HISTORIA DE UN AMOR

di tatta77
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


LA MIA STORIA INIZIA DALLA FAMOSA CONFESSIONE DI ARMANDO..........
CHISSA' COSA SUCCEDERA' ADESSO?????


HISTORIA DE UN AMOR  
   
Capitolo 1
  Beatrice è appena andata via dal suo ufficio, Armando si siede alla sua scrivania e, finalmente, ammette a sè stesso:''Armando Mendoza dovrai accettarlo, devi accettare che ti sei innamorato per la prima volta in vita tua e ti sei innamorato di Beatrice Pinzon Solano, non so come......non so come Dio mio però mi innamorai, mi innamorai più che mai!!!!!!!!''
Armando si senti' molto sollevato e felice....... Aver ammesso, finalmente, di amare Beatrice lo faceva sentire in pace col mondo intero!!!!!
Ad un tratto la porta dell'ufficio si spalanca ed eccola...... era lì che lo fissava, incredula e intimorita, con quegli occhi scuri che lo avevano rimesso al mondo...
''Dottor Armando, mi scusi, io, io non volevo, non stavo origliando,io, io....... ho dimenticato dei documenti per il consiglio di domani e ho sentito..... ho sentito tutto quello che ha detto........ Io non so se è vero, non capisco più nulla.....''.
Armando la prese tra le sue braccia, la tenne stretta a sè,dandogli piccoli baci sulla fronte,e le confesso' di amarla come non aveva amato mai, che era terrorizzato dall'idea che lei non ricambiasse il suo amore, che era disposto ad affrontare il mondo intero pur di stare con lei...... Beatrice, a quelle parole, sentì il cuore scoppiarle nel petto......
''Dottore non possiamo, non può essersi innamorato di me, lei deve sposare la signora Marcella e poi la sua famiglia non le permetterà mai di amare una come me, una racchia.....''. Armando le rispose dolcemente ''Beatrice, mia Betty, a me non importa di quello che potrebbero pensare i miei genitori, non amo Marcella, avrei  dovuta lasciarla già da tempo, quando ho incominciato ad amarla...... Io domani, al consiglio, voglio dire tutta la verità, voglio spiegare tutta la situazione dell'azienda ma, soprattutto, voglio dire la verità sui miei  sentimenti, che io amo  lei, che è lei che voglio al mio fianco per tutto il resto della vita...''.
Betty non sapeva che dire, restò lì, tra le sue braccia, respirando il suo profumo, accarezzandogli dolcemente le guance finchè lui non le prese il volto tra le mani e la bacio' con una tale intensità, una tale passione che, per un attimo, la spaventarono facendola tremare. Armando, allora, la strinse ancora a sè,ancora di più e le chiese di passare la notte insieme. Beatrice gli rispose di no, che il giorno dopo ci sarebbe stato il consiglio e che dovevano entrambi riposare perchè il giorno seguente sarebbe stato difficile per entrambi, oltre che per i Mendoza, i Valencia, Calderon e tutti gli impiegati dell'Ecomoda......
Il suono del telefono interruppe la magia del momento riportandoli alla realtà... Beatrice rispose, era il taxi che doveva riportarla a casa.....
''Dottor Armando io vado....... Ci vediamo domani.... Ma lei resta in ufficio?''. ''Si -rispose Armando- ho ancora del lavoro da finire ma lei vada pure a casa, si riposi.... Ci vediamo domattina verso le 7:30. E' troppo presto per lei? Per me sarà un'attesa infinita........Però le giuro che da domani non ci lasceremo più, potrà anche crollare l'azienda ma io e lei, da domani, non ci lasceremo più mia dolce Betty!!!!!!!''.  Beatrice si voltò ma Armando l'afferrò nuovamente e la baciò, un bacio dolce, un bacio che sapeva d'amore. Beatrice, a fatica, si staccò da lui, lo accarezzò e andò via.......
Appena fuori l'Ecomoda, Betty pensò a tutto ciò che era appena successo e a quello che aveva intenzione di fare al consiglio.... Si diede del tempo per pensare e, alla fine, decise di credere alle parole del Dottor Armando, accantonando tutti i suoi cattivi propositi.....
Armando, nel frattempo, lavorava al computer e stampava fogli in continuazione, felice come mai........


IL PRIMO CAPITOLO E' TERMINATO..... CHE NE PENSATE????
 COSA ACCADRA' AL CONSIGLIO??????? APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!!!!!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 CAPITOLO 2 


Beatrice arriva all'Ecomoda, sale e si reca nel suo ufficio pensando a come affrontare tutto quello che sarebbe successo in quella giornata. Apre la porta ed Armando è lì, seduto, con la testa tra le mani, i gomiti poggiati sul tavolo. Ha ancora gli stessi abiti del giorno prima, segno che ha passato la notte in ufficio.
''Dottor Armando?'' sussurra Betty. Armando alza la testa e sul suo volto stanco appare un sorriso timido e innamorato.
''Dottor Armando ma lei è rimasto qui? Non è andato a casa a riposare?''. '' No Beatrice. Dovevo completare queste'' e le mostrò le cartelline sistemate una sull'altra al lato del computer.
'' Beatrice - spiegò Armando- in quelle cartelline c'è il prospetto del vero bilancio dell'azienda, ci sono i documenti che attestano che l'Ecomoda è di proprietà della Terramoda. In quelle carte Betty c'è l'inizio della mia nuova vita, della nostra vita...''.
''Allora davvero vuole raccontare tutto? Davvero mi ama Dottor Armando?''. '' Betty, amore mio, perchè non mi credi, perchè non ti fidi di me? Lo so che tutto questo non te lo aspettavi però io sono innamorato di te e oggi tutta l'Ecomoda lo saprà!''.
Betty scoppiò a piangere e, tra i singhiozzi, raccontò ad Armando il piano che aveva escogitato per vendicarsi di lui perchè si era prestato a quell'ignobile piano di Calderon pur di tenersi l'azienda. Ad Armando si gelò il sangue nelle vene e il suo volto diventò cereo.
'' Dottore si sente male?'' chiese Betty avvicinandosi alla sua poltrona. Allora Armando la tirò a sè, la fece accomodare sulle sue ginocchia e, dopo averle dato un bacio, cominciò a raccontare:'' E' vero, Calderon mi diede quella lettera che io, inizialmente, seguì poi, però, qualcosa dentro di me cambiò. Mi ero innamorato di te e fu difficile ammetterlo anche a me stesso. Dalla prima volta che abbiamo fatto l'amore non ho più toccato nè Marcella nè nessun'altra tranne te quella sera a casa di Calderon. Adesso, però, sono pronto a gridarlo al mondo intero e ad amarti alla luce del sole!!''. 
'' Si rende conto di quello che succederà oggi, vero? Lei perderà tutto confessando di amarmi...''.
'' Betty non riesci proprio a darmi del tu, vero? Io oggi perderò tutto, forse, ma con te al mio fianco sono pronto a ricomnciare...''.
Si alzarono e si abbracciarono. Calderon aprì la porta e li sorprese l'una nelle braccia dell'altro. Armando e Betty si sciolsero da quell'abbraccio; Beatrice fece per allontanarsi ma Armando le strinse la mano e disse rivolto a Calderon:'' Spero per il tuo bene che al consiglio tu stia dalla nostra parte. Sarebbe l'inizio della tua redenzione agli occhi di Beatrice. Per colpa di quella stupida lettera ho rischiato di perdere l'amore della mia vita Mario. Ma oggi i tuoi giochi finiscono qui.''.
Calderon li fissava incredulo. '' Cosa stai blaterando Tigre?''. '' Ti conviene Mario Calderon chiedere scusa a Betty e iniziare a pensare ad una buona giustificazione da raccontare al consiglio. E, a proposito, da adesso non chiamarmi più Tigre!!''.
Beatrice osservava incredula la scena finchè Patrizia non bussò alla porta e, una volta entrata, annunciò ad Armando che stavano salendo i suoi genitori con Daniele e Marcella. Armando le disse di farli accomodare direttamante nella Sala del Consiglio. Prese la pila delle cartelline, guardò Calderon e, tenendo Betty per mano, si recò nella Sala del Consiglio.
Quando tutti si furono accomodati ai loro posti si alzò e disse:'' Papà, mamma io non sposo più Marcella. Marcella perdonami..... Io amo Beatrice Pinzon Solano!''



COSA PENSATE DI QUESTO NUOVO CAPITOLO?? COSA ACCADRA' DOPO LA DICHIARAZIONE DI ARMANDO??
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!!!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 ''Armando sei impazzito?''. Le parole urlate da Marcella ruppero il silenzio calato dopo la dichiarazione di Armando. ''No Marcella.''. ''Armando.... Di cosa stai parlando?'' intervenne il signor Roberto. ''Papà, mamma, Marcella... Io non so come spiegarlo ma amo Beatrice, la mia Betty.'' disse Armando rivolgendo un tenero sguardo a Betty che, tremava, spaurita, sulla sedia. ''Lei, brutta racchia, non dice nulla?'' ''Marcella modera i termini!! Non ti permetto di offendere Betty. Prenditela con me perchè lei non c'entra nulla!!''. Marcella si accasciò sulla sedia e Armando continuò a parlare. Raccontò loro di provare un forte sentimento nei confronti di Beatrice, che non amava più Marcella da tanto tempo e che, per il bene di tutti, era meglio non celebrare questo matrimonio. ''Mendoza tu sei uno stronzo!!!'' tuonò Daniele Valencia e intimò a Beatrice di lasciare l'Ecomoda per sempre, per il bene di tutti. Mario, rimasto impassibile, ricordando le parole di Armando, si alzò e disse:'' Signori, per il bene di tutti e per il bene dell'Ecomoda, Beatrice rimane qui, con noi, al fianco di Armando. Loro si amano e ne sono più che certo perchè sono stato il loro Cupido...''. Armando, seduto al fianco di Betty, le teneva la mano tremante, poi guardò Beatrice e riprese a spiegare:'' Dopo la mia prima collezione, che fu un fallimento, io e Beatrice passammo molto tempo insieme per cercare di salvare l'azienda. Durante quel periodo diventammo molto complici, iniziammo a frequentarci sempre di più. Marcella, tu hai sempre sospettato che nella mia vita ci fosse un'altra donna ed ora ne hai la conferma.'' '' E lei, Beatrice? Che cos'ha da dire?'' chiese il signor Roberto mentre la signora Margherita guardava suo figlio negli occhi. '' Io amo il Dottor Armando... non saprei cos'altro aggiungere...'' '' Lei è un'arrampicatrice sociale, racchia e anche falsa! Vada fuori dalla nostra azienda, glielo ripeto...'' disse Daniele mentre cercava di consolare Marcella. '' Se qualcuno deve lasciare l'azienda quelli siamo noi - disse Calderon-. La padrona dell'Ecomoda adesso è Beatrice Pinzon Solano, proprietaria di Terramoda nonchè di Ecomoda dopo un sequestro conservativo''. Roberto e Daniele si gettarono, affranti, sulle loro sedie guardando Armando. Armando raccontò loro tutta la verità: la nascita della Terramoda per salvare l'Ecomoda, il sequestro conservativo, la registrazione e l'acquisizione dell'Ecomoda da parte di Terramoda e il ruolo della, ormai, sua Betty. Consegnò loro le cartelline e suo padre, dopo averla guardata attentamente, disse:'' Non so che dire Armando... mi hai deluso... ed anche lei Beatrice... parlerò con gli avvocati e deciderò con loro che provvedimenti prendere con voi...'' '' Scusatemi, se potete - disse Armando -. Papà, se vuoi rintracciarmi, chiamami al cellulare...''. Prese la mano di Beatrice, la fece alzare, diede un bacio sulla fronte a sua madre e lasciò la Sala del Consiglio. Appena fuori, fu raggiunto da Daniele che sferrò un pugno sulla faccia di Armando che cadde rovinosamente a terra. '' Dottor Armando!!'' urlò Betty e lo aiutò ad alzarsi da terra. Le ragazze della banda e Patrizia guardavano la scena pietrificate. '' Me la pagherai Armando!!'' urlò Marcella quando Armando e Betty si infilarono nell'ascensore per avviarsi all'uscita. Dopo aver salutato Wilson, Armando disse, rivolto a Betty:'' E adesso, dove andiamo?''. Beatrice chiese il cellulare ad Armando e compose un numero; quando le risposero, lei disse:'' Salve! Sono Beatrice. Ho bisogno, anzi, abbiamo bisogno del suo aiuto... Dove possiamo raggiungerla? Va benissimo. Ah, mi scusi, sono col Dottor Armando!''. COSA SUCCEDERA' ADESSO CHE HANNO DICHIARATO DI AMARSI???? A CHI AVRA' CHIAMATO BEATRICE PER CHIEDERE AIUTO??

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Marcella e Daniele raggiunsero gli altri nella Sala del Consiglio e toccò a Mario spiegare tutta la complicata faccenda. Ovviamente, ci furono parole di biasimo da parte del signor Roberto anche per lui mentre Marcella e Daniele facevano a gara a chi lo insultava di più. Solo su di una cosa, però, si trovarono tutti pienamente d'accordo: salvare l'Ecomoda.
Armando e Betty, nel frattempo, arrivarono al ''Le Noir''. Armando parcheggiò e, mentre si recavano all'interno del ristorante, intrecciò la sua mano con quella di Beatrice sussurandole:'' Amore mio non voglio più nascondermi, non voglio più lasciarti. Ti amo!!!''.
Arrivati all'interno, un cameriere gli andò incontro e disse loro:'' Buongiorno Dottor Mendoza. Dottoressa Pinzon Solano l'attendono. Prego, per di qua.''
Armando guardava Beatrice. Durante il tragitto si era ben guardato dal chiedere a Beatrice chi dovevano incontrare perchè temeva la sua risposta ma, quando vide chi c'era ad attenderli, guardò Beatrice che, tristemente, disse:'' Spero che lei continui ad amarmi lo stesso Dottor Mendoza....''
''Armando, Beatrice.... Cos'è successo? Perchè avete bisogno del mio aiuto? Beatrice ha, per caso, dimenticato il nostro appuntamento?''
''Caterina Angel..'' - disse Armando mentre si accomodavano al tavolo - ''Che appuntamento avevi con Beatrice?'' chiese.
'' Dottor Armando.... Prima, quando le ho raccontato che avevo scoperto il piano del Dottor Calderon e quando le ho raccontato che volevo vendicarmi, non le ho detto che questa sera dovrei partire con la signora Caterina. Ma adesso... Mamma mia.... Che pasticcio che ho combinato!!!!!!!!''
Beatrice raccontò ad una esterefatta Caterina tutto ciò che era successo dalla sera prima: la confessione di Armando, la loro riconciliazione, la discussione di Armando col Dottor Calderon e il Consiglio movimentato dalla dichiarazione di Armando.
Caterina guardò Armando:'' Armando sei sicuro? Non è un capriccio, vero?''
'' No Caterina. Io amo Beatrice più della mia stessa vita. Ho lasciato l'Ecomoda e lei con me. Ma dov'è che dovreste andare voi due?''
'' Ho offerto a Beatrice uno stage di tre settimane perchè lei voleva lasciare l'Ecomoda in quanto convinta che tu non l'amassi. Beatrice, ma lei vuole ancora partire?''
'' Non saprei, signora Caterina. Io non mi aspettavo tutto questo. Non credevo che il Dottor Armando mi amasse e che avrebbe fatto tutto questo. Non posso lasciarlo proprio ora......''
'' Parto anch'io con voi!! Mio padre non ci ha licenziato tecnicamente. Deve parlare con gli avvocati. In Ecomoda, per ora, non c'è posto per noi. Quindi, se Beatrice vuole, partiremo insieme: io e lei. Io non ti lascio!!'' disse Armando.
'' Beatrice? Che ne pensa? Per me non ci sono problemi. Si tratta solo di organizzare il viaggio ad Armando e avvissare la famiglia Pinzon Solano.''
'' Non vorrete mica che il signor Hermes mi uccida, vero? Sapete com'è geloso di Betty...... Amore mio.... Ti prego...''
'' Signora Caterina accetto la sua proposta. Ma come facciamo con i miei?''
Caterina si allontanò per telefonare ed Armando e Betty rimasero lì, a guardarsi, parlottando e ridacchiando, finalmente sereni.
Caterina ritornò da loro.
'' Allora ragazzi, faremo in questo moda. Voi due partirete stasera col volo già prenotato, ho già predisposto il cambio del mio biglietto con quello di Armando. Lei, Beatrice, chiami i suoi genitori, gli dica che passerà da casa a prendere i bagagli e che non vuole che vengano in aeroporto perchè per lei sarebbe troppo doloroso. Beatrice io verrò con lei, dai suoi genitori, mentre Armando ci aspetterà in aeroporto. Io prenderò il primo volo di domattina.''
'' E una volta arrivati lì?'' chiese Beatrice.
'' Li, ad attendervi, ci sarà la persona con cui lei ha preso contatto. Farà le mie veci finchè non ci rivedremo. Va bene per voi?''
'' Benissimo!!'' risposero all'unisono Armando e Beatrice che si strinsero in un'abbraccio, felici e sorridenti.
Giunti in aeroporto, Beatrice cercò Armando con lo sguardo; Armando la vide e le corse incontro, come un ragazzino innamorato per la prima volta.
'' Caterina, grazie. Per tutto!''
Caterina e Beatrice si rivolsero uno sguardo complice e scoppiarono a ridere.
''Armando - disse Caterina- vedremo se domani mi ringrazierai ancora!!''


ED ANCHE QUESTO NUOVO CAPITOLO E' TERMINATO.
SODDISFATTE? SPERO DI SI.
COME MAI CATERINA DICE COSI' AD ARMANDO? COSA C'E' SOTTO?
LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

NELLA MIA STORIA MI SONO ATTENUTA A FATTI SUCCESSI NELLA VERA STORIA PERCHE' NON VOLEVO STRAVOLGERLA DEL TUTTO.
ANDANDO AVANTI PARECCHIE COSE CAMBIERANNO.
BUONA LETTURA!!!!!

''Che dolce la mia Betty... E' crollata, dorme cn la testa poggiata sulla mia spalla. Il suo respiro è lento, sento i battiti del suo cuore... Come ho potuto farle tanto male..... Se penso che ho rischiato di perderla...'' furono gli ultimi pensieri di Armando prima di cadere, sfinito dalla stanchezza, anche lui tra le braccia di Morfeo.
Quando arrivano a Cartagena è notte fonda, l'aeroporto è semideserto. Beatrice e Armando si avviano verso l'uscita.
Armando chiede a Beatrice chi è la persona che dovrebbero incontrare, lei risponde che è un amico della signora Caterina e che è una persona gentile e a modo.
''Allora tu  conosci quest'uomo? Da quanto tempo? Quante volte vi siete incontrati?'' chiese Armando, leggermente agitato.
''Si calmi, Dottore. Io non conosco personalmente questa persona. Ho parlato con lui un paio di volte e gli ho mandato per e-mail il mio curriculum. Io non so come è fatto ma lui, vedendo la mia foto, non ci metterà molto a riconoscermi perchè non penso che anche qui ci possa essere una racchia come me!!'' rispose Betty ridendo.
''Beatrice smettila... Tu non sei racchia. Io ti amo così tanto perchè tu sei tu. L'aspetto esteriore a me non importa..'' le disse Armando.
''La Dottoressa Pinzon Solano? Salve, sono Michael Doneil, l'amico della signora Caterina Angel.''
''Molto piacere! Beatrice Pinzon Solano e il signore é il Dottor Armando Mendoza''.
Mentre gli stringeva la mano, Armando guardava come questo tizio sorrideva a Beatrice e la cosa cominciava a non piacergli.
''Sono il suo fidanzato'' puntualizzò Armando.
Salirono sull'auto e li accampagnò in albego. qui scoprirono con sorpresa che la signora Caterina aveva prenotato a loro nome un'unica camera.
Tra mille tentennamenti di Beatrice, arrivarono al piano, trovarono la camera ed entrarono.
La camera era bella ed accogliente, notò Armando, solo che aveva due letti singoli e non gli sfuggì la risatina di Betty.
Disfarono i loro bagagli e Beatrice si recò in bagno a cambiarsi. quamdo ne uscì, fu il turno di Armando. Fece prima che potè ma, quando uscì,  vide Betty addormentata e rimase ad osservarla. Le baciò la fronte e si infilò nel suo letto.
''Avremo tante notti, amore mio'' pensò e crollò, addormentato anche lui.
Beatrice si svegliò e la prima cosa che vide fu il viso dolce del suo amato.
''Armando'' disse con la voce impastata dal sonno.
''Buongiorno amore mio! Ho pensato potessi avere fame, così ho ordinato questo'' disse indicando un vassoio sul tavolo.
Betty si alzò, si avvicinò al tavolo poi si voltò e baciò Armando.
''C'è persino il succo di more'' disse mentre lacrime silenziose le rigavano il volto.
''Dottore... Sono stata una stupida... Ho rovinato tutto, soprattutto ho rovinato la sua vita... Volevo vendicarmi di lei, farle del male invece lei è davvero innamorato di me..''
''Beatrice.. Non dire così... Ti avevo detto che dopo il Consiglio avrei parlato con Marcella... Quello successo l'altra sera, la paura di perderti... Ho solo fatto prima una cosa che avrei fatto dopo... Io non sono pentito.. Facciamo colazione?''
Fecero colazione senza smettere un secondo di guardarsi negli occhi, sfiorandosi l'un l'altra con le dita, assaporando attimi di normale felicità. 
Alle dieci squillò il telefono in camera. Betty rispose.
''Mamma! Tutto bene. Si, adessso ho appuntamento con la signora Caterina. Va bene, passamelo. Ciao papà. Si, ho capito. Lo so papà... Il diavolo è in agguato! A stasera!''
''Mi scusi ma i miei genitori sono un pò apprensivi'' si giustificò Betty.
''Lo capisco tuo padre'' rispose Armando.
Il telefono squillò nuovamente.
''Salve! Si, siamo pronti. Adesso scendiamo.'' disse Beatrice.
''Dobbiamo scendere. Il signor Doneil ci porta a fare un giro in attesa dell'arrivo della signora Caterina. Ci aspetta nella hall.''
Armando cinse le spalle a Beatrice mentre si avvicinavano al signor Doniel.
''Buongiorno! Ho pensato di ingannare l'attesa andando a fare un giro turistico con la mia auto.''
Fuori Beatrice rimase senza parole: era una macchina cabriolet!
''Dottor Mendoza le spiace sedersi dietro, così la Dottoressa Pinzon Solano potrà godere appieno del panorama? Niente in contrario, vero?''
''Niente in contrario'' rispose, seccato, Armando.
Michael Doneil aprì la portiera, aiutò Beatrice, richiuse la portiera e, dopo aver fatto accomodare dietro Armando, salì in macchina anche lui.
''Andiamo'' disse a Beatrice con un sorriso smagliante.
''Michael Doneil... Che croce!!!'' disse Armando sottovoce,

VI E' PIACIUTO QUESTO CAPITOLO?
ARMANDO E BETTY SONO A CARTAGENA.
COSA ACCADRA' LO SCOPRIREMO NEI PROSSIMI CAPITOLI!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

Siamo tornati in albergo per prepararci per il pranzo dove incontreremo la signora Caterina.Il Dottor Armando non ha detto una parola da quando è salito in macchina. E questo mi preoccupa non poco.
''Dottor Armando? Cosa le succede? Qualcosa la turba?'' chiede Beatrice.
''Non qualcosa... Qualcuno, Betty...'' mi risponde.
''Ma perchè.... Cosa avrebbe fatto questo qualcuno per ridurla così?''
''Davvero non ci arrivi Betty? Amore mio, io non ho voglia di parlarne adesso... Per favore rispetta il mio silenzio...''
''Dottor Armando...' e, improvvisamente, si buttò tra le sue braccia.
Armando la strinse a sè, le baciò la fronte e cominciò a raccontare:'' Ho visto una luce nuova nei tuoi occhi, non ti avevo mai vista divertire come oggi, ridendo felice come non mai... Io ti amo, anche tu mi ami, però...''
''Però nulla! Cosa devo fare per farle capire che la mia scelta io l'ho già fatta?''
Lo squillo del telefono interruppe la loro discussione.
''Pronto? Ah, bene. Adesso scendiamo!''
''La signora Caterina ci aspetta al ristorante.''
''Ci sarà anche lui?''
''Credo di si... Dottore, non dubiti di me...''
Quando arriviamo ad attenderci c'è solo la signora Caterina e noto lo sguardo compiaciuto di Armando.
Durante il pranzo, Armando riesce finalmente a rilassarsi e Beatrice ne è felice: ride, scherza, sembra un altro.
''Ragazzi... Devo parlarvi... Mi sono sentita telefonicamente con Marcella Valencia. Tranquilli! Mi ha solo detto che il matrimonio è saltato e mi ha pregato di annullare tutti i preparativi concordati. Tra oggi e domani la notizia verrà divulgata alla stampa. Ho preferito avvisarvi così che Armando possa essere pronto all'assalto mediatico.''
''Grazie Caterina. Immagino già cosa dirà..''
''Dottor Armando ho paura che la signora Marcella possa fare il mio nome. A Bogotà ci sono i miei genitori che non sanno nulla di noi due. Cosa posso fare?''
''Vede, Beatrice... Quando Marcella mi ha chiamato, mi ha raccontato tutto per sommi capi. Però mi ha assicurato che mai avrebbe detto che il motivo del mancato matrimonio è lei. E' troppo orgogliosa per farlo.'' disse Caterina Angel.
Mentre sorseggiavano il caffè, Caterina invitò Betty e Armando ad una cena organizzata per lei dallo staff che seguirà il suo stage. Dopo aver guardato Armando negli occhi, quest'ultimo rispose che accettavano l'invito.
''Benissimo! Ma lei viene con me, Beatrice.'' rispose Caterina prendendo Betty per mano e tirandola con sè.
''Armando stai tranquillo! Al massimo tra un paio d'ore saremo di ritorno!''
Betty accarezzò la guancia del suo amato e andò via con la signora Caterina.
Appena fuori, Caterina chiese a Beatrice di raccontarle tutto. Beatrice raccontò, con dovizia di particolari, tutto quello che era successo dal loro arrivo a Cartagena fino all'entrata del ristorante.
''Benissimo! Sono felice di sapere che Armando non la considera un capriccio!'' e raccontò di aver mandato proprio Michael per vedere la reazione di Armando.
''Vorrebbe fare una sorpresa ad Armando?'' chiese Caterina che ricevette una risposta affermativa da Beatrice.
''Armando? Ciao sono Caterina. Ascoltami senza fare domande. Alle 19:00 fuori dall'albergo ci sarà un taxi per te. Prendilo. Saprà dove portarti. Noi saremo lì!'' chiuse la telefonata e ripose il cellulare in borsa.
Andarono a fare shopping in un negozio molto chic e, mentre Beatrice provava vari modelli, Caterina organizzò la loro serata facendo mille telefonate che interruppe solo per scegliere l'abito di Beatrice con relativi accessori. Poi si recarono in un salone di bellezza e, quando ne uscirono, Beatrice disse:'' E pensare che bastava così poco...''


COSA SARA' SUCCESSO ALLA NOSTRA BETTY?
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7 

Alle 19:15 Armando entrò nel ristorante indicatogli dal tassista e non poteva credere a quello che vedeva: il ristorante era deserto, c'era solo un tavolo apparecchiato al centro e lei era lì, in piedi, ad attenderlo.
Aveva i capelli sciolti sulle spalle, con la riga al centro, leggermente mossi e vaporosi, indossava un vestito celeste, a bretelline sottili, con scollatura ad ''U'', lungo fino al polpaccio,  con una cintura argentata alla vita. Indossava delle ballerine dello stesso colore della cintura. Non era truccata e la montatura degli occhiali era diversa, simile alla sua, solo leggermente più grande.
''Ben arrivato Dottore! La stavo aspettando..''
''Sei bellissima..... da togliermi il fiato...''
''Allora la sorpresa è riuscita! Dottor Armando, lei ha rinunciato a tutto per me e io volevo solo dimostrarle quanto la amo.... E dirle grazie per avermi scelto tra tutte!!''
''Amore mio... non dovevi cambiare per me, io ti amo, e ti amavo anche prima, per la persona che sei non per la bellezza che hai! Mi hai reso un uomo migliore, mi hai cambiato la vita anzi, a dire il vero, mi hai riportato alla vita perchè io ero morto dentro e tu, col tuo amore, la tua dolcezza, con il tuo essere tu mi hai resuscitato... Sono io che devo ringraziarti Beatrice!''
Si abbracciarono e si baciarono, dopodichè fece accomodare Beatrice e, dopo essersi accomodato anche lui, il cameriere servì loro la cena.
Durante la cena, Betty raccontò ad Armando di aver deciso di assecondare Caterina perchè voleva dare un senso a tutto ciò, che un cambiamento era necessario perchè iniziava una nuova vita e che era pronta ad affrontarla con lui.
La cena fu piacevole e servì loro a dimenticare la discussione del pomeriggio.
Tornarono in albergo mano nella mano, guardandosi neglio occhi, dandosi piccoli baci a stampo.
Entrati in camera, Betty prese il telefono e chiamò i suoi genitori. Dopo averli salutati, si accorse che Armando guardava fuori dalla finestra.
Gli cinse la vita in un abbraccio e lui si voltò.Lo strinse a sè così vicino che potè udire i battiti del suo cuore. Cullata da quella musica, infilò le mani sotto la sua giacca, muovendole sulla sua schiena.
Dolcemente, dalla schiena, portò le sue mani sul suo torace. Carezzandolo, notò che il respiro di Armando era diventato più corto e sentì il battito del cuore accellelare. 
Armando le prese il viso tra le mani e la fissava intensamente negli occhi.
Le mani tremanti di Betty sciolsero il nodo della cravatta e cominciarono a sbottonare la camicia. Cominciò ad accarezzare il suo petto.
Ad un tratto le mani di Armando le presero delicatamente i polsi.
''Armando...''
''Betty sei sicura?''
Betty lo baciò con trasporto, iniziando a togliergli la camicia.
Le mani di Armando fecero scivolare per terra il vestito mentre i suoi baci le incendiavano la pelle.
Armando adagiò Betty sul letto e lei lo guardò spogliarsi.
La notte li colse così, uniti, ad amarsi, fin quando, al culmine della passione, dissero insieme:'' Io ti amo!''
E si addormentarono abbracciati l'uno all'altra.

SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!!
COSA NE PENSATE DEL CAMBIAMENTO DI BETTY?
E COSA RISERVERA' LORO IL FUTURO?

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

BOGOTA'

All'Ecomoda, oggi, è una giornata frenetica. Tutti i soci e azionisti sono stati convocati da Roberto Mendoza per discutere le sorti dell'azienda e quelle di Armando e Betty.Nella Sala del Consiglio sono riuniti Roberto e Margherita Mendoza, Daniele e Marcella Valencia con delega della sorella MariaBeatrice, Mario Calderon, Ugo Lombardi e gli avvocati di fiducia di Roberto Mendoza.
''Inutile dirvi - esordisce Roberto Mendoza- che questa riunione tutti i presenti avrebbero voluto evitarla ma così non è e non possiamo far altro che accettare la situazione attuale. Beatrice Pinzon Solano è la Presidente di questa azienda, ora l'Ecomoda è di sua proprietà e meno male..... altrimenti, se mio figlio non avesse avuto questa bell'idea, adesso non avremmo più neanche un'azienda di cui discutere. Quello che è stato è stato. Mio figlio e la sua assistente, nonchè, ripeto, attuale Presidente e proprietaria di Ecomoda, hanno preso la loro decisione di lasciare questa azienda e nell'ultimo Consiglio si sono rimessi alle nostre decisioni...''
''Roberto caro, le tue sono belle parole ma c'è che tuo figlio si è dimostrato un grandissimo farabutto prima con la situazione dell'azienda, secondo piantando mia sorella un mese prima del matrimonio, terzo andandosene con quel mostro della sua assistente lasciandoci qui con questa bella gatta da pelare.... Di cosa dovremmo discutere adesso??'' chiede, sarcastico, Daniele Valencia.
''Daniele non mi sembra questo il modo di porre la questione'' ribadisce Mario Calderon.
''Calma ragazzi... Daniele hai perfettamente ragione. Mio figlio non si è comportato da uomo nei confronti di Marcella lasciandola, di punto in bianco, un mese prima delle nozze.Ma questa è una questione che devono affrontare loro due. Noi dobbiamo occuparci delle sorti dell'azienda. Avvocato Santamaria, se vuole illustrarci la situazione....''
''La situazione - spiega l'avvocato- non è molto difficile da spiegare: L'Ecomoda appartiene alla Terramoda di cui è Presidente Beatrice Pinzon Solano. Il Dottor Armando Mendoza ne è Vice-Presidente. E così devono rimarenere le cose almeno per un' anno intero,altrimenti le banche farebbero fallire l'azienda in un battere di ciglia. Sono costretto a dirvi di lasciare le cose così come sono per il bene dell'Ecomoda. Al Dottor Roberto Mendoza avevo già accennato la situazione. Il punto è: dove sono il Presidente e il Vice-Presidente? Perchè è richiesta immediatamente la loro presenza qui, a Bogotà, all'Ecomoda.''
''Non credo che Armando e Beatrice vogliano ritornare in azienda. Nessuno di noi sa dove sono. Roberto, tu ne sai qualcosa?'' chiede Calderon.
''Dovete trovarli e metterli di fronte alle loro responsabilità. E al più presto perchè ci sono affari urgenti da sbrigare e risolvere e senza la loro presenza non se ne può nulla. Capisco che per i fratelli Valencia questa non sia la soluzione ottimale al problema, ma così è e non possiamo fare diversamente. Quando li avrete trovati, dica al Dottor Armando di mettersi in contatto con me. Io non ho altro da aggiungere e andrei . Buona giornata a tutti. Arrivederci Dottor Roberto Mendoza.'' saluta l'avvocato Santamaria, stringendo la mano al signor Roberto.
''Mario Calderon dobbiamo ringraziare te e la tua stupida idea di far innamorare Beatrice e Armando. Ora l'azienda si trova in questa difficilissima situazione e io senza l'uomo che fra un mese avrei dovuto sposare. Ma che cos'hai al posto del cervello?'' urla Marcella Valencia.
''Marcella carissima, puoi anche prendertela con me. Però sapevi benissimo che Armando, negli ultimi tempi era cambiato, avevi anche tu il sospetto che non ti amasse più perchè innamorato di un'altra donna. Quello che era iniziato come un gioco, per Armando, è diventato amore. Roberto, Margherita... Io so meglio di chiunque altro quanto sia costato ad Armando ammettere di amare Beatrice, ma già il fatto di averlo confessato qui, a tutti noi, dovrebbe farvi riflettere sulla veridicità dei suoi sentimenti. Armando ha lasciato l'azienda per tutelare Beatrice e il loro amore da tutti noi, e non è cosa da poco...'' disse Calderon.
''Bene, se non c'è altro io andrei. Avrei dei modelli da preparare,io'' disse, acido, Ugo Lombardi alzandosi e uscendo dalla Sala del Consiglio.
''Andiamo anche noi. Forza Marcella, andiamo. Ho bisogno di cambiare aria. Se hai bisogno, sai dove trovarci...'' salutò Daniele Valencia.
''Ti accompagno a prendere un caffè e poi torno in azienda perchè io devo lavorare. Credetemi, Roberto e Margherita..... Se non fosse anche l'azienda della mia famiglia, avrei fatto passare ad Armando le pene dell'inferno! Ma devo tutelare me e i miei fratelli. Sappiate solo che nella vostra vita non potrà esserci spazio per me e per Beatrice. O io o lei!''.
''Marcella non essere sciocca! Se mio figlio ha deciso di stare insieme a Beatrice, io non posso fare nulla di più che accettare che lei sia la donna che starà al suo fianco. Io non so dove sia, se sta bene, se è ancora qui e se voglia tornare. Tutto questo per paura di perdere la donna che ama. Io non farò la guerra a Beatrice se questo serve a far tornare Amando. Sappilo.'' disse Margherita a Marcella che andò via, con Daniele, sbattendo la porta.
'' Calderon dobbiamo assolutamente trovare Armando e Beatrice!'' disse Roberto.
''Roberto..... Ricorda cosa disse nostro figlio prima di andar via con Beatrice...''.


CARTAGENA

''Sono passate già due settimane dal nostro arrivo a Cartagena ed io sono l'uomo più felice del mondo. IO TI AMO BETTY'' urlò Armando alla sua Beatrice, mentre facevano una passeggiata sulla spiaggia, per fortuna quasi deserta per la gioia di Betty, stupita dal comportamento di Armando.
Effettivamente, Betty stentava, a volte, a riconoscere il suo Dottor Armando. Armando era sempre tenero, dolce, appassionato con lei, non era minimamente l'uomo che era in azienda, isterico, nevrotico. Quando andava a prenderla, all'uscita dallo stage, non guardava affatto le altre ragazze bellissime, a detta di Baetrice, più di lei , che seguivano il corso con lei. Solo di una cosa, però, si lamentava: il comportamento di Armando quando avevano a che fare con Michael Doneil. Armando diventava nervoso e insicuro e, adesso che Betty era diventata ancor più bella, a lei toccava sempre rassicurarlo, e a nulla valeva professargli il suo amore. Niente. La gelosia lo attanagliava e lei non sapeva più che fare.
''Armando, amore mio... Tra una settimana il mio stage finisce e dovremo tornare a Bogotà. Ho parlato con Nicola... Le banche richiedono la nostra presenza perchè noi siamo ancora la Presidente e il Vice-Presidente dell'Ecomoda..... Ho paura per quello che succederà..... Ho paura di tornare... Ma, soprattutto, ho paura di perderti!''
''Betty, amore. Tu non mi perderai affatto. So benissimo anch'io che dovremo far ritorno a Bogotà. E la prima cosa che farò sarà andare a parlare con i tuoi genitori perchè io voglio vivere con te, non voglio separarmi da te mai, per niente e per nessuno!''.
Lo squillo del cellulare di Armando interruppe il loro discorso. Armando guardò il display e lo mostrò a Beatrice prima di rispondere.
''Pronto? Dimmi papà...'' rispose Armando.
''Che importa dove siamo... Se mi hai chiamato è perchè devi parlarmi... Hai bisogno di parlare con me e con Beatrice di persona?..... Per l'azienda.... Ho capito papà... Va bene, passami la mamma.... Mamma... si, sto benissimo mamma, come non lo sono mai stato in tutta la mia vita..... Si, è qui con me.... Cosa? Vuoi parlare con lei? e per dirle che?.... Ora glielo chiedo..'' e Beatrice fece si col capo.
''Signora Margherita... Buongiorno... Ho capito... Dovete scusarmi sia lei che il signor Roberto..... Volete parlare di persona con noi?.... Volete sapere dove siamo..... Va bene.... Ora le  passo Armando...''
''Papà.... Prometti che non lo saprà nessuno..... Siamo a Cartagena.... Organizza il viaggio e fammi sapere quando arrivate... A presto papà!'' e chiuse la conversazione.
''Ci mancavano solo i miei genitori a creare problemi.....''
''Armando, era inevitabile che ti cercassero. Ne parlavamo prima. Tua madre mi è sembrata molto preoccupata per le nostre sorti. E poi è meglio che vengano loro qui, a parlare con noi, per lo meno avremo qualche giorno in più per organizzarci. Perchè è vero che qui noi stiamo in paradiso ma dobbiamo far ritorno a casa.... Lo dobbiamo a noi, a quello che siamo ora.''
''E' vero, amore mio... Noi dobbiamo dimostrare a tutti che il nostro amore non è un capriccio, che non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità, anzi. Dimostreremo loro chi sono Beatrice e Armando Mendoza!''
Betty scoppiò a ridere ma Armandò la guardò seriamente negli occhi e lei smise subito.
''Non mi sono sbagliato quando ho detto Beatrice e Armando Mendoza. Io voglio vivere con te, svegliarmi con te, addormentarmi con te, mangiare con te, lavorare con te, fare l'amore con te....... Voglio che tu sia mia e io tuo per sempre....''
Lo squillo del suo cellulare lo interruppe nuovamente e Betty rise di nuovo.
''Pronto?... D'accordo papà.... A domani... Un bacio alla mamma...''
''Betty, papà e mamma arrivano domani a mezzogiorno. Spero solo non portino brutte notizie.... Proprio ora...''
''Armando, non preoccuparti. Io sono con te. Anch'io voglio fare tutte quelle cose con te... Anch'io voglio essere tua e voglio che tu sia mio per sempre. Ma soprattutto voglio farti felice perchè io ti amo. Ti amo dal primo giorno che sono arrivata all'Ecomoda, mio bel Dottor Armando Mendoza!''
Si sedettero sulla sabbia a guardare il mare. Armando abbracciò Betty e la baciò con passione. E Betty rispose a quel bacio con altrettanta passione.
''Sarà meglio tornare in albergo...'' disse Betty ad Armando.



UN ALTRO CAPITOLO E' TERMINATO.
COSA SUCCEDERA' ALL'INCONTRO TRA I CONIUGI MENDOZA E ARMANDO E BETTY?
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!




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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Armando e Betty sono all'aeroporto ad aspettare i signori Mendoza. Armando è molto nervoso, seduto su una poltroncina, muove continuamente le gambe, si gira, si volta. E' stato inquieto tutta la notte e Betty, in fondo, lo capisce perchè è stata inquieta anche lei. Hanno passato la notte abbracciati finchè Morfeo non ha concesso a Betty qualche ora di sonno mentre Armando, alzatosi, ha lavorato al computer per un pò. Poi, stanco, si era rimesso a letto, ma invano. 
''Armando, Beatrice...... Siamo qui!''
Queste parole distrassero Armando e Betty dai loro pensieri.
''Armando... Che gioia vederti. Non mi hai fatto sapere più nulla, dov'eri, cosa facevi... Figlio mio....'' disse la signora Margherita.
''Beatrice..'' disse il signor Roberto a Betty. Betty lo guardava e vedeva come lui la guardava: Betty indossava un pantalone nero ed un top rosa. I capelli, ormai, li portava mossi, sciolti sulle spalle ma quello che le dava un altro aspetto era la montatura degli occhiali.
''Buongiorno signor Roberto.'' e Beatrice gli porse la mano che lui strinse.
'' Beatrice, mi perdoni. Non ero preparato a questo cambiamento, non me lo aspettavo...''
''Papà... Da due settimane a questa parte sono cambiate parecchie cose. E, per il bene di tutti, è meglio che le accettiate. Altrimenti avrete fatto un viaggio a vuoto.'' rispose Armando mentre si avviavano all'uscita.
Durante il tragitto in auto nessuno disse nulla: solo Armando disse di aver prenotato un tavolo al ristorante dell'albergo dove alloggiavano.
Arrivati al ristorante, presero posto al loro tavolo e, dopo aver ordinato, il signor Roberto iniziò a parlare.
''Armando, Beatrice come sapete ho voluto incontrarvi di persona per parlare con voi delle sorti dell'azienda ma anche capire le vostre intenzioni. L'avete fatta grossa, lo sapete?''
''Papà non parlare al plurale. Quello che è successo è solo colpa mia. Io ho proposto a Beatrice la nascita di una società che assorbisse l'Ecomoda in caso di necessità, io ho giocato col nostro patrimonio e con quello dei Valencia e dei soci di minoranza, io ho dato ascolto a Calderon e sempre io ho rischiato di perdere tutto. Perchè, vedi papà, l'Ecomoda, con la nascita della Terramoda, non è mai stata in pericolo, non ha mai rischiato granchè perchè era tutelata dalla Terramoda e di questo dobbiamo ringraziare Beatrice e Nicola Mora. Però, nel frattempo, io mi sono innamorato di Beatrice, di un amore mai provato prima, e quando ho capito che la stavo perdendo non ci ho pensato un attimo a mettere tutti al corrente di quello che stava accadendo. Papà, mamma... fortunatamente Beatrice, la sera prima del Consiglio disastroso, ha sentito un discorso che facevo e ha deciso di darmi una seconda opportunità. Noi ci amiamo e prima lo accettate meglio è per tutti. Non pensavamo di scappare ma non abbiamo potuto fare diversamente. Mi dispiace papà...''
''Signor Roberto, signora Margherita... Anch'io ho la mia parte di responsabilità in questa storia. Io dovevo fermarlo, non dovevo permettere la nascita della Terramoda e tutto quello che è venuto dopo. Però... Io ero già innamorata di Armando, a dire la verità lo sono sempre stata. E mi sono lasciata coinvolgere in tutto questo. Fino a quando Armando ed io non abbiamo chiarito i nostri sentimenti.'' raccontò Beatrice.
'' Adesso, signor Roberto, cosa dovremmo fare? Ho parlato con Nicola Mora che ci ha messo al corrente di tutto. Sappiamo bene di dover tornare a Bogotà ma l'azienda è sua ed è lei che deve decidere la mia sorte e quella di Armando...'' chiese Betty.
''Papà sia chiaro che non accetterò compromessi e ricatti. Se torno, io torno con Betty chiaro?'' disse Armando, alzando i tono della voce.
Il cameriere, intanto, servì loro il pranzo ma nessuno toccò quasi niente.
''Figliolo, non fare così... Noi siamo venuti fin qui per parlare serenamente e con calma con voi.Sono rimasta piacevolmente colpita dal suo cambiamento Beatrice. Ma sono ancora più felice per voi.  Io ho sempre creduto che Marcella fosse la donna giusta per Armando senza chiedermi se lo stesso valesse per lui. Quando, al Consiglio, Armando ha detto di essersi innamorato di lei, Beatrice, non le nascondo che la cosa non mi è piaciuta per niente. Però avevate un'alleato insospettabile: Mario Calderon che ci ha spiegato tutto dopo che voi siete andati via. Ieri, durante il Consiglio, quando l'avvocato ci spiegava la situazione, in cuor mio ha sperato che tutto ritornasse come prima, però, grazie alle parole di Calderon, ho capito che quello che conta è ciò che vuole Armando e non ciò che voglio io. Armando, andandosene con lei, ha dimostrato a tutti noi quanto forte e reale sia il sentimento che prova per lei. Quando Marcella, ieri, mi ha detto che dovevo scegliere tra lei e Beatrice sai cosa le ho risposto Armando? Che non avrei fatto la guerra a Beatrice se lei fosse stata la donna che avresti voluto al tuo fianco. Armando ho passato giorni tremendi senza sapere nulla di te... Però saperti felice con lei mi riempie il cuore di gioia. Hai visto Roberto com'è bello il nostro Armando?'' disse la signora Margherita.
''Signora Margherita grazie per quello che ha appena detto....'' disse Beatrice con le lacrime agli occhi.
''Ecco, l'hai fatta piangere. Lo sapevo ,io, che finiva così'' disse Armando, consolando Beatrice che lo rassicurò dicendogli che erano lacrime di felicità.
''Armando... Ho voluto vedervi a tutti i costi di persona perchè non potevo parlare con voi di affari per telefono e non volevo obbligarvi a tornare contro la vostra volontà. L'avvocato Santamaria ci ha illustrato la situazione: Beatrice è la Presidente dell'Ecomoda e tu il Vice-Presidente. E le cose devono rimanere così al meno per un'anno intero, altrimenti tutto il vostro lavoro si sarà rivelato inutile. Inoltre le banche richiedono la vostra presenza quanto prima a Bogotà. A tal proposito, Armando l'avvocato vuole che contatti quanto prima. Per me e tua madre non ci sono problemi. Siamo felici di accettare Beatrice nella nostra famiglia e siamo felici di vedere te, figliolo, felice e per questo Betty lei avrà la nostra riconoscenza eterna. Adesso, la questione è un'altra...... Cosa avete deciso di fare?'' chiese il signor Roberto.
'' Noi ne abbiamo già parlato. Sappiamo bene che dovremo tornare. Lo dobbiamo all'azienda ma, soprattutto, a noi come persone. Noi abbiamo messo l'azienda in questa situazione e noi la risolveremo. Però mi chiedo una cosa e cioè cosa troveremo in azienda al nostro ritorno......'' disse Armando.
''Purtroppo troverete la stessa situazione lasciata quando siete andati via, forse con qualche problemino in più. Troverete le vostre segretarie, nonchè amiche di Betty, che saranno liete di aiutarvi. In più avrete l'appoggio incondizionato di Mario Calderon. Ma i vostri amici sono poca cosa rispetto ai Valencia. Armando, tu sai bene che noi passiamo tanto tempo a Londra e che io non potrò coprirti le spalle. Voi due dovrete contare solo su voi stessi. Sarete voi due contro il resto dell'Ecomoda. Siete consapevoli di questo, vero?''
''Papà lo sappiamo. E lo accettiamo perchè noi due, insieme, siamo più forti di loro. Io e Beatrice ci amiamo, siamo insieme e insieme risolveremo tutto. Al resto penseremo dopo....''
''E quando pensate di tornare? Perchè noi in quell'occasione ci saremo. Dovremo indire un nuovo Consiglio dove discutere di tutto quanto, in primis i vostri ruoli, per evitare che i Valencia facciano mambassa dell'azienda. Devo parlare con qualcuno in particolare? Convocare qualcuno di speciale?''
''Signor Roberto... Al Consiglio che si terrà al nostro ritorno dovrà essere presente, per forza di cose, Nicola Mora ma, non si preoccupi, lo contatto io così gli spiego tutta la situazione. Solo che noi potremo fare ritorno a Bogotà solo mercoledì perchè vorrei finire le ultime lezioni di uno stage che sto frequentando. Si tratta solo di 5 giorni, dato che oggi è venerdì. Noi potremo essere lì martedì nel tardo pomeriggio. Mio Dio, Armando, come facciamo con i miei genitori?''
''Che problemi ci sono con i suoi genitori Betty?'' chiese il signor Roberto.
''I genitori di Betty non sanno nulla di noi... Non sanno che io sono qui con lei, che stiamo insieme. L'unico è Nicola Mora, che per loro è come un figlio, ma che farebbe una brutta fine anche lui, come noi, se sapessero tutto prima di essere noi a raccontarglielo'' spiegò Armando.
''Ragazzi, facciamo così.... Al vostro ritorno a Bogotà verremo noi a prendervi all'aeroporto e verrete a casa nostra per la notte. La mattina seguente ci recheremo insieme all'Ecomoda, per il Consiglio. La sera Beatrice e i suoi genitori verranno a cena a casa nostra e parleremo tutti insieme. Armando è l'unico modo per riscattarti con i coniugi Pinzon- Solano. Che ne dite?'' chiese Margherita.
''Betty? Che ne pensi?''
''Per me va bene. Anche se non so come la prenderanno i miei genitori e non vorrei fare brutta figura con voi, che vi state rivelando tanto buoni con me, nonostante tutto'' disse Beatrice.
''Allora è deciso. Noi adesso torniamo in taxi in aeroporto. Abbiamo un volo alle 21. Io organizzo il Consiglio e ti faccio sapere'' disse Roberto, salutando Armando e Betty.
La signora Margherita abbracciò Beatrice cercando di rassicurlarla, dicendole che andrà tutto per il meglio e Beatrice ne rimase piacevolmente colpita. Poi salutò suo figlio e andarono via.
Armando abbracciò Beatrice, uscirono dalla Sala Ristorante e si avviarono nella loro camera.
''Ci siamo Dotteressa Pinzon- Solano.... Da mercoledì cambieremo in meglio le nostre vite! Ti amo Betty.....'' le disse Armando aprendo la porta della loro camera.
''Non vedo l'ora, mio bel Dottor Mendoza......'' rispose Betty.

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COSA NE PENSATE DI ROBERTO E MARGHERITA?
APPUNTAMENTO COL PROSSIMO CAPITOLO!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Armando e Betty stanno facendo colazione.Oggi è il loro ultimo giorno a Cartagena. Ieri Betty ha sostenuto l'esame conclusivo dello stage ed è stata la migliore, solo lei ha superato i test col massimo dei punteggi e questo ha reso Armando molto orgoglioso. Anche la signora Caterina si è detta molto soddisfatta di Beatrice, e non solo per il corso, ma anche per il cambiamento che i due ragazzi hanno dato alle loro vite. La signora Caterina, felicitandosi con Beatrice, le ha espresso tutta la sua gioia riguardo al cambiamento di Armando, avvenuto grazie a lei e al loro amore. Si è detta felice di vedere Armando quasi sistemato perchè, comunque, lei riteneva Marcella poco adatta a lui.
''Amore mio cosa vorresti fare finchè non ci rechiamo in aeroporto? Vuoi uscire, andare in giro, al mare... Tutto ciò che vuoi per me andrà bene'' disse Armando.
''Proprio tutto, mio bel Dottore?'' rispose, maliziosamente, Betty.
''Beh, se mi guardi così.... Allora esuadirò questo tuo desiderio...'' disse alzandosi e avvicinandosi alla finestra. Chiuse le tende poi si avvicinò allla porta e chiuse anche questa. 
Betty, nel frattempo, si era seduta sul bordo del letto e guardava la scena sorridendo....
''Venga qui Dottoressa Pinzon- Solano....'' disse Armando, prendendola tra le sue braccia.
Iniziarono a baciarsi e ogni bacio aveva un sapore diverso... Sapevano di gioia, felicità, appagamento, serenità, insomma... sapevano d'amore!! Betty gli tolse la maglia del pigiama e lo stesso fece Armando. Si sdraiarono sul letto e Armando iniziò a baciarla con più passione. Prima le labbra, poi il collo, scendendo giù in direzione dei suoi seni. Betty gli accarezzava i capelli e le spalle finchè non sussurrò ad Armando di mettere fine a quel dolce tormento. Si amarono come, forse, non avevano fatto ancora, liberi dalle paure, dai sensi di colpa, consapevoli di appartenersi.
Verso mezzogiorno arrivarono in aeroporto, accompagnati da Caterina e Michael. Betty e Michael si salutarono con baci affettuosi sulle guance e promettendosi di risentirsi telefonicamente e, chissà, magari di reincontrarsi quanto prima. A Betty non sfuggì il commento di Armando... Si imbarcarono sull'aereo che, dopo una mezz'ora, decollò riportandoli a Bogotà.
''Armando per quanto sarai geloso di quel poverino di Michael? Ti ho sentito quando hai detto che, se continuava a stringermi e baciami, lo avresti strangolato....''
''Amore... Non posso farci niente. Quel tipo non mi ha ispirato fiducia dal primo momento che l'ho visto... Biondo, occhi azzurri, alto, bel fisico.... E, soprattutto, libero da qualunque problema.... Avrebbe potuto rubarti in qualsiasi momento e non so quanto avrei potuto competere con lui....''
''Armando mettitelo bene in testa una volta per tutte: io amo te, con tutti i problemi che hai, io amerò sempre te!'' gli rispose baciandolo.
''Armando.... Cosa credi che succederà domani al Consiglio? Cosa dovremmo aspettarci dai fratelli Valencia?''
''Non lo so Betty...... Mio padre, per telefono, mi ha detto che aveva organizzato tutto, che  per il Consiglio era tutto sistemato... Non mi ha raccontato niente di Daniele e Marcella.... Anche se, conoscendoli, pretenderanno la mia testa su un vassoio d'argento!''
''Speriamo solo che Calderon ti aiuti a salvarla, la testa..... Hai sentito cos'ha detto tua madre? Ha preso le nostre difese... Come se bastasse, dopo tutto il male che mi ha fatto... So che non è il momento e il posto giusto, però, quando ho letto quella lettera io mi sono sentita morire... Forse, adesso lo dovrei ringraziare perchè stiamo insieme... Però la mia fiducia dovrà guadagnarsela..... Lo so che siete amici e che gli vuoi bene....''
Armando la interruppe.
''Era mio amico e gli volevo bene fino a quella sera.... Fino a quando non ho capito che ti stavo per perdere per colpa sua ma anche mia..... Che tu quella sera sia tornata indietro, in ufficio, è stata la mia fortuna... Che tu abbia ascoltato la mia confessione è stata la mia rinascita... La mia vita è iniziata quella sera, quando hai messo la tua vita in parallelo alla mia...... Io ti amo Betty e ti giuro che non permetterò a nessuno, che si chiami Calderon o Valencia, di farti del male. Io non sono più il vecchio Armando Mendoza.... E lo vedrai, amore mio!''


Finalmente siamo a Bogotà! Scorgiamo Roberto e Margherita Mendoza che ci salutano e ci vengono incontro.
''Armando, Beatrice... Fatto un buon viaggio?'' chiede il signor Roberto,  abbracciando Armando e Betty.
''Come sono felice di vedervi! Certo che si vede proprio che siete innamorati..... Armando non te la rubo mica Betty, puoi anche lasciarle la mano....'' disse la signora Margherita, facendo notare al figlio che non aveva lasciato la mia mano neppure un secondo.
''Andiamo a casa!'' disse il signor Roberto.
Casa Mendoza, anzi, Villa Mendoza era molto bella, con giardino immenso. Betty sorrise, ricordando un suo sogno, dove rincorreva Armando in un giardino... Che fosse un sogno premonitore???
La signora Margherita accompagnò Betty e Armando nella loro camera e Armando notò che non era quella dove dormiva di solito quando si fermava lì e, quando rimasero soli, lo disse a Betty.
''Credo che tu abbia fatto breccia nel cuore di mia madre.... Questa camera è stata preparata apposta per noi... Non è la mia camera, quella che occupavo prima di comprare il mio appartamento... Forse è il suo modo di accettare noi, non ti pare?''
''I tuoi genitori mi trattano molto bene, rispetto a prima. Io credo che sia stato tu a fargli cambiare idea, dimostrando loro il tuo amore per me...... Però....''
''Però? Cosa ti turba Betty? Che hai amore?''
''Non so come la prenderanno i miei genitori, o meglio, so come la prenderà mia madre, che vuole che io sia felice, ma so come non la prenderà mio padre.....''
''Betty non preoccuparti... Domani risolveremo tutto... Insieme, perchè io non ti lascio, e se dovrò mettermi anche contro tuo padre...'' ma Betty non lo lasciò finire e lo baciò.
''Armando, scendiamo? Ho un pò di fame... Sai, stamattina, mentre facevo colazione, sono stata interrotta e non ho mangiato quasi nulla...'' disse, ridendo, Betty e, mano nella mano, si recarono nella sala da pranzo.
La cena fu squisita e piacevole. A Betty sembrò di essere di famiglia da sempre, i signori Mendoza la trattarono quasi come una figlia.
Dopo cena, si recarono tutti nello studio del signor Roberto per discutere l'Ordine del Giorno del Consiglio del giorno seguente.
''Ecco l'Ordine del Giorno di domani. Come potete vedere c'è la conferma delle vostre cariche. Devo avvissarvi che la situazione con i Valencia non è affatto buona. Pensa che ha chiamato noi traditori solo perchè tua madre ha ribadito di non voler fare la guerra a Beatrice... Comunque l'avvoccato Santamaria ha spiegato loro che non c'è nessuna alternativa alle vostre nomine. Io so che saprete cavarvela egregiamente, e che l'Ecomoda tornerà ad essere nostra... Sono solo preoccupato per la vostra accoglienza, non ci saranno palloncini e champagne... ''
''Signor Roberto siamo pienamente consapevoli di ciò. Però le prometto che l'Ecomoda tornerà ai leggittimi proprietari'' disse Betty, sostenuta anche da Armando.
''Adesso sarà meglio andare a letto. Domani sarà una giornata pesante per tutti. Beatrice, ha poi avvissato i suoi genitori della cena di domani sera?'' chiese Margherita.
''Certo signora Margherita.E sono molto felici di quest'invito anche se non si spiegano il motivo. Io ho detto loro di essere ancora a Cartagena, all'aeroporto, perchè c'è un guasto all'aereo. Sanno che arriverò domattina e che passerò da casa dopo il Consiglio. Verremo qui insieme. E spero solo che capiscano e mi perdonino.......''
''Non sarà facile, all'inizio, mi creda... Però non si preoccupi.... Risolveremo tutto....'' disse il signor Roberto, uscendo tutti dallo studio.
Si augurarono la buona notte e andarono nelle loro camere.
''Domani sarà una lunga giornata'' dissero, all'unisono, Betty e Amando, prima di abbracciarsi e di addormentarsi.


COSA SUCCEDERA' AL CONSIGLIO? 
COME LA PRENDERANNO HERMES E GIULIA? 
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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Capitolo 11
*** Capitolo11 ***


Capitolo 11

E' arrivato il giorno del Consiglio. Betty e Armando stanno facendo colazione con i coniugi Mendoza ma, mentre Betty sembra, apparentemente, calma e tranquilla, Armando é un fascio di nervi.
''Forse dovrei prendere una di quelle tisane di Ugo..'' disse Armando rivolto a Beatrice.
''Se vuoi, quando saremo in ufficio te ne faccio portare una!'' rispose Betty, sorridendo, timidamente, per sciogliere la tensione.
Il signor Roberto li avvisò che l'auto era pronta e che dovevano avviarsi.
Davanti l'Ecomoda salutarono Wilson, che sussultò non appena vide Betty e Armando, e, lasciatogli le chiavi per posteggiare l'auto, varcarono l'ingresso.
Notarono che non era cambiato nulla: Annamaria e Freddy erano sempre lì, sempre a bisticciare tra loro, sempre a giocare al gatto e al topo, anche se non si capiva benissimo chi era il gatto e chi il topo!
''Buongiorno Freddy e Annamaria!'' disse Armando e il suo saluto sortì l'effetto sperato.
''Do...Dott...Dottore Armando...'' urlò Freddy.
''Cosa c'è? Non riesce più a parlare adesso? Non mi dica che anche lei rientra nella lista di chi non è contento di rivedermi qui, oggi!''
''Ma cosa dice Dottor Armando... Siamo felicissimi di rivedervi! Posso abbracciarti Betty? Sei uno schianto!!'' disse Annamaria rivolgendosi a Betty e Armando.
''Sarà meglio andare... Vi rivedrete dopo, con calma...'' disse il signor Roberto.
Entrarono in ascensore e Armando ebbe come l'impressione che il nodo della cravatta si stringesse attorno al suo collo come un cappio.
''Questa cravatta....'' mormorò a Betty.
E lei, come fosse la cosa più naturale del mondo, sciolse quel nodo e lo rifece e, mentre sistemava la cravatta ad Armando, lo rassicurava con carezze e baci sulla guancia.
''Buongiorno signori!'' disse una voce familiare a tutti, non appena le porte dell'ascensore si aprirono.
''E questa bella fanciulla chi è? Perchè non me la presenti Armando?''
''Calderon! Non fare il buffone! E non guardare così Betty! Non è mica un marziano!! E sappi che sia io che la bella fanciulla non abbiamo cambiato idea a tuo riguardo!''
''Lo so che ci sono molte cose di cui discutere, intanto volevo porgere a Beatrice le mie scuse per il mio odioso comportamento e poi vorrei che sapeste di avere il mio appoggio sempre, da ora in avanti. E spero che getteremo le basi di un nuovo rapporto, sempre che lo vogliate anche voi...''
''Magnifico, magnifico, magnifico!!!!!! Armando e la sua assistente racchia sono qui! Vado ad avvisare la povera Marce.....'' disse una voce inconfondibile.
''Buongiorno anche a lei, Patrizia!'' disse Betty a Patrizia che la guardava con aria stupita.
''E chiudi quella bocca, che ti si congela la lingua!'' le disse Armando mentre la bionda tinta correva verso l'ufficio di Marcella.
La banda delle racchie si avvicinò ad Armando e Betty e riempirono l'amica di tanti complimenti. Fecero i complimenti anche ad Armando per la sua storia con Betty. Il signor Roberto, però, ricordò loro che c'era un Consoglio che stava per iniziare. E si recarono nella Sala del Consiglio.
Ad attenderli c'erano già l'avvocato Santamaria, Gutierrez e Nicola Mora che abbracciò, finalmente, la sua amica dicendole di aver sentito molto la sua mancanza. Si accomodarono: Roberto e Margherita ai loro soliti posti, Calderon e Gutierrez a destra del signor Roberto mentre Armando, Betty e Nicola a sinistra della signora Margherita.
Ad un tratto si aprì la porta ed entrarono Daniele e Marcella Valencia.
''I traditori sono tutti insieme..... Che scena rivoltante.... Da voi due non ce lo saremmo mai aspettati, Roberto e Margherita.... Avete sempre detto di considerarci come dei figli... A quanto sembra avete discosciuto noi e adottato lei!'' disse, sprezzante, Daniele.
''NON TI PERMETTERE DI PARLARE COSI' A MIO PADRE E MIA MADRE'' urlò Armando ''E QUANDO PARLI DI BEATRICE MODERA I TONI!'' disse, continuando ad urlare.
L'avvocato Santamaria, allora, prese la parola e disse loro di iniziare subito il Consiglio perchè c'erano questioni urgenti da risolvere. Ribadì che, per salvare l'Ecomoda, Beatrice Pinzon-Solano doveva rimanere Presidente almeno per un'anno e che Armando Mendoza doveva essere il Vice-Presidente.Spiegò che bisognava parlare con le banche interessate e che bisognava trovare un modo per poter far fronte ai debiti dell'Ecomoda con le banche e con la Terramoda. E che solo dopo un'anno, tramite un processo, l'Ecomoda poteva tornare ai loro legittimi proprietari. Disse anche che tutte le nomine dovevano essere riconfermate e che nessuno avrebbe potuto lasciare il suo ruolo almeno per quest'altro anno.
''Quindi, se ho capito bene....... Non solo non posso licenziarmi ma devo essere anche costretta a lavorare con il mio ex e la donna che me lo ha rubato..... Che bella prospettiva......'' disse Marcella, molto nervosa.
''Io andrei.. Per qualunque cosa Dottoressa Pinzon e Dottor Mendoza io sono a vostra disposizione...'' disse l'avvocato Santamaria e, dopo aver salutato tutti, lasciò il Consiglio.
''Non sai che voglia di spaccarti la faccia ho, caro Mendoza! Sei uno stronzo, un bastardo! Un essere della peggior specie...... Come hai potuto? Chi ti ha dato il diritto di comportarti così? Per colpa tua io e mia sorella rischiamo di perdere l'azienda dei nostri genitori e, con essa, tutto il nostro patrimonio!'' disse Daniele, prendendo Armando per la giacca. E senza pensarci un'attimo colpì Armando con un pugno facendolo cadere a terra. 
Subito Betty e Margherita gli si avvicinarono e lo aiutarono a rialzarsi.
''DANIELE! SEI IMPAZZITO? NON PERMETTO CERTI COMPORTAMENTI NELLA MIA AZIENDA!'' disse ad alta voce Roberto Mendoza.
''Mi spiace deluderti, Roberto..... Noi non abbiamo più un'azienda..... L'Ecomoda, ormai, è di questa qui'' rispose Marcella indicando Beatrice, che stava aiutando Armando a rialzarsi e ricomporsi.
''No! Io sono solo una proprietaria di facciata. Mi creda, signora Marcella, mai ho pensato di impadronirmi della vostra azienda'' si giustificò Beatrice.
''Però il mio fidanzato s'è l'è preso senza tanti complimenti....'' le disse Marcella.
''Marcella.... Io ti ho già spiegato come si è arrivati a tutto questo.. Io ho consigliato ad Armando di far innamorare Betty per paura che lei e il Dottor Mora ci portassero via l'azienda. Ma non avevo messo in conto che Armando si innamorasse davvero di Beatrice.... Invece di sputare veleno su Beatrice, perchè non ti chiedi che responsabilità hai tu nel fallimento del tuo rapporto con Armando?''
''Calderon, grazie. Ma so difendermi benissimo da solo...'' disse Armando.
''Voi siete proprio fatti l'uno per l'altra.. Siete senza coscienza, senza cuore.... Ad Armando interessava solo la poltrona da Presidente... Ora non c'è l'hai più... Come ti senti Mendoza? E a lei non le è mai venuto in mente che Armando sta con lei solo per interesse?'' chiese, acido, Daniele.
''Dottor Valencia non le permetto queste insinuazioni sul mio conto! Io e Armando ci amiamo davvero, a prescindere dalla poltrona di Presidente. Fortunatamente, non tutte le persone sono fredde e ciniche come lei. C'è gente disposta a mettersi in gioco nella vita come ha fatto Armando, che è andato oltre le apparenze.... Ma questi sono concetti che lei ignora...'' rispose Beatrice.
''Daniele...  Marcella... Io devo scusarmi solo per non aver messo fine prima alla mia storia con te. Dovevo lasciarti quando stare con te era diventato un obbligo, non un piacere. Io mi sentivo intrappolato con te, Marcella. Con Beatrice ho scoperto un sentimento a me sconosciuto, l'amore.... Io non ti ho mai amato Marcella. E l'ho capito solo quando mi sono innamorato di Betty. Mi dispiace.....'' disse Armando. Un ceffone lo colpì in pieno viso, facendolo traballare.
''SIGNORA MARCELLA ADESSO BASTA! COME SI PERMETTE? MA CHI CREDETE DI ESSERE LEI E SUO FRATELLO PER SCHERNIRE ARMANDO IN QUESTO MODO? VI AVVISO CHE NON PERMETTERO' PIU' CHE GLI METTIATE LE MANI ADDOSSO! ABBIAMO SBAGLIATO MA RIMEDIEREMO E VI RESTITUIREMO LA VOSTRA AZIENDA. E NON PENSI DI TORNARE ALLA CARICA CON LUI! LA VECCHIA BEATRICE NON ESISTE PIU'. SONO STATA CHIARA?'' urlò Beatrice sbattendo i pugni sul tavolo.
Daniele e Marcella lasciarono, in silenzio, la Sala del Consiglio seguiti da Gutierrez. Tutti guardavano Betty, estrefatti e immobili.
''Beatrice! Lei è davvero una gran donna! Sono fiero di essere suo suocero! Armando non poteva desiderare di meglio! Sono commosso!'' disse Roberto, abbracciando Beatrice.
Calderon, Nicola, Roberto e Margherita si sincerarono delle condizioni di Armando e, dopo aver salutato Armando e Betty, uscirono anche loro dalla Sala del Consiglio.
Rimasti soli, Armando e Betty si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio.Si promisero che niente e nessuno, ora che erano tornati alla vita reale, si sarebbe mai messo tra di loro.
''Questa prova l'abbiamo superata,Presidente. Anche se ne sono uscito un pò malconcio. Chissà cosa penserà tuo padre quando mi guarderà in faccia...''
''Questa giornata sarà molto lunga, Vice-Presidente... E, per quanto riguarda l'incontro di stasera.... Credo sia meglio comprare due armature..... Mio padre si arrabbierà parecchio.... e lo deluderò ancor di più...''
''Ma non mi lascerai se lui te lo chiederà, non è vero?''
''No, amore mio, non ti lascerò... E spero che non mi metta di fronte a nessuna scelta......''.
Betty prese il cordless e chiamò un taxi.
''E' ora di tornare a casa...'' disse rivolgendosi ad Armando.


COSA VI E' PARSO QUESTO CAPITOLO?
COSA SUCCEDRA' ALLA CENA?
COME LA PRENDERANNO HERMES E GIULIA?
LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

Betty è appena entrata in casa e già si sta sorbendo la predica del signor Hermes!! Poverina!! Aveva ragione Armando quando le ha detto di andare insieme ma Betty ha preferito andare da sola e, adesso, invece, lo vorrebbe al suo fianco.
''Papà non farne un dramma!! Ho solo cambiato acconciatura, montatura delle lenti e comperato qualche vestito più moderno....... Non mi sembra proprio il caso di fare una tragedia!!''.
''Ma la senti Giulia? Ho cambiato questo, ho cambiato quello... Sei cambiata tu!!! Beatrice Aurora non ti riconosco più come la mia bambina!!!!!!'' la rimprovererò Hermes.
''Forse perchè, papà, non sono più una bambina!! Io sono una donna... Una donna capito????'' e corse via, in camera sua, seguita dal suo amico di sempre, Nicola, che si era fatto trovare lì per darle man forte.
''Betty... Non piangere... Sapevi che non sarebbe stato facile nè per te nè per tuo padre...... Lo sai che lui ti adora... Gli passerà... Vedrai'' le disse Nicola che, per dirla tutta, non era tanto convinto neppure lui che il signor Hernes avrebbe accettato di buon grado quello che sarebbe succeso di lì a qualche ora.
Lo squillo di un celluare interruppe il suo discorso.
''Armando.. amore mio.. no, non sto piangendo... si, è vero... sto piangendo... e che mio padre...'' disse e riprese a singhiozzare. 
Nicola, delicatamente, le tolse il cellulare di mano e raccontò ad Armando della discussione di Betty con suo papà.
''E se penso che non è finita qui... Come ha detto?? Vorrebbe che ci fossi anch'io stasera a cena dai suoi?? E' sicuro signor Armando?? Va bene... solo Armando... Accetto solo per Betty!!! Va bene... ora gliela passo'' e allungò il cellulare a Betty.
''Amore mio... Grazie Armando.. Nicola è molto importante per me... Non essere geloso, Armando... Come vuoi... Ok, alle 18 saremo pronti. Addirittura amore mio... Allora vuoi proprio farti uccidere?? Ti amo... A dopo!!!'' e chiuse. Betty spiegò a Nicola che, sebbene Armando provi gelosia nei suoi confronti, non ostacolerà mai la loro amicizia. Gli dice anche che per le 18 devono farsi trovare pronti perchè verrà Armando in persona a prenderli.
'' E dopo ci riaccompegnerà lui? Dopo tutto quello che saprà tuo padre non credo che Armando sarà in grado di guidare.... Tuo padre lo farà nero!!''
''Non scherzare Nicola!! Ci manca solo questo... che mio padre si metta a fare a cazzotti con Armando...'' 
Scesero di sotto e comunicarono a Giulia ed Hermes di farsi trovare pronti, così ognuno si ritirò nella propria stanza per prepararsi.

Armando arrivò puntualissimo. Dopo aver salutato i signori Pinzon, li fece salire in macchina e si diresse verso Villa Mendoza.
I signori Mendoza accolsero i signori Pinzon e li fecero accomodare in salotto mentre Armando e Betty, con la scusa di firmare dei documenti si ritirarono nello studio.
''Amore mio!!'' disse Armando, prendendo Betty tra le sue braccia. Si baciarono appassionatamente. Quando si staccarono, per prendere fiato, Betty gli disse di voler raccontare tutta la verità, anche il piano di Calderon, omettendo,  però, i consiglio di quest'ultimo ad Armando, perchè, disse Beatrice, lei non vorrebbe mai perderlo ora che si sono ritrovati e anche per tutelare la loro incolumità!
Uscirono e si diressero in soggiorno e poi si accomodarono in sala da pranzo. 
Tutto filò liscio finchè Betty no n prese la parola.
''Papà, mamma... Se stasera siamo qui è perchè c'è qualcosa che non vi ho ancora detto... Io sono la nuova Presidente dell'Ecomoda mentre Armando è il Vice-Presidente.... Papà.... Spero mi perdonerai per quello che ti racconterò....'' disse Betty.
Lei e Armando raccontarono del piano per salvare l'Ecomoda, la nascita della Terramoda, della cambiale, dell'ipoteca e di come lei e Armando sarebbero dovuti restare in carica almeno per un anno.Il signor Roberto cercava di contenere l'ira del signor Hermes, ma con scarsi risultati.
''Beatrice Aurora come hai potuto?? E lei, signor Armando, perchè ha coinvolto mia figlia in questo affare?? Io le ho sempre manifestato fiducia e stima e lei mi ripaga in questo modo?? Betty, quante volte ti ho ripetuto di non scendere mai a compromessi, di essere sempre leale... E tu?? Cosa fai??''
''Signor Hermes la prego di calmarsi... Io non potrei mai far del male a sua figlia, non la metterei mai in pericolo... Ci ascolti... Le chiedo solo questo...''
'' E perchè mai dovrei ascoltarla?? Cos'altro dovrei sapere?? Perchè, glielo garantisco, mi è bastato quello che ho ascoltato finora... Mi creda...''
''Signor Hermes... Io amo Beatrice!!'' disse tutto d'un fiato Armando.
''E io amo Armando!! Noi stiamo insieme papà!!
Il signor Hermes si face bianco in volto e guardò verso la signora Giulia che non smetteva di fare il segno della croce.
''Voi siete matti!! Lei è in procinto di sposarsi e mi dice che è innamorato di mia figlia?? Per me questa cena finisce qui!! Giulia, Betty, Nicola!!! Andiamo a casa!!!'' urlò.
I signori Mendoza, allora, presero la parola e spiegarono al signor Hermes tutto per filo e per segno, del cambiamento di Armando, dell'annullamento del suo matrimonio con Marcella, di come era disposto a rinunciare a tutto per l'amore nei confronti di Betty. Ma servì a poco.
''Adesso chiamiamo un taxi e di tutto questo ne discutiamo a casa, da soli!! Nicola chiama questo benedetto taxi!!'' disse rivolto a Nicola.
''No, papà! Ne discutiamo adesso e qui! I signori Mendoza hanno accettato tutto questo... Perchè non puoi accettarlo anche tu?? Hai sempre detto che il tuo sogno era vedermi felice e ora che lo sono qual'è il problema??''
''Il problema è che sono cambiate troppe cose in poco tempo figliola.... Tu sei cambiata... Io non ti riconosco più...''
''Signor Hermes....'' tentò di dire Armando ma Hermes iniziò a urlare:
''STIA ZITTO LEI!! LEI HA PLAGIATO LA MIA BAMBINA!!  L'HA FATTA TRASFORMARE!!! SE DAVVERO LA AMA COME DICE, PERCHE? PERCHE??''
''PAPA' ADESSO BASTA!! NON SIAMO A CASA NOSTRA!!'' urlò Betty con le lacrime agli occhi.
''Perchè non capisci papà.... Perchè?? Armando non c'entra nulla col mio cambiamento!! Anche a casa, nel pomeriggio, mi hai detto le stesse cose... Sei cambiata, non ti riconosco più... Non sono cambiata papà!! Ho semplicemente compreso che, da oggi in poi, voglio vivere per me stessa, solo per me.... Fino a qualche giorno fa vivevo in funzione di tutti voi... Tu mi hai sempre proibito di comprare abiti che mi piacevano, mi hai sempre proibito di uscire, frequentare gente, cambiare per restare al passo coi tempi..... Papà, mamma io vi voglio un bene dell'anima, però accettate le mie scelte, accettate la mia nuova me, accettate Armando al mio fianco....'' e si alzò, andando verso di lui.
Ad un tratto, mentre era in piedi, Betty svenne tra le braccia di Armando. Terrorizzato, la prese in braccio e la portò nella loro camera, seguito da tutti gli altri. La adagiò sul letto e, mentre, in lacrime, le accarezzava una guancia, Betty aprì gli occhi.
''Amore mio, che spavento mi hai fatto prendere.... Come ti senti??'' chiese, preoccupatissimo, Armando.
''Cara vuoi che chiamo il mio medico?'' le chiese la signora Margherita.
''No, grazie signora Margherita. Se non vi dispiace vorrei rimanere un'attimo da sola con i miei genitori... Resto qui, Armando.. Tranquillizzati, amore mio...'' disse Betty ad Armando, rispondendo alle domande che lui non aveva il coraggio di fare.
Quando furono soli, mamma Giulia abbracciò  sua figlia e lo stesso fece papà Hermes.
''Non preoccupatevi... E' stato solo un piccolo svenimento.. Mi sento già meglio, però vorrei rimanere qui... Papà so che tu non approvi niente di quello che hai scoperto stasera... E sono molto dispiaciuta per averti deluso.... Hai scoperto di avere una figlia normale e non una figlia perfetta... Non prendetevela col mio amore... Ho le stesse sue colpe... Però vorrei solo che vi sforzaste di capire che, se ho sbagliato, ho sbagliato per troppo amore.... Io vi voglio bene e sarò sempre la vostra bambina, se vorrete....'' sospirò Betty.
''Ma certo figliola.... Vero Hermes che abbiamo capito?'' disse Giulia, rimproverando Hermes.
''Figliola ma non potresti tornare a casa con noi?'' le chiese Hermes, beccandosi una gomitata da Giulia.
''E sia... Però sappi solo che tu sarai sempre la mia bambina...... E che il tuo Armando deve filare dritto altrimenti scoprirà presto chi è Hermes Pinzon Garlarza!!!!!'' disse mentre stringeva a sè Betty.
Rientrarono tutti nella stanza. Il signor Hermes si scusò con i signori Mendoza per il suo comportamento; il signor Roberto disse loro che l'autista era pronto per riaccompagnarli a casa. Salutarono Betty e i signori Mendoza e si recarono all'ingresso accompagnati da Armando. Con lui c'era anche Nicola che non smetteva di tranquillizzare Armando.
''Signori Pinzon... Perdonatemi, se potete... La mia unica colpa è quella di amare vostra figlia... E credetemi, da oggi in poi vivrò solo per lei e il suo amore...... Ma questo avrete modo di scoprirlo....'' disse prima che Hermes lo abbracciasse.
''Vi aspetto domani a casa Pinzon! Mi raccomando alla mia Beatrice...'' disse il signor Hermes e andarono via.
Armando corse da Betty, che era rimasta con i signori Mendoza che strapparono a Betty la promessa di una visita medica la mattina seguente. Salutarono e andarono via.
Rimasti soli, Armando si stese al suo fianco.
''Mi sono spaventato tantissimo, amore mio.... Per fortuna ora stai bene...''
''E' stato solo stress, Armando. Tutto a posto con i miei?''
''Si, amore mio.. Pensa che, alla fine, tuo padre mi ha anche abbracciato! Ci aspettano a casa tua domani...''
Un debole va bene fu la risposta di Betty,che si era addormentata tra le sue braccia. Armando si addormentò anche lui. L'ultima cosa che pensò fu che tutto questo amore per Betty sarebbe stato per sempre.

CAPITOLO TERMINATO!!! SPERO DI NON AVERVI DELUSO!!
ALLA FINE HERMES HA ABBRACCIATO ARMANDO.....
MA AVRANNO DAVVERO SOTTERRATO L?ASCIA DI GUERRA?????
LO SCOPRIREMO NEI PROSSIMI CAPITOLI!!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Io e Betty siamo in macchina e stiamo andando in clinica quando sqilla il mio cellulare; lo consegno a Betty che mette in vivavoce.
''Armando, buongiorno! Ma non venite in azienda oggi? Sono quasi le 8:30'' mi dice una voce che non ha bisogno do presentazioni.
''Calderon... Io e Betty arriveremo più tardi perchè, prima, dobbiamo andare in clinica... Si, tutto bene... No, non ci sono stati eventi catastrofici... Betty ha avuto un malore e deve fare degli accertamenti...''
Calderon chiede a Betty se sta meglio.
''Si.. Adesso si, la ringrazio Dottor Calderon... Potrebbe farmi una cortesia? Dovrebbe chiamare Nicola Mora e farsi raggiungere in ufficio, lui capirà...''
''Ma se ha chiesto a te di chiamare ci sarà un motivo... Calderon chiama Nicola! Ti spiegherà tutto lui e noi ci vediamo più tardi in azienda!!''
Eccoci arrivati alla Clinica Renaissance. Betty è un pò tesa ed anch'io lo sono. Spero di ricevere una buona notizia! Ma non so se sarà lo stesso per lei!
''A cosa pensi, amore mio?'' mi chiede.
Non so che dire... Allora le racconto che la dottoressa che la visiterà è Estefania Vasquez, sorella maggiore di Maria Heléna Vasquez, nonchè amica di infamzia di mia sorella Camilla!!
Arriviamo in reparto e mi dicono di attendere in una saletta. Io e Betty ci scambiamo una sguardo d'intesa prima che lei sparisca con la dotteressa.

Sto guidando in direzione dell'Ecomoda. Per fortuna Betty non ha niente. E sono felice. Ma anche dispiaciuto e lei sembra accorgesene.
''Armando? Tutto bene? Da quando siamo usciti dalla clinica non hai detto più una parola. Non era questa la diagnosi che speravi, non è vero?''
Metto la freccia e mi fermo al lato della carreggiata.
''Ma cosa dici? Amore sono felicissimo che si tratti solo di un pò di anemia! Io ti amo! Ieri sera mi sono così spaventato al pensiero che potessi star male e tu mi dici che non speravo tu stessi bene?'' mi dice, alzando il tono della voce.
Betty mi bacia e mi posa una mano sulla mia, che stringe ancora il volante.
''Amore... Tu hai creduto che fossi incinta... Ecco perchè hai chiamato la dottoressa Vasquez che è una ginecologa. Non negarlo... Ci speravi, vero?''
''Betty... Sarei stato l'uomo più felice del mondo! Però non so come l'avresti presa tu... Non abbiamo mai parlato di avere dei figli...''
''Amore, certo che desidero avere dei figli con te! Mi piacerebbe ti somigliassero! Però credo che adesso sia ancora un pò presto.... In questa situazione poi....''
''Betty sia chiaro! Non convivremo in eterno! Io voglio sposarti! Voglio dividere la mia vita con te, ogni attimo, ogni respiro, ogni battito del mio cuore!!''
''Anch'io amore... Io mi riferivo al fatto che vorrei che il nostro bambino nascesse in tranquillità, circondato da persone che gli vogliano bene e con due genitori che possano dedicarsi a lui e alle sue esigenze. Adesso, invece, vivrebbe solo ansia e stress e credo che non sia il caso. Sei d'accordo?''
Per tutta risposta mi bacia. Prima un bacio dolce, poi un bacio pieno di passione. Mi attira di più a sè, incurante che potrebbero vederci, e avverto le sue mani iniziare ad esplorare il mio corpo. Non oso tirarmi indietro. Lo desidero anch'io. Ma è il mio cellulare a riportarci alla realtà.
''Mamma! Si, sono stata dal medico. Dalla dottoressa Vasquez, ma la conosci? No, non ho niente. Solo anemia. Tranquillizza papà. Ci vediamo questa sera a cena'' rispondo a mia madre mentre ho ancora le sue mani addosso.
''Mia madre non conosce la dottoressa Vasquez. Sai che significa? Che i miei non sapranno mai a cosa avevi pensato! Ti immagini la reazione di mio padre??'' mi dice con un sorriso che mi disarma per quant'è bello!!
''Pericolo scampato allora!! Mi avrebbe ucciso, come minimo....''
''Ma tu vuoi correre questo rischio vero?''
''Adesso sarà meglio muoverci amore mio e andare a lavorare. Però da stasera inizierò a correre questo rischio!''
''Sei un mostro assatanato, lo sai???''
''Anche tu... Dottoressa Mostro!!''
Chiamano anche i signori Mendoza che si rallegrano del fatto che Betty, la mia Betty, stia bene.
''Armando.. Sai... Non avrei mai creduto che i tuoi genitori accettassero la mia presenza al tuo fianco così... Senza nessun tipo di opposizione...''
''Credo che c'entri la storia di mia sorella Camilla... Vedi Betty... Mia sorella Camilla era fidanzata con Daniele Valencia e dovevano sposarsi... Una sera lei e delle sue amiche si recarono a cena in un ristorante e lì ci fu un vero colpo di fulmine! Mia sorella si innamorò a primo di colpo di un cameriere che lavorava lì. Giulio Marquez, così si chiama, studente di Economia Aziendale. Faceva il cameriere per pagarsi gli studi perchè aveva perso entrambi i genitori. Mia sorella iniziò a frequentarlo di nascosto, si innamorarono ancor di più e lei lasciò Daniele Valencia...''
''Ora mi spiego il suo comportamento..''
''Non è tutto! Quando Camilla lasciò Daniele, la situazione precipitò tra i miei genitori e mia sorella e Giulio. Mia sorella andò via da casa senza far sapere più niente di sè a nessuno. Non avevamo idea di dove potesse essere e Daniele fece scoppiare uno scandalo che poi rientrò grazie a mio padre che non avrebbe mai permesso che il nome di sua figlia fosse infangato. Quando mi contattò, mi disse che era incinta di sette mesi.. Dopo un paio di mesi nacque Roberta che adesso ha cinque anni. Mio padre, allora, per proteggere la famiglia di mia sorella, affidò loro la sede di Ginevra, in Svizzera, dove sono Camilla Presidente e Giulio Vice-Presidente. Solo che lei prese questo allontamento come una specie di esilio e ha troncato i rapporti con i miei genitori che non conoscono nemmeno la loro nipotina.''
''Ma non potevano trovare un compromesso?'' gli chiedo
''Mia sorella e mia madre hanno lo stesso carattere. E poi io avevo da poco iniziato una storia con Marcella. Le cosa degenerarono e da allora non si parlano. Quando sono andato via con te, ha pensato di poter perdere anche me... E così ha accettato il nostro amore e ha accettato anche te. Visto che ti vuole già bene?''
''Che storia... Non me l'avevi mai raccontata...''
''Amore, senti.... Siccome vorrei tanto avere una bambina... Ti spiacerebbe se la chiamassimo Camilla??''
''Camilla mi piace... Solo che è un pò prematuro e ci sarebbe da lavorare un pò prima....''
''Questa proposta mi piace amore mio!!!''


Arriviamo in Ecomoda. Usciamo dall'ascensore e veniamo accolti dalla banda delle racchie, da Mario e Nicola che subito ci accerchiano con fare minaccioso tanto che, instintivamente, mi metto davanti a Betty e urlo.
''Ma che volete?? Perchè non siete alle vostre scrivanie a lavorare e voi perchè non siete nei vostri uffici?''
''Calmati, Armando... Volevamo solo sapere come sta Betty... Nicola ci ha raccontato di ieri sera e queste signorine ci hanno prospettato qualcosa sul suo malessere....''
''Spiegati meglio Calderon''
''Betty per caso è.... è... è...''
''Sei incinta??'' le urla Annamaria.
Io e Betty ci guardiamo sorridendo ma, mentre stiamo per rispondere, i nostri sguardi incrociano gli sguardi di Marcella e Patrizia e temo per la mia Betty.
''No, Annamaria... Come vi viene in mente!!! Ho solo un di pò anemia, tutto qui. Devo curare l'alimentazione e prendere degli integratori. Adesso sarà meglio andare a lavorare'' spiega Betty.
Vediamo Marcella e Patrizia confabulare qualcosa. Annamaria attira la nostra attenzione.
''Presidente e Vice-Presidente per di qua! Vi mostro i vostri uffici!''
''Ma noi abbiamo già i nostri uffici'' le rispondo.
''No, Dottoressa. Lei da oggi occuperà l'ufficio che era di Armando e Armando l'ufficio accanto al suo che comunicano tra loro dalla Sala del Consiglio. Abbiamo già predisposto tutto!'' ci informa Calderon.
Armando ed io ci dirigiamo nel suo ufficio che ora sarebbe il mio. Appena soli ci abbracciamo e incominciamo a baciarci tanto da non accorgerci della sua presenza. Un colpo di tosse ci fa dividere.
''Calderon! Che croce! Meglio per te se da oggi in poi impari a bussare quando entri nell'ufficio di Betty e nel mio!'' gli dice Armando stizzito.
''Ho bisogno di parlare con Betty.... Armando vorrei restassi anche tu!''
Betty si accomoda alla sua poltrona mentre io rimango in piedi accanto a lei.
''Cosa deve dirmi Dottor Calderon?'' chiede Betty.


CHE NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO???
SO DI AVERE DELUSO QUALCUNO CON L'ANEMIA MA NON SCORAGGIATEVI!!!
DI COSA DEVE PARLARE CALDERON CON BETTY??? 
LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

''Già... Bella domanda.. Da dove comincio?'' riflette Calderon.
''Se non lo sapesse, avremmo un'azienda da dirigere, almeno per il prossimo anno!'' dice Betty, strizzando l'occhio ad Armando e stemperando un pò la tensione che c'è nell'aria.
''Vorrei dirle grazie Betty!'' disse Calderon tutto d'un fiato.
Armando e Betty guardavano l'uomo come se fosse la prima volta che lo vedevano. Erano rimasti basiti da questa sua affermazione e non capivano dove volesse andare a parare con quelle parole.
''Grazie? Credevo volessi scusarti con Betty, idiota!!'' gli urla Armando.
''Forse è meglio che mi spieghi meglio. Vedete... Quando voi siete andati via, io mi sono chiesto che razza di uomo fossi... Quando Armando decise di creare una nuova azienda per salvare l'Ecomoda e di affidarla a lei, semmai la Terramoda avesse assorbito l'Ecomoda, Armando era convintissimo che, in qualunque momento lui le avesse chiesto di restituirle l'Ecomoda ,lei non si sarebbe tirata indietro. Armando si fidava ciecamente di lei. Di lei, però. Quando Berta, poi, iniziò a parlare di Nicola e vedevo Armando trasalire ogni volta che si nominava il nome di Nicola Mora, capii che Armando provava gelosia nei suoi confronti, era sempre nervoso, insicuro e beveva molto'' disse sospirando.
''Perchè mi racconta tutto questo, Dottore?'' chiese Betty.
''Mi creda, per favore, sono stato io, solo io, a scrivere quella maledettissima lettera. Armando non era d'accordo perchè sapeva benissimo che lei gli voleva bene e che, con quel tipo di comportamento, lei avrebbe sofferto molto.  Ma io l'ho convinto... Ed ho perso! Ho perso il mio migliore amico, il mio quasi fratello, il mio socio... Ma anche la mia dignità e il suo rispetto. So perfettamente di non essere il suo collaboratore preferito e che mi reputa responsabile delle scorribande di Armando...''
Calderon si alzò, si avvicinò ad un armadietto, lo aprì, tirò fuori una bottiglietta e si versò del whisky. Betty guardava Armando che, a sua volta, guardava Mario.
''Calderon? Tutto ok?'' chiese Armando.
''Ho sempre guardato lei per quello che era fuori, Betty, non per la bella persona che è. Lei è l'artefice della mia rinascita. Quando Armando mi intimò di essere dalla vostra parte, prima del Consiglio, non credevo facesse quello che fece in seguito. Dopo esservene andati, spiegai a tutti cosa avessimo fatto. O meglio, cosa vi costrinsi a fare. Non avete idea di come fui trattato. Però ero felice, ero sereno con la mia coscienza. Vado da un terapista sapete? Avevo bisogno di essere ascoltato, capito e giudicato... Ora ho imparato ad accettare che non sono il padrone del mondo, che sono solo un uomo e non un dio.... Armando mi ha insegnato che si può essere migliori di quel che si è. Armando mi ha insegnato ad andare oltre l'apparenza, oltre l'apparire.... In pratica, mi ha insegnato ad apprezzare le persone non la loro estetica. Vorrei che voi mi perdonaste... ma non subito... Dovrete perdonarmi quando io riuscirò a perdonare me stesso per la persona che ero prima... Vorrei trovare l'amore come l'ha trovato Armando, vorrei diventare migliore come è migliorato lui. Betty... Armando la ama da molto tempo.... Ha faticato parecchio ad ammetterlo perfino con se stesso.... Se può...'' ma non riuscì a terminare la frase perchè le lacrime iniziarono a scendere, copiose,senza che avesse la forza di bloccarle
''Credo che si sia già perdonato Dottore.... Mi creda... Sono felice di tutto questo...'' disse un'esterefatta Beatrice.
''Posso abbracciarvi?'' chiese Calderon.
''Solo se ti asciughi gli occhi... Non vorrei facessi la doccia sia me che a Betty!'' disse Armando.
Si abbracciarono e, finalmente, Calderon riuscì a rilassarsi un pò. Li salutò e si diresse nel suo ufficio.
''Non ci credo, non ci credo.... Amore non è un sogno vero?'' chiese Armando.
''No, non lo è. Non deve essere stato facile per lui... Ha ammesso di averti manipolato, di avermi spezzato il cuore, di non essere capace di provare amore.... Senza dubbio la confessione più difficile della sua vita.. Che intendi fare, adesso?'' chiese Betty.
''Cosa vuoi che faccia? Io non riesco a non pensare al fatto che ho rischiato di perderti per colpa di quella maledettissima lettera. No, amore.... Non gli correrò dietro come facevo in passato. Ha sbagliato... Oddio, se vogliamo, ho sbagliato anch'io quanto e forse più di lui... Però io ora ho te, amo te e quella vecchia vita non mi appartiene più!!''
''E allora? Io ti ho perdonato... perchè tu non riesci a perdonare lui?''
''Betty.... Io non riesco a perdonare me stesso! Quando eravamo a Cartagena, lontano, eravamo noi soli. Da quando siamo tornati abbiamo avuto solo problemi, tu hai avuto problemi e tutto per colpa mia...  Sei stata insultata dai Valencia, hai litigato con tuo padre... E tutto per colpa mia...''
''Amore mio... Hai sbagliato però adesso basta! Io ti ho perdonato, per quanto riguarda mio padre dovrà accettare un bel pò di cose se non vuole continuare a litigare con me! Per quanto riguarda i Valencia dovrò abituarmi... O credi che Marcella e Daniele si sono accontentati di schiaffeggiarti? Avremo giorni difficili che supereremo solo insieme!''
Lo squillo del telefono fece sussultare Betty.
''Il Presidente? Ora gli passo Armando... Come no?... Scusa Annamaria... Passami pure la chiamata.''
''Pronto? Avvocato Santamaria buongiorno. Certo che possiamo effettuare il primo versamento.... Si... Domani? Non credo ci siano problemi. L'aspettiamo allora.''
'Che voleva?''
''Verrà domani per parlare con noi. Non mi ha voluto accennare nulla. Mi ha chiesto solo se potevamo effettuare il primo versamento della nuova gestione Terramoda-Ecomoda... Armando e se fallissi? Se non riuscissi a risolvere tutti i problemi? Rischiate di perdere tutto....''
''Tranquilla Betty... Ci sei tu, c'è Nicola, ci sono io e pure Calderon... Ne usciremo.... L'Ecomoda tornerà ài loro legittimi proprietari.''
Iniziarono a cercare soluzioni ai loro problemi. Ogni tanto Armando la baciava, l'accarezzava. All'ora di pranzo Armando le chiese di andare a pranzo fuori.
''Volevo portarti a cena ma stasera devo andare al patibolo... Cioè dobbiamo andare dai tuoi... E tu devi mangiare... Non voglio che tu stia male di nuovo.. Andiamo a pranzo fuori!''
''Vorrei finire di analizzare questi prospetti e poi andiamo.''
Bussarono alla porta e Armando sbuffò. Disse che non avrebbe rinunciato al loro pranzo per niente al mondo.
''Avanti!'' disse Betty.
''Devo parlare con voi due'' disse una voce che fece trasalire entrambi. Era Marcella Valencia.



CHE VE NE PARE DEL CAMBIAMENTO DI CALDERON??
COSA SUCCEDERA' ADESSO TRA ARMANDO, BETTY E MARCELLA?
SPERO DI NON AVER DELUSO NESSUNO.
ALLA PROSSIMA!!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

Marcella si accomodò sulla poltrona di fronte ad Armando e Betty. Li guardava con un certo rancore ed era molto nervosa. Betty guardò Armando, che posò una mano sulla spalla, e chiese alla donna di fronte a lei di cosa dovessero parlare.
''Come sei sciocca Beatrice... Secondo te di cosa voglio parlare con voi?  Del mio mancato matrimonio? Di come mi hai rubato il fidanzato? Di come ti sei impossessata dell'azienda della mia famiglia? Dimmi... Di cosa vuoi parlare? Non posso neanche chiamarti racchia... Mi hai tolto pure questa soddisfazione!!!'' disse acida.
''Marcella! Se sei venuta per insultare Betty, la porta sai benissimo dov'è!!'' rispose Armando, collerico.
''Signora Marcella... Io non so cosa dire... Non potevo prevedere tutto questo... Però le garantisco che MAI avrei tolto l'azienda ai suoi legittimi proprietari! Glielo giuro su.mio onore!!'' rispose, pacata, Betty.
''Onore? Quale onore!!! Ma fammi il piacere!!! Che onore puoi avere dopo aver fatto tutto ciò che hai fatto?''
''Marcella finiscila!!'' urlò Armando.
''No che non finisco! Voi mi avete rovinato la vita! Da quando ve ne siete andati, circa tre settimane fa, la mia vita è diventata un'inferno!! Voi non sapete neanche cosa ho dovuto sopportare!! Le umilizioni, le domande dei giornalisti. Ho dovuto affrontare parenti e amici e spiegare che l'uomo che credevo essere l'uomo della mia vita era scappato insieme alla sua assistente e che non mi avrebbe più sposato perchè si era innamorato di una racchia, talpa e...'' ma un pugno di Betty sulla scrivania la interruppe.
''Dato che sei passata al tu senza chiederlo, lo farò anche io. Ma chi ti credi di essere? Ti garantisco che da oggi in poi, quando devi parlare di me, non ti permetterò più usare certi epiteti!! Ho già subito da te e dalla tua amichetta tutti gli insulti di questo mondo! Mi avete descritta nei modi peggiori e avete riso di me fino a farvi venire le lacrime agli occhi!! Beh, questa nuova Beatrice Pinzon Solano è il risultato di tutto questo e, se non ti garba, non è un problema mio!! Per fortuna Armando si è innamorato di me prima, altrimenti chissà cosa potresti dire adesso!!'' disse un'irata Betty.
''Amore mio... Calmati... Marcella ma cosa vuoi ancora? Perchè vuoi umiliarti ancora? Lo vuoi capire che io non ti amo già da parecchio tempo? Tu non eri l'amore... Eri un controllore, eri asfissiante con la tua gelosia, con i tuoi messaggi, con le tue chiamate... Io, forse, stavo con te per abitudine, per convincimento, da parte di terzi, che eri la persona giusta... Ma questo non era amore.... L'amore è quello che provo per questa splendida donna, che mi coinvolge emotivamente ed intellettualmente. Il suo amore mi ha cambiato, mi ha permesso di guardarmi dentro e di capire che anch'io potevo essere migliore, che potevo avere diritto a vivere il mio amore senza paura.... Non dovresti aggredire lei..... Devi prendertela solo con me!!'' tuonò Armando.
''Voi due siete la mia rovina!! Ma cosa credi, Beatrice.... Quando questa infatuazione gli sarà passata, quando gli avrai riconsegnato l'azienda, vedrai cosa resterà di te e del vostro amore... Nulla! Come non ne è rimasto del mio! E quello sarà il mio giorno più bello!! Sarà il mio trionfo!! Volevo rassegnare le mie dimissioni ma non lo farò... Voglio rimanere ad assistere al vostro declino!! Con tutti i problemi che abbiamo, credo succederà molto presto!! Solo allora andrò via da questa azienda!!''
''Adesso te la dico io una cosa, cara la mia Marcella... Se credi che il mio amore per Betty non è reale, beh, ti sbagli di grosso mia cara! Io non mi comporterò con lei come mi comportavo con te, perchè Betty io la amo!! LA AMO!!! Capisci cosa vuol dire? Io sogno di vivere per sempre con lei al mio fianco, di svegliarmi con lei, di addormentarmi con lei, di avere dei figli con lei.... E questo succederà a prescindere l'Ecomoda!! Ficcatelo bene in testa!!'' disse Armando, fuori di sè.
''Mi spiace essere così diretto, così cinico.... Ma tu non mi hai dato altra scelta Marcella.... E, se adesso hai finito, la Presidente e il Vice-Presidente avrebbero da fare'' gli disse, con una pseudo-calma ritovata, indicandole la porta.
Marcella andò fuori dall'ufficio sconvolta. Dalle facce delle ragazze della banda intuì che avevano sentito parte della discussione. Subito Patrizia abbandonò la sua scrivania e le corse dietro mentre Marcella tornava nel suo ufficio.
''Marce? Cosa è successo Marce?'' chiese con la sua vocina snervante.
''E' finita Patrizia... L'ho perso per sempre... Non che volessi perdonare Armando...'' e raccontò all'amica tutto ciò che si erano detti lei, Armando e Betty e il racconto di Marcella era interrotto ogni tanto dal gridolino ''Disgraziati!'' che emetteva, gracchiando, Patrizia.
Nel suo ufficio, Betty e Armando cercavano di riprendersi dal ciclone Marcella. Armando propose a Betty di andar via per tutto il pomeriggio e che avrebbero pensato a risollevare le sorti dell'azienda solo dal giorno seguente. Betty accettò anche perchè, nervosa com'era, non avrebbe avuto la giusta concentrazione per lavorare.
''Amore... E poi ricorda che stasera siamo a cena dai tuoi...'' disse, dolcemente, Armando che, nel frattempo, aveva fatto alzare Betty dalla sua poltrona e, una volta sedutosi, l'aveva fatta sedere sulle sue ginocchia stringendola al suo petto. E lei aveva accettato senza oppore resistenza perchè, solo tra le sue braccia, riusciva ad essere serena.
''A proposito di stasera..... Se per te non ci sono problemi, io vorrei dire ai miei che voglio vivere con te.....'' sussurrò Betty. La risposta di Armando fu un sorriso che precedette un lungo e appassionato bacio.
Presero la borsa e la valigetta e si diressero verso l'ascensore. Si incrociarono con Calderon al quale Armando disse che sia lui che Betty stavano andando via e che sarebbero tornati in azienda solo il giorno seguente, adducendo come giustificazione il persistere di spossatezza di Betty.


A casa Pinzon-Solano era tutto pronto. La signora Giulia stava assicurandosi che, a tavola, ci fosse tutto mentre un profumo invitante si espandeva per tutta la casa. Il signor Hermes era in salotto ad interrogare il povero Nicola che non sapeva più che cosa inventarsi per non dire della fuga dei suoi amici dall'azienda. Il suono del campanello lo salvò dall'ennesima domanda.
''Ciao mamma! Ciao papà!'' disse Betty che andò ad abbracciare prima i suoi genitori  e poi il fidato Nicola.
''Buona sera signori Pinzon!'' disse Armando che cercava di scrutare l'espressione del viso del signor Hermes.
La signora Giulia invitò tutti ad accomodarsi a tavola in modo da servire la cena. La signora Giulia aveva preparato ''l'ajiaco'', una minestra di pollo e patate, specialità tipica di Bogotà; i ''bunuelos'', palline fritte al formaggio e la ''leccona'', piatto a base di carne di maiale cotto allo spiedo e ripieno di riso.
La cena fu piacevole e tranquilla. Ad Armando non sembrava vero che il signor Hermes non lo avesse ancora portato al patibolo però sapeva bene che, al momento dei saluti, avrebbe rischiato la sua incolumità fisica quando Betty avrebbe comunicato la sua decisione. E il momento arrivò.
''Mamma, papà... devo comunicarvi una decisione che ho preso.... Da questa sera io andrò a vivere a Villa Mendoza!'' disse Betty.
''Beatrice Aurora Pinzon sei impazzita?? Vivere con un uomo fuori dal matrimonio non fa parte dei principi con cui ti abbiamo educata!!''
''Papà.... So di darvi un dolore enorme... Però è un momento delicato della mia vita... Ci sono stati tanti cambiamenti nella mia vita.... Io sono diversa, sono cambiata.... Ti prego, papà....''
Il signor Hermes ordinò alla signora Giulia e Betty di seguirlo nella camera di quest'ultima per parlare con un pò di calma. Dopo un'attesa che ad Armando parve un'eternità, scesero tutti in soggiorno e un rassegnato signor Hermes affidò la sua bambina ad Armando.
In macchina Beatrice raccontò tutte le raccomandazioni fatte da suo padre e, quando giunsero a Villa Mendoza, Armando non sapeva come comportarsi. Allora Betty, che aveva capito il suo imbarazzo, dovuto a quanto detto durante il tragitto, gli cinse le braccia al collo e iniziò a baciarlo con trasporto. Armando rispose a quel bacio con passione mentre le carezzava i lunghi capelli. Sentì Betty fremere quando le sue mani le accarezzarono la schiena. Si presero per mano e si diressero in camera.
Appena chiusa la porta, Betty liberò Armando dalla giacca e dalla cravatta.Lo fece sedere sul letto e, in un'attimo, si liberò dei suoi vestiti rimanendo in intimo. Armando, allora, la attirò a sè, la sdraiò sul letto e si liberò anch'egli dei suoi vestiti.
Fecero l'amore, donandosi l'un l'altra, sapendo di amarsi oltre tutto e tutti. 



COSA VI SEMBRA QUESTO CAPITOLO?? 
E DELL'INCONTRO-SCONTRO TRA BETTY, ARMANDO E MARCELLA??
PICCOLA CURIOSITA': I PIATTI ELENCATI SONO DAVVERO PIATTI TIPICI COLOMBIANI!!!
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Quando Betty si svegliò, notò che Armando non era al suo fianco. Volse lo sguardo e lo vide, in piedi, vicino la finestra, che la guardava. Sul tavolino c'era la loro colazione. Quando Betty si alzò, Armando la attirò e sè e iniziò a baciarla.
''Amore.... Se continui così non arriveremo più in azienda.... E saremo costretti a dar ragione a Marcella.... Anche se devo ammettere che mi piace come mi baci!!!'' disse, maliziosamente, Betty.
''Allora? Posso continuare all'infinito, se vuoi....'' disse Armando in modo languido.
Si abbracciarono, ridendo. Fecero colazione, si prepararono e si recarono in Ecomoda.
Appena arrivati, Annamaria avvisò Betty che ad attenderla  nel suo ufficio c'era la signora Caterina Angel. Betty e Armando si diressero in Presidenza. Dopo aver salutato Caterina, Armando baciò la sua Betty e si diresse nel suo ufficio.
''Sono contenta di vedervi ancora uniti e innamorati! Devo supporre che il vostro rientro non ha creato problemi?'' chiese Caterina.
''Si sbaglia signora Caterina. Proprio ieri abbiamo avuto una discussione molto accesa con Marcella Valencia e l'insediamento al Consiglio le assicuro che non è stata per niente una passeggiata. Però è il prezzo che io e Armando dobbiamo pagare...'' rispose Betty.
''Beatrice... Devo dirle la verità... Ieri, quando mi ha chiamata e mi ha chiesto di incontrarci ho temuto il peggio... Ma la scena di poco fa mi ha smentita... Perchè voleva vedermi con urgenza?'' arrivò al punto la signora Caterina.
''Il mio compito è una bella impresa. In un anno devo risolevvare le sorti di questa azienda, riportarla in auge prima di restituirla ai leggittimi proprietari. Ed ho bisogno del suo aiuto. Vede ....'' e Betty iniziò a raccontare alla signora Caterina a cosa aveva pensato per riportare l'Ecomoda prima del settore.
''Ha avuto una bellissima idea! Ma saranno tutti d'accordo? Da quel che mi ha detto lei non ne ha ancora parlato con i diretti interessati.''
''Annamaria vi voglio tutte qui nel mio ufficio... Si, voi della banda... E chiama anche Nicola.... Si! Nel mio ufficio tra 5 minuti!'' disse Betty, telefonando.
In meno di 5 minuti le ragazze della banda furono da Betty. Mancava solo Nicola, che arrivò subito dopo.
''Vi ho convocato nel mio ufficio perchè devo parlarvi di una cosa importantissima e poi perchè ho bisogno del vostro aiuto per realizzare il mio progetto!'' esordì Betty.
''Puoi contare su di noi, amica!'' disse in coro la banda delle racchie.
''Non mi hi raccontato niente... Però sai che puoi contare sempre sul mio appoggio'' disse Nicola.
Quando Betty spiegò loro cosa aveva in mente, la banda delle racchie fu entusiasta della proposta della loro amica. Gridolini di felicità raggiunsero l'ufficio di Armando, che, incuriosito, si recò dalla sua Betty.
''Nicola... Che ne pensi?'' chiese Betty ma Nicola  non fece in tempo a rispondere perchè bussarono alla porta dell'ufficio di Betty.
Dopo aver detto avanti, la porta si aprì ed entrò Armando che chiese perchè le ragazze gridassero in quel modo. Betty e Caterina esposero ad Armando l'idea di Beatrice e, quest'ultimo, fu subito d'accordo.
''Betty...'' disse timidamente Nicola.
Allora Betty congedò le ragazze della banda dicendo loro che dal giorno seguente, a turno, avrebbero avuto un paio d'ore ciascuno per andare dalla signora Caterina. Dopo che le ragazze lasciarono l'ufficio, l'attenzione dei tre si spostò su Nicola.
''Se volete parlarne tra voi...'' disse Caterina.
''No, signora. Il fatto è che ho paura che, per quello che mi riguarda, non possa funzionare.'' disse, affranto, Nicola.
''Nicola.. Posso capire come ti senti... Però io so, meglio di chiunque altro, che questo passaggio è obbligatorio a questo punto del nostro cammino... Vedi, ieri sera mio padre di non riconoscermi più, che non ero più la sua Betty... E, in un certo senso, aveva ragione.Io non sono più la vecchia Betty perchè sono la Betty che voglio essere io. Voglio essere libera, felice, innamorata. Voglio piacermi quando mi guardo allo specchio perchè voglio vivere LA MIA VITA e non quella che gli altri volevano che vivessi. Tu sei come me. Ci siamo nascosti dietro la nostra bruttezza e non abbiamo mai cambiato una virgola di quello che eravamo per paura dei giudizi della gente. Sai chi mi ha fatto cambiare idea? Armando!''
''Io? No, amore mio... Tu hai cambiato me!''
''Ci siamo cambiati a vicenda, va bene così amore? E sai perchè Nicola? Siamo andati oltre.... E credo che andare oltre sia salutare anche per te... Però se non vuoi, non fa niente... Tu sei il mio migliore amico, sei il fratello che non ho mai avuto e io voglio solo che tu sia felice!'' disse Betty con le lacrime agli occhi.
''Allora signora Caterina? E' pronta ad affrontare questa sfida?'' chiese Nicola
''Hai la giornata libera Nicola!'' concesse Armando.
''Basteranno poche ore!! Ci vediamo dopo pranzo! '' rispose la signora Caterina. Così prese Nicola sotto braccio e uscì dall'ufficio di Betty.
''Lo sai che ti amo ogni giorno di più? Io non posso più immaginare la mia vita senza te'' disse Armando a Betty mentre la teneva stretta  a sè.
''Spero solo di non sbagliare... Io ho te... Ma loro?'' domandò Betty.
''Andrà tutto bene'' la tranquillizzò Armando.

Erano passate da poco le 15 e Betty non aveva ricevuto nessuna notizia di Nicola. Betty prese il ricevitore del telefono e, mentre componev il numero dell'ufficio di Armando, eccolo arrivare.
''Notizie di Nicola?'' chiese.
''Nessuna... E io incomincio ad essere impaziente...''disse Betty, mal celando un certo nervosismo.
In quel momento bussarono alla porta. Quando Betty disse avanti e la porta si aprì, non crederono ai loro occhi.Entrò un bel ragazzo, indossava un completo giacca e pantalone grigio scuro, una camicia color crema portata senza cravatta. I capelli era corti e dritti, un pò spettinati che gli conferivano un'aria sbarazzina. I grandi occhi marroni spiccavano su un viso liscio, senza un filo di barba. Si vedeva che portava delle lenti a contatto.
''Nicola.... Ma sei proprio tu???'' e Betty corse ad abbracciarlo.
''Non posso crederci... Nicola... Adesso devo preoccuparmi anche di te....'' disse, ridendo, Armando.
''Sei bellissimo, stupendo!!! Avrai la fila dietro da oggi in poi!!'' diceva Betty ad un frastornato Nicola.
''Quando mi sono guardato allo specchio, non potevo crederci neanche io!!'' raccontò Nicola.
Si sedettero e Nicola raccontò come gia vedeva il mondo con altri occhi, di come si sentiva più sicuro di sè e di come un piccolo cambiamento potesse essere una fonte di energia.
''Pensate che sono salito in ascensore con la signora Marcella e non mi ha neanche riconosciuto!!'' disse Nicola con la sua solita risata. Quella non cambierà mai come non cambierà mai quella di Betty, pensò, sorridendo tra sè e sè, Armando.
Betty, allora, disse a Nicola che avrebbe dovuto collaborare proprio con Marcella e Nicola rispose di essere pronto. Betty, allora, chiese ad Annamaria di avvisare la signora Marcella di recarsi in Presidenza. Marcella Valencia si presentò nell'ufficio di Betty con la solita arroganza che le faceva compagnia. Quando Marcella capì che il ragazzo con cui era salita era Nicola chiese spiegazioni.
''Si tratta del mio piano di rilancio dell'azienda Marcella. Spero tu voglia collaborare sia con noi che con Nicola, senza creare troppi problemi. Posso contare sulla tua collaborazione?'' tagliò corto Betty.
''Certamente! Così prima salviamo l'Ecomoda e prima mettiamo la parola fine ai nostri rapporti'' rispose Marcella. 
''Allora, se non avete bisogno di altre spiegazioni, potete tornare nei vostri uffici'' disse Armando a Marcella e a Nicola che uscirono senza neanche salutarsi.
''Bene, amore. Direi che la giornata in azienda è conclusa e senza spargimenti di sangue!'' disse ridendo Armando. Baciò Betty e si diresse nel suo ufficio a prendere le sue cose prima di andare a casa.
Marcella era nel garage che cercava, nella borsa, le chiavi della macchina quando una voce la fece sussultare.
''Mi scusi... Non volevo spaventarla... Posso parlarle un'attimo con tranquillità?'' le chiese Nicola.

VI PIACE QUESTO NUOVO CAPITOLO?
COSA NE PENSATE DEL CAMBIO LOOK DI NICOLA?
A COSA AVRA' PENSATO BETTY PER RISOLLEVARE L'ECOMODA?
E DI COSA VORRA' MAI PARLARE NICOLA CON MARCELLA?
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Nicola è davanti la porta di casa dei signori Pinzon. Dopo aver suonato, gli apre la signora Giulia che resta a bocca aperta: non riesce a proferire parola e, con un gesto della mano, lo invita ad entrare.
''Buongiorno signor Hermes!''  dice mentre il signor Hermes è intento a leggere il giornale.
''Nicola.... Figliolo...'' balbetta la signora Giulia. La reazione della signora Giulia obbliga il signor Hermes a interrompere la lettura del giornale. dopo aver alzato la testa e guardato Nicola, il signor Hermes chiude il giornale, si alza, va via dalla sala da pranzo e si dirige in soggiorno seguito da Nicola e dalla signora Giulia.
''Signor Hermes... Che le prende?''
''Giulia!!! Lo vedi?? Lo senti?? Che mi prende mi chiede.... Ah no.... Adesso è troppo!!! Tutto questo è troppo anche per me!!! Ma si può sapere cosa vi è preso a te e a mia figlia??'' sbottò il signor Hermes.
''Signor Hermes.... Mi ascolti.... Lei sa benissimo che io le voglio un gran bene e anche a sua moglie e sua figlia... Non prenda il nostro cambiamento come un'affronto.... '' disse Nicola.
''Stai benissimo figliolo... Sono rimasta in silenzio perchè non me l'aspettavo... Però io...'' ma il signor Hermes la interruppe.
''Devo preoccuparmi anche per te, Giulia? Vuoi cambiare anche tu? Io non capisco perchè a 26 anni mia figlia e questo idiota hanno deciso di cambiare il loro aspetto! Io vi ho sempre considerato anche prima di tutto questo.... Perchè? Perchè? Vuoi andare anche tu a vivere a Villa Mendoza? Per quanto la cosa non mi dispiacerebbe... Così potresti controllare mia figlia che ha deciso di mandare al diavolo tutti i sani principi con i quali l'abbiamo allevata!!'' si sfogò il signor Hermes.
''Signor Hermes... Siamo cambiati perchè abbiamo voluto prendere coscienza del nostro io. Abbiamo passato tutti questi anni a essere derisi da tutti. Ora abbiamo la possibilità di dimostrare chi siamo e cosa vogliamo dalla vita. Ci consideri come delle larve che adesso sono diventate farfalle. Lasci che io e Betty voliamo....'' ma le lacrime impedirono a Nicola di continuare a parlare.
''Andiamo a fare colazione! Sarai anche cambiato ma per me resti sempre il mio idiota'' rispose il signor Hermes asciugandosi piccole lacrime che rigavano anche il suo volto. E si recarono tutti e tre in sala da pranzo.
In Ecomoda, intanto, erano arrivate tutte le ragazze della banda tranne Sandra. Mentre Annamaria, Sofia e Mariana cercavano di mettersi d'accordo, con la mediazione di Ines, su chi sarebbe andata dalla signora Caterina, ecco arrivare Patrizia.
''Magnifico, magnifico, magnifico!! Disgraziate!! Sempre a bighellonare invece di lavorare!!'' gracchiò con quella sua vocina stridula.
''E come mai tu sei qui invece di essere alla tua scrivania?'' chiese una voce alle sue spalle che la fece impallidire.
''Guarda che potremmo anche licenziarti... Lo sai, vero, bionda tinta?'' le disse Armando.
''Armando.... Buongiorno! Sono appena arrivata perchè la mia macchina mi ha lasciata a terra e sono venuta in taxi!!'' si giustificò.
''Spero che non ossessioni ancora Nicola con questa storia della macchina!'' le disse Betty.
''Buongiorno a tutti!!'' esordì una voce.
''Buongiorno!'' dissero le ragazze.
''Ciao Nicola!'' salutarono Armando e Betty.
''NICOLA???? SEI PROPRIO TU???'' urlò Patrizia.
''E non urlare!! Chiudi quella bocca Patrizia!! Non ci interessa contare i tuoi denti!!'' disse  Armando facendo ridere le ragazze della banda.
Nicola disse a Betty e ad Armando di voler parlare con loro ed entrarono in ascensore per recarsi in Presidenza.
Le ragazze della banda stavano ancora ridendo quando fece il suo ingresso Marcella.
''Marce! Devo raccontarti una cosa!! Subito!! Andiamo nel tuo ufficio!!'' la assalì Patrizia non appena la vide. Senza lasciarle neanche il tempo di salutare la tirò nell'ascensore e salirono.
In Presidenza, Nicola stava raccontando a Betty e Armando la reazione dei signori Pinzon al cambiamento di Nicola e di come, forse, Nicola era riuscito ad intenerire il signor Hermes.
''A proposito... Io oggi vado a pranzo fuori...'' buttò lì Nicola.
''E bravo Nicola.... Sei già sulla piazza!!'' disse Armando dandogli una pacca sulle spalle.
''Se vuoi pupi andare a fargli compagnia'' rispose Betty acida, lasciando intendere ad Armando di essere infastidita da quelle parole.
''Dottoressa Mostro... Non sarai mica gelosa... Vedi, amore mio... Devo confessarti una cosa... Da quando ho scoperto di amarti per me ci sei solo tu e sarà così per sempre. Anzi per semprissimo!! Io amo solo te!!'' e le diede un bacio che sembrava non finire mai. Finchè un colpo di tosse non li interruppe.
''Vado a pranzo con Marcella Valencia'' confessò, tutto d'un fiato Nicola.
''Se è uno scherzo, è di pessimo gusto!'' disse Armando.
''Nicola? Dimmi che c'è una spiegazione plausibile dietro questa follia!!'' chiese Betty.
''Ieri sera l'ho incontrata nel parcheggio e le ho chiesto di parlarle con tranquillità. Lei mi ha risposto che era stanca e che voleva andare a casa.'' iniziò a raccontare Nicola.
''E sei stato nel suo appartamento? Nicola è successo qualcosa tra di voi?'' chiese Armando.
''No, ma cosa vai a pensare!! Mi ha chiesto se potevamo parlarne oggi, a pranzo, ed ho accettato. Questo è quanto...'' rispose Nicola.
''E di cosa vorresti parlare con quella donna?'' richiese Betty.
'' Betty... Non preoccuparti... Tu ieri hai detto che devo collaborare con Marcella e dopo quello che è successo ieri qui volevo chiarire alcune cose con lei. E' il minimo dato che dobbiamo lavorare insieme e dividere anche lo stesso ufficio. Tranquilla... Ci tengo alla mia vita e allla mia incolumità!!''.
Nel frattempo, nell'ufficio di Marcella, Patrizia le stava raccontando il cambiamento di Nicola.
''Marce! E' bellissimo!! Non sembra neanche più lui!!'' raccontava.
''Lo so. L'ho visto ieri. Siamo saliti in ascensore insieme e non l'avevo neanche riconosciuto. Poi sono stata convocata in Presidenza e l'ho incontrato. Credevo si stessero prendendo gioco di me ma Beatrice mi ha spiegato che fa parte del piano per risollevare l'azienda. Ma non so di preciso cas'abbia in mente.'' spiegò Marcella.
''Che ne pensi se lo invitassi a pranzo oggi?'' domandò Patrizia a Marcella.
''Non credo accetterebbe... Ha già impegni per pranzo - le rispose Marcella- Viene a pranzo con me''.
''Marcella Valencia! Non puoi fare questo a me! Alla tua migliore amica. Sai che io e lui ci vedavamo già da prima che succedesse tutto quello che è successo!''
''Ma sei impazzita? Dobbiamo lavorare insieme e dividere anche l'ufficio... E poi è lui che vuole parlare con me e non il contrario!!!''
''Voglio crederti Marce. Ma cos'è questa storia dell'ufficio?'' chiese Patrizia.
''Dobbiamo occuparci di mansioni comuni e la Presidente ha pensato bene di farci dividere quest'ufficio. Anzi... Potresti occuparti di avvisare qualcuno affinchè porti qui una scrivania e un computer?''
''E anche una poltrona?''
''Secondo te? O vuoi, per caso, che lavoriamo seduti sulla stessa poltrona facendo i turni a tenerci l'uno sulle gambe dell'altra?'' chiese, sarcasticamente, Marcella.
In quel momento bussarono alla porta dell'ufficio di Marcella.
''Avanti.''
''Dottoressa Valencia.. Mi scusi, non volevo disturbare.. Si ricorda del nostro appuntamento?'' chiese, titubante, Nicola senza degnare di uno sguardo Patrizia.
''Certamente. Devo solo prendere la mia borsa e andiamo. Patrizia è tutto chiaro?''
''Si Marce. Buon appettito Nicola!'' ma Nicola continuò ad ignorarla.
Marcella spense il computer, prese la giacca e la borsa e si avviò verso l'ascensore con Nicola. Ad un certo punto, Patrizia la richiamò.
''Marce.... Ricordati che mi piace!!!'' le disse ma Marcella ignorò quest'ultima frase e entrò in ascensore con Nicola.

COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO?
E DELLA REAZIONE DEI SIGNORI PINZON E DI PATRIZIA?
COME ANDRA' IL PRANZO TRA NICOLA E MARCELLA??
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Nicola e Marcella sono seduti al tavolo del ristorante, nessuno dei due ha proferito parola se non per rivolgere al cameriere le rispettive ordinazioni. Nicola, allora, decide di interrompere quel silenzio che racchiude in sè molto rumore.
''Dottoressa Valencia... Volevo ringraziarla per quest'invito a pranzo.... So che non dev'essere facile, per lei, essere qui con me... Anche se, dato il mio nuovo aspetto, non deve essere proprio un supplizio'' disse, notando un debole sorriso incurvare le labbra di Marcella.
''Dottor Mora... Le spiace se usiamo solo i nostri nomi di battesimo?  Può chiamarmi semplicemente Marcella... E io la chiamerò semplicemente Nicola... Dato che da oggi lavoreremo insieme, certi formalismi mi sembrano proprio fuori luogo...''
''Va bene, Marcella. Senta.... Io... Io... Non so proprio da dove cominciare...''
''Senta Nicola.... Cominci col raccontarmi la verità.... Vede, in questo ultimo periodo nessuno mi ha mai raccontato la verità... E lei sa bene a cosa mi riferisco...''
''Io vorrei chiederle scusa, Marcella. Se ha passato tutto quello che ha passato è anche colpa mia....''
''Non credo. Vede, non era lei il mio promesso sposo, non è lei che mi ha lasciato per un'altra donna, non è lei che mi ha messo in ridicolo con tutta Bogotà....'' si sfogò Marcella.
''Marcella... Vede tutto quello che è successo non è imputabile a nessuno, nè a Betty nè ad Armando, nè a me nè al Dottor Calderon.... Però io volevo lo stesso chiederle scusa...''
''Non capisco...'' rispose Marcella.
''Vede, quando tempo fa il Dottor Calderon ebbe l'infelice idea di scrivere quella lettera lo fece perchè credeva fossi il fidanzato di Betty. Betty scoprì quella lettera e decise di vendicarsi perchè lei era da sempre innamorata di Armando e sentì usata..''
''Non vorrà mica perorare una causa in difesa della sua amichetta...'' disse Marcella, sottolineando con un tono sarcastico, la parola amichetta.
''No. Vorrei sapesse una parte di storia che nessuno le potrà raccontare se non io o Betty. Sa perfettamente che il Dottor Calderon il giorno del Consiglio ha raccontato tutto ciò che c'era da raccontare, però....''
L'arrivo del cameriere con le portate interruppe il racconto di Nicola. Dopo aver versato il vino nei loro calici, Nicola riprese il suo racconto.
''La sera prima del Consiglio, Armando chiese a Beatrice di truccare nuovamente i bilanci e le promise che si sarebbero rivisti alla fine della sfilata. Betty aveva già deciso di partire...'' ma fu interrotto da Marcella.
''So perfettamente che Betty aveva deciso di prendersi una vacanza....''
''Non era una vacanza. Betty voleva mettere quanti più km di distanza tra lei e Armando che, alla fine della sfilata, raggiunse Betty nel suo ufficio.Lei consegnò il bilancio e andò via. Solo che aveva dimenticato qualcosa in ufficio e ritornò indietro. E fu così che sentì Armando confessare il suo amore per lei... Il resto lo sa già....''
''Nicola... Non giri intorno all'argomento! Non mi interessa sapere come è iniziata la storia d'amore del secolo... Se le ho chiesto di vederci a pranzo è solamente perchè per me ieri è stata una giornata stressante, non volevo dare nuovamente modo agli impiegati di continuare a sparlare della sottoscitta.... Glielo chiedo per l'ultima volta.... Di cosa voleva parlarmi???'' disse, prima di continuare a mangiare la sua insalata di mare.
''Vorrei non ostacolasse il lavoro di Betty. Il piano di rientro per salvare l'Ecomoda pensato da Betty è molto ambizioso ma anche molto complesso. Ed ha bisogno dell'aiuto di tutti. Anche del suo. Dopo che avrà salvato e riconsegnato ai suoi legittimi proprietari l'Ecomoda è nostra intenzione lasciare l'azienda!'' spiegò Nicola.
''Ho già spiegato a Betty che alla fine di questi dodici mesi sarò io a lasciare l'azienda!! Non gliel'ha detto?'' chiese.
Nicola disse di no ma chiese a Marcella cosa avesse intenzione di fare.
''Cercherò di essere quanto più professionale possibile... Ma solo per poter andare via il più presto possibile!!' rispose Marcella.
Pagarono il conto e si recarono in azienda. Arrivati, Nicola si recò in Presidenza mentre Marcella si recò nel suo ufficio per controllare che fosse tutto pronto per iniziare a lavorare con Nicola.
Marcella fu subito assalita dalle domande di Patrizia ma Marcella non le rccontò nulla facendola innervosire non poco.
Nicola bussò alla porta e dopo aver sentito avanti, entrò nell'ufficio di Betty. 
''Ma siete proprio voi???'' chiese esterefatto.
In piedi, vicino la scrivania, c'erano Sandra e Annamaria.Sandra aveva i suoi lunghi capelli neri liscissimi, sciolti, con la riga a destra che le faceva scendere i capelli da un lato creando una specie di onda sulla fronte. Indossava un completo color melanzana, con i pantaloni a palazzo e la blusa lunga fino alla vita, incrociata sul davanti, leggermente scollata e che metteva ben in evidenza il suo decolletè e il suo fisico asciutto e longilineo. Non aveva gli occhiali perchè indossava lenti a contatto.
Anche Annamaria aveva i capelli liscissimi, con la riga a destra, come Sandra, con la frangetta che le conferiva un'aria sbarazzina.Indossava un abito corto, come quelli che piacciono a lei. Il vestito era a fantasia con colori delicati come il glicine, il celeste e il bianco. Indossava scarpe col tacco che le slanciavano la figura.
Nicola le abbracciò, sotto lo sguardo compiaciuto di Betty e della signora Caterina. 
''Domani cambiranno il look anche Mariana, Berta e Sofia'' disse Betty.
''E poi vedremo se continueranno a chiamarci la banda delle racchie quelle due smorfiose!!'' disse Sandra, alludendo a Marcella e Patrizia.
''Bene, credo sia meglio tornare ognuno al proprio lavoro! Siete fantastiche ma dovete anche lavorare, signorine!'' esordì Armando.
La signora Caterina, rimasta con Armando e Betty, comunicò loro un piccolo cambiamento.
''Betty, Armando... Volevo comunicarvi che dopodomani vi presenterò la signorina Adriana Cadavid. E' una mia fidata collaboratrice. Vede Betty.. Per il suo progetto lei ha bisogno di una persona che l'affianchi spessissimo e a me non è possibile... Adriana è il mio braccio destro e quindi ho pensato a lei... Ovvio che sarò sempre aggiornata e che nessuna decisione verrà presa senza consultarmi... Ve lo dico per farvi stare più tranquilli. Si occuperà principalmente di pubbliche relazioni. Mi spiace, ma ho anche altri impegni. A proposito, Betty, Michael ti manda i suoi saluti'' disse Caterina, salutando Armando e Betty e andando via.
Betty e Armando si baciarono, vedendo uno spiraglio in fondo al tunnel dei problemi dell'Ecomoda. Lo squillo del telefono innervosì non poco Armando.
''Annamaria, cosa c'è??? Cosa vuole a quest'ora??? D'accordo, passami la chiamata'' disse Betty, mettendo in modalità vivavoce.
''Buona sera. Avrei bisogno di parlare con lei, sola. L'aspetto al Le Noir stasera alle 20. E' una questione importante. A dopo!!'' disse la voce dall'altro capo del telefono.
''NON DIRMI CHE VUOI ANDARCI???? SOLA PER DI PIU'!!!!!!!!'' urlò Armando, mentre la rabbia si impossessava di lui.


COSA NE PENSATE DEL CAMBIO LOOK DI SANDRA E ANNAMARIA???
E CHI SARA' LA PERSONA CHE HA INVITATO BETTY A CENA FACENDO INFURIARE ARMANDO???
PER SCOPRIRLO VI DO' APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!!

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

Betty è seduta al tavolo prenotato per loro e nota, con disappunto, un ritardo di circa 20 minuti.
''Lo sta facendo di proposito! E' odioso!!'' pensò Betty, tra sè. ''Se penso che per lui ho litigato con Armando...'' continuò a pensare Betty e la sua mente volò a un'ora prima.
Certo che Armando si era proprio arrabbiato!! Non capiva come mai Betty, la sua Betty, avesse accettato l'invito di quell'uomo. Ne era scaturita una discussione dai toni molto accesi. La gelosia di Armando, proprio con lui, Betty la trovava davvero fuori luogo!!! Armando non voleva assolutamente farla andare da sola: voleva accompagnarla a tutti i costi!!  Fortunatamente a Betty era venuta un'idea: farsi accompagnare al ''Le Noir'' da Calderon. Considerato che loro conoscono i proprietari, Calderon sarebbe entrato dal retro e avrebbe assistito alla cena senza farsi notare. In caso di necessità, sarebbe arrivato e avrebbe portato via Betty. E qui si era accesa un'altra discussione: perchè lui no e Calderon si. Anche Betty non faceva i salti mortali, però sapeva che Armando non avrebbe avuto la forza di autocontrollo che avrebbe avuto Calderon considerato l'altro commensale!! Dopo tutte le raccomandazioni del caso, Armando era andato via sbattendo la porta, senza neanche darle un bacio. ''Ti aspetto a casa'' furono le sue sole parole!! Betty era rimasta molto male, pensava di meritare un pò più di fiducia da parte del suo Armando... Calderon cercò di spiegarle che tutto questo per Armando era nuovo, sentimenti mai provati prima non gli permettevano di ragionare lucidamente, paure sconosciute gli attanagliavano l'anima: Armando non sapeva come gestire tutte queste emozioni perchè troppo forte è ancora la paura di perderla!!! Betty stentava a credere alle sue orecchie: Calderon le stava chiedendo, implicitamente, di perdonare Armando per tutte quelle parole dette poc'anzi!! Ma la cosa che più la stupì fu il fatto che Calderon tifava per lei, per Armando, per loro... Forse davvero stava cambiando!!
Una mano che si poggiò sulla sua spalla la fece trasalire.
''Non pensavo potessi farle quest'effetto!! Rabbrividire addirittura!! Le rammento che è felicemente fidanzata adesso!!''.
''Non le permetto certe insinuazioni Daniele Valencia!! Credevo fosse un uomo dato che se ne vanta tanto.... E invece mi ha fatto attendere oltre 20 minuti il suo arrivo!!! Guardi che io ha da fare!!!'' disse Betty alterata.
''Certo, certo...  Lei deve dirigere un'azienda di cui si è appropriata con l'inganno, deve intrattenere una relazione con uomo che stava per sposare un'altra donna e continuare a fare chissa quante altre cose squallide!!''.
''Daniele Valencia!! Chi le dà il diritto di parlarmi così?? Chi si crede di essere??? Aveva ragione Armando!! Dovevo rifiutarmi di venire qua stasera e obbligarla a venire domani in Ecomoda!! Mi dica cosa deve dirmi e facciamola finita!!!'' sbottò Betty.
''Si sieda. Evitiamo figure. Io qui sono conosciuto. Volevo dirle che tra una settimana sarò costretto a partire. A causa del mio incarico dovrò viaggiare un pò. Non creda, però, che vi lascerò fare quello che volete della mia azienda. Esigo essere avvisato di tutto quello che succede, voglio un rapporto ogni due settimane tramite mail e, se non sarò d'accordo, farò in modo di esercitare il mio diritto. E' tutto chiaro?''
''Chiarissimo! Le auguro buon viaggio. E per quanto riguarda l'Ecomoda, stia tranquillo. Avrà i suoi resoconti e anche il suo assegno mensile. Se è tutto... Non le auguro una buona serata dato che lei ha rovinato la mia.'' disse Betty, lasciando Daniele Valencia esterefatto.
Betty si diresse all'uscita dove fu raggiunta, dopo un pò, dall'auto di Calderon che la riaccompagnò a Villa Mendoza. Si sorprese che Calderon non le chiese niente della conversazione avuta con Valencia nè lei raccontò nulla.
Arrivati nel viale, Calderon le fece notare che tutte le luci erano spente e decise di accompagnarla fino all'ingresso. E lì accadde qualcosa che lasciò Betty stupita: Calderon, prima di lasciarla entrare, le diede un bacio sulla guancia. Ancora incredula, aprì la grande porta in legno ed entrò. 
Ad aspettarla c'era Armando. Era seduto sui primi gradini della scala che portava alle stanze al primo piano. Quando la vide entrare, alzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono. Stava piangendo, notò Betty alla flebile luce delle candele. 
''Armando...'' sussurrò Betty e udì il suono dei singhiozzi che Armando non riuscì più a reprimere. Si alzò.
Betty gli volò tra le braccia che lui, intanto, aveva allargato. La strinse a sè così forte che Betty ebbe l'impressione di diventare la sua seconda pelle.
''Scusami'' si dissero entrambi in contemporanea.
''Amore mio... Perdonami... Sono stato uno stupido, un'immaturo geloso e un nevrotico isterico... Perdonami, se puoi...''
''Armando.... Amore mio....  So che ti riesce difficile relazionarti Daniele Valencia ma se fossi venuto tu avreste litigato come sempre..... Per questo ho preferito farmi accompagnare da Calderon...''
''Mi spiace... Non sono stato capace di esserti a fianco....''
''E meno male!!!'' disse Betty, sorridendo, mentre raccontava ad Armando il motivo dell'invito a cena.
''Io gli spacco la faccia a quello stronzo!! Come ha potuto pensare che tu rabbrividissi di piacere al tocco delle sue mani???!!!!'' sbraitò.
Betty rise e notò che Armando era più rilassato. La noitizia della partenza di Daniele Valencia aveva tranquillizzato entrambi: per lo meno potevano lavorare un pò più serenamente.
''Amore... Devo confessarti anche un'altra cosa... Mi ha baciato!!!''
''IO L'AMMAZZO QUEL BASTARDO!!''
''Chi? Calderon?''
''No, Betty. Valencia!!''
''Armando non è stato Valencia a baciarmi... Ma Calderon e mi ha baciato la guancia...'' rispose Betty, trattenendo a stento una risata.
''Tu mi farai morire di gelosia!!'' disse Armando prendendole la mano.
Salirono e si recarono nella loro stanza. Appena richiusa la porta alle sue spalle, Armando catturò le labbra di Betty. Il bacio, inizialmente violento, divenne sempre più dolce e passionale. Le sue mani iniziarono ad accarrezzarla dolcemente. Si staccò da lei per togliersi la giacca, la cravatta e la camicia che volarono sul pavimento. L'abito di Betty subì la stessa sorte.
''Ed io che volevo fare una doccia rilassante...'' disse Betty, provocandolo, mentre gli slacciava la cintura dei pantaloni che, in breve, andarono a fare compagnia agli altri abiti sul pavimento.
La grande doccia fu testimone del loro amore e i segni delle loro mani, lasciati sui vetri appannati, erano la prova tangibile di una passione che, giorno dopo giorno, cresceva sempre più.


CAPITOLO TERMINATO. COSA NE PANSATE???
FINALMENTE DANIELE VALENCIA SARA' VIA PER UN PO' DI TEMPO.... 
MA COSA SUCCEDERA' ADESSO???
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Betty e Armando sono appena arrivati in ufficio e, dopo aver salutato Annamaria e Sandra, si recano in Presidenza.
''Oggi è il turno di Berta, Mariana e Sofia... Sono proprio curioso. Finora Caterina ha fatto proprio un buon lavoro!!'' disse Armando.
Mentre sono abbracciati, bussano alla porta e fa il suo ingresso Calderon.
''Buongiorno!! Pace fatta, allora!!'' esordì Calderon.
''Non permetterti mai più di baciare la mia Betty o ti spacco la faccia!!'' disse Armando che, poi, però, sorridendo, abbracciò Calderon.
''Grazie per aver accompagnato Betty... Davvero grazie per tutto!!!'' lo ringraziò Armando.
''Dovremmo indire un Consiglio entro il prossimo martedì. Ci sono notizie da dare e decisioni da prendere. Armando... Bisogna avvisare anche i tuoi genitori. Dovanno tornare da Londra non solo per il Consiglio ma anche per altre questioni: documenti da firmare, sottoscrizioni di deleghe...''
''Un Consiglio?? E come mai addirittura un Consiglio?? Betty?? Armando?? Che cosa succede?'' domandò Calderon.
''Valencia parte!'' gongolò Armando.
''Allora dobbiamo festeggiare! Stasera noi quattro andiamo a bere qualcosa all'Almirante!''propose Calderon.
''Noi quattro?'' chiese Betty.
''Noi tre e ovviamante Nicola!!'' rispose Calderon.
''Mario... Daniele Valencia, ieri, mi ha comunicato che, a causa del suo lavoro, dovrà viaggiare un pò e dovrà assentarsi da Bogotà. Non avere il suo fiato sul collo ci permetterà di lavorare più serenamente... Però...'' spiegò Betty.
''Amore mio... Betty... Cosa c'è che ti preoccupa?''
''Armando... Ti ho già spiegato cosa ho in mente per risollevare l'Ecomoda. Ma se i tuoi non dovessero essere entusiasti della mia idea?''
Betty era preoccupata ma Armando cercò di rassicurarla.
''Quando i miei ci hanno raggiunto a Cartagena sapevano benissimo che, nel momento in cui saremmo tornati, avremmo preso noi le decisioni....''
''E poi è vero che è un progetto ambizioso ma è perfetto!! E avrà buon esito. Tranquilla Betty! Ci siamo noi con te!'' la rassicurò Calderon.
''Tu no!!! IO STO CON LEI!!!'' precisò Armando e i tre si ritrovarono a ridere di gusto.
Armando e Calderon lasciarono l'ufficio di Betty per recarsi ognuno al proprio lavoro.
Toc, toc!!
''Avanti'' disse Betty.
''Betty.. Posso?'' chiese Sofia.
''Sei bellissima!!'' le disse Betty.
Sofia entrò e si giro su sè stessa. Aveva i capelli cortissimi, neri, sfrangiati sul davanti. Niente occhiali: aveva optato anche lei per le lenti a contatto. Indossava un pantalone nero e una camicia color argento. Semplici decolletè completavano il resto. Niente trucco eccessivo: una linea di eyeliner ed un rossetto rosso.
''Betty!! Davvero grazie per questa fantastica opportunità. Vedrai... Andrà tutto benissimo!'' la rincuorò Sofia, abbracciandola.
Dopo averla informata che a breve sarebbero arrivate anche Berta e Mariana, si recò alla sua scrivania.
All'ora di pranzo, Armando invitò la sua amata a pranzo fuori.
Berta e Mariana arrivarono che le loro amiche erano tutte fuori: tranne Nicola.
''Ciao bellissime!!'' disse loro Nicola, facendole spaventare.
Berta aveva i capelli lunghi, lisci, con la riga al centro. Il leggero gloss color rosa risaltava il chiaro dei suoi occhi. Indossava un tubino nero a pois bianchi, molto aderente e scollato, con bretelline sottili: dimostrava molto meno dei suoi 40 anni!!
Mariana, invece, non aveva più le sue tipiche treccine: i suoi capelli erano ricci ma particolari, sembravano la criniera pettinata di un leone!! Indossava dei jeans attillati. Con aria disinvolta portava una maglia molto molto scollata, incrociata sul davanti, sblusata e che finisce con una cintura elastica. La manica è a 3\4. Le sta d'incanto perchè i colori della maglia, verde acqua e beige, si intonano perfettamente col colore dei suoi occhi e della sua carnagione.
Armando e Betty, tornati in ufficio, si complimentano con le ragazze della banda.
''Se credete che il cambio di look faccia di voi delle persone di un certo livello, vi sbagliate di grosso!!'' gracchiò Patrizia che, però, fu subito messa a tacere da Armando.
''Betty! Ho bisogno di parlare con te!!''
''Andiamo in Presidenza, Marcella!!'' la invitò Betty, facendole strada.
''Cosa vorrà adesso?'' chiese Calderon ad Armando, dando voce alla domanda che nessuno osava fare!

COSA VORRA' MARCELLA DA BETTY?
CHE NE PENSATE DEGLI ULTIMI CAMBI LOOK?
E IN COSA CONSISTE IL PIANO DI BETTY?
E COSA FARANNO ROBERTO E MARGHERITA?
NEL PROSSIMO CAPITOLO NE SAPREMO DI PIU'!!  
A PRESTO!!!

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

Betty e Marcella entrarono nell'ufficio della Presidenza. Betty prese posto sulla sua poltrona invece Marcella rimase in piedi, gironzolando per l'ufficio.
''Non ti ruberò molto tempo. Come hai già saputo Daniele sarà in viaggio per un bel pò... Io amministrerò le sue quote in sua assenza, eccoti la delega. Per quanto concerne il resto... Non capisco come mai anche le ragazze della banda hanno cambiato look... Cosa stai tramando Betty?'' chiese senza mezzi termini.
''Nulla! Non sto tramando nulla. Fa tutto parte del mio progetto per salvare l'Ecomoda. Tu e la tua cara amica Patrizia avete sempre deriso me e le mie amiche a causa del nostro aspetto fisico. Eravate convinte che, a causa della nostra bruttezza, non eravamo degne di lavorare in un'azienda di moda. Devo rammentarti come ci avete trattate quando Armando ci invitò alla sfilata della collezione ''Millenium''?'' ribadì Betty.
''Allora è una vendetta?'' controbattè Marcella.
''Io mi chiamo Beatrice Pinzon Solano!! Mica Marcella Valencia o Patrizia Fernandez... Senza offesa... Ma le vendette non fanno per me.... Se è tutto... A proposito... Martedì ci sarà un Consiglio d'Amministrazione. Per l'occasione torneranno anche i miei suoceri da Londra. Puoi avvisare tua sorella?''
'' Dovresti chiamarli per nome, non i miei suoceri....'' disse Marcella.
''Sono i miei suoceri, ma non ne devo discutere con te come chiamarli... Se hai finito...'' rispose Betty, indicandole la porta dell'ufficio e invitandola ad andar via.
Dopo essere uscita Marcella, fecero il loro ingresso in ufficio Armando, Mario e una ragazza che Betty non conosceva. 
'' Beatrice Pinzon Solano, la Presidente dell'Ecomoda..'' la presentò Armando e Betty, educatamente, allungò la mano guardando però Armando.
''Adriana Cadavid! Piacere di conoscerla. Caterina mi ha tanto parlato di lei.... So che le è stata spiegata la mia mansione. Io la aiuterò a preparare i vari lanci delle collezioni, le darò il mio sostegno e il mio appoggio ma vorrei comunque rassicurarla che sarà sempre Caterina ad avere l'ultima parola, nessuna decisione verrà presa da me...''
''Piacere di fare la sua conoscenza! So benissimo quali sono le sue mansioni.. Vorrei che lavorassimo tranquillamente, in sinergia... Sa già cosa ho in mente, vero?''
''Certo, ho aiutato io personalmente Caterina con le sue amiche... E' una bella sfida ma è anche un progetto, che se va a in porto, porterà grandi soddisfazioni a tutti quanti!!''
''Perfetto! Allora.. Lei verrà presentata ufficialmente al Consiglio d'Amministrazione che si terrà martedì!! Saranno presenti anche i genitori di Armando, il Vice-Presidente dell'azienda. Vedrà che ci troveremo bene a lavorare insieme!''
In quel momento un'euforico Nicola spalanca la porta della Presidenza. Ed eccolo rimanere impalato mentre guarda Adriana Cadavid. Adriana, obiettivamente, è una bella ragazza. Capelli rossi, leggermente mossi, incorniciano un bel visino dal colorito ambrato. Due occhi verdi e labbra carnose attirano l'attenzione del bel Nicola. Non è altissima ma è longilinea. Indossa un abito a tubino blu e decolletè abbinate.
''Nicola Mora!! Direttore amministrativo dell'Ecomoda'' riuscì a dire mentre gli altri presenti sghignazzavano assistendo alla scena!!!


ALCUNI GIORNI DOPO....

Armando e Betty sono seduti con Roberto e Margherita al grande tavolo della sala da pranzo di Villa Mendoza. Stanno facendo colazione prima di recarsi all'Ecomoda per il Consiglio.
''Betty... Sono così felice di vedere che le cose tra te e Armando vanno così bene. Mio figlio sembra un altro! I suoi occhi hanno una luce diversa, i suoi modi sono diversi, lui è diverso. Ed è solo merito tuo e del vostro amore.'' disse Roberto.
''Grazie mille per queste parole... Spero non cambierai opinione su di me dopo il Consiglio...'' rispose Betty nervosamente.
''Vi prego ragazzi... Non ditemi che il Consiglio sarà agitato come gli ultimi.... No, perchè altrimenti, invece del caffè, ordino una camomilla!!'' ribattè Margherita per stemperare la tensione che si avvertiva.
''Tranquilla mamma... Vedete... Il fatto è che Betty ed io abbiamo studiato una strategia per rilanciare l'Ecomoda cosicchè da poter rientrare dai debiti e riportare l'Ecomoda al posto che le compete soprattutto in mano ai leggittimi proprietari cioè i Mendoza e i Valencia e tutti i soci di minoranza...'' spiegò Armando ma Betty gli tolse la parola.
''Veramante l'idea è mia... Non per prendermene i meriti  ma perchè sono abituata ad assumermi le mie responsabilità....''
Betty allora cominciò a spiegare ai signori Mendoza la sua strategia e quest'ultima fu molto apprezzata da Roberto e Margherita.
''E' un piano molto ambizioso ed anche ben studiato, complimenti Betty!!'' e Roberto si alzò per andare ad abbracciarla.
''Speriamo solo che Ugo non crei problemi...'' sentenziò Margherita.
Quando Roberto e Margherita arrivano in azienda stentarono a riconoscere le ragazze della banda delle racchie.
''Ragazze!!! Complimenti!!! Se non fossi felicemente sposato e non avessi quasi 60 anni, avrei l'imbarazzo della scelta su chi invitare tra voi ad uscire con me... A dire la verità, vi inviterei tutte quante!!'' disse Roberto beccandosi un'occhiataccia da Margherita.
''Roberto... Dobbiamo andare... Il Consiglio inizierà a breve!!'' disse Margherita tirando Roberto per un braccio ed entrando nella Sala Del Consiglio dove c'erano già Armando e Betty ad attenderli.
Pian piano arrivarono tutti: Marcella, Ugo, Nicola, Mario, Caterina e Adriana. Marcella salutò freddamente Roberto e Margherita e li informò del nuovo incarico di Daniele. Dopo che tutti ebbero preso posto Betty iniziò le presentazioni. Aiutata da Caterina, spiegò il ruolo e gli incarichi di Adriana Cadavid. 
''Bene, dopo le presentazionbi ufficiali è arrivato il momento di spiegarvi il mio piano di rilancio. Come avete potuto notare il rilancio dell'Ecomoda è partito già dal personale. Non possiamo presentarci come un'azienda di moda, leader nel settore, se noi per primi non siamo rappresentanti del nostro marchio. Le assistenti di questo piano da ora in avanti avranno la possibilità di acquistare i nostri abiti e verrà loro praticato uno sconto del 40%. Il signor Ugo deve iniziare a preparare i bozzetti della nuova collezione in modo da poter stimare i costi per le stoffe e per gli accessori, Marcella ho bisogno di una stima sui vari punti vendita di Bogotà e di quelli all'estero. Mario dovrà preparare un'elenco di tutti i fornitori e di tutti i nostri acquirenti.'' disse Betty.
''Ma queste sono cose di normale amministrazione.... Tutto qui il piano geniale?'' disse acida Marcella.
''Marcella... Betty sta ancora spiegando...''disse Margherita.
''Non l'hai ancora digerita, vero? Non ti è ancora passata la rabbia per quello che ti ho fatto.... Marcella, per il tuo bene, mettici una pietra sopra. Io non ti amo più... Io amo Betty, da quando ha iniziato a lavorare per noi. Lasciarti è stata la cosa migliore per tutti.... Se vuoi collaborare a rilanciare la tua azienda lo dici adesso e fai la tua parte, altrimenti io e Betty troveremo un'altra soluzione per sopperire alle tue mancanze... Allora, che decidi?'' chiese Armando, ormai stufo dei modi con cui Marcella si rapportava a Betty.
''Collaborerò.....'' ammise, mesta, Marcella.
''Questo discorso vale per tutti! Io e Betty stiamo cercando di risolvere al meglio tutti i problemi e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Betty... Continua...'' ribadì Armando.
''Ugo creerà due collezioni una linea di abiti come quelle proposte finora e una linea di alta moda. Ovviamente, per il pret-a-portè dovrà pensare ad una linea di abiti accessibili per la grande maggioranza delle donne ma con la collezione di alta moda dovrà superarsi!!'' spiegò Betty.
''La sfida è allettante. Conti pure su di me!! Sono o non sono la vita, la luce e i colori??''annunciò Ugo con tale enfasi che tutti scoppiarono a ridere. Tutti tranne Marcella e la cosa non sfuggì ad Armando, Betty e Ugo.
Stabiliti tutti i ruoli, il Cosiglio volse al termine e tutti lasciarono la Sala del Consiglio. Roberto e Margherita si congedarono e diedero appuntamento a Betty e Armando per cenare insieme.
Il pomeriggio trascorse tranquillo, ognuno svolse le proprie mansioni e Betty si sentiva più rilassata.
Verso le 19 si ritrovarono tutti all'entrata dell'Ecomoda. Le ragazze salutarono Betty e Armando, salirono sul loro taxi e si diressero alle loo case. Mentre salutavano Wilson si aprì la porta e ne uscì Ugo che aspettava che il suo fidanzato venisse a prenderlo. Mentre Armando e Betty entravano nella loro auto si sentì uno stridere di gomme. Ugo non ebbe il tempo di rendersi conto di nulla, sentì solo Armando urlare
''BETTY!! NO!!!''


VI E' PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO??
IL PIANO DI RILANCIO INIZIA A PRENDERE CORPO.
E COSA SARA' SUCCESSO ALLA NOSTRA BETTY??

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22

Armando, tremando, guardò l'asfalto dalla parte della strada, preparato al peggio, ma per terra Betty non c'era. 
''Dove sei Betty??'' urlò disperato.
Wilson, allora, lò chiamò.
''Dottor Armando!! E' qui!!''
Armando fece il giro della macchina, seguito da Ugo che era rimasto con lui. La vide seduta sul marciapiede con in mano i suoi occhiali spezzati in due.
''Si sono rotti.... E adesso??'' disse Betty.
''Amore mio.... Come sei arrivata qui?''
''Quando ho visto la macchina avvicinarsi ho fatto un salto e sono salita sul cofano e mi sono rotolata sul marciapiede. Ma perchè hai urlato così?? Ti avranno sentito tutti!! Sto bene Armando....'' spiegò Betty.
Ad un tratto si avvicinò un signore che chiese se era tutto a posto. Spiegò di essere il proprietario della macchina che aveva quasi investito Betty e che l'incidente era stato causato dalla rottura dei freni. Armando e Betty guardarono la macchina incidentata e notarono che l'auto di quel malcapitato era finita sull'auto di Marcella!!!
''Sapete a chi appartiene questa automobile???'' chiese il poverino.
''Si, la conosciamo... E si prepari... Vede... Il mio primo istinto è stato quello di saltarle al collo per quello che è successo alla mia fidanzata: però la mia Betty, a parte gli occhiali rotti, non si è fatta niente... Purtroppo non posso dire lo stesso per lei non appena la proprietaria dell'auto vedrà tutto questo signor...''
''Che maleducato... Nel trambusto non mi sono neanche presentato.... Io mi chiamo Enrique Herrera, piacere di conoscerla signor...''
''Armando Mendoza e lei è la mia fidanzata Beatrice Pinzon, Presidente dell'Ecomoda..'' si presentò Armando, stringendo la mano che dell'uomo.
''Piacere signorina e mi scusi per lo spavento che le ho fatto prendere..'' disse l'uomo rivolto a Betty.
''Il piacere è mio! E l'importante è che non sia successo nulla di irreparabile.Il signore qui presente, invece, è Ugo Lombardi lo stilista dell'Ecomoda, l'azienda dei Mendoza e dei Valencia dove il mio fidanzato ricopre la carica di Vice-Presidente. Invece la proprietaria dell'auto è la signorina che sta appena uscendo.... Marcella Valencia!!'' si presentò Betty.
''COSA E' SUCCESSO ALLA MIA AUTO????'' urlò Marcella.
''Calmati Marce!!! C'è stato un piccolo incidente. Il signor Herrera ha perso il controllo della sua auto per il cedimento dei freni e la sua auto si è fermata sulla tua... Pensa che per un pelo non investiva Beatrice...'' disse Ugo avvicinandosi a lei.
Ma Marcella lo scansò e si avvicinò a quell'uomo.
''LEI E' UN PAZZO INCOSCIENTE!!! LA MIA AUTO...'' urlò Marcella con le lacrime agli occhi.
''Le pagherò tutti i danni, non si preoccupi... Le chiedo davvero scusa... Non è dipeso da me...''
''Mi scusi... Generalmente non mi comporto così... Ma è un periodo difficile... E i miei nervi sono scossi...'' si giustificò Marcella.
Decisero di chiamare un carroattrezzi per rimuovere l'auto di Marcella e di Enrique.Marcella ed Enrique si scambiarono i dati dell'assicurazione e i rispettivi numeri di telefono.Enrique Herrera chiamò un taxi e si offrì di accompagnare Marcella a casa sua che, stranamente, accettò. Salutati tutti i presenti, i due salirono sul taxi e si allontarono.
Ugo si avvicinò a Betty ed Armando per sincerarsi delle condizioni della ragazza.
''Beatrice... Tutto ok? Vuole andare in ospedale?''
''No, no... Sto bene, grazie Ugo. A proposito... So che non è il momento...'' ma lo squillo del cellulare di Armando la interruppe.
Era Roberto che domandò ad Armando il perchè del loro ritardo; Armando raccontò tutto e disse che tra un pò sarebbero rientrati.
''Ugo, mio padre ha invitato te e il tuo fidanzato a cena se vi va di unirvi a noi... Accettate?'' e, dopo aver ricevuto risposta, comunicò a suo padre di aggiungere due posti a tavola.
La cena trascorse tranquilla nonostante lo spavento per quello accaduto poc'anzi. Roberto e Margherita ringraziarono Ugo per aver accettato la proposta di Betty senza creare problemi. Ugo, dal canto suo, spiegò di tenere molto al suo lavoro, di essere il migliore e l'unico a poter salvare l'Ecomoda. Dopo aver gustato il dolce Ugo e il suo fidanzato salutarono e andarano via.
Marcella, nel frattempo, era tornata nel suo appartamento, si era fatta una doccia e si era preparata qualcosa da mangiare. Era seduta a tavola, da sola, e ripensava a tutti i cambiamenti successi nella sua vita. Il suono del campanello la distolse dai suoi pensieri.
''Cosa vuoi?'' chiese quando aprì la porta.
''Voglio chiarire un pò di cose Marce.... A quattr'occhi e adesso!'' le rispose Ugo con un tono che non ammetteva regole.
''Entra...'' disse Marcella.
''Marce... Noi siamo amici... Per questo non girerò intorno all'argomento.... Ho notato che non hai preso per niente bene il fatto che abbia accettato la proposta di Beatrice....''
''Effettivamente..... Non hai opposto nessuna obiezione... Anzi, sembravi allettato dall'idea di quella donna... Quella donna ha rovinato la mia vita... E adesso....''
''Marce... Capisco che quella donna, come la chiami tu, non la sopporti e potrei anche essere d'accordo con te.... Dovevi sposare Armando, colui che credevi essere l'uomo della tua vita, invece hai scoperto che si era innamorato follemente della sua assistente racchia.... Non ho ancora ben capito se ti ha dato più fastidio che fosse innamorato di un'altra donna o che fosse innamorato di una racchia... Comunque è successo e nessuno può farci niente.... Per quanto riguarda noi due... Marce, io ti considero una bellissima donna e ti reputo anche molto intelligente.... Vai avanti, Marce... Indietro non si torna ma si può andare avanti.... Dimostra loro chi è Marcella Valencia... Io ho accettato la proposta senza fare obiezioni perchè voglio dimostrare chi è Ugo Lombardi. Lo stilista Ugo Lombardi.... Ti voglio bene Marce...'' disse e la strinse a sè.
''Grazie Ugo... Ci penserò.... Ti voglio bene anch'io!!'' rispose Marcella che si lasciò cullare da quell'abbraccio tanto tenero quanto inaspettato.

ED ECCO SPIEGATO COSA E' ACCADUTO A BETTY!! 
E CHI MAI SARA' ENRIQUE HERRERA? CHE RUOLO AVRA'?
VI E' PIACIUTO L'INCONTRO TRA MARCELLA E UGO??
NEL DARVI APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO.......
..... VI AUGURO UNA BUONA PASQUA!!!! BACI A TUTTI!!!

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23

Da quando, quella mattina, Armando e Betty erano arrivati in Ecomoda, la Presidenza era sempre stata affollata da tutti perchè, saputo dell'incidente, volevano sincerarsi delle condizioni di Betty. Persino Calderon!! Fu molto gentile, forse più del solito, e la cosa non era sfuggita ad Armando che decise di parlarne con la sua Betty.
''Tu sei pazzo, amore mio!! No, non c'è nessun'altra spiegazione!!!'' fu il commento di Betty tra una risata e l'altra.
''Io non ci trovo nulla da ridere.... Amore mio, pensaci.... Dal giorno che abbiamo fatto ritorno non fa che ricoprirti di attenzioni, non ti contraddice, è sempre disponibile.... e ti ha baciata, o te ne sei dimenticata??'' spiegava Armando, che, a stento riusciva a mal celare il suo malessere.
''Armando Mendoza!! Ma ti senti?? Ti ha baciata- ripetè Betty, scimiottando Armando- io non l'ho dimenticato, forse sei tu che hai dimenticato che mi ha baciato sulla guancia e non sulle labbra!!'' sbottò Betty.
''Comunque io ho deciso di chiarire con lui.... Credo sia arrivato il momento.... Betty... Lo so che, forse, farò con lui la figura dello stupido ma se non chiarisco la faccenda con lui, rischi che invece che con  Armando Mendoza ti ritrovi fidanzata con Otello!!!'' spiegò Armando che l'aveva stretta tra le sue braccia.
''Otello Mendoza.... Non suona male.....'' rispose Betty, canzonando un pò il suo fidanzato che non riusciva proprio a non essere così tremendamente geloso.
Un trafelato Nicola aprì la prta senza bussare gridando il nome di Betty.
''BETTY!! BETTY!!''
''Nicola Mora!! Ma che ti prende?? Sei impazzito anche tu, per caso??'' lo rimproverò Betty.
''Scusa Betty.... Ah, ci sei anche tu Armando.... Scusa, non ti avevo per niente visto...'' ammise Nicola, meritandosi un'occhiataccia da Armando.
''Betty sono stato alla Camera di Commercio, sai, per alcune faccende della Terramoda, e ho saputo una notizia-bomba!! Ci sono finanziamenti per le imprese che esportano in alltri Paesi, aprono nuove filiari... Capisci cosa vuol dire??? Se decidiamo di esportare il marchio Ecomoda siamo salvi!!!!'' raccontò Nicola saltellando felice da destra a sinistra.
''Vuoi dire che...'' ma Nicola non le lasciò terminare la frase.
''Voglio dire che se entra denaro puoi finalmente restituire l'azienda ai Mendoza e i Valencia.... Liberarti da questo peso, insomma.... Non era forse quello che volevi???'' domandò Nicola.
Lo sbattere della porta riportò, finalmente, Nicola sul pianeta Terra.
''Armando... Nicola!! Certe volte hai la stessa grazia di un elefante in un negozio di cristalli!!'' lo rimproverò Betty, che corse fuori dalla Presidenza in cerca del suo amore.
''Annamaria! Armando??'' chiese Betty alla sua segretaria.
''Ah, Betty... Si è infilato in ascensore non appena uscito dal tuo ufficio.... Mamma mia che faccia scura che aveva... Ma che è successo??'' 
''Niente, o almeno lo spero...'' ed entrò anche lei in ascensore.
Betty aveva il cuore che le batteva forte. Aveva capito la reazione di Armando. Non deve'essere stato bello per lui sentir parlare Nicola in quel modo.
''Wilson... Hai visto il Dottor Armando?'' ma il passare, ad alta velocità, della macchina di Armando diede la risposta alla sua domanda.
Arrabbiata, risalì nel suo ufficio. 
''Nicola Mora!! Questa me la paghi!! Come ti è saltato in mente di dire che l'Ecomoda è un peso per me?? E' vero... Ho detto più volte che il mio desiderio più grande è restituire l'Ecomoda ai suoi legittimi proprietari, che Armando riprenda il suo posto di Presidente ed io il mio di sua assistente... Invece lui, adesso, chissà che pensa.... Chissà cos'ha capito il mio dolce testone...'' disse.
''Betty.... Perdonami.... Non ci ho pensato proprio.... Certo però che Armando...... ODDIO!!!  E se il tuo dolce testone tornasse e mi prendesse di nuovo a pugni come tempo fa??? Sai che c'è?? Vado subito nel mio ufficio, così, dato che c'è Marcella, lì non entra e sono un pò più al sicuro!!!''.
Betty sorrise mentre componeva il numero di Armando: dall'altro capo, però, rispose la segreteria e Betty lasciò un messaggio.
Erano passate già un paio d'ore da quando Armando era andato via dall'Ecomoda e Betty iniziava a preoccuparsi. Non era riuscita a combinare niente, aveva passato quelle due ore a chiamarlo al cellulare e, ormai, aveva perso il conto di quanti messaggi aveva lasciato alla segreteria telefonica. Lo squillo del telefono la distolse da quei pensieri.
''Pronto?'' chiese col cuore in gola, immaginando tragedie e disgrazie.
''Signorina Beatrice, sono Eva, la domestica di Villa Mendoza. Dovrebbe tornare subito a casa, il signorino Armando...'' ma Betty, all'udire quelle parole, sentì un dolore al petto.
''Arrivo immediatamente'' riuscì a dire. 
Chiamò un taxi mentre buttava alla rinfusa le cose nella sua borsa. Prima di andar via disse ad Annamaria che lei e Armando non sarebbero tornati in ufficio quel pomeriggio e di non cercarli. 
''Se proprio devi, chiama sul mio cellulare e lascia un messaggio in segreteria!'' e scappò via, lasciando la banda delle ex-racchie, come amavano definirsi ora, Mario e Nicola perplessi.
Arrivata a Villa Mendoza, la presenza di Eva, che l'attendeva sulla porta, la fece tremare e impallidire.
''Cosa succede Eva?? DOV'E' ARMANDO??'' chiese ad alta voce.
''Il signorino Armando è nella vostra camera.. E' tornato un pò alticcio, mi ha chiesto una bottiglia di whisky e si è chiuso nella vostra stanza....'' spiegò Eva.
''Grazie Eva.... Tranquilla... Me ne occupo io.... Solo una cortesia... Mi prepari del caffè molto forte e amaro e lo lasci sul tavolino fuori la nostra stanza.... Per avvisarmi bussi solo due volte....'' e si precipitò da lui.
Aprì la porta e Armando era lì, in piedi, vicino la finestra. Si voltò e si guardarono negli occhi. La sua giacca era sul letto, gettata lì, il nodo della cravatta allentato, gli occhi rossi di pianto. La bottiglia di whisky era quasi vuota come vuoto era il bicchiere tra le sue mani. Si voltò nuovamente verso la finestra. Con la mano sinistra afferrò la bottiglia per versarsi altro liquido ambrato. Quando fece per riempire il bicchiere, Betty lo bloccò.
''Non ti sembra di aver già bevuto parecchio?''
''Lasciami solo, Betty.... Lo sai che ormai sono abituato... Il mio fegato non ne risentirà....''
''Armando.... Amore....'' sussurrò Betty, abbracciandolo da dietro.
Lacrime silenziose scesero sul viso e la sua esile figura fu scossa da singhiozzi che non riuscì a trattenere. Armando, allora, si voltò e, lasciato il bicchiere, la strinse a sè. Rimasero abbracciati, piangendo, lasciando andare con le lacrime tensione e rabbia, ritrovando, nella forza del loro amore, la vita.
''Armando.... Nicola è uno stupido... Io non reputo la Presidenza un peso... Tu sai che il mio desiderio più grande è riconsegnare ai Mendoza e ai Valencia la loro azienda e che desidero che tu torni ad essere il mio Presidente... ''
''Betty... Lo so amore mio.... Il fatto è che io non riesco a perdonare me stesso... Tu e Nicola state facendo davvero molto per l'azienda.... Azienda che io, con la mia smania di potere, ho mandato quasi alla rovina... Cosa sarebbe successo se tu non avessi accettato di aiutarmi con la Terramoda? Cosa sarebbe successo se le banche avessero fatto mambassa della nostra azienda??? E io.... Che razza di uomo sarei se non mi fossi innamorato di te??? Sarei intrappolato in un matrimonio con una donna che non ho mai forse amato...O forse single ed esiliato come mia sorella Camilla....''
''Non sarebbe mai successo nulla di tutto questo perchè io sarei stata con te sempre, amore mio...''
Si baciarono. Un bacio dolce, tenero... Un bacio che divenne sempre più profondo, passionale. Betty sentì bussare due volte... Ma non le importò molto... Era dove voleva essere, con chi voleva essere e con chi voleva di più al mondo. Armando la sollevò da terra e la posò sul letto. Si guardarono profondamente negli occhi, quasi a vedere le rispettive anime.... Betty guadagnò le labbra di Armando mentre iniziò a sbottonargli la camicia. Tra un bacio e l'altro, non senza fatica, perchè le loro labbra non ne volevano sapere di separarsi, riuscirono a spogliarsi. Armando, allora si alzò per ammirare la donna che lo aveva rimesso al mondo. Notò il seno di Betty che si abbassava e si alzava velocemente, segno di una passione che non riusciva più a trattenere. Le carezzò con gli occhi il ventre e le gambe finchè neanche lui potè trattenere la sua passione.Si chinò nuovamente e la baciò con passione mentre le mani di Betty incendiavano di carezze il suo corpo. La fece sua con dolcezza, passione e amore.
La sera li colse così... addormentati e innamorati, stretti l'uno all'altra, con le anime che curavano le rispettive ferite dei loro cuori.


CAPITOLO TERMINATO!!! SCUSATE PER L'ATTESA.....
COSA NE PENSATE?? COSA SUCCEDERA' QUANDO ARMANDO E BETTY TORNERANNO IN AZIENDA??
POSSO ANTICIPARVI CHE CI SARANNO UN PO' DI PROBLEMI......
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24

Armando e Betty, la mattina seguente, fecero il loro ingresso in Ecomoda. Furono accolti da tutte le segretarie che salutarono i due calorosamente.
''Sandra! Per cortesia, quando arriva il Dottor Calderon lo mandi nel mio ufficio? Io e Armando lo aspettiamo lì!!''
''Magnifico! Magnifico! Magnifico!! La Presidente e il Vice-Presidente fanno quello che vogliono: condividono l'ufficio, vanno e vengono a loro piacere, si baciano in corridoio senza pensare minimamente al dolore che prova la povera Marce..... Armando sei proprio un disgraziatooooo!!'' disse una voce alle loro spalle, voce inconfondibile.
''Buongiorno Patrizia Bionda Tinta!! Sai che il Vice-Presidente, se solo volesse, ti potrebbe licenziare adesso e subito??? Patrizia non provocare più nè me nè Betty usando Marcella e quello che c'è stato tra noi tre!!! Ti giuro che alla prossima interferenza sei fuori!!! Sono stato chiaro???'' urlò Armando.
''Scusatela... Ha perso un'altra buona occasione per stare zitta...'' intervenne Marcella che era arrivata con Patrizia.
''Marcella non devi scusarti tu al suo posto.... Sappiamo bene com'è Patrizia Fernandez.... Però conosciamo anche te.... Purtroppo quando Patrizia Fernandez ha frequentato alla San Marino i 6 semestri di Finanza si è dimenticata di frequentare il bimestre più importante: quello del Galateo!!'' disse Betty, strizzando l'occhiolino ad Armando, e facendo ridere tutti compresa Marcella che poi trascinò Patrizia nel suo ufficio e poco mancò che la trascinasse per i capelli.
In quel preciso momento fecero il loro ingresso Mario e Nicola e Betty li invitò a seguire lei e Armando nel suo ufficio.
''Bene... Armando, Nicola e Mario ieri sono successe delle cose che mi hanno destabilizzato non poco..... Ho deciso di parlare con voi tre insieme perchè vorrei che, dopo oggi, non si corra più il rischio di inciampare in equivoci che possano minare i nostri rispettivi rapporti. Armando e Mario..... Voi sapete benissimo che Nicola è il fratello che non ho mai avuto, è il mio migliore amico. E' lui che ha asciugato le mie lacrime quando ho scoperto quella lettera, è lui che mi ha sorretta quando stavo cadendo, schiacciata dal peso tremendo di quello che avevo scoperto...... Io non ho MAI e dico MAI voluto impossessarmi dell'Ecomoda! Ho sempre fatto il possibile per restituirla ai suoi legittimi proprietari...... Benedico mille volte la sera prima del Consiglio, quando, tornando indietro, ho ascoltato Armando confessare a sè stesso i suoi sentimenti per me... Io ero disposta a rovinarlo per una mera vendetta..... Ma per fortuna le cose sono andate diversamente......''
''Armando.... Volevo chiederti scusa per ieri.... Non volevo offendere la tua sensibilità lasciandoti intendere cose che non esistono. Betty non considera affatto la Presidenza un peso, anzi.... Betty, dopo il vostro ritorno, se ha accettato di dirigere l'Ecomoda è stato solo per te. Per l'amore che prova per te, per la purezza dei suoi sentimenti e il candore della sua anima..... Scusa se ti ho offeso...'' e, andandogli incontro, lo strinse forte in abbraccio che commosse molto Armando già toccato da quelle parole.
''Nicola... Bellissime le parole che hai usato per descrivere i sentimenti di Betty....'' disse Calderon ma Nicola lo interruppe.
''Betty! Devo andare alla Camera di Commercio per quella questione in sospeso.... Così alla prossima riunione possiamo discuterne con gli altri....'' disse, congedandosi dai presenti.
''Mario... C'è una cosa che vorrei tu spiegassi ad Armando.... Oddio... Non so come dirlo....'' tentennò Betty.
''Mario Calderon ti sei innamorato della mia Betty???'' chiese Armando al suo amico tutto d'un fiato.
Calderon rimase un pò allibito. Non se l'aspettava una domando così, così strana, particolare.
''Armando!! Ma hai bevuto???'' chiese Mario.
''Effettivamente ieri ha bevuto un pò, un pò troppo per me....'' rispose Betty.
''Mario... So che la domanda di Armando ti ha spiazzato un pochino.... Ma Armando crede che tu ti possa essere innamorato di me...'' ammise Betty, non senza imbarazzo.
''NO!! NO!!'' urlò Calderon.
''Armando! Ma come ti è venuta questa idea stramba??'' chiese allibito all'amico.
Il sorriso di Betty stemperò un pò la tensione che si era creata in Presidenza.
''Vedi... Armando è leggermente geloso..... E ha scambiato gesti di amicizia in qualcosa che non c'è.... Vedi Mario.... Io non sto dicendo che tra noi due esiste un legame di amicizia come quella tra me e Nicola o quella tra te e Armando.... Però voglio credere che il rapporto che si sta instaurando adesso possa sfociare in una bella amicizia.... Lo vorrei davvero...'' spiegò Betty.
''Armando.... Non posso credere che tu abbia sospettato questo.....'' disse Calderon sprofondando, leggermente deluso, sulla poltrona da dove si era alzato di scatto quando Armando gli aveva rivolto quella domanda a bruciapelo.
''Betty... Forse è il caso che ti racconti una storia.... E dovresti ascoltare anche tu, Armando. So che è stato orribile spingere Armando a prestarsi a quel piano, non dovevo obbligarlo a sedurti e a farlo innamorare di te per salvare l'azienda... Però, per Armando, è stato il periodo più bello della sua vita. E' vero... All'inizio gli pesava uscire con te... Poi, però, si è abbandonato a te, si è lasciato affascinare dalla tua sensibilità. Ha fatto fatica persino ad ammetterlo con se stesso che si era innamorato di te. Persino io mi sono reso conto che come lo ami tu non l'aveva mai amato nessuna, che i tuoi baci erano sinceri, che provava tenerezza. Armando ti ha dimostrato, cambiando, che era diventato un uomo maturo. Betty.... IO ho scritto quella lettera e sempre IO ho spinto Armando a comportarsi come si è comportato.... Quando io mi sono schierato dalla vostra parte è stato l'unico modo che ho trovato per chiedervi perdono, so di non essere l'essere migliore che esiste sulla terra ma vorrei provare a diventarlo..... ''
''Calderon.... Per me la questione è chiusa.... Io amo Armando e Armando ama me.... Adesso dobbiamo solo pensare a risollevare le sorti dell'azienda e restituirla ai legittimi proprietari.... Solo così io e Armando tornaremo a vivere e potremo amarci come è giusto che sia....'' disse Betty che abbracciò Calderon.
''Io direi di andare a pranzo insieme noi tre.... Per brindare e fetseggiare l'armonia ritrovata.... Però Armando.... Pensare che io potessi essermi innamorato di Beatrice..... E' una bellissima donna però..... E' te che ama......'' annunciò Mario dando una pacca sulla spalla di Armando.
Mentre si accingevano ad uscire, due visite improvvise, con qualcosa che le univa ma lontane tra loro, stavano per turbare la serenità da poco conquistata.

CAPITOLO TERMINATO!!! CHE NE PENSATE????
CHI MAI SARANNO LE DUE VISITE IMPROVVISE???
COSA NE PENSATE DEI DISCORSI DI NICOLA E MARIO??? 
VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!! 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25

Daniele Valencia è abbracciato a sua sorella Marcella: è quasi un mese che non si vedono e, sebbene Daniele non sia proprio un santo, oltre Maria Beatrice, è l'unico parente rimasto a Marcella e sono sempre stati molto uniti.
Non appena vede Betty, Armando e Mario arrivare in corridoio,Daniele inizia subito a punzecchiare Armando dicendogli di essere tornato per rammentare loro che non si libereranno facilmente della presenza dei fratelli Valencia.
Le porte dell'ascensore si spalancano e ne esce una signora che tiene per mano una bambina. Alla vista di quella donna Armando è sbiancato e la sua salivazione si è azzerata e fa persino fatica a parlare.
''Sei tu.... Sei tu....'' riuscì a dire prima di correrle incontro e perdersi tra le sue braccia.
''Mi sei mancato fratellino....'' furono le parole della donna tra le lacrime.
Betty, Mario, le ragazze della banda, Marcella e Daniele assisterono alla scena in silenzio, inermi, senza sapere cosa fare. La donna in questione era di statura media, aveva i capelli ramati e gli occhi chiari. Assomigliava molto a sua madre Margherita ma il suo sgiuardo era più dolce e non dimostrava i suoi 33 anni, infatti Camilla era 3 anni più grande di Armando.
''Camilla..... Sorellina mia.... Quanto tempo.... Quanto tempo senza abbracciarti....'' disse Armando, con la voce rotta dall'emozione.
''E' vero Armando... Sono passati 5 lunghi anni..... Lunghi anni senza vedere il mio amato fratellino....'' ma la bambina la interruppe.
''Mamma, allora lui è il famoso zio Armando?'' chiese la bambina.
La bambina era davvero graziosa, aveva capelli nerissimi raccolti in due lunghissime trecce e occhi azzurri come il cielo. La pelle era chiarissima e le guance erano di un rosa tenue.
''Tu devi essere Roberta....'' disse Armando inginocchiandosi.
''Si, sono Roberta Marquez Mendoza.... Piacere di conoscerti zio Armando'' si presentò la bambina porgendo una piccola manina ad Armando che, prima strinse quella manina, e poi strinse quel piccolo scricciolo tra le sue braccia senza riuscire a smettere di piangere.
''Lei deve essere Beatrice.... Molto piacere, Camilla Mendoza Marquez. Sono la sorella di Armando nonchè la Presidente dell'Ecomoda con sede in Svizzera, ma lei questo già lo sa dato che è grazie a lei se sono qui oggi...'' disse Camilla porgendo la sua mano a Betty.
''Si sono io, Beatrice Pizon Solano. E puoi darmi del tu!'' rispose Betty, stringendole la mano per poi tirarla in un abbraccio.
Dopo le presentazioni, Camilla iniziò a salutare Mario, Marcella e Daniele che era rimasto impassibile, quasi sotto choc. Lui e Camilla non si vedevano da quasi 6 anni, da quando Camilla, una sera, gli aveva confessato di essersi innamorata di un altro e che non aveva più intenzione di sposarsi con lui. Ne era scaturita una violenta discussione terminata con uno schiaffo di Daniele alla povera Camilla. Daniele sapeva anche di essere stato anche lui colpelvole del litigio di Camilla con i suoi genitori che non accettarono il nuovo amore di Camilla, Guido. 
''Ciao Daniele.... E' bello vedere che non sei cambiato....'' disse Camilla.
''Come al solito la Presidente ne ha combinata un'altra delle sue.....'' rispose, ignorando la mano che Camilla porgeva, e andò a rifugiarsi nella Sala Del Consiglio.
''Daniele.... Vorrei parlarti.... Sei ancora arrabbiato con me??'' chiese Camilla che lo aveva seguito.
''Secondo te???? Camilla io ti amavo... Dopo la morte dei miei genitori solo tu sei stata capace di regalarmi attimi di felicità... Io credevo in te, nel nostro amore, invece.... Ti è bastato conoscere un cameriere.... E stralvorgere così le nostre vite.... Io dopo te non sono più riuscito ad innamorarmi.... Ho trasformato il mio cuore in un macigno.... Tu credi che io non sia cambiato??? Sei stata lontana troppo a lungo.... E per me potevi anche evitare di ritornare....  Mi hai distrutto l'esistenza Camilla, non puoi pretendere che io sia felice di rivederti.... '' rispose Daniele frenando le lacrime che inumidivano i suoi occhi.
''Daniele... So che hai sofferto molto a causa mia.... Io non avrei voluto mai farti del male... Dopo aver conosciuto Guido, io ho capito cosa volesse dire amare qualcuno... Guido mi ha stravolto l'esistenza.... Guido è una persona magnifica, un ottimo padre e un amorevole marito... Con lui sono felice.... Cerca di perdonarmi... Vai avanti e ritorna ad amare..... Forse sarai costretto a vedermi o sentirmi spesso... Non voglio che l'odio che senti per me crei problemi a mio fratello e a tutti gli altri....''.
Camilla lasciò la Sala del Consiglio e raggiunse gli altri. Era consapevole che Daniele non l'avrebbe mai perdonata, così come non l'avevano perdonata i suoi genitori, o meglio, sua madre. Il loro rapporto era sempre stato molto conflittuale e, spesso, Armando e Roberto erano costretti a fare da pacieri tra le due donne. Camilla non aveva mai capito perchè sua mamma si era sempre rifiutata di conoscere Guido, cosa che invece suo padre Roberto aveva fatto anche se costretto dalle circostanze quando lasciò la Presidenza della sede di Ginevra a Camilla e, appunto, a suo marito Guido. Camilla e Guido si era sposati con una cerimonia religiosa molto semplice, con la sola presenza dei testimoni, lontano da tutti e senza l'appoggio di nessuno. Ma Camilla era felice così e l'arrivo della piccola Roberta fu il coronamento del loro amore.
Armando, che aveva raggiunto e abbracciato Betty, chiese alla sua amata cosa volesse dire Camilla dicendo che era merito suo il suo ritorno a Bogotà.
''Amore, ne parliamo dopo a casa... Camilla e la piccola Roberta devono essere stanche a causa del lungo viaggio e del cambio di fuso orario, vero piccola?? Io sono Betty, piacere di conoscerti!'' disse Betty, volgendosi alla bambina che l'abbracciò. 
''Il fatto è che.... Betty, anche io volevo farti una sorpresa..... Oggi arrivano anche i miei genitori da Londra.....'' sussurrò Armando all'orecchio di Beatrice.

COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO?
COME MAI E' MERITO DI BETTY IL RITORNO DI CAMILLA?
COSA SUCCEDERA' QUANDO ARRIVERANNO ROBERTO E MARGHERITA?
LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26
Armando, Betty e Camilla sono seduti nel salottino della camera d'albergo prenotata da Camilla. La piccola Roberta dorme nel lettone della stanza: é crollata,dopo aver pranzato con zio Armando, stravolta dal lungo viaggio, non prima di aver chiesto con insistenza di conoscere nonno Roberto e nonna Margherita. Camilla aveva faticato parecchio a spiegarle che i suoi nonni erano in viaggio anche loro e che non erano a casa.
''Adesso mi spieghi come mai è grazie a Betty se sei tornata?'' chiese, con tono serio, Armando a sua sorella.
''Vedi, Armando.... A me, in Svizzera, arrivano sempre rendiconti e documenti vari della sede centrale di Bogotà. Ultimamente sono arrivati con la firma del Presidente Beatrice Pinzon Solano. Ammetterai che, sapendo la smania che avevate tu e Daniele di dirigere l'Ecomoda, finchè arrivavano con la tua firma, non c'era di che preoccuparsi. Poi, un giorno, mi arriva un resoconto Ecomoda con pagamenti Terramoda e la firma dell'attuale Presidente. Ho mandato una mail per chiedere spiegazioni..... Non ho avuto nessuna risposta.... Dopo di chè, d'accordo con Guido, ho prenotato un volo per Bogotà per me e la bambina.... Dovevo capire cosa stava succedendo.... Non trovi Armando?? Adesso te la faccio io una domanda: Ecomoda, Terramoda, Beatrice..... Armando cosa hai combinato????'' chiese.
''E' una lunga e dolorosa storia....'' iniziò Armando, guardando Betty e stringendo, ancor di più, la sua mano nella sua.
''Armando....'' sussurrò Betty.
''Amore... Devo... Vedi Camilla.... Dopo essere diventato Presidente ho lanciato una collezione che è stata un disastro. Il fatto è che già prima la situazione economica non era brillante. Quando Betty è arrivata in Ecomoda la situazione non era eccelsa, ma, grazie alla sua brillante intelligenza, sono riuscito a nascondere la situazione. Ma dopo il lancio di quella collezione, i debiti sono diventati insostenibili...'' raccontò Armando.
''Però i dati in mio possesso dicevano il contrario....'' lo interruppe Camilla.
''Camilla tutti i bilanci in tuo possesso sono bilanci truccati! Io ho costretto Betty a truccare i bilanci pur di restare il Presidente. Per colpa della mia smania di grandezza....'' ma un nodo in gola bloccò il suo racconto.
''Camilla, quello che vuole dire Armando è che....'' ma Armando la bloccò.
''Camilla... Io mi vergogno molto per quello che ho fatto.... Ho pagato un prezzo molto alto.... Però sono anche molto felice, adesso...'' e, dicendo questo, baciò la sua amata Betty.
''Per salvare l'Ecomoda dal fallimento, ho fondato un'azienda che, con prestiti onerosi, avrebbe aiutato l'Ecomoda: ho intestato questa azienda a Betty che, aiutata dal suo amico fraterno Nicola Mora, ha dato vita alla Terramoda che, giorno dopo giorno, ha assorbito i debiti dell'Ecomoda diventandone la padrona attuale in seguito ad un sequestro conservativo. Presidente della Terramoda è Betty. A causa di alcuni equivoci e per aver dato retta a Calderon ho combinato un gran casino....'' proseguì Armando.
''Armando... Cos'altro c'e? E' vero che non ci vediamo da 5 anni ma quell'espressione mi dice che c'è dell'altro, non è vero?'' incalzò Camilla.
''Ti prego.... Armando lascia parlare me...'' supplicò Betty ma Armando fu irremovibile nel voler raccontare lui stesso tutta la verità a sua sorella.
''Calderon mi fece credere che Betty e Nicola avessero una relazione e che volessero impossessarsi della azienda. Così mi feci coinvolgere in un piano che, alla fine, è stato anche la mia fortuna...''
''In cosa consisteva il piano? Sai che non mi sono mai piaciute le idee del tuo amico....'' 
''Il piano consisteva nel far innamorare Betty del sottoscritto per essere sicuri di non perdere l'azienda. Mi scrisse perfino una lettera di istruzioni che io, come un cretino, seguì alla lettera ma alla fine sono caduto nella mia stessa trappola...'' spiegò Armando.
''Vedi Camilla.... Il fatto è che io sono sempre stata innamorata di Armando e Calderon ne era consapevole. Suggerì ad Armando di corteggiarmi, di farmi regali, di scrivermi bigliettini d'amore però scelti da Mario. Solo che Calderon non aveva messo in conto che quello che per lui era un gioco per Armando era diventato amore, la sua ragione di vita. Io, tempo fà, entrai in possesso di questa lettera e iniziai la mia vendetta che coincise con la sofferenza più grande di Armando. La sera prima del Consiglio, la sera del lancio della nuova trionfale collezione, decisi che, l'indomani, tutti avrebbero saputo. Solo che tornando nel mio ufficio sentii tuo fratello ammettere a sè stesso di essersi innamorato di me. Devi sapere che io non ero così fino ad un mese fa....'' e pregò Armando di mostrare a Camilla la fototessera che teneva nel suo portafoglio e che conservava come una reliquia.
Camilla stentò a riconoscere Betty in quella piccola foto: ormai anche lei faticava a riconoscersi e aveva pregato Armando di disfarsi di quella foto ma lui, irremovibile, l'aveva conservata dicendole che era grazie a quella persona che era diventato il nuovo Armando. 
''Dopo aver ammesso i miei sentimenti e aver fatto capire a Betty che era tutto vero, decisi di presentare, in sede di Consiglio, il bilancio reale e dire tutta la verità. Non sto a raccontarti come l'abbiano presa i nostri genitori e Marcella e Danilele.... Però è stata la decisione giusta... Grazie a Betty ho conosciuto il vero amore e solo ora sono davvero felice. Solo ora capisco in pieno cosa ti ha spinto a lasciare tutto per inseguire il tuo vero amore.... Mi dimisi da Presidente e io e Betty lasciammo l'Ecomoda. In seguito siamo dovuti rientrare, dopo aver fatto perdere le nostre tracce. Il resto lo sai dai bilanci....''
''Come hai potuto?? Come hai fatto a scendere così in basso, Armando??? Non ti vergogni per quello che hai fatto alla povera Betty??'' si spazientì Camilla.
''Io non mi perdono ancora oggi Camilla! Provo vergogna per tutto quello che ho fatto! Però ho chiesto perdono a Betty e lei me lo ha concesso!! Io la amo e dedicherò tutta la mia vita e il mio amore a lei affinchè possa perdonarmi pienamente!!'' disse.
Camilla faticò un pò ad accettare la verità e solo le parole d'amore di Betty verso Armando riuscirono a cicatrizzare questa dolorosa ferita. Un lungo abbraccio tra Camilla e Armando riportò la serenità tra i due. Poi fu la volta di Camilla e Betty che si strinsero in un'abbraccio carico di affetto, comprensione e stima.

''Povero Armando... Stanotte ha faticato a prendere sonno.... Persino Roberto e Margherita hanno notato, a cena, dopo essere arrivati da Londra, che c'era qualcosa che lo turbava. Non oso immaginare cosa succederà a colazione quando arriveranno Camilla e Roberta. Ho pregato Armando di accennare qualcosa almeno a suo padre ma non ha voluto sentire ragioni..... Vuole puntare sull'effetto sorpresa per costringere sua madre ad avere un chiarimento con sua figlia....'' pensava Betty mentre osservava Armando dormire.
Armando e Betty avevano chiamato Nicola e Calderon e, spiegato a quest'ultimo la situazione, avevano annunciato un giorno di ferie dandosi appuntamento tra due giorni in vista del Consiglio.
Mentre facevano colazione, Margherita e Roberto incalzavano di domande la povera Betty finchè Eva non fece il suo ingresso annunciando che c'erano delle visite; Armando rispose di farle accomodare nello studio.
''Ma chi potrà mai essere? Armando come mai li hai fatti accomodare nello studio?'' chiese Margherita.
''Armando e Betty, scusate un'attimo.... E' da ieri che siete strani.... Mi state nascondendo qualcosa? Non è che ne avete combinata un'altra???'' domandò, con preoccupazione, Roberto.
''Tranquillizzati papà!! In Ecomoda è tutto tranquillo!'' rispose Armando che, invece, tranquillo non lo era per niente mentre apriva la porta dello studio e faceva entrare i suoi genitori.
''Zio Armando! Zia Betty!'' disse, correndogli incontro la piccola Roberta.
Il gelo che scese nello studio la fece da padrone: Margherita guardava sua figlia dritta negli occhi e Camilla reggeva lo sguardo.
''Tu sei nonno Roberto?? Ciao, sono Roberta Marquez Mendoza!'' si presentò la bambina, tirando Roberto dalla giacca.
''Ciao Camilla...'' riuscì a pronunciare Roberto con la voce tradita dall'emozione.
''Cosa sei ventuta a fare???'' furono le parole pronunciate da Margherita.

CAMILLA HA INCONTRATO I SUOI GENITORI:
COSA ACCADRA' TRA LE DUE DONNE ORA CHE SONO L'UNA DI FRONTE ALL'ALTRA??
COME SI COMPORTERANNO CON LA PICCOLA ROBERTA?
VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27

Roberto abbracciò Camilla mettendo, in esso, anni di tenerezze mancate mentre Camilla stemperò la sua tensione lasciandosi andare a un lungo pianto.
''Papà... Quanto mi sei mancato....'' sussurrava tra i singhiozzi.
Roberta era in braccio ad Armando e con le sue piccole braccia cingeva i colli di Armando e Betty dicendo loro:
''Che bello!!! Siamo tutti abbracciati!! E tu, nonna Margherita, non abbracci la mia mamma?''
A quel punto l'attenzione fu tutta sulla donna che, intanto, si era seduta su una poltrona.
''Mamma....'' disse Armando, invitando sua madre ad abbracciare Camilla.
''ARMANDO! Non puoi pretendere che lo faccia! Non dopo tutto quello che ha fatto e che ci ha fatto!!'' urlò Margherita.
Betty, che aveva preso tra le sue braccia la piccola, guardava la donna e non riusciva a riconoscere in questa donna fiera e altezzosa la donna amorevole che, ultimamente, era diventata. ''L'arrivo di Camilla l'ha proprio stravolta.... Sembra un'altra....'' pensava, tra sè e sè, Betty.
''Mamma! Contieniti!'' rispose Armando indicando con lo sguardo la piccola Roberta.
''A me non somiglia.... Assomiglierà a quel...'' ma l'arrivo di Eva interruppe Margherita.
''Se i signori vogliono, posso servire la colazione anche agli ospiti...'' annunciò Eva.
''Roberta vuoi andare a fare colazione con zio Armando e zia Betty?'' chiese Camilla a sua figlia.
''Roberta ed io ci concederemo una colazione tra donne....'' disse Betty che rivolse al suo Armando un'occhiolino dei suoi che fece sciogliere il suo amato.
''Ti amo'' le sussurrò Armando mentre salutava Betty e Roberta.
''Adesso siamo sole: che ci fai tu qui?'' chiese Margherita a Camilla, ignorando la presenza di Roberto e Armando che si accomodarono sul divano pronti, però, ad intervenire prontamente.
''Non mi hai ancora perdonato.... E, arrivate a questo punto, mi chiedo se lo farai mai....'' iniziò Camilla.
''Quello che non mi spiego è cosa ti ha irrittato di più se il mancato matrimonio con Daniele o il non essere venuta al mio matrimonio con Guido....'' disse Camilla con tono di sfida.
''Non essere ridicola! Osi definire quello che hai fatto un matrimonio? Con un cameriere poi.....''
''Mamma!! Non ti permetto di offendere Guido! Guido è un'economista, si è laureato con il massimo dei voti! E' vero, ha fatto il cameriere per pagarsi gli studi ma perchè non aveva una famiglia ricca alle spalle. Era solo. E si è fatto una posizione da solo.''
''Non farmi ridere Camilla..... Tuo marito ha una posizione grazie a me e tuo padre che vi abbiamo affidato la sede di Ginevra!!''
''Mamma.... Io non dovrei neanche dirtelo.... Vedi, Guido è vero che è il Vice-Presidente ma quando papà ripartì, davanti ad un avvocato, stipulò un atto col quale accettava la carica ma rinunciava alle quote in mio favore. Io ho il 100% dell'Ecomoda. Io verso a mio marito uno stipendio e tutto perchè Guido immaginava che, prima o poi, saremmo arrivati alla resa dei conti! Guido è un'ottima persona, onesta, leale. Io non ho mai chiamato per mia volontà ma contro la sua, perchè ha sempre sperato in un chiarimento tra noi.'' 
''Ma come siamo arrivati a tutto questo?'' si domandò Roberto con tono stranito.
''Papà.... La sera che lasciai Daniele, ti ricordi come rincasai? Col volto tumefatto a causa della caduta seguita al suo ceffone.... E la mamma cosa fece? Mi aggredì verbalmente, dicendo che me lo ero meritata per l'affronto che vi stavo facendo e che tutto il male che vi stavo afflingendo lo avrei pagato a caro prezzo!! Disse anche che non avevo più una madre..... E nel momento più bello della mia vita, quando cioè è nata Roberta, quando Guido mi teneva la mano, io piangevo non per i dolori del parto ma perchè volevo ci fosse la mamma a tenermi la mano, a dirmi che sarebbe andato tutto bene, ad asciugarmi le lacrime... Papà, mamma.... Forse voi non mi crederete ma io vi ho sempre amato!! Vuoi sapere cosa ci faccio qui? Bene, te lo dico. Sono ritornata col pretesto di verificare la situazione dell'azienda perchè volevo rivedervi tutti prima di.....'' ma Camillla non finì la frase.
''Perchè non finisci la frase Camilla?'' chiese Roberto.
''Camillla..... Cosa ci nascondi?'' domandò Armando molto turbato.
''Perdonatemi..... A tempo debito saprete.... Adesso vado a prendere Roberta, saluto anche Betty e ce ne ritorniamo in albergo. Ci vediamo al Consiglio di domani.... '' rispose Camilla.
''Ah, mamma.... Roberta desiderava tanto conoscerti.... Spero che in futuro non la lascerai sola così come hai fatto con me....'' disse Camilla piangendo e uscendo dallo studio.
Roberto e Armando incrociarono i loro sguardi: avevano capito che c'era qualcosa che non andava ma ne ignoravano la gravità.
Persino Margherita aveva uno strano presentimento ma faceva fatica ad ammetterlo persino con se stessa.
Nel salone, intanto, Camilla si stava confidando con Betty. Era troppo pesante il peso del fardello che si portava dentro che doveva parlarne con qualcuno: aveva pensato di confidarsi con la sua famiglia ma la reazione di sua madre l'aveva fatta desistere. Sapeva benissimo che suo padre e suo fratello l'avrebbero appoggiata ma era l'aiuto e il conforto di sua madre che desiderava. 
Con Betty, in pochissimo tempo, aveva instaurato già un bellissimo rapporto e le venne molto naturale confessarle il suo segreto.
Betty impallidì e Camilla, alla sua reazione, si fece promettere che avrebbe mantenuto il segreto almeno fino alla sua partenza. Betty, a malincuore, la rassicurò e glielo promise.
Le due donne si strinsero in un'abbraccio e si salutarono dandosi appuntamento al giorno seguente.
Armando e i suoi genitori discutevano nello studio quando si aprì la porta ed apparve Betty. Armando notò subito la sua agitazione.
''Armando.... Devo parlarti in privato.... Oddio!'' e iniziò a piangere.
Subito Roberto e Margherita le si avvicinarono e la sorressero fino alla poltrona. Era diventata molto pallida ed Armando ebbe paura.
''Figliola.... Sei così pallida.... Cos'hai?'' chiese Margherita.
''Si tratta di Camilla...'' rispose Betty prima di perdere i sensi tra le braccia di Armando.

ED ECCO IL NUOVO CAPITOLO!
SCUSATE PER L'ATTESA.
COSA NE PENSATE DELL'INCONTRO TRA CAMILLA E I SUOI GENITORI?
COSA AVRA? CONFESSATO CAMILLA A BETTY?
SCOPRIREMO TUTTO NEL PROSSIMO CAPITOLO CHE SPERO DI PUBBLICARE QUANTO PRIMA!!!!

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Capitolo 28

E' notte fonda. Armando e Betty si agitano nel sonno finchè Armando, con la fronte madida di sudore, non apre gli occhi: volge lo sguardo verso la radiosveglia e nota che sono solo le 5 del mattino.
''Sono ancora le 5.... Sono solo 2 ore che siamo a letto...'' pensa, tra sè e sè, Armando ''La mia Betty.... Povero amore mio.... Ha cercato di rassicurarci sul fatto che è svenuta solo per lo stress ma io la conosco..... Betty mi nasconde qualcosa e questo qualcosa ha a che fare con Camilla..... So che, al momento giusto, mi confesserà ciò che la turba ma io vorrei..... Vorrei tanto dirle che andrà tutto bene..... Ma so che non posso prometterlo.... Tra poco più di 4 ore incomincerà la più lunga giornata della sua presidenza.... Mi auguro che vada tutto bene, che tutto finisca presto per poterla portare via da tutto e tutti, anche se solo per un paio d'ore.... Glielo devo.... Amore mio....'' e le posò un leggero bacio sulle labbra.
Armando e Betty raggiungono Roberto e Margherita nellla sala da pranzo per fare colazione. Dopo essersi salutati, i coniugi Mendoza si informano da Betty del suo stato di salute e la ragazza, mentendo, li rassicura dicendo loro che si è trattato solo di stress e stanchezza. 
Dopo aver fatto colazione, i due ragazzi si dirigono in Ecomoda. Armando è silenzioso e anche Betty. Sanno perfettamente quanto sarà impegnativa e importante questa giornata. Armando allunga la sua mano e la poggia sulla gamba sinistra di Betty che, come tacita risposta, accarezza quella mano.
Sono ormai le 9:30 e il Consiglio è tutto riunito. Prima di iniziare con le varie argomentazioni, Betty spiega ai presenti che è necessario mettersi in contatto con la sede di Ginevra così Camilla effettua una video-chiamata con la sede della sua Ecomoda. Alla video-chiamata risponde Guido che, dopo essersi presentato, saluta tutti i presenti. 
''Buon giorno, Guido. Mi scusi.... Buona sera.... Sono Beatrice Pinzon Solano, ma preferirei mi desse del tu e mi chiamasse semplicemente Betty...'' esordisce la Presidente.
''Ho chiesto fossero presenti anche la Presidente e il Vice-Presidente della sede di Ginevra perchè quello che si discuterà oggi riguarderà anche loro. Come già annunciato, per risollevare le sorti della nostra azienda, dovremmo effettuare delle mosse, diciamo, un pò azzardate ma che daranno sicuramente molti frutti. Dalle cartelline che vi ha fornito il Dottor Nicola Mora, si evince quale sarà la prima e fondamentale mossa: il franchaising. La Camera di Commercio di Bogotà ha emesso un bollettino commerciale spiegando che tutte le medie e grandi aziende che esporteranno i loro march,i aprendo nuove sedi all'estero ma restando fedeli alla casa madre, riceveranno rimborsi e incentivi pari al 65% delle uscite per realizzare il franchaising. Converrete tutti con me che sarebbero soldi che ci farebbero comodo e che potremmo averli solo aprendo nuove sedi. Marcella e Nicola si stanno già organizzando per la sede di Miami. Adesso chiedo a Camilla e Guido di sapere cosa ne pensano.'' conclude Betty, sicura di sè come non mai.
''Come Presidente di Ecomoda Ginevra sarei lusingata di lavorare con voi a stretto contatto. Come forse tutti saprete, la sede di Ginevra è molto piccola e modesta. Produce abiti solo per poche boutique e ingrandirci sarebbe solo un salto di qualità. Ovviamente per ingrandirci dovremmo sostenere un pò di spese.... Guido credi sia fattibile???'' chiede Camilla a suo marito dall'altra parte del globo.
''Dovrei revisionare i costi, stipulare preventivi ma credo, anzi sono sicuro, potremmo avere solo benefici. Però Camilla la decisione spetta a te.''
Guido, dopo aver salutato sua moglie e tutti i presenti, chiude la chiamata. Camilla, allora, si riserva di prendere ogni decisione solo alla fine del Consiglio.
Tra domande e spiegazioni varie si è fatta ora di pranzo e Patrizia bussa alla porta per chiedere se è possibile servire il pranzo. Dopo aver ricevuto il permesso,il pranzo viene servito. Tutti gradiscono il menù e si complimentano con Margherita per la scelta delle varie portate. Il pranzo si svolge con molta serenità e ad Armando e Betty non sembra vero vedere i loro colleghi parlare tranquillamente tra loro mentre consumano il pranzo.
Alle 14 la seduta del Consiglio riprende ufficialmente e ai presenti si è aggiunta Adriana Cadavid, l'assistente di Caterina che si occuperà di organizzare l'evento per la sfilata. Ugo presenta i bozzetti dei suoi modelli e tutti sono entustiati dei suoi carta-modelli. Unica condizione posta dallo stilista è la qualità delle stoffe e degli accessori. Ci si accorda con Adriana di organizzare il tutto non appena si avrà la disponibilità delle stoffe.
Il Consiglio volge al termine. Dopo i saluti obbligati e formali tra i presenti, ecco entrare in Presidenza la piccola Roberta che reclama la sua mamma.
''Roberta, cosa ne pensi se io, tu e la nonna Margherita andassimo al Centro Commerciale?? Sempre che la tua mamma sia d'accordo...'' propose Roberto, ignorando l'occhiataccia di sua moglie e ricevendo il consenso da sua figlia.
''Papà io vi aspetto a Villa Mendoza, se non ci sono problemi...'' chiese Camilla.
Dopo che furono andati via, Camilla e Betty chiesero ad Armando di accompagnarle a Villa Mendoza, così andarono via anche loro.
Mentre erano seduti nello studio, suonò il campanello. Camilla si offrì di andare ad aprire lei in quanto Eva aveva il pomeriggio libero.
''Devo parlarti......'' disse la persona sulla porta ad una basita Camilla.
''Hai bevuto, non mi sembra il caso.....'' fu al risposta di Camilla alla persona alla porta.

CAPITOLO TERMINATO.
COSA NE PENSATE DELL'IDEA DI BETTY??
CHI SARA' MAI LA PERSONA ALLA PORTA CHE CHIEDE DI PARLARE CON CAMILLA?
CHI SARA' E COSA SUCCEDERA' LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!
A PRESTO!!!

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29

Camilla guarda basita l'uomo di fronte a lei. Gli occhi di Daniele la fissano intensamente quasi a scrutarle l'anima. Sono lontani i tempi di quando, quegli occhi, la mandavano in estasi. Ora gli occhi che Camilla desiderava guardare erano gli occhi blu di suo marito che riuscivano a capirla senza parole, che sapevano rimetterla al mondo, occhi che amava guardare per vederci riflesso l'amore della sua vita.
''Daniele..... Perchè non vai a casa? Ti chiamo un taxi perchè non credo sia il caso che tu ti rimetta alla guida....'' e, così dicendo, Camilla si avvicinò al cordless che era sul tavolino dell'ingresso.
''Perchè? Perchè? Perchè non mi ami...... Ho visto come ti brillavano gli occhi quando oggi hai chiamato quell'uomo.... Camilla noi dovevamo restare insieme.... Io ti amo.... Ancora...''
''Tu sei pazzo, Daniele! Io amo Guido, mio marito. A distanza di tempo ho capito che il nostro non era amore vero. Era un patto stipulato dai nostri genitori: io dovevo sposare te e mio fratello tua sorella Marcella..... Ma come puoi ben vedere mio fratello si è innamorato di Betty ed io mi sono innamorata di un altro uomo, Guido. Con lui ho capito cos'è l'amore.... Quello tra noi non era amore.... Era un rapporto basato sull'abitudine, la routine e la noia.....'' e, mentre parlava, Camilla sventolava la mano sinistra dove, all'anulare, luccicava la fede nuziale.
Quello che accadde dopo fu talmente rapido e imprevisto che la povera Camilla nulla potè contro la forza di Daniele: l'uomo la spinse contro la parete e la baciò con la forza mentre le mani le accerezzavano i seni e le gambe. Imprigionata tra la parete e Daniele, Camilla non poteva muoversi ma riuscì a gridare aiuto con tutto il fiato che aveva in corpo.
Betty e Armando, che erano nello studio, richiamati dalle urla della donna, raggiunsero l'ingresso e Armando, nel vedere Camilla sottomessa da Daniele, si scagliò su quest'ultimo e lo colpì al volto con un pugno.
Daniele cadde rovinosamente a terra, mentre un rigagnolo di sangue faceva capolino dal labbro superiore. Armando abbracciò sua sorella che si sciolse in un pianto liberatorio.
''DANIELE VALENCIA TU SEI UN FOLLE!!'' urlò Armando-
Daniele, barcollando, sia per il pugno che per il whiskey bevuto in precedenza, si rimise in piedi e, guardando Armando, sfidandolo, si avvicinò a Betty e provò a baciarla.
''NON LA TOCCARE!!!'' urlò Armando che colpì nuovamente l'uomo.
Mentre Daniele, seduto sul pavimento, si lagnava dei colpi ricevuti da Armando, Camilla si accasciò improvvisamente a terra, priva di sensi.
''Armando! Chiama subito un'ambulanza! Camilla sta male!!'' disse Betty, divenuta improvvisamente pallida come un lenzuolo.
''Armando, fa presto! Camilla è malata di cuore!!'' confessò Betty.
L'ambulanza, chiamata da Armando, arrivò a breve. Betty, allora, confessò, tra le lacrime, il segreto di Camilla: soffriva di una grave insufficienza cardiaca e avrebbe dovuto sottoporsi quanto prima ad un delicato intervento chirurgico. 
''Dobbiamo trasportarla subito in clinica!'' spiegò loro il medico mentre la intubavano e la stabilizzavano per poter permettere il trasporto in ospedale.
''La porteremo alla Clinica Reina Sofia- Colsanitas.'' disse il medico rispondendo alla tacita domanda di Armando.
''E tu, bastardo, verrai con noi perchè se succede qualcosa a mia sorella......'' ma Armando non riuscì a terminare la frase.
Mentre Armando guidava a velocità sostenuta per non perdere il contatto visivo con l'ambulanza, Betty tirò fuori dalla borsa il cellulare e compose un numero.
Non appena la voce dall'altro capo del telefono rispose, Betty esordì:
''Marcella, sono Betty. Vorrei tu raggiungessi me, Armando e tuo fratello Daniele alla Clinica Reina Sofia - Colsanitas. Si, tuo fratello sta bene. Si è presentato ubriaco a Villa Mandoza e ha baciato con la forza la povera Camilla che ha avuto un malore. Adesso siamo in macchina che seguiamo l'ambulanza. Per favore, raggiungici quanto prima se ci tieni a tuo fratello!!''
Arrivati in clinica, Camilla fu subito ricoverata nella terapia intensiva dell'Unità Cardiochirurgica. Armando e Betty si facevano forza a vicenda mentre Daniele iniziava a comprendere le conseguenze del suo gesto.
''Armando... Perdonami per non averti confessato subito il segreto di tua sorella ma mi ha scongiurato di non dirvi nulla prima della sua partenza. Non voleva la vostra pietà.... Purtroppo la situazione è molto grave. Mi ha spiegato che l'intervento che dovrebbe subire ha un'alta percentuale di rischio..... Ho paura, Armando.....'' raccontò, mentre Armando la stringeva sul suo petto. 
Armando e Betty furono raggiunti da Marcella che ebbe parole di biasimo per suo fratello finchè l'arrivo del dottore non li interruppe. Quando si incontrarono, scoprirono che il dottore in questione era Enrique Herrera, il signore che un pò di tempo fa causò l'incidente alla macchina di Marcella. 
Dopo essersi salutati il dottor Herrera, noto cardiochirurgo, spiegò che la paziente era stabile e che era necessario intervenire immediatamente e così Armando firmò il consenso per l'operazione.
Intanto, ignari di tutto, Roberto, Margherita e la piccola Roberta si stavano recando a Villa Mendoza quando furono raggiunti dalla telefonata di Armando che, dopo aver spiegato loro la situazione, li pregò di raggiungerli in clinica.
Giunti in clinica, spiegarono alla piccola Roberta che la sua mamma non stava tanto bene ,che doveva essere curata e che potevano vederla solo col permesso dei medici.
Margherita, allora, chiese ad una infermiera da dove poter telefonere.
''Sono Margherita Mendoza, la mamma di Camilla. Camilla non si e sentita bene....'' riuscì solo a dire, prima di scoppiare in lacrime, alla voce dall'altra parte.
''Partirò col primo volo.... Grazie di avermi avvisato..... A presto'' rispose Guido che, dopo aver riattacato il ricevitore, iniziò a piangere per la paura di perdere l'amore della sua vita.

CAPITOLO TERMINATO. CHE VE NE PARE? COSA SUCCEDERA' A CAMILLA?
CHE NE PENSATE DEL GESTO DI MARGHERITA? E COME SI COMPORTERA' CON GUIDO?
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

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