Shit, i am fall in love again

di AmericanSisters98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** II CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** III CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** I CAPITOLO ***


SHIT, I AM FALL IN LOVE

I CAPITOLO
Drinn…                                                   
Sospiro e mi rigiro nel letto. Odio quella stupida sveglia. Sbuffando mi alzo e mi vesto. Ah, che scema, non mi sono ancora presentata.
Mi chiamo Skylar Roy e ho 17 anni. Vivo con mia madre in un appartamento di due piani a Nizza.
Mi dirigo in bagno e mi pettino i capelli corvini spettinati, sembra che una mucca mi abbia appena leccato. Osservo allo specchio la mia figura minuta, sempre io da anni: alta 1.60, peso 45 k, capelli ricci, gli occhi azzurri, la bocca rosea, e quel velo di tristezza e vuoto nello sguardo.
Oggi è l’ultimo giorno di scuola, non vedo l’ora delle vacanze estive.
Canticchiando scendo le scale e mi dirigo in cucina dove trovo un biglietto al posto di mia madre: “Buongiorno Skylar. Dormito bene? Ti ho lasciato la colazione nel microonde, torno l’ora di pranzo. A dopo Paperella.”
Faccio una smorfia nel leggere “paperella”, un soprannome che mi ha dato mia madre sin da quando ero piccola e l’ho sempre odiato.
Nel microonde trovo un omelette, l’odore mi fa venire un acquolina, sono sempre stata una ragazza golosa. Finisco di mangiare e sparecchio.
Non riesco a non pensare il perché mia madre non sia a casa, da qualche mese la vedo distratta ed è sempre fuori casa. Che abbia trovato quello giusto?
Metto lo zaino in spalle ed esco di casa. Mentre cammino sento che qualcuno mi chiama, mi giro e mi ritrovo davanti un ragazzino piuttosto basso, i capelli castani a caschetto e gli occhiali a girella.
-Ciao Kentin- dico sorridendo.
Kentin è un mio compagno di classe e amico di infanzia, ci conosciamo da dieci anni.
Ci dirigiamo a scuola chiacchierando ed entriamo in classe, mi siedo vicino alla mia migliore amica e ci abbracciamo sorridendo. Finalmente l’ultimo giorno di questa tortura.
La mia amica si chiama Emma e ha lunghi capelli castani ed un carattere solare.
La campanella suona e tutti si siedono in un lieve brusio, mentre la prof entra in classe e comincia a spiegare, anche se è l’ultimo giorno a lei non interessa (nda la bastardaggine è nel DNA di quella stronza, ho preso a modello la nostra prof-Ale)
La professoressa è bassa nonostante quegli strani tacchi da papera ed è talmente bionda da sembrare uno spaventapasseri. Non è che non sia brava in quello che fa, ma è noiosa ed attira troppo l’attenzione con quello strano bubbone che ha in faccia. La mia(anzi la nostra) paura più grande è l’interrogazione, ti bombarda di domande e se non rispondi “adeguatamente” ti appioppa un’insufficienza.
Mentre disegno un fotomodello troppo figo che ho sognato, lo spaventapasseri grida: -Roy cosa stai facendo?! Segui la lezione o sarò costretta(con grande piacere immagino, oh che troia ossigenata) a mandarti dal preside.
-Sì, prof Durant
L’ora passa troppo lentamente ma quando vedo lo spaventapasseri uscire gli concedo un educatissimo segno medio seguito da un “Fanculo, Troia Cotonata”. Emma non riesce a trattenersi e scoppia a ridere.
La giornata passa velocemente e quando suona l’ultima campanella tutti scoppiano in un grido sonoro. Se qualcuno passando ci sentisse ci scambierebbe per delle scimmie ubriache troppo cresciute.
Saluto Emma e scappo da quell’inferno, solo quando sono sicura di essere abbastanza lontana rallento il passo e accendo il cellulare. Trovo un messaggio di mia madre: ”Paperella sbrigati a tornare a casa, ho una notizia importante da darti. VELOCE!!!”
Quando mia madre scrive qualcosa a caratteri cubitali seguito da punti
esclamativi devo correre.
Arrivo davanti a casa e allungo il braccio per suonare il campanello, ma mi blocco. Sinceramente ho un po’ paura. Mia madre è uscita con così tanti uomini che non si possono nemmeno contare sulle dita, forse questa volta è quello giusto. Mi faccio coraggio e suono il campanello. Sento dei rumori, la voce di mia madre e poi dei passi.
Mi raddrizzo la schiena e faccio il sorriso più tirato che riesco a fare, mentre la porta si apre e appare un uomo. Il mio sorriso sparisce.
L’uomo mi porge una mano con un sorriso smagliante in volto.
-Tu devi essere Skylar. Piacere io mi chiamo Vincent.
Oh, cazzo. Se portasse una mantella nera l’avrei scambiato per il Cupo Mietitore. Sotto alla maglietta attillata, ovviamente nera, si vedono chiaramente i muscoli scolpiti. Noto che ha i tratti del volto severi, i capelli neri(nda rosa confetto no, eh?- Rin) e gli occhi grigi penetranti.
Passa qualche secondo prima di riprendermi e gli porgo la mano, che è forte ed emana calore.
Da dietro arriva mia madre e mette una mano sulla spalla di Vincent e tutta sorridente mi dice:-Skylar, lui è il mio nuovo fidanzato.
Si fissano con passione e sorridono.
Mi viene da vomitare.
Entriamo in casa e dico a mia madre:-Poggio un attimo lo zaino in stanza e torno.”
Salgo le scale di corsa e quasi non cado quando vedo una figura davanti a me. Il ragazzo mi sorride. Oh cavolo, se ha un bel sorriso. I capelli neri e gli occhi grigi emanavano una scintilla di gentilezza. Si era proprio bello.
-Ciao, io sono Josh, tu dovresti essere Skylar-
Io ancora mezza imbambolata farfuglio qualcosa tipo:-Si… io… ehm…
Forse l’ho fissato troppo a lungo perché vedo che si imbarazza e mi dice:- Va bene, io scendo. A dopo.
-ok, di che sto arrivando
Josh comincia a scendere le scale, ma poi si ferma e si gira verso di me e dice:-Skylar, comunque sei carina anche tu.
“Oh” è l’unica cosa che riesco a pensare mentre sento il rossore apparire sulle mie guance in compagnia del suo caro amico calore.
-Sembri un piccione in calore-
Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi grigi uguali a quelli di Vincent e Josh.
Il ragazzo è appoggiato allo stipite della porta della mia stanza, cosa fa lì?
 -Che ci fai sullo stipite della porta della mia stanza?- chiedo seccata.
 -Oh, no. Mi dispiace. La milady si è incazzata?- dice con un sorriso sadico dipinto sul volto. Già lo odio. I suoi capelli rossi lo fanno sembrare un depravato. Ma che razza di pazzo mentale si tinge i capelli di rosso?
-E comunque tua madre mi ha dato il permesso di guardare la casa- poi fa una pausa e il ghigno si allarga- Le tue mutandine rosa sono molto belle.
Indica delle mutande sul comodino. Cazzo, mi ero scordata di metterle apposto stamattina.
-Grazie, ora potresti scendere?
-Con piacere, milady- dice inchinandosi per poi scendere le scale.
Quando ormai è lontano sospiro e butto lo zaino per terra. Spero che questa di mia madre sia solo una cotta passeggera. Con Josh potrei provare ad andare d’accordo, ma con pel di carota proprio no.
Metto le mutandine rosa al loro posto e scendo le scale. Vedo Josh che prende in braccio un bambino e lo fa sedere su una sedia davanti al tavolo che sta finendo di apparecchiare mia madre. Prendo posto insieme agli altri. A capo tavola c’è Vincent insieme al piccolino, che ho scoperto si chiama Thomas ed ha 5 anni. Vicino a Thomas c’è Josh, di 20 anni, prima di sedermi vicino a lui mi sono accertata che non gli dispiacesse. Quando gli ho lanciato uno sguardo per chiedergli il permesso lui ha risposto con un sorriso.
Davanti a me c’è pel di carota che durante tutto il pranzo mi rivolge sorrisi beffardi e fa dei riferimenti a quanto mi dona il rosa. Ah, giusto non vi ho detto che pel di carota si chiama Castiel ed ha la mia stessa età.
Accanto a Castiel c’è mia madre che continua a sorridere, non so se sia per il fatto che, strano ma vero, non stia facendo polemiche su Vincent o sia perché io non abbia fatto commenti sul cibo.
Dato che ha cucinato la pasta con la gorgonzola e io la odio(nda ma come fai? la gorgonzola è la cosa più buona del mondo:P -Rin)
Il piccolo Thomas riesce a malapena a mangiare per colpa della forchetta troppo gigante che a malapena gli entra in bocca e gli scivola sempre dalle mani. Credo che sia il bambino più tenero che io abbia mai visto, ho voglia di strapazzarlo di abbracci e non lasciarlo mai più.
Ho sempre desiderato avere fratelli, ma per mia sfortuna non ne ho mai avuti.
Mia madre e Josh chiacchierano come se si conoscessero da sempre, come se fossero madre e figlio. Vincent si unisce alla loro conversazione e tutti e tre scoppiano a ridere, ma io non ho voglia di ascoltare.
Il pranzo finisce più in fretta di quanto mi aspettavo. Mi sorprende il fatto che alla fine tutti si alzano e ci aiutano a sparecchiare.
Il piccolo Thomas si mette a correre con il suo piatto in cucina dal lavandino, ma è troppo basso e non ci arriva. Sorridendo mi avvicino per aiutarlo, ma Castiel mi supera, solleva Thomas, il quale sorride e poggia il piatto nel lavandino. Appena per terra Thomas dice:-Grazie Cass- abbracciandogli la gamba. ”Cass” deve essere il diminutivo di Castiel.
Pel di carota scompiglia i capelli di Thomas e sorride… Sorride! Rimango atterrita da quel sorriso inaspettato. Non l’avevo ancora visto sorridere in modo “decente”.
-Ma cosa mi fissi? Ti piaccio?-mi dice e il sorriso di prima sparisce e appare un ghigno befffardo.
Prima ancora che potessi rispondere Castiel e Thomas ritornano in sala e resto a fissare il vuoto davanti a me continuando a pensare “devo-stare-calma devo-stare-calma devo-stare-calma”
Ritorno in sala e li vedo che si mettono le giacche, finalmente pel di carota se ne va. Thomas mi corre incontro e mi abbraccia la gamba in un saluto.
-Ciao, sorellona
Prima che se vada mi inginocchio e lo abbraccio dicendogli:-Non vedo l’ora di rivederti.
Lui, in risposta, mi stringe le braccia intorno al collo, poi si stacca e mi sorride.
Quando se ne vanno via salgo in camera mia e mi metto a disegnare.
Poco dopo mia madre mi raggiunge e si siede vicino a me. Come mi aspettavo mi chiede:-Allora… come ti sono sembrati?
-Simpatici- poi mi giro verso di lei e con tono più serio le chiedo-E’ quello giusto?
Lei sorride e annuisce.
Solo che c’era un piccolo problema. Un piccolo particolare di colore rosso. Castiel. Spero che non lo vedrò tanto spesso.
-Ci trasferiamo da loro- mi dice mia madre con tono serio, il sorriso sparito.
-Eh?-
Mi chiamo Skylar Roy, ho 17 anni e sono la ragazza più sfigata sulla faccia della terra.

Nota autore:
Ciao a tutti, siamo le due sorelle americane: Ale e Rin.
E' la prima storia che pubblichiamo e speriamo vivamente che ci sia piaciuta.
Il prossimo capitolo lo pubblicheremo fra una settimana circa.
Detto questo aspettiamo recensioni. Anche negative!
Salutoni e al prossimo capitolo.
Ale&Rin

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Capitolo 2
*** II CAPITOLO ***


II CAPITOLO
-Come sono i tuoi nuovi fratellastri?- mi chiede Emma.
Siamo in camera mia e Emma mi sta aiutando a fare le valigie. E’ passato un mese da quando mia madre mi ha presentato il suo fidanzato e i suoi figli.
Oggi partiamo, sinceramente ho un po’ paura.
Mi accorgo che Emma mi sta fissando. Giusto, mi ha fatto una domanda. Beh, e cosa dovrei risponderle? Che uno ha visto le mie mutandine rosa, uno è troppo carino e uno è troppo coccoloso.
Alla fine rispondo solo:-Non sono male, sono piuttosto simpatici.
“Tutti tranne Castiel”
-Dove andrai a vivere?- mi chiede mentre prende il mio ennesimo libro dallo scaffale e lo ripone nella mia valigia.
-Parigi- dico. Ho sempre sognato andare a Parigi, è uno dei posti più belli del mondo.
Qualche ora dopo ci salutiamo, promettendoci di scriverci e di vederci, e se ne va. Adesso che se n’è andata mi sento sola, mi mancano già i miei amici.
Mi guardo intorno, la mia camera è ormai vuota. E’ triste vederla così: io sono cresciuta in quella stanza.
Mia madre sale le scale ed entra nella mia stanza, ha il fiatone e si era legata i capelli in una crocchia ormai scompigliata.
-Sei pronta?
Io annuisco sbuffando.
-Vedrai che andrà tutto bene. Hanno una bella casa.
-L’hai vista? E com’è? Descrivila- chiedo impaziente, d'altronde è la mia nuova casa.
-Beh, è grande e bella. Più che una casa è una villa. Ci sono 4 camere da letto, 2 bagni (uno sopra e uno sotto), una cucina, un salotto abbastanza grande da poter ospitare una squadra di calcio e poi il giardino.
-Hanno anche il giardino?- chiedo incredula, devono essere davvero ricchi.
-Si, hanno anche due cani-dice sorridendo mia madre.
Oddio, sembra un sogno, io ADORO i cani(nda Ale, sei te?- Rin)specialmente quelli di taglia grande, ma per mia sfortuna non ne ho più avuti da quando Leo, un labrador, ci ha lasciate.
Mia madre continua –Uno si chiama Lacky, un Golden Retriver, e Demon, un Pastore Beaceron. Lacky è affettuoso come non ho mai visto un Golden Retriver ed è il cane di Josh, Demon, invece, è il cane di Castiel ed è molto diffidente. Vincent non voleva tenerlo ma si è ricreduto grazie a Thommy.

Dopo ore e ore interminabili di viaggi e soste la mamma si ferma davanti a un villone da paura. Mia madre non scherzava. Il giardino è enorme, c’è un gazebo e delle altalene. Dalla staccionata di legno spuntano due musi: uno color miele, Lacky, e uno nero, Demon.
Scendo dalla macchina, vado a d aprire il cofano e prendo le mie due valigie. Mi metto lo zaino in spalla e mi avvicino alla staccionata, Lacky scodinzola felice mentre Demon mi fissa con circospezione Allungo una mano per accarezzarli, sono davvero dolcissimi. Penso che passerò tutto il tempo con loro.  Sento la voce di Vincent che saluta mia madre e mi giro. Accanto a loro vedo Josh che mi si avvicina e mi abbraccia, rispondo all’abbraccio.
-E’ un piacere rivederti Skylar.
-Anche per me- dico sorridendogli.
Vincent ci invita ad entrare e si carica due valigie, mentre Josh prende le mie.
Mentre entro in casa con gli altri noto che Demon mi fissa , è inquietante anche se, considerando il padrone, non mi stupisce.
Mi guardo intorno, mi trovo in un salone enorme, ci starebbe davvero una squadra di calcio!
Noto Thomas che è seduto sul tappeto vicino al divano e gioca ai lego. Appena mi vede corre da me e mi abbraccia la gamba.
-Ciao sorellona- mi dice abbracciandomi la gamba. Ricambio il sorriso.
Josh mi si avvicina e mi dice:-Ti faccio vedere la tua stanza. Vieni.
Io annuisco e lo seguo su per le scale. Passiamo per il corridoio lungo pieno di stanze. -Questa qui-mi dice indicandomela- è la stanza di Thomas, questa di papà e Michelle, da questa parte invece c’è la mia e di Castiel.
Andiamo ancora avanti per il corridoio, e poi si ferma davanti al una porta aperta e mi sorride-Questa è tua, spero ti piaccia.
Entriamo, nella stanza c’è un buon profumo di vaniglia e le pareti sono di un leggero azzurro, quasi invisibile.
Josh appoggia le mie valigie in camera mia e si passa una mano sulla fronte, doveva essere stato impossibile portare due valigie su per le scale e quel lungo corridoio.
-Io vado giù, divertiti- detto questo mi dona un altro dei suoi sorrisi ed esce dalla mia nuova stanza. Mi avvicino alla finestra e sgrano gli occhi. Dalla mia stanza si può vedere la Tour Eiffel! Non me lo sarei mai aspettata. Dev’essere costato un ben di Dio quella villa. Mi butto sul letto, è morbido come una nuvola. Nella stanza c’è un enorme scaffale: ottimo per i miei libri, poi una scrivania e un armadio. Mi rialzo dal letto e mi avvicino alla scrivania, è in legno di rovere chiaro, semplicemente splendido.
Dopo aver messo un po’ apposto le mie cose comincio a scendere le scale ma mi fermo a metà quando sento Vincent chiedere:-Dov’è quello stupido di tuo fratello?
Ci fu una pausa e poi sento la voce di Josh che risponde:-E perché dovrei saperlo? Probabilmente da Lysandro.
Prima che Vincent potesse rispondere finisco di scendere le scale facendo finta di non aver sentito e gli saluto. Josh ricambia il saluto con un sorriso solare e anche Vincent. Fanno finta come se prima non fosse successo niente, ma io ci sono rimasta davvero male. Perché Vincent ha dato dello stupido a suo fratello? Che cosa mai può aver fatto Castiel per farlo arrabbiare così? E perché Josh era così indifferente?
Prima che potessi formulare qualche altra domanda Josh mi chiede:-Che ne dici se ti porto a fare un giro a Parigi?
-Si, mi piacerebbe- dico sorridendo.
Prima di uscire Josh mette una mano sulla spalla di Vincent e gli sorride. Nel parcheggio davanti al cortile, oltre all’auto di mia madre ci sono altre due macchine.
-Sono tutte e due vostre?-chiedo.
Lui annuisce:-Si, una è mia, l’altra di mio padre.
La macchina di Vincent è blu metallo e luccica al sole, quella di Josh è nera e io adoro il nero.
Saliamo in auto e fa partire il motore, poi accende la radio. La macchina si riempie delle note di Stromae mentre il mio sorriso si allarga: io adoro quel cantante. Josh nota che mi sono rasserenata e mi chiede:-Ti piace la musica?
Io rispondo a ritmo della musica:-E’ la mia via- e lui scoppia a ridere mentre continuo a picchiettare il dito sulla gamba.
Dopo qualche minuto di viaggio si ferma e scendiamo dall’auto, ero così presa dalla musica che non mi sono nemmeno accorta che siamo arrivati nel centro-città. Davanti a me si erge in tutta la sua grandezza e magnificenza la Tour Eiffel! Sgrano gli occhi, proprio non me lo aspettavo!
Josh scoppia a ridere, certo, per lui è normale, d'altronde vive lì da anni!
-Hei!- lo rimprovero dandogli un “affettuoso” pugno alla spalla.
-Scusa-risponde sincero asciugandosi le lacrime che gli sono venute per le troppe risate-che ne dici se andiamo a prendere un gelato?
-SIIIII- rispondo tutta contenta saltando letteralmente dalla gioia. L’ho detto e lo ripeto: sono una ragazza golosa!
Arriviamo davanti al chiosco dei gelati.
Un signore paffuto e simpatico ci chiede che gusti vogliamo. Io prendo cioccolato e stracciatella, mentre Josh sceglie cioccolato extra-dark e vaniglia. Paga lui, anche se ho provato in tutti i modi a voler pagare per me, lui non si smuove. –Oh avanti, ma perché?-gli chiedo con il finto broncio.
-Perché ora sei mia sorella-mi dice sorridendo.
Cominciamo a girare nel centro-città e Josh mi fa vedere un sacco di monumenti e negozi famosi. Solo alla sera ritorniamo a casa.
Trovo la mamma che sta apparecchiando e insegna a Thommy come si fa. Ci uniamo a loro ridendo e scherzando. Anche Vincent ci raggiunge, sembriamo una vera famiglia al completo ora.
Finito di apparecchiare ci sediamo e cominciamo a mangiare, la mamma oggi ha preparato riso(nda mi dispiace per te Skylar, so bene che significa mangiare il riso in FranciaL) con il salmone.
-Ma Castiel?-chiede dopo un po’ mia madre. Cavolo, mi ero completamente scordata di lui. Josh scrolla le spalle e dice:-Lysandro.
-Chi è questo Lysandro?-chiedo cercando di sembrare poco interessata.
-Lys è il migliore amico di Cass- dice Thommy con la bocca piena che cerca di ingoiare. Josh annuisce.
“Migliore amico di Cass” mi suona strano. Non pensavo che anche un antipatico come lui potesse avere amici. Ma evidentemente mi sbagliavo.
Il tempo passa in fretta e noto, con grande piacere, che Vincent e Josh sono molto legati, solo che l’ultimo è più dolce e ha i tratti più gentili.
Mentre sparecchiamo si sente un rombo di moto in giardino e la porta si apre ed entra Castiel.
-Sei in ritardo- gli dice Vincent improvvisamente serio e arrabbiato. questo non è certo il buon tornato che un figlio si vorrebbe sentirsi dire. Ma Castiel non lo degna nemmeno di uno sguardo e sale le scale. Vincent fa un cenno a Josh, il quale annuisce ed segue il fratello su per le scale.
-Cosa gli dirà?-chiedo. Mi accorgo con orrore troppo tardi di averlo detto a voce a alta. Ho gli occhi di Vincent piantati addosso e l’unica cosa che voglio è sparire. Poi Vincent sogghigna allo stesso modo di Castiel e mi dice:- Lo metterà in punizione, come sempre d’altronde. Non può di certo permettersi di arrivare a quest’ora.
Vado a dormire ancora intontita. Chissà cosa gli avrà detto Josh. Quando sono salita in camera, dalla stanza di Castiel e Josh si sentivano di quelle urla, ma erano sempre sovrastate da una all’altra. Quindi era tipo un casino riconoscere chi diceva cosa, e soprattutto cosa dicevano. Non riesco a smettere di chiedermi il perché Vincent è sempre così severo con suo figlio.
Beh, ma infondo a me non mi deve interessare. Mi addormento con il sorriso sulle labbra al ricordo del pomeriggio passato in compagnia di Josh.

Nota d'autore:
Heila gente, come va?
Questo è il secondo capitolo, perdonate il lieve ritardo. Ma abbiamo buoone notizie :D
In questi 10 giorni abbiamo scritto 3 capitoli, lo sappiamo, lo sappiamo, siamo dei miti a scrivere durante le lezioni scolastiche. Ma, vi sfido, chi di voi non si annoia a ri-ascoltare per la quarta volta Foscolo? 
Bene, bene, come sempre speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Ora possiamo tranquillamente tornare a vederci il trono di spade :P
Salutoni,
Ale&Rin

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Capitolo 3
*** III CAPITOLO ***


III CAPITOLO
Il mattino dopo mi sveglio di soprassalto a causa della sveglia. E’ sempre bello svegliarsi così -_-
Mi alzo di controvoglia e vado a lavarmi i denti. Cerco di pettinarmi i capelli, ma con scarso risultato. Sbadigliando scendo le scale. Entro in cucina e noto Josh girato di spalle che traffica con qualcosa. Abbraccio Josh da dietro con uno scatto mentre lui sussulta. Scoppio a ridere seguita da lui e gli dico:-Buongiorno fratellino. Mi stacco e lui si gira rispondendo al saluto.
-Tieni- mi dice, porgendomi un bicchiere di latte e dei biscotti.
-Non sapevo sapessi anche cucinare- dico prendendo quello che mi porge sedendomi a tavola. Lui mi segue con una tazza di latte e ne immerge i biscotti per poi mangiarli.
-Io so fare tutto, ricordatelo- mi dice sorridendo malizioso mentre rido di gusto e assaggio uno di quei magnifici biscotti. Uhmm… una delizia.
Guardo bene Josh, ha i capelli spettinati e indossa una maglietta bianca con la scritta:”Winter is coming”(nda Game of Thrones, Game of Thrones everywhere –Rin) bermuda neri e piedi nudi.
-Questo look ti dona-dico sorridendo, lui scoppia a ridere.
Si sente qualcuno scendere le scale e appare pel di carota, mannaggia a lui, non poteva lasciarci un po’ da soli?
Si prende una tazza di caffè fumante dalla caffettiera e si siede a tavolo senza nemmeno salutare. Solo ora noto che Vincent, mia madre e Thommy non ci sono.
-Hei, ma dove sono gli altri?- chiedo guardandomi intorno. Castiel scrolla le spalle, mentre Josh si degna di rispondermi:-Sono andati con Thomas allo zoo, tornato sta sera tardi.
-Ok-dico mentre Castiel dice rivolgendosi a suo fratello:-Visto che mi hai messo in punizione e non posso uscire, ho invitato Lys. Spero non dispiaccia.
Oddio, ho l’opportunità di conoscere il famigerato Lysandro. Lo ammetto, sono un po’ curiosa, chissà che genere di persona riesce dato a sopportare Castiel.
-Bene- dice Josh- tanto io devo andare a lavoro. Cercate di non incendiare casa.
-Lavoro?-chiedo interessata.
Josh annuisce:- Faccio il barman in un bar nel centro-città
-Sembra figo!-dico sorridendo-un giorno devo venire a vederti.
Anche lui sorride, poi si alza, sciacqua la sua tazza e la mette ad asciugare.
-Vado. Finite di mangiare e poi rimettete a posto.
Io annuisco e lo saluto, mentre Castiel non lo degna nemmeno di  uno sguardo e continua a bere il caffè. Poggio il bicchiere nel lavandino e lo lavo. Castiel ha finito di bere il caffè, ma è rimasto a guardare me.
-Che c’è?- gli chiedo girandomi.
-Niente Cenerentola- risponde con voce maliziosa.
-Come scusa? Perché cavolo mi hai chiamata così?
In tutta risposta alza le spalle e dice –Tra un po’ dovrebbe arrivare Lys. Ce ne staremo in camera mia. Quindi non rompere.
Detto questo si alza e sale le scale lasciando la tazza vuota sul tavolo. Il solito egoista. Rimetto tutto apposto, anche la tazzina di Castiel e torno in camera mia. E’ meglio se mi cambio anche io. Indosso dei shorts azzurri, una canotta bianca con un lupo(nda si ene, si) disegnato sopra e le mie fedeli converse nere. Mi viene voglia di vedere la tv e scendo le scale, si sente un lieve bussare alla porta e Castiel, veloce come un fulmine, mi supera spintonandomi.
-Hei!-urlo appoggiandomi al muro per non cadere. Lui non mi ascolta, come sempre e dice:-La porta è aperta!
La porta si apre e ne entra un ragazzo, dio mio se è bello! Ha i capelli argentati ed è alto e magro(nda bionde, more, macre, sex)
Appena mi vede mi sorride e mi porge una mano:-Tu devi essere Skylar. Cass mi ha parlato molto di te.
Coosaa? Davvero Castiel ha parlato a qualcuno di me? Davvero si è deciso di considerarmi?
Adesso che Lysandro mi è vicino noto che ha un occhio verde smeraldo e l’altro d’oro. Gli stringo la mano ricambiando il sorriso ed annuisco, ancora troppo imbarazzata per parlare. Mi lascia la mano e Castiel gli chiede velocemente :-Hai preso quello che ti ho chiesto?
Il suo amico annuisce con il sorriso sulle labbra. Poi Castiel si rivolge a me :- Non rompere hai capito? Io e Lys andiamo in camera mia.
Lys scoppia a ridere rimproverandolo e dandogli una scherzosa spinta dice :- Ti sembra il modo di rivolgerti a tua sorella?
Castiel scrolla le spalle e poi sale le scale, seguito da Lys. Appena sono fuori portata mi butto di peso sul divano e sospiro. E’ davvero carino e poi mi ha pure difeso. Mi metto a sedere ed accendo la tv, speriamo che ci sia qualcosa di decente sennò rischio di addormentarmi.
 POV Castiel
Sento bussare alla porta e mi fiondo giù per le scale, non mi accorgo nemmeno di Skylar e la spintono per passare. devo dire a Lys un po’ di cose, ed ho bisogno di sapere i suoi commenti.
-E’ aperta- dico. Dopo qualche secondo la porta si apre e ne entra Lys chiudendola dietro di sé. Lys è il mio migliore amico sin da quando eravamo piccoli, le nostri madri erano molto amiche. Lui sa tutto di me e io so tutto di lui. Noto che finalmente anche Skylar ha sceso le scale ed è rimasta pietrificata. Sta fissando Lys insistemente. Fa sempre questo effetto alle ragazze lui. Sogghigno. Centro! Lys le sorride e le porge la mano, sembra tanto una di quelle telenovele romantiche che adorava mi madre, tipo beautiful (nda ma ci sarà mai una fine a beautiful? – Rin)
-Tu devi essere Skylar- le dice continuando a sorridere. Mi chiedo sempre come fa. Io, solo dopo 2 minuti mi fa male la faccia. Lei, dopo un anno finalmente gli stringe la mano con una lentezza impressionante ed annuisce arrossendo. Potrebbero farle causa i pomodori per plagio.
-Cass mi ha parlato molto di te-
Ecco, un’altra cosa che la fa squagliare come se fosse sotto al sole cuocente. Vedo la sua faccia sconvolta e cerco di trattenermi dal ridere. Chiedo a Lys se ha preso tutto quello che gli ho chiesto e lui annuisce sorridente come un sole.
Poi mi rivolgo a Skylar :-Non rompere hai capito? Io e Lys mangiamo in camera.
Lys mi spintona amichevolmente come fa di sempre, penso sia il fratello che tutti potessero desiderare. Invidio Leight! Mi chiede ridendo:-Ti sembra il modo di rivolgerti a tua sorella?
Io scrollo le spalle, mi dirigo sulle scale seguito da Lys ed entriamo nella mia stanza.
-Sempre in ordine- mi dice, metaforicamente parlando(?)
Sogghigno. La stanza è divisa letteralmente in due come se fosse un mondo parallelo. Sembra che ci sia uno specchio in mezzo, tra il bene e il male. Da una parte, metà stanza di Josh, sempre ordinata e pulita, dall’altra un campo di battaglia. Mi siedo sul letto ancora disfatto e faccio segno a Lys di fare la stessa cosa. Mi obbedisce e tira fuori il suo famigerato quadernino nero, orami dovrebbe vincere un premio Nobel per tutte le volte che l’ha perso!
-Sai, Skylar è carina.- mi dice
Io gli sorrido, uno dei pochi, che ormai conosce solo lui e scrollo le spalle indifferente. Beh, certo non è brutta ma non è nemmeno uno schianto. C’è però una cosa che mi ha colpito di lei: i suoi occhi azzurri come il cielo.
-Dove eravamo arrivati con l’ultima canzone?- gli chiedo per cambiare discorso.
POV Skylar
Apro gli occhi e mi alzo, la stanza è stranamente buia. Ma che cosa è successo? Dove sono tutti?  Mi strofino gli occhi, non vedo niente. Anzi, quasi.
-Sky, Sky, Sky….- sento qualcuno chiamare, mi volto di scatto ed inorridisco.
Una figura sta camminando verso di me, anzi si trascina zoppicando. Indossa solo una vestaglia bianca piena di sangue e mi sorride con il volto pieno del colore vermiglio. Mi sta sorridendo e si ciondola a destra e a sinistra a ogni passo che fa, mentre i capelli neri ondeggiano.
-Sky, da quanto tempo- mi dice guardandomi dritto negli occhi. Sussulto. No, non può essere lui. Non di nuovo.
-Non… toccarmi- dico indietreggiando. Con la schiena becco lo spigolo del tavolo, ma non mi interessa del dolore ora. Non ho più via di fuga. Ora mi è vicinissimo.  
-Finalmente ci rivediamo. Finalmente potrò vendicarmi .
Prima che potessi dire qualcosa, mi si smaterializza davanti e con le braccia mi avvolge facendo svolazzare la tunica.
-NO!!!- urlo, risvegliandomi improvvisamente. Sto tremando e sono tutta sudata. Di colpo sento dei passi veloci giù per le scale e appaiono Castiel e Lys.
Mi guardano e Lys mi si avvicina-Che è successo?
-Io… niente- mugugno.
-Hai urlato così forte da farti sentire fino dal piano superiore. Ma che cavolo è successo?- mi dice Castiel, leggermente incavolato. Tutti e due mi guardano con un sopracciglio alzato.
-Ho solo avuto un incubo. Ma adesso sto bene, non preoccupatevi.- gli rispondo cercando di fare un sorriso decente.
Castiel sbuffa e risale le scale mentre Lys mi si avvicina e mi chiede-Sei sicura?
Dio, sembra un cucciolo spaventato. E’ cosi tenero. Io annuisco. Prima di andarsene mi poggia un lieve bacio sulla fronte e poi sparisce.
Mi passo una mano fra i capelli, sono un disastro di nodi. Mi toccherà trovare un pettine decente. MI copro il viso con una mano. Perché dopo così tanto tempo era tornato? Perché proprio ora che tutto andava bene? Lasciai cadere la mano in grembo e sussurrai:-Nick…


Nota d'autore:
Ciao! Ecco appena sfornato un nuovo capitolo! Speriamo vivamente che vi piacca! 
Ringraziamo ene per prendersi sempre il disturbo di recensire. Sei un mito, Donna!
Niente da dire questa volta.
Salutoni e alla prossima :D
Ale&Rin

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