo ed immorale che…Oddio! Nessuna donna dovrebbe subire questo scempio!E per quali genere di informazioni ti ha ridotto così?»
«Informazioni sul modo di governare di mio padre, le decisioni del Parlamento, quelle dei ministri, sul modo di allenare e amministrare l’esercito e altro. Lavora al soldo del regno di New Orleans, che usava queste informazioni per sopraffarci, per cercare di fare meglio di noi eccetera. In cambio di questo lavoro gli avevano offerto il posto di mio padre sul trono di Mystic Falls,e dopo che tu mi hai detto che sarebbe diventato lui re se non fosse arrivato mio padre ho capito perché si era sottomesso a questi sotterfugi.».
Elena disse queste cose con le lacrime agli occhi e Damon era talmente furente che se solo si fosse ritrovato Parker davanti l'avrebbe ucciso ed espresse tutta la sua furia esclamando con un tono molto forte: «Ma questo è Alto Tradimento! Contro tutto praticamente! Contro la Monarchia, contro il Parlamento e contro l’esercito! C'è....si dovrebbe ricorrere alla pena di morte senza nemmeno possibilità di grazia regia! Una cosa che non succedeva da più di 100 anni! Dobbiamo dirlo a tuo padre!»
«No, ti prego!». Lo supplicò Elena fermandolo,visto che Damon stava iniziando ad agitarsi, e poi vedendo la confusione sul volto di Damon si spiegò dicendo:«Se facciamo la spia ci abbassiamo al suo livello! Dovremo invece coglierlo sul fatto e così lo smaschereremo davanti a tutti in modo leale!»
«Tu sei un genio!»,commentò entusiasta Damon e subito si affrettò a dare ad Elena un bacio a stampo. Poi si distaccò da lei dicendo:«Spero solo che tu lo faccia scoprire prima di me,perché se io dovessi trovarmelo davanti dopo quello che ti ha fatto,beh…sarei capace di ucciderlo!». Elena subito gli mise una mano sulla bocca e gli disse:«Ti prego non pensare cose così cattive,anche se lui è stato cattivo. Sono sicura che avrà la sua giusta punizione prima o poi,senza che tu imbratta la tua anima con questi pensieri!»
«Tu sei troppo buona,amore mio!». Damon non aveva mai chiamato Elena così,e lei prendendone consapevolezza sfoderò un sorriso radioso e chiese:«Come mi hai chiamata?». Damon le sorrise di rimando e accarezzandole la guancia sinistra le ripeté:«Amore mio!». Dopodiché lui la baciò di nuovo. Appena Elena si ritrovò le labbra di Damon sulle sue ricambiò il bacio con entusiasmo poiché questa volta non lo considerava uno sbaglio. Vedendo che Elena l'aveva ricambiato, lui molto cautamente le mise la mano sinistra dietro la nuca e la destra attorno alla vita per stringerla a sé, poi ancora con più premura con la lingua chiedeva il permesso di entrare nella sua bocca, cosa che Elena fu molto felice di concedere. A quel punto iniziò un bacio vero, un bacio appassionato che richiamava il bisogno che i due giovani sentivano l'uno dell'altra, così si avvicinarono ancora di più. Elena mise le sue dita tra i capelli neri di Damon, che avevano la stessa consistenza della seta e lui la stringeva ancora di più a sé, stando sempre attento a come si muoveva dato che quei lividi sicuramente ancora bruciavano sulla pelle di Elena. Di tanto in tanto lui le faceva qualche provocante carezza che scuoteva i nervi dell'eccitazione di Elena, rimasti assopiti per troppo tempo e che avevano avuto occasione di svegliarsi durante la sua prima notte di nozze e da allora non più adoperati. Ma quello che era accaduto quella sera non era neanche lontanamente paragonabile a quell'unico bacio che era espressione del desiderio di appartenersi l'un l'altra, ma soprattutto del loro amore. Prima di abbandonarsi all'oblio di tutto tranne che di loro due, Damon guardò amorevolmente Elena, che gli sorrideva raggiante e mentre le accarezzava il viso le disse: «Ti amo!»
«Anch'io ti amo!», fu la pronta la risposta di Elena che continuò col dire:«E ti giuro che non mi avrà più nessuno a parte te!»
«Anche io te lo giuro! Ti prometto che saremo in due! Solo io e te! Ora e per sempre!». Proclamò orgoglioso Damon con un sorriso smagliante sulla faccia che ricalcava quello di Elena, anche se per lei era uno stupore sentire quella dichiarazione di fedeltà, poiché a lei non aveva ancora detto di aver troncato con Rebekah. Infatti Elena subito chiese: «Come? E Rebekah?»
«Ho troncato per sempre con lei e con chiunque altra che non sia tu!». Le rispose Damon con un sorriso che non tardò ad essere ricambiato e poi si diedero un altro bacio passionale. Più passava il tempo, più i baci diventavano intensi e più spinti, finché i due non si ritrovarono teneramente a fare l'amore per la prima volta in assoluto. Sebbene in apparenza sesso e amore possono sembrare la stessa cosa, vi posso dire con certezza che non è così. Sono due cose completamente diverse e sebbene Damon ed Elena si erano già conosciuti intimamente in passato, quella era la prima volta che facevano davvero l'amore.
 
Nei giorni che erano passati prima e in quelli che passarono dopo, Caroline aveva notato la vera e propria presenza dell'amore tra la sua amica e Damon e proprio questo sentimento le diede l'ispirazione necessaria per concepire il nuovo inno e con esso anche il titolo: “Mystic Falls,storia di un grande amore”(*)

 
*:So che questo titolo l’ho hackerato dall’inno juventino,ma io purtroppo non posso farci niente se sono fissata con la mia squadra. Effettivamente in origine questa storia era basata proprio sul teatro delle squadre di calcio,però come ho già detto in passato,ne ho modificato qualche dettaglio per adattarla al contesto di The Vampire Diaries. Inoltre in questa versione ho lasciato perdere il modo calcistico perché non credevo che tutti avessero gradito.
 
Eccomi qua,sono tornata con un nuovo capitolo! Spero di non avervi fatto aspettare troppo ma sapete com’è…finito con le lezioni universitari inizia quella bella cosa chiamata “sessione estiva”,per questo non mi posso dedicare alle mie storie come vorrei. Resta sempre il fatto che io cerco di ritagliare un po’ di tempo tutti i giorni per collegarmi a questo sito,voi siete tutti/e fantastici/che! Come immaginavo lo scorso capitolo non ha riscosso successo dato che c’era davvero poco Delena,ma confido che questo possa andare meglio dato che ci sono solo loro due in questo capitolo e,come potete aver visto…ora Damon sa tutto finalmente! Spero che questo possa risvegliare il vostro interesse. Mi dispiace se il capitolo è un po’ corto ma non ero sufficientemente ispirata,ma spero comunque possa rientrare nei vostri interessi! Grazie come sempre a chi sostiene questa storia mettendola nelle varie categorie e leggendola! Conto di aggiornare per i primi di luglio,cioè quando mi sarò liberata(con successo spero) dell’ultimo esame di questa sessione! Un abbraccio!
-Greta

 
 
 
 

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Capitolo 12
*** La festa nella viscontea delle Pianure Nere ***


 
Nell'ultima disputa del torneo prima della pausa natalizia,Mystic Falls vinse ancora e per l'occasione,Enzo volle organizzare una festa nei suoi possedimenti:la viscontea delle Pianure Nere,una delle regioni più prosperose del regno.
 
Quando l'invito arrivò al Palazzo Reale, venne consegnato nelle mani di Damon che subito andò allo studio di Elena per informarla.
«Il mio amico Lorenzo ci invita ad un ballo in onore dell'ultima vittoria dell’esercito. Dice che sarà una festa per la parte giovane della nobiltà!», disse Damon sventolando l'invito per farlo vedere bene, ma a quanto sembrava Elena non era molto interessata. Damon, credendo che non avesse sentito le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla e la chiamò con fare interrogativo:«Elena?!»
«È sempre il solito ballo con la solita gente!», disse Elena alzando gli occhi dalle carte sulla sua scrivania, poi continuò:«Sono stufa di tutto questo Damon! Sono stufa di balli, di gioielli appariscenti, di acconciature che pesano venti chili e di questa gente che parla solo di quanto rendono le loro tenute e di come sono annoiati di non fare niente tutto il giorno!»
«E allora che cosa vuoi fare?»
«Voglio confrontarmi con gente vera che ha dei problemi veri tipo come riuscire a sfamare una famiglia! Io sono la principessa di questo regno e in tutta la mia vita non ho fatto altro che studiare la demografia, la morfologia, l'economia, la cultura, la storia e quant'altro c'è da sapere su questo regno, ma non conosco la sua popolazione! So quanto guadagna il cittadino medio, ma non so quanta fatica gli costa guadagnare quei soldi! Vorrei poter guardare quella gente negli occhi senza che loro abbiano paura della mia corona!»
«Forse questo si può fare!», disse Damon pieno d'entusiasmo, poi continuò:«In questo periodo dell'anno si organizza una bellissima festa nel paese vicino al castello di Enzo. È una festa cittadina per i cittadini con balli, giochi, attrazioni e quando giunge il crepuscolo si assiste ad un prodigioso spettacolo pirotecnico e per passare inosservati ci vestiremo come due contadini! Saremo una coppia esattamente come tutte le altre, senza titoli né privilegi!»
«Ma è un'idea magnifica! Quando ricorre questa festa?!», chiese Elena raggiante per l'entusiasmo e Damon con la stessa felicità rispose: «Sicuramente la faranno lo stesso giorno di questo ballo perché il primo fuoco d’artificio si accende nel castello. Lo so perché l'ho visto fare una volta. Sono amico con Enzo da molto tempo,perciò lo so bene!»
«E non pensi che ci riconosceranno se ci vedono in piazza?»
«Noi osserveremo lo spettacolo pirotecnico vicino al lago per sicurezza e poi vestiti come due ragazzi qualunque non ci riconoscerà nessuno!»
Una volta ricevuta questa rassicurazione Elena si sentì più tranquilla e si gettò entusiasta nei preparativi di questa “fuga”. Riuscirono a far credere ad Enzo che Elena stava male e che non avrebbe partecipato alla festa, lì fu facile per Damon dire al suo amico che avrebbe preferito rimanere a casa ad assistere sua moglie. Una delle tante fortune di Elena inoltre era quella di avere una cameriera personale molto discreta e dunque lei e Damon affidarono a Lucy il compito di trovare gli abiti contadini e affittare un carretto con un cavallo di poco valore. Fu tutto pronto per il giorno della festa.
 
La mattina presto di quel giorno, Damon ed Elena se la svignarono dal Palazzo vestiti con quegli umili abiti e raggiunsero fuori dalla tenuta il carretto. Una volta che salirono su, partirono alla volta della viscontea delle Pianure Nere.
Appena varcarono con il carretto i confini della viscontea, Damon ed Elena cominciarono a respirare il clima festoso. Dappertutto si vedevano bandiere, ghirlande, stendardi e festoni; era davvero tutto bellissimo e il clima festivo s'intensificò quando varcarono le porte del piccolo villaggio ai piedi del castello del visconte. Lì c'erano ancora più decorazioni e sebbene fosse ancora presto la gente era già in animo di festeggiamenti. Una volta trovata la sistemazione per il carretto, Damon ed Elena cominciarono a guardarsi in giro rendendosi conto di tutte le meraviglie di cui erano circondati. Tutta la piazza era addobbata e agghindata, tutti i negozi erano aperti, alcuni artisti di strada davano mostra del loro talento ed erano già stati istallati i giochi sia per i bambini che per gli adulti. La coppia reale in incognito fece il giro di tutte le bancarelle e di tutti i negozi e all'ora di pranzo approfittarono dell'apertura degli stand gastronomici per provare i prodotti tipici locali. Dopodiché si dette via ai giochi quali la campana, la corda, il tiro a segno e la pesca delle mele con la bocca. Damon fu travolto da un gruppo di ragazzini che giocavano a pallone e tra tanti ragazzi scelsero proprio lui per farsi insegnare qualche mossa speciale; mentre Elena fu intrattenuta da un gruppo di bambine affascinate dai suoi lunghi capelli castani.
«Che bei capelli avete!», disse una di loro cominciando ad accarezzarne una ciocca, poi continuò: «Sono così lisci che sembrano seta!»
«Ti ringrazio!», rispose Elena con uno dei suoi sorrisi più cordiali lasciandola fare.
«Perché non li avete legati?», chiese un'altra delle bambine con occhi che imploravano di mettere le mani su quei capelli.
«Non so, oggi li volevo tenere sciolti», rispose Elena gentile, ma sapeva che alla fine le bambine le avrebbero legato i capelli, cosa che proposero e lei non tardò ad accettare, per non dare un dispiacere a quelle piccole anime che le crearono una complicata treccia tenuta ferma con delle margherite bianche. Mentre le piccole operavano, descrissero ad Elena le loro piccole azioni quotidiane e lei si rese conto di quanto la sua infanzia fosse diversa dalla loro. A creazione conclusa, Elena si vide riflessa nell'acqua della fontana al centro della piazza e vide che le bambine avevano fatto un ottimo lavoro.
«Grazie mille, ragazze! È davvero bellissima!»
Dopodiché la giornata continuò serena e senza intoppi, anche quando si cominciò a parlare del torneo e di governo. Quando qualcuno nominò per la prima volta le parole “coppa del torneo”,cominciarono anche i commenti su Damon ed Elena, non sapendo che i diretti interessati erano proprio lì, ma d'altronde la giovane coppia reale si era mischiata alla gente comune anche per questo; per ascoltare la vera opinione dei cittadini senza filtri.
«È stata proprio una benedizione che sia arrivato il Principe Damon!», cominciò un paesano animato dalla conversazione.
«Già, grazie a lui vinceremo il torneo di sicuro!», continuò un altro vicino a lui e allora una signora di mezza età disse: «Anche se è pur vero che lui è principe perché ha sposato la Principessa Elena. Poveri ragazzi! Io non avrei mai obbligato mia figlia a sposare qualcuno che non ama!».
La signora aveva centrato il punto e i diretti interessati si guardarono in faccia riconoscendo che loro avevano pensato la stessa cosa finché non si sono resi conto di essere innamorati ed erano ben felici che qualcuno si preoccupasse di chiedersi come potevano sentirsi loro nell'aver affrontato una scelta così difficile. Ad un certo punto queste riflessioni vennero interrotte da un bel bambino dagli occhi verdi e i capelli neri che disse: «Quando sarò grande voglio essere proprio come il Principe Damon, così farò vincere l’esercito e me la sposo io la Principessa Elena!». Tutti risero alla battuta, poi Elena con grande stupore di Damon si avvicinò al bambino, lo prese in braccio e accarezzandogli dolcemente i capelli gli disse: «Sono sicura che se ti vedesse e non fosse sposata, ti sposerebbe anche subito!».
Il bimbo da quando era stato preso in braccio da quella sconosciuta era rimasto incantato da quanto era bella e quindi quando Elena finì la sua frase esclamò: «Anche tu vai bene!», e tese le braccia per abbracciarla. Elena non gli negò l'abbraccio e ridendo di gusto, un po' come tutti del resto disse: «Vorrei tanto piccolo, ma sono già sposata!», ed indicò Damon poco lontano da loro che rideva come un bambino. Il bimbo sembrava sconsolato, così Elena gli disse: «Ma un ballo con te posso farlo!», così lo mise giù e partì la musica. Tutti cominciarono a ballare, anche Damon che non voleva ma fu trascinato in pista da un gruppo di ragazzi che facevano il trenino. Quando fu coinvolto dall'atmosfera cercò in tutti i modi di avere come compagna di ballo Elena, ma negli scambi casuali di coppia non sembravano destinati ad incontrarsi, tranne alla fine quando ormai era quasi il crepuscolo e si dovevano preparare per lanciare i petardi in aria per dare inizio allo spettacolo pirotecnico. Il bimbo che prima aveva fatto la corte ad Elena aveva raccolto un fiore e lo stava portando ad una bella bambina dai capelli castani.
«A quanto pare il tuo spasimante ha trovato l'anima gemella!», disse Damon abbracciando dolcemente Elena e baciandole il lato sinistro della testa.
«Eh infatti!», rispose Elena ricambiando l'abbraccio e guardando i bambini che si allontanavano mano nella mano.
Anche la coppia reale si allontanò, prese una piccola barca in affitto e tutti e due attesero al centro del lago il momento in cui il cielo sarebbe stato un trionfo di fuochi d’artificio.
 
Nel frattempo nel palazzo della viscontea delle Pianure Nere, Enzo e la sua fidanzata Maggie si stavano preparando per dare inizio allo spettacolo pirotecnico e mentre si dirigevano verso il balcone principale, Maggie disse al fidanzato: «Mi dispiace che Elena stia male, ma almeno Damon poteva venire!»
«Ormai il mio amico è innamorato e quando uno è innamorato vuole sempre stare vicino a quella ragazza speciale che gli ha rubato il cuore!», rispose Enzo baciando teneramente la sua ragazza e poi sorridendo andarono insieme verso il primo fuoco d’artificio che avrebbe illuminato il cielo. Enzo e Maggie presero entrambi in mano due fiammiferi e,prima di accendere la miccia del petardo,Enzo fece un discorso in cui augurava la prosperità alla sua tenuta e all'intero regno.
«Con questo gesto ogni anno auguriamo la vincita della coppa del torneo al Nostro Glorioso Esercito, la prosperità della nostra bella regione e del Nostro Regno. Possiate voi tutti beneficiare dei vantaggi che porterà la gloria del Regno, del Re e dell’Esercito! Lunga vita al Re Grayson e viva Mystic Falls!»
Tutti i cittadini che erano rimasti nella piazza sottostante al castello gridarono in coro: «Lunga vita al Re Grayson e viva Mystic Falls!»
Al ballo indetto da Enzo nel suo castello per i nobili, erano presenti molti personaggi illustri della nobiltà tra cui Matt Donovan e Rebekah, che ormai era sua moglie e dunque sebbene lei avesse perso la sua posizione di aspirante favorita del principe, doveva sopportare per tutta la vita la sua condizione di donna sposata. Rebekah non amava affatto Matt, il suo matrimonio con lui serviva solo ad assicurarle un posto fisso in società ed ora che aveva perso la possibilità di occupare un comodo posto nel Palazzo Reale sperava solo che Matt venisse colto da qualche accidente e morisse, così si sarebbe potuta godere indisturbata la tenuta e i beni di Matt. Ad ogni modo lei aveva ascoltato il discorso di Enzo e Maggie e il solo pensiero di Damon ed Elena insieme, felici e innamorati le fece alzare gli occhi al cielo con un'espressione di disappunto e cominciarono a passarle per la testa le cose più indicibili.
 
Nel frattempo Damon ed Elena comodamente seduti nella piccola imbarcazione che avevano noleggiato erano protagonisti di un momento davvero romantico. Elena era molto soddisfatta della giornata appena trascorsa e a fatica riusciva a trattenere l'entusiasmo tanto era eccitata e,anche se il cielo non era ancora invaso dai bagliori dei fuochi, sembrava che brillasse lo stesso grazie al suo raggiante sorriso.
«Mi piace vederti così felice!». Esclamò Damon riflettendo la luce del sorriso di Elena. Lei continuava a sorridere beata, poi disse: «Non posso credere che sia stata un'esperienza così divertente!», poi smise di sorridere e continuò seria: «Però anche molto interessante. Mentre le bambine mi facevano la treccia mi hanno raccontato cosa fanno quotidianamente e mi sono resa conto di quanto sia stata diversa la mia infanzia. Loro che cosa avranno? Sei, sette anni? E a quest'età imparano a cucinare, a pulire, a prendersi cura della casa, a rammendare e via dicendo per diventare un giorno brave mogli e brave madri. Io alla loro età imparavo a camminare con i libri in equilibrio sulla testa per una corretta postura, imparavo a sedere composta, imparavo un linguaggio troppo complesso per una bambina di 6 anni, imparavo le basi dell'equitazione all'amazzone e per il tempo libero imparavo a ballare e a ricamare fazzoletti. Dopo un po' si sono aggiunti anche i numerosi libri su questa nazione da studiare e alla fine era la cosa più costruttiva che facevo.»
Mentre diceva questo, Elena venne invasa dai numerosi flashback della sua infanzia, ognuno corrispondente ad un'immagine delle azioni appena elencate, per sdrammatizzare chiese a Damon: «E tu? Com'è stata la tua infanzia?»
«Mah, per molti aspetti simile alla tua ma più movimentata. A me insegnavano a giocare a pallone, a giocare a polo, ad andare a cavallo, a cacciare,a lottare e a tirare di scherma. Anche a me veniva insegnato il contegno, la postura e il linguaggio colto ma sicuramente in modo diverso da come veniva insegnato a te; per quanto riguarda l'istruzione anche io ho studiato numerosi libri che parlano della nazione, ma anche tanti sulla regione che avrei dovuto amministrare.»
«Già! Come possono cambiare le cose intorno a te se nasci in un palazzo o in una capanna!». Commentò amaramente Elena, poi si sporse dal bordo della barca e guardò il riflesso del castello del visconte sulle acque del lago e poi vide un puntino luminoso sollevarsi in cielo. Subito attirò la sua attenzione poiché capì che era la prima scia di fuoco che sarebbe esplosa nel cielo in un maestoso fuoco d’artificio e si alzò in piedi giusto in tempo per ammirare le altre scie che si sollevavano dal paese e in un attimo il cielo fu un trionfo di luci,tutte di colori diversi. Mentre Elena le guardava estasiata pensava che non aveva mai visto niente di più bello in tutta la sua vita. Tutti i suoi gioielli non valevano un simile spettacolo. Dopo un po' si girò verso Damon che nel frattempo aveva preparato due stelle filanti(*) e aspettava solo Elena per accenderle. Lei si rimise seduta e in preda alla felicità disse: «Oh Damon, hai pensato proprio a tutto!». Lui aveva sul viso un sorriso raggiante quasi come quello di Elena e con l'entusiasmo di un ragazzino disse: «Volevo fare le cose per bene! Allora...a noi, al regno e all’Esercito!», dopodiché entrambi accesero le stelle filanti e videro che producevano delle piccole scintille mentre consumavano la miccia.
 
Per cinque minuti circa, non fecero che guardarsi negli occhi e tenersi le mani libere dal bastoncino dei pescetti d’argento amorevolmente, poi si diedero un casto bacio sulle labbra. Con molta precauzione,dopo che i pescetti si furono spenti,accostarono la barca alla riva opposta del lago,Damon scese a terra, legò la barca ad un albero, poi prese in braccio Elena per aiutarla a scendere e prima di posarla a terra le fece fare una giravolta e la baciò sulle labbra. Lei continuava a ridacchiare come una bambina, poi disse: «Mi dispiace che non abbiamo ballato insieme durante i balli popolari. Avrei voluto ballare con te,oggi!»(**), allora Damon si scostò poco da lei e le fece un profondo inchino, dicendo in modo solenne: «Mylady!», e lei capendo che con quel gesto aveva accettato il suo invito a ballare, gli fece un inchino a sua volta e disse con la sua stessa solennità: «Mio signore!», poi cominciarono a ballare un valzer simile a quello che avevano ballato il giorno del loro matrimonio, con più passione e sentimento rispetto a quel giorno.
Dopo molte giravolte caddero a terra di proposito e cominciarono a baciarsi e a toccarsi finché non si ritrovarono a fare teneramente l'amore. Damon ed Elena non fecero altro che godersi quel momento di intimità, che peccato che qualcuno dal suo nascondiglio nei cespugli li stava spiando pieno di malignità.
 
*:Ok,io non so se anche dalle vostre parti si chiamano così,ma per quelli che li conoscono con un nome diverso,sono fuochi d’artificio a forma di bacchetta più o meno. La miccia ricopre tutto uno stecco di metallo che si può tenere in mano e quando si accendono producono delle piccole scintille. Di solito li danno ai bambini per dargli “il brivido” di accendere dei fuochi d’artificio.
**:Ovviamente non c’è bisogno che io vi dia che questa scena è una chiara illusione alla puntata 4x07.
 
 
Come promesso sono qui con il nuovo capitolo. Spero vi piaccia e che possa smuovere un po’ la situazione di questa storia. Devo ringraziare Horse altrimenti mi sarei depressa a vedere due capitoli consecutivi non recensiti. Comunque,a quanto pare le cose stanno andando davvero a gonfie vele per Damon ed Elena,ma attenzione,c’è qualcuno che trama nell’ombra…Chi sarà? E soprattutto,cosa ha in mente? Lo scoprirete solo al prossimo capitolo! Vorrei comunque ringraziare chi continua ad aggiungere la storia nelle seguite/preferite/ricordate e chiunque si sia fermato a leggere lo scorso capitolo. Ora io partirò per la Norvegia,ma aggiornerò non appena torno! Un Abbraccio!

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Capitolo 13
*** Alleanza pericolosa ***


Il giorno dopo la festa,il Barone Kai Parker si stava dirigendo in groppa al suo cavallo nel marchesato dei Monti Bianchi,proprietà del Marchese Matthew Donovan e di sua moglie Rebecca Donovan. Una volta presentatosi ai servi, chiese il permesso di essere ricevuto dalla Marchesa Rebecca Donovan che accettò di incontrarlo nello studio di suo marito. La nostra cara Rebekah in tutto quell'arco di tempo aveva imparato bene a fare la padrona di casa e a mostrarsi gentile e ben disposta nei confronti degli ospiti di Matt. Quel tempo da nobile aveva inoltre migliorato molto il suo aspetto, i suoi capelli erano molto più forti e vivi e anche il suo pallore si era un po' spento, ma continuava a rimanere il suo dettaglio predominante. Aveva senza dubbio migliorato la sua immagine vestendosi sempre con abiti eleganti e indossando gioielli che costavano un occhio della testa. Così con uno dei suoi abiti da giorno migliori si fece trovare da Kai con un cordiale sorriso al centro dello studio, e non appena il misterioso visitatore si chiuse la porta alle spalle disse: «Benvenuto Barone Parker! Prego sedetevi pure!». Disse Rebekah indicando una poltrona vicino la scrivania, ma il suo ospite declinò l'invito dicendo: «Oh no grazie! Preferisco rimanere in piedi, Signora Marchesa…o forse non dovrei chiamarti così…Rebekah!». Kai iniziò la frase con un tono gentile, per poi finire con la sua solita acidità. Rebekah dal canto suo aveva paura che questo sconosciuto avesse scoperto che le sue origini nobiliari erano totalmente false e che la volesse denunciare, dunque cercò di mantenere un'espressione più naturale possibile e fare la finta tonta per dirottare i suoi dubbi: «Non credo Barone vi possiate permettere una tale confidenza dato che ci siamo appena conosciuti, e non credo nemmeno che il vostro tono sia il più adatto per parlare ad una signora!». Disse Rebekah con il più falso dei toni sorpresi e Kai per tutta risposta disse: «Oh fidati Rebekah, per quelle come te questo tono è anche troppo cordiale! È inutile che continui a fare finta di niente, io so TUTTO!». Kai aveva bene capito il gioco di Rebekah, d'altronde tra bugiardi doppiogiochisti s'intendevano alla perfezione. Rebekah dal canto suo dopo l'ultima risposta di Kai capì che era inutile insistere sulla fase della “finta tonta”, così passò alla fase della supplica dicendo:«Che cosa volete per mantenere il segreto sulle mie deplorevoli origini?»
«Oh non preoccuparti piccola, non è mia intenzione denunciarti!», la rassicurò Kai e per una volta nella sua miserabile vita era sincero. Rebekah ancora più confusa chiese: «E allora cosa volete da me?»
«Aiutarti! E puoi anche smetterla con il “voi”!»
«Chi ti dice che io abbia bisogno del tuo aiuto? Per fare cosa poi? Io non ho bisogno di niente!»
«Oh tu credi? Come ti ho detto io so tutto, quindi so che tu eri l'amante di Damon e che lui ed Elena ti avevano promesso l'ovattato posto della favorita a corte, ma a quanto pare non è andata molto bene per te perché hanno scoperto di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra. L'ho potuto ben costatare ieri sera perché li ho visti mentre facevano teneramente l'amore. Assolutamente disgustoso!»
 
Rebekah era scioccata. Lei non sapeva nemmeno chi fosse l'uomo che aveva davanti, mentre lui sapeva tutto di lei, ma aveva deciso di fargli credere che questa cosa  non la preoccupava affatto e allo stesso tempo scoprire qual'era il suo obbiettivo così chiese: «A te cosa importa se io sono o no l'amante di Damon?»
«Di questo effettivamente non è che mi importa molto, ma potresti essermi utile se provi del risentimento verso di loro, se ti vuoi vendicare insomma!»
«Se per desiderio di vendetta intendi vederli entrambi con il culo per terra, allora si voglio vendicarmi!»
Confortato da questa rassicurazione Kai passò a spiegarle il suo diabolico piano:«Allora puoi essermi utile. Ora ti racconto la mia storia piccola. Mettiti pure comoda!», e Rebekah si sedette sulla poltrona che aveva offerto prima a Kai e cominciò ad ascoltare con aria attenta.

«La mia famiglia era quella che aveva il diritto di successione dopo la morte del Re Alan, ma cos'è successo? Lui ha preferito accogliere come suo erede uno straniero, un'esiliato e un ripudiato dalla sua famiglia. Da quando io ho avuto la facoltà di intendere e di volere ho cercato un sistema per porre rimedio a quest'ingiustizia. L'ho trovato facendo la spia per il regno di New Orleans. I reali di New Orleans mi hanno incaricato di scoprire i punti deboli nel governo e nell'amministrazione dell’esercito di Mystic Falls, cosicché loro avrebbero potuto usarli a loro vantaggio. In cambio mi avevano promesso di rovesciare il governo di Grayson e farmi prendere il posto che mi spetta al comando di questa nazione. Un anno fa ho trovato una valida persona che poteva essere i miei occhi e le mie orecchie nel Palazzo Reale ed era proprio la nostra cara Elena. Avevo in mente di sposarla, così avrei governato legittimamente al suo fianco come Re Consorte, ma poi è arrivato il tuo caro amico Damon a rovinare tutto e a prendersi il mio posto. Sapevo poi che Damon ed Elena si erano messi a lavorare insieme sull'allenamento e sull'amministrazione della squadra, quindi contavo su di lei per mettere i bastoni tra le ruote a Damon, ma poi loro due si sono innamorati il che rende Elena completamente inutile. Ora ho bisogno di un altro piano per conquistare quello che voglio!».

Rebekah, che non aveva perso neanche una parola dello spassionato racconto di Kai si chiedeva come poteva lei essere utile a questo trasgressore. Come noi ben sappiamo lei viene da un ambiente gretto e dunque la sua intelligenza non è così acuta da arrivare al punto, perciò chiese: «E come ti posso aiutare a conquistare quello che vuoi?»
«Ho il progetto di uccidere Damon,Elena e anche Katherine,visto che ci siamo! Vedi,senza eredi legittimi Grayson sarà costretto a rimettermi sulla linea di successione, così io avrò il regno quando lui morirà e questa volta non verrà nessuno dal di fuori a rubami la gloria. Ho già preparato una trappola per loro. Tu non devi fare altro che condurci Damon!». Spiegò Kai con la massima semplicità, ma agli occhi di Rebekah aveva dimenticato un altro dettaglio e lei non perse tempo a farglielo notare:«Vedi, visto che ora Damon è follemente innamorato di Elena non verrà da nessuna parte con me!»
«Non preoccuparti piccola! In questo il destino ci favorisce. Ho saputo da fonti attendibili che dopo le vacanze di Natale tornerà a Mystic Falls dopo un lungo periodo di assenza il Duca Stefan Vincent(*) delle  Terre del Sud, un carissimo amico di Elena. Praticamente per lei è un fratello e da quello che so tendono a manifestare in pubblico l'affetto che provano l'uno per l'altra. A questo punto sarà facile far scattare la cara vecchia arma della gelosia in Damon!»
«Se come hai detto tu sono come fratello e sorella, Damon non avrà motivo di preoccuparsi!»
«Si ma questo lui non lo sa! Potrebbe pensare che lui è il nuovo e sconosciuto amante di Elena. Lui sarà anche capace di tradire e tu lo sai meglio di me, ma anche lei su questo punto di vista non è una santa, dato che anche Damon sapeva bene che Elena lo tradiva con me! Se ai suoi occhi l'ha fatto una volta può farlo di nuovo!». Rebekah non sapeva questo succoso dettaglio della vita di Elena e sapere che la sua acerrima nemica aveva una pecca così grande nella sua aura di santità le dava profonda soddisfazione, ma non voleva esultare senza esserne completamente certa, così chiese a Kai alzandosi di scatto dalla poltrona:«Mi stai dicendo che tu eri l'amante di Elena?! E che lei tradiva Damon con te?»
«Mai volontariamente ma lo faceva!»
«Che significa “mai volontariamente”?»
«Che io la violentavo!»

Rebekah non riusciva a capire perché Kai era costretto a fare una cosa del genere. Lei purtroppo sapeva che Elena stuzzicava la fantasia sessuale di chiunque l'avesse mai vista, ma Kai non le sembrava da buttare. Si aveva qualche cicatrice che gli sfregiava il viso ma ai suoi occhi non era brutto. Lei lo vedeva muscoloso, alto, con quei suoi meravigliosi capelli castani tagliati corti, con gli occhi marroni che brillavano. Non era certo Mister Universo ma non era neanche da buttare, così in tutta sincerità disse: «Non capisco perché! Credo che tu valga lo sforzo di una scopata!»
«Davvero? Wow, grazie! Non me l'ha mai detto nessuno prima d'ora!». Kai rimase estasiato da quel commento. Non aveva mai pensato di poter essere attraente per qualcuno, ma è pur vero che nessuno mai gli aveva dato ragione di considerarsi tale.
 Così come lui era estasiato e scioccato al tempo stesso, anche Rebekah non poteva credere che mai nessuna gli avesse mai fatto un complimento, così chiese:«Stai scherzando?!»
«Oh affatto! Quando ero un ragazzino, avevo su per giù 15 anni, ho provato a stare appresso a qualche ragazza, ma non mi si filava nessuna. Quando ho capito che nessuna sarebbe venuta con me di sua volontà ho pagato una del tuo calibro e così ho perso la verginità. Per un po' ho continuato a farmela con le puttane finché il nostro caro  Damon non si è preso la verginità di Elena e allora ho cominciato a violentarla.»
«Se ti aiuto nel tuo tradimento; perché io sarò pure poco intelligente e sto ancora imparando come funziona il mondo dei nobili, ma riesco a capire che il regicidio è tradimento; cosa ci guadagno?». Solo allora Rebekah si accorse che lei e Kai non avevano discusso questo punto e anche lui se ne rese conto, ma sapeva già cosa offrile in cambio del suo aiuto:«Il posto di regina al mio fianco! Ti sposerò quando sarò re e dunque tu diventerai regina! Questa è una posizione che da favorita non avresti mai potuto aspirare perché l'amante rimarrà sempre l'amante! Non sarà mai la moglie!»
«Dimentichi caro Kai che io sono già sposata!». Disse Rebekah alzando la mano sinistra per fargli vedere bene la fede nuziale e lui per tutta risposta iniziò a ridere, poi disse:«Faremo in modo che la morte di tuo marito passi per un tragico incidente,proprio come quella dei potenziali eredi al trono, poi mi sposerai!»
«D'accordo! Accetto l'offerta! Accetto di aiutarti e accetto di diventare tua moglie! Ora ti propongo solo una piccola questione per sancire l'accordo!». Rebekah aveva un sorrisetto compiaciuto mentre si slacciava i lacci del bustino dietro la schiena, ma questo Kai da davanti non poteva vederlo così disse:«Cioè quale?».

Al che Rebekah si fece scivolare il vestito di dosso rivelando una biancheria non poco volgare e appoggiandosi alla scrivania disse:«Perché non te lo fai venire in mente?». Kai a quella vista e a quella battuta si mostrò compiaciuto quasi quanto lei e iniziando a svestirsi disse:«Beh se proprio insisti!». E così dicendo si gettò su Rebekah come una furia attorcigliandosi le sue gambe alla vita e baciandola dappertutto, poi disse: «Mostrami la camera da letto, piccola che ti voglio scopare sul tuo letto matrimoniale!»
«Oh no! Io voglio farlo qui sulla scrivania, in mezzo ai documenti di mio marito!»
«Uh! Eccitante!». E continuarono reciprocamente a svestirsi finché non si ritrovarono a fare sesso, in modo spaventosamente carnale, proprio come farebbero due persone assolutamente disinteressate, ma allo stesso tempo con un tocco di passione e sentimento rispetto al loro solito. Rebekah faceva a Kai cose che in tanti anni di "onorata carriera" non aveva mai fatto, come baciare il suo partner. Gli baciava le cicatrici che gli sfregiavano il volto, gli baciava il resto del viso compresa la bocca. Non aveva mai baciato nessuno in tutta la sua vita e non tardò a rivelarlo a Kai dicendo: «Non avevo mai baciato nessuno prima d'ora!». Lui si sentì orgoglioso di questo, di essere il primo per quella ragazza in qualcosa e continuava anche lui a tempestarla di baci e prendersi le sue piccole labbra.
 
Forse con quell'atto che a vederlo sarebbe sembrato puramente fisico, Kai e Rebekah non avevano suggellato solo un macabro patto ma anche qualcosa di più profondo, nato da un sentimento che era sconosciuto ad entrambi ma che cominciava a farsi strada nei loro animi e nei loro cuori marci.

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*:Come vedete non mi sono dimenticata di Stefan. Presto farà la sua comparsa nella storia,però non essendo in questa storia il fratello di Damon,ho dovuto inventare per lui un cognome fittizio!
 
 
Salve a tutti! Sono appena tornata dalla Norvegia e posso dire che è strano passare dal freddo al caldo in un attimo. Cioè,io lì ho visto la neve e qui si muore squagliati…Comunque,come potete vedere ora Kai e Rebekah hanno deciso di collaborare insieme per rovinare Damon ed Elena e la cosa causerà molti problemi ai nostri eroi. Quali? Lo scoprirete nei prossimi capitoli! So anche che Kai e Rebekah possano sembrare una coppia un po' improbabile visto che nella serie non c'entrano niente l'uno con l'altra ma nella versione originale che ho scritto di questa sotria,i cattivi si mettono insieme(poi capirete perché),e visto che nella versione "TVD" che ho scritto per questo sito i cattivi sono loro,beh cercate di immaginarli come una coppia! Ora conto di aggiornare una volta alla settimana dato che mi sono presa una pausa dallo studio. Ad ogni modo ringrazio chi continua a dare il suo sostegno a questa storia nei modi consentiti dal sito! Spero che i prossimi capitoli siano più stimolanti per voi! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 14
*** Vacanze di Natale ***


 
Il Natale è sempre il periodo più bello dell'anno, non importa in che luogo si viva o quali siano le tradizioni che caratterizzano questa festa nei vari angoli del mondo o l'epoca in cui si vive, il Natale sarà sempre la festa più bella dell'anno con quel non so che di magico che la rende davvero speciale.
 
Nell'anno in cui si svolge la nostra storia, il regno di Mystic Falls è stato completamente imbiancato. Anche nelle regioni più meridionali è arrivata la neve e tutti sono tremendamente eccitati dal fatto che vivranno un bianco Natale.(*) Ad Elena è sempre piaciuto il periodo natalizio perché è un periodo fortemente caratterizzato dai suoi due colori preferiti:il verde e soprattutto il rosso. Inoltre,l’atmosfera,lo stare tutti insieme davanti ad un camino a sorseggiare una bella tazza di zabaione,sono cose che non hanno prezzo per lei.
Il Palazzo Reale era un trionfo di addobbi, candele e decorazioni varie. Per tradizione si fa un albero di Natale in ogni camera da letto,tanto c'è abbastanza spazio, ma il più grande e il più monumentale si trovava nel Salone Principale con ai piedi un presepe completo di ruscello,di neve finta e tutti gli accessori. Per il resto i balconi, i corrimano e i soffitti sono stati ricoperti da ghirlande, alle porte sono stati appesi vischi e tutt'intorno decorazioni varie.
 
L'8 dicembre Elena era intenta a decorare l'albero di Natale nella sua camera da letto matrimoniale insieme a Damon, mentre cantava: «Verde e rosso è l'agrifoglio falalala lalala! Quanta gioia in un germoglio falalala lalalala! Questo giorno è speciale falalalalalala! Su cantiamo è Natale falalala lalalala!»
«Dove sono le tue insopportabili guardie del corpo, amore?». Chiese Damon mentre sistemava una pallina blu su uno dei rami più alti con un sorriso scemo in volto. Era da qualche tempo ormai che entrambi usavano quell’appellativo tra loro,ma Elena non poteva fare a meno di sorridere quando sentiva Damon che la chiamava a quel modo. In quel momento però,il solito sorrisetto della ragazza perdutamente innamorata del suo uomo,aveva lasciato il posto ad un’espressione dubbiosa,poiché Elena non aveva la più pallida idea di chi stesse parlando,così chiese: «Di chi parli, amore?»
«Di Caroline e Katherine! Perché non sono qui a ficcare i loro nasini dove non dovrebbero?». Elena rise un po' a quella battuta, poi con il suo solito tono dolce e pacato disse: «Dai non ti pare di essere un po' troppo duro con loro? Sono le mie migliori amiche, mi vogliono bene! Anzi,una è la mia migliore amica,l’altra è mia cugina. Comunque sono nel castello di Pearl a decorare lì! Arriveranno nel pomeriggio!»
«Speravo di avere un po' di tempo per noi oggi!». Disse Damon facendo il giro dell'albero e raggiungendo Elena mettendole le braccia attorno alla vita e lei, facendo un sorriso di chi ha capito il giochetto disse mettendo le sue mani su quelle di Damon e accoccolandosi su di lui: «Ma io e te abbiamo tempo per noi! Tutte le notti! E mi pare che lo utilizziamo anche fin troppo bene!»
«Mhh! Quindi non possiamo neanche andare fuori a fare un pupazzo di neve, o una battaglia a palle di neve?». Chiese Damon con un finto broncio, ed Elena girandosi verso di lui, lo baciò teneramente sulle labbra e disse: «Certo! Possiamo farlo, ma non è troppo da bambini?»
«Si ma è divertente!»
«D'accordo! Quando finiremo di decorare quest'albero andremo a fare un bel pupazzo di neve!». Così Damon riacceso di entusiasmo baciò Elena, poi si distaccò da lei per prendere le altre decorazioni e mentre si dirigeva alla sua postazione cominciò ad esultare e a cantare: «Evviva! Oh albero! Oh albero! Riallieti e vivi il giorno!............................................................................................................................»
Poco dopo lui ed Elena erano nel giardino dietro il Palazzo a fare un pupazzo di neve, poi si divertirono anche a fare una battaglia a palle di neve e poi esausti tornarono in camera e cominciarono a sorseggiare cioccolata calda davanti al fuoco. Soppressa dall'atmosfera calda e romantica Elena si accoccolò su Damon e disse: «Le ragazze non sono ancora arrivate, quindi questo significa che alla fine avremo tempo per noi!». Così lei e Damon cominciarono ad amoreggiare fino a ritrovarsi a fare l'amore lì sulla moquette vicino il camino.
 
Il giorno della Vigilia di Natale è sempre stato un giorno particolare nella famiglia reale di Mystic Falls. Nel primo pomeriggio Grayson si affacciò dal balcone più imponente del suo Palazzo per fare un discorso alla cittadinanza in cui augurava un Buon Natale a tutti e faceva il resoconto degli enormi progressi dell’esercito e della nazione, poi iniziarono i preparativi per il consueto cenone della Vigilia a cui prese parte tutta la famiglia reale, i genitori di Damon, la famiglia del Primo Ministro il Duca Forbes e Katherine. Dopo tanti anni, Elena vedeva finalmente realizzato il suo sogno di avere una bella e numerosa famiglia riunita per Natale, il che la rendeva molto felice ovviamente. Da piccola aveva sognato quella scena con i suoi zii, ma più cresceva più acquisiva la consapevolezza che non sarebbe mai potuto accadere poiché suo zio era il re di un'altra nazione e questa è una cosa che non sarebbe mai potuta cambiare. Le cose andarono meglio da quando Katherine si era trasferita nel regno di Mystic Falls, era come se un pezzo della famiglia di suo padre fosse venuto lì, ed ora era ben felice di vedere che il suo sogno si era realizzato grazie a Damon e alla sua famiglia. Tutto quell'amore le fece desiderare all'improvviso di volerla allargare ulteriormente quella famiglia, ma aveva paura che la proposta per Damon fosse troppo affrettata, dunque non gliene parlò. La giovane coppia reale ricevette dei regali splendidi da tutti gli invitati, ma per lo scambio dei loro doni vollero aspettare di essere nell'intimo della loro camera. Elena regalò a Damon una decorazione per l'albero di Natale con su scritto: “Il primo Natale con il mio amore” e lui le regalò una catenina con un ciondolo a forma di cuore con le loro iniziali incise sopra. Il commento di Elena fu: «Oh Damon è meraviglioso! Ma il regalo migliore che tu mi possa fare è la tua presenza nella mia vita!»
«Oh Elena, ti amo tanto!»
«Anch'io ti amo! Immensamente!». E si abbandonarono all'amore, di nuovo.
 
Durante la festa di Capodanno che si tenne in un'ala remota del Palazzo Reale, parteciparono tutti i giovani nobili che avevano intimi rapporti con la famiglia reale quindi Damon ed Elena che erano i diretti rappresentanti dei reali, Caroline ed il suo fidanzato Klaus;che oltretutto come capitano dell’esercito era molto considerato socialmente, Enzo e la sua fidanzata Maggie e Katherine che era sprovvista di una dolce metà e questo la buttò un po' giù di morale. Elena notò la tristezza sul volto di sua cugina, così approfittò di un momento in cui Damon stava parlando animatamente con Enzo e Klaus per avvicinarsi a lei e sussurrarle teneramente: «Ehi che hai?»
«Sono l'unica che non ha un ragazzo. Forse dovevo rimanere nel mio castello!»
«Per passare il Capodanno da sola?! Sai che non l'avrei permesso!»
«E adesso quale sarebbe la differenza? Sono un terzo incomodo e quindi sono praticamente sola!»
«Ma non lo sei!». Elena iniziò a scansare dolcemente i capelli dalla faccia di Katherine per vederla bene in volto, poi continuò: «Ci siamo noi! Siamo tutti tuoi amici Katherine! E vedrai che un giorno incontrerai un ragazzo speciale che ti adora e farà di tutto per te! E tu sarai così presa da lui che non penserai più a noi!». Risero entrambe,poi Elena continuò il suo discorso di incoraggiamento:«Fino a quel momento ti divertirai con noi!».
E la serata fu davvero divertente per tutti i suoi partecipanti. Tra canti, balli e una cena che li avrebbe saziati almeno per un mese, la mezzanotte arrivò in un baleno e il nuovo anno venne accolto allegramente. Dopodiché la festa continuò fino all'alba in cui il fattore divertimento era assicurato dagli amici e tanta allegria solo per il fatto che stavano tutti insieme.
 
Dopo la festa di Capodanno dei giovani, si passò al pranzo di Capodanno della famiglia reale a cui presero parte tutti i componenti che aveva visto il cenone della Vigilia e fu altrettanto allegro e divertente. Nei primi giorni di gennaio, l'incantevole giovane coppia reale prese parte ai festeggiamenti per il compleanno di Katherine che accolse con entusiasmo i suoi 20 anni, per poi finire con la festa del 6 gennaio che concludeva il periodo delle vacanze natalizie. Lo smontare tutte le decorazioni non era mai divertente come montarle, per cui per Elena non fu così entusiasmante, ma si riprese subito quando le arrivò una lettera del suo caro amico Stefan Vincent che la informava che stava tornando a casa dopo un lunghissimo periodo di assenza. Erano diversi anni che non lo vedeva ed ora era ansiosa di vedere se era cambiato dall'ultima volta e, sopratutto non vedeva l'ora di presentarlo a Damon. Era convinta che sarebbero diventati molto amici e che sarebbero andati molto d'accordo.

 
*:Nella mia storia Mystic Falls non ha una collacazione specifica,quindi è perfettamente normale che d’inverno si veda la neve.
 
 
Anche se sono molto abbattuta per la mancanza di recenzioni,ho deciso lo stesso di pubblicare questo capitolo,così almeno vi rinfrescate un po’…almeno spero,visto che si parla di Natale. Spero che questo capitolo vi possa riscuotere un po’ e non adagiatevi troppo sugli allori…nel prossimo arrivano i guai. Ops! Ho detto troppo! Grazie comunque a chi continua a seguire la storia,anche se in silenzio! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 15
*** Cattivi pensieri ***


Una volta finto il periodo delle vacanze natalizie, Damon ricominciò a lavorare duramente alla preparazione dell’esercito per le prossime dispute; Elena invece si stava preparando psicologicamente all'arrivo di Stefan.
Si vedeva ad occhio che era eccitata per qualcosa, e Damon che non aveva avuto la faccia tosta di chiederglielo, nella sua beata ignoranza si chiedeva cosa rendesse sua moglie così felice. Elena dal canto suo non gli aveva detto niente perché era convinta di fargli una sorpresa. In fondo Damon non avrebbe avuto motivo di preoccuparsi. Per Elena Stefan era un fratello, quindi lei era convinta che Damon l'avrebbe accolto come si conviene ad un cognato e molto probabilmente sarebbe stato così se non fosse stato per Rebekah che fece la sua comparsa nel Palazzo Reale proprio il giorno in cui sarebbe arrivato Stefan.
 
Quel giorno Damon aveva il giorno libero dai suoi impegni con l’esercito e stava per dirigersi insieme ad Elena in giardino, quando entrambi videro arrivare la carrozza del Marchese Donovan. Quando videro scendere dal veicolo Rebebekah, subito Elena commentò sottovoce:«Che ci fa lei qui?», guardando Damon di sbieco con un'occhiata minacciosa e lui stupito quanto lei rispose:«Non ne ho idea!»
Rebekah salì le scale fino a raggiungerli e si inchinò come si doveva ad una del suo attuale rango, poi li salutò con un consueto:«Vostre Altezze!»
Elena non era troppo felice dell'improvvisa visita di Rebekah, ma da ragazza educata e composta quale era, decise di mettere da parte il suo risentimento e chiedere molto gentilmente:«Qual buon vento vi porta qui, Signora Marchesa?»
«So che molto probabilmente sono l'ultima persona che volete vedere, ma sono venuta per mettere pace. Voglio farvi sapere che sono estasiata che insieme abbiate trovato la felicità e che non provo il ben che minimo risentimento verso di voi per il benservito di Damon!». Disse tutto questo con uno dei suoi più falsi sorrisi e con il tono gentile più falso del mondo, ma lei era una maestra dell'inganno, per cui la sua dichiarazione seppur falsa fu sufficiente per rabbonire Damon ed Elena. La giovane principessa, da che aveva un umore piuttosto cupo da quando l'aveva vista scendere dalla carrozza, dopo la dichiarazione subito si rasserenò. Come noi ben sappiamo, l'animo di Elena è talmente puro che lei pensa sempre che ci possa essere sempre del buono negli altri, cosa che non sempre è vera, specie per elementi come Rebekah. Ciò nonostante, Elena credette fermamente alle parole di Rebekah, così rispose:«Questo ci conforta molto! Io e mio marito saremo ben felici di accettare la tua amicizia, vero Damon?».
Il nostro caro principe non era così disposto a vedere la luce laddove non c'era, ma per evitare di dare un dispiacere alla sua diletta sposa rispose un po' titubante: «Certo, mia cara!»
 
All'improvviso un'altra carrozza giunse davanti alla struttura del Palazzo Reale e sulle portiere Elena riconobbe lo stemma del ducato delle Terre del Sud, così accesa di entusiasmo esclamò:«Vi prego di scusarmi!», prima di correre contro ogni indicazione dell'etichetta verso il veicolo appena giunto.
 
Dalla carrozza scese un ragazzo con i capelli castano-chiaro, gli occhi verdi,di media statura, che dimostrava circa 20 anni, snello, muscoloso e ben proporzionato. Era molto affascinante, ma niente a che vedere con la sconfinata bellezza di Damon.
«Stefan!». Gridò Elena piena di gioia, continuando a correre verso di lui e il tizio con lo stesso calore esclamò: «Elena!», per poi accoglierla calorosamente tra le sue braccia. Mentre Stefan ed Elena si abbracciavano stretti, il cielo nell'umore di Damon diventò improvvisamente nero e uno sconosciuto sentimento che non aveva mai provato prima cominciò a farsi strada dentro di lui. Rebekah notò l'inquietudine sul viso del suo ex amante e si concesse un sorrisetto compiaciuto sapendo che stava andando tutto secondo i piani di Kai, poi,con un finto tono innocente chiese a Damon: «Qualcosa non va?». Lo sguardo di Damon, da che normalmente sembra un mare azzurro, calmo, tranquillo e incontaminato, in quel momento era un minaccioso oceano in tempesta e disse pieno di rabbia e gelosia:«Chi cazzo è questo figlio di puttana?»
«Ho sentito dire da mio marito che in questi giorni sarebbe tornato dopo un lungo viaggio nella Terra al di là del Mare il duca StefanVincent delle Terre del Sud. Magari quello è lui!», rispose Rebekah fingendo sempre innocenza e indifferenza. Damon dal canto suo cominciò a calmarsi per riflettere sull'informazione che gli aveva dato Rebekah, poi notò lo stemma sulle portiere della carrozza e disse:«Si è lui!»
«Tu lo conosci?». Lo incalzò Rebekah guardando verso Stefan ed Elena, così fu libera di continuare a sogghignare indisturbata. Damon,con un tono più calmo ma sempre alterato rispose:«No, però sembra che Elena lo conosca bene!»
«Ho sentito dire in giro che prima della sua partenza il duca era molto amico di Elena e i due erano molto.....intimi!». Rebekah incalzò sull'ultima parola proprio per suscitare ancora di più il tumulto interiore di Damon e ci riuscì piuttosto bene, dato che la risposta di lui fu:«E si vede! Anzi noto che la lontananza non ha sfumato affatto questa…intimità!».
Il suo tono era tornato ad un volume molto aspro e Rebekah decise di sfruttare quel momento per portare Damon alla fase successiva del piano che aveva complottato insieme a Kai, così si voltò verso Damon e gli gettò le braccia al collo, poi con aria corrucciata disse:«Adesso non ti inquietare! Non ne vale la pena!». Damon guardò gli occhi di Rebekah di un azzurro smorto, quasi grigio e sotto il loro incantesimo lasciò che la sua ex amante gli accarezzasse il viso, ma non ricambiò il suo abbraccio. Era un ragazzo sveglio dopotutto e sebbene quella ragazza gli facesse ancora un certo effetto intuì che poteva esserci qualcosa sotto quest'improvvisa ondata di gentilezza, così le chiese sospettoso:«Cosa c'è sotto, Rebekah? Cosa stai complottando?»
 
In quel momento Rebekah cominciò a temere che Damon l'avesse scoperta, ma seppe riprendersi subito dato che lui non reagiva fisicamente e per convincerlo disse:«Oh ma niente, Damon! Sto solo cercando di affievolire le tue pene in un momento poco piacevole per te! Faccio questo perché ti amo, ti ho sempre amato, fin dal primo momento in cui hai messo piede nel mio bordello! E so che tu non provi lo stesso per me, ma neanche tua moglie ti ama!». Nell'ultima parte del discorso Rebekah si girò sprezzante verso Stefan ed Elena,e Francis fece eco al suo sguardo, ma si affrettò a smentire Rebekah, ma lo fece forse più per convincere se stesso che per una costatazione della realtà: «Questo non è vero!»
«Dici di no?». Rebekah aveva colto l'incertezza nel tono di Damon e decise di accentuare ancora di più quell'incertezza dicendo:«Non è per gettare sale sulle ferite Damon, ma guarda come tua moglie parla al suo “amico”, come lo stringe a sé, come lo guarda. Secondo me lei è innamorata di lui e lui senz'altro la ricambia, perché tu senz'altro saprai meglio di me che Elena risveglia la fantasia sessuale anche ai morti. Magari stavano insieme prima che lui partisse e molto probabilmente lei avrebbe sposato lui molto volentieri se non l'avessero costretta a sposare te. E adesso niente esclude la possibilità che possano diventare amanti! Niente ti impedisce di ricambiarla con la stessa moneta ed io sono ancora disponibile!». A quel punto Rebekah si avvicinò a Damon e gli diede un bacio a stampo, poi continuò: «La mia porta è sempre aperta! Tu pensaci!»
 
Nel frattempo Stefan ed Elena discutevano di tutto quello che era successo in quegli anni che non si erano visti e alla fine del racconto della sua amica, Stefan commentò:«E così ti sei sposata, eh?»
«Oh dai, è l'unica cosa che sai dire dopo tutto quello che ti ho detto?». Chiese Elena con ironia ed entusiasmo e Stefan per tutta risposta disse:«Beh, l'ultima volta che ti ho vista eri solo una ragazzina che sognava il principe azzurro!»
«Sai, credo di averlo trovato per davvero! Non l'ho capito da subito, ma adesso ne sono indiscutibilmente certa. Io amo Damon! Farei qualsiasi cosa per lui!». Elena disse tutto quello con aria trasognata e con quella luce negli occhi che solo una ragazza innamorata possiede, e Stefan con un sorriso raggiante stampato in faccia disse: «Bene, sono così felice per te! Ti meriti davvero qualcuno che ti renda così felice! Ma ora dato che sono praticamente tuo fratello, perché non mi presenti mio cognato?»
«Oh ma certo! Vieni è sulle scale!». I due si girarono verso il Palazzo e il destino volle che assistettero proprio alla scena in cui Rebekah stampava un casto bacio sulla bocca di Damon. Sia Elena che Stefan rimasero scioccati dalla scena soprattutto perché subito dopo videro Rebekah scendere le scale con un'espressione da cherubino sul viso e dirigersi verso la carrozza. Quando la carrozza ripartì, i suoi tre spettatori rimasero un po' nelle loro posizioni, poi Stefan capendo che quella era una situazione che Elena doveva affrontare da sola con Damon, disse:«Magari me lo presenti un'altra volta. Ora vedo che siete entrambi tesi. Sarà meglio che vada!»
«Si, forse è la cosa migliore per il momento. Ciao Stefan!». Rispose Elena ancora talmente scossa che non era capace di muovere un muscolo.
 
Quando ripartì anche la carrozza di Stefan, Elena si fece coraggio e si avvicinò lentamente a Damon, che rimase impassibile nella sua posizione. Quando Elena gli si ritrovò davanti gli chiese a testa bassa, con un tono profondamente dispiaciuto:«Allora?»
«Allora cosa?». Chiese lui con un tono decisamente poco cordiale e lei,ancora più dispiaciuta, sentiva che si sarebbero presto affacciate le lacrime, ma cercò di trattenerle e con voce tremante chiese:«Beh mi vuoi spiegare cos'è successo qui poco fa?»
«Potrei farti la stessa domanda!»,rispose Damon mantenendo il suo tono duro. A quel punto Elena alzò la testa sconcertata e disse:«Come puoi dirmi questo? Non sono certo io quella che ha baciato l'ex amante sulle scale di casa nostra! A meno che sia ancora un'ex. Magari improvvisamente è tornata ad essere la tua amante ufficiosa!»
«È davvero questo che pensi di me, Elena?», anche Damon era sconcertato. Non poteva credere che dopo tutte le volte in cui l'aveva rassicurata del suo amore, Elena potesse anche solo considerare l'idea che lui la potesse tradire. Lei rispose con tono molto offeso: «Detto sinceramente io non so cosa pensare, Damon! Dato che ho visto te, mio marito che baciavi Rebekah!»
«Innanzitutto è stata lei che ha baciato me. Secondo poi tu non sei stata da meno, visto che sei corsa tra le braccia del primo sconosciuto che ha messo piede qui dentro!». Damon non mollava, continuava con il suo tono fermo e deciso ed Elena si affrettò con altrettanta decisione a rispondere:«Quello non è uno sconosciuto! Quello è il mio carissimo amico Stefan Vincent, duca delle  Terre del Sud! Per nascita aggiungerei e non rimediato come il titolo della tua prostituta! Se permetti, ora sono felice di rivederlo dopo che è stato via per anni! Ora non posso più avere amici, secondo te?». Dire che Elena per la prima volta in tutta la sua vita era arrabbiata era un eufemismo, era proprio imbestialita, altrimenti non avrebbe mai usato la parola “prostituta”. Evidentemente Damon se ne accorse perché cercò di abbassare il tono nella sua risposta:«Certo che puoi avere amici, ma se sono solo amici gradirei che tu me ne parlassi. Credevo che avessimo deciso di essere sinceri tra noi quando ci siamo conosciuti; e allora quando ancora ero uno sconosciuto mi hai addirittura parlato del tuo amante, perché di Stefan non mi hai detto niente?». A quel punto ritornò a farsi possedere dalla rabbia e disse quello che un principe non avrebbe mai dovuto dire:«Che cos'ha che non si può dire? Ce l'ha d'oro? Perché mi pare che il coraggio non è la sua migliore qualità, dato che se ne è andato senza nemmeno affrontarmi!». Elena era scandalizzata. Damon non si era mai rivolto a lei con toni così volgari e adesso vedeva un lato di lui che non conosceva e che nemmeno le piaceva. Non poteva neanche credere che fosse così indelicato nel parlare di Kai, sapendo che lui la violentava, così al massimo dell'indignazione disse:« Tu come puoi dire questo? Tu sai che lui mi minacciava e mi violentava, come puoi essere così insensibile?»
«Beh scusa, ma il fatto che tu l'abbia fatto sotto minaccia non esclude la possibilità che tu lo possa fare di tua volontà!». Elena allora per ripicca gli ricordò priva di tatto il suo passato turbolento:«Ha parlato quello che frequentava i bordelli e che mi ha costretto ad accogliere una delle sue prostitute come se fosse la mia migliore amica. Chissà con quante l'hai fatto di tua volontà! Cosa che mi fa sospettare che tu ti comporti così ancora adesso!»
«Se è così che la pensi, allora noi non dovremmo stare insieme!». Damon non voleva pronunciare quella frase, ma era molto arrabbiato e quando uno è sotto l'effetto della rabbia dice anche le cose più impensabili. Elena ovviamente lo prese sul serio e quell'ultima frase istruì ancora di più il suo fragile animo, ma decise che sarebbe stata una schiacciante sconfitta mostrarsi vulnerabile,così persistette e impassibile disse:«Bene! Aspetterò fino alla fine del torneo per il bene dell’esercito e per il bene della nazione, dopodiché chiederò, anzi supplicherò mio padre di proporre la legge sul divorzio al consiglio dei ministri e al Parlamento, così sarai libero!».
 
Alla possibilità che avrebbe potuto non essere più beato dalla presenza di Elena, Damon si rese conto che non pensava affatto quello che aveva detto, ma ora era troppo tardi per tornare indietro e completamente spiazzato da quella proposta, anche lui per motivi di orgoglio decise di mostrarsi impassibile; in fondo lui ed Elena erano più simili di quanto loro stessi pensassero; così disse:«Bene!»
«Bene!», replicò Elena e si ritirò in fretta nelle sue stanze per piangere tutte le sue lacrime

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Eccomi qui con il nuovo capitolo e spero vivamente che questo possa risvegliare il vostro interesse. Come potete vedere è entrato definitivamente in scena Stefan,ma a quanto pare Damon non l’ha presa molto bene. So che i suoi pensieri in questo capitolo si discostano davvero molto sul rapporto che hanno i fratelli Salvatore nella serie televisiva originale,ma vi accorgerete che tutto è importante ai fini della storia,proprio come questo litigio. Ovviamente Elena e Damon non sanno che litigando stanno facendo il gioco di Kai e Rebekah. Lo scopriranno? Riusciranno a chiarire e a fare pace prima che si arrivi all’irreparabile decisione di divorziare? Beh…restate con me e lo scoprirete! Come sempre ringrazio chi si ferma a leggere la storia,chi continua a mantenerla nelle varie categorie e un ringraziamento speciale a Horse_ che mi incoraggia con le sue belle parole! Un abbraccio!
-Greta
 
 

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Capitolo 16
*** Pausa di riflessione ***


Il giorno dopo questi infausti eventi, Damon andò da Enzo a chiedere consiglio e lui stette ad ascoltare per filo e per segno tutto il discorso e quando Damon finì il suo racconto, Enzo esclamò indignato:«Cioè tu le hai detto davvero “Allora non dovremmo stare insieme”?!»
«Si, ma io…non lo pensavo veramente! Ero solo molto arrabbiato!». Precisò Damon amareggiato ed Enzo puntualizzò stizzito:«È ovvio che non lo pensavi davvero!»
«E ora rischio di divorziare da lei se approvano questa dannata legge sul divorzio!»
«Ti starebbe bene se lo facessero! Almeno la prossima volta imparerai a pensare prima di parlare!». Lo rimproverò freddo Enzo e Damon,sentendosi come un bambino rimproverato per qualche marachella, cercò di scaricare la colpa sull'unica persona che riteneva responsabile, dicendo:«È tutta colpa di Rebekah!»
«No, è tutta colpa tua!», lo rimproverò ancora una volta Enzo, poi continuò:«È colpa tua perché tu le hai permesso ancora una volta di influenzarti! Ma scusa, non avevi detto che non significava più niente per te?»
«Ed è così! Ha approfittato della mia gelosia per farmi pensare male di Elena!». Esclamò Damon pienamente sicuro di quello che diceva ed Enzo per tutta risposta disse:«E perché glielo hai lasciato fare? Sai che è una maestra dei pensieri maligni! E poi, razionalmente e realisticamente parlando, Elena ti sembra il tipo che farebbe una cosa del genere?»
«Effettivamente no!», puntualizzò Damon, poi però continuò offeso:«Ma non ha il diritto di pensare che io invece lo farei!»
«Io so che ora tu sei innamorato di lei e quindi non lo faresti mai, però facendoti baciare da Rebekah le hai dato il diritto di pensarlo! Per non parlare dei tuoi precedenti che non sono esattamente a tuo favore!»
«Si, lo so che in passato ho sbagliato, ma adesso non voglio sbagliare più! Voglio essere migliore…per Elena!». Esclamò Damon con decisione ed Enzo pienamente soddisfatto disse:«Ecco! Così ti voglio! Ora però il mio consiglio è:prenditi un po' di tempo per te stesso e per pensare. Ti aiuterà a capire bene quello che vuoi!».
Così si concluse l'incontro tra Enzo e Damon,mentre Elena aveva approfittato dell'assenza di suo marito per far venire Stefan a Palazzo e confessarsi con lui. In fondo non si sentiva in colpa per niente perché non aveva niente da nascondere. Stefan per lei era un amico fraterno e dentro le mura del Palazzo Reale tutti lo sapevano. Tutti tranne Damon che era fermamente convinto che fosse l'amante di Elena. Anche Stefan aveva dato ad Elena lo stesso consiglio che Enzo aveva dato a Damon:prendersi un po' di tempo per riflettere. Una volta dato questo prezioso consiglio, Stefan conobbe Katherine e Caroline. Quest'ultima se lo ricordava vagamente poiché l'aveva conosciuto prima che partisse, mentre per Katherine era la prima volta che lo vedeva poiché quando lei venne esiliata dal regno di Mystic Lake, Stefan era già partito. Loro lo accolsero come si conveniva ad uno del suo rango, anzi meglio, soprattutto da parte di Katherine che ne restò molto affascinata. Poi Stefan, concluso l'incontro si avviò verso la sua tenuta.
 
Da quel giorno per Danon ed Elena iniziò il periodo che è universalmente conosciuto con il nome di “pausa di riflessione”, durante il quale cercarono di evitarsi il più possibile, anzi a dirla tutta facevano in modo di non trovarsi nemmeno sotto lo stesso tetto. Damon passava più tempo possibile in sede di allenamento e quando non era lì andava a confessarsi o con Enzo o con Klaus; mentre Elena essendosi accorta che sua cugina Katherine era interessata a  Stefan e viceversa, spendeva tutto il suo tempo libero per organizzare  incontri in cui potessero passare del tempo insieme e soprattutto da soli. I suoi progetti andarono a segno e in poco tempo i due si dichiararono fidanzati. Elena era così felice per loro e seguendo il consiglio di Stefan si dedicava a lunghissime ed interminabili passeggiate a cavallo per riflettere. Questo fino a che non arrivò la primavera e allora Elena per pensare cominciò a dirigersi verso il Grande Lago, che nonostante era stato il luogo di tutti i suoi traumatici incontri con Kai, era un luogo che trasmetteva serenità e tranquillità. Gli elementi gusti per pensare. Inutile dire inoltre, che i nostri giovani reali continuavano a pensare male l'uno dell'altra quando notavano che lui o lei era assente. Quando Damon non c'era, Elena pensava che lui fosse con Rebekah; e quando Elena non c'era, Damon pensava che lei fosse con Stefan. Nonostante questo disappunto tra i due, l’esercito continuava a fare progressi e più si susseguivano i giorni, più ci si avvicinava alla possibilità che Mystic Falls vincesse il torneo.
 
Purtroppo però, questa improvvisa inimicizia tra Damon ed Elena non faceva altro che alimentare un altro tipo di problema e che non sapevano nemmeno di avere e cioè il complotto segreto di Kai e Rebekah. Quei due avevano saputo giocare bene le loro carte quando è arrivato Stefan e ora aspettavano solo il momento giusto per rapirli e ucciderli. Nel frattempo loro due continuavano a vedersi per complottare e per soddisfare i loro bisogni carnali, anche se,come già precedentemente accennato, in loro cominciava a nascere uno strano sentimento che non avevano mai provato prima ed ora invece ne erano completamente soggiogati. Non facevano altro che baciarsi, loro che non avevano mai baciato nessuno, soprattutto Rebekah che nella sua rinomata carriera aveva dato tutto ai suoi clienti, tranne i baci. Addirittura una volta, dopo essersi soddisfatti sessualmente non si distaccarono, rimasero lì sdraiati sul letto, abbracciati teneramente e che si accarezzavano languidamente, Rebekah che accarezzava i pettorali di Kai e lui che le accarezzava la schiena.
«Sai una cosa?». Chiese Kai interrompendo il silenzio nella stanza e Rebekah che alzò la testa per guardarlo in faccia, rispose:«Cosa?»
«Credo proprio di amarti,Rebekah!». La destinataria di quella frase di colpo arrossì dando colore alle sue pallide guance, cosa che non le era mai successa nei suoi quindici anni di vita e subito iniziarono a brillarle gli occhi e a batterle forte il cuore e in quelle insolite reazioni, Rebekah riconobbe che anche lei provava la stessa cosa per lui, così disse:«Anch'io credo di amarti!», e si baciarono per poi unirsi di nuovo, ma questa volta  non era per soddisfare un semplice desiderio carnale, ma per soddisfare la loro voglia di appartenersi, di amarsi.
 
Qualche settimana dopo questi eventi, Rebekah convocò Kai con molta urgenza nella sua proprietà per comunicargli una notizia importante e una volta che l'ebbe recepita, quest'ultimo proclamò:«Allora dobbiamo agire in fretta per la riuscita del nostro piano! Oltretutto mi è stato riferito che Stefan e Katherine hanno legato parecchio ultimamente e quindi se quel tizio non si farà gli affari suoi, dovremmo includerlo nel colpo!». Poi si diressero entrambi in cortile tenendosi per mano e prima di ripartire lui le diede un casto bacio sulle labbra.
Da lontano Elena, che si era ritrovata a passeggiare con il suo cavallo da quelle parti, vide la scena e si rese conto che aveva giudicato male Damon senza motivo, ma soprattutto pensò che Kai e Rebekah insieme potessero costituire un'alchimia pericolosa e così di corsa galoppò verso il Palazzo, dove sperava di trovarci Damon per informarlo. Questo purtroppo non accadde e la persistenza dei cattivi pensieri di Damon su Elena non li fece incontrare per quasi quattro mesi, e a quel punto si arrivò quasi alla fine di aprile.
 
Capitò un giorno che Damon, dopo l'allenamento con l’esercito decise di tornare a Palazzo e per la strada incontrò Stefan e Katherine che passeggiavano molto amorevolmente mano nella mano,mentre si facevano gli occhi dolci a vicenda e che ogni tanto si scambiavano qualche bacio e allora si convinse che quel ragazzo non sarebbe stato un problema per lui. Capì inoltre di dovere delle profonde scuse ad Elena per averla giudicata così male, dunque si apprestò a tornare al Palazzo, sperando di trovarla.
La cercò in lungo e in largo, nella sua stanza, nel suo studio, in camera da letto ma non riusciva proprio a trovarla. Si stava per arrendere, quando se la ritrovò davanti con un libro in mano. Sicuramente veniva dalla biblioteca, proprio l'unico posto che aveva pensato di non controllare. Era bellissima nel suo vestito primaverile bianco con i merletti neri. I lunghi boccoli castani le cadevano sulle spalle e il leggero trucco accentuava la fisionomia del suo viso.
Entrambi rimasero stupiti di vedersi dopo tutte le sentenze che si erano sputati addosso, e di sicuro dopo quel lungo periodo in cui si erano evitati, avevano tanto da dirsi, eppure non riuscirono a proferire parola. Si guardarono solo intensamente negli occhi, e in quello sguardo lessero il reciproco dispiacere per le brutte cose che avevano detto e pensato, e subito dopo lessero il reciproco perdono. Allora non ci fu bisogno di parlare. Subito si gettarono l'uno addosso all'altra per baciarsi e abbracciarsi. Elena in quell'impeto di passione fece cadere il suo libro per terra e poi lasciò che Damon la conducesse in camera da letto per fare l'amore e dopo aver soddisfatto questo primitivo bisogno si dedicarono ad esprimere i sentimenti repressi per tutto quel tempo.

Entrambi sdraiati sul letto, teneramente abbracciati, che si guardavano amorevolmente negli occhi e si sorridevano beati. Iniziò Damon con le scuse, poiché si sentiva davvero in colpa per aver pensato male di Elena, la persona più buona del mondo, così disse:«Mi dispiace! Mi dispiace tanto per aver pensato male di te! In tutto questo tempo mi sono accorto che tu non faresti mai quello di cui ti ho accusata, perciò non trovo davvero parole per dirti quanto mi dispiace! Mi sento un verme!»
«Anch'io non è che sia stata proprio il massimo della tenerezza! Ti ho accusato di aver baciato Rebekah, senza sentire prima la tua versione dei fatti, perciò mi dispiace! Mi dispiace di aver rivangato il tuo passato e soprattutto per aver creduto che tu potessi fare ancora qualcosa del genere! Il passato è passato! Ora quello che conta è che tu sei un brav'uomo, che hai cura di me e che non faresti mai una cosa del genere!». Rispose Elena con lo stesso tono mortificato di Damon. Da lì constatarono di essere davvero dispiaciuti e dunque il perdono arrivò immediato da entrambi. Finalmente Damon disse qualcosa che si teneva dentro ormai da quattro mesi:«Io ti amo Elena, e spero che tu ancora mi ami!»
«Oh ma certo che ti amo, Damon! Come abbiamo potuto mettere in dubbio questo? Di sicuro mettere in dubbio il nostro amore è stato il nostro sbaglio più grande!»
«Hai assolutamente ragione! Inoltre ho fatto male anche a giudicare in malo modo Stefan! Dovrò fargli le mie scuse! Soprattutto se diventerà nostro parente, cosa molto probabile!»
«E tu che ne sai che probabilmente diventerà nostro parente?». Chiese Elena con un sorriso complice che Damon non tardò a ricambiare, poi rispose alla domanda:«Perché l'ho visto amoreggiare con Katherine prima di venire qui!». Subito lui ed Elena risero alla prospettiva che tutti i loro amici e tutti coloro a cui volevano bene avessero trovato l'amore, anche se il fatto di essere testimoni di scene ambigue fece subito riannuvolare Elena, che subito si ricordò di ciò che aveva visto e disse:«A proposito di scene d'amore. Io qualche mese fa ho visto Kai e Rebekah che si baciavano. Quei due insieme stanno complottando qualcosa, me lo sento! Ho cercato di dirtelo in tutto questo tempo, ma non ti trovavo mai!». Anche Damon diventò subito serio dopo quella notizia e valutò molto attentamente l'ipotesi proposta da Elena: «Credo che tu abbia ragione! Bisogna capire ciò che hanno in mente! Anzi io andrò nel marchesato dei Monti Bianchi e costringerò Rebekah a confessare!». Elena non fu troppo felice di quella proposta, ma accettò.
 
Il giorno dopo Damon salì sul suo cavallo e prima di partire, vide solo Elena che lo guardava supplicante e gli disse:«Ti prego Damon, stai attento!», dopodiché le scoccò un delicato bacio sulle labbra e partì senza indugio. Quando arrivò nella tenuta di Matt, Damon non aspettò nemmeno di essere accolto dai servitori e andò dritto nel salone. Lì fu sorpreso di trovarsi davanti Kai e Rebekah. Lui che lo guardava in faccia, lei invece era girata di spalle e quando lui fece irruzione nella stanza girò solo la testa e disse: «Ciao, Damon! Ti stavamo aspettando!»


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Salve ragazzi! Eccomi un nuovo capitolo! Speravo davvero che la minaccia di un divorzio vi avrebbe riscossi un pochino,ma forse ci voleva qualcosa di più forte,come per esempio un agguato del tutto inaspettato alla fine di questo capitolo. Cosa succederà ora che Kai e rebekah sono riusciti a tendere una trappola a Damon? Beh,rimanete con me e lo scoprirete! Rigrazio come sempre Horse_ che mi lascia qualche parola di incoraggiamento e ringrazio chi continua a dare il silenzioso sostegno a questa storia sia mettendola nelle varie categorie sia leggendola solamente! Ci vediamo la prossima settimana con il prossimo capitolo. Quello si che sarà interessante! Un abbraccio!
-Greta
 
 

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Capitolo 17
*** La messa in atto del piano ***


Da quando Damon era partito per il marchesato dei Monti Bianchi a scoprire che cosa potessero avere in mente Kai e Rebekah, era passata più di una settimana senza che lui fosse tornato. Elena aveva informato le guardie della destinazione di suo marito, e quando la pattuglia reale arrivò nella tenuta, ricevette risposte negative su dove si potesse trovare il principe sia dal marchese Matt, che dalla marchesa Rebecca. Non che Elena si aspettasse una confessione da parte di Rebekah.
 
Dato che si trattava della sicurezza del principe, i signori marchesi non furono creduti sulla parola e la loro proprietà venne setacciata da cima a fondo, ma niente. Di Damon neanche l'ombra. Sembrava sparito nel nulla. Inoltre, a far destare più sospetto negli animi dei reali, in quella settimana sparirono misteriosamente anche Katherine e Stefan.
Grayson non sapeva più dove sbattere la testa. Non gli sembrava vero che suo genero fosse sparito a pochi giorni dall'ultima disputa del torneo e il fatto che se suo fratello fosse venuto a conoscenza della scomparsa di sua figlia avrebbe fatto scoppiare una guerra, lo preoccupava moltissimo. Era come se i suoi incubi peggiori si fossero avverati. E come se non bastasse, in tutto quell'arco di tempo Elena non era stata esattamente  al massimo della forma,dato che aveva avuto frequenti nausee e giramenti di testa
 
A dieci giorni dalla scomparsa di Damon, Elena decise di infischiarsene del suo malessere e di andare a cercare Damon lei stessa. Si mise i suoi abiti più semplici e un mantello nero, poi imboccò il passaggio segreto attraverso i sotterranei, dato che da quando Damon era sparito era stata raddoppiata la sicurezza per ogni membro della famiglia reale, e dunque sarebbe stato pressoché impossibile per lei uscire dal cancello principale senza essere vista. Il passaggio segreto la fece uscire nelle stalle dove svelta montò sulla sua giumenta e più veloce della luce galoppò verso il cancello posteriore del Palazzo. Una volta uscita dalla tenuta del Palazzo non rallentò, anzi stimolò la sua fedele giumenta ad andare ancora più veloce, mentre guardando il cielo stellato pregò Dio di darle la forza per compiere la sua impresa. Una volta arrivata nel marchesato dei Monti Bianchi, scese come una furia da cavallo e di corsa percorse le scale conducevano al portone. Grazie a Dio lo trovò aperto e svelta cominciò a perlustrare le varie stanze buie, poi si accorse di uno spiraglio di luce proveniente da una stanza chiusa e il suo buon senso le suggerì di controllare lì. Elena aprì la porta come una furia, avendo già in mente di fare una scenata a Rebekah, ma appena aprì la porta si fermò sulla soglia sconvolta dalla scena che le si presentò davanti.
 
La scena che Elena si ritrovò davanti era talmente raccapricciante che avrebbe potuto competere con una storia dell'orrore. Le pareti bianche del salotto erano schizzate di sangue e al centro della stanza c'era un divano, il quale quasi sicuramente era uscito bianco dalla fabbrica che l'aveva prodotto, ma adesso il suo colore predominante era il rosso, dato che era completamente imbrattato di sangue. Seduto sul divano c'era la vittima di quel massacro e in piedi davanti a lui l'omicida con ancora l'arma del delitto in mano: un grosso pugnale da caccia, con tutta la lama sporca di sangue e la punta che gocciava in modo raccapricciante.

L'assassino era girato di spalle, ma Elena capì che si trattava di Rebekah e ogni parte del suo corpo supplicava che la vittima non fosse Damon. Ad ogni modo, quello era omicidio ed era suo dovere come principessa quantomeno rimproverarla, così al massimo dell'indignazione strillò:«Oh mio Dio! Ma cosa hai fatto?!». La voce di Elena era stridula per quanto era sconvolta. A quell’esclamazione, Rebekah girò la testa verso di lei e sfoderò un ghigno compiaciuto, poi si spostò senza girarsi e disse:«Tranquilla! Non è il tuo prezioso Damon!».
Appena Rebekah si spostò, Elena si rese conto che l'infelice vittima non era altri che Matt(*), il marito di Rebekah; allora Elena urlò:«Oh mio Dio, Matt! Matt, no!»,ma non osava avvicinarsi né muoversi per paura di compromettere la scena del crimine; poi continuò:«Come hai potuto farlo? Quest'uomo ti ha accolta in casa sua e ti ha presa con sé nonostante sapesse quello che sei!». Poi vedendo che lei continuava a darle le spalle, continuò:«Abbi almeno la compiacenza di girarti e di guardarmi negli occhi, codarda!». Allora Rebekah si girò verso Elena e a quel punto la nostra principessa non seppe se era più sconvolgente l'uomo sgozzato davanti a lei o quello che le si presentava ora davanti. Rebekah aveva i capelli raccolti in un morbido chignon e indossava un abito bianco, stile impero. Il viso di Rebekah e il suo vestito erano entrambi grondanti di sangue, ma quello che stupì Elena era che la stoffa leggera dell'abito stile impero cadeva morbida sulle curve accentuandole, dunque era impossibile non notare la piccola ma ben visibile protuberanza che aveva Rebekah all'altezza del ventre, segno di una gravidanza che si trovava circa a metà del suo corso. A quella scoperta, Elena gridò ancora più indignata:«Non ci posso credere che hai commesso un omicidio essendo incinta! Non pensi che tuo figlio potrebbe avere bisogno di un padre?». Rebekah sgranò gli occhi sorpresa, si era incinta ma avrebbe potuto scalare una montagna se avesse voluto, non si sarebbe certo fatta frenare dalle sue condizioni, perciò disse:«Credi che una donna incinta non possa commettere omicidio?! E poi chi ti dice che è Matt il padre di mio figlio. Magari è Kai. Magari è Damon, chi lo sa! Te lo farei dire da mio marito, ma gli ho tagliato la gola, quindi non può parlare!». A quel punto Elena non ci vide più. Passò dall'indignazione alla rabbia in un nanosecondo e disse quello che non aveva mai avuto il coraggio di dirle: «Tu…lurida puttana! Che ne hai fatto di Damon?»
«Uh, senti senti! Allora lo conosci l'uso di quella parola!». La canzonò Rebekah, poi, buttando il pugnale a terra continuò con tono di rimprovero:«Avresti dovuto chiamarmi così dal primo giorno che mi hai incontrata, invece di chiamarmi “signorina” come una rammollita! Comunque non preoccuparti per Damon! Adesso ti porto da lui!»
.
Detto questo, Rebekah attraversò la stanza a grandi passi fino a raggiungere Elena,che prese per un braccio e la condusse con la forza fuori dall'edificio. Fuori nel cortile ad aspettarle, c'era una carrozza nera,con una persona completamente coperta da un mantello nero per cocchiere. Rebekah condusse con la forza Elena vicino al veicolo e aperta la portiera le gridò contro: «Sali!». Elena fece come le era stato ordinato e subito Rebekah la raggiunse all'interno. Chiuse subito la portiera e mise una benda sugli occhi di Elena per non farle vedere dove sarebbero andate. Dopo averla intrappolata nella morsa delle sue braccia, intimò al cocchiere:«Raggiungi il posto che ti è stato detto!», così quello partì dando inizio ad un tragitto che durò circa 20 minuti, tra traballi e scosse, ma ad Elena a causa della sua condizione di ostaggio, sembrò molto più lungo. Rebekah la fece scendere dalla carrozza con ancora la benda sugli occhi, poi Elena sentì la carrozza ripartire. Cercava di recepire qualche suono per capire dove si trovasse, ma riusciva solo a sentire  le folate di vento tra gli alberi. D'improvviso Rebekah le tolse la benda ed Elena notò di essere vicina a quello che nel regno era conosciuto come “Burrone del morto”. Era facile capire perché l’avessero chiamato così, dato che era un burrone molto profondo, con le pareti rocciose molto ripide e talmente profondo che al posto del fondo c'era una grossa linea nera. Era percorso in alcuni punti da ponti di legno, nessuno dei quali era sicuro da attraversare, e il punto in cui si trovarono Elena e Rebekah era proprio uno di quelli.
 
La scena che si presentò davanti ad Elena non appena Rebekah le tolse la benda, era raccapricciante tanto quanto la visione di Matt sgozzato. Dall'altro lato del burrone c'era Kai che rideva beffardo e Damon,Katherine e Stefan ognuno legato e imbavagliato a un albero.
«Grazie piccola! Adesso ci penso io! Raggiungimi da questa parte!». Disse Kai rivolto a Rebekah e lei fece dietro front, lasciando Elena lì. Per fare il giro del burrone dal punto in cui iniziava ci sarebbero volute delle ore a piedi, perciò Elena era convinta di poter trattare con Kai in quel tempo che sarebbe stato solo.
«Ti prego, lasciali andare!». Supplicò Elena, e Kai notando la disperazione nella sua voce, con un coltello tagliò le corde che tenevano imprigionato Damon e lo tenne fermo nella morsa delle sue braccia per evitare che scappasse, poi rispose ad Elena:«Oh, molto volentieri, piccola! Anzi, sono così buono da far prendere a tuo marito la via più breve attraverso il ponte!».

Detto questo, spinse Damon sul ponte che iniziò ad oscillare e traballare molto pericolosamente. Elena sapeva che quei ponti non erano fatti per sostenere il peso di un essere umano, così con un tono ancora più supplicante gridò:«No, ti prego! È troppo pericoloso!», ma Damon fu costretto ad avanzare perché dalla sua parte del ponte c'era Kai che gli puntava una pistola contro. Damon si tolse il bavaglio che gli serrava la bocca e avanzando molto cautamente disse:«Non preoccuparti, amore! Posso farcela!». Elena dalla sua posizione lo guardava ansiosa, perché il ponte oscillava ad ogni passo di Damon.
«Oh ma che scena commovente!». Commentò Kai con un tono canzonatorio, poi disse:«Perché non la movimentiamo un po'?», dopodiché con un coltello tagliò una delle corde del ponte, così ora il ponte, già di per sé instabile, pendeva tutto verso destra e solo per un fortuito miracolo gli altri tre sostegni ressero.
«No!». Gridò Elena arrivando di corsa sull'orlo del burrone, e con suo grande sollievo vide che Damon era riuscito a non cadere perché era riuscito ad aggrapparsi alle travi.
«Non preoccuparti! Sto bene!». Disse Damon rivolto ad Elena. Poi usando le travi come una scala, proseguì verso la parte del burrone dove si trovava Elena. Man mano che Damon si avvicinava, l'espressione di Elena diventava più serena. Kai dalla sua posizione riuscì a vedere che Damon,contro ogni probabilità, era quasi arrivato a destinazione, dunque tagliò anche l'altra corda, che, per un malaugurato caso gli si legò alla caviglia sinistra e lo trascinò giù. I pilastri del ponte dalla parte di Elena ancora reggevano miracolosamente, per cui sia Damon, sia Kai solidamente attaccati al ponte, stavano bene. I pilastri però non avrebbero retto ancora a lungo ed Elena lo sapeva, perciò si allungò e si sporse dal ciglio del burrone e tese la mano sinistra verso Damon, mentre con la destra si teneva solidamente attaccata al ramo di un albero per non cadere lei stessa. Damon tese a sua volta la mano sinistra verso Elena per afferrarla, e ci riuscì giusto un attimo prima che i sostegni del ponte cedessero. Il ponte precipitò nel burrone senza fondo, portandosi dietro Kai.
«Oddio, Kai!». Nonostante tutto quello che le aveva fatto e quanto male si era comportato nei suoi confronti, Elena era talmente buona che si preoccupò in quel momento delle sorti del suo antico stupratore. Le urla raccapriccianti di quest'ultimo si sentirono a lungo, oltretutto prolungate dall'eco della gola in cui sprofondava il burrone. Poi, tutto tacque. Segno che il loro nemico era ormai morto.(**)
 
Una volta cessate le urla, Elena si riebbe e cercò di tirare su Damon con tutte le sue forze:«Ti tengo, Damon! Ti tengo!». Lo rassicurò Elena, e Damon, animato da quell'incoraggiamento riuscì ad arrampicarsi sulla parete rocciosa con una mano sola e ad arrivare sano e salvo nel punto preciso dove stava Elena. Nonostante fosse stremato dalla fatica della scalata, trovò lo stesso la forza di abbracciarla e baciarla, avendo temuto fino a quel momento di non poterlo fare più.
«Credevo che non ti avrei rivista mai più, Elena e, detto sinceramente non ci sarebbe stata morte peggiore se non ti avessi rivista almeno un'ultima volta!». Confessò lui mentre le accarezzava il viso tra gli spasmi, ancora sovraccarico di adrenalina per essere quasi morto e lei, ansimando a sua volta disse:«Oh Damon! Non avrei mai permesso che ti facessero del male, lo sai! E non ti avrei permesso di abbandonare questa terra, senza farti sapere che stai per diventare padre!».
Elena cercava di buttarla sull'ironia con quell'ultima battuta, ma a quanto pare Damon non ne colse il senso, poiché disse con tono sorpreso e indignato:«Cosa? No, no! Assolutamente no! Rebekah è incinta, ma non sono io il padre di suo figlio! Non puoi crederlo davvero!». Era davvero offeso che Elena potesse pensare una cosa del genere, dopo che avevano chiarito le loro questioni su quel punto di vista. Lei ancora più sorpresa di lui, disse: «Ma no! Che cosa hai capito? Io non parlavo di lei, parlavo di me! E dato che non perdo sangue, posso dire che, nonostante questo trambusto, non ho subito un aborto spontaneo!»
«Cosa?!». Damon era allucinato e piacevolmente sorpreso. Non si aspettava una tale piega degli eventi, e per lui quella nuova prospettiva, la prospettiva di diventare padre era esilarante. Elena con un sorriso beato ripeté:«Aspetto un bambino, Damon!». Allora lui a quella conferma si illuminò di gioia ed esclamò:«Oh Elena, è meraviglioso!», e assalendola di nuovo la baciò con passione.

La coppia reale avrebbe continuato ad amoreggiare, ma dei mugolii dall'altra parte del burrone gli ricordarono che Stefan e Katherine erano ancora legati e imbavagliati dall'altra parte. Così Damon ed Elena cominciarono ad avviarsi verso l'inizio del burrone per poterlo raggirare in sicurezza. La fortuna volle che per la strada incontrassero lo stallone di Damon legato a un albero, così dopo averlo montato riuscirono ad arrivare molto velocemente dall'altra parte, addirittura prima di Rebekah, che era partita prima di loro.
Svelti liberarono Stefan e Katherine e gli tolsero i bavagli. Subito Elena abbracciò sua cugina e le chiese premurosa:«Katherine, stai bene?»
«Si, grazie a te!». Rispose Katherine raggiante, continuando ad abbracciarla. Damon si avvicinò a Stefan e disse:«Vostra Grazia, mi rincresce molto, ma vi ho giudicato male, credendo che potevate essere l'amante di mia moglie. Sospetto nato da un'insana gelosia, per cui vi prego di perdonarmi!». Così dicendo gli tese la mano in segno di pace e Stefan la prese con un sorriso beato:«Oh è tutto a posto! Comunque, potete chiamarmi Stefan e darmi del tu!»
«Anche tu! Chiamami Damon! Inoltre Elena mi ha detto che per lei sei come un fratello, per cui ho intenzione di trattarti con il riguardo che riserverei ad un cognato!»
«Oh, grazie tante!». Poi si allontanò appena e raggiunse Katherine, che cinse in un caloroso abbraccio, poi la baciò castamente sulle labbra e disse:«Credo però che mi dobbiate considerare un cugino, se Katherine accetterà di sposarmi!»
«Certo che ti sposerò!». Esclamò Katherine orgogliosa, per poi baciare ancora Stefan. Damon ed Elena si baciarono a loro volta e a quel punto arrivò Rebekah, che li guardò sconvolta e sbigottita per un lungo istante, poi disse:«Come avete fatto a liberarvi? E dov'è Kai?».
Elena si fece leggermente avanti e con un'espressione contrita rispose:«Mi dispiace, ma Kai è caduto nel burrone, quindi è morto!», ed aveva un tono che sembrava sinceramente dispiaciuto. Rebekah non poteva credere alle sue orecchie. Era come se il mondo le stesse crollando addosso. Lei amava davvero quel ragazzo, il padre di suo figlio. Elena dal canto suo, non voleva essere ambasciatrice di altre brutte notizie, ma era suo dovere farlo:«Inoltre, tu sei sua complice e colpevole di omicidio, per cui, per mezzo dei poteri di cui sono investita, ti dichiaro in arresto!»
Subito Damon e Stefan si gettarono su di lei per immobilizzarla, ma non fece nessuna obiezione, né fisica né verbale, quindi fu facile portarla a Palazzo e far si che avesse un giusto processo.
 

 
*:Mi dispiace per Matt,però a volte per un bene superiore dei sacrifici vanno affrontati! E poi,parliamoci chiaramente,anche in TVD è una presenza piuttosto inutile,ammettiamolo
**:Non sono invece affatto dispiaciuta per la morte di Kai,e sono contenta che sia morto anche nella serie televisiva e spero che continuerà a rimanere morto nei secoli dei secoli. Amen.
 
Eccomi qui con il nuovo capitolo. Che dirvi? Io ve l’avevo detto che sarebbe stato pieno di eventi. Il piano di Kai e Rebekah è stato attuato e mandato all’aria per un fortuito caso aggiungerei. Ora che cosa aspetterà la nostra ex concubina? Beh,rimanete con me e lo scoprirete! Grazie come sempre alle persone che hanno messo la storia nelle varie categorie,a chi legge silenziosamente e soprattutto a chi si ricorda di lasciarmi due righe. A presto!
-Greta

 

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Capitolo 18
*** Il processo di Rebekah ***


Appena arrivati al castello, Damon ed Elena dissero al re e alle guardie tutto quello che sapevano, e Rebekah venne incarcerata all’istante. Dato che le accuse che venivano mosse contro di lei erano molto gravi, Grayson mobilitò all’istante i più bravi investigatori per assicurarsi della verità di quelle accuse. Ovviamente,i nostri principi,come era giusto fecero soprattutto il nome di Kai e, secondo Elena naturalmente, magari la giovane “marchesa” si era solo fatta influenzare da quello scellerato. Era davvero incredibile che, nonostante tutto quello che fosse successo, Elena cercava ancora una traccia di redenzione per Rebekah. Ovviamente, i nostri principi informarono il re della morte assolutamente accidentale di Kai,così non dovevano essere presi provvedimenti contro quest’ultimo.
 
Vi sorprenderà sapere come le forze dell’ordine lavorino in modo efficiente quando è direttamente il sovrano a chiedere le indagini. In un solo giorno gli investigatori trovarono a casa di Kai tutti i documenti che provavano la sua confabulazione con il regno di New Orleans e, in vari pezzi di carta c’erano anche le bozze del suo piano, dove era chiaramente citato anche il nome di Rebekah.  Dunque, quest’ultima dopo solo due giorni dal suo arresto  fu processata. Dato che ormai la fine del torneo era ormai vicina, il parlamento e il consiglio dei ministri avevano deciso di comune accordo che questa faccenda venisse risolta nel più breve tempo possibile, così le più alte cariche della nazione si sarebbero potute concentrare solo sull’ultima disputa; in più, dato che le accuse mosse a Rebekah erano così gravi, avevano deciso che sarebbe stato il re in persona a processarla, affiancato da una giuria valida. Damon ed Elena avevano informato chiunque ne avesse diritto di tutto quello che avevano in mente Kai e Rebekah, senza però accennare alle umili origini di Rebekah. Dunque, la marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi, stava per essere processata pubblicamente con una lunghissima lista di accuse. Il processo si tenne nella Piazza Principale della capitale ed una folla incalcolabile era venuta ad assistervi.
 
Dopo che i membri della corte si furono sistemati, entrò Grayson annunciato dal maestro di cerimonie così: «Tutti in piedi! Entra Sua Maestà il Re Grayson Gilbert, in veste di onorevole giudice di questo processo!».
Non c'erano sedie per la numerosa folla, per cui nessuno ebbe bisogno di alzarsi a parte i membri della corte e l'imputata, ma quell'annuncio serviva più che altro a richiamare l'attenzione generale, e la cosa funzionò eccome. Il Re Grayson fece il suo ingresso con indosso una toga nera e una di quelle ridicole parrucche bianche che indossano i magistrati.(*) Prese il suo posto nel banco della giuria, poi disse: «State pure comodi, tutti tranne voi, Signora Marchesa!», dopodiché la giuria si sedette, mentre Rebekah rimase in piedi.
Grayson, rimasto in piedi anche lui, srotolò una pergamena contenente tutti i capi d'accusa di Rebekah ed iniziò a leggere a gran voce, perché tutti potessero sentirlo: «Signora Marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi, voi siete accusata di aver cospirato con il, ahimè, defunto Barone Malakai Parker contro la Nazione. Siete accusata di omicidio, tradimento nei confronti della Nazione, dell'esercito e della monarchia; siete inoltre accusata di rapimento e tentato regicidio!»
La folla sussultò e fece delle esclamazioni di incredulità all'accusa di tradimento delle istituzioni e a quella di tentato regicidio, e una volta che Grayson terminò di leggere i capi d'accusa, i suoi ascoltatori erano a dir poco sconvolti che tutti quei crimini fossero stati commessi tutti dalla stessa persona, e ancora più indignazione la suscitava il fatto che quella persona fosse una ragazza, che a vederla così smorta e con il solito pallore, sembrava avesse bisogno di protezione. Per non parlare poi del fatto che i primi segni della gravidanza erano inequivocabili, dunque anche questo dettaglio suscitava ancora più sorpresa da parte della folla.
Grayson continuò il processo dicendo: «Devo dire che sono molto amareggiato che tutte queste accuse vengano scagliate contro una giovane donna e per di più nelle vostre condizioni. Una vedova oltretutto! Nonostante la giovane età siete una vedova. Certo, bisogna dire che siete diventata vedova per mano vostra, ma pur sempre una vedova; anche se non indossate il nero e questo dimostra che non siete pentita affatto del vostro crimine. La cosa devo dire non vi fa onore. Ma veniamo ai capi d'accusa! Io, come la buon anima di Sua Maestà il Re Alan Watson prima di me, ho ridotto la pena di morte nel nostro regno e l'ho limitata solo ai crimini più gravi, di cui purtroppo voi siete accusata e siete colpevole, poiché ci sono le testimonianze sia orali che scritte della vostra colpevolezza. Anche se per i crimini di cui siete accusata la pena di morte è prevista, resta il fatto che siete incinta, e dunque per questo motivo e solo per questo motivo, non verrete condotta al patibolo. Non mi sembra giusto che anche vostro figlio o vostra figlia paghi per i vostri crimini. Pertanto, io propongo a questa corte di condannare la Marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi all'esilio nella Terra al di là del Mare.»
All’improvviso dalla folla si alzò un grido generale in cui si diceva:«Che vi importa Maestà delle sue condizioni? È un’assissina! Uccidetela! A morte!». Grayson cercò di non badare a questa richiesta del suo popolo e si ritirò in una separata sede con i membri della corte per decidere il da farsi.
 
 
Appena Grayson e gli altri della corte furono soli, lui cominciò col dire:«Dunque signori, questa è una monarchia, ma è una monarchia parlamentare non assoluta. Perciò, chi non è d’accordo con la mia proposta di esilio della marchesa lo dica!». Uno dei giurati si fece avanti e disse:«Beh Sire, non per contraddirvi…però forse il popolo ha ragione a richiedere la morte di quella donna. Insomma, è un’assassina. Ha ucciso suo marito e stava cercando di aiutare il suo amante ad uccidere vostra figlia, vostro genero e vostra nipote. Nonché anche il Duca Vincent(**). Pensate se fossero riusciti nel loro scopo cosa sarebbe successo. Cosa avreste detto a vostro fratello della morte di sua figlia?». Grayson  inorridì a quel pensiero poiché era una delle prospettive peggiori che gli sarebbero potute presentare davanti agli occhi, ma non era disposto a sacrificare la vita di un bambino non ancora nato, perciò disse:«Si, voi avete ragione! La Marchesa è colpevole ed è giusto che paghi per le sue colpe, ma a parer mio non è giusto che paghi anche suo figlio che ancora non è nemmeno venuto al mondo! Perciò vi prego, ditemi che siete d’accordo con me ad esiliarla nella Terra al di là del Mare. Infondo quella è una terra desolata dove ci sono i rinnegati di tutti i regni non solo i nostri. Stando lì lei non potrà mettersi in contatto con i reali di New Orleans.»
«A questo proposito che faremo Sire?»,domando un uomo del gruppo. Grayson con voce ferma e decisa rispose:«Non faremo nulla! Faremo finta di niente e lasceremo che sia la squadra a fargli scontare le loro colpe sull'arena che ospiterà l'ultima disputa. Per quanto riguarda ancora la Marchesa cosa decidiamo?»
«Voi siete troppo buono Sire! Altri al posto vostro non sarebbero stati così clementi, ma voi avete ragione. Quel bambino non ha nessuna colpa, se non il fatto di essere nel grembo di una donna indegna!», disse un altro dei giurati. Dopo aver sollevato anche la questione su chi affidare la tenuta del Marchese Donovan che,si ritrovava privo di parenti in vita e sulla decisione di affidare o meno la proprietà al figlio di Rebekah per quando sarebbe diventato maggiorenne,la discussuone fu conclusa.
 
Quando la decisione fu presa, i giurati e il re presero il proprio posto, dopodiché Grayson annunciò: «Marchesa Rebecca Cooper-Donovan, siete condannata da questa corte ad andare in esilio nella Terra al di là del Mare! Questo implica che vi sia tolto il titolo di “marchesa” e tutti i vantaggi che esso rappresenta. A vostro figlio o a vostra figlia sarà concesso, una volta raggiunta la maggiore età, di mettere piede in patria per poter amministrare la tenuta di vostro marito. Sarà tenuto o tenuta d'occhio da una squadra di legali per verificare che non abbia ereditato i vostri insani propositi e se sarà considerato o considerata idonea, avrà il diritto di ereditare la tenuta; che nel frattempo sarà amministrata dal capitano della squadra. Se la vostra progenie non verrà considerata idonea, tornerà da voi nella Terra al di là del Mare per passare la sua vita in esilio insieme a voi! Questo è ciò che la corte ha decretato! La vostra partenza sarà immediata! Il caso è chiuso! Che Dio abbia pietà di voi!», dettò questo, Grayson batté in modo teatrale il martelletto sull’apposita superficie di legno e tutti sgombrarono il campo.
Rebekah fu subito raggiunta dalla polizia e condotta nella vettura che l'avrebbe condotta al porto. La carrozza del re e quella degli altri magistrati seguirono a ruota quella della polizia per assicurarsi che le procedure sarebbero state messe in atto regolarmente.
 
Quando arrivarono al porto la nave era già pronta. Grayson,Miranda,Damon ed Elena si misero da una parte, tutti e quattro affilati per vedere bene la scena. La giuria ed i membri della polizia,si misero davanti alle carrozze, per bloccare la via a Rebekah nel caso avesse tentato di scappare, ma no. Non si mosse di una virgola, a parte quando girò la testa in direzione dei reali e li guardò tutti e quattro con disprezzo. Il re sembrò cogliere in quello sguardo una muta domanda alla quale rispose così: «I vostri effetti personali vi saranno recapitati al più presto! E mi assicurerò che avrete l'assistenza necessaria quando nascerà vostro figlio o vostra figlia.». A quelle parole Rebekah rigirò la testa per guardare davanti a sé, poi quando i poliziotti le si avvicinarono per portarla sulla nave con la forza, lei alzò una mano per fermarli, poi disse con disprezzo: «Faccio da sola, grazie!»
 
La scena che seguì fu teatralmente spettacolare. Rebekah che avanzava sulla passerella della nave, con aria da superiore a tutto e a tutti. Proseguiva a testa alta verso il mezzo che l'avrebbe condotta nella sua nuova casa, e mi dispiace dirlo, ma era davvero bella, con i capelli raccolti in una raffinata acconciatura, un vestito stile impero di un bianco splendente e il trucco che le camuffava leggermente il pallore.
Elena in prima persona rimase piacevolmente sorpresa da quella scena. Era straordinario che qualcuno che si trovasse nella posizione di Rebekah riuscisse a mantenere una tale compostezza. Elena sentiva di ammirarla per questo e nel suo immaginario Rebekah era salita di qualche gradino sulla scala delle persone che hanno dignità.
 
Una volta raggiunta la nave, Rebekah si piazzò davanti il parapetto e cominciò a scrutare con fierezza e rabbia il panorama che si ritrovava davanti. Lì aspettò pazientemente che la nave fosse pronta a partire, dopodiché l'imbarcazione cominciò a staccarsi dal porto e a procedere verso la sua rotta. Quando ormai il porto di partenza era diventato solo un punto in lontananza, Rebekah continuò a guardare davanti a sé,e mentre si accarezzava il ventre gravido sussurrò: «Ti vendicherò Kai, te lo prometto! E giuro sul tuo cadavere che nostro figlio prenderà il posto che gli spetta sul trono di Mystic Falls!», dopodiché si voltò e andò a ritirarsi.
 


*:Avete presente in quei film ambientati nell’ottocento fanno vedere quelle parrucche bianche piene di ricci che adornano le teste dei magistrati? Ecco,intendo quelle
**:Per chi non se lo ricorda,Vincent è il cognome di Stefan in questa storia
 
Eccomi qui ragazzi con il nuovo capitolo! Come vedete sono stata buona con Rebekah e alla fine ho deciso di rispiarmiarla,anche perché,nel caso ci sia un continuo della storia(e tutto fa pensare che ci sia) la sua presenza è fondamentale. Anche se non è morta,era comunque colpevole e meritava una punizione. La sua punizione è l’esilio in questa strana terra dove vengono mandati tutti i rinnegati di tutti i regni. La sua uscita di scena nonostante tutto è stata spettacolare ed ha anche suscitato anche qualche forma di ammirazione. Vediamo ora che cosa faranno Damon ed Elena,ora che si sono finalmente liberati di tutti quelli che volevano far loro del male. Mi piacerebbe tanto sapere se voi vorreste un maschietto o una femminuccia per il bambino di Damon ed Elena. Grazie a chi commenta,a chi segue,a chi ha messo la storia tra le preferite e le ricordate! Al prossimo capitolo! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 19
*** La fine del torneo ***


Passarono solo due giorni da quando Rebekah venne condotta in esilio nella Terra al di là del Mare e si arrivò al 6 maggio 1865: la famigerata data che avrebbe segnato la fine del torneo.
L’esercito di Mystic Falls, grazie a Damon era riuscito ad arrivare alla fine del torneo senza neanche una sconfitta ed ora  mancava solo di vincere l’ultima disputa per vincere il torneo ed assicurarsi la coppa.
La partita finale si sarebbe svolta di sera nell’Arena Principale della capitale di Mystic Falls, proprio come la prima partita del torneo, e proprio come la prima partita di campionato, Mystic Falls se la sarebbe dovuta vedere con l'esercito di New Orleans.
 
Come al solito toccò agli ospiti entrare per primi, ma questa volta il Re di New Orleans, Marcel e sua moglie Camille non si accomodarono nei loro posti negli spalti, ma rimasero al centro dell’arena nella paziente attesa di Damon ed Elena.
Il Re Grayson e sua moglie la Regina Miranda entrarono per primi, gloriosi, raggianti e accolti da boati di esultanze dalla numerosissima platea che era venuta ad assistere alla disputa.
Dopo di loro, fecero il loro ingresso il Principe Damon e la Principessa Elena, più belli, più raggianti e più orgogliosi che mai. Damon aveva scelto per l'occasione un elegantissimo completo delle cerimonie ufficiali nero, con fascia e spalline(*) bianche, tutto tirato a lucido ed elegante. Solo per il suo matrimonio si vestì più elegante di questo giorno, in cui sperava di condurre l’esrcito alla vittoria. Anche Elena aveva scelto un abbigliamento che la fece spiccare. Scelse un vestito di un rosso sul bordeau senza spalline,con una rosa finta vicino alla spalla sinistra ed un'altra sul fianco detro dal quale partiva un rivestimento di seta ad effetto trasparente ma dello stesso colore del vestito(**). Come gioielli aveva scelto un paio di orecchini di rubino, tra i più sfarzosi che aveva e come collana un colier di diamanti. Il trucco al solito le valorizzava lo splendido viso e i capelli erano messi in modo tale da abbracciarle tutta la testa e il resto lasciati cadere dal lato sinistro in un unico boccolo. Sia lei che Damon indossavano le corone delle cerimonie ufficiali ed erano davvero più belli che mai.
Anche loro non raggiunsero i loro posti in tribuna, ma avanzarono con calma e compostezza verso la giovane coppia reale di New Orleans. Quando si ritrovarono davanti a loro, Damon strinse la mano al Re Marcel e baciò delicatamente la mano alla Regina Camille, dopodiché anche Marcel fece lo stesso con Elena. Dopo averle baciato la mano, rimase fisso a guardarla e lei, gentile come sempre gli fece un timido sorriso e prima che lui potesse ricambiare, Damon fece un leggero colpo di tosse, e tanto bastò a Marcel a lasciare la mano di Elena ed ad interrompere le sue fantasie in merito. Una volta che le coppie reali si furono salutate, presero il loro posto in tribuna.
Dopo di loro fecero il loro ingresso i due eserciti, i quali cantarono a turno il loro inno. Per prima quello di New Orleans e poi quella di Mystic Falls. Per l’esercito di Mystic Falls era la prima volta che si esibivano nell'inno scritto da Caroline e la tribuna dei cittadini di Mystic Falls ne fu entusiasta. Il nuovo inno ottenne il successo sperato da Elena, dopodiché venne deciso che come ultima sfida si doveva effettuare una partita a calcio,così l’arbitro fischiò l’inizio.
 
Tutta la durata del primo tempo fu ricca di tensione e colpi di scena. Per ogni goal che i ragazzi di Mystic Falls segnavano, quelli di New Orleans lo recuperavano. Questa volta sembravano davvero determinati a non farli vincere. Damon ed Elena guardarono la partita dalla loro posizione, con addosso livelli di ansia che erano pazzeschi, tenendosi saldamente per mano, come se l'uno per l'altra fossero scialuppe di salvataggio, ed effettivamente era così. Elena era la forza, il punto fermo e la fonte del coraggio di Damon e lo stesso valeva per lei.
Il primo tempo finì con l'incerto risultato del 2 a 2 e durante la pausa, Damon andò nello spogliatoio per fare un discorso ai ragazzi:«Allora ragazzi, state andando benissimo! È la partita più emozionante che abbia mai visto, ma non battiamo la fiacca! Dobbiamo vincere!»
«Noi siamo con Voi, Vostra Altezza, ma oggi questi ci stanno marcando stretti! Ci stanno dando davvero del filo da torcere!», disse Klaus,come sempre capitano in quel caso della squadra ma per le altre occasioni dell’esercito, con l'umore un po' abbattuto e Damon allora decise di risollevare l'animo dei ragazzi:«Sentite so che non è facile, ma ce la dovete mettere tutta per vincere, e anche se perderete io e il pubblico vi apprezzeremo comunque. Io devo dirvi in tutta onestà che per me è stato un onore allenarvi, anzi solo il fatto di avervi conosciuti di persona per me è un onore, e sono davvero fiero di tutti voi, dei progressi che avete fatto! Quindi io vi dico di andare là fuori e giocare col cuore! Vedrete che così vi sarà spianata la strada verso la vittoria!».
Queste parole furono sufficienti per farli tornare in campo energetici e rincuorati e Damon tornò a stringere la mano di Elena come un sostegno e disse:«Io ce l'ho messa tutta per infondergli la sicurezza di cui hanno bisogno! Speriamo bene!». A quelle parole Elena con la mano sinistra libera gli fece girare la testa verso di lei, poi gli disse:«Io so che ti sei impegnato tanto con loro, e vedrai che sapranno ricompensare il tuo impegno! Li hai allenati bene!», poi gli diede un casto bacio sulle labbra e tutti e due tornarono a guardare il campo, giusto in tempo per l'inizio del secondo tempo.
Il secondo tempo se possibile, fu più incerto del primo. Nessuna delle due squadre riusciva a segnare neanche un goal di più e ogni tentativo di mandare la palla in porta era un momento di tribolazione per entrambe le parti. Damon ed Elena si tenevano così forte per mano che le nocche erano diventate bianche, e Damon tutto ad un tratto avrebbe voluto non mettersi tutta quella roba addosso, perché iniziò a sudare per la tensione. Sentiva che se non fosse successo qualcosa di concreto al più presto sarebbe esploso, ed ora era quasi arrivata la fine del secondo tempo. Se nessuno avesse segnato prima di allora, si sarebbe arrivati ai tempi supplementari ed era un'eventualità che tutti avrebbero voluto evitare, perché già era  una sofferenza così. Se la partita fosse durata di più, qualcuno si sarebbe ammazzato prima della fine, e molto probabilmente quel qualcuno sarebbe stato Damon. Fortunatamente non fu necessario tutto questo, poiché proprio al novantesimo minuto Klaus riuscì a segnare, facendo finire la partita con l'incredibile risultato di 3 a 2.
 
La partita finì e con essa il torneo. Mystic Falls, dopo essere stata per anni nell'ombra, vinceva la sua quarantesima coppa, e quando fu decretata la fine della partita, la folla dei cittadini di Mystic Falls esplose in boati di esultanze, pianti di gioia, urli liberatori e altre dimostrazioni della felicità che li inondava. Damon non ci capì più niente. Cominciò a piangere e a urlare di gioia, prese Elena tra le braccia, le fece fare una giravolta, poi la baciò in un impeto di passione, gioia ed eccitazione per la vittoria appena conquistata. Lei rideva come una pazza e contagiata da Damon, si fece vincere dalle emozioni e cominciò a versare lacrime di gioia. Damon si gettò nel campo per festeggiare con i componenti dell’esercito, dopodiché tutti cercarono di ricomporsi per cantare l'inno dell’esercito, che, come è stato già detto è anche l'inno della Nazione. Dopo l'inno, i quattro elementi della famiglia reale di Mystic Falls andarono al centro campo, cosicché il Re Grayson poté fare un discorso. Tutti ripresero i loro posti e calò un silenzio di tomba, poiché tutti, anche gli avversari morivano dalla voglia di sentire cosa aveva da dire Grayson.
«Cari cittadini di Mystic Falls e cari ospiti di New Orleans, io devo dire che questa è stata una delle partite più emozionanti che abbia mai visto da quando sono in vita. Mio dovere è fare i complimenti a tutti, anche ai nostri avversari, che nonostante la sconfitta, si sono battuti fino all'ultimo e con valore per la vittoria!». A quel punto scoppiò un applauso da tutto il pubblico che interruppe Grayson per qualche minuto,poi risprese:«Per quanto riguarda il nostro glorioso esercito, non posso fare altro che esprimere tutto il mio orgoglio per questa vittoria!». Grayson fu interrotto di nuovo da un altro applauso,che però questa volta partì solo  dal pubblico di Mystic Falls. Quando le esultanze si calmarono continuò con il suo elogio:« Mi voglio congratulare con i ragazzi dell’esercito non solo per la vittoria,ma anche per il progresso fatto in così poco tempo da tutti i suoi componenti, che hanno come sempre saputo rendere onore a loro stessi e alla Nazione!» Un altro applauso fragoroso interruppe il sovrano che,come sempre,da persona educata e distinta qual’era,aspettò sempre che si calmassero per continuare e dire:«Sono anche molto orgoglioso del ragazzo che ha reso possibile tutto questo, che si è impegnato duramente per raggiungere questo risultato, e grazie alla sua perseveranza c'è riuscito: l'amministratore e allenatore dell’esercito, nonché mio genero, Sua Altezza il Principe Damon Salvatore!». A quel punto la folla esultò, applaudì e si abbandonò per un breve momento ad espressioni varie di approvazioni,e,per quanto riguardava le donne presenti,più di qualcuna gridò degli apprezzamenti non solo per l’ottimo lavoro di Damon ma anche per il suo aspetto fisico. Una volta che le acque si calmarono, Grayson continuò:«Inoltre, bisogna riconoscere che dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna, e dunque mi preme ringraziare anche mia figlia, Sua Altezza la Principessa Elena Salvatore!». Altri boati di esultanze e applausi fragorosi interruppero il sovrano,e questa volta i complimenti si levarono in particolar modo dal pubblico maschile,poi Grayson continuò:«Mia figlia Elena si è impegnata molto nel sociale risanando il degrado dei quartieri malfamati della capitale e istituendo centri di cura per i malati che non possono permettersi le cure mediche necessarie.  È grazie a questo impegno che ho deciso di premiare lei e suo marito abdicando in favore di mia figlia, che governerà questo Paese affiancata dal primo Re consorte nella storia della nostra Nazione!».
La folla esplose di nuovo di gioia, mentre Damon ed Elena avevano un'espressione allucinata e sorpresa facendo fatica a credere alle proprie orecchie. Non si sarebbero mai immaginati una tale piega degli eventi. Era impossibile per loro pensare che il re fosse arrivato addirittura a quella decisione così importante. Non si sarebbero mai aspettati una decisione del genere nemmeno nei loro sogni più remoti e cercarono per lo meno di rendersi effettivamente conto che ciò era realmente accaduto. La prospettiva che di lì a pochi giorni sarebbero diventati i sovrani del Paese li spaventava e non poco, ma sembrava talmente surreale che facevano davvero molta fatica a crederci.
 
Nei giorni successivi, cercarono di prepararsi psicologicamente a quella prospettiva, soprattutto Elena che non solo doveva prendersi tutte le responsabilità del suo prossimo incarico, ma viveva anche con la consapevolezza che sarebbe stata ricordata come la prima donna a succedere al trono nella storia del suo Paese. Fino ad allora tutte le regine che l'avevano preceduta erano regine perché erano mogli di re, mentre lei sarebbe diventata la prima regina per diritto di nascita e questo la spaventava molto, forse più del fatto che avrebbe governato un'intera nazione. Doveva essere perfettamente consapevole che lei avrebbe dato il via ad una nuova era, in cui sarebbero state degne del trono anche le donne ed aveva tutta l'intenzione di dimostrare che sarebbe stata all'altezza del ruolo che le sarebbe stato assegnato. Dal giorno della sua incoronazione si sarebbe parlato di “Re consorte” e non più di “Regina consorte”. In un certo senso anche Damon partecipava all'inizio di questa nuova epoca, poiché sarebbe stato il primo “marito della regina”(***), dunque anche lui sarebbe passato sicuramente alla storia della Nazione.
Elena dal canto suo cercava di fare mente locale di tutto ciò che aveva imparato in quegli anni, tutto finalizzato proprio a prepararla a quel momento, il momento in cui lei sarebbe diventata la sovrana della Nazione. Fin da piccola le avevano insegnato che un sovrano o una sovrana nel suo caso, non governa mai da solo o da sola, poiché lui o lei viene sempre affiancato/a dal consiglio dei ministri e dal Parlamento, ma la colpa di qualsiasi decisione sbagliata ricade sul sovrano; dunque si voleva preparare mentalmente che dal giorno della sua incoronazione sarebbe caduta su di lei la colpa di tutto ciò che andava male. Non solo, sarebbero gravate su di lei tutte  le responsabilità di un'intera nazione e anche questo la spaventava molto. Solo in quel momento si rendeva conto che avrebbe potuto fare anche altri 20 anni di preparazione ma non sarebbero stati sufficienti a prepararla emotivamente a tutto ciò che l'aspettava.

 
 
*:Ok,io non so se si chiamano spalline ma io mi riferisco a quei decori sulle spalle che si vedono sugli abiti dei principi delle favole,quelli con le le cordicelle penzoloni(spero di essermi spiegata)
**Io vi metterò più sotto l’indirizzo internet della pagina dove ho trovato il vestito sperando che si veda. Se non si dovesse vedere potete digitare sul motore di ricerca “Immagini di vestiti eleganti ottocento” e dovrebbe essere lì l’immagine. Se ho fatto un buon lavoro di descrizione,lo riconoscerete subito il vestito.
***:Ovviamente questo l’ho messo tra virgolette perché con questa espressione non intendo certo dire che Elena ha più di un marito,ma intendevo che per la prima volta si sarebbe usata l’espressione: “il marito della regina”
 
http://www.ballillaricordi.it/Rubriche-Approfondimenti/images/abito-sposa.jpg
 
Salve a tutti! Come potete vedere siamo ormai quasi alle ultime battute. Il torneo è finito e molto felicemente per Mystic Falls. Oltretutto,come abbiamo potuto vedere Grayson ha fatto una sorpresa a tutti quanti alla fine del capitolo. Nel prossimo vedremo per l’appunto l’icoronazione di Elena,con tutto ciò che ne conseguirà. Dopo il capitolo sull’incoronazione conosceremo finalmente il nome e il sesso del tanto sospirato erede! Come sempre voglio ringraziare chi commenta,chi segue,chi ha messo la storia tra le preferite e le ricordate. Rigrazio soprattuto chi è che commenta e chi si ferma a leggere la storia! A presto!
-Greta

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Capitolo 20
*** Sua Maestà la Regina Elena Salvatore ***


Il giorno dell'incoronazione di Elena era stato fissato a due settimane esatte dal giorno della vittoria e cioè il 21 maggio. Quel giorno avrebbe avuto luogo nel regno la festa per la vittoria del torneo e dunque i suoi primi atti da regina sarebbero stati: partecipare alla Parata della Vittoria nella capitale e presenziare alla festa organizzata a Palazzo, dunque quella sera ci sarebbero state due feste in una: quella della vittoria e quella per l'incoronazione della nuova sovrana.
 
La cerimonia per l'incoronazione avrebbe avuto luogo nella Sala del Trono che, da quando Grayson aveva annunciato la sua abdicazione, tutto lo staff del castello si era dato da fare per far risplendere e addobbare l'intero Palazzo. Non si impegnavano così tanto dal giorno del matrimonio di Elena, e proprio come quel giorno, Lucy si dedicò a lei in modo impeccabile per farla risplendere. Come quel giorno, Elena venne lavata con sali pregiati e cosparsa da creme profumate. Il suo corredo per il primo giorno da regina consisteva in mutandine e bustino di puro pizzo bianco, calze di seta bianca ad effetto trasparente ed un vestito appositamente confezionato per l'occasione. Era tutto bianco con ghirigori neri, con le spalline arricciate che le scendevano poco al di sotto delle spalle, lasciando le braccia e le spalle scoperte. I suoi capelli erano lasciati sciolti ed acconciati in modo tale che sembrassero una voluminosa cascata di boccoli castani. Come gioielli indossava un paio di orecchini di pietre nere ornata di diamanti e un collier abbinato. Le scarpe erano un paio di decolté bianche con un fiocco nero ed il trucco era sempre distribuito in modo tale da far risaltare ed illuminare il viso. Una volta pronta venne scortata davanti ad una delle entrate della Sala del Trono. Questa particolare stanza del Palazzo, era molto ampia, divisa in due parti: una parte leggermente rialzata su cui posavano i troni, e l'altra leggermente più in basso che era ora occupata dalla numerosa platea venuta ad assistere. Due grandi scalinate che si riunivano nella parte superiore, erano messe in modo tale da fare da cornice alla piattaforma su cui giacevano i troni ed è proprio dalla scalinata di sinistra che sarebbe scesa Elena, mentre suo padre e sua madre sarebbero scesi da quella di destra. Sopra i troni, c'era un glorioso ritratto di Grayson nel giorno della sua incoronazione, che molto presto sarebbe stato sostituito da quello che avrebbe raffigurato Elena.

Tutti i più alti membri della nobiltà erano venuti ad assistere, così come le più alte cariche della Nazione, i comandanti delle forze armate e dunque anche tutti i ragazzi dell’esercito. Tutti, compreso Damon, la cui collocazione era sulla piattaforma al lato della scalinata destra, erano in trepidante attesa del momento in cui i sovrani uscenti e la sovrana entrante avrebbero fatto il loro ingresso. Elena, protetta dalla tenda che sarebbe stata scostata di lì a poco, si sentiva molto nervosa, poiché dentro di sé riconosceva di non essere emotivamente pronta ad affrontare gli obblighi e gli oneri che comportava essere la più alta autorità della sua nazione. Sapeva però che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi, o per scelta di suo padre, come in quel caso appunto, o nel disgraziato caso in cui Grayson fosse passato a miglior vita. Come è stato già detto, anche se Elena si era preparata tutta la vita per affrontare questo giorno al meglio, non credeva che sarebbe arrivato così presto, ed aveva la consapevolezza che avrebbe segnato due record quel giorno, cioè non solo sarebbe diventata la prima regina per diritto di nascita, ma sarebbe stata anche la più giovane sovrana nella storia del suo Paese, avendo non ancora 19 anni, dunque quasi due in meno rispetto a suo padre quando divenne il re.
All'improvviso al piano di sotto, l'orchestra iniziò a suonare l'inno dell’esercito e della nazione e quello era il segnale per scostare le tende. Elena appena sentì quelle note, fece un piccolo sobbalzo, presa com'era dalla sua ansia, ma fortunatamente si riebbe subito e come le avevano ben insegnato, riuscì a mostrarsi impassibile anche se era perfettamente consapevole che dentro di sé era tutta un fascio di nervi.
 
Appena le tende si scostarono, genitori e figlia uscirono dalle rispettive postazioni e percorsero lentamente, ma con passo deciso le rispettive scalinate. Una volta arrivati alla piattaforma, Grayson e Miranda si misero davanti i loro troni, senza occuparli, mentre Elena fu condotta ad un inginocchiatoio che era stato collocato davanti ai troni apposta per l'occasione. Si inginocchiò dando le spalle ai suoi genitori e rivolgendo lo sguardo verso la numerosa folla. Solo allora si rese conto che l'arcivescovo che l'avrebbe consacrata regina era lo stesso che l'aveva unita in matrimonio con Damon, ma questo era un dettaglio irrilevante per il momento. Elena era ferma immobile mentre aspettava che tutti i preparativi fossero ultimati. Davanti all'arcivescovo venne presentato un cuscino di velluto nero, bordato di filigrana argentata con sopra lo scettro e il globo del sovrano affinché li benedisse, così disse:«Benedico questi oggetti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, affinché possano rappresentare l'autorità di Dio sulla Terra, esercitata dalla nostra sovrana!», dopodiché fu presentata davanti ad Elena la prima copia della Costituzione del regno di Mystic Falls, così lei, dopo essersi messa la mano destra sul cuore, posò la sinistra su quel libro di poche pagine, ma estremamente importante. Davanti a lei si misero l'arcivescovo e il Primo Ministro, che teneva da sotto la Costituzione, poi iniziò il giuramento della regina e fu proprio il Primo Ministro ad interrogarla, iniziando col dire:«Giurate Voi, Elena Salvatore nata Gilbert, di governare ed amministrare questo regno con giustizia, con serietà, con onore e con lealtà verso il consiglio dei ministri, il suo Parlamento e la sua Costituzione?»
«Si, lo giuro solennemente!», rispose ferma Elena continuando a guardare dritto davanti a sé impassibile, poi il Primo Ministro, con il medesimo tono chiese: «E giurate di difendere il Vostro Paese e la sua Costituzione, anche a costo della vita, da ogni male, da ogni ingiuria e da ogni catastrofe?»
«Si, lo giuro solennemente!»
«E giurate infine, di anteporre tutto, anche i Vostri bisogni, anche i Vostri affetti per preservare il bene di questa Nazione?»
«Si, lo giuro solennemente!». Finita la procedura del giuramento, il Primo Ministro si ritirò portando con sé la Costituzione, lasciando il campo all'arcivescovo e ad un membro del Parlamento, così iniziò la vera e propria cerimonia.
«Dopo aver ricevuto il consenso dei Vostri ministri e dal Vostro Parlamento, e dopo il Vostro giuramento, io Vi consegno lo Scettro Reale, che rappresenta la Vostra potenza ed il Vostro potere. Possiate esercitarlo con giudizio!». Il parlamentare porse ad Elena il cuscino dove erano poggiati lo scettro e il globo del sovrano e con la mano destra prese lo scettro, poi l'arcivescovo continuò:«Vi consegno il Globo del Sovrano, che rappresenta il potere di Dio che verrà esercitato presso di Voi e fa di Voi il massimo difensore della fede! Possiate sempre essere illuminata e guidata da Dio, per questo!». Di nuovo il parlamentare porse il cuscino davanti ad Elena e lei prese il globo del sovrano con la mano sinistra. Ancora l'arcivescovo disse:«Vi vesto del mantello, che rappresenta la regalità del Vostro lignaggio!», così il parlamentare sfilò molto cautamente il mantello con i colori e lo stemma del regno da Grayson e lo mise addosso ad Elena, infine l'arcivescovo proclamò:«Infine, Vi pongo sul capo la corona, che rappresenta l'importanza del Vostro ruolo e di cui d'ora in poi sarete investita!». Per l'ultima volta il parlamentare si avvicinò ormai agli ex sovrani e sfilò delicatamente la corona dal capo di Miranda per poi porla sul capo di Elena, poi si ritirò. L'arcivescovo concluse dicendo:«Io Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Che la protezione di Dio onnipotente sia sempre con Voi, che vi guidi nel Vostro cammino come illuminata sovrana di Mystic Falls e che Egli possa sempre ispirare le Vostre decisioni! Dunque, per mezzo dei poteri di cui sono investito e avendo ricevuto l'autorizzazione dei cittadini tramite il Parlamento, Vi consacro come sovrana e Vi nomino Regina di Mystic Falls!».
 
Era fatta. Con quelle parole Elena divenne effettivamente Regina di Mystic Falls.
L'arcivescovo si scostò per far vedere alla folla la nuova regina, agghindata di tutti i suoi nuovi “accessori”, mentre i suoi genitori si spostarono leggermente verso destra, per lasciare libero il passaggio verso i troni alla loro figlia. Appena Elena si alzò dall'inginocchiatoio, la folla scoppiò in un fragoroso applauso e prima che lei potesse accomodarsi sul suo trono, l'arcivescovo pronunciò la battuta di conclusione:«È con profondo onore che vi presento Sua Maestà, la Regina Elena Salvatore!». A queste parole seguì un altro fragoroso applauso, dopodiché Elena finalmente poté sedersi per la prima volta sul trono della regina.
Da lì seguì il resto della cerimonia che consisteva nell'incoronazione di Damon. Lui al  contrario di Elena non fu obbligato a prestare giuramento sulla Costituzione e non ricevette né lo scettro né il globo del sovrano, solo la corona che venne cautamente sfilata dal capo di Grayson e posta sul suo capo. Poi anche lui venne presentato alla congrega di nobili con il titolo di: Sua Maestà, il Re Damon Salvatore, re consorte! Dopo la consacrazione, anche Damon si accomodò per la prima volta sul trono del re e lui ed Elena rimasero lì seduti immobili per qualche minuto, per poi ricevere la più che consona ovazione collettiva:«Lunga vita alla Regina Elena e al Re Damon!». Dopo quella benedizione, Elena pose lo scettro e il globo del sovrano sul cuscino, dopodiché sottobraccio a Damon si diresse verso il balcone principale da dove avrebbe salutato per la prima volta i cittadini di Mystic Falls da regina. Il percorso era segnato da un tappeto di velluto dorato e la folla nella Sala del Trono si era già messa in modo tale da lasciare libero il passaggio ai nuovi sovrani, che appena vi passarono sopra cominciò la sfilza di illustri inchini e nominativi di rispetto, quali:«Vostre Maestà!». Quando Damon ed Elena si affacciarono dal balcone, la folla sottostante esplose in un fragoroso applauso ed esultanze varie quali:«Evviva la Regina Elena e il Re Damon!», e «Lunga vita alla Regina Elena e al Re Damon!». A quelle esultanze, Damon ed Elena sorrisero raggianti e salutarono con animo la folla, poi contro ogni indicazione dell'etichetta si guardarono teneramente negli occhi e pieni di passione l'uno per l'altra si baciarono appassionatamente.

 
 
 
 
Eccomi qui con il capitolo 20 ragazzi! Siamo arrivati davvero alle battute finali,mancano solo 2 capitoli alla fine,perciò vi aspetto domenica prossima con il penultimo capitolo! Nel frattempo ringrazio chi ha letto lo scorso capitolo e i numerosi sostenitori che questa storia ha nelle varie categorie! Come vedete ora Elena e di conseguenza Damon,sono diventati i sovrani della loro Nazione. Nel prossimo capitolo faremo la conoscenza del tanto sospirato erede. Non saprete fino ad allora cosa ho deciso alla fine. Vi basti solo sapere che ho deciso di lasciare le cose come stavano nella prima versione che ho scritto di questa storia. Forse,e dico solo FORSE ci sarà un continuo della storia,ma devo elaborarlo,perciò seppure succederà la cosa richiederà parecchio tempo. Per il momento vi aspetto la settimana prossima con il prossimo capitolo! Un abbraccio!
-Greta
 
 

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Capitolo 21
*** Sua Altezza Reale il Principe Edward Salvatore ***


Capitolo ventuno: Sua Altezza Reale il Principe Edward Salvatore
 
Nei giorni che seguirono l'incoronazione, Elena si ritrovò costretta ad indossare i medesimi abiti di quel giorno, adornata con il mantello e i gioielli della corona per posare per il ritratto che sarebbe stato appeso nella parete principale della Sala del Trono. Quando fu terminato venne finalmente esposto e tutti erano fieri di affermare che raffigurava Elena in tutta la sua gloria.
 
La fine di maggio arrivò in fretta, portandosi dietro la prima settimana di giugno in cui Elena festeggiò i suoi 19 anni ed era il suo primo compleanno da regina. In un batter d'occhio arrivò l'estate che vide due matrimoni, quello di Caroline a luglio e quello di Katherine ad agosto. Più passava il tempo, più la pancia di Elena cresceva, rendendo sempre più evidente la sua gravidanza. Tutti nel regno erano ansiosi che arrivasse gennaio per dare il benvenuto al nuovo principe o alla nuova principessa, ma più di tutti i genitori di questa piccola creatura che doveva ancora arrivare. Elena era radiosa già di suo, ma la gravidanza la rendeva ancora più bella e Damon si svegliava come se ogni giorno ci fosse stato il sole, anche quando verso settembre iniziò a piovere. Essendo lui il re consorte e non il re per diritto di nascita, poté continuare ad allenare e ad amministrare l’esercito in vista del prossimo torneo, che come il primo, sembrava promettere molto bene. Quando iniziò il torneo 1865-1866, Elena aveva già una pancia abbastanza grossa e anche lei, come Rebekah l'ultima volta che l'aveva vista, dovette abbandonare la rigidità degli abiti con il corsetto per poter indossare la leggerezza degli abiti stile impero. Per lei era un po' una seccatura cominciare ad ingrossarsi proprio quando cominciava a fare freddo ed è ben risaputo che gli abiti stile impero non sono adatti né per l'autunno né tanto meno per l'inverno. Fortunatamente l'inverno del 1865 non fu così rigido come quello del 1864, infatti in quell'anno solo le regioni settentrionali videro la neve, mentre in quelle centrali della capitale quasi per niente e questo per Elena fu quasi un sollievo, anche se arrivata al culmine della sua gravidanza, non usciva quasi mai dal Palazzo ad eccezione delle manifestazioni pubbliche. Arrivati a dicembre, nonostante fosse all'ottavo mese di gravidanza, Elena riuscì a fare il Discorso di Natale il 24 dicembre e quello di fine anno il 31. Poi arrivò gennaio e da lì a ogni piccolo movimento che sentiva all'interno della sua pancia, Elena si agitava, finché non successe quello che doveva succedere.
 
Il 6 gennaio, Elena sedeva tranquilla alla sua scrivania, non aspettandosi minimamente che il suo bambino avrebbe scelto proprio quel giorno per venire al mondo. La nostra neo-regina stava tranquillamente controllando i vari documenti da esaminare, quando all'improvviso si sentì bagnata, come se non fosse stata capace di trattenersi prima di andare al bagno, ma dato che questo non poteva essere data la sua età, arrivò subito alla conclusione più ovvia; e visto che suo figlio aveva scelto un momento così tranquillo per manifestarsi, decise di affrontare il parto con tranquillità.
Con disinvoltura suonò il campanello per chiamare la sua cameriera e dopo pochi secondi sentì bussare alla porta. Elena con un grande sforzo riuscì ad alzarsi dalla sedia, poi esclamò con calma: «Avanti!». La porta si aprì e subito dopo entrò Lucy, la cui espressione fu molto contrariata quando notò che Elena era in piedi, ma decise di non farci caso e di fare invece la solita riverenza e dire: «Si, Vostra Maestà?!». Elena si scostò dalla scrivania rilevando una macchia di liquido amniotico che era il suo problema, poi disse tranquillamente:«Mi si sono rotte le acque!». Alla vista degli abiti macchiati della sovrana e dopo aver udito quelle parole, Lucy sgranò gli occhi e poi si precipitò in fretta fuori la stanza gridando a squarciagola: «Allarme rosso! Allarme rosso!». Di colpo Elena si ritrovò l'ufficio invaso da un equipe di servitori che la fecero accomodare molto velocemente su una portantina,una di quelle che in passato venivano usate per portare in giro i sovrani(*), e molto in fretta la condussero nella sua stanza, già preparata per l'occasione. Una volta lì, le domestiche la fecero alzare dalla portantina, la svestirono e le misero addosso una leggerissima veste bianca, poi le legarono i capelli in uno chignon poco elaborato e la adagiarono delicatamente sul letto. Prontamente vennero avvisati il medico di corte, Damon e i genitori di Elena, che per ordine del medico dovettero aspettare fuori.
Il parto fu lungo ed estenuante, e per chi non poté assistervi l'attesa fu snervante, finché non si sentì finalmente il pianto del neonato.
«È un maschio, Vostra Maestà!», disse il dottore entusiasta tenendo in braccio il piccolo principe, ancora sporco di sangue e placenta, poi lo diede ad una domestica perché lo pulisse. Elena era esausta, ma trovò lo stesso la forza di sorridere, poi mentre Lucy le asciugava il sudore dalla fronte, il medico si lavò le mani e si affacciò fuori per comunicare a Damon, Grayson e Miranda che era nato un bellissimo principe. Dopo qualche minuto, il piccolo si ritrovò già tra le braccia della sua mamma ed Elena notò con piacere che suo figlio era bellissimo, ma era consapevole che essendone la madre probabilmente il suo parere non era oggettivo. Il medico diede il permesso a Damon di entrare e poi li lasciò soli. Appena Damon entrò vide Elena seduta sul letto che gli sorrideva raggiante e che stringeva tra le braccia un piccolo fagottino. Erano entrambi una bianca visione e lui ebbe quasi paura ad avvicinarsi alla scena, ma quando arrivò vicino al letto trovò la forza per sedersi accanto ad Elena, incoraggiato dal suo sorriso. Elena spostando lo sguardo da Damon al suo bambino disse: «Guardalo! Guardalo, Damon! Guarda cosa è riuscito a creare il nostro amore!»
«È davvero stupendo!», riuscì a dire Damon, scosso dall'emozione suscitata dalla prima volta in cui vedeva suo figlio. Vedeva quei piccoli occhietti verdi che lo osservavano vispi, incorniciati da una piccola faccetta rosa molto paffuta, che sulla sommità aveva un ciuffetto di capelli neri. La piccola boccuccia era aperta a mo di sorriso e sprigionava dei versetti che potevano essere considerati la prima risata del piccolo.
«Uh, guardalo! Mi sorride!», esclamò Damon pieno d'orgoglio ed Elena sorrise di rimando. Aveva sempre saputo che Damon sarebbe stato un padre meraviglioso e già gliene stava dando la prova. Gli chiese con tono di speranza:«Vuoi tenerlo in braccio?»
«Si!», rispose lui ancora più entusiasta, così Elena gli mise tra le braccia quella piccola creatura che era la loro. Appena Damon prese in braccio suo figlio per la prima volta, il suo viso s'illuminò ancora di più di quanto già non fosse e sorrise raggiante al suo piccolino, poi senza staccargli gli occhi di dosso, come se avesse paura che sparisse se l'avesse fatto, chiese ad Elena: «Come vuoi chiamarlo?»
«Non vuoi sceglierlo insieme a me il nome?»
«Mi fido della tua scelta, qualunque sia!»
«Allora voglio chiamarlo Edward!»
«Perché Edward?», chiese Damon sorpreso ma non inorridito dalla scelta del nome. L'espressione sul viso di Elena divenne dubbiosa, poi disse:«Avevi detto che ti saresti fidato della mia scelta!»
«Infatti non ho detto che non mi piace. Ti ho chiesto solo il perché. Io ero convinto che l’avresti chiamato Alan,come il grande re che ha accolto tuo padre come un figlio. In un certo senso è come se avesse il nome di suo nonno così1». Si affrettò a specificare Damon, così Elena, ritrovata la serenità, iniziò a spiegare:«Beh…Alan era solo uno dei grandi re di questa nazione,ma Edward è il primo sovrano di questa nazione e perché è sotto il suo governo che è stata vinta la prima coppa del torneo. Alan potrebbe anche essere dimenticato un giorno,ma Edward non potrà mai essere dimenticato. Come può un popolo dimenticare colui che ha fondato quel popolo? E poi penso che questo nome gli porti fortuna, poiché finché sarà principe amministrerà bene l’esercito e poi, quando io morirò sarà un buon re!». Damon fu soddisfatto dalla spiegazione datagli da sua moglie, così disse rivolto a suo figlio:«Allora benvenuto Principe Edward!», e sia lui che Elena risero beati di quel momento.
 
Dopo solo pochi giorni dalla nascita, a Palazzo fu data una festa in cui il Principe Edward venne presentato alla nobiltà e alle maggiori autorità statali, poi Damon ed Elena vollero aspettare il clima leggermente più mite di marzo per farlo battezzare e in quell'occasione presentarlo pubblicamente alla cittadinanza. La presentazione pubblica dell'erede al trono, secondo l'etichetta, doveva avvenire dallo stesso balcone da cui il sovrano si doveva presentare pubblicamente alla cittadinanza come tale. Così il 4 marzo, giorno del battesimo di Edward, Damon ed Elena si ritrovarono a percorrere la stessa strada che percorsero il giorno dell'incoronazione di Elena, solo che questa volta la regina portava in braccio suo figlio, l'erede al trono del suo regno. Prima che i tre uscissero fuori, il maestro di cerimonie annunciò: «Le Loro Maestà, la Regina Elena e il Re Damon Salvatore e per la prima volta in pubblico Sua Altezza Reale, il Principe Edward Salvatore!», poi i reali uscirono e proprio come accadde per il giorno dell'incoronazione, vennero accolti da applausi ed ovazioni. Elena sorrideva radiosa rendendosi davvero conto di quello che aveva: un bellissimo marito che l'amava e un bellissimo figlio adorato da tutti, così voltandosi verso Damon disse:«Noi ci amiamo come non mai e amiamo nostro figlio! Se anche non fossimo qui, ma fossimo una famiglia qualunque come quelle laggiù, che cosa potremmo desiderare di più?»
«Che duri per sempre!», esclamò Damon ricambiando lo sguardo felice di sua moglie, poi lei, guardandolo con ancora più tenerezza esclamò fiera:«Si,per sempre!», e si baciarono appassionatamente.

 
 
*:Ora,non so se ho reso bene l’idea di questa specie di “trasportino”,ma per chi non avesse capito è quella struttura di legno che anticamente veniva usata per portare il papa in giro nel gioron in cui incontrava i fedeli. Più precisamente veniva usata prima dell’invenzione della cosiddetta “papa-mobile” e detto sinceramente non so nemmeno se si chiama “portantina” così come l’ho chiamata nella storia.
 
Eccoci qua con il penultimo capitolo dove abbiamo fatto la conoscenza del principe Edward. Come vedete ho lasciato le cose così come le avevo scritte nella prima versione per accontentare coloro che hanno risposto al mio sondaggio “maschio o femmina”. Tuttavia vi informo fin da ora che nel continuo,sempre se ci sarà,l’attenzione verterà su una figura femminile,quindi non sarà Edward il diretto protagonista della storia. Piccole avvertenze per l’ultimo capitolo:Vi consiglio di prepararvi emotivamente perché NON È come ve lo aspettate. Vi farà rimanere di sasso,questo è poco ma sicuro! Per il momento non dico altro! Alla prossima settimana! Un abbraccio!
-Greta

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Capitolo 22
*** I sogni diventano realtà ***


Capitolo ventidue: I sogni diventano realtà
 
All'improvviso Elena si sveglia dal suo sonnellino pomeridiano. Elena Gilbert è solo una ragazza del nostro tempo, come tutte. Abita nella pittoresca cittadina di Mystic Falls e questo è il giorno in cui nella sua piccola cittadina si celebra la vittoria della squadra di football della citttà
 
La nostra ragazza è sorprendentemente identica alla Elena del suo sogno ed ora, ancora tutta eccitata per quella bella storia d'amore che ha sognato, comincia a prepararsi per la festa scegliendo una camicetta bianca molto attillata a giro maniche, un paio di jeans neri aderenti e un paio di ballerine bianche e nere. Essendo quasi alla fine di maggio, comincia a fare piuttosto caldo, quindi non si prende nemmeno il disturbo di mettersi un giacchino sopra. Si trucca leggermente, lasciando i suoi morbidi capelli castani sciolti, tamponandoli appena con la spuma per i ricci, prende la borsa ed esce. Per la strada passano le macchine dei tifosi, con le bandiere della loro squadra attaccate dappertutto, mentre chi guida ingrana sull'acceleratore e dà festosi colpi di clacson. Davanti l'edificio che ospita la sede del club della squadra della cittadina è un tributo di bandiere e festoni e tutti sono pronti per la festa. In un angolo della piccola piazzetta che sorge davanti la struttura del club, si è messo un dj, pronto a dare voce alle sue casse. In un altro angolo della piazza è stato allestito un tavolo con un ricco rinfresco e nella zona è tutto un via vai di gente ansiosa di festeggiare. Elena si ritrova con la sua carissima amica Caroline e sua cugina Katherine, anche loro sorprendentemente identiche alle Caroline e Katherine del suo sogno e anche loro come Elena tifose della squadra di Mystic Falls fino al midollo e dunque pronte a festeggiare la vittoria. D'altronde era quello il motivo per cui tutta quella gente era lì, per festeggiare. Per Elena quello era il secondo motivo, il primo motivo, quello vero, era che sperava di vedere Damon, un bellissimo ragazzo di 23 anni, straordinariamente identico al Damon del suo sogno, e di questo ragazzo lei era profondamente innamorata da un po' di tempo, ma come spesso succede nella realtà, sembra che lui non sappia nemmeno che lei esiste. Strano a dirsi perché in tutta la città Elena ha una schiera di corteggiatori non indifferente, mentre invece l'unico ragazzo che desidera sembra non considerarla. Di questo, Elena si consolava con la sua solita battuta:«Ma che ci vuoi fare? Lui è troppo bello per questo mondo!», ed aveva ragione a pensarlo dato che Damon non dava corda a nessuna delle ragazze che spasimavano per per lui e fidatevi se vi dico che sono tante.
 
Appena Elena raggiunse la sua amica e sua cugina che erano già lì da un po', chiese:«Allora è arrivato?»
«Ancora? Ti vuoi calmare?! È andato a farsi un giro con la macchina con suo fratello per comunicare che abbiamo vinto!». Le risponde Caroline con una finta espressione di chi si è annoiata di sentire sempre le stesse cose, poi Katherine, piena di gioia decide di alleggerire gli animi dicendo:«Oh, lasciamo perdere i ragazzi per ora e pensiamo a divertirci!».
Così le ragazze cominciano a farsi foto con il cellulare, ad unirsi ai coretti, a stuzzicare qualcosa da mangiare e a cantare. La prima canzone che cantarono fu il nuovo inno della squadra, poi continuarono con altre canzoni, tra cui i coretti da stadio. Ad un certo punto inizia anche una sfida di karaoke in cui rivaleggiano le ragazze contro i ragazzi e sorprendentemente vincono le ragazze. Poi si prosegue con i balli e lì Elena,Caroline e Katherine si buttano proprio nella mischia. Elena è così presa dal ballo che non si accorge dell'arrivo di Damon. Anche lui è interessato a lei, solo che non l'ha mai dato a vedere perché pensa che una come Elena non potrà mai interessarsi a lui. Che ci volete fare? È inconsapevole della sua bellezza, il ragazzo.
 
Ad un certo punto, Elena smette di ballare per prendere qualcosa da bere e si accorge che Damon la sta guardando estasiato. Lei, non avendo la presunzione di pensare che è lei l'oggetto del suo interesse, è più propensa a pensare:“Figuriamoci, starà facendo gli occhi dolci ad un'altra!”, ma appena smette di formulare questo pensiero, lui le si avvicina e le dice:«Lo sai che balli divinamente?»
«No, non è vero!». Dice Elena con un sorriso sciocco stampato in volto, ma più che altro sta cercando di controllare l'emozione, dato che è la prima volta che il dio greco di cui è segretamente innamorata le rivolge la parola.
«Comunque io sono Damon Salvatore!», dice lui convinto che la sua interlocutrice non lo sappia e lei, continuando a mantenere il sorriso sciocco risponde:«Io sono Elena Gilbert!», e gli tende la mano perché la stringa, ma non lo fa, bensì se la porta alle labbra e le bacia delicatamente le nocche. A quel gesto il sorriso di Elena si allarga a dismisura e Damon, sorridendo di rimando comincia a fare conversazione: «Allora sei una tifosa accanita della squadra?»
«Oh si! Assolutamente! Sono socia di questo club praticamente da quando sono nata! La prima cosa che mio padre ha fatto per me non è il certificato di nascita, ma la tessera di questo club!»
«Ah! Allora in questo senso condivide la stessa politica del mio!»
 
Damon ed Elena iniziano così a parlare del più e del meno, girando a vuoto per la piazzetta che ospita i festeggiamenti, senza però dimenticare le varie attrazioni offerte dal comitato organizzativo, infatti quando ricominciano i canti e i balli, loro ne prendono parte attiva insieme. Verso l'ora di cena arrivano i panini per la delizia di tutti i palati e dopo questa rustica cena arriva anche la torta decorata con pasta di zucchero modellata a forma di coppa, a forma di tre stelle dorate e a forma dello stemma della squadra. Era una gioia per gli occhi, ma ancora di più per il palato, infatti dopo neanche dieci minuti era già finita. Dopo il dolce, Damon ed Elena si siedono su un muretto a guardare le stelle ed è una scena così romantica che Caroline e Katherine la guardano estasiate da lontano. Caroline commenta singolarmente:«Ma perché Klaus non è qui? Anch'io voglio fare una cosa romantica come guardare le stelle!»
«Perché Klaus non è tifoso della squadra di football ma di quella di baseball e quindi non ha nessuna ragione di essere qui, a parte te chiaramente! Ma vogliamo parlare di me che non ce l'ho affatto un fidanzato?». Risponde Katherine risentita. Lei che non ha una dolce metà ha tutto il diritto di lamentarsi, non Caroline che invece ce l'ha. Ad ogni modo, Damon ed Elena sono teneramente abbracciati e rimangono così fino a che il dj non mette un lento e allora Damon invita Elena a ballare.
«Mi concedete questo ballo, Vostra Altezza?». Chiede Damon con un sorriso scherzoso in viso ed Elena con altrettanta giocosità rispose:«Ma certo, Vostra Altezza!», dopodiché si dirigono verso la pista e stretti l'uno all'altra iniziano a ballare.
 
«Perché mi hai chiamato “Vostra Altezza”?». Chiede Elena incuriosita da quell'appellativo da reale che le ricorda il suo sogno e Damon le risponde:«Perché per me sei una principessa e lo sei sempre stata! Non l'ho mai detto a nessuno, ma mi sei piaciuta fin dal primo momento in cui ti ho vista sei anni fa!». A quel punto Elena diventa raggiante, come se avesse avuto il sole dentro di sé. Certo non si aspettava che Damon potesse ricambiare i suoi sentimenti, ma visto che lui è stato così coraggioso da dichiararsi, anche lei decide di fare lo stesso:«Anche per me è la stessa cosa,Damon!»
«Davvero?»
«Si!». E così, dopo quella conferma, Damon prende teneramente il mento di Elena tra le mani e glielo alza così da poterla baciare sulle labbra. Damon ed Elena hanno finalmente realizzato il loro sogno di stare insieme, e anche se la storia della Regina Elena e del Re Damon è solo il sogno di una ragazza, non vuol dire che non possa continuare.

 
 
Fine
 
 
Eccoci arrivati alla fine della storia. So che NON vi aspettavate ASSOLUTAMENTE questo finale perciò,riprendetevi,respirate,calmatevi. Bene. Ora che ci siamo calmati vi comununico che forse e sottolineo forse scriverò il continuo della storia mantenendo sempre il contesto ottocentesco. Il continuo,al contrario di questa storia non l’ho già scritto perciò non so quanto tempo ci vorrà per partorirlo,ma ci proverò,ve lo prometto!
Passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio le 12 persone che hanno messo la storia tra le preferite,le 5 persone che l’hanno messa tra le ricordate e le ben 19 persone che l’hanno messa tra le seguite! Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e letto gli altri capitoli e,ultimo,ma non meno importante,ringrazio Eternety Blood per avermi fatto scoprire questo sito meraviglioso! Spero di risentirvi presto,un abbraccio!
-Greta

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