Amore perduto

di MagicAle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2 - Legami importanti ***
Capitolo 3: *** 3 - Non c'è più tempo ***
Capitolo 4: *** L'Addio ***
Capitolo 5: *** Ospedale? No grazie ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mi sveglio, sono in una stanza buia dove riconosco soltanto i muri, è vuota non c'è nessuno, non c'è lui; ad un certo punto provo a scappare ma la mente inizia a riempirsi di ricordi. Lui non c'è più il nostro amore è perduto e oramai non mi cerca più, ricordo com'era bello stare con lui. Lui, Daniele il mio primo amore, occhi marroni capelli castani corti boccolosi, corpo leggero e alto, la persona con cui ho fatto più errori e la quale non vorrei mai perdere,quando lo guardo un brivido mi attraversa tutto il corpo e mi fa tremare il cuore, come il primo giorno che lo guardai, non sapevo chi fosse da dove venisse ma il mio cuore apparteneva già a lui! Lo amo troppo ma non riesco a capire che lui non mi vuole più, gli ho fatto del male lasciandolo per prima..poi sono iniziati i litigi e ora dovremmo essere amici; ad un certo punto un urlo mi sveglia. Stavo solo sognando e mia madre gridava dalla cucina chissà per quale motivo, mi metto una maglietta e scendo le scale velocemente. "Mamma mamma! che è successo?" Mia madre, molto arrabbiata: " Stiamo cercando di catturare il topo con tuo padre, ora vai su a farmi il bucato, poi vieni giu svuota la lavastoviglie e apparecchia la tavola!" Io:"Si..mamma". Mia madre.. cosa ne poteva sapere lei che avevo appena fatto uno dei miei soliti incubi..dove lui non c'è, ancora un pò scossa vado al piano di sopra per fare il bucato, faccio un pò di compiti e poi svuoto la lavastoviglie. Finalmente vado sul letto a riposarmi accendo il computer e controllo le notifiche su facebook e vedo che c'è lui online, gli scrivo ma non mi risponde, perchè abbiamo litigato l'altra sera e l'ho sgridato.. l'ho già perso come ragazzo per la mia stupidità, non voglio perderlo anche come amico. Devo distrarmi assolutamente, perciò scendo al piano di sotto e preparo la tavola, mangiamo tutti e tre e finalmente arrivano le 14 e 30, vado in garage a prendere la bicicletta e inizio a pedalare verso la spiaggia. Durante il tragitto continuo a pensare a quel dannatissimo incubo che mi tormenta, perchè proprio a me, io vorrei riuscire a divertirmi di più ma invece continuo a pensare a lui; ops qualcosa viene verso di me, è un'automobile mi sono persa troppo nei miei pensieri e tra un po mi investono.. chiedo scusa e proseguo per la mia strada, ancora due pedalate e arrivo in spiaggia e li incontro tutti i miei amici. Passiamo il pomeriggio giocando a palla e facendo il bagno nel mare, è tutto tranquillo ma io non riesco a non pensare a lui, qualsiasi cosa vedo mi viene in mente, quando stavamo insieme sull'asciugamano a coccolarci.. quando giocavamo a palla.. quando ci lanciavamo la sabbia.. o i nostri baci sott'acqua.. un ricordo lontano.. ho bisogno di un tuo abbraccio. Il pomeriggio con gli amici finisce verso le 18 e 30 quando andiamo tutti a casa. "Eccomi arrivata mamma!"..nessuna risposta. Erano usciti di nuovo senza dire niente, mi faccio la doccia e inizio a canticchiare, accendo il computer e guardo se lui è online.. ma niente; mi distraggo e passo la sera uscendo con gli amici di oggi, ad un tratto mentre siamo al bowling arriva lui verso le 21 e 30, non mi rivolge la parola e mi ignora tutta la sera. Ci sono rimasta ancora più male, aspetto tutta la notte ma lui non si connette; dormo e faccio sogni indecifrabili.

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Capitolo 2
*** 2 - Legami importanti ***


Arriva la mattina e mi sveglio con una sensazione di bagnato in faccia, apro gli occhi ed è Lily il mio barboncino color panna che ha pensato bene di svegliarmi. Mi alzo e le do da mangiare, poi vado a fare colazione e studio un pò; dopo pranzo mi preparo per andare al mare dove Agnese, Gina, Lucia, Marco, Luca e Cristian mi aspettano per fare il bagno insieme, dopo un pò arrivano anche Alba e il suo ragazzo Fabio. Agnese e Alba sono le mie migliori amiche, la prima è alta, bionda e occhi azzuri con un carattere un pò timido, con lei condivido tutto, abitiamo vicine e la conosco dalla scuola elementare invece la seconda, è bassa, mora e tanto dolce l'ho conosciuta quest'anno a scuola. Gina è un'amica d'oro, molto sportiva e sempre solare; invece Lucia è quasi sempre molto depressa; Marco e Luca sono due ragazzi niente male che sono nostri amici da tanto e Cristian beh è un bel ragazzo ma Agnese non ne vuole proprio sapere di stare con lui..ma questa è un'altra storia. Insomma a Cri piace Agnese però lei è innamorata persa di un altro che le ha spezzato il cuore.. Fabio è il mio migliore amico, alto, occhi azzurri e capelli biondi, lui c'è sempre se ho bisogno. Insomma dopo la giornata al mare la sera usciamo tutti insieme e c'è anche Dani, è una normale serata tutti si divertono, giochiamo a palla in spiaggia, poi arrivano le 23 e 30 e devo andare a casa, siccome Daniele faceva la stessa strada gli chiedo di accompagnarmi, solo perchè la stradina prima di casa mia è molto buia e ho un pò paura a passarci da sola. Camminiamo e ad un certo punto iniziamo a parlare, vengono fuori delle nostre cavolate da fidanzati, e ci ricordiamo i vecchi tempi, ridiamo come degli scemi, sono davanti casa e apro la porta, mi giro per salutare e lui mi bacia, non capisco niente, perchè non mi aveva mai baciata quando non eravamo fidanzati, mi bacia sulla guancia ma prende l'angolo destro del labbro e io rimango di ghiaccio non so che fare lui dice buonanotte ma mi guarda un pò stralunato. Mi sono sentita viva per quei 4 secondi, come avrei voluto un bacio con più passione ed intrecci di lingua.. come ma come potevo pensare a tutto ciò?? Non era possibile..si sarà solo sbagliato.. voleva prendere la guancia.. e.. no no mi aveva baciata di proposito sfiorandomi.. perchè non sapeva se ci sarei stata.. oddio tutto ciò mi sta uccidendo, il dubbio fa male. Non accendo nemmeno il Pc vado a dormire ma non riesco a pensare ad altro che al bacio.. e me lo sogno anche la notte.. aiutoo..

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Capitolo 3
*** 3 - Non c'è più tempo ***


Wow è già mattina e io mi sveglio pensando a Dani.. accendo il pc e vedo 5 suoi messaggi su facebook, tra cui: Heyla - come va? - ci sei? - avevo solo voglia di parlare.. - notte.. Lui si era connesso e io mongola noo uffa chissà cosa mi voleva dire.. vabbè, faccio colazione mi vesto, pranzo e mi preparo per andare al mare. Appena arrivo saluto tutti i miei amici e noto che ci sono delle onde molto alte, provo a fare il bagno ma non riesco; dopo un pò arriva anche Daniele e giochiamo a palla tutti insieme, provo ad avvicinarmi a Dani per parlare di quello che è successo l'altra sera, ma lui sembra distante e cambia discorso, allora non insisto e non gli parlo più. La giornata passa e arriva la sera, come al solito usciamo tutti insieme, prendiamo il gelato e andiamo a divertirci nella sala giochi, ovviamente Daniele non esce, forse perchè non mi sopporta davvero più. L'indomani mi sveglio normalmente solita routine, e di pomeriggio si va al mare.. ci sono tutti tranne Dani.. comunque oggi le onde sono molto più alte e hanno un colore verdognolo, tutto d'un tratto due ragazzi che non conosco si buttano sotto un'onda gigantesca e non li vediamo più uscire fuori, il bagnino fa per tuffarsi, ma subito si vedono a galla i due corpi senza vita che vengono trascinati a riva dalla corrente.. le onde sono sempre più alte e ora andiamo via dalla spiaggia, giusto in tempo, un' onda arriva fino ai parcheggi delle moto e tutti sono nel panico..sembra quasi uno tsunami, all'improvviso inizia a diluviare, non sappiamo che fare. Agnese va via in moto insieme a Cri, Gina cerca di calmare Lucia che in panico più totale,urlando, scappa verso casa a piedi. Marco, Luca e Alba spariscono inghiottiti da un'onda giantesca, io cerco di aiutarli ma non so che fare, perchè se mi butto rischio anchio, Fabio va in panico e dice che dobbiamo assolutamente salvare Alba.. io cerco di calmarlo prendendolo per mano e correndo via, lui non voleva ma quando iniziai a raccontare, capì tutto. Era un giorno come gli altri quando Alba la mia migliore amica mi raccontò un oscuro segreto.. disse che non amava più Fabio, che avrebbe aspettato la fine dell'estate per lasciarlo e mettersi con un altro ragazzo con il quale già si sentiva, all'inizio non ci volevo credere ma poi li ho visti lei e quel Mirko, e questo tremendo segreto mi divorava dall'interno ogni giorno sempre di più.. finalmente mi tolsi un peso e raccontai tutto a Fabio.. Si fermò, mi guardò dritta negli occhi e mi disse: " Me lo sentivo, me lo sentivo che sarebbe andata a finire così..era sempre molto distaccata e non mi baciava più come una volta, credevo fosse solo un periodo e invece la cosa non passava, e ora che mi hai spiegato che c'è un altro sono distrutto." Con dei lacrimoni enormi iniziò a piangere e poi mi abbracciò cercando affetto, lo strinsi forte e gli dissi: "Sei il mio migliore amico e lo sarai sempre, non voglio schierarmi ma so che tu la ami e so quanto male ti ha fatto, è in torto lei.. Ti voglio bene e non voglio che soffri così tanto, per favore adesso asciuga quelle lacrime e continuamo a correre perchè sento una leggera brezza d'acqua.. " Ci girammo.. non ci fu il tempo nemmeno per pensare a cosa fare.

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Capitolo 4
*** L'Addio ***


Stavamo correndo disperatamente.. e tutto quello che c'era dietro di noi si stava sgretolando. Si stava formando una specie di crepa nella strada e la gente correva da tutte le parti, edifici che oscillavano per poi cadere come le tenere foglie d'autunno vengono spazzate via dal forte soffio del vento. Io ero allo stremo delle forze e non riuscivo a continuare così Fabio mi prese in spalla e riuscì a chiamare mio padre al telefono; non ci era mai successa una cosa del genere ma nonostante tutto eravamo insieme, io e il mio migliore amico a combattere contro quell'orribile catastrofe. Dicono che gli amici veri si vedono nel momento del bisogno e quello lo era, se lui non mi avesse aiutata sarei potuta morire e viceversa se io non l'avessi aiutato. Percorriamo ancora un pezzo di strada e finalmente vedo arrivare mio padre in auto.."Presto salite su!" ci dice, ed io: "No papà dobbiamo tornare indietro Alba, Marco e Luca sono stati inghiottiti da un'onda di dimensioni gigantesche!". "Non c'è possibilità che siano ancora vivi è meglio se andiamo via" dice Fabio con una faccia pallidissima, sembrava stare malissimo sicuramente per l'accaduto. Mio padre annuì, sallimmo in auto e nessuno disse niente finchè non arrivammo a casa, li non era successo niente c'era il sole e il fiume sembrava in piena siccità. Fabio chiamò i suoi genitori per raccontare l'accaduto e dire che si sarebbe fermato da me, i suoi genitori spaventatissimi decisero invece di venirlo a prendere così si misero in viaggio.. Erano le 16 e 30 quando Luciana e Roberto, i genitori di Fabio, arrivarono in automobile per recuperare il figlio che non stava molto bene; infatti gli era salita la febbre a 40° ed era nel mio letto tremante, Luciana molto preoccupata per la sua salute decise di rimanere accanto al figlio per tutto il resto della giornata mentre Roberto se ne tornò a casa. Si sta facendo sera e Fabio continua a peggiorare.. lo portiamo in ospedale, inizia a vomitare e a delirare; "Fabio ci sei? Fabio per favore riprenditi sono io!" Lui: " Annnaaassshhiimibanaa lalalallaaa" io:"Fabio per favore sono preoccupatissima!". Arriviamo in ospedale e il pronto soccorso è pieno di persone che delirano come Fabio, uno di loro mi si avvicina con la bava alla bocca e cerca di dirmi qualcosa ma subito i medici lo afferrano e gli fanno una puntura, lui cade quasi morto sul lettino e lo portano via.. Ma che diavolo sta succedendo, perchè tutti hanno gli stessi sintomi? Volevo delle risposte e stare in sala d'attesa non mi avrebbe aiutato a trovarle. Così dissi ai miei che andavo alle macchinette del caffè, mi incamminai e subito vidi i medici di prima parlare tranquillamente con il ragazzo che mi aveva quasi aggredita, poi uno di loro uscì e io mi nascosi dietro una tenda, lo seguì fino a fuori dall'ospedale dove lo aspettava un altro uomo alto con i baffi e un uniforme militare con una valigietta di color grigio metallizzato, c'era sicuramente qualche affare in ballo. Seguì di nuovo questo medico che andò nella stanza di un altro paziente anch'esso delirava ma sembrava in uno stato di trance cercò di aggredire il medico per morderlo ma lui prontamente tirò fuori una siringa con un liquido verdastro che subito lo paralizzò. A quel punto non resistetti più e parlai: " Dottore.. ?! "

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Capitolo 5
*** Ospedale? No grazie ***


 

Il dottore si girò di scatto! " E lei cosa ci fa qui signorina? " Ed io: " Dottore la prego mi spieghi cosa sta succedendo! " lui: " Signorina lei non può stare qua deve andare assolutamente in sala d'attesa.. questo.. mmh paziente ha bisogno di riposare.. " Io sgranai gli occhi e con voce pesante dissi: " Dottore per favore qui tutti hanno gli stessi sintomi, vomito.. febbre, perchè tutti stanno male allo stesso modo? cosa c'è sotto? " La testa mi scoppiava per i troppi pensieri.. e per tutte le domande che volevo fare.. svenni.

Il buio e subito dopo la luce acceccante della lampadina, il dottore di prima mi stava quasi accecando per controllare se mi riprendevo. Cercai di alzarmi ma non mi sentivo in forze evidentemente avevo la febbre.. " Dottore? che mi è successo? " Il dottore: " Sei nella prima fase della malattia ti sta salendo la febbre.. prima che peggiori dovrò farti una puntura per calmarti " io: " Ma dottore com'è possibile che anche io?! .. "

Subito un brivido mi scese giu per la schiena e poi ripensai allo tsunami di questo pomeriggio.. poteva centrare qualcosa? C'era qualcosa nell'aria? o ancora peggio nell'acqua..?! " Dottore come si chiama! Tutto questo, i sintomi uguali per tutti, tutte queste persone oggi erano al mare e sono state colpite dall'acqua dello tsunami questo potrebbe spiegare..?! " Lui rispose: " La malattia? Non ha un nome.. è una cosa mai vista prima.. comunque piacere io sono il Dottor Luigi Gervani, e credo che non ci sia cura..

" Mi prese un colpo appena lo disse.. " Cosa?! Come sarebbe a dire non c'è cura? ma come è possibile che questa specie di virus sia finito in acqua e abbia provocato uno tsunami?! " Luigi: " Senti.. questo non lo so, ma se ti dico una cosa prometti di non dirla a nessuno?! " Io: " Non lo dirò ad anima viva promesso "

" Bene perchè potrei andare nei casini per questo.. prima stavo parlando con il generale dell'esercito italiano e devo dire che lui ne sa qualcosa, mi ha dato queste specie di fiale con del liquido verde dice che servono a calmare e tranquillizzare tutti quelli affetti dal virus.. ma non mi ha voluto dire cosa c'era dentro.. beh ecco io l'ho mandato in laboratorio e l'ho fatto analizzare e ho trovato che è un concentrato di cellule di cervello.. "

Io con gli occhi sgranati lo interruppi: " Cellule di cervello!? Oddioo ma che..? " Lui continuò: " Gia cellule di cervello come se questi individui dovessero nutrirsi di cervello per calmarsi e stare meglio.. e devo dire che funziona.. ma non sappiamo per quanto questa semi-cura potrà funzionare, te l'ho dovuto dire anche perchè prima hai visto che quel paziente mi ha morso, anzi credo proprio che volesse mangiarmi il cervello.. "

Io non ci potevo credere.. tutto questo stava succedendo a me.. una normale ragazza che cercava solo di vivere la sua vita ed essere felice.. chissà se Daniele starà bene? Uffa non voglio mangiare il cervello di nessuno e tanto meno il suo.. pensieri lancinanti mi avvolgevano e iniziai a delirare.. infatti il dottore mi fece un'iniezione con quel liquido verde e mi addormentai..
 

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