MK, un ragazzo che voleva capire la sua identità

di RossO OlimpiadE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come è cominciato il dramma ***
Capitolo 2: *** La verità della mia identità ***
Capitolo 3: *** Cosa ti succede? ***



Capitolo 1
*** Come è cominciato il dramma ***



Era un giorno come gli altri per Mika, stava nella sua stanza ad ascoltare con l'IPod le canzoni  dei suoi eroi, Tiziano Ferro e Mika. 
La vita di Mika scorreva normalmente: andava a scuola, il sabato usciva con gli amici ma ad un tratto la sua vita venne scossa da un forte terremoto emotivo! 
Mentre era in vacanza in Spagna scoprì che suo padre aveva l'amante.
Mika non era una persona forte ma nemmeno tanto debole, quando lesse quei messaggi sul telefono del padre si sentì tradito, il primo uomo che era entrato fin da subito nella sua vita gli aveva procurato uno scorcio nell'anima e nel cuore.
Infatti da quel giorno il ragazzo disegnava personaggi anime/manga tristi, che piangevano o con ferite; lui disegnava da sempre da quando era piccolo, quei disegni però assunsero delle caratteristiche più personali. 
Ogni sera quando vedeva tornare il padre a casa non lo salutava, non parlava, non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, gli faceva schifo.
Il ragazzo è una persona molto timida poi a quando scopri il lato crudele di quell'uomo affrontò questioni più difficili con se stesso e per questo divenne un ragazzo chiuso in se stesso come un riccio.

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Capitolo 2
*** La verità della mia identità ***


I giorni di Mika trascorrevano con il nervosismo e la paura che poi lo avrebbero mangiato pian piano visto che il ragazzo dai capelli lunghi aveva iniziato a tagliarsi e a vomitare tutto ciò che mangiava. Sapeva che queste azioni non si dovevano fare ma si sentiva un errore, forse era meglio che non nasceva, pensava. Provava un dolore enorme a causa del caos creato da suo padre anzi lui lo chiamava "lo stronzo". Viveva in un inferno rosso, rosso come il sangue che usciva dalle ferite che si procurava con le unghie o piccoli oggetti affilati e taglienti. Per vomitare ciò che aveva mangiato si chiudeva nel bagno e vomitava nel wc, mentre compieva quell'azione piangeva ed i suoi occhi diventavano gonfi e rossi. Per colpa dello "stronzo" Mika non riusciva a relazionarsi con i suoi coetanei. Con l'inizio del liceo, Mika si isolava visto che i suoi compagni di classe lo prendevano in giro perché era timido e un po' in carne. In 4 anni di liceo però Giusy, quella ragazza che diventerà la sua migliore amica lo aiuterà molto ad essere più forte. Se Mika era triste, Giusy si avvicinava e gli faceva un sorrisone che lo tirava su di morale. Un giorno però a scuola, stavano in palestra per fare educazione fisica e Mika si sentiva a pezzi, infatti Giusy si avvicina per chiedergli perché aveva il muso lungo ma niente Mika non rispondeva allora ad un certo punto il ragazzo urla: MI SENTO SOLA! Allora la sua migliore amica gli risponde subito che lei non era sola perché c'era lei! Da quel giorno Mika si sentiva meglio, si sentiva più forte. La sua migliore amica lo ascoltava, lei c'era per qualsiasi cosa, tanto che poi Mika gli racconterà dello "stronzo" e allora lei da quel giorno diventa molto più presente tanto che durante le vacanze gli chiede come va con quel familiare allontanato da lui. Mika si sentiva meglio ma nascondeva in sé un segreto importante: Mika era una ragazza di nome Marika ma lui sapeva di essere nato nel corpo sbagliato. Non avrebbe mai detto a nessun familiare o amico di essere transgender perché sarebbe stato ripudiato. Per avere dei consigli sulla sessualità delle volte scriveva su un gruppo composto da LGBT su Facebook, visto che li non lo avrebbe insultato o umiliato. Per la sua sessualità Mika piangeva spesso di sera nel letto. Mika rispecchiava molto la sua personalità nel modo di vestirsi, visto che indossava solo pantaloni, jeans, felpe, T-Shirt e gilet, odiava i vestitini, le gonne e il colore rosa. Una cosa che amava fare era giocare a calcio ma giocava solo a scuola con un compagno di classe e altri ragazzi di un'altra classe. Mika quando giocava a calcio si sentiva una persona nuova, era sempre stra-felice anche perché quando giocava nessuno diceva che ci fa una ragazza in campo anzi esultano tutti insieme per i goal messi a fine. Anche se Mika non parlava con nessuno della sessualità delle volte comprava dei manga Soft Yaoi per capire meglio il bene e l'amore che c'è tra 2 persone dello stesso sesso; visto che Mika voleva fare l'operazione per cambiare sesso perché comunque diventando poi fisicamente uomo avrebbe amato a sua volta un altro uomo. Lesse un manga dove uno dei protagonisti voleva cambiare sesso ma quel manga fu solo una coincidenza visto che glielo aveva consigliato la sua rivenditrice però alla fine a Mika quel manga è piaciuto moltissimo.

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Capitolo 3
*** Cosa ti succede? ***


Finalmente una bella emozione: era arrivato il giorno del diploma! Marika da ora non avrebbe più avuto tra i piedi le persone che le hanno causato tanto dolore. Era soprattutto felice perché in questi anni oltre ai suoi compagni non avrebbe più rivisto la professoressa di italiano che gli ha causato tanti problemi, addirittura gli ha creato un complesso di inferiorità. 5 anni trascorsi con dei compagni tanto odiati ma almeno si salva la sua migliore amica Giusy. A Mika non importa nemmeno del voto finale, voleva solo evadere da quella prigione che tutti alla fine chiamavano scuola e che lui definisce inferno. Il ragazzo trascorse l'estate con relax leggendo manga e disegnando. Un giorno disegno il personaggio del film The Danish Girl: Einar, si era innamorato di quanto fosse venuto bene quel disegno ma era ancora più felice perché si rispecchiava in esso. Guardó quel film al cinema perché la prima persona ad interessarsi non fu lui ma la madre e subito dopo iniziò ad assillare la madre per andare tutti insieme. Andarono a vedere il film ma come sempre il padre odió il fatto che parlava di un transessuale invece Mika e la madre sarebbe corsi di nuovo dentro la sala. Una sera come tante Mika stava guardando la TV all'improvviso 'lo stronzo' gli rivolse la parola: "Ma vuoi farti i prelievi del sangue?" Allora disse di si. Ma quando stava per andare a letto e la mamma lo fermò dicendogli che non aveva capito il motivo dei prelievi. La madre gli spiegò che i prelievi sono una presa in giro perché così avrebbe visto se era normale o lesbica. Mika in silenzio se ne andò a dormire e quella sera non dormì, pianse solo. Tra se e se pensò: Cosa ti succede?

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