Un sogno

di Kiryel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Prologo" C’era una volta… ***
Capitolo 2: *** L’inizio di tutto ***
Capitolo 3: *** Il primo incontro ***
Capitolo 5: *** Il ritrovamento ***



Capitolo 1
*** "Prologo" C’era una volta… ***


Erano le otto di mattina quando una ragazza di nome Treti si alzò dal suo piccolo letto e scese in cucina da dove provenivano delle voci. Una volta entrata nella stanza trovò sua zia e suo cugino seduti ad un tavolo… “Era ora… su preparaci la colazione” disse mentre la ragazza ormai abituata a quel modo di fare si avvicinò ai fornelli. Treti era una ragazza di sedici anni, era alta, formata e bella, sembrava una modella, aveva un viso tondo con due occhi di un celestino molto intenso, come il ghiaccio, e i capelli di un biondo scuro quasi sul castano. Lei viveva in una grande casa con sua zia; suo cugino e la sua famiglia, composta dalla madre e dalla sorella maggiore. Treti il più delle volte veniva tratta male, come se non facesse veramente parte di essa. Quando ebbe finito di sistemare la cucina si precipitò in camera e quando fu pronta, uscì di casa per andare a scuola.

Questo è solo un prologo... spero attiri la vostra attenzione entro stasera cercherò di postare il rpimo capitolo...

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Capitolo 2
*** L’inizio di tutto ***


Il giorno dopo trascorse velocemente e mentre arrivava la sera l’ansia di Treti aumentava sempre di più, come avrebbe fatto a uscire senza farsi vedere? Erano le dieci e lei aveva finito di mangiare, aveva tanta voglia di vederlo, di sentire la sua splendida voce… cosi senza farsi vedere cercò di uscire, ma non appena stava per aprire la porta si senti chiamare. Era suo cugino l’aveva seguita:

“ Dove vai?”

in quel preciso istante anche la sorella maggiore di Treti si era precipitata per vedere cosa stesse succedendo.

. “ …… Me ne voglio andare per sempre … ti dispiace!”.

“ Hei ma chi ti credi di essere per parlarmi cosi. E comunque non andrai da nessuna parte mia madre sta venendo qui!”

disse il cugino, la paura iniziò a percorrere la ragazza… non l’avrebbe più rivisto. All’improvviso una voce la risvegliò:

“Che fai ancora qui … hai detto vuoi scappare, scappa!”

disse la sorella sotto gli occhi increduli del cugino. Treti iniziò a correre, ma suo cugino e sua zia la rincorrevano, e lei in preda al panico aveva sbagliato strada, si ritrovò su un ponte; non appena si ritrovò circondata decise di saltare. Salì sul bordo e saltò, non appena toccò il fondo sentì un dolore alla caviglia, forse una piccola slogatura, per fortuna il ponte non era molto alto e sotto di esso passava un corso d’acqua e quindi non si vece niente di grave. Non appena si rialzò pensò ‘finalmente sono libera… Bill aspettami ora vengo!’ non appena arrivo all’hotel stanca cercò la sala dei vip. Non appena la trovò vide che il manager stava d’avanti alla porta:

: “Hei David dove sono Bill e gli altri?”

lui girandosi e sorpreso di vederla in quello stato, rispose:

“Sono in quella stanza, per un’intervista.”

Treti allora si affacciò per vedere, vide che Bill era seduto su una poltrona vicino ad una ragazza che lo abbracciava. A quel punto pensò e capì che era stata una scema come aveva potuto pensare anche solo un attimo che Bill, il famoso cantante dei Tokio Hotel, potesse scegliere lei tra tutte le sue fans. A quel punto sentì che delle dolci lacrime iniziavano a bagnare il suo volto, sciogliendo la matita, e iniziò a correre lasciando David sorpreso da quella reazione. Treti iniziò a correre, ma più correva, più la caviglia le faceva male, si sentiva anche un po’ accaldata e quindi non appena trovò una panchina si appoggiò e presa dal sonno si addormentò. Ad un certo punto si sentì scossa e aprendo gli occhi vide una signora dal viso dolce e preoccupato, che le stava toccando la fronte dopo di che disse:

“Signorina ma lei scotta!”

di scatto Treti si alzò ma si sentì mancare, ma prima che potesse cadere, la signora la prese sotto il braccio e disse:

“Vieni con me!”.

Quando Treti si risvegliò si ritrovò in un comodo e caldo letto, cercò di alzarsi ma subito una voce disse:

“Ti sei svegliata?! Alzati piano sei ancora debole.”

, la ragazza seguì il consiglio della signora e disse:

“Vi ringrazio ma ora sarà meglio che vada... vi ho causato troppi problemi.”,

“Ma che dici… tu rimani qui”.

“Ma non posso ripagare l’ospitalità.”

la signora rispose:

“Ma non voglio essere ripagata, l’ho fatto con piacere!”,

ma percependo il disagio della ragazza disse:

“Se ti va non appena la tua caviglia starà meglio, potresti aiutarmi nelle faccende del bar!”.

A quelle parole sul volto della ragazza si dipinse un sorriso,

“Va beh ora ti lascio sola, tu riposati.”

disse la signora mentre usciva dalla stanza. Treti rimase sola, e pensando a ciò che era accaduto si promise che non l’avrebbe più pensato, che sarebbe andata avanti e che il passato sarebbe diventato solo un ricordo. Le giornate passarono, la caviglia era quasi guarita e in tanto aveva iniziato ad aiutare la signora Maria, stava dietro al bancone in modo tale che la caviglia non si sforzasse tanto.

Ecco il secondo capitolo spero tanto che vi piaccia... e vi ringrazio nuovamente per tutti i calorosi commenti ke mi avete lasciato ... grazieeeee!

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Capitolo 3
*** Il primo incontro ***


rieccomi qui a postare il primo vero capitolo... ringrazio coloro che hanno commentato e spero tanto che questo capitolo vi piaccia! e spero tanto che continuerete a commentare! ( ps scusate per gli errori ihih) un bacio!

Quella sera lei e la sua amica, Mary, scapparono per andare in un piccolo hotel dove per una settimana avrebbe alloggiato un famoso gruppo musicale. Arrivati lì, si avvicinarono alla reseption e chiesero: “Dove sono i Tokio Hotel?” il ragazzo squadrando le ragazze disse: “Sono nella stanza dei vip, ma non so se potete andare!”. Le ragazze mostrando un viso supplichevole dissero: “La prego, faremo presto”; il ragazzo le guardò dopo di che disse: “Va bene, la prima porta a destra”. Le ragazze corsero alla porta una volta arrivate si fermarono presero fiato dopo di ché bussarono. Una voce dolce proveniente dalla stanza disse: “ Avanti”. Non appena Treti entrò senza volere incrociò i suoi occhi con lo sguardo del famoso cantante, tutti e due rimasero pietrificati… persero la voce, la voglia di parlare… l’unica cosa che riuscirono a dire … a pensare fu: ‘è bellissimo/a’. Tom ed Mary guardarono straniti i due ragazzi cercando di capire cosa fosse successo, Tom ad un certo punto volle dar fine a quel silenzio ormai quasi imbarazzante e disse: “volete un autografo?” “Mh! Si ecco..” rispose Mary mentre prendeva dei cd dalla sua borsa… Dopo che i tre ebbero firmato fu il turno di Bill, il quale era ancora bloccato su quella magnifica visione, allora Tom lo risvegliò da quel suo sogno scuotendo il braccio. “ Mh! Si, cosa devo fare?” disse diventando rosso in viso… “Bill devi firmare”. Dopo che anche Bill ebbe firmato i cd, Mary prese Treti per un braccio e salutando il gruppo la portò via. Una volta arrivati al bagno dell’ hotel si fermò e disse: “Ma che ti è preso! Sembravi una bambola!” Treti ormai svegliata da quella piccola fantasia rispose “Non lo so!”. In quel preciso istante nella piccola sala Tom scosse Bill e gli chiese: “Ma che ti è preso?”, quest’ultimo rispose “Non lo so… era … cosi bella”. “Hei fratellino … sei proprio cotto…” disse ridendo “ o dovrei dire siete cotti, hai visto lei come ti guardava. Ma scemo che fai ancora qui” alzandosi e prendendo il fratello per il braccio “rincorrila!”. Mentre i due percorsero il piccolo corridoio videro le due ragazze nel bagno… Mary parlava mentre Treti era ancora persa nel vuoto… Bill rivedendola non riuscì a fermare quel senso di felicità e correndo verso la ragazza la prese per un braccio e cercò di trascinarla verso il bagno dei maschi, lei presa alla sprovvista si aggrappò all’amica, che però capendo le intenzioni la lasciò andare… causando cosi la caduta di Treti sul Boy. “Oh dio! Mi dispiace” disse lei mentre si alzava, cercando di tenere lo sguardo basso per non far notare il nuovo colorito del suo viso. “Non ti preoccupare!” disse mentre la teneva per il braccio, per paura che quel fagottino potesse scappare e lasciarlo solo. Tom pensò che era il momento di lasciarli un po’ soli allora disse: “Hei non ti ho ancora chiesto come ti chiami!”; Mary rispose: “Si giusto, mi chiamo Mary”. “Piacere, che ne dici se li lasciamo soli e ci andiamo a fare un giro?”, Mary felice di quella proposta disse “Certo volentieri” così dicendo i due se ne andarono, dopo di ché Bill e Treti rimasero soli nel bagno. “Scusami per prima” dissero in coro, ci fu un minuto di pausa dopo di ché i due scoppiarono a ridere e Bill disse: “Scusa, parla prima tu!”. “Ok!” rispose Treti “ Volevo scusarmi prima non ho salutato … e non facevo che… …” di colpo si senti il viso in fiamme e abbasso lo sguardo. “Anch’io ho sbagliato. Ma ora basta scusarsi … ti va di andare a fare un giro” disse mentre timido anche lui abbassava un po’ lo sguardo. “Ok!” rispose Treti. Passeggiarono fino a mezza notte, in questo arco di tempo i due si conobbero benissimo, il loro legame di venne da subito ( 1 ) fortissimo, come se si conoscessero già da tempo. “ Va beh ora devo andare, se lo vengono a scoprire i miei … mi sgridano” disse mentre si avvicinava alla sua amica che da poco era tornata dalla passeggiata con Tom . “ Va bene, ma … domani tornerete?” disse quest’ultimo con voce speranzosa, “Io non posso mi dispiace!” rispose con voce triste. “E tu Treti?” chiese Bill, “ Beh non so… ci proverò!” a quelle parole sul viso di Bill si disegnò un grande sorriso. “ Notte” dissero in coro prima di lasciarsi.

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Capitolo 5
*** Il ritrovamento ***


Un giorno un ragazzo con un cappello e degli occhiali da sole passò d’avanti al bar e riconoscendo la ragazza dietro al bancone entrò guardandosi sempre intorno e si andò a sedere affianco al bancone. La ragazza, che non lo aveva riconosciuto, gli chiese: “Cosa le porto?”, lui capendo disse: “Vorrei la ragazza che ho conosciuto un mese fa!”, infatti era passato un mese, la ragazza non capendo lo guardò con occhi meravigliati. Bill capendo si levò gli occhiali e guardò la ragazza fisso negli occhi, Treti fu presa dalla paura e dalla felicità, come poteva dimenticare quegli occhi, li amava come amava il loro padrone. “Bill!” disse con un tono di voce felice ma nello stesso tempo impaurito, oltre ad amare aveva anche paura di quegli occhi, “Che c’è non sei felice di vedermi?” disse Bill mentre la guardava con un sguardo interrogativo. “Si, ma…!”, Bill la guardò sorpreso e disse: “Treti, perché te ne sei andata?” disse con un sguardo dolce e triste, lei non sapeva che rispondere, cercando lo sguardo di Maria le indicò che sarebbe andata un attimo via, cosi dicendo entro in una stanza. Bill preso alla sprovvista la seguì, non appena entrò nella stanza si chiuse la porta alle spalle e andò verso la ragazza che nel frattempo si era avvicinata alla finestra: “Treti cosa è successo, perché sei scappata?”, “Bill, non so come dirtelo… quando ti ho visto l’ultima volta in quella sala mentre una ragazza ti abbracciava ho capito… mi stavo illudendo… ti amavo e pensavo che tu ricambiassi e saremmo stati insieme… e invece ho capito … tu sei famoso, io invece sono una persona normale, sono una tua fans, una delle tante e perché dovresti scegliere proprio me…” mentre parlava le lacrime iniziarono a rigare il suo volto, Bill rimase sorpreso da quella reazione e preoccupato si avvicinò “… no ti prego Bill!” disse accasciandosi a terra in ginocchio. “Treti…” disse mentre cercava di alzare la ragazza “… tu non ti sei illusa, io ti amo…” disse stringendola tra le braccia “… perché? Perché sei diversa da tutte le altre, sei speciale, sei meravigliosa, sei perfetta, sei dolce e fin dalla prima volta mi hai incantato… Treti io ti amo, non posso vivere senza di te!” disse, dopo di che la baciò, un bacio appassionato, in cui tutti e due volevano mostrare il loro amore verso l’altro. “Mi prometti una cosa?” disse Bill asciugando le lacrime che scendevano dal viso di Treti, “Cosa?” disse lei guardandolo sorpresa “ non piangere più! Non nascondere il tuo sorriso… non so come sarebbe la mia vita senza di esso! Promesso?” Treti rispose dandogli un altro piccolo bacio. Bill felice di quella risposta disse: “Dai vieni con me!” prendendola per il polso la tirò verso la porta “No Bill aspetta…” disse la ragazza mentre, sentendo un dolore forte alla caviglia, cadde addosso a Bill, il quale si ritrovò a terra preoccupato. “ Cosa è successo?”chiese vedendo che la ragazza si massaggiava la caviglia, “La sera che sono venuta da te ho preso una storta, l’ho curata ma non sono un dottore e mi fa ancora male…” disse. Bill preoccupato rispose: “Tu vieni con me… e dopo dovrai raccontarmi molte cose!” avvicinandosi a lei per prenderla in braccio… “No Bill aspetta un attimo, che fai?” disse cercando di trascinarsi indietro per non farsi prendere. Bill rispose: “Ti porto in ospedale, tu non puoi camminare in questo stato” “ Va bene, ma prima devo parlare con Maria, e poi non serve che mi prendi in braccio!” disse mentre un colorito roseo si prolungava sul suo viso. “Ok!” disse allontanandosi. “ Hei Bill ho detto non in braccio, ma non ho detto non ho bisogno di aiuto!” disse mentre Bill divertito tornava verso di lei e l’aiutava ad alzarsi. Una volta usciti dalla porta Treti, sempre grazie all’aiuto di Bill, si avvicinò alla signora e disse: “Maria ti ringrazio di tutto, ora devo andare, mi dispiace lasciarti cosi…” la signora vedendo i due ragazzi e capendo ciò che era successo disse: “ Non devi preoccuparti, anzi sono contenta che tu abbia trovato il tuo amore” a quelle parole i due ragazzi diventarono rossi e salutando ancora la signora uscirono dal locale. “Senti ora si fa come dico io, dato che senza di me non puoi camminare…” cosi dicendo la prese in braccio e chiamò un taxi, Treti ormai rossa si abbandonò a quel dolce tepore e si lasciò trasportare nella macchina, la quale partì dopo che Bill ebbe dato indicazioni all’autista. In meno di mezz’ora furono in ospedale e Bill prendendola in braccio la portò dentro sotto gli occhi di tutti , per fortuna che nessuno lo aveva riconosciuto, poi arrivò un dottore: “Cosa è successo?” e Bill rispose: “Non so, è caduta e si è fatta male alla caviglia.” “Va bene entrate qui!” disse indicando una stanza, Bill percepì la paura di Treti e per calmarla, mentre il dottore mostrava loro la strada, le diede un bacio sulla fronte e disse: “Ci sono io qui! Non avere paura!. Passarono delle ore in cui il dottore non fece che guardare e riguardare la caviglia di Treti, quando poi si alzò verso di Bill disse: “Niente di grave solo una piccola slogatura, dovrà tenere per qualche settimana la fasciatura, ma niente di preoccupante!”. Bill risollevato mostrò uno dei suoi sorrisi più belli e disse: “Me no male!” mentre dava ancora la mano a Treti. “Ma quindi ora potrà tornare a casa?” alla parola casa lo sguardo di Treti si fece d’un tratto triste e cupo, mancava tanto da casa, chi lo sa come stavano, forse stavano meglio senza di lei, Bill vide la reazione di Treti ma continuò ad ascoltare il medico per non farsi vedere. “Certo ma ogni settimana dovrà tornare per un controllo!” disse prendeva un foglio per prenotare la prossima visita, “Va bene, la ringrazio dottore!”disse Bill mentre aiutava Treti ad alzarsi e lasciavano l’ospedale. Bill chiamò un taxi, non appena furono saliti Bill la guardo con un sguardo interrogativo, ma la ragazza non dava segni di vita allora decise di parlare per primo: “Hei ti andrebbe di venire nell’hotel in cui alloggiamo io e gli altri?” disse, Treti rispose con un cenno della testa.

grazie a tutti per i calorosi commenti... spero che questo nuovo capitolo vi piaccia... commentate al più presto mi raccomando ihihih

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