The Royals - Long Live the Queen

di DaisyBuch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intrighi ***
Capitolo 2: *** Il Party di Gemma ***
Capitolo 3: *** Gioco di Potere ***



Capitolo 1
*** Intrighi ***


La Principessa Eleonor era seduta ai piedi del letto con uno spinello tra le dita. In realtà non era nemmeno il suo letto, pensò, ora spettava a quelle stupide delle sue cugine. Si girò alla sua sinistra e passò la canna a Liam, lui era forse più distrutto di lei; insomma doveva essere l’erede al trono ed aveva ancora la mano rossa del sangue di Cyrus.. sicuramente lo avrebbe fatto cacciare in qualche modo dal palazzo. O forse li avrebbe fatti uccidere. Per la loro testa frullavano molte pensieri: di chi erano figli? Come erano morti Robert e il loro “falso” padre? Erano veramente figli illegittimi?
Liam si era ritrovato senza Ophelia, si girò verso sua sorella.
-Che facciamo adesso?- le chiese. Lei alzò il sopracciglio continuando a fissare il vuoto.
-Non so tu, ma io non voglio più essere lucida o sobria in tutta la mia vita.- si alzò sorridendo amaramente, prese la bottiglia di vino sul tavolino della sua ex camera tutta sporca di rosso sulle pareti.
-Len, sai che non puoi fare così.- la sgridò alzando gli occhi al cielo.
-Che vuoi fare, Liam? Mamma è una bastarda manipolatrice e potrebbe aver ucciso l’unica persona che teneva a me.- gli fece notare con rabbia.
-A noi.- la corresse.
Lei si risedette accanto a lui con la bottiglia in mano, la aprì e bevve un sorso.
-Dobbiamo rivendicare nostro padre. Capire cosa gli è successo. Glielo dobbiamo, Len.- la fece ragionare.
-E come?- lo guardò quasi esasperata. –Abbiamo le mani legate. Saremo costantemente sotto controllo.- disse.
Lui rifletté un attimo. – Beh, sicuramente Pryce e Marcus sono dalla nostra parte.-
Eleonor pensò a Jasper, ma non lo disse ad alta voce.
-Indagheremo, faremo qualcosa.. di tutto. Dobbiamo scoprire la verità.- digrignò i denti. -O giuro che uccido con le mie mani Cyrus. Voleva la corona da tanto tempo.-
-Quel verme schifoso non l’avrà mai vinta.- confermò.
-Allora ci stai?- chiese Liam.
-Cazzo, si.- scandì bene Eleonor.


-Lucius.- chiamò Cyrus dalla poltrona.
Lucius arrivò subito, col mento alto e lo sguardo snob.
-Voglio fare una conferenza dove dichiaro di essere il Re d’Inghilterra una volta per tutte.- sorrise falsamente, mirando l’anello al suo dito.
-Certo, sua maestà.- chinò leggermente la testa e stava per andarsene quando..
-Non così in fretta, Cyrus.- lo fermò Helena, irrompendo nella stanza con le mani conserte ed il suono severo e rapido dei tacchi sul marmo bianco.
-Helena, Helena.. cos’è tutta questa opposizione adesso?- rise bevendo dal calice di vino.
-Sono la Regina,diamine. Ed intendo restare a capo del Regno.- annunciò chiaramente con lo sguardo furioso.
-Beh, non scorre del sangue blu dalle tue vene.. o sbaglio?- le fece notare con ironia Cyrus.
-Tu non puoi fare niente.- disse dal basso, e scomparve dalla stanza.
Helena restò immobile. Dopo tutti quei sacrifici, dopo tutte le bugie. Non avrebbe lasciato il trono così facilmente, non aveva nient’altro da perdere.. i suoi figli la odiavano già abbastanza. Avrebbe combattuto.


Ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction e blabla, ovviamente è molto corta perchè è una sorta di introduzione, spero vi piaccia.

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Capitolo 2
*** Il Party di Gemma ***


La Regina Helena, regina ancora per poco, stava a tutti i costi cercando di contattare il Capitano Lacey, ma senza successo. Al telefono non rispondeva, non si contattavano da ormai due giorni. Sospirò e cancellò il suo numero dal cellulare usa e getta che gli aveva fornito Lucius.
-Brucialo.- gli ordinò, aspettando che lui glielo prendesse dalle mani e ubbidisse.
Camminò rumorosamente per la hall, guardò il trono ed il modo in cui Cyrus sedeva scomposto, strafatto di cocaina.
-Per Dio! Un po’ di contegno.- lo rimproverò alzando gli occhi al cielo.
-E’ tutto mio.- sorrise, vagheggiava beato.
-Hai notizie del Capitano Lacey, per caso?- gli chiese. Da vicino poteva notare i capelli unti appiccicati alla fronte sudata e l’orribile completo rosa a strisce.
-Capitano Lacey.. mm non mi pare. Guai in paradiso?- chiese ponendole il calice di vino rosso.
Lei lo scansò, non si fidava di certo di Cyrus: chissà quanta droga poteva esserci in quel bicchiere.
-No. E’ tutto perfettamente in ordine, devo solamente parlare con lui di una questione importante.- alzò il mento e si sistemò la gonna.
Cyrus rise mescolando il liquido nel bicchiere, -Andiamo Helena, ormai Simon è morto e tu non sei più la Regina d’Inghilterra.. inoltre già sapevo delle tue scappatelle amorose. Non devi più nasconderti.- le spiegò.
-Il popolo non accetterà di certo che la sua Regina abbia reagito così in fretta alla morte di suo marito.- alzò il sopracciglio e strinse le labbra piene di lucidalabbra marroncino.
Vedendo che Cyrus non rispondeva si alzò decisa, -A proposito, voglio le tue figlie fuori da camera di mia figlia.- ordinò.
-Non è più la sua camera, non è la principessa.- le fece notare.
-Si, Cyrus. Sai bene che lei è la principessa,- disse Helena abbassando la voce ad un mormorio e guardandosi attorno. –Non prenderti più libertà di quante tu non ne abbia già, il Regno è ancora mio.- concluse andandosene.
Qualcosa dava la nausea ad Helena ultimamente. Sentiva che c’era qualcosa che non andava, lo percepiva. Inoltre anche Lacey non si era fatto più sentire, il che era strano dato che trovava sempre un modo o l’altro per contattarla.. dei fiori, una lettera. Si fermò un attimo per ricalcare le labbra con il lucidalabbra e poi entrò nella stanza di Eleonor.
Bussò. Non sentì alcun suono.. allora entrò senza permesso e vide la stanza di sua figlia completamente in disordine, ma lei non c’era. Non aveva nemmeno lasciato un biglietto, semplicemente non c’era.


-Dovremmo tornare indietro.- la rimproverò Jasper.
-Oh andiamo! Sei così noioso.- alzò gli occhi al cielo come sua madre. Erano in una macchina in direzione del party primaverile di Gemma. In realtà il party era dei suoi genitori, ma in nell’altra parte della villa c’era tutt’altra festa.
Jasper parcheggiò scocciato l’auto.
-Sai che non sono in servizio, vero?- le chiese.
-Devo ripeterti che ti sei scopato mia madre? Non credo.- si mise gli enormi occhiali da sole scuri, sorrise impertinente e chiuse lo sportello del suv. Jasper sbuffò rumorosamente e scese con lei.
Eleonor era partita ormai, aveva adocchiato due vecchiette che dispiaciute la guardavano per la brutta scossa che aveva appena ricevuto: non essere la principessa d’inghilterra.
Le abbracciò una per lato, mettendogli le braccia sopra le esili spalle.
-Ma no, nonnine. Non mi interessa, davvero. Non sono depressa.- sorrise beata e poi passò avanti, con Jasper che gli correva dietro.
Lui sapeva che invece questa notizia, insieme alla morte del Re, la aveva scossa terribilmente.
-Gemma!- urlò. La bionda si girò verso di lei, sorrise affabile sia ad Eleonor che a Jasper.
-Te lo scopi ancora? – sorrise guadando maliziosa la guardia del corpo.
Eleonor non sembrava più interessata alla conversazione, -dov’è l’open bar?- chiese prendendo per mano Jasper e scomparendo.
-Laggiù.- li liquidò Gemma, i suoi occhi ardevano già per un’altra figura. Ovviamente era nelle sue mire da sempre, anzi, era già riuscita a raggiungere il suo scopo una notte.. ma lui le faceva resistenza alla luce del giorno. E l’essere ignorata era per lei un incredibile richiamo.
Andò verso di lui, era immobile e vestito di nero, sempre con l’auricolare nell’orecchio.
-Ehi.- sussurrò nel suo orecchio, sfiorandolo appena con le labbra. Lui si girò sorpreso, e non appena la vide il suo sguardo tornò quieto.
-Sei tu.- mormorò con un vago tono di delusione.
-Come se non ti piacessero i baci sul collo. I sussurri. I gemiti..- sorrise lei cercando di ammaliarlo.
-Ora basta.- la sgridò.
-Come sei melodrammatico.- sospirò pesantemente, sorseggiando lo champagne.
Ora aveva quel delizioso sorriso sghembo al posto della sua espressione “da lavoro”. L’aveva stupita, e le piaceva.
-Ti ho fatto sorridere.- si complimentò. –Chissà se riesco a farti..- stava per finire la frase quando qualcuno le toccò la spalla.
-Gemma, Marcus!- era Liam che li stava salutando. L’espressione di Marcus si irrigidì di nuovo.
-Ehi..- si girò radiosa ma colta di sorpresa la ragazza.
-Avete visto Len?- chiese ingenuamente. Liam non sospettava minimamente che Gemma e Marcus lo avessero fatto sul suo letto, e per di più mentre stavano ancora insieme.
-Verso l’Open Bar, credo. Dille di non esagerare.- si raccomandò Gemma.
-Marcus, ti fai una birra con me?- offrì Liam, e mentre si stavano dirigendo verso il bancone Gemma tirò un’occhiata divertita a Marcus.

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Capitolo 3
*** Gioco di Potere ***


-Ah!- Eleonor gridava dall’alto del cavalluccio giocattolo che stava cavalcando.
-E’ divertente!- rideva. Nel frattempo c’era un fotografo che si era intrufolato che mirava proprio a scattare foto delle sue cosce, al momento molto esposte.
Jasper andò su tutte le furie e lo scansò con una gomitata. –Vai via.- lo minacciò con lo sguardo. E questo, deluso, andò a cercare qualche altro soggetto.
-Non ti sei divertita abbastanza? – le sussurrò all’orecchio, lei non sembrava accorgersi di nulla.
Lei d’un tratto si fermò e si alzò, -Hai ragione, andiamo a bere!- gridò prendendolo per mano di nuovo.
Jasper alzò di nuovo gli occhi al cielo, sperava che quella giornata finisse presto.

-Olivia?- introdusse il discorso Marcus. Erano passate poche settimane da quando lei era partita, e lui la aveva incoraggiata a farlo.
Liam prese due grandi sorsate di birra, non gli piaceva più come una volta il suo nome.
-Se ne è andata.- rispose semplicemente.
-La ha lasciata andare, signore.- sottolineò puntigliosamente Marcus.
-Smettila di chiamarmi signore, diamine. Rilassati.. hai visto qualcuno di tuo piacimento?- chiese.
-Cosa ti fa pensare che mi piacciano i ragazzi?- sorrise complice. Si fecero una risata.
-Allora? Qualcuna è mai stata nel tuo mirino?- gli chiese in confidenza, guardandolo profondamente.
-Se ne è andata anche lei.- rispose sorridendo amaramente.
 Liam annuì solamente e poi volse lo sguardo per cercare Eleonor, mentre Marcus provava a capire se Liam si fosse accorto o meno che stava parlando di Olivia. Lei era l’unica che gli fosse mai piaciuta, era simpatica ed intelligente.. ci aveva passato molto tempo insieme, o meglio, lei aveva passato molto tempo insieme a Liam e lui si guardava e li ascoltava da vicino. Si era innamorato sempre di più. Pensava che quella di Liam fosse una sorta di vendetta perché lui era andato a letto con Gemma, ma non era affatto così: il principe non lo sospettava minimamente. Ed adesso l’unica di cui si fosse innamorato era stata mandata via.
-Ancora qui? Vi state divertendo?- chiese ammaliante Gemma.
-Per i miei gusti è troppo noioso.- rise Liam, e lei ci rimase visibilmente male.
-Cosa ne pensi, Marcus?- chiese Gemma per far vedere che voleva un altro parere.
Lui fece finta di essere indifferente. –E’ presto per dirlo.-
-Vuoi andare a divertirci di più?- gli chiese facendogli l’occhiolino. Marcus la fulminò con lo sguardo, e lei alzò le spalle.
-Sapete dove trovarmi, se volete divertirvi un po’.- sorrise e si diresse verso l’entrata della villa. Liam sbottò a ridere non appena fu lontana. –Non è per niente convincente.- sorrise. –Si deve impegnare molto di più se vuole riconquistarmi.- spiegò. Marcus, invece, ci stava pensando.

La festa era finita. Eleonor si trascinò in camera. Si levò la collana di fiori, scese dai tacchi alti e si sedette sullo sgabello della scrivania. Guardò gli occhi stanchi ed il trucco nero scalato, tirò su col naso. Voleva dormire ed era stanca, così fece per alzarsi e mettersi a dormire, ma dietro le sue spalle comparve la figura di suo padre in piedi che la guardava severo. Si spaventò e si alzò di scatto, fece cadere il profumo ed i trucchi dalla scrivania ma quando si girava lui scompariva ogni volta.
Jasper entrò dalla porta e la vide scossa che si abbracciava da sola, lo sguardo spaventato fisso nel vuoto e le lacrime che cominciavano a salire.
-Ancora?- le chiese dispiaciuto. La abbracciò per alcuni minuti e lei scoppiò a piangere singhiozzando. Con molta delicatezza la fece sdraiare sul letto, le tolse le calze ed il tubino nero attillato. Provò a metterle qualcosa addosso ma non ci riuscì, così la coprì semplicemente con le coperte. Le accarezzò ancora un po’ la fronte per farla dormire meglio e restò tutta la notte sveglio a vegliare su di lei.


-Sono davvero preoccupata. Sono settimane che non ti fai vivo. Contattami immediatamente.- Helena lasciò un messaggio in segreteria al Capitano Lacey, l’ennesimo, ma lui continuava a non farsi vivo. Ormai nella mente della Regina avanzavano brutte ipotesi, come che lui non la amasse veramente, che quello di spodestarla non era un atto conseguito per stare insieme, ma un gioco di potere.
Lei si toglieva dolcemente le calze, in attesa di una risposta si applicava la crema del corpo fino a cinque volte, si pettinava i capelli, cambiava pigiama, ma nulla. Guardò il letto vuoto. In quel momento Simon sarebbe stato lì a leggere delle carte, sempre a preoccuparsi del Regno. Non le mancava, doveva essere sincera. O meglio, non le mancava come marito, non era stata mai veramente felice con lui, ma la sua compagnia un tempo era stata preziosa. Pensò ancora una volta al suo primogenito, ci pensava tutti i giorni.
Qualcuno bussò alla porta e lei si asciugò in fretta le lacrime.
-Lucius, sei tu?- chiese.
-Si, Vostra Maestà.- disse dall’altra parte della porta.
-Entra pure.- ordinò, si sistemò il completo da notte e si sedette in modo composto sul letto.
-Vostra Maestà, forse dovrebbe guardare il notiziario.- annunciò austero e tetro.
Helena vide nei suoi occhi qualcosa che non andava. Pensò subito che fosse successo qualcosa a Liam o Eleonor, poi che Cyrus avesse fatto quella dannata conferenza, ma poi Lucius le passò l’iPad..
-L’Inghilterra si riunisce in questo giorno di lutto, dopo due settimane è stato trovato il corpo del Capitano Lacey dichiarato scomparso soltanto una settimana fa. Una notizia terribile per tutta la monarchia.. il popolo piangerà la sua morte a lungo.- diceva la voce di una donna. Le immagini correvano veloci. Era stato ritrovato dove l’ultima volta avevano fatto l’amore, nella struttura di pietra tra gli alberi.
Ad Helena mancò il respiro, ma poi il fiatò venne fuori tutto insieme.
-No!- gridò disperata.
 

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