Una vita ed un destino che non si possono spezzare - Guardia -

di PandoraHearts
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Passato - ***
Capitolo 2: *** Capitolo Primo - Risveglio - ***
Capitolo 3: *** Capitolo Secondo - Incontro - ***
Capitolo 4: *** Capitolo Terzo - Eventi - ***
Capitolo 5: *** Capitolo quarto - Inevitabile - ***



Capitolo 1
*** Prologo - Passato - ***


PROLOGO  - Passato - 

2000 a.C , Egitto 

Avvertiva il freddo che si impossessava prepotentemente del suo corpo .
Il dolore delle ferite non sciamava , si intensificava di secondo in secondo .
Era debole , ormai non poteva più fare nulla contro quel mostro , quell’ uomo non era più umano . Il suo aspetto attuale era solo un pallido ricordo di chi era stato nulla di più , solo un piccolo granello di sabbia nel grande deserto che si estendeva fino all’ orizzonte , dove un pallido sole cercava disperatamente di sorgere .
Loro però non l’ avrebbero visto , non quel giorno , non su quella tanto adorata terra su cui avevano passato la loro esistenza .
Restava in piedi con molto sforzo , non sentiva più come motivo d’ orgoglio indossare quella armatura che le copriva spalle , petto , avambracci e stinchi , ma ormai era solo una zavorra in più che cercava d’ affondarla .

- Così tu saresti la guardia migliore del faraone Atem ?! Non hai resistito contro di me neanche per mezz’ora . Ecco perché le donne sono deboli ! – l’ uomo rise in modo beffardo , prendendosi gioco di lei e delle sue simili .
Trattenne a stento una risata sarcastica , quell’ essere avrebbe tremato da quel momento in poi … il suo destino era ormai segnato , tutto per la sua superbia !
Non rispose , rimase impassibile .
Lui era solo un pesce piccolo l’ ennesimo avversario che aveva affrontato quella notte , uno dei tanti , lei pensava al duello che si stava svolgendo in un'altra area del palazzo il suo re stava fronteggiando un essere oscuro , in cuor suo sperava che lui ne uscisse incolume
..
Però , conosceva già l’ esito di ogni lotta disputata anche di quelle che si stavano svolgendo in quell’ istante e non faceva che rattristarla ancor di più . Si morse il labbro non doveva pensarci , doveva finire il suo avversario velocemente ed aiutare i suoi compagni e specialmente lui , che non sapeva nulla dei duelli del regno delle ombre , l’ avrebbe difeso a costo della vita era troppo importante per lei non poteva perderlo . Gli sorrise in modo innocente .
- Hai proprio ragione sono debole , finiscimi allora .. – disse debolmente chiudendo gli occhi , mentre lo spirito di fianco a lei , dall’ aspetto di una donna adulta dai folti capelli marroni con indosso delle vesti molto simili a quelle della ragazza sua padrona , cercava con il solo sguardo d’ intuire le strategie della partner .
- Se proprio insisti allora ti accontento subito . Vai Monarca dell’ ombra ! – urlò lui indicandola .
Un essere dalle fattezze di un cavaliere in armatura con un mantello logoro che gli copriva la schiena , uscì dalla lastra di pietra incisa , intorno a lui si convogliò un intensa nube viola che prese la consistenza di una sfera dalle modeste dimensioni , ma dalla carica distruttiva molto elevata . Scattò in avanti , creando uno squarcio sulla superficie del pavimento in pietra del palazzo , al suo solo passaggio . Spirito e padrona non si scomposero , avevano fronteggiato nemici molto più collerici e bellicosi di lui .

- Contrattacca guerriera egizia ! Fendente di difesa ! – ordinò la ragazza al suo spirito che con una sferzata dal basso con la sua spada a falcetto mosse una massa consistente d’ aria e luce che distrusse il suo avversario in mille pezzi , ancor prima che la raggiungesse . - Stolta ! Attivo il potere speciale di Monarca dell’ ombra ! – disse e sul campo di battaglia venne avvolto da una nebbia violacea molto densa , che coprì la visuale del proprio avversario ad entrambi.
- Adesso vedrai cosa vuol dire provare la vera paura ! – esclamò l’ uomo da una posizione non precisata .
La ragazza non aspettò l’ arrivo del colpo ed attivò una magia di difesa . La terra iniziò a tremare come se qualcuno volesse uscire fuori da una prigione sotterranea , con un ultimo boato fecero la sua comparsa dal suolo delle mura di cinta su cui si infranse il colpo dell’ avversario . La nebbia scomparve e ritornò da dov’era venuta . Ce l’ aveva quasi fatta , mancava poco ormai …

- E’ arrivata la tua ora .. – informò calma lei , guardò in volto il suo spirito e con un gesto d’ intesa capì subito cosa fare .
- Con il potere conferitomi , io ti rigetto nelle tenebre anima caduta ! –esclamò sfoderando la spada che portava sulla schiena , le scritte incise sul ferro della lama si illuminarono di un intensa luce paragonabile a quella degli oggetti del millennio accadde anche all’arma del suo mostro .
- Sigillo ! – esclamò correndo verso l’ uomo , trapassandogli l’ addome non riportando alcuna ferita , cadde solo a terra con un rumore sordo non udibile a gli altri combattenti impiegati in uno scontro .
Estrasse la lama della sua spada dal corpo del caduto come fece anche l’ altra scomparendo in una luce abbagliante , mentre un ombra nera uscì dal nemico dissolvendosi silenziosamente . Sospirò sollevata per aver scampato momentaneamente la morte e si voltò verso il nascondiglio del suo amico , restando però sconvolta da quella vista orribile .

Un nemico aveva preso con sé Ramsis , lo teneva fermo con una morsa al altezza del collo esile ormai era un ostaggio .
Il ragazzo non doveva avere più di sedici anni , la maggior parte del volto e del corpo era coperto da un mantello logoro lungo fino alle ginocchia , ad entrambi i polsi portava dei bracciali in cuoio scuro e dei sandali scuri . Rimaneva impassibile a quel momento da cui dipendeva la sua vita , mentre la ragazza di fronte a lui cercava un modo per salvarlo e disarmare l’ avversario , ma non sapeva cosa fare ! Però l’ amico precedette tutte le sue azioni . Con uno scatto della mano destra accecò momentaneamente l’ energumeno , buttandogli negli occhi della sabbia che aveva precedentemente nascosto ed iniziò a correre verso la ragazza che fece altrettanto per poi mettersi davanti a lui .
- Mi dispiace , di essermi fatto prendere alla sprovvista da lui non l’ avevo visto . – si scusò lui con fare demoralizzato , lei scosse la testa .
- Non importa , via in un posto sicuro . – ordinò , aumentando la presa sul manico della sua spada fino a far sbiancare le nocche , mentre l’ altro eseguì l’ ordine .
Mancava poco alla sua fine e lei lo sapeva non avrebbe resistito in uno scontro diretto , caricò il colpo e si scagliò fulminea contro l’ avversario che in quell’ attimo si scansò evitandola per un soffiò . Con una sferzata dal basso lo colpì , squarciandogli il fianco , questi cadde in ginocchio a terra . Si allontanò di qualche passo , aspettò qualche secondo e corse via verso il ragazzo poco distante che sorrise vedendola tornare , lei si accucciò vicino a lui , dietro ad un detrito del palazzo che cadeva a pezzi .
- Ascoltami bene , trova l’ uscita ed allontanati da cui il più in fretta possibile . – disse calma , ma lui la prese per le spalle .
- Non ti lascio in questo inferno ! Andiamo via insieme ! – disse sicuro , lei sorrise e scosse la testa con amarezza .
- Mi dispiace non posso , ho giurato … e poi so già di non uscire viva da qui .. – disse piano , abbracciandolo .
Rimasero in silenzio per qualche minuto poi però l’ altro alzò la testa e si buttò in avanti proteggendo la ragazza con il proprio corpo dal colpo che doveva ferire lei . Il nemico si reggeva a malapena in piedi e si premeva un lembo di stoffa sulla ferita al fianco precedentemente inferta dalla guardia . Sorrideva in modo sinistro , pronto a caricare un altro colpo pensava di aver vinto , ma si sbagliava .

Lei si alzò di scatto da terra , prendendo in mano la sua arma e di fronte al nemico con un gesto secco e fulmineo gli staccò il braccio e con un ultimo colpo la testa . Il suo corpo si accasciò a terra con un tonfo , lei lo osservò glaciale , non provava nulla a parte una profonda rabbia . Osservò l’ amico a terra , respirava a fatica e dalla ferita fuoriusciva parecchio sangue , lei cadde per terra sulle proprie ginocchia , scatto con uno strattone la manica della sua tunica che portava sotto l’ armatura e la premette con una lieve pressione sulla ferita . Staccò una striscia dal mantello del ragazzo ormai sporco di sangue e lo avvolse intorno all’ addome , lo aiutò a mettersi a sedere . Il cappuccio del suo mantello scivolò sulle spalle rivelando finalmente il suo volto . I capelli biondi lunghi fino alla base del collo gli incorniciavano il viso dalla carnagione scura , i profondi occhi ametista sembravano scavarti l’ anima .

- Sono troppo stanco per muovermi … vattene .. – disse piano , tra una smorfia e l’ altra .
- No , rimango qui anche io . Non ti lascio solo . – controbatte lei , l’ altro abbassò lo sguardo sospirando . Pochi secondi dopo sputò il primo rivolo di sangue , l’ altra sgranò gli occhi per la paura .
- No , no rimani sveglio … apri gli occhi .. – disse allarmata lei , lo abbracciò delicatamente per non fargli male affondò il viso tra l’ incavo del suo collo .
- Sai devo farti una confessione … sei stata l’ amica migliore che mi potesse capitare nella vita … - iniziò .
- Anche tu sei stato un buon amico .. – disse lei iniziando a piangere silenziosamente , ormai era finita .
- .. però non ti ho mai detto una cosa .. oltre ad essere la mia famiglia .. tu eri anche la persona con cui avrei voluto … passare la mia esistenza .. – finì sputando altro sangue , lei rimase ammutolita per qualche secondo . 
- Sei la persona più importante della mia vita , provo lo stesso per te … non temere , ci rincontreremo di nuovo un giorno così da recuperare il tempo perso , io ti cercherò anche in capo al mondo , non mi arrenderò . – disse stringendolo a sé con più forza .
- Grazie .. sono felice .. – mormorò lui accarezzandole la testa , lei sciolse l’ abbraccio accarezzandogli le guance con le punte delle dita tremanti chiuse gli occhi con fare rassegnato avvicinando la sua fronte a quella del ragazzo .
- Promettimi che quando ci incontreremo non starai già con un'altra ragazza .. va bene ? – chiese lei seria l’altro rise debolmente .
- No , sarebbe impossibile … sono stanco .. – disse chiudendo lentamente gli occhi sorridente .

Da quel momento in poi il suo corpo non si mosse più , guardandosi intorno notò che i combattimenti erano finiti o magari si erano spostati fatto sta che al sorgere dell’ alba , nel palazzo aleggiava una tranquilla pace . Rotta da un urlo straziante che si propagò per tutte le stanze dell’ edificio fino a diventare un eco lontano come anche il tonfo di un corpo femminile morto .
Il suo cuore aveva smesso di battere all’ improvviso .


ANGOLO  AUTRICE 

Allora .... Salve ? ' v ' 
Sono nuova in questo fandom , ma adoro la serie ! ( anche sè non l'ho vista tutta e gli episodi sono irreperiili su youtube e dailymotion )
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto , probabilmente non è granchè ... specialmente i duelli con i cattivi ... 
Non sono molto brava nelle scene d'azione ^^'' ahahah !!
Purtroppo non so molto su yu gi oh quindi avrò fatto qualche guaio , ma non fa niente !! ( credo O.o ) 

Beh , che dire ? Al prossimo capitolo ! - ' w ' -

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Capitolo 2
*** Capitolo Primo - Risveglio - ***


CAPITOLO PRIMO  - Risveglio -


Pharaoh Atem

1960 d.C Egitto 
Aprì lentamente gli occhi , capendo dove si trovava si alzò di scatto e la testa le fece male per lo spostamento improvviso . Anche se era immersa in un oscurità completa riusciva ad orientarsi benissimo , intorno a lei c’ erano numerosi oggetti tavoli , sedie , vasi con oli o acqua , cibo ormai non più commestibile per via degli anni , dei rotoli di pergamena arrotolati con cura con vicino fogli di papiro scoloriti ormai troppo fragili per scriverci sopra .

Si mise lentamente a sedere sull’ altare di pietra granitica , osservò le pareti ed i loro disegni di un passaggio nell’ aldilà che non era avvenuto per lei e vi erano due statue nella camera una di fronte all’ altra , ne scorgeva solo il profilo . Capì comunque subito chi erano a destra Osiride dio dei morti e della fertilità , con le braccia incrociate all’altezza del petto reggeva due scettri che simboleggiavano il suo potere di regnante vestito di una tunica bianca ed il suo caratteristico copricapo ; a sinistra vi era Iside compagna del dio che le stava di fronte , dea della maternità e della magia indossava un vestito lungo rosso impugnava uno scettro verde nella mano destra e nell’ altra un ank blu .
La ragazza sbuffò seccata , a quanto pare il suo amico architetto si era ripreso la sua rivincita … comunque non importava aveva vinto lei a senet per trenta volte di fila contro di lui . Sorrise appena ripensando al passato , voleva ritornare a quei giorni , ma purtroppo non poteva anche se faceva troppo male .

In quel momento notò che prima della sepoltura le avevano cambiato gli abiti sporchi di sangue con degli altri puliti , le ferite erano state medicate , con sollievo percepì il freddo della sua collana a contatto con la pelle e sulla schiena il peso famigliare della sua spada . Il messaggio che le trasmettevano le due statue era che con rammarico in parte era ancora viva … , ma allo stesso tempo era morta . A quel pensiero si sentì gelare , allora era questo che si provava a tornare in vita ricordando tutto del proprio passato .
Orribile .
Tratteneva a stento le lacrime , ma in pochi minuti tornò in sé Iniziò a pensare , come mai era ancora viva ? Perché non era morta del tutto allora ?
Rimuginò su quelle domande fino a quando non si arrese per il troppo mal di testa , odiava quando non riusciva a trovare una soluzione razionale , ma dopo tutto cosa c’era di razionale se in tutta quella storia aleggiava il potere degli oggetti del millennio ? Nulla , nemmeno il più misero lembo di pergamena !
Scese dalla roccia ed iniziò ad ispezionare la stanza lesse tutto quello che c’era scritto sulle pareti , ma trovò solo le solite storie sulla pesatura del cuore e del giudizio di Osiride , però notò delle incisioni anche sui lati delle statue . In quella di Osiride vi erano dei messaggi dei suoi commilitoni , in quella di Iside i saluti delle poche ragazze che aveva incontrato in vita sua , un messaggio le sembrò molto strano .

Colui che cercherà la luce troverà ad attenderlo le ombre .
Chi sprofonderà nelle tenebre risorgerà dalla luce .


A quanto pare era la soluzione per uscire da lì , iniziò a pensarci , ma un rumore di passi ed ingranaggi la mise in allerta .
Predoni .
Per quanto ricordava era stata sepolta insieme al puzzle del millennio ed al faraone , quindi le lastre dei suoi mostri dovevano essere lì , si guardò intorno e notò a terra una sacca di tela non aveva visto prima , sotto alla statua della dea . Si avvicinò e guardò al suo interno , scoprendo con sua sorpresa che tutti i suoi mostri erano lì in versioni ridotte delle stele originarie prese in mano la tessera della sua ‘ guardia egizia ‘ , sospirò sollevata nel rivederla adesso si sentiva ancora più sicura .
- Almeno mi sei rimasta tu , amica mia .. – disse la carta si illuminò all’ improvviso come anche il nome dello stesso Osiride ai piedi della sua statua , rimase sorpresa .
- Grazie , aiuto provvidenziale ! – esclamò lei , prendendo con sé la sacca e caricandosela sulle spalle . Applicò la lieve pressione sulla scritta e di fronte a lei si aprì una porta , man mano nel corridoio liscio si accesero da sole delle torce posizionate ad intervalli regolari sul muro di destra .
- Cavolo .. sembra molto simile al regno delle ombre .. , ma non ci sono problemi . – disse sorridendo ed entrando nel corridoio , il passaggio si richiuse alle sue spalle con un tonfo .

Uscii finalmente da quel corridoio che si restrinse drasticamente man mano che proseguiva fino a quando non dovette strisciare e trascinarsi fino ad arrivare ad un vicolo cieco , buttò giù la lastra con una spinta . Respirò a pieni polmoni ritrovandosi finalmente in un ambiente più grande di quel cunicolo stretto .
La stanza aveva un soffitto molto alto , sulle pareti vi erano i profili di tutti gli dei egizi da Rà ad Anubis , il pavimento non era continuo vi era a collegare le due parti dall’ entrata un ponte con sotto il vuoto . Ai due capi dell’ ambiente vi erano da una parte una porta e dall’ altra un altare dov’era conservato in una scatola rettangolare d’oro al cui interno vi era il puzzle del millennio , quell’ oggetto risplendeva di luce propria ed irradiava parte della stanza .
Dov’era lei la luce non arrivava , quindi si strinse nell’ angolo buio ed estrasse la sua spada dalla schiena pronta a colpire i predoni . Dall’ entrata fecero la loro comparsa due uomini , uno era egiziano sulla trentina indossava una veste sgualcita e l’ altro era uno straniero indossava degli abiti che la ragazza non aveva mai visto era molto deciso . Però non sembravano molto uniti .

- Guarda c’è una luce ! E’ l’oro che risplende , il tesoro è dall’ altra parte ! – esclamò l’ egiziano euforico , troppo contentato sul valore materiale dell’ oggetto .
- Vada prima lei ! Così capisco dove si trovano le trappole .. – continuò lui puntando contro un arma all’ altro uomo , almeno e quello che aveva dedotto lei .
Lo straniero con in mano la torcia che illuminava il suo cammino , procedette sulla pedana su cui erano scolpiti i corpi stilizzati di alcuni mostri del regno delle ombre , il primo sembrava avere un buon cuore visto che non era ancora stato ucciso .
- Ok .. ma resta in guardia .. – informò continuando ad avanzare, mentre camminava avvicinandosi sempre di più al puzzle , mi preparai ad attaccare visto che avevo notato dalla faccia dell’ egiziano che non aveva buone intenzioni , sorrideva in modo inquietante .
Quando finalmente mancavano pochi passi alla meta , l’uomo rimasto all’ entrata azionò quello strano marchingegno ed un oggetto di piccole dimensioni ferì alla spalla sinistra l’ altro che cadde nel baratro sbalzato dall’ onda d’ urto inflitta dall’ oggetto , ma riuscì con una mano ad aggrapparsi al bordo del ponte .
- Bravo , hai vinto il gioco . Ora muori . – disse calmo l’ altro iniziando a camminare verso il tesoro sicuro di averlo già per sé , ma io e le trappole della stanza non glielo avremmo permesso in nessun modo . Passò vicino all’ altro sogghignando con in mano la sua torcia e nell’ altra l’ arma .
- Ci si vede all’ inferno . – disse rivolto allo straniero , ridendo sguaiatamente per poi soffermarsi sul tesoro con sguardo avido .
- I predoni sono tutti uguali … - pensai disgustata .

Una luce proveniente dalla lastra seguita da una nebbia fitta lo avvolsero , mano a mano quella coltre assunse l’ aspetto di un mostro orribile , dall’ aspetto sembrava essere stato partorito dai peggiori incubi dell’ umanità . Quell’ uomo disgustoso venne preso tra le grinfie del suo mostruoso esecutore , anche se si dimenava disperatamente urlando e scalciando , venne inghiottito interamente e scomparve insieme a quell’ essere .
Mi alzai e velocemente mi diressi verso l’ unico superstite di quel gruppo , in pochi secondi fui vicino a lui , alzò lo sguardo verso di me sgranò gli occhi sembrava spaventato , ma anche sorpreso. Lo tirai su senza troppa fatica anche se era svenuto , forse a causa della paura , poco importava almeno era salvo . Abbandonai il suo corpo sul ponte e mi diressi verso l’ uscita della camera , ma mi fermai di scatto .
L’ immagine del mio faraone era di fronte a me , un ragazzo così giovane trasmetteva comunque una sicurezza e decisione ammirevoli , chinai il capo in segno di rispetto anche se era solo un frammento del suo spirito .
- Mio principe vi state per risvegliare , non è così ? – chiesi seria e lui mi rispose con un semplice sorriso , scomparendo subito dopo .
Continuai il mio cammino , ansiosa di vedere gli sviluppi di questo nuovo lembo di storia .


ANGOLO  AUTRICE 

Salve ! Ecco il secondo capitolo , spero vi piaccia !
Una parte del capitolo non è mia , ma ripresa dal manga di yu gi oh , quella con i due uomini dentro la tomba .
L' egiziano era un predone , mentre lo 'straniero' era il nonno di Yugi .

Avrete qualche domanda e spero i prossimi capitoli chiariranno i vostri dubbi .
Bene , non ho altro da dire se non ..
ALLA PROSSIMA ! ( ... che non sò tra quanto sarà ... ^^'' )

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Capitolo 3
*** Capitolo Secondo - Incontro - ***


CAPITOLO  SECONDO  - Incontro -


Yu-Gi-Oh! Duel Monsters

1985 d.C

Una figura avvolta in un mantello logoro e ruvido camminava in una direzione precisa , con una camminata sicura nel deserto osservata da una cupola di stelle splendenti ed una silenziosa luna che illuminava e rendeva visibile il suo percorso , come un sole oscuro .
Superò dune e città ancora addormentate mantenendo la stessa andatura senza mai fermarsi , questa era la sua natura , un soldato degno di quel nome . Arrivò a destinazione dopo ore di cammino quando ormai la luce all’ orizzonte segnalava l’avvenire di un nuovo giorno , il cielo si schiariva man mano che il tempo passava prendendo delle sfumature rosate e blu .
Era arrivata fino a quel luogo sperduto , un ammasso di rovine , perché glielo aveva imposto il suo fidato istinto e le sue previsioni , era sicura che in quel luogo avrebbe rivisto Ramsis .
Posò per terra la borsa con all’interno i suoi mostri , un libro vuoto dove appuntava tutto quello che le accadeva da quando si era svegliata dal suo sonno ed era andata alla ricerca degli oggetti del millennio , ma erano in mani sicure se si trattava dello spirito del sacerdote Shada anche se era una persona fidata però aveva sempre avuto paura di lui anche se non lo avrebbe mai detto ad anima viva , neanche sotto tortura .
Si sedette su un resto di un muro iniziò a tamburellare le dita sulle ginocchia non sapendo cosa fare continuò ad osservare il sole nascere fino a quando non si trovò completamente oltre l’ orizzonte , le ritornò alla mente una vecchia canzone che i bambini del palazzo cantavano al sorgere ed al calar del sole e per darle il ritmo batte le mani .
Sole che rinasci , sole che cali
  sei il dio più potente di tutti
  Noi non possiamo fare altrimenti ,
  venerarti e riverirti .
  Glorificando la tua forza e saggezza .
  Ora risorgi .
  Nella tua magnificenza e luce ,
  per poi sparire all’ improvviso
.
  Segnando così l’ arrivo del buio e della notte .

Si fermò di colpo sentendo dei rumori alle sue spalle , voltandosi verso l’ origine del rumore .
Un uomo sulla quarantina fece la sua comparsa da una botola , il cui passaggio portava sotto terra dentro vi era quasi sicuramente un abitazione , si alzò in piedi lentamente e lo guardò dritto negli occhi . Erano distanti circa quattro metri non di più .
- Così sei tu il nostro ospite .. donna .. – disse calmo , ma l’ ultima parola venne pronunciata quasi con disprezzo .
- Shadi vi ha informato del mio arrivo ? – chiese all’ suo interlocutore .
- No è stata la collana , sbrigati ad entrare . – ordinò scomparendo all’ interno del passaggio , la ragazza prese con sé la sua borsa e lo seguì quando fu dentro quel luogo oscuro l’ uomo chiuse la botola con un unico gesto .

In poche occhiate lei capì che i custodi della tomba del faraone , non erano più nel loro periodo florido in cui li aveva visti la prima volta secoli orsono , quei guardiani così temuti un tempo , ormai non erano altro che un ricordo rispetto alle poche persone presenti in quel posto . Aveva conosciuto o visto a cerimonie molti elementi di quell’ ordine e vedendolo così ristretto , la rattristò , ma il tutto durò poco .
L’ uomo la condusse in una camera , al suo interno vi erano donne silenziose e uomini che discutevano animatamente , pochi erano gli elementi giovani , si soffermò ad osservare un ragazzo sulla ventina e due bambini . Ebbe un tonfo al cuore , sorpresa .

La bambina non doveva avere più di dieci anni aveva capelli lunghi e lisci , occhi penetranti di uno scuro blu ed indossava una tunica lunga . Assomigliava molto alla sacerdotessa Aisis , posseditrice della collana del millennio era abbastanza simpatica , per quanto ricordasse .
Il bambino invece era più piccolo dell’ altra poteva avere si e no cinque anni , capelli biondi disordinati , occhi ametista dall’ aria innocente con sotto due linee sottili nere ed indossava stessa tunica della sorella . Era una goccia d’ acqua con Ramsis , solo più piccolo .
Non ci potevo credere , dopo anni di ricerche ce l’ avevo fatta … l’ avevo ritrovato !
Pensò questo , ma non fece trapelare nulla rimanendo impassibile , fece scorrere lo sguardo su tutte le persone nella stanza la maggior parte di loro abbassò lo sguardo non riuscendo a sostenere il suo troppo fiero .
- Questa ragazza è venuta da lontano , sarà nostra ospite fino a quando il faraone non sarà risvegliato . Trattatela bene è una persona importante . – disse autoritario l’ uomo di fianco a lei .

I membri più giovani del clan vennero obbligati ad uscire dalla stanza , uscì anche lei da lì perché le questioni di cui discutevano erano legate alla comunità di cui lei non faceva parte , per cui si sentì in dovere di lasciarli ai loro importanti problemi . I ragazzi fuori dalla stanza erano veramente pochi e molti si diressero in gruppetti in uno dei due corridoi a fare sicuramente altro , lei li osservò andare via rimanendo in silenzio , chiuse gli occhi sospirando .
Che fare ora ?
A quella domanda rispose il suo stomaco che gorgogliando disperatamente richiedeva un rifornimento immediato di viveri . Incurante delle poche figure rimaste vicino alla porta , si sedette per terra aprì la sua borsa e ne estrasse della carne essiccata e della frutta secca all’ interno di un barattolo di latta , iniziò a mangiare .
- Non puoi mangiare qui attirerai degli animali . – disse una voce , lei alzò lo sguardo masticando della carne che aveva in bocca ritrovandosi davanti il ragazzo che era vicino ai due bambini di prima . Ingoiò quello che aveva in bocca e poi rispose , alzandosi in piedi .
- Va bene , dove devo andare ? – chiese calma , sorridendogli .
- Odion non dovresti darle fastidio … sai cosa ha detto papà .. – disse la bambina tirandolo per una manica .
- Non mi sta dando alcun fastidio il suo amico , signorina .. ? – chiese garbatamente lei , guardandola .
- Isis Ishtar , mentre lui è mio fratello Marik … lei invece ? – chiese di rimando cordialmente .
- Amira e purtroppo per me non ho nè fratelli nè sorelle . – disse ironicamente .
- Da dove vieni ? – chiese curioso il bambino di fianco alla sorella che era alla mia sinistra , prima di rispondere ci pensai su .
- Vediamo .. l’ ultima città in cui sono stata era se non sbaglio , Alessandria d’ Egitto vicino alla foce del Nilo , vengo da lì . – rispose , gli occhi ametista di lui si illuminarono di felicità .
- Com’era la città ? Vorrei saperne di più ! – esclamò il bambino , la risposta di lei venne fermata da Odion che accarezzò la testa di Marik .
- Non credi di averle chiesto abbastanza ? In questo momento starà morendo di fame , andiamo su . - disse iniziando a fare strada nel corridoio di destra , seguito dai tre .

La stanza era molto grande con il soffitto alto tre metri , vi erano ai lati delle pareti dei mobili in legno con ante e cassetti dentro ci dovevano essere delle stoviglie e piatti . Al centro della stanza vi erano due tavolate con numerose sedie o sgabelli .
- Questa è la cucina , siediti dove vuoi .. – informò il ragazzo sedendosi in un posto a caso della grande tavolata , gli altri si sedettero vicino a lui . Lei si sedette di fronte a lui con vicino Marik , che continuava ad osservarla , iniziò a consumare una parte della sua scorta di viveri . Mangiò l’ ultimo chicco di frutta della sua razione e rimise quella rimanente chiusa dentro il barattolo nella borsa , da cui ne prese un altro rivestito di bianco .
- Chi vuole una caramella ? – chiese sollevando il coperchio .
All’ interno vi erano palline colorate di tonalità diverse , dall’ arancione all’ azzurro , con intorno dei granelli di zucchero bianco . Il bambino non se lo fece ripetere , ne prese una a caso e se la mise in bocca contentissimo , mentre la bambina esitò un momento e poi cedette , la ragazza porse il barattolo anche ad Odion che rimase sorpreso .
- Vuoi ? – chiese sorridendo l’ altro osservò il barattolo per qualche istante e rifiutare scuotendo il capo , lei allontanò il barattolo prese una caramella per sé e lo richiuse cacciandolo nella borsa . Passano alcuni minuti di silenzio , lei guarda il soffitto assorta nei suoi pensieri non sentendo le voci delle persone vicino e poi iniziare un discorso senza preavviso .
- Sapete giocare a duel monster ? – chiese guardandoli . 
- Ovvio , tutti quelli del nostro clan ci sanno giocare . – rispose Isis  alzandosi dalla sedia , seguita dai tre .
- Raggiungiamo gli altri al pozzo , così giochiamo . – disse Marik schizzando fuori dalla stanza e sparendo tra i numerosi corridoi di quella casa sotterranea .

Arrivarono a destinazione anche loro arrivando in una parte di quel luogo molto più ampia dei precedenti con in mezzo un muretto circolare che segnalava la presenza di un pozzo , da cui attingono l’ acqua , era molto luminoso . I bambini giocavano spensierati , chi correva , chi giocava con una bambola di pezza e chi alla guerra con delle spade di legno . Sorrise a quella vista , la sua infanzia era stata molto breve appena compiuti quattro anni aveva iniziato il suo addestramento per diventare il migliore soldato del palazzo e dell’ esercito stesso , per cui non aveva avuto molto tempo per divertirsi .
Rimase in disparte ad osservarli insieme ad Odion , fino a quando una bambina molto piccola non le tirò un lembo del mantello richiamando la sua attenzione .
- Giocheresti con me .. ? – chiese piano , la ragazza si mise in ginocchio per arrivare all’ altezza della piccola , le sorrise dolcemente .
- Certo .. cosa vuoi fare ? – chiese di rimando lei .
- A prendere ! – esclamò iniziando a correre ridendo , l’ altra lasciò a terra la borsa ed iniziò a rincorrerla .
- Non mi prendi ! Ahahah ! – esclamò ridendo la bambina , passando in mezzo a duelli dei bambini e a teatrini delle femmine con delle bambole , l’ altra invece li raggirava cercando di non disturbare il loro gioco .
- Ah , tanto non mi sfuggi ! Prima o poi ti acchiappo ! – urlò di rimando l’ altra , che si tratteneva dal superarla ed interrompere la sua corsa .
- Dalia fermati , fatti prendere ! – esclamò comparendo di fianco a lei Marik , che correva nel tentativo di prendere la bambina .
- In due ce la possiamo fare ! Forza Marik acciuffiamola ! – esclamai combattiva .
- Si ! – esultò convinto lui .

Corremmo per molto tempo , non saprei calcolare per quanto e la piccola ci sfuggiva sempre , era molto furba , ci evitava per un soffio . D’ un tratto però Dalia cadde a terra , ferendosi le ginocchia ed iniziando a piangere come una disperata . Controllai le ferite , che sanguinavano , la presi in braccio e guardai Marik .
- Dove posso curarla ? – chiesi ed il bambino mi fece strada , in pochi minuti arrivammo in una stanza con un lettino e qualche mobile con l’ occorrente per una medicazione .
La feci sedere sul bordo del letto e recuperai tutto il materiale che mi serviva , in pochi minuti la bambina era stata medicata e le ferite fasciate a dovere .
- Dalia , vuoi tornare dagli altri e giocare a qualcos’altro ? – chiese lei e la più piccola sorrise .
- Sapete giocare al mimo ? – chiese ancora ed i due scossero la testa .
- Che gioco è ? – chiese il biondo e la mora assunse un aria dubbiosa .
- Non l’ ho mai sentito .. – commentò .
I tre ritornarono sui loro passi , camminando lentamente , mentre la ragazza spiegava le regole del gioco .

Per sua sorpresa quel giorno finì , anche se aveva perso ormai la cognizione del tempo , non andò a mangiare con gli altri del clan ed i membri più anziani sapevano il perché e non la forzarono , aspettò fuori dalla cucina dov’era stata poche ore prima ed annotò i fatti successi quel giorno nel suo libro .
Una donna l’ accompagnò nella sua camera , durante il tragitto non parlarono molto era sempre la ragazza ad iniziare un lembo di conversazione .
- Scusi , ma voi non uscite mai da qui ? – chiese lei e la donna a quella domanda restò un po’ sorpresa .
- Beh , no .. le regole del nostro clan lo vietano .. – rispose sincera .
A quelle parole , lei si ammutolì rimuginando su alcuni pensieri che le sorgevano spontanei .
- Questa è la vostra camera , buona notte . – disse la donna indicandole la porta andandosene , proseguendo per quel corridoio infinito ed uguale agli altri .
Varcò la soglia della camera , era piccola uguale alle altre , aveva un letto singolo con la testiera conto il muro nudo di fronte alla porta d’ingresso accostato allo stesso muro vi era una scrivania in legno ed una sedia ; a fine letto vi era una cassettiera .
Chiuse la porta dietro di sé , si tolse il mantello , il peso della borsa e della spada al solito posto e poso tutto sul mobile vuoto sedendosi sul bordo del letto massaggiandosi le spalle . Aveva portato quel peso sulle spalle per ben cinque giorni di fila per cui era lecito che fosse a pezzi e stanca per la mancanza di sonno , si sdraiò sul letto ed osservò il soffitto , le mancava il sole ed il suo calore ed il colore del cielo con le sue nuvole . Chiuse gli occhi ed immagino il panorama che aveva visto quella mattina all’ alba , però le appariva offuscato , riaprì gli occhi e si voltò ad osservare l’ altro capo della stanza .
- Shadi potresti avvertire prima di comparire nella camera di una ragazza , per favore ? – chiese lei alzandosi ed osservando il ragazzo che era comparso nella camera silenzioso come un ombra , si mise a sedere , mentre l’ altro rimase in piedi .
Il ragazzo aveva uno aspetto giovane , pelle scura , occhi di un blu scuro e sguardo serio ed impassibile . Indossava una veste lunga fino ai piedi , un mantello bianco che rimaneva fermo perché era arrotolato vicino al collo il nodo era nascosto sotto del tessuto della spalla , un capello di stoffa gli copriva la testa per evitare che la testa si scaldasse troppo e portava al collo una collana con un ank d’ oro .
L’altro non rispose alla domanda , ma cominciò un altro discorso .
- Cosa volevi chiedermi ? – chiese e la ragazza appoggio il gomito sulla testiera del letto e lo guardò assumendo anche lei uno sguardo serio .
- Come mai ora i custodi delle tombe si sono ridotti così ? A vivere nascosti come topi , non erano fieri del loro operato ? – disse lei esponendo i suoi dubbi a qualcuno vecchio come il mondo anche se con l’ aspetto non lo dimostrava .
- Sono fieri del loro compito , però non vogliono perdere le loro tradizioni e dei membri per delle faide non appartenenti al loro clan . – rispose chiudendo gli occhi , l’ altra sospirò avendo avuto una sua previsione .
- Però sarà proprio questo comportamento a farli estinguere … - commentò tristemente .
- Anche se sai tutto questo non puoi interferire con il corso del destino di quel bambino , ormai anche la morte stessa ti ha rifiutata .. , ma dubito che la storia cambierà anche con un tuo intervento capiranno il loro errore quando sarà troppo tardi . – finì , scomparendo inghiottito dall’ ombra stessa . Lei osservò il punto in cui il ragazzo era pochi secondi prima , con fare impassibile per poi sorridere determinata .
- Beh , caro Shadi la storia non ha ancora avuto a che fare con la sottoscritta .. – commentò buttandosi sul letto e chiudendo gli occhi .
Nessun destino le avrebbe impedito di proteggere quella persona , si sarebbe fatta carico delle sue sofferenze per evitargli dolori , sarebbe morta per difenderlo e non l’ avrebbe lasciato solo . Ormai il macchinario che avrebbe sconvolto il destino di molti , si era messo in funzione dopo millenni d’ inattività .

ANGOLO  AUTRICE 

Salve eccovi questo nuovo capitolo , che come sempre spero vi piaccia ! ^ v ^
Devo dire che è stato difficile da scrivere perchè dovevo renderlo abbastanza credibile come incontro , credo di esserci riuscita .

Alla prossima ! - ' w ' - 

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Capitolo 4
*** Capitolo Terzo - Eventi - ***


CAPITOLO  TERZO  - Eventi -


Ahri

1986 d.C 
Era in quel posto da quasi un anno , l’ assenza del mondo esterno si faceva ogni giorno più pesante e quelle mura sembravano restringersi ogni giorno che passava , si sentiva oppressa da quel mondo chiuso carico di doveri e tradizioni .
Quelle regole le odiava , le aveva sempre viste come un freno alla sua vita anche quando era ‘ viva ‘ ed ogni volta aveva trovato un modo per svincolarsene . In quel momento della sua esistenza pensava , ormai conscia del pericolo , che non avrebbero resistito ad un destino tessuto millenni prima da un essere che si divertiva a vederli in difficoltà e cadere sui loro tentativi di cambiare la storia . Però per ora non demordeva dal suo obbiettivo .

Marik le chiedeva sempre più frequentemente delle sue esperienze fuori da quelle mura , lei però non poteva dirgli molto perché il padre del bambino le aveva vietato di farlo e non ci teneva a vederlo triste , per cui cercava di abbozzargli qualche paesaggio disegnandolo sul suo libro e facendogli vedere quelli che aveva fatto precedentemente . Notava il suo desiderio di vedere quei luoghi con i propri occhi ed imprimerli nella sua memoria , lei però cercava di farlo ragionare coerentemente , non voleva vederlo mutare in un mostro .
I suoi sforzi si rivelarono vani quando una goccia d’ acqua dolce nel mare completamente salato .

Era nella sua camera ad annotare il resoconto della giornata sul suo ormai diventato ‘ diario ‘ come lo definivano le ragazze del clan . Scriveva le sue angosce e paure da quanto aveva appreso grazie alle sue predizioni che tra qualche tempo avrebbero marchiato anche Marik come millenni prima avevano fatto con lei .
Era già molto tardi , tutti stavano dormendo da alcune ore , ma lei non aveva sonno e trascorreva in quel modo le sue nottate a scrivere , per cercare di sfogare i suoi sentimenti era un buon modo per non impazzire ed oltretutto non poteva parlare a nessuno del suo vero scopo .
Alzò il viso dal foglio smettendo di scrivere e si voltò verso la porta .
Dei passi .
C’era qualcuno in giro .

Si alzò velocemente dal letto , prese la spada che era appoggiata alla cassettiera ed uscì dalla stanza addentrandosi nei corridoi deserti non producendo alcun suono con i propri movimenti . Segui furtivamente quelle tre figure di cui vedeva solo le ombre proiettate sui muri dalle fiamme delle fiaccole installate ad intervalli regolari ai lati dei corridoi , si teneva a distanza di sicurezza per non essere vista li osservava da dietro un angolo od una rientranza che cambiava all’ avanzare degli sconosciuti che procedevano in silenzio e con fare sicuro .
Non erano persone esterne , ma qualcuno del clan .
Dovevano avere in mente qualcosa di losco .

Dopo aver percorso numerosi corridoi arrivarono davanti al passaggio che conduceva all’ esterno , lo stesso che lei aveva utilizzato per entrare , l’ ultimo ostacolo che li tratteneva era la botola in legno dalla loro agognata libertà . Scattò fuori dal suo nascondiglio agilmente , lanciando la spada precedentemente sfoderata dalla sua custodia che fendette l’ aria ed in pochi secondi si conficcò in uno dei gradini più alti della scalinata dell’ uscita , evitando per pochi millimetri la testa di uno di loro .
- Se fossi in voi non uscirei , c’è un allarme e verreste notati subito . – disse con una calma glaciale ed i tre si voltarono di scatto , colti in flagrante .
- Certo però che non controllate affondo il vostro mondo , se volete conoscere quello esterno dovete avere fegato ed astuzia a sufficienza per riuscire a sopravvivere . Al momento questi requisiti vi mancano . – continuò lei camminando fino a recuperare la propria spada e guardarli in faccia .
Lo dirai a nostro padre ? – chiese allarmata la ragazza , che si rivelò essere Isis , l’ altra sospirò .
- No . Se volete uscire potete farlo , per questa volta vi posso coprire , mi prenderò la punizione al vostro posto . – propose , ma il bambino scosse la testa convinto .
- Non posso lasciarti prendere la colpa , sarebbe ingiusto . – disse Marik guardandola in volto e la sua espressione fredda si addolcì appena per la correttezza dimostrata dal piccolo , questo la rasserenava .
- Basta non passare da qui e trovare un altro modo per uscire , così non ci facciamo scoprire e nessuno dovrà assumersi la responsabilità di questa cosa . – ragionò Odion iniziando a pensare a come procedere , l’ altra sospirò caricandosi la sua spada sulle spalle e tornando indietro .
- Chiamatemi quando avete risolto la questione , buona notte . – disse camminando per poi fermarsi e voltarsi indietro .
- Ecco qualcuno di voi potrebbe riaccompagnarmi ? Non ricordo la strada … - mormorò sconsolata .
Era una brava attrice , ricordava ogni minima stanza di quella casa le aveva memorizzate già nei primi mesi in cui aveva iniziato a vivere lì , ma preferiva mostrarsi debole per non attirare rogne .
- Ti accompagno io . – informò il bambino avviandosi insieme alla ragazza , scomparendo entrambi nei vari corridoi .
Procedettero in silenzio fino a quando uno dei due non iniziò una conversazione .
- Certo però che hai un senso dell’ orientamento pessimo .. – commentò Marik ridendo , l’ altra sbuffò .
- Uffa non è colpa mia , non sono portata .. , ma ha salvarmi dalle situazioni difficili c’è il mio porta fortuna . – fini toccando con una mano la catenina sottile in metallo della sua collana , guadando un po’ male l’ altro che rise ancor di più vedendo la smorfia di lei che poco dopo svanì seguita da un sorriso .
Di scatto si coprirono la bocca trattenendosi dal ridere insieme per non disturbare il sonno degli altri . In poco tempo arrivarono davanti alla camera della ragazza , salutandosi lei osservò il bambino sparire svoltando un angolo e solo allora entrò nella stanza .
Richiuse il suo libro cacciandolo sotto il cuscino , avvicinandosi alla scrivania e spegnere con un soffio la fiamma della candela , sprofondando sotto la sottile coperta chiudendo subito gli occhi e sprofondando in un sonno senza sogni .

Era un giorno come un altro , i bambini giocavano nel solito posto vicino al pozzo . Li osservava divertirsi rimanendo seduta sul pavimento in roccia , si sentiva troppo stanca per fare qualsiasi cosa e per non rimanere da sola era andata lì .
- Amiraaa ! Giochiamooo !! – esclamò Marik tirandola per il braccio destro , mentre Dalia la strattonava dall’ altro , con la frequenza del cambio di direzione sembrava di trovarsi in alto mare nel bel mezzo di una burrasca .
In quel momento non si sentiva tanto bene ..
- Per favore … basta … tregua .. – disse esasperata ed i due si fermarono , osservandola dubbiosi .
Aveva abbassato la testa di scatto quando avevano mollato la presa sulle sue braccia che ora giacevano ferme vicino al corpo , i due si avvicinarono di un passo , lei si alzo in piedi urlando sorprendendoli e spaventandoli . Iniziarono a correre per scappare dal ormai ‘ vendicativa ‘ ragazza che li inseguiva , il duo di colpevoli si divise , Dalia a sinistra e Marik a destra .
A caso scelse di seguire la bambina che vedendo la sua inseguitrice sempre più vicina aumentò l’ andatura della sua corsa fin che ne ebbe la possibilità , poi si fermò a riprendere fiato e si sedette a terra con l’ eleganza di un sacco di patate .
- Ah , non ce la faccio più .. ! – esclamò sfinita dopo ben venti minuti di corsa continua .
- Non dovevate provocarmi tu e .. – non finì la frase e scattò verso l’ altro lato della sala oltre il pozzo ad una velocità sovrumana in direzione del bambino che avevo deciso di proteggere , al suo passaggio si sentì solo il fischio dell’aria spezzata .
Avrebbe impedito l’ avverarsi di quell’ evento .
Lo scostò bruscamente con una spinta , cadde per terra non riportando alcuna lesione , mentre lei ricevette il morso del serpente che doveva prendere lui .
Avvertii un dolore tremendo allo stinco sinistro quando l’ animale affondò i suoi denti nella sua carne , il suo mortale veleno entrò a contatto con il suo sangue e chiuse gli occhi di scatto per via di un impulso spontaneo generato dal suo cervello .
Cadde a terra .
Stranamente il serpente preferì allontanarsi anzi che finirmi , doveva averlo scacciato qualcuno altrimenti mi sarei già trovata all’ interno dello stomaco di quel rettile . Quelli furono i suoi ultimi pensieri prima di sprofondare nel buio .

Non sognò niente , vi era solo il nulla nella sua testa odiava dormire perché ogni volta che lo faceva tornavano in mente solo la sua vita ed ogni suo gesto si ripeteva all’infinito .
La sua nascita , i giochi , i primi allenamenti come guardia , la gioia e la spensieratezza … tutto questo sostituito in un attimo da atroci scontri , sangue e morte . In quei momenti vedeva chi era veramente tra i cadaveri che giacevano a terra , le vite che sottraeva con un eleganza e fluidità di movimenti ; era solo un mostro assetato di sangue . Voleva dimenticare , ma allo stesso tempo voleva ricordare il suo passato …
Con questa idea fece applicare un blocco nella pietra della sua collana dove rinchiuse i suoi ricordi più brutti , ogni volta che andava a dormire nessun ricordo veniva a disturbarla e cullata dall’ oscurità rimaneva assopita .

Aprii gli occhi appesantiti dal lungo sonno , voltò appena la testa verso destra non trovando nessuno vicino a lei . Provò a mettersi a sedere sul letto , ogni parte del corpo era intorpidita , non si doveva essere mossa da quel letto da alcuni giorni però non sapeva calcolare quanti , dopo alcuni sforzi ci era riuscita . Per rimanere in quella posizione aveva appoggiato la schiena alla testiera del letto , non sapendo cosa fare guardò la coperta bianca illuminata dalla fioca luce di una candela appoggiata sulla scrivania .
- Ora credo di sapere fino a che punto si può spingere la tua ostinazione , anche se credo non faccia molta differenza .. – commentò Shadi emergendo dall’ ombra proiettata sul muro di fronte alla ragazza .
- Che bello rivederti , sei sempre una ventata di buoni propositi ed interesse , sul serio . – disse lei di rimando sarcastica , anche se il ragazzo rimase impassibile a quella presa in giro , così lei preferì cambiare argomento .
- Dov’è Marik ? Sta bene ? – chiese rivolta al suo interlocutore , ma l’altro in risposta gli diede il silenzio ; questo fece preoccupare di più la guardia .
- Rispondi , cosa gli è successo ? – continuò a chiedere aspettò qualche minuto , sospirò , non avrebbe ottenuto nessuna informazione rimanendo in quella camera . Scostò la coperta del letto , prese con se la sua spada e si diresse a grandi falcate verso la porta , il ragazzo non la fermò .
- Ormai non puoi impedire il suo destino .. – disse freddo , osservandola rimanendo in piedi vicino al letto . A quelle parole sgranò gli occhi e si voltò verso Shadi , sul volto della ragazza era comparso un sorriso stanco e tirato .
- Sono davvero così tanto patetica ? – chiese lei qualche lacrima le rigò le guance , smise quasi subito di mostrarsi debole . Aprì la porta con uno strattone ed iniziò a correre tra i numerosi corridoi conoscendo già la strada , veloce come un ombra .

- Scegli sempre la strada più difficile , quando la smetterai di farti del male e resterai ad osservare in disparte l’ operato delle pedine di questo destino ? – chiese sorridendo amaramente per un momento e poi tornare il solito sé freddo ed imperturbabile , sparendo nello stesso modo in cui era arrivato lì .

L' ambiente in cui si trovavano riuniti tutti gli adulti del clan dei custodi delle tombe , ognuno avvolto nel proprio mantello nero che li rendeva delle semplici figure indistinguibili l’ una dall’altra , all’ interno di quella che sembrava essere la stanza di un tempio egizio . Le pareti erano ricoperte da scritte in geroglifico accompagnate da disegni di divinità ed antichi faraoni , dal soffitto alto .
Marik era sdraiato a pancia in giù sopra ad un altare in pietra , incatenato a mani e piedi per tenerlo fermo , piangeva e chiedeva aiuto ad Odion anche se tutti lo ignoravano , compreso il padre . L’uomo era al fianco del figlio insieme ad altre due figure dal volto coperto .
- Siamo qui riuniti oggi per rendere mio figlio un membro effettivo di questo clan e mio successore . – disse scaldando la lama del coltello che aveva in mano con la fiamma di una candela che teneva in mano uno dei due uomini vicino a lui .
- Fermatevi ! Lasciatelo stare ! – esclamò d’ istinto , tutte le persone riunite in quella sala si voltarono verso di lei , ma il padre del bambino iniziò la maschiatura senza considerarla .

Sguainò la sua spada lasciando cadere a terra il fodero in cui era riposta , scattò verso di loro colpendo i primi avversari che le si paravano davanti con l’ elsa della spada alle gambe od al petto con colpi netti e precisi , cadevano a terra doloranti non riportando alcuna ferita .
Qualche volta riusciva a vederli in volto , ma preferiva non soffermarsi ad osservarli come faceva sempre perché ogni viso delle persone che aveva ucciso rimaneva inciso nella sua memoria e quando li ricordava le sembrava di morire dentro .
Era come un mortale virus da cui non si poteva scappare , non c’era alcuna cura al rimorso .
Si sentiva già stanca la testa le girava e le gambe dolevano , era fuori allenamento e contribuiva anche il veleno del serpente da cui non era ancora guarita del tutto . Quelle persone non diminuivano , anzi sembravano aumentare ad ogni nemico che metteva fuori gioco , si stava irritando da quella situazione di svantaggio numerico .
Aveva notato Odion che rimaneva in disparte sembrava non sapere cosa fare , se attaccarla o meno , ma al momento non importava evitò un uomo scattando verso destra , ma ricevette un pugno in piena faccia che le spaccò il labbro inferiore .
Tutti si fermarono , sgranando gli occhi quello che l’ aveva colpita si mise a ridere come un isterico contento del suo operato , lei invece sputò per terra il sangue che aveva accumulato in bocca ed iniziò a ridere versando anche qualche lacrima per la mancanza di ossigeno dei polmoni , piantò nella roccia del pavimento la sua spada per reggersi in piedi .
- Complimenti sul serio , sei stato molto fortunato nel colpirmi di sorpresa … - disse tra le risate guardando in basso , barcollando come se fosse ubriaca anche se non lo era .
- .. ma la tua buona stella si spegne adesso , credo che il riscaldamento debba finire ora . – concluse sorridendo innocentemente a tutti i presenti che assunsero espressioni spaventate e terrorizzate , sapevano di cosa era capace .

Si voltò di scatto verso il padre di Marik che solo dopo aver sentito il peso del suo sguardo ed il rumore dei suoi passi avvicinarsi sempre di più a lui , la degnò di considerazione .
Smise di marchiare la schiena del bambino .
- Perché stai intralciando le nostre tradizioni ? – chiese freddo
- Ah , non ci arrivi proprio , eh ? Comunque , non voglio perdere altro tempo spiegandotelo non capiresti .. credimi quando ti dico che hai fatto molti errori da quando sono qui e tutti i membri di questo clan ne subiranno le conseguenze , ti conviene smettere questo rituale ed iniziare a comportarti da padre . – finì guardandolo negli occhi , che l’ uomo sgranò .
L’ aspetto della ragazza che aveva di fronte era mutato , gli occhi da verdi diventarono color ambra con l’ iride allungata come quella di un gatto ed i capelli si erano scuriti fin quasi a diventare neri .
Gli sorrise , tornando normale in pochi secondi .
- Scusa , non mi so controllare bene quando sono arrabbiata , ma non mordo mica , sai ? – disse lei fingendosi dispiaciuta , mentre l’ altro sembrò seccato .
Spostò il suo sguardo dall’uomo la schiena del suo protetto , a quella vista strinse le mani fino a far sbiancare le nocche e nello stesso istante le catene che tenevano fermo il bambino si disintegrarono ; rimase soltanto della polvere argentata .
Il piccolo si mise faticosamente a sedere osservandola , l’altra distolse lo sguardo .
- Ragazzina smettila di rallentarmi , portatela via ! – urlò e gli uomini nella stanza si risvegliarono da quello stato di torpore in cui erano caduti , procedettero in gruppo verso di lei .
- Mi dispiace Marik .. non posso fare più nulla .. – mormorò lasciandosi prendere da quegli uomini ,era troppo stanca anche se non lo faceva notare . Il suo sguardo era puntato a terra non voleva vedere la sua faccia , ma alzò comunque il viso da terra ed osservò il volto del bambino che aveva di fronte .
Rassegnazione , tristezza e paura , aveva visto il suo vero aspetto per cui era comprensibile , tutti alla fin fine la temevano .. persino la persona che voleva proteggere .

Con una corda spessa le legarono le mani dietro la schiena con un nodo molto stretto , lei non oppose resistenza continuando a guardare il pavimento . 
Tre uomini la portarono fuori dalla sala , procedettero in silenzio accompagnati dall' eco delle grida disperate di Marik all' udire ognuna di quelle richieste disperate , le sembrava di ricevere una coltellata al cuore ed alla coscienza .
Solo quando non udì più alcun suono sollevò lo sguardo da terra , notando d' essere in un ala dell' edificio sotterraneo che non aveva mai visto .
Il luogo era un corridoio di cui non si vedeva la fine per mancanza di torce che rischiarassero le zone immerse nell' oscurità , si riuscivano a notare solo le prime porte in ferro spesso con sopra all' altezza degli occhi un unica finestrella sbarrata . Le pareti erano tempestate da muffa e muschio , l' odore pungente che aleggiava era penetrante e pesante .
Le lacrimarono gli occhi per il disgusto e trattenne a stento un connato di vomito .
Perfetto , la stavano perfino incarcerando ! 

Si fermarono davanti ad una delle prime porte , l' uomo che aveva alla sua destra aprì la porta , che cigolò sinistramente , quando fu aperta del tutto ricevette da dietro una spinta e non potendosi proteggere con le braccia all' urto cadde a terra sul fianco destro .
Gli uomini dietro la soglia della cella la richiusero velocemente la porta a chiave . 
La stanza sprofondò nel buio , lei si alzò faticosamente da terra ed osservò il luogo in cui si trovava e rabbrividì un poco . Era circondata da numerose ossa e crani umani , dovevano essere circa cinque persone diverse .
Sospirò affranta , quella era la sua punizione per non aver ragionato prima d' agire ritrovandosi in un luogo dimenticato dagli dei stessi .

ANGOLO  AUTRICE 

Salve ! Come va ? 
Sicuramente molti di voi in questo momento si staranno godendo il mare o la piscina .. io purtroppo non sono tra queste persone , mi sto letteralmente squagliando con questo caldo ! >x< 
Comunque , ho descritto in questo capitolo alcune parti già esistenti nell' anime ( il morso del serpente , la marchiatura ed il piano per uscire .. ) ed altre che ho inserito io .

Allora non sapendo che altro dire se non che per Amira le cose si stanno mettendo maluccio ... ^^'' 
Vi saluto !! -' w ' - 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo quarto - Inevitabile - ***


Capitolo Quarto - Inevitabile -

Pochi giorni dopo 

I marchi sulla schiena dolevano terribilmente, anche se erano passati quasi due giorni dal rituale . Non riusciva a muoversi con un solo movimento anche lieve la pelle bruciava come se del fuoco stesse ardendo sia dall’interno che dall’esterno del suo corpo, tratteneva a stento le urla di dolore . Detestava il fatto di essere debole, il comportamento orribile di suo padre verso le persone a cui teneva di più , ma purtroppo tutti quei pensieri ormai non avevano alcun valore visto che la persona a cui voleva molto bene non era lì con lui in quel momento della sua esistenza nel quale provava un immenso senso di vuoto .
Si sentiva solo e le persone più vicine che aveva , sua sorella ed Orion, stranamente non colmavano la voragine lasciata nel suo cuore e nella sua anima da quella, che fino ad un anno prima era stata una sconosciuta .
Quella ragazza dai grandi occhi smeraldo che brillavano alla luce delle torce con la stessa intensità del mistero che rappresentava, i lunghi e lucidi capelli scuri che assomigliavano alla corda che intrecciavano le donne del clan impossibili da spezzare o piegare come la sua indole forgiata dal sole stesso e raffreddata dalla luna, ma che allo stesso tempo ti poteva donare un calore ed una sicurezza immaginabili . Aveva visto con la fantasia ogni cosa del mondo esterno a lui negato e ne riusciva a cogliere sempre il meglio come nelle persone, eccetto suo padre quell’uomo che tanto aveva desiderato avere un po’ d’affetto paterno, ma che lui stesso gli aveva negato come l’avverarsi dei suoi sogni .
Tutta colpa delle tradizioni .
Dell’uomo morto che condizionava la sua vita e quella degli altri del clan .
L’odiato Faraone .

Continuò a fare gli stessi pensieri per ore, come se la sua mente fosse diventata un disco rotto che ripeteva sempre la stessa nota all’infinito e con quella musica di sotto fondo, inconsciamente ed irrimediabilmente la sua candida anima iniziò a macchiarsi del nero del male .
Anche quando le tenebre dei sogni lo avvolgevano celando quei cambiamenti che stavano velocemente progredendo, inesorabili, all’ombra di tutto e tutti un nuovo “Marik” stava aspettando il momento propizio per sorgere incontrastato e distruggere il suo nemico .
Però vi erano momenti in cui anche questo nuovo essere arrestava la sua sete di dominio , proprio quando il bambino pensava alla ragazza che anche lui aveva visto tramite i suoi occhi e conosciuto tramite il suo corpo, ne restava affascinato ascoltando i pensieri del suo piccolo “contenitore” .
Dopotutto non erano nati dalla stessa essenza ?
Non erano la stessa persona ?

Marik iniziò a sognare, ma stranamente intorno a lui tutto era nero neppure sforzandosi di immaginare qualcosa persino quelle più svariate od incoerenti riusciva ad ottenere solo il nulla completo . Si rannicchiò in posizione fetale con le ginocchia al petto incapace di fare altro, chiuse gli occhi e strinse le palpebre più forte che poté, incapace di fare altro .
Si sentiva solo .
Infreddolito .
Senza via di scampo .
D’un tratto avvertì un leggero tepore in tutto il corpo come se del fuoco lo stesse scaldando e per vedere di cosa si trattasse aprì gli occhi, ritrovandosi tra le braccia della ragazza che aveva desiderato rivedere, ma che da quel preciso istante voleva scappare ricordandosi la sua metamorfosi . Gli occhi verdi che erano mutati assumendo l’aspetto di quelli di un felino, iride allungata e luminosi come due fiaccole . I capelli nocciola diventavano scuri quasi come l’inchiostro degli scribi .
Il suo aspetto lo aveva spaventato, voleva scappare, allontanarsi il più possibile .
Ma dove ?
Smise di divincolarsi e lei lo lasciò andare, sospirando quasi fosse sollevata .
- Per fortuna stai bene, ero così preoccupata .. – iniziò a dire con un tono stanco e strascicato, come se fosse sul punto di crollare e d’istinto il bambino si voltò nella sua direzione sgranando gli occhi, sorpreso .
Il corpo della ragazza era ricoperto completamente di ferite, indossava la tunica che le aveva visto il giorno della cerimonia ormai ridotta ad una veste rovinata coperta quasi interamente di sangue rappresso . Il volto che ricordava bello e luminoso era coperto di lividi e graffi di cui la maggior parte cicatrizzati, ma che comunque lo deturpavano e sfregiavano, i capelli erano una massa disordinata e sporca le cui punte erano coperte di sangue e sabbia . L’unica cosa che era rimasta uguale erano gli occhi due pietre brillanti dai colori vividi lasciavano trasparire la sua stanchezza, ma risoluta determinazione .
- Che cosa ti hanno fatto ..- mormorò sull’orlo delle lacrime, avevano fatto del male anche a lei e non lo poteva accettare .
Lui mosse qualche passo nella sua direzione, ma si arrestò di colpo .
La sua espressione dalla preoccupazione divenne timorosa .
A quella vista Amira sorrise tristemente e sospirò .
- Ti stai chiedendo chi sono, eh ? Devo dire che è molto difficile rispondere a questa tua domanda con le parole, per questo abbiamo ancora tempo . – rispose con sicurezza alla tacita domanda ricevuta osservandolo dritto negli occhi, sollevò nella direzione del bambino la sua mano destra .
- Fidati di me, afferra la mia mano . Ti chiedo solo questo .. – disse con fare implorante avvicinandosi di un passo , ma l’altro rimase inchiodato sul posto incapace di muoversi valutò la richiesta per pochi secondi .
Con un briciolo d’incertezza afferrò la mano della ragazza che gli parve fredda quanto quella di un morto, lei gli sorride dolcemente abbracciandolo delicatamente come se avesse avuto paura di romperlo in mille pezzi .

- Guarda in alto . Cosa vedi ? – chiese pochi secondi dopo a Marik .
Aprì la bocca incapace di produrre alcun suono . Un manto di puntini luminosi si estendeva sopra le loro teste ed una palla bianca lattea svettava come una torcia in quella coltre oscura . Spostò la sua attenzione ad un leggero pizzicorio che avvertiva sotto i piedi, un tappeto infinito di sabbia si estendeva fino all’orizzonte di quel posto, che poté identificare solo come il mondo esterno che tanto aveva voluto visitare, ma che purtroppo fino a quel momento non aveva potuto fare .
Una leggera brezza fredda fece alzare un incalcolabile quantità di granelli di sabbia fine, i capelli si mossero disegnando delle onde irregolari grazie al vento che portò con sé anche il richiamo acuto di un animale ed in quel momento in cielo , grazie alla luce, vide una figura indistinta passare sopra le loro teste a bassa quota, dovevano essere degli uccelli notturni sicuramente dei predatori .
Fece per muovere dei passi verso il satellite, ma venne fermato da una presa ferrea alle sue spalle .
- Questo è un paesaggio ricavato dai miei ricordi, se lasci andare la mia mano tutto questo sparirà, ma comunque tra non molto dovrò andarmene .. – iniziò a spiegare però non riuscì a finire perché sparì sotto lo sguardo atterrito del bambino che aveva di fronte come fece il resto del posto , lasciando come unico protagonista l’oscurità che avvolse tutto .

**

La porta della cella venne aperta di scatto, la ragazza rivide la luce dopo molto tempo però avrebbe voluto non veder ricomparire proprio l’uomo che l’ aveva torturata poche ore prima, lui con espressione impassibile a passo pesante si diresse verso di lei .
Non si mosse .
Non si rannicchiò per terra nel tentativo di non farsi prendere .
Non fece niente di tutto questo .
Rimase ferma perché il corpo le faceva troppo male, gli squarci sulla schiena si erano cicatrizzati da tempo però quasi ogni ora veniva trascinata in una stanza spoglia come la sua cella e veniva frustata fino allo stremo, ma il suo corpo si rigenerava più velocemente rispetto al normale .
Per quell’uomo non era abbastanza, voleva fargliela pagare per aver disturbato l’armonia del suo mondo e messo in discussione il suo operato perché anche se era nata millenni prima per quelle persone non importava rimaneva comunque una ragazzina con un passato particolare . Nulla di più, nulla di meno .

Quando l’ uomo fu di fronte a lei con poca grazia l’afferrò rudemente per i capelli, la trascinò verso la soglia della cella, sollevò con sforzo il suo braccio destro ed affondò le unghie nel polso di lui che si voltò verso di lei con fare seccato .
- Che vuoi ?! – esclamò, in risposta aprì e chiuse la bocca più volte ne usci un sussurro appena percettibile sembrò ripetere più volte la stessa frase .
- Lasciami andare .. posso camminare .. – riuscì a scandire per poi sputare per terra, lui la lasciò cadere a peso morto con non curanza, facendole sbattere la testa al suolo .
Lei cercò di rialzarsi nonostante il dolore, ma le risultava difficile anche con la sua buona volontà e l’altro non contribuì ai suoi sforzi . Dopo aver provato ad alzarsi da sola un paio di volte si accasciò respirando affannosamente .
- Muoviti ! Non vali nulla ! – la insultò con voce ferma tirandole un calcio facendola cadere di nuovo dopo l’ennesimo tentativo colpendola alla bocca dello stomaco e sussultò per il dolore, lui rise a quella vista .
La ragazza a terra alzò lo sguardo quel volto che fino a poco prima era completamente apatico comparve un mezzo sorriso, l’altro sembrò pietrificarsi smettendo di ridere, incatenato a quegli occhi smeraldo in cui molti avevano visto riflesso il proprio viso contorto dal terrore . Non era mai stata la morte a spaventarli, ma quella ragazza .
No, non era corretto neppure quell’affermazione avevano avuto timore della voce che lei fosse il dio della morte Anubis sceso in terra, però ormai tutti ci credevano poco .
Quello sguardo aveva qualcosa di misterioso sapeva regalarti paura e pace allo stesso tempo, erano le stesse viscere di quei mal capitati a gridarlo come se fosse l’urlo accorato di un condannato a morte, di qualcuno che all’improvviso trova il proprio salvatore .
Lui scosse la testa con vigore, non doveva cedere .
- Allora chi sarebbe la mezza calzetta ? – chiese lei d’un tratto portando l’attenzione su di sè, mentre l’altro si stava riprendendo dai suoi stessi pensieri .
Sgranò gli occhi .
La ragazza che prima sembrava essere completamente priva di forza era ora in piedi di fronte a lui, con sguardo accigliato e volto inespressivo, iniziò a camminare lo superò senza problemi l’uomo sembrò incatenato al suolo stesso .
Non la fermò .
Non le intimò di rimanere al suo posto con lo stesso tono che aveva utilizzato pochi minuti prima .
Rimase lì, immobile, con lo sguardo puntato dov’era poco prima la ragazza, con fare sognante come se si trovasse in uno stato di ipnosi . Con il suo carceriere ridotto in quello stato prese le chiavi della prigione riunite in un cerchio di ferro appeso ad un gancio nella parete opposta alla sua cella, richiuse la pesante porta .
L’uomo all’interno non ebbe alcuna reazione .
Sorrise .
Allora i trucchetti che le aveva insegnato il suo maestro si erano rivelati ancora una volta efficaci .
Trovò la chiave giusta, la girò nella toppa finche le fu possibile e con un gesto secco della mano spaccò l’asticella della chiave nella serratura . In quel modo se avrebbero voluto liberare quell’uomo ci avrebbero messo un pò, ma comunque da quel momento poteva considerarsi una fuggiasca in piena regola ed attualmente si trovava in territorio nemico .
Non ci avrebbero messo molto a scoprire che era riuscita a liberarsi, doveva recuperare un paio di cose prima di organizzare un modo per uscire da lì .

Un vecchio amico in questo caso l’aiutò in modo determinante, comparendo dall’ombra con in mano la sacca logora della ragazza con all’interno sicuramente tutti i suoi oggetti e nella sinistra stringeva la sua spada rinfoderata, non poteva che essere Shadi con la solita espressione impassibile .
- Te l’avevo detto, però non mi ascolti mai . Tieni come mi avevi chiesto . – disse lanciandole la sua roba che la ragazza prese al volo, salutandolo con un gesto del capo, mentre si allontanava di corsa tra i corridoi .
Per sua fortuna nessuno delle persone che incrociava aveva il tempo di riconoscerla od addirittura fermarla era troppo veloce ed indomabile, sembrava un uragano che lasciava dietro di sé solo il nulla ed il vuoto .

**

Da quando si era svegliato da quel sogno che aveva condiviso con Amira, non aveva smesso di osservare il vuoto immerso nei propri pensieri .
Quel luogo era veramente l’esterno ?
Si chiese per l’ennesima volta in quel lasso di tempo, che non sapeva calcolare .
Ne era sicuro ed era ora di prendere ciò che gli apparteneva !
Quella risposta risoluta prese il comando sui suoi pensieri, guidando il suo corpo oltre la soglia della camera e tra i corridoi semi deserti . Doveva ritrovarli e portarli via con lui, compresa quella ragazza di questo era certo compreso l’altro sè stesso che in quel momento taceva, limitandosi ad osservare gli eventi .

**

Si fermò un momento in uno dei corridoi deserti per entrare dentro ad una stanza ben precisa, quella dov’erano conservati i due oggetti del millennio affidati a quel clan dai sacerdoti rimasti in vita nella battaglia finale contro il male assoluto . Un velo di malinconia e tristezza spense temporaneamente quello sguardo determinato, mentre la sua mente vagava in un tempo ed una vita troppo lontane da quelle che stava vivendo ora .
Si riscosse dopo pochi secondi, meglio non pensarci l’avrebbe solo rallentata, si incamminò verso l’uscita per fermarsi vedendo dopo giorni di nuovo il volto di Odion, diverso da come se lo ricordava . La stanchezza era ben visibile grazie alle due profonde occhiaie, segno che non dormiva da molte lune, lo sguardo sembrava più deciso, le ombre proiettate sul suo volto dalle fiaccole lo rendeva spettrale e solenne, contribuivano anche i marchi impressi sulla parte destra del viso .
- Devo farti uscire da qui . Vieni . – disse conciso facendole strada in un'altra direzione, ma lei non lo seguì rimase immobile al suo posto, il ragazzo la guardò negli occhi .
- Stanno arrivando non lasciamoli soli .. – mormorò seria, voltandosi verso la porta da cui provenivano quelle voci concitate ed i passi veloci . Sul volto della ragazza comparve un ghigno spietato, questa volta toccava a lei la prima mossa .

 

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