*Innamorata del mio migliore amico* [In revisione]

di Carotina91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 -Part One- ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 -Part Two- ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Chapter 15 ***
Capitolo 17: *** Chapter 16 ***
Capitolo 18: *** Chapter 17 ***
Capitolo 19: *** Chapter 18 ***
Capitolo 20: *** Chapter 19 ***
Capitolo 21: *** Chapter 20 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***







E Primavera tutti i giorni!
 


 “Driiiin”
 
La sveglia suona e io scendo di fretta dal letto, faccio una doccia veloce e indosso gli abiti preparati la sera prima, un jeans, tshirt azzurra e all star. In cucina c’è mio padre che beve un caffè e mi dice di affrettarmi o farò di nuovo tardi sul set. Mangio in fretta la colazione e giusto in tempo sento il clacson dev’essere Jacqueline. Saluto mio padre e corro in macchina.

 -Fatto tardi anche oggi?-
-Si, scusa Jackie prometto che non farò più tardi-
-Oh questa la vorrei proprio vedere!- Esclama sorridendo.
-Ehy, non prendermi in giro- Sbuffo –Comunque è vero che esci con uno?-
-Ehm…ma dai chi te l’ha detta questa cosa?- è in evidente imabazzo.
-Beh sai le voci girano…- Rido mentre lei fa una faccia strana, poi esclama –Forse so chi ha spifferato-
 -Va bene è stato Jack a dirmi di voi-
-Cosa?? Oh me la pagherà quello scemo-
-Ma dai è così carino, vi vedo bene insieme-
-E tu che mi dici? Con Alex come va?-
-Mh, non so direi bene lui mi piace molto ma credo che io non gli piaccio- Dico con malinconia.
 -Ma no anzi credo che tu non gli sia del tutto indifferente- Dice cercando di risollevarmi il morale.
-Cosa sai?- Sono sicura che nasconde qualcosa.
-Io?, ma niente cosa dovrei sapere?-
-Non me la racconti giusta- Ridiamo insieme.
 

 -Sul set-

 
-Dove sono Jackie e Isabelle??- Il regista si accorge del mio ritardo e per colpa mia ho fatto ritardare anche Jackie. Arrivo correndo e con il fiatone mi scuso, lui fa un cenno con la mano e mi manda dalla truccatrice, credo che non fosse arrabbiato meno male. Stiamo girando la scena della di quando Atala ci spiega le regole e come combattere, stiamo per girare quando si sente in sottofondo una canzone, scopriamo che è il cellulare di Gary Ross. Ridiamo io, Jackie e Jennifer.
 
 
Lui sbraita ma lo fa scherzando e ci rimettiamo ai nostri posti, ridendo ancora noto Alexander che mi guarda arrossisco è così bello. Distolgo lo sguardo pronta per la scena. La vita sul set è favolosa mi piace molto recitare con i ragazzi, è bellissimo anche se vorrei che il mio personaggio avesse più spazio. Mi piace Clove anche se è un po’ fuori, ma interpretarla è qualcosa di nuovo per me, e poi c’è lui con la scusa di Clove posso stare accanto ad Alexander. Vorrei che lui si accorgesse di me.
 
-Ehy Isabelle- è Alex mio dio ora arrossirò lo so. –Come va? Ho visto che sei arrivata tardi anche oggi-
-Ehm si, la mia sveglia non è suonata in tempo-
-Ah non preoccuparti non sei la sola, Gary ha fatto la ramanzina anche a me-
-Non ci credo, tu non ritardi mai- Poi mi tappo la bocca.
-Ah si?- Sorride –Ti va di uscire domani?-
-O..ok dove mi porterai di bello?- Mio dio un appuntamento.
-è un segreto, lo saprai domani- Va via ammiccando.
-Ahhh-

 Mi scappa un gridolino che spero nessuno abbia sentito ma mi sbaglio Jacqueline ha sentito e ride alzando i pollici. Sono felice aspettavo da giorni un appuntamento con lui. Finiamo di girare un paio di scene e torno a casa con il sorriso sulle labbra. È primavera tutti i giorni!
 
“Jack e io stiamo insieme” Jackie mi ha appena mandato un mess.
“A davvero credevo che foste solo amici :D” Le rispondo.
“Ah ah molto divertente, lui mi piace sul serio”
“Sono contenta”
“Io lo sono di più per te, ho saputo di Alex”
“Non ti sfugge niente a quanto pare, beh grazie”
“Spero vada tutto bene, buona notte Isa”
“Notte Jackie”



*Mio piccolo angolino* xD

Ciao è la prima volta che scrivo su questo genere nel senso una fic su attori in questa categoria. Ma mi sono accorta
che mi piacciono molto Alexander e Isabelle, amo Hunger Games ho visto il film e letto il libro, e
mi soprende come mi piacciono così tanto questi due attori. Oddio alla fine a chi non piace Alex? :P
Cmq i miei preferiti sono Katnis e peeta, ma amo molto più la coppia Clato <3
Che dire siate clementi accetto tutti i tipi di commenti, e buona lettura!

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***



-Isabelle è pronta la colazione non fare tardi anche oggi- Mia mamma è puntuale come un orologio svizzero. Oggi mi sento di ottimo umore le riprese non ci sono e io sto al settimo cielo, passerò la giornata con Alex. Il mio cuore batte forte al solo pronunciare il suo nome. Scosto le coperte aprendo l’armadio, mia mamma non lo sa ma ho una sua foto nascosta tra i vestiti. Ok potrebbe essere da fan tenere una foto del proprio idolo in camera ma io non sono una sua fan, io conosco Alexander è mi sono innamorata di lui per com’è non per aver visto un suo film o averlo scoperto per caso su internet. A questa foto ci tengo molto, l’ho scattata io un giorno sul set lui parlava con Jack e Josh, era spensierato e rideva e io ho semplicemente colto l’occasione al volo.

“Bzz bzz…” E il mio telefono.

“Ciao Bells, tra un ora passo a prenderti, ci vediamo tra poco. Baci Alex.”

Sorrido. Sicuramente ho gli occhi che mi brillano. Mi preparo niente di troppo vistoso altrimenti penserà che voglio provarci, beh il mio intento sarebbe quello ma non voglio apparire una facile. In cucina c’è mia mamma che prepara crepes.

-Isabelle stai uscendo?- -Si, faccio un giro con i miei amici torno per cena- -Li conosco questi amici?- Quando fa queste domande devo pensare bene a cosa rispondere. -Ma si infondo sono i ragazzi del mio film- -Ah capito ok allora puoi uscire- Fa tutta la felice quando invece sotto, sotto cerca di farmi parlare e capire con chi esco. -Si mamma ma sarei uscita comunque- Dico io sorridendo. -Mh, stai attenta e non fare tardi- -Mamma non sono più una bambina, ti prego- Congiungo le mani. -Ok, ok lo so che sei cresciuta ma per me sei ancora la mia piccola Isa- -Vado- Rispondo io ridendo.

Mia mamma alle volte è opprimente voglio dire ogni figlia ha i suoi segreti, le sue cose che non può confidarle alla mamma perché non sempre capisce. Se io dicessi alla mia che mi sono innamorata di un mio collega andrebbe su tutte le furie. Primo perché ci lavoro assieme, secondo perché è più grande di me e terzo mi considera una bambina, per lei ho ancora dieci anni. Ma io non mi sento così, ho bisogno dei miei spazi, non voglio farla soffrire ma non posso raccontarle tutto, è la mia vita. Cammino lungo il marciapiede quando sento un clacson alle mie spalle, mi giro e c’è lui, il mio Alex…beh non ancora mio ma presto sono sicura che sarà mio.

-Bells salta su- Accosta venendo ad abbracciarmi. -Ciao Alexander, come va?- Cerco di restare calma ma è molto difficile in sua presenza. -Molto bene, oggi ti porto in un posto fantastico, l’ho scoperto da poco mentre facevo jogging- Sorride e già mi sento le gambe molli come se le mie ossa mi avessero abbandonata. -Tu corri?- Esclamo come se la cosa non fosse ovvia, insomma per avere un fisico così muscoloso deve per forza fare sport. -Si, lo faccio da qualche settimana, dovresti provarci- Mi guarda per un attimo –Se ti va qualche volta potremmo correre insieme. Mio dio siii. –Sarebbe fico- Mi limito a dire. –Va bene, oh…siamo arrivati- Dice parcheggiando.

Il posto in cui ci troviamo è un parco ma non uno qualsiasi o come quelli comunali. C’è un grande lago, i sentieri sono decorati da fiori di ogni tipo, gli alberi sono alti e robusti, è un posto perfetto per le coppiette. Sento la mano di Alex che stringe la mia, sorrido arrossendo forse troppo, non ho il coraggio di guardarlo in faccia ma ricambio la stretta.

-E bellissimo qui- Camminiamo vicini. -Isabelle io…- Ci spostiamo all’ombra di un albero infondo siamo sempre famosi e non possiamo farci vedere in determinati atteggiamenti, potrebbe esserci un paparazzo nascosto da qualche parte. Lui cerca di dirmi qualcosa.

-Bells mi piace stare con te, per me sei una persona fantastica. Sei solare e bellissima e da un po’ mi sono accorto di provare qualcosa nei tuoi confronti, anzi forse anche un prima. Ma forse non volevo ammetterlo a me stesso, ma tu mi piaci Isabelle…e anche tanto- L’ultima frase la sussurra ma io la sento comunque e sorrido all’idea che gli piaccio. Mi guarda intensamente poi lentamente avvicina il suo viso al mio, ho le spalle contro la quercia non posso muovermi. Le nostre labbra sono ad un soffio dal toccarsi quando delle gocce d’acqua ci colpiscono il viso. Alziamo entrambi il volto al cielo, sta cominciando a piovere. Alexander mi prende la mano e correndo usciamo dal parco lui cerca le chiavi io rido perché mentre le sta infilando nella serratura gli cadono dalle mani.

-Ehy non ridere- Dice una volta chiuso lo sportello, siamo entrambi un po’ bagnati. Mi accarezza il viso e i capelli umidi. –Cosa c’è?- Sorride –Ti imbarazzo così tanto?- Gonfio un po’ le guancie riprendendo il solito colorito. –Ma no che imbarazzare- Rido ma in realtà il mio cuore vorrebbe uscire dal petto tanto che batte. –Allora se non ti imbarazzo possiamo tornare a poco fa prima che la pioggia ci interrompesse- Avvicina il suo naso al mio strofinandoli. –Ho un vago ricordo di prima- Dico socchiudendo gli occhi per un istante. –Oh allora bisogna rimediare- Fa per avvicinarsi lasciandomi un casto bacio sul collo, risale la guancia posandone altri, tanti piccoli baci fino ad arrivare alla bocca, uno schiocco. –Ricordato niente?- Nella sua voce c’è malizia. –Ancora no- Sto facendo la scema lo so, ma questo momento l’ho sognato molte volte. Le sue labbra si posano sulle mie, mi stringe in un abbraccio ricambiato, schiudo le labbra e lui sembra felice. Ci baciamo a lungo non mi importa se fuori diluvia o se faccio tardi a casa, non m’importa del cellulare che vibra da dieci minuti o della bugia che ho detto a mia madre. Non sono uscita con le amiche sono uscita con Alexander, e ci stiamo baciando nella sua macchina. Per questi venti minuti esistiamo solo io, Alex e questo bacio. Il resto per me non conta.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***



Abbiamo cominciato ad uscire quasi tutti i giorni, prima delle riprese ci vediamo o dopo stiamo comunque insieme. Alexander mi chiama mi manda messaggi e io felice come una pasqua gli rispondo. Dopo il nostro primo bacio in macchina ci sono stati una serie di baci, e qualcosa è cambiato tra noi. Un giorno sul set l’ho preso da parte e gli ho confessato i miei sentimenti. Le volte che usciamo stiamo molto attenti hai paparazzi, quando meno te lo aspetti sono sempre appostati e nascosti da qualche parte in attesa di uno scoop. Non ci teniamo mai per mano o baciamo in strada, c’è una certa distanza tra noi quando passeggiamo tra la gente. Mi dispiace di questo ma siamo attori e non possiamo fare quello che vogliamo quando ci pare. Ma nei momenti in cui siamo certi che nessuno ci osserva Alex mi tira a se e mi bacia a lungo intrecciando le nostre mani. In quei momenti mi sento libera, quando sto con lui mi sento come se fossi una normale ragazza alle prese con la sua prima cotta, una delle tante e non Isabelle Fuhrman l’attrice.

“Ho voglia di vederti. Solito posto stessa ora?”

“Ok, a dopo. Kiss”

-è lui?-

-Si, mi ha chiesto di vederci. Cosa mi metto?”-

Rido saltellando nella mia camera, Jackie mi fa il verso scimmiottandomi di continuo. Ehy ma cosa volete tutte le ragazze innamorate fanno pazzie no?

-Izzie lo hai detto a tua mamma?-

-Non ancora- Smetto di saltellare –In realtà non so che dirle- Mi siedo scomposta su un puff sbuffando. Jackie sospira –Ma qualcosa dovrai pur dirle, non potrai non parlargliene in eterno-

-Lo so, ma la verità è che se glielo dicessi non mi farebbe più uscire con lui. Lo so per certo per lei sono una bambina e Alex è troppo grande per me. Si, direbbe questo.- Jackie mi viene accanto abbracciandomi –Sono sicura che capirà ma non far passare troppo tempo se no si incazzerà di più.

-Eh si, mia mamma poi è all’antica- Ridiamo –Ma non oggi, mi copri tu?- Dico facendole gli occhi dolci, perché so che funzionano sempre. –Ok, ok ora scelgo cosa ti metti, e ti copro io- Le salto addosso stritolandola –Grazie mille, sei la mia migliore amica Jackie-

Più tardi nel pomeriggio…

Cammino sicura con l’i-pod che trasmette la mia canzone preferita. Muovo la testa a ritmo della musica, indosso pantaloni fuxia, maglietta bianca un po’ trasparente e scarpe nere con il tacco. Mia mamma mi ha costretta a prendere una felpa nel caso facesse freddo, è tipico di lei, si preoccupa sempre di tutto. Vorrei dirle tutto ma ho paura della sua reazione so che non approva che esco con ragazzi più grandi, ma io amo Alexander e non voglio perderlo, per niente al mondo.

-Ehy, credevo che non arrivassi più!-

Una voce mi riporta alla realtà, è la sua, sorrido girandomi –Non ti avrei mai dato buca…lo avrei detto più che altro- Mi abbraccia, affondo il viso nell’incavo del suo collo, sa di buono –Oh mi fa piacere saperlo in anticipo- Mi accarezza i capelli dopodiché le nostre labbra si incontrano –Sono felice- Dico tra un bacio e l’altro –Stiamo bene insieme, ma…- I “ma” mi preoccupano sempre, non portano mai a niente di buono. Lo guardo attendendo una sua risposta che non tarda ad arrivare. Mi batte forte il cuore, non vorrei sentire “è stato bello ma è finita” mi sentirei uno schifo, io non voglio che finisca. Forse nota il mio sguardo assente, perché mi prende il viso tra le mani sorridendo. –Ehy non pensare nemmeno per un attimo a ciò che pensi- Mi dice con fare amorevole –A cosa penso?!- Rispondo incerta.

-Io non ti lascerei mai Isabelle, mi piaci troppo- Riprendo aria, lui non vuole lasciarmi! –Allora cosa c’è?- So che vuole dire altro ma mi spaventa a volte. –Io vorrei che diventiamo una coppia vera, non voglio più nascondermi- Credo che sto per svenire, le mie gambe tremano, “una coppia vera” sarebbe un sogno. –Sei sicuro? E la stampa?- Sinceramente mi frega ben poco di cosa penseranno i giornalisti ma dovevo comunque chiederglielo. –Non m’importa di niente, io voglio gridare al mondo intero che ti amo- Ride sollevandomi in aria, ha detto che mi ama, io Isabelle Fuhrman piaccio ad Alexander Ludwig. Lui mi ama. Lo abbraccio riempiendolo di baci. –Ti amo anche io- La mia voce trema e credo di essere arrossita tantissimo.

Passiamo l’intero pomeriggio insieme. Ridiamo, scherziamo, ci rincorriamo come due bambini, tra baci, carezze e tant’altro mi accorgo che non voglio lasciarlo. –Vorrei restare qui per sempre con te- Dice mentre siamo distesi sull’erba del nostro parco. Dico nostro perché è il posto dove lui mi ha detto che gli piaccio. –Lo vorrei anche io, ma non è un film questo- Sorrido perché in un certo senso vorrei che lo fosse. –No, ma possiamo far finta che lo sia- Dice guardandomi, dio quanto amo quegli occhi –Cosa fai?- Noto che prende il cellulare, allunga la mano e un flash ci colpisce il viso. Smanetta con l’aggeggio per un po’ poi torna a guardarmi -Cos’hai fatto?- Gli chiedo curiosa. –Lo vedrai presto, stasera connettiti- Oddio non l’avrà fatto sul serio? –Dai dimmelo- Cerco di afferrare il suo cellulare, ma lui si scansa ma non sa che non demordo. Rotoliamo sull’erba fino a quando riesco a prenderlo, noto che è aperta la pagina di Twitter e allora capisco. Vedo la foto che ha scattato e una frase, dice… -Ehy non vale non puoi sbirciare- Mi prende i fianchi sono sotto di lui, rido mentre rimette il cellulare in tasca e al sicuro da me. I nostri nasi si sfiorano –Tranquillo non ho visto nulla, beh non ci sono riuscita- Lo guardo un po’ male, ma fingo e lui lo sa. –Sei una curiosona- Bacia la punta del mio naso riappropriandosi delle mie labbra. Si allontana sorridendomi, quel sorriso che mi ha sciolto il cuore la prima volta che lo vidi. –Ti accompagno a casa- Dice aiutandomi ad alzarmi, ho i fili d’erba tra i capelli e sui vestiti e anche lui.

Mi fermo poco prima di arrivare davanti casa, Alexander lo nota chiedendomi il motivo. Lo so è da stupidi ma non voglio ancora che mia madre ci veda, ho promesso a Jackie di parlargli di noi, ma continuo a rimandare e sono sicura che prima o poi verrà a saperlo.

-Di la verità i tuoi non sanno nulla vero?-

-Vero- Mi sento un po’ in colpa –Non capirebbero- Cerco di giustificarmi ma in realtà non so proprio cosa dire, sto sbagliando e lo so. –Devi dirglielo, non per me o per te, ma perché è giusto che sappiano, Jackie non potrà coprirti in eterno- Lo dice non arrabbiato ma ha ragione. -Come fai a saperlo?- . –Me l’ha detto jack- Ah giusto loro due sono amici e con Jackie ci sta assieme, abbasso la testa –Starò in punizione per molto tempo- sussurro ma lui mi sente lo stesso. –No, anzi forse una piccola punizione- Lo guardo male –Ok, però hai aspettato tanto e se continui avrai problemi e io non voglio che ne hai- . –Nemmeno io lo voglio- Lo guardo ammiccando –Va bene glielo dirò stasera- Lui si avvicina, sento le sue braccia che mi stringono la vita sottile, arrossisco ancora è inevitabile. –Buona notte Bells, sognami!- Lo saluto con la mano entrando in casa, prima di chiudere la porta lo guardo andare via. Sospiro la parte più difficile comincia ora, mia madre è in soggiorno non posso più tirarmi indietro devo farlo devo dirle di Alexander perché domani lo sapranno tutti.

-Ehy tesoro sei rientrata prima non dovevi dormire dalla tua amica?- E raggiante sta guardando un programma in tv, è uno show, dai Isabelle puoi farcela –Mamma devo parlarti- Mi guarda alzando un sopracciglio –Certo dimmi pure, sono tutta orecchi- Mi gratto nervosamente il collo –Ehm veramente non è nulla- Sono una fifona –Ok, non preoccuparti me lo dirai domani- Le volto le spalle, il mio cuore batte a mille, ho promesso ad Alex di dirle tutto di noi. Torno indietro decisa –Mamma io non ero con Jackie questo pomeriggio e nemmeno tutti gli altri giorni in realtà ero con Alexander!- Lo dico tutto d’un fiato, lei non parla immagino che non abbia sentito ma invece lei ha capito, sia alza e mi guarda. Il suo sguardo è incazzato i suoi occhi mi spaventano non l’ho mai vista incazzata così tanto, mi supera e capisco che sarà una lunga notte.


Ciao scusate per l'enorme ritardo avrei dovuto postare già da qualche giorno ma non ho avuto tempo. Ringrazio chi la legge anche se vorrei avere un parere, l'ho sempre detto accetto critiche, consigli tutto ciò che volete. Anche se in ritardo buone feste e buon anno!!

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***



Questa volta credo di averla combinata grossa, sono tre giorni che mia mamma non mi parla. Continua ad evitarmi e se non lo fa mi urla contro frasi del tipo “mi hai mentito Isabelle, non avresti dovuto farlo” e tante altre cose che evito di dire perché so che in realtà non lo pensa sul serio ma lo dice solo perché è furiosa. In più ha scoperto di Twitter, dopo il cinguettio di Alexander è scoppiato un boom di tweet, i giornali hanno pubblicato la nostra foto in prima copertina. La mia agente è rimasta scioccata non che sia anormale ma non si aspettava di saperlo dai giornali. Appena mia mamma ha visto la foto si è infuriata ancora di più, un po’ la capisco non dovevo dirle tante bugie ma non può mettere il muso per sempre, prima o poi sapeva che mi sarei innamorata. È una cosa normale per una ragazza solo che lei non poteva di certo immaginare di chi la sua “bambina” avrebbe perso la testa. “In punizione per un mese” se non di più. Niente tv, pc o telefono, praticamente sono prigioniera in casa mia, ma nonostante ciò esco e incontro i miei amici lo stesso. Il fatto di essere un attrice ha anche i suoi vantaggi perché anche se sono in punizione ho degli impegni a cui non posso dire no. Lei non può impedirmi di andare sul set sarebbe come gettare al vento tutto ciò che ho creato.

Metto le mani nei capelli sbuffando sonoramente, ho bisogno della mia amica. Controllo che mia mamma non sia nei paraggi, non voglio che sappia che voglio chiamare Jackie. Ho un altro cellulare nascosto in camera mia se lo sapesse mi sequestrerebbe anche questo, di certo non voglio che succeda. Perfetto è uscita casa libera!

-Ancora in prigione ma prevedo di evadere presto!-

-Ah si? Allora fai in fretta! A proposito ma tua mamma non ti aveva sequestrato il cell??-

-Beh si ma non sa che ne ho un altro!-

-Oh tesoro questo si che la farà incazzare-

-Se non lo scopre non succederà niente!- Rido anche se forse un po’ ha ragione lei.

-Lo spero per te- La sento ridacchiare –Ehy e tuo padre come si è comportato? C’è l’ha anche lui con te?-

-Oh lui credo che sia stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso- Dico ripensando alla lite di qualche sera fa.

-Cosa? Racconta dai-

-Ok, anche se all’inizio mi ero tirata indietro non volevo dirle tutto, ma poi le ho confessato di averle mentito non dicendole di Alex…-

*Back in time*

-Non ci posso credere che mi hai mentito per tutto questo tempo. Su quali altre cose mi hai raccontato frottole sentiamo!-

-Andiamo mamma, mi dispiace ma se te lo avessi detto non mi avresti lasciata uscire con lui-

-Oh infatti- Mi guarda arrabbiata –Non te lo avrei permesso per niente al mondo- Dice incrociando le braccia. -Dio quanto sei egoista- Sbuffo andando in cucina, lei mi segue con lo sguardo. La cucina e il salotto sono un'unica stanza, si alza sorpassandomi, quanto durerà tutto questo? -La punizione che ti darò non la dimenticherai tanto presto-

-Non puoi punirmi domani devo andare sul set-

-Isabelle credevo che tra noi due ci fosse un sano rapporto-

-Ed è così, ma Alexander a me piace, insomma ti interessa solo che lui è più grande?- Le chiedo anche se so già la sua risposta.

-No, certo che no- Sembra essersi calmata ma non sono tranquilla lo stesso, temo che possa esplodere da un momento all’altro. -E allora perché ti poni tanti problemi?- Mia madre è come una mina, anche se le togli la sicura e sembra tutto nella norma, in realtà non sai con precisione quando scoppierà.

-Io penso solo che non è giusto per te, che ti farà soffrire- Abbassa la testa –Avere una figlia con il cuore spezzato non è una gran cosa. Ci sono già passata e non voglio che anche tu soffri come me-

È la prima volta che ho una sua confessione, di solito non mi parla mai dei suoi amori passati. Ma io ho bisogno di sbagliare, Alex è il mio primo vero amore, se andrà male? Pazienza c’è di peggio al mondo, ma io lo amo dovrebbe importarle qualcosa mentre invece resta indifferente alla cosa, e questo mi fa male, più di ogni altra cosa. –Non si tratta di Alex, non è lui il problema giusto? Tu non vuoi che sia felice- Dico con una punta di amarezza.

-Non dire sciocchezze Isabelle, certo che voglio che tu sia felice, ma non lo sarai con quel ragazzo.- In quel momento entra in cucina mio padre con uno sguardo di chi ha sentito tutto o almeno in parte. –nick diglielo anche tu che quel ragazzo non è adatto a lei- Cerca di ottenere l’appoggio di mio padre ma forse non ha capito che è inutile.

-Elina, forse stai esagerando- Oh, forse il mio papino è dalla mia parte –Sto esagerando?! Tua figlia mi ha mentito-

La mina è esplosa si è incazzata di nuovo ma il fatto più strano è che mio padre sembra indifferente alla cosa. –Si stai esagerando stai ingigantendo una cosa piccola. Ti ha mentito è vero, ma ti sei mai chiesta il perché? Insomma guardati sembri una ragazzina che sta litigando con sua madre per un ragazzo- Li guardo parlare mia madre sembra essere sul punti di avere una crisi di nervi, questa situazione mi fa sorridere per un certo verso. –Non capisco perché la difendi- Mia madre sospira –Forse sai qualcosa che io non so?- Guarda mio padre con sguardo interrogativo. Lui sbuffa prima guarda me e poi lei, annuisce. –Si, lo sapevo ma non me lo ha detto Isabelle, l’ho capito da solo- Torna a guardarmi sorridendo.

-Oh quindi sono la sola che non sapeva niente, questo mi fa sentire meglio- Guarda Nick –E tu non ti sei scomodato a dirmi nulla-

Mio padre prende parola difendendomi –Andiamo tesoro se l’avessi osservata meglio anche tu ti saresti accorta di come le brillavano gli occhi ogni giorno, soprattutto quando usciva di casa. Ho solo pensato a cosa potesse renderla felice, e poi ho capito che solo l’amore per un ragazzo ti fa sorridere in quel modo- Lo abbraccio le sue parole mi sono di gran conforto, non l’ho mai sentito parlare in questo modo, lui mi capisce.

-Ok, quindi sono stupida a non essermi accorta di questo giusto?- Credo che le parole di mio padre l’abbiano ferita. –No, ma non puoi pretendere che rinunci hai miei sentimenti per farti felice- Le rispondo abbandonando l’abbraccio di mio padre. Per una volta deve ascoltarmi, non può ignorarmi. –Non importa se soffro, lasciami sbagliare. Se andrà male pazienza, a volte per imparare nella vita si deve avere il cuore a pezzi- Lei non parla forse si è decisa ad ascoltarmi. -Io amo Alex, lasciami vivere la mia vita. Più mi ostacoli più sarò costretta a scegliere e se dovessi scegliere tra Alex e te…beh penso che tu sai già la risposta!-

Mi dispiace di averle mentito ma non può essere tanto egoista e capricciosa, da pensare che ad un suo ordine io lasci il ragazzo che amo. Non dovrebbe nemmeno pensarlo, se mi vuole davvero bene e non dubito di questo. Ora è arrabbiata e posso compatirla ma le sue paure non posso accettarle, solo perché le è andato male qualcosa non vuol dire che anche per me deve essere lo stesso. E se proprio dovesse succedere beh sarà una lezione da imparare per il futuro, perché per imparare bisogna commettere errori.

-Wow, quindi tuo padre si è schierato dalla tua parte?-

-In un certo senso si, ma mi dispiace che litighino per colpa mia-

-Non preoccuparti sono sicura che le cose si sistemeranno- -Lo spero tanto- Sento la porta sbattere penso che forse mia mamma è rientrata meglio riattaccare, richiamerò Jackie più tardi.

-E tornata mia mamma scusa Jackie se scopre che ti ho telefonato mi rifarà la ramanzina-

-Tutto ok, penso che si sia già pentita ma che non vuole apparire debole. E una persona orgogliosa tua mamma-

-Lo so, ma quest’orgoglio non le porterà bene. Ciao Jackie ti richiamo!-

-A presto Izzie, ti voglio bene!- Dice riattaccando.

Decido di scendere in cucina dopo aver nascosto il cell, forse riusciremo ad avere un dialogo decente. Scendo le scale e lei è lì che toglie il cibo dalle buste posizionandolo nei mobili e nel frigo. Mi avvicino cauta, si è l’occasione giusta per parlare.

-Hai preso il budino al cioccolato, lo adoro- Lei sembra un automa annuisce ma in realtà avrebbe voluto che stessi zitta. –Stasera mangiamo pizza vero? Papà ha detto che si festeggia la sua nuova promozione!- Sorrido ma lei non mi guarda affatto, è troppo orgogliosa non ammetterebbe mai di aver sbagliato. Mi guardo le mani, sospiro e abbasso lo sguardo. È ufficiale il nostro rapporto sembra giunto al termine. Le do le spalle avviandomi verso la porta, prendo il guinzaglio della mia cagnolina ho bisogno di uscire, e portare a spasso Lola forse mi farà sentire un po’ meglio. Non m’importa se non posso uscire se vuole fermarmi che lo faccia ora. Lola saltella intorno a me scodinzolando felice. Siamo nel vialetto di casa quando mi sento chiamare, mi giro e lei è lì sulla porta di casa. Attendo una sua possibile reazione, ma sinceramente sono un po’ stanca dei suoi capricci sembra essere lei la bambina qui!

-Passa in farmacia prima di rientrare e non fare tardi- Non riesco a decifrare il tono della sua voce. È arrabbiata? Delusa? Non lo so, non so più niente… -Ho scelta forse?- Le dico seccata lei invece fa dietro front tornando in casa.

Guardo la mia cagnetta –Coraggio Lola la mamma prima o poi smetterà di comportarsi in quel modo- Lola mi guarda abbaiando, sorrido accarezzandola. Ad un tratto comincia a correre, a fatica riesco a starle dietro –Ehy non correre!- Ho i tacchi e più di una volta ho rischiato di inciampare, con forza tiro il guinzaglio e lei si ferma annusando in giro. Forse ho bisogno di cominciare seriamente a correre, ho il fiatone e non va bene.

-Ehy Bells!- Una voce mi riporta alla realtà. Lola attizza le orecchie, guardo nella sua direzione e vedo lui bellissimo, sospiro camminando nella sua direzione.

-Alex che bello vederti!- Mi spunta un tenero sorriso sulle labbra.

È in tenuta sportiva corre verso di noi, indossa bermuda azzurri e una canottiera bianca dalla quale si intravedono i suoi muscoli. Si toglie le cuffietta e spegne l’i-pod, i capelli sono spettinati e umidicci. Lola è particolarmente raggiante la lascio libera e subito corre tra le sue braccia leccandogli le mani. Ok, lei è un cane però ammetto che se fossi al suo posto anche io gli sarei saltata tra le braccia a quel modo. Li guardo un po’, uffa se lo spupazza al posto mio, sono un po’ gelosa.

Lui lo nota e ride avvicinandosi e scansando finalmente Lola. -Gelosa della cagnetta?- Mi bacia stringendomi –Gelosa? Io?- Mi mordo l’interno delle labbra.

-Mi sei mancata- Sussurra appoggiando la fronte alla mia, mi annusa baciandomi ancora, non posso fare altro che ricambiare le sue tenerezze.

-Facciamo un giro? Ti va?- Esclama intrecciando le nostre mani. –Non serve che lo chiedi-

Riattacco il guinzaglio a Lola e tenendoci per mano camminiamo tra la gente che ci guarda. Non mi preoccupa quello che dicono ormai la frittata è cotta resta solo saperla girare per bene in modo che non si bruci.


Ciao e come promesso ho postato! Che dire ehm la mammina di Izzie si è impuntata sul povero Alex insinuando che lui la farà soffrire! :( Secondo voi sarà così?! beh io ho fiducia su loro due un pò come il babbo xD Ringrazio chi la legge, chi l'ha aggiunta tra le preferite e le seguite, soprattutto chi la commenta. Ringrazio Clove_HungerGames e Minnie_1D_ perchè per me avere un parere su una cosa che scrivo è importante. Almeno mi toglierò il dubbio sapendo che non è scritta con i piedi xD Ok, al prossimo capitolo Ciao! <3

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Capitolo 5
*** Chapter 5 -Part One- ***



-E quindi ancora niente?-
-No, è frustante tutto ciò- Rispondo io calpestando qualche piccola pietra.
-Ci credo! Se fosse la mia di madre sarei già impazzita.-
-A chi lo dici.- Penso davvero che al posto mio Jackie non sarebbe così tranquilla.
-E con Alex?-
-Con lui va alla grande! Sono felice, insomma lo ripeterò all’infinito se necessario ma è un sogno che si avvera, sai quanto ho voluto Alexander nella mia vita. E ora c’è, e non voglio lasciarmelo sfuggire!
-Tu sei una ragazza fortunata, tienitelo stretto però!- Mi dice come se mi stesse avvertendo su qualcosa.
-Che vuoi dire?- Sono un po’ confusa.
-Non so se devo dirtelo…non sono nemmeno sicura che sia vero-

Camminiamo in strada, lei si gratta nervosamente il collo. Che cosa le prende? Un minuto fa era rilassatissima e ora molto nervosa. Credo di avere un presentimento ma voglio sbagliarmi.

-Sai che puoi dirmi tutto!- Dico rassicurandola.
-Beh, l’altra sera ero in un locale con Jack e…-
-E cosa? – La incito a parlare.
-C’èra anche Alexander!-
-Beh, ma questo lo so, peccato non esserci stata, ci saremmo divertiti-
-Io non credo, vedi lui…- Ma perché si ferma di continuo e balbetta?
-Jackie, mi sto spazientendo, ti prego parla cavolo!-
- Ho visto Alex baciare Leven!-

Lo dice all’improvviso e sgrano gli occhi immagazzinando le informazioni appena ricevute. Mi fermo all’improvviso in mezzo alla strada, il gelato che stavo mangiando cade sull’asfalto bollente. Non ci posso credere, Alex non può avermi fatto questo, ok è solo un bacio ma Jackie ha detto anche che non è sicura che fosse lui davvero. Eppure saperlo mi fa stare male, lui non ha spiaccicato parola su quella sera, e io non gli ho chiesto nulla.

-Ora non pensare subito male, magari ho visto io qualcosa che non c’è stato!-
-Io…non so cosa credere-
-Io so per certo che Alex ti ama-
-Forse sono solo io ad amarlo di più…-
-Fino a poco fa non eri dello stesso parere-
-Prima di sapere del bacio?!-

Metto le mani in tasca camminando con il capo chino. Non voglio credere che lui abbia davvero baciato un'altra, soprattutto se si tratta di Leven. Lei gli è sempre corsa dietro, sa che lui mi piace ma non si è mai fatta scrupoli a provarci. Ma non voglio stare qui a piangermi addosso, io scoprirò cosa è successo quella sera. E se davvero Leven ha osato baciare il mio ragazzo allora assaggerà il mio pugno, non mi importa di rovinare quella faccia da mulo che si ritrova. Mi scappa una risatina a questo pensiero.

-Perché ridi?- Dice la rossa guardandomi.
-Pensavo a come farla pagare a Leven!-
-Mi dispiace avertelo detto, non voglio che soffri-
-No, tu non hai sbagliato, semmai è stato Alex quello stupido-
-Ehy, ricorda che non è sicuro che il bacio c’è stato-
-Ora come ora, non m’importa se c’è stato o meno. Quello che voglio è far capire che Alexander è mio, e che le altre devono stargli lontano, soprattutto Leven!-
-Mi fai quasi paura se dici così!-
-Scema, ti voglio bene- Dico stritolandola in un caloroso abbraccio.
- Mi soffochi!-

Ridiamo ma nell’abbraccio cadiamo entrambe, le voglio troppo bene. L’incazzatura poi mi è subito passata, ma Alex mi dovrà qualche spiegazione. Pensando a lui non mi accorgo di Jackie che si è fermata sul ciglio del marciapiede. Guarda il cell con occhi strani.

-Che c’è hai ricevuto un mess di Jack?-
-Tutt’altro- Sospira rimettendo il cell nella tasca dei pantaloni –Josh mi ha scritto dicendomi che Gary ci vuole sul set oggi-
-Cosa??-

Spalanco la bocca e se fossi in un cartoon anche gli occhi mi sarebbero schizzati fuori dalle orbite. Non ci posso credere.

-No dai, è un scherzo di sicuro. Magari è proprio uno di quelli di Josh- Ma lei non sembra dello stesso parere.
-Io non credo, Josh non scherza quando dobbiamo girare-
-Stiamo parlando di Josh, sei davvero sicura di ciò che dici?-
-Si, anche perché ora te lo dimostro mando un mess a Jennifer, almeno sapremo se è vero- Dice cominciando a digitare una frase.
-Mah, a me sembra comunque una cazzata- Mi fermo sedendomi su una panchina mentre lei finisce di scrivere i suoi sms chilometrici.

Nemmeno cinque minuti dopo che il cell della rossa vibra, apriamo il contenuto e Jennifer dice le stesse parole di Josh. Gary ci vuole tutti sul set e anche in fretta, e ovviamente non possiamo rifiutarci.

-Cavoli, e io che avevo preparato tutto un programmino- Dico sbuffando.
-Seratina romantica con Alex?- Dice Jackie guardandomi maliziosa.
-Ma cosa vai a pensare?- Arrossisco toccandomi una guancia calda.
-Guarda che non c’è nulla di male, nel pensarlo-
-Mh, forse per te ma io…beh credo che sia ancora troppo presto per pensarci- Se mi ama davvero aspetterà, anche se ora che ci penso, se fosse qui già gli sarei saltata tra le braccia.
-Io e Jack l’abbiamo fatto- Spara ad un tratto.
-Ma dai, fai sul serio?- Incredula la guardo.
-Si, lo trovi così strano?- Mi fissa attendendo una mia risposta.
-No, certo che no- Mi chiedo se con Alex succederà mai –E lui com’è?- Dico ridendo per sminuire la conversazione.
-Ah, Isaaa!- Ride –E io che ti credevo una santarellina-
-Scema, lo sai che scherzo- La prendo sottobraccio –Dai andiamo sennò Gary ci spella vive-
-Si, anche se…ma che palle- Sbuffa parecchio.
-Non lamentarti sempre, io avrei voluto che ci fosse stata tipo una scena tra Clato-
-Tra chi?- Dice non capendo.
-Ma si, come li chiamano i fans-
-Cato e Clove eh?- Ritorna a guardarmi maliziosa –Mia piccola Isa, tu non me la racconti giusta-

*Sul set*

È mezz’ora che la truccatrice non smette di pasticciarmi il viso, non ne posso più. Jennifer è accanto a me, meno male che c’è lei così non devo strozzarla. Oggi giriamo una scena dell’intervista, dovrò indossare un lungo vestito. L’ho appena visto e mi piace molto mi sento bellissima con quel capo addosso. All’improvviso senza accorgermi di niente entra in camerino Leven, la guardo un po’ male. Se ha baciato il mio Alex me la pagherà. Contro di lei non ho nulla ma a volte si comporta come una gallina, a volte mi capita di provare quasi odio quando si appiccica al mio ragazzo, io non le lascerò campo libero, mai.

-Hey cosa c’è?- Jen sembra preoccupata per me.
-Tutto bene tranquilla, è solo Leven…- Dico bisbigliando, non voglio che quella senta.
-Cosa ha fatto per provocarti?- Sorride ma subito nota il mio sguardo cupo.
-Jackie l’ha vista mentre baciava Alex-
-Oh merda, allora è vero-
-Cosa? Non dirmi che lo sapevano tutti eccetto me?-
-No, non volevo dire questo, è solo che…si sa che lei ha una particolare simpatia per il biondino.
-Beh, allora vedrò di fargliela passare questa simpatica-
-E io ti sosterrò Isabelle, mi piacete voi due- Dice posando una mano sulla mia spalla.
-Grazie Jen, ti voglio bene e…anche tu e Josh mi piacete- Dico ridendo.
-Ehy, io non posso sono fidanzata- Ma come lo ha detto, non sembrava molto convinta.
-Lo so, peccato perché sareste stati bene insieme-

Esco dal camerino percorrendo un lungo corridio, mi ritrovo in una grande stanza ci sono anche gli altri. È il posto dove hanno sistemato per la scena dell’intervista dei tributi, Vedendola ora non è niente di speciale, ma quando la guardi in tv, la scena è decisamente migliore. Qualcuno mi tocca il fianco.

-Tesoro sei splendida-

Alex mi passa accanto catturando le mie labbra, in un primo momento rispondo al bacio. Ma come in un flash vedo la scena del suo bacio con la gallina bionda e mi irrigidisco, lui lo nota e mi chiede se va tutto bene. Li per li, ho pensato di non dirgli subito tutto, ma poi ripensandoci perché aspettare? Io amo le cose chiare, e con lui voglio subito arrivare al punto, perché ha baciato Leven? E il bacio c’è realmente stato?

*Fine Prima Parte*


Ciao ehm è da troppissimo che non aggiornavo, ecco diciamo mancanza di isporazione. Si, l'ho avuta ed è uno schifo quando ti prende. Questo cap probabilmente è un pò cortino, ma la seconda parte prevedo di farla un pò più lunga quindi spero che vi piaccia questa specie possiamo chiamarla anteprima? Ok, vaneggio è notte fonda dopotutto, ma ho appena finito di scrivere e volevo subito pubblicare. per eventulai errori correggerò e mi dispiace di non aver risposto alle recenzioni ma è tardi e ho sonno :( la prox volta lo faccio. Ah ultima cosa, per il prossimo capitolo non dovrete aspettare tanto lo aggiornerò presto continuate a seguirmi, un bacio e buona notte!

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Capitolo 6
*** Chapter 5 -Part Two- ***



-Alex devo chiederti una cosa-
-Dimmi tutto tesoro- Dice allegro stringendomi a lui.

Sto per parlargli quando Jack ci interrompe. Ok, non importa gli parlerò dopo, non voglio rimandare perché io muoio dalla voglia di sapere, perché di Alex mi importa davvero.

-Perché Gary è arrabbiato?- Vicino a me ci sono Jackie, Amanda, Jack, Jen e Josh. Anche loro sono confusi, non conoscono il motivo reale del perché Gary improvvisamente ci ha riuniti e sbraita contro il cameraman e la truccatrice, e tutti gli altri suoi dipendenti. Ci guardiamo ma non sappiamo cosa fare. Siamo vestiti e dovremmo essere pronti per girare le scene in cui Caesar Flickerman deve intervistarci. Ma lui non c’è e Gary sembra accorgersene.

-Dov’è Stanley? Insomma non lo sa che dobbiamo girare?- Disse urlando e sbattendo le cose.
-Ha avu-to un impe-gno e...- Una delle scenografe balbettava cercando di spiegare il motivo per cui Stanley non si trova sul set insieme agli altri attori. Aveva decisamente timore di Gary. -Un impegno?- Urlò ancora Cos’è più importante? Il film o uno stupido impegno?- Si mise le mani sulla testa.

-Dovremmo rispondergli?- Sussurrò Amanda.
-Noo, poi si incazza di più- Disse Jackie.
-Sapete il motivo per cui è arrabbiato?- Stavamo tutti sussurrando per timore che Gary ci senta e cominci a sbraitare anche contro di noi.
-Forse so il motivo- Disse Jen portando un dito sul mento.
-Tu sai sempre tutto Jennifer- Disse Josh spintonandola con fare scherzoso.
-Sta zitto Josh, io a differenza tua sono amichevole con gli altri-
-Allora vai a consolare Gary, così ci manda tutti a casa- Le disse ancora Josh.
-Voglio vivere Hutch, sono ancora giovane per lasciarci le penne- Disse dandogli dei colpetti innocenti sulle mani.
-Basta, basta…- Disse Josh ridendo e allontanandosi un po’ da lei.

-Beh, io penso che Gary abbia litigato con la truccatrice, quella con i capelli rossi- Disse Jennifer dopo un po’.
-No, ma dai non è sposato?- Sono allibita pensavo che un uomo della sua età non flirtasse con giovani truccatrici, ma come si dice siamo a Hollywood e tutto può succedere. Metafora stupida ma per ora va bene.
-Non sapevo che fosse sposato, accidenti quel flirt dev’essere stato cattivo- Sussurra Jack coprendosi la bocca con la mano.
-Amore tu non sei un bravo pettegolo, per questo non sai mai niente- Dice Jackie baciandolo sulla guancia con fare amorevole.

Questo gesto mi fa pensare che ho una cosa da chiarire con Alexander. Devo parlargli al più presto, non voglio rimandare. Mi avvicino a lui tirandoli la manica della giacca, si gira sorridendomi prendendomi il viso tra le mani. Ci baciamo e gli sussurro di seguirmi in corridoio.

-Cosa devi dirmi tesoro?- Dice abbracciandomi.
-Hai baciato Leven l’altra sera alla festa?-
-Isa io…-

Ad un tratto la sua espressione sembra cambiare, mi lascia la vita toccandosi la fronte. Che c’è Alex ho forse scoperto qualcosa che non volevi farmi sapere? Incrocio le braccia aspettando una sua risposta che tarda ad arrivare. Ti prego amore dimmi che non hai baciato veramente Leven, ti prego.

-Sto aspettando Alex- Dico alzando un po’ la voce.
-Non è come pensi- Non mi guarda –Non è successo niente Bells- Dice ancora ma non mi guarda negli occhi e ciò mi fa capire che sta mentendo.
-Se non hai fatto niente perché sei nervoso?- Non capisco il suo comportamento.
-È solo che…mi hai preso alla sprovvista. Non volevo che lo sapessi così-
-Forse è più giusto dire che non volevi che ne fossi a conoscenza-
-Tesoro non dire così- Cerca di prendermi la mano ma io mi scosto.
-Dimmi tu cosa dovrei pensare, credevo che fossi diverso- Un po’ mi sta deludendo.
-Senti quel bacio…non ha significato niente, è stato un secondo-
-Beh da quello che ho visto, non è proprio un secondo, Alex- Non voglio che mi tocchi, beh non ora almeno.

-Tu mi piaci Isa, io non voglio Leven-
-Dovevi dirmelo Alex, non tenerlo nascosto. Io non ti avrei mai fatto una cosa così- Credo che tra un po’ mi metto a piangere, ma non voglio eppure mi mordo il labbro in modo che le lacrime non scendano.
-Ti prego non piangere, mi si spezza il cuore vederti così- Mi abbraccia ma io non ricambio.
-Io non ci riesco…-
-A fare cosa?- Mi tiene ancora stretta, e le lacrime bagnano la sua giacca blu.
-Non posso fare finta che non sia successo niente- Mi allontano da lui, il petto mi fa male, le gambe tremano e se resto solo un minuto in più con lui credo che potrei colpirlo. Doveva dirmelo cazzo. Perché Alex? Perché?
-Non andare via Isabelle, ti prego- Cerca di fermarmi tirandomi la mano.
-Non riesco a guardarti senza pensare a quella sera-
-Nemmeno c’eri come puoi pensarci?- Dice alterandosi.
Un mio schiaffo lo coglie di sorpresa, sulla guancia si notano il segno delle mie dita. Subito dopo mi pento ma lui mi ha fatto più male di un semplice schiaffo in faccia.
-Ok, sei arrabbiata, ma lasciami spiegare- Dice guardandomi negli occhi.
-Alex devi lasciarmi un po’ di tempo-
-Quanto tempo?-
-Non lo so…non so più niente- Abbasso lo sguardo sciogliendo la presa.
-Bells, tesoro…- Mi dispiace Alex.

Non gli rispondo gli do le spalle camminando fuori dagli studios. Non m’importa come sono vestita, se ho il trucco sbavato o se qualcuno per strada mi riconosce e mi insegue. Ora come ora, mi sento come tutte quelle ragazze con il cuore spezzato dal ragazzo di cui si fidavano, che amavano. È confermato anche se non lo ha detto esplicitamente, ma lui e Leven si sono baciati e lui me lo ha nascosto, quando invece tutti sapevano.

Non è una relazione questa, ci stiamo solo prendendo in giro. Rido perché penso che fino a poco fa lui era su un piedistallo, uno bellissimo di cristallo e io ho lottato contro mia madre per lui. Mi sono giustificata con gli altri anche se tutti o quasi mi dicevano, che forse Alex non andava bene per me. E ora mi guardo nello specchio di una vetrina, e che cosa vedo? Non c’è Isabelle, c’è solo una ragazza tradita dal ragazzo che ama. Si, perché nonostante tutto, io Alexander lo amo ancora. Ma non posso ignorare ciò che è successo, fa male e non riesco a guardarlo negli occhi ora.

Non voglio tornare a casa, non vestita così e con questa faccia. Non voglio sentirmi dire da mia madre “te lo avevo detto Isabelle” non potrei sopportarlo. Ho lasciato le mie cose sul set, chi sene frega se Gary sbraiterò ancora per la mia assenza ma io non potevo stare li ancora a lungo. Cammino ma non so dove vado, mi sento a pezzi, vorrei gridare ma a cosa servirebbe?

-Isabelle!!- No, la sua voce no –Isa aspetta!- Mi sento stringere il braccio, mi volto lentamente e chi mi ritrovo? Niente poco di meno che Leven. Mi chiedo come mi abbia trovato. Oltre ad essere molto stupida è anche perspicace la ragazza.
-So cosa stai pensando- Ma davvero?
-Tu non puoi immaginare cosa penso- Stupida Leven.
-Invece si, sei arrabbiata perché ho baciato Alexander- Ma brava, hai vinto una fornitura per una anno di tovagliette.
-Lui sta con me, non avresti dovuto- Mi sta facendo arrabbiare.
-Senti non ti dirò che baciarlo è stato un errore, perché non è così, almeno per me. Alexander mi piace dal primo giorno che ci siamo parlati. Lui è bellissimo, intelligente e simpaticissimo. Mi piace Isabelle e credo che saremmo perfetti insieme se solo…- Se solo cosa tesoro?
-Fammi indovinare! Se solo lo lasciassi giusto?-
-Esatto, se lo lascio io e lui possiamo stare insieme- Ma va? E pensi che te lo lasci?
-Spiacente cara, ma hai sbagliato strada. Io Alex non lo lascio per nulla al mondo- Lui è il mio ragazzo per dinci, anche se abbiamo litigato non lo cedo alla prima gatta morta che si offre di accudirlo.

-Sei una bambina Isabelle, io una donna- Disse ghignando.
-Ah quindi per questo dovrei lasciarlo a te-
-Beh lasciarlo, Alex non è un oggetto. Semplicemente ti sto facendo capire cosa è giusto fare-
-Tu non mi piaci Leven, e se prima potevamo provare ad essere amiche. Ora questa possibilità è andata distrutta. Stai lontana dal mio ragazzo- Capiscilo stupida oca bionda.
-Sembra una minaccia la tua-
-Lo è. Posso sembrarti docile e indifesa, ma non lo sono. Ti avverto prova a fare qualsiasi altra cosa con lui e te la vedrai con me-

Non le do il tempo di rispondere che dandole le spalle vado via. Al diavolo lei e chi pensa che con Alex non devo starci. Alex dovrà farsi perdonare per quello stupido bacio, ma io non ho intenzione di lasciarlo. Niente da fare.

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***



È venerdì 17, non mi piace questo giorno lo trovo orribile. Sono nell’ufficio di Gary Ross, sono stata convocata da lui perché tre giorni fa mentre urlava contro il cast io per rabbia verso Alex sono andata via. E ora devo subirmi una sua ramanzina sui miei doveri, lo so che ho sbagliato ma ero così arrabbiata con lui e con Leven, cosa pensa che il mio ragazzo è un oggetto da salotto che posso darlo via in cambio di qualsiasi altra cosa? Quella ragazza mi turba, come fa a pensare a certe cose, non avrebbe dovuto dirmelo, ma almeno così so cosa vuole.

-Allora hai qualcosa da dirmi?-

Gary sembra uno psicologo, la sua scrivania è piena di oggetti e sembra prendere appunti a ogni cosa che dico. È fico avere un regista così.

-Mi dispiace di essere andata via così l’altro giorno-
-E poi?-
-E poi cosa?- Non voglio scendere nei dettagli con lui.
-Andiamo sai che puoi dirmi tutto, fa finta che sono un amico o un conoscente –Sbuffo contrariata- Isabelle sai cosa si dice, che è più facile parlare di cose che ti preoccupano con persone che non conosci che con un amico- Questo, secondo lui dovrebbe farmi parlare?
-Io non so cosa dire…-

-Allora comincio io. Vi ho riuniti per un capriccio, so che non era giusto con così poco preavviso, ma ho avuto una discussione con una persona e non capivo cosa facevo e me la sono presa con voi, e di questo mi dispiace-

-Gary io…ok, ho litigato con Alex-
-Ma dai allora è vero?- Sembra alquanto sorpreso.
-È vero cosa? Che cosa sai?-
-Tranquilla ho solo avuto la conferma di ciò che avevo sentito. Di te e di Alexander, ma non credevo che fosse vero-
-Perché secondo te uno come lui non può guardarmi?- Gary mi fa arrabbiare.
-Ma no, certo che può guardarti, ma mi chiedevo che problema c’è tra voi-
-Lui ha baciato quell’oca di Leven-
-Oh, adolescenti, vi arrabbiate per un bacio- Dice tranquillo come se fosse una cosa normalissima e che tutti fanno e io non dovrei dire niente?
-Cosa dovrei fare? Dargli una pacca sulla spalla e dirgli bravo?-
-No, ma lui come si è comportato?-
-Mi ha chiesto scusa…ma non è questo il punto, me lo ha tenuto nascosto e io odio questo-
-Non riesci a superare il bacio o perché non te lo ha detto subito?-
-Entrambi credo- Dico sospirando.

Ok, lo ammetto mi fa rabbia pensare a quella gatta morta che è riuscita a mettere la sua boccaccia sul mio Alex, ogni volta che ci penso vorrei strozzarla.

-Posso consigliarti qualcosa?-
-Del tipo?-
-Tu ami Alexander?-
-Si, certo che lo amo. Ma cosa c’entra questo?-
-Se dici di amarlo vuoi davvero rovinare tutto per un bacio che probabilmente non ha significato niente?- Sto per rispondere ma lui mi interrompe –E non dico di fargliela passare liscia ma non puoi tenergli il muso per molto e ricorda che stai recitando in un film, non posso permettere a Clove di ammazzare Cato, non sarebbe giusto-
-Beh prima o poi lo perdonerò, non voglio farlo così presto!-
-Senti Isabelle, facciamo così metti da parte il tuo orgoglio e fai il tuo dovere-
-Perché hai litigato con la truccatrice?- Dico cercando di cambiare discorso.
-Cosa? Non farai in modo di parlare d’altro-
-Mhh…cosa vuoi che faccia allora??-
-Io avrei un idea!- Dice sorridendo.

*Camerino di Alexander*

-Ehy, amico come va?-
-Tutto ok, non preoccuparti Jack!-
-Non credo sai, ti vedo un po’ giù ultimamente-

Alexander è disteso sul divano ha un braccio sugli occhi e l’altro regge una lattina quasi vuota di cola. Per Jack è un po’ strano e subito pensa che lui e Isabelle abbiano avuto un piccolo litigio e da quanto dice Jackie, a Isa non è piaciuto affatto il bacio di quella sera. Se solo sapesse che in realtà è stata lei a buttarsi su di lui e che Alex l’ha subito respinta. E il video in realtà mostra solo una parte di ciò che è successo davvero.

-Se vuoi ci parlo io con Isabelle, non mi va di avere un morto come amico-
-Non so cosa fare, non mi parla e…ah Jack che cazzo ho fatto??-
-Tu proprio niente è quella malata di Leven che ha fatto questo casino. Andiamo sappiamo entrambi che ti corre dietro da quando ti ha conosciuto, non è un segreto-
-Lo so ma cosa posso fare per rimediare?-
-Qualcosa ci inventeremo, devi fidarti di me sono un genio in queste cose- Ride allargando le braccia, Alex lo imita mettendosi a sedere.
-A certo, guarda che le tue idee non sempre vanno a buon fine-
-Ma come sei malfidato amico mio-

Alexander corre verso Jack fa finta di volerlo prendere a pugni. Jack si difende come può ma finisce lo stesso sul pavimento.

-Ok, basta chiedo venia. Ora andiamo riparliamo più tardi di questo-
-Come vuoi tanto vincerò io, sei troppo debole per me-
-Ah ah, parli solo perché Cato è un tipo da palestra e muscoloso-
-Lo so- Fa per pavoneggiarsi –Per questo piaccio alle donne-
-Ecco, cerca però di piacere a Isabelle piuttosto-
-Si, lo so. Le parlerò ancora appena la vedo-

I due escono dal camerino continuando a chiacchierare sulle loro ragazze, e a come Alex farà per farsi perdonare dalla bella Isabelle. Raggiungono il set n°6 e lei è lì, che ride e scherza con Jen e Jackie.

-È il momento, buona fortuna- Dice jack allontanandosi dall’amico.
-Non mi servirà solo la fortuna- Ride lui.
-ok, in bocca al lupo allora-
-Che crepi questo lupo-

Isabelle è girata di spalle Alex fa cenno alle ragazze di lasciarli soli. Poggia le mani sulle spalle di lei che sussulta ma sa che è lui. Prende un grosso respiro e si gira con un largo sorriso guardando il biondino, Alex sbatte le palpebre cercando di capire se è ancora arrabbiata o vuole solo dargli una sberla. In entrambi i casi lui è pronto a qualsiasi gesto da parte della mora.

-Isa, va tutto bene?-
-Dovrebbe andare male forse?- Dice sorridendo.
-Beh…penso che dobbiamo parlare-
-Si, decisamente dobbiamo parlare…- Intravede Leven venire verso di loro –Alex mi abbracci un po’?- Senza lasciargli il tempo prende le braccia del ragazzo lasciandosi avvolgere la vita.
-Cosa significa questo?- Lui è un po’ confuso.
-Significa che ti voglio più di qualsiasi altra cosa- Sorride avvicinandosi di più –Lo pensi anche tu vero Alex?-

Il biondo guarda per un attimo l’amico che alza i pollici in su incoraggiandolo. Lui non ci pensa su due volte e la stringe, anche se il comportamento di lei è un po’ strano. L’avrà già perdonato?

-Non sei più arrabbiata con me?- Sussurra lui con la bocca vicino all’orecchio di lei.
-No, ma dovrai comunque farti perdonare- Dice lei accarezzandogli il viso.
-Tutto quello che vuoi- Alex fa per avvicinarsi –Non avrei mai voluto farti soffrire, Bells-

Leven rossa di rabbia fa per avvicinarsi hai due quando si blocca e sgrana gli occhi. Isabelle ha appena baciato il biondo davanti a lei. Non le resta che fare dietro front e in effetti è ciò che fa.

-Ehy, dove hai imparato a baciare così bene?- Soffia Alex baciandole il collo.
-Ho fatto pratica- Ridacchia lasciandosi accarezzare da lui.
-Conosco il tizio?-
-Si, direi che lo conosci benissimo- Dice lanciando uno sguardo verso Josh.
-Cosaa??- Dice urlando quasi.
-Dai che scherzavo, avresti dovuto vedere la tua faccia amore!-

Senza accorgersene Isabelle ha usato la parola “amore” e lui sembra particolarmente felice di questo. Gary interrompe la loro ormai riappacificazione, ma a loro non importa perché hanno tantissimo tempo per stare insieme.

-La odio quella lì…- Una furiosa Leven scalcia un bidone della spazzatura.
-Ehy, vedi di calmarti se rompi qualcosa ci vado io di mezzo- Dice una rossa scocciata dal comportamento quasi da vandalo della bionda.
-Sai cosa me ne importa di te, o di chi viene punito- Sbraita contro la rossa.
-Si, si…voi attori vi credete Gesù Cristo- Dice squadrandola –Ma vedi di calmarti che non sei nessuno-
-E sentiamo tu chi ti credi di essere? Anzi non ti ho mai vista qui, cosa sei un'altra di quelle stupide fan?-
-No, io qui ci lavoro, mi occupo…beh anche se te lo dicessi non capiresti stupida come sei-
-Mi piaci, sei cattiva come me o quasi- Disse ammiccando guardando la sua quasi o forse nuova amica?
-Oh, ti prego non guardarmi come se fossi un delizioso biscotto- Fa per andare via ma Leven la ferma.
-No, aspetta tu potresti essermi utile- Sorrise prendendo la misteriosa rossa sotto braccio.

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***



Casa Fuhrman 09:30

-Dovresti parlarle, non puoi continuare a non parlarle a vita-
-Cosa dovrei dirle?- Sospira –Sai che non approvo il suo modo di agire-
-Anche noi abbiamo fatto la stessa cosa, e guarda cosa siamo diventati-
-È sbagliato che una madre voglia qualcosa di più per sua figlia?-
-No, ma come ti comporti non è un buon esempio-
-Quel ragazzo non mi piace…-
-A tuo padre non piacevo neanche io, però ha cambiato idea-
-Era diverso!- Afferma decisa.
-È lo stesso non cercare vie di fuga. Dagli una possibilità, altrimenti Isabelle non ti parlerà più. E questo lo sai anche tu, che ti farà più male di quanto te ne faccia ora-
-Non capisco come fai, giuro-
-Faccio quello che farebbe un qualsiasi altro padre- Disse mettendole una mano sulla spalla.
-Io voglio solo che la mia bambina…-
-Lei non è più una bambina. Forse è questo il tuo problema, la vedi come se avesse ancora sei anni. Questo non va bene tesoro-

Smisero di parlare, lui cerca di farle aprire gli occhi, di farla andare oltre quello che pensa. Isabelle è cresciuta e prima lo capirà meglio sarà per tutti.

******

-Sorellina, devi raccontarmi tutto!-
-Tutto di cosa?-
-Dai non farti pregare…aggiornami sulle ultime novità-

Mia sorella è appena tornata da una vacanza se così la si può chiamare.

-Pensavo che mamma ti avesse detto tutto-
-No, in realtà…non ha accennato nulla su di te-
-Beh diciamo che sono successe un po’ di cose- Dico sorridendo.
-Beh, cose belle, no? –Ridacchia- So del tuo flirt con un certo ragazzo-
-Sai che mi è sempre piaciuto molto Alex, vero?- Dico arrossendo un po’.
-Ludwig, eh?- Mi guarda –Ci dovrò fare due chiacchiere con quel tipo.
-No, Maddy dai per favore. Conosco i tuoi modi quando dici “due chiacchiere”-
-Che c’è? Hai paura che il biondino se la dia a gambe?-
-Figurati, tu saresti capace di tutto…-

Siamo sul mio letto in camera mia, mi è mancato chiacchierare con mia sorella, lei è l’unica dopo le mie amiche la quale mi capisce sul serio. Con lei posso parlare di tutto, non mi giudica, mi da consigli e mi dice forse quello che voglio sentirmi dire. Ma è realista e sa che non amo essere presa in giro, per cui se qualcosa non le piace me lo dice in faccia anche se è una cosa brutta.

-Forse sono stata via un po’ troppo…-
-Che vuoi dire?-
-Insomma, guardati. Torno a casa dopo quasi un mese e mi ritrovo te fidanzata e mamma che sembra una matta uscita da un centro di sanità mentale, o cose così. Cioè, è stressata da morire- Disse ridendo buttando la testa sul cuscino.
-Lei non accetta Alex, pensa che sia una cotta. Che lui non è giusto per me, etc…-
-Beh, hai visto i miei di ragazzi?-
-Per lei tu sei diversa, forse ti vuole più bene-
-Non dire stupidaggini, Isabelle- Mi punta il dito contro –Lei ti vuole bene, solo che ha paura che diventi come me- Disse con ovvietà.
-Ma che dici? Lei ti adora…-
-Aspetta di vedere il mio nuovo ragazzo…vedrai che nervi gli verranno!-

Ridiamo quasi a farci venire le lacrime agli occhi. Maddy, ha portato a casa ragazzi di ogni tipo, beh ragazzi che nostra madre non approverebbe per nulla al mondo. Solo uno le è andato a genio, si chiamava Josh. Lui e Mad, sono stati insieme quasi quattro mesi, il suo miglior record. Alla mamma dispiacque molto quando si lasciarono, ma con Maddy queste cose sono l’ordine del giorno.

-Mi ha detto che mi ama- Dico all’improvviso arrossendo.
-Wow…per me penso…che sia stato troppo precipitoso-

La guardo un po’ male, come sarebbe a dire?

-Non guardarmi così- Sbuffa –Sai anche tu che è la verità-
-In effetti- Mi guardo le unghie –Pubblicarlo così…apertamente. Forse è stato troppo presto-
-Non pensi che forse la mamma si è comportata così, perché lo ha saputo dai giornali e non da sua figlia?-

Non ho mai seriamente pensato a questa cosa, magari è vero. Ma il modo in cui ha reagito? Perché è stata così cattiva? È vero dovevo parlarle di Alex, ma i giornali l’hanno fatto ancor prima di me.

-Hai ragione tu, come sempre-
-Dai tempo al tempo. E poi, ha già fatto esperienza con me, cosa le può fare un ragazzo in più?- Disse ridendo.
-Oh, si. Ti ricordi quel Daniel?-
-Quello non piaceva nemmeno a me. Ci sono uscita solo perché mi aveva offerto il pranzo al Mc Donald.-
-Sei pessima- Dico incrociando le braccia al petto-
-Lo so- Dal comodino prende il cell –Vuoi vederlo Rick?-
-E chi cavolo e?-

Maddy mi mostra una foto scattata da lei. Se avessi qualcosa in bocca a quest’ora lo avrei già sputato. Cristo sembra uscito da un film di Woody Allen, come minimo.

-Maddy, cazzo avrà tipo quarant’anni. Ma ti sei rimbecillita per caso?-
-Lo so, forse questa volta ho un po’ esagerato- Tira fuori la lingua sorridendo.
Mi copro la bocca con una mano –Esagerato? Sembra nostro nonno- Non voglio pensare a mamma quando lo verrà a sapere. Un pensiero mi cattura la mente, forse dimenticherà Alex. Spero proprio di si.

-Non so quanti anni ha…- Mad ci pensa su –Forse tipo…un ventotto o giù di lì-
-Ti prego dimmi che non fai quelle cose con quel tipo-
Inorridisco solo a pensare a lei e quel tipo a letto a fare…bleah.
-Beh, se proprio non vuoi saperlo, non te lo dico-
-Sei impazzita, non c’è altra soluzione-
-Ma no, Isa non preoccuparti ok?- Dice mettendomi una mano sulla spalla.
-Mh…ok, voglio fidarmi. Dai andiamo di sotto ho una gran fame-

Ci ritroviamo tutti e quattro in sala da pranzo a mangiare. Mamma ha preparato tante cose buone per il ritorno di Madeline. Era partita con un ragazzo, per promuovere il suo libro, di lui ovviamente. Lei fa spesso queste cose, una volta era andata a Parigi con Jean-Paul, un pittore amante di Monet. Ritornò a casa dopo neanche due settimane, sono sicura che dev’essere successo qualcosa tra loro. In fondo però sono contenta che è a casa, mi mancava troppo.

-Devo preoccuparmi per quel tipo con cui stai ora?- Sbottò d’improvviso mia madre.
-No, mamma –Maddy sorride- sai come sono, ma chissà…forse questo durerà di più!-
-Mhh… –Non del tutto convinta -Vedremo-
-Cerca solo di stare attenta, e…-Papà l’abbraccia -Sono felice che sei tornata-
-Oh, si. E statene certi, non me ne andrò così facilmente. Dovrete sopportarmi ancora per molto-
-Stupidina, ma cosa vai dicendo? Sai che non ci dai peso-
-Oh, mamma, ora parli così. Ma non hai ancora visto Rick!-
-Sono pronta ad ogni evenienza- Disse infilando la posata nel purè.
-Come lo eri quando Isabelle ha trovato un ragazzo?-
-È diverso…-Sorseggia del succo alla mela- Non voglio toccare l’argomento-
-Cara, dovremmo parlane invece- Mio padre…che coraggio che ha.
-Mangia un po’ di insalata, Madeline. Sai che ti fa bene-

Era come se non fossi li con loro. Sono sicura che se fossi stata che so…casper, sarebbe stato meglio. Isabelle non è come Madeline, lei è ancora una bambina, non può avere un ragazzo.
Sono stufa di tutto questo, sbuffo per l’ennesima volta. Mi alzo spostando malamente la sedia e li lascio soli chiudendomi in camera.

Venti minuti dopo…

Un bussare mi sveglia dai miei pensieri. Mi giro lentamente, non mi stupisco molto infondo un po’ ci speravo. Il più delle volte però…avevo quasi perso le speranze che lei venisse e invece, è qui sulla soglia della mia camera. Non so cosa dire, davvero…

-Posso entrare?-
-È casa tua. Certo che puoi entrare-

Sono alla scrivania, con la sedia mi giro guardandola. Stringe le spalle e lentamente chiude la porta sedendosi sul mio letto.

-Penso sia arrivato il momento che io e te, parliamo un po’-
-Sono tutta orecchi!- Davvero, non so cosa dirà ma spero che non ricominci dicendo che Alex non fa per me, etc…non riuscirei a sopportarlo per molto.
-So che mi sono comportata male con te –Alzo un sopracciglio- va bene, malissimo. Tuo padre mi ha fatto un certo discorso –Faccio un sorrisino- ma non pensare che ho sbagliato solo io-
-A questo proposito ho dei seri dubbi…-
-Insomma Isa, cerca di capirmi un po’ anche tu –Fa una pausa- sono tua madre. Guarda tua sorella, fermati un attimo e pensa…vuoi essere come lei?-

Non rispondo, cosa vuol dire comportarmi come Madeline?! Io sono io, solo perché mia sorella si comporta in un certo modo, non vuol dire che anche io debba comportarmi come lei.

-Io voglio un bene dell’anima a tua sorella. Ma sono anche convinta che puoi essere migliore. Non voglio che la prendi come esempio. Tu hai molto da offrire, e quel ragazzo…-
-Alex è apposto mamma –Credo di averlo quasi urlato- Non puoi giudicarlo se nemmeno lo conosci-
-Forse ho sbagliato molto anche in questo –Sospira- Penso di averlo giudicato ancor prima di conoscerlo-
-È così. Io lo amo, non puoi capire quanto –La guardo- Ma questo non vuol dire che non te lo farò conoscere prima o poi-
-Oh, non importa se non lo porterai a casa-
-Cosaa? Ma io credevo…-
-Non preoccuparti, mi terrò aggiornata su Twitter –Mi mostra il cellulare- se vorrò sapere qualcosa, saprò dove cercare-
-Ah, bene –Sono stupita- Quindi non c’è bisogno che ti dica che domani sera, esco con lui?-
-No, so anche questo- Digita qualcosa sul telefonino- Cosa? no, questo non me l’ha detto tuo padre-

Sorrido, forse è la volta buona che il nostro rapporto torni ad essere quello che è sempre stato. Ci guardiamo, lei mi stringe in un caloroso abbraccio. È tornata, ha smesso finalmente di essere quella persona che cominciavo a detestare.

-Mamma…io –Vengo interrotta dalla suoneria del suo cell.
-Aspetta tesoro, mi è appena arrivato un messaggino-
-Wow, un ammiratore segreto?-

Mia mamma ride abbracciandomi.

-Contenta?- Fa lei.
-Certo, vedi. Se ora dovrò dirti qualcosa, ti manderò un twitt-
-Ahhh…- Sospira- Vado da tuo padre, di sicuro vorrà sapere tutto-
-Va bene, io tengo aggiornata Maddy invece-

Sta per uscire dalla mia stanza, quando fa dietro front.

-Isabelle, sai cosa penso di quel ragazzo?-
-Dimmi-
-Cerca di stare solo attenta, ok?-
-Certo, lo sai che lo farò-

Annuisce chiudendosi la porta alle spalle. Ora si che sono felice. Accendo lo stereo ascoltando la prima canzone che capita, è “Tik tok, di Kesha” mi piace, in questo periodo la ascolto quasi sempre.

******

-Sto facendo jogging con Bobo…si, certo che verrò, puoi contarci Jack, a dopo-

Quando è libero Alexander ama portare il suo cane a correre sulla spiaggia. Era un cucciolo di labrador, quando lo trovò un giorno in un cartone mentre tornava a casa. Quel giorno pioveva, e il cucciolo era fradicio e molto freddo. Alex era indeciso ma non voleva lasciarlo li, al freddo. Lo raccolse e sistemando sotto la giacca lo portò a casa. Da quel giorno Bobo, è diventato il suo miglior amico, e il cane a modo suo tutti i giorni gli fa capire quanto ama il suo padrone.

-Bobo, che ne dici di un bel bagnetto?- Disse sfilandosi la canottiera sudata e i pantaloncini.

Bobo abbaia e scodinzolando tira Alex verso l’acqua. Tira un leggero vento in spiaggia, l’acqua è mossa ma non troppo, perfetta per chi vuole farsi il bagno o prendere il sole. Alex si tuffa e Bobo lo segue a ruota. Il biondo si immerge in profondità beandosi del paesaggio sottomarino. L’acqua è limpida e azzurrina, e la sabbia è chiara e bianca con sfumature azzurre. Sul fondo c’è qualche corallo e pesci pagliaccio che nuotano intorno ad essi. Prende una boccata d’aria e ritorna sotto, tra la sabbia nota qualcosa di lucci coso. Si avvicina scostando la sabbia e trova una specie di perla lucida, risale in superficie guardandola meglio. Si, è proprio una perla, di quelle che di solito si trovano nelle conchiglie.

-Boboo, torniamo in spiaggia-

Il cane non risponde subito, anzi qualche minuto dopo abbaia molto forte in un punto non molto lontano dal biondo. Alex si gira oltre le sue spalle c’è Bobo, che cerca di tenere a galla qualcosa. C’è una ragazza che sta annegando, Alex si precipita da lei. La prende in braccio portandola a riva.

-Meno male respira ancora…ma avrà di sicuro bevuto acqua-

Con le mani le preme sullo stomaco, una, due e tre volte. Ma nulla, lei non ha ancora riaperto gli occhi. Le apre la bocca appoggiando le labbra sulle sue, riprova ancora e finalmente la ragazza si riprende sputando acqua salata.

-Coff…coff…cos’è successo?!- Disse seduta e aiutata da Alex.
-Il mio cane ti ha trovata in acqua, eri svenuta e ti ho portata a riva-
-Grazie- Arrossì guardandolo –Senza di te, credo sarei…- Venne interrotta da lui.
-Non dirlo, ora sei viva e stai bene- Sorrise aiutandola a mettersi in piedi.
-Mi hai salvato la vita, come posso sdebitarmi?- Disse scrollandosi la sabbia di dosso.
-Non preoccuparti, il fatto che stai bene è una buona ricompensa-
-Non sono d’accordo, ci sei solo tu in spiaggia e credo sia stato destino. Non potrei pensare ad altro-
-Beh, se proprio insisti va bene- Disse rimettendosi i pantaloncini ma restando a petto nudo.
-Grande. Io sono Jennifer- Gli porse la mano, che lui subito ricambiò.
-Piacere mio Jennifer, mi chiamo Alexander- Lei gli sorrise e Alex sentì qualcosa alla bocca dello stomaco. Qualcosa che non sentiva da tempo, un formicolio o semplicemente qualcosa che tutti chiamano, attrazione.

******

-E così hai conosciuto una ragazza…com’è? Carina?-
-Jack, smettila so dove vuoi andare a parare per cui falla finita-
-Sei stato tu il primo a parlarmene- Disse guardandolo torvo –È normale che provi attrazione per una ragazza, siamo maschi, è la natura-
-Beh, natura o no, io non posso. Sto con Isabelle se non ti è chiaro-
-Guardare non è tradire, e poi scommetto che anche lei quando vede un bel tipo, fa degli apprezzamenti- Il biondo lo incenerì o quasi.
-Non so cosa mi prende…da quando l’ho salvata in spiaggia, non faccio che pensare a lei- Disse con fare colpevole.

Alexander si buttò su un divanetto accanto all’amico Jack. Si prende la testa tra le mani sbuffando e maledicendo quel giorno in spiaggia. Ma cosa avrebbe dovuto fare? Lasciarla li a morire? No, se avesse fatto questo si sarebbe pentito fino ad impazzire.
Eppure continua a pensare a Jennifer…al suo corpo magro, hai suoi capelli rossi, hai suoi occhi verdi e al suo sorriso. È come se gli fosse entrata dentro, ad isabelle non ha raccontato dell’incidente in spiaggia. Anzi, ha solo evitato di dirgli della sua infatuazione per la bella rossa.

-Raccontami com’è!- Riceve un occhiataccia dal biondo –Ehy, calmo…voglio solo farmi un idea di questa Jennifer, tutto qui!-
-Lei è…bellissima. Ha i capelli rossi e mossi che le arrivano poco sopra il sedere. La sua carnagione è abbronzata, ha gli occhi piccoli e di un verde a dir poco meraviglioso. Il corpo è snello ma con tutte le curve al punto giusto. La sua voce poi…dovresti sentirla parlare, ha un sorriso capace di far sciogliere chiunque la guardi. È perfetta Jack…divina- Sorrise guardando un punto indefinito della sala.
-Questo cambia le cose caro mio- Posa il drink sul tavolino nero lucido.
-Che vuoi dire?- -Che non è semplice attrazione, e che sei in fase “provo qualcosa per lei”-
-Che dici? Nemmeno la conosco!- Disse con una scrollatina di spalle.
-Ma ti sei sentito prima?- Non rispose –L’hai descritta come se fosse già la tua ragazza-
-È Isabelle la mia ragazza- Disse allarmato.
-Allora gli dovrai dire di Jennifer, prima che lo scopra da sola-
-Non posso…non ora almeno. Voglio capire ciò che provo-
-Intanto pensa a qualcosa da dirle- Il biondino lo guardò confuso.
-Stanno arrivando Jackie e Isa- Indicò poco prima del bar –Hai la faccia da pesce lesso, riprenditi- Sorrise alle due ragazze prendendo la sua ragazza sottobraccio.

******

-Cos’hai? Non hai parlato quasi tutta la sera!-
-Scusa, mi avrà fatto male qualcosa…credo-
-Oh, povero tesoro- Gli accarezzo la guancia con fare amorevole –In effetti, il sushi aveva un sapore un tantino strano- Faccio una smorfia.
-Jack non è bravo con i ristoranti cinesi- Si appoggia al muro –Domani gliene dirò quattro-
-Dai povero…non è tanto colpa sua, quanto chi ha cucinato-

Siamo sotto casa mia. Alex mi ha riaccompagnata dopo la nostra seratina con Jack e Jackie. È troppo bello, più lo guardo più lo amo. È il ragazzo perfetto, quello che tutte dovrebbero avere. Lo abbraccio nascondendo il viso oltre il braccio. Lui ride colto alla sprovvista, ma stringendomi a sua volta.

-Ora è meglio che entri, non vorrei che tua mamma uscisse con un mestolo tra le mani. O peggio una mazza da baseball- Disse ridendo e contagiando anche me.
-Mia mamma non sa giocare a baseball, a golf forse…se la cava, un po’-
-Buona notte Bells- Bacio –Ci vediamo a lavoro…Clove- Soffocando una risata.
-Sogni d’oro mio caro Cato!- Lui ride -Nell’arena sarò io a vincere-

Ci baciamo ancora. Apro la porta in tempo per vedere lui che entra in macchina e parte. Vedete perché lo amo? Perché è dannatamente dolce.

******

Ripenso alle parole di Jack, e non mi spiego il motivo per il quale Jennifer è nella mia testa. Penso che sei ragazzi su dieci, abbiano questo tipo di incontro, ma che a pochi di loro succede quello che è successo a me. Eppure non riesco a cancellare dalla mente il suo viso. Stasera per esempio, loro chiacchieravano animatamente e io in disparte a pensare a lei. Non è così che deve andare, io sto con Isabelle…lei è la mia ragazza, non Jennifer. Eppure…

“Drinnn…”

I mie pensieri vengono disturbati dal suono del campanello. Guardo l’ora sul comodino, “02:26” chi potrà mai essere a quest’ora? Mi alzo cercando di non far svegliare Bobo, di solito abbaia molto forte quando di notte sente un rumore. Non voglio che i vicini si sveglino per questo. Il campanello continua a suonare, prendo a casaccio un pantalone di una tuta infilandolo sopra i boxer e scendo di sotto.

-Arrivo…arrivo- Apro e mi ritrovo una ragazza infreddolita e che indica una macchina dal quale cofano sbuca una nube di fumo grigio.
-Mi scusi per l’ora, ma ho visto la luce accesa e…la macchina credo si sia rotta- Mi accorgo che la voce di lei trema- Potrei usare il suo telefono? Il mio cell è morto-
-Signorina io…va bene le presto il mio cellulare-
-Grazie, lei è davvero…- Finalmente si gira e la riconosco. È Jennifer.
-Jennifer?!- La sfortuna c’è l’ha con me –Come sai dove vivo?- Poi penso, che stupida domanda.
-Scusami, stavo tornando da una festa e la macchia è andata in crisi- Mi guarda stringendosi nel suo vestito –La mia amica Felicity, mi aveva detto di restare a casa sua, ma non ho voluto- Il naso le diventò rosso e dagli occhi cominciarono ad uscire calde lacrime.
-Su, non piangere. Intanto hai trovato me, e entra in casa mi sembri infreddolita-

Accendo la luce della cucina invitandola a sedersi. Ora che c’è luce la guardo bene e devo ammettere che è molto più bella che in bikini. Indossa un vestito nero corto fin sopra il ginocchio. È aderente, mostrando il suo fisico asciutto. Inoltre il vestito fascia a mo di cuore mostrando il generoso decolté. È sexy oltre che affascinante, dannatamente sexy. In più è nella mia cucina, di notte con la macchina in panne.

-Scusami se ti ho disturbato, non volevo giuro- Disse guardandosi le unghie.
-Non preoccuparti- Le porgo una tazza di tè –Dovremo incontrarci sempre così io e te?-
-Cioè?- Sul suo viso comparve un timido sorriso –In quale modo?-
-Così! Con te che hai un incidente e io che ti soccorro- Sorrisi appoggiandomi al bancone della cucina.
-Ahah, si è vero. È un modo strano di incontrarsi. Ma…- Si fermò all’improvviso.
-Cosa c’è?- La guardai cercando i suoi occhi-
-Tu credi nel destino Alexander?-
-Mh…non saprei ma…in questi ultimi giorni mi sono successe un po’ di cose- Lei sorrise –Per cui diciamo che un po’ anche io sto cominciando a crederci-

Mi ringrazia per il tè, noto che sbadiglia al che le dico.

-Vuoi dormire qui?- Mi guarda arrossendo –Voglio dire, la tua macchina la portiamo a riparare domani. Puoi dormire in soggiorno se ti va-
-Sei molto gentile, ma io…-
-Tranquilla, puoi fidarti non ti salto addosso-
-Grazie- Fortuna che ho un divano letto –È così buio qui…-
-Ehm…se non ti da problemi- Ma cosa sto facendo?! –Posso farti compagnia se vuoi-
-Davvero non mi salterai addosso?- Disse nella penombra della notte.
-Giuro- Mano sul cuore –Ti concedo di picchiarmi con una mazza se non rispetto il giuramento-
-No, mi fido-

-Bene, ti porto una mia maglietta che non metto più. Puoi usarla come pigiama, dovrebbe starti-
-Se lo fai per me, non devi disturbarti-
-È un piacere aiutare un amica-

Torno poco dopo e lei è già a letto sotto il lenzuolo. Ingoio guardandomi le mani tremare, mi ripeto ancora che è una cazzata ciò che sto facendo. Ma è come se lei fosse una calamita alla quale non posso resistere. O forse semplicemente mi sto solo facendo troppe illusioni. Mi infilo nel letto distanziandomi da lei, quando sento la sua mano sfiorarmi. Non so nemmeno io come sia successo, ma mi ritrovo con lei con la testa sul mio petto, che mi stringe e io che spero sia solo un brutto incubo.

-Buona notte Alex- Sussurra al mio orecchio.
-Notte Jenny- Chiudo gli occhi lasciandomi andare a morfeo.

******

Salveee, sono tornata. Sono mortificata per questo enormeee ritardo...dovrei venire picchiata che so come ha detto Alex, con una mazza da baseball va bene? xD
Mi dispiace sul serio, avrei voluto aggiornare tipo 1 mese fa, ma continuavo a rimandare. Ho un brutto difetto, rimando sempre tutto quando mi dico "devo fare questa cosa"...dico la faccio dopo, e quel dopo si trasforma in un altro dopo e così via...dopo questo capitolo succederanno tante altre cose. Volevo un pò movimentare la situazione aggiungendo qualche altro personaggio, altrimenti diventa troppo smielata, e penso che Alex sia uno stupido u.u notare comportamento! ;)
Comunquee...non so quando la riaggiornerò, però l'unica cosa che posso promettervi è quella che non la lascerò sospesa, questo non accadrà mai. Quindi spero che la leggiate ancora nonostante sia lenta ad aggiornare. Mi piacerebbe un vostro parere positivo o negativo che sia. Se vi piace commentate se no, pazienza non può piacere a tutti, ma ci terrei comunque ad una vostra opinione. Inconclusione al prossimo cap il quale mi metterò a scrivere.
Un bacio e buona lettura, e ringrazio chi legge, commenta, chi la segue soltanto, chi l'ha inserita tra le seguite, preferite e via dicendo. Grazie :)

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***



Scusatemi, sono mortificata. é troppo, troppo tempo che non aggiorno. Giuro avrei voluto aggiornare ma non sapevo davvero come continuarla. Per cui ho pensato di postare un capitolo un giorno a settimana in modo da non dire "ci vediamo al prossimo capitolo" e dopo posto tipo dopo mesi. E non mi va davvero, voglio davvero continuarla e portarla alla fine per cui oggi è sabato e posto un nuovo capitolo oggi. Ogni sabato posterò un nuovo capitolo così (spero) non resterà in sospeso. Non abbandonatemi se ci siete ancora continuate a seguirmi perchè se vi piacciono Alex e Isabel, c'è ne saranno delle belle. Jennifer in questo cap sarà molto presente, non so se è lungo su word mi è sembrato di si, ma comunque già ho iniziato il cap 9 quindi sabato prossimo lo troverete. E ora vi lascio al cap 8, chiedo venia non linciatemi! ;)

Chapter 8

-Che cosa stai facendo?- Maddy si butta sul divano accanto a me –Credevo fossi uscita con il tuo bel fidanzatino-
-Oggi aveva un impegno, e quindi…perché me lo chiedi?-
-Non so, c’è qualcosa che non va in quel ragazzo- Disse grattandosi il mento.
-Non comincerai anche tu con questa storia vero?- Dissi sbuffando.
-Sto solo dicendo che probabilmente ti ha mentito su qualcosa-
-Tipo?-
-Ti ricordi quando ti ho accompagnata alle prove?-
-Si, e allora?-
-Ho sentito Alexander e quel…Jack chiacchierare, parlavano di una certa ragazza-
-Non voglio sentire, smettila Madeline. So dove vuoi andare a parare, ma no non ci casco-
-Sto solo dicendo che forse ti conviene aprire un po’ gli occhi, sul tuo bel principe. Credo che non sia così santo come lo descrivi-
-Ma che stai insinuando?- Sono furiosa.
-Calmati, è solo che…parlavano di una certa Jennifer, e quando mi hanno vista si sono bloccati come se non volevano che qualcuno sentisse ciò che stavano dicendo-
-Chi è Jennifer?!- Ci penso un po’ su –Magari è una parente di Alex, no?-
-Ingenua…- La guardo male –Se lui fosse il mio ragazzo, sarei già li a chiedergli informazioni-
-Peccato che non lo è-

Madeline sbuffa girando e rigirandosi su quel divano mentre Isa continua a mandare messaggini a destra e a manca. Si sta annoiando, e quando si annoia comincia a rompere e Isabelle lo sa benissimo.

-Vuoi smetterla un minuto?- Dice quasi urlando Isabelle –Mi stai facendo impazzire-
-È che mi sto annoiando…facciamo qualcosa!- Suggerì guardando la porta di casa.
-Del tipo?-
-Qualsiasi cosa, ma usciamo di qui ti prego-
-E va bene- Disse prendendo la borsetta e chiavi di casa –Dove vuoi andare?-
-Mh…andiamo ai giardinetti come una volta?-
-Non ho più tre anni, Maddy- Sorrise –Davvero vuoi andare alle giostre?-
-No, idea geniale- Batte le mani spalancando la porta di casa.
-Ehy, so che quando hai un idea, va sempre a finire male-
-Come sei cattiva sorellina- Mise il muso –Diffidi di me?-
-No, solo delle tue strambe idee-
-Seguiamo Alexander!- Squittì entusiasta –Vediamo se è veramente dove dici-
-Ehm…non mi piace come idea- Mad storse il naso –Andiamo sai come la penso su queste cose-
-Tu hai paura che i tuoi dubbi alla fine siano veri- Le disse come se la cosa fosse ovvia.
-Io non ho nessun dubbio, sei tu che cerchi di farmeli avere-
-Ma non dobbiamo per forza spiarlo-
-Ah, no? E cosa dovremmo fare di grazia?!-
-Prima di tutto è giovedì. Di solito dove va quando non vi vedete?-
-In palestra penso- Ci pensò su –Però stamattina mi ha detto che aveva appuntamento per pranzare con sua mamma. Probabilmente sarà con lei-
-Ristorante o pub?-
-Ma non lo so, figurati se glielo chiedevo-
-Io lo avrei fatto- Disse con le mani sui fianchi Maddy –Il mio uomo non esce se non so dove sta, con precisione intendo-
-Per questo te li scegli tutti vecchi?- Scherzò Isabelle.
-Non sono vecchi- Precisò ferita nell’orgoglio –Figurati, l’ultimo era persino molto, ma molto più giovane di papà-
-Senti…lasciamo perdere, ok?- Isa tese la mano alla sorella –Pace fatta?-
-Si, ma solo se non parliamo più dei miei ragazzi- Isa annuì, ma pensò “chiamali ragazzi!”

++++++

“E così esci con lei…”
-Non esco con lei. Non abbiamo un appuntamento-
“Eppure a me sa di appuntamento caro”
-Guarda che metto giù il telefono, se non la fai finita. E poi abbassa la voce- Disse il biondo guardandosi intorno pentendosi poi di aver messo il vivavoce.
“Non hai detto di essere solo?”
-Jack!- Disse perdendo la pazienza –Vuoi aiutarmi oppure no?!-
“Senti, io vorrei tanto dirti cosa fare…”
-Ma? Perché c’è un ma, no?- Disse il biondo spazientito.
“Jennifer ti ha chiesto un appuntamento…” Il biondo sta per rispondere, ma viene fermato dalla voce dell’amico.
“Senti Alex, tu sei un mio amico e voglio essere sincero con te. Quando una ragazza che non è la tua ragazza, ti chiede di uscire…dalle mie parti significa che è un appuntamento. Anche se non lo vuoi ammettere, è così. E se tu, come penso hai una cotta per questa ragazza che tanto decanti, allora devi subito dirlo a Isabelle”

Il suo ragionamento non fa un piega, pensò Alex.
È vero, da un po’ a questa parte Jennifer, occupa l’ 80% dei sui pensieri ostacolando gli altri, inclusa Isabelle. Non è la prima volta che Alex ha un amica donna, le sue colleghe sono amiche eccetto Isabelle, ma lui le vede come amiche e basta. Ma Jennifer è entrata nella sua vita all’improvviso, come qualcuno l’avesse mandata a lui.

“Ehy, ci sei ancora?”
-Si…io non so cosa dirle Jack. Si incazzerebbe come un leone-
“Si incazzerà di più se ti vedrebbe con lei. E tu non le avessi parlato di lei”
-Ho paura- Confessò il biondino-
“Non fare la checca Alex, sei adulto e vaccinato. E sei perfettamente in grado di parlare con la tua ragazza, quella vera intendo”
-Perché quante ne avrei secondo te?!- Disse alterato.
“Se continui così, anche Jennifer diventerà la tua ragazza. E sai…non so proprio come farai a gestirle entrambe”
-Tu sei matto, ora l’ho capito sai?- Rise sedendosi su una panchina.
“Allora stammi a sentire per una buona volta”
-Non è facile come pensi. Cosa le dovrei dire?- Alex si passò una mano sul collo battendo nervosamente un piede calpestando sottili fasci d’erba.
-Non posso presentarmi da lei e dire…sai ho conosciuto una ragazza…-
“Mi sembra un buon inizio” Scherzò l’amico.
-Non prendermi per il culo- Ringhiò.
“Continua, fammi sentire il discorsetto”
-Ho salvato questa ragazza, e dal momento che l’ho conosciuta è diventata un chiodo fisso per me, e pensa l’altra notte ha dormito a casa mia…nel mio letto- Sussurrò pentendosi subito dopo di averlo detto.
“CHE COSA???” Urlò il moro, difatti il biondo dovette allontanare il cell da sé.
-Calmati Jack, o ti verrà un embolo- Sghignazzò Alex.
“Ma ti rendi conto di quello che mi hai appena detto??”
-Stavo scherzando amico, ti pare che faccio dormire una sconosciuta nel mio letto!-
“Si, tu lo faresti se questa fosse una mega topa!”
-Hai proprio una bella stima di me, eh Jack?- Disse offeso.
“Dai non prenderla sul personale, ma secondo te…come avrei potuto reagire?”
-Hai ragione scusa!-

-Ciao bellissimo biondino!- Una voce allegra lo abbracciò da dietro cingendogli il collo-
-Jennifer, sei puntuale-
-Si, ti dispiace?- Fece il giro sedendosi al suo fianco.
-No, figurati- Tolse il vivavoce –Saluto il mio amico e poi sono tutto tuo- Jennifer sorrise a quella frase.
“Fai il bravo mi raccomando. Tieni il salsicciotto al sicuro e non guardarle troppo il culo, soffermati sulla faccia, e cosa più importante…DILLO A ISABELLE!!” Disse Jack prima di riagganciare.
-Simpatico il tuo amico. È quello dell’altra sera?-
-Si, è lui-
-Mi è sembrato un po’ strano a dire il vero-
-Perché?-
-Mi ha detto di una certa Isabelle- Disse vaga.
“Io ammazzo Jack, è una promessa” Pensò Alex –Cosa ti avrebbe detto?- Cercò di apparire calmo.
-Dimmi la verità, è la tua ragazza, vero?-

Alex boccheggiò ma non rispose, teneva ancora il telefono a mezz’aria. Jennifer sospirò.

-Senti ti ho chiesto di vederci per bere qualcosa insieme da amici. Sai…vorrei sdebitarmi in qualche modo. Quello che hai fatto conta molto per me, ma se hai una ragazza e sei in evidente difficoltà…beh, allora forse è meglio non vederci più- Disse triste abbassando la tasta sulle sue convers.

Oh, si, è stato l’averla incontrata a fargli male. A scombussolare il suo mondo perfetto con Isabelle. Jennifer è uno dei sette peccati, e lui è l’anima pia che non riesce a stargli lontano.

-Io, non ho una ragazza Jennifer!- Sospirò come per togliersi un grosso peso dalle spalle.
-Ma quella Isabelle?!-
-Lei è…solo una collega di lavoro. Ogni tanto ci vediamo perché sai, quando reciti è facile fare amicizia- “Sono un bastardo, dille la verità. Dille come stanno veramente le cose” Pensò il biondo.
-Si, so com’è, ti capisco. Mio zio è un regista e io sono un addetta alle luci-
-Ma dai- Sorpreso –Non ti ho mai vista-
-Magari non lavoriamo nella stessa zona, no?- Rise di una risata cristallina.
-Sembri più rilassato ora- Aggiunse sfiorandogli la mano.
-Cosa intendi?-
-Non so…prima sembravi molto teso, come se da un momento all’altro stessi per svenire-
-Ah, no…non preoccuparti, va tutto bene-

La vide sorridere, alzarsi e prendergli le mani per poi stringerlo in un confortevole abbraccio. Alex, come un automa si lasciò guidare da lei. Ricambiò l’abbraccio nascondendo il volto tra la spalla e il collo di lei.

-Alex?- Sentì lui sospirare –Ti va di vedere un film?-
-Si, mi va-
-E cinema sia- Disse incamminandosi all’uscita del parco.

Alex la guardò, anzi per meglio dire, le fece la radiografia. I capelli erano lisci e morbidi e scendevano lunghi fino a sopra il sedere. Il top senza maniche le fasciava perfettamente i fianchi stretti e la pancia piatta. Gli shorts non potevano certo definirsi pantaloni dato che erano abbastanza corti. Le calzavano come una seconda pelle. Jennifer non era alta e senza tacchi le arrivava appena al mento, cosa che a lui piaceva. Le arrivò accanto cingendole le spalle con un braccio, lei ricambiò e il biondo infilò la mano in tasca uscendo dal parco.
Per chi li vedesse potevano sembrare una felice coppia di fidanzatini, ma Alex dentro di se sapeva di non essere tranquillo. Questa volta l’aveva combinata grossa, ma accanto a Jennifer, ogni dubbio, frustrazione o pensieri sparivano, e quindi perché pensarci? Anche se dentro di lui, conosceva il motivo.

++++++

-E non è nemmeno in palestra- Sbuffò Maddy appoggiandosi contro un lampione.
-Io te lo avevo detto che era una pessima idea-
-Ero così sicura che lo avremmo trovato, che…insomma non è in palestra, e nemmeno al parco, e non in spiaggia. Allora dove può essere?- Corrugò la fronte.
-Dai non fa niente- Dalla borsetta prese il cell –Il tuo fiuto da detective, non può funzionare sempre-
-Non prendermi in giro- Prese a camminare accanto ad Isa –Quella sensazione non è ancora andata via-
-Quando lo farà avvertimi- Disse ignorando la sorella e continuando a messaggiare, sorridendo ad ogni bip.
-Mi vuoi dire una buona volta, con chi messaggi??- Disse invadente cercando di sbirciare lo schermo.
-Uff…quanto sei impicciona- Mad la guardò male –Sto scrivendo a Joel, contenta?-
-Ed è carino questo Joel?- Disse con voce maliziosa.
-Maddy lo sai benissimo che lui è il mio migliore amico- La guardò roteando gli occhi –A volte sei davvero impossibile Maddy-
-E su, scherzavo. Uff quanto sei pignola- Si aggiustò la maglietta e buttò l’occhio davanti a sé.
-Che guardi?- Chiese Isabelle.
-Andiamo al cinema? Ho voglia di vedere un film-
-Come l’altra volta che mi hai costretta a vedere Gnomeo e Giulietta?-
-Volevo solo vedere se era bello-
-See…dillo che i film d’animazione ti piacciono, e anche tanto-
-Beh? È un problema?- Incrociò le braccia al petto.
-Va bene- Disse rimettendo il cell in tasca –Oggi sono di buon umore, andiamo a vedere un film- Disse correndo verso l’entrata con Maddy dietro di se.
-Ehy, Isa ma quello non assomiglia ad Alex?-

Isabelle si girò guardando nella direzione della mano di Maddy. Vide un biondino seguito da una mora entrare nella sala numero 6. Ci pensò su e sorrise, Alex glielo avrebbe detto se andava al cinema e no, non può essere lui.

-Che dici?- Indagò Mad.
-Naa…dai basta con gli inseguimenti-
-Non capisci proprio, ne?-
-Senti, se lui fosse qui me lo avrebbe detto, no?-
-Non penso proprio- Isa sbuffò –Se fosse con una ragazza pensi che ti chiamerebbe?-
-Alex è diverso, perché tutti pensate che ha un'altra?!- Isa stava per scoppiare.
-Ok, scusa non arrabbiarti- Mortificata Mad –Non credevo che sbottassi così-
-Tu sei mia sorella Madeline. Dovresti sostenermi, e invece mi fai pensare che il mio ragazzo sta con un'altra- Si asciugò una lacrima –Secondo te come dovrei sentirmi?-
-Dai sore, prometto che non dirò più niente- Mad l’abbracciò –Ci vediamo Hansel e Gretel?!-
-Va bene, un film vale l’altro per me- Disse col broncio.
-Oh, ma dai! Su con la vita-
Isabelle sfoderò un sorriso a 32 denti –Va bene così?-
-Molto. Andiamo- E entrarono in sala.

Da un'altra parte invece…

-Oh che sciocca, ho dimenticato una cosa- Disse Jennifer al biondo.
-Qualcosa di importante?-
-I pop corn- Disse con la voce di bimba –Sono fondamentali al cinema-
Alex rise –Va bene, te li vado a prendere- Disse alzandosi.
-Ma no, dai! Ci vado io, non preoccuparti-
-Naa, faccio in un attimo-
-Va bene, ma non fare tardi o comincerà il film-
-Si, signorina- Disse allontanandosi.

Alex uscì dalla sala avvicinandosi al chiosco dei pop corn, prese qualche schifezza varia, ma in realtà non sapeva i gusti di Jennifer. Si passò una mano sul viso per non averle chiesto se volesse altro. Intanto in sala in cell del biondo cominciò a suonare e Jennifer guardò lo schermo. “Bells” cosa doveva fare? Rispondere o guardare il mess appena arrivato? Lanciò uno sguardo all’entrata ma di Alex nemmeno l’ombra, e così decise di dare una sbirciatina. Sgranò gli occhi, sorridendo poco dopo.

-Ho preso un po’ di cose- Disse una volta tornato.
-Ehy, è uno spuntino o dobbiamo cenare?- Rise lasciandolo passare.
-Scusa colpa mia, non sapevo cosa ti piacesse- Si grattò imbarazzato la nuca.
-Fa niente- La sala si oscurò –Dai sta per cominciare-

L’ultima volta che è stato al cinema accanto a lui c’era Isabelle, e pensò che non si è mai sentito agitato in sua compagnia, come lo è con Jennifer.
È amore? Una cotta? Infatuazione? Alex non sa dare una risposta concreta a tutto ciò.
Infilò la mano nel cartone dei pop corn, cercò di prenderne un po’ ma si accorse di un'altra cosa. Si girò lentamente verso Jennifer, vide la sua mano prendere una manciata di pop corn e mangiarne uno ad uno. Guardò le sue labbra e si accorse che se fosse stato possibile, sarebbe voluto essere quel corn, e essere avvolto tra le labbra della mora.
Si diede mentalmente dello stupido, come poteva solo pensare certe cose.
Delle dita si legarono alla sua mano, questa volta non si voltò ma sapeva che Jennifer si è appena avvicinata. Con un ragazzino alla sua prima uscita, Alex ringraziò l’oscurità della sala. Se Jennifer lo avesse visto in quel momento, avrebbe di sicuro riso di lui.
Il biondo diventò rosso come un pomodoro e improvvisamente, sentì più caldo del solito.

-Sono contenta di essere qui con te- Disse appoggiando la testa sulla spalla del biondo.
-Grazie, spero di non annoiarti-
-Non può succedere- Lo guardò –Sei una buona compagnia-
Alex si voltò a guardarla –Ne sono felice-

Successe tutto all’improvviso. Jessica si avvicinò ancora di più, fino a far combaciare le punte dei loro nasi. Appoggiò una mano sulla gamba del biondo, e in quell’istante le loro labbra si scambiarono un bacio. Alex si scostò, ma Jennifer non contenta di quel gesto, arpionò le braccia intorno al collo del biondo, riappropiandosi delle sue labbra. Questa volta Alex non si scostò, ma accolse Jennifer circondandole la vita.

-Ehy, se volete una camera andate in un motel- Urlò una donna –Questo è un cinema, non costringetemi a chiamare la sicurezza-

I due si scostarono imbarazzati. Jennifer sorrise al biondo, e mentre lui distratto da qualcosa, lei ne approfittò per mandare un sms. Uno semplice ma con gran significato, un “Missione compiuta” partì dal cell di Jennifer.

-Bello il film vero?- Disse rivolta al biondo.
-Oh, si…soprattutto questa parte- In realtà perse il filo del film da un po’.

In un'altra sala…

-Mad, ora che c’è l’intervallo, ne approfitto per andare in bagno-
-Vai a chiamare Alex?- Disse maliziosa.
-Anche- Rise lei –Ma tu fai la brava, e quando torno voglio trovarti nello stesso punto dove ti ho lasciata-
-Dove vuoi che vada?-
-So come guardavi quel modo in seconda fila- Disse indicandolo che chiacchierava con un amico –Ti osservo-
-Ma stai calma!- Unì le mani –Starò buona, lo prometto-
-Sarà meglio per te- Disse uscendo dalla sala.

Isabelle si affrettò a raggiungere in fretta il bagno delle donne. Maledì la sorella per averle fatto bere tutto quel tè alla pesca. Meno male che l’intervallo arrivò o sarebbe di certo scoppiata. Bussò a un paio di porte, e resasi conto di essere sola, si intrufolò in uno dei bagni.

-Ohhh…- Disse sedendosi sulla tazza –Ora si che sto bene- Sorrise rilassandosi sulla tazza.
“Ehy, mi passi la carta igienica?” Disse una voce oltre il muro.
-Oh, certo ora te la lancio, pronta?- Avvolse un rotolo e si preparò a lanciarlo alla sua sinistra.
“Certo, vai”

Isabelle lanciò il rotolo sentendo subito dopo un grazie. Tirò lo sciacquone e con un po’ di sapone cominciò a strofinare le mani. Pensò a quanti microbi posso trovarsi in un bagno pubblico, e allora strofiniamo che è meglio.

“Grazie per la carta igienica” La voce si avvicinò alle sue spalle.

Isabelle guardò meglio la ragazza. Raccolse il sapone in una mano, aprì il rubinetto e imitò i suoi gesti. Con la coda dell’occhio osservò meglio la tipa. Ha lunghi capelli scuri, magra, occhi chiari e una bella pelle abbronzata.

-Figurati per così poco- Disse asciugandosi le mani.
“Comunque piacere mi chiamo Jennifer” Disse porgendole la mano.
-Piacere mio, mi chiamo Isabelle-

Le due ragazze si strinsero la mano. Jennifer sorrise ringraziandola ancora e uscendo dal bagno. Isa la guardò e nel momento in cui le sfiorò la mano, sentì una scossa come se avesse infilato le dita in una presa elettrica. Aggrottò le sopracciglia pensando che questa Jennifer in realtà sia la Jennifer di cui ne parla Madeline. Ma Isa rise, impossibile si disse.
Sarebbe troppo scontato e poi sa che Mad, si comporta sempre in questo modo. Un giorno è interessata a qualcosa e ne parla in continuazione, e il giorno dopo quella cosa che tanto portava interesse in lei, è sparita, come se non fosse mai esistita.
Cosa più importante, se questa Jennifer veramente esiste, quante probabilità ha di incontrarla?

++++++

-Grazie per avermi accompagnata a casa. Non dovevi disturbarti- Disse Jennifer entrando nel vialetto di casa.
-Non preoccuparti, sai che non mi pesa-
-Alex…vuoi entrare?- Disse titubante –Posso offrirti qualcosa?- Disse prendendo le chiavi.
-Ehm…non so se sia il caso di farlo- È impacciato, e Jennifer se ne è accorta.
-È colpa mia vero?- Abbassò la testa.
-Ma no, è solo che…- “Come glielo spiego ora?” Pensò il biondo.
-Se è per il bacio, ti chiedo scusa. So che probabilmente non ti serviranno a nulla le mie scuse, ma voglio davvero sapere se è quello che ti turba- Lei lo guardò intensamente.
-Non è per quello, anzi…forse solo un po’-
-Tu mi piaci- Si avvicinò a lui –Non ti dirò bugie, mi piaci molto Alexander. Ma io non ti piaccio è evidente. Scusami giuro che non ti disturberò più- Fece per allontanarsi da lui ma Alex le strinse il polso fermandola.
-Non devi mai più dire una cosa del genere- Affermò deciso –Sei molto carina- Si morse la lingua perché avrebbe voluto dire “sei molto bella” –Sono solo confuso, sta andando tutto così di fretta…-
-Scusami Alex, non dovevo baciarti- Aprì la porta di casa.
-Jenny, sei arrabbiata con me?-
-Non ti pare che ci stiamo comportando come bambini all’asilo?- Sorrise e con lei il biondo.
-Si, devi scusarmi. Io non mi comporto così-
-Beh, entri o no?- Disse spalancando la porta di vernice rossa.

Cosa doveva fare? Entrare o tornare a casa?
Alex rigirò tra le mani le chiavi dell’auto, ah ma perché capitano tutte a lui, pensò il biondo.
Ah questa è una maledizione e Jenny è un diavolo tentatore. Si, lo sta tentando e Alex come un pollo ci sta cascando con tutte le piume. Jennifer lasciò la porta aperta sparendo lungo il corridoio.

Sospirò, fece un passo avanti chiudendosi la porta alle spalle. Lei era lì ad aspettarlo in cucina, con un grembiule azzurro, i capelli raccolti in una cipolla disordinata e un sorriso stampato sul volto.

-Lei è il diavolo…me ne pentirò- Sussurrò il biondo raggiungendo la mora.

++++++

Casa Fuhrman ore 15:30

Isabelle è distesa a pancia in giù sul letto, ha il cell acceso sperando in un mess di Alex.
L’ultimo è stato qualche ora fa, diceva “Ho avuto un imprevisto, scusami non posso venire da te Bells. Ti chiamo, baci Alex” sembrava così freddo quel mess. Isa appoggiò la testa su un cuscino portandone al petto un altro.

-Chiamami Alex, ti prego…ho bisogno di sentire la tua voce- Sussurrò triste la mora.

Provò a chiamarlo diverse volte, ma una voce fastidiosa diceva “non è al momento raggiungibile” per la rabbia gettò il cell hai piedi del letto. La sua cagnolina saltò sul letto annusando le mani della ragazza. Le leccò una guancia e Isa ricambiò le coccole alla sua cagnolina.

-Ti voglio bene, Lilly- Disse accarezzandola.
-Bauu…-
-Alex mi chiamerà, ne sono certa- La cagnolina si accucciò al fianco della sua padroncina, come per confortarla. Isa sorrise continuando a concederle dolci carezze.

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***



Ciaooo, immagino cosa pensiate. é sabato, perchè non c'è il capitolo??? O.O
Mhh, avrei voluto postarlo questo pomeriggio ma ho avuto da fare. In realtà volevo postarlo ieri ma...ho mantenuto la parola e eccomi quì. Mi perdonate vero?? *-* Comunque riguardo al cap. ero un pò indecisa su una parte, quella tra Alex e Isa, però o la va o la spacca, l'ho aggiustata un pò e beh, resta a voi giudicare. Premessa: Non ricordo se il nome della mamma di Isa, all'inizio della fic, avevo già detto come si chiamasse oppure no, in tal caso provvederò a sistemare. In conclusione, ringrazio che la legge e commenta e anche chi la legge e basta, penso che il solo fatto che venga letta è già qualcosa. E quindi grazie di cuore per tutto. Buona lettura e commenti a voi! :D

Chapter 9

-Oh, ecco la lì! Eccola lì- Urlò Marvel attirando l’attenzione dei compagni.
-Hai trovato uno stagno?- Disse prendendola in giro Cato.
-Noi abbiamo trovato te-
-È mia, è mia- Urlò correndo Clove.
-Sei finita ragazza in fiamme- Cato le era dietro, appena raggiunta l’avrebbe uccisa.

Katniss corre tra i boschi, ma la gamba le fa male per via della bruciatura. Non sa cosa fare e i favoriti le sono alle spalle. Appena vede un albero, non ci pensa due volte e inizia a scalarlo. I tributi dell’1 e del 2, sono alle sue spalle, compreso Peeta.
-Corri Cato, devi ammazzarla-
-Mossa sbagliata ragazza in fiamme- Disse Cato raggiunto l’albero sul quale si è rifugiata.
-Sei in trappola- Rise Glimmer sfoggiando arco e frecce.
Katniss non si fermò e continuò a salire, fermandosi su un grosso ramo. Cato prese subito ad arrampicarsi incitato dalle voci dei suoi compagni.
-Vai Cato, vai- Disse Clove.
-Devi ucciderla Cato…appena più su, è lì. Non lasciartela scappare Cato- Marvel scacciò un mucchio di erba gridando all’ amico di uccidere la ragazza del 12.
-Sto arrivando a prenderti- Rise il biondo già pregustando il momento in cui il suo macete, avrebbe squartato la pelle della giovane.
-Falla fuori Cato…Uccidila Cato, devi ucciderla…Vai, vai ammazzala- Le voci di Glimmer, Clove e Marvel si sovrapponevano l’una all’altra, incitando più che mai Cato a raggiungere la ragazza di fuoco.
-Ti sto raggiungendo- Rise Cato allungando la mano e salendo ancora più in alto. Ma qualcosa andò male, il ramo su cui si appoggiò Cato non resse il suo peso. Cadde sulla schiena producendo un sonoro tonfo.
-Ci provo io- Annunciò Glimmer arpionandosi di arco e freccia.
-Vedi di centrare il bersaglio- Le disse Clove guardandola in malo modo. Sapeva perfettamente che la bionda è una schiappa con l’arco. Lei guardò la mora con disprezzo, scoccò la freccia ma colpì solo di striscio Katniss.
-Dammi qua, ci penso io…prima che…- Con rabbia Cato si impadronì dell’arco e lanciò anche lui una freccia in direzione di 12. Ma anche lui come Glimmer fallì.
-Magari se lanciate una spada, avrete più fortuna- Urlò Katniss prendendo in giro i favoriti.
Tutti e quattro tacquero, pensando a come farla fuori il presto possibile.
-Restiamo qui ed aspettiamo- Suggerì Peeta, fin ora stato zitto –Dovrà scendere prima o poi, o morirà di fame- Aggiunse guardandoli uno per uno.
I favoriti non si fidano di lui, dopo la dichiarazione d’amore fatta in diretta davanti a tutta Panem, sono un po’ scettici sulle sue parole. Ovvero che vuole vedere morta la sua compagna.
Alla prima occasione Cato lo avrebbe fatto fuori.
La lama della sua spada ha sete di sangue, e o la ragazza in fiamme o il ragazzo del pane, avrebbero sfamato la sua fame.
-Va bene. Accampiamoci qui per la notte- Cato è il leader, e gli altri eseguono ciò che gli viene chiesto.
-Non mi fido di lui- Abbaiò Clove rivolta a Cato –Sono sicura che alla prima occasione, la farà fuggire- Disse stringendo uno dei suoi tanti e amati coltelli.
-Paura di fare una brutta fine, piccola Clove?- Sputò ridacchiando Glimmer.
-Bada a come parli gallina- Disse minacciosa avvicinandosi –Non ci metto niente a ridurti in poltiglia-
Cato si avvicinò alla mora, mentre Marvel si preparò a dividerle in caso di lotta.
-Smettetela, sembrate due bambine- Male far arrabbiare Cato –Questi sono gli hunger games, non un campo estivo- Guardò severo Clove. Glimmer sorrise fiera, Cato la stava proteggendo. Ma si sbagliava di grosso, quell’occhiata arrivò anche a lei.
-Non costringermi a farti del male- Sussurrò il biondo in modo da far sentire solo a lei, Clove, la sua compagna.
-Che paura…- Disse provocandolo, le piaceva quando si incazzava.
-Non provocarmi, Clove- Stringendole forte il braccio –Sai come divento quando mi arrabbio-
Clove lo guardò e basta, si scollò di dosso la mano di Cato e si avviò per prendere qualcosa da mangiare. Cato guardò il punto dove Clove è sparita, sospirò tornando a guardare l’albero e la ragazza in fiamme che li osservava divertita.

-È meglio se cerchiamo della legna- Avanzò Marvel verso dei tronchi, per poi cercarne altri.
-Sei impazzito?- Strillò Glimmer –Il fumo. Ci scopri ranno se ne accendiamo uno-
-Nessuno si azzarderà a toccarci, siamo favoriti- Disse Cato avviandosi dove poco prima è andata Clove.
-Renditi utile- Le ordinò Marvel –Prendi la legna- Glimmer sbuffò, cominciando a raccogliere legna qui e là.
-Forza ragazzo innamorato- Si avvicinò Marvel –Non vorrai stare a contemplare la tua bella?- Gli disse ridendo, gingillandosi muovendo la lancia nella direzione del 12.
-No, stavo solo…-
-Presto la uccideremo, e lei sarà solo un ricordo- Disse avviandosi con gli altri.

Peeta alzò il naso all’insù guardando Katniss. Lei non lo degnò di un minimo interesse. Non riusciva a capirlo, prima le diceva di amarlo e poi la tradiva quel modo.
Vide Cato e Clove tornare. Marvel sistemare i rami formando un piccolo cerchio e successivamente accendere un fuoco. Quella notte sarebbe stata la più lunga di tutte.

-Ok, stop, buona- Annunciò fiero il regista.

-Come siamo andati?- Disse avvicinandosi Jennifer.
-Buona interpretazione, Katniss. Ho seriamente creduto che una freccia potesse colpirti- Scherzò il regista.
-Si, come no, Gary! Ah, vado a darmi una ripulita- Disse ancora raggiungendo il suo camerino.
-Va bene ragazzi, ora aspettiamo che faccia buio, e poi riprendiamo- Disse Gary congedando gli attori.
-Fantastico, non ne potevo più- Disse stanza Jackie.
-Ma se hai recitato pochissimo oggi- Le disse Bells abbracciandola.
-Ehy, non prendermi in giro- Disse mettendo il muso.
-Scusa, vado a ripulirmi. Ci vediamo al bar?-
-Certo, abbiamo tempo prima di ricominciare-
-A dopo- Disse Isa sparendo dietro una porta.

******

-E quindi, non ti ha chiamata per tutta la sera-
-Eh, già…- Sospirò Isa, davanti alla sua insalata. Continuava a girare e rigirare il mais nel piatto, erano da venti minuti seduti in quel bar. Lei non riusciva proprio a mangiare, nonostante Jackie continuava a spronarla per farle mangiare qualcosa.
-Devi mangiare qualcosa, e se non ti riprendi vado da quell’Alex, e lo riempio di botte. Non deve azzardarsi a fare lo stupido con la mia amica-
-Grazie- Disse Isa ridendo –Non preoccuparti per me, sto bene. Tutto passa prima o poi-
-Che vuoi dire?-
-Niente, è solo che…credo che lui si stia stufando di me- Disse triste.
-Ma cosa dici Isabelle!- Prese la mano di Isa –Guarda che non concludi niente, se cominci a pensare a queste cose-
-Cosa dovrei fare secondo te?- La guardò –Oggi sono riuscita a parlargli fingendo di essere Clove. Io non so, davvero cosa pensare- Sbuffò scivolando con le spalle contro la sedia.
-Secondo me, non dovrai aspettare così a lungo- Disse ridendo la rossa.

Difatti alle spalle di Isabelle, c’erano una dozzina di rose rosse. La ragazza si girò lentamente, ma quando vide il volto di Alex dietro i fiori, cambiò espressione. Come può essere arrabbiata, quando lui la guarda come un cucciolo ferito.
Alex si sporse verso di lei, donandole un bacio. Lei si morse il labbro arrossendo vistosamente.
Jackie sorrise nel vedere la sua amica felice, pensò di essere di troppo, fece un occhiolino alla mora e si allontanò dal tavolo.

-Grazie, sono bellissime. Ma…- Isabelle abbassò lo sguardo.
-Scusa. Sono stato uno stupido in questi giorni- Le prese le mani –Tu non meriti una persona come me- Isabelle alzò lo sguardo allarmata –Ti faccio soffrire anche quando non voglio. In questo periodo mi è successa una cosa che mi sta mandando nel pallone, non sono più sicuro delle mie scelte-
-Alex, cosa…-
Da un momento all’altro Bells, sarebbe scoppiata a piangere, lei lo sapeva e anche Alex, si accorse dei suoi occhi rossi. Le mani iniziarono a tremare, la stava lasciando? Perché?!
Perché le ha portato le rose, se ha intenzione di farla finita?!
-Tu sei speciale- Si avvicinò di più a lei –Prima non me ne rendevo conto, non credevo che fossi così importante per me…- Una lacrima scivolò lungo la guancia di Bells, Alex si sentì morire.
Il cuore della mora batteva all’inverosimile, se avesse potuto sarebbe scoppiato fuori dal petto. Era preparata a tutto, ma non alla fine della sua storia d’amore.
-Ti prego Alex, non farlo- Sussurrò piano la mora.
-Voglio essere sincero con te, Isabelle- Le disse il biondo tenendola tra le sue braccia.
-Vuoi lasciarmi, vero?- Disse sfilandosi dal suo abbraccio.
Alex non rispose, e questo fece supporre alla mora, che è così, come pensa.
-Almeno dimmelo in faccia!-
-Io non voglio lasciarti. Non vorrei mai, ma…ho paura di una cosa che devo assolutamente dirti. E…non so davvero come la prenderai. Magari…sarai tu che, vorrai lasciare me-
-Cosa devi dirmi?!- Disse esausta di tutti quei giri di parole.

Alex prende la mano di Isabelle, la porta vicino a una panca.
Isa nota che è nervoso, e ha le mani sudate. Cosa le deve dire di tanto sconvolgente?

-Un po’ di settimane fa…ho conosciuto una ragazza- Disse con lo sguardo basso, non voleva guardare ancora la sua espressione. -Alex, ma cosa…- Lui la interruppe.
-Le ho salvato la vita, beh…stava annegando e io, mi trovavo in spiaggia e così…l’ho conosciuta- Le mani sudavano, Isa stava zitta ascoltandolo.
-Credevo che non l’avrei più rivista. Ma un giorno me la sono ritrovata fuori casa, pensavo è la solita sconosciuta che ha bisogno di telefonare. Ma invece era lei…- Si fermò. Ora arrivava la parte più difficile, dirle che Jennifer è entrata ufficialmente nella sua vita. Che è un amica, una confidente, una piacevole compagnia. Una di queste tre cose farà infuriare Bells, la guardò e lei ricambiò lo sguardo prendendogli la mano, come per tranquillizzarlo.
-Avanti, ti sto ascoltando Alex-
-Come fai? Non sei arrabbiata-
-Sto cercando di non esserlo- Disse calma –So che hai delle cose importanti da dirmi. So anche che mi arrabbierò, ma voglio farti capire che, puoi dirmi tutto quello che vuoi- Ingoiò il groppo che le si era formato in gola.
-Lei si chiama, Jennifer!- A quel nome Isabelle sussultò.
-Jennifer?!- Allontanò la mano di Alex, no lei no. Allora vuol dire che…non può essere la ragazza della carta igienica. Non quella Jennifer, non la ragazza di cui parlava Madeline. “Alex che hai combinato?” Pensò Isa.
-Cosa ti prende?- Chiese turbato, guardando il suo comportamento di poco fa.
-Io…io…niente, continua, dicevi?-
-Va bene- Sospirò afflitto –Da quando l’ho conosciuta, qualcosa è cambiato in me. Sono cambiato io, non so spiegartelo bene-
-Provaci-
-Mi sento diverso- Sorrise –Sento come se potessi toccare il cielo con un dito- Ma si pentì di averlo detto. Guardò alla sua destra, Bell ha la testa china, le spalle fanno su e giù scosse dai singhiozzi. Lui fece per abbracciarla, ma lei scostò via in malo modo il suo braccio.
-Bells, lascia che ti spieghi-
-Cosa vuoi spiegare?- Mentre copiose lacrime scendono dai suoi occhi –Tu ti sei innamorato Alex. È così evidente, e poi di chi? Una sconosciuta trovata in spiaggia- Disse balbettando e velocemente.
-Non è come dici, se mi lasciassi spiegare- Disse alzandosi per raggiungerla.
-Ma spiegare cosa??- Si girò con gli occhi rossi, tremante e infelice –Tu mi hai mentito! Sei uscito con un'altra ragazza, alle mie spalle. Cosa dovrei fare secondo te??- Disse indietreggiando.
-So che sono uno stronzo, so che ti sto facendo del male, ma io…-
-No, basta con le scuse, smettila- Disse inginocchiandosi fuori dal bar. Qualcuno ha sentito la discussione dei due e li guardava compiaciuto, rideva anche aspettando il momento giusto, in cui avrebbe fatto la sua mossa.
-Sei davvero uscito con tua madre o sei stato con lei?!- La mora si morsicò più volte il labbro, aveva paura di fargli quella domanda. Anzi, più timore della risposta, ma ora basta è giunta l’ora della verità. Che sia bella o brutta, non importa la verità va sempre detta.
Perché a fare più male, non è la verità. Sono le bugie che fanno più male.
-Non ero con mia mamma- Isa ebbe la prima pugnalata al cuore. Non era con sua madre.
-Non sapevo come dirtelo. E ho inventato una balla- Aggiunse il biondo.Non era con sua madre.
-Mi ha chiesto di vederci, voleva ringraziarmi per quello che ho fatto. Ma…non credevo che sarei restato con lei tutto il pomeriggio, e anche la…- Continuò a dire il biondo, ma venne fermato da lei. Si alzò dal pavimento, stringendo forte i pugni, facendo diventare le nocche bianche. Non era con sua madre. Solo questo pensava la mente di Bells.
-Sei stato con lei?- Disse quando l’ennesima lacrima, scivolò lungo la guancia.
-No- Alex fece per avvicinarsi –Te lo giuro su quello che ho di più caro al mondo, non ci sono stato insieme- Isabelle non gli permise di abbracciarlo.
-Resta il fatto che…sei uscito con lei, e mi hai mentito, ANCORA ALEX- Disse le ultime parole urlandole contro il biondo.
-Non so cosa dire, perdonami ti prego- Disse inginocchiandosi hai suoi piedi.
Isabelle lo guardò dall’alto. Cosa doveva fare? Perdonarlo e fare finta che tutto questo non sia successo, o fare la fidanzatina e perdonargli tutto e continuare a soffrire? No, questa volta non è diverso, tanto che non riesce nemmeno più a guardarlo negli occhi. -Mia mamma me lo aveva detto- Disse non degnandolo di uno sguardo. Non meritava di essere guardato da lei.
-Mi aveva avvisata su di te, ma io non l’ho ascoltata. Le ho detto di non…intromettersi nella mia vita, di stare alla larga. Le ho detto di fidarsi di te, che non eri come tutti gli altri…che eri speciale- Guardò un punto impreciso della stanza –Ho litigato con lei per te, ti ho difeso con mia sorella. Sono stata male per te-
-Io non vorrei mai farti soffrire, ti giuro che lei non conta niente-
-È entrata nella tua vita, fa parte di te- Sorrise sarcastica –Mi hai dimenticata in fretta, questo vuol dire che…non sono così importante, se c’è voluta una sconosciuta per farti dimenticare di me- Ora gli dava le spalle.
-Sai che non è vero. Io ti amo Bells- La mora chiuse gli occhi, portando le braccia al petto.
-Ho litigato con le persone che amo di più al mondo per te…tu cosa hai fatto per me, Alex?-
Cominciò ad allontanarsi da lui. Alex tremò. È la fine?
Lo sta lasciando, ora che gli ha detto la verità?
Non può finire in questo modo. Alexander la raggiunse abbracciandola da dietro.
Fece combaciare il suo petto, alla schiena di lei.

Se per noi due non ci sarà domani,
riprenderò la vita mia di sempre
ma senza te io non avrei più niente,
amore che non vincerà se tu non vuoi
Amore grande chiuso dentro una bugia.

-Scusami, ti chiedo scusa amore- Per la prima volta Alex pianse –Non voglio perderti- Disse stringendola forte a lui. Non voleva che lei scappasse.
-Ehy, ragazzi- Era Jackie –Non voglio interrompervi, ma…dobbiamo tornare sul set-
-Arrivo- Cercò di scrollarsi di dosso il biondo, ma lui non si decideva a mollarla. La rossa capì di essere di troppo, e li lasciò ancora una volta da soli.
-Bells…- Sussurrò il biondo.
-Lasciamo andare, Alex- Sospirò la mora.
-Non voglio lasciarti-
-Gary si arrabbierà, se non torniamo-
-Non mi importa-
-Non costringermi a dire cose, delle quali potrei pentirmi-
Alex allentò la presa.
-È finita quindi?- Chiese lui.
-Non sono io, che ho mandato a p*****e la nostra storia!- Lei finalmente si girò, e lo guardò. Combattendo contro la voglia di prenderlo a pugni, e quella di scappare via, lontano da lui.
-Non c’è la faccio a guardarti- Aggiunse.
-Amore…-
-Mi sento…profondamente delusa da te- Confessò quando una lacrima le bagnò le labbra.
Alex si ammutolì di colpo.
-Non posso stare con una persona, che se ne infischia di me- Fa per andare via.
-Aspetta, parliamone- Insiste lui.
-Non capisci che mi sento morire, se ti sto accanto?- Sbottò, si avvicinò dandogli un sonoro schiaffo. –Non voglio più vederti, non mi fido di te. Torna da quella Jennifer…magari ti sentirai più completo accanto a lei- Voltò le spalle –Hai bruciato tutto quello che avevamo- Disse un attimo prima di chiudersi la porta alle spalle.
Lo lasciò solo affogare nei suoi peccati. Da solo, con una persona che nell’ombra sorrise soddisfatta, della fine di quell’unione.

******

-Scusa papà, se ti ho chiesto di venirmi a prendere-
-Ma figurati. Sai che per qualunque cosa puoi, anzi devi chiamarmi-
-Lo so-
-C’è qualcosa che non va?- Disse guardando la figlia, evidentemente più triste del solito.
-Domani papà. È stata…una giornata molto lunga e…sono stanca-
-Per questo non hai voluto dormire, con la tua amica?- Disse parlando di Jackie.
Isa non rispose, e questo fece capire a suo padre che non era il momento per farle domande a cui lei, evidentemente non aveva voglia, di rispondere.
Suo padre parcheggiò in garage, e Bells entrò in casa come se fosse uno zombie.
Sua mamma già a letto, mentre Madeline leggeva un libro in salotto. Le passò davanti, e Mad la chiamò.

-Ehy, ho scoperto che Lux, è morta per via di aghi inseguitori! È diventata un ammasso di bozzi, bitorzoluti pieni di pus- Disse rileggendo le parole del libro –Che morte di merda…- Aggiunse, ma Isa non le rispose raggiungendo le scale –Isa, ti sei ammutolita?-
-Scusa, è che…- Non si girò –Sono stanca, vado a dormire-
-Va bene, ma domani ne parliamo-
Isabelle annuì. Si sorprendeva ogni volta, di come la sorella con una semplice frase, riusciva a capirla. Tra loro, non c’era bisogno di parole, bastava un non so che, per il quale capivano che c’è qualcosa che non va. Mad non indagò a lungo, capì che Isa è giù di morale, e che ha bisogno di restare da sola. Girò una pagina del libro, e riprese a leggere.

Tre settimane dopo…

“Dlin, Dlon” Suona il campanello di casa Fuhrman.

-Isabelle- Urla la mamma dalla cucina –Scendi, deve essere già arrivato- Disse alla figlia, aprendo la porta di casa.
-Metto le scarpe e scendo- Urlò a sua volta, dalla sua camera –Non fargli l’interrogatorio- Aggiunse. Sua mamma sorrise, facendo entrare il giovane in casa.
-Da quanto tempo- Lo abbracciò –Sono un po’ arrabbiata, mi piaceva averti in giro per casa- Disse puntandogli scherzosamente il dito contro.
-Scusa Elina, prometto che mi faccio perdonare- Disse sfoggiando un bel sorriso, a trentadue denti degno di un premio d’oscar.
-Va bene. Vuoi un po’ di torta? L’ho appena sfornata- Andò verso la cucina.
-Certo, scommetto che ci metterà un po’, per scendere- Rise seguendo Elina, in cucina.
-Ah, è la solita ritardataria. Ma tu acqua in bocca-
-Eccomi- Annunciò Isa scendendo le scale.
-Isa stai benissimo- Fece il giro del tavolo abbracciandola –Ti trovo in gran forma-
-Grazie, Joel- Arrossì Isa –Fa un gran caldo- Isabelle indossa un top beige con canotta bianca. Shorts di jeans chiaro, con cintura color cammello, e stivali con poco tacco marroni. Ha intrecciato i capelli, in una treccia laterale, lasciando alcune ciocche libere. Un po’ di fard sulle guancie, ombretto e mascara e lucidalabbra alla fragola. Agli occhi di Joel è perfetta.
-Ti va di andare allo zoo marino?- Suggerì Joel.
-Certo che mi va, avrei voluto andarci da tempo. Ottima idea-
-Elina, te la riporto più tardi-
-Non preoccuparti, riportala quando vuoi. Mi fido di te-
-Ehy, non sono mica un oggetto, io?- Sbuffò incrociando le braccia al petto.
-Stavo scherzando, ovvio che non sei un oggetto- Guardò con fare saccente la figlia.
-Andiamo và Joel- Disse prendendo l’amico sotto braccio.

-Guarda quel delfino- Disse ridendo Joel.
-Ma dai, mi ha spruzzata tutta- Rise a sua volta Bells.
-Questi animali sono fantastici!- Disse guardando le acrobazie dei delfini nella vasca –Vorrei stare al posto di quell’istruttore-
-Anche a me non dispiacerebbe- Disse guardandolo.
-Come vanno le cose?- Disse dun’tratto il moro sporgendosi verso l’amica.
-Che vuoi dire?-
-Beh, non ci siamo sentiti molto, nell’ultimo periodo- Disse vago –Per cui non mi hai raccontato niente, di quello che hai fatto-
-Non c’è molto da dire-
-E il film che stai girando? Hai già finito?-
-No, mi manca solo una scena- Disse guardando altrove.
-Andrò a vederlo quando uscirà, è interessante?-
-Beh, si. Recita la sottoscritta- Rise tornando a osservare i delfini.

C’era un po’ di silenzio tra i due. Joel è il suo migliore amico, e si preoccupa quando la vede così giù. Gli occhi della mora sono spenti, non brillano più di una luce unica, non sono più solari come un tempo. La vede diversa, distaccata da ciò che la circonda.
E questo lo preoccupa molto, cos’è successo di tanto sconvolgente alla sua migliore amica?

-Ho saputo di una cosa…che ti è successa- Disse avanzando l’argomento “ex”
-Grazie per avermi portata qui-
-Immagino che non vorrai parlarne, però sai che a me puoi dire tutto-
-Dopo andiamo a vedere la vasca delle orche? Mi sembra che dovrebbe esserci una vasca, per loro- Stava sviando il discorso, lei lo sapeva e lui anche.
-Isabelle!- Lei si girò.
-Joel, tu sei il mio migliore amico- Cominciò lei. Lui annuì.
-Non sono ancora pronta per parlarne. Possiamo goderci questa giornata, senza pensare al altro?- Lui fece per rispondere –Appena mi sentirò pronta per parlarne, tu sarai il primo- Lo rassicurò lei, Joel rise annuendo poco dopo.
Lui e Isa fecero il giro delle vasche, ridevano e scattavano foto pubblicandole successivamente su Twitter e sul blog.
-Ah ah Joel aspettami- Disse correndogli dietro.
-Presa!- Avvolse le braccia intorno alla vita della mora.
-Ho fame- Piagnucolò Bells.
-Andiamo da burger king- Le prese la mano trascinandosela dietro. Isa che rideva seguendolo come un cagnolino, segue il suo padrone.
-Cosa prendi?-
-Patatine e insalata!- Joel la guardò aggrottando le sopracciglia –Cosa c’è? Voglio stare leggera!- Disse dandogli un leggero pizzicotto sul braccio.

-Cosa vuoi fare adesso?-
-Voglio restare qui, a guardare il cielo e immaginare di volare!-
-La prossima volta, ti porto a fare un giro in mongolfiera- Rise Joel.
-Aiuto!- Finse di aver paura –E se il pallone dovesse scoppiare? E se cadiamo?-
-Grazie, spero vivamente di restare in vita- Scherzò su.
-Daii, non sono così cattiva-

Da un po’, sono distesi su quel prato a guardare il cielo. Senza pensare a nulla, viaggiando con la mente e immaginando tante cose.

-Quella nuvola assomiglia a una cavalletta- Sbotta Bells, dun’tratto.
-Ma quale?-
-Ma quella- Dice indicandola –Dai, come fai a non vederla?- Ride Isa.
-Mh, Isabelle tu sei una frana con le forme. Che cavalletta? Al massimo è una mucca- Disse facendola ridere ancora di più.
-No, sei tu che…sei…- Ma un'altra risata le impedì di parlare.
-Cosa sarei, eh?- Cominciò a farle il solletico. Entrambi rotolarono un bel po’, fino a quando Isabelle si ritrovò a chiedere una tregua. Smise di ridere, rendendosi conto che Joel è seduto su di lei, e che sono vicinissimi.
-Ehm…io…- All’improvviso cominciò a sentire gran caldo, più del solito.
Non ricordava nemmeno più, come ci si sentisse a sentire le farfalle nello stomaco.
È una sensazione strana, ma piacevole. E riprovarla dopo tanto, la fece ridere di più.
-Scusa, colpa mia- Disse lui, scostandosi da lei.
-Guarda che non mi da fastidio-
-Lo so, ma mi sei sembrata leggermente, in imbarazzo- La guardò, lui si che la capiva.
-Non è vero- Rispose piagnucolando.
-Chi è il tuo migliore amico?- Allargò le braccia indicandosi.
-Uhm…ma io in realtà non saprei- Fece la finta tonta –Forse è…un certo Joel, ma non ricordo il cognome-
-Preparati a scappare- Disse guardandola con finta incazzatura.
-Aiuto…aiuto…Joel vuole farmi male- Rise Isabelle correndo con lui alle sue spalle.
Rideva, correva, si sentiva felice. Per la prima volta dopo settimane è riuscita a non piangersi addosso per la fine della sua storia.
Smesso di pensare ad Alex, a quello che è successo, alle lacrime versate per lui…a tutto.
Joel è il suo sole. È ciò che la riscalda, nelle lunghe giornate piovose. Non potrebbe vivere senza di lui, si sentirebbe come un pesce fuor d’acqua, se non ci fosse lui a tenerle la mano. È più di un migliore amico, lei lo sa, e anche il suo cuore lo ha capito.

-Grazie di questa giornata. Mi ci voleva proprio- Sono sotto casa di Isa.
-Sai che puoi chiamarmi quando vuoi. Sono qui per te. I migliori amici servono, a questo- Aggiunse sistemandosi la giacca.
-Beh, rifacciamolo- Sollevò le spalle, respirando a fondo –Mi sono divertita un mondo- Lo guardò come non lo aveva mai guardato.
-Il mio numero lo conosci- Disse avvicinandosi per abbracciarla –Chiamami e correrò da te. In qualsiasi momento, io ci sarò- E l’abbracciò.
Isabelle si lasciò cullare dalle braccia del moro. SI sentiva così bene.
-Buona notte Joel- Disse specchiandosi negli occhi di lui.
-Buona notte, mia dolce Isabelle- Fece per darle un bacio, ma lei girò la testa e le labbra del moro si posarono sulla guancia. Sorrise imbarazzata e entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle.

-Bentornata- Salutò sua mamma –Tutto bene?-
-Splendidamente- Ha un sorriso da ebete –Vado a farmi un bagno e scendo a mangiare-
-Va bene. Tuo padre e io abbiamo già cenato, e tua sorella è fuori con…come si chiamava? Peter?- Isa non l’ascoltò, pensava ad altro mentre si dirigeva verso il bagno.
-Mh…vado a cucinare- Disse sparendo verso la cucina.

Immersa nella vasca da un po’, Isa non riesce a smettere di sorridere.
“Cosa mi prende?” Pensò. Lui è il mio migliore amico, non posso innamorarmi di lui.
No, Isabelle riprenditi. –Oh,mamma…- Si coprì gli occhi con le mani –Non è possibile- SI disse ancora. Prima di innamorarsi, deve fare chiarezza in se stessa. Il capitolo “Alexander” non è del tutto chiuso. L’amore per lui non è svanito, è solo rintanato in un piccolo angolo del suo cuore. Solo che…non riesce più a fidarsi di lui, auto convincendosi, che stargli vicino le fa male.

“Bzz…bzzz”

Prese il cell, guardando i mess appena arrivati. Di Joel, Jackie, Amanda e Alex…
È più duro di un mulo, da quando lei gli ha detto che vuole un periodo lontano da lui, il biondo le manda messaggi tutti i giorni. Lo apre, dice che vuole vederla, ma lei non ha la minima intenzione di incontrarlo…come può perdonarlo, se non le lascia il tempo di farlo?

-Smettila di farmi male, Alex…- Sussurrò sprofondando con la testa tra la schiuma.

Il giorno dopo, ore 16:30

-Mamma, porto Lily a fare un giro- Disse prendendo il guinzaglio rosso.
-Non l’aveva fatto, tua sorella?-
-Doveva…ma è uscita, e mi ha detto di portarla a fare i bisogni-
-Quando torna, mi sentirà- Disse mentre asciugava piatti e posate.
-Dai…lasciala. Non fa niente, non mi dispiace portarla fuori- Accarezzò la testoline della cagnetta.
-Va bene, però anche lei ha i suoi doveri-
-Capito. Vado, ci vediamo dopo- Disse avviandosi alla porta.
-Aspetta!- Elina la raggiunge, con ancora lo strofinaccio tra le mani –È tutto apposto?- Le chiese amorevole.
Isabelle esitò per un attimo, poi sorrise e le disse che si, è tutto apposto. Va tutto bene, anche se…in realtà, nulla è come prima.
Raggiunse il parco, Lily scodinzolò lungo il vialetto annusando ogni dove, finché non trovò un posto adatto in cui soddisfare i suoi bisogni.
-Sei tremendamente dolce, Lily- La cagnolina la guardò, la mora le sciolse il guinzaglio. Lily correva, rincorrendo farfalle e mangiucchiando i fili d’erba.
In lontananza vide un cane bianco, un labrador.
Non può essere, non anche qui. Sapeva perfettamente di chi è quel cane.
Impossibile non riconoscerlo, quello è il cane di Alex.
Richiamò Lily, le mise il collare e uscì di corsa dal parco. Controvoglia la cagnetta la seguì, anche se avrebbe preferito restare a giocare, ancora un po’.
“Non lo posso incontrare ora” Continuò a pensare, finché giunse fino a casa.
Sono settimane che continua a evitarlo. Fino a quando, avrebbe continuato a farlo?
Prima o poi, tutto va chiarito.

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***



Chapter 10

Jack Dawson: Mi piace svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi capiterà o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Proprio l'altra notte ho dormito sotto un ponte e ora mi trovo qui, sulla più imponente nave del mondo a bere champagne insieme a delle persone raffinate come voi... Secondo me la vita è un dono, non ho intenzione di sprecarla: non sai mai quali carte ti capiteranno ancora alla prossima mano. Impari ad accettare la vita come viene... così ogni singolo giorno ha il suo valore.

-Joel, è già andato via?-

Elina entra in salotto, con un cucchiaio e un cartone di gelato al cioccolato. Isabelle poltrisce sul divano mangiucchiando gelato e guardando film strappalacrime.

-Mi senti?. Disse sedendosi accanto a lei.
-Deve girare un film…per cui…- Continua a guardare la tv, asciugandosi gli occhi di tanto, in tanto.
-Perché piangi?- E mandò giù un po’ di gelato.
-Titanic, mi ha sempre fatto quest’effetto-
-Lo so, piangi sempre come una fontana- Disse ridacchiando.
-Non prendermi in giro-
-Non lo faccio-
-Perché mi hai chiesto di Joel?-
-Mi piace quel ragazzo!- Disse con gli occhi a cuoricino.
-Ehy, vacci piano. O lo dico a papà!- Disse minacciandola con il cucchiaio pieno, di gelato.
-Tranquilla, io amo solo lui- Rise –Non te lo porto via, il tuo Joel-
-Mamma, finiscila!- La avvertì.
-Di fare cosa?- Disse innocente, mangiucchiando il cioccolato.
-So, dove vuoi andare a parare-
-Sarebbe un ottimo fidanzato- Annuì.
-È il mio migliore amico-
-Stareste bene insieme. Oh, già immagino…-
-Non immaginare nulla- Disse guardandola distrattamente –La mia testa ha pensato una volta, ad un ipotetica relazione…ma, non finirebbe rose e fiori. Siamo destinati ad essere, amici per sempre-
-Peccato, io l’avrei già sposato- Guardò Isa che aggrottò le sopracciglia.
-Oh, mio dio…è un periodo di merda- Tornò a distendersi sul divano, guardando la tv.
-È…per lui?!- Si azzardò a chiederle Elina.
-Si- Affermò.
-Tesoro, io…- Sbuffò, non sapendo come iniziare quel discorso.
-No!- Lo disse quasi strillando –Non dirlo. Non cominciare dicendo, “Te lo avevo detto”, non farlo…ok?- Tremava, voleva solo darsi una martellata in testa. Sua aveva ragione su tutti i fronti.
-Non volevo dirlo, non lo avrei mai detto- Guardò la figlia con compassione.
-Sono una stupida, mamma- Confessò pentendosi delle decisioni prese.
-No, sei solo una ragazza come tante, una ragazza innamorata…- L’abbracciò stringendola come si fa con i bambini.
-Ho voluto a tutti i costi darti torto…e guarda ora?- La guardò, occhi rossi e lacrime sul viso –Non volevo arrivare a questo…credevo che lui…fosse diverso- Piagnucolò con le gambe strette al petto.
-E io non dovevo dirti tutte quelle cose. Ho sbagliato, e ora che ti trovi in questa situazione, io…- Elina sospirò –Sarei dovuta stare zitta, dirti che non mi piaceva e lasciarti sbagliare- Isa la guardò, fece per parlare, ma tacque –Tu non sai quanto mi dispiace. Sei tu che avevi ragione. Tutti hanno bisogno di sbagliare, e che…non posso proteggerti in eterno-
-Mamma, io non ragionavo, ho detto tante di quelle cose, che…-
-Ed erano tutte vere- Disse mortificata –Mi stavo comportando come tua nonna. Anche lei si comportava così, e io la detestavo per i suoi modi di fare-
-Io non ti odierò mai, mamma!- Affermò decisa –Prima di tutto, sei la mia migliore amica- Elina sorrise –Non sarà mai una ragazzo, a separarci-
-Grazie tesoro, ma parliamo di te- Isa si rintanò nell’angolino del divano.
-Non c’è un gran che, da dire- Disse vaga.
-Cos’è successo? Perché avete rotto?-
-Lui ha conosciuto un'altra, immagino che si è innamorato e…- Isa si morse il labbro –La cosa che mi fa incazzare, è che lo ha rifatto! Mi ha mentito di nuovo, è uscito con questa…e io sono passata in secondo piano-
-Gli hai chiesto perché del suo gesto?-
-Non è difficile immaginarlo-
-Si, ma tu glielo hai chiesto?-
-L’ho attaccato…gli ho detto che è finita, che non voglio rivederlo…che non deve chiamarmi, mandarmi messaggini, e che…può tornarsene dalla sua Jennifer- Disse scoppiando in lacrime.

Jack: Dove vuole che la porti signorina?
Rose: Su una stella!!

Elina la lasciò sfogare, piangere e aspettare che si calmi.
Sa bene cosa ci si prova a venire tradite dal proprio compagno.
Anche lei ci è passata, e non è stato facile.

*Back in time* Elina’s Pov

Hai tempi del liceo, era fidanzata con il capitano della squadra di basket. Non era per niente, pieno di se o snob, anzi era un normalissimo ragazzo.
Tutti i giorni lo vedeva sfilare per i corridoi, accompagnato dagli amici, e dalle ragazze pon-pon, tra cui una certa Michelle. Lei era follemente innamorata di Luke, Michelle lo adorava, e lo voleva.
Come le altre ragazze, tranne lei…Elina.
Non si era mai veramente interessata a nessuno. L’infatuazione per Luke, arrivò quando le dissero che doveva fargli da tutor. La classica storia pensò.
La maestra che si innamora del suo allievo, un altro romanzo rosa appena sfornato.
Le venne da ridere al solo pensiero. Lei non era come le altre, non gli sbavava dietro.
Un giorno Luke, si presentò in biblioteca per studiare, avevano appuntamento per la prima lezione di francese. Quando lo vide entrare, ricordò perfettamente come si sentiva.
Immaginò di essere in un campo di fiori, con l’erba che le solletica il viso e il frusciò degli alberi a fare da sottofondo. Sentì le farfalle nello stomaco, quando lui le si sedette accanto.
Mentalmente ringraziò il suo professore, per averle assegnato Luke.
Da quel giorno, e quelli avvenire guardò quel ragazzo con occhi diversi. Ma lei non si fece mai illusioni, sapeva di non poter competere con le altre ragazze, e soprattutto Michelle.
Non era brutta, anzi…sotto quegli occhiali da bibliotecaria, quei vestiti casual, si nasconde una ragazza bellissima.
E così, cominciarono a vedersi spesso, in quel periodo. Certo, con la scusa del “studiare”, nessuno avrebbe sospettato niente. Diventarono amici e dopo cominciarono a nascere i primi amori.
Elina, agli occhi di Luke, non le era indifferente. Anzi, lei gli piaceva.
Nei corridoi, si vociava che il capitano, usciva con la secchiona.

Ma a loro non importavano le chiacchiere degli altri. Ogni sera, Elina aggiornava il suo diario, sugli eventi che le capitavano. Da quando cominciò a parlare al diario, di Luke. Le sue pagine erano sempre piene di cuoricini, scritte e tanti “I love you, Luke”.
Come nell’anime “temi d’amore”, così cominciò la sua nuova vita.

******

Rose: Ti amo Jack!
Jack: No Rose, non dire addio. tu morirai quando sarai vecchia nel tuo bel lettino al calduccio. ma non qui no cosi non ora sono stato chiaro. Devi promettermi che sopravvivrai me lo prometti Rose?
Rose: Te lo prometto Jack!

-Tesoro, secondo me, evitarlo non serve a niente. Vi fate solo del male, così-
-Non so proprio cosa fare- Disse una volta calmatasi.
-Non c’è un rimedio per questo. Parlaci, chiarite. Lui ti piace ancora?-
-Non puoi immaginare quanto- Disse pensando ad Alex.
-E allora quel’è il problema?-
-Che non so se fidarmi ancora, di lui-
-Se non ci provi non potrai mai saperlo-

In sottofondo, si sentì la voce di Rose:Quando la nave attraccherà, io scenderò con te Jack: Ma è da pazzi!
Rose Lo so, non ha senso..per questo ci credo!
Jack: Sono contento di essere salito su questa nave se è servito a conoscere te.

-Sono proprio innamorati, eh?- Disse Elina, riferendosi alla tv.
-A chi lo dici! Vorrei che Alex, fosse come Jack. Per lui esiste solo Rose, mentre Alex…- Sospirò pensando a lui tra le braccia di Jennifer.
-Non pensare all’altra ragazza. Anzi, se permetti stai sbagliando…devi andare da lui, e se lo ami, lottare per riaverlo-
-Parli come se ti piacesse-
-Beh…all’inizio non mi piaceva affatto- Disse storcendo il naso –Però dopo un po’, ci ho fatto l’abitudine-
-E quindi?-
-Ti do la mia benedizione. Vai a riprenderti il tuo uomo-
-Sono le 23:30, di notte- Le fece notare.
-Beh, ovvio che intendessi domani, no?- Disse sorridendo.
-Credi che Alex, sia davvero quello giusto?-
-Nessuno lo può sapere. Però restare qui, a piangere per lui. Pensando a cosa succederà, se è giusto perdonarlo o continuare ad evitarlo, non porterà a niente- Disse gesticolando.

Rose: Non ho mai parlato di lui fino ad ora,con nessuno, neanche con tuo nonno… il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti… ma ora sapete che c'era un uomo di nome Jack Dawson, e che lui mi ha salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Non ho neanche una sua foto, non ho niente di lui… vive solo nei miei ricordi…

-Mi dispiace tanto per lei- Riferendosi a Rose e al film, ormai finito.
-È solo un film, Isa-
-No, è una cosa vera. È come se quella ragazza…fosse stata la nave che ci ha fatti annegare- Disse spegnando la tv.
-Senti, io non lo so lui cosa ha fatto. Ma stare qui a giudicarlo, mi sembra un po’ presto. E no, non lo sto difendendo. E non dico di perdonarlo, e andare avanti. Però a piccoli passi, potreste tornare ad essere amici e poi riprovarci. E se anche questa volta andrà male…sarà un'altra esperienza da fare- Disse abbracciandola.
-Sei sicura di quello che hai appena detto?-
-Si, ho capito che…non posso proteggerti dal mondo. Fai le tue esperienze, sbaglia e impara dai tuoi errori. È la vita Isabelle, goditela finchè puoi- Sorrise amorevole, portò i cartoni vuoti di gelato in cucina e raggiunse la camera da letto.
-Va bene, farò come mi hai suggerito tu, mamma- Disse Isa spegnendo la luce in salotto e andando a dormire.

******

-Volevi vedermi?- Jennifer entra in un bar, si avvicina alla bionda.
-Sei in ritardo –Le dice Leven, guardandola sedersi al suo stesso tavolino –Ti ho ordinato un sundae caramel!-
-Oggi, sei piuttosto gentile. A cosa devo questo onore?-
-Guarda che non sono una strega!-
-Se non lo sei…allora sei sulla buona strada, per diventarlo!- Dice scherzando.
-Sai perché ti ho voluta incontrare, vero?- Disse incrociando le braccia.
-Si, immagino che vuoi sapere, come vanno le cose. Dico bene?-
-Esatto- Disse seria –In più, vedi di non fare scherzi- Disse precisando la cosa.
-Senti cara, io non ho timore di te. Ho accettato solo perché, mi servono i soldi per l’università- Disse mangiando il suo sundae caramel.
-E tu, non dimenticare che se fai un passo sbagliato, io dirò tutto-
-Non ti crederanno mai- Puntualizzò –Loro già non ti sopportano, pensa se gli dici che hai architettato un piano, per farli lasciare. Con quale criterio pensi, che potranno amarti, dopo?- Colpita e affondata, pensò Jennifer.
-Che si sono lasciati, ormai lo sanno tutti. Devo solo occuparmi di lui-
-E come pensi di fare? Mi pare che tu a lui non piaci- Rise Jennifer, che illusa che è Leven.
-So come fare, non per niente sono un genio- Jennifer se la rise di gusto, mentre la bionda ringhiava di rabbia.
-Tu vedi di fare come ti ho detto- Disse sorseggiando il suo cappuccino.
-Ehy, tu non vieni a dire a me, come ci si comporta con i ragazzi. Mia sorella ha fatto bene a dirti di no, quel giorno-
-Tua sorella, poteva di sicuro fare meglio di te- Al che Jennifer si scompose, ma non più di tanto.
-Ora non metterla in mezzo. Non ha accettato, solo perché non le piacciono le cagnette, snob come te- Disse leccandosi il cucchiaino.
-Se pensi che le tue parole, mi facciano qualcosa, ti sbagli. Questo è un anticipo, il resto lo avrai quando Alex, lascerà perdere quella ragazzina- Disse allungandogli delle banconote.
Jennifer le mise in borsa, sorridendo compiaciuta –Beh, sei sicura di voler fare da sola?- La guardò leccandosi le labbra.
-Tu hai fatto la tua parte, ora ci penso io. Quando avrò bisogno, ti chiamerò- Disse alzandosi dal suo posto –Offro io- Prima di andarsene, pagò il conto.
-Mi sembra naturale, cara- La guardò, era di spalle.
-Ricordati che Alex, è mio. E che tu sei solo un mezzo, per arrivare a lui- Sorrise sicura di se –Non gli piacerai mai, sul serio- Disse uscendo dal bar.
Jennifer se la rise più di prima –Oh, carissima Leven- Gustandosi il gelato –Forse non hai capito, che io a lui non ci rinuncio- Disse guardando fuori dalla vetrina.

Sembra ieri, quando sua sorella Rose, entrò in casa dicendole che Leven Rambin, le ha offerto dei soldi in cambio del suo aiuto. Lei e Rose, lavorano agli studios come tecnici delle luci. Il loro zio, è un regista e le ha offerto ad entrambe di lavorare con lui.
Jennifer però ambisce a piani più alti, ovvero il mondo del cinema. Rose, invece si accontenta di essere un semplice tecnico.
Quando la sorella le disse di Leven, colse l’occasione al volo. Dove l’avrebbe trovata un’altra stupida da spennare? Jennifer quella sera, disse a Rose che avrebbe accettato al suo posto.
A Leven non importava chi delle due accettasse, l’importante per la bionda è dividere la coppia Alexander e Isabelle.
Il motivo per il quale c’è l’ha tanto con la mora, è che lei ha conquistato il cuore del biondo, con niente. Mentre Leven, ha dovuto faticare tantissimo, solo per strappargli un bacio.
Ascoltando Leven, Jennifer ha pensato subito che fosse una stupida.
Non si può far innamorare un ragazzo, che non ti calcola minimamente. Alex non la guardava nemmeno, come poteva innamorarsi di lei?
A Jennifer non importa, se Leven ci riesce o no. Lei vuole solo finire la scuola, e fare provini. Fin da bambina, ha desiderato entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Non riesce ad accontentarsi come Rose, e stare dietro le telecamere. Lei vuole starci davanti, e sa che prima o poi, la fortuna girerà dalla sua parte.

-Sono a casa!- Urlò Jennifer, chiudendosi la porta alle spalle.
-Sono in cucina- Urlò per farsi sentire, sua sorella.
Jennifer posò la borsa sul divano, si tolse le scarpe e raggiunse la sorella. Un buon odorino, c’era nell’aria. Jennifer annusò a pieni polmoni, odore di vaniglia e cioccolato.
-Prepari una torta?- Se disse sedendosi sull’isola in cucina.
-Si, ho avuto un improvvisa ispirazione- Disse infornando la torta.
-Abbile più spesso- Rise stiracchiandosi.
-Cosa hai fatto oggi?- Le chiese Rose.
-Niente di che…ho incontrato l’ochetta- Disse riferendosi a Leven.
-No, ancora lei? Jennifer, ti avevo chiesto di farla finita- Disse esasperata, e molto scocciata dal comportamento della sorella.
-Senti, quei soldi mi servono. E poi…non lo stai facendo tu- Disse rimproverandola.
-No, ma so come sei. Andiamo, non ti fa pena quella ragazza?- Disse sporgendosi alla finestra –Soffre per colpa tua-
-Mi dispiace per lei, ovvio non sono un animale- Rose sembrò stupirsi –Lui l’avrebbe tradita lo stesso, anche se io non ci fossi mai stata. Alla fine le ho fatto un favore- Rose scosse la testa.
-Jenny, non cambierai mai- Disse malinconica.
-Rose, non trattarmi come una senza cuore- Jennifer sospirò scendendo dall’isola –Io voglio per noi una vita diversa. Avvicinarmi a lui, forse…mi aprirà una strada per quello che cerco- Prese le mani della sorella –Non vuoi che mi costruisca un futuro?- Disse facendo il musetto.
-Si, che voglio un futuro per te- Jennifer sorrise –Ma non in questo modo-
-Un giorno cambierai idea- Fece per allontanarsi.
-E di quel ragazzo?- Le chiese Rose.
-Si chiama Alexander. È così bello, Rose-
-Cosa dirà, se…un giorno scoprirà di questa cosa?-
-Non lo so- Disse con sincerità –Lui mi piace sorella. Non sto mentendo, credo di essermi presa una cotta per lui. E quello che mi piace è che..anche lui prova qualcosa per me-
-Solo perché ti sei messa in mezzo-
-No, avrebbero rotto prima o poi. Quella Leven, non si arrenderà, ha perso la testa per lui. Io non c’entro- Disse salendo le scale.

Si spogliò una volta entrata in bagno, aprì l’acqua e chiuse le ante.
L’acqua cominciò a scendere sul suo corpo, prese lo shampoo insaponando i capelli. Ripensò alle parole di Rose, era sicura che non stava sbagliando.
Lei non si è intromessa in niente, continuo a pensare che Alex avrebbe lasciato quella Isabelle, prima o poi. Però…di una cosa ringraziava quell’oca di Leven. L’aver conosciuto Alex.
All’inizio era solo “lavoro” sedurlo, diventare sua amica, uscire insieme, il primo bacio…un lavoro da niente. Doveva solo confondergli le idee, mettergli la pulce nell’orecchio, e mettere in dubbio le sue scelte. E ci era riuscita, o si e l’ha fatto alla grande.
Alex è libero ora, niente più Isabelle.

L’unico ostacolo è quella Leven, basta fargli credere che il biondo è interessato, seppur una misera parte a lei e il gioco è fatto.
Lei è stupida, e lui bellissimo. Si, avrebbe fatto così, pensò.
Non voleva rinunciare ad Alex, per niente al mondo. Sentiva di appartenergli, di dovergli stare accanto.

Dopo aver frizionato i capelli, scese in cucina e trovò Rose ad affettare la torta già pronta.

-Me ne dai un pezzo?- Disse con l’acquolina in bocca.
-No, dopo pranzo si mangia- Disse autoritaria, ma sorrise.
-Come sei cattiva!- Mise il broncio.
-Dai, vatti a vestire, così preparo da mangiare-
-Rose, sai che ti adoro, vero?- Disse abbracciandola.
-Anche io ti voglio bene, testa vuota-
-Cretina!- Le fece la linguaccia correndo di sopra.

Appena varcata la soglia della sua stanza, il cellulare squillò. Un “amore” illuminava lo schermo, rise rispondendo.

-Ciao bellissimo, come va?- Disse allegra.
-Ciao…- Il suo tono invece basso e depresso.
-Stai male, Alex?- Disse preoccupata.
-Sono solo un po’ giù…scusa se ti chiamo, ma avevo voglia di sentire una voce amica-
-Tesoro, sai che puoi chiamarmi quando vuoi-
-Lo so- Sospirò sbuffando –Sono solo a casa, ti va di passare? Mi sento solo-
-Certo che mi va- Si morse il labbro, già pregustando il pomeriggio.
-Va bene, allora ti aspetto- Prima di agganciare –Ti mando l’indirizzo…-
-Ma Alex, so dove vivi- Disse ridendo.
-Già, che schiocco, sono proprio messo male oggi- Accennò un sorriso anche lui.
-Ti aspetto- Chiuse la chiamata.

Apre l’armadio prendendo un top nero scollato con bratelline sottili. Gonna a vita alta corallo, e scarpe con il tacco che si allacciano con un cinturino alla caviglia. Prende una collana nera, un paio di bracciali e orecchini a cuore. I capelli mossi e un filo di trucco.

-Rose, io esco. Credo di tornare per cena- Annuncia appena scesa le scale.
-Ehy, dove vai così conciata?-
-Ho un appuntamento- Dice maliziosa.
-Non farai quello che penso, vero?-
-Tutto a suo tempo- Dice guardandosi allo specchio –Prima o poi dovrà succedere-
-Sai che non mi piace-
-Arrenditi Rose, sai che non puoi cambiarmi. Sono padrona delle mie scelte-
-Spero solo che, le tue “scelte” non ti facciano male-

Manda un bacio alla sorella uscendo di casa. Sale in macchina, cintura e destinazione casa si Alex, il suo nuovo amore.

******

-Sei sicura, che vuoi che ti accompagni?- È la quinta volta che Joel, lo ripete.
-Si, voglio che ci sia anche tu- Si gira a guardarlo –Smettila di ripeterlo. Alla lunga, diventi pesante-
-Ehy, non arrabbiarti con me, non ti ho fatto niente- Disse difendendosi.
-Scusami, è che…sono un po’ nervosa- Disse sincera.
-Com’è questo cambio di programma?-
-Non so, parlando con mamma…mi ha fatto capire delle cose-
-E quindi lo perdoni e basta?-
-No, certo che no…ma, potremmo ricominciare- Disse vaga.
-Si, da amici…e poi?-
-Joel, lui è il mio migliore amico, e anche se…non stiamo più insieme. Non lo posso ignorare, non posso farlo per sempre-
-Sono io il tuo migliore amico- Disse pungente –Io, ti sono stato vicino. Quando piangevi per quel deficiente, ci sono stato io consolarti. I migliori amici, non ti fanno del male, non ti fanno piangere o soffrire. Lui non è un tuo amico- Le voltò le spalle allontanandosi.
-Joel…- Diventò triste, doveva seguirlo o fargli sbollire la rabbia?
Decise di seguirlo, non poteva rischiare di perdere anche lui. Lo abbracciò da dietro, chiedendogli ripetutamente scusa.
-Sono confusa, scusa se non so quello che voglio-
-No, scusa tu…stavo flippando e non me ne rendevo conto-
-Scusami Joel- Si siede accanto a lui –È solo che…- Sbuffa –Io, credo di amarlo ancora-
-Dopo tutto quello che ti ha fatto?-
-Anche- Torturandosi le mani –Sono irrecuperabile. Lo amo ma…lo odio, anche. Perché mi fa soffrire, e so che non me lo merito-
-Ovvio, che no-
-Fatto sta che, non lo voglio perdere- Dice con un sorriso amaro.
-Sei troppo stana, amica mia-
-Siamo tutti un po’ pazzi, Joel-
-Io no. Credo di essere l’unico normale-
-Come no- Fece l’occhiolino –Vuoi ancora, farmi da scorta?- Sorrise.
-Sai che non ti lascio sola- L’abbraccio, respirando il suo profumo.
-Grazie, per esserci- Disse Isa, ricambiando il gesto.
-Va bene, andiamo a fare visita a quel pirla, del tuo ragazzo-
-Joel- Disse indignata, ma felice.
-Scherzavo, come sei permalosa- Disse a mo di difesa. Ma incrociò le dita dietro la schiena.
-Cambierai idea su di lui-
-Non credo. Sono sicuro che, soffrirai ancora per lui- Disse con sincerità.
-Joel…-
-Ti sto solo dicendo la verità. Quella che, non vuoi sentire-
-Io spero di no-
-Andiamo, va- Si arrese. Cercava di farla ragionare, ma lei è come un muro, più ci sbatti contro, più ti fai male. Lei, i colpi non li sente nemmeno.
Camminano da un po’, direzione casa del biondo. Joel si è offerto di accompagnarla, anche se avrebbe preferito non farlo.
-Vedrai, andrà bene- Come se ne fosse sicura.
-Se lo credi- Sussurrò lui, con le mani in tasca.
-Di punto in bianco, sei diventato taciturno. Perché?-
-Andiamo da burger king?- Si toccò lo stomaco –Ho un po’ di fame- Ammise, sperando che abboccasse.
-Dopo che saremo passati da Alex, andremo dove vuoi, ok?-
-E va bene- Sbuffa contrariato.
-Ci staremo poco, voglio solo…-
-Gli salterai al collo, sbaciucchiandolo?-
-No, non so cosa farò. Ma è giusto che ci provi-
-Deve venire lui da te. Non il contrario-
-Magari, gli diamo solo un occhiata- Suggerì.
-Vuoi spiarlo?- Disse incredulo ridacchiando.
-Che spiare!-
-E che vorresti fare?-
-Guardo cosa fa, e…-

Sono entrambi di fronte la casa di Alex. Una macchina, si è appena fermata davanti alla porta del garage. Isabelle e Joel, si nascondono dietro dei cespugli guardando la scena, di fronte loro.
Una mora esce dalla macchina, sui suoi tacchi vertiginosi, in un outfit sexy corre tra le braccia del biondo appena uscito sul vialetto.
Isa spalanca gli occhi, non sapendo cosa fare o dire. Joel la guarda di traverso, le prende la mano stringendola. Come può mandarle messaggini di scuse, presentarsi a casa sua, mandarle fiori e cose varie, e poi questo?
La ragazza si lancia tra le sue braccia, stringendolo con fare amorevole. E Alex, senza scomporsi troppo, ricambia l’abbraccio, e la guarda come guardava lei.
Per un attimo si ingelosì, più guardava quella scena, più le sembrava surreale.
Voleva esserci lei, al posto di quella ragazza. Stringerlo al petto come faceva una volta, quando adesso non può più farlo.

-Quella è…Jennifer- Disse più a se stessa, che al moro accanto a lei.
-La tipa per cui ti ha lasciato?-
-L’ho lasciato io!- Abbaiò furente.
-Ora vado li e…- Isa lo ferma.
-No, resta. Non fare niente-

Isa guardò davanti a se, mentre un Joel confuso guarda lei. Voleva tanto andare da quella tipa e dirgliene quattro, e spaccare la faccia a quel biondo arrogante. Lei è la sua amica, maledizione.

-Andiamo via, Joel- Disse triste.
-No, devi fargliela pagare-
-Mi ha già dimenticata, vero?-
-No…è solo confuso. Lui ti ama- Ingoiò il grosso groppo, formatosi in gola –Isa, lascia per un po’ le cose come stanno- Le disse ciò che voleva sentirsi dire, anche se Joel le avrebbe detto di andare li e mandarlo al diavolo.
-Quella ragazza, non significa niente- Aggiunse ancora.
-Come fai a dirlo?-
-Hai presenta la corsa ad ostacoli?-
-Si, ma cosa c’entra?- Disse alquanto confusa.
-Immagina di star correndo, e che superi con maestria tutti gli ostacoli. Eccetto uno, l’ultimo…quello più difficile da superare-
-Cosa vuol dire?-
-Che quella Jennifer, è come un ostacolo. È difficile da superare, ci provi ma non ci riesci e ti arrendi smettendo di provare- Isa cominciò a capire –Ma se provi e riprovi, alla fine c’è la fai- La osservò a lungo, era più raggiante del solito.
-Cosa vuoi fare?- Disse ancora Joel.
-Non lo so- Sospirò –Di certo, non voglio stare qui a spiarli. Mi farei solo del male, anche se…-
-Cosa?!- La incitò lui.
-Vorrei entrare in casa e dare un pugno ad Alex e…spaccare la faccia a Jennifer-
-Oh, questo si che mi piace- Rise contagiando anche Isa –Se vuoi ti do una mano- Disse portandola vicino alla porta di casa –Suono io o tu?- Disse sfiorando il campanello.
-Non mi sentirei felice dopo- Rise prendendogli la mano –Prendere a pugni la gente, non ti fa stare bene-
-Hai ragione. Ma l’idea non mi dispiaceva affatto-

Le vetrate del salotto del biondo, danno di fronte la strada, proprio dove si trovano Isabelle e Joel.
Il biondo e Jennifer, chiacchierano in salotto.
Jennifer gli sta appiccicata come una piovra, ha capito che lui è giù con l’umore e cerca di approfittare dell’occasione. Si avvicina di più a lui, posa una mano sul suo ginocchio e ride ad ogni cosa che il biondo dice, anche la più stupida. Quando ad un tratto, Alex vede qualcosa che comincia a fargli battere forte il cuore.
Vede Isabelle sorridente mano nella mano con Joel, fermi di fronte casa sua.
È una coincidenza? Magari voleva parlargli, ma Jennifer…la guardò pensando ad un modo per andare da Isa.

-Alex, ho bisogno del bagno- Disse ad un certo punto.
-Uhm, si è al piano di sopra, la porta rossa-
-Va bene- Disse sfiorandogli la guancia –Faccio in un attimo-
-Non preoccuparti, con comodo-

La mora sculettando si allontanò, mentre lui lanciò un occhiata fuori. Finalmente può chiarirsi con lei, non può più ignorarlo. Ricorda perfettamente tutte le e-mail, i mess, le telefonate a vuoto…e lei nessuna risposta. Doveva cogliere l’occasione al volo.

-Non dicevi di aver fame?- Ridacchiò toccandogli lo stomaco.
-Si, sarebbe anche ora. Offro io-
-No, facciamo a metà, come sempre-
-Guarda che mi offendo- Mise un finto muso.
-Anche io. E poi sai che non resisto a quel broncio- Evitò di guardarla -Dai…vero che stavolta farai offrire a me?- Erano vicini, lui ne approfittò per cingerle i fianchi.
-E va bene, hai vinto tu-
-Sii…- Disse buttandogli le braccia al collo.

-Isa…- Quella voce.

Entrambi si girarono e videro Alex, fermo sulla soglia di casa. La guardava camminando nella sua direzione. Joel, istintivamente la strinse di più a se, Alex lo notò.
-Possiamo parlare?- Disse il biondo.
-Di cosa?-
-Mi manchi…mi sento solo da quando stiamo più insieme-
-Beh, non mi sembri tanto solo- Disse Joel, riferendosi a Jennifer.
-Scusa, ci lasceresti un attimo da soli?- Disse acido Alex.
-No, che non vi lascio soli. Tu non sai come l’hai fatta stare-
-So, come stava- Si morse la lingua –Anche io sto soffrendo-
-No, tu stai con quella tipa. Io al posto tuo, ci rifletterei un po’-
Isa stava zitta guardandosi le scarpe, non sapeva cosa dire. Jennifer, invece li fissava sorridendo da dietro le tende.
-Tu non sai niente Joel…non mi conosci-
-E non voglio- Sputò acido –Non vale la pena conoscerti. Andiamocene Isa- Disse tirandola a lui.
Successe tutto in un attimo, Joel si ritrovò con il labbro sanguinante e Alex, con ancora il pugno a mezz’aria.
-Ma cosa hai fatto?- Isa lo spinse di lato, accucciandosi accanto a Joel.
-Io…non volevo, Isa…- Cercò di prenderle la mano.
-No, non toccarmi. Sei un mostro-
-Va tutto bene- Disse tossicando Joel.
-No, che non va bene- Mentre una lacrima le scendeva –Avevi ragione, andiamo via-
-No, Bells…ti prego, mi dispiace. È che…sono geloso di lui, ti sta appiccicato mentre io, non posso-
-Non è colpa sua- Indicando Joel- È colpa tua- Notò Jennifer dietro la porta –Ero venuta per parlarti, per…sistemare le cose, ma…tu sei con lei- Anche Alex guardò dietro di se –Se mi ami ancora…devi scegliere- Alex sgranò gli occhi –Hai capito bene. O me o lei!-

******

-Ahi…brucia- Con i lacrimoni.
-Scusa, ma devo disinfettarti- Disse dispiaciuta.
-Sto bene, sul serio- Sospirò.
-Lui non voleva, è solo…- Sbuffò –Non so nemmeno io cos’è-
-Davvero vuoi tornare con lui?-
-Non so spiegartelo, ma…Alex mi è sempre piaciuto. Si è vero, mi fa stare male ma…questo succede a tutti. Sono arrabbiata, e delusa ma so che…non riuscirò mai a dimenticarlo. E allora cosa mi resta?- Joel la guardò taciturno –Dovrei lasciarlo tra le braccia di quella lì?-
-Vorrei tanto dirti di lasciar perdere, ma so che non mi ascolterai. Per cui…si dovresti mettere da parte l’orgoglio e fare in modo e fargli capire, che questa è l’ultima possibilità che ha. Che non c’è ne saranno altre, e che se ti brucia di nuovo il cuore, sarà finita per sempre-
-Grazie, Joel- Disse abbracciandolo.
-E dagli un pugno da parte mia- Disse toccandosi il labbro dolente.
-E gli darò un pugno da parte tua- Sorrise.

******

-Cos’è successo?-
-Niente di che…lei è andata a casa sua con il suo amico. Hanno discusso e Alex, ha dato un pugno al ragazzino. E…se ne è andata a braccetto con lui-
-Altro?- Disse Leven.
-Si, lei gli ha dato un ultimatum!-
-Molto bene. Lui è confuso e questo è il mio momento- Disse soddisfatta.
Jennifer sghignazzò –Fai pure cara-
-Non mi piace il tuo sarcasmo-
-Io non devo piacerti. Ti sto facendo un favore, con il tuo bel biondino-
-Certo, facendoti pagare-
-Cosa pensavi, che lo facessi gratis?-
-No, ma spero che tu non faccia scherzi. Ti ho già avvisata, lui è mio-
“Vedremo” Pensò Jennifer.

******

-Già di ritorno?- Disse Rose entrando nella stanza di Jennifer.
-Si, sono stanca- Disse togliendosi le scarpe –Mangiamo la pizza stasera?-
-Certo. Sei stata da lui vero?-
-Si, Rose a te non posso nasconderlo-
-Sai come la penso. Dai, racconta- Disse sedendosi sul letto accanto a lei.
-Abbiamo passato il pomeriggio insieme. Rose dovresti conoscerlo, era giù di morale ma con me si è sciolto e ha riacquistato il suo umore di sempre- Disse con gli occhi sbriluccicosi.
-Sai cosa vuol dire questo?-
-Si, e ne sono felice-
-Ti stai innamorando, e no…non è una cosa buona-
-Tu non vuoi capire. Io e lui potremmo essere una bella coppia-
-Se ti amasse, cosa che non penso che sia-
-Lo farà prima o poi. Mai diffidare-
-Vorrei tanto farti cambiare idea. Se avessi immaginato quello che ti avrebbe, chiesto quella tipa, non ti avrei mai permesso di entrare in questa cosa-
-No, invece se non lo avessi fatto, ti avrei odiata-
-Impossibile, mi vuoi troppo bene-
-Anche, ma sai che sono possessiva e gelosa delle mie cose-
-Ma lui non è tuo, non ti appartiene- Cercando di farla ragionare.
-Lei lo ha lasciato, lo ha buttato via come se fossero dei jeans vecchi. Io, sto solo raccogliendo quello che ne rimane-

******

Va bene, mi fermo quì perchè non so che cosa altro aggiungere. Questo capitolo...beh non sono soddisfatta al 100% non so, c'è qualcosa che manca secondo me. Però ho voluto scrivere un pò su Jennifer e spiegare qualcosa di lei, lei e leven eh? xD Vi ringrazio chi la legge e commenta, non so ancora cosa succederà nel prossimo capitolo, fatto sta che isabelle ha dato un ultimatum ad Alex, ora resta a lui decidere cosa fare. Sceglierà isa o inizierà una nuova storia con jennifer? E Leven riuscirà a conquistare il cuore di Alex? A sabato prossimo! <3

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***



Chapter 11

“Attenzione tributi…attenzione. A partire dall’alba di domani, ci sarà un festino alla cornucopia.
Non sarà un occasione di poco conto, ognuno di voi ha un disperato bisogno di qualcosa.
E noi intendiamo essere…ospiti generosi!” Annunciò la voce di Seneca Crane”.

-La tua medicina- Disse Katniss prendendo arco e frecce.
-No, non puoi andare- Le strinse la mano Peeta.
-Devo…tu sei ferito, e non puoi camminare…-
-Sai che è pericoloso, è una trappola. Non ti lascio andare- Insiste lui.
-Devo invece, quella medicina, ci serve-
-No, è rischioso, perché vuoi rischiare la tua vita per me?- Non capiva il suo gesto.
-Io…te lo devo- Lui scosse la testa –Tu lo faresti per me, vero?-
-Katniss…- Cominciò lui –Perché lo fai?- Disse come una cantilena.

Katniss lo guardò con compassione, si chinò su di lui e fece quello che lesse sul biglietto di Haymitch. Lo baciò mostrando a tutta Panem, l’immenso amore che prova per il suo compagno, per Peeta.
Appena fu certa che lui, stesse dormendo non ci pensò due volte.
Si avviò verso la cornucopia, stando attenta a non farsi vedere dagli altri tributi. Vide faccia di volpe uscire correndo da dentro la cornucopia, sospirò quella tipa è furba.
Prese il sacchetto con il suo numero, e la vide correre nel bosco. Restare in quella zona è un pericolo, e lei lo sapeva. Perfetto pensò, nessun tributo si faceva vivo.
È facile, doveva solo correre, prende il sacchetto e fuggire. Uno scontro aperto con o tributi del 2 o Tresh, le sarebbero stati fatali. Peeta è la sua priorità, Katniss corse, fece il giro della cornucopia era quasi vicina, quando un coltello arrivò nella sua direzione.
Riuscì a schivarlo prima che la colpisse al petto, il coltello le provocò solo un piccolo taglio sulla fronte. Ansimò trovandosi la ragazza dei coltelli di fronte. Cominciarono a lottare, ma lei era più forte e riuscì a sottometterla.

-Dov’è l’innamorato?- Disse ridendo, mentre con il coltello puntato alla gola di Katniss, la teneva ferma sotto di se. –Oh, capisco…correvi ad aiutarlo poverino- Disse ancora, mentre Katniss cercava di liberarsi dalla sua forte presa –Che cosa dolce…peccato che tu non abbia, potuto aiutare la tua amichetta-

Katniss ansimava, non riusciva a liberarsi e il suo pensiero volò a Peeta, lo avrebbero di sicuro ucciso se lei sarebbe morta. Non poteva finire in questo modo, deve esserci un'altra soluzione, pensò ancora.

-Quella bambina…come si chiamava, eh?- Rideva torturandola prima della sua fine –Rue?-

Come osava pronunciare il suo nome? Quel Marvel, le aveva trafitto il cuore con la sua lancia. Era così piccola…così dolce…così innocente. Katniss si maledì, per non averla protetta.
Ma in parte era contenta, perché se Clove la uccide, lei ha un motivo per incontrarla.

-Si, l’abbiamo uccisa noi. E adesso…uccideremo te- Disse estraendo un altro coltello, uno nuovo molto più affilato del precedente. Clove si leccò le labbra, non vedeva l’ora di squarciare la sua carne, di farla soffrire, di vederla agonizzante e pregare di farla finita, di ammazzarla.
Stava per infilare il coltello nel collo di Katniss, quando qualcuno più grosso, più forte la tirò via dal corpo di 12. Vide davanti a se Tresh. La scaraventò contro la cornucopia, la teneva ferma urlandole contro di aver ucciso Rue.

-L’hai uccisa tu? Rispondi- Le intimò impedendole di usare i coltelli. Clove per la prima volta provò paura. Dov’è Cato?
-No- Urlò lei, scosse la testa, ma 11 le strinse di più la presa al collo.
-Ti ho sentita, hai detto il suo nome- Disse dandole un'altra spinta contro le pareti del corno.
-Cato…Cato…- Perché non arrivi? -Cato…-

Preso dall’ira, Tresh prese una pietra e la scaraventò contro il cranio di Clove. La ragazza scivolò lungo il corno lasciando alle sue spalle una scia di sangue. Con un tonfo e un colpo di cannone, si spense in quell' inferno.

Tresh si voltò puntando il dito contro 12 –Solo stavolta 12! Per Rue!- Le risparmiò la vita, prese il suo sacchetto e quello del 2 e fuggì verso la foresta.
Katniss non poté fare altro che imitarlo. Cato sarebbe arrivato da un momento all’altro, la sua compagna è appena morta e lui, non sarebbe stato con le mani in mano.

Da dietro un albero, vide il biondo chino sulla sua compagna. Per un attimo pensò che non tutti i tributi del 2 fossero dei bruti. Vedeva come la prese tra le braccia, come la stringeva gridando il suo nome. Erano rimasti ormai solo in 5, la fine si avvicina sempre di più. Guardò un ultima volta Cato, sentì le sue parole urlate al vento “Ti vendicherò Clove, lo giuro. Ammezzerò chi ti ha fatto del male” Gli diede le spalle correndo verso le grotte, da Peeta…a recitare ancora la parte dell’innamorata.

[...]

Finita quella scena, non restava che girare l’ultima nell’arena e il ritorno a una vita quasi normale. Perché una volta che hai provato l’arena, niente ti sembrerà più come prima. Gli attori sono andati tutti a cambiarsi, Gary soddisfatto dell’interpretazione dei suoi ragazzi, li lasciò uscire a bere qualcosa.
Alexander è nel suo camerino, recitare nei panni di Cato, gli ha dato un modo per poter stare accanto alla sua Isa. Di toccarla, stringerla al petto e baciarla.
Si chiedeva se anche lei è del suo parere. Si infilò sotto la doccia per una rinfrescata. La porta del camerino è socchiusa e quando uscì dalla doccia con solo un asciugamano a fasciargli la vita, si accorse di Leven. Sbuffò, cominciava a stufarsi di lei, se la ritrovava dappertutto.

-Ehy, Alex sei stato bravissimo sul set!-
-Faccio del mio meglio- Disse piatto.
-Ho saputo di te e Isabelle- Disse sedendosi sul divanetto –Mi dispiace-
-Come mai non ti credo?-
-Io sono sincera, perché pensi il contrario?-
Alex va dietro una tenda –Perché mi vieni troppo dietro, per dispiacerti sul serio- Disse cominciando a vestirsi. -Beh, che tu ci creda o no, sono sincera-
-Leven io…so che ti piaccio, ma io non provo la stessa cosa-
-Solo perché non vuoi ammetterlo- Disse sorridendo.
Scostò la tendina –No, io ti considero solo un amica. Non mi piaci, e non mi piacerai mai in quel senso- Lo disse in modo brusco, ma magari così si sarebbe messa il cuore in pace.
-Cos’ha lei più di me?- Si riferiva a Isa.
-Tutto!- Guardò il pavimento –È bellissima, dolce, amorevole. Quando sei triste basta che ti chiudi con lei in una stanza, e ti torna il sorriso…come per magia-
-Io posso offrirti molto di più- Disse fronteggiandolo.
-Io non voglio niente da te. Cerca di capire Leven, tu non sei Lei-

Leven si arpionò al suo collo impossessandosi delle labbra del biondo. Sapeva che con la porta socchiusa, qualcuno prima o poi sarebbe passato di li. E fortuna ha voluto, che proprio Isabelle vedesse il bacio.

-Ma che fai?- Alex se la scrollò di dosso –Tu sei matta, è l’unica spiegazione- Leven rideva e indicava la porta.
-Non sei cambiato affatto- Sospirò Isa, lasciandoli soli.
-No, aspetta…-
-Alex, non puoi lasciarmi così, ci siamo baciati-

Alex si infuriò, strinse con forza le spalle di Leven. La spinse contro un mobiletto, lui non è un giocattolo, un bambolotto con cui poter giocare.

-Mettitelo bene in testa, una volta per tutte. Io e te non staremo mai e poi mai, insieme- Ringhiò il biondo –Non costringermi a chiudere la nostra amicizia- La lasciò, la bionda si massaggiò le spalle.
-Alex…- Disse piagnucolando –Io, volevo solo…-
-No, tu ora sparisci dal mio camerino, e dalla mia vista- Uscì da esso correndo dietro Isabelle.

Uscì in fretta correndo dietro Isabelle. È giunto il momento di riappacificarsi, lui non vuole Leven non vuole Jennifer, anche se a volte sembra il contrario. Isabelle è la sua ragazza.

-Aspetta…- La fermò tirandola nella stanza delle scope –Devo parlarti e non accetto, un no come risposta. Non stavolta- Disse serio.
-Vuoi farmi credere che, quel bacio no era voluto?-
-Ma che persona credi che io sia?-
-Non quella che conoscevo…-
-Sai come è fatta Leven…le ho detto che se continua così, la nostra amicizia finirà-
-Non è Leven il problema-
-So a chi ti riferisci, e non devi preoccuparti-
-Io mi preoccupo e anche tanto. Stavamo insieme e tu esci con lei…non venire a rifilarmi storie del tipo…io sono un santo, io ti amo, devi credermi…non ti tradisco con lei-
-È così…perché non vuoi credermi?-
-Perché sono stanca di ricevere delusioni-
-Questa volta sarà diverso. Ho bisogno di te, Bell. Io ti amo- Le disse avvicinandosi.
-Come ami Jennifer, immagino- Incrociò le braccia al petto.
-No, come amo solo te. Sei unica per me-
-Alex, per favore-
-Dammi un'altra chance. Ti prego fidati ancora di me-
-Io non lo so-

Lo amava anche lei, poteva metterci la mano sul fuoco.
Ma perdonarlo? È troppo arrabbiata per la storia di Jennifer. Leven riesce a sopportarla, ma quella ragazza…lei non uscirà dalle loro vite. E Isa, è davvero stanca di star male per lui.

-Diciamo che ci penserò- Fece lei.
-No, mi hai dato un ultimatum, e sono qui e ti chiedo di perdonarmi- Continuò ad insistere lui –Non intendo aspettare. Non sono il tuo cagnolino. So di aver sbagliato, dovevo parlarti prima di lei. Però sono qui con te, e ti sto chiedendo di perdonarmi-
-Ok- Disse semplicemente. Alex strabuzzo gli occhi.
-Cosa? Fai sul serio?-
-Vuoi che ritirò tutto?-
-No, ma…non credevo che lo dicessi- Disse sincero.
-Beh, mi stai pregando e odio essere pregata-
-Quindi lo fai per farmi stare zitto?-
-No, perché mi manchi-

Alex sorrise, strinse Bells tra le braccia. Lei in un primo momento non rispose all’abbraccio, dopo poco le sue mani strinsero la maglietta del biondo. Alex pensò che baciarla fosse presto, ma Isa lo colse alla sprovvista, intrappolando le sue labbra in un bacio, voluto da entrambi.

[...]

Bells entra in casa annusando l’aria. Sua mamma sicuramente starà preparando una torta o qualsiasi cosa, che odora di buono.

-Ehy, Isa- La chiamò Maddy, stava ancora leggendo quel libro.
-Non dirmi che non lo hai ancora finito!- Si tolse le scarpe e la giacca.
-Non ancora…sono arrivata alla parte in cui muori-
-Wow, sei proprio simpatica-
-Non è colpa mia se ti hanno fatta fuori-
-È Katniss la protagonista, è normale che alla fine sia lei a sopravvivere-
-Davvero?- Guardò la mora –Io pensavo che il bel fusto, la uccidesse.
-Eh, no…purtroppo sopravvive- Sospirò –Avrei voluto che restasse in vita, la mia “me”, ma pazienza…-
-Va bene, ora via. Mi stai rivelando troppe cose-
-Come se non le sapessi già. Perché non ti guardi il film e basta?-
-Lo farò. Quando uscirà, ora mi godo un po’ di sana lettura-
-Vado in cucina da mamma-
-Ciao- Salutò Mad.

-Ben tornata, è quasi pronta la cena-
-Ho sentito odore di cioccolato, o sbaglio?-
-No, è così…ho preparato una torta-
-Ti prego, fammela assaggiare-
-Prego signorina-
Mastica un pezzo, leccandosi le labbra –La foresta nera è buonissima- Fece Isa.
-Sei raggiante, è successo qualcosa di bello?- Disse Elina.
-Oggi…ho perdonato Alex- Disse ingoiando la torta.
-Quindi, è tutto risolto tra voi?-
-Diciamo di si- Sospirò posando la forchetta –Continuava a ripetermi che mi ama, che non farà più stronzate etc…- fece un gesto con la mano.
-Ma tu davvero, lo hai perdonato?- Isa la guardò –Non dirmi che lo hai fatto solo per farlo tacere-
-L’ho fatto perché…mi mancava e anche per questo-
-Isabelle, no…così lo illudi solo-
-Io non so più cosa voglio. Dico di voler tornare con Alex, ma in realtà penso solo…perché continuare qualcosa, che sai già che andrà male?-
-Perché sei innamorata e sei confusa-
-Non so cosa fare- Appoggia la testa sul tavolo. Elina accarezza il capo della figlia, poggiandole accanto un libro dalla copertina rosa, con tante scritte e un lucchetto.
-Cos’è?- Disse curiosa guardandolo.
-Ho pensato, che potesse aiutarti con i tuoi sentimenti-
-È il tuo diario, vero?- Disse accarezzando la copertina.
-Si, è di quando avevo più o meno la tua età. Di quando andavo al liceo, delle prime cotte, i primi amori-
-Ma sono cose personali, perché vuoi darmelo?-
-È in prestito. Leggilo, magari ti può aiutare- Disse Elina sorridendole amorevole.

[...]

Maggio 1984

Elina’s Diary

Ero sicura che Margaret, si sbagliava.
Luke non poteva aver baciato Michelle, alla festa di Tessa. Eravamo insieme, e sono sicura di aver visto Michelle con Marcus, il miglior amico di Luke.
Ho sempre saputo che tra loro non era solo amicizia. Michelle, ci prova con tutti, Marcus è solo stato la sua ultima conquista.
Luke è ingenuo, gli ho detto diverse volte che Michelle, non è quella che lui crede.
Lui la considera un amica, ma lei lo usa e non sa quanto è carogna quell' orribile bionda.
Devo impedirle di fare ancora del male a Luke.
Lei non lo merita, non sa che ragazzo d’oro che è.
Se sono gelosa????
Si lo sono. Ma è anche normale, Luke oltre ad essere il mio ragazzo, è anche il mio migliore amico.
Va bene <3 non è esattamente il mio ragazzo. Però, so che lo sarà presto.
Margaret dice che dovrei dirgli cosa provo. Ma ogni volta che lo vedo, mi si sciolgono le gambe.
Oh, non vedo l’ora che arrivi sabato.
Le farò vedere a quella Michelle, che “la secchiona” come è solita chiamarmi, ha fascino quanto lei.

Elina <3

Giugno 1984

È l’ultimo giorno di scuola. Iniziano le vacanze estive.
Quest’estate mi tocca andare al campo estivo. Mamma ha vinto una vacanza in Florida, e non mi vuole tra i piedi. Partirà con il suo fidanzato Philip. Sapevo che mi avrebbe iscritta ad un campo scuola.
E la cosa non mi dispiace affatto, per due mesi non le sentirò dire, che sono una nulla facente.
In più, ci sarà anche Margaret con me. È la mia migliore amica insieme a Nelly.
La valigia è pronta, l’ho preparata ieri sera, ho troppa voglia di lasciare questa casa, per rimuginare su cosa portarmi. O su quali scarpe vanno bene, con un vestito.
L’unica cosa che mi mancherà, sarà Luke.
Non sono ancora riuscita a dirgli che “Lo amo” Eh, si…ci sono cascata anche io.
Le mie amiche me lo dicevano, ma io non volevo credergli.
Un topo di biblioteca, non può piacere a un atleta.
Ma mi sbagliavo, perché infondo anche se non sono sicura al 100% so che almeno un po’, gli piaccio.

Campo estivo sto arrivandooooo!!!!

Elina <3

[...]

-E allora lo hai perdonato…- Disse Jackie.
-Beh, si-
-Non sembri tanto contenta-
-No, è solo che…devi rifarci l’abitudine- Disse sorridendo.
-Sicura che sia solo per questo?-
-In parte…- Dice vaga.
-Mi dispiace, vedrai che con il tempo, andrà meglio-
-Lo so- Sospira –Spero solo di non ricevere un altra delusione-
-Se Alex lo farà, gliela farò pagare-
-Ok, mi fido di te-
-E quella Jennifer?-
-Non lo so…di certo, non mi tirerò indietro-
-Tu sei migliore di lei-

Isa sospirò pensando agli ultimi eventi.
Sa di essere migliore di Jennifer, di avere qualcosa in più. Sa che il cuore di Alex è suo, però l’arrivo di quella ragazza non agevola le cose.
Va bene, darà un'altra chance ad Alex. Ma questa sarà l’ultima.
Non nascose un sorriso appena accennato. L’idea di essere tornata con lui, la rende felice.

[...]

Ok, rieccomi quì. Non è molto lungo ma ho cercato di spremere le idee che avevo in testa.
Eh, boh è uscito questo cap. Alex e Isa insieme, eh? Diciamo che stanno ricominciando a volersi bene, solo che Isa non è proprio convinta di tutto ciò.
Spero di avere idee migliori nel prossimo cap. Ringrazio come sempre chi legge e chi commenta. Non sono di molte parole oggi, però spero di rifarmi nel 12ecimo. Buon sabato e spero a venerdi! :D

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***



Chapter 12

Quella mattina Alexander, si svegliò di buon umore.
Fece qualche flessione, corse sul tapirulan e doccia calda subito dopo.
Bobo era li, in cucina ad aspettarlo per la colazione.
In jeans, Alex scese in cucina sbadigliando. Prese la ciotola di Bobo, riempiendola di crocchette. Aprì il rubinetto facendo scorrere l’acqua fredda, e riempì l’altra.
Guardò nel frigo pensando a cosa poter sgranocchiare. Ma trovò solo un succo di frutta, sbuffò, doveva fare la spesa.
Ma comunque non aveva voglia di fare colazione, avrebbe mangiato qualcosa da Starbucks.
Si sentiva tremendamente felice.
Le cose tra lui e Isabelle, stavano andando bene. Non voleva più rovinare niente.
Sa però, che lei non lo ha perdonato completamente.
Jennifer è il terzo in comodo.
Va bene, è bella non può non ammetterlo.
Ma doveva pensare solo a Bells, è lei la sua ragazza. Non voleva perderla e rifare l’errore di ferirla ancora.

-Che dici Bobo?- Lanciò uno sguardo al cane –Chiamiamo Isa? So che vuoi vedere Lily- Disse malizioso, e il cane a quel nome scodinzolò felice.
Alex digitò il numero della mora.
-Buon giorno, amore- Sentì Isa sospirare –Io e Bobo, abbiamo voglia di vedervi!-
“Vederci?” Disse lei.
-Si, tu e Lily. Sei a casa?-
“No, sono appena uscita dal parco, con Lily”
-Oh, bene- Disse salendo in camera –Se rimani in zona, ti raggiungo.
“Ahm, non so se resterò a lungo”
-Ti prego, non andare via- Alex fece il labbruccio, anche se lei non può vederlo –Ho davvero voglia di vederti, mi manchi-
“È che sono con…mia sorella” Sentì la voce di Maddy.
-Beh, se proprio non vuoi…- Il biondo è evidente, ci restò male e Isa se ne accorse.
“Magari va via”
Alex si illuminò –Perfetto. Tra mezz’ora al parco-
“Si, ti aspetto alla solita panchina” Disse raggiante.
-Non sparire. Hai già fatto colazione?-
“No, perché?”
-La facciamo assieme- Disse riagganciando. Si vestì in fretta, indossando un paio di bermuda di jeans. T-shirt e convers. Si infila le cuffiette nelle orecchie, occhiali da sole una spruzzatina di deodorante. Scende in salotto, sbuffa perché non trova il guinzaglio di Bobo, ma il suo cane spunta alle sue spalle con l’oggetto in bocca. Ride e esce di casa, direzione il suo amore.

[...]

-Devi sparire- Disse Isa alla sorella.
-Ma perché?- Si lamentò lei.
-Perché Alex sta per arrivare-
-E quindi?-
-Vuoi fare il terzo in comodo?-
-Ho capito, volete fare i piccioncini. Volete comportarvi come quelle coppie felici-
-Noi siamo felici-
-Da due giorni?- Sputò cattiva lei –Da quanto tempo siete ritornati insieme?-
-Perché sei così?-
-Perché io guardo in faccia, la realtà- Disse Mad.
-Una sorella dovrebbe sostenere, non comportarsi come te- Disse ferita Isa.
-Scusa se penso che hai fatto un errore, nel rimetterti con lui-
-Non è un problema tuo-
-Sbaglio o è uscito con un'altra, mentre stavate insieme?-
Isa si ammutolì. È vero, Alex è uscito con un'altra. Ma ora lo ha perdonato, ha deciso di farlo…perché interferire ancora? Perché farla sentire una merda?!
Non è stata Maddy a venir ferita. Ci pensò su e si accorse, che lei non aveva tutti i torti, stava commettendo un errore?
No, no NO…si stava facendo influenzare da lei.

-Smettila, io so cosa fare. Tu non sei nessuno per potermi dire, con chi devo stare- Disse infuriata Isabelle. Sua sorella vuole solo proteggerla, ma lei lo ama, non conta questo?
-Bene. Se è questo che credi- Disse allontanandosi appena –Se pensi che il tuo principe azzurro, ti sarà fedele, allora…bene!-
-Cosa vuoi dire?-
-Che quando tornerai a piangere per lui. La mia porta la troverai chiusa- Disse Maddy velenosa. Vuole bene a Isabelle, ma c’è un limite a tutto, Alex non fa per lei. C’è di meglio al mondo.
-Siamo sorelle, viviamo sotto lo stesso tetto. Non puoi non parlarmi perché sono tornata, con il mio fidanzato-
-Il lupo perde il pelo, ma non il vizio- Sorrise lei –Ricordatelo, prima che sia troppo tardi- Disse lasciandola da sola.

Due mani le coprono gli occhi, lei sovrappensiero pensa sia un maniaco.
Una volta ha visto il film di karate kid, le viene in mente “metti la cera, togli la cera” e soprattutto una mossa di karatè. Ma non è un esperta, appena sente le labbra dello sconosciuto baciargli il collo, non ci pensa due volte. Gli prende le mani, si gira e “la persona” dietro di lei, presa alla sprovvista non si accorge del calcio in arrivo, verso le sue parti intime.
Urla per il dolore, si accascia a terra imprecando. Un abbaiare familiare fa voltare Isa, che vede un labrador correre verso di lei. È Bobo. Isa sbianca, allora vuol dire che…il maniaco è…

-Ma che ti è preso, tesoro…- Dice affannato il biondo.
-Scusami…- Lo aiuta a sedersi su una panchina –Pensavo fossi un maniaco- Disse mortificata.
Alex storse il naso –Un maniaco mica ti attacca in un luogo pubblico?- Disse guardandola.
-Ehm…ma io che ne so- Fece dei gesti con le mani –E poi, sei tu che mi sei venuto alle spalle- Disse giustificandosi. Alex sorrise, prese il suo mento con la mano avvicinandola. Catturò le labbra di lei, in un lungo e romantico bacio.
Quando si allontanò Alex, notò il rossore sulle guance di lei. Da quando è diventata timida?
-Sei arrossita- Disse dolcemente carezzandole la guancia.
-Noo, che arrossire- Ma socchiuse le palpebre girando la testa di lato.
-Si, invece. Sei un pomodorino- Disse inumidendosi le labbra, cercando di prenderle il viso per farsi guardare. Ma Isa ridacchiando, sfuggiva alla sua presa.
-Smettila. Mi metti in imbarazzo- Disse infine guardando il biondo. Perdendosi in quei meravigliosi specchi d’acqua.
-Allora lo ammetti?- Rispose riprendendola lui.
-Ammettere, cosa?-
-Che mi ami. Non puoi vivere senza di me…- Disse ridendo contagiando automaticamente anche la mora –E che arrossisci quando ti dico che sei bella, e quando ti mordicchio le labbra-
-Ehy, ora non esagerare- Disse cercando di sembrare naturale.

Alex non disse nulla, sapeva che era come diceva lui.
Guardò Bobo e Lily, che si rincorrono. Gli sembra quasi impossibile essere qui, con lei.
Ha timore che possa svegliarsi, ritrovarsi nel suo letto e che questo sia solo un sogno. Diede un pizzicotto a Isa, che con la testa tra le nuvole lanciò un urletto piuttosto forte.

-Perché lo hai fatto?- Disse massaggiandosi il braccio.
-Volevo solo vedere, se stavo sognando- Disse lui alzando le spalle.
-E perché su di me?- Disse imbronciandosi.
-Perché se mi svegliavo, ed era un sogno…- Spiegò –Sarebbe stato brutto poi-
-Ah, bene. Quindi pizzicare me, è stata solo la prova che non stai sognando?- Il biondino annuì.
Isa si alzò saltandogli addosso, e pizzicandolo ovunque. Alex la teneva stretta per non farla cadere e si lasciava “torturare” da lei.
Perché è bello sentirla ridere, pensò. I cani si avvicinarono. Alex fermò le sue mani, lei le intrecciò dietro il collo di lui. Entrambi si specchiarono negli occhi dell’atro. Ci sono tante cose da dire, ma perché rovinare un momento così bello?
Un rumoroso brontolio si sentì, facendo in modo che smettessero di baciarsi.

-Ehm…- Arrossì in un colpo Isa –Credo sia il mio…stomaco- Disse ridacchiando.
-Credo sia ora di andare a mettere qualcosa, nello stomaco- Si alzò, lasciando a lei il tempo di ricomporsi.
-Starbucks?- Disse ridendo.
-Eh, sia- Guardò i cani –Pensi che li lascino entrare?-
Isa fece spallucce –Possiamo sempre mangiare fuori.
Alex la ribaciò, non può fare a meno delle sue labbra. Come anche Isa, si accorse che stargli lontano fa troppo male.
Uscirono dal parco con i loro cani dietro. Isa non pensò più alle parole della sorella, come Alex non pensava a Jennifer. Il suo universo, il suo mondo perfetto è Isabelle.
Lei lo fa sentire bene, si completano a vicenda.

[...]

Isabelle si concesse un bagno caldo. Ringraziò di non dover fare la fila, ed aspettare che qualcuno uscisse per dedicarsi alla sua persona. Il bagno profuma ancora di bagnoschiuma alla frutta. Accese solo una candela per dare più atmosfera all’ambiente. Sorrise chiudendo la porta per raggiungere la sua camera.
Ricordò che guardava spesso siti di arredamento, per prendere ispirazione.
Arrivò davanti al grande specchio sfilandosi il telo da doccia.
Cominciò a guardarsi spalmandosi una crema al cocco. Non si è mai trovata brutta o cosa, anzi per essere una ragazza magra, si piaceva molto. Il seno piccolo ma non inesistente, i fianchi morbidi, la pancia piatta, le gambe magre e lunghe anche se, avrebbe preferito qualche centimetro in più.
Sciolse i capelli arrossendo vistosamente. Improvvisamente penso ad Alex, era come se fosse li con lei, che la abbraccia da dietro.
Lei alza la testa catturando le sue labbra, e lui che accarezza i fianchi scendendo pericolosamente verso il basso, fino ad arrivare hai glutei. Sospirò toccandosi le guance calde. Ma non poté non sorridere, le piaceva quella sensazione di essere toccata da Alex, anche se lo ha solo immaginato.
Ma ora sono di nuovo una coppia, e prima o poi deve succedere.
Cominciò a vestirsi, indossando l’intimo e dopo un pigiama.
Stava per mettersi a letto, quando sua mamma entra nella sua stanza dicendole che una persona vuole parlarle.

-Tu?- Isa sgranò gli occhi –Che ci fai qui?-

[...]

-E si è presentata a casa tua!- Jackie guardò l’amica –Questa cosa mi puzza-
-Già l’ho pensato anche io-
-Cioè è strano…dai, non puoi crederle-
-E se…stesse dicendo la verità?-
-Devo ricordarti di chi stai parlando?-
-No, so di chi stiamo parlando. Non mi dimentico che persona è-
-Allora è normale che mie è difficile, credergli-
-Lo so, ma…mi sembrava sincera-
-Anche i serpenti sembrano innocui. Ma appena ti distrai, ti mordono- Disse Jackie.
-La paragoni a una vipera?- Disse ridacchiando.
-Beh, se non lo è, dimmi tu cos’è-
-Non so cosa pensare, giuro…appena l’ho vista- Isa gesticola –Volevo innanzitutto saltarle al collo, e poi beh mi sono trattenuta-
-E infine l’hai ascoltata-
-Eh, già- Si guardò le scarpe muovendo le gambe.
-E quindi cosa vuoi fare?- Disse la rossa.
-Non lo so proprio. Penso che ne parlerò con Alex-
-E lui che pensi che farà?-
-Non ne ho idea, ma se era sincera…è un punto a mio favore-
-Beh si…perché almeno così, una si è fatta da parte-
-Esatto- Disse Isa.
-Però raccontami ciò che ti ha detto. Parola per parola-
-Ok-

Back in time

Isabelle’s Pov

-Che vuoi? Stavo per andare a dormire?-
-Oh, il tuo bel principe non te lo ha dato il bacio della buona notte?- Disse ridendo.
-Non ho tempo da perdere con te. Vuoi dirmi o no perché sei qui?!-
-Ok, scusa. Volevo parlarti-
-Tu? Parlare a me?- Disse quasi mettendosi a ridere.
-Si, lo trovi così strano?-
-Si, detto da te…poi-
-Va bene, ti capisco. Non mi sono comportata molto bene con te, soprattutto con te. Però voglio recuperare quello che è rimasto, se è rimasto qualcosa-
-Eravamo amiche, prima che cercassi di portarmi via il ragazzo-
-Lo so, e ti chiedo scusa…- Disse la bionda-
-Tu che chiedi scusa?- Isabelle scoppiò a ridere –Questa è nuova-
-Senti sto cercando di chiederti scusa- Sbuffò Leven –Ma vedo che a te non importa-
-Ovvio. Non ti credo- Fece Isabelle appannando la porta di casa –Come posso crederti? Fino a ieri ti stavi spalmando come una gatta morta, su Alex- La bionda fece per dire qualcosa, ma la mora la interruppe –Cioè, ti sembra normale dopo tutto quello che mi hai fatto, vieni qui e pretendi che diventiamo amiche?-
-Io non pretendo niente- Disse con sincerità –Sono davvero dispiaciuta. Vi ho visto al parco, e…-
-Ci hai spiati?-
-No, passavo di lì, ero con un ragazzo…-
-Un altra tua vittima, immagino-
-Isabelle…ti sbagli. So di aver fatto cose cattive, però ti giuro che…non penso più ad Alexander- Sbuffa –Devi credermi. Io non lo voglio più, era solo una cotta…ne sono sicura-
-Oh, ora te ne lavi le mani-
-Isabelle…ti sto solo dicendo che non voglio più mettermi tra voi- Isa non la guarda, è incredibile prima le fa la guerra e poi, si presenta alla sua porta chiedendole perdono?
-Tu non sei come me- Cominciò Leven.
-Su questo ci puoi giurare-
-È così difficile per te, credermi?- Isa annuì –Io voglio degli amici, e solo ora ho capito che ti stavo facendo del male. Permettimi di essere una persona migliore, di essere…diversa da come sono. Voglio cambiare,e lo sto facendo cominciando da te-
-Cosa mi dirà, che dopo questo…non tornerai a fargli la corte?-
-Non lo farò. Lui non è me che vuole- Disse con un sorriso amaro la bionda –Corrergli dietro, e sapere che non ho speranza…è così triste. Io non voglio sentirmi così-
-Leven, io…vorrei davvero poter crederti-
-Senti, non ti sto chiedendo di essermi amica, anche se…-
-Anche se cosa?- Fece Isa.
-Anche se mi piacerebbe tanto- Era sincera? Doveva fidarsi? –Hai bisogno di tempo, e ti capisco. Ma non escludermi dalla vostra vita- La vide strofinarsi le mani –Odio stare da sola, non avere nessuno con cui parlare. Tutti che mi credono una perfida strega. Non ne posso più-
-Io…ci penserò. Non sperarci-
-E io invece ci spero. Perché tu sei buona, e so che farai la scelta giusta- Disse voltandole le spalle e andando via, così come è venuta.

-Cavoli…- Sopirò Jackie –Che discorso. Cosa posso dirti…aspettiamo, vediamo come si comporta e alla fine decideremo se vale la pena perdonarla-
-Si, lo penso anche io-
-E con Alex? Come va?- Disse maliziosa.
-Cos’è quello sguardo?-
-Andiamo…sai cosa voglio dire- Ride la rossa.
-No, giuro…dimmi perché ridi-
-Mi chiedevo solo…- Ok, forse so cosa vuole dire.
-Mi stai chiedendo se l’ho mai fatto, con Alex?- Disse arrossendo un po’.
-Certo. Allora, è successo?- Disse sorridendo facendole l’occhiolino.
-Ehm..no, non è ancora successo-
-Oh, bene. Vuol dire che ti dovrò spiegare delle cose-
-Ehy, non mi serve quel discorsetto- Disse più rossa di prima.
-Sicura?-
-Si, ma grazie lo stesso. E se avrò bisogno ti faccio un colpo di telefono- Disse ridendo la mora.
-Va bene. Ci vediamo, ho un appuntamento con Jack-
-Vedi di comportarti bene-
-Tranquilla. Ciao mora- Disse schioccandole un bacio sulla guancia.
-Ci vediamo rossa- Rispose mimando il gesto dell’amica.

[...]

Agosto 1984

Elina’s Diary

Il campo estivo mi piace tantissimo. Sono tre settimane che non sento mia madre.
È un sollievo, io e Margaret ci stiamo divertendo un casino.
Abbiamo fatto amicizia con le compagne di “letto” Abbie e Lucy.
Sono spassose, e per niente noiose.
Con Luke, non ci siamo sentiti molto, anche perché il campo è per sole ragazze.
Ah, dovevo immaginarlo. C’è un grande lago che divide il nostro campo, da quello dei maschi all’altra sponda. Un uccellino però, mi ha detto che una persona che mi piace tantissimo, si trovo all’altro campus.
Se Luke, è davvero qui, con me in questa mitica vacanza. Non potrei esserne più felice.
Margaret insiste che devo confessargli, che gli voglio bene più di un amico. Che credo…anzi so di amarlo. Ma ho paura, perché non so se lui prova i miei stessi sentimenti.

L’altro giorno Julia e Jacob, ci hanno divise in gruppi e portate nei boschi.
Non avevo mai fatto campeggio con le amiche. È un esperienza unica, stare davanti al fuoco ad arrostire marshmellows, e a raccontarci storie di paura.
Ma durante la notte, quando Julia e Jacob dormivano, i ragazzi sono venuti a farci visita.
So che può sembrare una cosa da film, ma è successo.
E so per certo, anzi potrei metterci la mano sul fuoco. Abbie, ha ospitato un ragazzo nella sua tenda, non ricordo il nome, ma Lucy che è una pettegola di sicuro lo saprà.
E poi, c’era Luke. Margaret andò nella tenda di un'altra ragazza, lasciandoci soli.
Era la mia occasione, dovevo confessargli ciò che provavo.

-Ma sentili- Disse ridendo piano, per non farci scoprire dagli istruttori.
-Noo, non dirmi che sul serio Abbie lo sta facendo?- Disse Elina.
-Si, ti sembra strano?-
-No figurati, è solo che…stanno insieme?-
-No, ma tutti conoscono Abbie, perché la da facile-
-Non ne avevo idea- Dice con sincerità.
-È una buona amica però, solo dovrebbe stare attenta- Disse Luke, sdraiandosi accanto ad Elina.
-Io non riuscirei mai a farlo con…qualcuno che non amo- Disse arrossendo.
-Idem, anche se…-
-C’entra Michelle?-
-No, io e lei siamo stati insieme un po’ di tempo. Ma nulla di serio, fa troppo la preziosa per i miei gusti- Lui la guardò, erano vicini –Dimmi, ti piace qualcuno?-
-Perché me lo chiedi?- Sussurrò lei imbarazzata.
-Sei arrossita- Sorrise lui –Sei bellissima-
-Dai, non è vero. Io non sono come Michelle, lei è bella…non io-
-Lei può essere passabile, ma la bellezza non basta- Lui si girò avvicinandola –Tu sei bella dentro e fuori-
-Luke, mi fai arrossire. Perché mi dici queste cose?-
-Perché provo qualcosa per te. Mi piaci Elina-
-Dici sul serio?-
-Mi piaci. Lo so da un po’, ma non sapevo come dirtelo-
-Anche tu mi piaci molto. E anche io non sapevo come dirtelo. Avevo paura che…non volessi più parlarmi-
-Non potrei mai- Luke si avvicinò catturando le labbra di Elina.

Ci baciammo a lungo, ma non ci spingemmo oltre.
Nessuno dei due era pronto per quel passo. Ciò non vuol dire che non lo faremo mai, solo che quel momento non era adatto. Ne io, ne lui volevamo concederci in un bosco, in una stupida tenda circondati da atri ragazzi.

-E brava mamma- Disse Isabelle, continuando a leggere –Farò come te, aspetterò il momento giusto- Isabelle ama Alex, ma non vuole buttarsi in qualcosa e poi pentirsi.

Un cinguettio cattura la sua attenzione. È appena arrivato un sms.

“Ho voglia di vederti” Scrive Alex.
“Anche io…tanto” Risponde Isa.
“Passo io o vieni tu?”
“Casa mia non è vuota…passo io. Sei solo?”
“Si, sono tanto triste”
“Oh, povero cucciolo. Mi dovrò far perdonare”
“Si, tesoro”
“Mi cambio e arrivo. Ho troppa voglia di stare con te” Sorride la mora, mordicchiandosi il labbro.
“Ti aspetto, fai in fretta”
“Sono già lì”

Prende il diario della mamma, corre in camera e caccia dei vestiti dall’armadio. Vuole vestirsi carina ma non volgare.

Decide di indossare shorts rosa chiaro, top bianco, e scarpe con il tacco non troppo alto rosa cipria. I capelli li lega in una coda lasciando la frangia libera. Al collo mette una collana color oro, con un pendente a forma di cuore. Orecchini anch’essi a cuore e qualche bracciale. Trucco leggero, e un filo di lucidalabbra.
Si guarda allo specchio, prende le chiavi di casa, prima di uscire lascia un biglietto alla mamma, dicendole che va a casa del suo amore.

[...]

-Stai scherzando, vero?- Disse nervosa Jennifer, a una Leven tranquilla e allegra.
-No, faccio sul serio-
-No, tu mi prendi in giro- Si stava arrabbiando –Non puoi dirmi che ci rinunci. Non dopo tutto quello che mi hai fatto fare-
-E invece è così- Disse tranquilla la bionda –Non voglio più che infastidisci Alex e Isabelle. Basta è finita, tornatene alla tua vita, e lascia in pace la loro-
-Sai cosa?- Sorrise Jennifer –Tu menti, vuoi farmi credere che di lui non ti importa niente. E invece non è così-
-Ti sbagli, con lui è storia chiusa-
-Ma se non è mai iniziata- Rise cattiva la mora.
-Come ti pare. Se non lasci in pace Alexander, io dirò tutto a Isabelle- Disse minacciandola.
-Non lo farai mai- Rispose sicura Jennifer.
-Invece lo farò, non mi conosci per niente-
-No, non lo farai- Jennifer sorrise –Se solo ci provi, loro ti odieranno-
-Alex odierà di più te-
-Io so come comportarmi con lui. Tu invece…sei cattiva, volevi separarli da prima che arrivassi io- Jennifer si avvicinò a Leven –Tu parla e io ti farò vedere chi tra le due, verrà odiata e allontanata. Pensaci bene Leven-
-Tu non mi fai paura, sono io che ti ho trovata. E io posso distruggerti-
-Illusa. Fallo…e vedrai quali saranno le conseguenze. Loro già ti odiano, pensa se vengono a sapere che mi paghi per dividere la “felice coppietta”- Disse mimandolo con le dita.
-Non azzardarti, non darai la colpa a me-
-Alex, scusami…- Recitò Jennifer –Lei mi ha costretta…- Finse di piangere, singhiozzando –Io non volevo, non sono quel tipo di persona…mi servivano soldi e lei mi ha ricattata- Jennifer rise –Perdonami, io non ho mai voluto farti del male-
-Che gran p*****a!- Disse scioccata Leven.
Jennifer si asciugò le finte lacrime, ridendo guardando l’espressione della bionda.
-No, sono solo una ragazza innamorata. E se tu ti tiri indietro cara, beh…mi lasci campo libero- Disse allontanandosi. Leven le strinse il polso fermandola.
-Te lo ripeto, non provarci…-
-Smettila con questa sceneggiata- Jennifer liberò la presa –Un amore non si dimentica da un giorno, all’altro. A meno che non hai un cuore di pietra, e il tuo non era amore ma solo il vedere una coppia distrutta. Io non ti credo, sei troppo falsa- Jennifer le diede le spalle abbandonandola in quel vico dove la bionda le aveva dato appuntamento, per disdire il suo servizio.
Lei si stava facendo da parte, ma Jennifer è ostinata, e lei doveva fare qualcosa, per rimediare hai suoi errori.

[...]

Buona seraaa. Lo so ho aggiornato ora, e oggi non è sabato xD
Ho appena finito il cap, e non resisto a non postarlo e poi ho cambiato giorno, quindi lo posterò ogni venerdi, perchè sto pensando di continuare la "Clato" e...penso che quella mi è più difficile da scrivere rispetto a questa, perchè una Clove cattiva non mi riesce proprio. Sono per il genere "romantico" io ;) Ok, se siete arrivati fino a quì, cosa ne pensate del capitolo?
Leven secondo voi si è pentita sul serio, o è come dice Jennifer? Farà finta?
Questo capitolo è un pò dolcioso xD Alexbelle <3
Ringrazio chi legge, commenta, chi legge e basta (anche se un parere in più non fa mai male) mi fa molto piacere che venga letta, commentata..sapere che alle persone piace ciò che scrivo è bellissimo penso.
Mi piace scrivere, e faccio errori come tutti :P eh va bene, mi sono dilungata un pò. Comunque aggiornamento al prossimo venerdi e spero di poter continuare la Cato, amo troppo quei due! Baci e a presto <3<3<3

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***



Chapter 12

Ottobre 1984

Elinas’a Diary

La scuola è iniziata da un mese.
Io Margaret e Tess, nuova ragazza arrivata da poco. Siamo diventare non più delle emarginate, ma qualcosa di più, che nerd.
E da settimane a questa parte, io e Luke, sfiliamo mano nella mano,
nei corridoi della scuola.
Le ragazze che prima mi deridevano, ora mi guardano invidiose. Soprattutto Michelle, che da rossa di rabbia, è passata a verde d’invidia.
Non volevo ammetterlo, ma tutto questo…le occhiate, i bisbiglii…mi piacevano.
Per una volta, ero io sulla bocca di tutti. Non più la secchiona che tutti evitavano. Ma Elina, la fidanzata del capitano della squadra, di Luke Danes.
Che stare con lui mi rende felice, è una cosa ovvia. Ma io non cambierò mai, certo non essere presa in giro, è strano. Margaret dice che presto o tardi, non sarò più sua amica e che starò con quelle oche che odiamo.
Ma so che non sarà così. Non sarò mai e ripeto MAI una bionda ossigenata stile barbie.

Le cheerleader hanno organizzato una “mega – festa” come la chiamano loro, per Halloween. Sarà a casa di Michelle, e non ho per niente voglia di andarci. L’avevo detto, ma mi sbagliavo. Margaret si è presentata alla mia porta con un costume osceno da cappuccetto rosso, e con tutta l’intenzione di farmi uscire.

-Non posso uscire con questo coso- Si lamenta Elina guardandosi allo specchio.
-Devi. Quella festa, sarà il tuo ingresso in società-
-Ma dai, smettila di sparare cazzate. Ho detto di no- Ho la testa dura, puoi combattere con me e farti male, ma non cambierò idea. Purtroppo per me, dovevo.
In più lo sguardo pulcioso – dolcioso di Luke è… appetitoso, non posso resistergli.

-Prendi anche il mantello rosso e il cestino, dai non può mancare- Disse Margaret ridacchiando.
-Non se ne parla. Cioè…tu mi ci vedi a uscire così?- Disse facendo una giravolta su se stessa.
-Sei molti figa…Luke ti mangerà con gli occhi-
-Non voglio che mi mangi. Voglio che mi ami-
-E ti amerà di più-

Lo spero tanto. È la prima volta che provo un sentimento così profondo per qualcuno.
Certo ho avuto le prime cotte, come tutti.
Però parlare di amore, è ben diverso. Appena Luke mi ha vista credo abbia sbavato.
Immaginavo quel party ben diverso, invece le ragazze sono state carine con me, o per semplice fatto che ero con il loro capitano.
C’è stato un momento in cui, sono salita in una delle camere da letto, per restare da sola.
Non avevo tanta voglia di stare con loro.
E i ponch…credo fossero corrotti. Di sicuro contenevano tracce di alcol.
Sentivo la testa pesante. Ricordo di essermi sdraiata sul letto e chiudo gli occhi per un po’.
So per certo che la porta venne aperta.
Sentii un peso accanto a me, e subito dopo un paio di mani mi toccavano insinuandosi sotto la gonna
Sorrisi era di sicuro Luke.

Novembre 1984

Sono stata con Luke. La prima volta è successo ad Halloween, non volevo farlo in quella casa. Ma è successo…e non posso che esserne più felice.
Anche se…non ricordo molto di quella sera, so che avevo bevuto un po’, che mi ero stesa sul letto di una camera da letto. E…credo anche di essermi appisolata, magari era una camera per gli ospiti. L’unica cosa che ricordo è quella che non ero sola.

Dicembre 2 1984

Luke mi guarda appena.
È da qualche giorno che mi evita e non so perché.
Quando provo ad avvicinarmi, con una scusa banale mi liquida.
Sono molto triste…Margaret e Tess, mi confortano dicendomi che magari ha problemi con suo padre. In effetti i due non vanno molto d’accordo. Ma io sento che qualcosa tra noi, non va più bene.

Dicembre 12 1984

Non mi vengono!!
Sono due settimane che non mi arrivano. Di solito mi salta anche un mese, e fin lì è una cosa normale, perché poi mi arriva.
Ma ora è diverso. Da quando non sono più vergine, il fatto che non mi arrivano mi preoccupa.
Oggi sono stata in farmacia, ho comprato uno di quei test.
Ho paura, non voglio scoprire qualcosa che mi farà stare male.
Ho chiamato Margaret, la voglio qui, vicino a me quando dovrò guardare il risultato.
3 maledetti minuti, non passano mai o forse ci vuole più tempo.
Non ne ho idea, sono sul mio letto con la mia migliore amica. Non posso essere incinta…non posso…

Dicembre 15 1984

Sono incinta.
Non so cosa fare, come comportarmi.
Non posso parlarne con mia madre, mi riempirebbe d’insulti. Mi rinchiuderebbe in un convento, dicendomi che sono una donnaccia.
Mi chiedo ancora come sia possibile, abbiamo sempre usato il preservativo.
Non voglio pensare a come lo dirò a lui.
Abbiamo ripreso a parlare da qualche giorno. Lui stava male per suo padre, e capisco perché evitava chiunque incontrasse.
Mi disse che era quello il motivo, ma io so che non era così.
Sentivo che c’era dell’altro, qualcosa che non voleva dirmi.

Dicembre 25 1984

Suo padre è crollato stamattina.
Ha avuto un infarto e sua mamma ha chiamato un ambulanza.
Quando Luke mi ha chiamato per dirmelo, non sapevo come comportarmi.
Era triste, piangeva singhiozzando.
Non lo riconoscevo, quello non sembrava il mio ragazzo.
Subito dopo la sua telefonata, sono corsa in ospedale da lui.
I rancori in certe situazioni, si mettono da parte.
Odiavo gli ospedali, c’era quel terribile odore nauseabondo. I camici degli infermieri tutti uguali, ti passano davanti senza degnarti di uno sguardo. I pazienti, ho visti più sederi oggi che in uno zoo l’anno scorso.
Perché dietro sono aperti? E perché non indossano biancheria intima?
E in più, sono ancora incinta.
Come faccio a dirglielo? Non è nelle condizioni di sapere un'altra notizia.
Passo accanto alla “nursery” ci sono tante culle con neonati appena nati. Mi fanno tanta tenerezza.
Li per lì, mi piacerebbe avere un bambino, e stringerlo al petto facendogli sentire quanto lo amo.
Ma penso che sono una ragazzina, e che non sono pronta per un bambino.

Dicembre 30 1984

Suo padre sta male.
Non si è ripreso, non riesce a sopravvivere.
I medici hanno esplicitamente detto che non c’è la farà.
Sua moglie è distrutta, e Luke sta anche peggio. Non posso ancora dirgli del bambino.
Più tempo passa, più sento che qualcosa continua a crescere dentro di me.
Mia madre si è accorta del mio strano comportamento, ma non ha ancora associato la cosa, pensa che sono strana per via degli ormoni. Mi crede ancora vergine.
Margaret mi dice continuamente di parlarne con qualcuno, che tenermi dentro quello che provo non mi fa bene.
Che non posso nascondere il mio “problema” a lungo, che si vedrà prima o poi.
Mi guardo allo specchio alzandomi la maglietta, ma ancora non c’è nulla, la mia pancia è ancora piatta, anche se…qualcosa, ma piccola si vede.

Gennaio 1985

Il prete recita una messa speciale.
Oggi ho indossato un abito nero. Luke al mio fianco mi tiene la mano.
Sua madre non è più la stessa. Oggi celebriamo il funerale di Walter Danes. Suo padre non c’è l’ha fatta…
E la mia pancia comincia a crescere.

[...]

-La cena non ti è piaciuta?- Soffiò Alex ad una Isa non più loquace come un minuto fa.
-È stato tutto buonissimo-
-Ma? C’è qualcosa che non ti è piaciuto, vero?-
-Affatto- Scuote la testa –Davvero, era tutto squisito-
-Allora cosa c’è che non va?- Disse preoccupato.
-Pensavo a una cosa, ma non è importante…-
-Tutto è importante, se ti riguarda-
-Scemo…-
-Dai, dimmi cos’è, non lo dirò a nessuno-
-Davvero Alex, niente di importante- Disse per sviare il discorso.
-Ti sei innamorata di un altro, vero?- Disse cambiando marcia.
-Spero tu stia scherzando- Saltò su Isabelle.
-Ovvio. Chi c’è più bello di me?- Pavoneggiandosi.
-Beh, ci sarebbe…ora che ci penso il cameriere non era niente male- Disse ridacchiando.
-Fuori dalla mia macchina- Cominciò a ridere –Vattene da lui se è più bello di me-
-Non voglio- Sbuffo la mora contrariata –Sarà pure carino, ma lui non è te-

Alex ride ancora più forte.
Almeno pensò, l’aveva fatta sorridere. Solo che guardandola il suo faccino tornò triste.

-Me lo dici?-
-Quanta insistenza-
-Odio vederti triste. È colpa mia?-
-No, tu non c’entri. Credo di avere un fratello…- Disse all’improvviso.
-Cosa?- Incredulo senza spostare lo sguardo dalla strada, ma guardandola di striscio.
-O una sorella…-
-Io non ti ho fatto bere stasera- Facendo mente locale, su cosa hanno ordinato da bere.
-Non sono ubriaca- Disse quasi offesa.
-E allora come fai a…- Gonfiò le guance, non riuscendo a credere a ciò che gli è stato appena detto.
-Ho letto il diario di mamma- Disse tranquilla lei.
-Non si fa, sono cose private-
-Me lo ha dato lei. Mi ha detto lei di leggerlo…ma magari…lo avrà dimenticato. Sennò perché farmelo sapere-
-Non lo so piccola. Ma magari se parli con lei…-
-No, prima devo arrivare alla fine del diario-
-Sei sicura?-
-Si, credo…me lo ha dato per un motivo, no?- Isa lo guardò e lui annuì –Se mi ha dato i ricordi della sua adolescenza, un motivo ci sarà. È che è così…wow!- Esclamò non riuscendo a pensare a niente di concreto. Pensare di avere un fratello o una sorella, è una cosa che ha dell’incredibile.
Eppure ci sono persone che hanno fratelli che non hanno mai conosciuto.
Non sa se essere arrabbiata per ciò che la madre le ha nascosto, oppure essere felice di avere qualcun altro come lei.
Come si chiama? Quanti anni ha? Dove vive? Vorrà conoscerla?

-Stiamo per arrivare a casa- Disse Alex interrompendo i suoi pensieri.
-Andiamo a casa tua- Suggerì lei.
-Tua mamma non ti lascerà mai dormire da me…davvero vuoi restare?-
-Si, ma se mi metti le mani a dosso- Sorrise lei –Ti denuncio- Concluse mandando un sms veloce a Jackie.
-Ma come sei cattiva…Hai trovato pane duro a cena?- Scherzò lui.
-No, ma qualcos’altro,di sicuro troverò?-
-Spero qualcosa di bello- Disse parcheggiando.

Isabelle si avviò verso la porta aprendola con le chiavi lanciate dal biondo.
Conosceva quella casa come le sue seconde tasche. Bobo arrivò scodinzolando verso di loro.
Alex appese le giacche all’attacca panni. Accarezzò il cane che già immaginò cosa voleva.
In cucina presa abitualmente la ciotola dei croccantini e la riempì e anche quella dell’acqua.
Sentì Isabelle parlare con la madre, e avvertirla che avrebbe dormito da Jacqueline.

-Pronta per la nanna?- Si affacciò dal bagno.
-Si, ma…non ho il pigiama- Disse ad un certo punto.
-Ti do una mia maglietta. È un po’ lunga ti farà da vestito- Sparì in camera da letto.
-Ok-

Bells saltò sul letto del biondo. Cominciò a levarsi le scarpe poggiandole in un angolo. Calò i collant, tirò su i lembi della camicetta bianca di raso, cominciando a slacciare i bottoni, uno per uno. La tolse adagiandola su una poltrona, dopodiché fece la stessa cosa con la gonna nera.
È rimasta in sottoveste nera son merletti bianchi. Si sedette al centro del letto, aspettando il biondo che non tardò ad arrivare.

-È l’unica che ho trovato…è un po’ corta- La guardò e sorrise compiaciuto –Vedo però che non ne hai bisogno-
-Non importa dai, dormo così se non ti dispiace-
-No. Vado a farmi una doccia, mi aspetti vero?-
-Per cosa?- Disse accigliandosi guardandolo avviarsi verso il bagno.
-Per la favola della buona notte- Sorrise lui togliendosi la maglietta.
-Come per i bambini, ne?-
-Per una volta che a letto non sono solo, posso approfittare-
-Ma non fare tardi- Disse accendendo la tv.

Dieci minuti dopo, Alex tornò in camera con i pantaloni del pigiama e senza maglietta. Bobo aveva occupato il suo posto ricevendo le coccole della mora. Si avvicinò al letto scansando il cane, accanto ad una Isa allegra.

-Il mio amore gelosone- Cantilenò lei prendendolo bonariamente in giro.
-Non sono geloso…- Negò lui.
-Si che lo sei- Disse punzecchiandolo. Bobo abbaiò reclamando attenzioni.
-Bobo via, è ora di dormire. Vai nella tua cuccia, su- Il cane obbedì.
-Oh, ma che papà cattivo-
-Nah, è solo che il papà- Disse indicandosi –Vuole anche lui ricevere, un po’ di attenzioni dalla mamma-
-Attenzioni, eh?- Rise lei sprofondando sotto il lenzuolo.
-Me le merito, no?-
-Non si risponde ad una domanda con un'altra-

Alex l’abbracciò tirandola a sé.
Lei ricambiò stringendolo. Cominciarono a baciarsi, un bacio lento, Alex le accarezzò i capelli scendendo lungo le spalle, e giù fino hai fianchi. La sua mano arrivò all’orlo della sottoveste sfiorandole il merletto e sparendo sotto di esso.
Isabelle mugugnò richiedendo più carezze. Alex la portò sotto di sé. Lasciò la bocca baciandole la guancia, il collo e il petto. Fermandosi poco dopo.

-Cosa c’è?- Disse carezzandogli la guancia.
-Arriverà quel momento- Disse baciandola e sistemandosi al suo posto.
Isa sospirò solo, anche lei era d’accordo. Prima o poi, lo avrebbero fatto e sarebbe stato speciale.

[...]

-Rose, io esco- Disse alla sorella uscendo dalla cucina.
-Mi raccomando, non saltare la scuola come l’altro giorno-
-No, oggi ci vado, promesso-
-Jenny, stai attenta, eh-
-Si, ma che vuoi che mi succeda?-
-Io ho solo te- Jennifer l’abbracciò.
-Non preoccuparti. Comunque devo solo starci due ore, poi vado da zio.
-Io no, gli ho detto che non me la sento-
-Stai di nuovo male?-
-Devo andare dal ginecologo- Disse sbuffando –Ancora non mi arrivano, e sono due mesi-
-Ahia, la siringa dell’ultima volta me la ricordo. E fa male-
-Beh, lo sai che c’è l’ho irregolare-
-Si, però fatti dare qualcosa, che non fa tanto male-
-Glielo chiederò. Tu vai a studiare e poi dritta a lavoro-

Jennifer rise, prese la borsa e uscì di casa.
Si recò alla fermata dell’autobus, aspettando il mezzo pubblico.
Da quando la bionda non la paga più, solo il lavoro dallo zio non le basta. L’università costa un botto e lei tutti quei soldi non li ha.
Si guardò le scarpe nere, la divisa le piace. Ogni volta che la indossa le sembra di essere una di quelle scolare giapponesi.
La camicia bianca con maniche a ¾, maglioncino grigio. Minigonna scozzese blu e bianca.
Calze blu fino al ginocchio e scarpe con poco tacco nere. Avrebbe dovuto indossare anche una cravatta, ma le odiava non riusciva mai a fare il nodo come si dovrebbe.
Pensò ad Alex, non lo vedeva da un po’ e le mancava.
Salì sull’autobus pensando che doveva chiamarlo.

Le due ore passarono in fretta.
Alex non rispose a nessuna delle sue tre chiamate. Sbuffò, lui le rispondeva sempre.
Cosa sta succedendo? Non può averla dimenticata all’improvviso.
Decise di andare a casa sua, magari con una scusa sarebbe riuscita a parlargli.
Mentre cammina in centro per raggiungere nuovamente la fermata del bus, vede la ragazza di Alex in compagnia di quella stupida bionda.
Decide di avvicinarsi per sentire ciò che si dicevano.
Se quella bionda ossigenata avrebbe parlato, sarebbe stata la sua fine.

[...]

-Perché hai voluto vedermi?- Disse Isa a Leven.
-Volevo solo sapere se…beh lo sai-
-A me non piace essere presa in giro-
-E io non lo sto facendo. Te lo giuro sono sincera-
-Leven, mi hai fatto la guerra fino a poco fa, perché dovrei crederti?-
-Non ti basta che sono cambiata?-
-Non ci credo, o almeno fatico a crederlo-
-Lo so, e ti capisco. Anche io non ci crederei al tuo posto. Ma non ho un cuore di pietra-
-No, però…non mi sei stata molto amica negli ultimi tempi-
-So anche questo. E per questo motivo voglio rimediare-
-Come?-

Leven esitò, non poteva dirle apertamente di Jennifer.
Non ora almeno, ma niente bugie, o lei non si sarebbe convinta del suo cambiamento.
Poteva solo raggirare la cosa.

-So di Jennifer…- Si azzardò a dire.
-Cosa c’entri tu con lei?- Abbaiò Isabelle.
-Calma…è solo che ne ho sentito parlare, da Alex e Jack-
-Cosa dicevano?-
-Jack diceva ad Alex, di lasciarla perdere. Non era un bene per lui vederla. E Alex, gli ho sentito dire che forse sentiva di provare qualcosa per lei, ma…-
-Basta, fermati. So cosa vuoi dire e non voglio sentirlo-
-No, Isabelle, io ti sto dicendo solo ciò che ho sentito. A me quella ragazza non piace, e non voglio che si metta fra voi-
-Questa è bella-
-Sul serio. Ho smesso di pensare ad lui in quel modo-
-E vuoi aiutarmi-
-Si- Disse Leven –So che quella ragazza, non rinuncerò a farvi separare. Voglio solo che non accada, tutto qui-
-Va bene, voglio crederti. Ma…se torni a comportarti come prima, potrai scordarti la mia amicizia-
-Ok, non ti deluderò- Sorrise la bionda.

Ma qualche tavolino più avanti, Jennifer sorrise compiaciuta. E così voleva aggraziarsi Isabelle, ottimo. Sapeva come comportarsi.

[...]

-Sei in ritardo, Jennifer- La richiamò lo zio.
-Scusa, è che Rose ha preso la macchina…mi dispiace- Disse mortificata.
-Ok, ma la prossima volta non tardare, o sarò costretto a sostituirti-
-Zio, il lavoro mi serve, lo sai…devo pagarmi l’università-
-Ancora con questo problema? Il lavoro nuovo non ti è bastato?-
-No, mi hanno licenziata. Quella signora non ha avuto più bisogno di me-
-Peccato. Beh, oggi c’è qualcosa di nuovo che puoi fare-
-Mi farò guadagnare?-
-Il mio collega Gary, ha bisogno di un assistente in più. E io gli ho fatto il tuo nome, ti va di andarci?-
-Certo, nessun problema-
-Fatti dare un passaggio sul set da loro. Se non ti va, ti accompagno io ma non subito- Indicò due ragazzi, Jennifer spostò lo sguardo e sorrise, quelli erano Alex e il suo amico Jack.
-Zio, ma quale film sta girando il tuo amico?-
-Perché? Guarda che devi vederlo come tutti al cinema. E non pensare che te lo faccio vedere gratis-
-Ma dai, sai che non l’ho mai fatto-
-È quello nuovo, Hunger Games. Lo conosci?-
-Un po’. Beh, grazie del lavoro, vado subito-
Jennifer corse vedo il biondo. Stava parlando con Jack e non si accorse della ragazza che gli saltò alle spalle.

-Jennifer?!- Disse Alex.
-Insomma ora anche qui, segui il mio amico?- Gli disse Jack.
-Non lo sto pedinando. Mio zio lavora qui, fa il regista e mi ha dato un lavoro-
-Sarebbe quello di buttarti addosso al mio amico?-
-No, da oggi lavoro sul set dove recitate voi- Disse incrociando le braccia al petto. Guardò Alex leccandosi le labbra.

[...]

Buona seraaa :D
Lo so, avrei dovuto postare ieri ma non ho avuto tempo accendere il pc. Sono tornata tardi e non mi andava di continuare a scrivere alle 11 di sera. Per cui lo posto in questo momento.
So anche che è un pò corto, ma l'ho appena finito di scrivere e devo fare mente locale xD dal momento che...Isabelle ha un fratello/sorella????!!! Questa me la sono inventata mentre scrivevo.
In realtà la trama sarebbe diversa però siccome Leven si è arresa con Alex xD non volevo usare Joel per farli lasciare. I tira e molla non mi sono molto simpatici, e poi c'è già jennifer, no?
Comunque...fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, se l'aggiunta di questa notizia per Isa è una cosa buona o se fa schifo, non so qualsiasi cosa. Penso che comunque se non aggiungo cose nuove i cap saranno tipo tutti su Alexbelle e sul loro "rapporto" xD
Ultima cosa, siccome ci sarà una scena tra Alex e Isa, il raiting della storia cambierà. Volevo metterlo da un cap in poi, ma non so se è possibile farlo comunque sarà sul giallo o arancione, devo decidere. E beh, buona lettura spero che con la mia ff non vi state annoiando, se è così ditemelo provvederò a rimediare come posso
A presto e al prossimo capitolo <3

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***








-Io non so perché, ma tutte le matte le trovi tu- Disse Jack una volta arrivati sul set.
-Lei non è matta, è solo…affascinata dal mio fascino- Ci scherzò su, mentre il moro inarcò un sopracciglio.
-Tutte balle. Ti sei tolto dalle scatole Leven, e ora ci si mette quest’altra. Amico tu sei un caso perso-
-Dici che mi complico troppo la vita?-
-Direi giusto un po’-
-Ma non è colpa mia- Disse difendendosi il biondo –Non sono io che sono andato a cercarla. È successo…ho delle colpe per questo?- Era un po’ alterato.
-Non ti incazzare, non ti sto mica accusando?-
-Lo spero per te. E poi si sul serio, a volte mi sembra di rivivere i momenti con Leven-
-Si, di quanto ti correva dietro- Jack ci pensò su –Com’è che ora tiene le distanze da te? Non era innamorata?-
-Non lo so amico- Alex rise –Le donne sono tutte strane-
-Infatti, è meglio non cercare di capirle-

Jennifer li guardava da lontano, sapeva che stavano parlando di lei. Questo lavoro le da la possibilità di stare vicino ad Alexander, così da essere più facile ad ammaliarlo.

-Cosa dirai a Isabelle?- Disse Jack.
-Che da oggi lavora con Gary, e…niente, che non sapevo di trovarmela qui- Disse vago e incerto.
-Dovresti riprovare, così facendo non ti credo nemmeno io-
Alex sbuffò scuotendo la testa –Scusa, ma mica le ho chiesto io di lavorare qui?- Jack nega con la testa –Per cui non può arrabbiarsi con me, se io non c’entro-
-Giusto, anche perché stasera si esce-
-Ehy, cosa confabulate voi due?- Si aggiunse alla conversazione, Josh.
-Del più e del meno- Rispose il biondo –Pronto ad uccidermi?-
-Ah, molto divertente, peccato che non sarò io, ops…Peeta a farlo-
-Ehy, se io non fossi morto, ora tu- Indicò Josh –Saresti già morto. E tu- Guardò Alex –Si, avresti fatto compagnia al suo cadavere-
-Ceerto, credici amico- Ridacchiò Alex –Se Clove non fosse stata uccisa…avrebbe fatto fuori entrambi- Disse sicuro di se, i due amici risero entrambi.
Josh si accorse delle occhiate lanciate da Jennifer al biondo. La squadrò bene, e non era niente male. Ok, non è brutta e attira gli sguardi dei maschi.
Alex guardò nella sua direzione, come Jack.
-Chi è quella?-
Jack ebbe un illuminazione, e sorrise dando una pacca sulla spalla a Josh.
-Si chiama Jennifer, ed è la nuova addetta alle luci. Ma anche una specie di tuttofare di Gary-
-Ed è single?- Disse interessato.
-Si, penso proprio di si- Disse ancora Jack guardando Alex.
-E quindi…se vado li e…dite che ho qualche chance?-
-Ma certo. E poi perché non provarci?- Si aggiunse Alex, capendo il fare dell’amico.
Josh ci pensò su, e si disse che tentar non nuoce, e poi detto come si deve, agli occhi di Josh “Jennifer è una bella gnocca”.
-Vacci e provaci. Sono sicuro che lei ti cadrà hai piedi-
-Speriamo…- Sussurrò Alex.
-Ok, mi avete convinto- Josh si allontanò per avvicinarsi alla mora.

-Dici che abboccherà?- Disse Alex.
-No, non credo ma almeno ci avremmo provato-
-Josh è nostro amico, questa è una carognata secondo me-
-Ma di che ti preoccupi?- Disse Jack afferrandogli le spalle –Magari un giro con lui se lo farà e addio Alexander. Non è questo che vuoi?-
-io voglio solo non litigare più con Isabelle- Disse sincero.
-E te la vuoi fare- Ammiccò l’amico.
-Come sei volgare, Jack- Lo spinse via –Fai proprio schifo certe volte-
-E dai che scherzavo. Stasera usciamo con le ragazze?-
-Andiamo al locale dell’altra volta?-
-Si, mi sembra una buona idea-

Sentì la risata di Jennifer che chiacchiera con Josh. Magari il piano di Jack sta davvero funzionando. Anche se…non sa perché, ma sente qualcosa di strano a vederla ridere con il moro.

-Invitiamo anche loro due- Propose jack, indicando la “nuova-spera-coppietta-Jennifer/Josh” Alex lo guardò strabuzzando gli occhi. Stava forse scherzando?
-Mi prendi per il culo?-
-No, infondo tu starai con Isabelle, e lei con Josh- Disse come se fosse una cosa ovvia –Quale modo c’è, di dimostrare a Isabelle, che Jennifer non è interessata a te?-
-Mh…si può fare? Ma se non dovesse funzionare?-
-Non pensare sempre male, magari lui le piace, no?-
-Speriamo-

-Alexander, Josh, Jennifer e tutti gli altri- Urlò Gary preso da uno dei suoi tanti, attacchi isterici –Sul set, forza- Urlò ancora –Il tempo è denaro- Disse il regista come se stesse facendo una lezione di yoga.
-Mi sa che Gary, prima o poi scoppierà- Disse ridacchiando il moro.



[...]



La camera di Isabelle, sembrava un campo da guerra. C’erano vestiti, scarpe e altre cianfrusaglie sparse ovunque e in ogni dove.
Non riusciva proprio a decidere cosa mettersi.
Voleva apparire agli occhi di Alex bella e affascinante, e un po’ sexy, come diceva spesso Jackie. Ma non disperata.
Sua mamma entrò in stanza e si mise le mani nei capelli.
Ciò voleva dire, che dopo sarebbe stata lei a rimette apposto quel macello.
Senza accorgersene, le arrivò una gonna sulla testa e una scarpa sulla mano.

-Ahi- Disse massaggiandosela –Isabelle, che combini?-
-Mamma Alex mi ha invitata ad uscire- Disse riemergendo dall’armadio –Ma non so cosa mettere- Disse ancora in preda al panico.
-E tutta questa roba di chi è?- Guardò mucchi di vestiti sparsi sul pavimento e sul letto.
-Non miei- Si guardò allo specchio storcendo il naso –Cosa faccio? Non ho molto tempo-
Alex sarebbe passato di lì, tra pochi minuti e lei era ancora in intimo.
-Non sei mai stata così schizzinosa- Disse Elina raccogliendo varie cosa dal pavimento.
-Mamma, ma io non voglio sfigurare- Disse piagnucolando.
-Alex, scommetto che ti troverebbe bellissima, anche con un sacchetto della spazzatura-
-Si, poi insieme andiamo a fare i netturbini, di notte-
-Non intendevo dire quello-
-Allora mi aiuti?-
-Ok-

Elina guardò all’interno dell’armadio e sorrise notando un vestito.
Lo prese mostrandolo alla figlia che scettica lo guardò indecisa. È un vestito di pizzo nero, corto e con maniche a ¾ anch’esse in pizzo. È aderente e dietro lascia la schiena nuda.
Elina abbia un paio di decolté tacco 12. Fruga nel portagioie prendendo orecchini a cerchio con brillantini, e un bracciale dello stesso colore. Le dice di vestirsi con tono autoritario.
Isabelle ubbidisce e lei le sistema i capelli, facendo una cipolla scomposta e ciocche che le incorniciano il viso.

-Dici che sto bene?- Disse riguardandosi allo specchio. Quel vestito è davvero corto, Alex ci muore, è sicuro.
-Smettila di toccarti. Sei super sexy- Sorrise la mamma passandole un rossetto rosso.
-“Super sexy”? Ma ti sei sentita?-
-Oh, su fammi sognare- Si buttò come un sacco di patate sul letto di Isa –Vorrei tornare a quando ero un adolescente. Mi piaceva uscire la sera e andare a divertirmi con gli amici. Mi mancano quei tempi.
Isabelle voleva dirle del diario e se ha tenuto il bambino. Ma decise che glielo chiederà in seguito.
-Sembro una squillo-
-No, sei una ragazza che esce con il fidanzato-
-Papà non mi farà uscire, dirà che è troppo corto-
-Papà me lo lavoro io- Disse sicura di se, Elina.
Isabelle non riconosceva più la mamma, insomma non si è mai espressa nei modi “super sexy” o “me lo lavoro io” chi è quella donna?
-Alex non ti è mai piaciuto- Disse Isa con le mani sui fianchi –Perché di punto in bianco ti piace?- Disse con fare sospettoso.
-.Tutti cambiano idea- La figlia la guardò male –Mi sono fatta un esame di coscienza, e ho ripensato che…non mi sembrava giusto tenerti lontana da lui-
-Dici sul serio?-
-Si. Tu devi fare errori. Devi vivere, e…non devi avere rimpianti- Disse l’ultima parola in un sussurro.
-Va tutto bene?-
Un clacson attirò l’attenzione delle due. -È lui, devi andare- Disse la mamma passandole una giacca e la borsetta.
-Vado- Bacio alla mamma e giù per le scale.



-Devo dirti una cosa, mi prometti che non ti incazzi?- Sussurrò Alex all’orecchio della mora, una volta entrati nel locale. La musica è alta e devono urlare parecchio per sentirsi.
-Perché devo arrabbiarmi?-
-Oggi al lavoro c’era…- Si bloccò, doveva sul serio dirle di Jennifer? Oh, ma va la.
Si che doveva parlare di lei. Basta segreti –C’era Jennifer sul set-
-Quella Jennifer?!- Isabelle lo guardò male, voleva mangiarlo se solo avesse potuto.
-Io non c’entro, te lo giuro-
-Perché era lì?- Si stava arrabbiando. Con Leven fuori gioco, aveva pensato morto un papa, ne ammazziamo un altro. Ma no, riecco apparire Jennifer.
-Lavora per Gary. Lui e suo zio sono amici, per cui…- Alex cominciò a sentire caldo –Ma non devi preoccuparti, io amo solo te-
Isabelle sorrise –Guai a te, se fai qualcosa con lei- Puntò il dito contro il biondo. Era rossa di rabbia -Uomo avvisato, mezzo salvato- Lo avvertì la mora.
-Amore, io sono buono. Fidati di me- Lui la attirò a se baciandole la punta del naso.
-Di te mi fido, amore- Sorrise Bells –È di lei che non mi fido-
Capirai, ora che la vedrà con Josh? Penserà che sta seguendo lui.
-E se ti dicessi che…- Isa lo guarda in attesa –Verrà qui con Josh- Disse il biondo pronto ad una possibile sfuriata, da parte sua.
-Con Josh?!-
-Con lui. Ti dispiace?-
-Assolutamente. Vederla con lui, è meglio che con te. Almeno ti avrò tutto per me-
Alex sospirò felice, la strinse di più baciandole la punta del naso –Sono felice. E poi, cosa me ne faccio di lei se qui ho te- Bells ridacchio rossa in viso –Sei sexy stasera- Disse catturando le sue labbra.

Da lontano una persona vide la scena e rosicò. Si può benissimo immaginare chi è.

-Wow, sei bellissima- Esclamò Josh a Jennifer.
-Grazie, volevo essere carina per te- Sussurrò a un palmo dal viso di lui.
-Carina è dire poco- Le avvolse la vita. La mano scivolò sul sedere della mora –Mi fai venire voglia se ti strusci così-
-Vuoi dire che non dureresti tanto?-
-Non ho mai detto questo!-
-Vuoi provare?- Sorrise lei tirandogli il labbro.
Josh rise portandola in pista –Magari più tardi, ok?- Le sue mani viaggiavano sul corpo della mora, stringendola a lui. Jennifer si girò dandogli le spalle. Col bacino faceva movimenti circolari, sulla parte bassa dei Jeans del moro.
-Vuoi proprio farmi impazzire?- Disse mordendole il collo.
-Ci provo- Lo guardò in viso –Non dirmi che ti dispiace!- Catturò le labbra di lui in un bacio non casto. Sembrava che lo stessero facendo lì, in mezzo a tutti.

-Che maiale che è Josh- Disse la rossa a Bells, sorseggiando un Manhattan.
-È squallido!- Storse il naso –Non sembra dolce e gentile-
-Quello è Alex, lui è solo…Josh- Rise la rossa –Ti da fastidio?-
-Cosa?-
-Che lei sia qui stasera-
-No, a patto che tenga le mani lontano da Alex. La sua presenza non mi disturba- Disse con sincerità. Ma se avesse solo provato a buttarsi su di lui, allora la dolce e tenera Isabelle, si sarebbe trasformata in una che è meglio non conoscere.
Una come Clove forse. La sola idea la fece ridere di gusto.
-Signorine, non vi pare di star esagerando?- Le raggiunse Jack sfilando il drink dalle mani della rossa.
-Noo, ma che fai?- Jackie si imbufalì –Sei uno stronzo Jack-
-Se poi ti ubriachi, dovrò portarti in braccio a casa. E io ho altri programmi per il dopo-
-Tu quei programmi te li scordi, se non mi ridai il bicchiere-
-Ubriacona!- La canzonò lui.
-Approfittatore!-
-Me la dai?- Si illuminò lui.
-Nemmeno se mi paghi-
-Come sei cattiva- Guardò Isa –Bells, diglielo tu che bere fa male- Cercò sostegno nell’amica. Alle volte quando Jackie beveva anche solo una birretta, già partiva. E sentire i suoi lamenti, e reggerla mentre vomitava, non gli piaceva affatto.
-Dai Jack, non fare il papà. È solo per stasera- Jack la guardò scettico. Ora ci si metteva addirittura lei?
-Ci prendi due cuba libre?- Sorrise angelica Bells.
-Ok, ma solo perché me lo chiedi tu-
-Vai amore su- Si avvicinò Jackie baciandolo sulla bocca. Jack borbottando andò verso il barista dove Alex chiacchierava animatamente con una tipa.
-Grazie amica, ti devo un favore-
-Sei proprio fuori-
Jackie la guardò con fare malizioso. Al che Isabelle ebbe timore di una sua possibile ma alquanto, reazione post-sbornia.
-Allora tu e Alex?- Le circondò il collo con un braccio –Dai racconta-
-Io e lui niente- Disse arrossendo.
-Ancora?- Esclamò aguzzando la vista –Lo farai diventare gay quel povero ragazzo.
-Ehy, smettila. E poi chi ti dice che dobbiamo farlo per forza?-
-Perché i ragazzi prima o poi, quello vogliono-
-Non Alex- Affermò sicura.
-Fidati, se no sarai tu a fare il primo passo…-
-Cosa?! Si cercherà un'altra? Gli spezzo le gambe se solo ci prova-
-Userà in eterno Federica!-
-Tu dici?-
-Fidati, me lo ha confessato Jack!-
-Quei due insieme mi fanno paura-
Jackie era brilla da un po’, e i drink portati da Jack, non la aiutarono molto. Anzi, cominciò a singhiozzare ridendo di continuo. Siamo nel privè e lei si struscia come una gatta su Jack, che siccome è un maschio accetta le sue avance.
-Mi sento un po’ a disagio- Ammetto al biondo.
-Vuoi andare da un'altra parte?- Disse Alex circondandole le spalle.
-No, qui mi va bene- Notò Josh che si intrufolava in uno dei bagni con Jennifer.
-Ehm..- Anche Alex li notò, e boccheggiò. Si sentì nervoso.
-Ad un tratto sei diventato bianco come un lenzuolo- Notò Isa.
-No, forse ho bevuto un po’-
-Sicuro che è quello e non per il fatto, che Josh e Jennifer sono andati a farlo?-
-Ma che dici?-
-È evidente, secondo te che cosa sono andati a fare. È una cosa ovvia Alex-
-Beh, non mi importa di loro-
-Sicuro?-
-Sicuro. Andiamo a scatenarci?-
Isabelle mandò giù altro liquido celeste. Afferrò la mano del biondo e barcollando un po’, si avvinghiò a lui seguendo il ritmo della canzone.



[...]



-Non voglio andare a casa Alex- Disse ridendo Isabelle.
-Dai piccola, sei ciucca-
-Noo, amore- Isabelle si tolse la giacca e le scarpe –Dai amore, vieni anche tu-
Alex visto lo svolgersi della serata. Jackie e Jack a pomiciare sul divanetto del locale. Josh sparito chissà dove con Jennifer.
E lui sentiva di dover cambiare aria. Decise di fermarsi in un parco, per far sbollire la sborni a Isabelle. Per colpa di Jackie, beh…non completamente colpa sua. Ha bevuto un po’ troppo.
Ed ora eccola lì, che ride e canta correndo come una bambina.
Si passò la mano tra i capelli, ridendo a sua volta.
Isabelle continuava a chiamarlo dicendogli di raggiungerla. E Alex ubbidì.
Il biondo si lasciò guidare da lei, assecondandola nelle sue pazzie.
Improvvisarono un tango, presero a rincorrersi subito dopo. Alex stanco si sdraiò sull’erba e Bells, da dietro si inginocchiò a sua volta baciandogli il naso e la bocca.
-Vieni qui scapestrata- Disse il biondo cercando di acchiapparla. Ma invano perché lei riprese a volteggiare e saltellare intorno a lui.
A mezzanotte i sistemi di irrigazione del parco, cominciano a funzionare.
Alex sapeva di ciò e per questo si allontanò per non venire bagnato. Cercò di fare la stessa cosa con Bells, ma lei si lasciò spruzzare dai getti d’acqua.
Era bellissima pensò, mentre urlava e rideva nello stesso tempo. Corse da lui bagnata dalla testa hai piedi, rifugiandosi tra le sue braccia.
-Non hai freddo?- Disse con amore Alex –Ti prenderai un malanno- Accarezzandole il viso.
-Io sto bene, se anche tu stai bene-
Le sciolse i capelli umidi, il vestito cominciò a divenire trasparente facendo notare a Alex, che arrossì di colpo, l’intimo che indossa sotto.
-Alex fallo anche tu, è bellissimo- Riferendosi agli spruzzi che ancora bagnavano l’erba.
Il biondo non ci pensò due volte. Si lasciò bagnare facendosi contagiare dall’amore che prova per lei.
-Voglio fare l’amore con te- Sussurrò ad Alex baciandolo sulla bocca.
-Cosa?!- Disse lui guardandola.
Isabelle si morse un labbro. Non era ubriaca, solo un po’ brilla. Ma lei sa perfettamente cosa gli ha chiesto e ora si sente pronta per quel passo.
Pronta per donargli il suo amore. –Sei sicura?- Le chiese lui carezzandole i capelli.
-Come mai prima d’ora- L’amore ti rende felice.
-Anche io ho voglia di te-
-Grazie di amarmi- Ancora più rossa, nasconde il viso oltre la spalla di lui.
-Ancora arrossisci?- Rise lui –Sciocca. Sai perfettamente che ti amo, e che non devi ringraziarmi- Le prese la mano conducendola in macchina.
Ancora baci, tanti baci dati di sfuggita mentre Alex guida. Mentre cerca di parcheggiare, mentre entrano in casa e Bobo gli fa le feste. Mentre lui la prende in braccio portandola in camera.
E tanti altri, che sanno di amore.



Alex la adagiò sul copriletto, carezzandole le gambe scoperte.
Isa tremò appena ma non disse al biondo di fermarsi. Continuò a salire lungo la gamba sfiorando il pizzo del vestito.
La guardò e lei sorridendogli, gli diede il permesso di andare oltre.
Una maglia si posò sul parquet di legno. Alex è davvero bellissimo, con le mani Isa accarezzò i muscoli tesi del biondo. Alex si sporse verso di lei baciandola.
Le alzò il vestito fino hai fianchi baciando il pancino. Isabelle sussultò quando Alex le sfilò il vestito lasciandola in reggiseno e slip.
Stava davvero per farlo. Non si sarebbe tirata indietro, anche se la paura, il timore di stare per compiere un errore sfiorò per qualche secondo la sua mente.
Sentì le labbra del biondo baciarle il mento, e scendere lungo il collo fino al petto.
Automaticamente Isabelle aprì le gambe, facendo stendere meglio Alex.
Afferrò la cintura slacciandola e tirando giù la zip dei jeans.
Decise di non voler stare li a far niente. Fece stendere il biondino sotto di se, sedendosi sulle gambe di lui. Calò fino alle ginocchia i jeans, con un calcio Alex se ne disfò.
Averla lì sapendo che tra pochissimo l’avrebbe fatta sua, lo fece eccitare ancora di più. Era in astinenza da troppo, troppo tempo.
Isabelle mosse il bacino provocando un gemito in Alex, afferrò i fianchi della mora gemendo piano.
Lei non voleva più aspettare, con le mani si tolse il reggiseno arrossendo alla vista di lei mezza nuda e Alex in boxer. La guardava famelico e con la bava alla bocca. Le mani di lui raggiunsero il seno appena pronunciato della mora.
Isabelle perse un battito, alle mani si aggiunse la bocca. Alex prese a leccare i capezzoli della mora, sentendoli turgidi al passaggio della sua lingua calda.
Isabelle si sentì in estasi. Non aveva mai provato prima d’ora, sensazioni come queste. Sentiva calore verso il basso ventre. Alex continuò a baciarla e passare le mani in posti che ad Isa provocavano solo piacere.
Alex la rimise sotto di se. La baciò facendo schiudere la bocca. La mora infilò la mano nei boxer di lui, Alex tremò. Isa cominciò a giocare con l’erezione di lui, che non tardò ad arrivare.
Lo sentì crescere nella mano. Si guardarono negli occhi. Alex fece calare le sue mutandine, liberandosi dei boxer troppo stretti.
La fece stendere sotto il lenzuolo, baciandole la guancia e ripetutamente le labbra. -Sei sicura?- Sussurrò Alex stringendo la mano nella sua.
Isabelle annuì, ma lui vide qualcos’altro nei suoi occhi. Non voleva forzarla. -Fammi sentire la tua voce- Altro bacio.
-Voglio farlo amore- Le disse lei ricambiando le coccole ricevute.
-Possiamo anche aspettare se non ti va- Ma qualcosa tradì Alex. Lei sentiva chiaramente che lui faticava a stare calmo. Lo amò ancora di più, perché nonostante tutto, la rispettava.
-Facciamo amore. Sono pronta-
E Alex non le chiese più nulla. Le allargò le gambe spingendosi tra le labbra calde e bagnate di lei.
Isabelle aggrottò la fronte, mandando un sospiro profondo quando si sentì riempire da Alex.
Voltò il lo sguardo altrove, mentre una lacrima scivolò dai suoi occhi, morendo sul cuscino. Alex la notò baciandola e dicendole che è tutto apposto.
Isabelle aprì boccheggiò seguendo i movimenti leggeri di Alex.
Non sentiva più male, si aggrappò a lui facendosi trasportare dalle mille emozioni che lui le stava trasmettendo.
La camera si riempì di sospiri e gemiti strozzati. Il molle del letto cigolavano appena sotto i loro corpi. La mora inarcò la schiena portando circondando con le gambe il bacino del biondo.
Lui la resse reggendosi a sua volta al materasso.
Isabelle si sentiva al settimo cielo. Ora poteva morire felice, pensò.
Alex si mosse ancora in lei, aumentando le spinte e riuscendo a trovare quasi subito un armonia con il corpo della mora.

Entrambi gridarono il loro amore ricadendo esausti sul letto.
Isabelle sorrise nel buio della stanza, illuminata appena dai raggi lunari.
Era stato bellissimo. Si voltò a guardare la schiena di Alex imperlata sudore, alzarsi ed abbassarsi.
Lo abbracciò da dietro baciandogli ripetutamente la schiena.
Lui si girò stringendola tra le braccia.
Spostò i capelli appiccicati alla fronte. Le sembrò più bella del solito. Isabelle è sua.
Appartiene solo a lui. La baciò ancora portandola a stendersi sul suo petto.
-Ti amo Alex- Disse Isa riprendendo colore –Ti amo come non ho mai amato nessun altro- Confessò stringendosi a lui.
E Alex sorrise. Nella notte si addormentò con lei tra le braccia. Consapevole che da quel momento entrambi si apparterranno per sempre.

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Capitolo 16
*** Chapter 15 ***






Ma buon giorno. Lo so, sono in ritardissimo.
Ho finito di scriverlo da poco, c'era una parte che non mi piaceva.
Vi ringrazio tantissimo, che la leggete e commentate. Pensavo che non avesse lettori questa storia. Eh, mi dicevo la continuerò se nessuno la commenta? E poi siete arrivati voi, che mi date la voglia di continuarla.
E sono felice e vi ringrazio di cuore che la leggete, così da non pensare che sia una cacca di storia xD
Nel capitolo precedente finalmente Alexander e Isabelle hanno quagliato xD
Ok, ma si sa che non è tutto rose e fiori, e che le cattive notizie o un brutto evento, è sempre lì dietro l'angolo e pronto a colpirti. E che cosa succederà più avanti?
Mi sa che non ve lo dico! :) Lo scoprirete voi continuando a leggere.
Perchè mangiare solo una fetta di torta quando puoi averla tutta? ;)
Ps: Un ultima cosa, siccome c'è l'arrivo della nonna. Per il suo personaggio, mi sono ispirata a Miss Doubtfire.
Lo so che in realtà non è una donna, ma va beh. A me fa ridere.
Ok, buona lettura e che (spero) il capitolo vi piaccia! A presto <3





16 Luglio

Sono passate due settimane dalla mia prima volta, con Alexander.
Non credevo di essere arrivata fino ad oggi. In realtà non pensavo che lo avrei mai fatto.
Beh, il termine “mai” è impensabile, solo che…speravo che sarebbe successo con lui.
Come tutte le ragazze della mia età, è normale che ci abbia pensato due o tre volte. Alex è sempre stato il mio sogno proibito.
Prima di metterci insieme, ero quella che ad ogni sguardo, ogni risata, solo il semplice sfiorarci, mi mandava nel pallone.
Se fossi un personaggio dei cartoon, credo che ad ogni pensiero di lui mi sarebbe schizzato sangue dal naso.

Non l’ho ancora detto a nessuno.
Non mi piace sbandierare in giro la mia vita privata. Forse ne parlerò con mamma. In fondo, anche a lei è quasi, successa la testa cosa, se non fosse per un piccolo particolare.
Io non sono incinta.
Continuo a leggere il suo diario, e a capirci sempre meno. Ad un certo punto ha cominciato a scrivere della sua gravidanza, e a come cerca di tenerla nascosta.
Vorrei capirci qualcosa in più.
Le riprese sono terminate da una settimana, e l’idea mi allieta un po’. In primis perché Alex non vedrà più quella spocchiosa di Jennifer. Anche se recitare mi manca un po’, so che ci sarà un prossimo film, ma recitare con loro…con Alex, con Jackie e tutti gli altri…quello mi mancherà di più.
Siamo diventati come una grande famiglia. Domani ho un servizio fotografico per Nylon Magazine.
Ci saranno Leven, Jackie, e Amanda.
Leven mi ha sorpresa in meglio. Sono ancora un po’ titubante su di lei, insomma come disse mia sorella riferendosi ad Alex, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
È quello che penso, anche se non vorrei mai attaccarla dicendole che sta mentendo e che è solo una sua messinscena, per farmi invece credere il contrario.
Ma sarò fiduciosa, cercherò di fidarmi di lei, in fondo una volta eravamo amiche e sarebbe bello ritornare ad esserlo.


Joel è di nuovo in ritardo.
È incredibile, 40 minuti in più della volta scorsa.
Di solito, anzi quasi sempre, sono le ragazze a fare tardi.
Oggi mamma ha preparato una torta per l’arrivo della nonna. La amo tantissimo, è la persona più importante della mia vita, dopo Alex.
Lei viene a trovarci una volta al mese. E quando arriva si ferma sempre una settimana.
Anzi è meglio dire, che noi la costringiamo a restare.
È la classica nonnina che si prende cura di tutti. Prepara il pranzo e si ferma in cucina a sfornare dolci. Nel suo diario la mamma la descrive come una specie di mostro.
Che pensa solo a se stessa senza curarsi di ciò che le sta intorno. Ma per me non è così, io l’ho sempre vista come una donna gentile e premurosa.
Magari è stato il tempo a cambiarla, e farla diventare ciò che è adesso.

-Ciao Isabelle. Aspetti da molto?- Joel è arrivato ed è in roller.
-Si, ti sto aspettando da tantissimo tempo- Dice Bells irritata.
-Non te la prendere, mamma mi ha trattenuto- Si siede accanto a lei sugli scalini di casa –Mi perdoni?-
-No, le ragazze fanno tardi, non il contrario- Alza un finto broncio, dandogli le spalle.
-Tanto lo so che non sei arrabbiata-
-Non mi conosci tanto bene, allora-
-Ti conosco come le mie tasche- Lui da dietro l’abbraccia.
-Mi spieghi perché sei venuto in roller??-
-Perché è una bella giornata, fa caldo e…- Sorride lui.
-E cosa?-
-E so che tu non ci sai andare. Per cui cara mia- Si alza prendendole le mani –Ho deciso che ti insegnerò a pattinare-
-No, non se ne parla-
-Sei la mia migliore amica, non puoi rifiutarti-
-Ho i tacchi Joel, non ho voglia di cambiarmi-
-Se non lo fai non ti parlerò più-
-Ok…- Sbuffa entrando in casa.

-Resta in equilibrio, allarga un po’ le gambe- Joel le tiene le mani cercando di non farla cadere.
-Io non so, Joel non farmi cadere-
-Tu ascoltami e vedi che non cadi-
Isabelle fece come le disse Joel e fin lì tutto bene.
-Joel guardami sto in piedi- Disse ridendo, fa una giravolta su se stessa, ma perde l'equilibrio.
-Attenta Isa!!- Joel la prende in tempo. Cadono entrambi sull’erba con Joel sopra di lei.
-Sono proprio una frana- Disse ridendo contagiando anche lui.
-No, sei solo una principiante..- Spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio –Ma imparerai e diventerai bravissima- Lei smise di ridere e si fermò a guardarlo. Non c’era malizia nei gesti di lui.
-Hai una luce diversa- Sussurrò Joel –Ti è successo qualcosa di bello?-
Isabelle esitò, ma sorrise –Si, in effetti…sono stata con Alex- Disse con le guance rosse.
Joel fa una smorfia, chiedendosi se lo sta prendendo in giro.
-Tu hai fatto cosa?- Gonfia le guance guardandola torvo.
-Be, si quello…- Restò seduta restando accanto a lui.
-Perché?-
-Perché lo amo. E sentivo che era arrivato il momento giusto-
-Non c’è un momento giusto per farlo- Disse rabbuiandosi all’improvviso.
-Joel ma che dici?- Non riesce a capirlo, perché si comporta così? Come se non fosse per niente felice per lei.
-Sei stata stupida e avventata-
-Scusami?- Lo guardò offesa –No, tu ora mi spieghi che cosa ti prende-
-Non posso crederci che sei stata con quello-
-Quello si chiama Alex, ed è il mio ragazzo- Puntualizzò lei.
-Si, e quanto tempo passerà prima che ti tradisca di nuovo?- Sputò velenoso.
Isabelle si alzò cercando di non cadere. Aveva ancora hai piedi i roller.
Lo guardò schifata e triste, lui è il suo migliore amico. È la sua vita, sarà pure padrona di fare delle scelte?
-Non so cosa ti sia preso, ma non è giusto Joel-
-Vorrei che non mi avessi detto niente-
-Già, vorrei non averlo fatto…- Abbassò la testa stringendo i pugni.
-So che non ti piace, però…- Cominciò lei –Cerca di essere almeno un po’ felice per me-
-Io, non ci riesco- Sussurrò piano –Non posso e non voglio credere, che ci sei stata a letto-
-È così. Non posso tornare indietro…e soprattutto non voglio farlo-
-Non ti riconosco più, Isabelle-
-Ma cosa c’è di male?- Disse tirando su con il naso –Alex, è il mio ragazzo, non ho abbordato un tipo a caso-
-È questo il problema…-
-Joel no- Sa cosa vuole dire lui –Ne abbiamo già parlato. Io non voglio rovinare la nostra amicizia. Sei troppo importante per me, per…-
-Per provarci?- Lui finalmente alza gli occhi su di lei.
-Sei geloso Joel?- Balbettò incredula.
-Ho sempre nascosto ciò che provavo- Disse mordendosi il labbro –L’ho fatto per non ferirti, per farti credere che la nostra amicizia supera ogni cosa. Ma mi sbagliavo…-
Isabelle sapeva che sarebbe arrivata a questo punto. Non poteva dirgli “fattela passare”.
Non funziona in questo modo, e lei lo sa.
Quante volte erano sdraiati sul letto di lei, a parlare di ragazzi. Isabelle non si fece il problema di parlare liberamente di ragazzi con Joel. Delle prime cotte e dei primi baci.
Joel per lei è sempre stato come una migliore amica. Non la imbarazzava dormire hai pigiama party con lui, nello stesso letto.
Una volta, si ritrovò in intimo davanti a lui. Fu una scena imbarazzante, ma alla fine risero di ciò.
E ora si ritrova qui a sentirsi dire che fare l’amore con Alex, è stato uno sbaglio.
-Lui non ti meriterà mai-
-Joel mi stai facendo male-
-Per troppo tempo ho fatto finta, ora basta- Gonfiò le guance avvicinandosi a lei –Io non ti vedo solo come un amica, Isabelle- Avvolse le braccia dietro la schiena di lei.
-Joel ti prego, non farlo-
-Scusami, so che dopo questo non vorrai più parlarmi. Ma io devo farlo- Si avvicinò piano annusando il profumo di lei. Sfiorò la punta del naso con quella di lei, appoggiò le labbra su quella di Isa. La mora sgranò gli occhi, cercando di allontanarsi.
Ma Joel la teneva stretta impedendole di allontanarsi. Tenne le labbra premute sulle sue, cominciò a mordicchiarle in modo da farle schiudere. Isa lo fece e lui ne approfittò per infilare la lingua nella bocca di lei. Si allontanarono con un sonoro schiocco.

-Perché?- Disse lei ad un certo punto, toccandosi le labbra gonfie.
-Dovevo farlo. Dovevo capire-
-Ma capire cosa?-
-Se quello che provo è vero-
-E dovevi farlo baciandomi?- Isabelle indietreggiò.
-Scusami, ma io non sono pentito, perché tu mi piaci Isabelle-
-Io amo Alex-
-Lo so- Disse ferito.
-Io…devo andare-
-Mi parlerai ancora?-
-Devo andare Joel- Disse fuggendo via da lui, cercando di non cadere.



-Nonnaaaa!!!- Urlò Isabelle saltando tra le braccia della donna.
-Nipotina mia, come sei cresciuta- La donna se l’abbracciò –Come sei cresciuta, bimba mia-
-Nonna, non sono più una bimba- Disse arrossendo.
-Che vuoi dire?- Disse con fare indagatorio la nonna.
-Ehm…- Isa ridacchiò.
-Mamma!- Elina l’abbracciò da dietro.
-Ah, vuoi farmi morire per caso?- Disse fingendosi spaventata per quell’abbraccio improvviso.
-No, mamma- Elina prese la valigia di sua madre –Te la porto in camera. Mettiti comoda ho preparato il tè-
-Cara, il tè lo prendono le vecchie bisbetiche. Io voglio un martini-
-Mamma lo sai che ti fa male-
-Non preoccuparti di me, piuttosto sei ingrassata in questo periodo?- Disse la donnina guardando la figlia e storcendo il naso.
-Ma mamma…- Elina boccheggiò –Mi fai la stessa domanda ogni sacrosanta volta.
-Andiamo nipotina, abbiamo tante cose da dirci- E la nonna prese sottobraccio la mora. Isabelle sapeva perfettamente che alla nonna non si poteva nascondere niente.
-Ehy, non confabulate voi- Disse Elina dalla scale –Voglio sentire anche io-
-Cose di donne mamma- Scherzò Isabelle.
-Infatti, perché non mi prepari un drink?-
-Mamma, ti fa male. E questo non è un bar- Elina scese dopo poco –Se tanto vuoi bere, ti do un bel bicchiere di latte caldo-
-No grazie, quello dallo a tuo marito. Io non sono una poppante- È già, pensò Isabelle. Alla nonna non piaceva molto il genero. Tra loro c’è stato sempre un rapporto strano.
Per lei la mamma, doveva avere di meglio. Ma con il tempo la nonna mise un po’ da parte l’astio per lui.
-Devi raccontarmi tutto- Cominciò la donna –Hai una ragazzo?- Ed eccola lì, ad impicciarsi come una pettegola.
-Si, nonna- Con gli occhi sbriluccicosi –Si chiama Alex, è bellissimo e dolcissimo. Dovresti conoscerlo- A questa affermazione Isabelle si morse la lingua. Sapeva quanto la nonna poteva essere cattiva con i ragazzi delle sue nipoti.
Ricordò un episodio di quando Maddy, portò a casa un ragazzo e la nonna lo buttò fuori di casa prima del dolce. E un altro di quando, scoprì Maddy a pomiciare in bagno con un rasta-man. Lo fece letteralmente volare giù dal secondo piano, dalla finestra del bagno.
Sperò con tutto il cuore, che ad Alex non sarebbe mai toccata questa sorte.
-Lo posso incontrare?- Disse la donnina con fare malizioso.
-Nonna…non è un po’ presto?-
-Affatto. Io esigo di conoscerlo- Quando la nonna si impunta su qualcosa, è peggio di un mastino.
-Nonna io..veramente. Lo farai scappare?- Chiede come per confermare un possibile incontro.
-Perché dovrei?-
-Ricordi i ragazzi di Maddy-
-Erano dei nullafacenti-
-Ma Alex è diverso-
-Allora un punto in più per farmelo conoscere- Sorrise la donna sorseggiando tè. Elina è riuscita a non farle bere il tanto agognato martini.
-Va bene. Domenica lo porterò a casa- Disse sconfitta Isabelle. La nonna vince sempre in questo campo. Infatti la vide sorridere vittoriosa. Come se avesse appena vinto una partita a bridge, con le amiche.



-Scusami, non volevo combinare questo pasticcio- Disse Isa dispiaciuta, affondando il viso nel petto di Alex.
-Dai, non è così grave- Le disse lui confortandola.
-Ma la nonna…so che sarà tremendo. Se vuoi, anzi devi rifiutare, puoi farlo- Lo implorò con gli occhi.
-Ti ripeto che per me non è un problema. Anzi mi piacerebbe molto conoscere tua nonna- Disse stringendola a lui.
-Ok, se proprio insisti- Fece cerchi immaginari con il dito sul petto del biondo.
Alex amava quando si comportava in certo modo.
Come una bambina a cui brillano gli occhi, perché stai per regalarle un leccalecca.
-Oggi Gary mi ha chiamato…anzi ha chiamato tutti- Disse sbuffando il biondo.
-Perché?- Aggrottò le sopracciglia –Pensavo che aveste finito con il film!-
-È così. Ma è successo un casino agli studios-
-Cos’è successo Alex?- Disse agitata la mora.
-Le ultime scene registrate…sono andate perse. Tutto il lavoro è in fumo-
-Ma come è possibile?-
-Non ne ho idea- Sbuffò –Spero che le cose si risolvano presto.
-Lo spero anche io- Lo baciò circondandogli il collo con le braccia.
-Ho visto su Twitter il tuo post-
-Quale?-
-So che devi fare delle foto con le ragazze-
-Ah, quelle…be non è niente di che. Sarà divertente però-
-Si, anche io dovrò farne alcune-
-Chi ti farà da compagna?- Disse un po’ gelosa.
-Non ne ho idea-
-Alex, so che stai mentendo- Ridacchio la mora.
-Ma tesoro non lo so- Piagnucolò lui –Non ti sto mentendo-
-Sarà meglio per te-
-Anche tu avrai fatto foto con maschi, e io non detto niente mi pare-
-Perché prima non stavamo insieme- Puntualizzò lei.
-È lo stesso- Si impuntò lui.
-No che non è la stessa cosa-
-Fidati, è così-
-Stop. Non voglio litigare, quindi basta- Concluse lei sciogliendo l’abbraccio.
-Se litighiamo poi dovremo fare pace- La stuzzicò lui.
-Che vuoi dire?- Disse spostando il peso sul ginocchio destro.
-Sai cosa voglio dire- Sussurrò malizioso mordendole il lobo. Isabelle arrossì di colpo, diventando un pomodorino.



-Cara dov’è Madeline?-
-In giro mamma. Ma vedrai che tra poco arriva-
-Non sta ancora con quel tipo, vero?-
-Mh, non saprei…Isabelle dice che potrebbe essere suo padre- Disse pensandoci su.
-Elina!- Strillò la nonna –Fai uscire tua figlia con un uomo più vecchio di tuo marito?- Disse sconvolta Ginger -È una cosa orribile-
-Lei non mi ascolta mamma. Dice che è giovane e che vuole divertirsi-
-Certo, aspetta che uno di quegli uomini la metta incinta. Poi vedremo come andrà a finire-

Elina tacque, sa sua madre cosa ha voluto dire con quella frase.

Inconsciamente Ginger, ha riportato a galla vecchi ricordi che ancora fanno male.
Infatti dopo poco si rende conto di quello che ha detto, e si gira a guardare la figlia con sguardo colpevole, e rammaricata cerca di confortarla.

-Scusa la mia boccaccia. Va tutto bene?-
-Non preoccuparti mamma, è storia vecchia ormai- Disse asciugandosi una lacrima.
-Certe cose non le puoi dimenticare. Faranno sempre parte della tua vita-
-Lo so mamma- Si coprì gli occhi con le mani –Ma forse se avessi fatto altre scelte…ci ripenso sempre a quel giorno-
-Ora che sono vecchia, e so che non continuerò a vivere a lungo. Mi rendo conto dei miei sbagli-
-Mamma lo sbaglio più grande l’ho fatto io. Tu non hai colpe, sono io ad aver sbagliato-
-No, dovevo restarti accanto, invece per il mio stupido orgoglio, ti ho allontanata- La donna abbracciò la figlia –Tu sei testarda come me. Ma non commettere i miei stessi errori. Il passato non lo puoi cambiare, puoi solo rimpiangerlo. È il futuro che conta-
-Ho solo una foto…mi manca, anche se non so chi sia-
-A tuo marito..ne hai mai parlato con lui?-
-Non lo sa. Non sa niente- Sospirò lasciando cullare dalla madre.
-Avresti dovuto dirglielo molto tempo fa-
-Lo so. Ma è tardi, e poi…ho dato il mio diario a Isabelle. Penso che qualcosa avrà capito-
-Perché lo hai fatto? Non è così che si dicono le cose- La rimproverò.
-Non so cosa dire, come cominciare…so che vorrà chiedermi delle cose, aspetto solo che lo faccia. E poi ne parlerò con Nick e Madeline-
-Se credi che sia la scelta migliore…-
-Non lo è. Ma almeno è qualcosa-

Si sentì la porta di casa sbattere, Elina sobbalzò. Di sicuro doveva essere rientrata Madeline.
Quando è arrabbiata sbatte sempre le porte.
Infatti arriva in soggiorno con una nuvoletta grigia piena di fulmini sulla testa. Elina la immagina sempre con il muso lungo e la nuvola sulla testa.
Ginger appena la vede le chiede cosa la preoccupa, e lei grugnisce solo.

-Problemi di cuore?- Con un sorriso la nonna si siede accanto ad una Maddy stravaccata sul divano.
-Quello stronzo del mio ragazzo, mi ha detto che non vuole più stare con me perché sono troppo giovane. E che vuole tipe della sua età. Come se non lo sapessi che ora è a letto con qualche zoc…-
-Ehy, modera il linguaggio signorina- Disse puntandole il dito contro la nonna.
-Nonna non puoi pretendere che mi faccia da parte…devo fargliela pagare-
-Perché non ti fidanzi con un ragazzo della tua età?-
-Perché quelli della mia età, pensano solo ad una cosa. Hanno il chiodo fisso nonna, come il ragazzo di Isabelle- Disse cattiva incrociando le braccia al petto.
-Il ragazzo di tua figlia è un pervertito?- Disse guardando Elina scioccata.
-Mamma non inventarti le cose, non è affatto vero-
-Mamma andiamo- Rise Maddy –Vuoi far credere alla nonna, che tua figlia non sia già stata con quello?- Rise ancora –Sono ragazzi...-
-Cos’è questa storia Elina?-
Elina alzò le spalle come per dire, non ne so nulla, ma non preoccuparti lui è un tipo per bene.
-Mh…be lo conoscerò meglio domenica a pranzo-
Elina si agitò e Maddy sorrise.
-Mamma, vero che non spaventerai quel ragazzo?-
-Nooo- Scosse la testa Ginger –Voglio solo conoscere il ragazzo di mia nipote-
-Questa frase non mi è nuova-

Nel frattempo rientrò Nick. Ginger gli lanciò uno sguardo di fuoco, l’uomo guardò a moglie sussurrando “cosa ho fatto?” la nonna si avvicinò dandogli una pacca sulla spalla.

-Sai Nick. Anche se non mi piaci un granchè…sei un bravo marito, e padre- Disse tornandosene sul divano.
-Che donna pazza- Disse guardandola inarcando le sopracciglia.
-Come prego?- La nonna nonostante l’anzianità, ha un udito ancora molto buono.
-Dicevo…preparo qualcosa da mangiare, vi va?- Sorrise Nick asciugandosi la fronte.
-Sarà meglio- Sorrise tra i denti la nonna –Ho giusto un po’ di fame. Isabelle dov’è?-
Madeline fece un gesto allusivo con la mano, alche Elina la guardò malissimo.
-È con Joel suppongo, te lo ricordi mamma?-
-Si, lui è un caro ragazzo. Sarebbe il fidanzato perfetto per lei-
-Lo penso anche io- Disse Maddy prendendo la nonna a braccetto.

Elina pensò “povero Alex” prima ero io a ringhiargli contro. Ora ci si mette anche la figlia e sua mamma. Sperò con tutto il cuore che il pranzo di domenica, non si trasformasse in un ennesima sceneggiata di Ginger.
Sperò soprattutto che non lo cacciasse di casa da una finestra, o con il matterello.
Doveva capire perché Madeline ha litigato con Isabelle e non gli piace più Alexander, quando prima diceva che era un bravo ragazzo.



-Sei pronto amore?- Disse stringendogli la mano Isa. Non del tutto convinta se entrare oppure fuggire.
-Vuoi rilassarti?- Le disse lui sorridendogli –Mi agiti se sei nervosa-
-No, tu devi stare tranquillo. Lei lo capirà se sei nervoso-
-È tua nonna non un rottweiler- Scherzò lui.
-Lo dici perché non l’hai ancora conosciuta-
-Allora che aspettiamo- Il biondo suonò il campanello.
-Benvenuto all’inferno Alexander Ludwig- Lo guardò lei come se il biondo stesse per andare al patibolo. Certo forse quello sarebbe stata un alternativa, all’incontro con la nonna.
-Non può essere così male come dici-
La porta di casa si aprì e Ginger fece uno di quei sorrisetti, che Isabelle riconobbe.
Ne era certa, sarebbe stato un inferno.
-Ciao caro. Tu devi essere Alexander- Il biondo annuì –Prego entrate, non state lì sulla porta-
La donna sparì, Isa lo baciò entrando per prima.
-Che ne so, magari sarà l’ultimo bacio prima che lei ti trasformi in un sottaceto- E Alex rise chiudendo la porta dietro di se.

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Capitolo 17
*** Chapter 16 ***






[...]



-Cara mi passeresti il sale?- Disse Ginger mostrando un sorriso a trentadue denti, a sua figlia.

-Ecco mamma- Rispose dando una veloce occhiata a me che, che nervosa muovevo il piede sotto il tavolo.

Sono così nervosa, che potrei mangiarmi tutte le unghie delle dita.
Alex invece è tranquillo, non so come faccia, io al posto suo sarei nervosissima. Mi regala un sorriso e io mi sciolgo.
Lo amo, non potrei aggiungere altro.
Spero che la nonna non lo maltratti, e non lo cacci fuori di casa.

-Allora giovanotto- Eccola che comincia, infatti il mio sguardo si sposta su di lei. –Cosa fai nella vita?- Disse Ginger rivolta al biondo.

-Faccio l’attore, ma anche il modello- Disse con disinvoltura –Io e Isabelle abbiamo recitato insieme-

-Oh, si- Si illuminò la donna. –Ne ho sentito parlare, il film sui giochi della fame-

Alex annuì. –Proprio quello, dovrebbe vederlo. Magari poi scopre che le piace-

-Grazie, lo farò- Disse semplicemente portandosi alla bocca un po’ di verdura.

-Alex che fine ha fatto Jennifer?- Disse Maddy ad un certo punto.

Stavo per bere, ma appena sento il nome di quella, mi strozzo tossendo.
Alex mi da dei colpetti sulla schiena, e piano riprendo colore. Vorrei tanto incenerirla mia sorella. È proprio una stronza. Prima dice che devo fidarmi di lui, poi è lei che diffida.
Oh, se fossi una diavoletta mi piacerebbe punzecchiarle il sedere con un forcone. Ma ahimè, posso solo immaginare di farlo.

-Chi è Jennifer?- Disse la nonna guardando prima me e poi il mio ragazzo.

-È una conoscente, nulla di speciale- Rispose Alex storcendo il naso.

-Andiamo, vuoi dire che non ti manca per niente?-

Alex lancia uno sguardo di fuoco a mia sorella. Mi piacerebbe alzarmi da tavola e darle una sberla.
Che caspita centra ora Jennifer?!
Il suo tipo l’ha lasciata, perché se la prende con me? Non è colpa mia se è stata scaricata. Dovrebbe sostenermi, e invece mi ritrovo di nuovo da sola.
Guardo mamma sperando che almeno lei, faccia qualcosa.

-Mi spiegate cosa succede?- Disse la nonna sospettosa.

-Non è niente nonna- Le dico sorridendo –Maddy scherza sempre lo sai-

-Mh, a me risulta sempre un po’ strana-

-No, è che il suo ragazzo l’ha lasciata, sai com'è, vero?- Dico sperando che dimentichi Jennifer.

-Andiamo, spiffera le mie cose private a tutti-

-Ma tesoro, siamo in famiglia- Intervenne mamma –E poi, capita a tutti-

-Soprattutto a Isabelle- Mi guarda, e io so cosa vuole dire –Quante volte vi siete lasciati in questo periodo, eh?-

-Perché vi siete lasciati?- Disse Ginger a Alex.

-Mamma vuoi altra insalata?- Fece Elina passandole l’insalatiera.

-No, cara. Voglio solo capire perché Madeline è arrabbiata con il ragazzo di Isabelle. Sono vecchia, ma non stupida. So riconoscere ciò che vedo-

-Mamma sono ragazzi, capita di litigare certe volte…ma va tutto bene- Mio papà invece sta zitto, mangia senza intervenire.

-Scusate potrei usare il bagno?- Dice Alex alzandosi.

-Lungo il corridoio, la seconda porta a destra- Cerca di calmare la nonna.

Ora che Alex è in bagno, posso tirare un sospiro di sollievo.
Questa non gliela perdono a Maddy, lo sa quanto la nonna è insistente su certe cose. Non doveva, stupida sorella.

-Perché hai detto quella cosa?- Dico a mia sorella che fa finta di non sentirmi.

-Ho solo detto la verità. Quante volte hai pianto per lui?-

-Sono cose vecchie, ora va tutto bene tra noi. Perché devi interferire così?-

-Lui è innamorato di Jennifer, ma a te non lo dice-

-Non è vero, lui ama me. Solo perché il tuo vecchio ti ha mollata, non vuol dire che devi rompere le palle a me-

-Isabelle!- Strilla la nonna -Cos’è questo linguaggio?-

-Scusa nonna- Dico mortificata –Ma tua nipote ha davvero esagerato-

-Si può sapere chi è questa Jennifer, e perché Madeline ce l’ha con lei?-

Nessuno fiata. Alex è ancora via, magari non vuole uscire oppure sta pensando a cosa dire alla nonna. Uffi, e io che speravo in una cena normale, e invece non è come immaginavo.
E poi Jennifer. Sta sempre in mezzo, vorrei tanto che sparisse.

-Ti da fastidio la verità. Lo sai anche tu che prima o poi, lui torna tra le braccia di lei- Disse Maddy.

-Smettila, non vedi che la fai stare male?- Disse mamma difendendomi.

-Cara tu lo ami?- Nonna mi guarda.

-Si nonna, lo amo. È un problema per te?-

-Se ti rende felice, sono felice anche io- Mi abbraccia e io ricambio.

-Allora lui ti piace?- Aggiungo continuando ad abbracciarla.

-Non lo conosco benissimo per poterlo dire. Ma si, mi piace e vorrei conoscerlo un po’ meglio, più in la- Disse guardando mia sorella.

Sono felice, alla nonna piace il mio ragazzo.
E vai. Un punto in più per me, esulto allegra facendo la linguaccia a Madeline.
Mentre mamma e nonna sono in cucina, io raggiungo Alex in corridoio, non è ancora tornato.
Che sarà fuggito prima del dolce?

-Alex sei ancora li dentro?- Dico bussando alla porta del bagno.

La porta si apre e lui mi tira dentro, chiudendola a chiave.

-Che ti prende?- Dico io mentre lui mi divora le labbra.

-Scusa, ho solo voglia di baciarti-

Le sue mani mi stringono la vita, scendendo fino a sotto il sedere.
Con un movimento veloce mi prende in braccio facendomi sedere sul mobile accanto al lavandino.
Ridacchio allargando un po’ le gambe così da avvicinarlo di più a me.

-Forse dovremmo tornare di la- Dico godendomi i suoi baci, e le sue mani su di me.

-Ancora un altro po’, ho così voglia di te- Dice succhiandomi il labbro inferiore.

-Sul serio, non voglio che la nonna cambi idea su di te-

-Le piaccio?- Disse Alex staccandosi dalle mie labbra.

-Si, non ha ascoltato quello che ha detto mia sorella. Tu le piaci, ma non ti conosce ancora-

-Beh, è un buon inizio- Mi fa scendere dal mobiletto –Torniamo in sala, o tua nonna verrà a cercarmi con un forcone-

Ridemmo ma appena aprii la porta, ci ritrovammo la nonna davanti. Con il mio corpo cercai di proteggere Alex, non posso sapere la nonna cosa vuole fargli.

-Ehm..ho dato ad Alex un asciugamano pulito- Balla colossale, non ci crederà mai. Ma tentar non nuoce.

-Tranquilla cara. Non sto pensando a nulla che tu pensi-

-Mamma ha fatto il dolce vero?-

-Si, e tuo padre ha portato i profitterols al cioccolato. Li ha comprati stamani, andiamo prima che finiscano-

-Ok-

Tiro Alex tenendolo per mano. La nonna lo guarda sorridendo a mo di “aspetto che sei solo, e poi vedi cosa ti faccio” beh, diciamo che sono preoccupata.
Non so lui come fa, però mi da sicurezza la sua tranquillità.
Prima di entrare in sala da pranzo, lo prendo da parte.

-Ehy, cosa c’è?- Dice carezzandomi la guancia.

-Voglio solo dirti che io mi fido di te. Che avevo qualche dubbio sul perdonarti o no, ma è tutto passato-

-Non devo partire per il fronte domani, sai?- Aggrotta le sopracciglia soffiandomi sul naso.

-No, è che…mi dispiace per quello che ha detto mia sorella, su..-

-Non importa, non posso piacerle, è comprensibile-

-Lo so. Ma io sento in dovere di scusarmi da parte sua-

-Ti ho detto che va tutto bene. E poi è da giorni che non la sento-

-Dalla serata in discoteca?-

-Dal set. È lì che ha cominciato a parlare solo con Josh-

-Sono contenta- Abbasso lo sguardo guardandogli il petto. Sorrido pensando che da ora in poi, le cose andranno meglio per noi.

-Sei più tranquilla ora?-

-Si, ma solo perché ci sei tu, qui con me- Lo bacio. Sento un gran bisogno della sua bocca.

La cena continua tranquilla. Maddy sta per fatti suoi, la mamma e papà dialogano con la nonna.
E io e Alex facciamo i bambini giocando con il cioccolato.
Ma so che questa è solo la prima parte. Anche se la nonna non ha sbottato stasera, so che prima o poi durante questa settimana, succederà qualcosa.
Non voglio essere pessimista, ma sento qualcosa all'altezza dello stomaco, che mi dice di stare all'erta.



[...]



-Buon giorno bella addormentata-

Sento qualcosa di umido sfiorarmi le labbra. Faccio una smorfia girandomi dando le spalle a chi sta disturbando il mio sonno.
Lo sento ridere, ma non voglio ancora svegliarmi.

-Svegliati, non puoi dormire tutta la mattina-

E ancora baci, e mani che mi accarezzano le gambe, salendo fino al pancino.
Ho indosso una camicia di Alex e un paio di mutandine acqua marina a fiori. Ho passato la notte a casa sua, dicendo a mamma che in realtà avrei dormito da Jackie.
Spero che almeno la nonna ci creda. So che mamma vorrà sapere tutto appena torno a casa. Alla fine ha saputo di me e lui, e in primis si è arrabbiata un po’, perché non le ho detto subito di noi.
Ma mi ha abbracciata obbligandomi a dirle praticamente tutto quello che è successo, omettendo particolari sconci.
Mi imbarazzava troppo dirle tutto.

-Ancora un altro po’, ti prego..-

Mi avvolgo il lenzuolo intorno al corpo, facendo ridere lui.

-Se vuoi dormire fai pure, io devo andare a fare le foto per quel servizio di cui ti avevo parlato- Disse posandomi un bacio sulla guancia.

-È oggi?-

-Si, e tu..devi fare colazione con tua nonna, o sbaglio?-

-No, è così. Ma non ho voglia- Piagnucolo come se avessi tre anni, e mi fosse stata negata una barbie.

Mi giro stiracchiandomi sbadigliando ad un Alex sorridente. La sua mano sparisce sotto la camicia provocandomi brividi lungo tutto il corpo.
Ricambio il suo sguardo malizioso calandogli i pantaloni del pigiama. La camicia fa compagnia a questi ultimi insieme alle mie mutandine. Lo bacio sentendo il bisogno di un contatto più profondo con lui.
Gli do le spalle mentre lui prende a baciarmi la schiena e muovere le mani sui seni, mi fa gemere come una scolaretta.
Arrossisco immaginando la sua bocca in posti che non mi sarei mai sognata, che qualcuno potesse sfiorare.
Succhia e bacia le grandi labbra. E io lo guardo con amore e malizia.
Posa le mani sui fianchi avvicinandomi a lui per farmi sedere sulle sue gambe.
Mi mordo il labbro quando lo sento a contatto con il mio fiorellino. Mugolo portando la testa dietro appoggiandola sulla sua spalla.
Alex è dentro di me, e io lo amo da morire.
Ci muoviamo insieme come se fossimo una cosa sola. Sussurra tante cose all’orecchio tra un bacio e l’altro.
Sono in paradiso, non svegliatemi.

-Ti amo Bells- Disse catturando le mie labbra.

Inarco la schiena a una spinta, sento dentro di me un vortice di emozioni. Una scossa elettrica che mi fa impazzire. Le sue mani mi stringono più forte il fianco, ancora una spinta e ci ritroviamo distesi sul letto abbracciati.

-Ti amo anche io Alex- Lo stringo a me riprendendo fiato e baciandogli le labbra rosse.



[...]



-Sei radiosa. Sembri una rosa appena sbocciata-

-Sono solo felice nonna-

-Sicura che sia solo questo?- Sorride portandosi alla bocca un po’ di gelato.

-Si, è solo per questo- Ma non posso impedire al mio viso di sorridere.

Siamo sedute ad un tavolino di una gelateria di fronte al parco degli animali. Un area verde dove poter portare i propri animali a fare i bisogni. Ci sono stata parecchie volte con la mia cagnetta Lily, e lei ha goduto dell’erba fresca e della compagnia degli altri cani.

Ora che siamo solo io e lei, forse posso chiederle una cosa.
Non ho ancora il coraggio di parlarne con mamma, ma forse la nonna mi saprà dire tutto e nei minimi particolari.
Mi guarda come per darmi l’ok alle mie domande.

-Cosa vuoi dirmi cara?-

Ha già capito. La nonna intuisce al volo ciò che le persone vogliono dirle. Se sto male lei se ne accorge, se sono felice lo è anche lei. Il suo sguardo si illumina quando siamo insieme.
Certe volte quando litigavo con mamma, sarei tanto voluta scappare a casa della nonna, e rifugiarmi da lei. So di poter contare su di lei.
Amo mia nonna, come se fosse una seconda mamma per me. Una amica speciale, della quale non puoi fare a meno.

-Volevo chiederti qualcosa, di quando mamma aveva circa la mia età- Dico iniziando il discorso.

-Tu assomigli un po’ a lei- Disse guardandosi intorno.

-Lei mi ha dato il suo diario…ma ci sono delle cose, che non capisco-

-So a cosa ti riferisci- Puntò i suoi occhi felini nei miei.

-Se lo sai, puoi parlarmene?-

-Non posso cara. Non spetta a me farlo- Disse triste stringendo i pugni sulle ginocchia.

-Perché no?-

-Non ero un bel esempio di donna e soprattutto di madre, a quei tempi- Disse rabbuiandosi, non l’avevo mai vista così.

-Mamma ti descriveva come..beh-

-Lo so come ero. Ma non si può tornare indietro purtroppo..- Aggiunse sospirando –Sai Isabelle, quando fai certe scelte non sempre sono quelle giuste. Se potessi tornare indietro, cambierei tantissime cose-

-È vero che forse ho un…fratello? O..un altra sorella?-

La nonna non rispose, fece un grande sorriso continuando a mangiare la sua coppetta di gelato.
Per sviare il discorso ci mettemmo a parlare della mia vita, di quello che faccio al momento, e di Alex.

-Stai attenta con lui, ok?-

-In che senso?-

-Lo sai cosa voglio dire- E in un attimo divento rossissima.

-Oh…quello! Nonna io..ci sto attenta non preoccuparti- Non so cosa altro dire, mi ha preparata per parlarne con lei.

-Ora vogliamo parlare degli screzi che ci sono tra te e tua sorella?-

-Io non la capisco, giuro. A volte vorrei tanto strangolarla- Sbuffo affondando il cucchiaino nella coppetta color argento.

-Tra sorelle è normale che si litighi, ma perché?-

-È arrabbiata perché io e Alex ci siamo rimessi insieme. E dice che lui non è adatto per me-

La nonna mi guarda come per voler dire “Ti sto ascoltando, continua” E alla fine sbotto.
Le dico ogni cosa, beh non tutto si sa.

-È successo che nell’ultimo periodo io e lui, abbiamo litigato un paio di volte, ma ci si litiga quando si è innamorati. Solo perché Alex ha fatto un errore, non vuol dire che è una cattiva persona-

-Che genere di errore?-

Faccio un gesto con la mano, ma non rispondo alla sua domanda.

-Prima cerca di farmi spiare la vita di Alex, e poi ad un tratto mi viene a dire “lui non fa per te..devi lasciarlo” e cose così. Ti rendi conto nonna? È mia sorella, che cavolo!-

-Io lo trovo un bel giovanotto, oh se avessi molti anni di meno- Disse la nonna fantasticando.

-Nonna non ti ci mettere anche tu- Dico puntandole il cucchiaino contro –Già me ne basta una di gatta morta, anche tu no- Mormoro alla fine esasperata. Ok Alex è bellissimo ma non è la statua del David.

-Oh, ho capito. C’è un'altra ragazza che gli corre dietro, vero?-

-Si, quella…-

Pensandoci infilzo con forza il cucchiaino nel gelato, e qualche cucchiaiata cade sul tavolino.

-È così bella da farti tanto preoccupare?-

-Non si tratta della bellezza, io non sono da buttare-

-Non ho mai detto questo. Ma anche tua madre reagiva in quel modo quando era gelosa di una ragazza-

-Io non sono gelosa!- Abbaio furente verso la nonna. –Sono solo infastidita-

-Ok, non parliamone più, voglio solo dirti una cosa. Lei potrà essere anche bellissima, ma tu hai una cosa che lei non ha-

-Tipo?-

-Tu hai il suo cuore. Lui ti ama-

-Si, è vero- Dico sorridendo portandomi alla bocca un po’ di cioccolato.



[...]



-Alexander vieni al trucco?-

-Certo, scusami Kiara. Non mi hanno ancora portato cosa devo indossare-

-Si, immagino. Il servizio non è dei migliori- Disse la truccatrice.

-Ho già lavorato con questo fotografo, non mi sembra tanto male- Disse guardandola.

-Non ho detto che non è bravo. Mi riferivo ad altro-

-Sai per caso chi mi farà da compagna?-

-Si, si chiama Loreine. Ha posato parecchie volte, ed è molto bella- Alex sospira, sperava in una tipa un po’ bruttina.

-Tranquillo è fidanzata, non ti salterà addosso- Rise Kiara.

-Ah, bene- Anche Alex fece un sorrisetto. –Meglio, non vorrei altre rogne-

-Sei messo così male?- Lo guardò accigliata la truccatrice.

-C’è una ragazza che mi viene dietro, mentre un'altra si è arresa e ha deciso di farsi una vita lasciandomi perdere-

-O mio dio, cos’è beautiful?- Disse ridendo mentre spalma sul viso del biondo un po’ di cerone.

-No, guarda non me la nominare quella soap-

Intanto arriva nel camerino la ragazza con la quale Alex deve posare.
Ha capelli rossi corti e mossi. È magra alta 1 metro e 72, ha la pelle chiarissima. Alex se la guarda, ma non con malizia tutt’altro.
Quella ragazza sembra attrarre tutto ciò che le sta intorno. Ha gli occhi di un verde smeraldo, e labbra piccole e rosee.
Posa la giacca su una poltrona e si avvicina ad Alex e Kiara. Pronta per essere truccata anche lei, anche non ha bisogno di trucco lei, pensò subito il biondo.

-Ciao, io sono Loreine- Disse la rossa porgendo la mano ad Alex.

-Alexander, piacere mio. Sei bellissima- Disse affascinato dai suo occhi magnetici.

-Attento Alex, il suo fidanzato potrebbe farti molto male. Scherzò Kiara.

-Non mettergli paura- Sbuffò la rossa.

-Le ho solo fatto un complimento, non le ho chiesto la mano- Disse Alex storcendo il naso.

-Hai la ragazza Alexander?-

-Si, si chiama Isabelle- Si illuminò lo sguardo al solo pronunciare il suo nome.

-Riconosco quello sguardo, lo avevo anche io i primi tempi-

-Ecco fatto caro mio- Disse Kiara rivolta ad Alex.

-Grazie Kiara, vado a vestirmi. Ci vediamo dopo Loreine-

Loreine fece un cenno con la testa. Ad Alex venne dato uno smoking nero.
Cominciò a indossare la camicia e i pantaloni, nella stessa stanza si sarebbe cambiata anche Loreine. Alex diede una sbirciata al vestito della rossa.
Scostò la tendina e vide un abito di seta viola, nello stesso momento fece la sua entrata Loreine, che sorrise guardando Alex tornare dietro la sua tendina.

-Stavi sbirciando?- Disse ridendo togliendosi il top e i pantaloncini.

-Chi io? No, no..- Disse discolpandosi il biondo.

-Lo so che lo stavi facendo-

-Ok, ma solo un po’..ero curioso di vederti vestita-

-Vuoi dire che ti dispiacerebbe vedermi senza vestiti?-

Alex ci pensò su. Sicuramente sarebbe stata una bella visione, ma lei è Loreine.

-Preferirei vedere la mia ragazza senza veli. Ma sono sicuro che li sotto sei bellissima-

-Grazie Alexander- Disse scostando la tendina.

-Sei pronta?- Anche lui uscì sistemandosi la giacca.

-Si, mi tiri su la zip?-

Alex la guardò, il vestito è lungo e le lascia la coscia scoperta. Davanti ha una scollatura a v, e sulla schiena il vestito è chiuso da una lunga zip, che parte dalle natiche.
Loreine non indossa il reggiseno, e il seno minaccia di uscire nonostante lei cerca di tenere su il vestito.
Alex deglutisce facendo il giro. Prese i lati del vestito facendo scorrere la cerniera lungo la schiena della ragazza.

-Fatto!-

Tenne la mano appoggiata alla schiena di lei. Loreine si girò sistemando la camicia del biondo.
Sorrise lasciandogli un bacio al lato della bocca di lui.

-Andiamo, ci staranno di sicuro aspettando- E Alex la seguì come un cagnolino.

Il fotografo continuava a dire a Loreine come posare e ad Alex di mettere le mani sui fianchi di lei, di prenderle la coscia scoperta, e avvicinare la bocca alle labbra della rossa, per simulare un bacio.
Entrambi si divertirono a farsi fotografare, era piacevole.
E Loreine sembrava più interessata a fare bella figura con il fotografo che a saltare al collo di Alex.
E lui gliene fu grato.

-Samuel il fotografo, ci ha dato qualche minuto. In più dobbiamo indossare altri vestiti e ritruccarci- Disse Loreine avvisando Alex.

-Lo so, stavano montando un letto a baldacchino, poco fa-

-Quindi faremo foto in intimo- Sorrise lei –Non ti ecciterai a vedermi in lingerie, vero?- Soffiò maliziosa.

-Non preoccuparti non succederà- La rassicurò lui.

-Meglio, il mio fidanzato è molto geloso-

-Non ci tengo a conoscerlo- Il cell di Alex cominciò a trillare e “Amore” comparve sullo schermo.

-È la tua girlfriend?-

-Si, scusami- Disse allontanandosi.

-Ehy, tesoro-

“Amore non mi hai richiamata”

-Scusa abbiamo cominciato tardi..e tra poco si ricomincia- Sbuffò il biondo.

“Quindi non ci vediamo” Sembrò triste.

-Mi sa di no. Al fotografo è venuta la brillante idea di montare un set nuovo-

“Mi farai vedere le foto?”

-Non sono sicuro che vorrai vedermi in boxer-

“Immagino che non sarai da solo, vero?” La sentì sbuffare contrariata.

-Ehm, no. Ma non devi preoccuparti io è te che amo-

“Vorrei ben vedere. Comunque non ci saremmo visti lo stesso”

-Cena in famiglia?-

“Una specie. Ci sarà anche Joel, la nonna è da un po’ che non lo vede”

-Sarà felice, allora-

“Non ti dispiace nemmeno un po’?”

-Io sto bene- Disse stringendosi nelle spalle. –Devo preoccuparmi di lui?-

“Ahm..no. Non devi”

-Ok, mi fido di te- Sorrise come se lei potesse vederlo.

“Va bene, volevo solo salutarti e dirti che mi manchi”

-Ti amo-

“Anche io Alex” Disse riagganciando poco dopo.

Alex raggiunse nuovamente il set, indossa un paio di boxer D&G rossi con l’elastico nero.
Al centro della stanza è stato montato un letto con lunghe tende azzurre. Sopra il letto c’è un lenzuolo di raso bianco. Un assistente del fotografo gli dice di mettersi sdraiato sul letto, dopo poco arriva anche Loreine, in un succinto babydoll azzurro semitrasparente.

-Nervoso?-

Mormora la rossa sedendosi a cavalcioni sulle gambe di Alex, posa suggerita dal fotografo.

-Beh, vederti in lingerie fa un certo effetto. Ma terrò le mani apposto-

-Non devi- Disse lei posando le mani di lui sui suoi fianchi. –Samuel vuole scatti sensuali-

Loreine girò la testa verso i flash guardando maliziosa il fotografo. Le mani di Alex percorrevano il corpo della rossa sperimentando posizioni diverse ad ogni scatto.

-Perfetto ragazzi, ora via i vestiti- Disse Samuel preparando un nuovo obbiettivo.

-Che? Nudi?- Disse sconvolto Alex.

-Samuel noi non ci spogliamo. O vestiti o niente- Disse remissiva.

Alex arrossì di colpo pensando alla bella rossa, nuda accanto a lui.

-Su ragazzi muovetevi, il tempo è denaro- Disse spazientito il fotografo.

-Alex tranquillo se non vuoi, non ci spoglieremo- Disse Loreine carezzandogli il braccio. -Dovrà accontentarsi-

-Non ho intenzione di spogliarmi-

-Bene. Se proprio non volete, almeno mettetevi in posa, almeno penseranno che lo siete-

Le luci inquadrano i due ragazzi, Alex si distende sul letto coprendosi alla ben meglio, in modo da accontentare lo scorbutico fotografo..
Loreine si sdraia su di lui, in una posa sensuale e semi coperta dal lenzuolo. Gli fu grato per aver insistito nel restare vestiti.

-Sei troppo rigido Alex, si naturale-

Al centro del letto Alex sfoggiò uno sguardo malizioso verso Loreine.
Abbraccio da dietro la ragazza, tenendo una mano sul suo seno in modo da non far scendere il lenzuolo.

-Bravo Alex, ora ultimo scatto-

-Meno male-

-Ora baciami- Disse Loreine avvicinandosi a lui.

-Cosa?- Aggrottò le sopracciglia.

Loreine afferrò il volto di Alex mordicchiandogli le labbra, lui la strinse di più sperando che tutto finisse al più presto.


[...]


Il fotografo è stato molto soddisfatto, tanto che ha ingaggiato Alex per altri servizi.
Questo significa altro lavoro e altra pubblicità.
Certo le fan si arraperanno tantissimo davanti alle sue foto da semi nudo, ma c’est la vie.
Prima di raggiungere la macchina una ragazza lo chiama, si gira ed è Loreine.

-Scusami non abbiamo avuto molto modo di parlare, dopo le ultime foto-

-Abbiamo lavorato tutto il giorno, sono un po’ stanco-

-Lo so, non ti ruberò altro tempo-

-Cosa vuoi dirmi?- Disse il biondo appoggiandosi alla macchina.

-Ti chiedo scusa se ti ho dato, un impressione sbagliata di me. È scontato chela gente pensi che sono una facile, per via del mio lavoro e del mio aspetto-

-Loreine senti..-

-No Alexander, tu sei il primo che non ha cercato di saltarmi addosso. Mi è piaciuto lavorare con te, spero che lavoreremo insieme altre volte-

-Anche io mi sono divertito, tranne per le ultime foto-

-Immagino che fosse la prima volta…-

-Non proprio ma, con il tempo ci si fa l’abitudine-

Sentirono un colpo di clacson. Loreine si girò ridendo.

-È il mio ragazzo. Ora vado altrimenti penserà male. E lui fa pugilato, mi dispiacerebbe se ti facesse del male-

-Si, forse è meglio. Ci vediamo Loreine-

-Ciao Alexander-

Loreine si sporse per dargli un bacio. Lui la guardò raggiungere la macchina del ragazzo, sparendo dopo poco.
Anche Alex li imitò, aveva voglia di infilarsi nella doccia, ordinare pizza e guardare un film.

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Capitolo 18
*** Chapter 17 ***






Febbraio 1985

Elina’s Diary

Il pancino comincia a crescere.
Non credo di poterlo nascondere per sempre. Presto qualcuno, le mie amiche o mia madre, si accorgeranno di questo mio cambiamento.
E Luke, non so davvero come la prenderà. Non gli ho ancora detto nulla, anche se il mio comportamento freddo e distaccato lo sta facendo impazzire.
Oggi in biblioteca ho sfogliato un libro sullo stato “interessante”. Ho voglia di sapere, voglio davvero questo bambino, ma ho paura di quello che succederà quando scopri ranno della mia gravidanza.
Non è facile portare avanti una cosa più grande di me. Ma non me la sento di interrompere, se abortissi, ucciderei il mio bambino e io non voglio.

A scuola Luke mi ha chiesto cosa avessi. Lo ammetto ero strana e nervosa, e lo stavo evitando da un po’. L’ultima volta che siamo stati insieme, non ero me stessa.
La mia pancia non era molto evidente come ora.
Scherzosamente mi disse che stavo ingrassando, e io per buttarla sul ridere risposi che non potevo resistere alla “Foresta nera” di mia madre.
È l’unica persona che riesce a farla buonissima. E io, ingorda come sono ne vado matta. So che non posso continuare a rifiutarlo, perché devo dirgli il motivo dei miei continui rifiuti.
Stamattina mi ha sorpresa abbracciandomi da dietro. Ho sentito le sue mani stringermi all’altezza della pancia.
Non so se ha capito qualcosa, ma da quel gesto è cambiato. Il suo volto è diventato freddo. Ho paura che mi lasci, che mi dica che non vuole il bambino…di ritrovarmi sola.


3 Marzo 1985

Elina’s Diary

Credo che mia madre sospetti qualcosa.
Ieri si aggirava furtiva nella mia camera, e stamani a colazione era ancora più strana del solito. Devo parlarle e devo farlo ora, non voglio più aspettare.
Ho accennato qualcosa a Margaret, e sulle prime mi ha guardata sgranando gli occhi. Mi ha detto che sono un incosciente, che non posso rimanere incinta e portare avanti una gravidanza alla mia età. Che sono troppo giovane, e che devo pensare prima al mio futuro, e poi ad avere un bambino.

Ma dopo essersi calmata, mi ha abbracciata toccandomi subito la pancia. Mi ha detto che devo dirlo subito a Luke, che ha il diritto di saperlo, che lui è il padre, e che non posso tenergli segreto tutto questo.
Lo so che deve sapere, ma sono una fifona e non riesco a guardarlo negli occhi e dirli –Stiamo per avere un bambino- non riesco ad immaginare la sua reazione.
Ma Margaret mi ha stretta forte dicendomi che per me ci sarà sempre, che posso contare su di lei, e che se Luke dovesse tirarsi indietro, ci penserà lei a farlo ragionare.
Fosse così facile, ma se non vuole non lo posso obbligare. Spero solo che le cose vadano bene, e che nessuno resti ferito.


16 Marzo 1985

Elina's Diary

Ho parlato con mia madre.
Non l’ha presa per niente bene, anzi mi ha dato della poco di buono. Beh il termine non è proprio questo,ma non voglio ripetere le brutte parole con le quali mi ha etichettata.
Io, che sono sua figlia.
Mi ha minacciata dicendomi che se non me ne sbarazzo subito, mi caccerà di casa.
Non vuole una ragazzina incinta in casa sua. L’ho disonorata secondo lei, restando incinta ho portato vergogna.
Ma io non lo sento come un errore, certo sono giovane. Ho una vita, devo ancora finire la scuola, ma il mio bambino non è un abominio. È la cosa più bella che mi è capitata dopo Luke.


30 Marzo 1985

Elina’s Diary

Luke lo sa. Tutta la scuola lo ha scoperto.
Ho cercato di tenerlo nascosto, ma non ho potuto per molto.
Ho smesso di fare ginnastica da qualche mese, saltando le lezioni. Ma nello spogliatoio un giorno Michelle, quella odiosa ragazza cheerleader, mi ha sentita parlare con Margaret del bambino, e come un oca giuliva ha spifferato tutto alle sue amiche.
E la voce si è sparsa, in un solo giorno sono diventata la ragazza più chiacchierata della scuola. Mi guardavano tutti ridendo, indicando la mia pancia. Michelle se la rideva dicendomi che sarei diventata grassa come una balena e che Luke, non mi avrebbe più guardata.
Lui non ha preso bene la notizia.
Mi urlò contro dicendomi che avevo rovinato il suo futuro. I suoi sogni erano finiti. E io mortificata e delusa dal suo comportamento, gli dissi che era finita, non volevo più essere la sua ragazza.



[...]



-Esci?- Mi chiama mia mamma affacciandosi dalla cucina.

-Si, voglio andare in edicola- Le dico prendendo le chiavi di casa.

-Vuoi vedere il tuo principino senza veli?- Disse maliziosa.

-Non è nudo!!- Dico gonfiando le guance.

-Mh, si certo- Ride tornando alle sue faccende.

L’edicola è vicino casa e io non vedo l’ora di comprare la rivista dove c’è Alex. Giuro che se è troppo sexy, lo punisco.
Arrivo in negozio e lui è in prima pagina appiccicato ad una ragazza dai capelli rossi. Sono in abiti da sera, e fin li tutto bene, ma appena sfoglio l’interno della rivista divento rossa di rabbia.
Quel decerebrato non mi ha detto che avrebbe fatto foto in intimo. Spero che sotto ha le mutande o si ritroverà senza attributi.

-Compra la rivista o intende continuare a leggerla gratis?-

Guardo il giornalaio che mi fissa con le braccia tese al petto. Io lo incenerisco, lancio un paio di banconote e vado via furente. Stupido, stupido Ludwig.

E Alex non immaginando minimamente che la sua ragazza lo sta maledicendo in 3000 lingue diverse, inciampa rotolando giù dalle scale.

Come se avessi potuto vederlo, rido di gusto. Prendo il cell inviandogli un rapido messaggio.



[...]



-Dai amore non essere arrabbiata. Sai che non dipende da me- Disse Alex piagnucolando e io, che non voglio ascoltarlo.

-No, tu eri mezzo nudo- Dico parecchio alterata. –Stavi abbracciato a quella, e non mi hai detto niente-

-Ma cosa c’è da dire?- Sbotta lui. –Solo solo stupidi scatti. Non le ho chiesto la mano!- Disse difendendosi, e cercando di abbracciarmi.

-Non toccarmi Alex, resta il fatto che non ti sei opposto-

Siamo seduti sul divano di casa sua, io gli do le spalle e lui che cerca invano di farmi ragionare. Certo non dovrei essere così cattiva con lui, infondo davvero non è colpa sua. So benissimo come funziona. Ma resta il fatto che mi sto divertendo un mondo a vederlo sudare per farmi calmare e perdonarlo.

-Dai bimba…- Bacia la mia guancia. –Mi sono già opposto a una cosa che voleva propormi il fotografo. Non potevo dire altro, o avrei perso il servizio-

-Sarebbe?-

-Voleva farci posare nudi- Disse cercando la mia espressione.

Mi giro in fretta facendolo spaventare e di conseguenza cadere dal divano. Lo guardo intensamente, al che lui si spaventa un po’.

-Tu non ti sei spogliato sul serio vero?- “Attento a ciò che dici, amore” Penso attendendo la tua risposta.

-No, che non mi sono spogliato completamente Isabelle- Disse massaggiandosi il sedere.

-Fatto male amore?- Dico sorridendo.

-Si, e questa è la seconda caduta- Disse sbuffando.

-Povero il mio amore- Mi avvicino baciandogli le labbra,ma lui si scosta guardandomi male. –Che c’è?-

-Prima fai la preziosa e poi mi vuoi- Si allontana da me. –Non mi piace questo, Isa-

Alex si è offeso. Mi guardo le unghie sospirando.
Non ero sul serio arrabbiata, mi era passata l’incazzatura dopo un po’, ma non pensavo che Alex se la prendesse così tanto.
Non sono stata un fiorellino nei suoi confronti, lo ammetto. Però…

-Sei arrabbiato tanto, amore?- Mi da le spalle trafficando in una sacca da palestra.

-Hai visto le mie scarpe da ginnastica?-

Non ha risposto alla mia domanda. Vado in contro a lui che sta piegato e lo abbraccio da dietro, inginocchiandomi sul parquet.

-Scusa cucciolo- Dico arrossendo e mortificata per poco fa.

-Sono irritato, dovresti starmi alla larga…-

-È che io non voglio- Sussurro stringendolo di più.

-Non ho fatto lo scemo con quella ragazza- Sbuffò Alex.

-Lo so- sorrido. –Scherzavo prima-

-Anche io- Disse alzandosi prendendomi le braccia.

-Ah ah, quanto sei simpatico-

-Tanto da farti innamorare di me, vero?-

-Beh, ora non esagerare!- Lui mi guarda alzando un sopracciglio. –Andiamo, sai cosa voglio dire!-

-Si, che lo so- E le sue labbra si posano dolcemente sulle mie.

-Dato che abbiamo fatto pace, direi che posso tornare a casa-

-Noo, resta qui-

Arpionò i miei fianchi stringendomi a lui. Io ridacchiai spiegandogli che non poteva restare, ma che avrei voluto tanto passare del tempo con lui. E che possiamo vederci quando vogliamo.

-Domani devo tornare sul set…e mi sa che devi anche tu- Una volta arrivati alla porta.

-Ma perché? Credevo che solo le ultime scene fossero andate perse- Dico evidentemente scocciata.

-È quello che credevo, ma Gary ha detto che le scene finali sono andate perse-

-Cavoli, è un problema. Ci abbiamo impiegato tantissimo tempo per recitare in modo perfetto…non mi va di rifare tutto da capo-

-Non abbiamo scelta, l’anteprima uscirà a breve e…so che è sfiancante tutto ciò-

-Lo so, ora vado- Bacino ad Alex. –Ti chiamo-

-Ti amo-

-Idem-



[...]



Casa Fuhrman 21:30



-Nonna ancora sveglia?-

Sono scesa in cucina per un bicchiere d’acqua, e la luce dell’abajur, in salotto è accesa.
Mi affaccio nella stanza e la nonna in vestaglia e ciabatte a forma di coniglietto blu con tanto di orecchie, sfogliava un album di fotografie.

-Non riesci a dormire?- Le chiedo sedendomi accanto a lei.

-No, cara. Sono scesa perché non riuscivo a chiudere occhio- Fece lei sorridendo.

-Beh, sono solo le 9 e mezza…-

-Non è per quello…sono abituata anche a fare un po’ tardi, la sera-

-Ah, non credevo che la mia cara nonnina restasse sveglia fino a mezza notte- Dissi scherzando.

-Io sono una nonna moderna- Disse fiera la donna.

-Ci credo-

-Tua madre da giovane era uno spirito ribelle- Disse sfiorando una foto di mamma e ricordando i vecchi tempi.

-Nonna, vorrei parlare un po’ con te del diario- La nonna mi guarda scuotendo la chioma bianca. –Non ti chiederò quello che non vuoi dirmi, tranquilla-

-Va bene- Disse semplicemente voltando pagina, di quell’album color pesca.

-La mamma scrisse del tuo comportamento quando avevi saputo della sua gravidanza…- Cominciai io, e lei fissò un punto impreciso della stanza.

-Sono stata terribile con lei. Parecchie cose che le dissi, non le pensavo sul serio…e tutt’ora, mi pento del mio comportamento. Sarei dovuta restarle più vicina-

-La cacciasti davvero di casa?-

-Le dissi che se avesse rinunciato ad abortire…- Disse abbassando lo sguardo. –Si, la cacciai di casa pentendomene poco dopo-

-Allora era vero che, beh…all’epoca eri molto severa-

-Ero inflessibile. Non volevo che mia figlia avesse una vita come la mia- Sospirò la donna.

-Che vuoi dire?-

-Anche io rimasi incinta…- Confessò la nonna. –Avevo ventidue anni. Io e il mio ragazzo fuggimmo di casa, i nostri genitori non approvavano la nostra relazione, e soprattutto il fatto che ero incinta. Restammo insieme fino a quando tua madre nacque. Tre mesi dopo ci lasciammo, non eravamo fatti per durare in eterno-

-Mi dispiace nonna, per questo eri tanto arrabbiata con la mamma?- Dissi stringendole la mano.

-Io volevo solo che avesse una vita diversa dalla mia, una vita migliore…ma mi sa che restare incinte, sia una cosa di famiglia- Disse scherzandoci su.

-Beh, calcola che è Maddy quella a rischio gravidanza-

-Ah ah, si è vero-

-Quindi…lo ha tenuto?!- Dissi sperando in una sua possibile confessione.

-Isabelle…?- Mi guardò come per dire “Io ho la bocca cucita”.

-Carino il tuo fidanzato. Ho visto la rivista che hai lasciato in camera tua-

-Nonna lui non è carino- Ho capito, vuole cambiare discorso. –Lui è bellissimo- Dico fiera di lui.

-Mh…- Fece la nonna.

-Cos’era quello sguardo?- Dico sospettosa.

-Niente- Ripose l’album al suo rispettivo posto. –Ora vai a dormire cara, ne riparliamo domani-

-Ma nonna…-

Ma niente, lei è sgattaiolata via dritta in camera sua.

Sbuffo, ma perché le vecchiette sono tutte così misteriose? Mah, forse lo capirò il giorno che sarò una vecchietta anche io. Guardo il bicchiere d’acqua mezzo vuoto, storco il naso, deve essere diventata pipì quell’acqua.
Ritorno in camera e quasi mi viene un infarto. Mia sorella mi fissa con gli occhi di un gatto furioso. A volte mi chiedo se è una persona normale.

-Dio…mi hai fatto venire un colpo- Dico con la mano sul petto.

-Magari voglio che ti venga un accidente- Disse altezzosa.

Faccio le corna, e una grattatina, non si sa mai. –Ma dico…ti si è fuso il cervello??-

-No, io sto benissimo. Sei tu il mio problema-

-Prego?-

-Con la storia del tuo fidanzatino, la nonna si comporta diversamente con me-

-Ma che vai blaterando? La nonna si comporta come sempre, con tutte e due. Non ha preferenze lei-

Ma dico è matta? Ma dai, fino a quanto può comportarsi in questo modo così odioso.
Ma seriamente, è fusa non c’è altra ragione.

-È da quando ti sei messa con “quello” che tutto è cambiato. Anche l’atteggiamento di mamma-

-Del tipo?-

-Lei lo odiava, e ora lo ama. So che sei stata tu a farle cambiare idea-

-Ti sbagli. Io non posso costringere le persone a piacere-

-Cazzate- Sorrise amare Maddy.

-La mamma si è dovuta ricredere su di lui. Non è colpa mia se tu sei tanto infelice-

Vuole fare la cattiva? Beh, io ci sto.
Non può infamare Alex e aspettarsi che me ne stia zitta. È il mio ragazzo porco cane.
Non ha nessun diritto di trattarlo male. Io non vado in giro a farmi beffa dei suoi fidanzati. Giuro, non pensavo minimamente fosse diventata così cattiva, per gelosia oltretutto.
Lo sa che siamo uguali, e che i nostri genitori, la nonna e chi ci conosce ci trattano tutti alla pari. Come se fossimo un'unica persona.

-Non provare mai più a dirlo- Disse avvicinandosi minacciosa. –Io non sono infelice-

-Buona notte Madeline- Dico chiudendomi in camera.

-Notte Bells- La sento sghignazzare e una porta sbattere.

Mi butto a letto sospirando.

La mia cagnolina è qui con me a farmi compagnia. Le accarezzo le orecchie beandomi della sua espressione felice.
Che dire di mia sorella…probabilmente è così isterica perché avrà le sue cose. Altrimenti ribadisco che è completamente matta.



[...]



Aprile 1985

Elina’s Diary


Le sue parole sono state vere.
Ma non pensavo che potesse arrivare a tanto. Davvero mi ha buttata fuori casa, con 100 dollari in tasta e un figlio nella pancia. Quella non è mia madre…
Decisi di interrompere gli studi, non potevo più entrare a scuola e fare finta di non sentire i bisbigli e la gente sussurrare –“È lei, è quella incita della 3° F”- Quell’ambiente non fa più per me.
Margaret si è offerta di ospitarmi per un po’ a casa sua. Sopra il garage c’è un piccolo appartamento con un cucinino, un bagno e una camera da letto.
Accettai dicendole che l’indomani avrei tolto le tende. Non volevo creare confusione a casa sua. So come la pensano i suoi genitori.
Li ho sentiti discutere dalla camera di Margaret, dicevano che frequentare una ragazza madre, non avrebbe giovato all’educazione della figlia.
Cosa pensavano? Che il fatto che fossi incinta, avrebbe giovato negativamente su Margaret? O che per colpa del mio stato anche lei, prima o poi sarebbe stata gravida?

Non avevo ancora fatto la prima visita da un ginecologo.
Non volevo andare dalla dottoressa di famiglia, lei avrebbe spifferato tutto a mia madre. Non volevo rischiare un altro scontro con lei. Spero viva felice, ora che non deve più sopportare la mia presenza.
Margaret mi è stata vicino sia nell’attesa di entrare in stanza, che nel momento in cui abbiamo visto per la prima volta il mio bambino.
Si, lo chiamo mio, perché mi appartiene. È dentro di me, e sono io ora ad essere l’unica persona che amerà.

A volte ripenso a Luke.
Mi dico “Chissà se mi pensa”, “se mi cerca” oppure se si è semplicemente rifatto una vita, dimenticandosi di me e del piccolo che porto in grembo.
Magari non ha ancora realizzato che lui sta per diventare padre. Volente o nolente, che io tenga o meno il bambino. Noi siamo genitori, e questo nessuno può togliercelo. Se suo padre fosse ancora in vita, avrebbe fatto ragionare Luke. Non avrebbe lasciato che mi dicesse di essere stata un errore…


26 Aprile 1965

Elina’s Diary


Non potevo più vivere nel garage di Margaret.
Le occhiatacce di sua madre, mi ricordavano troppo quelle della mia. Non voleva che andassi via, ma restare avrebbe fatto più male a lei, oltre che a me.
Con i pochi spiccioli rimasti, sono riuscita a fare una colazione decente. Ma non potevo andare avanti così, il mio bambino doveva nutrirsi e io con lui.
Alle volte non lo sentivo, e piangevo credendo di perderlo. E immaginavo mia madre che rideva delle mie sventure, che sarebbe stata fiera di me se avessi rinunciato al bambino. “Sbarazzatene e potrai tornare a vivere qui” Questo mi ripeteva prima di chiudermi la porta in faccia.

Sono due giorni che “vivo“ al parco. Sono diventata peggio di una barbona. La mia unica forza di andare avanti, è qui nella mia pancia.
È lui o lei, che ogni giorno, ogni ora mi prega di non mollare.

È il 29 aprile e io sono distrutta. I soldi sono finiti, ho freddo, ho fame. Potrei svenire da un momento all’altro e non accorgermi di nulla.
Sono su questa panchina da due giorni o tre, non lo so. Non riesco più a contare le ore. So solo che i miei occhi stanno per chiudersi.
Avrei voluto dire a Luke un ultima cosa. Volevo dirgli che nonostante tutto, io lo amo.
Continuerò a farlo, il mio amore per lui non cesserà mai. Anche se lui non mi vuole più, anche se crede che questo bambino sia stata la causa della nostra rottura.
Io amo Luke, ti amo tanto.



[...]



Allora, ciao a tutte/i prima di tutto.
Ho appena finito di scrivere il capitolo, e da come avrete notato non succede chissà che. Anzi praticamente niente.
Sinceramente non sapevo di preciso cosa scrivere, però nei prossimi cap, penserò a qualcosa di meglio.
Di certo non voglio annoiarvi, questo cap mi è venuto così. Io scrivo nel momento in decido pubblicare, -Ma non è sempre così- non riesco a scrivere un cap prima e poi pubblicarlo dopo tipo due giorni, etc..
Per cui se ci sono eventuali errori di tutti i tipi xD provvederò a riparare. La storia è raccontata dal punto di vista di Isabelle, o Alex -In certi capitoli- Se non vi sembra così, provvederò a sistemare anche questo.
E ringrazio chi la legge, la commenta, chi l'ha aggiunta tra i preferiti, le seguite etc..

Sono davvero contenta che è seguita. All'inizio era solo su Alex e Isa, però scrivere solo di loro un pò mi annoiava -non scuoiatemi per aver bestemmiato tale cosa- xD e quindi ho aggiunto man mano altri personaggi.
Ah, non sono molto brava a lasciare uno spazio autrice, ma ditemi voi com'è la storia, se ha bisogno di modifiche, se la trama degli ultimi capitoli vi annoia, non so qualsiasi cosa.

Spero di poter pubblicare di nuovo in settimana, e un bacio e a presto!

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Capitolo 19
*** Chapter 18 ***






Anche se per sfogo, la litigata di stamani con Madeline, non è finita in meglio.
Ci siamo urlate contro cose che, nemmeno pensavamo.
Ad un certo punto è intervenuta la nonna, a separarci. Uno spettacolo deprimente, che avrei voluto non vedesse mai.
Due sorelle non dovrebbero mai litigare per sciocchi motivi, ma sostenersi e volersi bene sempre. Cosa che non siamo più da un po’, io e lei.
La nonna ci ha detto che non dobbiamo litigare. Ma lei la fa facile, non ha una sorella che prima la sostiene e illude, e poi le naviga contro.

Perché tutto in questo periodo mi va male?!

Prima di Alex, le cose andavano meglio. Io e mia sorella andavamo daccordissimo, o almeno non litigavamo così spesso, quasi ad arrivare ad odiarci.
Magari dovrei…no, lasciare Alex non risolverà nulla, non è lui il problema.
Mi sto solo facendo suggestionare da mia sorella. Devo pensare a cosa è giusto per me, e lasciarmi alle spalle le cattive influenze, anche se una di queste vive sotto il mio stesso tetto.

A casa ci siamo solo io e la nonna.
Papà oggi, è uscito presto. È arrivata una “chiamata urgente” dal lavoro, disse prima di infilarsi la sua giacca preferita e uscire di casa.
La mamma invece, ha deciso di accompagnare Madeline niente poco di meno che…dal ginecologo! Papà pensa che sia incinta anche se non ha prove per affermarlo, la mamma sostiene che forse ha qualche malattia ma con tutto il cuore spera di no.
E io e la nonna, penso, che siamo le più normali a credere che magari è solo un ritardo causato dallo stress.
Cioè, dai.
Insomma, se fosse incinta sarebbe solo colpa sua. È un po’ troppo libertina, ma infondo è pur sempre mia sorella e io voglio solo il suo bene.
E se fosse gravida sono sicura che la mamma oltre ad una sfuriata, le darebbe una pacca sulla spalla e si occuperebbe del “bambino”.
Sarebbe di certo un colpo duro per papà, protettivo come è, poi.
Ma non sono così cattiva da sperarci. Anzi, anche se non gli ho detto niente, lei sa che le voglio bene.

Qualche giorno fa, Gary ha chiamato.
Fortunatamente il film è salvo. Le scene da rifare sono pochissime, nelle quali il mio personaggio, purtroppo non è incluso.
È da rifare solo l’ultima scena. Ahimè, avrei voluto ancora impersonare i panni di Clove, ma devo rassegnarmi a dire addio al suo personaggio.
Mi ero affezionata al cast, è come se fossimo stati tutti una grande famiglia.
Certo, a volte non ci piacciono tutti, come nel mio caso di Leven. Ma alla fine è tutto risolto e io ho ritrovato un amica.


“I film prima o poi finiscono, come tutto del resto.
Ma quello che dura in eterno, sono le amicizie e la certezza di incontrare persone speciali.”


Questo ripeteva spesso Willow. E io non posso che darle ragione.
Sul set non ho incontrato solo persone fantastiche, ma anche l’amore. Non so se io e Alex dureremo come coppia.
Al momento non voglio nemmeno pensarci, è più consono godersi il presente perché al futuro c’è tempo. So di amarlo, e so di essere ricambiata. Ma la certezza del “per sempre” non ce l’ho.

La nonna ha deciso di preparare una torta con il pan di spagna, il cioccolato o forse una crema al limone. Non so di preciso ma sono fiduciosa.
Dal dondolo in veranda la osservo, sta trafficando con gli utensili e la sento sbuffare perché non trova niente. La mamma ha il brutto vizio di spostare sempre tutto.
Sorrido sapendo di per certo, che tra poco le telefonerà dicendogliene quattro.
Sulle gambe ho il diario di mamma, non mi sono rimaste molte pagine. E questo mi preoccupa, non so cosa ci sia scritto, ma muoio dalla voglia di sapere.
Odio i segreti, e il fatto che questa cosa riguarda un po’ anche me, mi fa desiderare di scoprire ciò che il diario di mamma nasconde.

A volte mi chiedo perché non mi dice tutto chiaramente, sarebbe più facile.
E invece devo ripercorrere i momenti della sua adolescenza, leggendo i suoi segreti. Fa tanto da telefilm, e quando arrivi alla parte interessante inizia la pubblicità.

Comincio a sfogliare le pagine aprendo quella che mi serve. Dall’ultima data, non ha scritto più niente, poi ha ripreso come se fosse tutto apposto.


Settembre 1985

Elina’s Diary


Ho trascorso l’estate più bella della mia vita.
Beh, in verità ne ho avute di migliori, ma questa è stata più speciale.
Per due mesi, non ho avuto intorno mia madre che mi diceva quanto fosse delusa da me.
E io ho potuto comportarmi da ragazzina e non da adulta come lei voleva.
Tutte le mattine mi guardo allo specchio, arriccio il naso perché ho perso di parecchio la mia taglia.
Il pancione è cresciuto e mi sento infinitamente obesa.
Come una mongolfiera e pronta ad esplodere.
Questo un po’ lo rimpiango, sono costretta ad indossare quegli orribili vestiti premaman, e inorridisco.
Le mamme incinte non indossano bei vestiti.
Ma ogni volta che mi sfioro il ventre e sento il bambino muoversi, non posso fare a meno di pensare quanto sono fortunata, e felice che è qui, dentro di me.

Il fatto di essere ancora minorenne, di non avere una famiglia, un tetto sotto il quale vivere e un fidanzato che si prenda cura di me e del bambino, è un po’ triste, lo ammetto. Questo non fa di me una persona fortunata.
Ma non mi lamento più, perché ricordo esplicitamente le parole di mia madre sull’uscio di casa.

“Abortisci o al massimo dallo in adozione.
Non sarai una buona madre, non hai un lavoro, non vai più a scuola. Come pensi di crescerlo un figlio? Lui non è un giocattolo, e tu non sei in grado di decidere, sei ancora una mocciosa.
Pensaci Elina, è la tua ultima possibilità, o stai alle mie regole, o non sei più la benvenuta in questa casa”

Come può una madre parlare così a sua figlia?!
Quelle parole mi hanno fatto molto male. Qui dentro cresce il mio bambino, cosa ne penserebbe lui se decidessi di abortire o peggio ancora di sbarazzarmene?!
In questi mesi mi sono successe un po’ di cose, e non ho scritto sul diario, perché in realtà non sapevo cosa dire, pensare, fare.
Dopo l’incidente nel parco, una donna mi ha trovata e portata a casa sua. Si è presa cura di me e di mio figlio. Non so perché lo abbia fatto, io sono un estranea. Una ragazza sola e incinta, e tutt’ora spesso le chiedo il motivo del suo gesto.
Lei invece, sorride sempre, dicendo che non esistono persone sole, e che tutti abbiamo un angelo custode a proteggerci.
Non ho mai creduto molto a queste cose, ma se davvero esiste qualcuno lassù. Allora sono pronta a ringraziare e sperare. Julia, è il mio angelo custode.

È una carissima persona. È poco più alta di mia madre, ha i capelli del colore del grano, lunghi fino alle spalle e boccolosi. Non le ho chiesto l’età, ma credo abbia poco più di quarantanni?!
Non saprei cosa dire. Ha un fisico asciutto, magra e abbastanza alta. Potrebbe benissimo fare la modella con dieci anni di meno e anche qualche ruga mancante.
Ha un carattere allegro e spensierato. Subito pronta ad aiutare il prossimo.
Vive con due gatti e un cane, mi fa tenerezza in un modo che non riesco a spiegarmi, che non mi sarei mai aspettata.
Mi ha raccontato di aver perso il marito e la figlia in un incidente stradale, e che da quel giorno non si è mai più risposata.

Sento come se fossi una figlia, e lei una nonna inattesa del suo primo nipotino.
So che è sbagliato detto così, perché io ho una madre…solo che mi ha cacciata di casa, perché non ho voluto abortire.
Ma come dovrebbe reagire una persona se una mamma, un papà, un fidanzato o peggio un marito ti chiedesse di abortire?!
Non penso proprio che tutte risponderebbero di si. Anzi, se si tiene davvero a qualcuno, non abbandoni o uccidi il proprio bambino.
Spero che Luke si penta di ciò che ha fatto, è colpa sua se sono qui. Se mio figlio non avrà mai un padre.”


“Ho scoperto che il/la gamberetto/a…è un maschietto!!
Sono felicissima, anche se di solito le ragazze vogliono una figlia femmina, ma a me sta bene così. Sono stata dal ginecologo con Julia. Lei mi accompagna ovunque, ha paura che possa sentirmi male all'improvviso.
Certo, è un po’ appiccicosa. Ma non mi lamento…avrei potuto trovare di peggio.
Ho sentito Margaret in questi giorni. Mi ha detto che Luke esce con una tipa. Insomma sapevo che prima o poi sarebbe successo, però immaginavo non così presto.
Più che altro pensavo che sarebbe rinsavito e…so che è impossibile, ma vederlo comparire davanti casa…ci speravo.
Mi ha detto anche che mia madre si vede con un uomo. Beh, tipico di lei. Da quando mio padre è sparito mia madre ha cambiato uomo con la stessa frequenza del suo cambio di calzini.
Non che da casa mia siano passati tanti uomini, anzi ha convissuto solo con tre.
Gli altri erano solo storielle di qualche notte.
Mi ricordo di uno, Paul. Io e lui eravamo molto in sintonia, lo consideravo quasi come un padre. Ma si sa, le cose belle finiscono sempre.
Julia mi dice spesso di non pensare alle cose che mi rendono triste, che non fa bene al bambino. E molte volte cerco di scacciare i brutti pensieri, e rendere reali solo quelli belli.”


“Mancano ancora tre mesi al parto.
Sono molto nervosa…insomma è il mio primo figlio. È normale, no?!
L’autunno è arrivato da un pezzo e già ho abbandonato i vestitini e gli shorts che amavo tanto. Mi affaccio alla finestra e in giardino come tutte le mattine c’è Nick, che spala le foglie secche, e cura il giardino di Julia. Nick è un bel tipo. Frequenta l’università e fa il tirocinio in ospedale.
Julia è molto fiera di lui, e parecchie volte lo ha invitato a cena. Magari spera che ci mettiamo assieme. Non ci vuole un genio per capirlo, mi sono accorta di certe occhiate verso di noi.
Ho chiesto un appuntamento a Nick. Forse l’unico modo per dimenticarmi di Luke, è voltare pagina e credo che farlo con Nick, sia la scelta giusta.”


“Mi trovo bene con lui.
È gentile, buono, mi fa ridere. Mi sento protetta tra le sue braccia.
Mi fa sentire a casa. Mi sono detta si, voglio provarci. E in più ho scoperto che a lui non sono indifferente. E il bambino non è un problema, anzi mi sta aiutando a capire un po’ di cose.
In primis so di essere giovane e ho deciso di riprendere la scuola quando partorirò. E ho pensato anche a un'altra cosa. So che ho sempre detto di…ho pensato all’adozione.
Questa parola non mi piace. La odio.
Ma forse è l’unica cosa che mi permetterà di andare avanti. Voglio frequentare l’università e finire il liceo. Trovarmi un lavoro e non dipendere da nessuno.
Ma se tengo il bambino…dovrò rinunciare a molte cose. Nick mi appoggia in qualsiasi scelta, ma non può scegliere al posto mio. E nemmeno Julia può, è una mia scelta.
È solo ansia pre-parto?!”


“Sono stata con Nick.
Cioè, lo abbiamo fatto. È stato…bello. Non ricordavo nemmeno cosa si provasse ad amare in quel modo. Ma lui è stato fantastico.
Con il pancione un po’ strano, ma ha sconfitto tutte le mie paure. E Luke è solo un ricordo lontano.
Credo di amare Nick. Dovrei dirglielo? È troppo presto?
Ah, non so darmi delle risposte. Sembro un adolescente alla prima cotta.
Anzi io sono un adolescente, ma con Luke non mi facevo questi problemi, sapevo quello che volevo. Perché con Nick è diverso? Magari è lui quello giusto.

Da diverse notti mi sento strana. Non dormo più come una volta, mi rigiro nel letto senza riuscire a prendere sonno. Una notte mi alzai con fatica e andai in bagno, prima di tornare a letto mi sentii strana. Guardai giù e…Mi si sono rotte le acque!!! Aiuto!”

Due settimane dopo…

“Daniel è bellissimo.
Appena l’ho visto ho pensato che fosse il bambino più bello del mondo.
Il parto è stato più lungo di quello che pensavo. Non ho avuto punti ma mi fa male lo stesso.
Ma quando l’infermiera mi ha posato sul petto il bambino, quasi svenivo.
Lo amo più di ogni altra cosa al mondo, e il fatto di dovermi allontanare da lui mi spezza il cuore. Tutto quello che pensavo, tutto quello in cui credevo e ho giurato, è solo fumo. Io non posso tenere Daniel con me, che vita avrà?
Certo, io sono sua mamma. Ma non ho un lavoro, una casa, un marito. Cosa gli potrei offrire?
Dopo domani arriverà a casa di Julia un assistente sociale. Da un po’ so che c’è una coppia che desidera avere un figlio, ma lei è sterile e non può averne naturalmente, e vogliono adottare.
E sembra che Daniel per loro vada più che bene.

Spero che non si dimentichi di me. Che la sua nuova famiglia, gli ricordi che lui ha una mamma che lo ama tantissimo. Una persona che lo porterà sempre nel cuore.

Ti amo così tanto piccolo mio. “


Il diario è finito, queste sono le ultime parole di mia madre. Allora è vero, io ho un fratello di cui ignoravo l’esistenza.
E lei in tutto questo tempo non ha mai detto nulla. Anche papà lo sapeva e la nonna. Mi chiedo se Madeline ne sappia qualcosa.
È sconvolgente, non so cosa pensare. Sfoglio ancora una volta il diario in cerca di non so di preciso cosa. Anzi, forse di qualsiasi cosa che risolva i miei dubbi. Mi accorgo di un ultima pagina alla fine del diario. Poche frasi e un indirizzo.

“Non posso desiderare la luna.
Ti ho abbandonato quando in realtà l’unica cosa che desideravo, era tenerti per sempre con me.
Spero che un giorno tu, piccolo mio possa perdonare i miei errori.
Ero solo una ragazzina incapace di decidere, ti ho allontanato, ma non ho mai smesso di amarti.
Se puoi, perdona la tua sciocca madre”

“Greenwich, Londra”



[...]



-Non essere così precipitosa. Vuoi davvero andare a Londra da sola?-
-Si, se nessuno di voi vuole accompagnarmi-
-Ma tesoro, Londra è grande. Non sappiamo nemmeno se vive ancora in quel posto-
-Lo hai scritto tu- Mi volta furiosa ad indicarle il diario sul tavolino –Perché ti tiri indietro?-
-Non lo faccio. Ma è passato così tanto tempo…-
-È tuo figlio. Non hai mai desiderato incontrarlo?-
-Ogni giorno. Ma non potevo Isabelle, avevo un accordo con la famiglia che lo ha adottato-
-Che tipo di accordo?-
-Non potevo cercarlo, o dirgli chi sono. Sembra stupido ma…per lui non dovevo esistere-
-Hai ragione è stupido-
-Isa non essere frettolosa, non è detto che…-
-Cosa?! Ti sembra normale avermi nascosto un fratello?-
-No, non lo è. Mi dispiace ma non è stato facile per me, cerca di capire. Ho abbandonato un figlio quando avevo diciassette anni. Ho perso il mio primo amore perché ero incinta di suo figlio. Tua nonna non mi ha parlato per mesi. Ho incontrato una donna che mi ha fatto da madre, e tuo padre del quale mi sono innamorata, e poi siete nate voi. Tu e tua sorella, e Daniel…credi che non mi faccia male il pensiero di averlo dato via? Pensi che sia davvero senza cuore?-

Mia madre si mette le mani tra i capelli. Mi dispiace trattarla duramente, so che non è colpa sua. Ma questa situazione mi manda nel pallone, è tutto così nuovo e strano che io…non so come comportarmi.
Daniel è mio fratello. Io Isabelle Fuhrman, ho un fratello maggiore. Ho solo una sua foto di quando è nato con mamma in ospedale, un indirizzo e tantissime domande.
So quanto possa aver sofferto mamma per ciò che è successo, ma ora il mio più grande desiderio, è poterlo conoscere. La nonna entra nella mia camera guardandoci entrambe e sospirando.

-Che succede qui?-
-Isabelle vuole andare a Londra-
-Sei sicura di volerlo fare? Potresti non trovare quello che cerchi-
-Se non ci provo non potrò mai saperlo- Guardo mamma e nonna e mi rendo conto che non voglio finire come loro. Ad odiarsi e poi amarsi.
-Mi racconti un po’ del nonno? Perché vi siete lasciati?- Guardo la nonna. –E tu e Luke? Vi siete mai rivisti?-
-I miei genitori tenevano molto hai valori familiari. Erano la classica coppia casa e chiesa. Mia mamma mi diceva spesso che se avessi incontrato la persona giusta, sarei stata felice per sempre. Dovevo essere pura, altrimenti i ragazzi mi avrebbero allontanata. Io ero una bambina e facevo quello che mi dicevano.- Cominciò col raccontare la nonna e mamma ridacchiò su guardandola divertita.
-Perché ridi?- Le chiedo perplessa io.
-È solo che non c’è la vedo tua nonna pura e casta-
-Elina ti burli di me? Eppure un tempo ero così, finché non mi sono ribellata hai miei genitori-
-Racconta a tua nipote la tua fuga amorosa- La incita mamma e io mi metto comoda.
-E va bene. Da bambina crebbi con un ragazzo, Peter. Lui era il mio vicino di casa, ci innamorammo e come succede tra due ragazzi, con lui ebbi la mia prima volta. Mia mamma si arrabbiò molto perché secondo lei dovevo arrivare vergine al matrimonio. Loro provarono a separarci, ma io e Peter fuggimmo in Germania da una zia di Peter. Eravamo giovani ma ci amavamo. E dopo pochi mesi scoprii di aspettare un figlio. Eri tu Elina.-
-Cosa successe dopo?- Chiesi io.
-Tenni il bambino, ma le cose non furono facili. Non potevo più andare a scuola, e un lavoro non lo davano ad una ragazza madre. Nonostante ci amavamo io e Peter litigavamo spesso. A ventisei anni lui mi lasciò, diceva che quella vita lo opprimeva troppo.
Ma io lo sapevo che si era innamorato di un'altra donna. Scoprii che si era sposato e che la sua donna aspettava un figlio. Ero così arrabbiata e delusa che diedi tutta la colpa alla donna che me lo aveva portato via. Tornai a casa dai miei genitori con mia figlia.- La nonna spostò il suo sguardo sulla mamma.
-Quando ho scoperto che tua madre a diciassette anni aspettava un figlio, mi sono opposta con tutta me stessa. Mi ero ripromessa che non avrebbe mai, mai ripercorso i miei stessi passi.
Ho cercato di farla vivere una vita felice, ma così non è stato-
-Mamma è passato tanto tempo- Elina la abbraccia. –Il passato è passato, ormai-
-No, ho sbagliato e mi pento di tante mie scelte.-
-Cosa è successo al nonno?-
-Tornata a casa mia mamma badava alla piccola mentre io ripresi gli studi. Tuo nonno lo rincontrai anni dopo. Era con la sua nuova famiglia, sua moglie Julia e la loro figlia.-
-Julia?!-
-All’inizio non lo sapevo, ma la donna che mi salvò quel giorno era in realtà la donna di cui mio padre si innamorò.- Disse Elina sospirando.
-La vita è così strana a volte. Ma forse è il destino a scegliere per noi. Forse doveva succedere per far si che io capissi i miei errori. Quando ho cacciato tua mamma di casa mi sono sentita morire. E quando ho scoperto che viveva con la donna di cui Peter si innamorò, pensai che fosse solo un brutto sogno-
-Ciò vuol dire che Peter, cioè tuo padre- Dissi guardando mamma che annuì. –Era lui che morì in quell’incidente con la figlia?!-
-Si, ebbe un incidente automobilistico con sua figlia, persero la vita entrambi. Io non ricordavo niente di mio padre, e quando Julia mi mostrò una sua foto io non lo riconobbi.-
-Non volevo che la storia si ripetesse, ma ho solo rovinato le cose. Dovevo accettare subito la gravidanza di Elina, e non comportarmi come un arpia- Disse la nonna approvata.
-E io stavo per fare la stessa cosa con te. Ricordi cosa dissi di Alexander la prima volta?-
-Si. Dicevi che non faceva per me, che meritavo qualcuno migliore-
-Poi ho capito che dovevo lasciare le cose come stavano e non intromettermi-
-E io ti ringrazio per questo. Ma non dovete sentirvi in colpa, nessuna delle due. E nonna, perché non hai mai detto niente di Peter?-
-Non ci siamo mai sposati. Dopo lasciati lui ha vissuto in un modo e io mi sono sposata con un altro. E quello fu per tua madre un padre. Tu conosci il mio primo marito, e lo consideri tuo nonno. Ma ora sai che esisteva un ragazzo del quale ero follemente innamorata, e che quello è il tuo vero nonno. E tuo padre Elina.-
-Grazie mamma. E scusa se ti ho fatto penare in questi anni.-
-Dovere cara. E tu mia cara nipotina, se davvero vuoi conoscere tuo fratello, allora vai a Londra e se li non lo trovi, cerca ancora. Non fermarti mai, un giorno potresti pentirti di non aver ascoltato il tuo cuore.-
-Nonna parli come se dovessi lasciarci ora.-
-Torno a casa mia tesoro. È stata una bella vacanza, ma devo tornare. Non è un addio, solo un arrivederci-



[...]



-Quanto tempo starai via?-
-Non so..un po’-
-Quanto è un po’?!-
-Non lo so Alex, il tempo necessario di trovarlo-
-E se non ci riesci cosa farai?-
-Perché queste domande?-

Lui non risponde. Ho le spalle appoggiate alla corteccia di un albero, mentre lui è sdraiato su un grosso plaid blu. Doveva essere un bel pic-nic all’aperto, in una domenica calda e soleggiata.
Ma lui è decisamente strano, e non so il motivo.

-Cosa c’è che non va? Non sei felice per me?-
-Si che lo sono. Ma cosa succederà quando sarai via?-
-Niente, siamo sempre io e te- Dico come a chiederli conferma.
-Io non voglio una relazione a distanza, Bells-
-Vado a cercare mio fratello a Londra, Alex. Non vado a farmi una scampagnata a Timbuctù!-
-Fratellastro..- Specifica lui-
-Per me fa lo stesso- Gattono fino a coprirgli il sole, lui fa una smorfia rizzandosi a sedere.
-Non pensare che non sia felice per te. Ma tutto questo arriva in un momento…perché hai così tanta voglia di cercarlo?-
-Perché anche se non lo conosco, lui è una parte di me-

Alex non può capire. Lui non si trova nella mia stessa situazione, come potrebbe solo immaginare la voglia che ho di incontrare Daniel?!
Soffro a pensare di dovergli stare lontano, ma è una cosa che devo fare. Sento il bisogno di farlo.

-Ti fidi di me, Alex?-
-Come potrei non farlo.-
-Allora non c’è niente di cui preoccuparsi-
-Sei sicura di quello che dici?-
-Si, più che sicura- Catturo le sue labbra in un bacio –Ora me lo dici cosa ti prende?-
-Niente, cose da ragazzi- Ridiamo rotolando sull’erba umida e appena tagliata.
-Raccontami quello che ti ha detto tua madre. A tua nonna piaccio?-
-Oh, lei ti sposerebbe se avesse vent’anni-
-Ah, si?- Alex mi tira leggermente i capelli –Potrei farci un pensierino allora-
-Stupido- Cerco di colpirlo, ma si scansa ogni volta.

Ci mettiamo seduti lui con le spalle contro un albero come lo ero io poco fa, e io appoggiata a lui.
Gli racconto tutto quello che ci siamo dette io, mamma e la nonna.
Lui ascolta con fare interessato. Ma infondo riesco a percepire che in realtà, annuisce e basta.
Di certo non lo posso costringere ad ascoltare sul serio quello che mi circonda, e i problemi della mia famiglia. Tra noi va tutto bene, ma volte però, mi sembra tutta una gran finzione.

-Quando ci siamo messi assieme, non pensavo che la tua vita fosse così incasinata-
-Alex! Che vorresti dire?- Lo guardo un po’ incazzata.
-Niente scusa, ma pensaci sembra un film-
-Non è divertente, vorrei vedete te al posto mio-
-Beh, se scoprissi che mia mamma mi ha tenuto nascosto un fratello…non so cosa avrei fatto. Forse…avrei lasciato correre-
-Che vorresti dire?-
-Che se non lo ha tenuto è perché non lo voleva davvero-

Mi alzo infuriata dandogli le spalle. –Che significa che non lo voleva?-

-Lo hai detto tu stessa. Tua nonna è rimasta incinta ma il bambino lo ha tenuto, nonostante tutto. Mentre tua mamma no. Cosa vuol dire? Basta fare due più due Isa-
-Dipende dalla situazione Alex-
-Oggi ti dirà che ha sbagliato e che se potesse tornare indietro non lo farebbe-
-Alex giuro non so dove vuoi arrivare-
-Ti sto chiedendo di non andare-

Apro la bocca per rispondere ma non so cosa dire. Lui mi ha spiazzato, non capisco il motivo per cui non vuole che vado.

-Mi stai deludendo Alex. È la mia vita questa-
-Vuol dire che io non ho voce in capitolo?-
-No, non in questo-
-Mi dici che mi ami, ma non me lo stai dimostrando-
-Io ti amo Alex, te lo giuro. Ma non mi stai rendendo le cose facili. Io voglio trovare il fratello che non ho mai conosciuto. Non mi serve il tuo permesso-
-Potresti non riuscire ad incontrarlo. E io non voglio raccogliere le tue lacrime-
-Non te lo sto chiedendo. Ma cosa dici?-
-Se vai a Londra, tra noi è finita-
-Bene, se è questo che vuoi è finita da ora-



[...]



Aeroporto Heathrow, Londra



-Cavoli che traffico, è sempre così affollato?- Chiedo a mamma mentre aspettiamo che arrivino le nostre valigie.
-Penso proprio di si. Non siamo le sole che viaggiano, sai?-
-Che facciamo? Io ho fame- Mi lamento guardando il ristorante sul volantino datoci da una hostess.
-Direi di andare prima in hotel e poi a mangiare-
-Non penso di farcela, ho troppa fame-
-Non fare la bambina tesoro. Sono un po’ stanca, vorrei rinfrescarmi un po’ e poi giuro andiamo a mangiare-
-E va bene, infondo anche io sono un po’ stanca-

All’uscita ci affrettiamo a chiamare un taxi. Mamma ha prenotato al London Hotel County Hall. Dal loro sito c’è una bellissima vista e le camere sono una favola.
Ma non è questo che mi interessa di Londra. Io voglio solo riuscire a trovare Daniel.
Dopo pranzo andremo all’agenzia di adozioni in cerca di informazioni. Io sono abbastanza fiduciosa mamma un po’ meno.
Scendiamo nel ristorante dell’hotel, il mio telefono squilla ancora. Mamma mi guarda di traverso aggrottando le sopracciglia, io non le do peso e rifiuto ancora una volta la chiamata.

-Chi era?-
-Solo Ludwig!-
-È successo qualcosa tra voi?-
-Ci siamo lasciati- Dico sorseggiando un tè alla pesca.
-Fai sul serio?-

Annuisco poco convinta, ma forse è meglio che sia andata così? Sinceramente non so cosa pensare al momento.

-Non potete lasciarvi dopo tutto quello che avete passato-
-Mamma, non siamo mica sposati, eh?!-
-Beh, ma mi stava simpatico-

La guardo inarcando un sopracciglio.

-Io non so come comportarmi- Ammette con sincerità. –Devo odiarlo, ora?-
-Ma che dici? Guarda che anche se abbiamo rotto, tu non lo devi per forza odiare- Preciso e lei sospira evidentemente più tranquilla.
-Oh, meno male. È così carino, che è un peccato odiarlo-
-Ma…falla finita-
-Ok, però chiamalo e cercate di chiarirvi-
-È colpa sua. Mi ha detto che se fossi partita, tra noi sarebbe finita. Non vuole relazioni a distanza-
-Ma noi non ci trasferiamo a Londra-
-È quello che gli ho detto. Ma lui non ha voluto capire-
-Ahh, i ragazzi sono così complicati-
-Che vuoi dire con questo?-
-Che i giovani si creano tanti stupidi complessi. A volte una lunga chiacchierata non fa male. E altre volte invece basta solo dirsi la verità-
-Dici che mi sta mentendo su qualcosa?-
-Non ho mai detto questo. Non pensare male, magari ha paura di perderti-
-Può essere…ma non spiega la sua reazione-
-Ora non stare a crogiolarti con questi dubbi. Pensiamo ad oggi, e il resto si vedrà-
-Si, e poi Alex lo sa. Se prova a mettermi le corna, è un uomo morto-

-Spero che per te vada tutto bene. La storia mia e della nonna, è già intricata di suo. Non voglio che la tua sia così-
-Io, non so cosa dirti-
-Non sei convinta della tua storia con lui?-
-Non molto, e non capisco il perché- Sbuffo alla grande –Gli ho detto che lo amo, e lo penso sul serio lo giuro. Ma…mi sa di storia finita, tra noi-
-Isa…vedrai che quando torneremo a casa, le cose si aggiusteranno. Non cominciare da ora a darti la zappa sui piedi-
-Lui era strano-
-Forse avete solo bisogno di un po’ di distacco-
-Non solo un po’-
-Dai ora non pensarci. Abbiamo altro da fare-



[...]



-Camminiamo da ore, sicura che l’agenzia sia da queste parti?-
-Forza pigrona, è solo mezz’ora che camminiamo-
-Si, ma quel vigile aveva detto che dopo l’edicola l’avremmo trovata-
-No, ha detto dopo l’edicola e la tabaccheria. Dobbiamo girare a destra e accanto ad una yogurteria, c’è l’agenzia-
-Ma io sono stanca- Mi lamento indicando i piedi gonfi.
-Sei un po’ scansafatiche, tesoro-
-Mamma provaci te a camminare per tanto tempo-
-Dai non lamentarti, ecco siamo arrivate- Indica poco più in là l’agenzia di adozioni.

Entriamo e subito un odore forte entra nelle narici, mi giro coprendomi il naso per non vomitare sul pavimento. Io e mamma ci guardiamo intorno.
Non sembra un agenzia, anzi è dismessa e maleodorante.

-Sicura che siamo nel posto giusto?- Faccio a mamma tirandola da parte.
-Penso di si, è l’unica con quel nome-

Una donnetta di bassa statura esce da una stanza avvicinandosi alla reception. Ci guarda pulendosi gli occhiali o meglio dire i tappi di bottiglia, noi ci avviciniamo.
Solo una finestra è mezza aperta, non capisco come riesce a stare in questo posto senza respirare aria buona.

-Salve, è questa l’agenzia di adozione “Friends Of Children”?- Mia mamma gli mostra un volantino trovato fuori.
-Certo, benvenute. Desiderate adottare un bambino?-
-Ehm, no. Sono venuta per sapere di un neonato adottato 16 anni fa-
-Oh, noi non formiamo questo tipo di informazioni. Il più delle volte sono ragazzine o mamme single che ci affidano i loro figli-
-Nell’85°, ho affidato alla vostra agenzia il mio bambino. So che una coppia lo ha adottato, si chiamano Grace e Jonathan Smith. Vivono a Londra, ma non so dove e nemmeno se risiedono ancora quì-
-Ah, lei come si chiama?-
-Elina Fuhrman, all’epoca Kozmits-
-Vedrò quello che posso fare, intanto si accomodi nella stanza affianco la mia collega la assisterà come meglio può-

Andiamo nella stanza affianco che è peggio dell’ingresso. Questo posto cade a pezzi.
Come può mamma aver affidato suo figlio a queste persone?
È un posto dismesso e maleodorante, ma in grado forse, di darci qualche risposta.

-Noi non possiamo dare informazioni di questo tipo. Sa, una volta che si decide di abbandonare il proprio figlio, non si può più tornare indietro- Disse la donnetta barbuta alla mamma, che sbuffò guardandola male.
-Io non ho abbandonato mio figlio. Ero giovane e ho pensato che con una famiglia sarebbe stato più felice- Ribatte mamma stringendo i pugni.
-E non è la stessa cosa signora?-
Mamma tace e la donna sorride.

-È comunque abbandono in un certo senso-
-Lei non sa niente di me-
-Oh, se lo lasci dire. In questi anni ne ho viste tante di ragazzine incinte, tutte o quasi hanno portato i loro figli qui-
-E con ciò?-
-Lei non è più fortunata delle altre. Come ha detto era una ragazzina, e un bambino non è un giocattolo. Non lo puoi comprare e poi gettare via quando non sai come giocarci- Disse velenosa e mamma si infuriò, ma non disse nulla. Ingoiò il rospo.
-Siamo venuta per sapere del bambino, non per le sue perle di saggezza- Dico difendendo mamma.
-Lascia stare tesoro-
-Io mi ricordo di lei signora. Mi ricordo di quella ragazzina che non voleva lasciare suo figlio, ma che non aveva scelta perché troppo giovane-
-Lei ha preso in affidamento mio figlio, vero?-
-Mia sorella lo fece. Lei e suo marito non potevano avere figli. Vennero da me per adottare e in quel periodo, una certa Elina mi telefonò-
-Ero io. Ho chiamato io-
-Lo so. Non dimentico mai i visi delle ragazze che vengono qui. Molte di loro si pentono e ritornano, altre…ignorano ciò che hanno partorito-
-Può dirmi dove si trova mio figlio? Un indirizzo? Un nome? …Qualsiasi cosa, io…vorrei rimediare-
-Non è semplice-
-La prego, mia figlia vuole conoscerlo- Disse indicandomi. –E io, voglio chiedergli scusa, per tutto-
-Non è facile perché non vive più con mia sorella-
-Cosa?!-
-A 21 anni ha lasciato la casa di mia sorella per trasferirsi altrove. Ho saputo che vive con un'altra famiglia, poco fuori città-
-Come un'altra famiglia?! Ma si può?-
-Si, se vive con il suo padre biologico-

Mia mamma sgranò gli occhi dallo stupore. Si mise seduta su una poltrona lì accanto guardando nel vuoto.

-Mamma?-
-Cara, perché non le porti una tazza di tè?-
-Certo- Dico allontanandomi da mamma, ancora in trance.
-Posso immaginare del perché del tuo shock. Possiamo darci del tu, vero?-
Mamma annuisce senza fiatare.
-Mia sorella mi disse che un giorno un uomo le fece visita, le disse che era il padre del ragazzo. A Daniel non lo disse subito, voleva prima accettarsi che fosse vero. L’uomo fece il test del dna, era compatibile. Appena il ragazzo venne a sapere di suo padre, volle conoscerlo. E non appena fu maggiorenne, chiese di poter andare a vivere con lui. Mia sorella non voleva, ma in cuor suo sapeva di non potergli negare il suo vero padre. E dopo qualche mese, portò Daniel a vivere con lui-

-Come ha fatto a sapere di lui?-
-Questo non te lo so dire. Forse qualcuno gli ha parlato del ragazzo-
-Io, non ci posso credere. Luke non può aver fatto questo-
-Luke Danes?-
-Si chiama così il padre di mio figlio-
-Allora sei davvero fortunata. Io so dove vive- Disse porgendole un indirizzo.



[...]



-Sei sicura di volerlo fare?-
-Siamo qui per questo no? Non vorrai tirarti indietro proprio ora?-
-Non sapevo che cercando lui, avresti rincontrato anche il tuo ex fidanzato-
-Non cosa pensare, nemmeno io pensavo di rincontrarlo. Ma arrivata a questo punto, ho tante cose da chiedergli-
-Lo so-

Premo il tasto argentato del cancello, sperando che qualcuno risponda al citofono.
C’è una telecamera e noi alziamo il naso all’insù. Una luce blu ci fa capire che qualcuno ci sta guardando. Mamma si avvicina al microfono.

-Sono Elina Kozmits. Sto cercando Luke Danes-

Nessuna risposta, solo il cancello si apre davanti a noi come un invito ad entrare.
Infatti mamma non perde tempo e attraversiamo il cortile avvicinandoci alla porta d’ingresso. Un uomo sulla quarantina credo, è lì ad attenderci.
Ha i capelli scuri, la barbetta, un fisico asciutto probabilmente fa palestra. Noto che fissa la mamma come se la vedesse per la prima volta.
Anche lei ha uno sguardo strano, probabilmente è solo nervosa. Lui è stato il suo primo amore, infondo.

-Elina, sei davvero tu?-
-Non potrei essere nessun altra-
-È un sogno rivederti-

La abbraccia tirandola a se. Io resto impalata, immobile senza sapere cosa fare. Dovrei dividerli? Dirgli di non toccarla? Ma magari, dovrei solo lasciargli il tempo di far riaffiorare i ricordi.

-Non sentivo quel cognome da tantissimo tempo. Entrate- Disse guardandoci entrambe.
-Ti credevo in America. Dicevi sempre di voler vivere lì-
-Era il mio sogno da ragazzo, poi le cose…sono cambiate-
-Già…-
-Lei è…- Puntò i suoi occhi sulla mia figura.
-Si chiama Isabelle. Lei ha letto il mio diario, per questo siamo venute-
-O mio dio. Non posso crederci, lì c’è tutta la tua vita-
-Non solo. Ci sei anche tu, e Nick e…beh, lo sai-
-Come mi hai trovato?-
-L’agenzia mi ha detto di te. Mi ha detto tutto Teresa-
-Si, dovevo immaginarlo. Ho tante cose da dirti, e so per certo che tu hai delle domande da farmi-
-Infatti, ma prima…-
-Non è in casa. Mi dispiace non sapevo del tuo arrivo. È andato in campeggio con degli amici, torna domani-
-Oh…-
-Puoi vedere la sua camera se vuoi- Disse rivolto a Isabelle.
-Non è un invasione di Privacy?-
-Non preoccuparti, non dirà niente. Su per le scale, la porta blu sulla destra-
-Vai, non preoccuparti per me-
-Ok-

Mi allontano lasciando mamma e Luke in salotto. L’idea di lasciarli soli non mi va molto, ma so che hanno delle cose da dirsi e che io sarei solo di troppo.


-Come hai trovato Daniel?-
-Dopo che ho finito l’università, sono tornato a casa di mia mamma. Lei mi raccontò un po’ di te, anche se non sapeva molto. Mi disse che tua mamma ti cacciò di casa, io non volevo crederci perché anche se quel giorno ti dissi che non volevo diventare padre, mentivo. Certo essere giovani e un figlio sulle spalle, non è una gran cosa. Ma ti giuro che ho pensato molto alla cazzata che ho fatto.
Un giorno andai da tua madre, lei mi cacciò senza lasciarmi il tempo di spiegare. Mi urlò contro di essere un fallito, di averti messa incinta e poi abbandonata.
Non sapevo dove fossi, perché volevo chiederti scusa per tutto il male che provavi contro di me. Ma non sapevo dove fossi. Un giorno ho incontrato la tua amica Margaret, e lei mi disse che vivevi da una donna. E che ti vedevi con un ragazzo. Volevo morire, io era ancora innamorato di te. Puoi non crederci ma è così. Un pomeriggio ti vidi in quel giardino. Avevi il pancione, e un vestito bianco e blu. Il cerchietto rosso tra i capelli che svolazzavano al vento, e i piedi scalzi e piantati tra l’erba.
Eri sull’altalena con quel ragazzo. Lui ti stava toccando la pancia e baciando le labbra. E io non ce la feci a venire da te, perché volevo essere io quel ragazzo.

-Dovevi venire invece- Luke guarda Elina. –Anche io ti amavo ancora. Ma quando seppi che ti rimettesti con Michelle, ti odiai e mi dissi che non potevo, e volevo più correrti dietro. E arrivò Nick-

-Spero che lui ti abbia resa felice-
-Se le cose fossero andate diversamente, avremmo cresciuto Daniel insieme-
-Sarebbe stata una bella storia-
-Sei sposato?-
-Si- Disse con un sorriso amaro.
-Ho sposato la ragazza che a scuola odiavi-
-Non ci credo. Ma come hai potuto? Dicevi che lei non ti piaceva!-
-Sei gelosa per caso?- Sorrise lui.
-No, solo che…speravo di meglio per te-
-Le persone cambiano Elina. Quando si è giovani si commettono tanti errori. Ma l’importante è saper crescere e cambiare in meglio. Lei è cambiata, te lo giuro è molto meglio di come era un tempo. Abbiamo una figlia di tre anni-
-Se tu sei felice a me sta bene. Ma dimmi di Daniel-
-Mi cercai un lavoro e misi dei soldi da parte.
Non sapevo se volevi tenere il bambino, ma era giusto che anche io contribuissi. In autunno mi feci coraggio e tornai alla cosa dove vivevi, ma tu non c’eri. O meglio quella donna mi disse che avevi partorito e la tua intenzione era di dare il bambino in adozione.
Pensai che fosse finita, e andai via. Non so perché lo feci, agii d’istinto-

-Sul serio volevi tenerlo?-
-Tu no?-
-Avrei voluto…ma, che futuro avrei potuto dargli. Nessuno apre le porte ad una ragazzina senza casa e con un figlio a carico-
-Non fu facile trovare l’agenzia di adozioni. Non potevo pretendere niente, infondo è come se lo avessi abbandonato. Un giorno però, con l’aiuto di un amico riuscii a rintracciare la famiglia che lo aveva adottato. Non ci pensai due volte e andai a trovarlo. Aveva diciassette anni. Stava festeggiando il suo compleanno nel giardino della famiglia adottiva. Non gli dissi subito chi fossi, lo feci dopo un po’. E una volta maggiorenne, lo portai qui a vivere con me. A quel tempo ero già sposato. La famiglia capì e lo lasciò venire via con me-

-Perché non mi hai mai detto niente in questi anni?-
-Non p stato facile. Da cosa avrei dovuto cominciare? Cerca di capire Elina, non sapevo cosa fare-
-Telefonarmi per esempio. Dirmi che nostro figlio ora vive con te- Si guardano entrambi negli occhi –Io sono sua madre, e tu non mi hai detto nulla-
-Mi dispiace. Tu hai la tua famiglia. Non potevo piombare sulla porta di casa tua e dirti “Il bambino che hai dato in adozione ora è un giovanotto, e sai? Vive con me a Londra”-
-No, ma dovevi dirmelo-
-Mi dispiace. Non è stato facile per nessuno dei due-

-Sa di me? Cosa gli hai detto?-
-Tutto. Lui sa che sei sua madre. Gli ho mostrato delle foto di quando eri un adolescente-
-Mi odia vero?-
-No, lui vuole conoscerti. E tu sei sua mamma, lui non potrebbe mai odiarti. Se ha imparato ad amare te, non sarà difficile con te-
-È troppo facile. Mi sembra tutto così irreale-
-No, è la realtà-
-Luke io ti ho amato davvero. Volevo essere la tua fidanzata. Ho sempre pensato che dopo l’università, con un buon lavoro ci saremmo sposati-
-Ho sognato anche io quei momenti. Tutte le volte che chiudevo gli occhi, ho sperato di poterti abbracciare e baciare come una volta-
-Ma io sono sposata con Nick, e ho due figlie, e tu…-
-Sposato con una bimba, e un figlio ritrovato. Cosa si può volere di più?-
-Quando potrò vederlo?-
-Domani sarà a casa. Michelle è fuori, è dai suoi genitori con la piccola-
-Le dirai di me?-
-Non ancora. Per il momento è più importante che tu conosca tuo figlio. A lei penserò io-

Elina sorrise rincuorata dal suo abbraccio. Rivide in lui il ragazzino di un tempo. Solo più maturo e più uomo. E pensò che se non fosse stata sposata, se ne sarebbe innamorata di nuovo.



[...]



-Ho visto la sua camera. Ma mi sentivo strana. Mi sembrava di invadere la sua privacy-

“Come ti è sembrato?” Disse Nick alla figlia attraverso il telefono di casa.

-Non era in casa- Dissi sconsolata –Era in campeggio. Torna domani-

“Tesoro, vedrai andrà tutto bene. Sono sicuro che è un bravo ragazzo, e Luke un bravo padre”

-Tu sai del bambino e di Luke?-

“Ho accudito io tua madre quando era incinta. Mi sembra ovvio saperlo” Disse scherzando.

-Ma la nonna disse che tu non sapevi nulla, e anche mamma disse la stessa cosa- Dico un po’ confusa.

“Diciamo che non ti ho mai detto nulla, perché la mamma non voleva che lo venissi a sapere da me o da altri. Non devi tenerle il muso. La nostra storia è un po’ complicata e tua madre ha sofferto molto quando ha dovuto dare via, il suo bambino.”

-Immagini, ma perché tanti segreti? Non bastava semplicemente dirlo?-

“È quello che mi chiedo anche io. Ma lo sai come sono mamma e nonna”

-Lo so- Sospiro –Mamma ti ha detto di Luke?-

“Si…” Sentii papà sbuffare.

-Non preoccuparti lei a te ci tiene. Anche se lui non era male- Ridacchiai.

“Mh…facciamo che non ho sentito, ne?”

-Non arrabbiarti, scherzavo. A me interessa solo conoscere mio fratello-

“Avresti dovuto conoscerlo molto prima. Mi dispiace sento che un po’ è anche colpa mia. Avrei dovuto spronare tua mamma a farsi avanti”

-No, va bene. Leggere il suo diario è stato utile. Ho scoperto l’esistenza di un fratello, e mi ha aiutato con Alex-

“Come va con lui? Mamma mi ha raccontato”

-Non so, è da quando sono partita che non lo sento. Non so davvero cosa fare con lui-

“Qualsiasi cosa tu faccia, sappi che noi ti appoggeremo sempre. Lo sai.”

-So che ci sarete. Sono io che ho le idee confuse-

“Ora devi pensare solo a domani, perché è quello che conta. E non vedo l’ora che ritorniate a casa. Sono stufo di ordinare al ristorante” Sento papà brontolare.

-Non preoccuparti saremo presto a casa. Cerca di rilassarti finché puoi, ok?-

“Cercherò di restare lucido, anche se tua sorella mi fa impazzire. Sappilo!”

-Buona notte papà. Ti richiamo domani o prima di partire-

“Ci vediamo presto cucciola” Disse riagganciando.

-Ha riattaccato?-
-Si, volevi parlargli?-
-No, gli ho già detto tutto prima- Mamma è uscita dalla doccia ed è in accappatoio.
-Come ti è sembrato lui?-
-Molto meglio di come era un tempo- Il suo viso si incupì –Mi ha sorpresa…non ripensavo a lui da un po’, e confesso che mi è mancato-
-Papà…-
-Io amo tuo padre Isabelle. Non ho mai pensato di tradirlo, lo giuro. È solo che rivedere Luke, ha risvegliato in me tante cose. Ma quelle ormai appartengono al passato-
-Posso stare tranquilla allora?-
-Più che tranquilla, cara-
-Va bene. Ordini tu la cena? Vado a farmi un lungo bagno, e a prepararmi psicologicamente per domani-
-Andrà bene, non stare in ansia-
-Lo ha detto anche papà-
-Allora ascoltalo-
-Ho una fame da lupi. Vado a lavarmi-

Isabelle entrò in bagno e Elina chiamò il servizio in camera. In effetti anche lei aveva un certo languorino. Mise giù la cornetta quando il suo cellulare prese a vibrare. L’icona di Whatsapp, le fece capire dell’arrivo di un nuovo sms.
Lo aprì e lesse:

“A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.”

E poi ancora:

“Vi aspettiamo domani a casa.
Ho già accennato qualcosa a Daniel. Credo che è felice.”

Elina si coprì la bocca con la mano.
E quella sera desiderò di poter tornare indietro, come quando aveva sedici anni ed era solo una ragazzina spensierata. Una fanciulla che pensava solo all’amore e al sogno di una vita perfetta.



[...]



Lo so. È un anno che non aggiorno.
Sono mortificatissima. Non ho aggiornato perché un paio di giorni dopo che avevo pubblicato il 17esimo capitolo, ho perso una persona molto importante per me.
Era come una mamma, e tutt’oggi non mi sembra vero che non ci sia più.
Praticamente vivevamo insieme, e io sento come se una parte di me sia andata via con lei.
Avrei voluto pubblicare giuro, però il mio stato d’animo non era dei migliori. Avrei sicuramente scritto cose che non mi sarebbero piaciute per niente.
L’anno scorso è stato un anno orrendo, e questo non è cominciato benissimo. Ma io cerco di vivere come posso, cercando di stare quasi sempre su, nonostante le brutte cose che succedono.
Riguardo a questo capitolo…ribadisco che questa storia sarebbe dovuta essere incentrata su Alex e Isabelle, e la loro storia. Però, siccome mentre scrivo mi piace sentire come sottofondo un film, un cartoon o musica, dipende.
Quindi diciamo che aggiungendo la storia della “mamma/fratello di Isa” ho cambiato tantissimo tutta la trama. So per certo, me lo sento più che altro perché sono un po’ pessimista.
La storia va avanti dal 2012, e ora siamo nel 2015. È troppo tempo che è inconclusa, e so che è colpa mia che prima aggiorno per un po’ e poi mi fermo.
E così anche per le altre.
Giuro che voglio finirla. E so anche che le vecchie lettrici, non torneranno o almeno spero che ritornino. Mi scuso tantissimo per non aver aggiornato. Io scrivo secondo il mio umore, altrimenti so che uscirebbe fuori un capitolo bruttissimo.
Ci ho messo tantissimo per questo aggiornamento, però ho voluto farlo perché sto lasciando troppe cose inconcluse qui e in generale.
Riguardo la storia, ho deciso che ci saranno tipo due o tre capitoli e poi ci sarà la conclusione.

Nel prossimo capitolo Isabelle incontrerà finalmente suo fratello Daniel, il figlio di sua mamma Elina e del suo primo fidanzato Luke. Cosa succederà tra i due?
Daniel accetterà Isabelle, e soprattutto Elina, colei che lo ha abbandonato ancora in fasce?
Lui potrà perdonarla?
E Alexander, si scoprirà il motivo per il quale ha deciso di troncare la sua storia con Isabelle, di punto in bianco. Forse c’entra qualcuno? Continuate a seguirmi se volete, nonostante abbia aggiornato solo ora, e lo saprete!

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Capitolo 20
*** Chapter 19 ***






Da minuti interminabili, continuo a guardarmi allo specchio del bagno, sperando di trovare una qualche imperfezione nel trucco o nei vestiti.
O forse semplicemente sono un po’ nervosa, lo ammetto.
Dopo mesi a fantasticarci su, a pensare a quale aspetto potesse avere o il tono della sua voce, finalmente oggi incontrerò mio fratello.
Che poi dirlo è una cosa…non so bene come specificarlo, quali parole usare. Fino a poco tempo fa eravamo solo io e Madeline, poi è arrivato Daniel. Penso di sentirmi felice. Non nascondo però, che qualche volta, ho dei dubbi.
Magari gli basta la sua famiglia, e forse non vorrà conoscermi e chissà, la mia vita è cambiata in un secondo.
Non sono pronta ad un rifiuto, spero almeno che lui accetti mamma. Per lei è importante, e il fatto di poterlo incontrare gli riempie il cuore di gioia.
Ho messo su dei jeans skinny, una semplice camicia di cotone e le converse. Eppure non mi piaccio. Se metto un vestito mi sembra troppo, non so non mi sento a mio agio. E in jeans, mi sembro una sciattona.
Ah, ma perché noi adolescenti ci facciamo tutti questi problemi esistenziali?!
Oggi mi sembra che oggi cosa che faccio mi risulta difficile, eppure non mi sono mai fatta problemi nel vestirmi.
Mamma sembra più tranquilla, o almeno se è il contrario, sa nasconderlo piuttosto bene. Torno in camera buttandomi di schiena sul letto.

-Il tuo cellulare straripa di sms. Dovresti rispondergli- Dice mamma passandomi il cellulare.
-Hai guardato?-
-Ero solo curiosa. Tu ti sei chiusa in bagno, e lui cinguettava-
-Non fa niente-Guardo il cell –Mi stupisco che chiami, dato che è stato lui a lasciarmi.
-I ragazzi dicono tante cose, che in realtà, non pensano assolutamente-
-Papà ti ha detto qualcosa che poi si è pentito di dire?-
-Non lui- Sospira mordendosi il labbro.
-Di chi parli allora?- Dico curiosa.
-Di Luke!-
-Ah, vuoi parlarne?-
-Lui mi venne a cercare Isabelle. Dopo avermi lasciata, lui tornò-
-Allora perché non siete tornati insieme?-
-Se lo avessimo fatto tu e tua sorella non sareste nate. –Mi guarda- Sicuramente avremmo avuto un altro figlio, ma non tu e tua sorella-
-Già. E tu non avresti sposato papà.
-Ormai il passato è solo un ricordo, è inutile parlarne ancora. Piuttosto, pensi di uscire così?
-Sto male?-
-Ti ho messo dei vestiti puliti sul divano. Indossali, tra poco usciamo-
-Ok, grazie mamma-



[...]



Alexander Home

-Eccomi sono venuto appena ho potuto-

Un Jack affannato e un po’ sudato, invade il salotto di casa Ludwig, trovando il suddetto amico spaparanzato sul divano.
Il biondo ha indosso una vecchia tuta, guarda disinteressato una partita di golf con sullo stomaco una ciotola di patatine. E sul tavolino due bottiglie di birra finite, e una ancora piena. Alex si accorge di Jack e del suo stato.

-Sembri leggermente stanco-
-Leggermente?!- Disse stizzito –Sono sudato da far schifo-
-Si, dovresti cambiarti. E poi, mi spieghi come sei entrato?
-Dalla finestra sul retro. Ma tu piuttosto, non stavi male?!-
-Dalla finestra sul retro?!- Disse Alex pensandoci –Quella in garage?-
-Si,ha importanza?-
-La prossima volta usa la porta- Disse il biondo con tono piatto –Sai, potresti trovarmi in atteggiamenti intimi. Non vorrei che tu ti scandalizzassi-

Jack ignorò le sue parole. –Sei stato tu a mandarmi un sms su Whatsapp dicendomi di venire subito. E dove ti trovo? Sul divano a poltrire-
-Pensavo che volevi farmi compagnia, e ti ho chiamato. Ho fatto male?-
-Hai scritto che stavi male, e che ti serviva aiuto. Ho pensato che conciato come sei, volevi farla finita.

Alex lo guarda incredulo tirandosi su a sedere.

-Sei impazzito per caso?-
-Scusa se ho pensato a te visto come stai messo in questo periodo-
-E come starei secondo te?- Alex andò verso la cucina seguito dall’amico.
-Come uno che è stato mollato, e si sfoga rimpinzandosi di patatine e birra. E poltrendo sul divano come un disoccupato in pensione-
-Bel quadretto. Ma io non sono così. E poi, tanto per la cronaca, sono stato io a lasciare lei-
-Ma perché?Non dicevi di amarla?
-Non so più cosa provo. Lei è la mia migliore amica oltre che ragazza. Magari per tutto questo tempo mi sono sbagliato, mi sono illuso-
-Di che cosa Alex?-
-Forse abbiamo corso troppo. Forse siamo solo destinati ad essere amici-
-Sei ubriaco? Ma ti rendi conto di quello che dici?-
-Ci ho pensato Jack. Quante volte abbiamo litigato e quante siamo stati felici?-
-In una relazione questo è normale. Cosa vorresti che fosse tutto rose e fiori? Io non ti riconosco più, Alexander-

Alex torna in salotto buttandosi sul divano con la testa tra le mani. Jack si affianca a lui, da un po’ di giorni il biondo è strano e lui non riesce a capire cosa gli è successo.
Sa della rottura ma non il reale motivo.
E questo suo ripensamento su Isabelle lo preoccupa un po’.

-Perché l’hai lasciata se ancora la ami?-
-Lei è andata a Londra per incontrare il suo fratellastro. Se si affeziona troppo a lui finirà per dimenticarsi di me-
-È una scusa. Dimmi quale è il motivo- Disse spazientito Jack.
-Jennifer!- Disse sospirando.
-Ancora lei? Ma ci eravamo sbarazzati di quella. A cosa è servito fargli conoscere Josh?!-
-A lei non interessa Josh, non gli è mai piaciuto sul serio-
-E questo te lo ha detto…?-
-L’ho vista ieri. È venuta qui, e…-
-Dimmi che non ci sei stato a letto. Ti prego Alex, dimmi che non hai fatto questa stronzata-

Alexander non risponde e Jack con un nodo alla gola capisce. Scuote la testa zittendosi a sua volta.

-Ma cosa cazzo hai nel cervello? Pappetta per cani?- Jack alza la voce urlando contro il biondo.
-È sbagliato provare affetto per due persone contemporaneamente?-
-Si, se una delle due è la tua ragazza-
-Amo Isabelle, ma amo anche Jennifer. Mi dispiace di averti deluso Jack-
-Tu non mi hai deluso, ma qualcosa dovrai dire ad Isabelle quando torna-
-Ho chiamato Bells tante volte ma lei non vuole rispondermi. E non ha tutti i torti-
-Mi sembra normale dopotutto- Disse Jack sospirando –L’unica cosa che posso consigliarti è quella che se davvero provi amore per…Jennifer, allora chiudi con Isabelle-
-Perché è così complicato?-
-Sai amico, mi hai interrotto mentre ero con Jackie- Disse scherzando.
-Dici sul serio?- Disse il biondo alzando un sopracciglio.
-No, scherzavo- Entrambi risero –La conversazione stava diventando una lagna-
-Scusami. Sul serio non pensavo di arrivare a ciò. Devo parlare con Isabelle, devo farlo appena ritorna-
-Soprattutto lo deve sapere da te-
-Grazie di esserci-
-Figurati, e poi senza di me saresti perso-

Alex ride abbandonando per un momento il suo faccino triste e malinconico. Tutto passa quando ci sono gli amici, e lui è fortunato ad avere Jack, perché sa che quando ci sono momenti brutti, tristi lui c’è sempre. Sa di poter contare su di lui.



[...]



-Sei nervosa tesoro?- Annuisco –Non c’è bisogno di esserlo, non preoccuparti, vedrai gli piacerai-
-Se lo dici tu-

Mamma suona il campanello di casa di Luke, e come la volta precedente la telecamera si illumina e il cancello si apre davanti a noi.
Ripercorriamo l’ampio giardino ben curato incontrando questa volta un giardiniere impegnato a strappare le erbacce.

Luke è alla porta e noto nello sguardo di mamma una cosa che prima non avevo notato. Mi supera arrivando da lui che la accoglie in un abbraccio, e me, mi guarda allungando la mano. Non siamo così in confidenza da un abbraccio.

-Vi stavo aspettando, entrate- Si fa di lato scortandoci nel salotto come la prima volta.
-Lui è in casa?-

Subito mamma chiede di lui, Daniel.
Impaziente come una bambina nel giorno del suo compleanno. Nel momento dell’apertura dei regali. Devo ammettere però, che Luke ha il suo fascino. Indossa pantaloni scuri, camicia bianca sbottonata appena sul petto, scarpe lucide e un golfino rosso legato al collo.
Con la barbetta incolta e un paio di occhiali da riposo sul naso, è davvero affascinante. Capisco perché mamma da giovane si è innamorata di lui, se ora è così affascinante,da adolescente deve essere stato un bel ragazzo.

-È di sopra, anche lui vuole conoscerti-
-Gli hai detto chi sono?-
-Gli ho raccontato di me, di te e di noi. Gli ho detto che non lo hai abbandonato, solo che il resto devi raccontarglielo tu.
-Era una cosa che dovevamo fare insieme. Ma ti ringrazio di avergli parlato e soprattutto di averci permesso di vederlo.
-È un tuo diritto Elina. Sei sua madre, non avrei mai potuto negarti il diritto di conoscerlo- Le parole di Luke in un certo senso confortano la mamma.
-Grazie Luke, sul serio-

“Papà?”

Dalle scale scende un ragazzo e subito mamma si copre la bocca con le mani.
Sento una forte stretta al cuore, è davvero lui, in carne ed ossa, finalmente davanti a noi. Ha i suoi stessi occhi, come Luke, ma i lineamenti del viso appartengono alla mamma.
I loro sguardi si incrociano come se non potessero fare a meno di attrarsi.

-Daniel ti presento Elina e Isabelle. Sono venute per conoscerti-
-Papà dice che sei tu mia madre-
-È così. Sei diventato bellissimo, assomigli così tanto a tuo padre-
-Perché ora?- Chiede Daniel alla mamma lasciandola per un attimo senza parole.
-Vi lasciamo soli, avete tante cose da dirvi-

Luke mi fa segno di seguirlo in giardino.
Non sono molto convinta che sia una buona cosa lasciarli soli, ma forse hanno solo bisogno di parlare da mamma a figlio. E recuperare gli anni perduti.

-Scusa se ti ho portato via così. Ho solo pensato che dovevano passare un po’ di tempo insieme. Riesco a capire cosa prova Elina nei confronti di Daniel. Non è facile decidere di dare in adozione il proprio figlio, perché si è troppo giovani. L’ho provato anche io, quando non ho potuto starle accanto e quando ho saputo dell’adozione.

-Però sei stato tu a lasciarla. Lei voleva stare con te- Dico a Luke come se la cosa fosse ovvia, in effetti, lei voleva sul serio formare una famiglia con lui.
-È stata Elina a dirtelo?-
-L’ho letto nel suo diario, ma come sono andate veramente le cose, si, è stata lei a dirmi tutto-
-So di avere sbagliato- Confessa Luke –Ho perso mio padre quando avevo più bisogno di lui.
Quello è stato un periodo nero, ho fatto molti sbagli. Quando Elina mi disse di aspettare un figlio, volevo solo stringerla e baciarla, e dirle che tutto sarebbe andato bene-

-Perché non lo hai fatto allora?-

-Non lo so. Appena ho realizzato di stare per diventare padre, tutto sarebbe cambiato. Ti giuro che non so perché l’ho lasciata. Ho fatto il contrario di ciò che volevo veramente. Io amavo tua mamma, con tutto il cuore. Lei è stata la persona più importante della mia vita.
-Potevi tornare indietro. Penso che lei ti avrebbe perdonato se tu fossi tornato-
-Eravamo giovani, troppo direi. Abbiamo fatto degli errori. La cosa che non rimpiango è avere Daniel con me-
-Penso che mamma avrebbe voluto vivere con te e Daniel. -Confesso con una punta di amarezza-

Mi siedo su una panca.
Ripenso un po’ a tutto quello che è successo fino a oggi.
Mi sembra ancora tutto un sogno, e che prima o poi mi sveglio trovandomi a letto, in camera mia.
Luke da le spalle alla piscina guardando con aria assente il cielo.
Spero tanto che mamma e Daniel abbiano chiarito, se parlano pacificamente o se lui le sta rinfacciando i suoi errori.
L’icona di Whatsapp cattura la mia attenzione. È Jackie, dice che Alex è un po’ strano e che dovrei chiamarlo, e sospetta che si sta vedendo con una ragazza.

-Molto maturo Alex- Mormoro sbuffando.
-Qualcosa non va?-
-La mia amica mi ha appena detto che il mio ragazzo o per meglio dire “ex”, esce con un'altra, e che non ha il coraggio di dirmelo-
-Oh, vi siete lasciati da poco?-
-Lui mi ha esplicitamente detto “Se vai a Londra, tra noi è finita” ma non abbiamo sul serio rotto, credo-
-Lui non diceva sul serio-
-Non lo conosci, non puoi dirlo- Dico con un sorriso amaro.
-Ha solo avuto paura, i ragazzi non amano i rapporti a distanza, tendono ad essere un tantino gelosi-
-Veramente lo sono anche le ragazze. E poi, lui sa il motivo per il quale sono qui. Non può fare il geloso se gli dico che vado ad incontrare il mio fratello ritrovato-
-Sono convinto che si è già pentito di ciò che ha detto-

Scuoto la testa come per dire –no, non sai quello che stai dicendo- eppure, parlare con lui non mi dispiace più di tanto.
Luke è un ottimo ascoltatore.

-Io ho fatto lo stesso errore con Elina. Solo che non sono riuscito a rimediare in tempo-
-Non è lo stesso. Lui mi ha lasciata perché…non ne sono sicura ma, comincio a pensare che sul serio si vede con un'altra-
-Non sembri molto dispiaciuta..-
-Cosa serve arrabbiarmi ora, non ce l’ho nemmeno davanti per dargli un pugno sul naso- Sorrido all’idea di colpirlo sul serio.
-Magari se rispondessi alle sue chiamate, sapresti la verità- Disse Luke alludendo al cellulare che squilla da un po’. Ma io riattacco,non ho voglia ora di sentire la sua voce.
-Tu sei fuggito perché non volevi diventare padre, o probabilmente avevi paura e pensavi di non essere un buon padre per il figlio che sarebbe nato. Con Alex la storia è diversa-
-Pensi che sia quello giusto per te?-
-Non lo so. Una volta lo pensavo. Noi eravamo migliori amici prima di metterci insieme. Quando lo guardavo sentivo le farfalle nello stomaco e pensavo saremmo stati insieme per sempre. Ma le cose sono diverse.
E poi so che lui si è innamorato di un'altra ragazza, io non posso farci nulla. Non posso obbligarlo ad amarmi se lui non sente la stessa cosa per me-
-Ho sposato Michelle, ma se potessi tornare indietro sposerei Elina. So che non dovrei dirlo a te che sei sua figlia e che ami tuo padre. Ma questa è la verità e io non la posso più nascondere.
-Tranquillo, anche se dovrei arrabbiarmi per ciò che hai detto. Infondo se le cose fossero andate diversamente, io non sarei qui adesso. Ma probabilmente la penserei come te al tuo posto-
Il mio cellulare squilla ancora ma io ancora una volta riattacco. Luke mi guarda ridacchiando, io punto lo sguardo sulla sua persona come per dire –Ehy, vedi di farla finita- chissà che fanno quei due. È passato un po’ da quando sono chiusi nel salotto.

-Sei sicura che ci sia un'altra? Magari la tua amica si sbaglia. E poi non penso ti chiamerebbe così tante volte se ha un'altra tipa-
-Non lo so. Non sono in vena di sentirlo, e forse mi dirà che non c’è nessuna…ma so che sono solo balle. Sono stanca di sentire menzogne-

-Isa, voglio presentarti Daniel- Mamma arriva da noi seguita da Daniel, che ha gli occhi arrossati e le mani in tasca. Hanno pianto entrambi, si vede benissimo.

Per la prima volta lui mi guarda negli occhi, e penso solo che ho voglia di abbracciarlo e stringerlo forte e dirgli che sono felice.

-Lei mi ha raccontato un po’ di cose. Forse dovremmo fare due chiacchiere-
-Noi andiamo in cucina per uno snack, Isabelle, fai come se fossi a casa tua-

Luke da una pacca sulla spalla del figlio, e fa un cenno a mamma di seguirlo. E così ci troviamo da soli, io e lui.

-Mi sento un po’ in imbarazzo. Non sapevo della tua esistenza fino a poco tempo fa-
-Io invece, lo sapevo- Confessa Daniel, io giuro, resto di stucco.

Lui sapeva? Perché è stato zitto?
Non me lo aspettavo. Io appena ho saputo sono corsa qui, mentre lui non ha fatto nulla.
Perché? Allora è vero ciò che dicevano tutti?
Lui non voleva conoscermi.

-So di averti sconvolto, lo leggo nei tuoi occhi-

Io taccio, non so cosa dire. Le parole mi muoio in gola, non vogliono uscire.

-Non pensare che non ho voluto conoscerti. Ma non sapevo come fare. Cerca di capire, sono cresciuto in un orfanotrofio e poi un giorno il mio vero padre è riapparso e mi ha chiesto di vivere con lui. Quando sono arrivato qui lui mi ha presentato sua moglie, che ho scoperto non essere la mia vera madre. E poi è nata Katherine. Per me lei era l’unica sorella per me. Non sapevo ancora di te. Quando papà un giorno mi ha detto tutto, ho fatto come te, come ora stai facendo.

-Io ho subito voluto venire a Londra, tu invece?- Mi guardo le scarpe –Non sarei mai dovuta venire-
-Mi dispiace di non averlo fatto per primo. Ma non potevo piombare in casa tua all'improvviso, non potevo invadere la tua famiglia-
-Forse hai ragione. Ma questo non cambia le cose-
-Dovevi prima leggere il diario per capire tutto. Anche io ho letto quello di papà-
-Luke che scrive un diario? Non lo vedo a fare quelle cose da ragazza-
Ci ridiamo su come se fossimo amici di vecchia data.

-Questa storia è così assurda. Io non riesco ancora a crederci- È vero, mi sembra ancora tutto un sogno.
-Invece è tutto vero-
-Cosa succederà adesso?-
-Che vuoi dire? Ci siamo ritrovati, non sei felice?-
-Si, ma io e mamma dobbiamo tornare a casa, e…non ci rivedremo più?-
-Ora che vi ho ritrovate,di certo non vi abbandono-

Cominciamo a chiacchierare. Lui riesce a sconfiggere tutti i miei dubbi. Parliamo della mamma, della sua vita, della mia. Gli dico di Madeline e che lei è un tipetto difficile e che gli darà del filo da torcere.
Parliamo di tante cose, e mamma è ancora in cucina con Luke. Mi chiedo cosa stiano facendo, pensavo che volesse passare più tempo con suo figlio prima della partenza. Daniel frequenta medicina, sta con una ragazza da tre anni. La sua grande aspirazione è girare il mondo, si definisce uno spirito libero.
Mi piace, devo ammettere che pensavo peggio, ma ora sono felice sul serio.

-E poi ho conosciuto Sarah, lei mi completa-
-La tua vita sembra più entusiasmante della mia-
-Cosa c’è che non va nella tua?-
-L’amore fa schifo. Pensavo fosse una cosa bella ma mi sbagliavo-
-Vuoi parlarne?-
-No, scusa ma non mi va. Non voglio pensare a cose brutte. Andiamo a vedere cosa combina mamma, è da un po’ che è in cucina con Luke-
-Come vuoi, ma se ti va di parlare io sono qui, lo sai-
-Lo so-

Ci dirigiamo verso la cucina.
Daniel mi piace, vorrei solo passare più tempo a conoscerlo. Ma il tempo stringe e non è a mio favore. Dalla cucina sentiamo delle risate e parole sussurrate. Guardo Daniel che ride quasi correndo per raggiungerli. Io, invece rallento il passo.
Scorgo mamma vicino a Luke, forse troppo vicina. È di spalle, lui le sta davanti. La sua mano gli stringe il braccio.
Cerco di capire cosa succede quando Daniel entra in cucina e loro si allontanano, e sembrano dispiaciuti?! Mamma che combini?!
Lei ridacchia portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio, guardando poi, nella mia direzione.

-Avete parlato?- Dice rivolta a me.
-Si- Tutti e tre sembrano una vera famiglia –Abbiamo chiarito qualche incomprensione- E io, mi sento di troppo.
-Mi fa piacere. Luke ci ha invitate a cenare qui, ti va?Domani partiamo presto e…-
-Tranquilla, non ti avrei detto di no-
-Ottimo- Guarda con gli occhi sognanti prima Daniel e poi Luke.



Verso le 23:15 torniamo in hotel.
Non abbiamo chiacchierato molto. Non avevamo niente da dire o almeno io, ero taciturna. Diciamo invece che al ritorno dal bagno loro erano di nuovo in cucina e si sono baciati.
Non un bacio qualunque, non come ci si saluta un amico o un parente. Loro si stavano baciando come due fidanzatini innamorati.
A questo punto mi chiedo se sia stato un bene che mamma e Luke si rincontrassero. E Daniel poi, non so se ha fatto finta di non vedere o se ha visto ed è contento di ciò.
Io voglio solo che la mia famiglia sia felice. Voglio un rapporto con mio fratello. Voglio che mia mamma sia felice.

Prima di mettermi a dormire il mio telefono squilla, e un Alex lampeggia.
Non posso più ignorarlo. E decido di accettare la chiamata.

-Cosa vuoi?-

“Volevo parlarti…”

-Fallo e che sia una cosa veloce- Sono dura, ma non ne posso più.

“Non è facile per me. Cerca di capire”

-Tutti mi dite che devo capire. Ma io sono stanca Alex. Dimmi la verità, perché mi hai lasciata?

“Sono stato avventato. Non pensavo tutto quello che ti ho detto”

-Certo, e io sono Biancaneve la credulona. La più scema del reame. Almeno si sincero e dimmi la verità. Ti sei innamorato di un'altra ragazza?-

“Si…ma provo qualcosa anche per te”

-Non puoi amare due persone Alexander. Non funziona così, amerai sempre un po’ di più l’altra-

“Non dire così, io ci sto male”

-Credi che io no?- Sospiro –Forse abbiamo sbagliato a metterci insieme-

“Lo pensi sul serio?”

-A questo punto…Se non mi ami più va bene. Non posso costringerti a stare con me se non vuoi. Ma voglio chiederti una cosa-

“Tutto quello che vuoi”

-Eri sincero quando dicevi di amarmi, o erano tutte menzogne?-

“Io ti ho sempre detto la verità, ti ho sempre amata. Ma…amo di più lei”

-E me lo dici così?- Sento gli occhi pizzicare, ma non voglio che lui mi senta piangere. Le mie lacrime non le merita.

“Non voglio mentirti. Io ci tengo a te, ma non ti amo più in quel modo”

-Sei un vero stronzo Alex- Esco in veranda così che mamma non senta –Io mi fidavo di te, ho fatto l’amore con te. Non conta niente?-

“Conta tutto. Ma come hai detto tu, perché fingere se non proviamo niente?”

-Ho messo in gioco i miei sentimenti per te. Ho litigato con mia madre, con mia sorella, con i miei amici per te. Tu per me che cosa hai fatto?-

Alex non risponde, perché lui non ha mosso un dito per me.
Lui non ha rischiato niente.
Mentre io stavo perdendo il rapporto con la mia famiglia e con Joel che mi è sempre stato vicino. Tutto per Alex. E Madeline, io l’ho sempre difeso anche con la nonna. Ma lui?
Sei una delusione Alex.Il tuo amore era una bugia.

“Bells, io…giuro non volevo ferirti. Ma non provo più le stesse cose di una volta”

-Jackie mi ha detto che ti vedi con un'altra. Da quanto tempo e chi è?-

“È Jennifer. Mi dispiace volevo dirtelo”

-Quella Jennifer?! La pazza?!- Non ci posso credere, ma perché lei? –Ti fidi di quella ragazza? Quella che voleva farci lasciare? Non ti riconosco più-

“Non è come pensi, lei è diversa. E non voglio parlare di lei con te, non capiresti”

-Certo, sono io quella che non capisce. Io sono a Londra e tu mi stai lasciando per telefono, invece di avere il coraggio di dirmelo in faccia-

“Torniamo ad essere amici, era meglio prima”

-Noi non siamo mai stati realmente amici. Io non ti vedevo come amico, e tu lo sapevi. Anche quando uscivi con le altre, io ti ho sempre visto come qualcosa di più-

“Lo so, e mi dispiace. Ti sei innamorata di me e ti ho delusa. Ma forse stare lontani per un po’…”

-Basta. Ho capito non vuoi stare più con me. Ma il giorno che ti stancherai della tua nuova ragazza, io non sarò più disponibile-

“Non dire così, tu sarai sempre importante per me”

-No Alex. O Jennifer o me. Non ci sono seconde scelte. Non pensare che quando ti stancherai di lei, io ritornerò da te-

“È così che la pensi?”

-Si, è meglio per entrambi. Sono stanca delle bugie, ho fato finta di non vedere da troppo. So che sei diverso ma tra noi non va, e…è una cosa che dobbiamo accettare. Meglio farla finita ora-

“Siamo sempre amici? Ti prego ho bisogno di sapere che tu ci sei”

-Non lo so. Devo pensarci, mi serve tempo-

“Mi dispiace”

-Va bene Alex. Devo andare ora-

“Ciao Bells”

-Addio Alexander- Dissi un attimo prima di agganciare, senza dargli un attimo per rispondere.

Non rientro subito in camera. Mi prendo un po’ di tempo per riprendermi, io ci credevo sul serio nella nostra storia. Non può finire tutto così.
Jennifer non può averla vinta in questo modo, eppure anche se non voleva più separarci, Leven è riuscita nel suo intento.
So che lei non è più innamorata di Alex, e che mi ha detto tutto su Jennifer, però non posso fare a meno di essere un po’ incazzata con lei.
Se non avesse mai chiamato Jennifer e messo in scena il suo piano per farci lasciare, ora saremmo ancora insieme io e lui.

-Ehy, va tutto bene?-
-Tra me e Alex è finita, definitivamente- Confesso mentre una lacrima solitaria scivola sulla mia guancia.
-Tesoro mi dispiace tantissimo- Mi abbraccia da dietro, e io scoppio in lacrime, anche se non volevo. Piangere per un ragazzo che mi ha mollata in quel modo, è come disperarsi per qualcosa che non esiste.
-Si è innamorato di un'altra, la stessa che voleva farci lasciare, ti rendi conto?-
-Su non piangere, vedrai andrà tutto bene-
-Cosa c’è che non va in me?-
-Tu non hai niente di sbagliato. Errare è umano. Forse non siete fatti per stare insieme-
-Lo pensi sul serio?-
-No, ma è l’unica cosa che posso dirti in questo momento-



[...]



-Papà fa troppo caldo, e ce troppa gente. Sei sicuro che tornano oggi?-
-Tesoro, abbi un po’ di pazienza, magari il volo è in ritardo-
-Hai ragione, ma io mi annoio- Madeline sbuffa chiudendo l’ennesima rivista. In effetti il volo è leggermente in ritardo. E lei spazientita, non ne può più di aspettare.
-Potevi restare a casa se non volevi venire-
-Certo, a fare cosa?-
-Ok,che ne dici di controllare se la macchina a posto?-
-Mi hai presa per la tua cameriera personale?-
-Sei ancora arrabbiata, dovesti calmarti. E hai fatto pace con tua sorella?-
Madeline lo guarda un po’ male. –Non preoccuparti è tutto risolto. Puoi stare tranquillo-

-Papà? Maddy?-
-Oh, ecco le mie donne-Papà da un colpetto sulla spalla a Maddy, e corre verso di noi-
-Mi sei mancato tantissimo papà. Ma sono stati giorni bellissimi-
-Mi fa piacere, dovrai raccontarmi tutto-
-Hai fatto la brava signorina?- Fa mamma a Madeline scherzosamente.
-Tutto bene, puoi chiedere a papà. Sono stata buona lo giuro-
-Oh, non dirmi che sei ritornata quella di una volta-
-No, ma mi sono calmata un po’. Mi sono resa conto che stavo diventando una persona odiosa. Non mi piacevo più-
-Meglio così, eri insopportabile prima- Dico a Mad, lasciando papà con mamma.
-Tu invece non mi sei mancata per niente-
-Si, e io ci credo- La abbraccia perché questa scema, anche se non vuole ammetterlo, le sono mancata e lei di più. La mia famiglia è completa ora.
-Che ne dite di raggiungere la macchina e andare a mangiare fuori. Per festeggiare- Fortuna che papà ha avuto questa idea, ho una fame.
-Mc Donald- Suggerisce Maddy.
-Noo, meglio il sushi. Ti prego papà- Faccio gli occhi dolci.
-Io pensavo italiano, no?- Propone mamma.
-Tutti e tre?-
-Papà…così è eccessivo-
-Va bene. Intanto usciamo da qui e poi ci pensiamo-



[...]



-È da un po’ che io e te non parliamo-
-Vero. Da quando abbiamo litigato-
-Ti va di chiacchierare un po’?-

Con mamma, papà e Maddy, siamo stati a mangiare sushi e al cinema.
Era da tanto che non ci prendevamo una pausa da tutto, e passavamo un po’ di tempo insieme noi quattro.
Papà e mamma sembravano ritornati ragazzini, anche se nello sguardo di mamma vedevo una luce strana. Non voglio saltare a conclusioni affrettate, ma credo che lei pensi a Luke.
Non dirò nulla a papà di quello che ho visto a casa di Luke, non mi sembra giusto. E spero che mamma prima o poi sia lei, a dirgli tutto.
Lei mi ha detto che quello che ho visto era solo un bacio di addio. Uno per dire grazie, ma davvero lei ha dimenticato?
E se non è così, cosa succederà?
Siamo in veranda io e Madeline, sorseggiamo un the alla pesca. A casa abbiamo chiamato la nonna, che impaziente ci ha riempito di domande. Verrà a trovarci tra qualche settimana, vuole anche lei conoscere suo nipote.

-Allora, come è nostro fratello?- Chiede Mad guardando il giardino.
-Un po’ come la mamma, e come te. È dolce, sicuro di se, ha un carattere forte. Ti assomiglia per certi aspetti. Non pensavo sarebbe riuscito a piacermi a prima vista-
-Mh, come me?-
-Ne ha passate tante. Ma sono contenta di averlo conosciuto-
-E suo padre?- Mad è sempre stata una tipa curiosa. –Dai racconta non tenermi sulle spine-
-Suo padre è l’opposto del nostro. È amorevole, riesce ad incantarti e farti sentire meglio, ed è un ottimo ascoltatore. Mentre mamma e Daniel si conoscevano, io ho parlato con lui. Ero un po’ giù anche per la storia di Alex, e lui…mi ha tirata su. Dovresti conoscerlo, piacerebbe anche a te-
-Ti invidio Isabelle- Confessa Madeline tirando su il capo.
-Perché dici così?-
-Al tuo posto non avrei reagito così bene. Anzi, quando siete partite ho detto delle cose a papà. Del tipo che siete state pazze ad andare fino a Londra per incontrare un tizio che probabilmente non vi vorrà parlare-
-Mad…-
-Gli ho detto anche che la mamma rivedendo il suo vecchio fidanzato magari…non so potesse provare qualcosa. Anche se questo succede nei film. Ma non ero contenta, la nostra famiglia è questa, il passato è passato-
-Non so perché mamma non ce lo abbia detto prima. In questo anche io mi sono arrabbiata un po’. Doveva parlare molto tempo fa, però non devi volerle male, ha avuto i suoi motivi per non farlo-
-Lo so, infatti dopo due minuti mi sono scusata con papà. La verità è che non possiamo capire cosa ha passato a quel tempo. Ma è stranissimo lo stesso-
-Figurati io. Non pensavo avrei avuto il coraggio di prendere un aereo e andare a cercarlo-
-Ma lo hai fatto. E questo è da te. Perciò era arrabbiata. Tu sei tutto quello che io non sono, e che vorrei essere-
-A me piaci come sei, e poi è bello essere diverse-

Ci abbracciamo.
Sono contenta di aver ripreso il rapporto che avevo perso con mia sorella.
Non potevo sperare in meglio, è brutto litigare soprattutto se il motivo è un ragazzo o un qualcosa di stupido. Non ricordo nemmeno più perché abbiamo smesso di comunicare.

-Mamma mi ha detto cosa è successo a Londra, con il tuo principino-
-Ahh, sono un po’ seccata di parlare di lui-
-Non voglio farti una predica, ma te lo avevo detto- La guardo un po’ male. –Scusa, ma questo però dovevo dirtelo-
-Lo so- Sbuffo. –So che mi avevi avvisata su di lui, solo che io ci speravo. Lui era davvero il principe azzurro dei miei sogni-
-Guarda se lo incontro per strada lo castro- Ridacchio, che scema che è.
-Sul serio, non fare nulla non ne vale la pena-
-Ma Isabelle, non puoi dargliela vinta così. Devi fare qualcosa-
-Cosa? Cosa dovrei fare?-
-Per prima cosa domani andiamo a casa sua e bruciamo le sue cose. Quelle a cui tiene di più-
-Non lo possiamo fare- Rido e lei incrocia le braccia al petto. -È vandalismo, e poi a cosa serve, pensaci-
-Andiamo dalla sua sciacquetta e diciamole che se si azzarda a toccare Alex, è una donna morta-
-Troppo tardi, lui è stato con lei- Maddy si ammutolisce. –Ti ringrazio, ma non voglio. Lui non mi ama più, è giusto lasciarlo andare-

Entro in casa e vado dritta in camera mia.
Va bene che mia sorella si preoccupi per me, ma io sto bene credo. So solo che ora non voglio nessuno accanto a me.
La ferita che mi ha provocato Alex, non si rimarginerà tanto presto. Credevo in un noi che in realtà non è mai esistito.
Credevo in quel per sempre che lui mi ha fatto credere. Nelle sue parole.
Ogni volta dopo aver fatto l’amore, mi sussurrava che mi amava, e che saremmo stati per sempre insieme. Ma quale bugia fa più male di un ti amo.
Infilo il pigiama e scosto le coperte restando nel buio della mia camera. Resto solo con i miei pensieri, i miei dubbi e le mie illusioni, di un amore che era solo una bugia.





Ehy sono tornata. Eh si lo so, non volevo metterci tanto ma siccome è il penultimo capitolo volevo che fosse buono?!
Non so se faccia schifo o meno, ma io ci ho provato. E ora non linciatemi che ho troncato la storia tra isa e Alex. :) Penso che doveva andare così, volevo scrivere che sarebbero stati insieme fino alla fine, però mi sembrava troppo smielato, e non so non mi convinceva.
Però, mai dire mai. Chissà ce ancora il ventesimo capitolo, magari qualcosa si aggiusta.;) Comunque non so quando posterò l'ultimo, sono ancora indecisa sul finale, ma non vi lascio nessuna anticipazione, lo scoprirete da voi. E niente, vi lascio al cap. Alla prossima e spero che il capitolo vi piaccia e che non sia uno bruttissimo. E scusatemi ancora del ritardo!

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Capitolo 21
*** Chapter 20 ***









20 Maggio


Da quella sera a Londra, non ho più sentito Alex. Non sono ancora arrivata però, al punto da cancellare il suo numero dalla mia rubrica. Ma non ho nemmeno pianto seriamente per lui. È come se il mio corpo si rifiutasse di cedere alla tentazione che ho di piangere. E so bene, che servirebbe a ben poco. Ormai siamo destinati a percorrere strade diverse.

Oggi, dopo tanto tempo mia sorella mi è vicina come lo eravamo un tempo. Unite come una volta. Non ricordo più il motivo per cui abbiamo litigato, oppure semplicemente lo abbiamo accantonato in un angolino e fatto finta che per ora, non sia mai esistito. Mad mi ha sempre detto che per colpa di Alex lei e io litighiamo. E comincio a pensare che ha sempre avuto ragione, e anche mamma all’inizio, mi ha messo in guardia su di lui. E io, non avevo mai litigato con lei come ho fatto mesi fa. Tutto per Alex. Però, passato questo momento, ci ripenso e mi do della scema da sola. Come può l’amore della mia vita essere portatore di tante sventure? No, Alex non è stato un male per me, lui è stato la persona più importante della mia vita. In casa non parliamo mai di lui. Solo al ritorno da Londra il giorno dopo mamma ha voluto parlare di quello che ci siamo detti per telefono. È vero che ci sto male da quando abbiamo rotto, però mi sto convincendo del fatto che magari, anche se non sono convinta del tutto, che lasciarci ora non sia stato proprio un male. Lui è stato il mio migliore amico, prima di essere il mio ragazzo. Alex è stato il primo in tutto, e ho sempre pensato che ci sarebbe stato solo lui. Ma parlandone con mamma, appunto, ho capito che non posso continuare a stare male per qualcuno che non si interessa più a me. Ho bisogno di vedere altre persone, di uscire di casa, di vedere Joel, e di vivere una vita felice. Non ho più voglia di pensare che lui entrerà da quella porta e mi abbracci e baci, e che tutte le cose brutte che ci siamo detti, non ci siano mai state.

Infine la mia certezza è sperare. Perché so che un giorno, quando entrambi saremo pronti torneremo insieme, e quel “per sempre” tanto sognato, non sarà solo un sogno. I miei sentimenti per lui ci sono ancora, perché un grande amore non si dissolve da un giorno all'altro. Ma oggi, devo pensare a me e alla mia felicità, e smettere di guardarmi indietro. Da domani ci sarà una nuova me, che non si lascia scoraggiare dalle cose brutte che capitano. Una persona che anche se è stata ferita, è capace di rialzarsi e tornare a sorridere.


[...]


-Tesoro devo andare al supermercato, ti va di venire?-
-Solo se dopo andiamo per negozi- Dico con un gran sorriso.
-Mh…tuo padre non ti ha detto che non devi esagerare?-
-Beh, però Maddy può comprare tutto quello che vuole- Metto un finto broncio.
-Devo ricordarti che questa settimana il postino ha consegnato sei scatoloni, indirizzati tutti a te!- Con le braccia conserte come a volermi sgridare.
-Non è colpa mia…- Dico dispiaciuta. –Mi sono lasciata influenzare da acquistare online-
-Tutte cose inutili-
-Ho visto un bellissimo vestito, ma il negozio online ne è sprovvisto, perciò dobbiamo andare al centro commerciale. Lì di sicuro ce-
-E certo, sfrutta la tua mammina-
-Dai, per favore- Congiungo le mani improvvisando un faccino triste.
-E va bene. Dopo la spesa ci andiamo. Tua sorella ha voglia di venire?-
-Glielo chiedo. Intanto vai in macchina-
-Zi, padrona-
-Si, si prendimi in giro- Dico a mamma mentre salgo di sopra.


Salgo in camera e Madeline è sdraiata sul letto con il suo tablet impegnata a guardare il solito film strappalacrime.

-Ehy, vuoi venire al centro commerciale?-
-Sicuro. Certo, meglio che stare in casa-

Mette il tablet sul comodino e fruga sotto il letto in cerca di un paio di scarpe. Li sotto potrebbero nascondersi tante cose, lei non è una patita per l’ordine. Butta tutto sotto il letto quando non ha voglia di mettere a posto.
E mamma ogni volta si infuria per il suo disordine.

-Ultimamente stai poltrendo come un gatto sul sofà. Mamma ha promesso un giro per negozi, sai, dopo il supermercato-
-In realtà Isabelle, sei tu che ti sei rinchiusa in casa come fanno le vecchiette-

Mia sorella mi guarda di traverso mentre infila le converse.
Vorrei poter dire che mente, e che ha torto, ma se devo essere sincera, è così. Come dice lei.

-Lo sai perché- Dico non dilungandomi troppo.
-Ma non è la cosa giusta questa. Hai persino rifiutato l’invito di Joel in piscina e alla festa-
-Non era importante, e non mi va la piscina-
-Con il tempo dimenticherai-
-Forse, non so se voglio però-
-Di certo in questo momento non è a te che pensa-

Mad prende una rivista e c’è lui in copertina, bello come sempre forse anche di più di prima.
Ha cambiato acconciatura. Ha i capelli rasati ai lati e dietro e un folto ciuffo al centro. È più muscoloso e uomo non più il ragazzino che ho conosciuto, per quel nuovo telefilm che sta girando “Vikings”, ne ho sentito parlare. Sfoglio le pagine e ancora lui, accompagnato dal cast e da ‘lei’.
Ovvio no? Hai una nuova ragazza e vuoi mostrarla in giro come se fosse un trofeo. Non mi da fastidio, è solo che…non lo so nemmeno io.
Ci siamo lasciati va bene, non poteva durare per sempre, però non pensavo ci saremmo detti addio così tante volte, e ora è davvero finita.

-A cosa pensi?- Dice Mad vedendomi pensierosa.
-Che dovresti leggere roba più interessante di queste scemenze-
-Anche tu appari sulle riviste-
-Lo so, ma io non le leggo. Mi aggiorno su internet-
-Devo presentarti un mio amico, magari ti piace e ti dimentichi di lui- Dice pensandoci su.
-No, i tuoi amici sono vecchi-
-Maturi direi, ma non preoccuparti lui ha 22 anni-
-Mh, ma dai- Ridacchio scendendo in salotto con mia sorella dietro di me.
-Si chiama Dilan è uno strafigo. Non lo vuoi perché pensi male ma se lo vedessi, ti ricrederesti-
-Ci penserò-
-Hai presente Zac Efron?-
-Quello di 17Again?!-
-Si, ma è solo per farti un idea. Sai moro, occhioni azzurri, fisico palestrato, dolce come uno zuccherino e a letto passionale-
La guardo un po’ male. –L’hai già provato? Lo sai che non voglio uscire con i tuoi ex-
-Tranquilla lui non è un mio ex- Mette una mano sul petto –Lo giuro-
-Ti ho detto che ci penserò-
-Ti lascio lo stesso il suo numero-
-Fa come vuoi-


[...]


-Mamma che fine a fatto mia sorella?-
-Ha detto che va a comprare il gelato. Però digli di non prendere quelli dietetici, non mi piacciono-
-Si, gli ho detto di scartarli quelli-

Siamo al reparto frutta e verdura.
Maddy ha riempito il carrello di schifezze tra patatine e caramelle, mi sembra una bambina. Però anche io ho aggiunto qualcosa.
Mi annoia fare la spesa, non ho voglia di stare ore ed ore e girare per gli scaffali a prendere questo o quello. Afferro il telefono e chiamo Joel.

“Ehy, dove sei?”

-Al supermercato. Tu che fai?-

“In piscina, i miei sono riusciti a pulirla”

-Capisco- Dico con tono piatto.

“Tutto bene? Ti sento un po’ giù”

-Mi annoio. Ho convinto mamma a portarmi da Zara-

“Non dovresti spendere i tuoi soldi in stronzate. Sai che quella roba non ti serve”

-Sono una ragazza, si che mi serve-

“Hai l’armadio pieno di stracci. Mi hai chiamato per dirmi che non sapevi dove mettere la roba nuova. Sai che ho ragione”

-Sai che non te lo dirò mai-

“Lo so. Dopo vieni da me, stasera ti porto alla festa di un mio amico”

-Mh, non so…-

“Si invece, e comunque non accetto un no come risposta. Dopo il centro commerciale fatti accompagnare a casa mia e stasera si esce. Con tua mamma ci parlo io, lei mia adora”

-Infatti, dice spesso che se potrebbe ti adotterebbe- Ridiamo entrambi.

“È un si?”

-Per la piscina si, per il dopo ci penserò-

“Ok, ma tanto lo sai che io non mi arrendo. Comunque ci vediamo dopo”

-Un bacio-



Dopo gli acquisti ci dirigiamo da Essence, Ovs, Maddy ci trascina in un negozio di intimo, dice che deve assolutamente comprare un completo per sabato sera.
Anche se mamma non vuole perché un po’ restia, mia sorella si vede con un nuovo tipo. Ma questa volta ci ha assicurato che non ha l’età di papà, anzi ha ventisette anni. Quindi perché no?!
Maddy entra in un camerino e si prova un corpetto nero e rosso. È di raso e porta i laccetti per le autoreggenti. E la mutanda non è altro che un filo striminzito inesistente.

-Non è bello per una mamma vedere certe cose-
-Mamma ti devo confessare una cosa- Disse Maddy dal camerino.
-Dimmi, tanto alle tue confessioni ci sono abituata- Disse rigirandosi tra le mani un top azzurro semi trasparente e brasiliana del medesimo colore.
-Ti ricordi il mio ex?-
-Quale dei tanti?- Ridacchio passando un altro corpetto a Mad.
-Divertente Isa. Comunque Richard, quello che dicevi era come papà. E…niente per la mia prima volta ho preso un tuo completino intimo- Disse sganciando la bomba.
-Scusami?!-
-Non ti incazzare ora, sono passati tre anni, e io volevo qualcosa di sexy-
-Madeline!- Sbotta mamma –Ti sembra una cosa normale? Non devi farlo mai più-
-Dici che se papà lo sa si incazza?-
-No, ma non si fa. E poi ci tengo alle mie cose-
-Va bene, non preoccuparti, dopo quella volta me li sono comprati-
-Ecco, meglio così-

Mamma e Maddy battibeccano ancora un po’, io mi allontano di qualche centimetro da loro, ho un po’ vergogna insomma la gente ci fissa perché loro praticamente urlano di quale reggiseno/corpetto è meglio per certe occasioni. Come se fosse importante tale cosa, alla fine sempre devi spogliarti.
Vedo Madeline poggiare alla cassa tre sacchetti, e mamma uno. Mi avvicino alle due e Mad mi passa una busta facendomi l’occhiolino.

-Cosa c’è nel sacchetto?- Dico sospettosa.
-Una cosa per quando incontrerai Dilan-
-Sei oscena Maddy. Io…io non voglio andarci a letto-
-Non intendevo subito, ma magari quando lo conoscerai meglio e ti piacerà, vedrai con questo lo farai felice-
-Tu sei tutta matta-
-Lo so, ma è questo il bello no?-

Alzo gli occhi al cielo e raggiungo mamma, ha appena messo il cell in borsa.

-Joel mi ha detto tutto. Sono d’accordo con lui, devi andarci-
-Si, so che vado in piscina a casa sua-
-Intendevo alla festa, ti ho pure preso il vestito-
-Va bene, e allora festa sia-
Anche Maddy ci raggiunge –Io vi lascio sono stanca e poi voglio il gelato, e devo chiamare il mio nuovo ragazzo-
-Si, mi sa che torniamo tutte a casa. Tua sorella deve prendere il bikini e poi va da Joel-
-Anche io esco stasera, ma non faccio tardi-
-Va bene Madeline. Tu dormi da Joel Isabelle?-
-Penso di si, così non devi venirmi a prendere-
-Ci muoviamo? Fa caldo qui- Maddy è già quasi nel parcheggio. Io e mamma facciamo un certo sguardo nel quale ci capiamo benissimo. Ah, cosa non si fa per una sorella, o in tal caso per una figlia.


[...]


-Dove si va stasera?-
-A casa di Nicole. È il suo compleanno, vuole festeggiare prima di partire con i suoi-
-La conosco?!-
-Non penso, l’avrai vista si e no due volte. Comunque è carina e abbastanza tranquilla-
-Di la verità, ti piace eh?-

Lui fa una smorfia. Ma io so che gli interessa.
Usciamo in giardino con una limonata a testa. A bordo piscina lui entra in acqua recuperando la ciambella e un materassino.
Mi butto sul secondo schizzandolo un po’.
Mi è mancato stare in sua compagnia, non pensare a tante cose, e godermi le piccole cose.

-È carina…- Dice vago Joel.
-Mi sembra anche ora che tu ti trovi una ragazza-
-Non prendermi per il culo…fino a poco fa eri tu quella fidanzata e dicevi a me che l’amore è una cosa bellissima. E guardati ora- Disse senza pensare.
-Beh, diciamo che ho rivisto la cosa. Mi sbagliavo, non è poi tutta questa gran cosa-
-Non intendevo proprio quello. Lo sai che ti difendo sempre, anzi se mi capita davanti lo stendo, poi ti faccio vedere-
-Non ho bisogno di questo. È passato, ora vivo il presente-
-E comunque si, Nicole mi piace molto- Cambiò discorso –Pensi che io possa piacerle?-
-Sicuramente. E poi non si deve guardare solo l’aspetto fisico-
-Certo non sono un palestrato, però…-
-Smettila di fare la checca isterica- Mi guarda un po’ male. –Non fasciarti la testa ancora prima di rompertela. Vedrai andrà tutto bene stasera, e forse magari concludi pure- Dico ridendo facendolo arrossire.
- Non mi piace sentirti parlare così, sembri tua sorella-
-Ho cercato di sdrammatizzare un po’, non prendertela ok?!-
-Tranquilla…-

Joel nuota sul fondo vedo la sua sagoma sotto di me. Questa scena mi ricorda un episodio di quando stavo con Alex.

Un sabato mattina andammo in piscina, mi trovavo come ora sdraiata su un materassino azzurro sorseggiando un succo alla ciliegia. Lui invece nuotava un po’ distante da me.
Cercavo di abbronzarmi un po’, e sotto il sole mi dimenticai per un attimo della sua presenza. All’improvviso mi vidi sballottolata insieme al bicchiere mezzo vuoto, in acqua. Lui se la rideva ma io volevo solo buttarlo sott’acqua e forse affogarlo.
Ma invece gli andai vicino facendo finta di volerlo abbracciare e una volta vicino, gli tirai giù il costume, sfoggiandolo mentre lui cercava di coprirsi le parti basse.
Fu una giornata bellissima, una come tante altre che passammo insieme.

Impercettibilmente senza rendermene conto, sorrisi guardando su nel cielo. Non accorgendomi nemmeno un po’ che, Joel, si è appoggiato con le braccia al materassino, e mi guarda.

-A cosa pensi?-

Non potevo certo dirgli che stavo pensando di nuovo a lui? Al ragazzo che mi ha rifiutata, al tipo che mi ha spezzato il cuore. A colui che mi ha tradita facendomi sentire una stupida. A colui che forse, anche se un po’, un pizzico…amo ancora.

-A te e a Nicole…Ti terrò d’occhio stasera-
-Dici sul serio?-
-Certo, io devo controllare quello che fai. Se no, sai cosa combinerai con lei?!-
-No, intendevo...-
-Lo so, ma non ci stavo pensando- Lo guardo ma lui non sembra convinto del tutto.
-Va bene. Ma non farlo, non puoi starmi dietro, sarebbe imbarazzante-
-Ma tu sei inesperto combinerai dei guai. Devo darti una mano, sono o non sono la tua migliore amica?-
-Ha parlato l’esperta- Disse dandomi una leggera spinta. –Grazie ma no, me la cavo da solo-
-Che antipatico, e io che mi preoccupo pure- Gli do le spalle facendo finta di essermela presa, ma appena lui si rilassa io lo porto sott’acqua improvvisando una gara di apnea.
-Ahhh, basta- Sputacchia un po’ d’acqua. –Sei particolarmente loquace oggi, vero?- Disse raggiungendo il bordo piscina.
-Ho lasciato il muso lungo a casa- Dico raggiungendolo e strizzandomi i capelli prima di prendere un asciugamano.
-Meglio, sai, la Isa depressa non mi piace molto-
-Che stronzo, stanotte dormi sul divano- Dissi ridacchiando.
-No, che non ci dormo è scomodo. E poi devi dormire per forza in camera mia, quella degli ospiti è occupata-
-Beh non è un problema, con tutte le volte che lo abbiamo fatto…-
-Eh, però detto così…- Mi fa l’occhiolino.
-Ma smettila!-

Entriamo in casa e sua mamma è ai fornelli che prepara il pranzo. Noi saliamo di sopra in camera sua. Prendo il borsone con il cambio e apro l’acqua della doccia. Lui fa lo stesso nel bagno dei suoi genitori.
Casa di Joel è come casa mia, mi ci trovo bene, e ogni volta mi sento come parte della sua famiglia. E quando è lui a dormire da me, è lo stesso. Siamo come fratelli, ci siamo trovati. Mi avvolgo un asciugamano intorno alla vita. Tampono i capelli e subito indosso l’intimo. Mi affaccio Joel è entrato in camera, lo lascio un po’ da solo, si sa i maschi hanno bisogno del loro spazio. Infilo un paio di shorts e una canottiera. Guardo instagram Maddy ha caricato una nuova foto, seguita da mamma che anche lei è diventata selfie dipendente.

-Che facevi rinchiusa li dentro?- Disse alludendo al bagno.
-Ti ho lasciato un po’ di spazio per te-
-Non stavo facendo nulla, ho acceso solo il portatile-
Sta guardando Youtube. –Si, ma ti ho visto correre come un matto in camera, e ho pensato che magari…ti stessi preparando per stasera-
-Isabelle!?- Mi guarda un po’ male. –Mesi fa non avresti mai parlato così-
-Ma si cambia, e poi è bello essere diverse, no?!-
-Eh…ma tu lo sei un po’ troppo, no?-
-Non credo, e poi a me piaccio-
-Meglio così. Cosa ti metti stasera?-

Mi siedo sul pavimento, apro la sacca e prendo un vestito abbastanza estivo blu con fiori rosa. Corto fino al ginocchio con le spalline sottili e un paio di bottoni sul davanti.

-Mi piace-
-Lo so, è stata mamma a prendermelo-
-Vuoi conquistare qualcuno?-
-Figurati già mi basta Maddy con le sue moine…-
-Si, mi ha aggiornato sul tipo che vuole farti conoscere-
-Da quando fate comunella voi due?!- Dico sospettosa.
-Ma no, voleva solo un consiglio, tutto qui-
-Si, certo crediamoci. Guarda che se mi fate un scherzo voi due, saprò come vendicarmi-
-Tranquilla, nessuno scherzo. Devi fidarti un po’ di più-
-Io mi fido, ma se voi mi deludete io ve la faccio pagare-
-Riposiamoci un po’, e poi ci vestiamo- Guarda l’ora.-Tanto è ancora presto-
-Si, forse è meglio-

Mi sdraio sul letto di Joel, lui spegne il portatile e mi viene vicino.
Si sdraia anche lui, mi circonda le spalle con il braccio e io, mi accomodo poggiando la testa sul suo petto. Parecchie volte abbiamo dormito in questa posizione.
Non mi sono mai sentita in imbarazzo, lui è il mio migliore amico. Sarebbe da scemi pensare ad imbarazzarsi, per un cosa normalissima.
E so, che anche per lui è lo stesso.
Non si è mai fatto film mentali su di me. Solo quella volta quando avevo litigato con Alex, e quel giorno al parco. Ma sapevo che lo diceva solo perché voleva proteggermi. Lui non prova amore per me, e io non lo provo per lui. Certo, gli voglio un bene dell’anima. E lui pure. È come se fosse un fratello per me, in tutti i sensi. Anche se oggi, posso dire sul serio che ho un fratello, ma Joel lo è stato prima di Daniel. Perché io Dani, non lo conoscevo fino a poco fa.



-Però..casa di Nicole è bella- Do una gomitata a Joel cercando la sua attenzione.
-Si, beh..diciamo che non mi interessa molto come è arredata-
-E certo! A te interessa più la sua camera da letto!- Sorrido compiacendomi della sua faccia.
-Smettila, suvvia. Se ti sentono i suoi poi sono cazzi miei- Disse spingendomi oltre il cancello di casa.
-Nicole è ancora vergine?!-
-Ma che domande fai?- Disse parecchio indignato.
-Guarda che scherzavo, sei tu che te la prendi troppo-
-Con lei voglio fare bella figura, tutto qui-
-E soprattutto con i suoi genitori- Dico con un sorrisino innocente.
-Ehy, ben arrivati. Ciao Joel!-
-Nicole sei splendida-

Alla porta appare una ragazza decisamente carina e il tipo di Joel.
Alta quanto Joel, occhioni verdi, capelli lunghi e affusolati di un bel cioccolato. Fisico asciutto ma ogni cosa al proprio posto. Indossa un vestito senza maniche azzurro cielo con sotto un bikini bianco, e infradito del medesimo colore. Joel è arrossito appena lei gli ha baciato la guancia. Tipico di chi si è preso una bella cotta.
Lo sguardo di lei si posa su di me, sorride raggiante facendomi segno di entrare. Appena entro in salotto mi abbraccia con trasporto, Joel alle sue spalle ridacchia.

-Tu devi essere Isabelle, Joel mi ha parlato di te-
-Idem, devi fargli un certo effetto-
-Mh, dici che gli piaccio?-
-No, non gli piaci. Lui si è innamorato-
-Isabelle!- Joel è arrossito.
-Vuoi che menta e gli dica di no?!- Lo guardo di sottecchi ridacchiando con Nicole.
-Dai, non litigate. Andiamo in giardino così ti faccio conoscere i miei amici-
-Meglio, così Bells si distrae da me-

Gli faccio la linguaccia.
Sul retro c’è un tavolo con buffet, dj suppongo amico suo. A bordo piscina ci sono un paio di ragazze e un ragazzo che si spingono e spruzzano.
Una coppia balla e un'altra si sbaciucchia su un lettino. Sembra una di quelle serate in cui i ricchi figli di papà, organizzano party a tema, e ci si diverte e ubriaca.
Ma forse mi sbaglio e sto correndo un po’ troppo. Nicole si toglie il vestito sfoggiando un bikini bianco con un fiocco blu sulle chiappe. Joel un po’ imbarazzato si spoglia anche lui restando in costume da bagno.

-Isabelle tu non fai il bagno?- Nicole si avvicina scrutandomi.
-Ehm..Joel non mi ha detto di portare il bikini. Ma non fa nulla non farò il bagno-
-Oh, ma dai te ne presto uno dei miei-
-Sul serio non è il caso. Non scomodarti-
-Non preoccuparti lo faccio con piacere. Seguimi-

Nicole si avvia in casa e io guardo minacciosa Joel, che mima uno “scusami” col cavolo, aspetta che sia solo e poi glielo faccio vedere io lo scusami. Camera di Nicole non è molto grande, ha il parquet chiaro e le pareti color acquamarina.
Il letto a baldacchino di legno scuro mi piace, adornato da lunghe tende bianche. La scrivania di legno chiaro è ordinata e super pulita. Nicole deve essere una tipa ordinata, perciò a Joel piace. Lui non sopporta il disordine, anche se in camera sua non si può dire il contrario.
Ha l’armadio a muro e quando lo apre, noto che i suoi vestiti sono sui toni pastello. Da bambolina. Un piccolo acquario è posto sul comodino accanto al letto, il lampadario a pale secondo me da l’aria di estate.

-Ti piace la mia camera?- Ridacchia scegliendo un costume.
-Si, è bellissima. Hai buon gusto-
-Grazie. Tu e Joel siete amici da tanto?-
-Da un po’- Dico vaga sedendomi sul suo comodo letto. –Lui è il mio migliore amico da sempre credo-
-Anche lui ha detto la stessa cosa di te-
-Cosa ti ha detto esattamente di me?- Dico sospettosa.
-Che ti sei lasciata da poco e che hai bisogno di svagarti un po’-
-Ah, quel ragazzo non si fa mai gli affari suoi- Dico scocciata.
-Non prendertela con lui, un po’ ho insistito io. È solo che…volevo conoscere la sua migliore amica. Quando lui parla di te, gli brillano gli occhi-
-Io e lui siamo solo amici, Nicole- Le dico in modo che non pensi che ci sia più di un amicizia tra me e Joel.
-Ehy, calma lo so. Siete solo amici, tranquilla. Ero solo curiosa-
-Ok, e comunque anche io ho chiesto informazioni su di te- Dico facendole la linguaccia.
-Ah, si?- Ridacchia.-Allora dovrò punire Joel per tutte le cavolate che probabilmente avrà detto su di me-
-Lui è cotto. Tu gli piaci sul serio, ma non dirlo a lui altrimenti non mi parlerà più-
-Tranquilla manterrò il segreto-
-Meglio così, che ne dici di tornare giù? Forse si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto-
-Si,però prima indossa questo,scusa per il colore-

Mi da un bikini a fascia, il top è fiorellini sul rosa. E fin qui tutto bene, la mutandina invece è rosa con un fiocchetto azzurro dietro, e abbastanza ristretto.
Lo indosso e mi piace, un po’ meno però, per la mutandina brasiliana. Ma va beh…

-Ti sta bene, torniamo in giardino-
-Ok, però non voglio rimorchiare stasera ok?-
-Certo, tranquilla-



Al ritorno a casa di Joel.


-Hai esagerato con i cocktail, Isa-

Joel mi tiene in braccio mentre cerca di aprire la porta di casa, e di non svegliare i suoi.
Lo ammetto, sono un po’ brilla.
Sarà il caldo, il costume acchiappa-ragazzi di Nicole, il fatto che sono single…non lo so. Ma alla festa ho limonato con un amico di Nicole, e…non è da me.
Ho buttato giù qualche shottino in più, perché non volevo pensare troppo, e ho finito per ubriacarmi. Però, Joel e Nicole hanno parlato a lungo prima che andassimo via. E di questo sono felice, almeno lui ha avuto il lieto fine che meritava.

-Non sono ubriaca…hitch…solo leggermente brilla- Comincio a singhiozzare ridendo sguaiatamente-
-Zitta o ti metto lo scotch sulla bocca. Vuoi svegliare tutti in casa?-
-Almeno hai avuto la tua serata-
-Scema, io volevo che tu ti divertissi. Non che ti buttassi sul primo che ti capita a tiro. Quel tipo sembrava una piovra-
-Mi ha sbavata tutta…non è un gran baciatore-
-Principessa che ne dici di andare a letto?- Disse tirandomi su di peso dopo aver chiuso la porta.
-Dormi con me?-
-Tecnicamente non dovrei…ma farò un eccezione- Disse ridacchiando portandomi in camera sua.
-Nicole non è gelosa, noi siamo solo amici-
-Lo so, per questo non potrei mai fare nulla con te-

Finalmente sento sotto di me il materasso e sospiro.
Chiudo gli occhi mentre sento sfilarmi le scarpe e il vestito. Prendo da sotto il cuscino una maglia larga e lunga. Joel mi aiuta ad infilarla e scosto il lenzuolo infilandomici sotto.

-Grazie Joel-
-Ora dormi, domani ti sentirai uno straccio-

Joel va in bagno a ripulirsi un po’, indossa un pantaloncino a scacchi rossi e una vecchia t-shirt bianca. Quando torna in camera io dormo da un pezzo.
Fa il giro del letto affiancandosi a me. Porta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio. Mugolo contrariata.

-Alex…- Dico inconsciamente nel sonno.
-Buona notte Isa- Sospira Joel –Spero tanto che tu trovi ciò per cui stai lottando-


[...]



Alexander’s Home


-Siamo venuti proprio bene, vero?-
-Tutto merito mio, sono io che brillo- Disse con un certo sorrisino.
-Che stronzo e pure modesto direi-

Jennifer sfoglia uno dei tanti giornali di gossip delle star.
È seduta sul divano di casa di Alex da un po’. Da quando stanno insieme lei passa molto tempo a casa sua.
La mora alza lo sguardo sul biondo impegnato a fare esercizi per tenere il fisico allenato.
Si morde il labbro tornando con gli occhi sul giornale.

-Quel vestito ti faceva certe forme che…-
-Che?-
-Vuoi farmelo proprio dire?-
-Lo so, ma voglio sentirmelo dire da te- Disse lei avvicinandosi lentamente a lui.
Alex la afferra dai fianchi stringendola a se.-Eri veramente sexy- Posò le labbra sulle sue, percorse il tratto dalla guancia all’orecchio nel quale le sussurrò parole che la fecero ridacchiare.
-Anche io- Si rimpossessò delle sue labbra spingendo lui sul divano.
-Piccola…devo finire di allenarmi-
-Una pausa non ti farà male-
Jennifer allentò il laccio della tuta del biondo cercando di tirare giù i pantaloni, ma Alex la ferma. Lei sbuffa rimettendosi dritta. -Non guardarmi così, lo sai che è per lavoro-
-Lo so- Disse raggiungendo le scale. –Ti dispiace se mi faccio una doccia? Dopo devo incontrarmi con Rose-
-Certo in camera mia, come sempre-
-Non stancarti troppo- Disse facendogli l’occhiolino.
-Aspetta- La ferma raggiungendola. –Incontrerò tua sorella prima o poi?- Disse lui cercando delle conferme.
-Ovvio, sei il mio ragazzo. Mi pare logico- Lascia un bacio sulla sua guancia sparendo oltre le scale.

Da quando Alexander a cominciato a recitare in Vikings, il suo corpo ha cambiato aspetto. È più muscoloso e in forma di quando recitava nei panni di Cato. Anche il suo look è migliorato a lui non dispiace, anzi ogni volta che passa davanti a uno specchio, si infila le dita tra i capelli ammiccando alla propria persona.
Oltretutto Jennifer apparendo spesso insieme a lui sui giornali di gossip e alle anteprime, si è data da fare tra palestra e mangiare sano abbandonando le schifezze, in modo da apparire bella e in forma di fronte i giornalisti. I suoi capelli da rossi sono cambiati in cioccolato lunghi e boccolosi. Ad Alex piace infilarci le dita dentro e accarezzarli dopo aver fatto l’amore.
Jennifer si spoglia butta i vestiti in un angolo del bagno, riflettendosi nel grande specchio del bagno del suo ragazzo. Sorride guardandosi le forme del proprio corpo in attesa che l’acqua della doccia arrivi alla giusta temperatura. Si morde il labbro pensando che ora ha tutto quello che desiderava. Una carriera, perché si da insulsa addetta alle luci è passata a stare davanti alle telecamere. Ha posato per la rivista Fhm senza veli scatenando la gelosia di Alex e l’interesse del fotografo il quale l’ha ingaggiata per altri photoshot.
Certo, dopo ha ringraziato in privato Alex per quell’aggancio, sa che stando a stretto contatto con lui la sua vita sarà diversa da quella che ha scelto di vivere sua sorella Rose.
Lei non vuole fare parte del mondo dello spettacolo, dice sempre che la bella vita non porta a niente. Che anche se hai i soldi, tanti amici e vieni invitata a party superesclusivi, in realtà sei sola e vuota dentro. Ma Jennifer anche se ama alla follia sua sorella, la pensa diversamente. E poi, nella sua vita ha trovato l’amore, ha trovato Alex. Lei non lo lascerà mai andare via, lui è il suo biglietto per il mondo che tanto desidera. E a modo suo lo ama.

-Ehy, cucciola sei ancora qui dentro?-
-Sono appena entrata- Alex entra nella doccia insieme a lei cingendogli i fianchi attirandola a lui.
-Lo so, ti ho vista dal corridoio- Disse baciandole la spalla.
-Maniaco che fai mi spii?- Si gira allacciando le braccia intorno al collo di Alex.
-Guardo solo ciò che è mio-
Jennifer bacia Alex stringendosi a lui portandolo sotto il getto caldo dell’acqua. Il biondo non perse tempo la prese in braccio portando le mani sui glutei della mora in modo da sorreggerla.
Fa aderire la schiena di lei alla parete della doccia, Jennifer sospira di sollievo. Alex posa la bocca sul collo di lei, risale baciandole l'orecchio morde la mandibola e unisce le loro labbra. Con la mano scende lungo la schiena sparendo tra le gambe, la mora mugola gettando la testa indietro il biondo non perde tempo entra in lei unendo i loro corpi in uno solo e in sospiri e gemiti si muovono all'uniscono. Jennifer sussurra brevi frasi all'orecchio di Alex reggendosi a lui e sospirando di piacere ad ogni spinta del biondo. Raggiungono insieme l'orgasmo tra baci e gemiti. Alex la fa scendere ma lei non lascia il collo di lui.

-Già stanca?- Disse il biondo cominciando ad insaponarle la schiena.
-Oh, tesoro potrei continuare fino a domattina, ma prima lasciami riposare-
-Vuol dire che sono bravo- Vantandosi la fa girare passando le mani sulla sua schiena.
-Fin troppo...- Rispose alle carezze di lui.



Più tardi Jennifer esce da casa di Alexander per incontrare sua sorella Rose al caffè dove andavano sempre dopo il lavoro. Jennifer è scaltra e astuta e sa quello che vuole. Rose le ha sempre fatto da madre cercando di insegnarle tutto ciò che lei ha imparato crescendo da sola.
La loro madre le ha abbandonate anni fa fuggendo a Parigi con un famoso regista di soap opera, lasciando una Rose diciottenne e una Jennifer dodicenne.
Rose è molto matura, calma e riflessiva. Jennifer invece è frivola e immatura. Arriva al caffè e vede Rose seduta fuori con due cappuccini, la raggiunge sedendosi accanto a lei.

-Ehy, sei quì da molto?-
-No, tranquilla...tu come stai?-
-Splendidamente e ho anche delle novità- Disse la mora alla sorella sorseggiando il cappuccino.
-Avanti ormai sono abituata, dove apparirai stavolta?-
-Sembra che ti dia fastidio...-
-Lo sai perchè, non mi piace il modo in cui hai ottenuto quel lavoro-
-Ma perchè ti preoccupi? Ora sono felice, Rose è tutto quello che volevo-
-Si, ma lo hai ottenuto in modo sbagliato. Non ti rendi conto che hai distrutto due vite?-
-Se ti riferisci ad Alex, lui è felice con me-
-Lo sai che non è vero, è solo ammaliato datta tua dote...se tu non lo avessi stuzzicato ora starebbe con la sua ragazza e non con te-
-Sono io la sua ragazza Rose mettitelo in testa. Isabelle è solo un ricordo lontano, ora ci sono io con lui-
-Ma non è giusto per colpa tua quella povera ragazza sta soffrendo-
-Lo dimenticherà, appena incontrerà un ragazzo avrà dimenticato Alex, lo so siamo tutte così-
-Ti stai sbagliando e lo sai ma non vuoi ammetterlo. Vorrei capire cosa ho sbagliato con te Jennifer- Rose sospira malinconica.
-Ha sbagliato nostra madre ad abbandonarci e farci vivere in questo schifo-
-Ma tu puoi essere migliore di lei, devi solo volerlo-
-Certo e poi cosa ottengo? Ora sono felice prima non ero nessuno. Rose siamo sorelle dovresti supportarmi, ti prego-
-Lo sai che non mi piace, che non approvo quello che fai. Mi dispiace Jennifer...-
-Di cosa ti dispiace esattamente?-
-Quando sarà troppo tardi non venire da me, io non ci sarò più per risolvere i tuoi casini- Rose si alza scostando la sedia.
-Che vuoi dire Rose?-
-Che vado a vivere con Brian, ci trasferiamo a New York, ha trovato un buon lavoro per lui e per me. Vieni con noi Jennifer, abbandona questa vita che non fa per te-
-Scherzi?!- Jennifer si alza fronteggiando la sorella. -Ho faticato per ottenere tutto questo, e ora mi dici di abbandonare tutto? Se ci tenessi a me, non lo avresti mai detto-
-Ci tengo a te perciò te lo sto dicendo-
-Non posso lasciare Alex...-
-Non vuoi lasciare il tuo lavoro, quel ragazzo è solo un lavoro, non lo ami sul serio e tu lo sai. Smettila di prenderlo in giro-
-Io lo amo Rose, come tu ami Brian- Jennifer le prende la mano cercando di farla ragionare.
Dopo tutto quello che ha fatto per portare Alex dalla sua parte, non può rinunciare a lui così facilmente. Rinunciare al suo sogno per cosa poi? Una nuova vita, una nuova identità.
-Brian non l'ho convinto a stare con me con l'inganno. Il mese prossimo parto, è già tutto preparato vieni con noi Jenny. Ti lascio del tempo per pensarci-

Rose bacia la guancia di sua sorella stringendola in un tenero abbraccio. Spera con tutto il cuore che lei rinsavisca e decida di seguirla lontano dal mondo dello spettacolo. Un mondo che può sembrare bello da fuori ma una volta che ci sei dentro può seriamente rovinarti la vita.


[...]


Alexander e Jake sono stati invitati ad un party esclusivo per promuovere una nota marca di profumo. Hanno posato tutto il giorno e ora si divertono in una serata soli uomini senza le loro ragazze. Si trovano in una discoteca in centro tra fiumi di alcool e ragazze che ballano sui cubi, un paradiso per due giovani ragazzi. Ma Jake sa che non deve far ubriacare il suo amico visti gli ultimi avvenimenti, lo ha promesso ad Isabelle. Jack arriva al privè dove trova Alexander circondato da ragazze in abiti succinti e dal loro sponsor.

-Amico ci hai messo un pò, dov'eri finito?-
-Ho trovato un pò di folla al bar e tu? Fai il bravo eh-
-Tranquillo non sono più quello di una volta-
-Certo ora hai una nuova vita, vero?-
-Quante volte me lo rinfaccerai?-
-Tante da farti capire i tuoi sbagli- Disse Jack con voce dura all'amico.
-Lo so che ce l'hai con me per Isabelle...- Alex sbuffa portando il drink alle labbra. -Credo di essere felice, ora-
-Credi? Ma ti senti quando parli, io non ti riconosco più Alex-
-Perchè dici questo? Non ti piace Jennifer?-
-E me lo chiedi pure?- Jack sposta lo sguardo sulla pista da ballo. -Te lo devo ricordare io che Jennifer l'hai incontrata solo perchè era stata assunta da Leven? Tu non l'avresti mai conosciuta-
-Cosa?- Alex è incredulo. -Ma che vai dicendo? Leven ha assunto Jennifer, per cosa?-
-Pensavo che lo sapessi...-
-Evidentemente no, se te lo sto chiedendo-

Jack e Alex si spostano in un angolo lontano dalla musica per poter parlare senza dover urlare. Il moro non pensava che il suo amico non sapeva di quel complotto che organizzò Leven, certo poi fu perdonata per aver detto loro la verita. Alex non c'era quel giorno. Ma pensava sul serio che Alexander ne fosse al corrente. Questo vuol dire che Jennifer è scltra e furba e che ha rincitrullito per bene il suo amico.
Leven aveva perso la testa per Alexander, ma poi si è pentita e ha fatto dei passi indietro quando si è resa conto che lui sarebbe stato più felice con Isabelle che con lei. Jennifer se lo è rigirato per bene, ora i spiega anche l'ingaggio che ha avuto per poter lavorare a quella rivista. Lei lo stava usando e lui accecato dalla ragazza non se ne rende conto.
Jennifer è bella, molto, ma Alex ha bisogno di sapere la verità, e riprendersi la sua vita con l'unica ragazza che abbia mai amato, la sua Isabelle.

-Mesi fa Leven venne da noi dicendoci tutta la verità su di te e Isabelle. Ci disse che si, aveva perso la testa per te, e siccome voleva averti tutto per lei, un giorno fuori dagli studios incontrò per caso questa ragazza e pensò di usarla per i suoi scopi-
-Ma che dici? I suoi scopi?-
-Alex non riesci proprio a capirlo? Jennifer lavorava per Leven, lei aveva il compito di farti lasciare con Isabelle-
-Non posso crederci...- Alex si siede su un divanetto portandosi le mani alla testa, questo vuol dire che è stata tutta una farsa.

L'incontro in spiaggia...il finto annegamento...la macchina rotta quella sera...e tutto il resto. Non può Jennifer avergli fatto queste cose.

-Jennifer veniva pagata da Leven per i suoi servizi. Quando Leven si pentì di aver fatto quel gesto le disse di smettere di venirti dietro. Venne da noi scusandosi del suo comportamento, che non voleva creare tutto questo scompiglio e disse che si era solo illusa credendo che provasse sul serio amore per te, ma in realtà era solo infatuazione- Disse Jack mettendo una mano sulla spalla dell'amico.

Alex non rispose continuò a tenersi la testa tra le mani. Lui ci ha creduto veramente, ha creduto a tutte le frottole di Jennifer. Ha passato la notte con lei tradendo la sua ragazza, ferendo Isabelle in un modo sporco e disonesto. E ora che resosi finalmente conto di averla persa per sempre non può fare altro che maledirsi per essere stato così stupido da rinnegare la sua ragazza, per una qualsiasi femmina intromessasi nel loro amore.
-Jack ho perso tutto...-

Per la prima volta Jack sente Alex singhiozzare probabilmente ora, seriamente pentito per quello che ha fatto, per tutto.

-Andiamo a casa mia ti va? Puoi dormire da me non ci sono problemi lo sai, mia mamma ti adora-
-Perchè sono stato così stupido? Perchè non vi ho dato ascolto prima?-
-Perchè ci si comporta così quando si è innamorati...si perde il lume della ragione e si fanno errori-
-Ma io ho perso volontariamente Isabelle, sono stato uno stronzo con lei- Disse il biondo sinceramente pentito.
-A tutto ce un rimedio, non è troppo tardi-

Jack e Alex si avviano fuori dal locale raggiungendo il parcheggio dove ce la macchina di Jack.

-Come farò a guardarla negli occhi dopo tutto qusto?- Aprì lo sportello entrando in macchina.
-Per il momento pensa a come farla pagare a Jennifer, ad Isabelle penseremo dopo quando ti sarai sbarazzato di quella stronza approfittatrice-
-Mi aiuterai vero? Ti prego Jack!-
-Certo che ti aiuto, a cosa servono gli amici se no!-
-Sei come un fratello per me, non solo un amico- Disse guardandosi le scarpe.
-Oh, ti prego, mi fai commuovere così...ora è il momento in cui ci abbracciamo e ci diciamo cose sdlcinate?- Disse il moro ridendo a crepapelle.
-Ma smettila...- Disse dandogli una leggera spintarella.
-Non preoccuparti risolveremo tutto-
-Lo so, spero solo...che non sia troppo tardi-


[...]


-E lui è Dilan, siamo vecchi amici di scuola- Disse Maddy presentandolo a sua sorella Isabelle in un pomeriggio di fine giugno. Alla fine Isabelle si lasciò convincere dalla sorella ad incontrare il famoso Dilan, rassicurandola che loro erano solo buoni amici e mai stati qualcosa in più.
-Piacere Dilan, puoi chiamarmi Isa o Bells se vuoi- Sorrise porgendogli la mano.
-Aveva ragione Mad, sei veramente splendida- Isa arrossì.
-Hai visto quanto è adulatore?-
-Falla finita ok?- Disse lui rivolto a Mad. -Mi fai sembrare finto così- Maddy se la ridacchio.
-Scusala secondo me non ha tutti i miei geni anche se siamo sorelle-
-Ehy, vi siete coalizzati voi due- Isa e Dilan ridono insieme, Maddy sbuffa.
-Non eri depressa tu?- Disse la sorella sbuffano.
-Depressa? Per cosa-
-Nulla...Maddy scherza- Isabelle le lanciò un occhiata.
-Ah certo ho capito, è per il tuo ex- Disse Dilanl guardando prima Madeline e poi Isa.
-Scusa gli ho raccontato qualcosa- Nascondendo il volto dietro un bicchiere pieno di frullato alla banana.
-Oh, certo ora metti anche i manifesti in giro per la città così tutti sapranno i fatti miei- Disse seccata Isa.
-Scusa non dovevo parlarne io, ma sai sono un pò fan di Hunger Games, vi ho seguito un pò sul web-
-Lo so, non è colpa tua. Quando diventi famosa devi abituarti che la tua vita privata venga spiattellata in tutto il web. Ci ho fatto l'abitudine-
-Meno male non sei arrabbiata con me- Ride di una risata genuina, denti perfetti, occhi che brillano. Isabelle si perde nella risata di Dilan e nei suoi occhi.
-Vi va di andare al luna park? Dai Mad è tanto che non ci andiamo-
-Per me va bene- Risponde Dilan guardando a sua volta Isabelle.
-Ok, vuol dire che oggi porterò i bambini in giro-
-Ma smettila che piace anche a te- Isa la prende sotto braccio scompigliandole i suoi perfetti capelli.

Lasciano qualche banconota sul tavolino e attraversano la strada per raggiungere il molo dove c'è la ruota panoramica e altre giostre installate da qualche tempo.
Sono passate settimane dalla sera in cui Isabelle è rimasta a dormire a casa di Joel e inconsciamente nel sonno ha pronunciato il nome di Alex. Anche se la sua è una ferita ancora aperta, sente che mano mano che passano i giorni, comincia a rimarginarsi smettendo di sentire quel dolore atroce che la faceva star male al solo pensiero del biondo.

-Bene vado a fare i biglietti, aspettatemi quì- Dilan si avvia alla biglietteria, lasciando le due sorelle parlare tra di loro.
-Allora che te ne pare?-
-Di chi?-
-Ma come? Di Dilan, dai è così carino Isabelle-
-Per il momento mi sembra una brava persona, poi si vedrà...- Maddy la guarda un pò male. -Non fare quella faccia è pochissimo che lo conosco, aspetta almeno fino a stasera-
-Ok, ma non mi combianre casini, lui è un tipo apposto- La abbraccia stritolandola.
Dilan si gira sfoggiando tre biglietti, le ragazze lo seguono all'interno delle giostre. Per prima salgono sui seggiolini volanti anche se Isa ha un pò timore ma vede Dilan che le sorride amichevole.
Finito il primo giro Maddy resta ancora su mentre la mora si avvicina al carretto dello zucchero filato seguita da Dilan. -Quello rosa grazie- Isa paga e con il moro raggiungono una panchina.
-Ti va di raccontarmi un pò di te?- Fa Dilan mangiucchiando un pò dello zucchero filato della mora.
-Da poco ho scoperto di avere un fratello e...mi sento al settimo cielo. A volte sentivo un senso di vuoto dentro come se mi mancasse qualcosa. A Maddy non da la stessa sensazione per lei è indifferente, ma io non la penso così. Ora stiamo cominciando a conoscerci un pò meglio, a recuperare gli anni persi. Hai fratelli o sorelle?- Chiede Isabelle a un Dilan con lo sguardo perso tra la folla.
-No purtroppo...io sono cresciuto da solo, non ho avuto la fortuna come te di avere qualcuno accanto- Sembra triste.
-Vuoi parlarne?- Disse porgendo il bastoncino con il restante zucchero.
-Sono cresciuto in una famiglia dove amore e pace non c'erano...mia madre non mi ha mai capito veramente, e con mio padre...non so definire il rapporto con lui. Ci parlavamo ma il minimo indispensabile. Il mio vicino di casa è anche il mio migliore amico, e ogni sera la passavo a casa sua, e li, mi sentivo veramente a casa.-
-Mi dispiace Dilan...- Isa era un pò in imbarazzo.
-Dispiacerti per cosa? Sono cose normalissime succedono a tutti- Rise guardandola. -Sono figlio unico e ho detestato mia madre per non avermi dato un fratello, ma va bene...non si può avere tutto dalla vita. Tu sei molto fortunata, hai una splendida famiglia e una sorella pazza ma che però a te tiene veramente tanto-
Isabelle si ferma ad osservare madeline che finalmente scende dalla giostra sistemandosi la gonna.
Non si avvicina loro ma ad un ragazzo che ha addocchiato alla bancarella dei dolci. La vede avvicinarsi lentamente sfoggiando il suo miglior sorriso, e una volta vicino al ragazzo gli mette una mano sulla spalla ammiccando nella sua direzione.
-Maddy non cambierà mai- Sospira Isa.
-Con me non ci ha mai provato-
-Come mai?-
-Non lo so magari non gli interesso, meglio no?- Dilan allunga il braccio oltre Isabelle.
-Meglio per cosa sentiamo- Ride lei.
-Così posso provarci con te- Dilan le fa l'occhiolino ma Isa lo spinge di lato ridendo.
-Ma smettila, e se io non volessi?-
-Beh in tal caso aspetterò...ho tempo-
Isa non risponde sposta lo sguardo alla ruota panoramica, prende la mano di Dilan e si avvia con lui al suo seguito verso la ruota. Si siede accanto a lui.
-Mi dispiace...- Disse lui scusandosi per il commento di poco prima.
-Non devi, io credo di averlo superato, e ora voglio solo essere felice-
-Ne vuoi parlare?- Disse emulandola come lei ha fatto con lui.
-Ce poco da dire...lui mi ha tradita con una tipa spuntata dal nulla. Gli abbiamo detto tutti che lei non è chi dice di essere, ma lo sai come sono fatti i maschi...e si è innamorato di lei. Fine della storia-
-No, non lo so. Come siamo fatti noi maschi?!-
-Appena vedete una ragazza più carina, vi dimenticate di quella attuale e tradite- Disse Isa velenosa guardando il cielo.
-Non tutti sono così, e mi dispiace che soffri ma devi imparare a fidarti di nuovo. E so che un giorno riuscirai a farlo-
-Ne sei sicuro?-
-Me lo sento-
Isabelle si gira guardandolo. -Grazie Dilan spero diventeremo grandi amici-
-Lo spero anche io-

Appena la ruota completò il giro Bells chiese di poterne fare un altro, Dilan non rifiutò. Lei appoggiò la testa sulla spalla di lui chiuse due minuti gli occhi e gli venne in mente un episodio di una sera trascorsa insieme ad Alex proprio sul quella stessa ruota.

Ridendo corsero fino alla ruota panoramica l'ultima attrazione da provare, la più romantica secondo Isa. Indossava un vestito rosso corto poco sopra le ginocchia, Alex jeans e maglietta. Entrarono nella cabina e Isa subito si tolse i tacchi massaggiandosi i piedi indolenziti, non è stata una buona idea mettersi i tacchi. Ma lei era così felice della serata appena trascorsa con il suo amore, che voleva essere sexy e bella solo per lui.
Alex le si sedette accanto portando le gambe di lei sulle sue. Cominciò ad accarezzarle lentamente provocando brividi ad Isa che ridacchiava mordendosi il labbro. Intrecciarono le mani tra loro sorridendosi complici, avvicinandosi per poi baciarsi con trasporto.
-Ti amo Isabelle, resteremo insieme per sempre-
-Per sempre è un tempo un pò lungo-
-Ho tempo-
-Ti amo anche io Alex-
Continuarono a baciarsi a lungo, mentre la ruota lentamente saliva mostrando ai due giovani un panorama indimenticabile.


[...]


Alex dopo la notte passata a casa di Jack, manda un messaggio a Jennifer dicendole di andare a casa sua perchè deve parlarle urgentemente. Infatti il biondo parlando con Jack il giorno prima non si era reso conto del piano meschino architettato in primis da Leven per fargli lasciare Isabelle. Certo poi Leven si è pentita ma non è una giustificazione per quello che ha fatto, intromettersi in una storia che non le riguardava. Quando Alex si guarda allo specchio non vede se stesso ma vede tutte le volte in cui ha fatto soffrire la persona più importante della sua vita, l'unica persona che contava su di lui, l'unica per la quale farebbe qualsiasi cosa. È stato soggiogato, imbrogliato e manipolato, e fino ad ora è stato ceco, ha visto solo quello che Jennifer voleva che vedesse. Ma ora basta ha smesso di fare la marionetta tra le dita di Jennifer. Ad un tratto il campanello suona e lui si precipita ad aprire ritrovandosi la mora puntuale sull'uscio di casa.

-Entra- Disse con voce dura.
-Alex perchè tutta questa fretta?- Disse sinceramente preoccupata.
-Smettila di fingere ormai so tutto. Non potevo immaginare che arrivassi a tanto-
-Ma cosa? Io...non capisco-
-Jennifer ho detto basta. Jack mi detto tutto su te e Leven. E di come ti ha pagata per far lasciare me e Isabelle, complimenti- Alex applaude. -Devo farti i complimenti, sei stata una brava attrice, ma la tua carriera finisce quì-
-Alex...io non volevo accettare però...avevo bisogno di soldi per pagarmi l'università. Io...non pensavo che poi mi sarei innamorata di te- Jennifer comincia a piangere cercando di abbracciarlo, ma il biondo si scansa allontanandosi da lei.
-Mi sono fidato di una bugiarda, una manipolatrice...mi pento di averti conosciuto...di essere stato così sciocco a fidarmi di te- A quelle parole Jennifer sussulta.
-Ma come puoi dirmi queste cose? Dopo quello che abbiamo avuto negli ultimi mesi? Alex non puoi trattarmi così-
-Ora so che erano tutte menzogne, tu recitavi come stai facendo ora. Non mi hai mai amato veramente...c'è una persona che hai amato Jennifer?-
-Si che c'è, ed è davanti a me-
Alexander sogghigna guardandola di traverso, passa una mano tra i capelli guardandola asciugarsi gli occhi.
-Non voglio più vederti, per colpa tua ho litigato con Isabelle-
-Colpa mia? Sei tu che sei venuto con me Alex, si lo ammetto ti ho provocato tante volte però pensaci bene, se ci sei caduto subito vuol dire che la tua cara Isabelle non l'amavi così tanto come dici- Disse con ovvietà alzandosi e fronteggiandolo.
-Tu non sai niente di me...-
-Sei debole Alex, sei venuto a letto con me quando stavi con lei. Se l'amavi non l'avresti tradita, mi avresti fermata, perchè non lo hai fatto?-

Alex tace, è vero avrebbe dovuto fermarla quella sera.
Quella maledetta sera, quando lei era piombata casa sua con la scusa di aver litigato con la sorella. È stato stupido e in parte debole, è caduto nella sua trappola non pensando minimamente ad Isabelle. Se solo potesse tornare indietro...

-Non puoi cambiare il passato Alex, ormai quelllo che è fatto è fatto. Isabelle non vuole più saperne niente di te, mentre io...sono quì e ti voglio-
-Ma sono io che non ti voglio Jennifer. Non lo capisci che è finita?-
-Certo...pensi di tornare da lei? Credi che con delle scuse passerà tutto? Sei solo un illuso-
-No, non passerà, ma potrebbe essere un inizio-
Jennifer si avvicina ad Alex allacciandogli le braccia al collo, cerca di baciarlo ma lui la scansa violentemente.
-Basta Jennifer dimenticati di me e di quello che abbiamo avuto, infondo è stata solo una recita per te-
-Io ti amo Alex, perdonami-
-I miei amici mi avevano messo in guardia da te. Sono stato troppo stupido per non rendermene conto. Grazie al sottoscritto sei diventata qualcuno, ma hai finito di sfruttarmi. Non ti voglio più vedere Jennifer, sparisci dalla mia vita-

Alex apre la porta di casa facendole capire di dover andare via.
Niente ora gli farà cambiare idea. Jennifer è stata una lezione, un errore che non commetterà più. Lei si alza dal pavimento lo guarda negli occhi sperando che cambi idea, ma dallo sguardo del biondo capisce che non andrà come lei vuole.
Ferita e umiliata esce da quella casa, entra in macchina e parte, lasciandosi alle spalle Alexander e un futuro sognato ma perso per una bugia, come un granello di sabbia tra le dita della mano.

Mezz'ora dopo arriva a casa di Rose, parcheggia spalancando la porta.
Sua sorella è in cucina impegnata ad impacchettare le ultime cose. Appena la vede le va incontro abbracciandola. E subito capisce, Jennifer è distrutta. Alexander ha finalmente aperto gli occhi ed a capito. E di questo ne è sollevata, anche se ora Jenny sta soffrendo, non poteva durare per sempre. La loro storia non è nata da un sentimento puro, ma da menzogne e falsità. E quindi è giusto che sia finita. Prima o poi Jennifer si sarebbe stancata di usare Alex, e sarebbe passata ad un altro.
-Rose...Alex mi ha lasciata, non è giusto...- Disse tra le lacrime.
-Non preoccuparti sorellina, va tutto bene-
-No che non va bene, come potrebbe? Ho perso tutto-
-La vita va avanti Jennifer, vieni con noi e potrai ricominciare-
-Lo pensi sul serio?- Disse guardandola negli occhi.
-Si, lo credo davvero. Dimenticati di quel ragazzo, e non fare più queste pazzie, non accettare compromessi da persone che di te se ne infischiano. Devi essere forte, tu non sei come nostra madre, sei migliore di lei. Vedrai a New York le cose cambieranno, ma per prima devi essere tu a volerlo. E io ti aiuterò, ma devi permettermelo Jenny, altrimenti questa lezione non ti sarà servita a niente, e ricomincerai a fare errori. Tutto si aggiusta con il tempo-
-Si, Rose...voglio venire con te. Non lasciarmi sola come ha fatto lei-
-Non sarai più sola, ci sono io quì con te-
-Ti voglio bene Rose, e scusa se sono un completo disastro...-

Rose la abbraccia stringendola come una madre stringe la propria figlia al petto. Sospira, ed è grata a Leven per aver parlato con i suoi amici, spiegandogli che il gesto che ha fatto è stato stupido e impulsivo. E a Jack che ha deciso di far aprire gli occhi al suo amico, mostrandogli quello che lui non riusciva a vedere. Portandola via le cose ritorneranno quelle che erano, ci vorrà del tempo ma Rose è speranzosa e ai miracoli ci crede ancora.


[...]



Quattro mesi dopo...


Alex dopo aver lasciato Jennifer ha continuato a recitare per Viking, tenendosi impegnato per non pensare a Isabelle. Jake gli ha consigliato di far passare un pò di tempo prima di riprovarci con la mora, era troppo presto per andare da lei. Alex si scusò con i suoi amici per quel comportamento che aveva quando stava con Jennifer. Parlo anche con Leven sistemando le cose tra loro, ma le disse apertamente che se avesse riprovato a fare una cosa simile, non ci sarebbe stato nessuno perdono. Passarono i giorni, le settimane, i mesi...lui non sentì ne parlò con isabelle.
Come poteva ripiombrare nella sua vita dopo tutto quello che era successo. Qualche volta di sera quando usciva con Bobo, passava per casa di lei e c'erano volte in cui la vedeva con Jackie, o da sola, oppure con un ragazzo. Ma Jake gli aveva sssicurato che non si vedeva con nessuno, siccome la sua ragazza sapeva tutto di Isabelle. Sapeva che Isabelle aveva cominciato a recitare in nuovo film, e non potè che essere contento per la sua piccola. Chissà se è sarebbe stata ancora sua.

Un giorno però, si fece coraggio e andò a casa sua, ad aprirlo fu sua madre. Appena Elina lo vide, sgranò gli occhi ma non fu molto sorpresa, lei sapeva che prima o poi lui sarebbe tornato.
E così fece.


-Hai fatto soffrire mia figlia, non dovrei nemmeno lasciarti entrare-
Elina si scansa lasciandolo entrare in casa e portandolo in cucina. In casa regnava il silenzio, suo marito era fuori per lavoro. Maddie era allo studio di registrazione per registrare un nuovo brano. E Isabelle era fuori con suo fratello Daniel.
-Accomodati dobbiamo parlare- Elina era tornata ad essere rigida ed inflessibile, ma Alex non si sentiva in soggezione davanti a lei.
-Per prima cosa voglio chiedere scusa a lei signora...-
-Chiamami Elina- Disse interrompendolo.
-Io non avrei mai voluto fare del male a sua figlia...ho fatto tantissimi errori che se ci ripenso non mi sembro nemmeno io. Ho deluso lei e soprattutto Isabelle...e so che non dovrei essere quì, ma non posso fare finta di non sentire niente per sua figlia. Ho cercato di dimenticarla perchè ho paura di farle ancora del male, ma non ci riesco è troppo importante per me...e io...-
-E l'altra ragazza? Anche lei era importante? Non avevi detto di amarla?- Sputa Elina velenosa al biondo che abbassa lo sguardo incrociando le mani.
-Non era niente, è stato uno sbaglio che ho commesso...non ricapiterà mai più-
-Jackie e Jack mi hanno spiegato tutto quello che è successo. Si sei stato uno stronzo con Isabelle lei ha sofferto più di tutti, e tu che eri il suo ragazzo non trattarla in quel modo. Lei non se lo meritava. E ora cosa pretendi? Che ritorni con te e fare finta che questi mesi, i giorni che lei ha sofferto pensando a te tra le braccia di un altra, non esistano? Spariscano insieme a quella ragazza? Non ci si comporta così caro Alex. Il primo passo per andare avanti è ammettere i propri errori e giurare di non rifarli, mai più-

-Ho ammesso più volte di aver sbagliato, e non voglio giustificarmi magari dicendo che tutti commettiamo errori. Non voglio essere quel tipo di persona...sono venuto perchè voglio seriamente scusarmi con Isabelle. Non pretendo che torniamo insieme, voglio solo il suo perdono, nulla più-
-E pensi di meritarlo?-
-Ci spero...-
-Io ti ho perdonato- DIsse Elina dandogli le spalle.
Alex sorpreso da tali parole alza lo sguardo puntandolo alla schiena della donna. Come può perdonarlo così? Si dimentica tutto e basta? È davvero così facile perdonare?
-Sei giovane Alexander hai molto da imparare come Isabelle del resto. Io non volevo che mi metteste insieme, mi sono opposta dal primo momento. Sapevo che non potevi renderla felice, e che presto o tardi l'avresti fatta soffrire, e avevo ragione. Ma questa è l'età giusta per innamorarsi e commettere errori, magari non metterla incinta ok? Non voglio diventare nonna troppo presto. Anche io da giovane ho amato così tanto il mio primo ragazzo e mia madre non voleva, ma a me non importava. Avrei fatto di tutto per restare con lui, per fuggire dall'oppressione di mia madre e amare chi volevo non chi sceglieva mia madre. Ho amato e sofferto allo stesso modo in cui lo ha fatto Isabelle. Mi rispecchio molto in lei, e so che nel profondo del suo cuore non ti ha dimenticato. Un grande amore non si dimentica mai, lo pui accantonare in un angolo, ma lui sarà sempre lì- A queste parole Elina abbassa lo sguardo evitando di guardare il biondo.

-Cosa sta cercando di dirmi Elina?-
-Che se vuoi tornare con mia figlia io non mi intrometterò, ma che se la farai soffrire ancora verrò a cercarti e non basteranno delle scuse a rimettere a posto le cose-
-Non so cosa dire...-
-Non è a me con me che devi parlare, ma con lei...-

Elina punta lo sguardo dietro il biondo, Alex si gira e dietro di lui c'è Isabelle con un ragazzo che lui non ha mai visto ma che però somiglia molto ad Isa. Isabelle a sua volta lo guarda immobilizzandosi sul posto accanto a Daniel che guarda sua mamma cercando di capirci qualcosa. Elina gli fa segno di seguirlo in giardino in modo che i due ragazzi possano parlare senza nessuno che li ascolta. Passano i minuti e nella stanza si sentono solo i ticchettii dell'orologio che fanno da sottofondo. Alex seduto sullo sgabello della cucina alza e abbassa lo sguardo sperando in una reazione da parte della mora. Isabelle invece non lo guarda, ha mille cose che le frullano in testa, del tipo ma cosa ci fa lui qui? Perchè è venuto? Non riesce a spiegarsi il motivo per cui il biondo si trova nella sua casa, del perchè stava chiacchierando con sua mamma. Isa sospira, appoggia le buste sul divano e si sfila la giacca mettendola sull'appendiabiti, Alex segue i suoi movimenti silenzioso aspettando qualcosa che forse non arriverà. La mora lo raggiunge in cucina mettendosi nella posizione della madre. Alex sorride pensando che sono davvero due gocce d'acqua anche nei modi.

-Perchè sei quì?-

Non la ricordava così la sua voce, con lui non ha mai usato questo tono era sempre dolce e gentile. Ma infondo sa che se lo merita.

-Allora parli o stai zitto?-
-Voglio il tuo perdono Isabelle...- Comincia Alex.
-Vuoi? Ah, ora pretendi pure. Ma ti senti quando apri la bocca, le cazzate che dici? Tu non puoi e non devi pretendere niente da me. Sei tu che mi hai lasciata, hai preferito un altra ragazza a me, e ora vieni quì dopo mesi e pretendi il mio perdono? Non funziona così, per niente-
-Ho sbagliato tutto con te, e di questo ne sono consapevole. Ho fatto milioni di errori e ora sto pagando. Ma una cosa non ho sbagliato-
-E sarebbe?!-
-Quella di amarti. Innamorarmi di te non è stato un errore. Sei stata la cosa più bella che mi sia mai capitata...e ho sbagliato a lasciarti andare via, me ne pento tantissimo-

Isabelle sente che le comincia a pizzicare il naso, ma non vuole piangere. Non può abbassarsi a lui solo perchè dice di amarla. È stata male, ha sofferto e un giorno con Daniel ha pianto tutte le lacrime che si era tenuta dentro.

-So che non posso più averti, so di averti fatto male, ma concedimi il tuo perdono...ti prego Isabelle-
-Come puoi chiedermi questo dopo tutto quello che mi hai fatto?- Non volendo le scende una lacrima.
-Te lo giuro piccola se potessi tornare indietro non rifarei quegli stupidi errori...- Alex si copre gli occhi nascondendo le lacrime. Isabelle si stupisce non lo ha mai visto piangere, nemmeno quando è morto suo nonno, Alex ci teneva tantissimo ma non ha mai pianto.
E ora vederlo così le provoca delel sensazioni nel petto, sensazioni che lei non provava da mesi.
Sposta lo sguardo al giardino e vede sua mamma dalla finestra che annuisce nella sua direzione. Davvero sua mamma le sta chiedendo di perdonarlo?
Ma Isa non riesce a fidarsi delle sue parole, non può credere ad Alex. Quante volte ha giurato e poi l'ha fatta soffrire? Non bastano le dita della mano per contarle. Ma vederlo così nella sua cucina, le stringe il cuore.
-Ti amo ancora Isabelle, e so che non posso aggiustare quello che si è rotto tra noi...ma perdonami, ti prego. Ho bisogno del tuo perdono-

Isabelle si morde il labbro portando una mano sulla bocca ma inevitabilmente scoppia a piangere. Alex la vede e la raggiunge stringendola tra le braccia. In un primo momento Isabelle lo spinge via cercando di allontanare il biondo da lei, ma Alex non la lascia e lei si arrende stringendolo a sua volta.
-Mi dispiace piccola...mi dispiace...-
-Non dovevi...io ti amavo...-
-Lo so Bells, giuro e questa volta è vero, non avrei mai voluto farti del male-
-Non ci riesco Alex...non riesco a fidarmi...mi hai fatto troppo male-
Alex porta la bocca sul collo di lei lasciandole un piccolo bacio, Isabelle sussulta singhiozzando e trova la forza di allontanarsi dal suo abbraccio.
-Non riesco a perdonarti...-
-Ho capito...non ti disturberò più, ma sappi che ti amo e lo farò sempre anche se non mi vuoi più-
Alexander le lascia un bacio sulla guancia respirando ancora un volta il suo profumo, cercando di sentirne il più possibile siccome non avrebbe più potuto farlo.
La guarda un ultima volta e poi va via uscendo dalla sua casa, e dalla sua vita.

Elina e Daniel rientrano in casa trovando una Isabelle in lacrime e di Alex nemmeno l'ombra. Elina corre ad abbracciare sua figlia stringendola e carezzandole i capelli.
-Oh, tesoro mi dispiace così tanto-
-Mi ha detto che mi ama ancora...e credo che io...- Disse tra i singhiozzi.
-Allora perchè lo hai lasciato andare?-
-Perchè ora che l'ho superata...ho paura di soffrire ancora...-
-Se lo avessi superato davvero, ora non staresti in questo stato-
-Io gli avrei dato un altra chance...- Disse Daniel intromettersi nel discorso. -Un ragazzo che piange davanti alla ragazza che ama, e che poi le dice che la ama ancora, non è cosa da poco. Se fossi in te gli correrei dietro e me lo riprenderei-
-Ha ragione Daniel, se tu lo ami...devi farlo tesoro-
-Ma se...-
-Tutti nella nostra vita soffriamo, tutti sbagliamo...anche io ho sofferto quando Luke mi ha lasciata, ma se lui fosse tornato io lo avrei perdonato. Isabelle lui è il tuo primo amore, se lo rivuoi e lo ami, devi lottare. Altrimenti ti ritroverai come me, piena di rimpianti, di se e ma-
-Non sei felice con papà?-
-Lo sono, ma non ti nego che a volte vorrei tornare indietro. Poi apro gli occhi e vedo tuo padre e capisco che è l'unica cosa che voglio. L'unico motivo per il quale vivo tutti i giorni-

Isabelle si asciuga gli occhi, fa un profondo respiro.
Guarda prima sua mamma che le sorride amorevole e successivamente sposta lo sguardo su Daniel che la incoraggia e all'improvviso capisce, si rende conto che lei non ha mai dimenticato Alexander. Annuisce ad entrambi e corre fuori casa, si guarda intorno cercando di capire la direzione che ha preso. Quando sta per perdere le speranze, all'improvviso lo vede che camminare in strada con la testa bassa e le mani nelle tasche dei jeans. Sorride cominciando a correre nella sua direzione e una volta raggiunto lo ferma tirandogli il braccio. Alex resta immobile davanti a lei non sa cosa fare, ma Isabelle è più veloce di lui, mette una mano dietro il collo del biondo e preme le sue labbra su quelle di lui. Alex stordito da quel gesto ricambia un minuto dopo, stringendole la vita e baciandola a sua volta.
Continuano a baciarsi tra risate, piccoli morsi, intrecci di mani. Mentre il cielo testimone della loro unione, piange bagnandoli e mischiandosi alle lacrime d'amore dei due giovani.

Molte volte ci allontaniamo da cio, che in realtà, desideriamo più di ogni altra cosa al mondo.



[...]



Buona sera so che è passato molto tempo dal mio ultimo aggiornamento, ormai questa storia è finita nel dimenticatoio, e non posso fare altro che dispiacermi per questo.
Purtroppo mi sono successe molte cose brutte che mi hanno portato al non avere più voglia di scrivere. Io sono fatta così se mi capita un periodo nero, un periodo brutto non riesco a scrivere, non mi vengono idee per farlo. Spesso ci ho provato ma sentivo di scrivere delle cazzate e mi sembrava di rovinare la storia, per questo non ho più continuato. Ma mi sembrava giusto almeno pubblicare l'ultimo capitolo di questa storia. In realtà pensavo di far finire il capitolo con Alex e Isabelle separati e questa era l'idea iniziale, anche perchè ho in mente di fare un sequel, siccome ho tante idee e ho già scritto qualche capitolo. Ma alla fine ho deciso di dare un altra possibilità ad Alex e farlo tornare con Isabelle e quindi dare un finale bello e non triste. Ho lasciato molte cose in sospeso tipo il personaggio di Daniel, Luke che saranno presenti nel sequel, oppure Dilan che l'ho aggiunto in questo capitolo. Sarà una presenza molto importante per Isabelle. Appena avrò pronti una decina di capitoli pubblicherò il continuo. Vi chiedo umilmente scusa per questo lungo ritardo, a volte bisogna trovarsi nei panni di qualcuno per capire una persona, amo scrivere e amo la coppia Clato, e mi dispiace averla abbandonata, e so ormai di aver perso tutte le lettrici. Ma io ci riprovo ugualmente perchè nella vita non si deve mai mollare. Grazie a chi l'a letta e commentata, se volete seguirmi ancora ne sarei molto contenta. Buona notte!

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