Effects' alphabet

di Claireroxy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** B come Bicycle- Bicicletta ***
Capitolo 2: *** B come Blonde Hair- Capelli Biondi ***
Capitolo 3: *** B come Buyo Buyo- Buyo Buyo ***
Capitolo 4: *** C come Cat- Gatto ***
Capitolo 5: *** D come Demon- Demone ***
Capitolo 6: *** F come Fat-Grassa ***
Capitolo 7: *** F come Flute- Flauto ***
Capitolo 8: *** F come Frog- Rana ***
Capitolo 9: *** H come Hat and Scarf- Cappello e sciarpa ***
Capitolo 10: *** K come Knife- Coltello ***
Capitolo 11: *** L come Lamp- Lampada ***
Capitolo 12: *** L come Long Hair- Capelli Lunghi ***
Capitolo 13: *** M come Medamaude- Medamaude ***
Capitolo 14: *** M come Midget- Nano ***
Capitolo 15: *** N come Neon- Neon ***
Capitolo 16: *** N come Nopperabou- Nopperabou ***
Capitolo 17: *** P come Poop Hair: Capelli di cacca ***
Capitolo 18: *** S come Severed Head- Testa mozzata ***
Capitolo 19: *** S come Stoplight- Semaforo ***
Capitolo 20: *** T come Towel- Asciugamano ***
Capitolo 21: *** T come Triangle Kerchief- Fazzoletto Triangolare ***
Capitolo 22: *** U come Umbrella- Ombrello ***
Capitolo 23: *** W come Witch- Strega ***
Capitolo 24: *** Y come Yuki-Onna- Yuki-Onna ***
Capitolo 25: *** Epilogo: U come Uova ***



Capitolo 1
*** B come Bicycle- Bicicletta ***


Mi piace andare in bicicletta. Ci vado spesso, per le vie della città, piena di genti sconosciute.
Mi piace il suono del suo campanello. Lo suono per avvertire le persone. Ma, anche se fa un così bel suono, pochi lo sentono. 
Mi piace anche perché mi porta lontano da casa, dove i miei genitori litigano.
Mi piace perché me l'ha regalato lei, mamma, e papà si è trovato d'accordo.
Sono sicura che, un giorno, in sella alla mia bici, troverò un posto bellissimo in cui fermarmi, piena di gente simpatica e amichevole. Mamma e papà non litigheranno più e tutto andrà bene.
Sì, la bicicletta mi porterà lontano da qui.

Angolo autrice:
Ehm... Buongiorno? C'è qualcuno?
"Fruscio delle foglie"
Ehm... Se c'è qualcuno, volevo solo informarlo che questo sarà un angolo in cui parlerò delle cose che, magari, potrebbero risultare arcane o strane, semplicemente perché esprimono un mio pensiero personale.
In questo caso, il procedimento che ho fatto è questo: nel mondo Graffiti (dove si trova la bici) ci sono quei quadratini luminosi che fanno rumore quando ci passi sopra, che formano due figure umane (o, almeno, le ho sempre viste così), una maschile e una femminile. Da qui ho pensato che potevano essere i genitori di Madotsuki che litigano (per i rumori dei quadratini). Siccome la bicicletta è stata trovato in un riquadro riconducibile alla "figura femminile" ho pensato che gliela potesse aver data lei. Il fatto che Mado la usi in città è dovuto all'ascensore che porta lì. Il bisogno di libertà e di gente amica... Inventato, anche se un po' tutti i sogni lasciano questa sensazione.
Ok, grazie per aver letto e alla prossima! (Forse)

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Capitolo 2
*** B come Blonde Hair- Capelli Biondi ***


“Staresti meglio coi capelli biondi, tesoro”

Le sue parole mi riecheggiano in mente mentre corro per il museo, a piangere e a continuare a ricordare la mia immagine nella specchio del bagno, con le mie trecce marroni riflesse al suo interno.

Cosa hanno che non va? Forse è perché li tengo raccolti in questo modo?

O forse le era sembrata una maniera gentile per dirmi che sono brutta?

La gente mi guarda quando passo. Chissà se, quando si girano, saranno preoccupati per me?

O se mi derideranno dietro?

Forse mia madre mi starà cercando. Devo nascondermi.

Oh, perché non posso nascondermi per sempre ed evitare di guardare in faccia chiunque?

Se solo non avessi questi capelli...

 

Angolo autrice:

Bentornati! Bentornati all'angolo precisazioni!

Come già avrete capito, quest'oggi parleremo dell'effetto Blonde Hair.

Allora, perché il museo? Beh, siccome si trova in un mondo con tanti quadri, ho pensato potesse rappresentare il museo (e il tombino è il luogo in cui si è nascosta)

Temporalmente, mentre la bicicletta poteva essere messa un po' ovunque, questa situazione è da collocarsi poco prima che Madotsuki decida di chiudersi in camera sua, dunque era già molto provata e sotto stress.

In quanto alla persona che le ha detto la frase... beh, dovrebbe essere rappresentato dal mostro dalla bocca enorme che ti da l'effetto. Ma non solo lei.

A mio parere, questo mostro rappresenta tutte le persone che hanno criticato il suo aspetto, così tanto da farla sentire talmente insicura di sé stessa da chiudersi in camera.

Dunque, pensate a chi volete.

Se volete chiarimenti, chiedete pure e se volete esponete la vostra idea!

Al prossimo effetto!

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Capitolo 3
*** B come Buyo Buyo- Buyo Buyo ***


Sono come una gelatina: estremamente malleabile.

Io cerco di non pensarci. Gioco a uno dei miei videogame. Di solito mi trasporta in un' altro mondo e questo aiuta.

Ma stavolta no.

Stavolta, ho davvero visto la tristezza, la paura e la vera solitudine.

Quelle persone... I miei problemi, rispetto ai loro, non sono niente.

Penso che potrei essere una di loro... me ne sono accorta solo adesso, e ci passo accanto tutti i giorni!

Ma gli occhi di quella bambina...

Spengo il videogame: in fondo, che me ne importa di loro? Ognuno deve pensare solo a sé stesso, altrimenti gli altri lo sfrutterebbero...

In fondo, che me ne importa di loro? Non li conosco. Non sono io.

E, di sicuro, saranno tutti malfattori.

Ma la bambina...

Scuoto la testa.

I giochi che ho sono troppo fuorvianti: vedrò di fare pulizia.

 

Angolo autrice misteriosamente resuscitata dopo tutti questi anni...

Ehilà!

Dopo essere stata quasi mangiata dalla scuola, eccomi tornata all'angolo precisazioni!

Allora, questa flash è da collocarsi più o meno nello stesso spazio temporale di quella dei Blonde Hair (non so se prima o dopo, scegliete voi: io, però, sono più a favore del dopo)

Madotsuki sta giocando (ricordate la console, in camera sua, quella con cui gioca a Nasu...) e ripensa a un incontro che ha fatto: i poveri che ha visto nelle baracche (gli Shadow Man nella steppa...) e agli occhi di una bambina (completamente inventata, forse leggermente riconducibile al mostro giallo in una delle case... Ma anche no) che le ricordano quelli di una persona per lei importante che l'ha abbandonata (ho una precisa idea di chi sia, ma non mi va di farlo qui... probabilmente in uno dei prossimi capitoli il mistero si chiarirà!) e ferita.

Dopo averci pensato, tenta di prenderne le distanze, ricordando che quei poveri non potevano fare a meno di spaventarla (gli Shadow Man appaiono anche nelle fogne del Mondo dei quadri, da cui, tra l'altro, ci si può arrivare anche attraverso le capanne, e sulle passerelle oltre, ovviamente, nel luogo in cui si trova l'effetto!), ma poi ricorda gli occhi della bambina, fa un parallelo con questa persona e...

Niente, decide di liberarsi dei giochi perché pensa che siano stati loro a farla pensare a queste cose tristi (tutti tranne Nasu, siccome non ha quasi riferimenti col “mondo esterno”). Infatti, all'inizio dice di essere malleabile e sensibile.

Perché sì: secondo me, Madotsuki è una ragazza molto sensibile, ma lo vuole tenere nascosto per paura che la gente ne approfitti.

Perché questa idea? Beh, perché l'effetto Buyo Buyo si trova, appunto, nel Mondo Fc B (come lo chiama Wikipedia), che mi ricorda tanto i videogiochi classici come Mario e Zelda ed è pieno di Shadow Man. E il Buyo Buyo mi ricorda molto una gelatina, e le gelatine sono deboli. Ed è uno degli effetti più difficili da trovare (io ho usato una guida...) ed è molto ben nascosto...

E' un'idea strana, contorta e campata per aria? Non posso darvi torto. Ma è quello che penso.

Al prossimo effetto!

P.s: Come al solito, se non avete capito qualcosa, chiedete pure!

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Capitolo 4
*** C come Cat- Gatto ***


Essere gentile, per me, è l'unico modo di essere notata.

Senza essere presa in giro, s'intende.

Quando mi avvicino e chiedo qualcosa, con gentilezza, le persone si girano e sorridono.

Non ho idea se quel sorriso sia falso o vero. So solo che mi fa sentire meglio.

Poi, però, per la maggior parte delle persone ritorno a essere quello che ero prima: una statua, un po' strana, ma sempre una statua.

E, come tutte le statue, puoi tranquillamente parlarne. Bene o male, tanto non ti sente.

Perché pensino questo di me è ancora un mistero.

Ma credo che, se continuerò a essere gentile, prima o poi qualcuno mi noterà e mi vedrà per quello che sono.

E allora, come un principe azzurro, mi salverà.

E la mia favola finirà bene.

 

Angolo Precisazioni (ho cambiato nome perché sì!)

Prima di tutto una cosa che mi sono dimenticata di fare nei capitoli precedenti:

Gli effetti, Madotsuki, i suoi sogni e tutte le creature e tutti gli oggetti che ci sono all'interno non appartengono a ME, ma a KIKIYAMA! (Altrimenti col cavolo che (SPOILER!) avrei fatto morire Madotsuki alla fine... anche se, in fondo, è questo che rende unico il gioco...)

Ora, passiamo alle precisazioni:

Secondo me, il gatto rappresenta la gentilezza di Mado perché, tra tutti gli effetti, è l'unico che interagisce coi vari personaggi e gli causa reazioni senza... ferire troppo?

Insomma, il miagolio del gatto è abbastanza dolce, la maggior parte delle persone adora i gatti e pensano che siano dolci e quando miagoli, a parte avvicinarsi, ai personaggi non capita niente di brutto... Chiaro il concetto?

Riguardo a Mado che si sente una statua e alle chiacchiere dei compagni su di lei... Beh, nel mondo in cui si trova l'effetto (ora non ne ricordo il nome) ci sono moltissime statue, e ci sono anche due tipi di “oggetti” che fanno rumore (lo so, i nomi sono originalissimi, ma non saprei proprio come descriverli): i cerchi multicolore e le montagnole. Secondo me, uno di loro (sono più propensa per i cerchi, ma scegliete voi, come al solito) rappresenta le persone che, in qualche modo, compatiscono/parlano bene di Mado, mentre gli altri (per me le montagnole) sono le persone che la criticano, in parte spaventati dai bulli (che per me sono rappresentate dalle Toriningen), in parte perché si basano sulla prima impressione che hanno avuto di Mado, che non era positiva (non chiedetemi quale fosse, perché non ne ho idea).

Ma, come è scritto prima, dice “la maggior parte delle persone”.

Con queste parole mi riferisco alle astronavi che appaiono sulla collinetta.

Non sempre appaiono al primo colpo, è vero, ma quando ci sono, non se ne vanno finché non lasci la schermata. Penso rappresentino dei conoscenti, delle persone che Mado forse ha incontrato una o due volte nella sua vita, ma che, in ogni caso, non l'hanno dimenticata subito dopo che avevano risposto alla sua richiesta gentile.

In quanto al finale della flash... io credo che Mado sia una ragazza resistente, che vuole sempre provare a salvarsi in qualche modo (infatti SPOILER non si ammazza subito). E quel pensiero corrisponde appunto a questa parte del suo carattere.

Bene. Come al solito, questo lunghissimo angolo (ma, seriamente, penso che questo sia un effetto da trattare con attenzione. Ha molti usi con molti personaggi e ho dovuto rigiocarci per rendere bene la mia idea appena abbozzata) è finito ma, prima di lasciarvi, voglio ringraziare moltissimo Kiya Siph per aver messo la storia tra le seguite e le ricordate!

Come al solito, se non capite chiedete e al prossimo effetto!

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Capitolo 5
*** D come Demon- Demone ***


Anch'io m'arrabbio, a volte.

Di solito non lo mostro. Indosso la classica faccia, quella un po' annoiata un po' curiosa, di tutti i giorni, e tento di sembrare tranquilla. Il più delle volte funziona.

Ma dentro me, nei meandri della mia mente, urlo.

Urlo perché ricordo.

Urlo perché m'intristisco.

Urlo perché non posso- meglio, non riesco a fare niente.

Io ci provo, ci riprovo, cado, mi rialzo, ma alla fine l'obiettivo è sempre irraggiungibile.

L'obiettivo d'adattarsi in questa società, d'essere uguale, di capire con facilità gli altri, è sempre più distante, per me.

Hai capito, adesso, Mondo? Queste sinfonie d'urla sono per Te.

 

Angolo precisazioni

So a cosa state pensando. Ho iniziato questa raccolta da mesi e solo ORA m'accorgo che manca un' effetto?

Sì, è così. E' incredibile, ma è così.

In ogni caso, sono pronta a tutto! “agita uno scudo”

E ora iniziamo a parlare di quello di cui l'angolo dovrebbe aver iniziato a parlare dall'inizio: l'effetto.

Che, in questo caso, ho associato alla rabbia.

Principalmente, l'ho associata a questo effetto per due motivi: il primo è che la sua pelle è di colore rosso, che io ritengo da sempre “il colore della rabbia”; il secondo è che, quando piove, un tuono compare sullo schermo. E' una manifestazione violenta e improvvisa, che associo proprio all'ira.

Le frasi "perché ricordo, perché m'intristisco" sono riferite ai due effetti con i quali si sente il lampo (la Yuki-Onna e l'Ombrello) che associo proprio alla tristezza e al ricordo. Spiegherò più avanti perché.

Secondo me, Madotsuki la nasconde perché l'effetto è trovato nella casina con milioni e milioni e milioni (avete capito, no?) di scale. Più precisamente, al fondo di una delle rampe.

Poi mi sono chiesta: perché la nasconde? E allora ho tirato fuori la classica teoria: Mado non si sente benvoluta dal mondo che la circonda, o ne è spaventata perché pensa che tutto, attorno a lei, sia male.

Lo so, è la solita, ma io non riesco proprio a pensare a un' altro motivo, se non la paura, valido per nascondere le proprie emozioni. Insomma, se si sta bene non si ha paura di esprimersi, giusto...?

In ogni caso, vi saluto! Scusate ancora per l'errore e al prossimo effetto!

P.s: Piccola chicca che chi vuole può non leggere.

L'ultima frase può essere riferita sia alle urla “interne” di Mado sia alle “esterne”, sue o di qualcun' altro. A voi l'interpretazione!

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Capitolo 6
*** F come Fat-Grassa ***


Seduta su una passerella, osservo le mie compagne nuotare e le invidio.

Leggiadre come sirene, si tuffano nei loro costumi, gioendo dell'acqua fresca.

Non riuscirei mai a provare le loro stesse sensazioni.

-Non vai?-

Mi giro. Una mia compagna, molto popolare ma piuttosto gentile con me, mi sorride.

Nego con la testa.

-Ho paura dell'acqua-le spiego.

Mi ritorna in mente quel povero uomo...

-Oh. Capisco-dice lei. Sorride ancora. Sembra uno scheletro, da quanto è magra.

-Bel costume-continua- Ti starebbe meglio se non avessi tutta quella ciccia!-

E ride. Ride.

E le altre ci vedono. E ridono anche loro.

E io corro via.

Una lacrima scivola via, solitaria, mentre mi sembra che la passerella si allunghi.

Non devo piangere. Non per questa gente, che non fa altro che criticare.

Non per questa gente, che forse dice la verità.

 

Angolo precisazioni

Ed eccomi ritornata! Stavolta più in fretta del previsto!

Allora, incominciamo dall'ambientazione: l'ho ambientata sulle passerelle perché l'effetto si trova ubicato lì.

La compagna magrissima e stronza (a proposito, se per caso qualche lettore/lettrice ha dei problemi col cibo e si sente offeso, posso assicurare che non era mia intenzione. Non ho mai avuto grandi problemi alimentari e dunque non so com'è esserci dentro. Se vi ho offeso, scusate) la associo al mostro che ti dà l'effetto e la descrivo magra perché mi è sempre sembrato uno stecchino (sì, so che non è così, ma a me sembra...).

Le altre compagne le descrivo come sirene perché, nello stesso luogo, c'è un mostro che me la ricorda tantissimo, anche se è orribile (e, infatti, le ho dato delle caratteristiche non proprio positive...) mentre per il fatto che Mado abbia paura dell'acqua lo riconduco al fatto che, anche se c'è molta acqua nei suoi sogni, non ci interagisce molto (a parte per il mare rosa prima di Poniko, ma quello è un ricordo che colloco nella sua infanzia) e secondo me ne ha paura perché ha visto un tizio affogare, ovvero il tipo colorato in acqua che si muove che si trova prima del luogo dove c'è l'effetto Witch (sì, non so descrivere i luoghi).

Infine, l'ultima frase: “forse dice la verità”.

Girovagando in Internet, ho scoperto che, in una versione precedente alla 0.10, l'effetto Grassa era dato da uno specchio. Dunque, secondo me, Mado si vede un po' così.

Bene, quest'ennesima flash depressa è finita (spero vi piacciano perché questi effetti mi ricordano quasi tutti tristi sensazioni), ringrazio molto Bloddy Mary in Wonderland per aver recensito e, come al solito, al prossimo effetto!

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Capitolo 7
*** F come Flute- Flauto ***


Ho sempre sostenuto che chiunque abbia inventato la musica dovesse essere una persona desiderosa di portare sé stesso nel mondo.

Perché, in fondo, è quello che fa la musica: unisce i cuori delle persone.

La loro attenzione è tutta rivolta all'esecutore e sta a lui riuscire a fargli entrare in quel posto magico che è la sua mente.

Loro non glielo impediranno: sono lì per ascoltarlo. Che la persona suoni il piano o il flauto, che sia giovane o vecchia, che gli ascoltatori siano tanti o solo una semplice ragazzina, il vero suonatore è sempre pronto ad esprimersi.

Allora, perché infangare una cosa così bella dando nomi delle sue parti a cose che non c'entrano niente con lei?

Ad esempio, la parola flauto: a molti viene in mente lo strumento musicale. Ad altre... un'altra cosa.

E' quello che ho tentato di spiegare al dottore.

Ma lui non era lì per ascoltare.

 

Angolo precisazioni

Ehilà, people! Sono ritornata!

“fruscio di foglie”

…D'accordo, io comincio con la mia spiegazione lo stesso.

Allora, per chi non avesse capito: in questa flash, il flauto è la rappresentazione sia dello strumento musicale sia dell'...organo sessuale maschile.

Perché sì: la mia teoria è che Madotsuki sia stata stuprata da qualcuno (che, personalmente, identifico col fantasmino che ti segue sempre nel mondo nero) e, quando ha trovato il coraggio di andare dal dottore a dichiararlo, anche lui ha tentato di approfittarne (infatti, quando ho provato a usare l'effetto Cat su la O, con cui identifico il dottore, si è come... arrabbiata? E poi, c'erano tutti quei quadri strani...).

Ma passiamo al “lato” musicale di questo effetto: secondo me, Madotsuki suonava il flauto a scuola, o comunque ne era appassionata, e il suo maestro era Seccom Masada ( per i pochi che non lo conoscono: è l'alieno che si trova nell'astronave vicino al pianoforte quando vai nel letto nei sogni e, per chi se lo stesse chiedendo: sì, secondo me sono una coppia favolosa), da cui andava per ripetizioni e per sentirlo suonare (idea che m'è venuta dopo aver trovato un'immagine su Google... ma ora non la trovo più, dunque non posso metterla!) e, secondo me, i due avevano un rapporto profondo e sincero (vorrei aggiungere tutta la mia teoria personale su Masada, ma questa raccolta è sugli effetti dunque, con grande dispiacere, devo tagliare!)

E... basta. Penso di aver detto tutto (se non avete capito, chiedete tranquillamente!), ringrazio tutti quelli che mi seguono (mi sa pochi...) e Bloddy Mary in Wonderland per aver messo la raccolta tra le preferite!

Alla prossima flash!

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Capitolo 8
*** F come Frog- Rana ***


I boschi sono, per me, qualcosa di magico.

Verdi, con quell'odore di terra bagnata addosso, sono come enormi labirinti pronti ad aspettarti per farti perdere in loro, pieni di inaspettate sorprese.

E' quello che faccio nelle gite di famiglia. Niente come una passeggiata nei boschi mi rilassa, specie se da sola.

Qualcosa mi guizza davanti. Trattengo il respiro.

Una rana?

Si ferma. Mi fissa coi suoi enormi occhi color fango. E' piccola, la sua pelle rugosa.

Gracida.

Se ne va.

In cosa ci assomigliamo, secondo loro?

 

Angolo precisazioni (che oggi l'autrice non ha molta voglia di scrivere)

Che dire? (a parte il fatto che sono in ritardo mostruoso...)

Secondo me, i boschi dei sogni di Madotsuki sono luoghi positivi. Punto.

Insomma, secondo me i fantasmi sul terreno rappresentano i pensieri negativi che si lascia dietro, o che tenta. Li paragono a un labirinto perché io mi ci son persa tante di quelle volte... (come in tutti gli altri luoghi).

La rana è il simbolo della presa in giro. Del fatto che tutti dicano a Mado che è orribile (fatto espresso nell'ultima frase) esteriormente. E la città è, appunto, il luogo in cui accade di più (si sa, si può trovare l'effetto Rana anche facendo un preciso percorso nella città del Mondo Graffiti...) e dunque, per Madotsuki, è un luogo negativo.

Poi... boh. Son stanca. Non riesco a spiegare la mia idea. Magari, se provate a contattarmi più tardi, vi spiego tutto per bene. Ora non ci riesco. Scusate.

Comunque, al prossimi effetto!

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Capitolo 9
*** H come Hat and Scarf- Cappello e sciarpa ***


In questa enorme città, sempre piena di edifici assurdi e persone strane, c'è ancora qualche piccola scintilla di purezza, che non si fa inghiottire dal caos.

E' racchiusa in una vetrina di un negozio, con sotto la scritta “Saldi! -50%!”.

Anche se è in saldo, non ho i soldi né la voglia di comprare quel corredo, quel cappello e quella sciarpa.

 

 

Finito! Che ne dici, Mado?”

Riapro gli occhi, che Poniko mi sta facendo tenere chiusi da un bel po', e apro la bocca.

Dove prima c'era solo un mucchio di neve fresca, ora si erge un meraviglioso pupazzo di neve sorridente, che arriva ai fianchi di Poniko.

E' bellisssssssssssssimo!”esclamo, saltellando sui fianchi e battendo le mani.

E pensa che questo è di piccola taglia!”esclama soddisfatta Poniko “Se ne possono fare anche di più grandi!”E poi aggiunge, con un sorriso “Vuoi aiut...”

Non fa in tempo a finire la frase che l'abbraccio urlandole nell'orecchio:

Sì, sì, sì! Sei la migliore amica del mondo! Ma...” Mi stacco da lei e inizio a ragionare ad alta voce “Come farà la notte? Fa tanto freddo... e anche questo qui piccolino! Congeleranno...”

E, in un lampo di generosità, presi il mio cappellino nero e lo misi attorno alla testa del piccolo pupazzo.

Congelerai così!”Mi rimproverò Poniko, rimettendomi il cappello in testa.

E poi, è compito mio non farli congelare! Sono grande, ho quasi undici anni!”detto questo, prese il suo cappello, di certo molto più bello del mio, e lo mise sul piccolo pupazzo.

E quando avremmo fatto anche il più grande”continuò “gli metteremo la mia sciarpa attorno al collo, ma una parte la daremo anche al piccolo, così si terranno caldo a vicenda e saranno sempre amici. Un po' come me e te” Ciò mi rese molto felice. Ero fortunata io, bimbetta novenne, ad avere un' amica così!

Ora ti spiego come si fa. Prima fai una piccola pallina...”

 

“...poi Poniko si trasferì”continuai a ricordare, nonostante non volessi che le cose brutte tornassero a galla “I pupazzi si sciolsero, il cappello e la sciarpa sparirono, e quando rividi Poniko...”

Il campanello tintinnò. Un uomo e una donna uscirono dal negozio, seguiti da una bambina.

Con quel corredo addosso.

I genitori proseguirono. La piccoletta si girò e mi vide.

Forse capii che ero triste, perché mi fece un sorriso. Poi scappò, rincorrendo i suoi genitori.

Ormai quei ricordi puri sarebbero appartenuti a qualcun'altra.

 

Angolo precisazioni

...Sì, sono un po' in ritardo. Sì, il capitolo è molto più lungo del solito, e ho superato il limite che mi ero imposta (200 parole massimo).

Ma sapete che vi dico? Sono fiera di questo capitolo. Magari a voi non piacerà, ma, per ora, lo ritengo il migliore che ho scritto.

Innanzitutto, perché affronta la questione Poniko. Nella mia teoria, Poniko era un'amica di Madotsuki, con cui giocava spesso (e sostengo questo perché nel mondo della Neve, da cui si parte per trovare Poniko, c'è la bambina dormiente in un igloo che, secondo me, rappresenta l'innocenza e l'infanzia di Madotsuki, e che ci giocava perché io, personalmente, quando penso alla neve mi vengono in mente solo ricordi belli), ma poi si è dovuta trasferire e, quando si rincontarono, l'incontro non fu... felice (vorrei approfondire questa parte della vita di Mado nell'ultima flash, quella sulla Yuki Onna, dunque non dirò altro!)

Poi, secondo me, un cappello e una sciarpa simili a quelli che indossava Poniko sono stati visti dalla nostra Mado in un negozio in città (il mondo dei blocchi, e la definisco brutta perché quel posto mette... tormento, quasi), ma che poi sono stati acquistati da un'altra bambina (la ragazza invisibile) e... fine.

Ma, soprattutto, ne vado fiera perché questo capitolo l'ho scritto sotto ispirazione.

Non so se era trapelato, ma le ultime storie erano tutte uguali, avendo io perso l'ispirazione. Dunque, spero di poter scrivere di più e meglio d'ora in poi!

Al prossimo effetto! (Che, si spera, sarà presto!)

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Capitolo 10
*** K come Knife- Coltello ***


Perché le persone non muoiono?

Perché, ogni volta che feriscono qualcuno, che gli fregano un pezzo d'anima, che gli tolgono una scintilla di luce dagli occhi, il loro corpo non si ricopre di segni rossi? Perché nella vita vera non vale la legge del contrappasso?

Perché i bulli non sono feriti? Perché le false migliori amiche non piangono in un angolo? Perché gli stupratori non muoiono per mano delle loro vittime, tra atroci dolori, con la paura negli occhi?

I deboli soffrono le pene che i più forti gli tirano addosso e i veri malfattori restano impuniti.

Perché, Mondo, sei così ingiusto?!

Quando potrò purificarti?

Quando potrò purificarmi?

 

Angolo precisazioni

…Tanto per restare in tema allegria, felicità e cuori rosa.

Di sicuro il coltello è l'effetto che, in qualche modo, racchiude più odio e terrore, e credo che rappresenti i sentimenti di Mado verso tutte le persone che la feriscono e che, in qualche modo, la convincono a chiudersi al mondo (come i bulli che, secondo me, sono le Toriningen, lo stupratore che, come mi sembra d'aver già detto, è il fantasmino che ti segue nel mondo nero, e la falsa migliore amica è una delle ragazze dei sogni... sta a voi scegliere chi!). In fondo, nessuno può essere così santo da perdonare tutto e tutti...

L'ultima frase, se non s'è capito, racchiude il fatto che, a forza di prese in giro, anche Madotsuki si senta, in qualche modo, “sbagliata”. Infatti nel gioco ci sono alcuni esseri che non possono essere uccisi. Secondo me, rappresentano le sue parti negative, vere o presunte, che ormai le si sono appiccicate addosso talmente tanto che lei è convinta di non potersene più liberare e, secondo me, questo pensiero è uno dei tanti che l'ha spinta a... fare quello che ha fatto. E, anche se è un personaggio immaginario, un po' mi dispiace per lei...

In ogni caso, al prossimo effetto!

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Capitolo 11
*** L come Lamp- Lampada ***


Sono sempre stata una tipa curiosa, a cui piace far luce sulle cose. Avevo sempre il bisogno di chiarire quello che non mi sembrava chiaro, anche se mi avrebbe fatto male, anche se le persone mentivano per proteggermi. Secondo loro, almeno. Per me, lo facevano più che altro per mentire a sé stessi.

Era per questo che torchiavo tutti, dappertutto: volevo sapere la verità su di lui, su cosa gli era successo, sul perché non si faceva più vedere in giro.

Fu mia madre a rispondermi, forse per esaurimento della pazienza.

Si girò verso di me, smettendo per un attimo di fissarsi allo specchio, e mi disse con un tono forse non dolce, ma almeno compassionevole:

“E' morto, cara. Per overdose”

Poi ritornò ad occuparsi di sé.

Non indagò sullo sguardo che mi passò negli occhi. Né reagì alla mia frase:

“E' morto. Come quelli sulla strada”

Lei annuì, ormai distratta. Non arrivò, come me, alla conclusione che ci sono due modi in cui la morte può entrare a casa tua: o di nascosto o invitata.

Per un attimo, desiderai essere meno curiosa.

 

Angolo precisazioni

… Ok, forse è passato un po' più del solito rispetto agli altri aggiornamenti, ma voi non mi odierete per questo, vero?

.

.

.

In ogni caso, vorrei precisare che, per descrivere questo effetto, ho usato molta fantasia.

Avete presente il labirinto a scalini con le facce, che da rosse e gialle diventano viola e verdi, e poi bianche e nere? Ecco, il bianco e nero di quelle caselle m'ha ricordato prima Masada e poi Monoko, e il passaggio tra i vari colori come una graduale scoperta, a volte infruttuosa (le vie senza uscita), illuminate dalla lampada.

Eh, sì: nella mia versione del gioco, Masada è morto per overdose. E secondo me non l'hanno detto subito, a Mado, perché i due erano molto legati (Forse innamorati? Non so). E quando glielo hanno detto, è stato uno shock.

Poi, visto che i colori mi ricordavano anche Monoko, ho messo che ciò ricordava la sua morte, e quella d'un altra persona a lei collegata (molto probabilmente avrete capito di chi si tratta...)

Il resto? La lampada l'ho collegata alla curiosità, all'intelligenza, perché in fondo per esplorare le aree buie bisogna essere curiosi.

E, a parte il fatto che credo di aver superato di nuovo il limite di parole pre-imposte, non ho altro da dire.

Un enorme grazie a tutti quelli/e che mi seguono, in particolare a Bloddy Mary in Wonderland, mi scuso ancora per il ritardo, e al prossimo effetto!

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Capitolo 12
*** L come Long Hair- Capelli Lunghi ***


Non devo uscire da qui. Non devo.

Sto sotto la scala da cui sono scesa. La puzza è assurda, ma è ovvio: siamo nelle fogne. Almeno, non mi troveranno.

Mi accarezzo una treccia. Sono davvero così... brutti?

E allora, perché quell'uomo...

Non pensarci.

Mi rannicchio. “Come facevo da piccola, quando avevo i capelli lunghi” penso. Quando, dopo aver giocato tutta una giornata, mi rannicchiavo in una delle tante costruzioni costruite da me e le mie amiche, e dormivo.

Dormivo un sonno tranquillo, senza brutti sogni, senza creature mostruose che spuntavano da ogni parte... Un sonno riposante, tranquillizzante.

Mi rialzo. Non è il momento di dormire. M'incammino.

“Forse, un giorno, mi farò ricrescere i capelli” penso distrattamente.

 

Angolo precisazioni

Avevo appena riparato all'errore del Demon e mi ritrovo di nuovo a saltare un effetto? Che cos'ho, nella testa?!

Voce fuori campo: La scuola, le uscite, gli amici?

…Sì, in fondo giustificano...

In ogni caso, ora passiamo a quello che l'Angolo dovrebbe fare sin dall'inizio: spiegare. (E tenterò di non farlo succedere più!)

Allora, Long Hair: nella flash ho parlato poco dell'effetto in sé (che, per posizionamento e somiglianza, mi sa che è una specie di continuo al Blonde Hair, e così l'ho interpretato) ma mi sembrava di ripetere le stesse cose più e più volte (perché, col solito riferimento allo stupratore son stata proprio originale, sìsì), dunque ho pensato più di farla entrare nel personaggio che, mi sembra, sia stato creato sulla scia di questo effetto: la bambina che dorme nell'igloo, nel Mondo della Neve (non ne ricordo il nome...).

Ho letto che le persone l'associano sia all'infanzia di Mado sia alla sua innocenza e io, personalmente, sono d'accordo con entrambe le idee, e ho tentato di evidenziare entrambe: in fondo, non siamo tutti innocenti nell'infanzia?

E dopo questa frase da Perugina, preciso solo che i riferimenti al mondo dei sogni sono stati fatti perché, secondo me, li sognava già da un po', anche se probabilmente non erano ancora così terribili, e che l'ultima frase è stata scritta solo perché, a mio parere, Mado vorrebbe che tutto cambiasse, ma sa perfettamente che un taglio diverso non farà molta differenza. E questo la delude.

Si vede quando non ho tanta voglia di spiegare, vero? Beh, se volete chiedere non preoccupatevi?

Prima di salutare, ringrazio KnucklesGirl per avermi fatto notare il salto, e Relene (tra l'altro: bel nick, mi piace!) che ha messo questa storia tra le seguite!

E grazie anche a voi, lettori silenziosi! Al prossimo effetto!

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Capitolo 13
*** M come Medamaude- Medamaude ***


Ho paura.

Ho provato a ordinare alle mie gambe di alzarsi, ai miei piedi di muoversi, alle mie mani di girare il pomello della porta, ma niente. Non mi obbediscono.

E hanno ragione.

Non voglio più uscire di qui. Ho paura. Le persone mi rideranno dietro. Ho paura. Le persone mi stupreranno. Ho paura. Le persone saranno crudeli e, mentre io andrò da loro con la faccia in lacrime, volteranno la testa o diranno che non è affar loro oppure si divertiranno vedendo la mia espressione.

Nessuno mi può capire. Sto affogando nei miei pensieri. Devo andarmene.

Andarmene e non tornare mai più.

Ma non voglio uscire.

Ho paura.

 

Angolo precisazioni

“l'autrice arriva puzzolente, coi capelli sconvolti e uno zainone sulle spalle” Allora! Non posso andarmene cinque minuti e già perdo il controllo della situazione?!

...Che c'è? Sono appena tornata da un campo, mo' mi lavo!

Comunque, anche per questo ho usato molta fantasia. Semplicemente, a parte l'ansia ogni volta che lo uso, questo effetto non mi trasmette molte idee.

Appunto per l'ansia che mi trasmette, ho collegato questo effetto alla più grande (secondo me) paura di Mado: quella del mondo.

Ha paura della gente, e dunque, nonostante sia abbastanza intelligente da capire che non è la cosa migliore da fare, preferisce stare nel suo mondo, chiudersi in camera e non unirsi agli altri... Ok, questa idea m'è venuta in mente perché, come azione speciale, ti fa tornare nel posto più sicuro, per lei: la stanza d'entrata ai sogni (in fondo, è terrorizzata dal mondo e si sente sicura solo lì).

Ho inserito l'accenno allo stupro perché, secondo me, è per questo motivo che si è chiusa in camera: stava già male di suo, e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Beh, come ho già detto prima, su quest'effetto non ho molto da dire...

“sospiro di sollievo”

…ma non ho ancora finito!

“urla agonizzanti di gente che sviene per la puzza”

D'accordo, sarò breve! Volevo solo ringraziare StillIntoYou02 per aver messo la storia tra le seguite (e anche farle i complimenti per quella che ha scritto lei sullo stesso gioco. E' semplice ma bella, complimenti!), magicadark007 per averla inserita tra le seguite e le ricordate e, ultima ma non per importanza, KnucklesGirl per aver messo la storia tra le preferite e aver lasciato quelle bellissime recensioni! Grazie di cuore!

E, ovviamente, un ringraziamento anche per i lettori silenziosi che leggono e amano questa raccolta!

Grazie a tutti e al prossimo aggiornamento! (che, di sicuro, non sarà la prossima settimana perché sono al mare)

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Capitolo 14
*** M come Midget- Nano ***


A volte, ho desiderato diventare più piccola dei problemi che mi circondavano, in modo da poterci passare sotto con velocità.

Sapevo già cosa avrei fatto: avrei visitato tutti i luoghi per me significativi. Avrei visto quel mondo- no, quell'inferno- come una piccola e innocente esploratrice, che non sa niente della cattiveria e del male inferto dalle altre persone. Magari, nelle mie esplorazioni, avrei trovato anche un modo per visitare tutte le cose belle contemporaneamente, magari facendomi aiutare da qualcuno di simpatico, pensavo...

Però a quel punto mi veniva sempre in mente che poteva accadere qualcosa di brutto: qualcuno avrebbe potuto pestarmi per sbaglio, mentre correva per i corridoi immerso nei fatti suoi, oppure qualcuno di più attento avrebbe potuto riconoscermi, e decidere che m'avrebbe fatto qualcosa di male- come chiudermi in una gabbia, vendermi a uno zoo oppure...

E' a quel punto che mi fermo sempre. M'immagino sempre le cose più brutte, mentre vorrei, anche solo per una volta, camminare col sorriso, senza temere niente.

Ma ciò non accadrà.

Per alcune persone, sono già abbastanza bassa da poter essere calpestata.

 

Angolo precisazioni

Ehilà! Salve a tutti! M'auguro di non avervi fatto attendere troppo! (Se è così, mi dispiace)

E no, sono un po' così, oggi, e non riesco a pensare a un'intro divertente!

In ogni caso, passiamo alle spiegazioni!

Per tentare di sfuggire ai suoi problemi, ogni tanto Mado vorrebbe (secondo me, almeno) diventare così piccola che nessuno la possa vedere: diventare un nanetto, appunto. Un nano veloce (..poterci passare sotto con velocità), con cui vorrebbe visitare molti posti, anche contemporaneamente (... avrei trovato anche un modo per visitare tutte le cose belle contemporaneamente...). Tuttavia, essere così piccolo nasconde dei vantaggi (quando, nelle fogne, ti trasporti direttamente sulla passerella senza passare per il mostro rosso), ma anche dei pericoli: avete presente la piccola piramide presente poco più in là di dove trovate l'effetto? Ecco, è fatta apposta per il nano, e all'interno c'è una Toriningen “cattiva”, pronta ad aspettarti. E vi ricordate che, se si prosegue, si incontra quel “mobile” che ti porta nel labirinto rosso? Secondo me, rappresentano i pensieri che Mado si fa su questa sua presunta capacità, che la può portare anche in guai grossi (almeno secondo lei), forse rappresentati dal bruciamento di uno dei cloni quando premi un determinato tasto (ora non ricordo quale...)

Beh, per oggi è tutto! Se avete problemi chiedete pure e al prossimo effetto!

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Capitolo 15
*** N come Neon- Neon ***


Pensavo che stavolta si sarebbe potuta fare un'eccezione. Non ho mai amato i posti troppo affollati, ma era la prima volta che uscivo assieme ai miei compagni di classe. Avevo pensato che forse- forse- ci saremmo potuti avvicinare ancor di più.

E invece non siamo mai stati così lontani.

Le luci sono accecanti, la discoteca è immensa e divisa in varie sale, che dividono le persone in varie sezioni: c'è la sala dei fighetti, la sala delle macchinette, la sala delle persone che vomitano...

E poi, c'è gente che transita, che tenta di adeguarsi a una massa che sembra uguale ma non lo è: la gente che viaggia con un falso sorriso, la gente che non smette di parlare, la gente un po' brutta che tenta di prendere una sua posizione in un mondo abbagliante, composto solo da giochi di luci e statue di cattivo gusto.

E io?

Io viaggio da una stanza all'altra come un uccello in cattività, non libero di volare.

Gentile e silenziosa.

Perché, se scoprissero la vera Madotsuki, si allontanerebbero come davanti a un mostro.

 

Angolo delle precisazioni

Sono tornata! Sono tornata! Sono tornata dopo una lunga esperienza nel deserto, in cui ho affrontato scorpioni giganti, beduini assassini e...

Ok, in realtà ho affrontato gli esami di recupero. E sono in ritardo, come al solito. Ma ora, iniziamo!

Allora, ho preso tutto il mondo neon per una discoteca e i vari personaggi che c'erano lì per i vari tipi di “abitanti” per discoteche: i vermicelli per i fighetti, le zucche nere per le tipe bruttine, le macchinette per le macchine da gioco, quegli uccelli col grande becco la gente che non smette mai di parlare e quelle facce sorridenti le persone che vomitano (forse per i vari colori...?).

E il pappagallo che ti dà l'effetto? Beh, quella sarebbe una rappresentazione di Madotsuki, che in quella situazione si sente come imprigionata, come un uccello in cattività (e i pappagalli sono, in fondo, uccelli che stanno molto in cattività), che tenta d'adattarsi senza successo.

In fondo, il Mondo a Neon è un universo a parte: non ci sono passaggi segreti/teletrasporti che conducono lì (per quanto so), un po' come le discoteche: e penso che, per questo, siano brutti luoghi, per Mado.

Ok, scusate se è un po' confusionario quest'angolo, ma sto badando a mio cugino, quindi...

Ringrazio velocemente magicadark007 per aver messo questa raccolta tra le preferite e aver recensito il capitolo, assieme a Bloddy Mary in Wonderland.

Come al solito, se non capite chiedete e al prossimo effetto!

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Capitolo 16
*** N come Nopperabou- Nopperabou ***


Non voglio.

Non voglio vedere i luoghi tristi in cui passo sempre.

Non voglio osservare le facce delle persone, né capirne i loro sentimenti.

Non voglio guardarmi allo specchio per vedermi piangere.

Non voglio avere un viso.

Non voglio avere delle emozioni che non siano la tranquillità e la calma.

Non voglio dover sempre nascondermi per non far vedere agli altri quanto mi stia rompendo.

Voglio una faccia vuota. Una faccia con cui, se mi guardassi intorno, non vedrei la sofferenza, né gli altri vedrebbero la mia.

Voglio diventare una persona illeggibile, che nessuno vede.

Voglio essere un fantasma senza faccia.

 

Angolo precisazioni

… Che novità, i desideri di Mado, eh? Ma, questa volta, la flash ha un tempo di collocazione specifico: poco prima che si chiuda in camera, più o meno assieme all'effetto Buyo Buyo.

Niente urla d'ammirazione? Ok...

Il Nopperabou. Questo effetto, praticamente (come molti altri) non ha alcuna utilità, dunque mi son basata solo sul luogo dove lo prendi e da chi.

Ed è venuto fuori questo.

Secondo me Mado, vedendo tutte le robe brutte che le stavano capitando (vedi capitoli precedenti/strani eventi nel gioco), non ce la faceva più. Si sentiva scoppiare d'emozioni, e voleva starne senza (il fantasma che ti dà l'effetto non ha la faccia, dunque, a mio parere, non prova nulla) e non riusciva più a nascondersi da questo/nascondere questi pensieri (l'effetto è nelle fogne... E chi va mai lì?). Voleva diventare così, ma poi s'è chiusa in camera. Non è riuscita a dimenticare e... E' finita.

E' deprimente, lo so. E la spiegazione è corta. Ma, davvero, è quello che penso.

E, come al solito, ho aggiornato tardi. Pardon (ancora).

In ogni caso, ne approfitto per ringraziare Animalia1Dfan per averla messa tra le preferite, ludwigthekiller per averla messa tra le seguite, Bloddy Mary In Wonderland (perché mi viene sempre da scriverlo attaccato?!) e magicadark007 per aver recensito lo scorso capitolo (grazie mille, ragazze! E abituatevi: io ringrazio SEMPRE) e a tutti coloro che stanno continuando a leggere questa raccolta. Un enooooooooooooorme abbraccio a tutti!

Al prossimo effetto!

 

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Capitolo 17
*** P come Poop Hair: Capelli di cacca ***


Cammino sotto i cornicioni delle case, tentando di trovare riparo dalla pioggia battente. Oggi fa brutto e quindi, siccome Masada si sente poco bene, per lui è meglio stare a casa. Solo in questi casi i miei genitori mi fanno andare a casa sua in cui, altrimenti, non mi lascerebbero mettere piede (questo è quello che hanno detto, prima di incominciare a litigare tra di loro) perché è malfamato.

Tento disperatamente di metterli a posto: ho già passato ore davanti allo specchio, e non voglio che tutto il mio lavoro vada in fumo!

Anche se non era granché...

Si avvicina un gruppo di ragazze ben coperte, a differenza mia. Una di loro mi guarda, e mi indica alle altre. La sento sussurrare “Che capelli di merda”

Ridacchiano.

Io abbasso la testa e svolto velocemente nel vicolo che conduce dal mio maestro di piano.

Perché ridacchiavano? I miei capelli sono stati così rovinati dalla pioggia?

No, no, sono sicura che torneranno a posto in brevissimo tempo!

Dopotutto, non possono essere così brutti...

No?

 

Angolo precisazioni

Eeeeeeeeee sì, sono tornata, per la gioia di chi mi segue! (Mi auguro che siate abituati a questo tipo di introduzioni, ormai. E agli aggiornamenti secolari).

Come forse avrete notato, questa storia è un pochino più lunga delle altre. Semplicemente, è così perché è stato uno degli effetti che m'ha dato più ispirazione: in fondo, a quale ragazza (e forse anche ragazzo, non so) non è capitato di tentare di sistemarsi i capelli allo specchio, non riuscirci, e di dire “Che capelli di m***a (o altra parola a caso)!”

Boh, a me capita. Dunque, ho applicato il concetto a Mado (a proposito: temporalmente, credo che questo sia uno dei primi effetti, quando le cose andavano un pochino meglio, per lei): vuole farsi bella (quale ragazza non lo vuole?), ma i capelli, quel giorno, decidono di fare sciopero. E, giusto per sopportare la mia teoria (mostro marrone con la bocca= persona che parla male di Mado), per me sono stati notati e addirittura denigrati da qualche ragazza di passaggio/compagne di scuola di passaggio/tipe random di passaggio.

Poi, siccome l'effetto, secondo me, è collegato sia a Masada (si trova prima della sua astronave...), sia al fuoco, che ho interpretato come una specie di divieto/blocco collegato col brutto tempo (infatti non si supera senza la neve o la pioggia) e, siccome blocca il luogo prima dell'astronave, quello coi tubi e gli strani muri (che a me dà sempre ansia, o comunque disagio, per questo l'ho interpretato come un posto non piacevole, tipo un quartiere malfamato, con i muri che rappresentano i vicoletti), ho pensato che fosse un divieto ad andare lì, eccetto che non ci sia brutto tempo. Quindi... Ho lavorato di fantasia ed è venuta fuori questa roba che mi auguro v'abbia almeno intrattenuto un pochino!

Io ho finito qui. Se non avete capito chiedete, grazie a tutti/e quelli/e che seguono, quelle che recensiscono (ancora grazie, magicadark007 e Bloddy Mary in Wonderland! Non importa se arrivate tardi!) e al prossimo effetto!

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Capitolo 18
*** S come Severed Head- Testa mozzata ***


E' il momento. Un' infermiera esce dalla stanza di nonna e ci fa cenno di entrare.

Mio padre la supera a testa bassa, e mia madre non tira nemmeno fuori il suo specchietto per guardarsi. Tanto, sa che probabilmente non ci sarà nessuno lì dentro a osservarla.

Io entro per ultima. L'infermiera mi appoggia una mano sulla spalla. “Mi dispiace”, sussurra.

Vorrei urlarle contro. Perché non hanno fatto altro. Perché non sono riusciti a salvarla. Avrebbero potuto fare di più, e di sicuro ora lei non sarebbe coperta con un lenzuolo bianco del suo maledettissimo letto, come molti altri qui, se si fossero impegnati! Ma sto zitta.

Ho finalmente il coraggio di guardare il suo viso vuoto. Ma non lo vedo.

Vedo, invece, la Morte. Aleggia su quel corpo, che un tempo conteneva mia nonna, e so che aleggerà anche su altri, mentre sono investiti, mentre un ictus raggiunge il loro cuore, mentre la loro testa rotolerà lontano, tagliata dal corpo, come capita nei film dell'orrore.

Per quest'ultimi, di sicuro, la loro testa capirà e proverà a scappare. Ma la testa senza il corpo non è nulla: andrà lentissima, e la Morte la raggiungerà lo stesso, mentre tutti i più grandi terrori di quella persona la derideranno e la feriranno.

Mi chiedo se sarà così che morirò. E se posso evitarlo. Dovrei nascondermi in un luogo piccolo e sicuro, come un armadio. O la mia camera. Lì nessuno mi vedrebbe, nemmeno la Morte. Credo...

Qualcuno mi afferra la mano. Ci allontaniamo dal corpo, che presto raggiungerà la sua ultima destinazione terrena.

 

Angolo precisazioni

Voi vi siete abituati ai miei ritardi, vero? Sì? Ottimo! In caso contrario, vi consiglio di abituarvi. E ora passiamo alle spiegazioni:

Il luogo in cui si attiva l'evento per prendere l'effetto, quello pieno di letti, mi ha sempre ricordato un'ospedale. Non so perché. E ho deciso che la Toriningen che sta lì è un'infermiera, perché chi altro sta in un'ospedale? Inoltre, il dare la colpa a questa (colpirla col coltello, nel gioco) porterà a pensieri malefici e dannosi per Madotsuki (il labirinto rosso).

Poi, credo che la testa mozzata sia una morte dolorosa, e anche il luogo in cui si trova l'effetto non è dei più rassicuranti, quindi i pensieri non sono così allegri... I “terrori” della persona sono le Toriningen che t'inseguono.

La morte che aleggia nell'aria... Boh, mi piaceva l'espressione. Inoltre, questo effetto lo colloco proprio prima che si chiudesse in camera (la frase che si riferisce all'armadio e alla stanza: secondo me, si è chiusa lì per sfuggire a tutte le cose brutte, e la morte della nonna, alla quale applico lo stesso discorso della Toriningen-infermiera, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso) e quindi i suoi pensieri sono un po' più cupi, e cercano di capire che cosa può fare Mado per evitare la sofferenza e stare bene (collegato alla Mado che dorme nell'armadio. Secondo me, è una rappresentazione della pace interiore che sta cercando. Credo, almeno: non l'ho mai vista!). O almeno, così la vedo io. Ovviamente, chiedete pure se non capite!

Ringrazio ancora magicadark007 per la recensione e tutti voi che leggete e vi saluto. Al prossimo effetto!

P.s: non so se a qualcuno frega, ma ho sforato il limite di duecento parole. Però mi è sembrato giusto farlo!

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Capitolo 19
*** S come Stoplight- Semaforo ***


Il cielo è nuvoloso, oggi. Strano, per essere in estate.

Mi accascio sul palo della luce, riprendendo fiato un attimo, e mi guardo attorno.

Domani lo facciamo ancora?!”. Una voce irrompe nelle mie orecchie.

Viene dall'altro lato della strada, ed è di una bambina, che indossa una camicia bianca e una gonna, nera, come i capelli. Avrà circa nove anni. In una mano sta tenendo in una mano un gelato, nell'altra la manica del maglione di un uomo, probabilmente suo padre.

Torniamo a prendere il gelato al parco, vero?!” continua a dirgli, saltellando.

Ovviamente!” risponde l'uomo, sorridendole “Ho due settimane di vacanza, e le passeremo tutte assieme!”

Sìììììììììììììììì!” si mette allora ad urlare la piccola.

Sorrido lentamente. Sembrano così felici, uniti... Mi piacerebbe avere un rapporto simile al loro, con gente che non indossa maschere uguali...

Con un balzo, risalto sulla bicicletta e mi metto a pedalare con gran foga. Sta per farsi notte, e voglio tornare a casa prima che arrivi il buio. Odio il buio.

Un auto mi passa accanto a tutta velocità. Sparisce dalla mia vista.

Poi, uno schianto.

Freno immediatamente, mentre sento l'auto ripartire e la voce della piccola gridare “Papà!”.

Poi, un silenzio innaturale.

Posso proseguire, far finta che non sia successo nulla... Ho già tanti problemi in fondo, perché caricarmi di altri?

Ma la curiosità, o qualche altro sentimento incontenibile, mi costringe a voltarmi.

 

Quando ripenso a quella scena, non sempre le impressioni sono le stesse: a volte il morto è distantissimo da me, altre a un metro di distanza. A volte ha delle contrazioni, altre no.

A volte è coperto di sangue, altre no.

Ma la faccia della bambina è sempre la stessa.

 

Con gli occhi sgranati, la pelle bianca sporca di sangue e la bocca aperta. Mi osserva.

Poi, il semaforo torna rosso. E lei guarda il corpo e si mette a ridere. E alza le mani ora verso il cielo, ora verso di me, ora verso la strada, come se non sapesse chi incolpare.

A quel punto, smetto sempre di ricordare. Non voglio che i miei occhi assomiglino a quelli della bambina.

Non più di quanto lo siano già, almeno.

 

Angolo precisazioni

Credo che sia stato uno degli aggiornamenti più veloci mai fatto, quest'anno. E, come al solito, ho superato le duecento parole. Beh, come giustificazione potrei dire... Che spiega la mia teoria su ben tre personaggi e tre luoghi? Sì, potrebbe andar bene!

Partiamo dalla mia collocazione temporale: è uno degli effetto più distanti nel tempo, per Mado, e penso sia ambientato circa quando lei aveva dieci-dodici anni.

Per il lampione, l'orario e la stagione, mi sono ispirata al mondo iniziale delle pozzanghere: estate, perché mi ricorda i violentissimi acquazzoni che vanno e vengono e lasciano tutte quelle pozzanghere, sera/quasi sera per il buio che c'è nel luogo e nella strada con le maschere a forma di gufo (quella da cui (SPOILER) si torna indietro e si prende l'effetto) e il lampione... Perché ci sono i lampioni (ma daaaai?!).

Le due persone, il padre e la bambina, sono rispettivamente Corpse-san/Shitai-san e Monoe (spiego più avanti perché).

Poi, la strada e le maschere sono, per l'appunto, riferite alla strada e alla maschere da gufo di prima e al fatto che, se non ci si volta indietro, l'effetto non si troverà mai, ovvero Madotsuki non vedrà mai il corpo. E Mado odia il buio perché... Perché il Mondo Oscuro, senza la Lampada, mi terrorizza. E dunque Mado detesta il buio... Teoria un po' campata per aria, lo so.

La varie differenze del ricordo sono le “variabili” che cambiano quando arrivi nel posto: la distanza dal corpo con la strada equivale la distanza del corpo da Mado, il fatto che lui sia ancora vivo o meno corrisponde al fatto se usi l'effetto Cat o no (il corpo si muove, quindi...). Il sangue... beh, corrisponde al mostro rosso nel tombino, che a volte è aperto e a volte no. Almeno a parer mio.

E la bambina pazza... è Monoko.

Sì: la mia teoria è che Monoe e Monoko siano la stessa persona, solo in momenti differenti della sua vita: Monoe è la bambina sorridente e dolce (non so voi, ma il suo sorriso l'ho sempre trovato dolce) che, appunto, è sparita dopo la morte del padre. E Monoko è, appunto, la bambina dopo la morte del padre, impazzita per la sua morte (l'evento che accade quando la si tocca col Semaforo).

Per concludere: Mado si rivede in quella bambina, la cui vita è stata così piena di sfortune che l'ha fatta impazzire. Anche lei ha avuto molte sfortune, quindi ha paura di diventare come lei. Eeeee basta.

Per concludere ringrazio, come al solito, i recensori (Animalia1Dfan, magicadark007 e Bloddy Mary in Wonderland), i lettori silenziosi e anche tutti quelli che hanno letto un solo capitolo, ma che si sono divertiti lo stesso!

Al prossimo effetto!

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Capitolo 20
*** T come Towel- Asciugamano ***


Un passo avanti. Un altro. Un altro ancora.

Con lentezza, quasi timore, mi porto sul bordo della piscina.

La luce della sera rende l'acqua nera; attende di entrare con prepotenza nelle gole innocenti, come se io fossi in altro mare e lei fosse un mostro che si nutre delle anime dei marinai incauti. Lo ignoro.

Se davvero voglio imparare a nuotare, questo non può fermarmi.

Timorosa, sfioro l'acqua con il piede. Poi, presa da uno strano istinto, alzo la testa.

Un'ombra mi osserva. Perdo l'equilibrio e cado.

Annaspo. Sono da sola.

L'aria mi manca.

Finirò affogata, morirò.

Ora?

La mia mano destra tocca qualcosa. Il bordo. Faccio forza e mi alzo, per poi distendermi sul pavimento, a pancia in su.

L'ombra se n'è andata. Credevo che non potesse seguirmi fin qui...

Il pensiero mi terrorizza. Velocemente, afferro un asciugamano e mi copro, come un bambino che viene avvolto nella coperta dalla mamma per proteggerlo dalle minacce dell'esterno.

Starnutisco. L'asciugamano è morbido, ci sto bene dentro. Immagino che sia una persona che ti abbraccia e ti rassicura.

Mi mancano, nella realtà.

 

Angolo precisazioni

Ho provato a pubblicarlo entro due settimane... Ma niente, sembro essere diventata allergica al portatile. Bah.

In ogni caso, via con le spiegazioni!

Ho ambientato questa flash in una piscina perché, vicino al luogo dove si trova l'effetto, c'è la catapecchia con l'acqua e il mostro rosso dentro (che, secondo me, rappresenta la paura di affogare di Mado ed è riferito alla frase della tempesta) e penso che sia una delle prime volte che vada a nuotare perché... Tutto intorno c'è il deserto, nel deserto non c'è l'acqua, ergo Mado non ha mai nuotato. Campata per aria, concordo.

Inoltre, ci ho buttato dentro lo stupratore (che ora è diventato anche uno stalker, sì) non solo perché, principalmente, ci si arriva dal Mondo Nero (il fatto che sia connesso con altre locazioni lo ritengo come un ricordarsi di ciò che le è accaduto: in fondo, a parte il Mondo Fc, ipotizzo che lì l'abbia pensato come uno di quei pensieri che ti saltano in mente quasi a caso, non sono luoghi così rassicuranti...), ma anche perché il Wilderness (sulla Wiki inglese lo chiamano così, quindi...) è noto per essere uno dei luoghi più “in loop” del gioco (io mi ci sono persa più volte!) e, secondo me, rappresenta il “perdersi nei pensieri” di Mado, che fa di tutto per dimenticare questo ricordo. Inoltre, poiché è grande, Mado lo ritiene (il luogo reale... Un grande quartiere semi-disabitato e povero, forse?) come un luogo sicuro, ma il pensiero la segue sempre (le piante strane con gli occhi).

Riguardo al tempo, io lo metto dopo il Fazzoletto Triangolare (vedrete in seguito cosa ne penso), ma prima dello stupro, quindi prima del Flauto, perché è un po' depressa e non ha così paura della morte (a mio parere, il Fazzoletto Triangolare è collegato a questo).

Per passare all'effetto vero e proprio, ho messo che Mado starnutisce perché... è l'azione speciale, e che lo usa per crearsi un “rifugio” dal male del mondo, perché è tutta imbacuccata e, nella mia idea, è molto sola e non ha nessuno a rassicurarla. Viva l'originalità!

Boh... Io avrei finito! Come al solito, se non avete capito qualcosa chiedete pure, grazie a tutti quelli/e che continuano a seguirmi e al prossimo effetto con un altro aggiornamento secolare.

Grazie di capire e ciao!

P.s: a chi importasse, sono abbastanza certa di aver superato di nuovo le 200 parole. Non uso Word e non ho voglia di ricontarle, quindi non ne sono sicura, ma credo sia così. Piccola chicca finale!

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Capitolo 21
*** T come Triangle Kerchief- Fazzoletto Triangolare ***


Passa una stella cadente, nel cielo. Mi piacerebbe andare fuori a rotolarmi nell'erba e a osservarle, come fanno quelle persone laggiù, ma l'etichetta non lo permette.

E' il funerale di mia nonna: dobbiamo rimanerle vicino, fino a che non sarà cremata.

Passo lo sguardo sull'altare, cosparso di frutta e fiori, che son principalmente gigli. Mia nonna adorava i gigli.

Ma lei era più per le cose semplici. Avrebbe preferito che la cerimonia fosse stata fatta all'aria aperta, e magari aver ricevuto un solo fiore; avrebbe potuto portarlo più facilmente nell'aldilà. Credo.

Com'è l'aldilà?

E' una domanda che mi sono fatta spesso, negli ultimi giorni. Dev'essere per la morte di mia nonna. Mi piacerebbe togliermi questo pensiero dalla testa.

E' grigio, l'aldilà?

Riconosci i tuoi parenti nei fantasmi? Sono collegati in qualche modo a te, agli altri?

E' pericoloso?

E' pieno? E' vuoto?

Di cosa? Che gli manca?

Ti fai male ad arrivarci?

E' tranquillo?

Si sta lì per sempre o, dopo un po', si...

“Madotsuki” mi riprende mia madre “Non isolarti come al tuo solito. E' un evento molto importante”

Annuisco e chino la testa. Il mio sguardo cade sulla bara. Sul corpo nella bara.

Sul fazzoletto triangolare che indossa.

Non riesco a fare a meno di pensare che, un giorno, lo indosserò anch'io.

 

Angolo precisazioni

...E pensare che questo capitolo era pronto da molto, molto tempo. Sempre “meglio tardi che mai”, no?

…Aspettandomi i pomodori, inizio col precisare una cosa: so molto poco di funerali giapponesi (perché il Fazzoletto Triangolare è associato alla morte, quindi funerale!), e per creare questo pezzo mi sono basata su un blog. Quindi, se trovate qualcosa di strano/sbagliato non esitate a dirmelo! (A chi interessi; dovremmo essere nel secondo/terzo giorno)

Le persone che osservano la stella cadente sono (che fantasia!) quelle fuori dal cunicolo in cui entri per teletrasportarti nel Mondo Fantasma (io lo chiamo così; comunque, è quello in cui c'è l'effetto, e che, secondo me, è l'idea che Mado ha dell'aldilà)

E ho finalmente stabilito chi è la nonna! Il fantasma verde-birillo che c'è nella schermata prima! Che bella nonna...

Per cui ho stabilito che le sarebbe piaciuto solo un fiore, perché toccandone solo uno si entra nel Mondo Fantasma.

Il “riconoscere i parenti nei fantasmi” l'ho detto perché lo associo agli altri fantasmi presenti. E la frase dopo c'è perché, se ne uccidi uno, non trovi più il fantasma che ti dà l'effetto. Almeno, così è capitato a me.

Il fatto che Mado pensi a queste cose e che voglia smettere... Secondo me perché è diventata depressa dopo una serie di brutti eventi (genitori, compagne bulle, stupro ecc...) e, pur sapendo che si fa del male, non riesce a smettere di pensarci né a parlarne con qualcuno, perché crede di non potersi fidare di nessuno.

Boh, io avrei finito. Ringrazio _enri56_ per averla messa tra le preferite, magicadark007 (Come sempre) per aver recensito, tutti voi che continuate a leggere nonostante i miei aggiornamenti secolari (potete tirarmi i pomodori, sì) e al prossimo effetto!

Claire

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Capitolo 22
*** U come Umbrella- Ombrello ***


Una sottile goccia di pioggia penzola dal bordo dell'ombrello. Rimane appesa per un po', prima di precipitare, di seguire il suo destino, come tutte le altre.

Sento un rumore piccolo, deciso. Abbasso lo sguardo: il mio stivale è finito in una delle tante pozzanghere sparse sulla strada.

L'ingresso della fermata metropolitana è lì, pronto a garantirmi un rifugio, forse non caldo ma di sicuro secco, uno vero da questa tempesta che tutti evitano.

Tranne me.

Invidio le gocce; certe del loro destino, tranquille nel loro cadere, puntuali nel fare il rumore giusto al momento giusto.

E non gli importa se sopra di loro c'è il sole, luminoso ma non caldo, che le sferza coi loro raggi; esse continuano a esplodere, piccole kamikaze d'acqua.

Ho deciso.

Con un movimento veloce, lancio via l'ombrello, la mia protezione, la mia maschera, e resto lì, in piedi ad occhi chiusi, nella pioggia sferzante, a confondermi con la loro sicurezza, la loro musicalità, la loro ripetizione. Perché mi danno la sicurezza di appartenere a qualcosa.

Perché quelle che scorrono sulla mia faccia sono gocce di pioggia, non lacrime.

 

Angolo precisazioni

Ehilà! Spero di aver aggiornato abbastanza presto per i vostri gusti; per fortuna, a scuola non stiamo facendo niente. Comunque...

Anche qui ho viaggiato abbastanza di fantasia. Cioè, è vero che l'effetto Umbrella fa apparire i lampi del Demon (spiegato il “perché m'intristisco”) e fa sparire il fuoco, ma l'uso di questi effetti gli avevo già spiegati in precedenza, quindi ho preferito non ripetermi. E quello dell'“appare pioggia sparisce pioggia”... Beh, non è che si va in giro con l'ombrello se non piove!

In ogni caso, gli “elementi di contorno” (pozzanghere, sole che si riflette in esso, l'ingresso alla metropolitana) sono basati sugli elementi di quel mondo (l'ingresso lo identifico con quello rosa, che ti teletrasporta in un altro luogo in modo veloce, come la metropolitana... e c'è anche la macchinetta! E beh, il resto credo si sia capito. Sì, nelle pozzanghere ci vedo il sole) e non ha un vero e proprio posizionamento temporale, mentre per il sentimento a cui ho legato l'Umbrella... Beh, la pioggia mi ha sempre reso malinconica. E non credo che Mado sia proprio la persona più felice di questo mondo, anzi; secondo me si sente persa, e quel suo desiderio di essere come una goccia d'acqua, non del tutto identica alle altre ma che sa il suo ruolo, è la voglia di sapere cos'è davvero, nel senso di dove stare nel mondo (spero si sia capito, a volte sproloquio...). L'uno vero barrato è perché credo che Mado pensi che non ci sia un rifugio vero, ma tenta comunque di cercarne uno abbastanza sicuro. E da qui di nuovo insicurezza, tristezza, ecc... Considerando anche che la sensazione che mi lascia in generale il Mondo delle Pozzanghere è di malinconia... E' venuto fuori questo. Ne approfitto per ringraziare Mek101 e Umi Albaran per aver messo questa storia tra le seguite e anche kidthephantomthief per averla messa tra le preferite e per le tredici recensioni. E grazie anche solo a chi legge e apprezza, ovviamente!

Al prossimo effetto!

P.s: Per chi è interessato, la postura di Mado nella flash è stata ispirata da questo disegno (che spero si veda):

Immaginate che ci sia la pioggia e che l'ombrello sia accanto, ed ecco fatto!

P.p.s: Ovviamente, se non avete capito qualcosa chiedere pure! Non penso che questa sia stata la mia spiegazione migliore...

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Capitolo 23
*** W come Witch- Strega ***


Le si riconosce da lontano. Vestiti lunghi, sguardo perfido e nasi appuntiti.

Ti cercano, ti trovano, ti deridono, ti lasciano a sanguinare.

Ogni giorno la stessa storia.

Non posso fare a meno di pensarci, ovunque.

Non posso fare a meno di chiedermi: “Cosa avranno architettato, oggi? Se ne staranno lì, a scrutarmi dall'alto? O mi seguiranno, mi rideranno dietro, e dovrò fuggire ancora?”

Chiedere aiuto? Nessuno può ascoltarmi; a scuola giudicano, a casa giudicano, all'esterno sono tutti troppo occupati a crogiolarsi nella tristezza o a fingere maldestramente la felicità.

E' troppo chiedere di essere diversa?

E' troppo volere un gatto nero?

E' troppo voler vedere il mondo dall'alto di una scopa?

E' troppo voler essere accettata e non discriminare gli altri?

E poi, è possibile esserlo?

Ma so che finché ci saranno quelle streghe, io non potrò mai diventare una di loro.

 

Angolo precisazioni

… Giuro, per questo avevo poche idee e riuscivo a esprimerle male, quindi ho dovuto scrivere prima il prossimo capitolo per farmi venire idee su questo.

Eeeeee salve, persone che attendete con pazienza i miei aggiornamenti!

Allora, col termine strega non ho identificato solo l'effetto, ma anche le persone che stanno prima del pontile che bisogna percorrere, quelle vestite di blu e coi nasi lunghi (a mio parere).

E per questa caratteristica dei nasi le ho identificate con le Toriningen. Cioè, le vestite di blu sono la fase “ti squadro altezzosamente facendoti sentire una cacca”, le vere e proprie nemiche la “ti prendiamo in giro e ti facciamo sentire sola e isolata (se ti prendono, ti teletrasportano in luoghi piccoli e chiusi, come per sottolineare questo fatto, oppure- anche se a me non è mai capitato- nel Nexus, come a dire che Mado si chiude nel suo mondo per esse, quindi....)”. Ma ci sono molte differenze fra Mado-con-effetto-strega e Toriningen-streghe (in questo caso, ho preso l'”essere strega” come segno di essere i più popolari, i più giusti in un contesto... Non so se mi spiego): le Toriningen usano questo “potere” per far sentire male gli altri, mentre Mado lo userebbe in modo un po' più fantastico e personale (l'evento in cui si vola a cavallo della scopa, il gatto nero... Sono tutti riferimenti all'uso che ne farebbe Mado, ovvero star bene con sé stessa e gli altri- secondo me, almeno!).

Quando dico le frasi con “giudicano” mi riferisco agli occhi che ti seguono nel bosco prima del pulmino perché, di solito, quando una persona giudica ti guarda dritto negli occhi (può anche riferirsi al fatto che qualcuno la stalkerava... In fondo, nei sogni capita spesso che vari elementi si mischino tra di loro!), e con “all'esterno” intendo sul pulmino, con il tipo nero dell'andata a cui si riferisce il “crogiola nella tristezza” e i due tipi-fiori del ritorno che “fingono la felicità”.

Bene, mi sembra sia tutto...

Ringrazio uomi_hime per averla messa tra le seguite, magicadark007 e Animalia1Dfan per aver recensito, e tutti voi che continuate a leggere.

Come solito, se non avete capito chiedete e al prossimo effetto!

Claire.

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Capitolo 24
*** Y come Yuki-Onna- Yuki-Onna ***


Due bambine giocano, in strada. Si tirano palle di neve, ridono, scivolano sul ghiaccio, ridono ancora. La più grande ha i capelli biondi, quella piccola marroni.

Ma sono certa che i loro nomi non siano Madotsuki e Poniko.

Le guardo allontanarsi dal mio campo visivo, per poi distogliere lo sguardo dalla finestra e incamminarmi verso le scale. Le lezioni stanno per rincominciare.

Prima di svoltare l'angolo, sento delle risatine. Sono le loro. Ma ce n'è anche una che non ho mai sentito.

Forse appartiene a quella della studentessa trasferita da poco?

Sospiro. Giro, pronta ad abbassare la testa, i libri stretti al petto, in modo da percorrere quel tratto il più velocemente possibile.

Ma poi, lei.

Capelli biondi. Chiacchiera allegra con le altre, e non sembra patire gli spifferi di freddo. E' voltata di schiena, ma la riconosco.

“Poniko!” Lascio cadere i libri, e corro, allargando le mani per abbracciarla.

Lei si volta. E io mi fermo, perché il suo sguardo non ha nulla di compiaciuto.

Anzi, sembra quasi... Infastidito.

“La conosci?” chiede una delle altre, che la circondano.

“No, non la conosco. Mai vista prima...”

Le sue parole mi fanno male, ma le finali ancora di più.

“...quella sfigata” Ridacchia alla battuta, coprendosi la bocca con una mano, imitata dalle altre. I suoi occhi sono fissi dei miei.

C'è solo traccia di disgusto.

Poi s'allontana, da altezzosa regina della neve.

E io rimango a braccia aperte, ad aspettare un calore che ormai è svanito.

 

Angolo precisazioni

… Ok, forse avrei dovuto pubblicarlo più in fretta, visto che era solo l'angolo che mi mancava, ma spero che mi perdonerete.

Comunque, la Yuki-Onna era uno dei primi effetti a cui ho associato una storia... Molto campata per aria, ma a me piace!

Ok, come penso avrete capito, secondo me la Yuki-Onna è la rappresentazione della stronzaggine di un nuovo lato del carattere che Poniko ha sviluppato mentre era lontana da Madotsuki, e che l'ha portata in una strada opposta a quella della sua amica, nella quale deve anche prenderla in giro, e lo fa senza problemi (ed è questo, secondo me, il significato di Uboa). Inoltre, come abbiamo già detto, il Mondo della Neve è legato all'infanzia di Madotsuki, e Poniko è il personaggio più legato a quella fascia d'età, e in esso ci sono anche le Toriningen (che sono le loro della storia), quindi ho voluto metterle!

E le bambine dell'inizio?

.

.

.

Consideriamole una licenza poetica, va'!

Ora, gli effetti sono finiti, ma questa raccolta NO!

Ci sarà ancora un piccolo epilogo (che ho già scritto, non vi preoccupate, manca solo l'Angolo) che parlerà della fine del gioco, sempre con un occhio di riguardo sugli effetti. E poi sarete liberi, lo giuro!

Ringrazio Animalia1Dfan per la recensione e all'epilogo!

Claire

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Capitolo 25
*** Epilogo: U come Uova ***


Accovacciata nel mio rifugio, mi guardo attorno.

Non devo preoccuparmi. So che è giunto il momento finale. So che questo giudizio è quello che deciderà il mio destino.

Mi guardo attorno. Le uova sono sempre lì, immobili, silenziose. Racchiudono un pezzo di me.

 

La libertà.

L'indecisone.

La gentilezza.

La rabbia.

La diversità.

La sporcizia.

L'inadeguatezza.

La felicità passata.

L'odio.

La curiosità.

La tranquillità scomparsa.

La paura.

La fantasia.

La finzione.

Il dissolvimento.

L'insicurezza.

L'interessamento.

La colpa.

La solitudine.

Il tabù.

La tristezza.

La popolarità.

Il tradimento.

Questa sono io.

Ora, la domanda finale.

 

Una ragazza così può sopravvivere in questo mondo?

La risposta è semplice quanto distruttiva.

No.

Mi alzo, per poi dirigermi fuori.

Ho perso il gioco con me stessa.

Ma ora so che devo fare.

Prima, però, il rimpianto m'assale per un attimo. Con la mano sulla maniglia, mi guardo indietro.

Mi piacerebbe rimanere qui per sempre. Con me, con me stessa e nessun altro.

Stai tranquilla, Madotsuki. Penso. Presto nessuno potrà allontanarti da qui. Resterai qui per sempre.

Una lacrima mi cade sulla guancia, prima di uscire ed andare dritta verso il mio destino.

 

Angolo precisazioni

Salve a tutti/e! Questo sarà l'ultimo angolo precisazioni, e quindi l'allungherò con ringraziamenti vari e cose del genere... Anche perché non ho niente di così eccezionale da dire.

Comunque, secondo me, Mado si stava facendo una specie di esame di coscienza; ovvero, tramite i sogni cercava di comprendersi meglio, di capire se lei poteva vivere una vita felice con queste sue caratteristiche (perché chi non vuole essere felice?) ma capisce di non poterlo fare e decide di uccidersi, sempre secondo la mia interpretazione, perché per lei è meglio morire che vivere una vita infelice. Tuttavia, ha paura di farlo e quindi, per darsi coraggio, si dice che ritornerà nei suoi sogni, dov'è stata, a suo modo (e sempre secondo il mio parere), felice.

Piccola chicca: i sentimenti/emozioni di Madotsuki che sono racchiusi nelle uova (che per me sono la forma finale, la “più pura” degli effetti) sono descritte in ordine alfabetico... ovvero, in quello della raccolta! Intendo che “la libertà” è la bicicletta, l'indecisione i capelli biondi eccetera... Se trovate qualche parola strana e/o che non capite (tipo, “la sporcizia” è il flauto, come riferimento allo stupro, “il tabù” il fazzoletto triangolare, in riferimento all'interesse che Madotsuki ha per la morte, che sono pensieri tabù... Penso siano i più complicati) chiedetemi pure il significato!

Inoltre, volevo solo ringraziarvi... Seriamente; quando avevo iniziato questa raccolta (quasi tre anni fa! Mi sto sentendo vecchia...) non avevo un'idea precisa di cosa fare, non sapevo neanche se l'avrei finita e invece ce l'ho fatta! Grazie sinceramente a tutti i vecchi e i nuovi lettori, a Kiya Siph, ludwigthekiller, Mek101, Relene, Umi Albaran e uomi_hime che hanno messo questa raccolta nelle seguite, a Kiya Siph che l'ha messa nelle seguite e nelle ricordate, a magicadark007 che l'ha messa tra le seguite, le ricordate e ha recensito svariate volte, a _enri56 (qui sul computer non riesco a mettere entrambe le linette, scusa) che l'hanno messa tra le preferite, ad Animalia1Dfan, Bloddy Mary in Wonderland, kidthephantomthief e Knuckles Girl che l'hanno messa tra le preferite e recensito, a tutti i lettori silenziosi, a chi non si è letto tutti i capitoli e anche a chi si è stufato di seguirla, grazie comunque! Spero di avervi divertito almeno un poco!

Arrivederci a tutti, tante belle cose (?) e grazie ancora!

 

THE END

P.s: Per chi fosse interessato, ecco qui un'immagine a cui mi sono ispirata per l'epilogo!

 

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