You're my puppet di _piccy_ (/viewuser.php?uid=17437)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - L'incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Chiacchiere&Svolte (parte prima) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Chiacchiere&Svolte(parte seconda) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Rivelazione ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Troppo bella la felicità.. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Ricordi Del Passato ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Fuga D'Amore ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Regali, ricatti e... ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 -...Questa E' La Fine ***
Capitolo 1 *** Prologo - L'incontro ***
you're my puppet
Quel giorno, di
andare a scuola proprio non ne avevo voglia.
La prospettiva di
fare tre ore di italiano di seguito non mi stuzzicavano per niente, ma qualcosa
dentro di me mi diceva che la giornata si sarebbe rivelata
fantastica.
Così, da bravo
ragazzo quale non ero, uscii di casa e mi avviai alla fermata
dell'autobus.
Come sempre
dovetti aspettare dieci minuti in più del dovuto, la corriera era in
ritardo...
Le prime ore
passarono in fretta, anche grazie a tutte le uscite per 'andare in bagno' che
facevo...
Quando uscii alla
fine della quarta ora, il mio cuore prese a battere all'impazzata...
Non riuscivo a
capire cosa stesse succedendo, quando aprii la porta del bagno...
Era come se il
mio cuore avesse previsto una visione come quella che avevo davanti agli occhi e
avesse voluto darmi un avviso..
Seduto sul bordo
del lavandino, con la sigaretta in bocca, si trovava un ragazzo della mia età,
biondo cenere, spalle larghe e fisico da calciatore..
Mi avvicinai
facendo il più piano possibile, per paura che potesse essere un sogno e
scomparire, quando lui si girò verso di me, fissandomi come se non mi vedesse,
come se fosse perso in qualche altro mondo...
Io lo fissai come
un ebete, quando notai i suoi bellissimi occhi blu..Non azzurri, blu come il
mare. Semplicemente stupendi...
Non so per quanto
restammo fermi a guardarci ognuno perso nei suoi pensieri, ma ad un certo punto
decisi di smuovere la situazione.
Allungai la mano
verso di lui ed esclamai - Piacere, Lawrence -
Lui mi fissò per
un pò,mormorò - Thomas - e mi strinse la mano...
Mille sensazioni,
che non saprei definire, mi attraversarono in quel momento e mi legarono a lui
in modo inscindibile..
Mi accesi anche
io una sigaretta e mi sedetti sul bordo dell'altro lavandino.
Fumammo in
silenzio, senza dirci una parola, ma l'atmosfera che si respirava era
dolce.
Visto
dall'esterno, c'era come una specie di alone intorno a noi, come una coperta
pronta a proteggerci, come un altro mondo del quale facevamo parte solo noi
due..
Mi ritrovai a
sorridere senza motivo.
Dopo qualche
tempo, lo vidi alzarsi e buttare la sigaretta nel lavandino ed avviarsi verso la
porta..
Fece per aprirla,
ma si bloccò un momento, per girarsi verso di me, sorridermi,sussurrare un
dolcissimo grazie ed uscire.
Finii la
sigaretta senza accorgermene, ancora con i pensieri rivolti a lui e ritornai in
classe.
Ancora oggi,
ricordando quello che successe, le mie amiche si perdono a descrivere la
faccia raggiante che avevo quando mi videro entrare...
Quello che so per
certo è che ora non sarei qui a raccontare se il mio istinto non mi avesse detto
di andare a scuola..
Che dire? Da
allora non c'è una volta in cui non lo ascolto....
*** Buon
pomeriggio!!! Beh, come sempre 'ste cose mi escono per colpa del mio migliore
amico..Ma che posso farci? Sono una slasher nata, per me è impossibile non
scrivere su una coppia che mi fa impazzire..Eh già, Lawrence e Thomas esistono.
Nomi falsi si capisce, o sarei già morta per le botte che uno dei due mi avrebbe
dato dicendo 'E se qualcuno che conosciamo leggesse?? Eh?? E se tirasse
conclusioni affrettate???' Già ;_; purtroppo buona parte della storia,
andando avanti, sarà solo frutto della mia fantasia... Per ora... *_* :il mio
animo slasher lavora un piano per mettere in pratica tutto quello che
succederà: Che altro? Ah sì! Law e Tom vanno per i fatti loro, da arancione
il rating potrebbe diventare rosso :me si lava le mani, fanno tutto loro, me non
centra niente: Baci baci gente^^ p.s. Lo so, è corto, ma è un prologo, il bello arriva avanti..Ed anche i capitoli più lunghi. Bye ***
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 - Chiacchiere&Svolte (parte prima) ***
puppet2
Dovete
sapere che io ho una particolare tendenza.
Mi
innamoro troppo facilmente...Veramente troppo.
Chiedete pure in giro, tutti ve lo confermeranno...Se vedo un
ragazzo figo, me lo sogno la notte ed è finita, non faccio altro che sbavare ogni volta
che lo vedo...
Ebbene, giusto per confermare la tesi, quella notte sognai Thomas..Ma con
un'eccezione...
Niente sesso sfrenato tra di noi, semplici coccole, nient'altro. E questo mi
fece preoccupare. Voleva dire che quel ragazzo mi aveva preso realmente e
sarebbero stati guai...
Oddio, scusate! Come sono
maleducato, non mi sono ancora presentato..
Piacere, mi chiamo
Lawrence, ho 18 anni e abito in una piccola cittadina italiana. Sì,
italiana...Il mio nome lo devo all'amore di mia madre per l'America..Che volete
farci..
Poco più di un anno fa ho
reso 'nota' la mia passione per i ragazzi. Ciò che mi ha stupito è che di tutti
a quelli a cui l'ho detto, non c'è stata una persona che se ne sia andata
schifata..
E sono proprio queste
persone che mi hanno sorretto e sopportato un anno fa, quand'ero perso dietro al
più figo della scuola.
E a quanto pare l'inizio
del nuovo anno scolastico ha quest'effetto su di me,mi innamoro del figo di
turno...
Basti vedere come mi
comporto quando Thomas è nei paraggi.
Divento rosso.
Balbetto.
Ho le
palpitazioni.
Non capisco più
niente.
Devo farmi vedere da
qualcuno, non posso ridurmi così ogni volta che mi innamoro...
Ma ritorniamo alla
situazione che si era creata dopo l'episodio del bagno..
Chiacchieravamo molto, del
più e del meno, in bagno, per le scale, in cortile a ricreazione.
Amavo parlare con lui, mi
sentivo capito, ma non sapevo come fare per poterlo vedere anche al di fuori
dell'ambito scolastico.
L'occasione sopraggiunse
quando, per caso, sempre parlando, mi disse che avrebbe frequentato metà anno
per poi studiare a casa, dare un esame sul programma di terza e quarta e a
settembre passare direttamente in quinta e che sarebbe dovuto andare a comprare
i libri.
Mi si accese la lampadina
ed asclamai -Te li dò io, a me non servono-.
-Davvero? Oh, grazie mille
Lawrence! Allora ti dò il mio numero di telefono e ti chiamo per farti sapere
quando possiamo vederci-
Dire che ero al settimo
cielo è dir poco! Ero direttamente in paradiso!
Finita
ricreazione tornai in classe e sembravo Heidi quando saltella per le
montagne.. [E' vero, sembrava proprio lei!
N.d.A.]
Quel pomeriggio, mentre
ero con le mie amiche, il cellulare prese a squillare.
Il numero era
sconosciuto.
-Pronto?-
-Ciao Lawrence! Sono
Thomas!-
Il cuore perde un
colpo
-Ciao!- gli dico e intanto
mimo alle mie amiche perchè capiscano che è lui -Dimmi-
-Volevo chiederti se eri
libero, così mi portavi i libri e ci facevamo un giro, giusto per fare due
chiacchiere-
Altro colpo
perso.
-Ok, per me va bene!
Faccio un salto veloce a casa e arrivo!-
-Ok, a dopo!
Ciao!-
Tu-tu-tu-tu.
Il cellulare e il mio
cuore facevano lo stesso rumore..
Credo di aver rischiato
l'infarto..
E anche di rompermi
qualcosa visto che iniziai a saltare avanti e indietro per la strada come una
molla...
Corsi a casa, presi tutti
i libri che dovevo e ricorsi indietro.
Lo trovai sotto casa sua
ad aspettarmi e la mia mente formulò un solo pensiero.
Bello
Non c'era altro modo per
definirlo.
Portammo i libri in casa e
decidemmo di andare a fare un giro in centro, con la scusa che dovevo prendere
la bicicletta, lasciata lì la mattina.
Parlavamo come fossimo
amici di vecchia data.
Di ogni cosa ci venisse in
mente, della scuola, della sua vecchia scuola, della sua vecchia città, di come
si trovava qui.
Arrivammo alla bicicletta
senza accorgercene, ma continuammo a chiacchierare e chiacchierare,
entrando sempre più in confidenza.
-Ascolta Thomas, io dovrei
dirti una cosa..- iniziai, deciso a rivelargli la verità.
-Dimmi-
-Sono gay-
-...-
Rimase in silenzio per
cinque minuti per poi annuire e dire -Ok- e chiedermi come l'avevo
capito.
Allora gli raccontai tutto
da principio, del figo della scuola e tutto quello che avevo provato sino alla
mia dichiarazione al suddetto, che mi aveva risposto un -Ora sto insieme a una,
poi si vedrà- molto enigmatico.
Parlai per una buona
mezz'ora, se non di più.
Quando finii, mi disse le
sue impressioni, ossia che avevo fatto bene a dichiararmi e simili.
Poi calò il
silenzio.
Feci per aprir bocca, ma
lui mi precedette.
-Visto come sei stato
sincero, anche io dovrei dirti una cosa..-
-Fai pure-gli dissi-hai
permesso a me di parlare, non vedo perchè non dovrei fare lo stesso con
te-
-Grazie-
Prese un respiro e parlò
così in fretta che per un momento ebbi paura di aver capito male.
-Anche io ho pensato
di esserlo per un anno-
Una
doccia fredda sarebbe stata meno traumatica.
-Come?-
-Sono
stato gay per un anno-
*** Buon pomeriggio gente!!! Non
ci credete vero?? Neanche io e credo neanche Lawrence quando leggerà il
capitolo. Ebbene sì tato, ho aggiornato!!! Vedi, a qualche cosa l'adsl scabercio
funziona.
In sottofondo(per essere precisi
nelle cuffie al massimo) Amen dei Baustelle, in particolare la *tua*
Baudelaire! Che dire...Francesco e Rachele hanno il potere di farmi tornare a
scrivere! Mi raccomando! Dimmi subito che te ne pare!! Baci
baci^^ ***
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 - Chiacchiere&Svolte(parte seconda) ***
puppet_
§ Dal capitolo precedente §
-Anche io ho pensato di esserlo per un
anno-
Una doccia fredda sarebbe stata meno traumatica.
-Come?-
-Sono stato gay per un anno-
§ §
-
Nella città dove vivevo prima, avevo un amico..era il mio migliore amico..un
giorno mi venne a trovare e disse che si era innamorato di me..è in quel periodo
che mi sono chiesto se erano davvero le don ne ad interessarmi..ma ormai è acqua
passata..-
Non
riuscivo a parlare, quella rivelazione mi aveva messo in testa mille domande a
cui non sapevo dare una risposta.
Mi
limitai ad annuire mentre lui cambiava rapidamente discorso e questo portò a
chiedermi quanto veramente la cosa non lo toccasse più.
Ci
lasciammo con la promessa di rivederci presto e mentre tornavo a casa la mia
mente non fece altro che farmi rivivere quella conversazione fuori dal
normale.
Non
vi dico le facce e le esclamazioni delle mie amiche quando raccontai loro
l'accaduto. Dire che rimasero scandalizzate è dir poco e ancora oggi,
ripensandoci, scuotono la testa e mi danno delle pacche sulla spalla, cosce del
guaio in cui sono andato a cacciarmi.
Nel
frattempo avevamo iniziato a vederci frequentemente, che fossero cinque minuti
per una sigaretta o una serata per una pizza e chiacchierando del più e del meno
sentivo sempre più, nel mio cuore, qual calore familiare.
Finchè una sera non mi ritrovai a casa sua.
Mi
aveva invitato a cena, deciso a cucinarmi il suo piatto preferito. Io in cambio
gli avevo promesso una torta..Che decidemmo di cucinare quel pomeriggio,
insieme.
Sembravamo marito e moglie: io ad assaggiare il sugo dal mestolo, lui ad
assaggiare la crema direttamente dal mio dito.
Finimmo di mangiare e lo aiutai a sparecchiare e a pulire il casino che
avevamo lasciato, ma nel mentre lui si sporcò la maglia.
Ora,
un qualsiasi mortale andrebbe in camera a cambiarsi, no? Ebbene lui no. Espose
invece i suoi fantastici pettorali davanti a me (già in preda ad
una crisi asmatica), andò in camera, prese la maglia di ricambio, ritornò
in cucina (ancora a petto nudo) e finalmente si rivestì.
Dopo
ciò decidemmo di sederci in salotto, dove iniziammo a parlare del
passato.
Scoprii così quanto dolore aveva affrontato da bambino e di come faticava
a relazionarsi e ad aprirsi realmente con gli altri.
- Sei
l'unico a cui io sia mai riuscito a dire tutto quello che sento dentro - mi
disse - mentre qualche lacrima scendeva dai suoi occhi.
Io mi
alzai da dove mi trovavo, gli andai di fronte e dopo averlo fatto alzare a sua
volta, mi sedetti dove prima era lui.
Lo
presi in braccio, mentre lui nascondeva il volto contro il mio petto,
coccolandolo e rassicurandolo che io sarei sempre stato lì.
Il
pianto divenne più forte, scosso dai singhiozzi, continuava a ringraziarmi e a
ripetere che lui non si meritava tutto ciò.
Gli
alzai il mento e lo fissai.
-
L'unica cosa che non meriti è il dolore che hai provato in tutti questi anni.
Sei una persona fantastica e meriti tutto l'affetto e l'amore di questo mondo
-
Lui
mi sorrise, i capelli arruffati, gli occhi ancora rossi per il pianto e io non
resistetti.
Avvicinai il mio volto al suo chiedendomi se davvero stavo facendo la
cosa giusta.
Quando le nostre labbra si incontrarono, vidi i suoi occhi chiudersi
definitivamente e un sospiro lasciare le sue labbra.
Avevo
avuto la mia risposta.
*** Finalmente ce l'ho fatta. Non ho faticato come con gli altri, sono
più soddisfatta di questo capitolo che di molte altre storie che ho scritto. Mi
sento orgogliosa come una madre del suo bambino..Sarà perchè ad un certo punto
si è scritto da solo, andando contro la mia volotntà? Chissà. Ora: la colonna
sonora è particolarmente bella, per me, perchè la amo dal profondo, piango ogni
volta che la sento ed è 'Spring Nicht orchestral' dei Tokio Hotel. Passando
ad altro: °Alyce the Tinker: ecco più o meno ho reagito allo stesso modo,
amgari con qualche esclamazione da censura in più, ma il concetto era quello.
Sono felice che ti piaccia e spero che questo capitolo ti soddisfi. Bacini
bacini^^
°athenachan: cara, non è mai detto che non lo diventino, non lasciare che
la speranza muoia, ti assicuro che è possibilissimo che cambino rotta..Magari
con qualche aiuto "celeste" XD spero che il capitolo sia gradito^^
°lollo_love89: ciao.Che te ne pare? Rispecchia le tue aspettative? Eccoti
accontentato..o quasi..Un inizio di bacio c'è, per il resto *se ci sarà* dovrai
aspettare il prossimo, che non si farà attendere come questo. Bene bene bene,
ora il monumento a chi lo fai?? ghghgh Baci baci^^ p.s. convinci il tuo spirito
e falla leggere a Thomas..Io intanto scappo a Timbuctu^^
Ok, ho finito di straparlare..Ora vi saluto che devo
volare al lavoro, o vengo trucidata..Alla
prossima!! ***
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 - Rivelazione ***
puppet4
Da un leggero
sfiorarsi di labbra, il bacio si fede più intenso, le loro lingue corsero a
cercare la compagna mentre le mani di Thomas si incastravano alla perfezione nei
capelli dell'ormai proprio ragazzo e quelle di Lawrence correvano sotto la
maglia del biondo, in un abbraccio possessivo che diceva: mio!
Il
bacio sembrava non finire più, la mancanza di ossigeno pareva quasi non essere
un problema.
Quando finalmente si staccarono, si fissarono negli occhi, colmi di mille
emozioni e Lawrence non riuscì a fermare le proprie parole. 'Ti amo' gli
disse in un sospiro.
Thomas si alzò e corse in camera sua, chiudendosi a chiave, lasciando il
ragazzo a fissare dove prima c'era il biondo e incerto sul da farsi..
Dopo
vari minuti si alzò e andò a bussare alla porta dell'altro, nella speranza che
gli aprisse.
Dopo
svariati tentativi, rinunciò, uscendo dalla casa, in lacrime, deluso e
amareggiato dal comportamento del ragazzo.
Il
suddetto, nel frattempo, ripensava a quanto accaduto.
Il
peso di quelle due parole l'aveva riportato alla realtà, una realtà bastarda,
che li avrebbe fatti soffrire.
Così
aveva fatto quello che gli veniva meglio: scappare.
Nei giorni successivi Thomas non si fece vedere a scuola
con la scusa di una forte febbre e Lawrence divenne intrattabile, i nervi a fior
di pelle, urlava con chiunque per qualsiasi cosa.
La situazione si era fatta
insostenibile.
Per fortuna, una settimana
dopo, il biondo tornò.
Ma la prima scena che gli
si parò davanti fu quella del moro che chiacchierava allegramente con Nicholas,
il ragazzo più figo della scuola, non che suo primo amore.
Tanta fu la rabbia che lo
avvolse che i buoni propositi di scusarsi con l'altro andarono a farsi benedire
e si diresse in fretta e furia verso la sua classe, meditandi
vendetta.
L'occasione di vendicarsi
arrivò poche ore dopo, all'uscita.
L'oggetto del suo odio si
trovava a pochi passi da lui e stava aspettando la sua ragazza.
Si avvicinò lentamente e,
con scatto felino ( -.-'' seeee lui, felino..ma che sto scrivendo?? N.d.Autrice
impazzita) si parò davanti a Nicholas e gli tirò un pugno, dritto sul naso.
L'altro prontamente rispose dando inizio ad una lotta senza senso.
E fu così che Lawrence li
trovò quando varcò la porta: a rotolarsi per terra, mentre si lanciavano insulti
e qualche tirata di capelli, circondati da buona parte degli studenti che
facevano il tifo per l'uno o per
l'altro.
Riuscendo, con fatica, ad arrivare dove i due se le davano
di santa ragione, cercò di fermare il biondo,
invano.
Non gli restò altro che
urlare un 'basta!' e i due si fermarono, ansati.
"Che cosa vi è saltato
in mente?"
"Io non c'entro niente, è
stato lui a tirarmi un pugno per primo!" replicò Nicholas.
"Thomas, vuoi dirmi cos'è
successo?"
"Cos'è successo hai il
coraggio di chiedere?? Arrivo qui, dopo una settimana che non ci vediamo e non
ci sentiamo e ti trovo a fare lo scemo con lui!" urlò il biondo.
"Fare lo scemo? Ma se
stavamo solo parlando" disse Nicholas, precedendo Lawrence.
"No!! Stavate ridendo e
scherzando!!"
"E quindi? Che c'è di
strano?"
"C'è di strano che non
puoi permetterti certe confidenze con il MIO ragazzo"
Il silenzio si fece sovrano.
Buona parte della gente li fissava come alieni mentre Lawrence si avvicinava
a Thomas, con un sorriso da ebete e, reso il volto del ragazzo tra le
mani, depositò un dolce bacio sulle sue labbra, tra le urla schifate dei ragazzi
e i sospiri delle sue amiche.
Si
sentiva la persona più felice del mondo e gli pareva che niente avrebbe potuto
rovinare quel momento...
'Le
parole uscite dalla mia bocca stupirono anche me..Non so cosa successe,
ma la gelosia portò a galla quella verità che non volevo accettare..Fino ad
allora..Da quel momento mi ripromisi che sarebbe andato tutto bene, dovevo farlo
per me, per te e per noi. Perchè volevo quel noi più di ogni altra cosa. Mi
rendo conto solo adesso, dopo tanti anni, che non ho fatto altro che cercare un'utopia, trascinando
anche
te dentro a tutto ciò. Te che mi hai sempre amato nonostante i miei difetti e il
mio carattere..Non ti dirò che mi dispiace per due motivi: il primo, perchè se
tornassi indietro ti riporterei con me in quella soffice illusione in cui
vivevamo. Il secondo, perchè non sarebbe giusto e forse non mi crederesti dopo
tutti i 'mi dispiace' che hai sentito uscire dalle mie labbra.. Ti amo Lawrence,
perdonami per averlo capito troppo
tardi
Thomas'
*** Salve salve, sono
tornata. *me scappa sotto una pioggia di pomodori* Ok..sono in
ritardo, come sempre, lo so!! Uff..che ci posso fare?? Il capitolo è pronto
da mò ma non mi sentivo pronta a pubblicarlo..Per fortuna perchè rileggendolo ho
aggiunto l'ultima parte. Questa non è altro che una lettera, scritta da Thomas a
Lawrence, mai inviata. Semplicemente non mi sembrava giusto che fosse solo
Lawrence a parlare in prima persona..Penso che ne inserirò altre, più
avanti..Adoro Thomas, entrare nella sua testa e capire cosa c'è..
Ringrazio tutti per i commenti che mi
lascerete e quelli che leggeranno soltanto.. Un'ultima postilla: la colonna
sonora di questo capitolo è scontata caro, lo so, ma non può essere altro:
Ligabue - Niente Paura. ***
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 - Troppo bella la felicità.. ***
puppet5
'C'è stato un periodo in cui eravamo
felici. Nonostante fossimo guardati male da molta gente, sembrava che niente ci
potesse scalfire...Ma ero solo un povero illuso, non è così Thomas? Solo un
povero illuso innamorato...Innamorato di qualcuno che non eri tu,
innamorato
di qualcuno che credevo fossi tu... Sembravamo
come i bambini che camminano per la prima volta,
barcollando, cadendo e rialzandosi, perchè devono riuscire a far vedere a mamma e
papà di cosa sono capaci. Noi
eravamo proprio così, bambini che volevano dimostrare
al mondo quanto insulso e
stupido fosse... Mi ricordo ancora quella volta in cui ti invitai ad una
festa medievale..Io ero vestito da arciere ed ero riuscito a vincere la gara.
Tu, incurante delle male lingue,
eri corso da me, baciandomi. Non mi ero mai sentito così
felice...'
-------------
La gioia albergava nel mio cuore ormai da tanto tempo,
esattamente dal giorno in cui finalmente ero riuscito a dire a Lawrence quello che provavo per lui...
Non credevo che l'amore
rendesse così liberi e felici eppure era vero; Lawrence era vero, tangibile e
mio. Soprattutto mio. Il vederlo così insieme a Nicholas aveva scatenato in me
una gelosia tale da farmi star male..Un qualcosa che non credevo di poter
provare...Ma in quel momento non mi importava. In quel momento Lawrence era tra
le mie braccia, a casa mia, sul mio divano e niente era più
importante.
L'avevo invitato a cena, avevo
casa libera e avevamo noleggiato un film, uno di quei film smielati e
strappalacrime che tanto gli piacevano. Era un sentimentalone il mio
pulcino..E io non ero messo meglio se iniziavo a dargli soprannomi
simili...
Io però di quel film avevo
visto ben poco, preso com'ero da guardare lui. Non mi ero mai soffermato ad
osservarlo veramente bene. Non c'erano parole per descriverlo..Dire che era
perfetto sarebbe stato un insulto...Perchè era più che perfetto.
Con il suo naso perfettamente
simmetrico, leggermente all'insù, come piaceva sottolineare a lui, quelle labbra
carnose che ti invitavano a baciarle ogni secondo possibile e quegli occhi
fantastici...Quei fantastici occhi verdi che ti prendevano e ti portavano via,
lontano, quegli occhi dentro a cui potevi specchiarti, quegli occhi che ti
bastava guardarci dentro per capire se era sincero. Perchè il detto 'gli
occhi sono lo specchio dell'anima' è vero. Di Lawrence capivi tutto guardandolo
negli occhi. Capivi la paura che aveva del giudizio degli altri, la paura di
ferire le persone a cui voleva bene, la paura di deludere la sua famiglia, i
suoi amici, me..La paura di non essere all'altezza... Nonostante davanti a
tutti si presentasse spavaldo io sapevo che in realtà tutto questo lo faceva
soffrire.
Ma la cosa che più adoravo in
lui erano i suoi capelli. Nonostante lo prendessimo in giro dicendogli che
sarebbe diventato presto calvo, i capelli del mio Law erano semplicemente
stupendi. Erano morbidi e sottili e le mie mani adoravano passare in mezzo a
loro..E lui adorava che gli passassi le mani nei capelli.. L'avevo scoperto
tempo fa..Per farlo felice bastava fargli due grattini sulla nuca..Come ai
cagnolini.
Come da copione, il film stava
per finire e già lo sentivo agitarsi nel mio abbraccio, mentre cercava di
trattenere i singhiozzi..
-Amore?-
Lui alzò lentamente la testa
verso di me, con quei suoi occhioni pieni di lacrime e io non potei fare a meno
di sorridergli, avvicinarmi di più a lui e baciarlo dolcemente, per fargli
capire che mai e poi mai lo avrei preso in giro.
Il vortice di sentimenti che
sentii mi costrinse a separarmi da lui, complice anche la mancanza di
ossigeno.
E forse fu anche quello che mi
portò a dirgli -Fermati a dormire da me stanotte-.
Come finii la frase mi diedi
dello stupido da solo. Come mi era saltato in mente? Ora chissà cosa avrebbe
pensato!
-Va bene- disse lui, ma con un
tono così basso che pensai di essermelo sognato.
Spensi il televisore, sul quale
ormai erano già passati i titoli di coda e lo presi per mano, portandolo in
camera mia, senza una parola.
E sempre senza una parola, gli
porsi un pigiama e ci cambiammo.
Mi infilai sotto le coperte e
le tenni sollevate per lui, che tutto rosso in volto, accettò
l'invito.
Il silenzio si fece troppo
pesante, così mi avvicinai a lui e gli sfiorai il braccio, chiamandolo piano.
Lawrence fece un salto e finì giù dal letto.
Ci fissammo un attimo, per poi
scoppiare a ridere. Tornò a letto, più vicino questa volta e mi baciò. Fu un
bacio lieve, a fior di labbra. Poi si accoccolò sul mio petto e mi augurò la
buona notte.
Io ricambiai, mentre spegnevo
la luce e lo raggiungevo nel mondo dei sogni.
***
Quando la mattina dopo mi
svegliai pensavo di essermi sognato tutto, ma la compattezza del mio cuscino mi
fecero capire che era reale.
Thomas mi aveva chiesto di
dormire da lui e io avevo accettato!! E la mia mente era volata ad immaginarmi
cose troppo assurde per essere spiegate e anche troppo imbarazzanti.
Alzai la testa dal suo torace
per poterlo guardare in viso. Solo allora notai che era sveglio e che mi stava
fissando col sorriso.
Ricambiai, avvicinandomi al suo
volto, per poterlo salutare come si deve.
Eravamo così presi
da quel bacio che non sentimmo la porta di casa aprirsi e chiudersi, non
sentimmo il rumore di tacchi percorrere il corridoio fino alla porta, non
sentimmo neanche quest'ultima aprirsi e la voce di sua madre dirgli che era venuta a fargli una
sorpresa.
Sentimmo solo il rumore delle
chiavi che cadevano. Perchè era amplificato dal volto della donna, che ritraeva
orrore e disgusto puro.
Fu in quel momento che capii
che la nostra felicità finiva lì.
-------------
'Era bella la vita a quei tempi..
Quando hai diciott'anni pensi che il
mondo possa cadere ai tuoi piedi e fai tutto ciò di cui hai voglia, anche
buttarti in una fontana col tuo uomo per il vostro primo mese insieme o fare
l'amore con lui in spiaggia dopo che per il vostro anniversario vi ha regalato
un viaggio a Parigi, quel famoso viaggio che non eravate riusciti a fare quando
eravate solo amici...
Bella la vita a
quell'età, non è vero Lawrence? E' come un
quadro, perfetto, che ti travolge per le emozioni che ti fa provare...Ma basta
un vandalo con un coltello, a rovinarlo per sempre... Dimmi amore mio,
perdonerai mai quello sciocco vandalo spaventato?'
*§*§*§* A
rieccomi!!!! Bene bene bene^^ Sono soddisfatta di questo capitolo come non sono
mai stat per pup..Anche se ho un pò di timore e vergogna e penso che TU possa
capire il perchè...Bene, la felicità sembra terminata, ma mai dire mai..O forse
sì.. xD Ok, la smetto e divento seria, nei limiti del possibile..Finalmente
Thomas si fa avanti e ci fa da narratore di quasi tutto il capitolo. Ho provato
a scrivere e riscrivere mille volte un pezzo iniziale che andasse bene, ma non
mi piaceva. Poi l'illuminazione! Ed ecco che le mie dita sono andate da
sole...Il pezzo finale è affidato al mio Law perchè solo lui riesce ad uscirsene
con frasi così ad effetto da afrmi dire: 'Ok brutto bastardo ho capito, vuoi che
finisca il capitolo qui!' xD Non fateci caso, sono pazza :P Ora, la cosa più
importante. la colonna sonora. Questa volta è in tema con l'atmosfera del cap e
vorrei che la ascoltaste mentre leggete. Si intitola River Flows In You ed è un
pezzo di pianoforte. Cercatela su YouTube perchè ne vale la pena. Altra cosa
importante. I pensieri iniziali e finali. D'ora in poi sarà così. I primi di
Law, gli ultimi di Thom. I primi sono pensieri veri e propri, riferiti al
presente Law e a quello che vive, o al Law del futuro mentre ripensa al passato.
I finali sono, come l'altra volta, pezzi di lettere del biondo..Chissà se prima
o poi Lawrence le troverà..Ihihihih... Buona giornata a
tutti, xoxo Michi_chan(scusate, ho visto troppo Gossip
Girl..) *§*§*§*
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 - Ricordi Del Passato ***
puppet6
'Sapete cos'è l'amore? Quello vero? Avete mai amato fino
a condannare voi stessi per l'eternità? Io l'ho fatto. E se dovessi morire e
rivivere altre dieci, cento, mille volte lo rifarei.'
-------------
Quell'espressione di puro disgusto mi fece venire la
nausea, non potevo sopportare che ci guardasse a quel modo. Thomas, al mio fianco, rimase
pietrificato tutto
il tempo...Quando la madre corse via, sentii le sue barriere rompersi e lui crollare,
iniziando a tremare senza sosta e a piangere.
Lo presi tra le
mie braccia, come la volta prima, e ci avvolsi nel piumone, cercando di
rassicurarlo, mentre tra le lacrime diceva frasi sconnesse.
Solo un'ora dopo
si calmò e si addormentò di colpo, sopraffatto da tutte quelle emozioni. Io
andai in cucina a preparare del latte caldo, da fargli bere appena sveglio.
Spensi sotto al fuoco e lo versai in due tazze.
Poi ritornai da
lui. In caso si fosse svegliato all'improvviso, preferivo essergli
accanto.
Una volta in
camera, mi sedetti su una delle poltrone, osservandolo dormire, con
un'espressione più soave di quella che aveva avuto fino a poco prima. Questo mi
fece sorridere e decisi di raggiungerlo sotto le coperte. Lo abbracciai da
dietro e chiusi gli occhi.
Quando mi
svegliai, molte ore dopo, trovai il letto vuoto. Mi spaventai ed iniziai a
cercarlo per casa.
Lo trovai in
sala, davanti alla televisione, avvolto in una coperta mentre beveva il
latte che gli avevo preparato e fissava con sguardo assente lo schermo, sul
quale scorrevano immagini della sua infanzia.
Mi sedetti poco
lontano da lui e per un pò restammo zitti.
Fu lui a rompere
il silenzio.
-Ricordo
tutto come se fosse successo ieri. Era un periodo no, niente andava bene e non
sapevo più da che parte girasse il mondo e da quale io..Avevo invitato a casa il
mio amico, col quale già da tempo avevamo di portare avanti quella specie
di relazione, se così si poteva chiamare scopare ogni volta che ne sentavamo
il bisogno...Così, come altre volte, ci trovammo avvinghiati sul divano.
Presi dalla foga, dopo esserci alzati, ci infilammo nella prima stanza
che incontrammo. La voglia era troppa e il cervello non era attaccato alla
spina. Ebbene, mentre lo stavamo facendo, mia madre entrò in camera e ci vide.
Noi eravamo in preda al panico, lei a una crisi isterica. Ordinò a lui di
andarsene e di non farsi più vedere. Io fui portato in camera mia: mi schiaffeggiò
con quanta forza aveva, mi insultò, mi disse che non ero suo figlio, che non
potevo esserlo perchè suo figlio non avrebbe mai fatto una cosa simile, che le
facevo schifo e che non voleva più vedermi. Mi costrinse a fare le valigie e nel
mentre chiamò una mia parente dicendole che sarei andato a vivere da lei visto
il mio orribile andamento a scuola. E così venni sballottato qua e là ogni
qualvolta le sembrava, dai racconti dei vari parenti, potessi rifare
quelle come le chiamava lei. Così passò un anno. Poi finalmente
mi raggiunse e mi disse che era intenzionata a perdonarmi, che aveva riflettuto
a lungo e che mi avrebbe trovato un appartamento e che si sarebbe fatta
vedere quando il lavoro glielo avrebbe permesso. Le condizioni erano semplici: tenere
giù le mani dai ragazzi e cercare di essere .-
E vi fu di nuovo
un silenzio assordante, mentre lui riprendeva a bere e io cercavo di assimilare
tutto quello che mi aveva appena raccontato. Non riuscivo a crederci. Non avrei
mai pensato che una persona, una madre per giunta, potesse arrivare a
tanto con il proprio figlio.
Mi spostai quel
tanto che bastava per essergli vicino e lasciai che si appoggiasse alla mia
spalla.
Se qualcuno ci
avesse visti da fuori avrebbe pensato a due statue senza anima.
Nel frattempo il
mio cervello lavorava e lavorava, potevo sentire le rotelle fare un rumore
assurdo, cercando di trovare una soluzione a tutto quello.
Decisi che avrei
dovuto parlare il prima possibile con sua madre. Non sapevo cosa le avrei detto,
non sapevo cosa avrebbe detto lei, non sapevo neanche se avrebbe accettato di
vedermi.
Sapevo solo che l'importante,
in quel momento, era stare vicino a Thomas ed evitare che la storia si
ripetesse.
E mi venne in mente una frase letta tempo prima: "Mi hanno detto che
l'amore rende ciechi, che ti fa vedere la persona che ami perfetta, anche se questa
è piena di difetti. Mi hanno detto che l'amore è dolore, è soffrire e star
male. Se però dopo tutto questo posso vedere un tuo sorriso e scaldarmi il cuore, sono
disposta a diventare cieca e morire di dolore."
Mi resi conto solo in quel momento che mi ritraeva alla
perfezione: amavo Thomas sopra ogni altra cosa, che fosse egocentrico,
possessivo e geloso non me ne importava.
Ma soprattutto,
mi accorsi di quanto sarei stato disposto per lui. Solo in quel preciso istante realizzai che lo amavo a tal
punto da morire per lui..
E forse l'ho anche
fatto...
-------------
'Forse non mi crederai, forse penserai che
ti stia prendendo
in giro, ma le mie scelte sono state dettate dal mio amore per te.
Forse può sembrarti strano, ma è così. Non sei l'unico ad aver provato dolore, il
mio cuore si ruppe in mille pezzi e così è rimasto. C'è solo una persona in
grado di unirlo e farlo battere, ma ormai è troppo tardi, lo so. So questo, ma
so anche che non sono altro che un codardo a scriverlo qui e non avertelo
mai detto a voce..Ma tu ne sei a conoscenza. Tu sai tutto di
me...'
*§*§*§* No, non
è un'allucinazione, sono proprio io con un nuovo capitolo. Forse un pò corto, ma
non riuscivo a scrivere altro. Capitolo difficile, che mi è uscito senza
bisogno di tante sofferenze..Forse perchè le sofferenze sono scritte in questa
pagina. Capitolo difficile perchè ero indecisa, perchè non sapevo se era giusto
scriverlo. Ho provato a cambiarlo, ma alla fine tornavo sempre lì. Così ha
voluto io, non posso oppormi..Spero solo di non urtare nessuno..Se così è,
provvedo a cancellarlo subito. Colonna sonora: questo è difficilissimo,
perchè non c'è una sola canzone. Potete scegliere con quale ascoltarlo: - Mia
Martini > Gli Uomini Non Cambiano - Scorpions > Still Loving
You - Dolcenera > Com'è Straordinaria La Vita - Beth Nielson
Chapman > Say Goodnight, Not Goodbye Ok, direi che è tutto. Buona giornata
a tutti xD Ah no! Ecco cosa dimenticavo! La frase iniziale, quella di Law,
non è tutta farina del mio sacco...Dall'inizio al punto ( . ) l'ho trovata in
giro. Non so di chi sia. Spero che nessuno si offenda se la uso. Bye
Bye *§*§*§*
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 - Fuga D'Amore ***
puppet7
[Colonna sonora: Wish You
Were Here - Blackmore's Night ]
'Il ricordo di quella notte è ancora nitido nella mia
mente. Ci amammo alla follia, posseduti da tutti quei sentimenti che albergavano
i nostri cuori. In quel momento esistevamo solo noi. Il mondo, con i suoi
problemi e i nostri problemi, dimenticato in un angolo della mente, troppo
lontano anche solo per sfiorarci...'
-------------
E così passò una settimana. Rimasi da lui per tutto il
tempo, adducendo ad una scusa con mia madre, causa febbre improvvisa con gli
amici.
Sua madre non si
fece più vedere e Thomas riuscì a ritrovare l'equilibrio mentale..
All'ottavo giorno fui costretto a tornare a casa, ma con la
promessa di passare da lui nel
pomeriggio..
La mattina trascorse veloce, con mia
madre che mi insultò per averla fatta stare in pensiero e la mia testa
perennemente fissa su di lui..
Mi stavo recando al luogo
dell'appuntamento, quando mi arrivò un suo messaggio: sua madre era piombata
all'improvviso in casa e l'aveva caricato in macchina, destinazione
sconosciuta.
Un'idea mi si formò in mente. Corsi
verso la strada che ero sicuro avrebbero percorso. Il traffico rallentava
l'andamento per cui il mio piano era attuabile..
Appena scorsi la loro auto, mi ci
precipitai. Lui mi vide e fece in tempo a slacciare la cintura. Aprii la
portiera e lo presi per il braccio, iniziando a correre, mentre sua madre
cercava un modo per venirci dietro.
Corremmo a perdifiato, per le vie
della città, per poi raggiungere casa mia..
E ci
ritrovammo così, a ridere come due bambini, senza nessuna intenzione di
sciogliere l'abbraccio nel quale eravamo stretti.
Ci guardammo negli occhi e solo in quel momento
capimmo cosa stava per succedere.
Con il cuore a mille
salimmo le scale, mano nella mano ed entrammo in casa. Ci dirigemmo senza indugi
in camera mia, dove fui travolto da un suo bacio, nel quale mise tutto l'amore
che provava per me..
La mia risposta non si fece attendere,
iniziando così una lotta fra le loro lingue, mentre le mani cercavano un
contatto con la pelle, andando ad infilarsi sotto le maglie, frementi di
assaporare sempre più il corpo stretto al proprio.
Velocemente le maglie trovarono posto sul pavimento, mentre noi indietreggiavamo verso il
letto..
Mi sedetti sul bordo, mentre lui
scivolava sulle mie gambe, facendo bene attenzione a sfiorare le nostre erezioni
ormai sveglie.
Ci staccammo alla ricerca di ossigeno
e lui si avventò sul mio collo, mordendo, succhiando e leccando ogni punto
possibile, senza mai smettere di muovere il suo bacino contro il mio.
Le mie mani, prima artigliate alla
sua schiena, scesero fino a posarsi sul invitante sedere e, dopo averlo preso in
braccio, lo buttai sul letto, attaccando ogni punto di pelle scoperta che
trovavo.
I suoi gemiti si fecero sempre più
forti, così come le sue spinte verso di me più veloci.
Mi fermai per guardarlo e ciò che
vidi avrebbe potuto farmi venire all'istante: Thomas aveva la testa reclinata
verso l'alto, gli occhi chiusi e si mordeva il labbro inferiore quasi a sangue,
mentre con le mani stringeva forte le lenzuola.
Non resistetti e mi avventai su
quella bocca, mentre tentavo di toglierli la cintura.
Riuscita l'operazione, mi staccai da
lui e gli slacciai velocemente i pantaloni e con un solo gesto glieli tolsi,
insieme ai boxer.
Al contatto con l'aria fredda
rabbrividì e mi guardò. Con lo sguardo liquido, sorrisi ferino ed incominciai a
depositare piccoli baci lungo i suoi polpacci, sostituendoli ogni tanto con
veloci lappate. Morsi dolcemente le sue ginocchia, depositando un bacio
nell'incavo sottostante, per poi proseguire la mia scalata, leccandogli
lentamente l'interno coscia..
Mi avvicinai alla mia preda, mentre
Thomas gemeva e mi implorava di fare qualcosa. Arrivato a destinazione, soffiai
sula punta del suo membro ormai totalmente duro, per poi leccarlo con molta
calma per tutta la lunghezza.
Con uno scatto del bacino, mi fece
intendere quello che voleva, ma io gli bloccai i fianchi con le mani e continuai
la mia lenta e bastarda opera.
Avvolsi la punta con la bocca,
mozzandogli il fiato, e succhiai leggermente per poi riprendere a depositarvi
soffici baci e leccate.
Quando lo sentii ringhiare, decisi
che mi ero divertito abbastanza e senza preavviso lo presi completamente in
bocca.
L'urlo che fuoriuscì dalle sue
labbra, mi fece ridere, facendo vibrare il suo membro.
Presi a succhiare lentamente,
azzardando solo ogni tanto ad aumentare il ritmo, mentre i suoi fianchi si
muovevano senza sosta e le sua mani finirono tra i miei capelli, decidendo di
dettare loro il ritmo voluto.
Capii che avevo giocato abbastanza
(ne era una prova la dolorosa erezione chiusa nei miei jeans) e mi lasciai
guidare da lui, mentre il suo cazzo scopava sapientemente la mia cavità
orale.
Non passò molto che sentii i muscoli
tendersi e venne con un gemito strozzato..
Nonostante fossi preparato, non
riuscii ad ingoiare tutto e il suo sperma mi colò sul mento..
Mi portai all'altezza del suo volto
e, dopo essermi leccato le labbra, lo baciai con tutto me stesso, facendogli
assaporare il suo stesso seme.
Solo in quel momento mi ricordai che
avevamo lasciato la porta aperta.
Per cui mi alzai, rassicurandolo che
non sarei scappato e chiusi la porta a chiave.
Quel momento era solo nostro e non
avrei rischiato che qualcuno ci interrompesse.
Avremo pensato più tardi alle
conseguenze. Ora quello che volevo era trasmettergli tutto il mio
amore.
-------------
'Quando mi
resi conto di quello che stavamo per fare, il mio cuore iniziò a battere
all'impazzata. Tutto quello era nuovo per me, non avevo mai fatto veramente
l'amore con un ragazzo. Ma fu tutto così naturale, come se i nostri corpi
fossero stati fatti apposta per stare insieme, incastrati alla perfezione, che
non smisi di sorridere neanche per un secondo. Anche la notte, mentre vegliavo
il tuo sonno, il sorriso non abbandonò mai il mio volto e, mentre le
immagini di quello che era accaduto si susseguivano nella mia testa, mi
sentii il ragazzo più fortunato della terra.'
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 - Regali, ricatti e... ***
puppet09
[Colonna sonora: In assenza di te -
Laura Pausini]
'Io
come un albero nudo senza te, senza foglie e radici ormai, abbandonato così, per
rinascere mi servi qui. Non c'è una cosa che non ricordi noi, in questa casa
perduta ormai, mentre la neve va giù. E' quasi Natale e tu non ci sei più..E mi
manchi amore mio, e in assenza di te, io ti vorrei per dirti che mi manchi,
amore mio..'
----------
Il risveglio non fu
facile.
La bolla di
felicità in cui ci eravamo ritrovati fu scoppiata rudemente dal suono del
campanello. Non avevamo bisogno di chiedere chi era per saperlo.
Ci vestimmo in
tutta fretta e quando aprimmo la porta, la madre di Thomas si trovava lì,
stranamente calma.
Sembrava quasi
che ci studiasse per capire qual era la tattica migliore per
attaccare.
-Buongiorno ragazzi- disse
-immaginavo di trovarvi qui. Ho avuto tutta la notte per riflettere. Ho
accettato l'offerta di lavoro ad Amsterdam, così starò vicino da tuo
fratello. Scusatemi per tutto, non avevo il diritto di intromettermi. Buona
giornata.-
E così come era venuta se ne
andò.
Thomas era basito. Non si sarebbe mai
aspettato una reazione simile da sua madre.
Ci abbracciammo felici, iniziando a
ridere tra le lacrime che senza accorgercene avevano iniziato a
scorrere.
Lo presi in braccio e me lo riportai
in camera.
Era giusto festeggiare e nessuno ci
avrebbe visto per quel giorno.
Avevamo tutto il tempo che volevamo
per farci vedere dagli altri.
°UN ANNO
DOPO°
Sto girando per le vie della città,
senza una meta, mentre cerco un regalo perfetto per te. Natale si avvicina e
sono ancora nel buio più totale.
Continuo a
vagare, guardandomi attorno, senza sapere di preciso cosa sto
cercando..
Voglio regalarti qualcosa che ti rimanga dentro, che ti
faccia pensare a me quando la guardi, che ti trasmetta tutto quello che provo
per te.
Intorno a me,
c'è chi passeggia tranquillo e c'è chi, come me è alla disperata ricerca
dell'ultimo regalo, forse quello più importante.
Vorrei fermarli
e chiedergli cosa si può regalare a una persona che ti fa palpitare il
cuore, che ti azzera la salivazione. Cosa si può regalare a qualcuno per cui
moriresti, a qualcuno che fa sparire il mondo intero quando la guardi, a
qualcuno che è la tua stella, il tuo sole, il tuo angelo, la tua ragione di
vita, la tua ancora di salvezza.
E mentre penso a
questo, lui attira la mia attenzione. Ci guardiamo negli occhi ed è come se mi
stesse chiamando, è come se mi dicesse "Sono io quello che stai
cercando".
Mi avvicino
alla vetrina per osservarlo meglio. E' alto più o meno un metro, ha gli occhi
che brillano, nonostante sia inanimato. E' un bellissimo orso, bianco come la
neve e mi dà l'impressione di essere caldo e morbidoso. Uno di quei pupazzi che
quando li abbracci ti senti a casa.
Entro nel
negozio e richiamo l'attenzione della commessa, indicandogli l'orso.
Solo quando me
lo mette davanti, noto una piccola placchetta al collo dell'oggetto.
Chiedo
spiegazioni e la signorina mi dice che se è un regalo posso farci incidere una
frase, un nome, qualsiasi cosa io voglia.
Senza neanche pensarci le dico cosa desidero
scriverci.
Senza fare una
piega, si annota la frase e mi dice di ripassare due giorni dopo.
Acconsento per
poi uscire e incamminarmi verso casa, felice di essere finalmente riuscito a
trovare ciò che volevo.
Giro la chiave
nella serratura ed entro, facendo il più piano possibile.
-Tesoro?-
Ahia,
beccato.
-Sì
Thomas-
-Law dove sei
stato? Hai idea di come mi sono preoccupato quando mi sono svegliato e tu non
eri da nessuna parte? Non un biglietto, non un messaggio. Non farlo mai più
ok?-
-Va bene- gli
rispondo, baciandolo dolcemente.
-Vieni dai, ho
preparato la cena- mi dice, prima di andare in cucina, seguito da me.
Ebbene sì,
quando dicevo casa, intendevo casa di Thomas. Perchè sono già sei mesi che passo
più tempo qui che da mia madre..
E' successo
tutto per caso. Mia madre scherzando mi aveva fatto la battuta se mi aveva già
dato le chiavi di casa, visto quanto stavo con lui. Quando gliela raccontai mi
fissò un pò e poi esclamò -Non ci avevo pensato- per poi darmi il mazzo di
chiavi di scorta.
E così mi sono
ritrovato incastrato in questa quotidianità, nell'alzarmi per preparargli la
colazione (rigorosamente a letto), nel convincerlo ad andare a scuola,
nell'aspettare trepidante l'ora del rientro, preparandogli qualche manicaretto
prelibato, per poi lasciarlo raffreddare perchè troppo impegnati in altre
attività.
E mi piace il
ruolo di 'mogliettina', come mi ha definito lui.
Finito di
cenare, me lo porto in salotto, per poi sederci sul divano e guardare un film,
come ogni venerdì sera.
Qualcuno
potrebbe dire che siamo diventati monotoni, ma a noi piace così. E' tutto così
intimo. Come se fossimo una famiglia, come se fossimo veramente "marito e
moglie".
Ogni tanto mi faccio prendere dalla malinconia e mi chiedo
se veramente Thomas sia felice, se sia veramente quello che vuole, se non
l'abbia in qualche modo costretto. Mi chiedo se dietro quel sorriso, non soffra
per la lontananza della madre.
Mi è capitato, a volte, di svegliarmi perchè si agitava nel
sonno, piangendo e invocando la madre. Non gliene ho mai parlato perchè so che
mi direbbe che va tutto bene.
E mentre sono perso nelle mie
elucubrazioni, sento la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla. Gli passo un
braccio intorno alla vita e gli poso un bacio sulla fronte. Lui, in risposta, si
stringe di più nel mio abbraccio e riprendiamo a guardare il film.
Ed è così che ci svegliamo.
Abbracciati, sul divano, con la televisione ancora accesa e con un principio di
mal di schiena che, sicuramente, aumenterà nel corso della giornata.
Ma nessuno dei due si lamenta, anzi,
iniziamo a ridere, perchè sembriamo una coppia di vecchietti ultra centenari. E
la sua risata cristallina porta via i pensieri che occupavano la mia mente la
sera prima.
****
Sto tornando a casa velocemente e
molto furtivamente. Ho nel sacchetto il regalo di Natale di Lawrence e non
voglio trovarlo sotto casa o direttamente in casa.
Salgo di corsa le scale, entro nel
nostro appartamento, come mi fa strano chiamarlo nostro e mi fiondo in
camera a nascondere il pacco.
Mi siedo sul letto, riprendo fiato e
mi cambio, per poi avviarmi in cucina, pronto a preparare la cena al mio
amore.
Appena vi metto piede però il fiato
mi manca e mi sento svenire.
Mia madre siede lì, a pochi passi
da me e mi guarda in un modo che mi fa presagire che non è venuta per una
visita di cortesia.
-Mamma...-
-Ciao Thomas. Ho saputo che ormai
vivi in pianta stabile con quello-
-Quello ha un nome mamma. Si
chiama Lawrence ed è il mio ragazzo-
-Beh può chiamarsi come vuole, a me
non importa. Ma importerà a te quando lo denuncerò-
-Cosa? Cosa farai?-
-Hai capito bene. Sai ho i miei
informatori...E per quanto ne so io di legge, posso denunciarlo per violenza su
minore-
-Cosa vuoi fare? Io ero
consenziente!-
-Non mi importa. E' la tua parola
contro la mia..Contro i miei soldi..Decidi Thomas. O fai a modo mio o il tuo
bello finirà nei guai-
****
Finalmente è il 24. Domani è Natale.
Domani il mio Thomas verrà a festeggiare con me e la mia famiglia. Sono così
eccitato all'idea!
Ora sto andando verso casa nostra per
portargli il mio regalo. La gente mi fissa come se fossi matto, ma forse è
normale visto che mi porto a presso un pacco alto un metro.
Con fatica apro il portone e mi avvio
verso l'ascensore. Non è facile infilarci il regalo ma dopo mille peripezie ci
riesco.
Non vedo l'ora che veda l'orso,
sono sicuro che gli piacerà da morire.
Uscendo, con molta fatica,
dall'ascensore, entro nell'appartamento quasi in punta di piedi.
Vado diretto in camera, con il pacco
a seguito e spalanco la porta.
Il sorriso si blocca sul mio viso e una smorfia lo
sostituisce. La stanza inizia a girare e un forte senso di nausea mi prende. Le
orecchie iniziano a fischiarmi, mentre l'eco di un
vetro rotto vi rimbomba.
Prima di svenire, corro via, lasciando tutto com'è, senza preoccuparmi di
chiudere la porta.
Copiose lacrime iniziano a scendere
dai miei occhi, mentre mi domando cosa sia successo per portarlo a fare
ciò...
E non mi accorgo di due occhi che mi
fissano e di un'ombra che ride soddisfatta.
****
Non riesco a credere di averlo fatto veramente,
ma lo amo troppo.
So che facendo così l'ho fatto soffrire, ma passerà. Spero,
forse..O forse no. Forse spero ancora di
vederlo comparire da quella porta per urlarmi contro tutto il suo odio, per urlarmi
contro i suoi perchè.
Che codardo che sono..
-Grazie- mormoro, mentre lei se ne va,
evitando il pacco che si trova sulla porta della mia camera.
Lo noto solo ora. Mi ci avvicino incuriosito e lo
scarto. Mi crolla addosso un grande orso
bianco.
Veloci le lacrime mi bagnano le guance, mentre lo sollevo e
lo osservo bene, per poi
scivolare a terra, abbracciando stretto l'ultimo ricordo che avrò di lui.
"Al mio orsetto polare preferito.
Con amore, Lawrence."
----------
'Mi
manchi amore mio, cosi tanto che ogni giorno muoio anch'io. Ho bisogno di te, di
averti qui per dirti che mi manchi. Ho bisogno di te, di averti ancora qui con
me. E mi manchi cosi tanto che vorrei seguirti anch'io. In assenza di te, il
vuoto è dentro me.'
*.*.*.* Ebbene, sono
qui...Capitolo che è uscito a tratti. Dalla fine all'inizio, come sempre succede
quando sto arrivando al capolinea e non so come fare a combaciare tutto quello
che voglio..Eppure ce l'ho fatta. E il prossimo è l'ultimo. E dopo questo
capitolo che mi ha fatta piangere, la fine più giusta..I pensieri e la lettera
sono tratti direttamente dalla colonna sonora.. See you soon
guys^^ P.s. se volete vedere il regalo di Law -->
http://i337.photobucket.com/albums/n397/ladypiccy/regalopup.jpg P.p.s. Piccola delucidazione: sì, la madre di Thomas può
denunciare L perchè quando i due l'hanno fatto la prima volta T era ancora
minorenne. P.p.p.s. Grazie alla mia
mamma che mi ha aiutata a ritrovare l'ispirazione e a decidere di unire i
capitoli 8 e 9.
*.*.*.*
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 -...Questa E' La Fine ***
puppet_end
*.*.*.* 06/08/08 ore 13.45 Ho appena finito di scrivere questo capitolo,
l'ultimo per la precisione. L'ho fatto nonostante siamo ancora al quarto
e non so come andare avanti. Sento che questa è la fine giusta, perchè la vita
è bastarda. Vorrei che in realtà tutto andasse bene, ma sai anche te che le possibilità
sono minime. Spero solo che farai come Lawrence e riuscirai a voltare
pagina..Ricordando che con te ci sono i tuoi amici pronti a sorreggerti.
Sempre. Ti voglio bene e questo capitolo è tutto tuo. P.s. La colonna sonora è 'Fiori rosa, fiori di pesco' -
Battisti.
P.s. So che il capitolo è corto, ma non ha
voluto che scrivessi altro..Ah! La fine delle lettere
è fatta apposta, non è un mio
errore. *.*.*.*
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o
tende a svanire quando l'altro si allontana. Oh no! Amore è un faro sempre
fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; [...] Amore non muta in
poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del
giudizio; se questo è un errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto,
e nessuno ha mai amato" - Shakespeare -
25.12.08
Caro Thomas, Ti scrivo questa lettera
perchè so che di persona non ce la farei..Perchè mi guarderesti con quei tuoi
occhi blu e mi supplicheresti di perdonarti...Ma ormai non si può più...Non dopo
quello che è successo... Devo mettere nero su bianco quello che sento, senza
timore, intanto quando leggerai io non ci sarò più e non potrai venire a
cercarmi per scusarti...Come tuo solito... Mi domando se tutto quello che
abbiamo fatto e detto non sia stato altro che una bugia, una messinscena creata
da te per ridere alle mie spalle, insieme ai tuoi 'amici'... Dimmi, fingevi
quando ti scopavo? A chi pensavi, mentre te lo mettevo nel culo, per raggiungere
l'orgasmo? Era tutta una finzione il nostro amore? Forse no...Forse sei solo
spaventato...Forse sei stato preso solo alla sprovvista e stai reagendo a modo
tuo, scappando, facendo finta di niente... O forse sono solo mie scuse, per
togliermi dalla testa la tua immagine, mentre ti scopi quella puttana nello
stesso letto in cui ci siamo amati tanto e non ti accorgi del rumore del
mio cuore in frantumi... O forse è stata anche quella un'illusione? Non lo
so, sono poche le cose di cui sono ancora certo... Non ti dimenticherò mai.
Addio, Lawrence
------------
La città, intorno a me,
brulicava di gente.
Tutti pronti ad andare a festeggiare con le
famiglie, non si accorgevano di un'anima in pena che vagava tra di loro, alla
ricerca di un ristoro, seppur fittizio..
Con la mia valigia al
seguito e quei pochi risparmi nel portafoglio, arrivai in stazione e presi il
primo treno, cercando di allontanarmi il più possibile da quel posto, troppo
colmo di noi. Il dolore era ancora troppo vivo in me per
restare.
Purtroppo ci sono particolari che non ricordo, altri che
preferisco non ricordare.
Quel periodo,
avete visto, non è stato rose e fiori, il nostro rapporto ha avuto alti e
bassi, ma va bene così, ho amato anche quella parte del suo carattere restia a
lasciarsi andare e che ha causato molti dei nostri litigi..
Sono tornato anni dopo e della città che conoscevo io non era rimasto
nulla.
Meglio
così, mi sono detto, forse i ricordi non sarebbero tornati...
E mentre giravo, senza sosta, lo rividi. Il mio cuore smise
di battere un secondo, per poi riprendere all'impazzata.
Mi passò vicino, così
tanto che quasi le nostre mani si sfiorarono, mentre teneva stretta la moglie in vita, mentre lei spingeva un
passeggino.
Nessun saluto, neanche un accenno.. Forse non mi
ha riconosciuto.. O forse ha fatto finta..
Ho sentito una leggera fitta al cuore, forse speravo che
con gli anni potesse dimenticare quello che era successo..Forse speravo che potessimo finalmente essere
amici.
Ad un tratto, mentre ancora erano vicini e il mio cuore non dava
cenni di vita, il bambino si è messo a piangere. La donna allora si è
chinata verso di lui.
-Cosa succede Lawrence?-
Mi girai stupito che mi conoscesse, quasi spaventato. Ma mi resi
conto che non parlava con me, ma con il bambino e che il padre sorrideva, anche
se impercettibilmente.
L'ho ringraziato, il piccolo, perchè mi
è quasi sembrato che l'abbia fatto apposta, per farmi capire
che forse sono stato almeno un pò importante per il suo papà.
E per avermi fatto rivedere, ancora una volta quel sorriso che avevo tanto
amato.
Mi sono poi chiesto un'ultima volta come
sarebbe stato se ci fossimo detti tutto dall'inizio,se non fossimo stati tutti e
due troppo orgogliosi ed egoisti, per poi scacciare quei pensieri e
continuare
per la mia strada
perchè, si sa, anche i pupazzi più belli si rompono e non si può piangerli in
eterno.
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15.08.17
Caro Lawrence questa è la mia ultima lettera. Dopo aver ricevuto
il tuo addio, ho iniziato a scrivere questo diario, per poter dar sfogo a tutto
quello che avevo dentro e per dirti tutto quello che non avevo mai avuto il
coraggio di rivelare neanche a me stesso.. Sto per sposarmi sai? La mia quasi
moglie si chiama Lorena e mi sono chiesto più volte se non sia la somiglianza
tra i vostri nomi e il vostro aspetto così simile ad avermi fatto
innamorare di me. Anche lei ha il naso all'insù, i capelli del tuo stesso colore
e gli occhi verdi. Ma i suoi non sono spendenti come i tuoi. Stamattina mi ha
dato una notizia bellissima: è incinta. Non sai com'ero felice. Spero sia un
maschio, perchè ho deciso che avrà il nome della creatura più bella che io abbia
mai incontrato. Ora devo andare perchè sento già le
prime note della marcia nuziale e non posso arrivare in ritardo. Ricorda solo
che sarò per sempre tuo..
Arrivederci, Thomas
*.*.*.* 25/12/08 Ho appena finito di mettere a posto gli
ultimi accorgimenti e le ultime imperfezioni. Anche quest'avventura è finita e
sto trattenendo le lacrime perchè sono legata più di quanto ho dato a vedere a
questa storia. Alla vostra storia. Da quando ho scritto le note iniziali, sono
cambiate tante cose. Ma non mi sembrava giusto cancellarle.. Aggiungerei però
una cosa: la vita è bastarda, le possibilità sono minime, gli amici sono con te
ma, come dice Edward, basta una tua scelta a far cambiare tutto il tuo futuro.
Basta una scelta azzardata e ti trovi tutto nelle tue mani :) E ora i ringraziamenti di
rito... A Thomas: Buona Natale orsetto polare..Perchè
nonostante i nostri battibecchi e le nostre gelosie, in fondo in fondo(ma molto
in fondo xD) ci vogliamo bene..O forse no :P A Lawrence: Buon
Natale pulcino. A te i ringraziamenti più sinceri, perchè è solo merito tuo se
questa storia è nata, è andata avanti ed è finita, perchè sei tu che mi hai
spronata a continuare, nel bene e nel male..A te i ringraziamenti più sinceri
perchè mi hai sopportata per tutti questi mesi. Perchè solo io posso guardare la
data di inizio e chiedermi se realmente è passato così tanto tempo. E tutto
questo tempo l'ho passato con te, con risate, litigi e pianti...Tutto questo è
per dirti grazie..e forse anche per dirti qualcos'altro..Ma tu questo lo sai già
:D Ai Thomas e Lawrence della carta, un sentito grazie.
Perchè sono quelli che più hanno sofferto, sballottati da un capitolo all'altro
senza avvertimento. Un grazie anche a tutti quelli che hanno
seguito la storia. Buon
Natale
gente!!!! *.*.*.*
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