This is me, the WARRIOR

di littleblacklovatic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** -Chapter One- I hate you, don't leave me. ***
Capitolo 3: *** -Chapter two- I wanna wake up feeling beautiful, today. ***
Capitolo 4: *** -Chapter three- We can't back down. ***
Capitolo 5: *** --piccolo spazio autrice-- ***
Capitolo 6: *** -Chapter four- Shut up and love me. ***
Capitolo 7: *** -Chapter five- Forgotten. ***
Capitolo 8: *** -Chapter six- La La Land. ***
Capitolo 9: *** -Chapter seven- Don't forget. ***
Capitolo 10: *** -Chapter eight- Catch me. ***
Capitolo 11: *** -spazio autrice- ***
Capitolo 12: *** -Chapter nine- For a love of a Daughter ***
Capitolo 13: *** -Chapter ten- Please Remember, Remember December. ***
Capitolo 14: *** -Chapter Eleven- Here we go again. ***
Capitolo 15: *** -Chapter twelve- Send it On. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Cercate "Remember When" di Avril Lavigne e ascoltatela mentre leggete :) Ho molte cose che mi ricordano il mio passato, la mia adolescenza sprecata, l'odio verso il mio fisico. "Nessuno è perfetto, perchè la perfezione sta nel cuore". Non ricordo chi abbia inventato questa frase, ma ha ragione. La perfezione è solo una nostra immaginazione, è la nostra vita sprecata ad immaginarci ciò che non siamo, ciò che nessuno è: ragazze o troppo magre col fisico indebolito, oppure un po' robuste che si vedono grasse. O anche ragazzi un po' robusti che vengono picchiati per il loro modo di essere. Ma in che mondo viviamo? Perchè la gente ti maltratta se stai male? Me lo sono sempre chiesta. Ma voi restate bene con il vostro corpo, amatelo, amate voi stessi. Non odiate il vostro corpo come ho fatto io. E state bene con voi stessi. Io vi sono sempre vicina. ******* "Mami cosh'è queshto?" Si avvicina mia figlia con un album di foto in mano. Lo prendo con delicatezza dalle sue manine e inizio a sfogliarlo. "Tesoro...dove l'hai trovato?" chiedo. "Shotto l'ammadio." annuisce con un sorriso splendido. Magari avessi avuto un sorriso simile quand'ero ragazza... "Piccolina questo è un album con tante tante foto di quando la mamma era una ragazza." rispondo. "Ma mammina non shei mica vecchia!" scoppio a ridere e la metto sulle mie gambe. "Ma perchè in questa hai le braccia rosse e fasciate?" mi chiede curiosa. Inizio a sudare freddo, è ancora troppo piccola per sapere il mio passato. "Ehm...tesoro avevo la bua. Sì sì, la bua." "Ma avevi a tutte le foto la bua!" protesta. "Ehm...piccolina dai vai a raccontare una delle tue belle favole sulle principesse alla tua sorellina, io devo...devo fare...una cosa...qui... ci vediamo dopo." le lascio un bacio sulla fronte e lei mi abbraccia. "Mammina ti voglio tanto bene! Non abbandonarmi mai, ho bishogno di te. Shei la mamma migliore del mondo!" Ed ecco una lacrima di gioia che abbandona il mio occhio. "Te ne voglio anch'io" le sussurro. Poi esce dalla camera e inizio a guardare le mie foto da bambina... e a ricordare ciò che ho passato. Fino ad adesso. Fino alla felicità.

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Capitolo 2
*** -Chapter One- I hate you, don't leave me. ***


*Ascoltate "I hate you, don't leave me" di Demi Lovato :)* Sveglia. Maledettissima sveglia delle sette. Dannatissima sveglia che mi ricorda di andare in quel posto del cavolo. Scusatemi, non mi sono presentata. Sono Demetria Devonne Lovato, o come tutti mi chiamano l'errore del mondo. Sono tornata qualche giorno fa dal tour estivo con Camp Rock, la seconda serie, e ora questa dannatissima sveglia la vorrei buttare fuori dalla finestra. La spengo, mi alzo e vado a farmi una doccia, per iniziare il mio quinto giorno di scuola. Cerco di metterci il più tempo possibile, così da poter saltare la colazione. Odio il mio corpo, sono un vero schifo: la mia immagine rilfessa sullo specchio mi fa pensare a quanta ragione abbiano le persone nel giudicarmi. Sono grassa, brutta, bruttissima... "abbellita" da molti tagli dolorosi e profondi. Respiro profondamente e mi immergo sotto l'acqua della doccia, mentre canticchio una canzone... This is me... I've always been the kind of girl, That hid my own face So afraid to tell the world What I've got to say... But I have this dream Right inside of me I'm gonna let it show It's time to let you know, to let you know... This is real, this is me. I'm exactly where I'm supposed to be now, Gonna let the light shine on me. Now I've found, who I am There's no way to hold it in. No more hiding who I wanna be This is me... Yeah... Do you know what it's like, to feel so in the dark? To dream about a life Where you're the shining star. Even though it seems Like it's too far away, I have to believe in myself It's the only way... This is real, this is me. I'm exactly where I'm supposed to be now Gonna let the light shine on me. Now I've found, who I am There's no way to hold it in. No more hiding who I wanna be This is me... You're the voice I hear inside my head The reason that I'm singing I need to find you, I gotta find you... You're the missing piece I need The song inside of me I need to find you, I gotta find you... This is real, this is me. I'm exactly where I'm supposed to be now, Gonna let the light shine on me. Yeah... now I 've found, who I am There's no way to hold it in No more hiding who I wanna be... This is me, you're the missing piece I need the song inside of me... You're the voice I hear inside my head the reason that I'm singing... Now I've found, who I am There's no way to hold it in... No more hiding who I wanna be. This is me... Con la canzone finisco anche la doccia. Esco e mi avvicino all'armadietto. Prendo la lametta nascosta lì infondo e inizio a tagliarmi. Uno, due, tre, quattro, cinque. Cinque tagli. Cinque tagli dolorosissimi, ma ora sto meglio. Mi sento libera. Fascio le ferite sulle braccia e mi finisco di preparare, sempre molto piano, anche perchè mi sta iniziando a giarare molto la testa. Vado verso l'armadio e prendo un paio di jeans molto larghi, una felpa anch'essa larga e nera dei Nirvana e le mie All Star nere. Scendo velocemente le scale, prendo lo zaino, le chiavi, il cellulare e le cuffie e gridai a mia madre un semplice "Ciao mamma, ciao Dallas a dopo!" mia madre mi blocca tenendomi la spalla. "Signorina Demetria anche oggi salti la colazione? Sai che non ti fa bene, vero?" "Mamma ho mangiato prima in camera... ora devo andare o farò tardi, dai un bacino alla mia Maddie appena si sveglia." Le lascio un bacio sulla guancia e chiusi la porta alle mie spalle. Ovviamente mentivo. Non voglio mangiare perchè poi vomito. E comunque mi odio, non sono perfetta. Metto le cuffie nelle orecchie e mi lascio cullare almeno sulla strada per la scuola dalle note di "Keep Holding On" di Avril Lavigne. Arrivo a scuola con tre minuti circa di anticipo... Merda! Mi picchieranno. Fortuna che ci sono i miei due migliori amici! Corro subito da Niall e Selena, almeno con loro non mi succederà nulla. "Hey ciao ragazzi..." dico col fiatone mentre tutti mi guardano e ridono di me... tranne i miei amici. Loro sono una delle poche ragioni che mi mandano avanti. "Hey Demi... come mai hai corso?" mi chiede Selena. E mo che mi invento? Loro non devono sapere proprio nulla! "Ehm... pensavo di essere in ritardo, ma a quanto pare l'orologio del mio telefono va molto avanti!" dico con uno dei miei soliti falsi sorrisi, mentre rido nervosamente... a quanto pare funziona sempre. Tanto ormai io non sorrido più perchè mi succedono cose belle... solo per nascondermi. Nascondere la vera me, che soffre sempre. "Hey Demz... ma come mai hai sempre la felpa? Guarda che sto morendo di caldo io, che sono irlandese!" Mi chiede Niall. Ma cos'è, il giorno delle domande? Mi hanno per caso iscritta a uno di quei programmi televisivi per quiz? "Ehm, nono, io ho freddo..." sorrido falsamente ancora una volta. Prima che Niall potesse ribattere, ecco il terribile suono della campana, che almeno per una volta mi ha salvata. Entriamo e io come al solito vado al banco infondo all'aula: è un banco isolato e mezzo rotto, che vuoi che sia? Trovo una scritta sulla sedia, mentre la sposto per sedermici sopra. Attenta a non rovinarla, Lovato. Il tuo peso la può distruggere in un nano secondo. Ahahahaha, sfigata! Uff... ignoro e mi siedo. Proprio mentre il prof sta spiegando la genetica e le leggi di Mendel, mi arriva una pallina di carta. Cerco di capire di chi sia, ma non ci riesco. E poi è anche stata scritta al pc. Leggo il messaggio. Hey grassona non ancora ti sei tagliata la vena vitale? Fallo al più presto, baby... anzi, fallo ora, bomba! Senza accorgermene, una lacrima decide di lasciare i miei occhi... La asciugo subito e mi alzo per chiedere se posso andare al bagno. Il prof acconsente e io abbandono l'aula, con le risatine dei miei "adorati" compagni alle spalle. Esco dall'aula e inizio a correre, ma vedo sfuocato per via delle lacrime che mi rendevano gli occhi lucidi. Ed ecco l'ennesima figura del cavolo. Sbatto contro un ragazzo e cado a terra. Ho una paura matta che mi picchia, chiunque esso sia. Balbetto. "I-io... s-s-cusa m-mi dis-spiace... n-non volevo... s-scusami..." cerco di scusarmi tra un singhiozzo e l'altro. "Hey tranquilla..." mi solleva il viso con l'indice, soffice, e mi sussurra "Demi? Ma sei tu?" Alzo gli occhi. Cerco di vedere meglio. "J-Joe?"

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Capitolo 3
*** -Chapter two- I wanna wake up feeling beautiful, today. ***


*Ascoltate "Believe in me" di Demi Lovato mentre leggete :)* "Demi... perchè piangi? Che succede?" Ecco. Mi ha scoperta. Io ho sempre amato Joe, ne sono fottutamente innamorata, e ora sono davanti a lui con gli occhi pieni di lacrime. "Ehm... mi è entrata un po' di polvere di gesso negli occhi ehm.. ehehe stavo andando al bagno per sciacquarmeli... ma come mai in questa scuola?" cerco di cambiare discorso, sperando che la scusa del cancellino e della polvere di gesso, unita alla risatina nervosa, creino una sorta di diversivo. E funziona. "Beh, mio padre ha ricevuto un'offerta di lavoro molto buona, così ieri abbiamo finito di traslocare le cose qui a Dallas. Curioso, no? Questa città porta il nome della sorella di una ragazza davvero bellissima!" dice sorridendomi e accarezzandomi una guancia. Io arrossisco violentemente.. "Sì, Madison De La Garza è davvero una bellissima bambina!" dico cercando di cambiare discorso. "Ma guarda che io mi riferivo a te Demi!" Mi fa l'occhiolino e uno di quei sorrisi che ti mandano il cuore a mille, con gli occhi scintillanti in cui ti ci puoi perdere dentro. "Ehm... grazie..." "Hai visto? Non è stato difficile farti sorridere! Senti Demi, sappi che per qualsiasi cosa io ci sono e ci sarò sempre, d'accordo?" Annuisco, mentre arrossisco nuovamente. "Ehm... io ora devo rientrare in classe, quindi... ci si vede in giro..." gli sorrido. Lui ricambia con la mano e va verso la segreteria, a pochi metri da dove stavamo noi. Prima che me ne vado via del tutto, sento che mi richiama. "Comunque sei stupenda quando arrossisci così... ma anche quando non arrossisci... cioè, sei bella sempre, Demz." Ecco. Ci risiamo. Un'altra volta il mio cuore va per i fatti suoi. Un'altra volta che il mio viso si trasforma dal bianco cadaverico al rosso peperone. -Sei innamorata Demi... sì sì. -E tu chi sei? -La tua voce interiore. -Uh... okay. Sì, c'hai preso. Lo amo, ma rimani muta e tienitelo per te! -Sì sì, va bene, ciao. -Ciao. Okay. Devo essere impazzita davvero per parlare con la mia vocina interiore, ho anche superato la mia aula! Entro e noto subito un velo di rabbia e gelosia negli occhi di Niall. Anche se siamo migliori amici, non mi ha mai detto chi gli piace, ha detto solo che è una della mia classe... probabilmente l'ha vista baciarsi con qualcuno durante il cambio dell'ora... Sì, perchè intanto anche quest'ora è finita. E già non ce la faccio. Durante il pranzo non tocco cibo e adesso sono qui in aula. Ho usato come sempre una delle mie scuse. Ho detto che il prof mi aveva convocato per farmi recuperare dei crediti, anche se sono la migliore della classe. Sono qui seduta su un banco, ascoltando tranquillamente della musica, quando la porta della classe si spalanca di colpo. Mi ritrovo quattro ragazzi, probabilmente della stessa età mia e di Niall che si avvicinano a me con fare minaccioso, ridendo con la loro risata maschile che a volte incute paura... okay, nel mio caso sempre. Il ragazzo riccio con gli occhi color smeraldo si avvicina per primo a me, spavaldo, mentre io sto morendo dalla paura. Indietreggio finchè posso, e mi ritrovo subito attaccata al muro. "Hey bambolina... abbiamo saputo che qui c'è un bocconcino in sovrappeso da far dimagrire, eh?" dice con voce roca. Io deglutisco rumorosamente, pensando a quanto possa essere bello e dannato allo stesso tempo. Un angelo caduto dal cielo, dritto negli inferi. "Beh, ti conviene iniziare a correre, se non vuoi essere picchiata..." sussurra un ragazzo alle sue spalle, che sembra avere origini pakistane." "Harry, Zayn, aspettate. Non vogliamo divertirci prima un po' così?" Dunque si chiamano Harry e Zayn, i primi due. "Già, Liam ha ragione... vieni qui palla, te lo ordino." mi intima un altro ragazzo, con i capelli lisci, gli occhi azzurri e... beh... un bel culetto. Okay, voglio un po' sdrammatizzare, ma mi sto letteralmente cagando addosso. Adesso vorrei solo la mia nonna, quella donna che ha lottato contro il tumore, fino alla fine e anche se non ce l'ha fatta, lei è stata ed è ancora per me una guerriera, la mia guerriera. "...E s-se... io n-non volessi...?" chiedo con voce tremante. "Louis, dille cosa le faremo!" lo intima Liam. Il liscio mi si avvicina con un coltello alla gola, magicamente spuntato dalla sua tasca. "Ti posso benissimo provocare dei danni con questo -alza il coltello, mettendolo davanti ai miei occhi- e lasciarti nello sgabuzzino a soffrire, SOLA..." marca l'ultima parola per mettermi più paura. Mi arrendo e mi lascio picchiare. Due pugni allo stomaco e diversi schiaffi in viso. Tre pugni alla schiena e molti calci sulle gambe. Ogni tanto mi dicono qualche frase intimidatoria, come "Non ti fai venire a prendere dagli agenti personali? Papino non porta più soldi a casa? O sei troppo grassa che hai portato la tua 'brillante' carriera al fallimento?" Non deve assolutamente azzardarsi a parlare di mio padre. Ci ha abbandonati, è vero, ma non me lo scorderò mai, ma purtroppo tutte le volte è così. E io non so reagire, mi lascio sempre trattare male. Una volta finito il pestaggio, mi lasciano qui, e se ne vanno ridendo, mentre io piango e mi dispero, silenziosamente. Ma prima o poi mi devo alzare, la pausa pranzo sta per finire. Ma sono sfinita, non ce la faccio davvero. Mi lascio abbandonare da una voce ovattata e al buio, che piano piano inizia ad invadermi la visuale. Voglio semplicemente morire. Nonna, voglio venire da te. Prestami le tue ali e fammi volare da te. Ti prego, io non ce la faccio davvero più. E se proprio non devo morire, dammi la forza di credere in me stessa. I'm losing myself Trying to compete With everyone else Instead of just being me Don't know where to turn I've been stuck in this routine I need to change my ways Instead of always being weak. I don't wanna be afraid I wanna wake up feeling beautiful..today And know that I'm okay Cause everyone's perfect in unusual way So you see, I just wanna believe in me... The mirror can lie Doesn't show you what's inside And it, it can tell you your full of life It's amazing what you can hide Just by putting on a smile. I don't wanna be afraid I wanna wake up feeling beautiful..today And know that I'm okay Cause everyone's perfect in unusual way So you see, I just wanna believe in me . I'm quickly finding out I'm not about to break down Not today I guess I always knew That I had all the strength to make it through... I got to be afraid I'm going to wake up feeling beautiful... today And know that I'm okay Cause everyone's perfect in unusual way So you see, now, now I believe in me Now I believe in me...

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Capitolo 4
*** -Chapter three- We can't back down. ***


*Ascoltate "We can't back down" di Demi mentre leggete :)* Nero. Ecco cosa vedo. Il vuoto, come la mia esistenza. A poco a poco inizio a recuperare i senti, sento delle voci ovattate, lontane, ma non le riconosco. I miei occhi non vogliono aprirsi. Intanto passano ancora altri cinque insopportabili minuti... almeno recupero il senso del tatto. Finalmente i miei occhi decidono, anche se lentamente di aprirsi. Vedo il tipico soffitto bianco che vedono le persone quando si risvegliano dopo uno svenimento. Ah, e anche il tipico odore che c'è nelle infermerie delle scuole, avete presente? Quel fastidioso odore di disinfettante... Comunque, tralasciando i miei 'sgradevoli, ma delicati' dettagli (credetemi, dal vivo questo posto è anche peggio di come lo sto descrivendo), appena riesco di nuovo a vederci bene, sento due braccia calde e un ciuffo biondo invade la mia visuale, con il suo odore di caramello. Niall. "Hey Niall tranquillo sto bene!" gli dico dandogli due pacche sulla schiena e ricambiando l'abbraccio. Si stacca solo per un secondo, ma riesco comunque a notare i suoi occhi gonfi, e quei due oceani ormai diventati rossi. Piange ancora. Piange per me. Mi riabbraccia nuovamente, cercando di nascondere i singhiozzi. Alla fine decide di parlarmi, anche se le parole sono soffocate dal suo momentaneo (o almeno spero) pianto isterico contro l'incavo del mio collo. "Demz... Demz... chi ti ha fatto tutto questo? Perchè Demz? Perchè non ci hai mai detto nulla? Dei tagli, del bullismo e della bulimia." Fa una breve pausa e si stacca dall'abbraccio, guardandomi. "Demi, sul serio, guardati. Stai morendo per colpa della gente. Ti prego, non farlo più." mi dice ancora col viso triste. "Hey Demi... ma sul serio, perchè non ci hai mai detto nulla? Noi potevamo..." non lascio finire di parlare Selena, che scoppio a piangere anch'io. "Perchè? Perchè questo mondo fa schifo, la società fa schifo, la mia vita fa schifo! Sono per tutti 'l'errore del mondo', 'la vergogna della Terra', 'lo scherzo della natura'! Mi capisci?! Capisci perchè voglio morire?!" Lei si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla, come segno di conforto. "Demi ricordati che noi ti vogliamo bene e ti aiuteremo sempre, non smetteremo mai di dirtelo. Certo, ci è un po' dispiaciuto che ce l'hai tenuto nascosto, ma ti prego non farlo più. Ti aiuteremo e con noi riuscirai a cambiare pagina." dice sorridendomi. "No Sel, non si può tornare indietro, nessuno di noi può tornare indietro, è tardi per cambiare pagina." dico io scappando fuori dall'infermeria in lacrime e correndo fino a chiudermi in bagno. È proprio in momenti come questi in cui le canzoni che io stessa ho cantato nei vari programmi, sembrano adattarsi alla mia vita. We can't, we can't back down. We can't back down, We can't back down, We can't back down, Not right now We can't back down. Not right now We can't back down, We can't back down. Don't close your eyes We're all in this together, Wherever we draw the line We're not gonna straddle across it, Or lose it. We can't back down, There's too much at stake, This is serious Don't walk away. We can't pretend it's not happening, In our backyard, Our own home plate. (No way) We've been called out, (We've been called out) Do you hear your name? (Yeah) I'm not confused Let's win this thing. (Let's do it) We can't back down There's too much at stake, Don't walk away, Don't walk away, yeah... Don't get me wrong I don't like confrontation, I'd rather we all just get along Music should be undivided, united. We can't back down, There's too much at stake. This is serious, Don't walk away We can't pretend it's not happening, In our backyard Our own home plate. (No way) We've been called out, (We've been called out) Do you hear your name? (Yeah) I'm not confused Let's win this thing (Let's do it) We can't back down, There's too much at stake. Don't walk away, Don't walk away, yeah... We got a situation that we can't ignore 'Cause ignorance is not bliss We don't have to take this, no. With every big decision Comes an equally important share of the risk, We gotta take this. We can't back down, There's too much at stake. This is serious, Don't walk away, We can't pretend it's not happening, In our backyard Our own home plate. Don't walk away, Don't walk away, yeah... We can't back down. We can't back down, Not right now, We can't back down. Sono chiusa da più di mezz'ora nel bagno. Ormai ho perso la cognizione del tempo, ho saltato praticamente quasi tutte le ore e ora sta suonando un'altra campana. Dalle grida degli altri ragazzi normali e non grassi come me, credo sia quella dell'uscita. Controllo l'orario sull'orologio e almeno questa cosa oggi l'ho azzeccata. Mentre aspetto che tutti escano da scuola (così nessuno, o almeno spero, mi può far del male) e mi guardo allo specchio. Sono piena di lividi. Se mia madre mi vedesse così scoprirebbe anche lei tutto. Bene, questa giornata non è decisamente una delle mie giornate migliori. Quindi adesso due sono le opzioni: o appena entro a casa, scappo subito e mi chiudo in camera; o non torno proprio a casa. Scelgo la seconda. Mentre esco dal bagno, sbatto di nuovo contro una persona. "Oddio...scusami di nuovo Joe, mi dispiace, non volevo farti nulla, mi dispiace, ma oggi non... non mi sento molto bene, sarà meglio che vada, ci si vede Jonas!" dico tutto frettolosamente e a testa bassa. Lui mi prende per il polso, sento sia le famose "farfalle nello stomaco", sia la paura, l'amore e l'adrenalina che fanno a gara nel mio corpo a chi raggiunge prima il culmine. Ho il cuore che sta perdendo troppi, troppi battiti. Alla fine vincono la paura e l'adrenalina, che prendono le redini del mio cervello e iniziano a farmi tremare. Joe con l'altra mano mi solleva il viso, contro la mia volontà, ma alla fine ci riesce. Quello che le sue labbra pronunciano, sussurrano insieme alla sua melodica voce, sono semplicemente delle poche parole, che mi fanno restare comunque di stucco. "Ti ho vista prima col gruppo di Styles mentre venivi picchiata, ho anche provato a soccorrerti, ma quei bastardi avevano chiuso l'aula. Quando sono tornato con il mazzo delle chiavi, non c'eri più. Avevo pensato al peggio, ma per fortuna sei qui. Demi, ti ho detto che per te ci sarei sempre stato. E così sarà. Con me non soffrirai più, te lo giuro." Sbatto ripetutamente le palpebre. Cosa? Non posso credere a ciò che ho appena sentito. Joe che ci tiene veramente a me? E da quando? Beh, certo, siamo sempre stati in ottimi rapporti, ma... AAAAAALT! FERMI TUTTI! COME MAI SENTO DUE LABBRA SULLE MIE? Apro un secondo gli occhi per realizzare la scena: JOE JONAS MI STA BACIANDO?! Lui ha gli occhi chiusi, ma mi mette comunque una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Dio, ti scongiuro, non far finire mai questo unico momento in cui mi sento felice, per una volta.

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Capitolo 5
*** --piccolo spazio autrice-- ***


Salve a tutti :) vorrei sapere come vi sembra la ff... ho notato che le visualizzazioni sono diminuite un bel po' su EFP... accetto tutte le critiche, però fatemi sapere se continuare a pubblicarla qui... altrimenti la scrivo solo su Wattpad... :) un bacione a tutti :) xxSpatyxx

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Capitolo 6
*** -Chapter four- Shut up and love me. ***


*Ascoltate "Shut up and love me" di Demi Lovato, mentre leggete :) e scusatemi per l'assenza! Buona lettura :)* Tutto questo è assolutamente incredibile. Joe Jonas che mi bacia e mi chiede di essere la sua ragazza... sogno o son desta? Vi prego non risvegliatemi più! Con Joe mi sento viva, libera, volo con il pensiero su, sempre più in alto, anche oltre il Paradiso. Con Joe mi sento me stessa. Anzi, sento una nuova me: la Demi che tutti prendono in giro, che si taglia, si droga o sta male scompare, nel nulla. C'è al posto suo una Demi forte, che cerca di cambiare. Sì, con Joe voglio cambiare. Voglio inziare a vivere, voglio iniziare a mettere le ali e a volare. Mi stacco a malavoglia dal bacio per guardarlo negli occhi, ma sento dei passi che si allontanano, di corsa, susseguiti da un pianto isterico. Forse è la mia immaginazione, ma se mi sto sbagliando, quello è lo stesso pianto tipico alla Niall James Horan. Ma ripeto, c'è molta probabilità che io mi sbagli. Inizio a fissare Joe intimidita... "Ehm...J-Joe...i-io..." balbetto. "Demi, lo so, anzi, lo sai, mi conosci, sono un tipo che quando dice qualcosa lo fa. I-io... ti amo veramente Demi. Ti prego, sii la mia ragazza..." mi chiede supplicante. Notando la mia indecisione, si inginocchia anche. "Joe... io..." "Demi, ricordi la tua canzone?" mi chiede mentre si rialza e tira fuori il cellulare dalla tasca dei suoi skinni jeans strappati che tanto invidio. Poi inizia a far partire una base musicale... ma sì, è la mia canzone! Mi lascio cullare dalla sua voce mentre mi conduce fuori, nel cortile della scuola e mi fa volteggiare... come se fossi una piuma... e perchè no? Mi aggiungo anch'io! Iniziamo ad intonare le voci contemporaneamente al ritornello, e devo ammettere che ce la caviamo veramente bene! We were fine this morning Now I feel like I'm dreamin' You try to tell me what's happened But I can't hear when you're screamin' Oh-oh No more "I'm sorry"s I don't have the time You break up to make up So spare me the light Shut up and love me 'Cause you've already got me I don't need words I need time in your arms I need love from you, baby You know it's not right We could've been smilin' You should've seen the light Inside my eyes And I shouldn't have been crying Oh, no Don't say you need me Don't promise to change I know that you mean it There's nothing to say Shut up and love me 'Cause you've already got me I don't need words I need time in your arms I need love from you, baby Oh-oh Shut up and love me 'Cause you've already got me I don't need words And as much as it hurts I need love from you, baby Oh-oh-oh And how can you be Too blind to see The girl who stands before you Who wants you more than anything Just shut up and love me 'Cause you've already got me I don't need words I need time in your arms I need love from you, baby Oh-oh Oh, just shut up and love me 'Cause you've already got me I don't need words And as much as it hurts I need love from you, baby. Al fine della canzone si inginocchia nuovamente davanti a me. "Allora, Demetria Devonne Lovato, posso avere l'onore di averti come mia ragazza, per superare ogni difficoltà, o problema, insieme e per amarti come nessun altro?" Credo che mi stiano scendendo delle lacrime. Nessuno, Niall, Selena e la mia famiglia a parte, è mai stato così dolce con me. "Sì, Joe! Sì, sì, sì e ancora sì!" rispondo sorridente. Ma ancora una volta sento quei passi veloci e quei singhiozzi alla Niall. Temo che abbia sentito tutto, ma non importa, tanto glielo avrei detto comunque, dopo aver passato un po' di tempo con Joe, come fanno tutte le coppie normali, tipo quella di Selena e Justin. Già, Selena... mi sento in colpa per come mi sono comportata, prima... l'ho lasciata lì, con Niall, mentre io sono scappata. Appena posso, vado da lei e le chiedo scusa per tutto. Dall'averle nascosto la vera me, al mio comportamento da bambina piccola e viziata che non sono... ci mancherebbe solo questo! Comunque, l'unica cosa che mi chiedo è perchè sia così protettivo nei miei confronti... non so se è perchè ha scoperto che mi sto praticamente uccidendo... o il perchè non lo so. Non so davvero cosa pensare, infondo, lui è il mio migliore amico, giusto? Tra amici c'è un rapporto speciale, figuriamoci tra migliori. Lui è come un fratello per me, ci conosciamo sin da piccoli. Niall è sempre stato un ragazzo dolce e premuroso, a volte anche più ingordo di me, ma non l'ho mai visto così protettivo... Joe mi interrompe dalle mie strane idee. Già, stranissime, Niall è il mio migliore amico e sempre così resterà, vero? "Allora... mia ragazza... vuole tornare a casa sua con me?" "Ehm... wow mi sembra ancora tutto così strano... sono la tua ragazza... è una vita che mi sogno di esserlo! Comunque... i-io... a ca-asa non c-ci torno... se mia madre..." mi stringe contro l'incavo del suo collo e mi sussurra nell'orecchio. Davvero eccitante. "Shhh ho capito tutto. Se ti vedesse così scoprirebbe tutto. Tranquilla, ti porto in un posto speciale..." dice marcando la parola 'speciale' e io non posso fare a meno di notare un sorriso malizioso sul suo viso... Cosa cazzo sta succedendo?! Dove mi vuole portare?! E perchè quel sorriso malizioso?! "Ti piacerà, vedrai..." ancora quella malizia. Ma perchè?! Esiste un cazzo di fottuto perchè?! Ha cambiato carattere nel giro di due minuti! Prima è dolce e ora sembra come se mi volesse far del male. Sto iniziando ad avere paura. Sì, lo ammetto: ho paura del mio ragazzo.

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Capitolo 7
*** -Chapter five- Forgotten. ***


*Ascoltate "Forgotten" di Avril Lavigne :) Buona lettura:)* È circa mezz'ora che cammino accanto a Joe, mano nella mano. Tremo, molto forte, e lui più di una volta se n'è accorto... ma dicevo di sentire freddo. A volte notavo che si portava le mani prima in tasca e poi vicino alla bocca. Cocaina. Riconoscerei quella sostanza anche a distanza di chilometri, ne sono pienamente dipendente... ma non è questo ciò che desidero: adesso voglio solamente la mia lama. Voglio sfogarmi, per aver accettato di essere la sua ragazza, per essere qui con lui... e per esistere. Credo che la mia esistenza sia solo d'intralcio nel mondo. Anzi, ne sono certa. Ho paura, tantissima. Ma perchè capitano tutte a me?! Neanche mi accorgo che siamo arrivati ad un vicolo cieco. "Demi... è qui che ti dovevo portare. In questo vicolo." Lo guardo confusa... che poi manco fossi diventata cieca che non riesco a riconoscere un vicolo... a volte sembra un'idiota... ma vabeh, dettagli. "Okay... ehm... ma perchè volevi portarmi qui?" chiedo insistente. Lui fissa il vuoto, per un paio secondi che a me sembrano infiniti, lasciando che un silenzio carico d'ansia baleni tra di noi. "Demi... perdonami. Ma devo. Non ho altra scelta." "Joe ma cosa stai dicendo?" chiedo accigliata. "Perdonami Demi." Mi dice fermamente ancora una volta, mentre una lacrima gli scende dall'occhio fino alle labbra, inumidendole. Poi si volta di scatto verso di me, con un coltellino svizzero in mano. Ma non doveva proteggermi? Che gli sta succedendo? Mi porto le mani davanti agli occhi e inizio a singhiozzare, il più piano possibile... finchè la voce me lo consente, mi sento le come se le corde vocali si fossero d'un tratto bloccate, non riesco ad emettere nessun suono, se non qualche sussurro. "J-Joe... J-Joe... ti p-prego..." Lui continua ad avvicinarsi sempre di più al mio corpo, al mio collo, lasciando cadere il coltellino e sbattendomi contro il muro. Un dolore atroce mi percorre dalla testa ai piedi, soprattutto sui polsi, dove la presa è fortissima. "Ascoltami. Non ti farò nulla. Non se li soddisferai..." Strabuzzo gli occhi e finalmente recupero la voce. "Soddisfare chi? Joe adesso mi spieghi cosa cazzo sta succedendo" dico alzando il tono di voce "oppure puoi benissimo dimenticarti di me, se ti è mai importato qualcosa! Lo so che sono solo frutto di una scommessa, me lo sento! Quindi ora parlami, dimmi tutto nei minimi dettagli e lasciami in pace!" aggiungo cercando di strattonare le sue mani lontane dai miei polsi, ma la sua presa è ben salda. "È una lunga storia..." dice cercando di girarci intorno. "Parla. Ora. Ho tutto il tempo di questo mondo e quell'altro." Dico fredda. "Sicura? Non è che..." ancora con i suoi giri di parole, ridicolo. "Joe. Parla." Fa un respiro profondo e poi parla. "La scorsa settimana ero venuto nella nuova scuola per compilare dei moduli. Mentre camminavo, Styles e gli altri del suo gruppo mi hanno invitato da loro, la sera. Pensavo fosse un normalissimo ritrovo tra amici, e invece no. Mi hanno fatto ubricare. Uno, due, tre... tanti bicchieri di Martini e Vodka alla pesca. Ero talmente sbronzo da non ricordarmi neanche chi fossi. Mi diedero anche due canne che, sotto l'effetto dell'alcol, accettai." Fa un altro respiro profondo, inspirando l'aria inquinata cittadina. "Non so come, ma in un modo o nell'altro ho fatto una grandissima cazzata, la più grande della mia vita. Ho scommesso su di te, la persona che amo dai tempi in cui registrammo le prime puntate di Camp Rock... ti amo dal primo momento che ti ho vista... e ora più ti guardo e più vedo in te una guerriera che vuole uscire e combattere contro la vita. Demi io... so che sei arrabbiata. So che non mi darò mai pace. Ma ti prego perdonami." Conclude. Ho le lacrime agli occhi, come ha potuto farmi questo? Beh, è chiaro come il sole: io sono un errore, anzi, orrore oserei dire, quindi me lo merito pienamente. Ma prima voglio capire perchè l'ha fatto, se dice di amarmi. "Joe?" "Sì?" "Su cosa avete scommesso? Cosa dovrei fare?" Chiedo sempre più fredda. "Tu... devi andare da loro e farti picchiare. Altrimenti dovrei accoltellarti io." Risponde fissando il vuoto. "Joe... perchè? Perchè mi fai questo se dici di amarmi?" Dico incrinando un po' la voce per via dei singhiozzi. "Ero ubriaco... e drogato... non sapevo ciò che facevo." Ammette. "Riuscirai a perdonarmi?" Chiede. "Forse resteremo solo amici. Basta Joe. È finita, sempre se è mai iniziato qualcosa." Dico andando a passo spedito fuori dal vicolo, lasciandolo solo, fissare il vuoto, mentre lentamente cade in ginocchio. Inizio a correre con le cuffie nelle orecchie dall'unica persona che in questo momento può capirmi. Intanto le note di Forgotten mi fanno sparire dal mondo. I'm giving up on everything Because you messed me up Don't know how much you screwed it up You never listened that's just too bad... Because I'm moving on, I won't forget You were the one that was wrong I know I need to step up and be strong Don't patronize me, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah... Have you forgotten, Everything that I wanted? Do you forget it now? You never got it, Do you get it now? Gotta get away There's no point in thinking about yesterday It's too late now, it won't ever be the same We're so different now Have you forgotten, Everything that I wanted? Do you forget it now? You never got it, Do you get it now? I know I wanna run away, I know I wanna run away Run away... If only I could run away, if only I could run away Run away... I told you what I wanted, I told you what I wanted What I wanted But I was forgotten, I won't be forgotten Never again. Have you forgotten, Everything that I wanted? Do you forget it now? You never got it, Do you get it now? Do you get it now? Have you forgotten, Everything that I wanted? Do you forget it now? You never got it, Do you get it now? Have you forgotten, Do you get it now? Forgotten, yeah, yeah, yeah... Forgotten, yeah, yeah, yeah... Forgotten, yeah, yeah, yeah... Forgotten, yeah, yeah, yeah... Ed ecco la sua casa. Mi avvicinon al campanello e allungo l'indice verso il bottoncino ramato. "Sì, chi è?" "Salve Maura, sono Demetria" "Ohw ciao ragazza mia! Sali tesoro il cancello è aperto." Dice in tono gentile. Maura è la mamma di Niall, irlandese anche lei. È una signora simpaticissima, ho un ottimo rapporto con lei da quando conosco Niall. Mentre salgo le scale un pensiero mi assale. I lividi! Sono ancora piena di lividi per via del pestaggio di oggi! Mi alzo il cappuccio della felpa dei Nirvana fin sopra la testa e abbasso gli occhiali da sole davanti agli occhi. "Salve signora Maura" saluto cordialmente alla donna sull'entrata di quella casa. "Ciao mia cara Demi! Come stai?" Chiede. "Abbastanza bene, grazie!" Mento. Ormai ci ho fatto l'abitudine a tutte quelle volte che sorrido o che dico 'sto bene' anche se non è vero niente... Mi balena in mente una frase, e anche se non ricordo chi l'ha scritta, ha tutta la ragione di questo mondo. 'Avete mai pensato a quanta tristezza si nasconde dietro gli occhi e il sorriso di tutte le volte che si dice di star bene?' "Lei come sta?" Aggiungo per non sembrare scortese. Non voglio fare scenate di lecchinaggio, ma sono un persona gentile... che vuoe far star bene gli altri... dato che io sto sempre male, vedere qualcuno che sorride per le cose dette da me è una grandissima soddisfazione. "Bene grazie. Se cerchi Niall, è di sopra, in camera sua... oggi stranamente non ha fatto merenda... è chiuso lì dentro da quando è tornato." Mi riferisce. "Grazie mille signora!" Inizio a salire le scale, cercando di correre silenziosamente. "Aspetta Demi!" una voce da dietro mi fa bloccare di colpo. Maura. "Sì, signora Horan?" dico voltandomi leggermente verso destra, osservando la figura di quella donna dal buon cuore. "Prima cosa non chiamarmi signora, ci conosciamo da sempre... e poi mi fai sentire vecchia!" dice e mi scappa un risolino. "Comunque, cos'hai fatto, cara? Come mai sei piena di lividi?" mi chiede. Ecco. La domanda cruciale che non volevo mi facessero mai. "Ehm... stavo girando dentro casa con i pattini, ieri sera, mentre cercavo di prendere Madison che voleva giocare... e sono andata a sbattere in bagno contro diversi mobili... ma non è nulla, non si preo... non preoccuparti!" Mi correggo. Lei annuisce e io continuo a salire. Se l'è bevuta! Busso più volte alla porta di Niall, ma ricevendo solo dei singhiozzi, muovo cautamente la maniglia della porta verso il basso ed entro in quella che un tempo era la camera perfetta e ordinata che tutti i genitori di ragazzi adolescenti invidierebbero: ci sono fazzoletti sparsi dappertutto, foto mie e sue stropicciate e pezzi di carta accartocciati in tante palline che escono tutte fuori dal cestino per la loro grande quantità. "Hey..." Niall si gira di scatto, mostrandomi degli occhi rossi e gonfi che non si stancano di lacrimare. Degli oceani inquinati. Dei oceani coperti da alghe rosse, delineati da occhiaie che sembrano le chiazze di un panda. "C-ciao D-D-Dem-mi... ehm-ehm... c-che c-ci fai... q-qui?" Chiede cercando di sembrare meno malridotto possibile. "Avevo bisogno di te." Dico avvicinandomi lentamente vicino al suo letto, dove ora è seduto a gambe incrociate. Fa un sorriso amaro e poi guarda alla sua destra, nel vuoto oltre la finestra. "Ah... certo... sono 'l'amico di riserva' insieme a Sel, vero?" Sbatto più volte le palpebre. "Cosa? Cosa stai dicendo?" Chiedo confusa. "Lo sai, no? Andiamo Demi, non fingere. Vai pure da Joe Jonas, fatti una vita con lui e non mi cercare, anzi' non cercare neanche a Selena, se ti facciamo pena." Strabuzzo gli occhi. "Davvero pensi questo di me?" Lui si volta lentamente, scuotendo la testa. "No Demi. Ho sempre pensato questo di te." Dice per poi avvicinarsi alla mia bocca, lasciandomi un bacio passionale sopra... aspetta, cosa?!

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Capitolo 8
*** -Chapter six- La La Land. ***


*Ascoltate "La La Land" di Demi :) buona lettura :)* "No Demi. Ho sempre pensato questo di te." Quella frase mi sta frullando nella testa. Sento tutto il mondo incasinato sulle mie spalle, tutto il rapporto d'amicizia che provavo, per lui era amore. Già, l'amore... è lo scherzo più brutto del mondo, eppure ci cadono tutti. E poi quel bacio. Quel bacio che per lui probabilmente può aver significato di tutto: una grande conquista riuscita, l'impresa più difficile del mondo compiuta, il coraggio di aver compiuto quel gesto... o semplicemente avere conquistato una parte in più di me. Sì, perchè a differenza del bacio con Joe che avevo le 'farfalle nello stomaco', non ho sentito un granchè... ma qualcosa, sotto sotto c'era. Ora sono chiusa in camera mia, sono scappata da casa di Niall e fortunatamente qui non c'è nessuno. Entro in bagno e mi osservo allo specchio, mi sento sempre di più un errore, mi sento di troppo nel mondo. Torno in camera mia per prendere la lametta sotto al letto e mi avvicino al lavandino del bagno che, fortunatamente, è in camera mia. Con la mano destra tremante mi avvicino lentamente al polso sinistro, facendo affondare l'oggetto di metallo nella pelle più di sette volte, riaprendo anche dei tagli richiusi. Un fiume di sangue inizia a scendere dalle braccia, mentre io continuo a farmi sempre più male, finchè non mi si appanna la vista e la testa inizia a girarmi. Sento la porta di casa aprirsi e mia madre che grida che è tornata. Cazzo. Chiudo la porta del bagno a chiave e inizio a pulire tutto il sangue e a fasciarmi i polsi. Intanto mi riprendo molto velocemente e mi copro con diverse tonalità di trucchi i vari lividi che ho sul viso, procurati dal gruppo di Styles. Già, il gruppo di Styles. Più ripenso alle parole di Joe, più ho paura di quei tipi. E dire che Niall li trova interessanti... Ripenso a Joe, alla nostra 'quasi relazione' e a ciò che voleva farmi, e le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi. Mi ha illusa, anche se per poco. Mi ha ingannata, era tutta una messa in scena. È davvero incredibile a cosa mi sia successo oggi. Mia madre mi chiama, per la cena. Non ho fame, non mi importa. Scendo giù, al piano di sotto, solo per salutare tutti. Apro la porta del mio bagno in camera e vado verso le scale, ritrovandomi in salotto. Proseguo dritta verso la sala da pranzo, dove ci sono tutti seduti a tavola che cenano.Tutti tranne Dallas, come sempre. Non c'è mai... e mi manca. Madison appena mi vede mi salta letteralmente al collo, e io sussulto un po' per via dei tagli sulle braccia, visto che ci si sfrega contro. "Ciauu Demiiii!! Mi sei mancata tanto!! È vero che sta sera ceni e ti siedi vicino a me??? Veeeero???" Faccio un sorriso forzato. "Ehm... Maddie non ho fame..." Ovviamente chi interviene? Mia madre. "Demi, tesoro, che ti sta succedendo? Perchè sei così... apatica... in questo periodo?" Mammina cara, chi si fa i cazzi suoi campa cento anni... lo sapevi vero? "Apatica? Io?" scoppio in una risata nervosa. "Ma non è vero proprio! Semplicemente sono a posto, oggi pomeriggio sono andata da Niall e ho mangiato con lui..." "Mmmmh... certo... ah senti, mi ha chiamato la preside, mi ha detto che sei svenuta oggi a scuola... hai da dirmi qualcosa in proposito?" "Nulla di che. Semplicemente mi mancava l'aria. In classe siamo in troppi... ora vado sopra, sono un po' stanca." Dico facendo con la mano un gesto di nonchalance. Eddie si alza da tavola afferrandomi per un braccio e anche se il tocco è delicato, sussulto... I tagli fanno sempre male. "Sicura?" Annuisco, avviandomi di sopra. Maddie intanto fa il faccino triste. "Ah aspetta Demi." Dice mia madre facendomi girare e porgendomi un gigantesco foglio bianco pieno di scritte. "Questi sono tutti i tuoi appuntamenti, concerti e incontri che dovrai fare, mentre sul retro ci sono tutti i consulenti che dovrai incontrare per le varie pubblicità..." Non la lascio finire, mi sta irritando. "Ah si?! E io quando la vivo la mia vita?! Non sono mica una macchina televisiva! Sono anch'io un essere umano, per prima cosa. Secondo, io so come devo comportarmi, truccarmi o vestirmi! Posso benissimo andare alle conferenze vestita in pigiama se voglio! Terzo, la musica è la mia passione. Non è una cosa che la prendi e le comandi di fare le cose come fai con me. Non puoi costringermi mamma!" dico salendo le scale e tornandomene in camera, lasciando che il silenzio balenasse in quella stanza del piano inferiore. Mi butto sul letto e mi viene da sorridere, perchè ripenso alla mia canzone. Inizio ad ascoltarla, con le cuffie nelle orecchie, immaginandomi il mio La, La, Land. I am confident, but I still have my moments Baby, that's just me I'm not a supermodel I still eat McDonald's Baby, that's just me Well, some may say I need to be afraid Of losing everything Because of where I Had my start and Where I made my name Well, everything's the same In the La La Land machine Machine, machine... Who said I can't wear my Converse with my dress Well, baby, that's just me Who said I can't be single I have to go out and mingle Baby, that's not me No, no Well, some may say I need to be afraid Of losing everything Because of where I Had my start and Where I made my name Well, everything's the same In the La La Land Tell me, do you feel the way I feel? Cause nothing else is real In the La La Land appeal Some may say I need to be afraid Of losing everything Because of where I Had my start and Where I made my name Well, everything's the same In the La La Land machine Well, I'm not gonna change In the La La Land machine I will stay the same In the La La Land Machine, Machine, machine... I won't change anything in my life I won't change anything in my life... I'm staying myself tonight I'm staying myself tonight... Finita la canzone, chiamo a Selena. Devo chiederle scusa. -Pronto? -Ciao Sel, sono Demi.. -Ah, ciao Devonne. dice fredda. Lei sa che odio essere chiamata con il mio secondo nome, Devonne, o con il mio nome per intero. Io sono Demi per tutti. -Sel, senti... voglio chiederti scusa. Per tutto. Per averti nascosto tutto e per averti lasciata lì così, senza spiegazione, con Niall. Sel io vorrei cambiare, per voi e per me stessa. Posso voltare 'la pagina' con te? -... -Sel sono seria, te lo giuro. -Va bene Demi. Ti perdono. Ma tu mi devi raccontare tutto ciò che ti è successo oggi, ho visto Niall scappare e le voci tue e di Joe. Le racconto tutto per filo e per segno, molto rapidamente. Lei mi promette che ci sarà per qualsiasi cosa, anche per, usando il termine detto da lei, 'disintegrare Joe'. Lei è la mia migliore amica e spero che lo sarà per sempre, perchè è tutto per me.

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Capitolo 9
*** -Chapter seven- Don't forget. ***


*Ascoltate "Don't forget" di Demi mentre leggete :) buona lettura :)* È sabato, finalmente. Questo significa che mi posso alzare quando voglio... oppure no. Il telefono inizia a squillare, alle sette e mezza di mattina. È la sveglia... con un messaggio di mia madre. -Dato che con te non ci si può più parlare di persona, scendi a fare colazione. Alle 11 hai un concerto all'Highland Park. Sono uscita con Madison e Eddie, torno per venirti a prendere alle nove. Sbuffo... ed ecco a voi che anche i miei giorni di 'riposo' sono buttati al vento. Un'altro messaggio mi fa girare verso il mio BlackBerry nero. -Ci saranno anche i Jonas Brothers... e Demi, sappi che per qualsiasi cosa ci sono. Mamma xx. Perfetto... non solo capita nel giorno in cui potrei riposarmi, ma dovrò anche vedere Joe. La mia fortuna è qualcosa di inspiegabilmente grande... però rileggendo le ultime parole... forse dovrei dirle perchè mi comporto così. O forse no. Intanto ho bisogno di qualcosa di forte... qualcosa che mi faccia sentire più aggressiva. Barcollo ancora assonnata verso il frigo e prendo una bottiglia di vino rosso, piena. Una di quelle molto forti. La stappo, senza curarmi del fatto che un po' del contenuto si è rovesciato a terra e il tappo è volato chissà dove. Avvicino la bottiglia da due litri vicino alla mia bocca, e inizio a bere. Bevo, bevo come se non ci fosse un domani. Faccio sorsi molto lenti, che iniziano a bruciarmi lungo la gola. Decido di aumentare la sensazione di bruciore... fortunatamente reggo molto bene l'alcool. Apro una bottiglia di birra, una di Vodka alla pesca e una di Martini. Poi salgo al piano di sopra e prendo le mie pastiglie di cocaina, gentilmente 'sottratte' da Frank, lo spacciatore della scuola. Mischio il vino con tutte le sostanze che ho tra le mani, e bevo. Prendo le pastiglie e inizio ad ingoiarle... non so quante ne ho assunte, credo almeno sette. Ora barcollo, peggio di quando mi sono svegliata. Vado verso il bagno e vedo tutto completamente sfuocato, con qualche macchia di colore psichedelico ogni tanto. Controllo l'orario che segna l'orologio vicino alla vasca da bagno: otto meno un quarto. Apro il box doccia e mi svesto, per poi immergermi sotto quel getto d'acqua calda, facendola diventare poi fredda, per farmi del male. Per congelarmi. Per fami sentire male... ma per mia sfortuna non ci riesco, anche se ci resto per quasi mezz'ora. Così, uscita dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano e inizio a guardarmi allo specchio. Ho molti lividi sul corpo. Molte ferite. Ho delle occhiaie spaventose. La faccia è bianca cadaverica... e mi sto congelando. Inoltre, come ormai tutti sanno, mi taglio perchè mi odio. Quindi perchè non tagliarmi anche ora? Perchè, in fondo, a chi importa se vivo? Forse a Selena... o Niall... ma agli altri no, non credo. Allungo la mano verso lo sportellino della mensola dove nascondo la mia lametta, ma non c'è. Cazzo... mi inizio a disperare, e l'alcool e la cocaina iniziano a fare effetto, facendomi piangere e ridere allo stesso tempo... sembro un'indemoniata, ma non importa. Continuo a ridere e piangere e vado a vedere se c'è sotto il letto, e fortunatamente sì. La prendo e ritorno in bagno, verso la vasca. Con me porto anche un sacchetto con la droga in polvere, e inizio ad inalarla, con un bastoncino di canna nero. Inizio a stringere la lametta nella mano destra, tagliandomela e facendomi uscire un piccolo rivolo di sangue rosso. Poi la avvicino al braccio e, con un taglio dopo l'altro scrivo una frase sul braccio sinistro. No, really. I'm fine. E un'altra sul destro. Fuck everything, I'll die. Soon. Tutto ciò che vedo si fa altamente sfuocato. Sono ubriaca fradicia, drogata e sto perdendo molto sangue. Inizio a cantare, per quanto meglio possa fare una che con la mente in questo momento non c'è più, e piangere. E penso a lui, a Joe... se solo non si fossi dimenticato di tutte quelle risate, quei sorrisi e quei bei momenti passati insieme... ma a lui non gli è mai importato nulla di me. Lui ha dimenticato tutto, accecato dalla paura, dalla fama e dai soldi. Did you forget, That I was even alive? Did you forget, Everything we ever had? Did you forget? Did you forget? About me... Did you regret, Ever standing by my side? Did you forget, What we were feeling inside? Now I'm left, to forget, About us... But somewhere we went wrong, We were once so strong, Our love is like a song, You can't forget it. So now I guess This is where we have to stand. Did you regret, Ever holding my hand? Never again... Please don't forget... Don't forget... We had it all We were just about to fall... Even more in love Than we were before. I won't forget, I won't forget, About us... But somewhere we went wrong, We were once so strong, Our love is like a song, You can't forget it... But somewhere we went wrong, We were once so strong, Our love is like a song, You can't forget it. At all. And at last, All the pictures have been burned... And all the past, Is just a lesson that we've learned... I won't forget... Please don't forget, about us... But somewhere we went wrong, Our love is like a song, But you won't sing along... You've forgotten... About us... Don't forget... L'ultima cosa che ricordo è la porta del bagno che si apre di colpo e Madison che grida qualcosa a Dallas e a mamma. Poi mi sento prendere in braccio e accarezzarmi la testa, mentre le lacrime di mamma mi bagnano il viso... "Demi... amore mio... stai tranquilla..." singhiozza mentre sono tra le sue braccia. "Stai tranquilla risolveremo tutto. Costasse anche la mia vita. Sei la mia guerriera, piccola mia. Ce la faremo." mi disse. Poi il buio. Forse la gente si chiede perchè faccio tutto questo? Per la mia vita. Per il mio schifo di vita che mi ritrovo. Perchè mi odio. Perchè devo essere sempre sottovalutata. Perchè mio padre mi ha abbandonata. Perchè odio essere sempre sotto i riflettori. Perchè odio il bullismo, anche se sono costretta a subirlo. Perchè Joe ha finto tutto il tempo, e mi ha ferito più di qualsiasi altra cosa. Perchè sono una debole, non una guerriera, come dice la mamma. Perchè cedo al morire. Perchè questa sono io, questa è la vera Demetria Devonne Lovato.

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Capitolo 10
*** -Chapter eight- Catch me. ***


*Ascoltate "Catch me" di Demi mentre leggete :) buona lettura:)* Bip... Bip... Bip... "Coraggio, fatti forza." "Demi sei forte. Svegliati." "Piccola guerriera, ce la faremo insieme." Bip... Bip... Bip... Sento sempre le stesse frasi, sempre il solito ed angosciante 'bip', ma non ricordo nulla. Non so dove mi trovo, non so perchè mi dicono così. Sento la voce di mia mamma che mi dice di essere forte perchè sono la sua guerriera. Sento tutto e tutti, ma non me ne importa molto... cerco di dare ascolto solo a me stessa. Sento il mio cuore che batte molto lentamente, ho un mal di testa allucinante. Desidero solo morire. Il buio avvolge completamente i miei occhi, mi è difficile aprirli. Sento le palpebre pesanti, vedo il nero, il vuoto. Perchè esisto? Perchè vengo trattata male? Che cosa ho che non va, che mi fa essere diversa dagli altri? "Demi... svegliati amore mio..." Bip... Bip... Bip... Voglio abbandonarmi completamente alla morte, voglio andare via da questo mondo di merda... voglio fuggire dalla vita, voglio dimenticare... Il continuo 'bip' della macchinetta a cui è collegata la mia vita e la voce di mia madre non fanno altro che perseguitarmi. Mia madre mi accarezza la mano e piange. Sento le calde gocce d'acqua salata che mi cadono su una mano, mentre Madison immagino mi stia accarezzando la testa. "Demi... lo so che puoi sentirmi..." era la mia sorellina. "Demi fatti passare la bua... perchè hai tanti graffi dappertutto e sulle braccia? È stato il gattino di cui mi parli sempre, quello che ogni volta ti fa male sui polsi? Ti prometto che gli farò vedere chi comanda! Ma cosa ti ha scritto? I gatti scrivono? Demi dai svegliati non dormire!" Mi supplica. No. Io devo morire. La sento singhiozzare dall'altro lato della stanza... "Demi... sono venuta il prima possibile da New York... sappi che per qualsiasi cosa... io... ci sono. Forza guerriera. Ce la faremo, insieme." Dallas?! Dallas, mia sorella, è finalmente qui?! Ho una voglia matta di saltarle al collo, di dirle quanto le voglio bene e quanto mi manca, ma gli occhi sono sempre serrati e le palpebre le sento sempre più pesanti. Ma ce la devo fare. "Demi c'è una persona che vorrebbe parlarti..." dice mia mamma. Sento la sua mano che abbandona molto leggermente la mia, che vola via come una foglia autunnale spazzata dal vento. Questa sensazione di vuoto, però, dura poco: un altro tocco caldo, un'altra mano un po' ruvida e più grande di quella di mamma prende il suo posto. Poi, presumo con l'altra mano, sento lo stesso tocco delicato scendermi lentamente dalla fronte alla guancia. "Ciao piccola mia..." quella voce. La sua voce. La voce di quella persona che era sparita per molto tempo. Quella voce per cui provavo una mancanza infinita. Quella voce per cui ho dato tutta la mia infanzia, buttandola dietro ai suoi litigi con mia madre e Dallas. La voce per cui ho versato fiumi di lacrime. La voce di papà. I 'bip' della macchinetta a cui è appesa la mia vita si fanno più forti... cosa succede? Una lacrima scende calda e fredda allo stesso tempo sul mio viso, inizio a sentire il cuore che torna a battere regolarmente e le palpebre meno pesanti e più leggere. Mi sto riprendendo, mi sto svegliando. Riesco lentamente a sollevare l'indice destro dove è appoggiata la mano di papà. Dei dottori fanno irruzione nella stanza, facendo uscire tutti i presenti in modo molto violento. Si affrettano a farmi aumentare la dose di non so che cosa contenuta nella flebo, e io finalmente riesco ad aprire gli occhi. Molto lentamente metto a fuoco tutto ciò che c'è davanti a me: vedo le pareti bianche, il mio letto separato da quello del vicino (o della vicina) con una tendina verde e tre medici in camice bianco. "Signorina Lovato, come si sente?" Muovo le labbra per rispondere, ma tutto ciò che riesco a dire è un sussurro. "...bene... credo..." "Sa perchè è qui?" mi chiede un altro medico. Non faccio in tempo a rispondere, perchè mamma, Dallas e Madison fanno irruzione nella stanza con grande violenza nella stanza. La mamma è la prima che mi salta al collo, seguita dalla piccola Maddie e Dallas. "Demi amore abbiamo avuto così tanta paura... Demi come stai? Come ti senti? Perchè non mi hai mai detto nulla?" Scossi la testa e cercai di allontanarli tutti. "Sto male mamma. Sono sempre stata male. Dicevo di star bene, ma non è mai stato vero. Da quando tu e papà litigavate mi taglio. Sì mamma, mi taglio da quando avevo undici anni. Mi taglio perchè mi sento l'errore del mondo, perchè soffro di bullismo a scuola, perchè non voglio vivere, gli errori nel mondo vanno cancellati. Mamma io sono un errore." dico scoppiando a piangere. Sento come se mi fossi tolta un grandissimo macigno dal cuore. Mia madre sembra che abbia visto un fantasma, come Dallas. Entrambe scoppiano a piangere. "Demi noi ci saremo sempre, ricordatelo. Sempre." dicono insieme, abbracciandomi. "Mamma non sono pazza... mamma non sono pazza vero? Vero?! Non sono pazza! Io non sono pazza!" Non so cosa mi succede, inizio ad agitarmi sul lettino, sento di nuovo il cuore a mille. Tiro uno schiaffo a Dallas, e inizio a dire cose senza senso. Aiutatemi vi prego! "Uscite per favore, uscite adesso!" Caccia tutti un medico. Io nel mio stato d'incoscienza, prendo una siringa e me la avvicino al cuore. "Io voglio morire!" grido. "Shhh... si calmi... è tutto okay... respiri profondamente... e lasci quella siringa..." mi ddice cautamente il medico che ha mandato via tutti. Io obbedisco alle sue parole e mi lascio andare, sotto l'effetto di un calmante. ***** Mi risveglio sempre nella solita stanzetta d'ospedale, con l'unica differenza che adesso è sera. Sento i medici che parlano con mia mamma, ma riesco solo a capire una frase. "Affetta da depressione e bipolarismo." io? Bipolare?... Non credo... spero... Adesso cosa ne sarà del futuro? Cosa ne sarà della mia carriera? I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di Dallas. "Hey..." "Hey..." ricambio il saluto con un sussurro. "...Come stai?..." chiede. "Diciamo... Dallas scusami per prima, mi dispiace davvero tanto... ti ho fatto male?" chiedo preoccupata. Lei mi sorride e si siede sul letto vicino a me, mentre mi accarezza la testa. "Non ti preoccupare Demz... è tutto okay, davvero." Ci abbracciamo a lungo. Poi lei si stacca e mi sorride. "Demi c'è una persona che ti vorrebbe vedere..." dice volgendo lo sguardo alla porta. La figura di mio padre incerto, fa capolino da dietro la porta e non posso negare che ho le lacrime agli occhi. "Papà..." sussurro, mentre lascio che le gocce d'acqua abbandonano i miei occhi marroni. Non posso crederci che mio padre è qui, con me, dopo più di tre anni. Mi mancava tantissimo. Lui corre verso di me e mi abbraccia. "Tesoro non ti scordare mai che ti voglio bene, nonostante mi sia lasciato con tua madre, ti giuro che ci sarò sempre per te. Ti ho sentita che ti tagli da quando avevi undici anni... ti prego piccola mia non farlo mai più, ti proteggerò sempre. Ti amo Demi." dice singhiozzando. "Ti amo anch'io papà." ****** Il tempo qui in ospedale è passato molto lentamente, ma questa finalmente è la mia utima nottata qui. Sono in questo buco da circa un mese, eppure non ho ancora scoperto chi c'è dietro quella tendina verde. Mi dirigo in bagno per fare una doccia calda e, una volta asciugata, vado verso l'armadietto a prendere il pigiama. Lo infilo, insieme alle ciabatte, e cautamente mi avvicino alla tendina. Avanzo con la mano sinistra e leggermente la sposto, intravedendo una ragazza con dei tubi collegati al naso e senza capelli che mi sorride. "Che bello che mi sei venuta a trovare, finalmente ho visto il mio idolo! Demi posso avere il tuo autografo?" mi chiede porgendomi un block-notes azzurro e una penna. "Certo! Come ti chiami?" "Stephanie." Decido di farle una piccola dedica. A Stephanie, la ragazza più forte che abbia mai incontrato. Non abbatterti mai guerriera, abbattili. Con tanto affetto, Demi Lovato❤️ Lei mi sorride e mi abbraccia, ringraziandomi. Certo, è vero, non la conosco molto bene, ma so per certo che lotta per la vita... e questa è una grandissima battaglia. "Demi mi canteresti qualcosa? Ti prego! Sono una grandissima... mmhh... Lovatic!" Lovatic. Mi piace. Da ora in poi, le persone che mi stimeranno, si chiameranno Lovatic! Intanto, decido di cantarle 'Catch me'. Before I fall too fast Kiss me quick, but make it last So I can see how badly this will hurt me When you say goodbye Keep it sweet, keep it slow Let the future pass, and don't let go But tonight I could fall too soon Under this beautiful moonlight But you're so hypnotizing You've got me laughing while I sing, you've got me smiling in my sleep And I can see this unraveling Your love is where I'm falling, but please don't catch me See this heart won't settle down Like a child running scared from a clown I'm terrified of what you do My stomach screams just when I look at you Run far away so I can breathe Even though you're far from suffocating me I can't set my hopes too high 'Cause every hello ends with a goodbye But you're so hypnotizing You've got me laughing while I sing, you've got me smiling in my sleep And I can see this unraveling Your love is where I'm falling, but please don't catch me So now you see why I'm scared I can't open up my heart without a care But here I go, it's what I feel And for the first time in my life I know it's real But you're so hypnotizing You've got me laughing while I sing, you've got me smiling in my sleep And I can see this unraveling Your love is where I'm falling so please don't catch me If this is love, please don't break me I'm giving up so just catch me... "Grazie Demi ti adoro!" Le sorrido. "Di nulla tesoro! Ti posso chiedere una cosa....?" La curiosità nel sapere la sua storia è tanta... lei annuisce. "Mi racconti la tua storia?" Vedo il suo volto cambiare espressione e, col volto basso, inizia il racconto, dopo aver fatto un profondo sospiro. "Quando sono nata... mia madre diceva che ero un errore, che non dovevo nascere, che ero solo il frutto di una scopata in discoteca dopo tanto fumo e alcool, e che mia nonna la costrinse a non abortire, ma lei mi abbandonò appena nacqui, non mi vide neanche... perchè sapeva che avevo qualcosa che non andava, era risultato nell'ecografia. I miei nonni mi accolsero con loro, ma... un incidente me li portò via. Intanto il cancro iniziava a farsi sentire e io, di nuovo abbandonata in un orfanotrofio, venivo in ospedale ogni mese per curarmi. Ed ora eccomi qui, nello stadio finale della cura. Sono quasi del tutto guarita e presto vivrò una vita normale." Concluse la storia con le lacrime agli occhi, come me, mentre un sorriso di speranza si accese sul suo volto. "Forza, è ora di dormire!" Dice l'odiosa infermiera passando per i corridoi. Alzo gli occhi al cielo, esasperata, e abbraccio Stephanie, augurandole la buona notte. Rimetto la tendina a posto e mi stendo nel letto, ripensando alle parole di Stephanie, la guerriera.

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Capitolo 11
*** -spazio autrice- ***


Ciao a tutti... volevo dirvi che stavo pensando di cancellare la storia, le visualizzazioni si stanno abbassando sia qui che su wattpad... datemi un vostro parere, positivo o negativo, accetto tutte le critiche e/o consigli :) Un abbraccio, xxLittleBlackLovaticxx

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Capitolo 12
*** -Chapter nine- For a love of a Daughter ***


*Ascoltate "For a love of a Daughter" di Demi mentre leggete :)* "Buon giorno signorina Lovato! Oggi si esce, si svegli e si prepari, poi verrò tra un'ora a farle firmare dei documenti con sua madre" Apro prima un occhio e poi l'altro, lanciando lo sguardo sia alla mia destra, che alla mia sinistra, dove noto che Stephanie non c'è. Strano, sono solo le otto di mattina. Mi faccio coraggio a scendere dal letto "ortopedico" (secondo me è ortopedico per delle pietre...) e, con la schiena a pezzi e scricchiolante mi dirigo sotto la doccia, nel bagnetto privato. Non posso fare a meno di notare che i miei tagli sul corpo si stanno iniziando a cicatrizzare, ma io mi vedo brutta lo stesso. Non so se riuscirò a cambiare, a lottare... sicuramente non sarò mai una guerriera come Stephanie... ma almeno... deve pur esserci una lametta o un coltellino qui in ospedale! O comunque qualcosa di affilato... Trovato! Apro il mobiletto accanto allo specchio e trovo una siringa. No, non voglio iniettarmi qualche strano intruglio farmacologico, ma l'ago delle siringhe perfora la pelle... quindi se traccio delle linee, riuscirò comunque a tagliarmi. Mi chiudo a chiave per non far entrare nessuno, e inizio a tracciare linee profonde, riaprendo le cicatrici di queste due settimane di agonia senza lametta. Gocce rosse iniziano a sgorgare fuori dai tagli, fino a diventare veri e propri rivoli di sangue, che cadono in tante chiazze rosse sul lavandino. Sul braccio appare la parola "AFRAID" a caratteri maiuscoli, l'ho tracciata senza neanche accorgermene, ma quella parola racchiude tutto. AFRAID... narra tutta la mia vita in sole sei lettere. Vivo nella paura. Sogno nella paura. Amo nella paura. Chiudo gli occhi, tirando un profondo sospiro, ed entro nella doccia. I tagli freschi bruciano e pizzicano a contatto con l'acqua, che scende dalla testa ai piedi insieme a qualche gocciolina rossa. Mi insapono per bene la testa, lasciando poi che la schiuma dello shampoo e del balsamo mi ricada lungo il profilo del mio corpo schifoso... anzi, da ribrezzo. Mi avvolgo per bene nel caldo e soffice asciugamano di cotone, mentre con un altro strofino i miei capelli umidi, che poi lascio ricadere in tante ciocche lunghe e nere scompigliate sulle spalle. Il contatto dei capelli umidi con la pelle appena asciugata mi fa rabbrividire un po', ma subito la sensazione passa, man mano che li asciugo. Sento bussare alla porta. "Sì?" "Demi sono tua madre, appena hai finito vieni che andiamo via!" mi spunta un sorriso, dopo tanto tempo. Finalmente esco da questa topaia! Premettere, non che non mi facesse piacere stare con Stephanie, anzi, mi ha insegnato molto, ma non resisterei un minuto di più in un covo di disinfettanti. Vedo la maniglia che si inclina leggermente, fortuna che la porta è chiusa a chiave. "Mamma un minuto, mi vesto e arrivo." "Va bene, ti aspetto nella stanza, sul letto." C'è un motivo per precisare che si deve sedere su quella pietra? Mah. Per non dare all'occhio di mia madre, ora che ne è al corrente, la visione dei miei tagli, mi infilo il reggiseno rigorosamente nero con la mia felpa preferita degli AC/DC. Adoro quel gruppo rock/metal. Infilo anche i miei amati jeans e un paio di Convers nere. Faccio scorrere l'acqua dal rubinetto del lavandino, che si porta via con sè il mio sangue. Chiudo gli occhi al solo pensiero, perchè benchè io sia autolesionista, ho anche paura del sangue. Mi fa venire la nausea... lo so... sono molto paranoica. Esco dal bagno e vado da mia madre che, come ha detto prima, è sul letto. Lei mi accoglie con un grandissimo sorriso stampato in faccia e le braccia aperte, come se volesse un mio abbraccio. Anche se con un falso sorriso, vado da lei e accetto l'abbraccio. Il suo profumo... Dio mio, quanto mi era mancato. Lei è pur sempre mia madre e nonostante si sia preoccupata più per il mio mondo nello spettacolo che per la mia salute, le voglio molto bene. "Ti amo piccola mia... ci sono sempre" mi sussurra con la faccia incollata sui miei capelli. Un'ondata di brividi mi sale dai piedi fino al collo, come tante formiche che fanno la Formula 1 per accaparrarsi una mollica di pane. "Forza, hai preso tutto? Si torna a casa!!" dicono Dallas e Madison entusiaste, spuntando da dietro la porta. Ovviamente mio padre non c'è... ma che mi aspettavo? Lui non c'è mai stato, quel giorno di due mesi fa era solo per fare la sua apparizione scenica, ovviamente. E io povera illusa che c'ero cascata. E io povera illusa che avevo pensato che mio padre mi volesse ancora bene... macchè, durante questi due mesi è venuto sì e no due o tre volte scarse a trovarmi. Sono la sua vergogna. Ma lo amo... in fondo è pur sempre mio padre. Gli ho anche scritto una canzone in questi sessantuno giorni, in queste otto settimane, in questi due mesi che sono stata rinchiusa come un uccellino in gabbia. L'ho intitolata "For a love of a Daughter", per l'amore di una figlia. E penso che quelle parole dicono tutto. Afferro e rigiro velocemente il mio piccolo diario per le canzoni, in cui le parole e le note scritte accanto iniziano ad incastrarsi nella mia mente come quella sera in cui mi sfogavo scrivendole. Four years old with my back to the door All I could hear was the family war Your selfish hands always expecting more Am I your child or just a charity ward You have a hollowed out heart But it's heavy in your chest I try so hard to fight it But it's hopeless Hopeless You're hopeless Oh, father, Please, father I'd love to leave you alone But I can't let you go Oh, father Please, father Put the bottle down For the love of a daughter It's been five years Since we've spoken last, And you can't take back What we never had Oh, I can be manipulated Only so many times Before even I love you Starts to sound like a lie You have a hollowed out heart But it's heavy in your chest I try so hard to fight it But it's hopeless, Hopeless You're hopeless Oh, father Please, father I'd love to leave you alone But I can't let you go Oh, father Please, father Put the bottle down For the love of a daughter Don't you remember I'm your baby girl How could you push me out of your world Lie to your flesh and your blood Put your hands on the ones that you swore you loved Don't you remember I'm your baby girl How could you throw me right out of your world So young when the pain had begun Now forever afraid of being loved Oh, father Please, father I'd love to leave you alone But I can't let you go Oh, father Please, father Put the bottle down For the love of a daughter For the love of a daughter... Penso che questa canzone andrà bene per il mio quarto album. A quanto pare sia il primo, Don't Forget, che il secondo Here We Go Again, hanno avuto abbastanza successo. Il terzo, Walmart Soundcheck, è uscito mentre ero qui, ricoverata, il 10 Novembre. La casa discografica ha voluto comunque metterlo sul mercato, anche per far capire che esisto ancora, purtroppo. "Sì, sono pronta. Voi avviatevi, io vi raggiungo tra un po'." Mia madre annuisce e se ne va fuori con il borsone dei panni e oggetti vari, seguita da Dallas e Maddie. Ed io sono ancora qui, seduta sul letto con il mio diario tra le mani. Voglio salutare Stephanie, mi ha insegnato molto, ed è una cara amica. Mi piacerebbe poter rimanere anche in contatto con lei. Avanzo verso la tendina verde e la scosto, trovando Stephanie senza più i tubi al naso, con un sorriso bellissimo e luminoso. "Ciao piccola!" "Ciao Demi!! Finalmente sono guarita, dopo quattordici anni!!" dice abbracciandomi, e io ricambio. "Che bello, sono contentissima per te!! Io però ora vado via... grazie di cuore per tutto, mi hai insegnato molto. Mi prometti che questo non è un addio? Rimarrai mia amica?" "E me lo chiedi anche? Certo!!" L'abbracciai di nuovo, le lascio tutti i miei contatti e, una volta uscita a firmare i vari documenti, finalmente mi sento libera. Il tragitto in macchina è rallegrato dalla radio, c'è silenzio, ma solo in mia madre è tesa. Finalmente intravedo quelle mura bianche e sospiro aria fresca appena uscita fuori dall'auto. Casa... Casa dolce casa, quanto mi sei mancata! Sono stata in quella topaia di disinfettanti e pareti bianche per due mesi, ma a me è sembrata un'eternità, ovviamente. Non credo che riuscirò a stare rinchiusa in un altro ospedale o clinica che sia, in vita mia. Appena entro in casa mia mamma mi fa tornare alla realtà. "Demi vieni qui in salotto, per favore." Io annuisco e la seguo. Mi fa un cenno con la mano di sedermi accanto a lei e obbedisco. Non è molto autoritaria, ma ha qualcosa di serio da dirmi. "Mamma se è per... tutto... ne abbiamo già discusso, io..." "No Demi. Ascoltami. Ho una cosa importante da dirti." La guardo con occhi sgranati, ma interrogativa. Lei è molto seria. "Demi, ci ho riflettuto molto. Sei una ragazza che ha tutto, può guardare avanti, senza rancore, ma gli errori non si cancellano facilmente. Demi non te la prendere, ma... ho preso una decisione, due sono le scelte, sta a te farle." "Quali?" "O cerchiamo di cambiare insieme, oppure..." "Oppure cosa?" la incito. Lei rimane immobile, non parla, ma ha le lacrime agli occhi. "Oppure cosa, mamma? Che cosa?" la incito nuovamente, con un po' più di tensione. "Oppure ti dovrò far ricoverare nel centro di disintossicazione del Rehab."

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Capitolo 13
*** -Chapter ten- Please Remember, Remember December. ***


*Ascoltate "Remember December" di Demi mentre leggete :) buona lettura :)* "Oppure ti dovrò far ricoverare nel centro di disintossicazione del Rehab..." "Del Rehab..." Rehab..."questa frase, questa parola, Rehab, mi sta torturando da più di tre ore. Non ce la faccio davvero più. Cosa significa per me andare nel Rehab? Significa che tutti gli amici mi prenderanno per pazza, forse un po' lo sono, ma sicuramente mi detesteranno. Significa non vedere sempre la mia famiglia... beh, almeno a questa cosa ci sono abbastanza abituata. Significa rinunciare alla mia carriera, al mio sogno di sempre, alla mia unica vai di salvezza: la musica. E comunque sia, uscita da lì, cosa mi succederà? Chi sarò? Si ricorderanno ancora di me? Ma in fondo, perchè penso questo se tutti mi odiano? Joe. Harry. Zayn. Louis. Liam. Forse anche Niall. Niall, il mio migliore amico. Non è mai venuto a trovarmi in ospedale, neanche quando dei giorni prima di uscire ho ottenuto un permesso speciale per andare a creare il mio nuovo video clip, basato sulla canzone "Remember December", per la Hollywood Records, in modo tale che i paparazzi non venissero a sapere che ero ricoverata. Devo dire di esserne abbastanza soddisfatta, almeno in questo. L'ho scritta pensando a Trace Cyrus. Sì, proprio Trace, il fratello della mia amica e collega Miley. Una volta stavamo insieme, ma per poco. Si sa: i maschi vogliono solo scoparsi le ragazze, tutti una botta e via, magari lasciandole anche un regalino illegittimo. Non che io abbia perso la mia verginità, ma poco ci mancava. E poi credo che la canzone parli anche un po' di Joe... Già, quel bastardo. Mi ha rubato il cuore, siamo amici da sempre, e poi mi ha fatto un torto. Scommetto che anche lui voleva farmi sua solo per soddisfazione. Ma questo mai. Accadrà al momento giusto, con la persona giusta... cioè mai, nel mio caso. Ora sono distesa sul letto e guardo il soffitto bianco, come le nuvole. O come il vuoto, il nulla. Mi chiedo semplicemente perchè la vita mi abbia riservato questo, tutto questo. La mia vita è un'inferno, ed io sono la vittima che deve sopravvivere a quell'alta temperatura rovente, e che deve combattere contro i propri demoni interiori, che la stanno divorando molto velocemente, mentre tutti intorno continuano la loro vita. Sì, questa sono io, decisamente. Delle calde lacrime rigano il mio volto freddo ed impassibile da ore, fiumi incontrollati d'acqua salata scorrono lungo tutto il profilo del mio viso pallido, ma non emetto nessun singhiozzo. Piango silenziosamente, come quando da piccola venivo picchiata da mio padre o come quando subisco violenze. Il mio pianto silenzioso viene interrotto dal campanello di casa. Dato che sono sola, mi asciugo gli occhi contro la felpa nera degli Ac Dc, lasciandoci un piccolo alone più scuro sopra, dovuto alle lacrime. Mi alzo dal letto e corro giù per le scale, lasciando lo stereo ad alto volume acceso in camera. "Chi è?" dico al citofono. "Demi siamo Selena, Miley e Taylor. Possiamo entrare?" "Certo! Apro subito..." cerco il bottone grigio e, con un tipico rumore di apertura di un cancello, le mie tre amiche appaiono sulla soglia di casa. "Ciauuu bellissima!" mi abbracciano. Fingo, e mi sforzo per fare apparire un sorriso abbastanza decente sul mio viso. "Hey..." "Allora come stai?" mi chiede Taylor. "Bene perchè?" "Oh, andiamo Demi. Sei appena tornata da un ospedale, dopo quasi due mesi, secondo te non ci dovremmo preoccupare almeno un po' per ciò che potresti combinare?" Eccole. Anche loro per la ramanzina. Non ne posso veramente più di gente che mi dice come, cosa, quando, in che modo e perchè devo fare le cose. La vita è la mia cazzo, lasciatemela vivere come dico io! "Ohw... beh si sto bene... passiamo al sodo: come mai questa visita?" cerco di essere cordiale, ma... non so cosa mi stia succedendo, dico sul serio. Da felice a depressa. Da depressa a felice. Da affettuosa a violenta. Da violenta ad affettuosa. Tutto un circolo vizioso che si ripete, su di me. "Beh... abbiamo trovato questi. In città è pieno di questi articoli." Afferma Miley passandomi tre riviste importanti. Non posso credere ai miei occhi. La gente si inventa le migliori cazzate per mandare a fanculo il sogni di una vita intera. Demi Lovato, la pop-star latina, americana e italiana, nonché nota per i suoi ruoli da attrice in Barney & Firends, Sonny with a chance e Camp Rock, è scomparsa da circa due mesi da Los Angeles, nonostante abbia fatto lanciare il video ufficiale del suo nuovo brano "Remember December" e un nuovo album in sound check. La domanda è: la stellina della Disney è veramente scomparsa? Una fonte che preferisce rimanere anonima ha affermato che fosse fuggita da tutti per la vergogna. "Io la conosco bene Demetria, so tutto di lei -dice la fonte- e so anche che è scappata per la vergogna delle sue dipendenze da droghe pesanti, alcool, fumo e dalla vergogna di suo figlio. Sì, la Lovato è scappata soprattutto per tenere nascosta la sua gravidanza. La foto parla chiaro, si vede perfettamente che Joe Jonas le ha lasciato un regalino." Sarà vero tutto ciò? E se fosse andata così, voi cosa ne pensereste? Oh mio Dio. Non posso crederci davvero. Come può la gente insinuare cose del genere? Dio mio, giuro che li ammazzo. So chi è stato. E la pagherà cara, molto cara. Alzo lo sguardo dal foglio di giornale con tutte quelle cazzate scritte, e corro in bagno a vomitare. Odio, odio tutto questo con tutta me stessa. Che bel regalo pre-natalizio. Ma vaffanculo. Quando ho finalmente finito mi alzo e torno dalle mie amiche. "Hey Demi che ti è preso?" "Sto male. Mi odio. E ora ancora di più. Sono tutte cazzate quelle. Non sono io quella descritta, cavolo! Non lo sono!" inizio a gridare come una pazza, portandomi le mani ai capelli e strillando come una pazza. Taylor mi fa calmare con un abbraccio e in quel momento suonano alla porta, rimasta ancora aperta dall'arrivo delle ragazze. Sulla soglia appare un Niall incazzato nero, con il dito puntato contro di me. "Tu. Tu, Demetria Devonne Lovato. Non solo non hai capito che quello è un coglione, ma sei anche rimasta anche incinta!" "Niall basta! Non sono incinta! E smettila! Parli proprio tu che in questi due mesi sei sparito dal mondo, non te n'è fregato nulla di come stavo?! Sono stata ricoverata in ospedale, stavo per morire di overdose da droga e alcool, e anche per il troppo sangue perso per i miei tagli, e tu te ne esci con questa cazzata, credendo ai giornali invece che alla diretta interessata! Per di più irrompi in casa mia senza neanche bussare, eh! Bell'amico che sei!" gli urlo in faccia tra una lacrima e l'altra. L'irlandese biondino abbassa la testa. "Hai ragione, perdonami. Ma io... io credo di amarti Demi. Ti ricordi i nostri momenti insieme, i più belli? Demi io sono sempre stato attratto da te, come lo è una calamita con il suo opposto, o come una farfalla su un fiore. Per favore, ricordati di Dicembre, come dice la tua nuova canzone, il nostro mese preferito. Passavamo tutte le sere a vedere film, abbracciati. Anche con Sel e Justin... Demi io ti amo." Rimango imbambolata davanti a tutte, mentre rifletto sulle parole della canzone. Ha veramente qualche legame con la mia amicizia nei confronti di Niall? I feel a separation coming on 'Cause I know you want to be moving on I wish it would snow tonight You'd pull me in, avoid a fight 'Cause I feel a separation coming on Just prove that there is nothing left to try 'Cause the truth I'd rather we just both deny You kissed me with those open eyes It says so much, it's no surprise to you But I've got something left to say Don't surrender, surrender, surrender Please remember, remember December We were so in love back then Now you're listening to what they say, don't go that way Remember, remember December Please remember, don't surrender You said you wouldn't let them change your mind 'Cause when we're together, fire melts the ice Our hearts are both on overdrive Come with me, let's run tonight Don't let these memories get left behind Don't surrender, surrender, surrender Please remember, remember December We were so in love back then Now you're listening to what they say, don't go that way Remember, remember December Please remember I remember us together with a promise of forever We can do this, fight the pressure Please remember December Don't surrender, surrender, surrender Please remember, remember December We were so in love back then Now you're listening to what they say, don't go that way Remember, remember December Please remember, don't surrender... No, credo di no. Ha un legame con Trace. E Joe. "Niall io ti ho sempre visto come n fratello, capiscimi. Io ti amo come si può amare un amico, un fratello, ma non di più. Perdonami..." gli dico con lo sguardo basso. I suoi oceani azzurri si riempiono di lacrime, mentre con un'alzata di spalle esce da casa mia, proprio come un tornado abbandona i danni dietro le sue spalle una volta aver distrutto tutto. "Me ne farò una ragione, forse, un giorno..." sento sussurrare dal biondo, che abbandona la mia casa con passi lenti e pesanti. Io mi volto verso le mie amiche e scoppio in un pianto liberatorio da tutto. Perchè Niall? E perchè l'articolo? Di una cosa però ne sono certa: ti troverò, fonte anonima. Perchè so chi sei.

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Capitolo 14
*** -Chapter Eleven- Here we go again. ***


*ATTENZIONE: PICCOLISSIMA SCENA LARRY. Ascoltate "Here we go Again" di Demi :) Buona lettura :)* So chi sei brutto bastardo. Non c'è bisogno che ti nasconda con l'anonimo. Questo è stato il mio unico pensiero, sta notte. Non ho chiuso occhio, ho fissato tutto il tempo il soffitto bianco e azzurro della mia stanza. So chi è andato a spargere quest'assurda notizia. Sono le sette del mattino e la mia sveglia inizia a suonare. Non ho dormito per niente, ed oggi ricomincerò la scuola. Anche se i fatti parlano chiaro, non posso nascondermi per sempre, purché quest'idea mi suoni abbastanza allettante. Spengo quell'elettronico aggeggio infernale e mi dirigo verso il bagno, notando il mio solito riflesso cadaverico allo specchio. Sì, sto cedendo. Sto mollando. Mi odio ogni giorno di più. D'ora in avanti cercherò di nascondere meglio tutto: dai tagli, alla bulimia. Dal dolore, alle parole. Dai pianti, al modo apatico con cui devo iniziare a rapportarmi col mondo, con la società. Il mio riflesso manda in tilt il mio cervello. Occhiaie nere circondano gli occhi rossi dal pianto. Capelli sconvolti, viso pallidissimo. Sono un mostro... oppure ho il mostro dentro di me? Probabilmente una bella doccia può aggiustarmi un po'. Sfilo accuratamente la maglia del pigiama e i pantaloncini, insieme alla biancheria intima, che poso nella cesta dei panni sporchi. Ripasso nuovamente davanti allo specchio e la mia nudità appare riflessa in tutta la sua intimità. Quel riflesso, il riflesso dell'odio. Il riflesso delle tante cicatrici e dei tanti tagli. Il riflesso di una vita abbandonata. Il riflesso di chi non si sente mai sicuro, di chi cerca di lottare, ma invano. Il riflesso di una vita che va a rotoli. Faccio un grandissimo sospiro profondo e chiudo gli occhi, pensando che questo sia solo un incubo. I miei genitori biologici non si sono mai separati. Mio padre non mi ha mai picchiato, non ha mai osato alzare le mani con nessuno. Non tornava mai ubriaco. Io sto bene col mio corpo. Joe non mi ha mai mentita. Io non ho mai sofferto di bullismo. Non sono mai stata male... No. Questa non è la realtà. I miei si sono separati quand'ero piccola, ancora prima di partecipare a Barney & Friends con Selena. Mio padre tornava a casa ubriaco e alzava le mani con me e Dallas, sentivo le grida e le sue discussioni con mia madre dalla cucina, anche quando mi chiudevo in camera. Io sto male con me stessa, a undici anni non ce la facevo più di tutto e mi sono tagliata, lo ricordo come se fosse ieri. Terza cicatrice attuale lungo la vena del polso sinistro. Joe mi ha mentita... ma non so... io l'ho sempre amato, e so di provare anche ora qualcosa per lui. Soffro di bullismo e autolesionismo da quando ero piccola, e si sa: col tempo le parole diventano segni, ma non segni qualunque, segni corporei. Riapro gli occhi e getto un altro sospiro. Non cambierò mai. Entro nella doccia e mi lascio cullare dal getto d'acqua che scende lentamente, distendendo i nervi e le tensioni, e rifletto, penso a lui: Joe. Il mio unico pensiero fisso dalla mattina al calar della notte. Lo amo ancora, non posso negarlo. Il buio è cieco, ma l'amore lo è di più. Ora che ci penso a breve, nel nuovo anno, dovrò iniziare il tour con lui e i suoi fratelli, Kevin e Nick. Bene, sono fottuta. Finisco la doccia ed esco dal box insieme ad una nuvola di vapore, avvolta nel mio accappatoio. Mi asciugo e mi vesto velocemente, so dove devo andare e chi devo cercare. Indosso un jeans neri, le Converse viola e una felpa blu notte dei Pink Floyd, prendo lo zaino ed esco di corsa da casa, scappando da mia madre e dalle sue suppliche sul fatto che devo mangiare. Il passo spedito e le mia musica ad alto volume mi fanno sentire molto determinata, per una volta. Sento vari gemiti, ma non ci faccio caso e giro l'angolo, sapendo di trovarci chi so io, e ai miei occhi si apre una scena che non avrei mai immaginato. Ho il cuore a mille, l'adrenalina alle stelle e chi più ne ha, più ne metta. Niall è con il gruppo di Styles. Harry e Louis si stanno sbattendo a vicenda contro il muro, si danno baci e numerosi gemiti escono dalle loro bocche, sono seminudi, e si fanno succhiotti a vicenda. Harry gode di più rispetto a Louis. Sempre su quel muretto ci sono seduti Liam e Zayn. Ma la cosa che mi sconcerta di più è vedere il mio migliore amico con loro, a fumare canne, incuranti della strusciata dei loro amici e di ciò che accade intorno. Tutta la determinazione che avevo è scomparsa. Il mondo mi è crollato addosso in un secondo... come ha potuto? Non voglio fare la mammina protettiva, ma... con mezza giornata è cambiato tantissimo. Sembra un punk con quei vestiti, fa paura anche a me. Niall è sempre stato... il coccolone della situazione, e vederlo così fa un bruttissimo effetto. Gli occhi sono fissi su di lui, pieni di lacrime e rancore, quando vengo strattonata da una mano molto grande e ossuta. "Cosa ti è saltato in mente?! Ti ho mentito, ma questo non ti autorizza a fare la povera vittima e pubblicare quelle stronzate! Ma sei cogliona o cosa?!" mi grida in faccia Joe. Non ci vedo più. Sbuffo irritata, sicuramente rossa in viso, e gli tiro uno schiaffo in viso. "Ma coglione ci sarai tu! Secondo te sono talmente cretina che mi dico male da sola?! Neanche ci pensi che è stato sicuramente Styles con il suo gruppo, visto che mi odiano?! E comunque se ti interessa, IO sono stata ricoverata due mesi in ospedale, stavo per morire, e tu te ne esci così, proprio come Niall?! Che belli amici che ho! Grazie tante!" dico lasciandogli un altro stampo rosso della mia mano e delle rispettive cinque dita sul suo viso, mentre le lacrime scendono incontrollate lungo il profilo delle mie guance. Scappo via da lui, quando mi afferra di nuovo e mi abbraccia forte, mi stringe fra i suoi muscolosi pettorali. "Perdonami, non è colpa tua." sospiro forte, tra un singhiozzo e l'altro. "Sapevo che non ti dovevo lasciare, perchè siamo ancora qui..." I throw all of your stuff away Then I Cleared you out of my head I tore you out of my heart And ignored all your messages I tell everyone we got through Because I'm so much better without you But its just another pretty like a side break down Every time you come around. Oh, oh So how do you get here under my skin Swore that I'd never let you back in Shoulda' known better Been tryin' let you go cause here we go, go, go again Hard as I try I know I cant quit Something about you is so addicting We're falling together You think that by now I know cause here we go, go, go again You never know what you want And you never say what you mean But I start to go insane Every time that you look at me You only hear half of what I say And you're always showing up too late And I know that I should say good bye, bye it's no use Can't be with or without you. oh, oh.... So how do you get here under my skin Swore that I'd never let you back in Shoulda' known better Been tryin' let you go cause here we go, go, go again Hard as I try I know I cant quit Something about you is so addicting We're falling together You think that by now I know cause here we go, go, go again... again. and again, and again, and again, and again, and again. I throw all of your stuff away Then I cleared you out of my head And I tore you out of my heart oh, oh, oh, oh So how do you get here under my skin Swore that I'd never let you back in Shoulda' known better Been tryin' let you go cause here we go, go, go again Hard as I try I know I cant quit Something about you is so addicting We're falling together You think that by now I know cause here we go, go, go again Here we go again Shoulda' known better Been tryin' let you go cause here we go, go, go again again... and again, again, again, again, again and again, again, again and again and again and again and again. "Perdonami, sono stato uno stronzo. Davvero. Ci vogliamo riprovare un ultima volta?" "Un ultima che sia un per sempre." Annuisco, lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Eh sì, siamo ancora qui, nonostante quella scommessa, nonostante quel litigio, nonostante tutto.

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Capitolo 15
*** -Chapter twelve- Send it On. ***


*Ascoltate "Send it On" di Demi, Selena, Miley e dei Jonas Brothers. Buona lettura e scusatemi per il ritardo :)* Ci stacchiamo dal bacio ed entrambi fissiamo un punto impreciso della strada che porta a scuola. "Sai, a volte mi chiedo... perchè la vita ci riserva così tante emozioni in poco tempo?" Joe volta lo sguardo sul mio viso, alzandomi il mento con l'indice e il medio, lasciandoci una leggera carezza sopra col dorso dell'altra mano, che poco fa aveva nella tasca della giacca. "Io so solo ce tu sei la mia emozione più bella in molti anni." dice sorridendomi, e io, non posso fare altro che lasciarmi cullare dal calore delle sue grandi braccia, calde, morbide, rassicuranti e piene di premura nei miei confronti. Come ho potuto pensare che non mi amava? Forse i suo comportamento non è stato dei migliori, ma l'amore è cieco, e al cuore non si comanda. Avverto la sua mano passarmi delicatamente come una farfalla su un fiore, nei miei capelli che da poco ho tinto di nero. Nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo e improvvisamente nulla è più come prima. Mi sento rinata, con tante speranze nella vita. Ed ora vorrei solo passare attimi infiniti qui, con lui, senza nessun altro e senza nessun problema. Senza pensare al gruppo del bullismo. Senza pensare a mio padre, ai suoi litigi continui con mia madre, a quel 'ti voglio bene' fasullo che mi ha illusa quando ero in ospedale, a quelle promesse senza uno scopo finale. Senza pensare più a nulla. Senza pensare a uno dei nostri migliori amici che è morto quando avevamo solo undici anni. Senza pensare a niente, solo ad andare avanti, perchè anche contro la mia volontà, devo andare avanti per forza. Non si può mai tornare indietro, prima o poi me ne dovrò fare una ragione. Io sono credente, credo in Dio, e se lui mi mette davanti a queste scelte è perchè forse vuole dimostrarmi come reagire. E io ce la posso, anzi, devo farcela. Per me stessa, ma soprattutto nei confronti di chi sta peggio di me, molto peggio. Come Stephanie. Quella ragazza è una grandissima guerriera, lotta per la vita, ed io sono ingiusta nei confronti della mia. Mi sciolgo dal suo abbraccio e lo guardo con gli occhi lucidi. Tutto quello che desideravo è diventato reale, e lui è qui con me. Una lacrima trabocca senza timore dal mio occhio, e mi solca il viso, lasciando una scia umida molto evidente che a contatto con il vento gelido mi fa rabbrividire. Fortuna che Joe mi passa subito la sua mano calda sul viso, e tutto passa. "Shhh, basta piangere, è tutto finito, stai tranquilla. Ci sono qui io." "...Grazie..." fu il mio unico sussurro, che Joe ricambia con un bacio casto e leggero. Dio mio, quanto mi erano mancate le sue labbra... sono così soffici, sembrano vellutate. Sento che si stacca dal bacio, lentamente, e lo guardo con fare interrogativo. "Che succede?" Lui sembra guardare oltre le mie spalle. "Succede che stanno arrivando dei ragazzi tra cui il tuo amichetto del cuore..." "Non dirmi che sei geloso, per favore." Dico mentre mi volto. Ed eccoli che arrivano, con la camminata al passo di chi si sente superiore a tutti, da tipico 'figo' della città. Non temo ciò che vorranno farmi o dirmi quei quattro banditi, ma fa male vedere il proprio migliore amico con loro. Man mano che si avvicinano, sento un peso sul cuore aumentare. Sono tutti fatti dalla droga. Niall compreso. "Bambolina in sovrappeso, hai trovato un cagnolino personale?" dice Harry con voce roca, soffiando sul mio collo. Il suo alito odora di birra e altri alcolici già alle otto e mezza di mattina. Inutile dire che ormai tutti e sette abbiamo perso il suono della campana e, di conseguenza, la prima ora. Serro gli occhi in preda al panico, mentre il mio cuore batte all'impazzata. Cerco disperatamente con gli occhi una volta riaperti l'aiuto del mio migliore amico, che però continua a ridere: è colpa dell'alcool. Cerco di tirare un sospiro, abbastanza profondo da inalare l'odore di marijuana, che mi fa andare in tilt il cervello. Prima che Zayn potesse mettermi una canna appena rollata e accesa in bocca, Joe rompe il suo silenzio e mi scansa da Harry, tirandogli un pugno al naso e facendolo cadere per terra. "Oh ma che cazzo fai?!" gli urla il riccio steso a terra, con una mano sul punto dolorante del naso dove sta iniziando a sgorgare un rivolo rosso di sangue. "NON VI AZZARDATE A TOCCARLA, INTESI? O VE LA VEDRETE CON ME!" Spalanco gli occhi alle sue parole. Mi ha difesa questa volta, l'ha fatto veramente. "Sai cosa potremo farti, vero? E tu, sgualdrina di una puttanella, non sei tanto forte da sola? Usa quel lardo che hai addosso per difenderti, invece che farti parare il culo dal tuo 'ragazzo'." dice facendo una risata Louis. Non ci capisco più niente, la vista mi si sta appannando dalle lacrime. Ed io non posso fare altro che lasciare andare un breve singhiozzo evidentemente trattenuto troppo a lungo. Joe lo strattona a terra, ma invano. "E tu saresti la stellina della Disney, la piccola guerriera? Ma va' a farti un altro taglio su quei polsi, cretina!" appena parla dei miei polsi, non posso fare a meno che lasciare la presa delle maniche della felpa e ruotare lentamente i palmi delle mani verso l'alto. Ci sono i tagli ancora freschi di ieri. Mi butto in ginocchio, mentre le lacrime cadono diritte su quei tagli. Brucia, ma mai quanto il mio cuore in questo momento. Passano secondi, minuti, che sembrano infiniti, ed io contemplo ancora quei tagli. Uno perchè mi odio. Uno perchè nessuno mi ama. Uno perchè sono l'errore del mondo. Uno perchè nessuno crede in me. Uno per mio padre. Uno per il bullismo. Uno perchè voglio morire. Alzo lo sguardo e vedo Joe che mi sorride. "Stai tranquilla, è tutto finito. Se ne sono andati via per sempre." Lo guardo spaesata, senza accorgermi di non trovarmi più dove ero. "Cosa è successo? Dove siamo?" chiedo con la voce come se fosse impastata dal sonno. "Shh, tranquilla. Siamo a casa mia. Sei svenuta per strada, hai la febbre, e aveva cominciato a piovere. Era praticamente inutile fare solo due ore di lezione... e loro puoi starne certa che non torneranno più da te. Partono tutti per Londra... Comunque, ti ho portato qualcosa da mangiare, vuoi?" Dice mostrandomi un piccolo vassoio con del thè con i biscotti ai cereali. Scuoto la testa in senso di negazione. "No, grazie, non ho mol..." Joe non mi lascia finire la frase. "Eh no, io non me ne vado da qui finchè non mangi. Stai diventando troppo magra per colpa di quei bastardi." Gli sorrido, è così premuroso con me... non me lo merito. "Eh va bene..." dico togliendo un braccio dal groviglio della coperta intorno a me e afferro un biscotto. "Grazie. Di tutto." "Demi, tu sei il mio tutto." dice baciandomi. Quattro mesi dopo, Aprile 2010... Oggi è il grande giorno! Sono passati quasi cinque mesi da quando la banda di Styles mi ha picchiata per l'ultima volta. E, quasi cinque mesi, da quando io e Joe stiamo insieme. Abbiamo festeggiato il nuovo anno insieme, con i nostri amici. Niall? Niall è partito con quei ragazzi. Da quella volta non l'ho più visto nè sentito, come Selena. Oggi è il 27 Aprile, esattamente un mese che ho smesso di tagliarmi e bere, o fumare. L'ho promesso a Joe... anche se non mi sento ancora bene con me stessa. Ora sto preparando le valigie, si parte per un tour di quasi un anno. Non è un mio tour, bensì dei Jonas Brothers. "Demi, sei pronta?" mi grida mia madre dal piano di sotto "Sì mamma arrivo!" Poso le mani sui fianchi e mi guardo intorno. Per me è sempre stato un evento un po' malinconico partire per i vari tour e lasciare la mia camera... infondo sono cresciuta, ho vissuto e continuo a vivere tra queste quattro mura... custodiscono i miei segreti più profondi... Scuoto la testa e sorrido. Non starò mica via per sempre, e poi, ci saranno delle pause ogni tanto! Afferro le due valigie e scendo le scale, trovando mia mamma sorridente. "Mi raccomando bambina mia, non fare sciocchezze. E MANGIA!" "Tranquilla mamma, ho diciassette anni!" "Sì ma non sei molto responsabile... prima di partire... fammi vedere i tuoi polsi..." dice con premura. Scopro i bracciali e le mostro le mie tortura, i miei promemoria. "Da quanto non...?" "Un mese esatto." "Sono orgogliosa di te, bambina mia. Buona fortuna e canta bene, hai la voce di un usignolo. Divertiti, ma non troppo!" dice lasciandomi un bacio sulla guancia. "Tranquilla... ciao mamma." "Ciao Demi." **** "Allora, ci siamo? Si può cominciare?" Ci chiede un manager. Annuiamo e sul palco scenico mille luci iniziano a colorare la serata. Le note di Send it On iniziano a riempire l'atmosfera, mentre i fan urlano. Per loro è una sorpresa, perchè oggi come serata iniziale sono state invitate anche Miley e Selena per questa canzone. La prima ad entrare è Miley, seguita a poco alla volta da Nick, poi me, Joe, Selena e infine Kevin. Miley: A word's just a word, 'til you mean what you say. Nick: And Love isn't love, 'til you give it away. Miley: We've all gotta give, Nick: Give something to give, To make a change... All: Send It On! On and On! Just one hand can heal another! Be a part, reach a heart, Just one spark starts a fire! With one little action the chain reaction will never stop! Make it strong, Shine a light and Send It On Demi: Just smile Joe: (just smile) Demi: And the world Joe: (and the world) will smile along with you, Joe: That small, act of love, Is meant for one to become two! Miley: If we take the chances, Nick: To change circumstances, Miley and Nick: Imagine all we can do, If we All: Send It On! On and On! Just one hand can heal another! Be a part, reach a heart, Just one spark starts a fire! With one little action the chain reaction will never stop! Make it strong, Shine a light and Send It On Joe, Miley and Selena: Send It On! Demi: (Send it on!) Miley and Nick: And there's power in all of the choices we make, Demi and Joe: So I'm starting now there's not a moment to waste! Selena: A word's just a word, 'til you mean what you say. Selena and Kevin: And Love, is not love, 'til you give it away! All: Send It On! On and On! Joe: (On and On) All: Just one hand can heal another! Be a part, Joe: (be a part) All: reach a heart, Just one spark starts a fire! Demi, Miley and Selena: With one little action the chain reaction will never stop! Make it strong, Joe: (Shine a light) All: Shine a light and Send It On Nick: (Send It On!) All: (On and On!) Just one hand can heal another! Be a part! Selena: (Be a part!) All: Reach a heart! Nick: (Oooh!) All: Just one spark starts a fire! With one little action, the chain reaction will never stop! Make it strong, Shine a light, And send it on! Nick: (Give!) All: Shine a light and send it on! Ci siamo tutti e cantiamo intonatissimi, seguiti dai fan, a loro volta felici. Io non riesco a distogliere lo sguardo da Joe, mi ha cambiata, e molto. E forse per la prima volta, quella sera, riesco a sentirmi bella anche con un vestito addosso. **Angolo Autrice** CHIEDO UMILMENTE PERDONO A TUTTI! Purtroppo sono successe varie cose spiacevoli, e ora sono anche sotto esame con la scuola, aiuto xD Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non capisco perchè qui su efp non mi fa andare a capo... se volete leggerlo con più ordine, potete trovarla anche su wattpad, con lo stesso titolo :) Recensite e fatemi sapere se vi piace :) xxSpatyxx

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