Love Between Harvard's Walls

di _Lookingforpenguins___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** we're there ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***



Capitolo 1
*** we're there ***


Harvard. Cambridge. Massachusetts. Area metropolitana della città di Boston. Perchè è li, vi starete chiedendo. È lí perchè è sempre stata una persona ambiziosa, e ha contagiato, con la sua esasperata ambizione, anche suo fratello, che non aveva alcuna intenzione di allontanarsi dall'Italia per intraprendere questo assurdo viaggio. Ma sua sorella lo aveva minacciato, e lui, alle sue minacce non resiste - sono troppo spaventose! E adesso, dopo infinite ore di volo, erano lí, davanti all'università sogno di chiunque, forse. Margherita era davvero emozionata, non pensava di arrivarci sul serio. Romano, invece, non era proprio contento, dato che non era un asso in inglese come sua sorella, "ma ci arrangiamo", si ripeteva sempre. Era molto piú grande della Federico II, aveva constatato Margherita, ed era elettrizzante. Lei studiava Letteratura e Storia, invece lui avrebbe studiato Architettura, la sua grande passione. Lei aveva 23 anni, quindi era il suo terzo anno, lui ne aveva 20, quindi era il primo. Erano facilmente riconoscibili, avevano la bellezza italiana del Sud: capelli scuri, occhi scuri, e con le curve al posto giusto, diciamo. I genitori non si erano mai particolarmente preoccupati, lasciavano abbastanza indipendenza ai figli, li lasciavano andare dove volevano, purché fosse per studiare. Loro volevano che i loro due gioielli diventassero qualcuno, volevano il meglio. Margherita e Romano erano due poli opposti: lei era chiusa, enigmatica, per capirla ci voleva molto tempo e bisognava osservare ogni suo movimento, era una persona complessa, interessante, spaventosamente cinica; Romano era aperto, amichevole e non si faceva problemi e mostrare i propri sentimenti, gli veniva naturale. Lei era il ghiaccio, lui il fuoco; lei era un muro, lui era un cielo aperto. «sorellona, perché siamo qui, esattamente?» chiese spaventato. Quell'edificio imponente lo guardava e pareva volesse mangiarlo. «per studiare, deficiente» rispose lei col suo tono indifferente. Il ragazzo non rispose e si limitó a seguirla, in silenzio, nascondendosi dietro di lei. Quando entrarono, fu come se un vento freddo li avesse travolti all'improvviso, e Romano ebbe la tentazione di scappare, ma Margherita lo tiró per il gilet. «a-allora, ci dividiamo?» chiese il piú piccolo perplesso. La piú grande annuí e andò per la sua strada. Romano cominciò a girare in cerca della sua aula, ma c'erano dozzine di corridoi, dozzine di porte e gli girava la testa. Gli sembrava di stare in un labirinto e stava per andare in panico, non voleva arrivare tardi alla sua prima lezione universitaria. Camminava a testa bassa con i libri in mano e andó a sbattere contro qualcuno. «I-I'm sorry!» disse in un inglese stentato. Quando alzò la testa vide un uomo in giacca e cravatta. Era alto, vestito tutto di nero, aveva i capelli scuri, stirati all'indietro e un viso... Gentile. «don't worry!» - rispose amichevolmente - «Cosa stai cercando?» chiese ancora, molto velocemente, che l'italiano a malapena capí. E, come meglio poteva, gli fece capire capire che stava cercando Architettura. Allora il professore, gentilmente e minuziosamente, gli diede le indicazioni corrette. «T-Thank you!» esclamó il ragazzo per poi scappare verso l'aula ricercata. Il docente agitó la mano e sorrise. Margherita trovò facilmente la sua aula, senza l'aiuto di nessuno. Entrò e andò a sedersi in uno dei primi banchi, per poi aprire il suo libro di Così è (se vi pare) - un'opera di Pirandello, uno dei suoi scrittori/poeti italiani preferiti -, in attesa degli altri e dell'insegnante. Ma proprio mentre si apprestava a leggere, la porta si aprí. E mostrò un uomo alto, distinto, con un completo nero elegante e i capelli ordinatamente stirati all'indietro. Non era neanche troppo vecchio, forse era sulla trentina. Quando vide la ragazza fece una faccia sorpresa. La ragazza non ebbe problemi a trattenere il suo sguardo con l'aria indifferente che ormai le si addiceva. «hello!» disse l'insegnante allegramente. «good morning» rispose lei in modo molto distaccato. «sei in anticipo» continuó il docente, sempre allegro. «io sono il Professor Jones. Sei nuova? Non ti ho mai vista» disse ancora. «Yes. I'm Italian» rispose lei con lo stesso tono di prima. «oh oh! I love Italy!» rispose il docente sorridente. Margherita non continuò, lo dicevano tutti. «Margherita Tasso, right?» chiese il professore con un velo di curiosità. La ragazza annuì e basta. Se fosse stata in Italia le avrebbero detto- «Torquato Tasso!» esclamò il docente. Margherita sbarró gli occhi: come poteva quel dannato americano conoscere Torquato Tasso? «I love Italian Literature!» rispose alla sua domanda. «and you're reading Pirandello! Cosí é (se vi pare)» disse con un insopportabile accento americano. La ragazza annuí ancora, poi finalmente entrarono gli altri e l'insegnante si affrettó a tornare alla cattedra, facendo finalmente finire quella tortura. Anche Romano era finalmente riuscito nella sua impresa, e si trovava seduto tranquillo in uno dei banchi dell'aula, con affianco una simpatica ragazza americana bionda, riccia e con gli occhi azzurri che continuava a sorridergli. «I'm Alice! Nice to meet you!» gli aveva detto porgendogli la mano. Lui gliel'aveva stretta. «I'm Romano. My pleasure!» e aveva ricambiato il sorriso. E adesso si trovavano insieme ad ascoltare attentamente la lezione di quella simpatica insegnante, la professoressa Sand, una donna di mezza età che ipnotizzava chiunque col suo modo. Poi Alice aveva chiesto al ragazzo di parlarle dell'Italia, e allora avevano cominciato a parlare, e a parlare... «it sounds beautiful!» gli aveva detto allegramente. Lui annuí, l'Italia era davvero bellissima, e infatti gli mancava già, ma avrebbe imparato ad apprezzare anche gli Stati Uniti, forse.. La lezione era passata tranquillamente e Romano ed Alice uscirono insieme e continuarono a parlare. Scoprirono di avere molte cose in comune, e il ragazzo era contento di aver trovato una faccia amica appena arrivato. Per Margherita non era stato lo stesso. Era stata la lezione piú irritante di tutta la sua vita. Detestava quell'insegnante. Metteva troppa enfasi quando parlava! Sembrava estremamente emozionato mentre faceva riferimento ad un'opera di H. P. Lovecraft. Si mise le mani in faccia, sentiva che sarebbero state delle lezione infernali. Quell'insgnante spiegava tutto con un sorriso, e ciò faceva irritare l'italiana; per lei tutti quelli che sorridevano erano solo degli idioti che sorridevano a qualcosa di bello che non c'era, il mondo faceva schifo in tutte le sue sfaccettature. Lasciò scivolare rumorosamente la testa sul banco e pregò che quello strazio finisse al piú presto.

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Capitolo 2
*** II ***


«Tasso! You alright?» si sentí chiamare. Non si era accorta che la lezione era finita, tutti erano scappati fuori come una mandria di pecore, e che era rimasta sola in classe con l'insegnante, il quale la guardava in modo preoccupato. «I'm fine» rispose semplicemente. «you can go out, you know?» gli disse il professore col suo solito sorriso. Margherita lo sapeva benissimo di poter uscire, solo non voleva. «I don't want. I'm staying here for a little» aveva riposto alla fine. L'insegnante sorrise. «you're very good in English!» La ragazza sospirò e si perse tra le righe di un altro libro. “E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso; un lanternino che ci fa vedere sperduti su la terra, e ci fa vedere il male e il bene.” Il professore, sconsolato dal fatto che la ragazza non volesse parlare, tornò alla cattedra e mise a posto i compiti in classe. ***** Romano camminava con Alice per i corridoi. Voleva trovare sua sorella e raccontarle della sua prima lezione. Appena arrivò all'aula ricercata, bussò e insieme entrarono. La classe era vuota e regnava il silenzio. C'era sua sorella seduta che leggeva e alla cattedra il professore che lo aveva aiutato a trovare la sua classe. «Hi! You again!» esclamò sorridente. Romano e la sua amica americana salutarono educatamente. Finalmente anche Margherita si decise ad alzare lo sguardo e vide il fratello saltarle addosso. «staccati, Romano» disse dura. Il ragazzo però non si fece intimorire. «oh! So you're siblings!» sorrise l'insegnante. Adesso Margherita aveva due domande: chi era quella ragazza americana insieme a suo fratello? E come faceva suo fratello a conoscere il suo insegnante? Romano chiarí tutti i dubbi. Allora l'italiana annuí. Si presentarono tutti per bene, poi abbandonarono la classe. Margherita e Romano si avviarono verso il loro nuovo appartamento. Era grande e l'affitto non era così spaventoso come si aspettavano. Lavorando entrambi part-time, avrebbero pagato tutto senza problemi. «home sweet home!» sorrise Romano. Era l'unica cosa inglese che sapeva dire per bene. «meno male, sono a casa. Lontano da quel deficiente del mio professore!» sospirò l'italiana. «non ti piace? A me sembra simpatico!» rispose il fratello. «per te sono tutti simpatici! Piuttosto, dobbiamo trovarci un lavoro» aveva detto la maggiore, seria. Cosí si procurarono offerte di lavoro e numeri di telefono. Nessuno dei due pensava di trovare un posto così velocemente. Potevano andarci tranquillamente di pomeriggio o la mattina quando non andavano all'università. Margherita trovò posto come cameriera in un caffè, invece Romano avrebbe lavorato in un negozio di CD. Sfiniti si addormentarono sul divano tra tutti quei fogli. ***** «sbrigati! O faremo tardi!» urló Margherita entrando a volo nella sua Lamborghini nera. Romano quasi si strozzò col toast, quasi cadde dalle scale, ma salí sicuro sull'auto. Poi sfrecciarono a tutta velocità verso l'università. Arrivati nell'immenso cortile frenarono, scesero e tutti li guardarono, a causa della loro auto. E tra quei tutti c'erano anche Alice e Jones. Margherita non se ne interessò e camminò decisa fino all'ingresso, e così fece anche Romano, che al fianco di sua sorella si sentiva una roccia. ***** Margherita si fece il segno della croce - nonostante non fosse religiosa - prima di entrare in classe. Come al solito era la prima. "devo imparare ad arrivare piú tardi" pensó. «good morning, Margherita!» esclamò contento Jones. La ragazza fece un cenno con la testa e andò a sedersi. "non voglio proprio averci a che fare con questo, oggi" «you've got a beautiful car!» disse ancora l'insegnante. Margherita si limitò ad ignorarlo, come faceva sempre con tutti. Prese l'mp3 e si mise le cuffiette. Partí 'Schrei Nach Liebe' dei Die Ärtze, una band tedesca che lei amava. Il professore però non si perse d'animo, così andò a sedersi affianco a lei e le prese una cuffietta. «do you like German music?» L'italiana si sentì ribollire di rabbia. «what the hell are you doing?! Give me the earphone back!» urlò arrabbiata come non mai. Nessuno doveva toccare le sue cuffiette senza il suo permesso. Il professore eseguí subito e si scusò sinceramente. «you don't like me, right?» chiese. Cosa doveva rispondergli? "sì, ti odio! Mi stai sulle palle!" Ma non lo avrebbe mai fatto, lei si teneva tutto dentro. Quindi non rispose, voleva che l'insegnante ci arrivasse da solo. ***** Allen Jones era lì, affianco all'alunna italiana, che non ne voleva proprio sapere di socializzare. Eppure lui era sempre riuscito a farsi amici tutti i suoi alunni. Non voleva che tra lui e i suoi ragazzi - così li chiamava, ci fosse un muro. Dovevano essere amici e parlarsi. Se c'era qualche problema, lui li avrebbe ascoltati; se ci fosse stato bisogno di consigli, lui li avrebbe dati. Invece Margherita Tasso se ne stava lì e non lo degnava neanche di uno sguardo. Aveva subito capito che quella ragazza era particolare, dalla prima volta che i loro sguardi si erano incrociati. Aveva quegli occhi color cioccolato, profondi, pieni di mistero, che dentro c'affogavi. C'era un muro attorno a lei, lui voleva distruggerlo. Voleva avere con lei il rapporto che aveva con tutti, ma sembrava piú difficile del previsto. Allen Jones non si perdeva d'animo, però, ci sarebbe riuscito. «do you miss Italy?» le chiese, per parlare di qualcosa. ***** "che domanda stupida! Certo che mi manca l'Italia!" pensò Margherita, arrabbiata. «yeah» rispose semplicemente. «your brother is the same as you!» Margherita cominció a ridere in modo nervoso. Quell'americano non poteva capire il baratro che c'era tra lei e suo fratello. «what did I say...» «you're so...» "dannatamente stupido" «yeah, you're right. He's the same as me» disse invece. Fortunatamente arrivarono anche gli altri e la lezione cominció. ***** «your sister is so cute~!» aveva esclamato Alice, mentre parlava con Romano che, grazie a lei, si stava abituando un po' di piú alla lingua. «yeah! She's my awesome sister!» sorrise lui.

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Capitolo 3
*** III ***


Sia Margherita che Romano erano usciti da scuola ed entrambi si stavano preparando al loro primo giorno di lavoro. Margherita era sicura, come al solito, e anche Romano non vedeva l'ora. Avrebbe incontrato tante belle ragazze. ***** Margherita trovó facilmente il caffè, ed entrò. Il proprietario era un uomo biondo, non troppo alto, e vestito in modo molto semplice. Quel caffé aveva un'aria molto... British. «hi!» le disse. «hello» disse lei. «you're Margherita, right?» chiese amichevolmente. «yes» «here you are» disse l'uomo dandole la "divisa" del caffé. Andò in bagno e si cambiò: aveva legato i capelli castani in una coda, indossava una camicia bianca con un gilet nero e un fiocco rosso, dei pantaloni neri eleganti e delle scarpe lucide nere. Si sentiva abbastanza comoda e le piaceva anche! «oh, you're beautiful!» le aveva detto il signor George, il proprietario. «thank you» Il caffé era grande e si trovava in piazza, quindi veniva molta gente. Ovviamente l'italiana non lavorava sola, ma non era socievole con gli altri colleghi, e poi aveva già esperienza. Tutto procedeva tranquillamente, fino a che arrivò al bar la persona che non avrebbe mai voluto vedere. ***** Romano aveva trovato il negozio con qualche difficoltà. Aveva dovuto chiedere aiuto a qualche passante, ma alla fine ce l'aveva fatta. La proprietaria era una signora pienotta e con una faccia simpatica. «hello, boy!» esclamò. «hello» rispose sorridendo. La signora gli diede la giacca dello staff e cominció a lavorare. Doveva accogliere i clienti, aiutarli a cercare ciò che volevano, e se il cassiere mancava, doveva fare gli scontrini. Era divertente. ***** No. No, e no. Non lo accettava. Non sarebbe andata a servire il suo insegnante, neanche se l'avessero torturata. «Margherita, table two» aveva detto George. Lei aveva scosso la testa, non ci voleva andare. Ma, per ironia della sorte, tutti i colleghi erano impegnati, quindi fu costretta. «give him a special treatment» le aveva sussurrato. Un trattamento speciale? E chi era, Obama? «oh! Margherita! Do you work here?» chiese sorpreso l'insegnante. L'italiana nascose il viso nel taccuino, era diventata tutta rossa dall'imbarazzo. «a coffee, thank you» sorrise l'uomo. Le faceva strano vedere il suo insegnante fuori dalle mura scolastiche, ma era uguale. Era sempre lo stesso Allen Jones insegnante universitario di storia e letteratura. Margherita annuí e si curò dell'ordine. «do you know him, Margherita?» le chiese George curioso. Lei annuì. «lucky you!» esclamò l'uomo estasiato. L'italiana alzò un sopracciglio. Non capiva cos'avesse di speciale quell'americano. Portó il caffé al "cliente", e lo poggiò al tavolo con poca delicatezza, facendolo schizzare sul dito dell'uomo. Non si curò neanche di chiedere scusa e tornò al bancone. ***** Allen Jones era andato al solito bar per prendere il solito caffè. E invece aveva incontrato Margherita Tasso, che faceva la cameriera al suo bar preferito. Anche lí manteneva quel suo carattere distaccato. Faceva tutto meccanicamente e non regalava un sorriso a nessuno. Gli aveva anche bruciato un dito! Ma da allora, si era detto, aveva un altro motivo in piú per andare in quel caffé. ***** Romano stava facendo per bene il suo lavoro, e la signora Joy glielo stava ripetendo ogni cinque minuti. «you're so cute, Romano, and you're so nice with people~!» gli aveva detto, e non poté fare a meno di sorridere. Gli piaceva molto quando riceveva complimenti. La porta si aprí e mostrò l'ennesimo cliente. Era un ragazzo un po' abbronzato, dai capelli scuri e portava una bandana nera a mo' di pirata, e aveva gli occhi verdi smeraldo. Lo vide guardarsi intorno, confuso, così decise di avvicinarsi. «Hello! Can I help you?» disse nel miglior inglese che conosceva. «yes, please. Have you got 'Sempiternal', Bring Me The Horizon?» Romano fece mente locale e sì, ce l'avevano. «follow me» gli disse sorridendo. Il ragazzo lo seguí contento. Romano aveva già memorizzato abbastanza gli scaffali, quindi aveva subito trovato ció che cercava. «here you are» disse porgendo il CD al ragazzo. «thank you! I usually come here, but it's the first time I see you. Are you new?» chiese con tono amichevole. Romano aveva a stento capito il concetto e annuì titubante. «I will come here again, so, nice to meet you, I'm Rob» gli disse porgendogli la mano. L'italiano gliela strinse. «Romano» disse sorridendo. ***** Aveva rotto dieci tazzine, ma Mr. George non se n'era accorto. Jones l'aveva guardata per tutto il tempo, finché non aveva finito il caffé. E Margherita si era sentita avvampare per tutto quel tempo. Le dava fastidio quando qualcuno la guardava... No, precisiamo, le dava fastidio quando Allen Jones la guardava. Quel professore era troppo impertinente, sempre con quel sorriso da ebete, e voleva sempre parlarle, non stava mai zitto. Lei gli dava chiari segni del fatto che non volesse parlare, ma lui pareva insistere. Le cose erano due: o non se ne accorgeva, o se ne accorgeva e ignorava. Ma lo vedeva un uomo abbastanza intelligente, optava per la seconda. E allora le sorgeva un'altra domanda: perché insisteva nel parlarle, cosa voleva da lei? «Margherita, you okay?» le arrivò la voce preoccupata di Mr. George. Si girò di scatto, spaventata. «y-yes, don't worry» rispose falsamente convinta. Mr. George sorrise e tornò di là. L'italiana continuò a lavorare, cercando di non pensare agli occhi di Jones fissi su di lei. "dannato Allen Jones!" ***** Non arrivavano altri clienti, e Miss Joy non obiettava, quindi Romano rimase a parlare di musica con Rob. Non avevano proprio gli stessi gusti, ma uno conosceva i cantanti che ascoltava l'altro, quindi potevano comunque confrontarsi. «I like Britney Spears, she's a beautiful woman!» ridacchiò Rob. «I like Oliver from BMTH. His tattoos are cool! But I think he screams too much for me» rispose Romano, in modo abbastanza fluido. Alice lo aveva aiutato davvero molto. Le era davvero grato. «I have to go. When can I see you again?» chiese Rob speranzoso. «err.. Here. Whenever you want!» rispose Romano sorridendo. Si strinsero la mano e si salutarono. Romano era contento di aver trovato un nuovo amico.

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Capitolo 4
*** IV ***


Margherita era tornata a casa di corsa, il suo primo giorno di lavoro era stato tremendo. Era così tentata di licenziarsi, a causa di Jones, ma poi tornava se stessa, e capiva che non poteva perdere un ottimo stipendio per quell'uomo! Lo avrebbe ignorato, come faceva con tutti. ***** Anche Romano era tornato a casa, tutto contento. «sorellona! Com'è andata?» le chiese. L'italiana aveva una faccia alquanto esaurita, e i capelli erano rizzati come se avesse preso una scossa. «guarda i miei capelli, sai bene che il mio umore dipende molto da essi» gli rispose col suo solito tono. «cos'è successo?» "mah! Nulla, ho rotto dieci tazzine, mi sono quasi tagliata e il mio professore é venuto a prendere un caffè e mi ha vista!" «nulla, a te com'é andata?» gli chiese scompigliandogli i capelli. Margherita si addolciva un po' solo quando era con il fratello, sola, senza che ci fosse nessun altro. Romano ridacchió e abbracciò la sorellona. Anche se aveva 20 anni, a volte si comportava ancora come un ragazzino. «abbastanza bene. Ho anche incontrato un ragazzo simpatico!» raccontó sorridendo. «mi fa piacere. Vieni, ceniamo, ho preparato una carbonara decente» ridacchiò Margherita per poi gustare, insieme al suo fratello, quel piatto italiano che entrambi amavano. «...é più piccolo di me di due anni» aveva detto Romano, mentre parlava alla sorellona di Rob. «io voglio uscire con quella tua amica, Alice. Si veste proprio bene!» esclamó l'italiana. «lei mi dice sempre che sei carina!» «aww» Dopo aver parlato un sacco di tempo, andarono entrambi a letto esausti. Il giorno dopo l'unico a svegliarsi presto fu Romano, dato che la sorella non aveva lezione e aveva il turno al caffè alle 9:30. L'italiano andó in camera di Margherita e la guardó mentre dormiva in una posizione inimmaginabile e coi capelli tutti arruffati. Al risveglio le sarebbe venuto sicuramente un infarto! Ridacchió e poi scappó all'universitá in autobus. «'morning Romano!» disse Alice sorridendo. «'morning. How are you?» rispose l'italiano. «I'm fine, thanks! Let's go!» rispose l'americana prendendolo per mano, facendolo arrossire un po'. La mano di Alice era delicata e calda, e aveva delle ughie bellissime. «where's Margherita?» «she's at home. She hasn't got lessons today» rispose il ragazzo senza problemi. «oh! I forgot! She wants to go out with you, because she likes your clothes and she wants to know where you get them!» disse ancora meravigliandosi di se stesso. Era riuscito a costruire un periodo in inglese decente. Gli occhi di Alice si illuminarono. «Oh my God! It'd be wonderful. I can't wait!» Romano le passó un foglietto con il numero di sua sorella, cosí si sarebbero messe d'accordo tra di loro. ***** Margherita si era finalmente svegliata, così decise di alzarsi e andarsi a preparare per il lavoro. Sperava solo di non ritrovare Jones seduto ad uno dei tavoli. Andó allo specchio e vedendo quel cespuglio che aveva in testa, quasi svenne. Velocemente prese la spazzola, la piastra e li acconció come piacevano a lei. Poi si mise un po' di fard per nascondere le occhiaie, si vestì. Allora scese e saltó sulla sua Lamborghini. «good morning, Mr. George» disse meccanicamente. «good morning, Margherita!» ripose l'uomo sorridendo. Indossó la divisa e cominció a servire i tavoli. Si destreggiava tranquillamente tra i tavoli mentre canticchiava qualche canzone italiana. Fino a quando non arrivò Allen Jones. "no, stavolta non ci vado" pensó decisa. "ci va qualcun altro". E fortunatamente fu un'altra cameriera ad andare da lui. ***** Allen era tornato al caffè, così da poter vedere Margherita anche al di fuori delle mura scolastiche. Ormai quella ragazza italiana era diventato il suo chiodo fisso, e neanche lui riusciva a spiegarselo. Ma sinceramente non gli importava un granchè. Una cameriera che non era Margherita si avvicinó a lui, e rimase deluso. Ordinò il solito caffè, anche se non lo voleva piú. L'italiana passó al tavolo affianco al suo e allora la salutò. «'morning Margherita!» esclamò contento. «good morning, Mr. Jones» rispose lei apatica. Il professore sospiró. Non c'era modo di farla sciogliere. Eppure a guardarla sembrava una ragazza dolce, pacata, e invece era una belva piena di cose che non avrebbe mai detto. Se ne accorgeva, quando parlavano, che lei diceva sempre tutt'altro in confronto a quello che realmente pensava, e lui dispiaceva questa cosa. Gli faceva piacere quando un ragazzo si confidava con lui. Per lui tutti i suoi ragazzi erano dei libri aperti, ma Margherita Tasso proprio no. Non era riuscito a cogliere alcuna sfumatura del suo carattere e della sua personalitá. Era troppo intricata. Dal suo sguardo sempre senza emozioni non si capiva nulla: se era triste, se era felice. "ma ce la farò" si disse. "riuscirò a far rifiorire il suo lato dolce".

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Capitolo 5
*** V ***


«I'm so tired~!» si lamentò Alice appoggiando la testa sulla spalla di Romano. Erano in giardino e si erano seduti sotto ad un albero. «I wanted to call your sister, today. Do you think she will go out with me?» «sure! She will!» rispose il ragazzo sorridendo. Anche Alice sorrise, poi gli strinse la mano e chiuse gli occhi. Intanto l'italiano diventó tutto rosso, e nel silenzio sentiva solo il battito accelerato del suo cuore e il respiro regolare dell'americana. ***** Margherita era tornata a casa, suo fratello non c'era. Pensó che fosse a lavoro, quindi non si curó di chiamarlo. Lei non aveva il turno, quel giorno, e ringrazió il Cielo. Non ce l'avrebbe fatta a vedere di nuovo Allen Jones. Tiró un sospiro di sollievo e si buttó a peso morto sul divano, fino a quando il suo cellulare non squillò. 'sconosciuto'. «chi diavolo è?» si chiese scocciata, poi rispose. «hello?» disse in modo più educato possibile. «h-hello, Margherita?» rispose una voce femminile, carina e familiare. «yes» rispose l'italiana. «I'm Alice. Do you remember me?» Allora Margherita aveva ragione! Era l'amica di suo fratello. Magari voleva invitarla a fare shopping. «sure! What's the matter?» chiese piú allegra, per quanto potesse. «would you like to go out with me, today?» chiese l'americana. Sul volto dell'italiana si dipinse un sorriso sincero, raro. Non aveva mai occasione di fare shopping, con suo fratello non aveva senso, e non aveva mai avuto un'amica con cui uscire. «sure!» rispose. «o-oh! I can't wait! So, shall we meet at 3:30?» «it's okay. See you later, then. Bye Alice!» «bye bye Margherita!» e chiuse la chiamata. Adesso doveva scegliere dei vestiti per uscire. Voleva sembrare più carina del solito. Era pur sempre un'amica di suo fratello, voleva fare una bella figura. "indosseró una gonna" si disse. Si diresse verso il guardaroba e "sfoglió" le stampelle. Alla fine, dopo mezz'ora, scelse: delle scarpe nere eleganti, delle calze nere, una gonna sopra le ginocchia, sempre nera, una camicia bianca e un gilet nero. Non era una persona triste, il nero era il suo colore felice. Allora andó a prepararsi in bagno. Lasciò cadere i capelli castani e mossi sulle spalle e mise un po' di fard per colorire il viso, giá abbastanza colorito, comunque. Si sentiva soddisfatta, ma un po' scomoda. Allora andó in piazza, dove si sarebbe incontrata con Alice, e infatti, dopo dieci minuti arrivó. «hi, Margherita!» esclamò dandole due baci sulle guance. «hi Alice» rispose l'italiana cercando di sorridere. «come with me! I'll show you incredible clothes shops!» dichiarò l'americana prendendola per il polso e cominciando a correre per le strade. Era vestita davvero in modo carino: aveva un vestititino rosa, leggero e con molti merletti; ai piedi portava delle ballerine bianche e tra i capelli aveva un fiocco, sempre rosa. Margherita pensava che fosse davvero graziosa. Entrarono in sei negozi: Alice stava per sprofondare tra le buste, mentre Margherita aveva comprato solo un bel po' di magliette. «thank you! It's been funny!» esclamó l'italiana. «no problem! You're so nice, just like your brother!» rispose l'americana sorridendo. La bruna si incupì di nuovo: le dava fastidio quando la paragonavano al fratello, erano due persone diverse. Non avevano un bel niente in comune! Alice sembró accorgersi del dissidio interiore della ragazza, quindi le posò una mano sulla spalla. «Margherita? You okay? Did I say anyhing wrong? I'm sorry...» disse sinceramente dispiaciuta. «don't worry! I'm fine!» rispose l'altra. Allora la bionda le suggerì di andare a mangiare un gelato in una gelateria famosa della città. A Margherita era sempre piaciuto molto il gelato, anche se non lo dava a vedere. E sapeva che mangiarlo con un'amica lo avrebbe reso ancora più buono, quindi annuì energicamente e si fece guidare tra le strade della cittá. Meno male che aveva indossato delle scarpe comode! Non capiva proprio come facesse Alice a camminare cosí tanto con le ballerine! ***** Romano si destreggiava tra gli scaffali mentre canticchiava qualche canzone di Michael Bublè che gli veniva in mente al momento. Stava mettendo a posto i CD di quest'ultimo, infatti. Cercava di metterli piú in ordine possibile, ci teneva abbastanza all'estetica. Lo scaffale doveva sembrare bello, così da attirare i clienti. Sorrise al lavoro finito, e andó verso l'ingresso per vedere se arrivava qualcuno. Vide arrivare Rob, e sorrise istintivamente. Il ragazzo con la bandana si avvicinó subito a lui, con il suo sorriso contagioso. «hello, Romano?» «Hi Rob! How are you?» «fine, thanks!» Allora cominciarono a parlare come al solito. «so, you've got a sister?» chiese il ragazzo dagli occhi smeraldo. Romano annuì contento. Gli piaceva tanto parlare di sua sorella con gli altri e vantarsene, perchè sua sorella era la migliore. «yeah! Her name's Margherita and she's the most awesome sister in the world! I love her!» esclamó sorridendo. Rob sorrise all'atteggiamento di Romano mentre parlava di sua sorella. Lo trovava tenero, e aveva sempre le guance rosse e i capelli spettinati. Poi quegli occhi - mamma mia - erano di un colore bellissimo, che non era un marrone normale, ed erano sempre pieni di felicitá, ogni volta che li vedeva. «She'll come here! So you will se how awesome she is!» gli aveva detto, e lui non potè fare a meno di sorridere. Gli piaceva che l'italiano lo rendesse partecipe della sua vita. Si era affezionato a quel ragazzo, che, anche se piú grande di lui di due anni, in realtà sembrava piú piccolo. Rimase lì ad ascoltarlo, senza staccargli gli occhi di dosso. ***** «oh my! This ice-cream is delicious!» esclamó Margherita incredula, mentre si gustava il suo gelato al cioccolato. Alice annuì sorridendo, mostrando le macchie di vaniglia ai lati della bocca. Si erano fermate lì a parlare del più e del meno. Avevano parlato di scuola, di lavoro, di musica e cose varie. Quell'americana le stava davvero simpatica, finalmente capiva perchè piacesse tanto a suo fratello. Come dargli torto! Stava andando tutto liscio, fino a quando non arrivó lui.

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Capitolo 6
*** VI ***


Allen Jones era lì, in quella gelateria. Margherita non ne poteva piú. Cominciava a sospettare che fosse una maledizione, quella che l'aveva colpita. Non poteva essere possibile trovare il suo odioso professore ovunque si trovasse. Quasi le andó di traverso il gelato e tossì violentemente. «h-hey, Margherita! Don't die!» disse Alice dandole qualche colpetto sulla schiena. L'italiana, intanto, seguiva, involontariamente, i movimenti del suo professore. Non era solo, era con una donna, bella e affascinante. Pensó fosse la moglie, dopotutto, un uomo del genere non poteva di certo essere single. E Margherita cercò di autoconvincersi, ma in realtá le dava un certo fastidio che una donna fosse con Jones. Non capiva perchè stesse facendo lo stesso gioco dell'uomo quando la guardava al bar, solo, era curiosa. Sì, era solo questo. Alice la chiamó e la risvegliò dai suoi pensieri. «y-yes?» «that's Mr. Jones! You know, that woman is Miss Sand, my teacher. Everyone at school says she's Mr. Jones' girlfriend» le sussurrò Alice. "Mr Jones' girlfriend" quella frase continuava a rigirarle nella testa. Doveva aspettarselo, continuava a dirsi, e scosse la testa. «I see» ripose alla fine, indifferente. «they're beautiful together, aren't they?» disse l'americana guardando i due insegnanti. L'italiana si limitò ad annuire. "no, non sono belli insieme" - pensó arrabbiata - "sono solo terribilmente irritanti". ***** Allen Jones aveva voglia di un gelato, quindi aveva chiamato l'insegnante con cui aveva piú confidenza a scuola ed era andato in gelateria a godersi un momento di relax. Voleva andare al bar, ma sapeva che Margherita non aveva il turno, quel giorno, quindi non avrebbe avuto senso. Appena era entrato in gelateria, si era subito sentito osservato, ma pensava fosse solo un'impressione. Dopotutto c'era una marea di gente lì dentro, e se ne convinse anche, finchè non vide una massa di capelli castani fin troppo familiare. Margherita era lì e stava mangiando un gelato al cioccolato con un'amica, e stava ridendo. La trovava davvero bellissima, ed era cosí tentato di lasciare la collega lì e scappare dalla ragazza. «are you okay, Allen?» gli chiese la collega. Allora si risveglió e smise di fissare la ragazza, annuendo alla donna. ***** «i wanna say hello to Miss Sand. Wait here, okay?» le disse Alice. Lei annuì sorridendo, poi la vide allontanarsi verso la donna. ***** Allen Jones vide la donna allontanarsi verso la ragazza che stava con Margherita, probabilmente era una sua alunna. Allora si sentì fortunato, poteva avvicinarsi all'italiana, o almeno ci sperava. ***** «i know a fantastic pub. Would you like to come there with me?» chiese Rob speranzoso. Romano ci pensó un attimo, non era mai stato in un pub, non sapeva come fossero fatti, la sorella gliel'aveva sempre vietato. Peró pensava che gliel'avrebbe permesso, stavolta. «sure! Tomorrow is Saturday!» rispose contento. Rob sorrise a sua volta. ***** Margherita vide l'uomo sedersi di fronte a lei, e andó in panico. Non poteva finir in quel modo. Lei si era prefissata di uscire con un'amica e mangiare un gelato in tranquillità. «hi, Margherita!» le disse sorridendo, come sempre. L'italiana non aveva proprio la voglia e la forza di sostenere lo sguardo dell'insegnante, quindi buttó nel cestino quel che era rimasto del cono gelato e se ne andó senza neanche avvisare Alice. Le avrebbe inviato un messaggio, poi. Voleva solo andare a casa e buttarsi ai piedi del divano, nascosta in una coperta. Non sapeva cosa stesse succedendo, non capiva piú niente, Allen Jones le stava rovinando la vita. ***** Romano era rimasto a parlare con Rob fino all'orario di chiusura, poi si misero d'accordo per il giorno dopo e si salutarono. L'italiano aveva uno strano presentimento riguardo la sorella. Sentiva che qualcosa non andava e che doveva tornare al piú presto a casa. Quando entró, infatti, la trovò rintanata in una coperta a leggere un libro di Sherlock Holmes. «so-sorellona, tutto bene?» chiese preoccupato. «torniamo in Italia~!» esclamó lamentandosi lei. La sua voce era strana... Era... Ubriaca! Aveva bevuto ben due bottiglie di birra. «Marghe, che cavolo hai fatto?!» chiese in tono piú alterato. Sua sorella non beveva quasi mai. «owh~! Non urlare, Romano~!» si lamentò ancora lei, buttandosi addosso a lui. «voglio sapere cos'é successo» disse per l'ennesima volta. «lo odio! Odio Allen Jones, me lo ritrovo ovunque, owh~! E non era solo, ma con la tua insegnante, e owh~, mi dava fastidio, mmh~» sussurró qualcos'altro che Romano non capí, ma non volle indagare. Doveva ancora realizzare che sua sorella, SUA SORELLA, fosse finita in quello stato. Rimase un po' lí a pensare, mentre Margherita gli stava accasciata addosso. E allora si accese una lampadina. "probabilmente andrò all'inferno, per questo" «sorellona?» «mmh~?» «domani posso andare ad un pub con Rob?» «vai dove vuoi~!» rispose prima di cadere in un sonno profondo. "sono proprio un fratello minore cattivo"

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Capitolo 7
*** VII ***


Il giorno dopo Romano si era svegliato con un dolore atroce alla schiena. La sera prima si era portata la sorella sulle spalle fino alla stanza da letto, e Margherita non era proprio una piuma. L'aveva lasciata nel letto a dormire e aveva chiamato il caffé dove lavorava per avvisare della sua assenza: era meglio lasciarla riposare. Diede un'ultima occhiata alla bella addormentata, poi andò all'università dove avrebbe studiato con Alice. Doveva aiutarlo con degli argomenti che proprio non gli entravano in quella testolina, e che solo l'americana avrebbe potuto chiarire. All'italiano batteva forte il cuore ogni volta che la vedeva o che sentiva il suo nome; stava benissimo con lei, era la persona a cui voleva piú bene - dopo sua sorella, ovviamente. Non poteva ancora capire che i sentimenti che provava nei confronti della bionda significavano piú di una semplice amicizia. Arrivó a scuola mentre fischiettava e vide Mr. Jones. ***** Allen Jones aveva appena intravisto la luce che avrebbe chiarito ogni suo dubbio. Non aveva piú visto Margherita, dopo la scenata in gelateria, e non era neanche venuta a scuola. Aveva cominciato a preoccuparsi e a farsi una marea di paranoie mentali completamente nonsense. Ma aveva visto Romano, e poteva chiedere chiarimenti a lui. Tiró un sospiro e si avvicinó al ragazzo. ***** Romano vide il professore dirigersi verso di lui. Chissà cosa vorrá da me? «g-good morning, Romano!» gli disse col suo sorriso. Rispose educatamente, anche lui sorridendo. «good morning, Mr. Jones!» Ci fu un minuto di interminabile silenzio. ***** Allen Jones era rimasto lí a guardare il ragazzo, che giustamente, aveva uno sguardo confuso. Come poteva chiedergli di Margherita senza sembrare troppo... Strano? Stalker? «well...» cominciò, ma le parole gli morirono. "how's Margherita?" era la cosa piú semplice del mondo. Voleva semplicemente sapere come stesse una sua alunna, lo faceva con tutti. Eppure con lei no, con lei era tutto dannatamente diverso e Allen si sentiva dannatamente frustrato. Era un uomo maturo, lui! ***** Romano vedeva il professore boccheggiare, voleva dirgli qualcosa, ma ogni volta ci ripensava e non diceva nulla. Lo vide torturarsi le mani. Poi si accese un'altra lampadina. Romano, attenzione alla bolletta della luce! «Margherita's at home... She's got a headache» disse sperando di aver chiarito i dubbi dell'uomo. Sperava volesse sapere questo, o sarebbe stata una delle peggiori figuracce della sua vita. Lo vide sospirare sollevato. ***** Allen Jones avrebbe benedetto quel ragazzo per tutta la vita. Gli aveva evitato una stupida domanda che non riusciva a fare! Disse a Romano di salutargli Margherita, poi decise di andare via. Il vuoto era stato colmato, almeno in parte. ***** Dopo la strana conversazione con Mr. Jones, Romano entrò nell'edificio e vide Alice corrergli incontro e abbracciarlo. «Romano~!» «'morning, Alice!» disse lui arrossendo un po'. Il sorriso dell'americana era proprio quello che ci voleva per iniziare bene la giornata. «where's Margherita? She went away yesterday without telling me anything! And I was worried! Is she okay?» chiese tutta preoccupata. "giusto" pensó il ragazzo "posso farmi spiegare l'accaduto" non era riuscito a guadagnare molte informazioni date le condizioni della sorella. «can you explain me what happened, please?» «yes» Allora l'americana gli spiegó tutto l'accaduto e rimase abbastanza confuso. Perché sua sorella sarebbe dovuta scappare dal suo professore e finire per... Ubriacarsi? Che Mr. Jones le avesse detto qualcosa? E perchè lo fissava e gli dava fastidio che fosse con Miss Sand? Che stava succedendo? Che diavolo si era perso?! Provò una voglia irrefrenabile di uccidere Allen Jones. "se quello ha fatto qualcosa a mia sorella-" «keep calm, Romano, please» lo supplicó Alice vedendo che stava cominciando ad irritarsi, con quegli occhioni piú blu del mare. Allora sospirò e cercò di calmarsi. «I think Mr. Jones is a good person. He always looks at Margherita, and she always looks at him. I don't know but... I think that... I don't know what to think. It doesn't matter, we don't have to decide. Your sister knows what she does, doesn't she?» disse l'americana con tono pacato. "be', dopo averla vista in quello stato, ho seri dubbi" Si limitò ad annuire. «I'm so worried...» La bionda lo abbracció e gli accarezzò la schiena per tranquillizzarlo. «I'm sure she will do the right thing» disse dolcemente. "e qual è la cosa giusta?" avrebbe voluto chiederle, ma si limitó a ricambiare l'abbraccio e a godersi quel calore che non riceveva da tanto tempo. Ormai Margherita si limitava a scompigliargli i capelli, ma di abbracci carichi d'affetto non gliene dava piú. ***** Margherita si svegliò con un terribile mal di testa e con una nausea tremenda, peró riuscì a trattenere i conati. Ma cosa l'era saltato in mente?! Sapeva benissimo di non reggere alcun tipo di alcohol! E soprattutto per quel figlio di-- ehm, ehm. Vide un bigliettino sul comodino e lo lesse: 'rimani a letto a riposare, ho pensato io a chiamare il caffé e ad avvisare che non saresti andata. Ti ho messo l'acqua, un bicchiere e l'aspirina. Baci, Romano. xx' "Il mio premuroso fratellino" pensò sorridendo. Quasi si scioglieva quando suo fratello faceva tutte quelle cose per lei. A volte si chiedeva se facesse abbastanza pe lui. Si alzó con calma e andò in bagno. Aveva la faccia piú brutta della storia. Si fece una doccia congelata, poi spalmò sul viso cinque creme, e si aggiustò i capelli. Indossò una maglia nera lunga, dei leggins e ai piedi mise le pantofole. Avrebbe preparato qualcosa di buono a Romano per sdebitarsi. ***** Allen Jones era seduto alla scrivania e stava correggendo alcuni compiti, o almeno ci stava provando. Si distraeva ogni cinque minuti, non riusciva proprio a concentrarsi. C'era quel maledetto chiodo fisso: Margherita. Margherita. Margherita. Non aveva capito la sua reazione. Perché era scappata appena lo aveva visto? Si rese conto di sentirsi solo, quando c'era lei in classe con cui battibeccare, era tutto piú divertente. Si sentiva bene quando c'era. Si stava comportando come un ragazzino. Si faceva domande da ragazzino: cosa provava lui?

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Capitolo 8
*** VIII ***


Romano aveva finito di studiare, finalmente. Aveva salutato Alice con un improvviso bacio sulla guancia e poi era scappato come un idiota. Sarebbe uscito con Rob, e doveva tornare a casa per vestirsi in modo decente. «sono a casa!» esclamò sbattendo la porta. «ciao Romano!» sentí dalla cucina. C'era un profumo di pizza. Margherita gli aveva preparato la cena. E lui invece era tornato solo per cambiarsi. Un senso di colpa cominció a crescergli nel petto. Si era approfittato dell'ebrezza di sua sorella, e lei, ignara di tutto ció, gli aveva preparato la pizza. Si diresse verso la cucina con sguardo cupo. ***** Margherita vide Romano con una faccia triste, beh, come dargli torto! Pensava non sapesse cosa le aveva chiesto la sera prima? Povero illuso. Sì, era ubriaca, ma capiva ancora qualche cosina. «s-sorellona...?» disse in un sussurro. «scusami!» urlò. La maggiore sorrise, non sapeva proprio mentire, quel ragazzo. Si avvicinò a lui e gli scompigliò i capelli. «ti perdono, fratellino. Però almeno una fetta mangiala, okay?» disse dolcemente. Romano sorrise radioso e annuí, per poi gustarsi la pizza. Entrambi entrarono nella stanza del ragazzo per scegliere dei vestiti. Margherita aveva fatto velocemente: gli aveva preso una camicia rossa degli jeans e le vans. Romano stava quasi soffocando con la camicia chiusa fino in cima. Margherita rise e gli si avvicinó per sbottonargli i primi tre bottoni. L'italiano tornó a respirare. «allora vado» «fai attenzione, va bene? E se bevi troppo chiamami. Vengo a prenderti io» disse terribilmente seria. Romano annuì e uscì. ***** Margherita si buttó sul divano in silenzio e chiuse gli occhi. Poteva rilassarsi un po' senza pensare a nulla. Fino a quando le squillò un cellulare. Alice. «Margherita!» «Alice» disse indifferente, non le andava proprio di uscire. «ti va di uscire?» chiese con terribile accento americano, e l'italiana ridacchió. Non poteva dirle di no, era troppo tenera. «sì» ripose per poi alzarsi e andare a vestirsi. Si incontrarono in piazza. «ciao Margherita!» le disse l'americana abbracciandola. «ciao!» «Romano mi ha insegnato a parlare un po' di italiano!» esclamò tutta contenta, al che anche Margherita sorrise. Le mancava parlare in italiano con qualcuno al di fuori di suo fratello. «mi spieghi cos'é successo con Mr. Jones?» Margherita tentó di spiegarle quello che sentiva, ma in realtà non lo capiva neanche lei. «secondo me ti piace» una pugnalata al petto, la soluzione che l'italiana aveva tentato di accantonare. «non diciamo idiozie!» ridacchió nervosa. «pensaci: perché dovresti sentirti strana quando c'è lui?» la fece riflettere. «io mi sento così solo con tuo fratello...» sussurrò sperando di non essersi fatta sentire, ma non fu cosí e l'italiana sorrise. «oh, non m'interessa. Non sono fatta per queste cose io» disse facendo la dura. ***** Alice vide Mr. Jones da lontano "è la mia occasione per sbatterle la verità in faccia, ora che l'ho condizionata" «ho dimenticato una cosa a casa, aspettami qui» le disse per poi nascondersi dietro un muro. ***** Margherita era rimasta lí e si sedette su una panchina, aspettando l'americana. Abbassò lo sguardo e vide delle scarpe nere lucide. Alzò gli occhi piano e vide l'uomo che la stava torturando psicologicamente. Fu una frazione di secondo. Divenne tutta rossa, si alzò di scatto e cercò di scappare, ma fu bloccata per il polso. «let me go!» urló. Lo vide scuotere la testa. ***** Allen Jones era finalmente riuscito a bloccarla, doveva risolvere quella situazione. Ne valeva della sua sanità mentale. La ragazza continuava a dirgli di lasciarla andare, ma non ne aveva alcuna intenzione. Non l'avrebbe fatta scappare un'altra volta. «non ti lascio andare» le disse in italiano. Lui lo sapeva parlare fin troppo bene, ma amava quando l'italiana parlava in inglese, quindi non lo aveva mai accennato. «chiamo la polizia!» lo minacciò. Lui in tutta risposta la prese e la bloccó al muro. Riusciva a sentire il suo battito accelerato, il respiro irregolare, e quegli occhi castani annegati nella confusione. «cosa vuole da me?» gli chiese. Bella domanda. «non lo so neanch'io, Margherita. So solo che mi fai sentire strano. Tu fai crollare tutte le mie convinzioni» disse prendendo tutto il coraggio che aveva. ***** Margherita aveva gli occhi sbarrati, non sapeva che rispondere. Tutto il suo cinismo, la sua spavalderia, tutto era scomparso all'improvviso. Era tutto caduto a contatto con Allen Jones. Giró la testa di lato, la vigliaccheria era l'unica cosa che le era rimasta. Ma sentì la mano dell'uomo sotto il suo mento per portarla a guardarlo. Si persero uno negli occhi dell'altra. Entrambi non sapevano cosa fare, entrambi si trovavano in campo sconosciuto. «vada via» disse con meno convinzione di quanto avrebbe voluto. «no» rispose lui fermo. «glielo sto dicendo con le buone» disse iniziando ad irritarsi. L'uomo strinse le mani sulle sue spalle e Margherita rabbrividí. «sei una codarda! Dimmi quello che provi davvero! Le persone che scappano mi fanno schifo!» urlò l'uomo arrabbiato. L'italiana non si fece intimorire. Lei non provava niente per quell'uomo. «perchè non mi dice prima lei quello che prova?» disse con un sorrisetto carico di sfida. ***** Allen Jones si stava divertendo, dopotutto. "se Margherita vuole giocare, allora giochiamo" ma sapeva che non ne sarebbe stato capace. «tu sei l'eccezione a tutte le mie regole» disse con tono arreso avvicinandosi pericolosamente al volto dell'italiana. ***** Romano e Rob stavano passeggiando dopo essere andati al pub. Si erano divertiti abbastanza e avevano anche mangiato. Mentre camminavano all'italiano si gelò il sangue. Stava assistendo alla scena piú irritante di tutta la sua vita: il professor Jones stava toccando sua sorella. Camminò a passo spedito verso di loro e Rob lo seguí. Non aveva capito cosa stesse succedendo, ma sentiva che doveva fermarlo. «Romano, what-» «LASCIA STARE MIA SORELLA, BRUTTO BASTARDO!» ***** Fu questo l'urlo che Allen Jones sentì all'improvviso. Quindi lasciò Margherita, e vedendo il fratello capí che si era scavato la fossa. «Romano, non stavo-» «STIA ZITTO! NON OSI MAI PIÚ TOCCARE MIA SORELLA!» gli rispose il ragazzo per poi andare verso la sorella. Rob guardava la scena disorientato. ***** Margherita ridacchiava, aveva assistito alla scena piú bella di tutti i tempi: Allen Jones aveva paura di suo fratello. «glielo ripeto: se ne vada» disse con un sorrisetto. Vide il professore sospirare rassegnato per poi andarsene. «grazie fratellino!» esclamò abbracciando Romano. ***** Romano era pietrificato: Margherita lo stava abbracciando, come non faceva da tempo. La strinse forte forte, quasi tornando bambino, e cominció a piangere silenziosamente, inspirando quel profumo che gli era tanto mancato.

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Capitolo 9
*** IX ***


Per Allen Jones cominciava il piano "conquista di Margherita Tasso". Sapeva che sarebbe stato piú che difficile, ma per un americano come lui nulla era impossibile! Era domenica, l'italiana era sicuramente a casa, quindi decise di farle una sorpresa. Sí, sapeva dove abitava, ma non era uno stalker - mh. Si vestí per bene e andò dal fioraio. Non sapeva che fiori comprare, poi - essendo un americano completamente privo di gusto e originalità - compró un bouquet di rose rosse e margherite. ***** Margherita si era svegliata alle cinque, e si sentiva stretta. Giró la testa e vide una massa di capelli castani. Sospiró. Il fratello si era intrufolato nel suo letto dopo l'inizio del temporale. Romano ne aveva avuto paura già dall'infanzia, e non gli era mai passata. Quindi Margherita aveva imparato a non stupirsi se se lo trovava affianco. Lo strinse a sè e chiuse gli occhi. Fu svegliata dall'assordante suono del campanello. "ma chi diavolo é?" pensò irritata. Si alzò cercando di non svegliare il fratello, dopotutto erano solo le otto. Si aggiustó almeno i capelli e scese giú all'ingresso. Quello che vide la lasció a bocca aperta. ***** Allen Jones aveva bussato cinque volte, poi si inchinó e mise davanti a lui il bouquet. Alzó lo sguardo e aveva ottenuto l'espressione desiderata. «per cosa sarebbero questi?» gli chiese tornando fredda. «per farmi perdonare del mio comportamento di iera sera» rispose prontamente. «non ce n'era alcun bisogno!» gli disse, per poi prendere con ben poca grazia il bouquet. La vide arrossire e sorrise. Era davvero tenera. «ora puó anche andare. Questa cosa deve finire. Per l'amor di Dio, lei é il mio insegnante!» gli urló. «non m'importa assolutamente. Il nostro rapporto professionale non può cambiare i miei sentimenti per te» le rispose dolcemente. Vide una scintilla negli occhi di Margherita, poi sbuffò e gli chiuse la porta in faccia. Ridacchiò e se ne andò soddisfatto. ***** Margherita si era accasciata alla porta e stava ripensando a quello che era appena successo. "Allen Jones mi ha portato dei fiori, e si é dichiariato per la seconda volta. Va bene. Va bene" Continuava a guardare il bouquet e vide delle margherite. Sorrise senza volere alla mancanza d'originalità di quell'uomo. «sorellona, chi era?» le chiese un Romano assonnato con solo una camicia un po' lunga e un paio di boxer. Aveva tutti i capelli scompigliati e sembrava davvero un ragazzino. Romano non sarebbe mai cresciuto, diceva sempre Margherita. Nonostante avesse vent'anni, sembrava un ragazzino diciassettene, sia per la statura che per la mentalità. Ma quando voleva sapere essere davvero maturo. «ah, nessuno, tranquillo. Buongiorno comunque» gli sorrise e andó a dargli un bacio sulla fronte. «ti preparo i pancakes» Romano non si era neanche accorto dei fiori, tanto era assonnato, quindi Margherita si affrettò a nasconderli. Si misero a tavola e fecero colazione. «oggi dovevo uscire con Alice» - cominció a dire il ragazzo - «ma preferisco stare con te, sorellona» «secondo me é meglio se esci con Alice. Magari vi decidete a fare il grande passo» ridacchió Margherita, e lo vide arrossire. Adorava prenderlo in giro! «v-va bene. Esco con lei, ma tu?» chiese preoccupato. «tranquillo, troveró qualcosa da fare» sorrise lei. ***** Romano ebbe un'idea fantastica. Per far in modo che Margherita non si vedesse in alcun modo con Allen Jones. La sera prima aveva visto lei e Rob parlare e li aveva visti affiatati, quindi perchè non farli uscire insieme? "sono un genio!" «ti andrebbe di uscire con Rob?» ***** Margherita pensò alla proposta del fratello: dopotutto non aveva nulla da fare, e poi così non avrebbe pensato a Jones. Anche se quel Rob era un po' piccolo per lei... «va bene» disse alla fine. Alle due e mezza sia Margherita che Romano cominciarono a prepararsi per uscire. Margherita si fece una coda di cavallo alta, indossó una camicia bianca con le maniche lunghe fino ai gomiti, che lasció aperta sopra, dei pantaloni stretti neri e delle scarpe nere lucide; Romano indossò una t-shirt azzurra, dei pantaloni neri e le converse bianche. Si salutarono e poi le loro strade di divisero. ***** Margherita si incontró con Rob in piazza. Quando lo vide si trattenne dal ridere. Era dieci centimentri piú alta di lui. «ciao piccoletto!» esclamó amichevolmente scompigliandogli i capelli. Il ragazzo la guardò e rispose intimidito. «H-Hi» ***** A Rob era subito piaciuta Margherita. La trovava davvero simpatica, era proprio come il fratello, quindi aveva accettato ben volentieri di uscire con lei. Però lo intimidiva un po', perché era piú alta di lui, e piú grande, di ben tre anni. Aveva paura di non essere alla sua altezza. «allora, dove andiamo?» gli chiese. «a-al centro commerciale?» «va bene! Andiamo!» rispose lei. ***** Romano e Alice camminavano vicini e le loro mani volevano toccarsi, solo che nessuno dei due aveva il coraggio. Allora l'italiano prese il coraggio a due mani e si decise ad intrecciare le sue dita con quelle della ragazza. La vide alzare lo sguardo e guardarla con il suo solito sorriso dolce. Andarono in un prato e si stesero. Si guardarono intensamente per minuti interminabili, poi Romano ripensó alle parole della sorella, prese il viso di Alice delicatamente e fece combaciare le sue labbra con le proprie. Erano morbide e sapevano di burrocacao. Aveva paura di un rifiuto, ma non avvenne. La ragazza ricambiò e il bacio si intensificó. «Ti amo, Alice» esaló il ragazzo in un sospiro. Non pensava che sarebbe mai riusciuto a dirlo. «Anch'io ti amo, Romano» gli rispose la ragazza sorridendo dolcemente. Si alzarono e continuarono a passeggiare mano nella mano. Finalmente erano una coppia. ***** «perchè non andiamo al cinema?» propose Margherita. Rob annuí e la lasciò scegliere - bisogna essere gentiluomini. Se ne pentí amaramente perché la ragazza decise di guardare un horror. «ti é piaciuto?? Eh? Eh?? A me sì, tanto!» esclamò esaltata. Il ragazzo aveva solo tanta, tanta voglia di vomitare. Andarono al Mc Donald's e mangiarono di tutto. Stettero insieme fino a sera ed entrambi si erano divertiti. «ehm... P-potremmo rivederci... Mhh...» disse Rob a bassa voce. Come poteva anche solo pensarlo! «certo! Perché no? Ciao piccoletto!» esclamò lei scompigliandogli i capelli e poi se ne andò. ***** Rob rimase a lí a bocca aperta: non ci aveva minimamente sperato. ***** Romano e Alice avevano girato la città mano per la mano. Erano andati al cinema, avevano mangiato ed erano anche andati a fare shopping. Avevano riso tanto e fatto un sacco di cose. «allora ci vediamo» disse il ragazzo sorridendo. «a domani» rispose la ragazza. Si diedero un dolce bacio a stampo e poi si separarono. Era stata una giornata perfetta.

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Capitolo 10
*** X ***


Allen Jones aveva cominciato a preoccuparsi seriamente. I Tasso non erano venuti a lezione e aveva sentito strane voci al loro riguardo. «cosa?? I Tasso vanno a Berlino?» «nooo! Mi stavano così simpatici!» «vanno via per sempre?» «non si sa. Me lo ha detto Alice» A quel nome si era rallegrato! Così si diresse da lei. «Scusa, Alice!» esclamò. La ragazza si girò e lo guardó con uno sguardo triste. «Buongiorno Mr. Jones, posso aiutarla?» disse educatamente, cercando di sorridere, ma non riusciva. Allora Allen Jones sentí il cuore fermarsi: le voci erano fondate. «posso chiederti... Uhm.. Dei Tasso? Ho sentito delle strane voci su di loro stamattina» tentò di dire con piú tatto possibile. Gli occhi della bionda divennero lucidi all'improvviso. «sì, sono partiti stamattina presto per Berlino» - disse addolorata - «ma non mi hanno detto per quanto vi rimarranno» Una lacrima le rigò il viso. L'uomo sbarrò gli occhi: la SUA Margherita era andata via, la ragazza che gli aveva fatto perdere la testa era in viaggio verso un altro continente. E non sapeva se sarebbe tornata. «T-Ti ringrazio, Alice» disse con un groppo in gola per poi allontanarsi. Aveva bisogno di pensare. Decise di firmare e di andare via prima. Andò al bar e capì di aver fatto una scelta idiota. Lo torturava solo di più. Non ci sarebbe stata Margherita che lo guardava con aria scontrosa e che faceva di tutto per non portargli il caffè. Sorrise in modo malinconico e poggiò la testa sul tavolo. ***** Margherita e Romano erano sull'aereo diretti a Berlino. «Potevi dirmelo prima, non credi? Mi sarei dichiarato poi ad Alice. Queste idee stupide che ti vengono!» disse il ragazzo leggermente irritato, ma sapeva che era meglio non far arrabbiare la ragazza - ci avrebbe rimesso lui, di sicuro. «Dai fratellino, sará una prova di fedeltá» - gli disse lei per convincerlo - «e poi anche in Germania ci sono bei monumenti, credo. Suvvia, è una vacanza» Romano sospiró e lasció perdere: Margherita aveva sempre il coltello dalla parte del manico. Dopo un tempo indefinito arrivarono a destinazione. «Siamo di nuovo in Europa!» annunció Margherita. «Yee...» rispose l'italiano. La cittá pullulava di tedeschi e turisti, tra cui i due italiani. «per quanto tempo rimaniamo?» chiese il ragazzo. «per quanto tempo vogliamo. Tanto sia io che tu siamo avantaggiati col programma scolastico, quindi nessun problema» rispose Margherita con tono rilassato. Allora Romano sorrise e la seguì. Si fidava ciecamente di sua sorella. «perchè non compriamo una cartina?» chiese il ragazzo un tantino preoccupato, non era sicuro che la sorella sapesse dove andare. Gli sembrava di girare in tondo da una buona mezz'ora. «non ce n'è bisogno! Io so sempre dove andare!» ridacchió nervosa. Romano sospirò, non c'era verso di farla ragionare. ***** Allen Jones era nel suo salotto a guardare la TV - in realtá le stava dando ben poca attenzione. Non riusciva a far altro che pensare a Margherita. Gli mancava già. La voleva lí, a insultarlo, a punzecchiarlo, ma la voleva vicina. «Ma che cazzo ti è saltato in mente, dannazione...» sussurrò aprendo la terza lattina di birra. ***** Alice era a casa sua. Romano le aveva promesso che sarebbe tornato, poi le aveva dato un abbraccio carico d'amore. E lei si fidava di lui, quindi lo avrebbe aspettato, e non si sarebbe avvicinata a nessun altro ragazzo. Lo amava con tutto il suo cuore. «Ti aspetto Romano...» ***** «Questo é il Bode-Museum!» esclamó Romano affascinato. «Se vuoi entriamo a dare un'occhiata» gli sorrise la sorella. Il ragazzo annuí felice. Videro la Madonna Pazzi e la Madonna della Natività, ed entrambi sorrisero, perché quest'ultima veniva da Santa Maria del Fiore, a Firenze, la loro patria. Anche se loro in realtá erano di Napoli. Rimasero soddisfatti dalla visita. Dopo una bella passeggiata, arrivarono al Rotes Rathaus: Romano fece l'ennesima foto. Da lì in poi Margherita non sapeva piú dove andare e cominció a sudare freddo. «Sorellona, tutto bene?» chiese Romano preoccupato. Lei scosse la testa, avrebbe trovato un modo. Si sentì toccare la spalla e sussultó: era un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri - il tipico tedesco, in pratica. «Hallo! Siete turisti? Avete bisogno d'aiuto?» chiese nella sua lingua. Ovviamente Margherita conosceva il tedesco. «Hallo! Uhm, sí. Effettivamente non sappiamo dove andare» disse con tono arreso. Il biondo sorrise. «Lasciate che vi aiuti! Piacere, io sono Friedrich!» «Io sono Margherita» rispose la ragazza. «Io sono Romano!» «Dove siete diretti?» chiese il tedesco. Margherita gli diede il biglietto con l' indirizzo del loro appartamento provvisorio. «Oh! Siamo nello stesso palazzo!» esclamò Friedrich sorpreso, poi si diressero lí. Arrivarono dopo una ventina di minuti. «Dankeschön!» dissero i Tasso all'unisono. «Bitteschön. Ci vediamo, allora» sorrise il tedesco, per poi andare al suo di appartamento.

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Capitolo 11
*** XI ***


Romano si era di nuovo addormentato affianco a lei. "giuro che stasera lo chiudo a chiave in camera sua" Sospirò e si alzò. Voleva stare tranquilla, solo per un po'. Si fece con calma una doccia, si vestí, aggiustó i capelli e uscì. Erano le otto e l'aria era fredda, ma lei stava a maniche corte. Si sentiva bene, l'aria era pulita e si sentiva il profumo delle bretzel al burro. Dopo aver camminato per un po' di tempo, si trovò di fronte alla Nikolaikirche. Lei non era religiosa - come giá detto in precedenza - ma quella chiesa le piaceva, e sapeva che ci avrebbe portato suo fratello, sia per fatto architettonico e poi perché lui era molto religioso. Non sa perchè, ma volle entrare, non ricordava neanche più come fosse fatta una chiesa. Era bella, abbastanza grande e... Vuota. C'era solo il silenzio. Quel silenzio che Margherita cercava sempre per stare tranquilla, ma che non trovava mai. C'era solo una persona, ma era seduta molto avanti. Margherita non sapeva cosa fare: andarsene o sedersi e stare cinque minuti seduta? Mentre pensava, vide che la persona si alzò: era Friedrich. Le sorrise, lei non ricambiò, anzi, uscí, ma vide che il ragazzo le andó dietro. «buongiorno Margherita!» «buongiorno» rispose lei apatica come al solito. «anche tu sei credente?» «per niente, con queste cose devi parlarne con mio fratello. Ero entrata solo per vedere com'era fatta la chiesa» confessó. «come mai non credi?» le chiese con tono triste. Margherita sospiró, odiava quando le facevano domande del genere. «devo andare» disse tagliando corto, poi andò via in fretta. ***** Erano le cinque di pomeriggio. Friedrich stava a casa e pensava alla reazione di Margherita quella mattina. Doveva chiederle scusa, era stato impertinente. Allora scese giú e andò al suo appartamento. Bussò. Gli aprì Romano. «oh, salve Romano» sorrise il tedesco. «ciao Friedrich! Posso aiutarti?» «c'è Margherita?» «no, è fuori da stamattina. Avrá deciso di farsi anche in qualche paese vicino» «ah...» «se vuoi, posso dirle che sei venuto a cercarla» sorrise Romano. Pensa, Friedrich, pensa... «ti va se andiamo a cercarla insieme?» sorrise il tedesco. Anche l'italiano sorrise e accettò volentieri. Appena uscirono videro che stava nevicando. «la neve!» esclamò Romano come un bambino. Friedrich sorrise guardandolo, quel ragazzo era davvero tenero. Lo vide tremare e allora gli diede la sua sciarpa. «Fried-» «non preoccuparti, io sono abituato a questo freddo» Cominciarono a camminare e guardarono ovunque: non la trovarono. ***** Romano provó a chiamarla più volte: non rispondeva. L'italiano cominció ad andare in panico. Dove diavolo si era cacciata sua sorella? Gli occhi terrorizzati. Romano tremava, ma non era per il freddo. «tranquillo, Romano. La troviamo!» lo rassicurò Friedrich scompigliandogli i capelli. Lo prese per il polso e corsero, più veloci che potevano, fino a non sentire più le gambe. Arrivarono fino alla Brandenburger Tor: era tutto bianco, innevato. Girarono lì intorno, fino a quando non videro una scarpa. Romano la conosceva troppo bene: era la nike firmata dai BMTH di Margherita! Entrò in panico, corse subito lì e cominció a scavare, doveva trovare sua sorella. Friedrich vide cosa stava succedendo e andó ad aiutare l'italiano. La trovarono, era fredda. Romano aveva paura che non respirasse più. ***** Allen Jones stava vivendo quei tre giorni con la solita monotonia: era stanco. Gli mancava troppo. É vero, poteva avere tutte le donne che voleva, ma lui voleva solo Margherita, quella ragazza italiana cinica e dagli occhi vuoti, ma che gli facevano fermare il cuore ogni volta. Aveva uno strano presentimento, quel giorno, come se qualcosa non andasse. "pensó che mi faró dare il numero di Margherita da Alice. Devo sapere almeno se sta bene. É una tortura" Fece come si era detto. «Buongiorno, Alice!» disse cordialmente. «Buongiorno Mr. Jones» rispose lei allo stesso modo. Le chiese il numero dell'italiana, e lei glielo diede senza esitare. Appena finita la lezione avrebbe chiamato. ***** «Margherita... MARGHERITA!» urlò Romano disperato. Friedrich non si fece prendere dal panico e chiamò subito un'ambulanza. Non ci sarebbe voluto molto. Romano si tolse sia il giubbotto che la sciarpa e le mise alla sorella, per poi stringerla a sè per scardarla. «Margherita, svegliati... Sei tu la maggiore qui, dannazione» sussurró esasperato mentre la stringeva più che poteva. «Romano! É arrivata l'ambulanza, presto!» esclamó Friedrich. L'italiano scattò in piedi e portò la sorella nel mezzo. Spiegarono al medico quello che era successo, allora questi procedette con la rianimazione, dato che il cuore a malapena batteva a causa del freddo. Gli occhi di Romano erano vitrei, era terrorrizzato, non sapeva cos'avrebbe fatto se fosse successo qualcosa a Margherita. Strinse il braccio di Friedrich, in cerca di sostegno. La risposta non tardó ad arrivare. «non ti preoccupare, tua sorella è troppo forte per farsi abbattere da un po' di neve» lo sentì ridacchiare. Ed era vero: sua sorella era la ragazza più forte che conoscesse. Arrivarono in ospedale e portarono l'italiana in una stanza. «non ti preoccupare, è bastato il defribillatore a far regolarizzare il battito» gli sorrise rassicurante un'infermiera. Romano sospirò di sollievo. «la ringrazio» Ma non sarebbe stato del tutto tranquillo finchè avesse aperto gli occhi. «sembra piú rilassata quando dorme» sorrise il tedesco. «già...» ***** Allen aveva finito il suo orario di lezione, quindi decise di chiamare immediatamente Margherita. Compose velocemente il numero e sentì il cellulare poggiato al suo orecchio squillare. ***** Romano sentì, in modo ovattato, 'I Miss The Misery' degli Halestorm. La suoneria del cellulare di Margherita! Corse verso la giacca di sua sorella e prese il cellulare. 'Sconosciuto'. Rispose. «pronto?» ***** Allen sentì una voce maschile. Romano!... Romano? «c-ciao Romano. Sono Mr. Jones» disse un po' intimorito. Si aspettava tutte le parole offensive. ***** Romano diventó rosso dalla rabbia. Pensava di essersi liberato di quello. «CHE DIAVOLO VUOLE, DANNATISSIMO STALKER?!» ***** Ecco, lo sapeva. Doveva aspettarselo. «ti prego, Romano, calmati. Voglio solo sapere come sta Margherita» disse in tono pacato. ***** Non poteva certo dirgli che sua sorella era quasi morta sotto la neve? Dopotutto, non poteva mica prendere al volo un aereo per la Germania? Naah. «l'ho trovata sepolta sotto la neve, il cuore quasi non batteva più ed era congelata. Adesso é in ospedale e dorme, ma il battito è tornato regolare» ***** Ad Allen venne un colpo. Margherita era in ospedale? E lui era lontano chilometri. Doveva assolutamente fare qualcosa, non importava nient'altro.

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Capitolo 12
*** XII ***


«quando si sveglia...?» ormai Romano si lamentava in questo modo da due ore. «Romano, calmati. Sta bene, non ti basta?» disse Friedrich un tantino irritato, ma si sforzó di mantenere il suo sorriso. «No! Devo vedere i suoi occhi uguali ai miei aperti!» esclamó l'italiano. Friedrich sorrise perché l'affetto che Romano provava per sua sorella era indescrivibile. Quest'ultimo si alzó per andare alla macchinetta e Friedrich era rimasto solo con Margherita. Era bellissima mentre dormiva: aveva un'espressione rilassata, e non corrucciata come al solito. Si passò una ciocca di quei meravigliosi capelli castani tra le dita e si perse, non accorgendosi che la ragazza aveva aperto gli occhi. «Friedrich... Friedrich!» urlò, poi si mise a sedere di scatto e lo abbracció senza neanche pensarci. Il ragazzo era rimasto senza fiato, non si sarebbe aspettato una cosa simile da Margherita. Titubante, ricambió l'abbraccio e sentí il cuore battergli all'impazzata, c'erano solo lui e lei, stretti, nessun altro. L'italiana si staccò bruscamente. «devo tornare in America» disse decisa. «non puoi! Ti sei appena svegliata!» «non m'importa!» urló lei tanto da intimorirlo. Lei, solo sentiva di dover tornare a casa. Che repentini cambi d'umore! «sorellona! Sorellona!» urló Romano entrando nella camera e buttandosi addosso a Margherita. «Romano... Staccati... Mi soffochi...» «s-scusa» «prepara le valige. Torniamo in America» gli sorrise la sorella. Anche Romano sorrise felice, voleva tornare ad Harvard dalla sua Alice. «no...» sussurrò Friedrich. Dopo aver fatto tutti gli accertamenti, Margherita fu dimessa. «sei contento di tornare dalla tua Alice?» «certo!» Friedrich, sofferente, li aveva accompagnati all'aereoporto. «allora... È un addio...» disse piú a se stesso che ai due ragazzi. «Auf Wiedersehen, Friedrich» sorrise - in modo raro - Margherita, dandogli un bacio sulla guancia «dankeschön» Friedrich arrossí. «b-bitte...» «andiamo Romano!» ***** Allen era a scuola e girava intorno alla cattedra da mezz'ora ormai. Non era riuscito ad avere il permesso di saltare qualche lezione. Era incatenato lí, senza notizie di Margherita. Stava impazzendo. Alla fine, peró, sconsolato, andò a casa e speró in un miracolo. ***** Margherita e Romano erano finalmente tornati in America. «ah, si sente la differenza» ridacchió Romano. «forza, andiamo. Abbiamo scuola» Scapparono al loro appartamento - che gli era mancato -, si vestirono in fretta e furia e poi scapparono all'università con la loro Lamborghini, un po' impolverata, ma l'avrebbero lavata. ***** Allen era andato a scuola pronto per un'altra giornata monotona, quando sentí delle voci. «i Tasso sono tornati!» «che bello! Mi erano mancati!» Gli occhi di Jones si illuminarono, la sua Margherita era tornata? Sentiva che presto il suo cuore sarebbe esploso dalla gioia. Scappò nel parcheggio, al momento vuoto, e lí la vide, meravigliosa come una dea, che scendeva assieme a suo fratello dalla loro Lamborghini un po' trascurata. Era l'uomo piú felice del mondo. Le corse incontro disperato e l'abbracciò lasciandola non poco sorpresa. «maledizione, quanto mi sei mancata» «ehi, ehi, Mr. Jones. Ridicolo come sempre» rispose la ragazza. Il professore sorrise: finalmente era tornata.

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