Nulla come prima

di ilaria8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

 

Doveva essere una missione come tante, ma non la scorderò mai.

 

Io e il resto della squadra fummo mandati su P5x-269 per conoscere e instaurare una possibile alleanza con una nuova popolazione nota come Alisei.

Io e Daniel avevamo l’incarico di apprendere il più possibile sugli Alisei per poi riferire al Generale Hammond e ai suoi superiori per valutare bene le tecnologie che potevamo offrire e che potevamo ricevere in cambio, mentre il Colonnello e Teal’c giravano per la città per scovare eventuali problemi che metterebbero a rischio la missione della squadra.

Dopo quasi 24 ore io e Daniel eravamo a pezzi, non saremo mai riusciti ad apprendere in così poco tempo una simile quantità di informazioni sulla storia, le tecnologie e altro riguardante gli Alisei.

Facemmo una breve pausa e nel frattempo ci raggiunsero anche il Colonnello e Teal’c.

Ci riferirono che la città era tranquilla, non notarono niente di strano durante l’esplorazione, mentre io e Daniel esponemmo invece quello che avevamo scoperto sulla popolazione; eravamo anche costretti ad ammettere che il tempo a nostra disposizione non era molto, così convincemmo il Colonnello a contattare il Generale.

O’Neill provò a spiegare la situazione a Hammond, ma a causa delle pressioni ricevute ordinò il nostro rientro immediato alla base per riferire le scoperte fatte nelle ultime 24 ore.

Io e Daniel eravamo delusi ma sollevati allo stesso tempo; delusi perché eravamo certi di poter scoprire molto altro ancora su quella popolazione, ma anche relativamente sollevati perché dopo aver terminato il briefing che ci attendeva al nostro ritorno alla base, avremmo avuto del tempo per riposare.

 

Passò  una settimana, quando improvvisamente lo Stargate si attivò.

A chiamarci era stato Kora, il rappresentante degli Alisei, che chiedeva aiuto perché una razza aliena sconosciuta li aveva attaccati distruggendo molte città del pianeta.

L’sg1 fu mandata in avanscoperta, ma io sentivo che da lì a poco sarebbe successo qualcosa.

Appena usciti dallo Stargate trovammo Kora ad attenderci, ma assieme a lui vi era anche un esercito di Jaffa al servizio di Ba’al.

Jaffa: la famosa squadra SG1!

Jack: già! Che bella sorpresa trovarvi qui ragazzi!!

Jaffa: posate le vostre armi a terra

Jack: non ne possiamo parl….

Jaffa: ho detto le armi a terra, muoviti!

Jack: va bene, non c’è bisogno che ti scaldi tanto!

Il Colonnello mentre parlava provava ad escogitare un piano per liberarci, mentre il Jaffa mi lanciò un occhiata prima di avvicinarsi e mi passò una mano fra i capelli.

Io rabbrividii al pensiero di essere anche solo sfiorata da un essere simile.

O’Neill decise allora di intervenire.

Jack: hei, stai alla larga da lei lurido verme

Jaffa: e perché dovrei, è così bella!

Jack: levale le mani di dosso, altrimenti….

Non fece in tempo a finire la frase che un Jaffa colpì Jack al volto con una lancia Goa’uld.

O’Neill cade a terra, mentre la ferita al volto iniziava a sanguinare.

Io mi avvicinai per sincerarmi delle sue condizioni, ma lui nel tentativo di rialzarsi per reagire perse i sensi.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

I Jaffa ci portarono a bordo della nave madre che stanziava nell’orbita del pianeta degli Alisei.

Purtroppo Daniel e Teal’c li persi di vista subito dopo essere arrivati sulla nave.

Probabilmente li portarono dall’altro capo della nave per evitare che escogitassimo un piano insieme per evadere.

Io fui letteralmente scaraventata in una cella dove poco dopo portarono anche O’Neill che era ancora privo di sensi.

Mi avvicinai a lui per vedere come stava.

Sam: Signore, mi sente?

Non rispose, quindi riprovai.

Sam: Signore?

Non aveva un bell’aspetto, ma riuscii a medicargli la ferita per quanto fosse possibile con quello che avevo a disposizione.

Nell’attesa cercai di disattivare il campo d’energia che ci impediva l’uscita, ma purtroppo non trovai il generatore.

Dopo quasi tre ore si riprese.

Jack: Maggiore?

Sam: finalmente si è svegliato Colonnello

Jack: già, però Carter non volevo certo svegliarmi a bordo di una nave madre Goa’uld e per giunta chiusi in cella

Sam: la nave su cui siamo ha distrutto il pianeta degli Alisei dopo che ci hanno catturato. Ho cercato una via di fuga, ma è impossibile uscire da qui

Jack: da quando per te c’è qualcosa di impossibile……ahi!

Sam: le fa male la ferita Signore?

Jack: no, è solo un graffio

Sam: un graffio che le ha fatto perdere i sensi per più di tre ore!

Jack: passerà, non ti preoccupare!

Sam: non doveva farlo Signore

Jack: cosa?

Sam: lo sa bene a cosa mi riferisco

Jack: in questo momento mi sfugge

Sam: venirmi in aiuto su P5x-269

Jack: certo che dovevo aiutarti!

Sam: non era necessario che si prendesse un colpo al volto per non farmi sfiorare da quel Jaffa

O’Neill rimase silenzioso per qualche secondo, poi si voltò verso di me.

Jack: Carter……ti faceva piacere essere sfiorata da quel Jaffa?

Io rimasi stupita della domanda. Come poteva pensare una cosa simile?

Sam: ma certo che no, come le viene in mente?

Jack: allora vedi che ho fatto bene a intervenire!

Mi lanciò un sorriso.

Sam: grazie Signore!

Jack: non devi ringraziarmi Carter, ora dobbiamo solo uscire di qui perché non voglio morire a milioni di anni luce dal mio laghetto in Minnesota senza i miei adorati pesci!

Sam: sì Signore!

Non so come, ma riusciva sempre a ridarmi il buon umore anche nelle situazioni più disperate.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

Mentre cercavamo una via d’uscita, sentimmo delle guardie Jaffa avvicinarsi.

Smettemmo di cercare e indietreggiammo.

All’improvviso sei Jaffa sbucarono da dietro l’angolo e abbassarono il campo di forza che ci teneva prigionieri.

Jaffa: muovetevi, il mio Signore Ba’al vuole vedervi

Jack: oh bene, devo gusto adesso presentare delle lamentele per l’accoglienza che ci avete riservato!

Jaffa: silenzio, muovetevi!!

Io e O’Neill uscimmo dalla cella per dirigerci verso la sala comando della nave. Appena si aprirono le porte vidi subito Ba’al seduto al centro della sala.

Ba’al: benvenuti! Voi dovete essere il famoso Colonnello O’Neill e il Maggiore Carter, la figlia del Tok’ra!

Jack: esatto, siamo proprio noi! Non credevo di essere tanto conosciuto!

Ba’al: infatti non lo è, mi sono arrivate solo delle voci su di voi e sul vostro ridicolo pianeta ricco di futuri ospiti al mio servizio!

Jack: non credo proprio. Dove sono i nostri amici?

Ba’al: oh, il Dr. Jackson è stato torturato ma purtroppo non ha rivelato granché, mentre Teal’c è ancora sotto tortura

Jack: lurido parassita, se non avessi tutti questi cani al tuo servizio ti verrei personalmente a strappare quel sorrisetto dalla faccia!

Ba’al: oh, sono davvero impressionato. E lei Maggiore, non dice nulla?

Sam: sono dello stesso parere del Colonnello!

Ba’al: ne ero sicuro, ed è per questo che verrà torturata per prima; Jaffa prendetela!

Jack: non provateci neanche!

O’Neill fu preso da tre Jaffa che lo tenevano fermo, mentre altri tre mi afferravano. Tentai invano di liberarmi dalla loro presa, ma era impossibile.

O’Neill continuava a dimenarsi nel tentativo di venirmi ad aiutare, ma anche per lui era difficile uscire dalla morsa dei tre Jaffa.

Mi fecero inginocchiare davanti a Ba’al, che mi puntò il congegno Goa’uld che portava alla mano.

Provai un dolore atroce, poi il buio.

 

Mi risvegliai nuovamente nella cella; appena aprii gli occhi incrociai lo sguardo di O’Neill che era visibilmente preoccupato.

Jack: come ti senti Carter?

Sam: sono stata meglio!

Jack: non ti alzare, hai perso i sensi per parecchio tempo, devi riprenderti

Sam: non si preoccupi, e poi dobbiamo trovare un’uscita

Mi sollevai da terra, ma appena mi misi in piedi tutto iniziò a girare e sarei caduta a terra se O’Neill non mi avesse sostenuta cingendomi il suo braccio intorno alla vita.

Jack: ti avevo detto di riposare!

Sam: ha ragione Signore, grazie!

Mi fece sedere in un angolo mentre io lo osservavo.

Dovevamo uscire da quella cella a tutti i costi; all’improvviso il campo d’energia che ci teneva prigionieri si disattivò e potemmo uscire a cercare Daniel e Teal’c.

Eravamo disarmati, dovettimo evitare numerose guardie Jaffa e cambiare più volte direzione, ma alla fine trovammo Teal’c e Daniel.

Erano molto provati dalle torture, ma almeno erano coscienti.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


O’Neill si avvicinò alla cella

Capitolo 4

 

O’Neill si avvicinò alla cella.

Jack: ragazzi, mi sentite?

Daniel: Jack, sei tu?

Jack: sì Daniel, ma abbassa la voce o ci farai scoprire

Teal’c: felice di rivedervi!

Sam: anche io Teal’c, ora vi tireremo fuori di qui!

Jack: già, ma come? Noi siamo usciti dalla cella non si sa bene come!

Sam: deve esserci un generatore d’energia da qualche parte. Eccolo!

 

Dopo aver disattivato il campo energetico, Teal’c e Jack presero Daniel che era privo di forze e ci allontanammo in cerca dello Stargate.

Io ero davanti a loro quando un gruppo di guardie Jaffa ci sbarrò la strada.

Mi gettai da un lato per ripararmi dai colpi; mi voltai verso gli altri, che si erano buttati a loro volta da una parte per non essere colpiti.

Jack: andate allo Stargate, io li terrò occupati per un po’. Teal’c aiuta Daniel!

Teal’c: va bene O’Neill!

Io andai ad aiutare Daniel e insieme a Teal’c raggiungemmo la stanza in cui era nascosto lo Stargate.

Digitai le coordinate della Terra ed inviai il segnale per far aprire l’iride.

Teal’c: Maggiore! Andiamo!

Sam: porta Daniel in salvo, io aspetto il Colonnello!

Teal’c si voltò e oltrepassò lo Stargate insieme a Daniel.

Quei momenti di attesa erano interminabili, allora decisi di andare ad aiutarlo.

Mi precipitai nel corridoio e trovai O’Neill a terra ferito gravemente.

Le guardie Jaffa erano tutte morte, ma a breve ne sarebbero arrivate altre.

Mi avvicinai di corsa a lui; era debole e riusciva a stento a parlare.

Jack: Sam, cosa fai ancora qui?

Sam: sono venuta a prenderla

Jack: vai via, potrebbero arrivarne degli altri

Jack: lei viene via con me Signore!

Jack: quando la smetterai di chiamarmi Signore? Ora vai, io stavolta non vengo, rimango qui a coprirvi le spalle nel caso ce ne fosse bisogno

Sam: no, lei torna sulla Terra con me; tornerà di nuovo in Minnesota dal suo adorato laghetto con i suoi fantastici pesci

Provai a tirarlo su per portarlo allo Stargate, ma appena lo mossi iniziò a perdere molto sangue.

Jack: Sam, ti prego

Mi fissò negli occhi. Io non riuscivo più a trattenere le lacrime, che iniziarono a rigarmi il volto.

Sollevò leggermente un braccio e mi asciugò una lacrima.

Jack: Sam vai, è un ordine!

Sam: non ti lascio qui

Jack: e invece sì, vai! Addio Sam!

Mi sorrise leggermente e chiuse gli occhi; le sue labbra erano ancora curve.

Io lo fissai qualche secondo, mentre la morsa allo stomaco aumentava; poi sentii dei passi avvicinarsi.

Mi allontanai da lui e raggiunsi lo Stargate che era ancora aperto in attesa del nostro ritorno. Arrivai all’SGC straziata dal dolore e diedi l’ordine di chiudere l’iride. Quel rumore metallico alle mie spalle mi procurò un brivido che mi percorse tutta la schiena. Quella missione mi aveva portato via una parte di me………..una parte del mio cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

A distanza di qualche anno ricordare questa storia mi procura ancora una morsa allo stomaco accompagnata il più delle volte dalle lacrime. Non mi perdonai mai il fatto di averlo lasciato indietro, a coprirci le spalle da solo; avrei potuto aiutarlo contro quelle guardie Jaffa, ma preferii eseguire gli ordini da lui stesso impartiti.

 

Dopo aver rivoluzionato l’SG1 dopo la morte di Jack, io ero al comando della squadra, poi vi erano Teal’c e Daniel, insieme al Maggiore Smith, un ex componente dell’SG2.

Una mattina ci attendeva la missione su P3X-742 e come al solito eravamo pronti a tutto, tutto tranne quello che vedemmo sul pianeta.

 

Arrivati su P3X-742 trovammo diversi gruppi di Jaffa nei villaggi e nelle zone circostanti.

Decisi di far nascondere la squadra per osservare il nemico senza correre inutili rischi o cadere in delle trappole. Ci nascondemmo dietro una collinetta che sovrastava il villaggio; afferrai il binocolo per osservare il posizionamento dei Jaffa, nel caso il Generale avesse dato l’ok ad una missione di salvataggio.

Mentre scrutavo il villaggio non riuscii a credere a quello che vidi.

Al centro del villaggio insieme ad alcune guardie Jaffa c’era Jack.

Il binocolo mi scivolò dalle mani e Daniel mi osservò preoccupato.

Daniel: cosa è successo Sam, sembra che hai visto un fantasma

Teal’c: tutto a posto Colonnello Carter?

Sam: no, non è tutto a posto Teal’c. Guarda tu stesso

Gli indicai il punto preciso. La sua reazione fu controllata, ma il suo volto non nascose l’espressione di sconcerto.

Daniel ancora più incuriosito strappò letteralmente il binocolo dalle mani di Teal’c e guardò nello stesso punto.

Daniel: oh mio Dio, quello è Jack

Sam: non può essere lui. Lui è morto davanti a me mesi fa

Teal’c: forse Ba’al lo ha riportato in vita con il sarcofago

Sam: e allora cosa ci fa là, e perché non ci ha contattato?

Daniel: vorrei sbagliarmi, ma credo che sia diventato un ospite al servizio di Ba’al

Sam: no, non può essere

Teal’c: è l’unica cosa possibile

Sam: dobbiamo capirne di più

Daniel: non credo che sia così facile Sam, hai visto quante guardie?

Sam: e tu hai visto che c’è Jack là in mezzo? Maggiore Smith, vai allo Stargate e avverti il Generale. Faccia tenere lo Stargate aperto nel caso ci sia bisogno di scappare. Ha capito Maggiore?

Smith: sì Colonnello!

Il Maggiore Smith si diresse velocemente allo Stargate per eseguire gli ordini, mentre Daniel pareva preoccupato.

Daniel: Sam, sei convinta di quello che stai facendo? Non mi sembri lucida

Sam: non sei costretto a venire, puoi tornare allo Stargate. Teal’c, tu vieni con me?

Teal’c: sì

Sam: bene! Daniel, fai quello che credi giusto, ma io devo sapere, devo parlargli

Daniel: ma è pericoloso!

Sam: Jack ci ha salvato la vita innumerevoli volte, e questo è il minimo che possiamo fare

Daniel: hai ragione Sam, vengo con voi!

Ci dirigemmo alla tenda in cui era entrato Jack, e di nascosto Teal’c gli arrivò alle spalle immobilizzandolo e tappandogli la bocca.

Io mi avvicinai e appena fui a una certa distanza sentii subito la presenza di un simbionte al suo interno.

Jack tentò di divincolarsi con tutte le forze, ma Teal’c era più forte.

Dopo essermi ripresa dissi a Teal’c di lasciarlo parlare.

Jack: L’SG1! Come mai da queste parti?

Sam: Colonnello?

Jack: no, non sono più Colonnello, ora sono il primo di Ba’al

Sam: Cooosa? Lei è il Colonnello Jack O’Neill

Daniel: Sam, è inutile, è controllato dal simbionte

Sam: no, lo faremo tornare come prima!

Jack: non credo proprio, non mi riporterete sul vostro squallido pianeta

Sam: fammi parlare con il vero Jack stupido parassita

Jack: del mio ospite è rimasto ben poco

Sam: non è vero, Jack mi senti? Ti prego parlami!

Daniel: Sam, dobbiamo andare o ci scopriranno

Sam: dobbiamo liberarlo Daniel!

Non riuscivo più a trattenere le lacrime, che ormai mi rigavano il viso, mentre sulla faccia di Jack c’era impresso un sorrisetto.

Daniel: Sam ti prego, ragiona!

Sam: non possiamo lasciarlo qui, tu non capisci……

Daniel: capisco benissimo Sam, e capisco anche che se Jack fosse in se ci direbbe di tornare sulla Terra

Sam: lo dobbiamo portare con noi

Teal’c: non credo sia una buona idea; le guardie noterebbero subito la sua assenza e noi non riusciremmo a tornare allo Stargate

Sam: cosa proponi allora?

Teal’c: io dico di legarlo e lasciarlo qui

Sam: no, non possiamo

Daniel: Sam, ti prego!

Teal’c: non c’è altra soluzione

Sam: d’accordo Teal’c, legalo

Daniel: Sam, lo so che per te è difficile……

Sam: tu non puoi sapere, lui è così per colpa mia, avrei dovuto aiutarlo su quella maledettissima nave madre Goa’uld

Daniel: ma tu non potevi fare niente

Teal’c: fatto, possiamo andare

Teal’c e Daniel uscirono dalla tenda, mentre io mi voltai verso Jack. Era lì, con quello sguardo. Non era il vero Jack e lo si poteva notare dagli occhi.

Sam: torneremo a prenderti Jack

Mi voltai per dirigermi allo Stargate insieme agli altri.

Da quel giorno le nostre missioni si susseguono, ma ogni volta che attraverso lo Stargate la mia speranza è ritrovare Jack e farlo tornare quello di una volta, il mio Jack!

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa fan-fic e coloro che hanno letto anche le mie storie pubblicate precedentemente.

Un grazie particolare a 23jo che ha la pazienza di recensire sempre le mie storie e che mi aiuta a migliorare.

Purtroppo questa storia ha un finale triste, e so che non era ciò che vi aspettavate, ma senza un finale a sorpresa, non sarebbe stata la stessa cosa.

Prometto di pubblicare altre storie con una conclusione più vicina a “e vissero felici e contenti”!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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