Rialzarsi caduta dopo caduta

di Evanescente84
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** rise. ***
Capitolo 2: *** Be for yourself. ***
Capitolo 3: *** Be proud of who you are ***
Capitolo 4: *** trust in reality, don't belive in fary tales... ***
Capitolo 5: *** Stop and stare ***
Capitolo 6: *** Open mind for a different view... ***
Capitolo 7: *** Don't be afraid of falling ***
Capitolo 8: *** growing up ... ***
Capitolo 9: *** Cushion the blow and move on. ***
Capitolo 10: *** Laugh ***
Capitolo 11: *** Time will heal you ***
Capitolo 12: *** Breath. ***
Capitolo 13: *** Be your own hero ***
Capitolo 14: *** You will find yourself forgetting yourself ***



Capitolo 1
*** rise. ***


Ed è sempre così... Lui è innamorato alla follia di lei, ma lei è innamorata di un altro. E tu? Ovviamente sei innamorata di lui...
Bel casino.
E scommetto che ti fai mille seghe mentali del tipo "mi ha detto questo", "mi ha guardata", "mi ha salutata"... "non mi ha salutata quindi mi odia..."
Sai, parlo a te, cara me stessa, tutto questo visto dal fuori fa morire da ridere. Come la gente si complica la vita e vive ansiosa in funzione di stupidissime cose assolutamente inutili.
Ma a te fa morire e basta. Vero? Vedere come ti autoconvinci di stare bene, di non avere bisogno di lui e poi crollare ogni volta che ti tratta male.
Forse aveva proprio ragione il caro vecchio Orlando a dire che l'amore é un qualcosa che ti fa perdere te stesso, la ragione. Dento piangi urli e spacchi tutto, ma fuori va tutto bene. La gente non deve vedere, non deve sapere.
"ok." respiro. "stiamo calmi"
No, non c'è da stare calmi quando i pensieri ti esplodono dentro il cervello come fossero tanti fuochi d'artificio. Tutti insieme parlano i pensieri, gridano cose insignificanti ma non riesci a comprenderne nemmeno una.
Bel casino.
Ma il problema qual'è? Sono io. Sempre io... E vai avanti a farti monologhi mentali in cui dici che il problema sei tu e che fai propro schifo...
Perchè? Per lui, ovviamente, tutto ruota intorno a lui. Il resto è niente.
Sbagliato.
Tutto ruota intorno a te, non è vero? Attorno a lui e te, insieme come immagini tu.
È la speranza, lei è la colpevole. Lei che ti strappa tutto, ti fa lasciare la sicurezza per non si sa bene cosa... Fatto sta che alla fine ti ritrovi solo con insicurezza, vero?
E continui, nonostante tutto, a sognare lui che ti abbraccia, che ti dice parole tenere, che ti accarezza e dice che sei importante...
Continui a sognarlo...perchè è quello che vuoi.
È come fare una torta... Leggi la ricetta, cerchi di seguirla al meglio ma non verrà mai come nella foto...
(E poi che bisogno hai di fare una torta? E perchè mi è venuta in mente una torta?)
Credo che a volte guardiamo solo le cose che vogliamo vedere. E andiamo a sbattere. Esempio: voglio vedere un prato e corro avanti felice e spensierara, ma in realtà c'è un muro e io non lo avevo visto perchè non volevo vederlo ovviamente...
Splat. Spiaccicata contro il muro; piú grande è lo slancio piú doloroso è l'impatto. "che idiota" ti dici mentalmente.
In amore è uguale, credo. Beh, non è proprio amore... Peró tutti lo chiamano così...non so cosa sia. E di certo io non sono nessuno per fare teorie sull'amore...
Ma infondo boh. C'è chi è fortunato e chi lo è un po' meno. È solo questione di fortuna.
Non sei tu, tranquilla. È solo sfiga.
L'importante credo sia non fare come quelle persone che si uccidono per amore...
Non abbattersi. Perchè? Perchè è così che succede. Per principio. Cadi ti rialzi senza piagnucolare e dimostri a tutti che sei forte. Ma dai? Hai davvero bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno?
No, hai solo bisogno di un abbraccio vero?
Non tutti ottengono quello che vogliono, o quello di cui hanno bisogno, o quello che meritano...
Ma sei tu a decidere infondo. Se mollare tutto, prendertela col mondo, autocommiserarti o prenderla con filosofia, riderci sopra.
Dopo questa lunga lettera psicologica- nosense ti lascio col consiglio del giorno preso da una canzone:
" there's no need to go and blow the candle out. Because you're not done, you're far too young, and the best is yet to come"
Traduzione mia: "non c'è nessun bisogno di buttarti via, perchè sta sicura che il meglio deve ancora venire"

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Capitolo 2
*** Be for yourself. ***


Eccoci qua, di nuovo te.
Di nuovo col cuore in tanti pezzettini minuscoli che ti fa male ogni volta che respiri. Di nuovo sola.
E ti mangi il cuore perchè? Perchè sei gelosa no? Insomma lei è bella, intelligente, simpatica e attira moolto l'attenzione. Lui le sbava dietro come un cagnolino...
Mentre tu sei lo sgorbio di turno, quello che nessuno vorrebbe intorno...
"Sono cicciona, brutta ed ho un carattere di merda"

Sbagliato. Questo è quello che pensi tu.
"E allora perché lei ha tante persone attorno e io nessuna? Perchè lei ha tanti amici e io zero?" non lo so. Sfiga, carattere. Non puoi forzare te stessa e farti piacere a tutti...
"non posso neanche farmi piacere a me"
Già, ma puoi accettare una cosa anche se non ti piace. Ci sono alti e bassi diciamo...
E poi guardati intorno, sono poi tutti amici? Sí, forse mah, non ci credo quasi per niente. È tutta questione di come ti poni, credo sia ancora sfiga. Ma possibile? Possibile sì.

Anche se ti fa male, sapere che sei l'ultima scelta per tutti...
Ma per te? Per te chi sei? O la domanda che secondo me è piú importante: per te ci sei?
"No"
Allora sii per quelli che ti vogliono bene. Quelli che ti abbracciano il cuore e lo tengono un po' insieme. Per evitare, sai, che i pezzi vadano tutti in giro.
Non puoi costringere nessuno a volerti bene, ricorda. Puoi solo amare.
E ci vuole tempo. E lacrime. Tante.
Anzi io non lo so, forse è così semplice che non riesco a vederlo, forse è come quando hai la cosa che cerchi sotto il naso ma guardi lontano, non vedrai mai ció che cerchi... O quando chiedi dov'è la matita e ce l'hai in mano... (ok, forse questo capita solo agli imbranati cronici come me).
Quello che voglio dire è: solo perchè non riesci a trovare una cosa, non vuol dire che non ci sia. É solo che stai continuando a cercare nella direzione sbagliata o troppo lontano.
E a volte la soluzione è una riga retta, ma noi ci costruiamo un labirinto intorno e diventa tutto un casino, non ci si capisce più niente.
E continui ad andare a sbattere. E piangi e gridi dentro: "salvatemi!" . Ma infondo sai che nessuno ti salverà.
Anche quello che ti dicono...cose tipo:" sei una merda, non vorrei mai avere amici come te, non avrai mai amici, sei brutta, sei perfida, sei un mostro...sei debole" e a nessuno passerebbe nell'anticamera del cervello la voglia di salvare un mostro... Nessuno ti salverà.
Sbagliato.
Tu ti salverai.

Perchè sei forte. Come una roccia, come una montagna...lo so che sei forte, anche se non ci credi, sennò non saresti qui...
Sei così forte che l'unica persona che potrebbe distruggerti...sei tu.
Infatti ti autodistruggi sempre. Vuoi distruggerti.
Ma perchè?
Solo perchè una volta non ha funzionato, non vuol dire che devi mollare tutto.
Solo perchè una volta sei stata ingannata, tradita, non vuol dire che non devi piú fidarti.
Solo perchè uno ti ha rifiutata, non ha senso rifiutare te stessa.
Non ha senso chiudere il cuore alla felicità solo perchè sei stata ferita... Chissà quanti altri ti feriranno, e ogni volta diventerai piú forte.
Smettila di autoconvincerti di essere debole.
Smettila di compararti a lei. Tu non sei lei, non lo sarai mai. E meno male... Penso che quando uno tenti di omologarsi è come se si comprasse una maschera e poi se la mettesse addosso. Pian piano quella maschera gli risucchia tutto il viso. Ed ecco che si ritrova vuoto. Zero.
Sapeva chi voleva essere ma non accettava chi era. E forse quello che era sul serio era molto meglio di quello che voleva essere. E cosa voleva essere quello che gli altri volevano che lui fosse.
Ok, non ho capito una mazza nemmeno io di quello che ho scritto...
Centra un po' col fatto tuo no? Non vorresti essere chiunque apparte te?
Perchè?
Mah, forse per piacere di più a loro. O per confonderti di piú, perchè ti senti fuori posto...come un cactus nel bel mezzo di un lago ghiacciato.
O forse per lui... Magari ti prenderebbe in considerazione...e forse non saresti piú così convonta di aver bisogno di soffrire...
Ma poi, anche riuscissi a diventare piú magra, più cordiale e più "normale" cosa cambierebbe? Niente.
Ma allora boh, ti chiederesti che fine ha fatto la vecchia te? Saresti felice?

Il discorso inutile e incomprensibile ontologico di prima...ecco, credo di poterlo sintetizzare con una domanda:
"meglio essere un falso qualcuno che un vero nessuno?"

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Capitolo 3
*** Be proud of who you are ***


«Vattene, non c'è posto per te qui.»
«No, io resto dove sono. Sono libera»
«Ma non capisci? Nessuno ti vuole, te ne devi andare.»
«Io sono Nessuno, mi voglio io. »
«Vattene. Sei di troppo, un fottuto errore, il pezzo in piú di un puzzle già completo. La nota stonata. Sei fuori...non c'è posto per te qui. Non c'è posto per te da nessuna parte...»
«Ah sì?» aveva la voce rotta da quel pianto di rabbia che ti riempie la gola e fa uscire una voce impastata «sai, io resto. Se non mi vuoi vedere chiudi pure gli occhi.» iniziò a piangere, senza volerlo « lo so di essere nel posto sbagliato, sola, diversa da tutti. E forse non mi merito neanche di stare qui. Sono un fottuto errore, come dici tu... Sono solo me: strana, pazza, fuori. Ma la sai una cosa?» si pulì la faccia con la manica della felpa, e sul suo viso apparve l' ombra di un pallido sorriso « Sono fiera di esserlo.».

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Capitolo 4
*** trust in reality, don't belive in fary tales... ***


Non fidarti.
Non ancora.
Non di lui e dei suoi amici...
Sai cos'è successo l'ultima volta no? Ti hanno detto: «fidati, sono tua amica», e anche : «non ti preoccupare, sono qui»
O il classico :« non voglio farti soffrire»
Beh, ora lo sai che erano tutte stronzate. E tu? Tu ci credevi. Ci credevi davvero, come se fossero punti di riferimento.
E poi?
Poi niente, sei scema tu. Finita utilità: ciao ciao.
E piangi, ma a che serve? Ok, ok a sfogarti. Ma poi?
Non puoi cambiare le cose. Forse l'unica cosa che puoi fare davvero è fingere che non te ne freghi niente.
Perchè se ti vedono che stai a terra ti calpestano, anzi tolgo il se ti vedono, non ti vedono, ti calpestano e basta.
E tu rimani giù.
E ti senti sola vero? E vorresti un abbraccio... Ma non c'é nessuno là fuori...
E ti chiedi perchè? Perchè non troverai mai persone disposte a stare con te perchè sei tu.... Forse a volte ci si fida di persone che ti strappano il cuore pezzo a pezzo...
Forse ci ti sei fidata perchè avevi bisogno di fidarti...eh, sì, avevi proprio un bisogno struggente di dare la mano a qualcuno che ti facesse scordare la paura...
Invece è tutta lì, la paura intendo. In agguato, pronta ad assalirti. Soprattutto adesso che sei caduta.
E ti hanno calpestata.
E se avessi potuto farlo ti saresti calpestata da sola per la tua stupidità, vero?
"ah, sono una merda, sono brutta, non piaccio mai a nessuno, e ho un carattere di merda e lui non mi ama..." è questa la litania che risuona no-stop nella tua testa...
Ma è un'esagerazione. È sempre un'esagerazione.
Non è vero niente.
Tranne forse che lui non ti ama. Lui non ti ama...ma questo non vuol dire che non troverai mai qualcuno che ti ami sul serio, con tutto sé stesso.
Fidati.
Non di quello che dicono o di quello che credi di vedere (perchè vuoi vederlo).
Fidati di quello che vedi.
Anche se non vorresti vederlo.

Ed ogni volta che pensi: oh, ma io sono una merda, sono brutta, grassa...
Infondo cioè insomma... Chissene frega.
"ma io non mi piaccio"
E amen.
Una persona è brutta mica deve morire. Ma scherziamo?
"il giudizio dei cosiddetti altri è importante, il massimo."
Perchè?
Perchè c'è il forte e c'è il debole, c'è il buono e c'è il cattivo, la ragazza bella e quella cessa, il nero e il bianco...
Il mondo è diviso in due. Una parte è marcia, l'altra lo è meno.
Beh, sinceramente non vedo nessun muro o confine, non vedo divisori, solo persone divise.
Divise dall'egotismo.
Persone che si fanno mille seghe mentali e giocano al piú importante. Si mettono su di un piedistallo e giudicano... Persino io, in questo momento sto giudicando...
E poi chi sono questi cosiddetti altri? Tutti... Ma tra questi tutti c'è anche ognuno...
E sul serio sono tutti, ognuno, ogni singolo individuo è contro di te?

A volte si esagera.

Prendi lui, quel ragazzo di cui sei tanto innamorata ma che ti spappola il cuore ogni volta. Sí, forse lui ti odia ma non per questo devi odiarti.
Anche con tutto il mondo contro, anche quando ti crolla tutto addosso.
E poi cadi.
Cadi.
E pensi di avere toccato il fondo ma lo trapassi e cadi ancora piú in basso.
Ma poi ti accorgi che hai un paio d' ali. Che le hai sempre avute.
E torni su, sapendo che magari ricadrai.
Ma adesso nessuno ti potrá fermare più.
Crolli come un meteorite, sorgi come una cometa.
E non t'importerà piú di quello che pensi loro diranno. Non t'importerà piú l'accettazione o il rifiuto degli altri...

Non fidarti. No, abbi fiducia.
Ma non cercare tanto gli altri arrivando a perdere te stessa. Perché poi loro se ne andranno... E rimarrai con niente in mano.
Perché vuoi essere ció che non sei e finisci per rinnegare ció che sei.... Ma di questo avevo già parlato, poi finisco con l'essere stra monotona...

Boh
Forse non esiste giusto o sbagliato. Non ci sono teorie, se ami ti fidi punto. (o piuttosto se vuoi fidarti)...
Anche se sai che non dovresti....
É più forte di te.
Perchè vuoi...
Volere è potere ma dovere non è spesso volere e comunque volere senza dovere non dovrebbe essere potere...
Ok, questa frase è troppo incasinata, come la mia testa, come la mia stanza dove nuoti nel disordine e se metti in ordine però ti perdi...
Ecco per evitare di perdermi termineró qua.

"Don't worry, everything will be ok in the end. If it's not ok, then it's not the end."
- j. Morrison

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Capitolo 5
*** Stop and stare ***


Che senso ha chiudere una porta se poi speri che si riapra?
Che senso ha dire basta?
Ti imponi:non scrivergli. Non scrivergli. Non scrivergli...
E poi. Gli scrivi ovviamente. E solo quando premi invio ti penti. E vedi nella tua mente te stessa in miniatura che cerca di fermare disperatamente l'invio... "oh, nononono, che ho fatto?"
E il cuore ti batte a mille.
"oh mio Dio ha visualizzato"
E resti col fiato sospeso, come se solo la sua risposta o un suo sta scrivendo potesse dirti che puoi ricominciare a respirare.
E chissà se ti risponderà...
Oh, sai che non lo farà. Lo sai. Ma nonostante tutto speri con tutto il cuore che risponda...
La tua vita in quel momento non conta, dipende tutto da uno stupidissimo inutile "Ei" (che poi non è neanche una vera e propria parola)
È online. "ok, adesso mi scrive" ,nel piú profondo del cuore ci credi. E dopo tutta la giornata, non ti risponde. E allora cerchi di ingannare te stessa: "ma va, magari gli scrive così tanta gente che ha visualizzato ma non ha risposto..." Sai che non è cosí.
E il tuo cuore si spezza un po', forse ti metti persino a piangere e ti dai della stupida da sola...
"infondo ha ragione, chi sono io perchè mi risponda?" ti chiedi.
E ricominci a farti seghe mentali che hanno come unico scopo farti venire un mal di testa allucinante. E vorresti non aver mai inviato quel messaggio.
Tutto sto casino per uno stupido messaggio.
Infondo non è morto nessuno, nonostante le belle frasi ( leggermente esagerate) che si dicono su facebook: "gli scrivi, visualizza, muori dentro"...
È una cazzata, non puoi buttarti giú per così poco...

Non ci è crollato un meteorite in testa. Non hanno tentato di assassinarti...
Ma non t'importa vero? Tu volevi che ti rispondesse.
Ma non lo ha fatto.
Tu non gli interessi.
Non ci vuoi credere.
"No, non è vero, forse devo fare di piú"
No.
È inutile.
Smettila.
Non gli interessi.

È una cosa stra triste che conti solo se interessi. E poi basta. Se sei utile ad interessarmi ok...sennó non ti voglio neanche vedere.
Forse è per questo che ci si sente soli a volte, no? E ci si butta giú...
Non è solo colpa degli altri.
È colpa dell'egoismo... O a volte dell'egotismo ( sono praticamente sinonimi) una religione in cui tu pensi a te stesso come unico punto di riferimento...
Ma cosí non vai da nessuna parte.

Devi solo fermarti un attimo. Respirare. Guardarti intorno e chiederti se ne vale davvero la pena. Se sei disposto a soffrire così tanto per disperazione o per speranza...
Speranza de che? Speranza di un cenno. Qualsiasi cosa che indichi che tu per lui esisti...
Qualsiasi cosa che ti faccia credere di andare avanti...
Ed ecco che credi di andare avanti, di essere felice, forte. Vai avanti, avanti ma non arrivi mai, come sul tapirulan (attrezzo infernale che io ritengo completamente inutile e ingombrante).

Fermati.
E chiediti se ne vale la pena.

Ne vale la pena continuare a cadere ai suoi piedi ogni volta che sembra averne bisogno (perdendo ogni rispetto per te stessa)?

Pensaci bene.

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Capitolo 6
*** Open mind for a different view... ***


Sai penso che tutto questo sia uno spreco viverlo così... Penso che l'ottimismo sia il più bel pregio ma... La felicità è uno stato d'animo... Non si può decidere come stare, si sta. E basta. Un giorno sei triste e un giorno felice. Sì forse chi ti conoscerà nel periodo "triste" penserà che sei sempre così. E deciderà di odiarti, perchè non piacciono a nessuno le persone tristi.Ma forse si odia solo ciò che non si conosce e non si vuole conoscere... Ciò che non piace perchè non corrisponde al nostro fottuto disegno.
Ma forse tutte quelle balle che ci inculcano, che ci proiettano nel cervello servono a disarmarci. "fidati di te e non degli altri. Perchè gli altri ti giudicano" lo so, bene.
Ma poi ci si crede di stare da soli di essere unici al mondo e o ci si danno le arie della serie io sono superiore o ci si dispera nell'ombra, o alla luce del sole davanti a tutti (tanto ognuno è troppo preso da sè). Ovviamente queste sono tutte congetture...ma penso che i media, le letture best seller che vanno di moda, la musica e i film non facciano altro (non tutti ovviamente) che dirci questo. C'è la massa e l'individuo controcorrente, il ribelle. Ma da solo il ribelle non può fare tanto. Ed ecco che ognuno si sente quel ribelle e tutti gli altri sono contro di lui... Così è più debole...perchè nonostante tutto credo sia ancora vero il vecchio detto: l'unione fa la forza.
Ma perchè tutta sta gente ha bisogno di sentirsi meno sola e di sapere chi è. Di essere sè stessa...
Io non so cosa voglia dire essere sé stessi, non ho mai conosciuto nessuno che cercava di essere qualcun altro (beh, qualcuno c'è ma la veritá viene a galla). A volte non ci conosciamo completamente. Credo dipenda un po' dall'istinto e dall'esperienza... Ma nonostante tutto penso che sia una balla quella del "sii te stesso" perchè ti getta addosso un sacco di dubbi esistenziali. Cosa avrei fatto se fossi stato me? È stupido, si cresce e si cambia. Non saremo mai sempre la stessa identica persona. E a volte il "rimango me stesso" può diventare un grosso limite. Libero di essere me stesso... Bah io direi più libero di esprimermi, libero di pensare, di cambiare idea senza farmi condizionare da me e dagli altri.
Un altro limite è l'orgoglio, che ci fa chiudere le porte, costruire armature e sederci su un piedistallo a fare gli dei. Perchè? Per orgoglio...e anche perchè non sappiamo.
Vorrei riuscire a pensare, organizzare un discorso articolato (logico e di senso compiuto) e poi parlare mestamente. Ma riesco solo a parlare buttando fuori pezzetti di pensieri, come un iceberg...
L'importante però è non arrendersi, non buttarsi giù, non dire nah, non posso. Ma aggrapparsi a tutto...
Ma chi voglio prendere in giro? Non si scavalca nessuno. Credo che il rispetto debba essere dato non dalla paura o dall'ammirazione...ma dall'amore..
Ahahah no, ok la smetto.
Il fatto è che non c'è un unico punto di vista, ma ce ne sono migliardi e migliardi, e forse sono proprio questi punti che rendono l'immagine più nitida e colorata...

A volte vediamo solo quello che vogliamo vedere (la maggior parte delle volte), ma forse se ci prendessimo del tempo per guardare dagli occhi di un altro...per metterci nei suoi panni. Forse, ecco, non ci sarebbero pregiudizi, e di conseguenza non ci sarebbero neppure le guerre. Forse.
Forse se non fossi così schiava del tuo pensiero e cosí innamorata dei tuoi sogni, vedresti tutto diverso. Forse ci vedresti davvero.

Avevo un pensiero ma mi è volato via, e non tornerà. Comunue... Ricordati che c'è sempre un perchè, è stupido tu hai fatto questo perció non ti parlo perché sei una pessima persona.
Non puoi mai sapere cosa c'è dietro.
E di solito uno è molto piú di quello che sembra.

"Open mind for a different view, and nothing else matter"

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Capitolo 7
*** Don't be afraid of falling ***


" Me la caveró, proprio come ho sempre fatto, con le gambe ammortizzando il botto. Poi mi rialzeró, ammaccato non distrutto. Basterà una settimana a letto"

Tanto so che poi cadró, quindi che senso ha rialzarsi?
Forse vuoi solo...essere salvata...da lui.
Ecco tutto.
E lui, lui, non ti vede neanche.
O forse siete stati amici...
Ma si puó essere amici se tu sei tipo pazzamente innamorata di lui e lui è tipo: non me ne frega un cazzo se soffri come un cane?
Cioè, non è amicizia.
È stronzaggine.

O forse vuoi vedere chi sarebbe disposto a salvarti, a tenderti la mano...chi infondo ci tiene davvero...
Che depression!
Non puoi odiarti solo perchè pensi che gli altri ti odino (nel senso che non ti vogliano bene...)
Lo so che sono stra ripetitiva ma alla fine è così punto.
E se anche t'insultano o ti sparlano dietro...beh amen. Fatti loro.

Le cose non vanno mai come le avevamo progettate. E in effetti non è poi così un male se ci pensi bene..
Quando pensi di aver trovato le risposte ti cabiano tutte le domande... Come in un compito d'inglese sui vocaboli, studi 60 vocaboli e te ne chiede almeno 40 di cui ignoravi completamente l'esistenza...
È ingiusto.
Ma è così.

Sono sfide per vedere quanto resisti. Per mettere alla prova le capacità di accettazione e di superamento degli ostacoli...
Perché bisogna accettare un ostacolo per superarlo, No?

Primo: individuare l'ostacolo.
(Ma questo punto è quasi irrilevante, alla fine nolente o volente ci sbatti contro)
Secondo: valutare l'ostacolo.
Non so se valutare sia la parola giusta, comunque rendersi conto del valore, la grandezza che ha l'ostacolo. Una volta una persona mi ha detto: " è come un'espressione, se non ti viene analizzi punto per punto, trovi l'errore, lo isoli e lo correggi" ...ora credo che non mi sarebbe mai venuto in mente di paragonare la vita ad un'espressione di matematica che per me è greco o arabo o cinese o russo o geroglifico o gognometria (che parola terrificante)...
Comunque, sto perdendo il filo...ah già... Punto secondo: valutare l'ostacolo. Non nel senso abbattersi perchè sembra insormontabile...e neanche sopravvalutarlo e poi ritrovarsi faccia a terra... Semplicemente vedere i modi con cui si può superare o aggirare... Guardarlo bene per non essere frettolosi.
Per esempio (concreto) : voglio essere amica di una persona H perchè mi sembra simpatica, ma H non ne vuole sapere e costruisce una specie di muro...è inutile continuare, vicolo cieco. Se continui ti fai male solo tu. Perchè non puoi attraversare i muri (o forse sei un supereroe e ci riesci?) ...Oppure ci sono dei modi (credo) per riuscire a superare l'ostacolo ma non ho la piú pallida idea di quali siano...

Quindi aggiungerei il punto terzo: cambiare strada se l'ostacolo diventa gigantormico.
Sì, lo so tutto quello che si dice: vai fino in fondo, non arrenderti mai bla bla bla... Ma tutto ha un limite. Anche se siamo nel mito degli super uomini e delle superdonne che fanno mille cose in duecento secondi...
Con tutta questa tecnologia che fa sembrare invincibili, perchè abbiamo bisogno di sentirci invincibili...ma di fatto ci rende solo piú isolati...
Io ne ho bisogno, di sentirmi invincibile (una roccia)...ma poi mi chiedo: che sará mai non essere invincibili? Perchè fa così tanta paura la fragilità...
E forse non ti credi invincibile veramente. Forse è quello che vuoi far credere, così non ti colpiscono e rimani intatta.
E se ti colpiscono? Muori
Ehi, aspetta un attimo. No, se ti colpiscono ti ferisci...ma poi si riaggiusta tutto tranquilla, non è come dicono: il cuore non si riaggiusta...
Sì, forse chirurgicamente riaggiustarlo è molto difficile...ma le delusioni, i dispiaceri passano.
Per questo bisogna tenere duro.
Anche se non é diciamo il massimo della vita...

Non avere paura di cadere.
Non avere paura degli ostacoli, perchè fanno parte del percorso... Non avere paura.
Ma la paura è qualcosa d'istintivo, non puoi decidere di non essere aracnofobica o claustrofobica o nonsochealtrofobica... Hai paura punto. Ma non devi permetterle di fermarti, non devi permetterle di lasciarti giù, anche se cadi...
E sì, se anche cadi che vuoi che sia? Ti rialzi, non si è mai finito di cadere e di rialzarsi in piedi...
"ah, la fai facile..."
Già, non è facile (non che io abbia molta esperienza, e mi sento un po' una persona orribile che pretende di darsi consigli su come vivere...cioè alla fine le scelte sono tue punto).
Comunque, dicevo non è facile. Ma è come restare chiusi in casa perchè hai paura (che ne so) delle radiazioni...
Non so più che altro aggiungere senza essere ripetitiva, quindi concludo.

"And don't you be afraid if you fall"

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Capitolo 8
*** growing up ... ***


Fa un certo effetto, no? Essere invisibile. Ignota, sconosciuta, dimenticata...
Càpita, sentirsi cosí (o magari sono pazza io...tolgo il magari). Càpita sí. Che tu ti giri intorno ma ti senti come se fossi fatta di aria, invisibile e impalpabile.
Come se fossi un'ombra, un fantasma, con l'unica differenza che non puoi passare attraverso i muri o roba simile...
Insomma invisibile. Uno zero.

E puoi piangere quanto vuoi per il mefreghismo generale, ma devi fartene una ragione.
Devi sempre fartene una ragione. Per ogni singola cosa.

Una volta un mio amico mi ha detto: "dobbiamo ribellarci a sta società malata, smettere di farcene una ragione, insieme ce la faremo!" Beh, io non lo so. Forse sono cinica e pessimista ma...ad un malato non bisogna ribellarsi. Bisogna curarlo.
Forse iniziando col dirgli la sua malattia...
E fare in modo che la accetti.
Perchè nessuno vuole sentirsi dire che ha una malattia...
Ma come fa un malato a curare un altro malato? È possibile?
Ehi, aspetta un attimo, ho perso il segno...e se fossimo tutti malati?
Cioè io sono pazza, anche tu sei pazza...anche Dostoevskij era pazzo...
"ti diró una cosa: tutti i migliori sono pazzi"
Allora siamo tutti pazzi.

Beh, tornando al punto della ribellione...sí, dobbiamo ribellarci ma prima crescere.
E crescere è faticoso e a me fa paurissimissima. Crescere che vuol dire?
Vuol dire accettare la realtà, e scegliere la verità, anche se è faticoso.
Vuol dire conoscere sempre piú la propria personalità (il famoso nosce te ipsum: conosci te stesso)
Vuol dire avere il coraggio delle proprie scelte, e farle con la propria testa.
Vuol dire fregarsene di quello che dicono gli altri e pensare prima di agire. ("sapere aude!" motto dell'illuminismo: ascolta il tuo cervello)
Crescere vuol dire imparare dai propri errori. E andare avanti.
Vuol dire rialzarsi caduta dopo caduta, sempre piú forti, sempre più determinati.
Crescere vuol dire continuare ad imparare, e non smettere mai di voler andare avanti.
Crescere talvolta vuol dire fermarsi e ammettere i propri errori.
Vuol dire non strappare le pagine della vita ma semplicemente voltare pagina.
Crescere vuol dire uscire dal proprio mondo e capire che si è vulnerabili. Ma non per questo crearsi un' armatura.
Crescere vuol dire superare dei grandi dolori senza dimenticare.
Crescere significa avere il coraggio di guardare il mondo e sorridere, di amare la vita.
Crescere vuol dire distinguere sogni da realtà, senza però diventare cinici...
Crescere vuol dire non avere paura, anzi avercela, ma superarla, combatterla, vincerla.
Crescere è guardare il baratro e dire: no. Rialzarsi dopo un rovinoso ruzzolone.
Sapere qual'è la cosa giusta da fare e scegliere di farla, anche se non è facile.
Crescere vuol dire essere liberi.
Ma non liberi di fare ció che si vuole, liberi di vivere...di pensare...

Ci vuole coraggio.
Per crescere intendo.
E non si fa tutto in una volta, cioè non è che ti svegli e d'incanto (come Giorgie) non sei piú bambina... É che pian piano la vita inizia a prenderti a pugni e riempirti la testa di domande. Ecco crescere credo sia lottare per le risposte, non mollare.

" e quando credi di essere in cima e guardi il percorso dietro di te, non scordarti di volgere lo sguardo in alto. Sei solo all'inizio."

E allora non m'importa di essere invisibile, io voglio crescere.

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Capitolo 9
*** Cushion the blow and move on. ***


Forse
Da qualche parte
Un giorno
Sarò libera.
Da tutto il male che mi entra dentro
Come aghi nel cuore
Pioggia
Quella fastidiosa che non si sa bene cosa sia...
Solitudine.

Ok, basta la mia vena poetica si ferma qui. È da un po' che non ti scrivo, scusa, è che... Non lo so, tempo, troppi pensieri confusi che non riesco a tacere...
Sai, a volte capita di sentirsi troppi pensieri in testa (e quando capita di solito viene mal di testa) e allora che fai?
Scappi.
Perchè infondo tutto ció di incerto fa una paura bestia.
E finisci per odiare ogni cosa che ti mette davanti al dubbio.
E cosí ti rifugi nel tuo piccolo mondo di gelose certezze (che magari sono solo autoconvinzioni)
E insomma, stai chiuso lí, incatenato al tuo trono da emarginato...sì, con catene dorate, ma restano pur sempre catene.

Ma fa comodo.
Avere un proprio mondo, chiudere gli occhi. Pensare che vada tutto bene. È tutto perfetto.
No. Svegliati. Non è tutto perfetto.
Non puoi scappare da ciò che è dentro di te.
Non puoi tirarti indietro.
Non più.

E forse il fatto che pensi al futuro, ai sogni, è per fuggire il presente. Perchè fa troppa paura, affrontare le cose intendo. Guardare in basso e dire: "cazzo, mo cado"
E se cadi cadi da sola lo sai. Ma non sai se ti rialzerai.

Certo è che sei tu che ti devi rialzare, per quanta gente abbia intorno. Alzati per loro.
E se non hai nessuno...alzati lo stesso che qualcuno arriverà.
Non perdere la speranza.
Mai. Capito?

Per concludere racconteró una breve storiella: "c'era una volta un re. Ricchissimo. Aveva tutto, soldi, tipe tempo, un'istruzione, cibo (il cibo è importante), era lodato dai suoi sudditi, faceva feste a non finire...
Insomma un mattino si sveglia, e si rende conto che è infelice.
"ma come? Ho tutto..."
E allora prova a distrarsi con le feste, con il divertimento... (tipo il Grande Gatsby). Ma sa lo stesso che vuole distrarsi, stare insieme a gente, solo perchè quando è da solo si rende conto di essere infelice.
Abbiamo bisogno di gente che ci distragga dalla solitudine. E da noi stessi. Perchè a volte le risposte alle nostre domande non sono esattamente come le vogliamo. Ed ecco l'infelicità: desiderio inappagato.
Giusto? Solo un desiderio...
La maggior parte dei filosofi dell'antichità diceva che le passioni portano alla rovina...
Tu ti stai uccidendo. Pensare troppo fa male (del resto fa male anche non pensare affatto). Ma smettila. Tu puoi decidere. Ti puoi autocostringere a pensare ad altro. Lo puoi fare.
Non so se sia vero che quando "ami una volta poi non ami più"... Ma penso di no. Perchè quello sì era amore ma tu ti aspettavi qualcosa in cambio...desideravi qualcosa in cambio. E non hai avuto niente.
Solo gente che è scappata via lasciandoti a terra in lacrime.
E dai? Piangi anche? Basta. É finito il tempo di piangere, è iniziato il tempo di leggere cose mai lette, ascoltare musica nuova, conoscere gente nuova e insomma fermarti un attimo, assestare il colpo e andare avanti.
Credo che la nostra vita sia una serie di: assesta il colpo e vai avanti, assesta il colpo e vai avanti, assesta e avanti...
Fino all'infinito.
E scoprirai di essere piú forte di quello che credi, di quello che sembra... Scoprirai che stare da sola non è poi così male...
Scoprirai che sei libera, che quei demoni che ti mangiano il cervello sono fatti di aria. Che non hai bisogno di lui, non hai bisogno di persone che ti lodino o che ti invitino alle feste, ma che poi appena cadu dovresti rincorrerle per chiedere aiuto.
Non hai bisogno di essere fragile.

"Tu non ti preoccupare. Assesta il colpo e vai avanti"

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Capitolo 10
*** Laugh ***


Non si può essere amici se c'è di mezzo l'amore (il desiderio di ricevere quel tipo di amore...)
E soffri un sacco vero?
Perchè non puoi cambiare le cose. Cioè ti autoconvinci che puoi cambiarle ma di fatto è tutto inutile, o controproducente.
L'unica cosa che puoi fare è andare avanti...

Come quando dicono: hai toccato il fondo, ora non puoi far altro che risalire.
O scavare.
A te la scelta.
Certo salire è più faticoso; e poi ci sono gli ostacoli, i nemici, la forza di gravità...

Oppure non lo so.
A volte credo che ti pervenga una sorta di paura (come parlo forbito eh?)... Paura di rialzarti.
E rimani giú.
A fare la depressa.
Perchè vuoi vedere a chi importa veramente...
Vuoi vedere se a lui importa veramente.

Ma alla fine vedi che non importa a nessuno...se piangi, se ridi, se vuoi morire, se hai paura...

O forse non è cosí dai...
È che quando qualcuno vede qualcun altro sulle sue...semplicemente lo lascia in pace. Non per cattiveria o cosa, per istinto credo.
Tu non centri tranquilla.
Non hai bisogno di fare la vittima.

Perchè alla fine è così no? Si fa la vittima e il carnefice nello stesso momento.
Perchè quando sei giú vuoi solo vedere quanto è basso il fondo... Così inizi a fare stronzate...
Esempio: problemi con il cibo, con il corpo (tagli ecc.), con le relazioni interpersonali, droghe, alcol, farmaci; insomma dipendenze varie...
Ma ti serve davvero tutta questa merda?
No.
Puoi evitarla?
Oh, sì che puoi.
Ma ti va bene cosí, vero?
Non è strano che la gente si faccia del male da sola... Non so in quanti dicono che c'è una societá malata, in cui bisogna ammalarsi per vedere tutti sani.
Si vede ció che si vuole vedere.
Tu vedi ció che vuoi vedere... Vedi che va tutto bene, che lui è tuo amico, che hai delle amiche in classe che ti vogliono bene, che sei felice serena e sicura di te.
Ahahahahah. Non è vero niente. Lo sai.
Ma vuol dire fare i falsi?
Forse sí, forse è per questo che ti hanno dato della falsa, dell'immatura...
E che fai?
Ridi.
Ridi come se fossi pazza, ridi fino alle lacrime. Ridi.
Come si dice: " sorridi alla vita e la vita ti sorriderà" (non è che ci creda poi così tanto... Ma non è che puoi lanciare sguardi killer a tutto ció che hai intorno).
Ridi.
Tanto ti diranno comunque che hai torto; la gente ama parlare e parla parla ma non dice niente. Perchè forse è convinta che ascoltare sia ormai qualcosa da vecchi rimbambiti...
Tu sorridi e vai avanti.

Tranquilla, non è la fine del mondo, se non ottieni a tutti i costi quello che vuoi. Non è la fine del mondo se ti tradiscono o fanno gli infami... Sí, le parole sono come macigni che uccidono, ma sei solo tu che puoi darci un peso, dipende da te.
Le parole fanno male solo se tu vuoi che facciano male, solo se tu le ascolti.
Ridi e fregatene.
E ti dicono che sei pazza, nessuno ti prende sul serio...
Ridi e fregatene.

"mormora, la gente mormora, falla tacere praticando l'allegria"
- J.

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Capitolo 11
*** Time will heal you ***


Sai, dicono che il tempo riaggiusti tutto...
Ma forse non è cosí. Il tempo distrugge tutto.

Se lo lasci andare poi lui si dimenticherà di te. E allora non saranno serviti a niente tutti quei mesi di innocente amicizia... È così che ragioni? Quei mesi ti servivano?
Allora non hai perso tempo.
Credo che l'amcizia sia perdere tempo, inteso come non afferrarlo, correre bellamente insieme a lui...libera. Come quando hai bisogno di fare un pisolino pomeridiano e poi ti svegli quattro ore dopo...
Non hai perso tempo, nè ne hai guadagnato... Ma il tempo non mi appartiene, quindi non posso perderlo...

E così tu costruisci tutto piano piano e poi pluff tutto annega. E muore.
"Perchè ogni cosa che tocco muore?" colpa tua? No, è ancora sfiga. Hai solo bisogno di qualcuno di abbastanza forte che sappia tenerti testa... Come una pianta grassa (se la fai morire vuol dire che sei proprio negata).

Eppure ce l'hai, il groppo in gola. Quel bruciore e dici "cazzo, c'era magia, avevo degli amici, mi sentivo bene, la mia autostima si stava alzando... E poi c'era lui... Camminavamo tutti insieme, andavamo avanti. Perchè mi hanno abbandonato quando sono inciampata nei miei piedi? Se ne sono andati; nonostante le belle parole, quelle che dicevano che mi avrebbero sorretto, che potevo fidarmi..."
Perchè la gente mente. No, non per qualche fine malvagio... Semplicemente perchè non ci pensa...
Sono tutti troppo presi da come va il mondo...
E ci rimani ancora male? Non l'hai ancora capito che non erano veri amici, altrimenti non se ne sarebbero andati, ti avrebbero accettato anche senza capirti... Non era amore... Era solo un capriccio di quel tuo stupido cuore ribelle. O del cervello?

Dicono che il tempo riaggiusti le cose... E tu devi solo aspettare. Anche se vorresti che fosse già tutto finito.

A volte è facile chiudere gli occhi e basta, lasciare che la cascata c'investa, lasciare che il tempo passi e ci pulisca. Ma lui non lo fa. Deposita calcare e detriti...
Ci chiudiamo inutilmente nella musica, su internet, intrappolati nella rete delle nostre idee. Nella nostra odiosa prigione, la nostra stanza mentale fatta di "io", di "ricevere" e di "voglio.". Dimenticandoci di tutto il resto, della realtà che magari non è perfetta come vorremmo, ma è tutto ció che abbiamo (o meglio...a cui apparteniamo)
E piangi. Ti chiedi: di che cosa ho bisogno? Dandoti risposte sbagliate che ti rendono infelice (a lungo termine).
Forse se imparassimo a chiudere gli occhi e sentire. No, non con le orecchie, con il cuore, il respiro...

Forse, dico forse, non c'è poi così tanto bisogno di lamentarsi. C'è bisogno di guardare, di accorgerci di ció che abbiamo intorno. Di sentire, respirare...
Di non avere paura dei sentimenti. Perchè è con quelli che si va avanti.

E il bello è che c'è molto di piú di quello che sembra.

"e di smettere di lamentarsi
Perchè l'unico pericolo che sento veramente
È quello di non riuscire piú a sentire niente
Di non riuscire più a sentire niente."

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Capitolo 12
*** Breath. ***


É incredibilmente e stupefacente, ma in un certo senso anche un po' sconcertante la maniera in cui ti mostri debole. Forse non lo fai apposta, forse è solo...abitudine.
O forse sí, lo fai apposta intendo, ma non te ne accorgi.
E...Sai cosa penso? Penso che siamo noi, solo noi che camminiamo, noi possiamo decidere di alzarci o di rimanere giú, di parlare o di stare in silenzio...
Ma forse, forse è meglio restare in silenzio. Perché? Mi chiedi. Perché ogni sigola cosa (anche il più pidocchioso dettaglio) puó essere usato contro di te. Oppure tu puoi autodistruggerti inconsciamente o consciamente.
Le cosiddette vittime siamo noi. Una sorta di megaparadosso.
"Il tuo cuore sarà la vittima e tu l'assassino che lo trafiggerà" diceva disperatamente Jane Eyre a sè stessa mentre cercava di frenare il suo cuore sbizzarrito.
Ho una profonda stima per Jane, ma forse quello che diceva...non mi sembra...cioè... Ecco: mi sembra la classica frase da vittima. (e carnefice).
Ma è giusto quello che ha detto?
No. Cioè se soffri un po' perché devi cercare di soffrire ancora di piú? oppure perchè dovresti cercare di "anestetizzare" il cuore o farlo a pezzi?
Cioè scherzi?!
Magari un giorno arriva lui, nella tua vita, e ti rincoglionisce completamente, tu sei pazza di lui, inizi a provare a fidarti, provi a costruire qualcosa. E sei felice. Sì. Sei fottutamente e irrimediabilmente felice. É un sogno. È bellissimo e "indicibile".
E poi...
Poi scopri che era tutta una mega presa per il culo.
Lui se ne va. Ha trovato di meglio, una ragazza più carina e meno problematica. Non ti ama piú (o forse [togli il forse] non ti ha mai amato)
Magia finita.
E anche tu ti senti...a pezzi. Come un giocattolo rotto.
E vorresti solo spaccare tutto.

Ma dopo un po' non senti piú niente.
Non t'importa. É come se avessi messo una sorta di pellicola/carta regalo al tuo cuore e lo avessi regalato a te stessa ma con una paura tremenda di scartarlo.

E io ti amo ma tu non mi ami...
Dai? Sei proprio convinta di amare? O forse è solo quello che tu credi che sia, l'amore intendo, o forse quello che tu vuoi.
Ma ne hai davvero bisogno?
Sì, come respirare.
Balle. Uno non è che ha bisogno di respirare, respira punto. Non ci prova neanche, non ci pensa neanche. Anzi e credo che se non gli avessero detto che esistono i polmoni e che esiste un'azione passiva chiamata "respirare" probabilmente non gli cambierebbe la vita.
É così no? Non è che se non sai di respirare non respiri più...
E forse (forse forse) amare è un po' come respirare, un'azione istintiva di cui non ci accorgiamo talvolta...perché la diamo per scontata.
O forse no.
Avere bisogno di qualcosa vuol dire accorgersi che manca. Ma come fa a mancarti qualcosa d'istintivo?
Manca.
Ma forse non è poi cosí male essere incompleti, vuol dire che c'è sempre qualcosa che puó completarci. É una ragione in piú per cercare, per viaggiare, pensare, leggere, confrontarsi...
E chissá, magari quello che cerchi è dentro di te.

Io non so perché si respira, perchè si ama, perchè si odia, o perchè si sogna..
Certo è che tutto ció fa paura.
Fa sempre paura quello che non puoi controllare al cento per cento.
Ma l'importante, credo, sia non farsi trascinare o prendere dal panico, dal fanatismo o dalla depressione.
Essere lucidi.
E respirare.

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Capitolo 13
*** Be your own hero ***


Ok. Calmati. Niente panico. Respira.
A volte mi sembra di stare per scomparire, o di essere giá scomparsa e non essermene ancora accorta.
E mi guardo in giro e vedo persone felici. Perché tu non puoi esserlo?
Forse..la felicitá non é che uno se la meriti o abbia gli strumenti per ottenerla, forse ce l'ha e basta. C'è e basta, come la pioggia, come una giornata di sole.
E puoi fare decine di migliaia di ragionamenti sul fatto che sia un modo di vivere o una meta idealizzata a cui anelare, non cambierá niente. Forse quando uno é felice non ci pensa se é felice, e quando uno é triste pensa di non essere mai stato felice o che la felicitá sia qualcosa che non gli appartenga...
Sto ampiamente perdendo il filo del discorso (non che il mio discorso abbia una linea logica, é piú simile a pennellate a caso su una tela). Chiediti se sei felice.
Se hai bisogno di chiedertelo forse non lo sei...o forse lo sei ma sei convinta di non esserlo.
Vorrei insultarmi, non ti capita mai? Di volerti insultare pesantemente, di voler avere una macchina del tempo per tornare indietro e prenderti a calci... Come se servisse a cancelkare gli errori.
Ma tanto non capisci mai. Testarda come sei. Per fortuna che ci pensano gli errori a prenderci a calci, sennó non impareremmo mai a cadere e rialzarci.
Che poi è strano, un sacco di gente parla di libertà: tu sei libero di essere chi sei (il che mi sembra un controsenso e dovrei averlo giá detto), sei libero di parlare...e tutte le belle favole.
La realtá é? Che decidi tu.
Mi sembra tutto cosí banale, cosí mediocre. E ogni cosa che dico mi sembra aria mossa da un alito flebile, impacciato e insicuro, aria. Le nostre parole non sono che aria...
Ma allora perché le parole uccidono? Perché le sue parole mi hanno fatto del male?
Non sono state le sue parole, sei stata tu che hai dato peso a quelle parole. Io non penso che l'atteggiamento di indifferenza sia disumano...anzi é proprio quando tendi tutte le forze del tuo cuore e, come fosse uno strumento musicale, lo suoni appassionatamente donando una dolce melodia che avvolge e riscalda tutto...è proprio allora che tutto sembra cosí forte ma in realtá è cosí fragile, e basta una parola...e tutto si spezza. L'atmosfera si rompe. Regna il gelo piú totale.
Io mi sento cosí, ora. Gelo più totale. E che altro puó regnare se non indifferenza per quasi tutto?
Ma non é giusto. Non é giusto continuare a stare in questa gabbia morta e congelata. Aborrire ogni forma di affetto. O forse é giusto...no.
Se ti hanno spezzato/ti sei spezzata il cuore esci da questa gabbia, non farne la tua casa. Esci.
A volte non possiamo affrontare tutto da soli. A volte bisogna chiedere aiuto distruggendo il nostro orgoglio con coraggio.
Ma devi uscire, cambiare aria.

Mi fa quasi ridere. Io non chiedo mai aiuto. Distruggo sempre tutto e ricomincio daccapo. Ma....non posso suggerire di distruggere tutto. (anche se é sempre uno sfogo)
Eppure tutta sta roba é un niente, un niente assoluto. Infondo siamo solo ragazzi. È normale (spero) avere tutte ste crisi emotive. E tutti ti dicono: "dai tempo al tempo" , "vedrai che trovi la felicità" blablabla. Ma tutte queste stronzate sono vuote. É come quando tranquillizzi una persona per liquidarla.
Apri gli occhi.
Qui non c'é niente. Ci sei solo tu. Non esistono le persone che "combattono per te" (i cosiddetti cavalieri dei miei stivali) . Devi combattere per te stessa. Senza lasciarti vincere. (Non so se é per essere felice ma certo per dignitá umana).
Devi essere forte, il che non vuol dire apatica. Vuol dire forte, che sopporta, che ha muscoli del cuore ben allenati.
Forse un giorno... Ma non ora, ora è il tuo momento. Il tuo momento per capire, per conoscere, per viaggiare, per camminare.
E anche se ti sembra a volte di star scomparendo non mollare. Sii l'eroe di te stessa.

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Capitolo 14
*** You will find yourself forgetting yourself ***


Dimenticando sé stessi ci si ritrova.
Forse é proprio questo che non riuscivo a capire. Quando in città i pensieri frenetici trafficano in testa e l'unico obbiettivo della giornata é svolgere i lavori che ci siamo prefissati per far scorrere il tempo piú in fretta. Allora serve solo allontanarsi, andare in qualche luogo meno trafficato, per ricrearci dopo aver abbassato il volume dei pensieri. Ricrearci da zero, esattamente uguali a come eravamo prima ma con la consapevolezza che siamo noi gli artefici dei nostri pensieri.

Camminare, andare avanti, senza avere le forze e il tempo per lamentarsi, senza avere miliardi di preoccupazioni che premono nel cervello, senza avere altro che sé stessi e il silenzio.
Arriva un punto in cui sei troppo stanco per pensare, male ai piedi, spalle bruciate e magari prima di arrivare alla meta ti devi fare ancora dieci km ...allora inizi a piangere dalla disperazione, ma poi, ti asciughi le lacrime, perchè un paesaggio così bello non puó essere offuscato.
Allora inizi a cantare, a guardare, a non pensare. Ed è incredibile quanto la forza di volontà possa fare. Puoi andare ovunque...
E nel momento in cui cammini sei dimentico di te, ma tu vai avanti e non ci pensi, ai problemi e cose varie.L'unica cosa di cui sei consapevole é che sei tu che stai camminando, e che ce la farai.
La forza é dentro di te, basta solo tirarla fuori.
Ci sono esperienze che ti trasformano, ti rendono piú forte, piú combattivo. Ma non si riescono a descrivere, devi provarle. Senza paura.
Quindi tu non avere paura, perché solo ció che é dentro di te puó abbatterti. E pensa, pensa a tutte quelle persone che ce l'hanno fatta, che sono guariti da una malattia, che sono riusciti in qualcosa che sembrava impossibile.
L'impossibile attira, é avventura, é non riuscire a vedere i propri limiti perché ormai li hai superati. É impossibile è tale solo se tu pensi che lo sia.
E se per un attimo spegnessi il cervello e provassi a dire: é possibile? Allora la forza la trovi dentro di te, ma questo l'ho già detto, rischio di essere ripetitiva.
Non avere paura dell'avventura ;)

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