Fairy Tail Go

di DreamAngel24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi chiamo Arion Sherwind ***
Capitolo 2: *** Arion contro Victor ***
Capitolo 3: *** La Gilda dei Cavalieri Oscuri ***



Capitolo 1
*** Mi chiamo Arion Sherwind ***


Capitolo 1 ) Mi chiamo Arion Sherwind
 
I fulmini si scontravano tra di loro ramificandosi ad intermittenza per vanità quanto per sopraffare le nuvole e i loro simili nel dominio del cielo. Erano questi, i pochi momenti nei quali la città perdeva la sua serena bellezza in favore di una macabra e misteriosa nella quale la luna faceva capolino dalle nuvole dense e scure, come masse di fumo industriale, come faceva il pomeriggio il sole sparendo dietro i confini intoccabili del mondo. La cattedrale di marmo bianco della città piangente a causa dei rivoli di acqua piovana, che l'accarezzavano, allietava gentile e proteggeva con supremazia materna il sonno degli abitanti. Di fronte all'altare monumentale di quest'ultima stava inginocchiata una figura incappucciata illuminata solo dalle poche luci, dalla discutibile durata, che attraversando le finestre si tingevano di mille colori sconnessi e accesi come le tinte della c'era lacca. A lui - perche' di un lui si trattava - si avvicino' pacato e candidamente vestito il sacerdote facendogli alzare il capo quanto bastava per ammirare perso e pensieroso la vetrata centrale.
<< E' giunto il tempo che il mio destino si compia... >> disse lo sconosciuto << Non ha importanza cosa o chi sarò costretto a sacrificare... Non ha importanza se mi distruggerà... Non ha importanza quanti nemici sarò costretto ad affrontare o quanti alleati dovrò deviare in mio favore... Darò tutto me stesso per realizzare il mio sogno. >>
<< Tutto te stesso? E' così importante questo tuo sogno? >> chiese il prete sorpreso.
<< Si. Questo sogno e' concesso solo a coloro che sono disposti ad affrontare qualsiasi sacrificio e a rischiare qualsiasi cosa. >> rispose lui atono.
<< Capisco... >> disse l'anziano voltandosi verso l'altare invitando l'uomo a fare lo stesso con la mano << Allora dichiara a Dio questo tuo sogno. Vedrai che la volontà divina sarà in grado di allietare ogni tuo futuro dubbio e sconforto e comprendere il tuo vero destino. >>
<< Non credo che la volontà divina sarà abbastanza forte da riuscirci... >> disse lui.
<< Tutte le strade portano a Dio... E quelle dell'uomo presentano fiumi insormontabili che il Signore prosciuga per coloro che in lui hanno fede. Non essere timoroso... Dichiara il tuo sogno. >> disse il prete solennemente.
L'uomo si alzo' e si tolse il cappuccio continuando a fissare in modo incomprensibile l'altare per poi rispondere a voce sicura a quella risposta più per se stesso che per l'uomo di fede che gliela aveva posta:
<< Io... Voglio dominare su Earthland e su tutti i suoi abitanti. Ne sarò il padrone assoluto! Governerò... In nome di Zeref! >>
 
Tre anni dopo...
<< Si avvertono i gentili passeggeri di prepararsi. Siamo arrivati a Magnolia. >> fece la voce dell'altoparlante del treno facendo smuovere gran parte dei passeggeri dai loro sedili.
La ragazza dai capelli castani si alzo' pericolosamente sul sedile in punta di piedi facendo a gara con la cappelliera per il possesso della propria e ingombrante borsa da viaggio improvvisata, finche' al fermarsi del treno con cadde a terra per poi rialzarsi di corsa e correre fuori dal veicolo godendosi ogni passo sul pavimento bianco della stazione quanto il cielo sereno tempestato di petali di fiori di ciliegio profumati. Poggio' il borsone a terra e si stiracchio' le braccia soddisfatta per poi pulirsi la gonna blu e stringersi il fiocco dello stesso colore che portava dietro uno dei due strani vortici di capelli che teneva sulla parte alta del capo.
<< Finalmente! Sono a Magnolia! >> esclamo' entusiasta la ragazza facendo girare tutti i presenti.
Si gratto' la testa imbarazzata ridendo sotto le guance lautamente imporporate e prese la cartina dalla tasca della borsa per poi pronunciare il nome della citta' affinché si andassero a delineare all'improvviso, ovviamente per magia, le varie vie, le stradini, le piazze e i negozi, nonché la sontuosa cattedrale dai lineamenti gotici e puliti di granito.
" Questa e' la casa di zia Silvia... E questa... Questa deve essere la sede della gilda! " penso' la ragazza facendo danzare il dito indice sul foglio con un smorfia indescrivibile e buffa di concentrazione " E' vicino! Ci metterò una decina di minuti al massimo. "
<< Gilda di Inazuma aspettami! Sto' arrivando! >>
 
Intanto nell'ufficio del sindaco, un uomo calmo e indecifrabile dalla barba e dai baffi colti e viola fissava una figura tozza e sicuramente meno pacata - data l'espressione infastidita e la fronte corrucciata - che, dietro la sua scrivania, univa le punte delle dita facendole arpeggiare senza perderlo di vista con il suo sguardo freddo di accusa e di rimprovero. Accanto a lui stava, tremante quanto sicuro per il suo rango, un individuo dagli occhiali spessi quanto una porta tagliafuoco. 
<< E' un grande problema Maestro Travis. >> disse l'uomo dai capelli bianchi tirati all'indietro chiudendo per un istante gli occhi circondati dalle nere occhiaie
<< Non possiamo andare avanti così... Credo che lei possa sospettarne facilmente i motivi. E' ora di finirla! Sono stato abbastanza chiaro? >>
<< Le azioni dei membri della mia Gilda dipendono da me quanto dai lavori e dalle commissioni che ci vengono proposte... Se ci sono ricompense o meno non ci interessa... Ma se finiamo per ritrovarcele nella bacheca non e' di certo colpa nostra. >> rispose tranquillo il Master << Dopotutto... Non e' forse questo il compito di una Gilda? >>
<< Il compito di una Gilda e' quello di rispettare i comandi del Consiglio e nient'altro e' più importante di questo! >> disse il sindaco irritato mentre l'uomo accanto a lui deglutiva agitato.
<< Gli ordini del Consiglio o del Quinto Settore? >> chiese atono - ironicamente - il più giovane dei presenti facendoli sobbalzare.
<< Le conseguenze del suo atteggiamento saranno la rovina di questa città! >> urlo' l'uomo dai capelli bianchi puntando i palmi delle mani saldamente e con forza sulla scrivania facendo smuovere l'intera stanza senza scomporlo neanche di un centimetro.
<< Signor sindaco! Signor sindaco! E' successa una cosa terribile! >> urlo' un uomo abbastanza agitato aprendo di colpo la porta dell'ufficio facendoli voltare tutti di scatto.
 
Un'ora dopo...
<< Non ci credo... Mi sono persa! >> piagnucolo' la ragazza trattenendosi dallo sgranocchiare la cartina a causa dello stress << E ora come la trovo la sede della Gilda?! >>
<< Stai cercando la gilda di Inazuma per caso? >> disse una voce minuta alle sue spalle.
<< Chi ha parlato? >> chiese la ragazza confusa guardandosi in giro girando più volte su se stessa senza trovare risposta visiva alla sua domanda.
<< Io! >> esclamo' la vocina.
<< Non ti vedo. >> disse lei ancora più confusa di prima.
<< Quassù! >> esclamo' la vocina facendole alzare il capo.
Sopra di lei svolazzava un ragazzino dalle guance rosee, che indossava una felpa blu della stessa tonalità di una coda da gatto, che muoveva a destra e a sinistra allegramente facendo risaltare le due ali piumate e bianche che lo tenevano sospeso. La castana sgrano' i propri occhi dai riflessi metallici sorpresa e affascinata sbattendo più volte le ciglia per l'incredulità mentre il ragazzino dalla fascia azzurra  svolazzandole attorno la studiava più incuriosito di lei.
<< Mi chiamo Jean Pierre Lapin, ma gli amici mi chiamano JP! >> disse sorridente il più piccolo planandole davanti.
<< Piacere di conoscerti! Io sono Arion Sherwind. Comunque si... Sto cercando la sede dell'Inazuma... Accanto ci abita mia zia e mi devo trasferire da lei. >> disse la ragazza mostrandogli la casa sulla cartina con il dito.
<< Ti aiuto io! Conosco bene la città e credo di averla sorvolata più di una volta quella casa. >> disse JP dopo aver scrutato per bene il foglio con il dito poggiato pensieroso sulla bocca.
<< Davvero?! Sarebbe fantastico! >> esclamo' lei mentre il ragazzino si rialzava in volo agitando il braccio.
<< Da questa parte! Seguimi! >>
 
Pochi minuti dopo i due ragazzi si trovarono di fronte ad una graziosa casetta di pietra e legno circondata da uno splendido giardino, che li fece sorridere allegri quasi si fossero ritrovati di fronte ad una di quelle graziose casette che gli venivano descritte nelle fiabe.
<< Che bella! Non e' cambiata affatto! >> esclamo' sorridente la castana rimembrando i pomeriggi estivi passati in quel giardino a giocare evitando di lasciarsi incupire dai ricordi più tristi che avevano visto quella casa come sfondo << Zia Silvia! >>
<< Arion?! Sei arrivata! Perché non hai mandato Plu ad avvisarmi?! >> esclamo' la donna poco prima intenta a spazzare abbracciando la nipote che gli si era lanciata incontro estasiata.
<< Non ci ho proprio pensato... Scusami. >> disse la ragazza grattandosi sorridente il capo facendo scuotere con fare di resa la testa alla donna dai capelli verdi.
<< E il tuo amico? Non me lo presenti? >> chiese Silvia dolcemente.
<< Molto piacere! Il mio nome e' Jean Pierre Lapin! >> disse il più piccolo atterrandogli davanti e richiamando le ali porgendogli la mano piccina che la donna piegando la schiena in avanti strinse agitando sorridente.
<< Un attimo! Dove sono finite le tue ali?! >> chiese la ragazza stupita.
<< Sono un Exceed! La mia magia consiste in questo. >> disse il ragazzino facendo comparire e scomparire a comando sotto lo sguardo della ragazza le sue ali.
<< Ma e' grandioso! >> esclamo' lei.
<< Ti va di rimanere con noi a mangiare un boccone? >> disse la verde invitandoli entrambi ad entrare.
<< Sarebbe fantastico! >> esclamo' il più piccolo.
<< Bene. Porta pure le tue cose in camera Arion. Io intanto preparo qualcosa da mangiare. >> disse lei entrando in casa.
<< Tua zia e davvero molto gentile. >> disse JP.
<< Lo so'. Ehi?! Vuoi conoscere il mio amico Spotter? >> chiese la castana sorridendo di nascosto.
<< Certo! >> urlo' il ragazzino seguendola dietro la casa trovandosi davanti una gigantesca cuccia nella quale dormiva tranquillo un gigantesco cane dagli artigli lunghi e la coda squamata con le ali ripiegate sulla schiena << Wuaoh! >>
<< Ti presento Spotter. E' un cane-drago, ormai non ce ne sono più molti in giro. Ho salvato il suo uovo da un gruppo di trafficanti quando ero molt piccola e l'ho tenuto con me. Ti assicuro che l'ultima volta che sono venuta qui non era così grande. >> disse Arion accarezzandogli la testa facendolo rigirare sulla schiena in cerca di altre grattatine << Forza! Accarezzalo! E' un dormiglione, non farebbe del male ad una mosca. >>
<< Senti Arion? >> fece JP sedendoglisi accanto << Perché vuoi entrare nella gilda di Inazuma? >>
<< Lo sogno fin da quando ero piccola... >>
 
Sei anni prima...
<< State indietro! Non vi faro' fare del male a quest'uovo! >> esclamo' la più piccola stringendo a se l'oggetto appena nominato dalle rigature verdi.
<< Daccelo mocciosa! >> urlo' l'uomo minacciandola con la sua arma affilata.
<< Prendiamoli entrambi! Qualche manina in più sarà utile! >> disse uno dalla massa ingombrante avvicinandosi a lei sorridendo maligno facendole chiudere gli occhi dalla paura.
Dietro il gruppo di malfattori armati nascosto all'ombra degli alberi lussureggianti del bosco si fece avanti un ragazzo incappucciato dalle spalle scoperte che, portando la mano davanti a se, fece comparire un gigantesco cerchio magico dal quale iniziarono a diffondersi fiamme gorgoglianti che divorarono quelli che si trovavano a lui più vicini facendo girare agitati gli altri sotto lo sguardo lucido della più piccola.
<< Ma che?! Maledetto! >> disse uno lanciandoglisi contro insieme agli altri.
Il ragazzo non si scompose e rispose agli attacchi con calci e pugni avvolti da fiamme minacciose che li fecero cadere a terra alcuni e correre via terrorizzati altri con gran parte dei versetti bruciacchiati e i contorni delle braccia carbonizzati. Arion alzo' il volto incontrando il sorriso fiero e rassicurante del ragazzo dalla carnagione abbronzata per poi posare gli occhi sul fulmine rosso che portava tatuato sulla spalla. Non ebbe il tempo di ringraziarlo che lo sconosciuto scomparve tra la boscaglia lasciandola sola.
 
<< Mia zia Silvia era una maga di quella gilda... Non era la più forte... Ma quando mi raccontava delle sue missioni e dei suoi compagni io... Non potevo fare altro che sognare di viverne altrettante e di incontrare maghi potentissimi con i quali confrontarmi o fare amicizia. >> disse lei accarezzando ancora una volta il cane-drago che sbadiglio facendole agitare la mano davanti al naso per via della nuvola di fumo che fece uscire dalla cavità orale aguzza << E poi... L'ho promesso ad una persona. >>
<< Sai che ti dico?! >> esclamo' il ragazzino alzandosi in piedi con il petto in fuori << Anch'io entrerò nella gilda di Inazuma! E faremo la nostra prima missione insieme! >>
<< Sarebbe grandioso! >> esclamo' lei altrettanto felice saltando in piedi di scatto.
All'improvviso un'esplosione in lontananza attiro' la loro attenzione facendoli voltare di colpo mentre sia il polverone che il rombo dello schianto si dissolvevano nel vuoto dei dintorni.
<< Che cosa e' stato?! >> urlo' la ragazza.
<< Andiamo a vedere! >> urlo' il più piccolo dispiegando le ali e afferrando la ragazza per le spalle alzandosi in volo con lei al seguito che non fece a meno di urlare dalla sorpresa.
 
Arrivati al centro della piazza quello che videro li fece tremare scioccati: vi erano solo cumuli di macerie avvolti da polveroni grigi e bianchi dalla massa inquietante, tra questi - e sotto di questi - gemevano dei ragazzi pieni di ferite gravi e dai vestiti stracciati. I due ragazzi scesero in picchiata atterrando sui pochi resti, ancora bagnati, della fontana correndo incontro ad alcuni di questi ragazzi cercando di spostare alcuni dei massi che li bloccavano. A loro si uni' una donna dai capelli blu, la quale, dopo essersi coperta straziata la bocca per non urlare, li aiuto' a spostare un gigantesco masso di granito che paralizzava la gamba di un ragazzo dai capelli bianchi, tra i quali spiccavano ai lati due ciuffi di colore rosa.
<< Hugues?! Hugues?! Cos'è successo?! >> esclamo' la donna apprensivamente agitata.
Gli occhi della castana si andarono a poggiare sul marchio dai lineamenti dolorosamente familiari che l'albino portava sulla mano destra.
<< Tu sei un mago di Inazuma?! >> esclamo' lei.
<< Quel ragazzo... Ci ha sfidati e... Ci ha sconfitti uno dopo l'altro senza alcuna pietà e senza neanche darci la possibilità i ritirarsi... >> rispose Hugues serrando gli occhi e digrignando i denti dal dolore.
<< Quale ragazzo?! >> esclamo' Arion.
<< Guarda in alto. >> disse una voce tranquilla e strafottente facendoli voltare di colpo.
Su un cumulo crepato di detriti dall'altezza considerevole comparve al diradarsi della polvere la figura oppressiva di un ragazzo alto e slanciato dai capelli blu e gli occhi freddi e di color ambra che splendevano di una luce viola inquietante. Indossava il busto e la copertura delle braccia di un'armatura nera come la pece adornata da un mantello rosso come il sangue e sorrideva maligno in direzione dei presenti.
<< E questi sarebbero i maghi più forti di Magnolia? Ma non fatemi ridere! E' stata una passeggiata! Cadevano come foglie al mio passare. >> disse malevolo mostrando i canini.
<< Perché lo hai fatto?! >> lo rimprovero' la blu furiosa.
<< Il Quinto Settore ha ordinato la chiusura di questa gilda. >> rispose lui.
<< Non puoi chiudere la gilda! >> urlo' la castana furiosa alzandosi in piedi e stringendo i pugni.
<< Sicura? >> chiese il ragazzo alzando il sopracciglio per poi aprire la mano alla propria destra facendo comparire un cerchio magico dal quale fece comparire una spada lucente.
Alzo' la spada in aria e da essa comparvero, circondandolo come fossero state le lancette di un orologio girandogli intorno ad alta velocità, altre venti spade, che - dopo aver mostrato alla castana un sorriso malizioso - indirizzò verso l'edificio della sede della Gilda appena nominata. Le spade senza scalfirsi neanche di un centimetro si andarono a conficcare tra le pareti di marmo e le infisse di legno facendola crollare sulle sue stesse fondamenta facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti, mentre lui sorrideva soddisfatto. Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
<< Ecco che cosa penso della vostra amata Gilda. >> ridacchio' il blu.
<< Come puoi... Usare la magia per fare una cosa così orribile? >> fece la ragazza in un sussurro tenendo gli occhi bassi.
<< Come? >> chiese il ragazzo alzando un sopracciglio scioccato.
<< La magia... E' una cosa meravigliosa! Come puoi usarla in questo modo?! >> gli ringhio' contro la ragazza tremante.
<< E tu chi ti credi di essere per potermi dire quello che devo o non devo fare?! >> disse lui infastidito.
<< Io sono Arion Sherwind, maga degli Spiriti Stellari! E sarò una maga di Inazuma! Non ti permetterò di distruggere la gilda dei miei sogni! Soprattutto con la magia! >> urlo' la castana marciando verso di lui con il passo sicuro bagnato dalle lacrime.
<< Una maga degli Spiriti Stellari?! >> esclamo' JP mentre tutti la fissavano impugnare la frusta che teneva attaccata alla cintura e, con la mano libera, una delle chiavi d'oro che teneva in una piccola borsa di cuoio anche quella appesa alla sua cintura.
<< Facciamo così " ragazzina ": ti sfido. Se vinci tu, lascerò in pace te e i tuoi amichetti della gilda... Ma se vinco io non solo distruggerò e chiuderò per sempre la tua amata gilda, ma mi prendero' anche tutte le tue chiavi. >> disse il ragazzo sorridendo soddisfatto guardandola dritta negli occhi e vedendo il suo animo frantumarsi dall'insicurezza godendosi il suo scricchiolare.
<< No Arion! >> urlo' JP disperato.
<< E' troppo forte! >> esclamo' Hugues << E' una follia! >>
<< Non cedere alle sue provocazioni! >> urlo' preoccupata la donna dai capelli mossi e color blu notte.
<< Come ti chiami? >> chiese la ragazza seria.
<< Victor. Victor Blade. >> rispose il ragazzo.
<< Bene, Victor. Accetto la sfida. >> rispose secca la ragazza.
<< Bene " principessina "... >> disse il ragazzo mentre una luce viola e brillante lo avvolgeva espandendosi minacciosa << Vediamo che sai fare! >>
 
Angolo di un'autrice golosona...
Eccomi qua! L'ho fatto! Non ci credo ancora... Comunque, per chi conosce sia Fairy Tail che Inazuma Eleven GO saprà già dove voglio andare a parare e spero che con le sue recensioni sia in grado di darmi pareri costruttivi, sia positivi che non, per riuscire a rendere la storia ancora più appassionante ( sono terrorizzata che il capitolo possa fare schifo ). Il gender bender usato su Arion deriva da una mia preferenza ( l'ho gia' disegnata con i vestiti di Lucy un paio di volte e la trovo un amore! :3 ) quanto da quella di una mia amica e dalla possibilità di dedicare la storia a tre ragazze simpaticissime che sono intente a scrivere delle storie meravigliose con questo stessa tecnica: Black Dalia, Sweet_Lovely e Cure Luffy. Inoltre la dedico a Chiara_BarianForce che ovunque mi giro trovo' e che, se non ricordo male ( o addirittura malissimo ), mi aveva chiesto se avrei mai publicato questa storia. Non so' quanto tempo passera prima che sarò di nuovo in grado di pubblicare un capitolo, pero' il progetto di per se e' molto difficile e dovrò fare numerose ricerche ( vi dico solo che su wikipedia parte dei personaggi non si leggono perché le pagine mi diventano improvvisamente bianche ) nonché rivedermi l'intera serie per non scrivere idiozie. Ringrazio di cuore AngelWing99 per l'aiuto che mi sta dando ( dopotutto la sto' ricattando :]> ) e tutti coloro che leggeranno ( non necessariamente recensendo ). Al prossimo capitolo!
DreamAngel24
Ps: aspettatevi tanta KyoTen :3!

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Capitolo 2
*** Arion contro Victor ***


Capitolo 2) Arion contro Victor
 
Si stavano ancora fissando. Entrambi cercavano di scrutare la debolezza negli occhi dell'altro. Arion strinse la chiave nel pugno. Non aveva mai combattuto con un mago che usava un tipo simile di magia, anzi era la prima volta che combatteva in assoluto, visto che gli allenamenti fatti finora non erano giustificabilmente e assolutamente contabili. Chiuse gli occhi. Doveva focalizzare l'obbiettivo. Concentrarsi. Prevedere ogni possibile mossa del nemico. Erano solo lui e lei. Solo uno avrebbe vinto e se voleva salvare il suo sogno e proteggere i propri ideali doveva essere lei. Prese un lungo respiro chiudendo gli occhi.
 
<< Open the Gate of the Archer! >> urlo' la castana alzando verso il cielo la chiave facendola risplendere di luce propria per poi tagliare il vuoto creando così il cerchio magico << Sagittarius! >>
Dal sigillo comparve uno strano uomo travestito da cavallo dalla testa fino ai piedi, che, mettendosi sull'attenti, esclamo':
<< Qui per servirti! Moshi! Moshi! >>
<< Quindi... E' questa la magia stellare? >> chiese al vuoto l'Exceed pensieroso e stupito allo stesso tempo.
<< Si. La magia stellare consiste nella capacita' di evocare attraverso delle speciali chiavi delle creature magiche dai poteri inimmaginabili rappresentanti le 88 costellazioni. >> rispose la donna dai capelli blu attirando la sua attenzione << E' una magia molto rara... E ogni evocazione determina un grande spreco di energia. >>
<< E tu vorresti sconfiggermi con un cavallo che cammina su due zampe? Ma non farmi ridere. >> disse Victor prematuramente soddisfatto della piega che stava prendendo il combattimento.
<< Non sottovalutare i miei amici! Sagittarius! >> esclamo' la ragazza indicando il blu con la chiave.
Lo spirito stellare afferro' il suo arco ed inizio' a lanciare le sue frecce portando il ragazzo a saltare all'indietro e a destreggiarsi in aria per evitarle, rimanendo poi sospeso per esclamare con un sorriso beffardo e alquanto irritabile:
<< Avrà anche una buona mira! Ma non ti aiuterà di certo a vincere! >>
<< Ancora Sagittarius! >> ordino' la ragazza.
 
Anche questa volta lo spirito rispose affermativamente al comando bombardando il ragazzo di frecce, solo che questa volta il blu rimase impassibile attendendo il loro arrivo sotto lo sguardo confuso della ragazza dalla camicia bianca e blu. Il cavaliere dagli occhi ambrati e dal sorriso malevolo ci mise poco ad estrarre due spade dal nulla e a deviarle o a spezzarle tutte per poi scagliarsi ad armi sguainate verso di lei, che non poté fare a meno di coprirsi la parte alta del petto e il volto con le braccia in attesa del fatale urto, il quale ancora più fatalmente non arrivo sul bersaglio prestabilito: lei.
 
<< Ah?! Sagittarius no! >> esclamo' la ragazza nel vedere lo spirito dissolversi di colpo nell'essersi messo tra lei e il colpo del nemico, che, ora, alle sue spalle si godeva il senso di colpa e d'impotenza che la attanagliava.
<< Moshi... >> disse con il suo ultimo respiro lo spirito facendo ritorno nel Mondo degli Spiriti Stellari.
<< Sei solo una principiante... Lo sospettavo. >> la scherno' il blu.
<< Non e' ancora finita! >> esclamo' lei recuperando coraggio e afferrando un'altra delle sue chiavi d'oro << Dovrò ricorrere ad una mano pesante! Letteralmente! Open the Gate of the Gold Bull! Taurus! >>
Dal cerchio magico questa volta comparve un possente toro bianco e nero dalle fattezze umane che teneva in mano una gigantesca e affilata ascia.
<< Questo deve essere uno dei suoi spiriti più forti ne sono sicuro! Guarda che ascia abnorme! >> esclamo' il più piccolo, di statura quanto di età, tra presenti.
<< Veramente... >> disse la blu con un gocciolone di dubbio sul capo e un sorriso forzato.
<< Muuu! Nessuno può fare del male ad una ragazza e farla franca! >> urlo' Taurus per poi iniziare a fissare in modo ossessivo e in parti sconvenienti la castana << Soprattutto se ha uno splendido corpo come quello di Arion-chan! >>
<< Non e' cambiato... >> disse la blu guardando la scena stranita quanto gli altri ragazzi << Che sia la padrona, una ragazzina o una donna la sua reazione e' sempre la stessa... >>
<< Che ho fatto di male? >> sussurro' la castana devastata abbassando lo sguardo metallico contornato dal rossore prima di schioccare la frusta ed esclamare << Abbiamo altre cose di cui occuparci! Concentrati Taurus! >>
<< Muu! Agli ordini! >> disse il toro.
<< Forza vi aspetto! >> esclamo' beffardo il blu.
 
La giovane maga e lo spirito dalle macchie nere si lanciarono all'attacco. Il cavaliere dall'armatura color della pece evito' tranquillamente la frustata della ragazza con un balzo lasciando che il colpo frantumasse il grosso pezzo di granito sopra il quale si era poggiato godendosi la visione dei suoi denti digrignati per il fastidio. La castana non si arrese e, saltando tra i vari detriti, continuo' a lanciare attacchi sempre più decisi e precisi senza pero' scalfirne ne' il corpo ne' l'orgoglio.
<< Credi veramente che mi lascerò sconfiggere da una " mucca maschio pervertita " e da una " principiante in gonnella con una frusta giocattolo "?! Sei un'illusa! >> disse lui lanciandogli contro il suo stormo di spade immediatamente bloccato dall'arma del poco prima nominato spirito.
<< Muu! Non toccare Arion-chan! >> urlo' furioso il toro attaccandolo con la sua ascia e costringendolo a difendersi con due spade, cosa che non gli permise di difendersi - invece - dalla frustata della castana, che lo colpi' sulla guancia destra facendolo cadere a terra disarmato ma comunque sveglio.
<< L'ha colpito! >> esclamo' JP mentre Arion portava il pugno indietro mimando con le labbra un " si " vittorioso.
<< Tu?! >> ringhio' il ragazzo alzandosi in piedi furioso scrutandosi la zona marcata e rossa dello sfregio con le dita << Maledetta mocciosa! >>
 
Il vento, all'improvviso, si alzo' minacciosamente mentre il cielo da sereno divenne nero come l'inchiostro tingendosi da parte a parte come fa il catrame delle petrolifere nel mare. Il corpo del ragazzo dai capelli blu notte, che stringeva i pugni a tal punto da sbiancare le nocche più di quanto già non fossero, venne avvolto da un'energia incredibile dai riflessi tenebrosi e sotto i suoi piedi comparve un cerchio magico dal diametro impressionante sul quale spiccavano una serie di frecce dalle mille direzioni violacee e nere.
<< Ha una potenza devastante! >> constato' la donna sgranando gli occhi dalla paura e stringendosi il tessuto della maglia in prossimità del petto con forza.
<< Exquip! >> urlo' Victor lasciando che il fascio di energia oscuro nato dal cerchio lo avvolgesse fino a raggiungere il cielo provocando un'onda d'urto di una potenza tale da diffondersi oltre i confini della città << Purgatory Armor! >>
 
I presenti, che erano rimasti accecati e intimoriti dal flusso di energia, aprirono gli occhi lentamente rimanendo scioccati alla vista del ragazzo dai capelli blu con non più indosso la sua semplice e leggera armatura, bensì una possente e inquietante che gli copriva ogni parte del corpo esclusa la testa dai capelli arruffati per la furia. Il nero era padrone di quell'armatura quanto il minaccioso profilo dalle placche squadrate e dagli spuntoni arcuati, che ne decoravano le spalle e i contorni degli arti, facendosi sempre più minacciosi al diradarsi della polvere quanto del flusso di energia magica.
<< E' ora di farla finita! >> urlo' il ragazzo dagli occhi brulicanti di energia oscura alzando la mano in aria e creando un altro sigillo dal quale estrasse una gigantesca e spessa spada seghettata che nessun essere umano sarebbe stato in grado di impugnare cosi' facilmente e senza il minimo sforzo, come lui al contrario in questo momento stava facendo.
Tenendo il braccio morbido lascio' cadere la spada in avanti conficcandone la punta pianta e larga nel terreno con una forza tale, che non solo riuscì a crepare il suolo ma anche a creare un'onda d'urto così potente da scaraventare la ragazza - di colpo - a terra qualche metro più avanti, facendola rotolare tra i marmi seghettati e i ferri arrugginiti e sporgenti dei detriti.
<< Arion?! >> urlo' JP con il sudore a fior di pelle per la preoccupazione.
<< E' solo la mia impazienza a determinare questa scelta... >> disse freddamente il blu avvicinandosi con passo deciso e lento << Non sprecherei mai una delle mie armature più potenti con uno " scricciolo " di poco conto come te. >>
Gli si posiziono' davanti alzando la sua arma color del legno bruciato verso l'alto. Sul suo volto cupo, dal quale spiccavano brillanti come quelli di un demonio due occhi dorati dalle pupille feline tremanti di sete di sangue, si dipinse un sorriso malizioso e allo stesso tempo infastidito che si allargo' sulle gote con una velocità agghiacciante pari a quella della pennellata di un assassino.
 
<< Non toccarla! Muuu! >> urlo' lo spirito fermando sul nascere il colpo che il ragazzo era pronto ad imprimerle con l'intento, anzi il sommo desiderio, di dividerla in due.
<< Taurus?! >> esclamo' lei con gli occhi ridotti a delle fessure tremanti vedendo l'ascia del toro spezzarsi in mille pezzi e quest'ultimo scaraventato lontano.
<< Ora mi hai veramente stancato! >> urlo' il blu digrignando i denti per poi lanciarsi contro l'indifeso animale sguainando la spada verso l'alto con entrambe le mani.
<< No! >> urlo' la castana dalla camicetta strappata mettendosi davanti al bersaglio ritrovandosi scaraventata di colpo contro un cumulo di detriti, con un lungo rivolo di sangue lucido e scarlatto, che le sgorgava dal petto.
<< Ma che? >> fece lui stupito.
<< Arion?! >> urlarono in coro l'Exceed dalla coda blu e la giovane donna dagli occhiali dalla montatura rossa.
<< Perché hai difeso quello spirito? >> chiese il blu seriamente incuriosito da quell'atto a suo parere stupido ed inutile.
<< Perché e' mio amico... >> rispose tremante e gemente la castana rialzandosi in piedi titubante per le ferite ma non per la paura << Lui... E' mio amico... Tutti gli Spiriti Stellari sono miei amici... E gli amici... Ti proteggono come tu proteggi loro... >>
<< Amici?! Sono solo armi. Dopotutto non le usi per questo... Per combattere e per difenderti... >> disse malevolo Victor mostrando i canini.
<< No! >> urlo' la castana furiosa stringendo ancora di più i pugni e piantando gli stivali neri tra la polvere con determinazione << Gli spiriti non sono scudi! Io combatto con loro! >>
<< Oh! Davvero? >> disse malizioso il blu alzando di nuovo l'arma in direzione di Taurus, che colpi' spietatamente costringendolo a tornare il prima possibile nel suo mondo disperdendosi in un spesso pulviscolo dorato.
<< Taurus?! >> urlo' lei sentendo il proprio cuore creparsi in mille pezzi dalla vergogna e gli occhi inumidirsi di getto.
 
Era debole, troppo debole, e a causa della sua testardaggine coloro che aveva chiamato amici erano rimasti feriti gravemente nel tematico di proteggerla. Il ragazzo le si avvicino tranquillamente e lentamente afferrandola, poi, per il collo e alzandola abbastanza da poter sprofondare nei suoi occhi lucidi dal dolore come gli ingranaggi lucidati di un orologio d'argento.
<< Allora? Ne hai abbastanza " principessa "? >> chiese soddisfatto lui stringendole sempre di più la gola godendo nel sentire sulla pelle e all'udito il suo respiro farsi sempre più teso e disperato mentre gli occhi le si sgranavano con dolore stridente.
 
Attimi di silenzio. Secondi impercettibili di agonia che il ragazzo si gode' affondo chiedendosi se fosse stato il caso di mettere fine direttamente alla sua giovane ed inutile esistenza o lasciare che lo stesso vivere nella vergogna e nella sconfitta di una tale sopravvivenza ne divorasse l'animo portandola all'autodistruzione. Allargo' ancora di più il suo pavido sorriso strafottente pronto a lasciare la presa e a godersi il suo inginocchiarsi al proprio cospetto asfissiata sotto gli sguardi delusi e terrorizzati dei presenti. Nonostante la facilita' con la quale era riuscito a piegarne la magia e il coraggio, non aveva mai provato così tanta soddisfazione in un'altra delle sue mille e sporche, soprattutto di sangue, vittorie. Nessuna era paragonabile a quella. Nessuna lo era.
 
<< No... >>
 
Un sussurro, lieve come il respiro di un cucciolo appena nato. Un sussurro di coraggio e speranza. Un sussurro che fu come uno schiaffo sulla guancia buona per il mago delle armature dimensionali.
<< Come?! >> ringhio' furente lui facendo tremare di odio le iridi ormai ridotte alla dimensione di un pulviscolo di polvere.
<< No... Io... Non mi arrendo... >> balbetto' senza fiato la ragazza senza guardarlo negli occhi.
 
Sudava a freddo senza motivo. Non aveva mai provato una cosa del genere in tutta la sua vita. Era una cosa familiare e irritante quanto un foglio di carta vetrata intinto nell'acqua salmastra e strofinato con forza sulla pelle nuda. Non voleva crederci: stava tremando. Che fosse... Paura?
 
<< Forza! Dimostramelo! >> gli urlo' Victor in faccia stringendo sempre di più il suo giovane collo morbido e abbronzato.
 
Con una lentezza, manifestante dolore e sofferenza nonché impertinenza e sicurezza, la mano della ragazza afferro' tremante e debole dal proprio collo, tirandola fuori dall'incavo dai confini celesti della camicia, un'altra chiave. Era una chiave forgiata con tutti e tre i metalli più pregiati conosciuti - l'oro, il bronza e l'argento - e aveva dei lineamenti e delle forme docili che si andavano a dispiegare in due ali piumate rifinite fin nei minimi dettagli - comprese le rigature delle piume -. La stacco' con tutta la poca forza che aveva tentando di tenerla il più possibile verso l'alto per poter fare il movimento necessario per l'apertura della porta.
<< Open... The Gate... Of... T-the... Winged-d... Steed... Pegasus... >> furono le poche parole che riuscì a sussurrare prima di far cadere il capo in avanti spostata dalla fatica e lasciar scivolare il braccio a penzolare nel vuoto con ancora la chiave stretta nel pugno solcato da tagli e lividi evidenti.
 
<< No! Arion?! >> urlo' JP con le lacrime agli occhi per il dolore.
<< Che ingenua... Credeva davvero di potermi sconfiggere... >> ridacchio' il ragazzo mostrando sempre di più i canini mantenendo salda la presa sul collo quasi fosse stato quello di un trofeo << Ed ora... Toccherà alla vostra stupida Gilda e a tutti suoi membri. >>
 
<< Ma che?! Da dove arriva... Questa energia?! >>
 
Un cerchio magico color delle stelle si materializzo' sotto di lui grande quanto l'intera piazza iniziando a girare su se stesso sprigionando energia sotto forma di luce. Dal contorno di quest'ultimo, mano mano che girava, si svilupparono sotto gli sguardi sconvolti dei presenti una serie di folate di vento che si andarono con una forza inaudita lentamente ad alzare intrecciandosi tra di loro fino a raggiungere il cielo intrappolando il ragazzo - e la ragazza che teneva ancora penzolante e priva di fiato per il collo - in un gigantesco tornado. Victor, dopo aver lasciato cadere rovinosamente la castana a terra, inizio' a guardarsi intorno esterrefatto, digrignando i denti e corrucciando la fronte, prima a destra e poi a sinistra girandosi più volte su se stesso. All'improvviso ad uno dei lati del tornado all'intrecciarsi di alcune correnti di vento più piccole si andò a delineare una figura umanoide a mezzo busto dalle braccia muscolose ricche di bracciali che possedeva due ali alte e possenti e due occhi gialli e brillanti come il sole. Un ruggito, proveniente da quest'ultimo, lo costrinse a conficcare una spada nel suolo per non essere scaraventato a terra. La creatura allora lo colpi' con forza allo stomaco facendogli perdere la spada e scaraventandolo contro le pareti d'aria che iniziarono a farlo rimbalzare rovinosamente da una parte all'altra del tornado quasi fosse stata la pallina di un flipper increspandogli l'armatura di corrosioni e tagli profondi. Questo trattamento dolorosamente ripetitivo duro' qualche minuto - che per il ragazzo in armatura sembro' un eternità - finche' colpendolo di nuovo, l'essere dalle ali di vento con forza inimmaginabile non lo scaravento' contro una delle pareti del tornado facendo disperdere quest'ultimo nel vuoto mentre il blu andava a scontrarsi contro l'alta parete di una abitazione sfondandola e rimanendo intrappolato sotto i suoi detriti. La castana apri' lentamente gli occhi soffrendone terribilmente, per poi cercare di rialzare il capo, dal collo ancora indimenticabilmente dolorante, con le braccia dal marmo bianco e polveroso della piazza distrutta. Si inginocchio' reggendosi le braccia gemente e inizio' a guardarsi intorno confusa. Non ricordava niente di quello che era successo da quando il ragazzo le aveva afferrato il collo. Era debole e la testa le doleva alquanto.
 
<< Arion?! >> esclamo' il più piccolo con le lacrime agli occhi per la felicita' pronto a volarle incontro con l'intento di abbracciarla.
<< Non ci credo... Ho vinto... >> sussurro' incredula la novellina fissandosi i palmi delle mani con sconcerto per poi piegharsi in avanti nel veder luccicare la chiave che a lei stava più cara tra la polvere e grumi di granito.
La prese tra le mani amorevole e se la porto' al petto stringendola con forza e premura accennando un sorriso sotto le gote livide e dolcemente rossastre.
 
<< Grazie... >>
 
<< L'ha sconfitto... >> sussurro' la donna dagli occhi color delle mandorle colpito nel profondo da quell'atto di coraggio a punto tale da volerle correre incontro piangendo lacrime di gioia per poi abbracciarla con forza per dimostrarle gratitudine.
<< E' impossibile... >> fece Hugues scioccato quanto gli altri maghi ormai ripresisi dalla colluttazione con gli edifici ora ridotti in frantumi e le armi dello sconosciuto.
<< Ma come ha fatto?! >> esclamo' un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi neri alzandosi sulle due braccia tese con il busto.
 
Sul piano del palazzo distrutto una mano livida si fece spazio tra le macerie alzandosi assassina verso l'alto per poi andarsi a poggiare con forza da una parte del cumulo permettendo a Victor di liberarsi da quest'ultimo. Gli occhi erano inumani e brulicanti di furia. Si alzo' in piedi digrignando i denti fino a quasi sentirli scheggiarsi mentre il sangue che verticalmente colava sul lato destro del suo volto ne incorniciava i muscoli contratti in una smorfia priva di senso. 
 
<< Tuuu... >> ringhio' il cavaliere dall'armatura crepata e sporca di graffi e polvere facendo girare tutti verso di se increduli.
<< Stai attenta! >> urlo' Hugues digrignando i denti per il colpo.
 
Dandosi una spinta si lancio' con forza contro la ragazza colpendola al petto con il piede e facendola cadere urlante lontano qualche metro da lui, priva delle sue amate chiavi. Il blu alzo' per l'ennesima volta la spada verso il cielo affinché le sue simili facessero altrettanto comparendo dal nulla a centinai creando sul volto di Arion un espressione mista di terrore e incredulità. Abbasso' quest'ultima in avanti puntandola verso di lei e così fecero anche le altre, intonando con una smorfia omicida e piena di rancore:
<< Addio Arion Sherwind! >>
<< Nooooo! >> urlo' la donna.
<< Arion?! >> urlo' JP disperato.
 
Le spade si andarono a scaraventare contro la castana alzando un gigantesco polverone che si espanse coprendo tutta la zona in questione andandosi a diradare poi lentamente.
 
<< Ariooooon?! >>
 
Era finita: nessuno si sarebbe potuto salvare - disarmato come era lei - da quel colpo fatale. Victor degusto' il paesaggio farsi sempre più nitido con un ghigno inumano, pari a quello di un mostro infernale, sgranando gli occhi nell'attesa di incontrare lo sfavillante colore del sangue dell'impertinente ma ghetta novella riecheggiare nel bianco e nel grigio dei marmi e dei cementi ammucchiati dello sfondo.
 
Peccato che il destino avesse altri progetti per quel giorno...
 
<< Che cosa?! >> esclamo' furioso il blu aggrottando con forza la fronte facendo colare ancora di più dalle ferite il sangue non ancora raggrumato.
 
Arion era ancora intera, infatti, per quanto la pelle le si fosse tirata tra i lividi e i tagli, almeno non si era ritrovata attaccata al muro dietro di lei attraverso una miriade di spade conficcate nelle carni o peggio ancora divisa in parti più o meno omogenee distese su un mare di sangue. Si sposto' le braccia dagli occhi tremante e con ancora il fiatone a fare da sottotono e per poco non ebbe un infarto nell'essere ancora vita, ironico. Le spade erano scomparse. Si controllo' intorno più di una volta incredula. Dopotutto dovevano essersi incastonate da qualche parte o almeno essere cadute al suolo. Ma niente, così alzo' lo sguardo incontrando inaspettatamente una strana scritta lucente e violacea, fatta di caratteri sconosciuti che nonostante tutto riusciva a comprendere ad occhi, come se fossero stati scritti nell'alfabeto normale, che fluttuava nell'aria scritta su un muro invisibile fatto d'aria. Il muro di energia sviluppato da quella scritta era esteso davanti alla ragazza in lungo e in largo e aveva richiamato l'attenzione di tutti i presenti.
 
<< Tutto cio' che attraverserà questo limite... Verra' tramutato in cenere?! >> lesse la castana confusa e scioccata allo stesso tempo per poi notare ai propri piedi una strana polvere sbrilluccicante e di metallo che spiccava tra il marmo triturato.
<< Che razza di magia e' mai questa?! >> esclamo' lui.
 
<< Che cosa sta succedendo qui? >> chiese freddamente una voce autorevole, nonostante la giovinezza del tono, in lontananza facendoli voltare.
 
Su una delle colline di macerie comparve, coperta dall'ombra derivante dalla sua posizione rispetto al sole, una figura giovane e risoluta dai lineamenti morbidi e accarezzati dal vento. Questa, apparteneva ad un ragazzo di circa la loro età con i capelli corti fino alle orecchie - completamente coperte - e mossi di colore castano-grigio e dagli occhi severi e fieri color magenta profondi e impassibili allo stesso tempo. Indossava un completo viola dalle rifiniture dorate e bianche simile a quello di un direttore d'orchestra, elegante ma non per questo eccessivo, con i pantaloni bianchi e morbidi decorati da una linea trasversale nera su entrambi i lati che si gonfiavano alla chiusura di un paio di stivali marroni alti fino, circa, alle caviglie. Nella mano destra, sulla quale spiccava il marchio verde e dai lineamenti geometrici della leggendaria Gilda locale, teneva - quasi fosse stato programmato - con grazia una bacchetta fina, liscia e bianca come una perla preziosa.
 
<< Maestro Riccardo! >> esclamo' con gioia la giovane donna congiungendo le mani.
<< Maestro Riccardo? >> sussurro' la castana meravigliata.
<< Io sono Riccardo Di Rigo! Master più giovane della Gilda di Inazuma! E questi sono i miei compagni! >> disse il castano invitando lo sguardo dei presenti con la mano tesa a concentrarsi sul gruppo di ragazzi che gli comparve accanto circondandolo, tutti accomunati dallo stesso marchio del fulmine in una parte diversa della pelle scoperta.
<< Finalmente... Ce ne avete messo di tempo! >> esclamo' ironico e soddisfatto Victor abbassando la spada e mettendo la mano libera in tasca.
<< La Gilda di Inazuma... >> sussurro' la ragazza continuando a fissare la figura retta ed elegante del giocane master.
<< Se te la prendi con uno di noi te la prendi con tutti noi. >> affermo' Riccardo con fermezza.
<< Era quello che speravo... Sono qui per sconfiggervi uno ad uno. Nessuno escluso. >> disse Victor schernendolo con un sorriso sadico e fiducioso.
<< Tu e quale esercito? >> chiese atono con una punta di incredulità l'altro.
<< Dato che me lo chiedi... >> ghigno' il blu malignamente per poi schioccare le dita.
 
Dietro di lui dal nulla, all'improvviso, comparvero, tra i pulviscoli alzatisi in quel momento, dei ragazzi incappucciati. Portavano dei lunghi mantelli neri con sopra disegnate simbolicamente - e si sarebbe capito in seguito il perche' - delle saette gialle, che gli coprivano il corpo rendendo ancora più evidenti lo squilibrio delle diverse altezze e corporature e le numerose e diverse fisionomie dei volti, l'unica cosa che spiccava sotto quel tono color della pece poiché non coperti dall'ombra del cappuccio per via del sole. Victor ridacchio' maligno mentre il suo cerchio magico andava a ricomporre la sua armatura precedente e semplice accompagnata dallo stesso mantello fluttuante.
 
<< Noi siamo la Gilda dei Cavalieri Oscuri. Siamo qui per sfidarvi. C'è posto per una sola Gilda in questa città... E quella Gilda e' la nostra. >> disse fiero il ragazzo dagli occhi sinistri e gialli attirando su di se gli sguardi scioccati di tutti i presenti per poi puntare in direzione del castano la spada prematuramente vittorioso << Allora? >>
 
<< Accettiamo la sfida. >>
 
Angolo di un'autrice golosona...
Questo capitolo e' stato molto impegnativo, spero solo che vi sia piaciuto e che sia riuscita a descrivere la parte del combattimento in modo decente senza lasciarmi dietro qualche errore idiota. Per chi non conosce Fairy Tail mi adopererò a spiegare i tipi di magie e le situazioni in modo tale da renderle comprensibili, soprattutto nel capitolo successivo al prossimo ( che avrà una funzione maggiormente esplicativa - non mi ricordo se si dice così -.-" ). Se ci sono delle domande specifiche pero' potete subito pormele all'interno delle vostre recensioni. Adesso le cose si fanno assai più complicate per la nostra Arion. Lo scontro con i Cavalieri Oscuri e' inevitabile e solo una delle due gilde sarà vincitrice. Spero di riuscire a finire al più presto il prossimo capitolo senza morire prematuramente d'infarto - ma probabilmente non ci riuscirò -.-". Dedico di nuovo questo capitolo a Black Dalia ( che e' stata la prima a recensire il capitolo precedente ), ad AngelWing99 ( che mi e' stata d'aiuto nella pubblicazione ) e soprattutto ( tan tan tarata tata tan :3 ) a Debby, che ho finalmente ritrovato sotto il nome di Aiga_Hoshi_Yo ( aiuto! Ho paura di averlo scritto male T0T ).
Un " AYE " a tutti!
Bacioni
Dreamy
 
Ps: scusate se e' un po' lungo ma il contenuto era difficile da riassumere in modo altrettanto esauriente e completo;

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Capitolo 3
*** La Gilda dei Cavalieri Oscuri ***


Capitolo 3) La Gilda dei Cavalieri Oscuri
 
<< Maestro Riccardo! Aspetti! Non deve cedere alle loro provocazione! >> esclamo' autoritaria e preoccupata la donna dai capelli blu alzandosi in piedi.
<< Non si preoccupi Signorina Hills. So' quello che faccio. >> disse il ragazzo tranquillo e concentrato sul nemico per poi spostare lo sguardo su Arion e rimanere attratto dal luccichio delle sue chiavi << E' pericoloso per te restare qui... E sei pure ferita. Allontanati e raggiungi il tuo amico prima che cominci il conflitto. >>
<< Mi dispiace maestro, non posso farlo... >> rispose la ragazza alzandosi in piedi evitando di guardarlo << E' una questione troppo personale... E ormai ci sono dentro. Non posso ritirarmi, proprio adesso. Almeno non come se niente fosse. >>
<< Personale? >> sussurro' il castano sgranando gli occhi senza riuscire più a staccarglieli di dosso, per poi scuotere la testa - come a scacciare qualche ingarbugliato pensiero - e farsi di nuovo serio e autoritario << D'accordo, ma ricordati che non sarò responsabile di quello che potrebbe accaderti. >>
<< Allora? Vogliamo combattere o perderci in chiacchiere? >> disse Victor malignamente divertito e infastidito.
<< Vi stiamo aspettando. >> disse Riccardo con tono di sfida facendogli alzare un sopracciglio.
 
Il blu alzo' il braccio alla sua destra e fece schioccare le dita cosicché due dei ragazzi incappucciati si lanciassero contro il gruppo di ragazzi appollaiato sulla collina di macerie. Arion e Riccardo sguainarono contemporaneamente la prima una delle sue chiavi e il secondo la sua bacchetta, sicuri di essere il bersaglio dell'attacco, ma così non fu. Infatti i due incappucciati si scagliarono contro due ragazzi, poco dietro di loro, uno dai capelli scuri mossi ed alti e uno dai capelli tra il rosso e il magenta che portava un paio di occhiali bianchi dalle lenti grandi e rotonde, scaraventandoli lontano ed ingaggiando con loro un combattimento. Il giovane master non fece in tempo ad esclamare agitato il nome dei due compagni, che un ragazzo dai capelli turchesi e vestito di nero, lo precedette sul tempo alzandosi in aria pronto per colpire i due nemici:
<< Adé?! Eugene?! >>
 
<< Dove credi di andare?! >> esclamo' un altro membro incappucciato della Gilda illegale comparendo all'improvviso dietro di lui e colpendolo al petto con un calcio.
<< Michael?! >> esclamo' Riccardo preoccupato.
<< Tranquillo Riccardo! >> esclamo' l'appena nominato creando un cerchio magico dal quale prese forma un gigantesco serpente di energia che gli impedì la caduta facendosi cavalcare come una tavola da serf << Ho tutto sotto controllo. >>
<< Vedremo. >> disse divertito il ragazzo togliendosi il cappuccio mostrando la sua eterocromia lanciandoglisi di nuovo contro iniziando il conflitto.
 
<< Sono stufo di restare a guardare! Fatevi sotto! >> urlo' un ragazzo dai capelli viola e dalla corporatura massiccia lanciandosi furioso contro il nemico.
<< Ti seguo a ruota amico! >> esclamo' un suo compagno dai capelli corvini seguendolo a ruota.
<< Subaru?! Wanly?! Fermatevi! Non dobbiamo dividerci! >> urlo' Riccardo autoritario e agitato << Sanguk, seguili! >>
<< Mai una volta che non debba corrergli dietro. >> sbuffo' il più alto del gruppo saltando giù dal cumulo e correndogli in contro.
<< Ormai il dado e' tratto. >> digrigno' con la testa in fumo il castano cercando di decidere sul da farsi << Tanto vale buttarci anche noi nella mischia. >>
<< Aspettavo solo che lo dicessi. >> disse il rosa sorridendo con tono di sfida sgranchendosi il collo prima a destra e poi a sinistra.
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri e dai codini più femminili del carattere quanto della corporatura - slanciata ma comunque indifferente - prendendo la spinta e scagliandosi a razzo contro Victor con il pugno alto sguainato. Il blu sogghigno' chiudendo gli occhi per poi schioccare per l'ennesima volta le dita dicendo ironico:
<< Sono al corrente delle tue potenzialità, ma al momento non mi interessi neanche un po'... Quindi non ti dispiacerà se ti liquido ad un mio compagno, vero? >>
 
Un ragazzo dai capelli bianchi che scendevano lisci davanti alla fronte, coprendogli perfino il mento, si tolse il cappuccio e fatto comparire il cerchio magico scaravento' contro il rosa una serie di spiriti che lo scaraventarono a terra facendogli slittare il volto sulla superficie crepata della piazza per poi fargli sbattere la schiena contro un cumulo di macerie facendolo urlare di dolore.
 
<< Gabi?! >> urlo' Riccardo preoccupato a morte pronto a corrergli in contro prima di essere fermato dalla voce dell'amico intento, con meno fatica di quanto ci si aspetterebbe, a rialzarsi sulle ginocchia.
<< Tranquillo. Deve ancora venire quel mago che sarà in grado di affrontare un DragonSlayer e uscirne vivo o addirittura illeso. Sarà... >> disse il ragazzo facendo una pausa per pulirsi divertito e sicuro il rivolo di sangue che gli scendeva dall'incavo della bocca << Uno scontro interessante. >>
<< Non essere così sicuro di te stesso. Potresti rimanerne abbastanza deluso. >> disse il ragazzo dai capelli bianchi togliendosi il mantello - mostrando il sontuoso abito cinese ad una manica che portava al di sotto - per poi saltare in aria e attaccarlo di nuovo con i suoi spiriti, che il rosa evito' uno ad uno con grande agilità.
<< Allora Maestro Riccardo? Dovrò aspettare ancora molto? >> chiese con sarcasmo Victor aprendo le braccia.
<< Doug! Con me! >> esclamo' il castano autoritario aizzando la guardia e la spada del ragazzo dai capelli viola dai toni sul fucsia che gli stava accanto per poi rivolgersi con lo stesso tono, anche se più da rimprovero che altro, verso la ragazza << Tu resta qui! >>
<< Ma?! >> fece Arion pronta per ribattere prima di essere interrotta dalla voce spavalda e affascinante del ragazzo in armatura.
<< Hai sentito il Master? Non devi starci tra i piedi, dolcezza. >> disse Doug prima di seguire Riccardo e scagliarsi contro il nemico.
<< Scrittura del tenebre: Hell's Flames! >> esclamo' Riccardo disegnando con la bacchetta un'altra scritta dai caratteri sconosciuti, dalla quale si svilupparono una spirale di fiamme ardenti di colore violaceo.
<< Magia di accrescimento: Magic Fuel! >> esclamo' Doug centrando la propria lancia nella spirale creando un cerchio magico che all'improvviso ne aumento' la velocità, la portata, il calore e la potenza fino a renderla visibile - addirittura accecante - a coloro che abitavano più di una centinaia di miglia dalla città stessa.
<< Requip! >> esclamo' il blu prima di essere avvolto dal colpo combinato dei due ragazzi che collasso' di colpo in una fragrante esplosione che desto' tutti dal combattimento e la polvere dal terreno.
<< Quello era un " Unison Raid "! >> esclamo' scioccata Arion appena si fu liberata il volto dalle mani, poco prima alzate a quell'altezza, per non respirare i pulviscoli e per evitare di non essere abbagliata dalla luce emessa dall'attacco.
<< Siamo maghi professionisti, che cosa ti aspettavi: un coniglio che esce da un cilindro? >> la scherni' con il suo solito tono ironico e da strafottente Doug mettendosi a posto il ciuffo << Sei proprio una bambinetta di campagna. Almeno la natura ti ha fatto carina. >>
 
I detriti alzatesi in aria insieme al fumo e alle scintille delle fiamme dell'attacco si andarono a diradare velocemente a causa del vento sotto gli sguardi vittoriosi e dalle sfumature impercettibili di insicurezza dei tre ragazzi e di coloro che avevano assistito all'inizio - che sembrava più che altro una fine - della sfida. Tra essi illesa in ogni sua più piccola parte, si fece sempre più distinguibile la figura del ragazzo dai capelli blu, il quale - al contrario di poco prima - indossava un'armatura dello stesso colore del fuoco dai disegni color del carbone e da delle rifiniture dorate dalle forme smussate, che terminava - lasciandogli pero' scoperto il volto - all'inizio dei pantaloni neri a palloncino per poi ricominciare al fine di formare un paio di calzature dalla forma simile a quella di degli artigli di volatile. Victor sorrise di gusto nel vedere il volto del castano contorcersi in una smorfia di incredulità e paura stringendo così forte la bacchetta da poterla ridurre in briciole in solo colpo ed esclamare:
<< Ma che?! No! Non e' possibile! Mi rifiuto di credere che quel bastardo sia ancora vivo! >>
<< Come ha fatto a resistere al nostro attacco combinato?! >> esclamo' Doug scioccato continuando a digrignare i denti.
<< Questa armatura e' in grado di dimezzare di netto i danni causati dal fuoco o da qualsiasi tipo di fiamma magica senza causarmi la benché minima afa o bruciatura. Se volessi potrei perfino farmi il bagno nella lava, tanto sarebbe come fare un bagno al mare. >> disse il blu sfoggiando di nuovo il suo minaccioso e sadico sorriso distruttivo e sanguinario.
<< Ha fermato il nostro colpo senza neanche farsi un graffio. >> affermo' rigido, quasi pietrificato, nonostante il tremore causato dallo shock il ragazzo dalla chioma color del cioccolato sgranando gli occhi.
<< Allora? Hai deciso di tirarti indietro, " Maestro "? >> ghigno' il blu con tono derisorio e di sfida.
<< Non cantare vittoria! Lo scontro e' appena cominciato >>
 
Michael evito' l'ennesimo calcio da parte del verde colpendolo poi al petto scaraventandolo a terra per poi indirizzare le proprie braccia con le mani e le dita tese verso di lui lasciando che i tatuaggi neri a forma di serpenti che le avvolgevano si srotolassero per andarlo ad attaccare. All'impatto si alzo' un gigantesco polverone che convinse l'azzurro a tornare con i piedi per terra, letteralmente, e ad avvicinarsi ad esso per assicurarsi della sconfitta del nemico - mentre i tatuaggi facevano ritorno alla loro casa, ovvero la sua pelle - , ma appena le polveri si furono dilatate quello che vide fu semplicemente il solco profondo scavato dal suo attacco. Pochi secondi dopo si ritrovo' ad assaggiare il crepato e polveroso asfalto con la schiena dolorante per due colpi ben assestati. Gemette e si rialzo' voltandosi per poi esclamare con gli occhi sgranati per lo stupore e il fastidio:
<< Non e' possibile! >>
 
Il ragazzo spettinato era sicuro di aver dato davvero una bella e preoccupante botta quella volta - alla testa - infatti di colpo ci vedeva doppio. Davanti a lui non c'era più il suo avversario dai capelli quasi del suo stesso colore. In realtà c'era, solo che ce ne era uno di troppo, ma la cosa che veramente lo confondeva non era il numero bensì il fatto che i due nuovi sfidanti fossero due gocce d'acqua se non si contavano le diverse tonalità degli occhi, uno infatti li aveva dello stesso colore dei capelli mentre l'altro di una tonalità tra il giallo e il marrone - come l'oro grezzo. Non gli ci volle molto a comprendere che non si trattava altro che di una Magia di duplicazione.
 
<< Sara'. >> disse il primo clone.
<< Un vero. >> continuo' il secondo.
<< Piacere. >>
<< Per noi. >>
<< Farti. >> 
<< A pezzi. >> scandì sussurrante il secondo sorridendo malevolo insieme all'altro sotto lo sguardo di sfida di Michael facendolo digrignare i denti.
 
<< Non ti permetterò di fare del male ai miei amici! Ahhhhhhh! >> disse Wanly alzando il braccio possente e tozzo verso il cielo lasciando che il cerchio magico gli si formasse intorno per poi scendere fino alla spalla trasformandolo in uno nero come il petrolio pieno di muscoli e di pelo animale con artigli affilati << Fatti sotto! >>
<< Magia di trasformazione? Tutto qui? >> chiese divertito il ragazzo dai capelli marroni e ricci dalle due strane protuberanze rosa.
<< Vieni a farti prendere a calci, se sei davvero un uomo! >> lo rimprovero' divertito il viola.
<< Ti trasformerò in una tartare di carne. >> ridacchio' Nun Chuck sfoderando il pugno per poi corrergli incontro per colpirlo ricevendo come risposta dall'altro lo stesso gesto.
 
Una serie di colpi dal suono tozzo si riversarono nell'aria: nessuno dei due maghi aveva intenzione di dare di meno. Wanly resisteva, attraverso la sua magia di trasformazione, per quel che poteva, a tutti i colpi clamorosamente potenti dell'avversario, cercando più di una volta di prendere il sopravvento nello scontro per poterne evitare altri pur non schivandoli o parandoli, bensì impedendogli di reagire. Il conflitto pero' rimaneva equilibrato, nonostante il viola dimostrasse meno resistenza e impassibilità rispetto a Nun Chuck, tanto da far prevedere una dipartita più per la stanchezza e le ferite che per gli stessi manrovesci dell'avversario, più pesanti della gravita' stessa.
 
<< E voi osate definirvi la Gilda più forte di tutta Earthland. Non mi ci pulirei neanche le scarpe con il vostro marchio. >> ridacchio' offensivo e malevolo il ragazzo dai capelli arancioni da uno dei cumuli.
<< Rimangiati subito quello che hai detto! >> gli sbraito' - dal basso verso l'alto se vogliamo precisare - Subaru minacciandolo con il pugno mentre il più grande lo teneva fermo per la spalla.
<< Perché dovrei? Una bella pezza mi sarebbe veramente utile per pulirmi le scarpe dopo che vi avrò calpestato e preso a calci. >> rincaro' la dose l'arancione.
<< Ne ho abbastanza! >> 
 
Subaru porto' le mani davanti a se creando un cerchio magico, quasi della sua stessa grandezza, dal quale iniziarono a fuoriuscire una serie nuvole dense di colore grigio scuro-violaceo che lentamente andarono a formare un gigantesco pugno che - con un battito secco e tonfo delle mani - venne scagliato contro il nemico, che sfacciato e sicuro di se si lascio' raggiungere senza battere ciglio, con un ghigno strafottente che non prometteva nulla di buono.
 
<< Dove e' andato?! >> urlo' a vuoto Sanguk prima di essere scaraventato contro l'amico contro il muro di uno degli edifici facendolo a pezzi << Ahhhh?! >>
 
I due ragazzi si rialzarono e avvistato l'arancione, gli si lanciarono di nuovo contro con i pugni sguainati e i cerchi magici aperti ma quello che ottennero fu colpire a vuoto l'aria o la sua ombra per poi essere colpiti più di una volta alle spalle. Ogni volta che provavano a colpirlo lui spariva e si materializzava di colpo alle loro spalle per prenderli a calci e pugni e se loro provavano ad evitarli lui si faceva trovare preciso e puntuale in mezzo alla loro - se vogliamo definirla - istantanea via di fuga. 
<< E' in grado di teletrasportarsi! >> esclamo' Subaru prima di ritrovarsi schiantato contro il marmo seghettato.
<< Ahahaha! Sarà un lavoretto rapido e " doloroso " ve lo prometto. >>
 
Intanto dall'altro lato della piazza semi-distrutta, in cielo quanto sulla terra, a suon di calci pugni e incantesimi, continuava, a grande velocità, lo scontro tra Gabriel e il Mago delle anime e degli spiriti che non hanno potuto trovare posto ne' all'inferno ne' al Paradiso.
<< Wind Smash! >> esclamo' il rosa scagliandosi con il suo pugno intrinseco di Magi contro il ragazzo vestito dei bianco che lo evito' con l'aiuto dei suoi spiriti facendogli distruggere un intero blocco di marmo che faceva parte delle pareti di uno degli edifici distrutti.
<< Sapevo di dovermi aspettare così poco da te. Dopotutto, come può un DragonSlayer di Prima Generazione come te non riuscire ad utilizzare il Ruggito, se non essendo una nullità. >> chiese lui serio con tono dispregiativo fissandolo bieco con sguardo di sfida.
 
Gabriel alzo' lentamente il viso cupo quanto per le emozioni da lui provate quanto per la frangetta digrignando di denti furente e insaziato fino a mostrare entrambi i canini per poi voltarsi verso il nemico - continuando a sgrullare infastidito la mano poco prima incastrata nel marmo per pulirla dalla polvere e far prendere aria alle leggere lesioni che aveva sulle nocche - mostrando un espressione selvaggia e assassina con gli occhi color del cielo ridotti a due fessure come quelli dei rettili.
 
<< Non avresti dovuto dirlo... >> sibilo' ringhiante sgranando ancora di più le pupille mentre il vento si alzava furente attorno a lui.
 
Il ragazzo dai lunghi capelli bianchi si preparo' a colpirlo con un altro incantesimo, congiungendo i due gomiti con l'indice e il medio di ciascuna mano uniti e alzati - per ingrovigliare tutti i suoi spiriti in un unico attacco -, ma con uno scatto impercettibile ad occhio umano, il rosa lo raggiunse e, smuovendo l'intero isolato con un onda d'urto e d'aria, lo colpi' allo stomaco con il ginocchio facendolo sbattere contro il muro. Allo schianto il corpo livido del membro dei Cavalieri Oscuri, con un tonfo e un urlo di dolore e sorpresa, rimbalzo' per poi essere di colpito con un pugno secco al quale segui' una raffica di pugni d'aria senza interruzione o la benché minima esitazione che lo scaravento' verso il cielo sotto lo sguardo attonito dei presenti. Gabi prese la spinta con le ginocchia e lo supero' per poi cadergli in contro in picchiata con un gancio rotante che porto' il tallone bianco - nudo per via dei vestiti squarciato durante lo scontro - del ragazzo dagli occhi azzurro cielo, a colpire il bianco in pieno volto slogandogli quasi la mascella e scaraventandolo con l'aiuto della gravita', con forza omicida, contro il terreno creando un gigantesco cratere che smosse il terreno in un terrificante terremoto fino ai dintorni della città.
 
Il ragazzo dai capelli color del cioccolato fondente e l'amico dai due grandi occhiali bianchi continuarono a fissare i loro avversari per qualche secondo in più, indecisi sul da farsi: davanti a loro stava un " bestione " - termine che mentalmente avevano usato tutti e due all'unisono scioccati - dagli occhi inespressivi e quasi perennemente chiusi e sulla sua spalla sedeva tranquillo, fissandoli a loro volta, anche se con sguardo pregustante una vittoria assicurata, un ragazzo dai capelli verdi più basso di loro di un palmo di mano circa. Nessuna delle due coppie si decideva ad attaccare o a proferire parola, ma non potevano rimanere li fermi senza fare niente per tutto il resto della sfida, anche se i due maghi di Inazuma lo avrebbero preferito, nonostante alla fine furono proprio loro i primi ad utilizzare la loro magia contro i due restanti.
 
<< Magia di scrittura: Thunder! >> esclamo' Eugene disegnando nell'aria l'ultima parola enunciata dalla quale si sviluppo' una ramificazione di fulmini diretta verso gli avversari.
<< Water Nebula! >> urlo' Adé posizionandosi e creando di fronte a se - con entrambe le mani - un cerchio magico dal quale fuoriuscì un getto d'acqua potentissimo con come bersaglio il ragazzo dai tatuaggi neri forma di stelle accanto agli occhi.
 
Le due figure rimasero tranquille fino all'arrivo del getto d'acqua e del fascio di fulmini e lo evitarono spostandosi verso destra di un passo contato, facendoli schiantare contro l'edificio dietro di loro.
 
<< Hanno evitato l'attacco?! >> esclamo' il moro scioccato e infastidito.
<< Sono scomparsi! >> urlo' spaventato il magenta.
 
Infatti i due ragazzi con un balzo li avevano raggiunti e, dopo aver evitato tutti i loro colpi - corpo a corpo o con la magia - e impedito tutti i loro disperati tentativi di difesa o fuga, il più grande con un gesto scostante del braccio li colpi entrambi allo stomaco scagliandoli l'uno contro l'altro verso il vuoto. 
 
<< Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh! >> urlarono all'unisono i due ragazzi prima di essere scaraventati a terra e non essere più in grado di muoversi.
<< Possiamo prevedere ogni vostro attacco! Non avete speranze! >>
 
<< Adé?! Eugene?! >> esclamo' preoccupato Riccardo sgranando gli occhi.
 
Non ci volle molto perché un altro urlo lo facesse voltare di colpo crepandoli il cuore per l'ennesima volta: stavano cadendo tutti, uno dopo l'altro. Subaru e Sanguck non erano riusciti a toccare il loro avversario neanche con un colpo, perché ogni loro attacco o andava a vuoto o veniva ridotto in frantumi o disperso come pulviscoli nell'aria, sempre per colpa della sua magia, e per questo quest'ultimo li aveva utilizzati come delle palline da flipper scaraventandoli a destra e a manca. Wanly aveva retto quanto poteva, dopotutto le loro magie erano alla pari, quanto il loro orgoglio, pero' Nun Chuck, che in confronto al primo non conosceva ne' l'onore ne' il gioco pulito, gli aveva fatto crollare un intero edificio addosso e, quando il viola era uscito dalle macerie mal ridotto, ma ancora in grado di combattere, aveva iniziato a colpirlo senza dargli il tempo neanche di respirare per poi farlo cadere a terra quasi incosciente. Michael aveva subito lo stesso trattamento, infatti, per quanto violentemente riuscisse a tenergli testa anche lui era stato trattato come un pallone da calcio che i due cloni non smettevano di passarsi l'uno con l'altro con calci, pugni e ginocchiate allo stomaco o al volto. L'unico ancora in piedi era Gabriel, il quale non solo sembrava inarrestabile, ma lottava anche come una bestia tenuta in cattività per anni, senza lasciare neanche un secondo libero il suo avversario, che per quanto si impegnasse non riusciva a gestire un combattimento con un mago così aggressivo e immune al dolore, tanto che con un colpo ben assestato si ritrovo' scaraventato nel mare di macerie con un boato.
 
<< Gabriel e' fuori controllo. >> affermo' abbastanza preoccupata la Signorina Hills << Peccato... Che solo la furia sia in grado di contrastarli. >>
<< Allora? Hai ancora voglia di giocare con il drago? O preferisci condirti e ficcarti nelle sue fauci da solo? >> chiese con sguardo omicida il rosa mostrando i canini.
 
Il DragonSlayer del cielo si avvicino' minacciosamente con passi pesanti - così pesanti da scuotere il terreno con un tonfo bestiale - al suo avversario, che, ancora riverso nella polvere, cercava di rialzarsi nonostante i tagli e le abrasioni che gli ricoprivano il corpi, e appena gli fu' davanti si asciugo' con il palmo della mano il sangue che gli colava colava a litri dalla fronte, sporcandosi la frangetta spettinata. Il ragazzo pero' non fece in tempo ad alzare il braccio per colpirlo per l'ennesima volta, pronto a dare la parola fine al combattimento, che il suo udito reso fino dalla magia lo fece girare di scatto incontrando le figure minacciose di coloro che poco prima avevano sbaragliato i suoi compagni avvicinarsi di soppiatto ad Arion, la quale non sapendolo continuava a dargli le spalle tranquilla per la sua situazione ma agitata per quella del giovane master e dei suoi amici. I cinque maghi della gilda dei cavalieri oscuri alzarono contemporaneamente le mani fondendo i loro cerchi magici in uno color della pece dalle dimensioni inquietanti dal quale si sviluppo', in direzione della schiena della castana, un fascio di energia oscura dalla potenza indescrivibile.
 
<< Attenta! >> urlo' il ragazzo dai capelli rosa.
 
La giovane maga degli spiriti stellari, pero', non fece in tempo a voltarsi e rendersi conto della situazione che Gabriel le si lancio' contro scansandola e buttandola a terra. L'unica cosa che la ragazza, a suo discapito - se vogliamo definirlo così -, fu in grado di vedere fu il suo salvatore ritrovarsi avvolto con i denti digrignati nel fascio nero e di conseguenza colpito con fragore e scaraventato, con un urlo straziante e strozzato, lontano con il corpo inerme e ricoperto di ustioni nere e tagli sanguinolenti.
 
<< Nooooooooooooooo! >> urlo' Arion con le lacrime agli occhi per il dolore prima di corrergli incontro disperata inciampando tra i detriti.
<< Gabiiiiiiiiii?! >> urlo' con la stessa intensità e con lo stesso sguardo il castano sentendosi il respiro venire meno quanto il cuore. 
 
Arion si lascio' cadere in ginocchio accanto al corpo del ragazzo, che con lo sguardo morto respirava a fatica con la bocca intrisa di sangue, e lo prese delicatamente tra le braccia ringraziando il cielo nel riuscire ancora a sentire nel polso il battito cardiaco, anche se debole e lento rispetto a prima. Gli accarezzo' il volto' mormorandogli di risparmiare le forze e lascio' che le lacrime calde continuassero a gocciolare dalle sue gote andandogli a bagnare le ferite, ma, nonostante il loro essere così salate, non ottenne la benché minima reazione se non un respiro ancora più roco e debole. Anche gli occhi del castano si riempirono lentamente di lacrime ma, in confronto a lei, era troppo lontano e troppo debole per poter correre in contro a quel ragazzo che, oltre ad essere il suo miglior amico, era stato colui che lo aveva portato trovare - finalmente - una famiglia in grado di amarlo e di accettarlo nell'essere quello che era: il dono più grande che qualcuno gli avesse mai fatto.
 
<< Così impara a mettersi contro una gilda più forte della sua. >> ridacchio' Victor maligno.
<< Bruti... >> ringhio' la ragazza in lacrime tremante stringendo sempre di più le dita contro la stoffa degli abiti del rosa, con quella poca forza che possedeva, sentendosi salire la nausea, per poi alzare la testa iniziando ad urlare furiosa e indignata con la voce roca e rotta dal pianto << Lo avete colpito alle spalle! Lo avete preso in giro! Avete usato la sua umanità come arma contro di lui! Non siete uomini! Non siete animali! Non siete maghi! Siete solo dei mostri! >>
<< L'umanità e' per i deboli, mocciosetta. Mi dispiace che non te l'abbiano detto i tuoi genitori, ma e' la legge del più forte a reggere in piedi questo mondo. Se non ti va bene... Meglio che passi a miglior vita. >> affermo' il blu fulminandola con lo sguardo a punto tale da rivoltargli le viscere e da fargli coprire scioccata la bocca con le mani.
<< Maledetto... Non li toccare! >> urlo' Riccardo alzandosi di colpo e sguainando la bacchetta << Te la faro' pagare. >>
 
All'improvviso tutti i maghi della Gilda oscura circondarono il ragazzo dal ciuffo color magenta-fucsiato e iniziarono a colpirlo a ripetizione passandoselo a vicenda quasi fosse stato una palla da pallavolo. Veniva scagliato da una parte all'altra senza che avesse il tempo di reagire o di respirare e veniva colpito nei punti più delicati da pugni, calci e gomitate ben assestate, finche' stanchi nel non ricevere più il benché minimo urlo' o gemito di dolore non lo lasciarono cadere di peso a terra per mano della gravita' con il volto a baciare l'asfalto.
 
<< Doug?! >> urlo' Riccardo pronto a corrergli incontro, ma prima che potesse anche solo lanciare un incantesimo Nun Chuck lo afferro' per la collottola e lo lancio' nelle grinfie dei propri compagni.
 
Il colpo lo fece scivolare a pancia in giù sul marmo raschiandogli il volto dagli occhi serrati e il petto squarciandogli il completo fino a mettere in mostra la camicia bianca sottostante, ormai sporca per via della polvere del sangue. Il giovane fece appena in tempo ad alzarsi che si ritrovo' colpito alla schiena con un calcio e successivamente da un pugno dritto sotto la mascella che gli fece alzare a forza il capo. Provo ad utilizzare il primo attacco che gli venne in mente, ma i due cloni, arrivati dall'alto, lo colpirono con un doppio calcio facendolo schiantare a terra e sputare sangue appena il suo corpo si ritrovo' a rimbalzare - anche se di pochi centimetri - sull'asfalto polveroso. Fu in quel momento che il ragazzo dai capelli arancioni si scaglio' contro di lui iniziando a colpirlo nei punti più dolorosi senza dargli pace, teletrasportandosi prima alla sua destra, poi alla sua sinistra, poi sopra di lui, poi alle sue spalle, così a susseguirsi aumentando la potenza dei colpi. Successivamente fu il mago degli spiriti ad agonizzarlo sotto una raffica di attacchi, finche' i suoi compagni non tornarono a spartirselo, come avevano fatto poco prima con il suo compagno, scaraventandolo da una parte all'altra, finche' non fu più in grado di reggersi in piedi.
 
<< Smettila! Non puoi giocare sporco in questo modo! >> gli urlo' contro furiosa e scioccata la castana, tremando per la preoccupazione.
<< Non avevi detto che la tua amata Gilda era la più forte di tutta Earthland? Hai intenzione di rimangiarti le tue parole di già? >> chiese ironico il blu con un ghigno maligno e uno sguardo sadico stampato sul volto inclinato verso destra, che faceva dondolare i due ciuffi spigolosi e arricciolati che aveva ai lati di quest'ultimo.
<< Non e' quello il punto! >> lo corresse lei tremante per la preoccupazione mentre il ragazzo continuava ad essere sbattuto da una parte all'altra dai vari colpi degli avversari sotto lo sguardo godente e vittorioso di Victor - e dall'altra parte del suo, momentaneo e fasullo, master, che assisteva alla scena da lontano.
<< Riccardo? No... >> sussurro' dalla fatica e dalla preoccupazione il rosa voltandosi con il viso pieno di graffi, tra le braccia della castana, verso l'amico.
<< Maestro?! >> urlo' disperata Celia con la voce rotta dalle lacrime e dalla mancanza di fiato, poiché davanti a quell'orribile " macello " non riusciva neanche a respirare senza provare fatica o sofferenza.
<< Smettila! >> urlo' Arion, con tutta la voce che possedeva e con le lacrime a rigarle gli occhi, martoriati dal dolore e dalla paura.
 
<< Fermi dove siete! >>
 
Fece una voce autoritaria alle loro spalle facendoli voltare tutti di scatto: davanti a loro sotto un sfondo di soldati da sommossa stavano tre uomini entrambi rigorosamente vestiti anche se con diversi colori. Quello al centro era basso e alquanto in carne, soprattutto per quanto riguardava il viso caratterizzato da due occhiaie scure che gli circondavano gli occhi, portava una lunga fascia riportante a caratteri cubitali il suo, alto, ruolo all'interno della cittadina mentre quello alla sua sinistra, che si asciugava convulsamente le mani sudate quanto la fronte rigata dalle rughe, tremava cercando di non dare peso agli occhiali che si appannavano per via del respiro agitato. Gli occhi dei presenti pero' non diedero' peso a quei due opposti lancinanti e in combutta, ma si concentrarono sull'uomo che stava alla loro destra e si era posto in avanti, solennemente, di un passo. Aveva i capelli viola e una barba e dei baffi, sostanziosi quanto basta, che si sviluppavano da due basette perpendicolari al volto adulto e squadrato messo in risalto da due occhi scuri e impassibili. Al ragazzo dai capelli mossi, come agli altri - esclusi Arion e JP, ovviamente - non ci volle molto, nonostante gli occhi lucidi e lo sguardo ovattato a riconoscere quella figura così rispettata e paterna che aveva segnato il suo futuro di gioie e onori.
 
<< Maestro Travis... >>
 
L'ANGOLO DELLE DOMANDE DI LUCIAN & AITOR
 
AITOR: Che diavolo e' questa cosa? -.-'
LUCIAN: E' l'angolo delle domande! L'autrice vuole che rispondiamo alle domande dei lettori che arrivano nei commenti.
AITOR: Parli di quelle domande che non sono mai arrivate? 
LUCIAN: Magari i lettori vedono entrambe le serie e sanno già tutto.
AITOR: Si... Certo... Ci crederò quando mi prevederanno i numeri da giocare al lotto.
LUCIAN: Comunque non capisco che cosa ci faccia tu qui? Prima della tua spettacolare entrata in scena nella storia ce ne vorranno di capitoli.
AITOR: Neanche tu se e' per questo!! >=<
LUCIAN: Per poco.
AITOR: Lasciamo perdere gli spoiler che quello di Victor che cercherà di farsi Arion, dopo aver cercato di infilzarla, ci basta e avanza.
VICTOR: *Purgatory Armor
AITOR: Ahhhhhhhhhh! Autrice del c*****!
LUCIAN: Che carini! Ancora non si conoscono e già fanno amicizia. A proposito di amicizia! L'autrice dedica questo capitolo e ringrazia di cuore Black Dalia e la carissima Debby! 
JENNY: Ciao Debby! <3
LUCIAN: A presto! E recensite in tanti!

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