Be my star 2

di xxlollipamxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

Be my star 2

1

<< Spegni quella videocamera! >> esclama lei ridendo, vedo i suoi occhi pieni d'amore per lui e sorrido anche io sperando di trovare un amore come il loro.
<< Abbiamo il tuo disegno del nostro bacio sopra al letto. Cosa cambia se voglio filmarlo per guardarlo quando sarò lontano da casa? >> scherza lui rincorrendola per tutta la stanza. Mi diverto a guardarli.
<< Quando partirai te lo lascerò filmare, ci stai? >> prova a trattare lei allungando la mano come per suggellare l'accordo. Peccato che lui non sia d'accordo e la tira verso di lui baciandola finalmente, un bacio al quale lei non si sottrae.
<< Sei sleale come sempre >> gli fa notare lei appena lui l'abbraccia soddisfatto di aver vinto quella piccola battaglia. Ora vedo il sorriso di lui mentre la guarda stretta al suo petto. Come vorrei che qualcuno mi guardasse così. Ti amo, ci sono io con te, ti proteggo. Quel sorriso dice tante cose e io riuscirei ad essere contenta anche con una sola di queste.
<< Mi piace baciarti all'improvviso. Dovresti saperlo ormai.. >> dice lui ma ormai sono spariti dall'inquadratura. Non so neanche quante volte sono che guardo questo minuto scarso di filmato, ma continuerei a farlo per ore, solo per osservare il loro modo di guardarsi che tutt'oggi non è cambiato.
<< SoYoung, possibile che ogni mattina devo venire a svegliarti? >> sento urlare da lontano. Mamma mi chiama a rapporto. È ora di andare a scuola! << Ah, sei pronta! Perché ancora non scendi? >> mi domanda una volta entrata in cameretta. La vedo fissare la tv e sul suo viso vedo spuntare l'ombra di un sorriso. << Smettila di guardare quel video o finirai per consumarlo! >> mi rimprovera, ma me l'ha detto così tante volte che ormai non le conto più. Si vede ancora e papà ne ha talmente tante copie che non andrà mai perso.
<< Io vado a fare colazione da zia B. Ieri gliel'ho promesso! >> le urlo da sotto le scale. So che si è seduta sul mio letto a guardare il video e almeno, in questo modo, non mi rincorrerà per casa urlandomi che non posso mangiare sempre dalla zia.
<< SoYoung! >> la sento chiamarmi ma ormai sono già fuori casa.
Arrivo fuori casa di zia e citofono. Mi apre subito come sempre, accogliendomi con uno dei suoi abbracci. << Per fortuna sei arrivata! Vai a tirare giù dal letto quel dormiglione di mio figlio, io intanto preparo la colazione! >> dice.
Siamo alle solite! Salgo di corsa le scale e spalanco la porta della stanza di YoungBae. Lo trovo come ogni mattina nella stessa posizione: prono, una gamba alzata, un braccio che stringe uno dei cuscini, l'altro disteso perpendicolarmente al corpo e le coperte che non arrivano mai più su del petto. Scuoto la testa e gli tolgo le coperte. << Bello addormentato è ora di andare a scuola! >> gli urlo prendendolo per un piede cercando di trascinarlo fuori dal letto.
<< 'Giorno SoYoung e buona fortuna! Solo tu hai tutta questa pazienza con lui >> sento alle mie spalle. Mi giro e trovo Yerin, gemella di YoungBae. Lei è completamente l'opposto del fratello. È disciplinata e ordinata, dolce e intelligente. Di certo non ha bisogno di essere buttata giù dal letto ogni mattina.
Mi volto di nuovo a guardare quella carcassa addormentata che è stato il mio primo "amore" o almeno così mi dicono i miei genitori. Non capisco neanche perché vengo qui ogni mattina a svegliarlo. Andiamo nella stessa scuola, ma lui è più grande e ogni mattina rischio di restare anche per tutto il pomeriggio in punizione per essere arrivata in ritardo per colpa sua. Neanche sua sorella lo aspetta, perché devo farlo io? Nemmeno mio fratello lo aspettava quando ancora andava al liceo, perché mi sono presa questo incarico? << Alzati o faremo tardi >> dico portando le mani sui fianchi per sembrare più autoritaria, ma dura poco perché lui mi tira per il braccio facendomi cadere sul letto con lui. Molla il cuscino e cinge le mie spalle per poi abbracciarmi.
<< Dormi SoYoung. Sei più simpatica se non parli >> dice ad occhi ancora chiusi sistemandosi meglio nel letto fino a trovarsi con la fronte contro la mia spalla. Faccio leva con le braccia per alzarmi ma lui mi tiene giù. << Dormi ho detto. Entriamo più tardi >> aggiunge prendendo un lembo della coperta per metterla sopra di me. Ha modo suo ha un cuore.
<< Ho un test a prima ora. Dai alzati! >> e come ogni mattina mi ritrovo a supplicarlo, un metodo che funziona sempre visto che, appena uso la mia voce da cucciola smarrita, lui si passa una mano sulla faccia quatto o cinque volte e si alza andando verso il suo bagno senza dire niente. Forse dovrei usare questo metodo fin da subito, ma puntualmente non ci penso.
<< Si è alzato cinque minuti prima del solito. È quasi un miracolo! >> esclama Yerin passando di nuovo davanti alla stanza di YoungBae per scendere in cucina.
<< Pensa agli affari tuoi >> le urla YoungBae dal bagno. Quando esce dal bagno, ha solo un paio di slip addosso.
Mi viene istintivo coprirmi gli occhi con le mani. << Ti sembra il caso di andare in giro nudo? >> urlo.
<< Quante storie per un po' di pelle. Come se non mi avessi mai visto in costume. Io ad esempio non mi scandalizzerei mai se ti vedessi in intimo, so perfettamente come sei senza divisa! >> dice con il suo odioso tono da uomo vissuto e come se non bastasse mi scompiglia i capelli.
<< Muoviti! Ti aspetto di sotto! >> esclamo scendendo in cucina sbattendo le mie scarpe a terra pesantemente neanche fossi un elefante.
<< Ti ha fatto arrabbiare di nuovo? >> mi chiede zia B mettendomi la mia colazione davanti.
<< È un cretino! Pensa sempre a scherzare! >> sbotto e vedo lei che se la ride sotto ai baffi.
<< Io scherzare? Guarda che io sono sempre molto serio >> mette in chiaro sbucando dalla porta vestito quasi alla perfezione, se non fosse per la cravatta allentata e la camicia fuori dai pantaloni.
<< Finirai nei guai >> lo avverto notando il suo abbigliamento, ma lui fa orecchie da mercante e mangia fingendo di non avermi ascoltato.

Arriviamo in fermata correndo. O meglio, io corro e lui se la prende comoda costringendomi a tirarlo. In fermata, tutte le ragazze lo guardano in adorazione, poi fissano me schifate, o forse gelose. Mi succedeva anche quando mio fratello mi accompagnava a scuola. Ormai ci ho fatto l'abitudine, non ci faccio più molto caso, le loro occhiatacce non mi fanno più male. Sul bus, ci sediamo dove troviamo posto e raramente stiamo vicini, ma lo vedo che mi tiene sott'occhio. So che lo fa perché glielo chiede mio fratello. Christian vive con la paura che mi possa succedere qualcosa perché papà faceva parte di un gruppo famoso.
<< Non avevi un test a prima ora? >> sento la voce di YoungBae e mi risveglio da quella specie di trance. Siamo davanti scuola e il bus è fermo. Mi sbrigo a scendere e sul suo viso vedo spuntare un sorriso. << Ci si vede all'uscita e non fare troppo tardi! >> si raccomanda facendomi uno dei suoi occhiolini con i quali fa cadere ai suoi piedi ogni ragazza della scuola per poi avvicinarsi ai suoi amici.

Entro di corsa in classe dove mi aspetta SeRi, la mia migliore amica dai tempi dell'asilo. È l'unica che non mi guarda male perché passo del tempo con YoungBae, ma è anche la sola a sapere di che genere è il nostro rapporto quindi non mi stupisce. << Appena in tempo! >> esclama vedendomi cadere sulla sedia con il fiatone. << Il principino proprio non ce la fa ad alzarsi in orario, eh? >> aggiunge divertita. Non riesco a risponderle e mi limito a ridere mentre riprendo fiato. La professoressa apre la porta e neanche cinque minuti più tardi, sul banco, abbiamo i nostri test di matematica con cinquanta domande alle quali possiamo iniziare a rispondere dopo il suo "via". A matematica fortunatamente sono un asso e rispondo alle domande una dopo l'altra. Vedo SeRi in difficoltà ma, grazie ad un nostro codice personale, riesco a suggerirle molte delle risposte. Le ultime dieci domande sono quelle più complicate e SeRi non vuole mai che gliele suggerisca perché in caso contrario crede che alla professoressa possa venire il dubbio che sia riuscita a copiare. Alla fine del test, una volta che la prof è uscita, si alza per buttarsi addosso a me. Lo fa sempre. << Sei la mia salvatrice! Dimmi cosa vuoi e io te lo compro >> mi stritola e so che devo chiederle davvero qualcosa o mi ritroverò il banco pieno di così tanto cibo e bevande che non riuscirei a mangiare neanche se lo dividessi con il resto della classe.
<< Un succo e stiamo apposto! >> le dico.
<< Un succo e una merendina? >> propone lei.
<< Un succo >> ripeto cercando di farla desistere.
<< Un succo e una merendina. Non puoi solo bere. Devi prenderti cura di questa testolina che ci aiuta sempre! >> esclama contenta baciandomi una tempia.
<< Per prendermi cura del mio cervello mi basta studiare e riposare a sufficienza >> la informo cercando di allontanare le sue labbra dalla mia testa.
<< Senza energie come fai a studiare? Quindi succo e merendina, non puoi obiettare! >> conclude uscendo dalla classe per correre al bar dell'istituto a comprare la nostra merenda.
Dopo una noiosissima ora di storia, ecco l'intervallo. Con SeRi ci sediamo come sempre ai piedi di un ciliegio. Mi piace stare qui. Ci copre e ci offre una visuale di tutto il cortile. A sinistra ci sono ragazzi che giocano a basket, mentre a destra altri giocano a calcio. Più in fondo ci sono alcune ragazze che giocano a pallavolo e tutt'intorno ai campi ragazze e ragazzi che guardano chi gioca.
<< Possibile che voi due state sempre in disparte? >> domanda una voce dietro di noi. Per un attimo penso che sia YoungBae, a lui piace ripeterci quanto siamo asociali, ma quando mi volto vedo SooHa, un ragazzo a cui piaccio stando a quello che dice SeRi, ma ci credo poco e lui non ha neanche mai fatto niente per farmelo capire, né tanto meno mi interessa avere un ragazzo ora come ora.
<< È il nostro posto! Perché dovremmo lasciarlo per andare a sudare sotto il sole? >> domanda ironica SeRi senza darmi il tempo di rispondergli qualcosa del genere.
<< Beh non avete tutti i torti! >> esclama osservando, non molto distante da noi, i nostri compagni sventolarsi con qualsiasi cosa a disposizione. << Posso restare con voi? Sempre se non occupo indegnamente l'ombra del vostro albero >> aggiunge poi indicando l'ultimo pezzo di ombra rimasto vicino a me.
<< Siediti senza fare tutte queste storie >> scherzo spostandomi leggermente verso SeRi per fargli più spazio in modo da stare tutti più comodi. SeRi e SooHa chiacchierano delle varie partite e scambiano opinioni e commenti su chi sta giocando. Io non me ne intendo molto di sport e resto in disparte ad addentare la mia merendina gentilmente offerta dalla mia amica. Non riuscendo a capire i loro discorsi, mi alzo offrendomi di andare a buttare le cartacce.

Finalmente sono lontana dal casino e dalle urla delle mie compagne che strillano come oche ogni volta che un nostro compagno nostra un centimetro di pelle. Ok, anche io urlo, ma per la vergogna e non di certo con il loro volume. Mi torna in mente YoungBae. Come può non farsi problemi a girare quasi nudo con una ragazza nei paraggi? L'immagine del suo corpo mi torna prepotentemente in testa ma, scuotendo la testa, provo a mandarla via con grande successo. È pur sempre YoungBae, una specie di fratello acquisito, non posso pensare a lui in questo modo! L'ho visto piangere per un gelato a terra, per una porzione di patatine più piccola rispetto alla mia. Devo continuare a ricordarlo così e a non farmi distrarre da altro. Devo pensare agli esami. Sono vicini e non posso permettermi di sbagliare.

Cammino per tornare da SooHa e SeRi, quando vedo YoungBae con una ragazza. Un'altra poverina che si starà dichiarando e che lui rifiuterà. Non capisco perché continuano a dichiararsi se lui ha più volte detto di non volere una fidanzata. Mi dispiace per loro, ma a volte credo che se la cerchino. Come avevo previsto, pochi secondi dopo lui, senza neanche guardarla in faccia, le dice qualcosa che non riesco a sentire e si allontana. Mi nascondo dietro una colonna per non farmi vedere, ma ho il dubbio che lui mi abbia visto perché vedo un odioso sorrisetto spuntare sul suo viso.

<< SoYoung! Si può sapere quanto ci vuole per buttare qualche cartaccia? >> mi urla SeRi da sotto l'albero. Credo che abbiano esaurito il discorso “sport” e abbiano bisogno di me per evitare silenzi imbarazzanti. Scuoto la testa e corro in soccorso della mia amica.



Buonasera! E' appena il primo capitolo, quindi non vorrei dire troppo per evitare di spoilerarvi tutto. 
Questo è un assaggio. Ad Agosto non so quanti capitoli potrò pubblicare, ma da Settembre dovrei riuscire a pubblicarne circa una ogni 7-10 giorni al massimo, il tempo di aggiornare anche un'altra storia che sto scrivendo in questo momento. 
Baci e alla prossima! :D 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

Be my star 2

2


All'uscita da scuola, YoungBae mi sta aspettando appoggiato al muretto del cancello con le cuffie nelle orecchie e lo sguardo basso. Ogni ragazza che passa lo guarda e strilla qualcosa su cui non mi soffermo visto che saranno le solite “O mio dio, hai visto quanto è bello?” “YoungBae ti amo!” e simili. Saluto SeRi, che non sono sicura se lo stia guardando anche lei con adorazione, e mi avvicino a lui toccandogli una spalla. Alza lentamente lo sguardo verso di me e senza dire una parola si incammina verso la fermata.

Il bus, quando arriva, è quasi vuoto e andiamo a sederci ai posti in fondo. Lui continua ad ignorarmi preferendo la sua musica. Tiro fuori le mie cuffie e decido di estraniarmi anche io. Accendo l'ipod e, già dalla prima canzone, mi accorgo di aver sbagliato ipod e di aver preso quello di mia madre. Lo usa quando prepara la colazione. Di mattina non accende lo stereo per non svegliarci prima che le nostre sveglie suonino e deve averlo lasciato sulla mia scrivania questa mattina quando è entrata beccandomi a guardare il video suo e di papà. Sbuffo, ma ascolto comunque le sue canzoni che non sono altro che quelle del gruppo di papà. Mi fa strano sentirlo rappare come se fosse il re dell'universo quando io lo conosco come un padre protettivo, dolce e anche un po' strano a volte. Mi manca, ma stasera dovrebbe tornare dal suo viaggio di lavoro e non vedo l'ora perché ogni volta mi porta un regalo. Mi stupisce sempre. Conosce i miei gusti meglio di me.

Arriviamo alla fermata di YoungBae e scendiamo insieme. Mamma verrà a prendermi a casa sua. Una volta dentro il vialetto di casa sua, mi mette un braccio intorno alle spalle e mi tira verso di sé. << La vuoi smettere si restartene in disparte? Mica posso pensarci sempre io a te! >> mi rimprovera premendomi un pugno sulla testa. Urlo pregandolo di lasciarmi andare, ma niente, non mi ascolta.

<< Guarda che non ti ho chiesto mica di farmi da guardia del corpo! E poi io ho SeRi. Mi basta lei >> dico decisa riuscendo a divincolarmi dalla sua stretta.

<< Se ti bastasse lei, non andresti in giro ad origliare le conversazioni altrui! >> dice e ho la certezza che oggi, durante l'intervallo, mi ha vista.

<< Non l'ho fatto di proposito. E comunque non si sentiva niente. >> spiego e spero che lui mi creda e la finisca di guardarmi con disapprovazione.

Per fortuna zia B apre la porta, forse sentendoci, e mi informa tutta contenta che resterò da loro a pranzo. Ci siamo solo io e YoungBae a mangiare. Zia ha già mangiato e Yerin si è fermata a scuola per uno dei suoi corsi pomeridiani. Il suo cellulare vibra e si allontana per rispondere. Quando torna il suo umore è decisamente migliorato. << Che c'è? Ti hanno detto che domani non devi andare a scuola? >> provo a chiedergli consapevole che non mi risponderà.

<< Mangia! >> esclama autoritario.

<< Dormi, mangia.. devi smetterla di darmi ordini! Dai ordini a tutte quelle che ti sbavano dietro! >> ringhio e lo vedo ridere di gusto. Allunga le gambe verso le gambe della mia sedia e mi avvicina a lui. Studia il mio viso e mi soffia sugli occhi. Mi viene istintivo chiuderli e dargli una spinta.

<< Tu non mi sbavi dietro? >> mi domanda all'improvviso lasciandomi senza parole.

<< Certo che no!! >> sbotto poi di colpo e lui scoppia a ridere. << Che ti ridi? >> gli domando, ma non si degna di rispondermi. Si limita ad alzare le spalle per poi continuare a mangiare ed io non insisto. Non è una conversazione che porterei avanti tranquillamente, non mi sento a mio agio quando si parla di sentimenti.

Mamma viene a prendermi nel primo pomeriggio insieme a papà. Gli salto addosso appena lo vedo e lui mi coccola come fa sempre, come se fossi ancora la sua bambina. << Qualche ragazzo ha importunato la mia bambina mentre ero via? >> domanda a YoungBae che si è alzato per salutare i miei.
<< Uno solo... >> risponde lui e, a quelle parole, vedo il panico sul viso di mio padre. << Ma niente di serio. >> aggiunge poi lanciandosi un'occhiata complice con papà che si rilassa visibilmente.
<< Bene. Sapevo di poterla lasciare nelle tue mani. >> dice papà soddisfatto dando una pacca sulla spalla di YoungBae.
Andiamo a casa e la signora Kang, la nostra tuttofare e ormai parte della famiglia, mi fa trovare in camera il regalo di papà. Scarto il pacco e trovo una scrivania molto simile a quella che avevamo visto insieme non molto tempo fa. L'unica pecca è che devo montarla, ma sono brava in questo e mi farò aiutare da mio fratello in caso di bisogno. Provo a montarla, ma uno dei cassetti proprio non vuole saperne di scorrere come si deve. << Chriiii! >> urlo sperando di non dover andare in camera sua a chiamarlo.
Entra in camera mia poco dopo con l'aria stravolta. << Hey nana, c'è chi sta provando a studiare in questa casa! >> esclama tirandomi la matita che ha in mano.
<< Scusa.. >> dico mortificata abbassando lo sguardo e senza fare storie perché mi ha chiamato un'altra volta nana. Sa quanto lo odio e normalmente gli correrei dietro minacciandolo di infilargli la matita che mi ha appena tirato in qualche buco, ma ho bisogno di lui adesso, devo sopportare per un po'.
<< Stavo scherzando... >> mi rivela avvicinandosi e dandomi una leggera spinta che mi fa perdere per un attimo l'equilibrio e mi costringe a fare un passo indietro per non cadere. << Allora, per cosa ti serve la mia intelligenza? >> mi domanda prendendo tra le mani il libretto delle istruzioni che stavo leggendo e rileggendo per capire cosa avessi sbagliato.
<< Il cassetto non scorre come dovrebbe. >> spiego. Lui annuisce e sporge le labbra mentre legge le istruzioni tenendo il segno con un dito quando si volta a guardare il mio operato. Dopo un paio di minuti lo vedo sorridere. << Hai solo messo al contrario questo pezzo. Se la rotella sta sotto non può scorrere bene, no? >> ecco che come al solito lui trova le soluzioni a tutti i miei problemi. << Ma ce l'hai un po' di materia grigia qui dentro? >> aggiunge poi premendomi il pugno sulla testa proprio come aveva fatto YoungBae non molte ore fa.
<< Tu e YoungBae siete proprio amici! Dovete smetterla di trattarmi come il vostro pupazzetto! >> sbotto stringendo i pugni.
<< Io qui ho finito. Vado a studiare che stasera devo uscire proprio con il tuo caro YoungBae >> mi fa una smorfia prima di uscire dalla mia stanza chiudendo la porta.
<< Sarà il TUO caro YoungBae, non il mio! >> urlo sperando che mi senta.
La mattina arriva fin troppo presto e come ogni giorno mi ritrovo a casa di zia B nel disperato tentativo di buttare YoungBae giù dal letto. Stranamente si alza quasi subito e la cosa mi stupisce. << Sicuro di stare bene? >> gli chiedo non riuscendo ad immaginare il motivo di tanta voglia di alzarsi e andare a scuola.
<< Sia chiaro che non lo faccio perché ho voglia di andare a scuola ma solo perché non mi va di sentirti dire che la sera faccio tardi e poi la mattina non mi alzo. >> mi dice puntellando il suo dito indice sul mio naso. << So che Christian ti ha detto che uscivamo insieme ieri. >> spiega e ora mi è tutto più chiaro. Scendo in cucina prima che lui abbia finito di vestirsi perché so che zia B ha fatto i pancakes per colazione e non voglio mangiarli di corsa.
Arrivati a scuola, mi saluta stranamente con un bacio sulla guancia prima di andare dai suoi compagni. Di solito non lo fa mai in pubblico e non capisco cosa gli stia succedendo oggi. Con una mano tocco la guancia dove mi ha appena dato il bacio e poi, scuotendo la testa per tornare in me, mi incammino verso l'entrata dell'istituto dove molte ragazze mi guardano. Forse hanno visto il bacio e sono rimaste senza parole anche loro.
Mi siedo al mio posto e, tenendomi il viso con le mani, guardo dritta davanti a me. Sono curiosa di sapere cosa ha reso YoungBae così allegro ed espansivo. Forse qualcosa che è successa ieri sera mentre era con mio fratello. Anche durante la lezione non riesco a concentrarmi del tutto, presa come sono a risolvere l'enigma di Kwon YoungBae. L'intervallo come sempre arriva subito e insieme a SeRi prendiamo posto sotto il nostro albero. SooHa ci raggiunge poco dopo. Forse il nostro, da un duo, sta per diventare un trio e se non si mettono a parlare di sport potremmo anche andare d'accordo. Ci divertiamo a prendere in giro i ragazzi che giocano e alcune delle ragazze che quasi si strappano i capelli per tifare i ragazzi che gli piacciono. Purtroppo oggi l'intervallo è volato e, senza che io abbia ancora finito di mangiare, la campanella suona avvertendoci di tornare in classe. Mentre salgo, in lontananza nel corridoio, vedo YoungBae parlare con qualcuno che però è nascosto da un grande armadio. Un'altra dichiarazione? Ma ancora non si stancano? Nonostante la curiosità, continuo a camminare per tornare in classe. Se mi beccasse ad origliare di nuovo, dovrei sorbirmi ancora tutta quella storia del mio sbavare per lui e non saprei cosa rispondergli.
Mi siedo di nuovo al mio banco e poco dopo SeRi mi arriva alle spalle urlandomi un << È vero? >> al quale non so rispondere non capendo di cosa stia parlando. La guardo con aria interrogativa. << Dicono che questa mattina YoungBae ti ha baciato! >> mi spiega con molta, troppa enfasi attirando l'attenzione di tutti i miei compagni di classe. << Sapevo che prima o poi sarebbe finita così! >> esclama infine con uno sguardo sognante.
<< È stato un innocente bacio sulla guancia. Ci conosciamo da sempre.. Non è niente. >> provo a giustificarmi perché davvero tra di noi è sempre stato così, solo che non era mai successo al di fuori delle nostre case.
<< Un bacio è sempre qualcosa! >> mi riprende fingendosi una grande esperta in amore.
<< Non tra di noi, fidati! >> le faccio presente. Ed è vero. Di solito tendo a non giustificarmi, ma non mi piace che circolino certe voci su di me e preferisco stroncare i pettegolezzi sul nascere soprattutto perché YoungBae si sta preparando per il debutto nella casa discografica del padre, la YB entertainment, e non voglio che sia al centro di uno scandalo ancora prima di debuttare e soprattutto a causa mia.
<< Cos'è tutto questo chiasso? Mettetevi composti che sta per entrare una nuova alunna. MinJee, prego, entra pure. >> la prof di storia ci richiama all'ordine e in un attimo ognuno è al proprio posto e in attesa. Dalla porta della classe, vedo varcare la soglia una ragazza dai lunghi capelli scuri, occhi con il taglio più bello che abbia mai visto e sguardo fiero che tiene la sua borsa con entrambe le mani. Arriva alla cattedra, si volta, toglie una mano dal manico della borsa e la porta all'altezza del collo spostandosi i capelli, che le erano caduti in avanti, dietro la spalla e poi ci guarda. È davvero bella e sembra più grande di noi. La professoressa la presenta dicendoci che si è trasferita da un altro istituto, ma non ho ben capito il motivo. Sono troppo presa a invidiare i suoi perfetti capelli lisci. Si siede nel posto libero alla mia destra e mi sorride dolce appena mi volto a guardarla.

Durante l'intervallo, SeRi continua a chiedermi di avvicinarci alla nuova arrivata e dopo la terza volta la accontento a patto che sia lei a rompere il ghiaccio visto che non è il mio punto di forza. SeRi può non essere un asso nello studio, ma nelle pubbliche relazioni è un fenomeno e in pochi secondi convince la nuova arrivata a venire con noi sotto il nostro albero.

Siamo sotto al nostro albero e ci racconta un po' di lei. Vorrei chiederle perché si è trasferita nella nostra scuola, ma visto che la professoressa lo ha detto quando l'ha presentata non vorrei pensasse male, quindi evito di chiederglielo e metto a tacere la mia curiosità. Ci parla del ragazzo che le piace, dicendo che è più grande ma non di molto quindi non si crea problemi. Frequenta la nostra scuola a quanto pare e credo che il vero motivo per cui si sia trasferita qui sia proprio questo, anche se non penso che abbia raccontato questo al direttore. << Domani è il mio compleanno e organizzo una festa a casa mia. Volete venire anche voi? >> ci domanda e noi accettiamo anche se dallo sguardo di SeRi capisco che anche lei non è proprio sicura della scelta. Alle nostre spalle, arriva anche un SooHa stupito del fatto che ora siamo in tre e non ci stiamo più tutti seduti sul masso di pietra che si trova sotto il nostro albero.

<< Dobbiamo prendere un masso dalle aiuole. >> ci fa notare sedendosi per il momento sull'erba come fanno tutti gli altri.

Alla fine delle lezioni, io e MinJee usciamo insieme. SeRi deve restare a scuola per il club di musica, suona pianoforte, così noi andiamo via dopo averla salutata. Appoggiato al muretto, come sempre, c'è YoungBae che mi aspetta con le sue cuffie nelle orecchie e lo sguardo basso. MinJee mi saluta e va via. YoungBae alza lo sguardo sorpreso di vedermi insieme ad un'altra ragazza. << E quella? >> chiede.

<< La nuova arrivata. SeRi voleva che le parlassimo e ora sembra che siamo diventate amiche. Ci ha anche invitato al suo compleanno, domani. >> spiego iniziando a camminare insieme a lui verso la fermata.

<< Certo che sei strana. Come puoi fidarti subito di qualcuno che conosci e poi non rivolgere la parola a persone che conosci da una vita? >> mi chiede e non penso di afferrare fino in fondo il significato delle sua parole. Mi cinge le spalle come ieri e, nonostante provi a farmi lasciare, mi trascina verso la fermata costringendomi a camminare in una posizione non proprio comoda.



Buonasera! Problemi di connessione non mi hanno permesso di pubblicare il capitolo prima di oggi..
Siamo ancora all'inizio, quindi evito di parlare per non fare spoiler :D 
Al prossimo capitolo, che spero di pubblicare presto! 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Be my star 2 

3

Il giorno successivo, a scuola, io e Seri cerchiamo di capire cosa regalare a MinJee. Non la conosciamo e non sappiamo proprio cosa possa piacerle. Per fortuna scopriamo che ha invitato anche altre tre ragazze della classe e la mia amica va a fare da intermediario per noi due per sapere se possiamo comprarle qualcosa tutte insieme. Dai gesti che mi fa SeRi da lontano capisco che hanno accettato.

<< Andiamo subito dopo pranzo. Tu sei da YoungBae, no? >> dice appena torna al suo banco.

<< Si ma evita di urlarlo. Sai che girano già strane voci... >> la rimprovero tappandole la bocca e guardandomi intorno per vedere se qualcuno ci ha sentito.

<< Ok ok, scusa! Comunque ci vediamo dopo pranzo qui, davanti scuola. Dicono che c'è un negozietto davvero carino qui vicino. >> mi informa e smette di parlare appena vede entrare MinJee.

<< Buongiorno ragazze. >> ci saluta e noi ricambiamo. << Allora stasera ci sarete? Non potete dire di no e domani è domenica, non si viene neanche a scuola, e possiamo fare tardi. >> dice entusiasta. Noi confermiamo la nostra presenza poi però siamo costrette a interrompere la nostra conversazione per l'arrivo della professoressa di inglese che oggi ha in mente una noiosissima lezione di conversazione con un professore di madrelingua che conosce l'inglese meno di noi.

A ricreazione, scendo per ultima perché la professoressa mi chiede di portare i fogli che abbiamo usato a lezione in sala professori. SeRi e MinJee mi aspettano in cortile. Corro per le scale per non perdere l'intero intervallo e all'ultimo scalino non riesco a frenare in tempo quando vedo un piede sulla scala e inciampo cadendo a terra su un braccio.

<< Ops.. Scusami. Non ti avevo proprio vista. >> si scusa con uno strano tono una ragazza voltandosi verso di me. Provo ad alzarmi ma il braccio sul quale sono caduta mi fa male e quindi faccio leva col braccio sinistro ma un'altra ragazza con un piede fa scivolare la mia mano facendomi ritrovare di nuovo a terra.

<< Ma che fai? >> le urlo innervosita e vedo entrambe ridere.

<< Sto pensando a cosa farti. Potrei prenderti a calci in faccia fino a sfigurarti... oppure a pugni. Devo scegliere. >> dice tranquilla e il mio cuore corre veloce per la paura. Non sono mai stata brava a difendermi, mamma dice che non è nel nostro dna, e non sa quanto invece vorrei che ci fosse in questo momento. Sento le mie gambe pesanti, non riesco ad alzarmi.

<< Perché ce l'avete con me? >> provo a chiedere. Se il tempo passa, l'intervallo finisce e i ragazzi torneranno dentro così le due non potranno farmi niente.

<< Davvero non lo sai? >> mi domanda la ragazza che mi ha fatto lo sgambetto.

<< A scuola fate quasi finta di non conoscervi e poi, appena credete che nessuno vi guardi, vi abbracciate. Non siamo mica stupide! YoungBae dice di non volere una ragazza perché non vuole distrazioni con il suo debutto, ma ormai sappiamo che è a causa tua. Vediamo se gli piacerai ancora con uno sfregio sul viso. >> dice l'altra terminando di parlare con un ghigno sulle labbra.

Ho appena il tempo di coprire il viso con le braccia, quando un calcio mi colpisce. Il braccio mi fa male, è rosso e gli occhi iniziano a gonfiarsi. Perché riesco ad essere dura solo con YoungBae e non davanti al reale pericolo? Stringo i pugni e mi preparo a ripararmi dal prossimo calcio che arriva poco dopo, ma, senza che abbia il tempo di incassare il colpo, me ne arriva uno alle spalle dall'altra ragazza. Mi proteggo istintivamente la testa quando arrivano altri due calci e altri due ancora. Finalmente, da qualche parte dentro di me, trovo la forza di alzarmi, ma vengo buttata di nuovo a terra con violenza e mi arriva un altro calcio, questa volta sul fianco. Credo di non essere in grado di sopportare oltre, ogni calcio mi viene dato con più forza e sento tutto il corpo dolorante. Sulle mie guance iniziano a cadere le lacrime. Mi stanno picchiando per qualcosa che non ho fatto. Non sono io la causa per cui YoungBae le respinge. Siamo stati cresciuti come fratelli e non ho mai pensato ci fosse qualcosa di male nel nostro arrivare insieme a scuola o nel suo aspettarmi all'uscita. Per me è la normalità, è sempre stato così. L'ennesimo calcio mi risveglia dai miei pensieri. La ragazza dietro di me mi afferra i capelli tirandoli all'indietro e costringendomi ad alzare la testa.

<< Cosa possiamo fare a questo bel visino? >> dice mentre l'altra mi guarda soddisfatta.

<< Guarda che faccia spaventata che ha la ragazzina >> se la ride la ragazza difronte a me. Mi tiene il viso alto con una mano mentre un altro calcio arriva ancora sulla schiena facendomi chiudere di riflesso gli occhi e questa volta urlare tutto il mio dolore.

<< Che cazzo fate?? >> sento in lontananza. Quella voce la riconosco, come potrei non riconoscerla. In un attimo sono libera. YoungBae corre verso di me dalla fine del corridoio. Si butta a terra tastandomi il viso e il corpo nervosamente scusandosi ogni qual volta sul mio viso compare una smorfia di dolore quando tocca le parti in cui mi hanno colpito. << Le ammazzo! >> esclama arrabbiato alzandosi forse per rincorrerle, ma lo fermo prendendogli un braccio. Scuoto la testa, non voglio che si metta nei casini a causa mia.

<< Yo.. YoungBae, ti prego, non andare >> dico a bassa voce guardandolo negli occhi, quegli occhi che vedo arrabbiati e preoccupati allo stesso tempo. Si abbassa di nuovo e mi prende delicatamente il braccio per vedere come l'hanno ridotto. Sospira e mi guarda dolce.

<< Andiamo a parlare con il preside. Poi ti porto a casa. >> mi suggerisce aiutandomi ad alzarmi con un po' di difficoltà per il dolore.

<< Non voglio. Non deve saperlo nessuno, ti prego! >> esclamo. Mi fissa contrariato, lo so che non approva, neanche io approverei, ma resta lì con me a cercare di capire quanto e dove mi fa male.

<< Perché ti hanno ridotta in questo stato? >> mi domanda e non voglio dirgli che è perché credono che ci sia qualcosa tra di noi. Vedo il suo sguardo preoccupato e non immagino nemmeno come potrebbe stare sapendo che c'entra lui con questo.

<< Non lo so. >> mi limito a rispondergli e lui non indaga, forse capisce che non ho voglia di parlarne. In un attimo mi trovo stretta tra le sue braccia e le lacrime tornano a scorrere. Mi accarezza la schiena e sospira rumorosamente. La campanella suona sancendo la fine dell'intervallo. Ci allontaniamo, lo vedo sfilarsi il maglioncino e passarmelo.

<< Metti questo, almeno non si vedranno i lividi sulle braccia. >> mi dice dolce aspettando che io mi infili il maglioncino che mi sta troppo largo. << Dopo scuola andiamo a comprare una pomata o qualsiasi cosa possa esserci utile. Riesci a resistere per qualche ora? Posso portarti subito via. Basta che me lo dici e io vengo con te. >> mi dice guardandomi negli occhi con il viso vicinissimo al mio. Annuisco e lui mi sorride. << Ti accompagno in classe? >> chiede e io non so cosa rispondere. Vorrei tanto lo facesse. Ho paura di rincontrare di nuovo quelle ragazze, o che mi stiano aspettando dietro l'angolo, ma non voglio che mi vedano ancora con lui. Questo mi spaventa ancora di più.

<< No, grazie. Ci vediamo dopo. >> rispondo con il volto basso. Ho come l'impressione che mi si possa leggere in faccia il motivo del rifiuto.

<< Hey.. >> mi chiama mentre mi allontano. Mi volto e lui mi sorride. << Ci pensa il tuo YoungBae a te! >> esclama facendomi l'occhiolino e correndo via. Mi viene spontaneo sorridere.

 

Entro in classe consapevole che dovrò rispondere alle domande di SeRi. << Ma si può sapere dove sei stata? >> mi domanda dandomi una leggera gomitata sul fianco che fa irradiare un dolore lancinante in tutta la zona adiacente. Respiro per evitare di urlare dal dolore.

<< Scusa, mi sono fermata a parlare con una ragazza e il tempo è volato! >> invento e provo anche a forzare un sorriso. Sembra che mi stia credendo e prendo il mio libro di matematica in attesa della professoressa. Questa volta non riesco a concentrarmi sulla lezione. Penso e ripenso a quello che è successo per il corridoio. Tremo al solo ricordo. Poi l'arrivo di YoungBae e le ragazze che scappano. Iniziavo ad avere davvero paura che sarebbe finita molto peggio. Il mio braccio sembra essere ridotto davvero male per non parlare del mio fianco sinistro. Come hanno potuto pensare che sono la causa del rifiuto di YoungBae? Come possono arrivare a picchiare qualcuno per un ragazzo? Non so neanche chi sono quindi non posso evitarle neanche se volessi.

I miei pensieri vengono interrotti da un bigliettino che atterra sul mio banco. Me lo manda SeRi. -E quel maglioncino come lo giustifichi? È grande per essere tuo.- c'è scritto. La guardo e mi fa cenno di rispondere sul foglio.

-Avevo freddo e sono scesa a prendere il maglioncino nell'armadietto. Credo di averlo confuso con quello di mio fratello.- rispondo e spero che se la beva.

-E quindi ora tuo fratello sta stretto nel tuo?- mi rimanda il biglietto e sorrido nell'immaginare il mio fratellino già altissimo con il mio striminzito maglioncino color crema.

-Probabile che stia senza. O forse il piccolo perfetto JiHoon ne ha uno di scorta nell'armadietto. Lui pensa a tutto.- scrivo per evitare che all'uscita veda mio fratello con il suo maglioncino e metta in dubbio le mie parole.

-Hey "pecora nera" non prendertela con lui solo perché è più intelligente di te!- scrive e la vedo nascondersi per ridere. Sa quanto odio essere definita la pecora nera della famiglia. Tutti hanno le loro abilità e io sono l'unica che sente di non avere niente di speciale: mio fratello maggiore, Christian, ha l'ammissione alla migliore scuola di medicina del paese; mio fratello minore, JiHoon, a quindici anni è già un mago dell'economia e delle finanze di cui è presidente dei club scolastici; mio padre,che tutti conoscono come Top, è un cantante famoso a livello internazionale e ora ha avviato uno studio di design; e per finire mia madre, Pamela, che ha aperto una galleria d'arte dove espone le sue opere. Poi ci sono io che me la cavo in tutto senza eccellere in niente di particolare.

-Ti odio!- le rispondo tornando a prestare attenzione alla professoressa.

Alla fine della giornata scolastica, Minjee ci saluta e ci da appuntamento a stasera, mentre SeRi si mette d'accordo con le altre sull'ora precisa in cui vederci fuori scuola nel pomeriggio. Ricordo che devo andare in farmacia con YoungBae a comprare qualcosa per il dolore. Non posso dirlo a SeRi, ma devo inventare una scusa. Appena hanno trovato un accordo, viene da me a informarmi sull'orario. < < Allora.. Dicono 15.30 qui davanti e poi andiamo insieme al negozio che conoscono loro, ok? >> mi informa prendendomi sotto il braccio dolorante per uscire dalla classe. Stringo i denti e mi sforzo di sorriderle ancora.

<< SeRi.. >> la chiamo. Devo dirle che non posso, non resisterei per ore senza mettere qualcosa su questi lividi. << Oggi non credo di farcela. Sono a pranzo da zia B e non mi sembra carino andare via subito dopo pranzo. >> le dico. Lei mi guarda. Chissà cosa pensa.

<< E va bene. Vado solo io, ma lo faccio solo per lasciarti da sola con il principino. Rendimi orgogliosa di te! >> risponde contenta. Mi blocco per le scale ma poi riprendo a camminare quando sento il dolore che provo quando mi tira il braccio per camminare. Tutti pensano che ci sia qualcosa tra me e YoungBae, perché? E se non mi crede la mia migliore amica come possono credermi delle sconosciute?

<< Ma quando capirete che non c'è niente tra di noi? >> sbotto uscendo sul cortile.

<< Quando sarai convincente. >> mi risponde allontanandosi e facendomi l'occhiolino appena il suo radar avverte la presenza di YoungBae a distanza ravvicinata.

Mi avvicino a lui che si stacca silenziosamente dal muretto e inizia a camminare verso la fermata. Quando sto per andare verso il bus che si è fermato davanti a noi, mi tira per un braccio facendo attenzione a non farmi male. << Non andiamo a casa? >> gli domando mentre guardiamo il bus ripartire e allontanarsi da noi.

<< No. >> mi risponde iniziando a camminare nella direzione opposta. Dove sta andando?

<< YoungBae, aspetta! Dove vai? >> gli urlo rincorrendolo per quanto mi è possibile.

<< Non correre. >> dice tranquillo fermandosi per aspettarmi. << Andiamo in farmacia. Non possiamo andare a casa mia con il tuo braccio conciato il quel modo. Hai il mio maglioncino, ma credi che mia madre te lo lascerà tenere? Sai quanto è impicciona quando ci si mette! >> mi spiega e mi accorgo che ha ragione. Sicuramente si chiederebbe perché indosso il maglioncino di YoungBae e non potrei di certo raccontarle quello che è successo perché correrebbe a dirlo a mia madre.

Non so da quanto tempo stiamo camminando, ma finalmente lui si ferma. << Aspettami qui. Entro a comprare qualcosa e torno. >> mi dice prima di attraversare la strada ed entrare nella farmacia. Torna poco dopo con un sacchetto in mano. << C'è un parco poco distante da qui. Vuoi andarci? Almeno stiamo più riparati. >> propone e gliene sono grata. Non voglio che ci vedano insieme.

<< Possiamo fermarci a comprare qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame. >> chiedo. Sento il mio stomaco brontolare e ho davvero bisogno di metterci qualcosa dentro. Lui annuisce e si guarda intorno, poi mi fa cenno di attraversare. Entriamo in un piccolo market. Tiene il cestino nel quale mettiamo due scatole di ramen istantaneo e qualche stuzzichino e ci avviamo alla cassa.

<< Un conto unico? >> chiede la commessa.

<< Si. >> << No. >> diciamo all'unisono lasciando la commessa indecisa sul da farsi, ma lui le ripete di “si” e la signora procede.

<< YoungBae! >> lo rimprovero mentre tira fuori dalla tasca il portafoglio e paga. << Scusi, mi può dire quanto gli devo? >> chiedo poi alla signora che guarda YoungBae in faccia. Lui scuote la testa e lei sorride dandogli lo scontrino in mano. Lui lo straccia subito dopo e lo butta dentro il secchio appena fuori dal market. << YoungBae! >> ripeto e lui si volta con la testa piegata di lato sospirando.

<< Puoi lasciarmi fare per una volta? >> mi chiede esasperato e io mi sento improvvisamente piccola piccola. Abbasso lo sguardo e lo sento sorridere. Con una mano mi preme la testa verso il basso scompigliandomi i capelli e poi come al solito mi mette un braccio intorno alle spalle e mi trascina.

Un paio di minuti dopo varchiamo l'entrata del parco di cui parlava poco fa. Ci sono delle alte siepi ai lati della strada sterrata che stiamo percorrendo. << Vieni. >> mi dice prendendomi per mano e facendomi passare attraverso la siepe. Dall'altra parte si apre un giardino al cui centro si erge un gazebo in legno. Ci sono delle panchine lungo il perimetro del giardino, ma YoungBae decide di andare all'interno del gazebo dove crede che saremo più riparati. Ci sediamo a terra con la schiena poggiata sulle assi di legno che lo circondano.

<< Come conosci questo posto? >> gli domando. Non è da lui venire in un posto così romantico. Lui è il tipo che gira con le cuffie nelle orecchie e pensa solo al rap, non quello che va in giro per i parchi.

<< Ci venivamo ogni tanto da piccoli. Non ricordi? Ci portava mia madre qui. >> dice sorridendo. << Lì c'era il passaggio tra le siepi ma ora è coperto e non viene più nessuno. >> aggiunge indicando un punto della siepe. << Non ricordi proprio niente. Mi chiedo a cosa ti serva una testa se non la usi. >> scherza premendomi un pugno sulla testa ridendo.

<< YoungBae!! >> urlo e lui smette aprendo la busta del market per passarmi il mio ramen.

<< Mangiamo e poi pensiamo alla pomata. >> dice e io annuisco.

Non parliamo mentre mangiamo, ma lo vedo pensieroso. Forse aveva da fare e si è ritrovato quasi costretto a stare con me. << Scusa se ti sto facendo perdere tempo. >> dico posando le bacchette all'interno del contenitore. Il cibo non vuole saperne di scendere con questo pensiero in testa, il mio stomaco è chiuso forse ancora a causa dello spavento e non credo che si aprirà presto.
<< Non mi stai facendo perdere tempo. Sto mangiando come avrei mangiato a casa. Mangia prima che si raffreddi. >> dice tranquillo finendo poco dopo la sua porzione.

<< Vuoi? >> gli domando allungandogli il mio ramen che quasi non ho toccato.

<< Dovresti mangiare. Non tolgo da mangiare alle ragazzine affamate. >> scherza infilando le bacchette nel mio contenitore e portandomi quello che riesce a prendere all'altezza della bocca. << Fai "aaaaa". >> ride.

<< Smettila! Non sono una bambina. Mangio da sola! >> metto il muso senza riuscire ad essere del tutto convincente visto che scoppio a ridere subito dopo e lui dopo di me.

<< Vediamo questo braccio come è diventato. >> mi dice una volta che ho finito di mangiare, anche se controvoglia. Alzo la manica e lo trovo più rosso di prima, violaceo in alcuni punti. << Non è meglio se andiamo a farti fare una visita? >> mi domanda preoccupato passando piano il pollice sulla pelle livida.

Prende la pomata, la apre e ne mette un po' sul braccio. << Posso fare io. >> dico seria ma lui non mi ascolta iniziando a massaggiare la zona. La pomata è fresca e mi da sollievo. Le sue dita sono delicate, è sempre attento a non farmi male e questo suo lato mi è nuovo ma mi piace. Mi ritrovo ad osservare non più il braccio, ma lui e come fa attenzione a quello che sta facendo.

<< Dove altro ti fa male? >> mi chiede.

<< Faccio io! >> esclamo imbarazzata. Non posso continuare a farmi massaggiare da lui.

<< SoYoung, non devo ripeterti che ti ho visto mezza nuda, vero? Non dovresti vergognarti di me. Ti sto solo mettendo un po' di pomata.. Respira! >> so che lo dice per rilassarmi ma non riesco a non pensare che devo alzarmi la camicia davanti a lui. Per quanto lui dica che avermi visto in costume è la stessa cosa, almeno per me non lo è. << Dove ti fa male? >> incalza e la voce mi muore in gola. << SoYoung! >> mi rimprovera e cedo indicandogli la schiena. Sento che si rilassa e mi sfila la camicia da dentro la gonna. Stringo le gambe per l'imbarazzo mentre la sua mano percorre la mia schiena. Mi sfiora il reggiseno e lo sento schiarirsi la voce. << Scusa. >> dice piano e io non rispondo ma faccio un verso di assenso. << Altro? >> chiede e gli indico timidamente i fianchi. Lo sento respirare rumorosamente << Giuro che vorrei farle fuori! >> ringhia appena finisce di depositare la pomata e ricoprirla con delle bende per evitare che mi si sporchi la divisa. << Guarda cosa ti hanno fatto... >> dice poi con la voce spezzata. Mi volto a guardarlo e lo vedo abbassare lo sguardo. << Ho promesso a Christian che avrei badato io a te e succede una cosa del genere. Come puoi chiedermi di stare zitto? Voglio che paghino per questo! >> urla per poi mettermi una mano dietro la nuca e avvicinarmi al suo corpo dopo aver visto la mia espressione impaurita. << Scusa.. È che non capisco il motivo. Non sei il tipo che da fastidio a qualcuno. Perché se la sono presa con te? >> mi domanda e non gli rispondo, di nuovo. Non ho una scusa pronta e non gli dirò la verità, soprattutto non ora che pensa che sia successo perché non è stato in grado di proteggermi come pensa che avrebbe dovuto.

<< Non puoi lasciar stare? >> gli chiedo. La mia sembra quasi una supplica. Lui si passa una mano sul viso più volte, non come fa quando si sveglia, è nervoso. Getta la testa all'indietro espirando rumorosamente.

<< Perché vuoi lasciargliela passare liscia? >> domanda prendendomi ancora una volta il viso tra le mani con uno sguardo indagatore. E adesso cosa gli rispondo? E lui cosa sta cercando di vedere nei miei occhi?

<< Perché ho paura! >> rispondo di getto. Non brillo per il mio coraggio e come scusa può andare.

<< Ci sarò io se dovesse succedere ancora. >> mi rassicura e io so che dice sul serio, lo vedo nei suoi occhi, ma non posso metterlo in mezzo.

<< Potresti non esserci. In fondo oggi non c'eri... >> non capisco perché ma mi viene da piangere. Ok, forse lo so. Lo sto facendo sentire in colpa quando di colpe non ne ha. Non è né colpa mia né colpa sua se ci conosciamo da sempre. Lo vedo abbassare lo sguardo e allontanarsi da me. Non è quello che volevo. Le lacrime iniziano a cadere e non riesco a fermarle. È seduto sulle scale del gazebo con i gomito poggiati sulle ginocchia, la testa bassa e le mani dietro la nuca. Lo odio da anni e allo stesso tempo è la persona con cui mi sento più a mio agio, passa il tempo a fingere di ignorarmi e poi è sempre dietro l'angolo pronto a venire in mio soccorso, eppure l'ho ferito, perché so che l'ho fatto.

<< Quando sei più calma andiamo a casa. Tra poco verrà a prenderti tua madre e io ho da fare. >> dice prendendo il cellulare dalla tasca della divisa. 



Sera! VI chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma il wifi del mio modem è andato e, senza connessione, il mio pc diventa ogni giorno meno attraente e solo la notte il fisso di mia madre si libera lasciandomi concentrare nelle poche ore notturne quello che di solito facevo nel corso della giornata. Appena mi adatterò a questo nuovo modo (o appena mamma non si decide a compare un nuovo modem) proverò comunque ad essere più o meno puntuale con la pubblicazione delle storie. Vale sia per questa che per l'altra originale che sto ancora finendo di scrivere in questo momento e che ho abbandonato per un attimo per non farvi aspettare troppo per entrambe. :D 
Non che debba necesariamente interessarvi tutto questo, ma volevo spiegarvi che non vi sto snobbando.. 
Ora corro a finire di scrivere l'altra, così magari stasera riesco a pubblicare anche quella! 
Alla prossima :D 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



Be my star 2

4


Sono sul mio letto. Penso e ripenso allo sguardo di YoungBae quando credo di avergli fatto capire di non fidarmi delle sue parole. Abbiamo camminato distanti fino alla fermata, lui davanti e io dietro, anche se lo vedevo fermarsi ogni volta che io rallentavo per il dolore. Anche sul bus si è seduto distante da me e questa volta non perché non ci fossero i posti. Mantiene le distanze. Tolgo la divisa e tocco le garze che mi ha messo YoungBae. È stato così dolce e premuroso con me ed io l'ho ferito. Indosso un maglioncino e mi stendo di nuovo sul letto. Tra qualche ora verrà SeRi per andare alla festa e io non ne ho proprio voglia.
La porta della mia cameretta si apre ed entra mia madre. << Guarda qui! Poi dì che papà ti vuole più bene di mamma! >> esclama mostrandomi un vestito che ha comprato apposta per me. << Ti piace? >> mi domanda, ma poi diventa subito seria. << Cos'hai? >> chiede. Ma come fa? << SoYoung, se c'è una cosa che hai preso da me, è che guardandoti in faccia si capisce subito se qualcosa non va. Non siamo fatte per mascherare i nostri sentimenti. Vuoi dirlo alla tua mamma? Sai che puoi dirmi tutto quello che vuoi, vero? >> sento dalla sua voce che è sincera ma non posso dirle tutto. Mi limiterò all'essenziale.
<< Ho litigato con YoungBae >> dico e mi trovo i pugni stretti.
<< Invitarlo per un po' di gelato e un film come facevate quando eravate piccoli non basterà, eh? >> domanda e io scuoto la testa. Si avvicina e mi abbraccia fortunatamente senza stringere troppo dove mi fa male. << Vedrai che tu e YoungBae farete pace. Non vi tenete mai il muso per più di mezza giornata. Perché stavolta dovrebbe essere diverso? >> mi sorride << E poi stasera hai una festa e non puoi assolutamente andarci triste. YoungBae è un maschio, si dimenticherà presto di questo litigio.. La festa invece non tornerà! E poi io mica sono andata in giro per negozi per niente! >> è allegra e contagiosa, tanto che mi ritrovo a ridere anche io mentre mi racconta della gente strana che ha incontrato durante lo shopping.
Qualche minuto prima dell'arrivo di SeRi sono pronta. Indosso il mio bel vestito nuovo, nero, fortunatamente a maniche lunghe con uno scollo non troppo profondo sulla schiena e che mi copre abbastanza le gambe e anche le bende. Metto i tacchi anche se ogni tanto camminare mi fa male. Scendo in salotto con il mio cappotto bianco lungo.
<< Dove vai? >> mi chiede papà appena mi vede entrare in sala con il cappotto.
<< A una festa >> rispondo tranquilla. Credevo che mamma gliene avesse parlato.
<< Mia figlia di diciassette anni ad una festa? >> urla ma non è arrabbiato, forse sconvolto.
<< Ora non fare quello che si scandalizza. Devo ricordarti dove ci siamo conosciuti noi? >> gli domanda mamma facendomi l'occhiolino. << E poi è un compleanno. Sono a casa di una sua compagna di classe >> aggiunge.
<< In una casa può succedere di tutto e comunque tu avevi ventitré anni quando ci siamo conosciuti, non diciassette! >> puntualizza e inizio a vedere sfumare l'idea di divertirmi senza pensare a YoungBae.
<< Con chi vai? E chi c'è a questa festa? >> domanda poi a me. Eccolo il terzo grado di cui parlano tutte le mie amiche e che io ho scampato, almeno fino ad ora.
<< Vado con SeRi. Ci accompagna suo fratello. La festa è della nuova arrivata quindi credo che ci saranno poche persone e tutte della scuola >> mento. In realtà non ho idea di chi e quanta gente ci sarà ma di certo non posso dirlo a papà che proprio stasera si è messo a fare il padre apprensivo. Il campanello fortunatamente suona e corro fuori prima che possa cambiare idea.
Arriviamo davanti casa di MinJee e tutto sembra calmo. Suoniamo ma, appena la porta si apre, ci troviamo catapultate in un altro mondo. Luci di ogni colore, musica altissima, gente che balla in ogni posto possibile, che sia un tavolo o anche il banco dell'angolo bar, coppie appartate in ogni angolo della casa e alcool, soprattutto alcool.
<< Che figata! >> esclama SeRi mentre io mi sento decisamente fuori posto. << Andiamo a ballare dai! >> mi dice trascinandomi in mezzo agli altri a ballare.
Dopo qualche minuto già non riesco più a stare con la musica talmente alta da perforarmi i timpani e i tacchi che mi fanno provare ogni genere di dolore. Urlo a SeRi che vado a prendere un po' d'aria visto che in questa stanza sembra non essercene e mi ritrovo di nuovo all'ingresso. Vedo scendere MinJee dalle scale. << SoYoung, siete arrivate finalmente! >> mi dice abbracciandomi. All'inizio non ero riuscita a riconoscerla tutta truccata.
<< Si ma qui in mezzo non riuscivamo a trovarti >> spiego. Chissà da dove esce tutta questa gente.
<< Si so che siamo molti, ma ho invitato gli amici della vecchia scuola e ci siete anche voi della nuova. Non mi sono resa conto di quanta gente avessi invitato finché non vi ho visti tutti qui >> si giustifica ma a me sembra più che altro soddisfatta. Si guarda intorno e poi si scusa dicendo di dover andare a salutare altri amici. Resto di nuovo da sola, ma almeno libera di andare a respirare aria vera. Entro in cucina e, sedendomi sul bancone della cucina, apro la finestra. Respiro a pieni polmoni trovando finalmente sollievo dal dolore. << La mia sorellina non è il tipo da feste chiassose? >> sento non molto lontano da me. Alzo lo sguardo e vedo mio fratello Christian.
<< E tu che ci fai qui? >> gli domando sbattendo un paio di volte gli occhi per essere sicura che sia proprio lui.
<< Sono venuto con YoungBae. Non gli andava di venire da solo e siamo venuti insieme. Però ci siamo persi appena arrivati ed eccomi qui >> mi spiega passandomi una bottiglia di birra. << Una e ti diverti. Di più e ti penti >> mi dice prima di uscire dalla cucina per andare chissà dove, forse a divertirsi, non come la sorella asociale che si ritrova che si sente più a suo agio in una cucina al buio. Resto seduta a bere la mia birra. Sfilo i tacchi che iniziano a farmi male anche ai piedi e li poggio sul bancone della cucina vicino a me. Sento aprire violentemente la porta e un ragazzo entra spingendo una ragazza contro il frigo. Si baciano, si toccano, si spogliano. Ok, non penso di dover e voler vedere di più. Esco di lì e torno tra la gente. Possibile che quei due non mi abbiano vista? Mi avvicino alle scale e sono sicura di vedere YoungBae chiudersi dentro una stanza. Con chi? Provo a chiedermelo ma la mia testa non vuole aiutarmi a dare una risposta alle mie domande. Resto sulla scala. Non capisco il motivo, ma ho il bisogno di sapere cosa succede in quella stanza e, se non posso saperlo, almeno voglio sapere con chi è entrato. Non dovrei essere curiosa, vero? Eppure lo sono perché ho paura che possa essere una delle ragazze che mi hanno picchiata oggi e che lui lo faccia per me. Forse il mio è un pensiero troppo egocentrico ma preferirei questa a qualsiasi altra ipotesi. Siamo sempre stati io, lui e Christian e ho paura a rompere questo nostro equilibrio.


Sono seduta sulle scale da quanto? Cinque? Dieci minuti? Mezz'ora? Non lo so. Continuo a guardare quella porta sperando di vedere YoungBae uscirne da solo. Ogni tanto qualcuno mi passa vicino per andare al piano superiore a fare chissà cosa. Qualcuno mi ha anche proposto di unirmi, ma ho declinato l'offerta con molto piacere.

La birra è finita da un pezzo e non mi sembra il caso di tornare in cucina a prendermene un'altra. Quei due ancora non sono usciti e non entrerò di certo lì. Passo e ripasso l'indice sulla bocca della bottiglia di birra che ho lasciato sullo scalino mentre valuto l'idea di andare a cercare SeRi per provare davvero a divertirmi. Aspettare YoungBae e dirgli che mi dispiace o buttarmi nella mischia? La mia domanda trova una risposta nel momento in cui SeRi viene verso di me.

<< Hey! Che ci fai qui? È l'unica parte della casa in cui non c'è nessuno che festeggia. Non siamo venute per divertirci? >> mi domanda poggiata al passamano con un braccio che tiene la testa e l'altro che pende verso l'interno della scala. È euforica e sudata. Deve aver ballato fino ad ora.

<< Sto aspettando una persona. Voglio chiarire una questione >> le rispondo. Nel momento in cui l'ho vista, non stavo pensando che avrei voluto scatenarmi con lei, pensavo a YoungBae. Chiarire con lui è la mia priorità ora. Sapere che tra noi niente è cambiato, è questo quello che voglio. Stiamo insieme quasi tutti i giorni e non voglio che ci sia imbarazzo tra di noi. E voglio ringraziarlo, per davvero, per non aver detto niente a nessuno e per esserci stato. Guardo di nuovo verso quella porta che non sembra volersi aprire.

<< YoungBae? >> mi domanda. Come lo sa?

<< Perché pensi a lui? >> le chiedo.

<< Non so.. hai la faccia da YoungBae >> mi dice tranquilla e forse anche un po' brilla staccandosi dal passamano per fare il giro intorno alla scala e arrivare proprio davanti a me. << Già, proprio la faccia da YoungBae! >> esclama poi con le mani giunte dietro la schiena.

<< Quale sarebbe la faccia da YoungBae? >> chiedo perplessa.

<< Quella che hai, quella che sembra che dica sempre 'YoungBae sono qui per te'!! >> esclama ridendo.

<< Io non ho la faccia da YoungBae!! >> mi ribello. YoungBae sono qui per te? Che razza di faccia sarebbe?

<< Si, come dici tu >> mi da il contentino. << Comunque sono venuta a cercarti perché volevo informarti che ho conosciuto un ragazzo troppo bello. Domani esco con lui e volendo ha un amico per la mia migliore amica asociale. >> aggiunge guardandomi con la sua espressione antipatica, quella che il giorno in cui l'ho conosciuta mi aveva portato ad odiarla.

<< Non esco con qualcuno che non conosco >> dico secca. Lei sorride come se già sapesse che avrei risposto in questo modo.

<< Non esci con qualcuno che non sia YoungBae >> mi corregge e sa quanto, in questo momento, vorrei metterle le mani al collo e stringere forte.

<< La devi smettere! >> la rimprovero.

<< Ok, però è divertente farti arrabbiare. Se il principino non arriva, non restare tutta la sera qui. Promettimelo! >> dice e so che non se ne andrà finché non glielo avrò promesso. Allunga il mignolo verso di me in attesa che io lo stringa con il mio.

<< Te lo prometto. >> le dico allungando il mio mignolo che lei si affretta ad afferrare con il suo prima che io cambi idea e, soddisfatta, torna nel casino e dal bel ragazzo che ha conosciuto suppongo.

Gliel'ho promesso, ma non so se ne sarò capace. Non sto aspettando qualcuno che non so dov'è o se c'è. Lui è in quella stanza e prima o poi dovrà uscirne.

Resto ancora una volta da sola, seduta sulle scale. È un'attesa senza fine e mi sta venendo anche sonno. Sto per arrendermi, quando sento il rumore della porta che si apre. Mi tremano le gambe, non so neanche cosa gli dirò. Ho passato così tanto tempo su queste scale e non ho neanche pensato a cosa voglio dirgli. Mi volto verso la porta e lo vedo. Faccio per alzarmi tenendomi al passamano visto che mi fanno male i fianchi, ma dietro di lui esce un'altra persona che riconosco come MinJee. Lei si sta sistemando il vestito, lui si rimette la giacca. Mille pensieri mi passano per la testa, mille spiegazioni, ma visto quello che succede in questa casa stasera tutti i pensieri si concentrano su una soluzione. Capisco di avere ragione quando lei lo prende per i passanti dei pantaloni e lo tira verso di sé baciandolo. Provo a nascondermi come posso dietro la scala ma per la fretta di spostarmi urto la bottiglia che cade rotolando sul pavimento. Mi viene spontaneo scappare, non voglio che mi vedano lì e mi addentro nella stanza tutta musica e niente ossigeno correndo per quanto mi è possibile.




Buonasera! Mi scuso di nuovo per il ritardo, ma non avevo calcolato la sessione d'esame.... 
In questo capitolo la dolce SoYoung si ritrova davanti una scena che forse non avrebbe mai voluto vedere. Riuscite ad immaginare cosa succederà? 
Per ora vi saluto, con la promessa di pubblicare circa ogni dieci giorni. :D 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***




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Mi faccio spazio fra tutti i ragazzi che ballano e si divertono. Mi avvicino al tavolo e prendo un'altra birra. "Di più e ti penti" dice mio fratello. Beh, in questo momento io la vedo più come "Di più e non ci pensi" ed è di questo che ho bisogno in questo momento. Non pensare. Non pensare che il motivo per cui respinge tutte è lei, che tutti credono che sono io e invece è lei. Non pensare che io credevo di sapere tutto di lui quando in realtà non sapevo le cose più importanti. Non pensare che io, lui e mio fratello non siamo più un trio e che forse non lo siamo mai stato. Non pensare che volevo ringraziarlo e invece ora l'unica cosa che voglio è che non mi rivolga più la parola. Due piccioni con una fava. Mi tolgo di mezzo lui e le ragazze di oggi mi lasceranno in pace. Non mi servirà più la sua protezione, non farò più tardi a scuola per andare a svegliarlo.

Tra la folla riesco a trovare SeRi. È seduta su un divanetto con altri ragazzi e ragazze. << SoYoung! >> mi chiama agitando in aria la mano per farsi notare. Mi avvicino e la vedo sorridere. Che amica che sono. Siamo venute insieme e l'ho lasciata da sola perché volevo chiarire con qualcuno che non merita il mio tempo. Almeno però ha fatto amicizia e ha rimediato un'uscita. << Sono sorpresa! Pensavo che lo avresti aspettato in eterno! >> esclama mettendosi a sedere su un ragazzo per farmi posto. Mi presenta i compagni dell'ex scuola di MinJee che ha conosciuto e mi stupisco nel notare che sono molto simpatici e alla mano. Raramente mi sono trovata da subito bene con persone nuove, mentre con alcuni di loro mi viene davvero facile.

<< Tu sei la ragazza di YoungBae, giusto? >> mi chiede una delle ragazze. Ecco e per fortuna che sono venuta qui per distrarmi.

<< Assolutamente no! Ci conosciamo da sempre perché i nostri genitori si conoscono ed è il miglior amico di mio fratello. Tutto qui >> rispondo ed è la verità, oggi più che mai.

<< Sei così vicina a un ragazzo che sta per debuttare in un gruppo. Diventerai famosa anche tu se ti vedranno spesso con lui >> dice un'altra con un po' di invidia. Lo sento dal tono della sua voce.

<< Debutta lui. Io cosa c'entro? E poi non ci tengo a diventare famosa. Voglio starmene tranquilla >> rispondo sperando che la smettano di parlare di lui. Non mi piacciono gli interrogatori e questo ne ha tutta l'aria.

<< MinJee segue il training di YoungBae dal primo giorno. Appena ha scoperto che scuola frequentasse, ha subito cambiato istituto. Non mi stupisco se riuscirà a conquistarlo ora che so che non ha una ragazza >> interviene la ragazza di prima che credo si chiami MinAh.

<< Se ci riesce. YoungBae non cede facilmente. Ha rifiutato anche la ragazza più bella dell'istituto >> li informa SeRi che non ha visto quello che ho visto io poco fa.

<< Non è detto che non ci riesca >> sbotto io sotto lo sguardo perplesso di SeRi che so che appena possibile mi chiederà spiegazioni.

Continuiamo a parlare e fortunatamente di altro. Ci chiedono se domani dopo scuola abbiamo da fare e se vogliamo uscire con loro. Noi accettiamo volentieri anche se io dovrò tornare a casa presto perché la sera c'è la mostra dei nuovi lavori di mamma e non posso non andare. Non ne manco una fin da piccola.

 

È tardissimo quando il fratello di SeRi torna a prenderci prima di tornare a casa. Sono stanchissima e mi fa male tutto, ma sono divertita. Passare del tempo con quei ragazzi mi ha fatto bene.

Entro in casa e sembra che non ci sia nessuno se non mio fratello JiHoon. Lui non esce se non strettamente necessario, ma passa il tempo a costruire il suo futuro impero finanziario. Mamma e papà devono essere andati a cena fuori. La porta della loro stanza è aperta e loro non sono dentro. Anche la porta della camera di Christian è aperta e questo mi fa pensare che lui e YoungBae devono essere ancora alla festa.

Entro nella mia stanza e mi tolgo il vestito lanciandolo sul letto. Tolgo le bende per mettere di nuovo la pomata e mi tornano in mente i gesti delicati di YoungBae mentre mi stendeva la pomata sulla schiena e sui fianchi, il suo imbarazzo quando mi ha sfiorato involontariamente il reggiseno e il suo sguardo preoccupato alla vista dei miei lividi. Stendo una generosa quantità di pomata con qualche difficoltà e avvolgo nuovamente la mia pelle nelle garze per poi infilarmi il pigiama e mettermi sotto le coperte.

La mattina mi sveglio e mi sento rigenerata. I lividi fanno ancora un po' male al tatto, ma tutto sommato mi sento bene. Scendo a fare colazione e vedo mamma contenta di vederci tutti a tavola a mangiare insieme. Sono rare le volte in cui siamo tutti a casa. La domenica la signora Kang non c'è e a mamma piace cucinare per tutti noi visto che non può farlo spesso durante la settimana. Oggi, poi, è particolarmente eccitata per la mostra e mentre cucina la vedo occupata al cellulare con gli organizzatori dell'evento. Christian la sta aiutando mentre sfoglia il libro di anatomia cercando di memorizzare chissà cosa. Papà entra in cucina e corre a stampare un bacio sulle labbra di mamma. JiHoon scuote la testa, lui cosa vuole capirne di amore, e Christian sorride, per lui deve essere ogni giorno un sollievo vederli insieme visto che ha sofferto tanto quando era piccolo nel periodo in cui si erano lasciati.

Ci sediamo tutti intorno al tavolo. A mamma piace la colazione all'italiana e, se proprio deve aggiungere qualcosa, prepara dei pancakes da farcire con la Nutella. Prendo un pancake e lo cospargo di Nutella. Addento il primo pezzo e, quando sto per infilzarne un altro, non trovo più niente. Alzo lo sguardo e sia i miei fratelli che mio padre hanno le prove di quel furto ancora sulle labbra. << Mi avete scocciato! Da domani mangio laggiù! >> esclamo indicando l'altro capo del grande tavolo. Ridono tutti e alla fine contagiano anche me. Spalmo la Nutella su un altro pancake e lo metto nel piatto di papà. Faccio lo stesso per Christian e JiHoon.

<< Già che ci sei ne fai uno anche alla tua mammina preferita? >> mi domanda mamma sbattendo le ciglia. Papà dice che lo fa sempre quando vuole convincerci a fare qualcosa e ogni volta ci riesce.

A fine colazione è Christian a lavare i piatti costringendo mamma a rilassarsi per la mostra di questa sera, cosa che purtroppo non riesce a fare perché costretta a correre alla galleria per qualche problema con la ditta che deve montare gli espositori.

 

Il pomeriggio arriva troppo in fretta e SeRi viene a citofonare quando io mi sto ancora vestendo. Per fortuna riesco ad infilare la maglietta prima che mio fratello apra la porta. I lividi stanno lentamente scomparendo e in un paio di giorni sarà tutto un brutto ricordo, spero.

Ci incontriamo con gli altri davanti ad un bar che conosciamo tutti ed entriamo a prenderci qualcosa. La mia amica mi abbandona subito per sedersi vicino al ragazzo che ha conosciuto ieri sera, SeungWoo, lasciandomi in mezzo all'odiosa MinAh e a quell'amico che SeRi mi aveva detto che SeungWoo avrebbe voluto far uscire con la sua amica asociale, dunque io. Come ragazzo non mi dispiace, ma non posso neanche dire che sono pazza di lui avendolo visto appena mezza volta. È simpatico e scopro che si chiama HyunSeung. Sto ridendo molto con lui, tanto che dopo un po' iniziano a farmi male le guance.

Purtroppo si fa tardi per me, devo tornare a casa a prepararmi, e saluto tutti. HyunSeung si offre di accompagnarmi visto che anche lui deve andare via, ma gli sguardi e le espressioni dei suoi amici e di SeRi mi suggeriscono ben altro. Credo sia tutto programmato. Ucciderò SeRi per questo!

Mentre camminiamo verso casa, mi si avvicina sempre di più ma non mi sento a disagio. È come se ci fosse YoungBae vicino a me. Mi rattristo per un attimo pensando a lui e HyunSeung se ne accorge perché mi mette un braccio intorno alle spalle e si avvicina pericolosamente al mio viso. << Non dovresti mai essere triste. La tristezza non è un sentimento che si addice a una bella ragazza. Quello che ti rende triste non fa per te. Prendi solo le cose belle. Il resto non importa e non ti merita >> mi dice e per la prima volta vedo la sua espressione seria. Sorrido e annuisco anche se so che non sarò in grado di fare come dice. Sono geneticamente portata a interessarmi a tutto quello che mi fa del male, dice mamma, ma solo passando per il dolore troverò il modo di trovare del buono nel male. Mi è ancora complicato capire come succederà una cosa del genere ma vedendo quanto è felice non posso non crederle.

Davanti casa lo saluto e spero che vada subito via perché non voglio che papà lo veda e inizi a fare domande. Chiede il mio numero e non ho motivo per non darglielo, poi va via. << Non chiudere >> sento alle mie spalle e neanche mi giro per vedere chi è, so chi è. Cammino verso la porta, piano. Voglio vedere se mi dirà qualcosa. << Va meglio? >> dice a bassa voce, così bassa che lo sento appena. Annuisco guardando distrattamente il cellulare mentre entriamo in casa. Lui saluta e poi si avvia verso la stanza di mio fratello.

Ci prepariamo. Io arrivo per prima in sala. Sapendo di metterci tanto, ho iniziato a prepararmi molto prima degli altri. Vedo mio padre scendere nel suo vestito elegante, poi JiHoon e poi Christian e YoungBae insieme. Non l'avevo notato prima, ma anche YoungBae ha inaspettatamente messo un completo e, mi costa ammetterlo, ma gli sta davvero bene. Mamma è già in galleria. È tornata a casa solo per cambiarsi. Saliamo in macchina e mi ritrovo al centro, tra JiHoon seduto alla mia sinistra e YoungBae alla mia destra per stare dietro a Christian che è seduto accanto a papà. Posa il braccio sul sedile per stare più comodo. Vedo che mi guarda e mi sforzo di tenere lo sguardo fisso altrove. << Zio, ma da quando la piccola SoYoung può portare gonne così corte? >> domanda a mio padre. Mi sta guardando le gambe?

<< Perché guardi le gambe di mia figlia? >> chiede mio padre. Ecco papà, diglielo! Guardasse le gambe di MinJee se proprio deve guardare qualcosa!

<< Mi sistemavo i pantaloni e ho notato questa cosa. Non guarderei mai SoYoung in quel senso >> dice serio e in questo momento è come se qualcuno mi avesse buttato addosso un secchio d'acqua gelata. Non sono una ragazza anche io? Non mi vede in quale senso?

Continuo a pensare alle sue parole anche una volta arrivati alla galleria. Ho questi odiosi lividi sul corpo perché quelle due pazze pensano che io sia il motivo per cui lui rifiuta ogni ragazza che gli si dichiara e lui neanche mi vede "in quel senso"? Non so nemmeno perché mi da così fastidio.

<< Eccoti! Non si saluta più il tuo oppa preferito? >> sento alle mie spalle qualcuno che mi abbraccia. Mi volto di scatto e trovo Bobby, il rapper di un gruppo della stessa agenzia per cui lavorava mio padre. Mi hanno sempre detto che da piccola era l'unico che poteva prendermi in braccio senza che io iniziassi a piangere come una disperata, oltre alla mia famiglia, a zia B e zio JiYong. Ricordo ancora quanto mi piacesse e quanto mi piace ancora. Era giovane e adesso è un uomo bellissimo. Credo sia stato il suo sorriso dolce a piacermi di lui e ancora oggi non è cambiato.

<< Oppa!! >> urlo gettandomi alle sue braccia. Stringo forte quando vedo YoungBae guardarmi non poco lontano. Cosa si guarda adesso? Non mi vede "in quel senso" lui, quindi cosa vuole? In quale senso mi sta guardando?

<< Piccoletta, portami a fare un giro. Voglio fare un regalo alla mia bambina. Sta crescendo e vuole una cameretta da signorina, ha detto >> mi dice prendendomi per un braccio e avviandosi verso i nuovi lavori.

<< Ce n'è uno che vorrei anche io nella mia cameretta se avessi spazio per metterlo >> lo informo tirandolo verso il quadro di cui parlo. Si convince appena lo vede. È un paesaggio autunnale. Un quadro romantico e perfetto per una ragazza.

<< Alla fine le piccolette come te sono utili >> mi sorride premendo dolcemente il pugno sulla mia testa. Voglio proprio capire cos'ha la mia testa che non va visto che tutti provano a perforarmela.

<< Sarei un'addetta alle vendite senza eguali se solo mamma si decidesse a farmi provare >> osservo con una leggera nota di disappunto. Non so cosa voglio fare dopo il liceo e occuparmi della galleria sarebbe l'ideale, ma mamma insiste che devo trovare la mia strada e non solo cercare quella che mi sembra più semplice.

<< Penso che non voglia che ti accontenti di questo. Devi puntare in alto, piccoletta. I geni li hai.. Devi solo capire come sfruttare le tue capacità >> mi suggerisce. Con il tempo è diventato anche un dispensatore di consigli e quando si mette a fare il serio proprio non lo riconosco.

<< E se non avessi nessuna capacità in particolare? In fondo, per quanto riguarda l'intelligenza, Christian e JiHoon ne hanno parecchia. Forse ha saltato una sfornata >> gli faccio notare provando a ironizzare.
 

<< La loro è passione. Tu forse ancora non hai trovato la tua, ma quando la troverai sarai la migliore in quello. Non disperarti >> mi fa l'occhiolino e poi si allontana per andare a salutare mio padre.

Il mio cellulare inizia a squillare e vedo che è HyunSeung a chiamarmi. Rispondo. Parliamo del più e del meno, scherziamo e facciamo battute finché non mi chiede di uscire ancora, insieme, solo io e lui. Mi ammutolisco ma sento che lui aspetta una risposta. Sto per cercare le parole per rifiutare quando incrocio lo sguardo di YoungBae e un attimo dopo neanche mi accorgo di aver accettato. Ci diamo appuntamento per il venerdì visto che durante la settimana saremo impegnati con la scuola e poi ci salutiamo. Non ho voglia di uscire da sola con lui perché è come se gli stessi dicendo che anche lui mi piace, quando la realtà è che voglio soltanto sapere come ci si sente quando una persona ti guarda "in quel senso" e anche capire se mi piace essere guardata in quel modo da lui. Perché YoungBae influenza così tanto le mie azioni? Stringo i pugni e torno a girare per la galleria. Questa sarà una lunga serata.. E perché diavolo ho accettato l'invito di HyunSeung?
 



Sera!! Scusate il ritardo, ma credevo di aver già postato questo capitolo che era pronto da giorni... non ci sto più con la testa, questo è ovvio! Perdonatemi e perdonate SoYoung per aver accettato l'invito di HyunSeung ... se volete perdonate anche YoungBae per la scappatella... è giovane e con gli ormoni in subbuglio ahhaha 
Alla prossima! .... che è già in lavorazione... :D 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 

 

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6


La mostra sembra non finire più e io ho una voglia matta di tornare a casa e dormire. Cammino avanti e indietro mangiucchiando e bevendo qualsiasi cosa non contenga alcool per evitare di pensare all'enorme sbaglio che ho fatto scegliendo di uscire con HyunSeung. Solitamente non sono una persona istintiva, rifletto molto, ma, vedere YoungBae che mi guardava con quell'espressione di chi vuole dirti qualcosa ma non lo fa, mi ha fatto pensare che se c'è qualcuno che ti guarda "in quel modo" merita almeno un'occasione e HyunSeung non è il peggior ragazzo sulla faccia della terra. È simpatico e carino. Potrebbe diventare quello giusto se gli dessi davvero una possibilità.

La mattina mi sveglio come al solito. Mi preparo ed esco dalla cameretta pronta per andare da zia B come ogni mattina. Trovo mio fratello per il corridoio e lo saluto affettuosa come non sono mai stata. JiHoon deve essere già uscito, non lo vedo in casa. Scendo in cucina e mi butto addosso a mia madre che sorride allegra. << Quanta felicità per essere prima mattina. Mangi qui o mi abbandoni per andare da tua zia? >> mi domanda. Decido di mangiare a casa, ma questo non vuol dire che non stuzzicherò niente da zia. Esco di corsa da casa e Christian mi accompagna da zia B. Entra anche lui per un attimo a salutarla. Lo fa sempre. Ha una specie di rapporto morboso con lei. Viene praticamente ogni giorno a salutarla prima di andare all'università. Potrebbe buttare l'amico giù dal letto invece di scappare via! Salgo le scale e improvvisamente i miei piedi si fermano. Per un momento stavo dimenticando quello che ho visto alla festa di MinJee. Avanzo piano. Non posso tornare giù senza averlo svegliato. Entro in camera sua limitandomi a togliergli le coperte di dosso e sfilargli i cuscini così da costringerlo ad aprire gli occhi perché so quanto gli risulta scomodo non avere un cuscino sotto la testa.

<< Ti rode oggi? Vieni qui, dormiamo ancora un po' >> mi prende per un braccio come sempre, ma una volta nel letto gli tiro una gomitata e mi rimetto in piedi.

<< Mi hai fatto male, idiota! >> urlo massaggiandomi il braccio che mi ha stretto. Do un rapido sguardo ai suoi occhi sgranati credo a causa delle mie parole e poi mi volto correndo giù in cucina ad aspettarlo.

<< È successo qualcosa? >> mi chiede zia vedendomi fissare il cornetto che ho tra le mani senza sbranarlo come al solito. << Metti in bocca una briciola alla volta e quindi o tua madre ti ha fatto ingozzare o c'è qualcosa che non va >> aggiunge osservandomi e io non so cosa dire perché io in primis non ne ho idea.

<< Devo capirlo.. >> rispondo vaga sospirando senza staccare lo sguardo dal mio croissant.

<< Se vuoi parlare con la tua zietta, io sono sempre qui >> dice dolce facendomi l'occhiolino un attimo prima che YoungBae mette piede in cucina.

<< Di cosa parlate? >> domanda lui sedendosi sullo sgabello vicino al mio.

<< Cosa da donne >> risponde zia B. << E sbrigati a mangiare che SoYoung non può fare sempre tardi per colpa tua! >> esclama facendomi ancora una volta l'occhiolino.

Usciamo di casa e YoungBae mi prende per un braccio tirandomi all'interno del garage. << L'hai detto a mia madre? >> mi domanda rapido.

<< Cosa? E perché siamo qui? Faremo tardi! >> dico, lui prende la mia borsa e la poggia sul cofano di una delle macchine di zio JiYong. Mi toglie la giacca e per un attimo non capisco cosa stia facendo. << C-cosa fai? >> gli domando balbettando. Ci manca solo che mi metta a balbettare!

<< Controllo >> dice nervoso alzandomi il maglioncino e sbottonando il polsino della mia camicia per tirare su anche quella. Mi scruta il braccio. << Sta migliorando anche sui fianchi e sulla schiena? >> domanda e mi viene istintivo premere il braccio libero sul petto nel caso gli venga in mente di controllare anche i fianchi, ma non sarebbe YoungBae se non lo facesse a modo suo e mi stringe i fianchi forse per vedere se compare una smorfia di dolore sul mio viso. Più che farmi male, sentire la sua presa stretta sui miei fianchi e il suo sguardo che mi scruta, mi lascia senza fiato. Siamo stati così vicini tante volte, ma mai ho visto il suo sguardo così intenso. Poi senza che me ne renda conto si allontana prendendo la mia giaccia e tendendomela in attesa che mi sistemi la camicia.

Cammino qualche passo dietro a lui continuando a tenere un braccio premuto contro il petto. Non riesco proprio a capire cosa mi succede. Poco prima di entrare a scuola sento un impercettibile << Stai attenta >> uscire dalla sua bocca. Resto ferma a vederlo allontanarsi mentre SeRi arriva alle mie spalle lanciandomisi addosso.

<< Cos'è che ti ha sconvolto così tanto? >> mi domanda appena mi vede in faccia. << YoungBae ti ha detto qualche porcata che vuole fare con te? >> chiede scherzando.

<< Smettila! Sai che non c'è niente tra di noi! Smettila di insinuare chissà cosa che poi la gente ci crede! >> mi arrabbio perché ora so che lui non mi vede "in quel senso" e quindi quello che lei ha sempre pensato non è neanche lontanamente possibile.

Entriamo in classe e la giornata scolastica non sembra voler finire. Fuori ha iniziato a piovere e la pioggia sembra essere più interessante di qualsiasi cosa stia dicendo la professoressa di inglese. La pagina sulla vita di William Shakespeare sembra un campo di battaglia per tutte quelle volte che ci ho picchiettato sopra la penna senza neanche accorgermene. Per tutto il tempo dell'intervallo, MinJee è sparita e qualcosa mi dice che lei e Youngbae fossero insieme, ma anche sotto l'insistenza delle domande di SeRi non dico niente. Mi limito a dirle che non so dove sia valutando invece nella mia testa le milioni di possibilità su dove lei possa essere o su dove lei e YoungBae possano essere. Questa non sono io. Io rido, scherzo e questa SoYoung non lo fa.

<< SoYoung vuoi muoverti? L'intervallo è terminato da un pezzo!! >> mi urla SeRi. Chissà da quanto tempo mi sta chiamando. << Ma dove hai la testa? >> mi domanda sedendosi finalmente al suo posto. Fortunatamente la professoressa dell'ora successiva ancora non è arrivata. Guardo pensierosa il mio libro. << E da quando hai iniziato a tenermi nascoste le cose? >> aggiunge guardando anche lei il suo libro ma so che si sta rivolgendo a me. Quanto vorrei risponderle ma non so neanche io cosa dirle. La porta della classe si apre e mi volto. MinJee entra con un sorriso malizioso, è soddisfatta e neanche da l'impressione di volerlo nascondere.

SeRi mi lancia un bigliettino. -Non so cosa ti stia succedendo e aspetterò che tu sia pronta a dirmelo, ma non mi piace vederti così.- mi scappa un sorriso a leggere le sue parole. Mi dispiace non dirle il motivo del mio cambiamento di umore ma finché non avrò chiarito da sola di cosa si tratta non posso dirlo a nessuno. Finirei per dire una cosa per un'altra.

-Grazie.- le rispondo semplicemente. È abituata alle mie risposte quasi telegrafiche. Spesso non sono di molte parole, altro gentile regalo del mio patrimonio genetico.

-Comunque hai visto MinJee con quale faccia è rientrata in classe? Sai dove è stata?- mi scrive ancora SeRi. All'improvviso il mio sguardo si rabbuia. “Si, lo so” vorrei dirgli ma tutto questo fa parte della mia confusione.

Mi limito a risponderle un -Non saprei.- e per fortuna la professoressa la chiama alla cattedra anche se so che l'argomento non è per niente concluso.

 

Fortunatamente, anche questa giornata di scuola è terminata e posso tornare a casa. Sono sul bus con YoungBae. Io seduta al centro e lui in piedi un paio di passi davanti a me. Ascolta come al solito la sua musica. Tira svogliatamente il cellulare fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni della divisa e controlla lo schermo. Deve avere la vibrazione perché non ho sentito la sua suoneria e lui con le cuffie non può averla sentita. Rimette il cellulare il tasca subito dopo aver sbuffato.

Arriviamo a casa sua e zia B mi dice che mamma oggi farà ritardo perché ha avuto problemi in galleria con una consegna e sta provando a risolvere la situazione. Mangio con loro e poi mi fermo in cucina ad aiutare zia B con le stoviglie nonostante lei mi dica di andare in camera di YoungBae a fare i compiti. Non voglio stare troppo sola con lui. Mi imbarazza e mi fa rabbia. Mi imbarazza perché non riesco più a controllare il mio cuore quando penso a lui, sembra voler fare quello che vuole e non credo di essere in grado di gestirlo se non capisco il motivo di tanto scombussolamento. Mi fa rabbia perché non me l'ha detto, perché pensavo di contare qualcosa per lui, ma evidentemente mi vede solo come quella che lo sveglia la mattina.

<< Se non vuoi dire alla tua zietta cosa c'è che non va, non farti vedere con quella faccia depressa >> dice zia e lo sento quasi come un rimprovero. Mi mette una mano sulla spalla mentre mi parla e la sento stringere appena come a dirmi "Io ci sono". Forse non posso parlarle di YoungBae, ma posso chiederle consiglio su come comportarmi con HyunSeung e capire cosa sento nei suoi confronti.

<< Zia.. Tu come hai capito che zio JiYong era l'uomo per te? >> le domando. Voglio capire come ci si sente quando si è difronte all'uomo della propria vita.

<< Sono cose che si sanno, non c'è un momento particolare in cui dici "Si è lui". Magari si, dopo un determinato momento o un gesto o addirittura uno sguardo pensi che è la persona giusta per te, ma lo pensi perché in cuor tuo già lo sai e dopo quel momento ne hai la conferma. >> spiega e resto a bocca aperta cercando di capire il senso di quelle parole. Secondo zia, il mio cuore dovrebbe farmi capire se una persona è quella giusta per me, ma io come faccio a interpretare i segni del mio cuore?

<< E se io non capissi? >> le domando sperando che lei abbia una risposta.

<< Prima o poi lo capirai. È proprio per questo motivo che spesso due persone perfette per stare insieme non si trovano. Spesso uno dei due capisce troppo tardi quello che il suo cuore gli diceva e l'altra persona ormai ha intrapreso un altro viaggio. Ad esempio, io e JiYong abbiamo avuto un momento così, ci stavamo perdendo, lui non voleva aprire del tutto il suo cuore e io non ci stavo. Poi quando ha deciso di aprirmi il suo cuore io l'ho sentito e sono corsa da lui. Probabilmente se non fossi andata da lui subito, non l'avrei più fatto e a quest'ora non saremmo qui. >> l'ascolto e immagazzino tutto quello che mi dice per poterlo rielaborare in base alla mia situazione. Mi soffermo ad osservarla quando vedo i suoi occhi lucidi. Nella mia mente solo una parola: amore. Come quando vedo lo sguardo di papà che si posa su mamma. In zia B vedo la stessa tenerezza mentre parla di lei e di zio JiYong.

<< Quindi un ragazzo per cui adesso credo di non provare niente, non è detto che io debba lasciarlo stare. Forse non ho capito i segnali che mi manda il cuore. >> le dico sperando che risolva il mio enigma.

<< Beh in teoria non è mai detto, ma è anche vero che tu hai i geni di tua madre e di tuo padre. Tua madre l'ha capito appena ha sentito il vocione di tuo padre che era l'uomo per lei e quell'idiota di tuo padre ci è caduto da subito con tutte le scarpe ma come tutti gli uomini ha fatto il cretino e ci hanno messo una vita prima di trovarsi. Quindi secondo la genetica dovresti capirlo a prima vista se un uomo è quello per te o meno, ma, ripeto, non si sa mai. >> risponde e questo non mi semplifica le cose. << Ma mi dici questo perché c'è un ragazzo di mezzo? >> aggiunge poi curiosa avvicinando il suo viso al mio.

<< Non proprio. Cioè si, ma non so se mi piace. È carino, simpatico e credo di piacergli. Mi ha chiesto di uscire e ho accettato ma non volevo. Gli ho detto di si anche se la mia testa diceva di no. >> credo di averla confusa ma anche io lo sono. È per questo che ho bisogno di aiuto.

<< Hai detto di si anche se la tua testa diceva di no? >> chiede conferma e io annuisco. << Forse è proprio uno di quei segni di cui ti parlavo. Comunque esci insieme a lui. Un'uscita non fa male e almeno capirai meglio cosa provi mentre sei con lui. >> mi suggerisce. Potrebbe avere ragione e mi convinco a dare un'opportunità a HyunSeung. Potrebbe essere il ragazzo che ogni ragazza cerca, ripeto sempre che è carino e simpatico.. perché non dovrei dargli una possibilità? Potrebbe andare meglio di quanto credo e quindi potremmo uscire di nuovo o potrebbe andare malissimo ma non avrei il rimorso di non averlo fatto e non vivrei con il dubbio che poteva essere proprio lui l'uomo della mia vita. È strano pensare all'uomo che mi starà accanto per tutta la vita già alla mia età, ma sono circondata da persone che si amano incondizionatamente e sogno da sempre un legame come il loro e in fondo sia mamma che zia hanno trovato il loro quando non erano molto più grandi di me. Probabilmente se avessero sempre vissuto qui, li avrebbero incontrati molto prima; quindi perché per me non dovrebbe essere così?

<< Vieni! >> sento prima che YoungBae mi tiri verso le scale e poi nella sua camera. Chiude la porta della sua camera alle mie spalle e mi guarda serio. Ma come si permette di trascinarmi via mentre sto parlando con zia? Beh, forse in realtà avevamo finito, ma lui non poteva saperlo.

<< Che vuoi? >> domando acida alzando lo sguardo e trovandomi davanti agli occhi lo schermo del suo cellulare. << M-ma cosa..? >> balbetto non riuscendo a spiegarmi come lui possa avere una foto del genere.




Buonasera a tutte!! So di essere ancora in ritardo, ma a mia discolpa posso dirvi che ci ho messo più del previsto perché, visto che l'altra storia che sto scrivendo è praticamente giunta ad una conclusione, stavo facendo il punto di questa per vedere cosa far succedere perché questa ho iniziato a scriverla ma era davvero solo un abbozzo. Perdonatemi e sappiate che, da ora in poi So Young e Young Bae saranno gli unici nei miei pensieri per un po'... poi ho comunque in programma altre storie, quindi quando questa sarà ormai avviata e avrà preso la piega che voglio farle prendere, ne arriverà un'altra che è già in cantiere da un po'. Speriamo che tutto vada secondo i miei piani.
Parlando dei due giovani..... SoYoung è confusa, non capisce cosa le succede, ma vuole buttarsi. In fondo, se lo fa YoungBae perché lei non può? Cosa pensate che possa riguardare la foto che lui le mostra sul cellulare? Io ho in mente un'idea che farà impazzire del tutto la povera SoYoung, ma sono curiosa di sapere cosa pensate e se qualcuno indovinerà.. :D
Per il momento vado a postare l'ultimo capitolo dell'altra storia prima dell'epilogo e spero davvero di tornare con un nuovo capitolo di questa storia molto presto!! 
Baci baci :* 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***



 

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7

 

Sono ferma, immobile, in piedi davanti a YoungBae che non distoglie lo sguardo dalla cover del suo cellulare puntato ancora verso di me. Sono tante le domande che vorrei fargli, da come ha fatto ad avere quella foto, a perché me la sta facendo vedere e chi gliel'ha mandata, ma dalla mia bocca non esce niente se non qualche lettera che poi sfuma in un sospiro rassegnato appena incrocio i suoi occhi furiosi. Perché è così arrabbiato? In fondo a lui cosa importa, cosa gli importa di una foto che ritrae me e HyunSeung abbracciati, quando lui fa molto peggio con MinJee? Perché mi fa sentire come se lui fosse mio marito e io lo avessi tradito? Perché non pensa alla sua ragazza invece di interessarsi di quello che faccio io? Ho sempre tantissime domande che non troveranno mai una risposta perché io non avrò mai il coraggio di fargliele e lui non è neanche detto che risponderebbe.

<< Si può sapere cosa stai combinando? >> mi domanda e dal suo tono sembra scocciato neanche fosse davvero mio marito e mi avesse trovato in atteggiamenti ambigui con un altro uomo. Mio marito.. è strano pensarmi insieme a lui in un futuro, ma non del tutto brutto se potessi escludere i suoi continui cambiamenti di umore, quella sua strana abitudine di odorarsi le ascelle prima di uscire di casa e lo strano sorriso che fa quando vuole che qualcuna cada ai suoi piedi. Pensare a lui come mio marito, mi distoglie dalla sua domanda alla quale non so se rispondere o meno.

<< Sto salutando un amico. >> la buona educazione che mi è stata insegnata mi suggerisce di rispondergli anche se resto comunque contrariata dal suo tono quasi arrogante.

<< Non sai essere più discreta? >> domanda velenoso e inizio a valutare l'idea di prenderlo a parolacce per poi andarmene a casa. Ma cosa vuole da me? Neanche stessi facendo chissà cosa in quella foto.

<< Pensa ai fatti tuoi! >> esclamo perché davvero non ce la faccio a sopportare che faccia tante storie per una foto anche abbastanza innocente.

<< Cosa?! >> dice a metà tra una domanda e un'esclamazione. L'ho sorpreso con la mia risposta e se lo merita. Se non siamo abbastanza amici da farmi sapere della sua storia con MinJee, non siamo neanche abbastanza amici da darci consigli su altro.

<< Pensa alle tue cose e alle tue storie! Hai già parecchio da fare! >> gli sputo addosso quello che penso forse per la prima volta, tanto che finalmente lascia il suo braccio scivolare lungo il suo fianco guardandomi con uno sguardo che non gli ho mai visto ed io sono libera di andarmene da quella stanza anche se un po' scombussolata.

 

La mattina successiva, arrivo a casa sua che sono ancora arrabbiata, ma so che se non lo svegliassi non si alzerebbe per andare a scuola e questo mi convince ad aprire la porta della sua stanza anche se un po' ripugnata all'idea di dover vedere il suo sguardo accusatore.

<< Alzati! >> esclamo togliendogli le coperte di dosso prima che lui possa tenerle o prendermi per tirarmi sul suo letto come fa di solito. Le tolgo da sotto il materasso e le lascio sul divano sotto la finestra dall'altro lato della stanza.

<< Che hai in questi giorni? >> protesta prendendo un cuscino per metterselo sul viso quando apro di colpo le persiane facendo in modo che nella sua stanza diventi improvvisamente mattina e la luce invada il buio che regnava fino a qualche secondo prima.

<< In piedi >> dico tirandogli anche il cuscino da sotto la testa nonostante le sue proteste. “Già è tanto che sono venuta a svegliarti, evita di opporti!” vorrei urlargli, ma la vista del suo torace nudo mi blocca. Deglutisco e mi volto di scatto sicuramente rossa in viso. La situazione peggiora quando sento due braccia calde avvolgermi. Il mio cuore perde un battito, forse due, e poi comincia a battere all'impazzata. Perché fa così? Certo! Quando mai sono stata abbracciata da un ragazzo mezzo nudo? Maledetto YoungBae e la sua noncuranza! Proprio lui, poi, che mi ha sgridato per una foto in cui un ragazzo completamente vestito mi abbracciava. Cosa potrebbero dire allora se vedessero noi due in questo momento?

<< Non litighiamo più, ok? Non mi piace quando mi svegli così. >> mi dice e al suo tono dolce non riesco a tenere ancora il muso. Questo è il suo modo per scusarsi, lo so, e posso perdonarlo per la scenata senza senso di ieri anche se il disappunto per il fatto che non mi ha detto di lui e MinJee resta mi rattrista. Sono veramente solo la persona che lo sveglia la mattina ai suoi occhi, niente di più.

<< Vedi di farti gli affari tuoi la prossima volta! >> esclamo staccandomi e allontanandomi quanto basta per non essere troppo vicino a lui da farmi ritrovare ancora tra le sue braccia.

<< Ma non sei più arrabbiata con me, vero? >> mi chiede e mi esce spontanea una risata nel vedere il suo sguardo da cucciolo ferito. Corro giù in cucina non prima di avergli ordinato di sbrigarsi a prepararsi.

A scuola ci dividiamo come sempre e io corro in classe dove SeRi già mi aspetta da un pezzo per farmi copiare i compiti di inglese che il giorno prima non sono riuscita a svolgere, non riuscivo a concentrarmi sui libri troppo presa com'ero a disegnare il viso di YoungBae su un foglio per poi scarabocchiarlo, stropicciarlo, spezzettarlo e martoriarlo in tutti i modi possibili e immaginabili. MinJee entra in classe con la sua ormai solita espressione sognante e sarebbe bella da vedere se non fosse che so il motivo di tanta felicità e anche il solo pensarci mi da sui nervi. Il non sapere le cose mi fa arrabbiare e, soprattutto, che me le si nasconda. Lei e YoungBae lo stanno facendo. Scuoto la testa e provo a concentrarmi proprio sulla lezione di inglese che mi risulta già difficile di suo, senza che ulteriori pensieri si mettano a distrarmi e a confondermi.

A ricreazione, io e SeRi andiamo al nostro solito posto, mentre MinJee si allontana con una scusa. Con noi, però, come al solito c'è SooHa e gliene sono grata perché le sue battute mi fanno ridere di gusto per la prima volta dopo qualche giorno. Le occhiate degli studenti, soprattutto ragazze, che passano davanti a noi però attirano la nostra attenzione, SooHa ci domanda se abbiamo fatto qualcosa di strano, mentre SeRi, che è molto meno paziente di lui, gli urla contro. Come se non bastasse, vediamo MinJee raggiungerci con un'espressione totalmente diversa da quella che aveva quando è arrivata a scuola stamattina e mi domando se abbia a che fare con YoungBae, ma non posso chiederglielo perché non dovrei nemmeno sapere di loro due. Si siede a terra vicino a noi e non parla, SeRi mi da una gomitata per spingermi ad aprire il discorso, ma non ne ho il coraggio, non so se voglio sapere. Le faccio qualche smorfia per farle capire di smetterla mentre SooHa riesce a stento a restare serio, lo vedo dalle smorfie che fa per trattenere le risate. MinJee sbuffa e poi si gira di scatto verso di noi con il fare di chi, se potesse, ti sbranerebbe.

<< Secondo voi ha senso che uno dica che si è stancato? Di me?? >> noi altri ci guardiamo, dai nostri sguardi complici capisco che nemmeno loro pensano che la sua sia una vera domanda, non vuole che le rispondiamo, si sta semplicemente sfogando. Mi fermo un attimo a pensare mentre lei continua con i suoi sfoghi. YoungBae l'ha lasciata? Forse il cattivo umore di lui era dovuto proprio a questo, era già stanco di lei e voleva trovare un modo per lasciarla, ma questo non spiega perché si fosse stufato, in fondo prima sembrava anche lui più felice del solito. Solo adesso mi viene in mente il suo comportamento fin troppo allegro durante il nostro pomeriggio alla ricerca di una farmacia dove poter comprare qualcosa per i miei lividi e il dolore e poi la cattiveria di ieri quando mi ha sbattuto in faccia la foto con HyunSeung. Tutto sembra tornare, ma cosa gli ha fatto cambiare idea? Di certo da MinJee non lo saprò, perché sta ripetendo, da quando ha cominciato a parlare, quanto lei sia perfetta e che qualsiasi ragazzo starebbe con lei. La cosa mi irrita, non solo perché so che sta parlando di YoungBae e per me non è il primo idiota che passa, nonostante a volte si comporti come tale, ma soprattutto perché raramente sopporto le persone così sicure di sé. Mi alzo, decisa a tornare in classe, sotto lo sguardo curioso di SeRi che, pur conoscendomi, non sembra capire il motivo per cui io stia andando mia, mentre SooHa mi sorride comprensivo e credo che, se MinJee non stesse parlando direttamente con lui, scapperebbe a sua volta molto volentieri.

In classe sono sola, sono ancora tutti in cortile in attesa della fine della ricreazione e ne approfitto per rilassarmi. Appoggio la testa sul banco e mi rilasso. Il cellulare nella tasca della giacca vibra, è HyunSeung che mi chiede se nel pomeriggio voglio accompagnarlo in un negozio di cd. Non ho motivo di rifiutare e accetto. Quando alzo lo sguardo dal cellulare, mi ritrovo davanti le stesse ragazze della volta scorsa che mi mostrano la stessa foto che mi ha fatto vedere ieri YoungBae. Che gliel'abbiano mandata loro? Le guardo mentre inghiottisco il groppone che mi si è formato in gola. Se volessero picchiarmi ancora, non saprei se avrei la forza di reagire, in fondo sono la stessa fifona di non molto tempo fa. Una delle tre sbatte le mani sul banco facendomi sobbalzare, lei ride, sa di farmi paura, mentre le altre se ne stanno poco più dietro con le braccia conserte in attesa probabilmente di istruzioni da quella che sembra essere il capo banda.

<< Pensi che non sappiamo cosa stai cercando di fare? Fingi di frequentare un altro per depistarci... credi che non ti vediamo andare da YoungBae tutte le mattine? >> non sta urlando, il suo è più un sussurro, ma così carico di rabbia da risultare ancora più spaventoso. Non capisco perché tutto questo succede a me che per YoungBae non sono altro che la sorella del suo migliore amico, quella che non vede “in quel senso”. In un attimo di coraggio un sorriso consapevole di quella che è la realtà si forma sulle mie labbra dandole forse l'impressione che io non sia più la paurosa della volta scorsa.

<< Io sono l'ultima di cui dovreste aver paura, non sono io a interessare a YoungBae e, a quanto so, è appena tornato libero. Vado a casa sua solo perché ci conosciamo da una vita e spero di essere stata chiara! >> mi alzo e mi incammino verso la porta perché stare nello stesso spazio insieme a loro tre non mi fa restare tranquilla, resto tesa e mi tremano le gambe anche se cerco di non darlo a vedere.

<< Stai dicendo che aveva una ragazza e che si sono lasciati? O stai cercando di prenderci in giro? >> urla una delle altre due che fino ad ora erano rimaste in silenzio. << Ragazzina, vedi di non scherzare con noi che l'altra volta abbiamo solo giocato con te! >> non si sta avvicinando e io continuo per la sua strada. Quando poi sento i loro passi decido di giocare in anticipo voltandomi verso di loro.

<< Non sto scherzando... non so chi fosse perché lui non mi parla di queste cose, ma so che c'era qualcuna. Ora però non è più un problema e potete stare tranquille. >> dico prima di uscire dalla classe. Le ho lasciate impietrite, forse, come tutti, non si aspettavano che lui potesse stare con qualcuna che non fossi io. Nel corridoio, difronte a me, c'è SooHa. Mi guarda e non dice nulla, mentre io mi domando se ha visto cosa è successo in aula, fa qualche passo verso di me e me lo trovo a pochi centimetri che mi guarda con un'espressione indagatrice.

<< Cosa vuol dire quello che ho appena visto? Perché quelle ragazze ti parlavano in quel modo? Cosa vuol dire che hanno solo giocato con te? Ti hanno minacciato in qualche modo? >> mi fa una domanda dopo l'altra e, in un certo senso, le sue domande mi fanno più paura di quello che mi hanno fatto le minacce delle tre. Deglutisco e provo a trovare una scusa plausibile, ma lui continua a tempestarmi di domande. << Cosa c'entra YoungBae in tutto questo? È per colpa sua che ti minacciano? >> urla più forte e le tre ragazze, forse attirate dalle urla di SooHa scappano via. Lo guardo negli occhi e sto per parlare, quando due braccia mi stringono le spalle e mi costringono a voltarmi, lasciandomi stupita dalla presenza di YoungBae.

<< Ti hanno fatto qualcosa? Stai bene? >> domanda con la voce spezzata dalla preoccupazione e gli occhi mi si riempiono di lacrime nel sentire il tono della sua voce. Prende il mio viso tra le sue mani e subito dopo inizia a tastare il mio corpo sotto lo sguardo stupito di SooHa che non penso l'avesse mai visto tanto sconvolto. << Ti fa male da qualche parte? >> chiede ancora, per poi ricomporsi quando si ricorda che non siamo soli.

<< Sto bene. >> dico soltanto e lui annuisce infilando le mani in tasca con lo sguardo rivolto verso il basso a guardare chissà cosa. SooHa ci scruta per bene, ma non chiede altro e gliene sono grata perché, ora come ora, non saprei neanche come spiegare quello che è successo e quello che provo a riguardo. La campanella suona, togliendoci dall'imbarazzo che si era venuto a creare. YoungBae va via senza neanche salutare come tutti si aspettano da lui qui a scuola e SooHa sospira prima di spingermi in classe, chissà cosa vuol dire il suo sospiro. Mi siedo sulla mia sedia, con i gomiti piantati sul banco e la testa fra le mani, pensando e ripensando a MinJee, YoungBae e alle tre ragazze che sembra non vogliano smetterla di tormentarmi.



Buonaseraa!! Sono in tremendissimo ritardo e ne sono perfettamente consapevole.. per questo mi scuso, ma come vi dicevo la volta scorsa, da ora in poi dovrò aggiornare solo questa storia e quindi potrò dedicarmi completamente a questa. Ho avuto problemi con l'epilogo dell'altra storia che non volevo concludere e che continuavo ad allungare e allungare e allunguare...... ma ora sono qui e vi informo che ho già impostato il prossimo capitolo, devo solo scriverlo! 
Detto questo.... quello che avete appena letto è un capitolo di passaggio, anche se succedono cose dal mio punto di vista "importanti", ma i veri complessi di SoYoung arriveranno dal prossimo, i veri casini e mancanze inizieranno dal prossimo, quindi fate le brave e aspettatemi che io torno presto!! ^^ 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 

Be my star 2

8

 

Camminare verso casa con YoungBae di fianco a me non è mai stato così imbarazzante e strano. Sono tante le cose che vorrei chiedergli, ma come al solito non ne ho il coraggio. Mamma mi ripete sempre che il coraggio non è nel nostro DNA, ma prima o poi questa cosa dovrà cambiare, ne sento il bisogno. Lui ha le mani in tasca e sembra tranquillo, come se niente lo preoccupasse. Mi domando come faccia perché, anche se è stato lui a lasciare MinJee, un po' dovrebbe pensarla e invece ho l'impressione che la sua mente sia libera da ogni pensiero. Davanti casa mia, poi, mi saluta come sempre con un cenno del capo e un occhiolino che solo una persona allenata e perfettamente consapevole della persona che è YoungBae potrebbe notare.

 

La mattina non voglio proprio saperne di alzarmi, sono rimasta per troppo tempo a pensare a questioni che non dovrebbero neanche interessarmi, ma che non vogliono saperne di uscire dalla mia testa. È mamma a buttarmi giù dal letto tra le risate dei miei fratelli che, già vestiti e pronti per uscire, mi guardano quasi fossi un extraterrestre.

Anche YoungBae stamattina non vuole saperne di alzarsi e nemmeno la mia ormai collaudata tecnica di risveglio burrascoso serve a niente... lui se ne resta tranquillamente addormentato nel suo letto fin troppo grande solo per lui e solo in pantaloncini nonostante il freddo. Tento di nascondere il suo corpo mezzo nudo con una mano anche se ormai lo conosco a memoria, tanto da essere in grado di dipingerlo ad occhi chiusi rendendo inutile quello che sto facendo. Il YoungBae che di solito sbuffa e mi tira sul letto con lui, per, oggi non accenna a fare un movimento ed inizio a preoccuparmi. Gli metto una mano sulla fronte ed è calco, ma come lo è sempre, è un termosifone per dodici mesi all'anno quindi non mi stupisce, quindi provo a mettere un dito sotto il suo naso come a volte faceva mamma con me per controllare il mio respiro e non trovo niente di strano. Chiamo zia B per chiederle supporto e capire cosa fare con questa carcassa dormiente, ma lei mi risponde di lasciarlo dormire per oggi se è così stanco da non fare il buffone come al solito, visto che ieri si è esercitato tutto il giorno in vista del debutto del suo gruppo. Debuttare. Ho sempre saputo che sarebbe successo prima o poi, sono anni che si prepara a questo momento, praticamente tutta la vita, e ho sempre atteso con impazienza il suo debutto, il momento di vederlo brillare sul palco, ma ora provo una strana sensazione di vuoto, come se questo lo allontanasse sempre di più da me. È un pensiero egoista il mio, ma già so che mi servirà uno spirito adattamento infinitamente grande per abituarmi a questo cambiamento. Non verrà a scuola spesso e questo vorrà dire non doverlo venire a svegliare ogni mattina, fare colazione insieme, correre per prendere il bus insieme, avere qualcuno che mi ricorda di scendere dal bus se mi perdo nei miei pensieri, tornare a casa con lui... ho sempre creduto che tutto questo fosse un peso per me, soprattutto la parte in cui mi saccio il sangue amaro per svegliarlo, e solo adesso mi rendo conto di quanto sia importante per me questa mia quotidianità.

Il mio cellulare squilla strappandomi ai miei pensieri. Mi domando chi possa essere a chiamare a quest'ora, ma i lamenti di YoungBae mi distraggono. Si stiracchia sbuffando e premendo il cuscino sul viso.

<< Non si può nemmeno dormire più in questa casa? >> urla afferrando il cuscino con una mano per poi lanciarlo con forza verso la porta del bagno. Resta ad occhi chiusi mentre si gira sul fianco sinistro lasciandomi a fissarlo inebetita. Il cellulare mi squilla ancora, non mi ero neanche accorta che avesse smesso di farlo e lui sbuffa ancora. << Ya! >> esclama voltandosi di scatto nella mia direzione. Il suo sguardo cambia immediatamente, da furioso a sorpreso. << Ah... SoYoung sei tu! Non hai qualche test stamattina? Inizia a fare colazione, io mi vesto e arrivo, sennò facciamo tardi. >> dice, ora tranquillo. Si alza ed entra in bagno perfettamente a suo agio a girare mezzo nudo, un po' meno io che sto andando a fuoco ma non riesco a togliere gli occhi dalla sua schiena che solo ora noto essere più scolpita rispetto a qualche tempo fa, si deve essere esercitato davvero tanto nell'ultimo periodo in vista del debutto.

Scendo le scale ricordando di non aver risposto un'altra volta alla chiamata. Prendo il cellulare dalla tasca e vedo che era HyunSeung a chiamarmi. Mi siedo su quello che ormai è il mio sgabello e davanti a me zia ha già messo un'infinità di cibo che mi farebbe diventare una balena se lo mangiassi tutto. Lei non c'è, è scappata in bagno urlando di dover approfittare dello stimolo prima di passare un'altra giornata con la pancia gonfia. Non finirò mai di stupirmi di quello che succede nelle nostre due case, ancora devo trovare qualcuno che sia del tutto mentalmente sano. Sento un bip e lo schermo del mio cellulare si illumina, mi è arrivato un messaggio. Suppongo che sia HyunSeung che mi scrive forse preoccupato dal fatto che non gli stia rispondendo, anche se il termine preoccupato non mi sembra adeguato rapportato al poco tempo che ci conosciamo. Leggo il messaggio dove mi chiede di uscire. Sospiro. Cosa devo fare? Non ho ancora capito se mi piace o no, ho avuto la mente del tutto occupata da altro in questi ultimi giorni. Con lui mi trovo bene, mi diverto, ma non posso dire altro per il momento. Una mano sulla testa mi scompiglia i capelli, so che è YoungBae e ne ho la conferma quando si sporge per leggere il messaggio che mi è appena arrivato. Provo a nasconderlo, ma lui è più veloce e me lo sfila dalle mani correndo dall'altra parte del tavolo per evitare che io lo riprenda.

<< Vediamo cosa guardavi con così tanto interesse... >> dice poggiando il mio cellulare sul tavolo. Lo schermo è spento, quindi deve sbloccarlo per leggerlo! SoYoung 1- YoungBae 0. Prendi e porta a casa, principino! Incredibilmente, però, digita il codice senza problemi e lo vedo piegare la testa sorridendo mentre mi rivolge quello sguardo da chi sa di avermi stupito che io odio tanto. Mi alzo di scatto e corro nella sua direzione, ma lui ha già letto quindi mi lascia prendere il cellulare senza problemi. << È il tizio della foto? SoYoung ti sei fatta il fidanzatino senza dirmelo? E se lo dicessi a tuo padre? >> mi sta sfottendo, io inspiro rumorosamente per cercare di calmarmi. Vorrei insultarlo in tutti i modi che conosco, ma riesco a trattenermi... anche se non del tutto...

<< Perché tu quando stavi con MinJee me l'hai detto!? >> chiedo ironica guardandolo dritto negli occhi. Non so nemmeno io dove ho trovato la forza e la sfacciataggine per chiederglielo, ma lui sembra un pezzo di ghiaccio, come se non si aspettasse questa risposta da me. Lo vedo in una specie di lotta interna: vuole rispondermi in qualche modo, lo vedo dal suo sguardo, ma non sa bene come e resta a guardarmi come se avessi qualcosa di strano in faccia.

<< Come lo sai? Te l'ha detto lei? >> domanda poi senza staccare i suoi occhi dai miei.

<< Vi ho visti la sera della sua festa e se non siamo abbastanza amici da farmi sapere che hai una ragazza, non azzardarti a dire una parola sulle persone che frequento io! >> gli urlo con una cattiveria che non sapevo nemmeno di avere in corpo e lo vedo spalancare gli occhi stupito. Sembro una moglie tradita. Ancora quella parola: moglie. Pensare a me e YoungBae non mi fa bene, mai. Prendo la mia borsa e mi alzo, non sopporto nemmeno di vedere la sua faccia adesso. Saluto zia B che mi ritrovo davanti appena esco dalla cucina e corro via.

<< Avete litigato di nuovo? Possibile che non fate altro? YoungBae, non è che ti piace SoYoung? >> sento in lontananza mentre la porta sbatte alle mie spalle non permettendomi di sentire la sua risposta che sicuramente sarà stata vaga o addirittura avrà evitato uscendo anche lui di casa.

Sono già in fermata quando lo vedo arrivare e mi ricordo di rispondere a HyunSeung dandogli appuntamento per questo venerdì all'uscita di scuola. YoungBae arriva vicino a me con il fiatone, ha corso e non mi interessa, o forse si e forse mi interessa anche sapere se ha risposto alla domanda di zia B, ma ho decisamente esaurito la mia dose giornaliera di coraggio, devo rimandare a un altro giorno.

Riesco a prendere il bus prima di lui, chissà se verrà a scuola o se zia B lo farà restare a casa a riposarsi.

 

A scuola, SeRi è stupita di vedermi da sola e non riesce a nasconderlo. << Posso parlarti? >> mi domanda appena entriamo in classe. Poso la borsa di fianco al banco e seguo nel corridoio, dove la vedo torturarsi le dita.

<< SoYoung... so che non te ne ho mai parlato... è che in questi ultimi tempi sento che anche tu mi nascondi qualcosa e non so se siamo ancora le amiche che eravamo una volta, quindi non so nemmeno se quello che ti voglio chiedere ti interesserà o se vorrai farmi tirare indietro... >> è nervosa, chissà di cosa vuole parlarmi. L'abbraccio perché so di essere stata scostante in questo ultimo periodo e spero che capisca che per me è ancora la mia migliore amica, che per me non è cambiato nulla tra di noi.

<< Non ti sto nascondendo niente, è solo che non so neanche io cosa mi succede e non so spiegartelo. Sai che non sono brava a parole... >> le spiego e vedo che si rilassa un po', ma l'aria tra di noi resta sempre tesa, probabilmente per quello che vuole chiedermi. Stringe i pugni e chiude gli occhi prima di parlare.

<< Voglio-chiedere-a-SooHa-di-uscire-con-me-e-vorrei-sapere-se-la-cosa-ti-da-fastidio-perché-a-lui-piaci-tu!>> dice tutto d'un fiato e devo prendermi qualche secondo per capire quello che mi ha appena detto. Non capisco perché dovrebbe darmi fastidio, in realtà ho sempre pensato che fossero perfetti l'uno per l'altra e non capivo come potessero non essersene ancora accorti, poi però mi viene in mente un'altra cosa.

<< No che non mi da fastidio... ma tu non stavi uscendo con l'amico di HyunSeung? >> chiedo e vedo un sorriso enorme spuntare sul mio viso, almeno una di noi è felice.

<< Non mi parlare di quello... è un idiota! >> esclama e nei suoi occhi vedo la convinzione delle sue parole. << Sicura che ti sta bene? >> aggiunge poi prendendomi le mani e stringendole quasi come se mi stesse supplicando.

<< SeRi... davvero, non c'è problema. SooHa mi piace come amico, ma non mi piace in quel senso. >> solo dopo aver pronunciato queste parole mi rendo conto di aver usato le stesse parole che YoungBae ha utilizzato parlando di me. Solo adesso mi rendo davvero conto di quello che rappresento per lui, esattamente quello che è SooHa per me: qualcuno a cui tengo, con cui passo il tempo e mi diverto la maggior parte delle volte, qualcuno a cui voglio bene, ma niente di più. Non so perché mi stupisce capire il punto di vista di YoungBae e cosa mi rattristi, per questo sono grata alla prof di storia che SeRi mi informa aver visto avvicinarsi costringendoci a rientrare in classe. Inutile pensare anche solo di concentrarmi durante la lezione e ringrazio le mie grandi doti come attrice che non fanno rendere conto alla professoressa che non la sto minimamente ascoltando.

 

La fine delle lezioni arriva senza che io me ne accorga e la campanella riesce a far svuotare per un momento la mia testa. Mi incammino con SeRi verso l'uscita, ma lei mi abbandona poco dopo perché decisa a parlare prima possibile con SooHa. Durante la ricreazione non ha accennato a volergli parlare perché pensava che sarebbe stato imbarazzante alzarsi e andarsene se lui l'avesse rifiutata, mentre ora, sia che lui accetti di uscire con lei che rifiuti, dovrà comunque andarsene e le sembrerà meno imbarazzante calcolando che comunque avrebbe il resto della giornata per smaltire il rifiuto. Cammino da sola verso la fermata pregando che la missione della mia migliore amica vada a buon fine, dimenticando del tutto la mia: evitare YoungBae. Lui però non sembra essersi scordato di me perché come ogni giorno, alla fine delle lezioni, mi aspetta poggiato al cancello con la sua solita aria scocciata visto che la scuola non riesce proprio a digerirla mentre tutta la popolazione femminile dell'istituto lo fissa e buona parte di essa lo fotografa. Quando passo il cancello della scuola, lo vedo dare un colpo al muretto con la pianta del piede per darsi la spinta per staccarsi da esso e seguirmi dall'altra parte della strada per aspettare il bus.

<< Non sono mai stato con lei. Non te l'ho detto perché non era importante. >> la sua voce mi arriva alle orecchie come un sussurro e avrei tanta voglia di approfondire l'argomento, ma non mi scompongo, controllo se il bus sta arrivando e mi rimprovero per aver dimenticato il lettore mp3 proprio oggi che sento di averne bisogno come l'aria. << SoYoung... >> mi chiama, la voce calda e profonda. Se mi chiamasse ancora una volta in questo modo potrei cedere.

<< Sono solo la sorella del tuo migliore amico, non mi devi dare spiegazioni. >> dico fredda, quasi come se la cosa non mi toccasse, mentre dentro di me sento il cuore sgretolarsi.

 


Buonasera!! Eccomi con il nuovo capitolo. Sono leggermente in ritardo, ma sono qui! 
La "piccola" SoYoung si fa del male da sola, anche se YoungBae cerca di risolvere il problema "MinJee". Tutto è ancora in ballo..... 

Piccolo spoiler..... nel prossimo capitolo: una presa di coscienza e un bacio. 
Ora scappo! Aspettatemi, che io tornerò prestissimo ^^

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Be my star 2
 

9
 

La risposta alla domanda che tutti si pongono e che mi pongono, la risposta alla domanda che io invece non ricordo di essermi mai posta. La domanda di sempre, la risposta di sempre, ma una reazione diversa a quella domanda che per tanto tempo mi ha anche fatto arrabbiare quando mi veniva posta. Io e YoungBae non stiamo insieme e probabilmente questo non succederà mai perché nella migliore delle ipotesi mi vede come un membro di quella che è la nostra famiglia allargata. Proprio qui, alla fermata dell'autobus, con tutti i nostri compagni intorno, mi accorgo che i miei occhi lo guardano in modo diverso e già da diverso tempo. È una rivelazione e una sorpresa per me scoprire che quello che pensavo essere il mio primo amico non lo è più, o almeno per me. Sono andata avanti, il sentimento nei suoi confronti è cambiato, mentre il suo nei miei è rimasto lo stesso. Sorrido, amaramente a causa della mia consapevolezza, voltando lo sguardo verso la fine della strada per vedere almeno se il bus vuole degnarsi di arrivare così da mettere fine a questa sua vicinanza che ora come ora mi va stretta.
Finalmente lo vedo vedo arrivare e mi rilasso. Salgo, scegliendo un posto singolo lontano da qualsiasi altro posto libero, ma non serve a niente perché lascia sedere una signora che sale alla fermata successiva e viene quasi di fianco a me per reggersi. Mi sforzo di non guardarlo e provo a mandare un messaggio a SeRi sperando che mi risponda così da tenere gli occhi occupati da altro che non sia la tentazione di vedere cosa sta facendo lui. La mia amica deve essere o estremamente felice o completamente turbata dalla risposta di SooHa per non rispondermi subito e in cuor mio spero che tutto sia andato per il verso giusto. 
Guardo il mio zaino trovandolo inaspettatamente interessante, almeno fino a quando non mi ritrovo davanti lo schermo di un cellulare che riconosco fin troppo bene. È acceso e, scritta a mano con un'applicazione che ho scaricato io stessa, c'è scritto quello che ci scrivevamo da piccoli dopo una litigata. Dentro di me sorrido, dentro di me è tutto passato, ma non riesco a sorridere davvero.
- Facciamo pace? Si. No. - leggo e rileggo quelle parole, non siamo più i bambini a cui bastava un foglio di carta e una crocetta per fare pace, o almeno io non lo sono, non ci riesco, non stavolta. Cancello tutto e glielo avvicino alla mano sperando che lui lo prenda e mi lasci in pace per il resto della giornata. Ho bisogno di stare da sola e sbarazzarmi di questi sentimenti che sono di troppo per due persone che si conoscono da così tanto tempo come noi e che non mi porterebbero comunque a niente visto che lui non prova niente per me e non lo proverà nel prossimo futuro calcolando che sicuramente la sua unica preoccupazione sarà la sua musica. Quando lo sento stringere il cellulare mollo la presa e mi volto a guardare fuori dal finestrino. Lo sento sbuffare e non so che senso dare alla sua reazione. Sono talmente concentrata a concentrarmi su altro che non sia lui che non mi accorgo che siamo arrivati alla nostra fermata se non quando è lui a prendermi per il polso e tirarmi fuori. Gli faccio un cenno con il capo e prendo a camminare veloce come non sono mai stata. Sono infantile e ne sono consapevole, ma il mio corpo va da solo, ormai non ne sono più padrona. Lui mi segue, lo sento dietro di me. Pensare di dover stare a casa sua per le prossime tre ore mi mette a disagio, non ho idea di come dovermi comportare e nemmeno se riuscirò a mangiare, cosa che farà preoccupare zia B che indagherà sul motivo della mia perdita di appetito... decido così di andare a casa, anche se non c'è nessuno, anche se dovrò cucinare e che quindi pranzerò non prima delle tre del pomeriggio, anche se zia B ci resterà male e se ha già cucinato pure per me. A diciassette anni, devo pur cominciare a stare da sola, non avrò sempre qualcuno con me, mi ripeto per cercare una scusa. Sento davvero la necessità di stare lontana da YoungBae per un po', in realtà.
Davanti casa sua, però, non so come fare per andare via. Se entrassi e lo dicessi a zia B, poi lei in un modo o l'altro mi convincerà a restare, lo so, ma non ho voglia di parlare con lui perché ho paura che lui possa capire cosa provo, perché lui conosce tutto di me. Mi guarda e aspetta che entri con lui, ma dalla mia bocca esce solo un timido << Dì a zia che torno a casa. >> che non lo lascia indifferente. 
<< SoYoung, dannazione, si può sapere cos'hai? >> urla afferrandomi per il polso e costringendomi a voltarmi verso di lui, che trovo troppo vicino. Non posso non sentire il mio cuore iniziare a martellarmi nel petto e sono troppo concentrata a ordinargli di smetterla di battere così forte da non sentire quello che mi sta dicendo. << Cosa ti prende? >> continua poco dopo, appena riesco a richiamare la forza necessaria per distogliere lo sguardo. << È perché non ti ho detto di MinJee? >> mi chiede e a questa domanda devo rispondere. Lasciargli scoprire quello che sente il mio stupido cuore è fuori questione. 
<< Sai quanto mi frega di Minjee?! Puoi fare quello che vuoi, te lo ripeto, ma non starmi addosso... non lo sopporto! >> urlo a mia volta. YoungBae scuote la testa, poi sospira. Molla la presa del mio polso, ma non smette di fissarmi. 
<< Eppure io credo che sia proprio per quello... >> dice e lo sento pieno di sé, come se sapesse che ormai faccio parte anche io delle sue ochette adoranti. << Ci ho pensato e sei strana proprio dalla festa di MinJee. Prova a negarlo! >> mi sfida e so che ha ragione. Se solo non l'avessi visto tutto questo non sarebbe successo e, forse, non mi sarei accorta che lui mi piace “in quel senso”. Negare. Ecco, negare è l'ultima occasione che ho per evitare di essere scoperta. 
<< Ti sbagli. Non hai mai pensato che è proprio questa la vera me? >> cosa diavolo sto facendo? Mi sto scavando la fossa da sola e non sto facendo altro che allungare la nostra conversazione. 
<< SoYoung, davvero, pensi di potermi dire come sei? Pensi che non ti conosca? Vai a raccontare storie a quel cretino che pensa di piacerti, non a me. >> è arrabbiato, è scocciato, forse anche esausto. Non capisco cosa c'entri HyunSeung adesso, ma il fatto che mi piaccia o no non è affar suo! 
<< Non mettere HyunSeung in mezzo! >> urlo prima di voltarmi e andarmene. Questa volta non mi ferma, ma non mi aspettavo lo facesse e lo ringrazio di avermi lasciato andare perché ho terminato la dose di coraggio giornaliera, così come le scuse e la capacità di cambiare le carte in tavola.

Il venerdì arriva troppo presto, arriva quando io ancora non mi sono tolta YoungBae dalla testa e quando ricordo di dover uscire con HyunSeung solo quando lo vedo fuori scuola ad aspettarmi, neanche troppo distante da dove si trova YoungBae. Fermo SeRi per un braccio, anche se fosse per lei correrebbe fuori visto che finalmente è arrivato il giorno della sua prima uscita con SooHa che ha accettato di uscire con lei e da quel giorno lei cammina per i corridoi quasi a un metro da terra per quanto è felice, mentre io a fatica riesco a trascinare i piedi. La trascino lontano da occhi e orecchie indiscreti e le racconto cosa è successo, le confesso cosa provo per YoungBae senza dirglielo davvero, mi capisce solo guardandomi e alza le spalle perché ovviamente lei, come tutto il resto del mondo, lo sapevano prima che lo scoprissi io stessa. Secondo lei sbaglio a uscire con HyunSeung, dice che dovrei correre tra le braccia di YoungBae e confessargli la verità, ma questa non sono io, questa è lei. 
Vado incontro a HyunSeung, lasciando YoungBae a SeRi. Con lui non parlo da quel giorno, non riesco a evitare di andarlo a svegliare la mattina, ma mi limito a togliergli cuscini e coperte e a spalancare le finestre, non scambiamo neanche una parola. Saluto HyunSeung e il suo sorriso smagliante mi lascia quasi indifferente, so che hanno ragione YoungBae e SeRi, in realtà lui non mi piace come pensavo, ma come si fa a dire di no a una persona? Non sono brava in queste cose, come in tante altre, ma la mia scarsissima esperienza in questo campo mi rende totalmente incapace di districarmi tra quello che si deve e quello che non si deve fare e come fare entrambe le cose.
HyunSeung prende il mio zaino dalle spalle e cammina verso il centro della città. Lo seguo un passo dietro di lui. La sua vicinanza non mi rende elettrizzata, non mi fa mancare il fiato, il mio cuore non batte all'impazzata... e allora perché non glielo dico e me ne torno a casa?
<< Ti va di mangiare qualcosa? >> mi domanda, ma non ho fame, raramente in questi giorni ho fame, tanto che sento i pantaloni sempre più larghi. Scuoto la testa e lui annuisce. Ammetto di essere odiosa e non vorrei, non con lui che non ha mai fatto niente per meritarsi questo comportamento da parte mia. << Ok... allora ti va di andare al parco a fare una passeggiata? >> propone e questa volta lo vedo sorridere quando mi trova favorevole alla sua idea. Continuiamo a camminare, non molto in realtà perché si ferma poco dopo. 
Entriamo in un parco, lo stesso dove mi aveva portato YoungBae per medicarmi le ferite che mi avevano causato quelle tre pazze. Mi viene spontaneo portarmi una mano sul fianco e chiudere gli occhi per immaginare ancora quel pomeriggio quando YoungBae, con la sua estrema delicatezza e dolcezza, mi aveva aiutato con la crema e le bende. Fermo HyunSeung prendendolo per la giacca. << Scusa, ma io dovrei tornare a casa. Ho dimenticato di avere un impegno... me ne sono ricordata solo adesso. >> invento, dire la prima cosa che mi passa per la testa non funziona quasi mai, ma con lui sembra avere l'effetto desiderato. Si offre di accompagnarmi a casa e non riesco a farlo desistere, è convinto che nel percorso potrei incontrare qualche malintenzionato. 
Davanti casa mia è imbarazzato, forse non sa cosa dire o cosa fare, ma se è per questo neanche io. Mi sono comportata malissimo con lui, da vera stronza e sono io quella che dovrebbe essere in imbarazzo, non lui, lui è stato anche fin troppo gentile evitando di mandarmi a quel paese. 
<< Beh.. >> comincia a parlare grattandosi la testa. Sta cercando di trovare le parole giuste, forse per dire che non vuole più rivedermi e avrebbe tutte le ragioni di questo mondo, potrebbe anche essere cattivo e poco rispettoso, lo capirei. << Credo di aver scelto la giornata sbagliata... >> dice invece, sorprendendomi. Vorrei rispondergli, ma cosa potrei mai dirgli? Che non è questione di aver scelto una giornata sbagliata? << Ti chiamo domani, ok? Magari la giornata storta sarà passata. >> conclude sorridendo e facendomi sentire ancora peggio. Ci conosciamo da poco tempo, siamo usciti una volta sola prima di oggi, eppure mi sento male come se stessimo insieme da una vita e io avessi scoperto all'improvviso che non mi interessa più. Annuisco ancora, incapace di dirgli la verità; credo almeno di dovergli lasciare il privilegio di chiudere questa specie di storia che non è mai iniziata.
Stiamo per salutarci, quando vedo YoungBae che sta entrando nel vialetto di casa. Sono cattiva, sono davvero una brutta persona perché la sola cosa che mi viene in mente è di prendere il viso di HyunSeung e baciarlo, un bacio a stampo, appena accennato, un bacio che non mi fa provare assolutamente niente, un bacio che mi fa sentire male per quanto potrà far credere a lui che provo qualcosa, un bacio che mi sarei potuta risparmiare. Le mani di HyunSeung toccano i miei fianchi, vorrebbe approfondire il bacio, ma in quel preciso istante mi allontano trovando YoungBae proprio dietro di lui che ci fissa. Non riesco a interpretare il suo sguardo, sono troppo presa a sentirmi la persona più cattiva sulla faccia della terra per pensare ad altro.




Sera a tutteeee!! Non potete immaginare la fatica per pubblicare questa parte... la porta usb, dove di solito inserisco la pennetta con la storia per trasferirla dal pc dove la scrivo (senza connessione) per portarla al pc con la connessione, sembra funzionare solo quando dice lei e l'altra è occupata dal mouse. Con grande maestria  e finendo per impazzire per quante volte ho tolto e messo sia mouse che pennetta per poter aprire la storia, sono riuscita nel mio intendo prima di sclerare. Apprezzatelo... ahahaha
Per quanto riguarda la storia, so che probabilmente vorrete prendermi a schiaffi, torturarmi e chissà quale arma vi verrà in mente di usare contro di me, ma a tutto c'è un perché... non faccio impazzire quella che è la mia bambina per niente... 
Comunque penso di dovervi informare che piano piano sto andando avanti con quella che sarà una specie di song-fic e appena avrò scritto abbastanza capitoli da non farvi aspettare troppo per aggiornare sia questa che quella, comincerò a pubblicarla.
Ora continuo con le peripezie di SoYoung e YoungBae... non so nemmeno se dirvi di avere paura o no. Ci penserò proprio adesso... 
Aspettate un pochino ^^
Baci baci :*

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


 
Be my star 2
 
10
 

Baciare qualcuno che non mi piace, baciare qualcuno in generale, prendere l'iniziativa in qualunque campo non è da me. Io rifletto sempre tanto, forse troppo, e, di certo, non prendo l'iniziativa! 
Mi stacco bruscamente da HyunSeung, quasi spingendolo, ma non deve essersi accorto della mia spinta, forse eccessivamente preso a interpretare il nostro bacio. Si gratta la testa con lo sguardo basso e l'ombra di un sorriso sulle labbra. Cosa diavolo ho fatto? Sposto lo sguardo verso YoungBae che ci guarda disinteressato, come se per lui fossimo solo un intralcio al suo passaggio, ma in fondo che altro mi aspettavo? HyunSeung mi guarda e sorride, stavolta davvero e mi saluta con un rapido bacio sulla guancia prima di voltarsi e vedere YoungBae. Si squadrano per un attimo, un attimo che mi sembra interminabile, poi HyunSeung si volta ancora una volta verso di me e va via senza che nessuno riesca a togliergli dal viso la sua espressione beata e il suo sorriso da orecchio e orecchio.
YoungBae mi guarda, furbo, probabilmente sa cosa ho appena fatto, ma non dice niente, o meglio, non dice niente a riguardo.
<< Aspetto Christian. Posso farlo qui, giusto? O forse dovrei andare dove non puoi vedermi? >> mi domanda e nella sua voce sento una cattiveria che non ha mai avuto nei miei confronti. Non che non me la meriti, ma fa male, questo suo tono di voce fa male. 
<< Puoi entrare se vuoi... >> provo a dire con un filo di voce, sembra che io non voglia proprio saperne di tornare la SoYoung di sempre. Questa SoYoung è strana, si arrabbia, bacia ragazzi a casaccio... la scusa che questo comportamento ce l'ho nel dna non regge più, non credo che mamma e papà si sarebbero mai riusciti a trovare comportandosi come me, non è una scusa plausibile. Deglutisco pensando a milioni di cose che vorrei dirgli per mettere fine a questa guerra che io stessa ho iniziato, ma la mia bocca resta chiusa, forse incollata.
<< No, grazie... >> risponde senza degnarmi di uno sguardo. Sposto lo sguardo anche io e mi volto decisa a entrare in casa... se solo lui me lo lasciasse fare. In un attimo è dietro di me, con la mano sulla mia che sta per inserire la chiave nella serratura. Me la tira indietro e le chiavi mi cadono sbadatamente a terra, non ho la prontezza di riflessi di tenerle perché la mia concentrazione si sposta sulle sue labbra che si poggiano sulle mie. Perché mi bacia? Come ci è arrivato sulle mie labbra dall'entrata del vialetto? Lascia la mia mano e stringe una mano dietro la mia testa, tra i miei capelli. Apre le labbra e, senza neanche accorgermene, anche la mia si apre permettendogli di fare come meglio crede, di riempire il mio corpo di brividi per come mi sta baciando, per come il suo respiro si posa caldo sulla mia guancia e sul mio collo. Si allontana quasi all'improvviso e si accuccia. Vorrei vedere cosa sta facendo, ma non riesco a muovere un muscolo, come se allontanandosi da me avesse premuto un qualche interruttore che mi impedisce di compiere qualsiasi movimento. Si rialza, prende la mia mano e qualcosa di freddo e dalla forma irregolare... le mie chiavi. Si è accucciato per raccoglierle. << Dì al tuo amico di non essere troppo fiero di un bacetto che gli hai dato per farmi un dispetto... questo è un bacio! >> sussurra a soffio dal mio orecchio e ha ragione: questo è un bacio! Non solo un bacio, questo è il bacio dei baci, il re dei baci. Provo ad attivare i miei altri sensi, dato che è uscito dal mio campo visivo e non penso di avere il coraggio necessario per cercarlo con lo sguardo e forse guardarlo negli occhi, sento le gambe tremare al solo pensiero... o forse fremere dalla voglia di un suo altro bacio, non lo so più. Sento due pesi sulle spalle, il cuore mi sobbalza... è Youngbae, di nuovo... << SoYoung, respira... è solo un bacio. >> aggiunge poi e tutti i castelli che stavo pensando di costruirmi in testa, crollano in un lampo. Avevo iniziato a credere che lui avesse iniziato a vedermi “in quel senso”, poi lui mi smonta, sarebbe stato meglio se mi avesse estirpato il cuore e l'avesse calpestato, avrebbe fatto meno male. So di aver baciato HyunSeung per fargli un dispetto, so che in un certo senso me lo sono cercato, ma sapere che è lui a farmi questo, a illudermi e poi a gettarmi un secchio di acqua gelata addosso per farmi rendere conto che sto solo sognando, fa male. Come se fossi una bambola, mi accompagna dentro casa aprendo con le mie chiavi e rimettendomele in mano subito dopo. 
<< Spero che tu sia contento di andare in giro a baciare chiunque ti trovi davanti! >> esclamo prima di correre su per le scale. Parlo io, io che bacio per ripicca, per vendetta... ma non mi importa, avevo solo bisogno di sfogarmi in qualche modo e quello, in quell'istante, non mi era sembrato un modo così sbagliato. Vado dritta senza voltarmi, decisa a non prestare più attenzione a niente che lo riguarda, ma come al solito è sempre lui a decidere... arriva alle mie spalle, mi trascina dentro la mia stanza, mi preme contro la porta senza che io abbia tempo di reagire. Mi sforzo di pensare ad altro come al fatto che è la prima volta in diciassette anni che entra nella mia stanza, ma qualsiasi cosa sembra poco importante adesso. Posa la fronte sulla mia, sento il cuore battere forte, lo sento volermi uscire dal petto forse per andare da lui, una mano sul mio fianco e l'altra stretta alla maniglia della porta per evitare che io scelga di scappare in un qualche modo. Le sue labbra sono sempre più vicine e per quanto non voglia baciarlo e sapere che per lui è solo un bacio, niente di più, non riesco ad allontanarlo, in realtà non voglio perché baciarlo è ormai diventata una necessità. Quasi mi stupisco di quanto un bacio possa avermi fatto diventare dipendente da esso, mene accorgo solo ora che le sue labbra sono a davvero pochi centimetri dalle mie e, nonostante tutto, non desidero altro che arrivino a me, che mi accarezzino come hanno fatto prima e che diventino audaci e insaziabili subito dopo. Questo non succede. YoungBae ha deciso di uccidermi una seconda volta deludendo le mie aspettative e posando appena le sue labbra sulle mie, quasi solo a sfiorarle. Dura pochi attimi che quasi non me ne rendo conto e poi esce, lasciandomi sola nella mia stanza che non mi è mai sembrata così grande per me sola. 
Resto a pensare. Penso al motivo di questo sfioramento, perché non posso chiamarlo bacio se ho chiamato così anche quello di prima. Perché deve essere così? Perché mi punisce così? Scivolo a terra, non riesco a stare in piedi, la forza mi ha completamente abbandonato. Mi sfioro appena le labbra con le dita, sento ancora il suo sapore. Credevo che per lui avesse significato qualcosa e invece no. Gli occhi gonfi e il cuore che fa male... ecco cosa ha deciso di farmi provare. Il fatto che non mi vedesse come una sua potenziale fidanzata potevo anche accettarlo, o comunque capirlo anche se non lo accettavo, ma ho sempre creduto che un minimo a me ci tenesse. Dopo oggi non lo so più.

È da quel giorno che non vado a casa sua, trovo sempre scuse con zia B. Lo studio, la stanchezza, le amiche che vengono a trovarmi... qualsiasi cosa mi viene in mente è buona per evitare di entrare in quella casa. Sono passati solo due giorni, eppure mi sembra una vita. Abituata come sono a stare più a casa di YoungBae che nella mia, due giorni sono un record, oltre che una fonte di stress non indifferente. 
Il lunedì, con l'ennesima scusa, riesco a non andare a svegliarlo. Vorrei andare, pagherei perché lui mi tirasse sul letto con lui e mi stringesse come una volta, ma so che se lo vedessi diventerei acida, più del solito e finirei per aggravare la situazione. 
Incontro SeRi che mi sbatte in faccia la sua felicità arrivando mano nella mano con SooHa che, però, appena mi vede lascia andare la sua mano imbarazzato. Sono felice per lei, per loro, e sono invidiosa. Li invidio perché lei ha avuto il coraggio di essere sincera e lui quello di mettere da parte la persona che gli interessava, la sottoscritta, e andare avanti. 
<< Che brutta cera, SoYoung... sembra quasi che tu non abbia dormito per niente! >> esclama SeRi squadrandomi. È sempre un piacere quando ti ricordano che sono due notti che non dormi e che questa mattina non avevi neanche la voglia di alzarti, figuriamoci di sistemarti! SeRi, poi, non conosce mezze misure: per lei o sei una bomba o fai cagare.
<< Gentile come sempre... >> le faccio notare e lei sorride come se le avessi fatto davvero un complimento, alza le spalle soddisfatta e saluta quello che ormai credo sia il suo ragazzo stampandogli un bacio sulle labbra stupendo anche lui e mi trascina nei bagni. << Allora... perché sembri un cesso che cammina? >> mi sputa in faccia sotterrando ancora di più la mia autostima. Le racconto, a grandi linee, l'accaduto, non ho davvero voglia di soffermarmi sui dettagli che ho cercato di dimenticare in tutti i modi in questi ultimi due giorni. Mi abbraccia contenta. Perché è contenta? << Sapevo che eravate pazzi l'uno dell'altra! Sbrigatevi a mettervi insieme così usciamo tutti e quattro insieme!! >> la sua contentezza mi spaventa. 
<< Hai sentito o no quello che ho detto? Mi ha baciato tanto per farlo e poi, come se niente fosse, se ne è andato! >> provo a spiegarle, ma niente sembra poterle far cambiare idea. 
<< Senti... ho visto come ti guarda e te la sei cercata! Sei tu che hai baciato un altro davanti a lui... te lo sei meritato! È un rubacuori ma non è stupido, ha capito cosa stavi facendo e ti ha ricordato che appartieni a lui! >> quando parla mi sembra quasi che possa avere ragione se non fosse che non mi vede come una sua possibile ragazza. La prendo per il polso e la porto fuori dal bagno insieme a me perché di parlare di YoungBae ne ho abbastanza, ma non posso negare che, fino al mio arrivo in classe, mi guardo intorno per cercarlo. 
Le lezioni passano lentamente, fin troppo per i miei gusti, e l'intervallo pare non voler arrivare mai. In classe girano strane voci, dicono che YoungBae non frequenterà più come prima, che a causa delle prove per il debutto sarà impegnato e che, almeno fino al giorno del debutto stesso, non sarà presente. Un altro colpo al cuore sapere che non lo vedrò. Non voglio andare da lui perché ho anche io il mio orgoglio e speravo che l'avrei incontrato almeno sulle scale o per i corridoi. Ora che non sembra possibile, voglio accertarmi che le voci siano vere. 
Quando, finalmente, suona la campanella scatto fuori. Non ricordo dove sia la sua classe, ma continuo a correre per i corridoi cercando di evitare la folla di studenti che già si sono riversati fuori dalle classi per raggiungere il giardino. Trovo la sua classe, la porta è ancora chiusa e non so cosa fare. Aspetto, poi la porta si apre e davanti a me trovo uno dei suoi compagni di classe che mi guarda e poi si volta a dire qualcosa a un suo compagno. Si allontanano ridendo, mi sento tanto stupida ad essere qui, ma devo accertarmi che le voci siano vere. Escono altri studenti, nessuno dei quali è YoungBae. Esce poi un gruppo di ragazze, sono belle e non mi stupisce più che vedere me non gli faccia alcun effetto. Mi guardano anche loro, ma non vanno via, restano ferme sulla soglia della porta a guardarmi e ad impedire agli altri di uscire.
<< Oggi ci mancava la fidanzatina di YoungBae... ragazze, sembra che la piccoletta non sappia che il suo uomo non c'è. Come la chiamiamo questa cosa? Mancanza di comunicazione? Dai... presto sarà di nuovo sulla piazza! Aspettiamo solo un altro po'... >> quella che sembra la capogruppo riesce a mettermi al mio posto, oggi non ho proprio la forza e la capacità di rispondere. 
<< Lasciale stare... sono delle idiote! Oggi il prof ci ha informato che non verrà per un po'. Tu però non avrai di certo problemi a vederlo... sono solo invidiose. >> dice dolce un'altra ragazza che riesce a venir fuori dalla classe dopo che quelle streghe liberano il passaggio. Le sorrido per ringraziarla. Va via insieme a tutti gli altri, mentre io resto sola davanti a una classe ormai vuota. Per una volta le voci erano vere, YoungBae non tornerà a scuola per il momento e io non ho neanche il coraggio di andare a casa sua, quindi quella ragazza si sbaglia... sono come tutte loro, non lo vedrò fino a quando non tornerà a scuola.




Buonaseraa! Sono leggermente in ritardo, ma avevo paura di pubblicare questo capitolo. Si è praticamente scritto da solo, però non so come possiate prenderla e chiedo la vostra clemenza per entrambi... ahahah 
Non so se riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo prima di Natale visto che tra un paio di giorni parto e quindi auguro un felice Natale a tutte voi in anticipo!! ^^ Mangiate tanti pandori!!! Lo farò anche io *^* 
Buone feste a tutte e.. al prossimo capitolo! 
:* :* 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Be my star 2
 

11
 

Undici giorni. Sono trascorsi esattamente undici giorni dall'ultima volta che ho visto YoungBae. Provo diverse emozioni, il più delle volte contrastanti, lo sogno quasi tutte le sere... sogno quel bacio che sembra voglia tormentarmi in eterno e poi lo vedo che mi guarda, ma è sempre più lontano da me, ogni attimo che passa. So che è esagerato e che dovrei affrontare diversamente la cosa, ma YoungBae è quello che c'è sempre stato, c'era prima che conoscessi SeRi e quando neanche mio fratello Christian poteva esserci. Come posso semplicemente mettere da parte lui, e quello che ho appena realizzato di provare, così su due piedi? Dopotutto io sono quella che pensa milioni e milioni di volte ad un piccolo dettaglio, non mi stupisce che quel bacio non voglia uscire dalla mia testa.

Un colpo al braccio mi fa tornare alla realtà, in classe, durante l'ora di educazione fisica. È SeRi che spera di potermi evitare una punizione, ma il prof mi sta richiamando da troppo tempo per salvarmi da dieci giri di campo di corsa. << Così impariamo a non prestare attenzione! >> esclama lui mentre io, armata di fiato e coraggio, inizio la mia lunga corsa. Non sono mai stata brava neanche in questo, un giro basta per farmi avere il fiatone, dopo due già inizio a sentire i piedi intrecciarsi, voglio vedere come ci arrivo al decimo giro... sempre che io ci arrivi viva!

Correre è liberatorio, correre mi evita di pensare, correre implica uno sforzo mentale non indifferente perché devo concentrarmi sulla respirazione, cosa per me complicatissima, e sul non intrecciare i piedi finendo per cadere a terra. Il vento freddo, poi, mi congela i neuroni rendendomi impossibile pensare anche se volessi.

Come previsto, dopo il secondo giro già sto rallentando e mi sto sforzando di andare avanti, ammetto che più per inerzia che per mia reale forza, ma poco importa. A volte mi fermo e cammino, lo faccio quando il prof è talmente preso dagli esercizi dei miei compagni da non potermi vedere o quando passo dietro al fusto di alcuni alberi sapientemente affilati tra la pista per la corsa e il campo dove svolgiamo gli esercizi per poi ricominciare a correre una volta passati gli alberi.

Sto morendo, lo sento. Il cuore mi martella troppo velocemente nel petto, il respiro è accelerato, le mie forze praticamente nulle e puzzo da far schifo. Mentre le altre sono già pronte per tornare in classe, io devo ancora iniziare a farmi la doccia e chiedo a SeRi di informare la professoressa della lezione successiva che farò un po' di ritardo.

 

Le lezioni finiscono presto per fortuna e tornare a casa mia ormai è un'abitudine. Mamma ha chiesto alla signora Kang, che ormai lavorava solo la mattina e veniva lasciata libera per il resto della giornata, di preparare il pranzo, probabilmente non si fida delle mie doti culinarie e ha paura che faccia saltare in aria la casa e non ha tutti i torti, non ho mai provato e combinerei sicuramente un casino. La mia, ormai, nonna acquisita lo fa con piacere, anzi, si sentiva poco utile ora che mamma e papà hanno deciso di non gravare troppo su di lei lasciandole praticamente tutto il giorno libero.

Arrivare a casa e trovare un pasto caldo è bello, mangiare da sola non proprio, ma con lo stereo di papà al massimo sento di meno la solitudine e credo che anche lo stereo stesso ogni tanto abbia bisogno di funzionare al suo massimo per sentirsi vivo, invece del solito sottofondo a cui lo costringe papà. Uno scambio equo insomma: lui fa compagnia a me e io lo aiuto a sfogarsi.

Sto facendo i compiti in camera mia, fuori è buio quando qualcuno decide di rientrare in casa. Esco dalla stanza, ansiosa di rivedere qualcuno di animato e trovo mio fratello JiHoon che si rinchiude subito dopo nella sua stanza perché prima di tornare a casa è passato alla galleria di mamma e lei ha detto che stasera saremo a cena da zia B. Ora tutto sembra essere di nuovo tornato del suo colore naturale, fino ad oggi mi sembra di aver vissuto in un mondo in bianco e nero, mentre ora che so di poter rivedere YoungBae mi sento di nuovo.... viva. Vorrei saltare di gioia, urlare fino a perdere la voce, ma poi mi ricordo che la stanza di JiHoon è confinante con la mia e sentirebbe tutto, con la sua intelligenza poi potrebbe benissimo capire cosa mi sta succedendo, o forse no visto che la sua testa elabora solo teorie che ruotano intorno al denaro, ma è meglio non rischiare. Corro di nuovo dentro la mia stanza, questa volta con l'umore tutt'altro che sotto la suola delle scarpe. In un attimo sembro rinata. Mi guardo allo specchio e le guance hanno ripreso il loro solito naturale colorito rosato, il solo pensiero che stasera lo vedrò h fatto tornare al suo posto tutti i pezzi, mi ha fatto passare sopra a quel bacio fato per ripicca, la mancanza mi fa stare peggio dello sforzo che mi ci vuole per continuare a portargli rancore. Vorrei sapere cosa dover fare per fare in modo che lui mi guardi diversamente, perché per lui io non sia più solo la piccola SoYoung che piangeva perché l'aveva buttata in piscina. Come al solito il mio tempismo è perfetto, perfettamente sbagliato per ottenere quello che voglio: capire cosa provo per YoungBae quando lui passa il suo tempo in una sala prove è proprio da me, fremere alla sola idea di vedere i suoi occhi guardarmi con quel loro solito modo disinteressato anche. Non so neanche quanto tempo passo in bagno, ma riesco ad essere pronta appena in tempo per l'arrivo dei miei.

<< SoYoung, la prossima volta più centimetri di gonna. Te lo concedo solo perché stiamo andando da tua zia! >> ecco il mio geloso ed iperprotettivo papà convinto che tutti si mettano a guardare le mie gambe.

<< Si papà! >> acconsento, vedo le rughe sul suo viso distendersi e un sorriso spuntare sulle sue labbra. Mamma si volta a guardarlo, come lui guarda lei, vedo i loro sorrisi e vorrei tanto che YoungBae mi guardasse così. Invidio mamma per aver trovato un uomo come papà che non smette di amarla e coccolarla nonostante siano passati venti anni da quando stanno insieme. YoungBae sarà mai come papà? Noi due insieme riusciremmo ad essere come i miei? Noi due riusciremo mai a stare insieme?

Arriviamo davanti casa della zia e il cuore già vuole uscirmi dal petto, già sta pregustando la visione di YoungBae che apre la porta e ci accoglie col suo mezzo sorriso imbarazzato e impaurito dalla presenza di mio padre che gli ha sempre fatto più paura di quanto non faccia nella realtà. Stranamente, oggi apre la porta mio fratello Christian, figuriamoci se non è il primo ad arrivare a casa di zia B tanto per rendere evidente che quasi si sente più parte della sua famiglia che della nostra.

<< Ogni tanto potresti venire a cena anche a casa e non farti vedere solo quando veniamo qui! >> gli fa notare papà, duro, cingendo con un braccio le spalle di mamma. Christian è sempre stato il suo preferito anche se lei non lo ammette e dice di amarci tutti allo stesso modo, ma lo so, so che stare da sola con lui per molto tempo li ha legati particolarmente e non sono gelosa del loro rapporto, io ho lo stesso con papà e lo capisco. Christian le sorride e si avvicina per salutarla e promette ai miei che cercherà di tornare a casa più spesso a cena, ma che gli orari delle lezioni sono pesanti e che dovrà cercare di organizzarsi. Mamma ha sempre e solo annuito quindi credo che abbia letto nel suo sguardo qualcosa che a me è sfuggito, dandomi nuovamente la certezza che il loro rapporto è a un altro livello.

Nel salone ci sono Yerin e zia B, mancano zio JiYong e lui, YoungBae. A quanto dice zia B erano in agenzia per la preparazione del debutto, ma zio JiYong ha chiamato una mezz'oretta va dicendo che mancavano le ultime messe a punto per lo stage e lei crede che saranno presto a casa, praticamente giusto in tempo per la cena. Ci accomodiamo come se fossimo a casa nostra: papà si siede sulla poltrona vicino al camino e guarda mamma chiedendole, con lo sguardo, di andare vicino a lui, ma lei scuote piano la testa sorridendo e raggiunge zia B in cucina lasciandolo solo a poggiare la testa sulla spalliera e a guardare il soffitto chiudendo di tanto in tanto gli occhi; Christian è già in cucina, non serve neanche controllare, lui sta dove si trova zia B; JiHoon e Yerin, sulla soglia della porta, parlano di cose da cervelloni che io neanche provo a capire perché non uscirebbe fuori altro che un fortissimo mal di testa; poi ci sono io che, seduta sul bracciolo del divano, valuto cosa fare.

La porta si apre e il mio cuore sussulta. Zia B esce di corsa dalla cucina e, insieme a lei, mamma e Christian che restano però sulla soglia della porta. A entrare è solo zio JiYong. << YoungBae è voluto restare in agenzia. Non si sente abbastanza pronto e la data del debutto si avvicina. >> dice e a me sembrano le parole più brutte del mondo.

<< Finirà per sentirsi male se continua a non mangiare regolarmente e a esercitarsi per tutto il giorno. Per fortuna che immaginavo sarebbe successa una cosa del genere e gli ho preparato qualcosa. Christian, per piacere, puoi portare il sacchetto che c'è sul tavolo della cucina a quel decerebrato del tuo amico? Tanto per la cena ci vuole ancora un po'. >> zia B è decisamente meno comprensiva di zio JiYong e questa volta sono dalla sua parte, lo vorrei qui. Mio fratello, da bravo soldatino, impugna le chiavi della macchina e, quando passa vicino a me, mi tira per il cappuccio del giacchetto, che mi accorgo solo adesso di non aver ancora tolto per quanto avessi la testa tra le nuvole, e mi trascina verso la porta.

<< Porto SoYoung con me o quell'idiota mi convince a restare con lui. >> informa tutti quanti. In un certo senso questa situazione si è comunque girata a mio favore, le ore che ci ho messo a prepararmi non saranno servite a niente, lo vedrò.

 

Guardo le strade attraverso il finestrino, le foglie degli alberi non sono più del loro verde intenso, sono ormai quasi tutte gialle, alcune arancioni e i negozi quasi tutti chiusi. Si vede proprio che sta arrivando l'inverno e insieme ad esso il freddo pungente... non c'è quasi nessuno per strada e quei pochi coraggiosi che ancora camminano sui marciapiedi sono chiusi nei loro piumini voluminosi.

<< Ti manca? >> mi chiede mio fratello, o almeno credo che ce l'abbia con me visto che siamo da soli in macchina.

<< Mh? >> fare la finta tonta mi aiuterà a prendere tempo perché non può aver capito che mi piace YoungBae se anche a me non era chiaro fino a pochissimo tempo fa.

<< YoungBae, ti manca? >> specifica e la mia speranza che è intenda come amico di sempre, come ragazzo con cui siamo cresciuti.

<< Mi sono dovuta abituare a non doverlo più andare a svegliare, ormai era un'abitudine! >> di solito non mento, non a Christian almeno, ma negare è sempre la soluzione giusta in questi casi.

<< SoYoung... >> solo dal modo in cui pronuncia il mio nome capisco, capisco che mi ha scoperto, ovviamente non si può nascondere nulla al perfetto Christian! << Siamo cresciuti insieme noi tre, non c'è una piccola sfaccettatura del vostro essere che io non conosca... 1. vi evitate da settimane, 2. hai smesso di andare da lui prima che lui smettesse di andare a scuola e 3. non c'è cena tra le nostre famiglie che lui si perderebbe, ma guarda caso oggi ha voglia di allenarsi fino a sentirsi male. >> come faccia a sapere tutte queste cose non lo so, non c'è mai, nelle ultime due settimane non è tornato neanche per qualche ora a casa, quindi qualcuno lo informa. Che sia YoungBae?

<< Il debutto è vicino. >> riesco a giustificare almeno l'ultimo punto, ma purtroppo per me mio fratello non è stupido e ammetto che, tutti e tre i punti insieme, danno da pensare anche a me.

<< SoYoung... >> ripete con quel tono che vuole dirmi “non provarci nemmeno a inventare storie”. Torno a guardare fuori, non ho proprio voglia di farmi dire da mio fratello in cosa sbaglio perché lui conoscendo alla perfezione YoungBae potrebbe dirmi come comportarmi per arrivare a lui, ma sono dell'idea che si tratti di cose che non riuscirei mai a fare e finirei col deprimermi. Meglio non sapere e sperare che il destino mi dia una mano.



Buonasera! Chiedo scusa per il terribile ritardo, ma in vacanza la connessione non mi ha aiutato e, una volta a casa, la nostalgia e la costante presenza di mia cugina che ogni sera voleva vedere un film diverso mi ha tenuto lontana dal pc. Ho fatto in tempo giusto ad aggiornare l'altra storia e non so nemmeno io come... 
Comunque... la sto tirando per le lunghe con questa storia di SoYoung e YoungBae? Forse si, ma mi serve così, abbiate fiducia, le cose cambieranno, in meglio o in peggio ancora non mi è chiaro, ma cambieranno. Il prossimo capitolo poi è già in lavorazione quindi spero di non farvi aspettare più così tanto tempo.. 
Al prossimo capitolo.
Baci :*

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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La YB. Ricordo ancora la prima volta che ho messo piede qui dentro: è passato tanto tempo, forse nove o dieci anni... JiHoon era davvero piccolo, ancora non si staccava dalle gambe di mamma, continuava a tenersi a lei come se avesse paura che da un momento all'altro sarebbe venuto qualcuno a portarlo via. Io, Christian e YoungBae, invece, ci siamo subito sentiti a casa nostra, dal primo istante ci siamo ritenuti liberi di scorazzare tranquillamente tra le sale ancora senza artisti da disturbare. Ci perdemmo quel giorno, non riuscivamo a tornare alla stanza dove i nostri genitori aspettavano il catering per l'inaugurazione dell'agenzia. Avrei dovuto avere paura, ma non era così, avevo mio fratello a tenermi una mano e YoungBae a stringermi l'altra, camminavamo tutti e tre vicini, loro ai lati per difendere me, la piccolina e soprattutto la paurosa del gruppo. Oggi, è ancora un labirinto per me, ma zio JiYong dopo quel primo giorno, ha fatto installare una serie di cartelli per evitare che altri si perdano... non che tre bambini di circa sette-otto anni siano un metro di giudizio valido, ma meglio non rischiare il vagabondaggio infinito all'interno dell'agenzia.

 

È tutto buio all'interno, tanto che quasi mi fa paura, ma devo convincermi a entrare da sola perché quando mi volto a guardare verso mio fratello, lo trovo col sedile abbassato e gli occhi chiusi... non vuole saperne di uscire al freddo e al gelo, ovviamente manda me! È un maestro nello schiavizzare i fratelli minori quando vuole...

Mi addentro e per i corridoi sono accesi solo dei piccoli faretti dai quali esce una luce soffusa che rende il tutto ancora più inquietante perché non ti permette di distinguere bene i colori e le cose che ti circondano. Mi domando perché zio abbia scelto un arredamento tanto macabro per la sua agenzia, ma di certo non è questo il mio problema al momento.

Scendo verso una delle tre sale prove, ma la luce è spenta.. non deve esserci nessuno dentro, così come nelle altre. “Dove diavolo sarà YoungBae?” penso tornando verso l'uscita dopo l'ennesimo buco nel vuoto. Spinta da non so neanche io cosa, torno nella prima sala prove, di solito è qui che si allena e se almeno trovassi un suo asciugamano, potrei capire che è qui da qualche parte e che non si è già avviato verso casa mentre io e Christian venivamo. Accendo la luce, prima non mi era neanche passato per la mente, avevo visto la luce spenta e per me era ovvio che lui non fosse dentro, ma non è proprio così... YoungBae c'è, sdraiato a terra sotto alla sbarra con una braccio sul viso e l'altro disteso sul pavimento, esattamente come dorme a casa. Mi avvicino stringendo il sacchetto che ho tra le mani e, una volta vicino a lui, mi prendo un attimo per guardarlo un po' prima che, quando sarà sveglio, ricominceremo a litigare. È così tranquillo adesso, così bello e non riesco a resistere alla voglia di sfiorare il suo mento sul quale sta iniziando a spuntare un po' di barbetta. “Deve passare davvero tanto tempo qui dentro per non avere neanche il tempo di radersi” penso passando l'indice piano sulla sua guancia e sentendomi stringere la mano poco dopo, come se fosse sveglio già da un po'. Toglie il braccio da sopra gli occhi e ci guardiamo senza parlare, io non riesco a dire niente, in realtà non so cosa dire per giustificare il fatto che lo stavo praticamente accarezzando. Lui perché non parla non lo so e sembra non averne comunque la voglia. Provo ad alzarmi, ma non me lo permette. È lui a venire verso di me e a incollare per l'ennesima volta le nostre labbra. Vorrei cedere, smettere di fare la difficile, ma sono ancora arrabbiata, o almeno questo è quello che credo, e lo allontano spingendo le mani contro il suo petto, il suo petto sempre più allenato e sul quale non dovrei soffermarmi più di tanto se voglio mantenere un minimo di autocontrollo.

<< Sono venuta per portarti la cena. Zia B ci tiene a non vederti stramazzare a terra sfinito. >> dico allungando verso di lui il sacchetto che sua madre gli ha preparato con tanta cura. Lui non stacca lo sguardo dal sacchetto, forse sta pensando che sono davvero andata per quello o forse non sta pensando a niente, in fondo se si è appena svegliato so quanto è poco mentalmente reattivo a qualsiasi stimolo esterno.

<< SoYoung, stai un po' zitta! >> mi rimprovera e, prima che io possa accorgermene, le sue mani stanno afferrando il mio viso. Mi bacia ancora e, questa volta, non posso tirarmi indietro, è già stato fin troppo faticoso la prima volta. Sono arrabbiata, non pazza! Rispondo al suo bacio e mi lascio travolgere da quelle emozioni che solo lui riesce a farmi provare. Infila una mano tra i miei capelli e mi spinge ancora di più verso di lui, come se ce ne fosse bisogno, come se non mi fossi già ancorata al suo petto nello stesso istante in cui ho smesso di resistergli. Si allontana lasciandomi un vuoto che quasi mi da fastidio provare e solo quando sento in lontananza la voce di mio fratello capisco il motivo.

<< È passata più di un'ora da quando sei entrata. Mi stavo preoccupando e state qui a non fare niente? >> Christian non sa proprio quando è il momento di farsi da parte e restarsene per i fatti suoi. Dentro mi me sto urlando tutto il mio risentimento verso mio fratello che arriva sempre nel momento meno opportuno perché anche se io non gli ho confermato niente, lui lo sa che YoungBae mi piace, me l'ha detto proprio lui poco fa, quindi perché viene a rompere le scatole? Forse proprio per questo?

<< Calmati. Cosa vuoi che le succeda qui dentro? Non fare l'apprensivo come al solito che non se la ruba nessuno la tua amata sorellina. >> risponde YoungBae con il suo solito tono sfrontato che usa quando parla con chiunque non siano i suoi genitori.... e me.

<< Gli uomini non sono affidabili e tu non sembri per niente una ragazza. >> dice mio fratello e, dagli sguardi che si lanciano, mi danno l'impressione di essere in guerra. Christian ha intuito che mi piace YoungBae, quindi perché si comporta così adesso? Non dovrebbe essere felice per me se riuscissi a raggiungere la persona che mi piace? Tra l'altro YoungBae è suo amico, non dovrebbe essere felice di per noi?

<< Hai molta fiducia in me, vedo. Credi davvero che ci proverei con lei? Siamo cresciuti come fratelli! >> YoungBae alza la voce e a me cade di nuovo il mondo addosso. Come può dire questo? Come può rifiutarmi ancora una volta senza che io mi sia mai dichiarata a lui? Guardo Christian e lo vedo nervoso. Per quanto riguarda YoungBae, beh, non riesco neanche a guardarlo in faccia. Mi incammino verso la porta senza dire niente a nessuno dei due, lasciandoli lì a prendersi a parole, lasciandoli a spingersi come se fossero due idioti qualunque, imprecando mentalmente contro zio JiYong per aver fatto costruire sale da ballo così grandi. Sono sulla soglia quando sento la frase finale, quella che mette fine alla loro lite ed è proprio YoungBae a pronunciarla, spezzandomi definitivamente il cuore... << IO NON LA VEDO COME UNA DONNA, VUOI CAPIRLO?! >> urla. Per un attimo il mio corpo non risponde ai miei comando, si blocca quando io vorrei continuare a camminare, aspetta sperando che in qualche modo lui ritratti quello che ha appena detto, ma non succede..

Finalmente le mie gambe tornano a muoversi e in poco tempo mi ritrovo davanti all'uscita, verso dove aspetto che Christian si decida a venire via.

Resto poggiata al muro con le braccia conserte a riempirmi di parolacce per aver ancora una volta ceduto a quel cretino di YoungBae che non fa altro che portarmi prima talmente in alto quanto non avrei mai pensato di poter arrivare e poi mi fa sprofondare nell'abisso più profondo. Ci sono cascata di nuovo, sono forse più arrabbiata con me stessa che con lui per essermi fatta fregare ancora.

Christian finalmente riemerge dal buio dell'interno e, senza dire una parola, ci avviamo verso la macchina.

<< Perché sei andata via? >> mi domanda all'improvviso mentre già siamo in viaggio per tornare a casa di zia B. Mi chiedo se è davvero così intelligente come ho sempre creduto o se invece in realtà non è altro che un idiota come quasi tutto il resto della popolazione maschile.

<< Dovevo restare ad ascoltare voi che litigavate come cretini? >> rispondo con una domanda, è la mia specialità. Non lo degno di uno sguardo, tengo lo sguardo rivolto verso l'esterno mentre lui prova a spiegarmi cosa si sono detti, ma non riesco a capire cosa dice, la sua voce arriva ovattata alle mie orecchie.

 

Non vedo l'ora di tornare a casa, di buttarmi sotto le coperte e dimenticare questa serata. Ultimamente sono tante le cose che voglio dimenticare, tutte a causa di YoungBae, tutto è iniziato quando ho capito che il mio interesse nei suoi confronti era qualcosa di più del bene che si vuole a un fratello. Lui questo, però, sembra che non riesca a non strapparmi il cuore dal petto ogni volta che ci avviciniamo un po' di più.

Siamo ancora da zia B, affogo i miei dispiaceri nel dolce che ha comprato mamma, quando il portone sbatte e la fonte di tutti i miei problemi entra nel salone dove siamo tutti quanti. Saluta sua madre con un bacio sulla guancia e poi tutti noi. Christian non lo degna di uno sguardo e YoungBae se ne accorge e si volta poi a guardare me che non riesco a reggere il suo sguardo e mi fisso sul mio dolce. Lo sento andare via dicendo che ha bisogno di farsi la doccia e poco dopo il mio cellulare squilla. Qualcosa mi dice che è lui e i miei sospetti sono fondati. C'è un messaggio che non so se voglio leggere o no. In realtà so che voglio leggerlo anche se ho paura di cosa possa esserci scritto e Christian mi guarda come se sapesse anche lui da parte di chi è questo messaggio. Lo apro col cuore in gola e, nel leggerlo, non so più cosa pensare... -Non prendere alla lettera tutto quello che dico. C'era Christian, non potevo dire altrimenti. Ne riparliamo la settimana prossima, torno a scuola.-



Buonaseraaa!! Sono tornata, anche se in ritardo, ma meglio tardi che mai si dice e spero che non mi prendiate a bastonate. 
Ora posso dirlo... è quasi praticamente ufficiale: SOYOUNG SMETTERA' DI SOFFRIRE! Bisogna reagire e ora l'ho capito. Se l'ho capito io, lo farò capire anche a lei :) YoungBae o cambierà o avrà a che fare con la mia e la sua rabbia.. 
Proverò a non sparire più per tutto questo tempo, promesso, ci ho messo tanto per finire questo capitolo perché ho cambiato idea milioni di volte su cosa far  succedere nell'agenzia e questo è il risultato con il quale mi sono ripromessa meno lagne per il futuro. YoungBae avrà pane per i suoi denti. ahahaha
Alla prossima!! ^^ 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 
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13
 

Lunedì mattina sono in ansia, ormai passo tutta la mia vita in questa condizione, ma oggi lo sono particolarmente. YoungBae torna a scuola e dice che non devo prendere alla lettera le sue parole, allora cosa significano? Non so se andare da lui o meno, ma per questa mattina passo, ho troppa voglia di baciarlo per vederlo a petto nudo e con i capelli scombinati, di certo non farebbe bene al mio povero cuore già sentimentalmente affaticato.

Arrivo in fermata trovando quelle persone che fanno parte della mia nuova quotidianità, mi stupisco di me stessa per essermi abituata così presto a tutto questo. Prendere un bus è semplice, ma per me che ho sempre avuto la scorta a ricordarmi di scendere alla fermata giusta è tutt'altra storia. Non do molta confidenza al prossimo così da farmi nuovi amici, quindi passo il viaggio praticamente in solitudine con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica per poi scendere e trovare SeRi e SooHa che amoreggiano sfacciatamente davanti ai miei occhi. Sono belli da vedere, lei è la mia migliore amica e lui è semplicemente SooHa, il ragazzo a cui piacevo ma che poi ci ha messo un secondo a dimenticarmi dopo che la mia amica si è dichiarata. Mi salutano e insieme entriamo a scuola. SooHa va per la sua strada e ci da appuntamento per l'intervallo, mentre io e SeRi continuiamo a salire verso la nostra classe. Vorrei tanto raccontarle tutto, ma non qui a scuola con tutte queste orecchie che potrebbero ascoltarci, ancora non sono del tutto sicura di essermi lasciata alle spalle l'accaduto di poche settimane fa. Entriamo in classe e MinJee è già al suo posto con la sua folta chioma perfettamente liscia. Ci saluta allegra e ci viene incontro. Anche il suo comportamento è cambiato da quando YoungBae non viene più a scuola, sembra essere tornata la ragazza del primo giorno e non quell'arpia che era quando si vedeva con lui. Che si sia messa l'anima in pace o che sia soltanto una maschera non lo so, ma di certo non penso che le darò mai tutta la confidenza che vuole, qualcosa mi dice di non farlo.

Durante la lezione non faccio altro che chiedermi se lui è venuto, se si aspettava che andassi da lui stamattina e se lo vedrò nell'intervallo. SeRi mi lancia uno dei suoi bigliettini ed io torno in me. -Abbiamo cambiato libro. Svegliati SoYoung che la prof ti sta fissando da un'ora!- leggo e, cercando di dare nell'occhio il meno possibile, mi convinco che devo davvero parlarne con qualcuno prima di finire con l'impazzire. SeRi è l'unica candidata a questo, non penso di potermi fidare di altri. -Sono pronta per parlarti.- le scrivo e lei capisce senza che io debba aggiungere altro. -Era ora! Oggi, dopo le lezioni a casa mia. I miei non ci sono e casa mia è di strada per tua madre quando esce dalla galleria.- mi risponde e spero tanto che lei riesca a consigliarmi perché io da sola riesco a combinare poco e niente.

 

Per tutta la giornata non incontro YoungBae, deve essere rimasto in classe per evitare di essere assalito dal gruppo di sue fan che, armate di cartelli e voce stridula, lo aspettavano stamattina davanti al cancello. All'uscita, però, lo vedo, poggiato al suo solito muretto e, a vederlo così bello, per un attimo sento il mio cuore smette di battere, che sia la mia totale incapacità di vedere le cose per quello che sono o tutta l'attività fisica che sta facendo in vista del suo debutto non lo so, ma non riesco a togliergli lo sguardo di dosso. Riuscirei sicuramente a guardarlo meglio se non fosse circondato da ragazze dell'istituto e anche di altre scuole, dato che vedo divise diverse dalla nostra. Appena mi vede, si da la spinta con il piede poggiato al muretto per allontanarsi dallo stesso e mi viene incontro. Siamo tornate di nuovo al punto di partenza: lui aspetta me e loro gridano come se avesse fatto chissà cosa.

<< Stamattina non sei venuta. >> afferma senza neanche degnarmi di un saluto che forse ritiene superfluo. Non capisco come possa essere a suo agio con tutte queste galline starnazzanti che ci circondano, ma io di certo non riesco a comportarmi come se non esistessero e rispondere tranquillamente. Mi limito ad alzare le spalle dimostrandomi forse meno interessata di quanto io sia in realtà. << Vabbè, andiamo! >> esclama poi e mi vedo costretta a rispondere visto che non so in quale altro modo potergli far capire che ho altro da fare.

<< Pranzo da SeRi oggi. >> mi limito a dire e giuro che per un attimo sul suo viso ho visto un'espressione stupita.

<< Hey principino! Ti sembra così strano che la sorellina abbia una vita? Oggi è mia! >> interviene la mia amica e mi pota via con lei senza che io possa ascoltare la sua risposta, sempre se avrebbe risposto qualcosa.

 

A casa della mia amica siamo effettivamente da sole, non ci sono né i genitori né il fratello. Vedo SeRi così sicura in cucina e mi sento tanto piccola perché nonostante io sappia fare qualcosa, non sento di avere la sua stessa scioltezza con i fornelli. Aspetto che mi chieda qualcosa, ma non lo fa, così mi sento di introdurre io l'argomento.

<< Allora? Non mi chiedi cosa di cosa devo parlarti? >> le domando e lei si ferma un attimo dal suo perenne mescolamento di chissà cosa.

<< Se vuoi parlarmene, è ok. Altrimenti mangiamo e poi facciamo le cretine. Non ti forzerò a parlarmi, sto aspettando... >> dice dandomi le spalle mentre riprende a girare il nostro pranzo.

Rifletto su come cominciare, ma niente mi sembra adeguato a spiegare l'accaduto in modo diverso, così decido di darci un taglio e di lanciare la bomba. << YoungBae mi ha baciata di nuovo, poi è arrivato Christian e ha detto che non mi vede come una donna e poi mi manda un messaggio dove mi dice di non prendere alla lettera le sue parole. Io adesso non so più se credergli o meno. Continua a baciarmi e poi a tirarsi indietro in ogni modo possibile. La mia testa scoppia per il troppo pensare, vado a letto ogni sera con un gran mal di testa e oggi sapevo che sarebbe tornato a scuola e penso che si aspettasse che andassi a casa sua stamattina, ma io sono così confusa che non so più che fare! >> non so neanche se mi ha capito, ho parlato così velocemente che mi stupisco io stessa di essere riuscita a finire il concetto senza mordermi la lingua. Guardo SeRi che ha di nuovo smesso di girare il nostro pranzo e che poi si volta di scatto con le mani giunte a preghiera e con gli occhi da pazza. Comincio quasi a pensare di aver scelto la persona sbagliata per un consiglio.

<< IO LO SAPEVOOOO! Quel ragazzo è cotto! È colpa di tuo fratello... sono amici da una vita. Come fa a dirgli che ama la sua sorellina a cui lui l'ha affidata pensando che avrebbe tenuto lontano da lei i ragazzi? Come può fargli sapere che la persona a cui lui l'ha affidata è una di quelle persone da cui il fratellone voleva tenerti lontana? Ahhh, YoungBae! Io l'ho sempre saputo che non mi avresti deluso... se avessimo aspettato che fosse SoYoung a fare il primo passo, a quest'ora non vi sareste baciati nemmeno una volta! >> conclude come se stesse parlando con lui, col viso rivolto verso l'alto tanto che per un attimo ho anche un po' di paura di stare nella sua stessa stanza. SeRi a volte non ci sta proprio con la testa. << E ora non rovinare tutto facendoti mille domande che ti do una legnata sui denti! >> mi minaccia agitando una cucchiarella davanti alla mia faccia.

<< È lui che non mi ci fa capire niente! >> esclamo, ma lei sembra non volermi dare ragione.

<< Ricorda quello che hai fatto: hai baciato uno davanti a lui per fargli un dispetto così lui si è sentito in dovere di farti capire come si bacia e soprattutto chi dovresti baciare; ti bacia di nuovo, ma arriva tuo fratello e lui si vede costretto a tirarsi indietro perché tuo fratello è un maledetto sbirro nel cuore altro che un medico!! >> ha alzato la voce di un paio di toni e mi stupisco di quanto la faccia sentire bene urlare contro mio fratello, quando veniva a scuola lo adorava. A SeRi, però, manca un'informazione e credo di dovergliela dare per farle avere un quadro completo e soprattutto per farle capire il motivo dei miei cambi di umore nei confronti di YoungBae.

<< È stato con MinJee e per stare non intendo andare a fare passeggiate. La sera della festa di MinJee li ho visti uscire da una stanza mezzi nudi. Quando tornava in classe che sembrava camminasse a due metri da terra, secondo me era perché avevano altri incontri ravvicinati, capiscimi. >> le spiego e vedo la cucchiarella sporca di qualche salsa rossa cadere a terra facendo diversi schizzi sul pavimento.

<< Quella troietta!! >> urla la mia amica. << Io l'ho sopportata perché pensavo che a te stesse simpatica, ma a me sta così antipatica che se potessi le infilerei la testa nella tazza del cesso e continuerei a scaricare fino a che non mi sento soddisfatta! >> non capisco da dove esce tutto questo odio da SeRi che di solito ama tutti. << Sapevo che c'era un motivo per cui non mi piaceva e adesso ho capito... sta cercando di rendere impossibile la mia missione della vita! >> aggiunge per poi riprendere fiato.

<< La tua missione della vita? >> domando non riuscendo più a starle dietro.

<< Far mettere insieme te e YoungBae, mi pare ovvio! >> esclama come se fosse normale avere un obiettivo del genere nella propria vita.

Mangiamo, anche se la mia mente ormai è altrove, mentre SeRi sta mettendo nero su bianco il suo piano di accoppiamento sul quale non sono per niente d'accordo, ma vedendola così presa non credo di poterla contraddire.

È tardi quando mamma passa a prendermi per tornare a casa. Passiamo da zia B perché mamma dice che l'ha stressata tutto il pomeriggio per andare a prendere una torta che ha fatto per noi per fare colazione domani mattina, convinta che mamma sia troppo impegnata per cucinare. Lei entra e io l'aspetto in macchina, sperando che ci metta davvero poco come dice. Sento bussare al finestrino e per un attimo sobbalzo dallo spavento, poi mi rendo conto che è YoungBae. Abbasso il finestrino.

<< Perché non sei scesa? >> mi domanda e ultimamente fa troppe domande per i miei gusti. << A mamma avrebbe fatto piacere vederti visto che è tanto che non vieni a casa. >> aggiunge poi poggiato al finestrino, dandomi le spalle.

<< Mamma deve solo prendere una cosa. Anzi, tra poco dovrebbe uscire. Non serviva a molto che io entrassi. >> provo a spiegarmi, anche se in realtà il vero motivo è che volevo prendermi almeno questa giornata per valutare come comportarmi con lui.

<< Quindi non mi stai evitando? >> continua a farmi domande e niente potrebbe mettermi più a disagio.

<< No, visto che, al massimo, quello che dovrebbe evitarmi sei tu. >> neanche mi accorgo di avergli risposto e se ci avessi riflettuto solo un attimo in più avrei detto altro, ma ovviamente devo sempre dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato!

<< Io? E perché dovrei evitarti? Ti ho aspettato stamattina a casa, ti ho aspettato oggi all'uscita da scuola. Sei tu che mi eviti: stamattina non sei venuta e sei andata a pranzo dalla tua amica. E adesso sei arrabbiata. SoYoung, ti ho detto di non prendere alla lettera le mie parole, ma non mi sembra che tu lo stia facendo... >> non riesco a vedere i suoi occhi mentre dice queste parole, il suo tono duro però giunge chiaramente alle mie orecchie.

<< Ok abbiamo chiarito che non ci stiamo evitando. >> affermo secca, mentre vedo uscire mamma da casa di zia B e avvicinarsi alla macchina con la nostra torta tra le mani.

<< Ciao zia! >> la saluta YoungBae con una voce del tutto diversa da quella con cui ha parlato a me

<< Hey, ciao! Come vanno le prove per il debutto? Non ti starai allenando troppo? >> chiede mamma con la dolcezza che la contraddistingue, forse è per questo che lui non riesce ad usare lo stesso tono che ha usato con me.

<< Siamo pronti. Non mi sto allenando troppo, non preoccuparti... sono anche tornato a scuola! >> le risponde fiero probabilmente del fatto che tutto sta andando secondo i suoi piani.

<< Non stressarti troppo e dì a tua madre che domenica la zia ti sequestra per pranzo prima che diventi troppo famoso per andare a casa della zia. >> lo sfotte mamma, ma credo proprio che l'invito sia vero. YoungBae a pranzo a casa mia? Dopo che mi ha baciato? Come riuscirò a stare al suo stesso tavolo con mio padre che ci guarda?

<< Sarà fatto! >> esclama convinto allontanandosi finalmente dalla mia macchina e permettendo al mio cuore di tornare a battere normalmente.

Non ci vuole molto perché il mio cellulare squilli. Riconosco il suono dei messaggi e, da come batte il mio cuore, so già chi è.

 


Sera! 
Eccomi ancora una volta, di nuoo in ritardo, sempre più in ritardo, ma non sono stata a casa praticamente per un intero mese tra la visita a un'amica e poi ai miei parenti e non avevo una connessione stabile per pubblicare questa parte che è pronta dal giorno della mia partenza. Perdonatemi e scusate anche la sola apparizione di YoungBae, ma per far svegliare e far diventare meno lagnosa SoYoung per quanto possibile, avevo bisogno di un piccolo distacco. Posso assicurarvi che tornerà a farci sognare perché lui è YoungBae, non può fare altrimenti! ^^ 
Baci, alla prossima! 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 

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14

 

Sono in macchina con mamma, andiamo verso casa e il mio cellulare ha suonato già un paio di volte prima di tornare silenzioso come sempre. Quando arriviamo a casa, quasi corro per chiudermi nella mia stanza, ho il cuore in gola e muoio dalla curiosità di sapere cosa mi ha scritto. Sono sicura che sia lui, che sia YoungBae, perché non posso sbagliarmi quando si parla di lui. In realtà posso. Non capisco più niente del suo comportamento, ma non in questo caso, so per certo che sia lui. Sfilo il cellulare dalla tasca dei jeans e sblocco lo schermo col sorriso sulle labbra, un sorriso che si spegne appena leggo un nome diverso da quello di YoungBae. Ero così sicura, così pronta a metterci la mano sul fuoco e invece mi sono sbagliata. So che dovrei leggere questo messaggio con più dolcezza, ma è passato troppo tempo da quando ho visto l'ultima volta HyunSeung e di lui ormai non mi è rimasto nulla, se non il rimpianto di averlo baciato davanti a YoungBae, anche se qualcosa mi dice che lui non mi avrebbe baciato se non gli avessi fatto questa specie di affronto, come se avessi ferito il suo orgoglio. -Hey SoYoung, è tanto che non ci vediamo. Sei sparita. Ti va di vederci nel fine settimana?- mi scrive e la risposta è qualcosa che non è da me, io non dico mai di no, sono sempre dolce e accomodante, ma ultimamente proprio non ci riesco e invento mille scuse per evitare l'uscita con HyunSeung. Lui sembra non aver capito che non sono altro che una bugiarda e, al suo invito per la prossima settimana, rispondo con un vago -Ci risentiamo.-. Torno indietro distrattamente, ma la luce blu di notifica del mio cellulare non vuole smetterla di accendersi e spegnersi con quella ripetizione che spesso mi da ai nervi. Cos'altro può aver risposto HyunSeung? Controllo e sento un tonfo all'altezza del petto nel leggere il suo nome... il suo messaggio c'era davvero! Sulle mie labbra spunta un sorriso che raramente ho visto da diverso tempo a questa parte. -Domani torniamo a casa insieme. Mamma già ha in mente di preparare il tuo piatto preferito.- dice solamente nel suo messaggio. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, o forse un po' in realtà ci speravo; questo però è proprio il nulla, come se fosse tutto normale, anche se in realtà normale non è perché, se tutto fosse come prima, non avrebbe neanche avuto il bisogno di dire nulla, sarei andata da lui come tutti i giorni e zia B non avrebbe dovuto cucinare il mio piatto preferito come se fosse un evento. Non rispondo, il suo messaggio non presuppone una risposta diversa dall'accettazione di qualcosa che è già stato organizzato senza chiedere e, anche volendo, un “ok” non è di certo quello che voglio dirgli. Ho talmente tanto da dire che due lettere sarebbero davvero riduttive.

 

Dormire non è mai stato così difficile da che io ricordi: il pensare di dover fare il viaggio di ritorno insieme a lui e il restare nella sua stessa casa per diverse ore mi hanno reso troppo nervosa anche solo per pensare di dormire.

Esco di casa di corsa, in un vergognoso ritardo, dato che non avendo dormito stamattina ero troppo stanca per riuscire ad alzarmi dal letto, e mi ritrovo davanti il motivo del mio mancato sonno.

YoungBae è bello, ma meno raggiante del solito, la luce vedo ogni volta e che mi sembra nasca da dietro le sue spalle oggi non c'è, oggi è un comune mortale, non una specie di divinità come lo fa sembrare la mia testa, o il mio squilibrio mentale se così lo vogliamo chiamare. Mi guarda, ma riesco a restare lucida. Gli do il buongiorno e continuo a correre prendendo d'istinto la sua mano per trascinarlo via con me, senza neanche fermarmi un attimo a pensare che forse poteva essere venuto per mio fratello o chissà per quale altro motivo. Non ci vuole molto perché lui mi superi e, quindi, per essere io quella che viene tirata, ma riusciamo ad arrivare in fermata appena in tempo per l'arrivo del bus. Siamo seduti vicini, non succede quasi mai e proprio per nostro volere, o meglio per il suo, e dalla sua borsa con la coda dell'occhio lo vedo tirare fuori un pacchetto che mette sopra la borsa che ho sulle gambe. Mi volto verso il mio compagno di seduta che guarda davanti a sé con disinteresse. Mi ha mollato questa busta e ora mi ignora? Busso sul suo braccio e con un'espressione interrogativa cerco di capire il contenuto del pacchetto e perché l'abbia dato a me senza aggiungere nulla.

<< Sono passato a fare colazione prima di venire a casa tua e l'ho preso. Era ancora caldo quando sono arrivato da te. >> dice e io apro il sacchetto trovando dentro un cornetto che al tatto sembra non del tutto freddo. Quel leggero calore riscalda un po' anche il mio cuore, ma dura poco perché non sarebbe YoungBae se non mi riportasse coi piedi per terra subito dopo. << JiHoon non è ritardatario come te, il suo l'ha mangiato che era ancora fumante. >> aggiunge. Per un attimo mi ha lasciato credere che avesse fatto qualcosa per me e ora mi rendo conto che non era in fondo niente di speciale o comunque non esclusivamente destinato a me. Spero ogni giorno di essere importante per lui e non quell'importanza che può avere una persona con cui sei cresciuta o una con cui puoi avere una qualche affinità di qualsiasi tipo... vorrei che, come me, lui non vedesse l'ora di vedermi, che non riuscisse a dormire per un mio comportamento che non si sa spiegare, o forse più semplicemente che sentisse il cuore battere forte nel suo petto quando sono con lui. Mangio con foga, cercando di trasferire il mio nervosismo a quel povero cornetto che non ha fatto niente di male.

A scuola, come al solito, si allontana accennando un “a dopo” a voce più bassa del solito. Ora che gli è vietato avere una ragazza, credo che i nostri scambi in pubblico saranno limitati a qualche cenno del capo e parole dette di sfuggita, più di quanto già non fosse.

SeRi mi sbatte in faccia la sua felicità e mi ricorda il suo diabolico piano di accoppiamento, mentre MinJee si avvicina a noi per raccontarci di come vuole riprendersi quel ragazzo che ha smesso di cercarla e di volerla vedere. Noi sappiamo che parla di YoungBae, ma né io né SeRi facciamo domande sul tizio: inizialmente avevamo anche provato a capire chi fosse, ma ora fingiamo di accettare la sua scelta di non dirlo per evitare di venire coinvolte... e poi SeRi dice “Se non sai che è lui, non potrà dirti che sei una stronza per averle rubato il ragazzo... e poi, diciamocelo, YoungBae è sempre stato tuo”. Le sue parole mi fanno sorridere, ma in fondo anche quelle ragazze che mi hanno picchiata un paio di mesi fa credevano che io e lui fossimo una coppia. Rabbrividisco a ripensare all'accaduto. A volte fingo di non pensarci, poi quel ricordo mi torna prepotentemente in testa e quasi credo di sentire ancora il mio corpo dolorante. Il viso di YoungBae sotto quel gazebo al parco alla vista dei miei lividi credo che non lo scorderò mai. Era così preoccupato, così arrabbiato e credo di essermi innamorata di lui in quel momento, nel vedere come aveva reagito a sapere che qualcuno mi avesse fatto del male, anche se ero convinta che lo facesse per una promessa fatta a mio fratello, cosa che penso ancora. Il solo pensare, però, che era il mio stare male a farlo soffrire, mi faceva sentire importante per lui. Ecco, vorrei essere sempre così importante per lui.

 

Zia B mi stritola quando mi vede entrare in casa. << Non ti azzardare più a sparire per tutto questo tempo! YeRin è troppo occupata a studiare per darmi retta e tua madre è sempre chiusa nel suo studio a dipingere. Senza la mia figlioccia mi sento sola. >> le sue parole mi sanno di rimprovero, anche se inizio a pensare che voglia stare con me solo perché sono tutti spariti, compreso mio fratello Christian che chissà quando rivedremo.

Mangiamo in fretta e chiedo a zia B se posso usare il suo pc per fare una ricerca di storia. Ancora prima che lei possa rispondere, YoungBae si mette in mezzo dicendomi di usare il suo che tanto non gli serve. << Ma si, usa il suo, almeno qualcuno ogni tanto lo usa per fare qualcosa di serio e non solo per guardare porcherie! >> urla zia B mentre siamo sulle scale e, non vorrei insistere, ma potrei giurare di averlo visto sgranare lo sguardo come colto in flagrante, chissà cosa combina con quel pc.

Entro in camera sua e il letto sfatto è perfettamente in tono con il resto della stanza dove sembra regnare il caos: vestiti sparsi dovunque, fogli su ogni superficie e diversi attrezzi della palestra che hanno nel seminterrato disposti a caso nella stanza. Credo che zia B non metta piede in questa stanza da diversi giorni e YoungBae non è il tipo che sistema con piacere, o almeno non più. Quando eravamo piccoli lui era il perfettino, quasi quanto mio fratello, poi col tempo è diventato questo, quello che riduce una stanza in questo modo. Mi addentro con circospezione, scansando con una scarpa un paio di mutande che trovo davanti ai miei occhi. YoungBae si accuccia visibilmente imbarazzato e lancia le mutande a casaccio, facendole arrivare proprio sullo schermo del pc. Non riesco a non ridere e per un attimo ritrovo il mio amico un po' goffo, tanto che mi aspetto che tra poco si metta a grattarsi il sedere o a odorarsi le ascelle, ma non lo fa... in fondo è cresciuto. Cammino verso il suo pc cercando di evitare quante cose possibili, mentre lui raccata più cose possibili e le lancia in modo confuso dentro l'armadio, che non voglio neanche immaginare come abbia combinato. Prendo una matita sulla sua scrivania e infilo la punta in una delle pieghe che hanno formato le mutande sul pc cercando di liberare lo schermo e mi volto verso di lui sventolando quella specie di cimelio.

<< Secondo te quanto potrei farci vendendole? >> domando e lo vedo alzare di colpo lo sguardo e correre, poi, verso di me e strapparmele dalle mani insieme alla matita.

<< Non ci provare nemmeno! Non voglio che le mie mutande finiscano nelle mani di qualche pazza. >> replica inorridito lanciando le mutande nel bagno.

<< Prima o poi la smetterai di lanciare le cose per aria? Come fai a vivere in questo porcile? >> continuo a fargli una domanda dopo l'altra e finisco per imbarazzarlo ancora di più. Porta una mano sulla testa che inizia a grattare nervosamente mentre si guarda intorno. Sbuffo portandomi le mani sui fianchi e decido, complice il sentimento che provo nei suoi confronti che non mi permette di lasciarlo in queste condizioni. Apro le finestre per far cambiare un po' l'aria.

<< Che fai? >> chiede lui ancora in piedi nella sua stessa stanza, come se non la sentisse sua o più probabilmente perché in tutto quel casino non sa dove sedersi.

<< Sistemo, non si vede? E non restare lì in piedi a non fare niente, dividi i vestiti puliti da quelli sporchi o butto tutto nella cesta! >> urlo sembrando probabilmente una mammina irritante. Lui sorride e, uno dopo l'altro, mette nella cesta i panni sporchi che poi chiude e ripone nel bagno mentre io rifaccio il suo letto. << Meglio, no? >> e non è una domanda, ma solo un modo per far si che sia consapevole che è come dico io.

Si lancia sul letto sospirando come se avesse fatto chissà quale lavoro faticoso e stancante, poi si allunga e mi tira sul letto con sé. Non ci vuole molto perché il cuore inizi a battere all'impazzata. Guardo il soffitto perché so che, girandomi verso di lui, non riuscirei a restare lucida, non che ora io lo sia. << Allora? >> dice e credo di essermi persa qualcosa cercando di calmare il mio cuore. Si sporge su di me ed ecco che tutti i miei tentativi di sembrare quantomeno stabile vacillano. Il viso di YoungBae è sempre più vicino, mentre io sono come congelata. Il mio sguardo passa dai suoi occhi alle sue labbra a ripetizione e sono certa che lui se ne sia accorto perché sorride leggermente prima di azzerare la distanza tra le nostre labbra. L'ennesimo bacio. L'ennesimo bacio che non so cosa significa per lui, però sono sicura di quello che significa per me. YoungBae ha il mio cuore e chissà se lo ha capito.

 

 

 

 

 

Sera!! Sono tornata e non troppo in ritardo dai... 
Inizialmente avevo pensato a un piccolo regalino come finale di questa parte, ma poi ho deciso di iniziare il prossimo con la "sorpresa" quindi ci sarà da aspettare ancora circa una settimana. Beh sperò che intanto questo vi piaccia. Non che sia successo chissà cosa, YoungBae continua con la sua sorta di tira e molla e SoYoung è strana sempre, in ogni occasione, perché io non ce la faccio a creare un personaggio femminile mentalmente stabile, è più forte di me. Scusatemi e capitemi, se potete.. ahahah 
Al prossimo capitolo! ^^ 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Be my star 2
 

15
 

Sono sul letto di YoungBae, mentre lui è in bagno per farsi la doccia. Un germofobico come al solito...

Questa stanza non mi è più familiare come prima, sono seduta in modo composto, anche se sul letto, e mi guardo intorno come se non la riconoscessi. Non molto tempo fa avrei lanciato le scarpe da qualche parte e mi sarei appoggiata alla testiera in attesa che il principino uscisse pulito e profumato dal bagno. Sembra che invece di andare avanti, siamo andati indietro o forse siamo semplicemente cambiato, il nostro rapporto non è più lo stesso di sicuro.

Persa nei miei pensieri, non mi accorgo neanche che lui è tornato in stanza, almeno non fino a quando si sporge sul letto facendo leva sulle sue braccia, quelle braccia che non sono più quelle del mio amico magro e debole e mi mandano in confusione. Mi guarda dritto negli occhi mentre si avvicina, mentre sento che sta per baciarmi ancora. E lo fa, non mi fa aspettare e mi ributta sul letto sdraiandosi su di me. Non sono mentalmente preparata a questo e neanche alle sue mani che scivolano sui miei fianchi, come non lo sono a sentire il suo respiro caldo sul collo. “Cosa siamo noi due, YoungBae?” vorrei chiederglielo, ma non ho la forza di interromperlo e non voglio farlo. Mi fa scivolare verso l'alto, sento il cuscino vicino alla testa. Sto scomodissima, ma non glielo dirò, in fondo per quanto io stia scomoda, stare così con YoungBae è l'unico posto dove voglio essere. La giacca della divisa ormai è aperta, non posso sfidare la forza di gravità, e lui abilmente riesce a sfilare la camicia da dentro la gonna. Se sta succedendo quello che credo non so come reagire. Lo voglio davvero? Come potrei allontanare YoungBae, anche volendo? Lo sento addosso, sento il calore della sua pelle contro la mia pancia ormai scoperta e mi piace. Io sono impacciata, quasi imbarazzante per quanto non so cosa fare o dove mettere le mani. Lui se ne accorge perché lo sento sorridere contro le mie labbra, ma non so se immagina quanto vorrei sprofondare in questo momento. Non serviva che rendesse evidente che ha avuto altre ragazze, mentre io sono del tutto inesperta. Lo sto odiando e mi viene spontaneo allontanarlo. << Che c'è? >> mi domanda e mi risulta difficile rispondergli senza restare con lo sguardo fisso sul suo petto difronte a me.

<< Niente! >> esclamo e lui si avvicina per lasciarmi un bacio all'angolo della bocca. Lo sto odiando davvero tanto.

<< E allora perché mi allontani? >> continua a fare domande che io non vorrei mi facesse, perché non so cosa rispondergli. Sono un'idiota? Si, a volte mi sento proprio così. << È perché ho riso? >> chiede e a quel punto non posso più fingere che non sia successo niente. Scosto lo sguardo e forse questo gli conferma che è proprio quello il motivo. << Eri tenera, non prendertela subito. Sei troppo suscettibile ultimamente. >> commenta lanciandosi di nuovo sopra di me per schioccarmi un bacio sulle labbra. Questo YoungBae non lo conosco, è così diverso da quello che la maggior parte delle volte si mostra freddo e distaccato. Ok, con me non è sempre freddo e distaccato, ma sono stati proprio quelle occasioni che mi hanno fatto palpitare il cuore e arrivare a questo momento. Chissà se anche con MinJee è stato così o se a lei ha riservato lo stesso trattamento che riserva al resto del mondo. La curiosità mi rode il fegato, ma non penso sia il momento di fare la gelosa, non posso rovinare quest'attimo di tenerezza.

Bussano alla porta interrompendo le nostre effusioni e ringrazio che YoungBae abbia avuto il pensiero di chiudere a chiave la porta, così abbiamo evitato situazioni imbarazzanti con zia B o con chiunque sia dall'altra parte della porta. Mi alzo e mi metto al pc, provando a cercare qualcosa per la mia ricerca anche se ora non ricordo più cosa devo cercare. È YeRin a disturbarci, chiedendo se abbiamo fame. YoungBae domanda a me e, ora come ora, si, ho bisogno di mettere qualcosa tra i denti. YeRin scende prima di noi e YoungBae non perde neanche questa occasione per imbarazzarmi. Le sue mani sui fianchi e il suo respiro sul collo mi fanno salire il cuore in gola. << SoYoung... prima o poi la smetterai di scappare... >> mi sussurra piano in un orecchio prima di aprire la porta e permettermi di uscire.

 

Sdraiata sul mio letto, sento la mancanza di YoungBae. Neanche i pancakes di zia B sono riusciti a farmi dimenticare la sensazione delle sue mani sul mio corpo e mi domando cosa potrò mai fare domani a scuola. Sarò imbarazzatissima difronte a lui, ma soprattutto davanti a SeRi che sicuramente capirà che è successo qualcosa e mi farà mille domande a cui non risponderei neanche sotto tortura se potessi... o se lei non fosse fin troppo brava a estorcermi informazioni.

 

Stranamente, o forse no, alle prime luci dell'alba sono già in piedi pronta per prepararmi per la scuola. Mamma si è spaventata quando ha sentito rumori provenire dalla mia stanza e, da coraggiosa quale è, ha mandato papà a controllare. << Un miracolo di Natale! >> esclama una volta scoperto che non c'era nessun ladro in casa, ma solo sua figlia che per una volta non deve essere buttata giù dal letto. Natale non è vicinissimo, ma a mamma poco importa, lei è fatta così. Mamma e papà tornano a dormire scioccati, lasciandomi sola con la mia routine mattutina di bellezza o di presentabilità, nel mio caso. Ho un obiettivo: evitare YoungBae almeno fino a quando non avrò parlato con SeRi. Parlare con lei mi chiarisce sempre eventuali dubbi su come devo comportarmi, o me ne fa venire altri duemila.. dipende da quanto è confusa anche lei.

<< Cos'hai? >> mi chiede la mia amica appena mi vede davanti ai cancelli. Possibile sia così visibile che qualcosa non va? Non ci penso troppo e la trascino nel cortile posteriore della scuola, lasciando SooHa a incamminarsi verso la sua classe da solo. Mi guardo intorno per controllare se c'è qualcuno che può sentirci, poi la guardo. Le racconto tutto facendo attenzione a non dimenticare alcun dettaglio e, mentre parlo, noto spuntare sul suo viso un'espressione sempre più stupita. << Hai capito il principino! Dovrò farlo parlare con SooHa... ci fosse una volta che mi prende e mi bacia come il tuo YoungBae! >> si lamenta la mia amica. In fondo sappiamo entrambe che SooHa ha tutt'altro carattere ed è logico che si comporti diversamente, ma sentirla mentre fantastica su lei e SooHa è divertente, sono proprio fatti l'uno per l'altra. Sorrido, ma lei mi riporta subito alla realtà. << Beh!? Amica mia, quello che vuole il principino è ovvio... >> diventa maliziosa all'improvviso, mentre io assumo un'espressione seria perché so cosa vuole dire lei e soprattutto cosa vuole lui ed è proprio questo il mio problema. << Tu non vuoi? Insomma, il principino non è proprio uno da buttare... qualsiasi altra ragazza in questo istituto non ci penserebbe due volte. Non fare troppo la difficile, amica mia, potrebbe stancarsi di aspettarti! >> mi sta sfottendo e credo che stia provando anche un qualche tipo di piacere nel farlo. Credo stia cercando di lanciarmi tra le braccia di YoungBae, anzi sicuramente è così, ma io ancora non so cosa fare. Non dovrei farlo se non ne sono del tutto sicura, ma SeRi potrebbe avere ragione, lui potrebbe stufarsi... ma a quel punto sarebbe davvero una perdita per me? Se non è capace neanche di definire la nostra relazione prima di avere quello che vuole, perché dovrei concederglielo? Tra l'altro, io che sto rincorrendo questa definizione da diverso tempo ormai....

 

<< Smettila di evitarmi. >> sento alle mie spalle durante la ricreazione e, senza voltarmi, capisco che è lui, non potrei mai non riconoscere la sua voce. Mi volto di scatto cercando di mostrare sicurezza, ma come al solito i miei buoni propositi vengono infranti quando lo ritrovo vicinissimo a me.

<< I-io... non ti... >> provo a parlare ma la mia voce non vuole saperne di uscire, è riuscito a cogliermi alla sprovvista anche stavolta. Si abbassa quel poco che basta per guardarmi dritto negli occhi e io sento le mie guance riscaldarsi... perfetto, sto anche arrossendo!

<< Lo stai facendo invece. Stamattina sono venuto a casa tua, ma eri già uscita. Non hai neanche pensato di venire da me? >> mi domanda e la realtà è che non ci ho nemmeno pensato. Mi sono talmente abituata ad andare a scuola da sola che mi è venuto automatico uscire di casa e andare direttamente in fermata. << Mamma pensava che saresti venuta.... e anche io! >> aggiunge e mi ritrovo ad abbassare lo sguardo, colpevole. << Non devi evitarmi. Sei preoccupata per quello che stavamo facendo ieri? Sei praticamente corsa via dopo aver mangiato i pancakes. >> spiega e so che ha ragione, ma come posso spiegarglielo senza farlo scappare? Per quanto ne so, lui è già esperto sotto quel punto di vista ed è proprio questo a spaventarmi: sapere che lui sa esattamente cosa fare, mentre io sono del tutto incapace.

<< Non sono scappata! >> esclamo quasi inorridita, ma già so che è una bugia e lui lo sa, ma non fa nulla per contraddirmi.

<< Dopo la scuola, aspettami qui. >> si limita a dire prima di proseguire verso i campi. Una folla di ragazze lo segue urlando il suo nome e un po' mi ingelosisco perché io non riesco ad esternare ciò che provo per lui così apertamente. Vado dai miei amici che amoreggiano e che mi danno giorno dopo giorno l'idea di come dovrebbe essere una coppia, ma poi mi rendo conto che con YoungBae non potrebbe mai essere così vista la strada che ha deciso di intraprendere. Mi accorgo di non avere occhi che per lui, tanto che SeRi e SooHa se ne accorgono e mi fissano come se mi avessero colto in flagranza e in effetti è così. Scoppiamo a ridere e per la prima volta da giorni ritrovo quella spensieratezza che tanto mi mancava.

<< Amica mia... devi solo rilassarti! >> esclama SeRi e negli occhi di SooHa un'espressione interrogativa, segno che lei non gli ha detto nulla e le sono davvero grata. SooHa si alza per raggiungere il suo nuovo gruppo di amici al campo, così io e SeRi restiamo sole e le racconto gli ultimi sviluppi. Lei sembra essere convinta che YoungBae voglia fare in modo che io sia più rilassata quando siamo insieme, mentre io non riesco a farmi un'idea... ultimamente non riesco a farmi un'idea di nulla.

Alla fine delle lezioni lo vedo, poggiato al muro del retro della scuola, bellissimo nella sua uniforme perfettamente ordinata, ma con la sua classica postura da fighetto che non penso perderà mai. Come se percepisse la mia vicinanza, sposta lo sguardo e mi vede. Sorride e si avvicina a me e alla mia amica. << Ciao SeRi. >> le dice con un tono che sembra dirle “Addio SeRi” e lei recepisce il messaggio salutandoci e correndo di nuovo all'interno della scuola senza che io riesca a dire niente.

<< Sei stato scortese. Lo sai, vero? >> lo rimprovero.

<< L'ho salutata. >> dice lui con una voce talmente piatta da non lasciar trasparire alcuna emozione.

<< Era evidente che volevi che se ne andasse. >> gli faccio notare e sul suo viso vedo l'ombra di un sorriso, segno che ho ragione. Si incammina verso la palestra ed io lo seguo anche se non capisco cosa dovremmo fare in palestra. Gira intorno alla palestra e si guarda intorno prima di prendere uno dei tavoli da ping pong chiusi e avvicinarlo al muro. Lo apre per metà e sale sopra allungandomi una mano.

<< Vieni! >> mi dice e aspetta che io prenda la sua mano.

<< Ho la gonna, non posso fare queste cose. >> rispondo quasi inorridita e non mi sfugge il suo sorrisetto idiota.

<< SoYoung quante volte devo dirtelo che il tuo corpo l'ho visto milioni di volte? Non sarà una coscia a scandalizzarmi. Dai, dammi la mano! >> esclama lasciandomi senza parole. Ovviamente per lui una coscia non è nulla, mentre a me anche solo il suo braccio teso fa palpitare il cuore. Scavalchiamo il muro si cinta e mi fa saltare tra le sue braccia perché, purtroppo, non sono Spider Man e non riesco a calarmi giù da un muro senza rompermi l'osso del collo. << Bene, ora non ci seguiranno. >> dice tirando un sospiro di sollievo. Siamo usciti da qui per evitare le ragazze della scuola?

 



Finalmente posso dirvi di nuovo BUONASERA!!! 
Sono in un tremendo ritardo perché a quanto sembra tutte le forze dell'universo si sono alleate per non farmi aggiornare la storia e finalmente, quando sono riuscita a completare la storia e ad avere una connessione stabile, la pennetta ha deciso di abbandonarmi cosicché mi sono dovuta mettere alla ricerca di una delle altre duemila pennette che abbiamo in casa ma che quando servono spariscono magicamente. 
Parlando di questo capitolo... che dire... sono stata abbastanza cattiva e vi ho lasciate in sospeso ancora una volta ahahahah ma la parte (che avevo intenzione di pubblicare molto prima) avevo già stabilito che finisse così e non volevo allungarla troppo. 
Non so se vi fa stare meglio sapere che sto già scrivendo la prossima e sono già a buon punto. Pregate insieme a me che questa volta non ci si mettano in mezzo altri casini! ^^
Alla prossima!! :*

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 

Be my star 2 
 

16

Camminiamo da non so più quanto tempo, YoungBae non ha intenzione di dirmi dove stiamo andando e se sta un passo avanti a me a mostrarmi la via. Stiamo percorrendo tutte le piccole vie della città, quando all'improvviso mi prende per mano e svolta di colpo a destra facendomi attraversare una siepe. Credo di essermi anche graffiata sulle gambe, ma almeno ora so dove siamo! Il gazebo nel quale mi ha portato la volta scorsa è davanti a noi, ancora ricoperto di rampicanti ma del suo solito bianco candido. YoungBae sale gli scalini, si siede a terra senza quel suo nuovo modo di fare da figo ed in un attimo ritrovo quello che è sempre stato il mio amico. Non che siamo in mezzo agli altri lui finga di essere un'altra persona, ma lo vedo diverso, più schivo, meno premuroso e senza il dolce sorriso che mi sta rivolgendo proprio in questo momento. << SoYoung hai intenzione di restare lì in piedi per molto? >> mi domanda e gli corro incontro sorridendo. È incredibile come tutti i miei pensieri non siano più un problema in questo momento. Mi siedo accanto a lui e subito dopo lui si alza. Mi sta prendendo in giro? << Ho dimenticato una cosa! Torno subito! Tu non muoverti da qui! >> esclama autoritario, ma questo non mi vieta di rispondergli.

<< Dovrei restare qui da sola? E se viene qualcuno? >> chiedo e lo vedo ridere.

<< Se qualcuno entrasse ancora qui dentro, secondo te dovremmo passare in mezzo ad una siepe così fitta? >> domanda lui a sua volta e mi convinco a rimanere buona buona sotto il gazebo in attesa del suo ritorno.

Corre via e ci vuole un po' prima che io possa vederlo attraversare di nuovo quella siepe. Ha una busta in mano e si riavvia il ciuffo, scomposto dopo il passaggio tra i rami. Perché mi fa questo? Davvero non sa che effetto può avere su di me quel semplice gesto? << Ecco qua! Suppongo che tu abbia fame... >> dice porgendomi la busta e quasi gliela strappo dalle mani per quanto sono affamata. Lui cerca di trattenere un sorriso, sapeva che morivo di fame e mi chiedo come riesca a capirmi così bene, forse meglio di quanto riesca a capirmi io stessa.

<< Grazie. >> dico timidamente e lui si limita a fare un verso di assenso. Ci sorridiamo e tutto sembra essere tornato davvero al suo posto, come se questo posto isolato dal mondo fosse riuscito a cancellare i nostri problemi.

<< Non possiamo stare molto che devo andare ad esercitarmi. >> mi informa e per un attimo smetto di mangiare, poi annuisco e continuo come se niente fosse. So come funziona, so che passerà più tempo in sala prove che in qualsiasi altro luogo almeno fino al giorno del debutto e non posso essere triste per questo o fargliene una colpa, sapevo già anni fa che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, la carriera artistica è sempre stata la sua strada. << Domani mattina vieni a fare colazione a casa. >> aggiunge e non so dirgli di no, perché in effetti non voglio rifiutare e anche perché la sua non è nemmeno una domanda. Non sta chiedendo, mi sta informando.

<< Credo sia meglio che andiamo via ognuno per i fatti propri, non dovrebbero vederci insieme. >> dico dopo averci pensato tu per tanto tempo.

<< Non è necessario. A quanto pare tuo padre oggi è in agenzia. Sembra che vogliano pubblicare un altro album... perché dovresti tornartene da sola, se puoi tornare con lui? È pericoloso. >> eccolo che ricomincia col pericolo. Ok, ammetto di essere la prima a preoccuparsi di queste cose, ma non capisce che lo sto facendo perché non voglio creargli problemi? Non che per il momento io sia un qualche tipo di problema calcolando che siamo quasi fratelli che occasionalmente si baciano, ma meglio non rischiare. Come se non bastasse non riesco a chiedergli se c'è qualcosa in più tra di noi perché ora come ora non mi sembra sia cambiato nulla.

<< Ok! >> esclamo sbuffando anche se in fondo mi fa piacere andare in agenzia con lui e magari spiarlo mentre prova.

Mentre poco più tardi ci incamminiamo verso la YB, rifletto... credevo che oggi avrei risolto i miei problemi di definizione del nostro rapporto e invece non abbiamo fatto altro che mangiare.

 

È così diverso mentre si esercita, così attento e serio, così arrabbiato quando sbaglia qualcosa. << Cosa ci fa l'amore di papà qui? >> sento alle mie spalle un vocione, il vocione rassicurante di mio padre, del mio eroe.

<< YoungBae sapeva che eri qui e non voleva che tornassi da sola a casa. >> dico tranquillamente, lui sa che Christian ha affidato la mia “protezione” a YoungBae. Papà annuisce piacevolmente sorpreso, deve essere soddisfatto delle doti di guardia del corpo di YoungBae

<< Io sto salendo a prendere qualcosa alla caffetteria. Vieni col tuo papà preferito o resti qui a guardare? >> mi chiede e ovviamente scelgo di andare, dopo un bel gelato posso spiare meglio YoungBae!

Al bancone guardano mio padre più del dovuto, più di quanto vorrei, ma purtroppo se sei famoso succede. Non capisco come faccia mamma a sopportarlo e, se le assomiglio almeno un po', di certo ancora non riesce a digerire del tutto questa situazione. Anche per YoungBae sarà lo stesso? Dovunque andrà troverà ragazze ad adorarlo? Non che non sia già così, ma di certo andrà sempre a peggiorare, o a migliorare dal suo punto di vista. << Io devo andare a registrare, vado! Se ti annoi a restare qui, fatti venire a prendere da mamma o anche da nonna che se non ho capito male oggi era da queste parti con tuo cugino YeonJun. Ok? >> mi informa dolce papà prima di andarsene senza però mancare di darmi il suo solito bacio tra i capelli.

 

<< La piccola SoYoung è venuta a trovarci... >> sento alle mie spalle fuori dalla porta della sala prove di YoungBae. Mi volto e trovo uno degli altri cinque ragazzi che dovrebbero essere nel suo stesso gruppo. Non mi è mai piaciuto... lo trovo troppo pieno di sé, perfino più di YoungBae e proprio non riesco a farmelo andare giù. All'improvviso non lo vedo più, qualcuno si è messo difronte a me e non mi ci vuole molto per capire che si tratta proprio di YoungBae.

<< Gira alla larga! >> esclama la mia guardia del corpo personale e so che non dovrei sorridere in questo momento, ma non riesco proprio a smettere.

<< Il principino ha paura che io possa conquistare il suo territorio? >> lo sta sfottendo... e lo chiama principino? Il modo in cui lo dice è molto diverso da quello scherzoso con cui lo fa SeRi e non mi piace per niente. Anche se non posso vedere il viso di YoungBae, ma sento il suo ghigno sarcastico che rivolge solo a chi proprio non sopporta... mi domando come faranno a stare nello stesso gruppo...

<< Non corro questo pericolo, non sei un avversario di cui preoccuparsi. >> è sicuro di sé, o forse ha capito quanto sono presa da lui, o forse ancora quanto poco mi piaccia il tizio in questione.

È un attimo, YoungBae mi afferra un polso e fa per allontanarmi, ma l'altro ragazzo mi afferra a sua volta guardando verso YoungBae con uno sguardo di sfida. << Non farmi arrabbiare! >> lo avverte YoungBae con un tono di voce che non ho mai sentito da lui, probabilmente è già arrabbiato. Il tizio mi si avvicina senza che io riesca a spostarmi perché entrambi mi tengono ben salda, ma YoungBae decide di non voler aspettare altre sue mosse e lo colpisce dritto in faccia. Spalanco lo sguardo e, poco a poco, siamo circondati da artisti e impiegati. << Ti avevo detto di non farmi arrabbiare!! >> urla YoungBae, ma viene tirato via da un altro dei ragazzi del suo gruppo che per poco non si prende una gomitata in un occhio.

Zio JiYong arriva poco dopo, qualcuno deve averlo chiamato. << Tornate tutti nelle vostre stanze! >> esclama senza mai distogliere lo sguardo da YoungBae. Sappiamo tutti che non sarà clemente con lui solo perché è suo figlio e chissà come lo punirà. Mi sento in colpa, in fondo è colpa mia. Lo trascina nel suo ufficio e li seguo da lontano. Sbatte la porta e tengo l'orecchio sulla porta per ascoltare cosa gli dice. << Si può sapere cosa ti passa per la testa? >> urla talmente forte che lo sentirei anche senza origliare. << Non pensare di poter fare come ti pare solo perché sei mio figlio!! Te l'ho ripetuto milioni di volte! Pretendo di più da te proprio per questo motivo! Non lascerò la mia agenzia nelle mani di un ragazzino che al primo screzio alza le mani. Vedi di crescere!! Non costringermi a cancellare il debutto e adesso vattene a casa e non tornare fino a quando non avrai riflettuto su questa situazione! YoungBae, ti avverto... alla prossima azzuffata sei fuori! >> YoungBae ascolta passivamente tutto quello che gli urla il padre e credo che sia meglio così. Se non avessi paura dello zio JiYong quando è arrabbiato, entrerei e gli spiegherei che non ha fatto altro che difendere me, ma adesso non farebbe alcuna differenza.

Mi distraggo un momento e YoungBae è davanti a me. Mi guarda stupito, ma poco dopo afferra di nuovo il mio polso e si incammina di fretta verso l'uscita dell'agenzia. Devo dire qualcosa? Devo scusarmi? Si, credo che dovrei, ma se poi si arrabbiasse anche con me? Non penso che riuscirei a non piangere come un'idiota.

Arriviamo a casa sua e zia B non viene ad aprirci come al solito, forse non c'è. Lui si guarda intorno, ha il fiatone, non deve essersi ancora calmato. Mi tira verso le scale, dentro la sua stanza. Chiude la porta a chiave e poco dopo le sue labbra sono sulle mie e mi spinge con la schiena contro la porta. È un bacio diverso da quelli che mi ha dato fino ad ora, come se stessi baciando solo il suo involucro e non voglio questo. << YoungBae... >> provo a dire, ma non mi ascolta. << YoungBae!! >> esclamo ad alta voce allontanandolo. Non mi guarda, fissa il pavimento. << Scusa.. è colpa mia se ti ha cacciato... >> la mia voce è un sussurro e mi ritrovo anche io a guardare il pavimento.

<< È colpa di quel coglione che ti si è avvicinato più di quanto dovesse. Non farti vedere più vicino a lui! Non voglio vedere che gli dai confidenza. Non è un bravo ragazzo. >> mi sgrida... mi sta davvero rimproverando?

<< Non che io muoia dalla voglia di stare con lui, ma non sarai di certo tu a dirmi con chi posso o non posso parlare! >> esclamo. Cosa gli sta passando per la testa? Non ha intenzione di dirmi se siamo una coppia, ma vuole mettere bocca sulle persone con cui posso parlare. Si passa una mano tra i capelli, ancora e ancora, poi mi fissa.

<< Non sfidare la mia pazienza. Ho promesso a tuo fratello di proteggerti, ma non continuerò a farlo se deciderai di suicidarti, ti avviso! >> ecco ora si che è arrabbiato con me. L'unica cosa che mi viene in mente di fare è di lasciargli un dolce bacio sulle labbra e sembra funzionare perché sorride leggermente e mi abbraccia. << SoYoung... se sei davvero dispiaciuta, puoi fare di meglio... >> dice. Torna a baciarmi e questa volta lo sento.




Eccomi di nuovo! E più o meno in tempo stavolta... 
Vi anticipo già da adesso che non so quando potrò pubblicare il prossimo capitolo perché non sarò a casa e non so se avrò il tempo per scrivere. Ce la metterò tutta, ma voglio preaprarvi ad una lunga attesa in caso non ce la facessi . Vi lascio inoltre con una domanda: YoungBae è geloso di SoYoung o semplicemente non sopporta il tizio che le si è avvicinato? 
A presto, spero ^^ 

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***



Be my star 2
 

17
 

YoungBae mi guarda, come a chiedermi di fare qualcosa, ma io non so cosa dovrei fare. Quello che ha avuto tante storie è lui, io sono sempre stata con lui e mio fratello, non ho avuto modo di conoscere altri ragazzi e l'unico che ho conosciuto sembra essere sparito, ma anche se non fosse sparito di certo non sarebbe mai successo nulla calcolando il mio interesse per il ragazzo che è proprio difronte a me. Come potrei anche solo pensare di stare con HyunSeung o con qualunque altro se nella testa e nel cuore ho posto solo per YoungBae probabilmente da sempre?

Si allontana piano e mi prende per mano. Ha sul viso quel suo sorriso malizioso quando inizia ad incamminarsi verso il letto, posso immaginare cosa stia per succedere e non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro. Avrei tanto voluto aspettare di poter essere la sua fidanzata, ma ora come ora credo che una definizione del genere sia impossibile, non con il debutto alle porte, non con tutte le ragazze che lo desiderano e con tutte quelle che lo desidereranno in futuro. Più ci penso e più so che tra di noi sarà complicato, ma non voglio privarmene anche se non dovessi essere in grado di avere una relazione normale.

Si ferma. Mi fa scivolare il cappotto giù dalle spalle e torna a baciarmi. Come bacia bene! Vorrei che non smettesse mai di farlo! Mi tiene stretta per i fianchi, come se non volesse che andassi via, e prima che io possa rendermene conto è a petto nudo. Sento un brivido percorrermi la schiena. È freddo? Lui non ha freddo? O forse non è freddo quello che sento...

Le mani di YoungBae si infilano sotto la mia maglietta, sono calde e finalmente mi toccano come ho sempre desiderato facessero. Scendono a stringermi il sedere e per un attimo sobbalzo, ma non voglio che se ne accorga quindi fingo sicurezza e mi stringo di più a lui.

Sono mezza nuda sul suo letto con lui che mi bacia ed io che mi ritrovo a non essere più intimidita alla vista del suo petto nudo. Saprà che questa per me è la prima volta? Immagino di si e spero che se lo ricordi quando deciderà di togliermi quel poco che mi resta addosso.

Mi guarda. Ha gli occhi leggermente chiusi e un sorriso stampato sul viso quando mi porta con lui sul suo letto. La mia tranquillità svanisce, ma non è paura, non potrebbe mai esserlo perché mi trovo esattamente dove vorrei essere e soprattutto con chi vorrei essere. Sento un fremito quando la sua mano sbottona i miei jeans e per un attimo mi manca il fiato. << Vuoi che mi fermi? >> questa sua sola domanda mi basta a tornare calma. È YoungBae, il mio YoungBae, una delle poche persone che non mi farebbe mai male al mondo.

 

Sono tra le sue braccia, felice ma anche un po' sconvolta. Sono ancora completamente nuda anche se ho avuto l'accortezza di coprirmi con il suo piumone prima che a lui venisse la brillante idea di stringermi. Anche lui non ha nulla addosso e sono più in imbarazzo ora che prima, mentre...

Bussano alla porta e i miei occhi quasi mi escono di fuori. Lui urla un calmo << Che c'è? >> e dall'altro lato della porta c'è zia B che lo informa di essere tornata e che è quasi ora di cena. Balzo in piedi portando con me il piumone e corro verso il bagno. Non immaginavo fosse già così tardi, devo vestirmi, cercare di non sembrare una pazza e tornare a casa. Chiusa in bagno mi accorgo di non aver portato i miei vestiti, così prendo un respiro ed esco, trovando un disinvolto e soprattutto ancora nudo YoungBae seduto sul letto. Sorride sotto i baffi che non ha e tira il piumone che io tengo saldamente. << SoYoung... quante volte te l'ho detto che non devi scappare? >> quasi sussurra, poi si alza e prende i due capi del piumone che temo aprirà e che lo ringrazio per non averlo fatto, ma che stringe ancora di più e mi abbraccia. Fa scorrere il naso dietro il mio orecchio e sento il bisogno di deglutire più volte prima di poter parlare.

<< Dovrei vestirmi. È tardi, la tua cena è quasi pronta e sicuramente a casa mi staranno aspettando. >> dico anche se andare via adesso è l'ultima cosa che vorrei fare.

<< Non adesso. >> mi risponde e io mi sciolgo tra le sue braccia. Sto così bene, se davvero potessi non me ne andrei mai, ma dubito di poterlo fare.

<< Invece si. >> ribatto. In fondo sono così brava a rovinare tutto, che una volta in più o in meno non cambia molto. << Devo andare, sul serio. Sarei dovuta tornare a casa con papà e mi hai trascinato qui. Se lui torna a casa e non mi trova, inizia a farsi idee strane... sai com'è! >> aggiungo e a questo punto si allontana quanto basta per guardarmi in viso, imbarazzandomi. Non so, nel suo sguardo rivedo quello che è successo poco fa e, realizzandolo solo ora, comincio a guardarmi intorno in cerca di qualcosa che catturi la mia attenzione e che mi distolga dai suoi occhi, i suoi bellissimi occhi scuri.

<< Zio SeungHyun... posso addirittura indovinare quante chiamate ti farebbe! >> esclama ridendo.

<< Oddio!! Non chiamarlo zio... fa sembrare tutto così sbagliato... >> commento senza pensare.

<< SoYoung.. ora non iniziare a farti mille problemi. Vestiti che ti accompagno! >> il suo sembra quasi un ordine che io eseguo senza replicare. Torno in bagno con le mie cose, mi vesto e ci penso. Ok, devo tornare in me, non devo mettermi a fare pensieri strani. Non siamo cugini, non lo siamo mai stati e mai lo saremo. Non è strano.

Esco dal bagno e lui è poggiato alla sua scrivania con le chiavi della moto in mano. Il letto è fatto, manca solo il piumone che ho io tra le braccia. YoungBae si avvicina e con un rapido gesto riesce a metterlo perfettamente a posto. Credo sia una specie di maestro nel nascondere indizi di questo genere. Non oso pensare ai pensieri che si sarebbe potuta fare zia B alla vista del letto sfatto... e non avrebbe avuto tutti i torti.

<< Accompagno SoYoung a casa! >> esclama YoungBae appena scendiamo le scale.

<< SoYoung! Eri qui? YoungBae perché non me l'hai detto? Vuoi mangiare con noi? >> troppe domande tutte insieme alle quali non so rispondere in altro modo che con un sorriso.

<< Non è sempre qui? >> risponde YoungBae con un'altra domanda.

<< Ti do fastidio? >> chiedo a mia volta.

<< Figurati. Andiamo! >> esclama e usciamo lentamente tra le risate di zia B.

Sulla strada per casa non parliamo per niente, va troppo veloce e io sono troppo impegnata a evitare di cadere per parlare. Siamo a casa mia in dieci minuti, quasi un record. Mi toglie il casco, che a detta sua non si apre se non in un particolare modo, poi toglie il suo e mi da un ultimo bacio prima di infilarselo di nuovo e rimettersi sulla moto in attesa. Apro il cancello e lo sento dare gas, faccio un passo dentro e alza una mano in segno di saluto prima di partire di nuovo. Sbuffo. Già mi manca. Sorrido. Si apre il cancello e mi volto di scatto pensando che sia lui, ma trovo papà. << Che ci fai qui fuori? >> mi chiede.

<< Sono appena tornata. >> rispondo, lui annuisce ed entriamo insieme.

 

Nella solitudine della mia cameretta mi rannicchio sulla mia nuova poltrona, ennesimo regalo di papà dopo il suo ultimo viaggio all'estero. Sembra che l'abbia scelta a puntino, come se sapesse che avrei avuto bisogno di qualcosa che mi avvolgesse senza fare domande o dare pareri inopportuni. Avrei avuto bisogno di parlare di più con YoungBae, non me ne sarei voluta andare così come una ladra, ma cosa potevo mai fare?

 

Apro gli occhi che è già mattina e la schiena mi fa malissimo. Questa poltrona può essere l'ideale quando si ha bisogno di coccole, ma non per dormire. È tardissimo ed io sono un disastro che cammina. Mi lavo alla velocità della luce, infilo la divisa e corro a scuola subito dopo aver preso al volo uno dei pancake di mamma. Fuori casa trovo papà in macchina che mi sorride. << Qualcuno ha bisogno di un passaggio? >> mi domanda. Senza neanche rispondere, mi fiondo dentro urlandogli di correre che devo essere a scuola in massimo venti minuti. Mi subisco una sua finta predica sul fatto che JiHoon non è mai in ritardo, ma poi papà ride di gusto. << Neanche io andavo con piacere a scuola, ma ho continuato. In fondo basta trovare la propria strada. >> dice e ogni volta che sento questa storia non ci credo. Ok, non che sia il ritratto della serietà in ogni situazione, ma credere che mio padre, circondato sempre da grandi artisti e curatore d'arte ormai da anni, a scuola non fosse il primo della classe mi fa strano. << Domani c'è il debutto ufficiale di YoungBae, quindi io e tua madre usciamo presto. Assicurati di arrivare a scuola in orario almeno domani, eh! >> non capisco se le sue parole sono un rimprovero o meno, ma almeno mi ricordano il debutto di YoungBae. Avevo pensato di andare, ma sembra che io non sia inclusa in questa specie di gita agli studi televisivi. Sbuffo e guardo fuori, troverò un modo per andare insieme a loro, anche da sola se necessario, anche a costo di dover disobbedire.  




Buonasera a tuttee!
Intanto vorrei scusarmi per l'immenso ritardo... questa parte era quasi pronta a fine luglio, ma è da quel momento che sono iniziate le mie peripezie (omettendo il periodo che mi sarei comunque presa di vacanza perché non ci sarei comunque proprio stata e non avrei potuto scrivere). Purtroppo è stato un susseguirsi di eventi che mi ha portato a poter tornare solo adesso. Spero non vi siate dimenticate di me e, soprattutto, di SoYoung e YoungBae. 
Questo è solo un piccolo assaggio per informarvi che sono tornata... se l'avessi allungata chissà quando l'avrei finita con i giri per il Natale alle porte. 
Verso Natale avrete sicuramente una parte decente, o almeno spero che lo sia, perché il punto a cui volevo arrivare inizierà a breve..... ^^ 
A prestissimo! 
P.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***



 

Be my star 2 
 

18
 

Sono eccitatissima. Mi sono svegliata con il sorriso sulle labbra, oltre che per lo sviluppo della situazione tra me e YoungBae, perché oggi è il giorno del suo debutto. Apro l'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere e ovviamente non trovo nulla che mi sembri adatto, dovrò chiedere a mamma di andare a fare un po' di shopping... inizio a odiare il mio guardaroba da bambina!

Scendo le scale fin troppo allegra con un paio di jeans e corro in cucina perché alla colazione non rinuncio di certo. << Buongiorno mammina mia preferita! >> esclamo euforica sedendomi al mio posto a tavola. Non c'è ancora nessun altro in cucina a parte lei, ma non mi accoglie nel modo che credevo. Si immobilizza e inizia a voltarsi a rallentatore con una strana espressione indagatrice sul volto.

<< Cosa ti serve? >> mi chiede sospettosa. “Ed io che ero solo allegra!” penso scocciata.

<< Non posso essere solo allegra? >> domando a mia volta irritata dal fatto che ogni volta che mi mostro felice per i miei voglio qualcosa, anche se non hanno del tutto torto.

<< Non tu. Non di prima mattina. Non ti buttano giù dal letto neanche le cannonate! >> ribatte mamma. Alzo gli occhi al cielo. << Ti droghi? >> chiede poi all'improvviso.

<< MAMMA! >> urlo scioccata, non riesco a credere a quello che sento, non posso credere che mamma creda che io mi faccia di qualcosa.

<< E allora sentiamo cosa vuoi... >> dice con un velato tono di sfida, ma io davvero non ho idea del perché non mi creda stavolta.

Arriva anche papà che mi da un bacio tra i capelli e poi si avvicina a mamma per il loro tenero buongiorno. A volte penso che siano fin troppo smielati per la loro età. << Amore, perché guardi in quel modo SoYoung? >> le domanda.

<< È scesa tutta felice, mi chiama “mammina mia preferita”... >> racconta mamma.

<< Vuoi qualcosa amore di papà? Vieni da me se ti serve qualcosa che lo sai che il papino tuo preferito ti compra tutto quello di cui hai bisogno. >> anche lui crede che io voglia qualcosa.

<< Non farai diventare mia figlia una viziata! >> esclama voltandosi verso papà che ancora la tiene tra le sue braccia. Lui la guarda e lei cambia subito espressione. Se non ci fossi io qui con loro, penso che la situazione si evolverebbe diversamente.

<< Ma volete farla finita di farvi effusioni ogni secondo! >> sputo alterata guadagnandomi le occhiatacce di entrambi che purtroppo devono concentrare la loro intimità nei pochi momenti che si incontrano tra i viaggi di lavoro di papà e le intere giornate in cui mamma resta chiusa nella sua stanza da disegno.

<< SoYoung, difficilmente troverai un fidanzato che noi approveremo con questo odio verso la tenerezza. >> mi sfotte mamma. Ecco come sono ridotta, anche se io uno l'ho trovato ma non so se posso dirglielo.

<< Quale fidanzato? Io non le ho dato il permesso di fidanzarsi!! >> credo che a papà stai venendo un infarto. << Amore di papà, non hai un fidanzato, vero? Non ero io l'unico uomo della tua vita? >> domanda scherzando, nonostante io sappia che lui speri davvero che io non abbia mai un fidanzato in vita mia.

<< Ehy!! >> urla mamma. È gelosa anche di me. Scuoto la testa sfinita, insieme sono davvero massacranti, dolcissimi ma massacranti.

<< Vabbè... mangiamo? Finiremo per fare tardi agli studi televisivi se non ci sbrighiamo a mangiare! >> mi esce spontaneo, ma noto sul volto di mamma un'espressione diversa.

<< Ecco cosa volevi.... venire con noi! Eh no signorina, devi andare a scuola. Vedrai il debutto di YoungBae in televisione come tutti i ragazzi della tua età che oggi devono essere a scuola. >> mi risponde come se oggi fosse un giorno come un altro.

<< Tu per conoscere papà sei venuta fin qui mentre facevi l'università e io non posso saltare un giorno di scuola? Verrà persino Christian! >> sono infuriata, stavolta davvero.

<< Io avevo finito da un pezzo il liceo e anche le lezioni dell'università e ho continuato a fare avanti e indietro fino alla laurea! E poi tu YoungBae lo conosci già, quindi niente storie e fila a scuola! >> anche mamma deve essere arrabbiata e neanche mi guarda mentre urla di rimando ai miei strilli. Continua a preparare la nostra colazione, ma non è più calma e mi fa innervosire ancora di più che sia lei ad arrabbiarsi.

<< Ci andrete tutti! Non posso essere io l'unica che resta a casa!!! >> urlo ancora di più per poi correre fuori dalla cucina per tornarmene in cameretta.

<< Choi SoYoung torna immediatamente qui! >> grida e vedo papà scendere di nuovo da mentre io sbatto la porta per chiudermi nella mia stanza.

Mi lancio sul letto fissando il soffitto. Aspettavo questo giorno con forse più ansia di YoungBae stesso. Lui è fin troppo sicuro delle sue capacità per essere in ansia. L'ansia è per noi persone insicure, quelle che credono che potrebbero fare una cavolata da un momento all'altro, ma lui no, non guardo si parla di musica. La porta si apre. “Perché non ho chiuso a chiave?” mi domando. << Solo oggi, ti avverto. Da domani vai a scuola anche con la febbre! >> dice mamma, ora più calma e, nonostante vorrei portarle rancore, non ci riesco, sono troppo felice di poter andare per pensare ad altro. << Ma non è che ti piace YoungBae? >> la sua domanda giunge alle mie orecchie troppo all'improvviso perché io possa reagire in modo composto.

<< Ma che diavolo dici, mamma!! >> urlo alzandomi dal letto e voltandomi per sistemare le lenzuola in modo da darle le spalle, ma la mia voce è tutt'altro che sicura.

 

Mamma va a prepararsi, ma io non so aspettare e mi avvio verso casa di YoungBae insieme a Christian che, a detta di zia B, non può non andare a fare colazione anche lì. Per fortuna che mio fratello dorme nel dormitorio dell'università o a quest'ora avrebbe almeno dieci chili di più addosso.

<< SoYoung, vai a svegliare quell'idiota di mio figlio per piacere. Ci manca solo che ritarda proprio oggi. >> zia B è sfinita, mentre mette davanti a mio fratello quella che lui chiama “la colazione degli studiosi fighi”: un piattone di pancakes fumanti con una colata di Nutella liquida. Roba che mi sale il diabete solo a pensarci, dopo il pranzo di nozze che mamma ci ha preparato come colazione.

Salgo le scale con la stessa euforia con cui stamattina mi sono alzata.

<< Svegliaaaaa!! >> urlo entrando in camera sua e spalancando una delle tende per fargli arrivare la luce dritta negli occhi. Come al solito si volta dall'altro lato. “Oddio ma fa sul serio? Perfino oggi??” penso e mi avvicino, non ricordando che la tappa successiva della mia missione mattutina è venire afferrata per un braccio e scaraventata nel suo letto fin troppo vicina al suo petto nudo per non avvampare. Ricordi di due giorni fa mi tornano in mente e il cuore mi batte forte.

<< Vedi? Non stiamo meglio se la smetti di urlare e dormi pure tu? >> domanda assonnato finendo per coprirmi con la sua coperta. Dormire in questo momento è il mio ultimo pensiero. Passerei giornate anche nella sola contemplazione del suo petto e del suo collo, le sole cose che riesco a vedere da qui. Mai come adesso, però, ho la certezza che non riuscirò a comportarmi più con lui come prima, come se fossimo fratelli, non è più possibile.

La porta si spalanca, è Yerin. Riesco a liberarmi quel poco per basta per riuscire a vederla. << SoYoung, puoi provare in ogni modo, ma finirà sempre così. YoungBae, non sarà che ti piace SoYoung? >> dice la sorella dalla soglia della porta a braccia conserte e con tono divertito. Odio mettermi sempre in queste situazioni imbarazzanti. YoungBae si alza scocciato.

<< In questa casa non si può proprio dormire! >> esclama prima di chiudersi in bagno.

<< Hey rockstar, fai poco il divo! Ti ricordo che sono più grande di te di due lunghissimi minuti! >> esclama Yerin andandosene e portando anche me con lei in cucina. << Andiamo a fare colazione va, che, se aspettiamo lui, va a finire che restiamo digiune! >> .

 

Fuori, gli studi sono pieni di ragazzine anche più piccole di me, tanto che lancio un'occhiataccia a mia madre come a dirle “Vedi? Nessuno sta a scuola!”, lei però alza le spalle << Mi sembra che sei qui anche tu adesso. Sono ancora in tempo per portarti a scuola, non sfidarmi! >> mi dice scherzando, in fondo è buona, anche più di papà a volte. Entriamo prima di tutti grazie a papà, ovviamente lui può fare tutto, era una specie di re della musica al suo tempo e in un certo senso lo è tutt'ora. Nonostante tutti i suoi amici attori e cantanti che inevitabilmente mi trovo a frequentare da sempre, è la prima volta che entro in uno studio televisivo. Sapere cosa c'è dietro è una cosa, ma vederlo è decisamente fantastico! Raggiungiamo zia B che ci aspetta per portarci al camerino dei ragazzi, dove zio JiYong credo gli stia facendo la prima ramanzina da bravo presidente. Entriamo e, nell'immenso camerino, YoungBae è seduto con fare fiero in attesa di essere truccato. Mi ricorda molto una foto di zio JiYong di quando era giovane che ho visto in rete e anche zio, come YoungBae, faceva musica e la fa tutt'ora. È riuscito a fare un figlio a sua immagine e somiglianza e questa cosa è quasi inquietante, ma bellissima.

 

Siamo in prima fila, lateralmente, per lasciare il posto a delle ragazzine scalpitanti che dovrebbero essere sue fan, anche se al solo pensiero che loro possano fare pensieri sul “mio” YoungBae mi viene l'orticaria. Sbuffo e la mia reazione non sfugge a mio fratello che non perde occasione per farmelo notare. << Perché la mia sorellina sbuffa? È annoiata o infastidita? >> domanda a bassa voce vicino al mio orecchio.

<< Non sopporto tutte queste urla. Ma che si strillano queste ragazzine!! >> esclamo e lo sento ridere.

<< Queste ragazzine? Hanno più o meno la tua età. >> puntualizza lui forse per mettere altra carne sul fuoco. Deve divertirsi molto, ha una mente leggermente sadica, si diverte a mettere il dito nella piaga, è così da sempre. << Uh guarda... arriva YoungBae. La tizia lì davanti secondo me prima o poi sviene. >> lo guardo, le sue parole mi fanno ridere, poi mi volto a guardare la scena che mi ha appena descritto e quasi perdo il fiato guardando YoungBae sul palco. È fin troppo alto e bello nei suoi vestiti costosi che riesco a capire perché tutte urlano al solo guardarlo, nonostante io non riesca ancora ad accettarlo. Vengono presentati e subito YoungBae parte a rappare. Non c'è musica e la sua voce bassa rende l'atmosfera magica, poi la musica parte, lenta. “È una ballad” penso. Pensavo che avrebbero fatto il loro debutto con qualcosa di più hip-hop e, invece, eccoli qua a cantare di un amore dolce e non corrisposto. Chissà da dove sono uscite fuori queste parole, a quanto so sono proprio di YoungBae. Fino a poco fa mi sentivo esattamente come stanno cantando loro: quella sensazione di tristezza che ti pervade quando vedi la persona che ti piace che guarda un altro, che parla con un altro, che cammina con un altro, che bacia un altro; quella stretta al cuore e l'incapacità di reagire, a volte l'impossibilità di reagire. Mi sfugge una lacrima, è davvero potente il potere che la musica ha sulle persone, e ringrazio davvero che la persona che mi piace mi ricambi.  




Buonaseraa!! 
Lo so che avevo promesso che avrei aggiornato prima di Natale ed era tutto pronto, ma ovviamente per me il Natale non può arrivare non portandosi dietro anche rodimenti vari che ho dovuto risolvere. Ora però eccovela qui e ... ci vediamo dopo le feste! Da domani sarò lontana dal pc per alcuni giorni, quindi mi sono portata avanti in queste notti, tra una fetta di pandoro e la necessità di riposare. 
Spero abbiate passato belle feste. 
A presto!! 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Be my star 2 

 

19

 

Siamo nel backstage, ma a quanto pare YoungBae e gli altri ragazzi del suo gruppo si sono fermati con le fan. Non riesco a nascondere il mio fastidio, per fortuna nessuno presta attenzione a me in questo momento e anche se lo facessero potrebbero benissimo pensare che io sono stufa di aspettare. So che sarà così fino ad ora, che incontrerà sempre fan che urleranno per farsi notare da lui, ma non posso non pensare che tra tutte loro potrebbe incontrare quella che lo porterà via da me, in fondo mamma era una fan di papà. È anche vero che succede raramente quindi dovrei stare più o meno tranquilla, ma mi sento strana, come se qualcosa dovesse succedere.

Mamma mi prende per mano e mi trascina fuori dall'edificio dell'emittente televisiva. << Iniziamo ad andare che chissà quando finirà di farsi tastare da quelle ragazze. >> dice mamma forse per scherzare, inconsapevole dei milioni di pensieri che mi metterà in testa.

<< Tastare? >> urlo infatti sconvolta.

<< Amore, non dire queste cose davanti a SoYoung, è una bambina! >> la ammonisce papà. No papà, non sono più una bambina. Mamma non gli da peso, si volta verso di me alzando le spalle e mimandomi un “palpate dove non batte il sole casualmente non casuali” con le labbra che mi lascia a bocca aperta. << Amore! >> esclama ancora papà per sgridarla, ma lei sorride, non deve avere paura di lui.

<< Io non lo farei mai! È una persona, cazzo! >> esclamo a mia volta non accorgendomi delle parole che escono dalla mia bocca.

<< SoYoung!! Modera le parole! >> mi urla papà. Avrei dovuto ricordarmi che lui tiene al linguaggio, non è mamma o uno dei miei amici con cui posso parlare e dire tutto quello che voglio. È molto “vecchio” sotto questo punto di vista.

<< Scusa papà. >> dico con il tono da cucciola pentita al quale so che non sa resistere guadagnandomi un occhiolino da mamma, mi ha insegnato lei come farlo addolcire all'istante e in effetti il suo sguardo cambia immediatamente con mio enorme piacere.

Arriviamo davanti alla YB e non capisco il perché. << Pensavi che tua zia si sarebbe persa l'occasione di festeggiare il debutto del suo bambino? Aspetta da tutta la vita questo momento! >> mi informa mamma mentre entriamo. Zia B in effetti è proprio lì all'entrata ad accogliere gli invitati.

<< SoYoung per fortuna che questa strega di tua madre ti ha fatto venire o ti saresti persa il pre-festa! >> esclama soddisfatta.

<> domando incuriosita.

<< Certo. Questo fine settimana ci sarà la vera e propria festa. Parteciperanno anche le fan che avranno vinto il contest, quindi oggi facciamo una festicciola tra di noi. >> mi spiega. Dimenticavo che zia è così orgogliosa per questo debutto che se potesse inviterebbe tutto il mondo. Io pensavo che avremmo avuto del tempo per stare insieme nel fine settimana, ma a quanto pare non sarà così e dubito che potremmo stare insieme durante la festa perché come dice zia ci saranno le sue fan e sarebbe un problema se ci vedessero insieme. Le voci che sono circolate a scuola già mi bastano e non ho idea di cosa mi potrebbe fare qualche fan pazza quanto o più di quelle che mi hanno picchiato a scuola. A volte ho ancora paura, ma non lo dico, YoungBae potrebbe ancora sentirsi in colpa.

<< Tutto bene? >> mi chiede Christian apparendo difronte a me. Annuisco e mi dirigo verso il cibo, il mio stomaco brontola e la caffetteria, trasformata accuratamente in una grande sala da festa, accoglie un buffet nel quale ho proprio intenzione di tuffarmi.

 

YoungBae e gli altri entrano nella sala leggermente provati, non sono ancora abituati ad essere assaliti. Ovviamente YoungBae è il più tranquillo, nonostante sia visibilmente stanco, credo più per stanchezza fisica che per quanto riguarda essere travolto dalle fan, in fondo lui è sempre stato abituato a tutto questo... solo per la sua bellezza tutte le ragazze della scuola gli sono sempre andate dietro, sia figuratamente che letteralmente. Penso che diverse volte l'abbiano seguito perfino in bagno. Mah... proprio non le capisco.

Mi sorride da lontano e, dopo aver risposto al suo sorriso con un altro sorriso che spunta automaticamente sulle mie labbra quando lui mi guarda, mi guardo intorno per capire se qualcuno ha captato il nostro scambio. Nessuno mi guarda, quindi immagino di no. Bene.

 

Mi sto prendendo da bere, quando lo vedo spuntare alla mia destra e poggiarsi di schiena al tavolo guardando le persone davanti a lui parlare tra di loro. << Ti è piaciuta la canzone? >> mi chiede. Annuisco mentre mi verso un succo di frutta, non bevo nulla di alcoolico io, non sono lui o mio fratello. << Solo un cenno della testa? Un po' poco... da te mi sarei aspettato di più. >> confessa amareggiato e sta per allontanarsi quando decido di smetterla di essere quella che non si esprime mai, perché finisco sempre per allontanare le persone a cui voglio bene. Per una volta posso farlo, per YoungBae posso farlo.

<< Mi piace, davvero! >> esclamo prendendo il suo braccio per evitare che si allontani di più. Lui mi guarda, mi sorride e quel sorriso è il sorriso che amo, quello che gli illumina il viso.

<< La musica o le parole? >> chiede. Immagino che voglia qualche spiegazione in più, ma non sono mai stata un bravo critico di arte, musica e quant'altro. Finché mi piace, per me è va bene così. Se mi lascia belle sensazioni, mi piace.

<< Tutto. Mi è arrivata qui. >> dico mettendo una mano sul cuore e sento il suo braccio rilassarsi. Possibile che la mia opinione sia così importante per lui? Ok, speravo che non gli fosse indifferente, ma credevo che in fatto di musica gli importasse di più cosa ne pensasse qualcuno che di musica se ne intende.

<< Hey, piccola SoYoung! Ti congratuli solo con lui? >> veniamo travolti dagli altri ragazzi del gruppo. Io ignoro i loro nomi, ma a quanto pare loro conoscono il mio molto bene. << A lui ci hanno già pensato le nostre fan! Dovevi vedere come gli si attaccavano al collo! >> scherza uno dei ragazzi e io mi sforzo di sorridere, ma dentro urlo. Non c'è bisogno che mi informino, non ci tengo particolarmente. YoungBae si allontana senza dire una parola lasciandomi in mezzo a questi ragazzi con cui non ho nulla in comunque, a parte lui ovviamente.

Questa storia che nessuno sa di noi inizia a starmi stretta. Se almeno i nostri amici lo sapessero, potremmo trovare modo di stare insieme in occasioni del genere, ma non potersi nemmeno guardare troppo perché potrebbero capire già inizia a pesarmi e ha debuttato solo oggi.

Esco un po' dalla caffetteria, vado verso l'uscita a prendere un po' d'aria e per chiamare SeRi, lei riuscirà a darmi la carica di cui ho bisogno. Non faccio in tempo ad arrivare all'uscita che una mano mi afferra e mi trascina in una stanza buia. Due labbra si posano sulle mie e so che è lui, riconosco il suo profumo. Mi preme contro la parete e mi va bene così. Poi si allontana e questo mi va un po' meno bene. << Volevo farlo da quando ti ho vista entrare in camerino. >> sussurra ad appena un paio di centimetri dalle mie labbra rendendo quelle parole ancora più belle... e calde. Sorrido e gli lascio un bacio sulle labbra. Come potrei rispondergli meglio di così? << SoYoung fai la brava che non posso stare via per troppo tempo e così non mi aiuti. >>. Alzo le spalle e lo sento sorridere. La sua risata è il suono più bello del mondo, ma non posso godermelo quanto vorrei perché neanche dieci secondi dopo siamo fuori dalla stanza e YoungBae mi fa l'occhiolino prima di incamminarsi di nuovo verso la caffetteria.

 

Fuori l'aria è fredda nonostante ci sia il sole, è ancora inverno dopotutto. << Pensierosa? >> mi chiede una voce alle mie spalle e non posso non riconoscere chi è l'impiccione di turno... mio fratello.

<< Chri, ti sembra così strano che io sia in grado di pensare? >> ribatto e lui inizia a ridere, anche abbastanza vergognosamente. Spero che nessuna ragazza l'ha mai visto ridere così o si spiegherebbe perché è ancora single.

<< No... mi sembra strano che tu ti metta a pensare proprio mentre dentro c'è una festa. >> spiega lui, ma anche in questo caso non mi trovo d'accordo con lui.

<< Sono mai stata una tipa da festa? >> gli faccio notare anche abbastanza schifata.

<< Beh la volta scorsa a casa di quella tua compagna di classe almeno avevi una birra in mano! >> scherza. La ricordo quella sera, in attesa di YoungBae che poi uscì da una stanza con MinJee dopo aver fatto chissà cosa chiusi in quella stanza. Grazie per il ricordo, caro fratellone!

<< Papà non mi ci farebbe neanche avvicinare a una birra, oggi. >> dico e lui penso si trovi d'accordo perché annuisce.

<< Ora che YoungBae sarà impegnato, cosa farà la mia sorellina tutto il giorno? Tipo la mattina... riuscirai a svegliarti più tardi e ad andare direttamente a scuola? E al ritorno? Andrai a casa a mangiare da sola? Ho sentito che dovrà assentarsi di nuovo da scuola per tutto il periodo della promozione. Saranno almeno un paio di mesi. >> se mio fratello sta cercando di spezzarmi il cuore ci sta riuscendo benissimo. Pensandoci, però, ha ragione. Mi ero da poco riabituata alla mia vecchia routine e doverla cambiare di nuovo sarà dura, soprattutto ora che vorrei stare con lui più tempo, ora che vorrei avere le sue mano allacciate intorno alla mia vita tutto il tempo.

<< Verrò a rompere a te! >> esclamo convincente.

<< Ti offrirò da mangiare se riuscirai ad arrivare senza perderti. >> dice serio e questa è una sfida.

Torniamo dentro e YoungBae ci osserva curioso mentre attraversiamo la sala come se fossimo una coppia di fidanzatini che camminano tutti appiccicati, ma non si avvicina a rivendicare il suo posto e non gliene farò una colpa, il rapido bacio di prima può bastarmi in attesa del prossimo momento in cui potremo stare finalmente insieme.

 

 

 

Buonaseraaaaaaa!!
Ho avuto qualche problema climatico che mi ha tenuto lontana dal pc per più del previsto e, una volta tornata a casa, avevo molte cose arretrate e non mi sono potuta mettere a scrivere da subito. Questa settimana, poi, mi sono dedicata al mio primo Sanremo e, da novellina di festival di musica solo italiana, mi sono concentrata. Ora eccomi qui, con un capitolino corto, ma o lo finivo adesso o avrei continuato per pagine e pagine dandovi troppe informazioni insieme sul continuo. 
Per ora vado, ma torno presto e stavolta davvero! Sono a casa mia e con il mio bel pc vicino, nulla mi impedirà di continuare.
A presto! :D 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


 
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20 
 

Sabato sera arriva in fretta, troppo in fretta ed io non ho idea di come comportarmi stasera. Ho pensato diverse volte a come potrà essere questa ennesima festa, ma una cosa è certa: non potrò stare con YoungBae. Sbuffo mentre chiudo la cerniera del mio vestito nuovo, comprato da mamma appositamente per la serata. Devo anche sorbirmi la predica di mio fratello che mi invita a non stare troppo tempo con YoungBae perché le sue fan potrebbero farsi l'idea sbagliata, ma non ho il coraggio di dirgli che in realtà è l'idea giusta. Non ci tengo comunque a farlo sapere in giro, calcolando che al solo sospetto che tra me e YoungBae potesse esserci qualcosa, alcune nostre compagne hanno reagito malissimo e il ricordo è ancora troppo vivo in me per provare a sfidare la sorte.

 

La nostra macchina è circondata da ragazze, immagino siano fan di YoungBae e del gruppo, ma sono proprio tantissime, tanto che abbiamo bisogno di aiuto per farle allontanare dalla nostra auto per scendere. Forse YoungBae e gli altri non sono ancora arrivati

 

Entriamo nel locale e vengo subito avvolta dalla musica, rigorosamente solo degli artisti dell'agenzia di zio JiYong. Sono presenti molto artisti famosi e, se non avessi mio fratello come spalla, mi sentirei sola visto che mamma e papà si sono già addentrati nell'enorme sala verso i loro amici.

<< Che facciamo? Andiamo o vogliamo restare qui all'entrata? >> mi domanda Christian vedendo forse che non provo neanche a muovermi dalla soglia della porta, dove una delle guardie inizia anche a guardarmi in modo strano.

Più ci addentriamo e più vedo gente. “Zia B ha voluto davvero fare le cose in grande” penso guardandomi intorno. Per la prima volta mi sento tanto piccola in mezzo a tutte queste persone, io che sono abituata a stare in questo ambiente, inizio a sentirmi fuori posto, ma questo è esattamente il posto in cui YoungBae sarà nei prossimi anni.

<< Tortino di salmone con caviale e qualche altra cosa non ben definita? >> mi domanda qualcuno alla mia destra. Alzo lo sguardo.

<< HyunSeung! >> esclamo sorpresa. << Cosa ci fai qui? >> chiedo e so che è una domanda stupida, ma non riesco a trattenerla.

<< Servo i ricconi. >> mi risponde mostrandomi il vassoio. << Ops.. scusa. >> aggiunge poi.

<< Per? >> domando perplessa. Per cosa si sta scusando?

<< Perché sei qui anche tu, non volevo ti offendessi per averti dato della riccona. Insomma, non lo penso. O meglio non penso che tu sia come tutti i ricconi che ti guardano dall'alto al basso. >> spiega e mi sembra anche un po' in difficoltà mentre parla. Sorrido e alzo le spalle, di certo non me la prendo per così poco, non per queste cose almeno. << Allora che fine hai fatto? >> domanda e so a cosa si riferisce, quel “ci risentiamo” dietro a quale mi sono nascosta incapace di chiudere la nostra conoscenza in altro modo deve avergli dato il suggerimento sbagliato.

<< Studio. >> mento, ma sicuramente ci cascherà. Mi dispiace mentirgli, ma credo di avere qualche problema che mi impedisce di dire questo tipo di cose.

<< Beh se un giorno non hai da fare, chiamami. Mi fa piacere uscire con te. >> il suo sorriso sincero mi fa sentire una brutta persona perché mi convince a sorridere a mia volta e ad annuire per cercare di venir fuori da questa strana situazione.

Un boato all'interno del locale mi salva da quell'imbarazzo facendomi voltare per capire cosa stia succedendo. Mi ritrovo di nuoco Christian vicino che sorride sotto i baffi. << La superstar deve essere arrivata. >> commenta portandomi insieme al lui al nostro tavolo, lo stesso di YoungBae. Zia B deve essere pazza! Tutte queste ragazze potrebbero uccidermi se mi vedessero vicino a YoungBae e non ho proprio voglia di sfidarle. Chissà cosa è passato per la testa di zia B...

Ci vuole molto prima che i ragazzi riescano ad arrivare al tavolo e già sento addosso diverse occhiatacce dalle ragazze che purtroppo non possono venire fin qui. La “superstar”, come ormai lo chiama mio fratello si avvicina per salutarlo: si stringono la mano, si danno un bacio (o sarebbe meglio dire un colpo di guarda perché è tutto tranne che un bacio), un paio di pacche sulla spalla e tornano a sedersi. Il saluto riservato a me è molto diverso, un mezzo sorriso accennato e un cenno del capo, ma me lo faccio bastare. In fondo avrei anche paura di come potrebbero reagire le fan che ci circondano se lui mostrasse un accenno di intimità in più con me.

Lui e gli altri restano al tavolo il tempo che occorre per togliersi le giacche e bere qualcosa, hanno una serata ad attenderli, hanno delle fan che aspettano di trascorrere la serata con loro, di averli vicino e di poter dire che aver visto il contest sia valso davvero a qualcosa. Anche Christian si alza in qualità di miglior amico di YoungBae e lo segue nella folla per scatenarsi al ritmo di quella musica che neanche gli piace, ma non si perderebbe per nulla al mondo l'occasione di conoscere qualche ragazza.

 

Non so da quanto tempo sto guardando la folla davanti a me, ma sono annoiata. Tutti sembrano divertirsi tranne me e sono stufa di essere l'unica a sentirsi un pesce fuor d'acqua qui dentro. Mi alzo di scatto, sicura di voler dare un senso alla serata. Ok, non posso stare con YoungBae perché è circondato di fan, non posso stare con mio fratello perché sta appiccicato a YoungBae, non posso stare con mamma e papà che sono spariti chissà dove all'interno del locale e non ho intenzione di stare qui seduta da sola. C'è talmente tanta gente che non so neanche se riuscirò mai ad allontanarmi dal tavolo, ma in qualche modo devo riuscirci.

Mi faccio largo tra la folla, ma dopo qualche movimento improvvisato capisco che è meglio darci un taglio. Non sono una tipa da discoteca e probabilmente non lo sarò mai, però nulla mi vieta di mettermi buona buona a guardare YoungBae. Se solo lo vedessi... essere più bassa di tre quarti della gente presente non è utile in questi casi, così torno al nostro tavolo che, essendo più in alto, mi permette di avere una visuale migliore.

Quando torno al mio posto, però, non riesco a individuare YoungBae tra la folla. Vedo mio fratello, ma non lui. A quanto pare neanche quest'idea risulta essere vincente.

Le uniche persone che si accorgono della mia presenza sono i ragazzi del gruppo di YoungBae quando sono abbastanza assetati da tornare al tavolo per fare rifornimento. Non molto lontano dal nostro tavolo mi accorgo di una persona che fino a quel momento non avevo notato: MinJee. Cosa ci fa lei qui? È stata invitata da YoungBae o è entrata tra le fan che hanno vinto il contest? Appena mi vede si avvicina con quel sorriso falso che ormai so riconoscere, ma l'omone davanti alle scale del nostro tavolo la blocca, il tavolo è off limits e forse inizio a ringraziare zia B per l'idea. Mi fa cenno di avvicinarmi a lei e, un po' riluttante, mi alzo per capire cosa vuole. << Hai visto YoungBae? >> mi domanda. A quanto pare il suo interesse per quello che dovrebbe essere il mio ragazzo non è svanito e in fondo non posso darle torto. Alzo le spalle scuotendo la testa e lei, senza neanche ringraziare o salutare, gira i tacchi e torna alla ricerca. Sbuffo cercando comprensione nello sguardo dell'omone e la trovo fortunatamente, cosa che mi fa tornare il sorriso per un po' visto che finalmente sembro aver trovato qualcuno mi capisce.

Zio JiYong sale su palco messo su apposta per la serata e inizia a fare un lungo discorso che non riesco nemmeno a sentire bene perché ci sono ragazze che non la smettono di urlare coprendo la sua voce che non è mai stata molto alta. A quanto pare continua ad avere il suo enorme seguito, chissà se urlano per lui perché sanno che è il padre di YoungBae o proprio per lui e spero si tratti soprattutto di questa ultima ipotesi calcolando che lui, papà e il resto del loro gruppo hanno deciso di tornare con un nuovo album dopo diversi anni. Ai piedi del palco vedo quasi tutti i membri del gruppo di YoungBae, manca proprio lui e chissà dove si è cacciato. Zia B corre per la sala e le vado dietro per capire cosa stia succedendo. La blocco e lei mi prende per le spalle disperata << Dove è finito quel disgraziato di mio figlio? >> quasi urla.

<< YoungBae? >> domando, come se avesse altri figli maschi.

<< E chi altro sennò? >> ribatte abbastanza acida. << Scusa tesoro, ma quel cretino di mio figlio ha scelto proprio il momento sbagliato per sparire. Devono cantare tra poco e lui non si trova. Non è che ti va di aiutarmi a cercarlo? >> mi chiede. Annuisco senza aggiungere altro e mi metto alla ricerca di quello che dovrebbe essere il mio fidanzato in incognito. Questo locale è immenso e non so neanche se posso andare in giro a curiosare.

<< Come hai fatto a sederti al tavolo del nostro YoungBae? >> mi domanda con un tono che non mi piace e che mi fa un po' paura. In un attimo mi ritrovo circondata da altre tre ragazze... perché anche in mezzo a tutta questa gente non trovo nessuno che si accorga di quello che mi sta succedendo?

<< Allora? Che c'è tra di voi? Sei la fidanzatina di cui parlano? >> mi domanda un'altra con un filo di voce vicinissima all'orecchio.

<< C-ci conosciamo da sempre, i nostri genitori sono amici da sempre, mio fratello è il suo migliore amico. >> rispondo nascondendo volutamente qualunque tipo di relazione tra di noi, spero che se la bevano e che non sentano il bisogno di approfondire. Mi sembra una vita che sono qui con queste ragazze che non ho neanche mai visto, ma che invece sembrano sapere della mia esistenza. Dovrei cercare YoungBae in questo momento o andrebbe benissimo anche che lui trovasse me, che venisse Christian da me, papà, mamma o qualunque altra persona in questa sala che mi conosca. Ricordo ancora il dolore che ho provato l'ultima volta e anche quella volta era successo a causa di YoungBae, ha così tante pazze intorno a lui. Non credo che gli verrebbe mai in mente di farmi qualcosa così in mezzo a tutta questa gente anche se nessuno fa caso a noi, ma non posso essere nelle loro teste, non posso sapere come potrebbero reagire. Mi guardo intorno cercando eventuali vie di fuga, ma quello che vedo con i miei occhi è altro...

 

 

 

Buonaseraaa!
Sono tornata e non sto qui a raccontarvi quali e quali contrattempi ho avuto e quanti problemi mi ha creato questa parte. Il problema principale era che non volevo ammorbarvi ancora con una parte "triste", ma per ora mi serve così quindi sopportatela con la speranza che arriveranno tempi migliori. 
E aspettatemi, spero di metterci meno per la prossima :D 

 

 

 

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