Le tre facce di una strana medaglia.

di Shizuru117
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima parte. ***
Capitolo 2: *** Seconda parte. ***



Capitolo 1
*** Prima parte. ***


Come definirle

Come definirle...

Non ci sono parole...

Forse sì...

Un giglio...

Un pezzo di ghiaccio...

La lama di un pugnale...

Belle come gigli, fredde come ghiaccio, penetranti come pugnali...

Sì...

Così si può cominciare...

 

LE TRE FACCIE DI UNA STRANA MEDAGLIA

 

Capitolo 1.

L’inizio o la fine?

"Ti odio, non farti mai più rivedere! Con me hai definitivamente chiuso!" Dopo queste parole Rinoa diede uno schiaffone a Squall e se ne andò piangendo. Il povero ragazzo non sapeva più che fare con la sua fidanzata, si arrabbiava per un nonnulla, era gelosa da morire persino con Quistis e Selphie e si lamentava sempre. Certo, lo aveva cambiato. Ora era molto più aperto e allegro ma in quel momento si sentiva stranamente felice nel sapere che forse non l'avrebbe più rivista. All'inizio era andato tutto per il meglio ma da quando aveva cominciato a passare più tempo con lei si era presto stufato. La sua ossessione per l'apparire e tutto il resto. Aveva un nodo in meno in gola. Camminava distrattamente per i corridoi del Garden quando sentì Zell che gli andava incontro e a gran voce urlava "Finalmente ti ho trovato!!!". Squall non era dell'umore giusto per sentire di nuovo le fanfaronate del ragazzo ma fu presto costretto a guardare in faccia la realtà "Dimmi Zell, che vuoi?" Il ragazzo lo guardò con fare interrogativo "Mi sembri un po' giù, ti è forse successo qualcosa?" Squall voleva evitare l'argomento Rinoa "Zell, per piacere, non è aria, dimmi che vuoi prima che me ne vado in camera ok?" L'altro sembrava aver capito "Ok, ok, calmo. Ho incontrato il preside in mensa (oltretutto mentre mi stavo ingozz...ehm, mangiando i miei panini preferiti) e mi ha detto di riferirti questo messaggio *se vedi Squall digli di venire subito in presidenza, so che gli annunci all'interfono non gli piacciono* hai capito adesso" Il povero comandante voleva incontrare tutti ma avrebbe evitato volentieri Cid, sempre a fargli tutte quelle domande su di lui e Rinoa "Ho capito Zell, grazie...semmai ci si vede dopo" Il ragazzo gli sorrise e se ne andò in biblioteca farneticando qualcosa di imprecisabile. Squall salì sull'ascensore e appena varcò la porta notò che il preside era stranamente agitato ma, guardandolo meglio, sembrava eccitato da qualcosa che doveva accadere. All'improvviso si voltò e cominciò a parlare "Squall, oh se sapessi cosa succederà domani! Nemmeno mia moglie Eden ci crede! Come sono felice i nostri problemi sono finiti!" Al ragazzo spuntarono un miliardo di punti interrogativi sulla testa " I tre membri della triscele ci aiuteranno a sconfiggere gli ultimi ribelli!" Ancora un miliardi di punti interrogativi "Squall...Squall...perché mi guardi così? Ah, forse non sai di cosa sto parlando non è vero? Beh, mettiti seduto che è una storia lunga, molto lunga." Il ragazzo fece come gli aveva detto il preside ed era pronto ad ascoltare un altro aneddoto di Cid "Dunque, tutto ebbe inizio 12 anni fa quando eravate tutti quanti all'orfanotrofio di pietra. Mia moglie, come sai già, lo gestiva e in quel periodo aveva molti bambini quindi decise che per un po' di tempo di non accoglierne più altrimenti non sarebbe stata in grado di accudirli tutti. Per un po' di tempo non accadde niente di strano finchè, una notte, non trovò 3 bambine della vostra stessa età che piangevano davanti alla porta. Edea si svegliò per il baccano e si ritrovò davanti 3 fanciulle molto strane. Una aveva i capelli rossi come il sangue, un'altra aveva il colore degli occhi di uno strano colore, tra il viola e il blu e l'ultima aveva gli occhi color oro. Voi quella sera non vi eravate svegliati e così fece entrare quelle tre con l'intenzione di accudirle ma decise che voi non dovevate sapere niente. Il tempo passò e mentre voi ve ne andavate loro restarono lì fino a che, quattro anni fa, decisero che sarebbero diventate Seed. Partirono una calda giornata di luglio e noi non ne sapemmo più niente di loro. Pochi mesi fa abbiamo saputo di tre guerriere mercenarie Seed che avevano ottenuto il diploma a 14 anni, ancor prima di Quistis. Noi non ci facemmo molto caso finchè non ci dissero il loro nome. Erano le tre bambine che dodici anni fa bussarono alla porta dell'orfanotrofio. Avevamo saputo che andavano in missione esclusivamente a pagamento e così abbiamo deciso di ingaggiarle per aiutarci con i ribelli di Galbadia. Oggi abbiamo avuto la conferma che ci aiuteranno e domani verranno qui al Garden quindi tu e gli altri dovrete dare un buon comitato di benvenuto per non farci sfigurare siamo d'accordo?" Squall era un po' frastornato, aveva immagazzinato un bel po' di informazioni e sentiva di avere un estremo bisogno di un'aspirina. Comunque non voleva dimostrarsi disattento e rispose prontamente "Ricevuto, domani mattina andremo tutti insieme per formare un buon comitato di benvenuto. Stasera avvertirò gli altri" Il preside era soddisfatto "Bene Squall, ora puoi congedarti. Ti vedo stanco." Il ragazzo ringraziò il grande Hyne perchè non gli aveva rivolto nessuna domanda su di Rinoa così almeno non ci sarebbero state situazioni imbarazzanti. Se ne andò a letto pensando a quelle tre ragazze e al fatto di non averle mai incontrate alla casa di pietra.

 

 

Il fato, il destino, chi lo sa.

L'unica cosa certa è che quelle tre arrivarono all'improvviso.

Tutti pensavano che se ne sarebbero andate allo stesso modo.

Qualcosa andò storto.

Non doveva nascere nulla tra di loro.

Invece l'amicizia nacque e cos'altro? Non sta a noi deciderlo.

Fatto sta che fecero breccia nei loro cuori.

Una breccia che non si chiuderà mai.

 

Capitolo 2.

L’arrivo.

L’indomani mattina i nostri amici dovettero svegliarsi molto presto perché l’arrivo delle tre fantomatiche ragazze era stato fissato alle 6.30 di mattina e tutti, compreso Squall non riuscivano a tenere gli occhi aperti. Zell poi non faceva altro che lamentarsi “Accidenti a loro! Ma non potevano arrivare ad un orario un po’ più decente!” Selphie gli lanciò un’occhiata omicida nel sentire quelle parole; per colpa di Irvine aveva fatto…ehm…le ore piccole. Rinoa non era venuta perché non voleva incontrare il suo ex ragazzo. Squall si sentì incredibilmente sollevato nel constatare che non c’era ma Quistis, con le sue domande sempre poste nel momento sbagliato, se ne era accorta “Ehi comandante, la tua ragazza non c’è?” In effetti anche gli altri se ne erano accorti e Irvine si era persino svegliato del tutto “Veramente la mia ex ragazza…mi ha lasciato ieri” in quel momento a Quistis venne la brillante idea di scavarsi un buca, di andarci dentro, e di rimanerci per il resto dei suoi giorni “Scusami tantissimo, se avessi saputo…”. Con sua grande sorpresa, però, Squall si mise a ridere e disse “Non importa, tanto lo avrei fatto anche io, non siamo fatti per stare insieme…” Selphie intervenne, puntuale come al solito “Devi ringraziarla però! E’ merito suo se tu sei cambiato! Questo devi riconoscerlo!” Il ragazzo dovette ammettere “Selphie, tu hai perfettamente ragione, ma i nostri caratteri sono completamente opposti quindi…” Per un momento si interruppe e guardò l’entrata stupefatto “…sono arrivate, guardate.” . In effetti tre ragazze avevano appena varcato il cancello d’entrata e si stavano dirigendo verso il gruppetto dei nostri amici. La prima aveva un andamento molto allegro. I suoi capelli castani ondeggiavano al vento e i suoi meravigliosi occhi dorati risplendevano alla luce del sole da poco sorto. Era molto magrolina e non molto alta, aveva una fascia bianca tra i capelli e un vestitino molto corto e succinto e sorrideva allegramente. Un’altra aveva i capelli biondi e gli occhi blu profondi come un pozzo senza fine. Indossava un basco rosso e una tenuta da combattimento da uomo, non sorrideva, aveva una sigaretta in mano e il suo sguardo era perso nel vuoto. L’ultima aveva i capelli rossi come il sangue e sotto al sole assumevano una tinta color fuoco, i suoi occhi come smeraldi fissavano i cinque ragazzi. Indossava un completo molto sensuale e aderente che lasciava intravedere tutte le sue generose forme e il suo viso era inespressivo e freddo come quello del comandante molto tempo fa, aveva una sigaretta in bocca sostenuta da un elegante bocchino di legno nero. Si avvicinarono silenziosamente e quando furono arrivate davanti a loro la prima a parlare fu quella con gli occhi dorati “Siete voi il nostro comitato di benvenuto?” Gli altri annuirono con la testa “Bene, il mio nome è Laila, quella con il basco è Mariko e infine quella con i capelli rossi è Dominique. Piacere di conoscervi” Le altre due fecero un cenno con la testa e buttarono entrambe le sigarette per terra incamminandosi per i corridoi del Garden. L’altra ragazzina era visibilmente vergognata e salutando gli altri con la mano disse “Scusatele, sono fatte così. Mi dispiace di non potermi fermare a parlare un po’ di più con voi ma ora andiamo a fare un giretto! Ci si vede dopo in presidenza!” I cinque ragazzi erano rimasti un po’ scioccati. Si erano dovuti alzare presto per aspettarle e tutto quello che aveva ricevuto in cambio era stato un movimento della testa e due cicche per terra. Zell a quel punto esplose “Ma chi si credono di essere quelle tre? Insomma noi siamo dei Seed mica dei bambocci da prender in giro! Ma se adesso le prendo…” Detto questo fece per rincorrerle ma si trovò ben presto la mano di Squall sulla spalla per bloccarlo “Fermati. Forse è meglio lasciarle stare. Tu non ci hai fatto caso ma avevano uno sguardo così freddo che avrebbe paralizzato chiunque, per non parlare delle loro armi. Zell, come sai ormai il mio Gunblade è diventato un LionHeart ma la spada di quella con i capelli rossi era almeno due volte più grande. La biondina avrà avuto almeno un centinaio di pugnali nascosti e persino la morettina aveva una lancia enorme. Qualcosa mi dice che è meglio se le lasciamo stare finchè non incontriamo il preside. Ora sarà meglio andare, sono le 7.30 e tra poco cominceranno a gironzolare le matricole appena alzate che si chiederanno il perché noi siamo già svegli. Andiamo subito in presidenza”.

 

 

 

Capitolo 3.

Le spiegazioni.

 

 

 

I cinque ragazzi mentre correvano per arrivare in presidenza pensarono a quello che aveva detto Squall. In effetti non ci avevano fatto proprio caso ma avevano davvero un aspetto inquietante. Appena entrarono le videro tutte e tre appoggiate ad un muro che discutevano e Cid, insieme a sua moglie Edea che non facevano altro che porre delle domande a volte stupide del tipo: dove hai comprato i vestiti? Che bel taglio di capelli!. Da far veramente accapponare la pelle. Dominique si guardava un po’ intorno e sembrava in qualche modo stupita della grandezza del Garden. Mariko cercava di essere gentile con la Madre e qualche volta accennava ad un sorriso anche se si capiva bene che non era abituata a stare al centro dell’attenzione. Laila non appena vide i nostri amici gli corse incontro e cominciò subito a parlare “Scusatemi per prima, abbiamo potuto solo parlare di sfuggita ma vorrei dirvi che vi ringraziamo molto per averci aspettato. Lo dico anche a nome di quelle due scorbuticone laggiù, sono gentili ma non lo danno a vedere. Tra un po’ comincerà la nostra, se si può dire, riunione, e così vi spiegheremo tutto.“ Zell era decisamente contento, finalmente trovava qualcuno che era d’accordo con lui “Grazie per averci capito ehm…ti posso chiamare Laila?” Non c’era niente da dire, la bocca degli altri si spalancò fino a quando non toccò per terra. Era incredibile pensare che il gallinaccio sembrava imbarazzato di fronte ad una ragazza. Il primo che cominciò a sfottere fu Irvine che appoggiandosi alla sua spalla gli sussurrò “E bravo il nostro Zell! Ricordati che ti piace la ragazza della biblioteca! Comunque io adesso vado a provarci con quella pollastra della biondina…tanto questa ormai te la sei presa tu…eh…eh…” La reazione fu istantanea, il ragazzo sferrò un pugno in pieno stomaco al povero cow boy che si accasciò dolorante. Il primo a mostrarsi un po’ più serio degli altri fu Squall che con fare autoritario disse “Bene, Selphie, Irvine, Zell, Quistis,  Laila, Mariko, Dominique, Preside, Madre, penso che sia ora delle spiegazioni no?” In effetti era vero e sembrava che tutti lo avessero capito finchè la ragazza dai capelli di fuoco si avvicino al comandante e gli sussurrò in fare minaccioso “Non provare più a chiamarmi per nome. Per voi esiste solo il mio cognome, Finn e per ora non azzardarti a fare altro siamo intesi?” Silenzio dall’altra parte. Nel frattempo il dongiovanni si diede da fare con Mariko e tutto quello che ricevette in risposta fu un pugno in pieno addome *così siamo a due oggi...* ma intanto un pensierino poco rassicurante si fece strada sulla sua testa “Ti conquisterò bella guerriera, non importa come o quando ma una donna non mi ha mai detto di no!” Squall invece pensava a tutt’altra persona “Quella Finn sembra essere il mio specchio….solo di qualche tempo fa….bene, ora tocca a me farla diventare aperta e gentile, è una promessa e un obbligo” Zell invece “Com’è carina! Molto di più di Lilu, chissà se le piaccio? Se non mi vergognassi così tanto le chiederei di uscire con me! Forse un giorno o l’altro ce la farò…” Cid notò subito che i tre ragazzi erano stranamente pensosi e guardavano le tre nuove arrivate quasi con aria di sfida. Così cercò di rompere il ghiaccio prima che la situazione diventasse più pesante e soffocante. “Bene miei cari Seed, cercherò di essere breve. Il motivo per cui loro tre sono qui al Garden è uno solo, distruggere il gruppo di ribelli di Galbadia che stanno letteralmente saccheggiando la loro città. Secondo voci indiscrete ora Rinoa Hearthilly si sarebbe unita al gruppetto perché prova un profondo rancore nel confronto di tutti noi e sfrutta i suoi poteri di strega per spaventare gli abitanti. Voi dovrete andare in missione tra due mesi, per dargli il tempo di pensare che noi non ci interessiamo alla faccenda. Dominique, Laila e Mariko resteranno qui e pregherei a voi cinque di dar loro tutti i confort e la gentilezza che possedete. Visto che non amano molto la compagnia femminile staranno rispettivamente in queste stanze: Squall – Laila camera 117, Irvine – Dominique camera 129, Zell – Mariko camera 12. Bene ora potete congedarvi ma prima un’altra cosa, domani sera ci sarà il festival per le nuove matricole e vorrei che loro tre vi partecipassero quindi cercate di farle ambientare ok? Ora potete andare, avete la giornata libera.” Detto questo tutti si alzarono e le nuove arrivate dissero che sarebbero andate a far compere a Balamb perché dovevano comprare dei vestiti per il festival e poi si sarebbero fermate in pizzeria perché volevano stare un po’ da sole. Gli altri non avevano avuto niente da dire ma Selphie come al solito volle puntualizzare con Dominique sul fatto che stava di camera con il suo, diciamo, ragazzo “Senti Finn, tu puoi stare in camera con lui ma se fate le cosacce non ti assicuro che riuscirai a vivere per raccontarlo” Dominique fu colta un po’ alla sprovvista ma con fare sensuale e un po’ stuzzicante disse ad Irvine “Senti cow boy, chiariamo subito che con me non si fa niente e comunque ti dico subito che di sicuro di divertiresti molto di  più con me che con una mocciosetta come lei, io sono cresciuta, non ho più bisogno del ciuccio come questa qui. Ah, ah, andiamo ragazze” Le tre si incamminarono e Selphie era diventata viola per la rabbia tanto che non riuscì a dire niente e se ne andò via con un diavolo per capello. Squall sconsolato disse agli altri “Sinceramente la rossina non mi sembrava il tipo per queste cose ma se continua così finisce male, molto male”.

 

 

 

 

 

Capitolo 4.

Parlare fa bene.

 

Le tre ragazze tornarono che saranno state più o meno le due di notte e, inutile cercare di nasconderlo, avevano svegliato i loro coinquilini di camera. Irvine fece finta di non averla sentita anche perché per colpa sua aveva litigato con Selphie e lei era diventata letteralmente una iena. Zell si limitò a dire un semplice “Bentornata” alzando il braccio in senso di saluto. Squall invece era ancora sveglio e vestito perché era rimasto fino a notte fonda ad allenarsi con i Grat nel centro d’Addestramento così quando Laila rientrò lui con un sorriso la salutò. Lei non se l’aspettava di trovarlo sveglio a quell’ora e così decise di fare un po’ di ironia “Ehi comandante, mi hai aspettato? Dì la verità, sei innamorato di me non è vero?” Lui sorrise un poco e disse “Laila, mi fa piacere che ti preoccupi della mia situazione sentimentale ma sono stato semplicemente ad allenarmi…voi invece che avete fatto?” La ragazza aveva già intuito che la discussione sarebbe stata lunga e inoltre aveva già capito dove Squall voleva andare a parare e così si mise seduta sul letto di fianco al comandante “Beh, siamo uscite dalla pizzeria che saranno state le 10 e poi siamo andate un po’ in giro…ad un certo punto una banda di teppistelli ci ha importunato e…” non fece in tempo a finire la frase che lui intervenne subito “E’ successo qualcosa di grave? Se è così domani vado a dargli una sistemata!” Laila sorrise un poco e continuò a parlare “Se proprio lo vuoi sapere non è successo niente a Dominique! Comunque alla fine siamo ritornate qui al Garden. E’ inutile che cerchi di nasconderlo, la mia compagna dai capelli fulvi ti interessa vero?” Squall rimase un momento confuso ma poi, abbassando la testa e incupendo i suoi begli occhi rispose alla domanda “Beh, dire che mi interessa non è proprio la parola giusta. Diciamo che mi incuriosisce molto. Vedi, io fino a ieri ero fidanzato con Rinoa, quella che adesso si è schierata con i ribelli di Galbadia. Era una ragazza molto solare e ottimista, più o meno come te. Io invece ero freddo, schivo e sempre chiuso in me stesso. Lei riuscì a farmi diventare quello che sono ora. Ma ben presto capii che lei non era fatta per me, ero diverso ma i nostri caratteri non erano comunque conciliabili. Dominique è più meno come me un anno fa. E così vorrei riuscire a cambiarla come Rinoa ha fatto con me. Mi capisci?” Nel frattempo gli occhi di Liala si erano gonfiati di lacrime e lei riuscì a rispondere a fatica. “Ammiro molto quello che vuoi fare ma la nostra situazione è molto particolare, vedi, noi siamo tutto ciò che la gente non vorrebbe mai diventare perché ne soffrirebbe troppo. Non potevamo impedirlo e abbiamo accettato con filosofia. Se davvero persisterai in questa impresa forse non caverai un ragno dal buco perché Dominique è quella che ci sta più male, è per questo che  si è creata un scorza di indifferenza. Se vuoi ti aiuterò ma probabilmente quello che scoprirai non ti rendere affatto felice e forse ti inquieterà…io ora vado a letto, mi dispiace ma non posso continuare più questo discorso, con il tempo, forse, ci riuscirò, buonanotte Squall.” Detto questo se ne andò in bagno, si cambiò, e si infilò subito sotto le coperte addormentandosi quasi subito. Il comandante non capiva le sue parole ma sapeva che par far piangere una ragazza così allegra ci voleva qualcosa di molto grave. In un certo senso è come se Laila avesse capito appieno il suo passato quasi rivivendolo. Ma ormai era tardi per pensare, era stanco e aveva bisogno di dormire, erano quasi le 2.30 e la mattina dopo doveva svegliarsi al solito alle 8 in punto; così decise di cambiarsi e di andare a letto. Avrebbe avuto più occasioni per cercare di capire quelle sconosciute.  

 

 

 

 

Capitolo 5.

La serata del festival

 

La mattina dopo, quando Squall si alzò, trovò molto strano il fatto che Laila si fosse già alzata, avesse rifatto il letto e avesse portato con se la  sua lancia. Si fece una doccia fresca per svegliarsi, si cambiò e si diresse verso la mensa per mangiare qualcosa sapendo già che, probabilmente i panini se li era divorati Zell. Mentre girava distrattamente per i corridoi sentì Lilu che stava discutendo con il suddetto gallinaccio ma non ne capiva il motivo così, per poter ascoltare meglio, si sedette in una panchina lì vicino “Senti Zell, io proprio non ti capisco. Un mese fa sei venuto da me e mi ha detto che ti piacevo da un sacco di tempo. Siamo stati insieme tutta la sera del festival, siamo usciti insieme tante volte e, anche se non mi hai mai baciata credevo che ormai ti potevo considerare il mio ragazzo. Invece ora spunti fuori con questa storia della missione. Non posso stare con te, devo lavorare bla bla bla…ma mica sono un giocattolo! Mi vuoi dire qual è il vero motivo di tutta questa pagliacciata? Avanti, mi aspetto una risposta, fosse l’ultima cosa che faccio!” Zell, dal canto suo, non sapeva più che pesci pigliare *non gli posso mica dire che adesso ho un po’ di confusione a causa di Laila, dopotutto non so nemmeno cosa provo per lei! Le dirò che devo pensare un po’ di più al nostro rapporto perché non sono ancora sicuro di quello che devo fare…sì, farò così!* Il ragazzo si schiarì la voce e cominciò a parlare “Non mi fraintendere Lilu, tu mi piaci molto ma in questo momento voglio un po’ di tempo per riflettere sul nostro rapporto. Quando avrò le idee chiare stai tranquilla che tu sarai la prima a saperlo, va bene?” La ragazza lo guardò con fare un po’ interrogativo ma alla fine fece cenno di sì con la testa e disse “Mi raccomando, ci conto!”. Non appena finito di pronunciare queste parole corse via e Squall decise di andare vicino al suo amico per dargli un po’ di conforto “Ehilà amico, tutto a posto? Non mi sembri messo un granchè in amore, proprio come me!” Il povero Zell non fece in tempo a rispondere che Laila, seguita dalle altre due amiche, corse da loro ad una velocità impressionante “Guardate qua! Non è un amore? E’ il mio vestito per il festival, carino vero?” I due ragazzi dovevano darle proprio ragione. Era veramente un vestito da sera molto bello: aveva il colore identico a quello che indossò Rinoa la prima volta che Squall la vide, aveva inoltre una fascia blu da avvolgere intorno la vita e aveva una scollatura abbastanza ampia sostenuta da una sola spallina. Corredato c’era un bracciale stile schiava da mettere sull’avambraccio e una elegante molletta d’oro per tirare su i capelli. Zell pensò subito quanto dovesse essere bella Laila con quel vestito. Lei continuava a saltellare da tutte le parti quando, d’improvviso, si rattristò e fissò il comandante dicendo “Forse non dovevo essere così allegra e precipitosa. Magari il festival non è un’occasione molto felice da ricordare…” Squall rimase un po’ sorpreso ma poi, con il sorriso in volto si rivolse con dolcezza alla ragazza “Non devi preoccuparti, non fa niente! Ora va tutto bene! Piuttosto, anche le altre hanno comprato qualcosa? In caso contrario potete prendere una macchina dal garage. Per i Seed è gratis lo sapete no? Qui non si fanno eccezioni!” Mariko lo guardò un po’ sorpresa, non si aspettava una simile gentilezza da parte di qualcuno che non la conosceva e così, con un flebile sorriso disse “Grazie, se non ti dispiace Leonhart, prendiamo una macchina visto che io e Finn non abbiamo ancora trovato un vestito adeguato.” Zell dovette ammettere che nemmeno la biondina era molto scontrosa e così, con gentilezza disse “Vi accompagno al garage…il nostro garden è molto grande! Seguitemi” Le tre seguirono il gallinaccio a ruota ma prima che sparissero dal corridoio la faccia di Squall si dipinse di un sorriso un po’ ironico *Chissà che comprerà Dominique? Sono proprio curioso di saperlo* Mentre pensava questo si incamminò di nuovo verso la sua camera perché non si era ricordato di portare a lavare la sua divisa di Seed pur sapendo quando il preside Cid ci tenesse ad essere sempre perfetti in ogni occasione. Mentre sfogliava un giornale nella lavanderia a gettoni  si accorse che Irvine era appena entrato per portare a lavare, pure lui, la divisa. Si fece sfuggire un piccolo sorriso, non se l’aspettava che quel cow boy così dongiovanni ora era in lavanderia come una massaia. Per scherzo, cercò di apparire arrabbiato mentre disse “Seed n°1526 Irvine Kinneas. Adesso è diventato una casalinga?” non c’è che dire. Gli aveva proprio fatto venire un soffio al cuore tanto che quando si girò cercò di sembrare mortificato “Ehm, io veramente…ma…ma sei tu Squall! Brutto pezzo di…non mi far più prendere questi colpi! A momenti ci restavo secco!” Il comandante cominciò a ridere di gusto “Dì la verità, sei venuto a lavare la tua divisa solo per far bella figura con Selphie non è vero? Vuoi che lei ti perdoni per ieri mattina. Sei talmente prevedibile!” Irvine si impermalosì un pochino “Ehi! Potrei dire la stessa cosa di te! Sei qui solo per Dominique eh? Su avanti, confessalo! Tu non ci vieni mai ai festival! Per un play boy come me è deprimente farsi vedere in una lavanderia a gettoni…mi raccomando, che non si sparga la voce!” Squall rise un poco e disse “Certo, è un segreto! Anche io perderei la mia fama di uomo duro! Oh…il lavaggio e l’asciugaggio sono finiti. Io me ne vado…devo cercare di essere almeno un poco presentabile non ti pare? Ci si vede stasera!” Irvine fece il cenno della vittoria quando il comandante se ne andò dalla porta automatica. La sera era finalmente arrivata e Squall,con indosso la divisa da Seed era veramente un schianto. Si era persino messo un po’ di gel sui capelli per renderli più spettinati e aveva messo il suo orecchino preferito, quello con il piccolo brillantino. Anche Zell e Irvine si erano vestiti per bene e si può dire che erano i ragazzi più affascinanti di tutta la sala. Con quell’aria da uomini maturi e con lo sfoggio delle loro bellissime e lucenti armi. C’era una grande confusione ma  si arrestò completamente quando tre ragazze fecero la loro comparsa nella sala. Laila indossava il vestito che aveva comprato quella mattina e aveva portato indietro tutti i capelli con il fermaglio per poi farli ricadere lisci e luminosi sulle spalle e sulla schiena. Mariko per l’occasione si era fatta i capelli un po’ ondulati dove aveva aggiunto una specie di diadema che aveva una perla che le ricadeva sulla fronte. Indossava un vestito composto da due parti: la parte superiore era blu oltremare e l’unica spallina era divisa in tre parti che venivano sostenute da una elegante spilla ed indossava dei guanti bianchi fino ai polsi. La parte sotto era celeste e la gonna aveva una specie di strascico per terra. Dominique aveva i capelli raccolti in un’elegante crocchia fermata da una rosa bianca da dove ricadevano, fino alle spalle, i suoi ricchi infuocati. Indossava un vestito bianco composto da un bustino e da un’ampia gonna molto lunga che le copriva anche i piedi ed indossava, inoltre, dei guanti fin sopra il gomito. Non c’è che dire, erano tutte e tre talmente splendide che sembravano dee. Si avvicinarono ai tre amici e li guardarono per un istante prima di sedersi lì vicino. Il primo a farsi coraggio fu Zell che si avvicinò a Laila e le chiese se voleva ballare con lui. Lei fu molto contenta e con il sorriso sulle labbra andò nel centro della sala. Irvine fu il secondo a farsi coraggio. Si avvicinò a Mariko e con fare molto gentile le tese una mano e disse “forse non sono la compagnia maschile migliore ma vorrei chiedervi di venire a ballare con me.” Lei esitò un attimo ma poi si alzò in piedi, prese la sua mano e lo portò in mezzo alla sala. Dominique rimase da sola con la sua solita faccia inespressiva ma Squall vide un velo di malinconia nei suoi occhi e decise di sedersi vicino a lei. “Finn…credo che sia inutile che te lo chieda…non vuoi venire a ballare vero?” La ragazza, senza guardarlo, fece cenno di no con la testa così lui le prese una mano e, sorprendendola la portò nel balcone dove lui e Rinoa si erano scambiati il loro primo bacio. All’inizio lei rimase un po’ interdetta ma poi riassunse la sua solita inespressività dicendo “Perché mi hai portata qui? Che vuoi dirmi?” Lui la guardò negli occhi e tristemente disse “Senti, voglio parlarti chiaramente Finn. Una volta ero come te, freddo e distaccato perché avevo paura che gli altri mi potessero ferire in qualche modo…ti prego solo di una cosa, non dire che i problemi degli altri non ti interessano, la conosco troppo bene quella frase e so che non è vera. Io ora sono cambiato e ora tu puoi vedermi. Sono allegro e cerco sempre di essere ottimista. Nella tua condizione non si sta bene…te lo dice uno che ci è passato e…” Si interruppe subito quando vide Dominique con gli occhi gonfi di lacrime. Guardava nel vuoto ma si vedeva benissimo che aveva ascoltato tutto il discorso. Quando si accorse che Squall aveva finito di parlare lo guardò con una tristezza infinita e gli disse “Tu…Nemmeno tu…per gli altri è lo stesso…anche Mariko e Laila non dovevano avvicinarsi a me…l’hanno fatto ed ecco il risultato…se vi avvicinerete a me ne pagherete le conseguenze…so quello che potrebbe succedere e non voglio…stando da sola non faccio del male a nessuno…lasciami in pace…lasciatemi tutti quanti in pace…non voglio farvi del male…” Squall la prese per un braccio e cominciò a scuoterla “Non dire più queste sciocchezze…ti ho già detto che avvicinarti agli altri non fa male, né a te né agli altri…devi smetterla di pensarla così Finn!” La ragazza ora aveva il volto rigato dalle lacrime “Eh…Eh…sai una cosa? Finn è un brutto modo di essere chiamati…chiamami Dominique ma ti prego, devi lasciarmi andare, per il bene mio, di Laila e di Mariko. Anche loro ora stanno piangendo per il mio stesso motivo. Da un certo punto di vista sono più fortunate di me…non hanno così tante responsabilità sulle loro spalle. Ti prego…non ti chiedo altro…lasciami andare per stasera…ti giuro che valuterò a lungo le tue parole ma ora non sono ancora pronta…in cuor mio ho visto troppo anche se il futuro si può cambiare. Mi dispiace, sarà per un’altra volta.” Detto questo se ne andò via a testa bassa per non farsi vedere dagli altri. Squall ritornò nella sala del ricevimento e vide Laila e Mariko che stavano piangendo, senza nessun motivo da quello che Irvine e Zell gli avevano detto. Il comandante ci capiva sempre di meno. Sentiva che c’era qualcosa di importante che gli sfuggiva. Inoltre aveva avuto la brutta sensazione che Rinoa c’entrasse in qualche modo, anche se non sapeva quale. Forse doveva dare tempo al tempo e tutto si sarebbe chiarito.

 

 

 

 

Capitolo 6.

L’amicizia va guadagnata.

 

La mattina dopo Squall si alzò molto tardi perché aveva passato la notte in bianco pensando a tutto ciò che era successo la sera prima. In un certo senso era come se una vocina si era risvegliata nella sua mente e ora, insistentemente, lo pregava di fare attenzione. Come se non bastasse gli si erano rotte le tubature dell’acqua e girava imprecando per il Garden perché puzzava e aveva bisogno di una doccia, unica cosa che lo svegliasse veramente la mattina. Alle 11.00 riuscì finalmente a portarsi, a stento, nel Centro Addestramento. Di solito a quell’ora non c’era nessuno perché gli altri preferivano starsene seduti tranquillamente ma, con suo grande stupore, non appena entrò vide una lunga fila di Grat morti sotto i colpi, a prima vista, di un coltello da cucina. All’inizio fece finta di niente fino a che non sentì le urla infuriate di una persona di sua conoscenza “Ora basta! Tu e lui mi avete stufato! L’ho visto come ti guardava la sera del festival! E come se non bastasse ti ha invitata pure a ballare! Ditemelo, no ditemelo se vi divertite a prendermi per i fondelli! Io mi sono stufata d’essere uno zerbino per voi due!” Eh sì, quella voce non poteva che essere di Selphie e non si sorprese più di tanto non vedere che stava alzando la voce con la povera Mariko. Sapeva che se avrebbero continuato forse si sarebbero scannate vive e così decise di intervenire “Ragazze! Mi volete spiegare che ci fate voi due qui a litigare? Vi sembra il posto adatto? No, ditelo, così almeno fuori della porta mettiamo questo cartello *Attenzione agli schiamazzi di una ragazzina impazzita*! Forza, esigo sapere perché vi state uccidendo a parole…” La biondina aveva uno sguardo leggermente perso nel vuoto, si vedeva benissimo che non sapeva cosa rispondere, l’unica cosa che si notava è che sembrava un po’ dispiaciuta “Senti Tilmitt, mi dispiace che tu te la sei presa così tanto ma hai frainteso tutto! Io non provo assolutamente niente per Kinneas! La sera del festival ho accettato di ballare con lui perché dovevo parlargli di te e…” Non fece in tempo a finire che Selphie stava per lanciarle il suo Nunchaku dalla rabbia “Di me eh? Magari per dirgli di lasciarmi perdere non è vero? Su confessalo altrimenti…” Mariko non si era scomposta nemmeno un po’ e aveva continuato a parlare “…dovevo dirgli che la smettesse di prendere in giro una ragazza come te. Lo confesso, in realtà lui ci ha provato con me ma, devi ammetterlo, lui ci prova con ogni gonna che passa no? Eppure tu sei l’unica che lo accetta anche per questa parte del suo carattere. Io ti ammiro, mi piacerebbe avere il tuo carattere. Tu sei incredibile sotto i punti di vista, ma non ti preoccupare, non è un’offesa. Forse avrai saputo che al festival, all’improvviso, mi sono messa a piangere ma non era per niente che riguarda tutta questa storia…comunque volevo cercare di diventare sua amica e anche TUA amica solo che, evidentemente, non sono gradita…” Squall era rimasto molto stupito dalle parole della Seed. Si aspettava che fosse come Dominique, schiva, silenziosa, fredda e scontrosa ma non sembrava così. Eppure, qualcosa nel suo sguardo non gli piaceva. Aveva lo stesso alone di tristezza delle sue due compagne, come se stessero sopportando gli stessi ingombranti fardelli sull’anima. Selphie rimase stupita dell’intervento finale della ragazza a tal punto che rimase zitta per un paio di minuti, aveva creato un’atmosfera di tensione, tutti aspettavano la sua risposta e, doveva ammetterlo, era stata colta alla sprovvista. Non la conosceva eppure, sembrava che lei comprendesse ogni più piccola parte del suo cuore. Prendendo il coraggio tra i denti rispose “Senti…non so come ce la fai però…sembra che tu hai capito le mie sensazioni attuali” Mariko rise amaramente “E’ naturale per me…è un dono che il grande Hyne mi ha voluto dare! Naturalmente sto scherzando!” Selphie invece sembrava intenzionata a finire la frase che aveva cominciato “Mi fa molto piacere sapere che hai fatto tutto quello potevi per farmi riappacificare con Irvine. In fondo è un bravo ragazzo…molto in fondo…comunque è bello sapere che al mondo c’è una persona così corretta nei confronti degli altri. Perciò, se è la mia amicizia che volevi guadagnarti per me va bene, stamattina mi hai dimostrato che ne sei degna. Poi, ehm, scusami per le urla di poco fa…ero un po’ arrabbiata…mi capisci vero?” La biondina sembrava molto contenta del fatto che la ragazza aveva capito il suo piano e così le disse un’ultima cosa “Senti, adesso vai immediatamente da Irvine e fate pace. Non è bello vedere una coppia così affiatata rovinata per così poco! E poi non scusarti per prima…ti capisco sai…anche io so cosa vuol dire essere arrabbiati o tristi…dopotutto sono un essere umano anch’io…o almeno…così voglio credere” Le ultime parole le aveva pronunciate con un filo di voce come un pensiero detto ad alta voce. Selphie non se lo fece certo ripetere due volte e corse via in cerca del ragazzo cha amava. In questo modo Mariko e Squall erano rimasti da soli e il comandante sfruttò questa occasione “Senti, forse tu mi potrai dare una spiegazione un po’ più convincente di quella che mi ha dato Dominique ieri sera. Io ti ho sentita quando hai detto di credere di essere umana. Perché hai fatto quell’affermazione? La tua amica dice che nessuno si deve avvicinare a lei perché è peggio…sai, ultimamente avrei bisogno più spesso di un’aspirina invece di lambiccarmi il cervello sulla vostra situazione…aiutami a capire…” La biondina, per niente colta alla sprovvista rispose immediatamente “Sai Squall, in cuor mio ti direi volentieri tutto quanto ma, se lo facessi, tradirei un patto che noi tre abbiamo firmato tempo fa, qualcosa di indissolubile. Forse tra breve tempo saprai il perché delle mie parole ma ora non hai i mezzi necessari e se non li hai, non capiresti nulla di noi….anzi…faresti ancora più confusione. Dominique dice di non volere nessuno intorno a lei e infondo la capisco, l’unica cosa che mi duole ammettere è che non ha ragione. Squall, tu sei l’unico che può fare qualcosa per aiutarla ad aprirsi e devi mettercela tutta anche se, un grande passo l’hai già fatto ieri sera. Però, se vieni a dire queste cose a me, evidentemente, hai già parlato con Laila e non ti ha detto niente che ti possa aiutare…sai, potresti fregare tutti ma credo sia difficile fregare me sotto questo punto di vista. Modestia a parte. Dominique è l’unica che può darti i possibilità di capire ma se lei non vuole, da noi due non saprai niente, mi spiace. Senti, avrei un’idea, perché non ci alleniamo un po’ insieme? Sono curiosa di vedere la tua abilità con il Gunblade. Ti va?” Il povero ragazzo rimase un po’ stordito, le frasi della ragazza lo avevano reso ancora più confuso di prima. Adesso sembrava che lei leggesse nei suoi pensieri ma che significava? Perché lei e Laila si ostinavano al mutismo su ogni argomento che riguardava Dominique? Non capiva, non capiva. Solo dopo alcuni secondi si rese conto che Mariko gli aveva fatto una proposta e, dopo averla guardata in quegli occhi profondi come pozzi, fece cenno di sì con la testa. Abbatterono una decina di Grat e riuscirono perfino a far fuori un’Archeosaurus. Squall dovette ammettere che lei non se la cavava per niente male in combattimento. Lanciava i suoi pugnali ad una velocità impressionante e con la sua Limit riusciva a scagliarne 100 in un minuto. Ben presto si fece buio e si resero conto di aver passato quasi 7 ore al centro addestramento, senza aver mangiato oltretutto! Verso le 18.00 uscirono e tornarono nelle rispettive camere, stanchi ma contenti, entrambi avevano dimenticato per un attimo i loro trambusti mentali.

 

 

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Capitolo 2
*** Seconda parte. ***


Le tre faccie di una strana medagia

 

 

 

Capitolo 7.

Un canto si apre sulla notte.

 

Erano passate alcune settimane da quando Squall si era allenato tutto il giorno con Mariko e sembrava andare tutto per il meglio. L’unico cruccio che non era riuscito a cancellare dalla sua mente è che Dominique non aveva ancora risposto alla sua domanda. Ci aveva ormai rinunciato e inoltre lui aveva avuto molto da fare in questo lasso di tempo. Il preside era giunto alla conclusione che si doveva attaccare Galbadia al più presto visto che la situazione stava degenerando. Rinoa si era già macchiata del sangue di parecchie persone e la città era diventata un mondo a sé stante dove regnava l’anarchia. Laila e le altre se ne stavano quasi sempre per i fatti loro visto che, la maggior parte del tempo, lo passavano allenandosi. All’interno del Garden stesso non c’era niente di strano; almeno fino ad ora. Nell’ufficio del preside erano arrivate alcune lettere di studenti che sostenevano di sentire cantare una donna nella zona segreta tutte le notti. Inizialmente non gli avevano dato grande peso finchè i reclami avevano raggiunto un numero impressionante: 350 lettere. Persino Irvine e Selphie, frequentatori saltuari della zona segreta si erano lamentati “Non ci lamentiamo perché questa ragazza è stonata o cose come questa, solo che canta canzoni molto tristi e non si riesce a non sentirla…anche il luogo più calmo del Garden dopo il coprifuoco sta diventando inquieto” Questa era la loro affermazione. Così, un giorno, Squall ricevette ordine da Cid di andare a controllare la sera stessa. L’unica cosa certa è che lei sarebbe arrivata verso mezzanotte e quindi lui sarebbe dovuto andare a dare un’occhiata verso mezzanotte e mezzo. Il pomeriggio era passato abbastanza tranquillamente; incontrò Quistis che andava a trovare i suoi genitori adottivi, Selphie e Irvine che si coccolavano sotto un albero (in assenza della quiete della Zona Segreta) e per sbaglio incrociò Laila che correva come una forsennata per i corridoi. Non appena la vide, la fermò e le disse “Ehilà Laila! E’ una vita che non ci vediamo! Non riesco a fare una chiacchierata decente con te nemmeno in camera visto che torni sempre a degli orari assurdi. Il preside mi ha detto che tu e le altre adesso andate ad allenarvi…se mi dite dove, potrei venire con voi?” La ragazza lo guardò un po’ perplessa “Beh, conoscendoti non credo che farebbe tanto bene al tuo…sì…orgoglio. So bene che voi uomini ne avete in quantità spropositata. E poi usiamo delle tecniche molto particolari ma se tu vuoi venire per me va bene. Ora scusami ma vado molto di fretta, piuttosto, Cid ti ha dato l’ordine di controllare la zona segreta vero? Fossi in te non ci andrei…secondo me scopriresti cose che ti faranno fare ancora più confusione in testa…Te lo dico perché ci sono andata…forse è meglio se gli dici che non c’era nessuno…è meglio per tutti! Ora mi avvio, mi dispiace di non potermi fermare di più, ciao!” Il povero comandante non sapeva più che pesci pigliare. Sembrava che quelle tre ragazze erano venute solo per fargli fare confusione: prima la storia della riunione e di Rinoa, poi il festival, la chiacchierata con Mariko e Laila…erano forse le rappresentanti di una casa farmaceutica? Evidentemente sì, il loro scopo era quello di fargli comprare tonnellate di aspirine! Comunque alla fine Squall non si dimenticò dei suoi doveri e, dopo aver cenato se ne andò nel centro di addestramento pronto ad aspettare la fantomatica ragazza. Fino alle undici e mezza non aveva visto niente di nuovo, aveva incontrato Quistis che si allenava, aveva combattuto un po’ con lei e alla fine se ne era andata per andare a dormire. Stava per rassegnarsi e per andare a riposare quando la sua attenzione fu catturata da dei passi in lontananza. Si appostò dietro un albero e dopo u  po’ vide una figura umana in camicia da notte con una mantella sopra le spalle per non farsi riconoscere. Si guardò un po’ intorno e, senza togliere il cappuccio che le copriva la testa, si avviò verso la zona segreta. Squall aspettò qualche minuto e poi decise di entrare. Rimase un po’ in disparte, per non farsi vedere, nell’attesa di vedere come si evolveva la situazione e, nel peggiore dei casi, di intervenire. Quella ragazza, a lui gli era sembrata una donna, si avvicinò al parapetto e mettendosi seduta su di esso cominciò a cantare…

 

“I sit and wait 
Does an angel contemplate my fate
And do they know
The places where we go
When we're grey and old
'cos I've been told
That salvation lets their wings unfold
So when I'm lying in my bed
Thoughts running through my head
And I feel that love is dead
I'm loving angels instead

And through it all he offers me protection
A lot of love and affection
Whether I'm right or wrong 
And down the waterfall
Wherever it may take me
I know that life won't break me
When I come to call he won't forsake me
I'm loving angels instead

When I'm feeling weak
And my pain walks down a one way street
I look above
And I know I'll always be blessed with love
And as the feeling grows

He breathes flesh to my bones
And when love is dead
I'm loving angels instead

And through it all he offers me protection
A lot of love and affection
Whether I'm right or wrong 
And down the waterfall
Wherever it may take me
I know that life won't break me
When I come to call he won't forsake me
I'm loving angels instead

 (Robbie Williams, Angel)

 

Squall rimase a dir poco stupefatto. Mai in vita sua aveva sentito cantare così bene, ora ne era sicuro, era una ragazza, la sua voce usciva fuori come se fosse stata creata per librarsi nell’aria. Era sicuro che non sarebbe intervenuto, gli dispiaceva persino pensare che se l’avesse visto probabilmente avrebbe smesso. D’improvviso, per un gioco del destino, la mantella si abbassò e, sotto la luce della luna, si mossero nell'aria dei splendidi boccoli rossi come il sangue. Il povero comandante era impietrito. Possibile che quell’anima triste era proprio Dominique? Come poteva essere? Che motivo aveva? Dal canto suo, la ragazza smise di cantare, scese dal parapetto e andò verso Squall. Lui non si mosse, come se fosse caduto in uno stato di ipnosi e si rese conto della situazione solo quando lei parlò “Credevi davvero che non ti avessi visto? Se ti ho fatto stare qui significa solo che potevi starci per un motivo ben preciso…non farti strane idee” Il comandante ribatté quasi subito “Ah sì? E allora per quale motivo l’hai fatto?” Lei sorrise un poco e rispose “Ad essere sincera ancora adesso non saresti in grado di capirlo. Solo un cosa ti posso dire, tra tre giorni saprai tutto anche se io non vorrò…ricordati solo un cosa, non sempre quello che irraggiungibile è impossibile” Il ragazzo, come al solito continuava a non capire “Senti, io non ti chiedo molto infondo, voglio solo sapere chi siete tu e le altre. Cioè, chi siete veramente! Mi sono stufato di essere preso per i fondelli! Se davvero lo scoprirò tra tre giorni almeno dimmi qualcosa in anticipo. Cosa ti cambierebbe?” Dominique lo guardò un po’ stupita, era incredibile con quanta foga si accaniva contro la verità “Squall, mi dispiace ma se avrai pazienza capirai tutto meglio. Adesso sarebbe tutto inutile. Ti spiego solo un cosa, quello che cantavo è ciò che penso veramente perché la vita è stata crudele sia con me che con Mariko e Laila. In fondo noi vogliamo soltanto un angelo che ci salvi nei momenti difficili della nostra vita. E ora, se non ti spiace vorrei andare a letto, tutto quello che dovevo fare l’ho fatto. Ci rivedremo tra tre giorni.” Se ne andò non appena finì di pronunciare quelle parole. Squall sentiva che c’era qualcosa che gli sfuggiva, ad esempio, perché non le aveva mai incontrate alla casa di pietra? Come mai tutte quelle particolarità le contraddistinguevano? Perché Laila aveva gli occhi dorati? Mariko invece perché li aveva viola? Perché Dominique aveva dei capelli rossi come il fuoco pur non tingendoli? Erano tutti interrogativi che avrebbero avuto risposta tra tre giorni, lo sapeva, non gli rimaneva altro da fare che aspettare il compiersi del destino.   

 

 

 

 

Capitolo 8.

Il terzo giorno.

 

Il tanto agognato giorno della verità era arrivato. Non appena furono le sette Squall si alzò dal letto, si fece una doccia veloce per rinfrescarsi e guardò se Laila era sveglia oppure stava ancora dormendo. Con sua grande sorpresa si accorse che di lei non c’era traccia. Il letto era esattamente come era stato lasciato la sera prima. Perché non era tornata? Era tutto molto strano, di solito se dormiva fuori avvertiva sempre. Il comandante pensò che magari era rimasta fuori con un ragazzo, era l’unica spiegazione plausibile. Si diresse nella hall per vedere se qualcun altro dei suoi amici era sveglio e con grande sorpresa vide che Zell e Irvine erano preda di qualche strana agitazione. Non appena fu sufficientemente vicino parlò per primo “Ehi ragazzi, che vi è successo? Perché siete così agitati di prima mattina?” Il cow boy fu il primo a rispondere “Squall, non so tu, ma se la tua compagna di stanza non torna per la notte io mi insospettirei…Dominique non si fa viva da più di 24 ore…io comincio a preoccuparmi.” Anche Zell disse la sua “Lo stesso vale per me…Mariko non è ritornata a dormire stanotte e ho paura che le sia successo qualcosa. Di solito, se doveva andare da qualche parte anche per pochi minuti, mi avvertiva sempre. Squall, ho paura, perché se ne sono andate?” Il povero comandante non sapeva più che pesci pigliare “Vedete, se devo essere sincero, nemmeno Laila è tornata stanotte. Ho come l’impressione che non sia un buon segno. E’ come se…” Non fece in tempo a finire la frase che fu interrotto da Cid che stava per fare un annuncio all’interfono “Comunicazione urgente. I seguenti Seed si rechino immediatamente in presidenza: Squall Leonhart, Zell Dincht, Quistis Trepe, Selphie Tilmitt, Irvine Kinneas. Ripeto, i seguenti Seed si rechino immediatamente in presidenza.” I tre non se lo fecero ripetere due volte e con grande foga presero l’ascensore e si precipitarono in presidenza. Quando arrivarono trovarono solo Cid le altre due ragazze probabilmente non erano ancora arrivate a causa dell’ora, ancora era molto presto, saranno state appena le sette e mezzo. Verso le 8 erano tutti riuniti attorno ad un tavolo e anche Edea si unì a loro. Con grande diplomazia il preside espose il problema “Bene ragazzi, mi dispiace di avervi chiamato a quest’ora ma c’è un problema che dovrete risolvere assolutamente entro oggi. Rinoa ora è decisa ad invadere tutte le città vicino a Deling City. Dato il suo enorme potenziale come strega e come combattente, avevamo deciso che i Seed ideali per il combattimento fossero Laila, Dominique e Mariko. Le abbiamo mandate in missione ieri sera ma fino a stamattina non abbiamo ricevuto notizie fino ad un’ora fa. Ci è arrivata una lettera da Rinoa che vi leggerò testuale *Caro preside, da quanto tempo non ci sentiamo! Ultimamente so che lì al vostro Garden sono piuttosto famosa…sa perché le ho scritto questa lettera? Ho appena ricevuto un elogio da tre Seed, non c’è che dire, molto carine e molto strane. Se le rivolete mandatemi i cinque ragazzi che conoscete tutti bene, in caso contrario le ucciderò. Arrivederci *. “ Selphie si alzò immediatamente sbattendo i pugni al tavolo “Preside, ci sta forse dicendo che hanno catturato Mariko?” Lui rispose un po’ preoccupato “Non solo lei, anche Laila e Dominique sono in mano sua.” Questa volta fu Quistis a parlare “Signor preside, tuta questa storia mi puzza d’imbroglio. Io ho visto combattere una di loro con il comandante e sono fermamente convinta che se volessero la batterebbero in un batter d’occhio.” Squall parlò con un tono un po’ contrariato “Bene, adesso ho anche le persone che mi spiano mentre mi alleno?” Irvine perse le staffe “Andiamo Squall, il problema non è questo. Dobbiamo andare a salvarle. Indipendentemente se si tratta di un imbroglio o della verità. Sono qui da poco ma ormai, in fondo, tutti noi, ognuno a modo suo, le considera amiche. Dopotutto, anche loro sono state alla casa di pietra con noi, sebbene non le abbiamo mai incontrate. Preside, ci dica dove dobbiamo andare e partiremo all’istante.” Edea fu molto contenta nel sentire che non avrebbero lasciato al loro destino le tre. Così, con tono un po’ orgoglioso disse “Bravi ragazzi, essere un Seed vuol dire anche avere un cuore per le persone a cui si vogliono bene. Rinoa vuole incontravi al palazzo della strega, vicino ad Esthar. Vuole avervi lì per mezzogiorno. E ora, andate e recuperate quelle povere ragazze ok?” Zell non se lo fece certo ripetere due volte, si alzò, andò alla porta e mettendosi una mano al petto disse “Va bene Madre. Ragazzi muoviamoci. Quelle tre ragazze aspettano solo di essere salvate!” Con grande entusiasmo anche gli altri corsero alla porta e, dopo aver salutato il preside ed Edea, si diressero rapidamente al garage per prendere la macchina. Il viaggio sarebbe durato due ore e mezza e quindi sarebbero arrivati al luogo dell’appuntamento in perfetto orario. Verso le 11 erano già arrivati e con grande sorpresa c’era già Rinoa che li aspettava. Non appena lei li vide disse con un ghigno “Il mio cavaliere è arrivato ma non sembra sia venuto per me. Credo sia venuto per quella ragazza che ho catturato…” Squall senza farla continuare disse “Rinoa, smettila subito. Io non sono il tuo cavaliere. E ora dimmi dove hai messo Dominique, Mariko e Laila!” La ragazza, quasi si aspettasse quella domanda fece un gesto con la mano e subito apparvero tre sfere di cristallo con le tre dentro. Il tutto però, era molto strano. Tutte avevano indosso abiti molto strani, molto preziosi e pieni di pietre preziose. Inoltre, avevano ognuna un fiore intrecciato nei capelli. Avevano le lacrime agli occhi e avevano le mani appoggiate alla parte interna della sfera, come se volessero parlare. Rinoa sorrise un poco e poi, in tono malizioso disse “Beh ragazzi, perché fate quelle facce? Non ditemi che non vi avevano detto niente? Non avete mai pensato al perché dei loro nomi assurdi? Forse perché non conoscete la lingua di centra. Laila vuol dire passato, Mariko significa presente e Dominique indica il futuro. Loro sono i tre spiriti del tempo. La morettina controlla il passato e può vederlo attraverso le persone. La biondina ha il potere del presente e la rossina quello del futuro.” Tutti rimasero a dir poco interdetti, nessuno credeva a quello che gli aveva appena detto la ragazza. Solo ora Squall cominciava a capire, ora comprendeva il significato di tutti i discorsi, afferrava come mai tutte e tre, quando parlavano con lui sembravano capirlo così bene. Dominique prese la parola “Mi dispiace, se avessimo potuto avremmo evitato di tenervi allo scuro di tutto.” Irvine era molto arrabbiato “Vi dispiace? Vi dispiace? Vi sembra questo il modo di scusarvi?Se ce lo aveste detto vi avremmo aiutato! Questo dimostra quanta fiducia avete in noi. Siete state scorrette, ce lo venite a dire proprio nel momento del bisogno, non abbiamo mica scritto in fronte stupido!” Questa volta fu Mariko a parlare e nella sua voce c’era un tono di rimprovero “Per te è facile parlare. Tu non sai come ci si sente quando, parlando con una persona, vedi tutto il suo presente. E’ doloroso. E’ per questo motivo che volevamo tenervi lontani. Se vi foste affezionati a noi sarebbe stato un  problema. Forse ora non sareste stati costretti a venire qui…” Squall si fece avanti e disse “Smettila immediatamente Mariko. A me non interessa affatto chi siete. Per me siete tre persone come tante altre. Non me ne importa minimamente se avete in voi i tre spiriti del tempo! Io provo affetto per voi perché siete esseri umani come me. Se gli altri non vorranno combattere con me non fa niente ma io farò di tutto per liberarvi. Mi avete fatto capire a modo vostro che questi poteri non li volete e se potevate, evitavate di scavare dentro la nostra memoria…non è forse vero Laila?” La ragazza rispose con le lacrime che le solcavano il viso “Sì…grazie Squall per averci capito…sapevo che non ci avresti abbandonate…” Quistis intervenne “Neanche io vi abbandonerò! E credo che gli altri la pensano come me.” Tutti quanti fecero cenno di sì con la testa. “Ma bene, che scenetta sentimentale! Mi dispiace deludervi ma i loro poteri li voglio anche se per farlo devo ucciderle. In questo modo potrò controllare l’umanità!” In un breve lasso di tempo i cinque ragazzi si abbatterono contro di Rinoa con tutta la forza possibile. Squall faceva di tutto per ferirla con il suo LionHeart, Zell cercava di colpirla con i suoi pugni, Quistis con la frusta e via dicendo. Evocarono i GF più potenti che avevano e usavano le magie più efficaci che possedevano ma Rinoa non cedeva. Era una strega e di conseguenza era molto potente. Lanciando un’Ultima con la Limit “Ali di fata” fece arrivare gli HP dei cinque a dei livelli bassissimi. “Vedo che siete molto bravi a parole ma in quanto a fatti non siete un granchè, bene, ora vi darò il colpo di grazia” La ragazza disse questo con tanta cattiveria fin quando non fu fermata da un urlo di Dominique “Basta, smettila! Vuoi i nostri poteri? E allora prenditeli. Te li daremo sotto forma di sfera di luce. Ti avverto, non moriremo dopo averlo fatto ma potrai benissimo ucciderci dopo” Squall non sembrava credere alle parole della ragazza “Ma sei impazzita? In questo modo farai esattamente il suo gioco! Non farlo, ti scongiuro, ci ucciderà tutti” Dominique non lo aveva ascoltato e così aveva rivolto lo sguardo a Laila. Lei lo stava guardando e, facendo l’occhiolino, gli dimostrò che avevano un piano. Concentrandosi, in un breve tempo, tutte e tre avevano creato davanti a loro una sfera di luce che mandarono immediatamente contro Rinoa. Lei, dal canto suo, aveva accettato i poteri con grande felicità “Sì, lo sento, sento una forza nuova dentro di me è incredibile! Ma…cos’è…no…cosa mi sta succedendo…la mia testa…la vostra memoria, il vostro futuro e davanti ai miei occhi…no…aiuto…la mia testa…cosa mi avete fatto maledette!” Mariko rispose con distacco “Quelli sono i nostri poteri. Tu li volevi e noi te li abbiamo dati ma non sei pronta. Non riesci a reagire con distacco ad essi perché non hai imparato a governarli. Noi ci siamo riuscite dopo quattordici lunghi anni a farlo. Senza considerare che tu ne devi sopportare ben tre insieme. Beh, addio…” Rinoa le guardava incredula, si sentiva scoppiare e in pochissimi secondi fu avvolta da una scarica di luce da cui uscivano tre sfere di luce che tornarono nei rispettivi corpi. Le sfere di cristallo che imprigionavano le ragazze erano scomparse e dopo alcuni minuti l’enorme luce finì e Rinoa era stesa per terra ansimante. Dominique le si avvicinò, la prese tra la braccia e le disse “Mi dispiace tanto, ma questo era l’unico modo per far andar via da te l’essenza di Artemisia.” Squall si avvicinò alle due incredulo. Artemisia era davvero rimasta nel corpo della ragazza? “Mi dispiace tanto per aver fatto del male a tutti voi. Soprattutto a coi tre. Siete già piene di problemi. In realtà sapevo bene che questo era l’unico modo per sbarazzarmi di lei, della sua presenza malvagia.” Rinoa parlò a stento e qualche volta tossì sputando del sangue. Si avvicinò anche Mariko “Credimi, se ci fosse stato un altro modo non saremmo mai arrivate a tutto questo. Forse, se ci fossimo incontrate prima, saremmo diventate amiche.” Rinoa sorrise e poi, rivolgendosi a Dominique disse “Senti, ti posso chiedere alcune cose? Uno: ti prego occupati del mio cavaliere, ormai ha bisogno di te, due: quando sarò morta porta i miei poteri alla madre e tre…beh…una leggenda dice che quando una strega muore può esprimere un desiderio…è vero? Il grande Hyne può soddisfare una mia richiesta?” La ragazza fece cenno di sì con la testa e così Rinoa usò le sue ultime parole per urlare questo al vento “Ti prego grande Hyne, ti chiedo solo di togliere i poteri del tempo a queste tre meravigliose ragazze, si meritano una vita migliore…ti prego…” Queste furono le ultime cose che pronunciò prima di chiudere gli occhi per sempre. Dominique stava piangendo, nessuno prima di lei aveva espresso un desiderio per loro. La poggiò per terra e con i suoi poteri trasportò tutti nella casa di pietra, vicino a quel campo di fiori che amava tanto, Laila gliel’aveva letto nella memoria. La seppellirono e ci misero sopra una lapide con scritto “Alla ragazza che ha dato la vita per salvare il mondo dal peggiore dei mali, la solitudine” Dopo aver fatto questo una lce accecante avvolse tutti i quanti e quando se ne andò tutti notarono che era successo qualcosa di inaspettato. Squall, con malinconia mista a gratitudine disse “Il grande Hyne ha esaudito i desideri di Rinoa…”. Infatti i capelli di Dominique erano diventati neri come le piume di un corvo, Laila ritrovò il colore nocciola dei suoi occhi e Mariko ritornò in possesso della sua iride color del ghiaccio. Irvine non capiva cosa era successo “Perché siete cambiate così all’improvviso? Che è successo?” Dominique toccò la sua capigliatura corvina dicendo “I nostri poteri se ne sono andati perché i segni che avevamo per riconoscerli se ne sono andati…” Squall fece cenno agli altri di andarsene e disse alla ragazza che un tempo aveva i capelli rossi di restare. “Sai Dominique, tante cose sono cambiate da quando ti ho vista la prima volta. Anche tu sei cambiata come ho fatto io tempo fa. Ora, però,  mi sono accorto di una cosa…non m’importa se tu lo sai già ma…credo di averti amata dal primo momento che ti ho vista. Non so spiegartelo, il tuo sguardo quella volta all’entrata del Garden, la tua freddezza iniziale, le lacrime che hai versato quella volta al balcone. Tutte cose che mi hanno fatto capire che la tua era una maschera. Inizialmente pensava che provavo qualcosa per te, una sorta di sfida, volevo cambiarti. Oggi ho capito che mi piaci sul serio, mi piaci per quello che sei sotto la maschera.” La ragazza lo abbracciò “lo sapevo,  tanto prima o poi sarebbe andata a finire che mi innamoravo di qualcuno…ma proprio di questo comandante zuccone?” Risero insieme prima di darsi un bacio, appena sfiorandosi le labbra. Avevano una vita davanti per scoprirsi giorno dopo giorno.

 

 

 

 

Capitolo 9.

La fine della storia.

 

Passò un anno da quel giorno triste e molte cose erano cambiate. Squall e Dominique si erano fidanzati ufficialmente ripromettendosi che quando sarebbe successo qualcosa di bello loro dovevano viverlo anche per Rinoa. In poco tempo Mariko diventò la confidente numero 1 di Irvine e di Quistis perché tutti e due, avevano a modo loro dei problemi d’amore. Laila e Selphie erano diventate a dir poco inseparabili  visto il loro carattere incredibilmente simile e la prima aveva fatto in modo che Zell si impegnasse a fondo con Lilu perché in fondo lui la amava. In poche parole la vita al Garden era ritornata più serena e tranquilla di prima. Ma molti di loro avevano avuto una importante lezione di vita. Non sempre ciò che uno crede impossibile è irrealizzabile, persino una medaglia con tre facce poteva far capire alla gente che la vita è un dono prezioso, da apprezzarlo con le persone a cui vuoi bene anche se hai sopra le tua spalle tanti problemi. Tutti lo avevano compreso e non dovevano che ringraziare quelle tre ragazze che in poco tempo avevano cambiato la loro vita.   

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