RoB, sempre Rob e soltanto Rob (originariamente 24 ore con RoB)

di topoleone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 24 ore con RoB ***
Capitolo 2: *** And the best kiss goes to... ***
Capitolo 3: *** Valutatore C.V. cercasi - parte 1 ***
Capitolo 4: *** Valutatore C.V. cercasi - parte 2 ***
Capitolo 5: *** First KStew Award ***
Capitolo 6: *** Fairytale of New York ***
Capitolo 7: *** Birthday ***



Capitolo 1
*** 24 ore con RoB ***


Dopo tanto girovagare avrei bisogno di un po’ di pace, tra premiere, set e interviste, a volte ho la sensazione che le cose mi sfuggano di mano, per fortuna il mio punto fisso con la realtà, mi sta aspettando a LA e non vedo l’ora di riabbracciarla, anche se per poco…ma non potevo non fermarmi qui.
- Dean, ci concediamo 3 ore di pausa? Non correrò rischi qui dentro; ci vediamo più tardi per andare all’aeroporto, se per te va bene. –Mi sembrava di essere tornato indietro di almeno 15 anni quando mio padre mi accompagnava alle feste di compleanno dei miei compagni di scuola.

- Approfitterò per controllare i dintorni e per fare un salto al parco qui vicino. Grazie per questa libera uscita a sorpresa. -

Il dito indice di una mano affusolata suona il campanello ed un ragazzo moro con la barba incolta apre alla porta.

- Ehi Patz alla fine sei riuscito a passare anche da noi! Fa piacere che la celebrità bussi alla nostra porta. –
Il solito Tom e la sua ironia, o dovrei dire autoironia, visto che in questa casa abitano due persone molto famose, che tra pochissimo vedranno un riflettore in più puntato sulla loro vita privata. Ma non ci voglio pensare; non voglio rovinargli questo momento con le mie elucubrazioni da fine del mondo causata dalla notorietà.
- Hai visto Stu? Questo non ti conferma che hai fatto un’ottima scelta in quanto a padrino? -
Eh già, padrino in passato per suo fratello ed ora anche per lui. Ne sono felice ed orgoglioso e spero che un giorno anche lui faccia tutto questo per me…per noi. In entrambe i casi non ho paura di quello che scriveranno, sarà una cerimonia tra intimi, ma ne verranno fuori comunque delle belle e già pregusto il momento in cui ci troveremo tutti assieme a riderne. Ma ora devo soltanto pensare a godermi questi pochi momenti di quiete in loro compagnia.
- Dai Robert entra altrimenti tra pochissimi secondi scatenerai un altro vespaio. Sienna sta leggendo la tua ultima intervista e ha qualche domanda da farti. Sai amico, ci sono donne che in gravidanza hanno le voglie più assurde, mentre lei ha scoperto un’inaspettata vena giornalistica. Sta facendo il terzo grado a tutta la famiglia! Dio ti prego, falla partorire presto perché non riconosco più la mia donna. –
Rido di cuore perché il mio migliore amico è troppo divertente, chissà come sarei io se un giorno mi accadesse tutto questo…
 - Tooooooom?!! Ma siete ancora lì fuori? Dai che qui sclapitiamo dalla curiosità. Portalo dentro e chiudi a doppia mandata; c’è poco tempo e ho 1000 domande da fargli prima che torni a LA. -
- Ai vostri ordini milady. -
Non riesco a non ridere…di nuovo; entro in quell’accoglientissimo salottino in stile vittoriano e vedo Sienna più incinta dell’ultima volta che l’ho vista, con indosso una cravatta seriosa e un paio di occhiali dalla montatura in tartaruga che hanno solo un ricordo del loro fascino vintage. Chiaramente mi stanno prendendo in giro, ma a me cominciano ugualmente a sudare le mani. Mi succede ancora adesso, nonostante ormai sappia come affrontare un’intervista. Ma io non recito mai un copione davanti ai giornalisti, sono nudo e indifeso dagli altri e da me stesso. Non so ammiccare alle telecamere, la mia bocca non ha filtri o censure, a parte una....un unico mantra che mi permette di conservare quel poco di intimità che ci resta.
La abbraccio forte e mi concedo di accarezzarle la pancia, un piccolo calcio di benvenuto arriva da quell’affascinante ventre sempre più tondeggiante: sono a casa! Una casa diversa da quella in cui sono nato, una casa diversa da quella in cui vorrei essere ora, una casa dove però c’è una parte della mia famiglia.

- L’hai sentito? È il benvenuto per il padrino più figo del mondo. –
- A proposito di padrino; questa è una piccola anticipazione da parte dei genitori di Kris. Ci teneva a farvelo avere appena possibile – così le passo il piccolo pacchetto un po’ sgualcito che si è fatto 9.740 Km di volo assieme a me.
- Ovviamente non dovevano disturbarsi così tanto, ma grazie. Comunque sappi che questo non ti consentirà di ottenere sconti con me! Siediti Rob. Te, caffè, birra? Scegli tu, mettiti comodo, rilassati – una strizzata d’occhio a Tom mentre mi passa un dito sul palmo della mano ancora umido – che ora parliamo un po’… -
- Amico non ti invidio minimamente, ma siccome ti voglio bene assisterò alla tua fine, facendoti compagnia.–
Tom ride, ma non sa che un giorno mi vendicherò per tutto questo; lo giuro a me stesso e su tutto quello che mi passa per la testa, anche se la prima cosa che visualizzo è la pendola lì in angolo che continua a scandire il tempo che mi separa dal prossimo volo…ma come cavolo si fa a giurare su una pendola?!. Sienna torna con un vassoio carico di bibite e poi si lascia andare sulla chaise longue. La osservo distratto dai miei pensieri, mentre le parole mi escono in automatico dalla bocca, notando nonostante tutto quanto amore ci sia in ogni suo gesto e quanto amore scorra tra lei e Tom…. – Avanti quasi mamma, che abbia inizio la tortura. –
Ridiamo tutti e tre mentre Tom porge un piccolo notes alla sua ragazza, che estrae da un cassetto pennino e calamaio. Mi sembra di esser di nuovo sul set di Bel Ami. Prendo dal vassoio una birra e poi sospiro forte – Se lo viene a sapere Kristen non avrete più un padrino. -
Come se non aspettasse altro dal mio arrivo, Sienna mi sventola sotto al naso un foglio di carta e lo fa talmente lentamente che non posso non notare la scrittura della mia Kris. La reazione è immediata e so che anche a loro non è sfuggita.
- Robert non so come fai a mentire a certe domande, ti si legge in faccia la sorpresa. -
Anche i giocatori più pessimi, prima o poi imparano a bluffare…
- Nel caso in cui te lo stessi chiedendo, Kristen è passata sotto le grinfie della mia signora prima di te… – E quando sarebbe stato? Forse durante le riprese di SnowWhite? A me non ha detto nulla. Aspetta che torni a casa amore mio e mi dovrai dare qualche spiegazione. -….ovviamente ciò che viene detto in questa casa, non uscirà da queste 4 mura. –
Vorrei ardentemente leggere quello che Kristen ha scritto, la mia curiosità sta già raggiungendo picchi morbosi, ma Tom mi legge nel pensiero.
– Mi dispaice Rob; siamo in parola con Kristen. Questo foglio verrà distrutto adesso, davanti ai tuoi occhi e l’unica altra copia presente, anzi sarebbe più appropriato dire l’originale, te lo potrà far vedere soltanto lei.– E’ un colpo basso, ma questo è il loro gioco e io non posso e, a questo punto non voglio, tirarmi indietro.
- Comincia pure Sienna, sono a tua disposizione. -
- Robert Thomas Pattinson, nelle interviste si legge che eri innamorato di Kristen già prima di incontrarla, è la verità? -
Che domande Sienna, puoi fare di meglio e questa cosa la sai già – Confermo. -
- Quando ti sei accorto che Kristen ricambiava i tuoi sentimenti? -
Un’altra domanda semplice, ma questa è la prima volta in assoluto che qualcuno me lo chiede, a parte Kristen, ovviamente… - al primo Comic-Con continuava a guardarmi, ma di fatto non si è mai dichiarata apertamente e in quell’occasione stava a ancora con Michael. – Angarano, ho sofferto come Edward in Eclipse, quando Jacob è nel sacco a pelo con Bella nella tenda, in quel periodo..per più di un anno. Amarla e sapere che era di un altro era insopportabile.
- Gradiremmo se potessi essere meno evasivo e coinciso, grazie. Riprendiamo: abbiamo visto tutti che durante le riprese di Breaking Down in una scena Kristen indossa un anello al dito medio e che quell’anello non è un anello di scena; ci puoi spiegare che significato ha? -
- Vuoi davvero che sia meno evasivo Sienna? E a che scopo questa intervista? Ti concedo ancora una domanda oltre a questa poi, se vi va, vorrei tanto sapere un po’ di voi. – Le sorrido, ma sono serio, non voglio passare queste poche ore a giocare al gossip. Ci sono immerso fin troppo spesso in questa cosa, ma le rispondo ugualmente in tutta sincerità.
– Acuti osservatori, vedo. Come ha scopeto già qualcuno di indiscreto, anche se non prima di voi, quell’anello è un dono che ho fatto a Krtisten per ricordarle sempre, anche quando siamo lontani che il mio cuore le appartiene. All’interno ho inciso personalmente una dedica. E lei durante le riprese ha deciso di tenerlo al dito per ricordarmi che in quelle scene avrebbe messo tutto il suo amore per me. E se ancora non ti basta… - Sento Tom irrigidirsi sul divano, accanto a me e automaticamente cerco il volto di lei. In questo momento le calamite sono loro due, ovunque sia Sienna, qualunque cosa faccia o pensi, Tom le è sempre vicino. E non è soltanto per amore, la protegge…li protegge.
- Grazie Rob; forse dovremmo finire qui con questo stupido gioco. Mi spiace se i miei ormoni mi hanno fatto agire così. –
Sienna è triste per colpa mia? La sto facendo sentire in colpa e non volevo, così la abbraccio e le bacio la testa sorridendo tra i suoi capelli – Sciocca sensibile e dolcissima amica, stavo scherzando e come promesso risponderò ad una tua ultima domanda. -
- Ok, grazie di cuore Rob. Ovviamente ciò che risponderai non cambia nulla, ma per noi è importante saperlo. Scusaci, ma siamo così felici, che vorremmo vederti così, prima o poi… -
Dai spara, che vuoi sapere?
-  In un’altra intervista è stato detto che il tuo cellulare ha squillato durante le riprese del matrimonio: verità o gossip? –
Allora è proprio vero il detto che recita “Chi la fa la aspetti!” La vendetta va servita fredda…così per questa risposta mi alzo e mi porto dietro lo schienale posando teatralmente le mani sulle spalle di Tom.
 – Vero anche questo. Ero talmente emozionato che mi sono dimenticato di spegnere il telefono. Ma mi sembra strano tu non avessi già avuto conferma del fatto, direttamente dalla fonte… - Sento Tom agitarsi leggermente sotto le mie mani, mentre Sienna lo guarda con sospetto.
- Che significa Tom? -
- ehmmmmm…significa che non mi hai mai chiesto nulla in merito?! -
- Significa che Tom è il mio migliore amico se non ti ha detto che ero al telefono con lui poco prima di quella scena. Ero semplicemente terrorizzato, avevamo riprovato più volte la scena prima di andare a letto per ripassare per la luna di miele – ci lasciamo andare ad una risatina liberatoria – non sapete quante volte ho provato ad estorcerle informazioni sul suo vestito. Dovevo avere tutto sotto controllo e invece è riuscita a non dir nulla, nemmeno nel sonno quando ho cercato di approfittare della notte per sapere qualcosa di più. Dio forse c’è più Edward in me di quanto credessi possibile! Per farla breve, con lei chiusa nel suo segreto, mi sono trovato qualche secondo prima del ciack nel panico più assoluto. Ho chiamato Tom perché mi suggerisse le battute e sai cosa mi ha risposto? “Amico ti stai per sposare, pensa soltanto a lei quando gli altri cominceranno a muoversi. Cerca soltanto lei e in lei ritrova te stesso” -
- So che ho esaurito le domande, ma potrei sapere a questo punto come è andata a finire? Che cosa hai pensato o fatto? -
Mi accorgo che anche io ho ancora dei segreti che Kris non sa, cose che vorrei sapesse e che ho paura di dirle. Non voglio che si senta oppressa dai miei desideri per via dalle offerte di lavoro che abbiamo ancora in sospeso e che si moltiplicano (per nostra fortuna), ma… Rispondere ancora una vota con sincerità, mi aiuta a prendere coscienza di quanto sia profondo il mio sentimento per lei
 – Direi che ho cercato di seguire il consiglio alla lettera e ogni volta che il finto pastore sbagliava a pronunciare i nomi, mi ripetevo “finché entrambi vivremo, Kristen Jaymes Stewart”. E per la cronaca, in quel momento l’anello che ho regalato a Kris si trovava nella tasca destra del mio completo di Brioni -
Una lacrima da ormoni impazziti rotola lungo la guancia di Sienna che mi sorprende dicendo:
– Eri già il padrino perfetto, spero anche di poter vedere presto il marito e padre perfetto che sei. –
Si alza mi abbraccia veloce, per quanto possano essere veloci i tempi scanditi dal suo pancione e poi bacia Tom.
- Bene ragazzi, ora tocca a voi! –
E così passiamo le ultime due ore assieme a parlare dei preparativi, delle loro emozioni e della prossima volta che ci vedremo tutti e quattro. Come accade troppo spesso in questi momento il campanello  suona maledettamente presto; so già che è Dean che è venuto a prendermi e sono diviso tra la sensazione di tristezza e gioia. Lascio i miei amici, ma finalmente la rivedrò. Così ci salutiamo per lo più sorridendo, anche se gli occhi di Sienna sono ancora lucidi, ma lei in fondo è giustificata.
- Tra tutte le vostre domande ho dimenticato la più importante…perché tutto questo interesse per un matrimonio in casa Pattinson Stewart? In fondo nemmeno voi siete sposati. -
Questa volta è Tom che vuole aggiornarmi
– Lo scoop più grosso te lo riveliamo noi amico e sei l’unico che lo sa, per ora: ci sono 4 piedini là dentro e volevamo essere sicuri di poter dar loro dei nomi che, come terranno legati loro per sempre, siano di augurio anche per voi due. Spero non sia troppo chiedervi di poterli chiamare Jaymes Ann e Thomas Dean.– Sono sbalordito, proprio ora che sto andando via, me lo dicono?! Non riesco a far altro che sorridere e dire sì e abbracciarli. Devo proprio andare. Dal pancione arriva un ultimo calcetto di saluto, chi sarà dei due? E io porto il cellulare all’orecchio. Dopo il sogno la realtà. La mia prossima vendetta si sta per compiere.
 – Amore, sei pronta per l’ultima notte al Chateau Marmont, arriverò più o meno per le 21.30. Non vedo l’ora di riabbracciarti. –
Ascolto la sua voce e bevo ogni nota che riesce a produrre; è la mia melodia preferita e sto lavorando a tempo perso per farla diventare musica, sarà il suo prossimo regalo, ma prima che possa chiudere la conversazione, sorrido e sparo a bruciapelo
– Amore, ho intravisto la tua ultima intervista, c’è qualcosa che dovrei sapere direttamente da te? –
Posso sentire lo scorrere veloce dei suoi pensieri, siamo talmente connessi che potrei dire quello che le passa per la testa. La sento confusa, sa di non aver detto nulla di noi. Probabilmente non ricorda nemmeno quale sia stata la sua ultima intervista.
- Rob, non capisco, l’ultima intervista l’abbiamo letta assieme. Quando ti trovi in altri continenti mi spaventi. Che aria respiri lì? -
Rido della situazione che ho creato, per quanto è splendida quando cerca di difendersi dalle mie insinuazioni. È adorabile, ed è mia. Voglio che sappia quanto la amo.
 – Ti dice nulla il nome di questa giornalista…Sienna Miller? -
- Oh fottutamente cazzo, non doveva essere così presto! –
Sta per cominciare con una litania di scuse improbabili, quindi decido di anticiparla
– Sì lo so, anch’io ti amo, ma sarà bello sentire cosa abbiamo risposto alle stesse domande. A più tardi –

 

 ***

8.807 ore di volo e un viaggio in auto privata più tardi, alla reception dell’hotel Chateau Marmont...

- Bentornato Signor Pattinson, la signora la sta aspettando al 1305, ma ha lasciato detto che non si sentiva bene e che non potrà cenare con lei perché sta riposando -
- La ringrazio. Buona notte. –
Per un attimo mi sfiora il pensiero che stia male, non posso vederla soffrire, non posso accettare nemmeno una stupida febbre, quando si tratta di lei, ma poi voglio pensare che stia cercando di scappare da me e da quello che sa che deve ancora succedere questa notte. Apro la nostra stanza e lotto disperatamente contro il mio equilibrio precario che non fa che peggiorare in questa penombra. È furba la mia Kris, sta recitando alla grande: ha anche disattivando le luci oppure….mi sfiora nuovamente il pensiero che stia veramente male. Sto per raggiungere il bozzolo di lenzuola che la avvolge e che tanto amo e che mi aspetta su quel letto, ma la mia attenzione viene catturata da una candela che illumina il tavolino. Quel tavolino che ho rovesciato innumerevoli volte rincorrendola per tutta la stanza quando giochiamo. Quella candela mi sta chiamando, come mi chiama Kristen, nel suo silenzio. Amore ma stai davvero dormendo?
Non so cosa voglia comunicarmi Kris, ma una cosa è chiara, devo andare al tavolino per saperne di più.  Così mi trovo a pochi centimetri da un familiare foglio. L’intervista con Sienna che lei stessa ha scritto! Sono avido di sapere e di saper se è sveglia e sta aspettando che io legga, soltanto per non dover combattere contro la sua timidezza, che a volte affiora anche con me. Ci sono domande alle quali ho risposto anch’io e gongolo vedendo che anche per lei i sentimenti sono gli stessi. Così cerco disperatamente di capire tra le righe se c’è qualcosa che non so. Ed eccolo che trovo quello che sto cercando. Tremava un po’ la sua mano quando ha scritto questa risposta.

“che fine ha fatto l’anello di Rob durante le scene del matrimonio e cosa hai provato quando hai sentito quel ciack?”
Sono completamente pietrificato quando leggo: “avrei tanto voluto che l’anello di Bella fosse quello che mi ha regalato Robert e ogni volta che il pastore sbagliava a pronunciare i nomi, mi ripetevo: finché entrambi vivremo Robert Thomas Pattinson. Ma purtroppo non avevo posto dove tenere con me quell’anello. Il vestito era fin troppo aderente.”
Con la penultima domanda mi volto a guardare la sua figura avvolta nelle lenzuola. E forse sto anche perdendo il controllo del mio corpo, il foglio che mi trema tra le mani: “nelle interviste dici che forse un giorno ti sposerai, ma non prendi mai una posizione definita in proposito alle tue intenzioni con Robert, lo vorresti rivelare a noi?”
Il cuore mi batte senza controllo, ho una fottuta paura di leggere quello che pensa Kristen, quello che mai le ho chiesto e quello che lei mai mi ha detto: “la verità? La verità è che ho paura. Da quando ho capito che non potevo più stare con Michael e che Robert era tutto quello che volevo, vivo un amore che non mi so spiegare e che mi spaventa. Non che mi spaventi lui o quello che provo per lui, è che se me lo chiedesse domani gli direi di sì. Ma ho paura di svegliarmi a 25 anni e di dovermene andare via o che sia lui ad andare via. Amo fare l’attrice, ma nel mondo in cui viviamo non c’è posto per un amore stabile. Spero tanto che Robert mi ami lo stesso, anche quando dovrò digli di no e spero che capisca che in realtà il mio non è un no per sempre, ma un no fino a quando non sarò pronta a lasciare ad altri il mio copione.”
E l’ultima domanda arriva come un fulmine a ciel sereno, parla delle decisioni per il suo futuro di attrice: “Sienna so bene che la tua domanda è un’altra quindi senza giri di parole ti dico che ho ancora qualche sogno del cassetto e spero che qualche regista mi aiuti a realizzarlo, ma il matrimonio tra Edward e Bella, mi ha fatto capire che, se Robert mi aspetterà cambierò piani di lavoro entro i prossimi 7 anni. Dici che non sia troppo vecchio per sposarsi a 32 anni?”.
Il foglio mi cade di mano e senza capire come ho fatto, sono sul letto accanto a lei. Il suo respiro non è regolare, tutt’altro. La scuoto con delicatezza e la chiamo piano, ma lei mi resiste.
– Kris, ti prego girati –
per tutta risposta anche se continua a non girarsi mi sussurra:
– Mi sei mancato, questa volta più delle altre –
Credo stia per piangere e ogni suo respiro è un pugnale che i arriva dritto al cuore, se non si gira vorrà dire che la terrò stretta a me. Così l’abraccio e la cullo e comincio a cantarle la sua canzone, quella che ancora non ho finito di comporre. C’è di nuovo troppo Edward in me, o forse c’è tanto di me in lui. Ma almeno ottengo una sua reazione, si sta girando tra le mie braccia. Ha pianto molto in mia assenza, ma il suo sorriso è disarmante e non posso che contemplare la sua bellezza baciandole sulle labbra il mio – ti amo mia dolcissima compagna. -
- Non sei arrabbiato con me? -
- Per aver avuto la conferma che mi ami? – Le sorrido e lei ricambia.
- Per via del matrimonio…-
Ah già il matrimonio…così le porgo il foglio che contiene le mie risposte al terzo grado della nostra bionda amica, aspettando con pazienza che giunga a scoprire ciò che mai le avevo detto: Ero talmente emozionato che mi sono dimenticato di spegnere il telefono….Ero semplicemente terrorizzato, avevamo riprovato più volte la scena prima di andare a letto a ripassare per la luna di miele…Dovevo avere tutto sotto controllo e invece è riuscita a non dir nulla, nemmeno nel sonno quando ho cercato di approfittare della notte per sapere qualcosa di più… Mi sono trovato qualche secondo prima del ciack nel panico più assoluto. Ho chiamato Tom…ogni volta che il finto pastore sbagliava a pronunciare i nomi, mi ripetevo “finché entrambi vivremo Kristen Jaymes Stewart”. E per la cronaca, in quel momento l’anello che ho regalato a Kris si trovava nella tasca destra del mio completo di Brioni.
Mi bacia appassionatamente, ma dolcemente la allontano da me facendole capire che non ha ancora letto tutto, così la osservo, mentre assorta scopre il mio più grande segreto. Dopo l’ultima domanda di Sienna, in aereo ho voluto aggiungerne una tutta mia: “ma tu perché la sposeresti, quando e perché ancora non glielo hai chiesto?” La prima risposta è: la sposerei tutti i giorni da qui all’eternità perché mi sono innamorato di lei prima ancora di conoscerla. La seconda è: se fosse per me l’avrei già sposata sul set, approfittando della distrazione del finto pastore. E all’ultima domanda, purtroppo devo dirmi che non l’ho fatto perché ho una fottuta paura che possa dirmi di no, ammettendo in questo modo che siamo destinati a sparire come i nostri personaggi quando i riflettori si saranno raffreddati. Ho paura di perderla e di non poter più vivere senza di lei. Ho paura per i primi mesi dopo le ultime premiere e mi ripeto che, forse, quando vedrò che lei ci sarà anche dopo quelle, avrò un briciolo di forza in più per chiederglielo…o forse no? So solo che i miei 25 anni mi fanno sentire fragile quando invece dovrei essere un uomo, farmi coraggio ed accettare, comunque sia, le sue scelte, e le conseguenze delle mie. Sarà già tanto se troverò il coraggio di farle leggerle i miei pensieri.
- Ora sai tutto. -
- Oh Robert, non immaginavo di avere questo effetto su di te! –
Ride, ridiamo, e siamo su questo letto così comodo, già stretti in un abbraccio. Mi sento definitivamente perso in ogni suo respiro, in ogni gemito che mi strappa con un semplice bacio posato da quelle morbidissime labbra. Mi guarda, la guardo e ancora una volta mi sorprende mentre mi fa spazio tra le lenzuola calde, che tra poco profumeranno di noi.
- Che ti amo lo sai, che ti voglio è evidente. Quanto? L’hai letto; quindi…troverai mai il coraggio per chiedermelo dopo quello che ho pensato e scritto? -
Per tutta risposta continuo a baciarla, sapendo che anche un sordo si accorgerebbe di quanto sia furioso il mio cuore in questo momento.
Contro ogni pronostico, sfidando la mia buona stella, te lo chiedo ora che sei tra le mie braccia: voglio essere tuo per sempre Kristen Jaymes Stewart e per farlo ho bisogno del tuo sì. Vuoi sposarmi tra 7 anni? -
- No. Forse 7 anni sono troppi… OMG, ma mi senti? Sto negoziando io stessa i miei propositi!
Ridiamo di un momento così carico di aspettative per entrambi…
- Ok, ce la posso fare…respira Kris e guardalo negli occhi… – adoro questo sguardo - …ti amo e ti voglio Robert Thomas Pattinson e sarò felice di essere tua per sempre, come già lo sono ora. Quindi sì, ti voglio sposare…tra qualche anno, quando nessuno se lo aspetterà.

 

***

Dopo una notte indimenticabile, che è meglio soltanto immaginare (le prove non verranno cancellate nemmeno per pudore nei confronti della cameriera che dovrà sistemare la stanza)…

- Amore, nella notte più folle della mia vita insieme a te, mi sono dimenticato di dirti una cosa incredibile. -
- Che c’è di più incredibile di ieri sera? -
- Sono in due. –
La osservo mentre si scosta da me e si puntella su un gomito. Dio quanto è bella anche appena sveglia e con lo sguardo accigliato.
- E…chi sarebbero questi due? –
E qui posso sfoderare il mio migliore sorriso sghembo - Jayme Ann e Thomas Dean Sturridge –
Come al solito non si smentisce mai…
- Oh fottutamente cazzo, questo sì che è incredibile! -
E se ne schizza fuori a cercare il cellulare, mentre io mi allargo nel letto e rido pensando a lei, che a pochi metri da me saltella a piedi nudi sulla moquette, facendo il conto del fuso orario che ci separa da Londra. La mia Kris è impaziente di sentire i nostri amici per fargli sapere che è un onore che abbiano scelto di chiamarli un po’ come noi e che non vediamo l’ora che vengano al mondo per abbracciarli tutti e quattro.
 

 

FINE


Non ho resistito e spero che questo breve delirio possa essere accettato da chi adora questi due personaggi, dei quali sono irrimediabilmente innamorata. Persone, fatti e luoghi esistono e pare ci sia un fondo di verità del 90% . Non si sa ancora nulla sul fatto che possano venire al mondo due gemelli, ma alla fine questa è soltanto l’immaginazione di una vita che non mi appartiene, anche se mi auguro che per loro ci sia davvero un happy ending nella realtà. E questo è tutto. Fede.

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Capitolo 2
*** And the best kiss goes to... ***


2. And the best kiss goes to…

Montmartre 2008

“Hai sentito che culo quelle di Vancouver? Te l’ho detto che dovevamo nascere sotto la bandiera a stelle e strisce!.”
Vivere con Chloé Mortaud (detta Cocò) è un bene e un male. Nel primo caso perché rappresenta il tentativo di sganciarmi dalla mia famiglia, economicamente parlando; nel secondo caso perché incentiva a vivere in modo pazzo, da vere adolescenti.
La differenza sostanziale tra noi è soltanto una questione anagrafica. Io ho sedici anni e Cocò due di più. Ci hanno chiesto di andare a vivere assieme per motivi di lavoro. E in pochi mesi siamo diventate una comune di aspiranti modelle. Dicono che sia più semplice gestirci se viviamo tutte sotto lo stesso tetto.
Le altre due coinquiline fisse sono Morgane Dubled (23 anni), Noémie Lenoir (29 anni), ma loro sono già su un altro pianeta rispetto a noi e credo che presto si trasferiranno in altre città; poi ci sono altre colleghe che arrivano da tutta Europa per brevi periodi e che per mancanza di tempo restano delle presenze sbiadite.
“Terra chiama Ameliè”.
Ovviamente non mi chiamo Ameliè, ma è il soprannome che mi hanno affibbiato le mie simpatiche colleghe, visto che ho la propensione a perdermi nei miei pensieri, oltre che ad avere un’adorazione particolare per la colonna sonora di quel film.
“Sì ti ho sentita. E adesso che si fa?”
Purtroppo anch’io sono una vittima di quel fandom sfegatato che popola il web e che fa impennare gli indici di vendita nelle librerie. Di solito non leggo, preferisco guardare un film al cinema o ascoltare musica, ma Cocò mi ha stressato così tanto che due mesi fa ho ceduto ed ho cominciato a leggere Twilight. Il giorno dopo aver cominciato il libro Cocò mi ha presa a calci in culo perché ho dovuto ammettere di aver passato la notte in bianco per finirlo tutto. Non vi dico sul set come mi ha trattato Janette la truccatrice. Ricordo le sue precise parole:
“Pasticcino, solo perché sei giovane queste occhiaie ti donano, ma vedi che non si ripeta più, altrimenti poco ci stanno a trovarne un’altra che ti sostituisca”.
Janette, non è propriamente una stronza, ma può diventarlo in base a quanto suo marito la soddisfi a letto. Suo marito è il fotografo che sta cercando di farmi apparire naturale davanti alla macchina da presa, mentre scatta in continuazione.
“Lily, ricorda che il tuo obiettivo è apparire così” e mi lancia l’ultima copia di Vanity Fair; non occorre che mi dica a che pagina devo andare, basta vedere la copertina. Due ragazzi molto complici guardano intensamente l’obiettivo. Non sorridono; raramente un modello sorride, ma loro sono attori.
OH MIODDIOOOOOO SONO I 2 CHE DARANNO VITA AL MONDO A CUI MI HA INIZIATO CHLOE’! Li guardo meglio e devo ammettere che lui è un tipo abbastanza carino.



New York 24 luglio 2012
  
Inutile dirlo, questa città esercita su di me un particolare fascino. Da quando abbiamo girato Remember me, non faccio che tornarci per contemplare Ground Zero. E ogni volta un brivido mi gela la schiena. Mi chiedo “se fossi veramente stato in quell’edificio, avrei avuto il culo di salvarmi o sarei finito in una lapide commemorativa come gli altri?”. Per fortuna la gente non è ancora riuscita a defraudarmi anche di questo segreto. Oggi però non vedo l’ora di tornare a casa per rivedere la mia Kiki. Cannes mi sembra lontana anni luce e, tra le sue e le mie promozioni, comincia a mancarmi terribilmente. Sto cercando invano copioni che prevedano trilogie interessanti solo per buttarle là l’idea di lavorare ancora assieme. La verità è che odio dover sparire per settimane e non cambia molto se a dover partire è lei.
Prima che la gente cominci a chiedersi chi è quel coglione con la suoneria di Elvis, rispondo a mia madre.       
“Ciao piccolo come stai?” Sembra in apprensione, ma è uno stato emotivo comune a molte madri quando il loro figlio più piccolo si trova in un altro continente (o anche solo a un tiro di schioppo da casa).    
“Direi bene. Indovina dove sono?” Era un rito ormai, ogni volta che andavo a New York e lei mi sorprendeva con una delle sue telefonate recitavamo quelle stesse battute. Non oggi però.
“Di nuovo? È già la seconda volta in un mese”. Forse cominciavo ad essere patetico.
“Che ci vuoi fare ma’, lei mi manca e così mi sembra di ammazzare il tempo”
“Hai visto Kris?”
“Beh, lo sai che sta tornando a casa. Ma ti prometto che te la saluto stasera”.
“Sì sì, amore mi raccomando fatti forza.”
Quella rientrava di diritto nella telefonata più stramba di mia madre, sembrava sotto effetto di stupefacenti.
Poco dopo la suoneria mi risveglia di nuovo dal mio paradiso di ricordi. Non ci riesco proprio, a poche ore dal suo arrivo la testa è piena di lei e mi trovo a desiderarla come l’aria che respiro.
Due ore dopo sto ancora camminando per le strade meno battute di NY, ma non sono più sereno, per niente. Comincio a controllare impaziente l’orario aspettando il mio volo. Perché non c’è nulla di strano se ho sentito mia madre o Tom, o Liz o Sam, Nick e Ruth poi sono sempre lì a tempestarci di chiamate per proporci nuove sceneggiature e Katy è una pazza scatenata sempre pronta a far baldoria; la cosa che mi fa impazzire è che tutti quanti mi hanno chiamato in queste ultime due ore. E quel che è peggio è che nessuno mi ha detto nulla. Ma tutti volevano sapere quanto tornava a casa Kris.

 
***
Cafè de Flore maggio 2009   

“Forse abbiamo sbagliato posto, era meglio andare all’Harry’s New York bar!”
“E che sarà mai Lil, lo sapevi che sarebbe arrivato questo momento, tutte passiamo per il battesimo del fuoco”
Sì, ma io speravo comunque di evitarlo, anche perché non avrei mai avuto il coraggio di sottoporre a mio padre quella lista. Eppure uno dei miei due genitori doveva firmarla.
“Chloè con che faccia mi presento a casa per chiedergli il permesso di andare alla ENSBA?”
Continuo a ripercorrere la lista firmata dal professor François Boisrond e dal mio agente; non ce la faccio proprio ad evitare che gli occhi cadano là. Tra tutte, continuano a saltar fuori dal foglio le parole corso di nudo artistico e possibilità di collaborare per pubblicità di articoli erotici.
Certo non è detto che debba succedere proprio a me, ma chi cazzo firmerebbe una liberatoria dove acconsente che sua figlia, ancora minorenne apra le gambe davanti ad un’intera classe di studenti, per farsi ritrarre i peli pubici?
“Lil, mal che vada te la firmo io!”
“Come se mio padre non lo sospettasse?” No, no dovevo evitare che quella lista arrivasse a lui.
“Facciamo così, stasera facciamo serata svacco sul divano e ci ubriachiamo un po’, tanto le altre sono via e ne riparliamo domani. Ovviamente sai bene che non è contemplato un tuo rifiuto.”
Cocò, la mia migliore amica. Con quella prospettiva forse sarei riuscita a sopravvivere a quella giornata allucinante.
E davanti alla mia unica trasgressione della giornata, una cioccolata bianca con panna (lo so che fa caldo, ma il tempo atmosferico è solo un banale dettaglio; in questi casi, l’unica cosa che mi fa ragionare è una tazza fumante, possibilmente altamente calorica e che si fottano quelli che hanno scritto le tremila postille sul mio contratto!) mi trovo a fantasticare, come altre migliaia di ragazze: chissà se quei due stanno veramente assieme…

“And the best kiss goes to…” saltiamo come pazze sul divano. Quel bacio non bacio vale più di mille dichiarazioni. Lei recita, lui no. Lui la vorrebbe baciare sul serio. Andiamo Stewart, accontentalo! Ripenso al loro primo Vanity Fair. Quel ragazzo diventa più bono col passare del tempo, proprio come l’invecchiare del vino. Mi trovo a pensare al sapore delle sue labbra, ma scaccio quel pensiero. Non lo farei nemmeno per lavoro; sono un tipo monogamo e non bacerei l’uomo di un’altra nemmeno per finzione. Per quello mi va bene lavorare coi modelli che non hanno quasi mai legami stabili.

 
MOMA 19 settembre 2012
  
Ancora New York…ma questa volta sono S-O-L-O. sono quasi due mesi che lei non c’è più e mi sto ancorando a David per non pensare a cosa succederà tra poche ore. Non sono pronto per il plotone di esecuzione che mi aspetta.
“Ehi Rob!” la voce di Caithlin mi riporta coi piedi per terra. Abbiamo legato molto durante le riprese di Cosmopolis. Ma per quanto mi sforzi di pensare a lei, non riesco a vederla diversamente da come è: una cara amica, figlia di un amico.
“Cat, arrivo”. Mi guarda con compassione, poi si avventa su di me e mi stampa un bacio sulle labbra.
“Andrà tutto bene, Dav è con te, pensa al film, pensa solo a quello e al sushi che ci spazzoleremo in santa pace quando avranno finito con la loro tortura.
Ecco, già solo il fatto che abbia tirato in ballo il sushi mi fa rilassare. Ormai è diventato un appuntamento fisso, con o senza Kristen. Se nessuno ha impegni ci riuniamo da David e Cat, una volta al mese e mangiamo fino a star male…ovviamente per modo di dire. Sorrido, mentre i flash mi accecano. Sto pensando all’ultima gara tra me e Cat. Non so come faccia quella ragazza ad ingurgitare così tanta salsa di soia e sake. È peggio dei personaggi dei manga giapponesi!

 
***
2 luglio 2011 École Nationale Supérieure des Beaux-Arts (ENSBA)           

Lascio cadere il lenzuolo e sento un brusio tra le varie postazioni. Mi viene da ridere, ma devo stare seria. Nessuno di quei ragazzi sa che oggi è il mio compleanno eppure mi vedono così intimamente. Mio papà non sa ancora che è il terzo anno che mi chiamano per farlo; alla fine con la complicità di Cocò abbiamo deciso di falsificare la firma di mia madre, senza dire nulla del contratto, sperando che nessuno tirasse mai in ballo l’argomento in presenza dei miei genitori.
Doveva essere un rito di passaggio, ma ci ho preso gusto, forse perché quelle immagini non usciranno mai da quelle mura imponenti così ricche di storia. Certo che passerò un compleanno alternativo, tra carboncini e filtri vari. Nel pomeriggio infatti mi aspetta il professor Faigenbaum; devo ringraziare lui se sono riuscita a posare nuda, ma con un gran bel paio di stivali. Adoro quella foto, anche se è stato uno strazio lasciarmi andare. Per fortuna con la complicità di Cocò siamo riuscite a trascinare quel buffo professore sul set, per darmi forza, e alla fine ne è uscito uno scatto buono.
“Lil, che piacere rivederti!”
“Ciao Patrick”
A volte mi trovo a pensare quanto sia strano parlare con lui quando poso con le cosce aperte, distesa su una panca o appoggiata ad un separé. Ci guardiamo come esseri asessuati e parliamo del più e del meno mentre gli studenti cercano di delineare le mie forme.
“Complimenti per la nuova campagna e per il film”
“Grazie. E a casa come procede?” ormai la gravidanza di sua figlia doveva essere agli sgoccioli.
“Tutto bene, non vedo l’ora di fotografare la piccola!” Poverina, con un nonno di quel calibro non avrebbe perso nemmeno un forogramma della sua vita.
Dopo un’intera giornata tra quelle mura, il mio compleanno sta volando e corro verso casa. Sospiro, so che mi mancherà tutto questo.

“Auguri Lil!!”
“Grazie Chloè”
“Piangi di già?”
Come diavolo si fa a non piangere di fronte ad una festa di comple-addio? Ci sono tutti: la mia famiglia, anche zia Trudy che ha la veneranda età di 96 anni, le mie nuove e già ex coinquiline, il mio ragazzo. Tutti pronti ad augurarmi un buon compleanno e un nuovo inizio di carriera a New York.
Sono frastornata e quando li saluto vorrei dover avere quel casino di avanzi e piatti sporchi tipico dei film hollywoodiani, e invece ci siamo solo io e Cocò.
“Mi mancherai Lil, ma ti prometto che appena riesco mi trasferisco a Los Angeles da mia nonna, così saremo quasi vicine di casa”.
“Ci conto”
“E poi sarai nel mondo di Patty, mi raccomando vedi di trovarlo e di farti fare un autografo per me!”
Nonostante il costante avanzare in punta di piedi nel mondo degli adulti era bello mantenere quel tocco di follia adolescenziale. Il nostro mondo di Patty, meglio noto come Robert Douglas Thomas Pattinson, scorreva da anni sui binari della finzione e della vita reale, anche se la mia cotta per lui era svanita con l’arrivo di Etienne.
Etienne…per fortuna alla fine ha deciso di seguirmi, anche se dovrà aspettare di terminare l’ultimo semestre all’università.


Londra Thanksgiving 2012

C’è un po’ di tensione nell’aria. Siamo da soli in casa, ma presto ci saranno tutti.
“Rob, credi che sia stata una buona idea decidere di passare 7 giorni a casa con i tuoi?” dio quanto mi erano mancati i suoi occhi da cerbiatto impaurito. Tanto spavalda e forte sotto le luci della ribalta, quanto fragile nella vita di tutti i giorni.
“mi ami?”
“certo che sì!” Dovevo sentirglielo dire ogni giorno.
“Allora abbiamo fatto bene” e in più era solo grazie all’intervento di Lizzy se i miei avevano deciso di assecondarmi in quel percorso tortuoso del “ti concedo una seconda possibilità”.
“Rob, quanto tempo abbiamo ancora?” diavolo di donna, bastava una sua domanda dall’aria innocente per incendiarmi. Ho fame di lei, sempre, ovunque.
Stringo le sue mani mentre mi abbandono in lei.
“Robby, Kris, c’è nessuno?” merda sono tornati prima.
“Arriviamo!” ci guardiamo complici, ridiamo e ci rivestiamo in fretta. La bacio sulla fronte e scendiamo cercando di far finta che non sia successo nulla. Ma chissà perché fingere nella vita reale non riesce bene a nessun attore…quasi mai…


 
***
Manhattan 2012
“Non ci posso credere, ne sei sicura?” sono al telefono con la mia migliore amica. Alla fine Chloè non è ancora venuta a trovarmi, in compenso convivo con stabilmente con Etienne e per ora va alla grande.
“Qui non si parla d’altro e credo che a breve la notizia farà il giro del mondo”. Patriottiche fino alla fine, noi ragazze francesi facevamo il tifo per quella coppia. Dopo tutti quegli anni e due figli non posso credere che uno dei miei attori preferiti abbia deciso di correr dietro ad una ragazzina.
“Lil, ci vediamo sul set ok?”
“Ehi torna indietro!” il suo sorriso malizioso mi fa impazzire. Lo bacio e nelle orecchie Cocò mi insulta per l’affronto. Rido.
“Lil, c’è una cosa che volevo dirti, so che per te non è importante come un tempo, ma…”
“E dai Chloè non farla lunga, sarò contenta per te, come sempre”
“Ok, mi serve un abbraccio a distanza, anche se a breve arriverò lì per FARE UN PROVINO PER LA NUOVA CAMPAGNA DI DIOR HOMME!”
“Ma che bello e sai già chi sarà il testimonial maschile?” già mi immagino i soliti modelli super palestrati che ammiccano. Li vedo tutti i giorni e ci lavoro pure assieme. Quasi tutti finti come i ritocchi per eliminare tatuaggi e cicatrici.
“Diciamo che lui è l’unica cosa certa. Rullino i tamburi…”
“Dai Cocò che devo andare a lavorare” solo ora realizzo che mi sta chiamando nel cuore della sua notte.
“Mr Pattinson!” ma dai! Finalmente dopo anni di bave lunghe come la scia delle lumache avrà la sua occasione di conoscerlo. Per quanto mi riguarda però sono ancora sconvolta dalla fine dell’amore tra Depp e la Paradise.
“Congratulazioni!”
“Beh in realtà non mi hanno ancora scelta, ma comunque potremo stare un po’ assieme io e te.”
“Ci conto e chissà che sia la volta buona!” Cocò mi manca un sacco.
Arrivo sul set in anticipo di soli 5 minuti. Praticamente in ritardo. Oggi mi dirigerà Etienne e per quanto cerchi di essere professionale, sento la tensione sessuale tra noi. Non vedo l’ora di tornare a casa e fare un bel po’ di sano sesso tra le nostre lenzuola di seta.
Sono pronta per il ciack quando mi accorgo della mano della nuova assistente che lascia la coscia del mio ragazzo. Sono una gelosa quindi mi scaldo in un attimo, ma dovrò rimandare la mia sfuriata. Ora devo far funzionare tutto senza allungare i tempi. Mi piace che funzioni tutto al primo tentativo.
Così ripenso a Chloè e alla sua possibilità di lavorare con il “nuovo” sex symbol di Hollywood. Non la invidio neanche un po’.
Finiamo che è già ora di pranzo, ma il mio ragazzo mi saluta perché ha già un altro impegno di lavoro. Lo aspetterò a casa. Nel frattempo mi è pure passata l’arrabbiatura, ma so che ci scherzeremo sopra tra un’insalata e il dessert.
Mi sono addormentata senza rendermene conto, lo stomaco brontola e devo farlo tacere. Se Vicky mi vedesse adesso mi lincerebbe: la senape sta colando sulle piastrelle e il mio hot dog è troppo buono. Ho ancora fame e mi mangio il gelato direttamente dal secchiello: pistacchio! Lo adoro. Ho ancora il cucchiaio in bocca quando sento la porta di casa aprirsi.
Etienne è ubriaco.
Lo aiuto a lavarsi, lo metto a letto e lo accarezzo. Non mi interessa se ha bevuto è tutto il giorno che ho voglia di lui ed ho intenzione di essere molto egoista. E poi sta rispondendo nonostante i bicchieri di bourbon e, credo wisky. Credo sia il sesso migliore che abbiamo fatto da quando stiamo insieme.
“Oh Kimberly, scopi alla grande!”
è un secondo, forse meno, mi blocco. Chi cazzo è Kimberly?! Faccio mente locale e le sinapsi mi restituiscono una rapida immagine di una morettina abbastanza slavata. Alt alt, è quella morettina slavata; peggio, è la mano di quella morettina slavata.
Ci metto meno di 5 minuti a raccattare la sua roba dall’armadio a metterla in un sacco della spazzatura e a riempirlo di cazzotti per farlo svegliare.
“Porco schifoso, pezzo di merda. Maledetta quella volta che siamo nati sotto la stessa bandiera”
Credo che domani non si ricorderà nemmeno delle mie insolenze; io invece so che avrò una ferita permanente. Il tradimento non è contemplato nel mio personale contratto d’amore.
Il giorno dopo esco di casa e me lo trovo tra i piedi. Ha dormito sullo zerbino umido di pioggia, assieme alle sue cose.
Mi portano le chiavi del nuovo portone sul set, mentre comunico a Vicky e agli altri che ho intenzione di prendermi un lungo periodo di ferie.


Loz Feliz 13 maggio 2013

Che compleanno di merda, sono di nuovo S-O-L-O e questa volta non ci sarà un seguito. E’ da quando hanno confermato che si farà Biancaneve2 che non mi levo dalla testa l’immagine di Kiki tra le braccia di Sanders; e ancor peggio mi tornano sibilline alcune sue risposte nelle intervite. Cose come: "Io amo andare oltre, spaventarmi. Volevo davvero fare quelle scene di sesso. Finché si è onesti non c'è niente di cui vergognarsi", che il mio cervello ha registrato, senza che io lo volessi e che ora mi ripropone in maniera alquanto bastarda.
ONESTA’, lo sto facendo per questo, onestà verso me stesso.
Ma l’unico pensiero mentre carico nel pick up la mia roba è che, mai Los Feliz è mai stato un posto più triste. E davanti a me c’è solo l’appuntamento con Dior, prima di aspettare i nuovi film e vagliare le proposte per altri lavori.
“Pronto.” Liz è sempre la prima a consolarmi, probabilmente mandata avanti da mamma, che non ha il coraggio di sentire i miei sfoghi. Sto di merda.
“Bro’, vedi di scollare il culo da dovunque esso sia posato e vatti divertire” Lizzy sta diventando peggio dei pararazzi, non so proprio come faccia a capire come e dove sto.
“Te l’ha detto lei?” pronunciare il suo nome, già solo pensarlo mi provoca ustioni ai ventricoli.
Diciamo che c’è stata una triplice intesa tra Kiki, Nick e Ruth”. La triade perfetta in tema di questioni spinose.
“Non chiamarla Kiki”
“Ok. Ma il resto non cambia.”
“Buona notte Elisabeth”
Guidare non è mai stato il mio sport preferito, ma mi prudono un sacco le mani, così le stacco un attimo, rischiando di finire sull’altra corsia. La prossima volta devo ricordarmi di non guidare subito dopo la fine di una storia d’amore.
Guardo distratto la rubrica e inoltro la chiamata.
“Nick perché cazzo hai chiamato Lizzy?”
“Un giorno mi ringrazierai; ora ho da fare, tu esci, ma non fare stronzate.”
“Nick, Nick, brutto….” Farabutto mentecatto.
Rido isterico nell’abitacolo buio e silenzioso pensando al tipo di stronzate che causerebbero un infarto al mio agente. Cazzo avrei voglia di una scopata liberatoria, ma sono famoso e non posso nemmeno entrare in un bordello senza che mezzo pianeta lo venga a sapere! Ecco questa è la stronzata suprema che devo evitare.
E passano i secondi i minuti e le ore.

Ancora S-O-L-O.
Mi diverto a leggere le stronzate che scrivono da quando Kristen non fa più parte del nostro “e vissero felici e contenti”, mi dipingono come un Duroy che non sono, per fortuna i fidanzati di Katy, Riley e Cat mi concedono il beneficio del dubbio, nonostante le insinuazioni e alcune foto un po’ così.
E’ soprattutto la presenza di Cat e di David che mi rende più facile la vita sul nuovo set.
“Ehi Casanova, hai saputo chi ti affiancherà nel film Dior?”
Cat sa sempre tutto.
“Ovviamente no. Sembra che abbiano il terrore che io rilasci dichiarazioni a destra e a manca, rivelando i segreti della nuova campagna”
Mi mette in mano una busta gialla, e mi lascia alle riprese chiedendomi di aprirla soltanto a casa.
Sono curioso di sapere che cosa ha ideato Caithlin questa volta, la sua creatività non ha limiti. Dal peso dovrebbero essere delle foto.
Finalmente a casa mi scolo una birra, il pensiero di Kristen mi ossessiona da ore. Chissà cosa starà facendo. Mi tornano in mente le parole di Katy “non aprire internet, mai più!”.
decido di seguire il suo consiglio, almeno per questa volta, così tiro fuori la busta di Cat. La apro e mi trovo a contemplare una decisamente modella a me sconosciuta. Ha un bel fisico, ma non le somiglia nemmeno un po’; mi chiedo se sia lei la mia collega per un giorno.


 
***
New York – Londra 2013

“Posso accompagnarti?” mi sento ancora in colpa ad aver “soffiato”il posto alla mia amica, ma in fondo non è colpa mia se Nan all’ultimo momento ha fatto il mio nome. Per quanto mi riguarda avrei lasciato volentieri la parte a Chloè pur di non rivedere Kimberly. Dentro o fuori dal letto quella ragazza stava facendo strada e anche se Etienne era un capitolo chiuso da un pezzo non mi piaceva incontrarla nei corridoi.
“Sei sicura?”
“Certo Lil, e poi visto il cambio dell’ultima ora mi hanno assicurato un buon contratto con Chanel. Quindi vengo solo per vederlo da vicino” Sapere che sarebbe stata di nuovo il volto di Chanel mi rincuora, moltissimo.
Così arriviamo sul set con più di un’ora di anticipo; Cocò mi fa evitare Kimberly per un soffio e si chiude con me in camerino dove mi concedo un caffè bollente. Arrivano per il trucco e parrucco, mentre l’assistente di Nan mi spiega quello che devo fare. Niente?!
E’ la prima volta che mi chiedono di improvvisare. O meglio lui reciterà un copione, io invece devo solo assecondarlo, per mostrare emozioni più vere.
Chloè mi riempie la testa di aneddoti sul bell’attore e di tutto quello che mi sono persa della sua carriera in questi anni. Il mio interesse per lui è sparito il giorno in cui mi sono imbarcata per New York anni prima, allontanandomi dalla mia amica. Non sta più con la Stewart?! Eccone un altro con la sindrome di Depp!
Attori, tutti uguali! Peggio: uomini tutti maiali!
I miei pensieri sbattono fuori le parole di Cocò. Non sento più cosa mi sta dicendo.
E’ ora di andare a lavorare. Cominceremo dalle esterne visto che la giornata è buona e soprattutto visto che dovrò mettere i piedi sulla sabbia fredda dell’oceano.
Nan è già all’opera con i suoi studi di luce, scatta all’impazzata cogliendo il ragazzo in posizioni del tutto naturali. Accidenti è più fotogenico di un modello!
Mi avvicino e lo guardo, poi cerco con gli occhi la mia amica che si è seduta in fondo alla saletta. Sorride beatamente cotta.
L’assistente di Nan li interrompe. È strano, ma mi sembra quasi di disturbare.
“Robert ti presento Camille Rowe la tua co-star”
Dalla sua stretta di mano traspare tutto il suo essere britannico; la presa è salda eppure mi sembra titubante, probabilmente nemmeno sa chi sono. Ma i suoi occhi sfavillano, come se ridesse di me.
Il fatto di non sapere nulla di ciò che accadrà mi fa sentire una ragazzina impacciata; ma mi godo la giornata e mi sembra quasi di stare in compagnia di un amico. Tra uno scatto e l’altro viene fuori il suo English Humor, è quasi infantile, ma mi fa ridere. È una buona compagnia. Il tempo vola e torniamo in studio, dove mi fanno un restyling completo.
Lui mi sta già aspettando nella vasca da bagno, e fuma. Lo raggiungo e sento una strana tensione nell’aria. Come se si aspettassero qualcosa in particolare. Nan scatta senza sosta e spero che tra i mille ci sia lo scatto giusto per Dior. Gli chiedo di lasciarmi fare un tiro e mi siedo sul water, come se fosse uno sgabello.
“Buona la prima” stanno scherzando?!
Sto ancora cercando di capire cosa è successo che Gillian, l’assistente di Nan, mi spiega a grandi linee cosa devo fare adesso. Robert è già in posizione, immobile.
“Ok che la posso fare”. Anche se non è previsto da copione mi fanno spogliare e rivestire davanti a lui. Ho solo il seno scoperto, l’ho fatto altre volte..a dire il vero ho fatto molto di più. Ma è come se fossi nuda per la prima volta. E mi vegogno di farlo davanti ai suoi occhi. Penso a cosa sia potuto cambiare in quelle poche ore, ma il regista ci ferma di nuovo. E ci tocca tornare sul mini set del bagno. Giriamo senza logica. Mi sento ubriaca e mi chiedo cosa ne verrà fuori. Come se mi avesse letto nel pensiero Robert mi spiega che ci sarà solo la metà di quelle scene e che stanno provando varie storie. Non sono io l’attrice; annuisco, con poca convinzione.
“Fidati di me e fatti guidare”
“Bene ragazzi pronti per il bacio!” bacio?! Io quello non lo bacio!
“Ehm non si era parlato di baci.”
“Tranquilla Camille, sarà veloce” veloce o no io un uomo non lo bacio per almeno altri 100 anni!
Poi succede che lui mi guarda e sembra un bambino perduto e mi esce così senza pensare
“O là là” improvvisamente è bello vedere che non sono la sola in difficoltà. Ma non sono io l’attrice, quindi per lui deve essere peggio trovarsi a disagio.
“Mi prendi in giro?”
“Andiamo sei tu l’attore, dicono che baci bene sul set”
“Pronti via” e lui mi butta sul letto e mi accarezza la guancia e il tocco di quelle mani grandi mi spaventa. Non me lo immaginavo così. Mi dà fastidio sentire che il mio corpo vorrebbe assecondarlo. Adiamo Lil sta solo recitando!
Poi i suoi occhi mi inchiodano e non so come mi trovo con la sua lingua che avvolge la mia. Sta fingendo e lo fa talmente bene che convince tutti.
E’ buona la prima, ma ci fanno stare su quel set ancora per degli interminabili minuti.
“Bene ragazzi ci vediamo per scegliere le foto. Grazie Camille, tu puoi andare”. Mi congedo da tutti e stringo la mano a Robert che mi guarda in modo strano.
Oserei dire quasi spavaldo.
Chloè mi sta aspettando fuori; è uscita ormai da ore. Andiamo a cena dove mi bombarda di domande alle quali non so perché non trovo le risposte. Non so nemmeno dirle se bacia bene. Beh sì, oggettivamente mi sembra baci bene, ma è la prima volta che mi bacia un attore. È la prima volta che mi pare di aver baciato.


New York 2013

Non ho più rivisto Camille, se non negli scatti che mi aveva dato Cat tempo prima e che per chissà quale motivo non ho avuto il coraggio di buttare via. Camille non è venuta per scegliere gli scatti, ma era come se fosse lì con noi. Mi sono sentito in imbarazzo mentre Nan mostrava a tutti quel bacio in particolare. Ricevevo pacche sulle spalle e i complimenti, ma sinceramente non sapevo il motivo. Mi era venuto naturale baciare quelle labbra piene. Dovevo essere selvaggio così avevo approfittato dando sfogo ad istinti repressi da mesi. Però non mi ricordavo di averle messo la lingua in bocca. E quelle foto lo testimoniavano.
Ripenso a tutti i baci sul set: quello che mi aspettavo però non era successo. Credevo che avrei sentito il sapore di Kristen e sentito le sue guance, invece quella che stavo toccando era la lingua di una modella francese.
Elvis mi annuncia che qualcuno mi sta cercando.
“Ehi Sam quali nuove?”
“Tom fa il bis!” di nuovo incinti?!
“Ottimo, prenoto un volo e si fa festa!”
“Ehi ma che ti è successo?”
“Cosa?”
“Mi sembri diverso. Eppure Lizzy ha detto che sei ancora in buca” ah già il mio lutto.
“Tutto bene Sam. Ordinami una birra che pendo il prossimo volo!” ovviamente non è vero, ma voglio che sappia che ho intenzione di tornare a Londra molto presto.
“Rob, hai l’intervista” mi stanno intimando di rientrare nei ranghi
“Sì, scusate non potevo non rispondere.”
E succede di nuovo, mi fanno una domanda e non riesco a censurarmi. Mi chiedono cosa ho pensato di Camille.
“Potete evitare di mettere questa risposta?” La mia risposta mi spaventa, ma al diavolo! Perché non farglielo sapere visto che inconsciamente i miei pensieri avevano già preso quella direzione? “no scusate, va bene così”.
Londra 2 luglio 2013
“Tom auguri!” chissà se sarò di nuovo io il padrino.
“Girano voci che tu abbia una nuova ragazza amico!” le solite: Katy, Riely, Sia…
“O là là mr Pattinson” le parole di Sam mi bloccano sul posto. Merda lo sanno già tutti?
Saluto i miei amici; li rivedrò in serata e torno a Barnes, dove mi ritrovo con 10 occhi puntati addosso, anche Patty mi guarda stranita. Lizzy sorride, mamma mi abbraccia. Papà non dice nulla, ma il suo silenzio vale più di mille parole. Vic mi mostra un video. Sono io e parlo di lei.
“Non rispondi al telefono?”
“Ciao Nick, tutto bene?”
“Non c’è male. Rob ho in linea una persona che ti cerca” una persona e chi potrà mai essere?
“Pronto!”
“Mi stai prendendo in giro?” E’ il suo accento strano. Mi chiedo come abbia fatto a trovarmi. E adesso cosa le dico?
“Ehi Camille, qual buon vento…”
“Una bufera per te. Ti rendi conto del casino in cui mi hai messa?”
“E tu sai cosa succederà a me?” perché poi se la prendeva tanto, in fondo avevo solo detto che volevo una ragazza francese con i suoi clichè. Mica volevo lei.
“Se non ti uccide qualcun altro lo faccio io.”
“Hai già scelto l’arma del delitto?” Camille ride all’altro capo del telefono e la sua risata mi riporta alla mente i ricordi di quel giorno. Ho ancora il sapore delle sue labbra ed ogni piccola lentiggine torna a costellare il suo profilo delicato e quelle labbra piene e così rosse, mi fanno star male.  
“Scemo. Perché l’hai detto?”
“Perché è la verità” silenzio. Le mie stesse parole mi fanno ancor di più pensare; cosa che non facevo da un po’…
“Perché non mi hai cercata?”
“Perché non credevo di averti impressionata così tanto.”
“Beh pensavo avessi capito che il tuo bacio mi ha colta di sorpresa. E chi è sorpreso non ha il tempo di erigere le dovute difese.”
“Sei troppo intelligente per me, non ti seguo.”
“Dici? Beh in questo caso sappi che non ho mai avuto un ragazzo britannico con tutti i suoi clichè.”
“Camille…” anche il suo nome è una carezza
“Robert…”
“Non stavo recitando con te.” Lo stavo ammettendo davanti a lei.
“Giuro che se va a finire come con Johnny Depp ti riduco in polpette”.
“Me la spieghi questa? Di nuovo non ci arrivo”
“Sì, ma solo se ti presenti a casa mia con una tazza di cioccolata calda con panna”
E precipito definitivamente nella sua chimica nonostante le migliaia di chilometri che presumo di dividano in questo esatto momento e mi accorgo che le risposte che ancora non ho, non le voglio più [cit. rivisitata di “vertigine” – Negrita].
FINE


 

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Capitolo 3
*** Valutatore C.V. cercasi - parte 1 ***


Valutatore C.V. cercasi - parte 1

Terminata la lunga parentesi di luccichii negli occhi, unghie laccate e doppi sensi poco velati, dopo alcuni scossoni emotivi e scelte lavorative impegnate sembrava che fosse tornata un po’ di quiete; però la cosa stava prendendo un’inaspettata piega. Non che rimpiangesse le vocine stridule delle giornaliste di turno, ma acque di colonia, capelli radi e brizzolati, barbette e unghie rosicchiate, cominciavano a rendere le interviste meno allegre.
Certo le domande erano più attinenti alla sua professione, ma bisognava riconoscere che il gentil sesso, per quanto ultimamente un po’ assatanato e schizzato, a volte riusciva a regalargli momenti di ilarità unici.
Stava così finendo anche quell’ultima domanda al cast.     
“Bene signori, con questa abbiamo terminato. La direzione di MakemyMovie [in seguito verrà chiamato semplicemente M3 n.d.a.] vi ringrazia per la disponibilità e il tempo che ci avete concesso”.
E bla bla bla, qualche altra sviolinata e se ne sarebbero andati, così da far tornare gli attori alle loro postazioni. Il ragazzo si concesse di guardare il cellulare per vedere se qualcuno lo avesse cercato: Kat. Era da parecchio che non si sentivano.      
Stava cercando di immaginare il motivo del suo messaggio quando il regista lo chiamò con urgenza. Colto sul fatto, si passò una mano tra i capelli con fare leggermente imbarazzato e con poche falcate lo raggiunse.         
“Ehm Rob, il Signor Landie avrebbe bisogno di un ultimo favore, vi lascio così ne potete parlare; per me comunque va bene.”        
Cosa voleva ancora quel giornalista? Forse le risposte sul film non erano state abbastanza soddisfacenti?
“Signor Pattinson…- odiava essere appellato così, ma d’altra parte capiva che un estraneo non potesse battergli una mano sulla spalla e dirgli - so che le ho rubato già molto tempo, ma la redazione mi ha chiesto di reclutare 5 attori di punta per testare le capacità giornalistiche di alcune ragazze che hanno inviato il loro CV. Immagino che per lei sia una richiesta folle, ma vede, il nostro giornale non è come gli altri. Abbiamo bisogno di nuove leve; le donne hanno un pizzico di creatività in più di noi maschietti, per certi aspetti, solo che non vogliamo che le intervite si riducano a domande che potrebbero far concorrenza alle capacità cerebrali di una manica di adolescenti in preda a scompensi ormonali, capisce che intendo?”
Il ragazzo dapprima perplesso scoppiò in una allegra risata, tanto che alcuni colleghi si girarono a guardare la scena.
“Mi faccia capire bene, dovrei far parte di una sorta di giuria di selezione per darvi una mano nella ricerca del vostro personale?” quella richiesta era pura follia. E le follie lo attraevano come il fuoco attrae le falene. Intanto Landie aspettava speranzoso.
Appena qualche manciata di secondi e poi decise di accettare. “Se Jerry ha detto che per lui va bene, direi che va bene anche per me. Mi dica solo quando, sa per via degli altri impegni.”
Ogni volta che doveva dire di sì, si trovava in difficoltà a menzionare la propria agenda, neanche fosse uno scolaretto che tenta di giustificarsi con la maestra perché non ha fatto tutti i compiti. Non voleva apparire, né tanto meno sembrare, uno spocchioso divo di Hollywood, ma purtroppo doveva fare i conti con la fama e ringraziare al tempo stesso di essere così ricercato, visto che tutto quel bailamme contribuiva a farlo vivere più che dignitosamente.
“Oh non vorrei portarle via altro tempo, qui c’è scritto tutto. Così con tranquillità può vedere i dettagli e decidere se accettare o no. C’è anche il mio numero di telefono e quello della mia assistente Tracy, nel caso io non potessi rispondere al telefono personalmente. Intanto la ringrazio per avermi ascoltato. Buon lavoro Signor Pattinson”.
“Altrettanto a lei.” Che gente strana.           
Terminate le ultime riprese gli attori si dileguarono tornando alle proprie vite.
“A domani Rob.”      
“Divertitevi ragazzi.”
“Anche tu.”   
No lui non si sarebbe divertito con gli amici, non era dell’umore adatto per stare in compagnia; se per quello non era nemmeno dell’umore adatto per starsene solo in casa, ma piuttosto che girare inquieto per le strade di LA o chiudersi in un pub rischiando di essere riconosciuto, forse era meglio far compagnia a Bear.
Lasciata la seconda birra nel lavello, seppur sobrio, cominciò un monologo. Da quando la sua vita si era ridotta ad una patetica esistenza dove preferiva passare le serate a parlare con se stesso?
“Ehi Rob, ti va di ridere un po’?”     
“Non lo stiamo già facendo da un’ora?”      
“Di più amico, sai oggi mi è capitata una cosa stranissima.” E ripercorse l’incontro con Landie prima di aprire la busta ormai sgualcita.         

Questi i dettagli della richiesta:        
- selezione di 1 di 5 candidate (per fortuna erano solo 5!); 
- simulazione di intervite in 3 diverse situazioni di stress (che voleva dire?);         
- due pomeriggi a disposizione, sabato e domenica (si poteva fare);          
- compenso di 5.000 dollari per la prestazione.        
Sovrappensiero si lasciò sfuggire un fischio.
“Eh sì, questi sono del tutto pazzi se sono disposti a sborsare 25.000 dollari, sempre che ci paghino tutti in uguale misura, per selezionare una nuova inviata”.
Accettare o rifiutare? I soldi comunque non erano la leva che lo avrebbe smosso, però forse qualcuno gli stava fornendo un’alternativa e magari quello sarebbe diventato il weekend più spassoso degli ultimi mesi.    
Fece fatica ad addormentarsi, ripensando a quel foglio che ormai spiegazzato continuava a rileggere, mentre nella sua mente vorticavano ricordi di tutti i suoi provini. In fondo di quello si trattava: assistere ad un provino per una giornalista.
E si ritrovò sotto le porte a vetri dell’M3, con le mani sudate e il battito cardiaco accelerato, nemmeno fosse lui a dover essere provinato. Imbambolato ed incapace di varcare la soglia si sentì sospingere di lato da un tocco femminile, decisamente poco garbato.
“Ehi bell’addormentato, sei in mezzo e blocchi la gente, forza o tra 10 secondi sarò in ritardo”. Ancora immobile vide solo una chioma ribelle sventolare innanzi a lui e sparire tra le porte girevoli. Giornaliste dei miei stivali! Sempre più sfrontate e strafottenti. Oh ma si sarebbe vendicato sulle nuove leve. Oh come avrebbe fatto penare quelle povere 5 donnette. Un rivolo di sadismo lo spinse finalmente a presentarsi al banco della reception.
“Oh salve Signor Pattinson, ben arrivato, l’accompagno in saletta dagli altri colleghi.”
Colleghi, per la prima volta, si chiedeva chi fossero gli altri 4 del cinema catapultati in quella follia.
C’era un suo mito Robert De Niro, c’era Dampsey, Depp e c’era Lawrence. Un attimo: Jennifer?!
“Ciao Rob!”   
“Ehi Jen anche tu qui?” la ragazza rise a suo agio, mentre dal suo metro e ottantasei di altezza, Robert emanava stupore misto ad imbarazzo. 
“Sorpreso? Anch’io all’inizio, ma non fa una piega; sai, nel caso in cui i gusti sessuali non fossero quelli standard” e gli fece l’occhiolino.  
“Uhm giusto. Senti hai già preso il caffè? Credo che se non bevo qualcosa di ristretto non riuscirò a stare sveglio.”            
I due passarono a fare uno scambio di convenevoli con gli altri colleghi e poi si dileguarono in cerca di un distributore.
La prima prova consisteva nella simulazione di un’intervista sul red carpet, le candidate dovevano intercettare i 5 attori e riuscire a porre loro un egual numero di domande. Ovviamente la redazione aveva messo in piedi un buon sistema per simulare ogni possibile genere di disturbo: rumori, gente che impersonava fan che spintonavano e tentavano di sabotare i servizi. Robert, Jennifer e gli altri attori venivano sospinti da altri sconosciuti che rappresentavano gli organizzatori del finto evento. A Robert sembrava proprio di essere presente al suo ultimo red carpet, tanto che non era riuscito minimamente a far caso alle 5 ragazze che gli avevano posto ogni genere di domande. Gli sembrava comunque che fossero state tutte pertinenti al canovaccio che gli avevano dato quelli della redazione. Era stato bello inventare risposte a caso. Dopo quei 10 minuti furono tutti mandati in pausa.
“Ehi Pattinson!”        
Il ragazzo si girò sorpreso, non pensava che proprio lui avrebbe avuto modo di approfondire qualsivoglia discorso con uno del suo calibro. Un po’ a disagio se ne uscì con una delle sue
“Robert, se non mi avessi chiamato per cognome sarebbe stato quasi comico ,
“sì…” De Niro pensava in cuor suo che quel ragazzo fosse troppo impacciato, eppure gli riconosceva il fatto di saper recitare bene, soprattutto in ruoli difficili e seri.
D’altro canto il giovane aveva l’occasione per stringere i rapporti con uno dei suoi attori più ammirati.
La verità era che al termine della sua carriera voleva realizzare qualche sogno dietro la macchina da presa e, affascinato dal suo omonimo voleva verificare coi suoi occhi se valesse la pena proporgli un suo copione. Però arrivò Jennifer a riprenderli per riportarli assieme agli altri, stava per cominciare la seconda prova: conferenza stampa! Le candidate dovevano porre una sola domanda, ciascuna ad uno solo dei cinqueattori presenti, scegliendo quale di loro avrebbe potuto dare più informazioni pertinenti alla richiesta della redazione. Il copione suggeriva implicitamente che le domande sarebbero dovute essere rivolte o a De Niro (designato come regista) o alla Lawrence (che rappresentava la star di punta). Per il resto veniva abbozzata una trama nemmeno tanto originale di un ipotetico film; le candidate non avevano nulla di certo in mano, se non quelle poche informazioni ed era chiaro che la redazione puntasse sul far emergere il loro istinto.
4 su 5 formularono domande a lui. E il suo copione, non prevedendo risposte adeguate lo costrinse ancora ad improvvisare.
Una morettina minuta e ben vestita gli chiese se si aspettava di dover riscrivere alcune scene
“In effetti avrei dovuto immaginare che le cose non sarebbero andate come avevo immaginato”. La ragazza si sedette visibilmente soddisfatta.
Una bionda per nulla naturale in jeans e camicetta bianca gli chiese se si aspettava che il cast selezionato fosse alla sua altezza “Beh è inevitabile che ci sia eterogeneità, se fossero tutti uguali a me sarebbe una noia mortale venire a vedere questo film”.
La rossa dalle fattezze orientali gli chiese se aveva sentito la pressione dello stare dietro la macchina da presa “Direi che tutto sommato, nonostante fossi alla prima esperienza cinematografica me la sono cavata egregiamente” e rise. La ragazza tornò a sedersi perplessa.
L’ultima, sembrava uscita direttamente da una rivista patinata, caschetto impeccabile, nero come la pece e tailleur gessato, si atteggiava già a giornalista “Signor Pattinson cosa si aspetta dalla critica?” “Se lo sapessi sarei Dio e non avrei bisogno di lavorare”.
Non prestò minimamente attenzione alla domanda che la ragazza stava rivolgendo all’altro Robert. L’unica che aveva azzeccato il contesto. Salutò gli altri e se ne andò. Nell’uscire sentì i commenti delle candidate ed ancora la voce che non riusciva a collegare a nessun volto, ma tirò dritto per la sua strada.

 

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Capitolo 4
*** Valutatore C.V. cercasi - parte 2 ***


Valutatore C.V. cercasi - parte 2

L’indomani la redazione li fece accomodare ciascuno in una stanza differente, a turno le 5 candidate sarebbero entrate ed avrebbero condotto un’intervista personale; ogni stanza era video sorvegliata per cui ci la redazione avrebbe avuto modo di rivedere tutti i materiali prima di selezionare la nuova collaboratrice. Una specie di timer avrebbe avvisato quando sarebbe iniziata la registrazione; la durata massima sarebbe stata di 10 minuti ad intervista.

Ancora una volta Robert era in preda ai sudori. Possibile mai che continuasse ad agitarsi per così poco? Eppure ogni volta che si trovava a pochi secondi dall’ignoto il suo cervello andava a ruota libera impuntandosi su pensieri stupidi: domande standard o domande inconsuete? Chi sarebbe entrato da quella porta? Giovane o maturo? In quel momento la porta si aprì e ne entrò una ragazza mora con una chioma di capelli folti e mossi, pantaloni a sigaretta che ne risaltavano le forme flessuose e longilinee, sembrava alta, ma appena si girò per chiudere la porta l’orlo si spostò rivelando un tacco vertiginoso. Nella frazione di tempo in cui lei abbassò la maniglia accompagnando lo scatto di chiusura quella chioma e il saluto che la ragazza accennò lo fecero ritornare all’ingresso della redazione.
Improvvisamente l’agitazione svanì e si concesse di farle il verso “Ehi bell’addormentato, sei in mezzo e blocchi la gente, forza che tra 10 secondi sarò in ritardo”.
“Cazzo eri tu.”
“E tu sei?”
“Merda, no cioè mi dispiace stavo per arrivare in ritardo” poi il sorriso beffardo dell’attore la riscosse e tornò ad essere professionale, giusto in tempo prima che la lucina passasse dal rosso al verde. Qualcuno l’avrebbe vista e rivista, non poteva permettere che una clamorosa svista le costasse quel posto.
“Quindi lei lavora per M3?”
“Signor Pattinson non vorrei essere scortese, ma le domande dovrei porle io a lei. Quindi se mi permette il suo staff mi ha concesso 10 minuti e vorrei sfruttarli tutti.”
“Prego” il ragazzo per la prima volta stava pensando a come poter mettere in difficoltà il suo interlocutore.
Ma la ragazza era dannatamene in gamba. Non si faceva sviare, le domande erano ben bilanciate, talvolta condiva il tutto con qualche aneddoto o battuta che lo stimolava a rispondere con disinvoltura. Il cronometro segnalava giusto il tempo per l’ultima domanda.
“Siamo arrivati alla fine del mio tempo con lei. Con Twilight rischiava di venir confinato nel soprannaturale e tra i vampiri, non è che ora con Cronemberg rischia di far da testimonial delle Limousine?”
Robert non riuscì a rispondere alla domanda, era la prima volta che qualcuno si era reso conto di una cosa che a lui era subito saltata all’occhio; Cosmopolis era girato in una limo, Maps to the stars lo voleva come conducente di limo. Cronemberg l’aveva involontariamente rinchiuso in un nuovo clichè.
Appena la luce tornò rossa, il ragazzo si alzò, seguito a ruota dalla sconosciuta intervistatrice.
“Belle domande. Tu sai chi sono, ma prima non ti sei presentata”
La ragazza gli strinse la mano “Se te lo dico tu mi perdoni per la pessima figura di ieri?”
“Dipende” se fossi sicuro che le prossime interviste le farai sempre tu. Ma quello non lo disse, perché già il solo pensarlo lo sconvolgeva più del dovuto.
“AnnLynn Wright, ma per tutti sono Nina, anche se non sembra sono formato poket- e fece cenno al tacco sotto ai lunghi pantaloni - Bene ti lascio alle altre 4 interviste. Grazie veramente e buon lavoro.”
“Buona fortuna Nina.” e la guardò uscire dalla stanza rimpiazzata dalla bionda e poi dalla rossa e dal caschetto perfetto…
Nessuna delle altre lo fece sorridere, nessuna fu più brillante di lei.
Terminata l’ultima penosa improvvisazione della candidata n. 5 uscì per fumare e rivide Landie.
“Signor Pattinson, grazie infinite per la collaborazione”
“Si figuri. Senta non mi è chiaro ora come procederete. Vi dobbiamo dare anche il nostro parere?”
“Oh no direi che abbiamo già scelto la candidata”. Così veloci?
“Quindi le votazioni sono unanimi. Buon per lei”.
Ma la smorfia sul volto dell’omone non sembrava per nulla soddisfatta.
“Oh che rimanga tra noi, la direttrice non ha voluto ascoltare le registrazioni, aveva già deciso ieri. Il posto sarà della Signorina Mongomery” che non era Nina. Un moto di rabbia lo investì, com’era possibile che avessero scelto un’altra? Nina era l’unica ad aver superato la seconda prova e se aveva condotto le altre interviste come la sua, non vi sarebbero dovuti essere dubbi, ma sembrava che la selezione fosse stata una gran farsa.
“In tal caso mi dispiace aver partecipato a questa montatura. Non so chi sia la signorina in questione, ma se posso dire la mia la signorina Wright è stata quella che oggettivamente è riuscita a gestire meglio le varie situazioni.
Landie sembrava curioso di saperne di più.
“Mi scusi se sono indiscreto, ma la conosceva da prima?”
“Decisamente no e se vuole saperlo le nostre presentazioni non ufficiali sono state a dir poco singolari e disastrose”. Gli raccontò del giorno prima.
Congedatosi dall’attore Landie andò a vedere con calma i 25 video. In particolare si soffermò su quelli di Susan Mongomery e AnnLynn Wright.
“Ma che diavolo….” A sera inoltrata dallo studio della direttrice alle orecchie delle donne delle pulizie giungevano stralci di conversazione sussurrata, urlata e frammentata.
“Perché lei?”  
“Te l’ho detto siamo in debito con suo padre”        
“Perché questo teatrino allora?”       
“Perché, perché, non farmi il terzo grado Stephan, non ti devo nulla!”      
“Almeno guarda i video”.     
“Credimi ho origliato, ho sbirciato, ho guardato le prime 5 interviste. Vorrei ma non posso. Domani convocherai le ragazze e dirai loro l’esito”.  
“Va bene Marion, ma sappi che domani sarà il mio ultimo giorno di lavoro qui.”  
“Stephan, io…pensaci.”        
“Anche tu.”
A notte fonda Landie sentì squillare il telefono.     
“Pronto chi è?”          
“Spero che il suo telefono non sia sotto controllo. Sono Rob.”      
“Mr Pattinson?”        
“Vorrei chiederle un favore.”
“Se è per quella cosa di oggi non credo di poter farci nulla. Gliel’ho già detto e non dovevo lasciarmi andare a quelle confidenze con lei.”
“E invece ha fatto bene a dirmelo. Volevo solo dirle che non accetto il mio compenso. Voglio che diate quello che mi spetta alla signorina AnnLynn”.
Quel ragazzo dimostrava di essere una spanna sopra gli altri; il fervore nella sua voce, la risolutezza, la disponibilità; tutto in lui lo affascinava.
“Dei suoi soldi può fare ciò che ritiene più opportuno Mr Pattinson. Quindi direi che in questo caso, posso acconsentire.”
5 mesi dopo.  
“Robert ti vogliono al telefono è Nick.”       …il suo agente.
“Ehi Rob devo farti avere un fax con tutte le richieste per le prossime interviste ti ho segnato quelle a cui non puoi mancare. E ce ne sono altre che puoi decidere se accettare o meno, di giornali minori.”
“Ok manda pure a casa, stasera li guardo”.
“buon lavoro bello!” e chiuse la telefonata con una allegra risata. Prima o poi avrebbe fatto ingoiare a Nick tutti quei fax!     Anche se di solito quell’interminabile spulciare tra “x” già segnate e punti di domanda vari voleva dire che il film era arrivato in post produzione.
E infatti, finalmente anche l’ultima fatica cinematografica era giunta al termine. La macchina da presa era ancora fumante che già si riaprivano le danze del marketing. Il sipario non calava mai.
Quella sera aveva solo voglia di dormire, ma la lucina del fax gli ricordava che doveva rispondere a Nick.
Pochi minuti dopo, vagliate le opzioni, mandò una mail al suo agente. Il 13 maggio avrebbe rilasciato un intervista a Ciack&rewind. Una rivista pressoché sconosciuta, si sentiva un buon samaritano, forse avrebbe dato una mano ad un editore emergente. Sorrise di nuovo, picchiettando la penna sul nome in corsivo accanto a quello della testata.
13 maggio      
Le mani gli sudavano, come sempre, l’unica variabile nota era che…
“Ciao Nina”
“Robert, è un onore che il tuo agente abbia acconsentito di accettare la nostra proposta di intervistarti”. Nina gli strinse la mano, mentre il sorriso di Robert l’accecò letteralmente. Era stato difficile resistere in quello stanzino e lo era ancor di più ora che si trovava a doverlo affrontare sul serio. Quella non era una simulazione.
“L’onore è mio e se devo dirla tutta, se proprio vuoi ringraziare qualcuno il mio agente non è la persona giusta” Nina sembrava non capire. Ma appena Robert si indicò con l’indice la ragazza assunse un’espressione imbarazzata che lo fece sorridere di più.
“Allora non sono l’unico a perdere il controllo durante le interviste. Credevo fossi una macchina da guerra!”
“Scusa mi hai del tutto spiazzata, non credevo che scegliessi tu con chi parlare.”
“Effettivamente di solito è così, ma rare volte Nick mi concede questo onore e appena ho visto il tuo nome”
“oh wow…Oh merda! scusa stiamo perdendo tempo. Ho solo 10 minuti”
“Tranquilla se non hai altre interviste in agenda potremmo allungare tranquillamente fino a20 minuti.”
“o-ok, se per te va bene però cominciamo, credo che userò il primo minuto per rivedere le mie domande.” Era imbarazzata da morire, così diversa dalla prima volta. Forse alla fine M3 aveva visto giusto: non era adatta a quel ruolo; passata la determinazione da competizione non rimaneva che una giovane ragazza infatuata di un attore, come tutte le altre.
Si sentiva completamente fuori luogo e impotente; ma una scossa la riscosse da quel buco nero di pensieri. La mano di Robert sul suo polso le fece riacquistare un barlume di lucidità.
“Nina, credo tu non abbia bisogno delle domande scritte da altri. Improvvisa, è quello che mi ha colpito di te”
Robert si stupì di come quella frase gli fosse uscita così spontaneamente,non era possibile! ci stava provando con una giornalista? Ma che gli prendeva? Poteva avere sì e no vent’anni!
“Robert, alla fine non mi hanno presa alla M3 quindi è già un miracolo che io sia qui. In realtà sono solo una che ha avuto un colpo di sfacciata sfortuna visto che la mia collega è malata da tre giorni.”
“Avanti Nina, il tempo passa fammi la prima domanda” il suo sguardo bruciava la sua pelle.
“ok, bene, quindi… sei libero stasera?”
La ragazza si portò subito le mani alla bocca, sembrava un cerbiatto impaurito. Nel giro di una frazione di secondo, raccolse le sue cose mentre Robert scoppiò a ridere. La ragazza ormai rossa in volto, si alzò per uscire.
“Nina, fermati ti prego, non ridevo di te. Devo dire che sei la migliore. Mi spiazzi e non sei per nulla scontata.” La ragazza non riusciva più a guardarlo in faccia.
“AnnLynn se potessi ti ordinerei di guardarmi e sì questa sera sono libero e vorrei tremendamente che tu volessi uscire con me. Ma di questo non far cenno nel tuo articolo”
La ragazza lo fissò turbata.
“Robert, credo non sia professionale. Potrebbero pensare che sono una raccomandata” Il ragazzo si arrabbiò moltissimo
“Credo che siamo entrambi maggiorenni e che ci siano ben altri raccomandati, ma questo è un discorso che vorrei affrontare magari davanti ad un buon vino e con una piacevole compagna”
“Robert non credo di riuscire a continuare quest’intervista.”
Chiaramente quanto involontariamente si era esposta, di fronte ad un attore che le piaceva un sacco, ma del quale non conosceva altro che le interviste rilasciate negli anni, la straordinaria capacità di interpretazione e che decisamente aveva una vita incasinata e che, stando al gossip più o meno accertato frequentava ragazze che con lei non avevano nulla a che vedere. Insomma si era appena messa in ridicolo.
Senza pensare oltre il ragazzo si inginocchiò di fronte a lei occhi negli occhi, le passò un dito lungo le gote fino a farle rialzare il mento. Facendo presa sui braccioli della poltroncina si sporse fino a catturare con un bacio leggero le sue labbra.      
La ragazza ne restò turbata.
“Nina ora siamo in due ad aver messo in tavola delle emozioni forse un po’ scomode, questa intervista è spinosa per te tanto quanto lo è per me. Ora, per favore vorresti farmi le tue domane prima che decida che le tue labbra meritano di essere baciate per più di qualche secondo?”
Nina estrasse il foglietto e sospirò affranta guardando il ragazzo di fronte a lei. Il suo sguardo severo, misto a qualcosa di ignoto, (forse dolcezza?) la spinse verso la decisione che avrebbe decretato il suo prematuro licenziamento.

Terminati quegli strani 20 minuti, in cui la ragazza non aveva seguito minimamente le domande richieste dalla sua redazione, mentre Nina raccoglieva le sue cose Robert scribacchiò poche righe su un foglio di carta, poi ne prese un altro e riprese a scrivere. Li porse a Nina giusto prima che lei si congedasse. Quando gli occhi nocciola chiaro della ragazza incontrarono le iridi verdi di lui, notò che l’imbarazzo aveva contagiato anche il bell’attore.      
“ok saltiamo i convenevoli. La prima è per il tuo capo. Nel caso in cui avesse da ridire sul cambio delle domande. La seconda invece è sempre per il tuo capo, nel caso in cui volesse parlarne direttamente con me per approfondire, ma…se invece del tuo capo, che non conosco e che non tengo a conoscere, volessi chiamare o scrivere tu per dar seguito alla tua prima domanda, che mi hai assicurato non farà parte dell’intervista, ecco…io ne sarei contento”.           
Oh porca miseria, Robert le aveva appena lasciato il numero di telefono privato?!
“Robert posso fare un’ultima domanda?”    
“La metterai nel tuo articolo?”  
       
“Dipende da te”        
Era ora di prendere il coraggio a due mani ed esporsi. In fondo lui l’aveva appena fatto. Al limite l’avrebbe fatta sbattere fuori o denunciata per molestie.
“Hai mai baciato una giornalista?”   
Lo sguardo del ragazzo si illuminò e il suo sorriso si aprì in una calda risata.
“Mai prima d’ora” e invece di stringerle la mano per congedarla la accolse in un incerto abbraccio prima di cercare quella bocca che era capace di dire cose tanto intelligenti quanto strane o assurde. Una bocca che, decisamente, valeva la pena di essere scoperta.

 
Spero che quest'accozzaglia di pensieri sul nostro bell'attore, vi abbia tenuto compagnia, di non avervi annoiato e di ritrovarvi, silenziosi o meno, in altre mie fantasie scritte.
Grazie a tutti quelli che passeranno in queste pagnine.
T.

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Capitolo 5
*** First KStew Award ***


First KStew Award[1]

Cannes 2014 Presentazione di Sils Maria

Che differenza assurda rispetto a due anni fa. Ricordo ancora l’agitazione che mi pervadeva. La frenesia nel cercarlo tra la folla. Sarebbe arrivato assieme agli altri? L’avrei notato già sul red carpet? Ma ancor di più ricordo quando Tom mi aveva sussurrato all’orecchio “questo vestito lo farà impazzire, sei perfida”. Avevo scelto quel vestito rosso proprio per farmi notare da tutti. Volevo che mi cercassero e che capissero che ero lì per lui. Il mio Rob. Peccato che per un errore dovuto ad una paranoia assurda, di lì a pochi mesi, avrei assecondato l’impulso di un attimo, rovinando tutto.
Non avevo tradito Michael ed avevo tradito Robert. Scuoto il capo davanti ai flash. Sembra quasi che voglia darmi una sistemata ai capelli tinti di un rosso assurdo. Li odio, ma per esigenze di copione dovrò tenerli così ancora per un po’. Chissà cosa avrebbe detto lui nel vedermi tornare a casa subito dopo la tinta.
Ma non posso concedermi di fantasticare su qualcosa che non avverrà mai.
Pochi mesi dopo aver ammesso pubblicamente il mio errore ed il mio amore, non so come, Robert si era presentato a casa dei miei. Mi rivoleva nella sua vita. In quel momento ho provato un’emozione così grande che faccio fatica ad esprimerla a parole. Avevo pianto molto in quei 12 mesi. Mi ero lasciata andare, diventando l’ombra della vecchia Stew. Uscivo raramente, mandavo sempre più spesso i paparazzi a fanculo. Ero distratta e mangiavo pochissimo. L’unico stimolo a non segregarmi in casa erano stati i nostri cuccioli, Bear in particolare.
Vederlo alla porta quel giorno mi ha fatto ricordare cosa avevo perso. Anche lui era triste, ma rimaneva comunque bellissimo. Non sono riuscita nemmeno ad invitarlo dentro; credevo quasi che avrebbe fatto dietro front senza dire nemmeno “ciao”. Invece ha imprecato e mi ha presa tra le braccia sussurrandomi “torna a casa Kris. Voglio provarci”.
Mi stava dando una seconda occasione, proprio lui che aveva ammesso in un’intervista che chi tradisce non merita la sua compassione. Per i primi giorni ci siamo studiati a vicenda; ci siamo assaggiati titubanti, cosa che non ci era successa nemmeno ai primi tempi. Era così frustrante sentire esplodere la voglia di averlo e dover pazientare. Anche se con Rupert non ero andata fino in fondo, Robert aveva perso la fiducia in me. Come dargli torto?
Quando le cose sembravano finalmente essersi aggiustate è arrivata invece la rottura definitiva. E per la prima volta non centravano i paparazzi. Non c’erano ombre sulla nostra storia. Uscivamo alla luce del sole. Nessuno malignava, eppure, una sera, tornando a casa ho visto che stava caricando le valigie sul suo pick up.
Se fossi rincasata più tardi, probabilmente avrei trovato solo un biglietto d’addio, invece del suo sguardo contrito mentre mi salutava per l’ultima volta “ci ho provato, credimi amore, ma non ci riesco. È finita.”
Da lì in poi per me è esistito solo il lavoro, la mia famiglia, Alicia e poche altre amiche fidate. Possono attribuirmi tutti i flirt che vogliono. Ho perso l’amore della mia vita. Se non posso avere Robert, tanto vale non avere nessun altro.
Lo cerco tra la folla, chissà se sarà in sala, almeno per vedere il film. La speranza si infrange leggendo un messaggio di Tom. Nonostante tutto ogni tanto ci sentiamo ancora
“Stew, lui non c’è, ma tu sei stupenda. Sembri Jessica Rabbitt. Stendili!”
Apprezzo Tom, pur essendo il migliore amico di Rob non mi ha completamente tagliata fuori. Mi fa perfino parlare con Marlow al telefono e, se capito a Londra per qualche promozione, usciamo sempre a bere qualcosa assieme.
Per il resto della manifestazione e per i giorni successivi cerco di non pensare che, a pochi metri da me, da qualche parte c’è anche il mio cuore.

Cannes 2014 Presentazione fuori concorso di The Rover
Passano gli anni, ma questa città sembra immutabile. Provo le stesse sensazioni ogni volta che calco questo Red Carpet. Le luci sulla croisette sono spettacolari. Il venticello sotto i gazebo è sempre pronto a scompigliare i capelli ed attutire le domande dei giornalisti. Cannes è così diversa dalle altre Premiere…bisogna provarla per capire. E poi se conquisti i critici che vengo no qui, puoi star certo che il film sarà apprezzato da tutti. È strano, ma è così. Per un istante mi investe un ricordo che pensavo di aver rimosso. In questi mesi di solitudine ho asportato chirurgicamente ogni ricordo di noi, ma il rosso del tappeto mi riporta a quando, dopo tutto il calore degli applausi, finalmente su quel terrazzo ci eravamo lasciati andare di fronte a tutto il mondo. Mi accorgo di aver conficcato le unghie nei palmi delle mani “perché l’hai fatto Stew?”. Mi spettino i capelli. Tutti ormai sanno che lo faccio quando sono in imbarazzo, non immaginano nemmeno che il motivo per cui ora sto torturando la mia cute è che sto disperatamente cercando di estirpare il ricordo dei suoi occhi, così verdi da farmi impazzire ancora. Spero con tutte le mie forze che non sia presente in sala e so per certo, che se lo fosse il mio corpo lo sentirebbe. Non so perché succede nè perché mi è successo soltanto con lei, ma spero che presto accada con qualcun’altra. Nel mio cuore non c’è più posto per Kristen. Non deve.

O --- O ---- O
 
Quant’è piccolo il mondo di Hollywood, sembra impossibile che se un attore si accoppia con qualcuno, la sua nuova metà sia una persona non estranea al jet set. Non mi sorprende che attribuiscano i flirt più disparati a Robert; sono talmente abituata per esperienza personale, che non temo ciò che scrivono i tabloid. Sono tutte donne così “scontate” che mi fa quasi sorridere. Fa male comunque veder le sue foto accostate alla mia con una grossa croce sopra o con un cuore spezzato e quelle delle altre incorniciate da cuori. A chi donerai il tuo cuore Rob? Ogni volta che ci penso non riesco a trattenere le lacrime, non riesco a non prendermi a pugni per il mio errore. E non riesco a darmi pace, perché l’odio che provo per me stessa mi accompagnerà per sempre. Stavo già piangendo quando la telefonata di Alicia mi riporta nel mondo reale. “Kiki hai letto?” E so già che non sarà il solito gossip, Ali non mi disturberebbe per una cazzata.
“dove?” ma sto già digitando sull’ i-pad gli unici due siti di gossip che non pompano le notizie.
E lo vedo, mano nella mano con una ragazza. Il cuore manca un battito. So che quella non è una montatura. Me lo sento, quella strana connessione che ho da sempre con lui me lo ricorda. Sento come se il petto si fisse squarciato dal dolore, come se fosse possibile una lacerazione più grande di quella che già ho. Il sito in questione non si espone sull’identità della ragazza, presa di profilo o solo di spalle. Ma io l’ho riconosciuta subito, l’abbiamo sentita cantare in un locale qualche tempo fa. Vederla mentre lui le stringe la mano, cristallizza tutto in modo permanente. Robert mi ha cancellata dalla sua vita. Ed ora dovrò rimettere insieme i cocci della mia esistenza.
I mesi successivi sono un inferno. Ho pensato anche di potermi innamorare di Alicia, ma non ho fatto altro che aggiungere un’altra cazzata al mare di cazzate che avevo già combinato. È da mesi che non cerco sue notizie, ho proibito a Ruth di informarmi sulla sua carriera. Mi concedo solo di guardare tutti i suoi film. Sarò anche masochista, ma lo guardo con spirito critico, come se un giorno dovessi dirgli cosa ne penso della sua carriera. Ho appena visto in anteprima Life e, cazzo non smette di migliorare! È un attore fantastico e non potrò più dirglielo, nemmeno a distanza, in un’intervista. Susciterei un finimondo ora che c’è lei.
 
Innamorarmi di Tahliah è stato facilissimo, perché è diversa da tutte le mie ex. È completamente fuori dagli schemi. La sua bellezza è il suo fascino misterioso. Non ho ancora avuto modo di presentarla a casa, ma Richard l’ha già incontrata. Non è stato programmato e, per fortuna la mia donna ha gestito quell’incontro inaspettato, da vera signora. Papà non ha commentato, ma so che non apprezza il piercing al naso. So anche che, prima o poi capirà che l’immagine che Tahliah dà di sé è solo scena. È un personaggio pubblico ed è grazie al mistero che emana che tutti si interessano alla sua musica. Quando ho assistito al suo primo concerto ho visto invece come sia in grado di mostrare la sua anima al suo pubblico. È qualcosa di seducente, ho riconosciuto in lei quello che accade anche a me quando suono. È stato perfino eccitante. È in quel momento che mi sono accorto di essermi innamorato di lei, davvero.
E pensare che all’inizio abbiamo cominciato a frequentarci come amici, solo perché non essendo attrice avrei evitato che i siti di gossip ci annunciassero come nuova coppia. Più ci penso e più mi viene da ridere. Non pensavo mi sarei innamorato di lei. Non pensavo che comunque la piacevole piega che aveva preso la mia vita avrebbe fatto accanire i fotografi contro la Stewart; nonostante tutto ricordo bene come ci si sente a dover fuggire e giustificare i tuoi cari ogni cosa che viene pubblicata su di te.
Visto che gli ultimi articoli sui blog dicono che sto cercando una casa enorme con tanto di sala da ballo per la mia donna, vedrò di farle una sorpresa.
“ehi Jeremy, hai visto che si dice in giro?”
“Pattz, il mio lavoro per fortuna non ruota intorno a te. Ti ricordo che dopo averti venduto una reggia l’ho pure dovuta rimettere in vendita. Ma dimmi, in cosa posso esserti utile?”
“a quanto pare sto cercando una villa con annessa sala da ballo. Ne hai una disponibile?”
Jeremy ci pensa. Io ho tempo da perdere con lui. Tahliah si sta allenando in palestra, quindi ho ancora due ore prima di andare a prenderla. Forse le farò una sorpresa.

Il sorriso che ricevo quando la mia donna mi vede mi scalda il cuore. La stringo forte e la porto verso quella che spero essere una bella sorpresa. Stiamo assieme da sei mesi, ma i miei ventotto anni valgono per trentacinque. Che senso ha far la spola tra casa sua e casa mia?
Mi burlo un po’ della sorpresa che leggo nei suoi occhi scuri. Mi continua a domandare dove la sto portando.
“allora mi dici dove stiamo andando?”
“Sempre impaziente Twiggy, ora lo vedrai” parcheggio in quel momento.
“che ci facciamo in questo quartiere? Sai che ci abitava Kid Ink[2]?” No non lo sapevo, ma sta parlando di un rapper che non fa parte del mio background musicale. Approfondirò. Mi piace scoprire nuovi generi.
“vieni” Tahliah mi stringe la mano ed entriamo. Per fortuna non mi chiede perché ho le chiavi, pur non essendo casa mia. Forse comincia a capire. Jeremy mi ha fatto vedere la planimetria così so già dove portarla per cominciare il nostro tour.
“tu sei pazzo” non mi dà nemmeno un bacio; è troppo presa dall’odore di legno, dalle vetrate, dal soffitto altissimo. Quella sala è una meraviglia, lo capisco anch’io che non ci capisco un cazzo di danza. C’è anche l’impianto stereo. Se mi dice di sì, questa casa costerà una follia. Lo ammetto, nelle due ore di attesa ho studiato tutto alla perfezione. Collego il mio i pod allo stereo e faccio partire la musica. Sono troppo prevedibile? La stanza fa riecheggiare la sua canzone che preferisco. Quella che associo al sesso. Siamo distanti una ventina di metri, ma scorgo nei suoi occhi la scintilla inconfondibile. Anche lei lo vuole. Spero vivamente che nessuno ci abbia seguiti, né visti perché per la prima volta ho fatto sesso sul pavimento di una casa sfitta e devo dire che è stata un’esperienza esaltante. E le ho chiesto di venire a vivere con me, in quella casa.

Adoro vedere Tahliah allenarsi nella sala da ballo che le ho regalato. Adoro l’accoglienza che mi riserva quando torno a casa dal mio ultimo set. Adoro la discrezione di questa piccola donna, che non viene scalfita da nulla. Siamo io e lei. Sì, la amo.
Sto giusto guardando la mia donna ballare e mi sto eccitando da morire, quando il telefono comincia a vibrare nella tasca della mia giacca.
“July, come stai? Non ti sento da due giorni” mi piace scherzare con la Moore.
“Ho i figli che mi fanno impazzire, come sempre, ma va bene. Posso rubarti un minuto?”
“anche due, spara!”
Se ho capito bene, l’hanno eletta Presidente di una Giuria per la costituzione di un nuovo premio.
“So che è una follia, ma pensavo di riunire tutti gli attori che sono stati suoi coprotagonisti e tu sei uno di questi”.
Mentre July parla io già sto giocando ad indovina chi è. Dunque, con chi ho lavorato che possa avere una categoria di premio tutta per sé? Ho appena cominciato a stilare la lista di attori ed attrici con cui ho avuto il piacere e l’onore di lavorare. Lo ammetto, sono ridicolo, ma non riesco a procedere se non in ordine alfabetico e sono appena alla D.
“Ti prego non odiarmi” ed è qui che la sento, dopo tanti mesi, quella familiare scossa che risale dai piedi, lungo la colonna vertebrale e che si irradia nel cuore fino a farlo esplodere.
“dimmi che è uno scherzo”
“Ti giuro, non la vedrai nemmeno, devi solo vedere qualche spezzone dei film che ha fatto e dare un voto. Sarà una cosa di due orette, forse meno”. Non vedo un suo film da troppo tempo. Una volta avrei ucciso per poter vedere il suo volto sul grande schermo, vedere ogni singola lentiggine e i suoi dentoni bianchi sbucare da quelle labbra imperfette, ma così sensuali. Mi schiarisco la voce. E torno anche a guardare Tahliah che mi mostra il suo bel culetto, mentre fa uno stretching un po’ troppo provocante. Spero vivamente che non faccia così anche davanti ai suoi colleghi maschi.
“quando?” mi rendo conto di aver risposto troppo bruscamente a Jiulianne.
“il tempo di far montare gli spezzoni. Comunque tu sei l’ultimo che ho contattato.”
“In quanti siamo?” sto cercando di fare un conto approssimativo si sta parlando di 15 anni di carriera ai massimi livelli, coprotagonisti/e e registi.
“precisamente, 62 anche se in alcuni film avremmo dovuto invitare più di un attore” Mi sto chiedendo se ci saranno anche altri di Twilight
“sei riuscita a metter d’accordo 62 persone? Da quanto ci stai lavorando?” sto diventando isterico, forse troppo.
“Jody ha coordinato i registi, è lei che sta montando gli spezzoni. Tu però non hai ancora risposto”. Ok, devo ragionare professionalmente. Stewart è un’attrice che per un certo periodo ho stimato moltissimo e alla quale sarò sempre riconoscente.
“sono dei vostri. Fammi sapere quando”. Metto giù e mi avvento letteralmente sulla mia donna. Ho bisogno di sfogare la tensione accumulata nei jeans. Mentre mi perdo in lei la sensazione provata al telefono si affievolisce, ma nemmeno l’orgasmo violento riesce a spegnerla del tutto. July ha riattivato una connessione che credevo di essere riuscito a cancellare. Ma io amo Thaliah e sopravvivrò ad una stupida Réunion di attori e registi.
Due giorni dopo avviso Tahliah che ci sarà questo conclave in onore della Stewart; non ne è felice, ma si fida di me. E così mi ritrovo in mezzo ad una bolgia di colleghi. Sembra di essere ad un ritrovo di collegiali. Fa impressione cosa Jiulianne abbia organizzato per una ragazza di soli 24 anni. Veniamo richiamati all’ordine e Jiulianne e Jody ci rinfrescano il motivo della nostra presenza lì e ci invitano a guardare il video. Alla fine ognuno di noi dovrà compilare un questionario, che ancora non ho visto. Vorrei già sapere le domande.
Qualcuno alza la mano per un chiarimento. Merda è Angarano! Perché non ho pensato che avrei rivisto anche lui? Improvvisamente capisco che ho fatto un’enorme cazzata ad essermi presentato qui oggi. Sento di nuovo quella connessione riattivarsi. E fa male.
Le due donne lasciano il palco ed il silenzio in sala è quasi inquietante, da brivido. Tutti quelli che hanno recitato con lei o che l’hanno diretta sono seduti qui per darle un voto. Il nostro voto si aggiungerà a quello di un’altra giuria che deciderà se assegnare o meno questo nuovo premio. Se così fosse, ogni anno Kristen assegnerà una menzione, denominata come lei durante un evento. Molte attrici farebbero la firma per aver un onore come questo. Senza volerlo, immagino che faccia farà quando la premieranno, perché so che succederà. Cerco di concentrarmi.
Jody ha fatto un lavoro eccezionale. Ha montato il video in modo che fossero presenti tutti i film e non ha preso pezzi a caso, ha creato una nuova trama. È qualcosa che toglie il fiato, sembra quasi una biografia di Kris. Mi concentro di più, ne noto i cambiamenti fisici e recitativi. Già a quindici anni era un’attrice fantastica. Non mi accorgo del passaggio, ma rimango scioccato quando compaio sullo schermo. Ed è una pugnalata, quella strana sensazione si è concentrata nel cuore e me lo fa esplodere in mille pezzi, quando in due minuti vedo riassunti quattro anni di lavoro e vita. Mi sento come se una bomba fosse deflagrata in mille schegge. Non mi sento più il cuore. Per fortuna si accendono le luci e ci regalano una pausa. Corro fuori e fumo come se in quella sigaretta ci fosse la mia ragione di vita. Sento la mano di qualcuno posarsi sulla mia spalla, mi giro e sono quasi sorpreso – che scemo – di vedere Cath, Chris, David e Bill.
“ciao Rob”
“posso abbracciarvi tutti?” sono felice che mi abbiano cercato. La loro presenza mi distoglie dal dolore.
“come stai?”
“benone” ormai è diventato semplice mentire, quasi a tutti. Mhhhh forse a loro no. Mi guardano tutti seri.
“pensavamo avresti detto di no; ci fa piacere esserci sbagliati”.
“credevo sapeste si aver diretto una persona professionale” La mia battuta fa pietà, ma loro ridono ugualmente. Li ringrazio mentalmente e torniamo dentro.
Se il “primo tempo” si è concluso di merda il secondo inizia peggio con le scene di Snow White. Riprendo leggermente fiato con On the Road, ma giusto il tempo per ricordare che è il suo ultimo film che ho visto. Da qui in avanti è terra vergine per me.
Vedo una recitazione sempre più tormentata, la vedo crescere ancora; la vedo cambiare, maturare. Sono gli ultimi quindici minuti e continuo a ripetermi che sono un coglione. Ho permesso che per colpa di una storia andata male mi perdessi delle performance di alto livello. Anche se non sarò mai un suo amico e se non voglio vederla o frequentarla, sono stato un cretino a non vedere quei film. Mi sarebbero serviti a capire molto, di lei e molto anche di me.
Compilo il mio questionario e la promuovo a pieni voti su tutti i film dove non ha recitato con me. Sono stato crudele? Non credo, anzi le ho reso giustizia, perché non riuscirei ad essere obiettivo visto che in quei 5 film non c’è mai stata finzione. Ecco perché in quelli non sono in grado di darle un giudizio. Sono comunque sicuro che il mio voto sarà irrilevante. Saluto quelli che conosco meglio e torno a casa. Ho solo bisogno di trovare l’abbraccio della mia donna.

“Tutto bene?”
“Vorrei veder te a sta chiuso quattro ore – altro che due! - in una sala piena di colleghi a vedere video e rispondere a domande”
Cerco di sdrammatizzare, ma la verità è che sono scosso. Ho resistito a stento all’impulso di fermarmi a noleggiare tutti i film che mi sono perso in questi mesi.
“Vieni qui cucciolo” per fortuna Tahliah non indaga oltre e mi perdo in lei. Per la prima volta crollo esausto senza venire; per fortuna però sono riuscito a far godere lei. Mi accarezza la testa finché mi addormento e mi risveglio tra le braccia di Kristen.
Mi sveglio nel panico più totale Che mi sta succedendo? Sembra quasi sia rimasto scottato dal fuoco. Ho paura di guardare chi mi giace accanto. Se fosse veramente lei? Ma mi do mentalmente del coglione; sono sveglio ora e non vedo Stew da mesi. Accarezzo il corpo nudo e setoso della mia donna. “ti amo Twiggy”. Cerco di prender sonno, ma non ci riesco più.

O --- O --- O
 
Ruth mi telefona, sembra agitata. Felice, ma agitata.
“Kristen ho una notizia spettacolare per te” forse ha trovato un altro copione impegnativo. Ultimamente sono orientata a film dove mi si richiede di impersonare personaggi profondi e difficili da plasmare su di me. Sono alla ricerca disperata di un personaggio sul quale riversare tutto il rimorso che provo. Ma ancora non l’hanno inventato.
“Lhai trovato?” lei sa che mi riferisco al copione in questione.
“No ma, anche se so che non la prenderai bene, ho ricevuto un invito per te” io odio i Gala, odio gli eventi, odio i riflettori che non siano quelli di un set.
“Come devo vestirmi?” accetto passivamente qualsiasi cosa sia, se non mi oppongo sarà più facile da sopportare. Anche perché so che sono tutti eventi ai quali lui non ci sarà; Ruth è brava in questo. Ha capito che quello è l’unico motivo per cui rifiuterei categoricamente.
“Non lo so, ma dovrai fare uno sforzo notevole. Ehi Kris, non mi chiedi di cosa si tratta?” Ok vuole che glielo chieda, ma non ho voglia di perdere tempo. Ho bisogno della mia dose di Alicia per non cadere in depressione.
“Quando e dove?”
“Sai che a volte sia essere proprio stronza e ingrata? Ma va bene così. Non ti dirò di che si tratta. Ti chiedo solo di evitare pantaloni e giacca e di presentarti alle 21.00 di sabato al 117 di South Spring Street[3].”
“Ci sarò.”
Che si fotta anche il misterioso evento.
è così insignificante rispetto al resto della mia vita che mi dimentico di farne parola con Alicia. Potrei metter un vestito già indossato? Ruth mi ucciderebbe.
Così mi ritrovo senza un vestito e manca solo un’ora all’evento. Se chiamo Ruth e la supplico di trovare una scusa per la mia assenza quella mi uccide. Per fortuna Alicia mi conosce a memoria, mi ha vista nuda chissà quante volte ormai e ha occhio per le misure. Sembra un maschiaccio, ma sa cosa farmi indossare in queste occasioni. La chiamo e immancabile arriva a casa mia mezz’ora dopo, con una lunga confezione.
“Mi spieghi come ci riesci?” Mi sorride con quel suo sorriso strafottente.
“Ti conosco Stew e per preservare i miei nervi ho deciso di anticipare le tue paranoie. Ho un guardaroba dedicato ai tuoi futuri eventi e, prima che tu lo chieda, finanziato dai tuoi. Quando vedo un vestito che ti starebbe bene addosso lo prendo e lo metto via per occasioni come questa. E….no non lo vedrai mai. Si può sapere che cazzo di evento è? Ho cercato dappertutto, ma sembra il ritrovo di una setta segreta. Nessun sito ne parla.”
“Non l’ho chiesto a Ruth. Dai passami l’abito che se arrivo tardi mi uccide”. Alicia è un maschiaccio, ma sembra che tenga in mano qualcosa di prezioso. Oh mio dio, è un abito da sogno. Non che gli altri fossero meno belli, ma questo li batte tutti.
“Non sapendo l’occasione ho optato per questo, spero ti sia fatta la ceretta” ridiamo come due pazze.
Sì per fortuna sono glabra, ma avrei comunque avuto tempo di usar il rasoio. Ali mi accompagna fino all’indirizzo indicatomi da Ruth. Non conosco il posto.
“Vuoi entrare?” mi sembra il minimo dopo quello che ha fatto per me, anche se è in bermuda e t-shirt.
“Non è il caso. Ma poi voglio i dettagli.” E mi fa scendere. Sembra un’uscita secondaria. Entro nel buio più totale. Prendo quasi uno spavento quando sento Ruth che mi saluta, un po’ acida. Mancano solo due minuti all’ora stabilita.
“Pronta Kris?”
“No, ma tanto che differenza fa?”
“Sicuramente la tua faccia sarà si tutti i giornali domani”
“Devo cominciare a preoccuparmi?”
“Non lo so. Non hai voluto sapere di che si trattava. Ora vai segui Karim”. Chi è Karim? Forse è questo omone nero dotato di microfono, che mi sta scortando dietro le quinte? Non riesco ancora a capire dove siamo. Però comincio a sentire il calore di un palco. È in quel preciso momento che una scossa mi percorre la spina dorsale. Robert! Qualcosa che ha a che fare con lui sta per succedere.
Karim mi fa entrare mentre un applauso mi travolge.
 
Tahliah mi ha obbligato ad andare. L’invito è arrivato anche a me. La giuria ha accolto la richiesta confermando la nostra votazione. E ha voluto che tutti partecipassimo. Ho rifiutato di consegnare il premio, sarebbe stato ridicolo e terribile nei confronti di Tahliah, ma lei ha insistito perché ci venissi. Sono tra la folla, affondato in una scomodissima poltroncina di velluto blu, più o meno a 30 metri dal palco. Ma la vedo come se fosse ad un centimetro da me, grazie al maxischermo che ne proietta prima l’intera figura e poi il volto. È spaesata, come se non si aspettasse questa accoglienza. Fa tenerezza. Si accentua la sensazione alla base della colonna vertebrale. Cazzo è bellissima. Non sa perché si trova qui. Forse nessun altro in sala l’ha capito che Kris non è al corrente del premio. Anche perché, se così non fosse sui giornali ci sarebbe già stato l’annuncio della morte di Ruth, lei odia gli eventi mondani. Le mani mi sudano, è una cosa che non mi succedeva da un po’. Dal maxischermo regala un timido sorriso. È imbarazzata da morire; le leggo in faccia che si sta chiedendo perché abbia scelto quel vestito. Tranquilla piccola, sei perfetta. Mi rendo conto della deviazione di pensiero. Come ho fatto da passare da “Stewart” a “piccola”? Merda!
È Jody, la sua prima mamma cinematografica, a spiegarle cosa sta succedendo. Kris si dondola da un piede all’altro sulle sue gambe toniche e nude. Quando la regista finisce di parlare e cede la parola il mio sguardo vaga dal maxischermo al palco. La scarica accumulata alla base della schiena si irradia nel petto ed esplodo di orgoglio. È una sensazione che ho provato ogni volta che riceveva un premio. E mi trovo a sorridere, mentre sorride anche lei. Mi infilo le mani tra i capelli agitato, anche la sua mano si muove, ma si blocca. Forse si è ricordata all’ultimo momento che non ha i capelli sciolti. Se è possibile è ancora più bella dell’ultima volta che l’ho vista di persona.
“Cazzo – l’ha detto troppo vicina al microfono e l’abbiamo sentito tutti e qualcuno in sala ride – scusate è che non ho passato il corso di bonton.” Ha già conquistato l’altra metà della platea che non ha lavorato con lei. La vedo scrutare tra e prime file, poi sempre più in altro. Spero non mi veda.
“Merda….ops, scusate di nuovo. Allora ci siete proprio tutti? E siete qui per me? – si emoziona. Una forza mi sta spingendo ad alzare il culo da questa scomoda poltrona che mi farà venire la gobba. Vorrei scendere e darle io quel premio. Perché non l’ho fatto?! Ah già, perché amo Twig. – sono una ragazza fottutamente fortunata allora”. E sorride felice. Lei è felice su quel palco. Io sono felice?
Jody si avvicina e l’abbraccia consegnandole il premio.
“Aspetta Jo, non ho finito il mio discorso – e si prende un’altra manciata di minuti – vi ringrazio dal primo all’ultimo, non sono una scheggia in matematica; per diplomarmi ho dovuto girare un film tra una campanella della ricreazione e l’altra rispettando pure il coprifuoco, ma ho una buona memoria. E – conta sulle dita – qui dentro ci sono almeno una sessantina di persone con cui ho diviso non solo un copione, ma anche un pezzo della mia vita. Chi più chi meno vi porto sempre nel cuore e vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato - ora piange d’avvero - scusate è che è un’emozione fortissima.” Mi trovo a piangere con lei. Ma per cosa sto piangendo?
Anche Jody si emoziona, così Julianne sale sul palco a dare una mano e spiega a tutti cosa succederà dopo questo First Kristen Award. Il prossimo appuntamento sarà in concomitanza con i Teen Choice Award e Kris potrà consegnare il suo premio in una delle categorie già presenti in base al proprio gusto. Personalmente credo sia una figata. Ora che il premio è stato consegnato possiamo andare a casa? Credo di non riuscire a gestire ancora per molto le emozioni che sto provando. Ma a quanto pare dovrò tener duro, perché gli organizzatori hanno deciso di festeggiare Kris con alcune esibizioni. Ci sono tre band che adorava quando stavamo assieme e sono qui stasera, i Kings of Leon, i Band of Horses e, mi venga un colpo c’è Jackson con i 100 monkeys! Osservo Kris dal maxischermo, si asciuga le lacrime. Vorrei baciarle quelle lacrime. Quando penso che sia tutto finito, cominciano le domande dei giornalisti presenti in sala. Sono stati selezionati, quindi spero che non facciano domande scomode. Speranza vana.
“Signorina Stewart, che effetto le ha fatto sapere che tutti i suoi colleghi, vampiri e umani sono venuti per festeggiarla?” una furia cieca mi fa fremere; vorrei prenderlo a cazzotti quel coglione. Vedo un secondo di smarrimento sul suo volto. Sembra le manchi il fiato. Ho la presunzione che mi stia cercando tra la folla. E non dovrei avere certi pensieri. Non ora, né mai.
“L’ho già detto prima. Sono onorata e li porterò sempre nel cuore”. Ho bisogno di scappare per ricordarmi che l’ho lasciata io e invece rimango inchiodato dalle sue parole. Non è che voglio pensare di far parte del suo cuore, lei sa che sono qui e l’ha detto anche per me. Peccato che io abbia scelto un’altra alla quale donare il mio cuore.
“Signorina Stewart, tra un mese consegnerà la sua prima statuetta. Crede che un giorno scalzerà il premio Oscar?” che domande stupide. Kris ride.
“Beh ammettiamolo, fisicamente la statuetta degli Oscar non regge il confronto - e si alza in piedi, atteggiandosi a diva; tutti ridono – ma sarebbe ipocrita a 24 anni pensare di poter diventare immortale”. Ancora un riferimento al nostro passato.
“Kristen – è Josh il nostro preferito a prendere la parola – hai già trovato u nuovo copione? E se non stai già studiando una parte, cosa ti piacerebbe diventare la prossima volta?” Josh non si smentisce mai, è il migliore, lo adoravamo entrambi.
“Non ti rispondo se non sali qui e mi abbracci” Noto che alcune cose non sono affatto cambiate in questi mesi. Lui la raggiunge e, a sorpresa lei lo bacia sulle labbra. Sento la gelosia corrodermi le vene. Non provavo questa sensazione dall’estate del 2012. Non dovrei provare certe cose per lei.
“Mi baci per evitare di rispondermi?” tutti ridono
“Solo per aggiungere la categoria bisex ai miei flirt. E anche perché non so come rispondere alla tua domanda. Sto leggendo alcuni copioni interessanti, ma non ho firmato ancora nulla e perciò non posso dire nulla. Però ti posso dire che non ho trovato il personaggio che sto cercando”.
“Puoi descrivercelo?”
“Ok, così magari i registi in sala mi confezionano una parte su misura – la vedo riflettere, sta scegliendo bene le parole da usare. E credo che lo faccia perché sa che ci sono anch’io in sala. Non è presunzione, sappiamo entrambi che siamo connessi in qualche strano modo. La chiamano chimica; per noi è qualcosa di più che empatia. È qualcosa che evidentemente non si può cancellare nemmeno amando qualcun’alto, perché io Tahliah la amo – scusate non ci riesco”.
Cos’è che non riesci a dire Stew? Stavi per dire qualcosa di importante e ti sei fermata ed ora sei in imbarazzo. E io non so come salvarti. Grazie a dio ci pensa Josh.
“Immagino sarai ancora troppo emozionata da stasera per far mente locale. Grazie Kris ci vediamo alla prossima intervista” e se ne torna in platea.
Jody riporta l’ordine, in sala cominciava a serpeggiare un lieve brusio.
“Colleghi, amici, grazie per aver partecipato a questo ritrovo. Ci vediamo davanti o dietro la telecamera, in studio o per strada, magari ai prossimi Oscar, io di sicuro non ai Teen – e tutti ridiamo – grazie Kris, da parte di tutti noi. È stato bello e sarà bello lavorare ancora con te.” La mia vicina di poltrona piange, la guardo. È vestita come una pezzente e sembra un maschio; non la riconosco. Ricambia lo sguardo “tu sei Pattinson!” a quanto pare lei mi ha riconosciuto.
“Mi spiace, ma non ricordo di averti mai vista”
“Si vede che non leggi i giornalacci, un punto per te” e si gira a guardare il palco.
“Come ti chiami?”
“O vorresti più sapere chi sono?”
“Non fa differenza, solo mi fa strano conversare con Nessuno”
“Mi saresti simpatico…”
“Se?”
“sS non sbavassi dietro alla mia ragazza – e mi tende la mano – piacere Alicia Cargile”
Non ci posso credere, Kristen ha una fidanzata. Non importa che sia una donna. Lei mi ha dimenticato.
“Piacere di conoscerti, ma ti sbagli. Sono fidanzato”
“Con la ragazza sbagliata a quanto pare. Ti avviso un’unica volta, non ti avvicinare a lei”. Questa è pazza. Me ne vado prima di riempirla di pugni. Si comporterà pure da uomo, ma una donna non la picchierò mai.
Nemmeno l’aria della notte mi riesce a calmare, sono perso in troppi pensieri. Vedere Kristen, sentire le sue parole, sapere che ha una compagna. Non importa che non stia con un uomo, se l’ha toccata, baciata, se ci ha fatto l’amore assieme per quanto strano possa essere strano, mi lacera il cuore. Credevo però di esserne immune, grazie a FKA. A quanto pare non è un amore forte abbastanza. Ma che mi succede? Sono sobrio, ma ho gli effetti di una sbronza e sono intenzionato a dimostrare a me stesso che amo Tahliah.
Arrivo a casa che lei sta già dormendo. Mi faccio una doccia e la raggiungo a letto. Mi addormento all’stante. Il mio cervello mi ripropone parti della serata appena trascorsa. Sul palco però si esibisce Tahliah. E il volto di Kris diventa una maschera di dolore. Io sono combattuto tra il sentimento di correre a consolare Kiki e quello di dire a Twig di fermarsi. Esibirsi alla festa di Kris è quanto meno inopportuno.
Poi il sogno cambia ed è così vivido che mi eccito sul serio. Tahliah mi sta seducendo, la sento cercare le mie labbra, sento il suo inguine strusciarsi sulla mia erezione. Mugolo estasiato “oh sì Kris”, mi accorgo dell’errore, per fortuna è solo un sogno. E il sogno si fa sempre più vivido, le immagini di Tahliah e Kris si confondono nel mio respiro affannoso. Mi sento nudo, la sento sopra di me, sono eccitato da morire, mi sembra di stringere sul serio quelle cosce candide. Sento di nuovo quella strana connessione, “sto venendo Kiki”. Un bruciore si irradia sulla mia guancia e spalanco gli occhi. Merda, non era un sogno! Stavo facendo l’amore con Tahliah e l’ho chiamata “Kiki”. Sta piangendo, martellandomi di pugni e insultandomi tutto assieme. Cerco di calmarla, ma faccio peggio.
“Mi fai schifo!” beh dolcezza, mi faccio schifo da solo. Come ho potuto confonderle?
“Tahl, posso parlare?”
“Non c’è nulla da dire. Spero solo tu non te la sia scopata, ma, oh che scema pensavi fossi lei, quindi è come se te la fossi scopata lo stesso”
“Mi stai accusando di averti tradita con la mia ex?”
“Non è così Rob?!” è così. Dio, mi sento una merda, ma non abbastanza per implorare il suo perdono. Cristo era solo un fottutissimo sogno!
“Tahliah, mi dispiace”
“Anche a me. Forse è il caso che domani ne parliamo con calma”.
Mi lascia solo ne nostro letto.
“Dove vai?” ho paura che potrebbe farsi male, sembra sconvolta. Cazzo, Rob tu come la prenderesti se la tua ragazza sognasse di scopare col suo ex? Io come l’ho presa quando Kris ha baciato Sanders?
“Tranquillo non mi uccido per un tradimento onirico, ma ho bisogno di riflettere e non ci riesco con te nel letto; non dopo che mi sei venuto dentro chiamandomi con un nome che non mi appartiene”.
“Mi stai dipingendo come un depravato, cazzo Tahl, stavo sognando.”
“I sogni riflettono i nostri più reconditi desideri. Lo scriverò in una canzone. Cerca di dormire Rob”. Non cerco nemmeno di fermarla è furente e ne ha ragione. Ma come cazzo è potuto succedere? Per colpa di quella stramaledetta sensazione.
Rimango sveglio a controllare la sveglia, le ore passano lentissime.
Ci ritroviamo in cucina allo stesso bancone. Ho lo stomaco chiuso; sento che questa conversazione non mi piacerà.
“Ciao Rob” di solito non sono così i nostri risvegli.
“Scusami”
“Ci vorrà un po’. Sai cosa mi fa incazzare? – ovviamente no – è che forse avrei preferito che mi tradissi con lei sul serio”
“Ma che cazzo dici?” sono sconvolto.
“Pensaci, se fossi andato con lei, avrei potuto dirti che sei uno stronzo, che non ci tieni a me abbastanza, che ti meriti il mio odio. Invece mi hai tradita con un sogno.”
“Veramente non afferro la differenza Tahl. Anche se era un sogno ti ho tradita ugualmente”
“Sei ottuso Robert. Sei un fottutissimo ottuso inglese e io pure, a non accorgermi prima – credo stia impazzendo – credo che mentre facevamo sesso tu non abbia mai pensato a lei”
annuisco. Dio, sarei un emerito stronzo se l’avessi fatto.
“So che ci hai provato, ma a quanto pare non sei riuscito a cancellarla del tutto. Non abbiamo mai fatto l’amore così noi due. Stanotte è stato così intenso che per la prima volta mi sono sentita unita a te fin nel profondo” non è possibile che stia parlando di quella connessione; e se avessi una connessione anche con FKA?
“Come una scarica che parte dalla spina dorsale e ti invade il cuore fino ad esplodere?”
Annuisce.
“Lhai mai provata prima? Con me? Con altri?” devo saperlo.
“Solo stanotte e non proveniva da me, ma da te. Rob, mi dispiace, io ti amo sul serio, per come definisco io l’amore e, anche se so di essere la donna che vuoi amare, è un’altra che ami”
Cazzo ha ragione.
“Quindi che si fa ora?” e giuro, il mutuo è l’ultimo dei miei problemi.
“La casa mi piace, posso tenerla io? Ti pagherò anche l’anticipo, se mi dai del tempo”
“Ok.” Corro ad abbracciarla e piango come non succedeva da mesi
“Mi dispiace da morire Tahl, credimi” si è sentita così la mia Kiki dopo aver baciato un altro? Io mi sento morire dentro. Credevo che essere traditi fosse la cosa peggiore in assoluto, ma il senso di colpa del traditore è ancora peggio. Ora so cosa ha provato lei. Ora sono pronto per ricominciare davvero.
“Rob, le tue fan si schiferebbero se ti vedessero così” chi se ne frega delle fan, ora mi importa che Twig stia bene. Ipocrita.
“Come stai?”
“Sono stata meglio, ma anche peggio. Robert, ti giuro, sono felice perché sei un ragazzo sincero e leale. Quello che è successo è una cosa da poco. Se lo raccontiamo in giro ci riderebbero dietro, ma per me ha comunque un peso. E non posso far finta non sia successo. Non avrò mai completamente il tuo cuore. E questo non lo sopporterei. Però , prima di tornare da lei, pensaci bene. Perché se stavolta la lasci tornare, non puoi andartene di nuovo” sto perdendo una ragazza saggia.
“E' già impegnata a quanto pare e con una donna”
“Con la Cargile?” lei la conosce?!
“Kristen è sempre stata il mio punto debole, leggo molto su di lei. Tra l’altro è un’attrice che adoro, anche se non te l’ho mai detto. E ho visto tutti i suoi film – sono sbalordito e oltremodo confuso – non dico che non abbia avuto una storia con quella o con altre donne, ma ti posso assicurare che non ne è innamorata”.      
Un mese dopo…       

“Ali ho fatto bene?” devo esser una masochista ad aver deciso di consegnare il mio premio proprio a lei. domani i giornali ne parleranno come lo scoop dell’anno, la Stewart che consegna il premio alla fidanzata del suo ex: lo vuole riconquistare con una statuetta? Ma FKA se lo merita. La colonna sonora che ha composto per quel film è splendida.
“Sei una pazza masochista, ma stai facendo la cosa giusta”. Mi lascio baciare da Alicia; so che lei prova una forte attrazione per me, in alcuni momenti ho pensato di provarla anch’io, ma non è così. Le voglio un bene dell’anima è la mia ancora, ma non potrà mai sostituirlo, nessuno lo potrà mai.
Il vestito che mi ha fatto indossare stasera è in tema con i teen choice: shorts in pelle rossa. Tacchi altissimi, una giacca in cotone e una top semitrasparente. Il taglio asimmetrico è scompigliato. Non ho intenzione di farmi la messa in piega.
“Ok Ali, andiamo? Stasera verrai con me sul red carpet”
“Oh no, non ci penso nemmeno!”
“Perché?” non ha scuse valide. Lei è importante per me.
“Perché un certo attore molto British, non apprezzerebbe di vederti abbracciata a me davanti ai flash dei giornalisti.” Di cosa, anzi di chi stai parlando? Ruth me l’avrebbe detto. La guardo. Scuote la testa.
“Ruth ti ha evitato una crisi di panico. Devi consegnare il tuo premio e questo è l’unico motivo per cui sapere o meno che lui ci sarà, a te non cambia la vita” invece cambia eccome. Lei verrà con lui. Io non ce la posso fare a vederli assieme. Separati magari forse sì, assieme no. Sento salire il panico. Per fortuna Ali mi fa stendere a letto, mi slaccia il reggiseno e mi solleva le gambe.
“Respira Stew. Con calma, respira. Visualizza l’oceano e le onde. Respira”.
E torno a respirare normalmente. Mi ricompongo.
“Proprio perché ci sarà lui, ti prego non farmi andare da sola” sta cedendo.
“Sei ridotta proprio male se sei disposta ad accettare che ti definiscano la mia amante”. Non mi importa più di nulla, da troppi mesi.
Il red carpet è come me lo ricordo. So di non doverlo cercare, ma lo sento; finirà mai questa orrenda sensazione che mi pervade e che mi lacera il cuore? Lo intravedo con la coda dell’occhio, hanno appena lasciato il red carpet. Chissà se si è accorto che sono accompagnata anch’io.
Tra poco Kristen consegnerà il premio. Il bello di questa menzione speciale è che lei può assegnare il premio a chiunque, in lizza o meno. Conoscendola rispetterà le categorie, ma consegnerà il premio a chi non l’ha ricevuto. Ho accompagnato Tahliah perché sto cercando di rimediare al dolore che le ho causato, Non che le serva un po’ di visibilità in più, lei è bravissima, ma ha bisogno di tranquillità ora che sta per cominciare il nuovo tour e se posso essere utile, le starò accanto da amico. Nessuno sospetta ancora della nostra rottura.
Sono agitatissimo, ho intravisto Kris mentre stavamo lasciando il red carpet, è la prima volta che la vedo accompagnata. Con le’ c’era la stessa donna che era seduta accanto a me quella sera. Credo avesse detto di chiamarsi Alicia. Sono geloso marcio.
Eccoci alla consegna del premio per la miglior colonna sonora; FKA non è tra i candidati, ma nelle altre categorie c’è il film al quale lei ha collaborato. Vince Burwell. Quanti ricordi con lui.
Ora manca solo il premio KA. Kristen sale sul palco. Tahliah mi guarda e sorride, si china e bisbiglia “inutile che ci provi, si vede lontano un miglio che la ami ancora” ho perso una ragazza, ma ho guadagnato un’amica.
E Kris incanta tutti col suo discorso su come è nato il premio. E quindi mi hanno chiesto di assegnare il mio primo premio stasera ed è curioso che ci sia questa assurda coincidenza. Ecco, voglio che sappiate che non si tratta di uno scherzo e vorrei che per una volta nessuno avesse nulla da criticare o domande sibilline da fare – questa premessa mi spaventa, dove vuoi arrivare Kris? – ho guardato tutti i film in lizza, ne ho visti molti altri che sono stati esclusi, il mio preferito è The Easter Cake[4], andatelo a vedere, ma nessuno merita il FKA più di FKA stessa. – la platea mormora. Devo aver capito male-  per la miglior colonna sonora che ho ascoltato, non me ne voglia Carter, il mio premio va a Tahliah Barnett. So che sei in sala.
 Ci inquadrano, Tahliah mi abbraccia e scende. Oh Kris sei un’incosciente. E ti amo anche per questo. Non ho più dubbi, ti voglio anche se tu stai con un’altra.
Tahliah la raggiunge, improvvisamente c’è il silenzio. Kris alza le spalle e si protende verso il microfono sul leggio
“Che facciamo ci abbracciamo o ci stringiamo la mano? Di solito a me cade il premio, quindi spero che tu non sia impacciata quanto me.” Tahliah la scansa scherzosamente rubandole il premio di mano e prende la parola.
“Grazie Kristen, ricevere il premio dalla mia attrice preferita è un onore” silenzio in sala. Poi i riflettori si puntano su di me. Perché su di me?
“Non credevo di dover ammetterlo davanti a tutti; inutile anche che nasconda che ho pensato che non avrei mai immaginato che sul palco potessero convivere ed abbracciarsi due ex di uno stesso ragazzo– ora il brusio è diventato un vociare, i giornalisti presenti fanno quasi a botte. Kris ha puntato gli occhi su di me, sembra pietrificata. Se mi muovo di qua mi salteranno tutti addosso.  – sei una persona onesta e un giudice imparziale. Grazie. Ora posso cantare?” Per fortuna la battuta finale ha stemperato un po’ l’atmosfera, anche se intorno a me sento mormorii sommessi. Dean mi intercetta e mi scorta fuori. In questo momento voglio sono sapere che Kiki sta bene. Ma che è saltato in mente a Tahl?
“Robert qui fuori sono tutti impazziti. Dobbiamo andare via subito.”
“Non prima di aver visto come sta lei”
“Alicia mi ha detto di riferirti che Kris sta bene” Alicia un cazzo, io voglio vedere Kris.
“Non me ne vado senza di lei”. Dean mi guarda sorpreso. Non sono mai stato più determinato di oggi.
“Per di qua allora” Corriamo verso i camerini. Da uno è appena entrata una figura che credo appartenga alla compagna di Kris. Le unghie mi si conficcano nei palmi. Busso alla porta quasi a volerla sfondare “Kris apri, sono io”
Silenzio.
“So che sei lì con Alicia, apri è importante” La porta si apre, Alicia mi lascia passare.
“Vi lascio soli” anche Dean rimane fuori.
Sto per esplodere, la connessione è più forte che mai in questo momento, sento quello che prova e credo che anche lei senta come mi sento; mi trattengo a stento, anche se vorrei baciarla.
“Kris, non avevo idea del discorso che avrebbe fatto”
“E' stato un premio inaspettato vero?” Ti prego Kiki guardami.
“Credo che abbia detto più del dovuto” andiamo devi aver capito che non stiamo più assieme.
“Non so che dire Rob.”
“Kris, guardami” e lei lo fa e vedo le lacrime rigarle le guance.
“Scusa non ce la faccio” e crolla a terra. Sta per andare in iperventilazione. Non aveva avuto più crisi di panico. Da quando sono ricominciate?
“Kiki, calmati, respira” da fuori Alicia ci intima di aprire la porta. Che la sfondi se ci riesce.
Intanto Kris riprende a respirare normalmente, al ritmo delle mie carezze che percorrono la sua schiena nuda.
“Ok ci sono, grazie”
“Kris, dimmi cos’è per te Alicia” devo saperlo dalla sua bocca.
“E' la mia migliore amica”
“Solo questo?”
“No, è la mia ancora di salvezza” quanto stai soffrendo piccola guerriera?
“Kris…” vedo quanto sia combattuta; lo sento.
“Rob, credo tu debba andare, là fuori ti stanno dando la caccia”
“Lo stesso vale per te” vorrei abbracciarla e stringerla a me, ma solo ora mi rendo conto che sono io quello che l’ha lasciata, per due volte. Cazzo, sono io che l’ha illusa, sono io che si è rifatto una vita; è tutta colpa mia. Nemmeno mi accorgo che sto martoriando i miei capelli, è solo la sua presenza ed il sollievo nel riconoscere il suo tocco delicato che mi fa riprendere a respirare normalmente.
“Robert, calmati” Kristen sta facendo quello che poco fa ho fatto anch’io con lei. Ed io non ce la faccio più a resisterle, ceco disperatamente le sue labbra. Lei mi lascia fare, ma non ricambia il bacio.
“E' troppo tardi vero?”
“Non sopporterei un altro addio. Perdonami, non ci riesco” Perfetto, ora le parti si sono invertite. Per noi non c’è proprio speranza?
“Ti capisco” e santiddio sono sincero fino in fondo.
“No Rob, tu non puoi capire cosa vuole dire convivere col rimorso e con la paura di non fare abbastanza” invece lo so e lo deve sapere anche lei.
“Credimi Kris, so come ti senti perché anche a me è successo - e mi pianta addosso quei due fari verdissimi di cui mi innamoro di nuovo, mi fa proseguire – so come ti senti perché ho tradito Tahliah”
“Non tu; con chi poi?” dio quanta fiducia che ha in me questa piccola donna. La rivoglio. Tu mi rivuoi Kris?
“Con te.” Cade dalle nuvole “Peggio, sognavo te mentre ero con lei” Ammetterlo ad alta voce mi fa sembrare un depravato. Invece lei ride. Finalmente ride anche con gli occhi.
“Hai sognato di fare l’amore con me?”
“Sì e non sai quanto vorrei che non fosse stato solo un sogno. Kris, non ti ho mai amato così tanto come ti amo in questo momento. Lo so che non mi merito un’altra occasione, ma se mi ami ancora, ti posso giurare che il passato non sarà più un ostacolo. Vuoi ricominciare con me, per sempre?” Sono talmente emozionato che tremo tutto. Osservo ogni sua minima reazione. Cosa rispondi Kiki?
“Cosa intendi con per sempre?”
“Intendo che voglio andare fino in fondo Krtisten; voglio riconquistarti e prima di convivere sposarti. E se potessi scegliere vorrei farlo il prima possibile. Perché non riesco proprio a stare senza di te. Ci ho provato, credendo di riuscirci, ma appena ti ho vista ho sentito che nessuna potrà mai sostituirti” e capisco che per lei è lo stesso.
“Allora vorrei cominciare questo ‘per sempre’ con un bacio, se per te va bene” non chiedo di meglio.
La stringo a me, la accarezzo tutta, fin dove le mie braccia lo consentono. E finalmente mi lascio travolgere da quella scarica che mi scuote fin nel profondo e che mi fa sentire di nuovo vivo.
Non ho dubbi, questa volta sarà per sempre.

 
 
[1] Non potevo evitare di inserire tra le donne di Robert anche la sua ultima ragazza, Tahliah, meglio nota come FKA Twig. Non me ne voglia la ragazza (che dubito fortemente verrà mai a conoscenza di questa OS) ma pochi giorni fa, in vena di puro masochismo ho digitato in youtube il binomio “Pattinson Stewart” e mi sono imbattuta in un montaggio di foto tratte da Cannes 2014. I due non stavano più assieme, ma continuano ad avere una mimica facciale simile. Insomma sembrano essere connessi ed in contatto empatico. Così, avendoli amati alla follia, ho pensato di concedermi un insperato lieto fine anticipato. Loro sono giovani, la vita è lunga; ci si innamora anche a 60 anni. Non è detto che, forse i loro destini non si incontreranno di nuovo.
[2] Pare sia un rapper, rivelazione 2014, di Los Angeles. Ammetto di non aver ascoltato nulla di suo  : )
[3] Il posto in cui Kristen si recherà è l’Orpheum Theatre sito però al numero 842 di South Broadway Street. Ammetto di non esser mai stata a Los Angeles e di non conoscere questo teatro. Immagino che debba avere un’uscita secondaria e guardando lo stradario la south sPring Street è quella più prossima. Il numero civico corrisponde ad un altro locale. Mi sono presa questa licenza topografica  ; )
[4] Pura fantasia, visto che l’ultima edizione è avvenuta il 10.8.2014 e la prossima si terrà il 9 agosto 2015. Quali film ci saranno? Allora ho giocato un po’ con uno dei film in cui ha recitato Kris The Cake Eaters. Bislacco vero? Ma questa OS celebra la mia coppietta preferita ed ogni riferimento non è assolutamente casuale.

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Capitolo 6
*** Fairytale of New York ***


OS che ci riporta indietro nel tempo…
It was Christmas Eve[1]


Non capisco perché più mi ostino a non pensare a lei e più tutto intorno a me un colore, un profumo, una canzone mi fa precipitare nei ricordi.
E’ il primo anno che non passeremo il Natale assieme ed ero tentato di disertare il pranzo, ma mamma Claire ha minacciato di venirmi a prendere di peso e di portarmi a casa, tirando le mie povere orecchie per tutti i chilometri che ci separano. Credo a mamma manchi il nostro proverbiale senso dello humor, perché quando le ho detto che mi avrebbe spianato la strada per interpretare il nuovo capitan Spock, ha sbraitato qualcosa di incomprensibile perfino per gli alieni e ha riagganciato, scandendo un perentorio «Robert Pattinson, è atteso a Barnes tra 24 ore esatte, fuso o non fuso.»
Avrà inteso il fuso orario o si sarà riferita alla probabile stanchezza da jet lag?
Sta di fatto che se mamma ci richiama all’ordine, non c’è via di fuga. Tanto vale quindi indossare la maschera del figlio che, seppur impegnato torna a casa per le festività, sperando che nessuno faccia pesare l’assenza di Kristen.
Se penso che 12 mesi fa cantavamo le canzoni di natale al pianoforte, con le sue dita sopra le mie o che birichine si spostavano su altri tasti facendomi stonare, mi sale un nodo di malinconica angoscia. Sento un bruciore nella gola che non ha cura, né rimedio. È lì da mesi ormai. Non lo scioglie nemmeno il pianto. Lo so perché…perché ho ancora gli occhi rossi. Mi dicevano di piangere e di parlarne fino a metabolizzarne l’accaduto; l’ho fatto, eppure la sua immagine non se n’è andata. Brucia, porca puttana se brucia!
Atterro ad Heathrow in piena notte, solo Tom sa del mio arrivo. Ho pensato che era ora di vedere la mia figlioccia e i miei amici. Se mamma sa che questa notte dormirò a pochi chilometri da casa, senza esser prima passato a salutarla è la volta buona che ruba un auto dal salone di papà e mi investe in retromarcia. Sorrido a questo pensiero, perché Claire non ha la patente[2] e nell’intento di far fuori me, potrebbe pure sterminare un’intera città, ma mi ricompongo subito perché devo esibire passaporto e documento d’identità. Mi conoscono tutti, ma a quanto pare non l’unico aspetto positivo della mia notorietà non è un valido lasciapassare. Esser una celebrità è solo una gran rottura di scatole!
Sento due braccia cingermi le spalle e non mi serve il suo saluto per capire chi mi ha teso questo caloroso agguato. Sembriamo due amanti nella notte, “ciao Tom, mi sei mancato”. L’ho visto solo un mese fa, ma sul serio il mio migliore amico mi manca da morire da quando la nostra casa è vuota.
«Ben tornato Patz. Sienna è fuori in macchina» e la piccola?
Usciamo nella notte gelida e una piccola palla di pelo, corre instabile verso di noi.
«io Ob. Iiio Ob!» sarò pure scoordinato, ma non esito ad agganciare saldamente la piccola Marlow e a farla arrivare fino al mio viso. La guardo negli occhi, dio che meraviglia!
«Ciao piccolina. Come mai non sei a letto? »
«pecchè papà dice che aivavi tu. »
Salgo in macchina intontito più dall’amore di Marlow che dal freddo di Londra. Mi rendo conto che manco da casa da troppo tempo.


«Allora che ci racconti Rob? » è Sienna a rompere il silenzio che ci ha avvolti, da quando abbiamo messo la piccola a letto. Sinceramente vorrei che mi avesse chiesto come sta andando col nuovo progetto. Ho cominciato a scrivere un copione, spero che prima o poi qualcuno mi chieda di realizzarlo.
«A parte quello che dicono i giornali sto abbastanza bene.» Tom mi guarda scettico, sa che anche se non l’ho coinvolto molto, sono pressoché distrutto. Lui sa quanto amavo la mia piccola Stew.
Sienna mi versa una doppia dose di whiskey.
«Bevilo tutto d’un fiato.» è forse impazzita? Ma quando il suo bicchiere cozza contro il mio e lei mi guarda con un sorriso sghembo, capisco che è seria. Mi brucia la gola, ma questo bruciore anestetizza l’altra sensazione che occlude il mio esofago. A forza di frequentare attori di sit com ambientate nelle corsie ospedaliere tra poco userò termini come “ebefrenia”[3], “obnubilamento”[4] e “pirosi”[5]. Rido da solo.
«Ed ora che ci racconti Rob?» perfida! Mi ha fregato. Non lo reggo il whiskey. Sto lottando contro la mia lingua, ma ho perso il contatto col mio cervello. Ci metto meno di un secondo a rispondere.
«Non riesco a cancellarla. Sto da schifo. L’amerò per sempre.»
Tom mi abbraccia «passerà amico. Credimi, passerà»
L’alcol ha sbloccato le lacrime, ma non mi vergogno di essere una fontana vivente.
Ora le braccia di Tom vengono sostituite da quelle più femminili della sua compagna «Già domani canterai un canto nuovo. Abbi fiducia Rob, presto tornerai a sorridere.»
Come vorrei avessero ragione.
Per ora ho la certezza di barcollare fino al bagno e sperare che la doccia calda riesca a cancellare il potente effetto dell’alcol. Forse però dovrei farmi un altro goccetto se questo allontanasse, almeno per una notte, gli incubi che mi fanno rivivere quei momenti paradossali, passati quando Ruth mi ha consegnato tra le mani quelle foto…
24 dicembre ore 8.30
So che a quest’ora la casa è già sotto i fochi incrociati di mamma e Liz, mentre papà e Vic cercano di dileguarsi. Lo so perché ogni vigilia è così in casa Pattinson. Suono alla porta anche se ho una copia delle chiavi di casa in tasca.
«Rob?!» posso vedere chiaramente il nascere della domanda negli occhi di mia madre, così la prevengo
«Jet privato, ciao mamma» e la bacio sulle guance. Lei non mi chiede nulla, mi stringe forte e strattonandomi dentro mormora quasi tra sé e sé «sei dimagrito, troppo - non so che dire perché è vero – ma i miei bolliti e il plum duff[6] della nonna ti rimetteranno in sesto.» Fosse così facile sarei già obeso…
Mi lascio sballottare tra gli abbracci delle mie sorelle, comunico con gli occhi con mio padre, accarezzo il nostro cane. Eseguo semplici azioni, me ne rendo conto, ma di più non riesco a fare. Anche le luci mi sembrano diverse, eppure l’atmosfera natalizia mi ha sempre affascinato e credo che, anche quest’anno sia quella che da sempre caratterizza i natali qui a casa.
«Allora figliolo, quanto ti fermerai?» Ci siamo, papà ha dato il via alle domande, chi vincerà il premio per quella più imbarazzante?
A sorpresa interviene Vic, quella più legata a Kris «Lascialo stare papà è stanco.» Tanto vale affrontare il toro per le corna – a proposito di rognone – e dar loro un po’ di risposte.
«Posso restare solo 5 giorni, poi devo tornare per girare alcune scene. Non sento Kristen da 7 giorni e 20 ore e non credo torneremo insieme dopo quello che è successo, nemmeno se la Summit[7] mi implorerà. Vorrei dirvi che sto bene, ma credo che si veda che non è così. Ci sto provando. E questo è tutto; ora se non vi spiace vorrei sapere di voi.»
Mi guardano cose se fossi un maiale che vola, ma non ci mettono molto a schiarirsi la voce, tracannare del vino, alzarsi da tavola abbandonando i resti della colazione. Bene, li ho traumatizzati a dovere!
Il resto del giorno lo passo chiuso in quella che era la mia camera a comporre musica, ma riesco a creare solo delle cose struggenti. Le nocche leggere di Liz sulla porta mi riportano alla realtà.
«Posso entrare?» Lo farebbe comunque ormai che ha messo il naso dentro, quindi risparmio il fiato.
Si siede accanto a me e mi guarda come se volesse abbracciarmi, ma io non abbandono la mia chitarra. E lei se ne va. Ma il tempo di chiedermi quando sono diventato così stronzo e lei è di nuovo qui con il suo ukulele.
«Mamma mi ha mandata a chiamarti e ho pensato che prima di scendere ti servisse una motivazione» Liz è la sorella con la quale ho una particolare empatia; sarà perché ci ho giocato di più assieme, sarà per via della passione per la musica che condividiamo, sarà un caso? Quindi ho deciso che voglio capire perché è tornata con un ukulele.
«Ok» non sono loquace quando sto bene, figuriamoci ora che si avvicinano i canti di natale.
«Non so quanto è grande il tuo personale inferno, perché a me non è capitato, ma siamo tutti un po’ distrutti; non sappiamo come comportarci, quindi abbiamo deciso che quest’anno la tradizione dei canti di natale è sospesa. Però siccome non sarei capace di resistere un anno per attendere il tuo sorriso, volevo che mi accompagnassi con la chitarra. Sai Robby, credo che per quanto la mia filosofia spicciola possa sembrare superficiale, è meglio ora che non con un anello al dito. Tu non hai mai creduto nel destino, ma io credo che se così è andata vuol dire che là fuori c’è una qualche ragazza, che sta aspettando te - è il discorso più lungo che abbia mai fatto. Di solito noi ci esprimiamo con canto – ti va? »
«Ok» continuo con il mio monosillabo preferito. Posso essere più imbecille di così?
E Liz attacca a cappella una canzone che non sentivo da anni e che credo di aver cantato solo una volta ad una recita alle elementari, le sto dietro e capisco perché abbia scelto una canzone che non ricordo. Mi sta costringendo ad ascoltarne le parole e questi due se le “suonano” di santa ragione. È liberatorio sentire quel “Buon Natale stronzo!” e quel “prego Dio che sia l'ultimo insieme”, un pugno nello stomaco con l’atmosfera gioiosa delle note dell’ukulele. Al secondo ritornello le faccio il controcanto. Liz sorride, sa che è riuscita a sciogliere il nodo che mi attanagliava la gola. Si blocca all’ultima nota senza eseguirla; potrebbe sembrare che abbia ghigliottinata questa stupenda canzone, ma credo di sapere cosa vuole fare. E infatti ci ho preso in pieno.
«Ora cantala tu Tutta.» Evito di dirle un altro ‘ok’ perché cadrei nel ridicolmente ovvio e mi limito a fare ciò che mi ha chiesto. Comincio così cantare e a ricordare altri natali, l’invecchiare di tutti noi, ma la gioia che ogni anno proviamo stretti intorno al piano e la tristezza di quando mettiamo via gli addobbi, pur sapendo che ci sarà sempre un altro Natale. Ringrazio mentalmente tutti loro «Ehi gente, lo so che state origliando!» e infatti subito dopo la porta si spalanca e loro rimangono tra i due stipiti, senza però osare entrare nella stanza. Finisco di cantare e vedo Vic asciugarsi una lacrima. A dir la verità anche le altre donne di casa, eccetto il cane, hanno gli occhi lucidi. Dovrei essere imbarazzato e invece mi sorprendo a sorridere loro «Credo che di sotto ci sia una Vigilia da festeggiare, andiamo?»
Mentre gli altri ci precedono, sento squillare il telefono, è un messaggio ed è di Kris, ma io non lo apro. Ora ho voglia di brindare al Natale, il mio dolore potrà benissimo attendere per qualche ora.
Fine.
 
So che stiamo andando verso l’estate, ma potrete capire come funziona la mia testa se confesso che ad agosto in casa noi cantiamo Jingle Bell…forse è una reazione al caldo afoso ed un chiaro segnale che desideriamo un po’ di refrigerio? Vi lascio con la versione della canzone che adoro e che nel mio testo è interpretata da Rob&Liz https://www.youtube.com/watch?v=7gzJFwB0JzE

Ultime note alla OS
Mi sono spesso chiesta come la famiglia di Rob abbia reagito a ciò che stava accadendo alla nostra coppia adorata. Mi immagino i Pattinson come una famiglia affiatata ed unita e ho voluto accennare al rapporto con una delle sorelle. Perché nella vita di uomo non ci sono solo “fidanzate” ; )
Questa è la OS più corta che ho scritto; è stato un esercizio di riduzione quasi all'osso (di solito mi piace descrivere, infarcire di dialoghi, avere una trama più complessa) questa volta ho voluto fare una prova di empatia. Quanto riesco con poco materiale ad emozionare? Credo sia importante, per capire ciò che voglio trasmettere, ascoltare il brano proposto. Se vi va di lasciare un commento, sarò felice di rispondervi. T.

 
 
[1] È l’inizio della canzone dei Pogues, del 1987, che dà il nome a questo capitolo della raccolta di OS. A me non piace la versione originale, ma vi consiglio quella, cantata da Gianni&Sarah dei WOTE. La canzone si trova anche nel film P.S. I love you  ; )
[2] Ah beh, di questo non ne ho la più pallida idea; mi perdoni la Signora Pattinson se ho ecceduto con la fantasia  ; )
[3] forma di schizofrenia osservata in età giovanile, caratterizzata da malinconia, mania di persecuzione o grandezza, violenza
[4] momentanea perdita della facoltà intellettiva, mnemonica, percettiva associata a senso di disorientamento
[5] bruciore retrosternale, è un sintomo dolorifico urente localizzato posteriormente allo sterno
[6] Il Christmas pudding o plum pudding o plum duff è un tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda e a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie, preparato nel periodo dell'Avvento e portato in tavola il 25 dicembre. Se volete la ricetta (io odio il rognone!) basta cercar su wiki, dal quale ho estratto la definizione. Immagino che i Pattinson sino molto tradizionalisti  ; )
[7] In realtà poi sono tornati insieme per qualche mese e credo che questo sia successo aldilà di eventuali pressioni da parte della casa di produzione cinematografica

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Capitolo 7
*** Birthday ***


6. Birthday

Qualche tempo fa se ne parlava, insinuando che tra i due ci fosse stato anche un flirt. La coppia Pattinson-Perry, in qualità di “pals”, mi ha sempre incuriosito. Lei me la immagino una pazza scatenata, lui invece timido e impacciato. Pare siano stati grandi amici, ma ora non li si vede più insieme come un tempo (o quanto meno i paparazzi non fanno soldi con loro). Oggi vorrei Celebrate questi due, anche perché lei mi piace molto come personaggio e (nonostante non la ritenga una valida cantante “on stage”) le sue canzoni per radio mi rallegrano e mi piace pure canticchiarle.            
Nel testo in corsivo sono presenti alcuni passaggi (non tradotti) della canzone che dà il titolo a questa penultima OS, con la prossima ho deciso che si concluderà questo mini tributo a Rob  : )
Nota per i fan di Katy: l’utilizzo di riferimenti a canzoni e video non seguono la reale cronologia; mi sono permessa di adattare la realtà alla mia fantasia  ; )



Occhi negli occhi, di fronte ad un caffè di StarBucks i due amici si incontrarono dopo due mesi di lontananza. Gli impegni di lavoro, le rispettive relazioni ed affetti li avevano separati, ma essendo anime affini, sapevano che prima o poi si sarebbero sempre ritrovati. La mano della brunetta allungò una busta sul tavolino; si trattava di quello che il ragazzo pensava? Lei gli sorrise quasi non potesse più contenere l’emozione.
“Ti sposi con Russell?” non ci avrebbe scommesso un centesimo, invece evidentemente si sbagliava. Lei annuì.
“Mi faresti da testimone?” Russell non gli andava molto a genio, ma mica doveva sposarselo lui.
“Dimmi dove e quando ed io ci sarò”.
“Ecco, vedi…”

13 aprile 2008 ore 9.30 a.m. (Rob)
Mi presento sul sagrato da solo perché quello era il volere di Katy: “massimo riserbo Robby”, la cerimonia sarebbe stata tra pochissimi intimi. Eppure qualcosa doveva essere trapelato perché fuori dalla chiesetta evangelica c’era una troupe televisiva. Strano, a meno che Katy non avesse dato a qualcuno l’esclusiva. Cerco di dribblarli, ma una giovanissima giornalista mi placca letteralmente.
“Mister Pattinson, è vero che lei è il testimone? Ci sa dire se la sposa ha scelto un abito tradizionale o se invece ha deciso di provocare l’Apocalisse?” Effettivamente già il fatto che Katy avesse scelto di celebrare il matrimonio in chiesa era quasi un’eresia. Mi rendo conto che non ho avuto modo di chiederle nulla, né tanto meno di darle una mano con i preparativi, visto che ho ricevuto l’invito soltanto 2 giorni fa. Così sorrido, anche se vorrei mandarli tutti affanculo e mi avvio verso il portale. Katy non ha voluto che la passassi a prendere. Sono in largo anticipo, vorrà dire che aspetterò dentro.
Faccio attenzione che qualche curioso non si intrufoli dietro di me. Sento già una strana atmosfera; è come se la sacralità dell’atto che sto per tetimoniare mi entrasse sotto pelle, per un attimo mi chiedo come sarà quando anch’io mi sposerò, se mai mi sposerò. Mi giro e…non è possibile. Katy è già qui. È bellissima ed incazzatissima. Mi avvio incerto lungo la navata. C’è pochissima gente; Russell è di spalle, nemmeno si gira per guardare l’imbecille che ha fatto tardi all’appuntamento. Ma ha tagliato i capelli per lei?! Mi muovo come al rallenty e intanto tiro fuori dalla tasca l’invito spiegazzato. C’è sritto ore 10! Lei mi viene incontro, che sembra un sergente. Ho gli occhi di tutti puntati addosso (tranne quelli dello sposo). Non ho il coraggio di cercare i suoi per chiedere scusa. Mi strappa la busta dalle mani e la agita un po’. Ne esce un altro bigliettino stampato a caratteri cubitali “errata corridge, il matrimonio verrà anticipato alle 9.30”. Se non fosse una situazione del cazzo, mi verrebbe da ridere, solo Katy poteva correggere la partecipazione in quel modo.
Poi mi investe la consapevolezza - oh cazzo ho fatto più ritardo di quello concesso alla sposa!. La bacio in fronte e mi scuso. Mi sento una merda. Anzi no, forse una merda starebbe meglio di me in questo momento. Prendo posto accanto a lei e mi accorgo che una delle damigelle è un trans. La cosa mi fa sorridere e per fortuna mi aiuta ad allontanare il senso di inadeguatezza. Finalmente riesco a concentrarmi, ma incrocio gli occhi del pastore, che mi fulmina e subito dopo inzia a parlare. Osservo Katy, è radiosa. Voglio proprio vedere se gli occhi di Russell riflettono almeno la metà dell’amore che lei prova nei suoi confronti. Finalmente si gira verso la sua sposa. Ma chi cazzo è questo?! Oddio sembra un liceale. Indubbiamente bello, ma non è Russell. Tiro fuori la partecipazione di nozze e… ma dove avevo la testa quando l’ho letto?! Evidentemente ero così sconvolto dalla notizia da non accorgermi che il nome dello sposo è Alexander Brandt! Sarà mica il fratello minore di Russell? Mi giro alla disperata ricerca di Keith e Mary. Li intercetto. Devo sembrargli alquanto spaesato o deficient, perchè mi sorridono condiscendenti e mi fanno cenno di concentrarmi sugli sposi all’altare.
Katy lo guarda; lo guarda intensamente, lui la guarda…angosciato e poi succede il finimondo. Il prete lo chiama, lui la guarda e non profferisce parola. Poi guarda il prete e dice “non ce la faccio”.
Sento l’istinto di saltare in piedi e imbottirlo di cazzotti, ma se non lo fa Keith forse è meglio che me ne stia buono, ho già contribuito abbastanza a questo macello arrivando in ritardo. Katy è sgomenta.


13 aprile 2008 ore 9.35 a.m. (Katy)
Forse ho esagerato; lui è qui ed è in pena per me e io fatico a portare avanti questa farsa; l’unico aspetto positivio è che non devo sforzarmi di essere credibile, la mia faccia parla da sola. La sofferenza del mio amico è diventata la mia:

I hurt your feeling,     
nothing’s going bright           
Why don’t you let me stop the vibe    
The clock is ticking, running out of time…

Come posso rimediare? Guardo il mio “sposo” che sta per correre fuori dalla chiesa, guardo il pastore. Mi sorridono. Alexander mi viene in soccorso. Guarda il nostro pubblico e per fortuna non ha perso la voce come me
“al mio tre, uno, due, e tre…” e poi parte il coro gospel con una versione di Happy birthday che mi commuove.
Vedo lo stupore nei suoi occhi e scendo dall’altare. Mi perdonerà questo scherzo? In fondo l’ho fatto perché in questo periodo le foto che ho visto in giro lo ritraevano triste, il mio cucciolino.
Vedo che ha capito che non si tratta del mio vero matrimonio e vedo che si è accigliato. Lo raggiungo in fretta.
“So cover your eyes, I have a surprise […] If you wanna dance, if you want it all, you know that I'm the girl that you should call”
“Vuoi dirmi che stai girando un video?!” faccio spallucce.
“Pensavo di farti una sorpresa. Credevi davvero che avrei potuto farti un affronto così grande e rovinarti il giorno del compleanno?”
Sembra indeciso tra l’uccidermi direttamente con un turibolo o se andarsene seduta stante. Ma poi mi sorprende, come sempre.
“Tu sei pazza da legare. Questi sono gli auguri di compleanno più sadici e inaspettati che abbia mai visto” e mi bacia facendo attenzione a non rovinarmi il trucco.
“Scusami, non volevo angosciarti con la storia di Alexander-Russell. Ma credi proprio che ti direi una cosa del genere solo due giorni prima?” adoro prenderlo in giro e lui mi lascia fare.
“Vuoi che mi fermi per le riprese o ti aspetto fuori?”
“Se ti fermi poi c’è la torta” ...So you can have your cake, give you something good to celebrate…e gli strizzo l’occhio. Il regista ci riporta all’ordine e ricominciamo. Per non apparire nel video Rob cede la sua posizione di testimone e si sposta dietro la macchina da presa. Facciamo incredibilmente veloci, solo perché intanto che aspettavamo il suo arrivo avevamo già provato quasi tutte le scene.

Devo solo cambiarmi, meglio non andare in giro conciata così, anche se oggi lo farei. Oggi dobbiamo festeggiare i suoi 22 anni e voglio farlo nel modo che più mi si addice, sopra le righe, ovviamente!     
Lui mi raggiunge.      
“Quindi ora che si fa?”         
“Esprimi un desiderio” …So make a wis,h I'll make it like your birthday everyday… perchè non voglio saperti triste ovunque tu sia, quando non stiamo insieme, perché ti voglio bene. Ovviamente questo non glielo dirò mai a parole, sarei troppo zuccherosa. Oddio mi sto vedendo ricoperta di marshmallow e lecca lecca….potrebbe essere un’idea per un video…
Non so esattamente come proseguirà la nostra giornata, ma so esattamente dove terminerà
I got you spinning      
Like a disco ball        
I'll have them playing
Your song

Presa da ispirazione penso che un altro bel modo per terminare un compleanno sarebbe…
It's time to bring out the big ballons  
So let me get you in your birthday suit          
It's time to bring out the big, big, big, big, big, big ballons
, ma decisamente Russell non ne sarebbe entusiasta.

Ore 12.30 a.m. (Rob)
“Che ne dici di andare a pranzo allo Shoho?”
“Direi che quasi ogni tuo desiderio è un ordine; piuttosto non ti sto rovinando i piani della festa vero?” Effettivamente avevo in mente una serata romantica con qualcuna di mia conoscenza, ma per un caso inaspettato sono saltati e ho ripiegato su una serata maschia, ma credo che a Katy non dispiacerà se faccio imbucare ad un party i miei amici Tom, Marcus e Brady.
“Dipende da cosa hai in mente”. Sembra riflettere qualche secondo, di certo non sufficiente a soppesare le varie opzioni. Non sono un genio, ma un po’ la conosco. Vuol dire che ha già in mente qualcosa di preciso.
“Si può fare. Finiamo di mangiare, ti mangi una fetta di quella torta cioccolatosa che ci sta urlando ‘mangiami’ da almeno dieci minuti e poi avrai il pomeriggio per riposarti. Ti passo a prendere in albergo stasera alle nove. Ti consiglio di mangiare perché ti porterò fuori a bere” quello sguardo mi fa paura, ma decido di fidarmi. In fondo dopo il finto matrimonio cosa potrebbe succedere di peggio?

Ore 1.45 p.m. (Katy) 
Non si è accorto, nel trambusto generale, di aver pranzato ancora con indosso il vestito da cerimonia, mentre io sono in canotta ed infradito. Potrei portarlo in giro così e i paparazzi andrebbero a nozze – sorrido dell’azzeccato contesto – invece lo trascino verso la mia Audi, con le briciole della torta ancora agli angoli della bocca. Conosco qualcuna che farebbe a pugni per leccarle via da quelle labbra…  
But when you're with me       
I'll give you a taste     
Make it like your birthday everyday  
I know you like it sweet


Ore 9.01 p.m. (Rob)
Sono pronto – forse un pelo agitato, perché ogni appuntamento con Katy è un salto nel buio – i miei amici sono qui e due giri di birra sono già finiti in pancia (ci tenevano a fare una mini festa “solo uomini”). Pare che nemmeno loro sappiano cosa abbia in mente quella folle brunetta, o forse sono diventati più bravi a dribblare domande, omettere e raccontare balle al loro migliore amico. Ma non me la prendo nemmeno, per una sera voglio affidarmi completamente e ciecamente agli altri, sperando solo di non finire a festeggiare con quattro sbirri in cella. Sarebbe un finir di festa assurdo.
La porta della suite si spalanca ed entra il tornado Katy, pare mi abbia letto nel pensiero perché esordisce con una frase criptica e allarmante allo stesso tempo “niente grane stasera, solo granate[1]”. È vestita in tuta mimetica, effettivamente ha una granata giocattolo – spero!- in mano e il passamontagna nell’altra. Brady si sta tenendo la pancia, credo abbia già i crampi per le risate. Per lui sarà la prima volta con Katy e - lo posso assicurare - la prima volta con Katy, non la si può scordare!
“Credo che il mio abbigliamento non sia adeguato o che tu abbia sbagliato armadio” meglio sondare la situazione e cercare di carpire qualcosa; ma lei ghigna e mi trascina fuori dalla stanza, senza dire altro.

Ore 9.50 p.m. (Katy)
C’è sempre traffico a quest’ora, ma per fortuna non avremo altri imprevisti, visto che ho prenotato il campo tutto per noi. Ad un chilometro dal parcheggio faccio bendare Rob, I suoi amici lo stanno spogliando e rivestendo con vestiti adeguati. Nei borsoni che ho messo nel bagagliaio, ci sono vestiti anche per loro. Tengo gli occhi fissi sulla strada, perché so che se guardo cosa stanno facendo sui sedili dietro potrei sbandare dal ridere. Già faccio difficoltà a trattenermi sentendo le lamentele giocose di Rob.
“Arrivati! Tutti giù Bad Boys”. Rob è ancora bendato; credo gli verrà un colpo tra 5, 4, 3, 2, 1…..
l’altoparlante amplifica una cinquantina di “Tanti auguri Robert”, mentre i cancelli si aprono solo per noi e gli amici si riversano fuori e sgomitano per abbracciare il festeggiato, che impietrito non si è mosso di un millimetro da quando è sceso dall’auto e gli è stata tolta la benda.
Dieci minuti dopo mi si avvicina; gli altri sono quasi tutti rientrati per gli ultimi ritocchi e per prendere l’equipaggiamento.
“Tu sei la più pazza dei pazzi ed io sono fottutamente fortunato ad avere un’amica come te. Grazie Kat”.
“Ringraziami se sopravvivrai alla più epica partita di paintball che si sia mai vista in questo centro”. Ride, finalmente mi regala uno dei suoi sorrisi strappa mutande che tanto piacciono alle ragazze. Non mi giro per vedere se mi segue. Credo si offenderebbe a vedermi ridere, ma non riesco a fare a meno di pensare a come farà lui, così scoordinato a saltare tra le balle di fieno, a scalare le pareti di cemento e correre per evitare i gavettoni di colore che a minuti pioveranno su di noi.
We're living the life    
We're doing it right    
You're never gonna be unsatisfied


Ore 11.35 p.m. (Rob)
Sono distrutto, ho i muscoli che urlano ‘pietà’, sono virtualmente ferito ad una gamba e ad un braccio, ma resisto. Non mi divertivo così da…non so nemmeno da quanto. È il compleanno più figo che potessero organizzarmi. Ed ora capisco perché Jackson, Kellan e Peter non avessero accettato di far baldoria con me, visto che giacciono a terra a qualche decina di metri da me. Manca Kris però e un po’ mi sento amareggiato. Ho promesso contro ogni buona ragione di far finta di esserle amico, anche se è in crisi col suo ragazzo, ma cazzo se fa male quando la tua compagna di set e nuova amica del cuore non riesce a trovare nemmeno un minuto per scriverti un messaggio di auguri!
Come succede sempre, quando penso a lei mi distraggo e PAM mi colpiscono dritto al petto. L’impatto mi toglie il fiato per qualche secondo. Depongo le armi e mi siedo. La mia partita termina qui.
Subito Kat mi si avvicina “bravo flippy, sei quasi un survivor. Guarda” e mi fa vedere il campo ora illuminato a giorno. È un arcobaleno di vernici ad acqua. Noto con piacere che la tuta nera di Katy è chiazzata di giallo, verde acido, blu e fuxia in più punti.
“Bene, quando avrai finito di guardarmi le bocce – e se le solleva – direi che potremmo andare a cambiarci i vestiti”. Cerco di farle capire che non le stavo guardando le tette, anche se effettivamente ha una chiazza gialla e una verde proprio lì, ma perderei anche questa battaglia e quindi mi alzo da terra e la seguo.
Prima di arrivare agli spogliatoi e lasciarla andare con altre le ragazze la blocco. Lei si gira e sgrana quei suoi occhioni celesti che incantano tutti “è stato il compleanno migliore di tutta la mia vita”. Lei mi sorride, poi le compare di nuovo quel ghigno che non fa presagire nulla di buono. Devo preoccuparmi?!
“Aspetta ancora un po’ a dirlo”.

Ore 12.50 p.m. (Katy)
Tom lo benda un’altra volta, appena saliti in macchina. Sento la vita scorrermi nelle vene; sono felice e lo sono ancor di più perché tu lo sei. Ed ora manca solo la ciliegina sulla torta… I'll be your gift…no, lei sarà il tuo regalo, perché so che in fondo al tuo cuore c’è lei, anche se continui a negarlo. Forse ho pigiato troppo a tavoletta, o forse finalmente non c’è più quel traffico bestiale - chi se ne frega - l’importante è essere qui! Brady gli mette le cuffie in testa, mentre Rob protesta perché è inutile mettersi in tiro se puzzi come un caprone ed hai la vernice tra i capelli. Effettivamente è vero, ma siamo tutti presi male e non c’era tempo per far le docce e tanto, comunque, qua dentro ci saranno già almeno altri cento che puzzano più di noi.
Mi liscio le pieghe del vestito e faccio strada. Posizioniamo il festeggiato esattamente al centro della pista. Lui è ignaro di tutto e credo ormai abbia i timpani sfondati perché sta urlando, supplicandoci di togliergli dalle orecchie quella musica di merda sparata a volumi assurdi. Povero cuore…
Mi faccio spazio e raggiungo il dj, ho bisogno del suo microfono per farmi sentire. Credo gli verrà un altro colpo tra 5, 4, 3, 2, 1…..
“Happy birthday!”
Mentre Rob è risucchiato da quel boato cedo la postazione al suo legittimo proprietario che non perde tempo e fa ripartire la musica.
If you wanna dance   
If you want it all         
You know I'm the girl that you should call


Nessuno guarda più l’orologio, alcuni invitati sono alticci, altri limonano duro sui divanetti, altri vanno avanti a ballare per inerzia. La discoteca si sta lentamente vuotando, ma la festa continua (Rob)

Non mi sento più i piedi, sono fradicio e puzzo, ma non riesco a togliermi il sorriso dalla faccia, credo che le luci sui miei denti mi facciano sembrare un’altra strobo. Sono così stanco che paradossalmente non sento più il bisogno di andare a letto. Intravedo Katy che balla avvinghiata a Russell. Non so nemmeno quando ci abbia raggiunti. Tom è al bar che sta flirtando con una biondina sconosciuta. Mi giro su me stesso cercando tra la folla. Cosa staranno facendo gli altri? Vedo amici, tanti amici e colleghi, sono qui per me. Sto facendo un altro giro su me stesso quando vedo che dal bar stanno portando fuori altre fette di torta. Potrei vomitare! Dio è tutto quasi perfetto! I camerieri sono tutti vestiti da astronauti, devo ricordarmi di chiedere a Katy come mai la festa si sta trasformando in un allunaggio.
La musica cessa di colpo, la voce di Katy riempie la sala.
“Continuate a ballare gente, ma cantate con me” ed attacca una versione pop di - credo sia la quarta volta oggi che mi cantano - ‘tanti auguri a te’. Il cameriere, un piccoletto, mi porge il primo piatto, senza però mollare la presa. Sono alquanto confuso.
“Vuoi una fetta anche tu?” scuote il capo nascosto dal casco, deve avere un caldo bestiale là sotto. Nemmeno mi leggesse nel pensiero molla il piatto e si toglie la calotta.
“Auguri Pattz – ditemi che non sto sognando, lei è qui! – credevi sul serio che non avrei fatto di tutto per farti gli auguri di persona?”
“Volendo essere precisi sei in ritardo di qualche ora”. Lei è qui e pazienza che a pochi passi da noi c’è il suo ancora ragazzo che mi lancia occhiate di fuoco. Alza le spalle in segno di scusa
“ma alla fine sono arrivata”; ed io vorrei che le sue parole avessero un altro significato, ma non posso permettere che la mia follia scalfisca la perfezione di questo giorno, perché ora sì che è tutto stramaledettissimamente perfetto e devo farlo sapere solo ad una persona. Saluto Kris e cerco tra le luci intermittenti di cogliere le sue forme, prima che fugga col suo uomo a festeggiare altro, ma non la trovo.

Katy
Vedo Kristen che gli porge la sua fetta di torta. So che non è quella la ‘torta’ che lui vorrebbe, ma è il massimo che posso fare. Non è colpa mia se lui è masochista e lei è ancora troppo ingenua. Non so che desiderio abbia espresso il festeggiato, ma io ne ho uno di mio, per lui e spero che il tempo mi dia ragione. Prendo Russell per mano, è ora che noi due leviamo le tende e che anch’io mi prenda il mio ‘dessert’. Sono quasi esausta, ma non smetto di sorridere e canticchiare un motivetto che mi ha accompagnata tutto il giorno
So make a wish          
I'll make it like your birthday everyday         
I'll be your gift
Give you something good to celebrate          
Happy birthday!

 
Note finali
Spero che questo piccolo omaggio a Rob e Katy vi abbia fatto un po’ sorridere. Se vi va lasciate un commento. T.

 
 
[1] Beata ignoranza…non saprei come tradurla in inglese per rendere l’idea.

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