Acqua

di K_ein_Z
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tipico dei shojo ***
Capitolo 2: *** La notte in cui tutto è cominciato ***
Capitolo 3: *** Non voglio perderti... ***
Capitolo 4: *** Il rifugio ***
Capitolo 5: *** Non sarò un peso morto. ***
Capitolo 6: *** Il diario ***



Capitolo 1
*** Tipico dei shojo ***


Questa storia comincia come in un manga, e da prima vista sembrirebbe un shojo qualunque. C'è la protagonista, una ragazza non molto alta e non molto bella, che non eccelle ne nello studio ne nello sport.
Se cadere nei dettagli, questa ragazza si chiama Mey, è alta 170 cm e pesa 57 chili, ha i capelli corti, sul biondo cenere e gli occhi grigi molto vivaci.
Ella frequenta il Liceo Dolce Amoris.
Come in tutti shojo ha un amore segreto, ma è un amore non ricambiato, visto che "Egli" non ricorda neanche il suo nome.
Chi poteva immaginare che una vita così tranquilla possa essere disturbata in modo così insolito ed insapettato?
Quel giorno, come al solito, Mey non vedeva l'ora di abbandonare l'aula e vedersi con la propria migliore amica.
A vedere queste due faceva un strano effetto. Mey aveva le braccia e gambe stecchine, si vestiva quasi sempre di colori neri, bianchi e grigi, come se avessi paura di essere troppo apparescente, mentre la Rosalya aveva due belle cosciotte, il seno più grande e i vestiti decisamente più sexy, ed è per questo era già fidanzata.
Rosa era voluta molto bene, soprattutto da Mey, visto che ultima la considerava molto affascinante, sveglia e inteliggente.
Mey aveva notato Rosa da lontano, vicino all'entrata del parco. Si fecerò un saluto a distanza prima di avvicinarsi, e quando si sono finalmente trovate una di fronte all'altra, Rosalya cominciò subito a parlare.
"Oggì avevamo fatto una verifica di francese e ho preso nove. Prof Faraize mi ha tolto dei punti perchè avevo sbagliato scrivere un paio di parole, te lo immagini!" due si sono incamminate verso una galleria di negozi, finchè la bionda parlava. "A te è successo qualcosa di interessante, Mey?"
"Niente di interessante, lo sai perfettamente che al primo corso non succede mai niente" sospirò con dispiacere Mey, stringendo forte nella mano la sua borsa con i libri. Voleva tanto andare al secondo anno, assieme a Rosalya.
"Si, ho dimenticato di dirti che è passato Nathaniel all'ultima ora" Rosa lanciò un'occhiata alla sua amica, che abbassò subito lo sguardo.
"Ah, si?" la voce di ragazza tremava per l'emozione anche se lei non lo voleva mostrare "E cosa ha detto?"
"Aveva portato un avviso al prof Faraize" fischietto Rosalya nascondendo un sorriso. "Però ti devo riferire una cosa cattiva che riguarda lui"
"Cosa?" Mey alzò subito lo sguardo che dal imbarazzato diventò subito preoccupato.
"Quella oca di Melody aveva una camincietta nuova, che le stava anche molto bene, anche se secondo me era da vecchia" Rosa diede una pacca sulla spalla di Mey "Però...Dallo sguardo di Nathaniel...Penso che gli sia piaciuta"
Mey di nuovo abbassai lo sguardo, con l'espressione triste del volto.
"Pensi..Che loro due..Sono fidanzati?"
"Nooo!" andando pian piano due ragazze  sono arrivate al parcheggio che si trovava sotto la casa di Mey. "Lui non si fidanzerebbe mai con una oca come lei! Tu sei molto meglio!"
"Ma smettila" Mey è arrossita. La sua migliore amica riusciva sempre a sostenerla e ad alzare il suo umore. 
Due si sono salutatecon un bacio sulla guancia e Mey torno in appartamento vuoto, visto che sua madre era partita per gli affari di lavoro lasciando tutta la casa sulle spalle di sua figlia.
Mey si chiuse nella sua stanza buia, per via dei scuri chiusi, e passò la sua serata fra i compiti, giochi al computer e i pensieri di "Egli"...

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Capitolo 2
*** La notte in cui tutto è cominciato ***


Mey dormiva molto profondamente, anche se i suoi sensi erano sempre molto acuti. Riusciva a sentire attraverso il sonno il fiato del suo gatto che entrava nella stanza di notte.
Proprio questo permise alla ragazza di accorgersi per prima della emergenza.
Si svegliò nel cuore della notte per una strana fitta al cuore. La terra continuava a tremare, come se era percossa continuamente dai piccoli terremoti. Nella stanza di ella c'era un buio completa, visto che i scudi delle finestre come al solito erano chiusi.
Non ci vorrò molto per capire che quelle scosse che sentiva erano dei passi delle creature veramente gigantesce.
Ma, volendo ragionare, Mey si avvicinò alla finestra apprendo un piccolo varco tra gli scuri per guardare fuori.
Il suo sguardo è annegato dentro una pupilla gigantesca, di un bulbo oculare di dimensione altretanto titanici. I capellari che in un occhio normale dovrebberò essere appena notabili, in questo si vedevano a meraviglia e somigliavano a dei fili elastici attraverso quali si vedeva il liquido rosso fluire.
Mey velocemente chiuse gli scudi, ad un passo veloce si dirisse in cucina, che si trovava da l'altra parte del appartamento, cercando già il numero di Rosalya nelle chiamate rapide.
Ragazza non era spaventata, ma soltanto agitata, e non aveva ancora compreso pienamente quello che aveva visto fuori di notte.
La prima cosa che è venuto in testa ad ella era telefonare a sua migliore amica, sperando che quella la tranquillizzi spiegando origine dei misteriosi terremoti e quella visione orrenda che è apparsa fuori dalla finestra.
Le scosse continuavano crescere in potenza, e erano accompagnate anche dai tonfi, e aumentavano in numero e frequenza.
Si sentì un rumore che spaccava i timpani, a un mucchio di polvere si alzò in aria, con i pezzi di muro crollante che volavano da per tutto.
Mey non trovò nemmeno la forza per cacciare un urlo spaventato, ma caddi a terra sentendo che il terrore la blocca impedendole di muoversi.
Proprio in questo momento Rosalya rispose alla chiamata con voce assonata:
"Mey, perchè mi telefoni a quest'ora?"
Ragazza si guardo dietro la spalla, accorgendosi che la metà dell'appartamento era abbatutto chissà da che forza misteriosa, e sussurò nel cellulare con voce tremante e spavenata:
"Vieni a prendermi.....Ti prego"

 

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Capitolo 3
*** Non voglio perderti... ***


"Forza, Mey, non fermarti!" Rosa, vestita soltanto in pantaloni di pigiama e una cannotiera lilla, trascinava Mey dietro di se. "Non guardarti intorno, non possiamo fermarci"
"Rosalya" mora con sguardo disperato scivolava sui edifici distrutti e negozi spazzati da chissà cosa. "Sento della gente che chiede aiuto"
"Non possiamo aiutarli, Mey!" bionda si fermò di colpo, guardando al orizzonte "Oh, merda..."
Nella luce rosa pastello del sole che sorgeva si vedevano figure gigantesce, tre cinque oppure anche di 10 metri, che con la camminata lentissima camminavano per la città, distrugendo tutto quello che li capitava sotto la mano.
"Cosa sono questi così" sussurò Mey, tremando come una foglia, sentendo di nuovo il terrore che bloccava le sue gambe. 
"Merda.." Rosa continuava a ripetere le stesse cose, stringendo così forte il braccio della sua amica che lasciava dei segni rossi.
Queste creature avevano le sembianze umane, ma non si distinguevano di sesso come comuni umani. La loro pelle era rossa e coperta da vene sorgenti in superficie, con le mani grosse e piedi ingombranti.
Avevano occhi fuoriuscenti dalle orbite, con dei denti affilati e mascelle potenti in avanti. Alcuni di questi sembravano che non avesserò nemmeno la pelle, ma erano soltanto un schifoso ammasso di muscoli che tralasciavano le ondate di caldo che smuovevano aria.
Un di questi titani, con lo sguardo imbambolato, più o meno 8 metri di altezza, con le braccia piegate al petto si dirigeva verso le ragazze terrorizzate.
Solo quando quel titano si piegò in avanti, allungando una delle sue corte manine verso Mey, Rosalya trovò le forze per reagire.
Prendendo rincorsa di due passi, bionda presi tra le braccia la sua amica e si butto fra le macerie per nascondersi da quel mostro.
Trovandosi sotto due muri abbattuti, sovrastanti uno sull'altro e sostenuti da un poco numero di pali dei tetti, le due ragazze con terrore guardavano il gigante attraverso uno spacco fra i mattoni.
La creatura non sembrava molto intelligente, con lentezza che sembrava pigrizia, giro la testa in direzione opposta, con fatica alzandosi di nuovo in piedi e per il sollievo di Rosa e Mey, camminò via.
Sembrava che mora stessi per avere un attacco di asma, giudicando dalla faccia tutta rossa e respirò soffocato.
"Non andare in palla, Mey" balbettò Rosalya, tentando di trattenersi dal panico. "Va tutto bene."
"Cosa sono questi così" la voce di Mey era così acuta, che faceva quasi male a sentirla parlare.
"Non lo so" Rosa si sforzò di fare un sorriso"Ma mi sa che l'abbiamo scampata all'ultimo secondo"
Non riuscì nemmeno finire la frase, quando di colpo uno dei pali si spezzo, e una parte del muro si abbatte sulle due ragazze.
Mey urlò, sentì la polvere che le entrava nella gola e per colpa di stessa non riusciva a vedere. Un dolore paralizzante le trafisse la gamba sinistra.
Continuò a urlare, chiedere aiuto e esclamare il nome di Rosalya sperando in una risposta.
Quando finalmente Mey riuscì ad intravvedere qualcosa, capiì che i mattoni l'hanno completamente coperto fino alla vita, e alcune macerie si sono abbatutte pure sulla testa. 
Il piede della ragazza era completamente schiacciato da qualcosa di pesante, e sanguinava.
"Rosalya" chiamò mora la sua amica, tossendo per la polvere. "Rosa"
Vide pallido braccio della sua amica sotto le macerie, e qualche ciocca dei capelli d'argento tra la polvere. Mey continuò a chiamarla a lungo, finchè non persi completamente la voce, ma ragazza non dava nessun segno di vita.
Mey senti una sensazione spiacevole nello stomaco, paura e disperazione, e le lacrime che salivano per la gola.
"Per favore, no!" mormorai Mey, con le lacrime agli occhi "Non voglio perderti"...

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Capitolo 4
*** Il rifugio ***


A Mey sembrava di aver passato eternità sotto le macerie. Dolore non si calmava e sangue non voleva fermarsi.
Ragazza perdeva le forze, aveva fame e sete. Stava già per rassegnarsi quando qualcuno a smosso i mattoni da sopra.
"C'è qualcuno!" alla ragazza pareva di sentire una voce famigliare "Forse è un cadavere"
"Se è un cadavere, allora lascia stare" Mey stava già per perdere i sensi per la stanchezza, quando riuscì a comprendere che quelle due voci erano dei due suoi compagni del liceo.
"Oh no..." pronunciò uno di loro con voce all'improvviso abbattuta "è Rosalya.."
"Rosalya?" dai suoni si capiva che l'atro si era avvicinato per verificare l'informazione "Oh, diamine..è fredda.."
Mey fece un ultimo sforzo prima di arrendersi:
"Aiuto" sforzò lei la voce, anche se ottenne a malapena un gemeto appena concipibile. "Per favore, aiutatemi"
"Kentin, c'è qualcuno là!" uno dei ragazzi cominciò a mane nude togliere le schegge e i mattoni spezzati, a costo di strapparsi la pelle dalle mani.
"Mey" Ken riconobbe dalla prima vista la ragazza di quale era innamorato sin dalle Elementari. "Oh, dio mio"
Nathaniel e Kentin le aiutarono di liberarsi. Dopo aver notato la ferita alla gamba e le condizione di essere praticamente non cosciente della ragazza, Nathaniel si arrotolò le maniche:
"La porterò al rifugio in braccio"
"Lascia stare" in un ondata di gelosia, Kentin spinse biondino dall'altra parte, facendolo quasi cadere "Faccio io"
"Ti comporti come un bambino viziato" Nathaniel incrociò le braccia sul petto, alzando le soppraciglia, quando Ken col cura presi ragazza fra le braccia.
"Non voglio soltanto che ti permetta di fare il porco mentre lei è senza sensi" moro con attenzione si incamminò verso così detto rifugio.
"Ma cosa pensi che possa fare?" protestò Nath, seguendo Kentin, e guardandosi intorno col paura che uno dei titani appaia all'improvviso "Quella tizia non è il mio tipo"
"Ma non mi dire" sorrise Ken maliziosamente "E qual'è il tuo tipo? Melody?"
"Non sono affari tuoi" agrottò la fronte biondo, dando una spinta a Ken.
"Io non ci credo che sei alla terza del liceo, e non hai cotta per nessuna" mormorai Kentin, avvicinandosi a un camion coperto, in un vicolo quasi invisibile da sopra.
"Devi crederci invece" pronunciai Nathaniel, salendo nel camion, allungando le mani per prendere Mey e mettere anche lei dentro. "Non mi interessano queste cose. E non mi interessa nemmeno la tua adorata Mey"
Kentin rifiuto l'aiuto e sali da solo, con espressione offesa.
"Secondo me è impossibile non avere interesse per lei" sussurò così piano, che nessuno lo potessi sentire, visto che il camion era stracolmo di studenti spaventati.
Una lunga fila di camion si mosse dalle città distrutta,  portando nel rifugio le persone spaventate che non sapevano cosa stessi succedendo.

 

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Capitolo 5
*** Non sarò un peso morto. ***


Quando Mey riprese i sensi, si trovava nel letto in una delle stanze del rifugio sanitario, che si trovava in mezzo alla foresta circondato da una corona di alberi e vecchie recensioni.
Rifugio è stato costruito tantissimo tempo fa e col questo scorrere dei anni era stato abbandonato.
Questo vecchio edificio aveva due piani e includeva in se 30 stanze, 240 posti letto.
Ragazza stava dietro un panno, sarà per motivi della privacy. Le sue ferite erano disinfettate e la gamba era bendata con cura.
Ma la prima cosa che aveva notato, non era certo il posto dove si trovava oppure come era ridotta. 
Sul lato destro del letto era seduto "Egli", quello che lei aveva sognato tantissime volte e desiderato così tanto. Quando Nath si era accorto che Mey aveva ripreso i sensi, fece un sorriso smagliante, uno di quelli che faceva arrossire tutte le ragazze.
"Stai bene?"
"Ehm, credo di sì" ragazza si stropicciò gli occhi, accrogendosi delle bende e del suo corpo dolorante. Strinse fortissimo la coperta sotto quale giaceva nelle mani, avendo paura che Nathaniel notasse la sua agitazione.
"Sei stata fortunata" il ragazzo con dolcezza le accarezzò i capelli, facendola arrossire di colpo. 
"MA CHE CACCHIO TI PERMETTI DI FARE?!" il panno che copriva la visuale dal esterno è praticamente volato via, mentre Kentin nuovamente con forza spingeva via il biondo. "Prima dici che non è il tuo tipo, e adesso flirti con lei?"
Mey abbassò lo sguardo, sospirando per queste parole. Kentin non poteva neanche sospettare quanto erano crudeli le sue parole verso la ragazza.
"Ma.." esclamai quell'ultima ricordandosi all'improvviso dell'accaduto "Dov'è Rosalya? Non l'avete lasciata là, vero?" che il biondo, che moro si sono azzittiti in un secondo, cercando in tutti modi di evitare lo sguardo interrogativo di Mey "Vero?!"
"Mi dispiace, Mey..."trovò coraggio di parlare Kentin, sedendosi di fronte alla ragazza.
Mey si coprì il volto con la coperta, mettendosi con la faccia al muro, per non vedere i volti di questi due.
Continuava tremare.
Non stava piangendo.
Era soltanto disperata e non riusciva individuare l'uscita da questa situazione.
I ragazzi non sapevano come consolarla. 
"Per favore, non piangere" Kentin, si passò la mano sulla fronte, togliendo le ciocche castane dalla fronte, lasciando occhi verdi socchiusi. Non sopportava vedere una ragazza piangere.
"Non sto piangendo" rispose Mey con voce secca, e il tono irritato.
"C'è una riunione in mensa, solo i feriti sono autorizzati di non venire!" era la voce di Boris che si soffermò all'entrata.
Le persone si alzavano dai bordi dei letti, abbandonando nelle camere loro parenti e amici feriti per partecipare alla riunione.
Kentin e Nathaniel stavano già per uscire, quando sentirono dei passi dietro di loro.
"Vengo con voi" disse Mey. Aveva il volto completamente calmo, vestita nei shorts e maglietta enorme che usava come pigiama, visto che quando è accaduto il disastro non aveva tempo di cambiarsi, e in un soprabito nero. 
"Sei ferita" Nath cominciò a scuotere la testa in segno di negazione. 
"Non me ne frega un fico secco" rispose la ragazza, zoppicando uscì nel corridoio. "Sono sicurissima che quei così giganteschi non si fermeranno distruggendo soltanto la città. Prima o poi troveranno anche questo rifugio"
Lanciò un occhiata infuriata ai due. Era la prima volta che rispondeva in modo così scortese a qualcuno. 
"..Ed io voglio essere informata"

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Capitolo 6
*** Il diario ***


Alla riunione c'erano soltanto poche persone, tra quali Mey è riuscita vedere Alexy e Armin, sani e salvi, Castiel che come al solito aveva area indifferente.

Violet tremava come una foglia, consolata da Iris e Kim, quando Ambra e Charlotte stavano in un insolito duo.

Mey non voleva sapere cosa è successo alla terza del loro gruppetto e aveva anche paura di vedere Light, perchè le toccava spiegare cosa è successo alla sua fidanzata.

“Questi esseri non è la prima volta che appaiono” madre di Nathaniel, copia identica di Ambra, si alzò dalla sedia, attirando tutta l'attenzione su di sé.

“Come puo sostenerlo?”

“Perchè mio nonno aveva scritto questo nel suo diario” tutti gli sguardi erano rivolti alla biondina.

Mey si agrottò la fronte, pensando che forse quella donna era uguale alla sua figlia e che questa informazione da lei data era falsa.

“Beh, potrebbe essere che vostro nonno avessi scitto qualche favolina per bambini, con partecipazione dei giganti, ma è proprio impossibile secondo me che quelle balle possano servire a qualcosa in tale situazione” disse mora alzandosi in piedi. Nathaniel passava lo sguardo da Mey a sua madre, quale diventava rossa per la rabbia.

“Vi dico che aveva scritto come sconfiggere quelle creature!”
Stavamo per metterci a discutere quando prof Faraize ha alzato la mano facendo azzittire tutte due.
"Beh, visto che non abbiamo niente da perdere, vale la pena guardare cosa ha scritto suo nonno" disse Boris scuotendo la testa "Dove si trova al momento il diario?"
"è rimasto nel suo ufficio" donna sospirò, prendendo un foglio del suo taccuino.
"E dove si troverebbe il suo ufficio?" io guardò la bionda senza fiducia.
"Nella nostra casa" Madre di Ambra allungo il foglietto a Boris. "A questo indirizzo qui. La nostra casa si trova fuori città, molto vicino al lago nella foresta"
"Quindi l'unica cosa da fare è mandare qualcuno a controllare la casa"
Tutti lanciarono delle occhiate attorno. Nessuno non voleva abbandonare le mura sicure del rifugio.
"Penso che dobbiamo mandare almeno una persona che sappia la disposizione delle stanze in casa" disse dopo un lungo silenzio Castiel. "Ma non può certo essere una signora"
Con queste parole il ragazzo ha chiaramente indicato a tutti la persona che doveva essere per forza mandata in questa missione.
Tutti sguardi si rivolserò a Nathaniel.

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