L'incanto dell'anima di Lady Asia_20 (/viewuser.php?uid=72105)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza. ***
Capitolo 2: *** Chi sei Miki? ***
Capitolo 3: *** La cena con i Koishikaua. ***
Capitolo 4: *** Lei...rimarrà la mia donna... ***
Capitolo 5: *** Miki: il primo litigio. ***
Capitolo 6: *** Miki: Vacanza al mare. ***
Capitolo 7: *** Miki: il primo bacio!!!! ***
Capitolo 8: *** La felicità può essere breve...o forse... ***
Capitolo 9: *** La mia vita senza di te... ***
Capitolo 10: *** Vecchi e nuovi amori... ***
Capitolo 11: *** Dove sei Miki?! ***
Capitolo 12: *** Yuri: i ricordi perseguitano.. ***
Capitolo 13: *** Yuri: la gelosia nei miei ricordi.. ***
Capitolo 14: *** Yuri: ricordi e nuove conoscenze! ***
Capitolo 15: *** Yuri: ti aspettavo da una vita! ***
Capitolo 16: *** Miki: si può ricominciare!? ***
Capitolo 17: *** MIki: a volte osare fa bene alla salute ***
Capitolo 18: *** Miki: non sempre le scelte intraprese sono le più sagge! ***
Capitolo 19: *** Miki: la voce dell'istinto! ***
Capitolo 20: *** Miki: l'amore si fa strada e ferisce... ***
Capitolo 21: *** La fine del nostro amore? ***
Capitolo 22: *** Miki: il regalo più bello ***
Capitolo 23: *** Miki: l'amore è al di sopra di tutto.. ***
Capitolo 1 *** La partenza. ***
Ricordi
Ricordi……
Non
potevo credere
di esserci riuscito… ero salito sull’ aereo quando
il mio cuore non aveva
alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle il mio passato, la mia unica
ragione
che mi permetteva di vivere, il mio piccolo ma unico grande sole che
era il
solo a farmi capire che la mia vita aveva un
senso…unicamente perché c’era
lei. Ero seduto sul
sedile, la hostess
si avvicinò a me informandomi che presto saremmo decollati e che sarebbe stato
consigliabile che
allacciassi le cinture. Una fitta al cuore…presto le luci di
Tokyo sarebbero
state lontane, presto il suo viso sarebbe solo stato una marchiatura a
fuoco
nella mia mente, ma lei mi avrebbe solo odiato mentre io
l’avrei amata per il
resto della mia esistenza.
Non
potei fare a
meno di prendere in
mano quel polsino
che portavo sempre con me nella tasca della giacca e senza volerlo mi
resi
presto conto che la tristezza aveva trasbordato. Si…il mio
viso era bagnato
dalle lacrime!!! In quel momento mille ricordi di Tokyo con lei si
affollarono
nella mia mente, il nostro primo incontro in quel parco e
l’emozione che subito
avevo provato nel vedere la sua dolce e snella figura correre a
perdifiato
incontro alla pallina da tennis..
Quel
periodo è
stato difficile per me, i miei genitori dopo tanto tempo avevano deciso
di
separarsi per risposarsi rispettivamente con un altro uomo e
un’altra donna
che, guarda caso, erano inizialmente sposati fra di loro!! La cosa non
mi dava
fastidio, ma certamente essere messo davanti alla realtà dei
fatti così in modo
repentino mi aveva causato qualche perplessità, senza
contare che presto saremo
andati a vivere tutti insieme. I fidanzati dei miei genitori avevano
una
figlia, Miki, Miki Kohishikaua. Ma allora non potevo sapere che mi
sarei
perdutamente innamorato di lei…e soprattutto, non sapevo che
un giorno, avrei
scoperto che la ragazza per cui
avevo
perso completamente la testa in realtà…era mia
sorella!!
Quel
giorno la
incontrai per la prima volta, non sapendo chi fosse, ma la
guardavo
mentre si allenava…ed ero rapito, c’era qualcosa
di diverso che la distingueva
dalle altre. Aveva uno sguardo estremamente dolce, assorto e non so
descrivere
il turbine di emozioni che mi scatenò quel giorno spiarla..
Mi stavo
nascondendo dietro ad un albero per guardarla, ma c’era
bisogno che lo
facessi!?! E soprattutto….perchè lo facevo!?
Non
avevo
assolutamente una risposta, ma adesso col senno di poi posso dire che
rimasi
subito affascinato da quegli occhi color cioccolato fuso contornati da
delle
folte ciglia. Rimasi a osservarla per molto tempo, finché
con un buffo ghigno
sulle labbra la ragazza decise che il suo allenamento poteva essere
terminato,
raggiunse una piccola panchina dove aveva depositato la sua borsa degli
allenamenti
e preso dall’interno un asciugamano cominciò
così ad asciugarsi le gocce di
sudore che si erano impossessate del suo viso!! Potevo vederla molto
più da
vicino ora e mi resi conto che inevitabilmente avevo smesso di
respirare per
qualche secondo…era davvero molto carina, i suoi capelli
erano castani ed al
sole emanavano dei bellissimi riflessi ramati, erano leggermente mossi
e
lunghi, con un gesto elegante e sinuoso li liberò dal
legaccio che li teneva
raccolti e nuovamente non potei fare a meno di trattenere il respiro..
La sua
bocca era piccola ma carnosa e aveva un sorriso meraviglioso, il suo
nasino
piccolo ed elegante. Subito, a primo impatto, guardando il suo viso non
potei
fare a meno di pensare che doveva essere una ragazza molto dolce, erano
i suoi
occhi a parlare, il suo sorriso appena accennato… Non so
dire con precisione se
fu li che comincia a innamorarmi di lei…
I
miei
pensieri in quel
momento, vennero
interrotti da un gruppo di bambini che vendendo la ragazza intenta ad
asciugarsi con l’asciugamano
in testa,
la tirarono dentro ai loro giochi soprannominandola “Mostro
salvietta” e con
mio grande stupore, invece di tirarsi indietro, la giovane decise di
intrattenersi con loro inseguendoli..
Ancora
adesso
ripensando a quel momento, non posso fare a meno di pensare alla
tenerezza che
mi infondeva, il mio cuore era colmo di qualcosa che non sapevo
esprimere e
soprattutto di qualcosa di cui non conoscevo il nome. No…non
ero ancora
innamorato di lei, ma se non era quello, era qualcosa che molto si ci
avvicinava…mi piaceva, mi attirava, mi incuriosiva e per chi
mi aveva
conosciuto prima di lei, sapeva che Yuri Matsura non era il tipo di
ragazzo che
si lasciava affascinare tanto facilmente!!
La
guardavo
inseguire quei bambini, ridere, scherzare e mi divertivo anche io
insieme a
loro e la mia testa vagava.. Cercavo di immaginare nella mia mente come
potesse
essere caratterialmente, se un giorno avrei avuto occasione di
conoscerla,
magari diventare amici…mi chiedevo se avesse un ragazzo, che
mentre la guardava
come facevo io in quel momento, non riuscisse a fare a meno di pensare
che era
bellissima.. Ma…quando mi svegliai dai miei sogni mi resi
conto che lei era
sparita ed io, avevo perso l’occasione di scoprire qualcosa
su di lei. Rimasi
sorpreso dalla mia reazione e nella mia testa mi chiesi
–Yuri…che stai
dicendo!? Che ti succede!?- ma non avevo risposte.. in quel momento la
mia
testa si trovava in un vortice, la mia vita era sottosopra, nulla era
più come
prima, troppe cose stavano cambiando nella mia esistenza e fu
inevitabile per
me pensare, che probabilmente stavo cambiando anche io.
Fu in quel momento che mi resi conto che
affianco alla panchina qualcosa di colorato giaceva a terra,
l’impulso fu troppo
forte, comincia a correre, mi avvicinai e mi inginocchia quando lo
vidi.
Ricordai il gesto sinuoso ed elegante che aveva fatto con il braccio
destro
mentre si toglieva il legaccio dai capelli e mi
ricordai che sul suo polso era adagiato un polsino rosa,
che ora giaceva
a terra.. Lo raccolsi, era stata una tentazione troppo forte, magari se
l’avessi incontrata di nuovo avrei potuto rivolgergli la
parola e
restituirglielo.
Il
mio cuore già
scoppiettava dall’eccitazione quando un barlume di
lucidità si impossessò di
me –Eh
si…certo Yu.. Cosa gli dirai…
Sai…un giorno ti stavo spiando e hai perduto il polsino..
Comunque io mi chiamo
Yuri…-
Non
era proprio
una buona idea. All’improvviso però, pensai che se
l’avessi incontrata nel
parco avrei potuto restituirglielo tranquillamente, spiegando che avevo
notato
che le era caduto mentre rincorreva i bambini. Alimentato da quella
speranza
feci qualche giretto nel parco nella speranza di vederla tra la folla,
ma
nulla.. Era scomparsa e con me ogni speranza di poterla
rivedere…
Una
stretta al
cuore si impadronì di me e automaticamente portai il polsino
vicino al viso,
potevo sentirne il profumo.. Era un profumo dolce, sembrava vaniglia ma
era
talmente delicato.. Si addiceva perfettamente all’immagine
che avevo del suo
viso dolce e tenero. Nello stesso istante che riaprii gli occhi
inebriato da
quella fragranza, mi resi conto che sul tessuto erano stampate delle
iniziali
“M.K.”. Già…le iniziali, ma
certamente non mi avrebbero di sicuro aiutato a
sapere come e dove trovarla!!! Quindi mi arresi con immenso
dispiacere!!
Decisi
di
consolarmi con un buon caffè dal mio amico,
nonché datore di lavoro, Freddy,
lui era sempre stato un porto sicuro. Quando non ero molto in forma mi
rifugiavo al negozio dove lavoravo anche se non erano le mie giornate,
lui mi
conosceva bene, sapeva quando era il caso di farmi domande o quando
invece era
meglio farsi gli affari propri. Forse con lui parlavo un pò
di più, ma la vera
trasformazione di me stesso sarebbe riuscita a farla solo Miki nel
corso della
nostra relazione…
Quando
mi vide
entrare subito Freddy si avvicinò a me, mi diede una pacca
sulla spalla, di
quelle che inevitabilmente mi facevano tossire per almeno 5 minuti e
poi gli
chiesi se mi offriva il caffè. Andai fuori a sedermi nei
tavoli apposta
allestiti per la stagione estiva, nell’istante in cui mi
sedetti, una folata di
vento mi raggiunse al tavolo portando con sé aromi
differenti, uno di menta
fresco e seducente, uno di pesco dolce e delicato e il suo volto
ritornò nella
mia testa…
-Yuri…Yuri…ma
che
ti prende…- non potei fare a meno di sorridere di me
stesso..e nuovamente
ripresi tra le mani quel polsino che era nella tasca dei miei
pantaloni.
Cos’era quella curiosità!? Quel polsino sembrava
rovente tra le mie mani, era
umido e impregnato del suo profumo, di quell’aroma inebriante
che poco fa mi
aveva mandato in tilt la mente. Non avrei dovuto averlo io tra le mani,
non mi
apparteneva eppure non ero riuscito a evitare di appropriarmene, avrei
dovuto
restituirlo alla legittima proprietaria, anche se….avrei
voluto tenerlo!!! Fino
ad allora nulla era riuscito a entrare dentro di me con altrettanta
prepotenza.
O meglio, si era entrata con prepotenza, ma allo stesso tempo con
l’eleganza e
dolcezza tipica della sua figura.
Per
un istante
ritornai in me…guardai fuori dal finestrino, quei dolci
ricordi avevano
alleviato per un istante il tormento che avevo dentro, Tokyo si stava
allontanando sempre di più.. Le luci della grande
città cominciavano
ad accendersi e il sole
cominciava a fare spazio al tramonto e
all’oscurità. Fino a quel momento non mi
ero reso conto che il viaggio era allietato da un pò di
musica e, se non fossi
stato tanto amareggiato, probabilmente avrei potuto godermi
tranquillamente
quelle ore canticchiando tra me e me. Ma un colpo al cuore, un fendente
secco e
preciso, mi fece ritornare alla realtà quando sentii le note
di una canzone e
la prima strofa della stessa…
“guardo
il cielo e
non vedo altro colore, solo grigio piombo che mi spegne il sole,
l’unica
certezza è gli occhi che io ho di te.. Due fotografie tutto
ciò che rimane, sul
mio letto il vento le fa volare, la distanza che ci divide fa male
anche a
me….!!!”
Ed
era davvero
così….il ricordo dei suoi occhi pieni e gonfi di
lacrime erano un dolore che
avrei portato con me per sempre.. Sono talmente presuntuoso da pensare
che
nessuno l’avrebbe amata quanto l’amavo io,
eppure…nonostante lei fosse sempre
stata la persona più importante della mia vita, nonostante
fosse sempre stata
“l’oggetto” del mio folle e
incondizionato amore, io ero stato quello che
l’aveva fatta soffrire di più rispetto agli
altri.. L’avevo ferita con i miei
stupidi silenzi all’inizio, quando ero partito per New York
la prima volta
tenendola completamente fuori dalla mia decisione, l’avevo
delusa quando ero
tornato a casa con Angela facendogli credere che stavamo insieme. E per
ultimo…
e più grave, le avevo spezzato il cuore lasciandola qualche
giorno fa, quando
le ho fatto credere che non l’amavo più!!!! Non
riuscivo più a sentire
continuamente quella canzone che aveva sempre accompagnato la nostra
storia
d’amore, guardai di nuovo fuori dal finestrino e strinsi con
tutta la forza che
avevo il polsino che si trovava tra le mie mani… E di nuovo
la mia mente tornò
indietro… A quel
giorno che mi vedevo
sedere a quel tavolo con Freddy…
-Ehi
Yu…ma ci sei
o no!?!? Oggi sei strano.. Sei entrato che sembravi uno spettro, mentre
ora hai
stampato in faccia un sorriso indecifrabile!!!- disse Freddy
distogliendomi
momentaneamente dai miei pensieri,
-scusami,
in
effetti non so nemmeno io cosa prevalga in me oggi.. Non saprei
spiegartelo
credimi..-
-non
ti
costringerei a parlarmi di qualcosa che non sai decifrare nemmeno
tu…però sai
che se vuoi parlare puoi fidarti di me Yu!!! Non so cosa ti sia
successo, da un
lato ti vedo sereno, dall’altro sembri nostalgico…-
-in
realtà…
forse…potrei spiegarti cosa mi ha reso
sereno….anche se può sembrare assurdo,
non so nemmeno da che parte cominciare…- e scossi la testa
in segno di
disapprovazione.
Come
potevo
pretendere di spiegare a Freddy qualcosa che non comprendevo nemmeno
io!?!?
Freddy stava aspettando chiaramente che ricominciassi a parlare, ma
sembrava
capire che non avevo la benché minima idea di come avrei
potuto raccontargli
quello che era accaduto, dandone almeno un senso
logico….come facevo… Non
l’aveva un senso logico!!!
-forse
Yu….dovresti cominciare dall’inizio…
Non trovi!?!? È la cosa migliore…e magari
io potrei capire così…-
-ci
proverò… oggi
sono andato nel parco e ho incontrato…-
Nello
stesso
istante in cui avevo forse trovato il giusto appiglio per raccontare il
mio
strano incontro, una brezza leggera portò con sé
nuovi profumi, ma questa volta
uno di quelli svuotò completamente la mia testa, mandandomi
nel pallone. Era il
suo profumo…l’avrei riconosciuto tra mille, dolce
ma delicato, alla vaniglia…
Questa volta però lo sentivo più denso e con
maggiore intensità..
Immediatamente voltai il mio sguardo da dove avevo recepito che il
profumo
venisse e mi resi conto che sul marciapiede di fronte una ragazza con
lunghe
trecce castane dai riflessi ramati, stava correndo chissà
dove guardando
l’orologio. Riconobbi subito il borsone
dell’allenamento, non potevo
sbagliarmi, era lei… E il suo viso era
inconfondibile… Sicuramente aveva un
appuntamento….ed era in ritardo.. E a quel punto una
curiosità assolutamente
fuori luogo si impadronì di me. Magari…stava
correndo dal suo ragazzo…era
talmente bella che poteva tranquillamente aver rubato il cuore a
qualche
giovane imbecille…Yuriiiiiiiiii smettila….ma che
dici!?!?!?!!?
Cosa faccio!?!?
Sono troppo curioso, cercherò di non farmi beccare e la
seguo. Detto questo mi
alzo lasciando basito Freddy che mi guarda sconcertato e comincio ad
incamminarmi…
-ma
Yu…..!?!?!?
dove cavolo stai andando!?!? Mi molli così….!?!?-
gli risposi mentre ormai
stavo correndo, non volevo perderla di vista nuovamente…
-scusami
Fred…prima o poi ti spiegherò…ciao!!!-
Ero
stranamente
emozionato, stavo inseguendo una persona che nemmeno conoscevo, stavo
inseguendo le emozioni che mi aveva fatto vivere e non
l’avevo mai sperimentato
in vita mia…!!! Era tutto nuovo e misterioso per me!!! Per
un istante temetti
di averla persa di vista nuovamente, strinsi deluso e arrabbiato il
polsino,
gelosamente custodito nella tasca dei pantaloni, e mi ritrovai a
rimproverarmi
per essermi di nuovo bruciato un’occasione.
Quando….sentii la sua voce chiamare
un nome femminile..
–Meikooooo!!!!-
allora non doveva incontrare nessun ragazzo…ma questi non
dovrebbero essere
affari miei comunque…!!!
Dovevo
trovare un
posto sicuro dove avvicinarmi senza destare sospetti!! Quando mi
accorsi di una
cabina telefonica accanto a loro. Se mi fossi messo dietro quella non
mi
avrebbero nemmeno notato!!! Così con discrezione mi
avvicinai e mi appoggia
alla ringhiera di legno che divideva la strada dal marciapiede.
-Oh
Miki…ma è
possibile che tu sia sempre in ritardo!?!? Ti aspetto da un
po’ sai…-
-Oh
Meiko ti prego
perdonami, lo sai che sono una frana… Ho smesso anche prima
l’allenamento per
arrivare qui in tempo ma come al solito sono riuscita a tardare lo
stesso…- era
davvero buffa…chino il busto con le mani giunte in segno di
preghiera e disse
–ti prego…per farmi perdonare ti compro un mega
gelato ma non avercela con
me!!!-
La
sua amica,
Meiko, si avvicinò a lei e l’abbracciò
con affetto.
-Ma
certo che ti
perdono….e poi voglio il mega gelato!!! E comunque sei
così tenera Miki,
che..non potrei fare altrimenti…!!!-
Provai
quasi
invidia per quella ragazza che poteva abbracciala e tenerla cosi
stretta…
L’aveva chiamata Miki e non potei fare a meno di pensare che
presto avrei
conosciuto un’altra ragazza di nome
Miki….già…la figlia dei rispettivi
compagni
dei miei genitori!!
Tornai
presto al
soggetto della mia curiosità, quindi avevo visto
giusto…Miki era tenera,
dolce!!! Ero inevitabilmente fiero di me stesso…osservando i
tratti del suo
viso avevo scoperto qualcosa di veritiero sul suo modo di
essere…eppure quella
sarebbe stata l’unica cosa che mi era lecito sapere!!!
Proprio mentre tutti
questi pensieri mi vorticavano nella mente sentii dietro di me un gran
trambusto…gli stessi bambini del parco gridavano a gran voce
di aver ritrovato
il loro acerrimo nemico…”Il mostro
salvietta”!!!
Non
saprei
decifrare il viso di Miki quando se li ritrovò tutti
attorno, a quanto pare
seminarli doveva esser stato davvero difficile…ma i
risultati non si erano
visti assolutamente!!! Era divertentissimo vedere quanto insistessero
per
giocare con lei, con dolcezza si era inginocchiata accanto a loro
spiegandogli
che non poteva continuare ad essere il loro nemico in quanto aveva un
appuntamento
con la sua amica!!
La
guardavo mentre
con pazienza e tenerezza parlava, i suoi occhi sembravano liquidi da
quanto
erano intensi e non potei fare a meno di chiedermi se dopo quella
giornata
l’avrei rivista. Mi sarebbe bastato sapere che scuola
frequentasse e magari
avrei avuto la possibilità di parlargli forse un giorno!!!
Ero
stranamente
impaziente, inconsapevole di chi fosse questo nuovo Yuri che quella
ragazza,
Miki, aveva svegliato così
all’improvviso… Mi resi conto con enorme stupore
che
non riuscivo a controllare la nuova parte di me stesso!! Quello non era
Yuri
che io avevo sempre conosciuto, il ragazzo razionale che non si
lasciava
scalfire e che cercava di tenersi lontano da implicazioni sentimentali
con le
ragazze!! In un certo senso ero sempre stato convinto di bastare a me
stesso,
forse anche perché avevo vissuto sulla mia pelle il dolore e
il vuoto che mio
padre scomparendo aveva lasciato a mia madre. E il dolore che aveva
lasciato a
me quel periodo in cui lui non c’era..
Avevo
tratto le
conclusioni che amando,avrei solo sofferto prima o poi un
giorno…ma in realtà
l’unica vera ragione per cui non mi ero mai attaccato o
affezionato a qualcuno
lo compresi solo molto tempo dopo.. stavo solo cercando quel qualcuno a
cui mi
sarei donato per sempre, che sarebbe diventata “la terra di
mezzo dove avrei
lasciato il mio cuore” come il testo della canzone diceva!!
Finora
la mia
attenzione era stata monopolizzata da quella ragazza sconosciuta che
continuava
a parlare con quei bambini sempre più
insistenti…ma…all’improvviso qualcosa
dentro di me esplose quando uno di loro disse
-Dai
ti
prego…giochiamo ancora insieme… Facciamo che tu
sei il Mostro carta igienica
Koishikaua!!!!-
No….non
poteva
essere lei!!! Rimasi così, a fissare quel viso gentile,
bello come il sole. Lei
non poteva essere Miki Koishikaua!!!
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Capitolo 2 *** Chi sei Miki? ***
Chi sei Miki?
La
mia mente si
svuotò…non era possibile… KOISHIKAUA.
Ricordai
mia madre
dire queste parole.
–Sai
Yu i
Koishikaua hanno una figlia della tua stessa
età…Miki, Miki Koishikaua!!! Spero
davvero andrete d’accordo voi due insieme!!-.
Lei
quindi era la
figlia dei Koishicaua…!?
Automaticamente
strinsi la mano nella quale tenevo il polsino, presto io e lei avremmo
vissuto
sotto lo stesso tetto e la cosa mi rese assai felice e allo stesso
tempo
curioso!! Probabilmente a questo punto non sarebbe stato
così fuori luogo il
fatto che io e lei saremmo potuti diventare amici e questo mi rese fin
troppo
euforico. Quando mi resi conto che si stava allontanando assieme ai
bambini,
senza che la mia mente potesse minimamente rifletterci, come guidato da un riflesso
incondizionato, il mio
corpo si diresse nella stessa direzione e incomincia a seguirla. I
piccini
erano raggianti e nonostante Miki fosse un pò contrariata
per i suoi piani
momentaneamente sfumati, non poteva che essere contenta in fondo.
Glielo
leggevo nel viso da come guardava quei cuccioli birbanti casinisti!!
Probabilmente amava i bambini, il suo modo di fare sembrava quasi
infantile
quando era accanto a loro. Loro la prendevano in giro e lei faceva
esattamente
la stessa cosa, sembrava un cucciolo anche lei. Era il giorno
più strano che
avessi mai passato in tutta la mia vita, stavo seguendo persone a me
sconosciute per chissà quale strano gioco del destino..
Alzai
gli occhi al
cielo…era una giornata calda e incredibilmente limpida. Mi
resi conto che per
la prima volta mi ero soffermato a pensare alla bellezza della natura
che mi
circondava.. Sapevo che qualcosa dentro di me stava a poco a poco
mutando.
Pensai che forse in quella ragazza sarei riuscito a trovare
un’amicizia che mi
avrebbe dato la forza di fidarmi per la prima volta di qualcuno e di
trovare
realmente un alleato!!
Passai
la giornata
ad osservarla, era divertentissima. Ritornammo in un angolo verde e
ampio del
parco, c’erano delle piccole scalinate che collegavano il
sentiero a una
piccola piazzola dove solitamente gli artisti di strada si esibivano. I
bambini
cercavano di fare imparare a Miki delle formule magiche associate a
movimenti
di combattimento da super-eroi…non posso descrivere le
risate che mi sono
fatto. Era veramente troppo buffa e il momento senz’altro
migliore fu quando in
bilico su uno scalino, perdendo l’equilibrio, ha quasi
rischiato di planare con
la faccia al suolo.. Era particolare, sembrava davvero una bambina in
quel
momento, ma continuava a piacermi.. Era se stessa, non aveva paura di
mostrarsi
per come era, quindi, aggiunsi alla mia lista un’altra
caratteristica!! Miki
era vera e sincera, non aveva paura di mostrare i suoi sentimenti e se stessa!! Ma queste
erano solo idee…presto
avrei scoperto molto di più di lei e questo invece di
calmare un pò la mia
curiosità le diede un ulteriore colpo di vento
alimentandola…!!! Come l’aria
alimenta il fuoco!!!
I loro giochi continuarono
per un
pò, all’incirca mezz’ora e credo di non
essermi mai divertito tanto in vita mia!! La gente che passava nel
parco,
sorrideva mentre vedeva Miki intenta a diventare un nuovo e improbabile
super-eroe.
Lei cercava di impegnarsi e ogni tanto, quando alzava lo sguardo, non
poteva
fare a meno di imbarazzarsi mentre le sue guance si coloravano di un
leggero
porpora assai invitante. Sapeva che tutti intorno a lei la osservassero
giocare
con quei bambini, ma a parte lo stupore iniziale alla fine tutti la
guardavano
con dolcezza. Anche Meiko la osservava seduta sul prato e notai in lei
uno
sguardo estremamente tenero nei confronti dell’amica, pensai
che quella ragazza
dovesse voler molto bene a Miki e ne ero felice. Mi faceva sentire
sereno pensare
che qualcuno le fosse così vicino, che l’aiutasse
nei momenti difficili. Miki
sorrise all’amica col viso imporporato e mi chiesi se un
giorno, quei sorrisi,
sarebbero stati riservati anche a me.
La
giornata
proseguì, Miki, dopo aver salutato i suoi giovani amici, ora
poteva dedicarsi
completamente a Meiko. La vidi stiracchiarsi e stanca sedersi su una
panchina e
cominciarono a parlare tra di loro…
–Allora
Miki…perché allenarsi al parco e non
al campo da tennis!? Ghinta ci sarà rimasto
male…in questo periodo sei
scostante con lui..-
-Lo
so Meiko…credimi!!!
ma ultimamente le cose con Ghinta sono diventate sempre più
difficili. Da un
lato ho dimenticato quello che è successo, non sono
più arrabbiata con lui..
Però dall’altro non riesco a fidarmi del tutto..-
-Lo
capisco…ma…prima
o poi dovrai affrontare le tue paure Miki!! Pensi che continuando a
evitarlo
lui si sentirebbe meglio!? E poi parliamoci chiaro, sai perfettamente
quello
che lui prova per te..-
-È
anche per questo..
io gli voglio bene Meiko,
questo non posso negarlo, ma.. ciò non vuol dire che io
provi qualcosa di più
di un’amicizia.. Credo
sia chiaro dal
mio atteggiamento!!-
-Su
questo non
devi preoccuparti Miki, Ghinta sa di non avere più
opportunità in quel senso,
ti ha ferita troppo in passato ed è consapevole di questo!!-
Purtroppo
dal
punto in cui mi ero appostato non riuscii a sentire l’ultima
frase di Meiko,
Miki era chiaramente a disagio, doveva trattarsi di qualche pretendente
indesiderato. Con un gesto frenetico si alzò in piedi con
slancio desiderosa di
chiudere in fretta quella conversazione.
Ghinta…chi
poteva
essere!? Perché la rendeva così ansiosa parlare
di lui!?
Tutte
domande a
cui non avrei avuto risposta, o magari col tempo….
Quell’argomento
non
fu più toccato per il resto della giornata, Miki era tornata
a sorridere serena
e il suo volto non era più tirato.. Dal suo viso era sparita
quella smorfia di
dolore e tristezza, lasciando posto a un bel sorriso, che divenne
raggiante non
appena si ritrovò tra la mani un grande gelato bigusto!! Era
incredibile come
anche una piccola cosa la vivesse con così grande
intensità, doveva essere
molto sensibile a ciò che la circondava.
All’improvviso sul mio viso sentii
allargarsi un sorriso e sapevo che i miei occhi erano diventati
più dolci. La
giornata stava quasi volgendo al termine, presto sarei dovuto tornare a
casa e
non avrei più potuto seguirla. Ma ero tranquillo, ero certo
che prima o poi i
miei mi avrebbero fatto conoscere i Kohishikaua e per forza di cose io
avrei
rivisto Miki. Mi concessi la possibilità di seguirla ancora
per una mezz’ora e
come avrei dovuto immaginare, scoprii che come tutte le ragazze della
sua età
amava lo shopping, ma era diligente, non spendeva tutto quello che
aveva per
degli assurdi capricci. La seguii per i negozi e per forza di cose mi
resi
conto che era incredibilmente distratta e a volte addirittura goffa,
nel
prendere una scatola di biscotti, ad esempio, ha rischiato di far
cadere a
terra tutta la pila e per evitare il disastro imminente si è
abbracciata alle
scatole scongiurando l’incidente. La vidi diventare prima
pallida e poi
paonazza in viso, con Meiko che la rimproverava di essere
così
straordinariamente sbadata a volte, ma poi…esattamente come
me, non poté fare a
meno di finire in una fragorosa risata scatenando l’imbarazzo
di una incredula
Miki!!
L’ultima
tappa fu
il the delle cinque, si sedettero a un bar e ordinarono al cameriere
che
prontamente si era diretto verso di loro. Per quanto mi riguardava il
tempo che
mi ero dato stava scadendo e presto avrei dovuto lasciare sole Miki e
Meiko. Per
il momento non ci pensai e di slancio andai a sedermi al bar che si
trovava
esattamente di fronte, nell’altro marciapiede, scelsi un
tavolino che mi
permettesse di vederla bene e mi sedetti ordinando una bibita fresca.
In quel
modo mi ero precluso la possibilità di ascoltare la loro
conversazione, ma se
mi fossi seduto affianco a loro avrei rischiato di dare troppo
nell’occhio e
sicuramente, o lei o Meiko, si sarebbero accorte di me e della mia
dannata
curiosità. Mi sarei accontentato di osservarla da lontano.
Il
cameriere
arrivò con le bibite delle ragazze, le posò sul
tavolino e Miki si girò
leggermente con un sorriso verso di lui per ringraziarlo, non mi
stupì il fatto
che lui ne rimase affascinato. Potevo immaginare cosa aveva scatenato
quel
sorriso accennato nella testa di quel ragazzo, il vortice di vuoto che
sentiva
dentro la sua mente.
Miki
era serena,
rideva e scherzava e Meiko non poteva non farsi trascinare dalla sua
travolgente allegria e spensieratezza.. Poi improvvisamente fu
interrotta da un
uomo e una donna che dal tavolo accanto la chiamavano per avere delle
indicazioni stradali, erano inglesi e riuscii a comprendere che in
materia Miki
era una frana!! Meiko era rassegnata e imbarazzata, Miki dal canto suo
cercava
di spiegare alla coppia la strada migliore per raggiungere il punto che
le
avevano indicato, ma non capivo una parola di quello che diceva, so
solo che i
due stranieri ridevano a crepapelle al suo tentativo di indicare a
gesti il
percorso che avrebbero dovuto intraprendere e anche io non riuscii a
trattenere
a lungo un sguardo indifferente alla buffa situazione.
Poi
accadde
qualcosa che non mi aspettavo, i due stranieri si erano accorti che per
tutto
il tempo non avevo fatto altro che osservare Miki e sorridere. Mi ero
fatto
scoprire stupidamente e adesso non potevo continuare a rimanere
lì facendo
finta di niente. Dovevo andarmene.
Mi
alzai in fretta
e lasciai sul tavolo i soldi per pagare la consumazione. Svoltai in
fretta
l’angolo che mi lasciava alle spalle il bar, mi permisi
ancora una sbirciata e
come temevo Miki e Meiko stavano osservando proprio il punto dove pochi
istanti
fa io mi trovavo seduto. Ora era venuto per me il momento di tornarmene
a casa.
Non ero più intristito come prima, quando ancora
non sapevo che lei era Miki
Kohishikaua. Presto l’avrei rivista e forse un giorno le
avrei raccontato di
come l’avevo conosciuta e avrei potuto restituirgli il
polsino. Misi la mano
nella tasca dei pantaloni e tirai fuori quel piccolo oggetto impregnato
del suo
profumo, lo feci volare in aria riprendendolo velocemente tra le mie
dita
–Per
ora tu rimani
con me, mi farai compagnia per un pò…e poi magari
un giorno ti restituirò alla
tua legittima padrona-.
Era
tardi, il sole
stava tramontando e cominciai a correre verso casa, sapevo che stavo
sorridendo
e questo non succedeva spesso, ma quel sorriso mi aveva contagiato e
non
riuscivo a togliere dalla mia mente quel visino così
allegro.
–Si
Miki,
diventeremo amici…non ho dubbi!! Mi impegnerò
perché questo accada!!-
Tornai
a casa in
fretta correndo e trovai ad accogliermi mia madre e mio padre felici
come non
mai!! Vederli così felici mi faceva sentire completo, sapevo
che tra noi non
sarebbe cambiato nulla, l’affetto che ci univa non sarebbe
stato scalfito dalla
presenza nella nostra vita della famiglia di Miki. Era la cosa giusta,
affianco
a Rumi e Jin, mio padre Yuogi e mia madre Catia mi avevano spiegato che
avevano
capito di essere capaci ancora di donare amore.
Come
potevo
distruggere quella loro felicità!? E sinceramente anche io
adesso ero
entusiasta di cominciare questa nuova avventura. La convivenza
all’inizio non
sarebbe stata facile, le nostre abitudini potevano essere molto
differenti ma
questo non sembrava spaventare né i miei genitori tanto meno
quelli di Miki.
Adesso, l’unica
domanda che adesso mi
ponevo con maggiore insistenza era…quando avrò
l’occasione di conoscere i
Kohishikaua!?
Entrando
in casa
mia madre mi disse che la cena era quasi pronta e di sbrigarmi
perché mio padre
e lei avevano bisogno di parlarmi. Non stava più nella
pelle, lo capivo
perfettamente, era impaziente di dirmi qualcosa ed io non ero meno
curioso di
comprendere il perché di tanta fretta. Ero terribilmente
curioso di sapere di
cosa volessero parlarmi e segretamente sperai, che dietro
quell’euforia, si
nascondesse qualche notizia che riguardava i Kohishikaua. Raggiunsi in
fretta
la mai camera, sentivo
le mie tempie
pulsare, se quella comunicazione non fosse riguardata la famiglia di
Miki ne
sarei rimasto molto deluso, dovevo darmi una calmata e pensare
razionalmente.
Non esisteva che perdessi così il controllo di me, cercai di
ricompormi, ma non
raggiunsi un buon risultato, il mio cuore scoppiettava aritmicamente.
Mi
guardai allo specchio…ed ero un’altra persona, non
avevo più lo sguardo assente
e poco interessato, quasi passivo. Per la prima volta nella mia vita
ero
partecipe in qualcosa e qualunque fosse quel qualcosa mi rendeva
felice!!
Scesi
in fretta le
scale, rischiando di precipitare rovinosamente a gambe
all’aria e di terminare
la discesa col fondoschiena, ma in quel momento impaziente
com’ero non avrei
sentito nulla. Percorsi a passi sempre più lenti il piccolo
corridoio che mi
divideva dalla cucina e dal salotto dove sapevo che i miei genitori mi
stavano
aspettando per cenare. Ormai mi divideva solo la porta da loro, ma
prima di
entrare dovetti prendere un lungo e lento respiro.. Avrebbero potuto
parlarmi
di qualsiasi cosa, rovinando le mie aspettative, quindi dovevo
assolutamente
darmi un contegno e smascherare la delusione se l’argomento
che avessero
affrontato non era quello che mi aspettavo. Passai una mano tra i
capelli
chiudendo gli occhi per qualche istante e dissi tra me e me
–Bene
Yuri…è ora
di entrare.. Sorridi!!-
-oh
Yu caro
finalmente.. Io e tuo padre dobbiamo parlarti di una cosa molto
importante e a
cui teniamo molto entrambi..-
-Certo..me
lo hai
detto prima.. Vi ascolto, non preoccupatevi…- fu mio padre a
parlare questa
volta e a iniziare il discorso, nonostante fossero chiaramente
raggianti ed
euforici, vedevo chiaramente che qualcosa li turbava, forse non
sapevano che
reazione avrei avuto e quindi cercai di incitarli a parlare
tranquillizzandoli.
-vedi
Yu…qualche
giorno fa ti abbiamo parlato dei Kohishikaua, vero!?- il mio cuore si
rilassò,
forse qualcosa si era mosso, non risposi a parole, avevo paura che la
mia voce
mi tradisse, facendo scoprire l’emozione celata, che da dietro la facciata
ben costruita,
cercavo di nascondere. Quindi mi limitai a un cenno di assenso e per
incoraggiare
mio padre a proseguire feci un sorriso timido che però lo
rilassò.
-beh…vedi
Yu,
insieme a Rumi e a Jin abbiamo deciso che sia arrivato il momento che
le nostre
due famiglie si incontrino. Presto andremo a vivere tutti insieme e la
cosa
migliore sarebbe che almeno una volta tu e Miki abbiate la
possibilità di
conoscere rispettivamente i nuovi compagni dei vostri genitori!!!
Quindi
abbiamo optato per una cena domani sera, tutti insieme, al ristorante
italiano
in centro città e ci chiedevamo cosa ne pensassi. Miki a
quanto pare ha
accettato ma se per caso non ti sentissi ancora pronto ad affrontare la
cosa
potremmo rimandare la cena di qualche settimana…-
Leggevo
nei loro
occhi la speranza, ma io non avevo nessuna intenzione di mandare a
monte i loro
piani. L’unica cosa che mi tratteneva dal rispondere era
l’insicurezza della
mia voce, non volevo tradirmi lasciando trasparire
l’emozione, ma a
quanto pare ero chiamato a pronunciarmi e i
miei genitori non avrebbero ancora retto a lungo quel silenzio. Quindi
mi feci
coraggio e risposi tutto di un fiato..
-ma
certo…che
domanda è!? Domani sera non mancherò!! A che
ora!?- wowwww…la voce era sotto
controllo per il momento…
-oh…tesoro
mio!!!
Yuogi abbiamo un figlio meraviglioso lo sai!?
Pensa a come saranno felici Jin e Rumi quando sapranno che
anche Yu ha
accettato l’incontro…non vedo l’ora di
dirlo a Rumi!! Dopo aver cenato la
chiamo!!-
Per
il resto della
cena preferii non parlare, ma non perché fossi deluso o
amareggiato!! I miei
genitori sapevano che ero stranamente entusiasta, certo non potevano
sapere il
motivo di questa mia segreta tranquillità, ma erano
estremamente felici. Se io
fossi stato triste sapevo che non avrebbero mai vissuto lietamente quel
momento
e si sarebbero sentiti terribilmente in colpa per avermi dato un dolore
o una
delusione. Invece ero ansioso di conoscere anche i genitori di Miki,
probabilmente mi sarei affezionato a loro col tempo e sarebbero
diventati la
mia grande famiglia, il mio riferimento… E Miki?! Cosa
sarebbe stata per me!? Una
specie di sorella!? Qualunque cosa tra me e lei sarebbe arrivato lo
avrei
accolto di buon grado, certo…era bellissima, dolcissima,
affascinante e anche
sexi a suo modo.. Ma potevano esserci un sacco di cose che di lei
potevano non
piacermi, in fondo avevo solo avuto la possibilità di
osservarla e di recepire
dal suo modo di fare solo qualche sua piccola caratteristica. Ma cosa
si
nascondeva in lei!? Chi era Miki nella sua interezza!?
Non
potevo fare a
meno di chiedermelo…e per un istante mi venne la tentazione
di chiedere ai miei
genitori se sapessero qualcosa di lei, del suo carattere. Ma misi
subito a
tacere quella idea insensata, avrei perso il controllo
della mia voce parlando di lei, chiedendo
informazioni e poi volevo essere io a
scoprire nuove cose di Miki, senza
interferenze…!!!
Ancora
oggi, che
ero seduto in questo aereo, ormai lontano da lei, dal suo dolce viso,
dalle
luci di Tokyo non potevo fare a meno di sentirmi come allora. Eppure
erano
cambiate tante cose. Avevo distrutto la nostra felicità per
sempre e se un
giorno, avessi deciso di recuperare, di tornare a riprendermela anche
contro
ogni logica, lei a quel punto non si sarebbe più fidata di
me. Avevo agito
d’impulso, con rabbia. Mi chiedevo come i nostri genitori
avessero potuto agire
in quel modo nascondendoci cosa eravamo realmente io e Miki. Ma sapevo
anche
che se avessi raccontato a Miki la verità sulla nostra
parentela, lei non si
sarebbe mai rassegnata e avrei in più rischiato di
compromettere la nostra
ormai stabile vita famigliare. Per me era stato più facile
farle credere che
non l’amavo più, semplicemente perché
ero un essere egoista che pensava
solamente a se stesso. Le avevo detto, senza nemmeno guardarla in
faccia, che
non provavo più le stesse cose per lei, che non la vedevo
più come la mia
ragazza. La freddezza con cui l’avevo trattata e con cui le
avevo parlato,
dovevano averla ferita profondamente. Ma soprattutto, la sgarbatezza
con cui
l’avevo allontanata da me mentre mi abbracciava,
l’aveva pietrificata e
convinta che per me, lei, non contava più.
Se
le avessi detto che
in realtà eravamo fratello e
sorella, lei si sarebbe messa contro ai nostri genitori pur di stare
con me.
Sapevo che l’avrebbe fatto, Miki quando credeva profondamente
in qualcosa
lottava fino alla fine, ma questa volta non c’era soluzione.
Vivere la nostra
relazione significava fare qualcosa che era considerato immorale dalla
generalità dei soggetti, ci avrebbero perseguitati ovunque
senza contare il
dolore che avremmo dato ai nostri genitori. Avrei dovuto portarla via
da lì,
dalla sua vita, privarla dei suoi affetti e magari per me
l’avrebbe anche
fatto, ma non me la sentivo di trascinarla in questa situazione. I
rapporti con
i nostri genitori si sarebbero declinati irrimediabilmente e non ci
avrebbero mai
permesso di vivere tranquillamente il nostro amore. Sapevo di aver
fatto la
cosa giusta per loro!! Ma non per me e Miki, per i progetti che avevamo
insieme. Desideravamo sposarci e comprare un piccola casetta che
avremmo
arredato assieme, rigorosamente in mezzo al verde, magari con un
piccolo
ruscello lì accanto. Sognavamo un bel giardino dove i nostri
bambini, un
giorno, avrebbero giocato insieme alla loro mamma e al loro
papà. Li avremmo
amati molto la mia Miki ed io, immaginavo il loro musetto dolce e
tenero come
quello della loro mamma. Speravo tanto che somigliassero a lei, a
quella
bellezza mozzafiato e genuina.
Ma
ormai era
tardi, quei sogni erano stati chiusi in un cassetto
forzatamente e non dovevo più riaprirlo se
non volevo continuare a soffrire così. Avrei voluto avere
solo la metà della
determinazione di Miki in quel momento, avevo avuto il coraggio di
lasciarla e
adesso dovevo cercare di mantenere un certo distacco se non volevo
vanificare
quello sforzo. Era fin troppo facile essere me stesso con lei, ma se le
altre
volte era stato d’aiuto ora avrebbe solamente causato
problemi.
Guardai
l’orologio
da polso che Miki mi aveva regalato la sera prima, l’avevo..
ferita, umiliata,
delusa, ma nonostante tutto mi aveva fatto un regalo. Mi sentivo una
nullità in
quel momento e mi chiesi che razza di uomo ero, se per allontanare una
ragazza,
mi ero dovuto comportare tanto male. Ricacciai indietro le lacrime che
stavano
tornando a rigarmi il viso e appositamente tornai alla sera prima che
incontrassi a cena i Kohishikaua, era incredibile quanto fossi cambiato
da
allora.
Ricordo
che appena
finito di cenare salii in camera mia, sentivo mia madre al piano
inferiore
parlare con Rumi e sentirla così eccitata mi fece sorridere.
Comincia a pensare
a come potevano essere i genitori di Miki, a chi assomigliava lei
fisicamente…quando
mi ricordai che il giorno dopo avevo il compito in classe di fisica e
io dovevo
studiare ancora l’ultima lezione che ci era stata assegnata.
Fortunatamente
erano poche pagine e in questo ero sempre stato sfacciatamente
fortunato, mi
bastava leggere una o due volte le cose ascoltando bene la lezione e il
gioco
era fatto. Inoltre l’argomento che avrei dovuto affrontare
prima di dormire era
molto semplice e lo conoscevo già. Mi sarebbe bastato
leggerlo una volta e le
cose mi sarebbero rimaste facilmente in mente. Mi concentrai con molta
fatica,
dovetti fare il triplo dello sforzo che facevo normalmente. Dopo
un’ora tra
varie interruzioni, finalmente finii quelle poche pagine. Decisi che
era meglio
andare a dormire quindi scesi al piano di sotto e salutai mio padre e
mia madre
che erano intenti a farsi un sacco di risate con un nuovo programma di
intrattenimento.
-si…buona
notte
tesoro- -Notte Yu!!-
Li
lasciai così,
abbracciati come due bambini che ridevano a crepapelle, sorrisi nel
vederli
così affettuosi nonostante non si amassero più
come una coppia, ma ero contento
che l’affetto fosse rimasto. Sapevo che mia madre aveva amato
molto e
profondamente mio padre e forse era stato quello che mi aveva creato
difficoltà
all’inizio, quando avevo saputo che si sarebbero lasciati per
risposarsi.
Temevo che nulla sarebbe mai stato come prima, ma se fossi stato
più attento mi
sarei reso conto anche io, che quello che li legava, era ormai qualcosa
che si
avvicinava all’affetto fraterno rispetto che
all’amore. Riflettendo sui miei
genitori avevo raggiunto la mia stanza, comincia a riporre i vestiti
piegati
sulla sedia, andai ad aprire la finestra, era davvero caldo..
L’estate
era alle
porte e l’umidità si faceva sentire. Mi appoggia
al balcone e guardai la notte
scura, ma sembrava quasi giorno, la luna era piena e le stelle
luccicavano
splendidamente in quella tarda serata. Mi persi in quel tappeto di
lucciole e
improvvisamente mi sentivo pronto ad affrontare il giorno dopo. Sorrisi
alla
luna e alle stelle che quella sera mi avevano rischiarato con la loro
luce e in
un certo senso, pensai che forse volevano ringraziarmi,
perché dopo 18 anni mi
ero reso conto della loro bellezza e lucentezza. Risi di gusto di me
stesso, ma
ero pronto ad accogliere con un sorriso il nuovo Yuri che stava
nascendo in me,
non sapevo come sarei divenuto e sapevo che non sarei diventato
completamente
diverso da quello che ero sempre stato. Ma ero consapevole che qualche
aspetto troppo
spigoloso di me forse sarebbe stato levigato da quel sorriso dolce e
contagioso..!! Stavo solo aspettando che questo accadesse, trovare
qualcuno di
estremamente dolce che ti ispira tenerezza e affetto porta a sentirsi
di essere
disposti a cambiare qualcosa di se stessi, perché sapevo che
se fossi rimasto
la stessa persona di prima, invece di avvicinare Miki,
l’avrei allontanata
probabilmente e io volevo solo che lei mi conoscesse. Una parte di me
sarebbe
forse rimasta tale, faticavo a parlare con gli altri ed ero introverso,
ma
avevo l’impressione che lei non si sarebbe fermata alle
apparenze e che alla
fine avrebbe scoperto com’ero realmente. Con questa speranza
nel cuore, tolsi i
jeans e piegatoli alla bene meglio li lanciai sulla sedia. Stavo per
andare a
letto quando mi accorsi che per terra accanto alla scrivania
c’era il polsino,
che evidentemente quando avevo lanciato i pantaloni era caduto dalla
tasca. Mi
alzai e lo presi in mano, decisi che dal quel momento lo avrei portato
sempre
con me, quindi lo riposi nel taschino della mia divisa scolastica, al
mattino
ero troppo rintronato per connettere il cervello, quindi era meglio non
rischiare. Mi addormentai praticamente subito e quella notte la mia
testa fu
popolata da sogni. Non sognai Miki, ma erano immagini comunque
bellissime, la
natura, l’arte, l’architettura.
Quella
notte,
salutai definitivamente il vecchio Yuri!!!
|
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Capitolo 3 *** La cena con i Koishikaua. ***
La cena con i Kohishikawa
Il
giorno dopo quando mi
sono svegliato, i miei genitori erano già in subbuglio,
correvano da una parte
all’altra della casa e per di più io ero rimasto
addormentato rischiando di
arrivare tardi a scuola. Mi alzai velocemente dal letto, come un razzo
mi
appropriai del bagno prima che mia madre lo monopolizzasse per la
solita
mezz’ora o più, mi feci la doccia in fretta e
furia e poi tornai in camera per
rivestirmi. Vestito e con la borsa scesi giù nel salotto,
non potevo fermarmi a
fare colazione, preso dal mobiletto un brick di succo di frutta salutai
i miei
e cominciai a correre a perdifiato verso la scuola, giù per
la discesa. Ogni
tanto sorseggiavo il succo che avevo tra le mani e come al solito
pensavo che
se non fossi sempre stato una persona responsabile non so come avrei
fatto con
dei genitori così sbadati. Scoppiai in una fragorosa risata
che fece voltare
verso di me le altre persone che aspettavano di poter attraversare la
strada.
Ormai ero quasi arrivato a scuola, quindi me la presi comoda, sentivo
nel
taschino della giacca qualcosa che tirava, che mi dava fastidio, pensai
che
cosa poteva essere. Quando ricordai la sera prima, cercai di sistemare
il
polsino e poi cercai di non pensare agli eventi del giorno prima. Avevo
un
compito in classe da affrontare e molti altri impegni scolastici. Miki
doveva
attendere, ma sapevo già che stasera avrebbe monopolizzato i
mie pensieri.
La
giornata era
davvero stata faticosa, il mercoledì era la giornata sempre
più pesante per me,
avevo le materie che più mi interessavano ma allo stesso
tempo quelle che più
mi stancavano la testa. Per di più ero in ritardo, mia madre
mi avrebbe ucciso
se li avessi fatti aspettare troppo e aveva ragione, come primo
incontro non
sarebbe stato proprio il massimo. Ricominciai a correre a perdifiato,
realizzai
che più mi avvicinavo alla meta e prima avrei rivisto Miki,
verificando se le
mie aspettative erano corrette…!!! Era davvero lei la figlia
dei Kohishikaua!?
Era davvero lei con cui presto avrei vissuto!? Mi ritrovai davanti
all’ingresso
del ristorante ancora prima di quanto mi aspettassi, ora
però dovevo
controllarmi. Notai nella vetrina che avevo il viso arrossato dallo
sforzo, mi
sarebbero bastati pochi minuti e forse sarei riuscito a riacquistare un
espressione meno confusa e agitata. Sapevo che la confusione in un
certo senso
mi avrebbe tradito, ero troppo ansioso di vedere se era il suo viso e
questo sapevo
che avrebbe giocato a mio sfavore. Non sapevo se l’emozione
che avevo provato
ieri mi avrebbe di nuovo colpito violentemente come il giorno
precedente e se
ciò fosse successo probabilmente non avrei avuto argomenti
per spiegarlo. Era
fuori discussione che raccontassi il mio incontro con Miki, sarebbe
stata una
cosa che avrei custodito gelosamente dentro di me senza condividerla
con
nessuno, tranne che con lei magari…un giorno!! Ma adesso
dovevo proprio
entrare, raggiunsi un cameriere e chiesi dov’era il tavolo
della Famiglia
Matsura e Kohishikaua..
–Certo…mi
segua,
la stavano aspettando..-
Seguii
il
cameriere al piano superiore, non avevo dubbi che l’idea
fosse stata di mia
madre!!! In quel ristorante si potevano richiedere delle piccole sale
private, dove
poter stare in “intimità” lontano dal
resto dei clienti. Ma in effetti questa
volta non aveva esagerato, restare tra di noi ci avrebbe permesso di
parlare e
confrontarci con più libertà e
l’idea
non mi dispiaceva affatto. Una di queste porte a breve si sarebbe
aperta e io
avrei scoperta una piccola parte di verità, il mio cuore
cominciò a vibrare
iperattivo e avrei voluto tanto spegnerlo momentaneamente.
Il
cameriere si
fermò davanti alla porta, -ecco- pensai e sentii una fitta
al cuore dovuta
all’attesa. L’aprii permettendomi di entrare..
Prima di arrivare nella sala
dovevo attraversare un piccolo corridoio. Mi fermai nella penombra,
potevo
vedere mia madre con affianco una donna dai capelli corti, neri e
mossi, era
molto affascinante e subito notai che non assomigliava molto alla
“mia” Miki,
poi intravedevo mio padre, ma la restante parte del tavolo mi era
preclusa.
Speravo di scoprire la mia piccola verità lì
nella semioscurità desiderando che
nessuno potesse notare la mia reazione qualunque fosse stata. Per
scoprire il
resto del tavolo dovevo però procedere. Cominciai a muovermi
deciso, non potevo
avere ripensamenti a un passo dalla verità, quindi mi
affacciai alla porta e
senza guardare l’altra estremità del tavolo andai
verso mia madre. Non avevo adottato
quella strategia per cattiveria, ma sapevo che se avessi subito
guardato la
ragazza avrei perso il controllo di me stesso, l’emozione
avrebbe trasbordato e
non so se sarei stato capace di mettere in fila delle frasi di senso
compiuto.
Salutai mia madre con un bacio, ma…feci subito dopo quello
che mi ero
ripromesso di non fare!!! Guardai subito l’altra
estremità del tavolo!!
La
sua figura
slanciata era seduta elegantemente sulla seggiola di stoffa, aveva un
bellissimo vestitino nero leggero, con le spalline, che le arrivava
leggermente
sopra le ginocchia e un copri-spalle di un lilla tenue.. i suoi lunghi
capelli
castani ramati erano raccolti in una treccia
e per ultimi i suoi occhi…quel cioccolato fuso
liquido… Mi persi nella
loro profondità.. si era lei…
Ed era
bellissima, stupenda, elegante..!! Avevo nella tasca dei miei pantaloni
il
polsino, lo strinsi con grande violenza mentre realizzavo che quella
che avevo
davanti era la tennista del giorno precedente!! Nello stesso istante
pensai che
un giorno le avrei restituito quel polsino e che avrei fatto qualsiasi
cosa per
meritarmi di avere la sua amicizia, o anche qualcosa di più
profondo se fosse
nato!!
Sapevo
che
inevitabilmente ero rimasto affascinato e pensai che probabilmente
anche gli
altri se n’erano accorti!! Ma non riuscivo a girarmi verso di
loro, la terra mi
tremava sotto i piedi, spontaneamente dalla mia bocca uscì
un sorriso.. Proprio
come me, Miki era rimasta a guardarmi in religioso silenzio e nello
stesso
istante in cui gli sorrisi vidi il suo viso imporporarsi!! Era
chiaramente
imbarazzata e pure io lo ero, ma sicuramente riuscivo a mascherarlo
meglio di
lei.. Il mio cuore ormai andava come gli pareva, non ero più
in grado di
controllarlo, ma sapevo che se avessi continuato a guardarla e
sorridergli
senza parlare, mi avrebbe innanzitutto preso per pazzo e poi
l’avrei messa
troppo in difficoltà. Cercai di avvicinarmi con discrezione
senza troppo
ardore, lei si alzo sinuosamente, proprio come mi aspettavo che facesse
e si
avvicinò lentamente a me. Non aveva mai mollato per un
secondo il mio viso, che
io mantenevo dolce e tenero!! Continuava ad avere sulle guance un
invitante
color cremisi che la rendeva ancora più bella. Quando fummo
l’uno di fronte
all’altro, io le porsi la mano. Era il gesto più
adatto in quel frangente, non
avrei potuto mettere in atto una manifestazione d’affetto
più animata, era
totalmente fuori luogo. Dall’altro canto semplicemente alzare
la mano
salutandola senza degnarla nemmeno di qualche parola era totalmente
fuori
discussione!! Finalmente vidi sul suo volto quello che avevo desiderato
vedere
fin dall’inizio, il sorriso accennato lascio il posto a quello mozzafiato che
tanto mi piaceva in
lei. Continuava ad essere imbarazzata ed era incredibile quanto il suo
volto
rispecchiasse gli stati d’animo che viveva. Tra la timidezza
e la dolcezza però
prese la mia mano per stringerla!! Non so davvero come mi sia sentito
in quel
momento, aveva una pelle morbida e vellutata al tatto.. Vedendola da
vicino mi
resi conto che Miki non si truccava, era una bellezza acqua e sapone,
la sua
pelle avrebbe fatto invidia a tutte le ragazze. I suoi occhi da vicino
erano
ancora più belli e notai che non erano completamente color
cioccolato ma
avevano sfumature verdi che li rendevano magnetici e profondi,
intensissimi..
Non sapevo se la mia voce mi sarebbe rimasta fedele ma dovevo
rischiare..
-Ciao
Miki…piacere
di conoscerti. I miei genitori mi hanno parlato molto di te.-
Continuavo
a
sorriderle e penso che la mia presentazione l’abbia si
imbarazzata, però allo
stesso tempo avevo l’impressione che il modo in cui mi ero
posto con lei
l‘avesse resa felice e partecipe. Continuava a guardarmi in
viso e timidamente
mi rispose..
-Ciao
Yuri...è un
piacere anche per me.. Beh…anche i miei genitori mi hanno
parlato di te!!-
E a
quel pensiero
Miki arrossì violentemente, ma ovviamente non potevo capirne
il motivo. Avrei
continuato a parlarle volentieri, ma in quel frangente Miki sembrava
eccezionalmente timida e pure sapevo che non avrei potuto continuare a
ignorare
il resto delle persone che erano in sala. Mi girai verso di loro e
trovai Rumi
e Jin accanto rispettivamente ai miei genitori. Avevano anche loro come
la
figlia uno sguardo dolce e cordiale, specialmente Rumi, mi guardava con
tenerezza e probabilmente comprendeva quanto per me e per Miki fosse
strana
quella situazione, assolutamente inusuale. Mi avvicinai a loro e
aspettai che
finalmente qualcuno dei miei due genitori parlasse. Mia madre
finalmente ruppe
il silenzio.
-Yu…ti
presento
Rumi e Jin Kohishikaua. Rumi, Jin…questo è nostro
figlio Yu!! Se dovessi
descriverlo in una parola potrei dire che lui è sicuramente
il più responsabile
della famiglia.-
Tutti
scoppiarono
in una risata e io mi sentii veramente a disagio, non amavo molto
essere al centro
dell’attenzione.
-Su
questo non
abbiamo dubbi Catia!!!- disse Rumi sorridendo –Comunque siamo
davvero felici
Yuri di conoscerti!! Io e Jin eravamo molto ansiosi di incontrarti
anche se i
tuoi genitori ci hanno parlato spesso di te..-
-Anche
io sono molto
contento di incontrarvi..-
A
quel punto in cui
tutta la nuova grande famiglia era
riunita, Jin propose di accomodarci a tavola per iniziare a cenare e
per me fu
naturale tornare a guardare il viso di Miki.. Con mio grande stupore
nel
voltarmi, mi resi conto che anche lei mi stava osservando, ma non
appena
incontrò il mio sguardo si voltò rapidamente e
sul suo volto si dipinse un
buffo broncio, dovuto probabilmente al fatto che l’avevo
scoperta mentre mi
stava scrutando!! Notai
con mia grande
soddisfazione che l’unico posto libero al tavolo era proprio
accanto a lei…molto
probabilmente i nostri genitori avevano orchestrato tutto per lasciarci
la
possibilità di conoscerci almeno un pò e gli ero
veramente molto grato!! Andai
a prendere posto al tavolo e cominciarono a portare le portate. Con mio
grande
stupore Miki mi rivolse per prima la parola e in cuor mio sperai che
anche lei,
come me, fosse desiderosa di conoscermi meglio.
-Che
scuola
frequenti Yuri!?- mi disse con timidezza.. Mi faceva estremamente
tenerezza,
sembrava un gattino spaurito ma il fatto che la timidezza non la
frenasse dal
rivolgermi la parola era per me un buon segno…!! Senza
esitazione le rifilai un
sorriso che subito le fece colorare le guance e le risposi..
–Frequento la
Saint Moritz alla periferia
della città, è molto vicina a casa.. non so se la
conosci.. tu invece!?-
-Frequento
la
Toryo, li ho tutti i miei amici dell’infanzia e soprattutto
le amicizie più
profonde che ho mantenuto dalle medie..-
Stavo
per farle
una domanda io, quando i nostri genitori richiamarono la nostra
attenzione e
sembrava che fosse qualcosa di serio da
affrontare.. Fu Rumi a prendere la parola..
-Ascoltateci
ragazzi, come sapete vi abbiamo già accennato al fatto che
andremo ad abitare
tutti insieme!!- a quelle parole la donna non poter fare a meno di
guardare la
figlia, che a quelle parole si era leggermente irrigidita affianco a
me.. –e
questa casa che noi abbiamo
comprato…insomma…è già
pronta e noi vorremmo
trasferirci lì il prima possibile!!!-
Ne
rimasi
sorpreso…era inevitabile che fosse così, ma
questo comportava che in brevissimo
tempo avrei dovuto lasciare tutto quello che fino a quel momento avevo
costruito nel mio quartiere. Avrei dovuto lasciare lì
l’unico amico che avessi
e ancora non gli avevo parlato del mio imminente trasferimento, avrei
dovuto
lasciare le mie vecchie abitudini e catapultarmi in una nuova vita..!!
Non che
mi seccasse, ma il quartiere in cui abitavo mi piaceva e avrei
preferito avere
un po’ più tempo per staccarmi dalle mie cose,
dalla casa in cui ero
cresciuto..!! E sapevo che anche per Miki era così, mi
voltai e posai il mio
viso su di lei e mi resi conto che era impreparata quanto
me…e arrabbiata,
molto arrabbiata!!! Quello
che non prevedevo
sarebbe stata la sua reazione e proprio quando meno me lo aspettavo la
vidi
alzarsi sbattendo le mani contro il tavolo..
-Ma
vi rendete
conto di quello che mi state chiedendo!? Non solo a me…ma
anche a Yuri!! Prima
ci dite che non ci trasferiremo prima di qualche settimana, ora invece
in
pratica state dicendo che la casa è pronta e che molto
presto dovremmo
lasciarci alle spalle tutto quello che fino ad ora abbiamo costruito!!!
Dovrò
lasciare lì amici che ho da quando sono piccola!! Ma quello
è l’ultimo dei
problemi…ho tutti i miei ricordi lì, vi avevo
chiesto solo un pò di tempo per
accettare l’idea di separarmi da tutto e voi cosa
fate!?!?!?!!?!?!?!- non
potevo darle torto, in fondo anche a me spiaceva dover mollare tutto
così.
Miki
si sentiva
tradita e anche in quel momento, inevitabilmente, non potei fare a meno
di
aggiungere alla mia lista una caratteristica, era passionale e lo si
capiva
dall’enfasi con cui aveva sostenuto la sua posizione. La
osservavo mentre
ancora appoggiata al tavolo sosteneva lo sguardo dei nostri genitori,
ma quando
le guardai il viso, vidi ai bordi dei suoi bellissimi occhi luccicare
qualcosa
e compresi dall’espressione che aveva, che quasi sicuramente
si era già pentita
di aver perso così le staffe!! Non volevo essere
strafottente continuandola a
guardare, era già fin troppo in difficoltà. Pochi
secondi dopo aver distolto il
mio sguardo dal suo, cominciai sentire tamburellare qualcosa sul tavolo
e mi
resi conto che le lacrime, avevano dato libero sfogo..
Potevo vedere quanto Miki fosse arrabbiata
con se stessa per quello che era successo. Mia madre e Rumi scostarono
le sedie
per raggiungerla, sapevano tutti che la sua reazione era più
che lecita, ma
Miki non diede tempo a nessuno di raggiungerla che uscì
fuori dalla stanza
correndo!! Quando cercarono di correrle dietro a questo punto non potei
più
trattenermi!!!
-Sarebbe
inutile..
Si sente in imbarazzo per la reazione che ha avuto. Si è
sentita tradita perché
aveva bisogno di tempo per riorganizzare la sua vita e per riuscire a
lasciare
serenamente quella che era stata la sua esistenza nel vecchio
quartiere!! Sa
perfettamente che quello che fate lo state organizzando anche per noi,
per
permetterci di avere rapporti paritari con entrambi i genitori!! Ma non
posso
dargli del tutto torto. Anche io speravo di avere un po’
più di tempo per
riorganizzare tutto e per decidere come fare con la scuola e il resto.
Con
questo non vi giudico e nemmeno lei lo fa, in fondo abbiamo accettato
di buon
grado la nostra nuova situazione, ma ci aspettavamo forse un po’
più di comprensione per quello che
dovevamo lasciare.-
Anche
io avevo un pò
esagerato, ma in fondo pensai che la cosa migliore in quel momento era
essere
sincero. Mi avevano chiaramente infastidito le stesse cose che avevano
turbato
Miki, ma ormai il pasticcio era fatto e le cose non potevano essere
cambiate.
Avevano deciso di trasferirsi presto e ciò sarebbe
stato…ma ora
sapevo che si sentivano terribilmente in
colpa per non aver considerato il nostro punto di vista. Erano
mortificati e
non potevano più rimediare all’errore commesso, sapevano che in un certo
senso avevano ferito
sia me che Miki. Quel silenzio cominciava a pesarmi.
–Non
era nostra
intenzione rimproverarvi, però sarebbe meglio che in futuro
forse ci rendiate
partecipi delle cose che riguardano anche la nostra vita...non
trovate!? Anche
perché abbiamo 18 anni, non siamo più bambini che
accettano passivamente le
scelte di voi adulti!! E non preoccupatevi per Miki, io non la conosco
bene, ma
ho avuto l’impressione che fosse più arrabbiata
del modo in cui ha reagito che
della decisione che avete preso!!-
Lo
dicevo
seriamente, avevo avuto esattamente quell’impressione. Mi
alzai dal tavolo e
tutti temettero che anche io avessi deciso di andarmene, con gli occhi
colmi di
confusione mi guadarono avviarmi verso la porta e mi chiamarono tutti
all’unisono –Ma…Yu….-
-Non
preoccupatevi…non vi mollo qui. Voglio solo cercare Miki e
convincerla a
tornare, sempre che decida di seguire il mio consiglio.. In fondo per
lei sono
solo uno sconosciuto, quindi potrei anche non essere abbastanza
convincente.
Torno presto…-
Chiusi
la porta
alle mie spalle e sentii che dentro tirarono un sospiro generale, come
prima
cena era stata…un AUTENTICO DISASTRO!!! Non riuscii a
trattenere un sorriso e
pensai che se la
nostra vita famigliare
fosse stata sempre così in futuro, non ci saremmo mai
annoiati più di tanto. Il
caratterino ribelle di Miki mi piaceva, sembrava un gattino che pensava
di
essere una tigre, ringhiava, ringhiava ma alla fine quel brontolio
finiva per
diventare il miagolio di un cucciolo!! L’avevo vista per la prima volta
indifesa e mi resi conto
che era una persona fondamentalmente contraddittoria, era determinata e
forte
se ce n’era bisogno, ma nascondeva una sensibilità
fuori dal comune. Lo aveva
dimostrato questa sera, era arrabbiata ed era scoppiata inveendo contro
i
nostri genitori, ma subito dopo era esplosa in un pianto quando si era
resa
conto di averli feriti, di averli fatti sentire in colpa. Avrebbe mai
smesso di
stupirmi quella ragazza!?
Pensai
a dove
potevo cercarla e alle parole che avrei potuto dirle per farla sentire
un pò
meglio. Ma era difficile, non sapevo quasi nulla di lei, non sapevo
nemmeno se
avesse voluto ascoltarmi in quel momento. Gli effetti che poteva
sortire questo
mio improvviso intervento erano sostanzialmente due:
- avrebbe
potuto inveire anche contro di me perché mi impicciavo e
intrufolavo in un momento assolutamente inadatto e a quel punto, molto
probabilmente, mi sarei potuto anche giocare un avvicinamento a lei in
futuro,
- oppure
avrebbe apprezzato il gesto e magari mi avrebbe ascoltato, in quel
modo, forse, avrei guadagnato qualche punto per la nostra futura
amicizia.
La
cercai ovunque,
al primo piano del ristorante, avevo quasi gettato la spugna e stavo
scendendo
al piano di sotto quando notai che in fondo al corridoio, quasi
affianco alla
stanza dove stavamo cenando, c’era una porta aperta e
c’era una gran luce che
si rifletteva. Pensavo che se fosse uscita per strada sarebbe stato
pressoché
impossibile per me trovarla e sperai quindi ardentemente che dietro
quella
porta si nascondesse lei. Raggiunsi l’uscio, che era
spalancato e vi trovai
delle scale, ora capivo perché c’era quella gran
luce. Le scale conducevano al
terrazzo del ristorante e mi ricordai di esserci stato una volta e che
da là
sopra la vista era meravigliosa. Mi ritrovai a fare gli scalini a due a
due e
poco dopo mi ritrovai immerso nella luce del tramonto.
Mi
ci volle un po’
per abituare la vista alla luce e quando tutto divenne chiaro e
definito,
riuscii a distinguere nella luminosità del tramonto la
sagoma flessuosa di
Miki. Per un istante preferii rimanere lì a guardarla. La
luce rossa del sole
dava una nuova e bellissima lucentezza ai suoi capelli, che volavano
sbarazzini
nel tiepido vento estivo… Non avevo idea di come sarei
potuto avvicinarmi e
soprattutto di quello che le avrei detto. Non ero mai stato
così bravo con le
parole, mi avevano sempre creato enormi difficoltà. Quando
mia madre era triste
e questo accadeva assai di rado, sapevo che era qualcosa di grave che
l’affliggeva,
ma immediatamente le parole mi si bloccavano in bocca. Non so
perché mi
succedeva, ma in quei momenti i miei impulsi e il mio corpo mi
conducevano da
lei e la stringevo forte a me. Mia madre sapeva che era il mio modo per
dirle
di non avere paura, che io per lei ci sarei sempre stato e che le
volevo un
bene immenso. La coccolavo tra le mie braccia, poi le davo un bacio
sulla
guancia e lei quando si sentiva meglio, mi pregava di non preoccuparmi
e di
tornare ai miei impegni che lei si sentiva serena. Io mi esprimevo con
un
gesto, era il mio modo per fare capire che amavo le persone che mi
circondavano
e per chi mi conosceva, quello era del tutto naturale. Quelli che
invece non mi
conoscevano mi giudicavano freddo e insensibile, solo perché
non ero in grado
di manifestare a parole il dolore o la felicità che provavo.
Col tempo mi ero
adeguato a lasciar credere agli altri che fossi davvero
così, non mi importava
cosa pensassero di me.
Se
non si erano
nemmeno soffermati per un attimo a pensare se realmente fossi
così, perché
costringermi in un sforzo di cui non
valeva la pena!? Qualunque cosa avessi fatto, per loro sarei sempre
stato un
ragazzo freddo, che non voleva nessuno affianco.
Ma
non sarei mai
riuscito ad accettare che anche Miki potesse pensarla così.
Volevo che a poco a
poco imparasse a capirmi, speravo, con tutto me stesso, che con la sua
grande
sensibilità riuscisse a comprendere i miei numerosi silenzi,
che attribuisse
loro il giusto significato e non che pensasse che ero semplicemente
egoista e
insensibile. Ma questo esigeva degli sforzi anche da parte mia e li
avrei fatti
con enorme piacere. Se volevo costruire un qualsiasi tipo di legame con
Miki
dovevo cominciare a modificare qualcosa di me stesso. Sapevo che non
sarebbe
stato facile ma almeno all’inizio, nelle conversazioni, mi
sarei dovuto
lasciare andare un pò di più, finché
non avessi avuto la possibilità di
dimostrare anche a lei il mio modo di essere attraverso quei gesti spontanei
d’affetto. Non avevo ancora ben
chiaro cosa avrei fatto, cominciai ad avvicinarmi a passi lenti verso
di lei,
misi entrambe le mani in tasca e il tocco di una di esse con il leggero
tessuto
rosa mi diede un pò di coraggio. Non feci nulla di quello
che solitamente avrei
fatto, nessun abbraccio o simili, sarebbe stato totalmente fuori luogo
e
probabilmente avrei scatenato una reazione di imbarazzo o di furia in
lei,
anche se non potevo dirlo con precisione. Quando le arrivai affianco,
mi misi a
guardare il cielo rosso, dove il sole stava scomparendo dietro ai
monti. Era un
panorama meraviglioso, la città, i monti, il sole e il vento
leggero mi portava
il suo denso ma delicato profumo. Il mio cuore si emozionò
per qualche istante,
ma non dovevo dimenticare il motivo per cui mi trovavo lì.
Ripresi a fatica il
controllo di me stesso e mi voltai appena in tempo per accorgermi che
una
stupita Miki, con gli occhi spalancati, mi stava guardando.
Evidentemente non
si aspettava che uno sconosciuto la seguisse dopo quello che era
successo.
Forse però, il mio sguardo su di lei, era diventato troppo
intenso, perché le
sue guance si colorarono e distolse il viso in difficoltà.
Sorrisi del momento
imbarazzante che stavamo vivendo e della strana atmosfera romantica che
senza
volere si era creata tra di noi. Avvertivo crescere dentro di me la
strana e
impellente voglia di tenerla stretta contro il mio petto, la vedevo
così
indifesa, disarmata. Volevo vederla sorridere, lo desideravo
tantissimo. Era
ora di rompere il silenzio, altrimenti lo strano desiderio che si era
impadronito
di me poco fa avrebbe avuto la meglio.
-Stai
tranquilla…nessuno è arrabbiato con te per quello
che è accaduto Miki..-
Non
potevo
iniziare un monologo, innanzitutto perché con le mie scarse
qualità di
animatore non ne sarei stato in grado e soprattutto volevo capire se
Miki
sarebbe stata disposta a parlare o mi avrebbe sbraitato contro..
-lo
so, ma ho
davvero esagerato.. Ho perso il lume della ragione, era
l’unica richiesta che
avevo fatto a mia madre e a mio padre.. Avevo davvero bisogno di
qualche giorno
in più per mettere a posto tutto e lasciare quella casa con
il giusto
spirito..-
Era
pentita e allo
stesso tempo turbata. Chissà quanti altri sentimenti si
stavano agitando dentro
di lei. Potevo solo immaginare che fosse spaventata per
l’imminente convivenza
tra le nostre famiglie, triste per la notizia di prima e terribilmente
in
imbarazzo per la reazione che ne aveva avuto. Ma cos’altro la
tormentava!?
-Si
lo posso
capire..- dissi –Beh… anche io sinceramente ne
sono rimasto sorpreso.. Non mi
aspettavo che avessero deciso di trasferirsi così presto..
Ma probabilmente
stare lontani l’uno dall’altro deve essere molto
complicato per loro a questo
punto.. è l’unica motivazione per questo repentino
cambiamento d’idea..-
Miki
sorrise tra
se e se, probabilmente sapeva che avevo ragione..
-Vedi
Miki, trovo
che i nostri genitori siano stati fino ad adesso molto corretti con
noi..-
dissi continuando a guardare l’orizzonte, lei mi stava
ascoltando e notai con
la coda dell’occhio che si era voltata verso di me, sempre
con quel velo
leggero di rossore sul viso.. –in un certo senso quello che
stanno facendo lo
hanno deciso per loro, ma soprattutto per noi.. In quel modo non saremo
costretti a vedere uno dei nostri genitori solo nel weekend e la nostra
vita potrà
continuare normalmente con entrambi i nostri affetti più
cari. Inoltre, cosa
non da poco, non ci hanno messo davanti alla scelta di decidere con chi
vivere.. E questo semplifica di molto la nostra posizione.. Certo,
dobbiamo
lasciare il quartiere che ha segnato la nostra vita per 18 anni, le
nostre
abitudini.. Ma le amicizie vere, che abbiamo, rimarranno comunque e poi
eventualmente ne costruiremo delle altre.. Ma in fondo ci rimane sempre
la cosa
migliore, la nostra famiglia, il loro amore.. Alla fine è
quello che conta..-
Era
il discorso
più lungo che avessi fatto nella mia vita, ma forse parlare
della mia famiglia
e in generale quello che solitamente lega delle persone
all’interno di un
nucleo familiare non mi rendeva così impacciato come in
altri frangenti..
Miki
sembrava
molto più tranquilla adesso, aveva un leggero sorriso e come
me osservava il
sole che ormai era quasi sceso completamente dietro le montagne.
Dall’altra
parte del cielo cominciava a intravedersi una luna trasparente, che
faceva
ingresso nella sua platea per esserne la protagonista indiscussa.
Cominciava a
diventare fresca l’aria, il sole scomparendo ci privava del
suo dolce tepore e
quel venticello, dal terrazzo del ristorante, stava diventando troppo
pungente.
Ero quasi sicuro che Miki sarebbe stata disposta a scendere e a
ritornare nella
sala dove i nostri genitori probabilmente ci attendevano con
impazienza. Questo
lo pensavo perché non la vedevo più rigida
affianco a me, forse quello che le
avevo detto, le aveva fatto capire che l’amore che univa i
nostri genitori li
aveva resi impazienti e affrettati, ma che in realtà non
avevano agito per
ferirci, ma perché l’affetto che li univa stava
diventando insopportabile da
vivere separato. Quando la vidi tremare violentemente mi resi conto che
era ora
di tornare dentro e la cosa mi rese leggermente triste. In quei pochi
istanti
avevo avuto modo di guardarla liberamente, senza la paura che i nostri
genitori
mi vedessero. Non volevo che nessuno si accorgesse della leggera
parzialità che
avevo per lei, volevo vivermela per conto mio evitando battutine e
situazioni
che per me si sarebbero rivelate troppo imbarazzanti.
-Forse
è meglio
rientrare Miki, l’aria è fredda e rischiamo di
raffreddarci così..-
Mi
lasciai alle
spalle quel bellissimo panorama pensando a quante cose avrei avuto su
cui
riflettere stasera quando sarei stato da solo nella mia stanza.. Ma
all’improvviso sentii tirare la mia camicia bianca
preferita..
Girai
leggermente
la testa per vedere cosa stesse succedendo, quando notai la piccola
mano di
Miki stringere tra
il pollice e l’indice
un lembo della mia maglia.. Rimasi letteralmente interdetto da quel
gesto…. e
sicuramente il mio viso tradiva quello stupore e quella emozione. La
guardavo
mentre col viso basso arrossiva e un sentimento senza nome si
agitò
inevitabilmente dentro di me. Rimase per qualche secondo in quella
posizione,
sempre col viso basso, poi sembrò prendere coraggio..
Alzò il viso e mi rifilò
uno dei suoi sorrisi tentatori, faticai a tenere la concentrazione
mentre il
suo profumo mi aggrediva in pieno viso peggiorando il mio stato di
lucidità..
-Grazie…Yuri…-
era
tenerissima, ora sembrava ancora di più un cucciolo con quel
suo musetto
imbarazzato.. Non riuscii a trattenermi nel sorriderle e potei vedere
nei suoi
occhi i miei, erano segnati da una vena di dolcezze ed erano lucidi. Mi
stupii
di me stesso e quel viso così tenero aveva portato in Miki
una nuova ondata di
rossore.
–Forza
Miki.
Andiamo…i nostri genitori ci stanno aspettando da un
pò..-
Sapeva
almeno quanto
me che erano sulle spine e non vedevano l’ora che riportassi
Miki nella sala
per rimediare al danno fatto. Ora ero curioso di vedere cosa avrebbe
detto lei
in quella situazione e cosa ne pensasse della nostra imminente
convivenza.
Mi
lasciò andare
la camicia e mi camminò affianco almeno finché
non raggiungemmo le scale, poi
andò avanti e alla fine dei gradini rallentò il
passo come per aspettarmi.
Camminammo nuovamente l’uno affianco all’altra, non
dissi niente, mi piaceva
quel silenzio imbarazzato tra di noi, era come se nascondesse dietro di
sé un
sentimento già chiaro ed esplicito che entrambi sapevamo di
provare. E l’idea
non mi spiaceva.. Miki mi piaceva molto, il suo temperamento era
particolare e
non faceva mai quello che mi aspettavo, mi coglieva sempre di sorpresa.
Era
diversa dalle altre ragazze. Tutte per corteggiarmi tendevano a
compiacermi in
tutto e per tutto, cercavano di mettersi in mostra in ogni modo
diventando
anche volgari la maggior parte delle volte. Io non amavo quel tipo di
approccio,
non volevo essere il pesce che cadeva nella rete. Volevo corteggiare io
se
fosse mai capitata l’occasione. Non avevo mai sentito la
necessità di fare il
filo a nessuna fino ad ora e con sincerità, non sapevo
nemmeno adesso se
volessi corteggiare Miki. Ero consapevole che quando l’avevo
sentita prendermi
la camicia qualcosa ci aveva unito, forse l’avevo percepito
solo io, ma in quel
momento realizzai che in qualsiasi forma si farebbe manifestato e
qualsiasi
fosse stata l’intensità del mio affetto
per lei, non avrei potuto non volerle bene.
Fosse
stata per me
un’amica, un’amante, una sorella io avrei sempre
sentito nascere dentro di me
un istinto di protezione che mi avrebbe fatto correre da
lei…
|
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Capitolo 4 *** Lei...rimarrà la mia donna... ***
Lei rimarrà la mia donna
Arrivati
di fronte
alla porta della sala le rivolsi un sorriso di incoraggiamento che lei
ricambiò
e poi spalancai l’uscio facendo spaventare tutti i commensali
pensierosi
riuniti intorno al tavolo. Evidentemente non si aspettavano che
riuscissi a
convincere Miki di
tornare alla cena, in
fondo anche io ero molto titubante e i miei genitori sapevano che avevo
pessime
doti di conversazione, ma lo sforzo compiuto aveva dato i suoi frutti
ed ero
anche un pò soddisfatto di me stesso.
Rumi
si era alzata
dal tavolo come gli altri, avevano osservato Miki attentamente e li
vidi
distendersi un pò quando notarono il suo viso rilassato e
sorridente.
Rumi
si avvicinò
velocemente alla figlia abbracciandola, Miki ricambiò il
gesto stringendola a
sé, vidi la donna portare la sua mano sui capelli della
ragazza dicendogli..
–Mi dispiace Miki,
perdonaci…!!- e
rivolgendosi a me –Perdonaci anche tu Yuri.. Non avevamo idea
dello sconforto
che vi avremmo causato con questa improvvisa notizia..
L’unica cosa che posso
dire a nostra discolpa è che non l’abbiamo fatto
con l’evidente scopo di
ferirvi!!-
-No
mamma
ascolta.. Mi spiace davvero.. E chiedo scusa a tutti voi.. Ho avuto una
reazione esagerata!! Papà, mamma…sapete quanto a
volte sono impulsiva, sbraito,
sbraito e dopo un secondo mi pento già di quello che ho
detto. Però ho capito
quello che vi ha spinto a comportarvi così…
Beh… devo ammettere che in questo
mi è stato d’aiuto vostro figlio Yuri..- disse
Miki rivolgendosi ai miei
genitori.. –ma adesso mi sento pronta ad affrontare questa
nuova avventura!! Vi
avverto, probabilmente ci saranno giorni che sarò
insopportabile e sbotterò
come oggi…!!! Però sono decisa, quando lo
riterrete opportuno potremo
trasferirci. Sia domani, sia tra una settimana o tra un mese.. Quando
volete...-
Questa
notizia
come prevedevo portò una grande euforia tra i nostri
genitori, erano
felicissimi che Miki ed io non fossimo arrabbiati con loro per il
casino che
avevano fatto e se dovevo essere sincero anche io ero molto
più sollevato.
Cominciare una convivenza con persone che non conosci era
già fin troppo
problematico, se in più c’erano delle tensioni
sarebbe stato davvero
insopportabile. Finalmente di nuovo tranquilli e sereni la nostra cena
poteva
continuare, improvvisamente in tutti noi si era risvegliata una gran
fame e il
profumo delle lasagne al forno italiane aveva fatto brontolare
ardentemente il
nostro stomaco.
In
quell’armonia
generale mi permisi di osservare i rispettivi compagni di mia madre e
di mio
padre, Rumi e Jin mi piacevano molto, erano allegri, solari e il loro
sorriso
era rassicurante. Ora potevo vedere con chiarezza per quanto tempo i
miei
genitori avessero messo a tacere l’amore che ancora potevano
tranquillamente
donare a qualcuno. Erano davvero molto innamorati dei rispettivi
compagni e
l’affetto che comunque regnava tra quei quattro era davvero
incredibile.
La
serata passava
velocemente, tra una risata e l’altra.
Purtroppo
non
avevo avuto occasione di parlare molto con Miki, ma era bello potermi
voltare
qualche volta e incontrare il suo timido sorriso. Più di una
volta avevamo riso
insieme sul fatto che in fondo, i nostri genitori, era proprio buffi e
ci
ritrovammo ad essere complici scoprendo che avevano dei difetti in
comune e sui
quali Miki ed io, inevitabilmente presto ci saremmo imbattuti. Quella
seconda
parte della serata era davvero stata piacevole, ma come tutte le cose
belle
ormai stava volgendo al termine. Per un po’ di tempo forse
non avrei rivisto
Miki, certo questo dipendeva dai nostri genitori, ma questo mi rese
molto meno
felice adesso. Lasciammo tutti insieme quella sala che aveva visto
nascere la
nostra nuova grande famiglia e chiudendomi la porta alle spalle sentii
di nuovo
l’emozione che provai quando ero lì con il
cameriere, quando ero indeciso sul
viso che si sarebbe presentato davanti a me. E ripensando a quei
momenti mi
sentii leggermente stupido, portai la mia mano sulla fronte, tra i
capelli e
feci un riso beffardo nei confronti di me stesso. Tutti mi stavano
aspettando
in cima alla scala e quando li sentii chiamare il mio nome mi affrettai
a
raggiungerli.
Era
davvero
arrivato il momento di salutarsi
almeno
per adesso e sentii una stretta al cuore. Sapevo che l’avrei
rivista presto e
lo speravo davvero con tutto me stesso. Ora come avrei potuto
salutarla!? Non
avevo minimamente idea di cosa fare e cosa dire, tanto che il panico
per un
momento si impadronì di me. I nostri genitori si erano
leggermente appartati
per parlare degli ultimi preparativi, lasciando me e Miki da soli. Di
nuovo,
l’impellente desiderio di un gesto d’affetto nei
suoi confronti si impadronì di
me. Ma come potevo essere tanto sfacciato!?
No,
non avrei
dovuto fare niente di tutto questo!! Improvvisamente mi soffermai ad
ascoltare
le note di una canzone che facevano da sottofondo nella gelateria di
fianco..
Era una tra le mie canzoni preferite, avevo uno strano gusto in fatto
di musica
a volte, ma quello strano suonatore asturiano mi aveva incantato sin da
piccolo
con la sua magnifica cornamusa.. Quella che stavano mandando in onda
alla radio
era “Busindre reel”, la sua composizione
più famosa e nello stesso istante che
raccolsi le prime note sia io che Miki all’unisono affermammo
–Hevia!!-
La
guardai stupito
e lei fece esattamente la stessa cosa.. Poi mi disse..
–è
meraviglioso, lo ascolto da poco ma mi è
entrato nel cuore.. Lo trovo eccezionale nel modo che ha di suonare!!-
Ero
emozionato,
condividevamo una passione. Lo trovavo straordinario anche io e in
quell’istante l’emozione che provavo era
raddoppiata. Provavo sempre commozione
profonda quando ascoltavo Hevia, ma quella sera era diversa,
amplificata, forse
perché ad ascoltarla non ero da solo, ma accanto a me
c’era anche lei. Restammo
in silenzio per un pò di tempo, ma sapevo che dovevo trovare
un modo per
salutarla e possibilmente un qualcosa di carino.
-credo…
che sia
venuto il momento di salutarci Miki…- le dissi girandomi
verso di lei, fece un
sorriso quasi rassegnato e capii che nemmeno lei sapeva bene cosa fare
in quel
caso..
–Eh
già Yuri…lo
credo anche io!!-
Per
togliermi dal
“problema” optai come all’inizio di
offrirgli la mia mano e le sorrisi, lei di
nuovo guardandomi in viso arrossì e mi offrì la
sua. La sua bellezza mi colpì
profondo, togliendomi per qualche momento il respiro, poi quello che
feci dopo
non so spiegarmelo ancora adesso!! Tenendole ancora la mano mi
avvicinai alla
sua guancia e le diede un leggero bacio, percepii sulle mie labbra il
calore e
la morbidezza della sua pelle e il suo profumo non solo mi
stordì, mi inebriò.
Sentii il suo cuore battere convulsamente nel petto e lo stesso effetto
lo
aveva avuto il mio. Non so se mi ero spinto troppo in là,
volevo essere solo
gentile, carino e pensavo che un bacio leggero sulla guancia fosse il
gesto più
opportuno. Miki non era arrabbiata, forse stupita si, ma nonostante
questo,
quando mi allontanai dalla sua guancia, vidi il suo sorriso timido
accendersi e
pensai che forse non avevo fatto qualcosa di sbagliato.
–allora
a presto..
Ciao Miki!!- lasciai la sua mano e lei mi rispose.. –Ccciao
Yuri…a presto..-
Trattenei a stento una risata quando
la sentii
balbettare, l’avevo sicuramente
scioccata con il mio gesto ma il fatto che non mi avesse
schiaffeggiato
magari voleva dire che non gli aveva fatto così dispiacere. Raggiungemmo i nostri
genitori e di lì a poco
ognuno prese la rispettiva strada che conduceva a casa. Prima di
perderla
completamente di vista mi voltai indietro verso i Kohishikaua e alla
figura
ormai lontana di Miki, strinsi il polsino nella mano e ricordai quanto
profumasse di dolci mentre mi ero
avvicinato a lei. Mia madre mi distrasse da quel pensiero
e in un certo
senso gliene fui grato, quando pensavo a lei la mia espressione
cambiava
radicalmente e io volevo custodire quel cambiamento e il resto solo ed
esclusivamente per me. Sembravo uno di quei bambini che nasconde tra i
cespugli
la sua sciabola preferita in modo che i suoi compagni di gioco non se
ne
appropriassero in un suo momento di distrazione.
-Oh
Yu…stasera sei
stato davvero meraviglioso con Miki. In quel momento parlare con una
persona
che condivideva la sua stessa situazione era
la cosa migliore…!! E non hai idea di quanto
sia stata fiera di te
quando sei tornato con lei..-
-Mamma
smettila!!
Tu mi apprezzeresti anche se fossi il peggiore tra tutti gli esseri
sulla
Terra!! Comunque ho fatto solo quello che ritenevo giusto,
l’avevo vista in
difficoltà e avevo capito cosa la turbasse!! Ma a parte
questo non ho fatto
niente di che, il resto l’ha fatto da sola!!-
-Miki
è davvero
molto bella Catia, vero!? Ma non assomiglia particolarmente
né a Jin né a
Rumi..-
-Si
è vero Yuogi,
l’ho notato anche io!! È molto bella
perché è una bellezza semplice, acqua e
sapone!! Non è eccessiva e credo che abbia ereditato una
grazia e un’eleganza
nel vestirsi tipica di sua madre!! Non trovi!?-
-non
c’è dubbio!!
In quello ricorda molto Rumi.. Ma tu Yu…che ne dici!? Non
trovi Miki molto
bella!?-
Ahi!!!!!!!!!!
La
domanda meno opportuna in questo momento. Avrei dovuto dire cosa
pensavo di
Miki!?!? Cioè che la trovavo meravigliosa, affascinante,
elegante, bellissima,
sexi e molti altri aggettivi che però mi imposi di non
pensare…!!!!?!? No…non
l’avrei ammesso nemmeno sotto tortura e un ghigno
“malefico” spuntò sulla mia
bocca! Ma parlai ugualmente, perché i miei genitori si
aspettavano da me una
risposta..
-Beh…direi
che è
l’evidenza a parlare. Si, Miki è molto carina, ma
la cosa che più la
caratterizza è la simpatia. Ha un modo di fare contagioso
non trovate!?-
In
parte ero
riuscito a sviare il discorso, ma non bastava, dovevo dare un ulteriore
colpo
di timone e i miei genitori come al solito avrebbero preso una
direzione
diversa, in questo modo io non mi sarei esposto troppo..
–Penso che l’abbia
ereditato da Jin e Rumi!!-
Ecco
le paroline
magiche, Jin e Rumi!!! Non appena pronunciai quei nomi, i miei genitori
cominciarono a parlare dei rispettivi compagni e io mi ero salvato da
un
interrogatorio quasi certo. Ero stanchissimo, ma veramente contento di
come si
era svolta la serata. Quando arrivammo a casa andai immediatamente in
camera
mia, aprii la finestra per lasciare entrare i profumi estivi e poi
andai bagno
a farmi una doccia calda, ne avevo bisogno per rilassarmi.
Tornato
nella
stanza mi asciugai per bene e indossata la biancheria mi sdraiai. Il
mio letto
si trovava vicino alla finestra e potevo vedere le stelle che
illuminavano il
cielo e il vento tiepido che mi scompigliava i capelli. Ripensai alla
bella
serata con i Kohishikaua, ai bei momenti trascorsi finché
l’incoscienza non si
impadronì di me. Quella notte, per la prima volta sognai
Miki e il momento più
intenso e forte tra di noi. Poi altri sogni si confusero tra di loro e
la notte
passò velocemente con un sonno pesante e senza
allucinazioni.
Quello
era stato
il mio primo ed effettivo incontro con Miki…
Ne
conservavo con
immensa cura i ricordi e anche dopo due anni da
quell’incontro , quelle
emozioni non mi avevano mai abbandonato. Quello che venne dopo non
avevo il
coraggio di ricordarlo per adesso, nella mia mente ricordare momenti
come il
nostro primo bacio o l’infinita lotta per conquistarla, con
Ghinta come
antagonista, mi faceva stare troppo male.
Ero
perfettamente
cosciente di quello che avevo lasciato a Tokyo…sapevo che
dal momento in cui
avrebbero saputo che avevo lasciato Miki, i miei tre soliti rivali
sarebbero
ritornati a sperare.
Per
me il tormento
più grande era Alessandro!! Quando ero tornato
dall’America settimane fa ero
terribilmente geloso di lui. Alessandro era stato molto vicino a Miki
dopo che
lei aveva deciso di lasciarmi per via della lontananza.
Tramite il mio amico Steve e uno dei miei
rivali, Michael, avevo saputo che si vedevano spesso e che a quanto
pare, lui,
fosse l’unico che riuscisse a farla stare meglio. Non sapevo
come si sarebbe
comportato adesso, in fondo Miki dopo pochi giorni dal mio ritorno, lo
aveva
lasciato, perché non mi aveva mai dimenticato e sono
assolutamente certo che
questo lo avesse ferito enormemente. Ma era innamorato di lei
profondamente e
di questo ne ero sempre stato consapevole. Aveva rinunciato al suo
intento di
provare a portarmela via solo perché sapeva che nella testa
di Miki c’ero solo
ed esclusivamente io. Ma se lo conoscevo bene, adesso, avrebbe
realizzato che
il suo desiderio sarebbe potuto concretizzarsi, in quanto questa volta
Miki era
assolutamente certa che io non provavo più nulla per lei.
Se
lei l’avesse
scelto come compagno, il mio tormento sarebbe stato interminabile e
acuto.
Sarebbe stata come una lama che a poco a poco sarebbe entrata sempre
più in
profondità e mi avrebbe lasciato per sempre sanguinare.
Il
secondo
tormento per me era Ghinta. Lui mi aveva ostacolato come non pochi
all’inizio
della mia storia con Miki e con la mia ex Arimi avevano causato un
sacco di
problemi. Ghinta era letteralmente innamorato cotto di Miki e la sua
gelosia,
la rivalità con me erano nate immediatamente da quando io
ero entrato nella
vita della ragazza. Poi sembrava che nella sua vita fosse entrata
Arimi, ma
quel periodo di antagonismo con lui, mi aveva permesso di capirlo
abbastanza,
tanto che compresi che il legame che lo legava a Miki era qualcosa di
cui lui
non riusciva quasi a fare a meno. Era qualcosa di veramente troppo
forte da
controllare e lo dimostrava il fatto che quando lei aveva
“preferito”
Alessandro a lui, le aveva fatto una scenata di gelosia in piena
regola!!!
Sapevo con certezza che non si sarebbe arreso tanto facilmente ora che
io mi ero
tolto dai piedi e non avrebbe mai permesso ad Alessandro di
portargliela via.
Se questo fosse accaduto, se quei due si fossero messi in competizione
per Miki
sarebbe stato ancora più difficile. Ma la mia idea era che
avrebbero
“combattuto” per lei con discrezione, nessuno dei
due aveva intenzione di
farsela soffiare dall’altro e quindi il loro corteggiamento
sarebbe stato
delicato...ma costante. Anche se sapevo che Ghinta era fondamentalmente
un
ragazzo passionale e per lui controllare quella sua parte
così irruente sarebbe
stato complesso.
Michael
era il
terzo pretendente, ma purtroppo per lui le cose non andavano per niente
bene.
Abitava in casa nostra perché studiava qui da noi, ma in
realtà è americano e
sin dalla prima volta che aveva visto Miki aveva perso completamente la
ragione. Miki se n’era accorta e proprio per questo motivo,
per tenere a freno
la mia gelosia e per non creare a lui illusioni, lo aveva sempre tenuto
a
debita distanza non negandogli la sua amicizia. Ora non avevo idea di
cosa avrebbe
deciso di fare, ma nelle settimane seguenti tramite Steve avrei saputo
come la
mia piccola Miki avrebbe tenuto a bada quei tre probabili rivali.
Quei
pensieri mi
avevano fatto salire un’assoluta e completa rabbia, ero
geloso….terribilmente
geloso! Il pensiero di saperla tra le braccia di uno di loro o di
qualsiasi
altro ragazzo che non fossi io mi faceva letteralmente impazzire.
Eppure sapevo
che prima o poi questo sarebbe successo! Dovevo metterlo in conto!
Prima
o poi sarei
tornato dall’America e
avrei potuto
cominciare il mio lavoro come architetto a Tokyo. Quindi era meglio che
cominciassi a controllare la gelosia nei confronti di mia sorella e del
ragazzo
che quel giorno le avrei visto accanto!! Mi ero ripromesso che
l’avrei lasciata
libera di vivere una vita normale e di amare un altro uomo, chiunque
lei avesse
scelto.
C’era
una cosa che
mi chiedevo… Sarei mai riuscito a dimenticarla un giorno!?!?
E
nello stesso
istante in cui me lo chiesi seppi la risposta!! Io le avevo donato
tutto me
stesso, il mio cuore! L’avevo affidato a lei sapendo che ne
avrebbe avuto cura,
aveva coltivato con pazienza e dolcezza l’amore che ci univa
facendolo
diventare un sentimento estremamente intenso e di enorme portata!! Come
si
poteva ora dimenticare quel sentimento così profondo!
Sapevo
che prima o
poi avrei dovuto chiudere Miki e i ricordi che avevo di lei in un
cassetto.. Ma
era come chiedere al sole di non tramontare mai, prima o poi doveva
lasciare
posto alle tenebre.. E io mi sentivo come la notte, c’era
solo una stella ad
illuminarla e che risplendeva di luce propria..
Un
giorno forse
avrei incontrato qualcuna che sarebbe riuscita almeno a rendermi sereno.
Ma
con certezza
sapevo che non avrei mai amato nessuno con la stessa
intensità con cui amavo
lei.. Non sarei mai riuscito a provare dell’affetto come un
fratello prova per
la propria sorella!!
Perché io lo sapevo, che se anche
avessi finto per i
restanti giorni della mia vita, io avrei visto Miki sempre e solo come
la mia
donna…..
|
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Capitolo 5 *** Miki: il primo litigio. ***
Miki: il primo litigio
Com’è difficile ricominciare senza di te..
19:30
Erano appena passate due ore dalla sua partenza ed io mi sentivo
già terribilmente sola. Yuri aveva lasciato dentro
di me un vuoto incolmabile, dovuto si dalla sua mancanza
fisica ma soprattutto dall’amore che non avevo
più.
Si, era proprio così, contro ogni logica e mia aspettativa
Yu, il mio Yu, mi aveva lasciato e io mi sentivo uno straccio!! Ero
seduta ai piedi del letto, mi tenevo le gambe con le braccia e il mio
viso era appoggiato alle mia ginocchia. Da quando era partito non avevo
fatto altro che piangere, sperando di svegliarmi e di rendermi conto
che quello era solo uno stupidissimo incubo. Prima che partisse avevo
sperato che almeno bussasse alla porta della mia stanza e mi salutasse.
Invece….. l’avevo sentito fermarsi proprio di
fronte ad essa, per un istante cercai di trattenere i singhiozzi dentro
di me, sembrava esitasse, se avesse aperto quella porta le sarei corsa
incontro e avrei affondato il mio viso sul suo collo…lo
avrei pregato di rimanere qui anche se non mi amava più!! Ma
come se avesse sentito i miei pensieri, aveva ripreso a camminare e in
breve tempo l’avevo sentito chiudere la porta di casa per
raggiungere tutta la famiglia che era nel giardino ad aspettarlo!! Mi
alzai velocemente dal pavimento su cui ero sdraiata e mi avvicinai alla
finestra che dava sul cortile, non tirai la tenda per guardare, era
abbastanza sottile e mi permetteva di vedere ogni cosa, ma allo stesso
tempo non avrebbe permesso a tutta la compagnia di percepire
che ero proprio lì. Steve era venuto a prenderlo
per portarlo in aeroporto e notai che con un’aria triste
aveva alzato lo sguardo verso la finestra della mia camera. Sapeva
perfettamente che cosa volesse dire perdere qualcuno che si amava con
tutto se stesso e quel sentimento l’aveva provato per la mia
migliore amica, Meiko, che però alla fine aveva deciso di
continuare la sua storia con Nick.
Lo vidi appoggiare le valigie nei sedili posteriori della macchina,
dopo aver salutato tutti salì su di essa e in quel momento
compresi che lasciandosi alle spalle Tokyo, si sarebbe lasciato alle
spalle la nostra storia d’amore e tutto quello che lui
rappresentava per me.
Non potei fare a meno di appoggiarmi al muro accanto alla finestra,
abbracciai il mio petto e a poco a poco mi lasciai scivolare lungo la
parete lasciando che la disperazione mi assalisse. Non mi accorsi che
proprio nel momento in cui il mio corpo toccava il pavimento, dai miei
polmoni uscì un urlo che chiamava con tutta la forza che
avevo il suo nome.
–Yuriiiiiii……-
Portai le mani sul mio viso mentre le lacrime continuavano a scendere a
dirotto e cominciai a chiedermi come avrei fatto a togliermelo dalla
testa una volta per tutte. Lo amavo con tutta me stessa, non era come
quando ti prendevi una cottarella e dopo un po’ di tempo
tutto passava. Con Yuri ero maturata molto, il suo amore era stato
indispensabile, perché con esso ero diventata una donna. E
di conseguenza avevo imparato ad amare come una donna e non
più come una ragazzina. Quando incontrai Yuri per la prima
volta ne rimasi affascinata subito, mi aveva sconvolto
l’esistenza il primo sorriso che mi aveva rivolto quando ci
eravamo presentati alla cena organizzata dai nostri genitori. E da
lì fu un susseguirsi di bellissimi ricordi..
Quando era entrato nella mia vita tutto era cambiato. Inizialmente le
mie aspettative lo raffiguravano come una sorta di fratello maggiore,
avevo notato da subito che lui aveva quasi un fare protettivo nei miei
confronti e pensai, sicuramente ingenuamente, che la sua vicinanza
affettiva mi sarebbe bastata. Sbagliato!!!! Già dai primi
giorni mi ero resa conto che Yuri aveva un ruolo tutto suo nella mia
vita e soprattutto, era già nei miei pensieri.
Forse era stata la sua bellezza a colpirmi… Quando era
entrato nella sala il giorno del nostro primo incontro, era subito
andato accanto alla madre e le aveva dato un bacio sulla guancia. Aveva
un viso molto dolce e i suoi occhi verdi mi avevano lasciato subito
senza fiato. Poi per un periodo che ancora adesso non saprei definire,
si era voltato verso di me e sembrava che per un po’ avessi
monopolizzato i suoi pensieri. Ritrovarmi di fronte a lui, a pochi
centimetri dal suo sguardo tenero mi faceva sentire estremamente in
imbarazzo. Era la prima volta che qualcuno mi faceva sentire
così emozionata, avevo l’impressione di conoscerlo
da sempre.
Analizzando il nostro incontro adesso, sotto una luce diversa, posso
dire con assoluta certezza che comincia a voler bene a Yuri da subito.
C’era come un filo invisibile che mi legava a lui, lo sentivo
vicino anche se lo avevo appena conosciuto. Durante tutta la cena,
spesso, ci rivolgevamo qualche sorriso timido e complice, questo fece
nascere in me una segreta e discreta ammirazione. Mi piaceva un sacco,
era non bello, di più….molto di più!!!
Sembrava un modello appena uscito dalla copertina di un giornale. I
suoi capelli biondi non troppo corti, si muovevano liberi a ogni suo
movimento, i suoi occhi erano color smeraldo, terribilmente
intensi e poi….e poi aveva un fisico incantevole. Era alto e
attraverso la maglietta potevo vedere il fisico
scolpito…intendiamoci, non era un fascio di massicci e
orribili muscoli, ma aveva un fisico atletico e ben delineato. Era
vestito sportivo ma faceva davvero una bellissima figura. Aveva un paio
di jeans scuri, la maglietta nera era leggermente aderente e sopra di
essa portava una camicia bianca sbottonata. Certamente
l’impressione che deve aver avuto di me, in quel primo
incontro, deve essere stata terrificante. Presto ci saremmo
trasferiti…..e per manifestare il mio disappunto cominciai
ad urlare come una matta. Ero arrabbiata, delusa, ferita e sbraitai
contro i nostri genitori rivelando la parte più orribile del
mio carattere. Ero estremamente irascibile quando sentivo di aver
subito un torto e le mie reazioni erano sempre esagerate alla fine.
Ero quel tipo di persona che ingoiava più rospi possibili,
ma quando esplodevo non ce n’era più per nessuno.
Solitamente dopo che dicevo quello che pensavo a caldo,
ovviamente mi pentivo immediatamente e quel giorno non feci
eccezione. Mi sentii un mostro, perché vedevo chiaramente la
delusione dei nostri genitori e capivo che erano intristiti
perché non si aspettavano che reagissi così male.
E a quel punto peggio del peggio cominciai a piangere davanti a tutti.
Non per la rabbia della decisione che avevano preso, ma ero riuscita a
rendere quella serata, che loro aspettavano da tanto tempo, un
autentico disastro!!Avevo rovinato tutto senza ombra di dubbio!!!
Imbarazzata ed arrabbiata con me stessa corsi fuori dalla sala, avevo
bisogno di stare un pò sola e di pensare a quanto ero stata
sciocca nel comportamento che avevo avuto. Non avrei mai immaginato che
poco dopo Yuri sarebbe venuto a cercarmi…proprio non me lo
aspettavo!! Parlammo di quello che era accaduto e sentirlo
così vicino, mi fece pensare inevitabilmente che il nostro
rapporto, in qualche modo, avrebbe subito qualche importante modifica
durante la nostra convivenza.
Pensavo che quello era solamente il preludio di quella che sarebbe
diventata un’amicizia fatta di confidenza e
complicità. Non mi ero sbagliata in effetti, eravamo in
confidenza e tra noi regnava la complicità spesso, ma
rompere il muro che lui issava con gli altri non sarebbe stato affatto
facile.
Infatti…la convivenza con Yuri fu tutt’altro che
una passeggiata..
Mi ero affezionata alla velocità della luce a lui, ma
sembrava sempre distante. Come avevo immaginato lui quasi
immediatamente, aveva avuto un atteggiamento come me molto protettivo,
a scuola tutti lo avevano preso per il mio fidanzato, proprio per
l’istinto difensivo che aveva. Ma il suo carattere per me
rimaneva un grande enigma. Era per questo che soffrivo, mentre io mi
aprivo con lui per farmi conoscere, Yuri spesso alzava un muro tra di
noi e il risultato era che io mi sentivo completamente fuori dalla sua
vita.
Mi precludeva la possibilità di condividere con lui anche le
piccole cose che lo facevano stare male. Un giorno mi prendeva per mano
e sembrava che fossi la persona più importante della sua
vita, il giorno dopo si chiudeva in se stesso e fuggiva via. Mi
arrabbiavo e decidevo di lasciarlo libero di fare quello che
voleva, ma quando mi allontanavo e non lo calcolavo più di
tanto, mi veniva affianco e reclamava la mia attenzione. Ero scostante
nei suoi confronti e questo, oltre a far soffrire lui, faceva star male
anche me. Ma non riuscivo a trovare la chiave di volta per dare un
senso a tutto. Io ero sempre stata una persona molto sensibile a quello
che mi circondava, decisi che invece di interpretare Yuri attraverso le
parole, avrei potuto farlo attraverso il modo che aveva di comportarsi
e attraverso i gesti che attuava. Certamente non sarebbe stato facile
da fare, ma non avevo scelta, mi rifiutavo di credere che un viso
così dolce e tenero nascondesse una personalità
fredda o ancora peggio egoista.
Catia quando parlava di Yuri lo dipingeva come un ragazzo timido ed
introverso, ma con una riserva d’amore grandissima. Sperava
ardentemente che presto, nel suo cuore, fosse arrivata una ragazza che
fosse stata capace di aprirgli l’anima e renderlo in grado di
esprimere finalmente i suoi pensieri. Osservare Yu divenne quasi
un’ossessione per me… E quello che scoprii su di
lui grazie a un’attenta analisi, fu importante per me,
più di quanto immaginassi. Dare un significato ai suoi molti
silenzi non era semplice, ma dai suoi gesti spesso potevo capire come
si sentisse.
Osservandolo capii che ero diventata una persona importante per lui,
fino ad allora non mi ero mai resa conto di quante volte
involontariamente mi coinvolgeva nelle cose che faceva. Sapeva che il
suo silenzio, spesso, mi faceva stare male e sentiva il peso dentro di
sé di questo atteggiamento non voluto nemmeno da lui. Con il
tempo riuscii a capire, che se non mi parlava spesso di lui, era
perché non voleva farmi stare troppo in pensiero, aveva
bisogno di vedermi sorridere e che fossi la Miki spensierata che tanto
lo faceva stare bene. Ma per quanto cercassi di essere come desiderava
per me era impossibile non essere in pena per lui.
Ogni volta che qualcosa lo turbava nella mia testa si agitavano mille
pensieri, cercare di avvicinarmi non sarebbe servito, per esperienza
sapevo che non appena mi proponevo lui si allontanava per non
coinvolgermi e farmi sentire impotente. Col tempo quindi provai a non
cercare di farlo parlare con me, ma di stargli accanto e speravo che
questo, un giorno, lo portasse a confidarmi cosa lo facesse stare
così male spesso. Questo però mi frustrava
terribilmente… Sapevo che per il momento potevo fare solo
quello, a lui bastava e ne era estremamente felice, ma io no!! Mi
sentivo inutile e certamente tutta la sofferenza che provavo in quei
momenti, sopita in me per troppo tempo, venne fuori con tutta la sua
violenza nella mia prima grande lite con Yu…
Erano tanti giorni che Yuri era strano e io ero terribilmente
preoccupata per lui. La mattina usciva presto e andava a scuola da
solo, non era mai successo da quando avevamo cominciato a vivere
insieme. Un atteggiamento del genere solitamente mi avrebbe fatto
infuriare, ma…avevo avuto l’impressione
già da un pò, che qualcosa lo turbasse e lo
rendesse pensieroso troppo spesso. Negli ultimi giorni aveva sempre lo
sguardo assente e il fatto che non prendesse ogni minimo pretesto per
prendermi in giro mi aveva fatto sorgere i primi dubbi!! Quello non era
il mio Yu di sempre!!
Come sempre parlai dei miei dubbi a Meiko, mi tranquillizzai un minimo,
ma ad alimentare le mie incertezze sul suo atteggiamento erano le
improvvise uscite con Steve, che lui si curava non venissero scoperte
da nessuno. Certamente una parte di me era gelosa di Steve, non
riuscivo ad accettare che Yu potesse confidarsi con lui, che era poche
settimane che frequentava… e non con me con cui aveva un
rapporto sicuramente più profondo. Certamente il mio sbaglio
fu di stabilire di seguirli un giorno nelle loro uscite e decisi di
coinvolgere anche Meiko, che era disposta ad aiutarmi di buon grado!!
L’avevo resa mia complice perché sapevo che quando
si trattava di Yuri ero poco razionale, non riuscivo a non farmi
trascinare dalle emozioni che mi scatenava dentro. Ma con la mia
migliore amica accanto sapevo che sarei riuscita a trattenermi, mi
avrebbe fatto ragionare qualunque cosa sarebbe successa e come sempre
io le avrei dato ascolto!!
Quello che scoprii quel giorno non mi aiutò affatto a
scoprire qualcosa di Yu…o meglio, qualcosa lo avevo saputo,
ma certo non mi avrebbe aiutato a rompere quel muro che ci separava.
Yu e Steve avevano incontrato il padre di quest’ultimo, era
un famoso architetto e con Meiko sbirciai fino a che non si salutarono.
Io ovviamente non avevo capito il motivo dell’incontro,
invece Meiko, che spesso incontrava Yuri in biblioteca, aveva compreso
che lui amava l’architettura ed era per questo che aveva
incontrato e frequentava Steve. Probabilmente condividevano la stessa
passione e apparentemente l’enigma sembrava risolto. Quando
rimasi sola, tornando verso casa, pensavo a quello che Meiko mi aveva
detto…
Con immenso dolore mi ero resa conto che non sapevo niente di lui, per
me era una persona sconosciuta che viveva nella mia stessa casa. Ero
sicura che non mi avrebbe mai permesso di entrare nella sua vita,
quindi decisi di fare un ultimo tentativo!! O mi faceva capire qualcosa
di lui o…questa volta sarei stata io a non permettergli di
entrare nella mia vita mai più!! Sapevo cosa rischiavo, per
giorni avevo desiderato ardentemente far capire a Yu che poteva fidarsi
di me, forse questo mio desiderio nasceva dal fatto che mi piaceva
molto e volevo tanto che lui, qualche volta, mi rendesse partecipe dei
suoi sentimenti!!! La casa era deserta, i nostri genitori
erano tutti fuori casa, a una cena, quindi decisi di andare
direttamente in camera sua e di aspettarlo lì dove
l’avrei affrontato.
Era la prima volta che entravo nella sua stanza e mi sentii un
po’ come una ladra, non avevo il diritto di rompere la sua
privacy, ma in quel momento ci pensai poco e spinsi la porta aprendola.
Me la richiusi velocemente alle spalle, appoggiando la mia schiena una
volta richiusa, feci un breve e intenso respiro e aprii gli occhi. Alla
mia sinistra notai subito una grande libreria piena di libri, mi
avvicinai e notai con disappunto che Meiko aveva
ragione……Yuri amava l’architettura e io
non l’avevo mai capito. Cominciai a sfogliare qualcuno di
quei grandi libri e mi resi conto che erano tutti sottolineati,
li aveva già letti e riletti.
Mi colse di sorpresa, mentre sentii aprirsi la porta alle mie spalle.
Lo sentii sussultare quando vide che ero lì, ma non mi
voltai perché avrei rischiato di perdere tutta la mia
risoluzione una volta che mi fossi girata verso di lui.
-Ciao Miki…che ci fai qui!? Da quando in qua ti intrufoli
nella mia stanza senza il permesso….-
-Da oggi…- risposi –a quanto pare…hai
fatto tardi!!!! Hai mangiato con Steve e suo padre!?-
Nel frattempo mi girai verso di lui, vedevo dal suo sguardo che era
scioccato, ma allo stesso tempo sul suo viso comparve una smorfia di
rabbia…
-Come fai a saperlo!?!?!?!!!-
-So anche che vuoi diventare un architetto come lui, se è
per quello, ma questo non lo so certo grazie a te!!!-
Andò a sedersi sul letto e per un attimo lo guardai,
sembrava che fosse deluso, come se qualcosa che avessi detto
l’avesse toccato e punto nel vivo…
-Beh si…l’architettura mi piace molto!!
È qualcosa che mi ha sempre affascinato ma per ora
è solo un’idea…non è nulla
di deciso…-
-Io davvero non ti capisco… Per quanto mi sforzi mi sembra
tutto inutile!! Perché non mi dici mai quello che pensi?
Perché non mi parli delle tue passioni? Mi serve per
conoscerti meglio Yu…vorrei tanto che riuscissi a confidarti
un minimo con me!!-
-Mi spiace…non pensavo fosse così essenziale per
te Miki!! È che molte cose che mi riguardano sono private e
riguardano solo la mia famiglia!!-
-Mi tratti come se fossi una sconosciuta, come se fossi
un’estranea….te ne rendi conto!?!?!?!!!!!!!!!!-
gridai a quel punto…
I miei occhi erano ormai velati da lacrime, sapevo che se la
conversazione avesse continuato su quei toni non mi sarei
più trattenuta dal piangere e io non volevo proprio
dargliela quella soddisfazione!! Non avrei pianto nemmeno sotto
tortura!!! Ricacciai indietro le lacrime e subito lui mi
rispose…
-Beh…in fondo è quello che sei!!!!! Le mie scelte
non riguardano nessuno, tanto meno te….!!!!-
Ero immobile…finalmente aveva detto quello che pensava per
una volta!!! E mi avevo detto quello che però più
mi feriva!! I miei occhi erano sbarrati, sentii in un secondo le
lacrime salire e scendere senza barriere sulla guancia. Lui era seduto
con lo sguardo fisso sul pavimento e nello stesso istante in cui si
rese conto delle parole che mi aveva appena detto alzò la
testa verso di me… Si alzò in un secondo dal
letto e raggiungendomi mi disse…
-Mi spiace Miki…io non volevo…-
Appena mi toccò le spalle con le mani,
un’assoluta, completa e furiosa rabbia si
impadronì di me, permettendomi finalmente di muovermi, lo
spinsi via con tutta la forza che avevo e vidi i suoi occhi bloccarsi
dalla confusione. Comincia a correre verso la porta, lo sentii voltarsi
verso di me e correre anche lui vicino all’uscio che ormai
avevo aperto, ero quasi vicino alle scale e sentii lui
gridare…
-No Miki….ti prego aspetta….!!!!-
Ma non aspettai nulla…una volta arrivata in camera mia
chiusi la porta dietro di me e mi buttai supina sul letto, per un
pò mantenei quella posizione, poi abbracciato il cuscino mi
girai su un fianco!! Piansi tutte le lacrime che avevo quella notte e
rinunciai definitivamente a distruggere quel muro che mi divideva da
Yuri…
|
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Capitolo 6 *** Miki: Vacanza al mare. ***
Miki: vacanza al mare
Sicuramente
era
rimasto male, non mi avrebbe mai voluto dire che per lui ero
un’estranea o
almeno non avrebbe voluto dirmelo
con quei
toni. Ma quello che pensava non poteva essere cambiato e in quel modo
mi aveva
voluto far capire che ero chiaramente un’impicciona!!!
Preferivo
di gran
lunga sapere cosa pensasse di me che esserne allo scuro,ovviamente, non
intendo
dire che fossi contenta di quello che considerava, anche
perché non ero così!!
Avevo mille difetti, ma quello proprio non me lo si poteva
attribuire!!! Alla
fine pensai che forse l’impressione che avevo avuto sul fatto
che lui volesse
farsi conoscere, doveva essere solo frutto della mia ossessione per
lui!!
A
quel punto
scattò la mia risoluzione, ora che sapevo cosa pensava di
me, non c’era più
bisogno che si preoccupasse di come mi sentissi. Me l’ero
cavata senza di lui
per 18 anni di fila, adesso doveva farsi gli affari suoi per quanto
riguardava
la mia vita e se non l’avesse capita con le buone,
gliel’avrei fatta capire con
le cattive!!!!
D’ora
in poi non
avrei tollerato nessuna sua iniziativa per farmi stare meglio, se
avessi deciso
di rinchiudermi nella mia stanza per piangere per qualsisia motivo,
l’avrei
fatto e se si fosse intromesso lo avrei fatto pentire di essere venuto
al
mondo!! Doveva lasciarmi in pace adesso e per il resto della nostra
convivenza
forzata in quella casa!!!
La
mattina, quando
mi alzai, non potevo dire di stare meglio, ma se non altro i giorni
seguenti li
avrei passati al mare con Meiko e stare lontana da Yu era
l’unica cosa che
desiderassi profondamente. Preparai tutto in fretta e furia, scesi al
piano
inferiore e con mia profonda soddisfazione notai che lui non era al
tavolo con
tutti gli altri. Mia madre e Catia si presero i soliti 5 minuti per
farmi la
predica anche per le cose più futili, poi
soddisfatte a turno mi diedero un bacio e mi lasciarono
raggiungere
Meiko che mi spettava alla stazione. Avevo portato con me il diario,
durante la
notte avevo scritto quello che era accaduto e quando mi vide con quella
faccia,
la pregai di non chiedermi niente e che nel mio memoriale avrebbe
trovato tutta
la spiegazione al mio umore nero di oggi.
Però,
quando ero
con lei, tutto mi sembrava più semplice, abbandonai i brutti
pensieri e mi
ripromisi che non avrei ripensato a lui finché non fossi
ritornata a casa. Il
treno sarebbe arrivato nella prossima mezz’ora…
Riacquistai
un pò
della solita allegria che mi contraddistingueva, quando sentimmo dietro
di noi qualcuno
gridare i nostri nomi. Quando mi
girai tutti i miei buoi propositi andarono a farsi benedire e guardai
furiosa
verso coloro che ci venivano incontro…Steve, Ghinta
e….YURI!!!!!!! Meiko notò
subito il mio viso furioso vedendo Yuri avvicinarsi a noi, la mia bocca
si era
mossa impercettibilmente in segno di disapprovazione. Avevano tutti la
borsa da
viaggio e capii che sarebbero partiti con noi. Sapevo che per Meiko non
sarebbe
stato un problema, amava tantissimo la compagnia e la
confusione…il problema
era solo ed esclusivamente mio…ed era Yuri!!!! Non avevo
niente in contrario
con gli altri!!!
-Ciao
ragazze..-
disse Steve.. -Vi abbiamo raggiunte perché ci ha detto
Ghinta che sareste
partite per il mare, ma non eravamo molto tranquilli nel lasciarvi
andare
sole!!!-
-Scusatemi,
come
al solito forse parlo troppo..- disse Ghinta ridendo e io pensai
“decisamente
Ghinta!!!”
-Siamo
qui per
proteggere tutti e tre Meiko..- disse Yuri, poi si avvicinò
al mio viso e
mettendo il suo indice sulla mia fronte la spinse leggermente
indietro.. –col
caratteraccio che ti ritrovi Miki se decidessero di rapirti ti
mollerebbero
dopo un’ora alla prima fermata
dell’autobus…!!!-
Se
fossi stata
dell’umore giusto, probabilmente, mi sarei messa a ridere
insieme a loro e come
al solito gli avrei detto “Yu non ti sopporto, sei il solito
antipatico!!!”, ma
quel giorno la sua presenza, la sua ironia e soprattutto il contatto
con lui mi
avevano terribilmente irritato.. E…come al solito mi lasciai
scappare dalla
bocca una frase che dopo due secondi mi ero pentita di aver detto.
-Meglio
così…non
ho bisogno di nessuno…- dissi guardando a terra, poi
appositamente alzai gli
occhi e lo inchiodai con lo sguardo, rimase colpito da quello che vide
ma non
saprò mai cosa fosse.. e proseguii dicendo..
-e…tanto meno di te!!-
Tutti
avevano
seguito la scena, e rimasero colpiti dalla mia reazione!! Mi morsicai
il labbro
inferiore e lo tormentai finché non sentii in bocca il gusto
di ruggine.
Sicuramente
quello
a cui avevo fatto più male era stato Yuri, era terribilmente
dispiaciuto, lo
vedevo bene che non si sarebbe mai perdonato abbastanza per il modo in
cui mi
aveva spiattellato la verità la sera precedente. Ma ormai
non si poteva tornare
indietro e l’ennesima intromissione nella mia vita, invece di
rendermi felice
come prima, mi rendeva acida. Erano ancora tutti silenziosi e Yuri non
aveva
mollato il mio viso per un secondo, per distogliere
l’attenzione da me guardai
l’orologio!!!
-Ragazzi…se
non ci
sbrighiamo perderemo il treno!!!-
Cominciai
a
camminare e a poco a poco tutti mi seguirono a ruota, Meiko si era
affrettata a
raggiungermi e si era portata affianco a me. Appena fummo lontane
abbastanza,
si girò a guardare gli altri, vide che erano distratti, che
ridevano e mi
rivolse la domanda che aspettavo…
-Miki…ma
che ti è
preso!?!?- mi disse…
-Ti
prego
Meiko….non chiedermi nulla!!! Ho reagito così
perché sono molto arrabbiata,
capirai nel diario ho scritto tutto… Eccolo!!!-
Salimmo
sul treno
e mi ero imposta di calmarmi e di non rivolgergli la parola. In quel
modo avrei
scongiurato il
rischio di far passare ai
miei amici una vacanza di tensione e litigi!! Ma doveva lasciami in
pace…quella
era la mia premessa!!! Se non l’avesse capito a gesti,
l’avrei preso da parte e
gli avrei parlato chiaramente!! Il viaggio fu tranquillo arrivammo
presto al
mare e Meiko ci aveva indicato le nostre stanze. Io avrei dormito nella
stanza
matrimoniale con lei, dopo aver letto il diario non mi parlò
più di Yuri, ma disse
semplicemente..
-Mi
spiace Miki…so
che ti ha ferita!!!-
Già
l’aveva fatto,
ma forse era fuori dalla sua portata capire che ora doveva lasciarmi in
pace!!!
Vivevo la sua presenza come una provocazione…
Tutto
sommato la
giornata passata non calcolandolo di striscio stava andando bene.
Passavo il
mio tempo ridendo con Meiko e a guizzare tra la acque azzurre insieme a
Ghinta.
Lui in questi casi era un porto sicuro, mi faceva stare bene e la sua
allegria
e naturalezza fungeva per me da medicinale naturale. Vedevo bene che
Yuri,
dalla riva, mi guardava dispiaciuto perché sperava di poter
venire anche lui,
ma sapeva che se si fosse avvicinato io non avrei gradito!! Avrei
voluto con
tutta me stessa che venisse da me e mi stringesse forte contro il suo
petto!!
Ma non potevo permettergli di entrare e uscire dalla mia vita quando a
lui più
veniva comodo!! Ogni volta che lo guardavo, mi veniva in mente il suo
sguardo
glaciale mentre mi diceva che ero un’estranea e anche il mio
desiderio di
parlargli mi moriva in bocca!!!
Ghinta
era
dolcissimo, sapeva che in quel momento la cosa più
importante per me era sapere
che mi era vicino, lui era sempre stato il mio migliore amico e il mio
appoggio
in un certo senso. Era molto geloso di Yuri, una cosa che fino ad ora
non avevo
mai capito. Yuri mi ignorava cordialmente, questo era un dato di
fatto… da tre
mesi dalla nostra “convivenza” io non sapevo
praticamente nulla di lui, senza
contare che a parte un istinto protettivo nei miei confronti qualche
volta,
sembrava proprio che di me non gli importasse nulla!! Quando tornai a
riva
scola fradicia, Ghinta era rimasto dietro di me, mentre Meiko, Yuri e
Steve
erano seduti sugli asciugamani che ridevano tra di loro.
All’improvviso, un
ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri si era avvicinato a me e
mi
guardava sorridendo. Non gli prestai molta attenzione, gli feci un
sorriso
appena accennato poi stavo quasi per voltarmi quando si decise a
rivolgermi la
parola…
-Ciao…scusami…ma
è
tutta la mattina che da lassù ti osservo…-
aveva indicato il bar e notai che non era proprio una
buona idea…l’odore
di alcool si sentiva incredibilmente…e
lui…barcollava!!!
-Mi
chiamo
Denny…perché non ti unisci a noi!?- detto questo
mi aveva preso per il braccio…
Ero
nei guai!!!
Sfortunatamente
quando si trattava di utilizzare tutto il fiato che avevo in gola, nei
momenti
come questi i mie polmoni non lo prendevano in considerazione, il
panico
purtroppo aveva questi effetti in me!!! La cosa peggiore era che
né Ghinta, né
gli altri sembravano accorgessi della scena!!!
-Mi
dispiace, ma
sono con i miei amici….e si da il caso che mi stiano
aspettando..-
Facendo
forza
cercai di togliere il mio braccio dalla sua mano, lo sforzo si
rifletté sulla
mia voce ma lui non lasciava la presa…
-Davvero!?
Non mi
sembra siano molto preoccupati per te… Non si accorgeranno
nemmeno della tua
assenza…- detto questo mi attirò verso di
sé con tutta la forza che aveva e mi
strinse la vita con le braccia…
-Ma
cosa stai
facendo!? Mollamiiiiii…..!!!- finalmente l’urlo
che sarebbe dovuto uscire molto
molto prima!!!
Quando
Yuri e
Ghinta avevano sentito il mio urlo si erano girati immediatamente e lo
shock
che attraversò il loro viso mentre mi vedevano tra le
braccia di quello
sconosciuto non avrei avuto abbastanza parole per descriverlo!!!
Riuscii a
vedere Yuri accecarsi di una totale rabbia, correva contro di noi e
quando ci
fu vicino, con uno strattone, mi liberò dalle braccia di
quell’individuo..
Subito dopo mi attirò a sé e intrufolò
la sua mano tra i miei capelli fradici!!
Ghinta arrivò subito dopo e non riuscii a comprendere tutto
quello che gridò a
quell’essere, vidi solo lui che lo spingeva violentemente e
lo minacciava che
se non se ne fosse andato non avrebbe risposto delle sue azioni. Ero
scioccata,
completamente impietrita dalla paura. Potei vedere solamente il viso
preoccupato e teso di Yuri che mi ripeteva delle parole che io sentivo
in
lontananza. Sentivo le mie gambe sempre più deboli e molli,
capivo che mi stavo
accasciando a terra e Yuri mi sosteneva con le sue braccia. Lo avevo
tanto
desiderato fino a quel momento, ma avrei preferito un altro
frangente… In
lontananza lo sentii pronunciare il mio nome, poi il
silenzio…
Mi
ero talmente
spaventata che ero svenuta!! Ricomincia a riprendere i sensi
lentamente,
sentivo che qualcuno mi stava trasportando di peso, ma non riuscivo
ancora a
capire le parole che tra loro si scambiavano.. Sembravano troppo
lontane e
deboli. Sentivo che il mio viso era appoggiato al torace di qualcuno,
ma non
aveva il profumo di Yuri e immediatamente riconobbi la fragranza che
distingueva la pelle di Ghinta. Mi sentii a casa e protetta tra le sue
braccia
e indistintamente riuscii a pronunciare poche parole, piuttosto
sbiascicate e non
chiare.. –Ghinta…sei
tu!?-
-Si
Miki…non ti
preoccupare… Sono qui, nessuno ti farà del
male!!!- e nonostante il mio peso,
lo sentii sollevarmi un poco e posò le sue labbra sulla mia
fronte.
Appena
avevo
pronunciato quelle poche parole, sentii che mi avevano appoggiato a
qualcosa di
morbido e fresco, probabilmente mi avevano portato a casa di Meiko, nel
letto
che dividevo con lei!! Sentii sulla mia fronte qualcosa di
piacevolmente freddo
e a poco a poco riaprii gli occhi vedendo intorno a me Ghinta, Steve,
Meiko e
Yuri, che era intento a bagnarmi la fronte con una spugna gelata!!
Erano
visibilmente scossi e impauriti, specialmente Yuri aveva in viso un
broncio
indecifrabile che sparì subito, appena vide i miei occhi
aprirsi..
-Non
hai idea di
quanto mi hai fatto spaventare…- disse..
-Mi
spiace…non era
mia intenzione… Credo che sia stato lo spavento a farmi
svenire…ma ora sto bene
davvero!!-
-Miki
sei
sicura!!?! Non hai una bella cera…- mi disse
Steve…
-Don’t
worry!!! Lo
sapete che ho la testa dura…e poi non ve lo ripeto
più che non ho bisogno di
nessuno…!!!- dissi per rimarcare che quello era stato solo
un incidente di
percorso…!!
-Si
ma alla fine
sei solo tu che è riuscita a mettersi nei guai!!- mi disse
Yuri ora più severo…
-Grazie…comunque
ora sto bene!! Quindi per favore non preoccupatevi per me…
ok!? Ve ne sarei
grata…-
Ora
che stavo
meglio tutti si erano tranquillizzati, ma notavo che Ghinta e
specialmente Yuri
erano molto turbati dagli avvenimenti dell’ultima ora. Verso
sera sentivo di
aver recuperato del tutto le forze, quindi decisi di scendere a cenare
insieme
agli altri. Quello che non avrei previsto era la reazione che avrei
avuto
quando innocentemente Steve mi toccò il braccio per sapere
se stavo bene. Mi
allontanai da lui velocemente pregandolo di non toccarmi.. Lui rimase
confuso
da quella reazione e subito stava per scusarsi quando io lo
interruppi…
-Perdonami
Steve,
sono una stupida… Non me lo aspettavo e…. oggi
non ho avuto un buon
ricordo..!!! So che non volevi farmi male, non ho alcun dubbio su
questo!!!
Assolutamente!!-
Lui
mi sorrise,
aveva capito perché avevo reagito così e il fatto
che mi avesse perdonata mi
aveva fatto sentire molto meglio.. Ma…avevo bisogno di stare
sola…..
Mi
congedai dagli
altri spiegando che volevo solo stare un pò sola e che non
mi sarei
allontanata, avrei raggiunto il giardino e da lì avrei
potuto godermi il mare e
la luna seduta sul gazebo.
Mi
accoccolai
rannicchiata sulla poltrona e cominciai a guardare
l’orizzonte. Speravo che
l’avvicendarsi delle onde sulla spiaggia mi avrebbe aiutato a
rilassarmi. Non
avevo bisogno di altro. Lasciai che il sale mi salisse su per le narici
e mi
liberasse la respirazione, speravo che portasse via quel malessere e la
tensione accumulata a causa di quel brutto incontro, fortunatamente non
finito
troppo male. Ricacciai quel pensiero in un cassetto, sapevo che me lo
sarei
lasciato alle spalle abbastanza facilmente, ma non volevo parlare con
nessuno,
se in questo momento fosse arrivato Yuri sapevo che quella discussione
sarebbe
finita nuovamente male…!! Ero troppo tesa e
agitata…e quando mi sentivo così
finivo per combinare pasticci…come il giorno prima!!!
Purtroppo
però le
mie speranze erano vane, poco
dopo
qualcuno era proprio dietro di me…mi sentii
gelare…. la parte più irrazionale
di me temeva che fosse quel tipo ubriaco… Quando sentii la
brezza che
trasportava il suo profumo mi rilassai all’istante, ma
contemporaneamente
l’irritazione si era di nuovo impossessata di me.. Era Yuri!!!
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Capitolo 7 *** Miki: il primo bacio!!!! ***
Miki: il primo bacio
-Perché
non
parliamo un pò Miki…credo che ne abbiamo
bisogno…!! Tra te e me ci sono sempre
stati troppi silenzi…-
-Questo
perché li
volevi tu…non certo io..- dissi glaciale…e la
premessa era già terribile…
Perché
parlavo senza pensare..!!!?!
-Siamo
già a
questo punto!?!? Non riusciamo nemmeno a parlare più
civilmente io e te!?!?-
-Cosa
vuoi che ti
dica… A me va bene così…-
-A
me
no…affatto…Perché mi eviti!?
Perché fai di tutto per allontanarmi!? Mi fa
impazzire il fatto che tu sia così discostante…-
-Ma
parli proprio
tu!!!!! Tu che non fai altro che alzare ed abbattere muri tra di
noi!?!!?!!? Tu che
mi hai detto
chiaramente che sono una sconosciuta, un’estraneaaaaa!!!!!!!
Tu che mi tieni
all’oscuro di tutto quello che fai!!!-
-Lo
so che sei
arrabbiata per quello che ti ho detto l’altra
sera…e ti chiedo perdono se sono
stato tanto crudele… Mi spiace immensamente… E lo
sai anche tu!!-
-Non
ti
preoccupare…ormai è passato…
Ma…devo chiederti una cosa….!!!-
Era
confuso, lo
vedevo da come mi guardava… Non sapevo come
l’avrebbe presa, ma se aveva deciso
di tenermi preclusa la sua personalità, non aveva senso che
lui si affannasse
per conoscere la mia!! Volevo solo esser lasciata in pace….
Sapevo che in casa
avrebbero sentito tutto, non avevamo smesso di urlare un
secondo…ma questo non
mi importava!! C’era altro che mi premeva di dire…
-D’ora
in poi non
voglio più che tu ti senta obbligato nei miei confronti.. Io mi faccio gli affari
miei sulla tua vita e
tu farai altrettanto!!! Non voglio più sentirmi come
l’altra sera, quindi è per
me essenziale che le nostre due vite rimangano divise senza
intromissioni. Mi
sono chiesta per giorni perché tu ti sia sempre mantenuto
alla larga da me,
perché non hai mai voluto condividere niente della tua vita
o del tuo passato…-
le lacrime, quelle maledette lacrime…- ma poi le cose sono
state molto più che
chiare…!!! Mi spiace solo di essere stata tanto stupida da
non averlo capito da
sola che non te ne fregava niente di farti conoscere da me!!!! Che per
te il
fatto di avermi vicina o meno era uguale!!!! Sei solo
un’egoista Yuri..- dissi
tra le lacrime…-non ti voglio più
vedere…mai più hai capitooooo!!!!! Non ti
voglio nella mia vita…non più!!!!-
Mi
ero voltata per
tornare a casa, non mi ero resa conto che durante la discussione mi ero
avvicinata ad essa, rimasi sconcertata da quel fatto, quando sentii una
mano
che con prepotenza mi aveva preso il braccio… mi aveva
voltato verso di lui e
vidi il suo viso con una smorfia di dolore tanto intensa, che mi
arrabbiai
all’istante con me stessa!!! Con la mano libera mi aveva
preso l’altro braccio
e poi con violenza mi aveva appiccicato letteralmente al muro.
Mi
aveva
immobilizzato le braccia contro la parete e potevo vedere le sue mani
che,
all’altezza del mio viso,
mi tenevano
ferma. Sentivo il peso del suo corpo schiacciato contro il mio, ma
nonostante
la paura della sua reazione, rimasi colpita profondamente e continuai a
piangere a dirotto.
–è
possibile che
non capisci….!!!-
Mi
aveva ringhiato
contro, mentre aveva lasciato andare le mie braccia e chiuso le sue
mani in
pugni sbattendoli contro il muro… Avevo gli occhi
sgranati…non capivo cosa
voleva dirmi…e i suoi occhi color smeraldo erano fissi su di
me, lucidi…
Non
riuscivo più a
muovermi…all’improvviso le sue mani si erano
mosse, continuava a tenere lo
sguardo fisso su di me, ero paralizzata, anche se avessi voluto non
sarei mai
riuscita a spostarmi.. Ora sentivo le sue mani che prendevano il mio
viso…erano
fredde, mentre il mio volto era rovente, dovuto alla rabbia per la
discussione
appena avuta!!! Quando lo vidi avvicinarsi al mio volto, sentii tremare
le mie
ginocchia… nell’istante in cui, sentii per la
prima volta, le sue labbra sulle
mie, seppi che ne avrei per sempre serbato il ricordo!! Avevano un
sapore
dolce, di panna montata e non era un bacio normale, ma sembrava pieno
di
passione, di sentimento. Potei sentire per qualche breve istante la sua
piccola
lingua posarsi sulle mie labbra, sfiorarle.. Avevo sempre tenuto gli
occhi
aperti, fissi dentro i suoi…e perdendomi in quel
meraviglioso prato verde
ricambia alla bene meglio quel bacio.. Mi teneva sempre il viso tra le
mani…il
mio respiro era irregolare..
Quando
le sue
labbra si staccarono dalle mie, la rabbia aveva ceduto il posto
all’imbarazzo e
all’agitazione.. Non riuscii a guardarlo in
faccia…ma… mi appoggiai al muro,
scivolando sul pavimento, ripetendo mentalmente quattro parole “Yu mi ha
baciato… Yu mi ha baciato!!”.
I
secondi che
seguirono quel momento erano come delle scosse di assestamento, ma
cominciavo a
dubitare che il mio cuore non sarebbe riuscito a sopportare altre
situazioni
così. Da quando Yuri mi aveva lasciato andare il viso, le
mie tempie avevano
continuato a battere freneticamente e non accennavano a smettere.
Dov’era
finita la mia risoluzione!?
Semplicemente
sparita!!!
Forse
speravo che
quel momento segnasse un nuovo inizio per me e per Yu, ma quello che
ancora era
da definire era il tipo di rapporto che ci avrebbe unito. Avevo ancora
un sacco
di dubbi! Spesso succedeva che i ragazzi baciassero le ragazze in segno
d’affetto, poteva essere uno di quei casi…!!! Ma
la mia testa rifiutava
decisamente quell’idea, non sarei riuscita a sopportare che
Yu mi dicesse che
l’aveva fatto perché semplicemente provava affetto
nei miei confronti, perché
quello che saggiavo io era molto molto più profondo.
Mi
aveva offerto
la sua mano per rialzarmi, lo guardai in viso con un espressione
confusa,
persa… Nel giro di qualche istante eravamo passati da un
litigio furioso e
incontrollabile, a un bacio pieno di passione e sentimento. Sembrava
quasi
disperato da quanto era stato energico, profondo. Presi titubante la
sua mano e
mi aiutò a rialzarmi. Quando meno me lo aspettai,
nuovamente, mi aveva attirato
a sé e mi cingeva la vita con entrambe le mani, mentre le
mie erano inermi sul
suo petto. Avevo lo sguardo fisso sul suo torace, di nuovo mi aveva
preso alla
sprovvista.. E sentivo
di nuovo il mio
viso imporporarsi violentemente.. Mise una delle sue fredde mani sotto
il mio
mento e con un gesto gentile alzò il mio viso, voleva che lo
guardassi negli
occhi.. Con la stessa mano poi, aveva preso una delle mie, inermi sul
suo petto
e l’aveva spostata sul suo cuore.. La sua mano sempre sopra
la mia…A poco a
poco compresi il perché del gesto..
Non
aveva
abbastanza parole per descrivere quello che provava in quel momento e
nemmeno
io ne sarei stata in grado… Dopo qualche secondo cominciai a
sentire il suo
battito frenetico… Il suo piccolo cuore stava battendo
all’impazzata,
esattamente come il mio!!! Sembrava che da quanto fosse violento, il
suo cuore
volesse andargli via dal petto..
A
quel punto non
potei sorridere di quella piccola ma enorme rivelazione e questa volta
le mie
braccia raggiunsero il suo collo e affondai il viso
nell’incavo dello stesso!
Non riuscivo a staccarmi da lui.. Il mio viso in quella posizione era
vicinissimo al suo, mancavano pochi centimetri perché ci
sfiorassimo e lui
impaziente colmò quella brevissima distanza per baciarmi
ancora.. Era stato un
bacio molto più dolce del primo, meno violento per
così dire, ma a suo modo mi
aveva fatto dimenticare per qualche istante che dovevo respirare..
Yu
mi guardava
dolcemente adesso, si avvicinò al mio viso e
sussurrò al mio orecchio…
-Miki…ricordati
di
respirare per favore!!!! Io voglio baciarti ancora…ma se mi
muori tra le
braccia renderesti tutto troppo complesso…- rise divertito e
anche io
timidamente mi lascia coinvolgere dalla sua allegria!!
Aveva
uno sguardo
diverso, i suoi occhi sembravano febbricitanti tanto erano lucenti, ma
nel
complesso anche il suo viso era illuminato da una luce totalmente
diversa. Mi
teneva sempre stretta a sé, incrociai le mie gambe alla sua
vita e lui
attraversò il giardino andandosi a sedere sulla poltrona del
gazebo. Si era
seduto e aveva allargato le sue lunghe gambe in modo che in quel
piccolo spazio
potessi starci comoda, poi io avevo avvicinato il mio viso al suo
torace
scolpito e lui mi aveva legato a sé in un abbraccio. In
quella posizione potevo
sentire il suo cuore, ancora agitatissimo, preme forte contro lo sterno
e fui
immensamente felice di quel piccolo e perfetto momento della nostra
vita.
-Ti
sei arresa!?
Non mi vuoi davvero nella tua vita!?-
-Non
pensavo tutto
quello che ho detto.. Ho un pessimo carattere…lo so!! Ma non
potevo continuare
a vivere così Yu.. Non potevo permetterti di entrare e
uscire dalla mia vita
come meglio ti veniva comodo…-
-Lo
so e hai
ragione…mi hai fatto stare molto male in questi giorni..
Pensavo di averti
persa per sempre Miki.. Di essermi giocato la possibilità di
conquistarti…-
-Dovevo
allontanarti.. O avrei continuato a creare tensione tra di noi..
Capisci!?-
-Perché
non mi hai
detto che venivi al mare con Meiko!? Ero terribilmente in ansia quando
ho
saputo da Steve che partivate da sole.. E l’ho convinto a
partire con me per
tenerti d’occhio!!!-
-Avevi
molta
fiducia in me a quanto pare Yu..- dissi ridendo…
-Non
fraintendermi
Miki.. Però mi faceva stare in ansia
l’impossibilità di non poterti controllare
e poi…… l’ho fatto soprattutto
perché non sarei riuscito a starti lontano così
tanti giorni, senza vederti…-
Lo
stinsi ancora
più forte a me.. Quando… avevo perso
così la testa per lui!? Non riuscivo a
capacitarmi che un giorno sarei riuscita ad amare con così
tanta intensità
qualcuno che non facesse parte delle mie amicizie e della mia famiglia.
Per
così tanto tempo avevo confuso l’amore con
l’amicizia… Ma improvvisamente Yu
interruppe il vortice dei miei pensieri..
-Ti
va di
ascoltarmi!? Voglio parlarti di una cosa molto molto
importante…- rimasi
stupita da quelle parole e mi affrettai a precisare..
-Yu…non
sei
costretto.. Ok? Qualunque cosa tu voglia dirmi può aspettare
se non te la senti
di condividerla.. Posso aspettare.. Ho già sbagliato una
volta…non voglio farlo
di nuovo..- mi stampò un bacio sulla fronte e mi disse..
-No
Miki! È
arrivato il momento che tu sappia la mia verità.. Quella che
in questi mesi non
ho mai trovato il coraggio di raccontarti..- lo strinsi forte a me per
dargli
coraggio..
-Ti
ascolto Yu…-
-Sono
alla ricerca
di mio padre Miki…- a quelle parole rimasi
esterrefatta…
Non
capivo il
senso di quello che mi stava raccontando..
-Quando
ero
piccolo Miki, mio padre biologico scomparve in un naufragio. Per me
quello fu
un periodo terribile, avevo ancora bisogno di lui e il mio carattere
penso
abbia sentito particolarmente di questa grave situazione..-
Lo
guardavo piena
di angoscia, ora capivo tante cose.. E mi rendevo conto di quanto ero
stata
ingiusta con lui!! Non avrei avuto diritto di giudicarlo tanto
duramente..
Involontariamente percependo in minima parte il dolore che aveva
provato
allora, sentii due lacrime scendermi dal viso.. Lui mi aveva preso il
volto con
entrambe le mani e mi aveva asciugato con il pollice le lacrime che
erano
scese..
-Un
giorno trovai
le lettere che mia nonna scriveva a mia madre e ne lessi una che era
stata
mandata dopo molti mesi dalla scomparsa di mio padre.. In questa
lettera mia
nonna spiegava che sulle rive del mare a qualche chilometro
dall’incidente era
stato trovato un uomo, ancora vivo e che aveva perso la memoria. Un
architetto…e mia nonna lo indicava come il mio vero
padre… Però quell’uomo
aveva sposato un’altra donna, una psichiatra molto influente
e potente del
Giappone.. Ma quell’uomo non ricorda più niente
del suo passato..-
-Ora
capisco tante
cose Yu…-
-Ora
però entra in
gioco Steve…- lo guardai terribilmente confusa…
Steve!? Cosa c’entrava Steve in
tutta questa storia!?
-Vedi
Miki…
Quell’uomo è il padre di Steve!! È lui
quel naufrago.. è lui che è sposato con
quella psichiatra influente.. è lui mio padre..-
-è…è
per quello
che lo hai incontrato vero!?-
-No..
Per ora
Steve me lo ha fatto conoscere, ma presto avremo modo di affrontare
quell’argomento..
Io e lui potremo essere fratelli..-
-Mi
spiace davvero
un sacco Yu.. Ora capisco perché tanti silenzi da parte
tua.. Mi sento
terribilmente in colpa per come mi sono comportata…!! Catia
non ci aveva mai
parlato di questo, ma d’altronde è evidente, per
voi deve esser stato davvero
tutto terribilmente doloroso…!!-
-Si
ma.. L’ho
superato sai Miki..!! Da tanto tempo. Ovvio che il ricordo di quel
periodo e
l’amarezza che sentivo in quel momento spesso torna a farsi
sentire…!! Ma… Io
considero Yougi mio padre!!! Lui è entrato nella mia vita e
in quella di mia
madre quasi subito e io inevitabilmente lo vidi immediatamente come una
figura
paterna.. Lui mi ha cresciuto come un figlio insegnandomi
l’educazione..
Insomma...ha fatto esattamente quello che un figlio si aspetta dal
padre..!! e
per me lui è il mio solo e unico papà!!
Però ho deciso di cercare quell’uomo
perché ho semplicemente bisogno di avere delle risposte..
Purtroppo tutta
questa situazione è confusa e non me la so spiegare bene
nemmeno io, ho potuto
fare solo ricerche superficiali e quello che ho scoperto l’ho
saputo da solo..
Non voglio coinvolgere mia madre in questa situazione che con tanta
fatica si è
lasciata alle spalle!!-
-lo
sai che ti
sono vicina… anche se non sapevo niente, una parte di me era
sempre in pena
Yu!!! Era proprio impossibile per me non preoccuparmi per il tuo
frequente
dolore!!-
-Io
sono felice
Miki adesso.. Sono felice perché ho te.. e non lo sono mai
stato così tanto in
vita mia!!!Anche se mi hai fatto disperare per un bel po’ di
tempo.. La tua
indecisione era frustrante…-
-Io
non ho mai
avuto dubbi Yu.. Ero confusa questo sì.. Ghinta era stata la
mia prima cotta,
io gli avevo voluto molto bene.. Quando mi ha confessato di essersi
innamorato
di me per me è stato uno shock!!- ero così a
disagio…come si dice a una persona
che la si ama!?!? Oddio che panico!!
-Ma
il vero amore
Yu…io l’ho provato solo ed esclusivamente con
te..!! Ho capito cosa
significasse amare solo quando sei entrato nella mia vita..-
Era
necessario
guardarlo negli occhi, ma era così difficile, perdendomi nel
loro smeraldo
avevo poche probabilità di costruire frasi di senso
compiuto!!!
-Io
ti ho voluto
bene da subito Yuri, dal primo momento che ti ho visto entrare in
quella sala
al nostro primo incontro… Il mio cuore batteva frenetico
come in questo
momento.. Non sai quanto ero felice la sera del tuo compleanno, quando
ho
organizzato la nostra cenetta a lume di candela.. Quando mi avevi
sfiorato la
mano il mio cuore sembrava scoppiare fuori dal petto da quanto era
emozionato..
E poi come posso dimenticare le nostre romantiche passeggiate in
bicicletta al
tramonto.. Ogni singolo ricordo e momento che ho passato affianco a te,
non
faceva che accrescere il mio sentimento e la mia disperazione quando ti
vedevo allontanare!!!-
-Il
nostro primo
incontro…- disse guardando l’orizzonte e la luna
che si rifletteva sul mare…
-Quella
non è
stata la prima volta…almeno non per me…-
Mi
guardò con quei
suoi occhi incredibilmente penetranti e la mia mente formulava pensieri
incoerenti
sulle parole che aveva
appena
pronunciato.. Ora sembrava parlare tra sé e
sé…mise la mano in tasca
liberandomi momentaneamente dall’abbraccio…
-è
venuto il
momento di restituirti alla tua legittima padrona.. Mi ero ripromesso
che se
l’avessi conquistata tu saresti tornato con lei…-
detto questo prese la mia
mano e vi poso dentro un piccolo oggetto rosa morbido al tatto.. Quando
lo vidi
ricordai di averlo cercato un sacco…quel polsino era stato
un regalo di Ghinta
quando avevo cominciato a giocare a tennis alle medie e non me ne ero
mai
separata.. Era sempre stato un porta fortuna e quando l’avevo
perduto ero
rimasta davvero molto male… Non c’era dubbio, era
lui portava le mie
iniziali..!! “M.K”. Miki Kohishikaua…
-ma
come!?- dissi
sorridendo.. –lo avevi tu…!!!- ero felice di
questo…davvero felice!!!!!
-L’ho
sempre
portato con me…!! Non riuscivo a separarmene…come
ora mi è impossibile
dividermi da te!!- questa volta fui io ad avvicinarmi e le diedi un
piccolo
bacio a fior di labbra che lui ricambiò
entusiasta…!!
-Ti
incontrai un
giorno mentre ti allenavi al parco e…rimasi subito
affascinato da te.. è li che
hai perso il polsino e per me era stata una tentazione fin troppo
grande
appropriarmene!! Ti avevo
perso di vista
mentre giocavi con dei bambini e poi per uno strano caso del destino, riuscii a ritrovarti e da
lì scoprii chi eri,
la tua identità.. E quindi ti seguii tutto il
giorno… Mi eri piaciuta da
subito…mi attraeva ogni singola piccola cosa di
te… Il tuo nasino piccolo e
sbarazzino, quasi invisibile, i tuoi lunghi capelli che giocavano nel
vento
tiepido estivo e…i tuoi bellissimi intensissimi occhi..
Esprimevi tutta la
dolcezza che ti caratterizzava!! Non l’avevo ancora capito,
ma….mi avevi
irrimediabilmente rubato il cuore!!!!- mi
accarezzava la schiena e io non riuscivo a staccare i miei
occhi dal
miracolo del suo bellissimo viso…
-Ecco…-
mi aveva
detto… -questo ti appartiene.. è giusto che
ritorni a far parte delle tue
cose…-.
Guardai
il suo
viso, era chiaramente dispiaciuto di separarsene, lo aveva sempre
tenuto con sé
nella speranza che io mi accorgessi di lui e che lo amassi esattamente
come lui
amava me!! No…non lo avrei ripreso.. Ora gli
apparteneva…come il mio cuore!!!
-No
Yu….!!! Questo
ha fatto parte di te per tutti questi mesi, mi hai detto tu stesso che
era
impossibile per te dividertene!!! Quindi è giusto che tu lo
tenga con te… Per
sempre!!!!-
Lui
mi sorrise con
dolcezza, era chiaramente felice di non doversene separare e per
ringraziarmi
del gesto, fece scorrere le sue dita affusolate sulla mia guancia, in
una
tenerissima carezza…
-Ti
va di mettere
un pò d’ordine nella mia vita!?- dissi, mordendomi
le labbra per l’emozione..
Lui
sorrise…e
guardandomi con quel suo viso dolce, che a quanto pare era solo una mia
prerogativa, mi disse..
-E
a te… va di
portare un pò di luce nella mia!?-
Non
c’era bisogno
di dire altro.. Ero sua adesso…lui era mio!!! Mi aveva
dimostrato più di quanto
mi aspettassi questa sera, ed ero totalmente ed incondizionatamente
innamorata
persa di lui!!! Sapevo, perché lo sentivo da suo cuore
emozionato e lo vedevo
dal suo sguardo, che anche lui mi amava profondamente. Inevitabilmente
pensai a
quanto eravamo stati sciocchi…anzi.. A quanto ero stata
sciocca!! Avevo perso
un sacco di tempo pensando che a lui non importasse niente di me,
invece.. Lui
mi aveva donato il suo cuore…io gli avevo affidato il mio!!!
Rimanemmo a
goderci quel panorama abbracciati ancora per molto tempo, senza
parlare, non
c’era bisogno delle parole!! Era il ritmo del nostro cuore a
sostituire le
nostre voci!!!
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Capitolo 8 *** La felicità può essere breve...o forse... ***
La felicità può essere breve...o
forse...
Ci separammo con difficoltà,
ora era
l’ora di andare a letto e pretesi un lungo e dolce bacio che
lui mi concesse
con immenso piacere. Poi mi lasciò andare anche la mano e a
quel punto potei
raggiungere le scale che mi avrebbero portato alla mia stanza. Ero
felice ed
estremamente euforica, quando mi resi conto che ero proprio di fronte
alla
stanza di Ghinta… Presto avrei dovuto affrontarlo.. Sapevo
che lo avrei ferito
molto!! L’affetto che mi legava a Ghinta era davvero
tantissimo, dopo la mia
famiglia, Yuri e Meiko lui era la persona più importante
della mia vita.. Avevo
sempre condiviso praticamente tutto con lui, anche se ultimamente tra
di noi le
cose erano diventate molto confuse!! Era
chiaro che Ghinta mi piacesse, ma non era la stessa cosa
che
caratterizzava il mio rapporto con Yu!!! Se l’avessi capito
prima avrei causato
sicuramente meno sofferenze a tutti..
Non
l’avrebbe
presa bene, quello era certo e io mi sentivo pure profondamente
egoista.. Solo
il pensiero di dover rinunciare alla sua amicizia mi faceva venire i
crampi
allo stomaco…ma non potevo amarlo!! E lui mi amava e
profondamente anche!! Più
di una volta me lo aveva dimostrato e questo mi aveva fatto
completamente
andare nel pallone. Per un momento
ero
stata davvero convinta che potessi essere innamorata di Ghinta, ma
avevo
frainteso tutto, lui era il mio porto sicuro, colui con cui sapevo di
poter
parlare di tutto.. Era sempre stato per dirla veramente brutta, una
versione di
Meiko ma al maschile.. Beh in verità, in passato lo avevo
amato, per così dire,
mi ero presa una cotta colossale per lui… Ma poi le cose
erano cambiate…e…il
mio grande sbaglio era stato non capire che Yuri mi aveva rapito il
cuore da
subito!!
Avevo
deciso.. Non
potevo aspettare oltre, il giorno dopo avrei affrontato il mio migliore
amico e
speravo davvero con tutta me stessa che non mi negasse la sua
amicizia… Anche
se sapevo che non avevo il diritto di pretenderlo!!!
Per
il momento
decisi di non pensarci, avrei avuto tutto il tempo per crogiolarmi
lentamente
nella tristezza pensando al dolore che avrei provocato al mio amico!!!
Mi
permisi quindi per il momento di essere felice per quella parte
spensierata
della mia vita!! Quando entrai nella stanza, la luce era accesa e mi
resi conto
che Meiko mi aveva aspettata alzata..
-Finalmente
Miki!!! Stavo cominciando a preoccuparmi…meno male che
sapevo che Yuri era con
te, altrimenti sarei morta di paura!!-
-Scusami
Meiko, a
quanto pare ultimamente faccio preoccupare tutti!!-
-Vieni
qui a
sederti… Mi sembri più tranquilla ora.. Ti ho
preparato un pigiama..
Pantaloncini corti e maglietta con le
spalline…rosa… Che ne dici!?-
-è
bellissimo…ma
ho il mio di pigiama…-
-Miki…il
tuo fa
pietà…-
-Si..
è vero, non
posso darti torto… Però è talmente
comodo!!!-
-Dai
pensa a cosa
ti direbbe Yu se ti vedesse conciata così…- disse
tirando su un lembo del mio
pigiama consunto.. Non aveva tutti i torti, faceva davvero
schifo… Ma appena
realizzai che aveva tirato nel discorso Yu la mia espressione era
cambiata..
-Dai
Miki… Non
fare quella faccia!! Ti conosco da un sacco di tempo e un cambiamento
te lo
leggo negli occhi.. Hai fatto pace con lui vero!? Io e Steve abbiamo
solo visto
un abbraccio dalla finestra e poi abbiamo deciso di lasciarvi un
po’ di
privacy…-
-In
realtà…è successo
molto di più Meiko…!!!-
-Cioè!?!?-
-è
vero, ci siamo
chiariti… Ma a quanto pare adesso io e lui stiamo
insieme…-
Quando
dissi
quelle parole, Meiko mi era saltata al collo, facendomi cadere sul
letto.. Era
così felice per me che la sentivo singhiozzare mentre mi
abbracciava… Quando
stavo male per lui, lei aveva sempre condiviso quei momenti con me e la
notizia
che le avevo dato, sapeva che era una vittoria mia e per Yu, ma in
fondo
sentiva che era un trionfo anche per se stessa. Lei mi aveva sempre
spronato a
credere in lui e a pensare che dietro le sue accennate attenzioni si
nascondesse ben altro.. E come sempre…aveva ragione!!!
-sono
veramente
felice Miki… Non potevi darmi una notizia migliore!!!-
-Oh
Meiko…non puoi
nemmeno immaginare come mi sia sentita mentre capivo che mi amava anche
lui!!!
Non ho mai provato nulla di simile…- ed era realmente
così, però
improvvisamente una smorfia di dolore attraversò il mio
viso…
-Ora
che c’è Miki…
Perché quel viso triste!?- disse Meiko accarezzandomi la
nuca…
-Io
sono
terribilmente felice, ma ci sarà qualcuno che
soffrirà molto per tutto questo…-
Anche
il sorriso
di Meiko era sparito.. Evidentemente nella gioia del momento si era
dimenticata
che il nostro amico avrebbe preso molto male il fatto che io avessi
scelto
Yuri..!!
-Dimenticavo…
Ghinta.. Non sarà facile Miki affrontarlo.. Anche
perché a lui ti lega un
affetto molto profondo ed è pure il tuo migliore amico!!!!-
-Già…
Ho deciso
che gli parlerò domani. Non posso aspettare ancora,
sicuramente noterà che tra
me e Yu sia cambiato qualcosa..-
-Ora
che ci penso
Miki… Io e Steve abbiamo notato che Ghinta per un periodo di
tempo era
sparito..- collegò Meiko.. –e non sembrava nemmeno
essere troppo in forma,
quando era tornato dopo un pò.. Aveva gli occhi arrossati e
sembrava molto
molto arrabbiato…-
Ancora
peggio di
quanto pensassi, Ghinta doveva aver visto una parte della nostra
discussione,
ma non mi chiesi quale, era fin troppo chiaro.. La parte meno nobile di
me si
ritraeva al pensiero di affrontarlo e di leggergli negli occhi il
dolore che
gli avevo causato.. Ma non sarei stata una codarda.. Il giorno dopo gli
avrei
parlato a qualunque costo e potevo solo sperare, che con i miei
pasticci, non
avessi rovinato una delle amicizie più importanti che avevo..
-Domani
gli
parlerò Meiko e spero di non perderlo… Sarebbe
davvero una pena troppo dura da
pagare.. Ma in fondo una scelta dovevo farla, l’aspettava
anche lui…!!! Io gli
voglio un bene immenso, ma…non posso dargli altro in cambio,
niente che non sia
sincero.. E non posso stare con lui, amando un altro…-
-Io
credo che in
nome dell’amore che prova per te lo capirà
Miki… E Ghinta non riuscirebbe mai
ad accettare di perdere anche l’ultimo modo che ha a
disposizione per starti
vicino.. Soffrirà.. Come tutti.. Ma prima o poi se ne
farà una ragione…-
Continuammo
a
parlare di quella persona che aveva reso così felice la mia
vita, decisi di
raccontare a Meiko una parte del mio chiarimento con Yu.. Il resto
volevo anche
tenerlo per me e per quello,che da quel giorno in avanti, sarebbe stato
il mio
ragazzo!!! Mi dimenticai temporaneamente di quello che mi aspettava il
giorno
dopo e felice mi abbandonai all’incoscienza abbracciando il
cuscino del
letto…!!
-Mamma
che caldo
qui dentro…!! Meglio aprire un pò la finestra e
lasciare entrare un pò
d’aria!!!-
Miki
era ancora
addormentata, una gamba illuminata dai raggi del sole, mentre
l’altra era
attorcigliata al lenzuolo. Gli stava davvero bene quel
pigiama…glielo avrebbe
regalato!! Così avrebbe buttato quello osceno….!!
I suoi capelli morbidi erano
sparpagliati lungo il materasso e il suo viso curvato in un dolce
sorriso.
L’aria era tiepida ed entrava dalla finestra aperta, facendo
muovere i tendoni
leggermente!!! Meiko non poteva che osservare l’amica e
pensava che era talmente
bella in quel momento che sembrava essere uscita da un quadro del
Botticelli!!
Decise di lasciare dormire Miki ancora un pò ed
eventualmente avrebbe mandato
Yuri a svegliarla più tardi….tanto..a lui non
sarebbe dispiaciuto!!! E a quel
pensiero si fece una delicata risata!!
Avevo
appena
chiuso la porta con delicatezza, quando notai Yuri che veniva verso di
me.. Ero
assolutamente certa che non vedesse l’ora di rivedere Miki!!
-giorno
Yuri!!!-
gli dissi sorridendo… Lui mi sorrise e notai che quel giorno
era davvero
radioso.. Avevo sempre notato che quando si trattava di Miki, Yu
cambiava
espressione.. Sembrava che lei fosse il suo sole personale e quando era
in sua
compagnia lui era sempre rapito dal suo modo di fare.. Non potevo dire
con
esattezza cosa lui provasse per lei all’inizio.. Troppe volte
cadeva in
contraddizione con i suoi atteggiamenti e gesti.. E io non volevo
illudere la
mia piccola Miki.. Eppure…c’era sempre stato
qualcosa nel modo di Yu che mi
faceva pensare che lui fosse segretamente innamorato di lei…
-Buongiorno
Meiko..- mi rispose lui con un gran sorriso..
-mmm…
A quanto
pare stamattina siamo piuttosto mattinieri…!!-
-Beh
a dire il
vero…stanotte non sono riuscito a dormire più di
tanto…-
-Beh
succede… Il
cambio del letto a volte può essere fatale…- ma
proprio nello stesso istante un
piccolo ghigno comparve sulla mia bocca…
-Suvvia
Meiko..
Sai perfettamente di cosa sto parlando.. Se va bene Miki ti ha
raccontato ogni
minimo dettaglio..- disse lui chiaramente divertito ma poco convinto..
-Assolutamente…
In
realtà è stata molto evasiva..- gli dissi
sorridendo… -mi ha spiegato solo il
minimo indispensabile per capire la situazione che si
presenterà ai nostri
occhi fra breve..-
Poi
mi avvicinai a
lui e gli diedi un abbraccio amichevole, che lui ricambiò..
-Non
hai reso solo
felice Miki.. Ma anche me…è da tanto che non la
vedevo così serena…- mi staccai
da lui e poi gli diedi una leggera pacca sulla spalla… -ti
chiedo solo di
prenderti cura di lei.. Non sembra Yu...ma Miki è una
persona estremamente
sensibile.. E..se la facessi soffrire non potrei mai
perdonarti…e nemmeno
Ghinta.. So per certo che farà di tutto per andare
d’accordo con te, per non
ferire Miki….. Io ho deciso di fidarmi di te..- lo guardai
con un sorriso
raggiante… -Quindi te l’affido…-
-Ti
giuro che mi
prenderò cura di lei Meiko.. Farò
l’impossibile…- e sapevo che diceva la
verità…
-Bene…-
dissi
ridendo.. Poi feci una smorfia divertita e gli dissi…
-Quella dormigliona non
si è ancora svegliata..- mi girai voltandogli le spalle per
non farlo sentire
in imbarazzo..
-Perché
non vai a
svegliarla tu!?!? Sono sicura che…non sei qui a
caso…o per dare il buon giorno
a me…- poi non riuscii a trattenermi, voltai la testa e gli
feci l’occhiolino,
lo vidi diventare paonazzo e a quel punto feci per andarmene..
Però…la
curiosità era veramente troppo troppo forte.. Decisi di
guardarli per pochi
istanti, quando mi voltai Yuri non era più nel corridoio e
per mia fortuna
aveva lasciato la porta della camera per metà aperta..
Yuri
era in piedi
accanto al letto e guardava la sua piccola Miki che dormiva nella
stessa
posizione in cui l’avevo lasciata.. Ero contenta di averle
dato il mio
pigiama…pensai a che faccia avrebbe fatto Yu, se
l’avesse vista con quel
pigiama osceno indosso e soffocai con enorme fatica la risata che era
nata in
fondo alla mia gola… La guardava rapito, con un sorriso
pieno d’amore…
Piano
piano, per
non svegliarla, si era seduto sul letto accanto a lei e notai che in
mano aveva
un bocciolo di rosa bianca con delle leggere sfumature
gialle…Le accarezzava il
viso con la mano sinistra, mentre nell’altra stringeva
delicatamente il fiore,
poi avvicinò la rosa al viso come per verificare se fosse
ancora profumata…
Sorrise felice e la avvicinò al viso di Miki.. Ora
però volevo lasciarli soli..
Non lo trovavo corretto invadere così la loro privacy,
felice tornai indietro e
pregai che la mia dolce e cara amica potesse essere così
serena per il resto
dei suoi giorni…
Ero
ancora nella
semi incoscienza, quando sentii un profumo intenso e fresco invadermi
le
piccole narici.. Sembrava il profumo di un fiore, di un fiore bello e
delicato,
sembrava una rosa… Ma…io non stavo sognando delle
rose.. Sognavo il mare, la
luna che si rifletteva su di esso…
Sentivo
una mano
accarezzarmi dolcemente le guance.. Pensai a Meiko, doveva essere
lei… Ma
sembrava che quel gentile e delicato tocco mi trasferisse un amore
incondizionato e totale… Era come se mi dicesse…
-Sei la sola luna della mia
notte…-
Ormai
mi stavo
svegliando quasi del tutto…quando sentii le sue labbra che
mi riempivano il
viso, il collo, la spalla e le braccia di piccoli baci… Un
risolino basso e
sommesso mi uscii dalla bocca e cercai di aprire piano piano gli occhi
ancora
addormentati…
-Ti
vedo ridere…se
così semplice e mi sembra facile capire che sei
unica…- si era avvicinato al
mio orecchio con il viso e mi stava cantando alcuni versi della mia
canzone
preferita, con una voce melodiosa e piena di amore.. Voleva svegliarmi
continuando a cantare..
-e
quante notti
spese per immaginarmi insieme a te…- a questo punto lo colsi
di sorpresa e lo
attirai a me abbracciandolo forte, rimase stupito ma sorrise e si
abbandonò
sdraiato di fronte a me guardandomi negli occhi… Questa
volta continuai io a
cantare..
-Viso
angelico, mi
basta un attimo e diventa un brivido sognarti qui vicino a
me… Ma forse giusto
sia così, conoscerti ed illudersi…- e nel
frattempo gli scostavo i capelli dal
viso…
-Ti
regalerei una
stella…ma non servirebbe a nulla.. Luce dopo la tempesta, un
desiderio
resterai.. Semplicemente stupenda, unicamente te… Forse un
angelo sei…!!!- mi
guardava negli occhi e sentivo che quel risveglio era stato davvero
meraviglioso… Le sue mani erano sempre intorno al mio viso,
alternando una
carezza o a seguire il contorno della mia bocca o del mio
naso…
Mi
avvicinai il
più possibile a lui, desiderosa di sentire le sue forti
braccia stringermi
contro di lui, quando notai proprio lì accanto un bocciolo
di rosa…
Oh….il
mio dolce e
caro Yu…!!! Lo guardai con le lacrime agli
occhi…e pensavo che in quel momento
non c’era nulla che desiderassi di più..
Lo
abbracciai
impaziente e sussurrai… -Grazie…sei un
amore…-
-Dovevo
pur
svegliare in qualche modo il mio piccolo cucciolo…- e mi
cullò tra le braccia
per qualche istante che per me fu interminabile…
Quando
mi discostai
leggermente, il suo volto era a un centimetro dal mio e mi guardava
bramoso..
Senza nemmeno darmi il tempo di parlare, aveva posato le labbra sulle
mie e
come la prima volta sentii una scossa elettrica attraversarmi il
corpo.. Era un
bacio pieno di desiderio e non sommesso come le altre volte.. Questa
volta non
ero paralizza, quindi feci scorrere le mani tra i suoi capelli e lo
tirai verso
di me il più possibile.. Schiusi le mie labbra e lo baciai
con trasporto e
passione..
Il
nostro cuore
batteva all’impazzata, li potevamo sentire chiaramente.. Il
nostro respiro era
accelerato, affannato.. Ci separammo leggermente per riprendere fiato e
guardandoci negli occhi convenimmo che era meglio non andare oltre,
avevamo
tempo, tutto il tempo che desideravamo per arrivare ad unirci
nell’unico modo
che ci mancava… Ma per ora ci bastava quello.. Ero sdraiata
supina e lui era
affianco a me, aveva appoggiato la fronte alla mia in un gesto dolce e
amorevole.. Poi mi girai di fianco verso la finestra e lui si
appiccicò a me
abbracciandomi stretto…
-Ti
amo…- mi disse
appena sussurrato all’orecchio… Quelle parole mai
dette, che avevo captato solo
dalla conversazione della sera precedente, mi fecero sentire migliaia
di
farfalle nello stomaco..
-Ti
amo anche io
Yu… Non immagini nemmeno quanto…-
-Si
che lo so… E
lo immagino perfettamente.. Perché ti amo di un amore folle
e incondizionato..
è quello che intendi!?-
-Mi
spaventa.. Non
ho mai amato nessuno così.. Ma sono contenta che sia tu
l’oggetto del mio
affetto…-
Rimanemmo
abbracciati così… Ora anche a parole eravamo
riusciti ad aprirci l’un l’altro..
-Quando
scenderò
giù di sotto affronterò Ghinta… Non
posso tacergli il fatto che io e te ora…-
-Stiamo
insieme!?-
mi disse sorridendo.. –Mi piace il suono che ha
dirlo…-
Lo
abbracciai felice
di quel momento magico e gli risposi..
–Si…piace veramente tanto anche a
me…!!!!-
Come
la sera
precedente le parole erano diventate superflue… il vento che
entrava dalla
finestra ci scompigliava i capelli, eravamo inebriati dai nostri
rispettivi
profumi, mi sentivo così tranquilla tra le sue braccia..
Pensai a quanto in
fondo bastassero delle cose semplici per sentirti completamente bene...
e
inconsapevolmente ci addormentammo sereni l’uno tra la
braccia dell’altro..
Dopo
un’ora mi
svegliai, Yu era ancora addormentato e sembrava un bimbo… Mi
fece una gran
tenerezza, ero un pò scomoda in quella posizione
però non mi sognavo nemmeno di
togliermi dalle sue braccia..!! Mi teneva stretta stretta e aveva
attorcigliato
le sue gambe alle mie.. Mi lasciai avvolgere dai pensieri che si
avvicendavano
nella mia testa e pensai che presto io e Yu avremmo dovuto affrontare
il
discorso dei nostri genitori.. Cosa dovevamo fare!?
Parlare
con loro
era un autentico e puro suicidio!!! Loro non ci avrebbero lasciato un
minuto di
sosta, ci avrebbero preso in giro tutto il tempo, con interminabili
battutine e
senza contare che avrebbero voluto sempre sapere tutto per filo e per
segno..
Conoscevo abbastanza bene mia madre e Catia per sapere che sarebbe
stato così!!!!
Il panico mi assalì.. No, non potevamo dirglielo.. Yu ed io
eravamo
sostanzialmente timidi entrambi, quindi per noi sarebbe stato
impossibile
affrontare un argomento così importante sostenendo lo
sguardo indagatore e
sornione di quei quattro curiosoni… Per ora potevamo tenerlo
per noi e sapevo
che Yu sarebbe stato d’accordo.. Forse io avrei dovuto
però tenere a bada le
mie manifestazioni d’affetto.. E a questo pensiero sorrisi,
concordando
che forse anche lui
doveva darsi una
calmata…!! Però la sua passione mi faceva
piacere, perché era la dimostrazione
che mi desiderava esattamente come io desideravo lui..
Poi
ovviamente di
nuovo raccolsi le idee e pensai come avrei potuto spiegare al mio
migliore
amico che avevo scelto il suo antagonista!! Rabbrividii
all’istante…e mi
accorsi che Yu si era svegliato.. E come se avesse capito i miei
pensieri mi
aveva preso il viso tra le mani e mi aveva dato un lungo bacio sulla
fronte..
-Non
ti devi
preoccupare per lui Miki.. Ghinta è vero…ti ama
molto.. Non possiamo essere
menefreghisti e dobbiamo
chiamare le
cose con il giusto nome.. Ma non dimenticare che per prima cosa lui
è il tuo
migliore amico, come tu sei la sua migliore amica… Non posso
credere che si
giocherebbe anche l’ultimo modo che ha di averti vicino..
Ovviamente è un dato
di fatto che soffrirà…questo lo sappiamo
tutti..!! Ma lui è forte…e poi sai
benissimo che non riuscirebbe a starti lontano per troppo tempo..-
Yu
aveva ragione,
Ghinta era sempre stato una presenza costante nella mia vita.. Con lui
litigavo
sempre e potava capitare che per una settimana ci tenevamo
rispettivamente il
broncio.. Ma…non riuscivamo a stare lontani troppo
l’uno dall’altro.. Finiva
sempre che uno dei due andava a casa dell’altro, lo
abbracciava amichevolmente
e tutto più o meno tornava come prima.. Però ora
era diverso.. Io dovevo dirgli
qualcosa che forse lo avrebbe allontanato da me e quello mi faceva
terribilmente male… Decisi di affrontare subito la cosa, non
aveva senso
crogiolarsi nell’indecisione..
-Beh…-poi
aggiunse…
-Mi sa che quindi,
almeno con lui, dovrò
tenere a bada un minimo la gelosia.. Gli permetterò solo
qualche piccolo
abbraccio… Ma non di più…-disse
guardandomi e sorridendo..
Mi
vestii in
fretta, con Yuri che mi aspettava in camera.. Mi guardai per un secondo
allo
specchio del bagno e mi pettinai i capelli con le mani…
Averli ricci poteva
essere un aspetto positivo, a patto che non ci infilassi dentro il
pettine!!!
Poi uscii e percorremmo il corridoio mano nella mano con lui.. Prima di
entrare
nel salotto presi un piccolo respiro e Yu di rimando, per farmi
coraggio, mi
diede un piccolo bacio sulla nuca…Quando entrai ero risoluta
e pronta, Ghinta
era seduto a tavola insieme agli altri, sembrava sorridente, quando ci
vide
arrivare sgranò lievemente gli occhi ma non lo diede troppo
a vedere.. O adesso
o mai più…
-Buongiorno
a
tutti…- dissi sorridendo.. Tutti mi risposero, poi
aggiunsi…
-Prima
di sedermi
a tavola, ho bisogno di parlare con te Ghinta.. Per
favore…potresti venire
fuori con me!?-
Raggiungemmo
il
giardino fuori, teatro della mia piccola “commedia”
con Yu…che ora stava più
che altro diventando un dramma..
-Non
volevo
parlarti di fronte agli altri.. Questa è una cosa che
riguarda me e te in un
certo senso…- gli dissi…
-Ma
riguarda anche
Yuri.. Non era così fuori luogo che lui fosse qui con te..-
-Ma
io volevo
farlo da sola.. Perché non è stato lui in fondo a
sbagliare con te…ma io!!!!-
-Non
hai fatto
nulla di sbagliato.. Hai solo scelto il ragazzo di cui sei innamorata..-
-Ma
così ti ho
ferito.. Avrei dovuto parlartene subito, senza lasciare che lo vedessi
da te..
Non sono stata corretta…e non puoi davvero immaginare quanto
mi faccia stare
male il fatto di aver sbagliato proprio con te…-
-Nemmeno
io sono
stato così comprensivo Miki.. Eri in difficoltà e
ti ho messo davanti a una
scelta.. Ero talmente in ansia di perderti per sempre che ti avevo
detto che
non ti avrei lasciato nemmeno la mia amicizia..!!-
-Il
fatto che io
abbia scelto Yu Ghinta, non sminuisce l’affetto che io provo
nei tuoi confronti…
Tu, insieme a Meiko e alla mia famiglia siete sempre stati le persone
più
importanti della mia vita… Io non riuscirei mai a rinunciare
a voi..- sentii un
groppo in gola e la voce indebolirsi, ma dovevo continuare…
-So che non sono
nella posizione di chiederti nulla Ghi, ma.. Prima che tu prenda la tua
decisione voglio che tu sappia che ti voglio un bene
immenso…che se sarà
necessario verrò tutti i giorni sotto casa tua a pregarti di
non lasciarmi
sola.. Posso essere completamente felice solo se so che tu mi sarai
sempre
affianco.. E lo so che è terribilmente egoista da parte mia
dirti queste cose..
Ma io ci tengo troppo, davvero troppo alla tua amicizia..- come al
solito avevo
lasciato cadere le lacrime mentre urlavo tutta la mia paura di perdere
quello che
per me era come un fratello..!!!
Mi
aveva raggiunto
affianco al gazebo e vedendomi così affranta mi aveva
abbracciato, come quando
faceva in un momento in cui ero terribilmente triste.. Il suo abbraccio
come
sempre era forte e vigoroso, come tipico di Ghinta, ma ci metteva
sempre tutta
la bontà che lo caratterizzava… E a quel punto
finalmente parlò…
-Pensi
davvero,
che sarei in grado di rinunciare all’unica cosa che mi
rimane!? Lo sappiamo
entrambi che anche volendo non riusciamo a stare lontani per
più di una
settimana… Io cercherò di fare del mio meglio, ma
non sarà facile Miki.. Potrai
sempre contare su di me, ma sappi che non potrò mai essere
più di tanto
obiettivo se mi parlerai di lui.. In fondo lui è stato per
molto tempo il mio
rivale e alla fine, mi ha portato via l’occasione di
conquistarti se ne avevo
anche solo una piccola.. Non posso dirti che sono felice che tu abbia
scelto
lui.. Sapevo che potevo renderti felice, lo eri sempre stata con me..
Ma lui…ti
ha rubato il cuore a quanto pare… Voglio solo chiederti una
cosa…- lo guardai e
gli dissi… -Certo…dimmi…-
-Promettimi
che se
ti farà stare male verrai da me… Voglio esser io
ad esserti accanto… Non potrei
sopportare se tra di noi dovesse cambiare qualcosa.. Non accetterei se
Yuri mi
portasse via anche quello!!!-
Gli
feci quella
promessa e gli permisi di tenermi tra le braccia.. Non volevo nemmeno
io che
tra di noi cambiassero le cose.. Ghinta era un ragazzo meraviglioso e
sapevo
anche io, che se Yu non mi avesse stregato corpo e anima, molto
probabilmente
mi sarei potuta tranquillamente innamorare di lui.. Ma.. nella mia vita
c’era
Yuri e io sapevo che le cose non sarebbero potute cambiare.. Ghinta
sarebbe
sempre rimasto uno dei tasselli importanti e irrinunciabili della mia
vita… E
tale sarebbe rimasto finché avessi avuto vita.. Lui sarebbe
stato per sempre il
mio migliore amico… Yuri…l’uomo che
amavo…!!!
Quei
giorni erano
stati indimenticabili.. mi avevano ripagato di tutta la sofferenza che
avevo
patito in quegli ultimi mesi, quando Yu continuava ad essere un
fantasma nella
mia vita..
Avevamo
deciso che
ci saremmo comportati con naturalezza insieme ai nostri amici, come una
giovane
coppia felice di stare insieme.. Io e Yu non eravamo quel tipo di
persone che
si perdevano in effusioni e smancerie davanti agli altri.. Tra di noi
c’erano
abbracci e teneri gesti ma mai nulla di troppo volgare o eccessivo!! Ci
piaceva
anche passare del tempo l’uno vicino all’altra
parlando e scherzando, oppure
perché no, anche rimanendo in silenzio.. Quando eravamo soli
avevamo tutto il
tempo per manifestarci il nostro amore..
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Capitolo 9 *** La mia vita senza di te... ***
La mia vita senza di te...
Quella
vacanza
seppur breve, è un ricordo che mantengo ancora vivo adesso..
So che
fondamentalmente sono una persona masochista, le altre persone
avrebbero fatto
di tutto per seppellire quei momenti e non soffrire più..
Invece io mi trovavo
nella mia stanza che sembrava terribilmente spoglia e ricordavo proprio
le
uniche cose che mi facevano stare ancor più male.
Perché quei momenti facevano
parte del passato e io sapevo che presto o tardi avrei dovuto prendere
in mano
le redini della mia vita.. Yuri
era il
passato, dovevo vederla così.. era stato una terribile e
magnifica parte del
mio passato. Ma io avevo vent’anni e avevo ancora tanto tempo
davanti.
Quel
giorno, nel
parco mi aveva strappato ogni cosa. Pensavo che volesse passare del
tempo da
solo con me…ma era diverso. Aveva
uno
sguardo truce e quando l’avevo abbracciato non aveva
ricambiato la mia stretta!
Non capivo, non aveva senso… Eravamo tornati insieme da poco
e già c’era
qualcosa che non andava!? Com’era possibile!?Era rigido tra
le mie braccia….e
subito il terrore tradì il mio viso.
-Che
accade Yu…-
-Ti
devo parlare…-
non mi guardava nemmeno in faccia, aveva voltato il suo corpo dandomi
le
spalle.. –Mi spiace Miki.. Ho sbagliato… La nostra
storia deve finire qui…-
Per
l’ennesima
volta lui lasciava la mia mano e fuggiva via, lontano da me. Yu era
distante e
tra di noi aveva di nuovo frapposto quell’antico muro. Avevo
perso tutte le
forze.. Le parole non esistevano. Non riuscivo a comporre una frase di
senso
compiuto…
-Perché!?
Almeno
avrò il diritto di sapere cos’ho
fatto!?-
dissi.. Piena di angoscia.
-Non
hai fatto
nulla… è solo colpa mia.. Semplicemente non
c’è una ragione… Ma…non ho
nemmeno
una ragione per continuare a stare insieme a te…-
Mi
aveva pugnalato
alle spalle. Mi
aveva ripetuto fino al
giorno prima che mi amava e adesso era cambiato tutto!! Non ci capivo
niente…niente…
-Mi
sono accorto
troppo tardi che non ti amo più.. Ti voglio molto bene, ma
non ti vedo più come
la mia ragazza.. Quello che mi lega a te è solo e semplice
affetto, seppur
profondo…-
Non
c’era bisogno
che mi dicesse altro. Mi sentivo tradita, umiliata, ferita... Ma io lo
amavo…e
ancora moltissimo. Non riuscivo a vivere senza di lui. Avevo provato a
dimenticarlo,
in tutti i modi. Mi ero legata ad Alessandro, lui mi piaceva e stavo
bene in
sua compagnia…ma....la mia testa era sempre con lui..!!
-Ti
prego Yu… Io
non ci posso credere…- gli dissi aggrappandomi a lui, lo
strinsi con tutta la
forza che avevo.. –Non mi lasciare Yu… Come posso
credere che nel giro di una
notte tu abbia cambiato così repentinamente idea!?!!!!!!!!-
Ma..il
gesto con
cui mi allontanò da sé e le parole che mi disse
mi fecero capire che non mi
voleva davvero più.. Era possibile sentire che il proprio
cuore si era spezzato
in due parti!? Io avevo l’impressione
che fosse davvero successo. Mi aveva preso violentemente
per le spalle e
mi aveva allontanato da sé con fare sprezzante, rimasi
impietrita da quel
gesto… e miei occhi si sbarrarono per la confusione.
-è
possibile che
tu non abbia un minimo d’amor proprio!?!?!?!- la sua voce era
stata una
frustata… mi accasciai sulle ginocchia. Le parole che mi
disse dopo, furono
semplicemente un rumore incomprensibile che mi entrava nelle orecchie. Era vero…avevo
perso l’unica persona che
avessi mai amato. E pensare che avevo lottato tanto per lui..
-Tieni..-
aveva
appoggiato sulla strada l’anello che mi aveva promesso che mi
avrebbe regalato
per il mio compleanno… -nonostante tutto voglio che tu lo
tenga, almeno in
segno dell’affetto che nutro nei tuoi confronti..-
Non
riuscivo a
guardarlo in viso. Avevo davanti agli occhi solo nebbia che non mi
permetteva
di vedere nulla..
-Non
lo voglio…-
dissi acida… -Mi spieghi che razza di senso ha!?- dissi
ansimando.. Stavo
perdendo il controllo di me…
-Non
ha importanza
cosa ne farai.. Era una promessa.. Se non vuoi tenerlo sei libera di
buttarlo
via…- così dicendo si era alzato e a lunghi
passi, si stava allontanando…
Alzai
il viso e lo
guardai scomparire all’orizzonte… mentre ero
lì, immobile nella più completa
disperazione, mi venne in mente la strofa di una canzone che cantavo
sempre e
che mi faceva venire le lacrime agli occhi quando pensavo alla
sofferenza che
quel cantante avesse dovuto provare in quel momento..
“Così
mentre io ti
guardo andare via, senza mai voltarti, non riesco a non sentirti mia..
E stare
senza te…e dimenticare, ogni parola che mi dicevi, ogni tuo
gesto di libertà,
perché tutto questo è già di ieri
ormai.. Quando eravamo noi… Quando eravamo
noi!!!”
Alzai
gli occhi al
cielo, la pioggia aveva cominciato a cadere scrosciante e pensai che
almeno
quello avrebbe confuso le mie lacrime, che sentivo cadere calde sul mio
viso
infreddolito. Ero
uscita senza giacca e
senza ombrello. Non avevo però voglia di rientrare a casa.
L’avrei trovato
lì…insieme ai nostri genitori e io mi sentivo
troppo angosciata per fare finta
di nulla…
Cominciai
a vagare
per la città, del tutto deserta. Tutti correvano felici
verso casa impazienti
di trovarsi presto nel tepore familiare, in mezzo ai loro cari.. Io
invece mi
sentivo letteralmente spaesata. Non me la sentivo di dare spiegazioni a
nessuno, ma improvvisamente mi resi conto che avevo imboccato
involontariamente
la strada che portava alla casa del mio migliore amico. In quel momento
l’unico
che avevo voglia di vedere era
Ghinta…ma…vedendomi in quello stato, lui mi
avrebbe chiesto di dargli spiegazioni che io non mi sentivo di dargli.
Avrebbe
capito subito che si trattava di Yu e sapevo anche perfettamente quale
sarebbe
stata la sua reazione se gli avessi raccontato ogni cosa…
Avrebbe cominciato a
inveire contro Yuri, ma…in fondo che colpe aveva!?
Nessuna…non
poteva
farci niente se non mi amava più..!! Non ero stata capace di
tenerlo con me e
quindi avevo delle colpe anche io. Si, mi aveva ferito, ma avevo avuto
l’impressione che il suo viso fosse davvero dispiaciuto e
rammaricato.
Dovevo
accettare
la realtà.. Basta…l’avevo perso..
Bagnata
come un
pulcino, decisi di rimandare quella conversazione con Ghinta, sapevo
che non
stavo mantenendo la promessa che gli avevo fatto tempo fa ma non me la
sentivo di
trascinarlo in quel problema. Presto avrei dovuto affrontarlo e ora
quello di
cui avevo realmente bisogno era di rimanere sola..!!
Girovagai
per ore
intere in città…non avevo idea della direzione
che avevo preso…
Quando
guardai
l’orologio erano le dieci di sera e sapevo che Rumi, Jin,
Catia e Yougi a casa erano
completamente nel panico. Il cellulare era completamente bagnato
fradicio e
fuori uso. Mi affrettai a tornare indietro e sapevo che mi avrebbero
urlato di
tutto. Io ero sempre stata diligente, li avvertivo quando tardavo, in
modo che
non si preoccupassero troppo..
E
sapevo anche,
che a quell’ora, avevano già chiamato tutti i miei
amici per sapere se fossi
con loro, non avevo scuse e non potevo trascinare nessuno di loro per
coprirmi.
Avevo
un gran
freddo, tremavo violentemente e intanto continuavo a piangere, non
riuscivo a
fermarle quelle lacrime maledette.. Per quanto tempo ancora avrei
dovuto
sopportare la mia faccia bagnata!? Quanto sarebbe durato quel dolore
lancinante!?
Quando
arrivai a
casa, come immaginavo, avevano già allertato tutti i miei
amici e stavano
incominciando a farmi la predica quando, probabilmente vedendomi
totalmente
distrutta, si ammutolirono e si avvicinarono con apprensione. Ero in
piedi
davanti a loro, stremata dalla stanchezza e dalle lacrime, avevo mal di
testa e
mi sentivo tirare gli occhi..
Il
viso di Yuri
era scioccato… Ecco cosa aveva provocato in me quella
confessione!!
Catia
e la mamma
si erano avvicinate, mi avevano asciugato in fretta il viso con i loro
grembiuli. I miei occhi un tempo lucenti e sempre colmi di gioia di
vivere,
erano fissi a terra e non riuscivo a separarli dal pavimento. I miei
capelli
erano appiccicati al viso e Michael, lo studente americano che da un
paio di
mesi viveva con noi, si era avvicinato a me e mi aveva passato una mano
sulla
schiena come per riscaldarmi e confortarmi. Chissà se aveva
capito qualcosa..
-Miki…ma..
cos’è
successo tesoro...- mi disse Yuogi accarezzandomi una
guancia… -le tue labbra
sono viola…!!- Dovevo dal loro una spiegazione, era ovvio
che si chiedessero
cosa avessi dopo che mi ero presentata in quello stato. Peccato che in
casa non
ci fosse una seconda entrata!!!
-Scusatemi…è
che…
Ho perso la cognizione del tempo…e quando mi sono resa conto
che era così
tardi, volevo chiamarvi ma…- presi il cellulare dalla
tasca…e lo mostrai… Gocciolava…
-Ma…non
fungeva…
Mi spiace davvero di avervi fatto preoccupare.. Non
succederà più ve lo
prometto…-
-Ma
perché hai
pianto così tanto…!?!?-
Guardai
con
terrore e rabbia Michael. Sapeva che nascondevo qualcosa, non so
perché ma lo
capiva quando omettevo dei particolari e aveva la capacità
di capire quando
riusciva a mettermi in seria difficoltà!! Anche
quel giorno lo aveva compreso e mi
guardava con aria di sfida. Ma…non avevo la forza per
inveire contro di lui. In
fondo sapevo che era semplicemente preoccupato e anche gli altri la mia
famiglia
la era!! Odiavo mentire…ma quella sera ne avrei dovuta dire
più di una…
-Sono
uscita
presto… Dovevo vedermi con Ghinta.. Ma…abbiamo
litigato furiosamente. Sapete
quanto io gli sia affezionata e così ho perso la ragione e
il senso del tempo…-
Michael
sapeva che
avevo mentito… perché
lo vidi alzare in
un smorfia le sopraciglia e guardare con un grugnito arrabbiato Yuri.
Però
nonostante
tutto, aveva deciso di coprirmi, anche se sapevo che gli altri presenti
a
quella conversazione non se la sarebbero bevuta tanto facilmente. Io
litigavo
in continuazione con Ghinta, ma i risultati delle mie conversazioni con
lui
avevano ben altri esiti. Finivamo per sbraitare come pazzi pure al
telefono e
il risultato era che mia madre e Catia quasi mi rincorrevano per la
casa per
evitare che rompessi tutto quello che mi capitava sotto mano. Quella
volta era
diverso…. Io non ero furiosa e arrabbiata. Ero
semplicemente disperata che è una cosa
molto diversa.. E sapevo che pure i miei genitori e quelli di Yu
avevano capito
la differenza.. Si guardavano tra di loro perplessi.
-In
effetti…-
disse Michael.. –ho notato che quando ho chiamato Ghinta era
parecchio
arrabbiato.. Mi ha semplicemente detto che non eri con lui e ha
tagliato corto
con il discorso..-
-Ma
come!?- disse
mia madre.. –Non ti ha accennato nulla…!?!? Poteva
dirtelo no…magari noi
avremmo avuto qualche notizia in più e ci saremmo
tranquillizzati un minimo…-
Infatti…non
se
l’erano bevuta!!! Sarebbe stato troppo bello…e
troppo facile soprattutto!!
-Beh…sappiamo
tutti com’è Ghinta… Quando si arrabbia
non ragiona più…- e dopo questa frase io
sarei dovuta intervenire come le altre volte, urlando ogni cosa
possibile e
immaginabile sul suo caratteraccio… Ma…non lo
feci e quello fece insospettire
ancora di più tutti quanti…tutti, tranne
Yu…ovviamente!!!
Decisero
che era
inutile farmi il terzo grado, non avrei mai parlato di quello che mi
era accaduto.
Nonostante tutto sentivo la necessità di proteggere Yu.
Sapevo che nonostante
non mi volesse più con lui, ora era terribilmente
dispiaciuto che io stessi
soffrendo molto. Da quando ero arrivata non mi aveva tolto gli occhi di
dosso e
mi osservava da lontano mentre mi ero seduta sulla poltrona e con le
mani
tremanti bevevo la tisana che le mie due mamme mi avevano preparato nel
vano
tentativo di farmi riprendere un pò…!!! Ma ci
sarebbe voluto ben altro!!
Il
suo sguardo
fisso su di me mi dava fastidio adesso, Yuogi si era seduto affianco a
me e mi
aveva portato una coperta bella calda con cui scaldarmi. Me
l’aveva
attorcigliata intorno al piccolo corpo indolenzito e poi mi aveva
attirato a sé.
Mi voleva consolare, voleva starmi vicino.. Avevo imparato a conoscere
entrambi
i genitori di Yuri, insieme ai miei erano tutti diventati il mio punto
di
riferimento.. Volevo un bene dell’anima a ognuno di loro e
spesso quando mio
padre era fuori casa per lavoro io mi intrufolavo tra le braccia di
Yougi,
sicura che non mi avrebbe mai rifiutato un pò di coccole e
di tenerezza!! Lui
mi diceva che ero la sua bambina e lo vedevo dai suoi occhi quanto mi
volesse
bene insieme a Catia… Li adoravo…proprio come i
miei genitori!
Però,
questa
volta, non potevo sfogarmi con nessuno di loro anche se avessi voluto e
subito
una lacrimuccia era scesa dal mio viso, prontamente asciugata dalla mia
mano.
Non volevo che mi vedessero piangere!! Io
avevo un pò d’amor proprio e almeno
finché
ero lì, avrei dimostrato che valevo qualcosa… Che
non ero solo una
piagnucolona!!! Feci un piccolo sorriso per rassicurare tutti e cercai
di bere
quel poco liquido che era rimasto nella mia tazza.
-Miki…-
mi disse
Catia.. –Perché non mangi qualcosa!? Ti farebbe
bene per il mal di testa…-
-No..
preferisco
di no… Probabilmente è solo il freddo, quando
sarò sotto le coperte starò
sicuramente meglio..- feci un sorriso
raggiante…che però li fece insospettire ancora di
più… Mio dio…ero una pessima
attrice….!!! Alessandro me lo diceva sempre!!!
-Credo
che adesso
andrò a riposarmi un pò..
Vedrete…domani sarò come nuova…- diedi
un bacio sulla
guancia ai miei genitori e poi mi girai per raggiungere la mia
stanza…
-Miki…-
mi chiamò
Yu, per educazione mi girai verso il suo volto…
-Domani
parto per
New York….hanno anticipato le sessioni di alcuni esami e
quindi ho deciso di
tornare a studiare…-
Girai
la testa
verso le scale.. Già…dovevo aspettarmelo, era
tipico di lui!!
-Bene…
Sono felice
per te Yu.. Sono sicura che con tutto l’impegno con cui stai
studiando i tuoi
sogni si avvereranno presto..- mi rigirai per guardarlo un minuto in
viso, non volevo
destare troppi sospetti. Sicuramente l’unico che avrebbe
avuto degli indizi
sarebbe stato Michael, ma a questo punto che importanza aveva!? Aveva
già
capito troppo da prima..
-In
bocca al lupo
per tutto..- gli dissi in un sorriso tirato ma necessario..
–Se non dovessimo
vederci domani, ti auguro buon viaggio.. E salutami i tuoi amici di New
York…-
Potevo
vedere la
faccia sconvolta di Michael, la tranquillità sul viso dei
nostri genitori. Peggio
di tutto….lo sguardo profondamente
infelice di Yuri…
Li
lasciai così,
mentre mi allontanavo traballante sulle scale che mi avrebbero portato
in
camera mia. Mi trascinai fino alla porta, poi la richiusi e finalmente
avevo
potuto dare sfogo allo sgomento che avevo dentro…
Quella
era stata
l’ultima volta che avevo visto Yu,
sapevo che non sarei riuscita mai ad affrontare di nuovo
il suo viso
apertamente. E poi sapevo che se Michael avesse avuto occasione mi
avrebbe
rifilato un sacco di domande a cui io non volevo rispondere!! Il giorno
dopo
lui era partito ed io non avevo avuto la forza di scendere dalla mia
stanza…era
troppo doloroso!! Gli avevo solo lasciato davanti alla porta della sua
camera
il mio regalo, gli avevo comprato un orologio…il suo non
funzionava più!! Doveva
essere il nostro pegno d’amore…
I
giorni che
seguirono furono un autentico disastro, scendevo giusto per i pasti,
per non
fare preoccupare troppo, Catia e mamma… Ma…lo
stomaco era chiuso!!
In
quei giorni
studiavo come una pazza, per tenere la mente occupata. Volevo
prepararmi per
l’esame a numero chiuso della facoltà di design
d’interni e studiavo tutto il
giorno, di notte ovviamente…piangevo!!!!
Ogni
volta che
cominciavo a impugnare la forchetta per mangiare il mio stomaco si
contorceva
dal disgusto. Mangiavo qualche forchettata di cibo e poi
immancabilmente lo
stomaco si bloccava e non riuscivo a ingoiare altro!! Io
era sempre stata una mangiona, ma con tutto
il movimento che facevo per il tennis lo bruciavo senza
difficoltà..
E
ad ogni mio
rifiuto di ingoiare qualche boccone corrispondeva lo sgomento di mia
madre e di
Catia che non sapevano più come gestire la situazione. Lo vedevo che mi guardavano
con apprensione e
nonostante mi sforzassi di tranquillizzarle sapevo bene che il mio
comportamento non faceva che spaventarle.. sapevano che ero
ermeticamente
ferita, ma non capivano cosa potesse essermi successo di
così doloroso da farmi
così chiudere in me stessa! Io però avevo solo
bisogno di tempo…
Non
era così
facile abituarsi all’idea che quando Yu sarebbe tornato in
Giappone tra di noi
non sarebbe cambiato più nulla.
Qualche
volta, la
mattina uscivo magari per qualche oretta, andavo a fare qualche
passeggiata e
immancabilmente, ogni angolo della città mi ricordava di
lui. Non c’era un
punto di essa dove io non avessi ricordi con Yuri e come sempre
ritornavano le
lacrime ad attraversarmi il viso.
La
cosa peggiore
era che mi ero anche allontanata momentaneamente dai miei amici. A
parte Meiko,
che io chiamavo regolarmente ogni sera facendogli credere che stessi
discretamente, con gli altri erano giorni che non mi sentivo
più!! Ogni giorno
almeno duo o tre di loro mi chiamavano, Arimi, Ghinta, Steve, William e
persino
Elisa, la ragazza di quest’ultimo. Immancabilmente era
Michael a rispondere e
toccava a lui dare mie notizie, perché io proprio non me la
sentivo di dare
spiegazioni a nessuno. Michael spesso mi pregava di uscire da quella stanza e di
confidarmi con lui, che mi
avrebbe fatto bene non tenermi tutto dentro ed io sapevo che sarebbe
stata la
cosa migliore ma non riuscivo a parlare di lui senza sentirmi morire.
Non ero
ancora pronta per parlare di quel dolore!! Sapevo che Meiko era stata
avvisata
di quello che era successo tra me e Yuri, da Steve e mi stava vicina
come
poteva, sentiva che non era ancora il momento di vedere il resto del
gruppo.
Sapevo
che gli
altri mi avrebbero fatto delle domande prima o poi, non potevo piangere
e
disperarmi davanti a loro, volevo essere forte, volevo dimostrare a
Yuri che
stavo crescendo..
Quello
che mi
spaventava di più era Ghinta, ero furiosa con me stessa
perché non avevo il
coraggio di chiamarlo, di aprirmi con lui! Ed io ero consapevole che
era
proprio quello che lui si aspettava, mi
avrebbe capita e perdonata, ma prima o poi dovevo parlargli e
raccontargli
quello che era accaduto. Ma…come avrei potuto farlo!?
Ormai
era passata
una settimana, sapevo che questa situazione Ghinta non
l’avrebbe retta ancora
per molto.. Dovevo vederlo e parlargli apertamente.
Anzi…dovevo dare delle
spiegazioni a tutti!! Mi ero negata ai miei amici per una settimana
intera e adesso
mi sentivo in colpa. Forse se avessi cercato di condividere quel
dolore, di
parlarne sarebbe stato più facile sopportarlo.. Magari sarei
stata meglio col
tempo!!
Quindi
avevo
chiesto a Michael di avvertire gli alti, mi sarei fatta trovare al
nostro bar
preferito alle cinque del pomeriggio in punto e lì avrei
dato delle spiegazioni
sul mio comportamento nell’ultima settimana. Nessuno sapeva
niente, Steve e
Meiko non mi avevano tradita e avevano aspettato che io fossi pronta a
parlarne!!
Mentre
mi vestivo
mi ero resa conto che ero dimagrita un pò, dovevo cercare di
farmi forza e di
cominciare a dare un senso a tutto quello che mi era rimasto. Per prima
cosa
non mi sarei più comportata così con i miei
amici, mai più!! Loro volevano solo
aiutarmi e io invece gli avevo negato la possibilità di
starmi vicino..
Quando
svoltai
l’angolo dove c’era il bar, mi resi conto che
c’erano tutti e stavano
aspettando solo me. Cercai di stamparmi un sorriso sulle labbra, poco
importava
se era sincero o forzato!! Volevo sorridere e l’avrei
fatto…
-Ciao
ragazzi..-
dissi avvicinandomi..
Erano
tutti felici
di vedermi, lo vedevo bene, Ghinta era arrabbiatissimo e sapevo che
quando
saremo stati soli mi avrebbe sgridato, con ragione. Però la
loro espressione
cambiò quando mi guardarono da vicino… Michael,
doveva averli avvertiti che non
ero la Miki di sempre, mi ero lasciata un po’ andare negli
ultimi giorni!!
Entrammo
nel bar e
come al solito avevamo preso il tavolo più appartato dove
avremmo potuto
parlare indisturbati e senza che orecchi indiscreti potessero
origliare.
Avevamo ordinato da bere, ormai avevamo tutti la bevanda di fronte a
noi,
aspettavano solo che io prendessi parola. Con la cannuccia sorseggiai
il mio
aperitivo analcolico alla frutta e poi cominciai, sebbene in modo
confuso…
-Credetemi…non
so
nemmeno da che parte cominciare…- dissi a testa bassa, gli
occhi fissi sul
bicchiere…
-Forse
dovresti
cominciare dall’inizio…è la cosa
migliore Miki…- Steve si era seduto affianco a
me, aveva posato una mano sulla mia..
-Innanzitutto,
devo chiedervi scusa!! So che avete chiamato ininterrottamente a casa
mia dopo
la sera che sono rientrata tardi a casa… Ma…avevo
bisogno di stare sola. Di non
parlare…-
-Ma
perché Miki…-
mi disse Ghinta che era di fronte a me…
-Ho
chiesto a
Michael di rispondere al telefono perché non avevo il
coraggio…non avevo ancora
la forza per rispondere alle vostre domande. Non che adesso sia molto
diverso,
ma ho capito che comunque isolarmi da voi non mi serve a nulla!! Mi fa
stare
ancora peggio.. E poi…ho bisogno del vostro aiuto!! Credo di
non potercela fare
da sola..-mi guardai le mani che agitate si contorcevano
l’una nell’altra…
-Prima di continuare ho
bisogno di sapere che
non vi siate arrabbiati troppo con me.. Mi spiace davvero per come mi
sono
comportata!!!- dissi con angoscia..
-Miki…-
disse
Arimi sorridendomi e con voce comprensiva… -Noi non siamo
affatto arrabbiati
con te…!! Nemmeno per sogno. Però preoccupati
si…e molto!!! Allora…che ne dici
di spiegarci tutto per bene!!?-
Feci
cenno di sì
col viso. Poi cominciai a trattenere le lacrime e dissi tutto di un
fiato…
-Lo
sapevano solo
Meiko e Steve! Ho chiesto loro di non dirvi niente per il momento,
perché
volevo essere io a parlarvene quando me la fossi sentita…-
tutti erano
visibilmente in ansia…forse si aspettavano quello che stavo
per dire!?!?
-Yuri…una
settimana fa, mi ha lasciato..è per quello che sono sparita
così
all’improvviso…!!!-
Tranne
Meiko e Steve
tutti erano senza parole. Quello che però mi stupii fu
Ghinta. Lo vidi cambiare
colore un sacco di volte, poi una furiosa e completa rabbia si
impadronì di lui,
non disse niente, mi guardò completamente avvilito e
allungò le sue braccia per
prendermi le mani che io gli donai con piacere. Me le stringeva tra le
sue e
vidi i suoi occhi diventare lucidi insieme ai miei.
Era
preoccupato
per me e terribilmente triste, perché sapeva perfettamente
cosa c’era dentro di
me in quel momento. Nonostante tutto cercava di tenere a freno la
rabbia che
sentiva bollire dentro di sé nei confronti di Yu e in quel
momento capì che di
nuovo Ghinta sarebbe stato il mio sole, il mio appoggio come era sempre
accaduto. Sapevo che avrei potuto piangere tranquillamente tra le sue
braccia e
che come al solito alla fine, con il suo modo di fare, sarebbe riuscito
a
strapparmi un sorriso! Ma ci sarebbe voluto molto tempo prima che
tornassi la
Miki che ero stata..
Una
voce timida a
questo punto mi chiedeva…
-Ma
com’è
possibile!? Insomma.. lui era innamoratissimo di te e si vedeva
pure… Così
all’improvviso…- aveva detto Elisa…
Steve al mio fianco si era leggermente
irrigidito.
-
Lui mi ha detto
che…che non mi ama più!!!- dissi con enorme
fatica…
Quelle
parole mi
costarono più di tutto, pronunciarle aveva di nuovo
provocato un dolore
terrificante! E purtroppo quelle lacrime trattenute fino a quel
momento,
cominciarono a cadere copiose. Tamburellavano sulla mia maglia blu..
-Mi
spiace…-
dissi…-Mi ero ripromessa che almeno con voi sarei stata
più forte.. E che non
sarei stata una piagnucolona…!!!-
Meiko
che fino a
quel momento mi aveva ascoltato parlare, mi venne vicino e piangeva
pure lei…
-Mi
vuoi spiegare
come pretendi di essere forte in questo momento!?!??!?!!- mi disse
dolcemente
mentre cercava invano di asciugarmi le lacrime.. –A casa devi
fare finta di
niente e mantenere un certo contegno. Almeno con noi sentiti libera di
comportarti come ti pare Miki..-
-Beh…anche
a casa
non è che sto facendo un buon lavoro..- dissi
sconsolata… -Se non altro non
piango davanti a loro e cerco di essere più o meno normale,
di fare qualche
battuta come il mio solito. Però hanno capito che
c’è qualcosa che non va, ci
sono troppe cose che li hanno fatti preoccupare…-
-Già..-
disse
Michael.. –Rumi e Catia sono preoccupate per
l’atteggiamento di Miki. E molto!!Hanno
notato che ultimamente si era isolata e che sta dimagrendo un
pò troppo…- mi
disse in chiaro tono di rimprovero…
-Ragazzi…-
dissi…
-Io ve lo giuro. Farò tutto il possibile per cercare di
reagire e per togliermi
da questa situazione….- abbassai lo sguardo…
-Ma…da sola non ce la faccio.. Io
c’ho provato ma non è servito a
niente…!! Ho bisogno di tempo forse, ma mi
sento vuota. Yuri mi manca da impazzire…!!-
Piansi
ancora per
molto tra le braccia di Meiko, sentivo attorno a me tutto
l’affetto dei miei
amici…Sapevo che mettere una pietra sopra al discorso Yu
sarebbe stato
impossibile, l’avevo amato troppo, ma magari col tempo
sarebbe diventato un
dolore meno acuto e insopportabile. O almeno lo speravo…
Quando
mi separai
da loro chiesi a Ghinta di venire con me per un pezzo di strada,
avvicinai la
mia testa al suo braccio e per un po’ camminammo in silenzio.
Poi gli dissi..
-Sai,
quella sera
stavo venendo da te.. Poi però ho preferito girovagare per
la città…- era
silenzioso, probabilmente era arrabbiato con Yu ma non voleva dare sfogo al suo rancore
quando io ero
ancora lì con lui…
-Perché
non sei
venuta!?- Mi disse dandomi un buffetto sulla guancia…
-Dovresti saperlo che per
te ci sarò sempre…- mi disse con un sorriso
comprensivo sulle labbra…
-Guarda
che d’ora
in poi non ti libererai tanto facilmente delle mie
lamentele…- gli dissi
sorridendo, provando a scherzare sul fatto che mi avrebbe visto
piangere
spesso. Era inevitabile che fosse così, ora che sapeva,
Ghinta non mi avrebbe
mai lasciato sola nel mio dolore e avrebbe fatto tutto quello che era
in suo
potere per farmi sorridere quando eravamo insieme. Ma sapevamo entrambi che spesso gli avrei
chiesto di poter
piangere liberamente per dare
sfogo alla
mia tristezza e lui come sempre, mi avrebbe abbracciato, lasciando che
gli inzuppassi
la maglia di lacrime!!
Quando
ci
separammo, come sempre, ero un po’ più serena.. Mi
incamminai verso casa,
quando vidi quella panchina.. La nostra panchina…
Avevo
appena
lasciato Miki e ripensavo a quello che avevo visto poco fa.. Non
l’avevo mai
vista così, nemmeno la prima volta che aveva lasciato Yu.
Questa volta sarebbe
stato davvero più difficile, non sembrava nemmeno lei.. Il
suo viso era spento,
ogni tanto solo le sue battute davano l’impressione che in
lei ci fosse ancora
vita. Mi spiaceva immensamente vederla così. Poi la
telefonata che aspettavo
finalmente..
-Ehi…ciao!!!
Stavo
cominciando a stupirmi.. Aspettavo la tua chiamata almeno
mezz’ora fa…- disse
Steve ammonendo Yu e prendendolo chiaramente in giro. Era da una
settimana che
sperava di parlare col suo amico!! Ma fino a quel momento si era
negato…
-Ehi
ciao!! Si
infatti è da un po’ che friggevo per
chiamarti… Come stai!?-
-Io
bene.. Più che
altro sei tu che dovresti dirmi come te la cavi…- un
po’ di silenzio dall’altra
parte..
-beh…in
effetti
non troppo bene..-
-Immaginavo…non avrei nemmeno dovuto
chiedertelo…-
-Che
mi dici di
lei..!?!?-
-Cosa
vuoi che ti
dica!?!? Che sta bene!?!? Che l’ha superata
brillantemente!?!? Lo sai anche tu
che non è così. La conosci meglio di me per
sapere che sta da schifo…- lui
aveva sbiascicato delle parole incomprensibili al telefono, sembrava
avesse
detto “Quanto me allora…” ma non potevo
esserne sicuro!!
-Come
se l’è
cavata in questa settimana!?!?-
-Non
lo so…-
-Come
non lo
sai!?!? Ti avevo chiesto di starle vicino…non voglio che
faccia nessun tipo di
sciocchezza…!!!-
Cosa
dovevo fare!?
Rovesciargli addosso tutta la verità!? O no!?
Però
sapevo che
nella nostra compagnia c’erano almeno due persone che erano
arrabbiate da
morire con lui, se non l’avessi fatto io presto ci avrebbero
pensato loro..
-Questa
settimana
non l’ha vista nessuno di noi… Nemmeno Meiko..-
risposi tutto d’un fiato..
-Questo
che
significa!?!-
-Che
si è chiusa
in se stessa.. Ecco cosa significa… Non sembra
più nemmeno lei..- dissi
scrollando la testa..
-E
Tramite
Michael..!?!- mi chiese Yuri con impazienza..
-Sappiamo
solo che
sta chiusa nella sua stanza tutto il giorno a studiare.. Mangia poco,
quasi
nulla!! E la notte piange.. Rumi e Catia sono molto
preoccupate…-
-Questo
complica
le cose…-
-Già
e di molto
anche… Se va vanti così rischia di ammalarsi!! E
mi auguro per te che non sia
così, perché se ti vengono a cercare sono tutti
cavoli tuoi!!!-
-Gli
altri lo
sanno!?!?-
-Per
una settimana
l’abbiamo cercata al telefono…ma non è
riuscito a parlarci nessuno, tranne
Meiko. Oggi pomeriggio ci ha chiesto di farci trovare tutti al solito
bar e
così ha spiegato perché è sparita. Ci
ha
detto che ha bisogno d’aiuto perché da sola non ce
la fa…- aspettai una
risposta che non arrivò…
Continuavo
a
pensare che a tutto quello ci fosse una soluzione. Sapevo che lui stava
male e
vedere Miki così mi stringeva il cuore. Tanta sofferenza
inutile quando due
cuori si amavano ancora e così profondamente. Però
c’era un dato di fatto, erano fratello e
sorella, purtroppo era qualcosa di davvero difficile da
circoscrivere..!!
-Ti
prego, ti
supplico amico mio… Non lasciarla sola!! Te l’ho
affidata perché mi fido di te,
stagli accanto, io purtroppo non posso farlo e…sono
disperato!! Davvero
disperato…credimi…!! Speravo stupidamente che
sarebbe stato diverso almeno per
lei…-
-Non
ti
preoccupare, voglio bene anche io a Miki…
Cercherò di fare del mio meglio…-
-Ti
chiamo
presto.. Tienimi informato… Ciao…e grazie di
tutto!!-
-Di
niente.. Gli
amici ci sono apposta.. A presto!!!-
Sebbene
non me la
fossi sentita di dare un dispiacere a Yu, dell’altro mi aveva
affidato un
compito estremamente ingrato!! Non mi pesava stare affianco a Miki, non
era
quello che intendevo, ma dovevo riferire ogni cosa a Yuri, questo
comportava il
fatto che non potessi omettere nulla!! Gli avevo promesso che gli avrei
raccontato ogni cosa che riguardava la piccola Miki e sapevo che non
dovevo
esimermi dal farlo.. C’erano due persone che erano
terribilmente arrabbiate con
Yu. Primo fra tutti Ghinta, se gli fosse girata la luna storta avrebbe
potuto
spiattellare tutto in faccia a Yu senza troppi rigiri di parole!! E poi
non
dovevo sottovalutare nemmeno Michael. In questa settimana al telefono
lo avevo
sentito terribilmente affranto, chiaramente era in pena per lei come
tutti noi,
ma non dovevo nemmeno trascurare che lo legava a Miki un sentimento di
amore
profondo. Anche lui avrebbe potuto tranquillamente chiamare Yu e dirgli
tutto.
Inoltre Michael abitava a casa dei Matsura e dei Kohishikaua e spesso
aveva l’opportunità
di parlare con lui. Ecco perché mi trovavo in una posizione
scomoda..
Avrei
voluto
preservare qualche sofferenza al mio amico Yuri, non essendo costretto
a
raccontargli dei disagi che stava affrontando Miki, ma non ero nella
posizione
di farlo. Se non avessi mantenuto la mia promessa lui se la sarebbe
presa con
me e la nostra amicizia, che per me era molto importante, sarebbe stata
in
pericolo!! Sapevo che quella situazione non avrebbe portato a nulla di
buono. Soprattutto
mi chiedevo cosa sarebbe successo se Michael e Ghinta avessero deciso
di
provarci con lei. Era un discorso che avevo affrontato con lui,
sapevamo che
questo avrebbe destabilizzato ulteriormente Miki, facendola sentire tra
troppi
fuochi!! Ci sarebbero stati un sacco di problemi. E poi non potevo non
pensare
alla furiosa ma controllata gelosia di Yuri…
Sarebbe
davvero
riuscito a controllarsi vedendoli sgomitare per prendersela!?!?!? Tutti
questi pensieri
mi agitavano la mente. Decisi di pensare a una cosa alla volta, ora la
mia
priorità doveva essere stare vicino a Miki come Yuri mi
aveva chiesto. Per me e
Meiko si stava aprendo un periodo difficile, vedere Miki
così non faceva stare
bene nessuno dei due. La nostra compagnia era l’unica cosa
che in quel momento
poteva regalargli qualche momento di serenità…
Ma
certamente nulla
gli avrebbe tolto Yu dalla testa!!!!
Poi
qualcuno mi
interruppe da quella voragine di pensieri…
-Steve!!!!!!-
-Meiko…
Ma che ci
fai qui!?!?-
-Beh…ti
ho visto e
ho pensato che potevamo fare un pezzo di strada assieme…
Devo fare una piccola
deviazione però non mi spiace. Avevo bisogno di un
pò della tua contagiosa
allegria ora che il mio piccolo girasole si è
momentaneamente spento..-
Era
terribilmente
triste, nell’ultima settimana ci eravamo sentiti molto spesso
per telefono
Meiko ed io. Non sempre mi parlava di Miki, solo perché
purtroppo non ne sapeva
molto nemmeno lei. Ma forse aveva bisogno di qualcuno che la
rassicurasse ed io
lo facevo molto volentieri..
L’amavo
ancora…e
molto. Purtroppo lei aveva scelto Nick…e io mi ero
ripromesso che avrei fatto
il bravo, non avrei più cercato di provarci, ma mi sentivo
sempre più attratto
verso di lei!!
Capivo
perfettamente cosa provava la mia amica in questo periodo, essere lasciati da qualcuno
che si ama così
profondamente lascia una ferita sempre aperta che a volte sembra
rimarginarsi
ma che poi riprende a sanguinare!! Ma in realtà rimaneva
sempre aperta, se
l’amore che avevi provato era come quello che Miki provava
per Yuri…e come quello
che io sentivo per Meiko!!
Poi
però
all’improvviso Meiko mi aveva preso il braccio per fermarmi.
Fu come una scossa
elettrica, la guardai confuso sgranando gli occhi e la mia testa si
immobilizzò
nello stesso istante in cui la sentii abbracciarmi..
-Meiko…ma
che stai
facendo!?- non avrei sopportato oltre, non dovevo lasciarmi convincere
dall’idea di baciarla.. Mi ero già illuso fin
troppo!!
-Ti
prego Steve…non
chiedermi nulla!!! Tienimi tra le tue braccia e basta. Per
favore… Non ti
chiedo altro… Ho bisogno solo di sentire le tue braccia che
mi stringono!!!-
Ero
confuso,
sembrava che cercasse coraggio per fare qualcosa che aveva paura di
compiere..
Come mi aveva chiesto non gli domandai nulla e incrociai, seppur con
esitazione, le mie braccia intorno al suo corpo. La vidi sorridere e
piangere.
Non riuscivo a capire cosa le fosse preso, sentivo che aveva paura per
Miki, era
terribilmente preoccupata per lei. Erano sempre state inseparabili, ma
chissà
per quale motivo ero quasi certo ci fosse dell’altro. Rimasi
buono, sempre
stringendola a me, nel mio cuore però una piccola speranza
si era riaccesa.
Pensai che forse il futuro dopo tanta sofferenza magari mi avrebbe
riservato
qualcosa di buono, ma mi
stavo
nuovamente illudendo e ricacciai ogni pensiero fuori dalla mia testa!!
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Capitolo 10 *** Vecchi e nuovi amori... ***
Vecchi e nuovi amori...
Sul
mio letto
stavo pensando a tutta la mia vita e dovevo partire da una
considerazione
estremamente importante, ora che l’avevo capito dopo molto
tempo. Avevo passato
gli ultimi anni della mia vita a combattere per l’uomo che
amavo e oggi mi
sembrava quasi che quelle lotte infinite non fossero servite a nulla.
Era
estremamente ingiusto da parte mia vederla così,
perché in fondo tutto quello
che avevo fatto era stato perché pensavo di non poter vivere
senza di lui.
Invece...avevo
sbagliato tutto e non avevo compreso la verità, mi ero
abituata alla nostra
routine..
Vedersi
di
nascosto in biblioteca, andare fuori città per evitare che
ci vedessero..
Però
adesso lo
sapevo, non amavo
più Nick!! E mi
sembrava impossibile!!
Quando
Nick mi
aveva lasciata per me era stato terribile, lo amavo con tutta me
stessa. Ero
disposta a lasciare tutto pur di stare con lui ma da quando qualche
giorno fa
mi aveva chiesto di trasferirmi con lui a Hiroshima una fitta al cuore
mi aveva
pienamente travolto. Innanzitutto perché non sarei mai
riuscita a separarmi
dalla mia Miki, dall’unica vera amica che io avessi mai
avuto, ma questo non
era il solo motivo…
Negli
ultimi anni
tra tutti i rapporti che avevo stretto, uno si era solidificato molto,
in quel
brutto periodo, quando io e Nick non stavamo più insieme ,
Miki, Yuri e Steve
erano stati quelli che più mi erano stati accanto. E Steve
si era innamorato di
me.. Mi aveva fatto una corte spietata!! All’inizio per me
sopportarlo era
stata un’impresa…
Ma
devo ammettere
che…non avevo assolutamente capito nulla di lui!! E quello
che non avevo capito
io, era che… mi ero completamente persa nel suo modo di
fare. Con lui mi
arrabbiavo, sbraitavo non facevamo altro che litigare, ma come mi
faceva ridere
lui, a parte Miki, non era in grado di farlo nessuno!! Col tempo
vedendoci
spesso, avevo imparato che dentro di lui si nascondeva molto di
più e avevo
iniziato ad apprezzare quel suo leggero modo di fare!!
In
realtà non era
il ragazzo sciupa-femmine
che avevamo
pensato lui fosse, era semplicemente
quel tipo di ragazzo molto carino e corteggiato che aveva sempre al suo seguito uno
stuolo di ragazze
adoranti che lui la maggior parte delle volte considerava per pura
cortesia.
Certo
che il suo
atteggiamento lasciava intendere
tutt’altro…
Con
me ad esempio
faceva lo sbruffone. Cercava in tutti i modi di attirare la mia
attenzione
vantandosi delle sue numerose conquiste e ricordandomi che presto sarei
capitolata ed io a quel punto avrei dovuto saperla lunga, invece di
lasciarlo
perdere mi ero lasciata convincere dall’idea che dietro
quella sicurezza in realtà
si nascondesse dell’altro. Così mi ero lasciata
coinvolgere sempre di più!!
Era
un ragazzo
fondamentalmente insicuro, si comportava da sbruffone perché
aveva solo paura
di mostrare la parte più dolce del suo carattere. Con me era
stato di una
sensibilità estrema, era disposto ad aspettarmi per tutto il
tempo che mi
sarebbe servito, infatti quando in quel periodo ci frequentavamo, non
aveva mai
preteso nulla da me. Sapeva che il mio cuore apparteneva ancora ad un
altro
uomo e non mi chiedeva niente. In tutta la nostra breve
“storia” c’erano stati
solo due baci. Il primo me lo aveva rubato,
sapevo che per lui era molto difficile. Mi amava e in un
certo senso
sapevo che soffriva, perché la mia indecisione doveva essere
terribilmente
frustrante per lui!! Ma…quel bacio, seppur breve e rubato,
era stato il più
bello della mia vita. Era stato bellissimo, forse perché
semplicemente era
stato lui a darmelo!! Forse perché già allora mi
ero innamorata di Steve!!
Ma
ora ne sono
certa, lo amavo, ero capitolata come lui aveva previsto e questo
perché, in
quei momenti passati insieme, lui mi aveva lasciato delle dosi
concentrate di
se stesso. Mi aveva mostrato il suo lato sensibile e umano quando
giocava con i
suoi nipotini nel giardino di casa sua, i figli di sua sorella. Mi
aveva
mostrato il suo lato forte e determinato quando prendeva una decisione
e
cercava di portarla avanti!!
Era
un ragazzo
generoso e altruista alla fine e aveva un alto senso dei valori in cui
anche io
avevo sempre creduto. Condividevo un sacco di cose con lui…
E
devo ammettere
che io non ero mai stata così felice e serena di avere
qualcuno affianco come
in quel periodo. Poi però ero tornata con Nick…
Io
non so spiegare
cosa mi sia successo, ma avevo deciso di tornare tra le sue braccia e
di continuare
la mia storia con lui. Questo aveva ferito enormemente Steve, aveva
creduto che
io non avessi mai provato nulla per lui. Ma come potevo dirgli la
verità e
spiegarla a me stessa?! Io non mi ero resa conto consciamente che amavo
due
uomini completamente diversi tra di loro, ma che col tempo il mio primo
amore
si stava consumando lasciando posto a un nuovo sentimento!! E le labbra
si
Steve, spesso sognavo di poterle baciare senza timore, tanto che il
secondo
bacio che ci fu tra di noi, glielo avevo dato io sulla porta di casa
mia. Era
stato un bacio profondo e passionale, l’avevo stretto a me
con tutta la forza
che avevo!! Ma evidentemente non ero stata in grado di fargli capire
che quello
che vivevo con lui era autentico e meraviglioso. Erano stati momenti
semplici,
estremamente tranquilli per così dire, ma dentro di me li
avevo custoditi
gelosamente, perché avevo paura che dimenticandomeli morisse
anche il
sentimento che sentivo per lui e che anche lui si scordasse di me.
Quante notti
avevo pianto abbracciata al cuscino del mio letto perché non
potevo chiamarlo,
sentire la sua voce, passare momenti indimenticabili come prima!!
Steve
mi era
entrato dentro senza che me ne accorgessi e una parte di me se
n’era accorta
immediatamente, sin dai primi giorni che la nostra storia era finita.
Mi
sentivo vuota
di una parte che aveva fatto nascere lui, sembrava che mi mancasse un
amico a
cui ero affezionata ma in realtà era come se fossi priva di
aria, come se non
ne avessi a sufficienza per poter sopravvivere ed ogni respiro era
un’agonia,
perché l’aria diveniva sempre minore ogni giorno
che passava. Ero impigliata
nella prigione d’oro dell’amore che io mi ero
scelta, poi però inevitabilmente
questo pesciolino, che credeva di essere felice tra i lustrini,
all’improvviso
comincia a rantolare fuor d’acqua e ogni giorno che passa
soffoca ogni giorno
di più.
Avevo
fatto un
grossissimo sbaglio di valutazione. Non ero più innamorata
di Nick all’epoca
che scelsi di tornare con lui. Ero innamorata dei nostri ricordi, di
quello che
tra noi era stato, di quello che per tanto tempo lui aveva
rappresentato per
me. L’avevo amato molto e questo era un dato di fatto, in
fondo avevo rischiato
tanto per lui, ma col tempo non mi ero accorta che crescendo le mie
priorità
erano cambiate e che c’erano tante cose che Nick, per il suo
modo di essere,
non poteva offrirmi. Io avevo bisogno dell’amore che mi
offriva Steve e ne
avevo bisogno non perché lui sapevo che mi avrebbe dato
quello che io
desideravo da un rapporto. Volevo lui…solo ed esclusivamente
lui, lui era
l’altra metà di me. Per anni avevo cercato
quell’amore…credevo di averlo visto
e trovato in Nick, ma in realtà l’aveva creato la
mia mente. Ma quello che
amore è!? No so come avessi potuto amare in quel modo, avevo
amato e
idealizzato Nick, era ovvio. Che confusione. Migliaia
di pensieri per descrivere quello che
nella mia testa si andava materializzando, adesso tutto iniziava ad
avere un
senso e un significato preciso.
Avevo
parlato con
Miki di quello che mi stava succedendo. Mi aveva consigliato di
chiarirmi con
me stessa prima di affrontare Nick, dovevo esser certa di amare Steve
prima di
dirgli quello che dentro di me si agitava. Io che ero sempre stata
estremamente
decisa sui miei sentimenti, alla fine avevo dovuto mettere in
discussione tutto
e convenire che in realtà avevo stravolto il concetto
d’amore reale e amore
idealizzato. Amavo Steve anche per
i
suoi tanti difetti, per tutto quello che era. Pur avendolo amato forse
avevo
confuso Nick con il padre che avrei sempre voluto,
con la figura che mi desse certezze e affetto
e in questo era stato all’altezza sicuramente. Ma ora che ero
diventata una
donna avevo scoperto che l’uomo che stavo cercando era un
altro!!
Era
Steve…e avrei
fatto tutto quello che era in mio potere per riprendermelo!! Speravo
solo che
non fosse troppo tardi. Gli avevo chiesto di abbracciarmi senza
chiedermi nulla
poco fa, perché avevo bisogno
di
coraggio e sentire le sue braccia intorno al mio corpo era stato un
sollievo.
Per un momento avevo avuto l’impressione di esser tornata
indietro nel tempo, a
quando io e lui stavamo insieme. E…avevo
pianto di gioia!!
Quanto
mi erano
mancati quei momenti, quanto mi era mancato il mio Steve!! Tante cose
mi
facevano sentire a casa di lui e soprattutto tante cose mi facevano
comprendere
di essere amata da
lui.. il suo sguardo,
il suo profumo così denso tra i suoi vestiti, le sue
braccia, i suoi occhi
sognanti che mi guardavano!!
Presto
avrei
affrontato Nick per dirgli che amavo un altro e che non potevo seguirlo
ad
Hiroshima.. Sarebbe stato doloroso ma necessario…
Quando
ormai si
era fatto tardi, il campanello di casa mia era squillato e subito
compresi che
Nick era arrivato. Avrei dovuto dirgli quelle cose molto tempo prima,
quando
era tornato, avrei
voltato pagina a
cuore più leggero forse, avrei evitato di fare stare male
sia Steve che lui.
Ora invece sarebbe stato più complicato, Steve forse sarebbe
stato felice
accanto a me, ma Nick sarebbe partito da solo per Hiroshima, deluso e
ferito..
Forse tra di noi non ci sarebbe stato posto per un’amicizia
almeno per il
momento. E all’inizio non potergli parlare mi avrebbe fatto
un po’ soffrire, ma
sapevo che se Steve fosse stato con me io non avrei avuto bisogno di
niente. Ci
avrebbe pensato lui a rendermi serena e col tempo magari tra me e Nick
i rapporti
sarebbero potuti cambiare.
Quando
aprii la
porta Nick non mi aveva abbracciato come ogni volta. Lui era sempre
stato un
attento osservatore e sapevo che aveva notato che ultimamente il mio
atteggiamento era cambiato.
Non ero più la
stessa Meiko, sapeva che stavo
pensando a qualcosa
che lo riguardava
perché inevitabilmente lo diceva il piccolo allontanamento
che io avevo attuato
nei suoi confronti. Non potevo essere così ottusa da
continuare a fare finta di
nulla e a comportarmi come sempre.
Ci
accomodammo in
salotto, l’uno di
fronte all’altro e
presi coraggio…
-Vedi
Nick…ti ho
fatto venire qui perché ho bisogno di parlarti di una cosa
estremamente
importante e che non potevo più rimandare…-
-Sapevo
che prima
o poi sarebbe successo… Ultimamente tra di noi i silenzi si
erano fatti troppo
insistenti, ma ho rispettato la tua posizione perché avevo
capito che non eri
ancora pronta per parlarmene. Forse non avevi ben chiaro quello che
dovevi
dirmi!?!?-
-Esatto!!
Sapevo
che avevi capito dal mio atteggiamento che qualcosa mi
turbava…- dissi
sfregandomi le mani l’una nell’altra…
-però volevo essere sicura delle mie
decisioni e soprattutto volevo esser certa di quello che stavo
considerando da
un po’ di tempo a questa parte…-
-Ti
ascolto…ma
credo di poter capire cosa mi stai per dire Meiko…- mi disse
perforandomi con
lo sguardo…
-Mi
spiace Nick!!
Ma io non posso partire con te per Hiroshima…- lo guardai
decisa, volevo che
capisse che non c’era via d’uscita, ormai avevo
preso la mia posizione e
l’avrei seguita senza batter ciglio..
-Fino
ad un anno
fa, sarei stata disposta a seguirti fino in capo al mondo Nick, se era
necessario… Ma adesso per me sono cambiate
troppe cose…-
-Dimmi
cos’è
cambiato…-
-Innanzitutto
sai
perfettamente quanto per me sia importante la vicinanza con Miki.. Io e
lei
siamo sempre state inseparabili e solo il pensiero di non vederla
più è troppo
doloroso per me, lei è come una sorella. Senza contare che
ora ha bisogno di
me…- aspettai ancora un secondo prima di continuare, poi
raccolte le parole gli
dissi quello che forse lui si aspettava…
-Inoltre
quello
che mi spinge a rifiutare
il tuo invito
è il fatto che...i miei sentimenti per te sono cambiati!! Purtroppo mi sono resa conto
troppo tardi che
non ti amo più. Ti voglio molto bene Nick, ci
sarà sempre un profondo affetto
che mi legherà a te, ma so bene che per far continuare un
rapporto questo non
basta… E poi voglio essere completamente corretta con te,
come sono sempre
stata…- lui mi guardò con comprensione, forse
aveva capito…
-Mi
è mancato
molto Steve in questo periodo. Mi mancava non come un semplice amico
che mi era
stato accanto per tanto tempo. Quando eri tornato io pensavo di amarti
ancora e
avevo giustificato la mia storia con Steve come un momento di debolezza
dovuto
al fatto che mi mancavi tu… Era un alibi perfetto per me,
non potevo ammettere
con me stessa che nel frattempo che tu non c’eri...io mi ero
innamorata di un
altro. Mi dispiace immensamente Nick…ma che senso ha
continuare a mentire a me
stessa sé amo un altro?!-
-Dispiace
anche a me,Meiko…
Ma una parte di colpa ce l’ho anche io…!! Io mi
ero accorto che provavi
qualcosa per lui, volevo portarti via perché ero convinto
che questo avrebbe
cambiato le cose. Come si dice!?!?!? Ah…si…
Lontano dagli occhi, lontano dal
cuore. Però in fondo hai ragione tu, non potrei mai
accontentarmi dell’affetto
che provi per me, Meiko! Non voglio che tu ti senta in colpa, tra noi
erano
cambiate troppe cose e questo rapporto si stava consumando a poco a
poco. Credo
che…sia molto meglio così anche per
me…-
Sapevo
che da
entrambe le parti c’era un pò di tristezza,
avevamo condiviso tutto io e lui
per molto tempo. Ma adesso che le nostre posizioni si erano chiarite lo
vedevo
molto più rilassato e questo affievoliva di un poco il mio
dispiacere per aver
rovinato tutte le speranze di Nick…
-Ti
auguro che
tutti i tuoi sogni Nick possano avverarsi. Ogni tanto
chiamami…mi farebbe
piacere!! Ma sono certa che Hiroshima parlerà molto presto
di te. Sei sempre
stato un insegnante brillante..-
-Grazie
Meiko…penso che Hiroshima mi darà delle
soddisfazioni…- mi disse sorridendo..
Un
tempo quel
sorriso mi avrebbe portato a stringerlo tra le braccia, ora, che quel
desiderio
non c’era più, mi sentii un pò triste,
avevo amato quella persona con tutta me stessa per anni e
ora la
consapevolezza che gli volevo bene come a un fratello mi fece sentire
angosciata!! Quanto era cambiato in così poco tempo. Il mio
mondo si era
rovesciato, ma adesso c’era un altro sole a rendermi felice e
questo mi
rincuorò immediatamente.
Volevo
continuare
a parlare con Nick, per chiedergli quali sarebbero stati i suoi
progetti, però
ero un pò titubante… L’avrei reso
triste!?!?
Non
sapevo cosa
fare, ma all’improvviso il telefono cominciò a
squillare. Erano le
10 e mezza passate e mi chiesi chi poteva
chiamare a quell’ora tarda. Poi ricordai che spesso Miki mi
chiamava anche se
era sera inoltrata, solitamente per
dirmi qualcosa che aveva dimenticato di comunicarmi in giornata.
Sorrisi subito
e rincuorata pensai che almeno in quello non era cambiata!! Era sempre
la mia
piccola tardona!!!! Corsi al telefono ed alzai la cornetta…
-Sei
la solita
tardona Miki… Cosa ti sei dimenticata questa
volta….!?!!?- dissi ridendo…
Ma
la voce
dall’altra parte non era quella della mia amica e quando
sentii di chi si trattava
il panico cominciò ad impossessarsi di me…
-Meiko…
Scusami,
sono Michael…- aveva una voce tetra ed era terribilmente
agitato…
-Che
succede!?!?
Perché mi chiami…!?!? È successo
qualcosa alla mia piccola Miki….-
-Veramente
speravo
che mi dicessi che era lì con te…-
-Ma
cosa stai
dicendo!?!?!? Miki era con Ghinta… Ma…non
è a casa!!?!?-
-No…
Non è mai
rientrata!!!-
-Ma
non è
possibile… Sono passate ore Michael…..!!!!!!
Ore!!!! Hai chiamato Ghinta!?!?!-
-Si…certo
non sono
mica stupido!!! Ho chiamato lui….ma mi ha detto che
è da ore che si è separato
da Miki….- mi sentivo svenire…
Avrei
dovuto
sapere che non dovevo lasciare sola Miki. Lei stava facendo di tutto
per essere
forte e riprendersi da questa brutta batosta, ma noi che eravamo i suoi
amici
ora più che mai dovevamo prenderci cura di lei…
-Dobbiamo
andare a
cercarla Michael. Subito!!!Prima che si cacci in qualche guaio e sia
troppo
tardi. Aspetta però…magari è da Arimi
o Elisa hai provato!?!?!?-
-Meiko…
Ho già
chiamato tutti… Tu eri la nostra ultima speranza…-
Il
terrore si era
impadronito di me!!! Dov’era la mia migliore amica!!?!?!?
Cosa stava facendo da
sola in giro per la città!?!?
-Michael
ci
troviamo tutti al nostro bar preferito, da lì ci divideremo
in squadre per
trovare Miki. Io avverto
Steve. Di ai
genitori di Miki di rimanere a casa e che se per
caso lei tornasse di avvertirci che andremo
lì per vedere come sta…-
-Ok…
A tra
poco….!!!- non appena buttai giù il telefono
spiegai a Nick l’accaduto e lui mi
aveva detto che sarebbe tornato a casa ma di fargli sapere se
l’avevamo
ritrovata…
Immediatamente
infilai il primo giubbotto che avevo trovato nell’armadio e
correndo fuori di
casa presi il cellulare componendo il numero di Steve.
-Ehi
Meiko..
Buonasera…..!!!- affannata risposi…
-Steve
scusami per
l’ora… Miki è li da te!?!?-
-No…
certo che no…
Perché me lo chiedi!!?!?!?!?-
-Non
è ancora
rientrata a casa Steve….-
-Mantieni
la calma
Meiko… Avete chiamato Ghinta…!?! Era insieme a
lui quando li abbiamo lasciati…-
-Michael
ha già
chiamato tutti… Nessuno l’ha vista Steve!! Ghinta
ha detto che è da ore che si
sono separati…-
Ora
era preoccupato
e in ansia anche lui. Potevo percepirlo dal respiro affannato che
sentivo
attraverso il telefono..
-Dove
sei
Meiko!?!?-
-Abbiamo
deciso di
vederci tutti al bar per dividerci in squadre e andarla a
cercare… Ora sto
raggiungendo il posto…!!!-
-Bene…aspettatemi…
Sarò lì a breve.. Tra cinque minuti…-
Aveva
buttato giù
il telefono.. Ora che sapevo che eravamo un bel gruppo mi sentivo
più
tranquilla. Potevamo dividerci e con un po’ di fortuna
avremmo trovato presto
Miki!!
Potevo
immaginare
cosa l’avesse trattenuta. Ero quasi certa che durante il
tragitto avesse visto
o incontrato qualcosa che le aveva ricordato la sua storia con Yuri e
molto
probabilmente questo doveva averla messa in crisi. Proprio come era
accaduto a
me con Nick, ora l’equilibrio di Miki era precario ed era
proprio per questo
che noi dovevamo essere più attenti di prima. Ma eravamo
stati ingenui nel
pensare che lei fosse già così forte da superare
anche quei improvvisi momenti
di crollo. Lei stessa ci aveva detto che aveva bisogno di
noi… Correvo a
perdifiato tra le vie della città, presto avrei raggiunto i
miei amici e
desideravo tanto imbattermi in lei dominando la mia ansia che
cresceva… Dove
sei Miki!?!?!?
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Capitolo 11 *** Dove sei Miki?! ***
Dove sei Miki?!
In
casa tutti
avevano lo sguardo perso nel vuoto… C’era un gran
silenzio e Rumi seduta sul
divano osservava i volti sconsolati della sua grande famiglia
ragionando sul da
farsi…
-La
situazione sta
precipitando… Dobbiamo fare qualcosa…e Subito
anche!!!!-
-Già
Rumi, ma
cosa!?!?- disse Catia in preda al più totale panico..
–è una tortura vedere
così Miki… Cosa dobbiamo fare!?!?-
-C’è
una cosa che
dobbiamo decidere prima di tutte…- disse Jin ragionando
–tra poco chiamerà Yu…e
dobbiamo decidere se dirgli o meno che Miki è sparita!!!-
-Dimentichi
però
una cosa importante… Tra loro c’è
qualcosa che non va Jin…- disse Catia… -E
Yuri è innamorato di Miki…così
rischiamo di metterlo in ansia…-
-Ok…
Ma non pensi
che si accorgerà che c’è qualcosa che
ci turba!?!?- disse Jin… -Lo sai anche tu
com’è Yu…lo capisce quando qualcosa non
funziona.. E sono certo che subito dopo
chiamerebbe il suo amico Steve per sapere la
verità…-
Catia
sapeva che
aveva ragione e annuiva!!
-Hai
ragione… Yu
lo farebbe di sicuro…- disse Yuogi…
-Sappiamo
tutti
perché Miki sta così male…- disse Rumi
addolorata… -Miki ama Yu e viceversa… Ma
tra loro è successo qualcosa che li ha
allontanati… Ma cosa!?!!?-
-Lo
sai
perfettamente che da loro non lo sapremo mai…- disse Yuogi..
–Sono del tutto certo
che non ci hanno coinvolti per timidezza e per paura di turbare la
nostra
quiete famigliare!! Ma è anche vero che
così non possiamo aiutarli…-
-Yu
era
terribilmente afflitto quando è partito…- disse
Rumi asciugandosi una lacrima..
–E Miki sta impazzendo dal dolore. Chissà come
starà soffrendo anche Yu…!!! La
loro storia funzionava bene, era totalmente evidente che lui
l’amasse come il
primo giorno… Ma allora perché!!?!?-
-Anche
Miki è
ancora innamorata di lui…- disse Catia…
-L’altra sera sono entrata in camera
sua per portarle la biancheria stirata…e…aveva il
viso ancora umido di lacrime!
Indossava la camicia di Yu…quella che lui le ha regalato. Mi
ha fatto così
tenerezza vederla talmente indifesa e angosciata…!!!-
-Forse
dovremmo
affrontare l’argomento con lei…- disse Yuogi allo
stremo della disperazione…
-No…-
disse Rumi…
-Se Miki avesse voluto parlare del suo dolore l’avrebbe
già fatto!! Non
trovate!?!? Lei è sempre stata una ragazza che si confidava
sui suoi problemi e
lo faceva con tutti noi abbastanza liberamente, ma se ci fate caso non
hai mai
parlato della sua storia d’amore con Yu e questo probabilmente perché era un
argomento che voleva gestirsi
da sola, non coinvolgendoci.. Noi siamo sempre stati obiettivi con i
nostri
figli. Ma avevano chiaramente paura che trascinandoci, tra di noi si
sarebbero
potute create tensioni se tra loro ci fosse stato qualche problema!!
Dobbiamo
rispettare la loro scelta. Se eventualmente Miki decidesse di parlare
con noi,
ci saremo… Come sempre!!!-
-Anche
io sono d’accordo con
te Rumi..!!!- disse Catia…
-Ma
allora cosa
facciamo con Yu!?!? Tra poco chiamerà…- disse
Yuogi…
-Dobbiamo
dirglielo.. Non ce lo perdonerebbe mai se glielo tenessimo
nascosto…!!!- disse
Catia preoccupata.. –Non mi stupirebbe se prendesse il primo
aereo e tornasse
in Giappone..-
-No
questo glielo
impediremo…- disse Rumi.. –Sarebbe una follia, lo
terremo aggiornato. Stai
tranquilla Catia, sono sicura che ci riporteranno la nostra Miki sana e
salva…!!!-
Catia
abbracciò
Rumi forte…
-Oh
Rumi…!!! Dovrei
esser io a consolare te in realtà!!!-
Il
telefono
squillava… Tutti lo guardavano con impazienza. Quello era
sicuramente Yu che
telefonava per aggiornarci sul suo soggiorno in America. Come avrebbe
reagito…!?!?
Tutti,
come
sempre, si avvicinarono all’apparecchio e misero il
viva-voce…
-Ehi…ma
quanto ci
avete messo per rispondere!?!? Di solito non siete così
lenti e fate un
fracasso infernale…!!!- disse Yu ridendo…
-Ciao
tesoro!!!
Già…hai ragione Yu.. Abbiamo i riflessi
rallentati oggi…- disse Catia..
-Ciao
Yu!!!-
dissero gli altri in coro.. Dall’altra parte del mondo
però chi era al telefono
sembrava perplesso..
-Ma
dimmi caro…
Come sta andando lì!?!?- chissà perché
ma all’improvviso il tono di Catia si
era fatto più gioioso e anche gli altri avevano cominciato a
fare un gran
baccano intorno al telefono.. Chiaramente il motivo, era che non se la
sentivano di raccontare a Yu quello che stava accadendo!!
Yuri
al telefono
era sempre silenzioso finché non ruppe il silenzio dicendo..
-Mi
state
nascondendo qualcosa vero!?!?-
-Assolutamente
nulla Yu!!! Stai tranquillo, stiamo tutti bene.. Non ti devi
preoccupare per
noi…!!! Piuttosto raccontaci di te…-
-
Che sta
succedendo lì!?!?!? Lo so che mi state nascondendo
qualcosa…lo sento dalle
vostre voci… C’è qualcosa che dovrei
sapere e non volete dirmi…!!?!?!?!?! –
-No
Yu…è che…-
-Passatemi
Michael. Voglio parlare con lui…-
-Yu…Michael
non
c’è… è fuori….-
-Dov’è
Miki!?!?!?
Allora passatemi Miki…. Subito!!!-
-Miki…!?!?
Lei sta
riposando…era molto stanca Yu!!! Sai sta studiando molto per
il suo test
d’ingresso per l’università…-
-Voglio
parlare
con Miki… ADESSO!!!!- disse urlando al telefono!!!!
Lo
sapevano che
sarebbe andata così e lui dall’altra parte aveva
completamente perso il
controllo!!!
-Yu…
Ti prego…è
tutto a posto credimi!! Non c’è bisogno che ti
agiti.. Stiamo tutti bene…-
-Allora,
se state
tutti bene, non c’è motivo che voi non possiate
passarmi Miki, è da una
settimana che non la sento e la voglio salutare…!!! O me la
passate o chiamo
Michael al cellulare!!!-
Aveva
capito che
il soggetto della nostra ansia era Miki, sapevamo che era troppo tardi.
Ci
eravamo traditi!!!
-Non
possiamo
passartela Yu. Perché…Miki è
scomparsa!! Nessuno sa dove sia. Gli altri sono
usciti a cercarla, ma finora non l’hanno trovata!! Siamo
molto preoccupati…ma
la troveranno! Ne siamo certi!!!-
-Cosa
significa
che è scomparsa!?!!? È uscita da sola!?!?!-
-No
era con i suoi
amici Yu… Però da quanto ho capito lei poi doveva
fare un pezzo di strada
insieme a Ghinta…!!! Ma non è mai
rientrata….-
-Sarà
con Ghinta…
Avete provato a…-
-Michael
ha
chiamato tutti Yu… Miki non è con nessuno dei
suoi amici. Con Ghinta abbiamo
parlato e ha detto che erano ore che si era separato da lei…-
-è
un’incosciente!!! Da sola… a
quest’ora…fuori casa!!! Ma cosa pensa di fare!?!?-
disse Yuri gridando in preda all’angoscia..
-Non
sappiamo cosa
gli stia accadendo Yu! Sappiamo solo che Miki in questo periodo sta
molto male.
Ma con noi non vuole confidarsi…- tutti guardarono Catia
stupiti…
Era
arrabbiata. Ma
poi a poco a poco aveva cambiato espressione, conosceva abbastanza suo
figlio
per capire come si sentisse ora…
-Ascolta
Yu…
Appena sappiamo qualcosa cercherò di farti
sapere… Va bene!?!?-
-Si…-
disse lui
con la voce rotta.. –Aspetto notizie.. per favore non ti
dimenticare!!-
Aveva
riagganciato. Tutti sapevano che in un certo senso avevano fatto la
cosa giusta
rendendolo partecipe di quello che era accaduto! Sapevano tutti che
Miki era la
ragazza che Yuri amava e in un certo senso adesso lui, al di
là del mondo, stava
attraversando un momento di profonda angoscia e rabbia.. Non poteva
esser lì a
cercarla e poi a consolarla, eventualmente.
Tutti si strinsero in un
abbraccio,
profondamente turbati ed afflitti per il dolore che stavano provando i
loro
figli. Chissà cosa era successo di così grave da
portare a una lontananza
forzata quei due ragazzi che si amavano e si appartenevano ancora, ma
qualunque
cosa fosse, Rumi, Catia, Jin e Yuogi sapevano che non
l’avrebbero mai saputo!
Si sarebbero accontentati di stare vicino ai loro figli offrendo loro
tutto
l’amore che potevano dargli..
Però
per ora, il
loro unico pensiero, era riabbracciare presto la loro piccola
Miki…..!!
“Eccoli!!!!”
pensò
Meiko!!!! C’erano tutti, persino Steve era arrivato prima di
lei…
-Ragazzi….!!!-
-Ciao
Meiko…-
risposero tutti visibilmente preoccupati…
-Sto
provando a
chiamarla da un bel pezzo… Il cellulare è sempre
staccato…- disse Michael…
-Era
scarico…-
disse Ghinta –Suonava già quando eravamo
insieme… A quest’ora è già
morto di
sicuro!!!-
-Ti
ha detto
qualcosa in particolare quando vi siete lasciati per
proseguire…!?!!?!?- disse
Arimi…
-Ma
no!! Non mi ha
detto nulla. E poi sapete come sono fatto…!!! Se avesse
parlato di lui a botta
calda avrei detto tutto quello che mi passava per la testa. E lei lo
sa!!! Non
ne abbiamo nemmeno parlato di lui… Mi ha solo spiegato
perché non si è
confidata subito con me!!-
-Potrebbe
essere
ovunque…!!!- disse Elisa agitata…
-Si
è vero…- disse
Steve… -Dividiamoci… Solo così
riusciremo a controllare più posti
contemporaneamente…-
-Si
è la cosa
migliore…- disse William…
Poi
all’improvviso
il cellulare di Steve squillò…
-Pronto…-
-Steve!!!!
Dov’è
Miki…!?!?! Ti prego…dimmi che l’avete
trovata…!!!- io che ero affianco a Steve
riconobbi subito quella voce e sgranai gli occhi, ma la mia bocca mi
tradì..
-Yuri….!?!?-
quando mi resi conto di aver parlato ad alta voce, ormai intorno a me,
si era
scatenato un putiferio…
Tutti
tenevano
Ghinta per il busto che gridava contro Yuri…
-Sei
un bastardo
Yuri!!! Ti avevo chiesto di non farla soffrire!! Io te lo giuro, se
stasera non
trovo Miki sana e salva vengo a New York e ti uccido con le mie
mani…. Hai
capito!!?!?!?!? Io ti ammazzo!! Ho rinunciato a lei sperando fosse la
scelta
giusta ma tu non la meriti Yuri!!!! Non la meriti una ragazza come
lei!!!! Non
me ne frega niente…..io finirò a marcire in
prigione ma questa non te la
perdono!!!! Non te la perdonerò mai!!!!-
E
nonostante
Michael non avesse detto niente la pensava esattamente come lui.
Ghinta
nel
frattempo si era allontanato e correva per andare a cercare Miki, Arimi
aveva
deciso di andare con lui per provare a calmarlo ma sarebbe stato
davvero arduo
farlo ragionare. Per l’ennesima volta avevamo capito quanto
il nostro amico
fosse legato a Miki…quanto le volesse bene!!
Ma
ora le priorità
erano altre.
Da quanto avevo potuto
capire Steve aveva
promesso che avrebbe aggiornato Yuri e ci dividemmo tutti per
cominciare a cercare
seriamente la nostra amica. Erano quasi le 11… Rumi e Catia
da casa non ci
avevano fatto sapere nulla e probabilmente Miki quindi non era ancora
tornata.
Ognuno
di noi
aveva preso una direzione diversa, ma era difficile capire in quale
posto
sarebbe potuta essere la nostra amica.
Steve
aveva
chiesto a Yuri se c’era un posto speciale dove avevano dei
ricordi particolarmente
forti che li avevano uniti. Ma da quello che mi diceva Miki, ogni luogo
aveva
sempre rappresentato qualcosa di bello e unico per loro…
Escludevo
che
avesse raggiunto la mia casa al mare oppure al villetta in montagna di
Steve.
Quei luoghi raccoglievano due ricordi estremamente importanti per la
loro
storia, ma nonostante Miki in questo periodo non fosse molto lucida
rimaneva
comunque una ragazza diligente e non si sarebbe mai avventurata da sola
in
posti così lontani. Ero poi certa che non avrebbe mai voluto
far preoccupare
volontariamente tutti noi!!! Probabilmente, come la prima volta, il
dolore
doveva averla trascinata a vagare per la città
inconsapevolmente. Ma ovviamente
queste sue avventure notturne nella semi-incoscienza cominciavano a
preoccupare
da morire tutti noi!!!
-Meiko…sto
cominciando a pensare che dobbiamo fare qualcosa prima che quella
ragazza
impazzisca…- mi aveva detto Steve mentre correvamo nella
notte…
-Non
dovevamo
lasciarla sola… Cavolo…anche Ghinta
però!!!-
-Meiko…l’ha
lasciata sulla strada di casa.. 10 minuti e sarebbe arrivata!! Alla
fine non è
colpa di Ghinta, non potevamo sapere..-
-Steve…
Noi conosciamo
bene Miki!! E sappiamo cosa rappresentava per lei Yuri. Forse hai
ragione tu
nel dire che non potevamo prevederlo, ma sapevamo con certezza che
sarebbe
stato un periodo difficilissimo!!! Se fossimo stati tutti un
pò più prudenti
l’avremmo evitato…-
-Lo
so… è normale
che si lasci trascinare dai ricordi… In un certo senso
abbiamo un po’
sottovalutato il suo dolore e la sua angoscia. Non possiamo pretendere
che dopo
una settimana sia forte per tutto..- disse Steve…
-Già…forse
è stato
questo lo sbaglio, credere a quello che ci ha detto!! Credere che era
più forte
di quanto pensassimo…-
-Lei
è sempre
stata decisa e determinata ma ci sono momenti che anche quelli vengono
a
mancare…- era vero… anche a me era
accaduto…
Continuammo
a
correre per la città mantenendoci in contatto con i
cellulari dei nostri amici.
Erano le 11 e mezza e di Miki nemmeno l’ombra…
Il
telefono di
Steve sembrava una centralina telefonica e in tutte quelle chiamate
riuscii a
intercettare la voce di Yuri per almeno tre volte..
In
quei momenti mi
veniva da pensare una cosa, mi chiedevo se Yuri sapesse i movimenti di
Miki tramite
Steve.. Mi spiego meglio!!
Avevo
l’impressione che Steve fosse diventato una specie di
protettore di Miki, si
interessava spesso a lei e voleva sempre sapere come se la cavasse. Ero
quasi
certa che Yu avesse chiesto al suo migliore amico di controllarla e di
starle
accanto, ma soprattutto mi veniva da pensare che gli avesse chiesto di
tenerlo
aggiornato su tutto quello che la riguardava. Nella prima telefonata il
tono di
Yu era estremamente angosciato e preoccupato,
era come se avesse perso completamente il
controllo…e…non era da lui!!
Lui perdeva lucidità
solo ed esclusivamente
quando si trattava di Miki. E questo mi faceva sorgere un sacco di
domande…
Amava o no la mia amica!?!?
Ma
sapevo che a
quelle domande non avrei mai avuto una risposta. Steve non avrebbe mai
tradito
il suo migliore amico, come io non avrei mai potuto tradire la mia
migliore
amica. Si trattava di avere rispetto e si trattava soprattutto di
fiducia, un
valore a cui io, Miki, Steve e Yuri credevamo molto… Quindi
abbandonai quei
ragionamenti e finii col pensare che se era destino che Yu e Miki
fossero
tornati insieme questo sarebbe successo anche senza
l’intervento di terze
persone.
Continuammo
a
correre per molto tempo, eravamo tutti sempre più in
pensiero, erano rimasti
molti posti da vedere ma quelli più significativi per Miki
li avevamo quasi
tutti controllati. Gli altri avevano già preso altre
direzioni, quando mi venne
in mente che c’era ancora un posto dove potevamo andare. Yu
ci aveva raccontato
lo strano incontro che aveva fatto con Miki, quel giorno nel parco e
ricordai
che ci aveva
accennato di un bar a cui
si era seduto a fine giornata per osservarci prima di andare via. Mi
ricordavo perfettamente
qual’era il bar, era solo un’idea ma poteva essere
giusta, con Steve
percorremmo la via che avevamo appena fatto per dirigerci in un altro
posto, in
poco tempo ci saremmo arrivati e forse avremmo trovato lì
Miki con un po’ di
fortuna!!
Ero
terribilmente
spaventata, era
stata la giornata più
brutta di tutta la mia vita…
Speravo
solo di
non aver perso l’unica amica essenziale della mia vita!!
“Ti prego Miki….”
Dicevo tra me e me…” io e te abbiamo ancora un
sacco di cose da fare nella
nostra vita… Ricordatelo!!! Non puoi mollare proprio
ora…non devi!!!”…
E
ancora più
disperata accelerai il passo intanto che la pioggia cominciava a cadere
scrosciante tra le vie del centro storico.
Finalmente
arrivammo al bar in cui quel giorno Yu si era seduto, era ancora aperto
e con
mia grande delusione notai che in quella zona non c’era
traccia di Miki. Mi
avvicinai al locale non completamente soddisfatta, un cameriere stava
fumando
sulla porta e se era lì da un pò, avrebbe
sicuramente notato una ragazza bella
come Miki. Non passava così inosservata, nonostante lei non
se ne curasse per
niente…!!!
-Scusa…per
favore
ho una cosa da chiederti che è estremamente
importante…- gli dissi..
-Certo…se
posso aiutarti con
piacere…- mi rispose…
-Stiamo
cercando
una ragazza molto bella… è da sola in giro per la
città. è abbastanza alta e ha
lunghi capelli ricci, castani sciolti sulle spalle…- cercava
di ricordare, ma
sembrava perplesso… -per favore cerca di fare un piccolo
sforzo..!! Anche un
piccolo dettaglio sulla direzione che ha preso, se l’hai per
caso notata, per
noi sarebbe importantissimo…!!!-
-Si
certo…prima
che cominciasse a piovere è stata seduta a quel tavolo,
c’è rimasta per molto
tempo. Sembrava che avesse pianto parecchio i suoi occhi erano tanto
rossi.. Ha
pagato la consumazione e se n’è
andata…ma al massimo cinque minuti fa..!!-
-Grazie…-
gli
dissi sorridendo estremamente grata a quelle informazioni…
-non so davvero come
ringraziarla..-
-è
andata da
quella parte…- cominciai a correre e lo ringraziai ancora
una volta…
Io
e Steve ora
sorridevamo, presto avremmo potuto riabbracciare la nostra amica e
l’avremmo
portata a casa dove tutti sarebbero stati contenti di ritrovarla.
Non
doveva essere
troppo lontana, la stanchezza
e la
pioggia non gli avrebbero permesso di correre a perdifiato.
A
un incrocio però
sentimmo crollare la nostra sicurezza. Stava vagando senza meta e
poteva aver
preso una qualsiasi direzione. Steve aveva chiamato già
tutti gli altri, non so
quanto avrebbero impiegato ad arrivare, ma se li avessimo aspettati
molto
probabilmente avremmo rischiato di perderla di nuovo. Ma il problema
rimaneva
comunque…quale strada aveva preso!?!? Che logica aveva
usato!?!? Avremmo potuto
intraprenderne una a caso e poi chiedere agli altri di coprire le
altre…
Stavamo quasi prendendo una via dell’incrocio, quando
all’improvviso avevamo
visto qualcuno in lontananza che stava per attraversare delle strisce
pedonali
per raggiungere l’altro marciapiede.
Quando
vidi la sua
figura, non potei non riconoscere in essa i lineamenti della mia
piccola
Miki!!! La pioggia continuava a cadere violentemente, feci segno a
Steve di
guardare nella direzione che gli segnavo con la mano e lui
esclamò…
-Finalmente
Meiko…- disse guardandomi e sorridendo felice…
-è la nostra Miki!!!- mi prese
per mano e cercammo di raggiungerla, quando…. la scena che
mi si presentò
davanti mi gelò il corpo e la voce… I nostri visi
erano bloccati in una morsa
di terrore e angoscia!!
Miki
stava
attraversando le strisce pedonali lentamente, il suo viso era basso e
fisso
sulla strada. Sembrava come se fosse assente, come se il suo corpo
fosse
l’unico a trascinarla.
Ma
la cosa
peggiore era che un camion merci stava arrivando a tutta
velocità. Quando si
accorse che sulla strada stava attraversando qualcuno, aveva cominciato
a
frenare e a suonare il clacson, ma
la
strada bagnata non faceva che aumentarne la velocità e
avanzava sempre più
speditamente verso Miki. Sembrava come una trottola
impazzita…e Miki continuava
ad avanzare!! Non potrò mai dimenticare lo stridulo
impazzito dei freni del
colosso che cercava con forza di rallentare la folle corsa!! Cominciai
a
gridare il suo nome nella disperazione più assoluta, ci
sarebbe voluto solo un
miracolo per fermare la folle corsa di quel mezzo!! Steve ed io
continuavamo a
correre nel totale panico e a gridare…
-Mikiiiiiii….!!!!!!-
-Miki….togliti
presto…. Ti prego….!!!!!!- ma eravamo troppo
lontani per buttarla fuori dalla
traiettoria del camion…
Ormai
io e Steve ci
stavamo preparando al peggio. Correvamo a perdifiato verso Miki ma
sapevamo
perfettamente che non saremmo mai riusciti ad arrivare in tempo,
eravamo troppo
lontani e il camion continuava la sua corsa
verso il corpo della nostra amica..
Le
gomme del mezzo
erano andate in blocco, quel pazzo andava troppo veloce e di
conseguenza anche
a causa dell’asfalto bagnato non riusciva a fermare
l’automezzo!!
Ormai
eravamo
quasi vicino alle strisce dove stava attraversando Miki e la vedemmo
girare il
capo verso quel bestione che la stava investendo, potei vedere il suo
viso
curvarsi in una smorfia di terrore e quell’immagine mi
toccò terribilmente!! Sarebbe
stata quella l’ultima espressione che le vedevo dipinta nel
viso!?!?!
Ormai
piangevo
convulsamente, cercai di buttarmi anche io sulla strada per fare
qualcosa, per
aiutarla, ma due braccia d’acciaio mi presero per la vita
immobilizzandomi. Mi
arrabbiai terribilmente con Steve, scalciai e cercavo di dimenarmi per
liberarmi dalla sua stretta. Non glielo avrei perdonato mai…
Cosa voleva!?!?!?
Che assistessi inerme alla morte della mia amica!?!?!?
Urlai
con tutto il
fiato che avevo…
-Mollamiiiiii!!!!!!!!!!!
Mikiiiiii!!!!!-
Poi
il miracolo…!!!
Vidi
una sagoma di
un ragazzo attraversare velocemente la strada, aveva raggiunto Miki e
l’aveva presa
tra le sue forti braccia. Poi per un brevissimo istante aveva studiato
la
direzione del camion e infine si era buttato proprio dalla parte
opposta da
dove esso andò a schiantarsi…
In
quel momento il
mio sollievo fu immenso. Sarei sempre stata eternamente grata a quel
ragazzo
che aveva salvato la vita alla mia piccola Miki, le parole mi sarebbero
sempre
mancate per esprimergli la mia gratitudine!! Chiunque esso fosse io lo
avrei
considerato un eroe…!!! Si era buttato verso di lei senza
nemmeno pensarci un
istante…e l’aveva salvata…
Steve
ed io
avevamo smesso di piangere ora e a grandi passi ci stavamo dirigendo
nel punto
in cui il ragazzo aveva portato la nostra dolce amica. Quando ci
avvicinammo a
loro sentii il ragazzo dire queste parole…
-Miki…Miki…ti
prego, guardami… Ma cosa ti è
successo…!?!? Rispondimi… Amore mio ti
prego…parlami!!!-
Aveva
nascosto il
suo viso sul collo di Miki mentre l’abbracciava, la sua voce
era terrorizzata e
compresi, che come noi, anche lui era letteralmente morto di
paura… Ma anche se
non avesse parlato avrei riconosciuto la sua figura tra mille!!
Alessandro
aveva
rischiato la sua stessa vita per salvare quella di Miki…
E
ora la teneva
stretta a sé mentre lei, probabilmente priva di senso,
giaceva tra le sue
braccia!!
L’aveva
salvata si
e gli ero terribilmente grata, ma in fondo tutto era stato anche un
folle, ma
in fondo sapevo che
l’amore era qualcosa
di fondamentalmente pazzo!!
Ale
continuava a
guardare il viso di Miki e potevo solo immaginare cosa le stava
chiedendo
silenziosamente..
Pregava
che lei
aprisse i suoi occhi e che per almeno un istante lui potesse
riflettersi in
quelle iridi che ancora continuava ad amare. Continuavo a guardare Ale
tenere
stretto a sé il corpo immobile della mai amica. Poi mi
avvicinai a lui e
finalmente parlai…
-Sei
stato un
folle Ale…ma senza di te adesso invece di sorridere,
piangeremmo disperati…-
-Meiko!?!?
Non vi
avevo visto…-
-Eravamo
su questa
via, volevamo raggiungere Miki… Ma eravamo troppo
lontani…-
-Mio
dio che
spavento…!!! Quando mi sono reso conto che era lei mi sono
sentito la gambe
cedermi dalla paura…-
-Quel
pazzo
furioso…!!!- dissi voltandomi verso il camionista che
tranquillo guardava la
scena… Poi ancora più serenamente era risalito
sul mezzo e se n’era andato!!
Intanto
Steve stava
facendo un giro di chiamate. Sapevo che avrebbe chiamato anche Yuri ma
volutamente
mi imposi di non pensarci. Lo sentii solo dopo tranquillizzare gli
altri sul
fatto che Miki fortunatamente stava bene e mettersi d’accordo
con i nostri amici
di aspettarci al nostro bar.
Quando
mi voltai
cominciai a vedere che il volto di Miki, nonostante fosse infreddolito
e
tremante aveva cominciato a prendere un pò di colore.
Poi
finalmente le
sue palpebre cominciarono a muoversi leggermente, si stava lentamente
risvegliando…
Quando
cominciai a
riprendere i sensi, mi resi conto che nel lato destro del mio corpo
sentivo un
leggero tepore anche se comunque era qualcosa di bagnato. Pensai che
forse mi
trovavo a terra sull’asfalto e che qualcosa miracolosamente
mi aveva tenuta in
vita, appena riuscii a destarmi un po’ meglio, mi ero resa
conto che la massa
su cui poggiava il mio capo non era dura come sarebbe dovuta essere la
strada.
Qualcuno mi teneva tra le braccia, ma non riconoscevo
l’abbraccio della persona
che mi teneva. Non era Ghinta o Michael o Meiko… Li avrei
riconosciuti
immediatamente.
Eppure….il
modo in
cui mi stringeva e il profumo che lo avvolgeva non era del tutto
estraneo!! Avevo
l’impressione che per un certo periodo di tempo quel profumo
e quell’abbraccio
mi avevano resa molto serena. Ma…la mia mente era
annebbiata!! Non riuscivo a
collegare quei segnali a un corpo e a un viso. Doveva essere lo
spavento, ero
ancora viva, era chiaro, ma avevo rischiato grosso questa volta.
Cominciavo a
sentire la voce di qualcuno che mi chiamava e potei distinguere che era
quella
della mia cara Meiko, la sentivo felice, ma allo stesso tempo aveva un
timbro agitato
e angosciato.
Ormai
ero
completamente sveglia quindi cominciai ad aprire gli occhi. Sentivo la
pioggia
tamburellarmi sul viso, ma mi faceva piacere, mi rilassava. Ora
cominciavo a
sentire tutto il peso della tensione e del terrore impossessarsi di
me…
Mi
chiedevo chi
fosse la persona che mi teneva stretta a sé.
Quando
cominciai a
distinguere le figure intorno a me riconobbi il viso che in quel
periodo era
stato il più importante, perché era
l’unico che riusciva a farmi stare meglio.
Alessandro
era
inginocchiato a terra e mentre mi abbracciava aveva il suo viso fisso
su di me.
Si stava facendo un sacco di domande, lo sapevo
perfettamente…
-MIki….Come
stai!?!?!?!?- disse…
-Adesso
sto bene. Ale…eri
tu….eri tu quello che mi ha preso per la vita intanto che
ero accasciata a
terra!??!?!?-
-Ora
non c’è
bisogno di parlare… Ci sarà tempo per le
spiegazioni.. No? Riposati, ti
portiamo a casa insieme agli altri…-
Aveva
corretto la
sua presa in modo da potermi portare in braccio senza fatica…
-Ale posso
camminare… Sto bene…-
-Forse
perché non
vedi quello che vediamo noi Miki…- mi disse triste e in modo
dolce, senza
offendermi…
-Non
ti
preoccupare Miki, possiamo darci il cambio io ed Alessandro, per caso
fosse
stanco…- mi disse Steve, visibilmente provato dalla
paura…
-Ragazzi…-
dovevo
dire qualcosa per il casino e il trambusto che avevo appena provocato
ma le
parole mi morivano in bocca. Questa volta avevo proprio superato ogni
limite…
-Mi
dispiace…non
sapete quanto!!!- davvero limitativo…
Sapevo
che l’avevo
combinata grossa e prima o poi avrei dovuto affrontare molti discorsi
su quello
che era successo.
Con
oggi mi ero
giocata anche un minimo di libertà, d’ora in poi
sapevo che almeno la maggior
parte dei miei amici sarebbero stati apprensivi nei miei confronti e
non so
perché io avevo una propensione a infilarmi nei guai
ultimamente.
Il
fatto che Yu mi
avesse lasciato mi aveva fatto impazzire, quando
vedevo un posto, sentivo una canzone,
vedevo un gesto lui ritornava prepotentemente tra i miei pensieri e io
non
riuscivo più a dominare la mia tristezza. Questa angoscia mi
portava a
dimenticarmi dov’ero e il risultato era che vagavo senza meta
dimenticandomi di
tutto…
Quando
avevo
aperto gli occhi vedendo Alessandro, mi ero resa conto che il suo viso
mi stava
facendo un sacco di domande, era lo stesso viso che ricordo nei miei
pensieri
quando avevo lasciato Yu qualche mese fa…
Ale
era sempre
stato un ragazzo speciale, oggi non mi aveva chiesto nulla di quello
che era
successo ma sapevo che aveva capito!! Mi leggeva in volto e sapeva che
quegli
occhi gonfi di lacrime e quel viso triste potevano riguardare solo una
persona.
Mi sorreggeva tra le sue braccia e sul suo petto avevo il mio viso
stanco,dove
sentivo scorrere pioggia e lacrime contemporaneamente, ora mi stava
guardando
il volto, chissà cosa vedeva con i suoi occhi azzurri
penetranti!!
-Non
mi hai
chiesto nulla Ale.. Oggi l’ho combinata grossa…-
-Non
ho bisogno di
farti il terzo grado Miki. Ho capito quello che basta per collegare
tutto il
resto.. E sicuramente ho delle certezze sul soggetto che ti ha reso
così
infelice, ma non preoccuparti, non
voglio sapere nulla Miki, ti conosco abbastanza per sapere che se
volessi
dirmelo l’avresti già fatto..-
Gli
avevo sorriso,
lui mi conosceva davvero e alla fine aveva sorriso.
Ale
era sempre
stato un ragazzo comprensivo e mi conosceva bene anche se tra noi aveva
funzionato per poco tempo. Per l’ennesima volta mi aveva
salvato…
Quando
avevo
lasciato Yu lui era stato un piccolo sole privato che mi impediva di
cadere nelle
tenebre, era stato un amico necessario e devo dire che la sua vicinanza
mi era
stata davvero essenziale… E oggi
mi
aveva salvato la vita da una morte certa. Gli ero riconoscente per
tante cose…
Cominciavo
a
sentirmi terribilmente stanca, non volevo addormentarmi ma gli occhi mi
si
chiudevano… Terribilmente dispiaciuta per tutta la
confusione causata, mi
addormentai tra le braccia di Ale che mi portava senza fatica.
Ma
fu una notte
tutt’altro che tranquilla per i miei sogni.. Yu era sempre
con me!!
Mi sentivo male. Avevo temuto
di perderla per
sempre e il pensiero di non vedere più il suo dolce sorriso
dipinto sulle sue
carnose labbra mi faceva sentire a disagio. Sapevo cos’era
successo a Miki per
renderla così vulnerabile, sicuramente non stava
più insieme a Yuri!! Ma sapevo
anche che con tutta la sofferenza che lei aveva patito, non se lo
sarebbe mai sognato
di lasciarlo nuovamente. Quindi arrivai alla conclusione che, doveva
averlo
fatto lui e che lei era piombata nella disperazione più
assoluta. E mi
dispiaceva immensamente, perché sapevo che niente e nessuno
avrebbe potuto
distoglierla da quel dolore. Avevo provato in tutti i modi a
conquistarla e se
Yu non fosse esistito forse avrei avuto anche buone
possibilità con lei. Ma la
forza doveva trovarla in sé per ricominciare e da come la
vedevo conciata, era
inevitabile pensare, che questa volta tra loro due era finita per
davvero.
Non
presi nemmeno
in considerazione l’idea di riavvicinarmi a lei,
però non potevo essere
bugiardo con me stesso. Anche ora che l’avevo tra le braccia
pensavo che non
avevo mai provato nulla di così forte e unico, pensavo che
quando l’avrei
rivista non mi avrebbe più fatto questo effetto, invece come
al solito Miki era
un mistero per me… Era in grado di risvegliare emozioni e
sentimenti creduti
ormai seppelliti…ero sicuro di averci messo una pietra
sopra!! Invece avevo
sbagliato tutto..
Il
mio sbaglio era
stato quello di fuggire dal dolore che mi aveva provocato quando aveva
scelto
Yuri, se l’avessi affrontato forse adesso non avrei provato
un’emozione tanto
travolgente solo nel semplice atto di averla tra le braccia.
Ma
la verità era
che Miki mi aveva profondamente cambiato, ero diventato diverso da
quello che
ero stato. Ero maturato, diventando un ragazzo che considerava anche
gli altri
e non solo se stesso come ero stato prima. Avevo imparato ad amare
senza
chiedere nulla in cambio come pretendevo all’inizio.
L’amore non può essere una
pretesa…ma è un dono reciproco di due persone
l’uno verso l’altro!! E io
sentivo che se lei me ne avesse dato l’opportunità
io avevo tanto da offrirle…
Ammettere
che la
volevo ancora era angoscioso, pensare che mi sarei rimesso in
competizione per
lei frustrante, sapere che l’amavo ancora, il più
grande e bel tormento che
conoscessi….!!!
Stavamo
per
raggiungere il bar dove dovevamo incontrarci.. Miki si era addormentata
tra le
mie braccia e ora mi sentivo libero di parlare con Steve e Meiko che
nel
frattempo mi avevano raggiunto e si erano portati affianco a me.
Continuava a
piovere, ma non torrenzialmente come prima,
presi
un grosso
respiro e parlai…
-L’ha
lasciata
vero!?!?-
Mi
guardarono
entrambi stupiti. Possibile che pensassero che fossi così
ingenuo!!?!? Sapevamo
tutti che c’era solo una persona in grado di ridurre
così Miki, di portarla
addirittura a girovagare così per la città da
sola in preda a una completa
inconsapevolezza!!
-Già….-
disse
Meiko tra la rabbia e la desolazione.. -Come l’hai capito
Ale!?!?-
-Conosco
quel poco
che mi basta Miki per sapere che il dolore che prova è per
lui. E poi dovresti
sapere Meiko che gli sono stato accanto in un periodo analogo e ricordo
perfettamente come ora i momenti di crisi di Miki…- e detto
questo la guardai
sconsolato…
-Cosa
vuoi fare
Alessandro!?!?- mi disse Steve…avevo capito dove volesse
andare a parare..
-Niente…non
voglio
fare niente. Miki è una donna ormai e ha tanti amici che gli
stanno accanto. Sarà
lei a scegliere se ha bisogno di me o meno, io non sono nella posizione
di
poter scegliere! Non posso imporgli la mia presenza come ho fatto tempo
fa…-
-Non
gli avevi
imposto la tua presenza. L’hai
lasciata
libera di scegliere anche allora, tra te e Michael…- mi
disse Meiko precisando…
-Tu…-
cominciò
Steve..
-No!!
Per favore.
Non fatemi domande a cui non voglio rispondere…!!- e detto
questo rimanemmo in
silenzio, mentre ormai avevamo svoltato l’angolo che ci
avrebbe condotti dal
resto della compagnia.
Quando
ci videro
spuntare, tutti tirano un sospiro di sollievo, erano terribilmente
felici di
ritrovare Miki sana e salva che ci raggiunsero correndo e
abbracciandosi tra di
loro. Anche noi eravamo più rilassati e subito notai che
nonostante fossero
finalmente contenti, c’erano due persone nel gruppo che non
erano affatto
felici di vedermi.
Infatti,
Ghinta e
Michael da lontano mi guardavano in cagnesco. Questo mi fece
comprendere che Michael,
come me, non aveva perso le speranze e vedermi lì gli faceva
pensare la stessa
cosa sul mio conto. Ma ancora non riuscivo ad avere chiara la posizione
di
Ghinta. Non gli ero
mai stato molto
simpatico, ma sapevo che lui aveva sempre tenuto in modo particolare a
Miki!!
In fondo era il suo migliore amico..
Poi
guardai alla
mia destra, Meiko si era accorta delle nostre occhiatacce
l’uno dei confronti
dell’altro e aveva l’aria preoccupata.
Sapevo
perché… se
tra noi fosse cominciata una guerra per conquistare Miki,
l’unica a pagarne le
spese sarebbe stata lei!! Ghinta era il suo migliore amico, ma sapevo
che
provava affetto anche per me e per Michael e una nostra eventuale
“battaglia”
avrebbe di nuovo portato scompiglio nella sua vita, anche nei rapporti
che lei
credeva definiti. E
poi, lei per ora,
aveva bisogno di affetto e serenità…non di tre
uomini che si scazzottavano tra
di loro per averla!!!
Tutti
insieme ci
avviammo a casa dei Matsura e dei Kohishikaua. Ci avevano preparato
qualcosa di
caldo e aspettavano con impazienza che gli riportassimo la loro Miki
sana e
salva.
Tutti
durante il
cammino mantenevano il silenzio e sentivo dietro di me due paia di
occhi che mi
stavano perforando la schiena. Erano tutti preoccupati, probabilmente
quello
che era accaduto stasera non era la prima volta che si verificava e
sono sicuro
che almeno la metà di loro stava cercando di escogitare
qualcosa per lasciare
Miki il meno possibile da sola!
Mi
chiedevo se
Yuri fosse al corrente dello scempio che aveva lasciato dietro di
sé e
soprattutto mi domandavo perché avesse lasciato Miki, diceva
di esserne
innamorato follemente e ora, dopo poco tempo, la loro storia era
già finita..
Poi
un tuffo al
cuore e un dolore quasi rabbioso si impadronì di me, quando
Miki pronunciò
alcune parole che erano l’eco di tutta la sua
sofferenza…
-Yuri…dove
sei Yuri…-
Le
sentirono
tutti, perché sentii qualcuno dietro di me trasalire, alcuni
singhiozzare e
qualcuno lasciarsi prendere da una completa e furiosa rabbia. Non sapevamo cosa la nostra
amica stesse
sognando, ma sapevamo che Yuri, lasciandola, aveva portato via con se
qualcosa
di lei.
Aveva
spaccato il
suo cuore a metà e ricomporlo avrebbe richiesto uno sforzo
da parte di Miki
davvero profondo!!!
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Capitolo 12 *** Yuri: i ricordi perseguitano.. ***
Yuri: i ricordi perseguitano...
Avevo
un mal di
testa allucinante, avevo dormito troppo!
Se non altro mi sentivo più riposato e in qualche modo avrei
affrontato la
giornata. Erano le otto e Willy non era in stanza, chissà da
quanto si era
alzato, parlare con lui mi aveva fatto sentire un pò meno
pesante e aveva
aiutato la mia mente ad alleggerire il fardello che stavo trasportando
con
tanta fatica. Non avevo davvero idea di come me la sarei cavata da oggi
in poi,
la mia vita in teoria sarebbe dovuta continuare senza di
lei…
Ero
ancora seduto
a letto quando in stanza era entrato Willy.
-Giorno
Yu.. Come
va oggi!?-
-Così.
Beh…però
devo essere sincero, sto meglio!! Mi ha fatto bene parlare con
te….- dissi
senza guardarlo in viso…
-Come
bugiardo non
te la cavi bene…- mi disse sorridendo…
Lo
guardavo e un
sorriso sincero mi comparve sulle labbra, non sembrava, ma Willy
sicuramente
qualcosa di me aveva imparato.
-No
aspetta Yu!
Non disfarla…- disse sorridendo.. –Dobbiamo
partire e tu verrai con noi…-
-Ma
veramente…-
-Niente
ma! Avevo
detto ai miei che gli avrei fatto conoscere il mio migliore
amico…- mi disse
ridendo… -Non vorrai per caso deluderli!?!? E farmi fare una
figuraccia
partendo da solo…!!!-
Sapevo
perfettamente
perché l’aveva fatto, ma gli ero grato! Era
davvero un caro amico…
-Nemmeno
tu sei un
bravo bugiardo Willy…!!!- gli dissi serio
avvicinandomi… -Ma non deluderò i
tuoi genitori…e non ti farò fare brutte figure!!!-
-Bene…allora
ti
aspettiamo giù… Sbrigati!!!- stava per richiudere
la porta…
-Willy….!!!!-
dissi
quasi urlando…
-Si…dimmi….-
-Grazie…!!!-
gli
risposi…
Mi
guardò confuso
ma dopo qualche istante mi sorrise..
-Di
cosa!?!!?-
-Lo
sai…- dissi
sorridendo…
Lui
fece una
smorfia di disapprovazione, era negato almeno quanto me nel mentire e a
quel
punto non poté fare a meno che sorridermi e dirmi…
-Era
il minimo che
potessi fare!!!- e chiudendosi la porta alle spalle era volato
giù di sotto
dove gli altri ci stavano aspettando…
Ma
c’era una cosa
che dovevo fare prima, non potevo separarmene per così tanto
tempo, presi la fotografia che mi ritraeva con la
mia piccola Miki, la guardai sorridendo per qualche istante e poi la
infilai in
una delle tante tasche del trolley, ma abbastanza riparata in modo che
non
potesse rompersi. Era l’unica cosa che presi dalla stanza, il
resto non mi
sarebbe mancato!!! Non portai nemmeno i libri, ero già a
buon punto con gli
esami e sapevo che studiare almeno per il momento mi sarebbe stato
impossibile!!! Scesi le scale e i ragazzi mi stavano aspettando
già fuori, poi pensai che nella fretta mi ero
scordato di
chiamare casa e la cosa non mi rendeva tranquillo, se i miei e
soprattutto Miki,
avessero avuto bisogno di me, non mi avrebbero trovato e il pensiero di
non
sapere cosa accadeva a casa mi faceva venire il panico. Quando impugnai
il
telefono per chiamare una mano mi bloccò, era
Willy…
-Stai
tranquillo…a
casa sanno dove sei..- lo guardai spaesato… -Stamattina
Brian voleva sentire
Michael e così l’ha chiamato, abbiamo lasciato il
numero dei miei genitori,
così possono contattarci eventualmente…- avevano
proprio pensato a tutto…
-E
dimmi… Hai
avuto notizie di Miki!?!?!?- dissi a Willy…
La
sua faccia si
era leggermente tirata al nome della mia ragazza…
-No…o
almeno non
chiaramente…- mi disse lui… -Credo che siano un
pò tristi tutti per la tua
partenza Ye E posso immaginare che lei lo sia più di tutti.
Michael ha
semplicemente detto che Miki è molto silenziosa e che non
riesce a trascinarla
tutti i giorni in giro…- rise di gusto…
-Probabilmente
si
starà ribellando ai continui avanti e indietro,
avrà un sacco da fare…- dissi…. Ma non
ero del tutto convinto, era come
un presentimento, avevo la sensazione che Willy mi stesse nascondendo
qualcosa.
Non so perché, ma mi sentivo patire il cuore
all’improvviso…
-Forza…dai
Yu…
Andiamo!!- mi disse trascinandomi fuori…
Cercai
di non
pensare alla sensazione di prima!! Stavo dubitando di Willy e la cosa
non mi
piaceva, lui sapeva che io tenevo molto alla sua amicizia e sapevo per
certo
che anche per lui era così, non avrebbe avuto motivo di
tenermi nascosto
qualcosa ed io mi sentii davvero uno stupido!! Avevo dubitato della
sincerità
di un mio amico, di una persona che mi stava vicino e mi dimostrava
affetto in
un momento tanto difficile della mia vita!!! Mi sentivo in colpa per
aver
pensato che lui mi stesse mentendo, ero certo che se a casa ci fossero
stati
dei problemi gravi, Willy me l’avrebbe detto e i miei
genitori mi avrebbero
avvisato di quello che stava succedendo!!
Quindi
dovevo
stare tranquillo!!! Sicuramente Miki stava soffrendo proprio come il
mio amico
mi aveva detto, in fondo non era per me una novità saperlo,
ero cosciente di
quello che avevo fatto, ma la situazione doveva essere sotto controllo
ed io mi
stavo preoccupando per nulla. A quanto pare Miki non stava facendo
sciocchezze
e la cosa mi aveva tranquillizzato..!!! Forse ero stato esagerato
pensando che
sarebbe impazzita proprio come stava succedendo a me, lei era sempre
stata una
ragazza determinata e cercava di reagire nelle cose, il tennis ancora
una volta
sarebbe stato la sua valvola di sfogo più importante, quando
stava male o era
amareggiata andava nel solito parco, si portava un piccolo mp3 con
dentro tutti
i più bei successi dei Queen, lo metteva a tutto volume e
cominciava ad allenarsi.
Lì sapeva che nessuno l’avrebbe disturbata e
soprattutto sapeva che lì non
avrebbe incuriosito qualcuno perché era un posto poco
frequentato!!
Inoltre
non dovevo
dimenticare che a Tokyo c’erano Meiko e Ghinta, che erano i
suoi migliori amici,
le sarebbero stati vicini e non le
avrebbero permesso di fare nessun tipo di sciocchezza. Inoltre avevo
lasciato a
Steve un compito ben preciso. Gli avevo chiesto di tenerla un
pò d’occhio e di
aiutarla a superare questo momento, sapevo che mi avrebbe tenuto
aggiornato su
ciò che accadeva. Con tutti questi ragionamenti ero riuscito
a
tranquillizzarmi, come previsto non dovevo preoccuparmi, se ci fosse
stato
qualcosa che non funzionava lo avrei saputo.
-Ragazzi....quanto
siete silenziosi!!!- dissi per cominciare una conversazione…
-Visto…!?!?!?-
disse
Jinny.. –Strano vero Yu. Personalmente non ho dormito troppo
bene…-
-Ma
dimmi
Willy, i tuoi hanno un agriturismo
vero!?!?!- dissi io curioso…
-Si,
mio padre ha
sempre amato gli animali, specialmente i cavalli!! Mentre mia madre
adora
cucinare, quindi mettendo insieme le due cose è venuto fuori
un agriturismo…-
disse lui ridendo…
-
Sai è davvero un
posto carino Yu…- mi disse Doris -Noi ci
siamo stati un pò di tempo fa ormai e poi i genitori di
Willy sono delle
persone meravigliose…-
-Beh…lui
deve aver
preso da loro a quanto pare…- disse Jinny
estasiata…
-Sono
d’accordo
con te Jinny..- dissi… -Anche se non conosco i suoi
genitori…-
Alla
radio
trasmettevano un sacco di successi stranieri… Quando
cominciai a sentire una
famosa canzone degli 883 un sorriso spontaneo spuntò dalla
mia bocca e una
risata soffice ne uscì…
I
miei amici mi
guardavano incuriositi..
-Non
sono
impazzito, ma questa canzone mi fa venire in mente una cosa troppo
divertente..- dissi non riuscendo a trattenermi..
-Racconta
anche a
noi…- mi disse Brian curiosissimo…
-Una
delle mie
vacanze con Miki e i miei amici…- dissi cercando di
trattenere dov’era la
tristezza, non ora doveva riaffiorare, quello era un bel
ricordo…
-Miki
adora la
musica, vivendo con lei avevamo scoperto che ascoltavamo gli stessi
complessi e
avevamo in pratica le stesse preferenze!! Mi ricordo che lei quando mi
vedeva
triste o ero felice sapeva esattamente quale cd mettere nello stereo..-
ricordando quei tanti momenti mi sentii sollevato…
-Dovete
sapere che
i nostri genitori sono appassionati molto di musica e avevano deciso di
costruire un impianto stereo talmente sofisticato che possiamo sentirlo
per
tutta la casa perfettamente, Miki mi leggeva dentro come pochi,
arrivava a
casa, sceglieva con cura il cd che faceva al mio caso e lo metteva a
tutto
volume, poi cominciava a cantare…-
appoggiai la testa al sedile ricordando quei momenti unici…
-Ne
parli in modo
così appassionato…- mi disse Brian sorridendo
-Sai, solo quando si parla di lei riesci ad essere completamente
rapito…-
-Perché
riesce a coinvolgermi
tutto quello che fa, per me in quei momenti era naturale lasciarmi
trascinare
dal suo sorriso e cantare insieme a lei…- dissi stupito
anche io di me stesso..
-Sai
è così
difficile immaginarti in veste di cantante Yu!!!- disse Jinny cercando
di
vedermi…
-Lei
riesce a
tirare fuori la parte migliore di me, forse l’amore che nutro
per lei mi fa essere
migliore in certi aspetti!! Amarla mi ha portato ad aprirmi
perché avevo paura
di perderla..- dissi pensieroso…
-In
un certo senso
amarla è stata la mia salvezza, perderla è da
sempre la mia paura più grande…-
dissi ridendo di me…
Miki
mi aveva
davvero cambiato, Yuri del passato non avrebbe mai permesso a nessuno
di
scorgere la parte più intima della mia anima o del mio
cuore, ma quel ragazzo tranquillo
e riservato, mi sembrava lontano anni luce da quando lei aveva letto e
compreso
i miei silenzi. Gli altri erano taciturni, era un argomento difficile
per me da
affrontare e il fatto che mi fossi lasciato andare al ricordo di quei
momenti e
a cosa ero diventato, mi fece sentire vulnerabile e felice allo stesso
tempo. Forse
perché parlare di lei e ricordarmi di lei era qualcosa che
mi faceva bene, mi
ricordava che ero nato per trovare il suo amore!! Avevo un disperato
bisogno di
sentire le sue braccia stringersi intorno al collo e le sue labbra, al
gusto di
fragola, baciarmi lentamente. Che tristezza!!!
-Dai
ci dici
quello che ti ha fatto ridere!?!?- mi disse Doris…
Di
nuovo sorrisi, era
stato bellissimo quel momento…
-Una
sera, nella
nostra vacanza in montagna con alcuni amici, noi ragazzi stavamo
parlando del
più e del meno. Le ragazze stavano cucinando e
all’improvviso ho sentito un cd
degli 883 a tutto volume…- dissi sorridendo..
–Sapevo che non poteva che essere
Miki lei ha la capacità di trascinare chiunque nei suoi
momenti di allegria. La
canzone che sentivamo da fuori era “Nord sud ovest
est” ed era una delle canzoni
che tutti noi preferivamo, quando siamo
entrati in casa non vi dico
che spasso è stato vedere Miki e Meiko cantare con due
improvvisati mestoli da
cucina!!!-
Risi…non
riuscivo a contenermi!!
Miki
aveva iniziato la canzone
avvicinandosi a Meiko fingendosi il suo fidanzato disperato..
-ma
perché sei andata via!?!?-
-mi
sono persa nella notte…-
-
perché non m'hai detto che non eri mia…-
-Non
lo so…-
-sarà
il vento o sarai tu, la
voce che risponde ai miei perché….
Uououooooo…- agitava il mestolo in aria e le
ragazze la imitavano divertite, si erano avvicinate a Meiko e facevano
insieme
a lei un buffo balletto sexi muovendosi a tempo di musica. Poi Miki
aveva
ripreso a cantare…
-Dai galoppa più che puoi…-
-Corri
dai non ti fermare…che di
strada ce n’è ancora tanta sai…-
-Si
lo so.. vedo una cantina
che.. mi potrà toglier sete e polvere…
uououoooo… Lancio qualche peso al
cantinero, che non parla mai, accanto a me c'è un gringo,
uno straniero mi
chiede "Man, dove vai?"… Uooooooo…
NORD SUD OVEST EST e forse quel che cerco neanche
c'è… Uoooo… NORD SUD
OVEST EST starò cercando lei o forse me..-
-Noi
la guardavamo divertiti e
lei non si era nemmeno accorta che noi eravamo entrati in casa, erano
davvero
buffe ma se la cavano davvero bene..!!!- gli altri non potevano
immaginarsi del
tutto la scena ma ridevano anche loro…
-Ma
la parte più bella è stata
dopo…- dissi ridendo pensando a quel
momento…
-All’improvviso
tutte si sono
accorte della nostra presenza tranne Miki che aveva ripreso a cantare,
era
bellissima in quel momento, ignara del fatto che tutti rapiti la
stavano
osservando!!! Però Elisa, che si era vergognata del casino
che stavano facendo,
aveva lasciato cadere il sacchetto della farina e non chiedetemi come
è
successo, ha investito completamente dalla testa ai piedi Miki che si
è
ritrovata completamente imbiancata!!!-
I
miei amici, immaginandosi la
scena erano scoppiati in una fragorosa risata era da tanto che non
ridevo così…
-Ma
raccontata a voce non rende
più di tanto… Dovrei avere il video di quel
momento, perché Michael, previdente
come sempre, aveva ripreso quell’ istante e vi garantisco che
vederlo è proprio
un’altra cosa!!! Quando arriviamo lo cerco e se poi vi va ve
lo faccio
vedere!!-
-Certo
che ci va…- disse Brian
curioso, sapevo che era ansioso di
vedere com’era Miki visto che tutti ne parlavano come di una
bella ragazza…
-Mi
manca…- dissi quasi senza
rendermene conto… -Mi manca ogni cosa di lei, il fatto di
non poter vedere il
suo sorriso, la sua testa china in una dolce curva mentre sfoglia i
suoi libri
preferiti.. Lei che con la sua massa di riccioli lunghi spunta dalla
porta
della mia stanza reclamando la mia attenzione ed un
abbraccio…-
-Mi
spiace non poter capire cosa
provi…- mi disse Brian…
-Arriverà
anche il tuo momento
Brian…- disse Doris…
-Soffia
il vento…- dissi e un
antico ricordo sempre impregnato della sua profonda verità
si era di nuovo
inoltrato in me… -Non lo vedi, ma lo percepisci, ne
puoi sentire il profumo, puoi avvertire
l’emozione che ti inonda, non puoi cancellarlo
perché esisterà per sempre…-
Nessuno
mi chiese cosa avevo
detto, forse solo Willy lo aveva sentito perché era affianco
a me che guidava,
ma anche se gli altri lo avessero udito nessuno avrebbe potuto capire i
miei
deliri, solo il mio amico avrebbe compreso qualcosa, ma come sempre mi
avrebbe
lasciato la possibilità di tenermi per me quei momenti che
non ero disposto a
condividere con nessuno.
Il
viaggio non fu così terribile
e poi era stavo relativamente breve, Willy guidava come un pazzo, amava
la
velocità ma era in gamba a guidare, arrivammo in due ore e
mezza e trovammo i
suoi genitori fuori ad aspettarci.
-Oh…Willy…
Tesoro mio…!! Sono
proprio contenta di riabbracciarti!! Finalmente…- disse la
signora Maria, la
madre del mio amico..
-Ciao
mamma… Sei sempre
bellissima!!!- gli disse scoccandogli un bacio sulla
guancia… -Ehi papà!!! Come
stai!?- e si avvicinò ad abbracciare anche lui..
-Willy…devi
venire più spesso!!!
Mamma non mi lasciava in pace un secondo, non faceva che cucinare e
preparare
cose buonissime!!!!- disse il signor Gianni ridendo…
-Papà,
mamma, voi conoscete già
Brian, Doris e Jinny. Ma voglio presentarvi anche un’altra
persona…- si era
avvicinato a me e disse.. –Lui è il mio migliore
amico. Ve ne ho parlato
spesso, Yuri Matsura..-
-è
davvero un piacere conoscervi
e volevo anche ringraziarvi, vi avremo
creato un pò di scompiglio…- dissi…
Pensavo
che Willy poteva aver
accennato il motivo di tutta questa fretta nel partire.
-Non
devi nemmeno dirlo Yuri! A
noi fa davvero piacere conoscerti e poi ci piace davvero tanto che il
nostro
Willy ci porti i suoi amici e un pò della vostra
vivacità…- mi disse mentre
appoggiava una mano sul mio braccio.. –Spero che qui ti
piaccia…-
-Beh…che
dire!! Sembra di essere
in un film, una baita e poi il giardino, il verde…
è bellissimo!!!- Era proprio
quello che io e Miki avevamo desiderato per tanto tempo, questo posto
le sarebbe
piaciuto un sacco!! Ne ero certo!!! Era un pò la casa dei
nostri sogni, quella
che pensavamo avremmo costruito quando ci saremmo sposati…
-Ma
venite ragazzi…- disse il
padre di Willy… -vi abbiamo preparato le stanze migliori e
sono tutte vicine
tra di loro…-
-Spero
che vi piacciano!!!-
disse Maria abbracciando in vita Doris e Jinny..
-Oh…ma
non dovevate!!!- disse
Jinny commossa.. –Ci piaceranno di sicuro!!!-
Entrammo
tutti in casa.
L’agriturismo era tutto in legno e predominavano colori
tenui. Ad ogni finestra
c’erano dei vasi di fiori accuratamente conservati e quello
che mi colpì
maggiormente fu l’ampio salone, con grandi vetrate che si
aprivano sulla valle
che circondava la casa ed un divano ad angolo. C’era il
caminetto e sul
pavimento dei bei tappeti che si abbinavano con il colore del tessuto
del
sofà. Davvero meraviglioso!!
Ci
accompagnarono tutti nelle
nostre stanze, poi la madre di Willy si era dimenticata gli asciugamani
puliti
e mentre era uscita io avevo preso la mia foto con Miki,
l’avevo posata sul
comodino e la guardavo sereno, ma allo stesso tempo un pò
sconsolato.
-è
la tua ragazza Yuri..!?- mi
disse la madre di Willy sedendosi affianco a me..
–Oh…scusami!! Mio figlio mi
dice sempre che parlo troppo e alla fine risulto essere poco
discreta…!!-
-No,
non deve preoccuparsi…-
dissi intenerito da quella donna che mi ricordava tanto la mia mamma,
materna,
attenta…proprio come la mia!!
-Si,
lei è Miki!!! L’ho lasciata
in Giappone..- dissi fiero di lei…
-Ha
uno sguardo tenero, penso
che mi piacerebbe sai…- mi disse sorridendo…
-Si,
lo credo anche io…- dissi
guardando il suo sorriso sereno…
-Sono
davvero contenta che mio
figlio possa contare sulla tua amicizia Yuri. Mi ha detto che sei un
ragazzo
che ha sani principi, è per questo che va così
d’accordo con te!!! Quindi ti
ringrazio, avere un amico come te per lui è stato davvero
provvidenziale…- mi
disse queste parole che mi fecero arrossire, se ne stava andando ma
anche io
volevo dire qualcosa..
-Sono
io che mi ritengo
fortunato signora. Willy è davvero un amico e mi sta molto
vicino…-
Mi
sorrise e alla fine mi
disse..
-Yuri
ti aspettiamo per
pranzare! Siamo nel nostro periodo di chiusura, quindi potremmo
mangiare tutti
insieme…-
-Arrivo
subito!!!- cominciava a
fare caldo, volevo mettermi la maglietta mezze maniche che mi aveva
regalato
Michael prima di partire per la prima volta per
l’America…
Poi
scesi, avevamo mangiato
veramente bene e i genitori del mio amico erano davvero molto
cordiali e disponibili, non venne mai il
discorso di Miki e pensai che Willy avesse chiesto agli altri
commensali di
evitare almeno per il momento il discorso.
Poi
finalmente uscimmo per
visitare la tenuta e rimasi colpito dalla bellezza di quei posti.
Eravamo
usciti a cavallo e correre in quei immensi prati era rilassante, i
capelli
erano liberi nella leggera brezza estiva e tutti i profumi mi
inondavano le
narici. L’odore del fieno tagliato mi solleticava il palato
ed era una
sensazione bellissima. I miei amici correvano spensierati tra le balle
di fieno
che erano già state raccolte e correvamo ognuno verso un
proprio piccolo ma
grande desiderio, mi piaceva sentire il venticello accarezzarmi le
guance e mi
chiedevo che effetto avrebbe avuto su Miki quel momento, sarebbe stata
un
perfetto quadro colorato e variopinto e mi sarei perso ad ammirarlo,
lasciandomi trasportare dalla miriade di emozioni che mi scatenava
dentro.
Mentre
correvo spensierato verso
chissà quale meta, sentii un profumo intenso, un aroma che
portava con se
qualcosa di familiare, tanto da indurre le mie braccia a tirare le
redini che
avevano fermato il cavallo dalla sua folle corsa in mezzo ai prati. La
testa
era confusa, ricordavo il suo corpo tremante tra le mie braccia e
quello stesso
profumo che sentivo adesso, impregnato sulla sua pelle, un campo di
lavanda…
Il
loro profumo era intenso
nell’aria e ricordo che anche quella volta fu proprio il loro
aroma
affascinante a mandare in tilt le nostre menti. Il campo era immenso e
ricordo
che l’avevo scoperto mentre con gli altri andavamo a
passeggiare, Miki non era
con me, sapevo che la lavanda era uno degli aromi da lei preferiti e
pensavo
che quel posto magico e bellissimo le sarebbe piaciuto tanto.
Ricordo
che appena arrivato alla
baita dove Steve ci ospitava per la vacanza, ero corso a cercarla e
l’avevo
portata di sotto mentre cercavo qualcosa per bendarle gli occhi.
-Yu…ma
che fai..- mi diceva
ridendo… -Guarda che se mi bendi non ci vengo con
te…-
Le
stampai un bacio profondo,
appassionato prendendole il viso tra le mani, uno di quei baci troppo
persuasivi,
tanto che sapevo che non sarebbe riuscita a resistere nella sua
posizione, quando la baciavo con quel trasporto anche io
mi perdevo tra le mie emozioni, il suo profumo mi penetrava nella testa
e le
sue mani tra i miei capelli mi facevano perdere letteralmente la
ragione. Le
sue mani attiravano impaziente il mio viso e cominciavo a rendermi
conto che
trattenermi diventava sempre più difficile, ma non avrei mai
Miki a fare
qualcosa che non si sentiva.
La
desideravo da impazzire, avrei
aspettato finché lei non si sarebbe sentita pronta, ma
sentivo che anche lei
ultimamente era meno guardinga del solito e sul suo viso si stampava
una
smorfia quasi delusa quando mi allontanavo, trattenendo il mio istinto.
Ma
anche questa volta mi staccai lentamente, per quanto la volessi per me,
non
volevo che pensasse fossi come tutti gli altri! Continuavo ad essere
convinto
che il rapporto fisico non fosse il più essenziale in un
legame, però non
potevo nemmeno negare che la desiderassi più di ogni altra
cosa al mondo!! Mi
dominavo per non spaventarla e per non indurla a decidere
affrettatamente di
unirci nell’ultimo modo che ci mancava, doveva accadere con
tranquillità e quando
entrambi l’avessimo percepito come il momento giusto per
farlo.
-Allora!?!?-
dissi con voce
calda e sensuale.. –Vuoi venire con me…oppure vuoi
rimanere qui!?!?-
Ero
rimasto a un millimetro
dalla sua bocca, lei si stava tormentando il labbro inferiore e io
sapevo che
stava cedendo. Che imbroglione che ero!!!
-No…vengo
con te…!!!- disse lei
baciandomi a fior di labbra e facendomi impazzire ancora di
più..
La
presi per mano e la portai
fuori, dove avevo pensato a procurarmi un cavallo con cui avremmo
raggiunto il
campo di lavanda, salii per primo poi le presi una mano e
l’aiutai a salire
proprio davanti a me. Volevo guardarla mentre correvamo veloci tra la
foresta,
volevo vedere il suo viso appoggiato al mio petto e sentire tramite la
maglietta
le sue guance arrossire.
Prima
di avviare il cavallo al
galoppo le avevo legato una piccola benda colorata sugli occhi, volevo
che
sentisse i profumi, al ritorno avrebbe visto quei panorami. Volevo
farle una
sorpresa, chissà come avrebbe reagito vedendo quel campo
sterminato, tutto
viola e con qualche albero secolare disseminato qua e là per
la valle. Si strinse
a me e sembrava affascinata da quel piccolo gioco che avevo ideato,
mentre
correvamo veloci nella foresta mi raccontava degli aromi che sentiva e
vedevo
il suo viso voltarsi da una parte o dall’altra quando captava
dei piccoli
rumori provenienti dalla natura che ci circondava. I suoi capelli nel
vento
erano ancora più belli, animati e colorati di un color ambra
incantevole,
quando cominciai a scorgere la piccola radura che precedeva il campo
della
lavanda cominciai a rallentare il passo, finendo con un leggero trotto.
Quando
raggiungemmo il posto, il
sole era alto nel cielo e il profumo della lavanda era ancora
più energico ma
allo stesso tempo delicato e avvolgente, Miki aveva sentito subito quel
profumo
e impaziente mi chiese..
-Yu…
Cos’è…!?!? Che profumo
meraviglioso!!!- mi disse, cercando le mie mani..
Ero
sceso da cavallo e l’avevo
presa in vita per aiutarla a scendere!
-Tra
poco lo scoprirai…- le
dissi sorridendo…. –Vedrai amore mio ti
piacerà…!!!-
Sentivo
una scossa elettrica
mentre l’avevo tra le mie braccia, mi sentivo talmente
agitato . La mia mente
non riusciva a pensare razionalmente, mi sentivo frustrato con me
stesso e con
il mio assurdo desiderio che sentiva che
avevo terribilmente voglia che lei fosse mia per sempre.
La
condussi in un punto in cui
avrebbe potuto godere del panorama più
bello, avvicinai la mia bocca al suo orecchio e le dissi…
-Voglio
dirti una cosa prima di
liberarti gli occhi…- la strinsi a me dolcemente, mentre ero
dietro di lei, il
suo petto si muoveva velocemente e il suo respiro era
affannato…
-Quando
vedrai questo panorama
rimarrai senza fiato e finalmente capirai cosa provo mentre mi sei
vicino!!!-
dissi sincero e imbarazzato a dover ammettere ad alta voce
un’emozione
così personale e intima.
-Oh
Yu…- mi disse lei con la
voce rotta..
Emozionata
strinse ancora di più
le mie braccia alla sua vita e io sentii dentro di me esplodere
qualcosa di
incontrollabile, mi sembrava impossibile che la forza
dell’attrazione potesse
essere così prorompente..
-Questo
profumo è inebriante.
Lavanda, sono certa che sia lavanda! Vero?! Amore dove mi hai
portato!?!?-
Sciolsi
il leggero nodo che
avevo stretto alla benda e feci scivolare piano dal suo viso il
tessuto. Quando
aprii gli occhi, la vidi sgranare le pupille e rimase senza fiato a
contemplare
quel paesaggio stupefacente.
-Allora!?!?-
le dissi.. –Vedi
quanto può essere sconvolgente?!-
Lei
si era voltata verso di me
incredula e mi guardava con le lacrime che le brillavano al bordo dei
suoi
occhi emozionati.
-Questo
posto è meraviglioso Yu
io non ho mai visto nulla di così bello e
stupefacente…-
-Io
si invece…- le dissi
baciandole il capo teneramente…
-Il
nostro amore è come questo
campo di lavanda! Immenso e avvolgente, non dimenticare mai che
qualsiasi
cosa accada io ti amerò per sempre…- le
dissi sussurrando…
-Quando
smetterai di farmi
innamorare sempre di più Yu!?!!?-
-Quando
non avrò più fiato per
potertelo dimostrare!! Quel giorno dovrai vivere solo dei ricordi che
abbiamo
avuto Miki, voglio lasciarti tutto quello che mi è
possibile!! Non avrò mai
sufficienti parole per spiegarti cosa mi scateni dentro!!!-
La
sentii piangere
silenziosamente e compresi quanto era fragile quella ragazza quando era
tra le
mie braccia, disarmata, senza difese..
Poi
all’improvviso si era leggermente
allontanata, riuscivo a vedere il profilo del suo viso arrossato e mi
chiesi
cosa avesse potuto scatenare quell’ondata di imbarazzo.
-Credo
sia arrivato il momento
di dirti una cosa…- disse guardandomi con occhi
febbricitanti..
Le
accarezzai il viso e le
sorrisi felice. Cosa voleva dirmi…!?!?
-Sai
mi hai reso così felice
oggi…- diceva guardando quell’immensità
di viola intorno a noi e poi abbassando
lo sguardo…
-Ti
amo Miki…- le dissi
avvicinandomi…
Ma
lei sfuggiva, forse era
imbarazzata o forse voleva dirmi qualcosa che non riusciva a far uscire
dalle
labbra.
All’improvviso
si era voltata verso
di me e aveva appoggiato le sue mani sul mio collo, dolcemente,
mi aveva attirato a sé lasciandomi senza
fiato. Era così tenera, mi sentivo in
balia delle onde ogni volta che il suo calore mi investiva, quel
profumo
inebriante sulla sua pelle era diventato una tentazione infernale.
Mi
allontanai leggermente da lei
e le dissi..
-Miki…cosa
c’è!?!?-le dissi
confuso…
Lei
aveva inghiottito la saliva
rumorosamente e mi guardava implorante. Forse sperava che capissi
qualcosa, ma
era difficile dirlo..
-Yu
io…voglio te…- mi disse
confusa o spaventata..
-Lo
sai che io ti appartengo…-
possibile che non avesse ancora capito che tutto il mio mondo girava
attorno a
lei!?!?
-Lo
so…- mi disse ancora più
imbarazzata…
E
in quel momento capii cosa
Miki volesse dirmi.
Sorrisi
dolcemente e pensai a
quanto doveva essere difficile confessare al proprio ragazzo di voler
diventare
a tutti gli effetti sua!!! Le alzai il viso con la mano e le diedi un
bacio
tenero a fior di labbra….
-Guarda
che anche io ti desidero
Miki…- era per quello che era imbarazzata…
Sentiva
di desiderarmi e temeva
che io non provassi le stesse cose, ma l’emozione che
mi si scatenava dentro ogni volta che l’avevo
affianco era evidente e intensissima.
-Io
sono pronta!! Voglio essere
tua Yu!!!- mi disse arrossendo violentemente ed abbracciandomi
stretto…
Le
presi il viso tra le mani e
appoggiai la mia fronte sulla sua.
-Sei
sicura!?!? Non voglio farti
male Miki…- le dissi ora spaventato…
La
desideravo, quello era un dato
di fatto, ma entrambi eravamo alla nostra prima volta e non volevo
comportarmi
in modo da ferirla o spaventarla…
-Io
non ho paura!! So solo che
ti desidero troppo per ignorarlo!! Abbiamo aspettato quasi un anno Yu,
sono
sicurissima dell’amore che mi lega a te e
anche del sentimento che tu provi nei miei confronti e…-
abbasso gli
occhi mentre proseguiva… -io ti voglio adesso…-
Continuavamo
a guardarci l’un
l’altro, mi separavano pochi centimetri dalla sua bocca,
quando improvvisamente
lei piangendo di felicità mi mise le braccia al collo e
incominciò a baciarmi
con trasporto. La sua bocca si muoveva delicata e un pò
incerta in
contemporanea con la mia, sentivo che era emozionata e dovevo cercare
di
prendere in mano la situazione per non metterla troppo in
difficoltà. La sua
piccola lingua si muoveva con la mia e sentivo inondarmi la bocca del
suo gusto
fresco di fragola…
Si
era avvicinata al mio corpo,
turbato dalla vicinanza col suo, come potevo spogliarla senza farla
sentire a
disagio!!? Ci lasciammo cadere tra la lavanda, ai piedi di un grosso
albero
secolare che ci riparava dal sole cocente, continuavo a baciarla
dolcemente e
scendevo a piccoli tratti sul suo collo, sulle sue spalle. Mi accorsi
che come
me aveva il respiro accelerato e sorrisi, felice che anche lei potesse
essere
completamente presa da quel momento così importante per la
nostra coppia.
Poi
le sue mani incerte erano
scese sul mio petto e avevano cominciato a sbottarmi lentamente la
camicia, non avevo opposto resistenza e a quel punto si
sentii probabilmente più sicura, perché con un
gesto sinuoso me l’aveva tolta
lasciandola cadere tra i fiori.
Lentamente
le avevo sfilato la
maglietta e continuavo a baciarla, non riuscivo a staccarmi dalle sue
labbra,
che mi cercavano bramose. Piano piano le sbottonai i pantaloni neri
attillati
che tanto mi piacevano e glieli tolsi, la guardai mentre indossava solo
la
biancheria, era stupenda e il suo viso dolce e arrossato scatenava quel
tumulto
di emozioni che mi avevano da sempre accompagnato nella nostra storia.
Lei mi
aveva raggiunto, sedendosi e mi aveva appoggiato la mani sul petto, mi
aveva
baciato dolcemente il collo mentre io cercavo delicatamente di
sbottonare il
reggiseno che indossava.
Nonostante
l’imbarazzo aveva
raggiunto la cerniera dei miei pantaloni e a poco a poco mi aveva
aiutato a
toglierli, con quella naturalezza che ispiravano i suoi gesti, Miki non
era
esperta ma cercava di avere quella sicurezza che le permetteva di
proseguire a
discapito della sua poca esperienza.
Eravamo
riusciti a liberarci dai
rispettivi indumenti intimi e ci eravamo abbracciati entrambi, stretti,
con
l’emozione e la paura della nostra giovane età, la
sua pelle profumava ed era
così inebriante da far dimenticare ogni cosa.
Cercai
di essere il più delicato
possibile, avevo paura di farle troppo male e nel momento in cui entrai
dentro
di lei, Miki cercò di confortarmi.
-Yu…non
mi hai fatto male! Ti
amo!!!- mi disse…
Le
sue mani si
mossero impazienti sulla mia schiena, stringendomi ancora di
più a lei, il suo
calore sul mio corpo era la cosa più bella che avessi mai
sentito, mi strinse,
e i suoi palmi affondarono leggermente
nella mia pelle. Mi ero appoggiato al suo corpo con più
decisione e lei aveva
sospirato con più forza.
I
momenti che seguirono non ho
abbastanza parole per descriverli.
La
lavanda volava intorno a noi e io guardavo Miki felice,
sussurrare il mio
nome. Le sensazioni che provai quella prima volta, mentre lei diventava
definitivamente mia, non le avrei mai dimenticate, era qualcosa di
estremamente
intenso che mi aveva fatto perdere per molto tempo il controllo di me
stesso.
Il suo corpo non era più come quando un anno prima lo avevo
visto la prima
volta, snello e flessuoso, Miki era diventata una donna a tutti gli
effetti e
le sue forme erano diventate più generose e ben
proporzionate. Sentire il suo
corpo contro il mio era come avvertire dentro di me un incendio
incontrollabile
e avere la consapevolezza che ora lei era mia, mi aveva scatenato
un’emozione
che non riuscivo nemmeno a commentare.
Aveva
scelto me…ed era stato
meraviglioso!!
Tutte
le paure che si erano
prese gioco di noi pochi minuti prima, erano state inutile
perché anche dal
punto di vista fisico io e lei eravamo compatibili, avevo provato un
piacere
che non riuscivo a descrivere a parole, era qualcosa che andava al di
là delle
mie possibilità.
Miki
era rannicchiata contro di
me e in mezzo alla lavanda il nostro amore si era lasciato andare, mi
stringeva
ancora a sé, con il viso arrossato dallo sforzo.
-Ti
ho fatto male!??!?- le dissi
preoccupato…
-No…-
mi disse tenera… -è stato
così emozionante!!!-
-Ora
sei mia.. Che effetto ti
fa!?!?-
-Non
sai da quanto desideravo
diventare tua nell’ultimo modo che ci mancava…- mi
disse arrossendo… -Ogni
volta che mi abbracciavi sentivo esplodermi qualcosa dentro, solo che
non
sapevo come dirtelo…- sembrava così indifesa
ora…
-Penso
che questo sia stato uno
tra i momenti più intensi della mia vita!! Non mi ero
accorto che ormai eri una
donna e ti desideravo come un uomo che non aveva più la
forza di
trattenersi...- risposi con imbarazzo.. –Eri bellissima in
quel
momento...sai?!-
La
guardavo mentre ancora
sdraiata cercava le mie mani, l’aveva presa e se
l’era portata sul petto. Il
suo cuore batteva veloce e ancora la strinsi a me, come se averla avuta
tra le
braccia finora non fosse stato sufficiente!! Lei mi aveva introdotto le
mani
tra i capelli e mi teneva allacciata a sé.
-è
stato il momento più bello
della mia vita…- mi diceva guardandomi intensamente negli
occhi…
Quello
che avevo provato quel
giorno, mi aveva legato ancora di più a Miki, era stata una
promessa implicita
che ci eravamo fatti l’uno all’altro!! Sapevamo che
tutto ora ci univa, l’amore
fisico era stato per molto tempo lasciato da parte, perché
sapevamo che
dovevamo costruire il nostro rapporto su basi differenti, se fosse
sopravissuto, anche quello col tempo sarebbe arrivato ed eravamo
consapevoli
che ci avrebbe cambiato totalmente. Lei era esattamente
l’altra metà della mela,
sembrava che lei fosse stata fatta apposta su misura per me.
L’amore
che ci legava adesso era
completo e mentre continuavo ad abbracciarla tra la lavanda, sentivo
che il mio
desiderio per lei sarebbe sempre stato vivo come in quel momento,
sarebbe sempre
stata una prima volta per noi.
Quello
era stato un atto
d’amore, lei voleva essere mia perché mi
amava e io volevo appartenere a Miki perché ero
semplicemente pazzo di lei!!
Quando
mi risveglia da quel
magnifico sogno ad occhi aperti, il cavallo con cui ero arrivato
lì pascolava
liberamente intorno a me, ed io ero appoggiato a un piccolo arbusto in
mezzo a quell’immensità
di fiori viola. Non era bello come nel mio sogno ad occhi aperti, come
quel
ricordo di ormai molto tempo fa che continuava ad essere vivo e ardente
nel mio
cuore.
La
mia vita era stata per molto
tempo un lungo silenzio affettivo, non c’era nessuno in grado
di scalfirmi e provocarmi
una tempesta dentro. Arimi era l’unica ragazza con cui ero
uscito, non perché
mi piacesse, ma lei era convinta che conoscendola mi sarei innamorato,
nei tre
mesi che la frequentai mi affezionai a lei, era tenera e la vedevo come
una
sorella. Mi aveva chiesto tre mesi di tempo e alla loro scadenza lei
era
assolutamente certa che non avrei mai più potuto fare a meno
della sua
compagnia, ma alla fine dei tre mesi lei era rimasta un’amica
per me. Non
provavo passione o trasporto per lei, sapevo che ci sarebbe rimasta
male ma se
le avessi mentito sarebbe stato ancora peggio, non l’amavo,
era inutile!!
Era
difficile per me pensare che
un giorno mi sarei ritrovato a perdere la testa per qualcuno, non per
ipocrisia, ma amare per me comportava delle cose ben precise, che la
società
moderna di adesso è portata a sminuire.
Nessuno
più credeva che al
mondo, potesse esistere un amore tanto forte che fosse in grado di
vincere anche
le cose più grandi e potenti, era molto
più facile adeguarsi a quegli amori immediati e subdoli, in
cui l’uno
chiedeva all’altro di concedersi fisicamente e una volta
avuto la parte che gli
interessava tutto si spegneva.
Costruire
un rapporto comporta
fatica ed energia, significa comporre la vita quotidiana insieme alla
persona a
cui vuoi bene perché in un rapporto si creano migliaia di
dinamiche, dovute al
fatto che due soggetti hanno una propria identità, un
proprio carattere
determinato da pregi e difetti. Amare non significa accettare
passivamente
l’altro, ma imparare a crescere insieme ed essere in grado di
plasmare gli
aspetti più spigolosi di noi stessi. È un
compensarsi a vicenda, amare qualcuno
richiede fatica e essere disposti a lottare con tutti noi stessi
affinché
quell’amore sopravviva. Certo questo comporta il fatto di
essere profondamente
convinti e sicuri dell’amore che si prova perché
solo in questo caso si è
disposti a mettersi in gioco e a sacrificare qualcosa di noi per
migliorarlo!!
E
io amavo Miki a tal punto che
avevo cercato in tutti i modi di levigare qualche angolo troppo
spigoloso di
me, in modo che lei conoscendomi un giorno potesse amarmi!!
Non
mi pentivo affatto di aver
compiuto questo passo per lei, perché ora mi sentivo anche
meglio con me
stesso. Benché fossi ancora taciturno e riservato, ero
migliorato non solo con
per lei ma anche per me stesso, per dimostrarmi che ero cresciuto.
Adesso ero
un uomo in grado di richiedere e dare affetto, di confidarmi e di
creare
amicizie con un po’ più di facilità.
Avevo
cercato per molto tempo
l’amore che mi mettesse l’animo in pace, che
riordinasse il caos che avevo
dentro, volevo una compagna che volesse condividere con me i gesti
semplici di
una giornata, che mi guardasse negli occhi e sorridesse raggiante anche
per le
piccole cose che facevamo insieme. Volevo qualcuno che mi prendesse per
mano e
affrontasse la vita con me, pur con tutti i problemi che essa
comportava.
Volevo qualcuno che pur sentendo le
difficoltà che si incontravano in un rapporto, fosse
disposta a sfidare tutto pur di continuare ad
amarmi,
desideravo
un rapporto in cui si
litigasse, in cui ci fosse anche gelosia, perché no, in
fondo era sinonimo che
quelle due persone erano legate da qualcosa di forte. Il mio rapporto
con Miki
aveva incontrato tantissime difficoltà, eppure
l’amore che ci univa era
incontrastabile.
Era
quell’amore che per tanto
tempo avevo aspettato, un sentimento che era nato poco alla volta ma
che era
diventato incontenibile, eravamo cresciuti, maturati facendo
germogliare il
legame che ci univa adesso.
E
quella prima volta, era stato
il coronamento del nostro amore, era stata la dimostrazione che avevo
trovato
quel sentimento che avevo sempre atteso
con trepidazione. Era stato il suggellarsi di una promessa reciproca,
avevamo
capito che la nostra relazione era matura per legarsi anche
nell’ultimo modo
che ci mancava perché era forte e sincera.
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Capitolo 13 *** Yuri: la gelosia nei miei ricordi.. ***
Yuri: la gelosia nei miei ricordi..
-Yu….ci
stavamo preoccupando!!! Non ti
trovavamo più…- mi disse Doris stringendomi la
mano…
-Scusatemi
ragazzi!! Sono rimasto incantato, mi ha ricordato qualcosa..- dissi
facendo
spallucce..
-Cosa!?!?-
mi
disse Brian…
-Il
profumo di
casa, della quotidianità. I bei momenti con la mia
famiglia…- avevo mentito…
Riguardava uno dei passi più belli e importanti della mia
vita, l’amore della
mia vita, non era un qualcosa che si poteva condividere, era solo mio.
-Vi
spiace se
rimango ancora un pò qui!?!?- sapevo che Willy in qualche
modo avrebbe captato
qualcosa…
-No
tranquillo…-
mi disse Jinny… -Non farci preoccupare però,
rientra prima che faccia
buio…Ok!?!?-
-Promesso…
Non
preoccupatevi!!-
Quei
ricordi che
spesso si impadronivano di me mi facevano sentire sereno, percepivo
vicino a me
il calore della gioia, anche se quando tornavo alla realtà,
la fitta del dolore
era più pungente di prima, era come se una crepa in
più, si
stesse aprendo nel mio cuore.
Era
un alternarsi
di pace e tormento, ma almeno in quegli istanti in cui ricordavo Miki e
la
nostra storia non mi sentivo torturare dall’angoscia di
averla lasciata. Presi
uno stelo di lavanda, bellissima e profumata, c’erano tanti
ricordi che mi
ricollegavano alla mia relazione con lei.
Pensando
al nostro
legame, non potevo dimenticarmi di quanto ero stato geloso di lei.
Anzi,
di quanto
SONO geloso di lei. Sono sempre stato un ragazzo controllato, ma quando
si
trattava di Miki, il solo pensarla con Alessandro, tutta la mia
“razionalità”
andava a farsi benedire. Non ero nemmeno così geloso di
Ghinta, sebbene per
molto tempo era stato una spina nel fianco. Ricordo di una volta in
particolare, in cui la mia furiosa gelosia nei confronti di Ale si era
manifestata
in tutta la sua potenza, era
terribilmente fastidioso e il fatto che ci provasse continuamente con
lei non
attutiva il mio sgomento ogni volta che era nei paraggi. Sapevo che
potevo
fidarmi di Miki, inoltre Alessandro era cosciente che lei amasse me, ma
continuava a starle addosso e questo mi esauriva. Miki sapeva
perfettamente
tenerlo a bada, ma comunque tra di loro, lavorando insieme era nata una
bella
amicizia, che lui ovviamente sperava di tramutare in
qualcos’altro!!!
Ricordo
che quel
giorno avevamo deciso di fare un giro con tutti i nostri amici, lui
ormai
faceva parte del nostro gruppo e per educazione Miki mi aveva chiesto
se
potevamo invitarlo. Non volevo fare la parte del ragazzo possessivo e
geloso, nonostante
la cosa mi irritasse, l’avevamo invitato e decisi di
mantenermi neutrale. Anche
Ghinta sembrava pensarla come me stranamente!!
La
cosa che più mi
faceva salire l’adrenalina a tre mila, era il modo in cui la
guardava anche se
c’ero io!!! Se la mangiava letteralmente con gli occhi e con
me continuava a
lanciarsi occhiatacce ben poco amichevoli, era chiaro che non ci
sopportavamo a
vicenda!!! Io non lo sopportavo perché mi voleva portare via
Miki e ci provava
spudoratamente, lui non mi poteva vedere perché ero il suo
ragazzo!!
Lei
sembrava non
accorgersi nemmeno delle continue piccole attenzioni che lui le
rivolgeva e
questo, invece di rendermi felice mi faceva incavolare ancora di
più. Era
gentile con lui, non mi aveva mai nascosto che Ale era diventato un
amico,
certamente non ai livelli di Ghinta, ma si divertivano insieme e non si
rendeva
conto che ci provasse, che fosse innamorato di lei. Miki, almeno
all’inizio,
pensava che dietro
la gentilezza di Ale
si nascondesse solo l’affetto di un amico, solo col tempo, si
rese conto che
lui aveva perso la testa per lei e il fatto di aver saputo che voleva
ostacolarla nella relazione con me, l’aveva spinta a mettere
dei paletti, per
distinguere l’affetto che lei nutriva per lui con
l’amore che provava per me.
Sicuramente,
vedere che quando eravamo tutti insieme lei non aveva occhi che per me,
era un
enorme sollievo, reclamava comunque le mie attenzioni, gli abbracci, un
piccolo
bacio sulla guancia e a volte di soppiatto, per mantenere una nostra
privacy,
qualche bacetto a fior di labbra. Lei voleva che stessi tranquillo
riguardo
all’amore che nutriva per me, mi dimostrava continuamente con
chi voleva
dividere la sua vita.
Eppure
continuavo
ad essere geloso di Alessandro!!! E quello che combinai quel giorno non
potrei
certo dimenticarmelo per nulla al mondo. Ero esasperato, come al solito
aveva
continuato a starle appiccicato, lei cercava di non darle
più di tanto corda perché
percepiva il mio nervosismo, quindi aveva cercato di starmi il
più possibile
affianco. Questa volta però i suoi sguardi erano stati
più espliciti del solito
e la mia rabbia era arrivata al colmo.
Avevo
accumulato
un sacco di rospi nell’ultimo periodo, sopportavo
perché mi spiaceva per Miki e
soprattutto lei non mi dava motivo di essere geloso.
Ma
ogni volta che
la vedevo vicino a lui diventavo una furia!!! Lui ogni volta, mi
dichiarava
apertamente guerra con gli sguardi e il risultato era che ero sempre
rabbioso
in quelle uscite.
Quel
giorno,
litigai violentemente con Miki, ma questa volta la gelosia che mi aveva
travolto
era più che giustificata!! Ale mi aveva messo a dura prova
sin dall’inizio…
La
prima litigata
tra me e Miki si era creata perché lui le aveva rubato il
mio medaglione, dove
al suo interno lei aveva inserito la mia foto. Cadendo dalla scala le
era
caduto e lui se n’era impossessato, per un po’ Miki
l’aveva cercato senza dirmi
niente ma a restituirmelo fu lui dicendomi che lei non lo voleva
più. Questo
scatenò la nostra prima discussione, solo ed esclusivamente
perché io ero
geloso e perché avevo capito che la voleva a tutti costi!!
Questa
volta la
mia gelosia poteva essere per metà giustificata e per
metà imperdonabile.
Eravamo nel parco e stavamo
ridendo e
scherzando, Miki come al solito aveva fatto una brutta figura pochi
minuti
prima e mi stava sgridando.
-Yu…sei
antipatico!!! Invece di consolarmi mi prendi pure in giro…-
continuavo a ridere
incapace di trattenermi e gli altri cercavano di sforzarsi di essere
seri ma
proprio non ce la facevano…
-Miki…scusami
ma è
stata una scena da premio Nobel!!!- dissi sghignazzando… -Tu
non hai visto
tutta la scena e ti assicuro che era buffissima!!!!-
-Smettila
dai!!!-
mi disse lei con il broncio… -Quello è un
cretino, era nel posto sbagliato al
momento meno opportuno…-
Steve
era
letteralmente piegato dal ridere…
-Miki…avessi
dovuto vedere, tu che
indietreggiavi per recuperare la pallina, quello che non ti ha visto
arrivare…-
e poi non riusciva ad andare avanti…
-L’hai
investito
in pieno ed è precipitato completamente dentro
all’unica pozzanghera di tutto
il prato…- anche Meiko non riusciva a fare a meno di
ridere..
-E
poi tu seduta
comodamente sulla schiena di quello lì che con la faccia
piena di fango
picchiettava le dita sull’erba…- disse Arimi
appoggiata ad Elisa…
-E
per finire tu,
che oltretutto eri completamente ignara dello scempio causato, gridavi
“ho
preso la pallina, ho preso la pallina!!!!”- disse Ghinta allo
stremo delle
forze…
-Senza
contare che
lui poi ti ha detto… “Sei comoda? Se vuoi ci metto
un cuscino se preferisci!!
Allora…ti alzi o no!?!!?!?”- dissi io che avevo
mal di pancia dal ridere…
-Poi
il meglio del
meglio….!!!- disse William… -Quello che ti
rincorre per tutto il prato per
affogarti…-
-Ah
dobbiamo pure
sottolineare il fatto che voi non avete mosso un dito oltretutto,
soprattutto
tu amore…- disse lei offesa…
-Questo
perché hai
scelto il ragazzo sbagliato con cui metterti…- disse
Alessandro serio…
-Ale,
queste non
sono cose che ti riguardano!! Te l’ho già detto!
Della mia vita decido io…-
disse acida e preoccupata della mia reazione..
Sapevo
che Ale
aveva trattenuto per troppo tempo i sentimenti che provava per Miki e
sentivo
che la situazione stava per precipitare, ma quello che mi preoccupava
era
quello che avrei fatto se lui si fosse dichiarato!!! Sarei riuscito a
mantenermi calmo!?!?
-Tu
non vuoi
ammetterlo Miki!!!- gridava lui.. –Tu fai finta di non capire
che ti amo solo
perché hai paura di affrontare la realtà!!-
Un colpo di vento alla mia
gelosia, che da un
focolaio era diventato un incendio…
-Ma
non è vero!!!
Tu non riesci a capire quello che provo io per Yu solo
perché non vuoi dire a
te stesso che hai perso, Ale!!! Smettila adesso…piantala!!!-
diceva Miki rossa
di rabbia..
-Io
non ho paura
di dirlo che mi piaci da impazzire!! E non mi spaventa nemmeno dirlo
davanti al
tuo ragazzo che un giorno o l’altro sarai mia!!!- diceva a
Miki guardandola
profondamente..
-Tu
sei solo un
pazzo!!! Io ti ho già detto che provo solo amicizia per te!
Nient’altro, non ti
amo Ale… Lo vuoi capire!!!- diceva Miki arrabbiata per
l’esito disastroso
dell’uscita…
-Questa
è una
promessa che ti faccio!! Mi farò conoscere Miki e ti
innamorerai di me…-
Miki
scuoteva la testa
e all’improvviso piangendo di rabbia si era avvicinata a lui,
dandogli uno schiaffo
nel colletto della camicia.
-Sei
solo uno
sbruffone, sei convinto e avrei dovuto capirlo subito che pensi solo a
te
stesso Ale!!! Io volevo solo essere gentile con te, pensavo che avessi
bisogno
di un amico, perché avevo capito che non eri mai stato
compreso veramente!!! Ma
ora stai facendo di tutto per rovinarmi la vita, lo capisci!?!?- diceva
Miki
urlando.. –Pensi davvero che allontanarmi da Yu sia
così facile!?!?!? Sei solo
un illuso, non sai niente di me!! Ti rendi conto di come mi posso
sentire
adesso!? Come posso perdonarti?! Te lo ripeto ancora una
volta…stai lontano
dalle faccende che non ti riguardano, stai lontano dai miei sentimenti
e non
permetterti mai più di immischiarti in affari che non ti
competono!!! Hai
capito!?!!? Tu non hai nessun diritto di intervenire nella mia vita!!
Nessuno!!!-
-Beh…in
realtà mi sento
in diritto di intervenire perché
io
tengo a te almeno quanto lui!!!- a quel punto la bomba esplose
dentro…
-Sai
Alessandro stai
cominciando a stufarmi…- dissi io secco…
-Non
mi importa
cosa pensi … Sai qual è il mio obiettivo e non te
l’ho mai nascosto!! Ottengo
sempre quello che desidero…- mi disse lui in
cagnesco…
Tutti
lo
guardavano stupiti, ma Miki si era avvicinata a me e si era attaccata
al mio
braccio tenendolo. Si sentiva in colpa, ma nemmeno lei poteva
immaginare che
Ale fosse così risoluto..
-Sai
cosa c’è Yu..
Il problema è che tu sei terribilmente geloso e lo sai anche
tu che questo non
aiuta un rapporto!! Inoltre vedi che tra me
e Miki c’è feeling e questo ti
rode…- pensava di avermi affondato con
quelle parole…
-Non
sopporto di
vederti vicino a lei, è una tortura continua sapere che
è con te. Ma non ti ama
è questa la differenza!!!- ero convinto di quello che
dicevo…
-Io
ti ho
dichiarato guerra un pò di tempo fa. Ma voglio
Miki…e sarà mia!!!- mi disse..
-Sei
ridicolo
sai!? Non sei nemmeno furbo, perché se avessi un
pò di cervello non diresti
queste cose davanti a lei!!!- ero desideroso di finire questa
conversazione al
più presto ma lui non mollava...
Ardevo
di rabbia e
gelosia in quel momento, ma non volevo dimostrare il mio lato
più rabbioso,
inoltre io mi fidavo di Miki e non volevo che lei si sentisse in colpa
per
peccati che non aveva commesso. Quello che accadde dopo mi fece perdere
completamente la ragione e alla fine oltre che a prendermela con lui,
me la
presi anche con lei. Esasperato e frustrato lascia che
l’istinto controllasse i
miei gesti e la collera che provai in quel momento mi fece
completamente
sragionare.
Aveva
preso il
braccio di Miki, l’aveva trascinata a sé,
legandola in un abbraccio e l’aveva
baciata davanti a tutti. Prima di posare le sue labbra in quelle di
Miki, lei
spaventata era riuscita a dire…
-Ale…ma
che
fai!?!?- aveva puntato i pugni sul suo petto, cercava di liberarsi da
quella stretta
d’acciaio.
Mentre continuava a
dimenarsi tra le sue
braccia, cercando di trovare un modo per sfuggire a qualsiasi idea si
fosse
fatto. Poi aveva impedito alla sua bocca di protestare appoggiandovi la
sua. Impietriti
assistemmo alla scena completamente increduli, il viso di Miki era
piegato in
una smorfia di panico e disapprovazione. Quello che si
scatenò in me fu un
vulcano che esplodeva senza riuscire più a contenersi, una
furia cieca,
devastante si era impossessata del mio corpo e della mia mente.
Mi
avvicinai a lui
a grandi passi. Ora basta!! Aveva superato ogni limite che potessi
sopportare,
stava baciando la mia ragazza contro la sua volontà, davanti
a tutti e a quel
punto meritava una lezione!!! L’avevo preso per la camicia e
l’avevo sbattuto
contro l’albero più vicino. Lui mi guardava
arrabbiato ma allo stesso tempo era
compiaciuto, perché avevo avuto una reazione, esattamente
quella che lui si era
aspettato di vedere sin dall’inizio!! Secondo lui adesso
poteva cominciare la
guerra vera e propria, era stato come confermare che vedevo in lui un
pericolo!!
Invece
per me era
solo rabbia perché non potevo sopportare che a baciare
quelle labbra fosse
qualcun altro che non ero io!!! Quello sarebbe stato un avvertimento ma
ora ero
terribilmente arrabbiato e questo mi aiutò a fare uscire le
parole con un tono
autorevole, non scherzavo.
-Provaci
un’altra
volta e ti giuro che non rispondo delle mie azioni
Alessandro…!!!- lui mi buttò
indietro con uno spintone e si era avvicinato a me a un centimetro dal
mio
viso…
-Visto
cosa si
prova!?!? Ecco cosa
vorrei fare ogni
volta che la vedo e poi vorrei spingerti via come tu hai fatto poco fa
con me…-
mi disse ora colmo di disprezzo..
-Io
sono un tipo
calmo, non amo la violenza ma non tirare troppo la corda!!! Guarda che
se mi arrabbio
troppo ti faccio male…- gli dicevo sempre guardandolo negli
occhi, cercavo di
mantenermi tranquillo ma sapevo che non lo ero per niente..
Odiavo
la violenza
e tutto quello che comportava, ma mi spaventai di me stesso
perché per la prima
volta nella mia vita mi prudevano terribilmente le mani e volevo
colpirlo.
Intorno
a me
sentivo Ghinta, Steve e William che si erano avvicinati per calmare gli
animi ma
appena li sentii troppo vicini li gelai con queste poche parole.
-Non
provate ad
avvicinarvi! Questa è una questione che riguarda me ed
Alessandro!!- dissi
gelido..
-
Ora non sei più
l’unico a sapere quello che si prova…- a quel
punto la mia determinazione a
tenermi calmo era stato solo un ricordo, lo spinsi con tutta la forza
che avevo
e lo colpii veloce con un pugno in pieno volto..
Miki
terrorizzata
mi implorava di smetterla, temeva che ci facessimo del male.
-Yu
ti prego smettila!!
Ti vuole solo provocare, così fai il suo gioco! Per favore,
lo sai che per me
quel bacio non significa nulla!!!- mi diceva mentre piangeva…
Lui
si era
scagliato contro di me e mi aveva dato un pugno altrettanto violento
che mi
aveva fatto uscire il sangue dal naso. Ero fuori di me, mi avventai su
di lui e
ci prendemmo rispettivamente altri due pugni. Le avevo spaccato un
sopraciglio
e io continuavo a sanguinare dal naso. Poi all’improvviso due
braccia presero
sia me che Alessandro immobilizzandoci.
Steve
teneva me e
Ghinta, Alessandro…
-Prega
che c’erano
loro Alessandro perché oggi non mi sarei fermato qui!! Tu
prova ancora a
baciarla e giuro che la prossima volta farò in modo di
essere in un posto da
solo con te!!!- gli dissi..
Lui
asciugandosi
il sangue che le colava sul viso mi guardava furioso, poi si era
allontanato da
tutti noi ed era sparito tra gli alberi.
Mi
sentivo
furioso, per anni avevo condannato la violenza e alla fine
c’ero cascato anche
io. Nulla giustificava il mio comportamento, ma ricordare Miki,
costretta tra
le sue braccia e lui che la baciava al posto mio mi provocava una
rabbia
distruttiva dentro!!! Steve mi teneva ancora le braccia e ansimavo
violentemente per lo sforzo, Miki era a terra con gli occhi sbarrati le
lacrime
le inondavano il viso ed era scioccata nel vedermi sanguinare, nel
vedere in
cosa mi ero trasformato provocato da Alessandro.
-Yu…mi…mi
dispiace…- mi aveva detto con voce tremante…
Io furioso mi ero avvicinato
a lei e l’avevo
presa per il braccio alzandola, i
suoi
occhi erano dispiaciuti e tristi, si sentiva in colpa per il casino
scoppiato,
ma adesso aveva uno sguardo spaventato dalla reazione che avevo avuto.
-Perché
non vai da
lui…- le dissi cinico… -in fondo non mi sembravi
così dispiaciuta del bacio che
ti ha dato…- avevo perso la ragione..
Lei
aveva fatto di
tutto per sottrarsi a quell’abbraccio ma la mia gelosia mi
aveva fatto vedere
cose che non erano accadute e lo sapevo bene, Miki sorpresa di quelle
parole mi
guardò nel panico e due lacrime scesero sul suo volto.
-Stai
scherzando!?!?-
mi disse ora con una smorfia di disapprovazione.. –Questo non
è leale Yu! Lo
sai anche tu che a parte amicizia non
provo nulla per Alessandro…-
-Non
ti credo…- le
dissi stringendo ancora di più il suo braccio..
–Non ti credo!! Tu pensi di
farmi fesso, c’è sempre stato qualcosa che ti
legava a lui… Sempre!!!- dissi
urlando…
-No!!!
Sei uno
stupido, sei uno stupido proprio come lui!!! Non capite
niente…niente!!!!-
-è
convinto che tu
possa innamorarti di lui!!! È impossibile che se lo inventi,
sei tu che gli dai
modo di pensarlo Miki!!!! Almeno sii sincera da ammetterlo!!!-
-Io
non ho niente
da dire. Sono sempre stata chiara con lui, con le parole e con i gesti.
Ma cosa
devo fare…eh!?!?! Vorrà dire che lo
allontanerò, ma tu non hai il diritto di
incolparmi per qualcosa che non ho fatto!!!- disse lei piangendo e
dimenandosi
dalla mia stretta che probabilmente le stava facendo male…
-Sei
come le
altre, non hai nemmeno il coraggio di dirmi che ti piace anche lui.
Pensavo che
non fossi come le altre ragazze, che si destreggiano tra più
ragazzi negandone
poi anche l’evidenza…-
-Ora
basta Yu!!
Sei troppo arrabbiato e finirai col pentirti delle cose che stai
dicendo. Lo
sai anche tu che non è così…- mi disse
Steve cercando di farmi ragionare..
-Basta
lo dico
io!! Oggi mi avete ferita…umiliata…mi avete fatto
passare per una poco di buono
che si divide tra due ragazzi. Mi avete fatto passare per
un’approfittatrice
senza scrupoli che seduce chiunque, ora non c’è
nient’altro che potete dirmi…-
diceva mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso…
-Ma se mi reputi una
persona così tanto disgustosa, cosa ci stai a fare con
me!?!!?!- disse gridando
disperata…
-Miki…ti
prego
stai tranquilla…- disse Meiko stringendole le
spalle…
-Miki…-
dissi ora
che mi rendevo conto di tutte le cose terribili che le avevo
detto… -ti prego
scusami non pensavo tutto quello che ho detto….-
-Certo!!
Se mi
amassi davvero come dici di amarmi…- si avvicinò
a me guardandomi negli occhi…
-non mi avresti mai detto delle cose tanto orribili!!!!- mi disse
gridando e
piangendo…
Si
era voltata
prendendo la sua borsa, poi imbarazzata, ferita si era allontanata dal
gruppo.
Nella rabbia di quei momenti non ci eravamo resi conto che a farne le
spese sarebbe
stata Miki e nessun’altra. Ora si sentiva tradita e
sicuramente si chiedeva
cosa i suoi amici ed io pensavamo realmente di lei, quando cercai di
raggiungerla per scusarmi del mio comportamento da puro idiota, una
mano mi
aveva fermato. Era Steve…
-Ormai
il danno è
fatto! Questa volta l’hai combinata grossa…- mi
disse rimproverandomi per il
modo con cui mi ero comportato con Miki…
Meiko
mi guardava
arrabbiata nera, ma qualcosa dall’espressione addolorata del
mio viso la
trattenne dal dirmi di tutto come mi meritavo, sbattei il pugno contro
il muro
e appoggiata la schiena contro la corteccia, mi lascia cadere al suolo
tenendo
la testa frastornata tra le mani. Dovevo farmi perdonare da Miki,
questa volta
non avevo scuse per come mi ero comportato!!
Elisa
si era
avvicinata a me e mi aveva appoggiato in mano un fazzoletto per pulirmi
il naso
che continuava a sanguinare.
-Sai
Yu in un certo
senso sei stato grande!!! Ci hai
stupito! Alessandro questa volta ha proprio esagerato…- mi
disse lei
comprensiva…
-Anche
io ho
esagerato. Non mi sono del tutto pentito di quello che è
successo con
Alessandro, ma questo non significa che mi sia comportato bene!! Mi ha
provocato e io mi sono lasciato trascinare come un
ragazzino…- dissi
arrabbiato…
-Yu,
se non
l’avessi fatto tu, l’avrei fatto io…-
disse Ghinta… -è stato arrogante,
prepotente e poi non doveva permettersi di fare quello che ha
fatto…- precisò
alludendo al bacio…
-Mamma
che panico sembrava
una situazione irreale!!!- disse Arimi… -credimi Yu che mi
hai lasciato basita,
tu sei sempre stato controllato, per vederti così vuol dire
che Ale ti disturba
proprio…- disse Arimi ridendo…
-Non
sai
quanto!!!- ammisi arrossendo… -Odio che ci provi con lei,
per giunta senza
farsi alcuno scrupolo!!!-
-Sai
che non lo
avremmo mai detto che eri geloso Yu…- disse William
prendendomi in giro,
sorrisi ma mi preoccupava il casino che avevo combinato con Miki.
-Sembravi
una
furia…- mi disse Steve…
-Non
mi aiuta
saperlo…- dissi ancora evidentemente scosso… -se
non ci foste stati io non mi
sarei fermato, mi sono comportato esattamente come non avrei
dovuto…-
-Yu
chiunque qui
l’avrebbe fatto…- mi disse Meiko adesso
più rilassata… -Tutti avrebbero fatto
la stessa cosa oggi, se si fossero trovati al tuo posto..- poi
pensierosa mi
aveva guardato addolorata…
-Però
adesso forse
dovresti pensare a farti perdonare da Miki!1 In quello non posso
giustificarti,
Eri arrabbiato e te la sei presa anche con lei, che ha fatto di tutto
per
tenere lontano Ale!!-
-Lo
so!! Credimi è
il mio più grande dolore in questo momento…-
dissi affranto…
-Dopo
il naso!?!!?!?-
mi disse lei sorridendo..
-No,
Miki viene
prima di tutto!! Anche del dolore al naso!!!- dissi alzandomi da
terra…
-Lo
so!!! Vedrai
che andrà bene, Miki ti ama troppo per tenerti il broncio
Yu. Però tu cerca di
farti perdonare bene….!! Ok!?!?- mi disse infondendomi
speranza…
-Ci
proverò…- dissi
sospirando… -Grazie
ragazzi!! Ora vado
da lei e proverò a spiegargli che sono…-
-Molto
geloso…-
sentii dire tutti in coro mentre ridevano…
Mi
voltai a ridere
anche io mentre correvo per il prato, per raggiungere il sentiero del
parco!!!
Attraversando
la
città, la gente che mi vedeva passare mi guardava con
diffidenza, appena scontravo
minimamente il naso ricominciava a
sanguinare. Speravo che quell’idiota non me lo avesse rotto e
soprattutto
dovevo pensare a qualcosa di convincente per i nostri genitori, era
fuori
discussione che gli dicessi che avevo fatto a pugni con Alessandro
perché lui
si era baciato la MIA ragazza!!! E di nuovo quell’immagine si
era ripresentata
nella mia mente, per quanto mi avrebbe ancora tormentato!?!!? La
gelosia mi
aveva portato un vortice dentro in grado di farmi dubitare che la mia
ragazza
fosse sincera!!! Se Miki era arrabbiata con me, aveva tutto il diritto
di
esserlo, la mia cieca gelosia non poteva essere una scusante.
Mi
trovai vicino a
una piccola bottega di fiori, c’erano tantissime rose,
tulipani. Erano
bellissimi!! Una donna si era avvicinata a me e mi guardava
preoccupata…
-Ehi
ragazzo..
Stai bene!?!?- disse guardando il mio naso…
-Oh…si
si.. tutto
a posto…- dissi poco convinto…
-Ti
piacciono le
rose!?!?- mi disse con aria interrogativa… -Sai hai
l’aria di qualcuno che deve
farsi perdonare qualcosa…-
-No…-
dissi subito
deciso, poi feci un sorriso accennato…
-Beh…più o meno…-
-Sai
ogni fiore ha
un suo linguaggio, se lo scegli bene puoi far capire che emozione
tormenta il
tuo cuore…- mi disse, come se sapesse cosa mi stesse
preoccupando…
-Non
lo sapevo!! I
fiori mi piacciono, ma non sono un esperto nel settore…-
-La
rosa rossa
parla di amore e passione, la rosa bianca di purezza…- disse
toccandole
delicatamente.. –Il tulipano rosso è un messaggio
d’amore, la peonia è simbolo
di vergogna. L’orchidea l’emblema della
sensualità e….- guardandomi
sorridente e decisa prese un fiore in mano e
porgendolo mi disse… -La rosa gialla simbolo di gelosia, ma
in fondo di grande
passione…-
La
guardai
interdetto, non avevo parlato di Miki che dovessi farmi perdonare
qualcosa da
una ragazza, eppure
l’aveva capito. Sorrisi
delicatamente, forse con un’aria
interrogativa…
-I
tuoi occhi luccicano!!
Non è così difficile capire cosa
lì
renda così febbricitanti e il tuo viso la dice molto lunga.
Non credo che sia
una lei ad averti ridotto così…!!- mi disse
facendomi l’occhiolino…
Mi
misi la mano
fra i capelli e risi di gusto per la situazione,
beh aveva quasi indovinato tutto, solo nel
vedere il mio viso. Chissà com’ero
ridotto…!!! Non bene supponevo…
-Signora…-
le
dissi prima che rientrasse nel negozio.. –potrebbe farmi un
bel bouquet!?!?!?
Queste rose sono bellissime e hanno un profumo così
intenso… Potrebbe mettere
un pò di verde anche!?!-
-Non
ti
preoccupare… Ti farò fare bella figura!!!- mi
disse…
La
guardai portare
a termine il suo lavoro, il bouquet era davvero bellissimo e mentre per
strada
lo portavo tutte le donne lo guardavano con un pò
d’invidia, avrei
preferito portarlo a Miki per farle una
sorpresa, non per farmi perdonare qualcosa di tanto meschino!!!
Ero
fortunato, se
avessimo continuato a litigare, avremmo potuto farlo in tutta
tranquillità
perché i nostri genitori come al solito erano fuori per le
loro cene romantiche!!
Odiavo litigare con Miki detestavo ferirla e comportarmi male con lei.
Mi
disprezzavo profondamente quando senza accorgermene alzavo la voce,
perché
addolorarla se l’amavo così tanto!?!?
Miki
era in camera
sua, doveva essere alla scrivania a studiare perché vedevo
un pezzo della sua
ombra dalla finestra, quando entrai in casa cercai di fare meno rumore
possibile, volevo studiare qualcosa di carino per farle capire che ero
stato
uno stupido e se poteva perdonarmi per le cose orrende che le avevo
sputato
addosso senza pensarle veramente!!! Avevo messo il bouquet sul tavolo
della
sala, in modo che entrando nella stanza potesse essere la prima cosa
che
vedesse, era davvero bellissimo, la fioraia mi aveva trattato davvero
bene,
emanavano un profumo meraviglioso.
Poi
accessi lo
stereo e misi un cd che io e Miki amavamo molto, quella non era
atmosfera da
Queen o Cramberries, ci voleva qualcosa di più dolce e mi
era venuta in mente
quella canzone che Miki cantava divinamente, che si intitolava
“Malia”. Dolce,
tenera…proprio come lo era lei!! La prima canzone era un
pezzo tutto sinfonico,
molto rilassante e i
violini davano il
meglio di loro accompagnati da un
leggero pianoforte. Poi cominciai a sentire il leggero
passo di Miki sul
pavimento affrettarsi percorrendo le scale e proprio nel momento in cui
la
sentii comparire sulla porta “Malia” aveva fatto il
suo ingresso, con le sue
note dolci e leggere nella stanza.
“Cosa
c'era nel
fior che m'hai dato?
Forse un filtro, un arcano poter..
Nel toccarlo, il mio core ha tremato,
M'ha l'olezzo turbato il pensier..
Nelle vaghe movenze che c’hai,
Un incanto vien forse con te?
Freme l'aria per dove tu vai,
Spunta un fiore ove passa il tuo pie..
Freme
l'aria per
dove tu vai,
Spunta un fiore ove passa il tuo pie..”
Quando
le prime
frasi cominciavano a sentirsi nell’aria, Miki si era
avvicinata piano al tavolo
con un dolce sorriso, guardava quel piccolo bouquet di fiori estasiata
e
intanto che lo osservava una piccola ombra di sofferenza era comparsa
sul suo
volto. Aveva preso delicatamente il piccolo mazzo di fiori e
l’aveva portato
gentilmente vicino al volto per poterne sentire il profumo, che
già invadeva la
stanza. Io dal mio piccolo nascondiglio potevo vederla, ma lei non
riusciva a
scorgere me nella penombra. Poi l’avevo vista riporre i fiori
sul tavolo e
raggiungere la credenza dove avrebbe certamente trovato un vaso dove
metterli,
dopo la pausa musicale della canzone, la voce aveva ricominciato a
cantare ma
questa volta, con enorme felicità potevo udire la sua voce
scorrere melodiosa e
gentile sopra la voce della cantante. Era così bella!!
“Io
non chiedo
qual plaga beata
Fino adesso soggiorno ti fu..
Non te chiedo se ninfa, se fata..
Se una bionda parvenza sei tu!
Ma che c'hai nel tuo sguardo fatale?
Cosa c’hai nel tuo magico dir..
Se mi guardi, un ebbrezza m'assale
Se mi parli, mi sento morir!
Se mi guardi, un ebbrezza m'assale
Se mi parli, mi sento morir!”
Intanto
che aveva
cominciato a cantare l’ultima strofa della canzone, aveva
riempito a metà il
vaso d’acqua e aveva appoggiato delicatamente i fiori dentro.
Lei
continuava a
guardarlo con fare tenero e sfiorava i fiori gentilmente per non
sciuparli,
l’avevo raggiunta lentamente e l’avevo abbracciata
stretta, nascondendo parte
del mio viso tra i suoi folti e definiti ricci. Non si era allontanata,
mi aveva
stretto le braccia che io tenevo strette intorno alla sua vita, ma
sentivo che
era ferita. Insieme a lei cantai l’ultima strofa della
canzone.
La
tenni stretta a
me per un tempo che mi sembrò infinito, arrabbiato con me
stesso per quanto ero
stato stupido nell’essermi lasciato condizionare
così!!
-Ti
stavo
aspettando…- mi disse lei calma e un pò
malinconica… -è meglio che ti medico la
ferita. Meno male che ogni tanto mi ricordo di comprare qualche
disinfettante!
I nostri genitori sono delle frane…- mi disse senza
sorridere…
Nemmeno
io ero
molto in vena di sorridere, quanto ero dispiaciuto per il casino che
avevo
fatto!!! Nonostante tutte le cose che le avevo detto, lei si
preoccupava per me
e mi stava aspettando per medicarmi. Che ingrato che ero!!!
Era
andata al
piano di sopra per recuperare disinfettante, garze e cerotto, per
fasciarmi un
pochino alla bene meglio, l’aspettavo
impaziente…dovevamo parlare, era
necessario!! Mi ero seduto sul tavolo della sala e con le gambe
divaricate
avevo appoggiato un piede sulla sedia alla mia sinistra e
l’altro piede su
quella alla mia destra.
Quando
era tornata
di sotto il suo sguardo era sempre basso, probabilmente non voleva
farmi capire
che era ancora delusa dal mio comportamento, si era avvicinata al
tavolo e si
era messa nello spazio libero tra le mie gambe.
-Questa
è acqua
ossigenata. Non dovrebbe farti bruciare!! È andata bene che
l’ho comprata due
settimane fa, altrimenti oggi avrei dovuto usare l’alcool e
sarebbe andata
peggio…- mi disse quasi spaventata
all’idea…
-Cerca
di stare
fermo, altrimenti potrei farti male..-
-Va
bene, appena
lo sfioro comincia a sanguinare…- le dissi per spiegare la
quantità di sangue sulla
camicia…
-Probabilmente
qualche
piccola vena del naso, non sarà rotto mi auguro…-
disse allarmata..
-No…ho
già provato
e non mi fa male quando lo tocco o lo stringo, però
sanguina, probabilmente hai
ragione tu!!! È qualche piccola vena..-
Per
i restanti
minuti in cui mi medicava guardavo il suo viso concentrarsi per
togliermi il
sangue incrostato sulla faccia, lo aveva pulito bene, cercando di
disinfettarlo. Per l’ennesima volta era uscito il sangue ma
poi aveva messo con
della garza un pò di cotone emostatico che aveva contribuito
a fare smettere la
piccola emorragia. Mentre mi medicava, la guardavo intensamente e mi
dicevo “Ti
prego Miki…guardami, alza il viso! Guardami!!!”.
Lei non alzava lo sguardo,
ma era cosciente
che io continuavo a guardarla, perché come sempre il suo
volto aveva una ondata
di colore più vivo. Ogni volta che l’avevo a pochi
centimetri non
riuscivo a controllare il mio impulso di
stringerla e baciarla, ma quella volta il mio incontrollabile desiderio
andò a
monte, perché Miki, sempre con gli occhi bassi, si era
allontanata da me per
raccogliere tutta la roba della medicazione e buttarla via. Ero un
pò deluso, ma
poi mi ricordai che non avevo il diritto di prendermela e capii che
aveva tutte
le ragioni per essere diffidente. Per cambiare le cose occorreva uno
sforzo
maggiore, lei ne aveva fatti tanti per me ed ora ero io che dovevo
dimostrargli
qualcosa! Si era di nuovo avvicinata per applicarmi un piccolo cerotto
sulla
guancia sinistra, quando fece di nuovo per allontanarsi la frustrazione
e il
dolore per quella freddezza mi fecero agire d’impulso. Le
presi il braccio, la
girai veloce verso di me e l’abbracciai stretta con trasporto
e disperazione.
-Perdonami…-
le
dissi addolorato… -Quello che ho detto non lo pensavo
minimamente. Scusami Miki
sono uno stupido!! Hai ragione tu!!! Sono solo un grandissimo
stupido!!!-
Lei
si era
leggermente discostata da me, mi aveva preso il viso tra le sue mani e
mi
teneva vicino a lei.
-Perché
mi hai
detto quelle cose!?!?- mi disse con gli occhi lucidi… -Mi
hai fatto sentire una
persona orribile…-
-Perché
sono
un’idiota. Ecco perché…- le dissi
abbassando la testa, che lei prontamente mi
aveva alzato con la mano…
-Ho
fatto qualcosa
che ti ha fatto arrabbiare!? Io…-
-No…-
le dissi
mettendole l’’indice sulla bocca per non farla
parlare –Non hai fatto niente…-
Poi
pensai se
confessarle o meno quello che aveva scatenato in me quella furia
incontrollabile, dirlo apertamente era molto più complesso
di quanto pensassi.
-La
verità…è che
io sono terribilmente geloso di tutti gli uomini che ti sono vicino. E
specialmente di Alessandro!!!-
Detto
fatto, c’ero
riuscito!! Le avevo confessato che ero umano pure io e che come tutti i
miei
coetanei, ero roso dal mostro verde della gelosia.
-Yu…
Guardami!!- mi
disse in tono dolce…
Alzai
il viso e
ritrovai quel volto talmente bello e sorridente che tanto mi aveva
fatto
innamorare, mi stringeva il viso tra le mani e mi aveva detto..
-Io
amo te!!! Ti
ho scelto da quando ti ho visto la prima volta! Quel bacio, che tanto
ti ha
fatto arrabbiare per me non ha avuto alcun significato. Non mi ha
lasciato
nulla Yu, sono pronta a giurartelo su tutto quello che vuoi!!!-
-Non
mi devi
giurare niente…- le dissi con amore… -Io ti credo
Miki, lo so che sei sincera!!
Non riuscivo a sopportare che qualcun altro, che non fossi io, ti
avesse
baciato, che sapesse anche lui che sapore avessero! Tu, tra le sue
braccia…- e
il ricordo ancora violento fece di nuovo salire in me una rabbia
tremenda….
-Io
voglio te! Lui
non rappresenta nemmeno la metà di quello che tu sei per me.
Lo capisci!?!? Non
potrebbe mai sostituirti Yu!! Io sono innamorata di te, Alessandro
è un amico,
che per altro ora mi ha deluso parecchio!!! La mia vita è
con te…- mi disse
cercando di mettere a tacere le mie stupide e folli
insicurezze…
-Sono
uno stupido!
Mi sono comportato come uno stupido!!!-
-Mi
chiedo solo
come tu abbia potuto dubitare del fatto che io non ti stessi dicendo la
verità…-
-Te
l’ho detto,
ero accecato dalla gelosia! Ho visto cose che non esistevano ed ero
talmente
furioso con Alessandro e per quello che aveva fatto…-
strinsi i pugni con tutta
la forza che avevo… -che poi me la sono presa ingiustamente
anche con te!!! So
perfettamente che vuoi me, che ami me e nessun altro, lo vedo da come
ti
comporti, da quello che mi dici, ma in quel momento, vederti tra le sue
braccia, mi ha fatto pensare che potessi essere anche di un altro oltre
che mia!!!
Non potevo sopportare l’idea che ti portasse via da me!!-
-Promettimi
che
non penserai mai più una cosa tanto assurda Yu…-
-Te
lo prometto…-
dissi guardandola negli occhi, capendo che ero stato un folle a pensare
che tra
di noi potesse cambiare qualcosa..
L’avrei capito
immediatamente, se oggi
pomeriggio, invece di lasciarmi prendere dalla gelosia,
l’avessi guardata negli
occhi, mi sarei reso conto che l’amore che lei provava per me
era unico e
incontrastabile. Che
non ci sarebbe
stato nessuno a scalfirlo, perché lei credeva in me come io
avevo fiducia in
lei.
-E
promettimi
anche…- disse guardandomi negli occhi… -che non
mi dirai mai più cose tanto
orribili…-
-Ma
più… Amore
mio, mai più!!- le dissi appoggiando la fronte sulla
sua…
Lei
con le mani mi
spostava i capelli dal volto e poi mi aveva dato un bacio dolce e pieno
d’amore
per farmi capire che mi aveva perdonato, che non era arrabbiata. Ma io non ero ancora
disposto a lasciarla
andare. L’avevo
presa in braccio, ero
andato a sedermi sul divano e poi avevo lasciato che lei si sdraiasse
poi mi
ero coricato accanto a lei appoggiando il mio capo sulla sua spalla e
nascondendo
il viso tra i suoi capelli e il suo collo delicato. Lei
mi accarezzava il volto e le guance, poi
parlò..
-Grazie
per i
fiori…- la sua voce dolce… -sono
meravigliosi…-
-
Da quando sei
entrata nella mia vita tutto ruota intorno a te…a
noi…- lei mi aveva stretto a
sé e mi aveva baciato i capelli con tenerezza…
-Lo
sai che anche
per me è così, potrei rinunciare a tutto Yu,
sarei disposta a dire addio a
tutto se fossi costretta, ma non potrei lasciare te!! Ne morirei, non
sarebbe
vita.. Sarebbe solo
una terribile
sopravvivenza senza averti con me…- mi disse angosciata da
quei pensieri..
-Sai
che
significato hanno le rose gialle!?!?- gli dissi…
-No…
Ma non sapevo
fossi esperto di fiori…- mi disse lei curiosa…
-Infatti
non lo
sono.. Ma la fioraia mi ha spiegato che ogni fiore riproduce
un’emozione ben
precisa.. Le rose gialle esprimono…gelosia e
passione…- dissi io sornione..
-Ecco
perché…- disse
sghignazzando..
-Si…-
dissi,
appoggiando la testa sulla mia mano sorreggendola…
Poi
avevo
cominciato a guardare Miki che si era spostata dalla sua posizione per
raggomitolarsi vicino a me..
-Tutto
ti riguarda!
L’amore che sento, la gelosia, la possessività nel
sentirti mia e nel volerti
solo per me. Mi hai stravolto l’esistenza e ho deciso che
stasera cuciniamo
qualcosa di buono per festeggiare il nostro amore…- le dissi
schiacciandole il
piccolo nasino con il dito…
Ci
alzammo
divertiti e raggiungemmo la cucina in fretta e furia. Io correvo dalla
credenza
dove c’era lo zucchero, ma quando mi ero girato mi ero
accorto che Miki si era
precipitata a prendere le formine per il dolce e in coro
esclamammo…
-Biscotti….!!!-
Cominciammo
a
ridere di gusto e per prima cosa andai a ad accedere il forno a legna
che i
nostri genitori si erano premurati di mettere fuori nel giardino,
spesso
organizzavano cene con i loro amici e siccome il giardino era comodo e
molto
ampio, avevano pensato che un bel forno a legna sarebbe stato
conveniente per
cucinare. Lo preparai bene, poi rientrai in casa per aiutare Miki a
preparare
l’impasto. Quando facevamo i biscotti non ci limitavamo a
farne qualcuno, ma
con la comodità del forno ne facevamo quantità
quasi industriali.
Miki
aveva
rovesciato la farina sul ripiano della tavola, per impastare io avrei
dovuto
montare la panna con lo sbattitore, fin qui tutto nessun danno.
-Cavoli
Yu!! Per
ora sei riuscito a non demolire la casa con i tuoi
paciughi…- mi disse ridendo…
-Ma
piantala… Fino
a prova contraria sei tu che sei riuscita a demolire più
padelle in questa casa
che in un ristorante!! Ti dimentichi sempre la roba sul
fuoco…-
-Te
ne do atto ma
solo tu riesci ad appiccicare al soffitto la frittata mentre ti vanti
di essere
un cuoco provetto…!!!-
-Sempre
meglio del
tuo risotto ai frutti di mare, dove invece di mettere il riso
c’hai infilato il
cus cus!!-
-Ma
quella è stata
una svista…!!!- mi disse lei sulla difensiva e con le mani
impiastricciate mi
aveva dato una pacca sulla spalla, risvegliando una nuvola di
farina…
Quello
che però
non avevo previsto era che io stavo continuando a montare la panna e
non appena
tirai su leggermente lo sbattitore dalla ciotola una marea di panna
montata ci
aveva inondato la cucina, senza contare a come eravamo ridotti noi,
l’uno di
fronte all’altro…
-Yu…
Sei un
disastro!!!- mi disse lei ridendo…
-Va
bene…questa
volta ti do ragione!! Ho dato il meglio di me stesso…- dissi
ridendo anche io..
-Forse
la prossima
volta è meglio che ti ricordi di non alzarlo più
lo sbattitore! Con quello che
ti aspetta ora…- mi disse provocandomi…
-Cosa
vorresti
dire!?!?!?- gli domandai curioso…
Era
andata a
sciacquarsi le mani e aveva sollevato da sotto il lavello
qualcosa…
Mi
aveva raggiunto
con un secchio e uno straccio..
-Che
ora devi
pulire!!- mi disse raggiante… -Non vorrai che Rumi e Catia
trovino una cucina
così disastrata!! Buon lavoro…-
-Sei
un’approfittatrice…- dissi ridendo e cominciando a
rincorrerla per la sala…
Lei
raggiante, si
era lasciata trasportare dal gioco e prendendomi poi alla sprovvista mi
era venuta
incontro abbracciandomi, sul nasino aveva una piccola goccia di panna
che io
raccolsi e assaggiai.
-Però
è veramente
buona…- le dissi…
-Dai
torna a montare
la panna…- poi con un ghigno divertito mi disse…
-Possibilmente senza creare
ulteriori danni per oggi hai già dato il meglio di te
direi…-
-Sei
proprio
perfida…- le dissi dandole un bacio che dimostrava proprio
il contrario…
-Beh…devo
pur
fartela un pò pagare per oggi!!- mi disse facendomi
l’occhiolino…
-Hai
finito di
impastare…!?!!?-
-Si!!
Vedi…ho già
steso la pasta per fare le formine. Io non dormo mica sugli allori come
qualcuno di mia conoscenza!!!!- disse prendendomi in giro…
-Prega
che sto maneggiando
questo coso che infesta casa altrimenti ti avrei dato un bacio, di
quelli
talmente persuasivi, che avresti subito ritirato quello che hai appena
insinuato!!!- dissi sicuro di quello che dicevo…
-Beh…non
è proprio
corretto!!! Però…- disse lasciando il discorso in
sospeso…
-Però…-
dissi
curioso di sapere il resto…
-Però
quando mi baci
così non riesco a mantenere la mia posizione nemmeno se
volessi!!- disse
arrossendo…
La
guardai
sorridendo, poi cominciai a pulire la cucina. Non ci avevo messo molto
e quando
avevo terminato, finalmente con Miki andammo in giardino e cominciammo
a
infornare i biscotti, ci avremmo messo un pò, ci eravamo
lasciati prendere un
pò la mano forse. Meno male che nel forno ce ne stavano
tanti, ci avremmo messo
un’oretta o forse di più. Quei biscotti non
dovevano cuocere molto il calore
del forno era diverso da quello di un forno elettrico.
Poi
Miki mi disse…
-Sai
Yu. Alcune
delle mie scrittrici preferite sono le sorelle Bronte. Ho riletto i
loro
romanzi centinaia di volte, specialmente “Jane
Eyre” e “Cime tempestose”!!!
Amavo i loro personaggi forti, determinati. L’amore di
Rochester e Jane era
così delicato, quasi vergognoso, appassionante. Il
sentimento di Catherine e
Heathcliff, travolgente, disperato, come una roccia…
indistruttibile!! Due modi
di amare completamente diversi ma allo stesso modo incondizionati..- si era alzata dal tavolo del
giardino ed era
corsa in casa per prendere qualcosa…
Era
tornata con
“Cime tempestose” in mano e mi aveva
detto…
-Quando
ero più
piccola c’era un passaggio che mi affascinava tantissimo.
Catherine parlava
dell’amore che nutriva per Heathcliff, ne parla come qualcosa
di talmente
immenso che, per me allora, il significato ne era
sconosciuto…- poi aveva
cominciato a leggere quel passo di cui mi aveva parlato..
-“Il
mio gran
pensiero, nella vita, è lui. Se tutto il resto perisse e lui
restasse,
io potrei continuare ad esistere; ma se tutto il
resto durasse e lui
fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di
immensamente
estraneo: avrei l'impressione di non farne più
parte.”-
Pensavo
alla
verità di quelle parole, poteva essere giudicato eccessivo
per qualcuno che non
amava con quella intensità, ma io mi sentivo esattamente
come Catherine…
-Io
ho capito
questa frase solo quando tu sei entrato nella mia vita…- mi
disse guardando
davanti a sé… -Avevo l’impressione di
essere tagliata fuori dal mondo quando mi
tenevi lontana da te, non me ne ero resa conto, ma eri il centro della
mia vita,
un riferimento sin dal primo giorno che cominciammo a vivere insieme.
Pura
angoscia ho vissuto quando Arimi è ricomparsa nella tua
vita, la tua prima
ragazza…!!! Avevo paura che ti portasse via da me ed ero
terribilmente gelosa…-
mi disse sorridendo…
-Già…
Come vedi
non è stato poi così diverso per me Yu!!
L’unica differenza è che io non ho
preso a pugni Arimi…- mi disse sorridendo… -Lei
era così sicura di sé, ti
conosceva così bene!! Mentre tu per me allora eri un enigma
che non riuscivo
mai del tutto a risolvere, sapevo solo che il mio pensiero eri tu. Ero
cosciente che se tu esistevi, indipendentemente dal tipo di rapporto
che tra
noi si sarebbe creato, io avrei potuto continuare a vivere, ma se tu
all’improvviso te ne fossi andato lasciandomi sola, tutto
quello che avevo
intorno sarebbe stato inutile e non sarei riuscita ad apprezzarlo fino
in fondo!!
Non mi sarebbe bastato probabilmente…-
L’abbracciai
a me,
avevamo mangiato insieme i biscotti stretti l’uno
all’altro avevamo e fantasticato
sui nostri progetti, poi si era addormentata tra le mie braccia e
l’avevo
portata a letto. Nell’incoscienza si era aggrappata a me e
non lasciava andare
la mia camicia, mi ero sdraiato accanto a lei, appoggiando la testa
sulla mia
mano. Mentre la guardavo dormire aggrappata a me, con la mano libera le
allontanavo i riccioli dal viso.
La
osservai per
molto tempo, la sentii ripetere il mio nome un paio di volte,
chissà cosa stava
sognando, mi chiedevo!! Poi stanco mi addormentai accanto a lei!!
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Capitolo 14 *** Yuri: ricordi e nuove conoscenze! ***
Yuri: ricordi e nuove conoscenze!
Mi svegliai mal
volentieri da quel sogno ad occhi
aperti ed
ero solo. La lavanda
intorno a me lasciava volare il suo buonissimo profumo.
Per
me era
arrivato il momento di tornare a casa e il pensiero di lasciare quel
campo mi
provocò un pò di tristezza, mi sembrava quasi di
lasciare lì un
altro pezzo di me stesso con Miki.
Mi
rimisi in
sella, il mio cavallo era riposato e potevo chiedergli di concedermi
una bella
corsa per farmi dimenticare solo per qualche istante che non ero Yuri
Matsura.
Quando
tornai alla
baita mi sentivo più rilassato, se non altro avrei retto
quelle ore in
compagnia senza sentirmi ogni volta soffocare dalla nostalgia, quando
aprii la porta
c’era qualcosa di diverso.
Willy
era
scocciato come non mai, Jinny non era certo da meno. Perché
quest’aria
pesante!?!?!
-Yu…
Ciao!!!- mi
disse Willy.. –Senti, per caso vuoi tornare a New York!?!?-
mi chiese con aria
speranzosa…
-Willy
e tu pensi
che una medusa del genere te la puoi togliere dai piedi
così!?!?- disse Jinny rassegnata…
-Ma
che
succede!?!?!- dissi ridendo…
-Si
vede che non
conosci la cugina di Willy!!!- disse Brian… -Prego
accomodati!!!-
-Quella
se si
appiccica ti esaspera…!!!- disse Doris…
Doris
era la più
tollerante del gruppo, il fatto che pensasse male di qualcuno era
totalmente
una sorpresa per me. Lei era quel tipo di ragazza che pensava che nel
comportamento a volte esasperante delle persone, potesse esserci una
buona
giustificazione. Sperai quindi che esagerassero e nel peggiore del
casi, se era
davvero così appiccicosa, non si appioppasse a me essendo
non calcolata dagli
altri!!!
Vidi
comparire alla
porta una ragazza magra, a malapena con qualche forma, i suoi tratti
non erano
fini ma non si poteva dire che non fosse una ragazza carina. Aveva i
capelli
neri e lisci come spaghetti, gli occhi scuri e per niente espressivi,
la bocca
era piccola e appena pronunciata, il naso un pò
più evidente. Aveva un modo di
vestirsi particolarmente eccentrico, colorato e un pò
trasandato! Ricordava una
punkabbestia!!! Era anche un pò troppo scollacciata, ma nel
complesso non
sembrava così insopportabile. Prima di giudicare mi sarei
trattenuto…
Lei
mi guardava
continuamente da quando mi aveva visto e non mi aveva tolto gli occhi
di dosso un
solo istante, certamente non era quello che preferivo! Sembrava
sveglia, molto
intraprendente, quel genere di ragazza a cui piace il divertimento e
non si vergogna
di viverlo liberamente. Ma secondo i miei punti di vista, dipendeva dal
genere
di divertimento!!!Comunque era proprio l’esatto contrario di
quello che piaceva
a me!!!
Poi
mi si era
avvicinata e guardandomi fisso in volto mi disse..
-Sei
davvero molto
carino…- peggio di quanto pensassi… -Mi chiamo
Alyce e sono certa che io e te
diventeremo molto amici!!!-
Gli
amici erano fatti
per sceglierseli, prima cosa di tutto, quindi odiavo essere messo
davanti alla
prospettiva che dovevo per forza diventare suo confidente. Inoltre il
modo in
cui si era presentata, così seducente, provocante e
sfacciata mi faceva forse
comprendere che lei cercasse anche di più! Male!!!
Perché sarebbe rimasta molto
delusa, ero lì per affrontare un momento di assoluta
tristezza della mia vita,
volevo solo pensare a Miki e stare con i miei amici. Ecco quello che
chiedevo!!!
-Mi
chiamo Yuri.
Ma credimi, mi riesce difficile essere un buon amico! Dovrai essere
paziente…-
dissi…
Tra
me e me pensai
che difficilmente gli avrei dato la confidenza che si aspettava!!
Capivo cosa
intendevano i miei amici, la cosa migliore era prendere le distanze,
infatti
quando mi voltai per osservarli vidi nei loro volti uno sguardo di
approvazione
per la mia precisazione. Li guardai grati per avermi spiegato in tempo
quel
poco che dovevo sapere per tenerla alla larga!
Anche
la madre di
Willy sembrava poco entusiasta per l’arrivo della nipote,
chissà poi perché…
-Alyce…per
favore
puoi venire!?!?- disse guardandomi dispiaciuta… -Ti faccio
vedere la stanza e poi
così ti puoi fare una doccia.-
-Arrivo…-
disse
seguendo la zia.. –Ci vediamo tra poco Yuri, anzi posso
chiamarti Yu vero!?!?-
-Preferirei
mi
chiamassi semplicemente Yuri. Te ne sarei grato…- rimase un
pò delusa, ma
sorrise subito e capii che forse non era poi così troppo
sveglia per
comprendere quello che stavo facendo… Vale a dire sorreggere
un muro per far si
che non si impicciasse troppo degli affari miei.
-Non
vorrei essere
al tuo posto Yu…- mi disse Willy… -a quanto pare
l’hai colpita parecchio…-
-Che
fortuna!!!-
dissi io sarcastico… -Comunque ho notato che tua madre
è un pò provata. Dipende
dal lavoro che gli stiamo dando!?!!?-
-No!!
È per
Alyce…- mi disse lui… -Lei è la tipica
ragazza che se non combina casini non è
contenta. Devi sapere che…insomma è una ragazza
molto libera e non ti sto a
raccontare i casini che ha combinato l’ultima volta che
è stata qui!!!- mi disse
lui sconsolato…
-Beh
il modo in
cui si è presentata mi sembrava abbastanza chiaro
tesoro…- disse Jinny
sarcastica… -penso che Yu abbia capito senza precisazioni!!!-
-Concordo…-
disse
Doris… -Io mi stavo vergognando per lei!!!-
-Beh
poco importa.
Alla fine io riesco ad esasperare tutti!!!- dissi ridendo..
–E non ho
intenzione di dare confidenza a tua cugina Willy. Non
c’è speranza per lei…-
Doris
mi si era
avvicinata…
-Lo
sappiamo.
Qualsiasi cosa sia successa, per te deve essere davvero dura!!!-
Non
riuscii a dire
una sola parola, la guardai rassegnato e feci solo segno di si col
capo.
Poi
ci chiamarono
tutti per andare a cena, fortunatamente Alyce si era dovuta sedere
lontana da
me, perché Brian e Willy come due segugi se ne guardavano
bene dall’averla vicino!!!
La sera passò abbastanza velocemente, tutti si ritirarono
nelle loro stanze e
io rimasi solo ancora un pò sulla veranda osservando la
sera. La luna mi parlava
di lei e vidi come in un’illusione il
suo volto che mi sorrideva. Chissà se stava bene!!! Non
avevo più avuto il
coraggio di chiamare a casa, sapevo che avrei ceduto alla tentazione di
chiedere
di lei e di farmela passare, ma dovevo resistere!
Avevo
paura di
quel telefono sempre muto, ero certo che se qualcosa non avesse
funzionato, se
c’erano dei problemi i miei genitori mi avrebbero chiamato e
anche Steve. Presi
il cellulare che avevo in tasca, nessun messaggio, nessuna
chiamata…
Guardai
i messaggi
che mi erano arrivati per ultimi, erano rimasti bloccati a quando io e
lei
stavamo ancora insieme così lo rimisi subito nella tasca. Mi
mancava, l’unica
cosa che sapevo era quella, oltre al fatto che l’amavo!!!
Ero
quasi noioso, ma
lei era l’unico pensiero costante nella mia testa!!!
Poi
un rumore mi
aveva distolto dalle mie osservazioni!!!
-Speravo
proprio
di trovarti qui…- mi disse Alyce, che si era avvicinata a me
come quando un
gatto trova la sua preda, peccato che io non avrei fatto la parte del
topolino
che si lasciava mangiare, assolutamente no!!!
-Io
invece, con
tutto il rispetto Alyce, speravo proprio di rimanere un pò
da solo…- le dissi
educatamente…
-Dai,
non fingere
con me…- mi disse convinta… -L’ho visto
che quando mi hai notata sei rimasto
colpito da me, almeno quanto io di te…-
-Mi
sa che hai
proprio frainteso Alyce…- dissi io distante…
-No!
Io lo so cosa
vuoi…- e detto questo si era avvicinata a me prendendomi la
camicia, mi stava
attirando a sé e voleva sbottonarla..
Le
afferrai
energicamente i polsi e l’allontanai, non troppo
sgarbatamente, non volevo
comunque essere maleducato, ma rimasi totalmente basito dalla
sfacciataggine
che dimostrava. No, lei non era assolutamente il tipo che mi piaceva!!
-No,
tu non sai
niente di quello che voglio! E la cosa certa è che non
desidero né baciarti, né
nient’altro di tutto questo..- le dissi queste parole
tranquillo, senza essere
troppo sprezzante..
-è
tipico dei
ragazzi come te Yu! Ma non sai resistermi, anche adesso, mi hai
rifiutato, ma
non l’hai fatto con freddezza!!! Tu lo vuoi quanto
me…- desideravo solo che al
suo posto ci fosse Miki… Ecco perché non ero
stato troppo freddo, perché ogni
volta che si presentavano occasioni simili io avevo davanti lei ed era
l’unica
a cui non sapevo resistere. Non volevo quella ragazza,
perché sicuramente le
sue labbra non sapevano di fragola! E quelle sue labbra che sapevano di
fragola
mi piacevano tanto.
-No,
hai sbagliato
di nuovo. Perché in questo momento c’è
solo una persona che desidererei avere
qui con me e quella persona non sei tu…- dissi
allontanandola definitivamente
da me…
-Mi
dicono tutti così,
ma poi alla fine cedono!!!- disse ammiccando… -Io non mollo
tanto facilmente le
mie prede. Se ti voglio prima o poi ti avrò…-
-Tu
sei quel tipo
di persona che non capisco…- le dissi.. –Pensi di
avere la capacità di
prenderti qualcosa da qualcuno con la forza!?!? Alyce, nella vita non
si può
comprare tutto…-
-Cosa
intendi!?!?-
disse lei confusa…
-Che
i sentimenti
non li puoi comprare. Sia amicizia, amore, affetto, stima, attrazione!!
È
questo che intendo e ti ti sto avvisando che con me stai perdendo solo
il tuo
tempo!!!-
-Io
riuscirò a
sedurti e sarai talmente pazzo di me che deciderai di seguirmi
ovunque…- disse
sorridendomi e avvicinandosi per baciarmi…
Che
simpatica,
faceva pure le battute, chissà come ci sarebbe rimasta
quando vedeva che non la
filavo minimamente. Mi scansai da quel bacio non desiderato e decisi di
rispondere alla convinzione di quella ragazza.
-Tu
non potrai mai
sedurmi Alyce..- lei sembrava arrabbiata ora… -Non se il
tipo di persona che mi
piace…- le dissi delicato…
-Non
puoi saperlo!
Mi hai appena conosciuta…- mi disse adesso sulla difensiva..
-è
vero, hai
ragione! Ma quello che non mi piace di te, è il tuo
atteggiamento e poi io ho
già qualcuno a cui pensare!!!- dissi pensando al mio piccolo
sole…
Stavo perdendo la mano sul
delicato, ma era
insistente e non capiva che se non ero attratto da lei non poteva
costringermi.
-Ora
vado.. Buona
notte Alyce…- le dissi con un sorriso mesto..
-Non
mi puoi
mollare così hai capito!?!?- mi disse delusa…
-Avevo pensato a una serata tutta
per noi, è stato il destino a volerlo!!! E ora rimani con
me…- mi disse
prendendomi per la camicia e trattenendomi…
Stavo
cominciando
a perdere la pazienza, l’avevo appena conosciuta e cosa
pensava!?!? Che l’avrei
portata a letto senza nemmeno pensarci due volte!?!? Se era abituata a
non
avere un minimo di dignità per se stessa, non era un
problema mio, ma non la
desideravo e tanto meno avrei cambiato opinione in futuro!!!
-Senti
Alyce, non
mi piaci e non c’è speranza per te!!! Ma non ci
sarebbe nemmeno stata se il mio
cuore fosse stato libero!!! Quindi adesso lasciami la camicia e cerca
di
mantenere un pò di dignità con te
stessa…-
-Mi
stai dicendo
che mi sto rendendo ridicola!?!?-
-Non
mi
permetterei mai di dirti qualcosa del genere, ma il modo in cui ti poni
con gli
uomini, se è lo stesso con cui ti sei presentata con me, non
dimostra certo un
grande rispetto per te stessa, poi fai come vuoi!!!-
-Guarda
che agli
uomini piacciono le ragazze sveglie…- bene, mi
rassegno…!!
Non
potevo dirgli
che agli uomini piacevano quel tipo di ragazze per sfruttarle e
calpestarle
meglio, mi spiaceva che fosse così propensa a farsi prendere
in giro, ma se non
voleva farsi rispettare lei per prima, come potevo
“imporglielo” io!?!?
-Buona
notte
Alyce, dormi bene..- dissi lasciandola di stucco per la sua scenetta di
seduzione andata male…
Mi
veniva da
ridere solo al pensiero di vedere la sua faccia incredula di fronte al
suo
fallimento!!! Io l’avevo avvisata che stava solo perdendo il
suo tempo con
me!!! Poi qualcosa mi cadde dalla tasca, non so come ma il medaglione
con la
foto della mia Miki era caduto per terra attirando la
curiosità di Alyce…
-Ehi…cos’è!?!!?
Che carino, sembra un ciondolo… Mi piace tanto…-
-Mi
fa piacere…-
dissi poco convinto.. Ma immaginavo dove volesse arrivare…
-Me
lo regali
allora!!!- ecco…come al solito non aveva capito…
-Mi
spiace, ma
quello è un regalo importante a cui non posso rinunciare!!-
dissi pensando a
chi me lo aveva donato e cosa conteneva!!!
-Ma…-
mi disse
arrabbiata.. –Cos’avrà di
così importante!?!!?- mi disse urlando..
E
mentre gridava,
il medaglione si aprii facendo venire a galla il mio prezioso tesoro,
gelosamente custodito.
-Aspetta,
c’è una
foto…- disse curiosa
ed io ero furioso
perché si stava facendo gli affari miei proprio quello che
volevo evitare… -Mamma
che bella questa ragazza!!! Scommetto che l’hai ritagliata
dalla foto di un
giornale!! Sembra un viso perfetto, di un quadro quasi…-
-Sbagliato,
nessun
giornale e nessun quadro!!- dissi avvicinandomi per riprendermi quello
che mi
apparteneva..
-è
tua sorella per
caso!?!!?- cominciavo a perdere la pazienza ma dovevo contenermi..
Lei
non pensava
minimamente che io potessi essere innamorato di qualcuno, gli avevo
detto che
il mio cuore non era libero, ma pensava che glielo dicessi solo per
togliermela
di torno, adesso avrebbe avuto la conferma che le avevo detto la
verità.
-No!!
Io non ho
sorelle…- lei ora mi guardava confusa e sapevo che se
l’avessi lasciata parlare
mi avrebbe chiesto chi era quella ragazza di cui io conservavo
gelosamente nel
medaglione la foto!!
-Lei
è la donna di
cui sono innamorato, è la benedizione più grande
che io potessi avere è che lei
mi ricambia pienamente…- e detto questo mi ripresi il mio
medaglione dalla sua
mano, mentre lei mi guardava con gli occhi sgranati e increduli. Mi
voltai e a
passi veloci mi diressi verso la porta, quando ero ormai sulla soglia
mi
voltai..
-Buona
notte…-
dissi tranquillo e la lasciai lì che con
un’espressione indecifrabile mentre mi
guardava scomparire dietro la porta…
I
giorni che
seguirono furono anche peggio di quelli precedenti, non solo Alyce mi
tormentava, ma avevo un disperato bisogno di stare da solo. Invece i miei amici,
preoccupati, tendevano a
starmi sempre addosso e il risultato era che alla fine, senza
avvisarli, mi
allontanavo a cavallo e visitavo le campagne dei dintorni. Per due
giorni
trovai conforto in quelle passeggiate in solitudine, lì
potevo comportarmi come
mi pareva, se avessi voluto piangere l’avrei potuto fare
liberamente, se avessi
voluto farmi prendere dall’isteria mi sarei lasciato
trasportare dalla pazzia. Poi
al terzo giorno, nel tardo pomeriggio, mi
ero avvicinato ad un paesino, in cui vidi una piccola taverna e
tranquillamente
entrai dentro sedendomi al tavolo. L’uomo era un signore di
mezza età, un pò
stempiato, ma aveva un aria gioviale e simpatica. Mi sentii a mio agio..
-Ciao
ragazzo! Non
ti ho mai visto da questa parti..- mi disse gentilmente…
-Si
infatti è la
prima volta che vengo qui, sono ospite dai Parsone…-
dissi…
-Oh,
allora sei un
amico di Willy. Salutamelo!!- disse contento della notizia..
-Sarà
fatto!!!-
-Dimmi,
cosa posso
portarti…!?!?- mi disse guardandomi..
-Qualcosa
di
forte, un wisky doppio…- mi guardò perplesso, ma
si ricompose e andò a
prepararmi quello che gli avevo chiesto..
Non
bevevo molto,
capitava raramente che con gli amici qualche volta si alzasse un
pò il gomito
ma non era mai qualcosa di troppo eccessivo, oggi avevo bisogno di
dimenticare
quello che avevo alle spalle, stavo male più del solito,
forse perché stavo
cominciando a rendermi conto fino in fondo, che da quel momento la mia
vita
sarebbe stata sempre così, senza di lei!!! Quando
arrivò l’uomo con il wisky
doppio le dissi..
-Senta,
quanto
vuole per tutta la bottiglia!?!!?- gli dissi deciso…
Lui
mi guardava
interdetto, ma mi vedeva risoluto e io in ogni caso avrei
bevuto…
-Pagami
solo
questo wisky doppio…- mi disse un pò
preoccupato… -la bottiglia è un omaggio
della casa…-
-No,
per favore…-
gli dissi…
-Spero
che non
deciderai di scolartela tutta…- mi disse…
Presi
il bicchiere
tra le mani, lo rigirai un pò e poi dissi…
-Oggi
credo di
essere disposto a tutto…- rassegnato e triste portai il
bicchiere alla bocca e
tracannai il liquido che mentre mi attraversava la gola lasciava un
incendio,
fiamme e bruciore mi infiammavano la vita. L’uomo mi aveva
portato la bottiglia
e sconsolato mi guardava dal bancone.
Vuotai
un altro
bicchiere di alcolico, la mia testa era ancora avvolta nei ricordi e
pensando a
quella sera, alla nostra cena a lume di candela, la mia mano si era
fermata a un
centimetro dalla mia bocca.
Quel
pomeriggio
aveva vinto il campionato di tennis tra tutte le scuole superiori del
Giappone,
Ghinta, che l’aveva allenata, era molto fiero di lei ed io
avevo fatto un tifo
frenato quel giorno, era carica più che mai.
Alla
fine del
torneo ricordo che lei felicissima, era venuta da tutti noi sfoderando
serena
la sua coppa come vincitrice indiscussa e l’aveva mostrata al
suo compagno di
squadra fiera, poi mi era corsa incontro e mi aveva abbracciato, un
pò
sudaticcia e bagnata dall’acqua che si era vuotata addosso
per rinfrescarsi.
-Miki
sei stata
fantastica!!! Eri proprio in forma oggi!!!- dissi contento per il
risultato che
aveva ottenuto…
-Grazie
!! Hai
gridato come un ossesso tutto il tempo, pensavo che prima o poi ci
avessi
rimesso le tonsille!!!- disse sghignazzando..
-Pensavo
anche io
che prima della fine della partita le avrei lasciate da qualche
parte…-
-Miki….non
ti ho
mai visto così!! Sei stata assolutamente meravigliosa!!!-
disse Ghinta
impressionato…
-Tutto
merito mio,
caro Ghinta!!!- dissi abbracciandola, lui mi aveva guardato male, mi
piaceva un
sacco provocarlo!!!
-Veramente
tu sei
solo una palla al piede Yu!!!- mi disse convinto..
–è stato merito dei miei
allenamenti gli incoraggiamenti non bastano per far vincere a
tennis…-
-Certo,
l’hai
monopolizzata per due settimane…- e la cosa non è
che mi andasse molto a genio…
-Se non avesse vinto voleva dire che come allenatore non vali proprio
niente!!!- dissi provocandolo..
-Sei
proprio
fastidioso, si da il caso che la tua ragazza ha chiesto a me di
allenarla…- poi
senza farsene accorgere e a bassa voce… -E la cosa ti brucia
caro mio!!!- disse
ridendo…
-Ma
smettila…-
dissi per non dargli soddisfazione… -Perché mai
dovrei essere geloso di un
gorilla come te Ghinta!!!- dissi con aria sorniona e di
sufficienza…
-Un
gorilla!?!!?
Io sarei un gorilla!?!!?- disse urlando…
Tutti
intorno a
noi cominciarono a ridere…
-Cosa!?!?
Io non
ho mica detto niente…- dissi facendo finta di
niente…
-Bene
adesso
basta…- disse Miki mentre ancora rideva.. –Siete
peggio di due bambini! Quando
comincerete a crescere!!!- disse rassegnata all’idea che
probabilmente tra me e
Ghinta sarebbe sempre stata così…
-Ma
senti un pò
Yu…- disse Arimi… -Miki è stata
fantastica non credi che merita un bel regalo!?!!?-
-Ovvio
che lo
merita…- disse Meiko… -Quindi!?!?!-
-Quanto
siete
curiose…- dissi io guardandole di soppiatto… -Ma
si da il caso che io ho già
organizzato qualcosa…-
-Ah
si!?!!?- disse
William al colmo della curiosità…
-Qualcosa
che….-
dissi lasciando in sospeso, tutti inconsapevolmente si erano avvicinati
a me
con aria interrogativa e impaziente…. –ovviamente
non vi dirò…!!!-
Lasciai
tutti
delusi e risi di gusto…
-Scusatemi,
pensavate
davvero che vi avrei spiattellato tutto così!?!!?- dissi
prendendoli in giro…
-Questa
è una
sorpresa per Miki quindi sarò muto…-
-Perfido…!!!-
disse Arimi…
-Beh,
ma io che
sono la diretta interessata posso saperlo vero!?!!?- disse
Miki…
La
guardai
dolcemente sorridendo, poi appoggia l’indice sulla sua fronte
e le spinsi la
testa delicatamente indietro…
-Ma
se ho appena
detto che è una sorpresa per te!!! Lo scoprirai stasera!!
Dai ora andiamo…-
Salutammo
tutti i
nostri amici e portai a casa Miki, avevo spiegato ai nostri genitori
che Miki
aveva superato un traguardo importante con quel torneo e che volevo
organizzare
qualcosa di carino per festeggiarla. Avevo coinvolto anche i nostri
amici, anche
se era una piccola bugia!! Non potevo dire ai nostri genitori che avevo
organizzato una cenetta romantica solo per me e la mia ragazza,
perché io e
Miki volevamo vivere la nostra storia senza sentirci troppo osservati
dentro
casa!! L’avrei portata in un ristorante sul mare, quello che
non sapevano i
miei, era che invece di prenotare un tavolo nel salone delle comitive,
avevo
prenotato un tavolo per due nella terrazza
a picco sul mare. Le onde, infrangendosi sugli scogli,
avrebbero anche
potuto raggiungerci con qualche schizzo, era un bel posticino e da quel
punto
avremmo potuto godere di un panorama meraviglioso!
Avevo
pregato Rumi
e mia madre di comprare un bel vestito da sera per Miki, non troppo
appariscente e pomposo, perché Miki stava bene anche con
cose semplici indosso,
quando arrivammo a casa, le nostre madri sequestrarono Miki e non la
rividi per
due ore buone.
Io
mi ero fatto
una doccia veloce, poi mi ero vestito con i miei pantaloni di jeans
scuri e una
camicia bianca, avevo messo una giacca sopra che non era troppo
elegante ma
nemmeno sportiva, si poteva dire fosse un look raffinato,
però su consiglio di
mio padre e Jin non misi la cravatta e della cosa fui immensamente
grato, perché
proprio non l’avrei retta!!
Ero
emozionato!
Non volevo farmi notare dai nostri genitori ma ero impaziente di vedere
quanto
fosse bella Miki!!
Continuavo
ad
andare avanti e indietro, inventandomi le scuse più assurde
per non rimanere
troppo tempo con Yuogi e Jin, ma ero curioso di sapere cosa avrei visto
di lì a
poco.
Quando
Rumi e
mamma si presentarono alla porta dicendo che Miki era pronta, il mio
cuore
involontariamente si fermò, sentivo pulsarmi le tempie e
avevo il cuore in
gola. Quando dissero…
-Miki,
perché non
vieni e fai vedere a questi uomini che capolavoro della natura
sei…- disse mia
madre sorridendo alla sua “figlia”
adottiva…
E
Miki,
togliendomi il fiato, aveva fatto la sua comparsa sulla soglia,
lasciando me
completamente senza parole e mio padre e Jin con la bocca spalancata. A
renderla
così bella non era il trucco, perché come sempre
Miki non ne metteva, avevano
solo applicato un pò di mascara che aveva valorizzato i suoi
occhi già
bellissimi. La sua bocca carnosa aveva un leggero strato di lucida
labbra
trasparente che la rendeva ancor più seducente e i suoi
capelli erano raccolti
in una treccia alla francese, che le
donava molto grazie
ai suoi capelli mossi
e lucenti. Alcuni ciuffi di capelli erano lasciati liberi che le
cadevano sul
viso. E il vestito le stava divinamente, la sua pelle ambrata e
vellutata
risplendeva col candore del vestito lungo che l’avvolgeva.
Era un vestito che
si modellava perfettamente alle sue forme, più generose
negli ultimi tempi e in
quel momento compresi che quella sera sarei stato l’uomo
più invidiato del
ristorante!!! L’abito era semplice e davvero affascinante,
aveva sulle
rifiniture dei disegni blu e anche sulla scollatura non troppo
generosa. Era un
abito con le spalline e Miki indossava un leggero copri spalle che
riprendeva
le rifiniture blu del vestito.
I miei genitori le chiesero di voltarsi su se stessa per permettere di
vederla
a 360° e potei notare che anche dietro aveva gli stessi
perfezionamenti e che
per chiudere la treccia era stato usato del raso che riprendeva i
disegni del
vestito. Era meravigliosa!! Quella sera, non so come sia potuto
succedere, ma
mi innamorai di nuovo di
lei!
Per
l’ennesima
volta e di nuovo senza confini..
Cercai
di
avvicinarmi il più tranquillamente possibile di mettere poca
enfasi nei miei
complimenti, dopo avrei avuto tutto il tempo per spiegarle quanto fosse
meravigliosa.
-Miki…sei
davvero
bellissima stasera!! Grazie Rumi e mamma…!!- non avevo
abbastanza parole per
dire quanto fossi grato per quella meraviglia che avevo davanti agli
occhi..
-Forza
ragazzi.
Farete tardi come al solito e i vostri amici vi aspetteranno
già…- disse Yuogi…
-Prima
fatemi dire
alla mia bambina che è bellissima stasera….-
disse Jin baciando la fronte di
Miki.. –Te l’affidiamo Yu e prenditi cura di lei,
non mi stupirei se stasera
facesse stragi di cuore..-
Non
potei fare a
meno di pensare.. “Le facesse solo stasera sarebbe niente!!!
Con tutti quelli
che sarebbero felici di portarmela via!!!”.
-Tranquilli
la
controllo io!! Ed eventualmente se si presenta qualcuno che se la vuole
prendere penserò a controllare che sia un tipo a
posto…- poi pensai che prima
di lasciargliela portare via gli avrei spezzato le gambe ovviamente!!!
Il tono
della mia voce questa volta era un pò stridulo e
provato…
Ci
lasciammo alle
spalle i nostri genitori che ci guardavano adoranti uscire di casa.
Come si
conveniva a un gentiluomo e in un contesto così speciale,
andai ad aprire la
portiera della macchina a Miki e l’aiutai a salire.
Quando
fummo
lontani da occhi indiscreti finalmente potei lasciare libero sfogo alle
parole
e fargli capire quanto stasera fosse stupenda,
mi guardava guidare ei suoi occhi erano scintillanti, si
stava chiedendo
dove la stessi portando.
-Stasera
mi
invidieranno tutti Miki…- dissi guardandola… -ti
ammireranno mentre morirò di
gelosia!!! Ma sarò fiero di essere lì vicino a
te, perché tu mi hai concesso di
starti accanto…-
-E
pensi che le
donne non invidieranno me!?!?! Che
andrò
al braccio di un Adone….- mi disse sorridendo
raggiante…
-Credo
di essermi
innamorato di nuovo di te…- le dissi accarezzandole la
guancia…
-Non
pensavo che
si potesse essere così felici …- mi disse queste
parole seria, ma poi sul suo
viso sbocciò un sorriso spontaneo che la rese ancora
più affascinante…
Le
sue guance
naturalmente colorate la rendevano così sexi.
Arrivammo
velocemente al ristorante ma prima c’era una cosa che volevo
fare.
-Miki…prima
di
scendere vorrei darti una cosa..- le dissi convinto…
Presi
un pacchetto
che avevo nascosto con cura nei sedili posteriori della macchina e
glielo
porsi. Avevo fatto bene a chiedere a Rumi e a mamma se il vestito di
Miki aveva
qualche colore particolare, perché in quel modo avevo potuto
scegliere il gioiello
per abbinarlo. Avevo fatto pochi regali importanti a Miki, ma quei
pochi lei li
custodiva gelosamente con tanto amore, avevo lavorato sodo in questo
periodo
per potergli regalare qualcosa di importante e pensai che quella
occasione era
perfetta.
Lei
era confusa,
non capiva il perché di quel pacchetto, ma arrossendo mi
aveva guardato e poi
delicatamente aveva cominciato a scartarlo con cura, erano due
involucri
diversi, il primo era piatto e quadrato, il secondo rettangolare e
alto.
Prima
prese la scatola
rettangolare e quando l’apri, due orecchini in oro bianco con
una pietra di
lapislazzuli, brillò nella penombra della macchina. Miki
aveva inghiottito
rumorosamente e gli occhi si erano velati di lacrime.
-Yu…-
riuscì solo
a dire…
Le
accarezzai la guancia
e asciugai quella piccola lacrima che le solcava il volto, le sorrisi e
le
dissi..
-Cenerentola
si
era fatta bella per il suo principe, ricevendo in dono un
bell’abito e le
scarpette di cristallo. Non so se ti riporterò a casa a
mezzanotte, ma il tuo
ragazzo non ha intenzione di dividerti con nessuno stasera, sarai
comunque la
più bella là dentro e questi orecchini non
saranno l’oggetto che ti porteranno
ad essere ammirata. Ma accettali come dono di uomo innamorato che vuole
fare un
regalo importante per la donna che ama!!-
Miki
mi osservava
felice e emozionata, ero sceso dall’auto e aprendo la porta
l’avevo fatta
scendere.
-Yu…mi
avevi già
fatto tanti regali. Non era necessario…- disse lei con una
lacrima che faceva
di nuovo capolino..
-Promettimi
che li
indosserai anche quando sarò a New York…- le
dissi addolorato al pensiero di
doverla lasciare di lì a poche settimane, dovevo partire per
andare a studiare
architettura… -In questa maniera è come se fossi
legata a me in ogni
modo…-
-Te
lo prometto
Yu…- disse piangendo, mentre io la guardavo preso dalla
morsa della tristezza..
-Ora
apro
l’altro!?!?- mi chiese…
-Si..-
dissi…
-Devi farlo perché vanno indossati insieme…- lei
mi guardava esterrefatta, a
poco a poco aprì il bottone che chiudeva il gioiello e
quando tolse il tessuto,
una piccola collana punto luce con un lapislazzuli illuminò
i suoi occhi..
-Tu
sei pazzo…- mi
disse disarmata…
-No,
l’unica che
mi fa impazzire a questo mondo sei tu…- le dissi prendendole
il viso tra le
mani… -Hai compiuto un miracolo con me, almeno nel nostro
rapporto, sono
diverso e mi sento felice nel poterti esprimere liberamente quello che
sento
quando mi sei vicino!!-
Mi
abbraccio
teneramente tenendo stretto quel tesoro che aveva appena
scoperto…
-Posso
avere
l’onore di mettertela io al collo!?!!?- gli chiesi…
Lei
si era presa
la treccia e l’aveva portata al lato destro del collo, poi si
era girata di
schiena e mi aveva passato la collana…
-Certo
che puoi
averlo…- sentivo i suoi capelli profumati di loto e al
contatto con le mie dita
sentii che la sua schiena era stata percorsa da un brivido, la voltai
verso di
me guardandola con quell’ultimo tocco..
-Sei
semplicemente
stupenda…- le toccai delicatamente la collana che
portava… -ora non manca
nulla…- le presi la mano e la condussi verso la spiaggia
dove la nostra cena ci
stava attendendo..
Percorremmo
il
sentiero di legno che conduceva al ristorante poi lei prima di entrare
mi
trattenne, mi voltai e veloce mi aveva baciato senza che potessi dire
niente…
-Yu….grazie!
Per
il regalo…- disse portandosi la mano sul petto…
-ma anche per l’amore,
l’affetto e la dolcezza che mi mostri ogni
giorno…-
-è
solo quello che
desidero di più al mondo, ci sei solo tu!!!- detto questo la
presi per mano e
la condussi dentro al ristorante..
Come avevo previsto, gli
sguardi furono tutti
per lei quella sera, gli uomini non potevano far altro che guardarla
mentre,
con grazia e delicatezza, attraversava al mio braccio il corridoio che
ci avrebbe
portati al nostro tavolo. Anche le donne la guardavano ammirate e
quando ci
presentarono il cameriere che ci avrebbe servito, anche lui era rimasto
impalato a divorare con gli occhi la mia ragazza.
Quando
ci
portarono sulla terrazza il panorama che si presentò ai
nostri occhi era
incantevole, il sole stava ormai tramontando, lasciando spazio
all’oscurità e
tutto sembrava fatto a posta e su misura per noi.
Io
e Miki ci
accomodammo al tavolo e lei reclamò subito la mia attenzione
perché io le
prendessi la mano, con amore gliela strinsi e felici osservammo quel
meraviglioso
tramonto, raggiunti da qualche gocciolina di acqua salata, che le onde
provocavano dall’infrangersi sugli scogli. Cominciammo a
mangiare l’antipasto,
tutto a base di pesce, che Miki tanto adorava e il tutto era perfetto e
meraviglioso..
-Oh
Yu…questo
posto è stupendo!!! Io non ho mai visto nulla di
simile…- mi disse raggiante..
-Speravo
ti
piacesse!! Sai ero indeciso sul da farsi, in realtà
è stata mia madre a
consigliarmelo, anche se comunque lei pensava fossimo in
comitiva…- dissi
ridendo..
-Sei
un adorabile
bugiardo!!!- mi disse accarezzandomi la mano…
-Doveva
essere un
momento perfetto, non sarà sempre tutto così
facile Miki! Far progredire un
rapporto e mantenerlo vivo comporta…- ma non mi
lasciò finire…
-Impegno,
amore,
devozione, sincerità..- mi disse guardandomi serena..
–ma se siamo riusciti a
stare insieme fino ad ora, che è più di
un anno che ci frequentiamo, perché non
dovremmo riuscirci anche adesso
amore?-
-Io
partirò a
breve, staremo lontani per molto tempo Miki…- dissi
guardandola..
-Temi
che possa
dimenticarmi di te!?!?- mi chiese preoccupata…
-No
ho solo paura,
perché… non riesco a starti lontano
più di un giorno!! E mi chiedo come farò a
sopportare l’idea di non stringerti tra le mia braccia per
mesi…- risposi
guardandola intensamente..
-Non
sarà facile,
ma è un sacrificio necessario, ne va del tuo futuro, della
tua vita, della
nostra vita! Io ti aspetterò, devi solo promettermi che mi
chiamerai spesso!!!-
Il
cameriere aveva
lasciato al tavolo una rosa blu, stasera tutto andava come doveva.
Presi la
rosa e l’appuntai tra i capelli di Miki, poi
l’invitai a ballare un lento,
intanto che un pianoforte e il violino si accompagnavano a vicenda.
L’attirai a
me velocemente, poi le sussurrai all’orecchio..
-Te
lo prometto
amore mio…- la cullai tra le mie braccia a ritmo di musica,
mi sembrava sempre
di averla tra le braccia per la prima volta tanto era forte
l’emozione…
Entrambi
conoscevamo il testo di quella canzone, trasportati da quelle note
cominciammo
a cantare sottovoce l’uno nell’orecchio
dell’altro, raggiungemmo vette che fino
a quel momento non avevamo mai raggiunto.
Poi
parlai
nuovamente…
-Aspettami
Miki…-
dissi quasi con voce rotta… -Non lasciarti convincere da chi
ti dirà che in
America io mi sarò dimenticato di te…-
-Ma
cosa dici!?!?-
-Vado
in America a
studiare per realizzare il mio sogno di sempre, ma soprattutto per
realizzare
qualcosa di più grande e importante…- dissi
guardandola negli
occhi… -Quando tornerò, se lo
vorrai…ci
sposeremo!-
Lei
mi guardava
con occhi sgranati e immensamente felici, sapevo che lo voleva anche
lei….
-Vuoi
sposarmi!?!?- mi disse sorpresa e incredula…
-Si..-
le sfiorai
il viso… -Voglio costruire una piccola casa per noi in mezzo
al verde, con un
bel giardino e con un ruscello lì vicino magari…-
-In
legno e
l’arrederemo insieme…- mi disse lei
stringendomi…
-Giocheremo
con i
nostri bambini nel giardino, li vedremo crescere e sapremo che loro
sono il
frutto di quello che è il nostro amore. Li educheremo a
cercare l’amore vero e
a rispettare il prossimo! Saremo felici Miki, io ti prometto che
farò tutto
quello che è in mio potere per renderti
soddisfatta…-
-Ti aspetterò , ora
sono così felice…- disse
pensando ai nostri progetti… -Ti sposerò,
perché in questo mondo pensare di
passare la mia vita con te è la migliore tra le torture che
ci aspettano…- mi
disse con voce calda e tenera…
-Ah!
Sarebbe una
tortura sposarmi!?!?!?- dissi sorridendo…
-Una
magnifica,
stupenda, meravigliosa tortura quotidiana!!! Spero solo che quando
avrò una
pancia enorme continuerai a trovarmi attraente…- disse
continuando a ridere..
-Lo
sarai ancora di
più e il nostro amore continuerà a crescere a
dismisura. L’amore per i nostri
figli ci unirà ancora di più…- dissi
completamente soddisfatto di quella
serata…
Dopo
aver mangiato,
condussi Miki sugli scogli e assaporandoci quel momento ci abbracciamo
felici,
non c’era bisogno che parlassimo tutto quello che dovevamo
dirci era stato
detto sia a parole che a gesti.
Volevo
sposarla…a
tutti i costi..
Mentre
ci
stringevamo l’uno nell’altro sullo scoglio sapevo
che entrambi stavamo pensando
a quel momento, cercavo di immaginare il momento in cui
l’avrei vista entrare
in chiesa, al braccio di Jin. Quello sarebbe stato l’ultimo
modo in cui Miki
sarebbe stata per sempre e indiscutibilmente mia.
Cercavo di comprendere l’emozione che mi
avrebbe invaso quando davanti a i miei amici, ai nostri genitori, le
avrei
giurato amore eterno per tutta la durata della nostra vita e il mio
cuore
cominciò a battere impazzito, frenetico. Qualcosa mi
bloccava il respiro al
pensiero di vederla vestita di bianco, di fronte a me..
Ma
capii che
quello che provavo in questo momento, sarebbe stato solo una minima
parte di
quello che avrei provato quel giorno, quando lei finalmente sarebbe
diventata
la Signora Matsura.
Sentii
migliaia di
farfalle volarmi nello stomaco, pensai al momento in cui avrei per la
prima
volta stretto tra le mie braccia il nostro primo bambino, oppure ai
momenti in
cui le avrei accarezzato la pancia sapendo che dentro di lei sarebbe
cresciuto
a poco a poco il frutto del nostro amore.
Quando
tornai in
me ero arrabbiato!! Che senso aveva adesso!?! Ero andato in America per
costruire il mio futuro e quello di Miki, per dargli la sicurezza
necessaria
per edificare il nostro sogno ed adesso, ero da solo in un bar, a bere
wisky
pensando a quello che desideravo pur essendo consapevole che non avrei
mai
potuto realizzarlo!!!
Presi
un respiro e
ingoiai di nuovo quel liquido rovente che mi bruciava la bocca. Vuotai
un altro
bicchiere e lo buttai giù senza pensarci, sentivo la testa
che mi ronzava e i
pensieri coerenti mi stavano lasciando!
-Ragazzo,
ti sei
bevuto già mezza bottiglia. Non credi che possa bastare!?!?-
mi disse l’uomo
che mi aveva raggiunto e si era seduto…
-Non
ho niente da
perdere…- dissi osservando il bicchiere mezzo
vuoto… -Quando non vuoi pensare a
qualcosa, forse è l‘unico modo per
dimenticartelo…-
-Credi
che ti
aiuta realmente!?!?- mi disse guardandomi fisso negli occhi..
-Non
c’è niente
che mi possa aiutare in questo
momento
della mia vita…-
-Beh
dovresti
svagarti…- mi disse ammiccando.. –guarda quante
belle ragazze ti stanno
mangiando con gli occhi!! Quello
potrebbe aiutarti…-
Lo
guardai e poi
parlai senza capire perché le dissi quelle parole.
Probabilmente l’alcool
cominciava a fare effetto..
-Ha
mai…amato
qualcuno talmente tanto da non riuscire a vedere niente, niente oltre
che
lei!?!?-
Lui
mi guardò
comprensivo, aveva capito..
-Si
e non succede
così spesso…- mi disse osservandosi in
giro…
-Non
c’è niente
che mi fa male, potrei cadere, prendere un pugno ma…adesso
come adesso non c’è
niente che mi addolora e mi
fa sentire
male più del fatto di non averla con me!!!-
Detto
questo mi
aveva dato una pacca sulla spalla, se n’era andato, poi
ripresi il bicchiere,
ma compresi che se anche avessi continuato a bere, il dolore che
provavo non
sarebbe comunque sparito!! Mi alzai dal tavolo e appoggiai sul bancone
i soldi
che dovevo a quel bravo uomo…
-Per
favore, non
se la prenda… E grazie…- dissi allontanandomi
barcollando…
Salire
a cavallo
fu un’impresa, speravo che la corsa e l’aria fresca
mi avrebbe aiutato un pò, ma
era davvero un gran casino, non mi ero mai preso una sbornia
così e diciamo che
il trotto del cavallo non mi facesse stare poi tanto meglio. Quando
arrivai
alla baita, vidi Willy preoccupato che mi stava aspettando, appena mi
vide in
lontananza, era sceso dal porticato e mi veniva incontro a piedi.
-Yu…
Finalmente!!
Ero molto preoccupato…- mi disse…
-Scusami
Willy, non
volevo farti preoccupare…- scesi da cavallo, rischiando
quasi di rovinare
precipitosamente a terra…
-Yu!?!?
Stai bene!?!?-
mi disse il mio amico raggiungendomi veloce..
-Si
sto bene, non
ti preoccupare…- gli risposi..
-Hai
bevuto
vero!?!?!-
Lo
guardai senza
parlare, poi sorrisi…
-Se
lo sai perché
me lo chiedi!?!?-
-Perché
non è da
te Yu ed io sono preoccupato…- mi
spiegò… -Da giorni stai da solo, non riesci a
contornarti nemmeno dai tuoi amici e noi vorremmo darti una mano! Fatti
aiutare
Yu…- mi disse angosciato…
-
Ogni giorno che
passa è sempre più difficile! Sempre
più complesso…-
-Cosa
vuoi
fare!?!? Continuare a tacere!?!? Non ti aiuta…-
-In
casa chi
c’è!!?!?-
-Solo
noi, perché!?!?-
-Tra
poco arrivo, di
agli altri che devo parlargli…- e mi presi ancora qualche
minuto per
raccogliere le idee..
Quando
andai in
casa trovai tutti ad aspettarmi con aria pensierosa, sapevano cosa
stavo per
dire loro e la cosa mi metteva a disagio, ma non potevo continuare a
imporre a
Willy il silenzio, perché sentivo che era in
difficoltà. Quindi dovevo dirlo
anche agli altri..
-Quella
sera, quando
sono tornato da Tokyo, ho pregato Willy di non raccontarvi quello che
era
successo in Giappone, non per tenervelo nascosto ma non è
mai semplice o
liberatorio parlare di una cosa del genere…- dissi
mantenendo il viso basso sul
pavimento..
-Non
avevo la
forza di dirvelo perché è qualcosa che mi fa
stare male terribilmente…-
solitamente un uomo non amava molto mostrare le sue debolezze
piangendo, ma in
quel momento non riuscivo a trattenerle, non mi vergognavo
assolutamente di
farmi vedere disperato e alzai lo sguardo con le lacrime che mi
attraversavano
il viso…
I
miei amici che
fino a quel momento avevano mantenuto una espressione più
che potevano
neutrale, ora vedendomi così affranto rimasero talmente
colpiti e interdetti.
-Ho
dovuto lasciare
Miki, non perché non l’amassi
più…- e pronunciando quelle parole, le lacrime
diventarono più abbondanti… -Ma ho scoperto che
lei è mia sorella…-
Prima
che potessi
vedere la loro reazione, lasciai la mia postazione affianco la porta.
Raggiunsi
le scale, desideroso di lasciarmi alle spalle tutto quel dolore e
quella
frustrazione. Rallentai il passo solo una volta raggiunta la mia stanza
e guardai
fuori dalla finestra la luna che stava sorgendo nel cielo, ancora una volta ebbi
l’impressione di vedere i
suoi occhi che mi sorridevano. Poi non potei a fare a meno di
pensare… “Come posso
dimenticarti… Quando ogni cosa
mi parla di te…!!!”!
Potevo
vedere i
loro occhi impietriti guardare la soglia della porta, lasciata vuota da
pochi
secondi da Yuri. Doris e Jinny, affrante si erano accasciate sul divano
e
cominciarono a torturarsi le mani l’una nell’altra,
asciugandosi ogni tanto il
viso, Brian era rimasto talmente male anche lui che era seduto sulla
seggiola
muto. Ora pensavo che potevo parlare e spiegare quello che Yu mi aveva
raccontato. Mi avvicinai alle vetrate della sala e comincia a parlare
mettendomi la mani in tasca..
-Erano
tornati
insieme da poco…- dissi sconsolato.. –Un giorno ha
trovato l’annuario del
college di suo padre e ha scoperto che sua madre a quei tempi era
fidanzata col
padre di Miki, mentre la madre di Miki stava insieme al padre di
Yu….-
-Ma
com’è
possibile!?!?- disse Doris..
-Però
poi la madre
di Yu è rimasta incinta
e il padre di
quel bambino è lo stesso di Miki!!!-
-Ma
è assurdo!!! Perché
non gli hanno detto nulla!?!?! Perché il destino deve essere
sempre così
crudele!?!?! Non è giusto!!!- disse Jinny
gridando…
-Lui
ha dovuto
lasciarla, ma non le ha detto il vero motivo, semplicemente le ha detto
che non
la ama più che non la vede più come la sua
ragazza…-
-Ma…ma
è assurdo!!-
disse Brian.. –Non è più innamorato di
lei!?!? Questa è bella…le ha davvero
detto così!?!?-
-Già!
Come si ci
può credere vedendolo così disperato!!- disse
Doris..
-Già,
è per questo
che si è rifugiato qui. Mi spiegate come avrebbe potuto
sostenere una
situazione così difficile!!?!?- dissi convinto…
-Ora
si capisce
perché Miki non riesca a reagire…- disse
Jinny…
-è
tutto molto più
chiaro adesso! Povero Yuri!!!- disse Doris…
-Deve
essere
davvero un dolore immenso…- disse Brian…
-Ragazzi,
non
abbiamo più sentito Michael…- dissi preoccupato
per quello che potesse
succedere in Giappone… -Sono passati tanti giorni, Yu credo
che non riesca a
trovare la forza per chiamare…-
Erano
passati
quattro giorni, speravo ardentemente che la situazione fosse cambiata
altrimenti
presto avrei dovuto affrontare il discorso con Yuri. La cosa mi
preoccupava
perché lui considerandomi un amico si aspettava
sincerità da me, invece io le
avevo fino ad ora nascosto qualcosa che lui avrebbe voluto sapere.
-Andiamo
in camera
mia…- disse Brian… -è la
più lontana da quella di Yu, parleremo
tranquillamente…-
-Va
bene, metti il
viva-voce, così possiamo capire anche noi…-
Raggiungemmo
la
stanza di Brian e ci chiudemmo dentro senza che nessuno se ne
accorgesse, Brian
compose il numero e poco dopo la voce di Michael venne a risponderci al
telefono..
-Pronto.
Casa
Kohishikaua. Sono Michael…-
-Michael!!!
Sono
Brian…-
-Ciao
fratello!!-
disse Michael, ma la voce non mi sembrava molto sollevata..
–Come stai!?!?-
-Bene
fratellino.
Qui ci stiamo divertendo in campagna…-
-Anche
Yuri!?!!?
Perché sai qui non ci stiamo divertendo per
niente…- disse Michael preoccupato..
Tra di noi era sceso il gelo, questo significava che Miki non era
migliorata e
che presto io avrei litigato con il mio migliore amico, la cosa non mi
piaceva!!!
-Ma
alludi a
Miki!?!?- disse Brian come se avesse paura ad ascoltare la risposta del
fratello..
-Si.
Non è più
uscita da quella maledetta stanza, rifiuta di parlare con tutti. Chiama
ogni
sera Meiko per non farla preoccupare, ma le cose non vanno per niente
bene!!!
Avreste dovuto vederla…-
-Ma
cos’è
successo…!?!?-
-Sta
dimagrendo a
vista d’occhio, non tocca cibo! Per due giorni è
rimasta chiusa nella stanza,
nemmeno i suoi genitori e quelli di Yu riuscivano a farla uscire. Non
parla con
nessuno e rifiuta ogni chiamata, non pensavo che sarebbe stata
così dura!
Credevo che avrebbe almeno permesso ai suoi più cari amici
di entrare nel suo
dolore…-
-Devi
capire che
per lei è un momento molto difficile. Probabilmente,
qualsiasi sia il motivo
che l’ha così ermeticamente ferita, deve farla
stare molto male..-
-Yu
non ha più
chiamato!! È comodo fuggire dai problemi voltando le spalle
alle difficoltà. Almeno
non sa niente e può vivere tranquillo. Giusto!?!? Beato lui
che si è lasciato
tutto al passato senza troppi rimorsi!!-
-Ora
sei ingiusto
Michael. Non puoi sapere cosa prova Yu in questo momento, non credo che sia del tutto
indifferente…-
disse Brian pur rimanendo nel vago…
-Io
so solo che
Miki sta cadendo a picco!!! E l’unica verità di
cui sono cosciente è che la
colpa è di Yuri!!!-
-Cerca
di tenerla
d’occhio Michael…-
-
Stanno
rientrando Rumi e Catia. Cerchiamo di non lasciare mai da sola Miki,
perché
abbiamo paura che faccia delle sciocchezze, ora vi devo lasciare!!-
-Va
bene Michael.
Per favore…se…hai novità chiamami!!!-
-Ok..
Ciao
Brian!!!-
Per
qualche minuto
il silenzio regnava sovrano, eravamo preoccupati, molto!! Questa
tristezza di
Miki non le permetteva di reagire, essere lasciata così
all’improvviso, quando
mai te lo aspetteresti, deve essere qualcosa che ti privava di una
parte del
tuo essere. Ma ora dovevamo affrontare un discorso molto
importante… Yuri!!!
-Dobbiamo
parlargli…- dissi poco convinto..
-No,
dovevamo
farlo subito!!!- disse Jinny… -Ora è ancora
più difficile! Forza…cosa vorresti
dirgli!?!!? Sai Yu è da qualche giorno che sappiamo che a
casa tua ci sono dei
problemi e che sono tutti preoccupati, però non te lo abbiamo detto per
non farti
angosciare!!!!- disse lei furente e indignata…
-L’abbiamo
fatto a
fin di bene…- disse Brian…
-Non
avevamo il
diritto di nasconderglielo!! Noi conosciamo abbastanza bene Yu per
sapere che
avrebbe preferito che noi fossimo sinceri con lui…-
-Siamo
dalla parte
del torto ora…- disse Doris… -Jinny ha ragione
ragazzi, ora dirgli tutto sarà
molto più difficile e si arrabbierà molto con
noi, abbiamo tradito la sua
fiducia!!-
-Può
ancora
fidarsi di noi…- dissi un pò sulla difensiva, ma
sapevo cosa intendessero..
I
rapporti che Yu
istaurava erano basati sulla fiducia, sulla lealtà e noi,
anche se a fin di bene,
non eravamo stati sinceri.
-Non
era una cosa
che potevamo tenere nascosta perché era futile e sciocca,
qui c’è in ballo
qualcosa di serio..- disse Jinny triste… -E noi avevamo il
dovere di preparare
Yu e parlargliene, perché questa cosa riguarda la persona
più importante della
vita del nostro amico! E anche solo per questo, noi avremmo dovuto
essere
sinceri…-
-Involontariamente
abbiamo sbagliato tutto, dobbiamo trovare il modo di parlare con lui!
Non è
ancora troppo tardi in fondo. Si, lei sta male e sono preoccupati, ma
non ha
fatto nulla di sconsiderato…-
disse
Brian convinto..
-E
c’è proprio da
sperare che non faccia niente di folle, altrimenti Yu non ce lo
perdonerebbe
mai!!!- disse Doris spaventata all’idea…
Adesso
avremmo
dovuto affrontare il nostro amico, sarebbe stato complesso e sapevamo
che
probabilmente si sarebbe arrabbiato molto con noi.
Sperai
ardentemente che Miki non combinasse qualche casino e in cuor mio
pregai perché
Michael non la perdesse di vista. Domani sarebbe stata una giornata
difficile, la
mia amicizia con Yu era in pericolo!?!? Non potevo escluderlo. Ero
stato un
folle e avevo trascinato i miei amici nella mia decisione, speravo
solo, che il
prezzo da pagare, non fosse stato così alto!!
Quando
arrivai
nella mia stanza barcollavo ancora e avevo faticato tanto per arrivarci
tutto
intero. Ma quando ero entrato e avevo richiuso la porta, desiderai
ardentemente, che qualche metro prima della porta della mia stanza, un
mattone
mi avesse colpito in piena testa e in preda all’incoscienza
stramazzare al
suolo. Alyce era lì, con vestiti particolarmente succinti
che mi aspettava,
sdraiata sul mio letto!!! Un impulso di esasperazione e di rabbia si
impadronì
di me e desiderai con vigore prenderla per il braccio e spingerla fuori
dalla
stanza…
-Ti
stavo
aspettando…- disse con voce suadente..
-Io
no, anzi
desideravo ardentemente non trovarti qui…- dissi scocciato e
con i nervi a fior
di pelle..
-Sai
guardavo
quella foto…- la prese in mano e mi incendiai
perché, come sempre, si faceva
gli affari miei…
-Senti,
sono stato
educato sino ad adesso, ma odio che gli estranei si facciano gli affari
miei!!!
Sei entrata nella mia stanza senza il mio permesso e ora ti stai
letteralmente
occupando di cose che non ti competono, molla quella foto ed esci di
qui per
favore!!- ero stato duro e mi spiaceva, ma per me lei era una
sconosciuta che
si impicciava della mia vita…
-Talmente
bella
com’è sicuramente si sarà
già consolata con un sacco di uomini a Tokyo…-
disse
alzandosi dal letto come una gatta morta…
-Smettila,
tu non
sai niente!! Né di me, né di lei…-
dissi ora furioso…
-Su
via Yu. Non
vorrai dirmi che lei è una di quelle sante che indossano la
cintura di castità
se non è il loro fidanzato a volerle…-
-Vedi,
non meriti
nemmeno che ti risponda!! Le donne Alyce, non sono tutte come te
fortunatamente…- gli dissi acido..
-Sei
sempre sulla
difensiva, questo significa che ti piaccio e che…stai per
cedere!!!-
-Sei
solo
un’arrogante presuntuosa che pensa di avere gli uomini nelle
mani come dei
burattini. Ma io non sono così Alyce, ti sei costruita
un’immagine di me che
non esiste, di un uomo che ti trova attraente e ti desidera. Invece, se
ti
avessi anche incontrata prima di Miki, ti avrei ignorata esattamente
come
ora!!- l’alcool mi faceva cattivo, ma adesso come adesso mi
veniva bene. Non lo
capiva con le buone, forse con le cattive avrei avuto qualche chance in
più…
-Lei
sicuramente
adesso starà seducendo qualcuno come sto facendo
io…- mi disse avvicinandosi e
mettendomi le mani sul petto… -E quel qualcuno
avrà ceduto alle sue lusinghe.
Immagina lei che stringe lui, lo accarezza, lo bacia.. E
poi…beh…penso che hai
abbastanza immaginazione per sapere cosa succederà
dopo…-
-Certo
che ho
immaginazione per capire cosa accadrà dopo…-
dissi prendendola tra
le mie braccia…
Lei
sgranò gli
occhi raggiante di felicità, finalmente stavo cedendo, si
tolse la vestaglia
trasparente che indossava e fece scivolare le sue mani verso i miei
pantaloni,
per aprire il bottone e liberarmi dal tessuto pesante dei jeans. Poi le
presi
le mani con espressione fredda e le dissi…
-Accadrà
quello che
non succederà mai tra di noi! Questa è
l’ultima volta che te lo dico Alyce… Non
c’è niente che mi attrae di te!!- le dissi
cercando di non ferirla… -Amo
un’altra donna, è lei che desidero più
di ogni altra cosa al mondo. Non vedo
nessun’altra!! Se devo pensare a qualcuno con cui passare la
notte penso a lei,
desidero i suoi baci, i suoi gesti di affetto, di seduzione.. Ma non i
tuoi.-
-Solo
perché non
vuoi provare! Se tu passassi la notte con me cambieresti
idea…- mi disse
stringendomi la maglia.. –desidereresti me e non lei!!! Solo
questa notte Yu,
passiamola insieme e poi sono certa che cambierai idea e vorrai stare
con me…-
mi disse pregandomi e in preda alla disperazione…
-Io
so già quello
che voglio. Avevamo deciso di sposarci e lei mi sta
aspettando… La mia vita è
con lei!- dissi…
Anche
se sapevo
che la mia vita nella realtà non l’avrei passata
nemmeno con Miki, ma il mio pensiero
ci sarebbe sempre stato!!
-Sei
cocciuto. Ma
non capisci!!?!?!? Sei tu l’unico cretino che pensa che lei
ti stia ancora
aspettando fedele e da sola!!! Se
va
bene lei si sarà già divertita alle tue spalle
con tutti i ragazzi del Giappone
e tu vai in giro vantandoti del fatto che ti sia fedele. Svegliati
Yu!!! Hai
qui me davanti, sono disposta a donarti me stessa e tu cosa fai!?!?! Mi
rifiuti!!! Non è possibile, nessuno mi ha mai rifiutata!!!
Sono sicura che lei
è peggio di me e lo fa alle tue spalle!!!!- basta, avevo
sentito fin troppo…
-Ora
piantala, raccogli
i tuoi stracci e esci immediatamente da questa stanza!!-
-Non
mi puoi fare
questo… Umiliarmi così rifiutandomi!!!-
-Cosa
dovrei fare
eh!?!?- dissi gridando e prendendola per un braccio… -Dovrei
usarti come un
tappeto e poi domani mattina dirti
“Grazie…è stato bello, mi hai dato un
pò di
divertimento ma ora non mi servi più!!!”.
È questo che vuoi!?!? È possibile che
non ti vergogni di darti così agli uomini facendoti passare
per qualcosa che
magari non sei!?!? Se cerchi un uomo che ti usi a suo piacimento hai
sbagliato
persona Alyce. Se voglio fare l’amore con qualcuno, lo faccio
con la donna che
amo, non ne uso una che non mi piace e il giorno dopo le do il ben
servito!! Ho
reso l’idea!?!?-
-Perché
ti arrabbi
così…!?!!?!?-
-Odio
che si parli
male di lei. Tu non sai nulla di che persona meravigliosa sia Miki. Non
per
niente mi sono innamorato di lei senza riserve e poi non sopporto che
una
persona sconosciuta giudichi
senza
conoscere minimamente il legame che ci lega!!! Non ammetto giudizi da
te Alyce,
non sull’atteggiamento di Miki perché siete
proprio lontane anni luce…-
-Non
so se mi
arrenderò…-
-Mi
spiace per te!
Ora esci per favore…- dissi allo stremo delle forze ed avendo esaurito la mia
pazienza…
Raccolse
la sua
vestaglia ma poi con un gesto fulmineo ed improvviso si era aggrappata
al mio
collo e mi aveva baciato appassionatamente. Come prevedevo non provai
nulla,
non un brivido, non un lampo di passione, nessuna voglia di stringerla
a me.
Non ricambiai il suo bacio, era inutile fingere di provare qualcosa che
non
sentivo, la guardavo passivo in balia di quel bacio non desiderato,
quando lei
si rese conto che non la stavo ricambiando e aprì gli occhi,
si rese conto
della verità di quello che fino a quel momento le avevo
detto. Si era voluta
umiliare sino a quel punto, quando io le avevo detto che sarebbe stato
tutto
inutile. Ora vedevo che si vergognava di quello che aveva fatto, ma
nonostante
i miei avvertimenti era andata avanti e adesso non poteva
più tornare indietro.
-Io
ti ho
avvertita che non avrei provato nulla. Te ne sarai resa conto immagino!
Ho
cercato di spiegarti in tutti i modi che conosco abbastanza me stesso
per
sapere cosa voglio e chi voglio dalla vita e non sono mai stato
così sicuro di
qualcosa come in questi due anni a questa parte!!! Mi spiace che per
capirlo tu
ti sia dovuta umiliare fino a questo punto…- o meglio,
speravo avesse capito!!!
-Se
cambiassi
tattica e assomigliassi a lei tu mi noteresti!!!-
-No,
non puoi
modificare la cose a tuo piacimento solo perché lo vuoi! Non
è vendendo il tuo
corpo che ti aggiudichi l’amore o il rispetto di qualcuno. Tu
devi essere te
stessa, ma se io non provo attrazione per te non è colpa di
nessuno, né tua, né
mia né di Miki, non mi piaci e basta. Se fossi come lei non
ti vorrei comunque,
perché non posso accontentarmi di una copia di Miki!!!-
-Me
ne vado…-
disse Alyce tranquilla… -Chissà che col tempo tu
non possa cambiare idea…-
Il
modo in cui la
guardai la scoraggiò immediatamente e delusa se ne
andò sbattendo la porta, ero
furioso anche se non si vedeva. Quella
ragazza aveva la capacità di esasperarmi e nonostante fossi
stato più che
chiaro anche oggi, alla fine aveva cercato di lasciare sempre una porta
aperta,
pensando che in qualche modo avrei ceduto. Mi sdraiai sul letto e
pensai a quei
pochi istanti in cui raccontai la mia verità ai miei amici,
al loro viso triste
mentre mi vedevano piangere, al momento in cui al colmo della tristezza
li
lascia lì soli nella stanza. Mi abbracciai al guanciale e
sentendo il sonno
arrivare cercai di mantenere la mente sgombra dai pensieri, finalmente
mi
addormentai e sognai una bella casa in legno, con i bambini che
giocavano fuori
in giardino inseguiti dalla loro mamma, il loro padre felice li vedeva
giocare
con sguardo innamorato..
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Capitolo 15 *** Yuri: ti aspettavo da una vita! ***
Yuri: ti aspettavo da una vita!
La
mattina mi
svegliai abbastanza riposato, mi infilai in bagno dove mi rilassai con
una
bella doccia calda e poi inserii nello stereo un bel cd di musica
classica, lo
facevo quando mi sentivo particolarmente stressato e irritato. Il mio
preferito
era il Notturno op. 9 n. 2 di Chopin, le note del pianoforte erano
dolci e
delicate, sembrava che le mani non sfiorassero nemmeno i tasti dello
strumento.
Mi sembrava di essere in una dimensione parallela quando ascoltavo
quella
musica, non amavo tutta la musica classica in particolare, ma avevo
degli
autori che preferivo e specialmente alcune opere. Amavo alcune sonate
di
Beethoven, Chopin, Schubert di quest’ultimo in particolare
l’Ave Maria.
Comincia a frugare nella mia valigia per cercare qualcosa da mettermi.
Intanto
pensavo alla musica che stavo ascoltando, Miki aveva comprato tutte le
pen
drive in offerta, ne davano uno stock non so di quanti pezzi, ne
avevamo cinque
per uno, strapiene di tutta la musica che ci piaceva di più.
Senza contare che
la nostra casa era colma di cd perché tutti in casa amavamo
la musica. Poi in
fondo alla valigia vidi una custodia di cd ancora intatta.
Non
ricordavo di
aver messo cd in valigia quando ero partito, poi ricordai…
In quel cd c’erano dei
video, miei e di Miki felici come non mai. Avrei dovuto evitare di
torturarmi
deliberatamente vedendo i filmati che ci ritraevano felici e
innamorati, ma io
non riuscivo a fare a meno di quei ricordi
equando mi perdevo in quel dolce mare in tempesta, il mio
cuore smetteva
momentaneamente di torturarsi nell’agonia di non averla
più. Se non altro in
quei momenti ero felice per quello che avevo vissuto, per quello che
avevo
scoperto insieme a lei.
Ero
quasi certo
che in quel cd, ci fosse un filmato che ci ritraeva il giorno di Natale
a
pranzo, Michael riprendeva quasi sempre tutto e per una volta gli fui
grato per
quel regalo imprevisto. Avrei disturbato qualcuno se fossi sceso di
sotto a
vedere qualche filmato approfittando del lettore dvd!?!?
L’avrei
scoperto
subito, l’avrei chiesto alla madre di Willy. Sarei stato
disposto a condividere
quei ricordi con qualcuno eventualmente!?!?
Beh…con
i miei
amici non avevo problemi, in fondo sapevano tutto. Il pensiero di Alyce
che
guardava i video con noi, era qualcosa che andava al di là
della mia
sopportazione. Avrei potuto parlare tranquillamente dei difetti di Miki
con una
persona obiettiva, ma Alyce non la era e soprattutto il fatto che
dicesse
apertamente cose false sulla mia ragazza, non mi aiutava a fare entrare
la cugina
di Willy nelle mie grazie. Speravo solo che Maria, non pensasse che tra
sua
nipote e me, la sera precedente, potesse esserci stato qualcosa. Questa
faccenda cominciava a infastidirmi un pò oltretutto, Alyce
era invadente, curiosa
e terribilmente appiccicosa. Forse prima o poi avrei dovuto chiarire
due
cosette con la madre di Willy, a me piaceva vederci chiaro nelle cose..
-Signora
Maria…-
dissi sorridendo..
-Ciao
Yuri… Sono
contenta sai, oggi finalmente vedo un bel sorriso…- mi disse
materna..
-Si,
si vede che
Chopin fa miracoli…- dissi
-Ho
sentito, anche a me
piace molto quella sinfonia! È come
un inno alla naturalezza, all’amore…- mi disse
guardandomi…
-L’ascoltavo
spesso ogni volta è un’emozione
diversa…-
-Senti
Yu, posso
parlarti!?!? Potrei essere tua madre e forse potrai capirmi…
Io so che…che tu
hai una ragazza che ti aspetta a Tokyo...-
-Beh…si.
Miki mi
sta aspettando in Giappone! E mi manca molto…- avevo detto
una piccola bugia…
Miki non stava più con me, però io la sentivo
sempre come la mia ragazza..
-E
vorrei sapere
che intenzioni hai con Alyce. Insomma…lei mi ha detto che tu
sei molto
interessato a lei…-
-Mi
spiace
signora, ma questa non è la verità…-
dissi ora arrabbiato con quella bugiarda..
Oltre a rompermi le scatole, raccontava in giro cose non veritiere!!
-Ma
come!?!? Lei…-
disse la signora Maria ora dispiaciuta…
-E
mi creda, non ho
dato nessuna possibilità
di far credere a sua nipote che io sia
interessato a lei!!!-
-Quindi
mi ha
mentito! Io pensavo che fossi stato tu a chiederle di venire ieri sera
nella
tua stanza…- disse confusa..
Ora
si sentiva in
colpa per avermi attribuito responsabilità che non
avevo…
-L’ho
vista mentre
entrava…e…-
-L’ho
trovata
nella stanza, ma non sono stato io a invitarla! Mi deve credere, le ho
spiegato
che non provo niente per lei. Però è molto
determinata…- dissi per non dire
altro di più offensivo…
-Ti
credo, perché
dovrei dubitare della tua parola!?!? E poi non sarebbe la prima volta
che Alyce
combina casini e mi mente…-
-Ho
un sacco di
difetti signora, parlo poco, sono taciturno, ma non mi approfitterei
mai di una
ragazza, tanto meno se non mi interessa…-
-Mi
spiace Yuri, ti
ho giudicato senza sapere come stavano le cose realmente…-
-Lei
era solo
preoccupata per sua nipote giustamente! Ha fatto quello che era
ragionevole.
Anzi, dimentichiamo l’accaduto…- dissi
sorridendole… -Posso chiederle una
cosa!?!?-
-Certo..
Dimmi
pure…-
-Volevo
chiederle
se potevo vedere questo cd…-
-Certo,
in salotto
c’è il lettore dvx… Fai pure!- mi disse
soddisfatta…
-Ma
per caso Alyce
è nei paraggi!?!?-
-No,
non ci sarà
per tutto il giorno. L’ho mandata a fare commissioni!
Perché!?!?-
-Perché
in questo
cd, c’è la mia ragazza ed io non ho voglia di
cominciare discussioni con lei…-
-Discussioni!?!?!-
-Si
ma non si
preoccupi…! È che io sono permaloso e non mi
piace sentire giudizi che non
corrispondono a verità quando non si conosce una persona. Ma
sono piccolezze!!-
dissi per stemperare gli animi…
-Va
bene…- mi
disse poco convinta…
-Allora
vado.. –
le sorrisi e ognuno prese la propria direzione…
Avevo
detto che la
discussione tra me e Alyce era volata su delle piccolezze, ma non era
del tutto
così!!! Aveva dato della poco di buono a Miki ed io mi ero
lasciato andare ai
toni accessi.
Se
ieri sera in
quella stanza ci fosse stato qualcun altro non si sarebbe lasciato
scappare
un’occasione del genere. Forse ero davvero poco normale
sembrava che i miei
coetanei non aspettassero altro che opportunità del genere,
per lasciarsi
andare senza problema e il giorno dopo ringraziare chiudendo la porta.
Chissà
poi perché io non la vedevo come loro…
Quando
arrivai in
salotto, i miei amici erano seduti e sembravano tutti molto pensierosi.
-Ciao
ragazzi…-
dissi un pò più sollevato…
-Ehi…ciao
Yu…-
tutti mi salutarono e notai che continuavano a guardarsi tra di
loro…
-Senti
Yu..- disse
Jinny… -Dobbiamo dirti una cosa…-
-Ditemi…-
dissi
sorpreso.. –Vi ascolto…-
-Beh…ecco…-
incominciò Doris…. –Insomma, ci
dispiace per quello che è successo…-
Avevo
l’impressione che qualcosa non andasse, erano tutti tesi e
allerta. Non
riuscivo a capire
Perché
fossero tutti
così strani…
-Lo
so. Non dovete
preoccuparvi, sono fortunato, perché almeno ho degli amici
su cui contare! Non
mi sento del tutto solo, sebbene Miki mi manchi molto…-
dissi per tranquillizzarli…
Tutti
sorrisero
tranquilli…
-
Cos’hai in mano!?!?-
chiese Brian..
-Oh,
è il cd di cui
vi parlavo qualche giorno fa! Ci sono dei video dentro, pensavo di
guardarne
qualcuno…..-
-Possiamo
guardarli insieme a te!?!?- disse Jinny entusiasta…
-Jinny…-
la
rimproverò Willy.. –Yu probabilmente
vorrà …-
-No
Willy, se
volete rimanere mi farebbe piacere…- dissi
tranquillo… -Non c’è niente che io
debba nascondere..- sorrisi
malinconico…
-non mi vergogno di nulla. Amarla è stata la vittoria
più grande della mia
vita. Ci saremo dovuti sposare al mio ritorno
dall’America…-
Feci
una pausa, sospirai
profondamente, prendendomi la testa fra le mani e i miei amici non mi
chiesero
niente.
Mi
alzai e
lentamente andai a inserire il cd nel lettore.
Pensai
poi a una
notte in cui non riuscivo a dormire, quando avevo deciso di partire per
l’America, senza parlarne con Miki. Quante notti insonni
pensando a quanto sarebbe
stato complicato spiegargli perché ero arrivato alla
conclusione di andarmene!
Avevo
deciso di
non coinvolgerla in questa decisione, ma mi ero reso conto che in fondo
non era
corretto, ogni cosa che riguardava la mia vita, tirava in mezzo anche
Miki e io
avevo il dovere di essere sincero, perché lei era la mia
compagna. Mi ero già pentito
di non avergliene parlato subito!
Partire
per andare
a studiare architettura era sempre stato il mio sogno!!!
E
Miki si sarebbe
arrabbiata!! Miki
non era mai stata una
ragazza egoista, lei era felice se la persona che aveva a fianco era
serena, se
invece qualcuno a cui lei era affezionata particolarmente, soffriva, ne era subito toccata Sapevo
che avrebbe
accettato di buon grado la mia decisione, se mi faceva contento, ma ero
certo che
lei avrebbe sofferto molto per la mia assenza.
Volevo
partire
perché in America forse avrei potuto costruire le basi per
la nostra vita
insieme, là avevo saputo dell’esistenza
dell’università più prestigiosa di
Architettura e se fossi uscito con un buon voto, tornando a Tokyo avrei
avuto
delle possibilità in più. Senza pensarci due
volte avevo inviato i miei curricula
scolastici e mi avevano accettato alla Dartmouth.
Erano passate due settimane e io, tra sei
mesi o poco più, sarei
dovuto partire
alla volta dell’America. Dovevo parlarle prima o poi e la
cosa che mi spaventava
era la sua decisione, speravo riuscisse a sopportare la lontananza
senza
decidere di lasciarmi, non avrei sopportato l’idea di partire
sapendo che a
causa della mia decisione l’avevo persa per sempre,
angosciato da quell’idea mi
liberai delle coperte, ero sudato fradicio nonostante la temperatura
fosse
rigida!!! Mi scoprii totalmente, in boxer e canottiera andai dalla
finestra e
notai che stava nevicando, ce n’era già un palmo e
pensai che il giorno dopo un
bel po’ di battaglia tra la neve non ce l’avrebbe
tolta nessuno. Continuavo a sentirmi
agitato, irrequieto, non so cosa mi portò a quel punto dalla
porta… Dove
pensavo di andare nel bel mezzo della notte!?!?
Avevo
la mano
appoggiata alla maniglia della porta e mi chiedevo…
“Yuri…dove vuoi
andare!?!?!” mi sentivo talmente stupido che ritrassi subito
la mano dalla
presa. Tornai indietro, raggomitolandomi nelle coperte, poi mi porsi di
nuovo
la domanda di poco prima, “Dove pensavi di
andare!?!?”, a quel punto la mia
mente, decisa rispose, “Semplice,
da
Miki…”!!!
Mi
rialzai deciso
e uscii senza pensarci troppo, mi ritrovai nel corridoio gelido e un
pò di
panico mi attraversò quando mi resi conto che stavo
veramente andando nella sua
stanza alle 2 di notte!!!! Se mi avessero beccato con lei, non avrei
avuto
molte scuse da inventarmi, ma non mi importava nulla, avrei anche corso
quel
rischio. Sul momento mi sarebbe venuto in mente qualcosa e poi,
talmente in
ansia com’ero, non mi sarei di certo addormentato.
Percorsi
lentamente la casa, finché non arrivai dalla stanza di Rumi
e di mio padre, dentro
c’era un silenzio irreale e la porta era socchiusa. Per un
attimo mi venne il
panico, se mi beccavano in quel momento!?!? Avrei fatto finta di essere
sonnambulo, ero geniale!!! Poi all’improvviso mentre stavo
passando davanti
alla porta…
-Yuri…-
Oddiooooooooo!!!!!!!!!!
Avevo perso 30 anni di vita in una volta, se le mie
possibilità di sopravvivere
erano stimate intorno ai novant’anni, in quei pochi secondi a
sessanta non
sarei più esistito! Cominciai a fare un monologo..
-Oh,
ma dove
sono!?!?! Oddio, ma sono nella vostra casa!!! Chissà poi
perché!!! Sapete devo
esser diventato sonnambulo, ultimamente mi succede spesso,
però mi dimentico
sempre di dire a mamma se c’è qualche rimedio a
questo inconveniente!!! Sapete
che a volte sono sbadato!! Mi spiace proprio di avervi svegliato e
d’ora in poi
cercherò di mantenermi nella parte della casa dove dormo,
però converrete che
mentre si dorme non è così facile capire in che
metà sei. Eh…- dissi facendo
una bassa risata nella semi oscurità del corridoio
portandomi le mani dietro
alla testa…
-Yuri…-
disse di
nuovo la voce di mio padre…
E a
quel punto mi
azzardai a guardare dentro la stanza più attentamente, mio
padre dormiva e pronunciava
il mio nome nel sonno!!! Era letteralmente spaparanzato con braccia e
gambe
aperte, prendeva tutto il letto e Rumi non era certo da meno, russavano
sonoramente adesso e ogni tanto mentre si spostavano si davano manate
l’un
l’altro. E io ero morto di paura, quando lui parlava mentre
dormiva!!! Lasciai
cadere all’indietro la testa cercando di mantenere un
controllo, ma che
figura!!!! Meno male che ero solo…
Piano
piano
ripresi la mia camminata per raggiungere la stanza di Miki, poi
finalmente
arrivai e aprii la porta che fortunatamente non cigolava, me la
richiusi poco
dopo dietro le spalle, ero un cubetto di ghiaccio, battevo i denti dal
freddo e
la stanza di Miki era la più fredda di tutte. Povero amore
mio, chissà che freddo!!!
Era rannicchiata e avvolta dal piumone, mi avvicinai al suo letto e
cominciai a
intrufolarmi sotto le coperte.
-Miki…-
dissi
piano… -mi fai un pò di posto!?!?! Ho
freddo…-
Lei
si era appena
spostata, forse non immaginava che potessi essere lì
realmente…
-Amore
dormi!?!?-
dissi, ma che domanda, certo che dormiva erano le 2 di notte!!!
-Beh,
la domanda
giusta sarebbe stata… “Miki
dormivi!?!?”- mi disse girandosi verso di me…
-Beh
in effetti…-
dissi divertito… ma secondo me pensava che fosse un sogno,
era ancora
addormentata per rendersi conto che ero realmente
lì…
-Ma
tu che ci fai
qui!?!!? Io pensavo di sognare ad occhi aperti!!!- disse guardandomi
bene e
strofinandosi gli occhi…
-Lo
sapevo! Non
riuscivo a dormire, non so perché però ho pensato
di venire da te…- le dissi guardandola
negli occhi.. –Anzi lo so perché sono
qui…-
-Ah
si!?!? E
perché!?!?- mi disse piano…
-Avevo
voglia di
stare un pò con te…- dissi battendo i denti dal
gelo…
-Vieni
pasticcione…- mi disse ridendo… -stai
congelando!!!- si spostò nel letto vicino
al muro e mi fece posto vicino a lei, poi mi coprì per bene
con il piumone e io
avvicinai le gambe gelate alle sue bollenti..
-Ahhhhh!!!
Cavolo
Yu, ma sembri un iceberg… Cos’hai fatto un giro
sulla neve prima di venire da
me!?!?!-
-No,
in realtà ho
fatto conversazione con mio padre prima di arrivare nella tua stanza!!!-
-CHE
COSA!?!?!?
Yuogi ti ha beccato mentre venivi da me!?!?! Esci subito
fuori…- mi disse
scoprendomi dal piumone bello caldo… -Se ci beccano non ci
lasceranno più vivere!!!-
-Tranquilla,
ho
fatto semplicemente un monologo con un addormentato che mi chiamava nel
sonno…-
dissi vergognandomi un pò di me stesso… -E
così ho parlato con lui mentre
dormiva e gli ho detto che sono diventato sonnambulo e che non capivo
perché ero
lì!!!-
Miki
cominciò a
ridere coprendosi la bocca con le coperte e io la guardavo rosso in
viso… Che
imbarazzo!!!
-Yu,
amore….- mi
disse teneramente coprendomi… -sei unico!!!
Perché mi perdo queste scenette
apocalittiche…non capisco!!!-
-Non
è carino da
parte tua…- dissi un pò vergognoso..
–Guarda che ho attraversato tutto questo
per te, pensa se mi beccavano…-
-E
che problema
c’è…- disse lei dandomi un buffetto
sulla guancia… -Tanto tu sei sonnambulo!!!-
Ridemmo
entrambi,
ma sapevamo che stavamo rischiando di essere scoperti!!! Ci abbracciamo
stretti, io cominciavo a scaldarmi e finalmente tranquillo mi
addormentai
inconsapevole tra le sue morbide e profumate braccia.
Quando
mi svegliai
sentivo i suoi dolci e piccoli baci sulla guancia, eravamo rimasti
abbracciati
tutta la notte e non mi ero mai sentito così tranquillo in
vita mia. Avevo dormito
bene ed ero completamente riposato, presi Miki per la mano e
l’attirai a me,
quando la voce dei nostri genitori proruppe con tutta la loro potenza
nella
casa!!! Mio dio erano già svegli!!!
Io
e Miki ci
guardammo occhi negli occhi nel panico. I
nostri genitori di prima mattina si
aggiravano per mezz’ora nella casa, girovagando senza meta,
per poi venirci a chiamare
nelle rispettive stanze!!! Dovevo uscire in qualche modo e sperare che
non mi
vedessero…
-Esco
dalla
finestra e mi arrampico nel mio poggioletto…- dissi aprendo
la finestra..
-Ma
sei fuori!?!?
Se stramazzi al suolo ti fai del male!! E poi cosa gi diciamo in tal
caso!?!?
Che stavi facendo bungee jumping senza filo!?!?-
-Beh,
che stavo
sperimentando un altro sport estremo…- dissi quasi convinto..
-Si,
dalla mia
stanza ovviamente…- disse alzando un sopracciglio…
Poi
guardai giù,
appoggiandomi dalla finestra… -Beh è
più basso qui…-
-E
loro ci
crederebbero sicuramente, con te che odi gli sport estremi…-
mi disse lei..
La
guardai per un
attimo… Poi entrambi convenimmo che…
-Non
ci
crederebbero!!!!-
-Allora
hai
qualche buona idea!!?!?- gli dissi…
-Vieni…-
mi disse…
-Ascoltiamo se sono in giro…-
Appoggiamo
l’orecchio alla porta ci sembrava un gran silenzio…
-Miki
senti penso
che siano giù per i regali…- dissi ora
più tranquillo.. –Ci staranno aspettando
per aprirli, ora esco! Tu raggiungici tra poco…-
-Ok…
Però se ti
beccano!?!?!-
-Qualcosa
m’invento…- dissi baciandola… -A
proposito…- dissi seguendo il contorno delle
sue labbra… -Buon Natale amore mio!!!-
-Buon
Natale!!!-
mi disse lei raggiante…
Poi
convinto aprii
la porta e stavo per raggiungere le scale quando sentii la voce di Rumi
chiamarmi…
-Ehi
Yu! Ti
stavamo aspettando ma dove stai andando!?!?!- gelai nella frazione di
un
secondo…
Cavolo!!!!
-Giorno
Rumi…!!!
Buon Natale…-
-Oh…-
disse lei
avvicinandosi e dandomi un bacio… -Buon Natale tesoro!!-
-Sai,
stavo per
chiamare Miki per andare di sotto ad aprire i regali, ma poi ho pensato
che
fosse già giù e stavo tornando
indietro…!!- dissi sorridendo…
-No,
infatti stavo
per venirvi a chiamare…- disse lei contenta..
–Però non è servito, chiama Miki
e raggiungeteci di sotto!!!-
Sentii
Rumi andare
di sotto e avvertire gli altri che saremmo arrivati presto…
-La
solita fortuna!!
Come sempre salvato in corner…- mi disse Miki ridendo e
appoggiata allo stipite
della porta con le
braccia conserte sul
petto…
-Dai
forza…- dissi
ancora scosso.. –Muoviamoci c’è andata
bene!!!-
Arrivammo
di sotto
come consuetudine eravamo ancora tutti in tenuta notturna, ognuno con
il suo
pigiama, la casa era tiepida e i nostri genitori erano seduti sul
pavimento
intorno all’albero di Natale dove erano stati adagiati tutti
i pacchetti dei
regali.
-Buon
Natale
ragazzi!!!!-
Andammo
a baciare
tutta la nostra numerosa famiglia, ricambiando gli auguri ad ognuno di
loro,
poi io e Miki ci
sedemmo vicini, in
mezzo ai nostri genitori che ci passavano i regali che ci appartenevano.
Un
sacco di
abbigliamento, i nostri genitori ci avevano rifatto l’armadio
in pratica e poi
non potevano mancare i cd, dei tanti autori che ci piacevano. Anche io
e Miki
avevamo fatto molti regali ai nostri genitori, molti lì
avevamo scelti insieme
e avevamo diviso la spesa.
-Yu…-
mi disse
Miki… -Questo è il mio regalo per te! Spero ti
piaccia!!!-
-Questo
invece è
il mio regalo…!!- la guardai sorridendole… -Mi
auguro sia di tuo gusto!!-
Entrambi
ci
affaccendammo attorno ai nostri regali, finché non furono
del tutto sfasciati.
Avevo
regalato a
Miki una gonna nera
che le piaceva molto,
quando se l’era misurata le stava d’incanto, poi
non so per quale motivo non se
l’era comprata. Era una gonna a palloncino, evidenziava le
sue forme senza essere
troppo volgare e devo dire che era stata il tormento di qualche mia
notte in
bianco, ero umano anche io in fondo!! Sembrava davvero
felicissima…
-Yu
non ci posso
credere!!! La gonna che mi piaceva tanto…- mi disse
appendendosi al mio collo..
-Ti
piaceva
talmente tanto che appena mi hai lasciato un minuto l’ho
comprata!! Però è
stato complicato comprarla senza che te ne accorgessi!! Non mi mollavi
un
secondo…-
-è
che ho sempre
bisogno di consigli sui regali che faccio…-
-Vediamo
tu cosa
mi hai regalato..- dissi… -Spero non ti sia fatta consigliare da Ghinta!!!
Avete il gusto per
l’horror voi due…!!!!-
-Sempre
carino
eh…- disse lei scocciata…
-Obiettivo
più che
altro…- dissi io puntualizzando. Poi insieme a
Ghinta…!!!
Poi
aprii il
pacchetto e scoprii che il regalo che mi aveva fatto era tutto
fuorché orrendo.
Mi aveva regalato la felpa che mi piaceva tanto della Fred Perry. Io e
Miki ci
compravamo raramente roba firmata, non ci interessava andare in giro
con le
etichette dei più grandi stilisti, ma a volte ci capitava di
“innamorarsi” di
qualche capo firmato e allora ci permettevano una spesa in
più. Quello che non
capivo era come Miki avesse capito che mi piacesse, le presi la
testolina tra
le mani e le schioccai un sonoro bacio sulla guancia.
-Grazie!!!!-
le
dissi…
Lei
arrossendo mi
sorrise e i nostri genitori ci guardavano felici.
-Voi
due state
andando particolarmente d’accordo…- disse Rumi
sorridendo..
-Gìà
siete sempre
culo e camicia..- disse mamma entusiasta…
-Beh
è una
reciproca sopportazione…- dissi io per alleggerire
l’atmosfera imbarazzante che
sentivo intorno a noi… -Specialmente da parte
mia…-
-Cosa
vorresti
dire scusa!!?!?- disse lei con una faccia da ebete…
-Che
se non ci
fossi io saresti persa…!!!- dissi smorfioso…
-Si
certo come no,
io me la cavo benissimo senza di te…- disse lei
importanziosa..
-Come
no Miki, ti
tengo pure a bada tutti i tuoi spasimanti…- dissi con una
punta di gelosia e
rimprovero…
-I
miei spasimanti
me li tengo a bada da sola!!!- disse lei sulla difensiva…
-Certo,
mentre ti
baciano ovunque e tu sei incastrata tra le loro braccia, riesci a
cavartela
benissimo!!!- dissi scocciato…
-Cos’è
Yu!?!!?-
disse mio padre, guardandomi di soppiatto… -Sembri geloso
del fatto che Miki
riscuota successo…-
-ma
và…- dissi io
facendo il furbo.. –è che lei si caccia sempre nei
guai e siccome le sono
affezionato non voglio che degli astuti come loro se ne
approfittino…-
-Grazie,
mi hai
pure dato della scema!!!- disse lei con aria di sfida..
Me
le avrebbe fatte
pagare tutte una volta soli!!! Però io ero stato poco
prudente e avevo lasciato
trapelare dei sentimenti nei suoi confronti che prima d’ora
non erano mai
usciti. Questa volta avevo lasciato trasparire un trasporto verso di
lei e i miei
interlocutori non se l’erano fatto
sfuggire, poi mi ero giustificato ma dovevo essere più
attento nelle mie
manifestazioni di gelosia!!
-Io
sono solo
protettivo!!! E dovresti essere contenta di avere un amico che ti
impedisce di
fare dei guai!!!!- dissi io poco convinto…
Fortunatamente
poi,
a salvarmi, arrivò Michael, tranne quando ci provava con
Miki, poi per il resto
mi era pure simpatico e in quel momento le ero proprio grato!!!
-Ciao
a tutti….
Buon Natale!!!- disse allegro come sempre e andò per prima
cosa a schioccare un
bacio sulla guancia a Miki…
Come
non detto, i
miei buoni propositi nei suoi confronti andarono a farsi benedire!!
-Auguri
Michael….-
a turno tutti lo salutammo…
-Sareste
una bella
coppia sai Miki!!!- disse mia madre a Michael e alla MIA
ragazza…
Una
colata di
acido muriatico si impadronì della mia gola,
bruciavo…!! Anche oggi dovevano
tormentarmi attribuendo fidanzati alla mia ragazza!?!!? Non bastavano
Ghinta e
Alessandro che mi tormentavano ogni santo giorno!!!
-Ma
che state
dicendo!?!?!!??- disse Miki con gli occhi sbarrati…
-Io
te lo dico
sempre, ma tu….- disse Michael guardandomi con la coda
dell’occhio.. –Non mi
dai ascolto!!!-
-Mi
spiace per te
Michael…- dissi io sarcastico… -Ma abbiamo deciso
di comune accordo che il suo
fidanzato dovrà piacere anche a me!!!- quindi togliti dai
piedi!!!
-Ah…e
tu Miki sceglierai
la ragazza di Yu!?!?!?-
-Ovvio
scusa, se
una cosa vale per me vale anche per lui…!!!-
-Ah
no…!!- dissi
io… -Io so trovarmi una fidanzata anche da solo
perché non combino casini come
te…!!!-
-Ne
dubito…- disse
lei guardandomi.. –Servirebbe un interprete visto che il tuo
mutismo la
metterebbe in difficoltà…- alludeva a tutta la
fatica che aveva dovuto fare per
avermi e ora sapevo che non avrebbe permesso a una qualunque di potarmi
via da
lei!!! Al pensiero mi tranquillizzai e sorrisi felice.
Ridemmo
e
scherzammo per tutto il tempo felici, poi finalmente il pranzo tanto
atteso!!!
Mamma
e Rumi avevano
cucinato per un esercito, fortunatamente quel giorno nessuno di noi si
sarebbe
risparmiato nel mangiare, rischio di addormentarsi dopo due minuti dopo
l’abbuffata!!! Durante il pranzo guardavo Miki ridere e
scherzare con Michael e
per un momento riflettei sulla loro complicità, Michael
aspettava solo che io
facessi un passo falso glielo leggevo negli occhi. Nonostante lui mi
trovasse
simpatico e andavamo anche d’accordo, c’era Miki di
mezzo e lui mi vedeva
innanzitutto come un rivale, non che per me poi fosse molto diverso.
Quando
me ne sarei
andato cosa avrebbe fatto Michael!? E….Alessandro!?
C’erano
tante cose
che avrei dovuto considerare prima di prendere una decisione
così affrettata. Non
ultima, la possibilità che la lontananza, mi avrebbe
allontanato da lei ed io ero
disposto anche a perderla pur di inseguire la mia passione?!?! Ma
c’era una
cosa importante da considerare. Il mio sogno senza di lei era inutile
perché io
lo stavo costruendo per noi due, per il nostro futuro!!! Se sacrificavo
tanto
tempo al nostro rapporto era per costruire una vita insieme a Miki.
Questo
era
abbastanza per lei da giustificare una lontananza per così
tanto tempo!?
Avrebbe capito la mia posizione!?!? In un certo senso lei era la
persona più
importante della mia vita eppure stavo proprio rinunciando a qualcosa
che la riguardava,
anche per molti anni.
Il
pranzo era
stato molto piacevole, la nostra famiglia era affiatata e tra noi
regnava una
grande complicità oltre che un smisurato affetto.
Desideravo
passare
un pò di tempo da solo con Miki e cercai di pensare a una
scusa per portarmela
via, il pranzo era finito da un pezzo, erano le quattro e mezza del
pomeriggio,
quindi mentre eravamo tutti nel salone dissi scattando in piedi.
-Oddio…!!!
Miki
siamo due sbadati…-
-Perché!?!?-
mi
disse lei sorpresa… -Cos’abbiamo fatto!?!?-
-Il
regalo di
Ghinta, non ti ricordi!?!?- le dissi calcando l’ultima
frase…
-Ma
come!!?!?!?-
disse Michael.. –Glielo avete dato qualche giorno
fa…-
Michael
ti odio!!!
Pensai tra me e me, nonostante sapesse che Miki non lo vedeva in quel
senso,
quando poteva lui faceva di tutto per impedirmi di stare da solo con
lei e
quindi sfruttava questi momenti in cui eravamo con i nostri genitori
per
mettermi in difficoltà!!
Ma
non gliel’avrei
data vinta!!! Miki era la mia ragazza e lui non poteva impedirmi in
alcun modo
di non vederla.
-Quello
era solo
una parte…- dissi scocciato… -volevamo comprargli
una cosa che non eravamo
riusciti a trovare e ieri finalmente, contro ogni aspettativa, ce
l’abbiamo
fatta. Quindi pensavo che dovremmo portarglielo!!!-
-Assolutamente…!!-
disse Miki… -E poi Ghinta è il mio miglior amico
a maggior ragione voglio
portarglielo!!!!-
-Saremo
di ritorno
presto, giusto il tempo di andare, fare due chiacchiere e tornare.
Faremo in un
lampo…- dissi io…
Sapevo
che ai
nostri genitori faceva piacere passare il Natale in famiglia,
però sottraevo a
quel giorno solo un oretta e poco più da condividere con la
mia ragazza. Non
era poi molto…!!!
Miki
entusiasta
disse… -Allora andiamo!?!?-
-Si…ho
già preso
io il regalo è nel mio zaino…- dissi
mentendo…
-Perfetto.
Ciao a
tutti. A tra poco!!- disse sorridendo e prendendomi per mano mi
trascinò per
tutta la via, quando svoltammo l’angolo con trasporto e
passione si voltò su se
stessa, aggrappandosi a me mentre mi abbracciava. Aveva gradito il mio
tentativo di averla tutta per me per un po’ di tempo.
Non
sentivo la
necessità di parlare, mi sentivo felice e completo, la presi
per mano mentre
lei raggiante mi guardava e la condussi nel parco, dalla nostra
panchina che
aveva visto nascere il nostro amore.
Nevicava,
camminavamo
insieme abbracciati, mentre i piccoli fiocchi accarezzavano i nostri
volti
caldi. La nostra panchina non era bagnata, godeva di un piccolo riparo
e quindi
era ancora accessibile, mi sedetti e lei invece di sedersi affianco a
me, mi
venne in braccio, desiderosa di sentirsi tra le mie braccia.
-Perché
proprio
qui!?!?- mi disse arrossendo…
-Questo
posto ha
visto nascere il nostro amore Miki!! È passato
più di un anno e da allora non
ci siamo più lasciati. Mi sembra quasi che questo parco sia
l’emblema del
nostro amore…!!-
-Un
inizio, un
continuo…una fine!?!?- disse lei ora pensierosa…
-Tutte le cose belle, anche
quelle meravigliose prima o poi finiscono…-
A
quella frase
rimasi agghiacciato, come se la neve si fosse intrufolata nelle mie
vene
gelando il sangue che vi scorreva, allora presi il pacchetto che avevo
in tasca
e senza pensarci due volte glielo donai.
-Nulla
può
cambiare a meno che non lo desideri davvero ed io voglio solo
continuare a
pensare a centinaia di questi altri giorni sereni insieme…-
dissi convinto…
Lei
guardò il
pacchetto confusa, come se quel regalo improvviso la spaventasse. Poi l’aprii, ma
invece di sorridere, abbassò
lo sguardo, sembrava triste, confusa, abbattuta…
-Perché
questo
regalo!?!?- guardava l’anello stranita, come se non capisse
il ruolo che
avesse…
Era
un anello
semplice, una fedina per dimostrare la posizione che lei aveva nella
mia vita,
ma non capivo il suo atteggiamento…
-Come
perché!?
Avrei dovuto farlo molto prima ma…aspettavo il momento
più giusto…-
Lei
mi trafisse
con lo sguardo, per poi allontanarsi sotto la neve..
-Pensi
di legarmi
con questo anello quando sarai partito!?!?- la guardai immobile e
confuso..
–Hai davvero molto fiducia in me, se per ricordarmi che sono
la tua ragazza mi
fai indossare questo!!! Se pensi che quando sarai lontano io mi
dimenticherò di
te…- mi disse rivolgendomi un sorriso triste..
-Cosa
intendi dire!?!?!-
mi vergognavo di me stesso..
-Lo
sai Yuri…-
guardò l’orizzonte.. –Mi chiedevo quando
me ne avresti parlato…- disse
sconsolata..
Per
l’ennesima
volta le avevo nascosto qualcosa di troppo importante, qualcosa che ci
riguardava entrambi da vicino e solo adesso mi resi conto di quanto
aveva
sofferto, si sentiva come prima che iniziasse la nostra storia. Avevo
rialzato
un muro con quella storia di New York e non me ne ero reso conto, anche
se
continuavo ad essere affettuoso e innamorato folle di lei.
-L’avrei
fatto
presto…- dissi, ma non potevo giustificarmi.. Era da
settimane che lo sapevo!!
-Una
settimana
prima di partire me lo avresti detto e sarebbe stato chiaro il ruolo di
quell’anello…- mi disse chiaramente
delusa…
-Te
l’ho regalato
per farti capire che ruolo hai nella mia vita…- dissi con
fervore..
-Io
lo so
perfettamente che ruolo ho nella tua vita. Me lo dimostri ogni giorno
Yu…- mi
disse avvicinandosi… -Ma non mentire con me, lo so
perfettamente quello che ti
stai chiedendo, te lo leggo negli occhi..!!-
-Perché
cosa vedi!?!?-
-Tu
non sai se
riuscirò a stare senza di te per così tanto
tempo…- disse lei preoccupata e
quando vidi la verità delle parole che mi aveva appena detto
riflettersi nei
suoi occhi, un’ondata di panico si impadronì di
me… -E ti stai chiedendo se
resisterò alla vicinanza di Alessandro o di
Michael…-
Non
potevo essere
così meschino eppure era quello che pensavo da quando avevo
deciso di partire
per New York, volevo legarla a me impedendogli di vedere e distrarsi
con
qualcun altro. Ma mi comportavo così stupidamente solo
perché ero terrorizzato
all’idea di partire senza vederla per così tanto
tempo, assolutamente
spaventato al pensiero di non poterla stringere a me.
-Io
sono terrorizzato
all’idea di lasciarti qui e non poterti vedere per tanto
tempo Miki…-
-Eppure
sei
disposto a rischiare tutto partendo comunque per New York…-
mi disse in tono
comprensivo, non c’era irritazione in lei…
Si
era arresa
all’evidenza e quello mi fece male, pensava che tutto il
resto fosse più
importante di lei e quello che mi fece arrabbiare più di
tutto, non era il
fatto che lo pensasse, ma il fatto che ero stato io con il mio
atteggiamento a
lasciarglielo pensare.
-Quello
che
faccio, è per noi Miki, sarei egoista nel dirti che non lo
faccio anche per me
è sempre stato il mio sogno!! Però
potrò darti un futuro andando in America…-
-Ma
non
capisci!?!?- disse lei trattenendo le lacrime a stento… -A
me non importa se tu
puoi darmi un futuro migliore o meno, a me bastava stare con te per
essere
felice. Del resto non mi importa… capisci!?!?- poi
ragionò per qualche istante
senza guardarmi, privandomi della possibilità di avere
accesso ai suoi
sentimenti… -Però non farò nulla per
impedirti di realizzare il tuo sogno!!
Anche se non posso dire di aver apprezzato il fatto che per
l’ennesima volta non
l’ho scoperto da te…- mi disse sincera sempre
voltandomi le spalle..
Ero
sicuro che
guardandomi negli occhi non sarebbe mai riuscita a dirmi quello che
pensava.
-Come
l’hai
saputo…!?!?!?- dissi furioso con me stesso ed il mio
egoismo..
-Come
pensavi di tenermelo
nascosto se in casa lo sapevano tutti!?!?- mi disse chiaramente
delusa… -è
stato Michael…-
“Ancora
lui…”
pensai e una smorfia di profonda rabbia mi attraversò il
viso.
-Non
te la
prendere con lui…- mi disse a disagio…
-C’è rimasto molto male quando ha capito
che non sapevo nulla ed anche io ci sono rimasta male…-
-Mi
spiace di
averti ferito di nuovo…- avrei dovuto dirgli molto di
più…
Ma
non avevo
altre parole da
esprimere, perché sapevo
che avevo sbagliato e tutto il resto era superfluo. Cosa dovevo
dirgli!?!?
Avrei dovuto spiegargli perché mi ero comportato
così…
-Pensavi
che ti
avrei impedito di partire!?!?- mi disse trattenendo
l’ira… -Che avrei
ostacolato il realizzarsi del tuo sogno!?!? Che ti avrei convinto a
rimanermi
affianco facendoti desistere dal tuo desiderio di andare in America!?!?
Che non
ti avrei capito!?!?-
Guardavo
per
terra, non avevo il coraggio di osservare il suo viso perché
avevo paura di
trovarvi quello che temevo, non la rabbia, lei non era furiosa con me,
era
delusa, che per me era ancora più doloroso.
-Guardami!!!-
mi
disse gridando in un urlo di disperazione!!
Avevo
alzato lo
sguardo, si era delusa e molto, ma mi amava e quel viso non mi
disprezzava come
avrebbe dovuto!!
-Mi
sento un uomo
terribile. Non volevo tenertelo nascosto e nemmeno avrei voluto
deciderlo da
solo…- le dissi sconsolato… -Ho compilato quei
moduli e poi mi hanno accettato,
ma sapevo che avrei dovuto parlartene…-
Mi
guardava da
lontano, senza avvicinarsi.
-Lo
so da una
settimana Yu…- mi disse allo stremo delle forze..
–E ho sperato fino all’ultimo
che tu me ne parlassi. Un altro muro…-
-Non
volevo
allontanarti Miki!! Te lo giuro, avevo solo paura di perderti non
sapevo come
affrontarti!!!-
-Ma
lo capisci che
se facciamo così il nostro rapporto avrà seri
problemi a distanza?!?- mi disse
lei nel panico e l’avevo
pensato anche
io!!
-Yuri
mi vuoi
spiegare come facciamo a vivere un rapporto a distanza se mi tieni
nascoste le
cose già qui!?!? Che siamo l’uno di fronte
all’altro!!! Come posso essere tranquilla
io
mentre sei
dall’altra parte del mondo!?!?- mi
disse lei arrabbiata…
-Tra
noi non
cambierà nulla…- dissi io autoritario,
perché di questo ero convinto..
-Non
sono stupida
Yu, tu sei bello, affascinante. Sarai corteggiato ed io ho bisogno di
un’assoluta
sincerità da parte tua. E adesso ho paura di fidarmi di
te…- disse lei
guardandomi negli occhi..
Altro
ghiaccio che
mi congelava le vene…!!
-Allora
cosa
preferisci!?!?- dissi io furioso… -Vuoi
lasciarmi…!?!?- la presi con veemenza e
la trascinai vicino a me scrollando le sue spalle… -Parla!!
È questo che vuoi
Miki!?!?- lei mi guardava con occhi sbarrati, le lacrime le avevano
velato le
iridi e la rabbia, la paura mi ribollivano dentro come un vulcano.
Se
mi avesse
lasciato, non me ne importava più di nulla, avrei detto
addio a tutti i miei
sogni pur di non perderla e di riconquistarla.
-Non
ti lascerò ad
Alessandro o a Michael!!!- le gridai in faccia… -Rinuncio a
tutto, a partire,
al mio desiderio e cercherò qui
un’università di architettura. Ma tu non puoi
lasciarmi!!! Non puoi!!! Farò di tutto pur di tenerti con
me, lontana da loro…-
dissi al colmo della disperazione…
Lei
cominciò a
sbattere i pugni contro il mio petto e a urlare…
-Ma
cosa vuoi che
me ne importi di loro!!!! Eh!?!? Quando rischio di perdere te!!!! Sei
il solito
idiota!!!- mi disse piangendo a dirotto…
Cercai
di calmarla,
asciugandole le guance. Ma non mi permetteva di toccarla, singhiozzava
rumorosamente e sentirla così mi lacerava il petto.
-Miki…ti
prego…!!-
dissi sollevandole il volto con la mano ghiacciata… -Tra noi
non cambierà
nulla. Non ti ho regalato l’anello per farmi perdonare per
come mi sono comportato,
lo avrei comprato comunque, per renderti a tutti gli effetti la mia
ragazza
anche se lo sei già!! È un regalo per sentirti
ancor di più mia!! Ma…non mi
lasciare!! Te l’ho detto, sono disposto a rinunciare se il
prezzo da pagare è
quello di perderti!!-
-No…non
devi rinunciare!!!
Un giorno potresti essere
pentito di aver abbandonato qualcosa di così importante solo
per le mie paure.
E io non voglio sentirmi colpevole per questo..- disse voltandomi di
nuovo le
spalle…
Aveva
incrociato
le sue braccia intorno al petto.
-Va
in America. Se
il nostro rapporto sarà destinato a proseguire
supererà anche questo ostacolo,
altrimenti…prima o poi ci rifaremo una vita e ricominceremo
da capo…- quelle
parole mi fecero spezzare il cuore in due parti..
Solo
il pensiero
di una tale eventualità, mi dilaniava l’anima!
-Da
parte mia mi
impegnerò per mantenere in vita il nostro rapporto, ma lo
sai anche tu, se hai
deciso di partire, avrai anche preso coscienza della
possibilità che il nostro
rapporto potrebbe finire...- disse con sgomento.. –Quindi sei
disposto a
correre questo rischio. E io ne prendo atto…-
-No
io non sono
disposto a correre questo rischio, perché io so quello che
provo per te e non
ho intenzione di far finire il nostro rapporto!! Non lo
permetterò!! Farò tutto
quello che è in mio potere per averti al mio fianco, non
rinuncerò a te tanto
facilmente Miki…!!- lei aveva sempre lo sguardo basso,
mentre mi precludeva la
vista del suo volto..
-Lo
sai…!!!- dissi
dolcemente, raggiungendola e abbracciandola teneramente…
Lei
si lasciò
trasportare dalle mie braccia e posando la sua testa sulla mia spalla
pianse
silenziosamente.
-Non
mi lasciare
solo, io ho solo bisogno di te…- dissi stringendola
forte… -Solo di
questo..!!!-
-Forse
è venuto il
momento che tu faccia qualcosa… No!?!?- mi disse
asciugandosi una lacrima che
le attraversava il viso e che io sentivo scorrere anche sulla mia
guancia.
Si
voltò verso di
me e io la guardai confuso…
-Quell’anello…non
dovresti mettermelo al dito!?!?- la guadai, mi aveva perdonato, per
l’ennesima
volta…
Mi
amava talmente
tanto che la paura di perdermi aveva potere su tutto il resto e per me
era la
stessa cosa. Le sorrisi dolcemente e la guardai mentre le lacrime
continuavano
a rigarle il viso, la guidai fino alla panchina, poi lei si sedette
sulle mie
gambe. Le presi la mano sinistra e infilai all’anulare quella
piccola fedina, lei
la guardò brillare nella sua mano e con un piccolo sorriso
stanco mi guardo in
viso.
-è
davvero molto
bello…- disse sentendosi forse più sollevata..
–Ora sono a tutti gli effetti la
tua ragazza quindi…-
-Direi
di si…-
dissi un pò scosso.. –Sei ancora arrabbiata con
me!?!?-
-No
anche se
volessi non ci riuscirei…- disse rimproverandosi…
-Ma per l’ennesima volta ti
chiedo di non erigere muri tra di noi Yu. Questo anello l’ho
indossato e adesso
anche tu devi fare qualcosa per far si che la nostra storia continui,
aggirando
gli ostacoli…-
Poi
pensierosa mi
prese per mano e ci incamminammo verso casa.
-Questo
non
significa che sia semplice…- disse guardandomi…
-Ma dobbiamo almeno provarci…-
Sapevamo
quanto
fosse forte il nostro amore, ma dovevamo mettere in conto che le
difficoltà
sarebbero state tante e non semplici da superare ed io adesso ero anche
più
preoccupato di prima. Ma a differenza delle altre volte sentivo dentro
di me
qualcosa di forte e travolgente, sapevo che la stessa tempesta si
agitava in
Miki e questa consapevolezza mi faceva sentire più sicuro.
Non avrei dovuto
temere così tanto la lontananza, perché
l’unica cosa di cui ero profondamente
sicuro a questo mondo, oltre all’amore dei miei familiari,
era il sentimento
che legava me e Miki. Forse comunicai quel pensiero anche a lei,
perché quando
la strinsi forte a me, lei mi guardò più serena e
mi sorrise raggiante,
tornando a osservare felice il suo anello.
Quando
tornai in
me, mi ero reso conto che i miei amici ridevano di gusto guardando il
video
della farina, quello che raccontavo in macchina… Li osservai
tutti, ad uno ad
uno.
Ma
chi mi colpì fu
Brian, il modo in cui guardava quel video, il modo in cui osservava
lei…la mia
Miki.
Era
rimasto senza
parole, rapito mentre ondeggiava al ritmo di “Nord suo ovest
est”. La cosa mi
mise a disagio. Ero “allenato” agli occhi degli
uomini che la guardavano, ma
sembrava che nonostante il tempo che passava non mi abituassi mai fino
in fondo
al fatto che qualcun altro potesse trovarla desiderabile. Distolsi lo
sguardo,
temendo che non sarei riuscito a controllarmi una volta che avessi
continuato a
guardare le sue reazioni.
Se
Miki fosse
venuta in America e ci fossimo incontrati sapevo esattamente che
effetto
avrebbe fatto a Brian, di persona era anche meglio che in un video e
poi ora
era una donna, con tutto quello che comportava il fatto di essere tale,
non era
più quella ragazzina infantile!!
Mi
lasciai alle
spalle quel pensiero, non sarebbe mai accaduto e quindi ricacciai
indietro il
fastidio per le reazioni di Brian.
Ormai
era una
settimana che ero lì in campagna ospite di Willy e Steve non
si era più fatto
vivo. Sapevo che tutti aspettavano una mia chiamata da una settimana ma
avevo
sentito la necessità di sentirmi fuori da tutto, di rimanere
solo con Miki e i
nostri ricordi, ora dovevo togliermi da quel silenzio. Dovevo
chiamarlo…
Ero
solo e quando
mi accorsi che gli altri erano entrati in stanza ormai era troppo
tardi, Steve
dall’altro capo del telefono mi rimproverava di aver
aspettato una settimana
per contattarlo. Aveva
ragione non avrei
dovuto contattarlo così tardi, mi era mancato il suo
umorismo, la sua amicizia…
Poi
gli feci la
domanda che mi premeva, gli chiesi di Miki e la risposta che mi diede
Steve non
mi stupì più di tanto. Miki era distrutta almeno
quanto me, avevamo il cuore a
pezzi, ma non c’era niente che potesse ricucirne le ferite.
Quello che però mi
fece completamente andare nel panico fu quello che Steve mi disse
dopo…
“Questa
settimana non l’ha vista nessuno di noi… Nemmeno
Meiko..”
Facevo
terribilmente
fatica a capire quelle parole. Nessuno l’aveva vista!?! Meiko
è la sua migliore
amica e com’era possibile!?!? Non stavano nemmeno un giorno
lontane. Quando
Steve mi disse che si era chiusa in se stessa e che non voleva sentire
né
vedere nessuno, cominciai davvero ad avere paura. Le parole che
venivano dopo
sembravano solo un rumore sordo e senza senso… Cosa avevo
fatto!?!
“Per
una settimana l’abbiamo cercata al telefono…ma non
è riuscito a parlarci
nessuno, tranne Meiko. Oggi pomeriggio ci ha chiesto di farci trovare
tutti al
solito bar e così ha spiegato perché è
sparita. Ci ha detto che ha bisogno
d’aiuto, perché
da sola non ce la fa…”
Mi
sembrava tutto
assurdo, mi ero illuso che il suo dolore sarebbe stato solo una minima
parte
del mio!! Pensavo che dicendogli che non l’amavo
più, avrebbe sofferto meno di
me che la volevo terribilmente sapendo che non potevo desiderarla.
Perché
nessuno mi aveva detto niente!?!? Mentre parlavo al telefono vedevo i
miei amici
impallidire e deglutire, non riuscivo più a costruire frasi
di senso compiuto e
mi sembrava che tutto intorno a me non esistesse, era come se ogni cosa
che
toccassi non avesse consistenza, come se io mi affannassi ad
avvicinarmi senza
mai arrivare. Lei rischiava di ammalarsi…mangiava poco, non
usciva, era sempre
sola tranne per le chiamate di Meiko, che faceva per non farla
preoccupare.
Perché si stava annullando così!?!?
C’erano
migliaia di
uomini che l’avrebbero voluta e lei si disperava
perché suo fratello non
l’amava più!! Cosa c’era di giusto a
questo mondo!?!?
Ero
nel più
completo panico, più cercavo di raccogliere le idee,
più mi sentivo mancare, pregai
Steve di chiamarmi presto e di tenermi informato.
Il
vuoto che
sentivo dentro non si poteva descrivere, ricordavo ancora come una
marchiatura
a fuoco, la sera che era rientrata a casa tardi dopo che
l’avevo lasciata, quello
era stato solo un avviso di quello che sarebbe successo dopo ed io, che
la
conoscevo più di chiunque altro, avrei dovuto sapere cosa
sarebbe accaduto in
seguito!!
-Che
succede…- mi
disse Willy…
-Miki…-
riuscii
solo a dire con voce rotta e spaventata…
-Cos’ha!?!?
È
successo qualcosa!?!?- disse Doris…
-Non
reagisce,
sono tutti molto preoccupati!! Anche i nostri genitori…-
dissi in preda
all’ansia..
-Vedrai
non sarà
nulla è
normale che Miki non stia bene,
l’hai appena lasciata in fondo…- disse Willy..
-Questa
volta è
diverso!!- dissi innervosito.. –Miki non ha mai reagito
così e se i miei
genitori sono preoccupati il motivo ci deve essere di sicuro. Tu non
hai
sentito Michael!?!? È impossibile non ti abbia detto nulla!!
Lui tiene molto a
Miki!!!-
Mi
guardarono
tutti con visi sbarrati, ma cosa succede a tutti oggi!?!? Non sapevano
cosa
dire, era evidente…
-Veramente…-
disse
Brian, ma non riuscii a dire una parola di più che Alyce era
entrata nella
stanza dicendo…
-Avanti
ragazzi…-
disse con tono di sfida… -Non volete dire al vostro amico Yu
quello che sapete!?!-
li guardava compiaciuta…
-Beh
non è carino
che voi siate così ipocriti da stare zitti ora…-
continuò lei guardandoli…
Da
parte mia io
non ci capivo veramente più niente, cosa dovevano dirmi!?!?
E lei soprattutto
cosa sapeva, di cui io non ero a conoscenza!?! La signora Maria, dietro
la nipote
ci guardava preoccupati, poi Alyce si avvicinò a me e
prendendomi il braccio mi
disse…
-perché
non chiedi
ai tuoi amici se sanno qualcosa Yu!?!?- mi scostai bruscamente da lei e
mi
avvicinai a loro che sembravano sempre più dispiaciuti e
colpevoli…
-Te
lo ripeto
ancora una volta….- dissi calmo.. –Hai sentito o
no Michael!?!?- se avessero
saputo qualcosa che mi avevano tenuto nascosto
non so come avrei reagito, a parte una grande
delusione…
Nessuno
mi rispose
fu Alyce a continuare a parlare…
-Beh
Yu, purtroppo
non so cosa ti preme sapere. Io li ho solo sentiti parlare qualche
giorno fa e…-
disse avvicinandosi a me con fare languido…
-E…cosa
Alyce!?!?-
dissi ora molto più nervoso… Quel giochetto
cominciava a innervosirmi parecchio!!!
-E
loro parlavano
di qualcosa che avrebbero dovuto dirti subito, senza aspettare
così tanto
tempo…- disse lei, i miei amici addolorati mi
guardavano… -Parlavano di
richiamare un certo Michael che lui avrebbe dato notizie certe di come
andavano
le cose. Erano molto preoccupati per Miki però questo
l’ho capito chiaramente!!!-
una volta detto questo mi infuriai terribilmente e la Signora Maria
prese per
un braccio Alyce che si dimenava per rimanere…
-Non
essere
sciocca Alyce..- disse la donna… -Questi non sono affari che
ti riguardano!!!
Verrai ad aiutarmi!!- e ci lasciò soli, lasciando che la mia
rabbia salisse
senza freni…
-Yu
ascolta…- mi
disse Willy…
-No
sarete voi ad
ascoltare me!!!- dissi quasi minaccioso.. –Non avevate nessun
diritto, nessun
diritto di decidere per me!!!- esclamai urlando disperato…
-è
stata colpa
mia…- disse il mio migliore amico… -Ho trascinato
tutti ad accettare la mia
decisione di tenerti all’oscuro di tutto!!!-
-E
ti sembra una
cosa normale Willy!?!? Io ti ho raccontato tutto fin
dall’inizio, l’ho fatto
perché mi fidavo di te!!! Perché ti vedevo leale
nei miei confronti!!!- gridai
esasperato…
-Non
volevo
mentirti…- disse lui per giustificarsi… -Ma non
immaginavo che le cose
sarebbero peggiorate! Credimi Yu!!!!-
-Da
quanto lo
sapete!?!?!- tutti alzarono lo sguardo, erano confusi ,
agitati…
-Da
quanto lo
sapete!!?!?!- gridai rabbioso…
-Quando
abbiamo
chiamato per avvisare che saremmo partiti per la campagna…-
disse Jinny
timidamente… -Michael ci ha detto subito che le cose non
andavano troppe bene,
erano tutti molto preoccupati e noi, però, abbiamo
sottovalutato la cosa..-
-Abbiamo
pensato
che magari era un momento passeggero…- disse Doris cercando
di calmare le acque
ma ero
furioso… -che dopo qualche giorno
sarebbe uscita da quell’apatia, ma quando abbiamo richiamato
a casa tua Michael
ci ha avvisato che nulla era cambiato e continuava a negarsi a
tutti…-
-Vi
rendete conto
di quello che avete fatto!?!?- dissi rammaricato per la
situazione…
-Non
volevamo
farti preoccupare inutilmente…- disse Willy…
-Inutilmente!?!?!?-
dissi io con ira… -Lei è la ragazza che amo, il
centro della mia vita e tu mi
parli di inutilità!?!!? Willy…tutto quello che
riguarda lei mi coinvolge in
prima persona!!!!- dissi di nuovo alzando la voce…
-Ero
disperato in
questi giorni e mi sono confidato con te!!! Avevo il diritto di sapere
quello
che stava succedendo e tu non avevi di diritto di decidere per me, ma
avevi il
dovere di dirmelo!!!- dissi io avvicinandomi a lui guardandolo fisso
negli
occhi…-Mi hai deluso! Mi ero permesso la
possibilità di evitare chiamate a casa
per non avere il dolore di sentirla rispondere ed ero pure convinto che
mi
avrebbero avvertito se qualcosa non andava…-
-Yu…perdonami…-
disse Willy… -Credimi non l’ho fatto per
cattiveria!! Pensavo davvero che le
cose potessero migliorare!!-
-Ti
ho parlato
abbastanza di lei no!?!? Ti ho spiegato
com’è…- si, lo riconosceva…
-Non
me lo
perdonerei mai se dovessi perdere la tua amicizia Yu!!!!- disse
Willy…
-Mi
dispiace…-
dissi affranto… -Perché se dovesse accedere
qualcosa a Miki non so se riuscirei
mai a perdonartelo il fatto che mi hai tenuto allo scuro di una cosa
tanto
importante!!!- detto questo gli voltai le spalle e mi sedetti sulla
poltrona
tenendomi la testa tra le mani…
E
piansi, piansi
tutte le lacrime che avevo, perché con tutti i modi in cui
Miki poteva reagire,
aveva scelto quello più pericoloso. Il silenzio, la
solitudine e il ritiro
sapevo perfettamente dove portavano, era un circolo da cui uscire era
difficilissimo e io temevo che questo l’avrebbe portata a
deprimersi sempre di
più. Capivo perché Rumi e mamma fossero
preoccupate, Miki aveva sempre reagito
diversamente ai problemi ed ora vederla forse arrendersi al dolore,
sopraffatta
da quella morsa di sofferenza, l’aveva portata a chiudersi in
se stessa, a
rifiutare il cibo, a non volere accanto gli amici. E quella non era
Miki, avevo
“ucciso” la donna che amavo privandola della sua
essenza!!!
Non
avevo idea di
quello che dovessi fare, chiamarla non avrebbe risolto le cose forse le
avrebbe
pure peggiorate, rischiavo di destabilizzarla ulteriormente, eppure non
c’era
altro che desiderassi di più come sentire la sua voce!!!
Avevo bisogno di
sentirla e di convincermi che non avrebbe fatto nulla di sconsiderato,
ma
temevo e tremavo!! Chiamare gli altri non sarebbe servito…
Ghinta
mi odiava
già da prima, adesso ero assolutamente certo che ce
l’avesse talmente tanto con
me che non appena ne avesse avuto il tempo e fosse stato più
tranquillo, mi
avrebbe chiamato per riversarmi addosso tutto il suo disprezzo e se
l’avesse
fatto io sarei dovuto starmene zitto, perché nemmeno io ero
fiero di come mi
ero comportato con lei ma era l’unica cosa ragionevole che
potessi fare!!! Ero
sempre più agitato e inquieto. Il tempo passava e
più cercavo di avere un’idea
sensata, più il mio cervello elaborava pensieri
incoerenti…
Non
riuscivo
proprio a capacitarmi di quanto fossi stato sciocco, non sarei dovuto
partire
così, l’avevo gettata ancora di più
nello sconforto e ripensando alla settimana
infernale che avevo avuto anche io, non potei che comprendere il
sentimento che
provava. Non avevo capito che partendo così, senza nemmeno
salutarla, lei aveva
pensato che volevo escluderla completamente dalla mia vita.
Quel
giorno non
l’avevo salutata perché non riuscivo a sopportare
che piangesse a causa mia!!
La sentivo singhiozzare da dietro la porta e avevo paura di vedere il
suo viso
inondato di lacrime salutarmi con dignità, come se non fosse
accaduto niente, ero
un codardo, mi bruciava e rodeva il fatto che fossi stato io a farle
male!!
Poi
pensai ai miei
genitori, non mi ero reso conto di quanto tempo era passato dalla
telefonata
con Steve, con loro avrei potuto parlare anche di Miki, ed ero certo
che mi
avrebbero dato notizie della situazione sebbene non sapessero niente di
certo.
Loro erano la mia speranza e sapevo per certo che per ogni sera, alla
stessa ora,
avrebbero atteso la mia chiamata, che fino a quel giorno non
c’era mai stata!!!
Dovevo sapere qualcosa di più di lei, anche se non avrei
potuto parlarle.
Erano
quasi le 11
in Giappone e i miei genitori sapevano che di solito potevo solo
chiamare a
quell’ora. Mi affrettai a raggiungere il telefono del salotto
e composi veloce
il numero.
Ma
il telefono
squillava, nessuno rispondeva, avevo l’impressione che fosse
successo qualcosa.
Quelle sensazioni di disagio che ti chiudono lo stomaco e ti fanno
sentire come
fuori posto, nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Poi finalmente
dall’altra parte del mondo qualcuno rispose ma quelle voci
non erano le stesse,
nessun rumore infernale, ma solo una voce triste e ansiosa, con un
silenzio
allucinante al seguito che mi faceva esplodere i timpani.
Cercai
di essere
il Yu di sempre per non destare sospetti, ma quella conversazione aveva
preso
una piega insolita, prima mia madre mi parlava in tono triste e
apprensivo, poi
all’improvviso con felicità esagerata.
Mi
stavano
nascondendo qualcosa e io non riuscivo a tenermi calmo,
perché sapevo, che
dietro quella sceneggiata, si celava qualche notizia che riguardava
Miki. Per un
pò
mia madre cercò di tranquillizzarmi, dicendomi
che era tutto a posto, ma
la mia testa ricominciava a ronzare freneticamente e stavo perdendo
quel poco
controllo che ero riuscito a riacquistare in quelle ore a pensare cosa
avrei
potuto fare per conoscere tutta la verità. Stavo
letteralmente perdendo la
ragione, ormai gridavo al telefono di farmi passare Miki
finché esasperata mia
madre mi scaricò tutta la verità addosso. E io
impazzii…
-Non
possiamo passartela Yu!! Perché… Miki
è scomparsa!! Nessuno sa dove sia, gli
altri sono usciti a cercarla ma finora non l’hanno trovata.
Siamo molto
preoccupati…ma la troveranno… Ne siamo certi!!!-
Tormento,
dolore…
Non
comprendevo
più quello che mi succedeva, tutto quello che sapevo era che
si era realizzato
quello che temevo e i pericoli di sera per una ragazza sola, erano
parecchi!!
Miki era scomparsa e da giorni non era più la stessa. Ma
io!?!? Cosa dovevo
fare!?!
Quando
avevo
riattaccato il telefono mi voltai senza pensare alle altre persone che
erano
con me nella stanza e una furiosa e taciturna rabbia si
impossessò di me!!! Se
avessi saputo prima quello che stava accadendo, io sarei tornato in
Giappone
immediatamente e me la presi con me stesso, perché avrei
dovuto chiamare casa
molto prima!! Non potevo fidarmi di nessuno a quanto pare nemmeno sulla
lealtà
dei miei amici!!
Sapevo
tramite
mamma, che i miei amici erano andati a cercare Miki e sapevo per certo
che
anche Steve non si sarebbe tirato indietro. Poi stavo per andare a
riprendere
il telefono quando Willy mi disse…
-Che
accade!?!?-
lo guardai freddo…
-Quello
che
temevo… Ecco che accade Willy…-
-Cioè!?!?!-
disse
Jinny ansiosa…
-Miki
è scomparsa,
non è rientrata a casa…- li guardai ad uno ad
uno…
Sapevo
che presto
avrei visto le cose con più lucidità, ma in quel
momento non me la sentivo di
parlare con loro, avrei potuto dire cose dettate dalla rabbia che in
realtà non
pensavo realmente e li avrei feriti.
Nonostante
fossi
molto deluso, non ero così crudele da infierire, ma non
avevo voglia di averli
intorno, mi sentivo profondamente tradito!!
Composi
il numero
di Steve, mi rispose quasi subito. Chiesi se l’avevano
trovata, poi
all’improvviso mi appoggiai al telefono e il viva voce
vibrò in tutta la sua
estensione…..
-Sei
un bastardo Yuri!!! Ti avevo chiesto di
non farla soffrire… Io te lo giuro…Se stasera non
trovo Miki sana e salva vengo
a New York e ti uccido con le mie mani!! Hai capito!!?!?!?!? Io ti
ammazzo..
Avevo rinunciato a lei…speravo di aver fatto la scelta
giusta!! Ma non la
meriti Yuri!!!! Non la meriti una ragazza come lei!!!! Non me ne frega
niente, io
finirò a marcire in prigione ma questa non te la perdono!!!!
Non te la
perdonerò mai!!!!-
Brian,
Doris,
Willy e Jinny che erano lì con me sentirono tutto quanto in
silenzio,
esattamente come feci io. Chi poteva biasimarlo!!! Ghinta era furioso
con me e
anche io lo ero!!! Gli avevo promesso che mi sarei preso cura di lei,
che
l’avrei resa felice. Lui sapeva che un giorno, se io non
fossi esistito, Miki
avrebbe capito che Ghinta era forse la persona più adatta a
lei…
Lo
sapevo, perché
nonostante tutto quello che era successo tra di loro, non riuscivano a
stare troppo
lontani l’uno dall’altro. Ascoltai ogni parola di
Ghinta e pensai che non aveva
esagerato, sarebbe stato disposto a tutto se l’avesse persa,
ma ricacciai
indietro quel pensiero. Non poteva e
non
doveva essere troppo tardi!!! Non sarei sopravvissuto a quella notizia
e non
sarebbe stato necessario che Ghinta fosse venuto a cercarmi,
perché sapevo che
sarei morto di dolore se le fosse successo qualcosa!!! Sentivo parlare
i
ragazzi tra di loro organizzandosi sui posti dove andare a cercarla,
Steve mi
chiedeva se ci fosse stato
qualche luogo
in particolare che mi ricordava la nostra storia, ma per me, ogni luogo
che
avevo esplorato con lei era diventato importante e meraviglioso.
Sicuramente il
parco era stato una parte importante di noi, però quel luogo
aveva visto la
fine di tutto ed ero certo che lei non sarebbe andata lì,
l’avrebbe fatta stare
troppo male!!! Quando riattaccò ero consapevole solo di una
cosa, che non
potevo stare lì con le mani in mano ad aspettare che mi
dessero notizie di lei!!
Non
mi importava
una vita senza di lei, non aveva nemmeno senso che io continuassi a
studiare lì
se fosse accaduto qualcosa! Dovevo partire…e
l’avrei fatto subito!!
Presi
il cd che
avevo lasciato il giorno prima sulla mensola e a passo deciso decisi di
andare
a preparare la roba…
-Yuri…dove
vai!?!?- disse Willy trattenendomi per il braccio.. –Che
intendi fare!?!?-
-Quello
che avrei
fatto giorni fa sapendo che lei stava male…- una coltellata
a tradimento nei
loro confronti, ero arrabbiato e le mie scelte d’ora in poi
sarebbero dipese da
me, senza la loro influenza…
-No
Yuri non
farlo…- mi disse con aria di supplica Willy…
-Sarebbe ancora peggio, non
torturarti!!! Lascia che se ne occupino i tuoi amici…-
-Prova
a fermarmi
Willy…- gli dissi in tono di sfida…
E
detto questo, in
modo brusco, diedi uno strattone che mi liberò dalla sua
presa…
-No
aspetta Yuri…!!!-
disse Jinny… -Sei sconvolto!!! Aspetta almeno
domattina…-
-Ho
già tardato
fin troppo….- dissi glaciale…
-La
troveranno ne
sono certa…- mi disse Doris sorridendomi, cercando di
ammansirmi..
-Cosa
devo
aspettare!?!? Ho visto dove vi ha portato la vostra infallibile
convinzione…-
dissi arrabbiato… -Ma io non starò qui con le
mani in mano, per ritrovarla tra
qualche giorno dentro una bara!!! Chiaro!?!?!?!!??!- dissi
urlando…
Presi
il trolley
dall’armadio e con furia comincia a cacciarci dentro tutti i
vestiti che avevo,
senza nemmeno piegarli li aggrovigliavo uno sull’altro,
cercando di farci stare
tutto. Gli altri mi guardavano mentre dopo aver perso la ragione,
cercavo di
pensare con tranquillità per riflettere dove lei potesse
essere, ma la mia
mente era offuscata. Avevo chiamato in fretta e furia un taxi e appena
sarei
arrivato a New York sarei decollato col primo aereo per arrivare il
prima possibile
a Tokyo. Mentre cercavo di fare mente locale se avevo raccolto tutto il
necessario richiamai Steve, ricevendo sempre quei terrificanti no,
ancora
niente di lei!!
Presi
il maglione
che avevo sulla spalliera della sedia e tutti mi correvano dietro
cercando di
farmi ragionare..
-Yu…per
favore!!
Aspetta prima di partire!! Cerca di ragionare!!!-
-Hai
pensato cosa
accadrà quando sarai arrivato a casa!?!? Riuscirai a
trattenerti dal riaverla
affianco!?!?-
-Ti
prego…fermati!!!- mi dicevano tutti…
-Non
potete
decidere per me e della mia vita!!!- dissi secco.. –Io
capisco che quello che avete
fatto è stato per amicizia, perché lo ritenevate
giusto ma non potete
convincermi che sia stata la cosa migliore!!! Perché per me
non la è stata ed
ora…- mi guardai le mani vuote…
-Rischio
di
perdere l’unica donna che io abbia mai avuto tra le mie
braccia! Non c’è niente
che potete fare per trattenermi!! Non più!!!- dissi
riprendendo a correre giù
per le scale..
-Signora
mi
dispiace la ringrazio davvero per tutto,
l’ospitalità, la gentilezza, la
disponibilità…-
-Io
ti auguro solo
di poter essere sereno una volta che tutto si sarà risolto!
Anche se non so
cosa sia successo!!!-
La
lasciai così,
mentre mi guardava allontanarmi con sua nipote che era contrariata da
quella
improvvisa partenza. Non so quante volte avevo chiamato Steve ricevendo
sempre
le solite risposte, ero totalmente fuori controllo!! Avevano capito che
non
avrei desistito dalla mia decisione di andare via
dall’America per risolvere
almeno in parte tutti i pasticci che avevo causato negli ultimi tempi.
Il
taxi era già li
ad aspettarmi, avevo già caricato i bagagli
nell’auto quando il cellulare aveva
cominciato a squillare…
-Steve
finalmente!!!
Ti prego dimmi qualcosa…-
-L’abbiamo
trovata
Yu!! Anzi…l’ha trovata…-
-Chi!?!?
Chi l’ha
trovata!?!? Ma ora dove sei!?!? Insieme agli altri!?!?-
-No
mi sono
allontanato per chiamarti…-
-Allora!?!?
Mi
dici chi l’ha trovata!?!?!-
-Alessandro…-
disse lui tutto d’un fiato…
-Alessandro…-
ripetei io… Rimasi in silenzio, non potevo che esserle
grato..
-Si!
Ed è stata
una fortuna Yu credimi!!! Perché sarebbe potuta andare molto
male…-
-Andare
male!?!?
Ma dov’era!?!?!-
-Ha
vagato per la
città ma quando io e Meiko l’abbiamo vista in
lontananza, era vicino al bar
dove tu l’avevi osservata a distanza, quando
l’avevi conosciuta la prima volta!!!
Sembrava come se non fosse la sua testa a
guidarla, era come se non fosse conoscente, gli occhi fissi a terra e
camminava
senza meta…-
-Ma
cos’è successo
dopo!?!? Steve!?!? Sta bene Miki!?!?-
-Si…non
ti
preoccupare…-
-è
inutile che
cerchi di tenermi nascosto qualcosa, lo sai anche tu che Ghinta e
Michael mi
racconterebbero tutto!! Avanti…parla!!-
-Te
lo giuro, ha
solo qualche graffio! Ma poteva andare molto peggio se Ale non fosse
intervenuto…-
-Ho
capito!!! È
merito di Alessandro ma mi vuoi dire cosa è successo!?!?!-
-Ha
attraversato la
strada sulle strisce pedonali e ha rischiato di essere investita da un
autoarticolato, è stato davvero un miracolo Yu!!!-
Le
lacrime
scendevano senza sosta, da un lato ero terrorizzato
dall’altro felice che fosse
ancora viva…
-Dove
sei tu
Yu!?!?-
-Sto
partendo per
venire a Tokyo…- dissi deciso…
Io
dovevo
vederla…dovevo!!!
-No
Yu
ascoltami…!!! Fidati di me! Ti terrò aggiornato,
ma almeno per ora stai lì dove
sei, se le cose continuano ad andare così però
dovrai tornare. Qui riconosco che
la situazione non è semplice!! Non la perdo
d’occhio con Meiko, d’ora in poi…-
-Io
non sono
tranquillo! Cosa devo aspettare!?!? Che la prossima volta un camion la
spiaccichi a terra per davvero!?!!?- a quelle parole tutti intorno a me
sussultarono…
-Te
lo giuro che
non gli accadrà niente Yu. A costo di seguirla notte e
giorno!!! Piuttosto devo
passarti una persona…-
-Ciao
Yu…-
riconobbi la sua voce decisa e allo stesso tempo fragile..
Meiko
era ancora
molto spaventata potevo comprenderlo, le poche parole che aveva
pronunciato
tremavano e immaginai cosa avevano visto quella, avevano quasi visto
morire
sotto i loro occhi la loro amica…
-Ciao
Meiko…-
dissi senza avere altre parole da dire…
-Non
sono qui per
giudicarti, nemmeno per sapere cosa ti ha spinto a comportarti
così con Miki!
Come avrai ben capito gli effetti che si sono avuti sono stati
terribili…- fece
una piccola pausa…
-Immagino
tu sappia
cosa stia succedendo qui, se ci tieni ancora almeno un pò a
lei, se almeno un
pò di bene nei suoi confronti ti è rimasto, non
negarti del tutto! Oltre a
soffrire per il fatto che tu l’hai lasciata, si sente
abbandonata perché tu non
ti sei nemmeno fatto più vivo, non ti sei nemmeno
preoccupato di come
stesse!!!- diceva Meiko mentre la sentivo piangere.. –Almeno
chiamala ogni tanto!!
No!?!? Anche solo per fargli sapere che stai bene!!! Credo che un
pò
l’aiuterebbe…- detto questo Meiko probabilmente
lasciò il cellulare a Steve…
-Meiko…Meiko…-
dissi io…
Avrei
voluto
chiedergli tante cose..
-è
andata via
Yu!!!- mi disse il mio amico.. –Voleva dirti queste cose
pensaci amico mio!!!
Io credo che sarà difficile all’inizio magari, ma
potrebbe farvi bene!!!- e io
avevo davvero voglia di sentirla…
-Grazie
Steve!!
Fammi sapere…-
-Certo!!
Chiamami
quando vuoi Yu…- e detto questo la nostra conversazione si
chiuse così, forse
avrei voluto sapere molto di più su quello che era successo,
forse per
tormentarmi e martoriarmi psicologicamente dicendomi che ero un essere
terrificante. Aveva rischiato di morire…
-Yu…-
mi
chiamarono timidamente gli altri… -Allora!?!?-
-Poteva
andare
molto male, l’avrete sentito!! Ma grazie ad Alessandro sta
abbastanza bene…-
dissi irritato, arrabbiato, felice allo stesso tempo…
-Forza…riporta
le
tue cose in camera!! Domani decideremo il da farsi…- mi
disse Willy cercando di
farsi perdonare…
-Comunque
vada
domani tornerò a New York…- dissi deciso..
–Avrò bisogno di tempo Willy prima
che ritorni a fidarmi di te!! Devo sbollire tutta la rabbia e la
delusione. Mi
dispiace…-
-Io
avevo messo in
conto anche questo!!- mi disse afflitto.. –Sapevo che non
avevo il diritto di
decidere per te. Ma l’ho fatto e me ne assumo la
responsabilità…!!!-
-Bene!!!-
gli
dissi battendogli la mano sulla spalla.. -Ma ho bisogno di stare un
pò da solo
per calmarmi! Buona notte a tutti!!-
Li
lasciai scossi,
spaventati, tristi. Tutti sentimenti che provavo pure io…
Mi
lasciai cadere
inerme sul letto e presi tra le mani quella foto che ci ritraeva
felici…
-Dimenticami,
prima
che sia troppo tardi!! Guardati intorno amore mio, ci sono tanti uomini
che ti
vorrebbero accanto!!! E credimi…io non sono poi
così diverso da loro!!!
Ricomincia ad amare e liberati del mio fantasma!! Vivi Miki,
perché solo se tu
vivi io posso continuare ad esistere!!!- riposi quella foto sul
comodino,
l’avrei sempre portata con me tenendola vicina. Tenendo lei
sempre nel mio
cuore!! Poi abbracciando il cuscino ricominciai a piangere!!!
E
pensare che ti aspettavo da una vita!!
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Capitolo 16 *** Miki: si può ricominciare!? ***
Miki: si può ricominciare!?
Si
può ricominciare!?
Questa
volta avevo superato me stessa!!! Ma dico, cosa mi è
preso!?!?
Mi
coprivo la
testa con il cuscino e il solo pensiero di quello che era accaduto la
sera
precedente mi faceva diventare paonazza, dovevo smetterla di far
preoccupare
tutti eppure...avevo bisogno di lui!!! Non sapevo davvero scegliere
cosa fosse
peggio, se non sentirlo o se sentirlo…!!! Solo di una cosa
ero certa, mi
mancava da morire e avrei dato qualsiasi cosa per sentire anche solo
qualche
minuto la sua voce. Ma non mi avrebbe chiamata… Se non mi
chiamava era perché
non voleva farmi soffrire ancora di più, tutti pensavano che
non lo facesse
perché non mi volesse davvero bene!
Invece
io ero
certa, che proprio in nome di quell’affetto, lui non voleva
ferirmi o farmi
credere che provasse ancora qualcosa che dentro di lui non
c’era più. Non
voleva illudermi, ma sapevo che mi era affezionato e molto
probabilmente ora si
stava accusando di colpe che non aveva…
L’amore
poteva
finire e né io, né lui potevamo farci niente!!!
Dovevo
riprendere
in mano la mia vita in qualche modo, dovevo ricominciare a vivere anche
senza
di lui!! Sapevo che non sarei mai stata in grado di togliermelo dalla
testa, ci
avevo già provato una volta a cancellare tutto, i ricordi,
l’amore che nutrivo,
ma era stato inutile.
Questa
volta avrei
cercato di ricominciare tenendolo sempre con me, ma vagliando altre
prospettive, dovevo imparare a convivere col fatto che
amavo un uomo che però non mi ricambiava
più
e sarebbe ricominciata da questo la mia esistenza. Magari, col tempo,
il dolore
sarebbe diminuito e io avrei potuto avere qualcuno accanto, anche se
sapevo che
quell’amore totale, dentro di me, sarebbe per sempre
appartenuto a lui!!! Lui
sarebbe sempre stato il centro della mia vita, mentre
“fingevo” che quel posto
fosse stato preso da qualcun altro. Quell’amore
incondizionato, folle, totale
sarebbe sempre e solo appartenuto a Yuri. Potevo farcela, anche se
sarebbe
stata durissima…!!!!
Mi
alzai dal letto
lentamente e guardai la camicia che indossavo, era la sua e aveva
ancora il suo
profumo.
Guardai
la mensola
che ospitava una parte della mia vita, amavo contornarmi delle cose che
mi
facevano pensare, ragionare su quello che di importante avevo nella mia
quotidianità.
Avrei
potuto
rimanere per ore a pensare all’amicizia,
all’amore…
Avevo
letto
tantissime opere che parlavano di sentimenti e grazie a loro, ero
diventata
quello che ero adesso, “I promessi sposi”,
“Cime tempestose”, “Orgoglio e
pregiudizio”, “Jane Eyre”,
“Anna Karenina”.. Tutte quante avevano contribuito
a
farmi credere che l’amore totale, che andasse al di
là delle convezioni
sociali, delle difficoltà, della morte, esistesse. Sin
dall’inizio i miei
continui ragionamenti su quello che comportava la sfera emotiva delle
persone
mi portava ad essere diversa dagli altri, ma non era per presunzione,
riconoscevo in me una propensione a chiamare le cose con il nome che
avevano e
a credere che ci fosse un sentimento che rispetto agli altri valeva la
pena di
cercare.
Mi
avvicinai
lentamente mentre prendevo tra le mani la storia d’amore
più bella e struggente
che io avessi mai letto, quella di “Rita da Cascia”.
Cascia
era
imperversata dalla lotta tra i guelfi e i ghibellini.
Una
delle famiglie
Ghibelline più potenti era rappresentata dai Mancini, uno
dei discendenti è
Paolo, un giorno un drappello di cavalieri ghibellini, ritorna da
un’azione
violenta contro i guelfi del paese vicino passando accanto una
fattoria. Paolo
indossando l’elmo da combattimento, affida una bambina
neonata a una giovane ragazza
di umili origini, Rita. Quello era stato il loro primo incontro e Paolo
era
rimasto affascinato da quella ragazza tanto semplice ma tanto diversa
da lui.
Presto
anche Rita
si accorge di Paolo e si innamora follemente di lui, quello che non sa
è che
l’uomo che ama, è un assassino e che spesso si era
macchiato le mani di sangue
innocente.
L’amore
è il
centro e il motore del mondo, per Rita amare Paolo significava
accettare il
destino che si era a loro presentato, lui, che sembrava un uomo
autoritario e
poco propenso al pentimento, nasconde un cuore profondo disposto a
cambiare,
lasciandosi la sua vita passata alle spalle. Diventa l’uomo
che permette a Rita
di insegnargli l’amore, la pietà. Si fa guidare in
quello che sarebbe diventato
un amore talmente forte da resistere anche al di là degli
impedimenti che
avrebbero dovuto affrontare. Quando uccideranno Paolo, nelle solite
vendette e
lotte, di cui lui non farà più parte, Rita
accuserà e affronterà tutto il
dolore per la perdita dell’unico uomo che aveva mai amato
nella sua vita. La
loro unione era stata coronata da dolore, sofferenza, ma nemmeno il
dolore di
saperlo un assassino aveva portato Rita ad allontanarsi da lui.
Mentre
stringevo
tra le mani quel libro che parlava del loro amore, una lacrima
spuntò dai miei
occhi, quante volte avevo pianto mentre leggevo quelle pagine consunte.
Rita
aveva amato, forse anche più di me, Paolo e nonostante il
grande dolore dovuto
alla perdita di quello che più importante aveva avuto dalla
vita, era riuscita
a “ricominciare”! Aveva continuato ad amare Paolo,
i figli morti per le
epidemie e aveva donato se stessa a Dio, per vivere una vita vicino ai
suoi
cari.
Non
potevo certo
paragonare il dolore di Rita con il mio, ma mi sentivo tanto triste da
un pò di
tempo!
I
miei genitori di
sicuro a quest’ora non erano a casa, ma a lavorare, molto
probabilmente a casa
c’era solo Michael ma non lo sentii parlare o agitarsi. Posai
il libro sulla
scrivania e decisi di scendere a fare colazione, mi lavai il viso e
prima cosa
di tutto decisi che da oggi avrei ricominciato a giocare a tennis. Ero dimagrita
molto in quella
settimana, ma dovevo riprendere a nutrirmi regolarmente come avevo
sempre
fatto, raccolsi i capelli in una coda alta e uscii dalla stanza.
Quando
arrivai in
soggiorno, rimasi interdetta.
I
miei amici erano
tutti lì accampati alcuni sul divano ed altri in letti
improvvisati che
dormivano! Molto probabilmente, la mia famiglia, aveva pensato che era
troppo
tardi per farli tornare a casa e quindi aveva optato per quella
soluzione. Ma
tra tutti quei visi, ne mancava uno, Alessandro non era lì!
Avevo ricordi
agitati della sera precedente, per un istante pensai che potevo essermi
sbagliata, ma io ricordavo il suo profumo, la sua voce… Cosa dovevo fare!?!
Era
da un pò di
tempo che non vedevo Ale, dopo che avevo scelto di tornare con Yuri,
lui aveva
deciso di starmi lontano per un periodo di tempo, la cosa non mi aveva
reso
molto felice, in fondo Ale per me era una persona importante, mi era
stato
accanto per molto tempo ed era diventato una figura molto presente
nella mia
vita. Mi ero affezionata molto e mi legava a lui un affetto profondo,
ma era
anche vero che non volevo che pensasse che mi avvicinassi
perché era un
ripiego, che tornassi a cercarlo perché Yu non era
più nella mia vita.
Avevo
cominciato a
cucinare per fare la colazione, mi
ero
appoggiata al lavello con entrambe le braccia per farmi sorreggere e
intanto
cercavo di trovare una risposta a quello che dovessi fare, poi sentii
una mano
appoggiarsi alla mia spalla. Meiko e Steve mi erano vicini e mi
guardavano con
comprensione…
-Non
la merito
tutta questa disponibilità…- dissi
vergognandomi… -Mi spiace…-
-Non siamo
arrabbiati…- disse Steve… -Ma abbiamo
avuto paura…-
-Lo
so…- guardai
tutta la stanza… -Non è stata colpa di Ghinta!!-
dissi osservando Meiko..
-Cos’è
successo!?!?-
-Stavo
tornando a
casa…e poi…- dissi mentre il groppo saliva nella
gola… -Quella panchina, l’inizio,
il continuo e la fine di tutto…-
-E
cos’hai fatto
dopo!?!?-
-Sai
che se
dovessi raccontarti quei momenti non saprei nemmeno spiegarteli!?-
dissi
sorridendo a Steve… -Era come inseguire una strada senza
avere coscienza di
quello che facessi. Mi sono risvegliata su quelle strisce
pedonali…-
-Non
ti ricordi
nulla!?!?- mi chiese Meiko…
Feci cenno di no con il
capo..
-Ricordo
solo di
essermi seduta al bar, quello del nostro primo incontro…-
poi ripresi a
cucinare per tutti i miei amici…
Meiko
e Steve mi
lasciarono continuare senza farmi troppe domande, ma prima che gli
altri si
svegliassero avevo bisogno di chiedere loro delle cose e dovevo
approfittarne
finché Ghinta non si svegliasse.
Mi
voltai verso i
miei due amici, appoggiati al piano cottura e cominciai..
-Ieri
sera ho
visto Alessandro… Era con voi vero!?!?-
-Non
era con noi
quando abbiamo cominciato a cercarti, ma è stato lui a
salvarti…- un tuffo al
cuore..
Dopo
tutta la
sofferenza che gli avevo causato, lui aveva rischiato la sua vita per
salvarmi,
mettendo anche a repentaglio la sua carriera come pianista, se si fosse
fatto
male ne avrebbe risentito il suo avanzamento professionale.
-Non
è qui però…-
dissi dispiaciuta, perché in quel modo non potevo
ringraziarlo e forse non
avrei mai potuto farlo se lui non si fosse fatto vivo con me…
-No
ha preferito
andare a casa…- mi disse Meiko comprensiva, lei sapeva cosa
stavo pensando
ora.. –Sai com’è Ale, tu lo conosci
meglio di me!! Non voleva creare troppo
fastidio ai tuoi genitori…-
-Si
è fatto
male!?!?- chiesi preoccupata…
-No,
stai
tranquilla!!- mi disse Steve… -Solo qualche escoriazione e
contusione. Come te
del resto!!-
-Per
la mia
stupidità poteva rischiare molto di più!! Poteva
compromettere la sua passione
per la musica!!!- ero furiosa con me stessa…
-Ma
non è
successo. Pensi che avrebbe lasciato che tu morissi, per non farsi
male!?!?-
-No,
sto solo
dicendo che se non fossi stata tanto stupida, non avrebbe rischiato
nulla
nessuno…- cercai di rilassarmi, ma era davvero difficile
perdonarmi un
comportamento tanto sconsiderato…
-Avrei
almeno
voluto ringraziarlo…- dissi dispiaciuta… -Ma
credo che dovrò rimandare questo a
quando lo incontrerò…-
-Non
lo trovo
corretto Miki…- disse Meiko… -Lui ha rischiato
tanto per te, credo che tu debba
andare da lui per ringraziarlo!!!- lei mi leggeva dentro e stava solo
aspettando che io gli spiegassi cosa mi spaventava…
-Io
l’ho ferito Meiko…- dissi
guardando un punto della stanza.. –E lui mi aveva chiesto di
starle lontano, ho
accettato la sua decisione perché sapevo che la mia
vicinanza lo faceva
soffrire e ora non credo che sia cambiato più di
tanto…-
-Miki…-
mi disse Steve… -Pensi che
starti lontano lo abbia fatto stare meglio!?!?-
-Io
non lo so! Non posso saperlo,
ma l’unica cosa che voglio evitare è di farlo
stare male ancora. È per quello
che non so cosa devo fare…- dissi tutto d’un
fiato…
-Sii
sincera… C’è dell’altro
vero!?!?- mi disse Meiko sorridendo..
-Potrebbe
pensare che mi faccio
vedere solo perché Yu non sta più con me. Che lo
faccio per convenienza, ma Ale
mi è mancato molto in questo periodo, io
mi ero molto affezionata a lui!!-
-Io
credo che Alessandro sia un
ragazzo molto intelligente Miki…- disse Steve… -E
capirà quello che tu gli
spiegherai, è cambiato molto da quando l’abbiamo
conosciuto, ora è un uomo e
conta che ti conosce abbastanza da sapere come sei fatta!!-
Avevano
ragione, se continuavo a
fuggire dalle mie responsabilità avrei rischiato di perdere
un amico e una persona
importante della mia vita. Dovevo andare da Ale e affrontare con lui
tanti
argomenti!
Ormai
la colazione era pronta,
andai a svegliare il resto
della brigata
e cercai di coccolare un pochino il mio migliore amico che era
raggomitolato
come un bimbo tra la coperta che lo avvolgeva. Chissà quanto
l’avevo fatto
preoccupare e quanto si era sentito in colpa per non avermi scortata
fino a
casa, gli scostai i capelli dalla fronte e avvicinai la bocca
all’orecchio del
mio fratello maggiore, che dormiva tranquillo.
-Ehi…fratellone…-
gli diedi un
piccolo bacio sulla guancia e lui in risposta sorrise stringendomi in
uno di
quei suoi abbracci protettivi…
-Non
farlo mai più!!- mi disse con
la voce ancora addormentata ma spaventata… -Tu non hai idea
di quanta paura ho
avuto Miki!!!-
-Mi
spiace, ti prometto che non ti
farò più preoccupare!!! Te lo giuro!!!-
-E
non provare mai più a non
rispondermi al telefono…- mi disse accigliato..
Io
e lui ci sentivamo tutti i
giorni e devo ammettere che il mio fratellino mi era mancato tanto,
anche se la
metà del tempo che passavamo insieme lo trascorrevamo
litigando!!!
-Promesso…-
poi mi diede un bacio
sulla fronte e mi sorrise leggermente più
rilassato…
Poi
decisa mi alzai dal divano e mi
voltai verso tutti i miei amici che mi sorridevano…
-Prometto
a tutti voi, che questa
sarà l’ultima volta che mi comporterò
così. Ci vorrà molto tempo prima che io
ritorni la Miki che ero, ma chi lo sa, forse un giorno la mancanza di
Yuri
nella mia vita diventerà più sopportabile e
magari per me sarà più semplice. Il
periodo che mi aspetta non sarà affatto facile, ma devo
riprendere la mia vita
in mano e imparare a convivere con l’idea che lui non fa
più parte di essa!!!
Ma ho promesso a qualcuno, che ha sofferto molto più di me,
che ha patito un
dolore anche più grande, che in qualche modo avrei reagito.
Solo riprendere a
fare le cose che svolgevo quotidianamente potrebbe essere un modo per
sopravvivere…- dissi con un sorriso appena
accennato…
-Dai
ragazzi venite!!!- dissi con
un sorriso molto più convincente… -Vi ho
preparato la colazione!!!-
Fu
un’oretta piacevole in fin dei
conti, nessuno accennò più alla sera precedente o
alla mia decisione di riprendere
le redini della mia vita, ma vedevo bene dipinto sui loro volti, che il
compito
che avevo deciso di intraprendere sarebbe stato molto più
facile da spiegare a
parole che da attuare con i fatti. La verità era che ero
terribilmente depressa
e avevo davvero bisogno di rendere la mia vita movimentata per evitare
di
pensare troppo a Yu!!! Ma anche se avessi avuto diecimila cose da fare,
lui
sarebbe comunque stato sempre dentro di me e all’idea di
quello che mi aspettava
mi sentivo angosciata.
Nei
mesi successivi mi dovevo abituare
al fatto che lui non sarebbe più stato il mio ragazzo, che
non avrei più potuto
baciarlo, che non avrei più avuto la possibilità
di dirgli che lo amavo.
Era
possibile una cosa del
genere!?!? Mentre cercavo di prendere dall’armadio qualcosa
di decente con
l’aiuto di Meiko quella domanda mi martoriava il cervello e
lei accanto a me
percepiva la mia tensione. Poi tutti quei ricordi materiali di lui, mi
facevano
sentire in trappola…
-Devo
decidermi a mettere tutto in
una scatola lontano dalla mia vista!!- dissi guardando Meiko…
-Sei
sicura sia la cosa
migliore!?!?- mi disse lei poco convinta..
-Lui
è già dentro di me, devo
almeno cercare di evitare di torturarmi con gli oggetti che mi ha
regalato.
No!?- dissi sorridendo quieta…
-Sai,
io non so come farei se fossi
al tuo posto Miki!!!- mi guardo dolcemente… -Cerchi di
essere forte, ma…sei
fragile come un fiore…-
-In
qualche modo ce la farò Meiko e
poi anche tu hai attraversato un momento di profondo dolore con Nick,
no!?!? E
sei sopravvissuta…- dissi..
-Si,
ma per me era diverso Miki…-
disse lei guardandomi…
-Perché!?!?-
dissi io non riuscendo
a capire…
-Perché
se fossi stata più sincera
con me stessa, avrei capito subito che era da troppo tempo che tra me e
Nick le
cose non erano più come prima. Ho sofferto un pochino, ma
poi sai anche tu che
mi sono innamorata di Steve e alla fine la mia sofferenza è
svanita come per
magia…- mi guardò intensamente…
-Quando Nick mi ha lasciato io non lo amavo più
come prima, erano cambiate già tante cose! Ma tu ami Yu come
il primo giorno, è
questa la differenza!!!-
Non
volevo continuare su questa
linea, però sapevo che Meiko aveva ragione…
-Ma
dimmi..- dissi per cambiare
rotta… -Tu alla fine hai deciso qualcosa circa Nick e
Steve!?-
-Aspettavo
giusto il momento per
parlartene…- disse lei… -Non potevo
più andare avanti così!!! Io non amavo
più
Nick da molto tempo, una volta che l’ho capito la cosa da
fare era una sola…-
disse come ragionando tra se e se… -L’ho lasciato
ieri sera…-
-Immagino
sia stata dura…- gli
dissi abbracciandola…
-Beh,
non è stato semplicissimo. Ma
ormai aveva capito che troppe cose tra me e lui non funzionavano
più. Che si
era spento qualcosa da parte mia…-
-E
Steve!?! Gli hai parlato!?!?-
dissi accarezzandole la guancia e sorridendole…
-Non
ancora!- disse pensierosa… -E
se non mi volesse più Miki!?!?-
-Ma
stai scherzando!?!?- dissi io
rimproverandola dolcemente… -Meiko quel ragazzo non ha occhi
che per te! Lo si
vede da come ti guarda!! Se non percepisci il suo sguardo sei una
folle…-
-Dici
davvero!?!?- mi disse lei più
tranquilla…
-Secondo
te potrei mentirti!?!?-
lei fece cenno di no con la testa e io continuai… -Fidati di
me!! Lui ti ama,
non avere paura amica mia!! Parlale il prima possibile è
giusto no, che almeno
ad una di noi due le cose vadano bene!!!- dissi io ridendo, di un gusto
amaro…
-Vorrei
tanto che lo fossi anche tu
felice Miki!!- mi disse stringendomi il polso…
-Ma
io sono stata molto felice
Meiko in questi ultimi anni. Però la vita non è
solo belle cose, rose, fiori,
dolcezze, felicità1 Questi due anni mi hanno riempito la
vita, dandomi
serenità, gioia, posso tenermeli dentro per gioirne,
finché il mio cuore
smetterà di battere. Ho riempito i diari di tutti i bei
momenti che abbiamo
vissuto insieme e qualsiasi cosa accadrà, quegli istanti,
saranno per sempre la
gioia della mia esistenza..- dissi guardandola, mentre i suoi occhi si
velavano…
Ma
trattenne le lacrime, non voleva
piangere di fronte a me.
Mi
aveva aiutato a scegliere la
roba, ma avevo optato per un abbigliamento semplice. Avevo indossato
dei
pantaloni a sigaretta rossi, con ballerine e una maglietta con scollo a
V mezze
maniche bianca. Meiko mi aveva accompagnato per un pezzo di strada e
avevamo
concordato che sul tardi, nel pomeriggio, ci saremmo incontrati anche
con i
nostri amici, alla solita gelateria e avremmo passato un pò
di tempo assieme.
Quando
arrivai alla casa di Alessandro
un pò di panico mi assalì, ma che senso aveva
tornare indietro!!? Prima o poi
avrei dovuto affrontarlo e poi dovevo anche ringraziarlo per quello che
aveva
fatto per me, quindi mi feci coraggio e percorsi il piccolo vialetto
che mi
avrebbe permesso di raggiungere il porticato e una volta lì,
suonai con
decisione il campanello. Sentii dei passi gentili avvicinarsi alla
porta e la
donna che venne ad aprirmi rimase stupita, ma non per questo meno
contenta di
vedermi.
La
mamma di Alessandro era una
donna assai bella, elegante e molto gentile. Avevo legato molto con lei
nel
periodo in cui io e Ale ci frequentavamo, sapeva che per me era un
momento
molto difficile allora, ed era anche consapevole che suo figlio mi
amava.
-Miki…cara!!!-
mi disse materna…
-Signora,
sono davvero contenta di
rivederla…- dissi io timidamente…
-Ma
che fai lì sulla porta Miki,
entra no!?!? Oh tesoro, sono così felice di rivederti!!!-
-Mi
creda, anche io…- disse
sinceramente…
-Sei
venuta per vedere
Alessandro!?!? Non mi ha avvertito che saresti venuta…-
disse perplessa..
-Oh…no…
Ale non sapeva nulla. Le
chiedo scusa se sono piombata qui senza avvisare ma…-
-No
no! Non devi preoccuparti, Sono
felice che tu sia qui. Ma vieni, seguimi, Ti porto da lui! Sta
provando…-
sentivo in lontananza il suo tocco gentile sui tasti del pianoforte e
come al
solito rimasi basita da quanta dolcezza metteva nelle sue composizioni.
Adoravo sentirlo e guardarlo
suonare…
-Ma
forse lo disturbo!! Se sta
provando posso tornare più tardi…-
-Sono
certa che sarà felice di
vederti Miki…- io invece ne dubitavo…
Ero
terrorizzata dal fatto di
vedere la disapprovazione sul suo viso una volta che mi avesse
visto…
Quando
entrai nella stanza riconobbi
la musica che tanto amavo, il notturno di Chopin op. 9 n. 2 si
diffondeva nella
stanza avvolgendomi, Ale sapeva che era la mia opera preferita e me
l’aveva
suonata tante volte quando uscivamo insieme. Stava pensando anche lui a
me,
come io ricordavo la nostra amicizia in questo momento!?!?!? Lo speravo
davvero
tanto e desiderai che non stesse soffrendo nel pensare al nostro
rapporto.
Lui
non si era accorto della nostra
presenza, era concentrato e aveva gli occhi chiusi, le sue dita
scorrevano
veloci sui tasti bianchi e neri, li sfiorava appena e il suono che ne
usciva
era un miracolo di dolcezza e di passione.
Riuscii
appena in tempo a bloccare
la madre di Ale che voleva chiamarlo, poi lei uscii dalla stanza e io
mi appoggiai
alla porta posandovi la testa, lo volevo guardare mentre suonava,
mentre il
sole illuminava la sua figura. Ale era davvero molto bello, i suoi
capelli
scuri, i suoi occhi azzurri sembravano un cielo azzurro estivo.
Mi
vergognai di quello che pensai dopo,
era talmente bello che se nella mia testa non ci fosse stato Yuri,
avrei potuto
perdere tranquillamente la ragione per lui!!
Forse,
solo oggi mi rendevo
realmente conto di quanto fosse affascinante e attraente Alessandro!!!
Negli
ultimi anni nessuno era riuscito a scalfire le mie certezze, amavo Yuri
completamente e follemente, tanto che nemmeno Ale riusciva a prenderne
il
posto. Rispetto a
Ghinta e Michael però,
Alessandro poteva essere considerato l’unico ragazzo con cui
più di una volta
mi ero trovata in difficoltà. Ale poteva piacermi, sapevo
che aveva tutte le
carte per potermi affascinare, eppure dentro di me c’era
sempre una piccola
parte di me che sapeva che l’amore che nutrivo per Yuri
sarebbe sempre stato
lì, come un’ombra.
Quando
le ultime note andarono a
concludersi nell’aria, riprovai le stesse sensazioni che
sentivo ogni volta che
stavo con lui, serenità, dolcezza, tranquillità.
La sua musica era un toccasana
per me, quando riaprii i suoi occhi vidi che sul suo viso attraversava
un sorriso
dolce e tenero, avrei dato qualsiasi cosa per sapere a cosa stesse
pensando!!
Poi
la borsa che tenevo in mano mi
tradì, estasiata com’ero da quei dolci suoni la
lasciai cadere dalle mani,
facendomi scoprire dall’artista ignaro di essere ascoltato,
appena percepì il
tonfo della mia borsa a terra, si era girato di scatto e
sarà stato il gioco
del sole sui suoi lineamenti, i suoi occhi intensi e lucenti che mi
osservavano, non so…fatto sta che rimasi senza fiato! Lo
guardavo inerme,
vergognandomi perché mi aveva scoperto ad osservarlo.
-Miki!?!?-
disse sorpreso…
-Ciao…Ale…-
dissi abbassando un
poco lo sguardo..
Ma
cosa stavo facendo!!! Che
cretina, ero venuta a trovare il mio amico che mi aveva salvato la vita
e se
andavo avanti così non avrei fatto nulla di quello che mi
ero prefissata.
Rialzai lo sguardo e lui era in piedi di fronte a me che mi osservava,
non
capiva perché fossi lì.
Continuammo
ad osservarci a
vicenda, sembrava più uomo anche se non era passato molto
tempo, dall’ultima
volta che ci eravamo visti, eppure era diverso. Ma era sempre
Ale…
-Ehi
Miki, vogliamo continuare a
mantenerci nel silenzio!?!?- mi disse sorridendomi con quel suo modo di
fare
dolce e irresistibile…
-No,
ho molta voglia di parlare in
realtà…- dissi io facendomi contagiare dal suo
bel sorriso…
-Non
me lo aspettavo di trovarti
qui…- io abbassai lo sguardo e cominciai a tormentarmi il
labbro inferiore con
i denti.. –Ma questo non vuol dire che non mi faccia piacere
vederti!!- disse
gentile..
-Oh
Ale…- dissi io alzando lo
sguardo e sorridendole pacatamente…
Lui
mosse una mano in mia direzione
avvolgendo con una carezza la mia guancia.
-Come
stai!?!?- mi disse
teneramente…
-Bene…-
mentii spudoratamente, lui
fece una piccola smorfia di disapprovazione..
Cosa
volevo dimostrare!?!? Lui mi
aveva visto la sera precedente!!
-Sono
venuta per parlarti Ale…-
dissi deviando il suo viso…
Camminai a passi lenti verso il pianoforte e vi appoggiai la mano,
l’avevo
fatto un sacco di volte quando venivo da lui a passare qualche ora
serena, poi mi
voltai a guardarlo, lui aspettava solo che io parlassi…
-Volevo
ringraziarti Ale…- dissi
prendendo coraggio… -Non solo per ieri sera ma anche per la discrezione
che hai avuto non
facendomi domande!!!-
-Quello
che ho fatto, l’ho compiuto
perché era giusto che lo facessi. A maggior ragione
perché c’eri tu….-
-Ma
tu hai rischiato di
compromettere una parte importante della tua vita per la mia
stupidità e anche
la tua esistenza stessa se fosse andata male…- e accarezzai
quello strumento
luccicante al sole… -Tu, mi hai sempre salvato…-
dissi sentendomi gli occhi
umidi… -Io invece non sono mai stata in grado di ricambiarti
in nulla…-
-Se
io sono l’uomo che sono adesso,
lo devo a te…- si avvicinò e mi
sollevò con un dito il volto…
-Ti
sembra nulla!?!?- ma io mi
sentivo una persona orrenda…
-Miki,
ascoltami, quello che è
successo non è colpa di nessuno, sono stato bene per quello
che mi hai potuto
dare!! E sapevo che per te Yuri era la parte più importante
della tua vita ed
era necessario che io ti stessi lontano, senza vederti…-
Ale
non voleva più avermi accanto, in
fondo era quello che temevo, ma mi sentii un groppo in gola quando me
lo disse
apertamente e immediatamente mi chiesi cosa ci facevo lì,
avrei potuto
chiamarlo per ringraziarlo e avrei fatto a meno di quella conversazione
inutile.
-Io…io
lo posso capire… - dissi
correndo per la stanza e riprendendomi la borsa… -Scusami se
sono piombata qui
all’improvviso, ora ti lascio proseguire la tua
esercitazione…- lui rimase
quasi colpito da quella esclamazione e non appena feci per andarmene,
la sua
mano, prendendomi il braccio mi bloccò…
-Te
ne vai…così…- mi disse
trafiggendomi… -Mi stai dicendo addio Miki!?!?-
No,
si… Io non volevo fargli del
male, ecco, solo questo e se dovevo scegliere di fare qualcosa per il
suo bene,
la cosa migliore era uscire dalla sua vita!! Con tutto
l’affetto che mi aveva
dimostrato ora ero io a dovergli qualcosa, eppure il mio egoismo non mi
permetteva di parlare.
Avrei
fatto quello che era giusto, avrei
permesso ad Ale di continuare a vivere senza di me come aveva fatto
fino ad
ora. Quindi, pregando che la mia voce non tremasse, risposi…
-Beh
in effetti si!!!- dissi con un
sorriso mesto… -Volevo ringraziarti per tutto quanto e dirti
che averti vicino
è stato davvero importante per me. Buona fortuna per tutto
Ale…-
-Io
non ti inseguirò più Miki, non
posso costringerti in nulla. Ma se oggi mi dici addio,
io…non potrò venire da
te…- quelle parole erano una tortura, stavo perdendo una
persona con cui avevo
condiviso un sacco di cose della mia vita, il lavoro, le risate e il
momento
più buio, più brutto della mia vita. Stavo
dicendo addio all’unica persona, che
in quel periodo terribile, era riuscita a farmi ritrovare il
sorriso…
-Devo
farlo Ale…cerca di capire…-
dissi io trattenendo il respiro, per controllare la mia voce..
-Perché
lo DEVI fare!?!? Miki nella
vita si può scegliere, anche tu puoi farlo…- poi
prendendomi il polso mi disse…
-Non mi vuoi più vicino!?!? Io voglio offrirti la mia
amicizia…-
L’avevo
sperato con tutto il cuore
di non perderlo, ma così rischiavo nuovamente di rendere
tutto confuso e non me
lo sarei mai potuta perdonare se Ale fosse di nuovo stato male a causa
mia. La
sua amicizia era sempre stata importante per me e tutto quello che
adesso
desideravo era passare le giornate con lui scherzando e ridendo. Se lui
non mi
avesse allontanato quando era tornato Yu queste nostre abitudini non
sarebbero
mai cambiate, ma ora io dovevo cercare di decidere per il suo bene,
senza
egoismo e sapevo che il mio volto incerto non avrebbe aiutato nel mio
scopo, ma
non sapevo decidermi sul da farsi.
-Se
non mi vuoi più vicino dimmelo
ora e io ti giuro che non ti tormenterò
più…- mi disse tenendomi ancora la
mano…
Tutto
lo sforzo che avevo
fatto sino a questo momento
divenne in un secondo inutile, mi odiavo dal profondo,
perché ogni volta che
volevo trattenere le lacrime immancabilmente non ci riuscivo. Non
potevo
permettere ad Ale di vedermi piangere, quindi con uno strattone
improvviso mi
liberai e corsi via verso l’entrata, che mi avrebbe liberato
da quella
“tortura”.
Quando
arrivai al giardino, svoltai
l’angolo e comincia a correre giù per la via, poi
iniziai a rallentare certa
che ormai il peggio fosse passato. Non avrei potuto sopportare anche il
dolore
di sapere che Ale si aspettasse qualcosa da me che io non potevo
dargli!
Provare dolore per l’abbandono di Yuri era già
sufficientemente straziante per
me, quindi non volevo coinvolgere altri nella mia desolazione, dovevo
stare
sola, era meglio
almeno per il momento.
Finché avessi pensato a Yuri dovevo trovare una
mia dimensione in cui avere un equilibrio solido.
Quando
due braccia forti mi
racchiusero nella sua stretta e il
suo
profumo divenne intensissimo mentre attraversava le mie narici, le
lacrime
divennero ancor più abbondanti.
“Perché?!”
pensavo… “Ale vattene
via, fallo tu!! Io sono troppo egoista per tenerti lontano da me, ti
voglio
bene, non voglio farti soffrire.
-Non
riesco a trattenermi quando ti
vedo piangere. Non allontanarmi, non andartene via…- mi
chiese in tono dolce e
implorante… -Io lo so perché sei qui Miki e
credimi, mi sei mancata anche tu in
questo ultimo mese…-
Mi
portai le mani davanti al viso, piangevo
perché non riuscivo a staccarmi da quell’abbraccio
e andarmene via, aveva
ragione Steve, Ale mi conosceva davvero bene. Si, mi era mancato
terribilmente
in questo periodo e il tutto era reso insopportabile dal fatto che
l’avevo
ferito, per causa mia aveva sofferto ed ora come poteva voler ancora la
mia
compagnia e la mia vicinanza!!!
-Ale,
lasciami andare per
favore!!!- dissi poco convinta, mi sentivo più sollevata
dopo una settimana
d’angoscia, in quella stretta protettiva…
-è meglio credimi! Non ho niente di
buono da offrirti…-
-No,
non posso lasciarti andare. Se
non vuoi essere abbracciata da me, allora sarai tu a dovermi
respingere!!-
presi le sue mani, avvolte alla mia vita, nelle mie e le strinsi forte
per
scioglierle dalla stretta…
Ma…un
istante dopo le lasciai lì
immobili e inermi sulle sue. Non ci riuscivo!!! La mia ragione mi
diceva di
staccarmi e fuggire per liberarlo dalla mia presenza, il mio egoismo o
il mio
cuore mi dicevano che lui era una persona a cui ero troppo affezionata
per
privarmene.
-Perché
non capisci, sono troppo
egoista per andarmene e lasciarti libero!!!- gridai liberando i polmoni
dall’aria che avevano imprigionato, come se fossero troppo
colmi… -Quindi
vattene via!! Ti ho fatto troppo male, a causa mia hai sofferto ed io
ho il
dovere di lasciarti andare!!! Quindi ti supplico, aiutami anche
tu… Non
mettermi in difficoltà e lasciami scappare!-
-Scappare
da me!?!?! Come posso
permetterti di scappare se voglio starti vicino? Miki…ti
prego…-
-Ma
non capisci che sono una
persona orrenda!!!- dissi io irritata ora.. –è
possibile che tu non pensi che
sono qui perché mi viene comodo!?!? Che magari ti sono
venuta a cercare solo
perché lui mi ha lasciato!?!?!? Non ci credo che non lo
pensi!!!- sarebbe
servito a scaricarmi la coscienza!?!? Assolutamente no, avrei dovuto
andare da
lui molto prima per dirgli che mi mancava e che gli volevo bene, ora a
cosa
serviva!?! In cuor mio sapevo e avevo sempre saputo di voler bene ad
Ale, che
aveva un ruolo importante nella mia vita! Volevo proteggerlo da me
stessa…
-Io
so chi sei!!!- mi disse
semplicemente.. –E non mi importa se sei venuta solo ora a
cercarmi, sapevo
che tu ci tenevi alla mia amicizia e so
anche che ora ti stai accusando di quello che non sei, solo
perché ti senti in
colpa per responsabilità che non hai!! Tu non sei quella che
hai descritto poco
fa..- disse appoggiando la mano sulla mia spalla.. Poi mi
guidò su una panchina
dei giardinetti pubblici e mi fece sedere accanto a lui…
-Non
mi allontanare Miki! Ti
prego..-
-Ale,
lo sai anche tu che non
vorrei farlo ma…- dissi di nuovo pensierosa.. –Ma
tu come la vivresti eh!?!? Io
non voglio farti pesare nulla, ci sentiremo ogni tanto per sapere come
stiamo e
sarebbe meglio…- dovevo convincerlo…
-Lontano
dagli occhi, lontano dal
cuore…- disse lui accigliato… -E pensi che io
riuscirei a sottostare a questa
condizione sapendo che hai bisogno di me!?!?-
-Non
ti devi preoccupare per me…-
dissi io sorridendo… -Posso farcela Ale…-
-Miki,
ieri sera stavi per morire…-
mi disse spaventato… -Non era come l’ultima volta
che tu l’hai lasciato. Ora è
diverso e mi terrorizza il pensiero di lasciarti sola! Non me lo puoi
chiedere!!! È una mia scelta, non cambierò
idea!!!-
-Alessandro…-
dissi io afflitta…
-Voglio
solo che tu mi dica una
cosa sinceramente; mi vuoi o no vicino!?!!?-
Bugia
o verità. Avrei dovuto dire
la verità, mi aveva chiesto di essere sincera, ma non
potevo, questa era la mia
unica carta e dovevo giocarmela bene.
-No,
non ti voglio vicino…- dissi
io guardando fisso davanti a me…
Potevo
chiaramente distinguere il
suo volto bellissimo girato in direzione del mio, mi scrutava e aveva
colto la
vibrazione della mia voce mentre pronunciavo quelle parole. Speravo di
essere
migliorata nelle bugie, poi lui si volto col
suo corpo verso di me, girando il mio viso verso il suo
con una mano. Mi
guardo intensamente e poi mi disse…
-Te
l’ho sempre detto che sei una
pessima attrice e non sei cambiata per niente!!!- proferì
sorridendomi
dolcemente…
Sconsolata
e sconfitta lo guardai
con aria colpevole e per un istante rimanemmo in silenzio, poi appoggiai la testa alla sua
spalla e dissi…
-Avevi
ragione tu Ale…- sentivo il
suo respiro agitarmi lentamente qualche filo dei miei capelli..
–mi sei mancato
molto in questo periodo, ma avevo paura che non mi volessi
più vedere…-
Lui
si limitò a darmi un bacio
sulla fronte e cercò alla bene meglio di stringermi vicino a
lui..
-Se
n’è andato una settimana fa…-
lui affianco a me si irrigidì e lo sentii prendere un grosso
respiro… -Scusami…-
-Vai
avanti, per favore…- mi disse
lui calmo…
-Mi
ha detto che non mi amava più, che
non mi vedeva più come la sua ragazza! L’ho
supplicato di rimanere, di non
lasciarmi...-
-Io
stento a crederci…- mi disse
sincero… -Lui era innamoratissimo e si vedeva …-
-Si
ma ho avuto la conferma che
diceva la verità Ale…-
-In
che modo!?!?-
-La
freddezza dei suoi gesti e
della sua voce…- dissi con voce rotta… -Il modo
in cui mi ha allontanato da sé
con disprezzo quando l’ho abbracciato…-
-E
quindi ti sei messa a fare gite
notturne…- disse lui angosciato…
-è
accaduto solo due volte Ale…-
-Non
voglio che tu lo faccia di
nuovo!!- mi disse severo.. –D’ora in poi se vuoi
uscire e non vuoi troppa gente
intorno, ci andiamo a fare un giro io e te, ma mi devi promettere che
da sola
non uscirai più!!!-
-Te
lo prometto Ale…- poi ragionai
sulla sera precedente…
-Sai,
ieri sera ho riconosciuto il
modo in cui mi tenevi stretta tra le braccia e il tuo profumo. Anche se
collegare il tutto a te non era facile…-
-Con
lo spavento che ti sei presa!!
Sono stato contento di essere passato di lì…- mi
disse sorridendomi…
-Ho
vagato per ore senza una meta e
senza capire dove fossi realmente…- gli dissi di
getto… -E credimi mi sento
stupida perché ti sto raccontando qualcosa di assurdo e che
forse non vuoi
nemmeno sapere…-
-Smettila
di dire stupidaggini, finalmente
sono contento di averti ritrovato Miki…-
-Non
so come fai, ma quando ascolto
la tua musica, anche solo quando parliamo mi sento meglio, meno
angosciata…-
-Ti
manca molto…vero!?!?- abbassai
lo sguardo e mi sentivo già umidi gli occhi…
-Già…-
accennai un piccolo
movimento di assenso col capo… -Mala vita ricomincia Ale! Io
non posso farci
più niente se lui non mi ama più,
cercherò di riprendere le redini della mia
vita e un giorno, forse, mi sveglierò sentendomi
meglio…- dissi rigirando le
mani tra di loro…
-Mi
ci vorrà un pò di tempo per
tornare quella che ero, i mesi che verranno non saranno così
facili, ma io ce
la metterò tutta…-
-Non
sei sola Miki! C’è Meiko,
Steve, Ghinta, Michael, Arimi, Elisa, William…e ci sono
anche io!!!-
Non
so cosa mi spinse ad
avvicinarmi a lui e ad abbracciarlo, ma fu liberatorio farlo…
-Grazie
Ale…- gli dissi
stringendolo..
-Ti
voglio bene, non te lo
dimenticare Miki! Ok!?!?- mi asciugai la lacrima che scendeva dalla
guancia,
sorrisi mentre con il capo dicevo che non me ne sarei
dimenticata…
E
finalmente, dopo una settimana mi
sentii felice di essere lì, avendo recuperato
un’amicizia come quella di Ale…
-Senti…-
dissi… -Verresti in
gelateria con noi oggi!?!?-
Mi
guardava perplesso e poi fece un
sorriso provocatorio…
-Non
so se sarebbero molto felici
di vedermi…- lui si alzò e dopo alcuni passi, con
i suoi capelli scuri al
vento, si girò verso di me sorridendo…
Di
nuovo, il sole, i suoi occhi e
il suo sguardo dolce mi confusionarono la testa…
-Meglio
non tirare troppo la corda,
anche se verrei volentieri…!!!-
-Eddai
Ale!!!- forse avevo capito a
chi alludeva… -Ghinta sono sicura che non ha niente contro
di te, ormai gli è
passata la cotta per me…- dissi assolutamente certa di
quelle parole… -E
Michael è molto più tranquillo, si è
rassegnato!! Ti prego…- dissi guardandolo
triste… -Vieni con me…-
-Se
mi guardi con quegli occhi da
cerbiatta come faccio a dirti di no!- disse lui ridendo…
-Comunque
continuo a credere che
non saranno molto contenti della nostra ritrovata amicizia!!!-
Ci
incamminammo verso il centro e
continuammo a parlare…
-Lo
sanno tutti che sei cambiato
molto Ale e poi scusa il casino tu l’avevi fatto con me, mica
con loro!- dissi
scherzando, alludendo al suo tentativo di portarmi via da Yuri
all’inizio della
nostra storia… Ridemmo entrambi a quei ricordi e poi lui
disse..
-Non
mi riferivo a quello Miki…-
poi ricordai… -Tu mi avevi scelto, preferendomi a Michael e
quella sconfitta
potrebbe bruciargli ancora. Per quanto riguarda Ghinta ricordo che la
sua
reazione non era stata tanto diversa da quella di Michael, non gli
piaccio molto…-
-Ma
piaci a me, quindi il problema
non si presenta… No!?!?- arrossii un pò quando mi
resi conto di come mi ero
espressa, lui mi guardò teneramente sorridendo, comprendendo
cosa intendevo e
poi mi accarezzò una guancia protettivo…
Svoltammo
l’angolo e vidi che i
miei amici, erano tutti lì, ci avvicinammo, tutti salutarono
Ale con un sorriso
e con affetto, ma con mio grande disappunto Michael e Ghinta non furono
molto
contenti di vederlo lì. Quello che non capivo era il
perché…
Ale
era cambiato e Michael non era
più un bambino per sentirsi offeso di aver perso e poi io
non ero certo un
trofeo da vincere!!! Per quanto riguardava Ghinta, lui sapevo che
guardava male
chiunque si avvicinasse a me, perché era sempre stato una
sorta di fratello
geloso e iper-protettivo.
Michael
lanciava occhiatacce a non
finire e al saluto di Ale aveva risposto più che altro con
un grugnito!!!
Possibile che la competizione di Michael si fosse riaccesa!?!? No, non
era
possibile!
-Beh…perché
non entriamo!?!?- disse
Meiko salvandomi in corner…
Le
sorrisi ringraziandola
tacitamente…
-Te
lo avevo detto che non era una
buona idea…- mi disse lui ridendo sommessamente…
-Ricordami
di darti più ascolto
d’ora in poi! Ma è un bene che si
abituino… No!?!?- dissi io temeraria..
-Perché
mai!?!?!-
-Ma
come!?!?! Mi hai ripetuto fino
ad ora che volevi starmi vicino e ora ti rimangi la parola!?!?!- dissi
io
facendo finta di prendermela… -Va bene, va bene!!! Vai pure,
faccio
tranquillamente a meno di te pianista da quattro soldi! Sei ancora
qui!?!?!-
dissi ridendo sotto i baffi…
-Sei
una streghetta malefica!!!-
disse lui prendendomi in spalla…. –E per punizione
non ti suono più il notturno
di Chopin che ti piace tanto…-
-No
questo non è giusto, sei
crudele!!!- dissi io sopra alle sue spalle… -E mettimi
giù!- dissi in tono
autoritario…
-Dai
forza, entriamo prima che quei
due vengano a uccidermi con qualche macete!!!-
-Ma
smettila!!!- dissi ridendo…
Entrammo
e notai che erano rimasti
due posti liberi vicini, affianco, al lato sinistro, avevo Michael e
più o meno
di fronte Ghinta. Nonostante la morte nel cuore e la tristezza per
quello che
non avevo più, per l’uomo che non avevo
più, mi sentivo rinata in un pezzo di me,
il mio sole privato era tornato a illuminare una parte della mia vita e
con Ale
al mio fianco sapevo che l’ingrato compito che avevo davanti,
sarebbe stato
anche rischiarato dai suoi raggi di luce. Lo guardavo mentre
contemplava il
menù della gelateria e mentre rideva con Steve, che come al
solito, faceva il
pagliaccio. Non era cambiato nulla, tranne io… Chi ero
adesso!?!?
Non
lo sapevo davvero, avere
affianco Ale mi aveva dato una forza e una voglia di ricominciare
immensa, ma
c’era sempre qualcosa di incompleto nella mia vita, sempre un
fondo di
amarezza.
-Ehi…-
mi disse Ale avvicinandosi
al mio orecchio… -Tutto a posto streghetta!?!?-
Lo
guardai, grata del fatto che gli
bastasse osservarmi per capire che qualcosa non funzionava e abbozzai
un
piccolo sorriso di ringraziamento.
-Si
pianista crudele!!- dissi
facendogli una linguaccia…
Michael
era silenzioso e furioso,
guardava Ale con chiara rabbia trattenuta, non credo che almeno per
lui, fosse
il benvenuto. Lo trovavo assurdo, ogni persona a quel tavolo sapeva che
nessuno
poteva avere chance con me, io amavo ed avrei continuato ad amare Yuri.
Era un
bene che cominciassero a comprenderlo!
-Allora,
voi cosa prendete!?!?-
dissi io per cambiare l’atmosfera plumbea che si era creata..
-Io
sono assolutamente certo di
cosa prenderai…- mi disse Ale con aria burlosa…
-Coppa
golosa alla frutta con doppia
panna…- brontolammo insieme e scoppiammo a ridere
vivacemente tutti…
-Sai
Miki, non è per niente male!
La prendo anche io!!!- disse Arimi…
-Allora
facciamo per tutti doppia
panna!?!?!?- gridò Steve sorridendo…
-Siiii….!!!-
esclamammo tutti all’unisono…
-Attenta
Miki, ho paura che
diventerai un piccolo porcellino obeso…- mi disse Ale
ridendo.. –Anche adesso
hai messo su una quantità di chili allucinante!!! Sei
impressionante…-
-Pianista
maleducato e cafone…- gli
dissi sporcandogli la guancia con una ditata di panna,
mentre
ridevo ancora di gusto,
sentii all’improvviso il cellulare squillare!
La
mamma sicuramente era
preoccupata, visto i casini che combinavo ultimamente, era un numero
privato,
probabilmente mi chiamava dall’ufficio. Tutti intorno a me si
ammutolirono per
permettermi di rispondere e capire qualcosa, mentre Ale preparava la
sua vendetta
per la fine della chiamata. Ridevo già al solo
pensiero…
-Si
pronto…- dissi mezza allegra…
-Ciao
Miki…sono io…- mi ero dovuta
sostenere, avevo appoggiato la mano libera sul braccio di Ale e
l’avevo stretto
con tutta la forza che avevo…
Mi
girava la testa terribilmente e
i miei amici vedendomi impallidire si erano subito agitati. Ale si era
avvicinato alla seggiola tenendomi e sostenendomi, aveva
capito…
-Ciao
Yu…- pronunciare quel nome mi
aveva aperto una ferita che almeno in quel momento avevo cercato di
arginare…
Non
volevo pensarci almeno in quel
momento che ero insieme agli altri, ma per l’ennesima volta
dovevo fare i conti
che il mio tormento. Ghinta di fronte a me si era alzato di scatto, la
seggiola
con un rumore secco e sordo si era schiantata a terra facendomi
sussultare, aveva
lo sguardo furioso…
-Mi
spiace, non ti ho più
chiamato…- disse… -Ho saputo
cos’è successo ieri…-
-Non
ti preoccupare…- dissi
cercando conforto che trovai subito in Meiko, Steve ed Ale…
-Poteva andare
peggio! Sono stata fortunata…-
-Ho
saputo che Ale ti ha aiutata..-
-Si,
è stato lui ad aiutarmi ieri
sera! È stato davvero provvidenziale il suo
intervento…- dissi guardandolo
grata…
-Perdonami,
forse non sarei dovuto
partire e sparire senza farmi più sentire…-
-E
cosa sarebbe cambiato Yu!?!?-
dissi interrompendo quella spirale di colpe inutili.. –Hai
fatto quello che
ritenevi giusto, non potevi andare avanti così. Rimanere qui
sarebbe stato
imbarazzante per entrambi forse, poi tu devi studiare e realizzare il
tuo
sogno…- Ghinta sempre arrabbiato mi osservava, ostile e duro
come mai l’avevo
visto.
-Io
non ti ho dimenticato Miki, anche
se la nostra storia è finita io provo molto affetto per
te…- ma a me non
bastava…
Io
provavo qualcosa di molto più potente
che del semplice affetto.
-Non
voglio sapere niente Yu,
preferisco così… Comunque lo so, non
preoccuparti!-
-Preferisci
che non ti chiami
più!?!?- e mi sembrava quasi di aver sentito un singhiozzo
dall’altra parte del
telefono, un tono disperato…
-Non
essere sciocco, possiamo
sentirci ogni tanto se ti va e se vuoi chiamarmi non ti
butterò certo giù il
telefono..- dissi, ma non riuscivo quasi più a trattenere le
lacrime, Ale mi
teneva la mano e me la stringeva…
-Chiamami
anche tu ogni tanto..
Ok!?!?-
-Va
bene, s ti fa piacere qualche
volta ti chiamerò anche io…- dissi…
-Ciao
allora…- mi disse prima di
lasciami sola nella mia disperazione…
-Ciao
Yu, grazie per avermi chiamato..-
Rimasi
immobile davanti a quella
bellissima coppa di gelato alla frutta che stava per sciogliersi e
nemmeno mi
resi conto che le lacrime avevano cominciato a scorrere in fretta,
bagnando la
maglia di Ale che ancora mi teneva la mano. Ghinta sbatté le
mani sulla tavola
e tutta la rabbia trattenuta in una settimana venne fuori in tutta la
sua
violenza.
-Cosa
voleva!?!?-
-Solo
sapere come stavo…- dissi
spaventata da quella reazione…
-Ghinta
non mi sembra il momento…-
disse Ale per calmarlo…
-è
comodo no, chiamare dopo i
casini che sono successi!!!! Tu hai rischiato di morire a causa sua!!!!-
-Se
io sono stupida non è colpa di
nessuno!!! Né sua, né vostra!!!-
-Perché!?
Perché continui a
difenderlo Miki!!!! Apri gli occhi…-
-Smettila
Ghinta…- dissi io inchiodandolo
con lo sguardo… -Che colpa né ha lui eh, se non
mi ama più!!?!?- dissi
crollando sulla seggiola angosciata…
-L’amore
non lo puoi comprare
Ghinta, è stato sincero perché ha avuto il
coraggio di dirmelo! Il fatto che io
non riesca ad accettarlo non significa che non abbia apprezzato quello
che lui
ha fatto per me!!! Tu, tu non lo conosci come me!!! Lui forse sta
soffrendo
anche più di me per quello che è
successo…-
-Né
dubito..- disse Ghinta
furibondo…
-Se
n’è andato perché sapeva che
col tempo, per me, sarebbe stato più facile non vederlo
tutti i giorni! Oggi mi
ha chiamato perché voleva dimostrarmi amicizia, che comunque
un pò d’affetto
per me gli è rimasto! Se non sono arrabbiata io, ti
prego…cerca di non esserlo
nemmeno tu…- dissi io pregandolo e prendendogli la
mano…
-Ti
giuro che sto abbastanza bene…-
gli dissi per tranquillizzarlo…
-Ha
proprio ragione Alessandro
quando dice che sei una pessima bugiarda!!!- disse lui dandomi un
buffetto sul
viso..
-Ma
cos’è!? Una congiura contro di
me!?!?- dissi facendo un piccolo sorriso…
-Assolutamente
si…- mi disse Ale…
-E dovrai abituartici..- così dicendo mi spalmò
sul naso un pò di gelato al
cioccolato…
-Perfido…!!!-
gli dissi io
guardandolo di sbieco e asciugandomi le lacrime dal viso…
Mi
lasciarono sfogare ancora per un
pò, piansi sulla spalla di Ale mentre gli altri cercavano di
distrarmi, poi
cercai di non essere solo una piagnona, allora mi ricomposi e comincia
a fare
un pò la buffona con gli altri…
Ma
non ero la Miki che conoscevo, sentivo
un perenne ghiacciaio dentro di me quando parlavo di Yuri, avevo voglia
di
piangere e sfogarmi ma non potevo farlo con i miei amici, era come se
non
riuscissero a controllare l’ansia quando mi vedevano in
lacrime o forse avevano
semplicemente paura che mi cacciassi in qualche guaio come ieri sera.
Ale
mi era sempre accanto e mi
guardava con comprensione, forse lui poteva essere l’unico
che mi leggesse
dentro in quel momento e non appena mi resi conto che mi stava
osservando mi
calmai molto di più. I suoi occhi avevano la
capacità di farmi rilassare, era
come se avessero un influsso benefico in me…
E
desiderai ardentemente, che dopo
quel periodo difficile e di assestamento, un giorno potessi vedere quel
ragazzo
meraviglioso, che mi era accanto, come qualcosa di più di un
semplice amico. Lo
pensai e allo stesso tempo me ne vergognai, ma Ale era diventato
davvero un
ragazzo dolcissimo, attento, affettuoso… Mi era sempre stato
accanto senza
chiedermi nulla in cambio e se mi fossi innamorata, speravo che il
soggetto di
quel nuovo amore diverso fosse lui.
Per
il resto del tempo che
rimanemmo lì, lasciai il discorso Yu chiuso a chiave in un
cassetto e mi
sforzai di non pensare a nulla, cercai solo
di lasciarmi trascinare dal sorriso
contagioso di Michael, dai litigi divertentissimi di Ghinta e suo
cugino
William, dai commenti piccanti sui ragazzi di Arimi e dai continui
stuzzicamenti di Ale e devo dire che il risultato non fu
così catastrofico.
Mi
sentivo abbastanza bene in quei
momenti, ma sapevo che mi sarebbe bastato abbandonare i miei amici e
l’influenza magica di Ale per ricadere nel baratro, la notte
era quella che mi
spaventava di più, ore, migliaia di minuti e migliaia e
migliaia di secondi da
sola…
Poi
come tutte le cose belle, anche
quella giornata in gelateria finì e mi misero un pastore
tedesco al seguito, questa
volta toccava a Michael e mi avrebbe scortata sicuramente fino a casa!
Ale
mi lasciò forse a malincuore e
anche a me avrebbe fatto piacere stare ancora un pò con lui,
per la nostra
ritrovata sintonia, ma mi diede un bacio sulla guancia e mi
lasciò da sola con
Michael che mi sorrise rassicurante. Prima ovviamente aveva rivolto un
sorriso
forzato e agghiacciante ad Ale.. Per un pò rimanemmo in
silenzio, poi
all’improvviso lui aprì bocca…
-Non
mi aspettavo di vederti con
lui…- disse contrariato..
-Ale
mi ha salvato la vita!! Ed io
volevo ringraziarlo…-
-Tutto
qui!?!? Non potevi chiamarlo
semplicemente…-
-Dopo
tutto quello che ha fatto per
me, direi che una conversazione a quattr’occhi forse se la
merita pure…-
-E
non hai pensato che lui potrebbe
amarti ancora!?!? Non mi piace vederti con lui…-
-Ale
è sempre stato corretto con
me.. Qual è il problema Michael!?!?-
-Lui
ti ama ancora…- mi disse
scocciato…
-Mi
ha offerto la sua amicizia, anche
se io ero andata lì per dirgli addio…-
-Perché
allora non l’hai fatto!?!?
Perché non l’hai lasciato andare…-
-Perché
sono egoista Michael, come
tutti gli esseri umani… Lo sai anche tu cos’ha
rappresentato per me Ale negli
ultimi mesi della mia vita!-
-È
diventato talmente importante da
non riuscire a rinunciare a lui!?!?! Ti stai innamorando di lui!?!!?!?-
mi
disse prendendomi il polso e stringendomelo tanto da farmi
male…
-Sei
un cretino Michael!! Pensi
davvero che mi bastano due giorni per dimenticare Yuri!?!? Ma per chi
mi hai
preso!?!?- dissi schifata..
-Perdonami,
sai che non volevo
offenderti…-
-Michael
ascoltami, Ale è una
persona importante per me, è come un sole personale che
porta luce. Io volevo
allontanarlo perché non volevo farlo ancora soffrire a causa
mia, ma a volte
l’affetto è più grande di qualsiasi
altra cosa…-
-Quello
è amore Miki, almeno da
parte sua…- disse lui…
-Rispondi
sinceramente, oggi Ale
come si è comportato!?!?!-
-Da
amico…è stato affettuoso, dolce
ed è pure riuscito a farti ridere…- disse quasi
addolorato.. –cosa che non
riusciva a fare più nessuno! Però questo non
esclude che ti ami ancora…-
-Non
può saperlo nessuno Michael!
Lo sa solo lui… E spero davvero che abbia scelto la cosa
giusta, che non lo
faccia star male…- dissi pensierosa…
Quando
arrivai a casa avevo un
altro compito da affrontare, la mia famiglia. Non potevo entrare e fare
finta
che non fosse successo nulla, sapevo che non mi avrebbero sottoposto a
un
interrogatorio. Sentivo almeno la necessità di rassicurarli
e di fargli sapere
che avrei cercato di fare del mio meglio per non farli più
spaventare! Non
appena entrai, lì ritrovai nel salone e a quel punto, mentre
Michael ci
lasciava da soli, andai ad abbracciarli chiedendo loro scusa.
-Perché
non parliamo un pò Miki…-
mi disse Yuogi guidandomi sul divano…
-Mi
spiace…- dissi io.. –Credetemi
non volevo farvi preoccupare…-
-Ma
cosa ti sta succedendo
Miki!?!?- mi disse mamma preoccupata…
-Per
favore…- dissi guardandomi le
mani fredde e sudate.. –Non fatemi domande, non sono ancora
pronta per
parlarvene. Ma, non escludo che prima o poi potrei farlo. Fino ad
allora…vi
prego…-
-Non
ti preoccupare…- mi disse
Catia.. –Se non te la senti non vogliamo certo
costringerti…- e mi diede un
bacio sulla guancia allontanando i riccioli…
-Posso
solo dirvi che non sto
troppo bene in effetti ultimamente…- WOW!!! Cavolo Miki, non
se ne erano
accorti, quanti dettagli in più!!!!
-Quando
te la sentirai noi siamo
qui… Ok!?!?- disse Yuogi tranquillo…
-Volevo
dirvi che mi impegnerò per migliorare
le cose. Non farò più nulla di sconsiderato e poi
adesso ho dei pastori
tedeschi che mi scortano a casa…- dissi ridendo…
-Erano
molto preoccupati anche loro
e anche Yuri lo era…- di nuovo il panico, ma non ero con i
miei amici, quindi
dovevo contenermi…
-Yuri!?!?-
dissi.. –Mi ha chiamato
oggi, forse sapete è stata anche la sua partenza che mi ha
destabilizzato un pò.
Sapete quanto gli sono affezionata e non lo sentivo da una settimana!!-
dissi..
-ma ora sto meglio…- Woa, altra bugia! Ne stavo dicendo
troppe ma forse visto
che le dicevo così male, non sarebbero contate
più di tanto!!!
-Abbiamo
visto Alessandro ieri
sera…-
-Già…-
dissi accennando con la
testa.. –Forse la cosa positiva di tutto questo periodo
è aver ritrovato
complicità con lui…-
-Avevamo
notato che ti eri
allontanata…- disse Yuogi..
-Beh
sapete com’è.. Era partito per
i suoi concerti e il tempo era quel che era. Poi il ritorno di Yuri ha
accorciato drasticamente il mio tempo libero…- dissi
ridendo… -Sapete che siamo
pappa e ciccia!!-
-In
effetti è vero…- disse mamma
sorridendo…
-Sentite,
io stasera ho proprio
fame. Cercherò di trangugiare il mondo, quindi cucinate
abbondantemente!!- e li
lasciai mentre ridevano di gusto per la mia ritrovata voglia di fare
battutine…
La
parte terribile era andare in stanza,
aprii la porta ed era vuota ma allo stesso tempo piena di ricordi
materiali e
intangibili. Davvero mi sentivo uno straccio adesso…
Sentire
la sua voce era stato un
colpo al cuore tanto grande che pensavo di non sopravviverne, eppure
era stata
una gioia incontrollabile. Il mio cuore per qualche secondo era
impazzito, a un
ritmo incontrollabile, in un momento di pazzia, avevo pensato di
gridargli che
l’amavo, che mi mancava, che certamente nemmeno io mi ero
dimenticata di lui!!!
Ma era superfluo.
Tutto
inutile! Mi lasciai cullare
per qualche minuto nel letto, poi cominciai a frugare nei cd e trovai
quello
che cercavo, il disco che tentavo di trovare me lo aveva fatto Ale ed
era lui
che suonava. C’erano tutte le sinfonie che io amavo di
più, tra cui
l’immancabile notturno di Chopin e l’Ave Maria di
Schubert, lo misi nel lettore
sapendo che tutti l’avrebbero ascoltato e pensai alla smorfia
di Michael
sentendo che era Ale. Mi aveva fatto capire che non gradiva la sua
presenza, ma
per me averlo affianco era importante. Sentii squillare il portatile,
abbassai
un pochino la musica lasciandola in sottofondo e gridai alla mia
famiglia che
rispondevo io.
-Pronto…-
dissi quasi timorosa..
-Ehi…Ciao!!!-
mi disse la voce dolce
e premurosa del mio pianista preferito..
-Ale!!
Ciao!!!- dissi felice..
-Sbaglio
o mi stai ascoltando
suonare!?!?-
-Non
sbagli, mi mancava la tua
musica…- dissi sinceramente…
-Davvero!?!?-
-Si,
mi rilassa molto vederti e
sentirti suonare…- dissi
Poi
vedevo Catia e mamma farmi i
segnali di fumo per attirare la mia attenzione…
-Miki
è Alessandro!?!?- mi chiesero
insieme e io feci cenno di sì col capo…
-Perché
non gli dici di venire a
cena da noi domani sera!? Visto che ti rende così allegra,
sono così tanti
giorni che non ti vediamo un pò sorridere…!!!-
-Ehi…Miki. Ci
sei!?!?- mi disse allarmato…
-Si
si!!! Senti, mia madre e Catia
sarebbero molto felici se domani venissi a cena da noi!! E anche a me
farebbe
davvero piacere…- speravo che mi dicesse di sì..
-Disarma
Michael però prima!!- mi
disse ridendo…
-Quindi
è un si!?!?- chiesi io
speranzosa…
-Già,
sei o non sei in fondo, la
mia più grande sostenitrice!?!?- disse lui felice..
-Ovvio!!
Sono davvero contenta che
hai accettato…-
-Si,
ma a una sola condizione…-
-Sarebbe!?!?
Ti dico già che non lo
posso legare Michael al massimo posso impedirgli di usare armi di
distruzione
di massa…-
-Bene!
Un gran bel incoraggiamento
a venire a casa tua!!!- mi disse ridendo e io lo segui…
-Dimmi
che condizione! Sono
curiosa…- dissi impaziente…
-Sabato
sarai solo ed
esclusivamente tutta mia…- mi disse attento.. –Nel
senso che sarà una giornata
tranquilla mia e tua. Che ne dici!?!?-
-Beh,
che mi alletta…- dissi
sincera…
-Sabato
mattina suonerò a colazione
solo ed esclusivamente per te e poi ci inventeremo qualcosa per
divertirci
senza pensieri… Ok!?!?-
-Va
bene..- dissi io soddisfatta…
-Ale!?!?-
-Dimmi…-
disse gentile…
-Grazie
per tutto quello che fai!
Ti sento molto vicino e tu non hai nemmeno idea di quanto mi aiuti..-
dissi
completamente disarmata e in balia della verità…
-Gli
amici esistono per questo Miki.
Per stare vicino alle persone a cui vogliono bene e io te ne voglio.
Per questo
voglio starti accanto…- Ale era davvero un amore…
Io
non potevo sapere con certezza
cosa provasse per me e sinceramente avevo anche paura di saperlo, ma
ero
serena, dopo una lunga settimana di buio e disperazione, era
così sbagliato
godere di quella luce di sole così calda e avvolgente!?!?
Finché avessi visto
Ale felice e “spensierato” nel starmi vicino, avrei
gioito dei giorni che
avremmo passato insieme e se un giorno si fosse allontanato da me, con
profondo
dolore, non avrei però dovuto trattenerlo. Ma basta, per
adesso lui non aveva
intenzione di fuggire da me, eravamo sereni quando eravamo insieme e
questo
bastava ad entrambi.
-Si…ma…tu
sei davvero troppo carino
con me e finirò per abituarmi!!- dissi ridendo…
-Non
è vero! Cerco solo di fare del
mio meglio per aiutarti!!-
- E
ti sembra pure poco!! Sei
incredibile…-
-Allora
non ti sei rimangiata
l’invito per domani!?!-
-Certo
che no!! Perché non vieni un
pò prima, così facciamo due
chiacchiere…-
-Beh
se un ciclone non mi investe
prima…va bene…!! Anzi facciamo così,
quando avverti il tuo folle spasimante,
avvertimi così non esco di casa!!!- disse ridendo..
-Non
è il mio spasimante, solo che
forse non gli sei molto simpatico…-
-Forse
eh!!! Bugiarda!!! Dai ora ti
lascio andare a cenare e ascolta il mio cd!! Mi raccomando!!-
-Non
c’è nemmeno bisogno di dirlo!!!
Buon appetito Ale…-
-E
tu mangia Miki… L’idea di
raccoglierti col cucchiaino non mi alletta molto!!!-
-Va
bene mamma!!!-
-Ciao!-
lo sentii ridere mentre interrompeva
la chiamata..
Quella
telefonata mi aveva fatto
davvero piacere.
-Alessandro
è davvero molto carino
a preoccuparsi per te..- disse Yuogi accarezzandomi la guancia..
–sono contento
che si prenda cura della nostra bambina!!!-
-Beh
lui è sempre molto attento con
le persone a cui vuole bene…- dissi per giustificare il suo
atteggiamento…
-Ma
con te in modo particolare…-
disse Michael sorridendo, ma un pò irritato..
Lasciai
correre tutto non volevo
litigare per quella sera, ma godermi l’armonia familiare con
quelle persone che
mi volevano così bene. Ero molto fortunata,
perché potevo rallegrarmi di avere
tante persone accanto, anche se la più importante non
c’era…
Tornare
in camera era il mio incubo
più grande. Mi coricai sul letto e buttai la faccia sul
cuscino… Sentii di
nuovo il telefono, cominciavo nuovamente a sentire salire
l’angoscia…
-Pronto…-
Michael aveva risposto…
Dopo un pò di silenzio avevo sentito lui
rispondere…
-Cosa
vuoi!?!?- disse in tono
scocciato…
-Miki
è in camera sua… Vuoi che te
la passo!?!?!- sempre più indisposto…
-Va
bene… Ciao- disse secco..
Aprii
la porta, prima bussando. Mi
lanciò il telefono e mi disse..
-è
per te…- e così dicendo sbatté
la porta…
-Michael
ma sei impazzito!?!!??-
poi portai all’orecchio la cornetta…
-Pronto..-
-Ora
potrai capire perché Michael
era così scocciato…- disse la voce
familiare…
-Ale!!!-
dissi io felice.. –Non mi
aspettavo richiamassi…-
-Meglio,
di solito è quando fa più
piacere…- e aveva ragione… -Volevo accertarmi
fossi a casa…- disse severo…
-Quanta
fiducia!!! Ti ho promesso
che quando voglio uscire senza troppa gente intorno ti chiamo!!!-
-Brava….
Ma ho chiamato per un
altro motivo…-
-Cioè!?!!?
Ammettilo, che volevi sentire
Michael!!-
-Certo…non
volevo dirtelo ma mi
sono innamorato di lui!!!-
-Molto
credibile Ale!!!- dissi
ridendo… -No dai dimmi…-
-Ho
pensato che non sarebbe stato
facile affrontare il silenzio della stanza, possiamo parlare
finché non ti
addormenti e quando non mi rispondi più, butto
giù il telefono e dormo anche
io!!!-
Come
poteva essere tanto buono!!!
-Ale…come
farei senza di te!!!-
-Avresti
Michael che prenderebbe il
mio posto e tu non sapresti nemmeno più della mia
esistenza…- disse
canzonatorio…
-Lo
sai anche tu che non è così
Ale…- dissi cercando di essere seria.. –Io voglio
bene a Michael, ma il
rapporto che ho con lui è diverso da quello che ho con
te…- era un dato di
fatto…
Non
potevo certo negarlo, c’era
qualcosa di speciale in fondo che mi legava a lui e il nostro rapporto
mi
piaceva moltissimo. Se qualcuno mi avesse chiesto di spiegare nel
dettaglio il
rapporto con Ale adesso non ne sarei stata in grado. Prima per me era
tutto più
chiaro, Yuri il mio ragazzo, Ghinta il mio migliore amico, Ale un altro
alleato
molto importante, con cui avevo diviso tante, tantissime cose, tanto
che era
diventato essenziale nella mia vita. Aveva ancora quel ruolo, ma
c’era qualcosa
di diverso che dava sostanza, non sapevo cosa..
-Bella
dichiarazione di parzialità non
ti avrei perdonata tanto facilmente se avessi sostenuto che preferivi
Michael…-
disse ammonendomi…
-E
se ti dicessi che lui è molto
meglio di te in tutto!?!?- dissi io ricattandolo…
-Bene,
allora vorrà dire che sabato
sarà lui a tenerti compagnia e a suonarti
Chopin…- disse lui convinto..
-Eh
no, ormai l’hai preso tu
l’impegno!!!!- dissi io evitando di pensare a me e Michael,
insieme ,con lui
che mi trascinava per mezza Tokyo…
-Immagino
che ti abbia detto
qualcosa di me mentre eravate per strada…-
-Beh…-
mi aveva preso in
contropiede… E ora!?!? Cosa gli dico…
-Miki,
lo so quando mi nascondi
qualcosa o mi menti, quindi non ti conviene…-
-Beh…in
effetti non era molto
felice della tua comparsa…-
-Te
lo avevo detto che non avrebbe
gradito…-
-Ma
Ale, tu sei sempre stato parte
della nostra compagnia non vedo perché ora dovresti evitare
di venire solo
perché lui è paranoico!!!-
-Perché
ci sei tu di mezzo, ecco
perché Miki!!!- mi disse lui spiegandomi… -Lui
pensa che io mi sia avvicinato
con l’esclusivo e primario obiettivo di allontanarti dai
possibili pretendenti,
così che avessi campo libero per corteggiarti...-
-Lui
in effetti è quello che più o
meno ha cercato di farmi capire…-
-E
tu ci credi…- disse lui con tono
interrogativo e esclamativo allo stesso tempo…
-Ha
davvero importanza quello che
penso!?!?- dissi io timorosa della sua reazione…
-Si
che ce l’ha Miki, perché
altrimenti, che senso ha che io ti stia vicino, se già tu
hai dei dubbi sulla
mia sincerità!!!-
-No
Ale…ti prego non dire così!!!-
questo discorso stava prendendo pieghe sbagliate, soprattutto
perché io mi
fidavo di Ale…
Prima
o poi saremmo arrivati al
punto di fare i conti con i nostri sentimenti…
-Ale
io mi fido di te, pensi che
non lo vedo il tuo atteggiamento!?!!? Tu stai facendo esattamente
quello che mi
immaginavo, quando mi avevi detto che volevi starmi vicino e offrirmi
la tua
amicizia! Non mi stai costringendo in nulla..-
-Ok.
Non voglio ombre tra di noi Miki
e se hai dei dubbi me ne devi parlare…-
-Lo
farò…credimi!!!-
-Comunque
avevo ragione io su
Michael a quanto pare…- disse ragionando.. –La
sconfitta gli brucia ancora, ma
credo che ci sia dell’altro…-
-Che
intendi!?!?-
-Potrebbe
darsi che lui sia ancora interessato
a te. Ma potrei
sbagliarmi…-
-Io
mi auguro tanto che tu ti
sbagli!!!!- dissi io decisa… -Michael sa di non avere
speranze con me…- poi mi
feci una domanda che mi lasciò perplessa.
Ale!?!?
Aveva speranza con me!?!? E
questo mi gettò nel panico più totale, pura
assurdità! Yuri aveva sconvolto
tutto andandosene e le mie certezze erano crollate, se non volevo
combinare un
sacco di guai avrei dovuto ritrovarle!!
-Miki
stai dormendo!?!?-
-No
Ale…pensavo..-
-A
Yuri!?!?-
-A
tante cose, anche a lui… Presto
dovrò fare un pò di pulizia!-
-Cosa
intendi?-
-Che
dovrò nascondere i regali che
mi ha fatto, non posso continuare così…-
-Pensi
che possa servire!?!?!-
-Credo
di sì. Ogni piccolo oggetto
me lo ricorda. Se voglio ricominciare devo dare un taglio al passato,
almeno a
quegli oggetti. Ho già i ricordi che mi
torturano…-
-Cambiamo
discorso!!- disse
sorprendendomi… -Ho avuto un’idea per la nostra
super giornata da soli….-
-Davvero!?!?
Dai raccontami!!! Muoio
dalla curiosità!- dissi, non stavo più nella
pelle…
-Se
ti dico campagna!?!-
-Aggiudicato.
E poi!?-
-Picnic
all’aria aperta, un telo in
mezzo all’erba e ai fiori!?!?! Cosa ne pensi!?!?-
-Che
mi piace un sacco…-
-Bagno
al fiume!?!?-
-Perfetto…
Però prima….-
-Cosa
vuoi!?!?!? Sei
incorreggibile…- e lo sentivo ridere…
-Dovrai
dedicarmi un concerto…-
dissi io ricattandolo… -Altrimenti porto anche Michael con
me…-
-Guarda
che se lo vedo arrivare ti
rispedisco a casa!!!- disse avvisandomi…
Continuammo
a ridere, scherzare
ancora per molto. Parlammo di talmente tante cose che faticavo a tenere
il
conto, sembrava che avessimo sempre argomenti da affrontare. Poi
probabilmente
mi addormentai e riuscii solo a dire un sbiascicato
“Buonanotte Ale…”!!
La
mattina dopo mi sveglia
finalmente riposata, avevo dormito abbastanza bene, mi ricordai che
Meiko la
sera prima mi aveva dato appuntamento per andare insieme a farci un
giro, proprio
quello che ci voleva. Avrei comprato un costume!!! Scesi in fretta e
furia, finendo
gli ultimi scalini della rampa col sedere, entrai in salotto e vi
trovai già
Meiko che mi aspettava…
-Meiko,
scusami è che ho dormito
tanto…!!- dissi colpevole…
-Non
ti preoccupare…- mi disse lei
divertita, mentre mi guardava massaggiarmi una coscia…
-Non
hai dormito per una settimana è
normale che ti sentissi tanto stanca!- disse Michael scompigliandomi i
capelli…
-Hai
già preparato la colazione!!!-
dissi io abbracciandolo… -Grazie sei un tesoro
fratellino..!!!-
-Sai
è bello vederti reagire in un
certo senso…- disse Meiko..
-Lui
è sempre lì..- dissi con un
sorriso tirato… -Ma cerco di pensare ai bei momenti insieme,
piuttosto che a
quello che è venuto dopo…-
-Guarda
cosa ti ho comprato!- disse
Mike..
-Oddio!
Brioches alla crema…- ne
azzannai una spruzzandomi lo zucchero a velo sul naso… -Di
questo passo a
ragione Ale, diventerò un porcellino…-
-Cos’è!?!?
Hai paura di non piacere
più ad Alessandro?- disse Michael sardonico..
-Non
ti sopporto Michael quando fai
così! Non ti ripeto più le stesse
cose…-
-No,
non ce n’è bisogno e poi ci
sento benissimo!!! Comunque continuo a pensarla
così…- disse arrabbiato..
Perché
in ogni decisione che
prendevo c’era sempre qualcuno a cui non andava bene!?!?
Meiko mi guardava
confusa, quindi le dissi..
-Ora
ti spiego, aspetta un attimo…-
dissi mentre corsi dietro a Michael..
-Michael!!!-
gridai..
–Aspetta..!!!- lui si fermò e si voltò
verso di me quasi spazientito ma in
fondo con un aria dolce…
-Non
possiamo avere una vita civile
noi due!?!? Ogni volta che si parla di lui, trovi qualsiasi scusa per
attaccarlo, perché almeno non provi ad osservarlo
obiettivamente…-
-Abbiamo
semplicemente opinioni
diverse su di lui, non puoi costringermi a farmelo piacere Miki!!!
Però è come
se tu la prendessi sul personale quando si tratta di
Alessandro…-
-Semplicemente
perché ho visto e
compreso chi è Michael ed io sono certa che ti piacerebbe se
solo gliene dessi
la possibilità…-
-Non
sono arrabbiato con te…- mi
disse sorridendo e stampandomi un bacio sulla fronte… -Solo
avrei preferito che
le cose rimanessero com’erano! Anche se…-
-Anche
se!?!?!?-
-In
un certo senso sono felice,
perché da quando è ricomparso nella tua vita sei
più sorridente…- e detto
questo mi diede un pizzicotto sulla guancia per salutarmi…
-Ciao sorellina!-
Rientrai
in salotto e sospirai per
la tensione…
-Si
può sapere cos’è successo!?!?-
mi chiese Meiko confusa…
-Molto
semplice…- dissi passando la
marmellata a Meiko e finendo la mia brioches… -Michael non
gradisce la presenza
di Ale!-
-Beh…l’avevo
notato! Povero Ale…-
sorrise Meiko ricordando il giorno precedente.. –Gli ha
lanciato degli sguardi
inferociti, per non parlare di Ghinta…!!!-
-Non
capisco davvero cos’abbiano
contro Ale!!!-
-Il
problema sei tu Miki. Lo vedono
come un potenziale rivale…-
-Eh
no. Basta con questa storia!!!
Per me i ruoli sono più che definiti! Ghinta è il
mio migliore amico da sempre,
potrà essere solo tale. Michael è il mio
fratellino!! E Yu…- dissi mordendomi…
-Il mio ragazzo…anzi…- dissi alzando il cucchiaio
e agitandolo… -Il mio Ex
ragazzo…-
-Brutto
dirlo eh!?!?!?- disse
accarezzandomi la mano…
-Oh
si, bruttissimo…!!!- dissi
sorridendo pacatamente.. –Ma è così.!
Sto più male di quanto sembra ma…in fondo
sono una guerriera!!!-
-E
dimmi Ale…che ruolo ha!?!?-
disse lei ammiccando..
-Bugia
o verità!?-
-Quella
che vuoi, tanto sei un
libro aperto per me!! E a quanto pare non solo per me!!!- disse
alludendo al
mio caro amico pianista…
-Per
ora i miei due unici punti chiari
riguardano Ghinta e Michael. Ma per Ale…non
saprei…-
-Perché
non provi a spiegarmi!?!?-
disse Meiko sorridendomi..
-Non
pensare male Meiko… Per me…-
-Per
te nella tua mente c’è ancora
Yuri. Guarda che lo so..- mi disse stringendomi la mano…
-Però
obiettivamente, quando l’ho
rivisto ieri pomeriggio davanti al piano, mentre suonava, non ho potuto
fare a
meno di notare che è davvero bellissimo! Sono rimasta senza
fiato, più di una
volta… E con Ghinta e Michael non è mai
successo..- dissi sentendomi in colpa,
come se avessi commesso un reato..
-Non
fare così…- mi disse lei
sorridendo… -Non hai fatto nulla di male..-
-Lo
so, ma non sono riuscita a
farlo uscire dalla mia vita, non riuscivo proprio a prenderlo in
considerazione!
Non voglio e non posso più sbagliare con lui Meiko!!-
-Finché
ti comporterai come ti dice
il cuore non sbaglierai Miki! Ricorda che è lui che ci guida
nelle cose, credo
sia normale che tu possa sentirti trasportata verso Ale, è
adorabile!!-
-Ma
qui non sono in ballo solo io
Meiko, dovrei avere almeno le idee chiare sul da farsi…-
dissi con una
smorfia..
-Avrai
le idee chiare, ne sono
certa.. Ma perché non mi racconti un pò meglio di
te e Ale!?!?-
-Che
dire? Lui mi ha detto che è
una sua scelta quella se starmi accanto o no e che se anche avessi deciso di tenerlo
lontano, non sarebbe
riuscito a starsene in disparte sapendo che non me la passavo
bene…-
-Sa
che hai bisogno di lui….-
-Ma
non è solo un bisogno di adesso
Meiko. Ale nel bene e nel male c’era sempre, anche prima che
io passassi
momenti tanto tosti!! È solo che negli ultimi mesi tra noi
le cose si sono
molto rafforzate..-
-Sai
io lo trovo davvero carinissimo
e sono contenta che tu non l’abbia allontanato. Si vede che
ti rende proprio
serena averlo affianco!!!-
-Beh,
quando sono con voi e con lui
se non altro il capitolo Yu rimane per qualche ora chiuso in un
cassetto, anche
se a volte riaffiora…-
-è
normale!!! Ma le cose vanno
fatte poco alla volta Miki. Devi avere pazienza…-
-Già
pazienza…- dissi rigirando la
tazza tra le mani…
-Comunque
credo che un pochino tu sia
attratta da lui...- disse lei con cautela…
-Beh
sai ci pensavo anche io, è che
per la prima volta ho pensato a lui come ad un uomo che potrebbe
piacermi e la
cosa mi fa sentire in difficoltà Meiko!! È
così strano…-
-Strano
perché dopo tanto tempo la
tua vita è di nuovo in gioco. Un sacco di scombussolamenti
proverebbero anche
la persona più stabile emotivamente, o forse semplicemente
questa tua tendenza
verso Ale c’è sempre stata, ma riscoprirti da sola
te lo fa vedere anche sotto
altre vesti, oltre quella dell’amico…-
Alzandomi
dalla tavola presi Meiko
per la mano e sorridendo la trascinai con me su per le scale. Arrivammo
in
camera mia e presi una scatola che avevo messo da parte, era rosa con
un enorme
fiocco…
-Cos’è!?!?!-
-La
mia prigione d’orata…- dissi
ridendo… -Sarà qui che chiuderò
Yuri…-
-Hai
proprio deciso allora!?!?-
disse lei… -Pensaci Miki, questo è un passo
importante, stai decidendo qualcosa
di drastico in fondo no!?!? In questo modo volti pagina…-
-Ho
qualcosa da perdere!?!?-
-No…-
disse lei dopo averci pensato
su…
-Voltati
e guarda la stanza Meiko…-
mi guardai attorno sentendomi soffocare… -Almeno la
metà degli oggetti che sono
qua dentro mi ricordano un momento significativo di quando ero con
lui…-
Meiko
mi guardava triste, ora
capiva quello che intendevo..
-Credo
che allora sia giusto che tu
metta fine a questa specie di tortura…-
Cominciai
a prendere tutti i
peluche, gli oggetti che mi ricordavano di lui, per ultima la camicia
che era
stata lavata e stirata…
-Con
ingegno dovrebbe starci tutto…-
dissi.. –Allora i peluche, il porta gioielli,
l’anello di fidanzamento…- misi
tutto dentro, anche gli altri oggetti non citati..
Quant’era
difficile, più di quanto
immaginassi. Non sarei riuscita a privarmi di tutto, quello che avevo
provato
in quegli anni era impregnato in ogni piccolo oggetto. Racchiudevano la
mia
vita con lui e finché io li avessi avuti sotto il naso non
sarei riuscita a
ricominciare serenamente, se così si poteva dire, pensare a
lui era come volare
e allo stesso tempo precipitare rovinosamente al suolo, non mi ero
pentita di
avergli concesso me stessa, ma ora mi rimaneva solo il suo odore ancora
stampato su quella camicia che indossavo tutte le notti. Ero pronta per
rimanere
completamente svestita di quello che lui era per me!?!?!
-Forse
terrò questa fuori Meiko…-
dissi stringendo tra le mani la camicia… -Non riesco a
voltare le spalle a
tutto…-
Mi
sorrise e mi strinse la spalla…
Poi
finalmente uscimmo di casa e
cominciò il nostro shopping…
-Meiko,
devo andare a comprare un
costume…- dissi alla mia amica..
-Ma
come mai devi comprare il
costume!?!? C’è qualcosa che per caso non so!?!?!-
mi disse facendomi il
solletico..
-Beh
in effetti si. Cioè non è
niente di che…-
-Dai
su raccontami…- disse lei
tirandomi l’orecchio… -Com’è
sta storia che devo tirare fuori la parole con le
pinze!?!!?-
-Semplicemente
Ale mi ha invitato a
passare sabato una giornata con lui. Ma solo per divertirci insieme
senza
pensare troppo…-
-Che
dire, è davvero carino! Sta
facendo di tutto per essere un buon amico…-
-Credimi
è davvero adorabile…-
dissi sorridendo.. –e quindi ho acconsentito…-
-E
io ti dico che hai fatto molto
bene…-
-Però
vorrebbe portarmi a fare il bagno
al fiume..-
-Quindi
ecco perché il costume…-
disse lei.. –E poi che altri programmi avete!?!?-
Mentre
stavo rispondendo a Meiko,
mi lasciai attirare dalla vetrina di un negozio di
parrucche… Non so cosa mi
spinse a osservare quella parrucca rossa, a piega liscia, aveva la
frangia ed arrivava
più o meno alle spalle. Era davvero bella e sembrava quasi
sexi…
-Ehi
Miki.. Ma mi ascolti!?!?!- mi
risvegliai da quel sogno ad occhi aperti e risposi a Meiko…
-Ehm
si scusami… Mi ero
incantata!!!- dissi ridendo… Poi anche Meiko
guardò la vetrina ma distolse
subito lo sguardo…
-Allora!?!
Che programmi avete!?!?-
-Niente
di che… A parte il bagno al
fiume, sarà una piacevole giornata in campagna, passata a
mangiare e a ridere…-
-Buono!
Allora andiamo in cerca di
questo famoso costume!?!?-
-Ovvio…-
risposi e prendendola
sottobraccio cominciammo a saccheggiare qualche negozio…
Avevo
provato decine di costumi, ma
alcuni era terribilmente volgari o eccessivi…
Mi
appoggiai al muro del camerino
madida di sudore e speravo che Meiko trovasse qualcosa di interessante
per la
giornata, non volevo mettermi in mostra con Ale era una gita tra amici
e non
dovevo accalappiare nessuno. E poi io ero sempre stata una ragazza
timida e
anche nell’abbigliamento dovevo sentirmi a mio agio.
-Eccolo
Miki. Dai questo è carino
vero!?!?-
-Wow.
Direi proprio di si. Bianco,
rosso e blu, bello mi piace Meiko..- però vederlo indosso
è un'altra cosa… Lo
provai e in effetti non era poi così male…
-Ti
sta perfettamente sai!?!?- mi
disse lei soddisfatta… -Sai Miki pensavo a una
cosa…-
-Cioè!?!?-
dissi mentre aggiustavo
le spalline e lo allacciavo al collo…
-Ti
ricordi le nostre poche serate
in discoteca!?!?-
-Certo
che le ricordo, sono state
pochissime vero, però devo dire che hanno lasciato il
segno…-
-Perché
non ci andiamo magari
domani sera…- guardai Meiko soddisfatta…
-Ma
lo sai che non è per niente una
brutta idea!?!?- dissi entusiasta… -Vada per domani sera, io
avverto Michael e
Ale… Tanto stasera li becco entrambi…-
-Entrambi!?!?
Come mai!?!?-
-Perché
mia mamma ha invitato a
cena Ale…o meglio… Loro hanno avuto
l’idea e io l’ho invitato…-
-Immagino
la felicità di Michael…-
disse Meiko ridendo..
-Beh…-
dissi io grattandomi il
capo.. –Veramente ho dimenticato di dirglielo
stamattina…-
-Non
è una buona cosa Miki…- mi
disse Meiko facendo una piccola smorfia..
-Per
niente…- dissi io consapevole
che avrei dovuto dirglielo presto…
Uscimmo
dal negozio e ci
incamminammo verso casa, il tempo era passato in un baleno e quelle ore
erano
davvero state molto piacevoli. Però continuavo a pensare
all’uscita in
discoteca, mi piaceva davvero come idea, inoltre avevo bisogno di
scaricare un
bel pò di tensione, l’unico problema, era che io
odiavo ballare in mezzo alla
gente che mi guardava e poteva riconoscermi.
Mi
sentivo a disagio, perché lì
dentro c’era gente super sexi che ballava divinamente, quindi
il risultato era
che mi nascondevo tra i miei amici, quelle poche volte che
c’ero andata e mi scatenavo
in mezzo a loro. Questa volta forse, avrei potuto osare se avessi avuto
qualcosa con cui nascondermi, Meiko continuava a parlarmi ripetutamente
ma,
all’improvviso mi fermai pensando all’idea che
avevo avuto e che stava
diventando sempre più allettante…
-Miki…tutto
ok!?!?-
-Si
Meiko.. Senti…ho dimenticato di
fare una commissione…-
-Mi
spiace Miki, oltretutto non
posso nemmeno accompagnarti.. E…-
-Prometto,
niente di sconsiderato
fidati! Appena ho terminato corro a casa… Ok!?!?-
-Posso
fidarmi!?!!?- disse lei
apprensiva…
-Assolutamente…
parola d’onore…-
dissi appoggiando la mano sul cuore…
-Ok…
Chiamami quando sei a casa!!!-
-Va
bene… Promesso!-
Si,
volevo farlo, forse un’altra me
stessa era ciò che mi serviva!!
|
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Capitolo 17 *** MIki: a volte osare fa bene alla salute ***
Miki: a volte osare fa bene alla salute...
Appena
svoltai l’angolo, cercai di
ricordare dove fosse il negozio di parrucche e dopo cinque minuti lo
trovai.
Continuavo a guardare quella parrucca rossa, non era di un colore
troppo acceso
e se avessi trovato un rossetto adatto sarebbe stata perfetta per il
mio piano!
Quando spinsi la porta del negozio, una donna sui quaranta anni mi
venne
incontro e mi rallegrai perché mi avrebbe potuto aiutare in
quello che avevo
ideato.
-Buongiorno…
In cosa posso esserti
d’aiuto cara…- mi disse gentile..
-Ehm…buongiorno.
In realtà non so
nemmeno come spiegarglielo…-
-Intanto
cosa cerchi!?-
-Vede…devo
andare a una serata in discoteca…
E…- non potevo dirgli che mi vergognavo di ballare davanti
agli altri, perché
lei mi avrebbe detto che cosa ci andavo a fare ed era fuori discussione
che gli
dicessi gli affari miei sul fatto che dovevo scaricare la tensione
quindi optai
per una mezza verità…
-A
questa serata io dovrei fare uno
scherzo ai miei amici e dovrei ballare sul cubo. Però non
posso farmi
riconoscere e quindi ho bisogno di una specie di travestimento!
Capisce!?!?-
-Beata
gioventù! Sai cara anche a
me piacevano un sacco queste cose…-
-Però
io non ho idea di come fare,
ho bisogno sicuramente di una parrucca e poi avrò bisogno di
lei per il
resto…!!-
-Sarò
felicissima di aiutarti.
Dimmi come ti chiami!?!?-
-Miki…
Piacere…-
-Il
piacere è mio… Io mi chiamo
Sonia e da questo momento comincia la nostra avventura Miki...-
E
mi piaceva un sacco come suonava!
Stavo seguendo Sonia tra i corridoi del suo grande negozio e mi
ritrovai in una
sala con tantissime parrucche..
-Sai
ne avevo notata una…- gli
dissi timidamente…
-Dimmi
quale…- disse lei
incuriosita..
-Beh
è molto lontana da quello che
sono io… Però questa è una serata
abbastanza folle, sarà una cosa che accadrà
solo una volta nella vita, quindi vorrei farlo in grande stile!!
È quella
rossa, esposta in vetrina…-
-Bella
scelta Miki!! È la mia
preferita, anche perché non è singolare e credo
che ti starebbe molto bene…-
disse girandomi e scrutandomi il viso prima da una parte e poi
dall’altra..
–Vado a prendertela…-
Ero
emozionantissima, raccolsi i
miei capelli per nasconderli nella parrucca, poi Sonia
arrivò e con cautela mi
mise quella liscia chioma. Quando mi voltai allo specchio non ero
più io..
Mi
guardavo meravigliata e mi
toccai quei soffici capelli che mi facevano quasi più
grande, mi sentivo quasi
diversa da ciò che ero..
-Oddio,
non immaginavo che ci
volesse così poco per cambiare! E…mi piace
davvero un sacco indossata….-
-Ti
sta divinamente…- aspettami qui
un secondo…
Corse
in un’altra stanza, quando
ricomparve aveva un piccolo rossetto con sé e mi disse..
-Mettine
un leggero strato e ti
garantisco che farai stragi!!! Quando hai la serata!?!?-
-Domani…-
dissi sbarrando gli
occhi… -E ho un altro problema…-
-Sarebbe!?!?-
disse lei
guardandomi…
-Il
trucco, io non lo metto quasi
mai! Magari a volte un pò di mascara e matita ma niente di
più…-
-Senti…-
mi disse prendendomi la
spalle con le mani mentre la nostra figura si rifletteva sullo
specchio…
-Domani pomeriggio sul tardi vieni qui e ci penso io a truccarti! Non
c’è
bisogno di fare un cerone allucinante, tu hai un viso bellissimo, ti
truccherò
solo gli occhi… E poi con i miei prodotti terrà
facilmente, anche fino alla
mattina seguente….-
-Davvero!?!!?-
dissi commossa…
-Grazie Sonia, sei davvero gentile…-
-Si
ma in cambio ti chiedo una
cosa…-
-Certo
dimmi…- dissi contenta…
-Ti
farai fare qualche foto e io
così, trasformata, ti appendo sulla bacheca… -
si, potevo farlo…
In
fondo, tranne i miei amici, non
avevo intenzione di farmi scoprire e anche se mi avessero vista
lì nessuno
avrebbe saputo la mia vera identità…
-Ok!
Va bene… Ma ora che
facciamo!?!?-
-Ma
come!?!?- disse sorridendo…
-Vestito e tacco no!?!?!-
-Già,
ci vuole qualcosa in grande
stile… Giusto!?!?-
-Giusto…-
avevo appena conosciuto
quella ragazza e mi stavo divertendo un sacco…
Mi
fece provare tutti i vestiti possibili
e immaginabili, ma una parrucca rossa con vestiti gialli, rossi, blu,
verdi,
non ce la vedevo proprio… Poi l’amore a prima
vista!
Era
un vestito nero corto, lasciava
scoperte le gambe e aveva uno spacco vertiginoso sulla schiena, senza
però
essere troppo volgare… Tutte le parti proibite erano coperte
e quello mi faceva
sentire più a mio agio, magnifico!! Mi stava davvero bene e
pensai che dopo
quella volta magari non l’avrei più messo, ma
pensai che potevo avere qualche
motivazione in più per recarmi qualche volta a ballare senza
timore di essere
riconosciuta…
-Sei
meravigliosa Miki, domani
sarai una favola!!! E poi quella parrucca è strepitosa
è come se l’avessero
fatta a posta per te…- mi disse soddisfatta…
-Ora
manca il tocco finale o meglio
mancano ancora la scarpa e la
maschera
per gli occhi! Domani dovrai nascondere parte del tuo viso se non vuoi
che i
tuoi sforzi per non farti riconoscere siano vani…- non ci
avevo pensato, ma
aveva ragione…
Anche
se con un leggero filo di
trucco e una parrucca, Meiko e i miei amici mi avrebbero riconosciuta
all’istante.
Cambiammo
sala, questa volta era il
turno delle scarpe. Quel negozio era meraviglioso e decisi che
d’ora in poi ne
sarei diventata una assidua frequentatrice, inoltre essendo roba di
abbigliamento
giovanile, i prezzi erano abbordabilissimi. Quelle scarpe erano tutte
una più
bella dell’altra, a me ne serviva una nera. Poi tra le
tante…
-Sonia…ascolta!
Se riuscissimo a
trovare una maschera che riprenda questo tema!?!- avevo preso in mano
la scarpa
a tacco a spillo nera, che aveva un laccio con dei brillantini piccoli
e
lucenti…
-Fantastico!
Ho avuto un’idea
strepitosa! Intanto misurati quella scarpa che secondo me è
perfetta. Torno
subito…-
Era
davvero perfetta per me con
quei brillantini la rendevano fine ed elegante. Ma sarei riuscita a
camminarci!?
L’avrei scoperto di lì a poco…
Mi
sentivo bene per il momento, mi
sentivo bella, come non mi succedeva da tanto! Rendeva il piede
sofisticato
così decisi all’istante di prenderla e anche
camminandoci non mi ritrovai ad
avere problemi.
-Meraviglioso…!!!-
disse Sonia
rientrando, interrompendo il flusso dei miei pensieri…
-Cavolo Miki. Ce
l’abbiamo fatta e…guarda cosa ti ho
trovato…- disse lei soddisfatta del lavoro…
La
maschera era perfetta, brillava
come i brillantini della mia scarpa e mi avrebbe anche permesso di
truccarmi
lasciando intravedere gli occhi…
-Sonia,
perfetto…!!!- le dissi…
-Senti
sono talmente contenta che
la parrucca e la maschera te la regalo…-
-No, non posso accettare, con
tutto il lavoro che
ti ho fatto fare…-
-Ma
scherzi!?!? Ho scelto apposta
questo lavoro e mi spiace solo che non mi si presentano spesso
occasioni così! Ti
prego…accetta… Spero tu sia entusiasta di
tutto…-
-Eccome,
sarò la tua cliente più
assidua adesso che ho scoperto il tuo negozio!! Sono pure passata a
darti del
tu alla velocità della luce, scusami…me ne sono
resa conto solo ora!-
-Meglio
così…- disse lei
sorridendomi… -Allora ci vediamo domani prima del tuo
debutto!-
-Eccome…-
le dissi riconoscente… -
Le
pagai il conto e felice ritornai
verso casa, dovevo sbrigarmi a breve Ale sarebbe arrivato e io dovevo
assolutamente
parlare con Michael prima!
Eccomi!
Mi avviai alla porta di
casa e una volta lì suonai al campanello. Speravo che
Michael si fosse calmato,
anche perché la cena rischiava di diventare pesante se lui
era mal disposto nei
miei confronti!
Quando
mi si aprii la porta, mi
sentii abbastanza frustrato. Non era Miki ma Michael…
-Che
ci fai qui!?!?-
-Beh,
Miki è in casa?-
-No,
ma dovrebbe arrivare. Comunque
non hai risposto alla mia domanda…- disse
collerico…
-Che
ci fai qui!?!?-
-Sono
stato invitato a cena…- dissi
chiaramente irritato…
-Stai
scherzando!?!?- disse lui
diventato paonazzo in volto..
-Non
mi piace auto invitarmi a cena
a casa degli altri Michael. Se sono qui è perché
qualcuno mi ha chiesto di
venire…-
-Miki
immagino…-
-Si,
lei e la sua famiglia…- dissi
io deciso…
-Pensi,
che saresti il benvenuto se
i Matsura sapessero che sei qui per rubare la ragazza al loro
figlio!?!!?-
-Io
non sono qui per rubare niente
a nessuno…- mi stavo spazientendo, lui non sapeva niente di
me… -Tanto meno a
te Michael, se vuoi Miki sei libero di corteggiarla e di prendertela se
vuoi…-
anche se ovviamente non mi faceva piacere…
-Tu
la vuoi almeno quanto me!! Non
fare il santo con me Alessandro!!!-
-Io
non faccio il santo Michael..-
dissi sincero… -Ma la differenza tra te e me, è
che tu non vuoi accettare il
fatto che lei ti veda come amico, mentre io l’ho accettato e
metto da parte i
miei sentimenti! Ha solo bisogno di qualcuno che le stia accanto senza
farle
pressioni e tu non lo capisci…-
-Smettila!
Tu vuoi solo
prendertela…ecco cosa vuoi…-
-Non
devo spiegazioni a nessuno,
tanto meno a te!!! Caso mai a Miki si, ma tu sei proprio
l’ultimo che deve
dirmi qualcosa…-
-Stalle
lontano Ale, questa volta
non ti permetto di portarmela via…- mi disse
avvertendomi…
-Tu
stai letteralmente delirando.
Io non ho proprio questo obiettivo!- e non lo avevo davvero…
Avevo accettato il
fatto che amasse un altro, desideravo solo farla stare meglio per
quanto
potessi. Volevo molto bene a Miki e saperla troppo indifesa, infelice
mi faceva
stare male terribilmente. Mi credeva davvero così meschino
da approfittarmi di
questo suo momento di debolezza!?!!?
-Tu
te ne vuoi approfittare perché
è indifesa e confusa. Guarda che sono disposto anche a usare
le maniere forti
Ale, non avrei alcun
tipo di problema…-
mi disse prendendomi per il colletto della maglietta…
-Mollami
Michael… Ok!?! Io non
voglio venire alle mani con te. Anche perché non ho niente
contro di te…-
-Ma
io si! Devi smettere di
ronzarle attorno. Lei ti ha chiesto di lasciarla in pace e tu sempre
appresso
gli stai!!!!-
-Lei
ha bisogno di me Michael…
Ok!?!? Se tu vuoi darmi la colpa di tutto, fai pure ma la
verità è che anche
lei vuole passare del tempo con me, vogliamo ricostruire la nostra
amicizia! Lo
capisci!?!?-
-No…
Perché è chiaro che tu provi
anche dell’altro…-
-Vuoi
sapere se sono innamorato di
lei!?!? Se penso ancora a lei!?!?-
-Si
e me lo devi dire ora….- disse
lui scuotendomi violentemente…
-Miki
mi piace e gli voglio bene.
Ma ho capito di non avere speranza, è inutile…!!!
Michael devi capirlo anche tu!
Lei ama Yuri…e nessun altro…-
-Stai
zitto…- e così dicendo dalla
sua furia cieca, lo vidi mentre caricava il sinistro, che
arrivò dritto al mio
zigomo destro…
A
questo punto non sarei stato lì
fermo a prendermi gratuitamente dei pugni e riuscii appena in tempo a
schivarne
un altro prendendogli il braccio, caricai
anche io col pugno destro prendendolo
allo stomaco.
Ovviamente,
non si diede per vinto
e puntò dritto alla mia bocca, spaccandomi il labbro, che
subito divenne una
fontanella di sangue. Anche io riuscii a beccarlo qualche volta, ma a
parte
qualche arrossamento non gli avevo fatto più di tanto male,
continuava a
colpirmi con una rabbia devastante, quando finalmente riuscii a
sbatterlo
contro il muro immobilizzandolo…
-Se
sei così disperato perché non
puoi averla, fai come me e allontanati da lei!!! Perché ora
ha solo bisogno di
sostegno e appoggio…- dissi spingendolo contro il
muro…
Eravamo
entrambi inferociti, quindi
non mi sembrava il caso di fermarmi ad aspettare Miki, ma non potevo
nemmeno
andare a mangiare a casa sua quella sera dopo quel casino, dovevo
inventarmi
qualcosa di plausibile. Stavo per allontanarmi, dolorante, mi sentivo
intontito
e sentivo il petto indolenzito. Picchiava davvero forte quel pazzo
furioso…!!!
Poi
mi accasciai per un istante
riprendendo fiato, quando sentii la voce di Miki che mi
chiamava….
-Ale…!!!-
era serena..
Però
adesso cosa facevo!?!? Sarei
dovuto fuggire prima, in modo che non potesse vedermi…
-Ale!?
Aspetta…ma cosa fai!?!? Te
ne vai…- disse delusa…
Quando
mi toccò la spalla, capii che era troppo tardi, non potevo
più
fuggire allora mi voltai verso di lei.
Sussultò vedendomi sanguinare….
-Ehilà…ciao
piccola…- dissi
sorridendo, ma non troppo, il labbro faceva proprio male..
-Cos’hai
fatto!?!?- mi disse
preoccupata…
-Niente
di che non ti preoccupare…-
dissi facendo finta di niente…
-Ale!!-
disse girandomi il viso per
osservare bene il mio labbro… -Questo è
niente!?!?-
-Miki
non ti preoccupare, non è
successo nulla. Sai come sono no!?!? Mi sono stampato contro un
palo… Dai…non è
niente…-
-Contro
un palo!?!? Che bugiardo…-
mi disse, prendendomi la maglia e trascinandomi verso casa…
-No
Miki, stavo andando a casa…-
dissi protestando…
-Scherzi!?!?-
disse lei puntandomi
con quei suoi occhi dolcissimi.. –Vuoi far morire tua madre
di crepa cuore
Ale!?!? E poi tu stasera hai promesso che mangiavi da me…-
Quando
raggiunsi il vialetto di
casa sua mi accorsi che avevo lasciato delle tracce, una piccola
pozzanghera di
sangue e voltai Miki verso di me nella speranza di farla ragionare. Non
volevo
che collegasse gli avvenimenti e poi non volevo neppure se la prendesse
con
Michael, la sua unica colpa era quella di essere troppo innamorato di
lei..
-Senti,
ci facciamo un giro
stasera… ok!? Dai ci saranno altre occasioni…-
-Non
se ne parla. Vieni!!! E poi ti
devo medicare…-
Non
avevo speranza, ormai mi aveva
trascinato sul porticato, quando la chiazza rossa sul pavimento
attirò la sua
attenzione…
-Un
palo!?!?- disse lei guardandomi
con una smorfia…
-Potrebbe
essere di chiunque
quel sangue…- dissi per
giustificare..
-Si
e guarda caso tu sei mezzo
squartato… E ti ritrovo a pochi passi da casa mia per
giunta…- disse lei
furibonda…
-Dai
non fare quella faccia…- dissi
facendole una carezza sul viso..
-Michael…vero!?!?-
disse diventando
verde dalla rabbia.. –Adesso mi sente!-
-No…-
dissi prendendole il braccio…
-Miki non è necessario, lui ce l’ha con me non
c’è niente da fare. Magari io
avrei fatto lo stesso al suo posto…- lei mi fece entrare in
casa e sedere sulla
seggiola…
-Perché
avete litigato!?!?- disse
ancora scossa..
-Non
gli sono molto simpatico…-
dissi semplicemente…
-Ale,
vuoi farmi credere che per
una cosa così banale ti ha conciato così!?!?-
disse lei…
-Lo
sai che non sono disposto a
dirti altro! Non farmi domande a cui non voglio rispondere…
- dissi tranquillo…
-Per
colpa mia vero!?!?- disse
imbevendo la garza di acqua ossigenata..
-Semplicemente
la pensiamo in due
modi diversi. Siamo due tipi passionali entrambi e alla fine
è andata così… Ma
non c’è da sentirsi in colpa…ok!?!?-
Non
volevo turbare Miki con
discorsi inutili, lei aveva bisogno di serenità in questo
momento e volevo che
fosse così, a tutti i costi.
-Ti
fa male!?- mi disse guardandomi
con quei suoi occhioni dolci…
-Beh…bene
non fa. Però molto meglio
di prima…- dissi ridendo e agitandomi subito dopo per il
dolore acuto…
-Ahia…ahia!!!- dissi…
-Sei
un pasticcione..- disse lei
ridendo… -Ovunque ti infili fai nascere risse…-
-Solo per rendermi
più sexi agli occhi delle
ragazze…- dissi facendo finta di fare il divo…
-Ale…-
disse lei… -ti dirò una cosa.
Ma non montarti la testa..-
-Va
bene…- dissi aspettando che
parlasse…
Sembrava
indecisa, poi si diresse
verso la cucina e finalmente mi disse quello che pensava!
-Guarda
che sexi, lo sei anche se
non ti fai menare e di solito riesci ad esserlo in modo tutto
tuo…- disse lei
arrossendo lievemente a quelle parole…
-Cos’è!?!?-
dissi io sorridendo..
–Sapeva molto di complimento..-
-Beh,
in effetti lo era!!- disse
avvicinandosi per osservare l’ecchimosi sullo
zigomo… -Ma non ti ci abituare!!-
mi ricordò facendomi una linguaccia…
Non
avevo mai pensato di risultare
sexi agli occhi delle donne, forse lo ero inconsapevolmente. Comunque
mi fece
piacere sapere che Miki lo pensava, rimaneva sempre la mia musa
ispiratrice per
le mie composizioni. E…mi
piaceva…cavolo
se mi piaceva!!!
Non
avrei mai fatto nulla per
espormi, per renderla confusa o spaventarla, ero lì per
sostenerla, per
dimostrargli affetto tenendo a freno i miei sentimenti. Potevo
dimostrargli
affetto nei gesti semplici, che lei avrebbe accettato ma nulla di
più. Quello
era un limite che io non avrei mai superato, ero suo amico e quello era
il
quanto. Ed ero felice anche così!!!
-Come
posso abituarmi, se non me li
fai mai!?!? – dissi avvicinandomi alla sua guancia e
schioccando un bacio…
-Grazie per avermi medicato!-
-Dove
credi di andare scusa!?!?-
disse lei trattenendomi per la maglia.. –Non hai mica ancora
cenato!!!- disse
lei minacciandomi con lo sguardo…
-Proprio
necessario farmi ammaccare
l’altro zigomo da Michael!??!?-
-Ci
penso io a lui….- disse con
aria minacciosa e alzandosi la manica della maglia…
-Grazie
super-man!!! Ma non ce n’è
bisogno…- dissi io ridendo..
-Dai
Ale rimani. Non vorrai mica
fare la donnetta!?!?- disse lei per provocarmi…
-No
semplicemente non vorrei
irritarlo troppo e poi cenare con la tua famiglia in
un’atmosfera plumbea non
mi sembra il caso…-
-Dai
tranquillo! Lo minaccio io
Michael così non romperà le scatole! Ok!?!?-
-Ho
facoltà di scelta!?- dissi io
rassegnato…
-No!- disse lei ridendo e
mettendo un pò di musica…
-Hai
fatto acquisti!??!- dissi
vedendo fuoriuscire dalla borsa qualcosa di nero, piegato…
-Cosa!?!?-
disse lei agitandosi…
-Oh questo!?!? No no, sono passata a ritirare la roba in lavanderia per
mia
madre!! È per questo che
ho ritardato, altrimenti
avresti trovato me a casa…-
-Ma
non hai fatto nemmeno due
compere!?!? Strano!!!!-
-Beh
in realtà ho comprato il
costume per sabato con Meiko…- poi divenne bianca in
volto… -Oddio!!! Avevo
promesso a Meiko che appena tornata a casa la chiamavo!! Aspetta un
secondo, arrivo
subito..!!- e correndo la vidi scomparire dal salotto in cerca del
portatile
per chiamare la sua amica…
-Ehi…Meiko?!?
Ciao sono io..- disse
con l’affanno…
-Miki
cominciavo a preoccuparmi!-
disse lei un pò arrabbiata.. –Non posso fidarmi di
te…!!-
-Scusami..-
le dissi mentre
raggiungevo Ale in salotto… -è che ho avuto un
contrattempo!!!- dissi guardando
di sbieco il mio amico…
-Cioè!?!?-
disse lei curiosa…
-Ale
imbrattato di sangue sulla
strada di casa mia!!!-
-Scherzi!?!?-
disse lei allarmata…
-Certo
che no, mi sono spaventata
da morire… Tutto quel sangue!!!-
-Ma
come ha fatto!?!?!?-
-Un
palo…eh!!!- dissi io
sarcastica..
-Un
palo!? Ma cosa dici!?!?-
-Certo!
Un palo di nome Michael…-
dissi fucsia di rabbia..
-Michael!?!?
E ti ha detto
perché!?!-
-Ale
mi ha detto perché non la
pensano allo stesso modo e ovviamente non mi ha spiegato nulla nel
dettaglio!!
E mai me lo racconterai vero!?!?- chiesi a lui…
-Sei
perspicace Miki, complimenti!!!-
-Grazie!-
risposi contrariata…
-Bene, ora ti lascio… Torno a torturarlo!!!-
-Va
bene… Non vorrei essere al suo
posto…- disse Meiko… -Ciao chicca!!!-
-Buona
serata!!!-
Lasciai
Meiko e poco dopo tempo
arrivarono i miei, che non appena videro Ale ridotto così si
allarmarono
parecchio. Quando arrivò Michael leggermente arrossato da
delle ecchimosi,
anche per loro fu facile fare due più due, ma nonostante
tutto decisero di
lasciare passare, visto che il povero Ale si dava molto da fare
perché
l’atmosfera non fosse tesa.
-Grazie
mille per avermi invitato
stasera…- disse educato.. –Spero di non avervi
creato troppi disagi…-
-Assolutamente
Alessandro…- disse
mio papà… -E poi ci fa piacere, perché
a quanto pare la tua presenza sta
aiutando molto Miki…-
-No,
ci sono anche gli altri ad
aiutarla…- disse lui precisando..
-Si
quello sicuramente…- disse
Michael abbastanza calmo… -Ma sta di fatto che come la fai
stare bene tu non la
fa stare nessuno…- mi fece quasi tenerezza in quel momento,
era come se
ammettesse una sua sconfitta.. –Ha ricominciato a
sorridere…-
-Beh
a volte si parla di persone
che rispetto agli altri riescono a portare un pò di luce
dentro. Molto
probabilmente questo è il caso tuo Ale…- disse
Catia battendogli leggermente
sulla spalla…
-Uh….ragazzi!
Mi stavo dimenticando!!
Domani discoteca…!!- dissi io raggiante…
-Vanilla!!! Meiko avvertiva gli
altri…-
-Come
mai proprio la disco!?!?-
disse Michael..
-Perché
con Meiko volevamo
ritornare un pò indietro, ai momenti delle superiori a
quelle poche volte che
ci scatenavamo in pista…- dissi…
-Bello
dai…- disse Ale… -Quello ti
mancherà Michael, finora qui non ci sei mai venuto no!!?!?-
-Esatto…Mi
piace l’idea!!!-
perfetto…
Era
tutto a posto, peccato che
domani sera non ci sarebbe stata Miki…
-Sentite
domani sera credo che vi
raggiungerò direttamente al Vanilla!!!- dissi io..
-Come
mai!?!?- disse Michael..
–Andiamo insieme…-
-Suvvia
Michael, non ha bisogno del
cane da guardia!!- disse mia madre…
-Esatto!!-
dissi io.. Possibile che
quando mi serviva stare da sola lui si intromettesse!!!
-E
poi insomma sai no come sono!!!-
dissi io per sviare.. –Mi ci vorrà un sacco per
prepararmi…-
-Come
non detto Miki…- disse
Michael ricordandosi qualcosa.. –Domani sera sono a cena da
Steve, mi ha
invitato oggi pomeriggio e mi sono dimenticato di dirvelo…-
-Non
c’è problema Mike!!!- dissi io
battendogli nelle spalle… - andremo insieme un altro
giorno…- Fiuuuuuuuu…
Rischiava di mandare a monte i miei piani! Cavolo dopo tutto il casino
per comprare
la roba e organizzarmi.
Dopo
cena Michael era salito in
camera ed io ed Ale ci eravamo seduti per un pò di tempo in
camera mia.
-Una
serata molto piacevole! La tua
famiglia è fortissima…-
-Li
adoro Ale, pensa che Catia e
Yuogi mi dicono che sono la loro bambina…-
-Beh
anche i tuoi ameranno molto
Yu…-
-Assolutamente.
Stanno soffrendo
molto per la sua lontananza….- dissi serena…
-Sai…piaci molto alla mia
famiglia!!-
-Anche
ai genitori di Yu!?!?- mi
disse…
Non
capivo quella domanda, ma
risposi ugualmente.
-Certamente.
Perché me lo hai
chiesto!?!?-
-Non
vorrei si facessero strane
idee sulla mia presenza qui…- capii tra le righe che
c’entrava il fatto che per
molto tempo io ero stata la ragazza del loro unico figlio…
-Se
alludi al fatto che io e Yu
stavamo insieme, non ti devi preoccupare. Non hanno mai saputo nulla di
noi
due…-
-Pensavo
che prima o poi l’avreste
fatto…-
-Si,
dovevamo farlo, esattamente
prima che lui mi lasciasse. Avevamo deciso che era venuto il momento.
Ma poi…-
dissi guardandolo e facendo un sorriso tirato…
-La
tua stanza è più spoglia…- mi
disse prendendomi la mano…
-è
rimasta solo questa…- dissi
prendendo un lembo della camicia e tirandolo per
mostrarglielo… -Per il resto è
tutto sigillato in una scatola…- poi fissai per un
pò le stelle…
-Non
pensavo sarebbe stato tanto
difficile privarsi di tutto….- dissi..
–Però se non altro non mi sento morire
ogni volta che entro qua dentro…-
-Chi
non ti conosce bene non sa che
cosa provi realmente…- disse fissando quella camicia sul
letto..
-Ti
ho sempre ammirata per quello
che eri, ti sei sempre sottovalutata senza mai renderti conto di quanto
fossi
speciale. Anche sul fatto della bellezza, è come se non ne
fossi consapevole, come
se non esistesse per te…-
-Ho
sempre pensato che nella vita
ci fosse sempre qualcosa di più importante oltre alla
parvenza, volevo scoprire
cosa ci fosse dentro di me. Non volevo vivere puntando tutto sul mio
aspetto
esteriore…- dissi sicura.. –Prima o poi si
troveranno anche loro a fare i conti
con qualcosa di più potente… No!?!?-
-Potrebbe
essere, ma a questo mondo
l’apparenza è tutto quello che conta
Miki…-
-Però
è triste, prima o poi il
corpo cambia e quello che rimane intatto, in un certo senso,
è quello che sei…-
-Promettimi
che non cambierai Miki!!-
mi disse..
-Cercherò
di rimanere quella che
sono ma sicuramente quando tutto questo sarà un ricordo, una
parte di me ne
rimarrà toccata!!-
Mi
aveva abbracciato stretta e io
sapevo cosa voleva dire quell’abbraccio. Che qualunque cosa
io sarei diventata,
lui mi avrebbe sempre sostenuto, mi sarebbe stato amico. E io ricambiai
quella
stretta con grande trasporto, perché solo le sue braccia in
quel periodo
sembravano un rifugio sicuro, protettivo, dolce dove potermi riparare
dalla
tempesta.
-Ora
devo andare…- mi disse piano
all’orecchio…
-Ancora
cinque minuti…- dissi non
disposta a mollarlo, mi teneva caldo..
-Me
lo hai detto anche mezz’ora fa,
ancora cinque minuti…- disse imitando la mia voce…
-Hai
ragione, sono incorreggibile…-
dissi… -Domani sei in conservatorio, vero!?!?-
-Si,
devo prepararmi per il
prossimo evento in cui suonerò…- disse..
–Ma ci vediamo domani sera… No!?!?-
appoggiò il suo naso al mio e poi gli diede un piccolo
bacio…
-Voglio
darti una cosa prima di
andarmene…- disse prendendo qualcosa dalla tasca dei
pantaloni..
-Cosa!?!?-
dissi io curiosa…
Estrasse
un piccolo tessuto dalla
sua tasca, era un piccolo foulard..
-Questo
è il mio portafortuna ai
concerti..- mi disse.. –Voglio che lo tenga tu..-
-No,
non posso accattare è il tuo amuleto…-
mi prese un braccio e legò al polso il fazzoletto..
-No,
voglio che lo tenga tu! Se tu
verrai ai miei concerti avrò già il mio
portafortuna, no!?!?-
-Ale…io…-
dissi sentendomi in
colpa…
-Dimmi
solo che verrai ai concerti.
Sono contento che avrai qualcosa di me..- disse lui sereno, come se mi
stesse
dicendo addio…
-Ma
che domande sono? Certo che
verrò, fino a quando lo vorrai io sarò in prima
fila a fare il tifo per te…-
dissi con impeto…
-Era
quello che volevo sapere da
te, ora posso privarmene tranquillamente…- disse…
Ero
commossa, voleva che tenessi
qualcosa di lui, in modo che mi sentissi meno sola e avessi
l’impressione di
averlo lì con me, quando mi sentivo più triste
del solito.
Lo
accompagnai alla porta e dopo tanti
giorni, ringraziai il cielo, dopo avermi tolto tanto, aveva comunque
mandato
una specie di angelo a vegliare su di me.
-Sei
spaventoso stasera…- gli dissi
accarezzandogli la guancia e ridendo della sua smorfia…
-Molto
carina, sono sicuro che
troverei qualcuno che troverebbe le mie ecchimosi sexi…-
-Si
certo una pazza squinternata..-
dissi burlandomi di lui.. –Comunque se vuoi ancora qualche
cazzotto sei il
benvenuto!!!-
-Grazie
per l’invito, ma la
prossima volta, almeno, fatti trovare in casa con Michael!!!
È meglio!!-
Lo
guardai scomparire da dietro
l’angolo e non potevo non pensare a quella giornata
così strana. Ero
stata bene, la compagnia mi aiutava molto,
mi sentivo meno sola e un pò più forte.
Yu
era molto tempo ormai che era
partito, ma niente mi avrebbe più riportato indietro il suo
amore, di questo
ero pienamente consapevole e mi bruciava assai.
Presto
avrei dovuto mettere in
conto che qualche nuova ragazza sarebbe entrata nella sua vita. Ma
perché non
mi amava più!??!
Come
sarebbe stata la sua nuova
conquista!? Tanto valeva fosse bellissima e intelligente,
perché io sarei
comunque morta dalla gelosia e dall’invidia, tanto valeva
fosse cento volte
migliore di me.
Volevo
il meglio per Yu, fin troppo
si era accontentato stando con me.
Ora
avrebbe trovato una donna
intelligente, che avrebbe amato con tutto se stesso e con cui avrebbe
potuto
realizzare quei sogni che aveva progettato con me, speravo che lei lo
meritasse, ma che soprattutto fosse capace di comprenderlo
perché la parte
meravigliosa di Yu era proprio quella che lui cercava di nascondere.
Era sempre
stato affettivo a modo suo, i gesti anche se piccoli, assumevano grande
importanza e quello che mi aveva dato in quegli anni, mi aveva reso
molto, ma
molto felice.
Poi
il cellulare…
“Tra
poco ti chiamo…rispondi!
Almeno ti addormenti e non ti maciulli il cervello continuamente.
Ale…”
Non
potevo crederci, quel ragazzo
era assolutamente dolcissimo. Come mi aveva promesso nel messaggio,
dopo pochi
minuti mi aveva chiamata, parlammo ininterrottamente, nonostante se ne
fosse
andato via poco fa e anche quella giornata era passata, con un peso
dentro, ma senza
almeno piangere per il resto del
tempo. Quella sera, di nuovo stanchissima per la giornata, mi
addormentai
cullata dalle parole di Ale che mi dava la buona notte e mi appisolai
stringendo a me quella camicia tanto cara ai miei ricordi. Non fu una
notte
popolata di incubi come tutte le altre, ma nemmeno tranquillissima,
dormivo
profondamente sognando però cose assurde.
La
mattina quando mi svegliai, scesi
giù di sotto in salotto e vi trovai con enorme sorpresa
mamma e Catia che mi
aspettavano per fare colazione.
-Sei
proprio mattiniera Miki. Nemmeno
con le vacanze riesci a dormire un pò di più!?!?-
disse Catia sorridendomi..
-No…sono
un caso disperato. Ma
voi!?!? Che ci fate qui!?!-
-Ci
hanno dato due giorni di
permesso…- disse mamma… -Sai, è stata
davvero una serata piacevole ieri sera…-
-Si
è vero…- dissi io soddisfatta…
-Ale
è davvero un ragazzo
piacevole…-
-Però
ho notato che tra lui e
Michael non corre buon sangue…- disse mamma
guardandomi…
-
Volete sapere qualcosa!?!?- dissi
io sorridendo…
Loro
fecero una smorfia, ma erano
chiaramente curiose.
-So
solo che hanno litigato, per
divergenza di pensiero…- dissi.. –Anche se ci
credo poco…-
-Perché?-
mi dissero in coro…
-Ale
mi ha nascosto qualcosa che
però non è disposto a dirmi. Lui stesso mi ha
chiesto di non fargli domande a
cui non vuole rispondere. Ma credo sia per colpa mia…-
-Colpa
tua?-
-Beh
ho contribuito ad alimentare
la loro competitività, perché qualche mese fa
avevo scelto Ale a discapito di
Michael. Scelto come amico, ma lui l’aveva presa male.
Insomma è difficile da
spiegare…-
-Michael
quindi è geloso…- disse
Catia, ma non le lasciai il tempo di finire…
-Della
nostra ritrovata complicità suppongo…-
dissi io per chiarire la posizione.. –Michael pensa che
dietro l’amicizia di
Ale ci sia dell’altro e che lui non sia sincero con me, che
forse si stia approfittando
della situazione. Ed io chiaramente non la penso
così…-
-Lui
ci tiene molto a te Miki…-
disse mia madre.. –Ma si sta comportando come un amico molto
prezioso..-
-Infatti
è un amico molto prezioso e
il suo aiuto è importantissimo per me…-
-Ma
c’è una cosa che vogliamo
scoprire io e Catia…- mi dissero minacciose… -E
tu ce la devi dire!!!-
Oddio,
odiavo queste cose. Sbarrai
impercettibilmente gli occhi, ora mi sentivo a disagio!!! Molto a
disagio!!!!
-Cosa
volete sapere!?!?- dissi
sulla difensiva e ritraendo di un passo…
-Che
cos’hai in mente per stasera?
Hai fatto di tutto per toglierti dai piedi Michael!- mi
dissero…
-Ah
ah ah…- dissi io accennando dei
no con il capo… -Lo saprete questa sera, ho una
sorpresa…o meglio, ho bisogno
di scaricare la tensione dell’ultimo periodo e ho
un’idea per passare
inosservata….- beh, forse non sarei passata inosservata ma
se non altro, non mi
avrebbero riconosciuta!
Detto
questo ritornai in camera mia
e cominciai a studiare per l’esame di sbarramento
all’università. Ripassai
tutto quello che avevo studiato la settimana precedente e mi resi conto
che avevo
davvero studiato moltissimo. Il pomeriggio era passato in fretta e ora
si
trattava di passare alla seconda parte della giornata.
Entrai
di soppiatto nel negozio di
Sonia ed ero agitatissima…
-Eccola
qui la nostra bambola
super-sexi…- disse la donna venendomi incontro
materna… -Sei pronta!?!?-
-Per
niente!!- dissi con una
smorfia.. –Ma ho voluto la bicicletta!? Ora
pedalo…!!-
-Miki,
stai tranquilla, non ti
riconosceranno!!- disse… -Tu solitamente non hai un look
così appariscente e
quindi nessuno potrà risalire a te…-
-Hai
ragione, ma sono in ansia lo
stesso. E se facessi qualche casino!?!? Sai sarebbe tipico di
me…!!- dissi
scoraggiata…
-Non
preoccuparti, il travestimento
ti darà una forza e uno spirito che non avrai mai
avuto…- mi disse…
La
guardai perplessa e la vidi che
cominciava a preparare tutto con meticolosa cura.
-Vieni
Miki immergi qui le mani…-
mi disse mentre mi sedevo e mi aggiustava il viso in modo che potesse
lavorare
senza fatica…
-Scusami
Sonia, ma le mie mani cosa
c’entrano!?!?-
-Ma
come? Ti metterò lo smalto
stasera Miki!!!-
-Oh…no!
Odio lo smalto, soprattutto
quello troppo appariscente….-
-Tranquilla.
Niente di eccessivo…-
disse… -Però un bel french ci sta no!?!? Unghia
con smalto trasparente e una
lunetta bianca alla fine…-
-beh,
non mi spiace come idea!-
dissi sorridendo..
-E
allora tesoro…affidati a me…!!-
detto questo mi rilassai mentre lei si affaccendava sul mio viso, sulle
mani e
sui piedi..
Mi
abbandonai e pensai a quanto avrei
voluto, che quella sera, Yuri potesse assistere a una mia piccola
follia tanto per
provare un pò di adrenalina. Lui mi aveva sempre detto, che
ogni tanto, una
piccola pazzia, non troppo incosciente, faceva bene.
Io
non ne avevo mai fatte ed ora
che mi ritrovavo senza il suo punto di riferimento, di cose
sconsiderate ne
avevo fatte tante, troppe!
Mi
sembrava di essere ad una seduta
spiritica, Sonia lavorava con devozione ed impegno e mi
chiedevo se il risultato sarebbe stato così
soddisfacente come lei mi voleva far credere. In realtà,
più che pensare che
sarei diventata una bomba sexi, avevo l’impressione che sarei
stata un piccolo
pagliaccio travestito da donna seducente e questo mi metteva abbastanza
a
disagio.
-Ehi
Miki, ho finito! Dopo un’ora e
mezza di intenso lavoro il mio capolavoro è
terminato…-
Mi
alzai lentamente, temevo di
vedere la mia figura riflessa sullo specchio. Capolavoro!?!? Se non mi
fossi
piaciuta cosa dovevo fare!!?? E poi io odiavo i ceroni. Oddio,
perché mi ero
cacciata in quella storia!!!Presi un bel respiro e quando mi voltai per
guardarmi, qualcosa mi fece pensare che avevo sbagliato specchio,
perché quella
ragazza, leggermente truccata e veramente bella, non riuscivo a
capacitarmi che
fossi io. Mi toccai il viso per capire se era possibile che quella che
vedevo,
era realmente Miki! Si ero io ed ero scioccata…
-Allora!?!?
Che ne dici!?!?-
-Che
sei una maga!!!- dissi io come
in preda alle convulsioni…
-Ah
no…il merito è tutto di questo
bel viso fine Miki. Ricordati che tu hai il trucco solo per valorizzare
i tuoi
occhi e se tu sottolinei la bellezza di una parte di te stessa, il
risultato è
che hai l’impressione di essere più bella in
tutto. Ma credimi, faresti stragi
di cuori anche senza make up…- disse lei tenera…
-Troppo
buona…- dissi io
accigliandomi un pò..
-Ho
detto qualcosa di sbagliato!?-
mi chiese con timore..
-No
niente…- dissi osservandomi…
-Ma la bellezza non basta a tenere con te qualcuno..-
-Tu
puoi avere chiunque tu voglia
Miki e sei così giovane…-
-Già…-
dissi sconsolata… -Ma
l’unico uomo che volevo mi ha lasciato. Ora posso scegliere
tra tanti
altri…no!?!? Ma non mi interessa…-
-Mi
spiace, non volevo mettere il
dito nella piaga…- disse lei avvicinandosi..
-Scherzi!?!?
Non potevi saperlo..-
feci scorrere la mano sul braccio.. –è per questo
che ho deciso di fare questa
pazzia, ho troppa adrenalina da scaricare…-cercai di
raccogliere le idee, non
era il momento di barricarmi nel dolore quindi sorrisi…
-
Scusa, non so nemmeno perché ti
sto raccontando tutto questo..- dissi confusa..
-Non
ti preoccupare, ma ricordati che
stasera è la tua serata Miki…- mi disse
accarezzandomi il capo… -La vita può
portarti via tutto, anche le persone che ami. Ma non devi abbatterti,
vale
sempre la pena di ricominciare, perché forse la vita ha in
serbo per noi nuove
sorprese, nuovi amori…- e subito la mia mente,
inconsciamente mi portò il viso
di Ale…
-Io
non lo so…- dissi ora
completamente con la testa in confusione…
-Miki,
se c’è qualcuno che ti
attrae, non averne paura. Prova ad avvicinarti, mettendo in chiaro le
cose, ma
distrarti ti farebbe bene…- mi disse facendomi
l’occhiolino…
Ripercorsi
la strada di casa
completamente in panico. Cosa stavo facendo cavolo!?!
Ale…stavo pensando cose
assurde. Quando Sonia mi parlava, io avevo pensato a lui! Possibile che
mi
sentissi attratta da lui, anche se amavo un altro!?!? Io amavo Yuri,
però non
potevo nemmeno negare che Ale era incredibilmente bello. Ma questo per
me non
significava nulla, perché io non ero pronta per ricominciare
con qualcuno
affianco. Avevo bisogno di tempo.
Appena
arrivai a casa cominciai a
mettere sul letto tutto quello che mi serviva per prepararmi, poi presi
il
foulard che avevo sulla scrivania e lo portai vicino al viso,
sentendone
l’aroma che aveva.
“Miki…se
c’è qualcuno che ti attrae, non averne paura..
Prova ad avvicinarti,
mettendo in chiaro le cose.. Ma distrarti ti farebbe
bene…”
Quindi
cominciai a indossare poco
alla volta gli indumenti che avevo preparato sul letto. Come un rito
cominciai
con il vestito, mi ero messa il completo intimo nero che mi aveva
regalato mia
madre, semplice e carino, pensavo che era una buona occasione per
inaugurarlo,
poi dava anche una bella forma al mio seno poco tonico, dovuto ai chili
che
avevo perso la settimana precedente. Poi indossai le scarpe, lucenti,
bellissime! Cominciavo a sentire nascere dentro di me
un’altra persona, che
acquistava coraggio, anche un pò d’audacia. Forse
Sonia aveva ragione quando
diceva che una maschera poteva aiutare a fare venire fuori una parte di
me
sconosciuta, mi sentivo sexi, avevo voglia di tirare fuori quella
sensualità
che forse non avevo mai dimostrato. Volevo vedere, se ero ancora in
grado di
rendere curioso di me, un uomo. Dopo che lui mi aveva lasciato non mi
sentivo
più come una donna che potesse piacere, la mia autostima era
crollata vertiginosamente,
avevo bisogno di credere anche in me stessa, forse questa sarebbe stata
l’occasione giusta.
Mi
ravvivai i capelli con le mani,
una volta che mi sarei liberata dalla parrucca per rivelare la mia
identità
sarebbero stati comunque a posto grazie alla capigliatura riccia. Prima
di essa
però indossai la maschera, come previsto lasciava
intravedere perfettamente gli
occhi e il risultato era stupefacente, il luccichio della maschera
metteva
ancora di più in risalto le mie iridi, oggi ancor
più chiare del solito. Infine
raccolsi i capelli alla bene meglio per nasconderli sotto la parrucca e
poi la
aggiustai, finché il risultato non fu perfetto…
Mi
appuntai con un piccolo nodino,
facile da sciogliere, il foulard che Ale mi aveva regalato, sarebbe
così che mi
sarei rivelata, ma solo a lui. Nessuno fino all’ultimo
avrebbe capito chi si
nascondeva dietro a quella parrucca, mi misi solo un piccolo
braccialetto con i
ciondoli e gli orecchini, che anche loro brillavano un poco, grazie al
punto
luce.
Perfetto,
ora dovevo solo guardarmi
allo specchio…
Mio
dio!!! Ero così diversa! Io non
ero mai stata così!
Adesso
sarei scesa dalla mia
famiglia, chissà…magari avrebbero deciso di
scortarmi fino in discoteca e la
cosa mi fece ridere di gusto.
Scesi
a poco a poco le scale, attenta
a non arrotolarmi per i gradini, sarebbe stata davvero una tristezza,
in
salotto tutti stavano zitti. Aspettavano solo che entrassi. Se
conoscevo bene
le mie due mamme, sapevo che avrebbero riferito ai miei due
papà che avevo in
mente qualcosa e in quel momento realizzai che probabilmente Jin e
Yuogi
avrebbero potuto chiudermi a chiave in camera mia. Non uno, ma due
padri
gelosi… Fantastico!!! Forse avevo capito da chi
l’avesse preso quell’istinto
protettivo Yuri, Yuogi era anche più scrupoloso di mio padre
a volte.
Ormai
mi sentivano dietro la porta,
lo sapevo perché non sentivo volare una mosca.
-Eddai
Miki…cosa aspetti!?!?!-
disse Yuogi…
-Vuoi
far venire mattino cara?-
disse mamma…
-Beh
così però non l’incoraggiate
molto…- disse mio padre…
-Dai
tesoro vieni…- disse Catia..
–Sono certa che come sempre sarai stupenda..- quello che a me
interessava erano
i loro sguardi…
Avrei
deciso da quelli se era il
caso di mettere in atto la mia piccola commedia o se fossi stata
semplicemente
ridicola! Alla fine presi coraggio, feci un grosso respiro e mi
incamminai nel
salotto dove tutti mi stavano aspettando..
Quello
che vidi, forse era quello
che mi aspettavo. Quattro visi con la bocca aperta, incapaci di dire
una sola
parola! Sentii solo mio padre e Yuogi dire assieme questa
frase…
-Oh
mio dio!!!- si avvicinarono a
me guardandomi affascinati…
-Se
stasera ti avessimo incontrato
in discoteca, avresti rischiato la corte da due vecchietti!!!- mi disse
Jin
mettendomi un braccio sulle spalle..
-Miki…sei
assolutamente una bomba
stasera…- disse Catia…
-Per
me è solo un gioco, non voglio
che mi riconoscano, in modo da potermi scatenare senza sentirmi a
disagio…-
dissi entusiasta del risultato…
-Fallo
finché puoi Miki…- disse mia
madre.. –Hai avuto un’idea originale e credo che
stasera in molti ti vorranno
vicino! Ma così, farai ingelosire Ale…-
-Ale…-
dissi io.. –Che c’entra?-
ero confusa, non dovevo pensare a lui in modo diverso da come avevo
fatto
finora…
-A
questo mondo, non può esserci
qualcuno di tanto pazzo da non accorgersi di quanto sei
meravigliosa…- mi disse
Yuogi guardandomi e sorridendomi…
-Voi
siete di parte…- dissi
abbracciandoli… -Non vale…-
-Proprio
perché siamo la tua
famiglia, vale ancora di più! Perché riconosciamo
il tuo valore
obiettivamente..-
-Voi
mi vedreste perfetta anche se
avessi tre occhi..- dissi io… -Ma vi voglio bene e non
sapete quanto sia importante
per me avervi accanto!!- e un velo mi coprì gli
occhi…
-Ora…dovresti
andare no!?!?- mi
disse mamma stampandomi un bacio sulla guancia.. –Sei
bellissima amore mio!!!-
e detto questo uscii di casa mentre loro mi vedevano sparire dalla loro
vista…
Le
strade erano quasi deserte,
cominciarono ad affollarsi solo nei pressi della discoteca e gli
sguardi dei
ragazzi, quella sera, erano tutti per me. Mi sentii in imbarazzo per
quelle
occhiate quasi fameliche, ma non ero lì per dedicarmi alla
conquista, il mio
scopo era ben altro. Seguivo la mia meta, senza prestare troppa
attenzione a
tutti quei curiosi che cercavano di avvicinarsi per parlarmi,
finalmente
arrivai dinanzi alla discoteca e i ragazzi che erano fuori vedendomi si
lasciarono andare ad esclamazioni e vocii.
-Ma
chi è!?!?-
-Cavolo
che schianto!-
-Non
l’ho mai vista qui!!!!-
Aprirono
un varco tra la folla, lasciarono
una piccola passerella tra la gente dove potessi passare. Vedevo molti
di loro,
estrarre telefonini e macchine fotografiche per scattare una foto
mentre
passavo e pensai che a quanto pare il mio travestimento aveva avuto
successo,
ma non vi prestai molta attenzione. Attraversai quella piccola folla e
quella
fu la mia entrata trionfale. Forse quel strano batticuore che avevo
sentito non
l’avrei dimenticato tanto facilmente…
Dov’è
Miki!?!? Le sale erano già
abbastanza affollate, ma lei, con il suo sguardo rasserenante, non era
ancora
arrivata. Oggi non l’avevo ancora vista e mi era mancata un
sacco!
Mi
guardai attorno, senza vederla
tra la folla e i ragazzi cominciavano ad accalcarsi intorno alla pista
per
scatenarsi a ritmo di musica assordante. C’era
un sacco di gente e tutti erano ormai
nella fase scatenamento senza freni, Michael cercava già
qualche probabile
vittima con cui poter dimenticare il suo amore non corrisposto per Miki
e se
fossi stato anche io più furbo, mi sarei dovuto affaccendare
per lo stesso
motivo. Ma la stavo aspettando e mi chiedevo quanto sarebbe stata bella
anche
in quella occasione, molti ragazzi erano in fermento, in agitazione e
non
capivo che fosse successo di tanto eclatante da provocare quella
confusione.
Parlavano
di una ragazza bellissima
e molto sexi che era appena arrivata e il pensiero che si trattasse di
Miki mi
fece subito indispettire. Sapevo che quella sera, la mia gelosia
sarebbe stata
messa a dura prova, Miki era molto bella e corteggiata, molti di quei
ragazzi
probabilmente sarebbero avvicinati per provarci.
Ma
non avevo certo il potere di
allontanarli, lei non era la mia donna!!
Pensai
che prima o poi qualcuno
sarebbe entrato nella mia vita, ma quell’amore, quello che
sentivo per lei, in
qualche modo, sarebbe sempre rimasto in un angolo del mio cuore chiuso
a
chiave, perché il primo amore è quello che ti fa
volare e sentire leggero come
pochi e io avevo amato profondamente Miki!
Mi
risveglia da quei pensieri e
sentii intorno a me un brusio di ragazzi e ragazze che esclamavano e si
confrontavano
a vicenda rimanendo a bocca aperta. Erano tutti incantati, ammaliati da
qualcosa
che non potevo vedere. I miei amici si erano già avvicinati
e quando lo feci
anche io, la visione di quella ragazza mi fece dimenticare Miki per un
bel pò
di tempo.
Parrucca
rossa, labbra rosse,
maschera brillante che le copriva gli occhi e li metteva in risalto,
vestito
corto aperto sulla schiena, tacco vertiginoso. Non era assolutamente
volgare,
perché la sua camminata era morbida e flessuosa, era molto
elegante e fine, un
portamento invidiabile. Non aveva molti gioielli, ma quelli che
indossava erano
semplici e la rendevano ancor più affascinante.
Mi
ricordava lei…assurdo vero?!
Vedevo Miki e la sua bellezza ovunque, ero così innamorato
di lei! Quella
camminata così elegante me la richiamava alla mente, tra la
folla si era aperto
un varco, in cui lei si era introdotta, passando davanti a me e ai miei
amici,
il suo vestito aderente e corto, metteva in risalto tutta la sua figura
che era
estremamente aggraziata. Aveva delle forme generose e ben
proporzionate, era
assolutamente meravigliosa, sensuale al punto giusto, senza sfociare in
eccessività o in volgarità. Tutti i ragazzi erano
ammutoliti, la guardavano
avanzare senza commentare, come facevano sempre, potevano solo
ammirarla e
invidiare chi stava accanto a quel piccolo ma grande capolavoro della
natura.
Tutti quanti la guardammo salire sulla pista, dove alcuni ragazzi che
ballavano
ancora non si erano accorti della sua presenza, i tacchi, invece di
renderla
impacciata , le donavano eleganza e grazia, era proprio vero che si
poteva
indossare qualsiasi indumento, anche il più audace, senza
risultare troppo
spregiudicate se sapevi portarlo con leggiadria. Sembrava una farfalla
che
danzava in tutta la sua finezza. Ci eravamo tutti avvicinati alla
pista, ci
trovammo proprio a pochi passi da lei e la osservavamo muoversi
delicatamente.
La
musica aveva inizialmente un
sottofondo musicale, quando cominciammo a sentire una voce intonare
delle
piccole strofe di accompagnamento alle note, “Lalairarara
lalairarara lairara lairara lairalalla….”
La
vedemmo piegarsi leggermene in
avanti, percorrendo le sue gambe senza toccarle per poi voltarsi verso
di noi,
portandosi le mani di fianco al volto e facendo muovere leggermente i
capelli,
che per qualche secondo si scostarono dal suo collo. Sprizzava
sensualità da
tutti i pori, nonostante i suoi movimenti fossero semplici e delicati,
aveva
spostato le sue mani, percorrendo la parte
superiore del suo busto e poi aveva allungato le sue
braccia in avanti
facendo leggermente ondeggiare i suoi fianchi. I ragazzi a fianco a
lei, si
erano avvicinati e ora le ballavano vicino.
Lei
non si era accostata e
riportando le mani lungo la sua figura, aveva fatto un giro su se
stessa, con i
capelli, che nel movimento ondeggiavano anch’essi a ritmo di
musica, le sue
gambe ondeggiano, mentre le sue braccia percorrono un poco le sue
cosce, la sua
vita, si sfiora i capelli e tutti in sala impazziscono. Continua a
muoversi
sensuale e delicata mentre le sue braccia si protraggono verso il
cielo, uno
dei ragazzi le prende una mano e la fa volteggiare su se stessa, ora i
suoi
movimenti sono più veloci e audaci, porta in avanti le
braccia, per ritirarle
verso il suo viso.
In
quell’istante riesco a
intravedere che a un polso ha legato qualcosa, ma non riesco a capire
cosa
perché appena lo vedo, lei si gira dandomi la spalle, come
per impedire di
farmi vedere.
Ondeggiando
con il bacino, si era
portata le braccia al collo, per poi alzarle lentamente mentre i
capelli scivolano
nuovamente sulle spalle.
Spesso
accompagnava nei movimenti
sexi del suo corpo le braccia, che
percorrevano il suo busto mettendone in risalto ancora di
più il fascino. Improvvisamente
una ragazza mi si era avvicinata, mi
fissava incuriosita ma ero talmente concentrato su quella creatura
misteriosa
che non mi accorsi nemmeno della sua presenza.
Pochi
semplici gesti, mi avevano
fatto nascere una incredibile voglia di avvicinarmi e di conoscere i
suoi
segreti.
Spesso
quando si voltava dalla mia parte,
i suoi occhi mi cercavano e dopo pochi istanti mi toglieva
l’accesso al suo
sguardo, quasi per paura che dentro a quegli occhi, trovassi
un’emozione o una
verità che mi rivelasse qualcosa di lei.
-Ehi…ciao!!-
mi disse quella ragazza
che si era avvicinata qualche
istante fa..
-Ciao…-
dissi appena voltandomi per
cortesia..
-Mi
chiamo Manuela.. Tu!?!?-
-Alessandro..-
continuavo a
osservare quella ragazza che ora si stava ravvivando i capelli e in
ogni gesto
che faceva sembrava sempre più bella..
-Ma
mi ascolti!?!?- disse lei
risentita…
Forse
mi aveva detto qualcosa, ma
io proprio non avevo sentito…
-EH!?!?
Scusami è che non sono
abituato a tutto questo casino..- dissi per giustificare…
Poi
il mio cuore all’improvviso
cominciò a pompare più sangue, la ragazza con la
parrucca, si stava avvicinando
a me con quella camminata super sexi, mi aveva messo una mano sulla
spalla,
facendo un giro intorno a me. Quando me la ritrovai di fronte, i suoi
occhi mi
osservarono e rimasi confuso, perché solo le iridi di una
persona avevano quel
potere su di me. Le guardavo e la mia mente si svuotava!
In
quel momento, guardando i suoi
occhi mi venne in mente Miki, non era ancora arrivata e quella ragazza
aveva i
suoi occhi! Si i suoi inconfondibili e seducenti occhi da cerbiatta!
Sentii un
tuffo al cuore, ma mentre cercavo di capire cosa mi stessero dicendo
quelle
iridi, lei si voltò di scatto facendo un giro su se stessa e
come sempre mi
aveva privato della chiave di lettura più importante in quel
momento. Quando si
era rigirata per osservarmi, le sue braccia erano dietro alla schiena e
le mani
nascoste trai capelli. Ero inebriato dai suoi movimenti flessuosi e la
sua
bocca finalmente si aprì in quel sorriso che tanto amavo.
Era davvero lei?! Era
davvero possibile che quella creatura perfetta fosse proprio la donna
che
amavo!? Possibile che dietro quella bomba sexi, si nascondesse la mia
dolce e
adorabile Miki!?!?
Quando
le sue mani si liberarono
dai capelli, mi offrì qualcosa e me lo porse sorridendo, con
quella bocca rossa,
suadente e tentatrice. Finalmente risvegliatomi dall’incanto
del suo sorriso,
presi con la mano quello che lei mi porgeva e in un attimo, il cuore,
prese a
battermi come impazzito dall’emozione. Batteva aritmicamente,
irregolare e i
miei occhi sgranati si posarono su lei, sulla sua mano e sul suo polso,
dove
era adagiato quel braccialetto con i ciondoli che tante volte le avevo
visto
indossare. Era il suo preferito, un regalo di Meiko, che lei indossava
con
devozione!
Il
foulard che avevo in mano, lo avevo
donato a Miki la sera precedente e ora era di nuovo tra le mie mani.
Profumava
di lei, della sua dolcezza, della sua tenerezza! La guardai come forse
non
l’avevo mai guardata, perché in quel momento la
desideravo come non l’avevo mai
voluta. Portai il foulard vicino al viso e mi lasciai inebriare dal suo
profumo
travolgente, poi le sorrisi come riuscivo a fare solo con lei.
Lei
ora sicura che avessi capito,
mi aveva guardato felice e vedevo i suoi bellissimi occhi brillare di
emozione,
erano quasi lucidi da quanto erano lucenti e la vidi allontanarsi senza
mai lasciare
il mio sguardo un secondo.
-La
conosci!?!?- mi chiese Meiko
curiosa..
Possibile
che non l’avesse
riconosciuta!?!? Beh, pensai che forse Miki, con quel travestimento,
volesse
far rimanere la sua identità segreta, ma allo stesso tempo
aveva organizzato
tutto in modo che io la riconoscessi. E pensai che quella sera, forse,
voleva
ballare per me…
-In
un certo senso si…- dissi..
Ovviamente
Meiko non aveva capito
la mia risposta ma guardava con curiosità quella ragazza.
Forse anche lei
qualcosa aveva capito…
Miki
ora sorrideva apertamente
quando mi guardava, anche se rimaneva avvolta nel mistero,
non
era la stessa ragazza che
conoscevo, rifletteva sempre dolcezza e tenerezza, ma era
più audace e la sua
sensualità finalmente traspariva in tutta la sua potenza. I
movimenti
ondeggianti delle sue anche la rendevano affascinante e per la prima
volta
l’avevo vista al culmine del suo fascino di donna. Mi aveva
sedotto ed io ero
cascato, perché non riuscivo a smettere di guardarla, a
togliergli gli occhi di
dosso. Come tutti del resto!
Ma
la cosa non mi infastidiva,
perché vedevo chiaramente che lei non era lì per
fare stragi di cuore, lo
capivo perché non rispondeva alle attenzioni dei ragazzi che
si avvicinavano
per reclamare la sua considerazione. Lei ballava, lasciando andare la
tensione
che all’inizio l’attanagliava, i suoi movimenti
erano diventati a poco a poco
più fluidi, benché fosse terribilmente
meravigliosa, il suo intento era solo
quello di divertirsi senza pensare. Da quando si era avvicinata a me, i
nostri
occhi non si erano lasciati per un solo momento. Sentivo che era
lì per me,
come io ero lì per lei.
La
guardai mentre cantava quelle
parole incomprensibili della canzone e quello la rendeva travolgente
perché la
sua bocca, sottolineata dal rossetto sembrava una ciliegia, che
aspettava solo
di essere finalmente baciata. I ragazzi erano diventati decisamente un
pò
troppo invadenti, la cosa mi diede fastidio, forse
lei interpretando la mia smorfia, si
voltò verso di loro e con un gesto dolce ma deciso, mise la
mano sul torace di
uno e lo spinse delicatamente via. Lui stette al gioco e
continuò a ballargli a
distanza facendogli chiaramente capire che l’avrebbe mangiata
volentieri!
Quando
la canzone terminò, lei fece
il giro della pista e scese dal lato opposto da dove mi trovavo, mi
rivolse una
sguardo intenso e io la seguii, lei sorrideva e capii che probabilmente
era
quello che voleva.
Seguivo
la sua camminata elegante e
travolgente, mi resi conto che mi piaceva sempre di più. Mi
aveva adescato, era
quello che avevo percepito e la cosa mi era piaciuta molto. Quel gioco,
era
sicuramente suo, ma in un certo senso io mi ci sentivo dentro e mi
ritrovavo
impigliato nella sua rete. Si era appoggiata al bancone del bar e
vedevo che tutti
i ragazzi che erano lì intorno, si facevano coraggio per
avvicinarsi.
Quando
notai uno di loro, il più
convinto di tutti, avvicinarsi con aria famelica, mi convinsi e lo
bloccai a
metà strada, guai a lui se si accostava ancora un
pò a lei …
-No
amico…- dissi con aria prepotente…
-Sei arrivato troppo tardi!- quello l’avevo visto anche prima
vicino alla pista
da ballo..
Aveva
donato a me il foulard,
quindi il diritto di avvicinarla era mio e poi non avrei permesso a
nessuno di
corteggiarla, non quella sera!
-Questo
l’ha donato a me…- dissi
mostrandogli il foulard… -Quindi fatti da parte…-
e detto questo la raggiunsi,
mi sedetti affianco a lei e la guardai mentre un sorriso provocatore le
attraversava le labbra.
Poi
aveva iniziato a tormentarsi il
labbro inferiore con i denti e la riconobbi del tutto…
-Ci
conosciamo…!?!?- dissi per
rendere il gioco ancor più interessante…
Lei
mi guardò con sguardo intenso,
trafiggendomi con quegli occhi luminosi e sorrise stregandomi..
-Non
direi…- disse lei facendo
finta di non cedere alla mia corte…
-A
no!?!?- dissi io… -Questo!?!?- e
così gli misi il foulard vicino alla mano..
-Era
solo un gioco. Sembravi in
difficoltà con la ragazza che ci stava provando…-
-O
forse ero solo in difficoltà per
un altro motivo…- dissi provocatorio…
-Ah
si?- dissi lei facendo finta di
nulla… -E per quale motivo!?!?-
Non
ero disposto a dirgli che ero
completamente in balia della sua opera di seduzione…
-Mi
imbarazzo quando qualcuno ci
prova. Ma mi piaceva molto quella ragazza…- dissi bevendo la
tequila che avevo
davanti…
-Bene…-
disse lei guardandomi seria
e alzandosi dallo sgabello.. –Ora devo andare…- ma
non le lasciai il tempo di
andarsene che le presi il braccio e avvicinai le labbra
all’orecchio…
-Ma
tu eri incredibilmente sexy e
stasera mi hai fatto impazzire…- gli dissi sincero, con voce
roca..
Forse
era sbagliato, ma l’avevo
desiderata talmente tanto che volevo almeno dargli atto che era
meravigliosa
quella sera. Lei mi aveva guardato smarrita e
l’intensità della mia voce,
l’aveva fatta arrossire, poi in difficoltà aveva
sorriso leggermente e io
l’avevo pregata silenziosamente di rimanere con me,
perché non c’era altra
donna, al momento, con cui io desiderassi restare! Non si era opposta
al mio desiderio
silenzioso e si era seduta nuovamente accanto a me…
-Come
mai mi hai fatto sedere di
nuovo con te!?!?- mi chiese reggendo il gioco…
-Perché
voglio essere invidiato da
tutti i presenti e pure desiderato da tutte queste belle
ragazze…- dissi mentendo…
Lei aveva fatto una piccola smorfia di disapprovazione e disse..
-Non
mi piacciono i tipi montati
come te…- disse… -Se vuoi i tuoi cinque minuti di
notorietà, vatti a cercare
qualche ragazza super sexi che sia disposta a darti ciò che
vuoi, ma con me non
attacca…-
-Ma
se io volessi stare solo con
te, impedendo che qualcuno si avvicini!?!?-
-Quanto
sei possessivo! E pensare
che ci siamo appena conosciuti…- disse lei perforandomi con
lo sguardo…
-Volevi
sedurmi o cosa?- dissi io
sorridendo…
-Io
sedurti!?!?- disse lei cercando
di rimanere impassibile, ma Miki la conoscevo e vedersi colorare le sue
guance,
mi fece capire che avevo indovinato le sue intenzioni…
-Volevo ballare e l’ho
fatto, non volevo sedurre nessuno io!!! Se poi è passato
quel messaggio…è stato
solo un caso!!!-
-Peccato,
perché sono poche le
persone che avrebbero il potere di farlo…- dissi io
provocandola, in realtà era
solo lei che mi faceva quell’effetto devastante…
-Ah
si!?!?!- disse lei cogliendo la
provocazione… -Sei davvero un tipo sicuro di te stesso!-
-Forse,
ma non sono nemmeno come
questi quattro cretini che non sanno nemmeno cosa vogliono…-
dissi io
guardandomi intorno…
-Ma
davvero?- esclamò sorpresa…
-Non è che ti senti inferiore!?!? Forse è solo
che sei geloso!!- disse lei
guardandomi di soppiatto…
-Io
geloso!?!?- dissi… -Di te!?!?
Assolutamente no, non lo sarei nemmeno se ci provassi con mezza
discoteca…- mi
resi conto solo in quel momento della cretinata che avevo detto..
Realizzai
che, probabilmente, aveva
colto lo sguardo di disapprovazione quando quei ragazzi si erano
avvicinati a
lei per ballare…
-Che
c’è Alessandro!?!?- disse lei
guardandomi con una smorfia e avvicinandosi a me…
-C’è qualcosa che non va?-
E
la vidi accostarsi alla prima
pista disponibile, mettendosi a ballare. Tutti i ragazzi a poco a poco
si
avvicinarono e lei senza guardarmi si era affiancata a uno di loro e ci
danzava
insieme. Non faceva nulla di male o di volgare, ma ogni piccolo
movimento era
talmente affascinante che tutti la guardavano inebriati ed io bruciavo
dalla
gelosia!
Il
ragazzo si era avvicinato a lei
e le aveva toccato la vita per condurla in un passo di danza, lei si
era poi
leggermente allontanata, si era presa con le mani la testa e ondeggiava
leggermente col bacino. Quando un altro ragazzo cercò di
avvicinarsi, mi alzai
dal posto e in un attimo la attirai a me, mentre lei si muoveva ancora
danzando, vicino al mio corpo. La segui nella danza poi le dissi..
-Hai
deciso di farmi morire dalla
gelosia stasera?- dissi secco e irritato…
-No…-
disse lei calma.. –Sei tu che
hai detto che non eri geloso! E comunque…stasera ho ballato
solo per te…- la
vidi arrossire leggermente e guardarmi con quegli occhi dolci e
fiduciosi…
L’avevo
abbracciata un sacco di
volte, ma questa volta era diverso. Sapevo che amava Yuri, eppure quel
momento
avevo l’impressione che lo volessi io quanto lei. La tenni
stretta a me ancora,
senza che lei sentisse la necessità di staccarsi da me,
vedevo Michael e Ghinta
verdi di rabbia, perché si chiedevano come potessi fare una
cosa del genere a
Miki, inconsapevoli che stasera la nostra amica aveva deciso di
tendermi una
trappola per farmi impazzire dalla gelosia.
-Si
chiedono dove sei finita..-
dissi sussurrandole all’orecchio…
-Lo
so, ma se volevo passare
inosservata non potevo rivelarmi anche a loro e poi così
è stato più
divertente…- mi disse arrossendo..
-Io
non ti ho mai visto tanto sexi
come stasera…- dissi sorridendo.. –Per un attimo
l’istinto dell’uomo ha avuto
il sopravvento…- ma la verità era, che ancora ero
in balia di quella magnifica
tentazione…
Senza
rendermene conto mi ero
avvicinato al suo viso, o forse, semplicemente, era anche lei, che si
era
impercettibilmente mossa in direzione delle mie labbra. Per qualche
istante
rimasi a osservarla, i suoi occhi, le sue labbra, ogni cosa era
così familiare
e attraente, Miki era diventata una donna splendida.
L’adolescenza era passata,
ormai anche il suo corpo era cambiato vistosamente eppure per me,
rimaneva
quella ragazza che aveva bisogno di protezione.
Quell’atmosfera di attrazione
tra di noi, a questo punto era diventata ancora più
evidente, le sue guance,
colorate di un imbarazzo tenerissimo, mi rendevano ancora
più desideroso di
stringerla a me e finalmente di fare quello che avevo sempre
desiderato. Avevo
già baciato le sue labbra, quel giorno l’avevo
fatto contro il suo volere, ma
era stato il bacio che aveva tormentato la mia esistenza fino a quel
momento. Sapeva
di fragola, dolce e fresca!
Avrei
tanto voluto sapere, se la
dolcezza della sua innocenza, era rimasta ancora intatta a distanza di
più di
un anno, ora che la stringevo a me, sentivo che il desiderio e il
trasporto che
avevo sempre avuto per lei, era rimasto intatto e profondamente
radicato dentro
di me. Anche in quel momento però, che lei sembrava
desiderare quel bacio
quanto me, non riuscivo a decidermi sul da farsi.
Avrei
voluto prendere il suo viso e
trascinarlo accanto al mio, respirare affianco alla sua bocca e poi
baciarla
delicatamente, avrei davvero voluto che capisse cosa mi si agitava
dentro ogni
volta che l’avevo affianco, volevo farle comprendere che io
non l’avrei mai
lasciata, che mi era impossibile starle lontano, perché ero
semplicemente pazzo
di lei. Lo ero sempre stato! Talmente folle da sfidare qualsiasi cosa
pur di
averla, avevo anche rischiato di farmi odiare da lei per farle capire
che
l’amavo. Fortunatamente, ora, Alessandro del passato non
c’era più, ero
diventato un uomo diverso grazie a lei e avevo capito che la cosa
davvero
importante era prendere in considerazione anche i sentimenti altrui
oltre che i
propri. Stavo per avvicinarmi quando qualcuno, strattonandomi mi prese
per la
giacca…
-Alessandro
che fai?- mi disse
Michael guardandomi di sbieco…
-Non
ti devo alcuna spiegazione e
poi non capisco perché ti alteri tanto visto che sono
libero…- dissi freddo…
-Ma
come? Non eri tu che mi hai
apertamente detto che ami ancora Miki? Sei disgustoso…-
-Senti,
mi hai scocciato Mike! Non
ficcare il naso in cose che non ti riguardano…- dissi
voltandomi verso Miki…
Ma,
con mia profonda disapprovazione
mi resi conto che lei non era più lì accanto a
me. La cercai con lo sguardo fin
dove i miei occhi potessero spingersi, ma le luci, la penombra
rendevano il
gioco assai complesso. Feci qualche passo verso le altre piste, poi mi
sembrò
di scorgere la sua figura, sexi e aggraziata dietro un pilastro, nella
penombra
della discoteca, era un punto assai buio e poco frequentato. Non sapevo
bene
come comportarmi, ma se questo era un gioco architettato da Miki,
perché non
divertirsi fino in fondo?
Potei
distinguere il suo viso
sorridente da dietro il pilastro e a quel punto ebbi la conferma che mi
stava
aspettando, quando mi vide, scomparve fuggendo via, addentrandosi
sempre di più
nel buio e mi resi conto che era una specie di corridoio nella
penombra, dove avrei
potuto vedere Miki ma non distinguerla nettamente. Comincia ad avanzare
lentamente nel buio controllando da una parte all’altra,
sentii un risolino
trattenuto quasi affianco a me e a quel punto tornai indietro cercando
di fare
meno rumore possibile.
All’improvviso
sentii qualcuno
sbattere contro il mio petto…
-A
quanto pare…mi hai trovata…-
disse lei sorridendo e appoggiando il suo viso sul mio petto..
Alzai
il suo dolce visino con un
mio dito e la guardai teneramente, mentre le sue gote rosee diventavano
più
colorate. Aveva spalancato quei suoi occhioni da cerbiatto e mi
osservava…
-Credo
che ti avrei trovata tra
mille persone Miki. Ti ho sempre disperatamente cercata, commettendo un
sacco
di errori…ma…ora ti prometto che non
sbaglierò più con te…- e in
quell’istante
non so cosa avrei dato per baciarla e sentirla mia almeno una volta
nella vita…
Quello
che mi stupì però, fu la sua
reazione. I suoi occhi erano lucidi, piegati in una smorfia di
sofferenza che
non capivo. All’improvviso, portò le sue braccia
al mio collo, avvolgendolo, ora
potevo vedere chiaramente, in tutti i dettagli, il suo meraviglioso
viso che
era a un centimetro dal mio. Poi poco alla volta si avvicinò
al mio volto, appoggiando
le sue labbra sulle mie.
Rimasi
completamente interdetto
dalla piega che aveva preso la situazione. Sentii salire
all’angolo dei miei
occhi le lacrime, quante volte avevo desiderato questo momento, sentire
il
gusto della sua bocca sulla mia. Era un bacio leggero e discreto, ma
sentii
scorrermi sul viso quelle piccole gocce salate e a questo punto con un
braccio,
avvolsi la sua vita e con l’altro portai la mano tra i suoi
capelli attirandola
verso di me. Lei non si era scostata da quell’abbraccio e
pensai che
probabilmente, si era resa conto dell’attrazione che tra noi
inconsciamente si
era sempre creata. Sentivo le sue labbra dolci e formose ricambiare il
mio
bacio, finalmente sentivo che lei lo voleva almeno quanto me. Era come una scossa,
sentivo le sue mani
stringersi e riaprendo gli occhi trovai le sue iridi che mi cercavano
disperatamente. Quando ci staccammo per riprendere fiato, appoggiai la
mia
fronte sulla sua e lei posò inerme le sue mani sul mio
petto…
-Sembri
così indifesa, non sei
cambiata in questo…-
-Mi
sento protetta… disse
abbozzando un sorriso ma soffriva, ne ero certo..
-Perché…questo
travestimento…-
La
sentii arrossire violentemente…
-Volevo
sentirmi libera mi
scaricare la tensione senza essere riconosciuta…-
-Volevi
sedurmi?-
Lei
abbassò lo sguardo,
violentemente imporporato, ma a me piaceva troppo il suo viso quando
era
imbarazzata. Con entrambe le mani presi il suo volto e lo riportai alla
mia
vista…
-Io….-
disse senza riuscire a
proseguire…
-Stasera
mi hai fatto perdere
letteralmente la testa ma…- dissi sinceramente…
-ogni giorno hai la capacità di
farmi impazzire!-
-Ale…-
disse lei abbozzando un
piccolo sorriso…
Mi
aveva abbracciato forte e io
ricambia quel gesto, speravo che comprendesse che quel bacio, si aveva
avuto
importanza per me, ma non sarei andato oltre alimentando false
speranze. L’attrazione
non bastava per stare insieme e per costruire un rapporto, ci voleva
dell’altro! Avrei
aspettato, se tra noi
c’era la possibilità di un futuro, magari col
tempo lei avrebbe potuto amarmi!
-Forse…è
meglio che mi vedano anche
gli altri. Che ne pensi!?!?- mi disse ancora stretta a me…
-Si…credo
di si! Ma qualcuno si
arrabbierà molto sai…-
dissi…
-Ma
come? Non ti facevo così
codardo…- disse lei sorridendo..
-Smettila,
potrei baciarti ancora!-
dissi in completa balia del suo sorriso…
Lei
in risposta mi fece una carezza
sulla guancia e si allontanò un poco sorridendo…
-Tra
10 minuti, al parco! Sarà lì
che ci vedremo…- e nascondendosi dietro al pilastro, vedendo
solo metà del suo
volto, i suoi occhi e la sua bocca mi sorrisero raggianti prima di
sparire
nella folla della discoteca.
Ero rimasto colpito, aveva
un gusto diverso
quel bacio. forse perché non lo avevo cercato io!
Cercai
di individuare gli altri tra
la folla, quando li trovai li avvicinai e dissi a ognuno di
loro…
-Ragazzi
devo parlarvi. Venite con
me…- uscimmo dalla discoteca e sembravano
prudenti…
-Siamo
preoccupati, Miki non
risponde al cellulare e non si è nemmeno
presentata…- disse Steve allarmato…
-E
tu ovviamente pensavi a flirtare
invece di preoccuparti…-
-Smettila
Michael. Tu non sai
niente. Seguimi e stai zitto!- dissi scocciato.. –Comunque
non dovete
preoccuparvi di Miki, sta bene…- e sorrisi alla luna
nascosta tra le fronde
degli alberi…
-Sei
sicuro che Miki stia bene?
Tutta questa storia è strana. Al cellulare non risponde e
non si è presentata…-
disse Meiko…
-Se
i suoi genitori non ci hanno
chiamato, significa che è davvero tutto a posto e che come
Ale ha detto, non
abbiamo motivo di preoccuparci!!!- disse Steve con convinzione..
-Ma…perché
siamo qui Ale…- disse
Ghinta… -Allora perché non rispondi?-
-Non
ti agitare…- disse una voce
dietro l’albero… -Gli ho chiesto io di portarvi
qui!- poi, come il più bello
tra i sogni, Miki spuntò nella penombra…
Aveva
mantenuto il suo
travestimento, ora stava appoggiata al tronco dell’albero e
come sempre era di
un sensualità travolgente.
-Oddio,
volevi per caso presentarci
la tua amica Ale!?!?- disse William entusiasta…
-Che
delusione e io che speravo di
non aver bisogno di dire nulla….- disse lei chiaramente
divertita…
Tutti
la guardavano inebetiti, con
una faccia strabiliata. Possibile che non capissero davvero che era la
nostra
Miki!?!??
-Ha
una voce familiare…non trovate?!-
disse William…
-Mi
state proprio annoiando
sapete…- disse lei facendo finta di addormentarsi…
-No
no no, qui la vera domanda è: chi
sei!!?!?!- disse Ghinta puntando il dito… -E poi,
perché ti prendi gioco di no?!
E soprattutto perché conosci Alessandro?-
-Volete
davvero conoscere la mia
identità!?!? Comunque se avreste indovinato sarebbe stato
tutto molto più
divertente…- disse avvicinandosi.. –Nemmeno tu hai
capito chi sono!??!- proferì
guardando negli occhi Meiko e sorridendo…
-Non
è possibile…- Meiko la
guardava con gli occhi sgranati…
-Ho
messo anche qualcosa che ti
avrebbe dato qualche indizio, ma a quanto pare il più
sveglio è stato
Alessandro…-
-No….non
ci credo! Tu sei…- disse
Meiko sorridendo…
Miki
si affrettò ad avvicinare la
sua amica e mise l’indice sulle sue labbra, sorridendo con
divertimento.
-Eh
no…se lo dici ora che
divertimento c’è!?!!??- disse lei allontanandosi
con la sua camminata sexi e
inconfondibile…
Mi
chiedevo come i nostri amici non
si fossero resi conto che dietro quella meravigliosa gattina, in
realtà si
nascondesse la nostra timida e dolce Miki. Osservandola bene, mi resi
conto che
nonostante il travestimento, molte cose la tradivano, il suo modo di
muoversi,
i suoi gesti così irrequieti e turbolenti, ma
incomprensibilmente affascinanti.
A volte sembrava quasi goffa, ma in realtà anche in
quell’aspetto riusciva a far
trasparire la sua sensualità. Mi chiesi istintivamente, come
avrei potuto
riprodurre tutti questi suoi aspetti in una sinfonia da pianoforte, ma
come
sempre, mi resi conto che era davvero impossibile riprodurre qualcosa
di tanto
bello, che potesse essere fedele all’originale.
-Dai
Meiko parla!!! Vogliamo sapere
anche noi chi è…-
-Va
bene…- disse lei… -Visto che
siete così curiosi e da soli non ci arrivate ora scoprirete
la mia identità!!-
Lei
si era avvicinata all’albero da
dove era comparsa, si era voltata verso di noi e la luce della luna
risplendeva
su di lei. Abbasso il suo capo, poi a poco a poco cominciò a
rimuovere la
parrucca che avvolgeva i suoi bellissimi capelli ricci. Una volta
rimossa, si
era ravvivata i capelli con le mani, in modo che i suoi ricci
lunghissimi e ben
definiti riprendessero tono e vitalità.
Quando di colpo, tirò velocemente su il capo, privato anche
della maschera,
nuovamente rimasi senza fiato. Tutti erano rimasti allibiti, ma ora,
che
rivedevo la mia Miki di sempre, mi resi conto che naturale era ancora
più
meravigliosa. La luce faceva risplendere tutta la sua figura e il suo
viso era
la cosa più bella che io avessi mai visto in tutta la mia
vita…
-Miki!-
dissero tutti in coro…
-No,
non è possibile. Io non ci
credo! La bomba sexi della discoteca non potevi essere tu!- disse
Steve..
-Si
dai non scherziamo…- disse
Ghinta, facendo fatica a parlare…
-Dio
mio, hai fatto perdere la
testa a qualunque uomo la dentro…- disse William..
-Miki
sei assolutamente
meravigliosa. Bellissima!- le ragazze la guardavano
estasiate…
-No,
non ci credo che eri tu!
Nemmeno se lo vedessi!- disse Michael imbronciato…
-Ah
no!?!?!- disse lei in aria di
sfida… -A quanto pare allora volete essere
persuasi…- si avvicinò con passo
felino e attraente…
Loro
la guardavano attoniti mentre
io, verde dalla gelosia, la vedevo “sedurli” come
aveva fatto poco fa con me.
-
Lalairarara lalairarara lairara
lairara lairalalla….-
cominciando a
canticchiare quella strofa, si era avvicinata al gruppetto
incredulo…
Aveva
spostato le sue mani, percorrendo
la parte superiore
del suo busto e poi
aveva allungato le sue braccia in avanti facendo leggermente ondeggiare
i suoi
fianchi. Facendo un giro su se stessa, si era avvicinata a Ghinta,
l’aveva
guardato negli occhi e gli aveva donato il foulard. Poi dolcemente,
ondeggiando
a ritmo di musica, aveva appoggiato la sua mano al petto di Michael
allontanandolo, le sue braccia percorrevano i suoi fianchi, per
arrivare ad
agitare i capelli che si muovono in armonia con i suoi movimenti.
Infine, come
ultimo accorgimento, le sue braccia che si protendono verso Ghinta, si
riappropria del foulard e con un giro su se stessa ritorna la nostra
Miki.
-Allora
sono stata abbastanza
convincente!?!?!?- disse sorridendo…
-Eri
bellissima e non potevi che
essere tu..- disse Ghinta accarezzandogli la guancia…
Lei
sorrise felice, sembrava che
bastasse un gesto del suo migliore amico per renderla improvvisamente
tranquilla. Tutti si erano seduti sul prato e Miki, ora finalmente
libera dalla
parrucca, si era appoggiata al suo migliore amico e aveva posato la
testa sul
suo braccio. Il rapporto che c’era tra loro non mi
spaventava, Miki adorava
Ghinta, nonostante la maggior parte del loro tempo la passavano
litigando! Il
fatto che il loro affetto non mi spaventava, non significava che non ne
fossi
geloso, in realtà, ero infastidito da ogni cosa la
riguardasse, ero geloso di
ogni uomo che l’avvicinasse e per forza di cose, specialmente
di Yuri. Era il
mio unico rivale, eppure il più pericoloso,
perché Miki amava solo ed esclusivamente
lui, con tutta se stessa!
Se
un giorno si fosse innamorata di
me, sapevo che il mio sarebbe comunque stato un secondo posto. Io ero
perfettamente consapevole e cosciente del fatto che nel suo cuore, il
primo
posto, l’amore più grande e potente in assoluto
che si potesse provare, era
riservato a Yuri E se lei, si fosse ritrovata nella
possibilità di scegliere
tra me e Yuri, come sempre, io avrei perso! Ma quando avevo deciso di
restare
al fianco di Miki, avevo anche preso in considerazione questa
possibilità, se
lui fosse tornato, per me non ci sarebbe stato posto e a quel punto non
avrei
mai più alimentato false speranze. Anche adesso, che il mio
cuore traboccava d’amore
per lei, i miei desideri e i miei istinti erano tenuti bene a bada, la
mia
unica priorità non era confonderla, ma starle accanto
sostenendola e non
chiedendogli troppo. Se avessi dato ascolto ai miei sentimenti, in quel
momento
l’avrei presa per un braccio allontanandola da Ghinta che
l’abbracciava e
magari avrei anche sentito il desiderio di baciarla.
Ma…non
feci nulla di tutto questo,
amare significava anche rispettare i sentimenti altrui, il dolore
altrui, i
desideri altrui. Per quanto io l’amassi, potevo vedere
attraverso i suoi occhi,
che in quel momento, l’unico uomo che avrebbe voluto accanto
a sè e che la stringesse
tra le braccia, era Yuri. Era davvero stupido da parte mia alimentare
questo
amore, sapevo che non avrei potuto mai fare nulla per portare via dal
cuore di
Miki quell’uomo, l’aveva fatta soffrire
così tanto, eppure lei non aveva smesso
di pensarlo. E mi faceva rabbia, perché se lei mi avesse
amato, io non l’avrei
mai fatta soffrire, non l’avrei mai lasciata!
Potevo
vedere quanto dietro
l’apparenza, lei si sentisse vuota e depressa. Con me stava
bene, potevo
vederlo tranquillamente, mi aveva pure baciato se è per
quello ma io conoscevo
troppo bene Miki.
Era
chiaro che tra noi ci fosse
attrazione ma era come combattere con il vento, con la furia di un
torrente in
piena, come l’ira furiosa di un vulcano, come la potenza di
un tornado, era
inarrestabile, l’amore che Miki nutriva per Yuri era
esattamente come una
calamità naturale, più cerchi di contrastarlo,
trattenerlo, dominarlo, più
questo si scatena in tutta la sua potenza.
-Ehi
Miki….perché hai deciso di
travestirti!?!?!- disse Elisa sorridendo…
Lei
ad un tratto divenne
pensierosa, nei suoi occhi potevo scorgere chiaramente il viso di Yuri.
Quanto
ti mancava Miki? Cosa ti tratteneva dal raggiungerlo e
riprendertelo!?!?! Cosa stai
provando in questo momento, come ti senti realmente!? Volevo che lei si
sentisse libera di vivere quel momento senza essere costretta a
dimostrarsi
forte, desideravo che lo dimenticasse per sempre. Noi che eravamo i
suoi amici,
dovevamo cercare di non pretendere troppo da lei, volevo
amarla…volevo
proteggerla…volevo poterla stringere tra le mie braccia dopo
aver passato la
notte con lei…
-Non
riesco più a essere sicura di
nulla…- disse…
- La mia vita è
completamente cambiata e nonostante mi affanni per ritrovare me stessa,
mi
rendo conto che quello che ero lo condividevo con lui…-
quello sguardo triste,
infelice…
Quante
volte avevo desiderato
cancellarlo dai miei ricordi, i suoi occhi, così lucidi,
così gonfi di lacrime
li avevo sempre odiati. Odiavo vederla piangere…odiavo
vederla così malinconica!
-Quando
sei con noi non dovresti
sforzarti…- dissi comprensivo… -Nel senso che
dovresti semplicemente fare
quello che ti senti…anche se vuol dire piangere…-
-Io
sono semplicemente disperata…-
disse lasciando che le lacrime le rigassero il viso senza
più barriere… -Ci sono
tante cose che desideravamo!-
Sfiorava
la caviglia, con
delicatezza come avesse paura di rompere qualcosa e mi resi conto che
aveva una
collanina attorcigliata con una anello che ciondolava. Insolito, ma
sicuramente
non dava nell’occhio, doveva essere importante per lei
indossarla.
-Questa
era la fedina….per il
nostro fidanzamento ufficiale…- disse tutto d’un
fiato e penso che come me,
anche gli altri a queste parole abbiano avuto un senso di
vertigine…
-Vorresti
dire che tu e Yu vi eravate
fidanzati ufficialmente!?!?!- disse Arimi stupita…
-Si,
era successo tutto prima che
lui partisse la prima volta per l’America! Avevamo voluto
viverla solo noi
due…ma poi…è andato tutto a
rotoli…- disse triste…
-L’ho
indossata sempre come un
gioiello normalissimo, solo io e Yu ne conoscevamo il significato...-
-Cioè!!??!-
disse Ghinta che ora
l’abbracciava sempre più protettivo…
-Avevamo
deciso di sposarci…- disse
lei afflitta e disperata…
Intorno
a lei si era creato un
silenzio quasi surreale, tutti la guardavamo, ma nessuno di noi aveva
parole
per ribattere. Ora capivo fino in fondo la sua disperazione o almeno
potevo
comprendere perché era sempre così inconsolabile.
Quindi fu così che appresi
che non solo Yuri e Miki stavano insieme, ma si erano pure fidanzati
ufficialmente e in più progettavano di sposarsi.
-Abbiamo
parlato un sacco di volte
della famiglia che avremmo voluto creare e secondo i nostri progetti ci
saremmo
dovuti sposare dal suo rientro dall’America…-
-Quindi
era un progetto abbastanza
a breve termine…- disse Ghinta..
-Ecco
perché non riesco a
rassegnarmi, ogni santo giorno quella casa diventa una prigione. Tutti
i miei
ricordi sono lì! Ho ripreso a fare tutte le cose che facevo
anche prima ma….mi
sento vuota…- disse trattenendo un singhiozzo…
-Devi
avere pazienza Miki, questo
brutto momento passerà…- disse
Michael…
Ma
il viso di Miki non diceva la
stessa cosa, era un bene che Michael si rendesse conto che nel cure di
Miki,
quell’amore sarebbe stato solo di Yuri e prima se ne rendeva
conto, più sofferenza
si sarebbe risparmiato. Forse ero l’unico a comprenderla
davvero e a capire che
quell’amore non l’avrebbe mai abbandonata del tutto.
-Ci
sono cose Michael, che non puoi
cambiare nemmeno volendo! Forse non puoi comprendere che cambiamento
abbia
portato nella mia vita Yuri, arrivando tre anni fa…- disse
lei guardandolo
comprensiva…
-Ricordo
ancora quel periodo…-
disse Ghinta annuendo tra se e se…
-Quando
Yuri è entrato nella vita
di Miki, qualcosa è cambiato immediatamente…-
disse Meiko… -La loro storia
d’amore, è stata quella che tutti noi avremmo
desiderato…-
-è
stato come un tornado, che mi ha
portato amore e tormento. Tanto lo amavo, tanto lo odiavo!- diceva Miki
perdendosi nel luccichio bianco della luna… -Ero disposta a
tutto pur di
rompere quelle barriere che lui sorreggeva naturalmente nei confronti
delle
persone, non facevo che chiedermi se ci sarebbe mai stato un posticino
per me
nel suo cuore. La nostra amicizia aveva da subito un profumo diverso,
profumava
di un dolce appena sfornato, di un campo di lavanda in mezzo alla
prateria.
Profumava d’amore, ogni cosa che facevamo, aveva
l’aroma dell’amore, della
tenerezza, del calore. Anche quando litigavamo, la passione che ci
univa era
potentissima. Tutti i nostri passi, li ha dettati uno ad uno il nostro
cuore, mai
qualcosa è arrivato con forza d’inerzia, il nostro
amore è sempre stato
talmente discreto…- disse lei emozionandosi… -che
all’inizio non siamo stati
nemmeno in grado di accorgerci che avevamo perso la testa
l’uno nei confronti
dell’altro! Ancora adesso posso dire con assoluta certezza
che…- fece una
piccola pausa…alzò una piccola mano in direzione
del suo viso, il vento le
stava accarezzando la guancia e scompigliandogli i capelli. I suoi occhi si aprirono,
pieni di lacrime
strazianti, ascoltava il vento, socchiudendo gli occhi e piangendo, con
un
sorriso appena pronunciato sulle labbra.
-Ancora
adesso posso dire…che il
nostro amore è come il vento! Non lo vedo, ma lo
percepisco…-
In
quel momento compresi che un
amore così, non poteva essere spezzato. Ci sarebbe sempre
stato qualcosa che
avrebbe legato Miki indissolubilmente a Yuri, era come un filo
d’acciaio
invisibile che non poteva nemmeno corrodersi col tempo e con tutta
sincerità,
avevo dei grossi dubbi sul fatto che Yuri non amasse più
Miki. Tra loro c’era
qualcosa di speciale, di veramente unico considerando i tempi che
correvano.
Ed
io…quel legame non sarei mai
stato in grado di spezzarlo!
Tornando
verso casa, mi sentivo in
un certo senso felice, ma in colpa. Avevo baciato Ale, in quel momento,
il mio
corpo era stato condotto istintivamente ad avvicinarmi a lui, ma
adesso, mi
rendevo conto che nonostante tutto, avevo baciato un uomo che non
amavo. Per
quanto mi sforzassi a portare la mia vita ad avere un senso di
tranquillità, mi
rendevo conto che dentro di me, facevo sempre qualcosa che mi rendeva
ansiosa.
Per quanto fossi attratta dal modo di fare di Ale e per quanto
desiderassi con
tutta me stessa poterlo amare, mi rendevo conto che ogni giorno che
passava, il
sentimento che nutrivo per Yuri, diventava ogni giorno più
potente e
insopportabile. Più mi sforzavo di tenerlo fuori di me,
più mi trovavo a subirne
gli effetti della sua potenza.
La
verità era che io non amavo
Alessandro e forse quel giorno non sarebbe mai arrivato…
All’improvviso, avevo
compreso che quella sera, per quanto mi fossi divertita e avessi
scaricato un
pò di tensione, avevo sedotto Ale senza rendermi conto che,
probabilmente,
dentro di me, desideravo che in lui si nascondesse Yuri. La
verità era che per
quanto volessi bene al mio amico e per quanto fossi naturalmente
trasportata
verso di lui, io non lo desideravo come mi accadeva con Yuri.
C’era
un’attrazione strana con Ale, forse dentro di me era
così forte il desiderio di
innamorarmi di lui, che ero trasportata dal suo modo di fare, dalla sua
dolcezza, dalla sua tenerezza. Lui era semplicemente adorabile,
ma…quando mi
accarezzava, mi toccava appena, l’emozione e il desiderio che
provavo quando lo
faceva Yuri, non mi sfiorava. Bastava una carezza di Yuri e il mio
cuore
cominciava a battere più forte, sentivo esplodere dentro
qualcosa che mi
portava a perdere completamente il controllo, accadeva solo ed
esclusivamente
con lui. Ero gelosa di ogni cosa gli accadesse intorno, dentro di me vi
era un misto
di fiducia e preoccupazione, sapevo che lui non mi avrebbe mai tradito,
ma
quando era lontano da me, avevo paura di perderlo, terribilmente paura
di
perderlo! Non
sopportavo l’idea che
qualche altra donna lo accarezzasse, ero io quella che poteva farlo,
perché ero
la sua ragazza, anzi ora ex! Quando le sue grandi mani mi
scompigliavano i
capelli, anche un solo gesto così semplice, mi faceva
sentire strana, o forse
la parola più giusta era….innamorata!
-Eri
così serena prima…- mi disse
Michael pensieroso… -Ora invece sembri…- mi stava
scrutando mentre passeggiavamo
al chiaro di luna… -sembri così
triste…-
-Sto
bene..- dissi guardandolo e
sorridendogli… -Stavo solo pensando…-
-Sono
così indiscreto se ti chiedo
a cosa stavi pensando?-
-Qual’è
il confine tra una cosa
sbagliata e giusta…- dissi senza pensare a quelle
parole…
-Cosa
intendi?- disse lui con aria
interrogativa…
-Mi
chiedevo quando un
atteggiamento, un modo di fare può considerarsi giusto o
sbagliato. Ad esempio,
per te…- dissi incerta… -Quando una persona ne
ama profondamente un’altra e si
sente allo stesso tempo vicina emotivamente a una persona diversa, dove
sta il
confine tra il giusto od il sbagliato!?!?-
-Purtroppo
il confine tra il giusto
ed il sbagliato Miki è molto…molto sottile! Come
essere sul filo di un rasoio.
Se ami Yuri e ti senti emotivamente vicina ad Ale, ma non lo puoi
amare, non
dovresti illuderlo, non dovresti dargli false speranze. Quindi dovresti
comportarti esattamente come fai con me! Chiarezza
innanzitutto…-
Michael
aveva ragione e aveva
capito esattamente qual era il mio problema. Il confine che io cercavo,
per
stabilire una linea di demarcazione tra me e Ale, risiedeva solo nel
fatto che
io dovevo essere sincera. Ale mi piaceva, ma in questo caso, cosa
intendevo con
la parola piacere!?!?
Se
avessi dovuto delineare il
nostro rapporto alla luce dei fatti, avrei detto che mi piaceva parlare
con
lui, che gli volevo bene, che mi faceva ridere e stare bene. Mi sentivo
protetta, perché lui mi vedeva fragile e sensibile.
Ma…l’amore, quello vero,
non era quello!
Mi
sentivo naturalmente trasportata
verso di lui spesso e anche quel bacio era stato per attrazione, se non
avessi
voluto non l’avrei fatto, ma rimaneva comunque una profonda
verità, che non
potevo trascurare, non l’avevo fatto per amore e soprattutto
non avevo
lontanamente sentito quello che solitamente provavo quando a baciarmi
erano le
labbra di Yu.
-Hai
ragione Mike…- dissi
interrompendo il flusso dei miei pensieri… -La vuoi sapere
la verità?-
Lui
mi guardava pensieroso, era
come se in quel momento potesse anche solo comprendere in parte quello
che
volevo dirgli.
-Certo…-
mi disse.. –Voglio che tu
sappia che ogni volta che vorrai farlo, potrai trovare un
amico…obiettivo d’ora
in poi…-
-La
verità è che per quanto mi
sforzi di pensare al mio futuro, mi è impossibile
immaginarlo senza Yuri e con
chiunque altro al suo posto…- si, era realmente quella la
mia convinzione…
Non
riuscivo nemmeno a concepire il
fatto di vedermi affianco a qualcun’altro che non fosse lui.
E il giorno dopo
ne avrai parlato ad Ale, chiarendo la mia posizione una volta per
tutte!!!
Tornando
verso casa, non potevo che
pensare alla mia cara amica. Ero affranta, triste e pensai che doveva
davvero
essere difficile trovarsi in una situazione come quella. Pure Steve,
che
camminava affianco a me, era stranamente silenzioso, lui che riusciva
sempre a
fare il pagliaccio in qualsiasi situazione. Aveva lo sguardo perso in
chissà
quale pensiero e speravo davvero che prima o poi si fosse deciso a
parlare.
Passò ancora qualche minuto prima che aprì bocca
ma poi, finalmente, quel lungo
silenzio fu rotto.
-Non
so davvero come poterla
aiutare…- queste furono le parole che
pronunciò…
-Ascolta
Steve, noi possiamo solo
starle accanto! Anche se…spesso mi chiedo la stessa
cosa…- poi mi voltai verso
di lui di scatto e lui stupito, fece la stessa cosa, sgranando
leggermente gli
occhi…
-Tutto
bene!?!?-
-Si
è tutto a posto. Però…vorrei
chiederti delle cose…- lui subito divenne prudente, sapeva
che ero un’attenta
osservatrice e questo lo mise subito in allarme…
Questo
mi fece capire che Steve,
stava nascondendo qualcosa, qualcosa che ovviamente non era disposto a
rivelarmi, ma il mio scopo era solo sapere alcune cose, non il segreto
che
molto attentamente stava custodendo.
-Dimmi…-
disse impassibile…
-Senti
Steve, non ho alcuna
intenzione di indurti a rivelarmi quale segreto tu e Yuri stiate
custodendo...-
dissi decisa, lui sgranò per un istante gli occhi ma riprese
subito il
controllo di se stesso… -Anch’io ho
un’amica tanto importante da comprendere la
tua discrezione! Però…non ho potuto fare a meno
di rendermi conto che senti spesso
Yuri e che gli dai costanti informazioni di Miki. E questo mi induce a
pensare
che, forse, le cose sono un pò diverse da come le
pensiamo…-
-E
come sarebbero!?!?-
-Non
prendiamoci in giro, io e te
conosciamo abbastanza bene Yuri per sapere che se tiene a qualcuno non
lo
abbandona così. Ed ho notato che quando ti chiamava aveva lo
stesso tono
preoccupato e apprensivo di quando…- feci una piccola
pausa… -di quando amava
Miki…-
-Meiko…ascolta…-
-No
ascoltami tu…- dissi
inchiodandolo con lo sguardo… -io so che tu e Yuri
nascondete qualcosa! Non
voglio sapere cosa e nemmeno perché Miki non può
saperlo! Ma non puoi fingere
che non sia così, tu sai quanto io sia affezionata a Miki e
ti prometto che non
farò una sola parola di quello che mi dirai, te lo giuro!
Non lo dirò nemmeno a
Miki e sai quanto mi costi…ma io voglio saperlo…-
Lui
sembrava risoluto a non dirmi
nulla, ma nel suo sguardo vedevo che ogni istante che passava, la sua
determinazione
sembrava vacillare.
-Cosa…vuoi
sapere…!?!? Ma sappi che
non posso rivelarti molto, ho promesso…- disse in tono
stanco e poco convinto…
-Non
è poi molto! Quello che ti
chiedo di dirmi…è se Yuri ama ancora Miki! Se
davvero l’ha dimenticata così, se
davvero non la vuole più…- dissi prendendo tra le
mie mani il lembi della
camicia di Steve…
Mi
avvicinai al suo viso,
guardandolo supplicante, lui era
triste…stanco…affranto! Poi, con mio enorme
stupore vidi i suoi occhi gonfiarsi di lacrime, lucidi e arrossati..
-Ha
dovuto farlo, è stato costretto
a lasciarla perché c’è un motivo
importante che non posso rivelarti..- mi disse
lasciando che due lacrime scendessero sul suo viso…
Non
l’avevo mai visto piangere, mi
sentii impotente in quel momento. Capii all’istante che
probabilmente quel
segreto pesava a Steve, ma ancora di più a Yuri che lo
viveva in prima persona.
In quel momento sentii crollare le mie certezze tutta la rabbia
accumulata nei
confronti di Yuri, ma il dolore divenne più acuto,
perché se lui era stato
costretto a lasciarla significava che in realtà…
-Lui…la
ama ancora vero!?!?!- dissi
scuotendolo con forza… -Dimmelo, dimmelo Steve…
L’ama ancora vero!?!!?-
-Si…-
mi disse sconsolato e
affranto… -Come prima, se non di più…-
Lo
lasciai andare, lasciando a poco
a poco la presa dalla sua camicia. Ero felice, sconvolta, triste e
terribilmente angosciata allo stesso tempo. Perché ora, ero
costretta a mantenere
il silenzio con Miki. Ma avevo promesso e se quel segreto era
così grave da
dover essere tenuto nascosto, non avevo diritto alcuno di profanarlo!
Yuri
aveva quindi preso quella decisione per un motivo importante e
insormontabile.
-Te
l’ho promesso e non una parola
verrà detta di quello che tu mi hai confessato questa sera.
Ora, non più un
motivo per essere arrabbiata con Yu eppure sono terribilmente
angosciata…-
-Credimi,
non hai idea di che
dolore è stare affianco a Miki sapendo questo e non potergli
dire la verità. Ma
voglio che tu sappia una cosa Meiko, se non ci fosse stato tutto
questo, lui
non l’avrebbe mai lasciata e…l’avrebbe
sposata presto!-
-Te
lo ha detto lui!?!?-
Non
riuscì a parlare ma il suo
capo, pensò di darmi la risposta che volevo. Rimanemmo
ancora per un pò nei
nostri pensieri, ognuno contenendo la nostra tristezza, poi nuovamente
lui,
parlò per primo…
-E
dimmi, tu come va con Nick!?!?-
Mi
fermai immediatamente non mi
aspettavo quella domanda. Steve evitava sempre accuratamente di parlare
della
mia storia con Nick ed io pensai che forse quello era il momento giusto
per
essere sincera con lui fino in fondo. Mi osservava incuriosito, forse
non si aspettava
da me quella reazione.
-Beh
ecco, su questo ci sono delle
cose da dire…- dissi io sorridendo leggermente..
-Credimi
Meiko, non è che voglio
intromettermi! Io…ho già capito da molto tempo
che non ho speranze con te!-
Mi
voltai verso di lui
immediatamente, guardava la luna che illuminava il suo viso. A quel
punto
pensai che era quello il momento giusto, o adesso o mai più.
Implicitamente mi
aveva fatto capire che era ancora innamorato di me, nonostante credesse
che non
avesse più opportunità..
-Io
e Nick, non stiamo più insieme
Steve…- dissi tranquilla…
Volevo
che capisse che la cosa non
mi turbava, nonostante fossi dispiaciuta per lui.
-Come?
Perché? I litigi Meiko sono
fatti apposta per fare pace…- mi disse
sorridendo… -E credo che tornare ad
essere felici dopo una sana litigata sia ancora più bello!
Voi siete fatti per
stare insieme, il fatto che nemmeno un terzo spettatore come me, sia
riuscito a
dividervi, dovrebbe farti capire che il vostro legame è
inscindibile…-
-Ma
non si può stare con una
persona quando…si è innamorati di
un’altra! Non credi!?!?!- lo guardavo negli
occhi…
Non
sapevo se avesse capito che
stavo parlando di lui, era troppo tranquillo e stupito da quelle
parole, forse,
per comprenderne il significato nascosto.
A
quel punto non riuscii più a
trattenermi, presi la sua mano abbandonata sul fianco e la strinsi
nella mia, lui
ora mi guardava confuso e quegli occhi, innamorati e dolci mi fecero
emozionare
incredibilmente.
-Io…mi
sono innamorata di te!
Immediatamente ma…fino ad ora non l’avevo mai
compreso fino in fondo…-
Sembrava
quasi che non comprendesse
quelle parole, mi guardava e mi sfiorava la mano…
Poi
finalmente, aveva avvicinato le
mani al mio viso e mi teneva dolcemente il capo, mentre la sua fronte
sfiorava
la mia.
-Sei
sicura Meiko!?!? Io non riesco
a crederci…-
-Io
ho bisogno di te.. Non hai idea
di quanto sia stato difficile questo periodo! Quando Nick se
n’è andato, dentro
di me si era già rotto qualcosa, forse gli volevo ancora
bene, ma le cose tra
di noi non erano già più come prima!
Io…io non so perché ho deciso di tornare
con lui poi, forse pensavo che tutto sarebbe stato come prima, che
sarei stata
felice con lui, credevo…di amarlo! Invece poi mi sono resa
conto che in realtà
io…amavo te…-
-Ok…ok!
Non dire altro…- mi disse
stringendomi forte a lui… -Ormai non ha più
importanza il passato, possiamo
ricominciare da qui! Io e te, da soli…dopo tanto
tempo…-
-Ci
sono delle condizioni…- dissi
io… -Non mentirmi mai, non smettere di essere infantile a
volte e fammi sempre sorridere
come solo tu sai fare, voglio sentirti vicino…sempre!
E…un ultima cosa, non mi
lasciare mai…-
-Non
dovresti nemmeno metterlo in
dubbio…- e detto questo, finalmente, dopo tanto tempo io e
Steve avremmo potuto
mettere da parte quella parentesi tanto triste e dolorosa della nostra
vita…
Mi
ero quasi dimenticata i suoi
baci, così vigorosi e allo stesso tempo teneri. In quel
momento lo sentivo
stringere le sue forti braccia intorno a me, quasi avesse paura che di
lì a
poco sarei svanita come in un sogno. Quello sarebbe stato il nostro
primo bacio
d’inizio, la nostra vita sarebbe cominciata da quel momento e
sapevo che lui
non mi avrebbe mai più lasciato andare, come io non avrei
mai permesso a lui di
allontanarsi da me. Dopo tanto tempo mi sentivo finalmente felice,
vivevo un
amore che avevo sempre voluto, un amore alla pari, che avremmo
costruito poco a
poco, ma che credevo fermamente sarebbe sopravvissuto nel tempo. Fu
forse il
bacio più bello della mia vita, era durato come
un’eternità…e mi aveva resa
felice! Ero ancora avvolta dalle sue braccia, per niente ansiosa di
tornare a
casa.
-Non
vorrei andare a casa…- dissi
al mio nuovo ragazzo che felice mi
stringeva
a sé… -Vorrei stare con te in qualsiasi posto, ma
con te…-
-Allora
c’è un posto che suggellerà
il nostro amore…-
Mi
lasciai prendere per mano e
trascinare da quel nuovo calore e quel novo amore. Mi avrebbe
trasportato in
luoghi felici e nuovi, che mi avrebbero permesso di vivere una fresca
vita, questa
volta più tranquilla e serena. Il mare sarebbe stato il primo a conoscere questo nuovo
amore, perché era
proprio lì che Steve mi stava portando. E finalmente,
raggiante, mi presi la
libertà di abbracciarlo e vivere liberamente quel forte
sentimento!
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Capitolo 18 *** Miki: non sempre le scelte intraprese sono le più sagge! ***
Miki: non sempre le scelte intraprese sono le
più sagge!
Notte
quasi
insonne.
A
fatica mi ero preparata e proprio
non avevo parole per spiegare ad Ale il mio punto di vista. La parola
d’ordine
era chiarezza,
l’unica che mi ero prefissata. Ale era talmente meraviglioso
che lo meritava, mi
ero preparata tutto con calma
e con precisione. Il cibo era nel cesto per il picnic, il costume
l’avevo
indossato, era tutto a posto, quindi dopo aver lasciato un biglietto ai
miei,
cominciai a percorrere la strada verso casa di Ale.
La
colazione con la sua famiglia!
Mi
sembrava di tornare indietro nel
tempo, quando ero stata io a lasciare Yu, anche in quella occasione mi
ero ritrovata
in una situazione simile e adesso ero incasinata come allora,
perché Ale era innamorato
di me e io avevo comunque solo in testa Yuri. Lasciai cadere la testa
avanti
sbuffando e sospirando, mi domandai perché doveva sempre
essere tutto così
complesso, ma forse ero solo io a renderlo complesso, perché
nella mia vita
c’era una sola grande verità e realtà,
tutto quindi doveva cominciare da quella
nel mio chiarimento con Ale.
Le
parole di Michael mi avevano
fatto ragionare, semplicemente, se Yuri fosse tornato da me la mia
scelta si
sapeva quale sarebbe stata. Era palese! Non potevo farci
niente…
Quando
mi ritrovai davanti al
cancello della casa di Ale, mi sentii svenire. Da un lato dirgli tutto
mi
spiaceva, forse l’avrei ferito per l’ennesima
volta, ma da un lato sentivo
anche di dover ribadire e chiarire la mia “assurda”
parzialità per il mio unico
amore. Presi coraggio e suonai al citofono di quella immensa casa.
Mi
venne ad aprire la mamma di Ale,
come sempre impeccabile ed elegante. Non c’era dubbio, una
donna di grande
classe…
-Oh
Miki cara entra pure…- mi disse
gentile…
-Buongiorno
Signora, sono per caso
in ritardo!?!?-
-Assolutamente
no! Ti stavamo
aspettando, ma siamo scesi da poco dalle nostre stanze..-
-Ciao
piccola peste…- mi disse Ale
salutandomi e dandomi un bacio sulla guancia..
-Ciao…-
dissi io felice e
calorosa.. –Pronto per la nostra giornata!?!?-
-Assolutamente…-
disse sorridendo…
-Andiamo in salotto, hanno appena apparecchiato…-
Lo
segui volentieri verso il
salotto dalle ampie vetrate, dove lui suonava il suo piano e ci
accomodammo ai
nostri posti.
-Vi
siete divertiti ieri sera in
discoteca!?!?- chiese la mamma di Ale…
-Moltissimo…-
disse lui guardandomi
e sorridendomi mentre portava alla bocca la tazza di latte freddo..
Io
lo guardai ammonendolo e risposi
evasiva…
-Si,
è stato molto divertente…-
dissi arrossendo..
-Sai
mamma, sono stato sedotto in
un certo senso ieri sera…-
Il
pezzo di brioches che stavo
mangiando mi andò di traverso, leggermente comincia a
tossire e la madre di Ale
preoccupandosi si avvicinò a me.
-Miki
tesoro…tutto a posto!?!?-
-Oh…si!
Tutto bene..- ripresi
contegno e guardai Ale che dal suo posto e con un sorrisetto mozzafiato
mi
osservava attentamente…
-Dicevi
Ale…sei stato sedotto? E da
chi!!?!?-
-Beh…la
sua identità rimane tutt’ora
avvolta nel mistero, ma…devo dire che era
interessante…-
-Ballava?-
-Mmm…-
disse lui ingoiando il
latte… -Eccome ed era piuttosto brava! Ha fatto impazzire i
ragazzi della
discoteca…-
-Doveva
essere molto bella allora…-
-Puoi
dirlo forte…- disse lui
sorridendo..
-E
tu Miki che ne dici della
ragazza misteriosa?! Era davvero così bella?-
-Oh…beh…io…veramente
non è che l’ho
vista così bene! Sono arrivata un pò in ritardo,
sa com’è. Mi sono preparata e
il tempo è volato…-
-Comunque
penso che la cercherò, è
riuscita a incuriosirmi molto…- detto questo si era alzato
raggiungendo
il piano, la melodia
che stava suonando era molto dolce e melodiosa, mi piaceva
tantissimo…
Avevo
davvero bisogno di parlargli,
forse lui si aspettava qualcosa da me. Qualcosa che forse io non avrei
mai
potuto dargli! Eravamo rimasti io, lui e il piano… Come
nelle più belle
melodie, l’esecutore sembrava un tutt’uno con lo
strumento, ma io mi sentivo
parte di loro, era in quel momento specialmente che la mia
razionalità nei
confronti di Ale vacillava. Riusciva ad entrare nella mia anima con la
sua
musica, ma il fatto era che comunque il mio cuore sentiva di
appartenere solo
ad una persona. E questo mi confondeva…perché non
sapevo quale peso dare al mio
affetto per Ale.
-Ale…-
dissi avvicinandomi al
piano… -Ci sono tante cose che vorrei dirti…-
Lui
mi guardò comprensivo e mi fece
sedere accanto a lui. Quei momenti mi facevano desiderare di
ricominciare la
mia vita, dimenticandomi del passato, forse se avessi perso il contatto
con
quella parte del mio passato, io avrei potuto amare liberamente Ale.
-Ti
ascolto…qualsiasi cosa essa
sia…-
-Forse
questo non è il posto
giusto, mi sento un pò a disagio nel parlartene
qui…-
-Allora
aspetta un pochino e abbi
pazienza…- mi disse lui…
Continuò
a suonarmi quella dolce
melodia per un po’ e come promesso mi suonò tutti
i pezzi che amavo di più. Da
Chopin, Beethoven, Mozart e persino qualche pezzo moderno…
Quando
decidemmo di partire era già
tarda mattinata, ma il tragitto per arrivare in campagna era davvero
breve,
tanto che dopo un’oretta avevamo già sistemato il
nostro lenzuolo per terra e
avevamo cominciato a pescare cibo qua e la.
-Allora,
non volevi dirmi
qualcosa!?!?- disse prendendomi alla sprovvista…
Mi
sentii immediatamente a disagio
e pensai a quale fosse il modo migliore di affrontare un discorso
così difficile
e complesso.
-Non
credo di avere le parole
adatte, ma forse per nulla ci sono parole adatte a descrivere
ciò che
pensiamo…- dissi confusa…-Forse è che
sono portata naturalmente a fare casino e
a complicare le cose…-
-Non
c’è nulla di complicato tra due
persone consapevoli dei sentimenti e difficoltà che provano
l’un l’altro…-
-Forse
è proprio questo il mio
problema…- dissi guardandolo… -Io non so nulla in
questo momento e purtroppo
non sono in grado di darti quello che meriteresti…-
Lui
mi guardava, questa volta senza
dire nulla.
-Vedi,
in questo momento della mia
vita, l’unica certezza e cosa che so, è che non
riesco a dimenticare Yuri.
E…non riesco a immaginare un futuro in cui qualcuno possa
prendere il suo
posto, nemmeno tu…- dissi triste e colpevole…
-Semplicemente
perché nessuno può
prendere il suo posto…- disse lui guardandomi
triste… -Vedi Miki, io credo di
aver capito che non potrai più amare nessuno con la stessa
intensità con cui tu
hai amato lui! E l’amore che nutrirai per quel nuovo qualcuno
sarà completamente
differente dal primo, è come se lui sarà sempre
al primo posto per te…-
-Mi
spiace Ale, tu non hai idea di
quanto abbia desiderato di provare quel sentimento per te,
ma…purtroppo certe
cose non le puoi cambiare nemmeno volendo. Con questo non voglio dire
che un
giorno io non ti potrei amare, ma non posso darti nessuna certezza e se
lui un
giorno tornerà, anche se non per me, io non potrei non
amarlo! Potrebbero
cambiare centinaia di cose tra di noi, ma io non vorrei coinvolgerti e
farti
stare male. Capisci!?!?-
-Voglio
solo sapere una cosa…- mi
disse prendendomi la mano.. –Ieri sera, cos’hai
provato!?!? Perché mi hai
baciato?-
-Potrà
sembrarti contraddittorio,
non ti nego che sono confusa in questo periodo…- dissi
pensierosa… -Però c’è sempre
qualcosa che mi attrae verso di te e ti ho baciato perché in
quel momento
sentivo di farlo, era come se volessi farti capire che ci tengo a te,
che ti
voglio bene, che le cose possono cambiare col tempo, ma ho bisogno di
un periodo
per riordinare la mia vita. Non ti sto chiedendo di aspettarmi,
sarà il tempo a
dettare la nostra strada… Ma io…ho realmente
bisogno di vivere questo periodo
sentendomi libera di urlare la mia disperazione per aver perso
l’unico uomo che
io abbia mai amato! Non è per
ferirti…credimi…-
-Mi
basta Miki, l’unica cosa che
non potrei sopportare da te è l’indifferenza! Col
tempo magari, imparerai a
volermi bene anche in modo più profondo. Tra noi
c’è una sorta di attrazione è
questo che probabilmente ti spinge verso di me…- disse
facendo una breve pausa…
-Io, le so dal principio, ho sempre saputo che dentro di te, lui,
sarebbe
sempre stato il più importante! Una volta che capisci
questo, riesci ad
accettare anche dei ruoli secondari nella vita di una persona.
Purtroppo Miki,
lui farà sempre parte di te e non credere che non mi faccia
rabbia…-
-è
tutto così complicato…- dissi
guardandolo.. –Non so cosa fare!-
-E
so anche che se lui tornasse, ti
vedrei bruciare d’amore per lui. Sono pronto anche a questo,
quello che sto
cercando di dirti è che non mi hai illuso! Perché
ti conosco troppo bene, sei
trasparente per me…-
-Sto
bene quando sono con te…davvero
bene! Sono così serena, tranquilla… Hai la
capacità di scrutarmi dentro come
pochi..-
-Vorrei
che non ti sentissi
obbligata a ricambiarmi in qualcosa che per ora non ti viene naturale!!
È
normale che tu ti senta confusa e in difficoltà, ma a volte
capita Miki di
amare con tutto se stesso qualcuno e provare attrazione per qualcun
altro! Non
viverlo come uno sbaglio, non sarebbe giusto per te stessa…
Siamo abbastanza adulti
per capirci l’un l’altro, no?!?!?-
-Si…ma
io non voglio commettere
sbagli con te! Non me lo perdonerei mai capisci!?!?-
-Senti…facciamo
così. Viviamola
come viene, nel senso che cercheremo di non farci del male
l’un l’altro, ma
vivendo giorno per giorno quello che ci succede. Perché
privarci di momenti di
felicità se la vita ha deciso di concederceli!?
Miki…- mi disse prendendomi il
viso tra le mani… -La vita è troppo breve per non
vivere la felicità che decide
di darci. Non devi avere paura di vivere le tue emozioni, ricordati che
nella
nostra vita, passano dei treni che poi non tornano più
indietro. Quindi,
dobbiamo a volte viverli così come arrivano, anche essendo
disposti a rischiare
qualcosa di noi stessi…-
-Ho
paura…-
-Lo
so che hai paura…- disse
stringendo le sue mani ancora di più sul mio viso e
sorridendo… -Ma io voglio
provare a non perderti questa volta…-
come sempre non riuscivo a trattenere le lacrime e mi
odiavo
terribilmente…
-Ascoltami
Miki, dare tutto se stesso
a qualcuno può essere molto rischioso e tu stai provando il
dolore di tutto
questo. Ma…a volte la vita ti da
l’opportunità di essere serena, perché
sprecarla
con tanti pensieri e paure? Vivi…e basta!-
-Ci
sono tante cose Ale che non
puoi vivere e basta. Non se questo significa che puoi fare del male a
qualcuno!
Tu…mi hai sempre voluto bene, molto bene ed io non posso
trascurare questo
fatto, non posso vivere semplicemente facendo quello che mi passa per
la mente.
Tu ieri non hai frainteso il mio gesto, ma arriverà un
giorno che forse anche
per te sarà troppo complicato e ti pentirai di averla
vissuta così, senza
pensare alle conseguenze...-
-Miki…io
non ho niente da perdere…-
mi disse sorridendomi triste… -Perché un giorno,
sarò comunque destinato a perderti…-
Rimasi
quasi senza parole, ma un
giorno, non lontano Yuri sarebbe ritornato e quell’amore mai
nascosto, sarebbe
comunque tornato a presentarsi alla mia porta.
-Vorrei
tanto poterti dire che non
mi perderai, ma so che arriverà un giorno che tu vorrai di
più dalla vita…
No!?!? Mi spiace davvero di non poterti dare quello che
desideri…- e affranta
mi allontanai dal suo viso addolorato…
Avrei
tanto voluto evitargli tutti
quei discorsi tristi e soprattutto avrei voluto essere la donna che lui
voleva
affianco. Ma non si poteva amare qualcuno e stare con un altro solo per
renderlo felice!
-Dammi
quello che puoi…- mi disse
guardandomi intensamente… -L’affetto,
l’amicizia, la tenerezza, quei momenti
spensierati in cui ridiamo e siamo solo io e te. Non ti chiedo altro,
solo di
accettare questo compromesso, di essere come sei stata fino ad
ora…-
Si
era alzato dal lenzuolo e mi
aveva tirato verso la radura che si apriva a pochi passi da noi. La sua
mano
stringeva forte la mia, ma qualcosa dentro di me, stava soffrendo,
forse era la
consapevolezza che in quel momento, avrei voluto vedere voltarsi verso
di me,
il viso sereno e sorridente di Yuri che mi guardava felice e
spensierato. Mi
sentivo sempre più spesso una persona orribile,
perché in quei momenti di relativa
intimità tra me ed Ale, io desideravo accanto a me qualcuno
che non era lui…
Faceva
freddo in quel piccolo
sentiero profumato, c’erano migliaia di fiori diversi che
coloravano i piccoli
prati intorno a noi. Un piccolo scoiattolo raccoglieva ancora le
piccole gocce
di rugiada rimaste sulle foglie dei fiori e si lavava il musetto,
guardandoci
ogni tanto incuriosito.
Mi
fermai ad osservarlo rapita,
aveva dei colori stupendi e in quel momento pensai che essere un
piccolo
animaletto non doveva essere così male, forse almeno loro
non soffrivano per
amore…
-Lui…-
mi disse Ale osservando con
me lo scoiattolo.. –Lui coglie tutto quello che la natura e
la vita può dargli.
Raccoglie tutto quello che può portarlo a vivere una vita
migliore, solo
cogliendo l’attimo, vivendo quello che gli capita e forse
senza farsi troppe
domande. Sarebbe bello fare come lui…-
-Ma
noi abbiamo anche una mente a
cui dare ascolto…- dissi io sorridendo… -Una
mente che ci suggerisce le nostre
mosse, cosa è bene e cosa è male. Tutto
è condizionato da essa, chissà se è
così giusto alla fine..-
Ricominciammo
a camminare nel
sentiero, finché la radura non si aprì in un
bellissimo laghetto, limpido e
verde. Il sole filtrava tra i rami degli alberi, con bellissimi giochi
di luce,
era un posto incantevole e Ale mi spinse vicino alla riva.
-Perché
non facciamo un bagno?!-
dissi io, mentre toccavo l’acqua con la mano…
-Direi che è una buona
idea…- aveva sempre lo
sguardo triste e la cosa mi fece sentire in colpa…
Avevo
rovinato la giornata, le mie
parole lo avevano visibilmente turbato e probabilmente la mia mancanza
di
delicatezza, non aveva certo contribuito a rendere la pillola
più leggera da
inghiottire. Si era tolto i jeans e la maglietta, Ale era davvero
bellissimo…
Chiunque
al mio posto, non ci
avrebbe pensato due volte ad approfittare della sua
parzialità nei miei
confronti! Ma io…gli volevo troppo bene per fargli del male
e per pensare solo
a me stessa.
Che
confusione, ero solo capace a
complicare la vita già troppo incasinata!
Con
un pò d’imbarazzo, mi ero tolta
gli indumenti, mentre Ale, probabilmente per non farmi sentire in
difficoltà,
si era buttato in acqua, aspettando
che
io mi introducessi con lui in quelle meravigliose acque verdi.
Cominciai passo
dopo passo a immergermi, ma l’acqua era terribilmente
fredda…
-Dai
Miki…buttati subito! Così
patisci ancora di più..-
-Ma
è gelata…no, è troppo fredda
Ale! Per favore….-
-Va
bene…- disse lui
raggiungendomi… -Vorrà dire che ti
aiuterò io…-
-No…no…me
la cavo anche da sola…-
dissi io mettendo una mano sul suo petto marmoreo e ghiacciato per
fermarlo…
Immediatamente
mi aveva
abbracciato, rimasi senza fiato, un pò per il freddo, un
pò per quell’improvviso
contatto che non mi aspettavo. Non mi dava fastidio essere abbracciata
da lui,
ma subito mi percorreva una sensazione di disagio e di colpa, mi
sentivo le
guance più calde, nonostante la temperatura fosse fresca.
Avevo la pelle d’oca,
ma mi stavo abituando al contatto fresco e allo stesso tempo caloroso
del corpo
del mio amico. In quei momenti mi rendevo conto che non riuscivo a
staccarmi da
lui, che la ragione voleva evitare quei momenti di intimità,
ma che la parte
meno nobile ed egoistica di me stessa, si sentiva troppo protetta e al
sicuro
per privarsene.
Poi
quando meno me lo aspettavo,
Ale mi prese in braccio e mi fece scivolare in acqua con lui. Devo dire
che non
fu così traumatico, ero già un pò
abituata al freddo…
-Ale…che
cattivo!- dissi ridendo…
-Non vale! –
-Tutto
è lecito…- disse lui
cominciando a schizzarmi…
-Devo
ricordarmelo in futuro che
sei un furbone!-
-Ma
smettila…- disse lui cercando
di avvicinarsi a me…
Giocammo
così per diverso tempo,
rincorrendoci l’un l’altro e dimenticandoci della
prima parte dolorosa di quel
picnic. Rincorrendoci sott’acqua, abbracciandoci qualche
istante, forse
entrambi riuscimmo a capire che se anche per poco, potevamo vivere
quella
strana amicizia, senza privarci di quei piccoli momenti in cui ci
sentivamo
bene. Pensai che comportandomi così forse non tradivo
nemmeno la memoria di
Yuri, semplicemente mi ero avvicinata a qualcuno che riusciva a farmi
stare
bene e a cui ero affezionata. Nessuno poteva capire fino in fondo cosa
mi
sentivo dentro…quindi era così sbagliato che
volessi sentirmi meglio? Che
volessi provare a ricostruire la mia vita facendomi aiutare dalle
persone a cui
tenevo? Era così sbagliato essere trasportata nelle braccia
di Alessandro? Più
me lo chiedevo e più non trovavo una risposta, quello che
sapevo era che in
quel momento non mi sentivo soffocare ed ero serena, come lo era lui.
Ci
avvicinammo piano piano alla
riva, stanchi, per i tuffi e gli inseguimenti in acqua, ci appoggiamo
al
terreno umido a pancia in giù e ci osservammo a vicenda
sorridendo.
Aveva
avvicinato la mano al mio
viso e mi accarezzava delicatamente la guancia.
-Ieri
sera…- disse guardandomi… -Ho
cercato di trovare una sinfonia adatta che spiegasse
l’emozione che ho provato
dal primo momento che ti ho vista, fino a quando ho capito che eri tu.
Ma poi
ho capito che le note non sarebbero bastate a descrivere quello che
sentivo in
quel momento…-
-Non
mi dire queste cose Ale…-
dissi abbassando lo sguardo… -Non farmi sentire in colpa
più di così. Devo
combattere ogni giorno con il mio egoismo…-
-è
così egoistico secondo te
provare felicità e serenità nello stare
semplicemente affianco a qualcuno?-
-Si,
se quel qualcuno tiene a te in
modo particolare…- dissi ammonendolo..
Lui
socchiuse leggermente gli
occhi, sospirando…
-Miki,
quando quel giorno sei
venuta a casa mia, per ringraziarmi dell’aiuto che ti avevo
dato, io sapevo
perfettamente a cosa stavo andando incontro. Avevo capito dal tuo
sguardo che
eri venuta a dirmi addio, anche se forse non eri completamente
convinta, sapevo
che il tuo unico obiettivo era non farmi del male. Ma…della
mia vita decido
io!! Sapevo sin dall’inizio che cosa significava starti
accanto, ma quello che
voglio più di ogni altra cosa è starti vicino per
sostenerti, so che questo
significa vederti soffrire ogni giorno per lui, io avevo la
possibilità di
decidere di voltarmi dall’altra parte lasciandoti da sola ad
affrontare tutto,
ma non ci riesco!! Quindi non mi importa cosa ne sarà tra
qualche mese, tra
qualche anno. Voglio solo viverti senza pensare a cosa ne
sarà di noi…-
Era
capace di entrare nella mia
anima con la sua dolcezza e sapeva farmi piangere dentro
disperatamente, era
una persona preziosa a cui volevo davvero molto bene e forse magari col
tempo
sarei riuscita a vedere il nostro piccolo mondo con sentimenti anche
più
profondi.
Per
ora volevo dargli tutto
l’affetto di cui ero capace, sperando che almeno in parte
compensasse l’amore
che invece lui ogni giorno mi dimostrava nei piccoli gesti. Ma ne
dubitavo, l’amore
è sempre stato il nutrimento dell’animo umano e
per rendere l’uomo
felice, doveva essere ricambiato con
lo stesso sentimento. Il suo amore io lo ricambiavo con
un’amicizia, forse
particolare, ma pur sempre un affetto diverso dall’amore!
-Eri
così bella l’altra sera! Mi
hai tolto il fiato…-
Ero
troppo vicina a lui in quel
momento. Sentivo il suo respiro vicino alla mia guancia e per un
istante, di
nuovo quell’istinto d’attrazione, si era riacceso
tra di noi, si era avvicinato
dolcemente, senza spaventarmi, forse l’idea che lo
rifiutassi, lo spaventava.
Ma non so per quale motivo, mi arresi a quel momento, anche se dentro
di me c’era
sempre una bufera che scuoteva ogni cosa avessi intorno. Ale mi
baciò
dolcemente e per un istante mi dimenticai di tutto. Ricambia
teneramente quel
bacio, che a modo suo era passionale ma estremamente premuroso. In quei
momenti
ero consapevole, che ovviamente questa parte del nostro rapporto
avrebbe
ulteriormente complicato la nostra situazione. Eppure il suo modo di
fare mi
affascinava e mi trasportava verso di lui, quando le sue labbra si
staccarono
dalle mie, forse vedendo il mio viso, Ale si sentì forse di
aver fatto una
mossa sbagliata.
-Scusami
Miki, scusami. Perdonami…-
disse posando la fronte sulla mia…
-
Sono stata io a incominciare ieri
sera. No!?!? Io ho solo bisogno di tempo, non sono pronta. Ma di quello
che ho
fatto non mi pento, lo so che sono terribilmente egoista…-
-Le
cose si fanno in due Miki. Io
ieri sera non avrei mai fatto nulla per confonderti, voglio che tu lo
sappia.
Ma…sai perfettamente che ti voglio bene, in tanti modi ecco.
Il più importante
è l’affetto che sentiamo. Che decolli o meno tra
di noi…-
-Ti
voglio bene Ale…- dissi mentre
una piccola lacrima di gioia mi attraversava il viso…
Lo
abbracciai, sentendo che quel
ragazzo era come un angelo, che mi era stato mandato per prendermi per
mano e
ad aiutarmi a percorrere quel cammino scosceso e ripido. Quando mi staccai
leggermente da
quell’abbraccio, presi il suo viso tra le mani e lo guardai
teneramente negli
occhi cercando di fargli capire che c’era qualcosa dentro di
me che non riuscivo
a capire e che lo riguardava. Ammirare il suo viso fradicio, quegli
occhi
fiduciosi e così intensi mi faceva venire i capogiri, lui
avvicinò nuovamente
la sua bocca alla mia, per posarvi dei piccoli e dolci baci, che io
ricambiavo
con trasporto. Si era seduto sulla sabbia morbida, con una mano
sosteneva il
suo corpo, con l’altra aveva avvicinato il mio busto al suo
torace scolpito e
mi coccolava teneramente. Poteva sembrare assurdo, ma io non riuscivo a
smettere di girare in quel meraviglioso vortice, il bacio divenne
più profondo
e intenso, avevo abbracciato il suo torace, avvicinandolo a me, in modo
di sentirlo
più vicino e lui aveva fatto la
stessa cosa, mentre le nostre labbra cercavano bramose quelle
dell’altro.
Quando ci staccammo, i nostri respiri erano più affannati,
ci guardammo negli occhi
appoggiando la fronte l’uno sull’altra e sorridemmo
imbarazzati. Lui dolcissimo
come sempre, mi aveva dato ancora un bacio a fior di labbra e non mi
pentii
affatto di quell’istante così profondo.
Da
quel momento la giornata era
stata piacevole, ed era passata senza nemmeno che ce ne accorgessimo.
Avevo
capito che forse, almeno per il momento, la cosa migliore era che
vivessi le
mie giornate per come erano, adesso come adesso, non potevo pretendere
molto da
me stessa. Ero stata sincera con Ale e chiarendo la mia posizione mi
sentivo meglio.
Ora
che ero seduta nella poltrona
del salotto e guardavo il tramonto, mi sentivo un pò
più leggera. Ma ancora mi
mancava qualcosa, sentivo dentro un perenne senso di insoddisfazione,
piano
piano, sentivo che ogni giorno che passava, stavo leggermente meglio,
ma non
passava un singolo giorno in cui non mi sembrasse di sentire la sua
voce tra
quelle stanze.
Avevo
bisogno di richiamare alla
memoria, di mantenere sempre vivo il suo ricordo, perché
solo così mi sembrava
di averlo più vicino. Ricordavo una frase che mi aveva detto
tanto tempo
fa…
-Quando
smetterai di farmi innamorare sempre di più Yu!?!!?-
-Quando non
avrò più fiato per
potertelo dimostrare… Quel giorno dovrai vivere solo dei
ricordi che abbiamo
avuto Miki… E voglio lasciarti tutto quello che mi
è possibile… Non avrò mai
sufficienti parole per spiegarti cosa mi scateni dentro!!!-
Presi
quell’album, cominciai a
sfogliarlo, ma subito capii nuovamente che nessuno avrebbe potuto
prendere il
suo posto. MAI!!!
Lasciai
la mano su una delle tante
foto che ci ritraeva insieme, posando il dito sulla sua figura
sorridente che
mi teneva stretta, e scossi violentemente la testa cercando di evitare
ulteriore confusione. Quello era l’album di famiglia, il
nostro, strettamente
personale, era custodito gelosamente tra le mie cose più
care, ma ora non ero
dell’umore adatto per sfogliarlo! Poi sentii due dolci
braccia, cingermi
lentamente e la voce di mia madre che mi cullava…
-Chi
lo avrebbe mai detto che Yu ti
sarebbe mancato così tanto!-
Sospirai
guardandola…
-Lui…mi
manca molto! È vero…-
-Miki
perché non ti confidi con
me?! Cos’è che ti affligge così?-
-Non
è che non lo voglio fare mamma!
È che…se ti parlassi di questa cosa dovrei
toccare argomenti che mi farebbero
troppo soffrire per il momento. Ed io….proprio non me la
sento…-
-è
un problema d’amore vero!?!?-
La
guardai triste accennando con il
capo…
-L’amore…-
dissi lasciandomi
sfuggire un risolino di scherno… -Darei ogni cosa adesso
come adesso, per non
essermi mai innamorata…-
-Yuri
lo sa chi è? Pensi che lui ti
aiuterebbe in questo momento, vero?-
-No..-
dissi immediatamente, forse
tradendo un pò di panico… -Cioè voglio
dire, Yuri non lo sa. E forse ora come
ora nemmeno lui potrebbe aiutarmi…-
-Magari
se provi a parlargliene…-
-Non
credo sarebbe una buona idea!
Ma non ti devi preoccupare. Sto molto meglio! Basta follie..- dissi
ridendo…
-E
Ale!?!?- abbassai lo sguardo,
anche quella era una difficoltà…
-Io…non
posso dargli nulla, nulla
che non sia sincero..- dissi ragionando.. –Ho cercato di
fargli capire che per
me era molto importante tenerlo fuori da tutti i miei casini.
Ma…dice che a lui
va bene così..-
-Forse
vuole avere la libertà di
scegliere per se stesso…-
-Ma
io non posso dargli nulla di
quello che lui desidererebbe…-
-Magari
non ora, col tempo forse…-
-Hai
mai amato qualcuno talmente
tanto, da non poterti immaginare in un futuro con qualcun altro?- dissi
lasciandola sorpresa…
Mi
guardava come se volesse cercare
la risposta adatta, ma a me serviva solo la verità. La mia
situazione era
diversa dalla sua…
-Per
me…è sempre stato diverso
Miki! Io ho amato molto solo due uomini nella mia vita. E per entrambi
non
riuscivo ad immaginarmi con qualcun altro. Ed ho amato solo loro due
infatti…-
era imbarazzata, ma sapeva che le due questioni erano differenti..
-Io
non amo Alessandro!! È questa
la differenza tra te e me…- la lasciai sul divano, mentre io
furente con me
stessa mi allontanavo…
Quando
mi sentivo così male, avevo
solo bisogno di non vedere nessuno, diventavo scorbutica e scostante e
per
l’ennesima volta, avevo coinvolto mia madre nella mia rabbia.
Nei
giorni seguenti, mi sentivo
braccata e soffocare, tutti avevano notato questa mia nuova ondata di
sofferenza e il risultato era che mi stavano terribilmente addosso.
Ale,
inizialmente, aveva cercato di insistere spronandomi a uscire, ma
quando aveva
capito che per il momento non avevo voglia di lasciarmi coinvolgere, mi
aveva
pregato di chiamarlo almeno una volta al giorno per sapere come stessi.
Adempievo a questo compito volentieri, passando molto tempo al telefono
con
lui, ma per il momento non mi sentivo ancora di vederlo!
Forse
la verità era che ero una
vigliacca, non volevo che lui rimanesse impigliato nei miei meccanismi
perversi
e soprattutto non volevo che lui si innamorasse ulteriormente di me.
Credo che
non avrei retto in questo periodo, se l’avessi visto soffrire
ancora per me.
Ero troppo fragile in quel periodo e il pensiero di fare del male a una
persona, a cui per di più ero molto affezionata, mi avrebbe
ulteriormente
destabilizzato.
In
generale, riuscivo a stare discretamente
durante la giornata, mi trovavo sempre centinaia di cose da fare, in
modo che
la mia mente fosse sempre occupata in qualche attività. Lo
studio, la casa, gli
hobby…
Tre
giorni passarono in fretta e quel
giorno, Meiko, veniva da me. Sentii il campanello della porta e
contemporaneamente squillare il telefono di casa. In un lampo afferrai
il
portatile e subito mi diressi verso la porta da dove la mia amica mi
attendeva…
-Pronto…-
dissi accendendo il
telefono…
Feci
cenno a Meiko di entrare e di
aspettare un secondo che sarei stata subito da lei…
-Parlo
con Miki…Miki Kohishikaua?-
-Si...sono
io. Con chi parlo!?!?-
-Sono
Edward Smile.. Della National
Creation…-
-La
National Creation!?! La casa di
moda!??!-
-Esatto,
vedo che la conosce…-
-Beh,
non vedo come non potrei
visto che ne parlano tre giorni si e uno no…- Meiko aveva
sbarrato gli occhi e
mi guardava quasi stupita.. Per non parlare poi di come gli avevo
risposto io,
ma ormai era troppo tardi!
-Emh
mi scusi! Sono stata scortese…-
-No,
nessun problema..-
-Senta
non riesco però a capire in
cosa potrei esserle utile…-
-Molto
semplice. Ti ho scelta come
la nostra modella di punta…-
-Cosa
sta dicendo scusi!?!?-
-Ti
ho vista l’altra sera, in discoteca!
E…eri talmente bella e aggraziata che ti ho
scelta…-
-Scusi
ma ci deve essere qualcosa
che non va. Quella sera io…-
-Tu
hai utilizzato un travestimento
no? Ti devi solo presentare al provino e hai la vittoria in pugno. La
selezione
è solo una proforma. Il direttore ti ha già vista
in fotografia ed è già
particolarmente interessato…-
-Fotografia?
Selezione? Proforma!?
Lei forse non ha valutato che non mi interessa fare la
modella…- Meiko era
ormai estasiata e mi rimproverava a bassa voce…
-Miki
ascolta!! È come un gioco,
potrai fare quello che vuoi, non ti costringeremo in nulla! Potrai
anche
rescindere dal contratto se non ti trovi e nessun
compromesso…-
-Almeno
posso pensarci un pochino?-
-Domani
mattina hai il colloquio
con lo staff…-
-Cosa?-
-Miki,
mi spiace.. Ma ti ho visto
in discoteca, avrei potuto parlartene ma ero in incognito è
così che trovo
nuovi talenti. Quando ti ho visto ho capito che eri quella giusta e
quindi ho
preparato tutto in fretta e furia! Dammi almeno
un’opportunità, mi occuperò
personalmente io di te…-
-Questo
cosa significa? Lei è stato
il manager di tutte le più importanti modelle degli ultimi
tempi! Con me non ne
ricaverà molto…-
-Fidati
di me…-
-Non
è questione di fidarsi. Quel
mondo non mi piace, sono tutti pazzi pervertiti, i compromessi sono
l’ordine
del giorno e quel tipo di gente non mi piace…-
-Ti
prometto che nulla di tutto
questo ti passerà affianco. Allora!?!?-
Mi
morsicai il labbro inferiore
tormentandolo per un po’, Meiko continuava a sbraitare,
sbattendo frenetica le
mani.
-Domani!
Ma l’ultima decisione sarà
mia…-
-Aggiudicato!
Non te ne pentirai,
vieni nel mio ufficio per le 9. Ti farò leggere per intero
il contratto,
dimostrandoti che non ci sono fregature. Va bene!?!?-
-Ok!
Ma non sono del tutto convinta,
dovrà essere piuttosto convincente!- e così
dicendo riattaccai…
-Dimmi
che non stavi dicendo sul
serio!? Vogliono che tu sia la loro modella di punta, ma
l’hai capito Miki!?!?
Quella è la più importante casa di moda!!!-
-Si,
l’ho capito…l’ho capito, ma è
tutto troppo strano Meiko…-
-Smettila,
domani ti accompagno e
tu accetterai…-
-Meiko…-
dissi io protestando…
Ovviamente,
questo nuovo evento, fu
prontamente raccontato a tutte le persone a me vicine. Il risultato fu
che io
incontrai lo staff della National Creation e qui cominciò in
qualche modo la
mia carriera di modella..
Prima
di accettare, come mio
tipico, feci uno shampoo a tutti i presenti, chiarendo che odiavo tutto
quanto
comportasse dei compromessi e che volevo essere libera di scegliere
della mia
vita, senza essere vincolata da un contratto che mi obbligasse a fare
qualcosa
che non volevo fare. Ma con mio grande stupore, la
professionalità di quelle
persone e la mia forza di volontà, portò a buone
conseguenze. Io avevo ottenuto
un contratto serio e professionale, con una buona
possibilità di scelta e loro
avevano ottenuto in cambio la mia collaborazione, che
a quanto pare sembrava essere molto preziosa
per loro.
Inizialmente
il mio temperamento li
aveva lasciati interdetti, pensavano fossi un dittatore pronto a dettar
legge,
ma presto capirono che la mia rigidità era dovuta alla paura
di trovarmi
implicata in fastidiosi e imbarazzanti questioni
e come promesso, Edward mi seguiva
personalmente, tenendomi lontano da quelle stesse situazioni che io
giudicavo spiacevoli.
Altra
nota realmente interessante è
che ottenni subito un elevato consenso da parte dei media. Tutti non
facevano
che lodare la mia bellezza, il mio fisico. Non che questo mi portasse
ad essere
narcisista o importanziosa, ma per l’ennesima volta mi resi
conto che in questa
società la vera cosa essenziale era essere belli e tutte le
porte erano aperte.
Potevo anche essere la più incompetente tra le indossatrici,
ma sembrava che la
bellezza compensasse tutto il resto!
Per
mia fortuna, incomincia anche a
prendere confidenza con la passerella e il risultato fu discreto. Il
mio
manager, aveva preso già molti contatti e uno in particolare
sembrava
elettrizzarlo…
-Miki…-
mi disse un giorno mentre
erano in corso delle selezioni… -Sono stato contatto dalla
Shining…-
-Shining!?
Perché mai!?-
-Dovrai
pubblicizzare la loro nuova
linea di rossetti! Ma siediti…perché la vera
notizia bomba arriva adesso…-
-Ok,
sono seduta.. Forza!-
-I
cartelloni, grossissimi,
raffiguranti il tuo viso sorridente saranno affissi in tutto il
mondo…-
-Stai
scherzando!?-
-Certo
che no Miki! Tutti stanno
parlando di te, tutti! Nessuno escluso. Faranno a ruba per
averti…-
-Per
me questo è un gioco e
potrebbe pure finire molto presto, quindi non voglio complicazioni
inutili…-
-Sai
cos’è che mi stupisce di te!?-
mi disse lui guardandomi e sorridendomi…
-Cosa!?!?-
lo osservavo…
Edward
era un ragazzo, molto
gentile, simpatico. Era anche carino, non era molto alto, ma faceva
molto tipo.
Aveva un suo modo di essere intrigante e affascinante, tanto che si
diceva che
nel suo ambiente molte donne se ne erano innamorate, mi aveva preso
sotto la
sua ala protettrice e mi teneva lontano da tutte le insidie di
quell’ambiente. La
competitività delle ragazze era
impressionante, mi guardavano tutte storte e di soppiatto, la cosa mi
spiaceva
visto che la mia ambizione non era certo quella di fare la modella a
vita.
-Tu
a differenza delle altre sei rimasta
esattamente com’eri prima. Semplice, autentica, assolutamente
te stessa. Non
hai idea di quante ragazze come te abbia incontrato e nel giro di poche
settimane diventavano delle autentiche snob, pensavo che anche per te
sarebbe
stato lo stesso invece…sono passate 3 settimane da quando ti
ho contattato la
prima volta e tu sei esattamente come allora…-
-Io
ho delle altre ambizioni dalla
vita. Voglio andare
all’università…laurearmi. Avere una
famiglia, dei figli.
Cosa c’è di più importante!?!?- quando
parlavo di queste cose, il mio sguardo
solitamente sorridente, diventava sempre più
malinconico…
Tutti
i miei sogni, pianificati e
costruiti a poco a poco con lui, erano crollati tutto ad un tratto.
Come
l’acqua che spazza via un castello di sabbia accuratamente
realizzato. Non mi
importava di avere miliardi su miliardi, quando non potevo avere le
cose
basilari della vita. Per me, quel lavoro era un passatempo per
guadagnarmi
qualcosa e per riuscire a pesare meno sui miei genitori, per fare le
modelle
pagavano bene e in quel modo io mi sarei potuta mantenere
all’università. Tra
qualche anno, non si sarebbero nemmeno più ricordati di me
ma la cosa non mi
toccava, sarei tornata alla mia solita vita tranquillamente, senza
sentirmi
vuota o persa. Speravo solo nell’amore,
nell’amicizia, nei sentimenti. Al mondo
sono una tra le cose veramente importanti.
Mentre
come sempre pensavo alle
“disgrazie” della mia vita, non senza una nota
sarcastica, notai due ragazze
nell’ultimo angolo della stanza, che aspettavano di fare il
provino.
Erano
entrambe molto belle, seppur
diverse tra di loro. Una aveva i capelli lisci lisci come degli
spaghetti,
castani chiari, gli occhi verdi e un viso gentile e aggraziato, come
del resto
tutta la sua figura. Doveva chiamarsi Charlotte, perché la
ragazza che aveva
affianco si era rivolta a lei poco fa chiamandola con quel nome.
La
seconda invece aveva un testa
riccioluta e ribelle, o almeno al primo impatto così
sembrava. Aveva i capelli
neri, con riflessi ramati e gli occhi di un cerbiatto, color miele.
Come
Charlotte sembrava estremamente timida, anche se aveva uno sguardo
fiero e in
un certo senso “glaciale”. Era visibile quando
qualcuno non gli piaceva, aveva
un no so che negli occhi che le permetteva di comunicare quello che
pensava. Ma
nell’osservarla, mi resi conto che in entrambe, in loro
atteggiamento era volto
a proteggersi dalle persone ignoranti e che non capiscono.
Non
so perché, ma fui portata ad
avvicinarmi a loro, che timide aspettavano il loro turno. Mi piacevano,
forse
perché come me, non erano sfacciate e spregiudicate come la
maggior parte di
quelle ragazze presenti nella stanza. Pensai che magari saremmo potute
diventare amiche a differenza che con le altre, che vedevano solo
rivalità e
competizione. A passo deciso mi avvicinai a loro che stranite mi
guardavano
perplesse. Sorrisi ad entrambe gioviale, facendole capire che ero
venuta in
pace e Charlotte, la meno ostile, ricambiò felice…
-Ciao…-
dissi tranquilla.. –Vi ho
visto qui intimidite e ho pensato che io ero esattamente come voi quel
giorno.
Mi chiamo Miki, Miki Kohishikaua. Piacere…- e lentamente
porsi loro la mano..
Charlotte
mi guardava serena e mi
prese tranquillamente la mano..
-So
chi sei! Sei molto famosa, è
davvero un piacere conoscerti Miki. Mi chiamo Charlotte
Senzo…-
-Sono
l’amica di Charlotte. Mi
chiamo Milena Sotsu. Piacere…- disse porgendomi la mano..
Fu
così che conobbi quelle ragazze.
Le giornate che passavamo in agenzia per provare e per i vari servizi
fotografici, diventavano un piacere, con una bibita o un gelato in
mano.
Charlotte era molto dolce e allo stesso determinata, aveva davvero poca
fiducia
in se stessa e spesso cercava conforto in Milena e me, per avere un
incoraggiamento. Quello che non comprendeva era che comunque rimaneva
una
ragazza talentuosa, che però mancava di autostima. Con me
aveva legato
abbastanza, ma avevo sempre l’impressione che non si fidasse
del tutto nel
raccontarmi di se, col tempo, mi affezionai tantissimo a lei, come del
resto a
Milena. Quest’ultima era l’opposto di Charlotte. La
vedevo forte e determinata,
avevo l’ idea che sapesse esattamente cosa voleva dalla vita,
poi magari
improvvisamente spuntava di lei un aspetto inedito che mai ti saresti
aspettata. Col tempo, era diventata una ragazza chiacchierina,
lasciando da
parte, almeno con noi, il suo essere taciturna. Sapeva essere
divertente e insieme
spesso tornavamo bambine.
Nelle
settimane a venire decisi di
presentarle al resto dei miei amici, il risultato è che
adesso, nel nostro
gruppo, si sono aggiunte altre due persone che vanno molto
d’accordo anche con
il resto della brigata. Notai subito che Charlotte sembrava presentare
una
certa parzialità nei confronti di Ale, però come
si può ben sapere, almeno per
il momento, il mio amico, era troppo concentrato su di me per
accorgersi che il
mondo era popolato di altre ragazze. Però notavo che con
Charlotte, lui parlava
spesso e sembravano andare molto d’accordo, forse sarebbe
bastato un pò di
tempo e per loro le cose sarebbero potute cambiare di molto. Non ero
gelosa
della situazione, questo mi fece capire che io fondamentalmente volevo
la
felicità di Ale perché gli volevo molto bene, se
l’avessi amato, non sarei mai
riuscita a vederlo con affianco un’altra donna.
Poi
pensavo che Charlotte sarebbe
davvero stata bene accanto a lui, era così tenera e lui
sarebbe riuscito tranquillamente
a renderla felice.
Un
giorno, in una delle nostre
tante uscite tutti insieme, Charlotte cominciò a parlare di
me ed Ale,
creandomi qualche difficoltà…
-Senti
Miki…- mi disse timida.. –Ho
notato che Ale è molto innamorato di te…-
Quella
frase, detta così a brucia
pelo mi fece sentire nervosa. Charlotte e Milena non sapevano nulla
della mia
storia con Yuri, non che volessi nascondergliela, ma quello per me era
diventato un argomento tabù e io mi sentivo male solamente
al pensiero di doverlo
prendere in considerazione.
-Non
è come pensi Charlotte..-
dissi per mettere in chiaro le cose.. –Vedi, in un certo
senso il mio legame
con Ale è molto forte.
E non posso
negare che lui…beh…-
-Che
lui sia innamorato di te…- mi
aiutò Milena…
-Si..-
dissi in imbarazzo… -Ma nel
mio cuore c’è un’altra
persona…-
Mi
voltai immediatamente verso
l’orizzonte che si apriva sul parco. Il vento mi accarezzava
i capelli e
antichi e nuovi profumi si aprivano nella mia mente, la confusione che
avevo
dentro, dettata dal fatto che Yuri se n’era andato e dal
rapporto poco chiaro
che avevo con Ale, mi strappava le ali. Non mi permetteva di essere
serena.
-Miki!?-
disse Milena avvicinandosi..
–Miki, stai piangendo… Perché?!?!?-
Entrambe
si accostarono a me, in
attesa di una risposta…
-No,
non dovete preoccuparvi!! È
una storia lunga…-
-Perché
non ti confidi con noi!?! –
-Non
ti fidi!?!?- mi disse Milena…
-Non
è questo. Non è passato molto
tempo da quando lui se n’è andato e…-
-Se
n’è andato!?!?- mi disse
Charlotte…
-Si,
Yuri è a New York e prima di
andarsene mi ha lasciato. Dopo molto tempo passato insieme…-
-Quindi
Yuri…era anche il ragazzo
che abitava con te? Vero!?!-
Le
osservai stupita. Come lo
sapevano!?!
-Scusaci…è
che un giorno hanno
parlato di lui gli altri e non sapendo chi era abbiamo chiesto a
Michael…- disse
Milena..
-Lui
ci ha spiegato che abitava con
te e che i vostri genitori stanno insieme. Ma non sapevamo che tu e
lui,
insomma… Ora però capisco come mai non parlavano
di lui in tua presenza…-
-Ci
sarà occasione di parlarvene,
non è passato molto tempo e…fa ancora
male ecco..- dissi con una smorfia e un sorriso appena
pronunciato…
Sembrava
tutto così esagerato, ma
io sentivo davvero che quando pensavo a lui il mio cuore faceva male.
Cercavo
di non pesare sui miei amici, infatti nelle ultime settimane ne parlavo
pochissimo, Meiko
spesso mi osservava e
mi sorrideva per incoraggiarmi. Lei capiva perfettamente quando fingevo
per
mascherare qualcosa che mi addolorava e anche Ale, sebbene non lo
accennasse,
lo capiva.
Le
mie ultime settimane erano state
accompagnate da impegni di lavoro, la mia
“carriera” sembrava decollare e in un
certo senso ero soddisfatta di me stessa. I miei genitori non facevano
che
rispondere al telefono ed erano molto fieri di me, lavoravo e avevo
superato
con successo l’esame di ammissione
all’università.
Avevo
anche affrontato la mia prima
sfilata e mi ero divertita un sacco!
Essere
la modella di punta di una
sfilata, ti dava un sacco di responsabilità. Era come se
fossi il biglietto da
visita della casa di moda, questo significava che dovevo indossare i
modelli
importanti della sfilata e ciò mi rendeva felice, ma tutti
quei flash puntati
su di me erano veramente imbarazzanti. Io non ero mai stata abituata ad
essere
al centro dell’attenzione e ora mi ritrovavo sommersa di
curiosi che volevano
parlarmi in continuazione. Tutti parlavano che presto mi avrebbero
richiesto
anche per le sedi di National Creation che si trovavano in tutto il
mondo, ma
mi sembrava assurdo che questo sarebbe davvero potuto accadere.
Avevo
fatto abbastanza fatica per
comprendere il in modo in cui dovevo muovermi in passerella, non mi
veniva così
naturale, ma Edward sembrava entusiasta perché sosteneva che
fossi sexy.
Certamente il lavoro era stato un modo abbastanza utile per non pensare
alla
mia attuale vita da single depressa, ma ben presto, mi trovai in
difficoltà!
L’attesa
chiamata all’estero era
arrivata. Edward era su di giri, era fierissimo di me. I miei
cartelloni della
pubblicità del rossetto di Shining, erano appesi in tutte le
più importanti
capitali. Era un mio primo piano, con un sorriso naturale. I miei
lunghi
capelli riccioli, che scendevano ribelli anche sul mio viso. Devo dire
che era
davvero bellissima quella foto. Ero venuta proprio bene…
-Mikiiiiiiiii…..-
mi chiamò Edward
da lontano mentre parlavo nello studio con Milena e Charlotte..
-Ehi…ciao!
Sei su di giri oggi…-
dissi serena…
-Ho
una notizia bomba per te…-
-Addirittura
una bomba?! Per caso
mi hai trovato un fidanzato!?!?- dissi io sorridendo…
-Molto
meglio…- disse lui
prendendomi per le spalle…
-Dovrai
partire molto presto..-
-E
questo che significa!? Io non
voglio lasciare il Giappone…-
-No…cos’hai
capito! Nel senso che
ti hanno chiamata per una sfilata all’estero!!!-
-Dici
sul serio!?!? Io pensavo
fosse impossibile…-
-E
perché mai? Te lo avevo detto
che avevo fatto centro scegliendoti!-
-E
dimmi…- dissi ora più
sorridente… -Di preciso dove dovrei andare?-
-A
New York…- a quelle parole
impallidii…
Era
come se vedessi muovere la
bocca di Edward senza capire il significato di quelle parole…
-Ti
rendi conto Miki!?!? New York è
la nostra filiale più importante! Ti hanno chiamata dal
centro più importante
della moda, il fulcro è tutto lì!! Sei stata
scelta tra migliaia di ragazze! Ma
mi stai ascoltando!? Andremo a New York…New
York…!-
-No…io
non posso venire a New
York…- dissi nel panico..
Non
sarei mai riuscita a
trattenermi nell’incontrarlo. Se non volevo peggiorare la mia
situazione io dovevo
restare lontana da Yuri. Comincia a raccogliere le mie cose, la borsa,
legaccio, il cellulare, disseminati sul divano…
-Mi
spiace, è stato davvero tutto
meraviglioso ma non posso accettare…- detto questo superai
la porta
dell’ufficio di Edward e lui cominciò a
rincorrermi..
-Miki!
Miki…aspetta, non mi puoi
mollare proprio ora! Sei davvero strana, al tuo posto chiunque farebbe
i salti
di gioia!! Perché non puoi accettare!?- mi disse prendendomi
per il braccio e
voltandomi verso di lui…
Affannata
lo guardai nel viso, non
so cosa lo stupì del mio, ma sentii la sua mano rallentare
la presa dal mio
braccio…
-L’uomo
che amo è là…- dissi senza
curarmi delle persone che avevo intorno.. –Non posso! Non ce
la faccio..-
-Hai
paura di vederlo è questo il
problema vero!?-
-Scusami…-
approfittai del momento
in cui mi lasciò completamente il braccio per andarmene..
Uscita
dagli studi mi sentii subito
meglio. Sarei dovuta partire per New York, questo mi chiedeva il mio
lavoro,
Edward aveva ragione. Io avevo terribilmente paura di vedere Yuri. Non
ero
pronta per incontrarlo e volevo anche evitargli inutili imbarazzi!
Fino
a quel momento ero stata
felice di quel lavoro, ora invece, mi chiedevano di debuttare
all’estero e io
ero pronta a mollare tutto. Quello forse mi avrebbe aperto molte
strade, ma si
presentavano anche situazioni che non potevo ancora affrontare, entrai
nella
nostra gelateria preferita e come al solito trovai al tavolo tutti i
miei
amici.
-Ehi
Miki, ciao piccolina…- mi
disse Ale abbracciando la seggiola dove mi ero seduta…
-Ciao…-
feci un piccolo sorriso,
salutando tutti, ma ero troppo scossa…
-Che
succede eh!? Hai una faccia…-
Guardai
Ale e distolsi subito lo
sguardo…
-Ho
una notizia da darvi…-
-Parla…non
farci stare sulle
spine…- disse Arimi esortandomi a continuare…
-Mi
hanno chiamata all’estero, dovrò
andare a sfilare all’estero…-
-Cosa!?!?-
un autentico boato si
era aperto attorno a me…
Tutti
si congratulavano, erano
felicissimi per me, stavano ordinando del moscato per brindare, si
organizzavano per preparare una festa in mio onore. Ma…io
non avevo proprio
voglia di niente.
-Ragazzi,
non c’è proprio nulla da
festeggiare…- dissi loro massaggiandomi le mani
l’una sull’altra... -È a New
York che devo andare…-
Se
prima si era aperto un boato,
ora intorno a me non volava una mosca. Alzai lo sguardo verso di loro,
che in
imbarazzo mi osservavano a disagio…
-Cosa…intendi
fare?!- mi chiese
Steve raggelato…
-Non
lo so. Io non posso andare a
New York. Sarebbe troppo doloroso…- Ale affianco a me era
muto e immobile…
-Prima
o poi lo rincontrerai Miki…-
mi disse Michael
serio..
-Lo
so, ma ora non è il momento! Io
non sono pronta per vederlo. Per scorgere il suo viso impassibile
quando mi
vedrà…-
-Quindi
cosa vuoi fare!?!?- mi
disse Ghinta…
-Credo
che lascerò questo lavoro…-
dissi guardandoli.. –Se rimango lì,
dovrò partire per forza, nel contratto ho
l’obbligo di disponibilità in quel senso.
Ma…come potevo sapere che tra tante
città importanti proprio New York…-
-Ma
guarda te che sfiga…- disse
Elisa… -Perché deve andare sempre tutto per quel
verso! Non capisco!!!-
-Io…se
fossi in te ci penserei bene
Miki…- Ale finalmente si era pronunciato…
-Perché!?-
era pensieroso quasi
malinconico..
-Potrebbe
essere la volta buona, in
cui magari ti metteresti l’anima in pace. Parliamoci chiaro
Miki! Io credo che vederlo
tra una settimana o tra due anni non fa molta differenza. Siete
comunque in
disparità! Tu lo ami…lui…non
più! Non credi che prima affronterai i tuoi fantasmi
e prima te ne libererai!?-
La
sua visione non era poi così
sbagliata…eppure, c’era qualcosa che non mi
convinceva!
-Ehi
Yuri!?!?!? Ma dove vai, aspetta
guarda questa…- mi disse Jinny che mi stava indicando una
macchina fotografica
digitale professionale…
-Beh….veramente
carina. Non
pensi!?!?- mi disse Brian…
Dovevo
solo convincermi. Era
veramente bella, anche se un pò costosa. Avevo risparmiato
molto negli ultimi
tempi, quindi pensai che una spesa extra per qualcosa che mi piaceva
potevo
anche permettermela. Entrai nel negozio e la comprai senza esitare!
Ultimamente
il mio umore era
migliorato, non l’avevo dimenticata ovviamente e spesso il
tormento tornava, ma
almeno ora, riuscivo a impegnare la mente con lo studio, tanto che mi
ero già
portato molto avanti per molti esami. Spesso uscivo con i miei amici
che
facevano davvero di tutto per recuperare, mi avevano deluso, questo si,
ma
volevano anche proteggermi in un certo senso. Mi stavano vicino come
potevano,
ma sapevo che stavano facendo davvero l’impossibile per farmi
passare quelle
settimane con meno agonia. Avevo davvero voglia di dare una sterzata
alla mia
vita, adesso come adesso, desideravo ancora di più diventare
architetto.
Pensavo che la realizzazione
professionale, mi
avrebbe permesso di essere più felice e magari di compensare
l’assenza di Miki
Ma questo era solo un alibi, mi concentravo sui libri, sullo studio,
perché
sapevo che quello era l’unico modo per non pensare
continuamente a lei. Dovevo
per forza terminare quegli esami altrimenti mi avrebbero bloccato
quelli
successivi e questo era appena sufficiente a impormi di affondare la
testa li
dentro per almeno il tempo in cui non c’erano gli altri. Quel giorno mi sembrava
lontano decenni e
sentire la sua voce, mi aveva reso da un lato, allegro per molti
giorni, ma
dall’altro sapevo che la causa di quel tono malinconico era
dovuto alla mia
decisione. Avevo chiamato spesso a casa, ma non avevo più
avuto modo di
sentirla e devo ammettere che mi cominciava a pesare la cosa.
Poi
qualcosa di immenso, un
cartellone di Shining attirò la mia attenzione, tanto che la
mia macchina
fotografica perfettamente imballata per evitare che si rompesse,
picchiò a
terra con un tonfo sordo.
Il
suo viso, che non vedevo da
interminabili settimane, era fotografato in tutta la sua perfezione e
bellezza.
-Oddio…-
disse Brian senza riuscire
a dire altro..
-Ehi
Yuri, che ti succede!?!?-
dissero gli altri vedendomi esterrefatto…
Alzarono
gli occhi al cartellone e
si ammutolirono. Io dal canto mio non ero in grado di spiaccicare
parola e più
osservavo quel viso naturalmente ritratto con un leggerissimo filo di
trucco,
più mi chiedevo come potesse essere così
meravigliosa da togliermi il fiato
ogni volta.
Ma
nel complesso, nonostante il suo
viso sorridente, io che la conoscevo bene, potevo capire che Miki in
quel
momento non era felice. La sua bocca sorrideva, ma i suoi occhi non
brillavano come
me li ricordavo io, erano spenti, addolorati..
In
quel momento mi stavo chiedendo
un sacco di cose. Cose di cui io non avevo risposta.
Perché
era in quel cartellone!?!?
Cos’era successo di così decisivo nella sua vita
per essere la testimonial dei
nuovi prodotti Shining!?!? E soprattutto, da
quand’è che avevo perso il
contatto con la sua vita, inestricabilmente legata alla mia!?!?!
Percorrendo
la strada verso il
college, mi domandavo cosa fosse successo realmente in Giappone. La
città era
tappezzata dei suoi cartelloni immensi e mi chiesi da quando Miki era
diventata
così famosa. Quando arrivammo a casa, decidemmo di guardare
se la televisione
diceva qualcosa e finalmente trovammo in un canale dedicato alla moda
quello
che cercavamo.
Fu
così che appresi che Miki, aveva
intrapreso la strada della moda, diventando molto famosa in Giappone.
Era un
reportage dedicato alle sfilate che aveva fatto, ai servizi fotografici
e ai
lavori finora conclusi, parlavano di lei come se la conoscessero, ma in
realtà
non ne sapevano nulla.
Si
domandavano perché della sua
vita privata non si sapesse nulla e si facevano un sacco di domande
alle quali
io avrei saputo dare una risposta, appresi che nonostante questa
improvvisa
popolarità lei non era cambiata per niente, era tipico del
suo modo di essere.
Dicevano che per lei quello era solo un gioco momentaneo, per pagarsi
gli studi
nella facoltà di Design d’interni in cui era
riuscita ad accedere. Che la sua
vita aveva bisogno di essere un pò movimentata per vari
motivi…
E
di quello compresi perfettamente
il perché. Esattamente come me aveva bisogno di mantenere la
testa occupata per
soffrire meno, una top model della vita estremamente tenuta sotto una
barriera
protettiva. Era paradossale, ma possibile per Miki! Odiava mettere in
campo gli
affari suoi, non per niente i media si facevano un sacco di
interrogativi sulla
sua vita privata.
In
particolare si chiedevano se una
ragazza tanto bella avesse da qualche parte un fidanzato ed io
ovviamente
pensai: “Certamente…ed è stato pure
talmente stupido da mollarla!!!”.
Ma
forse un giorno qualcosa sarebbe
potuto cambiare, però ancora non sapevo che la vita mi
avrebbe messo di fronte
a molte altre difficoltà. Che sarei stato allo stesso tempo
felice e allo
stesso tempo terribilmente triste. Che sarebbe entrato qualcuno nella
mia vita,
di estremamente importante, da farmi dimenticare che Miki era mia
sorella e
darmi il coraggio necessario per affrontare le migliaia di
difficoltà che si
sarebbero presentate!
Ancora
non sapevo tutto
questo…eppure, dentro di me, sentivo che una parte di me
stesso prima o poi
sarebbe stata finalmente felice con chi desideravo!
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Capitolo 19 *** Miki: la voce dell'istinto! ***
MIki: la voce dell'istinto!
La
voce dell’istinto….
Avevo
con me un trolley
pesantissimo. Pensare che sarei stata a New York per solo una
settimana. Avevo
deciso in fretta e furia, rifiutando l’aiuto di chiunque. In
molti si erano
offerti di accompagnarmi in questa mia avventura, ma avevo declinato
gentilmente, spiegando che avevo bisogno di affrontare la questione da
sola, sapevo
che non sarebbe stato facile, ma questo riguardava solo me e dovevo
trovare la
forza di guardare negli occhi Yuri senza rifugiarmi ogni volta tra le
braccia
di qualcuno. Prima di partire, Ale, mi aveva pregata di non venire a
New York.
-Ci
hai pensato bene!?!?-
-Ale,
non sei stato forse tu a
dirmi che dovevo affrontare i miei fantasmi!?!?-
-Si
è vero, ma se tu rivedrai Yuri,
io non avrò più alcuna
possibilità…- mi disse voltandosi a guardare il
mare…
-So che è egoistico da parte mia dirtelo e so che lui per te
è importante, ma
non puoi provare a rifarti una vita senza di lui!?!?-
-Io
lo dovrò fare comunque, ricominciare
prima o poi la mia vita! E non potrò sempre evitare di
incontrarlo perché ho
paura. Lui presto tornerà e mi dici cosa farò
allora!?!?-
-Se
tu partirai, non potrai più
avere opportunità con me…- ecco
l’ultimatum che mi ero aspettata fino ad
allora…
Abbassai
lo sguardo sorridendo e
pensai che quella situazione era destinata a finire così
già dal primo giorno.
Sapevo perfettamente che prima o poi saremmo arrivati a quel punto, ma
per
quanto mi spiacesse, quella era la mia vita e io dovevo affrontare
quello
scoglio se volevo ricominciare a vivere.
-Io
non pretendo che tu mi capisca
Ale…- dissi addolorata.. –Spero solo che non ce
l’avrai troppo con me…-
-Miki…-
disse abbracciandomi…
-Io…farei la stessa cosa se si trattasse di te credimi. Ma
cerca di capire la
mia posizione, anche se sapevo come stavano le cose fin
dall’inizio io…ti ho
sempre amato…-
-Mi
spiace…era per questo che non
volevo coinvolgerti!! Ma adesso non mi puoi chiedere di non partire,
spero solo
di non perdere la tua amicizia!!- corsi via prima che qualcosa dentro
di me si
spezzasse definitivamente…
Si
perché sapevo che in qualche
modo, qualcosa dentro di me si stava rompendo. Ale era diventato troppo
importante per me e io non avrei mai voluto prendere decisioni che lo
ferissero. Il nostro rapporto era cambiato, non so su quale strada si
fosse
diretto, ma era diverso, nonostante cercassi di evitare questo
argomento,
sapevo che dentro di me lo percepivo in modo differente. Sentivo di
averlo
perso per sempre, ma avevo chiesto a Charlotte di starle accanto.
Speravo che
lei potesse offrirgli quello che io non ero mai stata in grado di
dargli. Di
ritorno da New York credo che non avrei più ritrovato il
“mio Ale” e questo mi
procurò un dolore incontenibile, talmente profondo che mi
stupii io stessa
della ferita che avrebbe lasciato dentro.
Mi
ero giocata il tutto e per tutto
ed ora…ero lì in quell’immenso
aeroporto, sola, mentre tutti di fretta mi
sfrecciavano accanto senza voltarsi. Mi sentivo come quella prima volta
che mi
ero trovata lì, smarrita in quella terribile confusione.
Ero
lì per la mia sfilata di
debutto per la Shining e per quel famoso party che per me era stato
organizzato. Avrei incontrato pure personaggi celebri e molto ammirati,
ma la
mia mente era concentrata sull’incontro con Yuri. Nel
complesso, gli impegni
che avevo non erano molti e mi lasciavano del tempo libero che avrei
impiegato
girando come turista per la città.
Ma
avevo un compito da portare a
termine, Katia mi aveva affidato delle lettere da portare al figlio! E
siccome
io andavo proprio a New York aveva pensato che poteva essere una buona
occasione.
Presi
la borsa che misi a tracolla
e il trolley, raggiunsi le porte principali dell’aeroporto e
finalmente mi
ritrovai all’aria aperta. Cercai nella confusione un taxi
libero e notai che
molte persone mi osservavano incuriosite, mi stavo chiedendo il
perché di tanta
curiosità, quando notai un immenso cartellone con il mio
viso raffigurato. E
pensai che forse, l’idea di fare la modella, non era stata
poi così buona!!!
Mi
affrettai a cercare un taxi e
finalmente quando lo trovai, mi rasserenai per essere sfuggita alla
curiosità
generale. Avevo rifiutato categoricamente tutti gli agi che voleva
impormi
Edward, se fosse stato per lui, avrei viaggiato in aereo in prima
classe con
tutti i lussi possibili ed immaginabili, senza contare la limousine che
mi
avrebbe scortato ovunque nella città. Invece di farmi
sentire bene, mi avrebbe
solo fatto sentire in gabbia. Non ero però potuta oppormi
all’albergo, aveva
prenotato una suite super lussuosa e quando gli avevo chiesto una
stanza
normale, mi aveva detto che la società aveva già
lascito una caparra che
avrebbe perso. A quel punto mi arresi all’evidenza, ma per
tutto il resto
ottenni il massimo di libertà.
-Buongiorno
signorina dove posso
portarla!?!?-
-Buongiorno,
ascolti prima di
andare in albergo dovrei andare al college Darmounth…-
-Perfetto…ci
andiamo subito…- mi
disse rassicurante…
Cominciai
a osservare New York dal
finestrino della macchina, era una città meravigliosa e
avrei davvero voluto
poterla visitare magari con Yu accanto. Mi sentivo agitata, inquieta,
avevo
davvero tanta paura, forse non ero ancora pronta per affrontare tutto,
ma
speravo che questo incontro potesse suggellare un nuovo inizio per me e
Yuri.
Un’amicizia fraterna, su cui contare, in fondo io e lui ci
conoscevamo
profondamente. So che vederlo sarebbe stato doloroso e non avrebbe
fatto che
rafforzare il sentimento che per lui già provavo.
Quando
vidi il cartello del college,
il mio cuore cominciò a scoppiettare senza sosta.
Cominciavo
a sentirmi le farfalle
nello stomaco, come se stessi per incontrare l’uomo che
ancora mi amava, ma non
appena realizzai che non era più così mi sentii
subito pesante e mi ripromisi
di non lasciarmi andare a inutili momenti di debolezza. Dovevo
dimostrare a
Yuri che avevo dignità e che sapevo reggere una situazione
come quella, senza
farlo sentire in colpa, sarei stata la donna che lui forse, per tutto
quel
tempo, aveva cercato dentro di me, ma che probabilmente non aveva
trovato!
Avevo molte cose da rimproverarmi in fondo, se lui non mi amava
più,
probabilmente anche qualcosa in me, non era stato in grado di tenere
vivo il
sentimento.
Quando
il taxi si fermò davanti al
cancello, mi sentivo come stordita, avrei voluto tornare indietro ed
essere in
Giappone contornata dalle persone a cui volevo bene. Inghiottii la
saliva e
parlai all’uomo che mi guardava incuriosito…
-Mi
aspetti qui, non ci vorrà
molto. Torno tra poco…-
-Come
vuole…l’attendo qui!-
-Grazie…-
Presi
la borsa in cui avevo tutte
le lettere, mi avvicinai al cancello dell’ingrasso e rimasi a
osservare quel
conglomerato di palazzi. Era davvero imponente e mi
intimidì, tutto in quella
grandissima città mi sembrava immenso, anche quel cancello
mi sembrava
invalicabile, forse perché mi divideva da qualcosa di
immensamente caro. Ma ancora
non mi sapevo decidere.
Non
era necessario che mi
trattenessi molto e di certo anche Yuri non lo desiderava, bastava che
entrassi, gli consegnassi le lettere e gli chiedessi come stava. E il
gioco era
fatto!!! Mi sarei potuta congedare di lì a poco, con la
scusa che il taxi fuori
mi stesse aspettando per portarmi in albergo. Ma allora
perché le mia gambe
tremavano!?!? Feci per voltarmi indietro, quando delle risa in
lontananza mi
trattennero dallo scappare. E tra quei ragazzi…in
lontananza, riconobbi “l’oggetto”
della mia sofferenza!!
I
suoi capelli biondi svolazzavano
nel vento e sentii subito assalire le mie guance da un leggero color
cremisi. Istintivamente
il cuore cominciò a pompare più sangue, mentre il
mio respiro si faceva più
affannato, spontaneamente le mie gambe fecero due passi nella sua
direzione, ma
non appena mi resi conto di quello che stavo facendo mi bloccai e
lasciai
cadere le mie braccia inermi lungo la mia figura. Non potevo
più salutarlo come
facevo normalmente…
Le
ultime immagini che avevo di
lui, riguardavano il suo viso glaciale mentre mi diceva di non volermi
più e la
sua figura lontana che si allontanava, lasciandomi sola nel parco.
Quella era
la nostra attuale situazione e prima mi ci abituavo, prima il dolore
sarebbe
diminuito!
Come
un automa e meccanicamente, mi
avvicinai all’albero per appoggiarmi.
Misi
la schiena contro il tronco e
incrociai le braccia sul petto, alzai il viso verso il cielo, sentendo
la nuca
contro la corteccia ruvida. Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro,
assaporando
quel profumo di natura. Quando li riaprii, un filo di luce filtrava tra
le fronde
dell’albero e pensai che forse il sole mi avrebbe aiutato ad
affrontare quel
momento, fiduciosa
lasciai che i miei
nervi si distendessero per affrontare quel istante. Mi permisi un altro
sguardo
verso l’allegra comitiva, lui era sorridente, sembrava
felice… E immediatamente
mi resi conto che in realtà, probabilmente, ero la sola a
sentire come
difficoltoso quell’incontro. Forse perché ero
perfettamente consapevole di
amarlo ancora…
-Ehi
ragazzi…- disse Brian
all’improvviso.. –Oddio, là
c’è una ragazza! Guardate che fisico!!!!-
-Ufff…Brian
sei sempre il solito!
Possibile che non riesci ad essere normale almeno un minuto nella tua
vita?!-
disse Doris…
-No
dai ragazze, bisogna dargliene
atto…- disse Willy… -Quella ragazza, chiunque
essa sia ha davvero un fisico
stratosferico!-
-Willy
ti ricordo che sono la tua
ragazza!!! Per ora…- disse Jinny con una smorfia…
Non
potei fare a meno di sorridere
a quella scena, a quanto pare Brian aveva appena trovato la sua
prossima
vittima e Willy, per la prima volta sembrava d’accordo.
Mancava solo il mio parere.
Quindi mi concessi uno sguardo avvicinandomi al soggetto dei quei
discorsi.
Era
vestita con un vestito leggero,
che le scendeva morbido sui fianchi, lilla, con qualche leggero
disegno. Un
copri-spalle nero leggermente trasparente la rendeva molto elegante.
Quel
fisico…perfetto, morbido e con le giuste forme sinuose. Il
mio cuore cominciò a
battere frenetico. Quei capelli lunghi, ricci, castani, con riflessi
ramati che
si muovevano liberi nel vento. Mi sentivo tremare la voce nel petto e
il mio
respiro era irregolare, affaticato…
-No…-
dissi scioccato… -Non può
essere lei…- nello stesso istante in cui pronuncia quelle
parole, percepii lo
sguardo dei miei amici su di me…
Si
voltarono anche loro a
osservarla e quando si volse, davanti agli occhi mi si
presentò il suo viso bellissimo,
curvato in un sorriso appena accennato e quasi incerto. Era immobile
davanti a
me, a pochi passi. Sentivo il suo meraviglioso profumo, che mi
inebriava ogni
volta che le stavo affianco
e
non riuscirei a descrivere l’emozione
di quel momento! I miei occhi si erano leggermente appannati e in quel
attimo,
l’amore tenuto a bada con le redini, si stava scatenando
dentro di me in tutta
la sua “assurda” potenza. Volevo solo stringerla
sul mio petto e tenerla così
per il resto della mia vita, pregando di non doverla più
abbandonare per il
resto dei miei giorni.
Sentivo
che il mio cuore si stava
spezzando, era come se stesse esplodendo dentro il petto e come se ci
fosse
solo la pelle a mantenerlo al suo posto.
Il
tempo si era fermato. Lei era
sempre lì, con la brezza leggera che la rendeva incantevole,
mi sembrava di
essere in una foto in bianco e nero. C’eravamo solo io e lei,
tutto intorno a
me sembrava incolore e lei invece era dipinta con i colori
più belli. Mi
avvicinai lentamente, come se avessi paura che quella
felicità che provavo
dentro sarebbe scomparsa e lei, come in tutti i bei sogni, sarebbe
svanita con
il vento. Lei era rimasta immobile, affianco all’albero e
sembrava incapace di
parlare, i suoi occhi erano lucidi, quelle iridi innamorate che erano
sempre
state il mio tormento. E potevo vederlo chiaramente…lei mi
amava ancora, come
io volevo lei!
Avere
quella conferma, in un certo
senso, mi aveva reso felice, sebbene il suo viso fosse contratto e
rigido,
potevo vedere chiaramente il sentimento che ne traspariva, erano sempre
stati i
suoi occhi a parlare al mio cuore.
-Miki…-
riuscii a dire solo quello…
Notai
che lei aveva contratto le
mascelle, trattenendo la sua fragilità. Quello sforzo si
riversò sugli occhi,
che però forti trattennero le lacrime, che erano rimaste ai
bordi delle ciglia,
le sue guance erano di un leggero e dolcissimo color cremisi. Capii che
si
sentiva in difficoltà e che probabilmente in quel momento,
come me, si rendeva
conto di quanto fosse intenso e profondo quell’amore
devastante che ci univa.
Un groppo in gola mi impediva di parlare e se gli avessi dato ascolto,
probabilmente, avrei pianto come un bambino tra le sue braccia,
sperando di
risolvere tutto!
Ma
quello che feci fu semplicemente
di prendere il suo braccio, attirarla verso di me e
di abbracciarla teneramente. Vidi
i suoi occhi sbarrarsi leggermente, poi
più niente, le sue braccia erano rimaste inermi lungo i suoi
fianchi e sentivo
il suo viso rilassarsi. Percepivo il calore del suo corpo e infine le sue braccia,
gentilmente, si posarono
sulla mia schiena. Avevo desiderato quel momento fino ad
allora…
Quando
mi staccai da lei, il suo
viso era pieno di interrogativi a cui non potevo rispondere. Ma non mi
fece
domande, vedevo che i suoi occhi mi avrebbero voluto chiedere un sacco
di cose,
ma forse, per mia fortuna, non era in grado di farlo per il momento.
Le
feci una piccola carezza a fior di pelle sulla guancia,
che era meno
colorata in quel momento.
Si
stava trattenendo, non voleva
mettermi in difficoltà…
-Non
avrei mai immaginato di
vederti qui….- gli dissi confuso…
-Beh
sono qui per lavoro…- mi disse
accennando ai cartelloni immensi appesi in città…
-Come avrai visto ho iniziato
una nuova avventura…-
-Si,
sei bellissima in quel
manifesto…- le dissi sincero…
Lei
abbassò lo sguardo, sembrava
contrariata da quelle affermazioni e si limitò a rispondere
frettolosamente.
-Grazie!
In verità
sono qui per un motivo…-
Improvvisamente
mi spaventai.
Riaffrontare quei discorsi mi faceva sentire a disagio, ripensare a
tutto
quello che era accaduto in quel periodo in cui eravamo stati lontani,
mi faceva
sentire in colpa.
-Io…-
dissi come per stoppare un
discorso che non volevo affrontare…
-No…non
ti preoccupare..- mi disse
fermandomi.. –Non sono qui per parlare Yuri e se non avessi
avuto un motivo per
vederti, non sarei nemmeno venuta. Credimi ho capito e afferrato il
concetto
quel giorno e non c’è motivo che tu mi ripeta i
soliti pensieri…-
Questo
mi ferì, ma in fondo cosa
potevo aspettarmi dopo il modo in cui mi ero comportato!?
Dopo
una piccola pausa per
riprendere fiato, aveva rialzato lo sguardo e aveva ripreso controllo
di se
stessa. Ora aveva il sorriso appena pronunciato di qualche minuto fa,
aveva
cercato qualcosa nella borsa e ora lo teneva in mano con cura, come per
non
sciuparle.
-Katia
mi chiesto di portarti
queste…- si avvicinò e me le diede porgendomele..
–Sono lettere che hanno
scritto per te. Anche Steve, Arimi e anche i miei genitori…-
-Quindi
mi hai portato queste
apposta! Potevo venire io…-
-No…non
ti preoccupare. Ero curiosa
di vedere la Darmounth…-
-Hai
viaggiato bene!?-
-Si!
Ma il Giappone mi manca già
troppo. Non vedo l’ora di tornare a casa, dalle persone che
mi aspettano…-
Avrei
dato qualsiasi cosa per
chiedergli se Alessandro la stesse aspettando, ma non potevo farlo
sarebbe
stato troppo palese il mio interessamento. Avevo paura di scoprire la
verità, prima
o poi sarei tornato nel mio amato Giappone e avrei capito come stavano
le cose
tra di loro. Non era forse meglio avere tempo di prepararsi
all’idea!? Presi
coraggio e proprio nel momento in cui aprii bocca per chiederglielo,
lei mi
precedette…
-Ora
è meglio che io vada. Mi ha
fatto piacere rivedervi. Ciao Yu, buona fortuna per tutto!!- si era
girata su
se stessa…
Se
ne stava andando ed io la stavo
perdendo definitivamente. Pensai se era quello che aveva provato lei
quando nel
parco la lasciai lì sola. Un misto di angoscia, dolore e
consapevolezza che se
non l’avessi fermata ora, non avrei più potuto
recuperare con lei! Il pensiero
che in albergo, Alessandro, potesse aspettarla, mi fece accecare la
vista, mi avvicinai
a lei a grandi passi, prendendole il più dolcemente
possibile il polso.
-Te
ne vai già?- gli chiesi
sperando che si voltasse..
Sentivo la sua mano tremare
tra le mie dita e
allora gliela lasciai, sperando che quella reazione, non significasse
che il mio
contatto non gli era gradito. Lei si prese una mano con
l’altra e l’aveva
portata vicino al petto…
-Ti
sta aspettando qualcuno in
albergo?! È per questo che hai fretta?- lei mi
guardò smarrita, ma lentamente
mi rispose..
-No,
sono sola qui a New York…-
disse guardando in direzione della strada… -è che
avevo detto al taxi di
aspettarmi e di portarmi in albergo…-
-Mi
piacerebbe farti vedere il
College. Avresti anche un sacco di Ciceroni a guidarti…- in
quel modo non
l’avrei più messa a disagio e anche la
possibilità che mi passasse qualcosa di
strano per la testa era azzerato…
Avevo
però un disperato bisogno di
stare con lei e se se ne fosse andata avevo paura che qualcosa dal mio
cuore si
sarebbe staccato per sempre. Era un bisogno incontrollabile quello di
averla
affianco.
-Diremo
al taxi,dietro ricompensa,
di portarti questa valigia nel tuo albergo!!-
-Dai
Miki…- le disse Jinny.. –Ci
divertiremo…-
Miki
sorrise serena e convinta fece
cenno di si.
Dopo
aver sistemato la questione
della valigia, guidammo Miki nel dormitorio. Ovviamente tutti
lì la riconobbero
e rimasero incantati a guardarla. Lei osservava intorno, chiedendo a
Doris e a
Jinny di raccontare la storia dei soggetti raffigurati nei quadri, in
questo
caso il capo stipite della Darmounth. Era raggiante in quel momento, ma
quando
mi avvicinavo, subito, la vedevo irrigidirsi e
cercare di avere un atteggiamento il più
possibile distaccato, sapevo
che lo faceva per proteggersi, ma questo non poteva non ferirmi. Per me
era
davvero difficile non soffermarmi a guardarla ogni volta che ne avessi
la
possibilità, ma sapevo che stavo correndo un rischio troppo
grande e ogni volta
pensavo irrimediabilmente ”Perché sei mia
sorella!?!?! Perché!?!?”.
Ma
non c’erano risposte era stato
il destino a portarci tutto questo…
Andammo
in tutto il college,
mostrando a Miki le cose più interessanti. Il giro era
durato molto e
finalmente andammo a sederci nel salotto del dormitorio.
-Allora
Miki…ti è piaciuta la
facoltà di architettura!?-
-Assolutamente
si. Avevi ragione
Yuri, ne valeva la pena di separarsi per un pò dal
Giappone…-
Io
però non ne ero più così sicuro,
ogni volta che ripensavo ai motivi che mi avevano portato
così lontano, mi
sentivo mancare. Non era solo per una mera soddisfazione personale!
-Dici?
Mi fa piacere che ti sia
piaciuta… Ma dimmi, il tuo lavoro!?!?-
-Solo
un momento passeggero…- disse
guardando fuori dalla finestra… -Avevo bisogno di
novità e si è presentata
questa. Per me…è solo un gioco, per realizzare un
sogno più grande…-
-Siamo
così indiscreti se ti
chiediamo quale?!-
-Sono
riuscita ad entrare alla
facoltà di Disegn d’interni. Ho studiato molto per
poterci entrare e ce l’ho
fatta….-
-Complimenti…-
mi dissero tutti…
-Grazie..-
ma qualcosa nel suo viso
non funzionava…
-Gli
altri come stanno!?- chiesi
sperando che mi parlasse sinceramente..
Sapevo
che almeno tre di loro mi
avrebbero ucciso volentieri.
-Stanno
bene mi hanno detto di
salutarti…- era sincera, lo vedevo bene…
-Grazie..-
dissi sorridendo..
–Anche Ale, Ghinta e Michael!?!?-
Un
colpo basso. Non so nemmeno
perché glielo chiesi, mi era uscito così,
all’improvviso…
-Dobbiamo
proprio parlarne
adesso!?- disse lei scocciata…
-So
che mi odieranno ancora di più
adesso…-
-Smettila…-
disse lei abbassando la
voce…
-Lo
so e li capisco..- dissi
gentile..
-Ma
cosa ti aspettavi scusa?- disse
lei improvvisamente a disagio… -Lo sai perché
sono così arrabbiati? No già…come
fai a saperlo, tu non c’eri! Ma loro erano lì ogni
santo giorno, ogni giorno a
sostenermi!- disse lei avvicinandosi a me e urlando…
-Tu…tu
non hai nemmeno idea di come
mi sia sentita. Non ne hai idea! Te ne sei andato senza nemmeno
salutarmi, come
se non avessi mai rappresentato nulla per te. Ma
loro…Michael, Ale, Ghinta,
Steve, Meiko e tutti gli altri sono stati essenziali per me. Mi hanno
visto
scendere talmente in basso che ero diventata un automa! Mi avevi dato
tutto e
in un giorno, in un solo giorno improvvisamente mi hai tolto tutto!!
Ogni
cosa…- non riuscivo a parlare…
Mi
sentivo inutile, perché aveva
ragione.
-Te
ne sei andato voltandomi le
spalle quel giorno e la mattina non hai nemmeno avuto il coraggio di
guardarmi
negli occhi e di salutarmi! Sono io, vero, a non avere
dignità!? È questo che
mi hai detto quel giorno, ma credimi…io penso di averne
molta più di te di
dignità Yuri! Perché io ti ho sempre detto quello
che pensavo, anche piangendo
e non avendo paura di dimostrare le cose..-
Si
era allontanata leggermente, aveva
socchiuso gli occhi e si era avvicinata alla poltrona dove aveva
lasciato la
borsa…
-Non
so nemmeno perché sono qui…-
mi disse guardandomi… -Questa non volevo dartela,
l’ho scritta io per te. Ma a
questo punto penso che il contenuto sia inutile, bruciala, puoi farne
l’uso che
vuoi. Addio..-
Detto
questo aveva preso la sua
borsa ed era corsa fuori, lasciando la porta del salotto aperta. Cercai
di
raggiungerla, pronunciai il suo nome per un paio di volte.
Ma…capii che non
voleva essere raggiunta da me. La guardai allontanarsi e prendere un
taxi al
volo.
Quando
scomparve definitivamente
dalla mia vista, compresi che quella volta era davvero
l’ultima che avrei
potuto rincorrerla. Mi aveva urlato tutto il suo dolore, riaprendo una
ferita
per il momento un pò rimarginata, avrei almeno potuto farle
capire che non era
indifferenza la mia, volevo solo evitarle altro dolore.
Ma…ero stato un
vigliacco, perché non sopportavo di vederla ferita e
soprattutto non accettavo
che a farle del male fossi stato io!
Ritornai
nel salotto, tutti mi
guardavano un pò angosciati..
-Forse
non è stata una buona idea, lei…non
è ancora pronta…- dissi…
-Non
avresti dovuto parlare di
Alessandro…- mi disse Willy… -Era palese la nota
sarcastica e di…-
-Di
gelosia?!?- dissi io
arrabbiato… -Mi spieghi come ti sentiresti tu nella mia
situazione, se sapessi
che Jinny è ipoteticamente consolata da un
“Alessandro”!?-
-Credo
che reagirei come te ma…in
questo modo hai combinato un casino…-
-Yu,
lei ti ama!! Si vede lontano
un miglio, pensi che per lei sia stato così semplice stare
qui con te!?!? Ti ha
accontentato perché ti ha visto felice…- mi disse
Doris…
-A
me non sembrava così felice di
essere qui…- dissi io sedendomi e prendendo la sua lettera
in mano.. Profumava
di lei, di buono.
-Non
ti ha detto quelle cose per
farti sentire in colpa, ma era un modo per farti capire che a te ci
tiene…-
-Lo
so…- dissi angosciato… -è la
persona più importante per me e proprio per questo non posso
sbagliare!!-
-Senti...perché
non ti calmi un pò
e leggi le lettere che ti hanno mandato?!-
Quando
mi lasciarono solo,
cominciai a leggere il nome dei vari mittenti. Mia madre, mio padre,
Rumi,
Yuogi, Steve. Mi avevano scritto in molti, mi mancavano davvero tutti,
anche se
quella di cui accusavo il vuoto più grande rimaneva lei.
Presi
la sua lettera e potei distinguere
la sua bella grafia. Guardai per un pò la busta, doveva
averla tenuta molto in
mano prima di decidersi se darmela o meno. Se non altro potevo leggerla
e
tenerla per sempre con me, appena l’aprii nella prima pagina
notai una chiazza
di bagnato lungo il bordo, che aveva lasciato la carta più
rigida asciugandosi.
Pensai che doveva aver pianto molto prima di scriverla e subito i miei
occhi si
fecero più opachi e stanchi.
“Caro
Yuri…
ti
scrivo in una terribile
giornata piovosa,
il parco è sempre
popolato di bambini, proprio come la prima volta che mi hai trovata
qui. Sono
passati tanti giorni da quando te ne sei andato e spero che le cose in
America
vadano esattamente come te le aspetti…
Per
quanto mi riguarda me la
cavo! Oggi è uno di quei giorni in cui
dimenticarmi dei momenti che ho trascorso con te
è più difficile, perdonami
se te ne parlo…ma se da parte tua le cose non sono
più come prima, da parte mia
dimenticarti è impossibile!!
Ho
provato in tutti i modi a
cancellarti dalla mia vita, ma non posso dimenticare quella frase che
tu mi
avevi ripetuto un giorno, in uno di quei tanti bei momenti che abbiamo
passato
insieme, ti avevo chiesto quando avresti smesso di farmi innamorare
sempre di
più e quel giorno mi dicesti:
“Quando
non avrò più fiato per potertelo
dimostrare… Quel giorno dovrai vivere solo dei
ricordi che abbiamo avuto Miki… E voglio lasciarti tutto
quello che mi è
possibile… Non avrò mai sufficienti parole per
spiegarti cosa mi scateni
dentro!!!”
Quello
fu uno dei tanti giorni
felici che ricordo con maggiore intensità
e oggi, che tu non mi ami più, posso dirti che
vivo dei bei ricordi che
abbiamo avuto e spesso questo mi rende più serena.
Affrontare questi giorni da
sola, sapendo che tu non c’eri più, è
stato il più grande dolore che avessi mai
potuto provare. Il dolore senz’altro più acuto,
è avere come ultima immagine la
tua figura che si allontana dal parco… Ma nonostante tutto,
spesso preferisco
richiamare alla memoria tutti i ricordi che mi hai lasciato, ne ho
talmente
tanti che posso sbizzarrirmi nel sceglierli!!! Voglio dirti con
assoluta
sincerità che apprezzo tutto quello che mi hai dato e
lasciato, a dimostrarlo è
un’altra goccia delle mie lacrime che si stampa sul foglio!!
Non
ti posso rimproverare nulla,
perché l’amore che mi hai donato mi ha reso felice
per molto, molto tempo. Non
sentirti in colpa se non mi ami più, sai perfettamente
com’è l’amore, ma forse
per te la brezza ha smesso di condurti accanto a me.
Sebbene…io
ti ami ancora molto e
non posso non ammetterlo, voglio che tu sappia che desidero solo la tua
felicità, ricordati di essere sempre te stesso,
perché il modo in cui mi hai
amata, può rendere felice qualunque altra donna!!
Ti
chiedo solo di non utilizzare come emblema per il tuo nuovo amore la
nostra
frase.
Segui
sempre la voce del tuo
cuore, perché lei non può mai sbagliare Yuri, il
cuore, ricordati, che è da
sempre il miglior consigliere e la vita è talmente breve che
dobbiamo imparare
a viverla nel modo migliore! Non
avere
paura di innamorarti ancora…o ancora peggio di ferirmi,
l’amore sappiamo
entrambi che significa anche volere la felicità
dell’altro e io desidero davvero
che tu possa essere sereno!!
C’è
solo una cosa che spero per
noi due, mi auguro di averti vicino un giorno e di essere pronta ad
accettare
quello che puoi darmi. So che non potrò più avere
il tuo amore ma ti prometto
che questa sarà l’ultima occasione in cui sentirai
parlare dei miei sentimenti.
Spero ardentemente nel tempo di riuscire a d accettare
l’amicizia e l’affetto
che ci unirà, come due amici che si sono sempre voluti bene.
Ti
prometto che sarò un’amica obiettiva e che ti
sosterrò sempre e in ogni
momento!!
Questo
è il mio addio ai sentimenti che
provo per te…
Da oggi io
cercherò di dimenticarmi per sempre
delle emozioni e dell’amore che per tanto tempo mi ha unita a
te! Vivi Yu ama,
creati delle amicizie, esaudisci
i tuoi sogni…
Io
ho capito che essi, sono le
uniche cose che non possono esserti sottratte. Magari col tempo, li si
possono
apprezzare ancora di più, perché ricordando i
momenti difficili della nostra
vita, ci renderemo conto che essi ci hanno permesso di sentirci meglio
e di
essere più liberi!!
Ti
voglio bene Yu…per sempre…
Anzi…forse
dovrei dire… I love you!!!
Ai shiteru!!!
Miky
Lasciai
andare sul divano quei
piccoli fogli e appoggiai la testa sul sofà. Tutto
l’amore che provavo…il mio
cuore era in frantumi! Cominciai a lasciar scivolare qualche lacrima
silenziosa, ma pensarla sola, in quell’albergo mi faceva
sentire ancora peggio.
Sentii
i passi silenziosi di Doris
che si avvicinava, avevo bisogno di stare solo, ma lei non riusciva a
infastidirmi…
-Posso?-
mi chiese discreta,
sollevando la lettera…
-Io
non so cosa fare…- dissi in
preda al panico…
Doris
aveva fatto scorrere le
parole della lettera, poi aveva alzato la mano e l’aveva
portata sulla mia
spalla massaggiandola.
-Yuri…-
disse sospirando… -Che
situazione complicata!!!-
-Io
non riesco a tenerla lontana…-
dissi guardandola.. –Fuggo da lei e me la ritrovo qui! Cerco
di dimenticarla
e…la amo ancora di più! È possibile!?-
-Certo
che lo è!! L’amore è così
Yuri…- disse sorridendomi.. –è pazzia,
follia, ragione e trasporto, passione e
mente. Più ci sforziamo di fare cose ragionate e coerenti,
più facciamo cose
irrazionali e con l’amore cresce. Ti sta succedendo
questo…-
-Si,
ma non dovrebbe succedere visto
che lei è mia sorella…. No?!-
-Ma
tu ti sei innamorato prima di
saperlo! E ora come si fa ad andare contro a un sentimento
così naturale?-
-Non
lo so, io so solo che non
dovrei farlo…-
-Cosa!?!?-
-Dovrei
passarci sopra, far finta
di non aver mai letto questa lettera. Ma io…non riesco a
lasciarla andare. Non
riesco a pensare che non voglia davvero vedermi, che sia pronta sul
serio a
dire addio a tutto quello che siamo stati…-
-Quindi…-
disse lei
comprensivamente..
-Voglio
raggiungerla e almeno
dirgli che non voglio perderla. Che è importante e che se
lei lo vorrà io le
sarò sempre accanto…come amico…- dissi
poco convinto…
Mi
alzai dal divano e pensai a come
scoprire l’albergo in cui era alloggiata…
-Sai
in quale albergo si trova?-
-No…non
lo so assolutamente…-
-Non
potresti chiederlo al tuo
amico Steve?!-
Perché
non ci avevo pensato
subito!?!? Steve l’avrà saputo di sicuro. Composi
velocemente il suo numero e
aspettavo una risposta che tardava ad arrivare. Poi sentii un gran
trambusto e
finalmente la sua voce…
-Ciao
Yu!!!-
-Ehi…ciao
Steve. Come stai!?!?-
-Sto
bene Yu sai…adesso io Meiko
stiamo insieme…-
-Davvero!?!?-
dissi sorpreso…
-Credimi amico mio, non sai quanto sono felice di saperlo!-
-Ma
dimmi…hai per caso visto Miki?-
-Beh…si
è così! Senti Steve…ho
bisogno di sapere in quale albergo si trova Miki…-
-Mi
spiace Yu, ma credo che tranne
Ale non lo sappia nessuno…-
-Passamelo…-
-Yu
io non credo che sia la cosa
migliore da fare…-
-Steve….non
te lo chiederei se non
fosse importante! Pensi che a me faccia piacere parlare con il ragazzo
che mi
vuole portare via Miki?-
-Ok…-
disse rassegnato.. –Ma stai
attento…-
-Promesso….-
Sentii
Steve chiamare Ale, dicendogli
che io volevo parlargli. Non protestò minimamente, ma sapevo
che la nostra
conversazione non poteva essere più di tanto amichevole.
-Ciao…-
mi disse..
-Ciao
…- risposi altrettanto
secco..
-Mi
ha detto Steve che vuoi
parlarmi…-
-Ho
bisogno del tuo aiuto…-
-Dipende
da quello che vuoi
sapere…-
-In
che albergo alloggia Miki!?!?-
-Mi
spiace, ma non sono disposto a
dirtelo…-
-Speravo
che col tempo saremmo
riusciti a superare le nostre divergenze…-
-Non
è questo il problema. Abbiamo
sempre amato la stessa persona e questo non può fare di noi
due amici…-
-Ora
non dovresti più vedermi come
un rivale…-
-Per
me sei ancora il mio rivale, perché
non so come mai, io credo che tu la voglia ancora…-
-Voglio
solo chiarire alcune cose
con lei! Mi ha detto addio se ti interessa saperlo…-
-Con
la ragione, ma non con il
cuore ed io non mi riterrò soddisfatto finché non
ti avrà dimenticato del
tutto! Tu sei sempre di mezzo Yuri, sono disposto anche a lasciarti per
sempre il
primo posto sul piedistallo, ma questa volta non posso lasciartela! Ha
sofferto
troppo per causa tua…-
-Dimentichi
però che lei con me è
stata felice…-
-E
questo adesso è il prezzo che
deve pagare…-
-Tu
non mi dici dov’è solo perché
hai paura di perderla…- dissi con rabbia..
–è solo una ripicca per te!-
-Certo…ma
almeno io l’ammetto a
differenza di qualcuno…-
-Senti,
lei è la cosa più
importante che abbia mai avuto nella mia vita! Voglio almeno recuperare
un
rapporto amichevole con lei…-
-Io
non posso crederti Yuri. Perché
c’è qualcosa che fa vibrare la tua voce ed era
esattamente come quando amavi
Miki…-
-Sarò
sincero con te. L’idea di
lasciartela non mi alletta per niente, pensa quello che vuoi a me non
importa
quello che penserai. Ma…riconosco che tu gli sei sempre
stato accanto e ti
prometto che non mi intrometterò mai tra di voi, se un
giorno tu e lei…-
Non
riuscivo nemmeno a dirlo, era
questo che ogni volta mi fregava. Anche volendo io non riuscivo a
pronunciare
quelle parole senza sentire un vuoto dentro.
-Non
riesci nemmeno a dirlo Yuri!
Io lo so cosa vi lega e anche se non dovessi farcela, voglio almeno
provare a
portartela via!-
-Ti
prego, per favore. Dov’è
Miki!?!?- era l’ultimo tentativo…
Altrimenti
avrei potuto tentare
altre carte. Avrei messo a soqquadro tutti gli alberghi della
città per
trovarla, ma alla fine ce l’avrei fatta…
-Sai…lei
ha scelto per l’ennesima
volta te…-
-Come?-
gli chiesi temendo di non
aver compreso fino in fondo..
-Gli
ho detto che se fosse venuta a
New York mi avrebbe perso, che non avrebbe avuto più
opportunità con me! E
lei…è partita lo stesso…-
-Non
è colpa sua se si è innamorata
di uno come me…-dissi sconfortato…
-Credo
che non potrebbe mai amarmi
come ha fatto con te! Forse sono io l’unico a illudersi
ancora…- ma sembrava
che parlasse per convincersi di qualcosa...
-Io…non
posso stare con lei..-
dissi addolorato… -Ma se puoi rendila felice…- e
per la prima volta stavo
lasciando campo libero al mio rivale…
Non
so perché lo feci, ma io Miki
l’avevo già persa tempo fa, quindi per me era
impossibile credere che le cose
sarebbero potute tornare come prima.
Erano
davvero cambiate tante cose
in quell’ultimo periodo, ora mi sentivo più uomo,
ma forse al mio essere adulto
mancava l’essenza più importante. Per anni la mia
solitudine, mi aveva fatto
crescere pensando che bastassi a me stesso per essere felice, avevo
tutto
quello di cui avevo bisogno con me stesso. Ma…conoscere lei,
passare le mie
giornate parlando, discutendo, vedendo i nostri progetti futuri, mi
aveva
aperto un mondo nuovo.
Un
mondo in cui potevano esserci
tante cose meravigliose! All’improvviso si era aperta per me
una nuova esperienza,
completamente inedita. Un detto dice che “il primo amore non
si scorda mai”…
Miki era stata il mio primo amore, in tutti i sensi. Ma…a
differenza di tanti
altri, riconoscevo in questo amore una marcia in più.
C’erano tanti progetti
importanti che avrei voluto portare a termine, avrei voluto passare la
mia
vecchiaia accanto a lei, magari sorreggendoci a vicenda e giocando con
i nostri
nipotini che felici correvano attorno ai loro nonni.
Dentro
di me, c’era la
consapevolezza di un amore di altri tempi, che sarebbe continuato oltre
la
morte. Pensavo sempre più spesso che andarmene via, sarebbe
stato il più grande
sacrificio della mia vita, perché una volta che il mio corpo
si fosse
raffreddato, io non avrei mai potuto osservare e specchiarmi nei suoi
profondissimi occhi. Ma probabilmente, avrei per sempre vegliato su di
lei,
seguendo i suoi passi, abbracciandola di notte anche se lei non poteva
più
sentire il mio calore o il mio profumo. La mia anima forse
l’avrebbe sempre
accompagnata fino al suo ultimo respiro, fino a che non avrei avuto
l’opportunità di riabbracciarla perché
della stessa materia inconsistente di
come ero fatto io.
-A
Manhattam… L’hotel è il New
Bristol…-
-Perché?
Fino a qualche minuto fa…-
-Perché
lei non me lo avrebbe mai
perdonato…-
Era
pentito ovviamente di avermelo detto,
ma l’aveva fatto per lei. Aveva riattaccato il telefono e non
avevo fatto nemmeno
in tempo per ringraziarlo.
Non
potevo non apprezzare Alessandro
in un certo senso, nonostante mi odiasse con tutto se stesso, aveva
pensato
sempre e solo al bene di Miki e se un giorno tra di loro fosse nato
qualcosa,
potevo stare tranquillo. Lui non avrebbe mai voluto farle del male
intenzionalmente, almeno in quello io e lui eravamo molto simili. Il
destino
aveva voluto che ci innamorassimo della stessa persona, altrimenti
saremmo
potuti essere buoni amici.
C’erano
tante cose che avrei voluto
sapere di loro due, ma credo che sarebbe servito solo a farmi
arrabbiare. Ero
pronto ad ogni cosa, ma conoscendo Miki, non riuscivo a credere che
avesse
permesso ad Ale di vivere un rapporto completo con lei!
Io
ero stato il suo primo ragazzo e
con me aveva vissuto la sua prima volta, sapevo l’importanza
che dava ad un
gesto così intimo e mai avrebbe potuto illudere Alessandro
fino a quel punto.
Non potevo certo dire che il pensiero che si fossero baciati mi
rendesse
particolarmente entusiasta, ma quello che comunque mi faceva sentire
tranquillo
era che lei mi amava…
C’era
qualcosa di più importante di
questo? Poteva scegliere di non partire e di ricominciare seriamente
con Ale, invece
era venuta da me, dimostrandomi per l’ennesima volta
coraggio, dignità, amore e
tanta forza. Ed io avevo rovinato quel momento con la mia assurda
gelosia!
Era
davvero stupefacente come
perdessi il controllo quando si trattava di lei, cercavo di trattenermi
ma
riuscivo solo a non tenere a freno i miei sentimenti, dimostrando ogni
volta quanto
fossi geloso e possessivo.
Presi
il primo maglioncino che mi
capitò sotto mano e corsi lungo il corridoio
dell’entrata…
-Yu,
dove vai!?!?- mi chiesero i
miei amici..
-A
farmi perdonare da una persona
troppo importante…-
-Hai
scoperto dov’è Miki?!-
-Si
è così!!! Si trova al New
Bristol a Manhattam…-
Ricomincia
a correre, ma mi
raggiunsero tutti. Mi fermai a guardarli e loro mi sorrisero
dolcemente…
-Come
pensi di andarci a Manhattan?!
Correndo!?!-
-Willy,
sei davvero un amico!!!-
dissi abbracciandolo…
Lui
mi guardava e quel suo viso
loquace e penetrante mi fece capire che capiva cosa provassi adesso.
Sebbene un
pò di tempo prima mi avesse deluso molto, compresi che molto
spesso, quando
vogliamo bene a qualcuno, cerchiamo di proteggerlo anche a costo di
sbagliare.
L’avevo fatto anche io con Miki, sebbene la verità
che ci riguardasse era
importante, io avevo deciso di tacergliela. Questo poteva considerasi
giusto o
sbagliato!?!?!
Non
potevo dirlo con precisione, prendendo
la cosa sotto punto di vista differenti potevo dire che era
contemporaneamente
giusto e sbagliato. Miki non si sarebbe mai rassegnata a starmi lontana
e
avrebbe così deciso di seguirmi ovunque, anche vivendo ai
margini della
società, nei pregiudizi, negli sguardi indignati di molti
che ci avrebbero solo
additati come degli svergognati da cui stare alla larga. Da un lato era
sbagliato perché probabilmente anche lei aveva diritto di
sapere che avessimo
un padre in comune!
Quindi,
partendo da questo
presupposto, ero riuscito a vedere la situazione da un punto di vista
differente. Willy, seppur sbagliando, voleva proteggermi da un qualcosa
che
quasi certamente mi avrebbe mandato fuori di testa. Sapevo che se
però fosse
successo qualcosa a lei, non sarei arrivato così facilmente
a perdonarlo, in
fondo mi avevano taciuto la verità per il mio bene,
speravano di tenere la
situazione sotto controllo. Avevo ripreso fiducia nei confronti di
Willy, tutti
si erano dati un gran d’affare per dimostrarmi che su di loro
potevo fare
ancora affidamento!
Salimmo
tutti insieme in macchina e
cominciammo a percorrere le vie di Manhattam dove Miki era alloggiata.
-Penserete
che sono un
pazzo…vero!?!?-
-Noi
non siamo nessuno per
giudicare Yu…- mi disse Jinny… -L’amore
è amore..-
-Mi
chiedo cosa vuoi fare Yuri…-
disse Brian distaccato… -Vuoi tornare con lei dopo aver
faticato tanto per
tenerla lontana!? Non pensi di avergli complicato la vita
già abbastanza?-
-Brian!-
lo rimproverò Willy… -Ma
tu che ne sai, hai visto il viso di quella ragazza quando ha visto
Yuri? In
quello sguardo non c’era bisogno di parole…-
-Appunto,
proprio per questo invito
Yuri a pensarci bene. Sta seducendo sua sorella…-
-Brian…smettila..-
dissi io
seccato… -So perfettamente che lei è mia sorella
e se proprio ti interessa
saperlo non ho intenzione di metterla nei guai!-
Quella
conversazione mi aveva irritato,
sapevo perfettamente che lei era mia sorella, ma era così
strano che io
l’amassi? Avevo vissuto quell’amore per tanti
anni., liberarsene non era così
semplice…
Quando
arrivammo all’entrata dell’albergo,
aprii subito la portiera della macchina e volai veloce fino
all’entrata
principale.
-Buonasera…-
dissi impaziente…
-Buonasera,
in cosa posso esserle
utile!?!?-
-Sto
cercando Miki Kohishikaua…
Sono…- cosa avrei dovuto dirgli?
Se
gli avesse detto il mio nome e
l’avesse avvisata, molto probabilmente lei gli avrebbe detto
che non mi voleva
vedere. Dovevo giocarmela…
-Sono
il suo ragazzo..- dissi
convinto, in fondo non era una bugia…
Lui
stava per avvisarla del mio
arrivo, ma lo bloccai appena in tempo… -Sa del mio
arrivo…l’ho appena
avvisata…-
-Benissimo
è la suite 580…-
-Bene,
la ringrazio molto…-
Cominciai
a percorrere i corridoi
di quell’albergo immenso e potevo immaginare
l’imbarazzo di Miki nello stare lì
dentro. Lei abituata alla semplicità e alle cose tranquille,
si sarà sentita
proprio fuori luogo lì dentro! Quando entrai
nell’ascensore, comunicai al
cameriere la camera dove dovevo andare, lui mi guardò con
aria interrogativa,
ma prenotò il piano e aspettai con impazienza che
l’ascensore arrivasse a
destinazione.
Ora
che ero lì, non sarei più
potuto tornare indietro. Volevo passare più tempo possibile
con Miki ora che
era a New York, con discrezione volevo vivermi con lei quello che
più potevo,
senza combinare danni irreparabili. Volevo starle accanto, sostenerla,
poterla
abbracciare senza dover pensare, almeno per ora, che presto non avrei
più avuto
il diritto di sentirla mia.
Quando
arrivai dinnanzi alla porta,
mi sentii come uno di quei tanti innamorati che doveva farsi perdonare
qualcosa
e che non aveva la minima idea di quello che doveva fare, sospirai
profondamente e suonai alla porta della stanza. Sentivo parlare
all’interno,
sicuramente era il suo manager, la conversazione sembrava vertere su
argomenti
leggeri perché sentivo Miki ridere di gusto e mi innervosii.
Sentivo i suoi
passi vellutati percorrere il pavimento e dire che non stava aspettando
nessuno, inoltre non aveva ancora ordinato nulla da mangiare…
Quando
arrivò e aprii la porta,
potei vedere distintamente il suo viso sbarrare gli occhi, aprire
leggermente
la bocca in un momento di stupore e la sue labbra contrarsi in un
ghigno di
disapprovazione mentre sentivo e vedevo comparire un uomo dietro di
lei.
-Chi
è Miki?- disse lui…
-Nessuno…-
lei arrabbiata richiuse
la porta, ma prima che lo fece completamente riuscii a mettere la mano
in modo
che non potesse farlo..
-Miki,
ti prego… Ho bisogno di
parlarti!-
-Vattene
via…- disse triste… -Io
non ho voglia né di vederti né di
sentirti…-
-Ho
un pessimo carattere lo so. Hai
ragione! Ti prego apri questa porta e fammi entrare…-
-Senti
Yu non abbiamo più molto da
dire. Io credo che sia meglio se tu te ne vada…-
-Qual
è il problema? Hai paura di
fare brutta figura con il tuo amico lì…- ero
davvero bravo a complicarmi le
cose…
Lei
di rimandò spalancò la porta e
arrabbiatissima mi guardava allo stremo della pazienza.
-Direi…che
lui è Yuri… Il tuo
ragazzo…- disse l’uomo mentre ci guardava
imbarazzati…
-Il
mio ex ragazzo…- disse lei
fulminandolo con lo sguardo…
-Ho
bisogno di parlare con Miki, quindi
per favore…- dissi in tono aspro…
-No
Edward…quello che dovevamo
dirci ce lo siamo detti prima e tempo fa!
Quindi…sarà lui ad andarsene…-
Tutta
la rabbia esplose
all’improvviso, la raggiunsi prendendola per il braccio e la
voltai
violentemente verso di me. Lei aveva spalancato gli occhi, guardandomi
in viso…
-Io
ho bisogno di parlarti…
Adesso!!!- gridai…
Sentivo
il suo respiro affannato ed
emozionato, il suo volto a pochi centimetri dal mio. Dopo tanto tempo,
mi resi
conto che la stavo guardando esattamente come un uomo innamorato,
confuso,
arrabbiato, geloso… Forse quello la stupì,
inghiottì un pò di saliva mentre a
disagio continuava a guardarmi fiduciosa. Avrei voluto avvicinarmi e
fare, con
tutto il cuore, quello che si aspettava..
Mi
avvicinai leggermente alla sua
bocca, piano piano. Vedevo i suoi occhi ardere e sentivo il suo cuore
esplodere
esattamente come il mio, l’esitazione contribuiva a far
crescere l’attrazione
tra di noi, tanto che non ci eravamo accorti che da un pò
Edward ci aveva lasciato
da soli.
-Yu…-
mi disse lei abbassando lo
sguardo… -Mi stai facendo male…-
Lasciai
andare il suo braccio,
ancora troppo agitato per rinunciare a quel bacio che avrei tanto
voluto
dargli, ma mi controllai e feci scivolare la mano nella sua tenendola
stretta.
-Perdonami…-
dissi scostando i suoi
lunghi capelli dal viso imbarazzato e arrossato.. –Non volevo
farti male…-
-Lo
so…- disse guardandomi da sotto
le ciglia.. –Ma…non ha senso che tu sia
qui…-
-Ho
letto la tua lettera…- dissi
con la voce strozzata..
-Non
avresti dovuto farlo…- disse
lei girandosi su se stessa e voltandomi le spalle… -Non ha
nemmeno senso che io
l’abbia scritta. Non si possono cambiare le cose…-
L’abbracciai.
Non avevo proprio
potuto farne a meno! Lei, addolorata si era abbandonata al mio
abbraccio, ma
sentivo che quel contatto la faceva stare male..
-Ci
sono tante cose per cui dovrei
farmi perdonare. Credimi…sei stata e sei ancora la persona
più importante per
me…-
-Non
mi dire queste cose…- mi disse
rannicchiandosi vicino a me… -Perché in questo
modo non potrò mai staccarmi dal
tuo ricordo. Lo capisci?-
-Preferisci
che ti dica che non mi
importa più di te?- dissi al suo orecchio…
-è davvero questo che vuoi?-
Non
mi rispondeva, non riusciva a
dare un senso ai miei gesti, ai suoi e alle parole che pronunciava! Era
tutto
totalmente irrazionale, nessuno dei due poteva dare risposte
all’altro, eppure,
dalle sue parole, capivo che lei credeva che io non l’amassi
più. Totalmente
assurdo!
-Va
bene Miki…- dissi mentre
lasciavo che le mie braccia lasciassero la presa….
Feci
scivolare le mie mani lungo le
sue braccia, la sentii tremare, ma non diceva nulla per trattenermi
lì.
L’unica
cosa che non volevo, era
che lei soffrisse per la mia presenza , non avrei potuto sopportarlo e
se per
lei, la cosa migliore, era quella di passare quei giorni a New York
lontana da
me, avrei rispettato la sua volontà. Le diedi un affettuoso
bacio sul capo, tra
i suoi capelli che profumavano di pesca, quando mi allontanai ed aprii
la
porta, sentii le sue braccia prendermi dolcemente la vita e mi
abbracciò. La
sentivo singhiozzare tra le mie scapole, mentre mi afferrava con i
pugni dei
lembi della camicia…
-Non
te ne andare, per favore…- mi
diceva mentre piangeva a dirotto.. –Non sopporterei di
vederti andare via come
quel giorno, mentre nemmeno ti volti per guardare cosa ti lasci alle
spalle! Ti
prometto che non ti parlerò di quello che provo, ma se
almeno puoi, dammi tutta
l’amicizia di cui sei capace! Io…io...mi
accontenterò di quella! Ti voglio bene
Yuri…-
Sopportare
quei momenti richiedeva
uno sforzo immenso, io gli avrei dato tutto l’amore di cui
ero capace, se ne
avessi avuto la possibilità!
Mi
girai verso di lei, gli scoccai
un bacio sulla guancia e la strinsi a me…
-Miki..-
gli dissi solo… -Cosa devo
fare con te..-
Pensai
tra me e me: “Non ti
preoccupare Miki, io ti amo come il primo giorno. Anche di
più!”.
Come
non si poteva voler bene a
quella ragazza, come il più delle volte, eravamo riusciti a
far pace, ed era
una sensazione meravigliosa. Implicitamente, era tornata ad essere la
mia Miki.
L’avevo portata sul divano e lei un pò
più tranquilla si era appoggiata alla
mia spalla, come quando aveva bisogno di conforto. Mi sembrava di
essere
tornati all’inizio della nostra convivenza nella stessa casa,
quante sere avevo
passato così, mentre lei rannicchiata vicino a me, guardava
la televisione o mi
raccontava qualcosa di sé. Era stato un periodo
meraviglioso…
-Mi
spiace per quello che ti ho
detto oggi…- disse mentre sollevando la testa mi guardava..
-Eri
solo arrabbiata ed io ho
esagerato…- dissi dandogli un buffetto sulla
guancia… -Io voglio starti vicino,
non ti voglio perdere di vista come ultimamente. Non sai quanto mi hai
fatto
preoccupare!!!-
-Mi
spiace…- disse alzandosi e
andando a prendere da bere…
-Direi
che possiamo brindare a un
equilibrio ritrovato…- mi disse… -Da oggi,
comincia un nuovo rapporto, fatto di
amicizia, lealtà e affetto! Cin…-
-Cin…-
risposi io, ma devo
ammettere che suonava davvero male…
Ci
sarebbe mai stato un momento in
cui lei per me sarebbe stata solo un’amica? Non potevo
saperlo, ma la vedevo
davvero dura. Sorrisi tra me e me, mentre lei mi osservava
incuriosita…
-Posso
chiederti una cosa!?!?-
improvvisamente decisi di affrontare il discorso che più mi
tormentava…
Lei
mi osservava stranita, ma
distogliendo lo sguardo mi fece cenno di proseguire.
-Poco
fa ho parlato con Ale…-
lasciai il discorso in sospeso…
Volevo
vedere la sua reazione, lei
prese con entrambe le mani il bicchiere, osservava le bollicine del
moscato
muoversi libere l’una indipendente dall’altra, poi
parlò.
-Perché!?-
disse tranquilla…
-Volevo
sapere dove ti trovavi e
lui era l’unico a sapere in quale albergo eri
alloggiata…-
-Ti
ascolto…-
-Lui
mi ha detto apertamente di
amarti ancora…-
-Yuri
sei venuto qui per parlarmi
dei sentimenti di Alessandro? Se è così ti dico
apertamente che so cavarmela da
sola…- mi disse con un sorriso triste..
-è
successo qualcosa tra di voi?
Lui mi sembrava ancora più preso di prima…- dissi
cercando di mascherare la
gelosia…
-Si.
Qualcosa è successo…- mi disse
sinceramente..
Guardava
dalla vetrata le luci di
Manhattam che splendeva in tutta la sua bellezza, sembrava ragionare su
quei
momenti, mi sentivo tradito, geloso, furioso… Cercai di
mascherarlo ma mi
sentivo il viso completamente in fiamme.
-Quando
Ale mi ha salvato la vita,
io sono andata a ringraziarlo il giorno dopo per avermi aiutata. Volevo
dirgli addio
impedendogli di immischiarsi
nei miei casini, ma…non ha voluto…-
Si
voltò di scatto guardandomi, ero
infuriato, forse si notava anche, ma non mi importava, in quel momento
volevo
solo permettermi l’opportunità di essere molto
incavolato.
-Frequentando
Ale, ho desiderato
più di una volta di innamorarmi di lui. Mi stava accanto, mi
coccolava e mi ha
fatto tornare la voglia di vivere, adoravo e adoro passare il tempo con
lui,
riesco a dimenticarmi almeno per un pò quello che mi
affligge. Lui mi è stato vicino
senza chiedermi nulla, così…due volte,
è successo che ci siamo scambiati un
bacio…-
Sentivo
la mia rabbia salire, mi
faceva contorcere lo stomaco, proprio come quella volta in cui lo vidi
baciare
di forza la mia ragazza.
-Vuoi
sapere cosa ho provato?- mi
chiese diretta con lo sguardo vuoto, perso in chissà quale
pensiero e desiderio…
-Se
vuoi si…- gli dissi mantenendo
sotto controllo la mia voce…
-Per
quanto volessi bene ad Ale e
per quanto avessi desiderato di innamorarmene, non ho provato forse le
stesse
cose che sentiva lui mentre mi teneva tra le braccia…- disse
guardandosi le
mani e strofinandosele.. –Ho provato affetto, ma non era la
stessa cosa. Non mi
sono pentita di averlo fatto, in quel momento ero trasportata
naturalmente
verso di lui, perché è così buono e
dolce. Ma…non si può baciare qualcuno se si
ama un altro! Poi sono partita e lui mi ha lanciato un
ultimatum…ma sono
partita ugualmente…-
-Lui
non si arrenderà! Ale è un
bravo ragazzo Miki, pensaci bene prima di escluderlo dalla tua
vita…- per
quanto mi costasse dirglielo, dovevo ammettere che in pochi si
sarebbero
comportati come lui..
-Io…non
lo amo! E lui non può
sempre accontentarsi del minimo indispensabile che posso dargli..- poi
mi
guardò confusa… -Perché mi spingi
verso di lui?-
-Io…vorrei
solo proteggerti da
tutto…- dissi accarezzandole la guancia… -Ma
nonostante tutti gli sforzi, non
riesco a proteggerti da me stesso…-
-Ma
cosa stai dicendo? Non
capisco…- ora mi osservava spaventata…
Era
ovvio che non potesse capire. Avrei
fatto qualsiasi cosa per lei, tutto quello che desideravo era
proteggerla da tutto
quello che poteva ferirla. Ma soprattutto avrei dovuto proteggerla da
me
stesso…dal mio assurdo desiderio!
Il
mio amore era un amore malato,
insano, che avrebbe portato Miki ad avere un sacco di guai. La cosa
migliore
per lei, era che io negassi con tutta la mia forza i sentimenti che
nutrivo!
Solo
così, lei, sarebbe stata
libera dal mio sentimento perverso. Purtroppo, se questa storia fosse
venuta a
galla, per il mondo intero io sarei stato un malato di mente, un
pervertito,
una bestia, che si era innamorato della propria sorella rovinandole la
vita.
Sarei sicuramente diventato un fenomeno mediatico, senza contare le
accuse che
mi sarebbero state mosse contro, dovevo
rendermi conto, che amare la propria sorella, era contro natura. Non
era e non
poteva essere considerata una cosa normale!
Sarei
dovuto sparire dalla
circolazione, senza lasciare la minima possibilità ai miei
genitori e a Miki,
di rintracciarmi, in questo modo, lei sarebbe stata libera e questo
segreto,
sarebbe rimasto intatto. Ogni volta che parlavo con i miei amici, mi
sentivo
capito, ma in fondo, molto spesso pensavo che forse avevano repulsione
di me.
E
Miki?! Come si sarebbe sentita la
mia piccola Miki!?!?
-Ascoltami
Miki, qualsiasi cosa
accada, voglio che tu sappia che sei stata la persona più
importante di tutta
la mia vita. E che…potrai contare sempre su di me.
Veglierò su di te…anche se
lontano…-
-Perché
mi dici queste cose?- mi
chiese lei con gli occhi lucidi..
-Perché…il
fatto che io non ti ami
più, non significa che però non ti voglia
bene…-
-Ti
spiace se ti chiedo una
cosa!?!?-
-No…dimmi
pure…-
-Mi
abbracceresti? Solo per un po’.
Non voglio dimenticare la sensazione che si prova…-
Senza
protestare, istintivamente
l’abbracciai. Non so dire quanto tempo rimanemmo
così, abbracciati, lei, ora
tranquilla, si era abbandonata sulla mia spalla e la sua lunga e
corposa
treccia, quasi disfatta, giaceva sulla mia gamba, I suoi capelli erano
cresciuti tantissimo, ormai arrivavano dalle sue natiche. Era
meravigliosa…
La
presi in braccio, la portai
nella sua stanza e la posai tra le lenzuola soffici di seta. Le sciolsi
la
treccia e lasciai che i suoi capelli prendessero posto come meglio
desideravano
intorno a lei. Sembrava un bimbo spensierato e felice, mentre con la
sua mano
teneva un lembo della mia camicia, era proprio cominciato tutto
così tra di
noi, mentre lei stringeva tra le sue piccole dita un pezzettino della
mia
maglia per ringraziarmi dell’aiuto , nella prima cena che ci
aveva fatti
incontrare. Ora mi
ritrovavo nella
stessa situazione, desideravo ardentemente che non mi lasciasse andare,
che mi
tenesse sempre stretto accanto a se. Avevo toccato vette altissime
insieme a
lei, avevo imparato l’amore, avevo capito cosa significasse
amare qualcuno
talmente tanto, da essere disposto a donargli tutto me stesso. Avevo
compreso
cosa volesse dire sentirsi amato così profondamente da
sentirmi debole ogni
volta che ci pensavo. Dentro di me, erano stati abbattuti dei muri che
solitamente ergevo nei confronti degli altri, ma in compenso avevo
scoperto la
fragilità dell’amore, mi sentivo completamente
disarmato e in balia dei miei
desideri, dei miei sentimenti! Affidarsi a qualcuno, era la cosa
più bella che
mi fosse capitata nella mia vita, ogni piccola e minuscola cosa del suo
viso,
la conoscevo anche meglio di me stesso. I suoi occhi cambiavano colore,
tonalità in base alle giornate, quando era brutto tempo
erano del color del
cioccolato fuso, più scuri, quando era bello, sembravano di
un verde meraviglioso,
pieno di sfumature. Era l’unica cosa di cui ero orgoglioso,
ero fiero di lei!!
Amavo la sua forza e la sua fragilità, ogni cosa la
coinvolgesse diventava
importante anche per me. Eppure mi chiedevo come il destino potesse
essere
stato così meschino…!!!
Avevo conosciuto
l’amore, quello vero e “devastante”,
ma non potevo viverlo! Sapevo
che il dolore
che sentivo, avrebbe potuto solo capirlo Miki, soffrivo tremendamente
perché
amavo una donna legata a me con vincoli di sangue. E chi avesse saputo
di
questa nostra condizione, avrebbe mai compreso quanto dolore si
provasse?!
No,
avrebbero solo visto quello che
a loro importava. Cioè che ero un animale, privo di
scrupoli! Scostavo i suoi
riccioli dal viso, dal capo, dalla guancia…
Ogni
parte di me stesso bramava per
averla, potevo sentire il desiderio che mi nasceva dentro in ogni parte
del mio
corpo, più lo sopprimevo, più lo sentivo
esplodere impetuoso.
Mi
facevo ribrezzo, l’unico modo
che avevo per proteggerla da me stesso era uscire definitivamente dalla
sua
vita, se fossi fuggito lontano, prima o poi se ne sarebbe fatta una
ragione!
Magari avrebbe incontrato un uomo che l’avrebbe pure resa
felice e a quel
punto, il capitolo Yuri, in un modo o
nell’altro, sarebbe stato chiuso definitivamente.
Una
sola settimana, avrei fatto di
tutto per renderla felice e poi sarei potuto scomparire per sempre,
lasciandole
in cambio il ricordo sereno di questo soggiorno a New York, che
probabilmente
ci avrebbe accompagnato fino alla fine dei nostri giorni.
La
osservai ancora, mentre la sua
mano teneva la mia, era così difficile staccarmi da lei. Mi
presi la fronte con
una mano, mentre con l’altra mantenevo il contatto con lei.
Mi sentivo
distrutto dall’amore che sentivo e lacerato
dall’indecisione.
Mi
avvicinai al suo viso, col
chiaro intento di baciarla…
Ora
sentivo distintamente il suo
profumo, il suo respiro regolare mentre dormiva. Una sua mossa
involontaria verso
di me, mi fece
riprendere il controllo di me stesso, mi portai la mano alla bocca,
spaventandomi per il gesto che stavo per compiere.. Mi allontanai
velocemente e
mentre lasciavo la sua mano, la sentii protestare nel sonno. Quella
notte non
potevo rimanere…
Rischiavo
di non riuscire a
mantenere la mia posizione. Da un lato, staccarmi, era un dolore
fisico, avrei
potuto vederla solo per quella settimana e poi probabilmente, mai
più…
Ma
se rimanevo lì, compromettevo
gli sforzi compiuti finora! L’avrei baciata e perdendo
l’unico fievole appiglio
che avevo con la realtà, sarei potuto andare anche oltre!!
Le
scrissi velocemente un
biglietto, quando si sarebbe svegliata l’avrebbe letto! Mi
permisi ancora una
fugace occhiata, ma poi aprii la porta della stanza, me la richiusi
alle spalle
e cominciai a percorrere il corridoio. Ormai era molto tardi, ma avevo
proprio
bisogno di fare due passi…
Cominciai
a percorrere la lunga via
che mi divideva dalla metrò e intanto mi permisi di essere
felice, almeno per
quella sera. Non me la sentivo di pensare alle difficoltà,
alla tristezza, agli
addii, alla rinuncia!
Misi
la mano in tasca, l’aria
notturna era molto fresca. Ritrovai il piccolo amuleto che portavo
sempre come,
mi aveva accompagnato per così tanto tempo e in
così tante avventure!
Pensai
istintivamente, che quando
siamo nel pieno della nostra vita non ci accorgiamo delle tante cose
belle che
abbiamo attorno. La
vita era qualcosa di
troppo bello per sprecarla in sole chiacchiere. Purtroppo
però, la maggior
parte del nostro tempo era passata a rimpiangere treni che erano
già passati e
che non sarebbero tornati una seconda volta, il mio treno era passato,
l’avevo
riconosciuto, poi per il caso della vita l’avevo dovuto
perdere. Mi sentivo
emotivamente arrabbiato con chiunque si lasciasse scappare
felicità che aveva a
portata di mano. La vita è sempre stata un percorso troppo
in salita, ogni
volta ci viene naturale lamentarci del fatto che non ci sia qualcosa in
discesa
e una volta che arriva la china, ci complichiamo l’esistenza
perché tutto ci
sembra troppo facile, o troppo bello…
Io
ero stato sfacciatamente felice
negli ultimi anni, Miki era incredibile e anche le
difficoltà che avevo
incontrato nel percorso con lei mi avevano rafforzato, mi avevano fatto
crescere.
Adesso,
in questo momento mi
sentivo come rinato…
Potevo
vedere il suo viso,
rallegrarmi facendole una carezza e sorridere insieme a lei.
La
malavita di New York era già
all’opera, era davvero una brutta zona quella di Manhattan di
notte il pericolo
si risvegliava come d’incanto e le vie brulicavano di
spacciatori, ladri,
assassini.
Continuai
a pensare per molto a
quello che mi circondava e quando mi svegliai da quella specie di
torpore mi
resi conto che ero davanti al cancello del college. Era molto tardi,
delle luci
erano ancora accese ma pensai che i miei amici sicuramente stessero
dormendo.
Entrai con più delicatezza possibile, feci le scale per
raggiungere la stanza
che dividevo con Willy, ma quando entrai li vidi tutti lì,
con la faccia tesa e
preoccupata.
-Yu!?
Finalmente! Abbiamo chiamato
in albergo, eravamo preoccupati non vedendoti arrivare!!!-
-Scusatemi…-
dissi sorpreso… -è che
ho perso la cognizione del tempo….-
Mi
sedetti vicino a Doris che era
seduta sul mio letto.
-Allora..-
mi chiese Jinny con un
sorriso dolce sul viso… -Com’è andata?-
-Sono
riuscito a parlargli…- dissi
sereno…
-Gli
hai detto….-
-No…no!
Cosa avete capito?!- dissi
attento… -Gli ho detto una parte di verità, che
nonostante non la ami più rimane
la persona più importante della mia vita! E che ci
sarò per lei….sempre!!!-
-Allora
perché hai quel tono di
voce!? Quasi disperato…-
-Credo
che la cosa migliore, per
mantenere tutto a posto, sarebbe che io scomparissi dalla loro
vita…- dissi
convinto…
-Sei
impazzito!?!?- mi disse Willy
in preda alla rabbia…
Mi
guardava furioso, mentre si era
alzato di scatto dal letto.
-Pensateci…-
dissi io afflitto…
-ogni minuto che è accanto a me, rischio di perdere il
controllo…-
mi
ero alzato per raggiungere la
finestra…
Guardare
quel panorama, il ponte di
Brooklyn in tutta la sua bellezza, mi aveva sempre tranquillizzato.
Ma…non
quella sera…
-Mentre
ero lì che la tenevo
stretta a me, abbracciandola, non so quante volte ho sentito bruciare
il desiderio
di averla per me. La desideravo come non mai, vedevo le sue labbra
e…l’unica
cosa che volevo era baciarla…- dissi coprendomi il viso con
le mani…
-Ogni
istante in cui sono stato lì
con lei mi sentivo bruciare, mi sono avvicinato alla sua bocca e
l’avrei
fatto…l’avrei baciata! Non so cosa mi ha
trattenuto dal farlo, non so perché mi
sono fermato. Ma…mi sono obbligato ad allontanarmi da
lei….-
-Però
l’hai fatto… No!? Ti sei
trattenuto…- mi disse Doris…
-Doris
tu pensi davvero che sia
sufficiente!?!? Per quanto eh…riuscirò a
controllarmi!?!?-
-Fuggire
non servirà a nulla! Pensi
che Miki in questo modo si metterà davvero il cuore in
pace!?- disse Willy…
-Io
so solo che mi faccio schifo.
Lo capisci che amo mia sorella? Lo comprendi!?!?- gridai…
Willy
mi sbatté contro il muro
prendendomi per la camicia…
-Ma
che colpa ne hai eh!?!?! Ti sei
innamorato di lei prima di scoprire la verità! Quindi come
potevi saperlo? Sai,
ultimamente mi chiedevo anche io perché il destino
è stato così crudele con voi
e sai cosa ho pensato!?-
-Cosa!?!?-
gli risposi…
-Che
era questo che la vita voleva
per voi. Nel senso che vi ha voluto dare la possibilità di
amare qualcuno alla
follia e disperatamente, se proprio vuoi saperla tutta…credo
che se anche
l’avessi saputo forse non avresti potuto opporti al tuo
cuore! Come adesso!!!-
-Ma
è insano…malato…- dissi deluso
con me stesso, con la voce flebile per cercare di spiegare come
percepivo
questo mio sentimento…
-L’amore
non è insano o malato.
Seppure particolare, è la forma più profonda e
meravigliosa di affetto! Ami una
donna come tutte vorrebbero essere amate Yu!- disse Doris
accarezzandomi la
guancia.. –Pensi davvero sia così sbagliato!?!?-
-Quando
mi guardo allo specchio, vedo
il disprezzo della gente se sapesse quello che sento…-
Nessuno
ebbe il coraggio di parlare
a quel punto, sarebbe stato questione di tempo e pensai che sarei
arrivato al
punto di impazzire. Per quanto si poteva arrivare a sopportare
quell’amore
insano, mi avrebbe devastato la vita per il resto dei miei giorni!!
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Capitolo 20 *** Miki: l'amore si fa strada e ferisce... ***
Miki: l'amore si fa strada e ferisce..
Sentivo
un
profumo di rose intenso e meraviglioso…
Mi
avvolgeva e cullava nella sua
dolcezza, pensai subito a lui, che probabilmente mi era vicino, ma non
mi
stringeva tra le sue braccia Allungai la mano lungo il materasso,
cercando il
suo braccio, o qualunque parte calda e confortevole del suo corpo
meraviglioso.
Ma…non
c’era nessuno…
Alzai
la testa di scatto, il letto
era intatto, sembrava che nessuno avesse dormito affianco a me. Provai
un gran
senso di frustrazione. Mi alzai a fatica, ancora addormentata, mentre
tra il
dormi veglia cercavo lui e il suo profumo, testimonianza della sua
presenza
nella stanza. Sorreggendomi
al muro
cominciai a chiamare il suo nome, controllando ogni stanza della
lussuosissima
suite…
-Yuri?-
Controllai
ovunque, ma presto mi
resi conto che non c’era. Speravo con tutta me stessa di
trovarlo ancora lì.
Raggiunsi la porta del grande salone e mi lasciai cadere dolcemente a
terra,
percorrendo con la schiena appoggiata, tutto il muro che mi separava
dal
pavimento.
Mi
presi le ginocchia tra le
braccia e vi appoggiai la mia testa inerme. Pensai a quanto ero
stupida!! Presi
la testa fra le mani e pensai a come potevo sperare di trovarlo ancora
lì, visto
che tra noi era tutto finito! Ripensai alla sera precedente e a quanto
fosse
triste accettare l’amicizia dell’uomo in cui in
realtà sei innamorata, l’avevo
fatto perché Yuri era la persona più importante
della mia vita e non sarei mai
riuscita ad accettare il fatto di essere una fra tante per lui. Volevo
davvero
costruire un rapporto privilegiato d’affetto ed amicizia,
sarebbe stato
tremendamente difficile farmelo bastare. Tutto questo, avrebbe
richiesto uno
sforzo enorme, ma lo facevo volentieri!
C’era
stato un momento in cui il
mio cuore era tornato a battere come allora, quello sguardo e i suoi
occhi mi
guardavano come quando era ancora innamorato di me. Lo vedevo nel suo
viso, era
diverso dallo stesso che avevo visto quando mi aveva lasciato, mi
sentivo
completamente in balia dei suoi occhi quando mi guardava
così, era sempre stato
capace di togliermi il fiato. Si era avvicinato alla mia bocca e in
quell’istante ero quasi pronta a giurare che il suo cuore
stesse battendo
frenetico almeno quanto al mio, guardava le mie labbra, sembrava che mi
desiderasse. Ma c’era qualcosa che pareva frenarlo, in quel
momento avevo
davvero creduto che tutto potesse tornare come prima e quanto
l’avevo sperato!!
Ma come tutti i bei sogni, mi ero dovuta svegliare e a conferma di
ciò, ora, mi
ritrovavo in quella lussuosa suite, fornita di tutte le
comodità e riccamente
arredata, ma povera, con il mio cuore colmo di tristezza.
Scrollai
la testa con le mani a
coprirmi le orecchie.
Io
avevo fatto qualche passo avanti
nonostante tutto in questi mesi ed ora non potevo vanificare tutti
quegli
sforzi, solo perché mi ero illusa di un qualcosa che non
esisteva e che molto
probabilmente mi ero solo sognata con la mia immaginazione! Dovevo
proseguire
sulla strada che mi aveva mostrato Ale e ce l’avrei fatta in
qualche modo!!!
Mi
alzai da terra, andai in stanza
e recuperai un asciugamano per la doccia. Quando tornai indietro mi
accorsi che
sul tavolino del soggiorno c’era un foglio, pensai
l’avesse lasciato Edward la
sera prima, mi avvicinai e riconobbi la grafia. Non era
Edward…ma Yu…
“Dormivi
così bene che non ho
avuto il coraggio di svegliarti!! Sarei rimasto volentieri magari ti
faceva
piacere trovarmi lì quando ti fossi svegliata, ma dovevo
rientrare e non avevi
più bisogno di me.
Ti
aspetto a Central Park, al Roast Caffè, alle 9…
Voglio fare colazione con te!
Ricordati..
Ti voglio bene..
Yuri..
“
Ti
voglio bene, questo aveva
scritto. Era molto meno di un ti amo ma pur sempre qualcosa.
Quello
che mi preoccupava era che
non sapevo se io sarei stata in grado di farmelo bastare, avevo
accettato il
fatto che lui non provasse più nulla per me tranne affetto,
però da qui ad
accontentarmi….c’era tanta strada da fare!
Andai
velocemente a lavarmi, mi
asciugai in tutta fretta, poi raggiunsi la camera per vestirmi. Questa
parte la
odiavo sempre! E ora cosa mi metto!?
Buttai
all’aria la valigia, volevo
qualcosa di comodo e sportivo. Quindi presi i miei pantaloncini corti
di jeans
e il top bianco. Certo, non sarebbe stato facile uscire
dall’albergo vestita
così, mi avrebbero di sicuro guardato storto, per non
parlare di Edward!!!
Quindi
presi il mio vestitino
leggero blu, con piccoli disegni a fiorellini, era talmente fine che
nessuno mi
avrebbe rotto le scatole. Lo indossai, raccolsi i miei lunghissimi
capelli,
eccessivamente cresciuti, con un nastro di raso dello stesso colore del
vestito
e indossai i miei sandali comodi. Chiusi in fretta la porta, e
cominciai a
scendere le scale. Odiavo quell’ascensore, una trappola
d’oro per nobili
spacconi e snob!
Nell’atrio
incontrai Edward…
-Dove
credi di andare!?!?-
-Ho
degli impegni!?!?- dissi io
sorpresa..
-No.
Però…-
-Allora
potrò fare colazione con
quella specie di mio “fratello”…-
-Da
quando in qua lo chiami
fratello?!- disse sollevando un sopracciglio..
-Da
quando ho compreso che lui non
mi vede più come prima e se voglio averlo vicino, almeno,
devo imparare a
costruire un rapporto fraterno saldo e resistente…-
-Non
è che vuoi semplicemente
legarlo a te per non perderlo definitivamente?!-
-Voglio
solo continuare ad averlo
accanto in qualche modo…- dissi vergognandomi un
pò.. –è davvero così
sbagliato!?!?-
-No
che non lo è…- mi disse lui
paterno… -Puoi contare su di me se hai bisogno! Ok!?!?-
-Grazie…-
dissi sorridendogli…
-Ah
dimenticavo! All’una hai
l’incontro per la prova dei vestiti e ci saranno pure dei
giornalisti del New
York Time. Sii puntuale..-
-Si
capo!!!- dissi portandomi la
mano vicino al testa in segno di rispetto…
-Ah…Miki…-
disse mentre si
allontanava e voltava appena il viso verso di me per
guardarmi… -scusami se te
lo dico. Ma quella di ieri sera, non mi è sembrata tanto una
scenata da amico!-
Guardai
Edward allontanarsi, mentre
le mie mani avevano lasciato cadere la borsa a terra. Rimasi sola in
quel lungo
corridoio per qualche istante e il mio corpo non era in grado di
reagire agli
stimoli dei miei nervi. Mi sentivo “paralizzata”,
era incredibile! Quando si
trattava di lui, bastava una parola per mandarmi in crisi.
Poi
finalmente il cellulare mi
aveva risvegliato dal quel terribile torpore…
-Pronto…-
dissi stanca…
-Miki!
Sono io Meiko…- disse felice
la mia cara amica…
-Oh
Meiko… Mi manchi un sacco!!!-
-Miki,
anche tu. Sarei dovuta
venire con te!! Ma dimmi…hai visto Yu!?-
-Certo…l’ho
visto, c’ho litigato e
c’ho fatto pace pure. Beh…insomma, come bilancio
è poco equilibrato per ora…-
-E
che effetto ti ha fatto vederlo!?-
Rimasi
in silenzio, avrei tanto
voluto non rispondere a quella domanda!
Lo
amavo ancora troppo…
-Non
riesco proprio a togliermelo
dalla testa…- dissi ridendo… -Che stupida che
sono eh!?- subito diventai
triste…
-Non
sei stupida…- mi disse lei
facendo una pausa.. –ma mi piange il cuore sapere che soffri
così per lui…-
-No
Meiko. Lui mi vuole bene, si tratta
solo di farmelo bastare. Non sarà facile, ma almeno adesso
mi è di nuovo
vicino…- dissi rassegnandomi…
-Miki…-
disse lei triste…
-Scusami
Meiko, ma sono in ritardo
e ho un sacco da fare. Salutami tanto Steve e Ale! Anche gli altri
ovviamente…
A presto!!!!-
Quando
riattaccai mi sentii
sollevata. Meiko mi faceva stare meglio, ma c’era sempre un
senso di vuoto per
me nella mia vita, uscii velocemente dall’albergo e imboccai
la strada che mi avrebbe
condotta dritta ai taxi. Cominciai a rallentare il passo, quando la
voce di
qualcuno a me conosciuto mi bloccò…
-Miki…qui!
Vieni!!! Ti siamo
passati a prendere!!- mi disse Willy salutandomi dall’altro
lato della strada…
Il
primo viso che vidi fu quello
sorridente di Yu, aveva un sorriso raggiante, era davvero
così bello! Abbassai
per qualche istante lo sguardo, lasciando che la tristezza mi
abbandonasse, poi
guardai dritta verso di me e li raggiunsi, mentre loro erano scesi
dall’auto
per aspettarmi.
-Sei
così pallida Miki!!! Stai
bene!- mi disse Yu alzandomi il mento con un dito…
-Non
ti devi preoccupare sempre per
me!- dissi io sorridendo… -In questo non sei cambiato, sei
sempre
iperprotettivo!!-
-Certo,
perché tu rimani una
pasticciona!!!- lui mi sorrideva, come se niente fosse…
-Yu
piantala!! Non ho più quindici
anni!-
-Lo
so, ma l’istinto di proteggerti
è sempre più forte di me..- disse con un lieve
sorriso..
Involontariamente
sentii le mie guance
diventare più calde, segno che ora erano più
colorate. Questo non andava bene…
-Ti
stanno guardando tutti…- mi
disse lui, mentre compariva sulla sua fronte quella ruga di
disapprovazione che
tante volte avevo visto, mentre Ale mi osservava solitamente. Mi girai
un pò
attorno per vedere cosa accadeva, molti uomini e alcune donne si erano
fermati
ad osservarmi, si stava creando un folto gruppo di curiosi con sguardo
indagatore e malizioso.
Yuri
mi spinse nella macchina e
rimasi sconcertata. Il braccio mi doleva dalla potenza con cui
l’aveva stretto
per spingermi nell’auto e poi cominciò a
rimproverarmi, come tante volte aveva
fatto.
-Miki,
sei impossibile!! Giri da
sola per una città in cui ti riconoscono tutti! Qui non
siamo a Tokyo potrebbero
farti del male…-
-Io
non voglio guardie del corpo!!-
dissi alzando il sopraciglio… -Non sono una diva, voglio
solo avere una vita
normale..-
-Forse
avresti dovuto pensarci prima
di accettare questo lavoro!- disse lui gridando…
Lo
guardai sconcertata e abbassai lo
sguardo..
-Yu?!-
disse Jinny rimproverandolo…
Voltai
lo sguardo verso il
finestrino e nella mia mente si avvicendavano tutte le immagini di
quegli
strani comportamenti di Yuri, spesso cambiava atteggiamento ed era
discostante
con me. Probabilmente non voleva alimentare le mie speranze, ma lo
sentivo
sempre distante, anche quando mi sembrava incredibilmente vicino,
voleva
proteggermi, ma…non capivo realmente quello che intendesse.
-Non
devi preoccuparti più per me…-
dissi appallottolandomi contro la portiera della macchina e
massaggiandomi il
braccio… -Adesso sto bene, non farò
più cose sconsiderate…-
Brian,
Doris e Jinny che erano
dietro con me, si girarono a guardarmi. Chiusi forte gli occhi, non
volevo
vedere i loro sguardi perché sapevo cosa avrebbero visto.
Una ragazza fragile che
non sapeva cavarsela da sola, che era talmente amareggiata, che ancora
una
parola e avrebbe pianto a dirotto singhiozzando. Sentii la macchina
frenare..
Doris
voleva comprare qualcosa che
non compresi, non mi accorsi che erano scesi tutti, finché
all’improvviso
sentii due forti braccia abbracciarmi stretta per proteggermi.
Aprii
leggermente gli occhi era lui
che mi stringeva. Io davvero non ci capivo nulla…
Mi
aveva preso il viso con entrambe
le mani, per guardarmi meglio negli occhi, mi aveva avvicinato e aveva
appoggiato le labbra sulla mia fronte baciandola più volte.
Rimasi così
stupita, ma le mie mani non si erano mosse dal suo torace, ancora mi
teneva il
viso tra le mani e guardandomi dritta negli occhi aveva appoggiato il
suo
fronte al mio. Il mio cuore batté frenetico, senza che
potessi fermarlo o
controllarlo. Il panico di vedere i suoi occhi pieni e gonfi di lacrime
non lo
dimenticherò mai…
Mi
stringeva e piangeva, le lacrime
scendevano abbondanti, sembrava un bambino. Singhiozzando mi guardava
come se
mi stesse supplicando, come se mi chiedesse di continuare ad amarlo,
non
riuscii ad aprir bocca, ma cominciai a piangere anche io.
Cominciai
ad accarezzare il suo
dolce viso, mentre lui faceva la stessa cosa, toccando le mie guance,
baciava la
mia fronte in continuazione. Le gocce tamburellavano sulla mia gamba,
rimanemmo
così per molto tempo, a guardarci reciprocamente negli
occhi, mentre piangevamo
senza sosta.
-Ti
prego di non chiedermi nulla…-
mi disse mentre mi prendeva la schiena attirandomi vicino al suo
petto… -Non
hai idea della tortura che sia stata, restarti lontano!!!-
Sentivo
quanto quelle parole
fossero sincere e profonde, ne sorrisi, forse era quello che aspettavo
di
sentirmi dire, ma feci come mi aveva chiesto. Non gli chiesi
nulla…
Tutto
quello che volevo fare, era
ascoltare quello che avrebbe voluto dirmi e stringere forte i lembi
della sua
camicia, facendogli capire che ero lì, solo per lui. Per
nessun’altro. Nemmeno
per il lavoro, c’era solo lui!!!
-Io…voglio
proteggerti da tutto, ma
non hai idea di quanto sia stato difficile sapere che stavi male e io
non
potevo starti vicino!- mi diceva singhiozzando… -Ti voglio
davvero bene Miki, io
non avrei mai voluto farti del male. Mai!!!-
-Non
dire così…- dicevo, non
riuscendo a contenermi.. –Io non ce l’ho con
te…-
-Ma
io ce l’ho con me stesso per il
male che ti ho fatto…-
-Non
pensi a tutti i bei momenti
che mi hai donato!? A tutti quei momenti in cui sono stata
completamente ed
enormemente felice!?!- gli dissi mentre ora le lacrime erano molto
più
abbondanti…
Lui
mi guardava incredulo, gli
occhi color smeraldo spalancati e lucidi,
sembrava smarrito e addolorato. Abbassò
leggermente lo sguardo, mentre
riprendeva la fila interrotta di lacrime,
non
l’avevo mai visto piangere così
tanto e…in quel modo!
Quanto
stavi soffrendo Yuri!? Cosa
non dovevo chiederti!?!? Perché non mi parli di quello che
ti fa stare male!?
-Guardami…-
dissi dolcemente
alzandogli il viso con entrambe le mani appoggiate alle guance e alle
tempie…
-Guardami…-
Feci
una piccola pausa, come per
trovare le parole giuste, trattenei tutto a stento, poi lentamente
cominciai a
parlargli…
-Tutto
quello che mi hai lasciato è
custodito gelosamente qui…- dissi mettendomi una mano sul
cuore… -Sono stata bene
ogni singolo giorno con te, anche mentre litigavamo sentivo di essere
viva!
Sono cresciuta insieme a te, imparando a capire cosa vuol dire essere
donna, cosa
significa che al mondo c’è qualcuno che viene
prima anche di te stesso. Non mi
pento di nulla e tanto meno di averti amato…-
Lui
non aveva più forze, mi
abbracciava senza lasciarmi andare, mentre sentivo i suoi singhiozzi
attutiti
dalla sua bocca schiacciata contro il mio collo.
-Non
sentirti colpevole per quello
che è venuto dopo. Amare significa anche volere la
felicità dell’altro..
Ricordi quante volte ne abbiamo parlato!?-
Lui
mi sfiorava le guance, continuava
a toccare ogni piccola singola parte del mio viso e di
nuovo…l’illusione
dell’amore si impadronì di me.
-Tienimi
sempre con te…- mi disse…
-Come io ti ho tenuta sempre con me…-
La
sua mano si era spostata dal mio
volto, per andare a intrufolarsi nella tasca dei suoi pantaloni.
Sembrava
esitare, ma con indecisione tiro fuori la mano nascondendo qualcosa nel
pugno
ben serrato. Poi l’aprii… Aveva ancora quel
polsino rosa! Lo guardai
emozionata, l’aveva conservato lo stesso nonostante la nostra
storia fosse
terminata…
-Yu…-
-Non
importa come, ma conserva una
parte di me per sempre!- mi disse rammaricato…
-Perché se mi dimenticassi,
credo che non potrei sopravvivere…-
Ne
rimasi scioccata. C’erano così
tante cose strane in questa storia, possibile che fossi comunque
così
importante per lui!?
-Ma
cosa dici!?!?- gli chiesi
guardandolo..
-Non
ti ho mai dimenticata! Sono
sempre in pena per te e mi manchi un sacco. La mia vita, anche prima
che tu
diventassi la mia ragazza, ruotava intorno a te ed ora tu non ci sei
più e mi
sento inutile…-
-Smettila…-
dissi io sorridendo
gentilmente… -è solo il momento Yu! Per molto
tempo sono stata sempre insieme a
te ogni momento. Ma le cose cambieranno…-
-No…non
puoi capire…- disse lui
stringendomi la mano… -Ci sarà sempre un posto
importante per te nel mio
cuore…-
Lasciai
che lui si
tranquillizzasse, ma appositamente non gli chiesi più
niente. C’erano troppe
domande che non mi erano chiare, ma se la nostra storia era finita, non
si
poteva più tornare indietro, forse lui si sentiva in colpa,
forse gli mancava
il fatto di avere un rapporto profondo e complice come il nostro. Ma
certe cose
non si possono cambiare! A
volte avevo
l’impressione che tra di noi nulla era diverso, ogni volta
che eravamo vicini,
sentivo una scossa che mi attraversava.
I
suoi occhi, le sue parole però
non dicevano le stesse cose però.
Eravamo
stretti vicini al
finestrino il suo viso era ancora tutto umido quando i suoi amici
tornarono in
macchina. Lui sembrava non essersene nemmeno accorto, mi aveva avvolta
con le
sue braccia, il mio volto era appoggiato al suo torace, mentre la sua
testa
giaceva appoggiata dolcemente sulla mia. Mi sentivo sicura con lui,
l’impressione
che quell’atteggiamento mi comunicasse il suo amore, non mi
aveva abbandonata
per un solo istante, tenni gli occhi chiusi così per molto,
non volevo aprirli
per vedere cosa mi circondasse. Staccai leggermente il viso dal suo
torace a
guardai il suo volto, i suoi occhi erano coperti dalla frangia e dai
capelli
spettinati. Era meraviglioso anche in quel momento, decisi di darle la
mano e
confortarlo finché non si fosse sentito meglio. Stava
soffrendo, non chiedetemi
il perché e come lo capii, ma lo percepivo. Poi sentii la
sua bocca avvicinarsi
al mio orecchio…
-Grazie!
Per merito tuo, sto
meglio…- e detto questo mi diede un bacio sulla
tempia…
Io
arrossii immediatamente, mentre
sgranavo leggermente gli occhi.
Come
speravo, finché non arrivammo
al bar della colazione, lui mi tenne vicino a sé, pensai che
staccarmi da lui,
a fine settimana, sarebbe stato un dolore fisico, ma non volevo
rovinare quel
momento di serenità reciproca.
Quando
uscimmo dalla macchina, Yuri
uscì prima di me e immediatamente dopo prese la mia mano,
credo fu un gesto
talmente spontaneo da parte sua, che ne capì la portata solo
dopo qualche
istante. Mi guardò in viso e mi chiese…
-Ti
da fastidio!?- disse in
imbarazzo, mentre abbassava lo sguardo nel lato apposto a dove mi
trovavo io…
-No…-
dissi io avvampando… -Sono
solo sorpresa…-
Lui
mi sorrise tenero e ripensai a
quando mi diceva che gli piaceva vedermi arrossire quando faceva
qualcosa per
corteggiarmi, era impressionante, quanto ogni piccola cosa che lui
facesse o mi
dicesse, mi faceva tornare indietro nel tempo.
Tutti
intorno a noi erano più
tranquilli e sereni, tutti tranne il fratello di William. Se non
sbagliavo
doveva chiamarsi Brian, gli altri cominciarono a raggiungere
l’entrata, io
invece cercai di trattenere Yu per un braccio e gli chiesi..
-Yu
senti, tutti sembrano
tranquilli… Ma…ho notato che il fratello di
William non sembra molto a suo
agio…-
-Non
preoccuparti per lui. Tu non
c’entri! è con me che ce l’ha!!!-
-Come!?-
-Non
è nulla…- disse rassicurandomi
e accarezzandomi una guancia.. –Promettimi che starai
tranquilla…-
-Ok.
Va bene!!!-
Sempre
per mano mi fece strada nel
bar, come prima, notai che molte persone mi avevano riconosciuta, ma
siccome
non ero sola si erano limitate a farmi un cenno col capo, lasciandomi
alla mia
compagnia. Mi
osservavano curiose e Yuri
con naturalezza, mi aveva fatto sedere aggiustando la sedia in modo che
sedendosi
mi sentissi meno osservata. Anch’io adesso mi stavo chiedendo
come avevo potuto
accettare un lavoro del genere, quando amavo la mia
tranquillità e il fatto di
passare inosservata, ma in quel periodo non avevo Yuri a riempirmi la
vita.
Per
quanto banale fosse la mia
motivazione, io avevo bisogno di stimoli, di cose nuove, di qualcosa
che mi
tenesse la mente occupata e quel lavoro, capitato così
all’improvviso, era
stato la mia salvezza…
-Allora
Miki, oggi hai qualche
impegno!?- disse Doris gentile come sempre…
-Beh
in effetti si…- dissi io in
imbarazzo… -Mi piacerebbe tanto se veniste con
me…-
-Davvero!?-
mi disse Jinny
entusiasta…
-Si
certo…- le dissi io sorridendo…
-Non
dovresti essere così gentile
con loro…- mi disse Brian guardandomi in modo troppo
intenso.. –Finiranno per
approfittarsene Miki…-
Quello
che però mi fece
insospettire, fu l’occhiataccia che lui e Yu si scambiarono,
a quanto potevo
capire tra i due non correva buon sangue, quello che non immaginavo era
il
perché. Avevo notato che spesso Brian mi fissava, ma avevo
escluso a priori che
dietro quella tensione potesse nascondersi la gelosia di Yuri, lui
nonostante
non avesse mutato del tutto il suo atteggiamento verso di me, mi aveva
detto
apertamente che il sentimento che aveva provato non era più
presente. Quindi
cancellando i dubbi, arrivai alla conclusione che doveva essere
qualcosa a me estraneo.
-Ma
a me fa piacere se venite…-
dissi un pò a disagio… -Inoltre…-
-Cosa
c’è Miki!?!?- mi chiese Yuri
scrutandomi…
-è
stata organizzata una festa di
gala per me…- dissi un pò sconsolata…
-Ho bisogno di un accompagnatore e avrei
davvero bisogno del vostro sostegno! Sarà domani dopo la mia
sfilata di
debutto…-
-Cosa
vorresti dire!?- mi chiese Yu
guardandomi di soppiatto…
-Dai
Yu hai capito…- dissi
giungendo la mano in segno di preghiera e facendo quegli occhi dolci cui difficilmente riusciva
a resistere… -Ho
bisogno di un accompagnatore…-
-Non
se ne parla, sai che odio le
occasioni così sfarzose e in cui si è al centro
dell’attenzione…-
-Anche
io mi sento molto a disagio ed
è proprio per questo che ti chiedo di aiutarmi…-
-Se
vuoi ti faccio io da cavaliere…-
mi disse Brian convinto, mentre sorseggiava il suo latte bianco..
Immediatamente
vidi la mano di Yuri
irrigidirsi sul tavolo stringendo i pugni, guardai il suo viso e
riconobbi
quella stessa espressione furente quando qualcuno mi dava attenzioni
troppo
esplicite che lui non gradiva…
-Non
ce ne sarà bisogno..- rispose
calmo ma con una punta di acidità nel tono…
-Domani ti farò da accompagnatore. Ma…-
disse puntando l’indice contro di me… -Sappi che
non permetterò a nessuno di
avvicinarti…- e sorridendo mi toccò
giocherellando la punta del naso…
-Oh
Yuri grazie!!!- dissi
abbracciandolo… -Grazie anche a te comunque Brian! Credo che
ci sarà anche
Doris ad avere bisogno di un accompagnatore..- dissi per rendere
l’atmosfera un
pò meno plumbea. Ma mi resi comunque conto che la tensione
tra i due non era
rallentata…
Brian
spesso rivolgeva occhiate a
Yuri e lui ricambiava senza gentilezza, sembravano in competizione ed
ora mi
venne il dubbio che forse in realtà il motivo fossi io.
Notavo e sentivo i suoi
sguardi spesso troppo intensi, inoltre la reazione di Yuri pochi
istanti fa era
stata troppo evidente per passare inosservata. Brian sembrava un bravo
ragazzo,
Michael mi diceva che era un’inguaribile farfallone, come al
solito Yu, nel
tentativo di proteggermi, esagerava nei modi. Ma cercai di passare
oltre e di
pensare solo a quel momento sereno..
-Aspettami
qui! Arrivo subito…- mi
disse Yuri allontanandosi raggiungendo il bancone del bar…
Non
appena Yuri si era allontanato,
Brian cominciò a parlare…
-Posso
chiederti una cosa!?- tutti
lo guardarono di soppiatto, come per rimproverarlo..
Feci
cenno di sì col capo, mentre
non curante fingevo che tutto fosse a posto. Ma ero
preoccupata…e…tesa! Cosa
stava succedendo!?!?
-Perchè
ti sei innamorata di Yuri!?-
lo guardai sbarrando gli occhi…
Prima
di rispondere abbassai lo
sguardo…
-Ti
sembrano domande da fare!?!?-
disse Willy arrabbiato…
-Smettila,
sei ridicolo Brian!!-
disse Jinny…
-No!
Non ho nessun problema a
risponderti e la mia risposta è che è
semplicemente lui…-
Tutti
mi guardarono stupiti…
-Voi...conoscete
solo una piccola
parte di Yuri…- dissi io sorridendo… -E posso
comprendere perché magari non
riuscite a capirne la motivazione…-
-è
sempre freddo e discostante…-
disse Brian cominciando a parlare come senza sosta…
-Ma
come puoi dirlo!?- dissi
tranquilla… -Non puoi nemmeno immaginare quanto sia
speciale! Il suo mondo
interiore è tanto complesso quanto profondo!!! Non hai
nemmeno idea di quanto
Yuri possa amare e donare felicità a chi vuole bene!
Forse…se non fosse stato
così, per me non sarebbe stato così
insostituibile…-
-Cosa
vorresti dire!?- mi chiese,
non poteva capire…
-Che
mi sono innamorata di lui
proprio perché era così! Con le sue debolezze e
la sua forza… Accettando i muri
che lui costruisce con le persone, per sorpassarli e abbatterli poco
alla
volta. Avevamo costruito un amore maturo e profondo, che poteva durare.
Lui…ha
un lato dentro di se, che sembra mostrare solo a chi ama
profondamente…-
Non
mi chiese più niente a quel
punto. Chissà se ero stata in grado di fargli capire quello
che intendevo, ma
d’altronde parlare di un amore, come quello tra me e Yuri,
era piuttosto complesso.
Andava oltre le parole, comunicavamo attraverso il nostro corpo, la
nostra
mente, la nostra anima. Non potevo dire di conoscere Yu in tutto, in
fondo
l’animo umano è troppo profondo e intenso per
conoscerlo in ogni sua forma, ma
mi piaceva scoprirlo. Conoscerlo a poco a poco nella sua
complessità.
Quando
Yu tornò la situazione era
tornata tranquilla…
-Eccomi…-
disse mettendo davanti al
mio naso un piattino con una fetta di torta sacher…
-Tentazione! Una modella
non dovrebbe nemmeno vederle queste cose!!- disse sorridendo..
-Allora
perché me l’hai portata!?-
dissi io alzando un sopraciglio e allontanandomi leggermente da lui,
mentre lo
guardavo con un ghigno…
-Perché sei una
golosona!- disse lui
giocherellando con la mia fronte.. –E so che non resisterai
alla tentazione, però…visto
che mi preoccupo per te, la mangerò al tuo posto!-
Tutti
ci guardavano sorridenti, molto
probabilmente, era la prima volta che vedevano Yuri, quel
Yuri… Rideva
spensierato e felice, vederlo così mi aveva sempre reso
enormemente felice. Ora
stava impugnando la forchetta per infilzare quella magnifica fetta di
torta al
cioccolato, ma mentre socchiudeva estasiato gli occhi, tolsi il piatto,
mentre
la sua posata infilzò il tavolo…
-Troppo
tardi! Alla mia linea ci
penso io..- dissi sorridendo…
Cominciai
a mangiare la torta, mentre
gli altri ci guardavano divertiti. Si era per l’ennesima
volta preoccupato per
me…
-Devi
mangiare Miki…- mi disse lui
ora un pò più serio… -Non farmi
preoccupare, ultimamente non ti sei presa cura
di te stessa…-
-Solo
un momento… Ma vedi?! Ora
mangio un sacco di dolci!!!- dissi sorridendo…
Non
avrei permesso a quel periodo
oscuro della mia vita di infangare quel momento, purtroppo
c’era stato e mi
aveva anche portato a fare mosse avventate e pericolose, ma ora, che
avevo
imparato a vivere il dolore, non avrei più messo in pericolo
stupidamente me
stessa o qualcun altro.
Forse
ero diventata leggermente più
forte, avevo imparato che nella vita bisognava guardare in faccia il
proprio
avversario.
Quella
mattinata sarebbe stata uno
di quei bellissimi ricordi che avrei portato per sempre con me!
Jinny
e Doris, come sempre molto
gentili, mi avevano accompagnata a fare qualche giretto nei bellissimi
negozi
di New York, non avevo mai visto posti così eleganti,
raffinati e belli. Ogni
negozio aveva qualcosa di meraviglioso che avrei voluto comprare e la
compagnia
di Doris e Jinny mi piaceva molto. Ero contenta che due ragazze come
loro
fossero vicine a Yuri, nonostante io e Jinny inizialmente avessimo
avuto
qualche problemino, adesso mi sentivo davvero in sintonia con lei!
Vedevo che
nei miei confronti aveva un atteggiamento attento e premuroso, pensai
che fosse
dovuto al fatto che anche lei amava molto Willy e il pensiero di
dividersi da
lui, le facesse capire come mi potevo sentire. Mi chiedeva spesso
consiglio e
si era creata una bella atmosfera tra di noi, i ragazzi si erano
fermati
in un negozio di
macchine, quindi ci
avrebbero messo un pò.
-Sai…-
mi disse Doris… -Siete
talmente belli quando siete insieme…-
La
guardai confusa, ma sorrisi
felice e le risposi…
-Beh…il
fatto di conoscerci da
molto e condividendo anche casa, ha fatto si che tra noi si creasse
davvero un
bel rapporto…-
-Non
intendevamo solo quello…- mi
disse Jinny… -A volte è straziante vedervi
così felici e pensare che…-
-…il
mio è un amore non
corrisposto!?- sorrisi a quelle due ragazze così
premurose…
Il
cielo cominciava a diventar
grigio e qualche goccia scendeva lenta…
-Non
fate quegli sguardi tristi! In
fondo c’è chi dice che l’amore non
è eterno. Probabilmente non era destino…-
cercai di mantenere un viso disteso, ma come al solito la tristezza si
impossessava di me quando pensavo a noi due..
La
pioggia finalmente libera aveva
cominciato a scrosciare abbondante. Mi sentivo libera ogni volta che
l’acqua mi
scorreva sul viso, alzai il volto verso il cielo e mi sdraiai
sull’erba
soffice.
-Quando
Yuri mi ha lasciato…era una
giornata come questa…-
Loro
mi guardavano in silenzio, poi
si sdraiarono l’una e l’altra affianco a
me…
-Prima
il cielo era limpido e
meraviglioso, poi, così all’improvviso
lugubre e grigio. In quel momento, la pioggia mi bagnava il viso,
lacrime calde
e fredde si mescolavano tra di loro, in quell’istante
l’unica cosa che sapevo
era che lui non mi amava più e il mio mondo felice assieme
all’uomo che amavo
era crollato. Poi…col tempo ho capito una cosa
importante…-
-Cosa!?!-
mi chiese Jinny curiosa…
-Che
la vita può portarci via tutto,
ogni cosa. Dalla più importante alla più futile,
ma quello che ci rimane, sono
i nostri sentimenti e quello che con fatica abbiamo costruito. Non
sarò più
ricambiata da lui ma se non altro, da lontano, potrò
continuare ad amarlo
vegliando su di lui!! È questo che ho capito! Che potevo
continuare ad amarlo
senza farglielo pesare. Che lui rimarrà il solo per
me…-
Da
quel momento lasciammo che la
pioggia prese il sopravvento su di noi. I ragazzi presto ci
raggiunsero, ma
avevo notato che Jinny e Doris erano parecchio turbate! In cuor mio
sperai che
questo non fosse dovuto alle parole che poco fa avevo loro detto, non
volevo
farle sentire a disagio, ma era stato naturale per me confidarmi.
Quando Yuri
arrivò, completamente fradicio, mi aveva presa per mano e
aveva cominciato a
correre. Avevo il loro sguardo farsi triste, chissà se loro
sapevano cosa si
nascondeva dietro il dolore di Yuri!
Troppo
spesso mi ero intromessa
nella sua vita, scoprendo parti di essa che lo facevano profondamente
angosciare,
sapevo anche che quel dolore non sarebbe mai completamente sparito dal
cuore di
Yu e che nemmeno io, per quanto lo volessi, non sarei riuscita a
scacciarlo.
Per una volta però, avrei rispettato la sua decisione, non
me la sentivo di
forzarlo in qualcosa che non voleva chiaramente rivelarmi. Ma ero certa
che i
suoi amici, lo sapessero…
Questo
mi rendeva triste, perché
per l’ennesima volta Yu aveva deciso sorreggere una barriera
tra di noi, era
sempre stato così quando si trattava di me. Lui non voleva
ferirmi,
addolorarmi, farmi preoccupare e sorreggeva barriere che alla fine mi
facevano
sentire inutile!
Mi
bloccai all’istante. Sempre e
solo segreti tra di noi…
Ogni
volta, c’era sempre qualcosa
che ci allontanava!
Quando
eravamo felici, un problema,
sempre più complesso arrivava a turbarci.
Yuri,
era lì accanto a me che mi
osservava, avrei voluto davvero fargli tante domande ma sapevo che non
avrebbe
tollerato una mia intrusione in qualcosa in cui mi aveva sollecitato
apertamente
di non chiedergli. Camminammo allegramente per le vie della
città, per
raggiungere il luogo in cui avevo la prova degli abiti per la sfilata,
rimasi
in silenzio per molto tempo, cercando di controllare le mie reazioni,
dovute
alla mano che lui mi aveva ripreso.
Quando
arrivammo al luogo che Edward
mi aveva indicato, entrammo, c’erano molte persone che non
conoscevo, oltre il
mio manager e la cosa subito mi mise a disagio.
Mi
presentarono ufficialmente ai
dirigenti della Shining, a quanto pare avevo una prova da superare.
Volevano
vedere se ero adatta per indossare quei pregiatissimi vestiti, mi
sistemarono i
capelli, raccogliendomeli in un bellissimo chignon morbido ondulato,
molte
ciocche mi scendevano libere sul viso, mentre alcune rose bianche erano
state
adagiate sui miei capelli. Compresi che quella sarebbe stata la mia
acconciatura per la sfilata e me ne innamorai subito…
Quando
raggiunsi la sala prove,
tutti i dirigenti erano seduti di fronte a me e immediatamente sentii
crescere
l’imbarazzo che mi irrigidiva le gambe.
Poi,
vidi comparire da dietro la
lunga fila dei dirigenti un ragazzo giovane, vestito elegantemente e
molto
raffinato, era di una bellezza sconvolgente, ed era affianco ad Edward.
Non lo
avevo mai visto in vita mia, ma mi sentivo decisamente a disagio
nell’essere
osservata da quell’uomo tanto affascinante.
Quando
quel giovane ragazzo superò
la fila di dirigenti per venirmi a raggiungere, il panico si fece ancor
più
pesante, mi girava la testa e subito lo stomaco mi si
rivoltò, come se fosse
stato schiacciato da un peso. Lui delicatamente si era parato dinnanzi
a me, mi
aveva preso il mento tra le sue dita e aveva girato il mio viso come
per
osservarlo meglio.
-Sei
davvero incantevole…- mi disse
scrutandomi… -Ho quasi l’impressione che tu sia
troppo bella…-
All’improvviso
sentii un movimento
sordo ai lati della stanza, Yuri, con un’espressione
arrabbiata e con la bocca
piegata in una smorfia di rabbia furente, ci stava guardando,
trattenuto con
forza da Willy. Sorrisi debolmente vedendo quella reazione, mi sentivo
come se
qualcosa dentro di me si fosse risvegliato…
-Lei
è davvero troppo gentile…-
dissi cercando di allontanarmi dalla sua presa, ma mi tratteneva e la
cosa mi
confondeva..
-Lui
chi è!?- disse indicando Yuri
dall’altra parte della stanza.. –Non dovrebbe
essere qui…-
-Mi
spiace, forse non avrei dovuto
essere così impertinente! Mi spiace, è colpa mia
non pensavo sarebbe stato un
problema portare i miei amici…- dissi sentendomi una
perfetta stupida…
-Non
hai risposto alla mia domanda…-
disse lui sorridendomi e perforandomi con i suoi occhi blu…
Era
alto, affascinante, i suoi
capelli nero corvini mettevano in risalto ancora di più i
suoi occhi. Era
davvero molto attraente ed era a pochi passi da me, con il viso a
qualche centimetro
per scrutarmi meglio. Non potei trattenermi dall’arrossire
violentemente…
-Allora!?!
Lui chi è? Ha tutta
l’aria di volermi allontanare…-
-Lui…lui
è…- non sapevo cosa dire…
Da
un lato sapevo che se avessi
detto che era il mio ragazzo mi sarei tradita, perché era
una bugia e io non
sapevo mentire, dall’altro, se avessi permesso a quel ragazzo
di starmi così
vicino, avrei finito per far arrabbiare Yuri e proprio non volevo che
questo
accadesse! Mi trovavo in quelle situazioni che io definirei
assolutamente scomode…
-Lui
è una persona molto importante
per me! Fa parte…della mia famiglia in un certo
senso…-
-è
tuo fratello?- mi stava
innervosendo..
Mi
faceva domande su cose che non
le competevano, stavo per rispondergli a tono quando lo sguardo
ammonitore di
Edward mi trattenne dal rispondere. Aveva capito che non sarei stata
così accomodante
con quell’impiccione!
-Miki
lascia che ti presenti
Sebastian Shining! Sfilerai per la sua famiglia in pratica…-
-Quindi
sto ancora aspettando una
tua risposta…- disse impaziente..
-Lui
è un mio caro amico…-
risposi mentre abbassavo lo sguardo…
-Allora
non ci sarà nessun
problema, se al ricevimento di gala di domani sera tu sarai la mia
dama!- disse
lui accarezzandomi il profilo del viso…
Nuovamente
sentii dei rumori sordi provenire
dalla stanza, inoltre questa volta potei sentire chiaramente la voce di
Willy
che diceva a Yuri…
-Calmati…-
mentre ancora lo teneva
con forza…
-Grazie,
è davvero molto gentile da
parte sua ma…- dissi guardando con la coda
dell’occhio il viso di Yu… -Ma il
fatto è che ho già un accompagnatore per domani
sera…-
-E
chi è!?- disse lui non molto
convinto…
-Yuri
Matsura…il mio amico…-
-Non
ti mollerò così facilmente
domani sera…- mi disse lui facendo l’occhiolino..
Però
la mia attenzione era rivolta
a Yuri. Nel momento in cui avevo comunicato a Sebastian Shining che
avevo già
un cavaliere, Yuri pur mantenendo un’aria rabbiosa, si era un
pò
tranquillizzato e mi aveva guardato con un sorriso appena accennato.
Seppur a fatica comincia a
sfilare di fronte a
tutte quelle persone, quei vestiti erano assolutamente meravigliosi,
tutti da
sera. Il pezzo forte però, era un vestito da sposa, che a
quanto pare,
Sebastian Shining, aveva disegnato appositamente pensando a me e al mio
fisico.
Compresi molte cose in quel momento, ero lì per un capriccio
di uno stilista
che non aveva fatto che provarci dal primo momento che mi aveva vista,
ma se
pensava che fossi una di quelle che elargiva favori in cambio di
successo,
avrebbe avuto un’amara sorpresa!
Era
davvero impressionante come
tutta quella gente si interessasse così a me, eppure mi
osservavano
attentamente, mentre una miriade di flash mi investiva. I vestiti da
sera che
indossavo erano indiscutibilmente uno più bello
dell’altro.
Ma
quello non mi toccava, piuttosto
Yu, sembrava particolarmente seccato. Da quando eravamo entrati
lì dentro e più
chiaramente da quando avevo conosciuto il rampollo dei Shining, lui
sembrava
assente e preoccupato.
La
prova dei vestiti era stata lunga
e terribilmente faticosa, in tutto dovevo indossare nove vestiti da
sera, senza
contare il vestito da sposa che era l’unico che non avevo
provato in pubblico.
Quello sarebbe stato l’epicentro della serata e Sebastian
sembrava estremamente
soddisfatto della prova generale. Quando mi riappropriai dei miei
indumenti
raggiunsi Yu e gli altri che mi stavano aspettando, Sebastian era stato
trattenuto dal un gruppo di dirigenti e riuscii così ad
evitare che lui mi
raggiungesse, creando tensione tra lui e Yu.
Yuri
era ancora visibilmente
scosso, aveva le guance colorate e a gli occhi febbricitanti, mi
sentivo a
disagio, perché le sue parole non coincidevano mai con i
suoi gesti. Lo potevo
vedere chiaramente! Era arrabbiato e sembrava che i suoi occhi ardenti
riflettessero un sentimento potente e mai represso, ora che ero
lì, insieme a
loro, mi sentivo serena, tutti si complimentavano con me e mi
sorridevano
tranquillamente. Ma lui con i suoi occhi di ghiaccio, mi faceva tanto
soffrire.
Istintivamente allungai la mia mano per prendere il suo braccio, ma non
appena
avvertii il contatto tra il suo braccio e la mia mano, diede uno
strattone
deciso e potente
che mi fece perdere
l’equilibrio, mi fece leggermente scivolare indietro,
inarcando la schiena. Rimasi
basita dalla freddezza con cui aveva compiuto quel gesto allontanandomi
da lui,
immediatamente abbassai lo sguardo spaventata e automaticamente mi
presi la
mano che lui aveva rifiutata. L’avvicinai al petto, mentre
cercavo in
inghiottire quel boccone amaro che mi avvelenava. Willy, gentile mi
aveva stretto
a sé, cingendomi le spalle mentre Jinny mi aveva preso le
mani, ma non riuscivo
a togliere gli occhi sulla figura di Yuri che nuovamente si allontanava
senza
voltarsi.
-P-perché!?!??!-
dissi sull’orlo di
una crisi di pianto… -Deve sempre essere così
difficile tra di noi!-
-Io
credo che ce l’abbia con se
stesso…- disse Willy sorridendomi dolce.. –Non
preoccuparti Miki, io credo che
lui non riuscirebbe mai ad avercela seriamente con te…-
-Vorrei
solo poterlo aiutare ma…c’è
qualcosa che lui non vuole dirmi, vero!?-
Willy
si era irrigidito e quella…era
la conferma che aspettavo!
Non
avrei mai chiesto a loro di
tradire il loro amico, anche perché non
l’avrebbero mai fatto! Se Yu mi stava
nascondendo qualcosa era perché non voleva condividerla con
me, i suoi amici
sapevano, lo capivo dagli sguardi tesi che si scambiavano e
dall’aria pesante che
improvvisamente si respirava.
-Non
preoccupatevi…- dissi loro…
-Non vi chiederò di tradirlo! Se c’è
una cosa che ho imparato di Yuri è
che odia chi si impiccia delle cose che lo
riguardano. Se non ha voluto dirmelo è perché non
lo vuole condividere con me…-
lo dissi consapevolmente…
Lo
sentivo che era così per quanto
mi dispiacesse.
-Seppur mi faccia soffrire,
rispetterò la sua
scelta…-
Mi
incamminai verso Edward, mi stava
aspettando.
E
per l’ennesima volta, me la presi
con i silenzi e i segreti che da sempre mi dividevano da Yuri!
-Non
credi di aver esagerato Yuri!?-
Brian
appoggiato alla fiancata della
macchina mi stava aspettando.
-L’ha
capito…- dissi appoggiando la
fronte bollente al finestrino della jeep di Willy…
-L’ha capito…-
-Che
sei ancora innamorato di lei?!-
-….e
che sono geloso…terribilmente
geloso…-
-Voglio
essere sincero con te…- mi
disse lui guardandomi negli occhi… -Meravigliosa,
è terribilmente meravigliosa!
Se non ci fossi stato tu di mezzo io non mi sarei fatto nessuno
scrupolo nel
provarci…-
Lo
guardai fulminandolo, era più
forte di me. Quando mi rendevo conto che qualcuno era interessato e
potenzialmente me la voleva portare via, non riuscivo più a
ragionare…
-Però
ho capito che tra di noi
sarebbe nata una lite senza possibilità di rimedio e poi lei
ama te! Avrei
perso già in partenza!!!-
-Mi
spiace per oggi, non sono stato
molto cordiale…- gli dissi.. –Ma quando si tratta
di lei, di fronte a me, vedo
solo dei rivali che me la vogliono portare via…-
-Yu…pensaci…-
-A
cosa?-
-Alla
decisione che hai preso…- mi
disse amichevole.. –Pensi davvero che la decisione che hai
preso sia la
migliore?-
-Cosa
intendi dire!?!?-
-Troppo
spesso ci chiediamo quale
sia la scelta migliore per noi, cosa sia giusto da fare e cosa
sbagliato. Ma
pensi davvero che a questo mondo ci siano cose corrette o meno!?-
Si
era allontanato guardando il
parco che si allargava intorno a noi…
-Non
esiste qualcosa di sbagliato o
di altrettanto giusto, dipende solo dalla prospettiva in cui lo guardi!
Dalle
situazioni in cui ci troviamo! Non è colpa tua e di nessuno
se ami tua sorella,
io credo che se davvero questo amore è così
inscindibile e profondo, dovresti
semplicemente viverlo a discapito di tutto…-
-Ti
rendi conto di quello che mi
stai dicendo!?-
-Si…-
disse voltandosi diretto
verso di me… -Ti ho osservato molto oggi e hai lasciato
tanti elementi che
facevano chiaramente comprendere che quella ragazza è tutta
la tua vita. Non vorrei
ferirti, ma non riuscirai a resistere ancora per molto…-
Brian
aveva totalmente ragione, ero
a un passo dal confessargli quanto ancora l’amassi!
-Lo
so…- dissi consapevole dei miei
limiti.. –Ma per quanto io mi sforzi di ricominciare senza di
lei, non riesco a
tenerla lontana da me…-
Una
mano si era appoggiata alla mia
spalla, Doris era triste per me, lo leggevo nei suoi occhi scuri che
era in
pena.
Erano
arrivati tutti e avevano
sentito buona parte della conversazione che avevo avuto con
Brian…
-Lei
dov’è!?- chiesi preoccupato…
-Edward
voleva parlarle…- disse
Jinny osservandomi attentamente… -Non ti
preoccupare…-
-Devo
fare qualcosa altrimenti…non
saprò più controllarmi!- dissi
afflitto… -Io…io…non riesco a
controllarmi…-
Ci
sedemmo un pò sulle panchine,
volevo aspettarla, non riuscivo proprio a staccarmi da lei, cercavo in
tutti i
modi di farlo ma la mia risoluzione diventava debole ogni volta che
rivedevo il
suo viso tra i miei ricordi. Diventavo scorbutico, insopportabile e la
trattavo
male, ma nulla riguardava lei, era sempre gentile con tutti, eppure
spesso
vedevo nei più banali gesti, significati nascosti che in
realtà non esistevano.
Cosa dovevo fare!?!?
-Mi
sento sempre più confuso. Sento
che sto impazzendo per nascondere tutto, per quanto tempo ancora
riuscirò a
resistere!?
-Perché
non provi a parlarne con
lei!? Questo sentimento lo provi è inutile Yu cercare di
soffocarlo! C’è…non
puoi farci niente…-
-Ma
come posso trascinarla in una
situazione così? Io…le chiederei di amare suo
fratello… Capite!?!?- dissi
osservandoli..
-Hai
paura del giudizio della
gente…- disse Doris guardandomi stupita..
-Non
è per me…- dissi scuotendo la
testa… -Miki è fragile!! Lei sembra forte, ma in
realtà è un vaso di cristallo
che può rompersi da un momento
all’altro…-
Tutti
guardavano un punto del
panorama a me sconosciuto, ma sapevo che mi stavano ascoltando
attentamente…
-Se
non sto attento, rischio di
distruggere il suo precario equilibrio…- dissi guardando il
pavimento… -Lei ha
bisogno di me che io gli stia vicino, ma se gli dicessi la
verità la
sconvolgerei. Come potrebbe sentirsi serena!?!? Sono stato il suo
ragazzo per
così tanto tempo e lei è anche diventata mi! Ne
rimarrebbe scioccata…-
Willy
sospirò, mi guardò diretto.
Sapevo che mi avrebbe detto qualcosa…
-Adesso
fai quello che ti senti!
Poi…dovrai voltare pagina se non vuoi dirle la
verità…-
Già voltare
pagina… Proprio quello che temevo
di non riuscire mai a fare!!
Dopo
aver concordato tutte le cose
principali con Edward, mi ritrovai a indossare il mio copri spalle. Ero
sola…Yuri
e gli altri se n’erano andati! Mentre mi stavo preparando
pensai di nuovo a
tutto quello che stava succedendo, questa vita non mi piaceva, sempre
al centro
dell’attenzione, sempre fotografata in ogni angolo della mia
vita. Per adesso
la mia privacy era stata mantenuta discretamente, ma quanto sarebbe
durato!?!?
Quest’avventura
non poteva che
durare poco, inoltre a breve l’università avrebbe
occupato molto del mio tempo.
Quando cominciai ad incamminarmi lungo il corridoio che mi portava
all’uscita,
sentii una voce provenire da dietro le mie spalle..
-Sei
rimasta sola…- disse
tranquillo..
-Si…dovevano
andare via…- dissi
tranquilla riconoscendo la voce di Sebastian..
-Ti
va di prendere qualcosa con me?!-
-Ascoltami!
Tu sei molto gentile
con me, ma non è il caso..-
-Perché?
Non facciamo nulla di
male..-
-No…certo!
Ma si da il caso che tu
sei il mio datore di lavoro e io una tua dipendente alle prime armi!
Questa
vita mi sta già abbastanza stretta, quindi non voglio
complicarmela
ulteriormente…-
-Solo
questo il problema?- mi disse
avvicinandosi pericolosamente a me…
-Odio
scendere a compromessi e
senza offesa disprezzo le persone che comprano le donne con i soldi
promettendogli cose false. E ancor di più non mi piacciono
le donne che lo
accettano! Quindi se mi hai confuso con quel genere di donna allora mi
spiace
ma hai sbagliato…- dissi voltandomi per andarmene…
-Aspetta!!!-
mi disse fermandomi
per le spalle con la mano.. –Sei la prima che non cade ai
miei piedi e che mi
dice certe cose! Ho capito subito che eri diversa…-
-Sono
esagerata come sempre con le
parole..- dissi pensando ai rimproveri di Edward una volta che
l’avesse
scoperto.. –ma non ci posso fare niente! Non riesco
trattenermi quando penso
qualcosa..-
-Perché
dovresti trattenerle? È esattamente
così che funziona ed io ne ho sempre approfittato!
Però…ti ho invitato senza
alcun fine di quel tipo. Edward mi ha spiegato come è
riuscito a convincerti ad
accettare quel contratto…-
-Ah
si? E cosa ti ha detto!?!?-
-Che
non volevi nemmeno saperne di
diventare una modella. Che odi questo mondo, i compromessi, i favori in
cambio
di sesso. Hai un contratto piuttosto libero…-
-Edward…-
sorrisi e mi voltai verso
di lui.. –ha una buona memoria…-
-
è stato il primo sorriso che mi
hai fatto! Sei bellissima!!- mi disse con un sorriso..
-Mi
chiedo perché pur amando così
tanto la tua libertà e la riservatezza, hai deciso di
provarci…-
La
piega di quella conversazione
non mi piaceva, cosa voleva da me!?!?
-Beh…a
volte piace prendere altre
strade, sperimentarsi!! Per me è un gioco!!!-
-Ho
quasi l’impressione che tu stia
fuggendo da qualcosa, anche se non so da cosa…-
-Perché
dovrei fuggire da qualcosa,
facendo un lavoro che non mi piace?-
-Ha
un filo logico. Potresti aver
avuto un motivo che ti ha spinto a farlo, una ragione che ti ha dato lo
stimolo
per fare qualcosa anche se non ti piace! Anche solo per non
pensare…-
-Non
è così…- dissi abbassando lo
sguardo… -L’ho fatto per capriccio, volevo vedere
cosa si provava…..- strinsi
forte le maniglie della mia borsa…
Lui
mi guardava e si era avvicinato
a me posando le labbra al mio orecchio…
-è
inutile che fingi! Quel ragazzo
non ti merita!!!- rispose tagliente…
La
mia borsa era caduta a terra, ora
ero arrabbiata, furiosa…
-Non
hai il diritto di entrare
nella mia vita e sputare sentenze su persone che nemmeno conosci!!!-
gli gridai
dietro… -Se ti aspetti che ti debba portare rispetto solo
perché sei il capo,
per il tuo nome, ti sbagli di grosso! Il mio rispetto te lo guadagnerai
una
volta che avrai imparato a farti gli affari tuoi ed ora se permetti me
ne torno
il albergo!!!-
Cominciai
ad incamminarmi,
chiedendomi se non avessi sbagliato tutto. Partire per New York,
incominciare
questa avventura, incontrare Yu..
Avevo
bruciato le tappe ed ora era
troppo tardi, non ero in grado di fare questo lavoro sentendomi libera,
non
sapevo come gestire la situazione con Yu e per quanto mi sforzassi di
convincermi che tutto andasse bene, sapevo che un masso insormontabile
mi aveva
diviso da lui. Questa volta era diverso, sentivo che quello che mi
divideva da
Yuri era molto più difficile delle altre volte…
-Aspetta…-
mi disse Sebastian
rincorrendomi e parandosi davanti a me.. –Sei incredibile!-
disse guardandomi
soddisfatto…
-Cosa!?!?-
dissi io..
-Così
non fai altro che alimentare
la mia curiosità…- io sbuffai e lui di rimando si
fece serio.. –Però non sto
facendo lo stupido con te. Mi incuriosisci davvero, per non dire che mi
piaci
sul serio…-
-Sebastian…-
dissi io buttando la
testa indietro per raccogliere le parole… -La mia vita
è talmente incasinata!
Tu hai ragione io…amo quel ragazzo!! Ed è proprio
per questo che non posso
accettare nulla da te! Io ho bisogno di ricostruire la mia vita da
sola, senza
cominciare rapporti sbagliati che sarebbero solo un passatempo, non
sono quel
tipo di persona che basa un rapporto sul sesso per poi dire tra qualche
mese
‘Grazie è stato bello”!! Io ho bisogno
di stabilità, ma ora l’unica cosa di cui
sento la necessità è quella di stare da sola..-
-Spero
cambierai idea. Ho proprio
l’impressione che con te metterei la testa a
posto…-
Mossi
leggermente la testa in segno
di disapprovazione e lo salutai abbassando il viso.
Percorsi
il piccolo corridoio che
mi separava dall’uscita e mi ritrovai presto sul marciapiede.
Era troppo
diverso da Yu, per aiutarmi a dimenticarlo. Ma già sapevo
perfettamente che
l’unico che un giorno forse ci sarebbe potuto riuscire era
Alessandro.. Ero una
recidiva senza scrupoli con lui e il pensiero di avergli fatto di nuovo
del
male, mi faceva venire il mal di stomaco. Ma come io non potevo
pretendere che
mi aspettasse a vita, lui non poteva pretendere di incatenarmi a Tokyo
solo per
impedirmi di vederlo!! Prima o poi quel giorno sarebbe arrivato e io
non potevo
vivere nell’illusione che non sarebbe accaduto. Volevo
affrontare quello
scoglio, anche se sapevo che scontrarmi con la sua indifferenza non
sarebbe
stato facile.
Quando
cominciai a camminare per la
via, mi guardai
attorno. In effetti non
sapevo da che parte andare, ero arrivata lì con gli altri,
ed ora ero sola…
Ma
quando svoltai l’angolo e lo
trovai lì, che pensieroso guardava a terra, mi sentii come
una bambina felice
davanti al suo gelato alla stracciatella e nocciola.
-Cominciavo
a pensare che non
saresti mai passata…-
-Sono
uscita ora, mi hanno
trattenuto…- dissi cercando di evitare il suo sguardo..
–Perché ti sei
arrabbiato prima!? Cos’ho fatto?-
-Lui…è
stato lui ad innervosirmi…-
-Chi!?!?
Sebastian Shining!?-
-Esatto…-
disse lui… -Quel tipo non
mi ispira fiducia e tu sei diversa da lui Miki!!! Non farti
fregare…-
-Cos’è
ti preoccupi del mio cuore!?!?
Non devi angustiarti, il mio cuore è già fin
troppo a pezzi per essere tentata
di sbattere il naso contro qualche altra porta chiusa!-
Quante
volte ancora avrei parlato
prima di pensare?! Era un vizio che avevo ereditato da mia madre e
penso che
difficilmente l’avrei perso, ma il fatto non toglieva che
avessi iniziato un
discorso estremamente spinoso per entrambi e nessuno dei due aveva
voglia di
affrontarlo.
-Scusami…fa
come se non avessi detto
nulla…- dissi con un debole sorriso..
-E
perché..- disse lui fissandomi…
-Io lo so perfettamente di averti spezzato il cuore!! Ma non credere
che per me
sia così facile averti qui..-
-è
per questo che non volevo venire
da te!!!- dissi sincera.. –Devi dirmelo adesso Yu, se vuoi
che me ne vada io
sparisco dalla tua vita e non avrai più notizie di
me… Ma devo saperlo
adesso!!-
Questo
era il mio ultimatum, se per
lui era così difficile avermi lì, allora era
necessario prendere una decisione
adesso! Ed era lui a doverla prendere!!! Io avevo deciso per me stessa
e avevo
capito che l’indifferenza di Yuri mi avrebbe ucciso ancora di
più del fatto che
mi aveva lasciata. Volevo recuperare un rapporto amichevole con lui,
seppure
con tutte le difficoltà che c’erano, ma in fondo
eravamo diversi e non potevo
prendere una decisione per lui! Vedevo bene che era indeciso, nel suo
viso si
alternava incertezza e a momenti lo sconforto, era difficile decidere
se
tagliare fuori dalla tua vita una persona, lo capivo perfettamente, ma
non
sapevo davvero cosa fare se lui avesse deciso di non condividere
più nulla con
me.
Sorpassai
la sua figura indecisa,
prima che tutta la mia volontà di mantenere un atteggiamento
decoroso
crollasse. Lui probabilmente sotto pressione, mi si era avvicinato
prendendomi
la spalla...
-Prendere
una decisione non è mai
facile Yuri. Ma nel nostro caso è necessaria! La nostra
situazione potrebbe
ripercuotersi sulla nostra famiglia, se io e te non andassimo
d’accordo, i
nostri genitori potrebbero prendere le parti o dell’uno o
dell’altro e noi non
possiamo permettercelo! Potremmo rovinare la loro armonia e non lo
trovo
corretto!- dissi tutto d’un fiato…
-Lo
capisco…- mi disse lui
tranquillo…
-Se
decidi che per te è meglio
ignorarci, non ho nessun problema nell’accettare la tua
posizione. Se decidi di
ricostruire un rapporto amichevole con me, allora dobbiamo collaborare
entrambi
per non farci ulteriormente male. Cosa decidi!?!?- era necessario
metterlo alle
strette..
Mi
spiaceva farlo ma era il momento
della verità!!
-Preferisci
affrontare le
difficoltà o fuggirle?! Qualsiasi cosa deciderai per me
andrà bene…-
Ci
incamminammo per quella via in
assoluto silenzio, ignari che il mondo intorno a noi comunque, in
qualche modo,
continuava ad esistere. Non riuscivamo a trovare il filo che ci
permettesse di
percorrere una nuova matassa, in cui io e lui eravamo due colori
diversi ma
intrecciati tra di loro…
-Posso
chiederti una cosa!?!- mi
chiese improvvisamente, assorto in chissà quale
pensiero…
-Certo..-
dissi tranquilla.. –Tutto
quello che vuoi…-
-Raccontami
di quella notte…- fece
una breve pausa.. –Quella notte in cui sei sparita e hai
rischiato di morire…-
-Che
senso ha torturarsi così solo
per una mia stupidaggine!?!-
-Oltre
al fatto che ti ho lasciato,
cos’è che ti ha ferito così!?! Voglio
saperlo…-
-Non
possiamo semplicemente
dimenticare quello che è stato e decidere cosa fare della
nostra vita!?- chiesi
cercando di spronarlo…
-Perché
ti sei appoggiata ad Ale
con tutte le persone che avevi affianco!? La loro guerra per te
è
ricominciata…-
-Perché
vuoi sapere queste cose…-
-Non
farmi domande…per favore…- mi
chiese in tono afflitto… -Ho bisogno di sapere, ti prego!!-
-Comincio
dall’inizio allora…-
dissi in tono sofferente.. –Ci sono tante cose che mi hanno
ferita,
indipendentemente dal fatto che mi hai lasciata, il tuo atteggiamento
in
generale è stato quello che mi ha fatto più
male…-
Lo
guardai dritta in faccia, in
quel momento avevo deciso di arrendermi alla sua richiesta, per quanto
fosse
doloroso ripercorrere quei giorni della mia vita. Andai incontro a una
panchina
del parco lì adiacente e mi sedetti riprendendo a guardarlo..
-Avevo
capito che non mi amavi più
dal modo freddo in cui mi hai trattata quello stesso giorno, che mi hai
detto
che era finita. Le tue parole, il modo sgarbato in cui hai rifiutato il
mio
abbraccio… Per quanto mi sforzassi di credere che fosse
tutto un incubo, avevo
i tuoi gesti a parlarmi chiaro e non riuscivo ad accettarlo!! Quando
poi te ne
sei andato, la mattina che sei partito, io vedevo la tua sagoma davanti
alla
porta della mia stanza, ho sperato fino all’ultimo che
aprissi quella porta per
salutarmi e dirmi addio dignitosamente. Ma ancora una volta, ho visto
la tua
figura allontanarsi, senza voltarsi indietro verso di me..- mi fermai
un
istante…
Dovevo
controllare i miei pensieri,
la mia voce tremante, il dolore di quei giorni riattraversarmi
nuovamente, i
battiti del mio cuore che tamburellavano tra lo sgomento e
l’emozione..
-Da
lì è cominciata la mia chiusura
verso gli altri. Non avevo voglia di sentire nessuno, anche Meiko, che
di
solito era il mio approdo, questa volta sentivo che non poteva fare
niente!
Avevo solo bisogno di stare per conto mio e di fare qualcosa per la mia
vita.
Se non avessi iniziato a dedicarmi a qualcosa temevo che di
lì a poco sarei
impazzita, quindi mi sono immersa nello studio. Studiavo giorno e
notte, non
mangiavo, non dormivo.. La notte mi terrorizzava, anche
perché non smettevo di
piangere un istante, quindi riprendevo in mano il libro e ricominciavo
a
leggere e ripetere ininterrottamente. Uscivo per qualche passeggiata a
volte,
ma rifiutavo la compagnia e le telefonate perché volevo
stare un pò da sola. Mi
rendevo conto che però lo studio non bastava per
dimenticare…e una settimana
dopo toccai il fondo…-
-è
stato quando hai girovagato per
la città da sola…di notte.. Vero!?!-
-Si…-
e feci cenno di assenso col
capo.. –Quel giorno avevo visto i nostri amici, per
spiegargli quello che era
accaduto tra di noi. Ammettendo
anche…che
sola non ce l’avrei fatta. Ma mentre stavo tornando a casa,
sono arrivata al
parco e lì, una miriade di ricordi mi hanno trafitta. Ero
come in uno stato di
incoscienza, erano solo i ricordi a guidarmi e io non
saprei nemmeno dirti dove sono andata, tanto
la mia mente era
assente! Quando mi sono
“risvegliata” ero sotto la traiettoria del
camion…- feci una piccola pausa…
Yu
fino a quel momento mi aveva
ascoltato attentamente, aveva appoggiato la testa
all’indietro sospirando
rumorosamente. Per me sarebbe stato sufficiente, avevo già
infierito
abbastanza…
-Va
avanti…non preoccuparti…-
-Non
c’è molto altro da dire…-
dissi cercando di non agitarmi.. –Ale ha deciso di sua
spontanea volontà di
rimanermi lo stesso accanto, nonostante io gli avessi detto chiaramente
addio.
Anche se sinceramente non ne ero così convinta…-
-Perché!?!-
disse lui come
stizzito…
-Perché
comunque con lui ho sempre
avuto un bel rapporto e mi è mancato nel periodo di silenzio
che tra di noi
c’era stato. Un vuoto completamente colmato dalla tua
presenza, in quanto non
mi sentivo sola, ma sapevo comunque che un amico importante era lontano
e non
mi faceva piacere.. Così quando ho dovuto dirgli addio, non
è stato facile per
questo. Ad Ale, nonostante non lo amassi, ho voluto sempre bene..-
-Ma
alla fine tra voi c’è stato
qualcosa…- disse come rassegnato…
Si
era creata come sempre quella
ruga di disapprovazione, che mi faceva sempre indispettire. Cosa
c’era di così
strano nel voler bene a un amico? Anche se capivo anche da sola, che il
mio
atteggiamento era poco coerente.
-Non
saprei come spiegare quei
momenti, sentivo che era qualcosa che andava al di là del
rapporto che ho con
Ghinta, un rapporto fraterno. Ma non era assolutamente paragonabile a
quello
che provavo per te! Non era né carne, né pesce.
Eppure, qualcosa mi attirava a
lui e mi faceva stare bene…come sempre. Ma il nostro
rapporto è sempre stato
squilibrato, da una parte l’amore e dall’altro
qualcosa che non saprei definire
a parole.. Una profonda amicizia che vorrebbe forse profumare
d’amore, ma che
in realtà non può..-
-Lui
potrebbe essere quello giusto
per te…- disse pensieroso.. –Ci hai mai pensato!?!-
-Un
sacco di volte, ma non so cosa
farci! Se il destino lo vorrà, forse un giorno
saprà come farci incontrare..-
Che
amarezza!!! Pronunciare quelle
parole mi avevano messo una tristezza infinita dentro! Ancora
più doloroso era
rendersi conto che lui, accanto a me, non aveva avuto la minima
reazione a
quelle parole…
-Anche
io sono stato corteggiato
molto…- mi disse a bruciapelo..
La
notizia mi fece girare la testa.
Le mie tempie pulsavano ma cercai di controllarmi, non ero pronta a
quel tipo
di notizie e ora, inevitabilmente, mi chiedevo se quella ragazza, me lo
avesse
portato via per sempre..
-Ti
piaceva!?!?- gli dissi con una
tranquillità che non avevo..
Lui
sorrise mentre alzando lo
sguardo, osservava il cielo limpido…
-Era
il tuo opposto…- disse mentre
sembrava perso in un suo ragionamento… -Dopo aver amato te,
non avrei mai
potuto amare lei…-
-Perchè!?!?-
-Era
sfacciata, provocatoria. Usava
il suo corpo per attirare gli uomini nelle sue trappole ma è
riuscita a rubarmi
un bacio..-
Inghiottii
la saliva. Mi sentivo
amareggiata. Guardavo il suo viso e mi rendevo conto che in fondo, non
eravamo
mai stati tanto lontani come adesso, non avrei saputo dire se Yuri era
cambiato
oppure no. Adesso mi nascondeva se stesso anche più di prima
e non so per quale
motivo, avevo l’impressione che ne fosse estremamente
addolorato. Era come se
qualcosa lo costringesse a nascondermi se stesso e la sua natura, anche
adesso,
mi sembrava che ci fosse qualcosa che non mi volesse dire..
-E
come ti è sembrato quel bacio?-
dissi io curiosa..
-Vuoto…privo
di significato. Non lo
volevo…- mi disse quasi sorridendo..
-C’è
qualcosa che non puoi dirmi
vero!?- dissi tutto d’un fiato…
Lui
si era voltato verso di me con
un smorfia di terrore sul viso..
-L’ho
capito. Ormai ti conosco
abbastanza per sapere il perché ergi dei muri anche se non
vorresti…-
-Ci
sono cose che ti riguardano
tanto intimamente che non puoi dirle. Non riesco a
parlartene… Capisci?-
-E
io non voglio saperle. Ma è
stato per questo che mi hai lasciato!?-
-No!-
rispose tassativo… Poi
riprese il controllo di sé e cercò di spiegarmi..
–Ti ho lasciato perché i miei
sentimenti sono cambiati. E poi semplicemente sono cambiato io Miki!!
Forse in
peggio…-
-Io
non ho notato questo gran
cambiamento in te. Forse ti comporti poco coerentemente,
però credo sia
normale…-
-Sono
poco coerente!?!-
-Con
me a volte si. Mi dici di non
amarmi più, ma a volte ti comporti come se lo fossi
ancora…-
-Questo
perché sono affezionato a
te! Perché sei ancora la persona più importante
della mia vita. Forse per il
semplice fatto che abbiamo condiviso tanto insieme e perché
in fondo l’affetto
tra di noi è grande!!!-
-Allora
cosa facciamo!?-
-Alludi
al nostro rapporto?-
-Si..-
dissi guardando dei bambini
che giocavano allegri.. –Yuri non possiamo continuare
così, lo sai anche tu!!
Prima o poi tornerai in Giappone e se finora non se ne sono accorti, i
nostri
genitori capiranno che qualcosa tra noi non va! Io ho fatto una gran
fatica a
nascondere quello che mi turbava e loro non mi hanno mai chiesto
nulla.. Credo
che non sospettino che dietro la mia malinconia c’eri tu!!!
Ma per quanto
ancora riusciremo a nasconderlo!?!? Se non vogliamo creare delle
fratture nella
nostra famiglia dobbiamo trovare il modo per convivere
pacificamente!!!-
-Hai
ragione la cosa migliore
sarebbe troncare tutto adesso…- mi disse serio…
-Basta vedersi, basta sentirsi.
Ricominciare tutto l’uno senza l’altro. Eviterei di
farti del male e potresti
riprendere in mano la tua vita, libera di ricominciare con
qualcuno…-
Alludeva
al fatto che ero ancora
innamorata di lui! Sapevo che per lui era difficile sapere che
l’amavo ancora,
quindi la paura di ferirmi lo atterriva ed anche io capivo che se lui
fosse
sparito dalla mia vita completamente, per forza di cose me ne sarei
dovuta fare
una ragione presto o tardi. Ma io proprio non riuscivo a pensare a una
vita
senza di lui..
-Se
per te è la cosa migliore,
allora va bene…- dissi rassegnata…
-Non
è la cosa migliore! Sarebbe la
cosa più sensata per entrambi! Ma pensare a una vita senza
vedere il tuo
sorriso, sarebbe troppo anche per me…- disse triste..
–Sei come un sole Miki e
io ho bisogno dei tuoi raggi per vivere meglio!!! Mi fido di te, mi
conosci
bene, sei un’amica preziosa
ed io non
posso rinunciare ad averti vicina. Almeno questo possiamo provare a
mantenerlo…no!?!?-
Sorrisi
e pensai a quanto erano complicate
le dinamiche della vita. Ma ero felice!!
Se
non altro avevo capito che qualcosa
di me era rimasto a Yuri. Forse la cosa più sensata per noi,
sarebbe stata
quella di non dare ascolto al nostro amore, se l’avessimo
entrambi ignorato a
questo punto le nostre strade sarebbero state comunque intrecciate, ma
da un
affetto fraterno magari. Invece di essere lì, a parlare a
tavolino del nostro
rapporto, io sarei potuta essere con Ale a parlare del nostro futuro e
Yuri,
con Angela, la sua amica di infanzia, a passeggiare romanticamente per
le vie
di Manhattan. Chissà davvero cosa sarebbe successo se non ci
fossimo innamorati
l’uno dell’altro!
-Sono
contenta della tua decisione.
Oggi abbiamo anche salvaguardato il benessere dei nostri genitori!!-
dissi
felice…
-Cosa
facciamo ora!?!?- disse
pensieroso… -Potremmo stare ancora un pò insieme,
che ne dici!?!?-
-Beh…che
ne pensi di una cena nella
mia stanza?- dissi convinta.. –Domani purtroppo Edward non mi
permetterà di
allontanarmi dalla sede della sfilata, quindi fino a domani sera non
potremmo
vederci. Senza contare che ho bisogno di non pensarci, altrimenti
rischio di
impazzire!-
-Va
bene…ci sto..- disse
sorridente.. –Avviso gli altri che non torno a
cena…-
Mi
sentivo terribilmente serena in
quel momento, averlo vicino, poter parlare con lui, sentirmi finalmente
libera.
Tutte sensazioni che avevo perso da molto tempo.
Quando
mi voltai verso la via da
dove eravamo venuti, mi resi conto di qualcuno che nascosto dietro a un
pilastro ci stava spiando. Mi resi conto troppo tardi che si trattava
di un
paparazzo e il pensiero della conversazione appena avvenuta, mi fece
leggermente impallidire. Ecco perché odiavo questo lavoro,
la mia privacy non
esisteva…
-Yu…ci
stanno fotografando..-
-Eh!?!?-
disse lui con una
smorfia..
-C’è
un paparazzo…- dissi stanca..
-là dietro al pilastro..- facendo cenno con la mano dietro
di me…
-Bene..-
disse lui sorridendo… -Che
ne dici di correre un pò!?- annunciò prendendomi
per mano e toccando con
l’indice dell’altra il mio naso…
Detto
questo, cominciò a correre,
mentre notai che lui si mosse velocemente venendoci dietro e
continuando a
scattare foto..
-Yu…rallenta!
Non ce la farò mai…!!-
Lui
si era voltato verso di me,
sorridente. Qualche goccia di sudore gli attraversava il viso e capii
che
nonostante tutto, in quel momento era felice. Strinsi più
forte la sua mano e
sorridendo accelerai il passo, mentre entrambi guardammo indietro il
tipo che
continuava a fotografarci… All’improvviso, notammo
che stava arrivando affianco
a noi il filobus che attraversava la città di New York.
-Miki
tieniti pronta! Prenderemo il
filobus, al volo…-
-Cosa!?
Sei impazzito!??!? Ci
faremo male…-
-No…-
disse tranquillo… -Prima
salto io, tu dovrai solo mantenerti vicino al bus e io ti
prendo… Capito!?!?-
-Yu…non
credo sia..-
-Pronta…!?!?-
-Nooooo….-
urlai…
Ma
era troppo tardi, Yuri agilmente
si era aggrappato al filobus, riuscendo prontamente ad entrarvi, io
correvo
affianco ad esso, spaventata dalla mossa pericolosa in cui ci eravamo
lanciati.
Quando all’improvviso sentii due forti braccia prendermi al
volo dalla vita e
alzarmi, per avvicinarmi al suo corpo forte e tonico immediatamente mi
sentii
al sicuro. Yu mi stringeva forte al petto e il fotografo riuscii
comunque nel
suo intento, riuscendo a scattare ancora qualche foto della nostra
mossa
avventata e di noi due sul filobus che sorridenti per averlo seminato,
lo
salutavamo sventolando leggermente la mano.
-Edward
mi ucciderà come minimo!!!-
dissi ridendo di gusto..
-Dici
che l’ha presa male il
paparazzo!?!?-
Ci
voltammo in contemporanea e il
tipo in lontananza sembrava molto contrariato, pestava nervosamente i
piedi a
terra sbraitando qualcosa che non capivamo. Ci guardammo in viso
entrambi…
-Direi
di si…- dissi scoppiando
nuovamente a ridere..
Era
tanto tempo che io e lui non ci
divertivamo così tanto assieme, Yuri si era seduto prendendo
posto e fece cenno
a me di sedermi sulle sue ginocchia. Appoggiò il capo sulla
mia spalla e mi
disse…
-Pensi
che avrai problemi con
Edward per quello che è successo!?!?-
-Forse
si, forse no..- dissi
sorridendo… -Ma sinceramente non mi interessa!-
-Forse
però a Sebastian interesserà
se quelle foto usciranno in un giornale di gossip…-
-La
cosa ti preoccupa!?!?- dissi io
guardandolo sorniona.. –Per caso non vuoi deludere le tue
corteggiatrici!?-
-Cretina!!-
rispose lui facendomi
un pizzicotto… -Forse dovremmo dare qualche spiegazione. Ai
nostri genitori,
per esempio…-
-Ma
che problema c’è Yu!?!?-
esclamai io tranquilla.. –I nostri genitori ci hanno visto
migliaia di volte in
sintonia, non credo che saranno due foto a fargli venire dei dubbi. In fondo…cosa si
potrà vedere da foto come
quella!? Al massimo vedranno due persone in lontananza sedute su una
panchina o
che fuggono per mano per evitare uno scocciatore…-
-Si
hai ragione. Però hanno trovato
qualcosa su cui ricamare sopra e così sei al centro di un
turbine…-
-Non
ha importanza, valeva la pena
di correre il rischio no!?!?- esclamai guardandolo felice…
-In fondo ho appena
ritrovato un amico. Cosa c’è di più
importante!?!?-
Lui
mi guardava teneramente.
Probabilmente avevo raggiunto il suo cuore, dopo tanta lontananza! Ci
guardammo
reciprocamente per quella che mi sembrò una
eternità e pensai che a ritorno dal
Giappone qualcosa mi avrebbe indotto a continuare la mia vita, sapendo
che Yu
mi sarebbe stato comunque in qualche modo accanto. I suoi occhi erano
lucenti,
troppo trasparenti per mentirmi. Yuri…mi ami ancora!?!
Oppure lo desidero
talmente tanto che vedo cose assurde!?
Ma
non riuscii a fargli quella
domanda che tanto mi premeva dentro. A volte desideriamo tanto qualcosa
da vedere,
o da credere di individuare cose che in realtà non ci sono.
Uno sguardo, un
sorriso di troppo, una parola in più, ci fanno pensare che
dietro a un semplice
atteggiamento o momento ci sia molto, ma molto di più.
Essere innamorati,
spesso, significava anche questo, vedere cose impossibili, immaginare
miracoli
irrealizzabili!
-Non
c’è nulla di più
importante…-
mi rispose.. –Sono contento anche io di aver corso con te
questo rischio, anche
a costo di ritrovarmi in prima pagina in un giornale scandalistico che
tanto
odio!!!-
-Grazie
Yu…- dissi mentre
lo abbracciai dolcemente…
Mi
staccai quasi subito da lui, ma
ero così felice, che mi sarebbe bastato anche un piccolo
sorriso da parte sua.
Compresi tante cose quel giorno, che comunque, qualsiasi cosa sarebbe
accaduta
qualcosa ci avrebbe sempre unito.
Quando
arrivai in hotel, dovetti affrontare
le prediche di Edward. Ovviamente non l’aveva presa troppo
bene, però era anche
soddisfatto in quanto seminandolo avevamo evitato troppe grane in
albergo.
Inoltre lui sosteneva che un pò di gossip avrebbe anche
giovato alla mia
carriera, anche se io non ne ero affatto contenta. Edward era convinto
che il
giorno dopo sarei comparsa sulla prima pagina di qualche giornale di
gossip
importante, forse “Vanity Fair” o chissà
quale altro giornale scandalistico, la
cosa non mi preoccupava, ma ero curiosa di sapere quanto si sarebbero
inventati
sull’accaduto.
La
serata passò tranquillamente, io
e Yuri ci godemmo in santa pace la nostra cena era stato tutto
perfetto. Il
cibo, le bevande, la musica, pure l’atmosfera era stata
distesa e rilassata.
Avevamo parlato di tante cose, anche della nostra bellissima storia,
senza
rammaricarci, avevamo deciso implicitamente di ricordare solo i momenti
divertenti che avevamo passato insieme. Avevamo riso unitamente, come
ormai non
accadeva da troppo tempo. Parlando di Meiko e Steve, che adesso stavano
insieme
felicemente, di Elisa e William che tra litigi e sdolcinatezze varie
erano
sempre appiccicati l’uno all’altra, di Ghinta ed
Arimi che cominciavano ad
avvicinarsi! C’erano tante cose da raccontare, ma non sarebbe
bastata una sola
notte per affrontarle. Se fossimo stati abbastanza coraggiosi avremmo
dovuto
anche affrontare tante cose che ci riguardavano, ma nessuno dei due era
disposto
a farlo. Riscoprire la gioia di stare insieme, era stato bellissimo per
entrambi!
Poi,
ormai in tarda serata Yuri si
addormentò, mentre con una mano sfiorava la mia. Guardavo il
suo sonno
tranquillo, da bambino indifeso e ricordai tutte le volte, che dopo
aver
passato la notte con lui, mi accoccolavo lì accanto per
poterlo guardare mentre
dormiva. Era una sensazione che mi
era
sempre piaciuta..
Cercai
di stendergli sopra una
coperta leggera, in modo che non sentisse freddo, lo feci
delicatamente, in
modo che non lo svegliassi. Poi mi allontanai da lì,
lasciando stare le
tentazioni che mi balenavano nella mente. Presi un grosso calice da
vino e lo
riempii del rosato che Edward mi aveva lasciato nel mini bar, voleva
che lo
assaggiassi a tutti i costi, era italiano. Aprii la porta finestra
della suite
e mi accoccolai sulla comoda poltrona del terrazzo, raggomitolando
anche le
gambe, poi cominciai a sorseggiare il vino. Era davvero delizioso, come
del
resto il panorama che si apriva davanti
me!
Mi
chiedevo sempre più spesso cosa
mi avrebbe riservato il futuro!!! Presto quell’avventura
sarebbe terminata e io
avrei dovuto ricominciare da quello che avevo.
L’università mi faceva ben
sperare in un nuovo inizio. Poi…il mio cellulare
cominciò a squillare. Era
Ale..
-Ale…ciao..-
dissi tranquilla..
-Mi
sembra che sia un’eternità che
non ti sento. Invece sono passati solo tre giorni..-
-A
quanto pare vi manco anche se
combino casini!- dissi ridendo..
-Tu
ci manchi sempre! Tu…mi manchi
sempre!!-
Per
un attimo rimasi in ascolto
angosciata…
-Anche
tu mi manchi Ale..- dissi
sinceramente..
-Qualcosa
non va, vero!?- mi chiese
inaspettatamente..
-Sto
bene…non ti preoccupare…-
-Puoi
parlare? Yuri dov’è!?- mi
chiese immediatamente..
-Si
posso. Lui sta dormendo…-
-Quindi
è con te in albergo…- mi
disse chiaramente poco entusiasta… -C’è
stato qualcosa tra di voi!?-
-Mi
sembra di essere in un
Commissariato, sotto torchio…- dissi sorridendo…
-Scusami,
non volevo essere
curioso.!! È solo che…-
-Che
ti da fastidio..- dissi
interrompendolo..
-Già…-
disse lui rammaricato per
averlo ammesso..
-Non
è successo nulla tra di noi
comunque. Lui non mi vuole più, davvero…- dissi
triste…
-Vorrei
essere lì con te. Posso
aspettarti finché non sarai pronta Miki! Parlo sul serio!!!-
-Ale…ti
prego! Non dirlo!- gli
risposi piena di amarezza… -Io…sono ancora
innamorata di lui…-
-Lo
so…ma un giorno, quando il tuo
cuore sarà libero io sarò lì per
prendermi finalmente quello che mi spetta!
Presuntuoso…vero!?-
Sorrisi,
piena di entusiasmo..
-Forse
un pò. Ma è bello quello che
mi hai detto…-
-Pensi
che non riuscirò a farti
innamorare di me!?!-
-Non
ho detto questo…- dissi
sincera… -Sicuramente hai buone probabilità e
capacità per riuscirci. Ma
abbiamo tante volte affrontato questo discorso…-
-Ti
ha baciata!? Dimmi la verità…-
-No…-
risposi chiaramente.. –Non
l’ha mai fatto. Niente di tutto ciò! Ci siamo solo
chiariti…-
-Spero
di ritrovarti, una volta che
sarai tornata. Sarai ancora la mia Miki vero!? O sarai diversa?!-
-Ale…-
dissi sorridendo.. –Le
persone non possono cambiare nel giro di una settimana. Sono sempre io,
nel
bene e nel male…-
Sentii
un rumore dietro di me, come
una presenza. Mi voltai appena per vedere una piccola sagoma che si
muoveva
indistintamente, ma non riuscivo a individualizzarla bene
all’interno della
stanza. Ma riconobbi i capelli di Yuri, sbarazzini e più
lunghi…
-Miki…
Ti aspetto! Torna presto. Ho
composto una nuova sinfonia per te e vorrei fartela
ascoltare…-
-Allora
vorrà dire che appena torno
mi inviterai a prendere un the, in modo che potrai farmi ascoltare la
mia nuova
canzone..- dissi entusiasta.. –Ora è meglio che
vada…-
-Si
è svegliato.. Vero!!?!?- disse
facendo una piccola pausa.. -Ti amo Miki…-
Quelle
parole, in sospeso tra di
noi, mi facevano ricordare quanto fossi in un precario equilibrio con
Ale. Ma
non potevo ricambiarlo, almeno per il momento…
-Ti
voglio bene Ale. Vienimi ad
aspettare in aeroporto quando torno…-
-Ci
sarò! Non mancherò per nulla al
mondo…- e detto questo riattaccò, lasciandomi
inerme tra i miei pensieri..
Appoggiai
la mano che sorreggeva il
cellulare sulla gamba e a rallentatore premetti il pulsante per
interrompere la
linea. Sospirai lentamente e pensai che mi sentivo schiacciata tra quei
due
massi. Da una parte il mio amore, dall’altro
l’amore di Ale. Chiunque avessi
scelto, avrei provocato della sofferenze forse, Yuri sembrava ancora
“attaccato” a me in un certo senso, forse era
l’abitudine, ma quando parlavo di
Ale, sembrava irritarsi. E poi c’era Ale, che nel suo
tentativo di non farmi
sentire sola e di farmi sentire amata, mi ricordava che era innamorato
di me,
però accentuando il mio stato già evidente di
tensione emotiva.
-Per
quanto ancora vuoi stare lì
dietro!?!?- dissi divertita… -non è
necessario…-
-Scusami…-
disse lui colpevole..
–Non volevo metterti in difficoltà..-
-Non
sarebbe successo Yu..- dissi
tranquilla… -Non mi avresti messo in
difficoltà..-
-Era
Ale?-
-Esatto…-
dissi sorridendogli..
–Sembra che in Giappone sentano la mia mancanza…-
-E
tu la loro immagino…-
-Si…è
così! Anche se comunque sono
felice di averti rivisto…-
-Pronta
per domani!?-
-Ti
dirò…essere pronta è qualcosa
di difficile da dire. Più che altro mi sto chiedendo cosa mi
stava frullando in
testa quando ho accettato questa avventura!-
Mi
alzai, percorrendo il terrazzo e
andandomi a sedere sul divano in salotto. Il bicchiere che avevo in
mano era
quasi vuoto e feci cenno a Yuri di riempirsene uno anche lui...
-Sono
rimasto sorpreso vedendo la
strada che hai preso…-
-In
quel momento cercavo
disperatamente qualcosa che mi occupasse la mente ed è
arrivato quello…- dissi
semplicemente…
Da
lì in poi entrambi rimanemmo in
silenzio, forse avevamo esaurito gli argomenti, forse nessuno dei due
sentiva
la necessità di continuare
a parlare
oltre. So solo, che di lì a breve l’incoscienza
ebbe il sopravvento di su me e mi
addormentai tranquillamente. Fu una notte relativamente tranquilla,
l’inquietudine di quella sera aveva lasciato spazio ad un
sonno profondo e
senza sogni.
Era
da molto tempo che non dormivo
così tranquillamente, forse era il pensiero di sentire
lì vicino Yuri, che
sereno dormiva affianco a me. Mi svegliai verso le due di notte
infatti,
rendendomi conto che eravamo sul mio grande letto matrimoniale e lui
era
affianco a me profondamente addormentato. Mi stringeva a lui, il
braccio
avvolto alla mia vita e la guancia appoggiata alla mia nuca. Non mi
ribellai a
quel contatto, ma godendomi quel momento impulsivo, mi riaddormentai
felice.
Al
mio risveglio, ero sola. Yuri
aveva degli impegni per quel giorno, ma mi aveva promesso che alla sera
non
sarebbe mancato per nulla al mondo. Avevo davvero paura!! Mi ero
già trovata a
fare sfilate giù in Giappone, ma ora era diverso,
innanzitutto erano case di
moda leggermente minori rispetto alla Shining, inoltre di questo evento
ero la
modella di punta, ancor più importante, Yu sarebbe stato
lì a guardarmi!
Quando
Edward arrivò, ero in
iperventilazione. Il mio corpo sudava e pompava più sangue
del dovuto, Edward
si preoccupò immediatamente e voleva a tutti i costi
chiamare un medico che mi
visitasse. Cercai di spiegargli che tutto era solo dovuto
all’ansia ma, la mia
preoccupazione non accennava a diminuire. Mi portò negli
studi, molti cercavano
di tranquillizzarmi, ma temevo che di lì a poco avrei avuto
una crisi di nervi.
Ero troppo tesa, qualche
ora dopo arrivò
Sebastian.
Ero
nel mio camerino quando
ricevetti la telefonata dei miei famigliari..
-Miki…amore
mio!!- disse la mamma
emozionata… -Oh tesoro mi manchi così tanto!-
-Anche
a noi!- sentii di sottofondo
gridare gli altri…
-Anche
voi mi mancate tanto, tutti!!
Mamma stai tranquilla, torno presto!-
-Seguiremo
in diretta la sfilata!!-
mi dissero entusiasti.. –Anche se vorremmo poter essere
lì con te a
sostenerti!!! Buona fortuna tesoro mio!!!-
-Ho
così paura! Avrei davvero
bisogno di voi…-
-Non
preoccuparti andrà tutto
bene…-
-Mamma
ora vi devo lasciare…- dissi
mentre notai dalla porta Sebastian che mi guardava con
curiosità..
Mi
salutarono tra il pianto e la
felicità di vedermi di lì a poco su di un palco
così importante,
io
mi voltai verso Sebastian che
chiudendosi la porta ale spalle mi stava raggiungendo per sedersi
affianco a
me.
-Qualcosa
non va!? Ho saputo che
non sei stata bene…-
-Succede
spesso che il capo si preoccupa
per le sue dipendenti!?- dissi diffidente…
-In
verità quasi mai…- rispose lui
altrettanto sinceramente.. –Ma qui c’è
qualcuno che non si è sentito bene, per
paura di sbagliare, quindi non ci sono dirigenti o dipendenti in questo
caso.
Ma solo un uomo preoccupato per una donna…-
-Non
fa per me Sebastian! Io, sono
totalmente estranea a questo mondo fatto di merletti, di pizzi, di
decorazioni.
Per quanto sia meraviglioso non fa per me..- dissi mentre lo guardavo
sorridente..
-È
quello che pensi tu o quello che
pensa lui…- mi disse mostrandomi la prima pagina di un
giornale scandalistico
che ritraeva me e Yuri. Lui sul filobus che al volo mi attira a
sé..
-Lui
lo dice solo perché mi conosce
più di chiunque altro…- dissi
giustificandolo…
-Ma
nonostante tutto, quando eri
ieri sulla passerella, ti guardava come la cosa più bella
che avesse mai
visto…- disse mentre sorrideva scuotendo la testa..
–Non posso certo biasimarlo!-
-Che
dici!?!- risposi intimorita..
-Che
nonostante le sue parole, era
chiaramente fiero di te!!- disse lui guardando lo specchio che mi
ritraeva..
–Ti guardava e penso che dentro di se ti
ammirasse…-
-Perché
mai!?!? Non dire
sciocchezze!-
-Stai
sfidando te stessa. Stai
facendo qualcosa che in una condizione normale non faresti mai! Stai
attraversando il tuo dolore guardandolo in faccia. Non pensi che sia
ammirevole!?!?-
-Io…non
saprei…-
-Vuoi
riuscire in questa cosa per
dimostrare a te stessa che hai anche la
forza per poter ricominciare senza di lui!! Quindi…non
buttare via sforzi che
hai fatto finora! Questa sfida ti aiuterà a riprendere
fiducia in te stessa e se
il panico ti attanaglia, quando sarai sul palco, guarda il suo viso e
capirai
tante cose!!!-
Lo
guardai uscire incapace di
parlare o di pronunciare qualsiasi altra parola. Non avevo capito del
tutto
cosa intendesse, ma mi sentivo più forte ora che mi aveva
incoraggiato con quei
consigli. Cominciai a mettermi apposto leggermente i capelli, sapevo
che
comunque sarebbe arrivato di lì a poco il parrucchiere e la
truccatrice che si
sarebbero presi cura di me, ma non riuscivo a stare senza far nulla.
Cominciai
a passare le mani tra i miei lunghissimi capelli, rendendomi conto di
quanto
fossero cresciuti solo adesso. Stasera avrei indossato vestiti che non
mi sarei
mai potuta permettere e che molto probabilmente, per la semplice vita
che conducevo, non
mi sarebbero mai serviti.
Quando
arrivarono tutto lo staff
che mi doveva truccare e preparare, dovetti stare buona
un’ora per far si che
mi sistemassero i capelli, secondo richiesta di Sebastian, i miei
capelli
dovevano essere il più possibile liberi, per manifestare i
giochi di luce
naturali che avevano. L’acconciatrice quindi si era
preoccupata di mettere in
risalto i miei capelli mossi, appuntando ad essi, delle piccole pietre
preziose
che li facevano brillare meravigliosamente. Era stata scelta
un’acconciatura
semplice per il genere anche di vestiti che portavo, vestiti da sera,
semplici
ma estremamente eleganti.
Il
trucco fu molto più rapido
invece, era stato scelto un trucco leggero, che mettesse in risalto le
linee
dolci del mio viso. Ma anche con così piccoli e pochi
accorgimenti mi sembrava
di essere assolutamente diversa dal solito…
-Sei
davvero bellissima, pensando
al poco lavoro che abbiamo dovuto fare..- mi disse la
truccatrice…
-Grazie..-
dissi vergognandomi..
–Ma in fondo vi succederà spesso con tutte le
belle ragazze che avete sotto
mano…-
-In
verità capita raramente! Di
solito si fanno dei ceroni allucinanti…- mi disse
divertita.. –Ma Sebastian
vuole mostrare la tua bellezza naturale e io sono d’accordo
con lui..-
Sentii
bussare decisamente alla porta…
-è
qui Miki Kohishikawa!?!?- chiese
la voce dietro la porta…
-Si…avanti…-
-Scusate,
ma ci sono delle consegne
da fare…-
-Come!?-
risposi io confusa…
-Consegna
floreale…- disse
consegnandomi un enorme mazzo di rose bianche, con sfumature rosa..
–E un
pacco! Ecco a lei…-
-Grazie
mille…-
-A
lei! Buona giornata… E buona
fortuna per il suo debutto!!!-
-Grazie..-
Guardai
curiosa quelle bellissime
rose. Era un bouquet meraviglioso, con tanto verde e quei fiori
profumatissimi!
Proprio come piaceva a me…
-A
quanto pare abbiamo qualche
ammiratore segreto…- disse la ragazza guardandomi
sorridente…
-Beh…non
direi! Però in effetti non
saprei chi potrebbe avermeli mandati…-
-Magari…Sebastian…-
disse lei
facendo spallucce.. –Gira voce che tu gli piaccia
molto…-
-Proprio
quel giro di voce che non
vorrei si diffondesse…-
-Beh
dai…è talmente carino!!! Se
fossi in te non mi farei così tanti problemi…-
-Non
è questione di farsi problemi,
ma io amo già qualcuno…- dissi decisa…
-Per
caso è lui…- disse alludendo
alla foto in prima pagina sul giornale..
-No..-
dissi tranquilla.. –Lui non
c’entra!! È un mio caro amico…-
-Ah
si!?!? Chissà perché ma da
quelle foto avevo giurato che foste innamorati l’uno
dell’altra…- disse
rimanendo stupita… -Mi sarò sbagliata…-
Rigirai
quel bouquet tra le mani,
mentre la ragazza continuava ad aggiustare meticolosamente qualche
ricciolo
ribelle, poi mentre stavo per riporre i fiori su un vaso lì
accanto, notai un
piccolo bigliettino. Lo aprii piano e ne lessi il contenuto..
“Le
persone che ti amano sono come le stelle...
molte volte non le puoi vedere, ma sai che ci sono!!
Se
potessi rifare il mondo metterei il tuo sorriso al posto del sole, il
tuo
sguardo al posto del cielo, la tua voce al posto del vento, e ti
assicuro che
sarebbe un mondo da favola...
Per
questo ti auguro tutto il bene che questo
mondo può donarti!!
Ti
voglio bene!!!
Yuri…”
Emozionata
sorrisi, avvicinando al
cuore quel biglietto, lo inserii nel mio diario, fedele compagno di una
vita.
Benedii quel dolce angelo che alla fine, nonostante tutto, mi era stato
mandato
e mi sentii felice delle belle parole che mi aveva detto, ora potevo
affrontare
quell’impegno con il cuore più sereno. Mi diressi
infine verso l’ultimo pacco
che mi era stato consegnato…
La
scritta in superficie diceva di
aprirlo delicatamente e con cura, poi vi era il mio nome.
Null’altro…
Non
appena tolsi la carta velina,
mi resi conto che nel pacco c’era un meraviglioso vestito da
sera, lo stile era
certamente particolare, sembrava a
tendenza impero romano. Lo tolsi dalla custodia, era di un rosa
leggero,
morbido, di seta! Sotto al seno aveva un ricamo, tipo una greca
ricamata blu, poi
scendeva morbido e aveva uno strascico non troppo eccessivo. Si direi
che lo
stile era romano, aveva una sola spallina che lo sorreggeva, non vedevo
l’ora
di indossarlo…
Poi
notai una scarpa con tacco a
spillo, rosa che luccicavano come le pietre preziose che portavo ai
capelli.
Sembrava davvero una strana coincidenza, ma nel biglietto allegato era
spiegato
tutto quanto..
“Questo
vestito l’ho pensato appositamente per te!!
È un mio regalo per dimostrarti che quello che
provo è autentico, anche
se a te non interessa…
Voglio
vedertelo indossare, ballare con te
e per
un attimo avere l’illusione che tu mi appartenga!!
Sebastian
Shining”
Sorrisi…mi
era inevitabile! Per
quanto fosse insistente, stavo scoprendo che Sebastian non era solo uno
spaccone! L’aveva disegnato apposta per me e per questa
occasione, la cosa
seppur fosse imbarazzante mi faceva piacere, volevo ringraziarlo e
dimostrargli
che la sua fiducia nel scegliermi, l’avevo apprezzata molto.
Non lo dovevo solo
a me stessa questa vittoria, se ci fosse stata, non era solo mia, ma di
Edward
che mi aveva dato fiducia, di Sebastian che sin dall’inizio
aveva creduto in
me, di Yuri che nonostante non approvasse quel mondo era lì
per sostenermi. Mi
sarei impegnata per far si di non deludere queste persone,
perché puntavano
molto su di me, era una grande responsabilità ovviamente,
questo lo capivo
perfettamente, ma fino ad ora tutto era andato bene… Quindi
cercai di
tranquillizzarmi e di aspettare il momento in cui tutto sarebbe
iniziato.
Quella giornata sarebbe stata infinita per me, sentivo tutto il peso
della
tensione e delle aspettative che tutti avevano nei miei confronti..
Però…cosa
non da poco da
considerare, io rimanevo comunque una principiante! Non avevo quello
sguardo
fiero come tutte le modelle, mi sentivo goffa e impacciata, ma provarlo
ogni
volta, non era certo il massimo della situazione. Avevo già
sfilato prima di questo
evento e devo dire che ritrovarsi in quella passerella, comportava una
certa
emozione, ma mai come questa volta mi era pesato! Ero terrorizzata e
inoltre
quello che non mi aiutava, erano gli sguardi inferociti delle altre
ragazze che
mi passavano vicino e mi squadravano disprezzanti, obiettivamente non
avevo
nemmeno un decimo della loro esperienza! Mi sentivo terribilmente a
disagio, mi
guardavano come se non meritassi di essere lì e forse non
avevano nemmeno tutti
i torti…
Poi
mi ricordai della rivista, non
ero più riuscita a sfogliarla ed ero particolarmente curiosa
di vedere cosa
dicevano di così assurdo. Cominciai a girare velocemente le
pagine finché non arrivai
a ciò che mi interessava. Il titolo era questo…
“Un
misterioso ragazzo affianco
alla modella rivelazione dell’estate…
Sarà amore?!”
Non
potevo credere ai miei occhi!
C’erano un sacco di foto, tra cui anche alcune che ci
ritraevano nel filobus.
Mi assalì un attacco di panico, soprattutto quando vidi una
delle foto
all’interno dell’automezzo, ero seduta sulle sue
gambe, ma quello che attirava
l’attenzione, non era certo quel piccolo dettaglio. I nostri
sguardi, a un
centimetro di distanza sembravano avvicinarsi pericolosamente, gli
occhi
febbricitanti luccicavano, mentre i nostri sorrisi erano aperti in un
dolce
ghigno innamorato, o almeno quello era ciò che si poteva
pensare. Per un
momento pensai che fraintendere quegli atteggiamenti sarebbe stato
facile come
inghiottire un bicchiere d’acqua, sembravamo una coppia agli
inizi della nostra
storia d’amore, ma in realtà quel sentimento per
noi, durava da tanti anni, o
meglio, era durato tanti anni.
La
didascalia della foto diceva
così..
“La
giovane coppia, sta passando
una romantica giornata passeggiando per le vie di New York. Lui sembra
non riuscire
a stare lontano da lei un istante e come conferma la foto qui sopra, la
passione e il sentimento sembrano molto forti tra i due giovani.
L’identità del
giovane che ha rubato il cuore alla promettente stella della moda
però è
rimasta fino ad ora ignota!! Chissà che il gala in onore di
Miki Kohishikawa,
ci riveli qualche dettaglio in più!”…
Se prima mi sentivo agitata, a disagio, ora
ero letteralmente furiosa, avevano ricamato sopra alla situazione e
soprattutto
sui miei sentimenti. Al mio amore non corrisposto!! Perché
era quella la verità
nonostante le apparenze, Yu non mi avrebbe mai mentito sui suoi
sentimenti, non
l’avrebbe mai fatto.
Continuai
a sfogliare le pagine
dell’inserto a me dedicato ed era pieno di cose non vere,
circa il sentimento
che pensavano di aver capito completamente. Loro non sapevano niente di
noi,
eppure già dicevano che il nostro rapporto era in pericolo
in quanto Sebastian Shining
si era intestardito con me!
Posai
quel giornale ancora più
nervosa di prima e mi arrabbiai ancora di più ai continui
sguardi sprezzanti
delle ragazze che mi passavano lì vicino. A quel punto, ne
approfittai e
spazientita, risposi a tono ai loro sguardi..
-Se
avete qualche problema ditelo
invece di guardarmi male! Ora mi avete proprio scocciato!!! Arpie!!!-
dissi
disgustata…
Ma
ovviamente, codarde com’erano,
non mi dissero nulla. Un risultato lo ottenni però, quando
erano lì con me non
mi guardavano più come delle assassine con la loro preda.
Cominciava
a farsi viva anche
un’altra consapevolezza, la mia settimana stava volgendo al
termine. Questo mi
portava inevitabilmente a pensare che presto avrei dovuto separarmi da
Yuri ed
era solo quello che mi feriva profondamente!
Ormai
il momento di debuttare per
me si era avvicinato ed ero impaziente di togliermi almeno quella
preoccupazione. Avrei cercato i suoi occhi tra la folla e
così avrei sfilato
solo ed esclusivamente per lui…
Finalmente
quel momento che
aspettavo da tutto il giorno era arrivato, gli ultimi preparativi,
riguardavano
i vestiti che di lì a poco avremmo indossato per farli
sfilare. Ero già stanca,
tutta la tensione mi aveva sfiancato e certamente, il momento
più difficile che
richiedeva concentrazione e nervi saldi, doveva ancora arrivare. La
sfilata
cominciò con le altre modelle e poco dopo ebbi una notizia
che mi fece sentire
da un lato sollevata ma dall’altro con una enorme
responsabilità.
Dai
dirigenti ai piani alti, era
stato deciso che io avrei sfilato solo ed esclusivamente con il vestito
più
importante della serata! Il vestito da sposa…!!
Questo
toglieva una grossa fetta di
lavoro, ma l’esito della sfilata dipendeva in larga misura
dal vestito centrale
dell’evento, avevo l’obbligo di sfilare
impeccabilmente o sarebbe stato un
disastro!!! Avevo già provato il vestito da sposa e con
attenzione avevo anche
provato a muovermi sulla passerella, non avevo avuto alcun problema, ma
con
migliaia di persone lì davanti, non sarebbe certo stata la
stessa cosa.
Indossai
l’abito… Era meraviglioso,
seppure molto ricco in ricami e ricoperto di swarosky, io non
l’avrei mai
indossato per il mio matrimonio, ma non potevo certo dire che mi stesse
male.
Mi vedevo bella, davvero molto bella, ma non per presunzione, quel
giorno
specchiandomi, mi ero permessa la possibilità di piacermi
sul serio.
Il
corpetto del vestito, aderiva
perfettamente alle mie forme, mettendole in risalto, i miei capelli
liberi, con
qualche boccolo che scendeva sul petto rendeva la mia figura sexy e
sensuale.
Il
vestito poi scendeva in un ampia
gonna, con ricami disegnati con le pietre preziose e dalla vita si
apriva con
due veli trasparenti che terminavano con uno strascico non troppo
lungo.
Inoltre, lo stesso velo utilizzato per lo strascico, venne utilizzato
per un
copri-spalle che lo rendeva contemporaneo e molto particolare.
Mi
appoggiai dietro le quinte e
vedevo sfilare tutte le altre modelle, fiere, spavalde, impertinenti e
alcune
pure importanziose. Lanciavano occhiate a Sebastian che erano a dir
poco
ardenti, fiammeggianti. Poi riconobbi la musica della mia entrata,
tutto era stato
incredibilmente veloce e ora mi rendevo conto che dovevo dare tutta me
stessa!
Una
musica dolce, mi ricordava
tanto la melodia di Alessandro, che mi aveva dedicato, presi con un
gesto
delicato le estremità al lato del mio vestito, alzandolo
leggermente per non
inciamparvisi. Pochi passi, salì i tre gradini che mi
portavano al centro
dell’attenzione di quelle persone e facendo un ultimo respiro
profondo, avanzai
verso il sipario che mi avrebbe reso protagonista indiscussa della
serata. Fu
così, che con un gesto leggiadro, feci la
mia comparsa nella luce brillante della passerella, non saprei
descrivere
l’emozione che provai in quel momento! La sala era in
religioso silenzio, quasi
irreale dopo la mia comparsa..
Guardai
quella immensa folla
osservarmi, mentre si era spalancato un boato di ammirazione, le luci
erano
solo concentrate sulla mia figura, mentre le telecamere avvicinavano
gli
obiettivi per riprendermi più da vicino. Come mi aveva
chiesto Sebastian, una
volta entrata, mi ero fermata per un pò, prima di percorrere
la passerella, mi
aveva detto che voleva che tutti mi ammirassero quando ero
lì ferma, per poter
vedere integralmente il vestito e la mia figura grazie alle telecamere.
Sentivo
il cuore in gola e prima di percorrere quel breve tratto di
palcoscenico,
cercai immediatamente lui tra la folla.
Ma
era difficile, come potevo
scorgerlo tra tutta quella gente!?!? Poi, finalmente mi resi conto del
miracolo, proprio alla fine della passerella, nella prima fila,
c’era lui con i
suoi amici. Sorrisi raggiante, ora potevo andare in capo al mondo, non
avrei
avuto paura di nulla! Immaginai che quello doveva essere merito di
Sebastian,
probabilmente aveva cercato di dare i posti migliori a quella, che per
me, era
la persona più importante , lui l’aveva capito!
Guardai
il suo volto, come il mio
capo mi aveva suggerito e vidi talmente tante cose che ne rimasi quasi
sconvolta, soddisfazione, tenerezza, felicità, emozione,
commozione,
sentimento… Già, nel suo sguardo c’era
il sentimento! Tutto quello che avevo
cercato fino a quel momento, era quello sguardo, che comunicava
l’emozione,
l’aroma di una dolce e devastante sensazione.
Abbassai
leggermente lo sguardo,
ripresi i lembi del mio vestito ai lati e con un sorriso enigmatico,
comincia a
percorrere lentamente la passerella, guardavo lui, che si avvicinava
sempre di
più al mio sguardo e per un momento mi permisi di pensare
che forse, lo stavo
raggiungendo, per una delle più belle e importanti unioni
per un uomo ed una
donna.
Immaginai
di vederlo all’altare,
mentre mi aspettava felice e raggiante per rendermi finalmente Miki
Matsura. Ma mi
svegliai presto da quell’incredibile
sogno, i flash dei fotografi mi avevano letteralmente investita, come
impazziti! Arrivai al termine della passerella, guardai lui con un
sorriso
quasi provocatorio e mi
voltai da una
parte e dell’altra, in modo che tutti potessero guardare in
tutto il suo
splendore quel capolavoro che indossavo! Ma sapevo che la maggior parte
di loro
era anche curiosa di me, di nuovo percorsi lo stretto pontile per
tornare
all’ingresso principale della sfilata e mentre passavo,
vedevo la profonda
soddisfazione di Sebastian che mi guardava trionfante.
In
un certo senso avevo vinto ed
era la vittoria di tutti quelli che avevano creduto in me!
Rifeci
per l’ennesima volta quella
breve passeggiata, questa volta con gli applausi di tutti i presenti
che
continuavano a guardarmi estasiati e vedere lo stesso Yuri, guardarmi
famelico
e pieno di desiderio, mi
fece sentire
una donna finalmente rinata e allo stesso tempo sconvolta. Oggi sentivo
di
essere di nuovo Miki!
Ma
non per il successo che avevo
avuto e non per la fama che magari ne sarebbe arrivata, oggi avevo di
nuovo fiducia
nelle mie possibilità, avevo sfidato un mio limite, anche se
sentivo le guance
naturalmente accaldate, sinonimo di imbarazzo. Ma soprattutto, forse,
avevo
compreso che non avevo perso tutte le opportunità con Yuri,
forse, sarei ancora
riuscita a riconquistarlo se me ne avesse dato l’occasione.
Forse, voleva solo
proteggermi e proteggersi…
Poi,
mentre Sebastian mi fece cenno
di rimanere in passerella, vidi arrivare Edward, profondamente
emozionato, con
un enorme mazzo di fiori. Mi si era avvicinato lentamente e ormai a
pochi passi
da me mi sorrise felice..
-Oggi
mi hai reso fiero di essere
stato il tuo manager! Non mi sono mai sentito così felice di
una mia decisione!
Grazie..- mi disse teneramente mentre mi porgeva il mazzo di
fiori…
Sorrisi
imbarazzata, ma
estremamente felice di aver reso contenti le persone che si erano
fidate di me,
anche a rischio di sbagliare radicalmente..
-Grazie
a te…- gli risposi… -Perché
senza il tuo intervento, oggi non avrei mai avuto
l’opportunità di ritrovare me
stessa!-
Lo
abbracciai sinceramente, mentre
lui ricambiava entusiasta. Sapevo di non essere stata impeccabile, ma
avevo
dato tutto quello di cui ero capace, tutti mi applaudivano entusiasti e
io feci
un piccolo inchino appena accennato in segno di saluto, prima di
sorridere
enigmaticamente e abbandonare quella pista che mi aveva visto
rinascere.
Edward
mi aveva seguito e mi
sorrideva entusiasta…
-Sapevo
che non mi avresti deluso!-
mi disse Sebastian sorridendo felice… -Li hai conquistati!
Con il tuo sorriso,
la tua eleganza.. Dovresti essere molto fiera di te…-
Lo
guardai grata, ma sapevo che per
me aveva fatto molto di più. Mi aveva aiutata ad affrontare
qualcosa della mia
vita, non solo quel palco pieno di aspettative, posai delicatamente
quei fiori,
per raggiungerlo. Forse non se lo aspettava, ma glielo dovevo, mi alzai
in
punta di piedi e teneramente lo abbracciai…
-è
stato solo merito tuo se io ho
dato un senso a questo palco oggi! Tu hai creduto in me, quando ne
avevo più
bisogno e non hai avuto paura a dirmelo. Grazie Sebastian!!-
Lui,
seppur sorpreso, aveva
ricambiato l’abbraccio e a quel punto delicatamente posai un
bacio leggero
sulla sua guancia. Mi lasciò andare, ma era felice di quel
spontaneo gesto
amichevole…
-Bisogna
anche sapersi accontentare!
È questo che mi hai insegnato Miki..-
Alludeva
al fatto che nella vita
non si poteva ottenere tutto quello che si voleva, ma sapendo
accontentarsi, si
poteva anche gioire di quel poco che ci era concesso.
-Perché
non rimani qui!!?- mi disse
improvvisamente… -I dirigenti ed io, vorremo che tu
diventassi la nostra
modella di punta ufficiale…-
-La
mia vita è in Giappone…-
risposi… -Là ho tutte le persone a me
più care…-
-Ma
lui è qui…- disse alludendo a
Yu…
-Si
ma…presto tornerà nella nostra
terra! E a quel punto, la mia vita, sarà completamente
perfetta…-
-Non
ci sono possibilità di farti
cambiare idea!?-
-No…-
dissi delicatamente.. –Mi
spiace Sebastian…-
-Mi
mancherai…- disse lui sincero…
-Sei stata l’unica a ribellarsi a me ed era diventato
più divertente venire
qui. Ma a quanto pare questo
è un
addio…-
-O
forse un arrivederci…- dissi
io.. –Questa è la mia e-mail. Vienimi a trovare a
Tokyo se ti capita di
trovarti nei paraggi…-
-Posso
scriverti!?!?- disse lui
raggiante..
-Altrimenti
perché te l’avrei
data…- dissi io sorridendo..
-Magari
per la prossima sfilata
sarai di nuovo tu la prescelta! Se torni qui…vieni anche tu
a trovarmi! -
-Te
lo prometto Sebastian!!- dissi
portandomi la mano sul cuore…
-Stasera…mi
concederai il nostro
ballo d’addio?-
-Assolutamente
si…- dissi
sorridendo… -E grazie infinite per quel meraviglioso vestito
che mi hai fatto
avere in camerino..-
-Stasera
voglio vedertelo indossare
e sarà ancora più bello che immaginartelo
addosso! Ora però…devo andare…- disse
sfiorandomi una guancia… -A stasera…-
-A
stasera..- dissi cercando di
mantenere il tutto su una situazione amichevole…
-Sai..-
mi disse Edward dopo aver
aspettato qualche istante… -Sebastian, non si è
mai comportato così! Insomma,
per lui le donne sono come il vento, vanno e vengono. Per la prima
volta l’ho
visto abbattuto, magari sperava di conquistarti…-
-No..-
dissi a Edward..
–Probabilmente gli piacevo, non posso dire di no, ma quella
che ora gli brucia
di più è la sconfitta in un certo senso. Era solo
una passione passeggera..-
Mi
voltai verso la finestra che
dava su Caroline Street, il peggio era passato ma in un certo senso
doveva
ancora venire. Andarsene via sarebbe stato un dolore fisico a questo
punto, ma,
presto dovevo tornare alla normalità. La mia vita di
ragazza, aveva già subito
troppi sconvolgimenti e sentivo anche il desiderio di tornare a casa.
Ma
lui…sarebbe rimasto qui comunque!!
-Sei
pronta per ritornare a
casa!!?- mi chiese Edward…
Feci
cenno di si col capo, non
avrei rimandato la partenza, non aveva senso..
-Sei
sicura!?- mi chiese lui..
-Si…pensavo
di anticiparla di due
giorni…- dissi tranquilla…
-Cioè
partire dopodomani quindi?!-
-Si…credo
sia la cosa migliore
Edward…- risposi senza guardarlo.. –Se continuo
così, continueremo a farci del
male, lo sento!-
-Quindi
non c’è stato modo di
recuperare tra di voi!!?-
-Siamo
irrimediabilmente lontani e
vicini contemporaneamente! Ma probabilmente il fatto è che
siamo stati
innamorati l’uno dell’altro per tanti anni, che
forse c’è solo l’illusione di
quello che siamo stati…-
-Quindi
cosa faccio!?!-
-Domani
vediamo cosa riusciamo a
fare… Ok!?!?- dissi sorridendo…
Edward
annuì, poi si voltò e
all’improvviso mi disse..
-Io
ora vado, ci sono visite per te
Miki…- disse mentre con un sorriso malizioso mi osservava..
Mi
voltai e trovai il suo dolce
viso angelico, dipinto di un sorriso altrettanto meraviglioso, i suoi
capelli
biondi ancora più lucenti, i suoi occhi ancora
più febbricitanti.
Io
strinsi forte i lembi del
vestito da sposa che ancora non mi ero tolta , li sollevai leggermente
e gli
corsi incontro per rifugiarmi nel suo sicuro e stretto abbraccio. Come
mi
aspettai, lui mi accolse tra le sue braccia…
-Oh
Yu…- dissi emozionata…
-Sai,
era esattamente così che ti
immaginavo, quando parlavamo del nostro matrimonio. Semplicemente
meravigliosa!-
Notai
una strana tristezza nel suo
tono, ma mi aggrappai ancora più saldamente a lui, non
ancora pronta a
staccarmi, lui non rifiutò quel gesto, ma lo vidi curvare la
sua bocca in un
sorriso estremamente dolce e tenero. Anche lui, cercò di
rendere più protettivo
il suo abbraccio, stringendosi passionalmente a me.
-Grazie
per i fiori di stamattina,
adoro le rose bianche e così profumate…-
-Ne
ero certo. Comunque…eri davvero
meravigliosa là sopra…-
Rimasi
in silenzio…non volevo perdermi
un minuto di quel momento.
Quando
mi staccai da lui, non
potevo certo immaginare quante cose ancora tra di noi sarebbero
successe, sarebbe
stato ancora tutto molto difficile da affrontare, di lì a
breve mi apprestavo
ad affrontare un cambiamento radicale della mia vita. Avrei dovuto
prendere
importanti decisioni, sul fatto di escludere o meno delle persone dalla
mia
vita, sarebbe arrivato “qualcuno” che
però mi avrebbe fatto capire che dovevo
essere ancor più responsabile, ancor più matura.
Ma in ogni caso mi avrebbe
cambiato l’esistenza!!
Mi
incamminai nel camerino, dove dovevo
ritirare i miei regali, li avremmo portati in albergo, dove tutti gli
amici di
Yu ci stavano aspettando per festeggiarmi e soprattutto dove ci saremmo
preparati per la seconda parte della giornata, il Gala in mio onore!
Jinny
e Doris si erano offerte per
aiutarmi a prepararmi, mi ero finalmente tolta quel vestito
difficoltoso, ora
nel camerino mi presi tutto quello che mi apparteneva.
-Questo
cos’è!?!- mi chiese Yu
alludendo al mio vestito, regalatomi da Sebastian…
-Quello
è l’abito che indosserò
questa sera…- dissi senza guardarlo in viso…
-Dove
l’hai comprato?!- chiese lui
curioso…
-beh…in
verità mi è stato regalato.
L’ha fatto appositamente per me…-
-Chi!?!?-
-Sebastian…mi
ha detto che pensava
a me mentre lo disegnava, così ha deciso di regalarmelo per
questa occasione…-
-E…non
ti ha chiesto nulla in
cambio?- disse lui sorridendo…
-No…-
dissi io.. –Solo un ballo, ma
quello sono felice di concederglielo questa sera…- dissi
sorridendo…
-Posso
vederlo?!- disse lui
ammaliatore…
-No…!!-
dissi io categorica… -Cosa
ti costa…?! Tra poco lo indosserò…-
-Almeno
qualche dettaglio…- disse
lui curiosissimo…
-Colore
caldo, ma tenue, con pietre
preziose e luccicanti, stile impero romano! Ma ti sto dicendo
troppo…- dissi
facendogli una linguaccia…
-A
breve…tornerai a casa…- disse
lui triste…
Mi
bloccai completamente. Sebbene
sapessi che avrei dovuto dirglielo, non me la sentivo di affrontare
quel discorso
proprio in quel momento, avrei dovuto spiegargli che avevo anticipato
la
partenza e il perché di quella repentina decisione.
Ma…che senso aveva in
fondo!?!
Decisi
di evitare il tutto almeno
per il momento.
-Che
senso ha pensarci adesso? Ci
sarà tempo, ora godiamoci questa serata…- e
raccogliendo le mie cose mi
incamminai frettolosamente fuori dal camerino cercando di rimanere
impassibile…
Percorremmo
gli ampi corridoi di
quella grande struttura, dove avevo passato il mio pomeriggio a
preoccuparmi di
mille cose. C’erano molti miei poster, delle
pubblicità che avevo fatto in
questo breve periodo e pensai che tra qualche settimana quel posto
sarebbe
stato occupato da qualche altra nuova promettente modella, che avrebbe
meritato
quel posizionamento anche molto più di me.
Ma
pensai a cosa sarebbe stato di
me, tornando alla mia solita vecchia vita. Quel lavoro, seppur
difficile da
gestire per me, mi aveva fatto sentire meno sola ed ora, che presto
sarebbe
finito tutto, mi chiedevo cosa avrei fatto per compensare al vuoto che
Yuri mi
aveva lasciato.
Percorsi
la strada per arrivare
all’hotel in silenzio, lui, accanto a me, non mi chiese
nulla. Si era limitato
a prendermi la mano e a stringermela spesso con forza misurata, per
farmi
sentire che era lì vicino, pronto a sorreggermi. Mi sentivo
più forte, avendolo
accanto..
Mi
chiedevo, se le sue labbra,
sapessero ancora di sole, di bel tempo, calde, aromatiche come un latte
solare,
sensuali e suadenti come una danza del ventre. Spesso vedevo la sua
piccola
lingua inumidirsi le labbra e mi chiedevo se sentirla ancora nella mia
bocca,
mi avrebbe fatto perdere la ragione come quando stavamo insieme.
Desideravo
sempre più spesso sentire le sue mani su di me…ma
quelli, erano solo sogni ad
occhi aperti! Solo meravigliosi ed incantevoli sogni ad occhi aperti!!!
Quando
arrivammo in albergo, Jinny
e Doris, entusiaste e felici mi abbracciarono con affetto ed
entusiasmo, era
incredibile come in poco tempo mi ero affezionata a loro! Saltavamo
tutte
insieme all’unisono, gridando e ridendo di
felicità, anche Willy e Brian mi
abbracciarono amichevolmente e capii, che se avessi deciso di rimanere
lì,
avrei avuto comunque degli amici che mi avrebbero sostenuta.
Quando
rammentai la ragione per cui
eravamo riuniti, Doris, Jinny ed io, andammo nella mia stanza, dove ci
saremmo
preparate.
-Allora…-
dissi in preda
all’ansia.. –I miei capelli come sono ridotti!? Non
ho mai sentito la necessità
di stare attenta ad ogni cosa, però adesso mi sento
veramente a disagio..-
-Stanno
una favola Miki!! Sono
perfetti! Ti aggiustiamo un pò il trucco e poi ti aiutiamo
ad indossare il
vestito…- disse Jinny…
-Sono
così emozionata..- risposi in
preda all’ansia…
-Beh…aggrappati
forte al braccio di
Yu. Vedrai che ti darà forza…- mi disse
Doris…
Arrossii..
–Beh…non dovrei farlo..-
dissi sorridendo…
All’improvviso
il mio sorriso sparì
dalle labbra, da un lato non avrei voluto andarmene,
dall’altro non vedevo
l’ora di fuggire dai miei sentimenti…
-Cosa
si deve fare per dimenticare
qualcuno!?!- chiesi a bruciapelo…
Doris
sospirò, mi guardò con
comprensione e poi si toccò il mento, sollevando gli occhi
al cielo, stava
pensando alla risposta alla mia domanda…
-Io
credo…che solo il tempo può far
maturare le cose! Prima si sta male, si piange tanto, si ci sente
vuoti, poi passa
il tempo e si ci sente malinconici, si continua a ricordare i bei
momenti
passati insieme! Arriva la rassegnazione e il momento in cui capisci
che nulla
può tornare indietro. A questo punto, si comincia a stare
meglio e se le cose
vanno bene, potrebbe arrivare un nuovo amore a cui
dedicarsi…-
-Bene…-
dissi.. –Mi consola davvero
pensare che sono ancora all’inizio della tortura…-
-Non
disperare…- disse Jinny…
-Stasera,
per un momento, ho
pensato che forse avrei potuto riconquistarlo, il suo sguardo, mentre
sfilavo,
sembrava lo stesso di tanto tempo fa! Ma mi sento così
confusa…-
Loro
non dissero nulla, ma ormai si
affaccendavano intorno a me, non potevano dirmi nulla e anche se
avessero
saputo qualcosa di quello che provava Yuri, certamente non me ne
avrebbero
parlato.
Appurato
che i capelli, con i loro
boccoli e le pietre preziose, erano ancora perfetti, venne il momento
di
indossare il vestito, mi tolsi i miei vestiti comodi e rimasi in
reggiseno e
mutandine.
Quando
tolsi il vestito dalla
scatola, le mie amiche lì affianco rimasero senza parole, mi
ero lasciata
sfuggire un particolare… La parte posteriore del vestito era
percorso da dei
lacci blu scuro, che tenevano uniti quel meraviglioso abito. Lo
avvicinai, come
per provarlo…
-Forza
Miki è ora di indossarlo..!!
Lascerai tutti senza fiato!-
Non
mi guardai allo specchio, non
subito. Doris e Jinny estasiate, mi dissero che ero tanto bella da
sembrare un
sogno, ma in fondo, gran parte del merito era dovuto a quel vestito
preparato
con mille attenzioni e tanta cura. Sebastian l’aveva fatto
pensando di mettere
in risalto il mio fisico, quell’abito
sembrava essere stato cucito appositamente su di me.
-Che
ne dici di farlo vedere al tuo
principe!?!- mi disse Doris spingendomi verso la porta che dava sul
soggiorno…
-Forza…-
mi disse Jinny
incoraggiandomi… -Non avere paura Miki…-
Sentivo
i ragazzi dall’altro lato
della stanza ridere e scherzare tra di loro, presi un pò di
coraggio e spinsi
la maniglia fino in fondo, aspettando prima di aprire del tutto quella
porta
che mi divideva da lui. Poi, con un colpo deciso spinsi la porta ed
uscii nella
luce del salone. Percorsi quei pochi passi che mancavano per
raggiungere gli
altri e mi fermai non appena lì sentii trattenere il
respiro, per quella che mi
sembrava un’eternità. Avevo potuto vedere Yuri
voltarsi verso di me con un
sorriso immenso e a poco a poco, mentre mi osservava il suo sguardo si
faceva
serio mentre i suoi occhi mi osservavano con stupore e attenzione. Il
suo
respiro si era fatto più intenso e quegli istanti di
assoluto silenzio mentre
mi guardava furono infiniti.
-Mi
ricordi tanto quella sera…-
disse lui osservandomi..
-La
ricordi ancora…- dissi
meravigliandomi..
-Anche
volendo, non potrei mai
dimenticarla…- disse lui baciandomi il capo e
abbracciandomi..
-Comunque,
devo dire che quel
damerino si è davvero impegnato, anche se il merito
è solo tuo, che sei così
bella!!!- mi disse dolcemente..
-Smettila…-
dissi tirandogli un
pugno nello stomaco e ridendo di gusto..
–Comunque…cavolo!! Anche tu ti sei
impegnato stasera…-
-Beh
scusa…non potevo certo
sfigurare davanti a te!!!- disse atteggiandosi…
Era
stupendo in quel suo completo
blu scuro, elegante, aggraziato e sexy da morire. La camicia bianca,
era
qualcosa che avevo sempre adorato in lui, e con quella cravatta blu
traslucida,
sembrava un dio greco ai giorni nostri. Tutte le donne sarebbero
impazzite nel
guardarlo, per non parlare degli sguardi appassionati che gli avrebbero
rivolto, facendomi impazzire di gelosia!
-Allora…che
ne dici di andare!?!?-
mi chiese persuasivo…
Feci
cenno di si col capo, incapace
di parlare. Mi aveva preso la mano e ci avviammo
all’ascensore, quando,
arrivammo all’ingresso, mentre uscimmo
dall’ascensore, tutti i presenti
vedendoci passare scatenarono un vociferare sommesso. Sentivo che tutti
si
stupivano per la nostra bellezza, insinuando che eravamo una bellissima
coppia,
lui mi stringeva la mano e la stretta aumentò quando girato
l’angolo, che si
apriva sull’uscita, vedemmo entrare Sebastian.
-Sebastian
che ci fai qui!?!?- gli
chiesi…
-Sono
venuto a prendere la
reginetta della serata…- mi disse sorridendo…
-Qui fuori c’è una limousine che
aspetta te e i tuoi amici! Ma quando sarete là, tu e il tuo
amico…- esclamò
alludendo a Yuri.. –Dovrete entrare da soli…-
-Cosa?-
chiesi nel panico…
-Hai
presente il ballo delle
debuttanti!?!?- mi disse… -Ecco…la stessa cosa.
Dovrai scendere la scalinata
con il tuo accompagnatore, solo…che sarai l’unica
a scendere da lì!-
-Ma
voi siete pazzi!!!- esordì
arrossendo.. –Io voglio essere come gli altri, non puoi farmi
questo
Sebastian!!!-
-Ma
come!?!? Hai appena superato
ben altro e ti spaventa una cosa così!?!? Sei totalmente
assurda!!!- disse lui
ridendo..
-Dai
Miki ci sono io con te…
No!?!?- mi disse Yu toccandomi la guancia con un dito…
-Fatti
guardare meglio…- mi disse
Sebastian avvicinandosi a me e prendendomi una mano…
Mi
fece fare una giravolta su me
stessa, mi sentivo come una principessa, trattata con tutti i riguardi,
ma in
fondo io ero una ragazza semplice, che non era abituata ad agitarsi
nello
sfarzo.
-Vederti
dal vivo è anche miglio
che immaginarti con questo vestito!- mi disse lui
compiaciuto…
-Assolutamente
meraviglioso…- dissi
io entusiasta… -Credimi, è così bello,
elegante! Mi emoziona indossarlo…-
-Comunque
anche voi siete molto
eleganti, state attirando l’attenzione..- disse Sebastian
sorridendo divertito…
-Forse
è meglio andare..- esclamai
all’improvviso.. –Rischiamo di arrivare in
ritardo..-
Ci
avviammo alla limousine, quando
la vidi rimasi sconvolta. Viaggiare su quell’auto era come
dire… “Viaggio
sicuramente inosservata!!!”…
-Qualcosa
di meno vistoso no
Sebastian!?!?- chiesi io scocciata..
-Ehm…ho
dimenticato di dirti una
cosa tesoro…- disse lui allontanandosi per raggiungere la
sua auto blu che in
lontananza l’aspettava….
-E
sarebbe?- chiesi allo stremo
della pazienza…
-Ad
aspettarti ci sarà un red
carpet con un sacco di giornalisti e fotografi! Auguri!!!- disse
sventolando la
mano… -Ci vediamo in pista!!!-
-Sebastian…togliti
di mezzo perché
potrei ucciderti all’istante!!!- dissi io
avvertendolo…
Mi
sedetti in auto e già immaginavo
l’imbarazzo e la vergogna di essere al centro
dell’attenzione.
-Vuoi
che esca per primo quando
saremo là!??!- mi chiese Yu tranquillo..
-Va
bene, me la sono proprio
cercata questa!!! Meno male che avevo chiesto di non fare cose
eccessive…-
-Non
ti preoccupare, devi solo
essere te stessa!! E poi non sei sola o sbaglio!?!?-
-Meno
male!!- dissi io sorridendo..
-Dai
ci divertiremo, ne sono
certo!!!- disse lui sorridendo…
-Esatto…-
disse Brian.. –Vedrai che
sarà bello! Ci divertiremo talmente tanto che
passerà in fretta…-
-E
poi non devi preoccuparti, hai
anche i tuoi amici a sostenerti…per non parlare di
Yuri…- esclamò Willy…
-Ragazzi!
Grazie mille, senza di
voi non so come avrei fatto!! Mi avete dato talmente coraggio che tutto
mi è
sembrato più facile da gestire…-
-Scherzi!?!?
Per noi è stato un
piacere…- mi disse Jinny prendendomi le mani… -E
per quanto mi riguarda volevo
esserti d’aiuto dopo averti causato non pochi problemi!!!-
-Quello
è stato solo un incidente
di percorso che avevo dimenticato molto tempo fa! Non avresti dovuto
farti dei
problemi per questo!!- dissi io ammonendola…
-Non
è stato solo per questo ero
sicura che saremmo potute diventare amiche! No!?!?-
-E
a quanto pare così è stato…-
dissi sorridente… -Yuri è molto fortunato
nell’avervi vicino…-
-Non
credere…- disse Doris…
-Abbiamo sbagliato molto anche noi, però vogliamo molto bene
a Yuri…-
-Miki…stiamo
arrivando nel posto
prestabilito…- disse Yuri stringendomi la mano..
-Sei
sicuro!?!??!- risposi
angosciata… -Oddio guarda quanta gente! E quanta
luce…-
-Ci
vediamo dentro…- mi dissero gli
altri…
-Ma
come!? Non venite con noi!?!?-
dissi io delusa…
-Si,
ma ci è stata indicata
un’entrata secondaria per noi. Tu devi passare attraverso il
red carpet mica
noi!!!- mi dissero ridendo..
-Si,
ma continuo a pensare che sia
una stupidaggine!!!- dissi io mugugnando…
Yuri
fu il primo a scendere, prese
la mia mano che spuntava da fuori la portiera della lussuosa auto e
nell’istante il cui il mio capo, fece capolino
dall’auto, una miriade di flash
aveva investito la mia figura e quella di Yu, che vicine si tenevano
per mano
dolcemente.
Pensai
che avrei tanto voluto che i
nostri genitori fossero lì per assistere a quel momento!
I
fotografi gridavano il mio nome,
perché gli rivolgessi l’attenzione necessaria per
scattare qualche foto, quando
ci incamminammo poi i flash impazzirono ancora di più.
Arrivarono molte
richieste, ci fermammo nuovamente, mentre Yu prendendomi per la vita mi
attirò
a se. Guardai sorridente lui e poi dritto davanti a me, era
difficilissimo
riuscire a superare quel red carpet, velocizzando la cosa. Ci
chiamavano da
ogni parte e costretti a fermarci, dovevamo assecondare le
richieste…
-Scusateci!
Ma ora lasciate passare
la nostra stella..- disse Edward comparendo all’improvviso..
–Dentro, senza
infastidire Miki, potrete fare tutte le foto che volete…-
-Ovviamente
anche questo fa parte
delle tante sorprese che mi avete riservato…- dissi a denti
stretti sempre
sorridendo…
-Tutte
idee dei dirigenti Shining,
ho fatto presente che non avresti gradito, ma non ci sono state
ragioni!! La
cosa positiva è che sono riuscito ad ottenere una distanza
di sicurezza tra te
e i fotografi…-
-Grazie
Edward!!- dissi
riconoscente..
-Figurati,
dovere!!! Ti avevo
promesso che avrei mantenuto fede al nostro contratto!!-
Mi
guidò attraverso uno stretto
corridoio, finché non si fermò e si rivolse a
noi…
-Tra
poco questa porta si aprirà…
Sarà così che avverrà il tuo ingresso.
Scenderai insieme a Yuri e così avrà
inizio la tua presentazione ufficiale nella più importante
città della moda…-
-Tu
non hai idea di come mi sento!
Mi tremano le gambe, potrei svenire…-
-Non
ora, semmai più tardi ok!?- mi
disse dandomi un buffetto sulla guancia…
Mi
lasciò così, con Yuri che per
tranquillizzarmi mi abbraccio da dietro, congiungendo le sue mani sulla
mia
pancia. Tremai, ma non per la paura, per l’emozione di quel
contatto così
casuale e improvviso. Sapevo che se ne sarebbe accorto, ma non ne avevo
fatto
mistero che era ancora vivo nella mia testa il suo ricordo!
Come
sempre il suo braccio aveva il
potere di trasportarmi in altre dimensioni e ricordare diventava come
un
rewind, migliaia di visioni l’una accanto
all’altra. Le passeggiate in
bicicletta, la mia indecisione nello scegliere tra lui e Ghinta, senza
rendermi
conto che cercavo solo di mentire a me stessa e una scappatoia per non
affrontare
i miei sentimenti. Mi ero innamorata di lui al primo sguardo, o forse
non
proprio così all’istante, ma fu tutto estremamente
veloce, combattuta tra due
ragazzi, non mi rendevo conto, che ogni volta che il mio cuore batteva
aveva già
deciso che direzione prendere. Ero gelosa di Ghinta, il mio migliore
amico, una
tra le persone più importanti di tutta la mia vita,
rischiavo di perderla sotto
le grinfie di una decisissima Arimi, ma…ero molto
più gelosa, quando mi rendevo
conto delle attenzioni che lei rivolgeva a Yuri! Ricordo ancora con
quanta
rabbia, aveva interrotto la mia cena con lui, che io avevo preparato
con tanto
amore per il suo compleanno, quella era stata una delle prime volte in
cui lui
si era avvicinato a me per baciarmi e ricordo ancora chiaramente quello
che
provai! Il mio viso terribilmente imporporato, lui che mi guardava
fisso negli
occhi e non accennava a distogliere lo sguardo poi…quel
campanello, sempre nei
momenti meno opportuni!
Oppure
le volte che aveva
interrotto le dichiarazioni o i tentativi di baciarmi di Ghinta. Allora
non ne
avevo capito il perché, parlava di dicerie, di indecenza per
i vicini… Ma era
solo geloso, come me, non sopportava l’idea che qualcun altro
mi sfiorasse!
Anche io provavo lo stesso, mi sentii crollare il mondo addosso quando
Arimi
aveva baciato Yuri nel bel mezzo del cortile della scuola, di fronte a
tutti,
con passione… Fu quello il momento in cui presi coscienza
che mi ero innamorata
di lui! E da lì, fu un susseguirsi di
intensità…
Ripresi
coscienza di dov’ero, dissero
il mio nome… Quello era il momento di cui parlava Edward.
-È con immenso
piacere che vi presento Miki
Kohishikawa, affiancata in questo evento dal suo accompagnatore Yuri
Matsura…-
Le
porte si aprirono e la folla era
immensa. Sentii subito lo sguardo curioso di tutta quelle persone che
guardavano contemporaneamente la porta per vedermi comparire, Yuri mi
stringeva
la mano e insieme uscimmo nella immensa luce che ci abbagliava.
Telecamere e
fotografi nuovamente puntati su di noi…
Camminare
lungo quella scalinata
non sarebbe stato così emozionate se non avessi avuto lui
affianco a me, avrei
voluto gridare al mondo intero che lo amavo disperatamente e che non lo
avrei
mai più lasciato. Questo amore era sopravvissuto a tutte le
difficoltà, la lontananza,
la gelosia, l’abbandono, eppure lui ora mi stringeva la mano,
mi era vicino, ma
mi diceva di non volermi più… Percorremmo
l’uno affianco all’altra quelle
scale, che ci divideva da quella folla che ci osservava e vociferava.
Mi
sentivo tranquilla, quella tortura stava per finire, ma non appena
più vicino
alla folla, potei vedere gli amici di Yuri incoraggiarci e farci
l’occhiolino,
segno che l’ingresso era stato impeccabile. Il mio cuore
palpitava e subito
Sebastian mi era venuto accanto, mentre si avvicendavano persone
più o meno
famose per presentarsi. Yuri era sempre stato accanto a me, sentiva che
avevo
bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa. Sebastian ed
Edward mi aiutavano
con quell’ambiente per me così sconosciuto e
subito dopo notai ai lati
dell’enorme sala un gruppo di musicisti che aspettavano di
iniziare a suonare…
-Musica
dal vivo!?!?- chiesi io
entusiasta… -Hai fatto le cose in grande Sebastian!!!-
-Ho
saputo che ami molto la musica
e ho pensato che ti sarebbe piaciuto…-
-Certo
che mi piace, sarà molto
divertente!!!- poi notai un uomo che con molta discrezione si era
avvicinato a
me per conoscermi…
-Beh…vederti
da vicino ha sicuramente
un effetto molto diverso! Allora era proprio vero che sei
così bella!!!- disse
mentre mi imbarazzai terribilmente…
-Signor
Cage, avete messo in
imbarazzo la nostra cara Miki! Non vi fidavate della parola della
Shining!?!?!-
-Beh…spesso
i miei gusti non
incontrano i vostri e viceversa..-
Quell’uomo
era un importante
attore, mi sentivo onorata per il complimento che mi aveva fatto, ma
nonostante
tutto io ero rimasta me stessa. La bellezza non era tutto e presto
sarebbe
andata scemando..
-La
ringrazio…lei è davvero molto
gentile! Ma sono io che dovrei complimentarmi con lei per i bei lavori
a cui si
è dedicato…- dissi cordialmente…
-Sapete…-
disse rivolgendosi a me e
a Yuri.. –Siete davvero due soggetti interessanti, mi
piacerebbe davvero poter
fare qualche lavoro con due bellezze asiatiche
così…-
-Grazie
davvero Signore..- disse
Yuri… -Ma non credo che farebbe un buon affare! Io e Miki,
siamo due pessimi
attori…-
-Miki…lui
è il tuo ragazzo!?!?
Siete finiti su un giornale di gossip…-
Io
arrossi violentemente
ricordandomi quel giornale…
-Beh…in
realtà io e Yu ci vogliamo
molto bene…ma…- dissi confusa…
-Ma
quello che Miki cerca di dire è
che io e lei non stiamo insieme…-
-Siete
dei pessimi attori…- disse
lui divertito.. –Almeno nei sentimenti intendo…-
Non
riuscii ad alzare lo sguardo su
Yuri, ma non una parola uscii dalla sua bocca. Mi sentivo terribilmente
stupida, era chiaro per gli altri capire che ero innamorata di lui, i
miei
occhi mi avevano sempre tradito in fondo. Anche in quel giornale,
ancora una volta, le
mie iridi luccicavano quindi era facile
capirne la motivazione…
Poi,
annunciarono il ballo solo che
mi riguardava. Mi sentii presa da un istante di panico, Yuri si era
allontanato
un minuto per raggiungere i suoi amici ed io ero rimasta
temporaneamente sola.
Non me la sentivo di ballare con le persone che avevo affianco, non in
un
momento così intimo come quello. Ballare tra le braccia di
un altro uomo,
stretta a lui, mi avrebbe troppo imbarazzato, inoltre, quella canzone,
“I just
to say I love you”, non potevo ballarla con uno qualunque!
Appena avevo sentito
le prime battute, mi ero sentita come soffocare da un qualcosa di
troppo
potente, quelle parole, quella melodia! Troppe volte ci aveva
trascinato nel
vortice della passione ed ora, non potevo trascurarne il
significato…
Vidi
Sebastian speranzoso, ma non
quel momento, non ora! Non sei tu che cerco, che voglio
adesso…
-Non
posso ballare con te questa
canzone Sebastian…- dissi con vigore..
-Lo
so…- disse lui sorridendo
deluso… -E lui…ti sta aspettando…-
Trovare
il coraggio di alzare lo
sguardo fino a lui, non mi sembrava mai stato così
difficile!
Ma
non era meno importante delle
altre volte, voltai leggermente lo sguardo dove sapevo di trovarlo, lui
era già
lì ad aspettarmi col suo sorriso dolce e pieno
d’affetto. Cominciò ad avanzare
verso di me, mentre le note della nostra canzone cominciavano a farsi
un pò più
veloci, appena mi trovai di fronte a lui, il suo braccio si era
intrufolato tra
le mie, per attirarmi a se e stringermi per la vita, mentre
l’altro mi aveva
preso la mano dolcemente che poi aveva posato sul suo cuore. Sentivo il
suo battito
tutt’altro che regolare, mentre il mio sembrava un orologio
impazzito, ci
muovevamo lentamente a ritmo di musica, mentre intorno a noi si era
formato un
cerchio in cui tutti ci osservavano.
-Mi
bastava pensare alle parole di
questa canzone per pensare a te e perdere il controllo…-
disse..
Un
brivido, lungo la schiena mi
percorse distintamente, di rimando mi strinsi a lui, per la paura di
perdere
quelle emozioni che mi sentivo scorrere nelle vene. Lui, con mio
profondo
stupore, mi allacciò a se con vigore, quasi con
disperazione, tanto che
l’intensità del suo forte abbraccio mi fece salire
le lacrime agli occhi. Mi
abbracciava così quando aveva paura di perdermi, quando
aveva il timore che
qualcosa di importante che sentiva, andasse perso e che il mio corpo
non fosse
in grado di recepirlo. Sentivo il suo naso respirare i miei capelli, il
profumo
della mia pelle, sentivo il suo odore attraverso la maglia, il profumo
di pulito
che emanava quella camicia.
-Miki…-
mi disse..
Scostai
il capo dal suo torace e i
suoi occhi mi guardavano emozionati, così intensamente che
rimasi incantata a
guardarli. Non potei fare a meno di chiedermi…
“Cosa
succede? Qualcosa non va? È
forse disposto a dirmi cosa lo tormenta!?!?”
Ma
non riuscii a formulare altri
pensieri…
-I
just call to say I love you…-
esclamò con voce roca, cantando il ritornello della nostra
canzone…
Quel
momento era assolutamente
perfetto, se non fosse stato per tutta quella gente. Ma…non
volevo pensare, non
volevo avere paura, non volevo pentirmi, non ora che lui si stava
avvicinando
al mio viso. Non c’erano motivazioni valide per rifiutare
quel contatto così
spontaneo, perché io lo volevo con tutta me
stessa… Con ogni centimetro di me
stessa!
Fu
una sorpresa sentire di nuovo
quelle labbra tanto desiderate sulle mie!
Si
era aperto un boato intorno a
noi, ma nemmeno quello era bastato a farci pensare che forse non era il
caso, eravamo
troppo in balia di noi stessi per pensare a quello che ci circondava,
vedevo
piccoli bagliori di luce illuminarci. Ma quel bacio, dato a fior di
labbra, ma
lungo, intenso mi aveva fatto dimenticare ogni cosa. La musica ci
trasportava,
i suoi occhi erano velati e immediatamente mi chiesi quanto stava
soffrendo, ma
non lasciava le mie iridi, non sembrava pentito di avermi
baciata…
Sentivo
il piccolo gruppo
continuare cantare, quel momento sembrava troppo bello per terminare,
non
volevo che terminasse! Ci avvicinammo l’uno
all’altro, le sue labbra vicine al
mio orecchio… Cantammo l’uno per l’altro
quelle parole, sottovoce, dolcemente,
mentre il nostro cuore, rideva dentro di se, lo potevo sentire. I suoi
battiti
veloci come le ali frenetiche delle farfalle…
“I
just called
to say I love you
I just called to say how much I care,
I do
I just called to say I love you
And I mean it from the bottom of my heart, of my heart,
of my heart..”
Furono
questi i nostri ultimi
momenti di gloria!
Pronunciammo
quella promessa
d’amore tra di noi, o forse era solo stato il mio pegno
d’amore. Ma ci
staccammo mal volentieri l’uno dall’altro, mantenne
salda la presa con la mia
mano, sembrava non avesse alcuna intenzione di lasciarmi andare e io
non
chiedevo altro che lui mi tenesse con se.
Quando
ci voltammo verso i nostri
amici, erano tutti visibilmente emozionati, ma quello che mi
preoccupava maggiormente
era il polverone che avrebbero scatenato i giornalisti su quel bacio.
Rinchiusi
nella nostra lucida bolla
privata, era stato fin troppo facile lasciarsi trasportare dalla
passione, ma
ora, questo mi preoccupava relativamente. Quello che mi faceva pensare,
era
come avrei gestito la cosa con i nostri genitori…
Tornammo
confusi al nostro posto,
accanto a Edward e Sebastian. Il mio manager mi osservava e sicuramente
in quel
momento si stava chiedendo come mi sentissi, gli avevo parlato poco del
nostro
amore, ma aveva forse visto in alcuni momenti il mio dolore, quello
così
lancinante da lasciarti spesso senza fiato.
Tutti
quanti continuavano a ballare
e a divertirsi, Yuri sembrava stranamente tranquillo, ma dentro di me
continuavo a chiedermi che ne sarebbe stato di noi una volta lasciataci
alle
spalle quella serata così particolare. Conobbi un sacco di
persone, all’interno
del mondo della moda e dello spettacolo, ma quell’ambiente,
così lontano da me,
non mi attirava..
Il
sontuoso banchetto che era stato
organizzato, occupò una buona parte della serata e con mio
enorme piacere, non
fui nemmeno tropo perseguitata da curiosi che erano ossessionati dalla
mia
vita. A parte i continui flash e le telecamere che mi seguivano da
lontano, ero
riuscita a godermi tranquillamente la serata che sembrava procedere con
una
certa scioltezza…
Ma
la parte più
difficile sarebbe arrivata a breve, senza
che me ne potessi rendere conto. I balli e i canti continuavano
ininterrottamente e quella band mi piaceva molto, un lento, uno dei
tanti
lenti… Fino a quel momento avevo ballato con il mio caro Yu,
ma ora verso di me
stava arrivando Sebastian, con una chiara aria si sfida. Quello mi
preoccupò
molto, benché cercassi di nasconderlo! Ora era di fronte a
me, mi stava
porgendo la mano e aspettavo solo che formalmente dicesse quelle parole
che mi
avrebbero “costretto” a ballare con lui.
-Me
lo concedi questo ballo!?!- mi
chiese lui, chiaramente divertito…
-Ho
alternative?- chiesi a denti
stretti cercando di sorridere..
-No…-
disse lui sorridendo…
Cominciammo
a volteggiare…
-La
regina indiscussa della
serata…- disse lui entusiasta… -Non me lo
aspettavo sai…-
-Cosa!?!-
chiesi io curiosa…
-Che
ti baciasse davanti a tutti!
Ma è stato solo un capriccio…- mi disse chiaro e
tondo…
-Non
sapevo avessi la capacità di
leggere nel pensiero!-
-Miki…tiratene
fuori finché sei in
tempo…-
-Non
ho niente da perdere…- dissi
io convinta a non lasciarmi sconvolgere dalle sue parole…
-Tu
hai qualcosa da perdere!
Concentrati sul lavoro, ma lascialo fuori dalla tua vita prima che la
distrugga
completamente…- mi disse osservandomi…
-Ma
che ti prende? Così
all’improvviso poi…- dissi angosciata…
-Sono
un uomo anche io! Quante
volte mi sono comportato così! Non sembra, ma mi sono
innamorato anche io a
volte…-
-E
allora? Non riesco a capire dove
vuoi arrivare…-
-A
volte…la paura, la disperazione
e la mancanza di coraggio ci portano a credere che tutto è
come prima. Quando
invece non è così! La prossima mossa
sarà dirti che per lui è stato solo uno
sbaglio dettato dai ricordi…-
-Smettila.
Io ho già messo in conto
tutto quanto, sono disposta a tornare a Tokyo e dimenticarmi
dell’accaduto,
quindi se non mi preoccupo io, perché dovresti farlo tu?-
-Perché
se solo tu lo volessi,
potrei provare a renderti felice…- rispose deciso..
Si
era avvicinato al mio viso,
troppo velocemente e pericolosamente. Feci appena in tempo a voltare il
mio
sguardo di lato e a vedere uno sguardo glaciale di Yuri che ci
perforava.
In
molti si erano accorti del
tentativo di Sebastian e lo ammonii per un gesto tanto folle e
provocatorio…
-Sei
impazzito? Mi stai facendo
diventare lo zimbello della serata…-
-Era
solo un bacio..- disse lui per
giustificarsi..
-Sebastian
mi era sembrato che
avessimo chiarito le cose…- dissi un pò
intontita…
-Lui
si sta prendendo gioco di te e
mi spiace.. Tutto qui!!!-
-Beh…non
devi farlo! E non devi
nemmeno più provare a fare qualcosa del genere, altrimenti
non te la caverai
così facilmente…- dissi avvertendolo..
Ci
separammo appena finito il
ballo, raggiunsi Yuri, ma era immobile affianco a me, incapace di dire
una
parola. Fu così per molto tempo, finché
esasperata per quel silenzio decisi di
parlare di qualcosa.
-Beh…alla
fine non è stato così
tremendo come pensavo..- dissi sorridendo..
-Non
ti avvicinare più a lui…- mi
disse mentre i suoi occhi arrabbiati mi guardavano immusoniti..
-Voleva
solo provocarmi, non lo
lascerò comportarsi come preferisce…- dissi per
spiegare..
-Non
voglio che lo frequenti…-
disse esplicito… -Ti stava per baciare!-
-Lo
so…- risposi… -Ma non gliel’ho
permesso è questo che conta!!!-
-Miki…lui
è abituato ad avere
quello che gli piace!! E lo otterrà se tu non lo allontani!
Per loro l’amore è
come la guerra, sono disposti ad adottare ogni metodo anche se
illecito!!!-
-So
badare a me stessa…- dissi
sorridendo.. –Non devi preoccuparti…-
-Ma
non capisci? Mi da fastidio…
ok…!!?!? Uno che si prende la libertà di baciarti
così, contro il tuo volere
davanti a tutti!-
Rimasi
sorpresa, ma
improvvisamente, qualcuno stava attirando l’attenzione
facendo tintinnare il
proprio bicchiere. Forse era il momento di un discorso, quindi tutti si
voltarono, mentre mi era stato richiesto di avvicinarmi al pulpito con
Yuri.
Sebastian
avrebbe parlato e la cosa
non mi rendeva così tranquilla…
-Amici…
Vi ringrazio infinitamente
di essere venuti a questo evento piuttosto unico nel suo genere. Il
debutto di
una nuova e meravigliosa stella del firmamento!! Miki ci ha dato molte
soddisfazioni in questa sfilata, era esattamente quello che ci
aspettavamo da
lei in questo contesto. Volevamo che sfilasse con grazia, dolcezza e
anche
decisione e non ci ha deluso!!
Spesso
entrare in un mondo come
questo comporta difficoltà e a volte anche difficili
compromessi, invece,
nonostante tutto è riuscita a mantenere il filo diretto con
la sua personalità
e a farla venire fuori facendomi comprendere tante cose!! Sapete
perfettamente
che tipo d’uomo sono, ho sempre ottenuto quello che volevo e
lo dico anche con
un filo di presunzione e di imbarazzo. Ma, non si può sempre
ottenere quello
che si vuole! O sbaglio!?!? Ma come si dice, e qui mi
contraddirò, in amore
come in guerra! Proprio per queste tue qualità, non
rinuncerò…- mi disse
guardandomi esplicitamente…
-Quindi,
perderai Yuri! Mi spiace
per te!-
Sentii
ribollire dentro di me, una
furia quasi incontenibile. I presenti erano sbigottiti, Yuri affianco a
me lo
guardava impassibile, ma purtroppo la mia mente era inaccessibile ai
suoi
pensieri, come sempre!!! Quel momento era stato assolutamente
imbarazzante per
tutti, ma soprattutto per me, che ero stata trascinata in ballo in
questa
assurda situazione.
Ormai
la serata andava verso la
conclusione e non appena ne ebbi la possibilità, presi in
disparte Sebastian
per insultarlo a dovere…
-Che
razza di figuracce mi fai
fare!?!?!?- gridai arrabbiata.. –Sei uno stupido lo sai
vero!?!-
-Ti
ho dato una popolarità notevole
con questa dichiarazione!-
-Ma
non l’hai ancora capito che
della popolarità non me ne frega niente!? Hai sollevato un
polverone inutile su
una questione che nemmeno esiste!-
-Quello
che ho detto è la verità, forse
in effetti ho calcato un pò la mano sulla questione di Yuri,
ma non l’ho fatto
solo per pubblicità! Hai notato che non ha avuto nessuna
reazione quando l’ho
avvisato che ti avrei avuta un giorno!?-
-Ma
tu che ne sai!!!- urlai… -Tu
non sai niente di lui! Di com’è fatto, di quello
che prova, di come dimostra il
suo affetto alle persone a cui tiene! Lui è sempre stato
così, ma quando
sembrava che le cose non lo toccassero, in realtà lo
facevano soffrire più di
quanto non si possa immaginare. Lui è altruista, non vuole
coinvolgere le
persone che ama per non farle preoccupare troppo o per proteggerle! Non
dimostra il suo amore con gesti platonici, ma con piccole attenzioni
quasi
invisibili, che però nascondono tutto il sentimento. Tu non
hai idea di quanto
possa essere complesso il mondo di Yuri, ma è un mondo
meraviglioso, a cui solo
io ho avuto accesso nell’intimo…-
Gli
avevo sputato addosso quelle
parole disperate, senza quasi rendermi conto del contesto in cui ci
trovavamo.
Mi guardai attorno, ma nessuno, tranne gli amici di Yu, sembravano
essersene
accorti… Poi mi resi conto che tra di loro, mancava proprio
lui…
-Dov’è!?-
chiesi allarmata…
-Chi!?-
disse Sebastian mentre mi
veniva dietro…
-Brian…Jinny…
Ragazzi, dov’è
Yu!?!?!- dissi sull’orlo di una rabbia
grandissima…
-Miki…ci
siamo distratti un attimo
e lui non c’era più…-
-Come
non c’era più!?!- dissi
mentre non capivo..
-Credo
che se ne sia andato…- mi
disse Willy prendendomi il braccio comprensivo…
Guardai
Sebastian con una chiara
smorfia, ero arrabbiata, furiosa con lui. Aveva creato un bel casino
adesso, in
cui io sarei dovuta tirarmi fuori.
-Willy…dove
potrebbe essere Yuri
adesso!?!?-
-Non
saprei…ci sono tanti posti qui
Miki! New York è immensa…-
-Ma
uno che frequenta in
particolare, quando sta male ci sarà no!?- chiesi in
ansia…
-Beh…si
in effetti si. Il The
beach.. Spesso si rifugia là…-
-Si
potrebbe essere lì…- disse
Doris pensando…
-Come
posso arrivarci!?!- chiesi in
preda alla frenesia…
-In
taxi è sicuramente meglio!
Melody Street. Lo troverai facilmente…è molto
colorato, con un’ambientazione
tipica da spiaggia…- disse Jinny..
-Non
potremmo accompagnarla!!?-
disse Brian proponendo l’idea…
-No
ragazzi! Questa è una cosa che
riguarda me e Yuri, Dobbiamo risolverla da soli. Non possiamo sempre
appellarci
agli altri, dobbiamo affrontare i nostri fantasmi…-
-Miki…non
mi puoi mollare qui
così…- mi disse Sebastian mentre mi sentiva
progettare la mia fuga verso Yuri..
–ci sono ancora degli ospiti, questa è la tua
serata!!!-
-Prova
a fermarmi!!- dissi
sfidandolo..
Lo
guardai dritta negli occhi,
troppo risoluta per cedere alle sue suppliche, non mi avrebbe fermato
per
nessuna motivazione. Per qualche istante mi guardò convinto
nel tenermi lì, poi
a poco a poco i suoi occhi cominciarono a vacillare…
-Hai
vinto! Dirò loro che hai avuto
un problema improvviso da risolvere..- disse convinto.. –Mi
spiace se senza
volerlo ti ho causato dei problemi..-
Se
ne andò, non del tutto convinto
della situazione, io invece, mi trascinai verso la porta, cercando di
mantenere
la calma. Pensavo a cosa potesse averlo spinto ad andarsene
così repentinamente,
mi buttai quasi sulla strada, cercando di fermare un taxi per
raggiungere la mia
meta.
-Miki…!!!-
mi disse Jinny… -Buona
fortuna…noi…siamo dalla vostra
parte…!!-
L’abbracciai
affettuosamente e gli
risposi..
-Grazie…grazie
davvero!!! Ora
vado…-
Il
viaggio fu relativamente breve, le
strade sebbene trafficate erano scorrevoli quella sera e
l’autista era stato
così gentile da prendere tutte le scorciatoie possibili
vista la mia fretta.
E
se non lo avessi trovato!?!? In
quella enorme città avrei avuto un sacco di problemi nel
cercarlo, lasciai per
un attimo da parte l’ansia di quei pensieri, dovevo stare
solo tranquilla. Doris
e gli altri mi avrebbero aiutato se per caso non fosse stato in quel
pub, quindi
non avevo nulla da temere.
Forse…si
era arrabbiato perché non
lo avevo del tutto ascoltato riguardo a Sebastian. O forse,
semplicemente si era
pentito del bacio che mi aveva dato!
Immediatamente
sentii salire le
lacrime agli occhi e pregavo perché non fosse per quello,
non sarei riuscita a
rimanere impassibile se
davvero fosse
stato così.
Quando
scesi dal taxi, cominciai
un’affannata corsa verso il pub, non avevo idea di dove
fosse, ma volevo solo
trovarlo, parlargli e fargli capire che ero lì! Il resto non
mi importava.
Corsi
a perdi fiato per tutta
Melody Street, cercando tra quei tanti volti ubriachi, il suo, angelico
e
innocente, ma di lui nessuna traccia, stavo per perdere le speranze,
quando
notai la figura di un ragazzo appoggiata al muro, la testa china e in
mano la
bottiglia di birra.
Sembrava
perso in chissà quali
dolorosi pensieri, ma soffriva, soffriva terribilmente. Mi avvicinai,
cercando
di fare il meno casino possibile, la musica risuonava ovunque e pensai
che mi
avrebbe dato coraggio. Quante cose avrei voluto dirgli in quel momento,
ma
tutte alla fine, mi morivano in bocca!
-Yuri…-
lo chiamai…
Lui
sembrava stupito, quasi
meravigliato di sentire la mia voce, ma chissà se alla fine
gli facesse
piacere…
-Che
fai qui Miki!?!?- disse mentre
sentivo il profumo di alcool raggiungermi… -Dovresti essere
là, non qui…-
-Il
mio posto è dove sei tu. Voglio
esserti vicina, come tu hai sempre fatto con me…-
-Non
voglio la tua pietà!- mi rispose
stizzito… -Lasciami solo..-
-Come
faccio a lasciarti solo
così…eh?- gli dissi tenera…
-Perché stai bevendo?-
Presi
il suo mento tra le mani e
gli voltai lo sguardo verso di me, ancora quegli occhi, febbricitanti,
roventi,
sembravano quasi prendere fuoco. Distolse immediatamente lo sguardo..
-Perché
bevo?- mi chiese..
–Semplicemente perché sono come tutti gli altri,
perché mi va…-
-Non
è vero…tu sei diverso! Stai
cercando di sopprimere qualcosa che ti fa soffrire, ma non è
così che te ne
libererai…-
-Smettila…-
disse secco… -Vai via è
molto meglio! Prima che perda il controllo…-
-Mi
spieghi qual è il problema?-
dissi insistendo…
-Vuoi
sapere perché bevo!!?!?
Bene…ti accontento subito…- disse severo..
–Ho iniziato a ubriacarmi quando ti
ho lasciato! Sai il motivo!?! Perché ero
distrutto…distrutto!!! Completamente
impazzito dal dolore…-
Lo
guardai ammutolita, possibile
che fosse per quello che soffrisse? Che stesse male per quel motivo? Mi
sembrava così assurdo pensarlo, forse l’alcool lo
faceva sragionare, ma
qualcosa in lui mi faceva credere che non fosse così.
-Avevo
distrutto tutto quello che
di più bello avevo nella mia vita. Da solo!!! E questa volta
non c’era nessun
Alessandro a mettermi i bastoni tra le ruote. Non sopporto chiunque ti
si
avvicini, non lo posso sopportare e già tutti ti dipingono
vicina a quel
damerino pieno di vizi! Vattene!!!! Ti prego…-
-Io
non voglio andare da nessuna
parte…non senza di te…-
-Miki
se tu rimani io ti farò
ancora del male…-
-Tu
non mi hai mai fatto del male
ed è questo il posto in cui voglio stare. Con
te…solo con te…- dissi
abbracciandolo..
-Ma
io non voglio che tu rimanga…-
-Guardami
negli occhi e dimmelo…-
lo esortai… -Se è davvero
quello che vuoi,
dovrai dirmelo guardandomi! E allora farò quello che mi
chiedi…-
-Non
ti voglio qui…- disse rabbioso…
-Non ti voglio…hai capito?- esclamò mentre i suoi
occhi mi guardavano con
disperazione e desiderio..
-Allora…andrò
da qualcuno che sarà
molto contento di ospitarmi per la notte! Anzi…domattina non
mi disturbare, in
fondo la notte è giovane e non voglio sprecarla in sole
chiacchiere…-
Speravo
abboccasse alla trappola.
Mai mi sarei sognata di andare a casa di Sebastian, ma lui sembrava
talmente
geloso di lui, che scuoterlo un pochino magari non gli avrebbe fatto
male. Come
previsto Yuri mi afferrò per il braccio, talmente forte da
farmi davvero male,
mi sbatté con più delicatezza contro il muro, ma
mi baciò con talmente tanta
passione che mi ritrovai ad ansimare dopo pochi istanti. Ero felice del
risultato ottenuto e maliziosamente mi avvicinai al suo orecchio
dicendogli…
-A
quanto vedo, non è vero che non
mi vuoi qui…-
Lui,
come se avesse realizzato
quello che aveva fatto, si era allontanato bruscamente da me, il vicolo
che ci
ospitava era abbastanza buio, quanto bastava per passare inosservati ai
passanti
che ridevano e scherzavano. Mi avvicinai a lui, languidamente, non
avevo alcuna
intenzione di tornare sui miei passi, non ora che finalmente sentivo le
mie
labbra bramare le sue. Ma questa volta fui meno perfida, lasciai il mio
viso a
poca distanza dal suo, lo guardai dolcemente e gli chiesi…
-Baciami!
Ti prego baciami, lo so
che lo vuoi anche tu…-
Si
era lanciato contro la strada,
percorrendola quasi correndo. Sembrava che volesse fuggire dal diavolo,
dalla
tentazione a cui ora lo stavo sottoponendo, ogni cosa tra di noi finiva
per
essere complessa, lo sapevo bene. Ma…che colpa ne avevamo se
ci volevamo bene?
E poi volersi bene, amarsi...può essere considerata una
colpa!??!
-Ci
sono troppe cose sbagliate…- mi
disse.. –E questa è una di queste! Se tu te ne
rendessi conto, la penseresti
come me…-
-No,
non la penserei come te!
Perché io non ci vedo niente di male in due persone
che…che si amano….- dissi
dolcemente…
-Ma
un amore malato, ossessivo, è
sbagliato! Ti prego di comprenderlo Miki!!! Il mio amore può
essere
pericoloso…-
-Pericoloso?
Ma che vai dicendo?
Non ho mai corso pericoli per il solo motivo di amarti! È
davvero questo che ti
preoccupa? Yu…non ce n’è
motivo…-
-Non
è solo questo, io non lo so se
ti amo ancora… A volte credo di si, altre volte no. Ti prego
così ci facciamo
solo del male…-
-Tu
sei solo confuso…e l’alcool di
certo non ti aiuta!-
-Io
non sono mai stato più lucido
di così!- disse continuando a camminare frettolosamente,
senza mai guardarmi… -Ti
farò del male in questo modo, anche senza volerlo..-
-Ci
siamo sempre fatti del male in
un certo senso Yuri e tanto!!! Ma…io non sono mai stata
più felice di così nel
rischiare qualcosa per te…-
-Ma
io non voglio che tu rischi
nulla, perché questa volta sarebbe troppo per
entrambi…-
-Perché
non mi dici cosa ti assilla?!
Questo segreto è troppo grande per tenertelo solo per
te…parlami…- dissi
prendendogli il braccio e voltandolo verso di me… -Confidati
Yu!!!-
Sembrava
combattuto, ma era troppo
risoluto per dirmelo…
-Non
posso farlo e non ti riguarda!-
disse gelido…
-Quando
si tratta di te, tutto mi
riguarda… È una tortura vederti andare alla
deriva così senza poter far nulla!-
-Lo
capisci che se te lo dicessi andresti
alla deriva anche tu?!- mi disse rimproverandomi…
-Quindi
è qualcosa che mi
riguarda!?!?- dissi indagando… -Riguarda la nostra storia?-
Era
confuso, forse si era spiegato
male, ma aveva piegato la sua bocca in una smorfia. Cosa stava
succedendo!?!?
Che segreto custodiva così gelosamente, tanto da non
potermelo dire!??!
-No…non
riguarda noi! Ma io ho
bisogno di vederti tranquilla, sorridente come sempre.. Miki ho solo
necessità
di questo, non di confidarmi! Voglio solo che tu sia
serena…-
-Ma
io…posso essere serena solo se
ti avrò accanto…- dissi senza vergogna…
-Tu
hai un nuovo mondo che ti ha
aperto lo porte, pensa a quello e vedrai che diventerò un
bellissimo ricordo…-
-Sei
tu il mio mondo…- risposi… -E
poi per chi mi hai preso!? Io ho dei sentimenti esattamente come te, tu
credi
che per me sia facile ricominciare la mia vita, partendo da qualcosa di
nuovo
ed escluderti dai miei sentimenti?-
-Io
voglio solo una cosa, che tu
esca dalla mia vita finché ne sei in tempo..-
-Yuri…sei
incoerente! Prima mi dici
che vuoi essermi amico, poi mi baci, poi mi dici che non mi vuoi
vicino. Qual è
il vero Yuri!?!? Quello autentico…quel ragazzo meraviglioso
che tanto..-
-Miki…-
disse improvvisamente
cambiando tono e voltandosi verso di me.. –Io…-
sembrava cercasse le parole
giuste per spiegarmi cosa provasse.. –Temo, che non
riuscirò mai a smettere di
pensare a te. Ho il terrore di coinvolgerti in qualcosa in cui poi non
si potrà
tornare indietro, qualcosa che ci porterà un sacco di
difficoltà e di pericoli.
Ma, mai ti ho desiderata a tal punto, tanto da impazzirne! Forse
perché me ne
sono privato per così tanto tempo…-
Arrossi
un poco, ma non per quelle
parole seppur già imbarazzanti, ma mi aveva spinto nel buio
di un vicolo e mi
accarezzava il collo, fino ad arrivare al mio seno…
-Yuri…-
dissi ansimando
leggermente, ma la sua bocca sembrava insaziabile..
Mi
baciava con trasporto e
sentimento, tanto che sentivo il mio corpo agitato in una strana
emozione.
Desideravo i suoi baci e le sue carezze gentili, ma mi bastò
ricordarmi dove
eravamo per riprendere quel minimo di lucidità per oppormi..
-A…aspetta!
Siamo per strada Yu…-
dissi ancora emozionata dal momento…
I
suoi occhi bruciavano, era
completamente in balia del suo desiderio e io non ero da meno. Il
litigio ci
aveva uniti ancora di più, le nostre mani ardevano
intrecciate l’una nell’altra
e il nostro respiro affannato si confondeva nel vociare della gente che
ignara
ci passava vicino. Percorremmo la strada che portava al mio albergo
automaticamente, senza quasi accorgercene, quando c’era la
possibilità, Yuri mi
spingeva in qualche vicolo e mi baciava appassionatamente, perdevamo il
controllo, cercando di arrampicarci in quel piccolo barlume di
lucidità che ci
era rimasto. Arrivammo in albergo stralunati, con una passione
incontenibile
reciprocamente..
Prendemmo
l’ascensore felicemente
questa volta, non appena le porte si furono chiuse, lui si era
appiccato contro
di me, baciandomi quasi furiosamente, mi sentivo al settimo cielo, le
sue mani
calde percorrevano lentamente il mio collo, alternava piccoli baci con
la sua
lingua che spesso assaporava il gusto della mia pelle. A questo punto,
la mia
lucidità, o meglio, quello che ne rimaneva, andò
completamente scomparendo…
Trascinai Yuri fino alla mia porta, cercando di contenere il fuoco che
si era
scatenato dentro di noi così impetuosamente.
Arrivai
dalla porta della mia
suite, Yuri dietro di me, mi baciava il collo e aveva portato le sue
braccia
e le sue mani appoggiandole alla porta
del mio appartamento
personale, mi aveva intrappolato così, mentre armeggiavo,
senza riuscirci con
la carta magnetica per aprire la porta.
Ero
al limite, ancora qualche
secondo e non sarei più stata in grado di contenere qualche
piccolo rantolo
sommesso. Finalmente sentii il piccolo rumore che mi avvisava che la
porta era
aperta, mi avviai velocemente nella stanza, Yu mi aveva raggiunto
circondandomi
con le braccia. Non lo avevo mai visto così passionale,
solitamente era delicato,
quasi troppo, ma oggi mi andava bene così, per troppo tempo
ci eravamo privati
dell’uno dell’altro, quindi questa passione mi
ricordava che dentro di noi
qualcosa di potente stava ancora bruciando. Mi ero avvicinata alla
balaustra
che divideva la scala dal soggiorno, mi ero appoggiata ad essa ed
alzandomi in
punta di piedi avevo abbracciato Yu, lo baciavo con impeto,
intrufolando la mie
mani tra i suoi capelli. Lo avevo attirato ancora di più a
me, volevo sentire
il calore della sua pelle e lui generoso, non si era sottratto alla mia
iniziativa, lentamente, mi aveva slacciato i lacci che da dietro
tenevano il
vestito aderente al mio corpo. Sentii il tessuto delicato e morbido
scivolarmi
lungo la pelle abbronzata, mi provocò un leggero brivido che
nulla aveva a che
vedere con quelli che Yuri mi faceva provare. Mentre lo baciavo, avevo
portato
le mie mani sul suo petto, cominciando a sbottonare la camicia
elegantemente
indossata, era scivolata lungo i suoi bicipiti più muscolosi
dell’ultima volta
in cui lì avevo visti, poi cercai il bottone dei pantaloni,
ormai divenuto di
intralcio alle nostre intenzioni. Lui sorrise malizioso, eravamo un
pò più
audaci del solito, ma eravamo pur sempre noi, con le nostre stesse
intenzioni,
con i nostri soliti modi di fare. Eravamo forse più decisi e
quella scossa
elettrica che per tanti giorni avevamo domato, ora era scoppiata in
tutta la
sua audacia, facendoci riscoprire un pò più
coraggiosi. Completamente privi
degli indumenti, ci avvicinammo abbracciandoci calorosamente…
Mi
aveva preso in braccio e mi
aveva posato sul bellissimo letto a baldacchino con le lenzuola
profumate, ormai
eravamo liberi da tutti gli indumenti superflui e lui aveva
incominciato a
guardarmi rapito. Mi girai su un fianco, imbarazzata dalla situazione..
-Sei
bellissima…- mi disse
sussurrandomi all’orecchio e abbracciando il mio
petto…
Mi
girò verso di lui, perché lo
guardassi, ma mi coprii il viso col cuscino, sentivo i suoi baci
percorrermi
ogni piccola parte del corpo, a ogni bacio e nel momento in cui sentivo
la sua
piccola lingua assaggiare la mia pelle, corrispondeva un mio gemito.
La
sua mano decisa, ma allo stesso
tempo dolce, mi percorreva teneramente, prima si era soffermato sul mio
seno,
per poi baciarlo gentilmente e quasi con disperazione. La corsa poi era
continuata lungo il mio ventre piatto, tremai nell’istante in
cui la mano si era
portata all’inguine, andando a toccare
la parte più sensibile di tutte. A questo punto contenere
quei gentili rantoli
era praticamente impossibile..
Amarsi
così appassionatamente, era
quasi imbarazzante, ma immensamente bello. Più sentivo le
sue mani, la sua
bocca, più desideravo che quel momento non finisse mai, era
durato tutto troppo
a lungo, sentivo che il mio piacere era arrivato al culmine almeno
quanto il
suo, tutto stava per volgere al termine e sentirci uniti
così indiscutibilmente
mi fece dimenticare di ogni cosa.
Si
muoveva deciso e gentile, con
mosse definite e via via sempre più frequenti. Non saprei
descrivere la
bellezza dei quei momenti, lo attiravo a me più che potevo,
sembrava non bastarmi
mai, le mie mani erano affondate sulla pelle della sua schiena,
così come le
mie unghie che lo tenevano artigliato a me.
Veloce…veloce
come il fremito di un
cuore agitato..
Caldo…rovente…come
un fuoco che
arde tra le sterpaglie…
Freddo…ghiacciato…come
i mari
artici che ti spengono il respiro…
Doloroso…penoso…come
una spada che
ti trafigge il ventre..
Emozionante…commovente…come
il pianto
di un bambino appena nato.
Avevo
provato tutto questo, tutto
contrastava con ogni cosa, ma mi piaceva la contraddizione umana.
Odiamo ma amiamo
le cose allo stesso tempo. Diciamo di non desiderarle, invece le
vogliamo più
di ogni altra cosa.
Ci
abbandonammo l’uno stretto
nell’altro, sentivo le sue guance calde, arrossate per lo
sforzo. Sembrava
quasi un bambino, lo abbracciai forte, perché quel momento
non scappasse come
gli altri. Lui mi sussurrò poche parole, poche ma
indispensabili…
-Qualunque
cosa accada…io ti amo…-
mi disse..
-Non
dire altro e comunque…ti amo
anche io…-
Ci
addormentammo così, vicini come
ormai non accadeva da tanto tempo. Mi stringeva come se avesse paura
che svanissi
da un momento all’altro, ma non importava, c’era
tempo per parlare e chiarirsi,
perché rovinare quel momento assolutamente perfetto della
nostra esistenza.
Non
so se fossero le cose giuste da
dire in quel momento, trasportati dal vortice del nostro desiderio
reciproco, so
solo che quando mi svegliai ero sola e questa volta nessun biglietto
era rimasto
per spiegarmi la motivazione.
Era
fuggito, come un vigliacco, per
non dirmi che quello era stato uno sbaglio…
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Capitolo 21 *** La fine del nostro amore? ***
La fine del nostro amore?
Chiudere
la porta alle spalle era
molto più facile che aprirla e affrontare gli altri faccia a
faccia. Cercai di
non saltare subito ad affrettate conclusioni, quindi composi il numero
del
college dove lui studiava e mi rispose Jinny.
-Miki!
Ciao…- mi disse con voce
tirata…
-Ciao
Jinny… Senti c’è Yuri per
caso?- chiesi cortesemente…
-Yuri!?!?-
disse come per aspettare
una risposta dall’interlocutore…
-No…guarda Miki oggi aveva degli impegni…-
-No,
non ti preoccupare, di al
grande uomo lì vicino a te che è un gran
vigliacco! Almeno dirmi le cose che
pensa guardandomi in faccia! Ciao…-
Buttai
giù il telefono, delusa, amareggiata,
ma soprattutto ferita, ero stata del sesso quella notte,
nient’altro che
qualcosa senza altro fine, senza nessun sentimento. Corsi fino al
letto, mi
buttai sopra di esso stringendo forte i pugni attorno alle lenzuola,
cominciai
a piangere convulsamente, inzuppando il lenzuolo di bianco
picchè. Piangevo e
più mi disperavo, più mi rendevo conto che ero
stata una sciocca, continuai a
versare lacrime per molto tempo, ininterrottamente… Avevo
provato a chiamare Yuri
sul cellulare ma…l’aveva spento. Si negava in ogni
modo…
Poi
sentii bussare alla porta. Per
un istante sperai che fosse lui, corsi giù dal letto per
guardare dalla
telecamera, volevo vedere chi era..
“No…ancora
lui!!!” pensai…
-Che
vuoi?- dissi prima
schiarendomi la voce…
-Sono
venuto a farmi perdonare per
come mi sono comportato…- disse Sebastian.. –Mi
fai entrare?!-
Aprii,
in fondo non avevo nulla da
rimproverarmi, avevo sbagliato facendo di testa mia, ma non me ne ero
pentita.
Io mi ero messa in gioco…
-Vieni..-
dissi mentre mi voltavo
verso la stanza…
-Mi
spiace per ieri! Ho esagerato, non
avrei dovuto lo so!!!-
Mi
voltai verso di lui, sembrava
volesse continuare a parlare, ma non appena mi vide si
bloccò.
-Che
accade!?!?-
-Nulla,
ma avevi ragione tu…- dissi
arrabbiata per la verità di quelle parole…
-Che
intendi!?!?- non comprendeva
le mie parole…
-Che
a volte, diventare il giochino
di qualcuno è più facile di quanto
pensassi…-
-Lui,
ti ha lasciata sola…qui?-
-No,
la verità è che lui se n’è
andato senza nemmeno una spiegazione…- dissi piangendo e
sorridendo allo stesso
tempo… -Il che, essendo che non sono stupida, significa che
sono stata un
passatempo…-
-Hai
provato a parlargli?-
-Telefonino
spento…- risposi
affranta..
-Questo
complica le cose…- disse
lui pensieroso…
-No…questo
semplifica le cose
Sebastian…- dissi prendendo in mano le mie cose e mettendole
a poco a poco in
valigia… -Io qui non ci rimango un minuto di più.
Ho fatto di tutto per recuperare
il nostro rapporto, mi sono umiliata in tutti i modi…ma
adesso basta!!! Mi ha
dato un buon spunto per cancellarlo dalla mia vita!! Per sempre questa
volta e non
m’importa del casino a casa, non mi impegnerò
più per mantenere le cose
pacifiche. Che vada a quel paese!!- gridai disperata…
-Miki…-
disse lui comprensivo
guardandomi dritto negli occhi.. –Non avrei mai voluto che le
cose che ti ho
detto, si avverassero. L’ho fatto in parte per
invidia…ma è anche vero che le
pensavo…-
-Non
è colpa tua…- dissi io
accarezzandogli una guancia.. –Tu hai fatto di tutto per
avvisarmi, ma sono
stata io a volerci sbattere il naso…-
-Un
giorno sarai felice! Ma l’amore
Miki, non è mai come lo vorremmo…- disse lui
serio…
-Ti
spiace…- dissi facendo segno al
cellulare.. –Devo chiamare un attimo Edward…-
Composi
il numero mentre aspettavo
che dall’altra parte il mio manager mi rispondesse…
-Ehi
manager, sono io…- dissi
affettuosamente…
-Ah…la
mia stellina!- disse lui
dolcemente.. –Dimmi Miki…-
-Senti…per
la prenotazione di quel
volo domani? Ricordi che ne avevamo parlato…-
-Ovvio!
Ho prenotato, sei sempre
decisa a partire prima della fine della settimana?-
-Si…-
dissi facendo una piccola
pausa.. –Non ho nulla che mi trattiene qui. Due giorni prima
o dopo non fanno
la differenza…-
-Ma
Yuri forse avrebbe voluto
ancora passare del tempo con te…-
-Ho
voglia di tornare in Giappone
Edward e poi, dopo ieri sera io e lui abbiamo avuto tempo di
chiarire…-
-Va
bene! Ci sentiamo
dopo Miki…-
-Scusami…-
dissi riattaccando… -Ma
dovevo farlo!-
-Quindi
ora cosa farai? Non gli
dirai che parti?-
-No,
avviserò i suoi amici, ma a
questo punto non ho proprio voglia di vederlo.
Basta…è finita…- dissi
guardandolo fiera…
-Allora…oggi
dobbiamo davvero dirci
addio…- disse pensieroso.. –Non
c’è modo per farti cambiare idea?-
Feci
cenno di no con la testa e ricambiai
confusa il suo abbraccio. Questo era un addio, forse non avrei mai
più rivisto
Sebastian, ma avrei avuto un ricordo contrastato di lui. Erano successe
un
sacco di cose in quei giorni, sembrava procedere tutto tranquillamente,
ma
nuovamente le cose erano diventate complesse, piene di rabbia da parte
mia
questa volta. Cominciai a preparare le mie cose con estenuante
lentezza, mentre
le immagini di quella notte si avvicendavano nella mia mente.
Che
senso aveva avuto dirmi che mi
amava!!?
Lasciai
fuori dalla valigia un
cambio per il giorno seguente, e il beauty case per il make up.
Preparai tutto
con meticolosa cura, poi mi chiusi la porta dalle mia suite alle spalle
e
cominciai a vagare per le vie illuminate della città. Non
provai più a chiamare
Yuri..
Mi
ero già abbastanza umiliata per
lui, ora era ora di tirare fuori tutto il coraggio di cui ero capace. E
un pò
di orgoglio…
Questa
volta era un dolore diverso,
per la prima volta avevo paura di quello che sarebbe stato il mio
futuro da
sola, ma quello per me, era solo l’inizio di
“guai” più importanti, che mi avrebbero
resa felice, ma mi avrebbero anche tanto spaventata.
Entrai
in tutti i negozi che mi
capitavano sotto mano, cercavo modelli, confrontavo colori. Ma tutto
era vuoto,
non ero lì per comprare vestiti…
Quando
mi trovai davanti un negozio
di cd, vi entrai senza farmi domande e mi lascia cullare dalle note di
una
canzone di Cristina Aguileira..
“young
girl don't cry
i'll be right here when your world
starts to fall..”
Ragazzina
non piangere! Non devi
piangere..
Ma,
le lacrime non sono qualcosa
che puoi trattenere. Quando scendono è perché non
puoi farne a meno, girai
all’infinito, tra artisti conosciuti a memoria e altri
nemmeno mai visti. Ma
quello che mi regalava la musica, non me lo aveva mai donato nessuno,
la
dimensione ultraterrena di noi stessi, perché in un certo
senso ognuno di noi,
attraverso essa diventa qualcosa che non è normalmente. Non
aveva senso continuare
a intestardirsi su Yuri!
Continuai
a girare senza meta in
quel negozio, finché non incontrai Willy che mi guardava
pensieroso e un pò
ansioso. Mi salutò teneramente come sempre, poi mi
invitò a fare due passi nel
parco di Manhattan che come sempre era stracolmo di persone. Ci sedemmo
in
silenzio su di una panchina a guardare i bambini che si rincorrevano
tra di
loro felici e spensierati.
-Questo…-
dissi senza guardarlo..
–è il mio ultimo giorno a New York…-
-Come!?-
chiese lui sbigottito..
–Parti!? Così
all’improvviso…-
-Che
differenza fa Willy? Partire
tra qualche giorno o domani!? Il Giappone mi manca e ho bisogno di
lasciare qui
ogni cosa…-
-Yuri
lo sa!?- chiese lui guardando
dritto davanti a se..
-No…e
non dovrà saperlo…- dissi io
guardandolo..
-Che
intendi!?- mi rispose lui
stranito..
-Per
favore…diglielo solo quando
sarò partita!- lo implorai.. –Il mio aereo
è alle 16 di domani pomeriggio, ma
non credo che abbia senso la sua presenza quando partirò.
Preferisco chiudere
qui, una volta per tutte..-
-Quindi…ti
sei rassegnata!?!- mi
chiese lui intristito…
-Si..-
dissi io ormai convinta di
questa soluzione.. –Ho capito una volta per tutte che
l’ho perso! Ho provato a
riprendermelo ma non ha funzionato e a questo punto non ho
più nulla da
rimproverarmi…-
-Cosa
pensi di fare ora!?- mi
chiese lui con un filo di curiosità..
-Ricomincerò
dall’inizio. Dovrò
fare un lavoro su di me non indifferente, ma è necessario!
Comincerò
l’università, studierò,
lavorerò.. Questo mi permetterà di avere il tempo
occupato e nel contempo di ricostruire la mia vita senza di lui! E
quando
tornerà, cercherò qualche scusa per andare a
vivere fuori casa…-
-Non
capisco…- chiese lui
socchiudendo gli occhi..
-Cercherò
una casa. Magari in
affitto dove poter stare nei periodi in cui lui sarà a
Tokyo…- risposi risoluta
e decisa..
-Ti
vedo molto convinta…- mi disse
lui sorridendomi appena.. –Sai Miki, ho sperato fino
all’ultimo che le cose
potessero cambiare. Che lui tornasse ad amarti…-
Gli
occhi umidi e arrossati mi
facevano vedere tutto appannato, ma io volevo sopravvivere a quel
dolore, per
poi tornare a vivere normalmente, magari con un nuovo amore. Mi
scaldavo le mani
l’una con l’altra, quella mattina New York era
piuttosto fredda e la pioggia
stava cominciando a scendere ad intermittenza. Tornare a casa, voleva
dire
riprendere coscienza del fatto che quella era la mia vita, quella vera,
senza
illusioni o montature, una
vita che
doveva ricominciare, senza fuggire da quello che era stato il mio
passato, da
tutti quelli che erano stati i miei fantasmi. Adesso, la mia situazione
non era
peggiorata, avevo preso in considerazione che tra me e Yuri tutto
sarebbe
rimasto invariato, ma quell’ultima notte insieme, mi aveva
illuso di poter
avere un nuovo riinizio. Se adesso l’avessi avuto davanti,
avrei saputo
esattamente cosa dirgli..
“So
che ti amo quando ti vedo, ma
ti odio esattamente quanto ti amo!!! Potrei dirti le cose
più brutte al mondo
in questo momento, senza pentirmene, eppure nonostante tutto non riesco
a
cancellarti!! Ma semplicemente ti odio perché non ricambi il
mio amore e questo
fa di me una sciocca!!!”
-Forse
è meglio che io vada…- dissi
improvvisamente, cogliendo di sorpresa Willy.. –Posso
chiederti ancora un
favore…-
-Certo…se
posso aiutarti lo farò
volentieri..- disse lui mettendosi le mani in tasca..
-Daresti
questo a Yuri, domani
quando sarò sull’aereo…- dissi
porgendogli un biglietto.. –L’ultimo
messaggio…-
-Lo
farò…- disse lui quasi
emozionato.. –Lo farò sicuramente…-
-Stagli
vicino Willy! Non mi importa
altro, ma tienilo d’occhio. So che potrò stare
tranquilla se tu gli starai
accanto..- e detto questo lo abbracciai sinceramente, come un amico che
sapevo
che non avrei mai più rivisto..
-Te
lo prometto Miki.. Fidati di
me!!!- mi lasciò andare e io gli sorrisi per
l’ultima volta prima di voltarmi
ed andarmene..
-Ehi
Miki…- mi chiamò prima che
fossi troppo lontana e mi voltai immediatamente… -Spero che
non sarà un addio!
Io spero di rivederti…-
Commossa
gli sorrisi e gli risposi
con sincerità..
-Lo
spero anche io Willy. Magari ti
farò conoscere il mio nuovo fidanzato prima o poi..- e
scoppiai in una piccola
e isterica risata..
Lui
rise, ma poco dopo divenne
subito triste e con il viso tirato lo vidi andarsene con le mani in
tasca,
intanto che la pioggia incominciava ad aggredirmi il volto. Camminai
piano per
raggiungere l’albergo, non avevo fretta di rinchiudermi nella
mia solitudine e
non avevo nemmeno voglia di parlare con qualcuno. Nel biglietto che
avevo
scarabocchiato e che avevo consegnato a Willy, avevo scritto con tutto
il
disprezzo possibile ed inimmaginabile.
“Parto..!
Non te l’ho detto perché
tanto, da vigliacco quale sei, non hai avuto nemmeno il coraggio di
dirmi che
sono stata il passatempo di una notte! Non ho voglia né di
vederti, né di
sentirti, quindi non farti venire la bella idea di chiamarmi o farmi
venire al
telefono tramite i nostri genitori quando sarò a casa. Per
me sei morto.”
Non
mi ero pentita di quelle parole
scritte nel bel mezzo di un crisi di pianto, magari, un giorno, mi
sarebbe
passata, ma adesso il risentimento che avevo verso di lui, o forse
verso me
stessa, era troppo grande per essere domato. Non vedevo l’ora
di ripartire, per
rifugiarmi nella mia solita routine, avevo voglia di ritrovare i miei
affetti e
di lasciarmi alle spalle quella assurda settimana a New York..
Quando
rientrai in albergo, trovai
nella mia stanza Edward, che preoccupato mi stava cercando da un bel
pezzo.
-Finalmente!-
mi disse tirando un
sospiro di sollievo.. –Cominciavo a preoccuparmi seriamente!!-
-Scusami
capo!!- dissi io
congiungendo le mani in segno di perdono… -Ho perso la
cognizione del tempo, ho
trovato un amico di Yuri e abbiamo parlato un pò…-
-Va
tutto bene…- disse lui
inchiodandomi con lo sguardo…
-Meglio
di quanto pensassi..- dissi
io sorridendo.. –Sai…non riesco ad essere
così tanto triste. Io ce l’ho messa
tutta per riprendermelo..-
-Ma
non è andata..- disse lui
concludendo la mia frase..
-Già..-
risposi io.. –Si è chiusa
una porta, ma si aprirà un portone..- continuai rifiutando
di lasciarmi
coinvolgere dal malumore..
-Sai…dai
l’impressione di essere
maturata molto…- disse lui osservandomi entusiasta..
–Ormai sei una donna in
tutti i sensi…-
-Dovevo
crescere Edward…- risposi
con decisione.. –L’ora delle follie, delle
sciocchezze è finita. Potrò vivere
anche senza di lui in qualche modo…-
-è
bello vederti così decisa.
Dentro di te c’è qualcosa che forse nessuno
può sapere, ma è bello che tu
reagisca così..-
-Sono
contenta di tornare a casa.
Potrò ricominciare la mia vita di sempre, poi
l’università, il lavoro.. Insomma
ho una vita davanti e voglio viverla Edward, con o senza di lui!- dissi
sorridendo.. –Io credo che ce la farò, anche se
non sarà facile…-
Quella
sera, mi sdraiai sul divano,
ma volevo chiudere una volta per tutte i conti con New York. Era una
città
meravigliosa, piena di misteri, di pericoli, intrigante quanto
violenta, mi
avvicinai alla porta finestra e in lontananza, sapevo che forse
qualcuno in una
stanza della Darmouth stava facendo la stessa cosa. Aprii la
portafinestra e mi
sedetti sulla poltrona che mi permetteva di vedere la città
in tutta la sua
bellezza, non sapevo come descrivere il mio stato d’animo..
Sapevo
di non essere felice, avevo
dentro qualcosa che un pò mi opprimeva, forse era la
delusione, la
rassegnazione. Ero ansiosa di arrivare a un nuovo giorno, di svegliarmi
dopo
una settimana e dire.. “Il peggio è
passato…”! Ma sarebbe davvero stato
così!?
Forse
per me, il peggio doveva
ancora venire e nemmeno me ne rendevo conto, avevo accettato, seppur
con grande
dolore, la fine del nostro amore. Era finita…me ne rendevo
conto solo ora!!
Perché a volte, l’amore non basta per superare i
problemi. Ma una volta che si
accetta la fine di un amore, cosa succede!? Qual è il
percorso da affrontare!?
Io
non ne avevo la minima idea,
pensavo e penso ancora adesso, che la fine di un sentimento
è come affrontare
una specie di lutto, in cui noi dobbiamo abituarci all’idea
di non aver più
affianco quella persona. Pensavo che se avessi continuato a mantenere i
rapporti con lui, la mia agonia non avrebbe avuto più fine!!
Troncare con lui
ogni possibilità di vederlo e sentirlo era la cosa migliore,
avrei sofferto di
più forse, ma sempre meglio qualche mese d’intensa
sofferenza che una vita di
lacerante e lenta pena!!
Se
avessi continuato a mantenere
rapporti con Yuri, avrei continuamente alimentato la mia speranza di
tornare
con lui e questo faceva del male solo a me stessa, al mio cuore! Non
avevo mai
provato un dolore così intenso per amore e potevo dire di
non esserne ancora
guarita, per quanto fossi rassegnata oramai, sapevo che non ero ancora
ristabilita
del tutto dal mal d’amore!
Ma
forse, quando mi sarei
risvegliata da quel torpore, un amore nuovo sarebbe stato disposto a
bussare
alle mie porte e forse chissà, sarei stata di nuovo
invogliata a vivere quel
sentimento con felicità e trasporto! Non volevo precludermi
quella possibilità,
quel giorno credevo ancora sarebbe arrivato!!
Le
luci di Manhattan erano uno
scintillio continuo e navigare tra quei chiarori, mi piaceva
tantissimo. Mi
faceva pensare che una nuova alba mi stava aspettando e che magari mi
riservava
qualcosa di importante. Sorrisi a quel nuovo giorno, il giorno in cui
Miki
sarebbe rinata a persona nuova e avrebbe ripreso ad essere quella di
sempre! Un
pò casinista, un pò folle, tanto innamorata di un
suo nuovo lui da mandare al
diavolo il passato..
Mi
venne voglia di chiamare Meiko
in quel momento, volevo che ci fosse qualcuno ad aspettarmi al mio
ritorno e
forse sarebbe venuto Ghinta e Ale. Non volevo chiedermi cosa avrei
dovuto dire
ai miei amici sul mio soggiorno in America, non adesso che la delusione
era
ancora così bruciante.. Composi il numero. Qui in America
era ormai quasi mattina,
in Giappone era pomeriggio, Meiko mi avrebbe di sicuro risposto, magari
era
anche con gli altri..
-Miki!!!-
rispose Meiko
felicissima.. –Sono con gli altri…sei in viva
voce…-
-Ciao
ragazzi!- urlai piena di felicità…
-Come state!?-
-Bene
Miki..- rispose Arimi.. –Ma
ci manchi un sacco!!!-
-Anche
voi mi siete mancati un
sacco! Non immaginate quanto! Ma ho una notizia per voi…-
dissi serena e
tranquilla…
-Sarebbe
a dire!?!- chiese Meiko..
-Non
è che hai deciso di
trasferirti lì!?!?- chiese Elisa con voce triste…
-Ma
scherzi Eli!?? Non ho
intenzione di vivere qui…il Giappone mi manca un mucchio!!!!-
-Allora…parla
dai!!!- disse
Michael..
-Parto
domani ragazzi…- dissi allo
stremo della felicità.. –O meglio, tra qualche
ora.. Oggi pomeriggio alle 16…-
-Di
già!?!- disse Ghinta sorpreso..
–Muoviti piccolina…non vedo l’ora di
riabbracciarti!!!-
-Anche
io Ghinta…sai non immaginavo
che mi saresti mancato così tanto scimmione…-
tutti risero, ma era vero…
Il
mio migliore amico mi era mancato
tantissimo, io contavo troppo su Ghinta, lo davo per scontato
perché lo avevo
sempre vicino, ma in quei momenti capivo quanto fosse importante per me
la sua
presenza.
-Ciao
Miki..- “Ale…” pensai..
Cosa
dovrei fare con te!?
Dimenticami…è meglio!!
-Ale…come
stai!?- chiesi felici di
risentirlo..
-Sono
contento che torni…mi sei
mancata molto! Anche se Charlotte mi ha tenuto compagnia…-
precisò lui con
tranquillità..
-Mi
fa piacere Ale!!- dissi
felice.. –Sono contenta anche io di tornare…e di
rivedervi!!!-
-Ma
dicci… Yuri!? Come sta!?-
chiese cauta Arimi..
-Sta
bene..- dissi tranquilla.. –Mi
ha detto di salutarvi e di ringraziarvi delle lettere, credo che a poco
a poco
vi risponderà..-
-Va
bene!! Salutacelo tanto
allora…- disse Steve ignaro che tra me e Yu le cose si erano
concluse nel
peggior dei modi..
-Se
lo vedrò certo…- dissi vaga…
-Lo farò di sicuro…-
-Ma
non ti accompagna in
aeroporto!?!- chiese Arimi quasi stupita..
-Beh
in verità ci siamo salutati
ieri, lui domani ha un impegno che non può
prorogare…-
-Beh...qualcuno
di noi verrà
sicuramente a darti il bentornato!!!- disse Ghinta felice..
-Ragazzi
grazie…a presto allora!!!-
dissi raggiante di felicità..
-Ciao…-
gridarono tutti insieme..
Non
vedevo l’ora di partire e
dimenticarmi di essere venuta qui in America!!!
Erano
le 13 di una giornata piovosa
e infinita. Ormai era passato un giorno intero da quella notte e io
continuavo
a sentire vivo dentro di me il suo profumo e il desiderio. Bramavo il suo corpo e fremevo per volerlo al mio fianco,
mi sentivo sporco,
sporco dentro per quello che avevo fatto..
Quando
vidi arrivare Willy, non me ne preoccupai. Sapevo che Miki mi aveva
cercato e
io, vigliacco e bastardo fino in fondo, mi ero negato in ogni modo. Mi
facevo
schifo, non avevo parlato della notte che avevo passato con lei, ma
sapevo che
non era difficile immaginare dove fossi stato..
-Ti va di
parlarne?- mi chiese cauto e comprensivo Willy.. –Cosa
è successo!?-
-Lo sai
cos’è successo…- risposi quasi
stizzito..
Lui
rimase in silenzio, guardando il pavimento, aspettava che parlassi o
forse
voleva solo stare lì, per farmi sapere che mi era vicino
anche se non avessi
voluto confidarmi.
-Ho fatto
l’amore con lei…- dissi disperandomi e tenendomi
la testa con entrambe le
mani..
-Lo
immaginavo…- mi rispose lui
tranquillo senza battere ciglio..
-Non
sono riuscito a trattenermi!
Quell’assurdo desiderio…cos’ho fatto!!!-
-“è
proprio quando credete di
sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra
prospettiva!!”- disse Willy pensieroso..
–L’attimo fuggente, è una frase
dell’attimo fuggente…- mi spiegò..
-E
in questo caso la diversa
prospettiva quale sarebbe!?- chiesi..
-Siamo
imprigionati nei pregiudizi,
nel perbenismo. Eppure al mondo c’è gente che fa
di peggio!! C’è gente che
ammazza, che violenta, che distrugge la vita delle persone solo per il
gusto di
farlo! Quella è gente che non merita la comprensione di Dio
eppure…, in questo
mondo quasi tutto viene perdonato! Qual è la tua colpa?!
Amare una donna che
non sapevi fosse troppo vicina a te, questa può essere
considerata una colpa?
Io non lo credo…-
-L'amore
è una pazzia temporanea, erutta come un vulcano e poi si
placa, e quando accade
bisogna prendere una decisione. Devi capire se le vostre radici si sono
intrecciate al punto da rendere inconcepibile una separazione.
Perchè questo è
l'amore. Non è l'ardore, l'eccitazione, le immortali
promesse d'eterna
passione, il desiderio di accoppiarsi in ogni minuto del giorno. Non
è restare
svegli la notte a immaginare che lei baci ogni angolo del tuo corpo.
Questo è
semplicemente essere "innamorati". L'amore è ciò
che resta quando
l'innamorato si è bruciato. Ci sono radici che si protendono
sottoterra l'una
verso l'altra e quando i bei fiori cadono si scopre che si è
un albero solo,
non due. Ma a volte i petali cadono senza che le radici si siano
intrecciate.-
disse ancora Willy..
-Le mie
radici sono avvolte alle sue ed io sono innamorato di lei, ma sento che
è molto
di più che semplice passione…- spiegai..
-Lo so…-
disse lui sorridendo.. –Allora non pensi che sia giusto
intrecciare le tue
radici alle sue inestricabilmente, prima che le foglie cadano!?-
-Ci sono
troppi problemi Willy! Che futuro posso dargli in questa situazione!?
L’amore
non basta per superare ogni cosa..-
-Ma lei
vuole te! Il resto non le importerebbe, potreste comunque vivere il
vostro
amore come prima…-
-Sapendo
la verità sarebbe troppo difficile per lei Willy! E io non
posso continuare a
sconvolgergli la vita così…-
-Senti
Yu, c’è una cosa che devo confessarti…-
disse lui con mia sorpresa..
-Cosa?!-
chiesi..
-Questo…-
disse tenendo tra il dito indice e il medio un bigliettino…
-Miki me lo ha
consegnato ieri, pregandomi di dartelo alle 16 di oggi pomeriggio..-
-Perché
proprio alle 16!?- chiesi curioso..
-Lo
capirai leggendolo!- mi disse mentre mi consegnava il
messaggio… -Sono le
15…non me ne vorrà se ho ceduto un’ora
prima…-
Lessi
il biglietto e non mi stupii
affatto del contenuto. Cosa potevo aspettarmi!?
Ma
il fatto che partisse così presto
non poteva che farmi male. A quel punto la nostra situazione era assai
delicata
e come uno stupido mi ero giocato anche la possibilità di
vivermi la sua
amicizia, mi odiava…lo capivo bene, ma lasciarla partire
senza un saluto era
crudele!! Mi sentivo uno stronzo già abbastanza…
-Che
ne pensi se andassi a
salutarla..- dissi tutto d’un fiato.. –Poi
uscirò dalla sua vita…-
-Perché
non dovresti farlo!?-
rispose lui serio.. –Questo è un addio per lei
Yuri! Devi cercare di capire che
è normale che in questo momento lei ti tratti con rabbia,
con freddezza…!
Magari gli passerà a poco a poco, ma devi dargli tempo, ha impiegato tutte le sue
forze perché le cose
tornassero come prima ed ora non le è rimasto nulla
invece…-
-Io
la capisco…- dissi pensando
alle parole del mio amico… -E non sai quanto vorrei dirgli
che quel momento
l’ho voluto quanto lei! Ma non posso… Credimi,
provo una rabbia cieca verso me
stesso!! Non immagini nemmeno quanto!!!-
Parlavo
mentre raccoglievo le mie
cose per raggiungere l’aeroporto, non avevo idea di quello
che mi dovessi
aspettare, non avevo mai ferito così nel profondo Miki e mai
avrei voluto
farlo. Sembrava che nella mia vita dovessi sempre compiere passi falsi
che mi
allontanavano irrimediabilmente da chi amavo. Pensare che Miki era
tutta la mia
vita..
Quando
arrivai davanti
all’aeroporto, quelle porte mi sembravano che mi dividessero
da quello che era
il mio bene più prezioso. Valicai quelle porte di corsa,
rischiavo di non vederla
più, quel viaggio, breve ma infinito dal College
all’aeroporto, mi aveva lasciato
modo di prepararmi a qualsiasi sua reazione. Corsi a perdifiato,
finché non la
vidi con la valigia che si dirigeva verso la porta per imbarcarsi.
-Miki!!!!-
gridai come preso solo
dalla sua figura che si allontanava senza guardare cosa si lasciava
alle
spalle..
-Che
ci fai qui?- disse lei gelida,
tutt’altro che felice di vedermi..
-Volevo
almeno salutarti..- dissi
abbassando lo sguardo.. –Visto che il nostro è un
addio..-
-L’avevo
capito anche se non me lo
avessi detto..- mi disse lei guardandomi fiera.. –Volevo solo
essere lasciata
in pace. Non avevo piacere di vederti…-
-Lo
so..- risposi afflitto.. –Non
avrei mai voluto farti del male Miki…-
-Ma
lo hai fatto..- mi disse lei
addolorata.. –E né io né te possiamo
farci niente. Mi spiace solo che tu non
abbia avuto il coraggio delle tue azioni…-
-Sono
un uomo come tutti Miki…-
dissi io sulla difensiva…
-Si
è così…- disse fredda.. –E
l’ho
capito nel peggiore dei modi! Però ora voglio sentirtelo
dire!-
-Un
mio errore di valutazione.. Mi
spiace…- gli risposi sapendo che in quel modo
l’avrei protetta per sempre da me
stesso e dal mio desiderio..
Lei
mi guardò sconsolata, vidi le
lacrime salirgli agli occhi e un viso deluso e amareggiato che
più di così non
si poteva. Abbassò lo sguardo in direzione della sua valigia
e dopo un attimo
di esitazione, si chinò leggermente per prenderne la
maniglia, mi guardò ancora
una volta, questa volta con una smorfia di dolore che mi avrebbe
perseguitato a
vita, poi si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla
guancia. Un bacio leggero,
veloce, quasi impercettibile, si
allontanò e mi disse quelle ultime e terribili parole
d’addio.
-Un
giorno forse te ne pentirai…-
mi disse chiara e concisa.. –E se quel giorno dovesse
arrivare, allora per me
sarà troppo tardi! Addio Yuri…-
Rimasi
fermo per qualche istante,
mentre sentivo i suoi passi felpati e veloci allontanarsi. Mi voltai
lentamente
e la osservai percorrere quel breve tratto che l’avrebbe
condotta al di fuori
della struttura e lontana dalla mia esistenza. Quando fu dalle porte,
l’impulso
di fermarla mi assalì..
Lei
si voltò un ultima volta per
guardarmi in lontananza e ebbi l’impressione che il suo volto
fosse rigato
dalle lacrime, ancora una volta ero riuscito a farla
piangere…
Posò
la sua piccola mano sulla
porta, mentre ancora mi osservava, volevo ancora vedere il suo viso,
immaginarne
il sorriso gentile e accattivante, ma potei solo vedere il movimento
sinuoso
dei suoi capelli lunghi scomparire dietro la porta.
E
fu in quel momento che mi sentii
letteralmente morire! Senza nemmeno accorgermene, cominciai a sentire
gli occhi
bruciare, una rabbia cieca in cui sapevo di avere delle
responsabilità.. Ma per
me era impossibile dire “Domani è un altro
giorno…”!!! Non quando un amore
voluto e desiderato con tutto te stesso era vivo e potente!
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Capitolo 22 *** Miki: il regalo più bello ***
Miki: Il regalo più bello..
Come ogni mattina mi svegliai con
una terribile nausea. Da sotto, in salotto, si sentiva salire il profumo di
caffè e latte, sentii il mio stomaco subito rivoltarsi, come se avesse ingoiato
qualcosa di terribile.
Ultimamente non godevo di buona
salute. Non avevo voglia di mangiare, perché la maggior parte del cibo mi
nauseava. Inoltre avevo capogiri, abbassamenti di pressione e sebbene non
volessi ammetterlo, anche il mio cuore non era messo benissimo..
Ogni volta che mi alzavo dal letto,
dovevo evitare bruschi movimenti se non volevo cadere a terra, avevo dolori lancinanti come quando doveva
arrivare il ciclo, con ipersensibilità al seno. Ero preoccupata, perché non ero
mai stata cagionevole di salute, eppure sentivo che questa volta qualcosa non
funzionava. Prima o poi avrei dovuto fare degli esami..
Mi alzai a fatica quella mattina,
ero spesso stanca e sfinita, mi alzai poco per volta e mi sedetti per far si
che la mia testa si abituasse alla posizione eretta. Di nuovo la nausea era
diventata potente e quando mi avvicinai allo specchio notai che ero pallida..
Mi sedetti e cominciai a sistemarmi
i capelli che accomodai al lato destro della spalla, poi vi passai le mani per
sciogliere i nodi.
Erano passati ormai tre mesi da
quando me ne ero tornata in Giappone e la mia vita senza di lui era più
difficile di quanto pensassi, non che non lo sapessi, ma ora non avevo nemmeno
più quel barlume di speranza che sorregge il nostro modo di essere!
Avevo viaggiato con Edward di
ritorno da New York, era stato un compagno di viaggio piacevole, anche se la
metà del tempo aveva russato in continuazione. Ma nonostante questo, gliene fui
anche grata in un certo senso!! Volevo arrivare a Tokyo e avere le idee chiare
sulla mia vita, avere la certezza e soprattutto convincermi, che non c’era
davvero altro che potessi fare per riavere Yuri. Avevo davvero lavorato su me
stessa per capire se ci fosse stato qualcosa di sbagliato, se avessi fatto
qualcosa di scorretto per tutto questo tempo
senza accorgermene, ma non mi veniva in mente nulla.. Arrivai alla conclusione che avevo il cuore
in pace..!! avevo dimostrato tutto quello che c’era da dimostrare e non gli
dovevo più nulla.. Ora dovevo solo imparare a vivere senza di lui e il lavoro,
l’università mi avrebbero di sicuro aiutata in questo..
Una volta scesa dall’aereo, mi
sentii a casa, ma un senso di oppressione mi cresceva dentro.. Volevo davvero
ricominciare, altrimenti avrei continuato a deprimermi sempre di più.. Io
invece volevo vivere, impegnare me stessa in qualcosa che mi avrebbe permesso
di essere felice…!! Mi avvolsi dentro al mio poncio viola, stringendo le
braccia intorno al mio torace.. E respirai a fondo l’aria del mio Giappone,
pensando che finalmente ero a casa!!
-Stai bene Miki!?!- mi chiese
Edward preoccupato vedendomi assente…
-Si…sto bene..- risposi sorridendo
alle stelle.. –Ora sto bene..-
Le stelle sarebbero sempre rimaste
per fare luce al mio cammino, era una magra consolazione ma questo mi dava
nuovo coraggio.. Forse stavano cercando di indicarmi la strada per regalarmi un
pò di tranquillità..
-Edward…- dissi con aria sognante..
–Io ho bisogno di lavorare.. E molto..-
-In che senso…- disse lui
voltandosi verso di me..
-Voglio avere la mente occupata…
Sono disposta anche ad avere impegni ogni giorno, purché la mia mente sia
sempre attiva…-
-E l’università!?!- chiese lui
spiazzato..
-Farò anche quella… L’impegno e la
fatica non mi spaventano.. Posso evitare di frequentare, i corsi li ho solo al
mattino, tutti i giorni.. Però io ho bisogno di mantenermi agli studi..!!-
-Sei sicura!?- mi chiese un pò
preoccupato..
-Questa facoltà mi piace molto! E
non faccio nemmeno troppo fatica a studiare…- dissi riflettendo.. –Sono sicura
di quello che ti dico…-
-Per me va bene…- disse lui… -E poi
mia cara per noi tu sei una piccola miniera d’oro!!- sorrise raggiante ed
entusiasta..
Sorrisi anche io e dopo qualche
istante Edward prese una direzione diversa, la sua ragazza lo stava aspettando
nel parcheggio dell’aeroporto. Lo guardai mentre sereno la raggiungeva,
trasportato dal sentimento e istintivamente ripensai a quell’ultimo istante con
Yuri, così freddo, quasi assente…
Voltai lo sguardo verso l’entrata
dell’edificio e pensai che prima o poi avrei riprovato un sentimento d’amore
per qualcun altro e magari a quel punto, quel nuovo lui, sarebbe diventato
anche più importante di Yu. Ripresi a camminare, finché non mi trovai al caldo
nell’edificio e mi avvicinai al nastro trasportatore in cui avrei preso la mia
valigia, mi guardai attorno e mi resi conto che non c’era molta gente, credo
fossero solo le stesse persone che erano nel mio stesso velivolo e che si erano
già ricongiunte ai loro cari che affettuosamente l’avevano abbracciati.
Finalmente dopo qualche minuto
arrivò la mia borsa, la presi dal nastro e la posai a terra, misi a tracolla la
piccola borsa in cui avevo le cose necessarie, come portafoglio, cellulare, una
piccola busta con il necessario per il make up e poche altre cose. Poi mi
voltai lentamente per raggiungere le porte che mi conducevano al parcheggio dei
taxi.
Alzai lo sguardo e rimasi sorpresa
nel vedere Meiko, Alessandro e Ghinta sorridermi felici. Trascinai la mia
valigia fino a loro e guardai gli occhi del mio migliore amico, che sinceri e
dolci mi scrutavano sapendo che qualcosa nascondevo.
Lasciai andare la maniglia della
borsa e mi aggrappai al suo collo, mentre lui ricambiava il mio abbraccio, sentivo
che il mio corpo si stava riscaldando… Per quanto io non parlassi molto di
Ghinta, sentivo che aveva la capacità di riscaldarmi l’anima, io lo amavo come
un fratello, profondamente e sapevo che averlo vicino era sempre stato il mio
punto di forza. Mi era mancato in quei giorni, mi mancava il suo abbraccio
vigoroso e deciso, ma che era capace di comunicarmi tutte le belle cose della
nostra amicizia.
-Non mi dirai che ti sono mancata!-
sorrisi io prendendolo in giro..
-Non immagini nemmeno quanto…!!-
disse lui stringendomi ancora di più..
-Ti voglio bene Ghinta..- dissi
sinceramente, totalmente consapevole di quella semplice verità..
Lui mi cullò ancora un pò nel suo
dolce abbraccio e speravo con tutta me stessa, che mi accompagnasse a casa, avevo
bisogno di sentirlo vicino, in quel modo che solo lui aveva..!! Non parlavamo
esplicitamente di quello che ci assillava, ma lui lo percepiva, lo sentiva più
di chiunque altro.. Ghinta era sempre stato contraddittorio, difficile da
distinguere nei suoi contrasti, ma era profondo e sapevo quanto ci tenesse a
me. Da quando le nostre posizioni si erano chiarite, io e lui eravamo diventati
ancora più uniti, quando eravamo insieme diventavamo quasi una cosa sola, tanta
era la conoscenza reciproca! Insieme a Meiko, Ghinta era un’altra persona
irrinunciabile della mia vita…faceva troppo parte di me.
Subito dopo abbracciai Meiko e
Alessandro. Sapevo che presto avrei dovuto spiegare ad Ale che non potevamo
continuare a far finta che le cose potessero cambiare, potevo capire cosa
significasse vivere un’illusione e gli volevo bene, non volevo arrivare al
punto di dargli un così grande dolore.
–Allora!?- mi chiese Ale
impaziente.. –Una bella esperienza..-
-Assolutamente si..- risposi
entusiasta… -Devo dire che è stato bello, molto meglio di quanto pensassi..-
-Eri meravigliosa Miki!!- mi disse
Meiko mentre mi prendeva la mano.. –Sembrava che tu sfilassi da una vita e quei
vestiti sembravano fatti a posta a pennello per te!!!-
-In realtà Sebastian Shining li ha
disegnati proprio pensando a me..- risposi imbarazzata…
-Non è che ti ha fatto il filo!?!?-
disse Ghinta guardandomi di soppiatto..
-Beh in effetti…avevo fatto colpo
su di lui..- dissi ripensando a tutti i casini che mi aveva combinato…
-Sarai stanca Miki..- disse Ale..
–Dai ti riaccompagniamo a casa…
-Non ti preoccupare Ale..- rispose
Ghinta.. –Io sono di strada, passo proprio davanti a casa di Miki, mentre voi
siete sulla stessa strada ma dalla parte opposta. Ci penso io alla nostra
modella!!!-
Ale forse non era così d’accordo,
ma promisi loro che il giorno dopo sarebbe stato dedicato interamente ai miei
amici, con il racconto delle mie giornate a New York e con dovizia di dettagli.
Camminammo per qualche istante in
silenzio Ghinta ed io. Poi mi avvicinai con la testa al suo braccio e quel
contatto fraterno, così profondo e casuale mi fece sentire subito meglio..
-Sbaglio o volevi rimanere un pò
sola con me…- era esattamente quello che immaginavo, sapevo avrebbe capito…
-Come al solito mi capisci con un
solo sguardo…- dissi io, mentre lui mi metteva il braccio intorno alla vita..
-Sono successe tante cose..- mi
disse tranquillo.. –Ho seguito la festa in tuo onore…-
-Lui non mi vuole più Ghinta…-
dissi calma.. –Non prova più quei sentimenti e io mi sono solo illusa. Quello è
stato un momento!!-
-Non avrebbe dovuto farlo
allora!!!-
-Lo so..- risposi solamente.. –Un
giorno, quando sarò più tranquilla e il peggio sarà passato ti racconterò ogni
cosa…-
Non sapevo se quel momento sarebbe
mai arrivato, ma sentivo che se non avessi parlato con qualcuno di quello che
era successo a New York sarei impazzita. Nonostante tutto non mi ero confidata,
non me la sentivo di gettare delle ombre su Yuri, quelli erano anche suoi amici
e sapevo che almeno una parte di loro se la sarebbero presa troppo con lui.
Specialmente Ghinta, che con il suo profondo affetto mi avrebbe voluta proteggere
da ogni cosa.
Da quel giorno erano passati ormai
tre mesi e io mi sentivo diversa, di una diversità che però non mi dispiaceva.
Sentivo in me che qualcosa era cambiato, non sapevo bene spiegare cosa…
Ripresi contatto con la realtà e
tornai a guardare il mio volto allo specchio. Mi sistemai per bene e indossando
il solo pigiama decisi che era ora di scendere. Erano le sette e mezza, quindi
a quell’ora tranne me e Michael in casa
non c’era nessuno, come tutte le mattine avrei dovuto preparare la colazione
per entrambi.
Quando mi alzai dallo sgabello però
notai qualcosa di strano. La mia pancia, era…gonfia..
A parte i dolori mestruali e a
qualche piccola perdita ogni tanto, non avevo notato nient’altro di strano ma
pensai che era venuta l’ora di fare una scappatina dal mio medico di famiglia,
era tanto che non facevo gli esami e sicuramente un controllo non mi avrebbe
fatto male.
Ultimamente avevo abusato troppo
della mia forza e della mia energia. Studiavo e lavoravo ininterrottamente con
ritmi allucinanti, era ovvio che prima o poi il mio corpo ne avrebbe risentito.
Quindi pensai di saltare le prime ore di lezione per dedicarmi alla mia salute,
era di sicuro la cosa più importante.
Quando scesi, stranamente, trovai
Michael che aveva già preparato la colazione e appena mi sedetti come un automa
sullo sgabello in cucina, lui venne affianco a me e mi stampò un bacio sulla
fronte..
-Giorno signorina…- disse
sorridendo.. –Hai proprio una brutta cera oggi..-
-Grazie Mike..- dissi facendo finta
di prendermela.. –sempre carino..!! Comunque hai ragione, non mi sento troppo
bene..-
-Miki mi sembra che ti stia
succedendo un pò troppo spesso..- disse lui preoccupato.. –Stai facendo troppe
cose!! Trascuri la tua salute e ti affatichi troppo.. Devi mangiare, riposare e
dormire, oltre che studiare e lavorare…-
-Hai ragione!! Me ne sono un pò
approfittata, però avevo bisogno di cambiare la mia vita…- risposi per spiegare
la mia posizione…
-Ieri sera ha chiamato Yuri…- disse
guardandomi con una chiara aria di rimprovero.. –Ogni volta ti cerca al
telefono, chiede come stai…cosa fai.. Penso che abbia voglia di sentirti..-
-Si da il caso che io però non ho
voglia di sentire lui…- dissi alzandomi per prendere la marmellata di castagne…
-Si può sapere cosa è successo a
New York!?- chiese lui sbigottito.. –Cosa ti ha fatto per farti cambiare così
repentinamente atteggiamento nei suoi confronti?-
-Lui si è preso gioco di me..-
dissi semplicemente… -O forse pensava fosse tornato tutto come prima e mi ha
illuso…- conclusi, desiderosa di finire quella conversazione…
-Alludi al bacio!?-
-Già…- risposi, ma sapevo che ero
arrabbiata per ben altro, se avessi detto a Michael la verità, Yuri non ne
sarebbe uscito vivo…
-I giornali picchiavano tutti su
questa cosa..- rispose lui… -Forse era prevedibile che tu avessi qualche
aspettativa…-
Cominciai a spalmare la marmellata
sulla fetta biscottata, poi la lasciai cadere nella tazza con latte tiepido, la
raccolsi con il cucchiaio, ma l’odore del
dolce imbevuto di liquido bianco mi provocò una conato di vomito che mi
fece rivoltare lo stomaco..
Mi portai la mano alla bocca e
cominciai a correre verso il bagno…
-Miki!?! Ma cosa…-
Michael preoccupato mi seguiva e
non appena arrivai al bagno mi appoggiai al water, mentre lui mi teneva la
testa.
Non rigettai molto, come mi era già
successo molte altre volte, però mi rimaneva quel fastidiosissimo senso di
nausea che mi impediva di avvicinarmi a qualsiasi tipo di cibo.
-Forse è meglio che ti accompagni
io dal medico… Cominci a farmi preoccupare!!!- disse lui allarmato…
-No…- dissi asciugandomi la fronte
imperlata di sudore.. –Non ce n’è bisogno, sto molto meglio adesso!!-
-Sei sicura!? Continui a non avere
una bella cera…- disse lui contrariato…
-Va…ora sto meglio…- dissi per
tranquillizzarlo.. –Se vai avanti di questo passo arriverai tardi al lavoro…-
-Ok…ma tu appena esci dal medico
fammi sapere!!!- disse protettivo..
-Promesso… Ciao Mike…- dissi
sorridendo alla sua figura che si allontanava..
Mi sciacquai per bene il viso e mi
lavai i denti. La fame mi era passata del tutto, ma il problema era che
ultimamente facevo fatica a mangiare anche a pranzo e a cena.. Il cibo mi dava
fastidio e cominciavo a preoccuparmi.
Mi preparai velocemente e imboccai
la strada che mi avrebbe portato dal nostro medico di famiglia, che altri non
era che la migliore amica di mia madre e Katia.. Era una donna di
quarantacinque anni, molto attenta e comprensiva.. Non mi erano mai piaciuti i
medici, fondamentalmente ne avevo sempre avuta la fobia, quindi tendevo ai
rimedi fai da me. Ora però volevo essere tranquilla, quindi entrai con
decisione nella sala d’attesa e mi sedetti in un posto qualunque visto che la
saletta era vuota. Sentivo la voce stridula di Emy, che parlava sicuramente con
un suo paziente ed era inconfondibile, perché in certi momenti aveva degli
acuti capaci di spaccarti i timpani. Ma la trovavo una donna assai piacevole
nonostante il lavoro che faceva, mi sentivo a mio agio quando ero con lei e
anche parlare di qualsiasi problema diventava meno imbarazzante.
Ero un pò in ansia in realtà,
quindi cercai di distendermi i nervi sfogliando qualche rivista. Il gossip era
diventato improponibile per me, ora si chiedevano che fine avesse fatto quel
ragazzo che mi aveva baciata davanti a tutti e a distanza di tre mesi ormai, il
pettegolezzo non si era ancora smorzato del tutto. Fortunatamente nessuno dei
due, era stato tartassato con inutili domande, Yu era tornato alla sua vita ed
era uscito dalla mia.
Sentii Emy salutare affettuosamente
il suo paziente e poi la vidi aprire la porta, lasciando fuoriuscire un uomo
sulla cinquantina d’anni. Quando mi vide, il suo sorriso si allargò, i suoi
occhi divennero dolci e mi abbracciò comprensiva.
-Oddio Miki…quanto tempo che non ti
vedo!!! Rumi e Katia come stanno!?- mi chiese lei entusiasta…
-Ciao Emy.. Stanno bene, sempre un
pò di corsa…- dissi io sorridendo..
-Conoscendole lo immagino! Purtroppo
con gli impegni reciproci e la famiglia, non siamo più riuscite ad organizzare
una cena di sole donne..- disse lei allargando le braccia..
-Si…ho visto che ultimamente non
siete più riuscite a vedervi!! Beh dai, non mancherà l’occasione..- risposi..
-Ma dimmi, non credo tu sia venuta
qui solo per farmi una visita di cortesia..- disse lei riacquistando la sua
solita professionalità..
-No, in effetti avevo bisogno di
una tua consulenza Emy..- risposi… -Ultimamente non mi sento molto in forma…-
-Cosa ti senti precisamente!?-
chiese lei socchiudendo leggermente l’occhio destro…
-Innanzitutto, mi sono accorta di
un gonfiore alla pancia! Non ce l’ho mai avuto e inoltre l’intestino funziona
regolarmente…- dissi sicura..
- Continua ti ascolto…-
-Faccio fatica a mangiare, quando
sento un profumo troppo intenso, come potrebbe essere quello del latte o del caffè
mi assale una gran nausea! E magari rigetto qualcosa, ma pochissimo…-
-Allora, gonfiore alla pancia e
nausea…- disse lei portandosi una mano a sorreggersi il mento.. –Hai qualche
altro sintomo…!?-
-Si! Sono stanchissima, dormirei
sempre. Senza parlare dei capogiri…prima di alzarmi devo farlo con lentezza e
tranquillità…- risposi spiegando queste strane sensazioni..
-Allora dimmi: come sei messa col
ciclo!?- disse lei con aria interrogativa…
-Beh…- già, il ciclo… Avevo avuto delle
perdite, ma niente di tanto importante, in effetti ero in ritardo… -In effetti
sono in ritardo…-
-Beh anche questo può essere
normale, a volte è normale che il ciclo posso saltare un mese…- disse lei per
tranquillizzarmi…
Feci un rapido calcolo e mi resi
conto che avevo saltato il mese di ottobre. Non mi erano arrivate.. Mentre come
già prima avevo detto, avevo avuto delle perdite nei mesi precedenti… Ero stata
talmente concentrata a dimenticare il mio passato, che avevo finito per
trascurare il presente. Probabilmente avevo un’aria un pò confusa in quel
momento, perché la mia mente non riusciva a comporre pensieri coerenti…
Quindi!? Quale era il mio problema!?
-Di quanto sei in ritardo!?- mi
chiese lei sorridendo…
-Io..- ero confusa, dentro di me mi
sentivo agitata, quasi incapace di stare ferma..
E quella strana sensazione, che mi
portavo dietro ormai da qualche tempo, era diventata molto più evidente. Ma
c’era qualcosa che la mia mente si rifiutava di prendere in considerazione, ripresi
il controllo di me, parlai piano, per evitare che la mia voce tremasse…
-Siamo a novembre..- dissi sicura..
–Ho saltato ottobre.. Ma ho avuto…-
-Delle perdite!?- chiese lei
decisa.. –Che sembravano un ciclo ridotto… Vero!?-
-Si…- dissi ancor più sconnessa..
–Ma non riesco a capire…-
Lei si alzò tranquilla, andò nella
vetrinetta lì accanto, dove teneva tutti i medicinali che gli lasciavano i
rappresentanti ed estrasse una scatolina rettangolare che mi porse mentre si
sedeva di fronte a me…
-Io ho capito cosa ti sta
succedendo… E credo che sia necessario che tu vada a casa e faccia questo..
Domani porterò qui l’attrezzatura e ti farò conoscere…tuo figlio…- mi disse
teneramente…
-Ma…non è possibile…- dissi con le
lacrime agli occhi…
-Miki…- disse Emy prendendomi la mano..
–I sintomi sono tutti quelli!! È così che una donna si sente quando è incinta…
Dimmi la verità…non senti qualcosa di particolare dentro di te!?-
-Io…sono così confusa…- dissi
trattenendo le lacrime…
-La paura è normale..- mi spiegò
lei.. –Ascolta, quando hai avuto l’ultimo rapporto!?-
Ci pensai su ed effettivamente
l’ultimo rapporto lo avevo avuto esattamente ad agosto.. Quando ero andata a
New York…
-Tre mesi fa… Era metà agosto…-
risposi consapevole…
-Ascolta…domani faremo
l’ecografia.. E avremo la conferma di tutto…- disse lei.. –Anche se ne sono
convinta…-
-Il test lo devo fare lo stesso!?-
chiesi per certezza..
-Beh…non vuoi sapere cosa si prova
a scoprire di essere incinta da sole!? Se fossi in te proverei…-
-Di tutte le cose che potevi dirmi,
era l’unica a cui non pensavo..- risposi sinceramente..
-Dimmi la verità… Non lo vuoi!?- mi
chiese lei a bruciapelo…
-No..- risposi allarmata.. –Ma cosa
dici!? Io sono solo sorpresa…sono solo un pò spaventata..-
-Ma non sarai sola Miki…- mi disse
lei tranquillizzandomi… -Non pensi a quanto sarà felice il tuo ragazzo quando
gli darai la bella notizia!?-
-Già…- dissi io sorridendo.. –Lo
sarà di sicuro…- risposi senza entusiasmo…
Mi alzai e mi voltai verso di lei…
Emy mi si avvicinò, prendendomi la mano e mi accompagnò alla porta…
-Allora ci vediamo domani… Vieni in
ospedale da me, ti faccio fare l’ecografia da una mia amica… Ti aspetto, per le
dieci.. Va bene!?-
-Ok Emy… Grazie!!- feci per
andarmene, quando mi venne in mente una cosa.. –Senti…se per caso sentissi mia
madre, o in generale la mia famiglia potresti evitare di parlare di questa
cosa!? Prima vorrei esserne sicura…-
-Non ti preoccupare… Se mi
dovessero chiedere tue notizie al riguardo gli dirò che volevi solo fare un
controllo…- mi sorrise materna…
-Ancora grazie…- risposi..
Me ne andai, mentre la mia mente era
ancora più sconvolta di prima. Tutti i miei tentativi di dimenticare il
passato, era tornati a galla, aspettavo un figlio, il figlio di Yuri…
Ero terrorizzata, perché un bambino
non era un gioco, nella mia vita sarebbero cambiate tante cose, la pancia
inoltre cominciava ad essere evidente e se i calcoli erano giusti, io ero
entrata nel terzo mese. Non avrei potuto nasconderla ancora per molto e il
panico per quello che mi aspettava mi aveva completamente assalito.
Pensavo a come avrei fatto a
crescerlo o crescerla da sola, di come avrei gestito tutte le altre cose della
mia vita. Sicuramente avrei anche dovuto lasciare il mio lavoro e senza denaro,
come potevo continuare l’università…!?
Se davvero ero incinta però, non
avrei mai rinunciato al mio bambino, per niente al mondo avrei permesso che mi
fosse portato via. Avevo paura, non sapevo minimamente come comportarmi, ma
questo figlio era l’unica cosa che mi rimaneva di Yuri e io avrei fatto
qualsiasi cosa per farlo venire al mondo. Istintivamente mi toccai la pancia,
accarezzando quel profilo tirato e ormai abbastanza evidente, non era molto
pronunciata, però la mia linea era diventata più dolce e arrotondata. Inoltre
io ero sempre stata slanciata, quindi quel mutamento lo si notava di più. Ero
felice, spaventata, terrorizzata, risoluta… Mai provato così tanti stati
d’animo, tutti così contrastanti tra di loro, ma sapevo che per come ero fatta,
quel piccolino o piccolina, mi avrebbe portato tanta felicità.
Forse, questo, era il segno che ma
mia vita doveva cambiare, soprattutto per questo bimbo in arrivo… Era l’input
che aspettavo, quello che mi avrebbe permesso di dimenticare per sempre il
passato, concentrandomi sulla nuova vita che mi stava crescendo dentro.
Guardai il sole…e oggi forse era
davvero una giornata luminosa. Arrivai a casa di Meiko e pensai a cosa avrei
dovuto fare, avevo bisogno di appoggio e
Meiko era sempre stata la mia migliore amica, non me la sentivo di fare il test
a casa sola, inoltre sarebbero potuti arrivare in qualsiasi momento i miei
genitori e non me la sentivo di dare spiegazioni. Quando suonai alla porta,
sentivo il mio cuore scoppiare, non sapevo affatto come affrontare il discorso
e soprattutto come comunicare il fatto che presto avrei dovuto pensare anche a
qualcun altro oltre che a me stessa..
Ma una ulteriore difficoltà la ebbi
quando vidi comparire sulla porta, insieme a Meiko, anche Alessandro…
-Miki…ciao!!!- disse Meiko felice…
-Giorno…- risposi sorridente..
–Ciao Ale…non pensavo di trovarti qui…-
-Si stavo aspettando Steve…infatti
pensavamo fosse lui..- rispose Ale…
-Ma dimmi Miki…come mai qui a
quest’ora!?!- mi chiese la mia amica un pò sorpresa…
-Perdonami Meiko se ti piombo qui
in casa così all’improvviso… Ma…devo fare una cosa e non me la sento di farla a
casa..- dissi abbassando lo sguardo…
La mia amica mi prese il braccio e
vedendomi in difficoltà cercò di consolarmi..
-Miki…che succede!? Sei strana…-
-Hai qualche problema…sei nei
guai!?!- mi chiese Ale… -Sembri molto turbata…-
-Beh…non lo so nemmeno io.. Ma
lasciatemi qualche istante, dopo vi spiegherò tutto…- promisi ai miei due
amici..
-Venite…- disse Meiko.. –Andiamo in
camera mia, saremo più tranquilli lì…-
Ci trascinammo nella stanza di
Meiko, poi io andai in bagno senza dire loro niente e cominciai a fare il test.
Seguii alla lettera ogni indicazione, poi lo posai sul bordo della vasca e
aspettai il responso. Tremavo…quel momento doveva essere il più bello della mia
vita, con l’uomo che amavo affianco. Invece, ero sola, in un bagno che non era
nemmeno il mio, con fuori i miei amici e non il padre di mio figlio. Mi assalì
un dolore lancinante al cuore e una malinconia terribile, non volevo ricordare
nulla, volevo solo vivere quel momento speciale e accogliere la verità,
qualsiasi essa fosse.
Poi, finalmente, accanto alla linea
del test, ne comparve un’altra…
Ero incinta!! Lo ero davvero!!
Due lacrime mi scesero sulla
guancia, mentre alzavo gli occhi al cielo, portai entrambe le mani insegno di
preghiera davanti alla bocca e mi dondolai per qualche istante…
-O Dio…ti ringrazio…- dissi mentre
non riuscivo a trattenere la paura, la gioia, il terrore, la disperazione e lo
sgomento per la consapevolezza che questo bambino esisteva ed io ero sola..
Mi asciugai le lacrime, ripresi il
controllo di me e poi mi avvicinai alla porta.
Sentivo i passi frenetici intorno
alla stanza, di Meiko e Ale, come avrei dovuto dargli la notizia!? Non sapevo
come fare, avevo affrontato un sacco di volte discorsi importanti con loro, ma
quel momento…quel momento era davvero speciale per me. Ed Ale certamente non
poteva prenderla bene, lui mi amava ed io aspettavo un bambino dal mio ex
fidanzato..
Presi coraggio e aprii la porta con
decisione. Avevo in mano il test, ma lo tenevo in modo che non potessero
vederlo..
-Miki…ci spieghi!?!- disse Meiko
preoccupata…
-Certo…è giusto…- dissi
controllando le mie azioni..
Posai sul tavolo il test e lo
lasciai lì, mentre sostenevo uno sguardo interrogatore di Meiko e uno confuso
di Ale..
-Cosa significa!?- chiese Ale non
capendo cosa stesse succedendo…
-Ci sono delle cose che non vi ha
detto del viaggio a New York. Ho provato a dimenticare, ma sembra che ogni
volta qualcosa me lo impedisca. Non ho avuto il coraggio di confidarmi, perché
mi sono sentita umiliata, tradita, una vera sciocca, mi sono buttata nello
studio, nel lavoro per dire a me stessa che ce l’avrei fatta a superare ogni
cosa. Ma se adesso non mi confidavo con qualcuno, non avrei resistito un minuto
di più!! Anche perché non potrò nasconderlo per molto…-
-Parla chiaramente…- disse Ale..
–Così non potremo capire mai…-
-Quello è un test di gravidanza
Ale…- dissi io diretta.. –Ed è positivo, sono incinta…- dissi morsicandomi le
labbra e lasciando cadere una lacrima..
Meiko si era avvicinata a me
abbracciandomi, era felice, lo vedevo bene. Ma vidi passare nel volto di Ale
una rabbia incontenibile, sapevo che la sua ira sarebbe scoppiata inesorabile,
come un uragano, un tornado violento e terribile…
-Sei stata a letto con Yuri…- disse
avvicinandosi con incredulità..
Sostenni il suo sguardo, ma sentivo
il dolore di quelle parole bruciarmi dentro e la consapevolezza che qualunque
cosa mi avesse detto avrebbe solo rispecchiato la verità.
-Dimmelo…!!!- gridò spaventandomi…
Sussultai nel momento in cui lo
sentii gridare e due lacrime mi scesero sul volto, facendo uscire tutto lo
sgomento represso di quegli ultimi mesi.
-Ale sei impazzito!!!- lo sgridò
Meiko.. –Non pensi che sia già abbastanza scossa? Non essere sciocco, non ti ha
mai promesso nulla..-
-Lascia stare Meiko..- dissi
addolorata.. –Si, io e Yuri abbiamo passato una notte insieme…-
-Sei spregevole…- disse lui
arrabbiato.. –Senza dire che sei stupida Miki!! Ora lui dov’è!!?!? Qui con te!?
Fammi indovinare, è così impegnato che non vi sentite e vedete da mesi, strano
comportamento.. No!? Oppure sei stata il suo diversivo per una notte…-
-Smettila!!!- dissi urlando
inconsolabile..
Rimase colpito dalla mia reazione,
il mio tono disperato, angosciato lo avevano trafitto…
-Io l’ho fatto perché lo amavo! E
quella notte quando mi ha baciata, davanti a tutti, pensavo che mi volesse
ancora, ho passato la nottata con lui, ma al mattino non c’era più! Non c’era
più, è così che ho capito che ero stata il giochino di una notte!! Tu non hai
idea di come mi sono sentita io in questi tre mesi, non hai idea di quanto sia
lancinante sapere di aspettare un figlio suo e di non poter far niente perché
questo bambino cresca felice con entrambi i suoi genitori!! Tu non lo sai…-
gridai con tutto il fiato che avevo in gola…
Mi ero accasciata su me stessa, con
le ginocchia a terra e mi ero coperta il viso con entrambe le mani.
Mi vergognavo, mi vergognavo
terribilmente. E piangevo senza riuscire a fermarmi, con singhiozzi ripetuti e
ravvicinati tra di loro…
Sentii le sue braccia avvolgermi, Ale
era così, si arrabbiava, sbraitava, ma alla fine non riusciva ad essere
realmente rigido o crudele con qualcuno..
-Mi spiace…non avevo il diritto di
ferirti..- disse gentile.. –Tu eri stata chiara con me…sincera…-
Mi fece sedere sul letto di Meiko e
lui si mise vicino a me. La mia amica si era avvicinata protettiva e mi teneva
la mano stretta, mentre con l’altra guardava il test che risultava positivo..
-Vuol dire che diventerò zia…-
disse raggiante..
Non riuscii a trattenere un sorriso
e una piccola risata che mi uscii spontanea dalla bocca, mentre ancora qualche
lacrima mi scendeva sul volto…
-Si…sarai zia tra sei mesi..-
risposi con emozione…
-Come te ne sei accorta!?- disse
Ale..
-Beh in realtà stamattina sono
andata dal medico, però a tradirmi è stata la pancia…- dissi ridendo..
-Cioè!?- disse Meiko..
Portai le mani ai lembi del
maglioncino leggero che indossavo, era piuttosto comodo, largo, non aderiva
alla pancia, quindi per ora non era facile capire che fossi incinta. Ma quando
alzai la maglia, le mie rotondità divennero evidenti anche a loro…
Meiko si era portata entrambe le
mani alla bocca e rideva felice ed emozionata, Ale mi sorrise timidamente.
-Sei bellissima lo sai…- mi disse
tenero… -Lo sei ancora di più..-
Mi misi le mani sulla pancia e
camminai per qualche istante. Poi cominciai a raccontare…
-Quando sono arrivata a New York,
tra me e Yu le cose non andavano molto
bene, ero distrutta perché rivederlo mi aveva resa sofferente. Io ho cercato di
non illudermi, ma non potevo negare che comunque qualcosa continuava a legarmi
a lui. Mi ha baciata, ha fatto l’amore con me, ma il mattino dopo, era
sparito…-
Loro non mi chiesero nulla, io
continuavo a guardare fuori dalla finestra e quel sole che mi scaldava dentro
mi faceva sentire quasi una persona diversa.
-Si negava in ogni modo. Il giorno
seguente non mi ha calcolata e a quel punto compresi che non aveva senso per me
rimanere ancora lì, io…non avevo capito che era inutile cercare di riportare
l’amore in un cuore che lo aveva dimenticato. Eppure ho voluto rischiare…-
-Non avete più parlato allora da
quel giorno..- chiese Ale..
-No…gli ho chiesto di uscire
definitivamente dalla mia vita! In modo che potessi ricominciare, al fine di
poter arrivare un giorno e poter fare finalmente a meno di lui…-
-Perché si è comportato così…-
disse Meiko afflitta..
-Credo non mi volesse fare del male.
No…non è da lui!! Ma semplicemente, ogni volta che siamo vicini finiamo per
ferirci e rovinare tutto. Per un momento ho quasi pensato fosse geloso di me,
che ci tenesse ancora…ma…era solo una mia fantasia…-
-Se fosse una femmina…come la
chiamerai!?- chiese Meiko, cercando di riportare il discorso in argomenti meno
dolorosi per me…
-Laure Swami…- dissi sicura e
decisa…
-Swami…!? Che nome è..- disse Ale
critico…
-Swami è un nome indiano… E
significa…”colei che indica la strada”…- risposi felice… -Se fosse femmina la
chiamerei così. Questo è il mio nuovo punto di partenza, da oggi non c’è posto
per la vecchia Miki! La Miki insicura, delusa e depressa per il suo amore
finito. Presto sarò una madre e un figlio ha bisogno anche di sicurezza ,devo
fare tutto quello che è in mio potere per rendere questo bambino sereno…-
-Sembri così diversa…semplicemente
risoluta…- disse Ale…
-Una cosa però vorrei chiedervi…-
dissi decisa.. –nessuno dovrà mai sapere che questo bambino è di Yuri!-
-Come!?- disse Meiko… -Tutti sanno
che lui è sempre stato il tuo ragazzo, sarà palese no che penseranno a lui…-
-Io dirò che ho avuto una storiella
a New York, nulla di serio insomma e che non sono stata sufficientemente
prudente..-
-Miki è giusto che Yuri sappia che
sta per diventare padre!! Deve poter decidere che ruolo avere nella sua vita…-
-No..- dissi con decisione.. –Lui
non gli farà del male come ha fatto a me, non posso permetterglielo! Anche se
so che in questo modo gli priverò la possibilità di avere un padre..-
-Io sarei disposto ad aiutarti, a
crescerlo intendo…- mi disse Ale serio.. –Se avesse bisogno di una figura
maschile io vorrei poter essere un sostegno per te Miki..-
-Ale…- dissi guardandolo con
dispiacere.. –Vorrei poterti dire che ne sarei felice, ma non posso..-
-Perché!?- chiese lui confuso…
-Non posso permettermi di creare
confusioni proprio in questa circostanza. E poi non posso farlo a maggior
ragione con te…- cercai di essere sensibile, usando tatto…
-Non sono geloso di Yuri…- disse
con discrezione.. –Io sapevo fin dall’inizio a cosa andavo incontro, voglio
solo aiutarti e starti vicino.. Sappiamo tutti la verità, ma con i tuoi genitori
potrei esserti d’aiuto!! Non ti sto chiedendo d’amarmi o di stare con me…-
-Ale, tu non puoi pagare per
qualcosa che non hai fatto!! Lo sai cosa significherebbe stare con me e mio
figlio!? Vorrebbe dire vedere ogni santo giorno l’ombra di Yuri, vedere il mio
amore, sapere che da quell’amore unilaterale che io provavo è cresciuto dentro
di me un bambino che non è tuo! Sei davvero convinto che tutto questo non ti
farebbe stare male!?- dissi con troppa enfasi…
-Io non sono arrabbiato con te o
con il tuo bambino. Ma solo ed esclusivamente con lui!! Per tutto il male che
ti ha fatto, per tutto il dolore che ti ha fatto patire! Io sono disposto a
riparare il danno che lui ha fatto, anche se ovviamente penso che questo
bambino, più che un danno è una benedizione!- Era serio e in quel momento capii
che lui stava parlando per davvero, era davvero disposto a far da padre a mio
figlio e per l’ennesima volta compresi quanto Ale fosse speciale.
La verità era che mi terrorizzava
il pensiero di dover far crescere mio figlio senza una figura paterna, inoltre
oltre a fargli da madre avrei dovuto anche fargli da padre.. Ma io non volevo
coinvolgere nessuno, o meglio, non volevo che fosse Ale a portare questo
fardello..
Raccontare ai miei genitori che ero
incinta, era già di per se imbarazzante.. Dovergli dire che aspettavo un figlio
da Ale, ma che non stavo insieme a lui, lo rendeva veramente spiacevole..
Non sapevo cosa avrebbe pensato la
mia grande famiglia di tutta questa situazione, probabilmente li avrei già
delusi quindi a questo punto non avevo nulla da perdere.. Per me, ammettere di
aver fatto uno sbaglio una notte con uno sconosciuto, era molto più semplice
che raccontare un’enorme bugia coinvolgendo Ale.. Avevo già contato fin troppo
su di lui e se gli avessi permesso di prendere quel ruolo nei confronti di mio
figlio, a quel punto, non avrebbe più avuto la possibilità di potersi staccare
da me un giorno.. Avevo fatto uno sbaglio dietro l’altro con Ale, lo avevo
trascinato nella mia vita sentimentale incasinata e non gli avevo dato la
possibilità di dimenticarmi definitivamente.. Non potevo illuderlo… Non potevo
assicurargli che un giorno mi sarei innamorata di lui.. Forse sarebbe anche
successo, ma per ora la vedevo come una possibilità lontana, ma non così tanto
da escluderla.. Sapevo che quello non sarebbe bastato per mettermi la coscienza
a posto e non volevo nemmeno farlo, visto che ero pienamente cosciente delle
mie colpe.. Io con lui, avevo sbagliato più di chiunque altro, ero stata
egoista e avevo giustificato questo mio atteggiamento col fatto che entrambi
sapevamo quello che stavamo facendo.. Quante volte mi ero chiesta se stessi
facendo la cosa migliore!?
Talmente tante che ne avevo perso
il conto, ma nonostante tutto avevamo continuato questa nostra torbida amicizia
pur sapendo che prima o poi ci saremmo dovuti fermare per raccogliere i cocci e
la delusione..!! Purtroppo era un dato di fatto che non potevo continuare a
trascinare Ale nei miei problemi… Questo figlio un padre l’aveva…e sarebbe
stato lui o nessun’altro…
-No Ale non posso permetterlo..
Questo bambino ce l’ha un padre…o sarà lui o nessun’altro!- dissi decisa…
Potevo vedere i suoi occhi feriti e
mi sentii male.. Mi arrabbiai terribilmente con me stessa vedendo il volto
disperato di Ale.. Dentro di me qualcosa si era spezzato…ma io mi comportavo
così perché non sopportavo l’idea di ferire quell’uomo a cui ero terribilmente
affezionata.. Dentro di me, sapevo di provare qualcosa per lui… Un qualcosa che
per qualche momento mi aveva fatto dimenticare Yuri, un qualcosa che benché non
avesse la stessa intensità, era abbastanza potente da farmi sentire
profondamente addolorata ogni volta che lo ferivo..
Vidi la sua figura voltarmi la
schiena, scomparire dietro la porta e io cercai di muovere un passo verso di
lui per non farlo andare via.. Non volevo che se ne andasse.. Si potevano amare
due persone contemporaneamente!? Un amore diverso, l’uno più potente
dell’altro, ma pur sempre amore!? Mentre mi facevo questa domanda mi sentii
come morire..
Il mio sole, il mio pianista
preferito.. Per la prima volta mi resi conto che ero davvero una sciocca… Si
era vero, il mio completo e profondissimo amore, era nei confronti di Yuri..
Era tutta la mia vita, ogni cosa girava intorno a lui..
Ma…non potevo mentire a me stessa,
sebbene in modo diverso e con minore intensità, benché fino adesso non me ne
fossi mai resa conto, io mi ero innamorata di quello che avevo sempre
considerato un amico, o meglio, di come mi ero illusa di considerarlo.. Era
inutile, ero sempre stata attratta da Ale.. Il suo modo di fare, la sua
dolcezza, la sua costante presenza
discreta e docile mi avevano conquistata a poco a poco.. Passando al cetaccio
quei momenti passati insieme, mi resi conto di quanto stavo bene al suo
fianco.. All’improvviso si era aperto davanti a me un modo analogo e
differente, un mondo in cui senza essere cieca, potevo avvertire l’amore che
avevo dentro.. Per troppo tempo mi ero costruita un mondo in cui tutto era
completamente al suo posto, mi ero auto convinta che Ale fosse semplicemente il
mio piccolo sole privato, un posto tranquillo e
sereno in cui tutto il resto aveva
la capacità di rimanere nel buio..
Ero stata cieca fino a quel
momento, sicura dei ruoli delle persone che avevo affianco.. Invece adesso mi
rendevo conto che lo amavo…non come Yuri, ma lo amavo e staccarmi da lui era un
dolore fisico oltre che emotivo… Non potevo davvero capire come si potessero
amare due persone contemporaneamente, eppure era esattamente quello che mi
stava succedendo…
Desideravo talmente tanto
recuperare una vita equilibrata che avevo negato a me stessa di essere
innamorata di Alessandro.. O semplicemente era solo egoismo, dettato dalla
paura di averlo perso!? Si…ero egoista come tutti gli esseri umani.. Ma forse,
non è che ero egoista proprio perché riconoscevo che avevo dentro di me
qualcosa che non mi permetteva di stare lontana da lui!?
-Ale…- dissi con le lacrime agli
occhi…
-No Miki…- disse Meiko tranquilla..
–Lascialo andare almeno per ora..!! Credo che siate entrambi sconvolti…domani
sarà un altro giorno..-
-Io voglio solo proteggerlo Meiko!!
Non posso sopportare l’idea di ferirlo! È così sbagliato da parte mia…!?-
chiesi piangendo per il dispiacere…
-No…amica mia affatto…!! Anzi da parte
tua è molto coraggioso… Ma Ale ti vuole molto bene…è per quello che vorrebbe
starti vicino…- mi spiegò lei comprensiva..
-Ma non capisce!? È proprio per
questo che voglio proteggerlo…- risposi convinta… -Crescere il bambino che io
aspetto sarebbe troppo doloroso per lui.. Vedrebbe in lui o in lei….- non
terminai la frase…
-Sei confusa vero!? Non ti
aspettavi una cosa del genere…-
-Ale mi stupisce ogni volta di
più…- dissi con sincerità.. –Non fa mai quello che mi aspetto…!! Pensavo a
tutt’altra reazione…-
-Cioè!?- chiese lei guardandomi
gentilmente…
-Credevo che una volta saputa la
verità, non avrebbe più voluto avere a che fare con me…- risposi con trasporto…
-Sembri delusa…forse era quello che
speravi tu…- mi disse lei tenera… -Pensaci Miki…!! Pensa al non rivederlo più…-
Meiko forse aveva visto più lontano
di me, ma per il momento non volevo parlare di quello che avevo appena
scoperto.. Ero ancora sconvolta nella scossa di assestamento che mi aveva
causato la paura di perderlo e lo scoprire di amarlo..
Ero totalmente frastornata da un
sacco di cose, tutte queste novità erano decisamente troppo anche per me… Non
so, forse era anche la sensibilità e gli sbalzi di umore tipici di quando una
donna è in attesa, però mi rendevo conto che sentire Ale distante mi faceva
davvero male.. Adesso comprendevo un sacco di cose… Di ritorno da New York, mi
ero sentita a disagio nel rivederlo.. Sapevo che in un certo senso avevo
tradito la sua fiducia, mi rendevo conto
che se avesse saputo di me e Yuri ne avrebbe sofferto tantissimo.. Pensavo che
se mi avesse dimenticata, avrebbe potuto vivere la sua vita tranquillamente con
qualcuno affianco e a quel punto io non sarei più stata lì a ferirlo.. Forse
stavo solo cercando un alibi, forse dentro di me sapevo che averlo vicino era
troppo importante… Volevo a tutti i costi mantenere una vita equilibrata e
ordinata, eppure avrei dovuto chiedermi con più sincerità perché amassi così
tanto la compagnia di Ale…!! Più di una volta avevo ammesso anche con me stessa
che il rapporto che avevo con Ale era totalmente differente da quello che
condividevo con Ghinta… Eppure avevo continuato a tenerlo lontano, mentendo a
lui e a me.. L’avevo anche baciato di mia iniziativa...questo avrebbe dovuto
farmi capire di più sulla mia posizione nei suoi confronti… Ma ora non volevo
pensarci, quando sarei stata a casa, avrei avuto tutto il tempo per ragionare
sulla mia posizione…
-Meiko…domani ho la prima
ecografia…- dissi sorridendo… -E…non vorrei andarci da sola…- risposi
arrossendo..
-Vuoi dire che vuoi me al tuo
fianco!?- mi chiese lei emozionandosi..
-E chi altri se no!?- risposi io
abbracciandola…
Parlammo molto di questa nuova
novità.. Io e Meiko amavamo molto i bambini e pensai che lei sarebbe stata una
zia meravigliosa per il mio piccino.. Nonostante tutto, ero molto felice quel
giorno.. Mi sentivo serena e avevo voglia di far ricominciare davvero la mia
vita.. Volevo ancora pensare però al ruolo che avrebbe dovuto avere Yuri in
questa storia…
Era così giusto tenerlo fuori da
tutto!?
Non potevo averne la certezza, ma
il pensiero di sentirlo mi fece venire i brividi lungo la schiena… Ancora non
me la sentivo di parlargli, ero terribilmente delusa da lui..!! Non mi sarei
mai immaginata di arrivare a questo un punto un giorno.. Tutto sembrava ostile,
inoltre presto avrei dovuto raccontare ai miei genitori della mia gravidanza e
non era certo qualcosa da niente… Ero spaventata, certo, come era ovvio che
fosse, ma allo stesso tempo terribilmente risoluta… Nessuno mi avrebbe messo il
bastone tra le ruote, io volevo questo bambino insieme avremmo superato ogni
cosa, anche la più difficile.. Ero molto giovane, in effetti, ma ero sempre
stata matura e responsabile, quindi anche questa volta non sarei stata da meno…
Mi sarei comportata da donna, come si conviene a una persona che prende su di
se la responsabilità di un bambino piccolo e l’avrei cresciuto con tutto
l’amore di cui ero capace.. Insegnandogli l’educazione e tutti i sentimenti
buoni di cui ero a conoscenza… O almeno mi sarei impegnata nel farlo, sperando
che almeno lui non facesse gli stessi sbagli che avevo fatto io e suo padre..
Quando rientrai a casa nessuno era
ancora arrivato… Mi guardai allo specchio e mi resi conto che ero diversa… Mi
misi sul divano, poi pensai che ero ancora a digiuno e che dovevo mangiare
qualcosa.. Intanto che prendevo dal
frigo la frutta, mi chiedevo per quanto ancora avrei potuto nascondere queste
mie nuove rotondità.. Prima o poi se ne sarebbero accorti e io dovevo cominciare
a riorganizzare la mia vita se volevo essere pronta per questa mia nuova
esistenza..
Ma quando dire una cosa così
importante!?
Io non volevo mentire alla mia
famiglia…non potevo farlo.. Per troppo tempo li avevo fatti preoccupare, li
avevo tenuti fuori da quello che mi tormentava.. Questa per me era una bella
notizia e avevo bisogno di loro.. Prima o poi avrei dovuto raccontarglielo e
pensai che la cosa migliore era farlo subito, questa sera stessa, prima che
rincasasse Michael.. Per il momento non volevo mettere i manifesti, almeno con
i miei amici… Ma la mia grande famiglia, prima o poi si sarebbe accorta dei
cambiamenti che mi avevano investita, inoltre non volevo coinvolgere Emy in una
spirale di bugie..
Sarei stata una donna anche in
questo, avrei affrontato questa cosa con coraggio e con lealtà…
Salii in camera da letto e mi lavai
il viso con l’acqua fresca.. Mi sentivo più tranquilla ora che avevo deciso il
da farsi, quindi mi preparai con serenità a quel momento in cui avrei esposto
me stessa a quella prova… Li sentii rincasare, come sempre sembravano allegri e
spensierati, ridevano e scherzavano tra di loro…
“Forza Miki…è il tuo momento…”
pensai tra me e me… Aprii la porta della mia stanza e mentre camminavo attenta
a dove mettevo i piedi, facevo piccoli respiri per regolarizzare l’improvvisa
mancanza d’aria.. Avevo paura della loro reazione, se si fossero arrabbiati e
mi avessero cacciato di casa, non sapevo dove andare.. Non potevo sempre
approfittarmi della gentilezza dei miei amici, avevano già fatto tanto per me,
poi io avevo bisogno della mia famiglia.. Ora più che mai!!
Quando mi videro comparire dalla
porta, mi sorrisero tutti con profondo affetto… In tutti questi mesi, erano
stati molto infelici a causa della mia malinconia, del mio dolore.. Per loro,
Yuri ed io, eravamo la cosa più importante.. E sapere che eravamo addolorati o
ermeticamente feriti, li faceva soffrire enormemente… Si avvicinarono e turno a
me e mi diedero tutti un bacio pieno d’amore, tanto che l’idea di deluderli mi
fece salire le lacrime agli occhi..
-Piccolina…sei diversa…- mi disse
teneramente Yuogi accarezzandomi il capo…
-Si…ehm…vedete…io…- dissi
confusamente…
Loro mi osservavano tranquilli,
aspettavano che parlassi e compresi che era troppo tardi… Dovevo farlo adesso,
altrimenti non avrei più avuto il coraggio.. Feci un profondo respiro, poi
parlai…
-Devo parlarvi…e se non lo farò
adesso, ho paura che non ne avrò più il coraggio dopo…- dissi chiaramente,
riflettendo su di loro tutta la paura che avevo..
Loro si sedettero sui divani,
intorno a me, Catia mi prese la mano e me la strinse… Questo mi diede coraggio
e lì guardai con gli occhi lucidi…
-Forza tesoro..- mi disse mio padre
sorridendo tranquillo..
Ma potevo vedere dai loro visi tesi
che erano spaventati almeno quanto me..
-Io…so di avervi deluso molto in
questi mesi…- dissi abbassando il viso… -Ho fatto un sacco di cose stupide e vi
ho fatto preoccupare eccessivamente…-
-Oh Miki…non dire stupidaggini…-
disse Yuogi raggiungendomi e sedendo affianco a me… -Noi ti amiamo molto,
eravamo preoccupati, non delusi…- mi spiegò dandomi un bacio sul capo..
-Eppure io oggi vi deluderò di
nuovo…- dissi determinata… E a quel punto alzai lo sguardo..
Loro erano confusi, non capivano
cosa volessi dirgli..
-Mesi fa, l’unico uomo che io abbia
mai amato, mi ha lasciato dopo avermi dato tutto di se stesso.. Ogni singola
piccola cosa…- spiegai superficialmente… -Io sono impazzita dal dolore e mi
sono resa conto che senza di lui avevo perso gran parte di me stessa.. Era come
se metà della mia essenza se ne fosse andata con lui quel giorno, quando mi ha
confessato di non provare più nulla per me…-
Li guardavo, mentre vedevo mia
madre e Catia affrante e addolorate… I miei occhi erano velati, colmi di
lacrime che non volevano scendere.. Colmi di dolore che faceva fatica ad
andarsene… Yuogi mi aveva stretto la mano e incoraggiata da quel gesto
proseguii il mio racconto…
-Di quell’amore non era rimasto
nulla.. Mi aveva dato tutto e mi aveva tolto tutto…!! Mi sentivo soffocare ogni
volta che mi rendevo conto di non averlo più affianco, così ho cominciato a
cadere sempre di più nel buio, nel baratro, finché nella mia vita non è
rientrato Ale…-
Feci ancora una pausa, li guardai
sorridendo leggermente e asciugando una lacrima che mi attraversava la
guancia..
-Benché non abbia smesso di amare
quella persona, Ale cominciava a diventare un appoggio importante per me…
Sentivo che quando ero con lui, pensavo esattamente a quel momento e solo
qualche volta il capitolo “lui” tornava ad assillarmi.. Era impossibile per me
creare contorni definiti intorno alla mia vita…tutto aveva un significato nuovo
e non ero più abituata a stare senza di lui.. Tutto quello che mi succedeva
finiva per complicare la mia posizione…- spiegavo senza chiedermi se capissero
realmente..
Ma i loro visi comprensivi mi
davano sostegno, mi capivano quindi proseguii il racconto…
-Però…quello che provavo per Ale,
continuava a diventare meno chiaro tutte le volte che stavamo insieme… Più
cercavo di definire il nostro rapporto, più facevo confusione e finivo per ferirlo..
Così soffrivo anche per il mio egoismo verso di lui, più provavo a tenerlo
lontano, più lui voleva starmi vicino.. Più cercavo di capire quello che
provavo e a staccarmene, più sentivo la sua mancanza e l’attrazione crescere…
Era terribile…così cercai un alibi perfetto.. Impossibile amare due uomini allo
stesso tempo… Sono attratta da Ale perché è naturale esserlo, lui è
meraviglioso..-
Sospirai pesantemente… Era un
fardello enorme da portare da sola, benché non me la sentissi di raccontargli
chi era l’uomo per cui avevo perso la testa completamente, mi sentivo molto più
leggera…
-Ma l’amore quello travolgente,
profondo, inestricabile, ineguagliabile era per l’altro.. E non dico che ora
non sia così, però quello che provavo per Ale non era solo amicizia come sempre
mi ero ostinata a credere, ad auto convincermi.. Benché non sia un amore
potente come l’altro è pur sempre amore…- dissi tenendomi la testa…
-Continua cara…- disse Catia.. –Ti
comprendiamo Miki…sappiamo quanto tu abbia sofferto in questi mesi… E
credimi…aspettavamo da tanto questo momento… Coraggio!!-
-Ma…questa volta ho incasinato
nuovamente le cose.. O forse è il destino a non volermi dare un’esistenza
pacifica… Non lo so.. Fatto sta che ora, oltre a non avere più “lui”, non ho
nemmeno più la vicinanza di Alessandro.. E sono terribilmente
spaventata…confusa!!!- dissi trattenendo i singhiozzi.. –Non so come
comportarmi e come dirvi la cosa più importante di tutta questa storia…-
-Miki…fallo con naturalezza.. Noi
siamo la tua famiglia capisci!!?- mi disse mio padre tranquillizzandomi.. –Noi
non ti volteremo mai le spalle… Intesi!?!-
Mi asciugai le lacrime con un
piccolo fazzolettino di carta e sorrisi appena per quella spontanea
dichiarazione… Poi ricominciai…
-Un pò di tempo fa, ho rincontrato
lui… Io, in quel momento ho capito che non avevo smesso un solo istante
d’amarlo… Esattamente come il primo giorno.. E così, la mia situazione si è
complicata di nuovo… Ma lui…lui mi ha ribadito che non provava assolutamente
nulla per me, se non un grande affetto dovuto al tempo trascorso assieme… Cosa
dovevo fare!? E soprattutto come comportarmi con Ale!? Qualcosa era di nuovo
cambiato.. Ma quella notte, forse la rabbia, il dolore, lo sgomento per aver
capito che per lui era completamente finita, mi ha portato a comportarmi come
mai avevo fatto…-
Loro mi guardarono tesi, ma forse
avevano capito quello che stavo per dirgli.. Era una bugia, ma non potevo
gettare tutte le colpe su Yuri.. Avevo paura che gli equilibri in casa si
sarebbero disintegrati se avessi raccontato alla nostra famiglia la nostra
storia… Potevo essere parzialmente sincera, raccontando una parte di verità..
Loro ero certa che non mi avrebbero costretta a fare il nome del ragazzo che
amavo così intensamente…
-Come posso dire… Mi sono ubriacata…e…non
so nemmeno spiegare come siano andate le cose!! So solo che è stata solo quella
notte e non l’ho più visto… Non ricordo nulla di lui, come se avessi cancellato
ogni cosa.. Mi sono sentita sciocca, assolutamente stupida.. Però, quella notte
mi ha lasciato qualcosa di importante che ho scoperto oggi…-
Tutti erano perplessi, non so se
avessero bevuto la mia bugia a fin di bene, ma a giudicare dalle loro
espressioni dovevo convenire che come al solito dovevo essere stata una pessima
attrice.. Non mi soffermai a scrutare oltre le loro facce, misi la mano nella
tasca della tuta che indossavo ed estrassi il test..
-Sono incinta…- dissi mentre mi
sentivo assolutamente sciocca… Sapevo che li stavo deludendo, sicuramente si
chiedevano che razza di persona fossi diventata… Ma non potevo dire loro che
avevo concepito quel bambino con Yuri, non potevo farlo.. Non avrebbero mai
saputo che era stato, almeno da parte mia, un assoluto e purissimo atto d’amore
e questo mi dispiaceva, ma sapere la verità avrebbe destabilizzato tutta quella
armonia.. L’amore dei nostri genitori…e noi avevamo tenuto per noi la nostra
relazione anche per proteggerli, in caso non fosse andata bene…
-Mi spiace di avervi dato un
dolore…mi spiace di avervi dato una delusione.. Ma io ho bisogno di voi…
Io…stavo così male, non mi rendevo conto che stavo facendo del male a tutti… Mi
spiace così tanto per tutto!!!- esclamai tra le lacrime..
-Avevi paura che noi ti avremmo rifiutata!?- mi chiese Catia con le
lacrime agli occhi…
-Io…volevo tanto che voi foste
fieri di me un giorno!! Volevo crescere, diventare adulta, una donna matura
sulla base dei vostri insegnamenti… Ma so che ho deluso ogni vostra
aspettativa…- dissi singhiozzando…
-Stai scherzando Miki!?- disse mia
madre baciandomi le guance.. –Noi siamo sempre stati fieri di te!! Ogni singolo
istante… E poi…benché sia inaspettato, è bellissimo sapere che qui…dentro di te
sta crescendo una vita…- mi sfiorò la pancia e mi sorrise piena di commozione…
-Hai attraversato tutto questo dolore senza mai coinvolgerci…
Come se volessi proteggerci da qualcosa…- mi disse mio padre.. –Ma noi vogliamo
esserti sempre vicino Miki!! Mi spieghi come potremmo voltarti le spalle!?
Qualsiasi cosa sia successa quando l’hai rincontrato non ha importanza… Però ora
cosa vuoi fare…!?-
-Su questo non ho alcun dubbio!!!-
dissi toccandomi il ventre gonfio… -Non ho intenzione di sbarazzarmi di questo
bambino.. Farò del mio meglio per crescerlo, lavorerò e così potrò mantenere
lui e gli studi.. Non voglio pesare troppo su di voi.. Sono maturata, davvero…-
spiegai loro in preda a una grande paura.. –Ho affrontato il dolore con
coraggio dopo tutto quello che avevo combinato, facendovi preoccupare tanto, ma
lui o lei, mi hanno segnato una strada.. Io la devo seguire!! Sono così felice
di questa vita dentro di me.. Mi sento in grado di crescerlo…sento di essere
abbastanza adulta per poter affrontare una gravidanza e quello che verrà dopo…-
-Tu è già da molto che sei adulta
Miki…- mi disse Yuogi… -Nonostante tutto quello che tu pensi di te stessa, noi
abbiamo sempre pensato che tutto quello che hai attraversato l’hai affrontato
con grande coraggio.. Era normale sentirsi così, dopo aver perso un amore così
profondo e importante..!! Ti sembra di morire…di non esistere più.. Ma poi hai
reagito…hai continuato la tua vita nonostante tutto, studiando, lavorando.. Hai
affrontato a testa alta il tuo dolore, le tue ombre, i tuoi fantasmi… Pensi che
noi non dovremmo essere fieri di te!? Totalmente assurdo…e a maggior ragione lo
dimostra quello che hai appena detto…-
-Davvero!?- dissi in preda alla
felicità… -Quindi…non mi lascerete sola…-
-Sei una sciocchina..- mi
rimproverò Catia… -Come puoi pensare che la tua famiglia ti volti le spalle!!-
mi chiese appoggiando la sua fronte sulla mia..
-Tra poco avremo un piccolo
Kohishikawa che gattonerà sul pavimento…- disse mia madre asciugandosi una
lacrima commossa..
-Io mi auguro di essere una madre
meravigliosa come voi.. Vorrei tanto essere all’altezza per questo compito..-
dissi preoccupata..
-Miki…lo sarai!!- mi rispose mio
padre… -E poi non ti aiuteremo..!! Non sarai sola tesoro, una famiglia serve a
questo, a sostenere i propri figli e ad amarli sempre e comunque…!!-
-Sono così emozionata al pensiero
che avrò un piccolo bimbo..- dissi loro ancora incredula… -è stato traumatico
per me inizialmente scoprirlo, però poi mi sono resa conto che quella era la
strada che aspettavo..-
-In che senso la strada..!?- mi
chiese Yuogi..
-Non c’è più spazio per la Miki
sconvolta e addolorata per l’amore che non ha più..!! Io ho il dovere di
crescere questo bambino con serenità, non posso farmi ancora sconvolgere la
vita… Lui o lei sarà la mia priorità…-
-Cara…- mi ammonì Catia.. –Il fatto
che tu sia incinta non significa che tu debba annullare la tua vita… Ricorda
sempre che l’amore è la nostra forza Miki e se fossi in te penserei su questa
cosa..-
-Ogni volta che arrivo a questo
punto, finisco per fare solo confusione..!!- dissi ragionando..
-Perché non ci racconti bene com’è
nato tutto tra te e Ale…- mi chiese Yuogi, magari possiamo darti una mano..
-Beh…sapete già che Ale era entrato
a far parte della nostra compagnia, lui ed io lavoravamo insieme, ma tra di noi
c’era una bellissima sintonia.. Nel senso che eravamo molto amici e comunque
sentivo che questo feeling era molto divertente.. Quando questa amicizia è
nata, io avevo già il ragazzo e lui era molto geloso di questa affinità con
Ale.. Ho cercato di tranquillizzarlo sulla natura del mio rapporto con
Alessandro, ma poi quando ho scoperto che quest’ultimo era innamorato di me ho
preso un pò le distanze..- dissi cercando di riassumere la storia e di renderla
chiara..
-Ok…- disse mia madre.. –Quindi è
nata una sorta di rivalità tra il tuo ragazzo ed Ale.. Perché entrambi erano
gelosi l’uno dell’altro..-
-Già.. Per evitare il tutto, quindi
ho cercato di mantenere una certo distacco con Ale, chiarendo la mia posizione
e la stessa cosa ho fatto con il mio ragazzo, dicendogli che io amavo lui e che
non potevo pensare di dividere la mia vita con qualcun altro…- feci una piccola
pausa.. –Però allo stesso tempo, Ale mi mancava.. L’amicizia che tra noi era
nata, era molto profonda e inoltre sapevo di averlo ferito con il mio
atteggiamento.. Però non sapevo cosa altro potessi fare in un contesto del
genere.. Se avessi tenuto un certo comportamento con Ale, il mio ragazzo
l’avrebbe presa male di sicuro e rischiavo di compromettere il rapporto con
lui.. Però così rischiavo di perdere il mio amico.. Poi però qualcosa cambiato…-
-In che senso..?- chiese Catia…
-Dopo tanti problemi e
incomprensioni ho lasciato il mio ragazzo…- qui mi fermai per riprendere fiato
e riemergermi in quei periodi difficili.. –In quel periodo, mi sentivo
terribilmente sola e non riuscivo a districarmi da quella situazione.. E Ale è
diventato il mo sole…- dissi ricordandomi quei momenti..
-è da quel momento che mi resi
conto che il rapporto che avevo con lui aveva una marcia in più.. Ale mi stava
vicino, era l’unico che mi diceva che dovevo piangere e che non dovevo avere
paura di parlare di lui quando eravamo insieme.. Mi prendeva per mano, mi
accompagnava in quel difficile percorso, sapendo che probabilmente io non sarei
stata in grado di dargli altro, se non amicizia.. Passavo ogni mia giornata con
lui, tanto che arrivammo al punto di avere una complicità assurda.. Gli bastava
avermi vicino, sfiorarmi con la mano per capire cosa avessi.. Con la sua musica
parlava al mio cuore e mi dondolava tra le sue braccia… Però a quel punto,
cominciai a chiedermi cosa fosse il nostro rapporto.. Se non era amore,
cos’era? Se non era amicizia, cos’era?-
-E sei arrivata a capire cosa
fosse..!?- mi chiese mio padre..
-Nel momento in cui mi interrogavo
sul da farsi, è tornato il mio ex ragazzo… E a quel punto, tutto l’amore che
avevo cercato di dimenticare, si è ripresentato ancora più potente e radicato
di prima.. Ho dovuto dirlo ad Ale, gli volevo davvero troppo bene per prenderlo
in giro.. Ma come era ovvio che fosse, lui a quel punto decise di allontanarsi
da me.. Voleva dimenticarmi e non vedermi più per un pò di tempo era l’unico
modo per riuscire nel suo intento..- appoggiai il mento sulle mie mani
congiunte…
-Ma nonostante fossi completamente
felice per il mio amore ritrovato, Ale mi mancava da morire.. Avevo lasciato
una parte di me con lui, ma non potevo contattarlo… Io lo avevo ferito e lui
desiderava starmi lontano.. Quindi decisi di rispettare la sua scelta e
lasciarlo libero di dimenticarsi di me..-
-Non deve essere stato facile..- mi
disse Yuogi…
-No…non lo è stato..- dissi
sinceramente.. –Non lo è stato perché io non mi ero approfittata di lui, in
quei mesi io mi ero veramente affezionata tantissimo a quel ragazzo… Gli volevo
un bene dell’anima, riuscivo a riconoscerlo dentro di me.. Però rispettare la
sua scelta, in quel momento, mi sembrava la cosa più ragionevole.. Speravo che
col tempo e se era destino, Ale ed io ci saremmo ritrovati e magari a quel
punto potevamo vivere quella nostra particolare sintonia, anche senza ferire il
mio ragazzo.. In fondo io la mia scelta l’avevo fatta, avevo preferito tornare
con il mio ragazzo piuttosto che vagliare l’opportunità di una storia con
Alessandro..-
-E poi!?- chiese mia madre..
-Ma Ale non è più tornato, ho
aspettato di avere sue notizie, ma sembrava sparito nel nulla.. Questo finché
il mio ragazzo non ha deciso di lasciarmi, perché si è reso conto di non amarmi
più..- abbassai lo sguardo.. –Quello che è successo dopo, lo sapete anche voi,
per me è stato come morire a poco a poco, in una lunga e lenta agonia.. Mi
sentivo di nuovo terribilmente sola e angosciata.. Questa volta non avevo
nemmeno più il mio dolce sole privato a riscaldarmi qualche ora.. Due delle
persone più importanti della mia vita, mi avevano lasciata, ognuno a poca
distanza dall’altro.. Il dolore che provavo per il mio ragazzo, però era
terribile, il nostro era un “per sempre”.. E sapere che lui non mi amava più,
mentre io lo volevo come il primo giorno, è stato uno shock tremendo…-
-Però a questo punto è ricomparso
Ale…- disse mio padre preciso…
-Si…quella notte, in cui io sono
scomparsa, i ricordi che avevo con il mio ex si erano ripresentati in tutta la
loro potenza.. Avevo vagato senza meta nella città, non sapevo nemmeno cosa
fosse a guidarmi.. Fatto sta che quando ci fu quell’incidente, in un certo
senso riconobbi subito le sua braccia.. Non riuscivo a collegare il tutto per
lo spavento, ma quello che pensai era “Ale…è tornato…”.. Era il mio cuore a
dirmelo, dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovo protetta tra le sue
braccia.. Così, il mattino seguente,
delusa perché non era a casa nostra, decisi di andare da lui per ringraziarlo
di avermi salvata e per dirgli addio definitivamente..-
-Ma non ci sei riuscita..- disse
Yuogi sorridendo..
-Ale è dannatamente ostinato quando
si ci mette…- sorrisi io imbarazzata.. –Mi ha pregato di non andarmene, voleva
sapere se non lo volessi più vicino a me..!! Ma come potevo trascinarlo di
nuovo nei miei casini? Io sapevo che saremmo di nuovo arrivati al punto di
incasinare le cose, io non sapevo se lui fosse ancora innamorato di me, ma
sapevo che stare insieme di nuovo avrebbe fatto rinascere quel rapporto
speciale…ma io ero anche troppo egoista per dirgli che non lo volevo
accanto..!! Lui mi disse che non avrebbe mai fatto nulla per confondermi, che
voleva semplicemente aiutarmi a superare quel momento e che era una sua
scelta.. Non potevo decidere per lui, non sopportava di assistere al mio
declino senza muovere un dito..!! E così grazie a lui, io sono di nuovo
rinata.. Ma questa volta, dovetti fare i conti con questa mia nuova
consapevolezza.. Il rapporto che avevo con lui, non era un semplice rapporto
tra due amici, come poteva essere tra me e Ghinta.. Era qualcosa di più, a cui
non riuscivo a dare un nome..-
-E adesso!?- mi chiese cauta mia
madre…
-L’ho ferito di nuovo…- dissi io
con le lacrime agli occhi.. –Finisco sempre per ferire le persone che amo!! Non
capisco perché sia sempre così… Quando gli ho detto che ero incinta, ho visto
la smorfia di dolore attraversargli gli occhi.. Era arrabbiato, deluso, si
sentiva tradito… Quando si è calmato, mi ha proposto di fargli da padre.. Ma io
non posso permetterglielo…!!- esclamai cercando il loro conforto..
-Come potrebbe sentirsi ogni volta
che sta insieme a noi!? Io non voglio continuare a fargli del male, non a
lui…!!!- dissi coprendomi con entrambe le mani gli occhi…
-Quindi…tu sei innamorata di
Alessandro…- mi chiese tranquilla Catia..
-Benché mi renda conto che è un
amore meno potente rispetto a quello che sentivo per il mio ex, ma è pur sempre
amore.. E questa sera mi sono resa conto che fargli del male, vederlo andare
via mi è insopportabile..!! Mi sono innamorata di lui poco alla volta, ma sento
che è un sentimento comunque forte, vigoroso.. Per troppo tempo mi sono
convinta che i ruoli delle persone che avevo affianco fossero definiti e chiari,
o almeno per alcuni di loro si, li sono, ma per Ale no.. E mi sento confusa,
perché non so se è possibile amare due presone contemporaneamente..-
-Si Miki…- disse mia madre.. –Io
penso sia possibile.. Credimi non è così inusuale che accada una cosa del genere…
Vedrai che col tempo, tutto diventerà chiaro.. Sei scossa da un periodo di
grande cambiamento, ma è molto importante che comunque tu sia riuscita a
definire i sentimenti che provi per questi due ragazzi…-
-E non allontanare Ale, Miki…- mi
disse Catia… -Parti dal presupposto che è un uomo adulto e vaccinato, sa badare
a se stesso.. Lui è molto innamorato di te, credo che entrambi abbiate
dimostrato grande maturità… Quindi credo che possiate lavorare a poco a poco
sui vostri sentimenti e arrivare un pò alla volta a costruire un rapporto..
Almeno provaci..-
-Se senti che questo sentimento nei
confronti di Ale c’è, non dovresti continuare a nasconderglielo..- mi spiegò
Yuogi.. –So che tu vorresti semplicemente proteggerlo, ma credo che comunque
Alessandro si sia reso conto dei tuoi sentimenti, certe cose si capiscono
Miki.. Forse è anche per questo che lui non riesce a staccarsi da te, perché si
rende conto che da parte tua c’è del sentimento.. Hai gestito bene ogni cosa,
con grande maturità e altruismo se andiamo a vedere, forse manca solo
qualcosa…-
-Cioè!?- risposi curiosa…
Si guardarono tutti insieme,
sorridendo teneri..
-Dovresti imparare a vivere di più
i sentimenti Miki..- mi disse mio padre comprensivo.. –Nel senso che quando si
è sinceri con se stessi e con gli altri, si può provare a costruire qualcosa
poco alla volta, pur sapendo che magari inizialmente ci sono delle difficoltà..
Dovresti provare a pensare anche a quello che sarebbe bene per te, oltre che a
proteggere gli altri.. Se stai bene con Ale, se senti che c’è già amore nei
suoi confronti, significa che molto probabilmente questo sentimento è destinato
a crescere col tempo.. Quindi perché non provate a darvi un’opportunità!?-
-Pensate che davvero sarebbe
giusto!?- chiesi quasi impaurita.. –Io pensavo di essere una persona orribile
per tutto quello che è successo..! Io credevo di essere completamente nella
posizione sbagliata, di aver gestito tutto solo per il mio benessere…-
-Sbaglio o tu hai cercato di tenere
lontano Ale per preservarlo dalla tua confusione!? Non sei tu quella persona
che ha rinnegato i suoi sentimenti per il tuo amico, cercando di dargli
l’opportunità di dimenticarsi di te.. In modo che magari trovasse qualcuno che
gli desse stabilità!?- mi chiese Catia determinata.. –Se tu sei stata questo
tipo di persona, allora posso dire con assoluta certezza che il tuo non è stato
egoismo…semplicemente amore..-
Sorrisi leggermente.. Avevo
nascosto i miei sentimenti perché non volevo fare soffrire Ale più del dovuto..
Ma adesso che cosa dovevo fare!? Dovevo provare a dare un’opportunità al mio
amore..!? Per la prima volta pensai che forse era giusto che lo facessi, avevo
sempre cercato di mantenere distante questa attrazione, ma forse se mi fossi
preclusa l’opportunità di provare a costruire un rapporto con Ale me ne sarei
pentita per tutta la vita..
-Può sembrare così assurdo dopo
quello che è successo… Dopo aver ripetuto allo sfinimento che per me era solo
un amico e che non potevo amarlo, mi rendo conto di essere innamorata di
lui..!! E pensare che dopo quella gita in campagna, dopo aver compreso che
qualcosa tra me e lui era diverso, ho negato di nuovo l’evidenza cercando di
evitarlo..!!-
-La paura ti ha bloccato, ma a
quanto vedi, lui aveva comunque capito che tu provavi qualcosa e non ti ha
abbandonato..- mi disse mio padre..
-Forse sono ancora in tempo per
provare a vivere…- dissi alzando gli occhi al cielo..
Yuogi mi abbracciò teneramente e in
quel momento mi sentii felice come non lo ero da molto tempo.. Per quanto
avessi paura di fare mosse false, sapevo che la mia famiglia aveva ragione..
Dovevo almeno dare la possibilità ad Alessandro di amarmi, di costruire a poco
a poco qualcosa insieme.. Sarebbe stato un crescendo di intensità e ne ero
certa, perché dopo Yuri, Ale era stato l’unico in grado a toccare il mio
cuore.. E l’aveva toccato con intensità, con profonda dolcezza..
-Comunque, adesso domani ho la
prima ecografia…- dissi serena.. –Non vedo l’ora!! È così strano, mi sembra
tutto completamente diverso da qualche mese fa..-
-E lo sarà sempre di più Miki..- mi
disse Catia.. –Non so…un figlio ti cambia completamente la vita…-
-Sono d’accordo..- disse mia
madre..
-Però c’è un problemino…- dissi
introducendomi nel discorso.. –Dei miei amici, ne sono a conoscenza solo Ale e
Meiko.. Ho bisogno di un pò di tempo per dirlo anche agli altri..-
-Non preoccuparti…non diremo
nulla!! Specialmente a Michael…- disse Catia strizzandomi l’occhio..
-Michael mi preoccupa in effetti..
Non vorrei che equivocasse…- dissi io buttando la testa sul divano… -Sarebbe
capace di prendere i nuovo a pugni Ale…-
Al solo pensiero tutti si misero a
ridere e anche io mi lasciai scappare un piccolo e sommesso ghigno.. Mi
chiedevo cosa sarebbe accaduto se avessero saputo che il bambino che aspettavo
era di Yuri.. Li vedevo mentre si abbracciavano felici per la mia dolce attesa,
erano sereni e emozionati come mai li avevo notati.. Questo bambino aveva
portato nuova serenità nella mia famiglia e anche io mi sentivo bene,
nonostante qualche pensiero.. Si vantavano del fatto che presto sarebbero stati
nonni, pure Yuogi e Catia, che mi consideravano come la loro figliola.. Forse,
dopo tanta sofferenza, era venuto anche il mio turno per essere serena.. Quella
settimana a new York, non era un lontano ricordo, anzi.. Ma sapevo che adesso
avevo nuove basi su cui dare senso alla mia nuova vita..!!
Poi improvvisamente sentii
squillare il cellulare e corsi sulla mensolina sulla quale l’avevo appoggiato
rientrata a casa.. Il numero era privato, quindi risposi con un certo
scetticismo, temendo che fosse Yuri…
-Pronto..- dissi cauta..
-Ciao…sono io…- la sua voce, così
cupa, amareggiata mi fece venire le lacrime agli occhi..
-Ale…- dissi in preda allo
sconforto.. –sono così contenta di sentirti..-
-Come stai!?- ora sembrava più
sereno, forse l’aveva un pò rincuorato sapere che ero felice di sentirlo..
-Sto bene…- dissi decisa.. –Non
sono più stata male.. Ho appena detto ai miei genitori la verità..-
-Una parte di verità ovviamente…-
disse lui severo…
-Si..- dissi io improvvisamente
triste.. –Ale mi dispiace tanto..!! Io non volevo ferirti…-
-Ma l’hai fatto Miki..- disse lui
diretto.. –Ero disposto a tutto per te.. Ad ogni cosa, ma è tutto inutile per
te.. Non è vero!? Non sarà mai abbastanza quello che sono disposto a fare.. Perché
c’è sempre la sua ombra tra di noi..!! Non sono io a soffrire dei fantasmi del
passato… Sei tu!!!-
-Ale…- dissi in preda alla
tristezza.. Ma non mi rispondeva al telefono.. –Ale… Ale… Aleeeee!!-
Aveva buttato giù il telefono e mi
sentivo davvero afflitta.. Lui aveva ragione, ma come potevo spiegargli che
amavo entrambi!? Non era certo qualcosa di così facile da dire..
I miei genitori mi stettero vicino
quella sera e nonostante tutto, mi ripromisi, che avrei risolto questa
situazione una volta per tutte.. Avrei parlato con Ale e saremmo venuti a una
conclusione, perché quello che mi stava più a cuore ora come ora, era la
serenità del mio bimbo..
Mi sentivo per certi aspetti molto
serena, avevo ritrovato una mia dimensione in casa, questo mi aiutava molto per
lavorare sugli altri aspetti della mia vita.. Inoltre, volevo parlare di questo
a Meiko.. Lei aveva sempre avuto buoni consigli da darmi e ora che anche aveva
riacquistato una certa serenità con Steve, pensai che se mi fossi confidata
liberamente ne sarebbe stata contenta.. Da quando la sua storia con Steve era
decollata, la mia cara amica sembrava camminare a un palmo da terra… Io ero
semplicemente felicissima per lei e non avevo il terrore che si dimenticasse di
me..
Mentre passavano queste ore, che
dividevano la notte dall’alba di un nuovo giorno, mi resi conto che erano tre
mesi che i miei contatti con Yuri si erano totalmente azzerati.. Nonostante la
cosa mi tormentasse, non sentivo la necessità di contattarlo, per il semplice
fatto che se l’avessi sentito, non sarei riuscita nell’intento di trattenermi..
Gli avrei riversato addosso tutta la rabbia che avevo dentro e non potevo e
volevo farlo.. Mi sforzavo di ricordare solo i momenti in cui ero stata felice,
gli istanti in cui lui era tutto per me.. Sentivo che seguendo questa strada,
un giorno quando il peggio sarebbe passato, avrei avuto la possibilità di non
accusarlo di tutto quello che era accaduto, di non incolparlo per la sofferenza
che avevo patito.. Anche perché molte cose me le ero procurata da sola..
La mattina, mia madre e Catia, mi
prepararono una colazione degna di un esercito.. Quando arrivai in salone, i
miei quattro genitori, erano fin troppo premurosi e eccessivamente
preoccupati.. Michael, li guardava stupiti e un pò interdetto, ovviamente non
riuscendo a capire come mai questo improvviso cambio di rotta.. Mi affrettai a
precisare che non ero malata, ma loro continuavano a dirmi che dovevo nutrirmi
bene, con regolarità e che in questa vita ci sono delle priorità..
Erano divertenti ed ero
estremamente curiosa di vedere come si sarebbero comportati con il piccolo
Kohishikawa..! Quando andai in camera per cambiarmi e prepararmi, mamma e Catia mi raggiunsero
per portarmi la roba stirata…
-Si può..- mi chiesero..
-Venite…mi stavo preparando…- dissi
aggiustandomi il maglioncino leggermente aderente…
-Comincia ad essere pronunciata..
Che bella..- mi dissero mentre mi accarezzavano il ventre..
-Mi piace questa piccola pancia
pronunciata…- dissi guardandomi allo specchio.. –Mi fa sentire bene...sento che
non sono sola…-
-Sei ancora più bella… Hai una luce
diversa Miki…è come se fossi risalita dal buio…- mi disse Catia accarezzandomi
la guancia…
-Spero che stia bene..- dissi un pò
angosciata.. –Ultimamente mi sono sbattuta un pò…-
-Andrà tutto alla perfezione.. Ci
spiace tanto non riuscire a venire oggi…!!- mi dissero entrambe sconsolate..
-Non preoccupatevi.. Se vi avessi
avvisate prima magari sarebbe stato più semplice, ma capisco che avete degli
impegni di lavoro!! E poi non sarò sola..!!!- dissi serena…
-Però non appena saprai qualcosa
dovrai avvertirci.. Va bene!?- annuì con il capo..
Mi baciarono il viso e uscirono con
un pò di sgomento dalla stanza.. Meiko sarebbe passata a casa mia e saremmo
andate insieme in ospedale..
Mi sedetti sul letto a gambe
incrociate e quando mi voltai notai una foto mia e di Ale… Ero felice in quella
foto, come tutte le volte in cui ero con lui.. I miei occhi brillavano, erano
lucenti, sereni..
Subito ripensai alla sua reazione
il giorno precedente.. Non sapevo cosa sarebbe potuto accadere al nostro
legame.. Quanto ancora avrebbe sopportato la mia perenne confusione e
indecisione!?
Aveva avuto anche fin troppa
pazienza, mi aveva corteggiata delicatamente senza forzarmi in nulla.. “Ale…”
pensai angosciata.. Cosa devo fare con te!? Continuavo a ripetermi..
All’improvviso, sentii il
campanello squillare, posai la foto che ci ritraeva sul letto e cominciai a
percorrere cautamente le scale per andare ad aprire la porta..
-Buongiorno…mammina…- mi disse Meiko
raggiante..
-Buongiorno zia..- dissi io
sorridendo.. –Dormito bene!?-
-Come un sasso..- rispose lei..
–Ero così felice..!! E tu!?-
-Insomma…- risposi guidandola in
camera mia.. –Un pò agitata…-
Appena entrò in camera mia, si andò
a sedere sul letto e subito notò la foto che era appoggiata al cuscino..
-Per caso la tua agitazione
riguarda anche lui!?- chiese guardandomi con un sorriso provocatore..
Mi voltai con discrezione, guardai
la mano su cui teneva la foto e sentii le mie guance arrossire un poco.. Non
riuscivo a guardarla negli occhi, ma sapevo che si aspettava delle
spiegazioni..
-Si…riguarda anche Alessandro..-
dissi avvicinandomi a lei e sedendomi sul letto…-Sono le otto, ci metteremo
poco ad andare in ospedale.. Ti va di ascoltarmi un pò!?- chiesi imbarazzata..
-Certo che mi va di ascoltarti…- mi
disse lei prendendo la mia mano..
-Mi ha chiamata ieri sera.. Ed è
molto arrabbiato con me..- dissi scoraggiata..
-Per la gravidanza!?- mi chiese lei
gentilmente..
-No…o almeno non lo da a vedere..
Ce l’ha con me, per la mia ostinazione a tenerlo fuori dalla mia vita… Mi dice
che il problema del fantasma di Yuri non è suo, ma mio…!!-
-Forse in questo ha ragione Miki..-
disse lei tranquilla.. –Tu sei ossessionata dalla paura che Ale possa pensare
che per te lui è un ripiego.. Ma guarda che Alessandro sa che non è così!! Sai
cosa penso!?-
-Dimmi…- risposi aspettando di
sapere cosa meditasse..
-Tu ti trattieni nei suoi
confronti.. Il tuo cuore secondo me ti dice certe cose, tu lo incateni e invece
fai il contrario…!!- mi spiegò lei cautamente.. –Tu vorresti forse comportarti
in modo differente, ma hai talmente paura di ferirlo che ti blocchi anche nelle
più piccole cose..-
-C’è una cosa al riguardo che ho
capito…- dissi io piena di vergogna.. –è come se quello che ho costruito in
questi mesi, fosse crollato come un castello di sabbia..-
-Ti riferisci a Yu!?-
-Non solo..- dissi io prendendo la
foto che ritraeva me ed Ale.. –Parlo di Ale..-
-Non capisco..- disse lei confusa..
-Solo ieri mi sono resa conto, che
in realtà mi sono innamorata di Ale..- dissi disarmata…
-Tu…ami Ale… E io l’ho sempre
sospettato, almeno in questi ultimi mesi Miki…- mi disse lei sorridente..
-Mi affannavo a ripetere a me
stessa che gli volevo bene, che era importante per me.. Ma mi ostinavo a negare che potessi
amarlo..!!! Io pensavo fosse impossibile amare due persone contemporaneamente..
E invece..-
-L’ho capito con chiarezza ieri..
C’è stato un momento in cui era come se avessi preso coscienza che tutti gli
sforzi che avevi fatto per proteggerlo, fossero stati vani.. Lo allontanavi non
perché lo volevi, ma perché sapevi che questo giorno sarebbe arrivato prima o
poi.. Ma odiavi ferirlo..-
-Già.. Cosa dovrei fare!?- dissi
sfinita..
-Devi essere sincera sui tuoi
sentimenti nei suoi confronti una volta per tutte..!! Ale se lo merita..-
-Allora…credo che proverò a
parlargli…- dissi arrossendo..
-Oh Miki…- mi stuzzicò lei.. –Se
arrossisci così lo capirà subito…-
Sorridemmo entrambe di quella folle
allegria.. E quando uscimmo di casa, respirai l’aria fredda e uggiosa
dell’inverno ormai alle porte.. Era fresco quella mattina, quindi avvolsi bene
la pancia intorno alla giacca che avevo indossato..
-Meiko…credo che presto dovrò
andare a fare qualche compera.. La giacca
è già stretta…- dissi guardandomi un pò contrariata.. –Oltretutto mi da
fastidio..-
-La pancia cresce mia cara!!! Pensa
a quando sarai un’adorabile damigiana…- disse lei ridendo pestifera…
-Ma come siamo carine oggi…- dissi
io guardandola di soppiatto.. –Sappi che quando sarà il tuo turno non mi
risparmierò!!!-
Attraversammo la città, per
raggiungere l’ospedale dove lavorava Emy, appena mi vide arrivare mi portò in
sala d’aspetto e stranamente non c’era nessuna bolgia ad attendere il proprio
turno.. Le neo mamme, andavano da una parte all’altra del corridoio e come me
tutte erano bellissime e raggianti.. Ero così fiere delle loro pance belle in
vista e le accarezzavano gentilmente.. Molte si rallegravano l’una con l’altra,
forse amiche di vecchia data.. Era il primo reparto d’ospedale che vedevo così
allegro e spensierato… Il pensiero che tra qualche mese, avrei stretto tra le
braccia il mio piccolo fagotto, mi feci venire i brividi lungo la schiena..
Quello che però mi ferì, era che
molti uomini, erano affianco alla loro compagna in quei momenti di assoluta
felicità.. Li vedevo accarezzare teneramente la pancia della loro moglie o
della loro fidanzata e mi sentii ardere il cuore dentro..
Mi venne istintivamente da
chiedermi quale sarebbe stato il comportamento di Yuri nei miei confronti se
avesse saputo che aspettavo un figlio suo mi chiedevo se avesse accarezzato
anche lui così il mio ventre..
Quando sentii Emy chiamarmi, mi
sveglia da quella improvvisa morsa di dolore.. Tutto passa Miki, io sarei
comunque stata bene, perché non ero sola.. Avevo la mia famiglia, i miei amici,
Ale..
Questo bambino sarebbe comunque
stato amato in un modo o nell’altro.. E io gli avrei donato tutta me stessa..
-Eccomi Emy..- dissi raggiante..
–Lei è la mia amica Meiko.. Può entrare con me..!?-
-Certamente… Vieni pure..- disse
Emy cordiale.. –Allora Miki…questa è la mia amica Giuly.. Lei ti farà
l’ecografia..-
-Oh…che mamma giovane e bella
abbiamo qui!!- disse lei carina.. –Miki Kohishikawa…giusto!? Stai facendo
faville in giro…-
-Cioè!?- chiesi io un pò
frastornata..
-Ma come!? Non fanno altro che
parlare di te.. Sei la modella di Chanel giusto!?-
-Ah.. Beh si..- dissi io un pò in
difficoltà… -Ma mi sa che per un pò uscirò di scena..- risposi sorridendo
felice..
-Allora…adesso pensiamo a farti
conoscere il tuo fagotto..- disse lei sorridendomi..
Mise un pò di gel sulla mia pancia,
dopo che mi fui sdraiata e alzata il maglioncino.. Poi cominciò a spalarlo
omogeneamente con la testina dell’attrezzo per fare l’esame.. Cominciò a
schiacciare delicatamente la mia pancia e poi finalmente potei sentire un
rimbombo lontano, di un piccolissimo cuoricino appena formato che cominciava a
pompare il sangue.. Non saprei come descrivere la profonda emozione di quei
momenti.. Non ero mai stata così emozionata come in quel momento, tanto che
senza volere le mie lacrime scesero senza alcuna barriera sul mio viso..
Meiko, altrettanto scossa, mi aveva
abbracciata alla bene meglio, il suo volto appiccicato al mio.. Quel momento
tanto felice, così unico nel suo genere..
Come si poteva amare qualcuno già
così tanto!! Non sapevo spiegarmelo, ma me ne innamorai all’istante, come tutte
le mamme al mondo..
-Bene..- disse Giuly soddisfatta..
–Direi che è tutto a posto.. Tutto nella norma.. Ovviamente, dovrai mantenerti
in contatto con Emy e dovrai farti visitare spesso.. Faremo ecografie
periodiche, ma non ti devi preoccupare, tutto è nella norma…-
-Va bene.. Ero così ansiosa
stamattina..- dissi lasciando andare la tensione che avevo accumulato prima
dell’esame..
-Tieni..- disse mostrandomi un cd e
porgendomelo.. –Questo è il primo filmino del tuo fagotto..-
-Grazie..- dissi emozionata..
–Grazie mille.. Ciao..!!-
Quando uscii dalla stanza, mi
sembrava che tutto fosse assolutamente perfetto nella mia vita.. Mio figlio stava
bene, questa era la cosa che più mi importava in questo momento..
Come promesso, appena uscita,
telefonai a mamma e a Catia, che aspettavano la mia chiamata per avere notizie
dell’ecografia.. Non appena dissi loro che tutto era a posto, le sentii molto
più rilassate e sapevo che non vedevano l’ora di ritrovarmi la sera per sapere
cosa avessi provato nel conoscere mio figlio..
Ma quello che sicuramente mi venne
da dire era che questa era stata la giornata più bella di tutta la mia
vita..!!!
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Capitolo 23 *** Miki: l'amore è al di sopra di tutto.. ***
Miki: l'amore non può tutto..
Mentre tornavano a casa, Jin, Rumi,
Catia e Yuogi pensavano a Miki e alla piccola creatura che
stava crescendo dentro di lei..
Erano tutti sereni e felici di tutto quello che stava accadendo, ma qualcosa
dentro di loro, se lo stavano chiedendo..
-Finalmente sappiamo come sono
andate le cose tra Miki e Yu..- disse Rumi pensierosa.. –Beh…non ci ha parlato
chiaramente di lui, però è un sollievo sapere come siano andate le cose..-
-Si…sono contenta che Miki abbai
avuto il coraggio di parlarcene..- disse Catia sorridendo..
–Mi chiedo cosa stia pensando Yuri,
perché abbia lasciato Miki.. Ero assolutamente convita che lui l’amasse
ancora…-
-Io ho un dubbio..- disse Yuogi
ragionando..
-Cioè!?- chiese Jin curioso..
-Trovo quasi impossibile che Miki
abbia potuto passare la notte con uno sconosciuto..- replicò Yuogi.. –Io sono
quasi certo che quel bambino sia di Yuri…-
-Di Yuri!?- chiesero tutti gli
altri in coro…
-Pensateci…!! Non è da Miki
comportarsi così…lo trovo assolutamente impensabile che abbia potuto passare la
notte con un uomo mai visto e conosciuto..!! Lei che è sempre stata così
diffidente e responsabile, io non ci credo…-
-In effetti lei solitamente non è
così istintiva!!- disse Rumi.. –Però perché non dirci la verità!?!-
-Perché la loro storia si è
conclusa male..- disse Jin voltandosi verso gli altri.. –Forse possiamo
arrivare anche da soli alla conclusione di questa storia…!!-
-Credo di aver capito cosa
intendi…- disse Catia affranta.. –Probabilmente quando si sono ritrovati hanno
pensato che tra di loro potesse tornare tutto come prima..-
-O almeno Miki ha pensato che
potesse essere così..- disse Yuogi.. –Poi però qualcosa deve aver distrutto le
speranze di Miki e ha finito per allontanarli.. Questo spiegherebbe anche perché
Miki non ha più avuto contatti con Yuri e perché eviti accuratamente di
nominarlo..!! Sa che comunque noi che siamo i loro genitori, saremmo feriti
dalla loro reciproca freddezza, quindi molto probabilmente ha preferito
raccontarci la verità parzialmente…-
-Pessima attrice direi..- disse
Rumi.. –Non le sa raccontare le bugie…-
-Però pensa a quanto deve soffrire
Miki se si trova in una situazione così con Yuri e lui che sa di averla ferita
molto..- disse Catia addolorata.. –Lei è così determinata, ma noi cosa dovremmo
fare per loro!?-
-Pensi di avvertire Yuri della
gravidanza di Miki!?- chiese Jin allarmato..
-Non lo so..- disse lei perplessa..
–Io non credo che quella sia una notizia da dare per telefono… Inoltre,
dovremmo anche pensare al disagio di Miki se Yuri fosse realmente il padre..-
-La questione sarebbe:
intromettersi oppure no!?- chiese Yuogi.. –Ho paura che se se Yuri non fosse il
padre, potremmo creare un autentico disastro e far precipitare ulteriormente le
cose tra di loro..!! Forse potremmo compromettere la possibilità per un ritorno
armonico delle cose tra di loro..-
-Si.. Lo credo anche io!!- disse
Rumi.. –Ma pensa quanto si arrabbierebbe Yuri se venisse a sapere che glielo
abbiamo nascosto!!!-
-Io credo che debba farlo Miki..-
disse Jin.. –Sono i nostri figli e concordo con voi che si desidererebbe sempre
proteggerli, però ci hanno dimostrato di essere cresciuti.. Io sono convinto
che faranno le scelte giuste, poi infondo Yuri verrà qui per le vacanze di
Natale e ormai non manca molto..-
-Sono preoccupata per i nostri
figli..- disse Catia sorreggendosi a Jin.. –E soprattutto per Miki e la sua
creatura.. Spero che questa possa essere una gravidanza tranquilla per lei..-
Tutti lo speravano ma si chiedevano
cosa sarebbe successo al cuore di Miki una volta che il suo amore si sarebbe
ripresentato a bussare alla porta di casa..
Catia era convinta che Yuri amasse ancora Miki, ma
ignorava il motivo per cui lui l’avesse lasciata.. Perché se era ancora
innamorato di lei, l’aveva allontanata da se!?
Lei conosceva bene suo figlio,
sapeva che se dentro di lui qualcosa si muoveva, lo avrebbe segnato e
accompagnato per tutta la vita.. Non si era mai innamorato di nessuna ragazza
nella sua vita, ma si era resa conto che aveva completamente perso la testa per
Miki..
Quando la guardava, sembrava che
non vedesse nient’altro che lei.. Sembrava che lei fosse l’aria necessaria che
gli permettesse di respirare..
Quindi…cosa aveva segnato così
profondamente i loro destini!?
Quando mi ritrovai davanti all’Havana
club, mi chiesi se non avessi fatto una mossa avventata..
Mi appoggiai al muro dello stabile
e pensai se stessi facendo le scelte giuste.. Mai come in questo momento mi
sentivo sicura di quello che stavo facendo..
Varcai la soglia del night club e
mi resi conto che il pianoforte stava suonando, quelle meravigliose note dolci
e piene d’amore che solo Ale era capace di fare rivivere..
Mi bloccai per qualche istante e il
mio cuore, cominciò a vibrare velocemente.. Era questo quello che sentivo ogni
volta che mi rendevo conto che lui era vicino a me.. Le melodie che suonava
erano struggenti, puri atti d’amore, per lo più irrealizzabili..
Eppure Ale, sapeva vivere l’amore,
era capace di donare tutto se steso senza riserve..
Quando lo vidi assorto davanti al
suo pianoforte, compresi perché mi ero innamorata di lui.. Per la sua dolcezza,
la sua bontà, la sua sensibilità, per la capacità di farmi vibrare l’anima
anche solo con un semplice abbraccio o una carezza.. Comunicava tutto quello
che sentiva attraverso quelle note melodiose e aveva una delicatezza tutta
sua.. Amavo la nostra complicità, i nostri sguardi silenziosi che dicevano
tutto.. Amavo i suoi occhi blu, che mi scrutavano vedendo tutto di me..
Ma il suo viso oggi non era
rilassato, spensierato.. C’era un ombra dentro di lui, che lo rendeva
pensieroso e quasi assente.. Subito sentii il fiato diventare più pesante.. Ero
spaventata.. Non sapevo se a lui avesse fatto piacere vedermi lì.. Era vestito
in modo casual…ed era stupendo come sempre..
I suoi jeans scuri, abbinati a quel
maglioncino a collo alto grigio chiaro lo rendevano molto affascinante e non
potevo certo biasimare le molte donne che con aria sognante lo guardavano e
sospiravano. Una di esse specialmente, era appoggiata al piano e sosteneva il
mento con la sua mano.. Le parlava, estremamente provocante e sexi.. Lui
rispondeva e sorrideva..
Pensai in quel momento che se solo
non fossi esistita, Ale avrebbe potuto liberamente condividere qualcosa con
quella ragazza.. Invece io, con la mia perenne indecisione e il mio egoismo
l’avevo imprigionato in quel meccanismo perverso, senza possibilità di
uscirne.. Lui non avrebbe mai fatto nulla per ferirmi…lui…lui era così…
Assolutamente meraviglioso!!
E…io terribilmente gelosa…!! Si, mi
dava fastidio vederlo contornato da tutte quelle donne, ma avevo le mani
legate.. Quando smise di suonare, lo vidi avviarsi con quella ragazza mora
vicino al bancone e lei si era subito appesa al suo braccio, appoggiando la
testa alla sua spalla..
In quel momento sentii una sferzata
di vento al fuoco che avevo dentro.. Si alimentava funesto, ma senza che questo
riuscisse a liberarsi dalle briglie con cui l’avevo incatenato..
Mi sentii subito a disagio vestita
sportiva, in un luogo così elegante e con donne elegantemente firmate dalla
testa ai piedi.. Molte di loro erano giovani e si erano attorniate alla figura
di Ale, che sempre con la sua eterna gentilezza ricambiava parole e
complimenti..
Quando mi vide cambiò viso, era
stupito di vedermi lì, sembrava quasi gli facesse piacere.. Ma i suoi occhi,
diventati di ghiaccio improvvisamente mi fecero sentire mancare la terra di
sotto i piedi.. Mi aggrappai al bancone lì affianco e lui sembrò allarmarsi, ma
quando mi vide nuovamente riprendere la postazione eretta si tranquillizzò e
quindi tornò a parlare con le ragazze che lo tartassavano di domande… Poi lo
vidi alzarsi e la stessa moretta di prima, le si era avvicinata,
riappropriandosi della sua posizione di prima…affianco a lui..
Quando arrivò di fronte a me, mi
guardò quasi assente.. Non so se volesse farmela pagare per tutta la sofferenza
che aveva patito a causa mia…ma se voleva punirmi, ci stava riuscendo
perfettamente…
-Che ci fai qui!?- mi disse con
freddezza..
Mi strinsi nella giacca, per non
sentire i brividi che mi stavano attraversando.. Poi presi la mia decisione..
-Volevo salutarti..- dissi con gli
occhi ancora a terra.. –Tutto qui..-
Il groppo che avevo in gola saliva
e scendeva raschiando la parete del collo.. Non sarei nemmeno dovuta essere lì,
non dovevo presentarmi in quella circostanza.. Sembravo il fenomeno da
baraccone di turno da osservare.. Mi strinsi automaticamente le braccia intorno
alla pancia e cercai di non guardare i visi di tutte quelle donne che mi
scrutavano con cattiveria..
-Non sembri godere di buona
salute…- mi disse la mora avvinghiata ad Ale.. –Bevi un goccio, magari riprendi
un pò colore..-
Tutte quante cominciarono a ridere
rumorosamente e io mi sentii completamente fuori luogo..
-No…grazie.. Non posso!!- dissi
tagliando corto il discorso..
-Sei incinta…!!- disse lei
guardandomi dal basso verso l’alto.. –è tipico di voi medio borghesi infilarsi
nel letto di un uomo, prima di indossare la fede al dito..!!- e nuovamente un
chiacchiericcio di risate si aprii
intorno a me..
Ale non diceva nulla.. E al suo
silenzio, corrispondeva la mia più completa vergogna per quella situazione in
cui mi ero cacciata..
-Beh…se non devi dirmi nulla io
vado.. Sono occupato!!! Ciao..-
Mi passò oltre, mentre vedevo i
miei occhi sempre più appannati e arsi dalle lacrime trattenute.. Nascosi la
bocca nella sciarpa che mi avvolgeva il collo e sentii una goccia fredda
percorrere le mie ciglia e intrufolarsi nell’incavo del mio naso gelato..
-Brutte vipere..- disse il
proprietario del locale raggiungendomi e guardandomi preoccupato.. –Stai
bene!?-
Rimasi ancora qualche secondo con
gli occhi chiusi..
-Posso offrirti qualcosa..!? Sei
talmente fredda…- disse sfiorandomi una mano..
-Grazie…ma va tutto bene!!- mi
affrettai a dire..
-Mi spiace per quello che è successo,
Ale non si è mai comportato così…-
-Non importa..- dissi asciugandomi
alla bene meglio il residuo di quell’unica lacrima per ora scesa.. -La
ringrazio per la gentilezza, ma ora torno a casa…-
-Figurati… E auguri se stai per
diventare mamma!!- disse teneramente..
-Grazie!! Si sto per diventare
mamma..- risposi educatamente… Feci un piccolo inchino in segno di rispetto..
–Arrivederci…!!-
Quando uscii da quel locale,
promisi a me stessa che non ci avrei mai più messo piede.. Il cielo si era
fatto di un grigio perla, la tipica atmosfera da neve.. L’aria era anche più
pungente di prima e mi rallegrai che il mio fagottino nella pancia non
soffrisse il freddo gelido di questo inverno.
Avevo freddo, cercai di avvolgere
le braccia intorno al torace e le muovevo su e giù per riscaldarmi un minimo, ma
il gelo che avevo, lo sentivo anche dentro di me.
Cominciai a guardarmi intorno,
mentre qualche piccolo fiocco gelato stava per raggiungere il suolo..
-Sta cominciando a nevicare pulcino
mio!!- dissi accarezzandomi la pancia.. –Peccato che non puoi vederla, la neve
è così bella!! Candida, bianca come il latte..-
Percorsi attentamente i pochi
gradini dell’Havana club, poi ripresi il cammino di casa.. Ormai erano le
cinque del pomeriggio e stranamente le vie di Tokyo erano deserte. Forse il
freddo, aveva consigliato alla gente di starsene a casa al riparo, accanto ai
loro caminetti a mangiare castagne arrostite o biscotti appena sfornati.
Nella penombra della notte ormai,
percorrevo quei sentieri spopolati, era come se fossi sola al mondo, i negozi
erano aperti e vuoti anch’essi, ma all’interno qualche persona si faceva
compagnia l’un l’altra. Quell’atmosfera natalizia, faceva da contorno alla loro
allegria.
Io invece, pur non sentendomi
abbandonata grazie al mio bambino, mi sentivo amareggiata.
Non sapevo cosa pensavo di fare
andando all’Havana, non mi ero mai sentita così inerme come davanti a quelle
donne che mi avevano gratuitamente schernita. E lui, non aveva detto nulla…
Lui…la pensava come loro!! Me lo
aveva detto chiaramente il giorno prima, che ero una sgualdrina.
Ultimamente avevo la lacrima
facile, di nuovo un luccicone si fece largo all’estremità del mio occhio
sinistro e scese, fece diventare gelato il percorso della goccia di pianto, che
si era fermata sul mio labbro superiore. Ero sfinita..
Mi appoggiai al muro che si ergeva
dal lato destro della strada e che costeggiava il parco, dovevo riposarmi per
qualche istante, poi sarei tornata direttamente a casa. Mi sedetti su una
panchina che giaceva riparata sotto un albero secolare era sempre stato il mio
posto preferito quello, ma quel parco aveva un sacco di ricordi dolorosi per
me.
-La mamma è un pò triste quando
viene qui..- spiegai al mio bambino.. –Ma con te sono felice. Anche se adesso
sono tanto amareggiata perché pensavo che da oggi potevo ricominciare da
zero..-
Rimasi così, senza più dire nulla.
Coccolando il mio bambino, per fargli comprendere che lui era l’unica cosa
importante per me, guardavo quel paesaggio, che nel giro di poco tempo si stava
imbiancando vistosamente. Ricordai che nella borsa avevo portato un piccolo
cappellino per proteggermi dalla pioggia, era un basco che mio padre mi aveva
regalato l’anno precedente per Natale. Mi piaceva tantissimo, era colorato e
allegro, me lo misi alla bene meglio, poi sospirai tristemente e guardai il
cielo coperto, non c’erano nemmeno le stelle, non potevo sapere quale strada mi
volessero indicare.
Ero stata capricciosa, come potevo
prendere che dopo avermi aspettato per così tanto tempo, lui decidesse di
continuare ad aspettare i miei comodi..!?
Non ne avevo assolutamente il
diritto, benché pensassi che quel tipo di donna non era adatta a lui. Dovevo
lasciarlo libero, ora che aveva deciso di staccarsi da me e questa volta non
avrei fatto nulla per riportarlo indietro. Non potevo, non dovevo!!
Continuavo a guardare il cielo,
mentre sentivo le gocce gelate depositarsi sul mio viso facendolo diventare una
maschera di ghiaccio ma sembrava fossi immune al dolore che il freddo mi
provocava!! Mi alzai dalla panchina e mi portai al bordo del sentiero che conduceva
lungo un immenso campo disseminato di alberi grandissimi e centenari. Mi
sembrava di essere in una cartolina e in quel momento, anche se solo per
qualche istante, desiderai solo essere la figura inesistente disegnata da un
pittore, ogni tanto una lacrima faceva capolino dalle mie ciglia e scendeva.
Ale…Ale…Aleeee!!! Dove
sei!?!?!?!?!?!
Quando mi voltai per riprendere
coscienza di me, la sagoma di un uomo mi si stava avvicinando a grandi passi. Aspettai
prima di dire se lo conoscessi o meno, ma quando fu a pochi passi da me e
vedendolo arrivare come una furia, compresi immediatamente che era lui, Ale…il
“mio Ale”.
Abbassai lo sguardo, non capivo
cosa facesse qui, strinsi forte con vigore gli occhi sperando che fosse solo
una visione.
-Cosa volevi!? Perché sei piombata
dove lavoravo senza avvertirmi..?!- disse lui furente..
-Mi spiace. Se avessi saputo che
eri in compagnia non mi sarei mai presentata!!- risposi decisa..
-Per colpa tua mi ha fatto un sacco
di domande, senza contare il fatto di come ti sei presentata in un locale così
raffinato!!- mi disse con sdegno..
-Raffinato!?- gli feci eco io..
–Quel locale sarà pure raffinato, ma certamente non posso dire lo stesso delle
persone che lo frequentano!!-
-Solo perché ti hanno toccata nel
vivo!! Nella verità…- disse lui gelido..
-Senti Ale cosa vuoi!?- dissi io
con la voce tremante, non riuscendo a controllarla.. –Se hai finito di
insultarmi, di umiliarmi e di dirmi cose tanto cattive, puoi tornartene pure
dalla ragazza che ti sta aspettando!! Io avrò anche sbagliato molte volte ma
non merito di essere trattata così!!- risposi voltandogli le spalle..
Lui mi aveva seguito, preso il
braccio e girato verso di lui. I suoi occhi erano glaciali dentro ai miei, che
in confusione si erano sgranati facendo vacillare per un istante la sua
determinazione.
-Che cosa volevi!!- chiese lui
minaccioso..
Tentennai per qualche istante e poi
risposi.
-Oggi ho fatto la prima ecografia…-
dissi evitando il suo sguardo.. –Volevo dirtelo…-
-Sta bene!?- disse preoccupato..
-Si, mi hanno detto che è tutto a
posto…- ma continuavo ad evitare i suoi occhi inespressivi..
-Perché non mi guardi!?- mi chiese
provocatorio.. –Hai paura di vedere nei miei occhi il riflesso di Beatrice!?-
Sgranai leggermente gli occhi. Il
mio respiro si fece impercettibilmente affannato e cercai di non lasciarmi
coinvolgere da quell’improvvisa ondata di nausea che mi aveva inghiottito lo stomaco.
-Hai paura di capire che mi piace!?
Che magari me la porterei volentieri a letto..- disse lui sempre tenendomi
stretta a lui..
-Smettila. Sei ridicolo..- dissi io
tra i denti..
-Sai è bella, un gattino che si
crede una pantera!! Con due labbra piccole e piene che dicono baciami..-
continuò lui questa volta inchiodandomi con lo sguardo…
-E allora fallo!! Non c’è bisogno
che lo dici a me!!- dissi io con sempre meno voce per dar tono alle mie
risposte..
-Cosa te lo fa pensare che io non
l’abbia ancora fatto!??!?- disse lui ridendo di gusto.. –Pensavi davvero che
sarei stato con le mani in mano, mentre aspettavo che ti decidessi a prendermi
in considerazione!?-
Questo mi ferì ancora, perché
torturarmi così!? Io avevo sbagliato con lui, ma non immaginavo di essere stata
tanto perfida per meritarmi quel trattamento.
-Io…- dissi con la gola che mi
doleva per lo sforzo di trattenere le lacrime.. –Ti avevo spiegato quanto fosse
difficile per me!! Ti avevo anche dato l’opportunità di starmi lontano…-
-Ora non ha più importanza per me
il passato!!- disse con decisione.. –La passione Miki, si accende ed è
inesorabile quando brucia dentro un uomo!! Ho scelto Beatrice, finalmente sei
solo un lontanissimo ricordo…-
Ecco, il tuffo al cuore che
aspettavo fin dall’inizio!! Ora, sapevo di aver finito di creare problemi anche
a lui. In un certo senso, mi sentii sollevata, finalmente Ale aveva preso il
volo, se n’era andato dal mio egoismo, dalla mia assurda vita di perenne
indecisa.
Dall’altro lato, sentii il mio
cuore lacerarsi ma nonostante tutto, sorrisi, dovevo farlo.
-Per quanto potrà sembrarti strano,
voglio solo che tu sia felice..- dissi sinceramente… -E se quella ragazza,
ritieni sia la persona giusta allora agisci!! Spero vorrai mantenere i contatti
con una vecchia amica..- sorrisi leggermente, vedendolo tutto appannato..
-Me ne vado..- disse solo..
Lo guardai incredula, socchiusi gli
occhi per un pò, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Così funziona, ma non riuscii
questa volta a trattenere i lucciconi e fu liberatorio farlo!!
-Te ne vai!?- chiesi.. –Così,
all’improvviso!! Come se fosse la cosa più normale a questo mondo…-
-Non ho niente che mi trattenga
qui..- disse guardandomi negli occhi…
-I tuoi amici sono niente!?!?-
gridai arrabbiata…
-Ma che cosa vuoi da me ancora!?-
sbottò lui reagendo alla mia furia.. –Io non ti devo spiegazioni Miki!!! Tu hai
la tua vita come io ho la mia!!!-
-Si vede che a quanto pare, hai
sempre finto qualcosa che in realtà non provavi..- dissi allo stremo delle
forze.. –Se i tuoi amici non contano, significa che ti conveniva tenerteli lì
buoni!! Almeno avresti potuto essere sincero…- sibilai con cattiveria..
-Tu parli con me di sincerità!?- mi
disse guardandomi con intensità e passione..
I suoi occhi bruciavano dentro i
miei, mi stringeva talmente forte il braccio che lo sentivo indolenzito, cominciai
ad ansimare velocemente, lo guardavo in confusione, ma sapevo che la mia verità
era sempre stata gelosamente custodita dentro di me. Aveva ragione, nemmeno io
ero stata del tutto sincera!!
-Allora!? Non dici nulla…- disse
lui a un palmo dal mio viso.. –Non ho più dieci anni Miki, sono cresciuto da un
pò e sono un uomo. Continua pure a tacere, prima o poi capirai dove hai
sbagliato!! Io ho visto tutto quello che c’era da vedere..-
-Cosa avresti visto!?- dissi io
sfidandolo..
-Ho visto il tuo panico quando mi
hai visto con lei, la tua gelosia..- disse lui continuando a sostenere il mio
sguardo..
-Non è così!!- dissi in preda alla
disperazione.. –Lo dici solo per provocarmi..-
-Ah si!? E allora perché stai
piangendo!? Perché nei tuoi occhi vedo panico e dolore!? Perché sento la tua
voce tremare!? Perché mentre mi dici di essere felice con Beatrice i tuoi occhi
mi dicono di non allontanarmi da te!?-
-No, questo è quello che tu vuoi
vedere!!- gridai risentita della verità delle sue parole..
-Basta, io me ne vado..- disse con
indignazione.. –Fai quello che vuoi!! Continua a navigare nelle tue
convinzioni..- mi gridava a un palmo dal mio viso..
-Continua a vivere con gli occhi
foderati!! A credere che tutto nella vita sia al suo posto e composto. Io mi
sono stancato di questa situazione, me ne vado e questa volta è per sempre!!!-
Avevo ottenuto quello che desideravo,
salvarlo da me stessa. Eppure perché stavo così male!?
Io avevo il cuore a pezzi, mi
sentivo realmente addolorata e distrutta.
La neve confondeva la sua figura,
che si allontanava sempre di più da me e all’improvviso realizzai che se non lo
avessi fermato adesso, non ne avrei avuto più la possibilità!!
Ora era corretto chiedermi cosa
fosse giusto o sbagliato fare!?
Di una cosa ero certa, non ero mai
stata tanto consapevole come adesso, di amarlo e di sentirmi uccidere dentro al
solo pensiero di non vedere più il suo adorabile viso!!! Non so cosa scatenò in
me quella reazione, ma cominciai a piangere a dirotto come una bambina e a
singhiozzare.
-Ale…- lo chiamai..
Ma lui sembrava non sentire quel
pianto di disperazione, più lo vedevo allontanarsi, più dentro di me lo vedevo
prendere il percorso della sua vita con Beatrice.
Aveva ragione, sui miei sentimenti
nei suoi confronti, non ero mai stata sincera, né con lui né con me stessa.
Cominciai a correre leggermente, mentre la neve attutiva il rumore dei miei
passi.
-Ale…- dissi singhiozzando..
Mi sentivo totalmente assurda. Lui
si era fermato, aveva aspettato prima di voltarsi verso di me ma quando
l’avrebbe fatto, avrebbe sicuramente visto una Miki diversa. Le mie guance
erano colorate di un cremisi leggero, i miei occhi pieni di lacrime
intrattenibili, il mio orgoglio totalmente a brandelli.
Lui si voltò, questa volta il suo
viso era dolce e tenero, i suoi occhi curvati di un affetto smisurato. Con
entrambe le mani a pugni chiusi, mi asciugavo le lacrime abbondanti, più di
essere una donna adulta, mi sentivo una bambina disarmata. Sembrava intenerito,
forse per il fatto che ero totalmente inerme in quel momento, completamente in
balia dei sentimenti che provavo per lui!
-Ti prego…- dissi continuando a
raccogliere le lacrime.. –Non te ne andare Ale!! Io…-
Lui non sembrava ancora
soddisfatto, ma si era avvicinato a me di qualche passo, guardandomi con
gentilezza.
-Vuoi sapere perché mi trema la
voce!?- feci una piccola pausa poi continuai.. –Vuoi capire perché con la bocca
ti dico di incamminarti verso di lei e con gli occhi ti chiedo di non
andartene!? Vuoi sapere perché nei miei occhi vedi il dolore!?-
-Si..- disse sensuale, mentre mi si
era avvicinato e sfiorava la guancia con un dito.. –Lo voglio sapere più di
ogni altra cosa al mondo..-
-Sento che se te ne andassi, il mio
cuore si spezzerebbe e sanguinerebbe..- risposi continuando a guardarlo e a
piangere.. –Io dovrei lasciarti libero di andare, te lo devo dopo tutto quello
che hai fatto per me. Ma sono una creatura umana sostanzialmente egoista come
tutti!! Il mio cuore si può esattamente frantumare come il tuo e questo perché,
per quanto mi sia affannata a nasconderlo, mi sono innamorata di te…- guardai
immediatamente verso il basso, mentre chiudendo gli occhi, che coprii con le
mani, lasciai che la più completa disperazione si impadronisse di me..
Ma non fu come mi immaginavo, lui
non mi lasciò sola.
Sentii il suo caldo abbraccio
avvolgermi dolcemente, contro il suo torace, come sempre protetta, mi sentivo
finalmente più calma.
-Perdonami…- disse lui passionale
al mio orecchio.. –Ma questo era l’unico modo per capire se quello che vedevo era
veramente amore..-
-Io ero disperata…- dissi adesso
sciogliendo la tensione.. –Sei stato crudele, pensavo che non ti avrei mai più
visto, che mi odiassi!! Perché!? Perché lo hai fatto!?-
-Volevo che mi confessassi i tuoi
sentimenti. Volevo che mi amassi, almeno una volta nella vita!!- disse lui
prendendo il mio viso tra le sue mani calde..
Si avvicinò al mio volto ancora
arrossato, indugiava con la vicinanza tra le sue labbra e le mie, voleva
tastare e mettere alla prova il mio amore, voleva capire se fossi stata davvero
disposta a viverlo questo sentimento.
-Adesso mi rifiuterai…- disse
sorridendo, quasi convinto delle sue parole..
No, non ci sarei mai riuscita. Non
riuscivo a frenare il mio istinto mentre ero in balia dei suoi occhi
meravigliosi. Quindi senza nemmeno pensarci e cogliendolo di sorpresa, mi
avvicinai alle sue labbra, dapprima indugiando, prima avvicinandomi e poi
allontanandomi lentamente. Le sfioravo leggermente, dolcemente, per vedere se
avesse ceduto al proposito di resistermi.
Poi con decisione lo baciai con
trasporto, potei vedere i suoi occhi prima aprirsi stupiti, mentre lo baciavo
con passione, poi si allargarono in un dolcissimo sorriso e a quel punto,
convinto dei miei sentimenti, ricambiò quel bacio.
-Ti amo Miki..- mi disse mentre
aveva abbandonato momentaneamente le mie labbra.. –E amerò anche tuo figlio..-
Sorrisi emozionata, sapevo che Ale
conosceva perfettamente la mia situazione, quello che sentissi dentro, ma per
il momento non volevo farmi domande. Anche questa giornata era stata difficile
e cominciavo ad accusare la stanchezza, c’era qualcosa che prima volevo dirgli,
prima di avviarci verso casa.
-Ti amo anche io Ale..- risposi
guardandolo negli occhi..
-Si…lo vedo!! Sono i tuoi occhi a
parlare al mio cuore..- mi disse lui di nuovo stringendomi a se..
Era come se una piccola parte di me
fosse ritornata, come se dentro me stessa, esistessero due Miki. Quella di
Alessandro e…quella di Yuri!!
Sapevo che avrei dovuto lavorare su
me stessa, sapevo che continuare a tormentarmi su Yu era inutile, come era
sciocco da parte mia continuare a pensare che prima o poi lui sarebbe uscito
dalla mia vita.
E la mia pancia cresceva, stavo
bene nonostante tutto, ma l’idea di crescere questo figlio da sola mi
opprimeva. Avevo una grande responsabilità e ancora mi chiedevo cosa avessi
dovuto fare se un giorno, il padre del mio bambino mi avesse chiesto qualcosa
riguardo alla mia gravidanza.
Ma pensai solo a me in quel
momento, presi per mano Ale mentre ripercorrevamo la strada del ritorno e mi
augurai che Yuri, al di là del mondo, avesse finalmente trovato la sua meta
felice.
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