Che senso ha il Natale?

di Brauccia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** neve a Berlino ***
Capitolo 2: *** I due piccoli gemelli ***
Capitolo 3: *** Non sei tu! ***



Capitolo 1
*** neve a Berlino ***


                                                                                        Che senso ha il Natale?

Il successo irruppe nella mia vita come un temporale.

Spesso mi fermo a riflettere sulla mia vita,sul mio futuro.

Spesso mi chiedo se esistesse qualcosa dopo la morte,non posso credere che ognuno di noi sia destinato a finire. Tutti lasciano una traccia del loro passaggio in questo mondo,tutti contribuiscono a mettere insieme ogni piccolo pezzo di quell’enorme puzzle chiamato

“ Esistenza “ .

Credo che esista il fato,una forza alla quale nessun uomo può opporsi,indipendentemente dal potere o dal tenore di vita. Credo che ognuno abbia un tragitto ben stabilito che ci implica di compiere delle gesta,grandi o piccole che siano,ma pur sempre utili ed indispensabili.

Spesso mi chiedo se è vero che esiste un’entità superiore che tutti chiamano “ Dio “ ,o gli attribuiscono altri nomi in base alla religione,ma è pur sempre lui.

Le circostanze mi hanno insegnato a diffidare di tutti,perfino di Dio,fino a negare la sua esistenza.

Sono seduto alla mia scrivania,cerco ispirazione per un nuovo testo,ma oggi sembra che i miei problemi mi offuscano i pensieri più del solito.

Ci rinuncio. Ormai esasperato,poso la penna sul foglio,e con la mano mi sfioro la fronte,fino a posarla delicatamente su di essa,reggendo la mia testa ormai troppo pesante.

Quella notte non avevo dormito granchè,erano un po’ di giorni che i miei pensieri mi tenevano completamente impegnato.

Mi alzo,stanco,e mi dirigo verso la porta,passo davanti la finestra,e con grande stupore noto la grande Berlino tutta innevata.

Era un po’ di tempo che vivevo lì,ma non avevo mai visto una cosa simile,tanta neve in un centro urbano,pazzesco!

Mi sporgo maggiormente. Candidi fiocchi di neve,delicati cadono dal cielo grigio.

Così belli,così ordinati.

Aprì la finestra,il freddo gelido mi invase,ma non mi turbò,anzi fu piacevole e fresco.

Inspirai a pieni polmoni,l’odore della nevi fresca per me era una riscoperta importante,ricordo solo vagamente le poche volte che andavo in montagna ,da piccolo,con la mia famiglia,quando avevo ancora una famiglia,ora ho una madre a Magdemburgo e un padre chi sa dove.

Quel paesaggio invernale mi incantava,sembravo un bambino davanti ad una vetrina di un negozio di giocattoli.

Mi sentivo felice,ma la mia anima era pur sempre inquietata.

Sporgo la mano fuori dalla finestra. Tanti piccoli fiocchi candidi e gelidi si posarono sulle mie dita,sciogliendosi subito dopo a causa del calore della mia pelle.

Do uno sguardo veloce intorno a me e per poi chiudere delicatamente la finestra.

Scendo al piano di sotto,dove,stranamente,vi trovo mio fratello.

<< Buon giorno Tomi! >> dissi allegro

<< Giorno >> mi rispose sorridendo

Era disteso sul divano,pensieroso.

Forse quel tempo rendeva pensieroso anche lui,il mio unico fratello,che i problemi e le preoccupazioni non sapeva neanche dove fossero di casa.

<< Qualcosa ti turba? >> mi sforzai di domandare

<< No,tutto in ordine … tutto perfetto >>

<< Ne sei certo? >>

<< Si >> rispose secco

<< Sei strano,pensieroso … serio >> dissi titubante

<< Ti sbagli,sono solo un po’ stanco >> terminò sorridendo

Lo guardai bene,squadrandolo da testa a piedi

<< Sarà … >> risposi dirigendomi in cucina.

 

Ero immerso nei miei pensieri,quando Tom irruppe nella stanza

<< Tra due giorni è la vigilia di natale >> mi aggiornò

<< A cosa serve il Natele? >> chiesi sarcastico

<< Non lo so,credevo ti facesse piacere festeggiare … tutto qui >> disse dandosi da fare apparecchiando la tavola per la colazione

<< Non ho detto che mi dispiace festeggiare,ho solo chiesto a cosa serve >> affermai freddo

<< Era solo una scusa per fare un po’ di chiasso … stop! >> rispose

<< Si,classico >>

<< Cosa vuoi sentirti dire?!?che adoro il Natale perché nasce Gesù Cristo?!? >> chiese irritato

<< Certo che  no!io stesso non la penso così,perché dovrei volere una cosa del genere da te? >> risposi versando il latte nelle tazze

<< Chi lo sa,da un giorno all’altro cambi opinione >> concluse accomodandosi a tavola

<< Non è vero,io sono molto coerente con le mie scelte! >> lo ammonì

Lui non rispose,ma si precipitò a divorare quell’abbondante colazione.

Lui era così.

Insopportabilmente unico.

Semplice ma complicato.

Dopo tutto era mio fratello!come biasimarlo?

Decisi di uscire,non mi volevo assolutamente perdere quella giornata così  speciale.

Allora,subito,mi alzai da tavola e dopo aver messo la mia tazza nel lavandino mi rivolsi a Tom

<< Tomi,sistemi tu qui? >>

<< Credo di si >>

<< Cosa vuol dire che credi di si? >> chiesi esterrefatto. Quel ragazzo era così strano …

<< Vuol dire che penso di sistemare tutto,ma non ne sono certo >> concluse riprendendo a mangiare

<< Lasciatelo dire,hai una mante contorta! >> aggiunsi guardandolo stupito per poi dirigermi al piano superiore.

Continua.... 

Ciao a tutti!questa è la fan fiction a tema natalizio che avevo già preannunciato!

Innanzi tutto voglio dire che tutto ciò che è scritto non è assolutamente attinente a fatti realmente accaduti,dal momento che Bill,Tom e tutti i Tokio Hotel,purtroppo non mi appartengono. Per tanto ciò che è scritto è esclusivamente frutto della mia mente contorta ^_^

Questa è la seconda fan fiction che pubblico sui Tokio Hotel la prima si chiama “ Aiutami a sorridere “ se siete interessati e non lo avete già fatto,leggetela.

Spero che come primo capitolo sia stato soddisfacente e vi prego fatemi sapere cosa ne pensate e se ne vale la pena continuare ^_^

Ah!dimenticavo!non sarà molto lunga,comprenderà 4 0 cinque capitoli al massimo!

Bacioni e recensite in molti!

   Brauccia

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Capitolo 2
*** I due piccoli gemelli ***


                                                                            Che senso ha il Natale?

Aprì il mio grandissimo ed immenso armadio,chi sa perché,nonostante avessi un’infinità di vestiti,non avevo mai nulla da mettere!

Curiosai lì dentro fino a quando,nel fondo non vi trovai una scatola.

Era chiusa a chiave,sinceramente non ricordavo né dove avessi messo la chiave,e né il suo contenuto. Però fremevo dalla voglia di aprirla,chi sa cosa avevo messo sotto chiave al suo interno.

La presi in mano,era grande quanto un libro,non immaginavo minimamente cosa vi fosse dentro. La studiai attentamente,e più volte tentai di forzarla per aprirla,ma invano.

Studiandola meglio,mi accorsi che su di essa non vi era nessuno spazio per inserire una chiave,ma solo una piccola cavità d’oro.

Davvero non riuscivo a capire!

Così,frettolosamente la misi in una cassetto della grande scrivania,pescando due indumenti a caso dall’armadio.

Dopo essermi lavato e vestito perbene,tralasciando il trucco,mi affrettai ad uscire di casa.

L’impatto tra il calore della mia abitazione e l’esterno era duro,il gelo mi congelò la punta del naso,così decisi di rientrare in casa e prendere una bella e calda sciarpa.

Fatto ciò,mi avviai in centro.

Vidi un mare di genti che ridendo e scherzando,passeggiavano per le vie,riempiendole di colori e vivacità. I bambini giocavano sotto la neve,costruendo strani soggetti,che molto probabilmente dovevano essere pupazzi di neve. Molte coppiette camminavano mano nella mano,scambiandosi dolci baci e teneri sguardi. Tutti i negozi erano aperti e vedevano un via vai di gente. Tutta quella atmosfera preparava al Natale.

Camminai allungo,osservando bene ciò che mi circondava,fino a quando non mi trovai dinanzi ad una chiesa.

Ormai era da tempo che non ne visitavo una,precisamente da quando decisi di abbandonare la fede,che non sentivo più dentro di me. Per un attimo,però,fui tentato ad entrare,mi avvicinai ad essa,salì la grande scalinata di pietra. Un’ondata di vento mi invase,lo sentivo ovunque,leggero,che sorreggeva la mia anima. Scaturiva sensazioni forti,rinasceva in me uno spirito diverso. Quando ricordai

 

FLASH BACK

 

<< Tu non puoi entrare qui! >>

Alzai gli occhi e vidi il parroco ammonirmi

<< Per quale motivo?la chiesa è aperta a tutti! >> dissi educatamente

Il parroco mi squadrò da testa a piedi,soffermandosi sui miei occhi,fortemente calcati di matita nera. Pian piano la sua attenzione si posò sui miei capelli,neri come la pece con un ciuffo ribelle che copriva il mio occhio sinistro,successivamente sui miei indumenti,neri ed attillati,ed infine sulle mie mani,unghia ben laccate di nero.

<< Tu sei un demonio!tu sei un figlio di Satana!non sei degno di posarti al cospetto di Dio,Signore e Padre Santissimo! >> disse severo

Rimasi stupito da quell’affermazione

<< Si sbaglia,io non … >>

Ma non mi fece finire che aggiunse subito

<< Va via ragazzo!e non avvicinarti mai più!fin quando il Signore non purificherà la tua anima! >> terminò alzando la voce

<< Non … >>

<< Via! >>

Sentivo le lacrime rigarmi il volto,anche se profondamente deluso,feci come mi era stato ordinato,andai via,per non tornare mai più.

 

FINE FLASH BACK

 

Alzai lo sguardo,se prima si era accesa in me una piccola scintilla che mi spingeva ad entrare,ora era si era spenta e in me vi era il completo rifiuto di Dio e di tutto ciò che riguardasse la chiesa.

Guardai con disprezzo l’imponente struttura e mi voltai,dandole le spalle. Feci per andarmene,quando mi sentii tirare delicatamente i pantaloni  dal basso.

Immediatamente abbassai lo sguardo e vidi due paia di piccoli occhioni tristi e supplicanti.

<< Buon giorno signorina,io e il mio fratellino abbiamo fame,ci darebbe un offerta per comprarci qualcosa da mangiare? >>

Mi chiese dolcemente una bambina dai bellissimi capelli castani,lasciati sciolti a contornare il suo visino,dove risaltavano due vispi occhietti color caramello. Vicino a lei un bambino della stessa statura e lineamenti,con la differenza che i suoi capelli erano corti e spettinati.

Rimasi stupito,erano due bambini bellissimi,dagli occhi vispi e vivaci,pieni di vitalità,mi guardando attentamente riflettevano grande sofferenza.

<< ciao,mi dispiace,non sono una bella signorina,sono un maschio – dissi sorridente

<< dici sul serio? >>

Mi chiese stupito il bambino

<< si >> risposi

La bambina mi guardò attentamente,il fratello era ancora incredulo,io aggiunsi

<< allora,volete davvero qualcosa da mangiare? >>

<< certo che si signo … re >> dissero all’unisono

<< bene >>

Detto questo,li portai con me in un supermercato.

Entrati dentro dissi

<< bene,scegliete tutto quello che volte! >>

I bambini rimasero stupiti da quella mia affermazione

<< davvero possiamo? >> mi chiese la bambina

<< davvero?? >> aggiunse il bambino

<< davvero >> conclusi sorridendo

Quei due bambini mi facevano tenerezza,come è possibile che due creature del genere debbano soffrire così tanto,perché quel presunto “ Dio “ non faceva mai niente per tutta la gente che soffriva? Perché permetteva che tanti uomini,tante donne,tanti anziani,tanti bambini soffrivano in quel modo,senza fare nulla. La verità è che questo dio non esiste. È solo una menzogna che hanno inventato gli uomini per vivere meglio,sicuri e tranquilli. È tutta una messa in scena.

Quando i due bambini ebbero finito di scegliere cosa acquistare,pagai tutto e ci dirigemmo all’uscita.

Finalmente sul volto dei due bambini,vidi nascere un sorriso sincero ed armonioso. Subito iniziarono a mangiare,quasi divorando,gli alimenti appena acquistati. Ci sedemmo ad una panchina della villetta di fronte la chiesa. Li osservavo sorridere,la loro felicità rendeva felice anche me, quando la bimba mi guardò è disse

<< tu sei il Signore!tu sei un miracolo di Dio! >>

Rimasi esterrefatto da quella osservazione,ma non le diedi molto peso,mi limitai a sorriderle.

Ad un tratto mi accorsi che era terribilmente tardi. Mi alzai e chiesi ai bambini

<< voi avete dei genitori,una casa dove andare? >>

<< si,ma ora sono in giro chi sa dove,perché? >> rispose innocentemente la bambina

<< beh,perché io dovrei andare via,sai ,devo lavorare >> risposi dolcemente

<< ma è quasi Natale,nessuno lavora di questi tempi! >> aggiunse sicuro l’altro

Io sorrisi

<< io lavoro sempre,il mio lavoro è impegnativo,non posso concedermi vacanze,almeno non per ora … >>

<< wow!che lavoro fai? >> mi chiesero curiosi

<< sono un cantante … >>

<< davvero?sei famoso?? >> chiesero eccitati

<< beh            … si … >>

I bambini mi guardarono stupiti

<< bambini,mi dispiace lasciarvi qui,soli,ma devo proprio andare >>

<< non ti preoccupare!hai già fatto tanto per noi … grazie,un’ultima cosa … come ti chiami? >> mi chiesero piano

<< Bill … e voi? >>

<< io mi chiamo Aisha,mio fratello Kimi >>

<< allora ciao,Aisha … e ciao,Kimi >> dissi prima di andar via.

Quei bambini non andarono via dai miei pensieri mai più.


Dovrebbe continuare.....


ciao!sono appena tornata da Napoli e anche se con mio grande dispiacere nessuno ha recensito questa ff provo ad aggiornare,con la speranza di stimolare la vostra curiosità!
sarei molto contenta di ricevere qualche recensione. Grazie
Bacioni
      Brauccia

Ps. tutto ciò che è scritto è solo ed esclusivamente frutto della mia fantasia,assolutamente non attinente alla realtà.

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Capitolo 3
*** Non sei tu! ***


                                                                                Che senso ha il Natale?

Tornai a casa,veramente stanco. Entrai in salone e trovai mio fratello esattamente dove lo avevo lasciato ore fa. Cominciavo a preoccuparmi. Andai immediatamente da lui,e mi accorsi che piangeva. Non ero più io a piangere,ma lui … lui che non aveva mai pianto … MAI.

<< Tomi … >> sussurrai

Lui sussultò,molto probabilmente non si era neanche accorto del mio rientro.

Si affrettò ad asciugarsi le lacrime,così da non lasciare traccia della sua sofferenza.

<< perché ti ostini a nascondermi ciò che provi? >> chiesi triste,forse anche un po’ offeso dal suo comportamento

<< Bill,non ho nulla che non va … io … io … io sto benissimo!anzi mai stato meglio! >> disse infastidito

<< certo,è inutile fingere Tom!perché non mi dici più nulla!cosa è cambiato tra di noi? >> chiesi veramente offeso

<< nulla Bill,NULLA! >> disse lui alzando gradualmente il tono della voce

<< nulla?NULLA?TU QUESTO LO CHIAMI NULLA?piangi in silenzio,mi aggredisci per ogni piccolezza,anche solo perché mi interesso a te,alla tua salute! >> dissi trattenendo le lacrime

<< io non stavo piangendo … io non piango … solo le femmine piangono! >> disse

Quell’affermazione mi ferì profondamente. Era un colpo basso. Non riesco a trattenere le lacrime,che anche se contro la mia volontà mi scivolano abbondanti sul volto. Mi odio.

<< ti odio quando fai così!non sai fare altro che piangere!TI ODIO!PORCA PUTTANA!TI ODIO! >>

Ecco perché mi odio … perché mi faccio odiare

Rimasi in silenzio,subendo tutto ciò che mi diceva,impotente.

<< bisogna essere forti nella vita!CAZZO!NON PUOI SEMPRE PIANGERE!HAI SEMPRE LE LACRIME PRONTE,sin da quando eravamo bambini,PORCA PUTTANA,SEMPRE! >>

Io restavo in silenzio,ferito profondamente dalle sue parole,capaci di distruggermi davvero.

<< DIMMI QUALCOSA!CHE C’ È ?HAI PERSO ANCHE LA LINGUA? >>

Si avvicinò a me,mi prese i polsi,stringendoli forte,fin troppo forte,facendomi male,troppo male.

<< AHAH!lasciami Tom! >> lo supplicai fra le lacrime

<< cazzo,allora parli! >>

Il suo sguardo era indecifrabile,il suo comportamento fori dal comune. Lui non era mai stato così violento con me. E ora non capivo quali fossero le sue intensioni,ma quello che mi faceva schifo erano le mi lacrime che incessanti scorrevano dai miei occhi. Davvero mi odiavo.

Mi strinse ancora più forte,stavo male.

<< TOM!TI PREGO LASCIAMI!mi fai male … >> lo supplicai

Ma lui come risposta sorrise. Sul suo volto prese forma un ghigno folle.

Si avvicinò pericolosamente al mio volto. In quel momento il panico mi invase.

<< Bill … perché mi provochi così?... >> mi sussurrò piano

<< Tom,ritorna in te … ti prego,non ti riconosco!non so chi sei!mi stai facendo troppo male!LASCIAMI! >>dissi in preda al panico e alle lacrime. Non riuscivo a capire cosa aveva intensione di fare,ma già mi sentivo in trappola.

<< sai se eri una ragazza in questo momento cosa ti avrei fatto? >> chiese ridendo beffardo

<< non lo sono … questo è il punto … perciò,ti prego,lasciami. >> dissi supplicandolo con gli occhi rigonfi di lacrime

<< vaffanculo Bill … vaffanculo … non lo sei di fuori,purtroppo,ma sai di esserlo. >> mi disse sbattendomi per terra.

Io avevo solo subito tutta la sua ira,e per un momento,per quando banale possa essere ho temuto il peggio.

Ma ciò che mi fa più male non sono i lividi che ha lasciato sul mio corpo,ma che questo gesto era stato compiuto da Tom. Colui su cui ho sempre pensato di poter contare davvero. Ora sono solo,davvero solo,senza nessuno. Dove Dio in questi casi? A farsi fottere!perché la mia vita è un’emerita merda e lui se ne sbatte alla grande … io nella mia vita ho sempre sofferto,non credo che a undici anni sia piacevole essere pestato a sangue o che a sette i tuoi genitori divorziano,tutto quello che sono,lo ho dovuto sudare,nessuno è accorso in mio soccorso … totale non esiste un cazzo.

Mi rannicchio nelle ginocchia e rimango lì,seduto su quel pavimento gelido.



Continua.....

ciao!
anche se questa storiella non ha riscosso molto successo,ho postato lo stesso perchè non mi andava di far aspettare un'eternità a coloro che hanno recensito.
Grazie mille!


scella90: ciao! grazie! mi fa piacere che hai deciso di leggere una mia ff ^_^ e sono molto contenta che non hai frainteso il mio commento ^_^ spero che continuerai a seguirmi ^_^

scrizzoth_95:  ciao! grazie mille e non ti preoccupare! l'importante è che ti sia piaciuta la ff ^_^ già!dimenticavo! Buon Viaggio!



Grazie ancora!

Bacioni
Brauccia

Ps tutto ciò che è scritto è completamente frutto della mia fantasia,non attinente alla realtà.


                                                                           

                             Buon Natale ( anche se in ritardo ) e Felice Anno Nuovo.

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