La Belle Saison

di comme par miracle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** per te amore mio/sabbie mobili ***
Capitolo 2: *** le jardin/il a tourné de moi ***
Capitolo 3: *** les enfantes qui s'aiment/le ruisseau ***
Capitolo 4: *** Paris at night/immense et rouge ***
Capitolo 5: *** Le Message/Cadeau d'oiseau ***
Capitolo 6: *** On frappe/les amoureux trahis ***
Capitolo 7: *** Prima colazione/Déjeuner du matin ***
Capitolo 8: *** Cet Amour ***



Capitolo 1
*** per te amore mio/sabbie mobili ***


Pag. 10



Per te amore mio/Pour toi mon amour:

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amore mio
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti
amore mio.
 
Per te ho combattuto contro mostri e esseri malvagi, ho corso, urlato e ucciso.
Ti ho cercato per cosi tanto tempo che quando ti ho avuto davanti pensavo che ti fossi un illusione, ma non lo sei e non lo sei mai stato.
Per te amore mio ho cercato di dimenticare il passato, il dolore, le lacrime e la rabbia ma non sono andate via e non mi lasceranno mai. Per te amore mio sono andato dall’altra parte del mondo. Per te amore mio ho comprato fiori,cioccolata e tutto ciò che chiedevi. Per te amore mio sono andato al mercato, in spiaggia e ,perfino, a stupidi ritrovi per nerd.
E ora, per te amore mio, sono pronto a lasciare questo mondo, perché un mondo senza il tuo stupido sorriso, le tue stupide e inutili chiacchiere, senza i tuoi bellissimi nei,  i tuoi occhi e i tuoi “ti amo” sussurrati sulle mie labbra questo mondo ha perso il poco colore che possedeva.
Per te amore mio ho lasciato che la mia vita venisse strappata nel peggiore dei modi;  per dare a te, amore mio, la possibilità di vivere.

 
 
 
Pag. 82



Sabbie mobili/Sables mouvants:

Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.
 
Buio è ciò che vedi, freddo è quello che percepisci sulla pelle e dolore è quello che senti. Non sai come ci sei arrivato in questa stanza buia e hai cosi tanta paura che le lacrime già rigano come onde le tue guance, urli chiedi aiuto ma nessuno risponde. Tremi e sai che non durerai a lungo, cerchi di muoverti ma la gamba è bloccata. Senti il sangue che cola, è caldo e questo significa che sei ancora vivo. Stai per urlare ancora una volta quando un uomo, o quello che almeno sembra un uomo, si avvicina a te canticchiando una melodia che non conosci, cerchi di strisciare via ma la gamba fa male e questo ti ricorda che sei solo umano. L’essere si avvicina e ti trascina via, sembra che non sente le tua urla ma forse non gli interessa; ti agiti e ti accorgi che sei sdraiato sulla spiaggia e  l’ essere è scomparso, la gamba è guarita e non senti più dolore, ti guardi intorno ma davanti a te vedi solo una distesa d’acqua azzurra e cristallina.
Il mare, all’improvviso, si ritira e i tuoi occhi catturano la figura di quel vecchio albero che nonostante il taglio procurato dall’uomo è ancora vivo e potente come un tempo.Ti avvicini, con la punta delle dita sfiori il tronco e l’uomo o meglio la cosa che ti aveva trascinato via pochi momenti fa si lancia su di te. Urli e di agiti fino a che i tuoi occhi si aprono e finalmente riesci a respirare.
Ti ci vogliono alcuni secondi per capire che ti trovi nel letto di Derek, il vostro letto, lo stesso letto dove avete fatto l’amore, lo cerchi con lo sguardo e ecco che i tuoi occhi color ambra si specchiamo nei suoi, verdi e brillanti. Non senti cosa ti dice, lo sai già che ti sta chiedendo cosa sia successo ma non ti importa affondi le mani nei suoi capelli neri come la pece e lo guardi, ancora ,negli occhi.
Due piccole onde per annegarmi.



~Un piccolo commento di una piccola scrittrice~
Ho deciso di prendere 14 poesie di Jacques Prévert e non so cercare di tirare fuori qualcosa.
Non so se sto facendo errori e qui vi chiedo scusa.
Quando scrivo purtroppo scrivo solo 1% di quello che mi vortica nella mia testa.
~Buona notte e sogni d'oro~

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Capitolo 2
*** le jardin/il a tourné de moi ***


Pag. 113


Il giardino/ le jardin:


Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciato*
Un mattino nella luce dell’inverno
Al Parc Montsouris* a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro
 
Per la prima volta nella mia vita non ho parole, cazzo sul serio non ho niente da blaterale nessuna stupida frase sarcastica, non posso credere che Derek riesce a rendermi un ammasso di gelatina con le guance rosse e gli occhi lucidi solo con un bacio. Mi sbaglio, mi sbaglio di grosso, è vero è solo un bacio ma dio il modo in cui mi bacia è qualcosa di magico, speciale e unico. Non so come spiegarlo, forse è nel modo in cui mi guarda, dio amo i suoi occhi o forse è il modo in cui le sue mani stringono i miei fianchi o sono le sue labbra calde e morbide o forse sono la sua lingua e i suoi denti che leccano e mordono di continuo le mie, un mix davvero perfetto, o forse Derek riesce a ridurmi così perché è semplicemente Derek, il mio Derek. Dio, non riuscirò mai ha spiegare a parole il perché neanche tra mille anni.
Una volta a scuola ho sentito qualcuno parlare di quei attimi che durano un’eternità e quando io e Derek ci baciamo, che sia la prima o la quarta volta, che sia un bacio passionale o il semplice bacio della buonanotte mi sento così, mi sento come se il tempo di congela fermando tutto e tutti.
Alla fine ho trovato la mia Microeternità e l’ho trovata in Derek.
 
*In realtà è baciata ma ho dovuto cambiare
*Parc Montsouris è il 54º quartiere amministrativo di Parigi, compreso nel XIV arrondissement.

 
 
Pag. 147


Mi ha ronzato intorno/Il a tourné autour de moi


Mi ha ronzato attorno
per mesi giorni ore
e mi ha posato la mano sul cuore
chiamandomi tesoro
E mi ha strappato una promessa
così come si strappa un fiore alla terra
E ha serbato quella promessa in testa
come si serba un fiore in una serra
La promessa l’ho scordata
e il fiore è subito avvizzito
E gli occhi gli sono usciti dalla testa
in cagnesco mi ha guardata
e mi ha ingiuriata
E venuto un altro che non mi ha chiesto niente
*ma mi ha guardato tutto intero
*Per lui ero già nudo
dalla testa ai piedi
*e quando mi ha spogliato
l’ho lasciato fare
E non sapevo chi era.
 
 Mary Katherine Argent  o meglio conosciuta con il nome di Kate è stata la prima persona con cui ho avuto le mie primissime volte, credevo di amarla e credevo di essere amato per quello che sono. Credevo di aver finalmente trovato la mia compagna, dio mi sono sbagliato e per colpa mia, solo mia, sono tutti morti bruciati.
Come è potuto succedere? Perché? Sono state le domande che non mi hanno mai abbandonato. La prima volta che avevo visto Kate pensavo che non era interessata a me ma lei mi ha ronzato attorno per cosi tanto tempo che per una volta mi sono concesso il lusso di credere, di sperare. Mi sono sbagliato. Ho deciso di non fidarmi mai più, di non sperare e di non credere a niente ma ora quando Stiles mi guarda mi sento nudo, la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati mi sono sentito completamente nudo e adesso mentre mi bacia e mi spoglia, mentre mi osserva dalla testa ai piedi lo lascio fare perché per lui sono sempre stato spoglio, aperto e esposto e nonostante i brividi che mi percorrono la schiena e la strana sensazione che quello che c’è tra me e Stiles è qualcosa di profondo e infinito mi lascio andare.
“Derek? ” mi sussurra sulle mie labbra, è preoccupato forse anche lui sa che non è solo sesso ma è qualcosa di molto più importante.
Non sono bravo come lui a parlare e mi ritrovo ad abbracciarlo e a dire la prima e l’unica cosa che mi ronza in testa da quando lo conosco “mi fido di te Stiles e lo farò sempre”.
Stiles Stilinski o idiota come lo chiamo è la persona più fastidiosa, rumorosa e coraggiosa che conosca e lo amo più di me stesso.

*Frasi messe al maschile.


~buon giorno a tutti~
nuovo capitolo nuove poesie
ringrazio tutti quelli che hanno letto e che hanno aggiunto la storia tra le seguite Grazie Davvero (chiedo scusa per dei possibili errori)
ora vi lascio :)
al prossimo capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate
bye~

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Capitolo 3
*** les enfantes qui s'aiment/le ruisseau ***


Pag.149


I ragazzi che si amano/ Les enfants qui s’aiment


I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitano la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
Lo loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore
 
Baciare = 1 premere le labbra su qualcosa o qualcuno in segno di affetto, amore, rispetto. 
Questa è la definizione di baciare per gli uomini, ma per me che sono ne umana ne animale, che sono uno spirito che non possiede forma baciare possiede un significato in più. Mi sono sempre chiesta cosa si prova quando le labbra s’incontrano o quando le lingue entrano in contatto in un groviglio di saliva e sapori, ed è per questo che passo le mie giornate ad osservare i diversi baci che gli uomini si danno: c’e il bacio tra un padre e una figlia, un bacio tra marito e moglie, un bacio d’addio, un bacio carico d’odio, un bacio innocente  tra due bambini  e poi c’e il primo bacio che due innamorati si scambiano; così tanti baci con così tanti significati diversi.
Ed è per questo che ora osservo, silenziosa e invisibile, quello che per me è il più bel bacio di sempre; è umido e carico di preoccupazione,rabbia, desiderio,passione ma soprattutto amore. Ho osservato per cosi tanto tempo questi due ragazzi, uno che cela il dolore con inutili chiacchiere e l’altro che preferisce il silenzio ma se osservate bene i loro occhi, dai colori cosi diversi, noterete il dolore e la sofferenza che tentano di nascondere ma non ora, adesso alla fine le maschere e le barriere che hanno creato sono crollate come un muro. Questi due ragazzi che ora, finalmente, hanno capito che si amano si baciano in piedi contro la porta di una casa distrutta dal fuoco e nera come la notte, questi due ragazzi ora che hanno compreso di non essere più soli si baciano e non ci sono per nessuno.
Loro sono altrove in un mondo tutto loro, il mondo di Derek e Stiles, e quando le loro labbra si premono ancora un volta, prima che i polmoni reclamino aria si scambiano promesse d’amore.
“Il primo amore come il primo bacio sono di scorda mai” dico prima di scomparire.

 
Pag.180



Il ruscello/le ruisseau


Tanta acqua è passata sotto i ponti
ed anche un grande fiume di sangue.
Ma ai piedi dell'amore
scorre un bianco ruscello.
E nei giardini della luna
dove ogni giorno si fa festa a te
questo ruscello canta addormentato.
Quella luna è il mio capo
dentro cui gira un grande sole blu.
E gli occhi tuoi sono questo sole.
 
Così tanto tempo mi ci è voluto, che stupido che sono stato, credevo di amarla ma in realtà nei miei sogni non c’erano più i suoi capelli biondo fragola e le sue labbra no ora nei miei sogni ci sono occhi verdi come muschio che cambiano in un blu elettrico e capelli più scuri della notte. Ora ci sei solo tu nei miei sogni, nei miei incubi,nei miei pensieri. Ce ne ho messo di tempo, tanta è la pioggia che è caduta e tanto è il sangue che ha sporcato le tue mani, ma ora non vedo più ne l’acqua ne il grande fiume di sangue. No, ora sento solo le tue braccia che mi stringono e le tue labbra che sfiorano le mie. Pensavo di amarla ma in realtà la prima volta che i miei occhi si sono posati sulla tua figura ci sei stato solo tu e ci sarai per sempre.
Ora e per sempre, come la luna che è il tuo mondo; il mio mondo ruota intorno ad un sole blu dello stesso colore dei tuoi occhi.

~buongiorno a tutti~
ecco il nuovo capitolo ^^
mi scuso per gli errori, lo so che ci sono ma non riesco ad individuarli quindi fatemi notare tutto!! (ci conto)
detto questo, vi saluto :)
bye bye

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Capitolo 4
*** Paris at night/immense et rouge ***


Pag. 115


Paris at night
 Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia
          
“E se provassimo a spingere insieme?”, mi chiede Stiles con voce nervosa “Non servirebbe a niente, ci ho già provato tre volte” gli ringhio. Come diavolo è potuto succedere? Mi continuo a chiedere: io, Derek Hale, mi sono fatto mettere in trappola e per giunta con me c’è anche Stiles che non la smette di parlare. Ma non respira mai?!.
“Ok scusa, grande e potente alpha, voglio solo uscire da qui. E non mi sembra che tu mi stia aiutando a trovare una soluzione a questo problema”, continua lui “Sta. Zitto.” Gli ringhio direttamente in faccia.          
È  così buio che non riusciamo a vedere bene, ma mi basta annusare l’aria ed ecco che mi rendo conto che Stiles ha paura ed è nervoso. Forse parlare è il suo modo di non pensare a questo casino. Stupido umano. “Dio, Derek! Smettila, ok? Ho già paura di mio, non ti ci mettere anche tu!”, mi chiede con tono sofferente. “Di che cosa diavolo hai paura?”, gli chiedo spazientito “Oh, non lo so, forse di morire?! Ma in fondo a te che ti importa se muore l’umano inutile” mi urla in faccia. Dio, prima o poi lo uccido, penso mentre, senza un perché,lo abbraccio. All’inizio cerca di scappare, ma alla fine libera un sospiro e ricambia la mia stretta. “Grazie” sussurra sul mio petto; non gli rispondo ma stringo un po’ di più. “Non mi piace il buio”, dice dopo un lungo silenzio e mi rendo conto che forse, dietro questa confessione, se ne nascondono delle altre come “non voglio essere un peso”,” non voglio rimanere solo”. Lo stringo più forse e lentamente ci mettiamo a sedere per terra. La posizione può sembrare ambigua: Stiles è seduto a cavalcioni su di me e dio, la sensazione del suo sedere, fasciato dai jeans, sul mio bacino, mi sta facendo perdere il controllo sul mio lupo.
Sto quasi per lasciarmi andare all’ istinto, quando Stiles inizia a piangere. “Scusa” ,dice mentre i suoi singhiozzi si liberano nella stanza. Non sono bravo a consolare le persone e cosi tiro fuori dalla tasca dei miei pantaloni la scatola di fiammiferi, che fino a quel momento abbiamo usato per illuminare la stanza.
Accendo il primo, che illumina il viso di Stiles: ha le guance rosse, gli occhi lucidi e si sta mordendo forte le labbra. Accendo il secondo e mi concentro su i suoi occhi; sulle lunghe ciglia sono intrappolate delle piccole gocce salate e ho una voglia matta di leccarle. Infine accendo l’ultimo e il mio sguardo scende sulle labbra, che continua a martoriare senza pietà, e nel momento stesso in cui la fiamma si spenge mi tuffo su di esse. Bacio, lecco, mordo, e continuo fino a rimanere senza fiato. E restiamo così, con Stiles che non smette un momento di sorridere mentre immerge le sue mani nei miei capelli, ed io che non smetto di torturare il suo collo marchiandolo come mio. Restiamo cosi finche gli altri non ci trovano e ci liberano. E, prima che Stiles salga in macchina, lo afferrò dai fianchi e lo bacio, ancora una volta, davanti a tutti.

 

Pag. 101


Immenso e rosso/immense et rouge

 Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais*
Il sole d’inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu sia
 
Assurdo, è davvero assurdo che tu sia andato via, via da me. Da noi. Perché? Mi continuo a chiedere, so che non è mai stato facile tra noi due, ma maledizione sei un bastardo, un grandissimo bastardo, avevi detto che mi amavi e io come uno stupido ti ho creduto. Ho creduto ha ogni tua singola parola e ora mi ritrovo, di nuovo solo. Scott cerca di aiutarmi ma fa così male. Nonostante tutto sono qui, a Parigi. Ti ricordi? Dopo aver fatto l’amore mi hai raccontato di questo palazzo fatto di vetro e ti ho fatto promettere di portar mici, e tu mantieni sempre le promesse, ma questa a quanto pare no. È davvero bello ,lo sai?.
Da quando te ne sei andato penso di aver perso tutto, oramai non riesco più a vedere le cose come prima , sono sbiadite e prive di colore; alcune volte ho paura di perdermi per sempre. E alla fine, per quanto ho cercato di resiste di cercare di resistere, di capire la tua decisone, per quanto mi sono ripetuto “tornerà Stiles, non ti devi preoccupare” ,ora, Derek, sono passati nove mesi. In questo momento, mentre premo la lama sul mio polso, tu sei lontano da me. Ora che il sangue scorre ed esce dal mio corpo, tu stai baciando altre labbra. Il mio sangue, che ora sporca i muri, la vasca, il pavimento e il mio corpo, ti sta cercando, immenso e rosso, ti troverà e ti riporterà da me, ovunque tu sai. Amore mio.

 
*Il Grand Palais è un grande padiglione espositivo di vetro, si trova nell'VIII arrondissement di Parigi.

~buon giorno~
ecco il nuovo capitolo ^^
volevo ringraziere tutti quelli che leggono e seguono questa storia. Grazie.
inoltre voglio ringraziare WibblyWobblyAngel che ha controllato e corretto tutto il mio lavore.
Grazie mille Ciambellina.
~bye bye~

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Capitolo 5
*** Le Message/Cadeau d'oiseau ***


Pag. 158 

 
Il regalo dell’uccello/Cadeau d’oiseau
 
Un vecchio, vecchio pappagallo gli portò
i suoi semi di girasole
e nella sua prigione di fanciullo entrò il sole
 
 
Dicono che la prigione ti cambi dentro, che quando ti viene tolta la libertà qualcosa in te si spezzi e nasca qualcosa di nuovo. Tutte cazzate. La prigione non mi sta cambiando, anzi sta facendo aumentare tutta la rabbia e il dolore che mi porto dentro. Mi hanno dato 15 anni, per fortuna che il mio avvocato credeva che sarei rimasto qui tutta la vita. Mi hanno dato solo 15 anni  per aver ucciso la donna che mi ha portato via tutto. 15 anni per aver spezzato il suo collo, dopo che lei aveva dato fuoco alla mia casa, alla mia famiglia per vendetta. Ne sono passati già 10. Sono rispettato qui, nessuno mi guarda negli occhi, nessuno mi sfida perché lo sanno, sanno cosa posso diventare se mi arrabbio. 10 anni sono passati, in silenzio, in questa cella troppo piccola, ma dopo tutto questo tempo ricevo una visita, diversa dalle altre, unica. Un pappagallo pieno di colori sgargianti si è posato sulla finestra solitaria della mia cella. Un pappagallo che è scappato da qualche negozio, un pappagallo che ha riavuto la sua libertà. Parla, parla in continuazione di tutto e di niente, alcune volte ripete le mie parole, altre sta in silenzio e mi osserva. Dio, sembra una persona vera. Dopo un po’ ho deciso di dargli un nome, all’inizio pensavo ai classici nomi che si danno agli animali, ma lui non è un animale qualsiasi, sembra quasi una persona e alla fine l’ho chiamato Stiles.
Stiles era il mio vicino di casa, figlio dello sceriffo, pelle bianca come il latte e piena di nei che avrei voluto baciare, ma non mi sono mai avvicinato a lui, quando avevo deciso di provarci è arrivata lei e non mi sono accorto che mi stava facendo affondare. Stiles ha parlato in mio favore al processo e mi chiedo ancora il perché. Ora il pappagallo non c’è più, se ne è andato, ma in compenso mi ha portato dei semi di girasole, che stupidamente ho piantato nella mia cella. Quei semi sono cresciuti e ora, mentre lascio per sempre la prigione, so di essere stato fortunato.
Perché ho avuto nella mia cella il sole in tutta la sua bellezza.
 
 
 
 
 
Pag.109


Il Messaggio/ Le Message

 
La porta che uno ha aperto
La porta che uno ha richiuso
La sedia su cui s’è seduto
Il gatto che uno ha accarezzato
Il frutto che uno a morso
La lettera che uno ha letto
La sedia che uno ha rovesciato
La porta che uno ha aperto
La strada dove uno sta correndo
Il bosco che uno attraversa
Il fiume dove uno si butta
L’ospedale dove uno è morto.
 
La porta si apre all’improvviso e Derek non ha neanche il tempo di dire qualcosa che Stiles entra. Ha il fiatone e le guance rosse, e Derek si ritrova a pensare che è davvero bello e che gli piacerebbe molto vedere Stiles, nudo sul suo letto, con il fiatone e le guance rosse. Fa sparire immediatamente questo pensiero, non puoi Derek, si ripete come un mantra in testa. “Cosa vuoi Stiles?”, gli chiede cercando si sembrare il più infastidito possibile. “ Sono  venuto solo a dirti che sei un idiota. Si, ecco sei il più grande idiota che conosco da quando sono al mondo” dice o meglio urla. “Mi stai facendo incazzare ragazzino! se sei venuto qui a rompere è meglio che tu sparisca, perché questa volta le mie minacce potrebbero avverarsi”, gli dice con rabbia. Stiles rimane in silenzio con gli occhi sgranati, non si aspettava di certo questa risposta da parte sua.
“Sai che ti dico Derek? Sono stanco di te e di me. Maledizione, pensavo che ti fosse chiaro che ti amo, ma tu non ti accorgi di niente! Perfino Scott se ne è accordo. Lo so che sono solo un ragazzino e che non mi sopporti, ma non lo so neanche io ok? Mi dispiace, non mi sarei dovuto innamorare di te, tu non mi ricambierai mai e io come al solito mi ritrovo solo. Forse è una mia prerogativa quella di innamorarmi di persone fuori dalla mia portata.” ,dice, e dopo aver  dato vita ai suoi sentimenti e paure se ne va richiudendo la porta.
Mi ama, mi ama, mi ama continua a ripetersi Derek. “Come diavolo mi è sfuggito?”, mormora, ed ecco che tutti i segnali che Stiles gli ha lanciato esplodono nella sua testa. Stiles passava tanto tempo nel loft, la maggior parte delle volte senza una ragione. Entrava, si sedeva su una sedia e iniziava a fare i compiti. C’è stata quella volta che gli aveva portato uno stupido peluche a forma di gatto, che, senza motivo, continuava ad accarezzare come se fosse vero. Poi c’è stata quella volta che aveva accompagnato Derek a fare la spesa, ed infine c’è stata la sua sfuriata. “Maledizione”, tuona Derek, con rabbia scaraventa al muro la sedia su cui era seduto e senza pensare esce dal suo loft. Corre senza meta, senza fermarsi; corre nel bosco in cui è cresciuto, corre e corre, fino a quando riceve una chiamata di Scott. “ Derek, Stiles è all’ospedale ha avuto un indicente e lui è-” dice con la voce rotta dai singhiozzi, “Cosa, Scott?”, ringhia Derek, “ è morto, i dottori non sono riusciti a salvarlo”.
Morto, il suo stiles non c’è più.
Il vento freddo colpisce Derek come una lama e le lacrime, calde, solcano le sue guance. Corre Derek, veloce, sempre più veloce; sente solo dolore. Dolore alla testa, dolore ai polmoni che reclamano aria, dolore ai muscoli colpiti dall’acido lattico e dolore al cuore. Se solo avessi avuto più coraggio avrei baciato Stiles, se solo avessi deciso di fidarmi, di lasciarmi andare, avrei fatto l’amore con lui, dio, non è possibile.
Ed ora corre Derek, corre, senza fermarsi fino ad arrivare ad un dirupo “mi sono lasciato sfuggire l’unica cosa che amo”, mormora Derek prima di buttarsi ed incontrare l’acqua gelata di dicembre.


~giorno a tutti~
ecco il nuovo capitolo e spero di aggiornare presto.
ringrazio tutti quelli che leggo questa storia e chi mi ha lasciato una recensione grazie.
siamo quasi arrivati alla fine.~

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Capitolo 6
*** On frappe/les amoureux trahis ***


Pag. 201
 


Bussano/ On frappe

 
Chi è
Nessuno
È solo il mio cuore che batte
Che batte forte forte
Per te
Ma fuori
La manina di bronzo sulla porta di legno
Non si muove
Non si agita
Non muove nemmeno la punta del dito
 
 
L’unico rumore che le tue orecchie captano è il suo cuore che batte. Batte forte, come le ali di un piccolo colibrì. È dietro la grande porta del tuo loft, lo sai, lo percepisci con i tuoi sensi. Sai che si sta leccando le labbra, indeciso e senti le sue mani torturando l’orlo della maglietta. Resti in silenzio ed espiri, tutti gli odori che sta rilasciando, senti ansia e frustrazione ma anche una piccola nota di felicità ed eccitazione. Attendi in silenzio e gli lasci tutto il tempo per decidere, se aprire la porta o andare via. Riesci a sentire il rumore che fanno gli ingranaggi nel suo, fantastico, cervello ed ecco che una nuova ondata di odori ti colpisce come un pugno, questa volta senti confusione e un mix di solitudine e tristezza, i suoi battiti si velocizzano ancora di più e senti l’odore salato delle sue lacrime. La porta però continua a rimanere silenziosa e non si muove, non si agita. Stiles non muove neanche un dito e quando lo senti rilasciare un sospiro e senti che sta per andare via, apri con forza la porta. E senza pensare alle conseguenze lo baci e lo stringi a te, baci le sue guance, i suoi occhi, il naso e la bocca tremante e poi con le labbra scivoli sul suo collo e ti ritrovi a baciare, succhiare e leccare quel punto in cui il sangue scorre veloce dove riesci a sentire il suo cuore che batte. Che batte forte forte.
 
 
 
 
Pag.157




Gli innamorati traditi/les amoureux trahis

 
Io avevo una lampada a olio
Tu la luce
Chi ha venduto il lucignolo?
 

“Come diavolo hai potuto?” ti urla Stiles da quasi venti minuti.
“Maledizione, Derek vuoi dire qualcosa, qualsiasi cosa, perché io non capisco. Stava andando tutto così bene, diamine, noi due stavamo andando così bene. Perché Derek? Ti sto chiedendo il motivo di questa tua cazzata.” Grida con gli occhi luciti la persona che ami.
Stai per rispondere quando lei, Jennifer Blake, irrompe nel tuo salotto con addosso solo la camicetta abbottonata malamente e il resto dei vestiti in mano, a testa bassa e in silenzio se ne va, quando la porta si chiude ti rendi conto di quello che hai fatto. “non sono quello giusto per te?” mormora Stiles mentre le lacrime continuano a scendere, odora di tristezza, dolore e amore Stiles, il tuo Stiles. “mi dispiace” solo questo riesci a dire “ti dispiace?” dice Stiles mentre la rabbia prende il sopravvento.
“ti dispiace? Tu sei un bastardo” urla, cerchi di avvicinarmi per poterlo stringere ancora una volta, con due passi ti posizioni davanti a lui e riesci a contare tutte le sue bellissime ciglia ma lui ti guarda e spunta un “non toccarmi”.
E poi va vai, ti lascia solo, senza guardarti.
Se ne va per sempre dalla tua vita.


~buona sera a tutti~
ecco il nuovo capitolo e siamo davvero arrivati alla fine ancora due storie.
ringrazio tutti quelli che leggono.
al prossimo capitolo, mi scuso se ci sono errori.
bye bye

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Capitolo 7
*** Prima colazione/Déjeuner du matin ***


Pag.69


Prima colazione
 
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffelatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffelatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S’è acceso
una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
Sulla testa il cappello
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi
E io ho preso
la mia testa fra le mani
E ho pianto.
 
 
Si siede, in silenzio senza guardarmi negli occhi. Con lentezza versa il latte, bianco come la sua pelle, nel nero caffè e quando il colore viene smorzato, mette un gran numero di cucchiaini di zucchero in quel liquido caldo e dolce. Beve il suo caffè latte, in silenzio, senza proferire parola. Si accende un sigaretta e ti chiedi quando ha iniziato, porta il filtro tra le sue labbra, rosse, e ispira, fa cerchi con il fumo. Alcuni più piccoli altri deformati, la cenere che per anni hai associato al fuoco e al dolore cade nella tazza, macchiando di grigio il suo caffelatte troppo dolce. E senza parlarmi, senza guardarmi si alza. Con passo felpato si avvicina alla porta, e con un mutismo che non gli appartiene indossa la sua giacca e il capello per coprirsi, dal freddo, dalla pioggia ma soprattutto da te. Senza parlarmi. Senza guardarmi. Fugge, elude e si sottrae al mio sguardo, non mi permette di vedere il suo viso. E senza parlarmi, senza guardarmi se ne va via, sotto la pioggia. E nel momento in cui scorto la sua figura camminare sotto la pioggia, mi prendo la testa fra le mani e ho piango. Piango per me, per lui, per noi, per la mia famiglia. Piango in silenzio rannicchiato sul freddo pavimento nel mio lotf. L’ho lasciato e non tornerà mai più. Mi ha rincorso per così tanto tempo che l’ho dato per scontato, non si è mai arreso con me. Mai. È sempre stato al mio fianco anche quando lo mandavo via urlandogli in faccia tutto il mio dolore ma ora, ha smesso di correre. Ha lasciato andare la mia mano. “Ti amo Derek, ma sono stanco. Stanco delle urla, delle lacrime e dei problemi. Voglio te, ho sempre voluto te, ma non così. Mi sto distruggendo. Voglio essere felice e mi dispiace così tanto. Ho cercato, provato, a sopportare il tuo silenzio e il fatto di non avermi mai detto che mi ami ma ora Derek sono stanco di essere l’unico a mantenere la presa. Mi dispiace” ti ha confessato prima di cadere in un mutismo fatto di parole ma soprattutto di sguardi. Ha lasciato andare la presa, per colpa tua, perché sei troppo codardo per fidarmi, per lasciarti andare.
E ti ritrovi a piangere come un bambino, in silenzio.

buona sera a tutti :)
ecco il nuovo capitolo. in realtà questa doveva essere la fine ma l'ultima poesia, la più importante e la mia preferità è come dire, complicata.
ho bisogno solo un po di tempo ... solo un pochino ;)
quindi vi lascio questa storia e spero di aggiornare presto.
baci e sogni d'oro.

 

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Capitolo 8
*** Cet Amour ***


Pag.53/57
 
 

Questo amore/Cet amour
 
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt’intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
È il tuo amore
È il mio amore
È quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andare via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amanti noi t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo
 
 
-Davvero Scott ti dico che è così- urla per la centesima volta il tuo migliore amico, quello che in realtà per te, è più di un amico. È un fratello. –No Stiles questa volta non hai ragione tu. Non puoi venire, per il semplice fatto che non abbiamo bisogno della tua super intelligenza, Ok? Mi dispiace, davvero, ma stiamo andando a combattere e non mi posso preoccupare di te- rispondo cecando di fargli capire che questa volta dovrà rimanere a casa; sto già per immaginare il suo lungo monologo su quanto lui sia utile e quante sono state le volte che ha salvato il nostro culo peloso ma a differenza degli scenari che ho immaginato, Stiles mi guarda, con gli occhi lucidi e l’unica cosa che mi dice prima di andare via è – ok ma tornate, mh solo questo ti chiedo-.
So di che cosa parla o meglio di chi, e mentre mi preparo a questa battaglia prego di riuscire a mantenere la mia promessa.
----------------------------
-Maledizione, sono fuori da tutta la notte e non mi fanno sapere niente di niente- mormoro mentre guardo lo schermo del mio telefono, sto per lamentarmi ancora una volta sulla loro, immensa, stupidità quando mi arriva finalmente un messaggio.
 
Da: Scott
A: Stiles
Stiamo bene. Vieni nel bosco così mi dai un passaggio a casa e controlli i tuoi amati cuccioli.
 
Corro giù per le scale, senza fermarmi e in pochi minuti arrivo nel bosco, mi accorgo con gran sollievo che stanno tutti bene, feriti ma sono licantropi, quindi stanno bene, ci sono due cadaveri a terra e entrambi i corpi hanno la testa mozzata. –ci penso io ha i corpi voi, tornate a casa- dice Derek mentre un ferita particolarmente profonda rimargina e senza riuscir a controllare il mio corpo mi avvicino a lui; sono così vicino che il suo respiro mi accarezza il viso, ed è caldo Derek.
-----------------------
Li osservo in silenzio, non si parlano, si stanno solo guardando. Vedo Stiles che alza le mani, forse vuole abbracciare Derek ma con un sospiro, abbassa le mani. Anche Derek sembra combattuto e grazie al mio olfatto percepisco quello che prova, è triste ed è lo stesso odore che ha Stiles da mesi. Scuoto la testa e rilascio un sospiro, mentre penso che quei due si stanno facendo del male da soli senza un motivo. Mi avvicino a Stiles, che sta lì impalato davanti a Derek, gli metto una mano sulla spalla facendogli capire che è il momento di tornare a casa; e lui a testa bassa se ne va, lasciando Derek da solo nel bosco.
Per tutto il viaggio non parla, non mi chiede cosa è successo, se è finita o se torneranno. Silenzio. Quando parcheggia la macchina davanti alla mia casa, decido di parlare. –Ascolta Stiles, io non so cosa è successo tra te e Derek ma so che vi amate, e io non vi capisco, ora al di là di questo, voglio solo dirti che per me sei un fratello e ti voglio bene ma questa cosa con Derek, ti sta distruggendo e io non voglio vederti soffrire ok? Io ci sono per te- dico, lui mi guarda e mi sorride che le lacrime agli occhi –ti voglio bene anche io Scott- mi dice e io non posso far altro che sorridergli e scendere dalla macchina, sapendo benissimo che sta male e che non posso fare niente per lui.
------------------
Ripenso a tutto quello che è successo, ripenso alle parole di Scott e con un piccolo sorriso mi ritrovo a chiedermi da quando è diventato così attento e saggio. Mi ritrovo a pensare a me e a Derek, a tutte le volte che abbiamo discusso –ha ragione Scott, questa cosa mi sta distruggendo, Derek mi sta facendo soffrire- mormoro mentre le prime lacrime iniziano a scendere sulle mie guance. Non so quanto tempo ho dormito, se ore o solo pochi minuti. Cerco di sistemare il cuscino quando mi rendo conto che la mia finestra, la finestra della mia camera, è aperta, spalancata, mi guardo intorno e vedo Derek seduto sulla mia sedia che dorme. Non so cosa dire, qual è la domanda che mi devo porre? Era preoccupato per me? Non ha un letto? Mi metto seduto sul letto e osservo. È rigido e teso, e mi ritrovo a sorridere al pensiero che forse sotto sotto tiene veramente a me, non so cosa lo fa svegliare, forse il mio battito del cuore, ma ecco che in pochi secondi i suoi occhi si aprono, si sistema sulla sedia e a voce bassa mi dice di tornare a dormire.
-Derek- lo chiamo, davvero è questo quello che vuole? Non faccio in tempo a mettermi seduto che mi abbraccia, mi tiene stretto a se e in silenzio, un silenzio che non mi appartiene, affondo il viso nel suo collo e finalmente mi sento a casa.
-cosa ci fai qui? - mormoro sul suo collo mentre ci stendiamo sul letto, non risponde Derek ma come risposta alla mia domanda a tutte le mie domande mi bacia, lentamente. Ha un modo tutto suo di baciare, prima è solo una tocco, con la lingua traccia i contorni delle mie labbra e io mi ritrovo già ansimante e duro solo per questo, poi mi morde il labbro inferiore ed infine fa incontrare le nostre lingue. Ci baciamo per un tempo indefinito, siamo solo noi due.
–ti amo Stiles- sussurra sulle mie labbra e come un bambino scoppio in lacrime, credevo che per lui fosse solo sesso; pensavo di non essere importante per lui, dio, mi sbagliavo.
-ti amo anch’io- rispondo tra i singhiozzi.
-mi dispiace così tanto, Stiles, mi hai sempre amato e io come ti ho ripagato? Ti ho ferito, calpestato, fatto fuori, ho negato il mio amore e ho cancellato il tuo- mormora mentre mi stringe, più forte sempre più forte, a se.
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Osservi, in silenzio, come sempre e ti ritrovi a sorridere nel vedere finalmente il tuo migliore amico felice, finalmente ti senti sollevato, libero da un grande macigno, e sorridi ancora più forte nel vedere Stiles correre verso Derek, e piangi di gioia quando si baciano davanti all’intero liceo di Beacon Hills, un po’ invidi la loro felicità ma è solo un momento, e guardando il cielo ti ritrovi a parlare a qualcuno che non c’è più ma che continui ad amare.
-non sono bellissimi, Allison-.

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siamo arrivati alla fine di questa storia.
ringrazio tutti quelli che hanno letto, commentato e inserito la storia tra le preferite. Grazie davvero!!
fatemi sapere cosa ne pesate e chiedo scusa se ci sono degli errori.
credo che tornerò, devo solo decidere su quale dei miei poeti preferiti ( sono davvero troppo T.T)
Grazie Grazie e ancora Grazie :)
alla prossima storia.
bye bye
e mi raccomando leggete la poesia è davvero mooolto bella ed è anche la mia preferità :D

 

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