Rule 12

di laligero1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Parte 2 capitolo 1 ***
Capitolo 12: *** capitolo 2 ***
Capitolo 13: *** capitolo 3 ***
Capitolo 14: *** capitolo 4 ***
Capitolo 15: *** capitolo 5 ***
Capitolo 16: *** capitolo 6 ***
Capitolo 17: *** capitolo 7 ***
Capitolo 18: *** capitolo 8 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Whashington
135 giorni 14 h 1 20 minuti
Ogni volta che entravo in quel maledetto laboratorio la dura realtà mi veniva sbattuta in faccia senza che potessi fare nulla per evitarlo, non era colpa sua, Abby non ne poteva sapere nulla ma questo non vuol dire che facesse meno male anzi, rivedere la sua foto ogni giorno poi salire e vedere la sua scrivania occupata da un'altro agente era sempre una pugnalata dritto al cuore,senza di lei niente era più uguale, niente era più divertente, non provavo nessuna emozione,non mi divertivo più a prendere in giro il pivello; anche il mio interesse per il cinema era sparito, nel mio cuore c'era posto solo per il dolore per la perdita della ragazza che amo, perchè non le ho confessato prima i miei sentimenti?? Sono stato uno stupido, tutta colpa di quella stupida regola
la famosa regola numero 12, quella che vieta i rapporti tra colleghi...quella stupida regola che mi ha fatto soffrire per anni, prima Kate, poi Ziva, ma la lista di cuori infranti che questa regola ha causato e ben più lunga Palmer e la sua piccola traditrice, Mcgenio e Abby, addirittura Gibbs e stato fregato dalla sua stessa regola, perchè nonostante tutto quello che dicesse io vedevo come guardava il direttore
e posso giurare che dietro quello sguardo si nascondeva un sentimento profondo meglio noto come amore.
Guardai l'orologio, era ora di andare a casa, salutai tutti e rifiutai l'annesimo invito ad uscire dei miei colleghi, salii in macchina e sfrecciai verso il mio appartamento, arrivato salii piano le scale entrai e mi stesi sul divano allungai il braccio e recuperai una sciarpa che Ziva aveva dimenticato in america,la strinsi al cuore e annusai il suo profumo, avevo sulle labbrai il sapore del nostro ultimo
bacio anche adesso che ormai sono passati quattro infernali mesi. Mi alzai piano dal divano e presi il mio portatile, sorrisi vedendo come sfondo il collage delle foto che avevo fatto a Ziva quella volta che siamo andati a Los Angeles, era il mio sfondo da quando la squadra e stata sciolta e sono stato mandato in "castigo " sulla nave...aprii la casella delle mail, ogni giorno speravo
di ricevere una sua mail,e ogni giorno rimanevo deluso ormai era un'abitudine. Cliccai su "nuova mail " e scrissi a specialagent.david@ncis.com raccontandole la mia giornata. Ormai era un'abitudine anche se sapevo che lei non avrebbe mai letto ciò che le scrivevo mi faceva stare un po' meglio, la sentivo ancora parte della mia vita per il tempo che scrivevo.

Parigi
Mi affaccio sulla terrazza del mio Hotel, il freddo pungente della notte mi risveglia dall'abbiocco post-viaggio, guardo la torre Eiffel e penso a Tony, essi perchè non riesco a togliermelo dalla mente. E più forte di me, non importa quanto lontana vada, no la mia mente torna sempre da lui, segui il tuo cuore, le parole di Gibbs che mi hanno spinto a partire, eppure sono ancora più infelice
mi sento sola, i miei familiari sono morti tutti e ora ho paura di tornare dalla mia seconda famiglia, ho paura che non mi accolgano una terza volta, mi avevano già dato una seconda possibilità e io l'avevo buttata al vento. Pensavo che allontanandomi da Tony avrei sofferto meno...come dicono gli italiani?? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Un bel modo di dire peccato che
sia falso! Non vedo Tony da quattro mesi ormai e non ho mai smesso di soffrire, anzi forse sto soffrendo di più ora che non lo posso vedere, e non posso sentire le sue battite stupide che prima, quando lo avevo tra i piedi tutti i giorni e sapevo di non potergl confessare i miei sentimenti per colpa di quella stupida regola del capo, quanto la odiavo, quante volte avrei voluto infrangerla
e quante volte ci siamo andati vicino, questo era anche peggio, era capitato più di una volta che io e Tony fossimo sul punto di fregarcende di quella stupida regola e di confessarci il nostro amore ma qualcosa o qualcuno ci bloccava ogni volta, e la consapevolezza di essere ricambiati era una lenta torture, come quando ti feriscono senza colpire organi vitali solo per prolungare la tua sofferenza.
Mi sedetti su una sedia nel terrazzo, presi il mio quaderno incollai una cartolina di Parigi e cominciai a scrivere una nuova lettera al mio amore che sapevo non avrei mai avuto il coraggio di spedire. nota dell'autore
ciao a tutti :) primo capitolo della mia storia, spero vi piaccia, e un po' corto e un po' triste ma e solo l'inizio....ce la faranno i nostri TIVA a ricongiungersi o l'orgoglio sarà più forte di tutto??
lo scoprirete nei prossimi capitoli :)
-L

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Parigi
erano le 2.30 di mattina ed ero ancora seduta al tavolino a scrivere, guardai l'orologio e feci due calcoli rapidi, in America dovevano essere le 20.30, decisi di scrivere una mail a Abby, erano due giorni che non le scrivevo, mi ucciderà! Prima di partire avevo promesso a Abby che non sarei sparita e che mi sarei tenuta in contatto, ed e quello che ho fatto, le scrivo quasi tutti i giorni e un paio di volte mi ha persino video chiamato, ero contenta di avere un contatto constante a Washington, mi raccontava sempre di tutti sopratutto di Tony, anche se sapevo che su di lui mi mentiva...diceva che stava bene ma sapevo che ogni giorno lui mi scriveva una mail, ma da brava codarda quale sono non ho mai avuto il coraggio di aprirne una e leggerla...mi facevo schifo da sola, ogni volta la tentazione di aprire le mail era forte ma mi mancava il coraggio,fissavo a vuoto lo schermo del mio tablet leggendo il suo nome ma sapevo che aprire anche uno solo dei suoi messaggi mi avrebbe fatto dimenticare il perché ero partita e correre di nuovo a Washington per vederlo e continuare ad amarlo in silenzio senza potermi avvicinare, ma dovevo svolgere la missione che mi ero auto-assegnata, dovevo riuscire a trovare me stessa, non sapevo più chi ero dalla mia prima missione in America, quando sono arrivata ero un'agente del Mossad, non avevo paura di niente e di nessuno, non provavo emozioni nulla mi scalfiva. Ho addirittura ucciso mio fratello a sangue freddo per proteggere uno sconosciuto, e ora sono diventata una rammollita; che sta male per un uomo, tutte le emozioni che avevo soppresso negli anni da agente del Mossad sembravano essere ritornate a galla tutte assieme nei miei 8 anni in America, sopratutto dopo la Somalia e non ero più in grado di controllarle, IO la Ziva David che non aveva paura di lanciarsi nelle missioni più pericolose, ora aveva paura di aprire una mail non avevo il coraggio di prendere il telefono e chiamare l'uomo che per tutti questi 8 anni mi e stato vicino nel bene e nel male, quello che si e lanciato in una missione suicida per vendicare la mia presunta morte.
Presi il mio tablet entrai nella casella delle mail e lessi la risposta di Abby, come previsto si era preoccupata perchè non avevo risposto subito, cliccai su rispondi e le scrissi una mail in cui la tranquillizzavo dicendo che mi trovavo nella vecchia casa di famiglia a Parigi, era un posto che sin da piccola avevo sempre amato, era una cosa che avevo preso da mia mamma e io e Ari amavamo tornarci per ricordare le e Tali ma era la prima volta che ci tornavo sola e non avevo avuto il coraggio di aprire la porta dell'appartamento, non ero pronta a farmi travolgere dai ricordi, così decisi di passare la notte in Hotel, domani ci avrei riprovato con più calma....finii di scrivere il messaggio per Abby e cliccai invia. Non passarono neanche due minuti che mi arrivo la sua risposta
 da: abby
 a: ziva
oggetto: re:re:DOVE CAVOLO SEI FINITA AGENTE DAVID?!?!
  
1: la prossima volta che aspetti così tanto a rispondermi giuro che ti faccio rintracciare da Timmy e mando Tony e Gibbs a riprenderti
2: sei davvero a Parigi?!? e fantastico!! Ti prego video chiamami ho sempre desiderato vedere la torre Eiffel ti prego ti prego ti prego!!!
3: qui stanno tutti bene anche se sentiamo la tua mancanza, ci mandano un nuovo agente a sostituirti ogni settimana, per ora la ragazza che ha resistito di più e durata 4 giorni poi e scappata piangendo, e la solita routine, ogni volta che Gibbs deve sostituire un suo agente e la stessa storia, tu sei stata l'unica eccezione...quindi per favore torna ed evita di rovinare la carriera ad altre povere ragazze innocenti,
tanto sappiamo che sei insostituibile e che Gibbs nel suo cuore spera che torni anche se non lo vuole ammettere, lo speriamo tutti. Timmy mi ha detto di salutarti tanto e dirti che gli machi, ora che non ci sei non c'è più nessuno dalla sua parte quando Tony lo prende in giro...non che questo succeda spesso, questa settimana Tony e parecchio giù ma sta bene tutto sommato. Credo che tu gli manchi ma si sta riprendendo...certo che almeno potresti rispondere a qualche sua mail ogni tanto, lo faresti felice.
 Ti voglio  bene torna presto e scrivimi tutti i giorni
 Abby
 
Lessi la sua mail, sorrisi leggendo l'inizio, era sempre la solita esagerata in fondo non le avevo riposto per due giorni di fila non era mica passato un mese!! La seconda parte mi rattristò, sopratutto leggere di Tony. Presi la mia decisione, domani mattina gli avrei scritto una mail ma non adesso, dovevo pensare bene cosa scrivergli, decisi di chiamare Abby, aprii l'applicazione di Skipe e sistemai il tablet in modo da inquadrarmi con la torre Eiffel sullo sfondo, erano quasi le 3.30 di mattina e il cielo cominciava a schiarirsi schiacciai sulla piccola icona con la foto di Abby e feci partire la chiamata, quando rispose mi sorpresi di vedere come sfondo il suo laboratorio, erano le 9.30 e pensavo che fosse ormai a casa a quest'ora
" ciao Ziva, come stai?? wow che bello si vede la torre....com'è Parigi?? Fa freddo?? Ma che ore sono da te??
l'amica continuò a porle un'infinità di domande senza lasciarle il tempo di rispondere, la lasciò parlare
" ciao Abby , Parigi è bella, qua sono le 3,30 di mattina ma sono appena arrivata, cosa ci fai ancora a lavoro??"
" niente, abbiamo un caso Gibbs ci ha chiamato 20 minuti fa, per ora i ragazzi sono fuori a fare dei rilevamenti quindi io non ho nulla da fare..."
" capisco, se disturbo dimmelo magari ti richiamo in un'altro momento quando sei più tranquilla "
" no no, te l'ho detto sono qua ad annoiarmi mentre gli altri sono sulla scena del crimine...ho un bel po' di tempo libero visto che è abbastanza lontana...allora raccontami, quale punto del magico viaggio alla ricerca di te stessa ti ha spinto nella città dell'amore??"
raccontai ad Abby la storia dell'appartamento e di Ari " sai domani sarebbe stato il compleanno di mia mamma e volevo ricordarla tutto qui."
" mi dispiace zee, se hai bisogno di conforto dimmelo che salgo sul primo volo e vengo ad abbracciarti"
" non serve tranquilla, ma grazie comunque "
" a proposito di compleanni....tra una settimana e quello di Tony ma quest'anno stranamente non si comporta come un bambino esaltato...hai intenzione di fargli un regalo e rispondere a una delle sue mail o vuoi continuare a farlo penare??"
" domani gli scrivo, e che non so cosa dirgli, sono passati quattro mesi dal'ultima volta che ci siamo visti-sentiti"
"-baciati " aggiunse Abby
" appunto, non posso semplicemente scrivergli hey Tony come va?? Io bene scusa se non ho letto le tue mail ma ti amo da morire e non riesco a starti lontana..."
" si che puoi invece "
continuai a chiacchierare con Abby per un bel po' di tempo era la mia migliore amica e parlare con lei mi risultava così naturale che non mi ero accorta che la nostra chiamata era durata quasi un'ora, stavamo parlando quando udii una voce familiare
 
" abs ecco qua le prove da analizzare, ci serve urgentemente un controllo sul cellulare della vittima...." e poi lo vidi entrare, mi sembrava dimagrito, i capelli erano cresciuti ma era lo stesso bellissimo, quando i suoi occhi verdi si alzarono verso lo schermo si ammutolì per quasi un minuto e continuò a guardarmi incredulo, quando si riprese riuscì a dire
" allora hai la connessione internet, e io che mi ero quasi illuso che non l'avessi visto che non rispondevi alle mie mail...ma mi sbagliavo volevi solo evitarmi, o forse non volevi vedermi più, che stupido che sono stato. Non volevo interrompere scusatemi ragazze" disse andando via, non feci in tempo a fermarlo per spiegarmi che ormai era entrato in ascensore...
" scusa zee, non mi ero accorta che fossero tornati, ora se avete litigato e tutta colpa mia...." la mia amica cominciò a farneticare e dire parole sconnesse come suo solito, la tranquillizzai, infondo era stata solo colpa mia non di Abs e dovevo assumermene tutte le responsabilità. La salutai e chiusi la chiamata, cosa potevo fare adesso?? come facevo a risistemare le cose?? Mi buttai sotto il getto caldo della doccia per riflettere, poi andai a letto, sapevo che c'era un'unica cosa da fare per risistemare tutto, ed ero intenzionata a farlo!! Ziva David aveva una nuova missione!!

Quella sera quando il capo mi aveva chiamato dicendomi che avevamo un caso urgente pensavo fosse la solita rottura di palle,  non avevo voglia di andare a lavoro, ma ormai questa era una cosa normale, poi quella sera mi sentivo particolarmente strano, guidai velocemente verso la scena del crimine e cominciai a fare degli schizzi come mi aveva ordinato Gibbs, poi tornammo al quartier generale per mettere insieme le informazioni, arrivati ricevetti l’incarico dal capo di portare ad  Abby gli indizi da analizzare, ma quando entrai nel suo laboratorio mi ritrovai davanti la faccia di Ziva, rimasi ammutolito per un minuto, nella mia mente cominciarono a scontrarsi la rabbia perché non mi aveva mai risposto e il sollievo perché era viva e stava bene, alla fine la rabbia vinse e prese il sopravvento, e riuscii a parlarle, ma non volli aspettare la sua risposta. Mi fiondai nell’ascensore e tornai su, ero ferito, deluso ma nella mia mente un pensiero fra tutti prese il sopravvento “ sono stato un cretino a pensare che mi amasse” questa vocina nella mia testa rimbombava e copriva tutte le altra, non mi dava pace. Mi sedetti alla mia scrivania perso nei miei pensieri, e per fortuna Gibbs ci mandò a casa, cosi potevo dar sfogo e nessuno mi avrebbe più fermato.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Parigi la mattina dopo
Ziva è facile! Basta inserire la chiave nella serratura, girare e sei dentro! Si facile, eppure erano quasi 20 minuti che stavo davanti alla porta dell’appartamento e non avevo il coraggio di entrare, tutta la foga di ieri sera era svanita, ma avevo una missione e se non entravo in quell’appartamento non potevo pensare a come raggiungere il mio obiettivo, dovevo farmi perdonare da Tony. Feci un bel respiro profondo e aprii la porta, feci un paio di passi incerti all’interno dell’appartamento e subito una marea di ricordi prese il sopravvento su di me. Ricordi di quando ero bambina, le chiacchierate con mia madre da adolescente, e poi le vacanze con Ari, i nostri momenti di pausa dalle sparatorie e dalle missioni pericolose, venivamo spesso qua, questo era uno dei nostri luoghi sicuri, era il nostro punto di incontro, scappavamo sempre qua tra una missione e un’altra per stare un po’ assieme lontano da nostro padre.
Mi  sedetti sul divano e cominciai a sfogliare un album di foto, poi girando per la casa entrai nella mia camera, non l’avevo più modificata da quando avevo 12 anni,  frugai un po’ tra le mie cose ricordandomi di quel periodo felice prima che cominciassi l’addestramento come assassina…mi ricordai improvvisamente che all’epoca avevo un nascondiglio segreto, mi accucciai e trovai finalmente l’asse mobile del pavimento, la alzai lentamente e sotto trovai il mio diario segreto, un pupazzo di quando ero piccola, delle lettere che mi aveva scritto mia madre, dei disegni che mi aveva regalato Tali da piccola, alcune foto e una collanina che mi aveva regalato Ari. Li nascosi li prima di entrare nel Mossad perché temevo che mio padre facesse scomparire tutte le cose che mi rendevano un “ femminuccia “ e volevo almeno conservare quei ricordi.
Rilessi alcune delle lettere di mia madre, le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi, soprattutto una lettera mi colpì, me la scrisse quando avevo 11 anni dicendomi che l’avrei capita da grande, parlava del vero amore, di come riconoscerlo, mi ricordava molto ciò che Abs mi aveva detto sulle anime gemelle
“Un’anima gemella e come un migliore amico, ma e molto di più. E l’unica persona del mondo che ti conosce, ti conosce meglio di te stessa. E colui che ti fa diventare una persona migliore, in realtà quello lo fai da sola ma lui ti ispira. Un’anima gemella e qualcuno che porterai con te per sempre. E’ la persona che ti conosce, che ti accetta e che crede in te prima che lo faccia qualsiasi altra persona o quando non lo farà nessuno. E non importa cosa capiti, vi amerete per sempre”
ma soprattutto diceva che una volta trovato non bisognava lasciarselo scappare, in amore non esistono le seconde possibilità, e se adesso fosse troppo tardi?? Mi alzai in piedi, asciugai le lacrime che erano scese silenziose sulle mie guance, afferrai una borsa e infilai dentro tutto ciò che avevo trovato sotto l’asse del pavimento, andai verso la porta e lanciai un’ultima occhiata all’appartamento, sperano di poterci tornare in futuro, ma non da sola; poi uscii dalla porta e andai verso l’albergo dove alloggiavo


*due giorni dopo*
 Entrai un ufficio giusto in tempo, la testa mi esplodeva, non avevo dormito per niente questa notte ma ne era valsa la pena, dovevo recuperare tutto il tempo che ho perso rincorrendo dei sentimenti che credevo ricambiati invece! Mi sedetti alla mia scrivania ed aprii l’ultimo cassetto dove si trovavano gli ingredienti per il miracoloso rimedio post sbornia della famiglia DiNozzo, appena li appoggiai sulla scrivania il mio collega si sorprese
“wow Tony, da quanto non vedevo apparire sulla tua scrivania il magico rimedio”
“ da troppo tempo mcintuizione” risposi sarcastico “ ma d’ora in poi lo vedrai apparire spesso, almeno e quello che mi auguro”
“ ben tornato vecchio Tony “ disse il mio collega entusiasta
“ che ne dici di uscire con me questa sera mcDivertimento??”
“ volentieri, chiamiamo anche Abby?”
“no! Cioè preferirei passare un po’ di tempo con il mio amico, senza ragazze “ 
“ok” rispose sospettoso
“ e ora se mi vuoi scusare sento l’impellente bisogno di andare al bagno “ dissi mettendo fine alla conversazione e dirigendomi verso la toilette , per fortuna non aveva insistito per portare Abby con noi, non avevo voglia di passare la serata con lei, mi sentivo tradito, in fondo era la mia migliore amica e per ben 4 mesi ha omesso di dirmi che era in contatto con la mia ex collega mentre io le dicevo quanto in pensiero fossi per lei e quanto mi mancasse. Cercai di cancellare questi pensieri dalla mia testa. Il nuovo-vecchio Antony DiNozzo jr.  non deve pensare a Ziva, lei e andata via per sempre e non mi ha voluto nella sua nuova vita quindi io rispetto la sua decisione e mi faccio da parte. Ora penso solo a divertirmi, fare festa e fare conquiste, questa sera non mi e andata male, e sono sicuro che andrà sempre meglio.
Tornai in ufficio e Gibbs mi blocco.

“ DiNozzo porta questi giù a Abby e dille di firmare per favore, quella ragazza e tanto geniale quanto sbadata in queste cose!” mi disse lanciandomi un fascicolo, lo presi al volo
“ ma capo sono sicuro che McGee non vede l’ora di andare da lei “ lanciai un’occhiata al mio collega
“ Ho bisogno di McGee su! Muoviti a far firmare quei documenti che poi devi finire i rapporti degli ultimi casi!”
“ si capo! “ risposi rassegnato scendendo in laboratorio appena entrai Abby mi corse incontro e mi abbracciò
“ sono felice che tu sia qua, vuol dire che mi hai perdonato vero?? Ti posso spiegare tutto, hey ma hai bevuto ieri sera?? Non hai dormito?? E sai da fumo?? Sei andato a una festa??” me la staccai di dosso
“Mi ha costretto a scendere Gibbs firma questi documenti così posso andarmene”
“ no, non lo faccio fino a quando non mi parli “
“ bene “ risposi seccato lasciando i documenti sul tavolo e tonando su “
“aspetta Tony!!” urlò Abby ma orami ero già in ascensore, arrivato su Gibbs mi chiese
“ e i documenti??”
“Abs non li ha voluti firmare, parla con lei” mi sedetti arrabbiato e cominciai a compilare dei rapporti. Gibbs capì che non era il caso di insistere e decise di scendere da Abby per capire cosa stava succedendo al suo agente anziano, sapeva che gli mancava la sua migliore amica, mancava a tutti ma in questi ultimi due giorni era davvero strano.
Scesi in laboratorio, la musica era spenta molto strano, entrando vidi Abby seduta su una sedia che abbracciava Bert e fissava arrabbiata i documenti che le aveva portato Tony
“O uno dei due mi dice che è successo o vi rinchiudo in sala interrogatori fino a quando o non vi scannate o non fate pace e visto che sei una signora lascio scegliere te!”
“ Gibbs, non e niente tranquillo, è più o meno colpa mia questa volta, e non posso costringere Tony a parlarmi, neanche io probabilmente mi parlerei se fossi stata in Tony.”
“Abs raccontami cos’è successo!”
“ no, Gibbs prometto che non interferirà più col nostro lavoro questa situazione ok??”
“Abby!” le lanciai uno dei miei soliti sguardi intimidatori, ma questa volta Abby non cedette, anzi firmò i documenti e me li mise in mano, decisi di gettare la spugna e indagare per conto mio, non avrei risolto nulla altrimenti. Erano tutti troppo strani e le cose mi stavano sfuggendo dalle mani e non potevo fermarle.
Sapevo che c’era qualcosa tra Tony e Ziva erano quasi due anni che ogni giorno mi aspettavo di entrare in ufficio e sentirmi dire che avevano infranto la regola 12 e stavano assieme e mi ha stupito molto sapere che Ziva se ne sarebbe andata, per me sono un po’ tutti come dei figli ma lei in particolare. Ma la cosa più sospetta e il comportamento di Tony in questi due giorni. Prima si vedeva che soffriva, ora sembra tornato il vecchio Tony, quello che è arrivato qua tanti anni fa, il Tony pivello che si preoccupava solo di uscire e delle vacanze, quello che se si chiamava alle tre di notte per un’emergenza lo si trovava in un locale a fare festa,  non voglio che torni ad essere quel Tony, ho bisogno del mio agente anziano non di un pivello sbandato. Sono sicuro che in questo suo cambiamento centra Ziva, non so cosa sia successo ma sono determinato a scoprirlo, sono Leroy Jetro Gibbs dicono che riesco a far confessare le persone solo guardandole non posso essere sconfitto da un litigio tra colleghi!

7.00 pm
“ pivello muoviti, molla quel computer o ti lascio qua!!” ero pronto per uscire, avevo già preso le mie cose mancava solo il pivello, aspettavo nervoso davanti all’ascensore, era stata una brutta giornata e avevo bisogno di bere fino a dimenticare chi ero
“arrivo Tony calmati!” disse il pivello raggiungendomi, salimmo in ascensore e andammo in uno dei miei bar preferiti, eravamo seduti a un tavolino quando Mcgee mi chiese “domanda: cos’è successo?? Cos’e che ti ha fatto diventare un altro in due giorni?? E perché non parli più ad Abs??”
che nervi, ecco perché non aveva insistito” niente, o solo deciso che non ne valeva più la pena , e se  ci tieni tanto a saperlo chiedi a lei”
“ cos’e che non valeva più la pena??” mi stavo arrabbiando, l’alcool era già in circolo e dovetti trattenermi per non colpirlo. Stavo facendo di tutto per dimenticare Ziva e lui me la riportava alla mente “ fare domande, ho capito che chi fa troppe domande rischia!” dissi poi mi alzai e uscii a prendere un po’ d’aria, il pivello mi seguì “ cosa vuoi mcImpiccione??”
“ niente, me ne stavo andando, volevo uscire con un amico ma forse ho sbagliato persona”
lo guardai andarsene, mi sentivo leggermente in colpa ma l’alcool che avevo in corpo diminuiva la mia sensibilità, rientrai e ricominciai a bere e a divertirmi. NOTA DELL’AUTORE
Scusatemi tantissimo per l’enorme ritardo, ho avuto importanti impegni scolastici e sono stata male, ma prometto che mi farò perdonare e recupererò postando un capitolo al giorno per la prossima settimana. Ecco a voi il nuovo Tony DiNozzo J
Vi prego non uccidetemi u.u ma me lo sono sempre immaginato così fuori dall’NCIS (prima dell’epoca tiva ovviamente) questa volta ho inserito anche Gibbs spero vi piaccia questo capitolo J grazie di cuore per tutte le recensioni
un bacio
-L


 
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


CAP 4
Uscii dall’aeroporto, e subito l’aria frizzante della mattina mi avvolse, portando il delicato profumo dei fiori primaverili, ero a Washington ma mi sentivo come a casa, fermai un taxi e andai verso l’NCIS erano le 9.30 di mattina di sicuro sarebbero stati tutti a lavoro, e anche se non volevo ammetterlo neanche con me stessa di sicuro Tony non sarebbe potuto scappare doveva parlarmi, ero una codarda lo sapevo ma avevo bisogno di chiarire le cose e sicuramente se mi fossi presentata a casa sua avrei ricevuto solo una porta in faccia arrivai sotto l’edificio, scesi dal taxi e pagai. Mi fermai un secondo davanti al portone, tutto d’un tratto mi mancava il coraggio per entrare,  feci un respiro profondo e varcai la soglia mi feci consegnare un pass visitatori e entrai nell’ascensore. Non ero stata via tanto tempo ma mi sembrava un’eternità. Mi erano mancati tutti,  entrai in ascensore e fissai per un attimo i tasti, poi schiacciai quello del laboratorio di Abby, se dovevo rivedere Tony volevo farlo con un’amica vicino ripeto mi sentivo davvero davvero tanto una codarda ma a volte la paura prende il sopravvento anche per un killer addestrato. Perché al mossad non ti insegnano a convivere con le tue emozioni, solo a sopprimerle ma come faccio a cancellare un sentimento come l’amore, che e cresciuto pian piano dentro di me?
Il campanello dell’ascensore suonò e le porte si aprirono lentamente, entrai piano nel laboratorio e stranamente non trovai la solita musica sparata a tutto volume ad accogliermi, la mia amica era concentrata sul suo computer e batteva le dita sulla tastiera in maniera frenetica.
Mi avvicinai silenziosamente “ Ma che fine ha fatto la musica??”
“Quando accesa vi arrabbiate perché è accesa, quando è spenta perché e spenta…vuoi lasciarmi in pace Ziva??”
sorrisi e aspettai la reazione della mia amica che sapevo avrebbe tardato un po’ ad arrivare. Non dovetti aspettare molto perché si alzasse e si girasse fissandomi “ sei tu Ziva??”
“ si, sono io “
“davvero??”
“ si davvero!” mi salto addosso e mi abbracciò forte e cominciò a  riempirmi di domande, ero felice, mi era mancata un sacco. In quel momento il campanello dell’ascensore suono e entrarono nel laboratorio Gibbs e  McGee rimasero sorpresi nel vedermi
“ Ziver ben tornata “ disse Gibbs avvicinandosi e dandomi un bacio sulla tempia “ Grazie Gibbs “ appena Gibbs si allontano arrivo Mcgee e mi abbracciò “Ben tornata, mi sei mancata Ziva senza di te nessuno mi difendeva più da Tony “ risi gentilmente e ricambiai l’abbraccio quando si stacco mi disse “ per salutare Tony mi sa che devi aspettare però…oggi non si è presentato a lavoro e non riusciamo a rintracciarlo “ perfetto!! L’unica persona che avevo davvero bisogno di rivedere con gli altri attorno non c’era. Stavo per rispondere quando Abby si lasciò scappare “ sempre che Tony voglia salutarla…”  la fulminai con lo sguardo, avrei gradito che non si fosse lasciata scappare questo particolare dettaglio davanti a tutti
“ che e successo tra di voi??” mi chiese Gibbs sospettoso
“ nulla,  solo un’incomprensione “
“ capisco….” Disse Gibbs “ ti accompagno a salutare Ducky e Palmer “
“ ok, grazie “ ci dirigemmo verso l’ascensore e entrammo schiacciai il pulsante che portava all’obitorio, io e Gibbs stavamo in silenzio uno accanto all’altra, poi improvvisamente il mio ex capo fermo l’ascensore e mi guardò negli occhi
“ non fraintendermi Ziva, sono felice di rivederti ma…cosa ci fai qua??”
“ mi mancavate e ho deciso di venire a trovarvi” mentii a bruciapelo
“ adesso mi puoi dire la verità??”
“E’ la verità”
“ sei riuscita a trovare quello che cercavi??”
“ diciamo che in un certo senso l’ho trovato…”
“ bene, sono felice per te “
“ grazie “ risposi titubante. Mi allungai per schiacciare il pulsante che avrebbe fatto ripartire l’ascensore ma Gibbs mi fermò
“ sei sicura che il tuo ritorno non sia collegato al recente cambiamento di Tony e al fatto che abbia litigato con quasi tutti i membri del team??”
“ non ne sapevo nulla capo” Gibbs mi lanciò una delle sue solite occhiate penetranti e fece  ripartire l’ascensore arrivammo in  obitorio e salutai tutti poi dopo aver salutato anche il direttore me ne andai, con la promessa di non sparire sospettavo che Abbs volesse organizzarmi qualche sorta di festa di ben tornato anche se vista l’attuale situazione non ero ancora sicura al 100% che mi sarei fermata
 
Mi girai nel letto, c’era più luce del solito, troppa luce la testa mi faceva malissimo, ma cosa diavolo avevo fatto la notte scorsa?!? Non riuscivo a ricordarmi nulla, questo e un bene, ben tornato vecchio me. Afferrai il mio telefono 20 chiamate perse, le ignorai e guardai l’ora.
Erano le 12.45 Gibbs mi avrebbe ucciso! Cavolo ero talmente ubriaco che non avevo sentito la sveglia, mi trascinai verso la doccia e mi lavai velocemente poi mi vestii e sfrecciai all’NCIS appena entrai ricevetti un sonoro scappellotto dal capo sapevo di essermelo meritato ma non fece altro che aumentare il mio mal di testa che neanche il rimedio super speciale della famiglia DiNozzo era riuscito a far passare mi scusai con il capo
“ DiNozzo sta sera sei libero?” mi chiese
“ certo capo, che succede??”
“Abby ha organizzato una festa per il ritorno di Ziva” il mio cuore perse un battito, tutto attorno a me diventò confuso, ZIVA?? RITORNO?? No non poteva essere Ziva David era a Parigi a spassarsela con chissà chi! Non sono pronto a rivederla, non sono pronto a ricominciare a fingere come una volta, ora che stavo tornando in me che stavo cominciando a dimenticarla. Un’altgro scappellotto di Gibbs mi riportò alla realtà “ Terra chiama Dinozzo, hai sentito quello che ti ho detto??”
“ certo capo, Ziva e tornata e ci sarà una festa per lei, anzi pensandoci bene credo di aver preso un impegno con una biondina che ho conosciuto ieri sera….”
“ mi sa che sei costretto a rinviare alle 8.30 qua o mando la squadra speciale a recuperarti ci siamo capiti??”
“ si capo!”
“ e adesso lavora!”


I miei dubbi sono confermati, Ziva centra con quello che è successo tra Tony e Abby e forse anche ciò che è successo tra Tony e McGee, sapevo che Abby aveva contatti regolari con Ziva era stata lei che ci aveva tenuti in contatto, sapevo che era in Europa ma l’ultima volta che l’ho sentita non aveva nessuna intenzione a tornare a casa, qualcosa era successo ma non riuscivo a capire cose e questo mi stava facendo innervosire, la festa di sta sera sicuramente avrebbe chiarito molte cose, speriamo solo che serva per riunire il team perché una squadra così disunita e davvero ingestibile, e spero solo che il direttore riaccetti di inserire Ziva nella mia squadra o avrei dovuto continuare a lavorare con delle ochette che non avevano abilità investigative.  Salii subito dal direttore, sapevo che non avrebbe ceduto facilmente e che ci avrei messo molto tempo a convincerlo ma prima inizio prima Ziva può tornare alla sua scrivania e io posso ricominciare a indagare con una squadra adeguata.


NOTA DELL’AUTORE
 
Eccolo qua il  capitolo numero 2 della settimana di pubblicazione, finalmente Ziva e tornata questo e un capitolo un po’ di passaggio ma prometto che il prossimo sarà più lungo e più interessante, finalmente ci sarà l’incontro tra Tony e Ziva, chissà come andrà!
Se volete scoprirlo rimanete connessi
un bacio
-L

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Non ero riuscito a trovare una via di scampo e ora dovevo per forza rivederla, anche se non ero così sicuro che lei voglia rivedere me, dopotutto e quello che ha dimostrato in questi mesi, ero in bagno a rinfrescarmi prima della lunga serata quando guardai l’orologio le otto meno dieci, uscii lentamente e mi sedetti sul bordo della mia scrivania gli altri erano tutti attorno a me che chiacchieravano allegramente Abby mi guardava ma io cercavo in tutti i modi di evitare il suo sguardo, non riuscivo ad essere arrabbiato con lei ma non volevo perdonarla così facilmente, non se lo meritava, ne lei ne la sua amichetta. Cominciai a guardare il telefono e rispondere ad alcuni messaggi


Ero arrivata ero un po’ in anticipo ma non vedevo l’ora di rivedere Tony, volevo vedere come reagiva anche se un po’ mi spaventa la cosa, non so come possa reagire, e se si avvicina e mi bacia? Cosa faccio con Gibbs?? Entrai lentamente e presi l’ascensore, schiacciai il bottone che mi avrebbe portato alla tark force li avrei incontrato Abby e saremmo uscite assieme, appena sentii il familiare “bip” dell’ascensore uscii e vidi tutti i miei colleghi sorridenti che mi urlavano sorpresa! Cercai Tony con lo sguardo era seduto alla sua scrivania imbronciato che mi guardava storto, forse mi ero fatta troppi film mentale, forse l’avevo fatto veramente arrabbiare. Salutai tutti i miei colleghi li abbracciai e li ringraziai, poi mi avvicinai a Tony tutti ci guardavano e mi sentivo molto a disagio, lui alzo lo sguardo i nostri occhi si incrociarono per un momento ma lui subito distolse lo sguardo, ne avevo la conferma era davvero molto molto arrabbiato.
“ ciao Tony “ dissi prendendo coraggio
“ David  “ mi rispose freddo e distaccato lo guardai negli occhi cercando di creare un contatto tra di noi, come una volta quando i nostri occhi si incontravano per sbaglio e i nostri cuori cominciavano a battere come pazzi, ci stavano guardando tutti curiosi e la situazione cominciava a farsi davvero imbarazzante così Abby decise interrompere lo spettacolo accendendo la musica e convincendo gli altri a ballare, io e Tony continuammo a fissarci per un tempo che mi parve interminabile cercai di fargli capire che ero dispiaciuta che quello che gli avevo detto non era tutta una bugia che provo DAVVERO  qualcosa per lui, ma i suoi occhi verdi erano ghiacciati, inespressivi, questa per me era una pugnalata al cuore Abby si accorse della situazione e venne a salvarmi, mi prese per un braccio e mi trascino vicino a Mcgee che cominciò a riempirmi di domande su i miei viaggi su ciò che avevo fatto io gli rispondevo distrattamente guardando con la coda dell’occhio Tony che era seduto alla sua scrivania con la testa tra le mani a bere.

*tre ore dopo*
Forse con i festeggiamenti avevamo tutti un po’ esagerato avevamo bevuto tutti troppo,  il direttore e Gibbs avevano appena riaccompagnato a casa Ducky e eravamo rimasti solo io, Tony, il pivello e Abby, nelle ultime ore ho avuto modo di scoprire cos’era successo negli ultimi giorni, ora ero seduta con Abby mentrew fingevo di ascoltarla e fissavo Tony, l’alcool mi aveva dato abbastanza coraggio avevo deciso che ci avrei parlato questa sera a costo di doverlo tenere fermo con la forza, gli avrei spiegato il perché della mia scelta e gli avrei fatto capire quanto lo amavo. Mi alzai decisa e andai  verso di lui che stava parlando con McGee dopo averci fatto pace, era visibilmente ubriaco stavo per parlargli quando Abby urlo
“ idea!! Vi va di giocare a obbligo o verità??” covolo no Abby!!!! Giusto adesso che ero così vicina a parlarci???
“ mi sembra un’idea fantastica “ rispose Tim
“ anche a me,c’è bisogno di verità in questo posto”  disse scoccandomi una frecciatina, non potevo assolutamente tirarmi indietro dovevo farlo!
“ok, ci sto!”
Prendemmo le nostre sedie e ci sedemmo in cerco al centro della stanza
“ parto io!” disse Tony, in quel momento il mio cuore perse un battito, ma a quanto pare il suo progetto di vendetta era più grande, non voleva farla pagare solo a me. Avevo creato un mostro
“ Pivello obbligo o verità?”
“obbligo” Vidi un sorriso malvagio comparire sul voto di Tony
“ devi baciare Abby”
Tim e Abs si guardarono negli occhi poi lei scrollo le spalle come per dargli il permesso i due si avvicinarono e si baciarono “ contento Tony?? Ora tocca a me…Abs obbligo o verità??”
“verità??”
hai mai avuto una cotta per un tuo collega??” la scienziata arrossi violentemente poi rispose sicura “ si “
“ chi è??”
“ una domanda alla volta” rispose tagliando corto “ e il mio turno. Ziva obbligo o verità??”
“ verità”
“ perché sei tornata??”
“ ho capito che ora questa e la mia casa, che quello che stavo cercando era qua a Washington ….Tony obbligo o verità?”
“ verità”
“ ti sei mai innamorato veramente??”
“ si, ma forse e stato un enorme errore “ disse guardandomi negli occhi “ Abbi obbligo o verità??”
“ verità”
“ perché mi hai tenuto nascosto che eri rimasta in contatto con Ziva??”
“ perché mi sembrava giusto assecondare la sua richiesta….Tony obbligo o verità??”
“obbligo”
Tim si avvicino a Abs e le sussurrò qualcosa all’orecchio lei annui sorridendogli “ ti obbligo a rimanere chiuso per 20 minuti nell’ascensore con Ziva “
“ non lo farò”
“ devi farlo “ guardai la scienziata stupita. Senza saperlo mi aveva dato l’occasione perfetta per parlargli
Tony si alzo e si diresse con passo veloce all’ascensore facendomi segno di seguirlo, entrammo entrambi nell’ascensore lo fece partire per poi bloccarlo, nonostante l’alcool ora avevo paura, Tony mi dava le spalle presi in mano la situazione, mi avvicinai lentamente a lui poggiai una mano sulla sua spalla e confessai di getto
“ mi sei mancato” non ricevetti nessuna risposta “ dico davvero, non ho fatto altro che pensare a te tutto il tempo, a quello che e successo prima che ci separassimo “
lui sbatte il pugno contro la parete dell’ascensore “ strano modo di dimostrarlo” si giro di scatto tu non hai idea di cos’ho passato in questi mesi, non sapevo se tu stessi bene, dove fossi, cosa provavi, se avessi trovato qualcuno stavo impazzendo, non sapevo troppe cose! Tu non sai cos’ho provato quella notte che ti ho visto al telefono con Abigail mi hai ferito però almeno mi hai riaperto gli occhi mi hai fatto capire cosa conto davvero per te, quella notte mi sono sentito ferito, però è stata anche una liberazione, anche se faceva male sapevo che dovevo andare avanti e così ho fatto, sono uscito mi son divertito e ho scoperto che sballandomi riuscivo a dimenticarmi un po’ di te anche se non riuscivo neanche a guardare nessun’altra. Ognuna aveva qualcosa che mi ricordava te, ma ce la stavo facendo almeno fino a quando non sei riapparsa, adesso per favore dimmi perché sei qua! Ho bisogno di saperlo perché se sei qua per prendermi in giro o giocare ancora un po’ con me ti chiedo per favore di andartene perché se per te quello che c’era tra di noi era un gioco per me no!” mentre parlava lo guardavo con gli occhi lucidi, non ebbi nemmeno il tempo di scusarmi che le porte dell’ascensore si aprirono e  lui uscì di corsa prendendo le scale per tornare a casa sua io ero ferma pietrificata, ero stata una stupida e avevo perso la cosa più bella della mia vita e non sapevo se sarei mai riuscita a riaverla.


NOTA DELL’AUTORE
finalmente sono iniziate le vacanze e ho tutto il tempo che voglio per scrivere, scusate il ritardo ma questo capitolo l’ho scritto un sacco di volte ma non mi piaceva mai finalmente sono riuscita a creare un qualcosa di decenteJ finalmente l’atteso incontro….vi prego non uccidetemi per come ho fatto andare le cose ma il mio cervello malato ha una storia in mente e vedrete che non vi deluderò detto questo grazie per le recensioni siete dolcissime un bacione
-L

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Mi ero sfogato finalmente e ora mi sentivo meglio anche se sono scappato, dovevo scappare non volevo sentire le giustificazioni di Ziva, non volevo stare peggio, ora vagavo per la strada, non avevo voglia di tornare a casa ma non avevo neanche voglia di uscire a divertirmi, diciamo che non ero dell’umore, quando riconobbi il quartiere dove mi trovavo mi resi conto che l’unica cosa che volevo era ascoltare le stupide giustificazioni di Ziva, volevo a tutti i costi darle un’opportunità perchè in fondo era brutto buttare al vento otto anni di amicizia ma sapevo che ormai non viveva più la, non sapevo dove alloggiava e non avevo il suo nuovo numero di telefono, sicuramente avevo rovinato la festicciola all’NCIS e l’unica che avrebbe potuto aiutarmi a scoprire dove fosse era Abby ma sono troppo orgoglioso e per ora non voglio chiederle scusa anche perché ho ragione! Guardai l’ora, le tre e mezzo di mattina, era troppo tardi decisi di andare a casa a riposare domani avrei fatto sicuramente qualcosa Ziva perché ci amavamo e se avessi messo da parte questa stupida storia dell’orgoglio sarei stato più felice, il male invece continuava a ricordarmi del periodo passato senza Ziva, di quanto avessi sofferto senza parlare di tutti i sacrifici che avevo fatto per lei e della mia quasi missione suicida fatta per vendicare la sua morte. Stavo davvero impazzendo. Girai la macchina e tornai verso casa avevo bisogno assolutamente di riposare, di pensare lucidamente!!
 
Dopo la scenata di Tony mi sentivo davvero una merda! Grande Ziva David!!! Sei la migliore, la numero uno. Dovrebbero davvero darmi un premio per come riesco ad allontanare tutte le persone a cui tengo, uscii piano dall’ascensore sconvolta, i miei due colleghi mi corsero incontro e i riempirono di domande, volevano capire cos’era successo nell’ascensore, avevano sentito delle urla. Io li liquidai rapidamente con un gesto della mano poi presi la mia roba e li salutai, leggevo nei loro occhi la curiosità e la preoccupazione ma me ne fregava poco, avevo ferito una persona ben più importante e dovevo trovare una maniera per farmi perdonare, potevo metterci anche tutta la mia vita ma devo far capire a Antony DiNozzo Jr che e la persona più importante della mia vita, e la mia anima gemella e che senza di lui non posso vivere, che sono tornata qua solo per lui che per lui sono disposta a fare qualsiasi cosa! Però prima dovevo parlare con un’altra persona, sapevo che era tardi ma sapevo anche che lui era sveglio e che mi aspettava, salii in macchina e andai a casa sua, aprii piano la porta e come al solito la trovai aperta, scesi lentamente le scale e lo trovai come al solito nel suo scantinato che lavorava a una barca
“ mi sono sempre chiesta come diavolo tu faccia a far uscire queste barche da qua!”
“ e scommetto che questa e l’unica ragione che ti ha spianto a tornare a casa”
“ diciamo che non è l’unica però e sicuramente in cima alla mia classifica “
mi abbraccio “ mi sei mancata Ziver “
“ anche tu Gibbs “ sciolse delicatamente l’abbraccio e mi invitò a sedermi su uno sgabello
“ cos’hai intenzione di fare adesso?? Sei qui per tornare all’NCIS??”
non risposi subito a questo non ci avevo ancora pensato, dovevo ammettere che mi mancava un sacco tutta la parte del lavoro sul campo la parte del risolvere casi “può essere, anche se dubito che dopo tutto Vance decida di riassumermi e già stato difficile dopo la Somalia, figuriamoci adesso”
“ tranquilla Zi al direttore ci penso io, ti stiamo aspettando tutti quanti ci sei mancata e poi mi deve ancora parecchi favori “ gli sorrisi ma poi pensai a Tony, ero mancata a quasi tutti
“ che succede tra te e DiNozzo “ chiese improvvisamente il mio nuovo capo
“ nulla “ risposi troppo velocemente
“ bugia, in tre mesi ti sei dimenticata le regole degli interrogatori??”
“ niente tranquillo e tutto normale”
“ non direi, mi sembra strano che il ragazzo che si e quasi lanciato in una missione suicida per salvarti/ vendicare la tua morte, ora ti saluti con una stretta di mano dopo mesi che non vi vedevate”
“ le cose e le persone cambiano e a volte non possiamo fare nulla per evitarlo, possiamo solo acettarlo….”
“ o combattere per farle cambiare ancora “
“ ora devo andare, ci vediamo domani capo??”
“ alle 8 puntuale!” mi diede un bacio sulla tempia e me ne andai, questa conversazione mi aveva metto una certa angoscia addosso, ma ero pronta a reagire, dovevo reagire! Andai nella stanza d’Hotel dove alloggiavo e andai a dormire, domani sarebbe stata una giornata lunga e faticosa.
*il giorno dopo 8.00*
Oggi Gibbs non poteva dirmi niente, ero addirittura in anticipo, anche se la testa pulsava leggermente era facile ignorarla, non era nulla in confronto a ieri, ero stranamente sveglio nonostante la notte passata a passeggiare per le strade di Washington cominciai a lavorare su dei rapporti che non avevo ancora finito di compilare, mi stavo annoiando e alzai automaticamente lo sguardo verso la scrivania di fronte alla mia, era un gesto automatico e ormai mi ero abituato a vederla vuota ma oggi notai qualcosa di strano, la parete di fronte a me era piena di foto i due portapenne erano di nuovo pieni e in uno c’era una piccola bandiera. Mi alzai e andai piano vicino alla scrivania, mi avvicinai e guardai le foto, la prima ritraeva una donna con due bambine vicino, la donna assomigliava tantissimo a Ziva ma non poteva essere lei, una foto attirò particolarmente la mia attenzione, era tutta stropicciata, come se qualcuno l’avesse tenuta per molto tempo in tasca, la staccai lentamente dal muro e la guardai, non ci potevo credere, era una foto mia e di Ziva abbracciati sotto la torre Eiffel era stata scattata molto tempo prima durante una missione sotto copertura,ero talmente sorpreso da quella foto che non avevo ancora realizzato ciò che stava accadendo
“ Ho sempre amato quella foto, sai in questi mesi l’ho sempre tenuta con me”
“ anche a me e sempre piaciuta molto” confessai di getto tirai fuori il portafoglio e mostrai una copia rimpicciolita che tenevo sempre con me poi mi alzai e la guardai negli occhi
“ quindi sei di nuovo dei nostri?”
“ a quanto pare, Gibbs dice che il direttore gli deve alcuni favori”
“ bene, almeno io e McGee avremmo qualcuno con cui dividere il lavoro”
“ già….” Tra di noi calò un silenzio imbarazzante tenevamo entrambi lo sguardo fisso a terra e nessuno dei due aveva il coraggio di parlare, il mio discorso della sera prima aleggiava tra noi e nessuno aveva il coraggio di parlare dopo la reciproca confessione riguardo la foto eravamo ancora nella stessa posizione quando sentimmo il campanello dell’ascensore e Gibbs entro
“ giorno capo “ dissi restituendo la fotografia a Ziva e tornando alla mia scrivania
“ vedo che sai già la novità, Ziva ho già parlato con il direttore basta che firmi un paio di doumenti poi potrai riprendere il tuo posto ma lo farai dopo, abbiamo un marine morto McGee è già sul posto con  Palmer e Ducky “ disse andando verso l’ascensore e lanciando le chiavi a Ziva
“ no capo! Sto già male se guida lei vomito”
Ziva mi sorrise e mi lanciò un’occhiata poi corse verso l’ascensore, io li seguii e andammo verso la scena del crimine, scattammo le foto e raccogliemmo gli indizi, fu il caso più breve della storia l’assassino aveva dimenticato un guanto sulla scena del crimine e fu davvero facile rintracciarlo ora dovevamo solo capire il movente e a quello ci stava pensando Gibbs era chiuso nella sala interrogatori con il colpevole da soli 10 minuti e già lui stava confessando, io e Ziva eravamo dietro il vetro a guardare l’interrogatorio in silenzio mantenendo una distanza di sicurezza
“ ieri non mi hai neanche dato il tempo di raccontare la mia versione dei fatti prima di scappare” mi disse improvvisamente rompendo il silenzio
“ non ce né bisogno, i fatti hanno già spiegato tutto…”
“la tua e solo un’interpretazione dei fatti, ma cosa ti costa ascoltare cos’ho da dirti?? “
“ niente “ ammisi
“ allora dammi una sola possibilità, ti chiedo una cena per parlare e dopo averti spiegato la mia versione puoi decidere cose fare e se  mi dici che non mi vuoi più parlare o non mi vuoi più vedere chiedo il  trasferimento e ti lascio in pace una volta per tutte ok??”
ci pensai un attimo, mi sembrava una proposta alquanto ragionevole e poi se non le davo l’opportunità che mi chiedeva non mi avrebbe mai più lasciato in pace
“ ok, una cena! Andiamo assieme finito il turno, ci vediamo alle 7.30 nel parcheggio“ dissi prima di uscire e andare al piano di sopra per aggiornare il pivello

Si! Ce l’ho fatta, ho ottenuto una possibilità con Tony ero felice ed ero pronta ad affrontarlo ora dovevo solo andare a cambiarmi, pregai che nessuno avesse toccato il mio armadietto senno non avrei avuto nulla da mettermi, salii al laboratorio per raccontare la notizia alla mia amica poi andai a cambiarmi dovevo essere perfetta quella sera mi sarei giocata tutto!!

NOTA DELL’AUTORE
 
Eccoci qua! Spero che il capitolo vi piaccia, finalmente tra Tony e Ziva le cose si stanno sistemando, volevo chiedervi….vi dispiace se aggiungo qualche momento McAbby?? 
Ci vediamo al prossimo capitolo un bacione
-L



 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


CAP 7
Ero pronta, indossavo un vestito corto aderente e un paio di scarpe con il tacco, guardai l’orologio, era ora di scendere, salutai tutti e andai nel parcheggio mi guardai attorno poi vidi Tony più sexy che mai, era appoggiato al muro indossava uno dei suoi soliti completi, notai che era più muscoloso, doveva essere andato in palestra mentre ero via, mi avvicinai a lui
“ eccomi “ si girò e mi squadrò dalla testa ai piedi
“stai bene “ mi disse “ andiamo??"
“ certo” risposi arrossendo e lo segui alla sua macchina salii e lui partì il viaggio fu breve e silenzioso, andammo in un locale che conoscevo benissimo, ci andavamo spesso quando ci toccava fare gli straordinari, era un posto elegante e riservato, appena entrammo il proprietario mi salutò calorosamente e ci accompagnò al nostro solito tavolo
“ wow Ziva sei incantevole “ disse il nostro solito cameriere “ dove sono Tim e Abby??”
“ dovevano finire dei rapporti sull’ultimo caso, ci siamo solo noi “ risposi
“ sono felice di rivederti,sei stata in missione??”
“ diciamo di si” sentii Tony schiarirsi la gola
“ vi porto il solito??”
“ per me si te Tony??”
lui annui e il cameriere se ne andò via
“ avete finito di flrtare ((scusate non so come si scrive )) voi due??” 
“ sei geloso??” gli chiesi in tono scherzoso
“no” rispose freddo, sorrisi dolcemente e lasciai perdere, parlammo per tutta la cena del più e del meno girando continuamente attorno a quello che era il nostro vero argomento di conversazione senza mai arrivarci non volevo assolutamente tirarmi indietro, volevo solo trovare il momento giusto, poi in realtà avevo anche paura di ciò che sarebbe potuto succedere dopo avevo paura che mi dicesse di andare via per sempre e di non avere la possibilità di farmi perdonare finimmo di cenare ci alzammo e uscimmo
“ ti va di andare a fare una passeggiata??”
“ certo “ ci incamminammo verso un parco li vicino camminammo per un po’ vicini in silenzio ad un certo punto mi fermai 
“ Tony….”
“ dimmi Ziva “
“ti va di ascoltare la mia versione dei fatti??”
Lo vidi sospirare e avvicinarsi a me “ ve bene….” Ci sedemmo su una panchina
“ Sono andata via perché ero confusa, non capivo più chi ero, non mi sentivo più ne la Ziva israeliana ne quella americana, mi sentivo persa ero l’ultima David rimasta, non riuscivo a darmi pace, ero l’unica sopravvissuta della mia famiglia e mi sentivo in colpa perché io ho schivato la morte così tante volte e forse non me lo meritavo di sopravvivere. Sentivo che stavo mettendo radici in un posto nuovo e mi sembrava di tradire la mia famiglia, mia mamma e mia sorella, era come se le stessi abbandonando la. Nel frattempo stavo per infrangere una delle regole di Gibbs volevo con tutto il cuore infrangerla e questo mi faceva sentire ancora peggio perché da un lato mi sembrava di tradire la fiducia di una persona che mi aveva dato tanto, dall’altra soffrivo perché ero innamorata e non potevo farci nulla se non tenerlo per me per colpa di una stupida regola che vale solo nella nostra squadra. Così ho deciso di andarmene, era quello che avevo sempre fatto nella mia vita, sono tornata in Israele ma la non avevo più nulla, così ho deciso di viaggiare, di tornare in alcune vecchie case di famiglia o in alcuni posti in cui mi aveva portato mia mamma e pian piano ritrovavo parti di lei, ma stavo male, mi mancava quella che ormai era la mia casa. Nel frattempo continuavo a ricevere mail da te all’inizio non avevo il coraggio di aprirle perché sapevo che leggere le tue parole mi avrebbero convinto a prendere il primo aereo e tornare indietro ma non volevo farlo senza prima capire cosa volevo da me poi alla fine tu hai scoperto me e Abigail che parlavamo, la ho deciso che sarei tornata perché avevi bisogno di una spiegazione, poi la mattina dopo nella casa di famiglia/rifugio sicuro ho trovato una lettera di mia mamma che mi ha fatto “ritrovare “ la parte di me che cercavo. “ Mentre parlavo una lacrima mi era scesa lungo la guancia,Tony me la asciugò dolcemente poi mi abbraccio stretta
“ mi sei mancata Zi “
Restammo abbracciati a lungo in quel momento non servivano parole, non servivano gesti eclatanti bastava sentirsi vicini

Tenevo Ziva tra le braccia e intanto la mia mente vorticava freneticamente, cercavo di assimilare tutto ciò che Ziva mi aveva detto, mi sentivo ancora ferito ma allo stesso tempo mi sentivo uno stronzo e adesso non sapevo cosa fare, lei mi aveva praticamente confessato il suo amore ma io non sapevo più cosa provavo sapevo solo che senza di lei era tutto uno schifo ma ero davvero innamorato, lei e diversa da tutte le altre ma io ho sempre rovinato tutto e non voglio perderla per sempre questa e l’unica cosa di cui sono sicuro al 100%
“vieni, mi sono ricordato di una cosa” dissi alzandomi improvvisamente
“ cosa c’è Tony???” gli chiesi preoccupata
“ vieni!!” disse porgendomi la mano, io la presi e lo seguii, andammo verso l’NCIS  non capivo cosa volesse fare ma mi fidavo, entrammo
“ Cosa ci facciamo qua??”
“ aspetta un attimo “ disse andando verso la sua scrivania apri il primo cassetto e prese qualcosa poi venne verso di me
“ questa è tua, e visto che adesso sei tornata e giusto che ce l’abbia tu “ mi prese la mano e ci lascio scivolare sopra la mia collanina con la stella di Davide

Ero stupita che l’avesse tenuta per tutto questo tempo, da un lato ero felice di riaverla, dall’altro avrei voluto che la tenesse lui
“ quindi sono perdonata??”
“ mmm….diciamo che sei sulla buona strada “
gli sorrisi soddisfatta della risposta “ fantastico “ stavo per abbracciarlo di nuovo quando sentimmo il campanello dell’ascensore, ci girammo e vedemmo Gibbs venire verso di noi di corsa
“ bene, vedo che siete già pronti, dovete sostituire due agenti in una missione di protezione di un testimone, dovete andare a un ricevimento dove lui ci indicherà i nomi dei capi di un organizzazione mafiosa, voi dovete fare in modo che non venga ucciso chiaro??”
“ si capo “
“ l’indirizzo e già sui vostri telefoni, io sarò appostato sul tetto del palazzo di fronte per ogni evenienza McGee sarà con voi all’interno della sala come cameriere, sui vostri cellulari troverete anche tutte le informazioni riguardanti il testimone che dovete proteggere. Tutto chiaro??”
“ si capo!”
“ allora andate!” ci disse Gibbs scacciandoci con un gesto della mano, andammo verso la macchina
“ guido io!” disse Tony appena arrivammo “gradirei caldamente mantenere all’interno del mio stomaco la cena “
“ sempre con le solite strie Tony?? Non guido così male!”
“ davvero?? Lo chiediamo ai vigili di Washington?? Quante multe hai preso nei tuoi 8 anni di permanenza in America??”
“ giusto un paio. Forse qualcuna in più….”
“ecco vedi io neanche una quindi ho vinto!!”
“eddai fammi guidareeeee “ lo implorai in quel momento sentimmo qualcuno che ci urlava negli auricolari
“ basta litigare voi due! Mi sembrate una coppia sposata! Tony guida tu!” il mio partner sorrise trionfante e andammo verso il ricevimento. Tony mi circondò la vita con un braccio appena entrammo nella sala, subito cercammo il testimone, appena lo localizzammo andammo verso di lui ci avvicinammo e gli sussurrammo la parola segreta poi ci allontanammo per lasciargli fare il suo lavoro, stavo chiacchierando con Tony e sentivo la sua mano che dal fianco scivolava in basso, eccolo qua, questo era il mio Tony, non mi dispiaceva sentire la sua mano sul mio sedere anzi ero quasi contenta perché voleva dire che mi stava perdonando, sfortunatamente se ne accorse anche Gibbs
“ alza quella mano DiNozzo se non vuoi che ti spari!”
“ ricevuto capo!” disse riportando la mano sul mio fianco poi mi sussurro all’orecchio dove non avevo l’auricolare “ non mi sembrava che ti dispiacesse agente David” gli sorrisi maliziosa “ non lo scoprirai mai” continuai a guardarmi attorno e notai che il nostro testimone continuava a fissarci, era pericoloso, dovevamo dargli un motivo per farlo altrimenti ci avrebbe fatto saltare la copertura, non ero l’unica che lo pensava infatti in quel momento sentimmo Gibbs che diceva “ DiNozzo baciala, dategli un motivo per fissarvi”
Tony mi guardo negli occhi come per chiedermi il permesso, io gli feci cenno di si con la testa, le nostre labbra si avvicinarono e ci baciammo, quanto mi erano mancate la sensazione delle sue labbra appoggiate sulle mie le sue mani attorno ai fianchi che mi stringevano a lui, feci scivolare le mie braccia attorno al suo corpo per avvicinarlo a me, ci staccammo dopo un tempo che sembrò eterno solo perché avevamo bisogno d’aria. Lo guardai negli occhi e potevo cogliere la mia stessa emozione, cavolo mi era mancato tantissimo, saremmo rimasti così in eterno se non avessimo sentito degli spari, mi voltai e vidi che qualcuno puntava l’uomo che avevamo il compito di proteggere, corsi verso di lui e lo buttai a terra prima che venisse colpito, poi lo feci nascondere dietro una poltroncina e cominciai a sparare al suo aggressore, mi sembrava così strano avere di nuovo una pistola in mano e sparare contro qualcuno, alla fine riuscimmo a scappare con il nostro testimone e lo portammo all’NCIS dove gli agenti del programma protezione testimoni lo presero in custodia
“ che serata!”
“ già adesso avrei proprio bisogno di una bella birra ghiacciata e un mega panino “
“ cavolo Tony ma pensi sempre e solo al cibo??”
“ no!”
“ davvero??”
“ si, ogni tanto penso anche a te”  disse avvicinandosi e stringendomi a lui
“ e sono pensieri belli o brutti??”
“beh, dipende “
“ in che senso??”
“ se vuoi te lo mostro che ne pensi??”
annuii curiosa, lui mi strinse a se e cominciò a baciarmi ci baciammo una volta poi un’altra ancora alla fine finimmo contro il muro della base operativa e continuammo a baciarci per recuperare il tempo perso.

uscii a cercare i miei due agenti erano tornati ormai da un bel po’ ma non li avevo ancora visti, ero preoccupato soprattutto visto che tra i due non scorre buon sangue scesi con l’ascensore e uscii fuori, mi guardai attorno ma non vidi nessuno, poi sentii delle risatine provenire da dietro l’angolo, tirai fuori la mia pistola e girai l’angolo senza farmi sentire e li vidi, certo volevo che facessero pace, volevo che ricominciassero a lavorare assieme come una volta, ma non mi aspettavo questo, non adesso!!

NOTA DELL’AUTORE
Ciaoooo J
eccomi qua di nuovo, scusate per la lunga assenza ma sono stata in gita e sono stata molto impegnata con la scuola, ma ora sono qua, grazie mille per tutte le recensioni che mi avete scritto le apprezzo davvero moltissimo, per la vostra gioia questo e un capitolo quasi interamente Tiva, spero vi piaccia. Ho una piccola informazione di servizio, siccome sto scrivendo delle storie anche sull’app watt pad mi sono resa conto di averle lasciate un po’ da parte per scrivere questa storia quindi d’ora in poi qua aggiornerò il venerdì e occasionalmente durante la settimana se sono particolarmente libera dalla scuola.
un bacione a tutti
-L

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Restai la fermo per un attimo indeciso sul da farsi, ero arrabbiato e la tentazione di prendere a scappellotti il mio agente anziano fino a fargli passare la voglia di baciare una ragazza era forte, forse troppo forte non sapevo se sarei riuscito a trattenermi, mi girai e tornai in ufficio per non fare niente di cui avrei potuto pentirmi in futuro.

“Tony aspetta “ dissi allontanandolo leggermente da me
“ che c’e Ziva??” mi chiese lasciandomi una scia di baci sul collo
“ mi è sembrato di sentire un rumore”
“sarà stato un gatto o qualche animale, stai tranquilla” disse ricominciando a baciarmi
“ Che ne dici se andiamo su, salutiamo tutti prendiamo le nostre cose e ce ne andiamo via??”
Andammo su e appena entrati in ufficio trovammo Gibbs che ci guardava storto, decisi di ignorarlo io e Tony raccogliemmo le nostre cose e ce ne andammo, ma qualcosa mi turbava lo sguardo di Gibbs non riuscivo ad ignorarlo mi era rimasto impresso, come marchiato a fuoco nella mia mente e non riuscivo proprio a dimenticarlo avevo come il presentimento che quel rumore che avevo sentito non fosse un animale selvatico ma fosse il capo, e questo mi faceva sentire terribilmente in colpa. Dopo tutto quello che aveva fatto per me io lo tradivo rompendo una delle sue regole appena rientrata nella squadra
“ non posso farlo Tony, non posso tradire così la fiducia di Gibbs, non adesso che mi ha appena perdonato. “
“ questo cosa vuol dire Ziva??”
“ che non posso rompere quella stupida regola, proprio non posso e più forte di me ma per me Gibbs e come un padre e non posso deluderlo!”
Tony fermò la macchina e mi guardò “ ascoltami, anche per me Gibbs è come un padre ma tu….tu sei la mia Shannon e non ho intenzione di lasciarti andare via di nuovo!!”rimasi stupita, nessuno mi aveva mai detto una cosa così dolce in tutta la mia vita, mi avventai sulle sue labbra con le lacrime che mi scendevano piano lungo le guancie ci staccammo dopo quella che sembrava un’eternità
“questa e la cosa più dolce che qualcuno mi abbia mai detto, grazie Tony “
ci baciammo ancora e ancora
“ Si sta facendo tardi, adesso ti riporto a casa ok??”
“devi proprio??”
“si”
“allora ok, andiamo” Tony girò la macchina e andammo verso il mio hotel quando arrivammo non ero ancora pronta a salutarlo.
“ti va di venire a bere qualcosa?? E’ presto….”
Tony guardò l’orologio lo guardai anche io era l’una e mezza “ok, resto ma non ci muoviamo dal bar, stiamo la a chiacchierare “
“ok va bene “ sorrisi e lo guardai mentre si allontanava con la macchina, aspettai vicino alla porta che tornasse, appena arrivò entrammo e ci sedemmo su un divanetto seduti vicini chiacchierando raccontandoci tutto quello che ci era successo nei mesi di separazione, poi alle tre e mezza circa ci salutammo e ognuno andò a casa sua.


*il giorno dopo in ufficio*


Ero arrivato presto non avevo dormito per niente quella notte, ero troppo agitato avevo deciso di andare in ufficio, avrei sbrigato un po’ di lavoro arretrato e in alternativa potevo fare un giretto in palestra o andare a sparare un po’ dovevo scaricare tutta la tensione che avevo accumulato la sera prima, ero seduto alla mia scrivania girando sulla mia sedia lanciando in aria una pallina quando entrò McGee
“ ciao pivello!” dissi con aria allegra
“ ciao Tony, da quanto non ti vedevo così felice “ disse  leggermente infastidito, in quel momento mi ricordai della nostra lite che in confronto a quello che era successo la sera prima mi sembrava così insignificante “ a proposito della nostra discussione….scusami McPivello ero arrabbiato e nervoso, potrai mai perdonarmi??” chiesi con fare teatrale
“ ma certo che ti perdono, cosa ti è successo ieri sera?? “
“ informazioni riservate McFiccanaso, se te lo dico poi devo ucciderti”
“ simpatico! Per adesso puoi ritenerti salvo…ma aspetta che arrivi Ziva, lei no che non ti lascerà in pace!”  disse poi si mise a lavorare mentre rispondevo a mezza voce
“ qualcosa mi dice che invece lo farà!”
“ hai detto qualcosa??” chiese McGee
“ no, niente” dissi  rimettendomi a giocare
dopo mezz’ora entrò Ziva, bella come sempre, forse anche di più oggi, aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro
“ Ciao Ziva!” disse McGee
“ ciao pivello “ rispose la ragazza distrattamente, io la guardavo imbambolato, alzai la mano e le feci un segno di saluto, sembravo proprio un cartone animato, lei mi rispose con la stessa aria sognante
“ com’e andato l’appuntamento di ieri?”
“cosa?!? Quale appuntamento??” chiese Ziva facendo finta di nulla
“ Dai Zee ti conosco, abbiamo lavorato assieme per 8 anni, riesco a capire quando hai avuto un appuntamento e soprattutto se è andato bene, hai sempre un sorriso da imbecille sulla faccia…”
McGenio non fece in tempo a finire la frase che la mano di Gibbs si scontrò rumorosamente con il collo di McGee
“ non dare dell’imbecille a Ziva e ringrazia che ti abbia colpito io e non lei, potresti essere all’ospedale in questo momento! E adesso lavorate!” disse con il suo solito tono deciso prima di sparire nell’ascensore

*una settimana dopo*
E’ stata una settimana davvero INFERNALE non vedevo l’ora di poter andare a casa a farmi un bagno caldo, in questi 7 giorni Gibbs non ci aveva dato un attimo di tregua avevamo lavorato tantissimo e quando non avevamo casi da risolvere si inventava qualche lavoro da farci fare che ci teneva a lavoro fino a tarda notte, Io e Tony non avevamo più avuto tempo di parlare dal nostro appuntamento, tra il lavoro e Gibbs che cercava di tenerci separati non avevamo quasi più avuto tempo per salutarci, ma di positivo c’era che Tony ha fatto pace con Abs, ero contenta anche perché mi sentivo in colpa, e non riuscivo più a reggere la situazione, ogni volta che io e Tony stavamo assieme nella stessa stanza si sprigionava un’energia strana che era quasi palpabile, ogni volta che restavamo chiusi in ascensore assieme gli sarei saltata addosso però stranamente ogni volta che capitavamo in ascensore i e Tony assieme qualcuno si fiondava dentro. Oggi finalmente il capo non aveva trovato nessuna scusa per farci stare a lavoro, mancavano meno di venti minuti alla fine del turno, presi lo scatolone di prove che avevo appena finito di controllare e andai verso l’ascensore per portarlo in magazzino, entrai e mi trovai Tony davanti che prontamente fece chiudere le porte e bloccò l’ascensore, poggiai lo scatolone e lo abbracciai
“ Hei guanciotte dolci, direi che ti sono mancato!” Annuii contro il suo petto
“ e io? Ti sono mancata?”
“ si, tantissimo “ sorrisi poi mi avventai sulle sue labbra e cominciammo a baciarci, il bacio divenne sempre più passionale, Tony spostò le sue mani sulla mia schiena e comincio ad accarezzarmi facendomi venire i brividi ad un certo punto sentimmo l’ascensore che si sbloccava, ci staccammo e ci ricomponemmo velocemente, prima che le porte si aprissero Tony mi sussurro all’orecchio
“ dobbiamo cercare una soluzione per questo, che ne dici di venire da me alle 8?” mi morse piano il lobo dell’orecchio e scese appena le porte si aprirono, lasciandomi là dentro ancora sconvolta, con i brividi che mi correvano lungo la schiena e un sorriso ebete stampato in faccia, appena mi ripresi raccolsi lo scatolone e mi diressi verso il magazzino, appena tornai su raccolsi le mie cose e andai a casa, mi lavai poi dopo aver passato 20 minuti davanti all’armadio aperto mi vestii, indossai un top bianco con lo scollo intrecciato e una gonna a tubino nera, indossai i miei tacchi neri, poi mi truccai leggermente, lascia i miei capelli sciolti con dei boccoli morbidi che mi cadevano sulle spalle poi uscii e andai a casa di Tony, alle 8 puntuale bussai,  mi aprì bello come non mai indossando un completo nero.  Mi fece entrare e mi diede un bacio sulla guancia, ci sedemmo subito a tavola e cominciammo a mangiare gli spaghetti che mi aveva preparato, a metà cena raccolsi tutto il coraggio che avevo in me e parlai, avevo pensato molto alla nostra situazione  e  avevo trovato una soluzione, almeno avevo una proposta da fargli ma ero tremendamente in imbarazzo
“ascolta Tony, devo farti una proposta!” Lui rivolse la sua attenzione a me
“ certo piccola…”
“stavo pensando alla nostra situazione, così non può continuare, a lavoro non riesco a concentrarmi e ogni volta che mi sei vicino ho le farfalle nello stomaco e ti salterei addosso”
sorrise compiaciuto e fece per aggiungere qualcosa ma lo bloccai
“ però esiste la regola n° 12 che ci blocca, non vogliamo deludere Gibbs ma non possiamo neanche continuare così senno prima o poi scoppiamo, quindi pensavo che noi potremmo continuare a fare quello che stiamo facendo, senza mettere in mezzo troppo i sentimenti, senza definire la nostra relazione così tecnicamente noi non  usciamo assieme e non andiamo contro alle regole di Gibbs” mentre parlavo studiai attentamente le sue espressioni la sua faccia da compiaciuta cominciava a farsi sempre più stupita man mano che parlavo; avevo paura di essere rifiutata, stavo per alzarmi e andare via pentendomi, ma poi lui mi afferrò per un braccio e cominciò a baciarmi.


NOTA DELL’AUTORE:
ecco qua il nuovo capitolo J spero vi piaccia e spero che si sia capito il concetto che volevo esprimere, ci sentiamo venerdì prossimo
un bacio
Laligero1

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


CAPITOLO 9 
Continuammo a baciarci per molto molto tempo, come due adolescenti alle prime armi, avevamo finalmente trovato un equilibrio, un fragile anzi fragilissimo equilibrio ma a noi bastava questo, il giusto compromesso tra il sentirsi in colpa e l’ottenere ciò che vogliamo.
A fine serata ci addormentammo abbracciati sul divano sorridenti come non mai, per essere felici bastava la presenza dell’altro.
La mattina dopo mi svegliai alle 5 come al solito e mi ritrovai un paio di braccia muscolose che mi avvolgevano in un abbraccio cosa insolita ma alquanto piacevole, mi girai a fatica e mi ritrovai faccia a faccia con Tony che dormiva come un angioletto, aveva un’espressione cosi serena, era così dolce e carino. Oddio non ci posso credere io Ziva David ho davvero pensato queste cose?? I miei amici del mossad hanno proprio ragione, l’America mi ha rammollito!
Avvicinai il mio viso al suo e gli lasciai dei leggeri baci a fior di labbra  fino a quando non si svegliò
“buon giorno guanciotte dolci, che ore sono??”
“ le cinque “ risposi sorridendo
“ scusa la domanda, che può sembrare stupida ma in realtà non lo è affato….perchè ci siamo svegliati alle cinque di mattina quando non dobbiamo essere in ufficio prima delle otto e da qua ci vogliono solo 20 minuti per arrivare??” mi chiese con la voce ancora impastata dal sonno, io gli diedi un bacio poi risposi
“ 1 e da quando ho 12 anni che mi sveglio sempre alle 5 di mattina e ormai sono abituata, 2 non riuscivo a liberarmi dal tuo abbraccio stritolante senza farti male, 3 siccome non so quando riusciremo  a vederci di nuovo visto che Gibbs il pazzo ci tiene al guinzaglio e ci fa lavorare 24h al giorno, avevo voglia di passare un po’ di tempo con te “ mi guardo confuso per un attimo, aveva un aria così addormentata, era così buffo che mi scappava quasi da ridere, ma mi trattenni
“ Sai cosa potremmo fare?? Potremmo andare a letto distenderci la abbracciati, chiudere gli occhi e dormire fino ad un ora decente “
“ Dai Tony, potremmo andare a fare una corsetta mattutina al parco, sarà divertente poi a quest’ora non c’è nessuno!”
“Non so come ma non dubito affatto che non ci sia nessuno al parco a queste ore, ho una controproposta, andiamo a letto dormiamo poi tra un paio d’ore scriviamo a Gibbs che stiamo male e che non andiamo a lavoro e andiamo a correre in tutti i parchi che vuoi”
“ idea allettante ma ci sono due problemi il primo e che ormai discutendo ci siamo svegliati e non riusciamo più a prendere sonno, il secondo e che io ci terrei davvero davvero tanto a proseguire la mia vita e se scrivessimo a Gibbs che stiamo male entrambi non ci crederebbe mai e poi mai piomberebbe qua e ci ucciderebbe tutti e due senza alcuna esitazione”
“ allora diciamoli che siamo partiti per una missione super segreta sotto copertura della quale neanche il direttore sapeva nulla e che come squadra di supporto avevamo degli agenti del posto e invece prendiamo un aereo e andiamo in vacanza ci divertiamo e cosi sistemiamo Gibbs e ci vengono anche pagati gli straordinari!”
“ Idea allettante ma la storia fa latte da tutte le parti!!”
“ Zi, principessa, si dice che fa acqua!! Acqua da tutte le parti non latte!!!”
“ Ma come siamo precisini già di prima mattina “ dissi facendogli la linguaccia lui mi circondo la vita con le braccia muscolose e cercò di attirarmi a se ma opposi resistenza
“ dai Zi dammi un bacio!!”
“ no, se lo vuoi devi guadagnartelo!!” dissi alzandomi improvvisamente e scappando via, lui si alzo ancora un po’ intontito e cominciò a seguirmi, io mi nascosi e mi divertii a guardarlo cercarmi ovunque alla fine quando cominciavo ad annoiarmi sbucai alle sue spalle e gli saltai in groppa
“ non vale usare le tue doti da ninja!” Lo zittii baciandolo e il bacio divenne sempre più passionale, piano piano cominciarono a volare anche i vestiti, le carezze che lasciava sulla mia pelle erano come scie bollenti e dove mi baciava rimaneva una traccia indelebile, arrivammo in camera sua ormai senza vestiti , ci lasciammo cadere sul letto e facemmo l’amore e questa volta non era semplice passione come le altre volte e neanche un saluto disperato come l’ultima volta. No questa volta era un misto di passione e consapevolezza che questa volta ci saremmo stati l’uno per l’altra che avremmo affrontato assieme le difficoltà.

“avevi ragione Tony, stare a casa a letto e sicuramente stato più piacevole di uscire a correre!”
“ O  M I O  D I O!! Ziva che mi da ragione, è un evento decisamente unico, sono sorpreso”
lo colpii sul petto “ ok, mettiamo una nuova regola! Non hai più diritto di parola dopo che lo facciamo perché sei un pallone gonfiato e rovini sempre i momenti più belli, quindi d’ora in poi dovrai stare in silenzio!”
“ non sono d’accordo con questa regola!!”
“Ti ricordo che anche se un po’ fuori allenamento riesco ancora a ucciderti con una graffetta!”
“ secondo me non ci sei mai riuscita!”
“ a davvero pensi questo??” dissi mettendomi a cavalcioni su di lui e bloccandogli le braccia sopra la testa con una mano
“ sai cosa penso??” disse sorridendomi “ che sono  felice che tu sia tornata e che sei bellissima “ gli sorrisi a mia volta e lo baciai fino a quando non esaurimmo tutto l’ossigeno  una sveglia suonò
“ e ora di andare a prepararci principessa ninja” sbuffai e mi alzai
“ sei proprio sicuro??” annui con uno sguardo triste poi spense la sveglia
AUTORS’ NOTE
Sono tonata!!!
Scusate la mia troppo lunga assenza ma purtroppo l’estate mi ha tenuto fuori casa costantemente e facevo fatica a portare con me il computer/ a trovare una connessione decente che tenesse per più di tre secondi, ma adesso sono tornata e ho una richiesta per voi, siccome sono indecisa vi piacerebbe che inserissi un caso da risolvere nella storia o volete che la continui così parlando solo dei personaggi e non del lavoro??
Aspetto tante risposte
xoxo
Laligero1

 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


CAPTOLO 10
( McAbby special)
 
NOTA DELL’AUTORE
siccome in tantissimi me l’avete chiesto  proverò a scrivere un capitolo dedicato ai McAbby, siccome al punto in cui sono non so da dove cominciare ho pensato di ambientare questo capitolo un po’ in dietro nel tempo, al ritorno di Ziva, la scena e ambientata alla fine della festa.

_____
“ non saremo stati un po’ cattivi a rinchiuderli la assieme??” chiese Abby  guardando Tim con aria vagamente colpevole
“ Noo,  loro ci hanno fatto baciare e poi al massimo parlano e gli fa bene!”
“ a meno che Ziva non lo uccide…. Comunque a me non e per nulla dispiaciuto baciarti” disse la ragazza
“ devo dire che non e dispiaciuto per niente neanche a me “ rispose l’agente  sorridendole e avvicinandosi a lei
“ beh allora i propongo di rifarlo, sai mi era mancato parecchio!”
“ anche a me!” disse Timoty prima di annullare la distanza tra di loro e baciarla  
 passarono i 20 minuti nei quali i loro colleghi ero rinchiusi in ascensore a baciarsi per recuperare il tepo perso e quando si accorse che era ora di liberarli si separarono con riluttanza e si sistemarono prima di ridare la libertà ai due prigionieri, ma rimasero sorpresi nel vedere Tony uscire e andarsene senza salutare e Ziva dietro di lui in lacrime, non pensavano di vederli uscire così, anzi per dirla tutta speravano che sarebbero usciti felici e riappacificati. Abbi raggiunse immediatamente Ziva e cercò di consolarla, mentre McGee cercò di raggiungere Tony anche se era ancora molto arrabbiato con lui, non riuscì a raggiungerlo in tempo, ma sapeva benissimo che in quel momento era inutile che era solo arrabbiato e che aveva bisogno di smaltire la sua rabbia, sperava solo che non andasse in qualche bar a bere ulteriormente o che non facesse qualche cazzata, decise che lo avrebbe chiamato più tardi e tornò su. Appena uscì dall’ascensore trovai che riempiva Zi di domande, mi unii a loro, volevo cercare di capire cos’era successo ma l’unica risposta che ottenemmo fu un “ vi racconterò!” urlato prima di scappare via, così rimanemmo soli
“ tu sai cosa succede tra quei due??” Abby mi guardò con i suoi occhi grandi leggermente colpevoli e scosse la testa
“ sicura??” sapevo che mi stava mentendo e sapevo che sarebbero bastate un paio di domande per farla crollare, ma alla sua seconda risposta negativa decisi di lasciar perdere, infondo non volevo sottoporla a un interrogatorio o forzarla a  dirmi cose che non può raccontare.
“Dai Tim lasciali stare sai come sono fatti, non riecono semplicemente a perdonarsi, se prima non si fanno un po’ male non sono contenti, stanno ingigantendo la situazione per non ammettere a loro stessi la verità! E questa storia continuerà fino a quando loro non decideranno di mettere da parte il loro stupido orgoglio e le loro paure e lasciarsi andare accettando i loro sentimenti!” disse guardandomi con i suoi grandi occhi neri, che si erano intristiti pronunciando quelle parole, e sapevo perché c’era così tanta tristezza nel suo sguardo,  non stava parlando solo di Tony e Ziva, ma anche di me e di lei, che non avevamo il coraggio di lasciarci andare ai nostri sentimenti per colpa di una stupida regola, perché a questo punto ne sono sicuro, il passato ormai e passato e non siamo più gli stessi di quando ci frequentavamo appena entrati all’NCIS, siamo cambiati siamo cresciuti abbiamo fatto cose che hanno cambiato profondamente la nostra natura e la cosa più importante e che in tutti questi anni abbiamo imparato ad amarci, e ora l’unica cosa che ci divide è la paura di deludere Gibbs, per noi tutti e come un padre, e sappiamo benissimo che anche lui ci considera come figli e che ce lo dimostra a modo tutto suo.
“ forse non sono gli unici che devono lasciarsi andare, lasciar andare via le loro paure… “
“ Tim, non possiamo, anche il bacio di prima è stato un errore “ disse Abby con le lacrime agli occhi allontanandosi leggermente da me, io le presi un braccio e l’attirai a me, con il pollice le asciugai una lacrima ribelle che le era sfuggita e aggiunsi
“ non è un errore baciare la donna che amo! Siamo grandi e possiamo fare quello che vogliamo! Non dobbiamo farci influenzare da una stupida regola non scritta, e non dobbiamo aver paura  di deludere il capo, se veramente tiene a noi allora dovrebbe essere felice che finalmente due dei suoi agenti siano felici. “
“ E se si arrabbia e non ci vuole più in squadra?”
“non succederà, al massimo mi riempirà di scapaccioni, ma ne varrà la pena!”
dissi prima di baciarla, con mio enorme piacere lei ricambiò il bacio ci staccammo solo quando l’ossigeno non ci bastava più, quando ci staccammo vidi che la persona di fronte a me era cambiata, era tornata la solita Abby esaltata e sorridente.
Passammo un altro po’ di tempo a baciarci in ufficio poi decidemmo di uscire a fare una passeggiata e goderci assieme le prima luci dell’alba, non ci eravamo resi conto che fosse così tardi e ormai non aveva senso tornare a casa e ancora meno senso aveva cercare di dormire, ero troppo eccitata per quello che è successo, sono così felice adesso, l’unico problema è Gibbs ma sono sicura che riuscirò a convincerlo a non arrabbiarsi! Ci eravamo appena seduti su una panchina del parco con in mano il primo di una lunghissima serie di caffè che ci avrebbe dato la forza per iniziare la lunga giornata di lavoro che ci attendeva, stavamo progettando scherzosamente una fuga d’amore, anche se pensandoci non andavamo in ferie da anni ( se non si conta i giorni liberi che il direttore ci costringeva a prenderci per non essere accusato di sfruttamento) sarebbe stato divertente scappare lontano noi due soli.
Stavamo chiacchierando quando il telefono di Tim squillo

**“ si capo!”
“ certo, capo, chiamo Abby e la informo!”
“ a dopo capo!”**
 
“ cos’è successo??”
“ un marine morto, dobbiamo andare subito a lavoro!”
“ uffa!!”
Si alzò e mi porse la mano “ dai superiamo questa giornata e questa sera ti porto fuori a cena in quel ristorantino dove andavamo sempre con Tony e Ziva!” gli presi la mano e mi aiutò ad alzarmi
“ accetto solo se mi dai un bacio!” Non mi rispose, mi attirò a se e mi baciò poi mano nella mano sorridenti andammo a lavorare.

NOTA DELL'AUTORE

 Spero davvero che vi piaccia, era da tantissimo che avevo promesso questo speciale dedicato a loro, ma e la primissima volta che scrivo di questa coppia e spero davvero di essere riuscita  a cogliere la loro essenza, detto questo dal prossimo capitolo entreremo nel vivo del caso, grazie mille per i consigli che mi avete dato, mi avete davvero aiutato a chiarirmi le idee.
Volevo comunicare che il giorno di pubblicazione rimane principalmente il Venerdì se ci sono delle variazioni ve le farò sapere.
Ci sentiamo tra una settima e lasciatemi un commento se vi piace questo speciale e se volete che lo porti avanti più frequentemente
UN BACIONE
Laligero1

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Capitolo 11
*** Parte 2 capitolo 1 ***


PARTE 2
CAPITOLO 1

“ Buon giorno Pivello!!”
“ Buon giorno Ziva!!” Disse Tony entrando in ufficio sorridendo, per non farsi beccare con Ziva avevano deciso di salire in ufficio separatamente
“ devo dedurre che ieri sia stata una bella nottata anche per te Tony”
“ Si,ho visto un film strepitoso, era un po’ troppo romantico ma mi è piaciuto!”
“ A si?? E di cosa parlava DiNozzo??” mi chiese Ziva ammiccando, mi sedetti sul bordo della sua scrivania
“ Parla di un valoroso agente federale molto sexy che si innamora di una sua collega straniera ma per varie ragioni non riescono a mettersi assieme poi la notte prima che lei torni nel suo paese d’origine stanno assieme e si promettono tante cose ma appena lei parte e scompare…” sentii una mano scontrarsi con la mia nuca
“Prendete le vostre cose, Marines morto al molo!”
“capo, cos’ho fatto sta volta?”
“ disturbavi Ziva e non la lasciavi lavorare!”
“ ma è stata lei che ha cominciato!” boffonchiai prendendo il mio zaino e entrando in ascensore un secondo prima che si chiudessero le porte
“ andiamo con due macchine!” disse il capo “Mc Gee con  me, prima di andare sulla scena del crimine devi venire con me  a fare una cosa, David guida tu!” disse lanciando le chiavi a Ziva che mi sorrise
“ Capo, perché oggi mi vuoi morto??”
“ David scappellotto!” disse Gibbs prima di sgusciare fuori dall’ascensore seguito da McGee ziva mi colpì piano sulla testa, io bloccai l’ascensore
“ non è giusto!”
“povero piccolo che oggi ha preso due scappellotti “ disse abbracciandomi e dandomi un bacio a fior di labbra, io le diedi uno schiaffo leggero sul sedere “ così siamo pari!” disse dandole un bacio veloce e sbloccando l’ascensore, scappai fuori prima che potesse vendicarsi e andai in macchina, sapevo che non potevo convincerla a lasciarmi il posto di guida quindi con fare teatrale entrai in macchina seguito da lei
“ Che esagerato Tony! Sono mesi che non mi vedi guidare,magari sono migliorata e ti ricordo che prima di partire avevi detto che guidavo quasi in maniera umana!”
“ si lo so! Però mi ricordo come guidavi quando sei tornata l’altra volta!”
“ Di Nozzo ti stai arrampicando sul ventro!”
“ si dice sugli specchi Zeevaaa”
“ usa ancora quel soprannome stupido e ti giuro che…”
“che cosa Ziva??” mi disse sfidandomi
“ che….per un mese ti scordi di me….ti ricordi il nostro accordo…diciamo che per un mese il nostro accordo salta e la situazione torna come prima che partissi…”
“ mmmm se e solo per un mese forse potrei anche pensarci Ziiii”
“ prima che tu lo dica volevo solo informarti che per un mese farò tutto il possibile per provocarti e per mostrarti quello che non puoi avere!”
“ questo è scorretto guanciotte dolci!”
 In quel momento arrivammo alla scena del crimine e la scena che vedemmo fu una delle peggiori mai viste…il corpo della vittima era martoriate, era stata chiaramente torturata in maniera violenta prima di morire, il corpo era stato fatto a pezzi e la cosa orribile e la sensazione di angoscia che mi attanagliò il petto fu davvero tremenda, tanto che non riuscivo a scendere dalla macchina, quella scena tremenda mi ricordava qualcosa ma non sapevo bene cosa.
“ Tony! Ci sei!”
“ Si scusa Zi, e che questa scena mi sta angosciando.”
“ Anche a me Tony, mi porta alla mente ricordi di un periodo che avrei voluto dimenticare ma siamo agenti federali e dobbiamo fare il nostro lavoro.”
Mi guardai attorno e notando che non c’era nessuno, neanche Ducky e Palmer la abbracciai
“ Non e questo Ziva, ho come l’impressione di averla già vista una scena del genere e la sensazione che quella volta qualcosa sia andato storto”
“Forse ti ricorda qualche vecchio caso”
“ può essere, magari quando torniamo in ufficio controllo “ dissi sciogliendo l’abbraccio
“ andiamo??” Lei annuii e mi segui, cominciammo a imbustare indizi scattare foto e fare schizzi della scena e ad ogni minuto che passava mi saliva la nausea. Ora capivo perché il capo non aveva portato McGee.Loro due arrivarono quando Ducky aveva già portato via il corpo, mentre i miei colleghi interrogavano i magazzinieri che lo avevano trovato andai da Gibbs
“ capo, ho come l’impressione di aver già indagato su un caso simile, per caso a te ricorda qualcosa??”
“ No DiNozzo, forse riguarda qualche caso della polizia di Blatimora…”
“ Ti dispiace se vado da loro a controllare il database, ho davvero una sensazione brutta su questo caso”
“ vai DiNozzo e vedi di tornare con una risposta!”
“certo capo!”
Dissi prima di andare via

NOTA DELL'AUTORE
Ecco qua il caso, questa e solo l'introduzione al caso nei prossimi capitoli si svilupperà e vi prometto che sarà più interessante, solo che oggi ho dovuto scrive in fretta e furia perchè domani ho una giornata molto impegnativa a scuola e ho dovuto studiare...
Ho deciso che i McAbby li porterò avanti ma non come la storia tiva, mi dispiace ma faccio fatica a scrivere su di loro quindi farò del mio meglio perchè so che vi piacciono :)
Volevo ringraziare tutti quanti per le recensioni, grazie per spendere un po' del vostro tempo per me, leggere i vostri pensirei mi rende davvero felice :)

Un Bacione
Laligero

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Capitolo 12
*** capitolo 2 ***


PARTE 2
CAPITOLO 2

La sera h 18.00

"andate prima che cambi idea e vi faccia rimanere qua a lavorare tutta la notte!" disse Gibbs arrabbiato, dopo una giornata di indagini non avevamo ottenuto nulla se non un nome
" capo, dov'è Tony??" chiesi sperando in una risposta, avevo scritto già tre messaggi al mio collega e non avevo ottenuto risposta, ero parecchio preoccupata
" Alla stazione di polizia di Baltimora a trovare qualcosa di utile si spera!"
" Perchè a Baltimora??"
" Ha detto di avere seguito un caso simile...magari riesce a scoprire qualcosa di importante!"
" Grazie capo!" disse andando verso l'ascensore con l'intenzione di raggiungerlo
" David! Sei diretta a casa spero!" non gli risposi, entrai di corsa nell'ascensore e scesi, andai verso la mia macchina poi sfrecciai per le strade diretta a Baltimora, non me ne fregava nulla di Gibbs, volevo vederlo.
Appena arrivai alla stazione di polizia di Blatimora entrai, andai verso la reception e chiedi alla poliziotta di servizio di poter vedere Tony, ma lei non fu per niente d’aiuto, cominciai ad innervosirmi, stavo per mettere fuori gioco la ragazza quando un vecchio collega di Tony  mi riconobbe e mi venne incontro
“ Ziva David!? Sei davvero tu o sto sognando??”
“ ciao Bill “ lo saluta sorridendo e lo abbracciai
“ Da quanto sei tornata?”
“ circa un mese, forse un po’ meno…”
“ Devo rimproverare Tony, non ci ha detto nulla!”
“Diciamo che non è stato un ritorno molto facile….ma adesso e tutto a posto”
“ sei qua per Tony??”
“ in realtà si, tu per caso riesci a portarmi da lui??”
“ certo seguimi!” mi disse, mi condusse lungo un corridoio e mi mostrò una porta
“E’ la dentro da questa mattina, non è mai uscito, se riesci portalo a mangiare qualcosa, siamo un po’ preoccupati per lui, questa mattina è arrivato con un aria abbastanza sconvolta!”
“ Ci penso io, grazie!” dissi sorridendogli
“ io adesso  vado! Ci si vede Ziva!”
“ Ciao!”
“ Un ultima cosa… ben tornata!”
“ grazie “ risposi prima di entrare nel archivio, appena entrai Tony si girò verso di me

“mi hai trovato alla fine!” mi disse sorridendo
“dubitavi che ne fossi capace??”
“ assolutamente no! In realtà ero convinto che Gibbs te lo avrebbe impedito”
“be ecco…diciamo che non è stato lui a dirmi di venire qua”
“abbiamo una ribelle qua!” disse Tony ridendo e venendo verso di me e cingendomi la vita con le braccia
“ direttamente dal distretto 12 Ziva David!!”
“ scommetto che stai parlando di un film!”
lui annui e mi baciò
“ ho trovato Bill fuori”
“cosa ti ha detto?”
“ che non hai mangiato nulla, quindi adesso andiamo a mangiare!”
“ si mamma!” disse lui ridendo, lo colpii al petto per gioco
“ muoviti prima che cambi idea e ascolti i consigli di Gibbs!”
“ ok arrivo!” disse rimettendosi la giacca, uscimmo e andammo a cenare in un pub dove andavamo spesso con gli amici di Tony, quella sera non incontrammo nessuno per tutta la cena chiacchierammo e anche se Tony era agitato e nervoso, decisi di lasciar correre per il momento, finita la cena uscimmo dal ristorante e tornammo indietro per riprendere le macchina. Camminammo lentamente mano nella mano godendoci l’aria primaverile. Entrammo dentro la stazione della polizia e andammo verso la sala archivio
“io mi fermo qua!” disse Tony prendendomi per la vita e dandomi un bacio
“ io mi fermo qua con te! “ dissi convinta
“ no, tu vai a casa…ti riposi e domani vai a lavoro così Gibbs non ti uccide “
“ quattro occhi sono meglio di due, e se  ti do una mano magari riesci a finire prima e riusciamo a tornare a casa a riposare tutti e due!”
Lui ci pensò per un attimo
“ siamo arrivati a un empasse, io non cambierò mai idea e te neanche scommetto!” annuii convinta e gli sorrisi
“quindi….” Lo interruppi
“ ho un’ultima proposta! E se tornassimo a casa tutti e due? Andiamo nella mia camera in albergo, ci guardiamo un film che ti lascio addirittura scegliere e poi ci rilassiamo nella vasca da bagno della mia camera….” Dissi giocando con i bottoni della sua camicia
“ proposta allettante ma al massimo posso acettare se mi lasciano portarmi a casa un paio di questi fascicoli da leggere…”
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, poi mi alzai in punta dei piedi e gli sussurrai
“ Sai, oggi in pausa pranzo sono uscita con Abby, mi ha portato da victoria secret e mi ha fatto comprare uno di quei completino che a te piacciono tanto…volevo proprio provarlo questa sera, ma se te preferisci stare qua immerso nelle scartoffie e un peccato, vorrà dire che me lo godrò solo io…” mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai, sentivo i brividi che gli correvano lungo la spina dorsale, amavo sentire l’effetto che facevo su di lui!
Il bacio divenne sempre più passionale fino a quando Tony non si staccò di colpo da me
“ possono vederci qua! Non possiamo “
“allora andiamo a casa??”lui ci pensò per un attimo, poi il suo lato da bravo poliziotto prevalse
“io finisco qua il mio lavoro! Ci vediamo domani guanciotte dolci!” sbuffai e entrai nella stanza senza dire una parola
“ devo dedurre che stai qua allora?” disse sedendosi sull’unica sedia al centro dello stanzino davanti a un tavolino di metallo, io annuii e mi sedetti in braccio a lui afferrando un fascicolo dalla pila di quelli da leggere.

IL MATTINO DOPO
“ McGee dove sono Tony e Ziva??”
“ non lo so capo, questa mattina non si sono presentati a lavoro!”
“ chiamali! “
“ già fatto capo, nessuno dei due risponde”
“ rintraccia i loro telefoni!” Tim si mise all’opera e dopo un po’ disse
“ hanno i telefoni spenti non riesco a rintracciarli!”
Poi capii dove potevano essere
“ Vado a riprenderli! Tu intanto rintraccia tabulati telefonici, conti bancari del marine morto e quando hai fatto se non sono ancora tornato vai da Abby e aiutala con il computer!”
“ si capo!”
Entrai al volo nell’ascensore, poi presi la macchina e sfrecciai verso Baltimora, arrivai la in poco meno di 20 minuti ed entrai, litigai per un po’ con la receptionist fino a che un amico di tony non mi riconobbe e mi portò da loro, quando entrai nella st5anza trovai Tony steso a terra addormentato con la testa sulle gambe di Ziva che invece era sveglia e leggeva un fascicolo
“Mi pareva di averti detto di andare a dormire David “
“ scusa capo….”
“ mai scusarsi”
“ e un segno di debolezza…lo so Gibbs, ma prima di arrabbiarti leggi questo! Forse ho capito perché Tony ha avuto quella reazione alla scena del crimine “ dissi passandogli un fascicolo lui lo lesse e rimase sconvolto quanto me
“ sveglialo e portalo a casa, stagli incollata come un cerotto e per ora non dirgli nulla, digli solo che avete la mattina libera e che non puoi tornare nel tuo hotel e inventati qualcosa e dormi un po’ che dalla faccia che hai sei rimasta sveglia tutta la notte, io torno in ufficio e cerco di fare luce sulla situazione, si vede che questo rapporto e stato scritto dal giovane DiNozzo! Sembra fatto con i piedi!” borbottò infastidito andandosene, io cercai di calmarmi poi sveglia dolcemente Tony e lo portai a casa

NOTA DELL'AUTORE
Scusate il ritardo ma io e il mio computer siamo stati brutalmente separati per due lunghe settimane per cause logistiche e sono riuscita riportarlo a casa solo ieri, spero che questo capitolo vi piaccia anche se lo so che non è dei migliori ma l'ho scritto un po' di corsa, il prossimo prometto sarà più chiaro
UN BACIONE
Laligero 1

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Capitolo 13
*** capitolo 3 ***


CAP 3
Fortunatamente fu facile convincerlo a portarmi a casa con lui e non dovetti neanche inventare strane scusa, appena arrivammo si fiondò in doccia, io chiamai Gibbs
“ David, ti avevo detto di andare a dormire!”
“ Non posso, sono preoccupata “
“ Mi sto occupando io della cosa, ho già chiamato la polizia per la scorta….”
“ci possiamo pensare noi alla scorta…”
“no, si insospettirebbe troppo”
“ perché farlo seguire non lo insospettirebbe”
In quel momento Tony mi chiamò “Zi! Vieni qua, ho bisogno di te!” disse con un tono divertito, io cercai di coprire il microfono del telefono
“David adesso vai, Dinozzo ha bisogno di te!” disse con un tono scherzoso “ mi raccomando comportatevi bene! Non voglio strane sorprese”  disse prima di riattaccare senza aspettare la mai risposta

“ANTONY DINOZZO JUNIOR IO GIURO CHE TI AMMAZZO!!!!”  dissi entrando in camera trovandolo solo con un asciugamano legato in vita
“ cos’ho fatto adesso??”
“ nulla, ero solo al telefono con Gibbs “ dissi lanciandogli una delle mie occhiate assassine
lui mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa “ dai non lo sapevo, non arrabbiarti” lo abbracciai anche io, dopotutto non riuscivo a essere arrabbiata con lui. “ mi perdoni quindi??” annuii con la testa appoggiata sul petto e gli diedi un bacio
“ adesso però vado a lavarmi “
“ non e che hai bisogno di una mano??” lo fulminai con lo sguardo e andai in bagno senza rispondergli, mi spogliai  e mi infilai sotto l’acqua calda cercai di lasciarmi andare ma riuscivo a pensare solo al caso  e a quello che avevo letto nel rapporto

* PRIMI ANNI DI TONY NELLA POLIZIA DI BALTIMORA*


POV Tony

Entrai in ufficio con un forte mal di testa, la sera prima ero uscito con i miei colleghi della polizia e avevamo bevuto un po’ troppo, inoltre avevo conosciuto una biondina niente male con la quale avevo passato la notte.
Mi sedetti alla mia scrivania e cominciai a ricontrollare dall’inizio tutti i dettagli degli omicidi che stavamo seguendo, sospettavamo il coinvolgimento di un serial killer viste le analogie tra le vittime, l’unica differenza era il modo e il luogo in cui erano state uccise, anche se ogni morte era stata a dir poco macabra.
“ DiNozzo, che sorpresa vederti a lavoro in orario!”
“ Taci Claire! Ho un mal di testa che tu non immagini!” dissi alla mia partner
“ Forse se ieri sera avessi bevuto un po’ di meno non staresti così male!”
“ bla bla bla!” dissi facendole la linguaccia lei si sedette e comincio a lavorare al computer, dopo poco ci arrivò una chiamata. Un altro omicidio, andammo alla scena del crimine e cominciammo a fare le solite cose di routine, anche se gli altri lo trovavano inutile, ormai eravamo sicuri all’80 % che si trattasse di un serial killer e in quel caso sicuramente sarebbe intervenuto l’FBI.
Trovai una scia di sangue sospetta, feci cenno alla mia partner di venire con me e insieme la seguimmo, la scia andava avanti per parecchi metri, e portava a una capannone abbandonato in mezzo al porto, decidemmo di controllarlo da soli, non credevamo di aver bisogno dei rinforzi, entrammo nel capanno e appena mettemmo piede dentro capimmo che la era il luogo della tortura, trovammo sangue ovunque e un odore di carne marcia insopportabile, mi veniva da vomitare ma mi trattenni e continuai a camminare, ad un certo punto sentii un urlo mi girai e vidi la mia partner stesa a terra, andai verso di lei ma qualcuno mi colpì forte sulla nuca e mi fece svenire, quando mi risvegliai mi ritrovai legato a una sedia vicino a Claire.

I giorni seguenti furono duri per noi, per Claire più di me, venimmo torturati e picchiati, ci lasciarono senza cibo ne acqua ma la cosa peggiore era la sensazione di impotenza, non potevo fare nulla ne per liberarmi ne per proteggere la mia partner. Ci liberarono dopo 7 giorni, rimasi in ospedale per circa un mese e infine quando mi lasciarono la polizia decise di farmi cambiare unità, dopo poco conobbi Gibbs e entrai all’NCIS, non ebbi più notizie della mia partner se non che venne spostata a New York in un ospedale specializzato per il trattamento della sindrome da stress post traumatico.



NOTA DELL’AUTORE
 Buon Anno a tutti J J
Lo so che sto capitolo è corto ma ero andata avanti  a scrivere un altro pezzo ma la parte dopo stonava troppo con il racconto della triste avventura di Tony e boh non mi sembrava adatto, scusate ma ho avuto problemi con il computer e appena l’ho riavuto ho dovuto aggiornare tutte le mie storie e quindi ci ho messo un po’ inoltre queste vacanze mi sono data allo studio intensivo e non sono riuscita a dedicare tutto il tempo che avrei voluto alla scrittura ma prometto che aggiornerò regolarmente almeno una volta alla settimana d’ora in poi!
un bacione
Laligero

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Capitolo 14
*** capitolo 4 ***


 Uscii dalla doccia avevo bisogno di vedere Tony e di sapere che stava bene, mi avvolsi un asciugamano attorno e andai in camera, subito sentii delle braccia attorno alla mia vita, mi irrigidii per un momento, ero pronta a liberarmi quando riconobbi il profumo di Tony, devo decisamente abituarmi a queste cose e liberarmi di questi riflessi spontanei, almeno quando sono con Tony.
“ sei ancora arrabbiata con me??” chiese dandomi dei leggeri baci sul collo e sulle spalle
“non so….dipende….”
“da cosa??” disse girandomi e baciandomi
“ da come ti fai perdonare “ dissi avvolgendogli le braccia attorno al collo e baciandolo
“ Qualche suggerimento???” disse dandomi un altro bacio, io scossi la testa e mi liberai dal suo abbraccio
“per caso hai una maglia da prestarmi??  Non mi sono portata via niente…” lui si riavvicinò a me e mi fece andare contro il muro
“ non ne avrai bisogno” disse cominciando a baciarmi con passione ricambiai il bacio levandogli la maglietta, presi il controllo e ribaltai la situazione schiacciandolo dolcemente contro il muro, ricominciai a baciarlo con passione le sue mani scivolavano sul mio corpo e mi facevano venire i brividi e sentivo la sua eccitazione premere contro la mia pancia, d’altro canto anche io mi stavo eccitando parecchio
“ agente David io non resisto più o ci muoviamo ad andare su quel letto o ti prendo qua!” disse con la voce roca levandomi l’asciugamano che avevo addosso e cominciando a baciarmi il collo io non me lo feci ripetere due volte e mi avvicinai al letto sedendomi sul bordo lui si avvicinò e riprese a baciarmi facendomi stendere sotto di lui, io ribaltai la posizione e cominciai a baciarlo sul petto mentre le mie mani lo accarezzavano ovunque era sempre più teso e sentivo che non ce la faceva più così quando ribaltò la posizione lo lasciai fare e entrò in me.

Facemmo l’amore più volte  adesso stavo cercando di dormire, la mia testa era appoggiata al petto di Tony mentre lui mi circondava con le braccia e mi accarezzava la schiena, mi stavo godendo quel momento al massimo, ero consapevole che con Tony seguito 24/7 da una squadra di sorveglianza non avremmo più avuto l’opportunità di stare assieme così fuori dall’ufficio stavo per addormentarmi finalmente quando Tony mi pizzicò il fianco, lo guardai e lo fulminai
“ cosa vuoi DiNozzo??” chiese fingendomi arrabbiata
“ Volevo vedere se eri sveglia o dormivi…”
“ Grazie a te sono sveglia!”
“ ricordami di non svegliarti mai più, sei sempre cosi acida dopo aver fatto sesso???”
gli tirai un pugno sulla spalla e mi girai dandogli le spalle, lo sentii lamentarsi per il pungo, poi sentii le sue braccia che si riavvolgevano attorno a me
“Guanciotte dolci, mi perdoni….non  volevo farti arrabbiare!”
lo ignorai, lui cominci a baciarmi il collo, mi girai e lo baciai
“ perdonato, ma adesso andiamo a dormire che abbiamo solo un paio d’ore prima di dover tornare a lavoro e io sta notte non ho chiuso occhio!”
“ e non hai scoperto nulla??”
“ no, solo che i tuoi rapporti sono migliorati molto dall’epoca in cui lavoravi con la polizia, scrivevi proprio con i piedi!” mi sentivo tremendamente in colpa   a mentirgli ma dovevo, non potevo raccontargli quello che avevo scoperto o lo avrei solo fatto stare male, sapevo come ci si sentiva ad essere torturati e non volevo che i ricordi di quei momenti gli tornassero alla mente e che stesse male. “ adesso dormiamo!”


NEL FRATTEMPO ALL’ NCIS

“McGee chiama Abby Ducky e Palmer digli di salire che ho bisogno di parlare con loro, io vado un attimo dal direttore “
“si capo “ rispose immediatamente l’agente operativo prendendo il telefono, io corsi nell’ufficio del direttore ed entrai senza bussare come al solito, trovai il direttore seduto alla sua scrivania che leggeva il giornale e che beveva una tazza di caffè
“ Gibbs, che succede?”
“ Ho delle novità importanti sul caso” dissi lanciando sulla scrivania del direttore la cartellina con ciò che aveva scoperto Ziva, Leon mi guardò male per il modo brusco ma io lo ignorai, dovevo ammettere che comportarmi così con il direttore mi divertiva parecchio! Lo guardai mentre leggeva, poi appoggiò il fascicolo e mi guardò
“ Sapevo che era stato rapito  e torturato, e in uno dei suoi file secretati, visto che ha quanto pare il suo cervello ha rimosso l’accaduto la polizia ha deciso di secretare quest’informazione per il suo bene. Ma cosa centra con il caso??”
“ La vittima e l’ex partner di Tony, quella che è stata rapita con lui, inoltre il modus operandi è lo stesso, crediamo che il serial killer o qualche suo seguace voglia vendicarsi o voglia finire il lavoro che ha cominciato, ho motivo di credere che il prossimo nome sulla sua lista sia quello di Tony e io non voglio perdere il mio agente operativo anziano.”
“ Se vuoi posso chiamare la squadra specializzata di sorveglianza dell’ NCIS e farlo seguire, però c’è un problema, lo psicologo che seguiva Tony nel caso ha sconsigliato il suo coinvolgimento in casi simili e non voglio che venga coinvolto in questo caso!”
“ E cosa faccio??”
“ Ci penso io a Tony, però cercate di fare più in fretta che potete!”
“ si direttore, per caso c’è qualcos’altro che non so dei miei agenti??”
“ Per quanto riguarda Tony e Timoty adesso sai tutto…per quanto riguarda Ziva non posso giurare che il Mossad mi abbia mandato tutte le informazioni riguardo alle sue missioni, quindi l’unica cosa che puoi fare è fidarti di lei” uscii senza rispondere come al solito e andai verso la mia squadra tutta riunita di fronte al plasma, sapevo che quello che stavo per dirgli li avrebbe scossi ma avevo bisogno del loro aiuto. Feci un cenno a McGee che fece apparire delle foto sullo schermo e cominciai a spiegargli la situazione “[…] quindi per adesso Ziva sta tenendo d’occhio Tony, ho già parlato con il direttore e una squadra specializzata si occuperà di seguirlo e tenerlo d’occhio, non mi fido però al 100% quindi organizzerò dei turni e io McGee e Ziva lo terremmo d’occhio, se qualcuno di voi vuole dare una mano lo dica e verrà affiancato a qualcuno “ dissi sapendo che Abby non avrebbe voluto starne fuori “ non voglio che nessuno di voi faccia parola con Tony di questo caso, non voglio che si senta in pericolo e che gli vengano strane idee in mente, per questo Tony verrà allontanato per un periodo, il direttore si sta occupando di questo. Per quanto riguarda noi, abbiamo circa una settimana per prendere il colpevole prima che colpisca di nuovo! Chiaro??” tutti annuirono “ allora a lavoro!” dissi facendo segno con la mano di andarsene, presi il mio caffè dalla scrivania e andai verso l’ascensore, volevo andare  a parlare con il bastardo che aveva rapito Tony per capire chi ci fosse dietro a questa storia.

NOTA DELL’AUTORE
 Ecco qua il nuovo capitolo, in ritardo come al solito, scusatemi e che ho sempre mille idee in testa e a volte e davvero difficile buttarle giù in maniera che venga un capitolo bello e non troppo pesante da leggere….spero che vi piaccia J
Comunque sono davvero sconvolta per la notizia di Michael, non può lasciare NCIS, vi immaginate la squadra senza Tony? Insomma lui era la fin dalla prima puntata, spero almeno che lo facciano uscire di scena in una maniera decente ( insomma basta che non lo facciano morire .-.) .
E’ un po’ di tempo che ho una nuova storia Tiva in mente, però volevo renderla interattiva e farvi partecipare aiutandomi a decidere come va avanti la storia, se vi piacerebbe ditemelo lasciandomi un commento J
Credo di avervi detto tutto!
UN BACIONE
Laligero

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Capitolo 15
*** capitolo 5 ***


Passarono due settimane e il nostro assassino non si fece vedere, e ormai eravamo a corto d’indizi; la situazione era frustrante anche perché Tony cominciava ad accorgersi di qualcosa, era tornato a lavoro da una settimana e avevamo dovuto creare un piccolo centro operativo in un angolo del magazzino nel quale avevamo nascosto tutti gli indizi e le prove che avevamo, cercavamo di continuare a indagare senza farci scoprire ma non era facile, infondo era un investigatore. Questo lo faceva innervosire parecchio e m i faceva sentire in colpa perché non potevo stare con lui se non quelle sere in cui avevo il “turno di guardia” e anche in quelle sere non perdeva l’occasione di martellarmi con le sue domande, ormai facevo fatica a tenergli nascosto cosa stava succedendo, ieri sera ho passato la notte con lui e sta sera ho deciso di intrufolarmi in casa sua, tanto non deve essere cos’ difficile, il turno di guardia ce lo avevano McGee e Abby.
“David vai a controllare il nostro sospettato, qualsiasi cosa chiama!”
“certo capo!” dissi prendendo al volo le chiavi che mi stava lanciando “ e portati DiNozzo!” disse indicando l’agente che in quel momento stava cercando di togliersi un pelucco dalla spalla e aveva un espressione buffissima, sorrisi teneramente guardandolo
“scimmione andiamo??” lui alzò la testa e si indicò
“dici a me pivella?” lo guardai minacciosa
“Mi sta già venendo voglia di ucciderti!” dico sbuffando
“ bambini potete andare prima che cambi idea??” disse Gibbs con il suo solito tono scontroso
“si capo!” dicemmo contemporaneamente entrando nell’ascensore.
Eravamo in macchina da due ore a guardare il nostro sospettato che guardava la tv Tony se ne stava stranamente zitto
“lo so cosa sta succedendo!” rimasi un attimo pietrificata
“ di cosa stai parlando??”
“ non sono stupido, so perché non ti fermi più da me, mi sono accorto che Vance non sapeva più cosa farmi fare per tenermi lontano da voi e mi sono accorto che sono due settimane che ho una scorta, ho riconosciuto i ragazzi della scorta…però so che non puoi dirmi quello che succede e ti capisco, quando avrai voglia potrai parlarmene” lo ascoltai in silenzio pietrificata poi mi girai piano verso di lui
“scusami ma davvero non posso parlartene…e per il tuo bene, ti prego fidati di me…”
“mi fido, però promettimi che se la situazione diventa grave o anche per un secondo vi sfugge dal controllo mi racconti tutto!”
“promesso” dissi guardandolo negli occhi lui si avvicinò a me e mi baciò dolcemente
“sai, vorrei tanto che sta sera potessi passare la serata con me…”
“ e cosa ti fa pensare che non possa farlo…”
“beh….ieri eri da me e di solito non ti fermi mai due sere di fila….”
“avevo pensato di fare un salto lo stesso ma se non vuoi non fa  nulla “ dissi maliziosa allontanandomi un po’ da lui e riprendendo il binocolo
“sai che le mie porte sono sempre aperte per te!”
in quel momento il nostro sospettatò uscì di casa con in mano un coltello uguale all’arma del delitto, lo seguimmo e riuscimmo ad arrestarlo, passammo il pomeriggio alle nostre scrivanie a compilare rapporti fino a quando Gibbs non ci intimò di andarcene a casa di corsa, ci ritrovammo in ascensore i e Tony.
“ allora vieni a casa con me o sgattaioli dentro più tardi??”
“mi intrufolo…è più eccitante” dissi facendogli l’occhiolino uscendo dall’ascensore.


Dopo un ora ero alla porta di Tony, ero riuscita a intrufolarmi evitando le telecamere di sicurezza e i sorveglianti, bussai insistentemente
“arrivo, arrivo un attimo!” sentii Tony urlare, poco prima di aprirmi indossando solo un asciugamano attorno alla vita entrai in fretta
“ ciao! Fai come se fossi a casa tua!” disse Tony ironico
“se mi lasciavi fuori ancora un po’ mi vedevano e rischiavamo che ci scoprissero!”
lui si avvicinò a me e mi baciò “ pensavo arrivassi più tardi, ero in doccia “
“ se vuoi finisci, io comincio a preparare qualcosa da mangiare”
“ok, basta che non mi mandi a fuoco la cucina!”
“ non sei simpatico! “ dissi colpendoli sulla spalla e andando verso la cucina
“ non mi merito un bacio??”
“ direi proprio di no! “ risposi facendogli la linguaccia lui si lamentò mentre andava in camera, mentre io cominciavo a fare da mangiare, quando si vestì venne ad aiutarmi, ridemmo e scherzammo per tutto il tempo poi mangiammo seduti a terra nel suo salotto guardando un film
“ Tony domani dopo lavoro mi accompagni a cercare un appartamento??”
“ perché??”
“ be, sai non penso di ripartire a breve e mi sono stancata di vivere in hotel!”
“ in quel caso ok, domani ti accompagno…..”
“ grazie “ dissi sporgendomi verso di lui per dargli un bacio, lui mi attirò a se e io mi misi a cavalcioni su di lui approfondendo il bacio, presto le sue mani si intrufolarono sotto la mia maglia presto la fece volare via mentre io cominciai a sbottonargli la camicia presto ci trovammo entrambi nudi

MCGEE POV
Stavo andando in macchina verso la casa di Tony quando il mio telefono squillò, Gibbs mi aveva tenuto in ufficio per indagare sul caso di Tony per quasi due ore ed ero in ritardo per il mio turno di sorveglianza.
* “pronto agente McGee”
“ qualcuno una ragazza è entrata in casa del signor DiNozzo circa un ora fa, abbiamo cercato di identificarla e rintracciarla tramite le telecamere ma è riuscita a evitarle tutte “
“sto arrivando” dissi schiacciando il piede sull’acceleratore, in pochi minuti ero arrivato al palazzo di Tony e avevo architettato un piano geniale!


ZIVA POV
Ci stavamo baciando appassionatamente quando sentimmo bussare alla porta mi staccai di colpo da lui, Tony mi guardò e sussurrò “ se ne andranno fai finta di non esserci!”
La persona alla porta continuò a bussare con più insistenza
“ TONY, APRI! SENNO BUTTO GIU’ LA PORTA” riconoscemmo entrambi la voce di Abby ci guardammo spaventati raccolsi velocemente le mie cose e scappai in camera di Tony.
Dopo sentii la porta che si apriva e un vociare, mi avvicinai di più alla porta e appoggiai l’orecchio alla porta
“ ci chiedevamo se ti andasse di venire con noi a fare un giro…pensavamo di chiamare anche Ziva, ma visto che hai compagnia ti lasciamo….”
“cosa vi fa pensare che io abbia compagnia??” chiese Tony nervoso
sentii dei rumori e delle risate da parte di Tim e Abby
“allora noi andiamo!” dissero i nostri colleghi uscendo, dopo poco Tony mi raggiunse in camera, avevo messo addosso la sua camicia, mi faceva sentire a disagio stare nuda con i miei colleghi in casa.
“ hai dimenticato di la una cosa “disse ridacchiando e sventolandomi davanti le mie mutandine, arrossii violentemente e gliele strappai di mano, ora capivo il perché delle risate, cercai di evitare lo sguardo di Tony perché ero in imbarazzo, lui si avvicinò a me e mi circondò la vita con le braccia alzandomi il mento con una mano
“ sei bellissima quando diventi rossa” gli sorrisi timidamente e ricominciammo a baciarci, dopo poco ricominciammo a fare quelle che stavamo facendo prima dell’interruzione.


ABBY POV
“Tim, devo dirti una cosa….” Dissi seria dopo poco che eravamo tornati in macchina
“che succede Abby??”
“ conosco la ragazza con cui era Tony,  in realtà la conosci bene anche tu!” lui mi guardò incuriosito e mi fece un gesto con la mano invitandomi a proseguire
“ E’ Ziva….”
“o mio dio!! Come fai a saperlo??”
“ ecco, sai le mutandine che abbiamo visto??” lui annui ancora sorpreso
“le ho regalate io a Ziva!”

NOTA DELL'AUTORE
Eccomi qua! Scusatemi ma purtroppo ho avuto davvero poco tempo per scrivere tra la scuola e vari impegni, mi sono ricavata un momento di pausa e ho scritto un paio di capitoli quindi da oggi ricomincerò a pubblicare più regolarmente!
Un bacione a tutti
Laligero1

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Capitolo 16
*** capitolo 6 ***


Il giorno dopo ci alzammo tranquillamente dal letto e andammo a lavoro, eravamo tranquilli e felici nonostante la pesante spada di Damocle che incombeva sulle nostre teste, appena entrammo in ufficio però l’atmosfera era decisamente strana!
Subito pensai a delle novità sul nostro caso segreto, ma il pivello evitava il mio sguardo quindi non capivo cosa stesse succedendo, ci sedemmo alle scrivanie e cominciammo a lavorare, dopo circa un ora arrivò Gibbs e sbatte una pila di fascicoli sulla scrivania di Tony
“ Rapporti da revisionare, sei l’agente anziano quindi è compito tuo!”
“ma….capo! Questo è un lavoro da pivelli!! Fallo fare a Ziva o a Mc Genio!”
gli lanciai una delle mie famose occhiate assassine e mi preparai a ribattere quando Gibbs intervenne con un tono che non ammetteva repliche
“ho dato a te questo dannatissimo incarico e tu lo eseguirai! David tu con me McGee da Abby e vedete di fare i bravi!!” disse enfatizzando l’ultima frase, curiosa presi la mia roba e mi alzai, afferrai al volo le chiavi che Gibbs mi stava lanciando e andai in ascensore, quando anche il capo entrò domandai
“ si può sapere dove stiamo andando capo??”
“Baltimora, vogliono chiudere il caso su cui stiamo indagando, quello dove è coinvolto Tony per assenza di prove e sospettati, ma non è questo il problema, è che vogliono togliere la scorta a Tony perché è considerato fuori pericolo e oggettivamente noi non possiamo continuare a passare le nostre notti a sorvegliarlo a casa sua! Quindi voglio parlare con i suoi ex colleghi e scoprire più cose che posso sul vecchio caso, magari può essere un punto di partenza!”
“ E non pensi sia arrivata l’ora di coinvolgere Tony, non è stupido! Ha capito che è sotto sorveglianza ma comincia a fare domande e sta diventando terribilmente fastidioso, alla fine era il suo caso magari lui può davvero esserci d’aiuto!”
“non si può. Gli ordini del medico sono chiari! “ ci guardammo per un momento negli occhi e fino a quando l’ascensore si fermò e andammo verso la macchina, salimmo e partii per Blatimora, lungo la strada però mi sorse una curiosità
“ perché hai detto ad Abby e Mc Gee di fare i bravi??”
“Ho le mie ragioni David, penso che nella squadra ultimamente si stiano creando legami fin troppo stretti!”
detto questo si rinchiuse nel suo guscio di silenzio
Passammo il resto della mattinata e gran parte del pomeriggio a parlare con gli ex colleghi di Tony e l’unica cosa utile che ricavammo fu un elenco delle proprietà del nostro ex killer, mandammo gli indirizzi a McGee perché li analizzasse e tornammo alla base. Visto che McGee aveva bisogno delle autorizzazioni e non avevamo casi aperti Gibbs ci lasciò il pomeriggio libero e io e Tony ne approfittammo per andare a vedere un paio di case.
La prima che vedemmo non mi piacque affatto, la proprietaria nonostante pensasse che Tony fosse mio marito ci provò con lui per tutto il tempo e in maniera alquanto spudorata, e man mano che lui notava il mio nervosismo un ghigno soddisfatto si dipingeva sulla sua faccia, quando uscimmo gli tenni il broncio
“ Che ne pensi di questa casa??”
“ non mi piace” risposi fredda come un pezzo di ghiaccio
“ perché??”
“non mi piace a basta!” sentii le sue braccia afferrarmi per i fianchi, mi girai verso di lui per liberarmi ma me lo ritrovai più vicino di quanto credesse e questo mi fece perdere la concentrazione e dimenticare qualsiasi cosa avessi voluto dirgli, in quel momento l’unica cosa che volevo era sentire le sue labbra sulle mie, lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò
“ gelosa Zi??”
“A…assolutamente no! Perché dovrei essere gelosa?? Infondo noi non siamo nulla no Tony??” vidi che ci rimase un po’ male ma non ebbi il tempo di ribattere perché il mio telefono squillò
* agente David *
* Ziva vieni subito all’ NCIS abbiamo scoperto qualcosa e non portare Tony*
* ok  arrivo!*
 
“ devo andare il direttore vuole parlarmi per te è un problema??” lui scosse la testa, gli diedi un leggero bacio a fior di labbra e saltai sulla mia macchina corsi allì Ncis e appena entrai trovai Abby che saltellava davanti all’ascenzore urlando il mio nome e impedendomi di uscire
“ Abby, regola 62!”
“ conosco la regola 62, sempre dare spazio alle persone quando escono dall’ascensore ma questa è una cosa troppo importante!”
“ cos’hai scoperto Abby?” chiesi curiosa lei eccitata cominciò a raccontarmi
“Abbiamo incrociato i dati di chi è andato a trovare in prigione il nostro super cattivo e chi ha visitato le sue proprietà, e abbiamo un nome! Sophia Cooper, Gibbs è andato a prenderla con Tim ma pensava che volessi essere qua mentre la interrogava”
“ grazie per avermi chiamato Abby” dissi andando verso la mia scrivania e posando le mie cose, l’occhio in quel momento mi cadde sulla scrivania di Tony e improvvisamente mi intristii, era strano essere qua senza di lui e soprattutto tenergli nascosta una cosa del genere che condizionava così profondamente  la sua vita, cominciai a chiedermi se non fosse tutto un errore ma mi interruppi sentendo il suono del campanello dell’ascensore, da cui uscirono Tim Gibbs e la donna che probabilmente stava facendo del male a Tony, la guardai passarmi davanti indifferente mentre veniva condotta in sala interrogatori, la seguii e andai a dispormi dietro il vetro aspettando di vedere Gibbs all’opera, avrei davvero voluto fare io quell’interrogatorio ma sapevo di essere troppo coinvolta.
“ signorina Cooper, sono curioso, cosa attrae una come lei ad andare a visitare un omicida?? Per giunta uno dei più cruenti della storia del nostro paese!” disse con calma Gibbs aprendo un fascicolo
“ chiamiamola curiosità, o chiamiamolo lavoro agente!”
“ scusi, può essere più, chiara??”
“ ma certo, un paio di anni fa ho conseguito una laurea in psicologia criminale come lei già saprà, la mia tesi parlava appunto del caso del signor Mendes, dopo la mia laurea ho cominciato a lavorare ma la figura di questo personaggio mi ha sempre più affascinato e volevo conoscerlo, parlare con lui e capire cosa l’ha spinto a fare quello che ha fatto, però avevo bisogno di una scusa per andare a trovarlo e conoscerlo, così parlando con il mio ex professore di psicologia criminale decidemmo di chiedere all’università i fondi per la scrittura di un manuale psicologico sul caso e sui possibili trattamenti, ecco cosa mi ha portato dal signor Mendes volevo ascoltare la sua storia raccontata da lui!”
“e come mai è andata in una delle sue proprietà??”
“ sempre per indagare, per conoscere meglio i posti in cui lui lavorava…”
“ cosa stava facendo ?????? scorsa alle ???”
“ ero in un bar con delle amiche, stavamo bevendo un paio di drink in compagnia”
“c’è qualcuno che può confermarlo??”
“ le mie amiche e forse anche i video delle telecamere del parcheggio dell’ American Graffiti dove eravamo”
“ la ringrazio, mi dispiace doverla informare che dovremmo sequestrare tutti i suoi appunti, potrà riaverne una copia al termine dell’indagine!”
“no, se lo scordi, i miei appunti li posso toccare solo io e non esiste che qualcuno li copi! Sono talmente segreti che li custodisco in un cassetto chiuso a chiave in università che posso aprire solo io!”
“ e sicura che nessun altro può avere accesso al suo cassetto??”
“ assolutamente no! L’università e molto gelosa delle sue opere, non vuole rischiare il plagio, nella stanza possiamo entrare solo io, altri tre ragazzi che stanno scrivendo dei libri per l’università e i professori di riferimento”
“ controlleremo, adesso lei vada a prendere i suoi appunti la accompagnerà l’agente McGee” disse Gibbs face un cenno a Tim di entrare e dopo aver afferrato il suo fascicolo uscì dalla stanza.
questo interrogatorio era servito a poco niente, dal mio punto di vista e la cosa mi lasciava parecchio frustrata, non mi piaceva sapere Tony in pericolo e tantomeno saperlo senza protezione, al posto di giocare a fare i fidanzatini dovevo darmi una mossa e indagare!
Sempre pensando a come procedere ero uscita dalla stanza e mi ero diretta alla mia scrivania
“ Domani andremo a visionare la proprietà dov’è stata la signorina Cooper e visioneremo i suoi appunti, per oggi possiamo solo andare a casa, riposare e ripartire più freschi domani è chiaro??”
annui poco convinta e presi la mia roba, andai verso il mio hotel, appena entrai in camera mi buttai sul letto e scrissi un messaggio a Tony
** sono tornata adesso, tutto bene il direttore aveva solo bisogno di info sul mio periodo “di pausa”**
** bene, anche se avrei preferito passare il pomeriggio con te gelosona!!**
** non sei per niente simpatico DiNozzo!**
** se sta sera passi mi faccio perdonare**
** proposta allettante ma non posso, Gibbs ha il turno di sorveglianza!**
** uffa! A domani guanciotte dolci! Buona notte**
** anche a te sederino peloso, a domani** feci in tempo a scrivere questo messaggio che mi addormentai


NOTA DELL’AUTORE
Scusatemi davvero ho dovuto prendere un periodo di pausa forzato, quest’anno ho gli esami di maturità e ho dovuto studiare come una matta, mi dispiace tantissimo davvero tante volte ho provato a prendere in mano il computer e scrivere ma ero talmente stanca che mi addormentavo, adesso anche se sto facendo il ripasso ho più tempo quindi recupererò il tempo perso promesso, spero che sto capitolo vi piaccia un bacione
Laligero1

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Capitolo 17
*** capitolo 7 ***


“David preparati, tra mezz’ora si parte!”
“si capo!” dissi alzandomi e andando verso l’ascensore per scendere in armeria, Tony mi seguì fingendo di dover andare da Abby, entrò con me in ascensore e lo bloccò quasi subitomi prese per i fianchi mi attirò a lui e mi baciò
“ scusa David ma non resistevo più!”
“ sei proprio incontenibile agente super speciale DiNozzo!!” risposi sorridendo dandogli un altro bacio
“ davo essere geloso del capo??” mi chiese fingendo di mettere il broncio
“perché??” chiesi confusa
“ ultimamente vai sempre via da sola con lui!” trattenni a stento una risata e Tony cominciò a guardarmi male per davvero
“che scemo che sei! Stiamo solo seguendo una pista!” dissi prima di dargli un bacio, quando ci staccammo lui mi guardò pensieroso io feci ripartire l’ascensore quando le porte si aprirono  scesi, ma Tony mi prese per un braccio e mi guardò con aria molto seria, cosa per niente da lui
“ Sai, il nostro accordo?? Potrei non volerlo più!” disse molto pensieroso, in quel momento mi cadde il mondo addosso, sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa ma non mi aspettavo che succedesse così presto! Il mio cuore si ruppe in mille pezzi e mi sforzai di ricacciare indietro le lacrime e di mettere su la mia maschera da freddo agente del Mossad.
“ se questa è la tua decisione ok!” dissi girando e andandomene via, ignorando lui che mi chiamava indietro, mi intrufolai in armeria e raccolsi tutto il necessario quando fui pronta mi diressi direttamente nel parcheggio e aspettai Gibbs. Il viaggio in macchina con lui fu silenzioso e mi diede molto tempo per pensare, quando arrivammo cercai di concentrarmi il più possibile  sul nostro caso, nonostante tutto dovevo salvarlo!
La casa di Mendes da fuori sembrava un tranquillo casolare di campagna, nonostante l’assenza del proprietario la casa era ben curata, entrammo di soppiatto per non trovare sorprese e dopo una rapida ispezione cominciammo a cercare  qualche indizio del suo passaggio la ma non trovammo nulla, la casa era completamente vuota, e priva di effetti personali, i mobili erano vuoti non c’era un quadro alle pareti o un libro, l’unica cosa presente era il mobilio, la casa era stranamente pulita
“ c’è qualcosa di molto strano qua!” dissi guardando Gibbs
“ anche io lo penso, muoviamoci scatta più foto che riesci, io devo telefonare alla polizia di Baltimora”
“ si capo!” scattai le fotografie quando finii frugai un attimo in giro ma non trovai nulla, quando finii uscii dalla casa e trovai Gibbs arrabbiato al telefono. Mise giù di colpo e mi indicò la macchina
“ per avere le foto della prima ispezione che hanno fatto in questa casa dobbiamo aspettare domani, quindi oggi non possiamo più fare nulla di utile, inoltre il segretario della marina mi ha appena chiamato dicendo che non può più permettersi di tenere la scorta di DiNozzo”
“  beh, vuol dire che ci arrangeremo noi!” dissi cominciando a preoccuparmi in maniera eccessiva
“ non possiamo più passare le notti in bianco Ziva! Da oggi il nostro Antony dovrà riuscire a cavarsela da solo, inoltre è da più di un mese che è sotto scorta e non è mai successo nulla, forse aspetta di compiere un altro omicidio per far uscire lui allo scoperto”
“ e se invece aspettasse solo che Tony fosse lasciato da solo??”
“ In quel caso sa benissimo come difendersi per il momento “ cercai di ribattere ma un occhiata di Gibbs mi fece tacere, presi il telefono stizzita, trovai 7 chiamate perse da Tony e circa una decina di messaggi, chiusi il telefono ancora più arrabbiata di prima e cominciai a guardare fuori dal finestrino, ero decisa a non richiamarlo e non rispondere ai suoi messaggi, aveva preso una decisione e ora ne subiva le conseguenze.
“ Capo, posso prendermi il pomeriggio libero?? Vorrei riuscire a trovare un appartamento”
“ ok David, ma rimani rintracciabile che in caso di emergenza ci servi”
“ok capo!”
dopo poco arrivammo, presi la mia macchina senza salire a salutare e me ne andai, guardai un paio di case ma non me ne piacque nessuna, mi fermai a mangiare un panino al volo prima di ricominciare la mia ricerca, alla fine dopo aver visto una altro paio di appartamenti trovai quello perfetto, era vicino all’ufficio, molto luminoso e l’esterno era in stile europeo, con delle graziose terrazze in ferro battuto,sembrava tutto perfetto, i proprietari vecchi erano addirittura disposti a farmi entrare in casa oggi stesso, decisi di approfittarne per lasciare quell’albergo carico di ricordi, andai a comprare tutto il necessario per pulire la casa e organizzai il trasporto dei miei vecchi mobili dal deposito al nuovo appartamento, infine andai a recuperare i miei pochi averi nella mia camera d’hotel e tornai nella mia nuova casa, chiamai Gibbs per avvisarlo del cambiamento e cominciai subito la mia opera, fortunatamente i mobili arrivarono nel tardo pomeriggio e potei subito cominciare a arredare l’appartamento, frugando negli scatoloni trovai una foto di me e Tony abbracciati a Berlino, prima dell’incidente, guardandola le lacrime minacciarono di uscire, io le ricacciai indietro, nascosi la foto e ricominciai il mio lavoro

TONY POV


Sono un emerito cretino, un idiota, e uno stupido! Perché devo sempre cercare di fare il figo, creare suspense, non posso per una volta arrivare al punto, volevo avvicinarmi ancora di più a lei e invece l’ho allontanata! Passai tutto il resto della giornata lavorativa sulle spine, non riuscivo a stare fermo e continuavo a chiamarla e mandarle messaggi ma da lei non ottenevo nessuna risposta. Ad un certo punto infastidii tanto Gibbs con il mio continuo muovermi che mi beccai uno scappellotto piuttosto forte, da quel momento cercai di tranquillizzarmi e di escogitare il piano perfetto per farmi perdonare!
Alla fine dell’orario di lavoro scattai letteralmente fuori senza salutare nessuno, partii di corsa e andai a prendere tutto il necessario per la sorpresa, avevo ordinato il cibo d’asporto dal suo ristorante preferito e trovato in una pasticceria piccolissima di Washington il suo dolce preferito, quello che sua mamma le preparava sempre da piccola. Le avevo comprato delle rose e un'altra sorpresa, tornai a casa mi lavai e cambiai velocemente poi partii verso il suo hotel. Scesi dalla macchina e mi diressi alla reception
“ salve, sono qua per vedere Ziva David “ la ragazza digitò velocemente qualcosa sulla tastiera del computer e poi mi guardò con aria dispiaciuta
“ la signorina David ha lasciato la sua stanza oggi pomeriggio dicendo di aver trovato una casa in cui vivere”
“ mi può dare l’indirizzo per favore??”
“ non posso mi dispiace, la signorina David ha detto esplicitamente che per questioni di sicurezza visto il suo lavoro non possiamo dare l’indirizzo neanche ai fattorini” rimasi sconvolto, non credevo potesse fare tutto così in fretta! Dovevo trovare una soluzione tirai fuori il mio distintivo, a mali estremi,estremi rimedi!
“ sono un collega dell’NCIS e devo trovarla e una questione di sicurezza nazionale “
la ragazza parve molto confusa, infondo avevo delle rose in mano, ma alla fine dopo averci pensato un po’ decise di darmi quello stramaledetto indirizzo. La ringraziai e corsi subito fuori, presi la macchina e sfrecciai verso la nuova casa di Ziva, quando arrivai mi fermai a guardarla un attimo, era un palazzo davvero carino e la cosa migliore era che si trovava a due minuti a piedi da casa mia. Presi coraggio e suonai al suo campanello
“ chi è??”
“ Zi, sono Tony, ti prego aprimi ho bisogno di parlarti!”
“ vai via! Hai già detto tutto quello che mi dovevi dire!”
“ Zi per favore, ascoltami!”
“ no!”
“ ti ho preparato una sorpresa….dai vieni con me!”
“no Tony, hai avuto la tua opportunità!”
“ok, allora se non vuoi scendere vuol dire che ti aspetterò qua seduto fino a domani mattina!”
“ bene divertiti!” disse acida prima di staccare il citofono. Se vuole sfidarmi accetto la sfida!
Aspettai seduto sulla sua porta per quasi un ora fino a quando mi stancai, andai di nuovo verso il citofono e cominciai a suonare come un pazzo
“ DiNozzo vattene!” disse lei al  citofono
“ no, non me ne vado!” dissi continuando a suonare il campanello
“ smettila di suonare sto citofono o giuro che ti uccido!”
“ se vuoi uccidermi sei costretta a scendere, quindi avrò raggiunto il mio obiettivo”
“ ti ricordo che ho una pistola, posso ucciderti senza fare uno scalino”
“ dai per favore dammi solo 20 secondi per spiegarti le cose come stanno poi se vorrai sparirò per smepre dalla tua vita e mi vedrai solo a lavoro!”  dopo questa frase non sentii più nulla, dopo circa due minuti la vidi scendere, era vestita con una canottiera e un paio di pantaloncini ma era bellissima ai miei occhi
“ 20 secondi poi ti uccido!”
“ok, alloraintantoscusaquellochevolevodirtiinascensoreechenonvogliopiùchelanostrasiaunarelazionesolofisicamavogliochetusialamiaragazza,misonoresocontochetiamoechevogliochetusiasolomiaenondialtri!”
dissi velocemente per non perdere tempo
“ Tony, non ho capito nulla!” disse ridendo
“ allora forse ho bisogno di qualche secondo in più!”
“concesso!” le sorrisi e ricominciai
“ scusa oggi in ascensore sono stato un cretino, quello che in realtà volevo dirti è che non mi basta più il nostro accordo, vorrei che fossimo qualcosa di più! Non me ne frega di Gibbs e delle sue regole, voglio solo te, io ti amo davvero e voglio creare un futuro con te! Quindi Ziva David vuoi essere ufficialmente la mia ragazza??” chiesi con un sorriso smagliante” lei mi guardò inizialmente confusa poi il suo sguardo diventò determinato, si avvicino a me e mi tirò un pugno abbastanza forte sullo stomaco
“ questo è per avermi fatto star4e male tutta la giornata, pensavo di averti perso per sempre! Sei uno stupido! Ma io purtroppo ti amo quindi si Antony DiNozzo Junior voglio essere la tua ragazza! “ disse avvicinandosi a me e baciandomi dolcemente.


NOTA DELL’AUTORE
Ragazzi, purtroppo settimana prossima ho gli scritti quindi non sono sicura di riuscire ad aggiornare, dipende dal livello di panico! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vi chiedo di lasciare una recensione o un commento se leggete perché voglio capire se c’e ancora qualcuno che segue la storia e in base a questo decidere se farla proseguire ancora o portarla verso una conclusione, voglio anche capire cosa ne pensate se vi piace o no!
Per i fan dei McAbby non temete presto arriverà un capitolo interamente dedicato a loro!
Un bacione
Laligero 1
p.s MERCOLEDI’ e il nuovo giorno di pubblicazione per quest’estate eventuali cambi di programma verranno comunicati la settimana prima

 

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Capitolo 18
*** capitolo 8 ***


La mattina dopo mi sveglia tra le braccia di Tony, mi girai verso di lui e lo guardai dormire sorridendo, ero così felice, non credevo che sarei mai potuta essere più felice di così in vita mia, mi sentivo una persona diversa.
Guardai la sveglia e vidi che erano solo le 5.30, non volevo svegliare Tony. Mi persi a ricordare la sera precedente.
*Dopo la rivelazione di Tony rimanemmo a lungo a baciarci sotto casa mia, fino a quando non si ricordò della sorpresa e mi trascinò praticamente a casa sua, mangiammo in salotto imboccandoci a vicenda scambiandoci stupide battutine rubandoci baci continuamente. Guardammo un film poliziesco abbracciati sul divano battibeccando e cercando di indovinare prima dei protagonisti chi fosse l’assassino. Poi arrivata l’ora di andare a dormire trovai in camera, su quello che ormai era diventato il mio cuscino, un mazzo di fiori e un pacchettino
“ Tony!” dissi sorridendo ma fingendomi innervosita
“ si guanciotte dolci??” disse lui entrando in camera e mettendosi al mio fianco
“cos’è??” chiesi indicando le rose e il pacchetto
“ un regalo per te!”
“E perché mi avresti fatto un regalo??” gli chiesi addolcendomi un po’
“ 1 perché ti avevo fatto arrabbiare e dovevo farmi perdonare in qualche modo, 2 perché se voglio posso farti un regalo al giorno perché ti amo e non devo affatto chiederti il permesso!”
“ scusa puoi ripetere l’ultima parte??” chiesi girandomi verso di lui e mettendogli le braccia attorno al collo
“ che non devo chiederti il permesso??” disse con il suo solito sorriso alla DiNozzo, per tutta risposta io gli feci gli occhi dolci
“ che ti amo??” annuii e gli diedi un bacio
“ forse ti amo anche io agente super speciale Antony DiNozzo!”
“ come forse??” chiese fingendosi deluso
“ non posso dirti che ti amo già il primo giorno, se faccio gonfiare così tanto la bolla del tuo ego chi ti sopporta più!” dissi sorridendo felice
“ sempre la solita cinica e antipatica” disse facendomi la linguaccia
“ ma mi ami anche se sono cinica e antipatca quindi ho vinto!”  dissi sorridendo
Per tutta risposta lui mi fece cadere sul letto e cominciò a baciarmi, poi mi abbracciò e prese in mano le rose e il pacchetto e me li porse
“ per favore, aprilo!”
“ ok, ma non prendere troppo l’abitudine di farmi mille regali quando non serve, non sono quel genere di ragazza…”
“ lo so che non sei una ragazza che vuole essere riempita solo di regali e complimenti” disse porgendomi di nuovo il pacchettino lo afferrai e lo aprii, conteneva un braccialetto molto carino formato da due catenelle sottili tenute assieme da una graffetta d’oro bianco
“ wow, è stupendo  Tony” dissi girandomi verso di lui baciandolo con passione*
Mentre ricordavo quei bei momenti cominciai a sentirmi male, avevo lo stomaco in subbuglio, cercai di resistere ma non ce la facevo più a trattenermi, mi alzai e corsi in bagno, vomitai più volte; quando tornai in camera notai che Tony si era svegliato
“ scusa, non volevo che ti svegliassi!”
“ tutto bene Zi?” mi chiese preoccupato
“ si tranquillo, sarà stato qualcosa che ho mangiato ieri a farmi stare così male”
lui aprì le braccia, lo raggiunsi sul letto e mi sedetti tra le sue gambe appoggiandomi al suo petto, lui mi avvolse in un abbraccio
“ che ore sono?”  chiesi
“ le sei e mezza!”
“ forse è il caso che mi faccia una doccia e vada a casa a cambiarmi” lui mi abbracciò più forte
“ NO! Adesso tu stai qua, ci facciamo una doccia poi io ti preparo la colazione, mangiamo a letto poi ci prepariamo e andiamo a lavoro
“c’è solo un problema, non ho  nulla da mettermi!”
“ Errore, hai lasciato qui della roba l’altra mattina che sei scappata di corsa, l’ho lavata ma mi sono dimenticato di portartela quindi stai qua!” feci finta di pensarci per un po’
“ok, ci sto. Ma solo se mi prepari i pancake “
“affare fatto” disse dandomi un bacio


* ORE 12 *
 “ arrivo subito Abby” dissi riattaccando il telefono, mi alzai e scesi da Abby
“ Sono arrivate le foto che tu e Gibbs avete richiesto” disse indicandomi uno scatolone
“ grazie Abby, le porto gù in magazzino, avvisa McGee e Gibbs e digli di non far insospettire troppo Tony!”
“ok, a proposito, che ne dici di pranzare con me? Voglio parlarti!”
“ certo, anche io ho delle novità da raccontarti” dissi sorridendo
“ ok, allora dammi due minuti, sistemo il laboratorio  e nascondo quello” disse indicando lo scatolone
“ok, ti aspetto”
Avvisai Tony con un messaggio e dopo poco andammo verso il nostro ristorante preferito, ordinammo e ci sedemmo a tavola, chiacchierammo del più e del meno per un po’
“ allora cosa dovevi dirmi di così importante??”
“ ecco” cominciò lei “ non arrabbiarti perché non te l’ho detto prima, ma….ecco è successo che la sera della tua festa di ben tornato, sai tu e Tony avete litigato, una cosa tira l’altra e…”
“ Abby! Arriva al punto!”
“ io e Mcgee stiamo assieme!”
“ davvero?? Ma è fantastico! Sono così contenta per voi!” dissi sinceramente
“ Adesso però  non sappiamo come dirlo a Gibbs”
“ Sarà dura…ma penso che lo accetterà!”
“ Lo spero anche io odio quando Gibbs si arrabbia con me!”
“ ti capisco!” dissi preoccupata
“ anche tu e Tony avete lo stesso problema credo” disse sovrappensiero
“ Cosa sai esattamente di me e Tony??” chiesi utilizzando il mio migliore tono da interrogatorio
“ ecco niente”
“ Abby?!!? Dimmi cosa ti ha spifferato quel cretino di Tony prima che lo uccida con le mie mani!”
“ Niente! Non ucciderlo! Ma visto che ci siamo….da quant’è che state assieme??” chiese curiosa
“ da ieri sera, per favore non dirlo a nessuno!”
“ dai! Non prendermi in giro, so che eri tu quella chi l’altra sera si è intrufolata a casa sua l’altra sera che Tim era di sorveglianza”
“ Non stavamo assieme quel giorno!”
“ Non prendermi in giro! Ho riconosciuto le tue mutandine nel suo salotto, te le ho regalate io quelle!”
“ non ho detto che non ero io in casa sua quella sera, solo che non stavamo ancora assieme!” dissi in imbarazzo
“ raccontami tutto va!” disse e io le raccontai tutto dall’inizio

NOTE DELL’AUTORE
Capitolo brutto e breve solo per farvi capire che non mi sono dimenticata di voi, diciamo che ‘sti esami del cavolo mi hanno preso più tempo del previsto, mercoledì ho l’orale quindi Giovedì o Venerdì prometto che arriverà un super capitolo nel quale finalmente si va avanti con il caso di Baltimora seriamente, scusate so che state aspettando, avrei voluto inserire il caso già in questo capitolo ma voglio fare una cosa fatta bene e ho bisogno di tempo che in questi giorni non ho. Spero che questo momento di chiacchiere tra donne vi sia piacuto.
Per quest’estate ho in mente anche un altro progetto, vorrei scrivere una storia interattiva, cioè seguendo i vostri suggerimenti per proseguirla, se vi piace l’idea scrivetemelo qua sotto oppure mandatemi un messaggio in privato!
Buone Vacanze a tutti
Un bacione
Laligero1

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Scusatemi per il ritardo immenso ma dopo gli orali non ho più potuto scrivere per due motivi 
1- la sera prima dell'orale un virus mi ha impallato il computer e il tecnico non è ancora passato ad aggiustarlo 
2- ho fatto una vacanza a sorpresa e non ho avuto un attimo libero per scrivere 
Volevo scusarmi anticipatamente per aventi ali errori ma visti i sopracitati problemi con il computer sto utilizzando il telefono per scrivere il capitolo quindi potrebbero scapparmi alcuni errori dovuti al correttore automatico.
Settimana prossima sono all'estero quindi se trovo un Wi-Fi decente riesco ad aggiornare sennò settimana dopo avrete un doppio capitolo! 
XOXO 
LaliGero1
P.s scusate se i capitolo sono corti ma dal telefono la percezione della lunghezza e diversa dal computer
 
 
 
----
 
Il mio telefono squillò, e io mi svegliai di soprassalto, lo afferrai e risposi prima di svegliare Tony 
" David"
" Ziva, sono Gibbs vieni in ufficio prima possibile" 
" hai scoperto qualcosa??" 
" vieni e vedrai tu stessa, per sicurezza dico a Tony di stare a casa oggi" 
" arrivo capo!" 
Riattaccai il telefono e mi fiondai in bagno a farmi una doccia veloce, quando uscii un buon odorino arrivava dalla cucina andai la e trovai Tony intento a preparare il caffè 
" volevo farti qualcosa di speciale ma intuisco dalla fretta che devi muoverti" disse girandosi verso di me, mi avvicinai a lui e lo baciai 
" si, mi dispiace....in compenso però ti informo in anteprima che hai la giornata libera!" Il suo volto si contrasse in una smorfia. 
" penso sia arrivato il momento di coinvolgere anche me in questa faccenda, o se non lo volete fare almeno penso di meritarmi una spiegazione!"  Disse sciogliendo l'abbraccio e incrociando le braccia al petto, gli misi una mano sulla spalla 
" facciamo così, oggi provo a parlare con il capo....se non se ne fa niente escogiteremo qualcosa ok??" 
Lui annuì abbastanza soddisfatto della mia proposta e mi abbracciò 
" lo sai che ti amo??" Mi disse prima di darmi un bacio 
" anche io, e anche se vorrei passare tutta la mattina con te ora devo scappare" 
" peccato....posso almeno provare a convincerti a stare ancora un po' qua con me??" Chiese cominciando a baciarmi il collo insistendo sul mio punto debole, prima di perdere il controllo mi allontanai da lui 
" agente DiNozzo lei gioca in maniera scorretta! Ora devo proprio andare però" dissi allontanandomi verso la porta 
" in Italia dicono che in guerra e in amore tutto è concesso!! Posso almeno darti un ultimo bacio??" Chiese in maniera fin troppo teatrale
Sbuffai e mi avvicinai a lui dandogli un veloce bacio prima di scappare fuori. Sfrecciai verso l'ufficio  entrai di corsa e trovai Gibbs intento a guardare delle foto sulla sua scrivania 
" finalmente sei arrivata David" 
" scusa capo ho avuto un problema" 
" è quel problema era un ragazzo??" 
Chiese Gibbs sorridendo indicando il mio collo, tirai fuori il telefono e mi guardai. 
Appena vidi l'enorme succhiotto sul mio collo mi venne voglia di uccidere Tony, forse il concetto di storia segreta per lui era tanto complicato da capire?? 
Questa me la paga! 
" comunque ti ho chiamato per le foto" disse passandomi un fascicolo 
" queste sono state scattate durante le indagini per il processo "
Guardai le foto e subito notai la differenza, la casa non era vuota come l'avevamo trovata noi ma era perfettamente arredata qualcuno doveva averla svuotata ma chi?? 
" come facciamo a scoprire chi è quando ha svuotato questa casa??" 
" la polizia l'ha tenuta sotto sequestro per un anno registrando tutto, poi dobbiamo controllare se nei paraggi ci sono telecamere di sorveglianza. 
Ieri sono anche arrivati gli appunti per il libro della nostra studentessa. 
Analizzali e vedi di scoprire se c'è qualcosa di sospetto" 
" si capo!" Dissi afferrando lo scatolone che mi stava porgendo 
" prima però avrei bisogno di parlarti di una cosa.." 
Mi guardò invitandomi a parlare 
" penso sia giunto il momento di coinvolgere Tony in tutta sta storia, è sempre più sospettoso e ha alito che gli teniamo qualcosa nascosto...forse è meglio se glielo diciamo noi prima che lo scopra da solo" 
" ok David, ci parlerò" 
" sai capo, non voglio dubitare di te....ma forse è meglio se gli parlo io o lo fa Abby...." 
" forse è meglio si...va a cercare Tony e parlagli, intanto io e McGee proseguiamo con l'indagine" 
" ok capo! Grazie" 
" ora vai David". Disse indicandomi con un canto della mano di andarmene via salii di nuovo nell'ascensore e mi diressi verso casa di Tony durante al tragitto pensai e ripensai a cosa dirgli e in men che non si dica mi ritrovai davanti alla porta di casa sua, bussai titubate e lui mi aprì con un sorriso smagliante 
" hai il giorno libero anche tu??" Mi chiese speranzoso io scossi la testa triste 
" cosa ci fai qua allora??" 
" posso entrare?? È una cosa lunga da spiegare" lui mi fece spazio e andai a sedermi sul divano, Tony mi segui preoccupato 
" tutto ok ninja??" 
" si, sai che ti ho promesso che avrei parlato con il capo??"  Lo vidi annuire 
" sono qua per raccontati quello che succede" 
" finalmente" disse prendendomi la mano 
" ti ricordi la scena del crimine che ti aveva tanto turbato??" 
" certo" 
" bene, quando siamo stati a Baltimora tu ti sei addormentato mentre io ho letto fascicoli per tutta la notte, la mattina sono riuscita a trovare qualche indizio, tu sei già stato coinvolto in un caso simile, era un serial killer, quando tu e la tua partner eravate quasi riusciti a prenderlo siete stati rapiti e torturati, tu hai rimosso l'incidente lei ha sviluppato una nevrosi e si è trasferita per curarsi....il nuovo killer però pare vi abbia preso di mira, il cadavere trovato l'altro giorno era il suo, per questo sei stato messo sotto sorveglianza....in questi giorni stiamo indagando ma appena troviamo un indizio che sembra buono di rivela un buco nell'acqua!"  
Durante il racconto vidi passare nel suo volo mille espressioni rabbia disgusto, paura, e alla fine rabbia di nuovo 
" perché non me lo avete detto subito??" Disse togliendo la mano dalla mia 
" perché il tuo psicologo dell'epoca sconsigliava di riportare alla mente l'evento" 
Lui si alzò e arrabbiato si rinchiuse in camera. 
 
 
INTANTO ALL'NCIS 
 
" capo ho trovato una telecamera! " disse trionfante McGee 
" i vicini ne hanno una, inquadra la stradina ma si riesce a vedere ci è entrato nel cancello " 
" fatti mandare un mandato per avere i video della sorveglianza, intanto dammi il numero che provo a contattare i vicini e se chiama Ziva avvisami" dissi alzandomi e prendendo il foglietto che McGee mi porgeva in quel momento mi chiamó il direttore, salii nel suo ufficio
" a New York si è verificato un caso simile a quello su cui state indagando, è morto un civile ma ho ottenuto le indagini, fate le valigie tutt'a la squadra si sposterà a New York" 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Non sapevo bene cosa fare da un lato volevo inseguire Tony, dirgli che sarebbe andato tutto bene; dall'altro lato sapevo che aveva bisogno dei suoi spazi e che forse in un momento così ero l'ultima persona al mondo che voleva vedere. 
Mente riflettevo il mio telefono squillò 
" David" 
" Ziva sono McGee, il capo mi ha detto di informarti che dobbiamo andare a Los Angeles, si parte tra un ora, ha detto di avvertire Tony"
" ok, ci sono novità sul caso??" 
" si, abbiamo un altro corpo per questo ci muoviamo, arrivate puntuali Gibbs comincia ad essere nervoso.....hai già parlato con Tony??" 
" sì certo!" 
" come sta lui??" 
" diciamo bene, ovviamente è scosso ma chi non lo sarebbe nei suoi panni??Ora devo andare" dissi riattaccando e andando verso la stanza dove stava Tony bussai piano e poi senza aspettare nessuna risposta cominciai a parlare 
" Tony, so che forse in questo momento non mi vuoi ne vedere ne parlare ti dico solo una cosa poi non ti disturbo più, mi hanno appena chiamato dal' NCIS  dobbiamo partire per LA abbiamo un omicidio" 
Sentii la porta aprirsi e vidi sbucare Tony, non lo avevo mai visto così era agitato si sfregava le mani convulsamente non emanava la solita aurea di spavalderia e tranquillità. Era vulnerabile e non lo avevo quasi mai visto così. 
" non ce l'ho con te!" Disse scostandosi un po' dalla porta per lasciarmi entrare "È solo che sono un po' scosso...sapevo che qualcosa non andava e sapevo di essere particolarmente coinvolto in tutta sta storia vista la sorveglianza speciale ma non pensavo che la situazione fosse così grave! Anche se non è questo il problema principale...sono davvero arrabbiato con me stesso!! Sono un investigatore e non mi sono accorta assolutamente di nulla!!" Disse passandosi nervosamente le mani tra i capelli, lo abbracciai istintivamente lo strinsi più forte che potevo 
" non arrabbiarti con te stesso, è colpa anche nostra abbiamo fatto di tutto per sviarti e non farti capire cosa stava succedendo, non gareggiavi, se così si può dire, contro dei normali criminali, ma contro degli agenti speciali che tengono a te e particolarmente decisi a non farti intuire nulla!" Riuscii a strappargli un mezzo sorriso soddisfatto 
" adesso però abbiamo bisogno dell'agente super speciale Antony DiNozzo Junior! Quindi preparati e tra un ora passo a prenderti!" Dissi sciogliendo l'abbraccio 
" puoi stare qua per favore?? Mi preparo in fretta poi andiamo da te....non voglio restare solo" mi disse sfoderando il suo migliore "sorriso compratore" al quale mio malgrado non riesco a resistere
" certo che resto basta che ti muovi!"  Lui mi diede un altro bacio veloce prima di mettersi sull'attenti come un militare 
" agente DiNozzo operativo!" Disse prima di correre fuori e prendere un borsone, cominciò a tirare fuori le cose che gli servivano dall'armadio e a metterle nella valigia, nonostante i piccoli battibecchi e le pause riuscimmo a finire il lavoro in mezz'ora e, almeno spero, ad alleggerire la situazione distraendoci e pensando ad altro. Finito tutto mi sedetti sul divano con una meritata tazza di caffè in mano 
" devi decisamente imparare a portar via meno cose! Scegliere cosa ti serve e cosa no è un arte che non ti appartiene!!" Dissi sbuffando, lui si lasciò cadere vicino a me poggiando un braccio attorno alla mia spalla 
" tutto quello che ho portato è fondamentale!" Disse con tono infantile 
" anche i 10 dvd??" 
" sopratutto quelli" 
" è quando avresti intenzione di usarli??" 
" non lo so! Ma sono sempre utili, anche tu ti porti sempre dietro il coltello ma non lo usi sempre!" 
" regola numero 9, e poi in passato il coltello mi ha salvato la vita più volte un dvd mai!" 
" uffa, forse i Dvd non sono così indispensabili ma tutto il resto si!"
" sicuro Tony??" 
" assolutamente sicuro!" 
" bene allora che ne dici dei tre profumi e dell'incredibile quantità di creme che ti sei portato??" 
" quelle mi servono per farmi bello, il mondo è pieno di ragazze sexy..." Gli tirai una gomitata sulle costole 
" non sexy quanto te ovviamente! È solo per te che mi sono portato tutti quei prodotti!!" Disse con il fiato corto 
" ti conviene o sei un uomo morto! Ti ricordo che adesso ho l'esclusiva!!" Dissi poggiando la tazza sul tavolino e girandomi a baciarlo lui ricambiò subito il bacio con entusiasmo e in men che non si dica mi ritrovai sdraiata sul divano con il reggiseno slacciato e le mani di Tony che vagavano nella mia maglietta lo fermai e mi staccai da lui " non fraintendere per quanto mi piacerebbe davvero tanto approfondire ma abbiamo un lavoro da fare!" Si alzò controvoglia e mi porse la mano " allora andiamo ninja" 
" certo" dissi alzandomi presi le mie cose mentre lui prendeva la sua enorme valigia e andammo in macchina, ci mettemmo poco a fare il mio bagaglio visto che non avevo ancora disfatto le valigie dopo il trasloco e avevo sempre un borsone con l'essenziale pronto in caso di improvvisa missione, arrivammo giusto in tempo all'NCIS, mentre eravamo in ascensore Tony lo bloccò improvvisamente e si girò verso di me 
" devo chiederti una cosa....non arrabbiarti ma devo saperlo!"
Disse girandosi verso di me 
" quello che c'è tra noi è vero oppure era solo una scusa per starmi vicino e proteggermi??" Mi venne quasi da ridere, lo abbraccia e senza riuscire a trattenere il sorriso dissi " sei un cretino! Non potrei mai e dico mai fare una cosa del genere! Io ti amo! Forse non dal primo momento che ti ho visto, all'inizio ti trovavo decisamente fastidioso ma poi mi sono davvero innamorata di te, era tutto vero quello che è successo in Israele, e tutto quello che ti ho detto da quando sono tornata!" Lui sorrise e mi baciò intensamente, fu un bacio pieno d'amore, ci staccammo malvolentieri ci ricomponemmo e Tony fece ripartire l'ascensore
" eccovi finalmente!" Disse una sovreccitata Abby correndo ad abbracciarci 
" stai bene Tony??" Aggiunse, lui annuì semplicemente 
" come mai così contenta Abby??" 
Chiesi curiosa appoggiando il borsone sulla mia scrivania
" Gibbs questa sta volta mi porta con voi! Non ero mai andata in missione prima d'ora!!" Disse praticamente saltellando in quel momento entrò il capo 
" DiNozzo con me!" Disse lanciandogli le chiavi 
" Ziva tu prendi l'altra macchina porta con te Abby e McGee, e accertati che Palmer ti segua, dobbiamo prendere un aereo e non possiamo permetterci che si perda!" Disse, appena finì di parlare ci mettemmo all'opera e nel giro di un ora eravamo tutti in aeroporto ad aspettare l'aereo, dopo il viaggio in macchina con Gibbs Tony aveva un aria nervosa, avrei voluto prenderlo da parte e chiedergli come stava ma non potevo lì davanti a tutti, dopo poco salimmo sul veicolo militare che ci avrebbe portato a destinazione io ero seduta tra Tony è Ducky Palmer gli sedeva vicino mentre dal lato opposto stavano Abby, McGee e Gibbs. Mi sedetti più comoda e incrociai lo sguardo di Tony 
" tutto ok??"
" dopo " mi disse così piano che faticai anche io a sentirlo.
Il volo fu abbastanza tranquillo a parte Palmer che si sentì male, come più o meno tutti al loro primo volo su un veicolo militare. 
Arrivammo all'alloggio che ormai erano le 20 ci avevamo sistemato in una suite di un piccolo hotel dove era un piccolo salottino e tra stanze una da un lato e due dall'altro, Gibbs si sistemò nella stanza "isolata" io e Abby prendemmo una delle sue stanze e l'altra la presero McGee e Tony, i due medici forensi invece dormivano in due stanzette separate al piano di sotto, appena entrammo istituimmo una piccola sala operativa al centro del salotto, Vance ci aveva assicurato che avremmo avuto a disposizione tutti gli spazi di cui avremmo avuto bisogno ma noi preferivamo crearvi un posto solo nostro dove nessuno si faceva i fatti nostri

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TONY'S POV 
h 22.30 
Io e Tim stavamo discutendo animatamente per decidere a chi toccasse il letto, era chiaramente fuori discussione che avremmo dormito assieme! Continuammo a discutere fino a quando non sentimmo qualcuno bussare sul vetro della terrazza, sfoderammo le pistole e andammo ad aprire, appena Tim scostò la tenda vidi Abby e Ziva sul terrazzino, entrambe indossavano già il pigiama e sembravano molto infastidite posai la pistola e aprii 
" potete smetterla cortesemente di litigare??" Chiese infesti dita Ziva 
" vorremmo tanto dormire ma non riusciamo a farlo con tutto questo rumore " aggiunse Abby sedendosi su una delle sedie ai piedi del letto
" scusateci ragazze ma sono questioni da uomini!" 
" per una volta concordo con McFastidioso, statene fuori donzelle " Ziva che si era avvicinata a me mi pizzicò il braccio 
" e quale sarebbe questa questione importante da uomini che non possiamo capire??" Chiese incrociando le braccia al petto guardandomi con aria minacciosa "non sono affari tuoi!" Risposi con tono provocatorio 
" se mi dovete tener sveglia tutta la notte con le vostra urla lo sono!" 
" invece no!" 
" invece si!!" Strinse gli occhi a fessure 
" so qual'e il tuo problema!" 
" a si?? Illuminami" 
" che vuoi essere tu quella che sta sveglia tutta la notte a urlare" dissi provocandola mettendole una mano sul fianco
" sei uno schifoso maiale pervertito! Sai cosa se la pensi così credo proprio che non mi sentirai urlare per un bel po' " disse con aria tremendamente seria, per un istante ebbi la sensazione di essermi spinto davvero troppo in là ma sai come si dice siamo in ballo....balliamo!! 
" aspettate aspettate!! Forse ho un idea " dissi girandomi verso il letto ricordandomi solo ora del nostro pubblico " se facciamo uno scambio di stanza?? Ziva può dormire qua e Tim può dormire nell'altra stanza così non dobbiamo dormire assieme noi! Poi domani mattina ci scambiamo prima di uscire e Gibbs non si accorgerà di nulla!" 
" mi scoccia ammetterlo ma è un idea geniale!" Disse Tim 
Ci accordammo su come fare e ci scambiammo le camere
Quando i nostri amici uscirono mi girai verso Ziva 
" sei arrabbiata con me??" 
" dovrei esserlo" rispose lei ma siccome hai avuto un idea geniale ti perdono!" 
" sono o non sono l'agente super speciale e super intelligente Antony DiNozzo??" 
" aggiungerei anche super modesto " disse ridendo e avvicinandosi a me 
" e non anche super bello super sexy e super simpatico??" 
" se ne sei proprio convinto...." Disse avvicinandosi a me 
" assolutamente si!" Disse prendendola tra le mie braccia e baciandola " e queste sono solo alcune delle qualità che mi rendono super per cui tu mi ami!" Lei sbuffò e mi diede un altro bacio 
" cosa ti ha detto prima Gibbs??" 
" niente di che, semplicemente mi ha parlato del caso e mi ha chiesto come stavo e se ero pronto a lavorarci" dissi minimizzando e scrollando le spalle 
" è sei pronto??" Cercai di far finta di nulla 
" certo....almeno credo " dissi distogliendo lo sguardo
" la verità??" 
" sono spaventato certo, sono anche preoccupato che possa prendersela con te ovvio ma so che dobbiamo fermarlo e senza di me sicuramente non ce la potete fare!" Dissi minimizzando, Ziva mi bacio con passione 
" lo sai che ti amo vero??" La baciai di nuovo 
" è sempre bello sentirselo dire!" Tra un bacio e l'altro ci lasciammo cadere sul letto e riprendemmo le nostre attività da dove le avevamo lasciate il Pomeriggio 

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Eccomi tornata, da oggi prometto che posterò più frequentemente anche se non credo di riuscire a farlo con regolarità purtroppo in questo periodo ho iniziato l'università e ho ancora gli orari un po' sballati.....scusate anche se non è lunghissimo ma l'ho scritto in treno dal telefono quindi forse mi sembra più lungo di quanto non sia in realtà 

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