La scuola che no

di mrtorrent
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giovini Carismatici ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di SQUOLA ***
Capitolo 3: *** Ma che diavolo... ***
Capitolo 4: *** Segreti e misteri ***
Capitolo 5: *** Fidarsi? ***
Capitolo 6: *** Il passato prima o poi torna ***
Capitolo 7: *** Che colpi di schiena gente! ***
Capitolo 8: *** Torri, rivelazioni ed Heavy metal ***
Capitolo 9: *** A cuore aperto. ***
Capitolo 10: *** Love is in the air. ***
Capitolo 11: *** LSD (Lu Grande Sonno) ***



Capitolo 1
*** Giovini Carismatici ***


I personaggi presi da TD non sono di mia proprietà, ma dei creatori del Franchise Total Drama e la storia è scritta senza alcun fine di lucro.

Questa è la mia primissima Fan-fic (o storia, racconto ecc...) spero che sia di vostro gradimento!

Piccolo avviso, per evitare possibili confusioni con altri personaggi i protagonisti principali avranno le loro frasi colorate in modo da distinguerli a prima vista.
Samu Gwen Heather Kris Duncan Courtney Alejandro

LA SCUOLA CHE NO!

Cap. 1

GIOVINI CARISMATICI

Era una solita, ignobile giornata di fine estate o inizio autunno se preferite, le foglie iniziavano a cadere anticipando di qualche giorno i maroni degli studenti che si preparavano al primo giorno di superiori.

Vi erano già alcune figure che aspettavano trepidanti, come il cane a cui dai il pezzo di carne che non vuoi più mangiare per colpa della sazietà (e di quel panino che ti sei sbafato malamente alle 11 del mattino) ecco la perfettina Courtney, lei guardava con malcelato disgusto quella massa di pecoroni che probabilmente sarebbero stati i suoi compagni di classe, Owen, il tizio simpatico detto anche Bombolo (sia per il fisico non proprio scultoreo che per l'aerofagia di cui soffriva dalla tenerà età di 8 anni).

Dall'altra parte si trovavano Ezekiel su qui non c'è molto da dire, è un cretino, Katie e Sadie che ricordiamo furono il primo caso mondiale, universale e anche altre cose in più di gemelle siamesi senza alcun legame fisico...ah un' informativa, sono fastidiose come un ape nei boxer ed infine c'era Noah, un Indiano nichilista a 14 anni, bene ma non benissimo diciamo.

Ma il meglio doveva ancora venire, Cody una specie di nerd infatuato di Gwen, di cui poi parleremo più avanti, che aveva sempre appresso Sierra (non la Ford è neanche la casa produttrice di videogames) una psicotica malata di social  con l'ossessione per il piccolo Anderson e dei fieri capelli viola, una ragazza strana ma anche molto carina, Cody era spaventato da lei anche se in fondo...

Successivamente vediamo Heather, la bellissima, cinica e probabilmente perfida femme fatale del gruppo (persino Rebecca Romjin l'ha dichiarata sua erede naturale) mentre vicino a lei camminava anche Lindsay, la tipica gnocca col cervello di una matita troppo temperata ed infine si apprestavano ad arrivare anche Gwen e Duncan (dei giovani disadattati della fine degli anni settanta, arrivati in ritardo di circa 35 anni).

Gli ultimi ad arrivare erano in tre, attaccati stile Sidecar russo della seconda guerra mondiale abbiamo Bridgette e Geoff che stavano tranquillamente limonando da 38 minuti (TRENTOTTO!) senza respiro, si volevano molto bene... li seguiva Trent, un chitarrista con l'abilità di Steve Vai se l'italo-americano fosse nato senza braccia! Ma non era l'ultimo, infatti c'era una figura ancora più losca è strana delle precedenti con giacca in (eco)pelle, Jeans con toppe di vari gruppi metal e bandiere britanniche con contorno di Ray Ban tarocchisimi da 5 euro di quelli che si trovano nei mercati...se il Punk e la Dark erano usciti dagli anni settanta lui arrivava dritto dritto dai ruggenti 80's.

Tutti si conoscevano, in fondo Toronto e solo qualche milione di abitanti ma il tizio nuovo no, non si era mai visto prima e tutti lo fissavano stupiti:
Chi sarà?
Che vorrà?
Cosa dirà?
Sarà buona la sua merenda?
Al che il ragazzo con fare canzonatorio si rivolse alla platea:
Io sono Samu, andrò nella vostra classe (perché si!) e passeremo insieme cinque anni egregi, se volete continuare a fissarmi fan sette dollari canadesi per un'ora, mentre per due ore son dieci.
Rimasero tutti sorpresi dal carisma del tizio, sopratutto Zeke che morì d'infarto, così ce lo togliamo dalle scatole che tanto è un personaggio inutile ai fini della trama.

I giovini entrarono in classe, ignorando completamente il cadavere del ragazzo per iniziare un nuovo ciclo scolastico, pieno di sogni e speranze ma che più probabilmente si tramuteranno in cristoni, delusioni ed altre cose che finiscono con oni.

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Capitolo 2
*** Primo giorno di SQUOLA ***


Eccoci col secondo capitolo, gli altri normalmente li posterò ogni 3-4 giorni e ringrazio anticipatamente chi vorrà seguire questo delirio mentale :)
Inserisco ancora la legenda con i colori dei protagonisti, in caso qualcuno se la sia persa. Samu Gwen Heather Kris Courtney Duncan Alejandro.

La scuola che no!

Cap. 2

Primo giorno di SQUOLA.


I ragazzi entrarono in quella che sarebbe stata la loro vita per i successivi 5 anni, certo che questa vita poteva avere almeno il riscaldamento funzionante!

La gente si sedette nei loro nuovi posti, stranamente senza risse degne di una prigione slovacca. Nella prima fila a sinistra vi erano quattro banchi, tre dei quali occupati dai nostri protagonisti con Samu in mezzo ad Heather e Gwen, mentre alla loro destra vi era solo un banco occupato dal sempre sociale ed espansivo Noah. Posteriormente invece si trovava soltanto una fila intasatissima con ben undici persone, che stavano strette come Sardine della Norvegia.

Erano passati un paio di minuti quando finalmente arrivò qualcuno, non era un prof ma uno studente arrivato in ritardo. Esso comunque ebbe una botta di culatello mica da ridere, dato che riusci ad accaparrarsi il posto di fianco alla bella Gwendolyn: 

"Ciao, io sono Kris."
"Gwen."
"Ehm...Ok! Tu invece come ti ch...SAMU?!"
"Come fai a...Kris? Ma guarda un po il caso!"

I 2 si conoscevano, è si salutarono amichevolmente, giusto un attimo prima dell'arrivo della prof, un cadavere resuscitato dalla tomba due ore prima per venire a rompere le balle.
Per fortuna lo zombie era praticamente sordo-cieco, così tutti si fecero beatamente i catsi loro, soprattutto Courtney è Duncan che si provocavano a vicenda anche se era palese che ci fosse qualcosa di non detto:

"Senti cresta verde, se non la smetti di rompere ti faccio vedere io!"
"Oh che paura principessa, si vede che sei cotta di me."
"Se mi chiami ancora principessa ti strappo la lingua a mani nude!
Quel punk la faceva arrabbiare a tal punto da farle dire minacce assurde...
"Sanguinaria la principessa! Più che Barlow ti dovevi chiamare Bathory!"
"E tu come fai a conoscere la contessa Bathory?!
In effetti era strano che uno scarto sociale come lui conoscesse quella nobildonna.
"Ho ascoltato per anni i Venom!"

Peccato! La perfettina ci sperava che in fondo fosse un ragazzo studioso,  invece era tutto merito di una qualche band strana. Court lasciò perdere ma non mancò di lanciare uno sguardo pieno di disapprovazione a Duncan, che lo prese al volo senza farlo cadere.
Nel resto della classe c'era un fancazzismo a livelli parossistici. Geoff e Bridgette si sbaciucchiavano, Trent incideva nove scanalature nel banco  mentre Owen mangiava, cercando di evitare che la sua aerofagia condannasse a morte tutti i presenti. Katie e Sadie parlottavano così vicine che dall'alito potevano sentire le portate della cena di natale del 2005, Sierra stava a 34 millimetri da Cody con sguardo folle è fantasie di matrimoni e tanti figli, mentre lo stesso era a metà tra il terrorizzato e l'esultante, in fondo Sierra è pur sempre una ragazza piacente...
Nella fila anteriore c'era un Noah totalmente disinteressato da qualunque cosa esistente nel globo terracqueo mentre dall'altra parte Heather era in un'altro mondo. Pensava a come scalare la vetta sociale dell'istituto ma malauguratamente non si accorse che il telefono le usciva fuori dalla tasca e spostandosi sulla sedia per star più comoda gli fece fare un volo a 360 gradi che si concluse con un sonoro TRACK:

"Ma porca..."
"Tranquilla uhm....Heather, penso sia ancora salvo.
Glielo rimise a posto è lo accese per la gioia dell'asiatica che però non volle mostrare la benché minima gratitudine a quell'individuo:
"Se ti aspetti un ringraziamento e meglio che rinunci."
"Prego! (No, in realtà sono ateo, non Prego!)"
"Ma perché l'hai aiutata? Lei è una stronza di prima classe!"
"Stai zitta, stramba."
"Vi conoscete?"
"Purtroppo si, questa è la persona più bastarda, cinica e malvagia che ho mai visto!"
"Tu invece sei una sottospecie di Darkettona Punkabbestia Gotica disadattata!"
"Ah bene! Il problema non si pone, perché in confronto a me, Heather, probabilmente sei una santa e mmm...Gwen, io sono il disadattato sociale per eccellenza! "
"Oh Samu, non metterti in mezzo tra ragazze che litigano, potresti finire male..."
"Senti Kris, ho guardato per 15 secondi un videoclip di Bieber, non ho più paura manco della morte. Tornando a voi due, non picchiatevi! Staremo vicini per un sacco di tempo quindi bisogna andare quasi d'accordo, altrimenti possiamo anche suicidarci all'istante."
"Ah beh problema tuo, tieni!" la ragazza mimò il gesto di passare qualcosa a Samu.
"Beh, ho avuto una vita intensa, anche se breve, ma vabbe! Adieu!"

Fece il gesto di caricare un fucile a pompa e spararsi:
"No, non funziona!"
"Prova con questo qua." anche la gotica fece finta di passare qualcosa in mano al Metal-Head.
"Proviamo....neanche questo funge, mi sa che dovrò stare qui ancora un po!"
"Sei un deficiente!" (anche se non poté trattenere una risatina)
"Mai quanto la Darkettona qua presente..."
"E sono anche un tipo irriverente!"
"Vi prego son 4 anni che lo conosco, uccidetelo violentemente!"

I 2 ragazzi e la gotica dovettero trattenersi per non ridere come dei cretini, mentre Heather sembrava infastidita, anche se quella situazione le aveva strappato un mezzo sorriso ma tutto si disperse quando suonò la campanella della prima ora.
La prof informo gli alunni che sarebbe rimasta anche i 7200 secondi successivi nella classe ed il coacervo di ragazzi riusci a malapena ad evitare scene di festa collettiva. 2 ore di cazzeggio inframezzate da intervallo di venti minuti! Cosa chiedere di meglio? Sperando che, per la legge del contrappasso, nell'ultima ora e mezza non si presentasse la reincarnazione malefica del Sergente Hartmann.
Quei 120 minuti passarono filati tra cazzeggio, chiacchiere che non c'entravano una beneamata stamberga con la scuola e limonate in seconda fila. Soprattutto però continuavano gli sguardi di fuoco e le provocazioni tra le due ragazze in prima fila con Samu e Kris che da un lato speravano nel litigio per godersi una sana Cat Fight, ma non volevano sporcarsi di sangue proprio il primo giorno di scuola quindi cercarono di evitare il rissone. 
Le due ore erano volate (clienti fedeli di un famoso energy drink) e suonò la campana, era arrivato il momento della lezione di musica, sperando che l'insegnante fosse simile alla signora Uter Van Johnson (il foglio con gli orari diceva che insegnava Storia, e se lo dice quel pezzo di carta...).

Il prof di musica era un uomo, avrà avuto sui 45-50 anni ed era vestito col tipico maglione a girocollo e jeans classici, così anonimo che la figlia si è dovuta studiare 8 anni la carta d'identità per ricordarsene nome e fattezze. Appena il tizio (tale Rhoads) entrò guardò in modo truce e sospettoso Samu, per poi catechizzarlo:

"Tu! come ti chiami?!"
"Samuel, Samuel Halford Prof."
"Per te sono signore! è visto che ti diverti a portare le maglie dei Mercyful Fate senza conoscerli ora tu mi racconti la loro storia!"
 Il tono dell'insegnante era fin troppo serio per essere uno scherzo:
"Ehm no scusi, l'ho comprata perché..."
"ZITTO! è ora parla, o ti prendi subito un bel 20!" 
No! non scherzava affatto: 
"O-ok.... i Mercyful Fate nascono nel..."
E da li racconto la storia della band con discografia, cambi di formazione vari ed evoluzioni del sound:

"Bravo, bravo! pensavo fossi il solito poser che non sa neanche con che magliette gira."
"beh si anche a me quei tizi stanno sulle..."
"60!" 
"Cosa scusi?"
"60 dell'interrogazione, dammi il diario che te lo segno, bravo continua cosi!"
Il metallaro era stranito, che doveva fare ancora? Cantare come King Diamond?!
"Bah, come dice lei."
 Detto ciò si fece segnare il voto, con uno sguardo a meta tra l'incazzato e il felice, in fondo era stato divertente.

L'ora e qualcosa seguente fu dedicata alla spiegazione dell'influenza della musica nella società moderna, con parecchie digressioni sul metal. Finita la lezione il Rhoads fisso con sguardo di sfida Samu, che ricambiò guardandolo con tronfia viva e vibrante soddisfazione, aveva preso un voto appena decente ma aveva zittito alla grande l'insegnante.
Gwen conosceva come le tasche il posto così lei, accompagnata dai due ragazzi e anche dall'asiatica andarono un giardinetto molto nascosto. Con le voci che giravano sul bullismo presente in quella scuola era meglio stare uniti ed andare in posti sicuri, l'atmosfera era strana perciò Kris provò a chiacchierare per stemperare il tutto.

"Ma se vi odiate tanto, com'è che siete sempre vicine?"
"Ho bisogno di mostrare la mia superiorità nei confronti di questa qui!"
"E io che pensavo foste amiche..."
"MAI!"
"Giusto Gwen! ehm...Darkettona! io non ho amici!
"Vabbe, se per questo io ne ho uno, la questione non sussiste."

Il pranzo fu tranquillo, tutti si erano portati cibo da casa visto che sulla mensa si dicevano le peggio cose, da vermi nei piatti fino all'insalata vecchia di un decennio, diciamo che era meglio un sano panino fatto in casa. Ovviamente le due nemiche durante la pausa continuarono a fissarsi con sguardi assassini, i due dementi invece scommettevano su chi avrebbe attaccato per prima ma soprattutto ascoltavano musica fino ad uno squillo del cellulare di Karl.

WHITE ON WHITE TRANSLUCENT BLACK CAPES
BACK ON THE RACK
BELA LUGOSI'S DEAD!


"Pronto? si tutto a posto non ti preoccupare, si si, va bene va bene, ciao!"
Karl si girò verso gli altri e notò subito che Gwen lo fissava sorpresa:
"Tu hai i Bauhaus come suoneria?!"
"Che c'è di strano? non è che se son giovane devo per forza ascoltare robaccia house e pop!"
"Non te la tirare tanto che quella canzone te l'ho passata io..."
"Se avete finito le vostre digressioni sulla musica da strambi sarebbe anche ora di tornare a scuola.
la ragazza disse quella frase in tono quasi dittatoriale, alche l'Halford non si fece sfuggire la battuta:
"Zi Badrona Bianga."
"Idiota."
"Dal 1997!" (facendo anche l'occhiolino fiero)

Il Lunedì pomeriggio a Scuola si faceva informatica, 2 ore e mezza di nulla, nulla totale dato che questo prof (l'esimio Smitherson) era un fancazzista che odiava il rumore, quindi appena uno provava a parlare lo stesso veniva sbattuto fuori con ignominia. Erano tutti talmente annoiati che nell'intervallo pomeridiano gli alunni che uscivano dalla classe (i pochi che non erano in istato comatoso) sembravano un orda di non-morti affamati.
Dopo 2 ore e mezza che sembravano 897 ere geologiche fini il pomeriggio e tutti tornarono a casa e la maggior parte degli alunni prese il pullman che portava alla stazione dei bus. Arrivati lì Kris se ne tornò a casa sua, che era a due passi dal deposito, mentre il metallaro si apprestava a prendere il pullman quando si accorse si due presenze:

"Ma litigate anche per i pullman? sembrate marito e moglie."
"Ma che ti importa di che litighiamo noi? fatti gli affari tuoi è prendi il tuo bus, questo è il MIO pullman!"
"Sarebbe anche il mio autobus signorina Sheldon Cooper!"
"Emobbastaveramenteperò! Se proprio volete uccidervi usate delle armi fighe, almeno il tutto si fa più interessante..."
Le due gli risposerò a tono:
"Stronzo!!" 
"Almeno avete smesso di litigare! Ora andiamo?"

Il Bus era quasi vuoto, così i tre poterono scegliersi i posti in comodità totale. Tornati tutti a casa constatarono che si! Poteva andare molto peggio di così! Poteva piovere!


In lontananza si udì un tuono, mi sa che abbiamo parlato troppo presto...

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Capitolo 3
*** Ma che diavolo... ***


Ed eccoci al terzo capitolo! Ho fatto un piccolo cambiamento nei dialoghi, cercando di approfondire maggiormente le motivazioni dietro una frase dei vari personaggi.

Spero che ciò vi piaccia!

LA SCUOLA CHE NO!

Cap. 3

Ma che diavolo...


Era passato un mesetto dal primo giorno di scuola e non era successo nulla di particolare, il bullismo tanto temuto si limitava a degli sterili insulti che anche una persona con l'intelligenza di un posacenere danneggiato avrebbe potuto ignorare. 
Quel giorno la maggior parte dei prof. scioperava per le solite lotte sindacali su stipendi, contratti e tutto ciò che ne concerne. Cose per quanto fossero cose importanti a nessun studente gliene fregava un beneamato ca...ppero. 
L'unica insegnante presente era quella di educazione fisica, una bellissima e solare ragazza che in termini più terra terra vien definita una f..a da paura.

"Buongiorno ragazzi" Fece l'insegnante in modo energico:
"Quando c'è lei è sempre un bel giorno!" Il punk con incluso nel prezzo una sguardo ammiccante...
Si può dire che Courtney non la prese troppo bene, infatti gli tirò, con precisione chirurgica, una gomitata nelle palle, così violenta che la famigerata cresta verde per un buon 5 minuti divenne rossa sangue! (quello che con tutta probabilità non sarebbe affluito da QUELLE PARTI per 15 giorni almeno)
"Tutto a posto Nelson?" fece la prof ignara dell'accaduto:
"Fghi!" Poveretto! In quel momento sarebbe stato il miglior corista per voci bianche di tutti i tempo.
"Beh, andiamo in palestra allora!"

Bisognerebbe parlarne della ''palestra'', era enorme e col pavimento rivestito di quella specie di gomma che quando voli per terra e malauguratamente strisci per terra ci lasci tanta di quella pelle che ci fai una poltrona. Ciò non era il peggio però, quell'agglomerato di dolore fisico e mentale non aveva nessun tipo di riscaldamento...a Toronto, nel freddo Canada, dove in inverno si raggiungono costantemente i -25! Si narra che negli angoli più remoti di quell'inferno ci siano corpi congelati di alunni risalenti a mezzo secolo prima...
Dopo essersi cambiati (chi con improbabili canotte termiche o con oscene tute color morte e altri ancora semplicemente rimasti con pantaloni e maglia perché ci sono cose migliori nella vita che svestirsi in spogliatoi poco igienici a fine Settembre con 7 gradi centigradi)entrarono tutti in quella sala di morte. 
Si partì con una corsetta di riscaldamento da trenta minuti, con pronti alle uscite giovani allievi del Dungeon della famiglia Hart pronti a bloccare un qualsivoglia tentativo di fuga. Appena fuori erano già allertati i becchini, che avrebbero avuto il compito di raccogliere chi non ha passato la selezione naturale.

Primi 5 minuti:

"Quant'è passato?" Fece Kris con fare disinvolto:
"5 minuti, e non fare tanto lo sportivo." Il metallaro rispose nel più ironico e cinico dei modi:
"Beh dai oggi sono in forma, c'è la farò!"
"O più probabilmente morirai provandoci..."Con Kris che in risposta si toccò abbondantemente i zebedei:
"Non ci andrei così pesante, penso che oggi ci limiteremo alle visioni mistiche Fantozziane.
"Se invece di sprecare fiato in stronzate corriamo forse arriviamo alla fine vivi!"
Gwen era l'unica che si salvava in quei momenti di follia collettiva:
"Duddo ghiaro badrona bianga!"
"L'hai già usata sta battuta!
"Ma ti segni le mie frasi? Bah, lasciam perdere..."
Per onor di cronaca Owen resistette ben 3 minuti e 11 secondi, il suo secondo miglior tempo dopo un incredibile 4 minuti e 22. Noah aveva invece scelto i metodi duri, dopo neanche un minuto si era slogato la caviglia di proposito pur di interrompere quell'abominio. Nel suo pessimismo cosmico sapeva che prima o poi gli sarebbe successo, tanto valeva farlo adesso e salvarsi la vita.

10 minuti...

Sadie dopo un emozionate corsa di 8 minuti e 43 secondi cadde come un frutto troppo maturo rimasto nell'albero e per la proprietà transitiva siamese tra migliori amiche fastidiose (o qualcosa del genere, Fake Time l'aveva spiegato male) anche Katie ruzzolò indegnamente, a sorpresa però furono le 2 uniche ritirate in quei 5 minuti.
"Uff, allora?"
"60 minuti! a parte gli scherzi, 10!"
Fu guardato così male da tutti che assunse un sorriso fasullo degno delle migliori pubblicità con i vip:
"Simpatico come l'ebola! Siete ancora vivi?"
"All'incirca..." La Dark aveva molti pregi ma non era proprio una sportiva incredibile:
"Spero che sia ancora così tra 5 minuti."

15 minuti:

"Pant pant, ora?" Fece il Karl che, tra l'altro, era molto meno disinvolto di prima:
"Siamo a metà!"
All'improvviso però la palestra si illuminò di un intensa luce bianca:
"Ma che....
"Oddio vedo tutto bianco! Lo sapevo, sono morto!"
"Non ancora, è un cretino con gli abbaglianti accesi che è passato troppo vicino alla vetrata." Rispose Kris, a metà tra il serio e il faceto:
"Ci speravo..." Fece con tono falsamente triste:
"Ma anche no!

Tutti la guardarono scioccati, mentre lei si accorse solo quando il danno era fatto di aver detto quella malaugurata frase. Si coprì la bocca sconvolta, manco avesse affermato di amare la carne di vitello arrostita a un raduno vegan:

"Ahhhhh vedi che in fondo in fondo (ma tanto in fondo) sei una brava ragazza.
"Ma anche no! Di nuovo! Mi servi ancora per i miei scopi..." Cercando di giustificare il suo errore drammatico.
Tutti gli altri in coro:
"Se Se..."
"Fottetevi!"
Incredibilmente non ci fu nessun altro ritiro in quella fase, becchini e infermieri iniziavano a stufarsi, ma ormai eravamo entrati nella seconda parte di gara, il meglio doveva ancora arrivare...

20 minuti...

Dopo un eroica maratona di 17 minuti e 49 secondi Cody crollò, per poi tentare di rialzarsi, riuscì a correre per qualche altro secondo prima di cadere definitivamente, uscendo tra gli applausi scroscianti dei ritirati. Sierra stava per cedere ma vedendo un Cody distrutto che la incitava resistette, con nuovo fuoco negli occhi:

"Tempo, uff uff."
"Fazzoletti!" Per tutta risposta ricevette sguardi carichi di sdegno e schifo:
"Carta igienica!" Se Kris si prese sguardi cattivi Samu si beccò una serra di pomodori marci (giustamente aggiungerei):
"Idioti."
"Ma che due...
"Venti darkettona!" Heather era l'unica che si era filata quella poveretta di Gwen in quel momento:
"Dai, solo 10 minuti, ce la faremo!" Courtney incoraggiò tutti, d'altronde in terza elementare era leader di un consiglio motivazionale di ottenni, cose che nel curriculum vitae fan sempre comodo.

25 minuti...

Courtney una ventina di secondi dopo quella frase cadde ignobilmente resistendo per 21 minuti precisi, il Malmsteen senza dita (Trent in parole semplici) la imitò pochi secondi dopo. Lindsay fu la seguente ad arrendersi realizzando una comunque ottima prova di quasi 24 minuti, infine Geoff salutò la compagnia con uno spettacolare carpiato beccandosi un 8.40 dai giudici presenti:

"Quanto manca?" Duncan era spossato, il suo stile di vita non era la cosa più salutare del mondo:
"5." Anche lei era un poco stanca, e ci mancherebbe altro:
"Heather, sei diventata la cronometrista ufficiale?"
A lui invece il fiato per le puttanate non mancava mai, purtroppo:
"No ragazzi, io non ce la faccio, mi dispiace."E si lascio cadere sfinita, per un comunque positivo crono di 25 minuti e 15 secondi:
"Nooooooo Gweeenn!!
Continuò a urlare disperato il suo nome fino ad un violento coppino di Heather, che sembrava essere tornata la cinica e spietata ragazza di sempre:
"Non esagerare, non è mica morta, cretino.
"Si, forse hai ragione." Pareva essere tornato in se Kris:
"Forse?"Fece il metallaro in modo fin troppo sarcastico:
"Va a caghè va!
Eh sì! Si era ripreso!

27 minuti...

Sierra non era riuscita a resistere, nonostante il pensiero fisso a Cody crollo definitivamente dopo 26 minuti e 14 secondi. Il ragazzo ripresosi le diede una carezza sulla guancia per consolarla ma Sierra mal comprese le azioni del buon Anderson e cercò di riempirlo di baci mentre il povero ragazzo scappava terrorizzato: 

"-3 raga, non ce la faccio più, mollo."

così il non più tanto disinvolto si fece da parte per poi stendersi al centro della palestra, vicino alla dark. Per la cronaca chiuse con 27 minuti e mezzo.
Pochi secondi dopo cadde anche Bridgette, con una grande prestazione da 27 minuti e 54 secondi. Gli si portò vicino Geoff e i due piccioncini iniziarono a sbaciucchiarsi...carramba che sorpresa!

29 minuti...

Erano in 3, ormai tutti avevano le visioni mistiche preannunciate dal metallaro, Samu vedeva Ronnie James Dio con in mano l'album Holy Diver, per Duncan invece c'era Sid Vicious che pogava in un lurido concerto Punk. Heather infine aveva la visione della sua eroina dall'età di undici anni, la Nikita del film originale di Besson:

"Uff uff uff pant pant pant Io mi ritiro, continuatela voi questa tortura e mi raccomando, resistete che voglio riposarmi."
"Contaci." fece ironicamente il Cresta Verde:
"1 2 3."Fu l'ultima frase della Wilson prima di fermarsi e di distendersi delicatamente per terra con un eccellente tempo di 29 minuti e 15 secondi:
"E poi sono io quello che fa battute stupide."
"Si sarà ispirata a te."
"Non penso, ma se ci penso penso che forse si!
Usò volontariamente quell'orrore grammatico, faceva parte del suo umorismo malato usare frasi e parole storpiate e malfatte:
"Ah...chi molla?" Quel povero ragazzo era rimasto confuso da quella sintassi che.....boh!
"Io posso andare avanti altri 5 min.." Ma improvvisamente vide qualcosa di strano su Heather è si ritirò avvicinandosi senza farsi notare alla ragazza, per vedere meglio cosa aveva.
Lei non si era accorta di Halford, così il ragazzo pote controllare meglio ciò che aveva visto e ne rimase sconvolto...

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Capitolo 4
*** Segreti e misteri ***


E finalmente si parte con la trama vera e propria! spero che continuerete a seguire :)

La scuola che no!

Cap. 4

SEGRETI E MISTERI.



Heather aveva dei brutti segni sulla schiena, normalmente non si sarebbero notati ma gli era rimasta la maglia in parte sollevata e si riuscivano a intravedere quelle tremende cicatrici:
"Ehi H-Heather!" Fece Samu cercando malamente di nascondere il suo shock:
"Oh Samu!" lei si accorse di avere la schiena fatalmente scoperta e all'istante si rimise a posto la maglia sperando che nessuno avesse visto quelle cose:
"C'è qualcosa che non va? mi sembri strana..." Cercò di sembrare calmo e rilassato, come non avesse visto niente:
"No no! tu-tutto a posto, ehm mmm...ti sei arreso eh, sei un perdente!" Lei tentò di apparire la classica Heather decisa, ma la voce tremante giocò a suo sfavore:
"Come dici tu, dai che tra un po la pausa è finita e dobbiamo iniziare ad allenarci." Ma la ragazza di origini nipponiche notò lo sguardo del metal-head che sembrava davvero sconvolto e triste, lei fece finta di nulla sperando che anche il ragazzo avesse fatto lo stesso.

La lezione di ginnastica andò avanti ma sia Samu che Heather avevano la testa altrove...
"Ehi Samu! tutto bene?" Chiese, seriamente preoccupato per l'amico:
"Si si, non ti preoccupare." Era palese però che non diceva il vero:
"Sei sicuro? c'è qualcosa che non va con Heather? anche lei sembra fuori dal mondo." Era chiaro che c'era qualcosa che non andava:
"Ah davvero? bah, sarà la stanchezza..." Mentiva, mentiva spudoratamente:
"D'accordo! Tra un po suona, c'è ne andiamo al pomeriggio?"
"Ok, chiamo mia..."

Ma all'improvviso arrivò il preside dell'istituto:
"Ragazzi, vi comunico che a causa degli scioperi e dell'assenza del numero minimo di professori abbiamo deciso di annullare le lezioni per il pomeriggio. Tranquilli, abbiamo già avvisato i vostri genitori, arrivederci!"
In un assortito mix tra esultanze da stadio e gente a cui non fregava nulla Samu e Kris continuavano a discutere.

"Oh beh, non c'è più bisogno di organizzare, come va con Gwen invece? ho visto che parlavate fitto fitto..." Cercò di cambiare argomento, quell'interrogatorio lo aveva scoglionato parecchio:
"Stai bravo! discutevamo di musica, anche lei ascolta un po di metal, e le piacciono i Disturbed!"Gli occhi nel mentre brillavano di gioia parlando della gotica:
"Sono l'unico pirla a cui non piace sta band?"
"Probabile, comunque poverina, era sfinit..."
"Oh! se volete parlare di me chiamatemi!" Si intromise, stufa che discutessero di lei senza interpellarla:
"Rilassati Gwen, perché non ce ne andiamo un po al centro commerciale? tanto il nostro pullman parte alle 3 e adesso sono le...un momento, solo un secondo che ho il telefono incastrato in tasca! Porco..."Rischiò persino di cadere oscenamente, si accorse però che Samu non rise e normalmente lui si sarebbe scialato dal ridere in una scena del genere:
"Perché no? abbiamo almeno un ora e mezza per cazzeggiare un po."
Kris stava già stappando il Chardonnay del 1412, ma decise di voler vederci a fondo su quello che era successo tra Heather e il suo miglior amico:
"Fantastico! Vuoi che venga qualcun altro Samu?" Era sicuro che avrebbe chiamato l'asiatica:
"Si, vado a chiamare chi so io..." E manco a dirlo si diresse verso la signorina Wilson:
"Heather, ti va di venire a fare un giro?" Lo disse tentando in qualche modo di avere un tono allegro, ma francamente i risultati furono pessimi:
"Cosa ti fa pensare che accetterò?"Ormai era sicura, aveva visto tutto. Ma perché non la lasciava in pace?
"Il fatto che andiamo nel centro commerciale più grande del Canada, che c'è la mia onorevole presenza e poi vi è anche la tua migliore amica!"Continuava a cercare di essere simpatico e divertente, ma si vedeva che in realtà era preoccupato...
"Che? Chi sarebbe la mia migliore amica? e francamente la tua presenza e più che altro disonorevole."Anche lei provò a tenere in piedi quella squallida commedia:
"Di onore ne capirai più di me sicuramente, sei originaria del Sol Levante d'altronde, ma al bando le ciance! vieni con noi, non c'è molto di meglio da fare."
"Perché dovrei?"
"Perché...perché...hmm...Perché SI!!"
"Ma che argomentazioni, complimenti!"
"Oh andiamo Heather fatti un giro e rilassati. Tanto il bus prima delle tre e mezza non parte quindi..."
"Se accetto la smetti di rompermi le palle?"
"Forse..."
"Oh al diavolo, va bene. Ma non ti aspettare chissà quale compagnia."

Samu tornò dai suoi amici, il suo piano funzionava. In un posto così grande avrebbe trovato il momento per chiedere conto di ciò che aveva visto sul corpo della ragazza. Sapeva anche lui che era un idea idiota ma al momento non riusciva a trovare una soluzione migliore.
Gwen lo guardò male, aveva visto la scena e capì ciò che fece il ragazzo. Non era incazzata ma voleva comunque una spiegazione convincente:
"Di cosa discutevate?" Lo chiese cercando di mantenere il tono più pacato possibile, anche se ci fu una punta di fastidio nella frase:
"C'è già Kris che mi ha fatto il terzo grado, ti prego Gwen! Comunque nulla di importante, a parte il fatto che verrà anche lei con noi."Il suo tono era dimesso, triste. La gotica non chiese altro, non avrebbe avuto alcun senso continuare in quel modo:
"Bah...Ok."Kris vedendo l'aria che tirava cercò di ravvivare la situazione...
"Grande! Come hai fatto a convincerla?"Chiese con tono fintamente allegro:
"Rispondo io, mi ha rotto le scatole a tal punto da costringermi ad accettare per togliermelo di torno."L'asiatica cercò di spegnere quell'atmosfera di depressione generale che aleggiava, sapeva anche lei che era tutto inutile ma tentare non costava nulla.

DRIIIIIIIIINNNNNN

Dopo un 10-15 minuti di camminata arrivarono al centro commerciale, un enorme struttura dove all'interno vi si poteva trovare di tutto, dall'insalata alle meretrici di lusso, e se avevi tanta grana te ne uscivi dall'iper-mercato col Mercedes (si, c'era anche un concessionario dentro...)
L'aria per fortuna sembrava essersi fatta più serena, così i quattro cercarono di organizzare qualcosa di decente:
"Che facciamo?"
"Direi di partire dai negozi di tecnologia, sono tutti in questa zona."
"Tanto sappiamo tutti cosa siamo venuti a fare, almeno di sicuro noi tre, forse anche tu Heathy.
Samu voleva prendere in mano la situazione, non aveva senso piagnucolarsi e fare i depressi, anche se quel nomignolo infastidì decisamente la bella nippo-canadese:
"Come mi hai chiamato scusa?! è poi a cosa ti riferisci?"Il metallaro si era messo da solo in una situazione del c..o e cercò di uscirne in qualche maniera...
"L'è un nomignolo, un po come Gwen o Samu, comunque mi riferivo al negozio di dischi! Il più grande del nord-america e il sesto al mondo!"
"Non chiamarmi mai più Heathy! A parte questo sei tu che hai organizzato tutto quindi..."Lei sapeva benissimo che non aveva senso forzare la mano con quel tipo, avrebbe potuto raccontare tutto, o peggio ancora ricattarla. Non sembrava quel genere di persona, però era meglio assecondarlo per vedere dove andava a parare:
"Ok...HEATHY!"
"Sei un bastardo! Ora andiamo però? o stiamo qui tutta la vita?"
"Ok Ok."

Il negozio di Musica era enorme, gli altri negozi dell'edificio che avevano visitato non erano un decimo di questo, che era veramente enorme e soprattutto c'erano tantissimi reparti diversi. Non c'era la classica sezione Rock dove trovavi dagli U2 ai Meshuggah ma vi erano vari spazi come Classic Heavy Metal, Thrash-Speed, Hard Rock e molti altri ancora.
I nostri girarono parecchio in quel negozio, dopo un po Samu si trovò nella situazione ideale, il negozio era quasi vuoto e c'era solo Heather vicina. Lui così si fece coraggio per parlare, guardando la copertina di Vulgar Display Of Power dei Pantera. (oltre che farsi due risate per il francamente bruttissimo artwork).

"Heather?" La chiamò cercando di avere un tono comprensivo, non voleva metterla sulla difensiva ma lei probabilmente capì ciò che le avrebbe chiesto e assunse un tono seccato, sperando che non insistesse su quel tasto:
"Che c'è?"
"Volevo parlarti di oggi, ecco..."
"Sbrigati!"Ne era sicura, avrebbe chiesto delle ferite. Non sapeva come uscirne e i suoi occhi si inumidirono, perché doveva torturarla in quel modo?
"Ehm, ti volevo chiedere della schie..."
"NO! non c'è niente da dire, quelle cose lì me le son fatte ehm.... cadendo con la bici....si cadendo in bici!"Samu però noto subito che lei aveva gli occhi lucidi:
"No, aspetta Heathy! ti prego ascoltami solo un secondo!"
Lei era sconvolta! Non percepì cattiveria o anche solo morbosa curiosità nelle parole del ragazzo ma solo una sincera preoccupazione. Lei però non poteva assolutamente rivelare niente...
"Per favore lascia perdere! Non ne voglio parlare! Ne ora e ne mai!"

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Capitolo 5
*** Fidarsi? ***


Ormai è un appuntamento fisso! Ogni tre giorni un capitolo, spero che la storia continui a piacervi!

La scuola che no!

Cap.5

Fidarsi?.


Entrambi notarono che stava arrivando qualcuno e dato che non volevano farsi vedere e sentire in quello stato tornarono a girare per il negozio.
Uscirono da lì con un sacco di roba per poi pranzare in una pizzeria sempre nel centro commerciale, arrivati alla stazione Kris se ne tornò a casa e giunse l'ora di prendere il bus. Samu si mise vicino ad Heather mentre Gwen si sedette più lontano, la ragazza Dark capì subito che era meglio non stare vicino a loro due, almeno avrebbero potuto parlare con più tranquillità:

"Heathy, adesso ti devo parlare assolutamente, siamo soli." Perchè insisteva ancora quel tipo? In parte le faceva piacere che sembrasse sinceramente preoccupato per lei, ma era di vitale importanza mantenere quel segreto:
"Ma con il bus vuoto ti devi proprio mettere vicino a me?"
"Sì, ho bisogno di sapere cosa ti è successo!"
"No basta! ti ho già detto che sono caduta dalla bici, punto!"
"Guardami Heathy, guardami negli occhi, dimmi la verità! Ti prego." Heather incrociò lo sguardo di Samu e rimase sconvolta, la fissava implorante, stava davvero male per lei. Non poteva più mentire ma allo stesso tempo aveva una paura folle, se chi le aveva fatto del male avesse saputo sarebbe stata la fine per lei, per Samu e per chiunque la conosceva:

"Samu, per favore fermati! E pericoloso, sul serio!" Il suo tono non era seccato o infastidito come al solito anzi, sembrava quasi chiedere pietà. Proprio per questo il metallaro comprese che non doveva fermarsi, non sarebbe mai riuscito a perdonarsi una cosa del genere:
"Non importa, tu non sei sola, ci siamo io, Kris e anche Gwen con te. Non temere!"

Nessuno le aveva mai parlato in quel modo, sia alle elementari che alle medie non si era mai fatta voler bene, era cinica e spietata, pensava solo ai suoi interessi e detestava l'ingenuità e l'infantilità dei suoi coetanei. 
Per assurdo quella specie di rapporto da amiche-nemiche con Gwen nacque proprio per quello, erano totalmente diverse ed incredibilmente simili e nonostante gli insulti e le prese in giro si capivano al volo. Entrambe erano troppo sveglie e scafate per essere delle bambine cosiddette normali e alla fine senza una non sarebbe sopravvissuta l'altra, infatti nonostante la presunta rivalità stavano spesso vicine e andavano di frequente in giro insieme. 
Samu però era la prima persona che sembrava realmente interessarsi a lei, proprio per questo non voleva metterlo in pericolo. Sapeva che chi le aveva fatto del male aveva dei contatti a scuola e sarebbe stato pericoloso per quelle poche persone che non la odiavano. 
In fondo però erano solo loro tre su quel pullman, poteva dire ciò che le era successo ma doveva accertarsi che il metallaro e la darkettona non rivelassero niente a nessuno, non in quel momento almeno:

"Gwen, puoi venire un secondo?" Fece con una voce tremante, che non era mai stata nelle sue corde, la ragazza gotica era sorpresa e si avvicinò immediatamente:
"Ehi! Che hai?"
"Devo parlare con te e con Samu, ma non dovete farne parola con nessuno, nessuno! niente denunce, niente di niente!"Lei era davvero preoccupata, non riusciva nemmeno a comprendere realmente perché stesse per rivelare il suo segreto:
"O-ok, non parleremo! ora però dicci tutto!" La dark l'assecondò, capendo subito che era qualcosa di serio:
"Samu li ha già visti ma tu non ancora..." Così l'asiatica mostro le cicatrici a Gwen che rimase inorridita da quelle ferite:
"Oddio Heather, ma che...
"Lasciami spiegare" nel mentre si prese un lungo respiro: 
"Il bastardo che mi ha fatto tutto questo e Alejandro Burromuerto, il mio ex fidanzato e figlio dell'ambasciatore argentino. Alle medie mi ero innamorata di lui, un tipo odioso, cinico e perfido. Non riuscivo a stargli lontana perché era la mia versione maschile e per quanto fosse strano anche lui sembrava provare qualcosa per me. 
Ci fidanzammo durante una gita e lui decise di invitarmi a casa sua, era enorme, bellissima! Mi fidai come una stupida di lui... poi mi portò nella sua stanza ma da lì capi che c'era qualcosa che non andava, c'erano varie foto tremende...
"

L'asiatica si interruppe mentre una lacrima le rigò il suo volto, era una stupida a cercare affetto e comprensione in altre persone ma senti la mano di Samu sulla sua spalla. Per quanto quel gesto fosse insignificante scattò un meccanismo interno in lei, che la fece subito sentire meglio e ciò le permise di continuare il racconto. 

"Cosa stavo dicendo? Ah già! Rimasi sconvolta, avrei voluto scappare ma lui mi blocco e mi mise a pancia in giù, ricordo ancora tutto come fosse ieri, c'era persino suo padre che rideva di gusto. Lui prese una specie di cinghia rivestita con del materiale tipo velcro e iniziò a-iniziò a fr--frus-

Non ce la faceva più Heather e iniziò a piangere in silenzio coprendosi il volto per la vergogna, Samu l'abbracciò mentre persino Gwen non poté fare altro che consolarla.
Quel metallaro la faceva sentire strana, prima la spalla poi quell'abbraccio, era una cosa stupida ma dopo quel gesto si sentì come fosse al sicuro e riuscì a terminare il racconto:
"Gr-Grazie, di tu-tutto! Per fortuna ci fu una cameriera, una santa donna che sentiti i rumori mi aiutò a liberarmi e ad uscire di li."
"Ma la cameriera non poteva denunciare quel pazzo?" Gwen tremava dalla rabbia e dallo sconforto, stavano spesso insieme! Come aveva fatto a non accorgersi di ciò che aveva passato l'asiatica?
"La sua famiglia non poteva permettersi uno scandalo, la cameriera sparì e offrirono un sacco di soldi ai miei per non denunciare il fatto..." Samu senti una punta di disgusto alla parola miei! E capì subito...
"Non mi dire che..."
"Già! i miei accettarono, poi per far calmare le acque lo hanno spedito per un po in Argentina ma lui è riuscito a trovarmi su internet, mi ha contattato e ora ho paura che voglia farmi di nuovo del male."
Heather tremava ed aveva le mani sul volto, non ci credeva ancora di aver rivelato a qualcuno cosa le era successo. 
Samu aveva le lacrime agli occhi, ma allo stesso tempo aveva una rabbia in corpo incredibile, stava esplodendo! In qualche modo riuscì, almeno per il momento a ricomporsi:

"Sentite, tra poco io devo scendere, grazie ancora per il supporto, a domani." Lo disse con un tono malinconico, quasi fosse un'addio...
"Aspetta Heathy, prima che tu vada, tieni!"E tirò fuori da un taschino segreto del pantalone un coltellino a serramanico:
"Me lo sono sempre portato dietro in caso di brutte situazioni, ma penso che ora serva di più a te!" Infine la abbracciò ancora e le diede un bacio sulla fronte, con Heather che arrossì tantissimo:
"Gr-Grazie mille, ci vediamo domani."
NO! non si sarebbe lasciata andare! Per la prima volta c'erano delle persone che la sostenevano e no, non le avrebbe deluse!
Samu e Gwen videro l'orgoglio ritrovato nello sguardo dell'asiatica e si tranquillizzarono, quantomeno non avrebbe fatto azioni sconsiderate.
Comunque nessuno dei 3 riuscì a dormire, erano tutti preoccupati, d'altronde queste cose erano più grandi di loro, dei semplici ragazzini delle superiori...

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Capitolo 6
*** Il passato prima o poi torna ***


Come ogni tre giorni eccoci con un nuovo capitolo, da qui in poi ci saranno grandi cambiamenti con l'abbandono dei colori per i dialoghi e altre piccole cose che spero noterete, comunque ciancio alle bande e buona lettura!

LA SCUOLA CHE NO!

CAP.6

Il passato prima o poi torna.



Era ora di alzarsi per andare a scuola, Heather era tesissima dato che aveva rivelato il suo orribile segreto. Da un lato si sentiva molto più sicura visto che c'erano delle persone pronte a difenderla ed aiutarla, dall'altro aveva paura proprio delle persone che più di tutte avrebbero dovuto sostenerla dato non si poteva assolutamente fidare dei genitori. Avevano accettato soldi per tacere delle tremende azioni di quel bastardo, come poteva in qualche modo pensare che non l'avrebbero magari consegnata ad Alejandro per qualche banconota in più?

Non che Samuel fosse più tranquillo, era pericoloso mettersi contro gente simile, stando a quello che gli aveva raccontato l'asiatica quell'individuo era un vero e proprio mostro. Aveva cercato informazioni su di lui online ma non si trovava niente di particolare, sui social aveva solo un profilo di Facebook non aggiornato da mesi ormai e dalle foto poteva vedere che era il classico tipo che aveva tutto dalla vita, soldi, bellezza, ragazze e potere.
Halford sapeva bene che questo genere di persone sono le più pericolose, perché non si rendono conto di ciò che possono provocare con i loro gesti e non hanno il minimo senso del limite. Questo però poteva essere un vantaggio in caso di un eventuale piano per risolvere questa situazione.

Sul pullman Gwen aveva tenuto un posto al metallaro, si salutarono brevemente tra loro ma non parlarono di quello che era successo, da ciò che aveva detto Heather questo tizio aveva agganci con molte persone anche all'interno della scuola, è se uno dei suoi fosse stato sul bus? Ci sarebbero stati altri momenti per discuterne. Dopo una decina di minuti e qualche fermata l'asiatica salì sul pullman, cercò subito con lo sguardo i suoi amici e vedendoli vicini si rasserenò.
Arrivati a scuola i ragazzi notarono subito che il professore di musica non era arrivato e ciò era strano, perché oltre a rompere le palle al metallaro ogni tredici secondi per vedere se non fosse un poser era sempre una persona puntualissima. Normalmente stava già in classe quando arrivavano gli studenti, nel mentre arrivò anche Kristian, in ritardo come suo solito:

"Weila ragazzi!" Fece il giovine ai suoi amici.
"Ciao." Risposero in coro gli altri.
"Ehi Kris, come stai?" Chiese Gwen che intanto arrossì leggermente.
"Io bene, ma voi? che diavolo e successo?" Il ragazzo era preoccupato, gli altri sembravano dei morti viventi.
"Non ti preoccupare, non e successo nulla di che..." Anche se lo sguardo del metallaro lasciava intendere tutt'altro.
"Mah, ok, oh è arrivato il prof..."
"Salve ragazzi, dovrei iniziare la lezione, ma prima devo fare un annuncio, ricorderete la tragica morte di....com'è che si chiamava, coso, lui...(un gobbo di quelli che si usano in tv fuori dalla finestra gli indica un enorme scritta EZEKIEL) Ezekiel! Una grave perdita per il nostro istituto."
"Chi?" Chiese Duncan.
"Quello deceduto d'infarto per il carisma del metallaro." Rispose Courtney, pensando ad uno scherzo del punk.
"Ahhhh....non me lo ricordo." Era serio, non si ricordava realmente di questo morto...
"Vergognati! Si parla pur sempre di un morto!" Ovviamente sconvolta dal'atroce menefreghismo del suo dirimpettaio.
"Vabbè, povero....si, povero....lui!"
"comunque ci sara un nuovo arrivo al posto di....del....si, di lui...ehm...del morto. Ora però ecco il vostro nuovo compagno, vieni pure!"

 Appena il ragazzo entrò Heather e Samuel sbiancarono, era Alejandro! Lui fisso per qualche secondo la ragazza che ne rimase sconvolta, il suo sguardo era gelido, privo di qualsiasi emozione. Lei era cosi scioccata che inizio a tremare mentre i suoi amici cercarono di tranquillizzarla, con Kris e Gwen che sembravano voler chiedere spiegazioni ma rimasero in silenzio appena videro il metallaro che li zittì con lo sguardo:
"Ehi, cos'ha signorina Wilson?" Chiese il professore stupito dal comportamento della ragazza.
"S-solo un p-po di influenza, non si pr-preoccupi." Disse la prima stronzata che gli venne in mente, d'altronde era una situazione tremenda.
"Magari è meglio se si da una rinfrescata, signorina Fahlenbock, potrebbe accompagnarla gentilmente?"
"Si subito, vieni Heather andiamo." Gwen si era resa subito conto che c'era qualcosa che non andava, fu un colpo di fortuna il fatto che il prof l'aveva mandata con lei.
"Heather. Cosa c'è che non va?" L'altra ragazza si accertò che non ci fosse nessuno che potesse sentirle per poi parlare, comunque sottovoce.
"Alejandro! quello è Alejandro! Sono finita!
 Cercava di mantenere un tono di voce basso ma in quel momento avrebbe voluto soltanto scappare via più lontano possibile da quel luogo.
"Oh cazzo! hai ancora il coltellino?"
"Non posso mica trucidarlo in classe, è poi come posso fare? penso si immagini che in qualche modo mi voglio vendicare!" Lei immaginava che un giorno sarebbe tornato, il passato prima o poi torna sempre, ma non se lo aspettava così, da un giorno all'altro, era nel panico più assoluto.
"Ok, ora torniamo in classe e mi raccomando, fai finta di niente, vediamo poi oggi cosa fare!" La gotica cercò di tranquillizzare l'amica per poi tornare in classe, Heather doveva essere forte e non doveva far apparire assolutamente segni di debolezza, lo doveva a Kris, a Gwen ma soprattutto a Samuel.

"Tutto a posto Heathy?" Il metallaro cercava di essere più naturale possibile, non doveva dare sospetti a quel verme.
"Quante volte ti devo dire che mi chiamo Heather? comunque si, sto bene..." Lei rispose in modo ironico, con Samuel che le sorrise, come a darle coraggio.
"Sai com'è quest'influenza è tremenda, quando la prendi ti ammazza." Anche Gwen tentò di sdrammatizzare un po' la situazione.
"Eh già! comunque sicura di star bene?"
"Si papà! Sono ancora viva..." Lui si tranquillizzò, per il momento la ragazza sembrava riuscire a comportarsi normalmente.
"Abbiamo finito col conciliabolo? ah Halford, sei interrogato! dimmi la storia del Thrash Metal, con origini, massima diffusione e gruppi più importanti."
Quel pazzo del professore voleva farsi due risate con quel tizio, sarebbe riuscito un giorno a metterlo con le spalle al muro!
"Oh diavolo, non vi erano altri momenti? Comunque, i primi germogli del Thrash Metal si possono trovare nella NWOBHM, che poi....."

Nel frattempo Alejandro si era messo vicino a Duncan e Courtney e si bullava di se stesso:
"Ah si, io faccio quell'effetto a tutte le ragazze!" Affermando ciò con un'insopportabile vanagloria.
"Le fai star male? ahah!" Duncan tentò subito di azzittirlo, dopo pochi minuti gli stava già sulle balle.
"Ehi guarda che se voglio ti soffio la tua ragazza in un attimo punk da quattro soldi." Se la tirava un poco l'argentino...
"Grrrr, simpatico il ragazzo..." Il punk avrebbe voluto spezzargli le tibie in quel momento, ma farlo in classe non sarebbe stato il massimo per la sua vita scolastica.
"No no, ferma le rotative! da quando sarei la sua ragazza?" Courtney interruppe la discussione tra i due, sentendosi offesa.
"Ah meglio ancora, così sara più facile con...."
Ma la perfettina non lo fece neanche concludere azzittendolo ferocemente.
"Non ho finito! non starei con te nemmeno se fossi l'ultimo uomo dell'universo!"
"Dicono tutte così...." Chiuse il discorso Alejandro, con l'aria di chi la sa lunga...

Tornando all'interrogazione, dopo 38 minuti, una cinquantina di grandi band sottovalutate dalla massa e 178 produzioni grezze il torturatore lasciò andare la sua vittima, aveva fallito ancora, dannazione!

"Bravo Halford, bravo! Sei quasi degno del cognome che porti.
"Si va bene grazie, quant'è il..." Tanto Samuel sapeva già che in qualche modo gli avrebbe rifilato un voto appena sufficiente.
"Ti avrei voluto dare 80, ma siccome non hai nominato i Coroner fa 70." Come volevasi dimostrare.
"Bah, faccia come vuole." E col più totale disinteresse poggiò il diario sulla scrivania del prof.
"Ma dai! Che secchione! scommetto che ascolta tutto il tempo quella porcheria di musica.."
Intervenne Alejandro, con quell'insopportabile arroganza che era insita nella sua natura.
"Perché, tu che ascolti?" Chiese Duncan in modo piuttosto rozzo.
"Oh, io sento..." Ma non ebbe modo di finire la frase dato che il professor Rhoads lo interruppe.
"Bravo Burromuerto, di ai tuoi compagni di classe che musica ti piace!"
"Beh, io ascolto grandi artisti come DJ pincopalla e Swaggyno Ribellino." Buona parte della classe sentendo gli """"""""""artisti"""""""""" nominati dal latino ebbe gravi problemi intestinali.
"Vado a vomitare." Fu Kristian il primo a parlare.
"No aspetta! vado prima io." Il povero metallaro ovviamente non poteva star bene, solo a sentire quei nomi il suo stomaco decise di farsi un giro per le montagne russe.
"Eh no prima le signore!" Gwen tentò di appigliarsi al galateo, con esiti maldestri.
"Fate spazio a me che ero il più vicino a lui." Pure Duncan si intromise nel mischione ma per fortuna l'insegnante ridusse la marmaglia a più miti consigli.

"Calma ragazzi avete tutto il tempo per rimettere, quanto a te Burromuerto partiamo male, un bel 20 non te lo leva nessuno, e per la prossima settimana dovrai ascoltare come minimo sedici volte Painkiller dei Judas Priest! Attento perché ti interrogherò e non sarò magnanimo come oggi, comunque non mi sono dimenticato di te Halford. Tu per mercoledì prossimo dovrai ascoltare tutta la discografia dei Coroner, se non lo farai anche per te sarà notte fonda."
"Ah però, pensavo peggio." Cosa chiedere di più? Ascoltare del metal di qualità come compito, aveva l'aria di un bimbo alla mattina di natale!
"Lecchino." Il sud-americano ne era convinto, era il classico tizio che si arruffianava i professori.
"No, uno che ascolta bella musica!" Fu lapidario il suo commento, con in più un' impercettibile punta d'odio nel suo tono.
"Ha ragione." Dopo che il cresta verde esplicò la sua opinione il metallaro iniziò un conto con la mano, 1!
"No, ha ASSOLUTAMENTE ragione." Anche Kristian diede ragione al suo migliore amico, 2!
"Concordo." Pure la dark sostenne Samuel, e 3!
"Ma siete scemi o cosa?" Era sconvolto, ma da dove era uscita sta gente? Sembravano indietro di trent'anni.
"Tu non e che sei un mostro di intelligenza eh..." Heather aveva preso il coraggio in mano ed era riuscita a parlare, non poteva sembrare una ragazzina spaventata, doveva apparire forte, fortissima!

DRIIIIIIIINNNNNNNNN

Era finita la mattinata e i nostri eroi si ritrovarono al solito posto tranquillo per mangiare, Samu, Gwen ed Heather controllavano accuratamente che nessuno li seguisse o tentasse di farlo. Kris era stranito, anche se aveva intuito che c'era qualcosa che non andava.
Loro quattro arrivarono al parchetto, ma trovarono una sorpresa...

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Capitolo 7
*** Che colpi di schiena gente! ***


Con un giorno di ritardo ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia!

La scuola che no!

CAP.7

Che colpi di schiena gente!



Era proprio lì che li fissava, mentre loro quattro rimasero sorpresi:


"LINDSAY!!! Che ci fai qui?" Chiese una Heather già al limite della sopportazione dopo ciò che era successo in mattinata.
"Sono alla mensa no?" rispose la stupida.
"Non vorrei essere così tranchant, ma non siamo nella mensa..." Kristian poveretto era attonito, ma d'altronde chi non lo sarebbe stato?
"Oh andiamo, sempre a scherzare voi!" nel mentre guardandosi intorno si rese effettivamente conto di non essere nella mensa scolastica.
"Ma dove sono? AHHHHHHHHHHHH!!!!! MI HANNO RAPITO GLI ALIENI!" e inizio a scappare, con una coordinazione degna dei pupazzi gonfiabili dello stadio mentre i nostri rimaseo straniti.
"Ma che...." Gwen non sapeva neanche che dire, per fortuna Samuel interruppe quell'imbarazzante silenzio.
"Lo hanno legalizzato l'omicidio delle persone idiote?"
"Non credo, ma la selezione naturale moderna farà il suo corso." L'Amico del metallaro rispose, rimanendo con lo sguardo a metà tra lo sgomento e il divertito, che gabbia di matti che era quella scuola. 
"Quindi ce la troveremo in tv!" Affermò la gotica, in effetti sembrava la tipica soubrette dei giochi a quiz.
"Probabile." Chiuse quel discorso astruso il metal-head, i ragazzi rimasero basiti per qualche altro secondo prima di tornare alla realtà.
"Torniamo a noi, Kris oggi ehm..... hai impegni?" La ragazza dark cercò di sembrare tranquillissima, ma si notava da sedici miglia nautiche che era imbarazzatissima.
"No Gw-Gwen, perché?" Anche Kristian non scherzava in quanto ad imbarazzo e timidezza.
"Se non ti da problemi possiamo venire a casa tua? Dovremmo parlare di un paio di questioni importanti..." Fece Heather, stufa di vedere i due balbettare come degli idioti.
"Assolutamente nessun disturbo, anzi!" nel mentre continuò a guardare Gwen ed entrambi arrossirono nuovamente, anche se alla fine la gotica riuscì ad uscire da quella situazione imbarazzante.
"Ehm....ok, dovremmo ecco, tra un po dobbiamo tornare a scuola, mangiamo in fretta!"
Dopo circa un quarto d'ora si avviarono per tornare a scuola.
"Ehi Heathy, come va?" Il metallaro era preoccupato per la ragazza, chissà come si sentiva.
"Non imparerai mai eh? in ogni caso uno schifo, quel porco mi ha fissato per tutto il tempo." L'ormai ex calcolatrice sorrise amaramente, e dire che sperava di essersi messa alle spalle ciò che era successo.
"Lo so, lo so! Ne parliamo dopo che siam quasi arrivati..."

Il pomeriggio, come al solito, era teatro dei mondiali di tuffi dei coglioni. Il tempo più rapido fu quello della palla sinistra di Noah, 6 secondi e 378 millesimi, battendo di 2 decimi il tempo di quella destra di Duncan, quando finirono le lezioni le altre classi uscirono festanti, loro invece davano l'idea di essere appena usciti da un mausoleo del 1843.
Col bus arrivarono al deposito per poi andare a casa di Kristian, le ragazze non erano mai state lì e rimasero sorprese dalla bellezza di quella villetta bipiano, molto carina e ospitale. I loro pensieri però vennero interrotti dalla mamma del ragazzo:

"Oh ciao Samuel, Kristian! Non mi avevi detto che venivano anche delle ragazze." Disse la signora, che doveva avere sui 40-45 anni. Il povero figlio divenne color Ferrari all'istante mentre Samuel si trattenne a malapena dallo scoppiare a ridere come un cretino, poi poco dopo prese in giro i due presunti piccioncini.
"Però, oggi potete battere il record nazionale di arrossimenti." Fece il metallaro, ridendo sotto i baffi.
"Idiota, io è Kris siamo solo amici!" Rispose Gwen, mentre Kristian annuiva convinto.
"Questa frase funge solo nei film d'amore adolescenziali!" Fece sempre ironico Samuel.
"Sei un deficiente! Allora parliamo di te ed Heather, cosa siete voi? Eh?" La gotica ribaltò la situazione mentre Kristian continuò ad annuire, ma infine arrivò Heather a chiudere quel discorso un po' così.
"Io è Samu siamo solo amici, darkettona." Il ragazzo non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere come un demente, mentre il suo migliore amico li aveva invitati ad andare nella sua camera e dopo qualche minuto tornò con bibite fresche.
"Ecco qua, Aranciata per tutti!" Servì alle ragazze un bicchiere d'aranciata ignorando bellamente Halford.
"Mi servi, cameriere!" Fece il metallaro imitando nella voce e nell'atteggiamento un certo duca-conte.
"Ehm...ehm...ma io...veramente...tenghi!" Anche Kristian si era dato all'imitazione, emulando un noto ragioniere.
"E si segghi! menagramo di un menagramo!"
"La smettiamo? Se non vi dispiace?" Heather era infastidita, avevano dimenticato che erano lì per cose serie?
"Hai ragione." Halford sembrava davvero dispiaciuto per aver fatto l'idiota in un momento del genere
"Ok, dai! Dobbiamo parlare di una questione della massima importanza Kris."
Gwen gli si rivolse in maniera molto seria, il padrone di casa capì subito di cosa avrebbero discusso.
"Va bene, riguarda Heather? e da ieri che è stranissima?"
"Si, o-ora ti spiego" L'asiatica gli spiegò tutto anche se ogni tanto interrompeva il racconto, non era facile dire quello che le era stato fatto. Alla fine Kristian era tra lo sconvolto e il furente consolo la ragazza, anche se non riuscì a trattenere la sua rabbia:

"Domani lo ammazzo!
"No, aspetta..." Era impazzito? Non aveva sentito cio che rle poteva accadere?!
"Come puoi difendere quel bastardo?!" Si risedette e riuscì a calmarsi almeno un attimo.
"Scusa per la scenata Heather, ma non è possibile che quel porco la passi liscia!"
"Lo so! sai quanta voglia avrei di vendicarmi?! Ma hai sentito il racconto, no? quelli sono capaci da pagare quei bastardi dei miei per consegnarmi nelle sue mani, e non voglio, io voglio stare con voi! So che sembro una stupida ragazzina frignante ma voi siete le uniche persone a cui tengo realmente!" Heather scoppiò a piangere ma Samuel le strinse la mano e la consolo.
"Ehi Heathy, non devi neanche pensare di essere una stupida, perché sei la persona più forte che io conosca! Una persona comune dopo quello che hai passato chissà che avrebbe fatto, tu invece no! Hai resistito e continuerai a resistere, noi tutti ci fidiamo di te e sappiamo che non ci deluderai!" La ragazza rimase imbambolata, non sapeva neanche cosa dire! Allora si lasciò andare ad un gesto che non avrebbe mai anche solo pensato di fare e abbracciò il metallaro, che ne rimase felicemente sorpreso. Decise anche lui quindi di ricambiare quel segno d'affetto e dopo qualche secondo, che sembrò eterno, i due si staccarono. Vi era un atmosfera quasi da favola nell'aria, Gwen però dovette interrompere quel bel momento, alla fine della fiera dovevano trovare delle soluzioni per aiutare Heather.
"Scusate ragazzi, siamo venuti qua apposta per studiare qualche cosa da fare, almeno da andare avanti per un po. Quindi è meglio se ci mettiamo al lavoro."
"Si hai ragione, qualche idea?" Samuel sapeva già come sarebbe andata a finire, difatti passarono almeno due ore ma nessuno riuscì a trovare una soluzione realmente efficace, l'argentino era in un'apparente botta di ferro. Ci doveva essere un modo per fregarlo ma non sapevano ancora come fare, alla fine fu ora di andare, i tre salutarono Kristian e un po' abbacchiati tornarono alle loro abitazioni.
Purtroppo non erano riusciti ad organizzare niente e la paura era che questa orribile situazione sarebbe potuta durare ancora a lungo...

Ma in una casa ben più lussuosa vi era qualcun'altro che aveva dei gravi problemi...

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Capitolo 8
*** Torri, rivelazioni ed Heavy metal ***


Bentornati per l'ottavo capitolo della storia più citazionistica di ogni epoca :) Spero che sia di vostro gradimento.

LA SCUOLA CHE NO!

CAP.8

Torri, rivelazioni ed Heavy Metal!


Era un inferno quella magione, così grande e spaziosa ma allo stesso tempo claustrofobica ed oscura, si sentiva un fantasma. Era tornato per vendicarsi ma in realtà si sentiva soltanto vuoto, vuoto dentro...

Un paio di settimane dopo l'arrivo dell'argentino non era cambiato praticamente nulla. Alejandro continuava ad essere una minaccia per Heather, anche se la bella asiatica si rese quasi subito conto che c'era qualcosa di strano. Normalmente quel tipo era sempre strafottente e provocatorio, invece pur sforzandosi di apparire il solito stronzo lei capì che l'individuo appena tornato era totalmente diverso da quello che aveva conosciuto, amato e odiato.
Lo aveva guardato due massimo tre volte negli occhi da quando era tornato, ma aveva subito notato che il suo sguardo era assente, privo di qualunque emozione, come se fosse una marionetta tenuta in piedi da qualcuno in alto che reggeva i fili. 
In ogni caso i quattro non sapevano che fare, nonostante tutto il figlio dell'ambasciatore provocava continuamente Heather ed essi sapevano che sarebbe bastato poco per innescare una reazione sbagliata, ciò sarebbe stata la fine per la Wilson e questo non potevano permetterselo. L'unica opzione plausibile era coinvolgere Duncan e Courtney, anche loro erano infastiditi da Burromuerto, in seguito iniziarono a sospettare che c'era qualcosa di strano nel comportamento dei quattro da quando era arrivato quel tipo. 
Il problema sarebbe stato convincerli ad aiutarli, poi francamente non sarebbe stato giusto immischiare loro due in questa torbida vicenda.  Alla fine dopo lunghe riflessioni un giorno decisero di informarli degli avvenimenti e invitarono i due a mangiare con loro:

"Bel posto, ecco perché non vi vediamo mai in giro a pranzo." Fece Courtney, stupita da un simile polmone verde in mezzo a cementificazioni varie.
"Già, si trattano bene, quanto pagate d'affitto?..." Chiese ironicamente Duncan.
"Parecchio! ma non vi abbiamo invitato solo per questo..." Samuel era molto serio, e come biasimarlo?
"Si! dobbiamo parlarvi di una questione di massima importanza!" Aggiunse Kristian.
"Ci servirebbe il vostro aiuto..." Anche Gwen era molto preoccupata, il punk e la perfettina immaginavano che c'era qualcosa di strano che probabilmente riguardava Heather, ma perché tutta questa tensione?
Nel mentre la stessa, seduta sulla panchina, aveva uno sguardo depresso, ovviamente ogni volta che sentiva parlare di quella storia un pezzo di lei moriva dentro, non sapeva quanto sarebbe riuscita a resistere.
"Riguarda Heather, vero?" Courtney era sicura che c'entrasse in qualche modo l'asiatica, ma voleva averne la conferma.
"Purtroppo sì." Rispose affermativamente la dark.
"Si vede, e un po di tempo che è strana, non sembra lei..." In fondo Duncan conosceva la Wilson dalle elementari, sapeva di che pasta era fatta e vederla cosi triste in quel periodo lo aveva insospettito.
I quattro spiegarono tutta la vicenda al ragazzo dalla chioma verde e Courtney, che rimasero inorriditi. Ovviamente una quattordicenne seviziata e minacciata scioccherebbe chiunque, i ragazzi chiesero anche ai due di mantenere quel dannato segreto.
"So che è una cosa molto pericolosa, quindi se non potete darci una mano non c'è nessun problema, anch'io non so se ce la farei." Ruppe il ghiaccio Heather, lei si sentiva inutile, costretta a chiedere aiuto per tirarsi fuori dai guai. Era sempre stata una ragazza indipendente che aveva lottato con le unghie e con i denti per ottenere ciò che voleva, anche a costo di fare delle azioni deplorevoli. Invece ora si trovava dall'altro lato della barricata, era diventata una ragazzina debole e piena di paure e ciò la faceva stare male. Era grata ai suoi amici per come la sostenevano ma si sentiva uno schifo per averli messi in una situazione del genere, c'erano momenti in cui addirittura sperava di morire, almeno da non essere più un problema per gli altri.I suoi pensieri fortunatamente vennero interrotti da Courtney e Duncan:

"Stai scherzando? noi vi aiuteremo per quanto possibile." Fece la mora seguita dal cresta verde.
"Sicuro, però dobbiamo stare attenti, se quello ci scopre siamo fottuti!"
"Grazie mille ragazzi. Un'ultima cosa, noi non ci siamo mai incontrati oggi!" Il metallaro era contento, almeno vi erano due persone in più che avrebbero aiutare l'asiatica.
"Ovvio! Non siamo stupidi, a dopo!" Salutò il punk facendo l'occhiolino.

Nelle giornate seguenti la musica non cambiò, certo, c'erano due teste pensanti in più ma la situazione era quella e da li non si poteva scappare.
Qualche giorno dopo fu annunciata una visita di distruzione alla CN Tower, la famosa torre autoportante di Toronto, ci sarebbero stati tutti.
La visita fu organizzata per la settimana successiva, sarebbero stati accompagnati dall'onnipresente insegnante di musica e dalla prof. di matematica, una donna così antipatica e noiosa che nell'Arizona veniva usata come strumento per le condanne a morte.

Arrivato il gran giorno i ragazzi salirono sul bus che li avrebbe portati alla torre, con un Halford che si presentò in versione patriottica....con la maglia recante i loghi dei big four del metal canadese: 
Annihilator, Exciter, Razor e Voivod 
Ciò non incontrò i favori della professoressa, come già detto simpatica al livello di una malattia venerea: 
"Ma una maglia normale no?!?"
"Scusi, non c'è nessun codice di abbigliamento che mi dice come mi devo vestire!" Manco a dirlo il metallaro era """lievemente""" infastidito dai commenti della donna, che prosegui nel suo attacco.
"Si ma metti maglie di veri musicisti, non questi sbandati drogati satanisti!" E se si fosse messo una maglia dei Venom cosa avrebbe fatto la prof? Metterlo al rogo in pubblica piazza? Per fortuna del ragazzo arrivò il professor Rhoads in un lampo che riempì di improperi la signora Rottenmyers (un nome, una garanzia) e siccome quella strega era precaria non osò opporre la benché minima resistenza, ma ovviamente Samuel sapeva già cosa stava per accadere, infatti...
"Complimenti per la t-shirt Halford, ora però mi racconti tutta la storia delle 4 band!" Manco a dirlo...
"In realtà dovremmo partire per la torre, credo..." Il metallaro cercò di svicolarsi subito da quella situazione, non aveva voglia dell'ennesima interrogazione in cui sfoggiare la sua conoscenza del mondo metallico per poi beccarsi un voto a malapena discreto.
"Non ti preoccupare, me lo racconterai sul pullman!" Il Rhoads si divertiva a torturarlo, ormai aveva la consapevolezza che lui non era un poser, ma era troppo divertente metterlo in difficoltà.
"Io in realtà dovrei ascoltare la musica, non parlarne!" Disse la prima cagata che gli venne in mente, si stava per maledire da solo ma incredibilmente quella frase pareva aver funzionato.
"Che Band?" Chiese il prof con un'aria quasi diabolica, tant'è che Samuel rimase sorpreso!
"I Disturbed!" Fece Kristian, ma appena si beccò i due sguardi pieni di severo ed inamovibile sdegno! Capì subito di aver fatto l'errore più grande della sua vita, ma purtroppo non riuscì a fermare Gwen...
"Giusto!" Neanche la gotica fu risparmiata dalla disapprovazione dei due, che risposero persino in coro.
"SBAGLIATO!!" Ma per il professore ciò non era sufficiente, oh no.....
"Comunque Fahlenbock e Karl, un 50 non ve lo toglie nessuno." Il tono del professore non ammetteva alcun tipo di replica, con i due ragazzini che rimasero allibiti.
"Che diamine..."
Dopo che loro se ne andarono delusi e incazzati Samuel ed il prof tornarono a discutere.
"Non sia cosi severo, pensi al suo omonimo Randy, che era un bravo ragazzo!" Citare il grande chitarrista (un fenomeno con la sei corde a differenza di Trent) sicuramente avrebbe aumentato le probabilità di rabbonire l'animo più metallico dell'insegnante.
"D'accordo, ma solo perché citare Randy Rhoads non è da tutti! Però non mi hai ancora detto cosa ascolterai." Poveraccio il metallaro (l'alunno metallaro, che qui si può far confusione...) non sapeva che cavolo dire, e sparò a CDC.
"Ehm.... uhm.......gli Angel Witch!"
"Bravo!"
"Si si graz..." Tanto sapeva già che si sarebbe preso l'inculata.
"Settantacinque!" Beh, poteva andare peggio, a questo ritmo entro la fine dell'anno avrebbe preso un 150!
"Ok, facci lei."
Dopo queste digressioni sul metal finalmente si partì, ovviamente i quattro rimasero vicini, mentre la varie coppiette di quella classe di folli limonarono bellamente (col nuovo record mondiale di Geoff e Bridgette di 40 minuti e 21 secondi).
"Che palle, come faccio col cinquanta? mi ha ammazzato la media voto?" Gwen era piuttosto nervosa, d'altronde un voto così brutto a sorpresa non è il massimo.
"E chi pensava che non gli piacessero i Disturbed?" Anche il povero Karl era giù, ma arrivo un fierissimo Samuel, a differenza degli altri raggiante.
"Tranquilli, vi ha tolto il voto, gli ho chiesto di aver pietà di voi, povere anime sperdute." Fece in tono quasi clericale (curioso visto che il metallaro è un convinto ateo).
"Grazie Santo padre protettore del metal di trent'anni fa e delle produzioni grezze." Kristian rimase al gioco, erano anni che si conoscevano ed erano sempre in perfetta sincronia, soprattutto in fatto di cavolate!
"Grazie a voi cari Fedeli, ora abbeveratevi alla fonte del metallo con teste di motore, preti di giuda, vergini di ferro e molti altri gruppi che la mia santità e (in)sanità mentale vi offrirà!" Sembrava uno di quei predicatori che si vedevano ai tempi in canali oscuri come la T.B.N.E.
"Ma ci siete o ci fate?" Heather li guardò male, ma non sapeva che il metallaro quando ci prendeva gusto era difficilissimo da fermare.
"Mercyful, ahahaah!" La ragazza non rispose, si limitò a fissarlo per qualche secondo. Lui si fece prendere dai sensi di colpa e tento di giustificarsi.
"Dai rilassati, ci stavamo facendo solo due risate." Lei si sentiva un po' in colpa, tutto sommato Halford cercava solo di alleggerire ogni tanto la situazione, non aveva senso prendersela anzi. Decise quindi di rispondere a tono al metallaro, magari si sarebbe un po' rallegrata anche lei.
"Ma proprio due! Perché siete gli unici che sapete di cosa state parlando oltre a quel pazzo del prof!" Samuel sorrise, anche se era ovvio che Heather si stesse sforzando per non avere una crisi depressiva.
"Ascolta anche tu del metal, così saprai anche tu di che parliamo."
"Guarda che ne ascolto già eh..." La bella ragazza però non guardava nemmeno il suo interlocutore, aveva lo sguardo rivolto al finestrino del bus, ed aveva un aria davvero triste.
"E me lo dici così? a bruciapelo?! Pensavo di conoscerti!" Il metallaro cercò ancora di strapparle un sorriso, tutto inutile.
"Come se avessi detto chissà cosa, comunque possiamo lasciar perdere che non ho voglia di parlare?" Sembrava davvero depressa l'ex calcolatrice...
"Vabbè, vedrai che metteremo a posto quell'affare..." Lui la guardò negli occhi, ma lei abbassò subito la testa, non riusciva nemmeno a reggere lo sguardo del ragazzo. Anche Gwen e Kristian tentarono di risollevare il morale alla ragazza, con risultati scadenti purtroppo.

Arrivarono a destinazione dopo circa quaranta minuti, e ammirarono la maestosa CN Tower, per poi avviarsi verso la stessa. Essi però non sapevano che quel giorno sarebbe stato pieno di eventi...ma anche di eventuno.

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Capitolo 9
*** A cuore aperto. ***


Ed eccoci qua, carichi come procioni (cit.QDSS) per il nuovo capitolo della storia! 

LA SCUOLA CHE NO!

CAP.9

A cuore aperto.



Gli studenti si apprestavano a visitare la torre, ma prima ebbero un' oretta di tempo per girare nelle vicinanze, tra gente che visitava onoranze funebri per farsi un preventivo per le proprie esequie (Noah sapeva bene che la morte non aspetta, meglio esser previdenti) e centri di bellezza con tariffa base da 838 dollari canadesi (un indizio sulla cliente, è stupida) c'era chi non trovava nulla di interessante:
"Quando si mangia?" Chiese Owen affamato, sai che novità...
"Non ora Owen." Samuel non aveva molta voglia di parlare, era giù di morale per via di Heather.
"Ok, ma io sono triste!"
"Allora contempla in silenzio il degrado del mondo occidentale! Che vuoi che ti dica?" Possibile che il Bombolo di Toronto si comportasse come un bambino piccolo? Lui aveva altre cose ben più importanti a cui pensare.
"Ma te le studi di notte queste cose?" Fece Kristian all'amico, strappandogli un sorriso.
"Stai buono che la maggior parte delle tue battute le hai rubate malamente al sottoscritto.
"FANDONIE!" Reagì sdegnato alle accuse infamanti del metallaro.
"Sarà, c'è qualcosa di interessante ragazze?
"Se ti interessa c'è un negozio di videogiochi." Rispose l'asiatica, sempre più scazzata e apatica, mentre con loro vi era anche Sierra che però notò qualcuno...
"Ma li c'è il MIO Codichino!!!" e la ragazza partì in modo così veloce da lasciare dei solchi di mezzo metro per terra.
"E chi li ripara i danni?" In fondo Kristian era un ragazzo con senso civico, peccato che arrivò una brutta persona fan del metal a rovinare tutto...
"Boh, spero non io, al massimo riparo i dmesi!" Tutti lo fissarono con evidenti istinti assassini tranne Heather, lui sperava quantomeno di ridestarla da quella specie di trance. Invece la ragazza continuò a camminare come non fosse successo nulla...

Ma i ragazzi si interruppero quando videro Alejandro, c'era qualcosa che non andava in lui però, era seduto su una panchina e sembrava stare davvero male. Negli ultimi tempi l'argentino pareva aver avuto parecchi problemi di salute ma nessuno sapeva bene di che problemi si trattasse, loro decisero di ignorarlo anche se non poterono fare a meno di sentire dei lamenti sommessi:
"Perché sto male? Perché ogni volta che la vedo devo star male?!" Ogni volta che vedeva quella ragazza si sentiva morire, che si fosse pentito di ciò che aveva fatto? Non riusciva nemmeno a dire il suo nome, appena pensava a lei o a quello che le poteva fare sentiva come un violentissimo pugno nello stomaco. Non si sentiva più lui, nessuno sapeva ciò che aveva passato, tutti lo consideravano un bastardo, un porco, un approfittatore e un depravato! Forse avevano ragione, ma come potevano giudicarlo senza sapere che gli era successo?! Sapeva che prima o poi doveva agire, ma aveva una fottuta paura...

Era passata un'oretta quindi gli alunni, tornati alla torre iniziarono a salire per poi arrivare nei saloni esplorabili e dopo aver girato un po con le guide ebbero la libertà di visitare liberamente l'enorme struttura. Samuel era rimasto solo con Heather, e non poteva rinunciare a quella possibilità, in un modo o nell'altro gli avrebbe parlato. Non sapeva bene cosa dire ma non poteva lasciarla andare alla deriva in quel modo:
"Heather, ti devo parlare..." Ma la ragazza cercò di subito di uscire da quel discorso.
"Non ho tempo, voglio girare la torre, da sola!" Sottolineo per bene l'ultima parola, ma lui non l'ascoltò e anzi, la bloccò per un braccio.
"Scusami, ma dobbiamo assolutamente discutere Heather, perché ti comporti così?!
"Sono fatti miei, e soltanto miei, lasciami in pace!" Lei usò il tono di voce più cattivo che aveva, ma non riusciva nemmeno a guardare in faccia il metallaro.
"NO! Guardami, anzi guardaci! Per te io, Kris, Gwen, Duncan e Courtney ci siamo messi in gioco, non puoi mollarci così! Devi lottare! Se non vuoi farlo per noi fallo almeno per te stessa!" Non riusciva a vederla in quello stato, Heather pareva essere completamente fuori dal mondo e ciò lo tormentava. Quello sguardo spento faceva più male di una coltellata e se non fosse riuscito a salvarla da se stessa sarebbe morto dentro.
"E allora? Sono io quella che ha le cicatrici, non tu e neanche gli altri!" Lei non voleva più lottare, che senso aveva prolungare quell'agonia? Perché alimentare quell'inutile fiammella di speranza che tanto si sarebbe spenta, appena quel bastardo argentino lo avrebbe deciso?
"Diavolo Heathy! Hai sempre lottato, da quello che hai raccontato sei sempre stata sola contro tutti! se mollassi ora sarebbe la tua fine, sei sicura di voler ciò?" Samuel era sconvolto dalla remissività della ragazza! Non piangeva nemmeno, sembrava essersi rassegnata a quell'atroce destino. Teneva a lei più che a se stesso, doveva salvarla!
"Sono sicura solo di una cosa...non voglio più vivere così!" E scappò via mentre lui per un attimo rimase immobilizzato, aveva visto delle lacrime solcare il volto della ragazza mentre scappava. 

Si ricordò all'istante del coltellino che gli aveva dato sul bus tempo prima, e gli venne anche in mente che era fatto di un particolare materiale plastico che non risultava al passaggio nei metal detector (l'unico controllo che c'era all'ingresso). All'improvviso l'ultima frase di Heather gli apparì spaventosa, il metallaro iniziò a tremare ma ebbe subito un intuizione ed andò verso i bagni di corsa. Erano vuoti ma lui era sicurissimo che lei sarebbe arrivata, e per fortuna la sua intuizione si rivelo esatta.
Lei entrata nel bagno scoppiò in lacrime. Il metallaro la sentì piangere per almeno dieci minuti, poi improvvisamente smise. Non voleva disturbarla ma aveva una bruttissima impressione e non riusciva a rimanere tranquillo, la parete che divideva le due toilette non arrivava al soffitto, lasciando uno spazio di circa un metro tra il muro e il tetto. Decise quindi di controllare, e si trovò davanti una scena tragica...
Heather giocherellava col coltellino che Halford gli aveva regalato passandoselo tra le braccia...
"HEATHY NO!!!"
"Ma cosa?" L'asiatica non ebbe nemmeno il tempo di accorgersi di ciò che accade, il metallaro scavalco il divisorio è strappo subito dalle mani della ragazza il coltellino.
"Ma che diavolo fai Heathy?!" Samuel era sconvolto, ma rimase ancora più scioccato dalla reazione di Heather, che sorrise e scosse la testa.
"Pazzesco eh? Non sono capace neanche di morire..." Lui non sapeva nemmeno che dire, aveva i brividi. Il comportamento della ragazza lo lasciò terrorizzato, ma prese coraggio e decise di parlarle a cuore aperto.
"Smettila di parlare così Heather! Non puoi lasciarti andare in questo modo!" Gli occhi della ragazza si inumidirono, non aveva più senso nascondere i propri pensieri e li rivelò al ragazzo.
"Non ci arrivi? Non voglio mettere in pericolo te e gli altri, non voglio che paghiate anche voi per qualcosa che mi riguarda! Purtroppo non c'è via di uscita, lasciatemi perdere e dimenticatemi, soprattutto tu! Sono infinitamente grata di ciò che hai fatto per me, ma e tutto inutile. Ti prego, esci da questo bagno e lasciami al mio destino." Sapeva che era una scelta sbagliata, ma non ce la faceva più. Ogni giorno si sentiva peggio per se e i suoi amici, li aveva messi in pericolo per salvarsi. Morendo Alejandro avrebbe ottenuto la sua vendetta e le persone a cui teneva non sarebbero più state in pericolo.                         
Samuel la guardava e non sapeva che fare, la ragazza era in lacrime, era così debole ed indifesa che non sembrava neanche lei. Il metallaro ne era rimasto colpito sin dalla prima volta che l'aveva vista, poi arrivò quel dannato giorno in palestra che cambiò la vita non solo a loro due, ma anche alle persone vicine ad essi, scoprire ciò che aveva passato Heather lo aveva definitivamente steso, era innamorato!
Si ripromise di aiutarla ad uscire da quella situazione, di farlo a qualunque costo. Improvvisamente decise di rivelarle i suoi veri sentimenti sperando di farla ragionare, non sapeva se era una buona idea ma almeno si sarebbe tolto un grosso peso dallo stomaco dichiarandosi... 
"NO! Non posso Heathy, io...IO TI AMO!!"

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Capitolo 10
*** Love is in the air. ***


Rieccoci in orario come Trenitalia per un nuovo abbacinante capitolo. Come sempre mi auguro che vi piaccia!

LA SCUOLA CHE NO!

CAP.10

Love is in the air.



"C-Cosa hai detto?" Heather rimase sconvolta dalla dichiarazione d'amore del metallaro.
"Mi hai sentito bene Heathy! Non me ne frega niente di quello che rischio, secondo te perché ti sto aiutando con tutte le mie forze? Io ti salverò, che tu lo voglia oppure no! Non sopravviverei se dovesse succederti qualcosa, per me è già stato un inferno vederti così triste e depressa. Non so più cosa dirti, sai com'è, non mi son mai dichiarato ad una ragazza, tu sei la prima di cui mi sia davvero innamorato!" Samuel fissava Heather mentre lei rimase bocca aperta e riusciva a malapena a balbettare.  
"S-Samu, i-io..." Halford non diede neanche tempo alla ragazza di parlare e la baciò sulle labbra, un bacio in cui racchiuse tutto ciò che provava per lei! Tutto ciò che sentiva sin dal primo giorno in cui l'aveva vista. Da par suo Heather non oppose resistenza alcuna, dopo quello che sembrò un momento eterno ma allo stesso tempo brevissimo staccò le sue labbra dalla bocca dell'asiatica e i due si guardarono negli occhi. Quegli occhi marroni, così normali ma in quel momento carichi di amore e sentimento, anche se pieni di sofferenza per il folle gesto che lei stava per compiere le parevano i più belli dell'universo. 

Era come imbambolata, dentro di lei vi era un turbinio di emozioni. Rimase immobile per qualche secondo tant'è che Samuel si preoccupò ma all'improvviso sbuffo... e sorrise al metallaro!  Si sentiva una cretina, anche la cinica e perfida Heather era diventata una stupida ragazzina innamorata, e non era mai stata più felice di così. 
Si avvicino al metallaro, quello stupido metallaro che l'aveva salvata da se stessa e ricambiò il bacio!Anche lei in quella dolce effusione mise tutto ciò che sentiva nel profondo del cuore. Dopo essersi staccati si sentiva leggera come una piuma, come se quello che era successo l'avesse svuotata di tutti i pesi che doveva portare dentro di se! Anche Samuel, vedendo la serenità assoluta sul volto della ragazza si rilassò, e riuscì infine a parlare:
"Wow, è stato bellissimo!
"Lo è stato anche per me, fidati! Comunque grazie per avermi fermato, mi hai salvato la vita!" Gli occhi della ragazza erano lucidi, era tutto così fantastico, così...bello!
"Dovere mademoiselle, ma non farmi mai più spaventare in quel modo, altrimenti muoio io! Chiaro?" Il metal-head nonostante la felicità aveva ancora in mente quell'immagine di Heather col coltellino, se ci ripensava gli venivano ancora i brividi.
"Non ti preoccupare, mi dispiace di averti fatto soffrire in quel modo, ma parliamo di cose belle! Dov'eravamo rimasti?" Adesso lei aveva un sorriso a trentadue denti, e si avvicinò al ragazzo.
"A questo punto!" E i due ripresero a baciarsi dolcemente, ma il momento durò poco dato che arrivo Kristian, che li cercava.
"Ehi ragazz.... Oh....mi dispiace interrompervi, ma tra poco dobbiamo andare.
"Di già? Peccato..." Rispose deluso il metallaro, in fondo si stava godendo il più bel momento della sua vita ed essere interrotti così non è il massimo.
"Eh si! Comunque son contento per voi." L'amico era sinceramente felice, ma Heather non pote esimersi dal farsi i fatti del ragazzo.
"Beh, grazie! Ma tu e l'altra invece?" Riferendosi manco a dirlo a Gwen.
"Ma che impicciona, staranno già insieme da chissà quanto, solo che non ce lo vogliono dire." Ne era convintissimo il metallaro, non potevano non essere fidanzati, erano fatti l'uno per l'altra. Peccato che la risposta del Karl fu negativa.
"In realtà penso che rimarremo solo amici." Samuel lo guardò a bocca aperta, non sapeva nemmeno come insultarlo ma ci penso la bella asiatica a prendere a male parole Kristian. 
"Ma sei scemo o cosa?" Neanche lei sapeva cosa dirgli, come faceva ad essere così stupido quel tipo?
"Dai, lei è troppo per me! C'è il chitarrista che le fa la corte, come posso competere?" Continuò nel suo pessimismo cosmico, mentre Halford dopo un """delicato""" coppino della fidanzata si ripigliò, e catechizzò l'amico.
"Guarda, prenditi a schiaffi da solo, perché mi schifo a toccarti porca miseria! Lei ha occhi solo per te, cretino!" Cercò di convincerlo, ma l'amico continuava ad accampare scuse.
"Ehm.......e se mi rifiutasse?" Aveva lo sguardo basso, si vergognava a comportarsi in quel modo. L'amico che per tutta risposta gli rifilò un ceffone sotto al mento per fargli rialzare il capo.
"Senti Kris e inutile che stai qua a farti tanti dubbi, vai e gli dici cosa provi per lei! Se va bene bene, se va male ci provi con qualcun'altra, ma son sicuro che lei vuole stare con te." Gli diede una pacca sulla spalla anche se il metallaro si sentiva strano a dare consigli del genere, in effetti si era fidanzato per la prima volta dieci minuti prima...
"Grazie Samu, ci proverò..." No, non era abbastanza convinto, ci voleva una motivazione in più, una sana minaccia sarebbe stata l'ideale.
"Lo spero per te, se te la fai scappare ti brucio la casa.
"Penso che allora sarò costretto a parlarle, andiamo?" Kristian sorrise, ma continuava ad essere nervoso come una donna incinta.

I tre si ricongiunsero al resto del gruppo con Heather e Samuel che stavano mano nella mano, a lei non fregava nulla di farsi vedere da Alejandro. Si sentiva protetta e al sicuro, non sapeva il perché, ma era certa che l'argentino non avrebbe fatto nulla.
"Così mano nella mano sembrate due sciocchi fidanzatini." Fece Duncan ai due prendendoli in girò ma la ragazza non fece una piega, anzi sconvolse chiunque baciando Samuel davanti a tutti. Burromuerto vedendo quella scena si sentì strano, vedere Heather felice lo faceva sentire meglio. Ormai ne era sicuro, si era pentito di ciò che aveva fatto, pensando a ciò si avvicinò all'asiatica...
"Goditi la vita chica, spero sia più felice della mia." Lei era stupita dalle parole dell'argentino, se aveva ben capito l'avrebbe lasciata in pace.
"Vuoi dire che..." Ma venne interrotta dalle parole del tipo.
"Si, fai quello che desideri..."  E si allontanò da lei, con lo sguardo basso mentre gli amici, preoccupati, chiesero cosa gli aveva detto.
"Che voleva quello?" Fece Courtney preoccupata.
"Credo che non abbia più intenzione di farmi del male." Rispose Heather, ancora sorpresa dal gesto del ragazzo.
"Davvero?!" La ragazzina ispanica rimase sconvolta.
"Sono sicura di sì!" Lo sguardo di Alejandro non lasciava dubbio alcuno, finalmente vi era un minimo di luce in quegli occhi smeraldo. Quello sguardo però era anche molto triste e lei non sapeva bene cosa pensare,aveva in parte capito il malessere del ragazzo, ma conoscendolo non avrebbe mai pensato ad un gesto del genere.
In realtà i ragazzi non s'erano ancora realmente resi conto che quell'incubo era finito, erano felicissimi ma non riuscivano realmente a concepire ciò che era successo anche perché fu una cosa improvvisa, ma i suoi pensieri vennero interrotti da Gwen.

"Sono contenta per te, mia cara perfida calcolatrice." Fece cercando di sembrare ironica, in realtà era quasi in lacrime per l'amica.
"Grazie Gwen....cioè darkettona!" Si fissarono ancora qualche secondo, poi Heather stupì tutti e l'abbracciò. Gwendolyn era stranita dal gesto dell'amica-nemica, dopo un attimo di stupore però si lasciò andare anche lei, e ricambiò il gesto.
"Ok l'amicizia, ma ho una dignità e una reputazione da mantenere." E subito dopo uscì dall'abbraccio, ma la risposta dell'amica in compenso non si fece attendere.
"Senti signorina reputazione da mantenere, sei tu che mi hai preso per un peluche!" Samuel scoppiò a ridere venendo immediatamente fulminato da uno sguardo di fuoco della (ex) calcolatrice. "Parlando di cose serie, siete fantastici in coppia.
"Già, faremo scintille insieme! Toh, Guarda chi arriva, andiamo amore?" E si allontanarono all'istante, ma prima Heather avverti l'amica.
"Mi raccomando darkettona...
"Ma dove diavolo and....ehi Kris!"
"Ehm...c-ciao Gwen, eheh!" Kristian balbettava come un idiota, con l'amico metallaro che sentendolo parlare si mise le mani nei capelli.
"Ciao! che c'è?" La Dark era un po' arrossita, ma nulla poteva battere Karl, sembrava avesse fatto il face-painting color Ferrari.
"N-no no, cioe si, c'è una c-cosa mol...molto i-imp-importante che volev..ehm volevo dirti da tempo." Andava sempre peggio, l'asiatica si stava scialando dalle risate mentre Samuel stava già prenotando una katana per far eseguire un degno harakiri a quell'idiota.
"Dimmi, sono curiosa." Lei immaginava che era qualcosa di importante, ma non riusciva a rimanere seria sentendolo parlare in quel modo.
"S-si ehm no no cioè, ciò che t-ti devo dire mmmm...e che...che..." Vedendo Kristian ancora in difficoltà il metallaro si ruppe le balle e gli rifilò uno scappellotto. L'amico non si sa il come non si sa il perché si sbloccò, manco fosse un computer impallato.
"Sono innamorato Gwen, sono innamorato di una stupenda ragazza coi capelli scuri con le ciocche verdi, una ragazza che si veste di nero e che ascolta musica oscura, sono..." Ma venne interrotto da una Gwen commossa.
"Ho capito Kris, anch'io ti amo!" E lo tirò a se per dargli un bacio, con il ragazzo che improvvisamente perse tutta la tensione che aveva in corpo e si lasciò andare. A fare da contorno applausi e cori da stadio, mentre la coppietta Wilson-Halford riprese ad amoreggiare, fino a quando, giunta l'ora di tornare verso la scuola, arrivò un punkster a interrompere la situazione.
"Se abbiamo finito con tutte queste smancerie direi che possiamo andare.
"Va bene capo, tra l'altro come va tra voi due?" Chiese il metallaro, non accorgendosi di Courtney alle sue spalle.
"Non c'è nessun noi!" Il suo urlo fu talmente violento che persino degli UFO che stavano per invadere la terra scapparono a gambe levate. Duncan però non si scompose minimamente anzi, rivelò un segreto scioccante...
"Giusto, a parte il fatto che sei venuta con me ad un concerto dei Suicidal Tendencies." Nessuno capì di chi stava parlando, tranne Halford che strabuzzò gli occhi.
"Courtney?! Non ce la vedo proprio in un concerto Hardcore Punk a pogare." L'immagine della perfettina che tira spallate, spintoni e si mette a saltare come un'ossessa era qualcosa di tremendo, anche se dannatamente divertente. 
"Io non sono stata in nessun concerto!" Gli altri in risposta la guardarono sorridendo in maniera ironica."Va bene, ci sono andata! Ma solo perché volevo vedere come si diverte questo residuato del 1977." Disse questa frase piena di vergogna, manco avesse rivelato di essere cannibale e coprofaga.

Saliti sul pullman Kristian e Gwen presero a parlare fitto fitto mentre Duncan e Courtney discutevano come al solito. Heather invece, poverina, non resse a tutte le emozioni che aveva provato in quel pomeriggio e si addormentò, con la testa poggiata sulla spalla di Samuel. Lui sorrise e si godette il viaggio con quella che forse era la più bella canzone che aveva mai ascoltato, il respiro di una ragazza che ti vuole bene!

Ma vi era una persona, che dopo una giornata finalmente positiva, sarebbe dovuta tornare nella sua personalissima prigione dorata...

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Capitolo 11
*** LSD (Lu Grande Sonno) ***


Eccoci qua, in un osceno ritardo, per un nuovo roboante capitolo! Come sempre ringrazio chi segue questo delirio :)

LA SCUOLA CHE NO

CAP.11

LSD (Lu Sonno Devastante).


Era passato un po' di tempo dalla famosa gita alla torre, le due coppiette erano felici come non mai, Heather per fortuna si era lasciata alle spalle i suoi problemi ed anche i genitori sembravano mostrarle un minimo di affetto. L'unica cosa strana era il fatto che Alejandro era sparito, girava la voce che fosse tornato in Argentina ma nessuno sapeva realmente cosa gli era accaduto, ormai era uno degli ultimi giorni prima delle vacanze natalizie, ed i nostri eroi purtroppo non erano in grande forma:

"Giorno." Fece Samuel leggermente assonato, il furbone aveva cianciato via Whatsapp con Heather fino alle 4.18 del mattino.
"Ehilà." Anche Gwen era rimasta alzata parecchio per parlare con Kristian (fino alle 3.54 per l'esattezza).
"Mi sembri un po' stanca, e per un po' stanca intendo che sembri appena uscita dal letargo invernale." Non fu molto delicato il metallaro, ma non aveva tutti i torti...
"Neanche tu hai questa gran cera, parlato tutta la notte con lei?" Ovviamente lei si riferiva ad Heather.
"Non ti si può nascondere nulla, tanto tu avrai fatto la stessa cosa con lui, no?" Riferendosi invece a Kristian.
"Anche te hai un futuro da detective, almeno oggi sei stanco e ti risparmierai le tue puttanate, vero?!" Chiese la ragazzina, con tono quasi implorante.
"Fammici pensare un momento." E si mise nella posizione della statua del pensatore confabulando tra se e se, in seguito cambiò postura iniziando a grattarsi il mento con fare (ovviamente) pensieroso. Gwen era allibita, e chi non lo sarebbe stato? Ma il meglio (o il peggio, fate voi...) doveva ancora arrivare, dallo zaino tirò fuori una tazzina e un thermos con del tè. Iniziò a berlo con signorilità (alzando persino il mignolo) e si gustò per bene la fragranza di quel prodotto di sottomarca finlandese.
Questa pantomima durò a tal punto che arrivarono alla fermata del bus in cui saliva Heather col folle metallaro che ancora si gustava gli ultimi rimasugli della bevanda, appena la vide smise di perdere tempo e si rivolse alla gotica:

"Ci ho pensato sssss....no! anzi, nope." E le sorrise facendo il gesto del pollice in su, per poi salutare la bella asiatica.
"Ciao bellissima." Salutò la fidanzatina con sguardo sognante.
"Intanto mi chiamo sempre Heather, e poi ciao un paio di balle, non ho dormito per cianciare con te!" Fece lei, ma poi notò lo sguardo stravolto di Gwen, che continuava a fissare il metal-head.
"Che diavolo hai?" Faceva quasi paura la darkettona che poi si ripigliò all'improvviso, come si fosse appena svegliata.
"Lascia perdere, non capiresti." In effetti non aveva capito nemmeno lei cos'era capitato.
"Scusa, ma che cavolo succede?" Heather non ci capiva nulla, si stava anche innervosendo.
"Succede che avete scoperto uno dei miei piccoli difetti, quando sono assonnato e devo star sveglio inizio a delirare." Confessò il ragazzo.
"E che problema c'è? tu sei un demente già di tuo!" Disse la fidanzata, non trattenendo una risatina.
"Hai ragione, ma più aumenta il sonno più aumenta la demenza, fai due conti, oppure due duchi! ahahahah." Lei guardò l'amica gotica, ecco perché era sconvolta.
"Era meglio che non capivo Gwen." Heather si mise la mano nella fronte, con aria sconfortata.
"Si ma tu non hai visto cosa ha fat...." Non poté nemmeno finire la frase che Samuel offrì alla fidanzata la bevanda incriminata, non risparmiando un'altra pessima battuta.
"Un po' di tè Heather? Guardando l'assonanza dovreste essere affini." Lei prese la tazzina fissando a bocca aperta quel demente
"O-Ok?!" poi si rivolse a entrambi "La prossima volta smetto di chattare alle nove, promesso."

Arrivati a scuola notarono che c'era qualcosa di strano negli orari, mancava la professoressa di ginnastica, per la delusione dei maschietti. Al suo posto avrebbe fatto lezione l'onnipresente professore di musica, il letale signor Rhoads.
"Olè, siamo fottuti, due ore e mezza di quel pazzo, ci interrogherà tutti." Gwen si mise le mani nei capelli, ma Halford le diede una pacca sulla spalla.
"Tranquille ragazze, interrogherà solo me!" Affermò con una tranqullità disarmante il metallaro
"Come no, ha detto che interrogava tutti." Rispose la gotica, lui era sempre tartassato dall'insegnante, però...
"Ho messo l'ultima maglia metal che ho comprato, scommetto che mi farà perdere un sacco di tempo, e comunque ho una sorpresa in serbo per lui..." Fece Samuel, con l'aria di chi la sa lunga, ma intervenne Heather.
"Certo certo....ma il tipo della darkettona non è ancora arrivato?" Aveva ragione, Kristian non era ancora in classe.
"Parlavate di me?" Il ritardatario irruppe sulla scena, per poi sbadigliare sonoramente un attimo dopo
"No, del tuo gemello segregato nella cantina a cui dai da mangiare il pesce marcio." Disse questa scemenza con la massima serietà in volto, ed il compare di mille avventure capì subito.
"Dormito poco oggi eh?"
"Si nota tanto?" Ma nel mentre l'amico lo ignorò e diede un veloce bacio a Gwen, che sorrise felice. "A proposito Heathy, manco una carezza per me?" Fece anche gli occhi dolci per convincerla, con esiti scadenti...
"Pussa via! L'unica cosa che ti dovrei dare sarebbe una razione doppia di ceffoni."
"Come sei dolce cara." La ragazza asiatica lo fissò con sguardo truce. "Ehm...volevo dire Heather, si si, Heather!" .
Ma i discorsi morirono lì dato che iniziò la lezione di storia, e dopo due ore di nulla cosmico con l'ignobile ed incapace insegnante preposta suonò la campanella dell'intervallo.

Ormai era giunto il momento, l'aria iniziò a farsi rarefatta, si sentiva una marcia infernale provenire dalle viscere della terra, le piante appassivano e l'acqua iniziò a bollire, stava entrando il professore di musica!
"Buongiorno ragazzi." Salutò la classe con maligna fierezza.
"Buongiorno." Si alzarono stile militare, con il pachidermico Owen che tirò giù cinque banchi e fece tirar giù sottovoce a Duncan tutti i santi del calendario comprese festività, avendogli fatto sbattere un banco bello pesante in compensato sulla tibia.
"Mettete subito a posto che devo interrogare" In quattro secondi netti la classe era come nuova, pure riverniciata! "Oggi interroghiamo! Vediamo un po'...."  La tensione si tagliava col coltello, ad ogni sguardo del professore se ne andavano sette anni di vita dagli studenti, tranne uno che era quasi annoiato. "Halford!"
"Ma che sorpresa incredibile." Il ragazzo non mostrava alcuna emozione, sembrava un androide.
"Bella la maglia dei Celtic Frost, quindi oggi mi parlerai della prima ondata di black metal!" Eh sì! quella maglia aveva fatto colpo.
"Perfetto, però mi deve dare due minuti, devo fare una cosa." Prese lo zaino e si avvio tranquillamente per uscire dalla classe.
"Ehi! Dove pensi di andare?! Con lo zaino per di più." Ma il metallaro non lo ascoltò anzi...
"Non si preoccupi, mi dia solo un attimo." Posò il telefono sulla cattedra del prof, come fosse una garanzia del suo ritorno mentre la gente in classe rimase scioccata e allibita. Quel folle intanto, nei bagni, stava preparando la sua sorpresa, e dopo circa tre minuti si sentì bussare alla porta.
"Avanti Halford!" Era sicuro che quella persona fosse il metallaro.
Infatti era Samuel, ma era combinato in un modo atroce! Gilet in pelle nera pieno di borchie e sul retro un'enorme toppa col logo dei Venom, pantaloni dello stesso materiale con cintura stile cartucciera con proiettili Desert Eagle della guerra del golfo! Oltre a ciò indossava degli osceni polsini chiodati e per completare il quadro facepainting stile Tom G. Warrior ai tempi degli Hellhammer.
La gente in classe non sapeva che dire, guardava solo quella scena grottesca a bocca aperta, invece il professore sembrava essere soddisfatto...
"Bravissimo Halford!" L'insegnante era sorpreso da come il metallaro prendeva sul serio le lezioni. mentre il ragazzo si schiari la voce, ed iniziò a gridare in modo violentissimo (termine tecnico screaming.) nomi di band e canzoni a caso dal calderone di band black degi mitici eighties!
"Venom, Mercyful Fate, Welcome To Hell, Apocalyptic Raids!
"Cento!" Il prof. scioccato lo guardava con gli occhi spalancati.
"Come To The Sabbath, Celtic Frost, Hellhammer, In Mega Therion!" Il giovine insistette, con sempre più cattiveria in corpo.
"Centotrenta!!!!" Gridò il Rhoads, in preda a delirio mistico.
"Messiah, Necromantical Scream, Bathory, Melissa!!" La sua voce era incomprensibile per i non avvezzi al genere, ma per l'insegnante era musica.
"Duecento!!!!!!!!!" Il professore ormai tremava, bastava un ultimo sforzo per stenderlo definitivamente, ma bisognava preparare al meglio la voce, e cosa meglio di un bicchiere di sano ed ecosostenibile cherosene?
"Jewel Throne, A Dangerous Meeting, Black Metal, KING DIAMOND!!" L'ultimo urlo fu talmente violento e acido da rompere in due la lavagna.
"TRECENTO!!!!" Il professore chiuse la saga delle grida belluine, e tutto si calmò. Il metallaro dopo aver portato il diario con un sorriso che andava dall'Ontario fino al Quebec e dopo aver visto i tre cento (uno solo sarebbe stato troppo poco.) si rivolse all'insegnante ancora con la voce da cantante Black.
"Vado al bagno!" E con sguardo truce si diresse ai cessi, per poi tornare dopo pochi minuti.
"Avanti." Fece il professore ed ovviamente era Samuel, che nel frattempo era tornato senza alcun segno di com'era conciato pochi minuti prima.
"Rieccomi, bella interrogazione eh..." Disse ciò con sguardo soddisfatto per poi prendersi il diario e tornarsene al posto ma notò che gli amici erano ancora straniti ed a bocca aperta, tranne Kristian che era già più abituato alle follie dell'amico quando era assonnato.
"Ehi ragazze! che avete?" Disse ciò seriamente, come se gli ultimi dieci minuti non fossero mai esistiti.
"Eh?" Fu l'unica risposta che ricevette dalle due.
"Cosa diavolo avete?" Continuava nella sua sorpresa, d'altronde tutti i giorni vedi studenti che fanno interrogazioni in screaming vestiti da membri di una band black del 1987.
"Non ti avevano ancora visto mezzo addormentato..." L'amico intanto tratteneva a stento le risate.
"Ah già! Però è il caso che si inizino ad abituare..." Fece guardando le due ancora sconvolte.
"Io ti conosco da anni e non ci sono abituato comunque, poi oggi hai proprio esagerato." In effetti era vero, non era mai arrivato a questi livelli di demenza, colpa dell'amore?
"Tre voti massimi in dieci minuti, tutto il resto son fregnacce!" Ma Heather si riprese e tirò per l'orecchio Samuel.
"Scusa un attimo, ora cosa dovrei aspettarmi?! Magari tiri fuori un orso da quel dannato zaino?!" Lo interrogò, con fare piuttosto incazzoso.
"Ahia! Mi serve l'orecchio Heathy, altrimenti non sento più la tua bellissima voce." Cercò di arruffianarsi la ragazza, con risultati sorprendentemente discreti.
"Ringrazia che sto morendo di sonno e non ho voglia di discutere..." Nel mentre il metallaro le carezzo il viso e la guardo col classico sguardo da cane bastonato, strappandole un sorriso. Quel bel momento però venne interrotto dal devastante Rhoads, che ebbe un annuncio importante da fare.
"Comunque bravissimo Halford, sono così contento che oggi non vi interrogo, invece andiamo in sala informatica, che tanto e vuota!"
Scoppiò il deliro collettivo, gente se esultava, abbracci, baci, Cody che volavano inseguiti da Sierra! 

Il professore decise di far vedere alla classe un documentario, tale HEAVY, THE STORY OF METAL! Poco dopo la fine del dvd suonò la campanella di fine delle lezioni mattutine e gli studenti uscirono alla velocità della luce, tranne gli assonnati, in confronto a loro le comparse dei film di George Romero avevano più vitalità.
Dopo essere sopravvissuti alla sagra della noia, detta anche lezione di informatica al pomeriggio ed essere tornati a casa per ronfare quindici ore a testa nei loro letti. I ragazzi ripresero (specialmente il metallaro) a comportarsi normalmente e passarono le successive settimane in maniera felice a dir poco. 
Pochi giorni dopo essere tornati dalle vacanze natalizie però successe qualcosa di molto strano, sul telefono di Heather arrivò un messaggio....dal cellulare di Alejandro!


VIENI ALLE 18 DAVANTI A CASA MIA.

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