Il ciliegio della Shinsengumi

di valechan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- la donna della Shinsengumi ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Avventure a Kyoto ***



Capitolo 1
*** Prologo- la donna della Shinsengumi ***


Salve sono valechan91. Questa è la prima storia che scrivo sul mio otome preferito.
Spero vi piaccia.
Disclaimer: i personaggi sono proprietà della Otomedia.
 
 
Prologo-  la donna della Shinsengumi


Shiekan, un dojo. 1848, shogunato Tokugawa. Quella che sarebbe diventata la Shinsengumi era ancora molto lontana, ma Kondo Isami, uno dei maestri del dojo, era fiducioso.
Mentre controllava gli allenamenti, pensava a moltissime cose.  Come alla ragazzina che, nelle situazioni più tranquille, veniva al dojo  a giocare con il nuovo arrivato, Okita Souji.
Si chiamava Sakura Tsukikage. Il suo nome aveva il significato di “ ciliegio all’ombra della luna”…
I due giocavano sempre insieme, quando Souji non si allenava o non faceva le faccende. Il ragazzino si rasserenava in compagnia della bambina, anche se a volte doveva consolarla. Lei ci rimaneva male quando gli altri allievi del dojo lo maltrattavano. Kondo non poteva fare più di tanto, ma lo avrebbe protetto.
Dopo qualche giorno, la ragazzina dovette trasferirsi, ed il piccolo Souji ne risentì. Ma decise di migliorare nell’arte della spada.
 
 
Passarono diversi anni. I membri migliori dello Shiekan erano stati chiamati come corpo di guardia dello Shogun sotto il nome di Roshigumi. Kondo Isami era il capitano di una squadra, insieme a Serizawa Kamo e Nishiki Kimi.
Sotto Kondo Isami, c’erano i futuri membri della Shinsengumi, quei ragazzini dello Shiekan ormai diventati uomini. Hijikata Toshizo, il bellissimo e affascinante vicecapitano “demoniaco”. Yamanami Keisuke, detto Sannan-san, che aveva il compito di dirigere un po tutto, in qualità di generale. Todou Heisuke, il più giovane di loro, ancora un po immaturo. Harada Sanosuke, eccezionale nell’utilizzo della lancia ed un po’ donnaiolo. Nagakura Shinpachi, che faceva della forma fisica il suo marchio di fabbrica. Inoue Genzaburo, leale servitore di Hijikata, e tuttofare.  Saito Hajime, tenebroso ed eccezionale spadaccino, con la caratteristica di essere mancino. Ed infine Okita Souji. Quello stesso ragazzino era ora diventato un affascinante giovane uomo dai capelli castani e dai limpidi occhi verdi, un ragazzo sadico, dai toni sardonici e molto ironici ma dal cuore grande. Era un eccezionale spadaccino, oltre ad essere uno di quelli che aveva più successo con le donne.
 
 
 
 
Ma la Roshigumi aveva anche un altro membro molto particolare, che si era unito insieme a Saito.
Una ragazza, dai capelli corvini e vestita di viola, che in abiti maschili combatteva al loro fianco.
 
 
 
 
La ragazza era la stessa con cui Souji aveva giocato da bambino. Era tornata a Kyoto, ormai diventata una giovane donna.
Camminava per la città, cercando il quartier generale della Roshigumi.
“Sono riuscita a tornare dopo tanto tempo. Sono curiosa di vedere questa Roshigumi. Non hanno una bella fama, lo so, ma se sono loro c’è sicuramente dietro qualcosa” pensava la ragazza
Entrò in un edificio stile antico, quando notò una persona dai capelli incredibilmente lunghi.
“Mi scusi, sa dov’è il quartier generale della Roshigumi?” chiese la ragazza
La persona si girò…
“Saito-san, ma sei tu! Che bello rivederti!” disse la ragazza, felice di ritrovare una persona che conosceva “Non mi riconosci? Sono Sakura”
“Oh, Tsukikage-san, ora ricordo” rispose in modo laconico il ragazzo
“Caspita, quanto è bello…” pensava la ragazza “ cosa ci fai qui?” chiese
“ Alla Roshigumi ci sono Kondo-san e gli altri. Voglio unirmi a loro” disse serio il ragazzo
“Capisco. Voglio tentare anche io”  disse decisa la ragazza
“Tsukikage-san, le donne non possono entrare nella Roshigumi” la bloccò il ragazzo
“Vedremo” rispose lei
Vennero fatti entrare al cospetto di Kondo-san e degli altri.
“Ma guardate chi c’è. Che piacere Saito! “ disse l’uomo “ Sakura-chan, sei diventata una splendida ragazza.  Chissà che faccia farà Souji nel rivedervi!” rise
“Kondo-san, la prego…” disse Hijikata, serio
La ragazza aveva il cuore che batteva all’impazzata. Souji… aveva sentito delle donne, in città, parlare estasiate di lui… chissà com’era diventato…
“Ma guarda chi si rivede, Saito” fece una voce, dietro di loro.
“Oh Souji! Bentornato! Guarda un po’ chi c’è” disse Kondo-san, contento.
Sakura si voltò. “Souji…”  sussurrò.
Di fronte a lei, c’era un giovane uomo alto, con i capelli ribelli di un castano chiaro, e occhi verdi penetranti. Ciò che aveva udito in città non rendeva giustizia alla sua bellezza. Così come per gli altri. Erano diventati tutti stupendi…
La ragazza arrossì…
“Ma guarda che bella ragazza… ciao piccola, come va? Che ci fai qui?” disse Souji, avvicinandosi a lei e sussurrandole “questo è un covo di lupi, è pericoloso per te…”
“Souji, ma non mi riconosci?” chiese la ragazza, seppur arrossendo furiosamente “Sono Sakura”
“Sakura-chan, ma che bel nome…SAKURA?!” disse Souji, stupendosi.
Il ragazzo scoppiò a ridere. “Ma guarda un po’, Sakura-chan, sei proprio tu?”  disse il ragazzo, sorridendo
“Ehm Ehm…”tossicchiò Saito” Kondo-san, vorrei che accettaste anche me, nella Roshigumi”
“Ne sei sicuro, Saito?” chiese il comandante
“Certo. Voglio combattere con i miei amici” rispose il ragazzo
“Accettate anche me “intervenne la ragazza” voglio combattere anche io con voi”
Il silenzio calò tra i presenti. Fu Souji a romperlo.
“Sakura-chan, smettila di scherzare” disse il ragazzo, serio “sei una ragazza, ed è pericoloso”.
La ragazza sorrise. “Souji, non pensare che io sia ancora la bambina indifesa di un tempo. Mettetemi alla prova”
“E sia” fece Kondo-san “ combatterai con la spada, contro Saito e Souji. Dovrai battere almeno uno di loro”
I primi a combattere furono Saito e Sakura.  La ragazza riusciva  a tenergli testa, ma alla fine perse. Ora le toccava verdersela contro Souji.
“Non ci andrò piano, Sakura-chan,” disse il ragazzo, guardandola sghembo
“è quello che voglio” ghignò lei
Sakura riusciva a stargli dietro, ed alla fine riuscì a batterlo.
“Kondo-san, non puoi farla entrare!” disse Souji
“I patti sono patti, Souji” rispose il comandante “Tsukikage Sakura, da oggi sei uno dei nostri. Ma ad una condizione. Ti assegno alla squadra di Souji, sarai il suo secondo in comando. Il tuo nome porta la parola ombra. Diìventa l’ombra di Souji e aiutalo”
“Grazie, Kondo-san” rispose la ragazza
 
 
Da quel momento,  Sakura ebbe la divisa e i due ragazzi combatterono sempre insieme. Anche quando Souji eliminò un seguace di Serizawa.  I membri della Roshigumi avevano fatto la conoscenza di Ryunosuke Ibuki, un ragazzino che era stato salvato da Serizawa e che era diventato il suo schiavetto.
Sakura era con Souji, quando Serizawa lo invitò a bere. Era con lui quando era di pattuglia.
Ma la Roshigumi era implicata anche in qualcosa di molto pericoloso..
 
 
Una sera, Sakura si ritrovò a pensare…
“L’Ochimizu…certo, il Bakufu ce lo ha ordinato, ma è una cosa terribile…” pensava la ragazza
“Sakura-chan, cosa fai?” chiese Souji, sedendosi accanto a lei
“Pensavo alla questione dell’Ochimizu “rispose lei “ ma non possiamo fare nulla. Sanna-san sta studiando la questione. Come può il Bakufu permettere qualcosa di simile?”
“Noi dobbiamo solo ubbidire” commentò il ragazzo “ siamo i Lupi di Mibu, dopotutto. Benchè li proteggiamo, i cittadini ci guardano con astio. Lasciamo fare. Io faccio ciò che dice Kondo-san”
“Forse hai ragione, ma resta comunque una cosa orribile “ disse la ragazza
 
 
 
Serizawa ed il suo gruppo divennero ben presto un problema, così la squadra di Kondo-san decise di occuparsene, sotto ordine dello Shogun, e di eliminarlo.
Souji salvò Ibuki dallo stare ancora con loro, disarmandolo e gettandolo nel fiume.
“Era necessario tutto ciò, Souji?” chiese Sakura
“ Non era adatto alla nostra vita” commentò solo Souji
A notte fonda, prima di tornare al quartier generale, Souji trascinò Sakura nella foresta, e le chiese di diventare la sua ragazza. Sakura, tra le lacrime di gioia, annuì…e Souji abbracciandola, la baciò.
Il giorno dopo, Kondo-san festeggiò il lieto evento, e la Roshigumi cambiò nome in Shinsengumi. Cambiò anche la divisa, divenendo  il tradizionale haori azzurro e bianco…
 
 
Ben presto, un particolare evento avrebbe portato un’altra donna, ed un nuovo amore, alla Shinsengumi…
 
 
 
Piaciuta? Cosa accadrà?
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 2
*** Capitolo 1- Avventure a Kyoto ***


Capitolo 1- Avventure a Kyoto


Sakura faceva ormai parte della Shinsengumi.
“ Da oggi, le cose cambieranno “ aveva dichiarato Hijikata, dopo l’avventura con Serizawa, indossando quella che sarebbe diventata la divisa ufficiale della Shinsengumi:  un  haori azzurro rigato di bianco.
Il giorno dopo, Sakura fece ufficialmente ingresso nella Prima Squadra della Shinsengumi, sotto il comando di quello che ormai era il suo ragazzo,  Okita Souji. Già se la godeva al pensiero che le ragazze che tanto parlano di lui rimangano con un palmo di naso!
Souji decise di farle occultare la propria identità, così, sebbene avesse i lineamenti delicati, la ragazza tentò di fingersi un ragazzino.
“ Salve, sono… Tsukikage. Da oggi sarò il secondo in comando di questa squadra. Lieto di conoscervi” disse. Souji faticava a trattenere le risate e rimanere composto di fronte al resto dei soldati.
“Sakura-chan, stasera abbiamo il pattugliamento di notte. Vediamo se resisti” sogghighò Okita, quando non furono più  a portata di sguardo. Stavano insieme, ma si divertiva troppo a prenderla in giro
“ Souji, guarda che non sono più una bambina”
“ certo, ce….” Il ragazzo non potè finire di parlare perché Sakura lo aveva tirato per il kimono, sollevandosi sulle punte, e  gli aveva lasciato un lieve bacio a fior di labbra, sorprendendolo.
“ Tu vedi di non rimanere indietro… mio Capitano “ sogghignò la ragazza, andandosene con un risolino e lasciando Souji alquanto sorpreso. Il ragazzo scoppiò poi in una risata. Era proprio felice.

 

 

Sakura aveva incontrato anche gli altri vecchi amici.
“ Sakura? Ma se eri una bambina come me!” esclamò sorpreso il più piccolo del gruppo, Heisuke Todou.
“ Ma che bello, sei tornata!” esclamò Shinpachi Nagakura, mettendole un braccio sulle spalle
“ Sei diventata molto carina, Sakura-chan. Ma già lo eri da bambina” disse invece  Harada Sanosuke
“ Ma ragazzi!” ridacchiò” Heisuke-kun, ho qualche anno più di te. Shinpachi-san, non sei cambiato affatto! Harada-san… la tua fama di donnaiolo ti precede. Non esagerare con i complimenti”
Souji si stava irritando. “ Potreste evitare di provarci con la mia ragazza?” disse, tirandola a sé e suscitando l’ilarità dei ragazzi
“ Souji, non esagerare. Stavano solo salutando Tsukikage-san” commentò monocorde Saito
“Souji, non ti facevo così geloso!” commentò Kondo-san
Sakura avvampò, ma non trattenne un sorriso. Visto che Okita squadrava male i tre compagni, Sakura decise di rimanere tra le sue braccia mentre parlava insieme agli altri come ai vecchi tempi.
Quella sera, prima che il turno di notte iniziasse, Sakura era pensierosa., e rifletteva affacciata sul giardino del quartier generale.
“ Vorrei che la gente capisse. Questi ragazzi proteggono la gente ogni giorno… ma non tutti lo apprezzano”
Souji, da dietro la porta, la osservava pensieroso, e all’improvviso gli venne un’idea. La ragazza era però troppo assorta per accorgersene.
Dopo un po’, sentì cadere su di sè qualcosa. Ai raggi della luna, intravide che erano petali di ciliegio.
Alzò il viso, e trovò Souji che le sorrideva.
Ricambiò il sorriso. “ Che fai, Souji?” chiese, quasi ridacchiando
Lui la oltrepassò, andando nel giardino. “ Non mi piace vederti triste, Sakura-chan. Se devi essere triste… beh, preferisco farti i dispetti “ disse, facendole la linguaccia, sorridendo divertito
“ Souji!” ribattè lei con un broncio, sebbene fosse arrossita
“ Per cui vai a prepararti per la ronda notturna, o ti lasciamo qui” fece il ragazzo, andandosene, dopo averle scompigliato i capelli
“ Ma che…argh!” esclamò stizzita. Quando si sistemò i capelli, vi trovò un petalo di ciliegio e un fiore appena sopra l’orecchio.
“ Tra i capelli non l’ho avvertito…” pensò, sorridendo e sentendo le guance farsi più calde.
Souji, che la fissava di sottecchi sorridendo sfrontato, arrossì appena.
Sakura gli corse incontro e si strinse al suo braccio. “ Non ti preoccupare, Capitano! Sarò pronta in un attimo!” esclamò felice
“Sakura-chan!” si lamentò appena lui, senza staccarla
La ragazza gli sorrise.


 

Quella sera, a Kyoto era festa e i controlli dovevano essere maggiori.  Ci sarebbero stati dei grandi fuochi d’artificio, e i criminali potevano benissimo aumentare.
La Prima Squadra si divise in gruppi, e Souji ne approfittò, sorridendo sotto i baffi, per andare in giro con Sakura.
Harada e Shinpachi, anche loro al turno di notte, se la ridevano. Conoscevano Souji da sempre, e non era cambiato affatto. Ma Sakura, proprio come quando erano piccoli, tirava fuori la parte migliore di lui.
“ Forza, Sakura-chan, andiamo di là. Dal fiume c’è maggiore possibilità di vedere meglio i fuochi d’artificio” disse prendendola per mano e trascinandola. La ragazza arrossì, e sorrise piacevolmente avvertendo gli sguardi delle ragazze. Al buio poteva essere maggiormente scambiata per un ragazzo, ma essere con lui era già una grande vittoria per lei.
Sakura sorrise, fissando il suo ragazzo. In apparenza, poteva sembrare un perfetto stupido, che in un momento simile pensava solo a divertirsi. Ma dal suo sguardo si leggeva ben altro. Mentre camminavano, in divisa, si accorse che bastava solo quello a far fremere la gente. Notò che Souji era molto attento a quello che li circondava, così decise di aiutarlo. Fortunatamente, la serata sembrava tranquilla.
Arrivarono al fiume proprio quando i fuochi stavano iniziando. Sakura si incantò a guardarli, mentre Souji si guardò ancora un po’ intorno, sorridendo poi mentre si incantava a fissare la ragazza estasiata da quei colori.
Souji sogghignò. “ Sakura-chan, non hai pensato che è un posto un po’ più in disparte” pensò. La tirò a sé e la baciò. La ragazza, inizialmente sorpresa, ricambiò il bacio, aggrappandosi all’haori del ragazzo.
“ Souji! Siamo in pubblico!” sussurrò una volta che si furono staccati
“ Con questo buio, non diamo spettacolo” sogghignò facendole la linguaccia.
Sakura arrossì, ma non ebbe la forza di staccarsi. Le piaceva sentire quel tepore. Souji sorrise e poggiò la testa sul collo della ragazza, inspirando il profumo dei suoi capelli.
All’improvviso si levò un urlo. Souji e Sakura si riscossero ed iniziarono a correre in direzione dell’ urlo.
Souji si decise, e sorrise sfrontato. Era pur sempre la sua ragazza, doveva darle fiducia. E la grinta ce l’aveva.
“ Sakura-chan, dividiamoci! Vai da quella parte!”
“ Va bene, Souji!”
La ragazza fece come le era stato detto, e ben presto trovò la persona che aveva urlato. Era una ragazza, che sembrava stesse per essere assalita da un soldato.
Sakura, arrivandogli da dietro, lo decapitò con la katana, ma notò qualcosa di strano.
“ è…ha i capelli bianchi? È Un Rasetsu! Ma cosa…”
Sakura non aveva avuto a che fare direttamente con i Rasetsu, ma li aveva visti, nei sotterranei.
Si riscosse e si rivolse alla ragazza. “ Non ti preoccupare. Ti proteggo io”
Si accorse, però, troppo tardi che stavano arrivando altri Rasetsu.
“Ma quanti sono?!” esclamò, stringendo i denti.
Sakura iniziò a combattere, ma non riusciva a tenere testa a tutti loro..


 

Intanto, Souji, dall’altra parte, aveva fatto piazza pulita di Rasetsu. “ Dannati mostri…” pensò, brandendo ancora la katana insanguinata.
Decise di andare ad aiutare Sakura,
Nel frattempo, Sakura era  nei guai. Ne aveva eliminato qualcuno, ma gli altri erano ancora sani, e sembravano ancora in forze.
Riuscirono a disarmarla, e solo il tempestivo arrivo di Souji le salvò la vita.
Sakura tremava appena dopo il suo primo faccia a faccia con i Rasetsu. Souji la strinse a sé, entrambi avevano l’haori insanguinato.

 

 


Quella sera fu importante per Sakura.
Passò un mese, e Sakura era cambiata. Lentamente, la ragazza stava acquisendo una parte del sadismo del proprio fidanzato.
E così, in una fredda notte di luna piena…

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