Il magico mondo dei libri

di fearlvess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sono sempre stata una persona abbastanza chiusa.
Non mi piace parlare con le persone e tantomeno ascoltarle.
Sono fatta così: un mondo di solitudine dicono, ma non per me.
Perché quando questo mondo si mostra per lo schifo che è in realtà, io ne creo uno tutto mio.
Se ho questa passione per la scrittura devo ringraziare mio nonno: lui mi regalò la penna stilografica con cui cominciai a scrivere.
Da quel giorno, non mi fermai più.
Beh tutto iniziò l'anno scorso, quando mentre scrivevo un racconto (era tarda notte), mi addormentai letteralmente sopra la macchina da scrivere. 
Quando riapri gli occhi, tutto sembrava diverso, ma mi sentivo come se, per la prima volta in tutta la  mia vita, fossi a casa. 
 
 
 
Hei gente!
Allora questa è una storia completamente di mia invenzione e spero che vi piaccia.
Recensite in tanti e fatemi sapere che ne pensate, per me è davvero importante :)
Ho già qualche capitolo pronto, penso che aggiornerò ogni settimana o ogni 4/5 giorni.
Vedrò anche in base a quante recensioni ci sono.
Alla prossima :)    -ire🌸

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 Mi risvegliai in mezzo ad un prato, in mezzo a fiori e farfalle, insomma un paradiso.
Mi voltai e mi accorsi che un ragazzo mi stava venendo in contro.
"Eleanor!" mi chiamò.
E sulle prime non feci altro che ricambiare il saluto, con la stessa naturalezza del ragazzo: "Hei, Jack! Come va?"
Non mi resi nemmeno conto che quel ragazzo non lo avevo mai visto prima di allora e lo avevo appena salutato come se ci conoscessimo da una vita.
Jack arrivò nel punto in cui mi trovavo e mi aiutó ad alzarmi.
"Eleanor, è successo qualcosa di terribile!
Jessica è stata imprigionata in un altro libro dallo Scrittore!
Devi aiutarmi a liberarla!"
Ascoltai ciò che mi diceva, ma senza capirlo davvero.
Come potevo sapere chi era quel ragazzo? Io non lo avevo mai visto! dove ero capitata?
E chi era lo Scrittore?   


heilà gente.
Spero questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Ho deciso di aggiornare presto perché sono curiosa di sapere che ne pensate, quindi recensite in tanti!
Al prossimo capitolo! -ire🌸

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


  Jack mi guidó fino a quella che doveva essere casa sua.
Sembrava una di quelle piccole baite di montagna. L'unico problema è che si trovava nel bel mezzo di quella che riconobbi essere New York.
Senza dare spiegazioni, Jack si fiondò in casa trascinandomi per la manica della camicia.
"Eleanor è terribile!
Io non so che fare, non posso fare niente contro lo Scrittore. Ma tu si, sei speciale Eleanor.
Tu puoi cambiare il corso del libro, lo hai scritto tu!"
Io rimasi a guardarlo, confusa.
È vero, io scrivevo. Ma solo piccoli racconti e poi avevo solo 16 anni, non avevo mai pubblicato!
Mentre continuavo a pensare e rimuginare, Jack aveva lasciato la stanza e tornó dopo pochi minuti con in mano un cofanetto.
"Scusa" disse lui "mi dimentico sempre che non puoi sapere ciò che sta succedendo qui".
Mi porse il cofanetto e mi fece segno di aprirlo.
Non appena aperto, ciò che c'era dentro non solo mi sorprese, ma mi fece ricordare tutto ciò che era successo.
 
 
heilà :)
spero che questo nuovo capitolo vi piaccia.
Grazie per le recensioni che mi lasciate, per me è molto importante.
Alla prossima    -ire🌸

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


  Dentro quella scatoletta c'era una delle cose più preziose per me: la penna stilografica con cui avevo scritto la mia prima storia.
Quella penna rappresentava il mio amore per la scrittura. 
Non appena la presi in mano ricordai tutto, ma non con chiarezza.
Era come se ci fosse della nebbia nella mia testa che mi faceva ricordare i fatti, ma non i dettagli importanti.
Ricordavo chi erano Jack e Jessica, ricordavo chi era lo Scrittore.
Ma soprattutto ricordavo dove ero, e questo mi sconvolse.
Ero dentro il mio primo racconto.
Quel primo racconto che ho scritto a sette anni con quella stessa penna che ora  tenevo tra le mani.
Quel racconto che non avevo mai finito, e che rimaneva chiuso in un cassetto nella mia camera, mentre aspettavo che l'ispirazione tornasse.
Jack mi strattonò per la manica: "Eleanor? Ci sei? Ricordi ora?" io risposi ancora sbigottita: " Io.. ricordo Jack. Ma non capisco, come posso essere dentro il mio racconto? E cosa succede? Nel mio racconto non c'erano scrittori malvagi, è ancora in quel cassetto ed è incompleto! 
E cosa è successo a tua sorella Jessica?".
"Frena. Una domanda alla volta.
Il potere di entrare in questo racconto lo hai trasmesso tu a quelle stesse pagine.
Questo è stato il tuo primo racconto e ci hai messo talmente tanta passione che questo si riflette sulla storia e ti permette di entrare in essa.
Quelli come te li chiamiamo gli "Scrittori".
Jessica è stata catturata proprio da una di loro, che è gelosa del tuo lavoro e la ha confinata dentro uno dei suo testi. Dobbiamo tirarla fuori da lì!".
Con la testa ancora fra le nuvole e una maschera di incredulità ancora sul viso, incitai Jack a raccontarmi tutta la storia.
 
 
 
 
 
heii
lo so che vi sono mancata ((oppure no hahah))
comunque ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Come sempre,se volete, le recensioni sono sempre bene accette!
Alla prossima!       -ire🌸

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 Appena  Jack ebbe finito il racconto, fu come sei si fosse tolto un gran peso dal petto.
Sembrava meno preoccupato.
Avevo già deciso di aiutarlo, in fondo lo avevo creato io ed era mio dovere aiutarlo, così come dovevo aiutare Jessica.
Decidemmo di riposarci prima di decidere che fare, ormai si era fatta sera.
Così Jack mi accompagnò alla camera degli ospiti, dove mi feci una doccia e mi cambiai.
Poi corsi giù dalle scale e lo trovai intento a cercare di non mandare a fuoco la cucina, nel tentativo di preparare delle uova strapazzate.
"Lascia, faccio io" gli dissi, prendendo la padella e il cucchiaio e portando a termine la cottura.
"Sono un vero disastro in cucina" si scusò lui.
Gli sorrisi debolmente, cercando le parole per dirgli ciò che volevo.
"Mi dispiace. Immagino sia colpa mia se Jessica è imprigionata in un'altra storia. Se avessi completato il racconto, non sarebbe mai successo tutto questo". Senza rendermene conto avevo le lacrime agli occhi.
Perché il fatto che potessi anche solo in parte aver messo nei guai Jack e Jessica, mi faceva stare così male?
Jack mi si avvicinò molto più di quanto due semi sconosciuti facciamo di solito e mi mise le mani sulle spalle.
In fondo non era male come compagnia: era un ragazzo alto, biondo con gli occhi scuri e molto, molto simpatico.
"Non dirlo neanche per scherzo. Non può essere colpa tua Eleanor.
La legge vieta di rubare personaggi o storia anche nel tuo mondo.
È lo Scrittore che ha sbagliato, non tu".
Dopo di ciò fece una cosa che mai mi sarei aspettata: si avvicinò e mi abbraccio forte.
E poi successe una cosa ancora più strana: io mi lasciai abbracciare, come se quell'abbraccio fosse la cosa di cui avevo più bisogno in quel momento.
 
 
heilà gente :)
scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma sono sempre impegnata ultimamente.
Comunque spero che questo capitolo vi piaccia, e se volete lasciate qualche recensione!
Alla prossima!  -ire🌸

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Dopo qualche momento Jack sciolse l'abbraccio e io mi asciugai le lacrime.
Come una stupida riuscii a quasi rovinare quel momento, che era stato così bello: "Jack, ma... noi non siamo amici vero? Noi non ci conoscevamo fino a poche ore fa e ora tu mi hai abbracciato così forte, come sei mi conoscessi da tempo, e ti facesse star male il fatto di vedermi piangere".
Jack mi guardò intristito: "Scusa se ti ho abbracciato così.
Tra i personaggi e chi scrive il racconto si crea un forte legame e per me è come se ci conoscessimo da anni, come se fossimo già amici."
Jack sembrava davvero dispiaciuto e forse proprio per questo legame mi sentii subito male con lui: "Jack non dispiacerti. Davvero. Mi ha fatto piacere sapere che ci sei per me".
Detto questo mi sentii una stupida e decisi che per oggi di figuracce ne avevo già fatte abbastanza.
Gli diedi la buonanotte e tornai alla stanza degli ospiti.
Mentre guardavo il soffitto, sdraiata sul letto di quella grande camera vuota, non potei fare a meno di pensare a quanto quell'abbraccio mi fosse piaciuto, a quanto mi avesse reso felice. 
E per quanto fosse strano, mi sembrava che fosse qualcosa che andava oltre il legame scrittore-personaggio.
 
 
 
heilà!
vi sono mancata?
comunque ecco qui un nuovissimo capitolo! Spero vi piaccia.
Mi dispiace di averci messo tanto, ma  ultimamente sono sempre impegnata e quindi non sono riuscita ad aggiornare prima. Chiedo perdono!
Lasciate pure qualche recensione se volete, adoro leggere ciò che pensate della storia.
Vi voglio bene, alla prossima!    -ire🌸

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Quando mi svegliai, era molto presto.
Decisi di rimanere lì, ancora per un po', consapevole che mi sarei riaddormentata presto.
Stavo quasi per rientrare nel mondo dei sogni quando sentì bussare alla porta.
"Eleanor? Sei sveglia?", era Jack ovviamente.
"Si, mi vesto e arrivo!" risposi, con ben poco entusiasmo.
Lui doveva essersene accorto, perché aprì la porta lentamente e venne a sedersi vicino a me, sul letto.
"Cosa c'è che non va?" chiese lui.
"Nulla, davvero, è solo che mi sembra tutto così strano! Io non faccio parte di questo mondo, e anzi, lo ho rovinato! Se solo avessi finito il racconto, probabilmente sarebbe tutto diverso. E tu e Jessica sareste felici".
Jack si limitò a guardarmi intensamente, per poi dire: "Ti ho già detto che non è colpa tua.
E andrà tutto bene alla fine, riusciremo a riportare qui Jessica è tutto andrà per il meglio. Non preoccuparti inutilmente".
Si vedeva che faceva uno sforzo per sembrare tranquillo, perché sul suo viso così bello, compariva una grande ruga sulla fronte dalla preoccupazione.
"Okay, ora basta piangersi addosso.
Ci faremo una doccia, facciamo colazione e dopo troveremo un modo per risolvere la situazione".
Detto questo uscì dalla stanza e io rimasi sola con i miei pensieri.
Trovai la forza di alzarmi dal letto e rendermi presentabile.
Poi scesi in cucina e non trovando Jack decisi di mettermi a preparare la colazione.
Nel bel mezzo dei preparativi, lui spuntó in cucina con un grande sorriso sulla faccia, come se fosse incredibilmente felice.
"Che c'è? Perché mi guardi così?" chiesi. "Niente, davvero" rispose lui, smettendo di sorridere.
Il motivo del suo sorriso così splendente e bello mi fece tornare in mente un sogno, anzi no, è un ricordo.
Una coppia che abbracciata, prepara la colazione sulle note della stessa canzone che io stavo ascoltando in questo momento.
 
 
 
heilà gente :)
sono tornata! so che vi sono mancata molto hahaha 
scusate se non ho aggiornato prima, ma ho avuto problemi con la connessione internet.
Per farmi perdonare vi posterò i capitoli 7/8/9/10, così recuperiamo :)
comunque ecco qui un nuovissimo capitolo (o capitolino, come qualche lettore li chiama hahah).
Comunque spero vi piaccia e spero di ricevere molte recensioni.
Mi sto divertendo tantissimo a scrivere questa storia.
Spero di riuscire ad aggiornare presto.  -ire🌸

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


In quello stesso istante successero due cose: il piatto che avevo in mano si ruppe, cadendo a terra.
E io mi portai le mani alla bocca, per lo stupore, a causa di ciò che avevo appena realizzato, riguardo a quello squarcio di ricordo.
Quella coppia eravamo Jack ed io.
Eravamo noi due abbracciati, in quella stessa cucina, a preparare i pancake e a ballare sulle note di 'nothing more'.
"Perché non mi ha mai detto nulla, perché mi hai mentito!
Noi due... stavamo assieme! e tu non me lo hai detto? perché Jack?" ormai gli stavo urlando contro.
"Io... Eleanor io non potevo dirtelo!
tu non te lo ricordavi e io non potevo forzarti ad amarmi, o a stare con me!"
Non aspettai di finire di ascoltare le sue parole, a metà discorso stavo già correndo su per le scale, sconvolta e con le lacrime agli occhi, per andare a chiudermi nella stanza degli ospiti.
 
 
Ecco qua il capitolo 8.
Spero vi piaccia e aspetto le vostre recensioni, il vostro parere è sempre ben accetto :) -ire🌸

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 mi ci vollero ore per esaurire le lacrime di rabbia che mi rigavano il viso.
Perché me lo aveva tenuto nascosto?
So che non c'è nessun motivo preciso per la mia rabbia, ma insieme allo stupore e l'incredulità, la rabbia mi sembrava la sensazione giusta.
Dopotutto Jack mi aveva mentito!
Era più volte venuto a bussare alla porta, voleva parlarne.
Ma io non feci altro che urlargli contro di andarsene, con il risultato di farlo arrabbiare e di aumentare le mie lacrime.
Mi sentivo tradita. 
Se davvero stavamo insieme ed eravamo così felici, perché non mi aveva detto niente? E perché io non me lo ricordavo? 
Troppe domande irrisolte, la mia testa ne ha abbastanza.
Così decisi di uscire e andare a cercare Jack per parlargli, solo per trovarlo addormentato per terra, accanto alla porta.
 
Questo è il capitolo 9.
Questa sera pubblicherò i capitoli fino al 10 :)
Non vedo l'ora che leggiate tutta la storia completa! -ire🌸

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


 Chissà da quanto era lì.
Appena la porta si chiuse, lui scattó in piedi, aveva gli occhi arrossati.
"Eleanor, mi dispiace tanto.
Lo so che avrei dovuto dirtelo, lo so che sei arrabbiata con me, ma non potevo costringerti!
Io ti amo, e questo non cambierà, anche se tu decidi che non vuoi stare con me".
A quelle parole sentii le lacrime che risalivano agli occhi. Le mandai via scuotendo la testa.
"Jack ho capito le tue motivazioni, ma questo non cambia ciò che hai fatto.
Tu mi hai mentito su una cosa così importante! Come hai potuto non dirmelo?
Se davvero mi ami così tanto, perché non me lo hai detto appena sono tornata?"
Jack cercò per un attimo le parole, ma poi ci ripensa e in un attimo le sue labbra sono sulle mie.
Sono morbide e calde, e dietro alle mie palpebre chiuse, rivedo tutti gli altri mille baci che ci siamo dati, bagnati dalla pioggia, sotto il sole torrido, su un divano in una fredda giornata d'inverno, nel giardino fiorito di quella stessa casa.
E per un attimo mi sentii a casa anche io, tra le sue braccia.
Poi ripensai a tutto ciò che era successo, a ciò che Jack mi aveva tenuto nascosto e mi staccai.
"Devi riconquistare la mia fiducia.
In questo momento ho solo qualche ricordo di noi due assieme.
Ho bisogno di qualcosa di più.
Devi ricordarmi tutto ciò che eravamo prima che io me ne andassi.
Devi insegnarmi ad amarti di nuovo".
Detto questo con i suoi occhi lucidi puntati sul mio visto, non potei fare altro che abbracciarlo forte e scappare fuori, per cercare di trovare un senso a tutto questo.
 
Questo è l'ultimo "capitolino" per oggi.
Cercherò di aggiornare al più presto, lasciatemi pure tante recensioni :)
A presto! -ire🌸

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Tornai dentro casa due ore dopo, e trovai Jack intendo a riempire uno zaino.
"Domani mattina partiamo per andare al covo dello scrittore, salveremo Jessica".
Feci un cenno con la testa e sali velocemente le scale per andare a letto.
La mattina dopo mi svegliai a causa di Jack che bussava alla mia porta: "Muoviti Eleanor! Dobbiamo partire fra dieci minuti al massimo!" detto questo lo sentii scendere le scale e io mi alzai dal letto.
Riempii una zaino che trovai nell'armadio con dei vestiti e un asciugamano, poi mi precipitai a farmi una doccia.
Scesi le scale e cacciai nello zaino due bottigliette d'acqua e delle barrette snack che Jack aveva lasciato sul tavolo. Poi corsi fuori dove trovai Jack sdraiato a terra, ad aspettarmi.
"Hei Eleanor! Era ora!" mi disse, in due minuti partimmo.
Più camminavamo e più mi sembrava incredibile di aver creato un mondo così bello è spaventoso allo stesso tempo, era sicuramente New York, ma allo stesso tempo c'erano prati, alberi e case che sembravano uscite dalle favole.
Tutto era meraviglioso.
Jack mi camminava a fianco, senza dire una parola, lo sguardo concentrato.
Anche se ricordavo davvero poco di lui e di noi, mi venne spontaneo accarezzargli la piccola fossetta che si forma sulla guancia destra, ogni volta che si concentra.
Jack parve sorpreso di questo gesto, ma mi prese lo stesso la mano fra le sue, e cominció ad accarezzarla con dolcezza.
 
hei gente!
eccomi qui con un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Dal prossimo capitolo vedremo molta più avventura, quindi preparatevi!
Alla prossima -ire🌸

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Senza smettere di accarezzarmi la mano, Jack comincio a spiegarmi il piano.
"Per poter uscire dal racconto ed entrare in un altro abbiamo bisogno del viaggialibro : è un piccolo oggetto, simile ad una piuma.
Il primo passo è trovare questo oggetto, che secondo la leggenda si trova all'interno dei tunnel nelle montagne davanti a noi" finì il discorso indicando le montagne all'orizzonte.
"Quindi dobbiamo arrivare lì e cercare il viaggialibro".
 Quanto ci metteremo per arrivare alle montagne?" chiesi, curiosa come al solito.
"Circa mezza giornata, se continuiamo a tenere questo passo" rispose senza esitare.
"Mettiamoci in viaggio allora" risposi io, senza molto entusiasmo.
Ci addentrammo nel folto del bosco che precedeva le montagne.
Tutto quel verde e quegli animali che ci guardavano dall'alto degli alberi mi fecero dubitare ancora una volta di essere l'autrice di questo mondo così meraviglioso.
In tutto questo Jack non aveva mai aperto bocca: continuava a stare davanti a me, a togliere di mezzo i rami che intralciavano il passaggio.
Ogni tanto sentivamo qualche rumore (di solito erano gli animali) e lui mi puntava subito gli occhi addosso, come per essere certo che io stessi bene.
Dopo circa due ore, ero quasi sicura fosse mezzogiorno, ci fermammo a riposare sotto un grosso albero.
"Non manca ancora molto" disse Jack, la voce tesa e preoccupata "ancora un'ora al massimo".
Detto questo finimmo di mangiare e la conversazione finì.
Riprendemmo il cammino circa mezz'ora dopo e, come stabilito, in meno di un'ora eravamo in prossimità delle montagne.
Senza difficoltà trovammo l'entrata dei tunnel, ma già sapevo che l'uscita non sarebbe stata così semplice da individuare.
Accendemmo le torce elettriche e cominciammo a camminare, vicini, senza perderci di vista.
Secondo la leggenda il viaggialibro se trovava nel punto esatto in cui tutti i tunnel convergevano.
Questo non voleva dire però che bastava seguire un tunnel e saresti arrivato a destinazione.
Tutti i tunnel portavano a un bivio, o anche di più di uno, e li per forza dovevi sapere quale strada fosse giusta e quale no.
Per fortuna la saggia gente del racconto aveva lasciato anche una mappa, che indicava i tunnel giusti, se eri abbastanza attento.
Cominciammo ad inoltrarci sempre di più nei tunnel e quel piccolo accenno di claustrofobia che ho sempre avuto, cominció a farsi sentire: il mio respiro era affannoso e non vedevo l'ora di uscire alla luce del sole.
Ad un certo punto, peggioró tutto in un colpo e, nonostante la luce delle torce, io continuavo a vedere solo buio. Caddi a terra con un tonfo e sentivo le lacrime che uscivano involontariamente dai miei occhi.
Jack mi fu subito accanto: "hei, hei Eleanor mi senti? cosa succede?" era fuori di sè "è la tua claustrofobia? di solito non ne risentivi! Mi dispiace, mi dispiace tanto, non avrei dovuto portarti qui!" 
Dopo queste parole persi i sensi.
 
 
hei, sono tornata!
questo è il nuovo capitolo, finalmente l'avventura comincia per davvero!
Spero che vi piaccia, e volevo ringraziare tutte le persone che mi lasciano recensioni: è sempre un piacere leggerle e mi aiutano molto a migliorare.
Al prossimo capitolo! -ire🌸
 
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


mi risvegliai e la prima cosa che notai è che ero all'aria aperta.
Finalmente niente più tunnel bui. 
La seconda cosa che notai è che Jack non era vicino a me. C'era un messaggio, lasciato sopra la mia mano: "Devo tornare dentro. Non preoccuparti per me, starò benone e tornerò presto. Non allontanarti troppo da dove ti ho lasciata. -J"
La preoccupazione mi salì come un serpente fin su per lo stomaco e mi formó un groppo in gola.
Come avevo potuto farmi prendere dal panico e lasciarlo andare lì dentro da solo?
Stupida. Stupida. Stupida.
Valutai tutte le opzioni (a) entrare a cercarlo: probabilmente mi sarei fatta prendere da un'altro attacco di panico (b) rimanere ad aspettarlo fuori: ma non mi sembrava accettabile quindi diciamo pure che la (a) era l'opzione migliore.
Ma come avrei trovato la strada giusta? Mi sarei sicuramente persa.
Ma questi pensieri entrarono nella mia testa troppo tardi: ormai ero già nel mezzo dei tunnel.
Dopo qualche minuto mi resi conto che mi trovavo molto più a mio agio di prima e che sapevo orientarmi molto bene al buio.
In quelli che a me sembravano pochi minuti, ma probabilmente non era così, mi ritrovai in una grotta in cui convergevano tanti tunnel: ce l'avevo fatta!
Nel mezzo di questa "stanza" c'era una sfera che fluttuava nell'aria, e dentro il preziosissimo viaggialibro.
Appena mi allungai per prenderlo, mi resi conto che non era un oggetto, era come un'ologramma.
Era un passaggio, era come un portale verso un'altro libro.
Proprio in quel momento mi ricordai che Jack stava ancora vagando per i tunnel, ma appena mi voltai, lo vidi appoggiato alla parete, i capelli che gli ricadevano sul viso. Mi guardava intensamente e aveva un gran sorriso stampato sul volto.
"Sei sempre la solita testarda!" mi disse e mi prese la mano destra.
Ci avvicinammo insieme al viaggialibro.
"Secondo la leggenda, tutto quello che dobbiamo fare è pensare intensamente a dove vogliamo andare, o da chi vogliamo recarci e il viaggialibro ci porterà lì".
Con il volto di Jessica dietro alle palpebre e le nostre mani che si stringevano forte, varcammo le soglie di un altro mondo, di un altro libro.
Appena aprii gli occhi, vidi una grande montagna, con al di sopra un castello nero.
Il cielo era nuvoloso e grigio.
"Mi sa che questa non è una storia felice" dissi rivolgendomi a Jack, che di risposta mi strinse la mano ancora più forte, passandomi un po' di tutta quella preoccupazione che vedevo nei suoi occhi.
 
hei figliuoli, come va?
Sono tornata con un nuovo capitolo! spero vi piaccia e spero di ricevere molte recensioni :)
alla prossima  -ire🌸

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


"Penso che lo scrittore sia in cima alla montagna, dentro il castello" mi disse Jack, senza mollare la presa sulla mia mano.
"Cosa te lo fa pensare?" chiesi sarcastica.
Per tutta risposta, Jack si girò verso di me e sorridendo disse: "amo quando fai la sarcastica".
Il sentiero che portava al castello era lungo e tortuoso.
Inutile dire che avevo una paura immensa e che Jack dovette guidarmi per mano lungo tutto il tragitto, ricordandomi di non guardare alla mia sinistra, dove c'era il vuoto.
Dopo quasi due ore di cammino, eravamo arrivati.
La prima cosa che mi saltó all'occhio fu che non c'erano guardie alla porta.
Sicuramente questo scrittore era sicuro di sè.
Riuscimmo ad entrare senza problemi nel castello, sempre tenendo alta la guardia però.
All'entrata, appese al muro c'erano due spade di metallo, che Jack prese e infiló nel suo zaino. Rividi in un ricordo lui che mi insegnava ad usare una spada sotto un torrido sole estivo, io che ridevo e lo abbracciavo e lui che mi baciava sulla fronte.
Avevo nostalgia di questi giorni spensierati, anche se ne avevo solo pochi ricordi.
"Se Jessica è rinchiusa qui, cosa molto probabile, due sono le ipotesi (a) è rinchiusa in un luogo non accessibile, tipo una torre o (b) è imprigionata da qualche parte molto vicina allo scrittore, come la sala del trono".
Mentre seguivo il suo ragionamento mi ritrovai a perdermi nei suoi bellissimi occhi e nei suoi piccoli modi di fare, e devo ammetterlo con un pessimo tempismo, mi gettai contro di lui e in pochi istanti ci stavamo baciando.
Un bacio morbido e leggero, ma che mi scaldó il cuore e mi fece finalmente sentire completa.
Quando ci staccammo Jack mi guardava stupito, e io avevo lo stesso sguardo incredulo ma felice.
"Ti amo" dissi a bassa voce, più a me che a lui.
"Ti amo anche io Eleanor, sempre" rispose con altrettanta serietà nella voce.
Ci incamminammo all'interno del castello, dove ci sembrava provenissero dei rumori e trovammo Jessica, avvolta da una coltre di nebbia viola, che la paralizzava.
"Jessica! oddio Jessi, mi dispiace tanto, ora ti tiriamo fuori di lì!" Jack aveva le lacrime agli occhi e così Jessica.
Mi sorpresi a prendere la penna stilografica di mio nonno, che portavo sempre con me da quando Jack me la aveva ridata, e a scrivere nel grande libro che si trovava sulla scrivania. Solo poche parole: "Jack e Eleanor, dopo lunghe battaglie liberarono Jessica dalla prigionia" e in un secondo, Jessica cadde a terra, finalmente libera.
"Oh grazie, grazie Jack! Lo sapevo che mi avresti trovato!" Jessica lo stritolò in un lungo abbraccio.
Poi venne da me: "Oh grazie El! Sei la scrittrice migliore del mondo!" 
"Sono così contenta che tu stia bene! Ma ora forza dobbiamo andarcene da qui!" vorremmo tutti insieme fuori, ma qualcosa, o meglio qualcuno ci costrinse a fermarci.
Era niente meno che lo scrittore.
"Oh eccola qua la mia piccola autrice Eleanor! Ho sempre desiderato conoscerti! Tra gli scrittori ormai sei una piccola celebrità! Ed è per questo che dovrò eliminarti dalla storia, e così anche dalla vita vera.
Io devo essere lo scrittore più potente!" detto questo prese la sua penna e cominció a scrivere nel libro che riportava la storia che io stessa avevo scritto.
"E così, la nostra piccola eroina, dopo mille battaglie, perse la guerra" e in quel momento, congelata dalla paura, morii, e l'unica cosa che riuscì a sentire, fu Jack che urlava il mio nome, e che mi sussurrava ti amo.
 
heilà!
spero che vi piaccia questo capitolo: preparatevi, il prossimo è un mini-capitolo che chiuderà la storia e sarà dal punto di vista di Jack.
Aspetto tante recensioni!
Alla prossima   -ire🌸
 
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


JACK.
 
 Eleanor era morta.
Dopo tutti gli sforzi, e tutti i sacrifici, ora lei non c'era più e la mia vita non aveva più senso.
Avrei trovato il modo per riportarla indietro.
Noi dovevamo avere il nostro lieto fine, come in ogni storia.
Jessica piangeva accanto al corpo inerme di Eleanor, mentre, lo scrittore, davanti a noi, guardava compiaciuto la scena.
"Non vincerai questa battaglia, i buoni vincono sempre!"
È così fu, anche quella volta.
Alle spalle dello scrittore, comparirono migliaia e migliaia di persone, capitanate da un piccolo omino dalla barba bianca.
"Io sono lo scrittore originale di questo racconto! E solo io ho il potere di cambiare la storia per sempre!" 
L'uomo aveva una voce profonda, che si sentiva anche a chilometri di distanza.
Mentre diceva ciò, l'uomo tiró fuori la sua penna e, nel libro scrisse: "Ma l'eroina, grazie al potere del suo cuore puro, sconfisse la morte, lo scrittore malvagio e il suo lieto fine fece accadere".
Un attimo dopo Eleanor era in piedi davanti a me, con la sua penna in mano e un sorriso enorme stampato sulla faccia.
Mi venne incontro raggiante.
"E lo sapevo che nel mio lieto fine, c'eri anche tu".
L'unica cosa che potevo pensare di fare in quel momento era tenerla stretta fra le braccia, e baciarla, un bacio lungo e appassionato, che sembrava durare per sempre.
E forse era davvero così.
Perché il nostro amore sarebbe sempre stato parte di quella storia, di quel meraviglioso libro che fa ancora sognare milioni di lettori ogni giorno.
 
ciao ragazzi, questa è la fine!
È stato bellissimo scrivere questa storia e leggere le vostre recensioni.
Grazie per tutto il supporto!
Alla prossima storia!   -ire🌸

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