Before Walpurgis

di MercuryRain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** War is war ***
Capitolo 2: *** Unforgettable night ***
Capitolo 3: *** The wheel began to turn ***
Capitolo 4: *** I chose my way ***
Capitolo 5: *** One,two,three...Flash! ***



Capitolo 1
*** War is war ***


“Mayu Murakami, rispondi alla domanda numero 2 “

Nessuna risposta.

“ Murakami!”

Qualcuno sussultò dal suo banco. Annuì imbarazzata e rispose. Dopo che la professoressa decise di continuare con la lezione si ripromise di stare più attenta.
“ Sei sulle nuvole oggi eh?” Le bisbigliò ridacchiando la sua compagna di banco. “ Solo un po', Yuya”. Squillò la campanella.

 

“Oggi ho fatto proprio tardi” pensò Mayu. Percorreva il viale alberato vicino il parco, la via più breve per tornare a casa, la normale routine. Ma era già da un po' che la sua normale routine era cambiata. Invece di proseguire dritta, oltre i ciliegi, Mayu svicolò in un angolo, sorridendo allegramente dopo essersi guardata intorno. Si trovò in un vecchio spiazzo dimenticato, con un'altalena arrugginita e qualche vecchia panchina accanto agli scivoli sporchi. Era un posto segreto. Si sedette sull'altalena e cominciò a dondolare. “ Kyubey kyubey... quando arrivi?”

“Mi hai chiamato Mayu?” disse una voce alle sue spalle. Mayu si girò:” Ciao Kyubey! Hai finito le tue commissioni?”

“Si” rispose semplicemente Incubator. Passò qualche secondo in silenzio.

“ Hai convinto quella ragazza … quella Madoka a diventare una maga?”

“ No, ancora non si è decisa a esprimere il desiderio. É un tale spreco, avverto una sensazione davvero straordinario riguardo lei.”

“ Capisco... riguardo me invece? Credi che anche io sarei brava?”

“ Certo, anche tu” rispose quella faccia inespressivo.

“ Riguardo al mio desiderio.. non ho ancora deciso cosa esprimere, non ci riesco proprio da sola. Credi che potrei vedere una maga in azione prima di decidere?”

“Come vuoi Mayu, ti farò vedere...”

 

“Mamma, sto uscendo!”
Mayu imbracciò lo zaino e scese velocemente le scale. Il luogo dell'appuntamento era la vecchia fabbrica abbandonata, Kyubey aveva detto che lì c'era un'alta probabilità di incontrare una strega quella sera a causa dell'incredibile aura di disperazione. Corse ancora più veloce, schivando le persone di passaggio come un fulmine. Nonostante fosse molto curiosa, ad ogni passo cominciava ad avere molta paura. Kyubey gli aveva detto che le streghe sono pericolose, ma con una maga a combatterle era molto più sicuro. Nonostante ciò qualcosa le diceva di desistere. Ma lei non poteva ascoltare quel qualcosa, doveva cambiare la sua vita con quel desiderio. Una vita all'apparenza perfetta, ottimi voti, genitori ricchi e amici simpatici. Ma lei non era felice. Quell'apparenza serena non avrebbe mai potuto colmarle il vuoto che sentiva dentro, non sapeva nemmeno di cosa sentiva la mancanza, ma a volte sentiva di essere fatta di vuoto incolmabile. E poi aveva conosciuto Kyubey,che le aveva proposto di fare il contratto. Ora credeva di aver capito cosa le riservava il destino, essere una maga! Se ci pensava non riusciva a dormire la notte. Ansimando arrivò alla vecchia fabbrica in disuso, dai muri sudici e dai cigolii sinistri. Proprio come aveva detto Kyubey,lì c'era un'aria davvero opprimente, che faceva sentire profondamente a disagio.

Si guardò intorno, ma non vide nessuno.
Deglutì, e si mosse lentamente verso la porta, quando sentì una voce.
“ Hey tu!”
Si voltò. Una ragazza dai capelli mori e dal dolce sorriso le si avvicinò.
“ Io sono Nori, piacere di conoscerti!” Le disse porgendole la mano. Mayu, un po' sbalordita gliela strinse. L'aura opprimente sembrò diventare molto più leggera. “ Kyubey mi ha detto che volevi vedere una maga in azione, quindi eccoci! Adesso stammi vicino, ci sono io a proteggerti ma è comunque pericoloso” la avvertì. Mayu annuì e Nori sorridendo la precedette verso la fabbrica, tenendola per mano. Adesso si sentiva molto più al sicuro. I corridoi dell'edificio erano stretti e soffocanti,e molte porte delle stanze erano semiaperte, rivelando alla pallida luce della luna un sacco di pezzi meccanici buttati e macchinari rotti. “ Così ancora non sai deciderti sul tuo desiderio” iniziò Nori.

“ Beh... ancora non so bene cosa scegliere, si. Me ne vengono in mente così tanti! Ma quando ci ripenso mi sembrano tutti molto banali”

“ Forse perché ancora non hai vissuto l'esperienza giusta” ipotizzò Nori. “ Penso che in alcuni casi il desiderio nasce spontaneamente da alcune esperienze vissute.”

“ Tu dici? E tu, Nori,che cosa hai chiesto a Kyubey?” domandò di getto Mayu.

L'altra fece per rispondere, ma si fermò all'improvviso, con gli occhi sbarrati, facendo cenno a Mayu di tacere. Dal piano di sopra venivano strani mugolii e lamenti. Mayu iniziò a tremare, allora Nori la guardò e sorrise di nuovo, rassicurandola. Senza fare rumore salirono le scale e trovarono una porta. Mayu provò ad aprirla. “È chiusa a chiave...”

Si voltò verso Nori.

“Fatti da parte” le disse questa. Fu avvolta in un lampo di luce abbagliante. La trasformazione. Quando la luce svanì, Nori poggiò a terra la sua giacca e la rialzò, come un prestigiatore con i suoi trucchi. Mayu la fissò, piena di ammirazione. Apparve un grosso cannone che subito sparò un colpo, con un grandissimo frastuono. Ci fu fumo ovunque e Mayu tossendo cadde. Quando riaprì gli occhi, il fumo era svanito, e anche il cannone. “Andiamo” disse determinata Nori. Mayu assentì con forza. Entrarono in una stanza irreale, inimmaginabile. Dall'interno appariva come il guscio di una sfera. Sparpagliate in alto, c'erano delle porte dalle forme bizzarre. In basso invece, le due poggiavano su un telo in continuo movimento, che si increspava come se ci fosse stato il vento. Era questo l'antro della strega. Tutto era di uno strano colore, che cambiava in continuazione, ma Mayu non avrebbe saputo dire che colore era, forse perché non esisteva. Incredula salì su una piccola piattaforma a forma di nuvola e si sporse per raggiungere la maniglia di una porta dalla forma appuntita. “ Nemmeno questa si apre, Nori...”.

“ La risposta non è sempre tra quelle più ovvie, Mayu” Trasalì quando vide Kyubey appollaiato sulla sua spalla. Lui continuò a fissarla, senza battere ciglio. “ Sparisci Incubator” replicò fredda Nori, con stupore di Mayu. Sembrava inspiegabilmente spaventata.” Non essere così Nori, sono qui per aiutarvi” replicò Kyubey, grattandosi un orecchio.

“ Nori, se tutte queste porte non sono giuste, quale lo è?”

Lei sembrò rifletterci un attimo. Fissava il telo con aria assorta. “ Ho capito. Vieni qui, Mayu” Lei si affrettò a scendere dalla nuvola e a correrle vicino. Nori si chinò e afferrò il velo. Lo strattonò con forza. Il telo nascondeva una porta, curva come la sfera. Nori girò la maniglia e tutta la stanza sembrò aprirsi, come se fosse la porta stessa. Svanì in un turbine di luce, e poi ci fu il buio.

 

 

“A warning to the people
The good and the evil
This is war”

[This is war – 30 seconds to Mars]

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Capitolo 2
*** Unforgettable night ***


“ AAAH!” Mayu cadde su qualcosa di liscio e ruvido, con una grande botta sulla schiena. “ Ahi ahi...” Dall'aspetto sembrava un gigantesco libro scolastico. “Nori, dove sei? Che posto è questo?” gridò. Ci fu un fragore sordo e per la paura si rannicchiò all'istante. “ Non urlare così, disturbi Nori” intervenne Kyubey, con un elegante balzo da una matita fluttuante. “ Siamo nell'antro della strega, non vedi?” -La strega?- pensò lei. -Dove?- Si guardò attorno. Libri di ogni genere, chiusi o spalancati, galleggiavano in aria, mentre ruotavano velocemente attorno alla strega, come tanti satelliti. Per terra invece erano sparse matite consumate e gomme. “ Sono qui, Mayu! Non ti preoccupare!” Urlò Nori. Era su uno dei libri volanti. Davanti a lei... la strega. Mayu non aveva mai visto niente di simile. Un ammasso senza forma, senza equilibrio né armonia. Se avesse dovuto paragonarlo a qualcosa avrebbe pensato a dei giganti. Sul suo corpo, su uno dei bracci mal formi, c'era il timbro di una B. Nori le correva veloce intorno, e intorno a lei comparivano migliaia di cannoni e armi da fuoco che sparavano con rumori assordanti. La strega provava a colpirla, ma Nori era troppo agile. Saltava da un libro all'altro come se conoscesse i passi a memoria. La strega agitava le braccia senza risultati. Mayu guardava la scena ammirata. Nori la colpiva ripetutamente, senza mai sbagliare, con un'eleganza straordinaria. Nori lanciò qualcosa sulla strega, che immediatamente fu avvolta da una grande esplosione. Poi, con un balzo, atterrò di fronte a Mayu” “ Ti va di darle il colpo finale, insieme?”le propose. Mayu ne rimase molto colpita. Dopo un momento rispose “Si. Nori sorrise e le afferrò la mano. “Pronta?” E saltò di nuovo. Mayu chiuse fortissimo gli occhi, aveva il cuore in gola. Atterrarono su una matita galleggiante. La strega emise un urlo e cercò di afferrarle. Nori scattò di lato, dalla sua mano aperta uscì una spada luccicante, con cui le tranciò di netto la mano. La strega ululò ancora e cominciò a dimenarsi in modo furioso, mentre tutti i libri e gli altri oggetti iniziavano a fondersi e a diventare una poltiglia nera... “Nori, sbrighiamoci!” “ Inizia ad agitarsi la piccola eh?” ridacchiò l'altra, saltando da una matita ad un'altra per raggiungerla. Intanto, quasi tutto ciò che avevano intorno era diventato melma. Nori prese il piccolo cannone da sopra la sua spalla e lo depose per terra. Questo subito diventò enorme. “Credevo fosse solo per decorazione...!” disse Mayu. “Ho molti assi nella manica io”sorrise la maga. Afferrò la miccia del cannone. Mayu fece lo stesso. Sentiva un'emozione fortissima, ma che non le impediva di essere lucida. “ Al mio tre!... Uno...” La strega cercava invano di liberarsi dalla sua stessa melma che l'aveva avvolta. “Due...TRE!” Tirarono forte la miccia. Il contraccolpo fu così forte che Mayu cadde a terra. La palla del cannone era molto più grande della bocca stessa e continuava a cambiare forma in uno sfavillante gioco di scintille. Trapassò violentemente il petto della strega. Questa emise un ultimo, fortissimo urlo, poi si accasciò a terra. La ragazza la guardò quell'ammasso informe, ma non sapeva se provare pietà, disgusto, o soltanto puro trionfo. Sentì qualcosa lambirle la caviglia. Con orrore si rese conto che era la poltiglia. “ Nori!” Sussurrò spaventata. Con un colpo di fucile ruppero la barriera e uscirono, mentre la tana della strega si riempiva di melma puzzolente. “Aaaaah” Mayu crollò sul pavimento della fabbrica, stanchissima. “ É stato troppo... troppo!” E scoppiarono a ridere. “Guarda cosa ho qui” disse Nori. Incuriosita si mise a sedere. “ È un Grief Seed” continuò la maga. La avvicinò alla spalla, dove era la Soul Gem, e la purificò. “A proposito Nori... sei stata fantastica!” “Grazie”sorrise lei. Dopo qualche momento di silenzio, Nori riprese. “ Allora, ti sei chiarita un po'?” “Mmm beh... sul desiderio ancora no, ma spero di trovarlo presto, perché voglio diventare al più presto una maga forte come te!” Nori si rabbuiò. “Io...forte..” Prima che Mayu potesse chiederle il perché, comparve Kyubey. “ Brave ragazze, avete fatto un ottimo lavoro” “Incubator... quella strega... era France?” “Vedo che l'hai riconosciuta Nori. Si, era France. Ha deciso di non purificare più la sua Soul Gem qualche tempo fa ed è diventata una strega.” Il viso di Nori si fece molto triste e andò dentro la fabbrica. “ Scusami Mayu, ho bisogno di un momento” Le parve persino di vederla piangere. “ Allora, Mayu, ti va adesso di fare il contratto?” “ Vorrei aspettare ancora Kyubey... ma quella strega, quella France, chi è?” “Era una collega di Nori, hanno espresso insieme i loro desideri” “Capisco...” “Beh, io devo andare Mayu. Sai che puoi chiamarmi in ogni momento per esprimere il desiderio” E sparì. Anche se era rimasto inespressivo come al solito, le parve che ci fosse una languida scintilla nei suoi occhi. Dopo poco tornò Nori. “Scusami, Mayu” disse stropicciandosi gli occhi. Si avviarono verso casa. “France era una mia carissima amica. Siamo diventate maghe insieme. Eravamo inseparabili. Ma dopo aver espresso il desiderio lei cambiò... e ci allontanammo. Ma non potevo immaginare che...che...” singhiozzò. Mayu le offrì un fazzoletto. “Capisco come ti senti Nori, ma non è colpa tua!” insistette. “ Forse hai ragione. Ora capisco perché... nonostante fosse diventata una strega, in fondo non voleva ferirci. Voleva farci scappare prima che perdesse totalmente la ragione... è sempre stata così, France. Testarda come un mulo.” Rise debolmente. “Comunque io penso che France sia contenta di averti rivista. E poi non è svanita del tutto. É rimasta impressa nel tuo cuore, e lì continua a vivere, ad ardere con te. Non se ne andrà mai, perché rimarrà sempre con te.” “ Grazie Mayu” sussurrò Nori. Si asciugò le lacrime. “ Posso chiederti una cosa?” “Certo Nori, dimmi.” “ Anche se non l'hai mai conosciuta, mi prometti che non dimenticherai mai il suo nome?” “Lo prometto.” Si sorrisero. “Chi c'è là?” intimò Nori all'improvviso. Non si udiva niente a parte il leggero fischio del vento che accarezzava i ciliegi. “Hai visto qualcuno, Nori?” “ Mi devo essere sbagliata... mi era sembrato...” la sua voce sfumò. “Allora, ti andrebbe domani di passare da me? Se vuoi posso farti vedere i miei disegni!” “ Molto volentieri, grazie!” “Ci vediamo alle cinque davanti a quel bar vicino ai ciliegi allora” ridacchiò allegra. Erano arrivate davanti casa di Mayu. “Buonanotte Mayu” “Buonanotte... Nori!” Non si era resa conto che era molto tardi, doveva fare attenzione a non svegliare la mamma. Di soppiatto sgattaiolò in camera sua e si buttò, sul letto. -Yawn... che sonno...- pensò. Prima di crollare definitivamente ripensò a quella serata. -Ti va di darle il colpo finale, insieme?- Si addormentò col sorriso sulle labbra. Due occhi però la osservavano placidamente nel buio della notte... Secondo capitolo! Non ho ben capito perché, ma mi ha ammassato tutte le frasi rendendo i mie sforzi inutili * sospira debolmente* hope you like it!

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Capitolo 3
*** The wheel began to turn ***


La sveglia suonò alle 7 in punto. Sbadigliando sonoramente, Mayu la spense. “ Ancora cinque minuti... yawn” disse rivolta alla sveglia. Ma quella non si arrese. Dopo esattamente due minuti ricominciò a trillare, ancora più forte. Allora se ne restò a guardare intontita la sveglia fino a quando si rese conto che erano le 7 e mezza. “ É tardi! No...non posso...arrivare... in ritardo!” Sbuffò mentre si infilava la divisa scolastica. Si diede una veloce sciacquata e scese di corsa in cucina. “Buongiorno, Mayu!” esclamò allegra la mamma dalla sua postazione ai fornelli. Oggi indossava il tailleur preferito di Mayu, quello blu scuro. “ Sono di nuovo in ritardo mamma” disse quando gli portò dei fumanti biscotti davanti. “ Me ne sono accorta, tesoro. Ma vai già migliorando! Il tuo record era alle 7 e 59, proprio cinque minuti prima di prendere l'autobus!” ridacchiò. “ Il papà sta ancora dormendo?” “ Si, ieri è rimasto alzato fino a tardi per finire la sua mazza da golf personale. Dice che con quella vincerà il torneo organizzato da quel suo amico americano, Freddie, e ci porterà tutte e due a cena nel migliore dei ristoranti!” “ Speriamo bene, anche se io non ci credo molto! Io scappo, buona fortuna per il colloquio!” “ Ricordati la cartella! Ma... Mayu,come fai a sapere del colloquio?” “ Indossi il tailleur blu scuro mamma. Lo metti sempre quando sei al settimo cielo!” “Ah...” sorrise la mamma, compiaciuta. Mayu scattò in camera sua e afferrò lo zainetto. Stava per scendere di nuovo le scale quando si fermò di fronte al bagno. Dalla porta quasi socchiusa vedeva lo stesso il suo riflesso. I capelli erano a posto, la divisa impeccabile e nemmeno una briciola di biscotto intorno alle labbra. Eppure c'era qualcosa di diverso, di cambiato. Si ricordò che era tardissimo e uscì di casa per prendere l'autobus. Si sedette al suo solito posto, in fondo. Nel finestrino vide di nuovo il suo riflesso e cercò di capire cosa fosse cambiato. Dopo qualche minuto il bus si fermò e Mayu non sentì Yuya arrivare. “ Buongiorno ragazzina!” esordì con impeto. Non ricevette risposta. “ Ehi, Mayu, potresti almeno far finta di vedermi!” Mayu si scosse. “ Scusami Yuya! Non sono ancora totalmente sveglia” “ Ho notato” ribatté un po' nervosamente. “Allora, ieri che hai fatto?” continuò. “Mmm, ieri dopo scuola mi sono fermata al supermercato per comprare un po' di caffè, ultimamente papà ne beve a litri per rimanere sveglio!” “ Tuo padre è un po' pazzo, in senso buono ovviamente” rise Yuya. “ Si... ha deciso di vincere quel torneo a tutti i costi. Essendo senza lavoro è normale che lo entusiasmi fare qualcosa. Sono felice, se lui è felice” “ Già... ieri i miei hanno litigato,di nuovo. Stavolta solo perché l'aspirapolvere fa troppo rumore!” “ Mi dispiace, Yuya... posso aiutarti in qualche modo?” “ Ma che stai dicendo? Battibeccano un po' e poi fanno pace, non preoccuparti. Ecco, siamo arrivate. Che noia, matematica sempre alla prima ora! Mi fai copiare gli esercizi, Mayu? Ti prego!” “ Non li hai fatti di nuovo? Yuya, sei incorreggibile! Eppure prima andavi molto bene a scuola, è successo qualcosa?” “ Ma no ma no! É che ieri è successo perché ho scoperto una band fortissima e volevo scaricarmi tutti i loro album! Allora, me li fai copiare?” “ Va bene, Yuya. Però fammi almeno mettere piede in classe!” Scesero dall'autobus. Mayu si incamminò verso il chiosco vicino scuola per prendere la merenda.” Yuya, non prendi la merenda?” “ Oggi no, l'ho portata da casa! Vado in classe a chiedere ad Aoko una cosa!” “ Mmm... ok, arrivo subito!” -Chissà perché indossa quella maglietta così pesante, siamo quasi in primavera” rifletté Mayu. “Mayu Murakami, il solito?” “Si!” rispose briosamente. Ma Yuya non era andata in classe. Quando era certa che Mayu non la vedesse, aveva svoltato verso il cortile posteriore della scuola. Camminava in fretta massaggiando i polsi. Non poteva far vedere le bende che vi aveva dovuto mettere. Dietro gli alberi, c'era una piccola panchina malandata. Si sedette e pianse amaramente. -Solo un po', rientro prima della campanella - si disse. -Non lo deve scoprire nessuno...- Mayu si incamminò allegramente verso il bar dei ciliegi. Da lontano Nori la vide e agitò la mano. “ Com'è andata a scuola, Mayu?” “Tutto ok. Sono un po' preoccupata per Yuya, ultimamente è un po' strana... sembra preoccupata, ma non vuole dirmi il perché. Secondo te potrebbe essere colpa di una strega?” “Una strega, o anche un aiutante. Stasera faremo un giro in città per controllare la situazione.” “Ok” rispose Mayu, un po' sollevata. La stradina, piacevolmente assolata, era piena di bambini vocianti usciti per giocare. Qua e là qualche ragazza faceva jogging, chi portava a spasso il cane, chi ne approfittava per scattare foto al piccolo fiume sottostante. Dopo un po' girarono verso una via più ombrosa, ma assai pittoresca. Passarono vicino a dei vecchi palazzi d'epoca, fino ad arrivare ad una casa bordeaux, un po' consumata dagli anni. Nonostante ciò aveva un'aura misteriosa, insieme ad un magnifico giardino di rose. “Entra” disse gentilmente Nori. L'interno era assolutamente fantastico. Le stanze, dai delicati colori pastello, erano piene di mobili antichi. Sulle pareti, vicino alle grandi finestre ornate da conchiglie, quadri che ritraevano le cose più svariate. Mayu fu colpita particolarmente da uno che ritraeva una donna in un campo pieno di scrigni di gioielli. Per terra c'erano raffinati tappeti persiani, e delle maestose scale conducevano al piano superiore. “Wow!” esclamò estasiata. Nori le fece da guida con fare orgoglioso. Qui a sinistra c'è la biblioteca, è piena di vecchi volumi che parlano di leggende e storie fantastiche. Non sono riuscita a leggerli tutti, alcuni sono addirittura in aramaico! Ecco, quello lì ci sono la cucina, la sala da pranzo e il salotto. E oltre la biblioteca c'è lo studio.” Tutte le stanze avevano il tipico accenno vittoriano, molto occidentale. “La stanza che preferisco, però, è di sopra.” Entrarono in una stanza totalmente illuminata. La parete davanti la porta era un enorme portafinestra in legno bianco, che dava su un balconcino. Affacciandosi c'era una splendida vista del giardino di rose. In mezzo alla stanza un cavalletto con una tela ancora fresca di colore e per terra varie tavolozze e tubetti di tinte ad olio. “ Qui è dove dipingo! Nel tempo libero mi piace ritrarre le rose, sono diventata esperta ormai” “ Nori, è fantastica, è un piccolo angolo di paradiso! Non sapevo che ci fosse una casa così in questa città!” “ Più che un angolo di paradiso, io la definirei una tana, il mio rifugio sicuro dai pericoli lì fuori.” disse dolcemente Nori. “ Pericoli? Intendi le streghe?” “Shh. Avverto la presenza di qualcuno.” La zittì improvvisamente. “ Esci fuori, ADESSO!” L'aria tremò davanti alle due ragazze. Improvvisamente comparve una bambina, non doveva avere più di cinque anni, che aveva una bambola di porcellana stretta a sé. “Aiutateci!” esclamarono. Help! I need somebody Help! Not just everybody Help! You know I need someone Help! [Help!-The Beatles] Questo capitolo mi è venuto particolarmente lungo. Meno magia ma un nuovo, anzi, due nuovi personaggi! Mayu sta per andare incontro al suo destino, muahahah!

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Capitolo 4
*** I chose my way ***


“... Sei una maga vero?”

“Si” rispose semplicemente la bambina.

“ Mi chiamo Giselle.” aggiunse con un piccolo inchino.

“Io sono Holy.” parlò la bambola, con voce musicale.

-La bambola parla! Di sicuro è stata lei ad animarla con la magia...- pensò sbalordita Mayu.

Allora la bambola girò la piccola testolina dalle labbra a cuore verso di lei. La ragazza sussultò.

“Non è stata Giselle a farlo. È stato Kyubey.”

“Alcune volte Holy riesce a sentire i pensieri delle altre persone, ma solo quelli più rumorosi.” disse sorridente Giselle, abbracciando con vigore la sua bambola.

“ Bene. Cosa vuoi da noi, Giselle?” esordì decisa Nori.

“ Ecco...” iniziò la piccola. Si toccò i capelli con fare nervoso, e guardava spesso Holy, che aveva lo sguardo fisso su Nori.

“...È per la Strega Nera.” disse timidamente la bambina.

“ Chi intendi per Strega Nera?” chiese Nori.

Fu Holy a rispondere agli sguardi interrogativi delle due ragazze.

“ Sta per arrivare in questa città una strega di straordinaria potenza, noi la chiamiamo Strega Nera. Abbiamo percepito il suo arrivo giorni fa.”

Fece una piccola pausa.

“ Giselle e io non potremmo mai sconfiggerla da sole, ci serve il vostro aiuto.”

“Eri tu a spiarci...vero Giselle?” chiese flebilmente Mayu. Cominciava a sentirsi inquieta.

“Eh eh eh si, ero io, ma dovevo accertarmi che voi foste persone di cui fidarsi!” ribatté agitata in tono di scusa.

“Bene.” mormorò Nori, pensierosa.

“Tu avevi percepito questa Strega Nera, Nori?”

“Ad essere sincera no. Ma avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Le streghe negli ultimi tempi erano, come dire, agitate.” spiegò.

“ Loro hanno avvertito il suo arrivo ancora prima di Giselle” intervenne Holy.

La piccola, che stava fremendo da un po', corse da Mayu e le tirò il braccio

“ Per favore, aiutateci, vi prego vi prego!” piagnucolò.

“Ehm io non so che dire... Nori?” le rivolse lo sguardo.

Lei ci pensò un po' su.

“ Dobbiamo rifletterci meglio. Voglio accertarmi che voi diciate la verità. Le faide e gli inganni tra maghe per il possesso del territorio sono molto frequenti” disse infine.

“Capisco, avete ragione” disse Giselle imbronciata.

“Domani ci comunicherete il vostro “si” allora, ci si vede!” aggiunse, ritornando allegra e sorridente.

“Arrivederci” salutò educatamente Holy, prima che le due scomparissero improvvisamente.


 

“Sei sicura che sia una delle due?” chiese Giselle. Aveva un'espressione molto seria.

“Certo che si. Ma non ho ancora capito bene quale. La maga ha un'aura sicuramente potente, mentre l'altra è una normale ragazza, eppure ha qualcosa che non è nella norma...” rispose Holy.

“Capisco. Pensavo andasse tutto più rapidamente, invece...”


 

“Che ne pensi di Giselle, Nori?”

“Senza dubbio è una maga molto potente, nonostante sia solo una ragazzina. Delle due però Holy è quella che mi convince di meno. Se è stato Kyubey ad animarla, allora è strettamente connessa al desiderio di Giselle. Però anche quello che hanno detto è strano, stasera spero di incontrare Kyubey e chiedergli conferma.”

“Adesso però non pensiamo a questo.” sorrise giovialmente.“È tempo di andare a caccia. Ci vediamo dopo, Mayu. Potrei incontrare proprio stasera la strega che forse sta influenzando Yuya, sarebbe una bella coincidenza, non credi?”

“Ti prego Nori, voglio venire con te!Ho un po' paura... ma non riesco a stare qui senza fare niente, soprattutto dopo la storia della Strega Nera...”

Nori le si avvicinò.

“Tu sei quella coraggiosa...” mormorò, poi riprese: “E va bene, ma valgono le stesse regole dell'altra volta, stammi attaccata e non fare gesti avventati” le sorrise.

“Ok!”


 

“Mayu, rilassati!” ridacchiò divertita Nori. Atterrò delicatamente sul tetto di un palazzo.

“È terrificante” tremò la ragazza.

“Dai, dobbiamo andare. La strega è qui vicino.”

Con riluttanza, Mayu le salì di nuovo sulla schiena e l'abbracciò forte per reggersi. “Sono pronta” biascicò con gli occhi chiusi.

Nori spiccò un altro salto,e un altro ancora. Volavano di tetto in tetto, velocissime.

“Ti stai perdendo uno spettacolo magnifico. Dovresti vedere la città adesso!”

Mayu azzardò ad aprire un occhio. Le sembrò di trovarsi in un quadro, sospesa tra un cielo stellato e sereno e una distesa scura, disseminata di mille lumi.

“Si, è magnifica...” mormorò.

“Eccoci, siamo arrivate.”

Atterrarono in un vecchio luna park.

“Dovrebbe essere demolito presto, questo posto” lesse Nori su un cartello.

“Si, ma la gente continua a venirci ogni tanto. A quest'ora però non dovrebbe esserci nessuno.”

Mayu si guardò intorno. Le giostre, ormai rovinate e impolverate, davano un'atmosfera inquietante, avvolte nelle ombre. Le sembrò di vedere qualcuno seduto su una giostra di cavalli.

“C'è qualcuno!” disse Nori.

“YUYA!” Mayu corse da lei.

Si, quella seduta su quello che doveva essere un cavallo bianco er proprio Yuya.

“Yuya, che ci fai qui?Yuya!Yuya!”

Nessuna risposta. Yuya guardava fissa davanti a se, gli occhi vacui, le mani che reggevano il collo del cavallo.

“Yuya, qui c'è una strega, è pericoloso!Yuya,ascoltami ti prego!”

Le scosse un braccio. Yuya girò lentamente la testa verso di lei.

“Mayu...”

La terra tremò violentemente. Da tutte le giostre provenivano sbuffi di fumo, mentre le luci si accendevano e spegnevano. Dietro di sé Mayu udì la risata agghiacciante di un clown.

“Mayu, corri via da lì! É la strega!” gridò allarmata Nori.

Terrorizzata, Mayu corse da Nori. Dietro di lei, le gambe, le braccia e la testa di Yuya cominciarono a tremare convulsamente, mentre emetteva un sibilo sinistro.

“Dietro di me!” intimò Nori a Mayu, che obbedì. Yuya chinò indietro la testa, dalla sua bocca uscì una strana nube nera, dall'aspetto denso e viscoso. La nube prese subito forma: testa e corpo di un leone ringhiante, coda da serpente e, sulla schiena, un'altra testa, stavolta di capra, che aveva occhi di fuoco. Somigliava ad una Chimera, ma era molto più spaventosa di quelle che conosceva Mayu. Di colpo si resero conto di trovarsi nell'antro della strega, che aveva preso la forma del parco giochi.

“No...no...no!” ripeteva Mayu, piena di terrore.

Sentì un forte scoppio. Intorno alla strega c'erano almeno cento cannoni.

“Fuoco!” gridò Nori, azionando quello davanti a lei.

Tutti e cento esplosero in fragorosi botti, colpendo la strega con inaudita potenza. Questa urlò. La testa di capra rivolse i suoi occhi roventi verso Nori, mentre quella di leone sputava un getto di fiamme verso di lei. Nori fece appena in tempo a prendere Mayu e a scansarsi, quando anche la coda di serpente si scagliava verso di loro, spalancando la bocca e mostrando i lunghi denti appuntiti.

“Nori...lì c'è Yuya!”

Appena dietro la strega, c'era Yuya, riversa a terra.

“Dobbiamo andare a prenderla!”

“Non se ne parla!” tuonò Nori.

“Ma di questo passo lei....ATTENTA!”

Un altro getto di fiamme le quasi sfiorò. La testa di leone ruggì possentemente, pronta ad attaccare di nuovo.

“Resta qui” le intimò Nori, posandola a terra.

Spiccò un grande salto mentre sotto i suoi piedi si materializzavano decine di cannoni.

“Fuoco!”

Mayu tossì, le narici invase da tutto quel fumo. Guardò dietro la strega, la cui attenzione era rivolta unicamente su Nori.

Doveva salvare Yuya. Forse era possibile non farsi scoprire, sgattaiolando silenziosamente dietro le giostre... fece qualche passo verso la giostra con le tazzine, ma la testa di serpente, sensibilissima ad ogni odore e suono, si girò repentinamente verso di lei.

Mayu rimase paralizzata, la testa quasi le scoppiava per l'ansia e la paura che stava provando. Riusciva soltanto a pensare:- Sto per morire, per morire, sto per morire!-

La testa di serpente scattò verso di lei, con le fauci aperte.

Mayu cadde a terra, si raggomitolò più serratamente che poteva e aspettò la fine.

Un rumore di spada, e di qualcosa che di grande che veniva tagliato. Mayu alzò lentamente gli occhi. La testa del serpente giaceva mozzata a terra, ricoperta del suo stesso sangue bluastro.

“Ehi, tutto ok?” disse una vocina.

Giselle era sospesa in aria, nella sua mano una falce grande almeno cinque volte il suo esile corpicino, e adornata di rose.

Qualcosa trapassò a grande velocità la testa di leone, procurandogli un grande buco nel collo. Era Holy.

Nori diede il colpo finale alla capra, e l'antro scomparve.

Automaticamente, Mayu corse da Yuya, con le gambe irrigidite e doloranti dalla paura.

“Mayu...” ripeté piano Yuya, prima di svenire.

“La Strega/Chimera si era impossessata di lei. C'è mancato poco che si trasformasse anche questa ragazza, sarebbe stato un bel problema!” disse Giselle, con tono comprensivo.

“Tranquilla, non ricorderà nulla.” la rassicurò Holy.

Dopo una breve pausa, Mayu disse a Giselle:” Io accetto. Farò tutto quello che è in mio potere per sconfiggere la Strega Nera. Non posso tollerare questi esseri malefici. Diventerò una maga per questo!”

La voce tremava per il furore di quelle parole che l'avrebbero segnata a vita.

Finalmente niente più frasi tutte attaccate!Questo capitolo l'ho scritto tutto d'un fiato, perché per una settimana non riuscirò a pubblicare,ma tornerò, piena di ispirazione ( forse XD )Appena tornata vorrei avvicinarmi a finire questa storia, che sta diventando lunghetta. Hope you like it e buon ferragosto a tutti!

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Capitolo 5
*** One,two,three...Flash! ***


La sveglia si mise a trillare. Mayu la zittì subito, non aveva quasi chiuso occhio per tutta la notte. Si preparò, senza fretta, con lo sguardo assorto. Sguardo che non sfuggì a sua madre, che quel giorno aveva deciso di preparare dei meravigliosi plumcake.

“Ti vedo pensierosa, tesoro, c'è qualcosa che non va?” le chiese ad un tratto.

“Oh...no, tranquilla mamma” abbozzò un sorriso.

La mamma continuò a scrutarla in silenzio. I suoi occhi azzurri la studiavano, mentre Mayu sapeva che in questi casi doveva mantenere la tranquillità più assoluta, non doveva tradirsi.

Alla fine la mamma sorrise allegramente e disse: “ Allora ci vediamo dopo la scuola, buona giornata!”

Mayu ringraziò e uscì di casa stringendo forte il cestino della merenda. Non sapeva se era riuscita ad ingannarla. L'autobus arrivò con qualche minuto di ritardo.

  • -Meno male che è arrivato!- pensò, sollevata. Doveva assolutamente parlare con Yuya. Infatti quando l'autobus si fermò e questa salì, Mayu si affrettò a farle posto accanto a lei.

“Buongiorno Yuya!”

“Buongiorno Mayu! Per caso oggi ti sei svegliata presto?”

“Si, come lo sai?”

“Segreto!”

Risero insieme. Per qualche minuto non parlarono. Alla fine Mayu disse:” Yuya...c'è qualcosa che non va?”

La ragazza la guardò tristemente. Cercò di sembrare noncurante.

“Mamma e papà presto divorzieranno.” disse con la voce tremula.

Mayu restò sgomenta. Intanto gli occhi di Yuya cominciavano a farsi lucidi di lacrime.

Istintivamente Mayu l'abbracciò.

Non voleva vederla piangere, provava solo il bisogno che ha la mamma quando vede i figli farsi male. Fargli sentire che lei c'era, anche se non sapeva cosa dire.

“Mayu...” sussurrò lei.

Le ricordò la scena della sera prima. Quel sussurro disperato e implorante. Doveva fare qualcosa, ma cosa? Tutti i grnadi discorsi che la sera prima sembravano tanto sensati e corretti adesso suonavano veramente patetici.

“Non ti devi preoccupare Yuya, ci sono io. Non è molto che posso fare ma... ci tenevo a farti sapere, in un modo o nell'altro, che andrà tutto bene”

Le parole erano uscite tutte d'un fiato, impacciate, ma rassicuranti. Mayu attese, sperando di aver detto qualcosa di utile.

Yuya rise appena.

“Lo so. È proprio quello che mi serve adesso”

Una lacrima le rigò la guancia. Se la asciugò e abbracciò ancora più forte l'amica.


 

“È abbastanza raro che tu voglia avere a che fare con me, Nori”

Due occhi inquietanti la fissavano, impassibili.

“Mi trovi d'accordo,Incubator. Ma stavolta la questione è troppo importante. Dimmi, cosa sai della Strega Nera?”

Le ultime parole uscirono in un impeto di rabbia. Kyubey si grattò l'orecchio, poi disse:”Capisco, non ci sei ancora arrivata. Eppure tra te e France tu eri quella più perspicace”

“Non osare dire quel nome!” gridò furiosa.

Si avvicinò al corpicino bianco e lo sollevò, stringendolo rabbiosamente per il collo.

“DIMMELO”

“E va bene e va bene” disse Kyubey,senza perdere la calma. La sua inespressività era totale, inumana.

“Nemmeno io so molto di questa Strega Nera, ma so che esiste. O meglio, la sua esistenza è veramente difficile da stabilire,potremmo chiamarla anche un'avaria. Un qualcosa di storto in questo mondo.”

“Ma cosa stai dicendo?” Risuonò incerta la voce di Nori.

La mano intorno al collo si allentò, e la bestiolina ne approfittò per sfuggirvi. Atterrò delicatamente sul muretto.

Si trovavano sul tetto di un grattacielo, attorniati da numerose nuvole nere che sembravano gravitare intorno a loro. Nell'aria si poteva già sentire l'odore della pioggia imminente.

“Ogni linea temporale,o parallela, si rifa ad una linea originale. Certo, non sono tutte uguali, ma si assomigliano molto. Ebbene questa linea di tempo presenta un'avaria, un guasto, come se, durante la creazione, qualcosa sia andato storto. In questo mondo manca qualcosa di essenziale per voi maghe, qualcosa che noi Incubator non riusciamo a capire e nemmeno ad immaginare!”

“Vai avanti,vuoi dire che la cosa che manca... è la Strega Nera?” sussurrò inorridita Nori.

“Oh no, assolutamente no. Manca qualcosa di infinitamente grande, e per logica anche di opposto al potere della Strega”

Dopo una pausa continuò.

“Non si può sfuggire a qualcosa che accadrà per forza, Nori. Puoi solo stare zitta e guardare. Ma un suggerimento voglio dartelo. Anzi, è più un consiglio. Quando incontrerete la Strega Nera, dovrete essere molto unite per avere una minima possibilità. Non di vittoria, ma di sopravvivenza. Ma dopotutto questo è il vostro compito come maghe.”

Detto questo sparì nel nulla, lasciando Nori sola con una tempesta di pensieri confusi.


 

“Io esco, a dopo, papà!”

Udì il padre biascicare qualcosa per poi girarsi e tornare a dormire sul divano. La notte prima non aveva dormito affatto.

-Scommetto però che è a buon punto con la sua mazza da golf- pensò Mayu con un leggero sorriso.

Appena uscita fuori sentì come se l'aria fosse pesante, una sensazione opprimente che le stringeva il cuore in una morsa gelida. Che fosse la Strega Nera?

Affrettò il passo verso casa di Nori. In ogni caso sentiva il bisogno urgente di parlarle. Oltrepassò il viale senza nemmeno guardarsi intorno. Arrivata al bar dei ciliegi,davanti a lei rotolò una palla.

“Signorina, per favore me la raccoglie?”

Una vocina leggermente petulante ma familiare.

Si girò verso la voce. Giselle arrivò saltellando allegramente, tenendo stretta Holy.

“Giselle,Holy!” esclamò Mayu.

La bambina annuì.

“Stavi andando da Nori?” chiese Holy dopo averla salutata.

“Si”

“Ci ha chiamate per parlare di una cosa importante, vieni con noi.” disse Giselle, seria in volto.

“Faremo in un battibaleno” aggiunse

Senza che Mayu potesse replicare, se la caricò sulle spalle, con una forza impossibile per una bambina, e spiccò il volo.

Atterrarono sul tetto di un grattacielo.

“Sono forte eh?” disse ridacchiando Giselle.

Mayu annuì sbalordita.

“Eccovi finalmente” intervenne Nori, agitata.

“L'aura maligna che si sente... è la Strega Nera?” chiese Mayu.

“Probabilmente... ho parlato con Incubator. Mi ha confermato che la Strega Nera esiste. E ha detto anche che in questo mondo manca qualcosa, come un guasto che deve essere colmato da qualcosa...”

“Io...io non capisco!” mormorò Mayu.

“Andrà tutto bene. Adesso dobbiamo andare a caccia della strega, chiunque essa sia.”

“Dov'è che vorresti andare, da sola?” Intervenne una voce sconosciuta.

Tutte si voltarono. Sospesa in aria, una ragazza dai capelli color del sole le stava osservando. In mezzo alla tempesta in arrivo, sembrava splendere come una gemma. Era come se lei stessa fosse il sole, emanava un'aura di energia, ma al contempo di calma.

L'atmosfera mistica fu interrotta da un urlo.

“FRANCE, France!”

Nori le corse incontro e si gettò tra le sue braccia.

France?France era la strega che aveva combattuto Nori quando l'aveva conosciuta!France era...morta!Com'è possibile?

Un caos di domande si agitavano nella testa di Mayu, moltiplicandosi ad ogni secondo.

Nori intanto piangeva disperata, aggrappandosi più che poteva alla ragazza, come se avesse potuto scomparire da un momento all'altro.

“France, ma io... io ti ho uccisa! Ti prego,dimmi che sei tu!” Singhiozzava fra le lacrime.

France parlò, con la sua voce forte e rassicurante.

“Si, sono io Nori, adesso ti spiegherò tutto. Sei stata bravissima”

Le rivolse un sorriso affettuoso.

“Io non so cosa devo fare France, io...io...” la voce di Nori si ruppe. Rimase a piangere, abbracciata all'amica.

“Vi spiegheremo tutto, non dovete preoccuparvi” disse inaspettatamente Giselle.

Mayu si girò a guardarla.

“C-cosa?”

“Finalmente ti sei decisa a parlare, piccola peste” France si rivolse a Giselle.

“Non sono una peste” mise il broncio lei.

“Qualcuno può per piacere spiegare qualcosa?” esplose Mayu, esasperata.

France la guardò.

“Tu devi essere Mayu”

“S-si”

“Bene, è arrivato il momento delle spiegazioni. Era ora, in effetti.”

France si posò a terra e, sciolta dall'abbraccio di Nori, allargò le braccia in un gesto plateale.

“Noi, sia io che Giselle, siamo streghe. Il nostro obiettivo ultimo è... attirare l'attenzione della Legge della Ruota... in modo da ottenere la salvezza!”

Dietro di lei cadde un lampo che illuminò le facce sconcertate di Nori e Mayu.


 


 


 


 

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