La 'isla más bella del mundo

di Mew_vale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La 'isla más bella del mundo


Note dell' autrice.
Salve!! Ho "conosciuto" questo personaggio da poco, quando ho scoperto la telenovela "Betty la Fea" e vedendola ho ammirato Jorge Enrique Abello per l' enfasi e la passione che ha messo nell' interpretare Armando. Ho così iniziato a seguirlo sui social e a cercare informazioni su di lui, guardando anche qualche intervista e puntate di altre serie su youtube, anche se erano in spagnolo e non ho capito molto xD Comunque, mi sembra sempre molto autentico quando recita, e nonostante i suoi 45 anni è ancora molto affascinante!! ^_^ Ecco una storiella su di lui, che spero vi piacerà!
Per comodità utilizzerò la lingua italiana per i diagologhi! Nda.
NOTA BENE: Con questa storia non è mia intenzione dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo. Questa storia non è a scopo di lucro.



CAPITOLO.1


Le sue giornate estive nell' isola di Formentera, trascorrevano così: lavoro, casa e qualche cocktail con le amiche in alcune serate. Sara, provata dalla storia d' amore passata appena finita, non era molto interessata a uscire con dei ragazzi, una cosa che le sue amiche definivano ridicola data la quantità di bei ragazzi che la movida spagnola offre! I suoi lunghi capelli ramati e lisci, il viso candido incorniciato da una frangia sbarazzina, gli occhi verde smeraldo non passavano certo inosservati, ma Sara non é così facile in fatto di uomini. 
Quella mattina Sara, libera dal lavoro, passeggiava per il mercato facendo acquisti, ignorando che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di inaspettato e che avrebbe cambiato la sua vita.
Appena sceso dal traghetto, Jorge Enrique con il suo bagaglio, cammina verso l' Hotel in cui dovrà alloggiare durante quelle 2 settimane. Non fà in tempo a fare pochi passi, che viene fermato da fans urlanti, di ogni età. Jorge, abituato a questo, si ferma e gentilmente si "concede" alle sua ammiratrici, firmando autografi e scattando foto. Poi riprende il suo vagare sotto il sole che non è mai stato così piacevole. Mentre passeggia, invia dei messaggi alla figlia Candelaria, con delle foto dell' isola appena scattate. Fermatosi di fronte ad una fontana, ne approfitta per sedersi e consultare la cartina, accorgendosi di essersi perso. Decide poi di chiedere indicazioni, quindi ricomincia a camminare. Dopo pochi passi, nota una donna con un cappello di paglia, intenta ad osservare magliette e vestiti appesi ad una bancarella. Jorge, le posa una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.
- Mi perdoni se la disturbo, mi sono perso e sto cercando Hotel Las Banderas Playa... -
Sara, che nel frattempo si è voltata per osservare di chi sia quella mano che le si è posata sulla spalla, resta di sasso. Di contro, Jorge rimane colpito dai suoi occhi verdi e dai capelli che, a causa del vento leggero, sventolano sopra le spalle.
- Mr. Abello?? -
- Esatto, proprio io... -
Risponde Jorge, sorridente. 
- Non ci posso credere! -
- Mi trovo qui in vacanza, ma non riesco a trovare il mio albergo... -
- Certo, mi scusi.... Mi può ripetere il nome? -
- Las Banderas Playa... -
- So dove si trova, ma è un pò lontano da qui e difficile da spiegare... -
- Mi potrebbe indicare sulla cartina? -
- Io la poteri accompagnare... -
- Gliene sarei grato, se non le creo disturbo... -
- Si figuri, andiamo...-
Jorge, che è rimasto colpito dalla ragazza, la guarda completamente rapito mentre la donna lo invita a seguirlo.
- Quindi lei mi conosce? -
- Certo! Io la conosco e la ammiro come chiunque abbia visto i suoi lavori... Certo, non mi sarei mai aspettata di conoscerla! -
- Lei è troppo gentile! -
- No, davvero... Penso sia davvero bravissimo, ed emana autenticità in ogni scena! Ho letto che si trova in Spagna per girare una nuova serie? -
- Esatto... Ci siamo presi un paio di settimane di pausa, quindi mi sono rfugiato in questo pradiso! -
- Vedrà che si troverà bene qui a Formentera... -
In quel istante, Jorge viene fermato da alcune fans. Sara, si allontana per permettergli di firmare gli autografi in pace. La ragazza, felice nel aver incontrato uno dei suoi attori preferiti, lo osserva mentre sorride e scambia una chiacchiera ed una foto con delle fans. In quel momento Jorge, mentre firma un autografo, la guarda intensamente. I loro sguardi si incrociano per brevi istanti, e questo provoca in Sara un moto di disagio. La ragazza distoglie lo sguardo imbarazzata, poco prima di vedere Jorge venirle incontro.
- Ci potrebbe fare una foto, per cortesia? -
- Certamente... -
Sara afferra la macchinetta digitale, inquadra bene Jorge e le 5 fans, tre da un lato e due dall' altro. Dopo aver scattando due foto, restituisce l' apparecchio e dopo che l' attore ha salutato le sue ammiratrici, lui e Sara riprendono a camminare.
- Mi scusi... -
- Si figuri, questa è la vita di una celebrità! -
- Lei è di qui? -
- Vengo da Madrid... Mi trovo qui per lavoro, lavoro stagionalmente in un impianto balneare... Da qui potremmo continuare per il lungo mare, almeno si potrà godere la vista! -
- La guida è lei! -
I due sorridono. 
- Potrei chiederle anche io una foto ricordo? -
- Ci mancherebbe, è stata così gentile ad accompagnarmi! -
- Grazie mille! -
Quindi Sara estrae il suo i-phone dalla borsa. Lei e Jorge, si mettono in posizione con il mare cristallino alle spalle.
- Selfie? -
- E selfie sia! Le dà fastidio se ne scattiamo un' altra anche col mio cellulare? -
- No, prego... -
Risponde Sara a questa bizzarra richiesta. Non aveva mai sentito di star che chiedono ai propri ammiratori di conservare un momento con loro... Solitamente le foto rimangono ai fans! Pronti per la foto, Jorge le appoggia una mano sulla spalla facendola passare da dietro la schiena, mentre Sara, posa la mano sul fianco di lui, girando il braccio dietro la schiena. Dopo aver scattato le foto anche con l' apparecchio di Jorge, i due riprendono il tragitto, parlando del più e del meno. Sara inizia a raccontare all' uomo storie sull' isola, sui posti che vale la pena visitare, mentre Jorge, che è subito rimasto colpito dalla sua bellezza quasi angelica e dalla sua gentilezza, continua ad osservarla piuttosto preso da lei. Dopo una passeggiata di mezz'ora, che sono diventati tre quarti d'ora a causa delle "soste foto e fans", i due giungono di fronte all' albergo.
- Ecco qui, arrivati... -
- Lei è stata davvero gentile, starei ancora vagando per tutta l' isola se non fosse stato per lei! -
- Avrebbe sen' altro incontrato un' altra ammiratrice disposta ad accompagnarla! -
- Bhe, per fortuna ho incontrato lei... -
Risponde l' uomo alla ragazza, fissandola negli occhi. Sara, sentendosi ancora in imbarazzo ed avvertendo l' inequivocabile messaggio dell' affascinante attore, distoglie lo sguardo. 
- Io ora devo scappare al lavoro, è stato un onore conoscerla, non sono cose mi capitano spesso! -
- Anche per me è stato bello conoscerla... -
- In bocca al lupo per tutto, non vedo l' ora di vedere la nuova serie! -
- La ringrazio...-
Dopo essersi guardati e sorrisi timidamente, Sara approfitta della distrazione di Jorge, che è intento a consegnare i bagagli al facchino, per svignarsela. 
- Non so ancora il suo no...me.... -
Dice Jorge, voltandosi. Quando vede che la ragazza è sparita, resta deluso quindi si guarda in giro, ma lei sembra svanita. Jorge, infila l' asticella degli occhiali nel collo della t-shirt grigia che indossa, e si avvia verso la reception, chiedendosi che la rincontrerà.



FINE CAP.1


Note dell' autrice.
Spero vi sia piaiuto questo primo capitolo piccino picciò!! ^_^
Spero anche di ricevere dei commenti! xD
Alla prossima!! Mia.

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Capitolo 2
*** 2 ***


La 'isla más bella del mundo


CAPITOLO.2


Jorge sta consumando la sua colazione a bordo piscina, ripensando al giorno prima. L’ uomo non riesce a togliesi dalla testa quella ragazza, la sua gentilezza, il suo splendido sorriso… “Come mai è scappata via così?”, si domanda. Jorge è deciso a ritrovarla! Poi, si chiede se sia il caso… “Andiamo, quest’ isola è così grande, come posso fare per ritrovarla? E poi quella ragazza potrebbe essere mia figlia… Cosa le dirò, scusa ma ti stavo cercando?”. L’ attore beve il suo caffè, continuando ad arrovellarsi tra ragione e sentimento.
Pimpante e attiva, Sara monta al lavoro nel bar dello stabilimento balneare. Prima di andare al bancone, lascia la borsa nello spoiatoio e da un’ ultima occhiata al cellulare. Osserva la foto scattata il giorno prima con Jorge Enrique Abello. “Certo, bello è bello…”, pensa la giovane. Si è sentita talmente a disagio in certi momenti, quando Jorge le ha lanciato certi sguardi, che ha deciso di scappare via… “Non so se è stata una mia impressione o cosa, ma ho sentito che cercava un approccio con me… Un uomo così grande! Non esiste sulla faccia della terra… E allora perché mi provoca questa sensazione di batticuore? Basta Sara! E’ stata una bella ora quella passata con lui, e adesso sarà in compagnia di qualche modella, attrice famosa o chi lo sa!”. Conclude la ragazza, legandosi il grembiule.
Jorge scende in spiaggia, incantato dai colori del mare. “Che bellezza!”, pensa. Il mare è una tavola, limpido, il sole è forte e lucente nel cielo che non presenta neanche una nuvola! Che giornata! Jorge si guarda attorno, vede ragazzi, famiglie, bambini felici. L’ attore, rilassato e di buon umore ma pensieroso, attraversa la passerella di legno per avvicinarsi all’ufficio. Un ragazzo aitante con una maglietta rossa con su riportato “Salvataggio” lo accoglie e, dopo aver consultato il calendario, accompagna Jorge al suo ombrellone. Il giovane li spiega dove si trova il bar, che effettua anche servizio agli ombrelloni, i bagni, e le cabine. Quando le donne degli ombrelloni attorno di precipitano per salutarlo e chiedergli un autografo, il ragazzo si rende conto di essere davanti ad una celebrità quindi si presenta come Juan.
Dopo aver firmato autografi, finalmente Jorge può rilassarsi… Non se lo fa ripetere due volte prima di tuffarsi in acqua. Immerge i piedi godendosi quel momento! L’ acqua è fredda al punto giusto… L’ attore, stremato dal caldo, si tuffa in acqua sentendosi refrigerato e rigenerato. Si stende a morto, osservando il cielo celeste. Nel infinito rivede l’ immagine di quella donna e chiude le palpebre… “Ah Jorge, Jorge… Proprio di una ragazzina dovevi andare in cerca?”. Dopo aver fatto qualche bracciata al largo, l’ uomo risale. L’ acqua li arriva ai fianchi quando, osservando gli altri bagnanti, resta di sasso. “E’ lei!”, pensa osservando una ragazza che chiacchiera con un’ altra tipa. La giovane indossa la mutandina del bikini, una t-shirt gialla con una scritta che Jorge a lunga distanza non riesce a decifrare, legata in un nodo dall’ altezza del ombelico. Gli occhiali da sole sono posati in testa e fungono da cerchiello, tenendo fermi i capelli ramati. La ragazza immerge le gambe in acqua. Jorge inizia a camminare verso di lei per raggiungerla, ma in quel momento lei e la sua amica escono dall’ acqua. L’ uomo accelera il passo ma inutilmente perché la giovane sparisce nella folla sul bagnasciuga. “Accidenti!”.
Jorge, dopo essersi asciugato al sole, si avvicina al bar per ordinare qualcosa per pranzo. E’ sempre più deciso a ritrovare quella ragazza! Adesso sa che la può trovare nei paraggi… Quando nota la mise delle bariste, shorts e t-shirt gialla, viene colto da una folgorazione. Si ricorda che la ragazza li ha detto di lavorare presso uno stabilimento balneare! Una barista lo distrae dai suoi pensieri.
“Buongiorno, cosa le porto?”
Chiede la ragazza. Jorge non si lascia scappare l’ occasione!
”Salve, sto cercando una ragazza che lavora qui… E’ con i capelli lunghi, lisci e ramati… Ha gli occhi verdi.”
“Sara! Non può che essere lei!”
“E’ qui per caso?”
Chiede Jorge, contento e speranzoso. ”Certo gliela chiamo… Ma lei non è Jorge Enrique Abello?”
“Proprio io…”
La barista sorride impressionata, stringendo la mano all’ attore. Dopo essersi fatta autografare la maglietta con un pennarello indelebile, si affaccia dietro una porta a soffietto.
“Sara! Puoi venire per favore? C’è qualcuno che ti cerca!”
Jorge trattiene il fiato. “Fa che sia lei, fa che sia lei!”. Quando Sara compare dietro al bancone, sorride sollevato. La ragazza resta paralizzata, e il cuore inizia a pompare con più intensità.
“Salve.”
Le dice l’ uomo.
“Salve, non mi aspettavo di rivederla…”
I due si stringono la mano, quindi l’ altra ragazza se ne và. Jorge sorride contento di averla trovata! La ragazza sembra essere rimasta sorpresa… Jorge rompe il ghiaccio:
”Ci tenevo a ringraziarti per ieri!”
“Non c’è di che… Ma posso chiederti come hai fatto a trovarmi?”
“A dire il vero è stato un caso!”
“Incredibile…”
I due si guardano negli occhi: l’ alchimia tra loro è innegabile!
“Ti porto qualcosa?”
“Io vorrei mettere qualcosa nello stomaco… Una piadina della casa va bene,e una coca-cola…”
“Arrivano subito… Se mi dai il numero dell’ ombrellone ti portano l’ ordinazione lì!”
“Il 18… Grazie…”
Dopo aver risposto timidamente al sorriso, Sara si appresta a preparare l’ ordinazione ma Jorge richiede nuovamente la sua attenzione.
“Sara?”
“Sì?”
“Io mi chiedevo se ti andasse di farmi da guida questa sera… “ – si butta Jorge –“Vorrei scoprire un po’ la città…”
La ragazza resta di sasso. La compagnia di quell’ uomo più grande la mette a disagio, ma nello stesso tempo l’ attrae come una calamita. Vedendo la sua esitazione, Jorge le dice:
“Pensaci, e chiamami…”
Dopo aver annotato il suo numero su un tovagliolino, si allontana. La ragazza afferra il tovagliolo e lo stringe tra le mani. Quando alza lo sguardo, Juan la sta osservando, probabilmente ha osservato tutta la scena. Sara si mette il numero in tasca, quindi torna al lavoro.


FINE CAP.2

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Capitolo 3
*** 3 ***


La 'isla más bella del mundo


CAPITOLO.3


Sara, avverte gli occhi di Juan addosso a sé, fin quando il bagnino non la raggiunge. Il ragazzo, appoggia le braccia al bancone e la osserva senza proferire parola quindi Sara si innervosisce.
“Cosa c’è? Io sto lavorando…”
Chiede.
“Cosa voleva quello da te?”
”Di chi parli?”
“Dell’ attore…”
”Li ho chiesto un autografo.”
“Me lo fai vedere?”
“Juan, io ho da fare qui…”
“A me è sembrato che cercasse proprio te!”
“E’ evidente che ti sei sbagliato! Perché avrebbe dovuto?”
I due ex fidanzati si osservano negli occhi per qualche istante. Sara nota, che alle spalle di Juan, ci sono dei clienti e lo esorta ad andarsene.
“Non abbiamo finito di parlare…”
Afferma il ragazzo, prima di allontanarsi.
A fine turno, Sara raccoglie la borsa per tornare a casa. Il tramonto colora l’ isola, e la ragazza si sofferma a guardare quei colori mentre sale la scala per lasciare la spiaggia. Di fronte a lei si para Juan.
“Che spavento, Juan! Sei impazzito?”
”Pensavo di farti una sorpresa… Ti andrebbe di uscire questa sera?”
La ragazza non risponde alla domanda e prosegue a camminare. “Pazzesco! Prima mi lascia per un’ altra, e adesso si permette di farmi il terzo grado se un uomo mi parla, e mi invita fuori!”, pensa la giovane.
“Certo che no!”
“Hai altri impegni?”
“Anche se fosse, non sono affari che ti riguardano non ti pare?”
“Devi uscire con il tardone?”
La ragazza, si ferma e lo guarda negli occhi infastidita.
“Ma si può sapere che vuoi da me?”
“Guarda che non sono stupido, ho notato che ti ha lasciato il suo numero! Perché lo ha fatto? Per farti un provino? Chissà che tipo di provino!”
In risposta alle sue affermazioni, Sara li tira una sberla a mano aperta.
“Sei un maiale!”
Li dice, prima di andarsene.
Completamente rilassato dalla giornata passata, Jorge si trova nella sua stanza d’ albergo. Avvolto nell’ asciugamani da doccia, si serve un aperitivo osservando il tramonto al di là dell’ ampia vetrata vista mare. “E’ davvero bellissima… In lei c’è qualcosa di angelico, che mi spinge a cercare la sua compagnia… L’ ho spiazzata con quell’ invito, probabilmente per la differenza d’età? O perché non le piaccio? Mi avrà perso per matto? Osservo il telefono da ore aspettando la sua chiamata… Una chiamata che non arriva…” . Quando squilla il telefono, Jorge posa in fretta e furia il suo drink per aprire la chiamata.
“Pronto?”
“Mr. Abello? Salve, sono Sara…”
Jorge, si rilassa e sorride tra sé e sé.
“Buonasera, non credevo mi avrebbe chiamato!”
“Io sono stata impegnata tutto il giorno al lavoro… Ho chiamato per accettare il suo invito, sarei lieta di accompagnarla per l’ isola…”
”Mi fa molto piacere… Cosa ne dice se ci vediamo sul lungomare, dove abbiamo scattato la foto… Si ricorda?”
”Certo, mi ricordo….”
“Diciamo tra un’ora?”
”Va bene, ci vediamo dopo…”
“A dopo Sara.”
Una volta chiusa la comunicazione, Jorge sorride tra sé e sé, così come Sara. Ma la ragazza si sente stranamente agitata… Quella differenza d’età, in qualche modo l’ attrae come una calamita… La compagnia dell’ uomo, la a sentire in imbarazzo ma nello stesso tempo desidera rivederlo. Dopo essersi vestita e truccata, Sara esce di casa ignorando di essere spiata…
Quando Jorge, indossando dei semplici jeans e una camicia bianca, arriva al luogo dell’ appuntamento, nota la ragazza che, affacciata al parapetto, ammira il mare illuminato dalla luna piena. Jorge, resta fermo ad osservarla: i capelli lisci la cadono sulle spalle, coperte solo da finissime spalline di un abito che casca morbido fino alle ginocchia. La fantasia floreale dell’ abito, sta bene con le zeppe color rosa pallido. Jorge, avanza arrivando vicino alla giovane.
“Buonasera….”
Quando la ragazza si volta ed incrocia il suo sguardo, le sue guance si tingono di un colore rosastro.
“Salve…”
Jorge, salutandola con un guancia a guancia nota delle lentiggini sul viso della ragazza, un dettaglio che lo fa impazzire ancora di più.
“Le dispiacerebbe se ci dessimo del tu?”
Le chiede l’ uomo. La ragazza fa un cenno di diniego, quindi i due si avviano verso un bar per bere un aperitivo. Passeggiando per le vie, Sara regala a Jorge alcuni accenni di storia e architettura.
“Dovresti lavorare come cicerone, sei perfetta…”
Le dice l’ uomo sorridendole, la ragazza ricambia il sorriso. Per cenare, si recano in un ristorante di pesce con terrazza sul mare che, quella sera regala anche un concerto di musica leggera. Dopo cena, Jorge la invita a ballare: la ragazza rifiuta timidamente, finche non si fa convincere. Jorge le posa le mani sulla schiena, mentre lei li accarezza la nuca… La avvicina a sè e lei si lascia guidare…
“Non ti ho chiesto niente di te… So solo che lavori al bar della spiaggia e che vieni da Madrid…”
“Ti interessa tanto sapere di me?”
”Sì, mi interessa molto…”
La ragazza si sente avvampare. “Quest’ uomo affascinante, più grande di me, che emana protezione, dolcezza, sensualità… è interessato a me? O mio mi faccio suggestionare dalla mia ammirazione di lui come attore?”, pensa la ragazza.
“Cosa vuoi sapere?”
”Quanti anni hai, se hai sempre lavorato lì, i tuoi sogni…”
”Ho venticinque anni… Quello è un lavoro stagionale, approfitto della bella stagione… Sono tre estati che ci lavoro! Mentre di inverno aiuto i miei genitori, hanno un banco di frutta al mercato…”
“Sei molto dolce ad aiutare i tuoi…”
Tra i due si crea quel silenzio, reso speciale da quello sguardo. La ragazza abbassa la testa ma quando riporta lo sguardo su Jorge, lui la sta ancora guardando. “E’ talmente bella… Se adesso la baciassi, scapperebbe? Sarebbe inopportuno? Mi domando se lei ci abbia fatto il pensiero… “, con questi pensieri Jorge si avvicina leggermente alla bocca di Sara e, vedendo che lei non si allontana e concentra la sua attenzione sulle labbra dell’ uomo, le stampa un tenero bacio mentre continuano a volteggiare.
La mattina seguente, Sara si sveglia convinta di aver sognato. Si sente come cenerentola, la sguattera notata dal bel principe. Sara osserva la sveglia che indica le otto in punto e, anche se è il suo giorno libero, decide di alzarsi. Ripensa a quando l’ ha accompagnata a casa, attraversare l’ isola mano nella mano… Il bacio della buonanotte… La ragazza, sorridente, si butta sotto lo spruzzo della doccia.
Mentre Sara è sotto alla doccia, Jorge si è alzato da un pezzo e sta consumando la sua colazione sul terrazzo della sua stanza, quando riceve un messaggio dal suo agente, contenente un collegamento ipertestuale. Jorge lo apre e, dopo aver letto il tutto e aver visto le foto, resta basito. Come diavolo è stato possibile? Decide di lasciare la colazione a metà per correre a casa di Sara.
“Arrivo, arrivo!”
Urla Sara, con ancora il turbante in testa. Per raggiungere il citofono, tira una pedata ad una sedia ed impreca.
“Sì, chi è?”
Chiede, alzando il ricevitore.
“Sono Jorge…”
Sara avverte il cuore battere più forte, e rimane per pochi secondi in silenzio. Osserva l’ ambiente intorno a se, fortunatamente è abbastanza in ordine. Ma lei? Indossa la prima cosa che ha trovato, e ha ancora il turbante il testa. Dopo averlo invitato a salire e aver aperto il portone, la ragazza corre in camera sua a darsi un’ aggiustata.
“Permesso… Sara?”
Chiede Jorge una volta entrato in casa. La ragazza urla dalla stanza da letto un “arrivo”, e quando esce indossa dei pantaloncini ed una canotta, si è messa un filo di trucco e i capelli sono pettinati anche se ancora umidi.
“Non pensavo saresti venuto…”
“Perdonami per essere piombato qui, ma volevo vedessi una cosa…”
L’ uomo estrae il suo smartphone e fa vedere alla ragazza delle foto e un articolo di cronaca rosa: qualcuno li ha fotografati al ristorante e mentre ballavano. La ragazza spalanca la bocca.
“E’ opera tua?”
Chiede a Jorge.
“No, te lo giuro! Non posso essere stato io, nell’ articolo è riportato il tuo cognome e io nemmeno lo conoscevo fino a che non ho letto l’ articolo!”
“E chi è stato ad avvisare i giornalisti?”
“Non ne ho idea Sara… Per me è una situazione familiare, è per te che mi dispiace…”
La ragazza siede sul divano, incredula.



FINE CAP.3

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Capitolo 4
*** 4 ***


La 'isla más bella del mundo


CAPITOLO.4


L’ attore e la ragazza, ignoravano chi potesse aver fatto loro un tiro del genere. Chi sapeva della loro uscita apparte loro due?? “E’ assurdo, sono finta sui giornali di gossip… E’ una grazia che non mi abbiano seguita a casa! Chi ha informato i settimanali rosa come mai non ha dato il mio indirizzo già che c’era? Magari gli sarà sembrato di calcare troppo la mano!!”
La ragazza, seduta su una sedia, osserva ancora l’ articolo a bocca aperta. Jorge si inginocchia davanti a lei.
“Non ho davvero idea di chi possa aver avvisato i giornalisti…”
Le dice l’ uomo. Chi mai può essere stato? Sara inizia a mettere in moto il cervello…Pensa, pensa fino a che il ricordo di Juan, le sue domande su Jorge non fanno capolino. “Sarà stato lui? Ma come avrà scoperto della mia uscita con Jorge… Avrà ascoltato la mia telefonata? No, non può essere perché ero a casa quando ho chiamato… Avrà dato una notizia non certa e i giornalisti mi hanno seguita da casa? No, impossibile perché altrimenti mi avrebbero seguita e avrebbero scattato foto anche a fine serata, e sarebbero qui sotto. Juan mi ha seguita e poi li ha avvisati che eravamo al ristorante?”.
“Forse so chi è stato…”
“A chi pensi?”
“Al mio ex… Ieri dopo che mi hai lasciato il tuo numero non ha fatto che riempirmi di domande e darmi in tormento. Si è reso davvero antipatico…”
Jorge avverte un moto di gelosia. “Che diavolo vuole questo tipo? Per colpa sua Sara si ritrova sui giornali ed ora non vorrà più vedermi, uscire con me… “, pensa l’ uomo domandandosi se Sara sarà disposta ad uscire ancora con lui.
“Quindi è uno che lavora con te?”
“Sì, lo hai conosciuto… E’ il bagnino, quello che ti ha accompagnato all’ ombrellone…”
“E come pensi che abbia scoperto della nostra uscita?”
“Credo che fosse sotto casa mia e mi abbia seguita… Non sarebbe la prima volta…”
“Ti ha già seguita quel porco? Scusa per l’ espressione…”
“Figurati…”
Risponde la ragazza, facendosi scappare un sorriso, per le tenerezza che prova nel vedere l’ uomo preoccupato per lei. Sara osserva Jorge negli occhi, e a sua volta l’ uomo la guarda dolcemente. Non passa molto tempo prima che le loro labbra si uniscano: Jorge si solleva leggermente mentre la ragazza si china, e si abbandonano al sentimento. Capendosi alla perfezione, i due amanti si alzano e continuano a baciarsi. Quando Jorge le accarezza la schiena sotto la canotta, la ragazza inarca leggermente la schiena a quel contatto. Quando Jorge posa la sua fronte a quella di Sara, ad occhi chiusi le sussurra:
“Se non lo vuoi, io me ne vado…Sparisco.”
“Non voglio che te ne vai…”
I due riprendono a baciarsi, per poi fare l’ amore completamente rapiti da questo travolgente sentimento, come se i vent’ anni di differenza non esistessero. In quel momento la differenza è azzerata: solo due cuori, due menti perfettamente in sintonia e due corpi desiderosi di vivere avvolti l’ uno dall’ altro.
Quando hanno terminato l’ amplesso, si abbandonano al caldo, al conforto che il corpo del partner offre. Sara appoggia la testa al petto dell’ uomo, mentre lui le accarezza i capelli. Cosi: ad occhi chiusi. In silenzio.
“Oggi non devi lavorare?”
“No, è il mio giorno libero…”
“Buona a sapersi…”
Le dice l’ uomo, mettendosi su un fianco per guardarla in volto.
“Perché, cos’ avevi in mente?”
“Di portati un posto… Che probabilmente conosci già, ma vorrei condividerlo con te per il tempo che sarò qui…”
Dopo essersi baciati e coccolati ancora un po’, i due preparano il necessario: poche cose, perché quel che basta sono l’ una per l’ altro. Una borsa con qualcosa da mangiare,qualcosa da bere e due teli da mare. Sara resta affascinata da quel posto… Una spiaggia piccola ed isolata, scavata dal tempo tra gli scogli.
“Non la conoscevo… E’ un incanto!”
“Meglio così!”
Jorge, felice, sereno e travolto dalla passione per la ragazza, le porge la mano per aiutarla a scendere. Le indica dove mettere i piedi tra gli incavi nella roccia. Quando sono scesi, si lasciano andare dimenticandosi dell’ orologio, della città, di Juan, dei giornali. Fanno il bagno divertendosi come due ragazzini, e fanno ancora l’ amore stavolta protetti dal mare. Quando il sole tramonta, consumano il pranzo al sacco portato da casa ricordandosi di non avere ancora messo nulla sotto i denti: si sono saziati l’ uno dell’ altra.
“Ti posso chiedere come mai vi siete lasciati tu e Juan?”
“Lui mi ha tradita e mi ha lasciata per un’altra… Poco tempo fa si sono lasciati, e mi ha chiesto un’altra possibilità ma io l’ ho sempre cacciato rifiutandolo…”
”E ha iniziato a seguirti?”
“Prima sono cominciate le telefonate, poi l’ ho trovato spesso sotto casa mia guardando dalla finestra, me lo sono ritrovato in discoteca molto spesso mentre ero con le mie amiche. Non può essere sempre una coincidenza no che fosse nel mio stesso locale? E sono cominciate le scenate di gelosia…”
“Lo dovresti denunciare…”
“Dopo ciò che ha fatto ieri, credo proprio che se lo meriti…”
“Per come la vedo io è un idiota… Lasciare un angelo come te, e comportarsi così… Non ha idea di quello che ha perso…”
“Mi conosci così poco, come fai a dirlo?”
“Mi basta…”
Mentre i due si baciano, vedono dei detriti cadere dalla scogliera perciò alzano lo sguardo e notano qualcuno con una macchina fotografica.
“Ehi!!”
Urla Jorge, prima di scattare. Ma il tempo impiegato per risalire dalla scogliera danno al misterioso uomo qualche secondo di vantaggio per sgommare via.
“Era Juan…”
“Ne sei certa?”
“Sì, era lui!”


FINE CAP.4


A quanto pare l’ ex fidanzato geloso non è solo questo… Allora ditemi, vi è piaciuta la prima volta di Sara e Jorge? Cosa ne pensate del capitolo? Attendo commenti sia belli che brutti! Asta la vista!

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Capitolo 5
*** 5 ***


La 'isla más bella del mundo


CAPITOLO.5


Eccoci qui col nuovo capitolo! La storia prenderà una piega inaspettata… Non so quanti la gradiranno xD Ma dai capitoli precedenti avrete notato che Juan è un tipo un po’… strano. Buona lettura! Ci si vede infondo!

Trascorsero tre giorni da quando avevano visto Juan sullo scoglio, da quando avevano fatto l’ amore. La vita di Sara, nonostante la storia inaspettata e travolgente con Jorge, procedeva normalmente. Andava al lavoro, andava al mare, aperitivo con le amiche ed era uscita con Jorge un’ altra volta ed avevano ancora fatto l’ amore. La differenza d’ età lei la vedeva: nelle sue rughe, nei suoi capelli brizzolati…Ma sotto le sue mani avvertiva un corpo ancora ben messo, non come tanti altri uomini della sua età. La differenza d’età la vedeva ma non la sentiva né al tatto né emozionalmente.
Sara era indaffarata al lavoro, ma la mente vagava preoccupata. Il pomeriggio prima aveva un appuntamento con Jorge, al quale non si era presentato. Né una telefonata, un sms. Erano passate ventiquattro ore e non la chiamava ancora… Perché? Sara riprova a chiamarlo ma il suo cellulare risultava sempre staccato. “Sen’è andato? Voleva solo divertirsi qualche volta e non aveva il coraggio di dirmelo? No, Sara, No! Non lo farebbe mai… Ma dove sei finito…”, pensa la ragazza. Quando vede il suo principale avanzare verso il bancone, mette via l’ apparecchio.
“Salve boss!”
“Ciao Sara… Ti volevo chiedere se hai notizie di Juan.”
Juan non si presentava al lavoro da quattro giorni. Sara si era chiesta quanto avesse spiato quella volta… Li aveva visti fare l’ amore in acqua? La ragazza risponde al suo capo con diniego e quello l’ avvisa di dire a Juan che è stato licenziato, semmai avesse avuto sue notizie. Il capo si allontana borbottando cose tipo “non si fa così!”, “disgraziato!”, “bel maleducato!”. “Che idiota… Farsi licenziare per evitarmi! Almeno poteva avvisare inventandosi una malattia… Insomma Jorge, dove ti sei cacciato!”, riflette la ragazza provando ancora a contattarlo telefonicamente.

Juan Plado, era un bel bambino: ruspante, vispo e curioso con due grandi occhi scuri. Ma aveva un difetto: era estremamente geloso dei suoi giocattoli tanto che non permetteva ai suoi due fratelli più grandi di avvicinarsi a questi. Qualunque cosa gli piacesse la considerava di “sua proprietà.” Quando arrivò l’ età scolare questo divenne un problema: penne, matite, colori… Nascondeva tutto o lo strattonava con forza per non cederlo agli amichetti. La madre riceveva lamentale continue da parte delle maestre! Ma il peggio venne con l’ età adolescenziale… Alle scuole superiori aveva causato tre o quattro risse (tutte le volte con rivali in amore). Questo aveva causato la disperazione della madre. “Dove ho sbagliato con te?!”, “Ti sembra il modo di risolvere le cose?!”, “Disgraziato, và in camera tua!”, gli strillava sua madre dopo ogni volta. Lui la ascoltava con noncuranza seduto a gambe divaricate e braccia conserte sul divano e poi saliva in camera sua senza protestare. Poco dopo scendeva, coperto dal cappotto, e usciva senza dire una parola. Questo causava l’ ira di suo padre. Con gli anni Juan non era cambiato, no. Decisamente.
*“Cosa c’è? Io sto lavorando…”
“Cosa voleva quello da te?”
”Di chi parli?”
“Dell’ attore…”
”Gli ho chiesto un autografo.”
“Me lo fai vedere?”
“Juan, io ho da fare qui…”
“A me è sembrato che cercasse proprio te!”
“E’ evidente che ti sei sbagliato! Perché avrebbe dovuto?”
“(torna a lavorare) Non abbiamo finito di parlare…”
[…]
“Che spavento, Juan! Sei impazzito?”
”Pensavo di farti una sorpresa… Ti andrebbe di uscire questa sera?”
“Certo che no!”
“Hai altri impegni?”
“Anche se fosse, non sono affari che ti riguardano non ti pare?”
“Devi uscire con il tardone?”
“Ma si può sapere che vuoi da me?”
“Guarda che non sono stupido, ho notato che ti ha lasciato il suo numero! Perché lo ha fatto? Per farti un provino? Chissà che tipo di provino!”
“( lo schiaffeggia) Sei un maiale!”

Il ragazzo si infastidì non poco e la seguì attento a non farsi vedere. Ma orami sapeva come fare. Si appostò sotto casa sua e vi restò per un bel po’. Fino a che non la vide scendere, tutta in tiro. Bellissima, avvolta in quel vestito a fiori che a lui piaceva tanto. La seguì ancora fino a vederla con lui. “Dannato bastardo!”, “Puttana che non sei altro!”. Sentì montargli una rabbia incommensurabile… “Bloccarli? Picchiare prima lui poi lei?”. No. Per la prima volta non agì ma pensò: gli seguì per la loro passeggiata, fino al ristorante. Ridicolo che loro non se ne siano accorti, ma presi com’erano a sorridersi e a studiarsi…! Giusto per creare fastidio, telefonò ad un giornale scandalistico qualunque, aveva cercato il numero in internet dal cellulare. Sì, questo era Juan Plado: un calcolatore, un geloso patologico, uno stalker. Un folle. Anche un attore, visto che nascondeva tutto con perizia.
Il giorno seguente fece lo stesso: si appostò sotto casa sua e aspettò, aspettò ed aspettò fino a che non lo vide arrivare. “Stronzo del cazzo!”. Il via vai di quella via del centro, in qui era ubicato l’ appartamento di Sara, lo protesse per ore prima di vederli uscire da quel dannato appartamento. “Che cazzo hanno fatto là dentro fino ad adesso?”. Continuò il suo ossessivo pedinamento fino a quello scoglio dove li vide amoreggiare come due adolescenti. Ma lui aveva il doppio dei suoi anni! Questo Juan non lo comprendeva (ma era indifferente, anche se fosse stato più giovane di lei ne sarebbe ugualmente stato ossessionato). Scattó foto e gli spiò… Fino a farsi beccare.


Sara, arriva all’ Hotel dove alloggia Jorge. Dopo averlo ammirato da fuori ed aver pensato alle parole da dirgli, entra e si avvicina alla reception. Una gentile ragazza bionda, con i capelli legati in una lunga e liscia coda di cavallo le sorride cordialmente.
“Buongiorno, benvenuta all’ Hotel Las Banderas Playa, io sono Romina. Come posso aiutarla?”
“Buongiorno. Io sono qui per far avere un messaggio ad una persona… Jorge Enrique Abello.”
La donna, sapendo che si tratta di un attore, le dice cordialmente che se si tratta di una sua fan non è tenuta a raccogliere messaggi.
“Io sono una sua amica!”
La receptionist non sembra molto convinta, anzi non ci crede per niente. Sara prova a convincerla con tutte le argomentazioni possibili, implorandola quasi.
“Ma sono stata io ad accompagnarlo qui qualche giorno fa! Il facchino si ricorderà, ci siamo salutati all’ entrata quando il Signor Abello ha consegnato i suoi bagagli! La prego Romina… Non ho sue notizie da ieri pomeriggio e sono preoccupata…”
Dopo infiniti piagnistei da parte di quella ragazza petulante, la donna al bancone l’ accontenta solo per togliersela di mezzo.
“Signorina, comunque il Signor Abello ha lasciato l’ albergo ieri pomeriggio.”
“Come? E’ sicura?”
Chiede la ragazza, incredula e bianca come un cencio.
“Sì, certo. Mi dispiace.”
“E sa se ha preso un taxi? Dov’ era diretto?”
La donna inizia ad irritarsi dicendo alla venticinquenne che non è un ufficio informazioni e che non è tenuta a dirglielo e la invita più volte ad andarsene fino a che Sara non si rassegna e abbandona l’ albergo.
Arrivata a casa sconsolata e col viso sconvolto da qualche lacrima, Sara infila la chiave nella toppa. Quando entra avverte un rumore e si mette in posizione di attacco afferrando il primo oggetto che trova: un ombrello.
“Chi va là?!”
Urla, preoccupa da quella intrusione e tenendo in alto l’ ombrello. Dalla cucina ne escono due persone che lei conosce bene.
“Mamma, papà…”
“Sara ciao!”
“Ma che ci fate qui?”
Chiede, sorpresa, mentre li abbraccia. Il padre le risponde “avere spiegazioni!”, mettendole di fronte un giornale con le sue foto con Jorge al ristorante. La ragazza si porta una mano tra i capelli.
“Figlia mia ti rendi che ha il doppio dei tuoi anni?”
Afferma la madre, il padre invece asserisce, con tono rigido:
“Ha la mia età, Sara!”
La discussione continua così finche Sara non riesce ad intervenire.
“Sì! Lo so benissimo quanti anni ha! Comunque non dovete più preoccuparvi perché sen’è andato! Contenti?! Avete fatto un viaggio a vuoto.”

“Che hai?”
Le chiese Jorge, accarezzandole leggermente i capelli, accoccolati nel letto della donna.
“Sto pensando a quando lascerai l’ isola, a quando dovrai tornare alla tua vita…”
Rispose lei sconsolata.
“Devi proprio pensarci?”
Domandò lui, sorridendole. Quindi l’ accarezzò e sfiorò le sue labbra con le proprie, fino a farle ondeggiare.
“Io voglio pensare al presente. Non posso pensare al futuro, non voglio.”
Asserì l’ uomo.


Quando Jorge sente del passi venire verso di lui, spera per un attimo che si tratti della salvezza ma la sua speranza si smorza quando lo vede entrare.
“Ho bisogno di sgranchirmi le gambe…”
Dice l’ uomo al suo rapitore.
“Ehi, dico a te stronzo!”

* dialoghi del capitolo precedente.


FINE CAP.5 5


So di avervi sconvolto con questa piega della storia xD Ma avevo già delineato Juan come un geloso ossessivo quindi ho pensato che ci stava… Non so, cosa ne pensate? Forza, che volino che critiche! XD No scherzo, comunque mi interessa la vostra opinione!!

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Capitolo 6
*** 6 ***


La 'isla màs bella del mundo

CAPITOLO 6.


Passò un giorno. Un giorno senza avere sue notizie, sembrava essersi volatilizzato. La vita di Sara continuò regolare: lavoro e poi a casa ad aspettarla c’erano i suoi genitori. Certo è, che Sara non si sarebbe aspettata da parte di JorgeEnrique una ritirata così silenziosa e vigliacca. La passione tra loro era stata repentina ma intesa, le emozioni vere e i momenti reali. Com’era possibile che avesse cancellato tutto di punto in bianco? Senza neanche una telefonata, un bigliettino?
Juan non si era più visto al lavoro, non l’aveva più chiamata, non l’aveva più perseguitata. Fino a poche ore prima “aveva” un uomo e un ex geloso, maniacale direi, e di punto in bianco si erano volatilizzati tutti e due.
Sara infilò le chiavi nella toppa, e quando entrò in casa, vi erano i suoi genitori ad attenderla. Si salutarono, e lei posò la borsa estraendo il cellulare e costatando, con amarezza, che non vi erano chiamate.
“Non ha chiamato!” L’informò sua madre.
“Eccolo lì il tuo grand’uomo, il divo! Sei finita sui giornali e ti ha abbandonato ai guai, con i giornalisti alle calcagna!” Sentenziò suo padre.
“Non è affatto così papà! Quando è uscito il primo articolo è stato lui a venirmi a cercare! Dev’essere successo qualcosa.”
“E’ successo che se l’è svignata senza dirti niente, ti ha sedotto e abbandonata, ma spera che non mi capiti mai sotto mano!”
Sentenziò il padre, piuttosto sbalordito dalla rivelazione che la sua piccola avesse una storia con uomo più grande di lei, che aveva quasi la sua età! Sara si alzò, si recò in bagno e sbatté la porta dietro di sé. Stava soffrendo e tanto, per il comportamento di Jorge.
 
“Tutto questo casino perché mi piace la tua ex?” Chiese ironico Jorge.
“Chiudi il becco, non sai niente!”
“So quanto basta, Sara mi ha parlato della vostra storia. Comunque non starò qui a lungo. O credi che non si faranno domande quando non risponderò alle chiamate o quando non mi vedranno rientrare sul set?”
“Zitto, ne ho abbastanza delle sue chiacchiere!”
Ordinò Juan, quasi isterico. Jorge osservò il suo rapitore, il quale sembrava pentito e al limite della nevrosi. Si era messo in un casino più grande di lui, e non sapeva come uscirne. No, non era un rapitore seriale o un criminale, ma solo un ragazzino stupido e con seri problemi.
“La cosa può finire qui, senza feriti. Dai non fare lo stupito, slegami e andiamocene!”
“Finirò dentro.”
“Dovevi aspettartelo. Ma adesso lasciami andare dai, consegnati e forse saranno più comprensivi!”
“Io… Io volevo solo che lei tornasse con me!”                                                                                                                 
Affermò Juan, con disperazione mista a depressione.
“Ma lei no, lei ha preferito uscire con altri ragazzi!  E tardoni anche, a quanto pare!”
Jorge ascoltò lo sproloquio del ragazzo, ignorando i suoi commenti sulla differenza d’età tra lui e Sara! Ascoltando la lungaggine del ragazzo, Jorge si domandò se sarebbe riuscito a convincerlo nel finire lì quella pazzia.
 
Sara passò il resto del pomeriggio a rilassarsi stesa a letto, con il ventilatore a pochi passi da lei che cercava, invano, di spazzare via i suoi dubbi circa il comportamento di Jorge. Oltre a tentare di riposare, passò il pomeriggio rispondendo ai messaggi delle sue amiche. Avevano aperto un gruppo su whastapp per esaminare l’argomento! Tra di loro i pareri erano discordanti:
Fatima, la più pragmatica e decisa (e anche dura e insensibile talvolta) del gruppo, asseriva che Jorge cercava solo carne fresca con cui divertirsi, prima di tornare al sudato set e che, se Sara, lo avesse mai rivisto sarebbe stato solo attraverso uno schermo televisivo, lo schermo di un pc (tablet, o smartphone) o attraverso una rivista.
Gisella, l’amica più romantica, comprensiva, quella che cercava sempre di sollevare il morale delle altre, anche se con bugie e illusioni, consigliava a Sara di portare pazienza. Di sicuro un impegno lo aveva costretto a partire di fretta e furia, ma di sicuro l’avrebbe richiamata.
Silvia, Helena e Aida si dividevano tra le due tesi: talvolta dando ragione a Fatima e poi sostenendo Gisella. Facendo impazzire Sara.
 
Nel contempo, Juan rifletteva sulla sciocchezza commessa. Passeggiò nella pineta passando in rassegna le opzioni:
Ipotesi uno) Ucciderlo, occultare il cadavere e darsela a gambe?
No, andiamo. Juan sapeva di essere un pelino ossessionato e geloso (e di aver passato il segno stavolta), ma non era un assassino.
Ipotesi due) Pregare Jorge di raccontare di essersi ritirato nella pineta per campeggiare in cerca di sé stesso, e di essersi successivamente perso.
Ma avrebbe accettato?
Dopo tanti arrovellamenti, Juan prese la strada più sana.
 
 
 FINE CAP.6
 
 
 
Cel’ho fatta ad aggiornare questa storia! xD
Come ho detto in precedenza, è stato un esperimento e se devo proprio essere sincera sarà la mia prima e ultima storia basata su persone reali. Ma non è mia abitudine lasciare storie incompiute, perciò spero che vi piacerà in finale!
Ciao!!

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Capitolo 7
*** 7 ***


 
La 'isla más bella del mundo
 
 
 
Ci tengo a ricordare, che con questa storia non voglio
dare alcuna rappresentazione veritiera di
Jorge Enrique Abello nè offenderlo in alcun modo.
Tutto ciò che avviene e la descrizione che faccio di lui,
sono frutto della mia fantasia!
 
 
CAPITOLO 7.
 
 
Due giorni. 48 ore. 2880 minuti. E’ un tempo lungo da trascorrere in condizioni normali, tempo che diventa lunghissimo se aspetti ardentemente una telefonata, un sms che non arrivano.
Sara stava per terminare il suo turno a bar, sotto il sole rovente di quei giorni che non accennava a dare tregua a nessuno. Lola, la ragazza che stava per montare al suo posto, aggirò il bancone e quando passò, a Sara venne una morsa allo stomaco: Lola portava la maglia che otto giorni prima Jorge le aveva autografato con un pennarello indelebile. Lola si accorse che Sara la stava fissando.
- Hai visto? Non è andato via neanche in lavatrice!  - Le disse contenta Lola.
- Fantastico direi. – Rispose la ragazza dai capelli ramati, senza troppo entusiasmo.
- Non ti ha contattato? – le domandò l’amica, sedendosi sul retro del bancone, accanto al lavello e sopra la lavastoviglie. Sara rispose con diniego.
- Evidentemente era troppo difficile lasciarmi! Ma cosa si credeva? Che mi sarei appiccicata a lui come una zecca, che lo avrei seguito fino al suo ritorno in Colombia? Io non avevo mai fatto pensieri del genere! –
- Forse temeva davvero queste cose, o forse… Ah, non so cosa dirti, come interpretare la sua sparizione! -
- Io l’ho già interpretata. Ci vediamo domani! –
- Ciao bella, ciao. –
Sara raccolse la sua borsa in tela, percorrendo la scalinata verso il lungomare si legò i capelli e si avviò verso il parcheggio delle bici.
A fianco al lungomare, a pochi metri dal parapetto, passava la pista ciclabile. Sara la percorse velocemente, ansiosa di arrivare a casa e di buttarsi a letto. Passò accanto al punto in cui aveva scattato quel selfie con Jorge, il giorno in cui lo aveva conosciuto. Fermò la bicicletta, estrasse il suo i-phone e ammirò la foto per l’ennesima volta domandandosi se qualcuno le avesse fatto una maledizione! Da dove arrivata tanta sfortuna con il genere maschile? Non aveva mai pensato di diventare la fidanzata ufficiale di Jorge, figuriamoci! Lui l’attraeva e non poco, la differenza d’età in un certo senso l’attizzava! Una situazione così anomala per lei, come frequentare un uomo con quasi il doppio dei suoi anni, la faceva eccitare. Ma al tempo stesso Jorge la ricopriva di calore, coccole e serenità. Ma no, mai un attimo durante la loro brevissima storia aveva pensato di intrappolarlo in una relazione! Non ci pensava proprio! E allora perché lui aveva deciso di sparire così? Sara non lo capiva proprio. Legò la catena alla ruota della sua bicicletta ed entrò dal portone principale, il quale si apriva in un corridoio. Il suo appartamento era il primo a destra, di cinque appartamenti. Poteva godere della più totale tranquillità e solitudine visto che i suoi genitori erano ripartiti quella mattina; Insomma si erano trattenuti il tempo appena sufficiente per farle una bella ramanzina per l’aver intrapreso una relazione con un uomo molto più grande ed in seguito l’essersi fatta lasciare senza neanche due benedette righe di testo. “Veramente una visita amorevole e proficua, grazie famiglia!”. Sara intendeva farsi una bella dormita approfittando di questa pace, almeno un paio d’ore le aveva prima di essere svegliata alle 18 da Fatima che voleva andare a fare happyhour, così Sara l’avrebbe raggiunta un’ora dopo al solito posto, con la solita compagnia. Esattamente come otto giorni prima.
Ma appena richiusa la porta dietro di lei, si rese conto che il letto sarebbe stato solamente un miraggio lontano perché suonarono alla porta. Chi mai poteva essere? Dietro di lei non era entrato nessuno e di fronte al palazzo non aveva notato nessuno, tranne una volante della polizia che aveva parcheggiato dall’altra parte della strada mentre Sara era intenta a bloccare la bici con la catena. Per il resto, la via era totalmente deserta. Con 40° all’ombra a chi verrebbe in mente di passeggiare per la strada alle 4 del pomeriggio?
Sara pregò per pochi secondi con tutta sé stessa che alla porta potesse Jorge! “Sì, ti prego!”, continuava a ripetersi. Aprì la porta così forte che una bava d’aria le fece svolazzare la frangetta. Di fronte a lei si ergevano due giovani agenti di polizia, uno muscoloso e moro e l’altro più gracile del primo e biondo.
- In cosa posso aiutarvi? – Domandò loro, esitante.
- Siamo gli agenti Ruez e Santos.  Lei è… Sara Munoz Morales? – Le domandò quello muscoloso, consultando un piccolo blocco notes dove probabilmente aveva annotato il suo nome di battesimo al completo.
- Sì, in cosa posso aiutarvi? – Ripeté curiosa, la ragazza ramata.
- Conosce Juan Santillana Castro? -
- Sì – rispose. “putroppo”, avrebbe voluto aggiungere. – Gli è successo qualcosa?- domandò senza troppa preoccupazione nella voce.
- Bene, signorina le dobbiamo chiedere si seguirci! –
- Sentite, se Juan ha combinato qualche casino, io non ho più nulla a che fare con lui quindi non è un mio problema. –
- Credo che stavolta la riguardi. Prego. – La invitò l’agente allungando la mano oltre la porta.
- Posso sapere cos’ha fatto? – Insistette lei, senza sposarsi dalla soglia interna di casa sua.
 
 
 
Quando i due giovani agenti le avevano sommariamente spiegato che due giorno prima Juan aveva “costretto Jorge a seguirlo mostrandogli la pistola nascosta sotto la maglietta”, o detta più semplicemente lo aveva rapito, Sara non credette alle sue orecchie.  “Non può essere arrivato a tanto!”, fu la prima cosa che pensò. Senza pensarci su, seguì i due agenti. In commissariato le venne spiegato per filo  e per segno ciò che era capitato, e  fu sollevata nel sapere che Jorge stava bene e che Juan si era consegnato spontaneamente.
Sara sedeva in una sala d’aspetto separata dall’ufficio di polizia da alcune vetrate. Neanche il vetro spesso impedì alle urla della madre di Juan di arrivare alle sue orecchie: “Maledetto disgraziato! Ma cos’hai fatto!”, “Hai rubato la mia pistola? E Non la sai neanche usare, poteva partiti accidentalmente un colpo e avresti potuto uccidere quel poveretto!”, lo rimproverò il padre.
Un’agente donna servì un caffè a Sara e lei ringraziò. Si erano fatte le nove di sera quando, da una stanza in fondo, vide uscire Jorge in compagnia di un funzionario di polizia in borghese e un altro tizio che si allontanò con l’attore. Jorge procedeva nella sua direzione, verso l’uscita, ma non stava indagando l’ambiente con lo sguardo. “Forse non sa che sono qui?”. La ragazza uscì di fretta dalla sala d’aspetto fermandosi davanti a lui. Jorge la guardò abbozzando un sorriso. Sara rispose al sorriso e piano piano avanzarono l’uno verso l’altro e si strinsero in un abbraccio.
- Quando me lo hanno detto, non potevo crederci! Come ti senti? –
- Bene, ho solo una gran fame! Sara, permettimi di presentarti Manuel Salamanca Ribero, l’agente che mi rappresenta. –
- Sara Munoz, molto piacere. –
- Molto piacere Sara. Jorge, allora restiamo d’accordo così?-
- D’accordo. Ci vediamo! -
- Ciao Jorge, buona sera signorina. –
- Anche a lei. – Risposa Sara. Adesso Jorge e Sara erano di nuovo insieme, si scrutarono a vicenda ma nessuno ebbe il coraggio di dire qualcosa.
- Andiamo? – Propose lui, accompagnandola fuori posandole una mano sulla schiena. Contatto che fece rabbrividire Sara. I due uscirono dalla stazione di polizia e dovettero farsi largo tra cinque o sei giornalisti che occupavano il piccolo parcheggio.
 
 
Camminarono a stretto contatto costeggiando il mare. Jorge ogni tanto la osservava di sghembo, non sapendo come dirle che dovevano dividersi prima del previsto. Improvvisamente Sara arrestò la sua camminata e si sedette sul parapetto, con le gambe penzolanti. Aveva un’aria mesta.
- Cosa succede? – le domandò il bell’attore, lambendole il mento con due dita. Le alzò il viso quel tanto che bastò per guardarla negli occhi.
- Mi dispiace, è successo tutto per causa mia! –
- Io non lo penso. -
- Ma io sì… Juan è il mio ex fidanzato, e ti ha rapito perché hai avuto la sfortuna di conoscermi, santo cielo! Non credevo che sarebbe arrivato a tanto! -
- E’ finita bene, no? Io ho capito che si era pentito della cazzata che aveva commesso, non appena siamo entrati nella villetta che ha scassinato, sulla spiaggia appena fuori dalla pineta. Ho capito che non mi avrebbe fatto niente, non era un assassino ma solo uno stupido. –
- Ma resta che se non avessi conosciuto me, non ti sarebbe successo. -
- Resta che ti ho conosciuto e non sono pentito di questo! –
- Come puoi dire questo? Il mio ex ragazzo ti ha minacciato con una pistola e ti ha rapito! –
- In effetti sarebbe stato più bello se queste cose le avessi fatte tu! Soprattutto rapirmi! –
- Dai, non scherzare! –
- Basta parlarne… Perché non andiamo da qualche parte a mangiare qualcosa? –
- Vuoi davvero uscire con me ancora? –
- Sì. –
Le rispose lui, baciandola alla sprovvista sotto il cielo stellato e il chiarore lunare.
 
 
 
FINE CAPITOLO 7.
 
 
 
Aggiorno dopo tanto tempo tempo, ma aggiorno! ^.^
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo! Vi anticipo che la storia volge al termine!
A presto! <3

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Capitolo 8
*** Finale ***


 
La 'isla más bella del mundo
 
 
Ci tengo a ricordare, che con questa storia non
voglio dare alcuna rappresentazione veritiera di
Jorge Enrique Abello nè offenderlo in alcun modo.
Tutto ciò che avviene e la descrizione che faccio di lui,
sono frutto della mia fantasia!
 
 
CAPITOLO 8. – Finale.
 
 
Il cinguettio degli uccellini. Quello era l’unico rumore che li “disturbava”. Sara dormiva come un angelo stesa a pancia giù, lasciando scoperta la schiena che Jorhe percorreva con l’indice. Questo prima di depositare dei dolci baci sulla sua spalla facendola così destare. Non dissero niente, rimasero lì a guardarsi.
- Ho fatto un sogno terribile, in cui mi dicevi che devi ripartire domani mattina. – Affermò la ragazza dai capelli ramati.
- Non era un sogno… Purtroppo devo farlo. – Ammise l’attore, con una nota di malinconia nella voce. Sara posò la testa sul suo petto.
- Così all’improvviso? -
- Ho una conferenza stampa per domani pomeriggio, per ciò che è successo. –
Sara posò il mento sul petto, per poterlo guardare negli occhi scuri.
- Non posso credere che siano già passare due settimane. – Disse lei.
- Non sono ancora passate due settimane… Ma non ho scelta, devo rientrare. –
- Lo so. Sai, credevo che te le fossi filata senza salutarmi. –
- Non l’avrei mai  fatto, come ti è venuto in mente? – Le chiede Jorge, quindi la baciò.
- Mi dispiace per averlo pensato! –
- Ascolta… - Esordì l’uomo mettendosi seduto, mentre Sara s’inginocchiò sul letto. – Posso essere sincero con te? –
- Devi esserlo! – Le rispose lei sorridente. Il sorriso venne ricambiato e i due intrecciarono le mani.
- Io sono stato benissimo con te… Onestamente quando è iniziato tutto, non ho pensato a questo giorno, ovvero a quando avremmo dovuto salutarci e non ho nemmeno pensato a cosa tu ti saresti aspettata da me… -
- Shhh… Io non mi aspetto niente! Io e te siamo un uomo e una donna che hanno passato dei bei giorni insieme! Un uomo e una donna che si sono goduti il mare e il sole! Tu non sai quello che hai fatto per me… Credevo che il mio cuore non avrebbe più battuto. –
- Non me ne vorrei mai andare, sai? – Le disse lui, per poi abbracciarla stretta.
 
Passarono un giorno ed una notte ad amarsi. A nuotare, ad ascoltare musica stesi al sole sulla sabbia calda, a imboccarsi a vicenda. Era una breve storia iniziata con la consapevolezza che sarebbe fiorita e terminata in quel piccolo angolo di paradiso, una storia a tempo che, scadute quelle due settimane, sarebbe stata un bel ricordo. Ma ciò non rese l’addio meno triste! Per quel poco che erano stati insieme,erano stati in perfetta sintonia. Jorge strinse Sara, e viceversa, con calore mentre il traghetto era in procinto di partire.
- Perderai il traghetto così! – Gli ricordò lei.
- Quanto vorrei farlo! -
- Credo che non dimenticherò mai quest’estate! –
- Ed io cosa dovrei dire? – Le domandò lui, scostandole i lunghi capelli lisci dietro l’orecchio.
- Stanno chiudendo l’imbarco! – Gli fece notare lei.
- Sara, non voglio che di dimentichi di me…. -
- Ma se ti vedrò in TV! –
- Parlo sul serio… Questa è la mia mail personale. – Le disse lui, annotandole la mail sul braccio con l’ausilio di una penna.
- Ti auguro il meglio,Jorge. –
- Ed io a te. –
Si scambiarono un ultimo bacio e a fatica divisero le loro mani. Sara si diresse verso casa sua, reprimendo le lacrime. Jorge consegnò il suo biglietto e si voltò. La guardò camminare dandogli le spalle e non poté non notare che portava lo stesso copricapo di paglia che indossava il pomeriggio in cui l’incontrò. Quando Sara si voltò, Jorge era già sparito in mezzo alla folla di passeggeri. Entrambi avevano vissuto qualcosa di magico, e non l’avrebbero mai scordato!
 
 
 
 
“Non posso credere che tu mi abbia fatto questo… IO MI FIDAVO DI TE! Io avrei dato ma mia vita per te… Ti ho messo in mano il mio cuore, ti ho confessato le mie paure, i miei sogni, ti ho confessato tutta me stessa… E tu sei stato solo in grado di regalarmi parole fasulle? Erano solo parole fasulle le tue, o non avresti avuto bisogno di tradirmi!”
La ragazza terminò di recitare la parte cha aveva preparato per settimane. Ansiosa di ascoltare il suo parere, osservò la sua amica.
- Allora? Cosa ne pensi? – Le domandò.
- Penso che… non offenderti… ma sembra che hai scoperto ti hanno strisciato l’auto più che le corna del tuo fidanzato! – Commentò, forse troppo acidamente la ragazza dai capelli ramati.
- Non mi prenderanno mai! – Commentò l’amica scoraggiata, mettendosi seduta.
- Sei solo tesa! Sei bravissima se ti rilassi! -
Quella mattina di Marzo, Sara aveva scelto di occuparla accompagnando la sua amica a questo casting. In ballo c’era un posto come protagonista di questa telenovela di cui Sara ignorava il titolo, e onestamente neanche le interessava! Sara era contenta di farle da sostegno, ma raramente si informava sui dettagli dei casting cui la sua amica prendeva parte. L’amica di Sara, provò e riprovò la parte decine di volte prima di farla bene! E chiamarono il suo nome.
- In bocca al lupo! – Le auguro Sara,prima di vederla dileguarsi dietro una porta.
La giovane decise di cercare qualcosa da mangiare. Di fronte all’albergo, vi era un bar e pranzò lì e vi passò il tempo ingannandolo con il suo cellulare,fino a che non vide uscire dall’albergo un’ondata di ragazze: molte piangevano tenendo la testa sulla spalla della mamma. Uscì dal bar e si avvicinò all’uscio dell’albergo, sperando in cuor suo di non vedere uscire la sua amica perché avrebbe significato che l’avevano presa. La bolgia di ragazze stava defluendo e della sua amica ancora non vi era ombra! “L’hanno presa?” si domandò speranzosa, mordendosi poi la lingua quando la vide seduta con la testa tra le mani ad una panchina lì vicino. Sara le si sedette accanto, con l’albergo di spalle.
- Mi dispiace molto, ti rifarai la prossima volta! – Le disse, cerando di consolarla. La sua amica non emetteva un suono, se ne stava semplicemente lì e Sara non capiva se stesse piangendo o meno!
- Dì qual cosa ti preso, mi fai preoccupare! –
Di colpo la sua amica balzò in piedi e prese a saltellare sorridendo per poi portarsi le mani alla bocca.
- No, non dirmelo! –
- Mi hanno presa! -
Le due ragazze si abbracciarono ed urlarono, incuranti di ferire la sensibilità delle poverette scartate che a pochi passi da loro piangevano come fontane!
- Ti rendi conto?! Reciterò come protagonista in Còrazon en el amor! –
- Cosa? Come si chiama la serie? -
La sua mica ripeté il titolo ad un incredula Sara! La giovane sentì perdere un battito, ma era nulla rispetto che sentì quando sentì quella voce chiamare il suo nome.
- Sara? -
La giovane si voltò facendo ondeggiare i suoi capelli setosi, e sorrise all’attore.
- Jorge! –
 
 
 
 
FINE!
 
 
 
In qualche modo l’ho terminata, spero che vi sia piaciuta! ^^ Ci vediamo nelle altre storie! <3

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