Saito e Louise

di Pedrobear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Saito e Louise: I ***
Capitolo 2: *** Saito e Louise: II ***
Capitolo 3: *** Saito e Louise: III ***
Capitolo 4: *** Saito e Louise: IV ***
Capitolo 5: *** Saito e Louise: V ***



Capitolo 1
*** Saito e Louise: I ***


Questa, è la storia di un amore finito in tragedia. Non solo. E' una storia di misteri, tanti. E, come tutte le storie che racchiudono mistero e tragedia, fa paura. E' anche una storia strana. Una di quelle che ha un epilogo che nessuno si aspetterebbe. O forse, che qualcuno potrebbe aspettarsi, ma che alla fine si stupirebbe comunque di trovarlo in questa storia. Questa, è la storia di Saito e Louise. 
E' una tarda serata di fine maggio. Saito e Lousie si sono sposati da poco più di un mese e vivono in una bella villa a due piani. Si sono incontrati per caso e, tra alti e bassi, alla fine si sono sposati. Con loro, abita una domestica, Siesta, una persona che la coppia conosce da molto tempo. Ma torniamo a quella sera. Quella tarda serata di fine maggio.
Louise è già a letto, e Saito, prima di coricarsi, va in bagno. Lei non sa che quella sarà l'ultima volta che lo vedrà vivo, e si addormenta, come se fosse tutto normale. Verso le quattro del mattino, Louse si sveglia, perchè sente qualcosa sul letto. Qualcosa di bagnato. "Acqua?" pensa. No. Quella che Louise sta toccando non è acqua. Apre gli occhi, e vede Saito. O meglio, la sua testa, con lo sguardo perso, che la fissa. Scatta all'indietro, cadendo dal letto. Ha un forte mal di testa e si tocca il capo. Ricorda che c'è qualcosa di bagnato sul letto. Allora, solleva la mano dal capo e la guarda. I capelli, parte della fronte e la mano sono ricoperti di sangue. Tanto sangue. Louise non reagisce. E' pietrificata dalla vista del sangue e dalla testa di quello che era suo marito. Lentamente, allunga il collo, fino a scorgere quelli che sono dei capelli. Poi, salendo ancora, arriva alla fronte e, alla fine, agli occhi. E' terrorizzata. Non riesce ad urlare. Sa, che quella è la testa di Saito. E' inutile pensare che sia un sogno, o meglio un incubo. Quegli occhi vitrei, inespressivi, vuoti, la stavano fissando. Uno sguardo, reso ancor più spaventoso, dalla luce della luna piena. Louise chiude gli occhi ed urla. Urla con tutto il fiato che ha in corpo. 

Che cosa è successo? E' successo che Saito è stato ucciso. Ucciso in un modo macabro e con una violenza incredibile. La scena è agghiacciante. La testa è sul letto, dritta, ed il sangue ricopre buona parte del viso, ma gli occhi, con quell'espressione orribile, sono ben chiari. Quello che fa più paura, però, non è il sangue, e ce n'è molto che ricopre il suo volto. No. La cosa più terrificante è l'espressione di Saito. Sembra sorridere, ma non è normale. Quello sul suo volto, è un sorriso sinistro, macabro. Uno di quelli che ti tormenta senza tregua. Di giorno, come di notte. 
Louise, esce di corsa dalla stanza, sbatte contro Siesta, la domestica che sta accorrendo per vedere cosa è successo, e cadono entrambe a terra. "Stava dicendo qualcosa", dichiarerà poi la domestica, "ma non sono riuscita a capire nulla". Louise è così disperata che non riesce a dire nulla. Nulla di sensato perlomeno. Piange, urla, ha il respiro affannoso. Si divincola, finendo per colpire involontariamente la domestica. Poi, corre verso la porta e scappa. Siesta è confusa. Si chiede che cosa le possa mai essere accaduto di così terribile e decide di andare a guardare in camera da letto. Quello che vede, spaventa anche lei. La testa di Saito, con quell'agghiacciante sorriso. 
All'arrivo delle forze dell'ordine, lo spettacolo non è cambiato. Trovano la testa di Saito sul letto, e notano subito qualcosa. Dietro, nella parte posteriore della testa, vi è un foro. Anzi, un vero e proprio buco. Un buco di tre centimetri di diametro e profondo abbastanza da poterci vedere il cervello. Di tutto questo, manca però una cosa. Il corpo. Dov'è il corpo? 
Seguendo le gocce di sangue che portano alla camera da letto, si giunge alla porta del bagno. La porta è chiusa, ma loro, le forze dell'ordine, sanno che dall'altra parte c'è il corpo del ragazzo. Nonostante questo, la scena a cui assistono è, forse, anche peggio di quella che hanno visto in camera da letto. La prima cosa che notano, è la pulizia della stanza. Il bagno, infatti, non presenta evidenti schizzi di sangue sui muri. Anche se, va precisato, esse sono presenti vicino alla finestra. La cosa passa in secondo piano quando, nella vasca, trovano il cadavere di Saito.

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Capitolo 2
*** Saito e Louise: II ***


Saito è morto. Perché? C'era qualcuno che desiderava la sua morte? Per scoprirlo, dobbiamo spendere qualche parola per descrivere quello che era quando era in vita. Forse c'è qualcosa, nel suo passato, che potrebbe fare luce su questo caso. O forse no.

Chi era Saito Hiraga? Un normalissimo ragazzo, diranno quasi tutti. Una persona che viveva la sua vita in modo del tutto normale. Si dice, che avesse una sorta di magnete, soprattutto per le ragazze, e questo, per qualcuno, potrebbe essere un movente. Un fastidio così grave tale da portare qualcuno ad ucciderlo? La gente può essere gelosa, ma un omicidio di tale efferatezza non lo si compie in preda ad un raptus di invidia. Quello era un omicidio premeditato, perché non ti disturbi a portare la testa della vittima in camera da letto, con la probabilità di essere scoperto. Questa ipotesi viene scartata, ci sono troppe cose che non quadrano. Saito, nonostante la giovane età, era sposato con Luoise, terzogenita di una nobile famiglia che non ha mai avuto una grande simpatia per il ragazzo. Col tempo lo hanno accettato, anche se non sappiamo se per convinzione, oppure per fare buon viso a cattivo gioco. Potrebbe essere, allora, che qualcuno della famiglia de la Vallière non vedesse di buon occhio questo matrimonio? No. Come abbiamo appena detto, nonostante ci fosse un divario tra lo status del ragazzo e quello della famiglia, Saito è stato accettato. Troppo elaborato per essere un omicidio nato dall'invida, e poco credibile la causa di un malessere, verso il ragazzo, da parte della famiglia di Louise. Ma allora, chi è stati ad uccidere Saito. E perché? C'è un'altra ipotesi, quella dell'omicidio politico. Nei mesi precedenti, sempre più persone hanno manifestato, qualcuno anche in maniera eccessiva, insofferenza verso la monarchia, com'era già accaduto anche in altri paesi. Il culmine si raggiunse tre settimane prima dell'omicidio di Saito. Un gruppo, noto come Rivoluzione Uno, fece un'attentato nel mercato all'interno della capitale, Tristania, lasciando sul terreno trentaquattro morti, e circa sessanta feriti, tra lievi e gravi. Il gruppo “Rivoluzione Uno”, non era l'unico che voleva liberarsi della monarchia, ma furono in molti ad usare questo massacro per fini propagandistici, cercando di prevalere l'una sull'altra. Una settimana prima della morte di Saito, la regina Henrietta, decise di indire delle elezioni, per fare scegliere al popolo tra monarchia e democrazia. Buona parte delle fazioni contro la monarchia, si reputarono soddisfatte, eppure per qualcuno non era abbastanza. In effetti la regina, si dimostrò solidale con il proprio popolo nella maggior parte delle occasioni, tanto da far pensare che, nonostante le elezioni, la gente avrebbe preferito la monarchia alla democrazia. Per qualcuno le elezioni non sarebbero bastate. Bisognava essere certi che la regina abdicasse. Ma cosa centra questo, con la morte di Saito? Centra, anche perché la regina è un'amica d'infanzia di Louise, moglie di Saito. Un omicidio trasversale insomma, dove a farne le spese è stato il ragazzo, la cui colpa è quella di essere sposato con Louise, amica d'infanzia della regina. Ma c'è dell'altro. Ci sono voci, secondo le quali, Saito ed Henrietta sarebbero stati ben più che conoscenti, o amici nella migliore delle ipotesi. Sono solo voci, sia chiaro, ma pare che i due avessero allacciato rapporti molto stretti. Questo, secondo chi pensa al movente per fini politici, farebbe quadrare il tutto. Saito, essendo in rapporti stretti con la regina, ma anche un personaggio non al centro della scena politica di quel tempo, sarebbe stato perfetto. Un obiettivo facile, ma allo stesso tempo importante per far abbandonare il trono alla regina. Le cose non andarono così. O meglio, Saito è stato sì assassinato, ma la regina non ha abdicato. Tutto qui. Saito è stato vittima di un gioco politico, volto a rovesciare la monarchia, ma che, alla fine dei conti, non è servito a nulla. Fine. E invece no. C'è ancora qualcosa di strano in tutta questa storia. Tanto per cominciare, c'è la magia. La magia è utilizzabile soltanto dalla nobiltà. La gente comune, infatti, non ha dimestichezza con quest'arte. Chi ha commesso l'omicidio, a ragion di logica, avrebbe usato la magia. Ricordate? Secondo Siesta, la cameriera, e Louise, non ci sono stati rumori sospetti, prima del ritrovamento della testa e del corpo di Saito. C'è da dire, inoltre, che non sono state trovate traccie di terra all'interno del bagno o nel percorso che portava alla camera da letto. L'assassino non ha toccato il pavimento dal momento in cui è entrato in casa, fino alla sua uscita? Potrebbe essere, ma ci sono alcune cose che non quadrano. Abbiamo detto che solo i nobili possono usare la magia. Un nobile, cioè una persona che è in quella condizione grazie alla monarchia. Chi sarebbe tanto folle da rischiare di perdere il proprio status, in favore di una forma di governo che potrebbe toglierli tutto? Anzi, se qualcuno avesse saputo dell'omicidio, avrebbe potuto sventarlo, magari guadagnandoci qualcosa. No, difficilmente un nobile avrebbe accettato di fare il lavoro sporco. Il gioco non valeva la candela. Per nessuno. Sono passati cinque mesi dall'omicidio, e nessuno ha la minima idea quale possa essere il movente, né tantomeno il colpevole, dell'omicidio di Saito.

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Capitolo 3
*** Saito e Louise: III ***


Fermiamoci un attimo, e torniamo indietro. Alla famiglia de la Vallière, a Siesta, la cameriera, e a Louise.

Nei giorni successivi all'omicidio, Louise è sotto shock. Il ragazzo che ha sposato poco più di un mese prima, la persona che amava, con la quale voleva passare il resto della sua vita, le è stato portato via. E ogni volta che il suo pensiero va al povero ragazzo, quello che vede, è la testa sul letto insanguinato ed il sorriso. Quel sorriso raggelante che, come abbiamo detto, la perseguita notte e giorno. No, chiunque sarebbe rimasto traumatizzato da quell'esperienza, e Louise non fa eccezione.

Louise torna a casa, dai suoi genitori e dalle sorelle, in cerca di tranquillità e di pace. Non le vengono fatte particolari domande su quello che è accaduto, né da parte delle autorità, né da parte dei familiari. In fondo, è anche lei una vittima.

Louise torna a casa dai suoi genitori. E Siesta, la cameriera? Lei era l'unica, oltre a Louise, ad essere presente nella casa la notte dell'omicidio. A lei vengono poste alcune domande, nonostante anche lei sia scossa da quanto accaduto. Domande di che tipo? All'inizio sono le classiche domande di rito, ma poi scendono sempre più nel personale. Dal rapporto che c'era tra lei e Louise, ma soprattutto tra lei e Saito. Siesta non capisce, e chiede a cosa possano servire certe domande. “Sono le domande che si fanno normalmente” dicono. Siesta risponde che, nonostante fosse attratta ancora da Saito, si era fatta da parte. Saito ora è sposato con Louise, e poter lavorare nella loro casa, per lei, era più che sufficiente. Vedendo l'interesse che c'è attorno a Siesta, e pensando che lei fosse già nella lista dei sospettati, Louise le offre di trasferirsi assieme a lei nella casa dei genitori.

Alla fine, Siesta, Louise, la famiglia De la Vallière, così come tutte le altre piste prese in considerazione, vengono abbandonate. Il caso, ormai diventato un rebus senza soluzione, viene sospeso, prima, e abbandonato, poi. “Non risolto” dice la scritta nel fascicolo in cartone. Il caso del delitto di Saito, viene archiviato e messo da parte. Perché? Come mai il caso viene chiuso, nonostante siano passati pochi mesi da quando è stato ammazzato Saito? La risposta che viene data è poco convincente. “Non è stato trovato nulla che possa essere collegato all'omicidio del ragazzo” diranno. C'è anche dell'altro. In quei tempi, lo abbiamo detto che non era certamente un bel periodo, la maggior parte delle risorse degli investigatori viene indirizzata verso gli episodi di violenza. Queste frasi, per qualcuno, sarebbero la prova che il movente politico, precedentemente escluso, sia stato il motivo per il quale Saito sarebbe stato ucciso. Forse è la verità. È per questo che è stato fatto fuori il ragazzo, per dare un motivo alla regina per abdicare. E se non lo avesse fatto, la prossima volta sarebbe capitato a qualcun altro, magari più vicino a lei. Oppure no?Il caso viene ufficialmente chiuso a nove mesi dall'assassinio di Saito. Qualcuno, però, non si accontenta delle giustificazioni che vengono date, e si muove per scoprire la verità.

Non sappiamo chi sia stato, ma le copie dei verbali, dei documenti, e delle prove che sono state raccolte durante l'indagine, vengono inviate ad un certo “R”. Chi è “R”? Si tratta di una persona, che potremmo definire come un investigatore privato. È una persona ostinata “R”, una di quelle che si fissano su una cosa e non la lasciano più andare. Però, è anche una persona schiva, quasi invisibile, tanto che, a detta di molti, questo fantomatico “R” sia solo l'invenzione di qualcuno. Però “R” esiste, anche se in pochi conoscono la sua vera identità. Una persona schiva, invisibile a molti, una che passa inosservata. Su di lui, oltre al fatto che molti mettano in dubbio la sua vera esistenza, ci sono alcune voci. Voci, nulla di ufficiale. Secondo alcune testimonianze, questa persona avrebbe condotto le indagini sui primi attentati accaduti nella capitale, portando alla cattura di alcuni soggetti ritenuti i mandanti delle stragi che hanno poi dato il via alla spirale di paura che ancora imperversa in quei giorni. Non solo, si dice anche che abbia operato sotto copertura in altri paesi. Si dice. Ma chi è esattamente “R”?

Si tratta di un agente della regina. No, dice qualcun altro, è un semplice mercenario. Una persona che offre i propri servizi a chi paga meglio. Secondo alcune persone, ci sarebbe proprio lui dietro alla striscia di violenza che si è esplosa a Tristania. Insomma, nessuno sa chi sia, o cosa faccia esattamente. “R” esiste, ma è un fantasma. Quelli che potrebbero sapere qualcosa tacciono, ma, anche di loro, nessuno sa niente.

Ci sono molti misteri dietro ad “R”, ma per qualcuno potrebbe essere l'unica persona in grado di risolvere il caso dell'omicidio di Saito. Ma chi l'ha assunto, per investigare sulla morte di Saito? La regina, la famiglia Vallière, oppure qualcun altro? Anche in questo caso, la verità non esiste. O meglio, a noi non è dato saperla.

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Capitolo 4
*** Saito e Louise: IV ***


Ma come sappiamo tutto ciò? Tutta la storia di Saito, del suo omicidio e di quello che avverrà nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi, come lo sappiamo? Per avere la risposta, bisognerà aspettare la primavera, quando un'altra morte, ancora più macabra, farà tornare alla mente l'omicidio del povero Saito. Ora siamo a fine febbraio, ed è proprio in questo momento che “R” si mette alla ricerca dell'assassino e del movente che ha portato via prima del tempo Saito a Louise.

“R” ha un modo tutto particolare di comunicare. Abbiamo detto che è una mezza via tra una persona reale, ed un fantasma e quelli che potrebbero sapere qualcosa su questa figura sfuggente tacciono.

Tacciono per interesse personale? E perché? Di “R” si è detto tanto, ma la maggior parte delle dicerie sono soltanto chiacchiere. Nulla di ufficiale è mai emerso. Sicuramente non agisce per gloria personale, ma allora perché c'è questa coltre impenetrabile di mistero attorno a questa lettera? Qualcuno pensa che chi richiede dei favori ad “R” tengano volutamente la sua identità nascosta per proteggersi. Proteggersi da chi? Alcuni casi che si crede possano essere stati risolti attraverso l'aiuto di questa persona, erano piuttosto spinosi. Metterci la faccia, per chiunque, poteva anche risultare spiacevole, se non pericoloso. In questi casi, sarebbe stato più conveniente affidarsi a qualcuno, di cui si sa poco, e mantenere il silenzio, piuttosto che correre dei rischi. Non sappiamo se qualcuno ha mai parlato, se si è lasciato sfuggire qualcosa riguardo alla sua identità. Di “R” sappiamo quello che abbiamo detto poc'anzi, però sappiamo comunica con chi lo ha, per così dire, assunto.

Usa dei messaggi. Tutto qui. Semplici messaggi scritti su un foglio. E come li fa arrivare al destinatario? Probabilmente li consegna lui stesso. Nessun intermediario, nessun problema. È talmente abile, si dice, che nemmeno il destinatario si accorgerebbe di avere ricevuto il messaggio. Non vengono fissati incontri, non vengono fatti nomi e i messaggi sono brevi, al massimo due righe. Scritte con una calligrafia, però, elegante e regolare. Senza errori o sbavature. Ed è proprio su questo che ci soffermeremo.

Alcuni anni dopo questi fatti, sono stati analizzati i messaggi lasciati da “R”. La calligrafia, così chiara e precisa, sarebbe da attribuirsi ad un nobile. La carta, di ottima fattura è difficile da trovare, e soprattutto non è a buon mercato. In pochi se la possono permettere. Tranne loro, i nobili.

Tutto, alla fine, porterebbe a pensare a qualcuno dell'ambiente nobiliare, anche straniero, perché no. Però abbiamo già visto che nessun nobile si metterebbe in gioco, soprattutto se si rivelasse addirittura dannoso. Anche questa ipotesi è scartata, o forse no. C'è un'altra possibilità.

Secondo alcuni, “R” potrebbe essere un nobile decaduto. Cosa significa? Significa, in parole povere che questa persona potrebbe essere un nobile, ma che per un motivo egli abbia perso il titolo nobiliare e adesso sia, almeno a livello sociale, in una sorta di limbo, tra la nobiltà e la gente comune. Non ha più alcun titolo, ma le ricchezze sì. Così come l'uso della magia. Ma, se anche fosse, se questa persona fosse veramente un nobile decaduto, che interessi avrebbe? Giustizia, oppure vendetta? E in questa storia, da che parte si schiera “R”? Non sappiamo chi è stato il primo ad entrare in contatto con lui, e non possiamo quindi sapere se effettivamente sta da una parte o dall'altra. Se cura gli interessi di qualcuno che vuole, ad esempio, insabbiare tutto, oppure se si muoverà verso la risoluzione del caso. È come una variabile impazzita. Se da una parte può farti risolvere il problema, dall'altra potrebbe addirittura peggiorarlo. Solo il tempo ci darà alcune risposte. Non tutte, ma alcune sì.

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Capitolo 5
*** Saito e Louise: V ***


saito5

“R” inizia ad occuparsi del caso, a modo suo naturalmente, ma lasciamolo da parte e raccontiamo quello che è successo a Louise ed a Siesta. Che cosa fanno nei mesi successivi all'omicidio di Saito?
Louise nel primo periodo è sconvolta, l'abbiamo detto, e va a vivere, assieme a Siesta, nella villa di famiglia. Come sono le giornate di Louise? Che cosa fa, dove va e chi incontra? Louise non fa nulla, non va da nessuna parte, spesso passa le sue giornate chiusa in camera quasi fosse segregata, e non parla con nessuno, se non in rare occasioni. Si tratta, comunque, di discussioni che lasciano il tempo che trovano. Spesso durano pochi attimi. Poche frasi, dette ad un familiare o ad una domestica, in giornate scandite dal solo silenzio. Louise di sicuro non sta bene. Spesso la si sente piangere, il che è comprensibile. Quello che potrebbe essere singolare, è che molte volte sembra ripetere sempre gli stessi discorsi. Le stesse frasi ripetute, anche a distanza di giorni. Questo nel primo periodo. Poi, la situazione cambia. Non è un cambiamento repentino, ma graduale. Louise ha elaborato il lutto che l'ha colpita? Forse. Alla fine dell'anno, a sette mesi dall'assassinio di Saito, Louise sembra stare molto meglio, per così dire. Anche se siamo lontani dal dire che è tornato tutto alla normalità, più passa il tempo, e più lei sembra ritrovare una certa tranquillità. Un risultato non da poco, se guardiamo a quello che è accaduto alcuni mesi prima. Probabilmente il tormento non se n'è andato del tutto, però questa è la giusta strada. Si procede a piccoli passi. Per Louise la vita è ancora lunga e avrà tutto il tempo per ritrovare la felicità. Da sola o chissà, magari in compagnia di un'altra persona.
Abbiamo parlato di Louise, e Siesta? A differenza di Louise, Siesta sembra aver elaborato il lutto. Tanto che spesso si rende disponibile a dare una mano nelle faccende di casa, nonostante il personale abbondi. Quasi certamente, anche per lei la ferita rimane aperta, tuttavia non ha avuto il tempo, o la possibilità, di piangersi addosso, come è accaduto per Louise. A differenza di lei, Siesta è una persona comune. Ha imparato che la vita è dura, che nessuno ti regala niente per niente. Oppure, come accade probabilmente a Louise con l'avanzare del tempo, riesce a nascondere quel suo dolore agli altri. Per quanto ne sappiamo, anche lei, una volta tornata nella sua stanza, potrebbe lasciarsi andare e piangere. Se lo fa, però, nessuno la sente. Tutto qui. Siesta e Louise stanno cercando di dimenticare tutto l'orrore, ricominciando a tornare alla normalità. Non sanno, però, che da lì a poco tempo, le loro vite saranno di nuovo segnate dal dolore.
Una sera Siesta parte per andare in città. E cosa va a fare? Va a trovare, secondo quanto riferisce a più persone, suo zio e sua cugina. È da tempo che non li vede e decide di andare a fare loro una visita. Nulla di strano. Il viaggio, dalla tenuta dei Vallière, non è molto lungo, ma Siesta dice che si fermerà a dormire da suo zio, e che ritornerà la mattina seguente. Anche se il sole sta per tramontare, non sembra preoccupata. La città non è lontana e assicura che prima che faccia buio sarà già arrivata al locale dello zio.
Poco dopo la partenza di Siesta, anche Louise si mette in viaggio. Ha ricevuto una lettera da parte del preside della scuola. Una lettera importante, a detta di Louise, e per la quale non avrebbe potuto posticipare la sua partenza. Osman, il preside della scuola, aveva scoperto qualcosa riguardo l'assassinio di Saito? Forse. L'unica cosa che sappiamo, è che Louise e Siesta sono partite. Però, non sono sole. C'è qualcun altro che parte assieme a loro, ma nessuno si accorge della sua presenza.
Siesta arriva in città, va a trovare lo zio e sua cugina, mentre Louise si dirige verso una locanda per andare a dormire. Perché? Abbiamo detto che la lettera è importante, ma davvero doveva partire di tutta fretta e dormire in una locanda, quando poteva starsene tranquillamente a casa sua? Quanto è importante il contenuto della lettera? Tanto, a giudicare da quanto determinata a partire fosse Louise. La mattina seguente Louise si dirige verso la scuola.
Non sappiamo a cosa stesse pensando mentre tornava all'Accademia di magia di Tristain, forse ai bei tempi passati in compagnia dei compagni di classe oppure a quando lei e Saito facevano di tutto per farsi notare, più o meno senza volerlo. Quello che sappiamo per certo, è che a scuola non c'è mai tornata. Louise non ha mai varcato l'ingresso dell'accademia. Perché?
Mentre si avvicina all'accademia, Louise nota una persona che se ne sta appoggiata al muro. La persona è nervosa, tanto che continua a guardarsi attorno in cerca di qualcuno. Di sicuro non lo fa con la speranza di non essere visto, tanto che è quasi impossibile non notarlo. Avvicinandosi, Louise cerca di scorgere qualche tratto familiare, ma invano. Continua ad avvicinarsi sempre di più, finché quella persona non la nota, le fa un cenno e la chiama per nome. Quella persona conosce Louise, ma Louise non sa chi sia. Il ragazzo non ha l'aria di essere pratico della zona e, in tutta sincerità, non sembra essere granché sveglio, a detta della ragazza. In più sembra non essere pratico della zona, tanto che confessa a Louise che temeva di arrivare troppo tardi. Troppo tardi? E per cosa?

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