*Per te lo farei

di Dany Art 99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Compleanno ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2: Regalo ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: Mai provato ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4: Buon compleanno Sadie ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5: Risveglio ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6: Ultimo giorno ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 :Osservare ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8: Equilibrio infranto ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9: Punizione ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10: Mortale ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: Compleanno ***


eccomi tornata con una nuova FF! yeeee.. premetto che per cause esterne ho potuto leggere solo il primo libro della saga "the kane chronicles " quindi perdonatemi se non so proprio tutto ma ho fatto del mio bello per rendere questa storia bella a parare mio, mgari se vi va recensitela così mi fate sapere com'è venuta.
ps. questa storia la dedico alla mia parabatai che ama e dico ama questa coppia, sopratutto il nostro super figo Dio dei funerali ahaha (lo so che stai sorridendo madda, ti conosco XD)
p.s.s buona lettua <3
[Revisionato]



Molti si chiedono se le divinità si possano innamorare dei mortali.
Il contrario è successo molto spesso anche se non se ne parla molto, persone normali che veneravano così tanto una o più divinità da provare qualcosa oltre l'adorazione ... qualcosa che era ritenuto prettamente umano.
Ma l'inverso era possibile?
Insomma, una creatura immortale estranea allo scorrere del tempo provare quel sentimento così forte, da scongiurare perfino la morte, per una persona che sarà obbligata irrimediabilmente ad affrontarla e perdere.
Era possibile?
Anubi se lo chiedeva spesso da quando Osiride era tornato e tutto si stava leggermente calmando per quanto il suo mondo potesse essere calmo.
Anubi sospirò... provare quel sentimento per quella ragazzina irritante dai capelli strani e colorati?
Nah... di certo non era da lui.
Ma in fondo lui non poteva dire di essere un esperto ... lui non l'aveva mai provato veramente ... non aveva mai provato l'amore racchiuso com'era in quel bozzolo lontano dal tempo e dallo spazio.
Le anime dei morti erano davvero noiose... tutte avevano terminato le proprie esistenze e rinunciato ai propri sogni, svaniti come neve al sole, nell'istante in cui il loro cuore aveva esalato l'ultimo battito, erano ... tetre.
Invece i vivi avevano quella scintilla che Anubi aveva sempre bramato ... quella scintilla di vitalità che aveva riconosciuto in Sadie nel primo momento in cui l'aveva vista con Bast, suo fratello e il babbuino.
E che aveva ricercato ogni volta che l'aveva vista in quegli occhi color cielo, l'aveva bramata come un uomo  brama l'aria per sopravvivere mentre sta affogando
.
Quella scintilla in quegli occhi così belli. Era diversa dalle altre che aveva visto nei vivi, era... come dire “testarda”: della stessa luminosità nonostante quello che succedesse alla proprietaria.
Incurante nell'affascinare il dio dei funerali.
Ogni volta che la vedeva... che vedeva la sua proprietaria ... sentiva che quella solitaria vita a cui era abituato... non era così tanto solitaria.
Poi scuoteva la testa e pensava che uno un semplice sguardo od un'espressione di una mortale non potesse fare quell'effetto al dio famoso per essere di buon'umore una o due volte ogni mille anni.
In effetti... la sua media si era alzata da quando aveva conosciuto la bionda.
Nah. In fondo Sandie non aveva tutto quel potere su di lui.
O forse si?
Insomma quella sensazione che provava quando con lei... in ogni forma... quelle sensazioni erano così umane.
Tutto quello che succedeva... dallo scherzare sul fatto che non sapesse niente su come corteggiare una ragazza... da quando la guardava da lontano... tutto creava una piccola voragine nella sua pancia nel quale qualcosa si muoveva.
E irrimediabilmente uno dei rari sorrisi, gli imperlava le labbra.

-Sadie! Tra due giorni è il tuo compleanno... insomma che fai una festa o qualcosa de genere?- chiese Liz guardando l'amica che continuava a passare un dito sopra ogni singola marca di gomme da masticare, -si Liz... e io non sono Sadie Kane... con dei nonni che è tanto se mi fanno uscire di casa per una passeggiata... sopratutto dopo tutto il periodo di viaggio che ho fatto con mio fratello- disse la bionda scegliendone un pacchetto per portalo alla cassa.
-Sì.. ma almeno una festicciola... piccola piccola- mormorò con un tono dispiaciuto l'amica, -non lo so Liz...forse riesco a convincerli a far venire voi a casa a dormire... potremo fare una pizza ed una cassetta... di più non credo di poter fare- disse Sadie pagando e guardandosi intorno.
I suoi nonni non avevano preso molto bene la sua decisione di rimanere con Amos e suo fratello per “impegni legati a mamma e papà” e in quel periodo in cui aveva deciso di tornare per stare un po' con loro, non la facevano quasi uscire di casa.
Di ospitare suo fratello non se ne parlava, quindi lei e Carter si sentivano via telefono... circa una volta alla settimana... cosa che sinceramente la spaventata...dal vederlo due volte all'anno... a sentirlo una volta alla settimana era una salto molto grande; possibile solo dopo aver salvato il mondo da un dio rosso ed aver distrutto la sua piramide rigorosamente rossa.
Senza contare tutto quello che era successo prima.
-Credo si possa fare...ma dov'è Emma?- chiese Liz guardandosi attorno, -nel reparto biscotti ...almeno credo- disse Sadie poggiandosi con la schiena alla parete vicino alla porte scorrevoli dell'entrata.
La testolina di Emma apparve mentre lei correva verso di loro con tre pacchi di biscotti in mano, quella ragazza... aveva una certa dipendenza in fatto di biscotti.
Quando uscirono la sera ormai era calata e Sadie si rese conto che era davvero molto, molto, molto tardi.
I nonni l'avrebbe uccisa.
Salutò le due amiche e cominciò a correre verso casa... più forte che poteva, con i capelli ai lati del viso ed una sfilza di scuse credibili per i nonni in mente.
Aveva assistito ad un omicidio?
L'avevano scippata?
Emma o Liz non arrivava più?
Si era persa?
No. Se avesse usato una di queste come minimo non l'avrebbero più fatto uscire di casa.
Arrivò alla porta e bussò lentamente.
Una nonna particolarmente arrabbiata le apri e le piantò addosso i suoi occhi.
-Scusami... nonna- mormorò lei abbassando lo sguardo e muovendo a destra e sinistra, -tu non scusarti... credo che il tempo passato con tuo fratello e quel tuo zio non ti giovi abbastanza, stai dimenticando il rispettare delle regole- disse la donna muovendo l'indice sopra e su in direzione della ragazzina.
-Io... - cominciò lei cercando una scusa plausibile ma la nonna fermò subito il suo tentativo, -tu. Fila dentro e vai a farti un bel bagno caldo... a cena parleremo, anche del tuo compleanno- disse la donna aprendole la porta e facendola entrare per poi chiudere la porta di scatto.
Sadie non ribatté e corse velocemente per le scale chiudendosi nella propria stanza.
Quando la nonna era arrabbiata era meglio fare come diceva, quindi riempì la vasca e si spogliò, immergendosi un momento dopo.
Mentre si riscaldava e si godeva l'odore floreale del bagnoschiuma. Prese una delle tante ciocche colorate nei capelli e pensò di colorarla di rosso... poi sentì come se il ciondolo che portava al collo cominciasse a tremare ed a bruciare molto più dell'acqua bollente.
Ebbe paura che si trattasse di qualcosa legato ad una nuova guerra... perchè di guerre ne aveva già avuto abbastanza, davvero.
Ma fu qualcosa che forse la spaventò ancor di più.
Un messaggio telepatico.
“domani vieni al cimitero”.
Poche parole che potevano solo significare che qualcuno voleva contattarla. Qualcuno di molto particolare.
Un certo dio dei funerali dalla testa di sciacallo o da bellissimo ragazzo.
Sadie quasi annegò, si spruzzò un po' di acqua sulle gote ma quelle non ritornarono normali, anzi si imporporino ancor di più.
Si passò una mano fra i capelli bagnandoli e cercando di districarli per cercare di calmarsi ma non servì a molto.
Non servì nemmeno quando sua nonna si mise ad urlargli che doveva muoversi da in fondo le scale.
Si mosse e si asciugò i capelli per metà, lasciando la parte destra ancora bagnata tanto che i suoi nonni la guardarono parecchio storta.
Mentre mangiavano quasi non sentì la nonna che la rimproverava... si stava ripetendo quelle parole come una cantilena.
Poi si diede della stupida.
Non poteva di certo essere che Anubi la venisse a trovare solo per starle accanto o per una chiacchierata... doveva riguardare per forza di Dei Egizi.
Quando sua nonna le punzecchiò il braccio con la forchetta finalmente si destò da quei pensieri.
-Cosa?- chiese farfugliando e guardando lei e il nonno, -ma mi stai ad ascoltare bambina mia? Stavo dicendo, comunque, che per i tuo compleanno... cosa intendi fare?- chiese la nonna, Sadie sbiancò. Si era completamente dimenticata di quel fatto negli ultimi pensieri.
-Ehmm... pensavo di invitare qui Liz ed Emma per una pizza e magari un film in cassetta... so quanto vi sono mancata, non vorrei star troppo via- disse Sadie guardando la nonna ma sopratutto cercando di farsi perdonare per il clamoroso ritardo.
La nonna sembrò pensarci su qualche momento poi sorrise leggermente, -e va bene... magari io e il nonno potremo uscire al ristorante per lasciarvi la casa... ma a letto alle 9.00- disse la nonna.
-9.30- aggiunse Sadie, il nonno rise nel vedere la guerra degli sguardi delle due femmine della famiglia.
-E va bene- disse la nonna, perdendo la battaglia di sguardi.
-Siiii... grazie nonna... e anche nonno- esclamò la bionda alzando i pugni al cielo.
-Sono contento bambina mia- disse il nonno sorridendo e mangiando una cucchiaiata di riso.
La serata non era andata così male in fondo, pensò Sadie.

-Anubi vieni qui- disse Osiride e il ragazzo si avvicinò chinando leggermente la testa -sì?- chiese, -tra due giorni è il compleanno di Sadie... ho notato che ... diciamo... ho visto che c'è una certa sintonia fra voi- disse il dio.
Anubi sgranò leggermente gli occhi a quell'affermazione del tutto veritiera, -ehm... - biascicò lui in cerca di parole, -Anubi senza parole... qui credo siamo oltre alla sintonia, Osiride- disse Iside comparendo nella scena col suo vestito azzurro chiaro che le svolazzava sulle gambe.
-Iside cara... stavo pensando di fare un regalo alla nostra Sadie- disse il dio, -del tipo?- chiese Iside, -del tipo di permettere ad Anubi di stare due giorni nel modo mortale con lei- disse Osiride.
A quel punto Anubi cominciò sul serio a balbettare parole incomprensibili, -oh... sarebbe... davvero... un bel regalo, anche se non credo che ...Sadie mi trovi di buona compagnia- disse il ragazzo cercando di trovare delle parole giuste per quella situazione.
Osiride lo squadrò per un momento poi riprese a parlare, -Iside ed io ... potremo darti una parvenza di mortale... risulteresti all'occhio mortale come ti vede Sadie... senza caratteristiche di sciacallo... ma i tuoi poteri sarebbero molto diminuiti, permettendoti solo di venire e andare in caso di bisogno- disse il dio sedendosi sul trono dei morti.
Anubi aprì leggermente la bocca in una muta parola, -ho già mandato un messaggio a Sadie. Al cimitero della sua città, domani- disse Iside sorridendo leggermente e muovendo le dita lentamente.
-Beh... molte grazie- disse il dio dei funerali quasi arrossendo e stringendo il lembo del vestito che indossava con le dita come un tick nervoso.
Osiride gli diede una pacca sulla spalla ridacchiando, -questa mi mancava... dopo millenni di esistenza- disse il dio guardando Iside che sorrideva.
-Cosa?- chiese Anubi guardandosi intorno in cerca di questa cosa, -non te ne rendi conto vero?- chiese Iside sfiorandogli la guancia con due dita.
Anubi la guardò negli occhi, -non capisco- disse lanciando un'occhiata ad Osiride.
Iside rise leggermente e mormorò guardandolo e mettendosi al fianco di Osiride; -sei arrossito Anubi-.



ci vediamo al prossimo capitolo, fatemi sapere, se vi va, se il capitolo è venuto bene e se volete che la storia continui o anche solo per darmi un'impressione ..
un bacione, Dany

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2: Regalo ***


eccomi tornato con il seconda capitolo che dedico sempre alla mia parabatai che so che lo segue con interesse.. mahahah
vi lascio alla lettura senza premesse,
Buona lettura
[Revisionato]



Sadie si era portata dalla casa di Amos il cuscino o la pietra che le impediva di farsi dei bei viaggetti indesiderati in versione pennuto e lo usava ogni singola notte.
Non ci teneva a ritornare nel suo piccolo mondo fantasioso con serpenti del caos, dee gatto etc... quella era pur sempre una vacanza.
Voleva dormire.
Ma quella notte non dormì per niente.
La frenesia era tale che ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva sulle palpebre, come un film sul tela, tutto quello che sarebbe potuto succedere il giorno seguente... tutto quello che sarebbe potuta andare male.
Per gli Dei... lei non era quel tipo di ragazzina civettuola che pensava esclusivamente ai ragazzi.
“Dormi Sadie” continuava a ripetersi rigirandosi nel letto cercando di rilassarsi, la ma tensione era tale che dava la colpa della sua insonnia ad ogni piccola cosa che accadeva nella sua stanza.
Come una mosca impertinente che non la lasciava stare, il rumore di un clacson in strada... il lenzuolo messo male sopra il suo pigiama.
Sbuffò sonoramente e si alzò scalciando con prepotenza il leggero tessuto dal corpo.
-Quell' Anubi non mi farà dormire- ammise in un sussurro e scese dal letto sentendo il pavimento gelato a contatto con i piedi.
Uscì dalla stanza lentamente cercando di non far cigolare la vecchia porta della sua camera e quindi di ritrovarsi una nonna molto arrabbiata in camicia di notte che la squadrava minacciandola con un mattarello in mano.
E credete... l'aveva già fatto.
Più di una volta.
Si guardò attorno e, aiutandosi con la luce della luna che filtrava dalla finestra, scese le strette scale ed andò in cucina... magari un bicchiere d'acqua l'avrebbe aiutata.
Mentre apriva lentamente il rubinetto dell'acqua, qualcosa le si strusciò sui piedi.
-Ciao muffin- disse lei stropicciandosi gli occhi e cominciando a sorseggiare il suo bel bicchiere d'acqua, la dea gatto fece un balzo e si sedette sul tavolo da cucina della nonna puntando i suoi occhi dorati in quella della ragazza.
Sadie la guardò -beh... che c'è?Non riesco a dormire- disse la ragazza finendo il bicchiere d'acqua, la gatta la guardò inclinando leggermente la testa come a chiederle il motivo anche se l'aveva sentita in camera mormorare qualcosa sul Dio dei funerali.
-Sono solo piena di pensieri... non è niente. Sai col salvare il mondo e il reclutamento dei maghi... ne hai da pensare...- mentì spudoratamente la ragazzina.
Muffin miagolò e Sadie sbuffò.
-Eh va bene... certo che a te non ti si può nascondere niente eh?- chiese le incrociando le braccia, Muffin sbadigliò come a dirgli di muoversi perchè doveva dormire.
-Sono sono un tantino agitata... tutto qui. Insomma mi hanno detto di andare al cimitero e lì ci può essere solo un Dio che conosciamo tutti bene per la sua testardaggine... è solo ansia tutto qui- disse lei arrossendo leggermente anche se sperava che il buio coprisse il suo volto ma non ci riuscì probabilmente visto che Muffin sembrò sghignazzare.
-Gatta traditrice- disse Sadie tornando nella propria stanza e ricercando di rilassarsi per l'ennesima volta.
Chiuse gli occhi e sentì Muffin che faceva grandi respiri, sul pavimento vicino al suo letto.
E cullata da quel rumore lento e regolare riuscì finalmente ad addormentarsi.
E il suo spirito pennuto rimase dove doveva stare, nel suo corpo.

-Anubi è quasi l'alba... vai- disse Osiride guardando il ragazzo seduto al suo fianco sul bracciolo del trono con aria scocciata e disinteressata come al solito, ma non si poteva mentire al Dio dei morti... la sua posa era rigida, con la schiena dritta e non come al suo solito leggermente arcuata come se tutta quella solitudine gli pesasse sulle spalle.
Era agitato.
E molto.
-Quindi?- chiese girandosi, -non hai una specie di appuntamento con mia figlia?- chiese l'uomo anche se il tono sembrava appartenere molto più al mortale e non al dio.
Anubi sgranò leggermente gli occhi -non... è un appuntamento... insomma è stata una vostra idea... io...- cominciò a lui a farfugliare cercando di rimanere distaccato ma senza successo.
Osiride gli diede una pacca sulla spalla, forse un tantino forte tanto che il ragazzo quasi cadde dal poggiolo del trono e rise leggermente.
-Ti piace molto quella mortale eh?- chiese Osiride, questo forse non sarebbe piaciuto a Julius Kane, ma il dio non sembrava accorgersene.
-Io... non ho detto questo- disse Anubi muovendo leggermente le mani sul bordo della sua giacca, -si va bene... però è ora di andare... la piccola Sadie di solito è mattiniera... arriverà al cimitero più vicino in un batter d'occhio- disse Osiride poi si girò e disse -Iside cara... puoi fare il tuo incantesimo?- chiese e la dea comparve dal nulla poggiandogli una mano sulla spalla.
-Anubi vieni qui e chiudi gli occhi- disse la Dea, Anubi obbedì e si mise in piedi davanti alla dea con gli occhi chiusi del tutto, le braccia morbide lungo i fianchi.
-Ora rilassati e pensa alla città di Sadie- disse con tono dolce Iside e il ragazzo annuì facendolo, nonostante più che la città si stava concentrando sulla ragazzina impertinente che abitava in quella città.
A quel punto sentì come una stretta allo stomaco, come se un gancio glielo uncinasse e lo tirerebbe verso su.
Poi non si ritrovò più nel Duat.
L'odore di metano e smog gli invase le narici mentre atterrava poco elegantemente sul terreno del cimitero più vicino alla casa di Sadie.
Si alzò strofinandosi i vestiti che nel viaggio erano cambiati, diventando un paio di jeans scuri ed una camicia bianca larga con un giacchetto nero sopra di pelle.
Si passò una mano fra i capelli e si guardò intorno.
Era tutto molto famigliare.
Le lapidi che sbucavano dalla terra mossa, ricoperta di corta erba, alcune adornate da fiori vivaci o da rampicanti che ne coprivano le scritte.
I lumini illuminavano l'ambiente oltre alla poca luce con cui inondava tutta la città il sole, per metà coperto da nuvoloni bianchi.
Anubi si guardò intorno inspirando a fondo l'aria intorno a sè che odorava di terra mossa e pietra fredda.
Si avvicinò all'entrata e sospirò.
Non gli era mai stato  permesso di uscire dai cimiteri per camminare sulla terra mortale.
Ma in quel momento...
Iside ed Osiride gli avevano detto che avrebbe passato due giorni con la ragazza, ma Anubi non credeva intendessero due giorni rinchiusi nel cimitero.
Fece un respiro profondo e poggiò un piede fuori.
Una volta ci aveva provato ed aveva sentito una specie di scossa.
Ma in quel momento... non sentiva niente.
Poggiò anche l'altro e sorrise leggermente, per quanto non ammirasse il mondo mortale eccetto la loro vitalità, era contento di poterlo toccare finalmente.
Fece qualche passo ed una voce si schiarì dietro di lui.
-Giovine.. potrebbe farmi passare? Sei davanti all'entrata- disse una donna anziana con un fazzoletto intorno al capo e un mazzo di fiori in mano.
Probabilmente era venuta per qualche caro defunto.
-Mi scusi..- sussurrò lui spostandosi e sedendosi sopra il basso muretto dondolando le gambe, se quella donna non aveva urlato terrorizzata lanciando il bouquet in aria e correndo in presa al panico, voleva dire che Iside aveva fatto in modo che sembrasse davvero un ragazzo normale e non uno con la testa da sciacallo.
Quella era una buona cosa.
Non restava che aspettare la biondina.

Ma la biondina era praticamente in preda al panico, per una volta non sapeva che cavolo indossare.
Era in blackout.
Aveva svuotato tutto l'armadio ancor prima di fare colazione con i nonni ma ogni cosa che indossava non la convinceva, tranne i suoi inseparabili impermeabili a cui non avrebbe rinunciato.
Alla fine optò per la razionalità.
Fuori c'era un poco di sole ma anche solo mettendo il braccio fuori, sentiva che era afoso e umido quindi faceva caldo e probabilmente sarebbe uscito il sole.
Quindi non jeans lunghi, gonna o jeans corti.
Indossò uu paio di pantaloncini sbrindellati di un tessuto chiaro e forse non si vide totalmente un disastro anche se poteva essere solo la forza della disperazione indotta dal suo stomaco che continuava a brontolare.
Sospirò e tolse dal letto tutti i pezzi sotto, andando verso i top... poi guardò meglio e vide sotto il lenzuolo un top nero con le maniche morbide e con dei piccoli ricami in pizzo.
Fu amore e se lo infilò.
Poi pensò anche che magari il nero sarebbe piaciuto ad Anubi... successivamente come il pensiero nato fu scacciato a forza dalla testa della ragazza.
Si pettinò i capelli un paio di volte lasciandoli sciolti, non si truccò... quello non faceva male e finalmente, con un urlo di acclamazione da parte del suo stomaco scese dai nonni per la colazione.
La nonna la squadrò con occhio critico, -devi uscire per caso?- chiese alla ragazza che si battè la mano in testa, non gli aveva chiesto per il mattino... solo per la sera che avrebbe passato con le sue amiche.
-Volevamo fare una giornata... al centro commerciale...scusa nonna mi sono dimenticata di dirtelo- disse la ragazza cercando di non far capire che stava mentendo spudoratamente.
-Ah... beh-cominciò la nonna con già che il tono di “non te lo permetterò mai” ma il nonno entrò nella conversazione salvandola al volo -tesoro... si è solo dimenticata... insomma domani è il suo compleanno...- disse l'anziano, la nonna lo guardò e strinse le labbra -e va bene... ma qualche volta mi chiedo dove hai la testa... tutto quel tempo passato con tuo fratello e tuo zio non ti giova nemmeno un pochino- disse la donna riprendendo in mano la teiera.
La ragazzina sorrise e abbracciò stretta la nonna.
-Hey!- esclamò la donna ma poi la strinse accarezzandole sorridendo dolcemente, -eh va bene... mangia un po' e poi puoi andare- disse la donna.
Sadie sorrise e fece colazione poi filò di sopra ad infilarsi i suoi anfibi ed a darsi un'ultima occhiata allo specchio prima di prendere la sua borsa dove teneva la bacchetta in caso di bisogno.
-Ciao!- urlò per farsi sentire dai nonni e quando le risposero chiuse la porta e fece un respiro.
Doveva togliersi quel sorrisetto dal viso... quel sorrisetto di aspettativa e imbarazzo che stava così bene con le gote arrossite.
Sbuffò e cominciò a camminare.
Il sole cominciava a scaldare e fu contenta di aver scelto quell'abbigliamento.
Continuò a camminare per un paio di minuti, il cimitero non era molto lontano... in una decina di minuti fu lì.
Ed un ragazzo dai capelli scuri un po' lunghi, vestito di nero era lì che si guardava intorno con aria spaesata.
Sadie si morse il labbro leggermente e deglutì... poi prese coraggio dicendo che non aveva passato tutto quello che aveva passato per poi aver paura di un incontro, anche se era con un Dio egizio.
La ragazza gli arrivò alle spalle e si schiarì la voce.
Lui si girò di scatto e per poco non cadde a terra per lo stupore... vestita così era molto bella... invece dei vestiti di cotone bianco e il fatto che si vedessero ogni volta che lei stava per rischiare la vita.
Ma l'unica cosa che gli venne in mente fu -sei in ritardo-, lei sembrò quasi arrabbiarsi e sbottò -sai il messaggio telepatico che ho avuto mentre ero in vasca non specificava un orario preciso- disse incrociando le braccia al petto.
-Oh...- rispose lui impassibile, -beh... che succede? Perchè sei qui?- chiese la ragazza alzando un biondo sopracciglio, -ah niente... di che. Domani è il tuo compleanno- disse il ragazzo senza sapere bene cosa dire, -già questo lo so... ma davvero niente serpenti del caos che attaccano... niente cose del genere?- chiese lei leggermente sbalordita.
-Esattamente... sono qui come...”ragazzo normale” per un'idea di Iside e Osiride- disse Anubi guardandola, -perchè ?- chiese lei lasciando cadere le braccia sui fianchi.
-Beh... ti ricordi che dovevi insegnarmi i metodi di corteggiamento di questa epoca? Sono il tuo allievo per due giorni- disse alla ragazza che sorrise leggermente rossa in viso.
Lei scosse la testa e sbuffò dicendo -ci sarò molto da lavorare allora. Dovremo ... cominciare subito. Da questa parte Dio dei funerali. Andiamo a divertirci in modo mortale- e cominciò a parlare.
Anubi rimase qualche momento a contemplarla, poi si scaturì da quello stato di torpore e cominciò a camminare per raggiungerla e l'affiancò.




Al prossimo capitolo,
Un bacio, Dany

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: Mai provato ***


scusate l'attesa per i capitoli ma in questi giorni sono stata super impegnata.. comunque.. spero che continui a piacervi e senza altri preamboli vi lascio al capitolo.
Buona lettura
[Revisionato]



-Quindi sul serio stai dicendo che nel mondo degli dei Egizi non esistono i gelati?- chiese Sadie per l'ennesima volta al ragazzo che guardava il cono gelato come se fosse un'arma pericolosissima o un essere strano mai visto.
-Si, per l'ennesima volta Sadie Kane, in forma di Dio non dovrei nemmeno nutrirmi... non ho mai mangiato un gelato- disse lui guardandola.
Lei sbuffò leggermente e sorrise dicendo -dai ti faccio vedere come si mangia un gelato- e leccò la pallina alla liquirizia,-visto è semplice- disse dopo qualche momento,  lui la osservò e ci provò.
Quando scansò il gelato aveva totalmente la faccia imbrattata di quella dolce delizia, -com'è?- chiese la ragazzina ridendo, -mm... buono- disse lui continuando fino a finirlo.
Sadie ci mise un momento in più e si fermò di scatto guardandolo cercando di non scoppiare a ridere.
Quello era una nuova divinità sicuramente... il dio ricoperto di Gelato.
Più gelato che divino.
Prese un fazzoletto e gli fece segno di avvicinarsi, lui lo fece fino a quasi sfiorarle il naso col proprio sollevando un sopracciglio scuro.
Sadie sentì il cuore martellarle nelle orecchie ma si concentrò per pulirli la bocca e i lati delle labbra.
Quando si staccò a malavoglia si girò buttando la carta per cercare di non far notare il rossore.
Dopo un paio di respiri profondi si girò e con tono sarcastico gli disse, -ora stai meglio... prima sembravi un gelato-.
Lui sorrise leggermente non capendo ma quel piccolo sorriso fece quasi scoppiare il cuore a Sadie.
Dei... era bellissimo se sorrideva.
-E ora dove andremo?- chiese il ragazzo avvicinandosi, -potremo andare ... per te è tutto nuovo... ci sono troppe cose da farti vedere!- esclamò frustata la ragazza, lui ridacchio e questo mando in corto circuito la mente della ragazza... altro che scoppiare il cuore.
-B...eh... potremo ... andare... al ...andare.. al cinema- mormorò biascicando.
-E di cosa si tratta?- chiese il ragazzo sedendosi sul vaso di una pianta, -Anubi... non sederti lì- cominciò la ragazza ma non riuscì nemmeno a finire la frase che cadde col sedere a terra.
-Ahia- mormorò massaggiandosi il sedere, -sei una causa persa Anubi- disse porgendogli la mano, Anubi la guardò e la strinse sentendo un lieve torpore che gli avvolgeva le dita mentre stringeva quelle della ragazza.
Lei lo aiutò a rimettersi in piedi e per un momento furono molto, molto, molto vicini.
Anubi non voleva lasciarle la mano né lei glielo chiese né mostrò che gli desse fastidio.
-Quindi... come sono come alunno?- chiese il ragazzo, lei sembrò riscuotersi da uno stato di trance e si allontanò di scatto senza lasciarli la mano.
-Prima regola... non stare troppo vicino alle ragazze... un buon ragazzo... fa come dire dei regali alle ragazze, le porta in giro... cose così... e poi non... le guarda come se fosse un Dio... devi farle sentire speciali, non inferiori ...desiderate, devi essere dolce e magari sorridere un po' di più- disse lei a guardo basso cercando di non incontrare il suo sguardo.
Anubi la ascoltò attentamente -solo... questo?-chiese dopo qualche momento il ragazzo, -solo... questo? Sono un sacco di cose! Impara prima questo... poi potremo passare alla fase successiva... ora andiamo al cinema- disse la ragazza inforcando le mani nelle tasche dei pantaloncini.
Anubi la osservò fare qualche passo poi pensò “le porta in giro... “ e poi “non le sta troppo vicino” non era un controsenso?
Ma cercò di fare entrambe le cose.
L'affianco e le passò una mano sotto il braccio prendendola a braccetto, lei sembrò sorpresa ma non disse niente, anzi Anubi sentì chiaramente la stretta della ragazza aumentare intensità.
Anubi sorrise, forse non era così difficile.

Da quando l'aveva presa a braccetto... sembrava andare tutto bene... ma molto molto veloce. Decisero quindi di guardare un film.
Un film horror a cui Anubi rise, spiegando per ogni morte quale metodo di sepoltura sarebbe stato meglio.
Quello è morto congelato.... mm sarebbe meglio cremarlo e spargere le ceneri in un fiume per purificarle.
L'hanno sgozzato, decisamente mummificare dopo aver pulito bene il sangue.
Cose del genere.
Fatto sta che talvolta le loro dita si sfioravano e Sadie avvampava sentendo un lieve tremito e calore invaderle il corpo.
Stava davvero bene.
Quando il film finì Anubi come quasi un bambino chiese di vederne ancora ma davvero.. Sadie ne aveva abbastanza di chiacchiere sui funerali e sui metodi su come mummificare la gente.
Andarono a prendere un panino per pranzare, un panino che Anubi divorò in un batter di ciglio.
-Sul serio. Tu devi mangiare più lentamente... rischi di soffocare- disse la ragazza mangiando molto più lentamente.
-Soffocare? Non credo possa morire in questa forma- disse toccandosi il petto per poi guardarla negli occhi.
Aveva degli occhi così... belli... color cioccolato fuso.
Ed erano così... dolci e profondi come se le stessero scrutando l'anima.
Sbattè le ciglia qualche volta e sentì il precario equilibrio che aveva sul muretto fare meno, quasi cadde di schiena de Anubi non l'avesse presa per i fianchi e tirata su.
-Hey... attenta- gli disse guardandola inarcando un sopracciglio, -sì... scusa- disse lei scuotendo la testa e finendo il suo panino.
Per un po' non dissero niente.
Poi successe qualcosa che mandò di traverso il panino alla ragazza.
Liz ed Emma stavano avanzando spedite nella loro direzione con lo sguardo che andava da lei ad Anubi che ancora le teneva le mani sui fianchi.
-Dei... Anubi comportati da ragazzo... normale. Da mortale- disse prima che le ragazze arrivassero li e la salutassero con un sorrisetto malizioso.
-Ciao... Sadie- disse Liz squadrando un paio di volte Anubi che cercò di sorridere per quello che riusciva a fare... insomma non era poi così abituato.
-Ciao ragazze- disse Sadie sorridendo forse un po' troppo, era davvero... molto imbarazzata.
Tantissimo.
-Ciao... e questo qui chi è... il tuo ragazzo?- chiese Emma guardandolo quasi avesse una torta in mano, Sadie quasi soffocò -nonononononono. Perchè lo dite?- chiese lei rossissima in viso.
-Non so... stavate. Così stretti...- disse Liz facendo un cuore con le dita in aria, -stupide... è solo un mio amico... è straniero... quindi non parla molto bene... la nostra lingua...- disse Sadie dicendo cosa le passava in mente in quel momento.
-E di che nazionalità è?- chiese Emma mentre Anubi continuava a salutare con la mano ed annuire come uno davvero spaesato.
-Lui...è egiziano- disse Sadie sorridendo leggermente, “un tantino scontato nel loro caso” pensò.
-E come si chiama?- chiese Liz guardando il ragazzo e sorridendo mentre si attorcigliava un boccolo fra le dita, cosa che non sfuggì a Sadie che disse fra i denti -lui... si chiama Anubi-.
-Anubi? Bel nome- disse Liz, Emma si avvicinò a Sadie e mormorò -tutto apposto per stasera?- chiese ed alla maga sembrò cadere il mondo addosso.
Si era completamente dimenticata della serata, dopo tutto il tempo che aveva passato con Anubi.
-Sì... certo- disse annuendo, -beh noi dobbiamo andare... ciao Sadie...Anubi- disse Liz sorridendole.
-A dopo- mormorò Sadie inforcando le mani nella giacca, e le due se ne andarono.
E stasera dove lo metteva Anubi? In cimitero? Ma in quel momento era umano... quindi doveva dormire e mangiare.
Sbuffò.
-Stasera che fai?- chiese lui, Sadie alzò lo sguardo -le mie amiche... quelle che hai appena visto verranno a casa mia a cenare e dormire- disse la ragazza.
-bene. Vengo anche io- disse semplicemente, -che..? Aspetta un momento non ti ho invitato- disse la ragazza guardandolo negli occhi.
-E allora?- chiese lui, lei sbuffò -non si va a feste a cui non si è invitati... e poi i miei nonni non farebbero mai entrare un ragazzo in casa- disse la ragazza mordendosi il labbro inferiore.
-E perchè?- chiese lui in tono angelico, -perchè? Perchè sei un ragazzo... insomma i ragazzi,hanno paura che io porti a casa uno- mormorò lei.
-Ah... ho capito. Hanno paura che io sia un ragazzaccio e che mi approffitti di te- chiese lui ridacchiando leggermente e prendendole il mento fra due dita per guardarla negli occhi e sogghignare ancora.
Lei lo guardò negli occhi ma non si mosse, con suo grande dispiacere fu lui a mollare la presa... aveva una stretta così dolce e calda...
Così gentile.
-Quindi io. .. stasera che faccio? Posso... tornare nella Duat forse- disse lui guardandola per poi passarsi una mano fra i capelli, aveva davvero voglia di stare con lei... e nel breve momento in cui aveva tenuto quel viso in mano... gli era sembrato tutto così bello...
-Non ne ho idea... non posso farti entrare dalla porta centrale... i miei nonni ti sparerebbero a vista- disse la ragazza cominciando a camminare avanti ed indietro alla ricerca di una soluzione valida.
Al cimitero non poteva lasciarlo... insomma non poteva lasciarlo lì tutto da solo, quando era diventato mortale temporaneamente solo per lei ed il suo compleanno.
Continuò a camminare.
Portarlo da un altra parte... un motel?
E chi aveva i soldi per un motel?
Sbuffò. Poi un lampo di genio.
In fondo stava seguendo anche quello che effettivamente voleva.
Lo voleva vicino.
Se non poteva farlo entrare dalla porta principale, forse il fatto che nonno non avesse tagliato il rampicante sul suo balcone sarebbe tornato utile.
Sadie alzò lo sguardo e lo puntò in quello del ragazzo, -ho trovato- mormorò  -quindi che faccio?- chiese lui aprendosi la giacca sul davanti.
Lei ridacchiò sulla sua espressione accigliata e gli chiese -come te la cavi ad arrampicarti?-.




ecco finito il 3 capitolo, al sprossimo e ricoratevi di recensire :)
Un bacio, Dany

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4: Buon compleanno Sadie ***


Eccoci qui al 4 capitoloo.. yeee
Dai vi lascio alla lettura, senza altri preamboli,
Buon capitolo
[Revisionato]



Quando aveva avuto quell'idea le era parsa un colpo di genio. Ora che doveva metterla in pratica... beh era un tantino difficile.
Liz ed Emma erano sedute sul divano con ogni tipo di schifezza da mangiare e bere mentre stavano cominciando a guardare la loro maratona di film romantico-fantasy.
Sadie si era assentata dicendo che sarebbe andata al bagno, i nonni erano appena usciti dal vialetto, il segno che aveva indicato ad Anubi per entrare in giardino.
E fino a li, niente di complicato.
Il ragazzo si era infilato nell'apertura del cancello mentre si stava chiudendo e senza farsi vedere dai nonni di Sadie.
Il primo passo era completato.
Ma era il secondo quello più complicato.
Aprì il balcone e sbirciò fuori con la testa sorreggendosi con le mani sulla ringhiera.
Niente che si muoveva.
Non riusciva a distinguere niente di niente.
-Anubi...- sussurrò cominciando a sbracciare per farsi vedere dal ragazzo che, era sicura, avere visto entrare dal cancello davanti casa.
-Hey perchè ti muovi così? Non capisco- disse lui quasi urlando mettendo le mani intorno alla bocca per farsi sentire meglio.
-Shh! Idiota...non devi farti sentire da Liz ed Emma... dove sei che non ti vedo?- disse la ragazza sbraitando e cercando con lo sguardo il dio.
Lui alzò le spalle e camminò fino ad arrivare esattamente sotto la ragazza che si rilassò vedendolo, -oh grazie al cielo... dai arrampicati su questo rampicante... ma stai in silenzio- mormorò a bassa voce la ragazza indicando con un dito la pianta che arrivava fino al suo balcone per poi continuare fino al tetto della casa.
Lui sospirò cercando di placare il nervosismo.
Anche se aveva detto alla ragazza che lo sapeva fare... aveva mentito spudoratamente... gli sembrava che se gli avesse detto ciò sarebbe sembrato... più... come dire... più attraente ai suoi occhi.
Ma ora non poteva fare la figura dell'idiota.
Sospirò di nuovo e strinse entrambe la mano a due fusti della pianta piantando le punta degli stivaletti sul muro.
Pensandoci gli era sembrato quasi semplice... ma in quel momento, mentre si tirava su... si sentiva decisamente stanco... era molto faticoso... sopratutto per un corpo che non era abituato alle attività fisiche.
Strinse i denti e continuò fino a circa metà dell'altezza che lo separava da Sadie.
Anche solo guardarla in quel momento, con le sopracciglia aggrottate, una scintilla di preoccupazione egli occhi color cielo, le dita serrate sulla ringhiera che lo fissavano scatenavano nel suo corpo e nel suo essere una moltitudine di sensazioni mai provate prima...
Ma forse quello non era proprio il momento di distarsi in quella maniera.
Perse l'appiglio dei piedi e sbattè violentemente il viso sul muro duro con un sonoro tonfo.
Scese di qualche metro ma strinse la presa sugli alberelli che però  lo ferirono in parte sulla pelle.
Sadie boccheggiò guardandolo.
-Hey... tutto bene?- chiese con preoccupazione, -non molto... però voglio riuscire in questa impresa- disse il ragazzo stringendo i denti e ricominciando a salire su quell'arbusto a cui probabilmente una volta tornato nella Duat avrebbe creato un funerale speciale per vegetali.
Arrivò all'altezza di quel maledetto balcone ed arrivò alla stessa altezza del viso di Sadie che lo guardava con gli occhi sgranati ed una mano sulla bocca.
-Che... succede?- chiese lui infilando una gamba nel terrazzo cercando di non cadere faccia a terra, -sei ferito... stai sanguinando- disse la ragazza allungando una mano mentre metteva anche l'altro e si sedeva sul bordo.
Si diede lo slancio e la ragazza sfiorò la sua fronte percorsa da un lieve taglio da cui era fuoriuscito un rigolo si sangue che gli percorreva una guancia.
-è per questo... che mi brucia la pelle?- chiese il ragazzo lasciandole spostare i capelli dal viso e togliergli qualche foglia dai ciuffi scuri, -non ti sei mai ferito in forma di Dio?- chiese lei abbassando lo sguardo sulle sue mani, prendendole e girandogliele a palmi in su.
-Beh... no... cioè sì che è capitato... ma non è la stessa cosa, nella mia forma originale il dolore... è una cosa relativa, quasi non lo avverti... ora invece lo sento...Ahia!- disse il ragazzo esclamando quando la ragazza gli sfiorò con le dita le escoriazioni sui palmi.
-Se non ti disinfetto farà infezione- mormorò Sadie quasi più tra se a sé che al ragazzo che inarcò uno scuro sopracciglio non capendo.
-Dai vieni dentro ma fai silenzio- disse la ragazza prendendolo gentilmente per il polso e portandolo in camera.
Chiuse la porta del balcone alle loro spalle e lo fece sedere sul proprio letto.
Anubi si guardò attorno incuriosito... non aveva mai visto una camera di una ragazza.
I muri e il soffitto avevano dei calori pastello e caldi... il letto era abbastanza grande per due persone con un lenzuolo color pergamena chiara.
Alle pareti c'era un quadro con dei fiori e tutto intorno foto di Sadie con le amiche.
Sul comodino c'era una foto di sua madre ed una più piccola di suo fratello con suo padre.
Anubi le osservò per qualche momento ignorando il disordine ed il caos della stanza della ragazzina...
Sapeva quando Sadie amasse quelle persone e si ritrovò a pensare se avrebbe mai potuto amare anche lui in quel modo...
Poi scosse la testa e riportò lo sguardo sulla ragazza che stava uscendo da una piccola stanza, probabilmente un bagno dentro la camera.
Aveva in mano una bottiglietta bianca, delle fasciature come delle bende per mummificare le persone e un paio di cerotti oltre ad un asciugamano intorno al collo.
Per la prima volta però il Dio notò il vestiario della ragazzina, una canottiera con una papera sul davanti e un paio di pantaloncini larghi con quella stessa stampa rimpicciolita e ripetuta innumerevoli volte.
-Che c'è?- chiese la ragazza arrossendo leggermente, -bel vestito... però è strano... non sapevo che i mortali indossassero un abbigliamento con degli animali impressi- disse il ragazzo e la ragazza divenne rossa fino alle orecchie.
-No... noi non ci vestiamo così per andare in giro...questo è solo un pigiama... nessuno dovrebbe vederlo- disse la ragazza poggiando tutto quello che aveva in mano sul letto di fianco al ragazzo.
Ma prima che potesse fare niente sentì dei passi troppo veloci per fare qualsiasi cosa.
-Sadie? Stai bene? Io e Liz stiamo per cominciare il film... sicura di non sentiri male... sei lì dentro da ormai un quarto d'ora... vuoi che entri?- chiese Emma dopo aver bussato un paio di volte sulla porta chiusa.
Anubi stava per rispondere e Sadie fece la prima cosa che le venne in mente, gli saltò addosso bloccandogli la bocca con la mano e standogli sopra con le gambe a cavalcioni sul suo ventre.
-No... tranquilla... ho solo un po' di mal di stomaco... eh si, il cucinare della nonna... tu e Liz cominciate pure il film... io arrivo fra un minuto- disse la ragazza inventando sul momento cercando di non far caso alla posizione molto compromettente che stava avendo con Anubi.
-Ah... ok...se hai bisogno urla- disse la ragazza allontanandosi dalla porta, Sadie non si mosse finchè non sentì la ragazza arrivare alle scale poi abbassò la testa liberando la bocca di Anubi.
Lui rimase fermo... troppo sbalordito da quello che sentiva ed Anubi lo prese come un disgusto... come un ripudio per quello che aveva fatto.
-Scusa... Anubi- disse lei togliendosi e sedendosi sul bordo del letto, -io... tu... insomma, non fa niente tranquilla- disse lui sedendosele affianco.
Lei sempre a sguardo basso gli fece poggiare le mani a palmo in su sulle sue gambe e bagnò un po' di cotone con dell'acqua ossigenata.
-Questo pizzica un po'... non urlare- disse lei, lui ghignò leggermente -sono un dio non può farmi terrore un'ampolla- disse leggermente fiero ma quando sentì il tamponare si morse a fondo il labbro per non urlare.
Per la Duat se bruciava!
Quando Sadie smise gli mise un cerotto di quelli grandi e lo fasciò con delle bende, -Queste sono molto più morbide di quelle utilizzate per le mummificazioni- disse il ragazzo e vide la ragazza sorridere finalmente.
La sua espressione di colpa... era troppo snervante da vedere.
-Lo prenderò come un complimento per la marca che compro di solito- disse lei finendo le mani ed alzando lo sguardo ignorando liberamente di guardare gli occhi di Anubi.
-Ora la fronte- disse prendendo una mollettina ed avvicinandola ai capelli di Anubi che sgranò gli occhi, -che vuoi fare con quell'arnese dentato?- mormorò lui e la vide ancora ridere per una frazione di secondo, dopo sbuffò sonoramente dicendo con tono seccato -devo solo toglierti i capelli dal viso- e gliela inforcò, ma aveva riso.
Cercò il suo sguardo per tutto il tempo, mentre lei lo disinfettava e gli metteva un cerotto dopo aver punito per bene tutto il suo viso.
Ma lei lo stava evitando.
E lo faceva apposta.
Gli mollò la molletta rosa dai capelli ridandogli la virilità maschile che gli aveva sottratto e mise tutto quello che aveva usato al suo posto.
Ritornò dal ragazzo e sempre a sguardo basso disse -io devo andare da Liz ed Emma... non preoccuparti... lì ci sono delle patatine ed un bottiglia di acqua,il bagno è lì... non chiamarmi e non fare rumore... dovremo dormire in salotto quindi tu puoi stare qui... chiuderò la porta e porterò con me la chiave per sicurezza- disse la ragazza andando verso la porta.
-Lo faccio solo se mi guardi dritto negli occhi- disse il dio alzandosi ed avvicinandosele, lei guardò il pavimento mordicchiandosi il labbro inferiore.
-Sadie?- chiese lui prendendole il mento fra due dita per alzarlo e finalmente incontrare il suo sguardo celeste, -io... mi vergogno... insomma... quello che è successo, non ho pensato a niente di meglio- disse lei biascicando le parole.
-Per quello di prima... sono stato io un incosciente, stavo davvero per parlare sai? Ha fatto l'azione giusta bloccandomi- disse lui guardandolo negli occhi.
-Allora... meglio- disse lei sorridendo ma non tralasciando il fatto che la mano di Anubi le teneva ancora il mento e che il suo corpo era maledettamente vicino al suo praticamente mezzo nudo.
Lui sorride leggermente e la mollò.
-Allora... io vado. Buona notte Anubi- disse lei aprendo la porta, lui le si avvicinò e le scoccò un bacio sulla guancia mormorando contro la sua pelle -buonanotte Sadie- cosa che mandò letteralmente in pappa il cervello della bionda che strinse convulsivamente la maniglia della porte.
La ragazzina respirò profondamente e chiuse gli occhi cercando di far sparire il rossore dalle gote, lanciò un ultimo sguardo verso il ragazzo ed uscì dalla stanza chiudendo la porta e chiudendola a chiave.
Si inforcò la chiave nella tasca del pigiama e si sedette con la schiena contro il legno della porta cercando di respirare normalmente.
Quel piccolo bacio... era stato davvero travolgente.
Quando capì di essersi per una milionesima parte calmata scese e si mise fra Liz ed Emma prendendo un pezzo di pizza.
-Hey sicura di star bene? Sei tutta rossa- mormorò Liz bevendo da un bicchiere di coca cola ghiacciata, -non è che è tipo un virus ed adesso ci contagi no?- chiese Emma guardandola.
-No... tutto bene- disse la ragazza coprendosi la faccia con il cuscino per nascondere un sorriso smagliante.

Quando anche i nonni erano tornati aveva finto di aver dormito ed assicurandosi di non svegliare nessuno in quella casa, salì le scale e fece scattare la serratura della propria stanza.
Non sapeva il vero motivo per cui l'aveva fatto ma voleva vedere se Anubi stava bene e se magari dormiva.
Non si era sentita volare una mosca da quando l'aveva lasciato lì dentro.
-Anubi?- sussurrò entrando e socchiudendo la porta dietro di lei, -si?- rispose subito lui accendendo la luce sul comò.
A Sadie si seccò la gola... Anubi era sul suo letto con indosso la camicia per metà slacciata e i pantaloni... a piedi nudi che la guardava con gli occhi socchiusi.
-Stavi ...dormendo ?...scusa- biascicò la ragazza cercando di non concentrarsi sul fisico asciutto di Anubi in bella vista.
Puntò lo sguardo sull'armadio di fianco a lei e sentì lui che scendeva dal letto e si avvicinava.
Deglutì -stavo solo sonnecchiando... ma ho una domanda per te- disse il ragazzo poggiandosi sullo stitipe dell'armadio, -s...si?- chiese lei cercando di non guardarlo.
Lui sbuffò e le prese il mento con la mano alzandola, Sadie fu costretta a guardarlo e quasi svenne.
Era la cosa più bella che aveva mai visto.
-Il tuo compleanno tra quanto comincia?- chiese con tono dolce, la ragazza guardò la sveglia e disse -allo scoccare ... della mezz...mezzanotte... fra cinque secondi- mormorò incontrando di nuovo il suo sguardo.
-Bene. Voglio essere il primo a farti un regalo di compleanno- disse il ragazzo e cominciò a fare il conto alla rovescia.
-5- e la mano che teneva il mento della giovane si spostò sulla sua guancia.
-4- Sadie deglutì godendosi il piacevole torpore emanato da quella mano.
-3- mormorò poggiando la mano libera sul suo fianco.
-2- si avvicinò di qualche centimetro e Sadie sentì il suo fiato sul viso.
-1- annullò quasi del tutto la distanza tanto che la ragazza riusciva a scorgere le pagliuzze dorate in quel mare di cioccolato che erano i suoi occhi.
Il suo corpo ebbe un fremito quando il ragazzo disse -buon compleanno Sadie- visto che le sue labbra erano tante vicine che anche solo parlare le faceva sfiorare.
-0- mormorò e annullò anche quella piccola distanza che c'era ancora fra le loro labbra.

Sadie si rilassò in quel bacio, stringendolo a se prima che si staccasse sorridente e con le gote arrossate.
Anubi gli aveva regalato il suo primo bacio.



C'è l'abbiamo fatta a farli baciare eh?? ahahah ok la smetto
Vi aspetto al prossimo capitolo e ricordate recensite!!
Un bacio, Dany

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5: Risveglio ***


eccoci qui tornati nella nostra SadiexAnubi, vi lascio alla lettura e se vi va lasciate una piccola rencesione epr dirmi se la storia vi piace e per quanto ancora la volete leggere :)
Senza preamboli,
Buona lettura
[Revisionato]




Quello che successe dopo non se lo ricordava molto bene.
Sapeva solo che verso le quattro di mattina si era ritrovata addormentata su un letto.
Il suo letto.
Quello su cui doveva dormire Anubi... e non lei.
Sadie avvampò constatando quello... e il suo rossore peggiorò quando sentì chiaramente Anubi muoversi di fianco a lei e circondargli i fianchi con un braccio.
Gli sentì poggiare il viso sulla sua spalla e respirare profondamente mentre lei si irrigidiva come un tronco nella sua dolce e tiepida stretta.
Si girò leggermente verso di lui e cercò di sgusciare via... doveva andare a dormire di sotto se no Liz ed Emma avrebbero sospettato qualcosa.
Ma anche nel sonno, il ragazzo sembrava non volerla lasciare  e sinceramente lei non voleva allontanarsi.
Si sfiorò con un dito le labbra che aveva baciato Anubi... dopo qualche momento che si era lasciata andare erano finiti entrambi sul letto distesi.
A quel punto,ne era sicura, era diventata rossa come un peperone e quello non era sfuggito al dio che si era limitato a darle un bacio sulla fronte per poi stingerla contro il suo petto e accarezzarle la schiena, avvertendo la tensione che le stava attraversando il corpo.
Dopo qualche momento la ragazza sentì il respiro di Anubi rallentare e stabilizzarsi segno che si era addormentato stringendola.
Lei sorrise leggermente ancora rossa in volto e si appoggiò a lui godendosi quella stretta per poi seguirlo a ruota ed addormentarsi.
Ma ora, in quel momento, aveva davvero bisogno di staccarsi da quel bellissimo corpo.
Si alzò sui gomiti muovendosi alla velocità di un bradipo per non svegliarlo, sedendosi ma le braccia di Anubi si erano limitate a scendere sulla sua pancia e stringerla.
Sadie avvampò di nuovo e cercò di sgusciare di nuovo da quella famigliare stretta staccandogli le mani dal suo fianco ma quella probabilmente era la mossa sbagliata.
-Sa...sadie?- la chiamò lui biascicando le parole e staccandosi leggermente da lei, a Sadie gli si drizzarono i peli sulle braccia ed arrossì.
Si schiarì la gola prima di ricominciare a parlare.
-Sì... devo scendere Anubi- sussurrò lei poggiandogli una mano sopra quella che era rimasta sul suo fianco, -perchè? Non... stai bene qui?- rispose lui con tono angelico.
Dei... odiava quel tono angelico...
La faceva sentire la cattiva che doveva riportarlo con i piedi a terra.
-Io... Anubi... sto bene qui ...con te- disse riuscendo a tirare fuori quello che sentiva -ma... devo andare dalle mie amiche... o sospetteranno qualcosa- disse la ragazzina in un sussurro.
-Oh... va bene ... ma quando le tue amiche se ne saranno andate dobbiamo continuare con le lezioni di metodi di corteggiamento- disse il ragazzo sussurrando e nel buio avvicinandosi  al suo viso.
-Va bene...ma tu sei ... già oltre alle lezioni di corteggiamento- mormorò la ragazza arrossendo nel sentire il fiato del ragazzo vicino al viso.
-In che senso?- chiese lui, -nel senso... che il corteggiamento è di solito... finalizzato per baciare l'altro- mormorò la ragazzina mentre sentiva il naso di Anubi sfiorare il suo.
-Ah...ah- disse lui prima di premere le propria labbra contro quelle di Sadie che gli appoggiò una mano sulla guancia in uno slancio di coraggio.
Anubi si staccò e mormorò -mi piace fare questo -disse sfiorandole le labbra con un pollice -anche... a me- sussurrò lei lasciando cadere la mano sul fianco.
-Ma devo andare- disse allontanandosi leggermente ma il ragazzo la trattenne.
-Resta con me...ti prego- le sussurrò a mo di supplica, lei si guardò attorno... non poteva farlo ma non lo voleva fare.
Per una volta non pensò a niente e lo ribaci andando a tentoni per cercare le sue labbra nel buio.
Ritornarono distesi e si baciarono qualche altra volta ma quando la mano di Anubi muovendosi finì sotto la sua maglietta senza intenzione, Sadie si irrigidì e si scansò lievemente.
-Scusa...  non volevo- sussurrò lui togliendo la mano per poggiarla fra i suoi capelli, -tran...tranquillo- mormorò lei appoggiando la testa sul suo petto.
-Sei stanca- gli mormorò lui sfiorandole la colonna vertebrale con un dito, -in...effetti...sì- sussurrò lei affondando il viso nel petto scoperto del ragazzo ed inspirando il suo odore... sapeva di muschio fresco... di pioggia... e di incenso.
Lui annuì e sbadigliò -anche io- disse poggiando la testa sul cuscino senza smettere di accarezzarla finchè non la sentì addormentarsi.
Chiuse gli occhi ed inspirò il suo odore per qualche momento... sapeva di sole.
Rimase qualcosa momento lì ad osservarla.
Quello che stava provando... quello che stavano passando insieme... tutte quelle nuove sensazioni che avvertiva comparire  dentro di sé erano la risposta che cercava da molto tempo.
Un dio si poteva innamorare di un'umana.
Lui ne era la prova vivente.
Ne era la prova vivente in quel momento mentre la stringeva, mentre dormiva... mentre lei spingeva piano il suo naso contro il collo come a cercare altro contatto e altro calore, per quanto lui gliene potesse dare.
Si addormentò con questi pensieri... maledicendo il poco tempo che gli era stato permesso di stare con lei... di quel poco tempo ... quel pochissimo tempo in cui nonostante il loro... rapporto era maturato...
Era pochissimo...
Ma ogni secondo era valso come decine di anni della sua normale esistenza da Dio dei funerali.
Quei giorni... erano stati i più entusiasmanti, divertenti... emozionanti giorni che lui avesse mai vissuto in tutta la sua vita.
Poteva immaginare una vita affianco a quella piccola mortale dai capelli strani...
a quell'irritante mortale che aveva mostrato di avere un coraggio di un dio e la bellezza di una dea.
La tenacia di un leone e la sensibilità di un cucciolo.
Mentre pensava a questo... però i sogni cominciarono a riempirsi di incubi... una cosa che non gli era mai capitata... e negli incubi c'era un futuro oscuro senza di lei... lui a fianco del suo vero padre.
Lui di fianco a Seth che rideva.

Quando cominciò a svegliarsi Sadie... sentì che aveva freddo.
La sua fonte di calore che l'aveva avvolta per tutta la notte non c'era.
Sbadigliò ed alzò il volto a di Anubi non c'era traccia.
-Lezioni di corteggiamento una ceppa- mormorò infastidita stiracchiandosi mentre un oscuro pensiero di faceva preda di lei.
E se avesse sognato tutto ?
Tutto quello che era successo fra lei e Anubi?
Dei... era orribile.
Sadie lasciò cadere tristemente le braccia che le ricaddero in grembo, -Anubi?- chiese alla stanza sperando che qualcuno gli rispondesse ...ma nessuno lo fece e la ragazza si intristì ancor di più.
-SADIE!!- urlò la voce di Liz salendo le scale con il fiatone ed i capelli tutti scompigliati, -dio... non sapevamo dove eri finita... perchè sei qui?- chiese la ragazza squadrando l'amica che sembrava aver assistito all'omicidio del proprio cane.
-Io... avevo solo mal di schiena sul pavimento tutto qui...- mormorò a sguardo basso, -scusa... non devo essere stata di grande compagnia- aggiunse quando l'amica le si sedette di fianco e le circondò le spalle con un braccio.
-Ora... non so che cosa ti sia preso... magari ti sei solo svegliata così... ma devi sorridere... insomma oggi è il tuo compleanno-.. io e Emma ti abbiamo fatto una torta e tanti regalini... devi essere felice, almeno per farci contente ok?- chiese l'amica accarezzandogli la schiena.
-Io... grazie Liz- disse la bionda abbracciando l'amica e cercando di non singhiozzare.
-Di niente... adesso datti una ripulita e raggiungici giù... ci sono anche i tuoi nonni ad aspettarti- disse la ragazza andando verso la porta.
-Va... va bene... fra cinque minuti arrivo- disse Sadie alzando lo sguardo e forzando un sorriso verso l'amica, -due minuti- disse lei e uscì chiudendosi la porta alle spalle con un sonoro clack lasciando Sadie da sola con il suo sconforto.
Certo... se si era immaginata tutta... aveva davvero una fervida immaginazione. Pensò.
O forse... Anubi era tornato nella Duat prima... e non l'aveva svegliata per evitare addii dolorosi.
-Anubi... perchè te ne sei andato?- mormorò sempre alla stanza e questa volta qualcuno gli rispose... sbucando da sotto il letto con un sorriso strafottente in volto.
-Tu perchè parli da sola?- chiese il ragazzo sgusciando fuori e sorridendole, -tu... stupido! Sei ... un idiota... credevo te ne fossi andato- disse la ragazza stringendo le gambe al petto con un sorriso triste.
Almeno era ancora lì.
-Hey... dovevo... stavano salendo e tu ragazza... hai un sonno molto pesante neanche una mandria di coccodrilli sembrava riscuoterti- disse lui posandole le braccia ai lati per avvicinare il viso al suo.
Lei prese coraggio e gli stampò un bacio a stampo a cui lui rispose sorridendo.
-Ti stavo mancando?- azzardò guardandola, -sì... ma tanto non te ne andrai stasera?- disse abbassando il capo per guardarsi le ginocchia piegate.
-Sadie... tornerò questo te lo prometto... volesse volerci tutto quello che ho per convincere Iside ed Osiride... sarò ancora qui con te...fisicamente- mormorò il ragazzo guardandola.
La ragazza annuì seppur poco convinta.
Ma voleva sperarci... doveva crederci...
Doveva credere che lo avrebbe ancora toccato... abbracciato e baciato.
Che lui sarebbe ancora stato con lei.
-Credo tu debba scendere- mormorò il ragazzo e lei sembrò riscuotersi da quel lieve torpore in cui era caduta.
-Si... è vero... tu esci dalla finestra ed aspettami nella via... terrò occupati gli altri in cucina con la torta...poi ci rivedremo...non scappare ok?- chiese lei guardandolo.
-mai... anche perchè credo che mi perderei qui, senza te- disse lui andando verso la finestra e sedendosi sul balcone.
Sadie lo guardò e sorrise.
Quello era un bellissimo regalo di compleanno e si ritrovò a ringraziare Iside ed Osiride...o Iside, Osiride e suo padre.. era un tantino complicato da spiegare.
Si cambiò velocemente e scese mentre gli altri cominciarono a cantarle tanti auguri.
Cosa che effettivamente odiava.
*E non mentitemi... lo odiate anche voi vero?*
Rimase zitta sorridendo con le altre finchè quella lenta tortura non terminò e davanti lei comparve una specie di torta... sicuramente frutto delle qualità alquanto basse delle due amiche.
Ma per Sadie era la cosa più bella che potesse ricevere.
Insomma... era una cosa fatta da loro, una cosa che odiavano fare solo per lei.
Insomma come non si faceva a non amarle?
Mangiarono con calma e fu l'ora dei regali.
Da liz ed Emma ricevette una foto di loro tre ed un braccialetto in catena con tre lettere “L E S” le loro iniziali.
Lo indossò immediatamente.
I nonni invece le regalarono un vestito ed un nuovo capello di quelli con i pon pon che le piacevano tanto.
Dopo qualche minuto i genitori di Liz ed Emma le vennero a prendere e le ragazze si abbracciarono strette prima di separarsi.
I nonni... forse come regalo aggiuntivo le diedero il permesso di uscire.
E questo era esattamente quello che voleva.
Aveva qualcuno ad aspettarla.


 

eccoci qui,alla fine del5 capitolo.. vi aspetto al prossimo e ricordatevi di recensire per far contenta questa povera scrittrice ahahhaa
U bacio, Dany

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6: Ultimo giorno ***


eccoci quial sesto e dico sesto capitolo yeeeep, scherzi a parte questo potrebbe essere l'ultimo ma non ne sono sicura, perchè per un certo senso potrei concludere qui tutta la storia descrivendo, come ho fatto, un solo incontro fra la nostra Sadie e il nostro super-figaccio di Dio del funerali.. o potrei continuare.. descrivendone altri o qualcunque altra cosa mi ispiri in quel momento XD
Quindi fatemelo sapere Thanks:)
nel frattempo.. buona lettura:)
[Revisionato]




Finalmente era di nuovo da sola con Anubi.
A camminare a braccetto con quel ragazzo per le vie delle città... gli parve quasi di essere una normale ragazzino mortale... tranne per il fatto che stava passeggiando come se niente fosse con un Dio.
Camminarono per qualche minuto...sinceramente non sapeva dove portarlo... insomma la sua era una piccola città, non un centro storico con cose da vedere.
-Dove stiamo andando?- chiese Anubi guardandosi intorno, -non ne ho idea... che ne dici del Centro commerciale?-chiese la  ragazza ma dopo l'occhiata obliqua che gli rivolse il moro aggiunse -è come un ammasso di tanti negozi diversi in una costruzione molto grande- disse la ragazza ridacchiando vedendo l'espressione concentrata del ragazzo.
-Dai andiamo... capirai vedendo Anubi- disse la ragazza prendendolo per mano e intrecciando le dita con le sue, cosa che il ragazzo apprezzò molto.
-Va bene... sei tu l'esperta di questo mondo- disse lui alzando le spalle, lei rise leggermente -beh se avrò bisogno di un viaggio nella Duat posso contare su di te no?- chiese lei stringendosi leggermente a lui.
Anubi si girò con un sorriso leggero in viso, ci chinò e le diede un bacio a fior di labbra -mi offenderei se chiedessi a qualcun altro... anzi potrei anche dire che mi infurierei- disse lui accarezzandole una guancia.
-Questa che sento... è gelosia?- chiese lei inarcando un sopracciglio, -potrebbe essere quello che voi mortali chiamate gelosia- ammise lui guardandola.
Sadie arrossì e si morse il labbro guardando in basso, Anubi sorrise dolcemente e gli prese il mento fra due dita alzandoglielo.
-Sei carina arrossata- mormorò lui prima di ribaciarla, -e mi piace molto unire le nostre labbra- sussurrò sorridendo mentre si staccava leggermente.
Lei sorrise e lo riprese per mano, -andiamo... e comunque fa strano dire “unire le labbra ” sai?Si dice baciarsi- mormorò la ragazza sorridendo.
-Allora, signorina Sadie Kane... amo incredibilmente baciarti... meglio?- disse lui continuando a camminare, -meglio... ma non chiamarmi signorina Sadie Kane... chiamami Sadie e basta- disse lei guardandolo.
-E perchè ... non è più formale?-chiede lui inarcando un scuro sopracciglio, -io mica ti chiamo Anubi il Dio dei funerali e riti di morte- disse lei.
-Beh... molti lo fanno- disse lui guardandola con sguardo ingenuo, lei si battè una mano in viso-sei una causa persa Anubi- disse lei ridacchiando.
-Hey... non è vero- disse lui guardandola, -dai sto scherzando- disse lei sorridendo, lui alzò le spalle e seguì la ragazza fino ad entrare in quell'edificio enorme.
Una volta entrati era tutto colorato e rumoroso... tutto luminoso e caotico, pieno di persone che andavano e venivano con un sacco di borse in mano e bambini che correvano in preda a schizzi mentali.
Anubi si strinse alla ragazza con un sorriso ebete in viso per tutto quello che stava vedendo.
-Qui... sembra il mercato dell'Antico Egitto... - disse il ragazzo guardandosi intorno, -ci sono anche i negozi di bende, spezie e statuette?- chiese il ragazzo guardandola.
-Ehmm... no. Ci sono dei negozi per mangiare... di vestiti ... un gamestop, una sala giochi e non mi ricordo... insomma questo posto è davvero enorme ed io,Liz ed Emma andiamo sempre negli stessi negozi- disse la ragazza guardandosi intorno come a cercare qualcosa all'altezza del ragazzo che aveva di fianco, per... come dir non fare brutta figura.
-Quindi... qui si comperano vesti?- mormorò il ragazzo guardandosi intorno, -sì, anche- disse lei alzando leggermente le spalle.
Lui si bloccò per poi girarsi e squadrarla, -a pensarci bene... non mi ricordo una volta in cui ti ho visto in un vestito femminile- disse il ragazzo.
Lei avvampò d'un tratto e lo guardò sbattendo un piede a terra -perchè io sono sono un tipo femminile! Non mi piacciono quei vestiti... in generale tutti i vestiti... li indosso solo se costretta- mormorò la ragazza guardandolo negli occhi.
-Beh. Tu sei un mortale femmina... mi piacerebbe vedertene con addosso uno, magari scelto dal sottoscritto- disse lui guardandola.
Lei arrossì ancor di più.
Poi sbuffò; -eh va bene... ma sono un vestito... al massimo due e non li comprerò... solo per passare il tempo ok?- disse la ragazza per poi puntare lo sguardo negli occhi cioccolato del ragazzo che sorrise impercettibilmente.
-Va bene... ora portami alla scelta- disse Anubi sorridendo per davvero, -eh va bene... segui questa mortale femmina- disse lei cominciando a camminare verso il negozio più vicino... insomma prima cominciava quella tiritera prima sarebbero potuto passare al prossimo negozio.
Quando arrivarono al reparto femminile Anubi si mise una mano sul mento guardando con occhio critico ogni cosa che su cui ponesse lo sguardo.
Sadie gli stava dietro con le mani in tasca guardando i manichini come fossero serpenti o topi... Dei ... non era proprio il tipo di persona da mettersi quelle cose con le perline, pizzetti e balze.
No. per niente.
E poi non si sarebbero accostati bene con i suoi super impermeabili.
E ad quelli non avrebbe mai e poi mai rinunciato, nemmeno se glielo avesse chiesto Anubi.
-Questo potrebbe andare... sembra quasi egizio... ed anche questo- disse prendendo due vestiti e mettendosi sul braccio mentre continuava a guardarsi attorno.
-Due vestiti e basta Anubi... non guardarti intorno. Non ne proverò altri punto e basta- disse la ragazza incrociando le braccia e sbattendo leggermente il piede a terra.
-Puntigliosa come sempre Sadie Kane- disse il ragazzo passandogli i vestiti, lei porse il braccio sbuffando leggermente e cominciò a camminare verso i camerini, in fondo al negozio.
Anubi la seguì e si sedette sulla sedia davanti mentre la ragazza entrava e si sfilava i vestiti poggiandoli sulla sedia del camerino.
Ne prese uno senza nemmeno guardarlo e se lo infilò ... era un modello semplice, corto che le arrivava a metà coscia, con alcune piccole decorazioni color bianco di pizzo, su un tessuto color crema... lo scollo era a cuore ed era molto... molto ... molto attillato.
Sadie si guardò allo specchio ma non riusciva a tirarsi su il vestito per via della zip... molto molto... molto lunga.
Quando vide il suo riflesso arrossì... le stava bene... ma era così...corto, sexy e per niente adatto al suo stile.
-Sadie perchè ci metti così tanto?- chiese lui aprendo la tenda come se niente fosse, -ANUBI! NON PUOI ENTRARE IN UN CAMERINO !- urlò lei coprendosi come se fosse ancora in biancheria-.
-Ed io che ne sapevo? Per quanto... se no... potevi anche essere stata avvelenata- disse il ragazzo entrando nel camerino e chiudendo la tenda alle sue spalle.
Sadie arrossì... davvero quel camerino era davvero stretto... aveva il corpo di Anubi quasi premuto addosso.
-Girati- disse lui con tono naturale, lei lo fece... lui la guardò e le tirò su la zip in un movimento fluido sfiorando impercettibilmente la pelle della ragazza al suo passaggio, che fremette.
-Aspetta... i capelli- disse lui e glieli tirò su con una mano, lasciando qualche ciuffo biondo e colorato giù, con qualche movimento veloce che la ragazza non riuscì a capirne nemmeno mezzo, riuscì a fare in modo di farli tenere su in una specie di chignon.
-Sei bellissima... guardati- disse alla ragazza facendole girare il viso verso lo specchio.
Lei lo fece e quella che vide... non era lei... sembrava più matura... più bella... più femminile.
Più una ragazza quasi matura.
-Questa... non... sembro io- mormorò la ragazza sfiorandosi i capelli, -questa è quella che puoi essere se lo vuoi- disse lui in un sussurro al suo orecchio.
-Io...- cominciò lei e si girò verso di lui, -sei bravo coi capelli Dio dei Funerali- disse lei cercando di cambiare discorso sorridendo leggermente.
-Beh... grazie...- disse lui sfiorandogli le ciocche bionde e sfilandogli la pettinatura, facendo in modo che tutti i capelli ricadessero sulle spalle della ragazza.
-Ora... mi infilò l'altro- disse la ragazza spingendolo fuori dal camerino, -E NON PROVARE AD ENTRARE DI NUOVO- disse la ragazza.

Il secondo vestito non era bello quanto il primo e decisero di andare a mangiare qualcosa al bar, Sadie prese una Coca e Anubi un the.
-Per me dovresti comperarlo- mormorò il ragazzo per forse la ventesima,-ancora? Per ora preferisco jeans e maglietta ok?- mormorò lei mangiando la fetta del limone che c'era nel bicchiere.
Anubi sbuffò e la guardò, -ed ora dove andiamo? La giornata è quasi a metà- mormorò il ragazzo guardando attraverso la vetrata il sole che avanzava.
Sadie seguì il suo sguardo e la sua espressione si incupì un po'... già metà dell'ultima giornata a loro concessa.
E chi sa per quanto ancora non avrebbe potuto vedere quel Dio dei Funerali.
-Beh... direi di provare a farti fare qualche gioco in sala giochi- disse la ragazza alzandosi ed andando a buttare il bicchiere vuoto.
-Va bene-disse lui e la raggiunse prendendole la mano senza un apparente motivo, o forse aveva visto la sua espressione quando le aveva ricordato che il loro tempo insieme era quasi terminato.
-Andiamo...- aggiunse intrecciando le dita con le sue e cominciando a camminare, la ragazza lo seguì e dopo prese il comando guidandolo verso una sala da cui provenivano strani rumori.
Li dentro passarono le ultime ore a loro disposizione... credetemi. Vedere un Dio dei funerali imprecare in egizio antico perchè aveva perso a Pacman era davvero una cosa estrema.
Senza contare quando Sadie aveva avuto l'insana idea di fargli provare lo spara tutto con i fucili giocattolo... una cosa da fotografare mentre Anubi si nascondeva cercando di evitare i proiettili che vedeva attraverso gli occhiali in viso.
Alla fine quando il sole stava per tramontare decisero di andare al cimitero.
Durante il tragitto non volò una parola e Anubi non la sfiorò nemmeno, cosa che rattristò ancor di più Sadie mentre camminava con le mani abbandonate ai fianchi.
Quando arrivarono il sole aveva appena cominciato ad scomparire all'orizzonte.
Sadie si sedette sul muretto e cominciò a guardare per terra.
Forse era meglio così... insomma quello per quanto ne sapeva poteva essere un addio... niente smancerie né baci per dirsi addio... avrebbe reso tutto molto più difficile.
Ma Anubi probabilmente non la pensava così.
Si avvicinò e si infilò fra le sue gambe aperte mettendole le mani sui fianchi che poi risalirono velocemente e si strinsero sulla schiena della ragazza, abbracciandola e facendole poggiare la testa sulla sua spalla.
-Sadie Kane ... questi giorni sono stati i più belli della mia intera esistenza... mi hai fatto provare sensazioni mai provate nella mia vita ultraterrena nella Duat- mormorò il ragazzo stringendola a sè.
Sadie gli avvolse la schiena con le proprie esili braccia e strinse gli occhi ed i denti,-sì... anche i miei... Anubi- mormorò la ragazza.
-Non sarò l'ultima volta che ci vedremo Sadie... se servirà pregherò in ginocchio per millenni nella Duat se mi concederà anche solo qualche minuto di vita con te... per te lo farei- disse il ragazzo staccandosi e guardandola in viso, per poi asciugarle le guance dalle lacrime che non aveva nemmeno visto.
Sadie lo strinse di nuovo e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra per poi ristringerlo e affondare il viso nel suo petto, ma appena il sole tramontò  la stretta di Anubi cominciò a diventare fredda ed incorporea.
In poco tempo Sadie si ritrovò ad abbracciare il nulla più assoluto.
Guardò in alto e mandò un bacio volante al cielo per poi girarsi e cominciare a camminare verso casa dei nonni con il ricordo del bacio rubato al ragazzo ancora impresso sulle sue labbra.



eccoci alla fine..del nostro 6 capitolo e forse ultimo.. a voi la scelta! FAtemi sapere con una bella recensione.. perchè sul serio sono molto indecisa se continuarla o meno.. quindi mi aiutereste molto a schiarirmi le idee :9
Quindi aspetto solo voi,
Un bacio, Dany

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 :Osservare ***


popolo di efp!!! eccomi tornata dopo anni rinchiusa nelle viscere di Aphophis che mi hanno impedito di pubblicare questa FF! sono lieta se qualcuno ancora mi segua esopratutto che mel'abbiate richiesta e scusatemi ancora per l'enorme ritardo, fino alla fine di questa storia cercherò di pubblicare più spesso possibile per non farvi aspettare troppo.
 ora senza altri indugi, vi lascio alla lettura.
[Revisionato]




-Sadie.. SADIE! Ti vuoi animare?? Mi pari un morto vivente..tipo quelli di The Walking Dead- mormorò Emma scuotendo l'amica che continuava a sospirare e guardare in un punto impreciso del parco con la testa poggiata malamente alla mano.
-Eh no è proprio uno zombie Liz- mormorò la ragazza non vendendo nessun genere di risposta da parte della bionda, sembrava non respirare nemmeno.
Possibile?
-Sadie... capisco che quel ragazzo se n'è andato... ma non puoi rassegnarti così al suo ricordo... insomma devi vivere, ci sono tanti ragazzi e tu sei una bella giovine... ne troverai un altro, anche meglio... anche se effettivamente quello era un bellissimo ragazzo- disse Liz sedendosi di fianco a Sadie ed accarezzandole la schiena.
Sadie sembrò rianimarsi ma lo fece solo per cambiare posizione e guardare il terreno, -lui ... io non posso trovarne un altro come lui...- mormorò in un leggerissimo sussurro come se le parole potessero rendere reale la sua distanza ed il fatto che se ne fosse andato.
-Tu hai bisogno di tirarti su amica... e direi che ci vuole un intervento drastico... come caramelle, nutella, bibite ipercaloriche ... shopping e vestiti nuovi- disse Liz e guardò Emma con cui ebbe uno sguardo d'intesa.
E gridarono all'unisono -AL CENTRO COMMERCIALE!-.

-Tu hai bisogno di tirarti su di morale Anubi... non ti ho mai visto così malinconico in tutta la nostra esistenza- disse Iride poggiando una mano sulla spalla del ragazzo che non la degnò di alcuna attenzione, anzi mosse la spalla per non farsi nemmeno toccare dalla Dea.
-Che antipatico.- mormorò guardandosi la mano che il ragazzo aveva scacciato.
-Eddai...Iride.,. il nostro Anubi ha provato qualcosa che lui non aveva mai sentito nel suo cuore... si è affezionato a quella fanciulla, che ripeto è anche mia figlia, le manca e non ne sa il motivo- disse Osiride mettendo una mano sulla spalla della donna.
-Sei innamorato vero?- chiese la donna con un sorriso dolce e materno guardando il ragazzo, -io... non lo so. Non comprendo queste sensazioni, questo senso di abbandono che provo a guardarla mentre vive la sua vita- disse lui sfiorando la superficie delle bolla da cui riusciva a vedere Sadie trascinata dalle sue due amiche mortali verso una strada che avevano percorso insieme.
Osiride gli poggiò una mano sulla spalla.
-Tu... credo che stia provando quello che i mortali chiamano amore- disse Osiride, -anzi ne sono fermamente convinto- aggiunse dopo.
Anubi lo guardò, con uno sguardo che era la malinconia in sé ed annuì.
-Mi fido del tuo giudizio... ma non ... non possiamo. Insomma io sono un dio immortale, lei è una mortale seppur essendo un'umana... la vedrò morire ... se ritornerò al mio compito, in quella specie di bolla temporale probabilmente non me ne accorgerò nemmeno- disse il ragazzo abbassando progressivamente lo sguardo verso il pavimento.
-Non permetterò mai a mia figlia di vivere una vita infelice e se tu puoi renderla una vita felice e gioiosa, credi davvero che io permetta che voi stiate separati?- disse Osiride anche se in quel momento più che il Dio Osiride sembrava molto il signore Kane.
Anubi sgranò leggermente gli occhi e non rispose lasciando il dio continuare, -non posso prometterti molto tempo con lei e nemmeno molte volte... perchè comprometterebbe un filo sottile fra i due mondi... non si possono attraversare troppe volte nel tempo. Un dio rimane pur sempre un dio e una mortale, seppure mia figlia, rimane una mortale- disse il dio guardando la consorte.
-Credo che due giorni ogni anno... magari il giorno prima e del suo compleanno siano un lieto regalo da parte nostra- mormorò Iside sorridendo.
-Sarebbe... meraviglioso- mormorò Anubi... l'avrebbe rivista.
Avrebbe rivista... la scintilla negli occhi di Sadie.
L'avrebbe risentito... l'odore dei suoi capelli.
L'avrebbe toccata di nuovo... la morbidezza della sua pelle.
Avrebbe risentito di nuovo il suono melodico della sua voce e della sua risata.
Si ritrovò quasi a sorridere sul serio tanto che Iside battè le mani.
-Sta sorridendo... direi che è un dono più che lieto- disse Iside sorridendo al ragazzo che chinò di colpo la testa per nascondere il volto arrossato dai capelli.
-Anubi... però devo avvertirti di una cosa- disse Osiride con sguardo grave poggiandogli una mano sulla spalla.
-si?- chiese il ragazzo, -anche se la vedrai un paio di giorni all'anno... questo non impedirà a lei di invecchiare e quindi di un giorno, farla morire... devi essere consapevole di questo. Un giorno la perderai- disse l'uomo con uno sguardo addolorato in volto.
-Ne sono cosciente- disse il ragazzo con voce sicura ed annuendo impercettibilmente.
Osiride sorride leggermente.
-Allora non ti resta nient'altro che aspettare un anno e la riabbraccerai- disse il dio uscendo dalla stanza.
Anubi sorrise sul serio questa volta.
Senza occhi indiscreti a guardarlo.
Avrebbe rivisto Sadie... avrebbe di nuovo potuto unire le loro labbra.. anzi no baciarla come gli aveva detto lei.
Rise leggermente nel ricordarsi quanto ancora dovesse imparare nel corteggiamento moderno.
Abbassò di nuovo lo sguardo e vide che Sadie con le due amiche era arrivata al centro commerciale ma sembrava avere uno sguardo malinconico e funereo in volto.
Anubi sorride dolcemente e sfior il viso di Sadie in quella sottospecie di bolla in cui poteva vederla e mormorò.
-Mi manchi anche tu ... Sadie. Non sai quanto...ma presto potremo rivederci... un anno e saremo assieme-.

“...un anno.... e potremo rivederci” sentì dire nella sua testa la bionda e dovette rallentare leggermente il passo perdendo l'andatura delle amiche.
Non era come il messaggio che le era giunto con la voce di Iside.
Era un messaggio più dolce.
malinconico...
Era Anubi.
Questa volta ne era certa... era il suo tono, dolce e calmo con quella nota di malinconia nella voce.
Un anno? … un anno e sarebbero tornato da lei.
Quindi il giorno del suo compleanno.
Un anno...
Solo un anno.
Poteva farcela.
Un sorriso comparve sul suo viso mentre Liz ed Emma tornavano da lei.
-Che cos'è quel sorriso ?- chiese Liz guardandosi intorno, -so cosa voglio fare- mormorò ridacchiando.
-Illuminaci- disse Emma, -andiamo a comprare un vestito- disse la ragazza.
Mentre camminava verso il negozio le sua amiche la guardavano come per dire “Sadie è impazzita” “Sadie che copra un vestito?” “sta per finire il mondo... dobbiamo aspettarci i meteoriti che cadono?”.
Cose del genere.
Andò dritta in un punto del negozio come se sapesse già che cosa comprare e lei lo sapeva.
Puntò immediatamente ad un vestito ringhiando alla ragazza che gli stava mettendo sopra le mani e facendola scappare impaurita.
Un vestito color crema con del pizzo bianco.
Lo afferrò e lo guardò sorridendo.
-Sei andata sicura su quel vestito- disse Liz mentre Sadie pagava l'abito e si infilava nel braccio la borsetta con l'acquisto.
-L'avevo già... provato. Piaceva ad un mio amico- disse lei arrossendo leggermente, -ah... ho capito. Un certo amico che abbiamo visto... un certo amico molto figo, di origini egizie con grandi occhi color cioccolato vero?- chiese Emma con fare malizioso guardandola.
-Si lui-disse lei secca uscendo dal negozio mentre la commessa le salutava.
-Ahhhhh! Lo hai comprato solo per indossarlo quanto tornerà- disse Liz indicandola con un sorriso mentre saltellava per tutto il centro commerciale.
-Può anche essere- disse Sadie tranquillamente, con quelle due quando si fissavano con qualcosa era meglio stare sul vago.. e non era del tutto sbagliato l'idea di Liz.
Magari l'anno seguente... l'avrebbe indossato mentre andava verso il cimitero per ritrovarlo.
Sorrise di nuovo e rispose ad ogni singola domanda che gli ponevano le altre, sempre nello stesso modo vago e senza specificare niente.
Passarono la giornata al centro commerciale e stranamente la nonna non la chiamò se non all'ora di pranzo.
Un gran bel passo dalle 567067 di telefonate giornaliere a cui doveva per forza rispondere per non farsi dare morta dalla nonna e dopo sorbirsi un sacco di lamentele sul fatto che non gli importava di fargli preoccupare.
Presero una bibita iper zuccherata come al solito e passarono tutto il pomeriggio come al solito fra negozi, sala giochi, il chioschetto del mangiare e del bere, il parco all'interno del centro.
Qualche volta passarono davanti o al fianco di qualche gruppetto di ragazzi che le guardavano e magari cercavano di attaccare bottone con loro...ma Sadie gli ignorava completamente o quando cominciavano ad atteggiarsi un po' troppo o ad insistere... Sadie ringhiava letteralmente e li faceva scappare a gambe levate.
-Capisco che tu adesso hai per la testa quell'egiziano... ma potresti anche solo provare a non far scappare i ragazzi  quando cercando di parlarti...insomma lo fanno solo perchè ti trovano carina, è un complimento- disse Liz guardando l'amica dopo che lei aveva fatto scappare il dodicesimo ragazzo o forse tredicesimo?
-Non mi piace quando insistono così tanto- disse la bionda sbuffando, -insomma... quando è no... quando ti dico no è no punto- aggiunse dopo lanciando un'occhiata a Liz che la guardava con occhi sgranati.
-Non ti capisco qualche volta Sadie Kane- disse Emma incrociando le braccia mentre tutte tre avanzavano verso l'uscita del centro commerciale.
-Io sono una ragazza particolare lo sappiamo tutte e tre- mormorò Sadie sorridendo appena e ripetendosi di tanto in tanto la parola “anno” nella mente.
Non avrebbe permesso a nessun ragazzo di avvicinarsi a lei, né di provare a parlarle od a dirittura di provarci.
Non era più... come si può dire... una ragazza “libera”.
Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi al suo cuore... a quello che significava... a conoscerla sul serio.
Il suo cuore non era più libero.
Apparteneva ad un dio dei funerali senza speranza che sapeva la stava guardando dal Duat.


 

eccoci qui! i nostri amorucci non si vogliono  lasciare più...cosa succederà? per saperlo continuate a seguire/recensire/leggere questa storia!! e vi anticipo che ci saranno colpi di scena.
 mi scuso ancora per il ritardo ma giuro che mi farò perdonare.
 P:S se a qualcuno interessasse, mi è capitato di scrivere FF su richiesta, quindi se desiderate qualcosa di qualche vostra OTP e vi piace il mio modo di scrivere, potrete avere una storia scritta unicamente per voi! (ci si dovrà mettere d'accordo e devo vedere con il tempo ma se vi fa piacere sono disponibile a trovare una soluzione)
 detto questo.
 UN bacio, Dany

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8: Equilibrio infranto ***


eccomi tornata con la nostra SadiexAnubi :D.... pensavate che mi fossi persa vero? In effetti è così.. in primo luogo il mio computer miha detto ciaociao e si è rotto, per secondo non riuscivo a pubblicare storie e utilizzare l'edit di Efp quindi... PERDONATEMIIIIIIII *faccina da cucciolo bastonato molto kawaii*
vi lascio alla lettura
spoiler: colpo di scena alla fine.... 
[Revisionato]




I mesi successivi furono uno strazio per Sadie. Il fatto di sapere di rincontrare Anubi era il suo pensiero fisso... si era ritrovata perfino a contare i minuti che la separavano da quel tanto agognato incontro e a scriverli sui quaderni di scuola per non dimenticarsi.
Scosse la testa e cercò di calmarsi se no si sarebbe ritrovata prima o poi a segnare i giorni con un coltello sulla tappezzeria della propria camera con lineette come facevano i carcerati nei film e li dopo avrebbe dovuto affrontare la nonna.
E sarebbe sembrata davvero uscita da un film dell'orrore, non ci teneva poi così tanto.
Insomma. Sarebbe risultato troppo strano, anche per lei che di stranezza era la regina.
Quindi l'unica cosa che poteva fare era trovare qualcosa che le occupasse la mente in questo anno di attesa.
Tornò a scuola. Uscì con le amiche... cercò di essere normale nonostante la normalità per lei fosse estranea.
Ma per quanto la sua vita continuasse il tempo era troppo lento per la sua aspettativa.
Un giorno le sue migliori amiche la trascinarono a forza ad una festa, cosa che aveva sempre ripudiato.
L'avevano fatta sedere su una sedia quasi a volerla legare con il cardigan che aveva lasciato sul letto.
L'avevano truccata e vestita come non si sarebbe mai vestita da sola, l'abito corto color caramello l'aveva portato Liz e i trucchi invece Emma.
-Non ci voglio venire - dissi incrociando le braccia e sbuffando mentre Emma mi pettinava comunque i capelli nonostante le occhiatacce che gli tiravo attraverso lo specchio.
-Eddai. Tua nonna ci ha chiesto di farti svagare un po'... dopo che Anubi è partito per quel suo viaggi-studi non sei più la stessa e rivogliamo la nostra esuberante Sadie di sempre- disse Liz cercando qualche accessorio tra i mille che avevo dentro la mia cassettina a forma di elefante.
-Non vi voglio venire comunque... non mi piace andare alle feste tutto qui- disse Sadie mordicchiandosi il labbro, -ti stiamo solo chiedendo di svagarti un pochino con noi due, le tue migliori amiche... poi se fa così schifo c'è ne andiamo a casa mia, ci infiliamo un pigiamone e ci mettiamo a mangiare schifezze davanti ai cartoni ok?- disse Emma guardandola attraverso il riflesso.
Sadie ci pensò su e alla fine rilassò le braccia, -d'accordo ma io di schifezze ne mangio molte, spero tu abbia le scorte ben rifornite- disse.
Un' ora più tardi erano tutte pronte e si stavano avvicinando alla porta della discoteca dove si stava tenendo la festa.
-Ma siamo sicure di voler entrare e non andare direttamente a casa tua a sfondarci di schifezze?- chiese Sadie stringendosi la borsetta al petto e scrutando con occhio critico la costruzione da cui proveniva una forte musica.
-Siamo qui per svagarci ok? Quindi non pensiamoci troppo- disse Emma prendendo la bionda per mano e tirandola verso l'entrata già gremita di ragazzi in fila.
Sadie provò a rilassarsi.
Fece un gran bel respiro profondo e chiuse gli occhi. Insomma poteva anche provare a rilassarsi per una serata, no? Non poteva essere così difficile dopo aver sconfitto il caos in persona.
Quando riuscirono finalmente ad entrare la musica la colpì in pieno viso e i bassi invece al ventre con un colpo doppio.
La gente saltava a ritmo tutta raggrumata e incitava il dj ad andare più veloce.
Liz ed Emma affiancarono l'amica e la prima si chinò per farsi sentire dalle amiche nonostante la musica assordante.
-Andiamo a prendere qualcosa da bere?- chiese, le altre annuirono e con molta difficoltà si avvicinarono al bancone per prendere un drink.
Sadie prese il primo che le venne offerto e cominciò a sorseggiarlo a disagio; non le piaceva avere intorno così tante persone.
E poi era da un po' che sentiva il collegamento con il Duat e con Anubi... era come una corda che col tempo andava via via ad assottigliarsi ed aveva il terrore che si spezzasse.
Era una brutta sensazione che la rendeva parecchio irrequieta.
-Tutto bene Sadie? Almeno è buono?- le chiese Emma, -si si... vi va di cercare un posto per sedersi?- chiese la maga stringendo il bicchiere fra le mani.
-Dai andiamo...- dissero entrambe cercando di sovrastare il volume della musica, presero Sadie a braccetto e si fecero strada verso la zona delle poltroncine quasi del tutto occupate da coppiette in atteggiamenti tutt'altro che casti.
Poi c'erano due o tre ragazzi ubriachi addormentati che tenevano stretto il cuscino del bracciolo.
Con estrema difficoltà le tre ragazze si sedettero e si guardarono attorno.
-Direi che non è poi così tanto male-disse Liz sorridendo alle due e cominciando a muovere a ritmo della musica le spalle, aveva già svuotato ¾ del suo bicchiere e così anche Emma che ridacchiava annuendo.
Sadie le guardò e buttò giù il resto del bicchiere. Insomma voleva divertirsi e quando voleva qualcosa la faceva.
E un po' di alcol poteva aiutarla andava bene.
Allungò una mano verso Liz e cominciò a chiacchierare con lei ed Emma dimenticandosi in poco tempo della musica alta e della calca di gente che ballava.
In poco tempo si distrasse da tutto e sopratutto dalle sue preoccupazioni... compreso Anubi.
Senza accorgersi in un momento di lucidità si trovò a ballare al centro della pista con Liz ed Emma che l'abbracciavano e saltellavano con lei.
In un battito di ciglio però le perse nella folla urlante.
E vicino a lei c'era un ragazzo molto più grande che la stava squadrando da capo a piedi con un'espressione che diceva tutto negli occhi.
Sadie si allontanò inorridita da quegli occhi e da quello sguardo vorace scansando la gente e creandosi una specie di corridoio.
Ma il ragazzo non ne voleva sapere di lasciarla andare e la seguì come un predatore insegue silenziosamente la preda per non spaventarla e attaccarla meglio.
Sadie riuscì stento a trovare l'uscita anteriore della discoteca e finalmente riuscì a respirare una boccata d'aria fresca riprendendo un minimo di concezione di quello che la circondava.
Era in un vicolo.
Il classico vicolo in cui le coppiette si appartavano o veniva ammazzato qualcuno a colpi di pistola come nei vecchi fil che guardavano i nonni.
In quel momento però era completamente vuoto.
Perfetto.
Poteva sedersi un momento, riprendere fiato e cercare di capire come ritrovare le sue amiche e filare dritta in quell'idea di film e popcorn, nell'abbraccio caldo dei suoi pigiami e della stanza di Emma.
Un rumore di passi però la spaventò e la fece stare subito in allerta.
-Hey.. perchè te ne sei scappata così?- chiese il ragazzo guardandola ed abbassandosi verso di lei, Sadie sgranò gli occhi mentre il ragazzo cercava di avvicinarsi a lei e si inventò una scusa. Non voleva utilizzare la magia su un essere umano sbronzo.
Forse poteva bastare un solo cazzotto ben piazzato.
Ma piccola com'era... no.
Lo avrebbe messo sotto anche a parole. Anche se in effetti era suo fratello quello bravo... e non lei.
Le era quella impulsiva.
-Avevo bisogno di un po' d'aria.. sai tutta la gente.. ma le mie amiche saranno preoccupate, meglio che vada a cercarle per potercene andare via- disse buttandosi di slancio verso la porta ancora semiaperta.
Bastava entrare e lo avrebbe perso fra la folla.
Ma una mano le circondò il braccio e la tirò indietro -come mai così tanta fretta? Stiamo solo parlando in fondo... e sai io sono uno che chiacchiera molto- disse il ragazzo e alle orecchie di Sadie questo suonava molto come un insulto.

-Anubi non puoi farlo! Questo farà in modo che l'equilibrio crolli... non puoi interferire nelle faccende dei mortali... nemmeno... per mia figlia- disse Osiride, -non posso credere che tu me lo stia impedendo! Le sta per fare del male... io non me ne sto qui a guardare mi dispiace- disse Anubi nero dalla rabbia andando verso una teca di polvere finemente decorata.
-Sai quali saranno le conseguenze di questo gesto vero?- chiese in un sussurro il Dio dei morti vedendo il gesto del ragazzo.
-Si. Ma non si renderanno necessari se non intervengo in prima persona. Manderò un emissario. Un fantoccio solo per allontanare quell'essere schifoso- disse il ragazzo facendo schioccare la lingua.
Fece uscire la mano dal vado ricolma di sabbia e l'aprì lentamente soffiandoci sopra fino a farla scomparire del tutto dal suo campo visivo.
Osiride strinse gli occhi e mormorò -oh no...-.

La puzza di alcol veniva fuori dalla sua bocca come folate puzzolenti che investivano il viso della ragazza che si contorceva nel suo abbraccio spassionato.
-Vuoi togliermi queste dannate mani di dosso?- sbottò lei e cercò di pensare a cosa fare, non poteva usare la magia, in quando lotta non era il massimo... ma una cosa la sapeva fare bene.
Tirò su la gamba con una tale forza e velocità che sentì chiaramente i gioielli di famiglia scricchiolare sotto il suo ginocchio.
Lo spinse via quel tanto per sgusciare via e cominciò a correre ma non verso la porta.
Lui però la seguì.
E correva molto veloce.
Sadie si girò in preda al panico. Era molto molto arrabbiato mentre avanzava verso di lei ma non la raggiunse mai.
Non la toccò più.
Quando sentii i suoi passi veramente troppo vicini a lei sentì uno strano rumore provenire dal vicolo. Come quello di un risucchio.
Si girò e vide che le ombre della sera si stavano condensando in una figura in gonnella con una lancia in mano e la testa ... la testa di sciacallo.
Il ragazzo non vide nemmeno cosa lo colpì in pieno volto, ma quello che vide fu solo tanto tanto buio.
La figura esaminò per qualche istante la figura svenuta a terra per poi mettersi in posizione eretta con la schiena rivolta verso Sadie.
-A... nubi? Sei tu?- domandò lei timidamente ancora scossa da singhiozzi si cui non si era nemmeno accorta.
La figura si girò ma era come guardare una di quelle costruzioni fatte di sabbia in spiaggia.
Non era Anubi.
I suoi occhi però erano quelli del Dio di cui era innamorata.
-Anubi!- gridò e cominciò a correre verso quella figura fino a raggiungerla e provare a sfiorarla, ma era come cercare di tenere con se la sabbia del deserto.
Lacrime cominciarono a solcare le sue guance mentre mormorava -mi..dispiace..-.
La figura alzò una mano e la sfiorò una guancia ma non era né calda né morbida.
-Vai a casa Sadie- mormorò quel fantoccio. Era la SUA voce... così calda e preoccupata.
-Non... andartene – mormorò lei cercando di avvicinarsi, ma la sabbia se ne stava già andando via riportata a casa da un vento della Duat.
Senza forze e senza speranze la ragazza si trascinò a casa cercando a tentoni le chiave nelle tasche e la fessura della porta.
Quando finalmente entrò i nonni erano già a letto e si trascinò su per le scale fino alla sua camera da letto dove si buttò a letto completamente vestita e si lasciò finalmente cullare dalle lacrime che aveva represso per tutta la strada.

La mattina dopo quando i raggi del sole le sfiorarono il candido viso Sadie credette di star avendo un incubo.
Sentiva il suo corpo... lo avvertiva ma non riusciva a muoverlo come se una forza misteriosa ed invisibile la stesse premendo e tenendo ferma contro il materasso del suo letto.
Richiuse gli occhi per qualche momento. Nella sua testa c'era una grande confusione ma non poteva essere stata tutta colpa dell'alcool della precedente.
Fece qualche respiro profondo e si concentrò su una delle tante voci che le affollavano la mente.
Ed entrò nella Duat.
Come aveva fatto molte volte durante le sue avventure con il fratello.
Davanti a lei si condensò una scena.
C'era suo padre, Iride e Anubi che stavano discutendo animatamente.
-Lo hai interrotto!L'ordine Anubi! Credevo di averti insegnato meglio le nostre leggi... questo comporterà gravi conseguenze sia per te come Dio sia per lei come ragazza umana. Potresti anche morire, ridurre il tuo potere al minimo fino a scomparire , di questo ne sei consapevole?- disse Iride camminando animatamente avanti e indietro ignorando la presenza dello spirito della ragazza nella stanza.
-Dovevo ... fare qualcosa... non potevo permettere che ...le facesse del male...-mormorò il ragazzo barcollando leggermente, -oh no.. sta cominciando- disse Osiride avvicinandosi al ragazzo e facendolo sedere.
-Anubi? Cosa sta succedendo?- gridò Sadie combattendo contro la corrente che la stava trascinando di nuovo nel suo letto.
-Sadie?- mormorò lui sgranando gli occhi e cercando di tirarsi su ma un tossito lo fece cadere in avanti e se non fosse stato per Osiride che lo tratteneva, avrebbe sicuramente sbattuto contro il terreno.
Nuove lacrime cominciarono a far breccia negli occhi di Sadie mentre allungava una mano verso il Dio sciacallo che continuava a fissarla con sguardo triste.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa però, si sentì di nuovo immobile e si ritrovò nel suo letto con il respiro accelerato e le lacrime agli occhi.
Si riaddormentò di nuovo sfinita da tutto quello che era successo mentre un nome affiorava dalle sue labbra.
-Anubi...-.




scusatemi ancora per l'enorme ritardo ! spero che mi possiate perdonare e che continuate a seguire le mie storie, prometto che mi impegnerò al massimo ora che il mio pc è funzionante e sopratutto carico come la sottoscritta!
Stavo pensando di mettere come dei giorni di pubblicazione per le storie. che ne pensate? Ditemelo per messaggio o per recensione come preferite!
Un bacione, Dany

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9: Punizione ***


[Revisionato]


La legge della Duat era molto severa per chi non la rispettava. Erano poche regole semplici e lineari ma le punizioni erano esemplari.

Anubi era disteso sul suo giaciglio con la fronte imperlata di sudore e il corpo scosso dai brividi.
Il sapore del sangue ormai inondava la sua bocca per la forza con cui si mordeva le labbra, stringeva la stoffa del tessuto sotto di lui con tutta la forza tanto da rendere le mani più pallide del solito.
Iride gli stava accanto con un'espressione di puro terrore ma anche di rassegnazione in volto.
-Anubi... non so cosa fare...- mormorò con la voce scossa da lievi tremolii, -lascia stare... sto...pagando per quello... che ho ...fatto... lascialo passare..- mormorò lui stringendosi le braccia al petto.
-Osiride! Dammi una mano!- urlò la Dea cercando di tenere fermo il ragazzo preda di un altro attacco di convulsioni, Osiride arrivò e gli infilò un pezzo di garza arrotolato in bocca per far si che non si mordesse la lingua.
-Non possiamo farci niente Iside... deve pagare la sua pena per questa sua negligenza... per quanto si trattasse di mia figlia io non posso fare nulla. È legge- disse il Dio tirandosi su prima di sfiorare la fronte al ragazzo che rantolava con gli occhi serrati.
-Dovremo... dirlo a Sadie?- mormorò la donna, -no. Non deve saperlo... lasciamola aspettare il momento del loro prossimo incontro senza ulteriori pensieri- disse il Dio uscendo dalla stanza.
Iside lo guardò mordicchiandosi il labbro, -Iside sul serio. Non parlare con la ragazza- disse e dicendo questo si congedò.

Sadie aveva una strana sensazione nel petto dalla mattina dopo al suo salvataggio da quell'essere schifoso che aveva ci aveva provato con lei la sera prima.
Una strana sensazione le logorava il petto... come se un piccolo roditore le stesse masticando la carne dall'interno per trovare una via d'uscita e sinceramente non ne poteva più.
Aveva provato a contattare spesso Iride, per quanto sottile fosse il loro legame, lo sentiva ancora chiaramente ma la dea rimaneva muta, come se volesse nascondergli qualcosa.
E questo non le piaceva.
Non poteva che riguardare Anubi.

Un giorno se ne stava candidamente distesa sul letto quanto qualcuno bussò alla porta, Sadie si tolse gli auricolari dalle orecchie e camminò lentamente verso la porta aspettandosi già il viso di sua nonna corrugato che gli diceva che ormai erano ore che era chiusa in casa e che doveva mangiare qualcosa o altre cose.
Invece si ritrovò davanti una zazzera di ricciolini neri e una pelle scuretta.
-Carter?- mormorò Sadie sgranando gli occhi, -e tu che cavolo ci fai qui?- domandò dopo, -e io che mi aspettavo un “fratellone mi sei mancato”- disse lui ridacchiando e osservando la sorellina.
-Ok. Hey fratello mi sei mancato...che ci fai qui?- mormorò lei sedendosi sul letto dietro di lei.
-Sono venuto a trovarti... insomma sentivo che dovevo venire...c'è qualcosa che non va Sadie?- disse lui rimanendo sulla soglia della stanza.
Sadie lo guardò dritto negli occhi e ci vide tutta la compassione di un fratello ed esplose.
Disse tutto.
Raccontò di come lui era venuto per quei pochi giorni come regalo di compleanno, di come si era follemente innamorata sul serio di quel ragazzo... del loro addio... di quello che era successo alla festa e di come l'aveva salvata e di quella sensazione che la stava assalendo da quel momento in poi.
Carter ascoltò tutto con attenzione, annuendo di tanto in tanto, alla fine le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla ma la ragazza aveva così tanto bisogno di affetto in quel momento che sgusciò via da quella sua stretta per poterlo abbracciare.
Poi si accorse di quello che stava facendo e lo scansò via schifata dal suo stesso gesto.
-Sadie... - disse lui e lei notò che aveva quello sguardo da “non so se dirglielo, potrebbe sul serio scoppiare” quindi cercò di ricomporsi al meglio e disse -avanti dimmelo, c'è qualcosa che può aiutarmi in quella tua testa piena zeppe di storielle egizie?-.
-In realtà si... dopo tutto quello che abbiamo passato ho cominciato a documentarmi sulla Duat, sulle sue leggi, sulla sua storia su tutto insomma. Beh, una di quelle più importanti sia per potenza della pena che per pericolosità parla del fatto che le divinità non possono in nessun modo agire in modo diretto per avvantaggiare, aiutare o fare qualsiasi altra cosa che possa influire nella vita di un mortale... credo che Anubi salvandoti lo abbia fatto e che stia pagando la sua pena. La Duat ha delle leggi e Anubi le ha infrante- mormorò il ragazzo controllando ogni singola emozione che passava nel volto della sorella.
Sadie sbiancò e strinse le mani talmente forte a pugno tanto che le nocche diventarono color latte, -Stupido! Sei uno stupido Anubi- mormorò a denti stretti cercando di ricacciare le lacrime indietro.
-Come faccio ad aiutarlo? Ho bisogno di saperlo Carter. Dimmelo- disse lei puntando un dito verso il fratello.
-Non lo so Sadie... nessuno ha mai tentato di aiutare una divinità- disse lui, -Carter ti prego ho bisogno della tua testolina intelligente per qualche momento. Dimmi come andare lì e salvare le chiappette a quel dio sciacallo ok?- disse lei digrignando i denti.
-Non lo so sul serio Sadie... e comunque per fare qualsiasi cosa... dovremo tornare lì e lì non ci possiamo più andare senza ospitare delle divinità. Nessuno ci è mai riuscito- disse il fratello.
Sadie strinse la mascella e disse forte e chiaro -bene. Sarò la prima mortale a riuscire a farlo-.

Il pomeriggio seguente Sadie si fece prestare tutti i libri possibili dal fratello e si chiuse in casa a leggerli tutti, senza pausa.
Ma nessun libro le dava una risposta.
-Carter devo trovare il modo di andare li o di farlo venire qui!- urlò Sadie al telefono col fratello, -Sadie devi calmarti... non è possibile portare un Dio qui. Già nostro padre ci ha messo un'imponibile quantità di energia e lo ha fatto solo per due giorni. Noi siamo solo … umani. Abbiamo ospitato dei ma ora siamo solo noi- disse lui.
-Allora … devo parlare con papà... mi basterebbe qualche minuto. Solo per vedere se sta bene!- mormorò la ragazza trattenendo a stento la rabbia.
-potresti provare a contattare Iride... solo questo- disse il fratello, -ora però devo andare...- disse ma Sadie non gli diede il tempo di dire altro e gli attaccò il telefono in faccia.
Perfetto. Ora era di nuovo sola.
Totalmente sola.
Ma l'idea di Carter era la miglior idea che era finita fuori da quella situazione.
Si mise seduta sul letto e chiude gli occhi -Iride ti prego. Ascoltami. Ho bisogno di aiuto... ti prego e sia chiaro non mi sentirai dirlo molte volte. Ti prego rispondimi- mormorò cercando di concentrasi sulla Duat.
Silenzio.
Totale silenzio.
Ma sentiva che qualcuno era in ascolto, qualcuno che tentava di tenerla fuori e di non mostrar la sua presenza.
-IRIDE NON IGNORARMI!- urlò la ragazzina in preda alle lacrime, -non puoi ignorarmi in questo momento... ti prego... non posso far si che lui... Anubi non può morire per colpa mia... per aver aiutato me!- continuò a parlare.
Come risposta ebbe solo silenzio.
no.
non lo accettava.
Non poteva accettarlo.
-Non mi potete lasciare così adesso! Non ora in questo momento- disse piagnucolando.
Pianse e basta.
Aveva bisogno di sfogarsi e basta.
Si addormentò così stretta al cuscino mormorando il nome della divinità.

-Osiride non riesco più a trattenerla fuori dal nostro legame. Lei avverte la mia presenza, avverte che la sento... ed avverte la mia preoccupazione- disse Iride mordicchiandosi in modo nervoso il labbro.
Osiride la guardò tastando la fronte di Anubi steso su un letto, il ragazzo stava peggiorando ora dopo ora e non poteva fare nulla.
O almeno c'era una possibilità ma era molto radicale e non si poteva tornare indietro.
-Devi riuscirci. Devi tenerla fuori dal legame. Non farò preoccupare mia figlia così tanto... - mormorò il Dio blu sospirando.
-Sento il suo dolore...- mormorò la dea sedendosi sul letto spostando le vesti del suo abito, -Sa...die...?- mormorò fra un rantolo e l'altro il Dio dei funerali.
-Tranquillo Anubi... lei sta bene...- mormorò la donna accarezzandole i capelli, lui sembrò calmarsi e si riaddormentò poggiando il viso sul cuscino.
-Cosa facciamo Osiride.. non terrà molto. Sai qual'è l'unica soluzione- disse la donna in un sussurro, -non posso fargli questo... sarebbe utilizzare i poteri di Ra. Non posso togliergli i poteri... - mormorò l'uomo.
-Potremo ucciderlo- mormorò l'uomo, -anche così morirà... almeno continuerà a vivere una vita mortale, potrà stare accanto a Sadie, potrà avere una famiglia... così la sua esistenza cesserà e basta- disse la donna.
-Dovrà scegliere lui- mormorò scuso in volto, Iride gli strinse una mano -tu sai già quale sarà la sua scelta- disse fermamente lei.
Lui sospirò; -si che lo so-.

 

*un paio di mesi dopo*

 

Il tempo sulla terra era diverso da quello nella Duat, quando sulla terra Sadie aveva passato mesi nell'angoscia e nel silenzio nella Duat Anubi combatteva per la sua vita solo da qualche giorno.
Il tempo era strano nella Duat.
Iride e Osiride lo tenevano in vita, qualche volta ci andava anche Bast ma ormai l'unica possibilità rimasta era quella che spaventava di più il Dio Osiride.
-Anubi- disse Osiride in un momento in cui anubi sembrava un tantino più lucido.
-s-si'- chiese lui; -non voglio dirti cose non vere... andando avanti così.. non sopravviverai molto. Le leggi della Duat ti sta punendo e ti sta consumando dall'interno... Ci sarebbe un'unica cosa da fare. Ma è radicale. Non si può tornare indietro... non si può più cambiare dopo. Non apparterrai più a questo mondo e non potrai più tornarci- disse Osiride guardandolo.
Anubi lo guardava con aria seria -quindi... sto morendo? E l'unica cosa.. che si può fare... è divenire mortale- disse il ragazzo.
-Si. Questa è l'unica cosa che si può fare. Servirà il potere di Ra ma deve essere una tua scelta. Sarai … un mortale voglio che tu lo capisca- disse Osiride.
Anubi annuì e alzò lo sguardo stanco mormorando -lo...lo capisco. Lo voglio fare-.
E il pensiero andò verso la ragazza che ancora lo stava attendendo sul suolo mortale.




grazie a chi mi segue e chi legge le mie storie :)
questo sarà il penultimo capitolo avviso :)
un bacione e se vi va fatevi un giretto nel mio profilo, Dany

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10: Mortale ***


[Revisionato]

 

Sadie non voleva mai sperare nelle cose perchè aveva paura di rimanerci male se esse non si avverassero.
Ma il giorno prima del suo compleanno andò comunque al cimitero. Lo aspettò per delle ore.
Tutta la notte.
Ma lui non arrivò.
Sadie si sedette vicino alle lapide e crollò piangendo, forse era morto. Forse non erano riusciti a salvarlo.
-Anubi... perchè non sei qui...- sussurrò guardando il vestito bianco che aveva indossato per lui.
Quello che gli piaceva tanto.
Ritornò a casa solo molte ore dopo. All'alba.
Non ascoltò nemmeno i suoi nonni che le gridavano contro chiedendole dove fosse stata e perchè fosse tutta sporca di terra.
Arrivò in camera, chiuse la porta per attenuare la voce prepotente di sua nonna e si lasciò cadere sul letto singhiozzando.
Era colpa sua.
Era unicamente colpa sua se Anubi non era li.
Era colpa sua se era sparito. Se nessuno le rispondeva dalla Duat, se non poteva fare nulla per lui, se non poteva salvarlo e tenerlo con sè.
Le lacrime gli impiastricciavano il viso rendendolo appiccicoso ma lei non ci faceva caso... era solo distrutta, dentro e fuori... nella mente e nel corpo.
Poi una mano le si poggiò sulla spalla, lei cercò di scacciarla ma essa rimase li.
Decise di girarsi per mandare a quel paese sua nonna ma non si trovò sua nonna davanti.
-Ir..ide?-.

Ci aveva messo parecchio tempo per rendersi conto che effettivamente la Dea era davanti a lei in una forma che sembrava quasi del tutto normale.
Iride la guardò con un lieve sorriso che possedeva prò una sfumatura triste.
Sadie la colse subito e mormorò -gli è successo qualcosa di brutto vero? è... è morto?- disse tirandosi a fatica quelle parole dalle labbra.
-Sta... morendo Sadie. Oh bambina mia... Anubi si sta lentamente spegnendo come divinità e come dio- la guardò mordicchiando un labbro.
Sadie affondò le unghie nei palmi delle mani stringendole a pugno, era colpa sua. Solo colpa sua.
Tutto questo calvario per lui era cominciato dal fatto che aveva dovuto salvarla perchè non si sapeva nemmeno prendere cura di sè stessa.
Indurì lo sguardo.
-Sei venuta per portarmi da lui? E dargli l'ultimo... saluto?- sussurrò, lei annuì ma le prese una mano.
-C'è qualcosa che si può fare per salvargli la vita... e lui ha già scelto quella strada...- sussurrò la dea.
-Quale? DIMMELO- sgranò gli occhi lei tirandosi a sedere;
-Lui rinuncerà al suo ... stato di divinità e alla sua immortalità, divenendo così un mortale... come te- sussurrò lei.
Quelle parole furono come macigni nel cuore della ragazza.
Un mortale..?
lui voleva essere un mortale...
-Non può farlo... non può farlo!- sussurrò lei, -è colpa mia... solo colpa mia... gli ho rovinato la vita.. - disse mettendosi le mani fra i capelli.
-Tesoro... Sadie... è l'unico modo di salvarlo- disse stringendola in un abbraccio, al contatto con la sua stretta la pelle della dea sembrava di una strana sostanza gelatinosa.
Lei scosse la testa e la dea mormorò poche parole vicino al suo orecchio -è la sua scelta-.
Sadie si bloccò e si tirò su.
-Portami da lui... e basta ok?- sussurrò e la Dea annuì.
Congiunse le mani con quelle della ragazza e chiuse gli occhi trasportando entrambe nella Duat.

Sadie aveva sempre odiato quei tipi di viaggi.
Le scombussolava anima, mente e sopratutto stomaco.
Appena avvertì con chiarezza il terreno sotto i piedi si posò entrambe le mani sul proprio stomaco massaggiandolo lievemente per far cessare quel fastidioso dolore.
-Dio... che schifo- disse serrando gli occhi cercando di regolarizzare il proprio respiro e in primo luogo il vortice che aveva preso possesso del suo cranio.
Iride attese che la ragazza si tirass3 su e che si sentisse meglio pazientemente.
Appena si rimise in posizione eretta guardò negli occhi la Dea e annuì determinata.
-Accompagnami da lui- disse lei cominciando a torturarsi l'orlo della maglia sul bordo.
Iride alzò lievemente la gonna in tulle per scoprirsi i piedi nudi e camminare più velocemente visto che la giovane sembrava correre molto più velocemente di lei.
Sadie scalpitava, era davvero li, non sentiva lo stordimento, non sentiva la paura, non sentiva tutte quelle strane sensazioni che gli provocava la Duat, avvertiva solamente che si stava avvicinando ad Anubi.
Avvertiva la sua presenza farsi sempre più vicina nonostante la sentisse lieve e flebile, come una piccola luce che cercava di scacciare un mare di oscurità.
-Iride! Dove diavolo si trova!- sbottò frustata la ragazza guardandosi attorno, quel reticolo di corridoi non sembrava volerla lasciare andare.
Come una morsa.
Come una tela di un ragno che si stava divertendo a vederla girare in un labirinto mentre il suo cuore continuava a sprofondare per la preoccupazione.
-Sadie.. calma la tua mente. Più ansia ti preme il petto più la tua mente è confusionaria e più corridoi si creeranno- mormorò poggiandole entrambe le mani sulle guance per guardarla negli occhi.
Sadie sbottò irritata.
Doveva essere sempre così complicato tutto quel mondo?
-ok.ok ho capito...- disse e serrò gli occhi stringendo i pugni e guardando a terra per poi mettersi a respirare profondamente e cercare di tranquillizzarsi.
Ripensò a tutto.
Al tocco di Anubi, alle sue labbra sulle sue, a quella sensazione di tranquillità che provava in sua presenza.
A quella sensazione di lieta gioia che provava nel vedere i suoi occhi quando vedeva qualcosa del suo mondo che non conosceva.
Tutto. Pensò a tutto.
E questo la calmò.
Non appena aprì gli occhi davanti a lei c'era un singolo corridoio dritto.
Un corridoio che dava ad una stanza ovale, con un letto sul lato e un focolare al centro.
Un letto. Con qualcuno steso sopra.
-Anubi..- sussurrò lei, Osiride la vide e un triste sorriso gli spuntò sulle labbra mentre guardava la sua bambina correre, ma non verso di lui.
Sadie quasi non guardò suo padre, si buttò a capofitto sul etto inginocchiandosi a terra e afferrando la mano del ragazzo che la guardò girando lievemente il viso.
-Sa...die ... hey..- mormorò lui bianco pallido, insomma più pallido del solito, mentre un sorriso cercava di far capolino nel suo viso.
I capelli scuri erano sparsi sul cuscino bianco ai lati del suo viso ma i suoi occhi... i suoi occhi erano come se li ricordava, così caldi e famigliari.
Si stava trovando rifugio anche in quel momento in cui le sue forze si facevano flebili.
-Hey... Anubi... devi alzare quel tuo culo divino da qui ok? Non sei venuto al mio compleanno.. sono incavolata nera. Me lo avevi promesso e tu non sei venuto...- sbottò cercando di sorridere nonostante lacrime tiepide le bagnassero il viso.
-Scu...sami- mormorò lui sfiorandole il viso con il dorso della mano, -hey hey... riposa... devi ancora imparare molto sul stare con le ragazze no?- disse lei baciando quella mano che le aveva avvicinato.
Iride nel frattempo si era avvicinata al marito, lui la strinse dolcemente contro di se.
-dobbiamo muoverci- sussurrò l'uomo, -ha preso la sua... decisione?- domandò la donna dubbiosa.
-Si. Ed è quella che sospettavamo... dobbiamo muoverci, non so per quanto Ra ascolterà le nostre preghiere- disse l'uomo guardando con rammarico Sadie che continuava ad accarezzare la mano di Anubi.
Iride annuì e si staccò dall'uomo per poi avvicinarsi alla ragazza.
Le posò le mani sulle spalle e le strinse lievemente, -no... non... voglio allontanarmi- disse stringendo la mano di Anubi, -tesoro è pericoloso per te... devi allontanarti per il rito... Sadie... potrebbe non sopravvivere ma averti vicino... potrebbe aiutarlo. Ma rischierai di morire se te ne stai così vicino- disse lei strappandola praticamente dalla mano di Anubi.
-NO... devo ... devo stargli vicino ... ti prego- disse lei agitandosi ma la dea aveva una stretta ferrea.
-Sa...die... stai al sicuro... con Iride ti...prego- disse Anubi con un sussurro e questo sembrò far calmare la ragazza che fece qualche passo indietro lasciandosi allontanare da Iride che la guardò con dolcezza.
Sadie si poggiò contro la Dea mentre suo padre prendeva in braccio Anubi e lo poggiava vicino al focolare recitando formule che la mente di Sadie non riusciva a seguire e tradurre, ma ne avvertiva la forza e la potenza.
Ogni parola emanava una scintilla di potenza che le pizzicava la pelle.
Ogni piccola scintilla cominciò a crescere inglobando le altre per creare una cupola di luce intorno al ragazzo ed al Dio tanto che la ragazza non riusciva a vedere nulla.
Si dimenò ma la stretta della dea era sempre possente.
-Iride... che succede? Non...vedo nulla- disse Sadie, la dea la strinse al suo petto senza rispondere ma la sua espressione diceva tutto.
E non era una bella espressione.
-IRIDE DIMMI CHE SUCCEDE!- sbottò la ragazza guardandola, a l'ennesimo mutismo della dea si alzò e cominciò ad urlare verso Anubi.
-ANUBI! DIO DEI MIEI STIVALI. DEVI FARCELA TI PREGO! NON POSSO RESISTERE SENZA DI TE.. NON POSSO VIVERE SENZA DI TE...TI AMO... !- urlò con tutta la voce che aveva in corpo agitandosi nella stretta di Iride.
Poi d'un tratto la luce sparì e rimasero solo due figure, una distesa a terra e l'altra in ginocchio.
Iride la mollò finalmente e lei scattò in avanti arrivando in ginocchio sul corpo di Anubi.
-Devi portarlo nel tuo mondo... qui... c'è troppa energia per un corpo umano e debole come il suo- disse Osiride, -ma è vivo..?- sussurrò Sadie stringendo la mano ad Anubi che però non rispondeva alla stretta.
-Ancora per poco... Iride... portali via- disse Osiride respirando a fatica, Sadie lo guardò con le lacrime agli occhi e lo strinse a sè -grazie papà... ti voglio bene-.
-Anche io piccina.. ora vai- disse stringendola per poi spingerla lievemente verso Iride che appena la toccò la teletrasportò sulla sua terra natia.

Appena riaprì gli occhi si ritrovò distesa su qualcosa di morbido e tiepido.
Ci mise qualche istante a capire che cosa fosse.
O meglio chi fosse.
-Anubi!- urlò stringendolo a se, -hey apri gli occhi ti prego... hey...- sussurrò poggiandogli una mano sul collo, il battito c'era, c'era...
Era vivo!
-Apri quei cavolo di occhi ti prego...- sbottò sulle sue labbra e sentì una mano sfiorargli i capelli, sgranò gli occhi e lo vide li. Che la guardava.
Era vivo...
erano assieme.
Ed era l'unica cosa che contava.
 

*mesi dopo*

 

-Come stai?- sorrise al telefono mentre parlava, -bene Sadie... tuo fratello non è per niente male, come dicevi tu e poi con lui mi sento quasi nella mia dimora, insomma parla sempre di miti e leggende che mi riguardano o che riguardano la mia famiglia- mormorò con una lieve risata l'ormai ex-dio.
Stava andando a prendere il taxi con Carter che l'avrebbe portato a casa di Sadie finalmente.
Era il compleanno della ragazza e le aveva promesso che lo avrebbero sempre passato assieme.
-Te l'avevo detto che era palloso!- sbottò lei, -palloso?- mormorò incerto lui.
-Anubi Palloso significa molto noioso, non te le ricordi le nostre lezioni di gergo giovanile?- sospirò lei ma sempre con un sorriso sulle labbra.
-Si si.. non proprio... va bene, ora prendo il... il macchinario giallo... il taxi ci vediamo fra poco...- mormorò il moro e chiuse la chiamata.

Non stava nella pelle.
Non lo vedeva da troppo tempo.
Le formicolavano le mani, le dita, la schiena, tutto.
Appena lo vide spuntare dal giardino cominciò a correre e gli saltò praticamente in braccio.
Lo baciò intensamente a discapito dell'espressione contrariata della nonna o di quella disgustata del fratello dietro.
Non esisteva altro al di fuori di loro.
Quando si staccò dalle sue labbra ci mormorò sempre -hai rimpianto questa.. vita? Questa scelta?-.
Era sempre stata dubbiosa su quel cambiamento radicale... rinunciare ad una vita da dio immortale... era molto.
Lui rise e le baciò una guancia rossa, poi si avvicinò al suo orecchio e vi sussurrò
-Per te lo farei sempre-.

 



grazie di tutto.
spero che questo ultimo capitolo vi sia piaciuto nonostante non sia uno dei miei migliori
un bacione

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