You found me

di Cacciatrice di Risate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: The diary ***
Capitolo 2: *** Chapter one: Lost ***
Capitolo 3: *** Chapter two: I found you ***
Capitolo 4: *** Chapter three: Happy ***
Capitolo 5: *** Chapter four: Unfaithful ***
Capitolo 6: *** Chapter five: Gay? ***
Capitolo 7: *** Chapter six: True or false? ***



Capitolo 1
*** Prologue: The diary ***


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You found me


Prologue: The diary
 
FEDERICA            
Le note di Stardust di Mika risuonano nelle mie cuffiette. Batto i piedi a ritmo di musica, mentre l’autista porta tutti in centro città. Apro il mio zaino e tiro fuori il mio diario. Tanti dicono che scriverci sopra è una cosa insulsa, oppure che è da bambinetti, ma io ho ventiquattro anni e ci ho sempre vissuto assieme. E’ stato il mio compagno di avventure da quando i miei sono morti e nessuna amica che ho incontrato è riuscita a tirarmi fuori tutto quello che mi sento dentro. Lo sfoglio, osservando tutto i miei appunti, le righe interminabili e alcune incomplete, le fotografie, frasi di canzoni…
Improvvisamente sento un tonfo e finisco addosso al sedile davanti.
“Che è successo?” grido in preda al panico, ma nessuno risponde. Sono tutti intenti a fare domande a cui l’autista non risponde, ma si limita a scendere. Mi alzo in piedi e lo vedo parlare con il conducente di una corriera, e collego tutto. Un incidente. Per fortuna non si è ferito nessuno, ma la paura è stata parecchia.
Mi chiedo come andrò al lavoro ora, dato che la mia auto è dal meccanico. Penso che aspetterò un altro autobus a una fermata qui vicino.
Scendo frettolosamente, senza accorgermi del grosso danno che ho fatto: il mio diario non è con me.
 
MIKA
Odio gli incidenti. Mi fanno arrivare tardi. L’importante è che non è stato grave, ma mi dirigo verso l’uscita sbuffando. Non capisco perché tutti gli inconvenienti debbano capitare a…
Pesto sopra qualcosa e, abbassando gli occhi, noto che è un diario. Ha una copertina consumata, di un colore viola chiaro. Lo apro, per vedere se c’è il nome della proprietaria o un’immagine, in modo da capire se la conosco. Trovo la foto di una ragazza bionda, che si firma sempre con ‘Fede’. Non l’ho mai vista prima, così serro il diario e lo metto sotto braccio. Mi sembra giusto consegnarglielo, non lasciarlo lì aspettando che lo prenda qualche malcapitato. Così, senza badare al cellulare che inizia a suonare, scendo dall’autobus.




ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction su Mika. Spero che come prologo vi sia piaciuto :)
Il carattere di Federica verrà ampliato nei prossimi capitoli.
Non mi do una scadenza per pubblicare, perché ho anche un'altra storia e in più la scuola, quindi non vorrei dirvi una data e poi non rispettarla.
Ringrazio
letylove31 per avermi spronato a pubblicarla.
Un abbraccio a tutti!
Cacciatrice di Risate

 

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Capitolo 2
*** Chapter one: Lost ***


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Chapter one: Lost
 
FEDERICA
Arrivo, grazie a un altro autobus, all’asilo nido in cui lavoro. Spingo la porta per entrare, e sento delle voci dolci provenire dalla prima sala. Sono i bimbi che mi aspettano. Mi scuso per il ritardo con delle mie colleghe, ed entro nella stanza.
Mi accolgono immediatamente tanti sorrisi dai bambini. Io ricambio, sedendomi subito in mezzo a loro. Ad aiutarmi a sorvegliarli, in questo corso, c’è una mia cara amica – forse l’unica –, Andrea. Ha un nome maschile ma è a tutti gli effetti una donna.
Un bambino, camminando faticosamente e in modo buffo, arriva al piccolo tavolino per prendere dei fogli e dei pastelli. Mi avvicino, posandogli dolcemente una mano dietro la schiena.
“Vuoi disegnare?” gli chiedo.                                                                       
Lui mi guarda, con i suoi occhi scuri. “” risponde, facendomi sorridere.
Sono molto affezionata a questo bimbo, forse perché si chiama come il mio cantante preferito.
Credo che il motivo per cui io abbia scelto un lavoro del genere quando me ne avevano offerto anche un altro è che qui ci sono i bambini, e non c’è niente di più bello che vedere questi cuccioli riportarti indietro nel tempo e farti emozionare con le loro risate.
Vedo Michael prendere il colore rosa e iniziare a formare due cerchi. Poi prende quello bianco e, sotto i cerchi ci disegna delle righe. Quando dipinge altri segni con il colore rosso capisco che sta disegnando due persone, come è capace.
Con il dito indica uno delle due persone, che ha fatto come è capace. “Tu” dice. Dopodiché indica quella a suo fianco. “Io”
“Che bravo, Michael!” sorrido entusiasta, e lui agita le mani contento.
 
Finite le mie ore di lavoro, saluto tutti ed esco. Il freddo si è fatto pungente, così mi chiudo meglio nel mio cappotto. Salgo sull’autobus che con mia fortuna è arrivato presto, e mi siedo in un posto libero in fondo, in parte a uno sconosciuto con il cappuccio a coprirgli il viso.
Mi fa paura, messo così, nascosto da tutti. Fingo di non sentirmi infastidita, ma sento lui spostarsi un po’ verso il finestrino, in modo da non cercare nemmeno di sfiorarmi. Come se avesse qualche malattia contagiosa. Alzo gli occhi al cielo, e frugo nella mia borsa per prendere il diario e magari appuntarci qualcosa.
Ma dentro trovo solo il portafoglio, il cellulare, il lettore mp3, una penna, un pacchetto di fazzoletti e le cuffiette.
Inizio ad andare nel panico. Non posso averlo lasciato all’asilo, non ho aperto mai una volta la borsa. Infilo le mani in tutte le tasche che ho, ma niente.
Mi passo una mano tra i capelli, mentre una lacrime di frustrazione scende silenziosa sulla mia guancia.
Se qualcuno l’avesse trovato e raccolto potrebbe avere tutte le mie informazioni personali!
 
MIKA
Sento la persona che ho seduta vicino respirare affannosamente, come se stesse per svenire. Io non la posso aiutare, se mi giro tutti mi potranno vedere, riconoscermi e io ho fretta di tornare a casa. Questa mattina ho iniziato a decidere le canzoni da cantare al mio prossimo concerto, e i fan hanno tempo di chiedermi gli autografi e le foto alla fine di questo.
Però non resisto. Sento quel qualcuno che ho in parte singhiozzare silenziosamente, e io voglio vedere che è successo, se in qualche modo posso aiutarlo.
Mi volto, trovandomi faccia a faccia con una ragazza bionda. Sbarro leggermente gli occhi, mi ricorda qualcuno ma in questo momento non riesco a capire chi.
“Stai bene?” chiedo sottovoce, cercando di non farmi vedere dagli altri seduti, che fortunatamente non si sono accorti di niente.
Lei mi guarda, cambiando subito espressione. Sbianca, allargando sempre di più occhi, facendomi quasi paura.
Credo mi abbia riconosciuto.
“Stai bene?” gli domando ancora.
“No” la sua voce è flebile, che se non mi avvicinavo un po’ non l’avrei nemmeno sentita.
Le sue labbra però si increspano in un sorriso timido. “Io.. devo scendere”
Si alza e contemporaneamente l’autobus si ferma, svuotandosi di metà persone.
“E’ stato un piacere” dico, prima di ricoprirmi il viso e nascondermici di nuovo dentro. 



 
ANGOLO AUTRICE
Ecco a voi il primo capitolo di questa storia. Ammetto che è corto, ma è solo l'inizio, i prossimi saranno più lunghi.
Non vi anticipo e non dico nulla, lascio spazio alle vostre ipotesi su quello che potrebbe succedere ora :)
Ci tengo a ringraziare Fly21Pennycake_myFeather_letylove31 e Milkendy per aver recensito il prologo e tutti quelli che hanno inserito la storia nelle preferite/ricordate/seguite ;)
Vi lascio un po' di pubblicità..
La mia long romantica: 
Panta rei
e quella della mia gemella nascosta amicissima letylove31: tempo contro mente
Alla prossima! Un abbraccio!
Cacciatrice di Risate
 

 

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Capitolo 3
*** Chapter two: I found you ***


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Chapter two: I found you

 
FEDERICA               
Sono passate due settimane da quando ho perso il mio diario e da quando ho visto Mika in autobus. Mika quello vero. O forse non l’ho visto. Il fatto è che è così strano, così bello e così incredibile che non so se me lo sono immaginata. E poi, dentro di me, combattono due sentimenti: la preoccupazione e la felicità.
Preoccupazione per il mio diario. Per quei fogli di carta che mi conoscono da quando ero appena una ragazzina. E felicità per aver avuto la possibilità, per pochi minuti, di sedere accanto al cantante dei miei sogni, a un desiderio irraggiungibile. Non l’ho nemmeno raccontato a nessuno. Ho solo chiesto ad Andrea se avesse visto il mio diario, ma lei ha scosso la testa, rassicurandomi che l’avrei trovato presto.
 
Apro la credenza, prendendo dei biscotti mentre contemporaneamente acchiappo il telecomando e accendo la televisione, dove, come al solito, non trovo nulla di interessante.
Improvvisamente squilla il cellulare, e accorro in camera per prenderlo. Rispondo, e la voce di Andrea risuona dall’altro capo del telefono.
“Riusciresti ad andare all’asilo un po’ prima? Mio figlio ha la varicella e la baby sitter non arriva. Mio marito è al lavoro e serve qualcuno che apra l’asilo, perché Giovanna viene oggi pomeriggio. Aveva dato a me l’incarico ma non riesco proprio”
Ricordo che Giovanna, il capo, aveva detto di avere un impegno molto importante questa mattina. Mi mordo il labbro, lanciando uno sguardo all’orologio. Teoricamente farei in tempo.
“Dai, ci provo”
“Grazie, sei un angelo”
“Mh, prego. Spero di non arrivare troppo tardi”
“Parti subito allora, dai!”
“Certo! Salutami il tuo bimbo” e chiudo la telefonata, ingurgitando velocemente una tazza di tè con i biscotti che avevo messo sul tavolo. Spengo il televisore, infilando più veloce possibile le scarpe. Acchiappo la borsa e filo spedita fuori casa, verso la mia auto, che è stata finalmente riparata.
 
MIKA
Chiudo il diario, passando una mano sulla copertina ormai consumata. Melachi, il mio cane, è accucciata sul tappeto davanti alla porta di casa, mentre fa andare la coda da destra a sinistra.
Poso nuovamente lo sguardo su quelle pagine riempite di frasi, sentimenti, fotografie. Non ho resistito, ammetto, e appena avevo un po’ di tempo leggevo, per saperne di più sulla vita di questa ragazza, su come poterla incontrare e restituirle ciò che le appartiene. Questa mattina ho letto che lavora in un asilo nido. Per andarci basta salire sull’autobus in cui vado di solito tutti i giorni, e penso che oggi proverò a cercarla. Sono quasi sicuro che la troverò.
 
Mi trovo in parte all’asilo. Dalla descrizione sul diario, sembra quello giusto. Un edificio piccolo, color giallo chiaro. Sembra che dentro ci sia qualcuno, sento dei rumori, così dopo cinque minuti a farmi problemi sull’entrare o meno, prendo coraggio e abbasso la maniglia. In fondo alla stanza che mi si presenta c’è un bancone gigantesco, con un computer e un sacco di fogli ammucchiati. Ma dentro quella scrivania, non c’è anima viva.
Sento delle voci vivaci provenire dalle stanze affianco, e faccio spuntare la testa. Probabilmente stanno arrivando i primi bambini. Ne vedo due o tre seduti su delle morbide poltroncine. Affianco a loro ci sta una ragazza bionda, molto simile a quella del diario, molto.. uguale a quella del diario.
Resto fermo immobile. Lei non mi ha visto, ma un bambino sì. Sventola le mani in segno di saluto, e io ricambio con un sorriso.
Ora che ci penso, guardando Federica, ricordo di averla vista tempo fa, ma non so dove. Ho un presentimento di averci pure parlato, ma ultimamente ho incontrato così tante persone che probabilmente mi confondo con qualcun altro.
A un certo punto, vedo la ragazza voltare il viso e guardarmi intensamente. Sembra che a vedermi non sia cambiata di una piega, poi il sorriso che aveva mantenuto con i bimbi scompare, formandosi un’espressione quasi spaventata.
“Ciao” dice il bambino di prima, che è venuto vicino a me guardandomi con due grandi occhi curiosi.
“Ciao” saluto, chinandomi un po’ per accarezzargli la testa.
Poi alzo lo sguardo, e noto che Federica sta venendo verso di me. Tengo stretto il diario dietro la schiena. Leggendo, l’ho conosciuta, e ho conosciuto il suo difficile passato. Non vorrei metterla a disagio facendole vedere senza preavvisi ciò che probabilmente vuole indietro, soprattutto dal suo idolo – il diario dice che ha sempre avuto una grande stima nei miei confronti –. E improvvisamente penso che sarebbe stato meglio farglielo consegnare da qualcun altro.
“Arrivo subito” dice ai bambini, che hanno iniziato a tirare fuori da una cesta alcuni pupazzi. “Io..” inizia lei, ma la zittisco immediatamente.
“Un paio di settimane fa ho trovato una cosa che ti.. appart..”
“Mi appartiene?” la vedo irrigidirsi, sempre con una faccia incredula.
“Ti appartiene, ecco” le mostro il diario e la sua confusione aumenta. “Ero in autobus e l’ho trovato per terra.. ho pensato che era giusto guardare di chi era. Magari poteva capitare in mani.. sbagliate”
Le sue labbra formano un piccolo sorriso, ma chiaramente cerca di nasconderlo. Lo prende tra le mani.
“Immagino tu abbia letto tutto” deglutisce, facendo una pausa silenziosa “io non ci credo che sei davvero tu”
Sorrido, alzando le braccia. “Sono io”
“Wow.. sono davvero.. senza parole. Sta succedendo tutto così in fretta”
“Non c’è bisogno di parlare, ora hai quello che cercavi. Devo andare, ciao Federica”
Mi incammino verso la porta, ma sento lei girare velocemente dei fogli. “Aspetta” la sua voce mi fa voltare.
Me la ritrovo davanti col diario aperto, mentre mi porge una penna. “Mi faresti un autografo?”

 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Buonasera a tutte!
Sono di buonissimo umore per due motivi. Il primo, anche quest'anno mandano in onda tutta la saga di Harry Potter un film ogni sabato sera, e la seconda è la soddisfazione per questa storia perché.. non ho mai ricevuto 16 recensioni in due capitoli! Per alcuni sarà poco, ma per me è un traguardo.. non mi era mai successo! Per questo ho deciso di ringraziare uno per uno voi tutti :)
Grazie a (scusate se scrivo dei nomi sbagliati ma alcuni nickname sono davvero complicati!) dert14, letylove31, Lu91, mazzalove99, myFeather_, TeenageDreams01,
 per aver inserito la fanfiction tra le preferite, grazie a cate241999, Clairy93, dwninamber, Fly21, Milkendy, myFeather_, VivaPotter, grazie a Fly21 per le ricordate e grazie a Fly21, Pennycake_, myFeather_, letylove31, Milkendy, Suv Ivan, VivaPotter, Caesara e Clairy93 che hanno recensito il prologo o il primo capitolo o chi tutti e due! Grazie davvero di ♥!!
Spero che anche questo capitolo sia piaciuto! E scusate se le risposte alle recensioni non arrivano subito. Alla prossima :)
Cacciatrice di Risate

 

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Capitolo 4
*** Chapter three: Happy ***


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Chapter three: Happy


 
FEDERICA
“Ma certo! Che domande?” risponde Mika.
Lo guardo firmare il diario. I suoi occhi brillano, e penso che non li ho mai visti così vicini se non in foto. La prima volta che ho visto Mika è stato ad un concerto, e non ero nemmeno vicino al palco, ma nel posto più remoto del teatro. Alla fine non ho neanche potuto chiedergli un autografo o una foto perché c'era troppa gente e mio fratello, che mi aveva accompagnata, insisteva per andare a casa.
Improvvisamente sento la porta aprirsi.
“Non sai quanto mi dispiace, Fede! La baby sitter era nel ritardo più totale! E lo sai perché? Anche lei aspettava la baby sitter di suo figlio, che non arrivava più! E..” probabilmente si è accorta di Mika, perché la vedo fermarsi con gli occhi sbarrati.
Maybe.. ehm.. Forse anche la baby sitter della baby sitter di suo figlio aspettava la baby sitter di suo figlio che non arrivava perché aspettava la baby sitter di suo figlio, che pure lei non arrivava perché altrimenti il figlio restava da solo..” il cantante, divertito, prosegue la frase di Andrea, che è ancora a bocca aperta.
“Andrea, ti spiego dopo” dico velocemente alla mia amica sotto shock, mentre la spingo nel salotto coi bambini. Poi mi giro lentamente verso Mika. “Non dirai nulla di quello che c'è scritto nel diario, vero?”
Are you kidding? Sei seria? Of course! Ovviamente non dirò nulla, che me ne dovrei fare con quelle informazioni? Me le sono già dimenticato. Devi.. trust..” si ferma pensando alla parola in italiano.
Sorrido come un'ebete, cercando di capire. Non sono mai stata bravissima in inglese. “Fiducia?”
“Devi fiducia di me, esatto!”
“Va bene, mi fido”
“Ci vediamo presto, è stato un piacere, ciao!” Mika esce dalla porta prima che io possa salutarlo. Mi appoggio al bancone in fondo alla stanza respirando profondamente e cercando di fare il punto della situazione. Ho incontrato e parlato con Mika. E lui ha salvato il mio diario. E, in un certo senso, anche la mia vita.

Apro la porta di casa mia buttandomi sfinita sul divano.
Dopo aver messo in forno la pizza che avevo avanzato ieri sera, esco fuori per prendere la posta. C'è la solita rivista mensile sulla cucina e il quoditiano.
Prima che il pranzo sia pronto, leggo il quoditiano. Corro alla terza pagina, dove ci sono ogni giorno informazioni nuove su X Factor: una volta le interviste, una volta le informazioni tecniche.. e oggi le novità! E' da un mese che non ci sono e le aspetto tutte le volte.

X Factor 2015
NOVITA'

Avevamo detto, lo scorso mese, che X Factor non ci regalerà soltanto delle comode serate davanti alla televisione, ad ascoltare musica, talenti emergenti e quattro risate con i nostri giudici! Perché quest'anno arriva una grande opportunità anche per chi ha sempre amato lavorare nel mondo della moda!
Chi ha un talento naturale nel truccare, fare acconciature e disegnare vestiti, avrà la possibilità di aiutare dietro le quinte di X Factor!
Per partecipare, basta solo chiamare al numero ********** e dare la conferma della propria presenza al provino di questo sabato. Non bisogna prepararsi o studiare, solo presentarsi e rispondere a ciò che viene chiesto dai produttori.
Verranno scelte le 10 ragazze (dai 18 anni ai 50) più semplici, brave e creative! In poche parole, che ci colpiranno e ci conquisteranno con il loro modo di fare!
Che aspettate? Vi vogliamo in tante!


Lancio il giornale dall'altra parte del salotto, mettendomi seduta all'istante. Io amo truccare, non me stessa, ma le altre persone. Credo sia l'unico talento che posseggo. Corro a prendere l'articolo per rivedere il numero, e corro a prendere il cellulare per chiamare subito.
“X Factor Milano” risponde una voce sbrigativa, che tralascia dell'impazienza.
“Chiamo per partecipare al provino per entrare a far parte de..”
“Sì, la roba della moda giusto?”
“Sì”
“Nome, cognome, età”
“Federica Arcuri, ventiquattro anni” butto lì, cercando di non far perdere tempo a quella povera persona che probabilmente sta tutto il giorno col telefono attaccato all'orecchio.
“Questo sabato. CPM in via Pianell, Milano. Arrivederci, buona giornata” e attacca.
Ripongo il cellulare nella borsa e inizio a saltare, e dopo un attimo esatto mi ricordo della pizza nel forno.





ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Questo capitolo è pieno di sorprese (quante oh.. una sola xD)
Mika.è.semplicemente.dolcissimo.non.ho.altro.da.dire.
Spero che vi sia piaciuto (scusate per gli errori) e che l'idea che ho avuto non vi sembri troppo.. come dire.. banale! Ovviamente è inventato :)
Grazie mille a chi recensisce o semplicemente legge, mi fate felicissime con le vostre recensioni!
Invece pregherei alla signorina Tenelfs di non recensire più perché non me ne faccio nulla delle sue critiche inutili! Con tanto amore,sorellina.
AH, quando si dice che le sorelle vanno d'accordo (?)
Vi saluto, a presto! Un abbraccio a tutte! (Non a Tenelfs)
Jess

 

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Capitolo 5
*** Chapter four: Unfaithful ***


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Chapter four: Unfaithful

 
FEDERICA               
Mi torturo le mani e mi mordo il labbro inferiore, agitata, mentre aspetto che mi chiamino per il provino per diventare un’aiutante dietro le quinte di X Factor. Penso che oltre a voler trovare un lavoro che mi soddisfi di più, lo faccia un po’ anche per Mika. Perché sono attratta come una calamita, ora che lo posso avere più vicino.
Ci sono un sacco di ragazze, anche più giovani di me, che chiacchierano sommessamente in un gruppo. Io sono l’unica scema che non ha fatto amicizia.
Improvvisamente, un ragazzo si siede in parte a me. Immediatamente un pensiero mi salta in testa: mi sembra di aver letto sul giornale che solo le ragazze possono partecipare. Però scrollo le spalle, può essere un’eccezione. Ma mi concentro di più sul ragazzo. Ha un cappello storto e una felpa aperta, che scopre la sua maglia stretta, come i suoi pantaloni, attillati. Le scarpe hanno i lacci legati in un fiocco perfetto.
Inizio a fissarlo attentamente, vedendo un filo di matita e mascara sulle sue ciglia. Arriccio il naso, fingendo di non essere interessata, ma lui si accorge del mio sguardo che si sposta imbarazzato sul pavimento.
“Che problema c’è se sono gay? Mi uccidi?” sbotta, incrociando le braccia.
Lo guardo con gli occhi semi-sbarrati, e lui scoppia a ridere.
“Dovresti vedere la tua faccia!” si tiene le mani sulla pancia e si dimena sulla poltroncina.
“I-io..” balbetto, non sapendo cosa rispondere.
“Mi chiamo Gerard Macduff, vengo dalla Pennsylvania ma vivo qui a Milano. Con chi ho il piacere di parlare?” allunga la mano e io la stringo, titubante.
“Federica Arcuri” rispondo semplicemente.
“Ah! E come mai sei qua?”                             
“Per..”
“Moda anche tu?” mi interrompe, con un sorriso smagliante. Annuisco, ricambiando il sorriso. Dopotutto sembra simpatico.
Il nostro discorso si conclude quando una ragazza si siede nell’unico posto libero rimasto, quello vicino a Gerard. Ha dei bellissimi capelli castani che tendono al biondo sulle punte. Ha gli occhi verde chiaro coperti da un paio di occhiali neri.
“Buongiorno” dice, appena arrivata.
“’Giorno” risponde spavaldo il mio nuovo amico, se già lo posso considerare così. “Lei come si chiama? Io sono Gerard, e lei Federica” continua, indicandomi.
La ragazza sorride. “Io mi chiamo Anna. Sapete se chiamano in ordine alfabetico?”
Gerard fa spallucce. Intervengo io. “Non chiamano in ordine alfabetico. Il mio cognome inizia per A e hanno iniziato da mezz’ora, perciò..”
“Gerry Macduff” dice un uomo inquietante che spalanca la porta di una sala, mentre una donna esce sorridente.
Io lancio un’occhiata a Gerard, facendogli capire che l’hanno chiamato. Lui si alza in piedi, rivolgendosi allo sconosciuto. “Gerard, il mio nome è Gerard. G-e-r-a-r-d” ed entra a testa alta.
 
Quando Gerard è uscito mi ha tranquillizzata dicendo che sono gentili e che non mangiano le persone. Mi ha fatto compagnia finché non mi hanno chiamato, e mentre lui era dentro ho chiacchierato con Anna. Sembra una ragazza molto gentile, ma in parte è come me: per conoscerla davvero ci serve uno specialista o una persona, come Gerard, che con la sua semplicità e simpatia riesce a farti sentire a proprio agio.
“Federica Arcuri”
Il mio cuore fa una capriola, mentre mi alzo in piedi e con un nodo alla gola entro. Mi ritrovo davanti una stanza ampia, con tre specchi, un paio di manichini e un sacco di abiti, trucchi e parrucche sparsi sui tavoli. Tre donne e l’uomo che chiama le persone mi scrutano stanchi ma interessati.
E’ proprio in questo momento che mi sento un po’ cavia da laboratorio.
“Ti trucchi spesso?” chiede una signora alta e magra, con un grembiule colorato e le guance scavate.
“Solitamente per le ricorrenze importanti, come una festa, ma può essere anche semplicemente per una serata in pizzeria” mi sorprende il mio modo pacato di parlare, soprattutto per il fatto che non balbetto e non mi inceppo in ogni parola che dico.
“Per te sarebbe importante ottenere un lavoro del genere a X Factor? Noi non abbiamo voglia di perdere tempo con scherzi di cattivo gusto o gente che ci prende per il c..” una donna seduta su un tavolo con un blocchetto e una penna in mano viene interrotta dalla signora magra di prima.
“Elena! Non aggredire!”
“Io non sono qui per prendere in giro nessuno, per me entrare qui sarebbe come per un povero incassare improvvisamente un sacco di soldi, o per un paese senza risorse diventare la prima potenza mondiale” interrompo il battibecco delle colleghe, che si girano a guardarmi con un sorriso.
“Trucca un manichino come se fosse un bambino che appena giocato nel fango” mi risponde la signora che è sempre stata muta, e adesso ha voglia di mettermi alla prova.
Non capisco la stranezza di tutto ciò, sono per caso su Paperissima? Ma, senza obbiettare, mi metto al lavoro.
Dopo pochi minuti, il viso di quel presunto bambino è ricoperto di blush, prodotti per il viso e macchie perfino sul collo.
“Ottimo lavoro. Adesso prendine un altro e rendilo perfetto per un matrimonio” dice Elena, spaparanzata sul tavolo di prima.
L’opera che mi esce non è come speravo, ma le donne sembrano soddisfatte. Mi liquidano con un “i risultati verranno pubblicati fuori da questa porta quando abbiamo terminato i provini, potete restare a mangiare nella stanza qui accanto. Le cuoche hanno preparato un panino per tutti quanti”
Esco sorridente, sentendomi più rilassata. Gerard ed Anna mi vengono incontro.
“Ti abbiamo tenuto un posto!” dice Anna contenta.
“Non assalirla in questo modo!” sbotta Gerard. “Sarà ancora agitata per il suo provino..” lo sento sospirare per un secondo. “Allora com’è andata?”
 
“Hai visto Anna?” mi chiede Gerard, mentre attendiamo che attacchino i nomi delle ragazze e, nel caso di eccezioni, dei ragazzi che sono stati scelti.
Scuoto la testa in risposta, guardandomi attorno. Probabilmente stanno stampando i risultati che hanno scritto al computer.
“La vado a cercare, non vorrei che si perdesse il discorso che faranno le tre stiliste dopo” si alza e corre via, tra i corridoi del palazzo.
Dopo due minuti l’uomo che chiamava i candidati esce da una porta in fondo al corridoio e attacca con un pezzo di scotch il foglio.
Io, che sono lì vicino, arrivo per prima, in modo da osservare a che posto sono arrivata.
Tra i primi dieci, fa che io sia tra i primi dieci, penso incrociando le dita.
Cerco il mio cognome disperata, e lo trovo.. alla fine. Ultima.
Subito un’ondata di scoraggiamento mi avvolge, costringendomi a sedermi di nuovo e lasciar passare le altre. In questo momento non mi interessa a che punto è arrivato Gerard, oppure Anna. Voglio solo capire cosa ho fatto di male o di sbagliato per arrivare ultima. La cent’ottantasettesima sfigata che ci ha provato e che è arrivata dopo tutti gli altri. Lo schifo più totale, in poche parole.
Non mi soffermo più a guardare niente. Mi avvio verso l’uscita, convincendomi che non sarei dovuta venire, nemmeno per provare. Poi, prima che io abbassi la maniglia della porta, sento una voce chiamarmi insistente.
Gerard arriva col fiatone e la faccia arrabbiata.
“Non andare, aspetta” dice, prendendomi per il polso.
“Come ti è andata?” rispondo, fredda, tirando indietro il mio braccio.
“Io sono arrivato terzo” sussurra, quasi spaventato dalla mia reazione.
“Sono contenta per te” ribatto, come se lo stessi incolpando. Lo so che non ha fatto niente, lui mi è stato vicino durante l’attesa stressante, e lo sto trattando malissimo.
Lui mi guarda con sguardo fermo e serio, accennando a un sorriso. Sembra che stia per dirmi qualcosa di importante.
“Non sei ultima. Ho scoperto Anna modificare la lista mentre l’uomo era distratto. Nessuno si è ancora accorto di nulla. Anna è sempre stata contro di noi, lei voleva a tutti costi lavorare ad X Factor. Tu in realtà sei settima in classifica e saresti dentro. Dobbiamo solo trovare un modo per riportare tutto al suo posto. In ogni caso, conta pure su di me”






ANGOLO AUTRICE
Buon pomeriggio a tutti! Sono stanchissima, ma ancora viva.
Scusate per gli orrori/errori!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che anche i nuovi personaggi vi incuriosiscano (Anna ho idea di no).
Vi ringrazio immensamente per il vostro supporto, per chi legge soltanto e per chi mi lascia un commento!
Un bacio grande a tutti! <3
Jess

 

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Capitolo 6
*** Chapter five: Gay? ***


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Chapter five: Gay?

 
MIKA
Il cellulare suona fastidioso, costringendomi ad aprire gli occhi. Li strofino, stanco, mentre mi metto a sedere, rispondendo alla chiamata.
“Sì?” rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.
“La prossima settimana iniziamo con le riprese”
Sospiro sentendo la voce di Karol, un'aiutante, dall'altra parte del telefono, che mi avverte quando inizierà l'avventura di X Factor.
Mentre lei parla del fatto che dovrò essere là prima per prepararmi, mi alzo strascicando i piedi a terra e aprendo le finestre.
“Ma ci sei?” domanda dopo un paio di secondi di silenzio.
“Ci sono, ci sono” borbotto, prima che il cellulare mi sfuggi di mano e cada a terra. Sbuffo, chinandomi per raccoglierlo.
“Karol, devo lasciarti”
“Ma..”
“Se ho bisogno ti richiamo, buona giornata” e abbandono lo smartphone sul letto.
 
Dopo aver fatto colazione, esco di casa con l'intenzione di farmi un giro tranquillo. Infilo il cappotto, il cappuccio e gli occhiali da sole, in modo da non essere riconosciuto da nessuno. Questo è un aspetto negativo dell'essere un cantante.
Entro in parco più o meno deserto, ci sono pochi bambini che corrono avanti e indietro. Mi siedo su una panchina e sospiro, assaporando quel momento di pace.
Poco dopo, davanti a me passa una ragazza bionda, che subito non riconosco. Poi mi accorgo che è Federica.
Mi alzo di scatto avvicinandomi a lei, ma dato che è di spalle e non mi ha visto, la tiro per il gomito facendola girare.
“Oddio!” urla dallo spavento. Per fortuna non se n'è accorto nessuno.
Sorrido.
“Non sono un ladro, sono io, Mika”
“Ah Mika...” dopo aver detto questo si blocca, sbarrando gli occhi.
“Ci incontriamo sempre senza metterci d'accordo, non credi?” le domando, cambiando discorso.
Lei annuisce, guardandosi le scarpe. “Sai, ho fatto quel provino.. per entrare a far parte delle truccatrici di X Factor”
“Veramente?” le chiedo, sorridente.
“Sì.” risponde.
“E allora?”
“Beh.. sono arrivata settima, anche se prima c'è stata qualche complicazione”
“Complicazio..?” ripeto, non avendo capito benissimo.
“Una ragazza ha truccato i punteggi e io e un mio amico abbiamo risolto tutto, un po' con difficoltà, ma ce l'abbiamo fatta”
“Un tuo amico?” chiedo, piegando la testa di lato. Al make-up ci partecipano soltanto ragazze di solito.
“Sì, lui è..” si morde un labbro, mentre io la fisso confuso. “E'.. un'eccezione” conclude, decisa.
“Va bene. Ma tu non lavori?”
“Giorno libero all'asilo” risponde, dondolandosi sui piedi.
Non faccio in tempo a rispondere che iniziano a cadere delle gocce di pioggia.
“No, non ci voleva! Dovevo andare a fare la spesa!” esclamò lei, dimenticandosi per un attimo di essere davanti a me.
“Mi spiace, è colpa mia, io ti ho fermata..”
“No, no, no” non mi ascolta, mettendosi le mani sulla testa per riparare i capelli – non avendo il cappuccio come me – e pestando i piedi per terra. “Io devo correre Mika, ci vediamo la prossima settimana ad X Factor”
Fa per andare, quando la fermo di nuovo, è più forte di me. Mi hanno sempre insegnato di essere generoso con le persone.
“Tieni” le porgo la mia felpa, restando in maniche corte.
Lei mi guarda senza dire e fare niente.
“Dai” la incito, mentre la prende e se la infila.
“Non hai freddo?” mi chiede preoccupata.
Scuoto la testa, ovviamente mentendo. Il vento è gelido.
“Te la ridarò, grazie mille!” esclama ridacchiando, osservando che ci sta dentro tre volte.
“E' un po' grande” le dico ridendo a mia volta.
Poi ci salutiamo con la mano e io inizio a correre verso il mio appartamento. Mi sfrego le braccia combattendo contro il desiderio di tornare indietro e rimettermi la felpa.
 
Una settimana dopo
 
X Factor, prima che cominci, è sempre così: gente che gira da una parte all'altra, persone che si perdono, concorrenti agitati, cameraman ansiosi, i primi spettatori che fremono e poi il reparto trucco e parrucco.
Apro la porta trovandoci dentro delle ragazze che lavorano. Seduto sulla poltroncina c'è Fedez, uno dei giudici, che mi vede attraverso lo specchio.
“Ciao” gli dico. Lui mi saluta con un cenno della testa.
“Fermo!” gli ordina una ragazza precisa, che gli sta sistemando la capigliatura.
Lui sbuffa e io sorrido divertito.
Mi guardo intorno, vedendo Federica con un ragazzo scambiarsi pareri su alcuni abiti. Mi avvicino posandole una mano sulla spalla.
Lei si gira e, come ogni volta, spalanca gli occhi trattenendo il fiato. Poi corre a una sedia e torna da me riconsegnandomi la felpa che le avevo prestato. Me n'ero dimenticato!
“Puoi tenerla” le rispondo, respingendo l'indumento.
“Ma c'è il simbolo di X Factor! Penso che tu ci tenga”
“Ci tengo se la tieni tu” le assicuro, facendo ancora segno di non volerla.
Poi mi giro vedendo un ragazzo con la bocca aperta, immobile.
“Lui è Gerard, il mio amico di cui ti parlavo” interviene Federica.
“Federica! Ho bisogno del tuo aiuto!” esclama una truccatrice, interrompendo il discorso, che viene raggiunta all'istante dalla ragazza.
“Piacere, Mika”
“S-so chi sei” dice lui scandalizzato.
“Tu non ti prepari?” mi arriva un pugno sulla spalla e riconosco la voce. Fedez.
“Tu hai fatto?”
Federico annuisce. “Ma chi è quella tipa con cui parlavi?” mi chiede, scrutando interessato la bionda sistemare delle cose su un banco.
“Una ragazza che..” sorrido al ricordo. “..ho conosciuto per caso” finisco, grattandomi il naso.
Mi volto per vedere se l'amico di Federica è ancora lì, infatti mi fissa come se avesse visto un fantasma.
Faccio finta di niente e guardo Federico che sembra molto pensieroso.
“Ma lui è il tuo ragazzo?” domanda indicando Gerard.
Spalanco gli occhi. “No! No, no! Io non sono..” mi fermo improvvisamente. Che ho detto? O meglio, che stavo per dire?
“Non sei più gay?” sussurra Fedez con un sorriso strano.
“Non è il momento giusto per parlarne”
“Devi solo dire sì o no”
“Io.. non ci penso più molto.. sono.. molto confuso”
Gerard emette un mugolio, che mi costringe a guardarlo di nuovo.
“Dimmi”
Scuote la testa, guardandosi le unghie.. ricoperte di smalto.
Sento Fedez ridere sguaiatamente, e resto lì in parte a lui finché Federica non mi raggiunge. “Vieni” dice flebilmente.
Mi alzo, sentendo una mano d'incoraggiamento sulla schiena. Federico sembra ancora traumatizzato da tutta la quantità di trucco presente nella stanza, così esce lasciando Gerard ancora scosso su una sedia.
Le mani delicate di Federica mi toccano il viso. Guardo i suoi occhi attraverso lo specchio. Lei li incrocia per un attimo coi miei, e poi torna a fare il suo lavoro, e per nascondere un evidente sorriso si morde il labbro inferiore.








ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, ecco a voi il quinto capitolo di questa storia. Come vi sembra? Ah, scusate per gli errori, sono un po' sbadata ultimamente.
Spero che l'idea di un Mika nonsobenesesonoancoragay vi piaccia :) Fatemi sapere.
Voglio ringraziare letylove31, Clairy93, Pennycake_, Suv Ivan, VivaPotter e Francesca Renga che hanno recensito lo scorso capitolo, davvero grazie mille, non so come farei senza di voi♥
Alla prossima,
Jess

 

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Capitolo 7
*** Chapter six: True or false? ***


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Chapter six: True or false?


 

FEDERICA

X Factor è proprio alle porte. Sono agitata anche io, insieme a chi deve realmente andare in televisione, e il motivo è a me ignoto. Forse è perché sento ancora la sensazione del viso di Mika tra le mie mani, mentre lo sistemavo.

Chissà come se la cavano le mie colleghe con i bambini. Spero che non se la siano prese dopo averle avvertite che mancherò qualche giorno sparso.

“Ciao”

Una voce maschile e bassa mi fa sobbalzare.

Mi volto, trovandomi faccia a faccia con Fedez.

“Ciao” rispondo, acchiappando un fermaglio per capelli per raccoglierli un po'.

“Come ti chiami?” mi chiede, sedendosi in parte a me su degli sgabelli.

“Il tuo nome al femminile” gli dico sorridendo.

“Ma hai un nome meraviglioso allora!” esclama ridendo. Lo seguo a ruota, per poi capitare di nuovo in un silenzio imbarazzante.

“Tu e Mika siete..” Fede non conclude la frase, guardandomi in modo eloquente.

“Non capisco cosa intendi”

“Siete amici, dico”

“Non so se amici è il termine giusto. Direi più conoscenti. E' strano sentirmi dire che sono sua amica, perché è il mio cantante preferito..”

“Gerard, invece, è un tuo amico, no?”

Non vedo perché Federico dovrebbe farmi tutte queste domande, ma finché non mi chiede della mia vita personale penso di potergli rispondere, così annuisco.

“Non illuderti su una storia con Mika, potresti star male”

“Cosa?” domando tossendo. Che diamine sta dicendo?
“Dai Fede, si vede lontano un chilometro che hai una cotta per lui, non fingere, non è bello!”

“Ma cosa stai dicendo?”

“Okay, non sei innamorata di lui” finisce la frase con un sorriso strano. “Vieni con me, ti faccio vedere una cosa”

Senza dire nulla, lo seguo, col cuore che mi batte smisuratamente. Che cosa vuole da me?

Ci fermiamo davanti a una porta aperta. Dentro ci sono delle ragazze che provano una giacca a Mika, probabilmente per decidere cosa fargli indossare sopra la camicia.

Fedez mi indica Gerard, che sistema il colletto al cantante. Gli sta dicendo qualcosa, e poi gli accarezza la spalla per togliere le pieghe.

Alzo un sopracciglio.

“Non sono contro i gay, se è quello che stai cercando di tirarmi fuori dalla bocca, caro Federico. Mika potrà anche piacermi, potrà essere il mio amore platonico, irraggiungibile, forse perché con le sue canzoni mi ha salvata. Potrà essere qualsiasi cosa ma io non ho intenzione di confonderlo, di farlo stare male, perché lui per me ha fatto qualcosa e io niente. E' inutile discutere o sperare, a lui piacciono i mas..”

“No” mi interrompe il rapper. “Ti posso assicurare che è sessualmente confuso” mi lascia un leggera pacca sulla spalla lasciandomi imbambolata a fissare il vuoto.

 

MIKA

Spio da dietro le quinte e vedo il teatro riempito quasi del tutto.

“Tra poco si comincia” urla Cattelan, il presentatore, avvertendo tutti.

“Ti ricordi com'è l'entrata di noi giudici?” mi chiede Elio, un altro dei giudici, affiancandomi.

“Sì, più o meno”

“Bravo, io no”

Ridacchio, passandomi una mano tra i capelli e osservando Fedez che ci raggiunge.

“Hai appena fumato?” gli domando prontamente, sentendo il classico odore di Federico che torna da una delle sue pause.

“Vuoi una?” mi risponde con una domanda lui.

Scuoto la testa disgustato.

Arriva anche Skin, l'ultima dei quattro giudici. La saluto con un cenno della testa, e lei ricambia con un cenno della mano, per poi far sbucare un occhio verso il pubblico.

La sua espressione è un po' spaventata, come del resto la nostra, immagino.

Dopo pochi minuti, ripassa il presentatore, dicendoci di prepararci che si comincia.

 

FEDERICA

“Molto simpatico Mika” mi dice Gerard, in parte a me, che mi aiuta a sistemare le scatole di trucchi.

“Già” concordo, senza però alludere ad altro.

“Tu pensi che sia ancora gay, Fede?” mi chiede.

Lo guardo, incapace di resistere. Gli sorrido. “Certo che sì”

Dopo la mia risposta, torno a concentrarmi sui trucchi, ma sono convinta che il mio amico abbia sorriso.

Poi penso a ciò che mi ha detto Federico. Se avesse tenuto il becco chiuso ora non starei a rosicare su questa faccenda.

Ma io non ci credo che Mika sia confuso. Perché lo dovrebbe essere? In ogni caso, non lo sarebbe per me. Non sono Miss Mondo, anzi, ce ne sono di meglio. Tutte le truccatrici, o le parrucchiere, o le stiliste di questo show sono delle grandi bellezze, e in confronto a loro io non so proprio niente.

Ne sono proprio convinta, Federico ha sbagliato.

Mi metto in ascolto di una ragazza che sta cantando ai giudici. Tra l'altro, forse per fare colpo, ha portato una canzone di Mika, Happy Ending. Pff, gli acuti di Michael non li sa fare nessuno, figuriamoci quella ragazzina di appena diciotto anni.

“A little bit of love” canticchia sottovoce anche Gerard. Sorrido. E' proprio innamorato.

Sento i giudici discutere sul fatto che non è cantata come dovrebbe esserlo.

Ascolto Mika dire un no e ridacchio. Skin conferma il suo no indeciso, Elio anche mentre Fedez, per consolazione e coraggio, gli rifila un sì.





 

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti! Sono veramente io? Sono veramente arrivata?
Sì, eccomi :3
Scusate per la mia assenza, ma ero in Spagna a trovare il mio fratellino che mi manca taaanto :'(
Sono tornata più pazza di prima, forse i patti tipici spagnoli o ballerini gnocchi che ballavano il flamenco mi hanno stordita.
Però ho assaggiato la paella, sarebbe riso in poche parole, e la tortilla, una frittata con patate oddiooooooo che bontà voglio trasferirmi in Spagna!

Ma no dai, l'Italia ha i suoi pregi, dobbiamo essere fieri del nostro Paese!

Mi scuso anche per questo orribile capitolo, non mi piace, è corto e inutile, però è anche fondamentale (mi contraddico da sola) perché senza di questo non si poteva andare avanti.

Oh oh oh, Fedez interessato eh.. metti giù quelle manacce! Sconvolge solo Federica, anziché aiutarla.
In ogni caso, spero che vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo ;)

E grazie per le vostre recensioni letylove31, Clairy93, Sun Ivan e Francesca Renga <3
Alla prossima,
Jess

P.S. Nell'immagine a inizio capitolo, il ragazzo dovrebbe interpretare Fedez :)

 

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