Bromance.

di Ladyoftherainbow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Percy e Leo ***
Capitolo 2: *** Percy, Leo e Frank ***
Capitolo 3: *** Reyna e Percy ***
Capitolo 4: *** Jason e Leo ***
Capitolo 5: *** Piper e Percy ***
Capitolo 6: *** Percy e Jason, Piper e Nico ***



Capitolo 1
*** Percy e Leo ***


‘Quindi sei il
         Gesù dei pesci?’

Nico sapeva che accontentare il proprio fidanzato avrebbe portato problemi. Problemi del genere difficili-da-spiegare-agli-umani tipo di problemi. Ma come avrebbe potuto dirgli di no,mentre Percy lo guardava con una faccia così supplichevole e Leo lo pregava in ginocchio? Si sentiva troppo in colpa a dire di no. Così finì per accettare.

“D’accordo, Perseus, prendi i soldi.” Percy lo prese tra le braccia e gli soccò un bacio sulle labbra. “Sei fantastico, Nico!” Il più giovane arrossì lievemente e scosse la testa. Leo fece finta di vomitare. “Mettimi giù, adesso” Percy ubbidì e corse a prendere le proprie cose. Nico scosse la testa e lo seguì. Percy stava canticchiando. “Si va all’acquario, si va all’acquario!” Nico si prese la testa tra le mani. Poi insieme a Percy si avviarono.
Le cose andarono male fin dall’inizio. Percy cominciò a guardare male la guardia che si trovava di fronte alla porta, con tale insistenza che quella si dovette girare. “Qualche problema, ragazzino?” chiese. Percy si mise una mano sui fianchi. “Se proprio vuoi saperlo...” Nico lo strattonò appena in tempo, e Percy si limitò a lanciare uno sguardo furioso alla guardia.

Ma neanche Nico di Angelo può prevedere quello che Percy e Leo insieme possono fare. Per qualche minuto lui e Nico avevano camminato e guardato in giro, con Percy che tirava su col naso e faceva qualche discorsetto coi pesci. Poi Nico si azzardò a spostare lo sguardo da Percy. Il ragazzo ne approfittò e si dileguò tra la folla.

Percy si avvicinò al pesce palla. “Ehi, pesce palla.” “Mio signore!” fece il pesce palla. Leo guardò Percy. “Ehi, Jackson. Siccome te sei il figlio del dio del mare, sei un pò come il Gesù dei pesci?” Iil ragazzo considerò la domanda. “In teoria sì.” “Fai il miracolo, gesù dei pesci!” richiese Leo. “Uhm.” Si concentrò e con la forza della mente schizzò dell’acqua addosso alla guardia di poco prima. Il tipo si girò sorpreso, anche se non vide chi avrebbe potuto bagnarlo. Leo battè le mani, mentre il pesce palla fece un salto.

Poi Leo disse. “Uh-uh. Un fidanzato arrabbiato ad ore 12! Sbrigati con il piano pesci in libertà!” Percy si avvicinò alla guardia. “Lei non piace ai pesci.” La guardia lo guardò sorpresa. “Mi hano detto che te sei un brutto ciccione che quando i pesci diventano vecchi, invece di liberarli in mare se li mangia.” L’uomo diventò scarlatto. “Si dovrebbe vergognare!” L’uomo prese un recevitore per chiamare rinforzi. “I PESCI SONO AMICI NON CIBO! VERGOGNA!” Quello era il segnale. Leo si illuminò come una candela. “AAHHHHH STO ANDADO A FUOCOOOOO!” Nello stesso momento, Percy creò un tubo d’acqua che rigettò i pesci nell’Oceano, non troppo lontano da lì, che passava dal sottosuolo.

Poi nel caos, prese Nico sotto braccio e lo trascinò fuori con lui. Leo li seguì poco dopo. “Piano perfetto, gesù dei pesci.” “Merito tuo, repair boy.” Nico si mise a terra. “VOI. DUE. SIETE. MORTI.” I due si lanciarono uno sguardo preuccupato. Leo sussurrò. “Gesu dei Pesci, un miracolo, presto.” Percy scosse la testa. “Non si può tentare il miracolo contro il diavolo. SCAPPA!”

SCLERATA APPASSIONATA:
Ecco yay! Un’altra raccolta ahaha. Diciamo che sarà una raccolta di Bromance di vari fandom, non solo pjo.

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Capitolo 2
*** Percy, Leo e Frank ***


il coccodrillo

‘What does the

Fox say?’

Jason era tranquillamente seduto a leggere un libro. Piper aveva passato l’intera giornata a letto a piangere su qualcosa del tipo ‘Uriah e Tris sono morti...’ Quando aveva chiesto ad Annabeth cosa fosse successo, lei semplicemente gli aveva messo in mano tre libri: Divergent, Insurgent e Allegiant. E visto che non aveva meglio di dire aveva preso il libro ed aveva deciso di leggerlo.

All’improvviso un rumore risuonò nella cucina. Senza fare rumore, e allertato, Jason si recò dentro la stanza. Vide Percy e Leo che facevano manforte di cibo. Si avvicinò per chiedergli cosa stavano per fare, ma vide Frank avvicinarsi a loro. Frank era ovviamente molto più accorto di loro, ma invece che fermarli prese il pacco con le zollette di zucchero.

Adesso Jason era chiaramente intrigato. Non accadeva spesso che Frank disobbedisse o facesse qualcosa contro le regole. A dire il vero, non gli sembrava che l’avesse mai fatto per qualche ragione che non fosse nobiltà d’animo e paroloni del genere.

Intanto i ragazzi si erano preparati a lasciare la stanza. Senza farsi sentire Jason decise di seguirli.

Percy li guidò al piano inferiore della nave. Quando aprì la porta, Jason notò immediatamente il cavallo alato. Poi capì. Era Blackjack il pegaso di Percy. I ragazzi lo avevano nascosto nella stalla, da quando Annabeth e il pegaso avevano litigato perché il pegaso shippava Pernico. Jason sentì un moto di solidarietà nei confronti del quadrupede.

Leo mise giù il cibo, mentre Percy chiacchierava con il cavallo. Si girò verso Frank. “Lo capisci il pegaso?” Lui scosse la testa. “Non capisco gli animali finché non mi trasformo.” Spiegò, pratico. Percy lo guardò incuriosito. “Puoi trasformarti in un pegaso?” Lui annuì, anche se un poco dubbioso. “Mai provato, però.” Leo lo guardò. “Prova!”

Frank si concentrò per qualche secondo e si trasformò in uno splendido pegaso rosa. Una pegaso femmina. Blackjack fischiò nella lingua dei pegasi.

“Ei, bellezza. Conosco un posto dove potremmo stare io e te… Danno zuccheri gratis…” Il pegaso-Frank rabbrividì e tornò alla propria forma naturale. Blackjack lanciò uno strano nitrito, e Percy scoppiò a ridere. Jason nascose il sorriso per non essere beccato.

Leo si girò. “Figlio di Roma, so che sei lì. Sento il tuo odore.” Jason uscì dall’angolo. “Io non puzzo! Come hai fatto a beccarmi?” Leo scosse le spalle. “La tua maglietta viola lanciava strani riflessi.” Poi tornò a focalizzarsi su Frank. “Quindi tu sai trasformarti in qualsiasi animale? Qualsiasi, qualsiasi?” Frank annuì. Percy si girò. Poi con la massima serietà chiese. “So… What does the fox say?” chiese. Frank si trasformò in una volpe. Rimase in silenzio per qualche secondo. Poi disse. "Ring-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!” Leo cadde a terra con le lacrime agli occhi per le risate. Jason si mise una mano sul cuore. “Il mio polmone. L’ho sputato… dov’è finito?” Leo si calmò. “Ho un’altra domanda. E il coccodrillo? E il coccodrillo! Il coccodrillo come fa?” Frank era già trasformato in un coccodrillo. “Parapapapa.” Percy si buttò dentro. “Non c’è nessuno che lo sa.” Frank-coccodrillo. “Parapapapa.” All’improvviso la porta si spalancò e Piper entrò. “Si dice mangi troppo! Non metta mai il cappotto! Che con i denti punga! Che molto spesso pianga! Ma quando è tranquillo come fa sto coccodrillo?”

I ragazzi la fissarono. Poi Percy le indicò la porta. “Sorry Pipes, you are not allowed in there. Only fabulous people.”  La ragazza la guardò infuriate. “Mio padre lo verrà a sapere!”

 

Angolo autrice.

Mi vergogno di me stessa. ‘What does the fox say!” L’avete sentita la canzone? Assolutamente fantastica. The secret of the fox… Ancient mystery… somewhere deep in the woods… I know you are hiding… What is your sound… will we ever know…Will always be a mystery What do you say? Ahaha! La amo!

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Capitolo 3
*** Reyna e Percy ***


percy e rey

“Hey! Hey! You! You!

I don’t like your girlfriend!"

“Percy sei sicuro?” chiese Reyna, un poco incerta. Lui le mise una mano sulla spalla. “Non vorrai forse tirarti indietro proprio adesso, vero?” disse seriamente. La ragazza fece una smorfia. “Reyna non si tira mai indietro di fronte alla vendetta.” Percy le mise una mano sulla guancia. “Lo lascerai senza parole.” Lei spostò la mano del ragazzo ed annuì. “E ora rimettiti le cuffie ed impara la canzone.” La ragazza fece come Percy le disse. “Non sono ancora certa che possiamo, sai…” Lui le fece un gesto con le mani per dirle di lasciar perdere. “I can everything baby.”

Quando finalmente Jason e Piper arrivarono, la prima cosa che videro fu l’armatura della figlia di Bellona tranquillamente appoggiata al divano. Piper guardò Annabeth, un poco innervosita. La ragazza alzò le spalle. “Non chiedetelo a me. È arrivata ed è da mezz’ora rinchiusa in una stanza con Percy.” Nico era tranquillamente sdraiato accanto a Leo su un altro sofa e guardavano una puntata di The Walking Dead. “E che fanno Percy e Reyna in una stanza insieme?!” Nico alzò lo sguardo. “Mi fido della mia migliore amica. Ha buonsenso e magari riuscirà a metterbne un po’ in testa a Percy.”

A quel punto la porta si spalancò. Reyna uscì, vestita interamente di nero: jeans, giacchetta di pelle, stivali al inocchio e un cappelino in testa. Aveva un microfono in mano. Percy era vestito similarmente, ma aveva una chitarra in mano. Percy disse. “And one, and two, and one two three, go!”

 “Hey! Hey! You! You!

I don’t like your girlfriend!

No way! No way!

I think you need a new one

Hey! Hey! You! You!
I could be your girlfriend
Hey! Hey! You! You!
I know that you like me
No way! No way!

I know it's not a secret

Hey! Hey! You! You!

I could be your girlfriend”

Reyna continuò a cantare l’intera canzone ‘Girlfriend’ di Avril Lavigne. Poi una volte finita si girò verso di Jason. “A dire il vero, puoi restare da lei. Non sei il mio tipo.” Diede un colpetto ai propri capelli e si allontanò. Percy la copiò e la seguì.

Nico si girò nuovamente verso Jason. “Ok, Reyna aveva buon senso.”

Una volta arrivati alla Nancy, Percy suonò il campanello. “Cgi è?” chiese una voce scorbutica. “Mi chiamo Percy Jackson, andavo a scuola qui, volevo salutare la mia proff di matematica…” Reyna scosse la testa. Scusa squallida. La porta si aprì. Invece di andare dalla segreteria, Percy la afferrò e le fece fare il giro della scuola. Lei lo guardò sorpresa. “A quest’ora sono a ricreazione.” Spiegò. Lei lo fissò. E lo fissò. Finchè lui non lasciò andare la sua mano. “Scusami.” Disse lei. “Ma odio quando i contadini come te mi toccano.” Lui la lasciò andare solo perché aveva localizzato il suo obiettivo. “Ottimo, Reyna mettimi una mano sulla spalla e ridi.” Lei obbeddì, poiché era la strategia che gli aveva spiegato poco prima. “Ciao Nancy!” La ragazza dai capelli rosso fuoco, che lo aveva tormentato per circa tutto l’anno passato in quella scuola, era, per la prima volta nella sua via, senza parole. Percy le sorrise. “Non ti ricrdi? Sono io Percy Jackson, il migliore amico di Grover, quello che hai fatto espellere! E lei è una mia amica, Reyna.” La ragazza continuò a fissarlo inebetita. “Ma tu… eri uno sfigato, come hai fato a diventare così….!” Lui la guardò curioso. “Così, come? Sexy^ Pubertà. Peccato non abbia funzionato con te.” Poi si girò e si diede un colpetto ai capelli. “CIAO TESORO!” Reyna le mandò un bacio. “Ciao, ciao!”

 

Angolo autrice

Ehi! Il prossimo capitolo sarà quello di Leo ed Annabeth! Si! Se avete qualche bromance da consigliarmi, lasciatela in una recensione e io vedrò se scriverla or nahhh.

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Capitolo 4
*** Jason e Leo ***


leo and Jaz

Sono la morte

Fuggite al mio cospetto!

Nico si presentò, vestito di nero, mano nella mano con Percy. Jason alzò lo sguardo e sorrise. “Allora, dove va la mia coppia preferita?” chiese, sorridente.

Nico gli lanciò un’occhiataccia. “Andiamo a vedere Allegiant, ovviamente. Duh.” Fece, facendo un sorrisetto compiaciuto. Percy li guardò implorante. “Ragazzi non ho idea di cosa sia Allegiant, Nico dice solo che mi piacerà. Ho proposto Alla Ricerca di Nemo e lui mi ha guardato male. Non riesce a capire che i pesci sono amici e non cibo.” Fece, facendo il broncio.

Jason scosse la testa. “Divertitevi al cinema.” Percy lo guardò sconfitto e seguì il fidanzato che lo stava già spingendo via. 

Notò poi Leo che si sedeva accanto a lui, un’espressione annoiata sul volto. Si preparò mentalmente all’idea che sarebbe di sicuro passata nella mente dell’amico di lì a poco. Si alzò e si mosse lentamente verso la propria stanza.

“Jason!” urlò l’ispanico, bloccando il biondo. Jason batté la testa contro il muro: era stato troppo lento. Si girò lentamente verso il migliore amico.

Il problema con Leo era che era dannatamente convincente. Poteva dirti l’idea più stupida ed idiota del mondo ma sapeva come farti accettare.

Quindi non fu così sorpreso di trovarsi nella stanza di Nico, poco dopo, un sacco della spazzatura in mano.

Leo gli aveva detto che secondo lui Nico era veramente adorabile, e che avrebbe dovuto valorizzarsi al meglio. In un primo momento lo aveva guardato sospettoso, temendo che il ragazzo lo avesse fatto semplicemente per attentare alla sua preziosa Pernico. Ma Leo era innamorato pazzo di Calypso, anche se la sua totale eterosessualità poteva essere dubitata: aveva poster dei One Direction nella sua stanza, nonostante continuasse ad affermare che appartenessero a Piper.

Quindi alla fine aveva decise di seguire il suo consiglio, la sua orribile idea e lo aveva accompagnato nella stanza del figlio della Morte e aveva cominciato a cestinare i suoi vestiti.

In realtà i vestiti di Nico era belli e affascinanti e sofisticati, se non solo fossero così monocromati…

L’idea di Leo, o il suo diabolico piano era semplice: entrare nella stanza del figlio di Ade, rovesciare via tutti i suoi vestiti e riempire l’armadio di altri vestiti. Lui avrebbe dovuto svuotare mentre Leo lo avrebbe dovuto riempire di roba più colorata.

In 10 minuti Jason aveva finito, e Leo era entrato, un sacco pieno di vestiti in mano. Rifiutò categoricamente di mostrare a Jason l’interno. Il biondo aveva già il sospetto che erano cose di cui Nico non avrebbe mai approvato, così decise di lasciar stare.

Quando i due fidanzatini tornarono, mano nella mano dell’altro, Jason e Leo si limitarono a scambiarsi uno sguardo divertito. Nico non si rese nemmeno conto della loro presenza, mentre andava nella stanza di Percy.

Leo parve infastidito. “Volevo vedere la sua espressione! Vabbè la vedremo domani.” Jason parve confuso. “Pensi che sarà arrabbiato del cambiamento?” Leo scosse la testa e sorrise in maniera preoccupante. “Sarà al colmo della felicità, fidati di me.” Fece il figlio di Efesto prima di ritirarsi nella sua cabina.

La figlia di Afrodite entrò nella stanza e, mormorando qualcosa su PRIM e sul fatto che fosse una BOMBA ( nda. chi ha orecchie per intendere, intenda.) e poi lasciò la stanza. Jason la guardò confuso, prima di andare nella propria stanza.

Fu svegliato il giorno dopo da un urlo lancinante. Saltò immediatamente giù dal proprio letto e corse, la sua spada già in mano. Incontrò Leo e gli altri davanti alla stanza di Nico. Il figlio di Efesto alzò un sopracciglio. “Bel pigiama. Una tutina piena di stelle e lampi. Molto macho.” Jason lo ignorò e spalancò la porta.

Nico era davanti al proprio specchio, un vestito da unicorno color arcobaleno in dosso. A quanto pare nel suo stato addormentato della notte scorsa non si era accorso di cosa stesse indossando.

Hazel si coprì la bocca, ma la sua risatina risuonò forte nella stanza. In un attimo, tutti tranne Jason era piegati in due dalle risate. Nico li guardò furioso, le guance arrossate. “Smettetela di ridere! Dove sono i miei vestiti?”

Hazel lo guardò con le lacrime agli occhi. “Scusami, Nico sei adorabile!” disse ridacchiando. Nico la guardò furente. “No! Sono la morte! Io terrorizzo! Fuggite al mio cospetto!” Leo rise più forte. “Il vestito da unicorno arcobaleno ti dona! Prova quello rosa!”

Nico si girò di scatto verso di lui. “Come fai a sapere che ce né uno rosa?” Leo smise di ridere e puntò verso Jason. “Lui mi ha aiutato!” Una sola occhiata al viso di Nico ed entrambi stavano correndo via.

Morale della storia? Un pegaso di passaggio disse di aver visto una scena davvero strana quel giorno: un figlio di Giove che volava con un figlio di Efesto in braccio, mentre un adorabile unicorno arcobaleno scagliava contro loro orde di zombie arrabbiati.

leo and Jaz ANGOLO AUTRICE:

VENIA! pietà, lo so sono poco attiva ultimamente! E si avevo promesso Leo e Annie, ma non sono riuscita a ricordarmi come volevo farla. Quindi...

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Capitolo 5
*** Piper e Percy ***


Pipercy

"Tu non puoi 

sederti con noi"

Hazel Lavesque era tranquillamente seduta al tavolo della cucina della Argo, a bere una tazza di tè con dei biscotti. Tutto era calmo per una volta, il silenzio era così raro sulla nave ed era davvero bello…

La porta della cucina si aprì di scatto e Hazel sospirò. Aveva parlato troppo presto. Si girò in tempo per vedere qualcosa che l’avrebbe tormentata fino alla morte: l’immagine di Percy Jackson, con un accappatoio rosa addosso e una maschera facciale color verde. Si strozzò con un biscotto, e Percy si avvicinò, preoccupato. “Hazel, tutto bene, tesoro?” chiese, tutto preoccupato.

“Percy, che hai fatto ad Hazel?” chiese una voce, che Hazel riconobbe come quella di Piper. La ragazza sembrava trovare normalissimo il fatto che Percy si trovasse lì con un accappatoio ed una maschera facciale in volto. Hazel tornò a respirare, e si volse verso Piper. Orrore! La ragazza aveva un accappatoio identico a quello di Percy e una maschera facciale anche sul suo volto.

Percy si girò verso di Piper. “Piper, tesoro, come lo vuoi il te?” chiese, tutto zuccheroso. Piper gli fece un sorrise. “Percy sei davvero un Darling, un zucchero e basta, grazie.” Percy le sorrise ancora più dolcemente.

Hazel osservò la scena con orrore. Da quando la figlia dell’amore e il figlio del mare si comportavano così l’uno con l’altro?

Annabeth entrò nella stanza in quel momento e diede a Percy e Piper una singola occhiata piena di fastidio. Si sedette accanto a Hazel senza commentare.

Percy offrì il te a Piper e si sedettero sul divano, biscotti e te sul tavolino. “Dimmi un po’, Percy, hai sentito la notizia?” chiese, sbattendo le ciglia eccitata. Percy scosse la testa. “Qual è?” fece, interessato. “Potrebbe essere che Dylan O’Brien reciti la parte di Spiderman nel prossimo film!” fece al colmo della felicità. Percy urlò estasiato. “Oh, non ci posso credere! Dylan sarebbe così perfetto per la parte!” fece, battendo le mani entusiasta. Poi si mosse più vicino a lei. “Hai sentito chi sarà Sonya in Maze Runner 2?” chiese eccitato.

Annabeth emise un suono pieno di fastidio. “Si chiama Scorch Trials, non Maze Runner 2!” fece, spazientita. Nessuno dei due le diede il minimo peso. Piper scosse la testa, aspettando la bomba. “Katherine McNamara!” Piper si tappò la bocca in eccitazione. “Non ci posso credere!” fece, gli occhi spalancati. Percy annuì. “Nemmeno io, ero così sorpreso! Ma lei è troppo figa!” Frank aprì la porta iin quel momento, e Hazel si strozzò nuovamente. Il suo ragazzo era vestito allo stesso modo degli altri due.

“Davvero? Non ci posso credere!” fece, sedendosi accanto a loro. Piper e Percy si scambiarono un’occhiata, prima che di guardarlo con sdegno. “Frank, tesoro, tu non puoi sederti con noi.”

Hazel fissò Annabeth incredulo: Percy aveva appena quotato Mean Girls.

Frank li fissò con tristezza. “Vi prego, ragazzi vi prego!” Piper lo fissò e con finta clemenza disse. “Per entrare nel nostro gruppo, prova a dire qualcosa per impressionarsi.” Concesse.

Frank si concentrò, prima di dire. “Ki Hong Lee si è sposato!” fece, sorridendo. Percy non sorrise. “Un mese fa.” Piper si volse verso Annabeth e Hazel. “Signori e signore, c’era una volta un ragazzo di nome Frank che credeva di poter essere uno di noi.” Si volse verso Frank. “Ciao, Frank.” Frank si gettò a terra, una mano sul petto.

Percy e Piper schioccarono le proprie dita a z. Poi Percy si alzò. “Andiamo Pips. Le queens, se ne vanno!”

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Capitolo 6
*** Percy e Jason, Piper e Nico ***


"Lunga vita

alle OTP"

Jason si sedette accanto a Percy, un sorriso spaventoso sulle sue labbra. Almeno spaventoso per Percy.

Il figlio di Poseidone aveva notato la strana ossessione che il figlio di Giove sembrava avere per la sua relazione con Nico. All’inizio si era preoccupato del fatto che forse Jason avesse una cotta per Nico. Dopotutto, il figlio della morte era adorabile, e se qualcuno aveva anche un solo difetto di Nico di cui lamentarsi, allora aveva di sicuro qualche problema di vista. Ma poi si era reso conto che Jason non era innamorato di Nico, era semplicemente ossessionato con la sua relazione con Nico. Non che questo lo facesse stare meglio.

“Allora, Perce.” Cominciò il figlio di Giove, il suo sinistro sorriso ancora lì. 

Percy si mosse leggermente per allontanarsi dal ragazzo. “Cosa vuoi, Jason.” Chiese, facendolo suonare come una frase più che una domanda.

Jason mise un braccio attorno alle spalle di Percy. “Che giorno è oggi?” gli chiese, casualmente.

Percy si mosse fuori dall’abbraccio, e guardò Jason con sospetto. “Martedì. Perché me lo chiedi?”

Jason roteò gli occhi. “Lo so che è martedì. Ma che giorno è, esattamente? Voglio la data.”

Percy si morse il labbro inferiore, la fronte corrugata in concentrazione. Poi si illuminò. “Oggi è il 14 di Febbraio.” Disse in fine.

Jason lo fissò, aspettando pazientemente che Percy realizzasse. Quando l’altro ragazzo tornò a guardare la televisione come se nulla fosse, Jason lasciò andare un grugnito di rabbia repressa.

“Percy!” lo richiamò il biondo. Il figlio di Poseidone si volse verso di lui, chiaramente annoiato. “Cosa vuoi adesso, Grace?” chiese.

Jason prese il telecomando e spense la televisione, prima di volgersi verso il moro. “Ti devo ricordare che giorno è oggi?”

Percy roteò gli occhi. “Te l’ho appena detto che giorno è oggi.”

Jason prese un cuscino e lo sbattè in faccia a Percy, prima di parlare. “Oggi è San Valentino.”

“Ahia!” fece Percy. Poi sbiancò. “Hai ragione! Oggi è San Valentino!” disse, alzandosi in piedi di scatto.

Jason roteò gli occhi nuovamente. “Appunto.” Poi sorrise. “Cosa pensi di fare con Nico?”

Percy si bloccò di scatto, e gli lanciò un’occhiataccia. “Non capisco come la cosa debba interessarti.” Disse, guardandolo con i suoi occhi verdi.

Jason scacciò il pensiero che Percy potesse leggergli nella mente. Il figlio di Poseidone non poteva possibilmente essere a corrente del suo account EFP dove pubblicava tutte le fictions su di lui e Nico. “Nico è il mio migliore amico. Ovvio che io sia interessato a sapere cosa hai intenzione di fare con lui.”

Percy inarcò il proprio sopracciglio. “A dire il vero, Nico dice che Reyna e Hazel sono le sue migliori amiche. Non ti ha mai menzionato.”

Jason ignorò il commento, mentre pensava ad un modo di salvare il san Valentino della sua OTP. Poi si illuminò. “Piper ha detto che non le andava di fare niente per San Valentino, quindi mi sono rimasti i biglietti per il Luna Park dove voleva portarla.” Non aggiunse il fatto che aveva già comprato due paia di biglietti in caso qualcosa del genere fosse realmente avvenuta.

Percy sorrise. “Sei una benedizione dell’Olimpo, Jason.” Disse Percy, tirando fuori il cellulare. “Poi, magari potrei portarlo fuori a cena, o qualcosa del genere!”

Jason si illuminò nuovamente. “Sì, sarà incredibile, ho già letto questa fanfiction!”

Percy gli lanciò un’occhiata stranita, prima di allontanarsi leggermente. Poi scosse le spalle, perché davvero, era abituato alle stranezze di Jason. Bussò alla porta della cabina di Nico, e senza aspettare risposta, aprì la porta, Jason dietro di lui.

Percy rimase a fissare la scena davanti a lui, in confusione.

Piper e Nico erano seduti a terra, circondati da candele. Le tende della stanza erano tutte chiuse. Avevano gli occhi chiusi e le braccia incrociate, mentre cantavano una leggera litania.

In mezzo a loro, c’erano fotografie ovunque. La maggior parte erano famosi cantanti e famosi attori. C’era una fotografia di Louis Tomlinson e Harry Styles, fotografie di Dylan O’brien e Tyler Hoechlin, Emma Watson e Tom Felton, Thomas e Minho, Draco Malfoy e Hermione Granger, Tris Prior e Uriah.

Percy raschiò la gola, richiamando la loro attenzione. Sia Nico che Piper lo guardarono scocciati. “Cosa vuoi?!” disse la ragazza, sgarbata.

Percy fece un passo avanti. “Uhm, volevo chiedere a Nico…. Ma cosa state facendo?”

Nico roteò gli occhi. “Oggi è San Valentino, Percy. Quale giornata migliore per festeggiare e pregare che le nostre OTP si mettano insieme? E se vuoi portarmi fuori per San Valentino, sappi che non accadrà.” Disse, ricominciando la sua litania.

Percy si allontanò lentamente. “Oookayy. Noi andiamo. Jaz?” lo richiamò il moro.

Jason annuì. “Arrivo.” Aspettò che Percy fosse uscito dalla stanza e che i due ragazzi avessero gli occhi chiusi, prima di buttare una foto di Percy e Nico nel cerchio. Poi, con un sorriso, uscì.

 

Angolo autrice.

Ehi! Ciaooooo! Vi sono mancata?

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