Love at first kiss

di alinonalice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Io, Laura ed Eleonora siamo sedute accanto a fantasticare su quanto shopping faremo, su quante cose vedremo, su quanto ce la spasseremo.

Non ci credo. Sto davvero andando a Los Angeles per le vacanze di Natale. E le mie cugine sono con me! Questa è la terza volta che vado negli USA, ma non ero mai stata a Los Angeles prima d'ora. E poi con Ele e Lau sarà del tutto diverso, un sogno. Sarà indimenticabile, me lo sento.

Atterriamo alle 7 di sera, eccitatissime di vivere questa fiaba meravigliosa tutte insieme. Ma purtroppo, purchè ci sia una fiaba, occorre per forza un rapporto causa-effetto, che scombussoli anche il più perfetto degli equilibri.

I nostri genitori hanno affittato una villa mettendo insieme i loro soldi. In pratica in realtà è una vacanza di famiglia, ma noi tre abbiamo la nostra stanza.

Entriamo e ci guardiamo intorno estasiate. Io abbandono le mie valigie a terra con un'espressione incredula, ancora non riesco a capire se tutto questo è reale.

Ele mi legge nel pensiero e mi da un pizzicotto sul braccio.

“Allora è vero...” mormoro.

“Siamo davvero a...” dice Eleonora, ma non riesce a finire.

“LOS ANGELES!” completa Laura.

Un secondo di silenzio, poi ci lanciamo in un abbraccio e cominciamo a saltellare come delle pazze e gridiamo così forte da spaccare i timpani.

Infatti il “Vaffanculo malate” di mio cugino Gabriele, che stava passando davanti alla porta proprio in quel momento, non tarda ad arrivare.

Ma a noi non importa. Siamo a Los Angeles tutte e tre insieme, ed è l'unica cosa che conta.

“Anche a te, stronzo!” risponde Ele.

Non fatevi un'idea sbagliata però. Io e i miei cugini ci vogliamo un bene incredibile. Ci prendiamo a male parole perchè ci adoriamo.

Gabri torna indietro ed entra.

“Che è successo, avete visto un ragnetto?” chiede in tono ironico “Avanti, ditemi dov'è la bestia, che la ammazzo.”

“Cazzo, siamo cugini da quando siamo nati e ancora non riesci a distinguere i motivi dei nostri urli?” dico ridendo.

Lui ruota gli occhi e cominciamo tutti e quattro a ridere.

Gabri esce dalla stanza, dicendo che ci lascia a sistemare le nostre cose. Lui divide la camera con mio fratello, che ha il suo stesso nome. Mio fratello è un po' più piccolo di noi. Noi abbiamo tutti e quattro tra i tredici e i quattordici anni.

Non faccio in tempo a sdraiarmi sul mio letto, anzi, su quello che ho deciso sarà il mio letto, che le ragazze mi saltano addosso e mi fanno il solletico. Dio, le ammazzerei quando lo fanno. Imploro pietà tra le risate. Poi il telefono di Laura suona. Che liberazione!

“È Dario!” esclama Lau.

Dario è il suo ragazzo. Io ed Ele ci solleviamo e ci sediamo. Laura si siede tra noi.

“Pronto, amore!” esclama con un sorriso grande quanto una casa stampato in faccia.

Ma man mano il suo sorriso rimpicciolisce, come se si fosse ristretto in lavatrice, fino a scomparire del tutto. Una lacrima le riga il viso, poi due e poi tre.

“Sai che ti dico? Va' a farti fottere, stronzo!” scoppia in lacrime. “Laura aspetta col cazzo!” gli grida in un fiume di lacrime.

Porta via il telefono dall'orecchio, chiude la chiamata e scaglia il suo iPhone sul letto; da lì poi rimbalza e finisce per terra.

Povero telefono.

Ma poi mi concentro su Laura, sta singhiozzando mentre impreca contro quello stronzo del suo ragazzo. Non so ancora che le abbia fatto di così tremendo, ma già so che deve essere qualcosa di terribile. Non mi sono mai fidata di quel Dario, dalla prima volta che l'ho visto. Fatto sta che ora per colpa sua Laura è in un lago di lacrime e non glielo perdoneremo mai.

“Che è successo Lau, cosa ti ha fatto?” mi affretto a chiedere.

“Che ha combinato per farti piangere così?” domanda Ele.

Lei continua a piangere e a borbottare qualche insulto e qualche parolaccia con le mani sulla faccia. Noi la abbracciamo, per cercare di farla sentire al sicuro.

Piange talmente tanto che mi sono convinta che non servirà un'escursione per vedere le Cascate del Niagara.

Dopo una buona mezz'ora di singhiozzi, si solleva e si passa un dito sotto il naso, si strofina gli occhi.

“Mi ha lasciata.” dice con un fil di voce.

E ricomincia a piangere, tuffando nuovamente la testa tra le mani. Io ed Ele ci guardiamo per capire come fare.

Non stava così male da quando... Bè, non era mai stata così male. L'ultima volta che eravamo in una situazione di crisi erano bastate a stento cinque uova di Pasqua(solo per lei). Ora non abbiamo nemmeno una briciola di cioccolata. Non sappiamo davvero come fare per aiutarla ad affrontare questa delusione. Poi, bisogna anche vedere perhè l'ha lasciata.

È inquietante come io e le mie cugine a volte ci leggiamo nel pensiero.

“Per un'altra. Mi ha lasciata per una troietta!” grida e piange “E per telefono! Ha aspettato che partivo per dirmelo!”

Partissi. La correggo sempre quando sbaglia i tempi, ma sta soffrendo troppo, le farei ancora più male.

E così Dario è riuscito a rovinare la nostra fiaba. Si, perchè se soffre una di noi, le altre non possono fare a meno di stare male per lei.

Come dicevo prima, nelle fiabe occorre indispensabilmente un rapporto causa-effetto.

Il perfetto equilibrio è stato rotto. Ammetto di avere un po' paura di conoscere gli effetti, Laura è imprevedibile quando è arrabbiata.

Improvvisamente, si alza con un'espressione seria, prende il telefono e comincia a muovere le dita. Io ed Ele ci guardiamo di nuovo, confuse.

Si mette il telefono in tasca.

“Venite, usciamo.”

“Lau...” diciamo io ed Ele in coro.

“Per favore ragazze...” ci supplica ancora con gli occhi rossi “Ne ho bisogno. E poi, si, ok, basta, Dario mi ha lasciata, ci sto male, ma Los Angeles è nostra solo per le vacanze. Avrò la possibilità di deprimermi dopo.”

Sta cercando di sembrare meno ferita di quanto sia in realtà, si capisce. Alla fine decidiamo di accontentarla. Ci sistemiamo velocemente e scendiamo le scale che portano all'ingresso.

“Noi usciamo.” diciamo in coro.

E una scia di “Cosa?!?!” ci investe, seguita dalle nostre madri.

“Non pensate sia un po' tardi per uscire?” obbietta la mamma di Laura.

Sua figlia prende il telefono e vede l'ora.

“Sono le 8:30, mamma...”

“Non siete un po' giovani per andare in giro per Los Angeles da sole?” dice la mamma di Ele.

“Ma', Los Angeles è un'occasione unica nella vita di una ragazza italiana. Ci volete negare questa esperienza?” ribatte Eleonora.

Mi giro verso mia madre e faccio la faccia triste.

“Ti prego!” supplico.

Le tre mamme si guardano e parlottano tra loro. Poi si girano verso di noi.

“State molto attente!”

“Grazie!!” gridiamo tutte e tre all'unisono.

Io e Laura ci fiondiamo sulla porta e le mamme ci guardano ironicamente.

“Genie, state uscendo senza soldi!” ci dice Ele.

Noi due indietreggiamo imbarazzate e prendiamo i soldi. 30 dollari a testa. Wow.

Usciamo e mi rendo conto di non avere idea di dove stiamo andando, così chiedo a Lau, visto che è lei a guidarci.

“In un posto perfetto per chi è nella mia situazione.”

Ora, in quel momento ho pensato a qualunque posto, un centro commerciale, una gelateria, perfino un parco giochi, ma non avrei mai pensato che ci potesse condurre in un pub.

“È uno scherzo, vero?” le chiedo preoccupata.

“Ti sembra una faccia scherzosa la mia?” mi sento rispondere.

Cerco aiuto in Eleonora, ma la vedo alquanto indifferente al mio turbamento.

“Non mi starete mica dicendo che bevete!” esclamo.

“Io no.” dice Ele.

Meno male, mi sento confortata. Ma Laura? Beve davvero? E da quanto? Cavolo, è assurdo, non lo avrei mai pensato!

“Io si.” afferma invece Laura.

Sento una stretta allo stomaco.

“DA QUANDO TU BEVI?!” le chiedo sconvolta.

“Dall'anno scorso, mi pare.” mi risponde in tutta tranquillità.

“Quanto bevi?” le chiedo sempre più sconcertata.

“Abbastanza.”

Abbastanza? Che cazzo vuol dire abbastanza?! Mi sento strana, mi sento male.

Laura apre la porta e ci invita ad entrare. Io non voglio.

“Ragazze, non dovremmo...”

“Dai! Lasciati andare!” mi incita Laura.

“E poi puoi anche non bere se non vuoi...” propone Ele.

“Va bene...”

Lo faccio solo per Laura, perchè le voglio bene.

Entriamo. Un fortissimo tanfo di alcool ci investe e ne sono quasi disgustata. È fin troppo forte. Ci sono un sacco di persone di tutte le età, ma noi siamo le più piccole. Che imbarazzo. Mentre camminiamo verso il bancone, qualche spiritoso ubriacone ci prende in giro ridendo e brandendo il proprio boccale.

“Hey, piccole, che fate qui? Cercate papà?” domanda uno.

“Spero proprio per loro che non sia quello là!” si aggiunge un altro alcolizzato indicando con il suo boccale, rovesciandone metà nel gesto, un uomo addormentato su un tavolo, a cui ne stanno combianando di tutti i colori, preferisco evitare di andare nello specifico...

E io mi chiedo: è mai possibile che degli uomini adulti sotto effetto di alcool tornino immaturi come noi(o forse di più)? Cerco di non farci caso.

Alla fine però questo posto non è poi così male. C'è un po' di gente sobria, o per lo meno quasi... Diciamo che il pub è diviso a metà: dal lato del bancone, i più ubriachi, dal lato opposto la gente più... responsabile, ecco; questi ultimi si avvicinano alla zona degli ubriaconi solo per predere un po' da bere, poi tornano dalla loro parte. Laura si avvicina al bancone e chiede della vodka alla fragola, Ele invece non sa che prendersi, non ha mai provato. Decide che berrà un sorso di quello di Lau, e se le piace lo prende anche lei. Però dice che non le va di esagerare, e questo mi rincuora. La vodka alla fragola arriva e Laura ne fa assaggiare un po' a Ele. Sembra piacerle. Ele chiede un bicchiere anche lei. Intanto, Laura se n'è già scolati due.

Non credo di sentirmi molto bene a vedere questa scena. Ma non posso farci nulla. Dopo il quarto bicchiere, Lau fa una pausa. Ele si è fermata a uno e mezzo. Poi mia cugina chiede un quinto bicchiere, lo prende e si alza. L'altra prende il suo mezzo e la segue a ruota. Si avvicinano a me.

“Davvero non ne vuoi, neanche un po'?” mi chiede Laura.

Io scuoto la testa. Continuano ad avvicinarsi con quei bicchieri e io comincio a indietreggiare lentamente.

“Sono seria ragazze, non mi va.” cerco di respingere la loro proposta.

Continuano a camminare verso di me e io continuo ad andare indietro come un gambero.

“E dai, prova! Che ti costa un sorso...” mi invita Laura.

Non so più che rispondere. E poi sono riuscite a farmi incuriosire, cazzo.

A un certo punto sbatto la schiena contro qualcosa e mi fermo.

Forse è una parete... No, non può essere una parete, sarebbe più fredda. E poi le ragazze hanno delle facce un po' troppo sorprese. Della sorpresa di Laura non mi fido, da quanto ha bevuto potrebbe anche essere capace di scambiare un muro per un unicorno. Di quella di Ele si, lei ha bevuto poco. Mi giro di colpo e mi rendo conto di essermi scontrata con un ragazzo. 

***
Cari lettori, mi presento: sono Martina, alias alinonalice. Sto (finalmente) pubblicando questa storia.

È da tantissimo tempo che aspetto di scrivere una FF interamente sugli R5 e adesso eccola! Non so come verrà, spero davvero che vi piaccia!

Recensite se vi va, sappiate solo che mi rendereste un'autrice felice.

Mi scuso con coloro che hanno trovato alcune parti troppo volgari.

Ciao!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Anche lui si è girato. È alto, biondo, occhi color caramello. Potrà avere all'incirca... Non so esattamente quanti anni, di certo è più grande di me e anche abbastanza. Ha un aspetto piuttosto familiare...

Mi guarda confuso e un po' sorpreso, credo che però non sia seccato.

Farfuglio uno “Scusa!”. Lui sorride e dice che non fa niente.

Ha davvero un bel sorriso.

Meno male che me la cavo abbastanza bene con l'inglese. Voglio dire, non che ci vogliano grandi certificazioni per riuscire a chiedere scusa...

Sorrido anche io. Non sembra sbronzo, anzi, forse è più lucido di Laura. O forse smaltisce meglio l'alcool. Ma perchè mi faccio queste domande?

“Ooooooooh!” sento da dietro.

È Lau. Mi sa che è proprio partita. Poi però anche Ele si aggiunge a nostra cugina. Sono davvero confusa e anche il ragazzo di fronte a me.

“Che hanno quelle due?” chiede.

Strano, continua a parlarmi. Chissà perche non si è girato per tornare a quello che stava facendo...

“Non ne ho idea.” rispondo.

“Guardate lassù, babbei!” ci urla Laura.

Alziamo gli occhi e... Cazzo, siamo sotto il vischio!

È sempre stata tutto uno scherzo la cosa del vischio, lì in Italia, per quanto ricordi alla fine nessuno si è mai baciato con qualcuno che non volesse. Ma so che qui è una cosa seria, che devi baciare chiunque ti capiti. Mentre stiamo come due scemi a fissare il vischio, un gruppetto di persone si raduna attorno a noi.

“Hey, che stai... Oooooh!” esclama una voce maschile.

Abbassiamo gli sguardi e torna un altro coro di “Oooooh!”.

Il ragazzo che ha parlato è biondo con la ricrescita castana, poi c'è una ragazza, anche lei con i capelli così, e un ragazzo con i capelli lunghi castani. Questi tre si somigliano, hanno perfino gli occhi dello stesso colore. Potrebbero anche essere fratelli. In effetti, somigliano pure al ragazzo che ho davanti. Poi ce n'è un altro. Ha i capelli castani e gli occhi dello stesso colore. Sono tutti piuttosto alti. Probabilmente conoscono il biondo, visto che si stavano rivolgendo a lui, prima del coretto.

“E tu che non volevi neanche venire!” mi dice ironicamente Eleonora.

Mi giro verso quelle due che mi avevano trascinato là dentro e le fulmino con lo sguardo. Torno ad ammirare il biondo, i nostri occhi si incontrano.

“Bè... Le regole sono regole, no?” dice lui per smorzare la situazione, o forse per sbrigarsi.

Boh non lo so, fatto sta che annuisco. Spero di non essere rossa quanto penso di essere. La cosa imbarazzante è soprattutto che io sono piuttosto bassa in confronto a lui. Se non fosse per le zeppe, non gli arriverei alla spalla. Quindi gli metto lentamente le braccia attorno al collo. Lui intanto ne guarda il movimento.

E poi lui, altrettanto lentamente, mi pone le mani sulla vita, e come ha fatto lui con me, lo osservo compiere quel movimento. Sto morendo dall'imbarazzo. Scorgo le mie cugine che mi mostrano i pollici in su, ma è questione di un secondo, perche subito mi rigiro verso il biondo. Lui mi avvicina ancora di più a se, e nel frattempo mi immergo nei suoi occhi. Wow, devo ammettere che è davvero carino. Anche lui sembra concentrato su di me. È meno imbarazzato però, o forse è solo bravo a non darlo a vedere.

Visto che io non mi muovo, lo fa lui. Eccolo, sta arrivando, il mio primo bacio.

Sento le nostre labbra incontrarsi e istintivamente chiudo gli occhi. Ha le labbra morbide. Avevo ragione, è sobrio, non sento sapore di alcool. Man mano comincio a sentirmi più a mio agio, quasi quasi ci sto prendendo gusto... Sento la sua presa sulla mia vita allentarsi, ma senza fretta, allora comincio lentamente a sciogliere le mie braccia. Devo starci attenta. Se sono troppo veloce, penserà che sono stata a disagio tutto il tempo; se invece vado troppo piano, capirà che non mi è dispiaciuto. Non so quale delle due sia peggio. Ma perchè mi sto preoccupando di cosa possa pensare? Decido di seguire i suoi tempi. Così, dopo un po' le nostre labbra si separano, riapro gli occhi. Ci guardiamo per un attimo e ci perdiamo momentaneamente nei nostri sguardi. Infatti ci siamo anche scordati di lasciarci. Poi ci risvegliamo e mettiamo subito giù le braccia, allontanandoci, ma non troppo. Sorride, probabilmente per far distogliere l'attenzione dal suo imbarazzo. Sorrido anche io. Poi però... Le mie cugine e quel gruppetto là, cominciano a batterele mani e fischiare. Il peggio è che si sono uniti a loro anche gli ubriaconi, e mi accorgo che non sono l'unica ad essere arrossita. Che poi non è successo niente di che, festeggiano come se mi avesse chiesto di sposarlo e io gli avessi detto di si. Ci siamo solo baciati. Quel gruppetto di ragazzi amici del biondo gli vanno intorno, chi gli si appende alle spalle, chi gli scompiglia i capelli, chi gli da dei pugnetti amichevoli sul braccio. Lui ruota gli occhi. Vorrei smettere di fissarlo. Per fortuna esistono Eleonora e Laura, io amo queste due ragazze.

“Wow, il tuo primo bacio!” esclama Ele.

“Com'era?” chiede Laura.

Sto per rispondere, ma sento un urlo.

“E basta!” sbotta il biondo.

Mi giro di scatto e lo guardo di nuovo. Si rende conto di avere attirato la mia attenzione. I suoi amici gli stanno ancora per un poco intorno a infastidirlo, poi quello con i capelli lunghi e castani, l'ultimo ad andarsene, gli lascia due pacche sulla spalla e si allontana.

“Non fare caso ai miei fratelli ed Ell...” mi dice.

Io ridacchio, alla fine era una scena divertente...

“Cosa ridi?” sorride avvicinandosi.

Faccio spallucce, senza smettere di ridere. Mi porge una mano.

“Piacere, Ross.” dice.

Prendo la sua mano e la stringo.

“Martina. Anche per me è un piacere.” rispondo “Oh, queste sono Eleonora e Laura, le mie cugine.”.

Ross fa un cenno con la mano per salutarle e le due dietro di me gli sorridono e salutano pure con la mano.

“Ti va di bere qualcosa?” mi chiede tornando a me.

Ed ecco che ci risiamo, mi offrono di nuovo da bere.

“Veramente io...”

“Dai, offro io!”.

Mi giro verso le mie cugine che mi fanno cenno di buttarmi. Alzo gli occhi al soffitto e accetto. E Ross sfoggia il suo bellissimo sorriso, che mi fa sorridere automaticamente. Ma che sto dicendo? Mi fa cenno di seguirlo e io lo faccio.

Ci avviamo verso gli altri ragazzi, con le mie cugine alle spalle.

“Avete dei nomi insoliti...” osserva lui “Non siete di qui, vero?”

“No. Siamo italiane in vacanza qui, per Natale.” rispondo “In pratica staremo qui per un paio di settimane circa, poi torneremo a casa.”.

Non risponde. Arriviamo al tavolo e lui ci presenta i ragazzi.

“Allora, loro sono i miei fratelli Riker, Rydel e Rocky e questo è il nostro migliore amico Ellington Ratliff” dice.

Ci salutiamo.

“Ok, noi due ci sediamo qui, Marty...” dice Laura ammiccandomi.

Le mie cugine si siedono accanto ai ragazzi e cominciano a socializzare. Gli lancio un'ultima occhiata, poi mi dirigo insieme al biondo al bancone e ci sediamo.

“Allora, tu che prendi?” mi chiede.

Sono leggermente nel panico più totale.

“A dire la verità non lo so, io non bevo...” gli dico tutto d'un fiato.

“E allora che ci fai qui?” mi chiede incredulo.

“Sono qui per Laura.” comincio “Quello stronzo del suo ragazzo ha aspettato che partisse per venire qui per lasciarla via telefono. Io ed Ele non avevamo idea di come tirarla su, ma lei si. Ci ha portate qui. E così ho scoperto che mia cugina affoga i suoi problemi nell'alcool. Io non volevo nemmeno entrare. L'ho fatto solo perchè odio vedere soffrire quelle due ragazze.”.

Gli ho raccontato la storia della mia vita e non è scappato via per non sentirmi.

“Oh. Mi dispiace per Laura, è davvero un coglione quel tizio.” si ferma un attimo “Ma ormai sei qui, e se non sai che prendere, scelgo io per te.”.

Lo guardo sarcasticamente, ma lui sembra davvero deciso a non lasciarmi scelta. Allora gli confesso che mi piace la birra bionda. Lo ammetto, è buona. Per cui ormai è deciso. “Due birre bionde!” grida lui al barista.

Questo dopo un po' torna con due boccali di birra. Mi sento in colpa, ma prendo il bicchiere lo stesso, ormai non posso tirarmi indietro. Ovviamente, lui nota che sono tesa.

“Hey, che hai?”

“Non dovrei...” sospiro.

Prima che lui possa rispondermi, veniamo distratti da un urlo proveniente dal tavolo dove ho lasciato le ragazze. Sembra proprio che vadano d'accordo con quei tipi.

“Ok, ok...” dice a voce piuttosto alta il ragazzo che mi pare si chiami Riker. Ci sono parecchi bicchieri sul tavolo “Brindiamo ai primi baci!”

“Ai primi baci!” gridano tutti quelli seduti al tavolo sollevando i loro bicchieri.

Come prima, coinvolgono tutto il pub, e quel brindisi comincia a riecheggiare ovunque nel locale.

Entrambi li guardiamo confusi, poi Ross si gira di nuovo verso di me. Sono tremendamente a disagio, non posso credere che le mie cugine abbiano detto a quei ragazzi che quello era il mio primo bacio!

“Ma...” dice Ross “Per caso era il tuo primo bacio?”.

Ora svengo.

“Si...” mormoro “Era il mio primo bacio.”

“Allora, al tuo primo bacio.”

Sospiro.

“Al mio primo bacio...”

Solleviamo anche noi i boccali e li facciamo tintinnare. Finalmente mi decido a bere. Bevo un po' e poi metto giù il mio bicchiere. Anche se so che è alcolica e che non ne dovrei bere, non riesco a smettere di pensare al fatto che mi piace. Ma non ci devo fare l'abitudine, io non bevo. Dopo avere appoggiato il boccale sul bancone anche lui, Ross si rivolge a me.

“Allora...” colgo nel suo sorriso un'espressione familiare... Ah, si, è la stessa faccia che fanno le mie cugine quando stanno per chiedermi qualcosa di imbarazzante “Sono stato bravo?”

… E resto spiazzata. Ma che domande sono?! Devo avere fatto una faccia oscena, perchè ha cominciato a ridacchiare.

“Ma che cazzo di domande fai?” rispondo molto finemente.

Rido un po', non lo so perchè.

“E dai!”.

Che gli dico?

“Devo essere sincera?” gli chiedo.

“No, dimmi due minchiate per accontentarmi!”

… Sarcasmo a parte, ma ok. Ridiamo. Bevo un altro po' e poi mi concentro su di lui.

“Ok, in tutta sincerità, non mi sarei mai aspettata che il mio primo bacio arrivasse in questo modo. Ma sei stato bravo.” … Gliel'ho detto.

Mantre parlo mi guarda intensamente, come se volesse studiarmi. È concentrato, ma non smette di sorridere.

“Grazie.” risponde prima di prendere un altro sorso di birra “Anche tu te la sei cavata, anche se...”

“Che intendi con questo?”

“Eri imbarazzata e tesa. Poi però ti sei rilassata.”

Ma come cavolo ha fatto a sentire tutto questo con un bacio? E il bello è che ci ha azzeccato alla grande! Chissà, forse è normale, sono io che non ci capisco.

“E poi...” per un attimo abbassa gli occhi al bancone, poi pone di nuovo lo sguardo su di me. Inspira “Sei stata molto emozionata per tutto il tempo. Il cuore ti batteva davvero forte.”

“Anche il tuo.” gli rispondo.

Poi volgo un'occhiata al tavolo. Ridono e scherzano. Sono contenta, mia cugina ha dimenticato, almeno momentaneamente, e questo mi fa sorridere. Poi torno in me e guardo Ross.

“Allora anche tu eri emozionato?”.

Ha un sussulto, poi beve ancora, fino a finire il bicchiere.

“Ehm...” dice, accorgendosi che lo sto ancora guardando.

Poi alza gli occhi al cielo, anzi, al tetto. Sorrido, adesso è in imbarazzo anche lui. Riabbassa gli occhi.

“Ok, si.” risponde.

Mi sento di nuovo rossa. Lo è un po' anche lui. Finisco la mia birra. Mi chiede se mi va un'altro giro. Per quanto mi piaccia bere con lui, non posso accettare, io non bevo. Però... Controllo l'orario nel telefono, sono le 9. Se anche dovessi esagerare, ho ancora una notte per tornare sobria.

Accetto. Non mi biasimate! Ross è fantastico, e poi sembra prorio ricambiare la

simpatia che ho verso di lui.

Prendiamo i boccali che ci porta il barista e ci andiamo a sedere con gli altri su quello che in realtà è un divanetto disposto intorno al tavolo, con la forma di... si può dire tre quarti di un cerchio? In ogni caso, il senso è quello. Ross si siede accanto all'altro biondo e io accanto a lui. C'è poco spazio, sono fuori dal divanetto per metà...

Per farmi stare più comoda, Ross appoggia un braccio allo schienale e mi invita ad avvicinarmi a lui. D'impulso mi sposto verso di lui. Credo di non avere mai seguito il mio istinto più di stasera.

“Finalmente ti sei decisa a bere!” strilla Laura soddisfatta.

La guardo un po' male, poi prendo il mio boccale e comincio a bere. Beve anche Ross.

“Ma vi siete già messi insieme voi due?” ci domanda Riker.

A me va di traverso la birra, Ross invece la manda indietro nel bicchiere. Comincio a tossire. Poso il boccale sul tavolo e Ross mi segue a ruota. Ci prendiamo un po' di tempo per calmarci e respirare, poi ci risediamo composti. Gli altri sembrano molto divertiti dalla scena.

“Come, scusa?” dice Ross.

“Di che parlate?” proseguo io.

Ci guardano con delle facce da “Non fate i finti tonti”.

“È stato solo un bacio!” esclamo.

“Appunto!” conferma Ross.

Scoppiano tutti in una sonora risata. Quando si sono calmati, Rydel prende la parola. “Dai, ragazzi, non potete negare l'evidenza.”.

Io e Ross ci scambiamo un'occhiata veloce.

“E con questo?” faccio io.

La mia voce è più tremante o è una mia impressione?

“Già, che vorresti dire?” chiede lui.

“Lo sai benissimo.” risponde Ratliff.

“Si capiva tutto dal modo in cui avete cominciato a osservarvi dopo esservi incontrati.” continua Riker.

“Vi guardavate intensamente, come se steste cercando di leggervi dentro a vicenda.” aggiunge Rydel.

“Che momento romantico quando dopo il bacio non vi siete staccati per poter continuare a contemplarvi...” dice Rocky in tono dispettoso rivolgendosi a Ross.

Infatti ottiene di rimando un pugno sul braccio.

Cavolo però se sono dei poeti questi ragazzi... E quanto riescono a cogliere con così poco come un bacio o uno sguardo! In ogni caso, non so più che ribattere. Per fortuna ci pensa Ross a cambiare argomento.

“Piuttosto voi due lì, Rocky e Laura...”.

Capisco il suo gioco, vuole ribaltare la situazione approfittando del fatto che quei due, non solo sono ubriachi, ma inoltre sono davvero in sintonia. In effetti, magari, conoscendo suo fratello, Ross pensa che Laura possa piacere a Rocky. E io, conoscendo mia cugina... Non ho la minima idea se le possa piacere il ragazzo seduto accanto a lei. Comunque, reggo il gioco a Ross.

“Infatti... Vedo che andate parecchio d'accordo...” dico io, facendo risaltare il “parecchio”.

“No, non stiamo insieme...” risponde Rocky. Poi si rivolge a Laura “Ma devo ammettere che sei davvero bella e non mi dispiacerebbe.”

“Oh, grazie, sei davvero dolce Rocky.” risponde Laura rivolgendosi a Rocky. “Neanche a me dispiacerebbe, a essere sincera.”

… E fu così che ribaltarono la situazione che cercavamo di ribaltare. Io e Ross ci guardiamo sconvolti, zero imbarazzo, ci avevano appena rovinato il gioco senza alcuna difficoltà.

Me ne esco con un “... Come l'alcool facilita le cose...” e scoppiamo tutti a ridere.

Però quei due sembravano seri, nonostante le risatine dovute allo stato di ebrezza. Chissà, possibilmente si mettono insieme davvero, magari da sobri.

Accanto a Ross mi sento a mio agio, il che è strano, dato che abbiamo avuto giusto un paio di momenti di imbarazzo.

“Voi che vi siete detti tutto quel tempo seduti lì?” chiede Ratliff.

“Sicuramente qualcosa di interessante, visto che sorridevano entrambi come due...” dice Ele.

“... Ebeti?” la precede Riker.

Lei annuisce.

“Hey!” gridiamo io e Ross all'unisono.

Ci stanno prendendo per il culo alla grande. E temo che continueranno per tutta la sera.

Restiamo nel pub per un po' a scherzare e ridere. Ho deciso che non prenderò nient'altro da bere e che neanche le mie cugine lo faranno. Nel frattempo, socializzo anche io, dato che le mie cugine lo hanno già fatto. Sono davvero simpatici, i nostri nuovi amici.

A un certo punto il mio telefono vibra. Mamma mi ha mandato un messaggio.

“Dove siete? Quando pensate di tornare?”.

Perchè le prende l'ansia? Non sarà cosi tardi, in fondo sono solo... L'UNA E MEZZA?! Siamo davvero state tutto questo tempo qui? Fantastico.

***
Ciao a tutti! Sono tornata con il secondo capitolo!

Ringrazio tutti coloro che leggono i miei scleri (la mia fanfiction) e soprattutto chi recensisce! Spero di tornare il prima possibile con il prossimo capitolo, bye bye!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Comunico che le nostre madri ci stanno dando per disperse. Laura sembra fregarsene, segno che se torniamo a casa dobbiamo escogitare un piano per non dare a vedere in che stato è. Ele invece sobbalza, ha paura che sua madre sia seccata. Io ed Ele ci alziamo di scatto e ci fiondiamo su Laura. Lei non vuole saperne di andare a casa.

“Dai, Lau! Non fare storie!” “Si incazzeranno!” cerchiamo di convincerla.

“Se vi accompagnamo ci torni a casa?” domanda Rocky.

“Si!” risponde Lau entusiasta.

“Solo se per voi non un disturbo.” dico.

“Ma quale disturbo? Anzi!” afferma Rocky “E poi, penso proprio che per Ross sarebbe un vero piacere...”.

“Che?” risponde Ross.

Ridacchiano un po' tutti, tranne me e Ross. Ma povero, si divertono parecchio a prenderlo in giro... Non è giusto.

“Dai, piantatela...” dico ai ragazzi sperando che finalmente la smettano di sfotterci.

“Oh, ora prendi le sue difese!” dice Ratliff ridendo.

E si trascina tutti gli altri. Ross mi vede sbuffare alzando lo sguardo e anche lui mostra per un attimo i suoi denti. Me ne accorgo e sorrido anche io.

“Tranquilla” mi si rivolge Ross “Con loro è una causa persa...”.

Annuisco per far intendere che me n'ero accorta e stavolta possiamo ridere noi.

“Ok, ok, andiamo ora!” esclama Rydel.

Si alzano e Rocky si mette il braccio di Lau intorno alla spalla per aiutarla a camminare, quando in realtà avrebbe bisogno anche lui di una spalla a cui appoggiarsi. Infatti Riker gli corre sotto il braccio per evitare che cada trascinandosi a terra mia cugina. Sempre meglio prevenire. Il problema è uno: la strada la sa Laura.

“E ora che facciamo?” chiedo preoccupata alla ricerca di suggerimenti.

“Conosci il nome della via?” chiede Rydel.

“No, non ne abbiamo idea.” risponde Ele.

“Tranquilli, ci penso io, ce la faccio.” dice Laura.

Comincia a camminare, si indirizza verso la strada giusta, ma improvvisamente perde l'equilibrio e cade. Fortunatemente, Rocky la sorregge e la prende in braccio. Proclama che la porterà lui fino a casa. Il punto è che lei si deve svegliare e dirci come cazzo si arriva a casa. No, non è vero, non mi importa di tornare a casa, l'importante è solo che Laura si svegli. Sono agitatissima e penso proprio che si noti.

Infatti, Ross mi viene incontro.

“Calmati, è tutto apposto.” sussurra con voce rassicurante.

Mi rilasso un po', ma sono ancora nel panico.

“Come faccio a calmarmi, non è tutto apposto! Mia cugina sta male, è svenuta, e io non so che fare, non so come affrontare la situazione e...” comincio a mandare una raffica di parole con la voce tremante, ma non riesco a finire, perchè Ross mi prende le mani e si avvicina al mio viso, guardandomi negli occhi.

“Hey, hey...” dice per attirare la mia attenzione su di lui. Io alzo gli occhi da terra e li sposto nei suoi “Va tutto bene, ci pensiamo noi. Devi stare tranquilla, ok?”.

Prendo aria e libero lentamente un respiro vibrante. Temo di essere sul punto di piangere, in certe occasioni ho proprio la lacrima facile. Sono troppo preoccupata per Laura, ho paura.

Lui sospira. “Capisco che magari hai paura, che non sai cosa fare, ma devi fidarti di me.” continua a sussurrare.

Questo ragazzo è incredibile. Ci conosciamo si e no da quattro ore e già si comporta come se fossimo amici da sempre. Ma nonostante ce la stia mettendo tutta per farmi stare meglio, continuo ad avere l'impulso di piangere. Comincio a sentire gli occhi umidi. Ti prego Martina, non piangere, non davanti a lui, per favore. Cerco di trattenere una lacrima, ma quella stronza mi scivola ugualmente sul viso.

Ross non perde un istante e la asciuga col suo pollice, mentre con l'altra mano continua a stringere la mia. Che dolce... Ma che dico?

Ad ogni modo, ho deciso che non permetterò anche all'altro occhio di tradirmi. Questo, ovviamente, prima che Ross mi rivolga di nuovo la parola.

“Non devi avere paura di piangere, se ne senti il bisogno.”.

Chiudo gli occhi per un momento, poi li riapro e li poso di nuovo sui suoi. Prendo un respiro, non posso credere che sto per farlo.

“Ross...” dico con un fil di voce.

“Si, Marty?”.

Apro la bocca, ma non riesco a parlare per qualche secondo, mi sconvolgo da sola, lo sto per dire sul serio.

“Ho bisogno di piangere.”.

Accenna un piccolo e istantaneo sorriso, come se fosse contento del fatto che voglio sfogarmi rendendolo partecipe.

Mi lascia le mani e porta le sue braccia dietro la mia schiena; io posiziono le mie intorno al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla.

Riprendo il mio pianto col viso rivolto verso l'interno, ma senza singhiozzare, piango silenziosamente.

Ross mi abbraccia forte e affettuosamente, mi sento al sicuro, protetta.

È un vero amico, sento di volergli bene. E anche lui me ne vuole, lo sento dal calore con cui mi stringe a sé. Anche se ci conosciamo da poche ore.

«Ross»

Finisce di versare lacrime dopo qualche minuto, ma continuo a stringerla ancora per un po', so che ne ha bisogno. Infondo... Capisco come si senta, è solo preoccupata per Laura.

Lentamente sciogliamo l'abbraccio e portiamo giù le nostre braccia. Ha ancora la guancia un po' umida. Mando via delicatamente i resti di quella lacrima, che stagnano lì come se aspettassero di essere asciugati. Uso il pollice, come prima, ma questa volta la fermo la mano sul suo viso e la faccio scivolare tra i suoi capelli, scorrendo attraverso essi.

“Hey, non voglio vederti piangere, voglio vederti sorridere!” le sussurro dolcemente.

Sorride e mi contagia immediatamente. Non so perchè mi comporto così con lei, ho semplicemente la sensazione di potere... Come se fossimo già amici da tempo...

“Grazie...” mormora.

Si capisce che mi è infinitamente grata per quello che sto facendo per lei.

“Non c'è di che.” sorrido.

“Vi sembra questo il momento di amoreggiare, piccioncini?” ci urla Riker.

Distogliamo lo sguardo l'uno dall'altro e volgiamo l'attenzione a colui che ci ha chiamati. La mia mano abbandona i suoi capelli definitivamente.

“Idiota!” gli grido di rimando.

Martina ride un po', finalmente.

«Martina»

Cioè, non solo mi ha fatto smettere di piangere e mi ha aiutato a sentirmi meglio, è anche riuscito a farmi ridere! Devo tenermelo stretto, un amico così non lo trovo tutti i giorni.

Improvvisamente, mi ricordo il motivo per cui piangevo. Ross me lo aveva anche fatto scordare.

“Laura!” esclamo.

Corro alla volta di mia cugina e non smetto più di fissarla con una ruga di preoccupazione sul volto.

***

Ormai è da almeno un quarto d'ora che siamo qui intorno a Rocky, che si rifiuta di far tenere Lau a chiunque altro.

Ho mandato a mamma un messaggio dicendole di non preoccuparsi. Mi sono inventata che stiamo vedendo un film e non sappiamo quando finirà. Speriamo che se la beva. No, basta col bere, per stasera ne ho avuto già abbastanza.

A un certo punto, Laura apre gli occhi. Sembra essere passata un'eternità.

Respira affannosamente, come se fosse rimasta in apnea per tutto il tempo in cui è stata svenuta. Non riesce nemmeno a poggiare i piedi per terra che io ed Ele le siamo già addosso.

“Laura, grazie a Dio stai bene!” dico io.

“Ti prego, non farlo mai più!” dice Ele.

“Ragazze spostatevi...” brontola lei.

“Dai, fatti abbracciare!” esclama Ele.

“No, sul serio, levatevi, mi viene da vomitare!” quasi grida Laura.

“Con piacere.” rispondiamo facendo dietrofront.

Voglio saltare questa parte della storia, vi dirò solo la mia impressione di quella scena: disgustosa.

Bè, almeno ora sta meglio. Sta tornando sobria, riacquista lucidità.

“Ora andiamo a casa.” dice Laura.

Annuiamo. Lei comincia a camminare e noi, tutti, la seguiamo. Quando arriviamo davanti a casa non entriamo subito, ci fermiamo a salutare. Abbracciamo e salutiamo tutti, lascio Ross per ultimo. Ci sorridiamo, poi lo abbraccio e lui ricambia.

“Grazie per prima, se non ci fossi stato tu avrei fatto un casino.”

“Prego, è stato un piacere.”

Ci lasciamo e ci sorridiamo ancora.

“Hey ragazze, voi che fate domani? Avete programmi?” chiede Rydel.

Scambio un paio di occhiate con le mie cugine.

“A dire la verità, non abbiamo impegni per domani.” risponde Ele.

“Potremmo fare qualcosa insieme!” esclama Rydel.

“Beh, perchè no?” dico io.

“Dove possiamo andare?” chiede Rocky.

“Non so, fate voi, noi non conosciamo la città.” dice Laura.

“Facciamo così...” propone Riker “Ora ci scambiamo i numeri di telefono, così ne possiamo parlare con più calma.”

Acconsentiamo e ci scambiamo i numeri di telefono. Apriamo la porta.

“Notte!” diciamo all'unisono io e le mie cugine.

I ragazzi restituiscono il saluto e poi entriamo.

Scappiamo su per le scale e ci chiudiamo in camera. Non ci ha viste nessuno entrare, stanno dormendo tutti. Mi lancio sul mio letto e sospiro. Sento due tonfi sul materasso, ma resto così come sono, tanto sono solo loro due...

Mi si avvicinano alle orecchie.

“Allora?” chiede Laura.

“Niente da dire?” domanda Ele all'altro orecchio.

“Riguardo che?” rispondo in un mormorio.

“Oh, non saprei, magari potresti spiegarci il perchè di quell'abbraccio lì...” dice Eleonora.

Sgrano gli occhi e spalanco la bocca.

“Oh, l'hai notato...” dico sorpresa.

“Ovvio che l'ho notato, solo Laura non se n'è accorta.” risponde.

“... Solo perchè ero svenuta...” completa Laura.

Mi siedo a gambe incrociate e sbuffo un “va bene”.

Loro due si siedono di fronte a me e mi guardano con occhi curiosi, non vedono l'ora che io racconti.

Comincio dicendo “Allora...” e poi facendo una breve pausa, per decidere come iniziare.

Attacco a raccontare senza tralasciare il minimo particolare.

«Ross»

“Aveva solo bisogno di un abbraccio, tutto qui!” grido “Mi trovo solo bene con lei, che ci posso fare? È colpa mia? Mica decido io chi mi sta simpatico o con chi andare d'accordo!”

“Va bene Ross, ma calmati!” esclama Rocky.

“Infatti! Te la stai prendendo troppo!” aggiunge Rydel.

“Voi però, ragazzi, potreste finirla...” li ammonisce Riker.

“Grazie, Rik” dico.

“... Anche se in fondo la penso come voi...” aggiunge.

“Ed ecco come Riker prcipitò dal piedistallo.” dico.

Entriamo a casa. Mamma e papà sono ancora svegli. Li salutiamo e ci buttiamo sul divano.

“Com'è andata?” domanda la mamma.

“Bene” rispondo.

“Moolto bene, eh Ross?” fa Rocky.

Sempre il solito...

“Anche tu, Rocky, molto bene eh?” rispondo.

Comincia a ridere come un demente, trascinandosi anche gli altri. Mia madre ci guarda molto male, è il momento di abbandonare la scena.

“Io vado a dormire” annuncio alzandomi, ormai mi arrendo.

“Buonanotte, tesoro!” mi saluta la mamma.

“Buonanotte!” rispondo iniziando a salire le scale.

“Non si saluta?” fa Rydel dal divano.

“Che ci fai qui? Le streghe non volano sulle scope di notte?” le rispondo.

Lei mi fa la linguaccia. Poi papà, al solito, dice di smettere di litigare eccetera. Io intanto me ne vado in camera e mi chiudo. Basta, almeno qui non c'è nessuno a tormentarmi. Tranne me...

«Martina»

Mantre parlo, mi torna in mente tutta la scena, quello che Ross ha fatto per me stasera. L'ultima frase del mio racconto: “Può esistere un amico migliore di così?”

Le mie cugine cercano di trattenere una risata.

“Amico?!” dice Laura sarcasticamente.

“Ma scherzi?” ride Eleonora.

“Ragazze, lo so che un'amicizia che comincia con un bacio e si evolve così in pochissimo tempo è una cosa strana, ma non c'è nient'altro tra me e Ross. Si tratta solo di un'amicizia... Speciale... Ross è solo un amico.” rispondo alle loro provocazioni.

“L'amore È un'amicizia speciale, citando te direttamente!” dice Laura.

“Si ma io non intendevo in quel senso...” replico “E comunque... Tu Lau? Se secondo te io e Ross siamo più che amici, allora tu e Rocky...”

Io ed Ele cominciamo a ridacchiare.

“La differenza tra te e me, Marty cara,” risponde prontamente Laura “è che io dico le cose come stanno. Tra noi non c'è niente, ma lui mi piace. E penso di piacergli anch'io...”

Resto sconvolta. Ma com'è possibile che stasera mi stanno fregando tutti?

Sono stanca, voglio andare a dormire. Scendo dal letto e corro nel bagno a sistemarmi, e prima che le mie cugine possano raggiungermi, chiudo la porta a chiave. Dopodichè esco e mi infilo sotto le coperte.

Ripenso a tutto quello che è successo stanotte. Alla mia prima bevuta. A Laura ubriaca. Ai nostri nuovi amici. A Ross, al bacio, alle parole che mi ha detto, alle risate, a come mi teneva le mani, a come ci siamo abbracciati, a quanto sento di potermi fidare di lui, a quanto sia stato fantastico. Forse... No, non hanno ragione.
***
Eccomi con il terzo capitolo!

*Si scusa col pensiero con Laura per quello che le ha fatto in questo capitolo *

Comunque... Bè si, come avete sicuramente notato, ho messo dei POV di Ross. Anche se questa storia sarà narrata principalmente da Martina, metterò qualche POV di altri personaggi, in maggioranza, appunto, Ross.

Dunque... Ah si, dovevo parlare del rapporto di Martina e Ross. In pratica, si conoscono da pochissimo, è vero, ma già è come se fossero sempre stati amici. Mai provata questa sensazione? Non so perchè sto facendo questo discorso, mi andava.

Ringrazio Prato_Azzurro, teresa_R5 e _firework26 per avere recensito e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite, e, ovviamente, anche chi legge silenziosamente.

Ciao!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sento la testa cadere e sbattere su qualcosa di relativamente morbido, apro gli occhi. Mi hanno tolto il cuscino da sotto la testa, stronze. Mi siedo sul materasso, mi stropiccio gli occhi e sbadiglio.

Le prime parole che mi escono dalla bocca sono “Io vi uccido.”

“Buongiorno!” mi rispondono.

Ma dai! Perchè l'hanno fatto? Mi rintano sotto la coperta lamentandomi. Passa qualche minuto, forse hanno deciso di darmi tregua. Magari se resto così posso riappisolarmi. Alla fine, è possibile dormire senza cuscino o aria, giusto? Ma, ovviamente, la pace non dura. Laura ed Eleonora tirano via la coperta e la buttano a terra. Rabbrividisco un po' per il cambio di temperatura improvviso. Loro due sono belle pimpanti e allegre, io muoio ancora di sonno. Ma come ci riescono? Passa Gabri davanti alla camera seguito da mio fratello. Nota che mi sono appena alzata e che siamo ancora tutte e tre in tenuta da dormita. Non dico pigiama solo perchè la tenuta da dormita non lo è, anche se ha la stessa funzione. Consiste in biancheria e canottiera. Lo so che sono pazza, ma mi piace dormire così anche di inverno. E lo stesso vale per le mie cugine.

“Quando pensate di scendere a fare colazione?”

“Quando avremo finito di prepararci, ovvio!” risponde Lau alla domanda di mio cugino.

“Ah, ok, allora ci vediamo al mio diciottesimo, ragazze!” dice mio fratello.

Il sarcasmo è come pane quotidiano, qui. Mi alzo di corsa e gli chiudo la porta in faccia. Ormai che mi sono svegliata, vale pena prepararsi. Quando tutte e tre siamo pronte, prendo Sam e scendiamo le scale, dirette in cucina. Sam è il mio telefono. È un Samsung e, dato che isolando le prime tre lettere della parola si ottiene un nome sensato, lo chiamo così.

Entriamo e ci sono i due ragazzi seduti al tavolo.

“Buoni diciotto anni, Gabri!” gridiamo all'unisono.

Poi ci accomodiamo anche noi e cominciamo a mangiare.

Consumiamo il cibo in silenzio. A un certo punto, mentre sto sollevando il mio cucchiaio con i cereali dalla ciotala di latte, mio cugino mi fa una domanda tale da farmi ricadere la posata da dove era emersa.

“Ragazze... Chi sarebbe Ross?”

Il latte schizza sulla tovaglia. Ele e Lau rimangono impallate. Ci scambiamo degli sguardi leggermente sconvolti. Ma come cazzo lo sa?!

“Come, scusa?” gli rispondo.

“Tanto non mi potete fregare, ho sentito tutto dalla parete.”

“Hey, ci hai spiate!” urla Ele.

“Tanto, prima o poi me lo avreste raccontato lo stesso.” ribatte lui.

COSA?!?!

“Di che parlate?” chiede mio fratello.

“Niente, Gabri.” gli dice mio cugino, con l'intento di raccontarglielo dopo avercelo estorto.

Non mi sta bene. Per carità, mi fido di mio fratello, non ho neanche paura che possa dirlo a mamma e papà. Ma non gli posso dire di essere stata in un pub in mezzo agli ubriachi, di aver bevuto e di aver baciato un ragazzo che non conoscevo. Se no sarebbe lui quello a non fidarsi più. Però mi pare male non dirlo a mio fratello.

“Sssh!” intervengo io. Riprendo poi a parlare quando loro sono totalmente zitti. “Siamo soli?”

“Si.” risponde Gabri.

“Ok, ve lo racconteremo.” annuncio.

Così, iniziamo a raccontare di ieri sera e veniamo interrotte più di una volta, ma non abbiamo intenzione di rispondere alle domande prima della fine del discorso.

“... E, onde evitare equivoci, io e Ross siamo solo amici.” dico per concludere.

Le espressioni di stupore sui volti dei due curiosoni sono davvero ridicole. Ma non rido.

Usciamo dalla discussione dopo circa un'ora.

“E quindi stasera vi vedete di nuovo?” chiede mio cugino con aria inquisitrice.

Ecco, lo sapevo, si è messo sulla difensiva. So che lo fa solo perchè ci vuole bene, ma spero davvero che non diventi fin troppo protettivo. In ogni caso, non è da lui esagerare in queste cose, dovrei poter stare tranquilla...

Sono le 5.30 e ancora non ci siamo sentite con i ragazzi. È una giornata che stiamo sulle spine, finchè finalmente Sam comincia a vibrare. È Ross.

“Hey!” dico.

“Hey!” risponde “Senti, per voi va bene stasera tipo alle... 7:30?”

“Si, si!” esclamo, e dopo mimo un “7:30” alle mie cugine.

Loro annuiscono sorridendo, sono gasatissime.

“Senti, ma se ci incontriamo sotto casa vostra prima di uscire?” chiede “Così non avete il problema di cercare indirizzi eccetera per arrivare.”

“Perfetto, allora ci vediamo alle 7:30 sotto casa nostra.”

“Si!”

“Ok, ciao!”

“A dopo!”.

“Guarda che io li voglio vedere questi!” grida mio cugino dall'altra stanza “Vi accomapgno sotto quando arrivano!”

Non gli rispondiamo neanche, anche perchè non ce ne sta fregando più di tanto, dato che prima o poi li conoscerebbe lo stesso, tanto vale che li veda subito.

Dato che ancora è presto, decidiamo di uscire a comprare qualcosa, ci sono dei negozi nella zona del pub di ieri, quindi non dovremmo perderci.

Entriamo in un negozio di trucchi. Mi viene da pensare che ieri sera avevo la matita, quando ho pianto... Spero di non averne lasciata qualche traccia su Ross, insieme alla chiazza di lacrime... Perdiamo la cognizione del tempo finchè Laura nota un mascara che le piace molto e lo prova.

“Bello questo!” esclama.

“Vedi come si chiama.” consiglia Ele.

“7:15?” dice confusa Laura.

“Che nome strano...” commento.

“No, 7:15, è l'orario! Guarda là!” grida Laura agitata, indicando un orologio.

Ele controlla l'ora sul telefono.

“Cazzo, è vero!” urla Eleonora.

Ci catapultiamo fuori dal negozio, dopo aver pagato, e corriamo a casa per prepararci. Mantre ci vestiamo, i ragazzi ci chiamano. Gli chiediamo 5 minuti. Ed esattamente dopo 5 minuti, siamo pronte. Gabriele ci chiama a gran voce per farci scendere e noi ci fiondiamo sulle scale, ancora pettinandoci i capelli e sistemandoci i vestiti.

“E quindi sono arrivati i vostri principi azzurri...” dice mio cugino.

“Ah Ah Ah.” ridiamo sarcasticamente.

“Vedete che vi controllo. E non scherzo.” annuncia Gabri.

Stavolta ridiamo davvero.

Laura apre la porta e mi accorgo di avere ancora una spazzola in mano. La tiro via, colpisce qualcosa, ma chissene.

“Ciao!” sorridiamo noi tre in contemporanea.

Ci rispondono allo stesso modo e ci abbracciamo. Gabri ci guarda schiarendosi la gola. Ross se ne accorge.

“Hey, ciao!” dice a mio cugino.

“Hey.” risponde Gabri.

“Oh, si, lui è nostro cugino Gabriele.” dice Ele indicandolo, poi indica l'altro Gabri “E questo è il fratello di Martina, Gabriele anche lui.”

Si salutano a vicenda.

“Ragazze, non fate troppo tardi, le mamme si sono preoccupate ieri sera.” raccomanda mio cugino.

“Si, tranquillo!” risponde Ele.

Usciamo, salutiamo “i Gabrieli”, che ci chiudono la porta dietro.

I ragazzi ci portano a fare shopping. Mentre camminiamo, vediamo delle cabine fotografiche e decidiamo di entrare. Rydel e Ellington si fiondano dentro una cabina insieme, nella penultima si vanno a mettere Rocky e Laura, nell'ultima Riker ed Ele. Siamo rimasti io e Ross, che ci andiamo a mettere nella seconda cabina. Dopo aver scattato un po' di foto, usciamo e andiamo a guardare le foto di Lau e Rocky. Nell'ultima si stavano per baciare! Ci avviciniamo di soppiatto alla tendina della cabina e Rik la manda via con un colpo secco. Si stanno baciando. Spalanco la bocca, alla fine sono sorpresa, anche se era piuttosto scontato. Laura richiude la tendina e li lasciamo là dentro.

“Dai, vediamo le vostre foto!” propone Riker.

“Si, e noi vi facciamo vedere le nostre!” esclama Ele.

Io e Ross ci guardiamo un attimo. Mi rivolgo ai due che desideravano vedere le nostre foto e dico “No, non è il caso...”

“Dai!” implorano loro due in coro.

Alla fine, cediamo e accettiamo. La nostra prima foto è una boccaccia. Poi nella seconda abbiamo fatto una “I” con le mani, nella terza io ho fatto un cuore e Ross ne ha fatto uno intorno al mio, nella quarta una “Y”, nella quinta una “O”, nella sesta una “U” e nella settima abbiamo indicato l'obbiettivo. Ora, “I love you” ha doppia valenza, può benissimo esprimere l'affetto tra amici, ma ovviamente, loro fraintendono.

Ele e Riker invece hanno fatto poche foto, tutte di boccacce, che ci fanno ridere a crepapelle.

“Si, abbiamo fatto poche foto perchè non capivamo come funzionasse.” ci informa Riker.

“E poi, abbiamo perso un po' di tempo a parlare.” aggiunge Ele.

Finalmente, Rocky e Laura si decidono a uscire, ci guardano un po' confusi dalle nostre risatine. Come se non fosse ovvio il motivo!

“Allora?” chiediamo con un obbligo di risposta.

“Si,” dice Laura “si!”

Ovviamente, l'applauso non può assolutamente mancare. Arrossiscono un po', ma l'imbarazzo dura poco. Beati loro... Nessuno sembra dare conto al fatto che quei due si siano fidanzati quanto al fatto che io e Ross non lo siamo. Perchè devono per forza pensare che siamo fatti per stare insieme solo per quel bacio? Non può esistere un'amicizia che comincia con un bacio? No, io e Ross “non vogliamo ammettere di essere fatti l'uno per l'altra”, come dicono loro.

Ci incamminiamo nuovamente ed entriamo nel centro commerciale. Noi ragazze ci fiondiamo in tutti i negozi di vestiti, con i ragazzi che ci sbuffano dietro e ci gridano di aspettarli. E, ovviamente, li costringiamo a entrare con noi ovunque andiamo e a farci consigliare cosa comprare. L'unico posto in cui si rifiutano di mettere piede è un negozio di intimo... Bè, direi che hanno ragione. Dopo che abbiamo svuotato i nostri fondi monetari, i ragazzi decidono che è il loro turno di scegliere dove andare, per cui ci ritroviamo... A mangiare? Si è fatto davvero così tardi?

“Sono già le 9 e noi abbiamo fame!” risponde Ellington alle proteste di Rydel.

Entriamo in una pizzeria e prendiamo posto, o meglio, prendono tutti posto lasciando a me e Ross due sedie vicine. Credo che stiano cominciando a farlo apposta. In ogni caso, ci sediamo e ordiniamo le pizze. C'è la musica in questo posto.

È bello vedere Laura che fa l'innamoratina con qualcuno che non sia Dario. Se solo ripenso a quello stronzo e a cosa ha fatto a mia cugina mi viene un nodo di rabbia alla gola.

Arriva da mangiare. Io ed Ele dividiamo la pizza, visto che lei non la finirebbe mai da sola, nonostante insista ogni volta per averne una tutta per sé.

Mi accorgo che Rocky, Ratliff e Rydel sollevano di scatto la schiena, da che erano piegati sulla loro cena. Mi accorgo anche che coincide con l'inizio di una canzone. Hanno dei sorrisi di dimensioni cosmiche e si guardano a vicenda.

“Ma questa è...” dice Rocky.

Gli altri due annuiscono mettendo bene in mostra i denti. Sono un po' confusa, così come le mie cugine. Ross e Riker guardano gli altri tre con sguardo ammonitore e scuotendo appena percettibilmente la testa. L'entusiasmo dei tre si attenua, ma senza sparire. Quando Ross si rigira, i nostri occhi si incontrano e io ho ancora le sopracciglia aggrottate. Sono piuttosto confusa...
***
Hello, readers!! Come va?

Dunque, i ragazzi e le ragazze continuano a frequentarsi e... Hey! Rocky e Laura together *faccina eheh*. Prima volevo metterla con Riker, non so perchè ce l'avrei vista meglio, poi però lei mi ha detto di preferire Rocky e beh, ok, ho cambiato idea ihih.

Coooomunque, oggi è il compleanno di Ellington!! Facciamogli gli auguri! HAPPY B-DAY TO YOU HAPPY B-DAY TO YOU HAPPY B-DAY TO RATLIFF HAPPY B-DAY TO YOU!! *batte le mani e la sua famiglia la prende per decerebrata*.

Ok, basta ahahah. Piuttosto, sorry per come ho fatto finire il capitolo, un po' sospeso ahahah.

Ringrazio al solito i recensori e tutti i lettori silenziosi. Ah si, anche quelli che hanno messo la storia tra le preferite ecc.

Ciao!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


“Gli piace tanto questa canzone...” spiega Ross.
“Ok, allora la ascolto.” dice Ele.
Decido di ascoltarla anche io. Cala il silenzio per qualche secondo. 
“Wow!” commento “Bella!”
“Hey, ascolta ora!” mi consigliano Rocky e Ratliff.
“Baby, I don't wanna see you cry, no, I wanna see you smile...” E poi su “smile” comincia il ritornello. Probabilmente volevano farmi sentire la voce di quello che canta “I wanna see you”, subito prima di “smile”. Un momento...
“Ross, non è lo stesso che mi hai detto ieri sera?” chiedo attirando l'attenzione del ragazzo seduto accanto a me.
“Come scusa?” mi risponde.
“Non voglio vederti piangere, voglio vederti sorridere. Non è che l'hai preso da questa canzone?”
“Ehm...”
Decido di lasciar perdere, ma ormai l'ho capito... Vedo Riker che canta. Mi viene da battere il tempo.
“Allora, vi piace la canzone?” chiede Rydel sorridente.
“Carina, ma preferisco Ariana Grande.” risponde Ele.
“Si, niente male.” aggiunge Laura.
“A me piace molto.” dico io.
Dopo il secondo ritornello, la canzone cambia tema e si sente la voce di un solo cantante, un ragazzo.
“Hey, Marty, che ne pensi di questo cantante qui?” mi chiede Rocky.
Mi fermo ad ascoltare per qualche istante.
“È bravo...” dico “Ha una bella voce...”
“È lo stesso che volevamo farti sentire quando prima ti abbiamo detto di ascoltare quella parte della canzone.” aggiunge Ellington.
“Oh.” dico “E poi è così dolce questa parte...”
Ross, che stava fissando la sua pizza, sorride, poi guarda i suoi fratelli e il suo migliore amico, senza sollevare la testa. Gli altri quattro in risposta ridacchiano e alcuni di loro escono la lingua. Come per fargli un dispetto.
“Si, l'ho preso da questa canzone.” dice rivolgendosi a me.
Dopo qualche secondo, realizzo che sta parlando della frase di ieri sera. Adesso me lo dice?
“Si era capito...” rispondo.
Si gira di nuovo verso i quattro e scoppia a ridere, butta anche la testa indietro tenendosi la pancia con una mano. Ma che ho detto di così divertente? Quando torna in sé e si rende conto della mia espressione interrogativa e sconvolta, mi chiede scusa e smette di ridere. Ma perché?! Mah... Gli chiederei perché rideva, ma penso che ricomincerebbe se lo facessi. Quindi non lo farò. 
Sulla fine della canzone, Ratliff finge di suonare la batteria, Rocky la chitarra e Ross di cantare.
“Non è che voi... Suonate, che ne so tipo per hobby?” chiede Laura.
I nostri cinque amici si girano di scatto verso di lei.
“Io lo prendo per un si!” esclama Eleonora, attirando la loro attenzione su di sé. 
“Allora?” chiedo.
E girano nuovamente le teste. Mi stanno sembrando dei suricati.
“Beh ecco...” comincia Ross.
“Si...” ammettono tutti gli altri in coro.
“Ma... Siete tipo una... Band?” chiedo.
Annuiscono.
“Beh, allora dovete farci sentire qualcosa!” esclama Eleonora.
“Si, prima o poi vi suoneremo qualcosa delle nostre...” dice Riker.
Continuiamo a parlare di musica e simili finché mio cugino mi chiama per farmi un interrogatorio e per ordinarmi di tornare a casa, dato che le mamme non vogliono che facciamo tardi come ieri. Secondo me è anche perché vuole fare il protettivo, la parte del “padre”, senza pensare che già abbiamo dei padri. Padri che, come le madri, in effetti non sanno che usciamo con dei ragazzi più grandi...
Penso che se papà venisse a sapere che usciamo con un gruppo in cui ci sono MASCHI più grandi, mi chiuderebbe dentro casa e mi vieterebbe di mettere piede fuori dalla porta. Figuriamoci Laura, se suo padre dovesse scoprire che sta con Rocky...
Infatti non devono sapere niente, almeno per ora. Comunque, posso stare tranquilla, so che quei due stanno dalla nostra parte e che ci copriranno il più possibile.
«Ross»
Marty torna e comunica che le vogliono a casa entro le 11:30.
“Che palle!” esclamano le altre due.
“Lo so...” risponde con tono scocciato.
“Già, più piccolo sei, più limiti ti mettono...” borbotto.
“Sei il più piccolo tra tutti?” mi chiede Martina.
“Si...” rispondo “Anche se in realtà ho un fratello minore. Comunque, se lui non c'è, il più piccolo sono io.”
“Tra noi la più piccola sono io.” dice Ele con voce priva di entusiasmo.
“Sono già le 11, se vi vogliono entro mezz'ora forse è meglio partire subito.” consiglia Riker.
Annuiscono un po' giù di morale, le capisco.
“Domani facciamo di nuovo qualcosa?” propongo mentre torniamo.
“Si, dai!” esclamano Marty ed Ele.
“Mmh... Ross, hai scordato che abbiamo un impegno domani pomeriggio?” fa Riker.
Cavolo, vero... Domani abbiamo un concerto, lo avevo totalmente rimosso...
“Potremmo vederci anche di mattina” suggerisce Ratliff.
“Allora?” chiede Rocky rivolgendosi alla sua ragazza.
Laura annuisce.
“Voi che dite?” chiede alle sue cugine.
“SI!” gridano, facendo poi delle facce imbarazzate.
Arriviamo a casa loro in orario. Laura e Rocky si salutano con un bacio; poi, dopo averli contemplati, tutti si girano verso me e Martina. 
“Cosa?” diciamo contemporaneamente. 
Ci guardano con delle facce da “non fate finta di non sapere cosa intendiamo e baciatevi anche voi”.
Quando lo capiranno che siamo solo amici? Giro gli occhi. 
“Buonanotte, Ross!” dice sorridente rivolgendosi a me. 
“Buonanotte, Martina!” ricambio. 
Ci voltiamo verso gli altri mantenendo i sorrisi. Lo scopo sarebbe far girare gli occhi a loro. Riusciamo nell'intento, ora posso dormire tranquillo. Andiamo alla porta. 
“Rimaniamo come per oggi?” chiede Rik “Cioè che noi veniamo qui?” 
“Ok!” risponde Laura.
Ci diamo la buonanotte e le ragazze rientrano. Ora, non ci resta che tornare a casa.
“Ragazzi, la prossima volta più attenzione!” ci ammonisce Riker.
“Già...” concordo “Dobbiamo ricordarci cosa abbiamo deciso...”
Si, per ora le ragazze non devono sapere chi siamo... Glielo diremo, si, ma a tempo debito. Non è ancora il momento.
“Cambiando argomento...” dice Rydel, con un tono che non mi piace per niente “Rocky è fidanzato! Rocky è fidanzato!” comincia a canticchiare per presa in giro insieme a Ratliff.
“A proposito di fidanzati...” dice Ell, mettendo un braccio intorno alle spalle di Delly “Posso dormire da voi oggi?”
“Certo, bro!” esclamo.
“Si ma non con lei, a proposito di fidanzati...” dice Rik indicando nostra sorella e facendomi ridere istericamente per l'ennesima volta questa sera.
Ma come sono contento, la conversazione non si sta spostando su di me!
“Si, a proposito di fidanzati...” fa Rocky.
“Va bene, ora basta lo stiamo dicendo troppe volte” commento.
“Comunque, pensate che potremmo invitare le ragazze da noi qualche volta?” chiede.
“Intendi a dormire?” gli domando.
“Si, anche.” mi risponde.
“Martina mi ha detto che i loro genitori non sanno che si vedono con noi... Laura non ti accennato questo particolare?” dico.
“Ehm... Non lo avevo calcolato...” dice lui “Ma tanto prima o poi lo verranno a sapere...”
Oh mamma, non riesco a immaginare quanto si divertirebbero a prendere per il culo me e Martina se le ragazze venissero a dormire qui...
Comunque, Rocky ha ragione, prima o poi i loro genitori ci vedranno, in ogni caso scopriranno che escono con noi. Mi inquieta il pensiero del perché non gliel'abbiano detto, magari sono dei tipi severi... Spero solo che le ragazze non abbiano problemi...
«Martina»
Ci accolgono le mamme che erano praticamente dietro la porta. Spero vivamente che non abbiano sentito i ragazzi.
“Non abbiamo avuto l'occasione di parlare del ritardino di ieri sera...” dice la mamma di Ele sottolineando “ritardino”.
Si mette male.
“Scusate per l'ora che si è fatta ieri, ma il film è durato un sacco...” ci giustifica Laura.
“Si, scusate.” aggiungiamo io ed Ele.
Per fortuna, decidono di graziarci per questa volta. Ci avviamo verso le scale, stiamo per tirare un sospiro di sollievo, quando mia madre ci richiama. 
“Ci dite chi erano quelle persone con cui parlavate qua fuori?”
Ci blocchiamo e rimaniamo impallate come statue per qualche secondo, poi ci giriamo, preferendo mantenere le distanze.
“Parlavamo tra di noi!” esclama Ele, ma purtroppo le mamme sono fin troppo furbe. 
“In inglese?” chiede sua madre.
“E poi abbiamo sentito anche delle voci maschili.” aggiunge la mamma di Lau.
“Li abbiamo incontrati al cinema, abbiamo fatto amicizia e abbiamo deciso di vederci anche stasera.” risponde prontamente Laura “Sono tre fratelli, una sorella e il loro migliore amico.”
Appena comincio a pensare che finalmente ce la siamo cavata, mia madre torna con un'altra domanda.
“Quanti anni hanno?”
Ma perché mamma?
“Ecco...” dico con lo sguardo basso “Il più piccolo quasi 19...”
“E il più grande?” chiedono le zie con un tono un po' preoccupato.
“23” rispondo.
Oso alzare gli occhi per constatare l'impressione che avevo avuto: non sono proprio contente.
“Ma... Di loro ci si può fidare.” dice Eleonora convinta.
“Oh, si, sono davvero delle brave persone.” aggiungo.
“Va bene, potete vedervi con loro, ma state attente lo stesso.” raccomanda la mamma di Lau, dopo essersi consultata con le altre due.
“Certo, state tranquille!” diciamo all'unisono, e per evitare ulteriori discussioni corriamo a razzo su per le scale e ci chiudiamo in camera.
In effetti, non mi aveva mai sfiorata l'idea che uno di loro potesse farci chissà cosa, sembrano e si sono dimostrati tanto delle brave persone...
E poi... Non posso immaginare qualcosa di simile su Ross in particolare: dopo quello che è successo ieri sera, niente potrebbe mai farmi pensare che sia capace di farmi qualcosa di male.
Non mi piace pensare a queste cose, io voglio bene ai ragazzi, il fatto è che le mamme sono sempre un po' apprensive, specialmente se non conoscono la gente che frequenti. Posso stare tranquilla comunque. Forse avremmo dovuto dire anche che domani vogliamo uscire di nuovo. Pazienza, lo sapranno domani stesso.
Dopo esserci fatte raccontare da Laura i dettagli del suo fidanzamento, ci mettiamo a letto. Prima di dormire, mi chiedono cosa c'è tra me e Ross. Basta però, lo sanno! 
“Siamo... Migliori amici...” rispondo.
Si, ho omesso questo piccolo particolare, effettivamente.
“Com'è che da 'solo amici' siete passati a 'migliori amici'?” chiede Ele.
“Beh, avete presente quando siamo piccoli e vogliamo che qualcuno sia il nostro migliore amico?” dico. Loro annuiscono “Ecco, andiamo dalla persona e glielo chiediamo.”
“È andata così?” chiede Laura.
Faccio di si con la testa.
“Che cosa carina!” farfuglia Laura tra i risolini suoi e di nostra cugina.
Si, è vero, è una cosa carina, e poi dimostra che è possibile rimanere un po' bambini.
“Ora mi lasciate dormire in pace?” chiedo scocciata.
“Si, si, dormi!” mi risponde Laura.
Ci diamo la buonanotte e finalmente forse potrò dormire e non subire altre domande su un argomento trattato e ritrattato. Ma sono davvero passati solo due giorni? Mi sembra di conoscere i ragazzi da una vita, di essere loro amica da sempre. Una volta mi è stato detto che non è poi così strano sentirsi così con delle persone, ma che è una cosa speciale. Si tratta di essere molto in sintonia, credo. Mi torna in mente la canzone di stasera. La voci di quei cantanti mi erano piuttosto familiari... Ma è difficile che io li abbia sentiti in altre occasioni, perché non li mandano molto alla radio, stando a quanto ci hanno detto i ragazzi. Ross mi ha detto anche che non sono famosi quanto altri cantanti, ma hanno pure loro un bel po' di fan. Non ho pensato di chiedergli il nome della band o della canzone.
Chiudo gli occhi e provo a dormire, ma sembra proprio che non ci sia speranza. Troppe cose mi affollano la mente. Guardo che ore sono sul mio telefono e mi viene un colpo: le 4 del mattino?! Come cazzo faccio a essere ancora sveglia a quest'ora? Ma soprattutto, com'è possibile che il tempo è passato così velocemente? 
Mi siedo sul letto, mi gira un po' la testa. Laura, che è nel letto accanto a me, apre lentamente gli occhi e mi guarda. Ci capiamo al volo, solo con lo sguardo le dico che non ho dormito fino ad ora.
“Che ore sono?” mi chiede.
“Le 4.”
“Tu sei pazza.”
“Lo sai qual è il mio problema.”
“Dovresti smettere di pensare al posto di dormire, ti fa male alla salute.”
“Lo so.”
Sbuffo e mi rimetto sotto le coperte, forse finalmente riuscirò a chiudere occhio.
***
Ciao lettori! Vi sono mancata?(?)
Siamo arrivati al quinto capitolo e io sono leggermente nella MERA (come correggerebbe Sam) perché non ho pronto il sesto. Il mio problema è che scrivo quando sono ispirata, e non sempre l'ispirazione mi arriva per i capitoli che ho bisogno di completare. Insomma, scrivo pezzi di capitoli diversi. Ad esempio, al momento ho ispirazione per un capitolo che sarà abbastanza più in là e di cui non posso dirvi niente perché vi farei uno spoiler tremendo, mi odiereste.
Va buon, basta,vi saluto, vi ringrazio perché leggete e in particolare chi recensisce, ciao!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Stamattina è Sam a svegliarmi. Vediamo che vogliono alle... 7:30. Bello, almeno tre ore e mezza ho dormito. Meglio di niente, no? È Delly. Chiede se per colazione ci va bene. Dipende da a che ora vuol dire colazione... Qui ancora dormono tutte... Glielo chiedo e mi risponde che loro potrebbero essere qui tipo per le 11. Perfetto, alle 11 mi sembra più che plausibile. Ma ora è il momento della vendetta. Devo solo pensare al modo più crudele per svegliare quegli angeli delle mie cugine. Acqua addosso? È un classico, ok, ma non invecchia mai... Vado in bagno e apro l'acqua fredda, prendo due bicchieri (purtroppo, non c'è niente di meglio...) e li riempio. Vado e con naturalezza verso l'acqua addosso alle ragazze che si svegliano di scatto strillando. Ma come sono cattiva... Le loro urla mi fanno sentire realizzata. 
“Così imparate a fare le stronze di capomattina!” dico loro uscendo la lingua. 
Dolce, dolcissima vendetta. 
Mi guardano in cagnesco, forse, dico forse, dovrei preoccuparmi...
Comincio ad allontanarmi ridendo.
“Sei finita” mi dice Laura con uno sguardo che ripete il concetto in modo decisamente meno fine.
Inizio a correre fuori dalla stanza, lasciando cadere i bicchieri. Le ho alle calcagna, ho un po' paura di quello che potrebbero farmi...
Scendo le scale, entro in cucina, faccio mille giri, per poi tornare nella mia stanza e schizzare in bagno a chiudermi a chiave. Quelle due vengono a bussare e a ordinarmi di aprire, anche minacciandomi, ma io sono al sicuro: ho vinto.
“Ah ragazze” dico, dopo che si sono calmate un po' e hanno smesso di attentare all'incolumitá della porta “Ho parlato con i ragazzi, dicono di vederci alle 10 sotto casa per colazione”
Sento le due ridacchiare.
“Fantastico...” risponde Ele con tono malizioso, per poi cominciare a bisbigliare con Laura.
Perché ho la brutta sensazione che la loro vendetta includerà Ross? No vabbe, conoscendo le mie cugine... Già, ho molto da temere.
“Vedi che dobbiamo prepararci anche noi eh!” mi urla Laura.
“Appunto, sono già le 7:30!” aggiunge Ele.
“Pazze...” sento venire da fuori la stanza “Idiote...”
“Ma che...?” dico aprendo la porta del bagno e uscendo.
“Come cazzo fate a dire che sono GIÀ le 7:30 e fare in questo modo a quest'ora?!” si affaccia all'entrata della camera da letto mio cugino.
“Ehm... Buongiorno(?)” rispondo con tono interrogativo.
«Ross»
“HEY MOLLA IL MIO PIEDE!” sento urlare da fuori la mia stanza.
Che bel modo di svegliarsi, un grido che ti spacca i timpani mentre stai bello sotto le coperte. Fratelli del cazzo, proprio dal profondo del mio cuore.
Mi alzo, continuando a sentire qualcuno di loro gridare di voler indietro il suo piede. Apro la porta, sbadiglio e mi stiracchio.
Beh la scena è parecchio divertente: Riker per terra che implora Rydel di restituirgli il piede e Rydel con il piede di Riker in mano.
Comincio a ridere come uno scemo, non ce la faccio a stare seccato, è troppo divertente.
“Che cazzo ridi tu?” fa Riker, ottenendo solo di farmi ridere di più e più forte.
Al solito, Rocky è ancora a dormire, non si sveglierebbe neanche se ci bombardassero. Mi piacerebbe avere il sonno pesante come lui...
“Posso capire il perché di tutto questo?” chiedo quando mi calmo.
“Riker mi ha preso il telefono per leggere le mie conversazioni con Ellington” spiega Delly “E allora io gli ho preso il piede” conclude fieramente.
“Bene, ora ridammi il mio piede!” si lamenta Rik.
“Prima tu ridammi il telefono!” dice lei.
“E io come faccio a sapere che poi tu mi molli?”
“E io come faccio a sapere che tu mi ridai il telefono?”
E ricomincio a ridere.
“La smetti di ridere?!” fa Riker istericamente.
Tra poco mi accascio a terra.
“E ti sei anche fatto mettere i PIEDI in testa da una ragazza!” dico.
“Piedi in testa? Buona idea!” commenta Rydel “Gli metto i miei piedi in testa o i suoi?”
“Merda” impreca Riker “Ross, tu sei morto!”
“Ma non ti ho neanche ancora fatto le foto che posterò sulle nostre pagine ufficiali su Twitter, Instagram, Facebook... Devo continuare?” dico.
Certo che sono stronzo quando voglio...
“Devi solo provarci!” mi minaccia “Sappi che anche io ho delle foto compromettenti tue!”
“Ok, ok... Non le posto...” mi arrendo “Ma te le faccio lo stesso...”
E infatti prendo il telefono e comincio a fare foto di Riker con i suoi stessi piedi in testa.
Magari i nostri fan non vedranno mai queste foto, ma di sicuro i nostri amici si.
“Ross, la smetti e mi aiuti?” mi implora Riker.
“Ok...” sbuffo posando il telefono.
Mi avvicino ai due e prendo Rydel da dietro e inizio a tirarla, cercando di allontanarla da Riker, ma sembra inutile. Delly si gira verso di me.
“L'hai voluto tu!” esclama minacciosamente.
Mi mette un piede tra le caviglie e mi spinge, facendomi cadere all'indietro sul sedere.
“Hey!” mi lamento.
Intanto Riker ha ricominciato a leggere i messaggi sul telefono di Rydel.
“Ma allora sei proprio scemo!” gli urlo.
“Zitto!” mi dice a denti stretti.
Delly si gira e, accorgendosi della situazione, gli salta addosso, prende il suo cellulare e da un calcio a Riker.
“Cazzo!” impreca Delly dopo aver guardato l'orario “Sono le 9:30!”
“Che?” facciamo io e Rik.
“Mi sono messa d'accordo con le ragazze per vederci davanti casa loro alle 11” spiega.
“Vabbè, ancora c'è tempo, tranquilla!” dice Riker.
“Dimentichi che parliamo di Rydel” dico.
Le risate sarcastiche di mia sorella vengono interrotte da una notifica del cellulare, che arriva anche a me. È Instagram. Dice che a un utente piace il nuovo video postato sulla sua pagina ufficiale.
“Ross, avevi deto che non avresti caricato niente!” mi sgrida Delly.
“Ma io non ho fatto nulla!” mi giustifico, aprendo Instagram.
“Certo, si è postato da solo” dice mia sorella.
Io non ho postato nessun video, uffa!
“Vedete? Appaio anche io nel video, non è colpa mia!” dico, dopo aver mostrato il video ai due.
“Va bene, ok, ma chi l'ha fatto?” chiede Riker.
“Secondo voi?” dice... Rocky?!
Ma stava dormendo! Almeno credevo... Beh, a quanto pare no...
“Ma come, quando, perché?” domanda a raffica Delly.
“Beh, si... Mentre eravate troppo impegnati a fare gli idioti, sono uscito dalla stanza, ho appoggiato il telefono in modo che vi riprendesse. E allo stesso modo me lo sono ripreso. Ahah, non immaginavo che avrebbe funzionato!” risponde Rocky.
Siamo tutti e tre sconvolti. Come abbiamo fatto a non notarlo?
Già, tutti i commenti, divertente... Chi ride, chi ci da dei pazzi, chi dice di amarmi è che sono troppo carino anche quando cado per terra e... Ups, commento di papà...
“Tutto questo casino di mattina mentre gli altri cercano di dormire”.
Beh, si, gli chiedo scusa, tramite Instagram, anche se io non ho fatto granchè... Capirà...
Mmh... Meglio scappare a prepararmi, prima che Rat occupi il bagno, è il più lento, dopo Rydel...
Hey, un momento... Dov'è Ratliff?
“Raga, in tutto questo manca Ell” dico.
“Preceduto da un commento, Ross!” dice lui sbucando dalla stanza di mia sorella “Ci hanno pensato prima loro che voi alla mia esistenza, eh”
“Awww, scusaciiii!” fa Rydel, andando ad abbracciarlo e dandogli un bacio sulla guancia.
Intanto noi la incoraggiamo a sbrigarsi, perché sennò arriveremo davvero domani.
Quando finalmente Rydel e Ellington sono pronti, partiamo, dato che si è già fatta ora di andare. Decidiamo di muoverci a piedi, non contiamo di andare così lontano da aver bisogno della macchina.
«Martina»
Ele e Laura fanno un cenno a Riker, che in risposta fa l'occhiolino. Si alza, frugando nella tasca della sua giacca e viene dietro me e Ross, che abbiamo appena finito di mangiare. Entrambi ci giriamo verso di lui, guardando verso l'alto per identificare l'oggetto che ha in mano. Vischio. Di nuovo. Rimaniamo scioccati, di nuovo. Ci tocca baciarci, di nuovo.
“Riker!” dice Ross, parlando a denti stretti.
“Bella vendetta, molto simpatiche...” dico alle mie cugine.
“Bene, ora baciatevi, piccioncini!” ci incoraggia Ratliff, che guardiamo male.
“Vi ho solo buttato dell'acqua ghiacciata in testa, non è così grave!” mi lamento.
“Dai Riker, ho solo dato a Rydel l'idea di metterti i tuoi piedi in testa!” esclama Ross.
“Che?!” chiediamo io e le mia cugine.
“Niente, lunga storia, ci sono delle foto per spiegarlo” dice Rocky.
Io e Ross ci guardiamo e sbuffiamo.
“Dobbiamo farlo davvero?” gli domando.
“Immagino di si...” risponde.
Sbuffiamo di nuovo.
“Tanto... È solo un bacio...” dico poco convinta.
Si, ok, siamo amici, questo non cambierà la nostra amicizia, ma creerà dell'ulteriore imbarazzo tra noi.
Alla fine, ci arrendiamo e cominciamo ad avvicinarci e ci diamo un bacio a stampo. Ecco, la faccia mi sta diventando rossa. E lui non è da meno.
Eppure... Nè l'imbarazzo, nè le risate riescono a distrarmi dal fatto che è stato... Strano... Mi ha fatta sentire strana... Uff, le mie cugine meriterebbero di morire lentamente e dolorosamente. E anche Riker.
“Potete anche smettere di ridere adesso...” dice Ross.
“Le vostre faccie AHAHAH!” ride Riker, ormai tornato al suo posto.
“Sono impagabili AHAHAH!” aggiunge Rocky.
“Aww, il secondo bacio della Rossina!!” esclamano Rydel, Laura ed Eleonora.
“Cosa? Rossina?” chiediamo increduli io e Ross.
Loro annuiscono fieramente.
“Cioè, avete anche inventato il nome della ship?!” fa Ross.
“Già!” rispondono in coro orgogliose.
Entrambi compiamo il gesto di portarci una mano alla fronte per la rassegnazione.
Quando anche i più lenti finiscono di mangiare, ci alziamo e facciamo una passeggiata. Io e Ross rimaniamo un po' indietro, parlando di cose senza senso. Entrambi evitiamo di parlare di quello che è successo...
“Allora... Vi siete messi insieme?” si avvicina Rocky, mettendosi fra noi.
“No!!” esclamiamo io e Ross, stanchi di sentircelo chiedere per l'ennesima volta.
Se penso che in tutti questi giorni me lo continueranno a chiedere...
Arrivati davanti casa nostra, ci fermiamo per salutarci.
“Che si fa domani?” chiede Laura guardando il suo ragazzo.
“Mmh... Domani è la Vigilia...” dice Ele.
“Già, il giorno della Vigilia nella nostra famiglia è sempre un po' un casino...” spiego.
“Quindi domani non ci vediamo?” doamanda Ross.
“Mi sa di no...” risponde Ele.
“Dopodomani?” propone Delly.
“Il 25... Non dovremmo avere problemi...” dico.
“E poi così ci possiamo scambiare i regali!” esclama Laura rivolgendosi a Rocky.
“Già... Che vuoi regalato, Ele?” le chiede Riker.
“Mmh... Non so... Un bracciale(?)” risponde lei.
“Io so già che regalarti...” dice Rocky a Laura.
“Non vedo l'ora!” risponde la sua ragazza.
“Dove ci vediamo?” chiede Ratliff.
“Potremmo incontrarci a casa nostra...” propone Delly.
Ci danno l'indirizzo di casa loro, che non è molto lontana da qui.
“Ok, allora dopo pranzo ci vediamo da voi” riassumo.
Dopodichè, ci salutiamo ed entriamo in casa.
“Sronze.” dico alle mie cugine.
“Ups!” fanno entrambe contemporaneamente.
“Tsk... Tranquille, non vi farò niente... Ma siete delle stronze.” le rassicuro.
“Scusaci...” dice Ele.
“Abbiamo un po' esagerato, forse...” aggiunge Laura.
“Ragazze!” richiama la nostra attenzione mia mamma.
“Oggi pomeriggio andiamo a fare shopping Natalizio!” esclama la zia.
“Oh, a proposito...” dice Laura.
“Dovremmo comprare dei regali per i nostri nuovi amici” dico.
“E ci hanno invitati da loro, dopodomani” finisce Eleonora.
“Dopo pranzo, vero?” chiede la zia.
“Si, certo, sappiamo quanto siano importanti la cena della Vigilia e il pranzo di Natale” diciamo in coro.
Ah, quante volte durante gli anni abbiamo dovuto ripetere questa frase...
***
Per lo shopping Natalizio andiamo nello stesso centro commerciale di ieri sera.
Si sente della musica un po' in lontananza. Non sembra che sia alla radio, più che altro tipo... Un live... Comunque, credo di aver già sentito questa canzone, ma non ricordo dove e quando... Ora invece sta cominciando la stessa canzone di ieri. Wow, questa canzone è ovunque...
Io e le ragazze alziamo gli occhi e ci guardiamo. Ok, allora la stanno sentendo anche loro. Decidiamo che dopo aver finito gli acquisti, potremmo andare a vederli.
Uff, non so cosa comprare ai ragazzi... Speriamo che gli piacciano i regali...
Non riesco a smettere di pensare alla vendetta delle ragazze e di Riker... Perchè mi ci tormento? Era solo uno stupido e insignificante bacio tra amici, non è successo niente, devo smettere di farmi problemi. Oh, non posso credere di aver pensato che non mi sia dispiaciuto! Forse è perchè in fondo è una persona a cui voglio bene... Però l'altra sera mi era piaciuto pure... Che cazzo, mi odio. E le mie cugine lo sanno come ragiono io e che poi mi turbo all'infinito, perchè l'hanno fatto? Purtroppo, voglio loro troppo bene per esserci arrabbiata. Non sempre sono fiera di essere così gentile...
“Ragazze, ci siamo?” chiede la zia.
Noi rispondiamo di si, e poi chiediamo il permesso di vedere questi cantanti. Uscite fuori dal negozio, ci dirigiamo verso il posto da cui veniva la musica, ma loro non ci sono più. Però c'è ancora molta gente, quindi se ne saranno andati da poco. Peccato...
Dopo cena, vado subito a sdraiarmi a letto. Basta, non ce la faccio, non può essere che ancora io e Ross non ne abbiamo parlato. Prendo il telefono e comincio a scrivere su whatsapp. Guarda un po', sta scrivendo anche lui...
“Senti, riguardo a quello che è successo oggi...” scrivo.
“Ci stai pensando anche tu?”
“... Da tutto il giorno...”
“Anche io... Non so per quale ragione, ma non riesco a togliermelo dalla testa, forse perchè ho bisogno di... Chiarire...”
“Beh, è stato... Solo un bacio tra amici, niente di che...”
“Mmh, già...”
“Oh sai, oggi pomeriggio al centro commerciale ho sentito quella canzone lì... C'era la band che la canta”
“Davvero?”
“Già. Purtroppo, non siamo arrivate a vederli, ci sarebbe piaciuto”
“Mmmh, peccato...”
“Chissà, magari un giorno ne avrò la possibilità”
“Si, può essere... Scusa, ti devo salutare adesso, mia mamma minaccia di staccare il wi-fi”
“Buonanotte”
“Buonanotte”
***
SCUSATE. IL. RITARDO. Avete tutto il diritto di uccidermi a sangue per il mio ritarduccio e per il capitolo schifosetto. Non mi dilungo molto oggi e ciao, scusate ancora.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


«Ross»
Dovrei parlare con Martina di oggi... Che coglione Riker, se lo poteva proprio risparmiare.
“Senti, riguardo a quello che è successo oggi...” mi scrive Martina.
… Mi legge nel pensiero?
“Ci stai pensando anche tu?” rispondo.
“... Da tutto il giorno...”
“Anche io... Non so per quale ragione, ma non riesco a togliermelo dalla testa, forse perchè ho bisogno di... Chiarire...”
Non so perchè il pensiero di quel bacio mi abbia tormentato per tutto il giorno, so solo che è stato sbagliato e che non sarebbe dovuto succedere, a quest'ora sarebbe tutto apposto.
“Beh, è stato... Solo un bacio tra amici, niente di che...” minimizza lei.
“Mmh, già...”
“Oh sai, oggi pomeriggio al centro commerciale ho sentito quella canzone lì... C'era la band che la canta”
Oh cazzo!
“Davvero?” rispondo.
Meno male che tutto questo sta succedendo via messaggio, perchè mi troverei tremendamente in difficoltà se fossimo faccia a faccia. Quel messaggio mi ha fatto scattare in piedi, come una reazione involontaria. Mi risiedo sul mio letto, sentendo ancora l'agitazione.
“Già. Purtroppo, non siamo arrivate a vederli, ci sarebbe piaciuto”
“Che peccato...”
… Che sollievo!...
“Chissà, magari un giorno ne avrò la possibilità”
“Si, può essere... Scusa, ti devo salutare adesso, mia mamma minaccia di staccare il wi-fi”
“Buonanotte”
“Buonanotte”
Ci stavano scoprendo... Basta non può più andare avanti così, dobbiamo svelare la verità alle ragazze... Ormai cerco di dormirci sopra, ne parlerò domani con gli altri.
***
“Ragazzi sveglia!!!” esclama la mamma a gran voce.
Perché devo sempre essere svegliato da delle urla?
Inizio a sentire i lamenti dei miei fratelli, che come me non vogliono alzarsi manco morti.
“Mammaaa” mugugno, sprofondando la faccia nel cuscino e continuando a piagnucolare.
Perché sono così lamentoso stamattina? Bah, ho sonno, fanculo al mondo, io dormo.
“Dai, venite a fare colazione!” ci incita ancora mamma.
Un coro di lamenti isterici.
“Ci sono i pancakes!”
L'ultima frase che esce dalla bocca di mia madre ha finalmente effetto. Spalanco gli occhi e sollevo la testa di scatto: PANCAKES?! Sento un chiaro rumore di Rocky che che si alza dal letto, scende le scale e cerca di rubare i MIEI pancakes. Col cazzo, non ci riuscirà, non di nuovo! Schizzo fuori dalla stanza e scendo le scale alla velocità della luce, fermandomi più o meno a metà.
“NON LI AVRAI!” gli urlo facendolo girare.
“Ma che...? Ross?” risponde lui, cercando di riavviarsi verso la cucina subito dopo.
Non mi resta altro da fare che placcarlo.
“PER I PANCAKES!” esclamo saltando dal sesto gradino e atterrando addosso a Rocky.
“Ma che diavolo succede qui?!” ci rimprovera la mamma sporgendosi dallo stipite della porta.
“Per i pancakes...” ripeto con un fil di voce.
“Che stupidi, nemmeno ci sono i pancakes!! Era una scusa per farvi alzare!” grida.
... Perché?
“COSA?!” diciamo tutti in coro.
Gli altri sono usciti dalle stanze.
“Mamma come hai potuto?” fa Riker.
“Questa è pura crudeltà” commento io.
“Mamma mi hai delusa” aggiunge Rydel.
“... Vi ricorderei che io sono quello che ci ha rimesso la salute fisica...” dice Rocky “Oh, a proposito... ALZATI DA ME IDIOTA!!!”
“Ups!” sorrido impacciatamente.
Purtroppo, tra fratelli funziona tutto a vendette, a ogni azione corrisponde una reazione. Quindi dovrei aspettarmi che lui organizzi qualcosa per farmela pagare. Beh, questa volta me lo merito, gli devo aver fatto molto male... Ma era per i pancakes... Mmh, no, stamattina per qualche motivo sono strano, chissà che mi ha preso...
Comunque, mamma ci avrà svegliati per una ragione, dunque...
“Mamma, perché ci hai costretti a svegliarci alle... 9 DEL MATTINO?! SERIAMENTE?!” dico dopo aver guardato l'orologio.
“Prima che io ti risponda, chiedi scusa a tuo fratello.” mi riprende lei.
“Ma mamma!! Non siamo più bambini...” mi lamento.
Mi guarda con le mani ai fianchi e una faccia da "smetti di fare il bambino e poi dire di non esserlo".
“Va bene!” mi arrendo “Scusa Rocky se ti sono saltato addosso dal sesto gradino delle scale solo per non farti mangiare tutti gli IPOTETICI pancakes...” mi scuso, guardando male mia madre dicendo “ipotetici”.
“Rocky, accetta le scuse!” si rivolge a mio fratello.
In risposta lui sbuffa e poi acconsente, accettando le mie scuse. Ecco, mi sembra tanto di essere all'asilo. Si, forse siamo giusto un po' immaturi...
“Mammaaaa ho fameeee” piagnucola Riker.
Lui è quello che detesta di più il doversi alzare. A parte il fatto che sembra un morto vivente appena si alza, per i primi tipo dieci minuti è anche di cattivo umore. Poi gli passa e torna normale. E poi invece ci sono volte che si sveglia e torna cosciente subito.
“Sì tesoro, cosa vuoi a colazione?” chiede al mio fratellone.
“Pancakes” sussurriamo tutti in coro.
Ormai è tardi, quando si nominano pancakes in questa casa...
“Pancakes” sbadiglia Riker, cadendo sul divano con la delicatezza di un elefante che cade da un burrone.
E rido.
“E va bene, ho capito...” sospira mia madre “Vi farò i pancakes...”
Nel momento in cui si gira, esultiamo come dei folli, in silenzio. Tranne Riker, ovviamente. Già mi immagino la scena: noi tre che corriamo come dei cani affamati che si vanno ad azzannare per la conquista della fetta di carne lanciata dal padrone. E Riker, che non capisce niente, arriva, e si ritrova davanti un piatto di briciole. E poi ci sbrana al posto della colazione. Bello. Magari gliene metto un po' da parte, giusto per essere previdenti...
“Allora mamma, come mai ci hai svegliati?” domanda Rydel.
“Oltre che per chiedervi di aiutarmi a preparare per oggi, per parlare di domani pomeriggio, devono venire le vostre amiche giusto?” risponde la mamma.
Diciamo di si. Oh, ecco che dovevo fare, devo dire ai ragazzi di ieri sera!
“Che dobbiamo fare io e papà, spariamo dalla circolazione e usciamo?” chiede la mamma.
“Se non vi dispiace...” rispondiamo in coro.
“Capito...” dice “Ecco i vostri pancakes!” esclama mettendoli a tavola.
“Grazie mamma!” la ringraziamo all'unisono.
“Riker! Vieni, c'è la colazione!” chiamo mio fratello, che si alza e si unisce a noi.
Comunque avevo ragione, sembriamo dei cani affamati...
“A proposito delle ragazze...” comincio il discorso “Ieri sera ho parlato con Martina e...” mi fermo a guardare male chi mi ha interrotto con delle risatine “E mi ha detto che ieri sera erano al centro commerciale e ci hanno sentiti suonare. Volevano anche venire a vederci, ma fortunatamente ce ne siamo andati in tempo”
“Ok, non può più andare avanti in questo modo...” commenta Rocky.
“Sì, ma che facciamo?” domanda Rydel.
“C'è un'unica soluzione...” rispondo.
“Va bene, poi ci vediamo con Rat e ne parliamo meglio” dice Riker masticando.
“Bleah!” ci lamentiamo tutti.
“Che c'è?” ci domanda, ancora con la bocca piena.
“Bleah!” facciamo di nuovo.
“E poi sei sempre tu quello che si lamenta perchè 'quando si mangia non si parla'!” gli grida Rocky.
Meglio non aprire l'argomento, che se poi la mamma ci sente e ci si mette anche lei, la faccenda si più complicata e imbarazzante, dato che comincia a elencare le nostre carenze nelle buone maniere...
«Martina»
“Mi rifiuto assolutamente di fare i compiti il 24 dicembre!” urlo contro mia madre.
“Bene, rimanda, ma il permesso di andare dai tuoi amici domani lo chiedi TU a tuo padre!” risponde lei dalla cucina, già intenta a preparare da mangiare per stasera insieme alle zie e la nonna.
“Quali amici?” domanda papà dal soggiorno.
Fantastico.
“Ehm... Ecco... Si... Io, Eleonora e Laura dovremmo dire a te e gli zii una cosa...” dico imbarazzata.
“Martina!” gridano le mie cugine venendo da me.
Nel frattempo, arrivano anche gli zii.
“Dunque, cosa dovete dirci?” domanda il papà di Laura.
In risposta, una macedonia di “Beh”, “Dunque”, “Cioè”, “Ecco”, “Ehm”, e altro mezzo vocabolario di esitazioni. Ovviamente, dai loro sgardi recepiamo che stanno perdendo la pazienza.
“Allora... Innanzi tutto, prima di parlare vorrei ricordarvi che a Natale siamo tutti più buoni...” dico.
“E comprensivi...” aggiunge Laura.
“E concessivi...” completa Ele.
“Andate al punto!” esclama il padre di Ele.
“... Stavolta non parlo io per prima!” mi estraneo dall'iniziare la conversazione.
Tutto questo solo perchè (direi legittimamente) non voglio fare i compiti per le vacanze il giorno della Vigilia di Natale. Stupidi prof. Stupidi compiti. Stupida scuola.
“Nemmeno io!” dicono le altre due contemporaneamente “No, cominci tu! No, tu!”
“Uffa, va bene, comincio io!” si arrende Laura alla fine.
Laura comincia a spiegare la situazione ai padri, ovviamente tralasciando la bevuta, attirando mezza famiglia, chi guarda lo spettacolo dalle scale, chi se ne sta a distanza di sicurezza, ascoltando dalla sua camera. La nonna ha persino abbandonato i fornelli per venire a sentire. Mi chiedo se Laura dirà di lei e Rocky... Mmh, penso che non lo farà, ogni cosa a suo tempo...
“... In definitiva, abbiamo fatto amicizia con questi ragazzi, che, torno a ripetere, sono bravissime persone con cui le mamme ci hanno comunque dato il permesso di uscire...” dico io, attirando i lamenti delle tre donne ai fornelli, che pretendono di non essere tirate in ballo.
“E ci avrebbero invitate a casa loro domani...” finisce Ele.
Ed eccoli che cominciano a pensare e corrugare le sopracciglia e uff, non penso che riuscirò a reggere la tensione. Speriamo di non venire squartate.
“Beh.. Le nostre mogli si sono fidate... Non vedo perchè non dovremmo anche noi...” dice lo zio.
E gli altri due concordano. Con l'immancabile raccomandazione di fare sempre e comunque attenzione.
Non ci credo, l'hanno presa bene!
“Però tu ti fai i compiti, altrimenti non ci vai!” dice mio padre.
“PAPÀ!!!” grido.
“Sto scherzando, calmati!” si difende.
Ma io non lo so, cercano tutti di farmi sclerare in questa casa!
***
Allora, la cosa più complicata sarà raggiungere casa dei ragazzi, meno male che queste due si orientano meglio di me. Si, siamo appena uscite fuori casa e già litigano per decidere se la strada giusta è a destra o a sinistra. Bello. Comunque, alla fine arriviamo (miracolosamente) davanti a casa loro e suoniamo il campanello. Ci apre una donna bionda, non molto alta che identifico come la madre dei ragazzi.
“Salve!” esclamiamo in coro.
“Ciao! Siete le nuove amiche dei ragazzi, giusto? Io sono Stormie, mamma Lynch!” ci saluta, facendoci cenno di entrare.
“Si, io sono Eleonora!” risponde Ele.
“Io Laura!” si presenta Lau.
“E tu quindi sei la Martina di cui tanto si parla...” dice la madre.
“Si, sono io...” rispondo, un po' sorpresa.
“Mamma!” esclama qualcuno.
Sicuramente Ross.
“Di cui tanto si parla?” mi rivolgo al mio migliore amico, esigendo spiegazioni.
“Non sono io che parlo tanto, è il resto del mondo che lo fa, coinvolgendo anche me” mi risponde.
Beh, si, ha un senso...
Nel frattempo, arrivano anche gli altri.
“Mark!” chiama Stormie.
Scende dalle scale un uomo alto dai capelli grigi, che saluiamo allo stesso modo di Stormie. Si presenta come Mark, “il padre del biondino qui presente”, guadagnandosi un'occhiata sarcastica da parte del figlio. Ci presentiamo nuovamente.
“Sentite, ragazze...” ci chiama Mark preparandosi per uscire con Stormie “Immagino che i vostri genitori non conoscano bene la città, quindi riferitegli che io e mia moglie siamo disponibili”
“Certamente, saranno contenti di conoscere i genitori ei nostri amici.” rispondo.
Dopodichè li salutiamo e lasciano la casa.
“Allora...” fa Ele “Dove sono i miei regali??”
Incorreggibile... Ma divertente, infatti ridiamo. I ragazzi ci fanno cenno di prendere posto in soggiorno. Mi siedo, e mi fermo a guardarmi intorno. Che casa enorme...
Ok, è il momento dello scambio dei regali... Chissà che mi ha preso Ross...
“Ecco qui, il tuo regalo!” mi dice, porgendomi una scatoletta.
“E qui c'è il tuo!” gli porgo il regalo.
Apro la scatoletta e dentro c'è un ciondolo a forma di “M”. la cosa è alquanto divertente, perchè gli ho comprato una collana simile con la “R”, solo che ovviamente la sua è maschile. Ci ringraziamo tra le risate per la buffa coincidenza, quando veniamo distratti da un urlo di gioia, che ci fa girare tutti e puntare gli occhi su Laura, che è saltata addosso a Rocky, riempiendolo di baci.
“Ti amo, ti amo, ti amo, TI AMO!” dice a una velocità disumana.
“Cosa le hai regalato?” chiedo a Rocky incredula.
“La porterò a incontrare il cast di “The Vampire Diaries”...” spiega lui.
“E ovviamente io non mi imbucherò...” dice Ross, muovendo gli occhi verso svariate direzioni, cosa che ci fa scoppiare a ridere.
Dopo esserci scambiati i regali, i ragazzi ci offrono da mangiare. Non ho fame, ma visto che gli altri ne hanno...
“Ragazze...” dice Riker, attirando la nostra attenzione “Avevamo pensato di farvi sentire qualcosa, vi ricordate la storia della band eccetera, no?”
“Si, dai!” rispondiamo entusiaste.
Finalmente hanno deciso di farci sentire qualcosa! Andiamo nel garage dove ci sono degli strumenti. Ell va alla batteria, Delly alla tastiera, Rocky alla chitarra elettrica, Ross acustica e Rik basso. Stanno per suonare!
Sembrano molto nervosi... Cominciano. È la stessa canzone di quella sera in cui abbiamo mangiato la pizza. Riker è il primo a cantare. La sua voce è praticamente identica a quella del cantante che canta questa parte, se ricordo bene la voce. Sono parecchio sorpresa. Comunque, se la cavano davvero molto bene.
Ora cantano Rocky e Ross insieme.
Poi Ross da solo canta “I wanna see you...” . Anche lui, come Rik, ha la voce uguale al tipo che canta. Comincio a sospettare che... No, è impossibile.
Dopo il ritornello, saltano una parte e vanno direttamente a quella lenta in cui c'è il solista che l'altra sera ho definito avere una bella voce. Canta Ross. Quei sospetti che si sono infiltrati nella mia mente si fanno ancora più forti e certi, ma non riesco proprio a capacitarmi di quello che sto pensando. Mentre canta, Ross mi guarda con un'espressione preoccupata e direi anche un po' triste. È la conferma. Scambio un'occhiata con le mie cugine, sconvolte quanto me dell'ormai evidente verità: sono loro.
****
Ciao a tutti, rieccomi dopo un bordello di tempo!!
Mi dispiace per il ritardo ma sono stata male e mio padre ha tenuto il computer bloccato per un pezzo. Picchiatemi pure.
Dunque... Colpo di scena!! Che tutti si aspettavano, ma COLPO DI SCENA!! 
Spero che apprezzerete la (folle) vita casalinga (?) dei Lynch...  
Beh, si, la parte iniziale del prossimo capitolo è una delle mie preferite della storia, perchè, non per vantarmi, ma a volte riesco a scrivere delle cose che mi fanno provare delle emozioni ogni volta che le rileggo e appunto quella parte è una di queste.
Non ho precisato i regali di tutti, perchè voglio che siate voi a immaginare che cosa si siano comprati a vicenda *faccina eheh * 
Adios, me voy a intentar finir el capitulo 8!
… ¿¡POR QUÈ HABLÈ EN ESPAÑOL?!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Quando finiscono, c'è un silenzio di tomba, nessuno osa proferire parola. Sembra che ci siano solo i nostri pensieri sospesi in aria, che non riescono a liberarsi e a uscire sotto forma di parole. 
“Ora lo sapete.” rompe il ghiaccio Riker. 
Letteralmente rompere il giaccio, sembriamo congelati. Sposto lo sguardo su Ross e gli lancio un'occhiata come per chiedergli se è uno scherzo. In risposta, lui abbassa per un attimo lo sguardo per poi riportarlo su di me. Si, ha un'aria decisamente triste. Butto fuori un respiro lento e vibrante dalla bocca e deglutisco, senza togliergli gli occhi di dosso. Ora ho la mente piena di un solo pensiero: perchè non ce l'hanno detto? Perchè Ross non me l'ha detto?
Non so che dire, sono letteralmente rimasta senza parole. Non so neanche cosa provo in questo momento. Rabbia? Delusione? Non riesco a capirlo con chiarezza. So solo una cosa: non sono felice, neanche lontanamente. Spero vivamente che non mi venga da piangere, perchè solo con Ross riesco a piangere sentendomi protetta da tutto ciò che mi fa del male. Ma non posso piangere con Ross per Ross. Però non avrebbero dovuto nasconderci una cosa così importante... Ecco, sono sulla soglia del pianto, me lo sento. E Ross, dannazione a lui, se ne accorge. 
“Marty...” mormora.
Lo so che vuole venire qui, sono io che non voglio. Non voglio uno dei suoi abbracci rassicuranti che tanto desidererei in un momento come questo. Mi alzo per andarmene, ho i suoi occhi puntati addosso. Muovo qualche passo e poi mi guardo un attimo indietro. Laura sta per scoppiare a piangere anche lei, come me ed Ele, che fissa Rik. I ragazzi hanno tutti lo sguardo basso o ai loro strumenti. Intravedo che Ross sta posando la chitarra, allora comincio a velocizzare il passo. Esco da lì, lui mi chiama di nuovo, alzando un po' la voce. Corro in camera di Delly, cercando di sopprimere le lacrime con tutta me stessa, sentendo i passi di Ross dietro di me. Entro nella stanza e accosto la porta il più velocemente e silenziosamente possibile, sapendo che comunque il non trovarmi subito non lo fermerà. Infatti, dopo un po' entra nella stanza e mi viene vicino. Io sono seduta a terra con la schiena a muro, nascosta accanto all'armadio di Delly, le mani sulle tempie e gli occhi chiusi: mi sto concentrando al massimo per non piangere. Si siede accanto a me.
“Lo so che vuoi piangere...” dice. Mi porta una mano sulla guancia “Non ti fa bene trattenerti.” 
“Così non aiuti.” gli rispondo mandando via la sua mano. 
Sento sempre più forte la sensazione del pianto imminente. No, non devo, so che se cominciassi a piangere cadrei inevitabilmente tra le sue braccia ed è l'ultima cosa che voglio, proprio adesso.
Mi prende le gambe e le porta oltre le sue facendomi girare in orizzontale. Mi avvicina al suo petto e mi stringe. Io non lo abbraccio. Ancora non ho ceduto, e non intendo farlo. 
“Così aiuto?”
Gli getto le braccia al collo e lo stringo fortissimo, ho bisogno di lui nonostante sia colpa sua. Che cazzo, perchè deve sempre riuscirci? Qualche lacrima comincia a rigarmi il viso. 
“Mi dispiace tanto...” sussurra con voce tremante. Chissà, forse questa volta piangeremo entrambi... “Ti... Ti capirò se mi odierai per questo.” 
“Odiare te? No. Caso mai odiare me stessa.” 
“Per quale razza di motivo dovresti odiarti da sola?” 
“Perchè per quanto possa cercare di impegnarmi, non riuscirei mai e poi mai a odiarti, neanche un pochino.”
Devo smetterla, basta, sto facendo del male a entrambi. E so che non gli piace vedermi in questo stato, come a me, nonostante tutto, fa male sapere che lui sta così. Avranno pur avuto un motivo più o meno valido per mentirci. 
“Perchè, Ross?” 
Le lacrime aumentano. Non può essere che la causa del mio pianto sia la stessa persona che semplicemente abbracciandomi ha il potere di farmi stare meglio. 
“Beh, è bello avere degli amici veri e disinteressati, solo che quando sei famoso non è così facile..” dice con amarezza. In effetti non ha tutti i torti... “Non dico che sia impossibile trovare amiche disinteressate tra le fan, ma non è facile, soprattutto quando si tratta delle folli.” sorride “Pensa che quando ci siamo incontrati la prima sera al pub, avevo... Diciamo... Paura di te.”
“Tu avevi paura di me?!” lo interrompo “E io che avevo paura che potessi esserti seccato perchè ti ero arrivata addosso...” 
“Avevo paura che tu potessi essere una delle fanatiche, dato che questa opzione si deve sempre considerare quando una ragazza ti guarda con la faccia con cui mi fissavi. Ho temuto che avresti potuto cominciare a fare come una pazza.” fa una pausa “E invece no. Né tu, né le tue cugine, non mi avete attaccato, e non sai che sensazione di sollievo ho provato nel vederti agitata e imbarazzata quando ci siamo baciati. Il fatto che non ci conosceste era l'occasione perfetta per trovarci delle amiche vere. Infatti è stato così, e devo ammettere che non mi ero mai trovato tanto bene con delle ragazze della vostra età.”
“Ma perchè avete aspettato così tanto per dircelo?” chiedo ancora “Sapevate di potervi fidare di noi. Ora non ho idea di che succederà. Avete fatto un po' un casino con questa storia. Probabilmente Laura si sentirà tradita dall'ennesimo ragazzo. Lei ama davvero Rocky, molto di più di quanto l'abbia mai vista amare chiunque altro, e tutto questo potrebbe davvero farle molto male. Invece, per Eleonora, Riker è come il fratello maggiore che non ha mai avuto, quindi magari si sentirà tradita dal suo 'fratellone'.” dico “E poi...” 
“... E poi ci sei tu, ferita dal tuo migliore amico...” completa la mia frase. 
“Si. Ma nonostante tutto, sei lo stesso l'unico che può farmi stare bene. Non lasciarmi da sola, ti prego...”
Non so neanche perchè ho detto quest'ultima frase, forse ho solo bisogno di sentire da lui che non mi abbandonerà.
“Sai benissimo che non potrei mai lasciarti da sola a soffrire per una qualsiasi cosa.” dice “E anche se ci provassi, la tentazione di correre da te per salvarti da qualunque sia il tuo problema, anche se colpa mia come in questo caso, sarebbe troppo forte. Non ti abbandonerò mai, tengo troppo a te.” 
Dicendo queste parole, mi stringe ancora più forte. E le lacrime continuano a scendere, in fondo so che sta soffrendo per tutto questo. Possibilmente sta peggio di me.
“Mi fa male vederti così, ma sapere che è colpa mia mi uccide, io ti voglio un bene dell'anima...” dice con voce tremante. Possibile che vedermi così gli faccia venire da piangere? Possibile che sia così dolce? Ho appena detto che è dolce? “Mi perdonerai?” 
“Come potrei non perdonare l'unica persona da cui mi sento protetta, quella con cui non ho paura di piangere qualunque sia il motivo, la persona che solo con un abbraccio riesce a farmi sentire meglio? Anch'io ti voglio tanto bene, sei una delle persone più importanti della mia vita, forse la più importante...”
“Seria?” dalla sua voce, sembra essersi tranquillazzato “Sono la persona più importante della tua vita?” 
“Shh!” rispondo “Non dirlo a Ele e Lau!”
Ridiamo, ma continuo a piangere, neanche voglio, ma le lacrime sono fuori controllo.
Ho un maledettissimo bisogno che Ross mi abbracci, ancora un po', per stare bene. Un amico del genere è uno di quelli che ci si porta per tutta la vita, e direi che la cosa mi alletta molto. Però... Mi continuo a sentire un po' tradita, in fondo. Si, ok, mi ha chiesto scusa eccome, ma comunque resta lo stesso il suo gesto, il loro gesto. Anche se la ferita si rimarginerà, continuerà a fare male, almeno per un po'.  Ma so che passerà, e questo episodio resterà solo una spiacevole pagina dell'amicizia con i ragazzi, che è stata splendida fin dall'inizio. Daltronde, le relazioni umane non possono essere perfette, se no non sarebbero tali.
Rimaniamo in silenzio per un po' a goderci il nostro abbraccio che dura già da un pezzo. Dopo un po', sposto solo il busto e la testa, lasciando le braccia al suo collo.
Non sembra aver pianto, ma quantomeno ci è andato vicino. Solo che abbiamo i visi pericolosamente vicini. Cominciamo ad avvicinarci, come in trance, non so neanche perchè lo sto facendo, se so che lo sto facendo. Poi, quando la distanza supera lo “standard dei solo migliori amici”, ci risvegliamo e ci allontaniamo entrambi all'improvviso. Meglio, così ci vergognamo tutti e due e non uno solo di noi. Per un istante ci guardiamo un po' imbarazzati, quindi distolgo momentaneamente lo sguardo, per poi porre nuovamente i miei occhi nei suoi. 
Non riesco a smettere di sorridere, è assurdo, c'è riuscito un'altra volta. 
Lo abbraccio di nuovo, più forte che posso, e lui ricambia. Dopodichè, porto giù le braccia e appoggio la testa sulla sua spalla. Lui invece continua a stringermi. Tiro su col naso. 
“Non voglio vederti piangere, voglio vederti sorridere.” mi dice. Io alzo lo sguardo verso di lui, che mi stava già guardando “Ormai lo sai, vero?” 
“Si, e ci sei riuscito ancora.”
Sorridiamo, poi torno ad appoggiarmi e chiudo per un po' gli occhi. Bruciano. Ross mi da un bacio sulla fronte, che mi fa sorridere involontariamente. Riapro gli occhi.
“Perchè mi hai perdonato” risponde alla domanda che una parte di me gli ha posto mentalmente.
Mi sollevo e gli do un bacio sulla guancia.
“E questo per cos'era?” domanda sorridendo.
“Perchè mi hai fatta sorridere, e volevo che lo facessi anche tu”
Torno nella posizione di prima, stiamo entrambi in silenzio per un po'.
“Allora, come vi chiamate?” chiedo. 
Ora, per essere una fan, dato che ho deciso che lo sarò, devo sapere il nome della band, no? 
“R5.” risponde. 
“Ecco perchè mi sembravate così familiari, siete la band preferita di una delle mie amiche, quella stravede per voi!” sussulto “Allora è tuo fratello QUEL Riker di cui tanto parlava da innamorata e con occhi sognanti!” 
“Davvero?” ride lui “Ma scusa, quando hai saputo i nostri nomi non hai pensato a tutta questa storia?” 
“Mica mi potevo ricordare nome e cognome...” 
“Quindi insomma ci conoscevi più o meno...” 
“Non proprio...”
È vero, non è che proprio li conoscessi. La mia amica mi ha fatto sentire delle loro canzoni che mi erano piaciute molto e ho deciso che le avrei scaricate, ma siccome la mia filosofia consiste nel rimandare sempre e il più possibile, ancora non l'ho fatto. Penso che comunque lo farò a breve, sempre che la mia filosofia di vita non colpisca ancora. Mi è stato difficile risalire al perchè della familiarità dei visi dei ragazzi, dato che ho sempre guardato distrattamente le foto che mi mostrava questa mia amica, io non sono il tipo che si mette a cercare foto e informazioni sui propri cantanti preferiti, o, perlomeno, non mi era ancora mai successo niente di simile. Spiego tutto questo a Ross, incredulo quanto me. Non ci posso credere, sono i miei... “mancati idoli”, se si può dire così. 
“Vedi che ora comincio a cercarmi canzoni, video, eccetera!” minaccio scherzosamente Ross, che in risposta ride dicendomi di fare come voglio. 
“Sappi che comunque per me il più importante è QUESTO Ross.” gli dico puntandogli l'indice sul petto e facendolo sorridere. 
Mi ringrazia. È così, potrà anche essere Ross Lynch la voce leader degli R5, ma per me, prima di tutto lui è Ross, il mio migliore amico. Mi riappoggio nuovamente alla sua spalla, lui non ha smesso di abbracciarmi.
Dopo un po', decidiamo di tornare giù per vedere che aria tira. Rik è seduto accanto a Ele, che è appoggiata a lui; Rocky sta avvolgendo Laura, che ha il trucco sbavato dalle lacrime; Delly e Ratliff sono anche loro seduti a consolare. A vedere la scena, mi torna un po' l'impulso di piangere che avevo smaltito prima. Ross lo sente, penso che sia perchè sto respirando in questo modo così eloquente. Si gira verso di me e mi prende una mano e comincia a muovere il pollice in modo circolare su essa. Strano, è tranquillizzante... 
“Tutto ok?” mi chiede, intrecciando le sua dita con le mie.
Delly e Ell si girano di scatto e puntano lo sguardo sulle nostre mani. Scommetto che se non fosse questa la situazione, starebbero sghignazzando. Mi giro verso Ross e annuisco. Non è che vada proprio ok, però non voglio che tutta la cosa gli pesi ancora di più. Deve essere stato difficile anche per loro.
Scendo le scale e vado dalle ragazze, che nel frattempo si sono calmate. Chissà quanto hanno pianto però... Va bene che c'erano i ragazzi a consolarle, ma io sono stata egoista e sono andata via, le ho lasciate da sole...
Una volta tornati in soggiorno, i ragazzi chiedono di nuovo scusa e promettono di non mentire mai più. A questo proposito, Riker ci dice di essere apparso su “Glee”, Ross di essere uno dei protagonisti di una serie di Disney Channel chiamata “Austin&Ally” e di un Disney Channel Original Movie, “Teen Beach Movie”, che ovviamente lo costringerò a farmi vedere. Purtroppo, non ho mai avuto Disney Channel tra i canali disponibili in TV, e i miei non mi hanno mai fatto vedere “Glee” per qualche arcano motivo. Beh, un buon motivo per convincere mio padre a pagare Disney Channel.
“Ragazze, non è che vi va di dormire qui?” chiede Delly.
Mi guardo intorno e mi accorgo che Ross, Rocky e Riker sussultano e cominciano ad annuire con gli occhi spalancati. Rocky ha uno sguardo implorante al quale non riuscirei mai a dire di no. Noi ragazze chiaramente ridiamo.
“Ovviamente anche tu, Ell” dice Rydel.
“Certo, questo era scontato.” le risponde il ragazzo.
“Lau, chiedi tu alle mamme e i papà?” domando a mia cugina nella speranza che accetti.
“Ok” risponde.
Non si è lamentata di avere lei questa responsabilità accollata. L'amore per Rocky... Immagino. Si subirà lei la discussione e tutti quegli “... e se...” e gli “... e ma...” e tutte quelle regole e raccomandazioni che già conosciamo, tipo comportarsi bene, non creare problemi, eccetera, insomma, fare le persone pallose. E soprattutto, so già che sarà...
“... assolutamente vietato dormire con i ragazzi!” ci raccomandano le mamme davanti alla porta, mentre teniamo la roba da portarci dietro per dormire dai Lynch.
“Si, mamma” rispondiamo in coro io e le mie cugine, estenuate dall'aver dovuto ripetere la stessa frase un numero sproporzionato di volte negli ultimi dieci minuti.
“E poi...” aggiunge mia madre.
“Mamma, Ross ci aspetta in macchina!” le dico, stanca di tutte queste regole “Potete stare tranquille, i ragazzi dormiranno per conto loro e noi staremo nella camera di Rydel. Ci comporteremo bene, siamo grandi abbastanza.”
“Va bene” si arrende alla fine mamma.
Salutiamo tutti e andiamo giù verso la macchina. È incredibile, i padri sono molto arrendevoli, chissà se è davvero l'atmosfera Natalizia. O forse hanno capito che per noi questi amici sono particolarmente importanti.
Mi siedo davanti, le ragazze vanno dietro.
“Tutto ok?” chiede Ross prima di partire.
“Si, è che si sono messe a fare la scenetta delle mamme apprensive che danno seimilioni di regole” si lamenta Ele.
E ha ragione! Ridiamo. Le mamme sono ancora lì davanti alla porta ad aspettare che andiamo via. All'improvviso vedo spuntare la sagoma di mio cugino e mi giro verso le ragazze per chiedere se anche loro lo vedono o è solo una mia impressione. Lo so che è stupido, ma a volte mi capitano delle cose simili.
“Andiamo?” chiede Ross, rigirandosi verso di noi.
“Si!” risponde Lau.
Il biondo mette in moto e fa un cenno di saluto alle mamme e a mio cugino, noi facciamo lo stesso e loro ricambiano i saluti. Finalmente partiamo.
“Ragazze...” ci chiama Ross senza scollare gli occhi dalla strada “È possibile che vostro cugino mi abbia guardato storto?”
“Si, è possibile...” risponde Laura.
“E... Perchè?” chiede Ross.
“Perchè fa il protettivo...” dico “Probabilmente in quel modo cercava di dirti tipo “Attento a che fai perchè ho i miei mezzi di vendicarmi per le mie cuginette anche se sei più grande, più alto e più forte di me”, o qualcosa del genere”
“Wow” risponde Ross.
Intravedo una certa sorpresa nel suo sguardo, magari non pensava che mio cugino fosse un tipo protettivo. O magari prova a immaginare quali possano mai essere i suoi metodi di vendetta.
“Allora, che regole vi hanno dato?” ci domanda Ross con un tono più da “Ditemi che vi hanno raccomandato, così ci facciamo quattro risate su un supplizio che tocca a tutti, col risultato che si infrangeranno i divieti”.
“Niente di che, le solite cose sul non creare problemi e comportarsi bene, le classiche raccomandazioni che si fanno ai bambini” dice Ele.
“E divieti?” chiede ancora Ross.
“Non molti...” rispondo “Hanno detto che non dobbiamo, come siamo solite fare, dormire in tenuta da dormita... Ti ho spiegato cos'è, vero?”
Risponde annuendo.
“... E che non dobbiamo dormire con i ragazzi...” aggiunge Lau con un accenno di disapprovazione per questa regola.
Voleva dormire col suo ragazzo, e invece...
“Oh ma che peccato...” commenta Ross con un sorrisetto malizioso.
Il suo sarcasmo si fiuterebbe lontano un miglio. Continuiamo a parlare di questo argomento e Ross ci racconta anche alcune sue esperienze. Ha sempre finito per infrangere i divieti imposti dai suoi genitori, tranne quelli che gli sarebbero costati troppo caro.
Arrivati a casa Lynch lasciamo i nostri bagagli in camera di Rydel e scendiamo giù, dove dovremmo cenare. A dire la verità non ho molta fame, non ho voglia di cibo. Può essere che sia per via di quello che è successo oggi pomeriggio, per lo shock dei ragazzi? Chissà...
“Ma devi mangiare qualcosa!” obbietta Ross “Vedi che ti imbocco io se opponi resistenza!”
Si, certo, come no... Lo guardo sarcasticamente, mica verrà a imboccarmi sul serio...
“Non ci credi?” chiede, come offeso dal fatto che io non lo ritenga capace.
“Scherzi? Davvero dovrei credere che tu verrai qui a costringermi a mangiare?” domando incredula.
“Mi stai sfidando?” dice con... Beh, con aria di sfida.
Ok, si sta avvicinando minacciosamente con un brownie in mano. Sono un po' sconvolta, non so che cosa fare in questo momento, più che altro perchè ancora devo assimilare il fatto che sta facendo sul serio.
“Da brava, vieni qui e mangialo!” sorride, avvicinandosi ancora.
Mi mette quel brownie davanti alla faccia e io scuoto la testa, in risposta lui continua ad avanzare e io a indietreggiare, finchè non mi ritrovo spalle a muro. Ormai ci sto prendendo gusto, si sta trasformando in un gioco, e anche piuttosto divertente...
“Guarda che non ce la fai” lo sfido.
“Scommettiamo?” risponde lui.
Intanto, gli altri si sono comodamente seduti a mangiare i loro brownies e guardare lo spettacolo divertiti. Sguscio via da qui e mi sposto verso l'altra parte della stanza con Ross che mi insegue, quindi ci ritroviamo di nuovo come prima. Questa volta, riesce quasi ad afferrarmi, ma sfuggo alla sua presa e mi dirirgo verso il soggiorno. Lo vedo posare il boccone sul tavolo e venirmi dietro.
“Allora vuoi il gioco duro...” dice riuscendo a prendermi dalla vita e poi a sollevarmi, tenendomi in braccio come una bambina.
“Mollami!” grido dimenandomi.
L'unica cosa che ottengo è che tanto mi muovo che gli faccio perdere l'equilibrio e cadiamo all'indietro sul divano. Sono finita sopra di lui, quindi avrei la possibilità di scappare... Se non fosse che si gira al contrario e mi tiene ferma.
“Qualcuno mi porti quel brownie...” dice guardandomi dritta negli occhi con un sorrisetto.
Che strana sensazione, però...
… Ed ecco arrivare la folla, con Laura in testa che porta il mio pasto. Ora faccio arrabbiare Ross...
“Sai che ti dico? Tutto questo movimento mi ha fatto venire fame... Quasi quasi me lo mangio anche da sola...” dico.
“SEI SERIA?!” grida lui “Eh no, te lo scordi!” esclama sollevandosi da me “Lo mangio io” conclude, prendendosi il brownie e avvicinandolo alla bocca.
“Hey! È la mia cena!” mi lamento tra le risate generali.
Mi fa anche la linguaccia! Gli salto addosso per prendergli la MIA cena dalle mani, col risultato che Ross sposta il braccio e il brownie lo mangia Rocky, direttamente dalla mano di suo fratello.
“Hey!” ci lamentiamo entrambi.
Rocky fa spallucce. Non appena io e Ross ci rendiamo conto di essere l'uno sopra l'altro, l'imbarazzo prende il posto del divertimento e mi sposto, tornando a sedermi.
“Intendi mangiare, ora? O devo di nuovo inseguirti per mezza casa?” mi chiede Ross.
“Mangio, mangio, tranquillo...” rispondo.
***
Stiamo già parlando da un pezzo tra di noi ragazze, dato che noi siamo rimaste in camera di Rydel e i ragazzi sono andati per conto loro. Sono stanca... Ci diamo la buonanotte e proviamo a dormire. Mi copro, adoro questa coperta, mi tiene al caldo...
Ma che...? Oddio, chi mi sta facendo il solletico?! Uffa, mi tocca aprire gli occhi... Ross?! È messo qua carponi a farmi il solletico. E io mi lamento ridendo.
“Piantala!” gli dico.
Mi sorride malignamente e ricomincia a solleticarmi e involontariamente sollevo il ginocchio, che si ferma a qualche centimetro dal... Punto debole di ogni ragazzo...
“Hey, vacci piano!” mi dice.
“Ti avevo detto di smetterla” gli rinfaccio “Io reagisco molto male al solletico”
“Afferrato il concetto, la smetto” si arrende.
“Bravo ragazzo”
Si sposta ridacchiando e si siede accanto a me.
“Possiamo dormire qui con voi?” chiede Rocky.
“Si dai!” continua Ratliff.
“Voi che dite, ragazze?” si consulta con noi Delly.
“Dico fanculo alle regole, io dormo col mio ragazzo!” dice Laura.
Ok, è stato approvato. Ellington si sistema con Rydel, dato che comunque si trova già sul suo letto perchè le aveva fatto il solletico anche lui. Laura appoggia la testa al petto di Rocky e lui le cinge la vita. Ele e Riker stanno accanto. Io invece mi giro di fianco, dando le spalle a Ross.
“Dai, sei seria?” si lamenta.
Rido sotto i baffi.
“Si” rispondo seccamente.
“Era solo dell'innocuo solletico!”
Non gli rispondo, ma continuo a ridacchiare. E lui sbuffa. Come mi diverto...
“Va bene, ho capito, faccio da solo” dice.
Che significa “Faccio da solo”?
Mi fa un po' di solletico (ancora!) sul fianco su cui sono appoggiata. Io inarco il busto verso l'alto per sfuggire alle sue dita; lui fa passare il braccio dallo spazio libero che si è creato e si avvicina, stringendomi a sé. Restiamo in silenzio. Io odio il silenzio, non lo posso sopportare, trasmette solitudine. È troppo calmo. Ma quando Ross mi abbraccia mi sento al sicuro, come se lui avesse il potere di salvarmi dall'inquietudine che mi infonde l'assenza di parole. Tenendomi tra le sue braccia, rompe la solitudine e colma il vuoto, e vince il silenzio. Di norma adesso avrei anche un po' paura di questa eccessiva tranquillità, ma non posso avere paura se Ross mi protegge. Lo fa sempre, mi vuole bene, e io gliene voglio altrettanto. Eppure, è proprio il silenzio che mi scuote da questa riflessione e mi riporta alla realtà, per poi condurmi alla ricerca di altri pensieri che mi distraggano.
“Ross...” lo chiamo.
“Si?” risponde.
Meno male, è sveglio anche lui.
“Gli altri dormono?” domando.
“Si, perchè?”
“Ti vorrei cheidere una cosa...”
“Dimmi”
“Ecco... Oggi mi hai detto che quando ci siamo incontrati avete voluto approfittare del fatto che non vi conoscessimo per farvi delle amiche sincere... Significa che se fossimo state delle fan adesso non saremmo amici?”
Ok, lo so che gli ho fatto una domanda orribile, ma ho bisogno di sapere se io e il mio migliore amico saremmo stati tali anche se io fossi stata una... Credo si dica “R5er”.
“Beh... Ho promesso che non ti avrei più mentito, quindi la verità è che... Non lo so. Sarebbe dipeso dalla vostra reazione come fan. Se vi foste comportate così come persone normali, mantenendo lo stesso carattere che avete anche con gli altri vostri amici, allora si, sono sicuro che avremmo legato lo stesso. Se no... Guarda, non riesco neanche a immaginare come sarebbe adesso senza di voi e senza il rapporto che abbiamo instaurato. Ma comunque, tu sei la mia migliore amica e io ti voglio un mondo di bene, questo non cambierà mai. Quindi, sono perdonato per il solletico, vero?”
“Si!”
Dopo un'altra pausa silenziosa, gli dico che anch'io gli voglio tanto bene. Lo sento sorridere. Ci diamo la “buonanotte”, ora mi tocca dormire davvero...
****
Allora, ciao a tutti, eccomi di nuovo qui a sclerare per voi (mi riferisco in particolare alla parte dei brownies, a dire la verità non so perchè l'ho scritta, forse perchè da qualche parte ho letto che Rydel e Ross fanno dei brownies buonissimi e anche perchè è stato esageratamente divertente immaginare Ross che mi insegue per convincermi a mangiare)! Bello, ho scritto una parentesi infinita.
Comunque, la storia comincia a evolversi, avrete notato, no? Non voglio fare spoiler ma nel prossimo capitolo succede che... Beh, si, succederà something that is going to make you totally freak out and fangirl!! Ok, basta parlare inglese.
Grazie a Prato_ Azzurro, visto che recensisci sempre, e al pinguino;)!
Ciao a tutti, torno presto (spero)!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


“Riker mi ha detto che siete giocatori di hockey sul ghiaccio” dice Eleonora mentre facciamo colazione.
“Già” rispondono i maschi Lynch.
“AHAH, io non so neanche pattinare...” dico con voce priva di emozione.
“Vuol dire che te lo insegnerò...” risponde Ross “Ragazzi, che ne dite? Portiamo le ragazze a pattinare sul ghiaccio?” propone poi.
Tutti sembrano entusiasti all'idea, solo io sono refrattaria al fare cattive figure. Forse perchè sono l'unica che ne farebbe. Ho avuto brutte, ma che dico, terrificanti esperienze sulle piste di ghiaccio. Una volta sono caduta in spaccata per via di una scivolata. E mi stavo tenendo al bordo della pista. È stato tanto, parecchio imbarazzante.
“Hey, mamma mi ha taggata su Instagram...” dice Rydel.
“Anche a me...” rispondono i ragazzi man mano, accorgendosi del fatto.
Vediamo che ha postato...
“MAMMA!” gridano i quattro figli di Stormie, facendola venire qui in cucina.
In sostanza, ci ha fatto una foto mentre dormivamo e poi l'ha postata. E ci sono tutte le R5ers che sclerano per sapere chi siamo noi tre. E perchè Rocky abbracciava Laura. E perchè Ele dormiva vicino a Riker. E perchè Ross abbracciava me. C'è chi invece commenta che siamo troppo carini mentre dormiamo, chi ha cominciato a shippare Laura e Rocky dopo quattro secondi, chi chiede se siamo le loro fidanzate. Insomma, un'enorme varietà di commenti da parte di ragazze curiose. Non mi piace stare al centro dell'attenzione di così tanta gente, senza contare che presto si faranno vive anche le haters.
***
Siamo arrivati di fronte alla pista di pattinaggio. Ovviamente, la più pessimista qui sono io, magari perchè le mie cugine sanno pattinare e qui l'unica incapace è la sottoscritta. Una volta Ele ha provato a insegnarmi a stare sui pattini a rotelle. Un fiasco totale. Sono davvero tentata di dire a Ross che sono una causa persa, ma tanto so che lui non cambierebbe il suo buon proposito di insegnare a un elefante come scivolare sul ghiaccio. Per cui entriamo, andiamo alla cassa, paghiamo e prendiamo i pattini. Me li metto con un po' di esitazione, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro. Mi alzo e comincio a camminare verso la pista cercando di non perdere l'equilibrio. Ross mi raggiunge e gli casco sulla spalla con l'eleganza di un ippopotamo sovrappeso (e ce ne vuole).
“Cominciamo bene...” borbotto.
E ride. Evidentemente, per chi non subisce è divertente. Entro nella pista e mi guardo intorno, gente che pattina a livelli professionali, o, per lo meno, decentemente. Ho paura.
“Tieniti al bordo per ora” mi suggerisce Ross “E smetti di fare quella faccia, pare che hai visto un fantasma”
Gli do ascolto. Ma perchè il ghiaccio deve essere così scivoloso? Man mano che mi muovo, faccio sempre più cadute, sempre più allucinanti, rialzandomi con giravolte e roba artistica che non voglio neanche fare. Meno male che ancora sono finita proprio sul ghiaccio. Al limite, posso aver fatto una spaccata a 5 cm da esso, dato che ogni volta che entro in una pista di pattinaggio, come da copione, succede. Ma fino ad ora, non mi sono fatta aiutare. Mi tengo al bordo e mi risollevo. E le mie cugine passano vicino a me e mi sfottono. Che simpatia...
Dopo innumerevoli (e imbarazzanti) giri della pista, Ross decide che devo mollare il mio appiglio e provare a pattinare senza tenermi al bordo. Dopo i soliti “Ma sei impazzito?” e “Stai scherzando, vero?”, come da rituale, lascio il mio punto di ancoraggio e comincio a muovermi senza servirmene. La cosa dura si e no per 10 secondi, poi perdo l'equilibrio e Ross mi prende le mani e mi aiuta a tornare dritta.
“Brava, stai andando bene!” mi incoraggia.
Si, benissimo... 
Mi fa esercitare, facendomi tenere alle sue mani e poi a una sola. E fin qui tutto bene. Il guaio arriva quando decide che è il momento di lasciare anche l'altra mano, perchè cado. Ok, sento che stavolta finisco sul ghiaccio. Freddo, bagnato, scivoloso, sporco ghiaccio. Mi sono fermata ma mi sento ancora integra. Ross mi ha presa. Mi tira su velocemente e, dato che la spinta è forte, giriamo sui noi stessi. Il giro si interrompe quando ci ritroviamo con i corpi appiccicati, lui mi abbraccia e io ho le braccia al suo collo, i visi a 2 mm di distanza. E noi due rimaniamo a guardarci come due ebeti, così, senza neanche allontanarci. Che cosa imbarazzante, siamo fermi immobili quasi al centro della pista, quindi siamo un ostacolo per tutti i pattinatori e soprattutto, siamo alla vista di chiunque. Figuriamoci poi se quei sei se ne accorgono... Ma in particolare mi prende una stretta allo stomaco, un formicolio, dei brividi lungo la schiena. Il respiro più lento, il cuore più veloce. E Ross ha lo stesso. O quantomeno, gli sono così vicina che riesco a sentire il battito del suo cuore e la sua respirazione. E poi i suoi occhi, cavolo, quanto mi mette in soggezione e contemporenamente a mio agio guardarci dentro... E tutto questo mi spaventa, mi confonde, mi piace. Ma che sto pensando? No, non se ne parla, non posso baciare il mio migliore amico. Ma a quanto pare, lui può baciare me. Mentre si avvicina, le sue palpebre sembrano appesantirsi lentamente, per poi chiudersi totalmente nel momento in cui le sue labbra sfiorano le mie. E sento diverse sensazioni, emozione, confusione, anche una punta di... Appagamento...
Il bacio non dura molto, giusto il tempo di farmi pensare a quanto sono stata stupida a non allontanarmi prima, quando ho cominciato ad avvertire il pericolo. In realtà, anche quella è stata una quantità di tempo di durata piuttosto corta, si è trattato di qualche secondo... Fatto sta che qualcosa mi tratteneva dal farlo.
Quando le nostre labbra si separano, Ross prende un respiro profondo, come se fosse rimasto in apnea. Sembra disorientato e confuso, seppur consapevole di ciò che è appena successo.
“S-scusa se ti ho baciata, è che... Mi sono sentito come ipnotizzato dai tuoi occhi e non ho potuto fare a meno di farlo...” si giustifica.
“T-tranquillo, va tutto bene, capita che gli amici si bacino... Tutto apposto?”
“Si, sto bene...”
Ok, è stato solo un errore insignificante, non cambierà niente. Immagino.
“Allora... Torniamo alla tua lezione di pattinaggio?” chiede Ross per smorzare la situazione.
Annuisco per risposta e riprendo a fingere di essere una pattinatrice. Chissà, magari Ross diventerà colui che è riuscito a insegnarmi come si pattini sul ghiaccio, impossibile impresa tentata da tanti ma portata a termine da nessuno.
***
“Dobbiamo tornare a casa a prendere le vostre cose” dice Riker, una volta che siamo tornati in macchina.
Purtroppo, è già arrivato il momento di ritornare a casa. Guida Riker. Avrebbe voluto guidare Rocky, ma Laura è riuscita a convincerlo a sedersi ai sedili di dietro con noi. La macchina parte e per ammazzare il tempo cantiamo, parliamo, o altro. Ad esempio, io sto giocando col telefono di Ross. Si, perchè io non tengo giochi nel telefono, però adoro scroccare i cellulari altrui per dilettarmi con le applicazioni che hanno scaricato. E lui ovviamente guarda accanto a me. Una notifica... A quanto pare Ross è stato taggato su Instagram.
“Posso vedere?” gli chiedo il permesso di controllare.
“Fai pure... Sarà sicuramente una fan...” risponde.
Quindi, apro Instagram, e la foto che vedo mi sciocca.
“A quanto pare questa fan è un'appassionata di pattinaggio...” dico, mostrandogli la foto, che gli causa la mia stessa reazione.
Si, a quanto pare proprio oggi, alla pista di pattinaggio, c'era una R5er che si è accorta della presenza proprio di me e Ross, con tutti gli altri R5 che c'erano, e ci ha fatto una foto proprio mentre lui mi baciava. E l'immancabile didascalia “OMG Ross has a new girlfriend I'm so freaking out!!!! Repost if you ship them!!”. E ovviamente arrivano subito i commenti, con tutte le ragazze che chiedono chi diavolo io sia, o quelle che piangono, o quelle che cominciano a shipparci. Tipo quello che è successo stamattina, in pratica. Solo che la gente comincierà a ripostare e questa foto, con la conseguenza che sarà ovunque nel giro di una decina di minuti.
“Hey... Questa ragazza dice di sapere chi sei...” dice dopo un po' Ross.
“Fammi vedere... Certo che la conosco! E quella mia amica a cui piacete! E che a quanto pare ora mi sta chiamando al telefono...”
Rispondo alla chiamata.
“Hey!” dico.
“MA-RTI-NA per quale razza di motivo non mi hai detto di aver conosciuto gli R5 e di esserti messa con Ross, dimmi un po', quante volte vi siete baciati? Quando vi siete fidanzati? Come vi siete incontrati? Ti frequenti anche con gli altri? Riker è bellissimo come al solito? Pff, ovvio che lo è, lui è perfetto sempre e comunque!” 
“CALMATI!”
I ragazzi mi guardano straniti, visto che sto parlando in italiano... Deve essere brutto sentire qualcuno parlare in lingua straniera e non capire un accidenti di quello che dice...
“Allora, andiamo con calma...” dico “Ho conosciuto gli R5 in un pub, ci frequentiamo da quando sono arrivata qui a Los Angeles. Io e Ross non stiamo insieme, siamo migliori amici. Ci siamo baciati tre volte. Non ti ho detto niente perchè ho scoperto che loro fossero gli R5 solo ieri, perchè non li avevo riconosciuti. Va bene così?”
“Si, ok, ok... Ma perchè vi siete baciati tre volte se non state insieme, scusa? Se lo avete fatto, allora ci sarà un motivo...”
“Nah... A dire la verità, due volte è successo per via del vischio. Questa che hai visto su Instagram, che dannazione non sarebbe mai dovuta finire su un social network, è... È successa, punto e basta. Ho appena visto dal telefono di Ross che hai commentato dicendo di conoscermi, ti prego di non dire nient'altro.”
“Ok, tranquilla, starò muta come un pesce!”
“Va bene, ok. Vuoi sapere altra roba?”
“I ragazzi sono davvero folli come sembrano?”
“Credimi, forse anche di più!”
“Come vorrei essere al tuo posto!!”
“Chissà, magari un giorno ti porterò a incontrarli...”
“SI TI PREGO!!! Ah, una cosa... Sei su altre foto con loro? Così metto like e ti difendo da eventuali haters...”
“Si, una postata da loro madre... E comunque non dire niente sul fatto che non siamo fidanzati, io e Ross dobbiamo parlarne per decidere se è meglio lasciarle nel dubbio o chiarire la faccenda.”
“Ok... Ora ti saluto, mia madre vuole che vado a letto, ciao!”
“Ciao, e ricorda, acqua in bocca!”
“Stanne certa!”
Chiudo.
“Che vi siete dette?” mi chiede Ross.
“Niente di che, voleva solo qualche dettaglio della faccenda e sapere di Riker, il suo amore...” rispondo, facendo girare Riker, a cui urliamo tutti di tenere gli occhi sulla strada “E poi le ho spiegato che non stiamo insieme e le ho detto di non dire più niente sul fatto che mi conosce”
“Mmh, hai fatto bene, è meglio che non si sappia... Peccato che ora questa foto farà il giro del mondo...” sospira Ross.
“Quale foto?” chiedono più o meno tutti allo stesso tempo.
“Non c'è nemmeno bisogno, l'hanno appena ripostata e hanno taggato anche voi, quindi la potete benissimo trovare da soli” risponde Ross guardando il telefono con rassegnazione.
Dunque, i ragazzi vedono la foto. La loro reazione è chiedersi dove fossero in quel momento. Poi, DOPO, pensano “Ups, fan alla riscossa!”. Che si fa in queste situazioni? I ragazzi lo sapranno, penso di poter stare tranquilla. Ross saprà gestire la situazione.
Dopo aver preso i bagagli in casa Lynch e avere ringraziato Stormie e Mark per l'ospitalità, ci facciamo accompagnare a casa, questa volta da tutto il gruppo.
«Ross»
“S-scusa se ti ho baciata, è che... Mi sono sentito come ipnotizzato dai tuoi occhi e non ho potuto fare a meno di farlo...” dico prontamente non appena riesco ad allontanarmi.
“T-tranquillo, va tutto bene, capita che gli amici si bacino... Tutto apposto?”
“Si, sto bene...”
… Credo...
“Allora... Torniamo alla tua lezione di pattinaggio?” chiedo per cercare di distrarci.
Non avrei dovuto affatto farlo, ma è stato come se non dipendesse dal mio volere, come se stessi... Seguendo l'istinto, più o meno. Però, che istinto del cazzo...
Questa volta non è stata come le altre due... La prima volta, va bene, è stata quella che è stata, la seconda pure, ed entrambe avevano in comune il fatto che non lo avevamo stabilito noi e che c'era la componente dell'imbarazzo. Questa volta, in sostanza, non è stato a causa di una circostanza, è successo perché lo abbiamo fatto succedere. E non sono imbarazzato. Cioè, non molto. Forse perchè non ci sono i ragazzi... Più che altro mi sento confuso... Non so con esattezza cos'ho provato, ma una cosa la so per certo: è stato sbagliato. Bello, ma sbagliato. E ovviamente, conoscendomi, ci rimuginerò a vita. Almeno non lo saprà mai nessuno tranne noi...
***
Come non detto, alla faccia del “non lo saprà mai nessuno”... Ci mancava solo questa a incasinarmi ancora di più, sul serio... Ora un botto di gente comincierà a odiare Martina e sarà solo colpa mia. In due giorni le avrò creato più problemi che una qualunque persona in tutta la vita. Prima ieri, poi il bacio, ora una fan che posta la foto di quel bacio su Instagram... I like aumentano a una velocità impressionante, fortunatamente ancora nessuna traccia di haters. E anche i commenti, se è per questo. Che strano, c'è una tipa che dice di conoscere Martina.
“Fammi vedere...” dice Martina avvicinandosi in modo da poter vedere il cellulare “Certo che la conosco! E quella mia amica a cui piacete! E che a quanto pare ora mi sta chiamando al telefono...”
Martina risponde. Parla in italiano, quindi non capisco niente. Però, è strano sentirla parlare in un'altra lingua, la sua voce sembra anche diversa... Magari un giorno mi faccio insegnare qualcosa di questa... Direi che “lingua sconosciuta” sia piuttosto appropriato.
“Ragazzi, vi va di salire?” ci offre Ele.
“Si, dai, così conoscete la famiglia e io e Rocky possiamo attuare il piano!” esclama Laura.
Si, lei e Rocky hanno un piano per dire a suo padre che stanno insieme. Consiste nel fare in modo che mio fratello faccia simpatia al padre di Laura, e quando avranno “legato”, i due confesseranno di essere una coppia. Chissà se funzionerà...
In ogni caso, accettiamo di buon grado e ci dirigiamo verso la porta di casa. Che è chiusa. Evidentemente nessuno è in casa, meno male che hanno le chiavi!
Le ragazze ci fanno fare un breve tour della casa, dunque Rocky, Laura, Ele, Rik, Delly e Rat si fiondano sul frigorifero e io Martina nella stanza sua e delle ragazze. Dice che dobbiamo parlare, e se c'è qualcosa che la TV e i miei fratelli mi hanno insegnato è che quando una donna dice “dobbiamo parlare” non porta mai bene. Infatti si tratterà sicuramente di qualcosa di inerente a ciò che è successo oggi.
“Senti... Dovremmo discutere del fatto che tutte quelle ragazze non sanno che noi due non stiamo insieme... Che cosa si fa in questi casi? Si lascia il dubbio?” chiede.
“Penso sia meglio, così ognuna può pensare come vuole. E poi dovrei intervenire io personalmente e loro impazzirebbero se succedesse. Quindi si, lasciamo le cose così come stanno”
Me la sono cavata velocemente, pensavo peg...
“Non è solo questo...”
… Ecco, lo sapevo. Mai cantare vittoria troppo in fretta.
“So di cosa vuoi parlare...” rispondo “Per me è stato strano...”
“Anche per me... Che significa?”
“Che gli amici non dovrebbero baciarsi...” sbuffo accasciandomi sul suo letto.
“Già...”
“Ascolta... Facciamo che ce ne dimentichiamo, fingiamo che non sia mai successo. Non è stato niente in fondo... Come un errore di stampa in un libro, può anche modificare il senso della frase, ma non può rendere la storia diversa. Giusto?”
“Giusto”
Dopo aver riflettuto per un po' su quello che ho detto, comincio a ridere come un pazzo.
“Che ti prende?” mi domanda Martina scioccata dalla mia risata improvvisa e per lei priva di motivazione.
“Ho pensato a come potrebbe cambiare questa frase... AHAHAH, 'lui si avvicinò e le diede un cacio', muoio dal ridere!”
“Ma che sei scemo, AHAHAH!” 
“Il tuo scemo preferito...”
“... Il mio scemo preferito...”
****
Vi va un cacio? Niente, lasciamo stare... XD
Scusate il ritardo, pensavo che ci avrei messo di meno a finire il capitolo, ma ci è voluto più tempo del previsto. 
Avrete notato il molto uso di Instagram e bla bla, scusate, ahahah, non mi va tanto di parlare e poi sono piuttosto di fretta...
Anche se non vi interessa, domani ho compito di latino, e costringerò Ross ad ascoltarmi mentre mi lamento dei miei problemi esistenziale e ripeto le declinazioni, le coniugazioni, i congiuntivi, i participi e oddio, troppa roba.
Siete contenti del bacio?(mi riferisco a te, Prato_ Azzurro eheh)
Comunque, ringrazio al solito Prato_Azzurro per le recensioni (e i consigli dal punto di vista personale ;)) e _elims_smile_. E anche tutti quelli che leggono e basta!!:*
Ciao, a presto! (spero)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


“Ross, potresti venire qui? Martina è arrabbiatissima, non vuole nessuno nemmeno noi due” mi scrive Laura.
“Arrivo subito” rispondo “Cos'è successo?” chiedo.
“Ha litigato con sua madre”
“Ok”
Non la vedo bene, questa cosa... Mi ha raccontato di quando si trova a litigare con sua mamma, ogni volta sta malissimo. Ma mi sembra molto strano che non voglia nemmeno le sue cugine...
Esco fuori e chiamo un taxi. Andrò così in modo da poter chattare con lei nel frattempo e fare un quadro della situazione, capire cosa l'ha ridotta in questo stato.
“Hey” scrivo.
Visualizza.
“Hey” risponde.
“Come va?”
“Bene”
“... So che non va bene, le tue cugine mi hanno detto che sei da sola e non vuoi stare con nessuno...”
“Ho litigato con mia madre, come al solito, e non ce la faccio più”
“Come mai avete litigato?”
“In pratica è cominciato tutto dal fatto che prima avevo litigato con mio fratello, come sempre. Mia madre si è arrabbiata e ha cominciato a dirmene di tutti i colori e io non ho retto, visto che è l'ennesima volta che succede.”
Non so davvero che rispondere, si trova nel bel mezzo di una crisi esistenziale...
“Dovrei essere punita, lo ha detto anche lei” scrive.
“Ok, allora, capisco che stai male, ma non devi dire queste cose”
“No, io me lo merito. E infatti mi punirò”
“Martina, non fare cazzate!”
Non scrive più. Visualizza, ma non risponde. Ho un orribile presentimento, devo sbrigarmi.
Nel frattempo qui si è creato traffico, non arriverò mai di questo passo. Tiro fuori dei soldi dalla tasca per pagare l'autista, dicendogli di tenere il resto, e schizzo fuori dalla macchina. Comincio a correre a una velocità che sorprende anche me. Meno male che eravamo arrivati almeno a metà strada... Ok, sono alla porta. Suono. Le ragazze mi aprono.
“Fatemi passare!” esclamo sfrecciando su per le scale.
Nel frattempo mi accorgo di aver attirato l'attenzione della gente qui in giro, ma non mi importa. Spalanco la porta della sua stanza. Lei non c'è, ma riesco a sentire i suoi singhiozzi. Probabilmente è in bagno... Infatti, è lì. No, un attimo, non ha un paio di forbici in mano. Non si vorrà tagliare. E io non posso farmi venire da piangere. Ma che sto facendo, mi devo muovere! Corro in bagno e le fermo la mano prima che possa cominciare a incidersi le vene, le tolgo le forbici e le scaglio più lontano che posso. Le guardo le braccia, sono arrivato in tempo, l'ho salvata. Cammino all'indietro senza una meta precisa, so solo che devo allontanarla dal lavandino e dal bagno. Sbatto contro qualcosa e mi fermo. Prendo un respiro profondo e tremante, non devo piangere, devo essere forte per lei. Tanto lo so già che non riuscirò a trattenermi.
Si gira, continuando a piangere. È sorpresa, ma allo stesso tempo sollevata di vedermi qui.
Comincio a sentire gli occhi umidi. Allo stesso tempo, entrambi avvolgiamo le braccia l'uno intorno all'altro. Mi siedo sul letto con lei in braccio a me, senza smetteree di stringerla.
“Perchè?” le chiedo con la voce ormai fragile, sta per rompersi.
“Perchè sono una sorella maggiore di merda, ho fatto soffrire quei due così, tanto per. Se penso a tutte le volte che ho detto a mio fratello di odiarlo senza motivo, mentre lui mi voleva così bene e mi ammirava così tanto da tornare a farmi da schiavetto dopo 5 minuti di broncio. Beh, la storia dello schiavetto risale a quando eravamo piccoli, in realtà...  E se fosse per colpa di come l'ho trattato che all'età di sei/sette anni ha perso la sua indole da bambino sorridente? Se fosse per colpa mia che ha cominciato ad alzare le mani con me e mia sorella e a offendersi per qualunque cosa e ad avere le manie di persecuzione, e fare sempre polemica? Eppure, per tutto quello che gli ho fatto, per avergli tolto il suo bellissimo sorriso, lui non mi ha mai incolpata. Nessuno me ne ha mai dato la colpa. Forse nessuno ci aveva pensato. Forse nessuno aveva potuto credere che io avessi potuto fargli una cosa simile, incupirlo regalandogli dei “ti odio” privi di significato, ma molto dolorosi. Chissà se ha mai pianto, quando l'ho trattato male. Faccio così schifo che non lo so neanche. E nonostante tutto, lui mi vuole bene da morire. Anzi, ora sto cercando di rimediare... Ma sono ancora in tempo per farlo tornare quello che era, quel meraviglioso bambino sempre felice? Per non parlare di mia sorella... Sai, va in prima elementare, a volte mi chiede aiuto per i compiti. E io le rispondo che mi rompo, che ho di meglio da fare, che è grande e deve imparare da sola. E lei piange. Piange perchè non riesce a disegnare 28 gatti sul quaderno di matematica. Piange perchè non riesce a leggere quella parola sul libro di italiano. O forse perchè vorrebbe un po' di attenzione da parte di sua sorella. In macchina mi chiede di ascoltare la musica con me, di dividere le cuffie. E io le dico di non rompere le scatole, di farsi gli affari suoi e aspettare di essere abbastanza grande da avere un telefono tutto suo per ascoltarsi la musica da sola e lasciarmi in pace. E lei si lamenta e insiste. Si lamenta perchè mi vuole copiare. Si lamenta perchè siccome è una cosa che piace a me, allora deve per forza piacere anche a lei. O forse perchè vorrebbe consere di più il mio mondo.
Quando parlo con qualcuno, ad esempio i miei cugini, la caccio via, perchè sono “cose da grandi” e lei “non ha il diritto di sentire”. E fa resistenza. Fa resistenza perchè è una stupida bambina viziata e rompiscatole. Fa resistenza perchè vuole indispettirmi. O forse perchè vuole essere una di noi. E io sono cogliona, tanto cogliona, perchè lei mi rompe le scatole solo perchè aspira a diventare come me. Tutti dicono che lei parla in un modo più aulico e ha conoscenze piuttosto avanzate per una bambina della sua età grazie a me. Mi raccontano anche che quando a sei mesi ha mosso i suoi primi passi, camminava verso di me. E io non lo ricordo. Lei mi ammira tantissimo, ambisce ad assomigliarmi, ma non lo ammetterà mai, come da brava sorella minore. E se io fossi davvero una brava sorella maggiore, quale mi vanto di essere a volte, le darei conto, non la trascurerei. E invece sono una merda. Volevo anche integliarmelo sul braccio.”
“Io non posso credere che tu abbia fatto solo del male ai tuoi fratelli, è che stai considerando solo le azioni negative. È impossibile che non hai mai fatto del bene per quei due. Certo, le cattiverie restano e rimarranno sempre, perchè le cose  brutte non ti abbandonano mai, quelle belle sono un po'... Intermittenti, tornano a momenti e poi svaniscono. Eppure possono essere tanto più forti di ciò che ci rattrista. Con questo discorso voglio solo dirti che se anche tu avessi fatto più male ai tuoi fratelli, te lo hanno sempre perdonato per il bene che gli hai fatto.”
“Hai ragione... Scusami, ti ho fatto preoccupare tanto vero?”
“Già... Per favore, promettimi che non proverai mai più a farlo, ti prego”
“...”
“Senti... Se non vuoi farlo per te, fallo per me. Ok?”
“Ok...”
La stringo più forte. Ecco, ora ho il petto bagnato dalle sue lacrime e le guance dalle mie. Asciugo le sue.
“Grazie... Sai sempre cosa dire e cosa fare, per farmi stare meglio. Vorrei essere in grado di ricambiare qualche volta...”
Alzo gli occhi e mi accorgo che c'è una bambina a sbirciare dalla porta. Chissà se sta ascoltando da tutto il tempo...
“Hey, Marty...” attiro l'attenzione della ragazza tra le mie braccia, facendo subito dopo un cenno con la testa verso la porta.
Non appena Martina volge gli occhi alla bambina, lei torna un po' indietro, cerca di nascondersi per non farsi notare.
“Che fai, te ne vai? Vieni qui, dai!” la incita Marty.
La piccola si avvicina timidamente a noi. Martina scioglie le braccia dal mio busto per tenderle alla bambina, che dopo un po' di esitazione accetta. Si abbracciano.
“Marty, perchè piangi?” domanda.
“Perchè ho fatto tante cose stupide e anche cattive nei confronti tuoi e di Gabri...” risponde Martina.
“Ma non l'hai fatto apposta, è che... Eri un po' fuori di te...*” risponde la bambina.
E Marty scoppia di nuovo in lacrime, ma nel frattempo sorride.
“Grazie Emma, per volermi bene, sempre e comunque” dice Marty.
Si solleva e si asciuga le lacrime.
“Ora mi dici chi è questo tizio? È il tuo fidanzato?” domanda Emma.
Entrambi non possiamo fare a meno di ridere.
“Non ci credo, anche lei...” dice Martina guardandomi.
“No, non sono il suo ragazzo...” sorrido “Sono il suo migliore amico”
“Il mio eroe” Marty mi abbraccia di nuovo.
“Come ti chiami?” chiede ancora Emma.
“Ross”
“Quanti anni hai?”
“Quasi 19”
“Davvero?!” sussulta.
“Si, davvero”
“Quanto sei grande!”
“Beh si, sono piuttosto grande... E tu? Quanto sei grande?”
“Ho 5 anni e mezzo”
“Anche tu sei grande!”
“Si. Sei bello, sai?”
“Grazie! Anche tu, sei bellissima!”
“Ora me ne vado, ciao Ross!”
“Ciao!”
Quindi, Emma lascia la stanza, accostando la porta.
“Come va?” chiedo a Marty “Un po' meglio?”
“Si, grazie. Vedere che tu ed Emma andate d'accordo mi ha messa di buon umore. Più o meno. Tutto per merito tuo” si gira a guardarmi negli occhi.
E, come al solito, ci ritroviamo pericolosamente vicini. Non va bene, dobbiamo smetterla. Fortunatamente, veniamo interrotti dall'aprirsi della porta. Questa volta, non c'è Emma, ma una donna adulta, che immagino sia la madre di Martina.
“Ehm... Salve...” saluto un po' imbarazzato per come sono piombato in casa sua senza dire niente, senza presentarmi “Vi... Vi lascio da sole?”
“No!” mi ferma Martina stringendosi al mio braccio “Non te ne andare...”
“Tranquillo, resta pure...” mi concede la donna alla porta.
“Che c'è, mamma?” chiede Martina.
“Ho sentito parte di quello che vi siete detti e... Insomma, mi dispiace, riconosco di avere esagerato un po'...” risponde sua madre.
“Tutto ok, mamma, tutto ok... In realtà la colpa è mia...” dice Martina “Per fortuna, Ross è arrivato in tempo...”
“Come?” domanda confusa sua madre.
“Niente, niente...” risponde Marty.
“Comunque, a proposito di Ross, posso finalmente avere il piacere di fare la tua conoscenza? Mia figlia e le mie nipoti non fanno altro che parlare di questi Ross, Rocky, Rydel, Riker ed Ellington...” dice la signora.
“Allora...” comincio.
“Ma no, scendi giù, vieni a conoscere anche mio marito!” mi interrompe.
“Ehm... Ok” rispondo.
Dunque faccio conoscenza con buona parte della famiglia. Gente molto simpatica.
“Quindi sei un cantante?” mi chiede a un certo punto il padre di Martina.
“Si” rispondo.
“Anche mia figlia nell'ultimo periodo ci ha fatto un pensierino su...”
“Io ho cominciato alla sua età, più o meno. All'inizio, con i primi concerti, cantavamo  sempre Elvis, U2, i Beatles, Bruce Springsteen... Tanto Bruce Springsteen...”
“Davvero? È il mio cantante preferito!”
“E fu così che il padre di Martina accettò Ross come migliore amico di sua figlia” interviene Martina facendoci ridere.
Ecco i ragazzi che suonano al campanello! Li abbiamo invitati a unirsi a noi. In pratica ci hanno proposto di rimanere a cena qui, compresi i nostri genitori e quelli di Rat, e i ragazzi hanno deciso di raggiungerci un po' prima.
In pratica salutano tutti e poi vengono qui.
“Oh, visto che ci sto pensando...” dico “Dopodomani sarebbe il giorno del mio compleanno e volevamo sapere se domani le ragazze possono venire da noi...”
“Per me può anche andare bene... Basta che veramente cominci a farti un po' di compiti!” risponde il padre di Martina, rivolto a sua figlia.
Gli altri due padri sono dello stesso parere. Si vede chiaramente che è l'ultima cosa che le ragazze vorrebbero fare, ma dato che è l'unica condizione accettano.
“Ragazzi, non vi dispiace se facciamo i compiti ora, vero?” chiede Ele.
“Certo che no!” risponde Ratliff “Anzi, vi facciamo compagnia”
Però alla fine saliamo solo io e Ratliff, dato che Rocky deve “mettere in atto il piano e non vuole rimanere da solo”.
“Cosa dovete studiare?” chiede Rat.
“Io Arte!” risponde Laura.
“Io Matematica!” la segue Eleonora.
“Io Greco!” esclama Martina.
“Greco?” domando incuriosito.
“Si, Greco” risponde Martina “Frequento un liceo classico.”
“Oh. Sembra interessante!” commenta Ell.
“Già!” concordo “E voi due ragazze?”
“Io liceo scientifico” risponde Ele.
“Io artistico” dice Lau.
“Wow, tutte e tre cose diverse!” esclama Ell.
“Si, insomma, vi stiamo distraendo...” dico.
“Fa niente, tanto sono solo compiti, nulla di importante” risponde Eleonora.
Beh, si immaginavo che avrebbe detto qualcosa del genere…
“Eccome se importa!” esclama Martina “Domani mio padre non mi manda se non gli porto una versione di senso compiuto!”
“Versione?” chiediamo io e Rat allo stesso tempo.
“È una traduzione, solo che per qualche oscuro motivo la si chiama in modo diverso quando si parla di Latino e Greco” risponde Martina.
“Non vorrei rendere la cosa peggiore, ma… Sembra tanto noioso…” dico.
***
Allora il piano folle di Laura e Rocky ha funzionato!
“In realtà, un po’ lo avevo già capito…” dice il padre di Laura “Insomma, mia figlia non faceva altro che parlare di Rocky dalla mattina alla sera con gli occhi al soffitto, era evidente. Sei un bravo ragazzo, mi piaci.”
Effettivamente…
Bene, tutto sembra andare per il meglio, nessuno ha più problemi. Quasi nessuno…
****
Ciao a tutti, rieccomi! Sono felice di annunciarvi che ho pronti gli altri due capitoli, quindi non ci vorrà tanto per postarli.
Allora… Questo pericolo non era previsto, ma la mia cara Prato_Azzurro mi ha ispirata sul rapporto tra fratelli, quindi dedico il capitolo a lei e in particolare ai miei due meravigliosi fratelli, Emma e Gabriele. Gabri, se stai leggendo, sappi che ti voglio tanto bene e apprezzo tanto quello che fai per me.
Dovevo parlare di qualcos’altro… Oh, si, volevo dirvi in anticipo che nel prossimo succederanno delle cose un po’… Diciamo strane, anche se non è il termine più adatto a esprimere il concetto… Beh si, in sostanza ho messo quella cosa solo perché una volta l’ho sognata (e il mio sogno era appunto ambientato il 28 dicembre, quindi mi è sembrata tipo una coincidenza del destino gne). Insomma, avevo bisogno di occupare spazio nelle pagine, tutto qui. Oh e poi verso la fine del capitolo succede qualcosa che vi farà SCLERAAAAREEEEEE e vi farò morire per l’attesa lol
Va bene, vi amo tanto, ciao!!!

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


“Sfido le ragazze a vestirsi tutte uguali e tutte in rosso.” dice Rat.
Si, oggi siamo rimasti che andremo a dormire dai ragazzi, dato che domani è il compleanno di Ross. E ora siamo al centro commerciale a spendere soldi e fare gli scemi.
“Carina come idea!” commentiamo tutte e quattro all'unisono.
“Andiamo a comprare le cose!” esclama Laura.
Tutte e quattro ci incamminiamo entrando in tantissimi negozi, comprando tutta roba rossa. Alla fine, ci cambiamo.
Non pensavo che avrei avuto un aspetto così... Provocante... Ho questi leggins rossi (scelti da mia cugina) che tra poco sono trasparenti, da quanto sono sottili e una maglietta aderente, sempre rossa. Insomma, comincio a pensare che avere questo aspetto era il loro obbiettivo, da come si pavoneggiano davanti allo specchio.
Comunque, raggiungiamo i ragazzi.
“Hey, Mar...” dice Ross, ma non riesce a completare la frase perché la sua bocca si spalanca.
Mi sento diventare del colore dei vestiti che ho addosso.
“Ehm... Hey Ross!” cerco di smorzare la situazione, tentando, senza successo, di riportare Ross indietro dal suo stato di trance.
“Amico, stai sbavando!” gli fa Riker.
Si “risveglia” improvvisamente scuotendo la testa e arrossisce.
“Ehm... Ecco... Comunque stai benissimo...” si complimenta.
Lo segue un coro di “oooooh”.
“Ehm... Grazie...” rispondo.
All'improvviso tira fuori un capello da Babbo Natale e me lo mette in testa, mandando poi via il batuffolo da davanti la mia faccia; gli altri ragazzi fanno lo stesso gesto con le altre.
“Ma così sei più Natalizia (?), quindi...” aggiunge.
“Lo tengo solo se te lo metti anche tu!” rispondo con aria di sfida.
“Ecco!” esclamano le altre tre guardando ognuna il suo.
I quattro accettano e si mettono anche loro i cappelli da Babbo Natale.
E quindi giriamo per il centro commerciale conciati così. Mi sento un po' ridicola, ma l'importante è avere qualcuno con cui fregarmene altamente.
Ci fermiamo di fronte a un ristorante dove c'è un piccolo palco con microfoni e anche qualche strumento.
“Gente entriamo qui allora per cena?” chiede Riker.
“Sì, dai!” risponde Ele entusiasta all'idea del mix di cibo e musica. 
Stasera poi è la “Serata Karaoke Natalizio”...
Per cui, alla fine optiamo per questo posto ed entriamo.
Dopo cena, decidiamo di concederci una cioccolata calda.
“Raga, cantiamo qualcosa?” chiede Ross.
“Siii, vi prego!” risponde Rydel.
Quindi i cinque si dirigono verso il palco, impugnano gli strumenti e cominciano a suonare, sorpresa sorpresa, una delle loro canzoni, “Wishlist”.
“Marty, ma Ross ti stava guardando mentre cantava, che tenero!” dice Laura.
“Che cosa carinaaa” aggiunge Ele.
“Cosa? Nah, sarà una vostra impressione...” rispondo.
Alla fine della canzone tutti nel locale battono le mani e i ragazzi tornano a posto, noi ci complimentiamo con loro.
“Ragazze, ma se tipo cantiamo anche noi?” propone Ele.
“Voi cantate?” chiede Rik.
“Sì!” risponde Laura.
“Voi siete due pazze” dico io.
“Ma smettila, che tu sei la più brava!” fa Ele.
“Dai, voglio sentirvi cantare!!” esclama Delly.
Le ragazze mi prendono per le braccia e mi trascinano sul palco, chiedendo poi la base musicale di “Santa Tell Me”, di Ariana Grande.
Comincia la canzone, io scuoto la testa appena percettibilmente. Che poi mi hanno anche fatta mettere al centro, tra di loro, così non posso scappare.
Comincia Ele, cantando la prima parte del ritornello iniziale, poi Laura con la seconda e si alternano così, fino alla fine del secondo ritornello.
Nel frattempo guardo i ragazzi che parlottano tra loro, sembrano piuttosto stupiti, probabilmente perché non se lo aspettavano. A un certo punto, incontro gli occhi di Ross che cerca di farmi coraggio e invogliarmi a cantare. Così, alla seconda strofa comincio a cantare da sola con gli occhi bassi ai miei piedi. Non appena alzo lo sguardo, li vedo spalancare la bocca, evidentemente sono sbalorditi dalla mia voce. Sinceramente, non penso che la mia voce sia così incredibile... Quanto meno, non è comparabile alle loro... 
Alla fine della canzone, dopo aver ricevuto degli applausi, torniamo a sederci.
“Allora, adesso tu mi spieghi perchè non mi hai mai detto di saper cantare così bene.” mi dice Ross ridendo.
“Non esagerare con i complimenti!” rispondo.
“Scherzi? Siete state fantastiche!!” esclama Rocky.
“Infatti! Prima o poi cantiamo insieme!” dice Rik.
Ok, continuiamo a ricevere complimenti. A quanto pare siamo state molto brave per davvero. Io ero imbarazzatissima mentre stavo su quel palco, ma poi guardando Ross che mi incoraggiava mi sono lasciata andare e questo è stato il risultato...
Dopo un po' di ulteriore cazzeggio, decidiamo di tornare a casa.
***
“Giochiamo a 'obbligo o obbligo'???” domanda Rydel piena di entusiasmo, non appena entriamo.
Si, il gioco sarebbe “obbligo o verità”, ma preferiamo questa versione di soli obblighi, è più... Divertente... Acconsentiamo tutti e ci piazziamo all'ingresso, dove ci sono un divano, appoggiato al muro, e una poltrona, che da lo schienale alle scale, che insieme formano un angolo.
Ross si siede sulla poltrona e mi invita a dividerla, quindi mi siedo accanto a lui. Sul divano si piazzano rispettivamente, a partire dal lato più vicino a noi, Riker, Rocky, Rydel e Ellington. Poi Ele, dopo aver fatto non so cosa, si siede sul tappeto vicino a dov'è Delly, e Laura si mette vicina a me, praticamente è sotto la poltrona.
“Chi vuole cominciare?” chiede Rik, impaziente come tutti.
“Io!” esclama Ell “Dunque... Riker!”
“Sì?” risponde l'interessato.
“Fai qualcosa di disgustoso” dice soddisfatto del suo obbligo.
“Ehm... Tipo?” risponde Riker stranito.
“Non saprei... Mettiti un dito nel naso... E scava a fondo...” lo sfida Ell.
“ELLINGTON!” gridiamo disgustate noi ragazze.
“Shhh!” ride lui, seguito dagli altri maschi “Dai, fallo!”
“Va bene, va bene, calma!!” risponde Riker.
Oddio, non avrei mai pensato che RIKER LYNCH potesse davvero fare una cosa del genere. Questo dimostra che ci si può aspettare di tutto dalla vita.
“Ewww!” ci lamentiamo noi ragazze.
I ragazzi, lo stesso Rik compreso, invece ridono ancora. Maschi...
Dopo la scena rivoltante a cui abbiamo appena assistito, proseguiamo col gioco.
Ross, al suo turno, decide di obbligare Laura a dare un bacio a Riker. Che gli passa per la testa?
“Hey!” protesta Rocky “Perché?!”
“Dai, sai che è questo il vero senso del gioco, no?” risponde Riker “Anche se potevi evitartelo...” dice guardando storto Ross.
“Quel che è fatto è fatto.” dice Ross. “Forza, non li sto obbligando a fare chissà cosa! È solo un innocuo bacetto a stampo, un attimo e via!”
“Va bene, ma sappi che mi vendicheró, bello!” lo avverte Rocky.
Ross non se ne preoccupa, io invece ho il brutto presentimento che la cosa coinvolgerà anche me. E ho un brutto presentimento dato dal fatto che a vendicarsi sarà proprio Rocky...
Laura da un bacio quasi impercettibile a Riker e Rocky non fa altro che guardare male Ross. Ho paura.
“Tocca a me!” esclama Riker “Dunque... Visto che abbiamo cominciato così... Rydel e Ratliff!”
“Ehm...” dicono contemporaneamente i due imbarazzati, per poi baciarsi.
Ed ecco che arriva il turno di Rocky. Mi guarda malignamente.
“Martina...” dice. Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. “Devi stare seduta per tre turni su Ross. Ma non a caso, in un punto ben preciso. Capite che intendo, no?”
Merda.
Tutti cominciano a ridere come dei malati, mentre io e Ross abbiamo delle facce sconvolte, bocche e occhi spalancati. Lo guardo preoccupata, sarebbe tremendamente imbarazzante. Sapevo che sarebbe stata qualcosa di pesante. Ma non immaginavo una cosa del genere. Rocky, sicuro che non ci fosse qualche alcolico troppo forte nella tua cioccolata?!
Scivolo lentamente lungo il fianco della poltrona e mi ci siedo accanto, nascosta dalla visuale di coloro che occupano il divano. Faccio cenno a Laura ed Ele di fare silenzio.
Le risate si fermano un po' e Rocky ci incita a sbrigarci.
“Rocky, adoratissimo fratello, sai che ti voglio tanto bene, vero?” dice Ross cercando di salvarci.
“Dacci un taglio, Ross.” risponde Rocky “Forza!”
Sento Ross sbuffare, dicendo al fratello che non può fargli questo.
“Sì che posso. Sono le regole del gioco. E infondo... Sai che è questo il vero senso del gioco, no?” si giustifica lui “Hey ma... Dov'è Martina? Ce la siamo persa...” ride.
Le mie cugine mi guardano ridendo e Rocky fa il giro. Mi sposto dal lato dello schienale. Sento risate più forti. Rocky gira ancora e io faccio lo stesso, solo che qui la poltrona incontra il divano, è un vicolo cieco.
“Eccoti!” esclama Rocky non appena mi vede.
Mi alzo tirando indietro il batuffolo alla fine del mio cappello da Babbo Natale sbuffando. Rifaccio il giro della poltrona e mi siedo in punta su di essa, tra le gambe di Ross.
“Forse non hai preso in considerazione il fatto che in ogni caso non stiamo insieme!” dico a Rocky.
“Neanche Laura e Riker stanno insieme, eppure...” risponde lui.
“Sì, ma è totalmente diverso!” ribatte Ross.
“Shh” risponde Rocky “Quel che è fatto è fatto, giusto Ross?”
Ross guarda suo fratello in cagnesco, penso che lo massacrerá.
Mi giro verso di lui che, avvicinandosi al mio orecchio, mi dice di stare tranquilla, magari Rocky non controllerà che io mi sieda davvero proprio lì.
“E per essere certi che siate onesti, controllerò.” annuncia Rocky, sorridendo con aria di sfida.
“Cosa?!” sussultiamo io e Ross contemporaneamente.
La cosa inquietante è che non scherzava, si sta davvero mettendo a controllare. Quindi, ci “rassegnamo al nostro destino”, e faccio ciò a cui sono stata obbligata.
Poggio le mani sui braccioli della poltrona, a cui si tiene anche Ross, e mi faccio calmamente strada fino al punto in cui devo fermarmi, con Rocky che guarda che... Beh, si, che guarda.
La parte peggiore è l'imbarazzo. Mi copro la faccia con le mani, mi sento le guance in fiamme. Ross si butta col busto a destra, nascondendo il viso.
“No, no, no, no!” dice “Sto diventando rosso” aggiunge, con la voce un po' soffocata sia dalle mani, che dal cuscino della poltrona.
“Ooooooh!” si alza un coro tra le risate che sembrano essere infinite.
“Ah ah ah, molto divertente.” dico sarcasticamente, ancora con le mani sulla faccia.
“Dai, sorridi alla telecamera!” fa Ele.
“TELECAMERA?!” gridiamo contemporaneamente io e Ross.
Ecco che cosa stava facendo Eleonora, prima di sedersi...
Ross si solleva e butta la testa indietro, probabilmente per non farsi vedere, io invece scopro il viso e mi arrendo.
Dopo un po' di minuti, mi scoccio di stare con l'imbarazzo fino alle punte dei piedi.
“Bene, vi siete divertiti con questa scenetta, ora riprendiamo il gioco.” dico.
Dopo Rocky, è il turno di Rydel.
“Ehm...” fa la bionda.
“Hey, Delly, mi cedi il turno?” chiede Ratliff.
“Ok” risponde lei.
“Ross!” esclama Ell.
“Sul serio? Questo non ti sembra già abbastanza?” dice arrabbiato lui.
“Sii sincero, non è tanto male, eh?” dice Rat maliziosamente.
Mi giro a lanciargli un'occhiata veloce e mi volgo di nuovo al resto dei presenti. Ho visto la difficoltà in cui si trova. La cosa non promette bene.
“Beh... Ecco...” comincia “Ma potrei sapere che ti ho fatto?” si lamenta.
E scoppiano di nuovo a ridere.
“Ross, non mi hai risposto!” ride Rat.
“Ma smettila, va'!” risponde Ross.
“Va bene lasciamo perdere, andiamo avanti col gioco...” rinuncia l'altro “Solo perchè sono magnanimo!”
Dunque, il gioco continua e io e Ross dobbiamo rimanere così per tre turni.
“Scommetto che perderanno tempo apposta...” dico a Ross.
“Conoscendo i miei fratelli... Si, e Rocky convincerà anche le altre.” risponde guardando malissimo suo fratello “Comunque, perliamo di cose serie... Si, insomma, ti chiedo scusa in anticipo... Cavolo se diventerà imbarazzante...” aggiunge con voce preoccupata.
Sul momento non comprendo cosa intende. La faccenda si fa più chiara quando succede e se ne accorgono tutti, perché sussulto.
“Ecco appunto...” fa Ross con la voce strozzata.
“Che succede ragazzi?” domanda Rocky “Qualcosa non va?”
C'è solo una parola da dire: idiota.
Mi schiarisco la gola, prima di rispondere che è tutto apposto, nell'imbarazzo più totale.
E restiamo così. Eppure, se non fosse che la stanza è piena di gente...
Ma che penso? La devo smettere di fare pensieri equivoci sul mio migliore amico, uffa.
“Allora Marty...” mi dice Rydel “Com'è stare seduta sul proprio ragazzo?”
“Non stiamo insieme” le dico, scocciata da tutte le volte che ho dovuto ripetere questa frase.
E in risposta, ovviamente, tutti ridono.
“Ragazzi, sul serio, quando lo capirete?” fa Ross.
“La vera domanda è: quando ammetterete di essere fatti l'uno per l'altra è di amarvi follemente? Lo abbiamo capito tutti tranne voi due!” chiede Ell.
Non rispondiamo.
È una situazione fin troppo imbarazzante, sul serio... Però non riesco a non farmi piacere la cosa. Lo so che non dovrei, ma è più forte di me. E poi qualcosa mi dice che per lui è lo stesso. Purtroppo, cercare di non darlo a vedere è molto complicato. E credo e temo che tra noi cambierà qualcosa dopo tutto questo.
«Ross»
Ok, Rocky la pagherà, mooolto cara.
Sul serio, come gli è saltato in testa? Io ho solo fatto baciare quei due, si sono sfiorati le labbra. Lui invece è stato così intelligente da farmi sedere la mia migliore amica... Lì dove non batte il sole... Comunque, ovviamente il risultato di tutto questo è proprio ciò che voleva, farmi soffrire in questo modo, lo stronzo.
Ed è molto difficile non farlo capire. Però penso che ci stiamo riuscendo bene a fingere, forse l'abbiamo capito solo io e lei che non sta dispiacendo a nessuno dei due. O, perlomeno, mi sembra che a lei non dia tanto fastidio, la situazione.
Ma riuscirò a resistere per un altro turno intero, con quegli individui che reputo la mia “famiglia” che perdono tempo apposta? Lo spero davvero.
Ma la cosa che mi preoccupa di più è il pensiero di cosa succederà quando ci saremo alzati da questa poltrona...
Oh, ma che cazzo, dovevano per forza mettersi questi leggins quasi trasparenti?! Sembra fatto con l'intenzione di farmi morire ancora di più.
Finalmente è il turno di Laura, è l'ultima, ci potremo alzare. Certo, sarebbe bello vendicarsi... Ma pazienza, per ora non è il caso. Colpiró Rocky quando meno se lo aspetterà.
“Mi posso alzare?” chiede Martina guardando Rocky.
“Mmh... Va bene.” risponde.
Lei si solleva e comincia a sgranchirsi, io metto una gamba sull'altra perché da me si noterebbe qualcosa di imbarazzante, e sinceramente non ci tengo affatto. Ma loro, ovviamente, capiscono il motivo del mio gesto, e cominciano a ridere.
“Non è carino” dice Martina.
Ma vorrei vedere che avrebbero fatto loro al posto nostro!
Comunque, Marty si risiede sul bracciolo della poltrona, visto che nessuno si è ancora mosso.
“Allora Ross, hai imparato la lezione?” fa Rocky.
“Non fare mai baciare la ragazza di tuo fratello con l'altro tuo fratello?” rispondo interrogativamente.
“Mai mettersi contro Rocky.” dice lui convinto.
“Sì, sì, certo...” dico.
Se lo può scordare, non ha ancora vinto...
“Raga, dormiamo come l'altra volta oppure...?” domanda Ell.
“Voi che ne dite? Di nuovo in camera mia?” aggiunge Delly.
Annuiamo tutti e poi ci alziamo per andare nella stanza di mia sorella.
Arrivati lì, Rydel prende possesso del letto e ci tira dei cuscini. E mi prende in faccia. Ok, oggi non è la mia giornata, speriamo che domani vada meglio.
“Ragazzi suonate qualcosa?” ci chiede Laura, dopo che ci siamo preparati con pigiami eccetera.
“Cosa vuoi suonato, piccola?” chiede Rocky.
“Stay With Me!!” esclama Laura dopo un po' di esitazione.
Allora si sono davvero informate sulle nostre canzoni. Questa è bellissima a parere di tutta la band, abbiamo tipo avuto i brividi ascoltandola la prima volta dopo averla registrata.
“Sì, amo questa canzone!” esclama Martina entusiasta.
Prendiamo gli strumenti e iniziamo ad accordarli.
«Martina»
Amo questa canzone, ogni volta che la ascolto provo una strana sensazione improvvisa.
Dunque, i ragazzi iniziano a suonare gli accordi e Rocky a cantare.
Quando finisce la canzone, io e le mie cugine cominciamo a battere le mani.
“Siete stati fantastici!” mi complimento alzandomi da terra.
Intanto, vedo Rydel spegnere la tastiera e andare a metterla a posto, Riker che si alza e si mette seduto sul letto di sua sorella seguito da Ele e Ross che si toglie la chitarra e la abbandona dove capita prima, come hanno fatto i suoi fratelli, per poi sdraiarsi a terra, con la testa su un cuscino e le mani dietro la nuca.
“Dove ho messo Sam?” chiedo, più che altro tra me e me, ma lo dico ad alta voce.
Mi accorgo che si trova sul davanzale della finestra.
Faccio per andare a prenderlo, ma trovo un ostacolo e perdo l'equilibrio, un piede. Cado dritta su Ross, una gamba al suo fianco destro e l'altra al sinistro. Mi sollevo sui gomiti dopo aver mugugnato per qualche secondo, ma anzi che alzarmi subito, mi blocco un attimo. Lo guardo in viso. Ha gli occhi spalancati, la bocca semi-aperta e le labbra leggermente tremanti. Sento che anche le mie tremano. No, non puoi, che ti passa per la testa? Non posso desiderare le sue labbra così invitanti...
Prendo un respiro e mi sollevo, per poi sedermi accanto a lui. Ross si siede pure, scuotendo la testa come se stesse pensando e lo avessero appunto “scosso” dai suoi pensieri.
“Ok, chi è lo spiritoso?” chiede.
Riker alza la mano ridendo.
“Dovrei cominciare a scrivere una lista nera?” dice Ross girando il capo verso di me.
“Buona idea...” rispondo.
Riker gli fa il versetto. Meno male che è lui quello maturo...
Rocky si lascia cadere con la testa sul cuscino e Laura si appoggia al suo petto, lui la prende dalla vita. Ross si sdraia di nuovo come prima e mi fa cenno di mettermi accanto a lui, io lo faccio e poi entrambi ci giriamo di fianco, così lui mi abbraccia da dietro. Ele e Rik si mettono vicini e Delly e Rat sul letto. Insomma, siamo tutti esattamente come l'altra sera.
«Ross»
“Sei sveglio?” mi chiede.
Si, sono sveglio. Non riesco a chiudere occhio, continuo a tormentarmi con gli stessi pensieri da quando abbiamo spento la luce. E abbracciarla non mi aiuta a non pensarci.
“Si” rispondo.
“Che ore sono?”
Sollevo il polso e porto l'orologio alla mia vista.
“11:55” dico.
“Mmh... Ho sete”
“Anch'io”
Ci alziamo e ci dirigiamo verso l'uscita della camera, cercando di non calpestare nè svegliare nessuno.
Andiamo in cucina per prendere da bere. A dire la verità io non ho sete, ma devo mettere fine a tutto questo, in un modo o nell'altro.
Quando finisce di bere, Marty guarda il mio orologio.
“Hey, è mezzanotte!” esclama “Auguri!” aggiunge saltandomi al collo.
“Grazie!” rispondo abbracciandola a mia volta.
Nel momento in cui ci separiamo, cominciamo a sentirci un po' in imbarazzo, dato che continuiamo a tenerci. Iniziamo ad allontanarci.
Questo è il mio momento, o ora o mai più.
La afferro dalla vita e la tiro verso di me, le nostre labbra quasi si sfiorano. Il cuore cerca di uscirmi dal petto, mi manca il respiro, le farfalle mi infestano lo stomaco. Mi sembra di rivivere la sera in cui l'ho incontrata sotto il vischio, solo più intensamente.
La bacio?

****
Insomma... Potete uccidermi a sangue finchè non crepo per questo ritardo assurdo...
Dunque, cominciamo parlando del fatto che la parte di “obbligo o obbligo” l'ho fatta solo perchè avevo bisogno di riempire spazio ed è tratto da un mio sogno che era ambientato esattamente il 28/12, quindi mi è sembrato... Non lo so, lo dovevo alla mia creatività notturna(?). A proposito, non fate caso alle cose che sogno...
Comunque, spero mi perdoniate per questo ritardaccio e... Beh, si, insomma, ditemi che ne pensate e... Niente, al prossimo (uno dei miei preferiti e da sclero) capitolo!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


«Martina»
Oh cavolo, di nuovo. Sento come se qualcosa dentro di me cercasse di esplodere.
All'improvviso, mentre siamo così, l'uno tra le braccia dell'altro, con le labbra che si sfiorano, così vicini da non riuscire neanche a guardarci negli occhi, per rendere la cosa ancora più romantica, parte il memo che avevo messo ieri nel telefono per la mezzanotte, solo che Sam è un minuto indietro. Ha come suoneria “Thinking Out Loud”, però non dall'inizio. L'avevo usata per svariati altri remind e mi è rimasta, ho scordato di toglierla.

People fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
La gente si innamora in modi misteriosi
Forse solo toccandosi la mano
L'amore è qualcosa di profondamente misterioso, è incredibile come ci si possa innamorare con un gesto piccolo e insignificante, come…Toccarsi la mano... O un semplice bacio sotto il vischio voluto dal caso, senza nemmeno conoscersi...

Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am
Oh io mi ri-innamoro di te ogni singolo giorno
E voglio solo dirtelo
Ci siamo innamorati ogni giorno sempre di più senza accorgene. O magari essendone pienamente consapevoli.
Le sue labbra si avvicinano, lente e incerte, spaventate da quello che succederà, da cosa ci sarà dopo questo o semplicemente dal fatto che potrebbe non succedere.

So hunny now
Take me into your lovin' arms
Perciò tesoro, ora
Prendimi tra le tue dolci braccia
Ma le mie labbra non si ribellano, non intendono respingerlo, muoiono dal desiderio di abbracciare le sue. È diverso dall'ultima volta che ci siamo trovati in questa situazione, non so perchè, so solo di sentirmi differentemente, di provare emozioni più forti, stavolta non ci sono né confusione né imbarazzo. Ross, continua a stringermi, non permettermi di impedire ciò che bramo con tutta me stessa...

Kiss me under the light of a thousand stars
Baciami sotto la luce di migliaia di stelle
Finalmente ci prendiamo di coraggio, quest'attesa insostenibile e lacerante si esaurisce con l'unione delle nostre labbra. E tutte quelle sensazioni di prima erano come un conto alla rovescia per una bomba, erano come quel lasso di tempo in cui la miccia brucia e a mano a mano si consuma. E poi, avviene l'esplosione.

Place your head on my beatin' heart
Poni la tua testa sul mio cuore palpitante
Non ne ho bisogno, già sento il suo cuore martellare contro il mio petto, veloce come se non ci fosse un domani, come se dovesse esaurire tutta la sua forza vitale durante questo bacio. È incredibile come un gesto apparentemente così piccolo e semplice possa trasmettere una tale quantità di emozioni così intense.

I'm thinkin' out loud
Sto pensando a voce alta
Non proprio... Pensiamo e basta. Le nostre azioni parlano per noi, dicono tutto, forse anche cose che non sapevamo.

Maybe we found love right where we are
Forse abbiamo trovato l'amore proprio dove siamo
Lo abbiamo sempre saputo, fin dal primissimo sguardo, anzi, dal primo bacio, di avere trovato l'amore, lo abbiamo semplicemente ignorato, o meglio, archiviato come una conversazione della quale si vuole fingere l'inesistenza, ma che non si vuole dimenticare.

Prendere lentamente consapevolezza di tutto quello che non ci siamo mai detti, ma che, prima di tutto, non abbiamo voluto ammettere con noi stessi, senza un reale motivo, neanche quando era palese, rende questo momento ancora più speciale.
Forse dopo il nostro ennesimo bacio, finalmente potremo ricominciare, anzi, continuare prendendo un'altra strada, accettando qualcosa di diverso da semplice amicizia. Non sarà solo l'ennesimo bacio al quale cercheremo di non attribuire alcun significato, che bolleremo come un errore di percorso. No, questa volta è diverso.
Nel momento in cui la sua lingua mi accarezza il labbro per poi farsi strada nella mia bocca, lo stringo più forte. Lo sento accennare un piccolo e breve sorriso nel bacio.
Per la prima volta da tanto tempo posso dire di stare bene, me lo sento dentro, e non è solo il cuore, che vuole prendere una multa per eccesso di velocità, è qualcosa di più. E vorrei che non finisse mai, continuare a provare questa sensazione per sempre... Ma tutto è destinato a finire, anche questo momento.
Le nostre labbra si separano senza fretta. È finito come è iniziato: lentamente.
Riapro gli occhi, subito incontro i suoi. Cerchiamo di parlarci con gli sguardi, e il suo dice chiaramente che questa volta va tutto bene, che non è vero che non è successo niente, che da ora in poi non dovremo più mentire a nessuno, soprattutto a noi stessi. Lo abbraccio di nuovo e comincio a sorridere: è fatta, ci siamo riusciti.
Sciolgo le braccia da dietro il suo collo e quasi automaticamente ci mettiamo fronte contro fronte, con dei sorrisi che ci arrivano fino agli occhi.
“Credo di averti sempre amata” sussura dolcemente sfiorandomi le labbra.
“Anch'io, fin dall'inizio...” rispondo.
Ci scambiamo un altro bacio di un istante.
“Andiamo in camera mia?” mi propone.
Annuisco. Fermo il remind, intanto la canzone è praticamente finita. Ross mi prende la mano e cominciamo a salire le scale.
“Quindi la nostra canzone è nientemeno che 'Thinking Out Loud'...” dice.
“Beh, direi di si...” rispondo.
«Ross»
Appena entriamo nella mia stanza, si gira di scatto e mi bacia di nuovo. Inizio a ridacchiare mentre ci baciamo. Perdiamo l'equilibrio e sbatto la schiena contro la porta, facendola chiudere piuttosto rumorosamente. Speriamo che non si svegli nessuno...
Rimaniamo per un po' così, poi mi sposto dalla porta, mi giro e comincio a camminare all'indietro, portandomi Martina, verso il mio letto. Ma inciampo, non so su cosa e cado sul materasso con un tonfo e lei di sopra. Cominciamo a ridere. Lei si sposta alla mia sinistra ed entrambi cerchiamo di raggiungere il cuscino senza fare altri danni o rumori. Quando ci arriviamo, fortunatamente senza causare nessun danno, lei si accoccola contro il mio petto, io la stringo tra le braccia.
“Finalmente potrò dormire...” le sussurro.
“Già” risponde.
Chiudo gli occhi, finalmente il sonno si degna di portarmi con sè.
***
Il sole che entra dalla mia stupida finestra aperta mi costringe a svegliarmi.
Faccio una smorfia, sbadiglio e apro gli occhi. Sto ancora abbracciando Marty e lei sta ancora sorridendo. Allora non era un sogno, è successo davvero...
Anche lei riemerge dal suo sonno, prende un respiro profondo e sbadiglia. Appena realizza di essere qui con me, il suo sorriso diventa ancora più grande. Strofina la fronte contro il mio petto. Non riesco a fare a meno di sorridere anche io.
“Buongiorno!” la saluto.
“Buongiorno!” risponde sollevando il capo.
Si sposta verso l'alto per fare in modo che i nostri visi siano alla stessa altezza.
“Auguri!” esclama.
“Ma me li hai già fatti ieri notte!” rispondo.
“Ieri notte te li ha fatti solo la tua migliore amica!”
“Mmh... Hai ragione... Anche se siete la stessa persona...”
“Però io ho più privilegi!”
“Ti rendi conto che non ha un minimo di senso?”
“Già, mi metto a paragone con me stessa”
Prendo un respiro profondo.
“Hai idea di quanto tempo abbiamo fatto finta di niente, o almeno, ci abbiamo provato, senza un motivo reale?” dico.
“Se penso che fino a ieri sera continuavamo a negarlo in tutti i modi...”
“Siamo stati stupidi...”
“Molto...”
“Come abbiamo fatto a fingere che non fosse amore a prima vista?”
“Mmh... Io direi a primo bacio...”
“Già, hai ragione...”
Rimaniamo in silenzio per un po'. Rifletto su cosa possa averci trattenuti dallo stare subito insieme, come Laura e Rocky. Codardia? Paura?
“Che facciamo oggi?” le chiedo per distrarmi un po', sollevandomi e appoggiando la schiena alla parete.
“Intanto colazione” risponde mettendosi seduta accanto a me, appoggiandosi alla mia spalla.
“Va bene” rispondo alzandomi e facendola cadere di conseguenza.
Comincio a ridere.
“Hey!” si lamenta “Ti finisce male!” mi minaccia alzandosi anche lei.
Scappo in cucina, con lei che mi insegue, mi nascondo dietro la porta prima che entri. Appena arriva, esco furtivamente dal mio nascondiglio e la sollevo da dietro. Lei lancia un grido, ha questa cosa che quando qualcuno la prende di sorpresa le viene da gridare per lo spavento. Come tutte le ragazze, d'altronde.
“Shhh!” le tappo la bocca “Sveglierai gli altri!”
Mi lecca la mano. Come ho fatto a non prevedere che lo avrebbe fatto?
“Ma che schifo!” mi lamento allontanando di sacatto la mano dalla sua bocca.
Si gira verso di me. Mi guardo la mano e poi gliela spalmo addosso.
“Scemo!” ride.
“... Allora non ti bacio...”
“... Parliamone...”
Le esco la lingua, poi le prendo i fianchi, andando ad avvolgere le braccia alla sua vita, e la bacio.
«Laura»
Ci svegliamo tutti allo stesso tempo, a causa di un grido. Me chi cavolo urla a quest'ora?!
“Mmh... Ragazzi, dove sono Ross e Martina?” chiede dopo un po' Ele.
“Beh, oggi è il compleanno di Ross... Possibilmente si sono svegliati prima e se ne sono andati in un'altra stanza da soli a fare i migliori amici” fa Riker.
Wow, Riker riesce ad articolare un discorso a quest'ora del mattino e appena sveglio. Eppure mi avevano detto che sono rare le occasioni in cui non è di cattivo umore appena alzato...
“Eheh, fare i migliori amici...” … Beh, si, e poi c'è il mio ragazzo.
“E poi l'urlo mi sembrava di Martina” dico.
“Andiamo a cercarli, tanto ormai siamo svegli...” propone Rydel “Così magari possiamo fargli uno scherzo e far cominciare bene la giornata”
Siamo tutti d'accordo, quindi ci alziamo, usciamo dalla camera e, camminando il più silenziosamente possibile, scendiamo le scale. Controlliamo un po' in giro, ma sembrano non essere da nessuna parte. Dunque Ellington suggerisce che l'unico posto dove possono essere è la cucina, l'opzione più ovvia, visto che Martina se quando si alza non fa colazione impazzisce.
Per cui ci dirigiamo in cucina, sempre in punta di piedi per non fare rumore. 
Entriamo e... Ma che succede qui?!
«Martina»
“Complimenti, eh!” sento da dietro.
Io e Ross ci allontaniamo improvvisamente, giro la testa. I ragazzi ci guardano con facce sconvolte, che lentamente si trasformano in facce compiaciute, come se stessero iniziando a pregustare il dolce sapore del dire “te l'avevo detto”.
Mi scanso di scatto e mi metto accanto a Ross. Immagino di essere nuovamente diventata rossa, sento le guance in fiamme.
“Bravi, ci addormentiamo per qualche ora e vi troviamo a sbaciucchiarvi!” fa Riker.
“E poi ci siamo persi il bello...” si lamentano le ragazze.
“In ogni caso... Niente da dire?” domanda Rocky alzando le sopracciglia ripetutamente.
Rimaniamo entrambi in silenzio, cercando di assimilare il fatto che siamo stati beccati e che si, ora sono soddisfatti.
“Oh ragazzi, lasciamo stare...” fa Ellington. Forse ci salva... “Non è stato carino, abbiamo interrotto la loro intimità...”
Grazie eh... Molto utile... Così tanto che cominciano a ridere tutti.
“Va bene, ok, fate così! Immaturi!” gli dice Ross.
E poi, per dimostrare di essere lui il più maturo, gli fa la linguaccia.
“Nah, ormai abbiamo rovinato l'atmosfera, restiamo qui e facciamo colazione” dice Riker.
E ridiamo tutti insieme. D'altronde... Cosa ci sarà di diverso dal solito? Io e Ross ci siederemo accanto, come sempre, ci scambieremo il cibo, come sempre, e i ragazzi ci prenderanno in giro, come sempre. E ne sono contenta. E sono anche molto contenta che Ross mi abbia già dimostrato di non essere cambiato solo perchè ora c'è quello che c'è, che sia lo stesso il mio migliore amico. È vero, ora ci abbracceremo più spesso, ci baceremo senza alcun problema e quella roba lì, ma lui è rimasto lo stesso Ross di ieri e di sempre. E non potrei essere più felice di così.

****
… Ed eccolo qua!!! 
Allora, devo confessare che mentre scrivevo sta roba qua mi batteva forte il cuore, mi venivano i brividi eccetera, non lo so, era come se lo stessi vivendo davvero, per questo motivo questo capitolo è particolarmente speciale per me. Mi sento stupida a dirlo così senza una ragione, ma sono un'inguaribile romantica, quindi se trovate qualcosa troppo sdolcinata... Questo è il motivo.
E si insomma, ho fatto tutti felici. All'inizio volevo aspettare un po' di più per postare per mantenere la suspance (si scrive così, vero?), ma vi voglio troppo bene, per cui ho deciso di aggiornare oggi!
Detto questo, un bacio a tutti e niente, rendetemi partecipi della vostra felicità(?)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


“Si, comunque ora ci rubiamo Marty per un po’…” dice Delly, non appena lei e le ragazze finiscono di mangiare.
Mi prende per un braccio e mi trascina via.
“No! Non portarmi via dall’amore della mia vita!” grido, cercando di resisterle.
Appena riesco a liberarmi dalla sua presa, corro indietro verso dove ero prima.
“Nutella, amore mio! Rydel voleva separarci!” esclamo abbracciando il barattolo sul tavolo.
“Hey!” protesta Ross.
Gli altri ridono.
“Wow fratellino, rimpiazzato da un barattolo di Nutella!” lo prende in giro Riker.
“Fossi stato in te, avrei fatto più attenzione…” dice Ell.
“Aspettate, rifacciamola…” dico, tornando da Rydel “Tienimi il braccio come prima, Delly!” le porgo il mio arto, in modo che lei possa afferrarlo nuovamente.
“Azione!” esclama Rat.
“No! Non portarmi via dall’amore della mia vita!” grido, di nuovo, questa volta tra le risate di tutti i presenti tranne che di Ross, che cerca di fare l’arrabbiato, nonostante sia palese che è sull’orlo della risata.
Mi libero di nuovo, e questa volta corro da Ross e lo abbraccio, praticamente saltandogli addosso.
“Ross, amore mio, Rydel voleva separarci!” ripeto la battuta, questa volta indirizzata al ‘giusto’ oggetto.
“Non funziona così…” ridacchia lui.
“Ah si? Allora perché mi abbracci anche tu?” rispondo.
“Perché sei scema”
“Che c’entra?”
“Niente, volevo solo dirtelo”
“Che simpatico…”
“Vai dall’amore tu, allora!”
“Sei tu l’amore mio, scemo!”
Il bello è che il tutto avviene mentre siamo amorevolmente l’uno tra le braccia dell’altro. Immagino sia una scena alquanto ironica.
“Ma seriamente i vostri litigi funzionano così?” chiede Riker divertito.
“Più o meno…” rispondiamo io e Ross all’unisono, girandoci entrambi verso di lui.
Improvvisamente, Ross mi prende il mento tra il pollice e l’indice e mi gira il viso in modo che ci guardiamo negli occhi, poi inizia ad avvicinarsi per darmi un bacio. Faccio finta di starci, poi…
“Non così in fretta… Biondino!” esclamo, piazzandogli una mano davanti alla faccia.
“… Biondino?” chiede confuso “… In ogni caso… Che c’è?”
“Mi hai dato della scema…”
“Anche tu mi hai…”
“SENZA MOTIVO.”
“Ehm…”
“Ergo, sono in sciopero.”
“Cosa?!”
“Si ahi capito bene, caro mio.”
“Si, come no, tanto non resisti…”
“Si, si, certo…”
Detto questo, mi alzo e me ne vado dalle ragazze. Che litigate insensate… Non possono nemmeno essere definite tali, data la stupidità dei motivi…
“Andiamo!” dico, e senza volerlo ci giriamo tutte e quattro allo stesso tempo e andiamo in camera di Rydel.
Ogni volta che entro in questa stanza tutto il rosa e il lilla che ci sono in giro danno l’idea di un’atmosfera particolare, chiaramente molto femminile, ma non è solo questo: è come se gli effetti di luce creassero una sensazione di calma, tranquillità. Anche se poi di fatto qui tranquillità ce n’è poca.
In camera di Ross è diverso: le pareti sono un’alternanza di bianco e giallo, quindi quando il sole vi entra, la stanza diventa incredibilmente luminosa, trasmette vitalità.
Ci sediamo in cerchio, cominciano subito a tempestarmi di domande.
“Com’è stato?”
“Com’è successo?”
“Quando è successo?”
“È stato romantico? Quanto romantico?”
“Mio fratello bacia bene?”
“CALMATEVI!” le fermo, prima che mi facciano esplodere il cervello “Mi sta venendo il mal di testa, non avete cominciato nemmeno da trenta secondi! Comunque… Si, Rydel, tuo fratello bacia bene, anche se avresti potuto chiedermelo prima…”
Mentre racconto di ieri sera e rispondo alle innumerevoli e immancabili domande che mi vengono poste, dato che alla curiosità di una ragazza, specialmente in queste situazioni, non c’è confine, gli urletti sono così acuti da non rientrare più ormai nel campo dei suoni percepibili dall’orecchio umano, ma in quello degli ultrasuoni. Da qualche parte, un pipistrello starà soffrendo.
Decidiamo di tornare giù. Dato che vogliamo sentire che si dicono i ragazzi, che supponiamo abbiano messo sotto interrogatorio Ross, scendiamo in punta di piedi e ci nascondiamo dietro la porta.
“… Insomma, la notte più bella della mia vita…” sorride Ross.
“Se le ragazze fossero qui, direbbero…” dice Rocky, con l’ovvia intenzione di imitarci facendo la voce acuta.
“Aww, che tenero!” lo battiamo sul tempo, avendo avuto la stessa idea, sbucando dalla porta.
“Hey!” fanno i ragazzi sorpresi.
Intanto ognuna torna al suo posto, tranne me, che vado ad abbracciare Ross sedendomi sulle sue gambe, lui ricambia.
E va bene, glielo concedo, gli darò un bacio…
“Non eri in sciopero?” chiede sarcasticamente.
“La colpa è tua, ché sei dolce!” lo incrimino.
“Ops. Come. Mi. Dispiace. Ma basta davvero così poco a farti cadere ai miei piedi?”
“… Vuoi che ci torno, in sciopero?” gli chiedo, fingendo di arrabbiarmi.
“NO.” risponde, diventando improvvisamente serio.
Comunque, torno sulla mia sedia, cercando di tenergli il broncio, tra le sue lamentele.
E poi ad un tratto Rocky da una cozzata a Ross senza una ragione.
“Per quale razza di motivo?!” fa Ross, girandosi verso il fratello.
“Già te la dovevo dare prima perché non state insieme neanche da ventiquattro ore e l’hai già fatta andare in sciopero, ora stavi rischiando di nuovo… Certo che la tua intelligenza può essere davvero paragonata a quella di Ellington…” si spiega lui.
Vedo Rydel e Riker concordare con lui, ed Ellington che li guarda male tutti e tre.
“Hey, hey, vacci piano, non usare Ratliff per i paragoni…” dice Ross.
“Oh, grazie Ro…” prova a ringraziarlo Ell.
“Mi offendi.” conclude la sua frase Ross l’altro.
Ed Ell resta interdetto. Povero.
Rumore di chiavi, segno che evidentemente stamattina presto Stormie e Mark sono usciti. Infatti, a conferma delle mie supposizioni, i due entrano in cucina affermando di essere andati a fare colazione fuori.
Mi accorgo che Rydel lancia un’occhiatina a Ross, che in risposta sgrana gli occhi e poi le mima un chiaro ‘NO’. Ma a lei sembra non importare.
“Mamma…” chiama Delly.
“Si, tesoro?” risponde Stormie.
“Indovina che è successo…” fa lei.
Oh, ora capisco…
“Mmh… Dal tono con cui lo dici sembrano esserci grandi novità…” suppone mamma Lynch.
“Eccome!” conferma Rocky.
“Vediamo un po’…” dice Stormie, squadrandoci uno per uno.
Non so cosa sia, forse il potere di mamma, fatto sta che non appena punta gli occhi su Ross, capisce che si tratta di lui.
“Ross!” esclama, indicando suo figlio “Dalla gradazione di rosso di cui ti si stanno tingendo le guance, da quel sorrisetto che cerchi di trattenere e dalle occhiatine sottobanco che mandi a Martina… Aww, tesoro, finalmente!”
Perfetto, ci si mette anche sua madre, divertente. Sorrido, mentre anche le mie guance si imporporano.
Ross prende l’iniziativa di mettere un braccio attorno alle mie spalle e abbracciarmi, avvicinandomi a sé.
Nel frattempo, è arrivato anche papà Lynch.
Mi guardo intorno: tutti contenti, tutti sorridono. Adoro che siano felici per noi, adoro sentirmi ed essere parte di questa famiglia, letteralmente, perché ogni volta che veniamo Mark e Stormie ci trattano come fossimo figlie loro.
Ma sono ancora imbarazzata, perché i ragazzi, come al solito hanno cominciato a scherzarci sopra. E tra le altre cose Stormie ha detto che non vedeva ‘il suo bambino’ sorridere così spesso da tanto tempo, facendo piangere dalle risate il gruppo di babbei (li amo lo stesso) e venire voglia di sprofondare fino al centro della Terra a suo figlio.
“Va bene, ora io e Martina andiamo a vestirci…” dice Ross alzandosi, cercando di tirarci fuori dall’imbarazzo, senza riflettere sul fatto che…
“Ohoh, vestirvi, eh? Insieme, eh? Eh?” … Si, insomma, questo.
In ogni caso, facciamo per andarcene lo stesso, ancora più rossi di prima.
Ma proprio quando sembra che stiamo riuscendo a fuggire dall’imbarazzo…
“Hey voi due!” ci chiama Mark, proprio quando siamo in procinto di salire il primo gradino, facendoci girare di scatto “Congratulazioni!” sorride.
“… Papà, non ci stiamo mica sposando…” risponde Ross.
Suo padre scuote la testa, ridacchiando.
“Mi ricordi me quando mi sono fidanzato con la mamma… Certo le cose andarono molto diversamente, ma il mio atteggiamento con mio padre era più o meno questo…” dice, con aria da ‘story-time’.
“Tutto cominciò nel Settembre del…” inizia a raccontare Stormie, venendo qui dalla cucina.
“Oh, no, di nuovo…” mormora Ross, portandosi una mano alla fronte, facendola poi scorrere lungo tutta la faccia.
“Non vuoi sentire LA storia?” chiede Stormie rivolta al figlio.
“Mamma, nell’arco dei miei 19 anni di vita l’avete raccontata più o meno trenta volte al mese…” si lamenta lui.
“Ross… Possiamo rimanere? La voglio ascoltare, amo le storie d’amore…” prego Ross.
“E va bene, solo perché la vuoi sentire tu…” acconsente “Ti conviene sederti…” mi consiglia.
Quindi, mi metto a sedere su quel famoso gradino e Ross fa lo stesso, piazzandosi accanto a me sbuffando.
“E dai, magari un giorno i nostri figli ci chiederanno di raccontare la nostra storia…” dico.
Deglutisce. Mi sa che la frase che ho detto apposta sta avendo l’effetto desiderato.
“F-figli?”
“Si!”
“N-nostri?”
“Affermativo!”
“Tu, io, figli?”
“Si, Ross, è esattamente quello che ho detto”
Deglutisce di nuovo. Inutile fare presente che il sottofondo di risate, probabilmente incrementate dalla faccia di Ross in questo momento, ci accompagna ininterrottamente.
“Scherzo, stupido…” dico.
Lui tira un sospiro di sollievo, asciugandosi del sudore immaginario dalla fronte.
“… O forse no…” completo, girandomi verso di lui.
“Tranquilla, scherzo anche io…” dice ridendo “Ma… Cerchiamo di non pensarci così presto…”
“Oh, tranquillo… Anche se il problema principale è che tu sei troppo, TROPPO immaturo per fare il padre, so di essere troppo giovane per essere madre”
“Grazie del complimento, eh… E grazie anche a voi di annuire!” di lamenta lui.
“Ora silenzio, voglio sentire la storia!” lo zittisco.
“Dunque, eravamo al college, era il mio primo giorno e, essendo una matricola piuttosto imbranata, mi persi. Fortunatamente, incontrai questo ragazzo più grande che faceva da guida a noi nuovi arrivati…” comincia Stormie, passando il testimone a Mark.
“… O perlomeno, era quello che le feci credere, dato che fingevo di essere una guida solo perché avevo messo gli occhi su di lei e mi serviva un modo per avvicinarla. Quindi, la accompagnai fino all’aula che cercava, prendendo di proposito la strada lunga, in modo da poterci conoscere.” continua lui.
È adorabile il fatto che durante il racconto si diano il cambio…
“Insomma, all’inizio provavo solo simpatia nei confronti di quel ragazzo che mi aveva così gentilmente mostrato la via. Poi diventammo sempre più amici, col tempo cominciammo a provare dei sentimenti seri nei confronti l’uno dell’altra, ma la scintilla scoppiò in un momento ben preciso.” riprende Stormie.
 “Era una mattina piovosa, stavo correndo a lezione, dato che ero già in ritardo. In più mi si stavano bagnando tutti i libri eccetera, ero terribilmente di fretta. Ma nonostante ciò mi fermai, perché la mia attenzione cadde su Stormie, che si trovava sotto la pioggia. Era rimasta chiusa fuori dall’aula, da sola, dato che il suo professore era un tipo molto severo, riguardo ai ritardi.”
“Ci salutammo e gli spiegai cosa fosse successo. Allora mi disse che avrebbe pensato lui a farmi compagnia, nonostante avesse una lezione molto importante. Fu in quel momento che realizzai che volevo fosse lui la persona che pensasse a farmi compagnia per il resto della mia vita.”
“In quel momento ci scambiammo il nostro primo bacio, sotto la pioggia.”
Mi stringo al braccio di Ross, sospirando. La cosa lo fa sorridere.
“E poi ci siamo sposati e sono nati questi tipi qua…” conclude Mark.
“Grazie della storia, è bellissima!” esclamo “Dai, ammettilo che ti sei divertito anche tu!” dico volgendo lo sguardo a Ross.
“E va bene, ok, lo ammetto…” si arrende “Comunque preferisco la nostra storia…” commenta.
“… Che per la cronaca non ci avete mai raccontato…” dice Stormie, guardando suo figlio, con la chiara intenzione di sentire di noi.
“Va bene, se proprio volete…” dico “Tutto è cominciato quando Laura è stata lasciata dal suo ex…” comincio.
“Quello str…” prova a dire Rocky.
“Rocky!” lo richiama sua madre.
“… upido!” si ‘corregge’ lui.
“Comunque, per questo motivo loro erano al pub dove ci trovavamo anche noi, così per divertimento” riprende Ross.
“Io invece non mi stavo divertendo per niente…” continuo io “Specialmente quando le ragazze stavano cercando di convincermi a bere. Ma se non lo avessero fatto, non sarei mai andata a sbattere contro questo ragazzo…”
“… Non ci saremmo mai incontrati sotto il vischio e non ci saremmo mai innamorati a primo bacio…” conclude Ross.
Ci guardiamo e ci abbracciamo.
“… Ora ci manca solo il bacio…” commenta Mark.
“… Cosa?” diciamo noi due contemporaneamente.
“Avanti, non vi vergognate!” ci incita Delly.
E noi ci imbarazziamo, di nuovo.
“Oh, aspettate, ho un’idea!” esclama Riker correndo nell’altra stanza.
“Quello non sarà mica il vischio con cui ci avete fatti baciare per vendicarvi?” dico.
Riker annuisce e si avvicina, mettendoci quel rametto sulle teste. Scuotiamo le teste, rassegnati. Beh, sembra proprio che non abbiamo scelta…
****
Va bene, allora, in sostanza potete farmi a pezzi e darmi in pasto al coccodrillo al posto di Capitan Uncino *-*COLINCOLINCOLIN*-* Cioè, non fateci caso, fangirlo per Once Upon A Time e quel figo di Capitan Uncino<3
Insomma, scusate per quanto tempo ho perso, ma ho avuto tanti impegni ecc, Ross ne sa qualcosa…*faccina pervertita* A proposito di perversione… Pensavo di… nah, nient-E SCUSATE ANCHE PER QUESTO CAPITOLO NOIOSO, spero che il prossimo sia meglio… E non fate caso ai racconti di storie d'amore, mi andava ahahah
E poi, dato che non lo faccio da tanto, ringrazio tutte coloro che lasciano recensioni in tutti i capitoli, chi è arrivata prima e chi dopo, mi riferisco a Prato_Azzurro, Different_is_Better e francy_r5;) grazie davvero!!
Va bene, ciao a tutti vi amo lettori! (?)

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


“Ti posso chiamare?” mi chiede Ross via messaggio.

Stiamo messaggiando ininterrottamente da ore, abbiamo cominciato stamattina per il ‘buongiorno’ e ora saranno circa le 16.

“Certo!” rispondo.

Qualche secondo dopo mi arriva la sua chiamata, faccio scorrere il dito sullo schermo e porto il cellulare all’orecchio.

“Ciao!” esclamo.

“Ciao!” mi saluta di rimando.

“Mi devi dire qualcosa di troppo importante per essere detta per messaggio, per caso?”

“No, volevo solo sentire la tua voce… E dirti che sta nevicando…”

“Cosa?! Davvero?”

“Vai a vedere in balcone…”

Sta nevicando?! Ma è impossibile, c’è troppo caldo! Devo controllare. Mi alzo dal letto, vado ad aprire la finestra ed esco in balcone.
Hey, non sta nevicando…

«Ross»

Apre la finestra del balcone ed esce fuori. Si appoggia alla ringhiera, scrutando l’orizzonte alla ricerca della neve che ho inventato come scusa per farla uscire. La sua espressione confusa mi fa venire un po’ da ridere, specialmente per il motivo, ma mi trattengo.

Comincio a suonare la chitarra, attirando la sua attenzione verso il basso, dunque verso me. Spalanca gli occhi e sorride, stupita.
La scelta della canzone con cui farle la serenata è caduta sulla nostra canzone, ‘Thinking Out Loud’. Comincio proprio dalla parte in cui è cominciata l’altra sera.

A un certo punto mi accorgo che si apre la tenda del piano di sotto e spunta alla finestra il padre di Martina, che viene poi raggiunto da più o meno tutto il resto della famiglia.
Dopo essermi distratto nello studiare tutti i membri, riporto gli occhi alla persona per cui sono venuto, che mi guarda sognante. Già, me la cavo con la roba romantica...

Quando finisco di cantare, lei batte le mani. Che bello il suo sorriso...

“Oddio, Ross, non so davvero cosa dire!” esclama.

“Beh, mi sono reso conto di non averti mai chiesto di stare con me, ho deciso di cercare di renderlo perfetto… Quindi... Vuoi essere la mia fid...”

“Aspetta! Fammi scendere!”

Scende giù, la scena che vedo dalla finestra è piuttosto divertente: Martina corre giù dalle scale e guarda confusamente la sua famiglia, che ormai si sta godendo la scena come se si trovassero in un cinema. Sono pop-corn quelli in mano a Eleonora?
Marti viene fuori e mi corre incontro.

“Quindi?” chiede eccitata.

Le prendo le mani abbassando gli occhi a esse, subito di prima di tornare a guardare i suoi occhi. 

“Che strano pensare che il colore castano, un colore così comune negli occhi, nelle tue iridi sia così unico...” penso ad alta voce.

Le si illuminano gli occhi.

“Non ci sono limiti al tuo romanticismo, vero?” domanda scherzosamente.

“Evidentemente...” rispondo “Comunque... Vuoi essere la mia fidanzata?”

“Certo che si!” risponde lasciandomi le mani per abbracciarmi, io ricambio.

Dopo che allento la presa, torniamo a immergerci nei nostri sguardi innamorati. Effettivamente però provo lo stesso di sempre, ogni volta che l'ho guardata negli occhi. Significa che l'ho sempre guardata da innamorato...

“Dovremmo baciarci, ora...” dice.

Mi lascio scappare una piccola risata.

“Sì, ma...” rispondo facendola accigliare, confusa “... La tua famiglia ci sta fissando...”

“Chi se ne frega della mia famiglia?”

“... Pensavo che a TE fregasse!”

“Allora, mi baci o no?”

Dopo aver riso di nuovo entrambi, ci avviciniamo, e, fronte contro fronte, le sussurro ‘Σ'αγαπώ’ un attimo prima di baciarla.
L’ho sentita fare un verso di sorpresa, non appena le ho detto ‘Ti amo’ in greco. Mi fa sentire bene stupirla, una bellissima sensazione. E sorridiamo e ridiamo, perché queste emozioni così forti ci rendono felici, ci fanno battere il cuore all'impazzata.
Dopo un paio di minuti, in cui abbiamo coscientemente evitato roba tipo baci alla francese, dato che c'è tutta la famiglia a contemplarci, le nostre labbra si separano.

“Aww, Ross! In greco!” esclama.

“So che ami il greco, quindi mi sono documentato...” sorrido.

Mi da un altro piccolo bacio e poi torniamo ad abbracciarci.

“Potrei abbracciarti per sempre...” dice Martina, facendomi sorridere.

“Senti, ti va di uscire stasera?” le chiedo, dopo un po’.

“Intendi… Noi otto?”

“Intendo noi due”

“Mi stai per caso chiedendo un appuntamento?”

“Si, sarebbe un appuntamento…”

“Certo che mi va!”

“Ok, allora… Passo a prenderti alle 8, ok?”

“Perfetto, ma… Dove andiamo?”

“Sorpresa! E per non sbagliare, a Delly non lo dirò…”

“A proposito, mandami tua sorella…”

“Va bene, a dopo allora!”

“A dopo!”

«Martina»

Oddio, oddio, oddio!! Perfetto, ecco cosa è stato. P-E-R-F-E-T-T-O.
Torno a casa, non appena apro la porta, indovinate un po’ chi mi salta addosso in preda a una crisi di sclero.

“TU VIENI CON NOI.” mi ordinano, spingendomi verso le scale per portarmi in camera, guadagnandosi delle occhiate confuse dagli altri.

Dopo essermi chiusa la porta alle spalle, cominciamo a lanciare gridolini esaltati. Immagino che quelli al piano di sotto avranno bisogno degli apparecchi acustici, dopo questo.

“RA-CCON-TA” fanno loro due contemporaneamente.

“Allora, allora, mi ha chiesto di metterci insieme, poi mi ha detto ‘ti amo’ in greco e mi ha chiesto un appuntamento!!”

“E tu che hai detto?” chiede Laura, sul punto di gridare di nuovo.

“Ovviamente gli ho detto di si!” rispondo.

Urliamo un’altra volta abbracciandoci.

“… Hey, aspetta… Ma tu sei la MIA fidanzata…” si rattrista Ele.

“… E continuerò a esserlo, basta che non lo diciamo a Ross…” le rispondo guardandola con aria complice.

Mentre parliamo dei dettagli, comincia a vibrarmi il telefono, guardo di chi si tratta. ‘Delly<3’.

“Rydel” spiego alle ragazze.

Rispondo.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!” è ciò che arriva dall’altro capo del telefono.

Delly grida così forte che lo sentono anche le ragazze senza bisogno del vivavoce.
Allontano il cellulare dall’orecchio, visto che voglio che il mio udito resti integro…

“Ma cavolo Rydel sei scema?!” si lamenta un Rocky selvatico.

Rocky selvatico? Sul serio? Ma che cavolo dico? Rido di me stessa.

“Oh, starà parlando con Martina… Ciao amore!” grida Ross per farsi sentire.

“Aww Ross!!!” fa Rydel.

“Salutami il mio cucciolo!” chiedo a Rydel.

“Aww!!!” dice ancora più acuto di prima, riferendo subito dopo a Ross il mio messaggio.

Dopo una decina di minuti è già qui. Wow, Delly cara mi sorprendi…

“Tu, doccia!” grida appena mette piede nella mia stanza indicandomi “Tu, armadio!” indica Eleonora “Tu, trucchi e roba per capelli!” indica Laura.

Wow, Rydel è molto ben organizzata.

“Rydel Mary Lynch, da questo momento in poi io ti nomino mia stylist personale a vita, finchè morte non ci separi (?)” dico.

“Lo voglio(?)” risponde.

Poi mi ricorda della doccia, indicando il bagno, quindi mi sbrigo. Dopodiché, le ragazze mi sistemano i capelli, mi truccano e mi danno i vestiti che mi hanno scelto, perché si, hanno scelto dei vestiti senza il mio parere ma ok. Nel frattempo racconto di nuovo tutta la storia nel dettaglio.

“Non sto più nella pelle, non so se riuscirò a sopravvivere all’attesa, mi sto consumando!”

“RYDEL CALMATI! Sono io che devo uscire con Ross!”

“Che ore sono?” chiede Ele.

“7:30” risponde Laura.

“Woah, ragazze mi viene l’ansia…” dico.

“Tranquilla, è solo il tuo primo appuntamento” fa Laura.

“… Grazie, aiuti molto sai…” rispondo sarcasticamente guardandola male.

Continuano a tranquillizzarmi finché non sentiamo rumore di macchina che frena.

“Oddio, è qui, è lui!” esclamo.

“Vado a controllare!” corre alla finestra Delly “Si, è la sua macchina!”

Ok, sto impazzendo, non posso reggere, devo respirare. Oddio, il campanello. Mi devo calmare.
Scendo giù accompagnata dalle ragazze. La porta è già aperta, mamma e Ross parlano. Lui lancia un’occhiata verso le scale, mentre scendo e resta tipo impalato.

“Wow, sei… Sei bellissima…” dice, non appena gli arrivo davanti, mentre le ragazze si comportano da fangirls.

“Grazie…” arrossisco.

“Allora, qui ci sono i soldi, Marty…” dice mia mamma, porgendomi delle banconote.

“No, non se ne parla, offro io, stasera!” esclama Ross.

Che tenero!

Saliamo in macchina, lui mette in moto, c’è molto silenzio qui. Sarà la tensione…

“Eccoci arrivati!” esclama, fermando la macchina.

“L’Hard Rock di Los Angeles?! Tu lo sai che ti amo, vero?” rispondo eccitata.

“Si che lo so” sorride.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


“… Allora, in pratica mi ha portata all’Hard Rock, e ha pagato tutto lui, anche la maglietta!” comincio il racconto.

“… E?” domandano le tre curiose, che sono rimaste sveglie per aspettarmi.
Rydel resta a dormire da noi, oggi.

“Ed è stato romanticissimo, troppo dolce, il solito cucciolo!”

“… E?”

“E… Cosa?”

“C’è qualcosa che non racconti…”

“Che dite…”

Mi guardano sarcasticamente. Ma che fanno, leggono nella mente?

“Uffa, e va bene…” concedo.

*flashback*

“Wow, è stato fantastico, l’Hard Rock è il top!” commento, una volta uscita dal locale a braccetto con Ross.

“Non è finita qui…” dice lui.

“Ho come l’impressione che la cosa mi piacerà…”

“Ne sono certo”

Mi riaccomodo in macchina e lui parte. Chissà dove siamo diretti…

“No, davvero? Aww, Ross!”

“Sapevo che avresti reagito così…”

Mi ha portata nel bar dove ci siamo incontrati!

Entriamo e andiamo dritti nel luogo dove era appeso il vischio quella sera. È ancora lì… E certo, che mi aspettavo, mica il periodo natalizio è finito…

“Aspetta, aspetta!” dice Ross, piazzandosi nell’esatta posizione in cui si trovava quando ci siamo incontrati.

“Eri girato di schiena!” esclamo, facendolo ruotare su stesso.

Vado a prendere posto anche io.
Comincio a indietreggiare lentamente.

“Sono seria ragazze, non mi va.” dico, rimettendo in scena ciò che è successo.

Continuavano a camminare verso di me e io ad andare indietro come un gambero.
Sbatto la schiena con Ross e mi fermo, mentre entrambi ridacchiamo.
Quella sera mi chiedevo se fosse una parete… Mi giro di colpo e verifico che mi sono scontrata con il mio ragazzo.
Anche lui si è girato. Mi chiedevo quanti anni avesse e ora lo so, e so anche perché mi sembrasse così familiare.

“Scusa!” rido.

Lui sorride e dice che non fa niente.
Ha davvero un bel sorriso…
Sorrido anche io. 

“E a questo punto le tue cugine hanno cominciato a fare ‘Ooooooooh!’”

“Sì…”

“Che hanno quelle due?” chiede.

“Non ne ho idea.” rispondo “‘Poi Laura ha detto ‘Guardate lassù, babbei!’” dico.

Alziamo gli occhi e… Eccolo lì, il vischio.
Se penso che ero terrorizzata…

“Beh... Le regole sono regole, no?” dice lui.

Annuisco, ricordando perfettamente ogni dettaglio di quella sera. 
Visto che io non mi muovo, lo fa lui, come da copione. Ed eccolo tornare, il ricordo del mio primo bacio.
Sento le nostre labbra incontrarsi e istintivamente chiudo gli occhi. Ricordo esattamente come il mio disagio sia gradualmente svanito, per trasformarsi nella meravigliosa sensazione che provo ogni volta che lo bacio.
Questa volta dura di più, non abbiamo un motivo per allontanarci e interrompere questo momento.

“Allora… Ti posso offrire una birra?” mi chiede, mentre stiamo ancora l’uno tra le braccia dell’altro.

“Sai già la risposta”

Ci dirigiamo verso il bancone, prendiamo lo stesso di quella sera, due birre bionde.

“Allora… L’ultima volta abbiamo brindato al tuo primo bacio… Ora dovremmo brindare al nostro amore a primo bacio, come lo hai ribattezzato…” dice.

“… Ha un senso…”

“Al nostro amore a primo bacio!”

“Al nostro amore a primo bacio!”

*interruzione flashback*

“Awww!” commentano le ragazze.

“Ma non è ancora finito… C’è stata un’altra cosa, ma non so se ve la racconto…” dico.

“Perché?!” fanno loro.

“Non lo so… Non mi va…”

“Ti prego!!” mi supplica Delly.

“NON GUARDATEMI CON LE FACCE DA CUCCIOLO! Uffa… Ok… In pratica…”

*riprende il flashback*

Siamo di nuovo in macchina. Prima è stato leggermente impossibile posteggiarla, siamo andati a finire in un vicoletto un po’ inquietante.

“Wow, Ross… Non so che dire, mi lasci sempre senza parole… Non vorrei dire solo ‘grazie’, perché sarebbe troppo banale, ma non mi viene niente di meglio in mente… Quindi, grazie, ti amo”

“Vederti sorridere è più che sufficiente, è inutile ripetere la frase perché ormai la sai…”

Cerco di dargli un bacio, ma è un po’ complicato, stando sui sedili davanti, data la distanza. Ross mi tira verso di se, praticamente sono seduta in braccio a lui. Beh, così è decisamente più facile.

*interruzione del flashback* 

“… Lo avete fatto sui sedili posteriori?!” chiede Eleonora.

Ma è possibile che le ragazze non riescano ad ascoltare una storia senza commentare per forza?

“Ma no! Abbiamo solo… Niente di che, sul serio… Ma è stato bellissimo…”

“Appunto, non poteva essere, mio fratello non è tipo da prima volta in macchina…” commenta Delly “Comunque, awww!”

“Sì, lo so!” rispondo “E poi… Ci siamo messi sul tettuccio della sua macchina, a guardare le stelle. È stato così romantico e perfetto…”

Tra poco si sciolgono…

“Ora però fatemi dormire, che devo sognare Ross!”

***
Heeeeeeeeey gente! Sì, sì, lo so, non aggiorno da secoli, e per giunta vi avevo lasciati in sospeso sulla fine dello scorso capitolo,davvero mi dispiace... Appena finisco di scrivere quello a cui sto ancora lavorando posto il prossimo, prometto che cerco di fare presto.., *incrocia le dita*
Spero siate contenti, nonostante questo sia un capitolo alquanto banale, stupido e inutile... Magari il prossimo riesco a farlo meglio, boh... Va bene, ciao a tutti!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Sono le 8 del mattino e sono già sveglia. Non sono normale. E pare proprio che nemmeno Ross lo sia, dato che è sveglio anche lui. Ne sono sicura, perché è online su WhatsApp.

“Buongiorno!” scrivo.

“Buongiorno!” risponde “Che ci fai già sveglia a quest’ora?”

“Credimi, se lo sapessi te lo direi…”

“Oh, bene”

“Tu invece?”

“Non ho dormito per tutta la notte”

“Perché?”

“Mi mancavi”

“… Ma come fai a essere sempre così dolce?”

“Eheh, farti venire il diabete è il mio obbiettivo”

“… Beh, sì, me ne ero accorta…”

“Che si fa oggi?”

“Intendi per stasera?”

“Già”

“Non lo so, ho sempre passato la sera di capodanno con la mia famiglia, quindi non so se mi faranno uscire… Poi boh”

“Capito… Intanto io e i ragazzi possiamo passare da voi?”

“Sì, certo!”

“Riteniamo di dovervi parlare di una cosa importante…”

“Ovvero?”

“Eh, sapessi…”

“Dai!”

“Sorpresaaaaaaaaaa”

“Gne”

Quando i ragazzi arrivano, sono quasi le 11, e quelle due pigrone stanno ancora dormendo. Nemmeno il campanello riesce a svegliarle.

Vado ad aprire, gli ospiti entrano in casa. Cinque abbracci, un bacio. Io e Ross continuiamo a tenere le braccia l’uno attorno all’altro.

“… Me ne mancano due…” fa Riker.

“Dormono” rispondo.

Arrivano anche le mamme.

“Finalmente abbiamo potuto ricambiare uno dei tanti inviti a casa vostra!” esclama mia zia.

I ragazzi sorridono in risposta.

“Avete già fatto colazione?” chiede mia madre.

“In realtà no…” risponde Rocky.

Quindi, li invitano ad entrare in cucina e unirsi a noi, perché nemmeno noi l’abbiamo fatta.
Ci sono già mio fratello e mio cugino seduti al tavolo, che aspettano impazienti di mangiare.
Io e Ross siamo gli ultimi a entrare, lui col braccio sulla mia spalla, io ho il mio alla sua vita.

“Hey, tu!” indica verso di noi mio cugino.

“… Io?” fa Ross, indicandosi a sua volta.

“Sì, tu!” esclama mio fratello.

Ma che stanno facendo?
Gli fanno cenno di avvicinarsi, e poi di sedersi sulla sedia vuota accanto a mio cugino.
Oh Cielo…

«Rocky»

Loro cugino sta facendo sedere Ross accanto a lui e il fratello di Martina. E sì, insomma, so che toccherà anche a me… Mi ricordo com’è stato quando Ratliff e Rydel si sono fidanzati… Sono stato cattivo, ed è stato divertente… È stato allora che postai quella foto di un tizio che portava a spasso per strada un pesce come fosse un cane. Che c’entra questo? Ho taggato Ellington nel pesce. [N.A. Questa foto esiste davvero, non so se l’avete vista, ma io sono letteralmente morta quando l’ho trovata]

“Noi andiamo a svegliare le tipe!” esclamo, dopo aver preso questa decisione con Riker.

Quindi, saliamo le scale fino alla stanza delle ragazze. Si sentono quelle due che ronfano da fuori e con la porta chiusa…

Eppure è strano, Laura è una mattiniera…

Apriamo ed entriamo di soppiatto, andiamo a sdraiarci con loro, ovviamente io con Laura e Rik con Eleonora.

Devo dire, non starebbero male insieme, quei due… Insomma, sono la più piccola e il più grande del gruppo, hanno qualcosa come dieci anni di differenza, ma l’amore non ha età…
Sì, non posso farci niente, io sono uno shipper accanito, Rydellington, Rossina, Riknora… E, ovviamente, me e Laura. Il meglio che mi viene per il nome della nostra ship è “Raura”, ma questo nome ce lo ha già quella tra Ross è la sua co-star Laura Marano… Prima o poi troverò una soluzione.

Le do un bacio sulla fronte, lei in risposta si gratta. Avrà pensato che ero un insetto… Divertente…

“Laura, vedi che ci perdiamo l’incontro col cast di ‘The Vampire Diaries’…” le dico.

“Cosa?! Dove, come, quando?!” scatta subito lei.

“Dovevo solo svegliarti, scusa…”

“Fa niente… Si è fatto un po’ tardi, vero?”

“Un pochino… Andiamo che hanno già cominciato a fare colazione…”

“Colazione?!” si sveglia di colpo Eleonora.

Riker mi guarda male. Si stava preparando a buttarla giù dal letto, ora non lo può più fare per colpa mia, rido.

Scendiamo tutti e quattro per trovare le madri che si sbellicano dalle risate guardando la scena: Ross che si nasconde dietro la sedia di Martina, dando ogni tanto qualche occhiata verso il fratello della sua ragazza e suo cugino, spaventato, sembra.

“Ross, piantala!” ride Martina.

“No! Non mi fido di loro…” risponde lui con aria… Beh, sì, diffidente.

“Non hanno messo dell’esplosivo sui tuoi pancakes, lo giuro” replica lei.

“E se ci fosse del veleno?”

“Va bene, li assaggio io per te…” mi propongo.

“No!” grida lui, tornando a sedersi al suo posto e cominciando a mangiare “Scherzavo”

Prendiamo posto a tavola e la mamma di Ele ci invita a servirci. L’ultima volta che ho mangiato pancakes credo sia stata quando Ross mi è saltato addosso dalle scale… Brutti ricordi. Immagino sia stata una scena divertente a vedersi, ma trovarti con una persona di 70 chili che ti si lancia contro come se stesse facendo un tuffo a bomba è leggermente doloroso…

“Comunque, scherziamo anche noi” dice il fratello di Martina.

“Però vedete di trattarcele bene” aggiunge suo cugino, rivolgendosi dunque anche a me “Perché ho un fratello maggiore palestrato che fa arti marziali”

“E ora invece non sta scherzando, ragazzi…” conferma Martina.

Oh, bene…

Certo però che le nostre famiglie si somigliano. Si respira la stessa aria, diciamo, c’è un bel rapporto tra i membri. Ci si protegge a vicenda eccetera, è bello.

“Amore, mi fai compagnia su, che devo lavarmi i denti?” mi chiede Laura, una volta finita la colazione.

“Certo!” sorrido.

Dunque, ci alziamo da tavola e torniamo al piano di sopra. Entrando nella sua stanza per ultima, chiude la porta. Mentre si lava i denti, decido di fare lo stesso, usando il dito al posto dello spazzolino. Certo, non avrà lo stesso effetto, ma sempre meglio di niente…
Usciamo dal bagno e Laura si siede sul suo letto.

“Non torniamo giù?” chiedo.

“I denti erano una scusa…” risponde.

La cosa si fa interessante… Mi avvicino a lei e la bacio, dapprima a stampo, poi sempre più passionalmente, ci sdraiamo anche sul letto. Non avevamo mai fatto niente del genere, ed è fantastico. Lei è fantastica.

Sembra tutto perfetto finché la porta della camera non si apre di botto e un coro di “OOOOOOOOH!” ci fa staccare l’uno dall’altra.

«Martina»

Quei due sono spariti dalla circolazione… Io dico che c’è sotto qualcosa, conoscendoli…

“Chi vota per andare a beccarli?” chiede Ratliff, attento a non farsi sentire da chi non dovrebbe.

Alziamo tutti la mano, ovviamente. Quindi, saliamo e ci avviamo di soppiatto verso la porta della nostra stanza. È stato così quando hanno beccato me e Ross in cucina?
Riker si fa avanti e, dopo un conto alla rovescia, apre la porta. Troviamo lo spettacolo che ci aspettavamo: pomiciano.

“OOOOOOOOH!” facciamo tutti in coro.

Si separano di scatto ed arrossiscono.
E mentre tutti fanno commenti, risate e battutine, nel totale imbarazzo di quei due, io e il mio ragazzo riusciamo a fare la nostra figura, al solito.

“Oh oh, per una volta non siamo noi quelli a fare la figura di merda!” esclama Ross.

Ci battiamo il cinque, e insieme diciamo “Boom!”, ormai è calato il silenzio. E beh, sì, abbiamo attirato l’attenzione e le occhiate stranite di tutti.

“… Immagino che l’abbiamo appena fatta anche stavolta…” dico, schiarendomi la gola.

Fa spallucce, poi annuisce.

“Pare che non possiamo proprio farne a meno…” commenta.

“Comunque, qual è la cosa importante di cui dovete parlarci?” chiedo, cercando di cambiare argomento.

“Oh, sì… Riker, dillo tu” fa Ross.

“Ok, se proprio vuoi…” risponde suo fratello.

Intanto io mi vado a sedere sul mio letto, raggiunta da Ross, Ele si siede con Rydel ed Ellington sul suo, mentre Riker si mette a terra di fronte a noi.

“No, aspettate, così mi fa strano” dice Rik “Ele! Fammi compagnia”

Ele si mette accanto a lui, ridendo.

“Allora, che aspetti a parlare?” chiede mia cugina al suo ‘big bro’, impaziente di sapere.

Insomma, è da tutta la mattina che ci rimugino sopra… Che cosa dovrebbero volerci dire di così importante?

“In poche parole, l’altra sera siamo rimasti molto colpiti quando avete cantato, siete state molto brave. Ne abbiamo parlato, e l’opinione generale è che non solo avete del talento da vendere, ma anche del potenziale…” dice.

… Potenziale?

“… Non intenderai mica…?” fa Laura.

“… Che secondo noi dovreste fare le cantanti? Esattamente.” le risponde Rocky.

“… Cosa?!” esclamo “Voi state scherzando, vero?”

“Ma se sei bravissima!” ribatte Riker.

“Potrò essere brava quanto volete, ma avete visto quanto è stato difficile per me salire su quel palco?” rispondo.

“Hey, vedi che anche per me era così…” interviene Ross “All’inizio dovevo essere, come dire… Un po’ corrotto… Mi dicevano che mi avrebbero preso un X-Box, o un certo libro, o qualcosa sugli aeroplani, e quello mi convinceva a esibirmi. Ma alla fine, sul palco mi divertivo. E non puoi dire che per te non sia stato lo stesso, perché ti ho vista lassù…”

“Sì, ok… Il punto è che, oltre il fatto che nessuna di noi sa suonare, non si può diventare cantanti così, da un giorno all’altro, come se niente fosse…” commenta Ele.

“Beh, per questo potremmo aiutarvi…” risponde Rik “Potremmo chiedere alla nostra stessa casa discografica di sentirvi…”

“E poi, ovviamente, possiamo insegnarvi noi a suonare…” aggiunge Rocky.

Guardo Eleonora e Laura. Che cosa significa questo? Devo… Dire di sì, dire di no, prendere una decisione così importante dal nulla e subito? È vero che la musica è una parte importantissima della mia vita, ed è anche vero che canto tutto il tempo, e che ho sempre voluto imparare a suonare uno strumento o più per accompagnare la voce, ma fare della musica il mio lavoro… E chi ci aveva mai pensato? Per non parlare del fatto che, come ho già detto ai ragazzi, sono alquanto terrorizzata all’idea di esibirmi… Ross ha ragione, superata un po’ la tensione iniziale, ci ho preso gusto, mi sono sentita a mio agio. Ma un conto è cantare in un piccolo locale di un centro commerciale, un conto è farlo davanti a una folla di gente… Sempre se diventassimo famose, tra l’altro… Non so davvero cosa risponderò… So solo che non posso farlo ora…

“Che ne dite?” ci chiede, dopo un po’ di silenzio, Ell.

“Io penso che sarebbe fighissimo!” esclama Ele.

“Quoto” dice Laura.

“Io… Sì, è vero, lo sarebbe, ma… Non so, è una decisione molto importante, vorrei pensarci un po’ su… Comunque le lezioni di musica le prendo volentieri, eh…” rispondo io.

“… Che significa che a lungo andare diventerà un sì…” fa Ross, facendomi sorridere.

Dopo qualche ora, passata a scherzare, parlare, eccetera, i ragazzi ci lasciano, dicendo che devono andare a casa per pranzo.

“Ele, Lau… Davvero dobbiamo fare questa cosa?” chiedo alle ragazze, sedendomi sul mio letto “Io non so che pensare… Riusciremmo a fare successo? Piaceremmo alle persone? Ce la faremmo a sostenere questo stile di vita?”

“Io credo che tu ti stia ponendo la domanda sbagliata…” dice Ele “Davvero dovremmo non fare questa cosa?”

“Ele ha ragione…” aggiunge Laura “Ma ci pensi? È un’occasione irripetibile quella che ci è stata offerta. Cantiamo insieme più o meno da sempre, ed è una cosa che amiamo fare. E allora perché non tentare?”

“Sappiamo che tu sei una che sulle cose ci rimugina all’infinito… Ti fai mille problemi, ma finora hai considerato solo il ‘E se lo facessi?’. Prova a riflettere anche sull’altra faccia della medaglia…”

“E non solo per questo, ma per tutto, per qualunque decisione tu debba prendere nella vita. E poi, alla fine, tieni presente che ci pentiamo tutti di quel che non abbiamo fatto, non di quello che abbiamo fatto”

“Grazie ragazze, siete fantastiche!” le abbraccio “Proverò a guardare la cosa da un’altra prospettiva, anche se mi avete già quasi convinta…”

Mi lasciano alle mie riflessioni. Io intendevo che ci avrei pensato in un altro momento, ma va bene, evidentemente vogliono che mi sbrighi…

Dunque… Se dicessi di no, non avrei la possibilità di andare in giro per il mondo, che è una cosa che sogno di fare, nel caso diventassimo così famose da trovarci a fare tour internazionali. Mi perderei una sicuramente fantastica avventura. Poi, mi giocherei l’idea di lavorare con le mie cugine, che forse è una delle cose che più potrebbe rendermi felice nella vita. A parte il fatto che nessuno me lo perdonerebbe mai, se non accettassi… Potrei anche rischiare di non ottenere ingaggi vari… Ad esempio, collaborazioni con altri cantanti, il doppiaggio di una futura principessa Disney, chissà… D’altronde, se ci presentiamo, sarà alla Hollywood Records… Potremmo anche esibirci con i ragazzi qualche volta, forse… Sicuramente nell’eventualità, i tour di entrambe le band sarebbero più o meno sovrapposti… Cavolo, se sarebbe figo… Beh, basta, mi sono convinta molto più velocemente di quel che credessi…

Io farò la cantante.

***

Oiiiiii tipi! Perdonatemi, mi dispiace veramente tanto se sparisco così... Davvero, scusate. Comunque, ho scritto un bel po' di roba fino ad ora, ho tipo tre capitoli già pronti e uno che è molto work in progress... Comunque, sì, spero vi stia piacendo... Mi spiace che il numero di lettori sia sceso, tra l'altro ho perso anche qualche recensore (cioè, poi non so se sono solo in ritardo o cosa ma ok). Veramente, ancora scusatemiiiiii!!! Oh, e poi, non vorrei fare spoiler, ma tra qualche capitolo succederà una cosa che boh non so bene come dirlo... Dovete vederla come una cosa carina e non... No, non posso continuare la frase, troppo spoiler.
Addio, spero torniate a leggermi (?) perché per me questa storia è davvero importante, a parte gli scherzi.
Un bacio<3

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