Un'altra persona

di ilaria8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


La nostra missione prevedeva l’esplorazione di una di un’antica piramide Goa’uld nascosta in un fitto bosco sul pianeta P4X-685

La nostra missione prevedeva l’esplorazione di un’antica piramide Goa’uld nascosta in un fitto bosco su P4X-685.

Daniel era a dir poco entusiasta di avere qualcosa da tradurre con l’aiuto di Teal’c, mentre Carter era affascinata dalla struttura interna della piramide.

Io invece ero preoccupato a causa della distanza dallo Stargate.

Avevamo dovuto camminare per due ore per raggiungere la piramide; l’avevamo trovata grazie al MALP che l’aveva visualizzata e il Generale aveva dato subito il via alla missione.

Daniel continuava a camminare da una parte all’altra nel tentativo di tradurre il più possibile, mentre Carter riprendeva con la videocamera l’interno della piramide.

Ad un tratto una parete della piramide si spostò lasciando intravedere un passaggio.

Io imbracciai subito la mia arma e lo stesso fece Teal’c.

Mi incamminai verso l’apertura e mi accorsi che una debole luce risplendeva alla fine del tunnel.

Jack: Teal’c vieni con me

Scesi per primo gli scalini, seguito da Teal’c.

Dopo pochi secondi ci ritrovammo in una piccola stanza, dove al centro era posizionato uno strano congegno.

Decisi così di chiamare Carter per rilevare le eventuali emissioni di energia o quant’altro, ma subito mi disse che non c’era niente di strano.

Teal’c: O’Neill, io vado ad aiutare Daniel Jackson nella traduzione delle scritture

Jack: bene Teal’c, io rimango qui nel caso succeda qualcosa di strano

Sam: io nel frattempo analizzo il congegno

Teal’c tornò da Daniel, mentre io rimasi a controllare il congegno con Carter.

Lei era totalmente presa dalla scoperta, tanto che non si accorse del passare delle ore.

Ormai era tempo di rientrare alla base altrimenti il comando ci avrebbe dato per dispersi.

Dissi a Teal’c via radio di prepararsi che noi saremmo risaliti a minuti per tornare allo Stargate, ma proprio quando Carter si allontanò dal congegno, una luce si accese; le ordinai di allontanarsi ma non ne ebbe il tempo.

Un raggio di luce la colpì, mentre altre sfere luminose le ruotavano intorno a folle velocità.

Io rimasi immobile, volevo salvarla ma non sapevo come fare.

Appena le luci si spensero, lei cadde a terra priva di sensi; mi avvicinai di corsa e le posai una mano sul collo per controllare il battito.

Dovetti aspettare qualche istante di troppo prima di sentire un lieve segno vitale.

Era molto grave e dovevo portarla al più presto da un medico.

La piramide iniziò a tremare; stava per crollarci tutto addosso. Presi tra le mie braccia Sam e corsi verso il tunnel nel tentativo di uscire .

Gridai a Teal’c di andare fuori e proprio all’ultimo istante riuscimmo ad uscire prima che tutto ci crollasse sopra le teste.

Daniel si avvicinò a me vedendo Sam priva di sensi.

Daniel: cosa è successo?

Jack: dobbiamo riportarla subito all’SGC per farla visitare. Il congegno che avevamo trovato si è attivato e un raggio luminoso l’ha colpita, poi è caduta a terra priva di sensi

Daniel: il battito è molto debole

Jack: dobbiamo muoverci

Presi Sam tra le mie braccia e ci incamminammo a passo sostenuto verso lo Stargate.

Ogni tanto Daniel le controllava il battito, ma il volto di Sam era pallido come non mai e io cominciavo a credere che l’avrei persa.

Teal’c mi diede il cambio e la portò fino allo Stargate.

Ci impiegammo la metà del tempo rispetto all’andata, ma la situazione era del tutto diversa. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Arrivati alla base il Generale avvertì subito una squadra medica che arrivò in un secondo.

Janet e altri due infermieri fecero sdraiare Sam su una barella e la portarono in infermeria.

Il Generale mi venne incontro.

Hammond: cosa è successo?

Jack: avevamo scoperto uno strano congegno nella piramide e Carter si era messa a studiarlo. Io ero lì vicino quando un raggio di luce l’ha colpita e un fascio di sfere luminose la avvolgevano. Dopo pochi secondi è caduta a terra priva di sensi e il congegno si è disattivato. La piramide a quel punto ha iniziato a tremare, ho afferrato Carter e sono riuscito ad uscire prima che tutto ci crollasse addosso.

Hammond: dovete andare in infermeria e fare dei controlli

Daniel: ma io sto bene Generale

Hammond: non si discute, è un ordine Dr. Jackson

Io, Teal’c e Daniel ci dirigemmo verso l’infermeria, ma io ero sommerso dai ricordi. Ero rimasto immobile, ero lì e non ho fatto nulla.

Daniel mi riportò alla realtà.

Daniel: tutto a posto Jack?

Jack: si va tutto bene, non ti preoccupare

Entrammo nella stanza dove un numero imprecisato di infermieri correvano avanti e indietro.

Mi avvicinai a Janet che era seduta dinanzi al suo computer.

Jack: come sta?

Janet: il battito è quasi inesistente per questo abbiamo dovuto darle il supporto delle macchine per farla respirare. Per adesso è stabile ma è troppo presto per parlare. Com’è potuto accadere?

Jack: non sono riuscito a prevedere il pericolo

Daniel si intromise nella conversazione.

Daniel: Janet noi siamo a posto, non c’è bisogno della visita

Janet: fatemi solo dare una controllata alla pressione e alla temperatura

Daniel: d’accordo!

Dopo averci fatto i controlli Daniel e Teal’c uscirono dall’infermeria diretti entrambi nelle rispettive camere.

Io rimasi quasi paralizzato nel vederla immobile su quel letto, con tutti quei fili attaccati al suo corpo. Non potevo credere di perderla, ma la mia mente continuava a ricordarmi quegli istanti nella piramide.

Janet si avvicinò a me.

Janet: non è colpa sua Colonnello. Non poteva prevederlo

Jack: invece avrei dovuto e non deve essere lei a pagarne le conseguenze

Janet: vada a riposare, è un ordine del medico

Jack: preferisco rimanere un pò qui se non le dispiace

Janet: può sistemarsi su quella sedia

Mi indicò una sedia accanto al letto di Sam; io mi sedetti e fissai quella sagoma immobile.

Non riuscivo a prendere sonno e avvolto nei pensieri non mi accorsi che l’alba era appena passata.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sam non era migliorata, ma Janet era ottimista

Sam non era migliorata ma Janet era ottimista.

Il Generale mi convocò per il rapporto; passai un’ora nel suo ufficio per spiegare le dinamiche dell’accaduto, mentre Daniel e Teal’c esponevano le scoperte che avevano fatto all’interno della piramide.

Ad un tratto il telefono del Generale Hammond squillò.

Hammond: qui Hammond…………và bene, arriviamo subito

Il Generale dopo aver riattaccato ci rivolse uno sguardo preoccupato.

Hammond: Carter si è svegliata!

A quelle parole mi sentii a dir poco sollevato; ci dirigemmo tutti verso l’infermeria, ma quello che ci trovammo di fronte non era quello che speravamo.

Janet: una personalità aliena è entrata in Sam e ne ha il pieno controllo.

Jack: cosa? Una personalità aliena ha il controllo di Sam?

Daniel: calma Jack, è già successo con l’entità che era passata attraverso i sistemi dei computer, ricordi?

Jack: si me lo ricordo

Janet: non sembra ostile, ma vuole parlare prima con O’Neill. Dice di chiamarsi Tari.

Hammond: bene Colonnello, cerchi di scoprire qualcosa

Jack: va bene Signore!

Non volevo credere a quello che avevo sentito, ma appena incrociai lo sguardo di Sam, mi accorsi subito che non era lei.

I suoi occhi erano spenti, la luce che brillava di solito nelle sue iridi blu era svanita.

La sua voce risuonò nella stanza.

Tari: lei deve essere il Colonnello O’Neill, è esatto?

Jack: come fa a sapere chi sono?

Tari:ho pieno accesso ai ricordi della persona che mi ospita. Se non sbaglio si chiama Samantha Carter

Jack: già, ora che lei sa chi sono io, io vorrei sapere chi è lei

Tari: io sono Tari, un’abitante del pianeta che avete visitato

Jack: posso parlare con Samantha?

Tari: mi dispiace ma questo non è possibile

Jack: davvero? E come faccio a credere a quello che mi dice lei?

Tari: Samantha si fida di lei, per questo ho voluto parlarle subito

Daniel notò il mio nervosismo in costante crescita e decise di intervenire.

Daniel: salve, io sono……

Tari: Daniel Jackson, lo so

Daniel: bene, vedo che ci conosce tutti!

Io nel frattempo mi ero allontanato per riprendere il controllo ma non riuscivo a guardarla negli occhi. Daniel continuò a parlare con lei mentre io chiesi al Generale il permesso di allontanarmi.

Mi diressi verso la mia stanza e appena fui arrivato mi sdraiai sul letto per pensare.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il giorno successivo il Generale ci convocò nella sala riunioni per fare il punto della situazione e trovare eventuali soluzioni

Il giorno successivo il Generale ci convocò nella sala riunioni per fare il punto della situazione e trovare eventuali soluzioni.

Daniel: Tari, mi ha spiegato i motivi per cui è entrata in Sam

Teal’c: non sembra avere cattive intenzioni

Daniel: esatto Teal’c!

Jack: non ha il diritto di prendere il corpo degli altri, non ci sono scuse

Daniel: Jack calmati, lo so che per noi è sbagliato questo comportamento

Jack: appunto!

Hammond: vada al dunque Dr. Jackson

Daniel: vede Generale, Tari è dovuta entrare in Sam per salvarsi dall’attacco dei Goa’uld

Hammond: in che senso? Non vi erano Jaffa su quel pianeta o sbaglio?

Jack: infatti, dov’era il pericolo? Io non l’ho visto!

Daniel: Jack ascolta, loro erano rinchiusi in quel congegno da anni. Il Goa’uld Yu li ha fatti rinchiudere lì, per punirli della loro insolenza. Loro non volevano sottomettersi ai Goa’uld, proprio come noi, però non avendo armi con cui difendersi sono stati sconfitti

Jack: e allora?

Daniel: lei è riuscita a liberarsi del sistema che li bloccava solo grazie all’intervento di Sam, che evidentemente studiando il congegno deve aver attivato qualcosa. Tari ha visto l’opportunità di salvarsi ed è entrata in Sam

Hammond: nel congegno vi sono altre persone?

Daniel: sì, un’intera popolazione, ma dopo il crollo della piramide credo sia impossibile fare qualcosa per loro

Hammond: ho capito, come pensa di agire Dr. Jackson?

Daniel: io pensavo di parlare con lei ancora un po’ per scoprire qualcos’altro sulla sua civiltà, dato che è l’unica rimasta

Jack: e di Sam, non te ne importa niente? Dobbiamo tirarle fuori quella cosa!!Teal’c aiutami!

Teal’c: mi dispiace O’Neill, ma sono d’accordo con Daniel Jackson

Jack: come potete anche solo pensare una cosa simile? Generale faccia qualcosa!

Hammond: concordo con il Dr. Jackson e Teal’c, procedete pure

Il Generale si alzò e si diresse verso il suo ufficio, mentre Daniel e Teal’c si diressero molto probabilmente verso l’infermeria.

Io rimasi immobile vicino alla poltrona della sala riunioni. Non potevo crederci, Sam era prigioniera nel suo stesso corpo e a nessuno pareva importare.

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mentre diverse squadre SG partivano per varie missioni, io mi sedetti in sala controllo a fissare lo Stargate

Mentre diverse squadre SG partivano per varie missioni, io mi sedetti in sala controllo a fissare lo Stargate.

La mia mente era colma di pensieri, ma ad un tratto decisi di andare a trovare Sam, anche se avrei trovato quella, come si chiama…….Tari, al suo posto.

 

In infermeria:

Tari: sono felice che lei sia qui

Jack: io invece non posso dire lo stesso

Tari: la mia ospite ci tiene molto a lei

Jack: lei tiene molto anche a Teal’c e a Daniel

Tari: questo è vero. Loro sono importanti per Samantha, ma sembra provare qualcosa di diverso per lei

Jack: può abbandonare il suo corpo senza ucciderla?

Tari: è possibile, ma dovrete trovarmi un altro corpo che mi possa ospitare, altrimenti morirò

Jack: oh, non vorrei mai che accada una cosa simile!

Tari: faccio finta di non aver sentito, del resto dai ricordi di Samantha ho potuto notare il suo strano senso dell’umorismo

Jack: devo andare a riferirlo a Generale

Tari: spero di non aver causato problemi, cercavo solo di salvarmi

Jack: non è questo il modo di chiedere aiuto, spero che abbia imparato

Uscì dalla stanza e mi diressi dal Generale.

 

Bussai alla porta e appena passai la soglia vidi Daniel seduto sulla poltrona di fronte a Hammond.

Hammond: Colonnello, si sieda

Jack: cos’è successo?

Daniel: stavo mostrando le scoperte che abbiamo fatto io e Teal’c interrogando Tari

Jack: davvero? Anche io ho scoperto qualcosa

Daniel: cos’hai scoperto?

Jack: ho scoperto che Tari può abbandonare il corpo di Carter senza ucciderla, basterebbe trovarle un ospite

Hammond: e dove troviamo un nuovo ospite?

Jack: non lo so, chiederemo ai Tok’ra, in fondo ci devono un favore, e poi sono certo che Jacob li convincerà

Daniel: non possiamo!

Jack: e perché non possiamo?

Daniel: perché consegneremo ai Tok’ra l’unica superstite di un’intera razza aliena

Jack: e allora?

Daniel: noi saremo di nuovo a mani vuote

Jack: a mani vuote? Daniel dannazione quella è Sam, perché non vuoi capirlo?

Daniel: lo so Jack, ma……

Jack: non me ne frega niente se è l’ultima della sua specie, noi le tireremo fuori quella cosa e riavremo di nuovo la nostra Sam, ti è chiaro questo Daniel?

Daniel abbassò lo sguardo quasi a cercare una via di fuga, poi quando mi guardò di nuovo negli occhi riprese a parlare.

Daniel: hai ragione Jack, dobbiamo liberarla

Hammond: contatteremo i Tok’ra appena tutte le squadre SG saranno rientrate

Jack: bene Signore!

Uscì dall’ufficio soddisfatto della risposta ricevuta e mi diressi verso l’infermeria; appena arrivai trovai Tari seduta sul letto.

Tari: ha riferito al suo capo?

Jack: sì, e presto troveremo un nuovo ospite

Tari: sapevo di potermi fidare di lei. I ricordi di Samantha mi hanno aiutato molto a capire la vostra cultura e il vostro modo di vivere

Jack: sono contento

Tari: ho capito anche molto sui sentimenti dei terrestri, ma questo senza l’aiuto di Samantha, lei non voleva mostrarmi i suoi sentimenti, ma per capire meglio ho dovuto scoprirlo da sola. Quello che prova verso di lei è un sentimento particolare

Jack: e che tipo di sentimento è?

Tari: credo che di questo debba parlare con Samantha, non dovevo neanche accedere ai suoi sentimenti

Jack: già, ha ragione

Vedendo il mio volto incupirsi riprese a parlare

Tari: non si preoccupi, Samantha sta bene

Jack: fantastico, però ora devo andare a parlare con i Tok’ra

Dopo due ore di trattative arrivammo ad un accordo.

Jacob aveva trovato un ospite per Sam, ora bastava aspettare il trasferimento di Tari dal corpo di Sam all’ospite Tok’ra.

L’operazione era molto delicata, ma ebbe successo.

Tari poteva unirsi ai Tok’ra, mentre noi avevamo di nuovo la nostra Samantha Carter.

Passò qualche giorno prima che Sam riaprisse gli occhi, e quando incrociai il suo sguardo non riuscì a nascondere un sorriso. Era la mia Sam.

Tentò di parlarmi, ma la sua voce usciva come un sussurro.

Sam: salve Signore

Jack: ciao Sam, come ti senti?

Sam: sono stata meglio

Jack: Janet dice che devi riposare ancora un po’

Sam: ma cosa è successo?

Jack: ti spiegheremo tutto quando starai meglio. Ora non ti preoccupare, riposati

Sam: non ci riesco, ho degli incubi terribili

Jack: che tipo di incubi?

Sam: sogno di essere una ragazza che viene catturata dai Goa’uld insieme al suo popolo

Jack: non ti preoccupare. Ci sono io qui. Non me ne vado

La guardai negli occhi mentre lei mi sorrise, poco prima di addormentarsi.

Le rimasi accanto fino a che non si risvegliò.

Si era ripresa perfettamente.

Le spiegammo l’accaduto e lei rimase colpita dal racconto.

Io avrei voluto raccontarle i miei sentimenti in quelle situazioni. Temevo di perderla ma per fortuna era ancora lì accanto a me. Purtroppo non potevo rivelarle i miei sentimenti, ma sapevo che un giorno quel regolamento non ci avrebbe impedito di stare insieme.

Sam mi vide pensieroso e finito il briefing si avvicinò a me.

Sam: tutto bene Colonnello?

Jack: sì, splendidamente

Sam: è ora di pranzo, che ne dice di andare a mangiare qualcosa?

Jack: sono d’accordo

Ci dirigemmo insieme verso la mensa mentre una domanda mi assillava: chissà se anche lei prova quello che provo io!!

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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