Victim

di Mrs_Gates6661
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Capitolo 1


Avete presente il risveglio perfetto? Con il raggio di luce che filtra dalla finestra e gli uccellini che cinguettano? 
Ecco. Io sono destinata dalla nascita ad avere il risveglio peggiore del pianeta.
«Abigail, sono le 7:30! Sbrigati o faremo tardi. Questa volta la signora Barcklay non sarà molto comprensiva. Lo sai.»
Alle parole di mia sorella, seppure contro voglia, lancio via il mio amato piumone per dirigermi al bagno.
Mi guardo allo specchio.
Occhi di un verde acceso, capelli ricci e neri come la pece. Il tutto contornato da un leggero velo di lentiggini e delle labbra sottili e rosse.
Queste ultime sono messe ancora più in risalto dalla mia carnagione chiara...anzi, più che chiara direi cadaverica.
Mi lavo il viso e i denti in tutta fretta.
Non possiamo permetterci un altro ritardo.
Mi dirigo in camera, dove Summer si sta pettinando i suoi liscissimi capelli neri.
Nonostante siamo gemelle, in comune non abbiamo proprio nulla...eccetto la data di nascita e i genitori.
Lei sfiora il metro e settanta, mentre io forse non arrivo al metro e sessanta.
Ma questo, è solo per fare un esempio.
Apro il mio armadio, tirando fuori la mia amata maglia dei Pantera.
A completare il tutto ci sono dei semplici jeans scuri e i miei anfibi preferiti.
Prendo la borsa e, mentre sto per aprire la porta di casa, Summer attira la mia attenzione. «Abi...» Cantilena facendo roteare sul dito il mio bracciale borchiato.
«Grazie!» Esclamo afferrando l'oggetto e mettendolo al polso.
Prendiamo le ultime cose, salutiamo i genitori ed usciamo di casa, fermandoci ad attendere l'autobus.
«Diociotto anni e non sentirli, eh sorellina?» Ridacchia prendendomi in giro per la mia scelta...una maglia a maniche corte...ad ottobre.
Saliamo sul bus, cominciando a chiacchierare del più e del meno. Per quanto possa essere esuberante, non potevo desiderare una sorella migliore.
Il mezzo si ferma poco lontano dall'istituto e noi ci avviciniamo a piedi.
Siamo sempre state molto schive con le altre persone della scuola...forse perché sono tutti snob, o forse perché siamo noi parecchio introverse.
Non so.
Passiamo velocemente e a testa bassa il cancello, dove tutti i più popolari si fermano per chiacchierare e vantarsi dei loro beni materiali, assolutamente inutili.
«Ciao sfigatelle!» Ci saluta Cassidy, ridendoci alle spalle con il suo gruppo di oche. Non le ho mai sopportate, e mai lo farò. Neanche sotto tortura.
Arriviamo finalmente davanti all'entrata, dove ci attendono i pochi amici che abbiamo: Charlie, Duncan, Chris ed Harmony. 
Amo il suo nome.
«Gemelline mie!» Ci saluta con un caloroso abbraccio Charlie, seguita dall'altra amica.
I ragazzi si limitano a batterci il pugno.
Il bello di questi due?
Ci hanno sempre trattate come "due di loro". Non si fanno scrupoli a proporci cose che alle altre ragazze fanno ribrezzo, proprio perché non non siamo come loro.
Il suono della campanella ci risveglia dai nostri pensieri.
La lezione di storia è la più pallosa...non che non mi piaccia la storia eh, ma la professoressa Barcklay non sa proprio cosa voglia dire ridere e divertirsi.
Quando sarò vecchia, spero di diventare una di quelle vecchiette con le rughe verso l'alto...per dimostrare alla gente che ho vissuto una vita felice nonostante i problemi che ho avuto.
Sento le palpebre chiudersi, poi un tonfo.
Il tonfo è la mia testa che batte sul banco.
Mi sveglia il suono della campanella...l'unico problema? È la campanella che suona la fine delle lezioni.
Prendo la borsa, sbadigliando ancora.
«Che bella dormita che ti sei fatta, eh Abigail?» Mi chiede scherzando Joe, il più figo della scuola.
Io mi limito ad annuire, non degnandolo nemmeno di uno sguardo.
«Che ne dici di venire alla festa in maschera per Halloween? Sarà qui, alle 23 in punto della notte stessa. Allora? Ci stai?...Siete invitate tu, tua sorella e ci sarà anche altra gente al difuori della scuola.» Continua, facendomi illuminare gli occhi.
«Ci sarò, Williams» Lo guardo malizioso, tanto per stuzzicarlo.
Con quello non ci farò mai nulla. Neanche morta, davvero.
Esco dalla struttura, aspettando quella lentona di Summer. Sicuramente starà chiacchierando con Charlie.
Dopo una decina di minuti, vedo mia sorella uscire dal portone.
«Finalmente!» Esclamo dandole un pugnetto amichevole sulla spalla.
«Scusami, non mi ero accorta di aver lasciato i libri sul banco e Joe mi ha avvertita...e mi ha anche detto che siamo invitate ad una festa in maschera!» Grida entusiasta, saltando di qua e di là.
«Si, lo so...l'ha detto anche a me. Ci andremo, e ci ubriacheremo come non abbiamo mai fatto sorellina!» Grido iniziando a correre verso la fermata, per evitare di perdere l'autobus.
Riusciamo a prendere il mezzo e a tornare a casa in tempo.
Sono sicura che con questa festa, riusciremo a divertirci e a far vedere a quei tipi snob che noi siamo meglio di loro!


Angolo Autrice: 

Zan, Zan, Zaaaaaan.
In una giornata, la vostra signorina Gates, vi stupisce con ben TRE capitoli...di cui uno di un'altra storia, totalmente diversa.
Ho trovato il modo per scrivere in modo ordinato e, nonostante mi faccia un sedere così (immaginate le mani :3), per voi ne vale la pena!
Quindi, dalla vostra Mrs_Gates6661 è tutto, ci sentiamo alla prossima.
Un bacio Sevenfoldist del mio <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Capitolo 2
 
Finalmente è Halloween.
Per quanto possa sembrare macabro, è la mia festività preferita.
Io e Summer non siamo mai state invitate ad un evento del genere, quindi per noi sarà tutto nuovo...vedere la scuola totalmente trasformata, con gente che forse conosci, ma travestita.
Anzi, i maschi saranno mascherati.
Noi ragazze saremo solo vestite di nero, chi con un cappello da strega in testa, e chi con delle orecchie e trucco da gatto.
Io opterò per quest'ultima opzione.
Manca ormai solo un'ora al termine delle lezioni, e Summer continua ad assillarmi per il vestito da mettere.
«Allora? Io metto quello con le frange e tu quello con i ricami in pizzo, o viceversa?» Continua strattonando mi un braccio.
Sto per risponderle, quando il professore di inglese mi precede. «Signorine Collins, volete condividere con il resto della classe la vostra conversazione?» Chiede con tono severo.
«No professore.» Risponde mia sorella.
Che sfacciata.
L'insegnante ci guarda malissimo e, quando sta per assegnare i compiti, la campanella sala ventiquattro poveri diciottenni. «Grazie Ben.» Dico mentalmente, riferendomi al bidello.
Metto a posto tutti i libri nella borsa di pelle, quindi entrambe ci avviamo all'uscita.
Questa volta, davanti all'uscita troviamo i nostri genitori che sono venuti a prenderci. Non succedeva dalle medie, forse.
«Come mai ci siete venuti a prendere?» Chiedo io salendo in macchina e chiudendo la portiera.
«Abbiamo sentito che per la città girano parecchi pochi di buono...e poi, è da tanto che non veniamo a prendere le nostre bambine!» Esclama mia mamma, beccandosi uno sguardo assassino da parte di mia sorella.
Dopo qualche minuto in macchina, arriviamo finalmente davanti al condominio. Mio papà comincia a cercare le chiavi nelle tasche, ma niente, non riesce a trovarle.
Ad un certo punto, ci si avvicina un ragazzo incappucciato, che sembra avere tutt'altro che buone intenzioni.
Avvicinandosi, scopre il volto, rivelando due pietre azzurre come il cielo.
«Ehm...prima, quando ha preso la macchina, ho visto che le sono cadute queste.» Dice a mio padre, sventolando le chiavi.
«Oh, ti ringrazio...» Mio papà prende alla svelta le chiavi dalle mani del ragazzo, e ci fa entrare nel palazzo ad una velocità incredibile.
«Quello li è uno dei ragazzi che si divertono a fare caos in città!» Esclama mia madre in preda al panico. «Dovremmo chiamare la polizia.» Continua.
«A me non sembrava così tanto “cattivo”» Mimo le virgolette con le dita, guardando fuori dal portone.
Il ragazzo è ancora lì. Sta parlando al telefono...forse con qualche suo amico.
«Ma tu cosa ne sai Abigail? Potrebbe essere un assassino!» Mi grida contro mia mamma, scuotendomi le spalle.
Decidiamo di chiudere questa parentesi e, fin quando non faranno del male a qualcuno, non avvertiremo la polizia.
Infondo sono solo dei ragazzi.
Io e mia sorella ci fiondiamo nella nostra camera, aprendo subito l'armadio e prendendo scarpe e vestiti.
«Allora, tu metterai questo, mentre io quest'altro.» Summer mi porge un abito davvero cortissimo, con una scollatura profonda sul seno, e una ancora peggiore sulla schiena.
Ovviamente per un'occasione come questa, devo assolutamente indossare dei tacchi 15...tanto per sembrare più alta.
Corro in bagno, tentando di non spaccarmi le caviglie, per truccarmi.
Eye-liner, rossetto rosso e dei baffi disegnati con la matita.
Mi sembra di essere tornata ai tempi delle elementari, quando avevo tante amiche, e il mio colore preferito era il rosa.
Torno in camera, con più calma di prima. «Allora, come sto?» Chiedo a mia sorella, che mi abbraccia facendomi cadere sopra il letto.
«Stai benissimo sorellina!» Continua.
«Anche tu...ma non sarà troppo scollato il tuo vestito?» Chiedo. Sono sempre stata molto gelosa di mia sorella...odio quando i ragazzi poco seri ci provano con lei.
Guardo l'orologio. Sono le 17:30.
Visto che abbiamo ancora parecchio tempo, ci mettiamo a fare i pochi compiti che ci hanno assegnato oggi.
«Odio la fisica!» Esclama mia sorella battendo i pugni sulla scrivania.
«Dai Summer, ci sono materie peggiori...tipo storia.» Lei ride al mio modo di consolarla, poi chiude sia il mio che il suo libro e si butta sul suo letto.
Guardo nuovamente l'orologio. Sono le 19:46! 
Come passa il tempo. 
Vado in cucina per apparecchiare la tavola, ormai è il mio compito.
Rivolgo uno sguardo verso mia madre, che non mi ha nemmeno notata. «Cosa c'è per cena?» Chiedo distraendola dai suoi mille pensieri.
«Il pollo...» Sta per continuare la frase, quando mi guarda e sbarra gli occhi. «Abigail! Ma come ti sei conciata?» Grida con le mani tra i capelli.
«Dai mamma, io e Summer dobbiamo solo andare ad una festa. Lei è in camera a truccarsi.» Dico provando a calmarla un poco.
Passano una ventina di minuti, che si dividono tra: 
Cena, 
Un padre protettivo, 
Una madre esasperata 
E noi che usciamo di corsa da casa.
«Sembriamo due squilibrate...io mascherata da gatta e tu da strega, sul molo di Huntington Beach!» Ridacchio dando una spintarella a mia sorella, che quasi cade dal ponte in legno, ormai tutto cigolante e malandato.
In lontananza, Summer nota due ragazzi, mascherati anche loro, che si dirigono verso la scuola.
Uno ha i capelli stile porco spino, mentre l'altro forse gli arriva alla spalla, con una cresta bionda.
Il ragazzo più alto, ha i capelli tinti di verde, e indossa uno smoking.
L'altro ha solo un mantello.
Decidiamo di seguirli, notando che la festa, nonostante sarebbe dovuta iniziare alle 23:00, è già incominciata ora...che sono solo le 21:55.
Attraversiamo il cancello, dopo il portone, e ci ritroviamo nella palestra addobbata come una discoteca.
La scuola non mi è mai piaciuta così tanto!
Noto un sacco di ragazze travestite da...ehm...puttane.
Mentre i ragazzi, sono tornati bambini. Alcuni sono travestiti da supereroi o cose del genere.
Io e Summer ci dirigiamo al bancone, e cominciamo a bere qualche cocktail.
Sento che questa sarà una festa indimenticabile.
Dopo aver distrutto un poco il nostro fegato, andiamo sulla pista da ballo per muoverci un po'.
A lei, si avvicina un ragazzo alto, muscoloso e con degli occhi verdissimi. Mentre a me, si avvicina il tipo dai capelli verdi.
Mi giro per guardarlo in faccia, e vengo subito trafitta da due occhi color nocciola, delle labbra sottili e rosee, il tutto contornato da un piccolo naso a punta e giusto un accenno di lentiggini.
I suoi lineamenti duri e pronunciati, lo rendono uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto.
Cominciamo a ballare e ad avvicinarci sempre più. Le sue mani sui miei fianchi mi aiutano a seguire il ritmo.
Comincio a sentire sempre più caldo su questa pista.
Nessuno dei due ha spicciato parola.
Come se ci potessimo parlare con i soli sguardi.
Sento il suo naso a contatto con il mio. Istintivamente chiudo gli occhi, e le sue labbra si sono avventate sulle mie, in un bacio casto ma non troppo.
Dopo ciò, il ragazzo se ne va, facendomi l'occhiolino. 
Mi giro verso mia sorella, che guarda incredula la scena. «Carino Joker, eh?» Ridacchia lei, facendomi arrossire di colpo.
Decidiamo che sia meglio tornare a casa, nonostante non sia nemmeno l'una di notte.
Non vogliamo far preoccupare i nostri genitori più del dovuto.
Non penso che riuscirò a dimenticare ciò che è accaduto questa sera ma, soprattutto, non riuscirò più a dimenticare quegli occhi tanto profondi quanto bui.
 
Angolo Autrice:
 
SALVE GENTE!
Qui è la vostra Signora Gates che vi parla.
Aaaaallora, cosa ne pensate del secondo capitolo di questa seconda FanFiction?
Spero che vi stia piacendo, nonostante sia ancora agli inizi.
Riguardo ai nomi. Summer è un nome abbastanza carino, mentre Abigail non piace quasi a nessuno...ma io amo questo nome *^*
Non so perché e non so come, quindi non fatemi troppe domande a riguardo :')
Ci sentiamo nel prossimo capitolo! (Si, proprio dentro al prossimo capitolo)
Alla prossima Sevenfoldist!
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-Capitolo 3
 
Sono passati un po' di giorni dalla festa, ma del ragazzo non si è vista più neanche l'ombra.
Summer, da quella sembra aver perso la testa per quel ragazzo tutto muscoli che ci ha provato con lei.
Come biasimarla?
Sono almeno tre giorni che giriamo per ogni festa di Huntington Beach, alla ricerca di quel gruppetto di ragazzi.
Ieri, tornando dal corso di informatica, mia sorella è stata fermata da un ragazzo pienotto, che ha cominciato a farle delle domande su su certo James Owen Sullivan.
Dalla descrizione, somigliava molto al ragazzo che ci aveva riportato le chiavi.
Chiacchierarono un po' del più e del meno come se si conoscessero da una vita, e poi ognuno per la sua strada. Come mai non trovava più il suo amico?...se non sbaglio, e la FANTASTICA Abigail non sbaglia mai, quel tipo era assieme a Joker, questo James, il ragazzo tutto muscoli e il nano con la cresta.
«Summer.» Richiamo l'attenzione di mia sorella, che sta cercando un vestito da mettere. «Summer.» Continuo. «Cazzo Summer mi ascolti?!» Sbotto alla fine, scuotendola per le spalle con forza.
Lei mi guarda intontita come, del resto, tutte le persone nel negozio.
«Summer, vieni, ti faccio un regalo.» Sussurro a mia sorella, che lascia stare ogni avuto e mi segue a passo veloce.
Entriamo in un negozio di musica...allora ci avevo visto bene.
Il tipo che le piace è qui.
Mi volto verso mia sorella, che avvampa di colpo. Sta iniziando a sudare...forse era meglio continuare a cercarlo in giro per le feste.
Il ragazzo, sentendosi chiaramente osservato, si gira verso di noi.
Non appena vede mia sorella, sorride. Rivelando le sue stupende fossette.
«Ehm...ciao...» Balbetta mia sorella, diventando timida come non è mai stata.
«Ciao...sbaglio o sei la ragazza della festa?» Chiede lui. Sicuramente si ricorda della festa.
«Si...sono io...» Arrossisce sempre di più. Penso che tra poco si scioglierà.
Improvvisamente, anche per me il negozio di articoli musicali diventa più angusto.
Quando vedo spuntare una testa da quello che sembra un magazzino.
«Matt, la smetti o no di fare il simpatico con le clienti?...ehi, ciao.» Fa lui con l'aria da pesce lesso, rivolgendosi a me.
«Chi non muore si rivede, eh Joker?» Dico imbarazzata, cominciando a strofinare le mani sudate.
È un vizio che ho da sempre. Quando sono sotto stress o in imbarazzo, comincio a strofinare le mani tra di loro.
«Eh già...volevate acquistare qualcosa?» Chiede tornando al tono professionale di prima.
«Ehm, no. In realtà mia sorella voleva...beh, voleva conoscere meglio il tuo amico.» Ridacchio, beccandomi un pugno da Summer, rossa più che mai.
«Okay, okay...per caso avete qualcosa dei Metallica? Sono il mio gruppo preferito!» Esclamo cominciando a prendere un po' di confidenza.
«Si.» Dice lui freddo.
Okay, forse non dovevo "approfittarmi" di quel momento di cordialità. È pur sempre il gestore di un negozio, e io sono una cliente.
«Ecco, questi sono tutti gli album. Lì ci sono magliette, poster e gadget. Per qualsiasi cosa puoi chiedere a me, o al signor Sanders...» Si guarda intorno. «Ovunque esso sia.» Ridacchia.
Comincio a cercarlo anche io, e noto che non c'è più nemmeno mia sorella. «Merda...» Esclamo, forse a voce più alta del dovuto.
«Mh, sei delicata...qual'è il tuo nome?» Chiede tranquillo.
«...» Esito un po' prima di dirglielo, il mio nome non piace a molta gente...è strano! «Mi chiamo Abigail...» Continuo a guardare le mie bellissime Converse nere, che sono diventate improvvisamente molto interessanti.
«Piacere, io sono Synyster Gates.» 
Lo guardo storto. «Beh, il mio è un nome strano, ma spero proprio che il tuo nome di battesimo non sia Synyster...» Ridacchio.
Lui ci pensa su. «Ehm, Brian.» Si corregge.
Dev'essere così che lo chiamano gli amici.
Parlando, spunta fuori l'argomento della festa. Ovviamente è imbarazzato quanto me riguardo questa questione, perciò preferiamo non parlarne.
Cominciamo a parlare di musica...ho scoperto che, sotto questo punto di vista, siamo parecchio simili.
Wow. Si fanno passi avanti Abigail!
-Stai conversando allegramente con il tipo che ci ha provato con te ad Halloween- Mi ricorda il mio subconscio. Maledetto cervello.
Dopo una decina di minuti, vedo tornare mia sorella e Matt (credo si chiami così) con decine di buste appese alle braccia.
«Ho comprato un po' di cose, e ho approfittato delle braccia di Matthew per farmi aiutare!» Esclama entusiasta lei.
Lo sguardo di Brian è impagabile. Un misto tra schifo, stupore e divertimento. Il massimo.
In tutto questo, altri clienti cominciano a riempire il negozio, quindi io e mia sorella decidiamo di andarcene.
«Beh, è andata meglio del previsto.» Dice lei ridendo sotto i baffi.
«Summer, non dovresti avere così tanta confidenza con uno sconosciuto...lo sai. Conosci a malapena il suo nome, e il fatto che ci abbia provato con te alla festa non ti giustifica ad uscirci.» La rimprovero. In questi momenti mi sento mia madre...mamma!
Oggi aveva detto di dover andare a fare delle analisi. Non vuole dire a me e mia sorella cos'ha...pensa di tranquillizzarci, ma non sa che peggiora le cose.
Conoscendo Summer, decido di non dire nulla a riguardo, ma piuttosto mi concentro su ciò che ha comprato.
«Un albero di Natale?...A novembre?!» Sono a dir poco scioccata. Solo lei sarebbe capace di fare una cosa del genere!
«Si, così non avremo problemi a cercarlo in futuro...e poi, in omaggio c'erano anche queste bellissime decorazioni!»
«Che Dio benedica Matt...» Dico riferendomi alla disponibilità del ragazzo con quella squilibrata di mia sorella.
Lei ridacchia, e nel frattempo siamo arrivate a casa. La macchina dei nostri è parcheggiata qui fuori, quindi presumo siano in casa.
Proviamo a suonare il campanello, essendo entrate nel condominio grazie ad una signora mai vista prima che usciva, ma nulla.
Summer si mette a cercare le chiavi nella borsa, ma io la precedo tirandole fuori dalla tasca e inserendole nella toppa della porta.
Entro per ultima, lasciando sbattere quest'ultima alle mie spalle.
Aiuto la mia sorellina a nascondere dai miei genitori tutte le sue compere.
Odiano il fatto che lei spenda soldi per cose del genere...come biasimarli? Ma infondo non è stata un'idea tanto male. Il Natale è la festa preferita della mamma.
Le piaceranno le decorazioni rosse.
Finito di mettere a posto, mi butto sul letto a leggere un bel romanzo.
La parte più bella?
Impersonare me ed un perfetto sconosciuto dal soprannome assurdo nei panni dei protagonisti della storia d'amore più bella di sempre.
 
Angolo Autrice:
 
Miao a tutti, Svenfoldist!
Come procede questo ultimo mese di vacanze estive?
Io sono un pochino triste per motivi parecchio sdolcinati, ma infondo non mi lamento e.e
Cosa ne dite del racconto? In questa seconda storia, voglio provare ad essere meno sbrigativa...e, soprattutto, a dare un filo logico alla trama...cosa che non c'era assolutamente in "Warmness On The Soul".
La prima FanFiction, l'ho cominciata a scrivere come esperimento e, visto che non è andata tanto male, e che alcune persone mi hanno dato dei consigli via recensione, ho deciso come strutturare la storia di questa seconda FF.
...ye :D
Ho scritto questo capitolo alle...Mh, vediamo l'ora...3:45 di notte.
Posso essere considerata un vampiro u.u
Quindi, se qualcuno mi manda messaggi di notte, non deve preoccuparsi.
Non disturba affatto :3
Detto questo, Buonanotte pipistrelli del terrore di Centopia (???) e al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Capitolo 4
 
«Abigail...Abi...Abigail!» Harmony mi scuote per la spalla e mi risveglia dal mio stato di trance.
«Eh? Dimmi...» Dico guardando la finestra.
Lei comincia a parlarmi di cosa vorrebbe fare dopo la scuola...le solite cose che tutti vorrebbero ma che alla fine non realizzano mai.
Un po' come il sogno di fare la veterinaria. È il desiderio di ogni bambina dai cinque ai dieci anni.
Mentre mi racconta, noto che fuori dal cancello c'è il ragazzo delle chiavi...James, assieme al suo amico paffutello.
Sembra che stiano spiando qualcuno in quest'aula, perché appena si accorgono dei miei occhi su di loro, scappano via.
Certo che sono parecchio strani.
Oggi Summer è rimasta a casa, non si sentiva molto bene e ne ha approfittato per dormire almeno quattro ore in più.
«Oggi ti va di passare a casa da me? Mia mamma non ti vede da secoli» Chiede Harmony, entusiasta.
«Ma certo...ma sono un po' dispiaciuta che Summer non possa venire...» Continuo io.
Ci accordiamo per andare direttamente da lei. Abita a cinque o sei isolati da me, quindi ci faremo una bella passeggiata.
La campanella suona, e tutti gli alunni si affrettano per uscire dall'istituto.
Io e la mia amica, nel tragitto, incominciamo a cantare Don't Cry, dei Guns 'n Roses. 
Lei è l'unica che, a parte mia sorella, ascolta il mio stesso genere di musica. Le voglio davvero bene.
«Baby don't cryyyy, tonight!» Grido, stonando come non ho mai fatto in vita mia.
Harmony si tappa le orecchie, fingendo di stramazzare morta sul marciapiede.
«Abi, non ti facevo così stonata.» Ridacchia, prendendomi in giro e facendomi il verso.
«Stronza!» Dico abbracciandola.
Dietro di noi, sento come dei passi.
Più andiamo avanti, più questi si fanno veloci.
Di colpo mi giro all'indietro, ma non trovo nessuno. Sto diventando matta.
Arriviamo finalmente a casa sua. 
Molly, la mamma di Harmony, è davvero una donna d'oro. Ogni volta che i nostri genitori erano fuori per lavoro, io e Summer stavamo qui per qualche giorno.
Ormai, Harmony è come un'altra sorella per noi.
Ci fiondiamo in camera.
In quattro ore che rimango lì, ascoltiamo musica, studiamo e spettegoliamo.
«Oh cazzo, si sono fatte le 19!» Grido guardando l'orologio del telefono.
«Devi già tornare a casa?» Chiede lei.
Questo mi riporta a dieci anni fa.
 
 
 
«Harmony, sono le 20. La mamma vuole che io torni a casa adesso.» Dico guardandola.
«Ma...io voglio che tu rimani...ho paura a rimanere sola.» Risponde.
Entrambe sentiamo le grida della mamma della mia amica.
Il papà beve molto, e non riesce a controllarsi.
Harmony ha paura.
Non voglio che le succeda qualcosa.
«Rimango qui con te.» L'abbraccio. «Non devi avere paura. Ti proteggo io.»
 
 
 
Ricordo bene quanto aveva paura, e quella stessa sera il padre andò via di casa. 
Io ero spaventata quanto lei, ma odiavo che piangesse.
Ero sempre stata la "più grande" tra me, lei e Summer...nonostante quest'ultima sia mia gemella.
Forse per la mia maturità, ma è così da sempre.
«Si...mia madre mi ucciderà se faccio tardi questa sera.» Ridacchio, provando a scacciare i brutti pensieri.
«...va bene...» Dice accompagnandomi alla porta. «Ci vediamo domani a scuola Abi.» Mi abbraccia forte.
«A domani Harmony...ciao Molly!» Saluto la mia amica, e grido un saluto anche alla mamma, nella speranza che mi senta.
Scendo le scale del condominio.
«Cavolo, è già buio.» Penso ad alta voce.
Non mi piace la città di notte...anzi, mi correggo, non mi piace se sono sola. Ho un po' di paura.
Quando sono a quattro isolati dal mio, ricomincio a sentire quei passi dietro di me. Provo ad ignorare i rumori, continuando a camminare, fin quando delle possenti braccia non mi afferrano.
«Lasciami, lasciami!» Continuo a gridare. «Ti prego, nono farmi del male.» Dico, arrendendomi alla forza dell'uomo.
Sarà alto quasi due metri, e ha delle manette tatuate sul collo.
Non so cosa mi sento, ma so che sto per svenire...«Io...» Non faccio in tempo a finire la frase, che perdo i sensi, ritrovandomi a peso morto su quel gigante.
 
Angolo Autrice:
 
Ta Daaaaan!
La trama di cui vi parlavo comincia a prendere forma!
La nostra Abigail è stata pedinata e rapita...da un gigante con delle manette al collo...eheheh, cosa succederà nel prossimo capitolo?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo :D (ma che genio che sono.)
Come va Sevenfoldist?
Io sono triste perché non mi cagate più come prima.
Non vi piace questa storia?
Basta dirlo che la levo e ne comincio un'altra...trovare qualche recensione mi farebbe parecchio contenta...visto che le uniche e-mail che mi arrivano sono di Wish, che prova a vendermi qualsiasi cosa -.-
Qui fa davvero caldissimo!
Se a casa mia non fosse al piano terra, farei come la nostra Charlotte (mi riferisco alla storia precedente) che gira in mutande e reggiseno xD
Va beh, tralasciamo...
Vi auguro buon divertimento, seguite la storia, recensite, mandatemi messaggi privati, mangiate torte come se non ci fosse un domani, distruggetevi i timpani con i nostri Avenged Sevenfold e il volume a palla!
Bye Sevenfoldist!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


-Capitolo 5
 
«Zacky, vai a vedere se la ragazza è sveglia. Gates la vuole vedere.» Queste sono le prime parole che sento al mio risveglio.
Poi, il rumore della chiave nella toppa di una porta tutta malandata. Si potrebbe buttare giù con un colpo.
Appena vedo questa aprirsi, chiudo di scatto gli occhi.
«Svegliati!» Grida. È chiaramente la voce di un uomo, o un ragazzo.
Apro lentamente gli occhi.
Mi rendo conto solo adesso di aver dormito su una coperta malandata.
Il ragazzo non mi da tempo che mi strattona per un braccio. 
«Ehi, fai piano!» Grido, non pensando a ciò che potrebbe farmi.
Stranamente, lui si scusa, poi mi fa uscire dalla stanza, portandomi in una specie di ufficio.
Siedo su una poltrona.
Vicino a me ci sono il nano, il gigante e Matt...Matt?!
Lo guardo...vorrei proprio capire cosa sta succedendo, e perché lui è qui.
La porta a due ante della stanza si spalanca con forza.
«Ma, Gates, tu hai detto di prendere lei.» Dice un po' titubante il ragazzo cicciottello.
«Spero che almeno abbia azzeccato quale tra le due!» Sbotta lui, andando a sedere alla scrivania infondo alla sala.
Il ragazzo mi scruta un po', ma non riesco a capire cosa voglia da me.
Ci siamo parlati una volta, senza contare la festa di Halloween, e ora mi ritrovo in una stanza, dopo essere stata rapita, assieme a lui e la sua banda. Ora capisco perché mia mamma e mio papà volevano che io stessi attenta.
«Cosa vuoi da me.» Chiedo in tono fermo.
Lui inizia a ridere. Una risata isterica, quasi malvagia.
«Sai, da quando ti ho vista alla festa, ho capito che ti avrei voluta un po' di più...solo per me. Quindi, ho deciso di nasconderti da qualsiasi altra persona.
...ah, e tra un po' arriverà anche tua sorella. Il mio amico, vorrebbe combinarci qualcosa.» Dice riferendosi a Matt.
Non posso credere che stia succedendo proprio a me. Io ora dovrei essere a casa mia, pronta per andare a scuola.
E invece sono qui, con cinque criminali, e non ho la minima idea di cosa possano volere da me.
«Sei solo un bastardo!» Grido mentre mi avvicino a passo veloce al ragazzo.
«Io non lo farei.» Dice lui. Non capisco a cosa si riferisce, fin quando non mi fa girare.
Tutti e quattro i suoi amici, mi stanno puntando le loro pistole.
Adesso comincio seriamente ad avere paura. Non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione simile.
Mi accascio sul pavimento.
Sento delle lacrime solcare il mio viso.
Non ho mai pianto davanti a nessuno, e so che le mie lacrime sono esattamente ciò che vogliono, ma non riesco a trattenermi.
«Su piccola, vedrai che starai bene qui con me.» Fa per accarezzarmi la guancia. 
«Non toccarmi!» Grido isterica.
Le sue mani, sono le stesse che forse hanno ucciso delle persone.
Ho paura di lui e dei suoi amici.
«Portatela via.» Annuncia con fermezza.
Matt si avvicina per prendermi, ma io gli lascio uno schiaffo sulla guancia.
Lui mi guarda.
Non reagisce, soltanto abbassa lo sguardo a terra. Penso di aver capito il motivo...infondo, avevamo chiacchierato tranquillamente, che potesse succedere una cosa del genere, era il mio ultimo pensiero.
Mi prende di forza e mi porta in un'altra stanza, molto più spaziosa e bella della precedente.
Al centro c'è un letto matrimoniale, due comodini e, sotto la finestra, un comò parecchio grande.
Proprio di fronte al letto, due armadi enormi. I miei vestiti non riuscirebbero mai a riempirlo tutto.
Noto una porta all'interno della stanza stessa.
«Un bagno?!» Esclamo, quasi felice.
Mi butto sul letto, continuando a pensare a cosa stia succedendo alla mia vita.
Il suono delle nocche sulla porta, mi distrae dai miei pensieri.
Mi giro verso la porta, e la vista di mia sorella mi dona qualche speranza.
«Summer!» Grido abbracciandola.
«Abigail, la mamma sta male.» Dice lei sottovoce, piangendo.
Rivolgo il mio sguardo verso la porta e fulmino Matt con lo sguardo.
Non credevo che lui potesse fare qualcosa del genere.
 
Angolo Autrice:
 
Salve, salve, saaaalve miei piccoli e malvaGGGi Sevenfoldist?
Come state? 
Scusate se non sono riuscita ad aggiornare un po' prima, ma la voglia di scrivere era finita sotto i piedi xD
Cosa ne pensate del capitolo?
So che, probabilmente più verso la fine, fa cagare, ma non ci posso fare nulla...non mi andava di scrivere come ho già detto.
Parlando di cose belle, il 6 settembre ci saranno i Linkin Park allo stupendissimo ROCK IN ROMAAA!
Ci andrete? Io devo vedere, ma vi terrò aggiornati u.u *^*
Alla prossima, pipistrelli malvaGGGi!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Capitolo 6
 
«La mamma sta dimagrendo sempre di più, mangia a stento le sue solite fette di pane con la marmellata a colazione...davvero, sta male sul serio.
Ha due occhiaie da paura, e le labbra rosse e carnose sbattono in un modo incredibile con la pelle cadaverica.
Ho paura che abbia qualcosa di davvero grave.» Mi dice Summer, spiegandomi in due parole la situazione a casa. «Poi questa mattina, prima che Matt mi prendesse di forza ho visto Harmony. Stava davvero giù anche lei.
È tutto troppo da sopportare.» Mia sorella scoppia a piangere, e io non posso fare a meno di unirmi a lei.
Il fatto che mamma stia male, incentra tutti i miei pensieri su di lei, anche se dovrei concentrarmi su come andare via di qui.
Mi alzo dal letto, andando davanti allo specchio vicino alla porta.
Le mie condizioni sono a dir poco pessime. I capelli sono tutti arruffati, ed essendo ricci sembro un cespuglio.
Il trucco vecchio di ieri, è tutto colato sulle guance e attorno agli occhi.
Ho davvero l'aspetto di uno zombie.
La porta che si apre attira l'attenzione di mia sorella, e di conseguenza anche la mia.
«Salve signorine Collins, io sono Theresa, la cameriera. Il signor Haner ha chiesto di farvi scendere al piano di sotto per la cena.» Brian ha una cameriera?...che lo chiama 
"Signor Haner?"...è una cosa troppo buffa.
«Si, arriviamo subito.» La mia calma mi stupisce. Per quanto possa sembrare educato Brian, ci ha pur sempre rapite.
I nostri genitori saranno preoccupatissimi.
Mi avvicino a Summer. «Andrà tutto bene.» Le sussurro stringendole la mano.
Sempre mano nella mano, usciamo dalla stanza e ci rendiamo conto della grandezza della casa...ma quale casa, questa è una villa!
Scendiamo lentamente le scale a chiocciola, arrivando in un salotto davvero ben arredato. Dei divani in pelle nera, un tavolo abbastanza moderno tra questi due, il classico caminetto e una TV enorme proprio sopra quest'ultimo.
Il baccano dei ragazzi attira la nostra attenzione.
Appena attraversiamo la soglia della porta, ci troviamo in una sala da pranzo grande più o meno come il salotto. James si gira verso di me e finge di spaventarsi.
Sicuramente è per via del mio aspetto.
«Oddio, sono arrivati gli zombie.» Ridacchia Brian come se non fosse successo nulla.
Io lo fulminò con lo sguardo, e lui fa altrettanto con me. Come può non capire come mi senta? Ah, già, lui probabilmente non è mai stato rapito.
Trascino il mio povero corpo di fianco ad Haner, ma appena vedo un posto libero tra James ed il nano con la cresta, mi butto lì.
Lo sguardo di Brian sta provando ad incenerirmi. «Abigail, vieni qui.» Dice.
Il suo volto non esprime alcuna emozione, eccetto una punta di rabbia.
«Dai Gates, è un posto a tavola alla fine.» Prova a smuoverlo il ragazzo cicciottello, ma nulla.
Lui incenerisce anche il suo amico, e con il dito indice continua ad indicare la sedia affianco a lui.
Mi arrendo. Alzo gli occhi al cielo e vado vicino a lui. «Non alzare gli occhi al cielo con me.» Continua lui in tono fermo e severo.
«Okay papino.» Cantileno di risposta, tanto per umiliarlo un po.
Passano una manciata di minuti, che alcuni camerieri ci portano a tavola dei piatti di pasta.
Durante il pasto, Haner mi sussurra all'orecchio. «E non chiamarmi più papino o potrei non rispondere delle mie azioni.» Il tono malizioso che ha nella voce mi preoccupa.
Pian piano, i ragazzi cominciano a sciogliersi e a parlare tranquillamente tra di loro.
Questo mette più a nostro agio sia me che mia sorella, che è seduta vicino a Matthew.
Sembra non avere occhi che per lei.
Non le distoglie lo sguardo da dosso nemmeno per un secondo.
«Allora, cosa vorreste fare dopo la scuola?» Chiede James.
«Questo vuol dire che non ci ucciderete e ci farete andare a scuola?» Esclama Summer, forse nemmeno rendendosi conto delle sue parole.
Tutti scoppiano in una fragorosa risata, che suona tanto come una presa in giro.
«Ci hai presi per dei serial killer?» Ridacchia Matt, sempre guardandola.
«Comunque no, non vi lasceremo andare a scuola. È troppo lontana Huntington Beach.» Continua Brian.
Cosa?
Non siamo ad Huntington Beach?
«Dove cazzo ci avete portate?!» Esclamo buttandomi su Brian, che non muove un dito per difendersi.
I suoi amici accorrono per aiutarlo, ma io non ho la minima intenzione di staccarmi da lui.
Si merita questo ed altro.
Ad un certo punto i ragazzi si fermano e Brian si alza, con me ancora appesa al suo povero collo.
«Devi dormire.» Sussurra.
Io non muovo un muscolo, fin quando lui non mi prende "a principessa".
In quel momento comincio a dimenarmi come una posseduta, ma con scarsi risultati. Ovviamente la sua presa è troppo forte per me, e devo smettere di provare a liberarmi.
Sale le scale e gira a sinistra, ma supera la mia camera.
«Dove stai andando? La camera è quella lì giù.» Dico indicandola.
Lui non risponde.
Sembra ignorare le mie parole, e forse è proprio quello che sta facendo.
Arriviamo all'ultima camera infondo al corridoio, che Brian spalanca con un calcio. Comincio ad avere paura.
Questa stanza sarà il doppio della mia.
Un letto a due piazze, televisione, armadi e bagno...più una zona dove ci sono degli effetti personali.
Lui mi butta sul letto, e dopo essersi levato la maglia si stende di fianco a me. Per quanto possa provare ad allontanarmi, lui si avvicina, fin quando non mi cinge la vita con un braccio possente e tatuato, proprio per tenermi vicina.
Il fatto che non stia provando a stuprarmi mi rassicura, ma non mi sento proprio a mio agio.
Guardo l'ora. «Le 22:34...» Sussurro.
Haner già russa.
È incredibile questo ragazzo.
Di lui non so altro che il nome, e adesso sto per addormentarmi nel letto con lui.
«Domani passerò a prendere i tuoi vestiti.» Dice come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Certo, perché i miei ti lasceranno entrare in casa. Pensi che sono scemi?» Chiedo. 
Non lo credevo così cretino questo ragazzo. Dico davvero.
«Non ho bisogno del loro permesso per entrare.» Ah, giusto.
Sono stata portata via con la forza...non penso proprio che avranno problemi ad entrare in casa.
Ma cosa sto pensando?!
Io voglio che siano scoperti, così da tornare da mamma, papà, dagli amici.
«Fate quello che volete.» Esordisco con fare arrogante.
Lui si alza e si avvicina al comò.
«Tieni, mettila per dormire.» Dice lanciandomi una sua maglia.
È nera, semplice ed è impregnata del suo odore.
Vado in bagno per cambiarmi, e per questa mia scelta mi rivolge il faccio da cucciolo.
Appena esco, trovo Haner in mutande sul letto.
Non penserà mica che io dorma con lui, vero?
Vado verso la porta, ma due mani a dir poco enormi mi bloccano per i fianchi.
«Tu non vai da nessuna parte.» Sussurra con la solita voce calda e sensuale. Comincio a non sopportarlo.
«Okay, ma si dorme e basta, io da un lato e tu dall'altro.» Impongo le mie regole, e lui annuisce come un cagnolino. Già va meglio.
Mi stendo e chiudo gli occhi, non faccio in tempo ad addormentarmi, che il braccio di Gates mi avvolge nuovamente la vita.
Preferisco non dire nulla.
 
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
Mi sveglio di soprassalto, pensando al brutto sogno che ho fatto...io e mia sorella, intrappolate in casa con cinque bestioni tatuati...aspetta, non era solo un sogno.
Mi guardo intorno, e tutto riaffiora nella mia mente. Solo ora mi ricordo di ieri sera. Ho dormito con Brian.
Fortunatamente ho SOLO dormito.
Guardo l'orologio. Sono le 10:13. Strano che Brian non ci sia, non sembra proprio uno mattutino.
Decido finalmente di alzarmi dal letto e mi avvio verso la porta.
Appena la apro, sento dei gemiti provenire dalla stanza di fronte.
Posso immaginare chi ci sia assieme a quella ragazza...
Torno in camera e indosso i miei vestiti di ieri, poi mi avvicino alla porta.
Spero che non abbiano chiuso a chiave.
Piego poco poco la maniglia, e vedo che la porta comincia a spostarsi, quindi non mi faccio problemi a gridare: «Brian, tieni la tua maglia che mi hai prestato ieri per dormire.» Mentre gli lancio l'indumento, mi guarda male da sotto il corpo della ragazza, che ovviamente si è fermata.
Mi scappa una risata e corro via, chiudendo la porta.
Scendo le scale, trovandomi davanti Theresa. «Buongiorno signorina Collins.» Dice. Ancora mi chiedo come faccia a sapere il mio cognome.
«Oh, chiamami Abigail.» Rispondo in tutta tranquillità.
«...Va bene...Ah, le dovevo dire che sua sorella è in camera con il Signor Sanders.» Le rivolgo uno sguardo pieno di perplessità.
Chi cavolo è il Signor Sanders?
«Ehm, Matthew Sanders.» Appena sento quel nome, il sangue comincia a ribollirmi nelle vene.
Non posso credere che se la sia già portata a letto.
E se è così, stupida mia sorella che gliel'ha data dopo nemmeno un giorno.
Mi fiondo in camera nostra, aprendo la porta senza pensarci due volte.
Li trovo abbracciati che dormono e, stranamente, sono entrambi vestiti.
Hanno ancora anche le scarpe.
-Un punto a favore di Matt.- 
Zitto stupido subconscio! 
Esco dalla stanza, provando a non fare rumore.
Scendo nuovamente le scale, questa volta andando in cucina.
Lì, trovo James, il nano e il cicciottello che litigano per dei cornetti.
«State davvero litigando per chi deve mangiare quello alla crema, e chi quello col cioccolato?» Chiedo ridendo. Questi qui sono proprio buffi.
«Si! Johnny vuole quello alla crema, ma lo vuole anche Zacky, che però vuole anche il mio al cioccolato.» Dice James. «Comunque, io sono James Owen Sullivan, detto Jimmy, o Rev. Lui è Zachary James Baker, o Zacky Vengeance. Mentre il nano è Jonathan Lewis Seward, meglio noto come Johnny Christ.» Continua, presentandosi e facendo presentare gli altri due.
«Piacere, sono Abigail Collins, senza secondo nome.» Ridacchio. «Gli altri due invece sono...?» Chiedo riferendomi a Matt e Brian.
«Ah...uno è Matthew Charles Sanders, a.k.a Mister Shadows. Mentre l'altro, come penso tu già saprai, è Brian Elwin Haner Jr. ...detto Synyster Gates.» Finisce lui.
Wow, i ragazzi dai mille nomi.
«Come mai si chiama Synyster Gates?» 
«Quante domande che fai.» Dice, ma appena vede il mio sguardo fulminante comincia a ridere. «Okay, okay. Una volta eravamo in macchina io e lui, ed era sera. Brian, non essendo uno dei migliori piloti della California, è andato a sbattere contro un cancello, quindi ho dato lui il soprannome di Synyster Gates.» 
Al suo racconto, incomincio a ridere come una matta. Non pensavo che potesse succedere una cosa simile. 
Se io ero Rev, ancora lo stavo sfottendo.
Adesso, mi rendo conto di chi sono veramente questi ragazzi.
Loro sono solo contro il mondo e, per quanto possano sembrare stronzi, provano solamente a coprire chi sono davvero.
 
Angolo Autrice:
 
Salve Sevenfoldist!
Eheheh, ho fatto il primo capitolo chilometrico (o almeno così sembra dalle note del mio piccolo iPhone 4s...XD).
So che non è nulla di speciale, ma poi capirete tutta questa storia del rapimento e cose varie.
Ho cominciato a scrivere questo capitolo ieri...16 agosto, e l'ho finito oggi, 17 agosto...questo perché avevo totalmente perso la voglia di scrivere, ma ascoltare musica mi ha aiuta e quindi eccomi qui! (Cosa cazzo sto dicendo di preciso?)
Va beh, ditemi cosa ne pensate con una recensione o un messaggio privato.
Sciau Deathbattiniiii <3
 
Ps. Quando ho scoperto il motivo del soprannome di Brian (qualche tempo fa), sono scoppiata a ridere tipo Abigail nella storia.
Avevo le lacrime...stessa cosa quando ho visto il video mentre cade sul palco...AHAHAHAH. 
Poor Brian :')
Okay, la smetto, miao.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Capitolo 7
 
Sono le 22:25 e i ragazzi vogliono uscire, quindi usciremo anche noi. Che loro vogliano o no.
Io metto un vestito nero, con uno scollo a cuore, con un ricamo in pizzo, e il fondo che mi arriva a metà coscia.
Summer, invece, uno rosso, molto simile al mio, ma con una scollatura sulla schiena decisamente profonda.
Con i tacchi ai piedi, scendiamo dopo esserci truccate e pettinate (con i miei capelli, "pettinata" è un modo di dire).
«Scusa, dove credi di andare vestita così?» Mi chiede Brian, con un aria parecchio gelosa.
«Usciamo, perché?» Rispondo a tono. Non mi faccio mettere i piedi in testa da un tipo del genere.
«Sei troppo scopabile.» Alla sua affermazione gli altri ridono. «O venite con noi, o state a casa.» Contiua.
Spero stia scherzando, ma so che non è così.
Ho capito che tipo è lui.
Quel tipo di persona che vuole avere sempre tutto sotto controllo. Sotto il SUO controllo.
Io e mia sorella ci guardiamo e accettiamo l'offerta.
Usciamo di casa, e Zacky ci apre la portiera della macchina come un gentiluomo. La disposizione è questa: Jimmy al volante, Brian seduto al posto del passeggero, mentre dietro siamo Matt, Summer, Zacky, io e Johnny. 
Si.
Sono schiacciata tra un nano e una polpetta tatuata.
Durante il viaggio, vedo Brian che mi osserva dallo specchietto retrovisore.
Questa cosa mi mette parecchio a disagio.
Ad un certo punto, sento la mano di Jonathan toccarmi la coscia.
«Giù le mani Christ.» Ringhia Brian appena se ne accorge.
«Uh, Gates marchia il territorio.» Dice Zacky, beccandosi uno sguardo fulminante da lui e uno schiaffo dietro la nuca da me.
«Ehi, ma si può sapere quanti anni avete?» Chiede improvvisamente Summer.
È vero, noi di loro non sappiamo praticamente nulla, eccetto i milioni di miliardi di nomi che hanno.
«Io sono il più piccolo!» Grida Johnny con la voce di un ragazzino di otto anni.
«Già...nano...abbiamo tutti ventisei anni tranne lui. Johnny ne ha solamente ventitré.» Gli altri cominciano a sputtanarlo, mentre lui si finge offeso.
«Non vi facevo così vecchi...» Dico, forse troppo ad alta voce, perché Jimmy inchioda, Brian si gira verso di me, Zacky e Matt mi fissano con sguardo assassini e Johnny se la ride.
Okay. Ora mi fanno paura.
Io alzo le mani in segno di resa è tutto torna come prima.
«Eccoci arrivati!» Esclama Rev dopo una decina di minuti.
Scendiamo dall'auto per entrare nel locale. Sembra più uno strip club che un locale normale, ma va beh.
Appena varchiamo la soglia della porta, cinque ragazze si portano via gli altri, lasciandoci sole.
«Direi di andare a bere qualcosa.» Dice mia sorella, e io l'assecondo.
Passano dieci minuti, e già ci siamo scolate parecchi shot di Vodka alla pesca.
Ho la nausea, e tutto intorno gira.
Io e Summer andiamo a ballare, cominciando a strofinarci tra di noi.
La cosa fa eccitare parecchi ragazzi, uno in particolare, che si avvicina a me.
Comincia a strusciarsi a me, toccando ogni parte del mio corpo.
In un secondo mi afferra di forza e mi trascina dentro il bagno, senza dare nell'occhio a nessuno.
«Levati di torno.» Dico con la poca autorità che mi è rimasta, per colpa dell'alcol.
«Oh, no. Adesso noi due ci divertiamo.» L'uomo mi afferra di forza, appiccicandomi al muro e sollevando un lembo del mio mini abito.
Sono terrorizzata.
Le lacrime cominciano a sgorgare dai miei occhi azzurri, e lui inizia a ridere per questo.
Non capisco con quale coraggio si possa fare una cosa simile ad una ragazza indifesa.
 
BRIAN'S POV
 
Mentre siamo seduti al tavolo con le cinque spogliarelliste attorno, Rev attira la mia attenzione dandomi un calcio da sotto il tavolo.
«Che vuoi?» Sbottò acidamente.
«Penso che...nah, niente.» Risponde lui, aumentando la mia curiosità.
«Finisci quello che dovevi dirmi.» Questa volta sussurro. Ho capito che non si vuole far sentire dagli altri.
«Credo di aver visto un uomo che trascinava di forza Abigail nei bagni.» Alla sua affermazione mi alzo in piedi, non curante della ragazza che prima era sopra di me.
Scavalco i ragazzi e il tavolo, e mi dirigo come un fulmine verso i bagni.
Appena apro la porta, trovo Abigail attaccata al muro, mentre prova a scollarsi questo tipo di dosso.
Appena la ragazza mi vede è come se con gli occhi lacrimanti tirasse un sospiro di sollievo.
L'uomo se ne accorge, quindi si gira.
«Synyster Gates, quanto tempo.» Dice lui.
«Craig, lascia stare la mia donna.» Rispondo in tono fermo.
Lui ha sempre saputo che nessuno si deve azzardare a fare qualche torto a me. Nessuno. Per nessun motivo.
E toccare Abigail in questo modo è un torto bello grosso nei miei confronti.
Lo prendo per il colletto e lo sbatto al muro, poi gli stampo un pugno in pieno volto, facendo sanguinare il suo naso già rotto in passato.
Abigail è ubriaca marcia, ma abbastanza sobria da capire cos'è appena successo.
Mi corre incontro abbracciandomi.
La sollevo da terra, riuscendo a tenere il suo piccolo corpo con una sola mano mentre con l'altra apro la porta dei bagni.
«Ho avuto paura.» Sussurra con la voce tremante al mio orecchio.
La stringo con entrambe le braccia, provando a fermare i suoi singhiozzi.
«Ragazzi, io non rimango qui un minuto di più. Andate a cercare quel l'altra e tornate a casa con l'auto di Joe.» Dico agli altri. Joe è il barista, nonché nostro amico.
James mi lancia le chiavi dell'auto che io afferro prontamente.
Apro la portiera alla ragazza, che quasi si lancia sul sedile.
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
«Hai detto cazzate per tutto il viaggio, che ne dici di chiudere un po' questa bocca?» Chiedo alla ragazza.
Lei non risponde, si limita a ridermi in faccia.
Da ubriaca è molto più antipatica.
La prendo in braccio per l'ennesima volta nella stessa serata e la porto nella mia camera.
«Non ti azzardare a portarmi nella stanza davanti! Io con te non ci scopo!» Grida stendendosi sul letto.
Ignoro le sue parole e le levo il vestito per farle mettere la mia maglia.
«Ehi bellezza, vuoi spogliarmi solo la seconda sera?» Ridacchia prendendomi le mani e portandosele al seno.
Okay, questa ragazza mi sta facendo impazzire, ma è totalmente ubriaca.
E io non mi approfitto delle ragazze.
«Abigail, sei ubriaca. Adesso dormi e non fare i capricci come una bambina.» Dico. Oddio, sembro suo padre.
«Synyster Gates ha una ragazza così davanti e non se la vuole scopare?» Chiede maliziosamente indicandosi.
Beh, in effetti un pensierino l'ho già fatto...ma non mi sembra giusto farlo quando è in queste condizioni.
«Dai Haner, un pochino...so che lo vuoi.» Continua lei.
Se non la smette ora la prendo addosso al muro, senza nemmeno toglierle il suo bel vestitino.
Ignoro le sue parole per non rischiare di non rispondere più delle mie azioni e le sfilo l'abito.
«Su, mettiti la maglia e vai a dormire in camera tua.» Le dico.
Lei mi si butta sopra, facendomi cadere sul letto.
...in intimo è ancora più scopabile.
L'afferro per il sedere e faccio scontrare i nostri bacini.
Comincio a lasciarle baci bagnati sul collo, per poi scendere fino al seno.
«Non sopporto stare sotto.» Dico, quindi scambio i nostri ruoli, schiacciandola sotto il mio peso.
Appena le mie labbra si posano sul suo collo, lei butta la testa all'indietro.
Mi leva la maglia e la lancia sul pavimento, cominciando a tracciare i contorni dei tatuaggi con l'indice.
La tocco, e propio mentre le sto per mettere una mano nell'ultimo, sento la porta di casa aprirsi.
«Merda...» Esclamo sottovoce. «Mettiti questa cazzo di maglietta.» Lei obbedisce, mettendosi la maglia che avevo io prima.
Nell'esatto momento in cui Abigail è "vestita", Rev apre la porta.
Odio il tempismo di questo ragazzo.
Ho rischiato parecchi infarti a causa sua.
«Ehm...tutto okay? Non è successo nulla?» Chiede lui, un po' imbarazzato.
«No che non è successo nulla!» Grido come una donna isterica.
Lui mi fa segno di stare zitto, poi indica il letto e se ne va.
Mi giro, e trovo Abigail a quattro di spade sul mio bellissimo letto.
È la prima a cui permetto di dormirci.
Mai nessun'altra c'è stata qui sopra.
Mi levo i pantaloni e mi stendo nel piccolo spazio rimasto, prima che lei possa prendere anche quello.
È proprio buffa mentre dorme.
La goccia di bava che le pende dalle labbra mi fa troppo ridere.
Smetto improvvisamente di pensare, quando lei mi da le spalle. Ne approfitto subito per abbracciarla da dietro, spero che l'alzabandiera non si faccia sentire prima delle dieci, domani mattina.
 
Angolo Autrice:
 
Salve, vi stavo aspettando *si gira sulla sedia girevole e accarezza il gatto come i super cattivi dei film*
Okay, a parte le cazzate, come vi comincia a sembrare la storia?
È un po' più strutturata vero?
Si, vero u.u...ahaha :D
Va beh...
Come state?
Che fate?
Perché lo fate?
Avete dato da mangiare al vostro piccolo unicorno?
Bene!
Ieri, prima di andare a dormire, volevo dare un'occhiata a come andava la storia (visualizzazioni etc).
Appena apro EFP, le storie non c'erano più, nessuna. Sia le mie che tutte le altre.
Poi ho scoperto che avevano avuto un problema con il sito, ma per un momento me la sono fatta sotto D: (fortunatamente ho tutti i capitoli di Warmenss On the Soul salvati :3)
Poi, sempre ieri sera stavo facendo la mia partita giornaliera a COD (Call Of Duty), e verso la fine alzo lo sguardo verso il muro.
C'ERA UN RAGNO GIGABNORME SUL MURO.
Ma il peggio era che non stava fermo, ma si MUOVEVA.
Ho cominciato a chiamare mio padre che pensava mi stessero squartando xD
Appena se n'è andato mi ha detto:
 
«Tu sei proprio una scoppiata. Le fobie si curano, non ti ci devi adagiare.»
E io: «E come faccio?!»
Lui: «Ao, te porto dallo psichiatra!»
Poi se ne esce mia madre: «Se la porti dallo psichiatra, la fobia dei ragni è l'ultima cosa che curano!»
 
Come sono simpatici eh? :')
Tralasciamo, era solo per rendervi partecipi della mia vita da casalinga :D (???)
Bene. Penso che le cretinate da dirvi, per vostra fortuna, siano finite.
Quiiiiiindi, ci sentiamo al prossimo capitolo. Recensite, mandate un messaggio privato o fate quello che volete :3
CIAO SEVENFOLDIIIIIST <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


-Capitolo 8
 
ABIGAIL'S POV
 
Mi sveglio, di nuovo nel letto di Brian con la sua maglietta.
Ricordo vagamente ciò che è successo ieri sera tra noi due, ma ero solamente troppo ubriaca. Niente di più.
Non andrei mai a letto con lui.
Mi guardo intorno e noto l'ora. Le 7:21?! Mi sono svegliata prestissimo.
Mi dirigo verso il bagno, con l'intenzione di fare una doccia.
Mi spoglio della maglia e dell'intimo, per poi entrare nel box.
Il getto d'acqua calda mi rilassa i muscoli, fin quando il rumore di una porta non mi fa sussultare.
«Buongiorno...vedo che ti stai ambientando, e forse anche troppo.» Ridacchia Brian, che è appena entrato nel bagno.
«Ciao. Saresti così gentile da uscire dal bagno? Grazie.» Dico.
Penso che l'abbia presa come una provocazione, perché pochi attimi dopo, apre la porta opaca scorrevole del box doccia, entrando anche lui.
«Brian vattene!» Grido.
«Ti ricordo che questa è casa mia. Sei tu quella che dovrebbe andarsene.» ...Ha ragione. Perciò è meglio levare le tende...quanto meno dalla doccia.
Faccio per uscire, ma lui mi blocca.
Vederlo nudo davanti a me, con un'erezione mi mette a disagio...e non poco. Dico sul serio.
Comincia ad accarezzarmi il corpo.
Come se nulla fosse, comincia a massaggiare per bene il mio seno...cosa cazzo sto facendo?
Inizia a baciarmi il collo, strusciandomisi addosso.
Mi gira e mi bacia, con molta foga rispetto ai baci di prima sul collo.
Mi tocca il fondoschiena, mi da qualche schiaffetto, e sento la sua mano avvicinarsi sempre di più...lì.
Sta per entrare con un dito, ma qualcuno bussa alla porta.
«Merda.» Dice a bassa voce, guardandomi. «Chi è?» Chiede poi.
«Ehi, amico, hai per caso visto Abigail? Hanno chiamato al suo cellulare dall'Huntington Beach Hospital...non vorrei disturbare Summer...» Risponde Zacky.
Riconosco perfettamente il suo tono di voce, sempre molto pacato.
Cosa intende per "disturbare Summer"?
«E che volevano?» Continua Brian.
Perché mai dovrei andare in ospedale?
«Hanno detto qualcosa riguardo alla signora Meredith Collins...penso sia la madre di Abigail e Summer...comunque, fammi entrare che devo pisciare!» Termina lui.
Ho un bruttissimo presentimento.
Summer mi aveva detto che la mamma stava male, ma non ci ha mai detto cos'ha di preciso...e poi, chissà quanti bagni ci sono in questa casa, possibile che deve rompere a noi?!
«Baker, evapora.» Risponde in tono secco Brian.
«Dai, gli altri bagni sono occupati. Quello al piano di sotto è occupato da Jimmy che sta cagando, l'altro da Johnny, mentre in quello della camera delle ragazze ci sono Matt e Summer...» 
«Chi c'è nel bagno?!» Grido, interrompendolo.
Ops.
Brian mi lancia uno sguardo omicida...ci hanno beccati per colpa mia...merda.
«Ehm...vedo che disturbo anche qui. Okay, vorrà dire che piscerò in giardino. Divertitevi!» Dice correndo al piano di sotto.
Ha la stessa delicatezza di un mammut in calore, ma almeno non ha commentato il fatto che fossi chiusa in bagno con uno dei suoi migliori amici...no?
«Bene, dove eravamo rimasti?» Chiede in tono malizioso, tornando a ficcarmi tutto il corpo.
«Brian, dobbiamo andare all'ospedale, Zacky ha detto che è ricoverata...ti prego, accompagnami.» Dico, quasi con le lacrime.
Mia madre non è mai stata una che per ogni cazzata va al pronto soccorso, quindi deve essere qualcosa di grave.
Esco dalla doccia e rubo l'unico asciugamano grande che è nel bagno, per poi uscire dalla piccola camera.
«Stronza, a me tocca questo schifo di asciugamano!» Urla Brian, sventolando un piccolo straccio.
«Fammi un favore, copriti.»
«Che c'è? Non ti piaccio?» Chiede lui atteggiandosi da prima donna.
«Oh si, il magnifico deretano di Brian Haner Jr. detto Synyster Gates. Wow.» Ridacchio prendendolo in giro.
«So che ti piace.»
Okay, questo discorso sta scendendo pian piano nel degrado.
Lo guardo male, e lui alza le mani in segno di resa. È strano questo ragazzo.
«Dai, chiama tua sorella così vi accompagniamo in ospedale.» Dice Brian ad un tratto.
«Saresti disposto ad accompagnarci?» Chiedo, seriamente stupita dalla sua gentilezza improvvisa.
«Non avete altra scelta. Non se ne parla che vi faccio guidare la mia macchina!» Ridacchia.
Indosso al volo la maglia che avevo questa notte, per poi andare in camera...dimenticandomi totalmente del fatto che ci siano Summer e Matt.
Li guardo.
Mi guardano...anzi, ci guardano. Ho sentito Brian arrivare.
Probabilmente ha la mascella atterra che fa compagnia alla mia.
«Ehm...amico, finite quello che dovete finire e vestitevi...e che sia una cosa veloce eh...» Dice Brian, richiudendo la porta.
Lo guardo impietrita e lui scoppia a ridere.
«Io...ma...loro...è stata la scena più brutta che io abbia mai visto...Matt che scopa!» Grido in preda ad un attacco di panico.
«Che sarà mai? Hai visto anche me scopare...»
«Ma non stavi scopando con mia sorella!» Lo interrompo, forse a voce un po' troppo alta perché dalla stanza si sente la voce di Matt: «Ho quasi...mh...finito!» 
Okay, sto diventando pazza.
Mi scappa una risatina isterica, seguita da una risata di gusto per tutto ciò che ci sta succedendo in questi giorni.
«Ho finito!» Urla Matt.
Pochi secondi dopo si apre la porta, rivelando un Matthew e una Summer totalmente imbarazzati.
«Complimenti fratello.» Dice Brian, stringendo la mano all'amico.
Che teste di cazzo.
«Ehi, io dovrei vestirmi, siete pregati di uscire dalla camera...» Dico, ma poi continuo quando vedo che stanno per sparire dalla mia visuale. «Ehm, Brian.» 
«Dimmi.» Risponde lui.
«Penso che mi stabilirò in camera tua, perché su questo letto io non ci dormo!» Rivolgo uno sguardo assassino a mia sorella e al suo amante...visto che non saprei in che altro modo definirlo.
«Ehehe...» Ridacchia questo, grattandosi nervosamente la nuca.
I ragazzi escono e, mentre mi vesto, racconto velocemente la faccenda di mamma a Summer...evitando il discorso "sesso con Sanders"...
Usciamo dalla stanza, e scendiamo al piano di sotto dove troviamo tutti i ragazzi.
«Bravo amico, le grida si sentivano anche dal giardino!» Esclama tutto eccitato Jimmy.
Io e Summer lo guardiamo, e solo in quel momento si accorge della nostra presenza.
«Ehm, visto che siete in due è una è libera...cara Abigail, che ne dici di darmi la stessa soddisfazione che tua sorella ha dato a Matt?» Domanda Johnny, scatenando le risate di tutti, eccetto me e Brian.
«Ops...» Continua il nano, notando i pugni serrati di Gates. «Amico stavo scherzando...»
«Ma sai che mi frega di una puttanella diciottenne?» Ribatte acido lui, avviandosi verso la macchina.
Io lo guardo impietrita. «Sbaglio o mi ha dato della puttana?» Chiedo.
«Ehm, si.» Risponde Zacky.
Esco dall'abitazione, levandomi un anfibio con tutta calma.
Arrivata vicino alla macchina richiamo l'attenzione del figlio di puttana.
«Haner.» Lui si gira verso di me, beccandosi una scarpata in faccia.
Mi avvicino a lui, riprendendomi la calzatura ridendo.
Ha il naso che sanguina.
«Ma che cazzo hai in testa? Mi hai rotto il naso!» 
«Così ci pensi due volte prima di darmi della puttana...e poi, stiamo andando in ospedale.» Ridacchio facendo spallucce.
Mi rivolge un'occhiata che sarebbe in grado di dar fuoco ad una casa, mentre dalla tasca tira fuori un fazzoletto di carta, per tamponarsi il povero nasino effeminato.
«Amico che cazzo ti è successo al naso?!» Esclama James correndo verso il suo amico.
«Abigail mi ha tirato in faccia un fottutissimo anfibio!» Grida gesticolando ed indicandosi il naso.
Jimmy scoppia a ridere e tutti saliamo in macchina.
 
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
«Finalmente siamo arrivati, non mi sento più il culo.» Dice Zacky, provocando la risata di tutti.
«Sappi che ti sto odiano Abigail, ho il naso tutto spappolato!» Mi urla contro Brian, facendomi ridere ancora di più.
Gli passo davanti e lui mi da una pacca sul culo, facendomi zittire di colpo. Che idiota!
Arriviamo alla sala d'aspetto...una stanza bianca, adornata con qualche pianta da interni e delle sedie in plastica blu.
«Salve, cercare qualcuno?» Ci chiede l'infermiera al bancone.
«Ehm si, la signora Meredith Collins. Noi siamo Abigail e Summer Collins, le figlie.» Dico, guardando qualche volta mia sorella.
«Oh...si, la dottoressa Jones vi sta aspettando alla camera 312. In fondo al corridoio a destra.» Risponde.
Io e Summer ci guardiamo e ci avviamo verso la stanza, lasciando soli i ragazzi.
 
BRIAN'S POV
 
Vedo le gemelle scomparire dopo un corridoio, adesso dobbiamo fare qualcosa per il mio bellissimo e ormai distrutto naso.
«Ehm, ho il naso rotto.» Dico all'infermiera.
«Ho notato...quindi?» Risponde lei in modo alquanto maleducato.
«Che dici? Ho bisogno di un medico! Ci arrivi con la testa?»
Lei sbuffa e compone un numero. 
«Secondo corridoio, prima stanza a sinistra. Puoi portare con te uno dei tuoi amici.» Dice poi.
Questa troia già non la sopporto.
Chiamo Jimmy e andiamo nella stanza indicata dalla balena, trovandoci davanti un omone poco affidabile dall'aspetto.
«Salve, mi hanno avvertito della sua frattura.» Dice cordialmente, osservandomi con cura il naso.
«Beh, non è totalmente rotto, basterà una fasciatura.» Conclude.
In poco più di venti minuti, ho il naso avvolto in delle bende e più dolorante di prima. Fottuti medici.
In tutto questo, James non ha fatto altro che sfottermi per l'accaduto, facendo ridere anche il medico.
Usciamo dalla sala, e troviamo Summer e Abigail in lacrime...o meglio, Abigail è in lacrime.
Summer è tra le braccia di Matt, mentre singhiozza senza sosta.
«Piccola, cosa succede?» Chiedo stringendola.
Non riesce a parlare per le lacrime.
«M-mia m-m-madre...»
 
Angolo Autrice:
 
SALVE A TUTTI SEVENFOLDIST!
Scusatemi davvero se ieri non ho potuto pubblicare ma ho avuto duuuue problemi:
 
1-Non mi sono sentita bene e sono stata a rotolarmi sul letto dalle due alle cinque, per poi addormentarmi fino alle nove di sera :D
 
2-Prima di stare male, avevo scritto un capitolo infinitamente grande...ma l'ho cancellato. Si, sono una mongoloide -.- T.T
Queste cose mi fanno salire l'omicidio alle stelle, è mi era passata la voglia di scrivere...quindi, se non pubblicherò più per un po', o sono morta o mi è successo di nuovo XD
 
Bene, ora che vi ho raccontato delle mie sventure quotidiane, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Cosa ne pensate della suspance?
Cosa avrà la mamma delle due gemelle?
Cosa succederà tra Summer e il nostro Matteo Ombre?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
A domani Sevenfoldist.
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


-Capitolo 9
 
«M-mia m-m-madre...» Dice lei, non riuscendo a completare la frase.
«Piccola, calmati e dimmi cosa ti hanno detto.» Le dico, provando a consolarla abbracciandola forte.
«...ha il cancro.» Scoppia a piangere ancora più forte.
Rimango impietrito alle sue parole.
Non so cosa dire...forse perché capisco ciò che prova, o forse perché ora voglio solo provare a calmarla, ma comunque le parole mi muoiono in gola.
Mi rivolge uno sguardo cupo. Cupo è morto. Non l'ho mai vista così.
Continua a piangere, battendo i pugni contro il mio petto.
È a pezzi.
L'idea che una stupida malattia possa portarti via la persona più cara al mondo è...non so, la cosa più brutta che ti possa capitare.
Sentire un tizio tutto incamiciato che ti dice, in poche parole, che non riceverai più l'amore di cui hai bisogno.
Questo si che è un duro colpo.
Altro che cuori spezzati e relazioni finite. È questo il vero dolore.
«Dai piccola, prova a calmarti...» Provo a tranquillizzarla, ma nulla. I suoi singhiozzi si fanno sempre più forti.
«Senti, sono Matthew Shadows!» Grido, provando ad imitare la sua voce nasale, viste le bende sul mio povero naso fracassato.
Lei ride, e la sua risata mi toglie un gran peso dal cuore.
«Ehi, guarda che ti ho sentito!» Ribatte Matt, facendo ridere anche Summer.
Cosa potrei fare per farla stare un pochino meglio? Mh...
«Su, andiamo in macchina. Ora vediamo cosa fare per distrarvi un po'.» Dice Rev.
Okay, questo ragazzo mi legge nel pensiero...avevo sempre avuto qualche dubbio a riguardo, ma ora ne sono sicuro.
Entriamo nell'abitacolo, io, Abigail, Zacky, Matt e Summer.
Mentre davanti sono Jimmy e Johnny.
«James, vedi di non fare qualche incidente...» Ridacchia Jonathan.
Le ragazze sono distrutte. Ormai hanno smesso anche di piangere, sembra che siano sul punto di addormentarsi.
«Sapete, una volta Zacky si è levato una palla di laniccia ENORME dall'ombelico...» Ridacchia Jimmy, rompendo il silenzio e facendo ridere tutti, nessuno escluso.
«Non è vero!» Prova a ribattere Zacky, ormai con le spalle al muro.
«Eheh, allora produce qualcosa questa porchetta.» Esclama ridendo Abigail, toccando con la punta dell'indice la pancia del mio amico.
«Dimmi che siamo arrivati James, ti prego.» Lo supplica lui, beccandosi come risposta delle fragorose risate.
Dopo circa un quarto d'ora passato a prendere in giro Zacky per la sua pancia, Jimmy ferma l'auto vicino al molo.
Oggi c'è una piccola festicciola...bella mossa gigante.
«A me non va di andare ad una festa...» Mi sussurra Abigail.
«Non si accettano rifiuti, quindi zitta e mangia.» Dico scherzoso, porgendole dello zucchero filato.
Vedo i suoi occhi illuminarsi come quelli di una bambina...forse perché lei è un po' bambina...una bambina costretta a crescere prima del tempo.
«Che ne dici di fare un giro su quella giostra?» Chiedo.
 
ABIGAIL'S POV
 
«Che ne dici di fare un giro su quella giostra?» Mi chiede Brian.
Mi guardo intorno, provando a scovare una giostra veloce e pericolosa, ma l'unica cosa che vedo è la ruota panoramica.
«Quella?» Chiedo incerta, indicando l'enorme ruota di ferro.
Lui annuisce, e io lo seguo per dimostrare il mio assenso. E chi lo avrebbe mai detto che il cattivo Synyster Gates è un tipo da ruota panoramica?
Ridacchio tra me e me.
Dopo dieci minuti di fila, entriamo nella cabina, e subito mi prende una fitta al cuore.
Mentre siamo abbastanza in alto scoppio a piangere, ricordando quando avevo cinque anni e mia mamma, pur soffrendo di vertigini, è salita su una di queste ruote per farmi felice.
«Che ti prende?» Chiede seriamente preoccupato Brian.
«Mia mamma...m-mi aveva po-portata su una d-di queste cose...anche se soffriva di v-v-vertigini.» Non riesco a parlare senza singhiozzare, e questo mi fa sentire peggio.
Ho sempre odiato piangere davanti agli altri...e il fatto che "gli altri" in questione, adesso voglia dire "Brian Haner"...beh, peggiora le cose.
«Vieni qui.» Dice allargando le braccia...si, perché io fino ad ora sono stata seduta di fronte a lui.
Gli butto le braccia al collo e scoppio a piangere peggio di prima.
«Shh...» Mi sussurra nell'orecchio.
Riesce a calmarmi.
Con un semplice sibilo.
Questo ragazzo mi farà impazzire.
Alzo lo sguardo, ritrovandomi a pochi centimetri dal suo naso...o dalle sue bende. Quelle due pozze color nocciola mi mostrano un lato di lui che non penso di aver mai visto.
«Tu...tu capisci il mio dolore.» Dico improvvisamente, forse nemmeno pensando a ciò che sto dicendo.
Lui sposta lo sguardo a terra, senza proferire parola.
Forse avrei fatto meglio a stare zitta.
«Non sono affari tuoi.» Dice freddo.
Ecco che torna il solito stronzo e cinico di merda.
Fortuna che il giro è finito.
Brian se ne va, senza aspettarmi. 
Esco dalla cabina a testa bassa, ignorando una voce che mi chiama.
«Ehi, ragazza.» Continua, ma questa volta mi giro, sentendo la sua mano sopra la mia spalla. «Ti è caduto questo.» Dice, porgendomi un portafoglio. Deve essere di Brian.
«Oh, grazie, ma non è il mio...è di quel tizio lì giù.» Rispondo, indicando Brian che si avvicina di nuovo.
Sul suo volto è dipinta un'espressione minacciosa.
«Cazzo!» Grida. So perché sta impazzendo così...odia perdere le cose.
«Tieni, stronzo.» Dico porgendogli il portafoglio.
Non mi ringrazia, ma in compenso guarda male il ragazzo.
«Ehi, stai calmo. Guarda che l'ha trovato lui.» Alle mie parole si rilassa, lo ringrazia e se ne va.
Saluto velocemente il biondo e raggiungo i ragazzi.
Vedo Matt che si bacia con una ragazza e, poco distante, Summer con gli occhi lucidi.
Mi avvicino a lei.
«Ehi sorellina.» Dico calma.
«Ciao Abigail...» Prova a sembrare tranquilla, ma si sa che tra i gemelli c'è come una specie di telepatia.
«Sei gelosa eh?» Chiedo.
Lei mi guarda, non dice nulla.
Semplicemente mi guarda e scoppia a piangere.
Non so se per mamma, o per Matt, ma scoppia a piangere senza freni attirando l'attenzione di quest'ultimo.
«Ehi, cos'hai?» Le chiede lui, lasciando la rossa che poco prima stava slinguazzando.
«Non sono cazzi tuoi!» Sbotta Summer, lasciando a bocca aperta sia me che tutti Sevenfold.
 
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
Siamo tornati a casa e, per quanto Matt volesse parlare con Summer, lei lo ignorava del tutto facendo la gatta morta con Zacky.
E lui ci stava...era una situazione alquanto imbarazzante.
«Io ho fame.» Dice Rev.
«Sai, anche io ho un po' di fame.» Sussurra Summer in risposta.
Dopo nemmeno tre secondi arriva Matthew gridando che ha una fame da lupi, beccandosi un'occhiataccia da mia sorella.
«Si può sapere cosa ti ho fatto? È da prima che mi eviti!» Sbotta Shadows a Summer, evidentemente stufo del suo comportamento.
«Io? No, non ti evito affatto...ma al lunapark sembravi parecchio impegnato a...ehm, scambiarti la saliva con quella tipa.» Risponde.
Adesso fanno a botte secondo me...o no, Matt non farebbe male ad una mosca...o almeno ad una ragazza.
«Che è? Sei gelosa?» Chiede più calmo, con una punta di malizia nella voce.
«Io gelosa di te?» Mia sorella comincia ad arrossire. «Non potrei mai essere gelosa di una testa di cazzo come te. Ricorda che io sono un passo avanti a tutti.» Il suo tono è fermo e sicuro adesso...e vorrei evitare una rissa tra una diciottenne alta 1,66 e un ventiseienne alto 1,85.
Sarebbe una scena abbastanza inguardabile.
«Allora, Matt vai in camera tua, mentre tu, Summer, vai con Jimmy a mangiare! Ho bisogno di dormire io, mica posso stare a sentire tutto il tempo voi che discutete come bambini!» Urlo mettendomi tra i due.
«Tralasciando come vi abbiamo trovati oggi!» Ridacchia Brian dal piano di sopra.
«Guarda che tu non puoi parlare Gates, ti sei scordato del bagno?» Urla Zacky in risposta, zittendo me e Brian, ma attirando l'attenzione degli altri.
«E bravo Brian!» Urla Jimmy.
«Siete dei coglioni, non stavamo scopando...e poi non devo dare spiegazioni a voi!» Ribatto, sentendo ridere Brian.
«Per ora...» Grida ridendo quest'ultimo.
Okay, adesso salgo al piano di sopra e gli tiro un altro anfibio.
«Occhio a quello che dici...potrei tirarti anche l'altra scarpa.»
«Scusa, scusa.» Sento la sua voce un po' più pacata dal piano di sopra.
C'è un attimo di silenzio, fin quando non mi torna in mente il pensiero di mia madre.
Le lacrime escono senza preavviso, e dalla mia gola di leva un grido fortissimo, quasi liberatorio.
James si avvicina, poggiandomi delicatamente una mano sulla spalla.
«Non può essere vero.» Dico al ragazzo.
«Vedrai che andrà tutto bene...» Sussurra piano Jimmy.
«No, non andrà tutto bene! Mia madre sta per morire e tu pensi che andrà tutto bene?
Non posso farcela se lei se ne va.
È l'unica certezza che ho. Un'amica se ne va, una mamma dovrebbe rimanere per gran parte della tua vita...» Piango ancora più forte, facendo venire gli occhi lucidi anche a lui.
Non sa che dire, si limita ad abbracciarmi, facendomi sentire ancora più piccola del solito.
«Non piangere...» Sussurra accarezzandomi la testa e i capelli.
 
Angolo Autrice:
 
Buonsalveeee!
Come va Sevenfoldist?
Per farmi perdonare dell'assenza dell'altro ieri oggi pubblico abbastanza presto :D
Cosa ne pensate del capitolo?
Che avete da dire riguardo alla malattia di Meredith? :(
Spero che il capitolo vi piaccia e, forse, vi faccia riflettere...va beh.
Parliamo di cose un po' più allegre...sto andando al mare!...se così si può chiamare XD
Il mare del litorale laziale è...mh, come dire...tra il marrone e il verde.
Uffa T.T
Vi lascio ai vostri bei mari e alle vostre belle vacanze.
Addio Sevenfoldist >:3 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


-Capitolo 10
 
Sono passati un paio di giorni da quando abbiamo ricevuto la notizia.
Io e Summer l'andiamo a trovare il più possibile, sperando di vedere anche papà, ma di lui nessuna traccia.
Possibile che sia sparito così, e per giunta ignorando la nostra sparizione?
Anche la mamma riguardo a questo non ha fatto un fiato.
Mi sembra una cosa piuttosto strana.
I ragazzi escono ogni mattina, per poi tornare verso l'ora di pranzo e riuscire dopo cena.
Il naso di Brian è diciamo come nuovo...diciamo.
Okay, ho rovinato il suo splendido nasino, me se l'è meritato.
Riguardo a Matt e Summer...beh, dopo la sera al lunapark è nata una specie di scopamicizia.
Nulla di ufficiale, ma sentirli ogni sera o mattina mi fa pensare questo.
«Avete finito?!» Grido bussando alla porta della camera.
«Abigail casa è piena di bagni, non rompere!» Ribatte mia sorella.
«Che palle...» Sussurro avvicinandomi alla porta della camera di Brian.
«Toc Toc!» Urlo bussando alla porta.
Nessuno risponde, quindi apro la porta...non lo avessi mai fatto!
«Abigail ma che cazzo fai?!» Grida Brian, infilandosi velocemente i suoi boxer neri.
«Ho bussato ma non hai risposto...» Ridacchio alzando le mani in segno di resa.
Okay, è fottutamente sexy in mutande, però è anche uno stronzo.
In due giorni si sarà scopato almeno cinque ragazze diverse...e vi assicuro che non è una cosa bella sentire ad ogni ora degli orgasmi. Sia da parte di mia sorella e Matt, che da parte di Brian e compagnia bella.
Mi sono ritrovata insieme a Zacky, Jimmy e Johnny, a commentare le prestazioni di tutti quelli che scopano in casa.
Siamo i giudici delle performance.
«Allora, che cazzo vuoi, ragazzina?» Domanda lui, interrompendo il mio stupendo monologo.
«Devo usare il bagno.»
«Ho una villa ENORME e tu vieni in camera mia ad usare il bagno?» 
«Senti, ci sono tutti i bagni liberi...solo che in uno ha appena cagato Johnny, l'altro è in camera di Summer -perché ormai è solo sua-...che sta allegramente trombando con il tuo amico dalle grandi fossette, e l'altro è il tuo...quindi levati dalle palle e fammi passare!» Esclamo dopo avergli spiegato la situazione.
Lui si sposta, ridendo per ciò che gli ho detto.
«Non credevo che tua sorella e Matt fossero scopamici...» Ridacchia da dietro la porta del bagno.
«E invece...beh, non ci trovo nulla di male, ma si sa come vanno a finire queste storie. Uno si innamora dell'altro e tutto va a puttane!» Rispondo dopo essere uscita dal bagno.
«Non ci trovi nulla di male eh...?» Chiede malizioso, ripentendo la mia idea.
«No...alla fine è un problema loro se vogliono rovinare il rapporto di amicizia che si era creato...» Noto il suo sguardo pieno di malizia. «No, no, no. Non farti strane idee Brian.» Affermo, un po' agitata.
«E dai, hai detto di non avere nulla in contrario. Facciamo una prova.» Continua lui, avvicinandosi sempre di più a me.
«Vuoi che ti dia un calcio lì sotto?»
«Oddio, no!»
«Allora vedi di levarti.» Finisco in tono più calmo di quanto mi aspettassi, ma senza ricevere la reazione desiderata.
Brian mi blocca i polsi con una sola mano, spingendomi contro il muro, e accarezzandomi un fianco con l'altra.
Sento il suo respiro sul mio collo, e questo mi provoca forti brividi lungo tutto il corpo.
«So che mi vuoi.» Sussurra lui.
Io mi limito a guardarlo, e lui inizia a darmi dei baci bagnati sul collo.
Sto per impazzire.
Vedo le sue labbra avvicinarsi sempre di più alle mie, il suo respiro unito al mio, i miei occhi dentro i suoi.
Mi bacia, all'inizio molto lentamente, come se le se dovesse abituarsi al mio sapore, poi con più foga, spostando le sue mani dai fianchi, al seno, al culo.
«Quanto tempo che volevo farlo...» Ridacchia, quasi sussurrando, mentre mi strizza per bene il sedere.
Mi lascio prendere dalla situazione e mi butto sul letto, trascinandolo con me. Il suo peso mi schiaccia, ma adesso non mi importa.
Le sue labbra viaggiano attraverso il mio corpo, fino ad arrivare al basso ventre.
Alza piano l'enorme maglione che indossavo, mostrando l'intimo in pizzo bianco che ho indosso.
«Queste cose mi fanno impazzire...» Mi sussurra Brian all'orecchio, riferendosi probabilmente alle mutandine in pizzo.
Sfila poco delicatamente quest'ultime, ed entra in me con un dito.
Stringo tra le mani il lenzuolo, e faccio una violenza a me stessa provando a non farci sentire.
Dopo poco, vengo attorno alle sue dita...la sua faccia soddisfatta mi fa venire voglia di dargli una manata sulla guancia, ma ora non ne ho nemmeno le forze.
Si sfila i boxer indossati forse solo dieci minuti prima, rivelando la sua erezione...sento le guance andare a fuoco, ma non ci faccio troppo caso.
Mi guarda.
Lo guardo.
È una situazione piuttosto imbarazzante.
Mentre sta per entrare prendo un respiro profondo, so che mi farà male...si, sono vergine...anche se per moto poco.
Mugolo qualcosa di incomprensibile per il dolore, e lui se ne accorge.
«Ma tu...tu sei vergine...» Dice sottovoce lui.
«Si...cioè, non più.»
«Non posso farlo. Almeno la prima volta dovresti averla con la persona che ami...» Dice, ma io lo zittisco con un bacio tutt'altro che casto.
Mi guarda per qualche secondo, o meglio mi scruta.
I suoi occhi balzano da un dettaglio all'altro del mio corpo, senza tralasciarne nemmeno uno.
Si china nuovamente su di me, entrando nel mio corpo, inizialmente piano, per poi aumentare di velocità.
Mordo la spalla al ragazzo, per non emettere un grido che spaventerebbe tutti i ragazzi, compresa mia sorella.
Se un anno fa, qualcuno mi avesse detto che sarei finita a letto con un tipo così, gli avrei riso in faccia...e invece...
Si allontana velocemente da me, senza venire e non capisco il perché.
«Stavamo per fare casini.» Esclama tirando fuori un preservativo dalla tasca del jeans buttato a terra.
Lo mette, e senza farmi rendere conto mi ritrovo sopra di lui, nonostante lui odi stare sotto.
«Sai...stare sotto è un piacere con te...con queste tette...» Ridacchia, tra un gemito e l'altro.
Rido anch'io, fin quando non aumenta di velocità, venendo e facendo venire per la seconda volta anche me.
«Per essere una principiante, sei stata brava...» Dice, per poi ridere di gusto.
«E tu per essere un ragazzo, hai orgasmi parecchio acuti.» Rispondo, notando la sua espressione trasformarsi completamente.
Scoppio a ridere, e lui con me.
Forse è la prima volta che c'è un momento di vera calma tra di noi.
Mi alzo, indossando di nuovo gli slip e il maglione.
Lancio un ultimo sguardo al ragazzo, come per ringraziarlo per avermi fatto passare una bella mattinata, poi esco dalla camera e scendo in salotto.
Arrivata nel salone, tutti gli sguardi sono puntati su di me.
Johnny e Jimmy sono sul divano, mentre Zacky è appoggiato allo stipite della porta che manda in cucina.
«Che avete da guardare?» Chiedo con nonchalance.
Tutti scoppiano a ridere di gusto.
«Pensate di essere stati silenziosi?» Dice ridendo Rev, facendomi diventare rossa come un peperone.
Non rispondo, mi limito ad affogare nel mio maglione grigio topo.
«Dai, tranquilla...quanto sarei voluto essere al posto di Brian...» Fantastica Johnny, facendo ridere il diretto interessato che era arrivato.
«Beh, in effetti non è stato per niente male...» Ridacchia, beccandosi uno schiaffone da parte mia.
«Ti avevo avvertito di tenere chiusa quella fogna, Haner.» Ribatto, vedendolo massaggiare la guancia destra, ormai rossa.
 
 
•••
 
 
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Sento la porta sbattere.
I ragazzi escono sempre di sera, lasciandoci sole a casa assieme a Theresa.
«Theresa...» Inizio, ma poi lei mi blocca.
«Chiamami Tessa.» Dice, io annuisco.
«Okay, Tessa...ci racconti qualcosa in più sul passato di Brian?...» Non so il perché di questa domanda, quasi lascia stupita anche me, ma ho come il bisogno di sapere qualcosa in più su di lui.
«Beh, io so solo che i genitori sono morti quando aveva solo diciotto anni...la madre di cancro e il padre fu ammazzato.»
Alle sue parole, qualcosa si spezza in me. Non posso credere che proprio lui possa capire cosa provo meglio di chiunque altro qui dentro.
«Okay, okay, basta così.» Sussurro.
Parliamo del più e del meno per più di un'ora, quindi decidiamo di andare a dormire, visto che Tessa deve tornare a casa sua.
Io vado in camera di Brian, mi rifiuto di dormire dove Matt e mia sorella scopano. Cado in un sonno profondo.
Sono circa le 2:30 di notte, e vengo svegliata da delle voci. Sono i ragazzi!
Mi affretto a scendere dal letto, fin quando il suono di uno sparo non si leva nell'aria.
Ho un bruttissimo presentimento.
Mi fiondo al piano di sotto, e alla vista di quella scena, il mio cuore perde dieci battiti.
Brian era steso a terra, in una pozza di sangue scura.
La prima cosa che mi viene da fare è chiamare l'ambulanza, per poi correre di sopra e indossare gli anfibi.
Torno da lui, e mi accovaccio nonostante tutto il sangue.
«Brian, brutto stronzo, tieni gli occhi aperti. Non puoi arrenderti così. Brian!» Sussurro, provando a tenerlo sveglio. 
Delle lacrime scorrono per il mio viso. No, non posso piangere per lui.
Ormai sono giunti anche i singhiozzi, tanto vale smetterla di trattenermi.
Arriva l'ambulanza, Gates viene caricato ed io e Jimmy saliamo con lui ed i paramedici.
«Dai, Brian non puoi mollarci così. Non puoi permettere a quei figli di puttana di farti fuori in questo modo.
Stamattina ti sei pure scopato una bella ragazza, su, resisti.» Dice James piangendo.
«Jimmy...» Lo ammonisco. «Haner, cazzo Jimmy ha ragione. 
Anche se abbiamo discusso per la maggior parte del tempo, cominciavamo ad instaurare un buon rapporto...dico bene? Appena ti svegli, pretendo di sapere chi ti ha ridotto così, almeno saprò a chi tirare il secondo anfibio.» Ridacchio, ancora con le lacrime agli occhi.
Arriviamo all'ospedale di Long Beach, e Brian viene subito portato in chirurgia per estrarre il proiettile.
Dopo più di cinque ore passate a piangere, finalmente il chirurgo esce dalla sala operatoria e noi ci buttiamo al suo collo, nella speranza di ricevere buone notizie sul ragazzo.
«Si riprenderà...» Queste sono le uniche sue parole? Seriamente? 
Tutti lo guardammo male, per poi tornare a sederci ai nostri posti.
Verso lacrime su lacrime, riuscendo ad addormentarmi con la testa sulla spalla di Zacky.
 
 
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«Scusi...signorina, scusi.» Dice una voce femminile.
Probabilmente ha paura di svegliare questi quattro ragazzoni.
«Mh?...oh, mi dica.»
«Il signor Haner, beh...è...»
 
Angolo Autrice:
 
Ma ciao Sevenfoldist!
Si, lo so, la suspance uccide :3
MUAHAHAHAH!
Che ne dite di questo capitolo?
Finalmente il nostro Syn ce l'ha fatta!...peccato che la stesa sera gli abbiano sparato :c
Tralasciando...come va? Come state? Che fate di bello?
Perché non rispondete mai alle mie domande? T.T
Okay, la smetto e.e
Alla prossima, piccoli pipistrelli malvagerrimi :D
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


-Capitolo 11
 
Leggete l'Angolo Autrice, è parecchio importante.
 
«Il signor Haner, beh...è...in coma.» 
Bam.
Colpita e affondata.
Non dico nulla, rimango fissa a guardarla, sentendo le lacrime che scendono.
La donna si allontana, e io comincio a piangere senza sosta. Non può essere in coma. Lui è uno stronzo. Uno stronzo forte.
Sveglio Rev scuotendolo, e lui di colpo apre gli occhi, che potrebbero essere benissimo paragonati a due pezzi di cielo.
«Piccola, che succede?» Chiede visibilmente preoccupato.
«B-b-brian...» Non riesco a dire altro.
Dopo un po' che il mio amico prova a tranquillizzarmi e a decifrare i miei singhiozzi e versi, si avvicina nuovamente la donna con il camice.
«Senta, può stare tranquilla...era solo uno scherzo che voleva farle il suo amico.» Ridacchia la donna, facendomi salire la rabbia alle stelle verso quel coglione, ma soprattutto verso di lei perché lo ha assecondato.
Mi giro verso Jimmy, che ha le mani tra i capelli dalle troppe risate.
«Possibile che si diverte a farmi questi scherzi anche dopo che gli hanno sparato?!» Esclamo asciugandomi le lacrime e dirigendomi come una furia verso la sua stanza.
L'infermiera mi fa accomodare, per poi chiudere la porta.
Brian si gira verso di me, e vedendomi bianca in volto scoppia a ridere.
«Ti è piaciuto lo scherzo?» Ridacchia tenendosi la pancia per le risate.
«Mi è piaciuto talmente tanto che se non ti avessero già sparato, avresti un nuovo tatuaggio...a forma di cinque dita della mano...» Dico stringendolo forte.
«Come mai tutta questa confidenza, ragazzina?» Ridacchia, guardandomi negli occhi.
Per l'ennesima volta, mi trovo a sguazzare nel color cioccolato dei suoi bellissimi occhi.
Il suo odore di tabacco, con un lieve accenno alla birra, mi inebria le narici.
Sinceramente non avevo mai fatto caso a tutte le sfumature del suo profumo.
Vedo le sue iridi spostarsi velocemente dal mio naso, alle guance alla bocca.
In una frazione di secondo, le nostre labbra sono unite in un bacio casto, senza un apparente motivo...forse, ne avevamo solamente bisogno.
Non c'è altra spiegazione.
«Se ti azzardi di nuovo a farmi uno scherzo del genere, giuro che ti uccido con le mie mani.» Dico guardandolo.
Lui ricomincia a ridere, per poi smettere di colpo. Deve fargli male la ferita sul petto, da come lo tiene.
«Mi dici chi cazzo ti ha sparato? Perché l'ha fatto?» Chiedo, trovando il coraggio di farlo nei meandri più profondo del mio corpo.
Lui non risponde.
Ha solo spostato lo sguardo su un punto fisso.
Quando sta per aprire bocca, nemmeno a farlo a posta, la porta della camera si spalanca, rivelando gli occhi lucidi dei ragazzi e di Summer.
Tutti si fiondano addosso a lui, travolgendo il mio povero corpicino.
«Così mi soffocate...» Ridacchia Gates, provando a prendere fiato.
«Come stai? Cosa ti hanno detto i dottori? Quando puoi tornare a casa?» James lo tempesta di domande. Si vede quanto tengono l'uno all'altro.
«Potrei stare meglio. I dottori hanno detto che non devo fare nulla di ciò che facevo prima per un po'. Potrò tornare a casa domani mattina.» Lui risponde a tutte le domande dell'amico.
Sinceramente, mi dispiace che debba passare qui la notte...si sa in ogni meandro della terra che i letti d'ospedale sono la cosa più scomoda che ci sia. E poi, mi stavo quasi abituando a dormire con lui...
«Abigail, ci sei?» Mi richiama Zacky, sventolandomi davanti la mano.
«Si, ci sono...quindi, questa sera cosa facciamo?» Chiedo, riferendomi ovviamente al fatto che Brian deve dormire qui.
«Rimaniamo qui, ovvio. Non lasciamo mai un fratello da solo.» Esclama lui, battendo il pugno a Matt.
Speravo che dicesse una cosa simile.
Nonostante io e Summer siamo stat rapite da cinque squilibrati, ci stiamo sentendo più a casa con loro che quando siamo con i parenti, al cenone di Natale per esempio.
Sono dei ragazzi d'oro, che all'apparenza possono sembrare dei duri, ma in realtà sono uno più coccolo dell'altro.
Stupidi, ma coccoli.
«Bene, rimaniamo qui...LA POLTRONA NELLA CAMERA È MIA!» Urla Johnny buttandosi su quest'ultima che, dalla sua faccia, sembra essere la cosa più scomoda di questo mondo...dopo il letto.
«Johnny, non fare il maleducato...c'è gente che qui ha la priorità.» Dice con fare malizioso Matt, mentre lancia le sue iridi verdi da me a Brian al nano.
Sento le guance prendere fuoco...possibile che riescano sempre a farmi imbarazzare in questo modo?
«Beh, in effetti ha ragione...conosce parti di me che, grazie a dio, voi ragazzi non conoscete...» Ridacchia in risposta Brian, facendomi prendere fuoco dalla vergogna.
«Ehm, deve essere ancora sotto l'effetto dell'anestesia...» Dico, strofinando le mani e poi grattandomi la nuca. Sono cose che faccio SEMPRE, se sono imbarazzata.
«Oh no, l'anestesia non c'entra nulla, se vuoi posso raccontare ogni minimo particolare d-» Lo blocco, tappandogli la bocca con la mano.
Alla vista di questa scena, gli altri cominciano a ridere, a ridere talmente tanto che Jimmy e Summer sono accasciati per terra dalle risate.
Almeno la stanza è solo per lui e non anche per altra gente.
Penso che questi due giorni in ospedale, saranno i più stressanti e allo stesso tempo divertenti della mia vita.
 
 
•••
 
 
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Sono più o meno le 16:30, e Brian ha insistito come un bambino per farsi portare una sedia a rotelle...e adesso io sono seduta su di lui che sfreccia a tutta velocità per i corridoi dell'ospedale.
«Haner, se ci beccano e mi danno la colpa ti castro!» Grido, tenendomi forte per paura di cadere. 
«Tranquilla bellezza!» Dice lui, per poi inchiodare facendomi volare giù dalla sedia a rotelle.
Mi giro e vedo lui contorcersi dalle risate, e di conseguenza non riesco a trattenermi nemmeno io.
 
BRIAN'S POV
 
Inchiodo di botto, facendo volare Abigail dalla sedia a rotelle.
Comincio a ridere fino alle lacrime, e lei con me.
Non credevo che stare chiuso in un ospedale con lei potesse essere così divertente, davvero.
«Abi, stai bene?» Chiedo continuando a ridere, beccandomi un occhiataccia.
«Sono appena caduta da una sedia a rotelle guidata da un pazzo a cui hanno appena sparato...come vuoi che sto?!» Urla con le mani al cielo, continuando a ridere.
«Che ore sono?» Chiedo.
«Mh, sono le 16:13...»
«Devono cambiare la fasciatura!» Esclamiamo in coro.
Lei si siede nuovamente su di me, e io provo a tornare verso la stanza.
Non ricordavo di aver fatto tanta strada.
Siamo in ritardo di cinque minuti, abbiamo rischiato di investire un paio di infermiere, di rovesciare i secchi della spazzatura, ma ce l'abbiamo fatta! Finalmente, aggiungerei.
«Signor Haner, si può sapere dov'era?» Mi chiede con voce sensuale l'infermiera.
Abigail si accorge del suo tono di voce e serra i pugni, proprio come faccio io di solito.
Quando sto per risponderle, lei mi precede. «Di certo non sono affari suoi dov'era Brian.» Afferma sicura, alzandosi dalle mie gambe.
La donna sbarra gli occhi, trattenendo la rabbia e facendomi stendere sul letto.
«Deve uscire dalla sala.» Afferma lei.
«Un attimo...come mai questa mattina il ragazzo con gli occhi azzurri l'ha fatto rimanere?...non si fanno le ingiustizie, sa?» Ribatte, quasi ridendo.
L'infermiera si zittisce e non le dice più nulla, nonostante Abigail sia rimasta in camera.
Il carattere di questa ragazza mi fa impazzire ogni giorno di più.
Dopo cinque minuti di dolore assoluto, la donna se ne va, lasciandoci soli ancora una volta.
«Fortunatamente puoi uscire questa sera, sennò avrei già strangolato quella culona!» Esclama Abigail.
Comincio a ridere, provocando lo stesso effetto su di lei.
Nel frattempo, sono tornati i ragazzi con in mano una settantina di frullati.
«Chi ha comprato tutti questi frullati?» Chiedo incuriosito e allo stesso tempo spiazzato
«Chi se non Zacky, potrebbe fare una cosa simile?» Risponde Rev, posando tutte le buste di Starbucks a terra.
La ragazza si lancia a capofitto in tutto quel ben di dio, prendendo due bevande al cioccolato e porgendomene una.
«Che ne sai che preferisco il cioccolato alla frutta?» Chiedo alla ragazza.
«Boh, sinceramente ho preso quello che piace a me.» Ridacchia.
È un caso perso...come me, d'altronde. Siamo due caso persi, destinati ad incontrarsi...o forse destinati a distruggersi con il tempo.
Trangugio la bevanda con pochi sorsi, rubando poi quella della ragazza che, per quanto voglia picchiarmi, si trattiene conoscendo le mie condizioni.
Il pomeriggio passa, e in fretta si sono fatte le 19.
«Finalmente esco da qui!» Esclamo, alzandomi in piedi e rischiando di finire con il culo per terra.
«Invece di fare l'orgoglioso del cazzo, fatti aiutare da una povera nana.» Dice Jimmy, indicandomi Abigail.
«Certo che mi faccio aiutare...vero che mi aiuti?» Le chiedo, facendo ovviamente gli occhi da cucciolo.
So che non resiste quando lo faccio.
 
 
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Sono stato brutalmente caricato in macchina, dopo aver ascoltato le solite raccomandazioni dei medici.
Il tempo di arrivare a casa e sputtanare per bene Abigail riguardo alla caduta dalla sedia a rotelle, che Matt, Johnny e Summer sono crollati.
Quella ragazza è strana.
Non è di molte parole...però con Sanders, le parole non gli servono, sbaglio?
Jimmy mi aiuta ad entrare in macchina, mentre Zacky sveglia tutti gli altri e Abi apre la porta.
Rev mi molla sul divano, e la ragazza strana mi si avvicina.
«Ciao...senti, non voglio parlare con te, voglio solo dirti di non far soffrire mia sorella.
Non farla innamorare. Lei è una di quelle che se si innamora, è capace di farlo per tutta la vita, e tu non sembri come lei.
Per niente.
Quindi vedi di non fare guai. Ti chiedo solo questo...» Dice, lasciandomi spiazzato.
Fino ad ora, non avevo mai preso in considerazione l'idea che una ragazza come lei potesse seriamente innamorarsi di me.
Uno stronzo, freddo e cinico.
La diretta interessata mi si avvicina, issando un mio braccio attorno alle sue spalle, per salire le scale.
Mezzo secolo dopo, raggiungiamo la mia camera da letto.
Non ho le forze nemmeno di levare i vestiti...fortuna che ci pensa lei...
«Cos'hai da sghignazzare? Ti sto solo aiutando.» Afferma lei, con le mani poggiate sui fianchi.
«Nulla, fai pure.»
Mi leva la maglia, soffermandosi un po' sui tatuaggi, per poi levarmi gli anfibi e i pantaloni.
Ignora il mio corpo, andando verso la cassettiera e tirando fuori una maglia.
«Ci hai preso gusto a dormire con una di quelle, eh?» Chiedo.
«Si...» Si limita a dire, per poi buttarsi sul mio letto, sotto le coperte.
Con la velocità di una tartaruga ferita, mi stendo di fianco a lei, cingendo il suo corpo con un braccio per poi crollare in un sonno profondo.
 
Angolo Autrice:
 
Salve salvino, piccoli lettorini!
Okay, la smetto.
Come va? Io ho caldo e.e
Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi ho fatto prendere un colpo eh? Dai, ammettetelo u.u
Va beh, tralasciando queste cose...ZAN, ZAN, ZAAAAAN!
Fra tre giorni è il mio compleanno...EVVIVAAAA! :D
È arrivato il momento di una notizia un po' meno carina...tra due giorni, invece, tornerà il motivo per cui si è allegramente sputtanata Warmness On the Soul...quiiiindi, per evitare che la trama vada a farsi benedire, scriverò qualche capitolo e pubblicherò poco e niente, ma almeno mi troverò con tutte le cose sistemate.
Questo per più o meno due settimane...forse pubblicherò due o tre capitoli...vi prego, non linciatemi :c
Detto questo vi saluto, e a domani Svenfoldist miei <3
Un bacio, Mrs_Gates6661

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


-Capitolo 12
 
È dicembre e siamo sotto le feste.
Ci sono state giornate infernali, e altre no...ma sta diventando pesante la situazione.
La mamma peggiora di giorno in giorno, Brian si scopa ragazze su ragazze e io gli ho proibito di avvicinarsi nuovamente a me...anzi, lui non si avvicina più a me.
Non so perché, ma non mi dispiace.
Abbiamo passato il compleanno di Johnny a bere come spugne...non credevo che Zacky potesse vomitare tutta quella roba.
Parlando di lui, tra poco sarà il suo compleanno, e i ragazzi vogliono portarlo in un locale a luci rosse e, ovviamente, io e Summer non siamo invitate.
Penso costantemente a mio padre. Non capisco perché non ci chieda mai nulla su dove siamo finite. Ho paura che lui sappia...o meglio, che lui conosca i ragazzi.
«Che dici, vuoi far bruciare gli hamburger o li levi dal fuoco?» Mi ammonisce scherzosamente Jimmy.
Sto legando parecchio con lui, nonostante mi abbia presa di forza per venire qui.
«Scusami...» Rispondo grattandomi la nuca.
«Ti senti bene? Non hai una bella cera...» E in effetti ha ragione.
Sono giorni che mangio poco e niente, che non faccio nulla eccetto bere birra e stare stesa sul divano.
«Tranquillo, sto benissimo.» Ribatto in tono poco sicuro, impiantando la cena ormai fredda.
Mi lancia uno sguardo che è un misto di compassione e...boh, qualcos'altro.
Ci sediamo a tavola.
Io e James da un lato, Brian a capotavola e Summer e Matt dal lato opposto al nostro.
«Dov'è Zacky?» Chiede Summer.
«Doveva sistemare...ehm...delle cose...» Prova a sbavare Gates.
Il signor Haner perde colpi.
«Beh, devono essere delle cose davvero importanti se quel ciccione salta la cena...» Allora mia sorella lo sa usare il cervello quando serve.
Brian è alle strette...
«Senti, non sono affari tuoi. Che ti cambia se Zacky si sta scopando una o sta giocando a briscola? Non immischiarti...e ritieniti fortunata se ti ho lasciata in vita...per ora.» Ed ecco che torna fuori quel pezzo di merda che in realtà è.
Jimmy lo fulmina con lo sguardo. Evidentemente ha detto qualcosa di troppo.
La cena è piuttosto silenziosa, eccetto qualche rutto a dir poco vomitevole.
Mentre Theresa si appresta a ripulire il caos che c'è sul tavolo, mi avvicino a lei per darle una mano, ma qualcosa...o meglio, qualcuno, mi prende per la spalla e mi blocca.
«Non vorrai mica metterti a fare le pulizie assieme a lei...vero? La pago abbastanza bene, sai?» Mi ammonisce Brian.
«Ti odio quando fai così...o forse ti odio sempre, devo decidere...» Ribatto acida.
«Beh, se devo dire la verità ti odio anche io...ma darti un'altra botta, non mi dispiacerebbe affatto...» Ridacchia.
Come si è permesso? Mi ha appena trattata da puttana!
Non dico nulla, mi giro e gli stampo uno schiaffo sonoro sulla guancia.
Nei suoi occhi si può vedere la rabbia ribollire, e mentre si avvicina sempre di più a me con fare minaccioso, Matt lo afferra dalle spalle e lo porta via.
Deve aver assistito alla scena.
Theresa mi guarda con compassione...per quale motivo mi guardano tutti con gli occhi di un cane bastonato oggi?
Ignoro le parole di Brian, e mi affretto ad aiutarla. Non è giusto che noi sporchiamo e lei ripulisce, anche se viene pagata proprio per fare questo.
«Non preoccuparti Abigail.» Mi dice portando i bicchieri nel lavello.
«Non preoccuparti tu, ti aiuto volentieri.» Le sorrido. È proprio una brava persona...se solo mi sapesse dire qualcosa in più sul conto di questi ragazzi, sarebbe il massimo.
Tempo di una manciata di minuti, che sul tavolo non è rimasto più nulla.
«Visto? Ci abbiamo messo poco in due.» Affermo soddisfatta, passandomi una mano tra i capelli.
«Ti ringrazio...ora vado, a domani Abigail.» Si avvicina all'uscio. «...ah, e salutami Summer.» Conclude, uscendo definitivamente dalla porta di casa.
Mi soffermo per qualche secondo davanti alla porta blindata, poi salgo le scale per andare finalmente a dormire.
Proprio mentre sto per aprire la porta, le stesse mani che mi avevano bloccata al piano di sotto, mi afferrano con forza, trascinandomi nella camera di Gates.
Il ragazzo chiude la porta a chiave, per poi mettere quest'ultima nel cassetto del comodino, di fianco al letto.
Mi butta su esso, avventandosi poi sul mio piccolo corpo.
Mi sta schiacciando, e non ho la forza di gridare. Ho solo tanta paura.
Non si era mai comportato così, o almeno non con me...
«Ti avevo avvertita che mi sarebbe piaciuto sbatterti ancora.» Mi sussurra nell'orecchio, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Mi sbottona la camicetta che ho indosso. 
«Questo è per avermi mancato di rispetto.» Dice, poi mi slaccia anche i pantaloni. «Mentre questo è per avermi schiaffeggiato di fronte al mio migliore amico.»
Sono in intimo, davanti ad un uomo incazzato nero con me...o forse è incazzato con il mondo.
Mi sistema bene sul piumone, stendendosi in modo da bloccarmi per bene.
Proprio mentre sta per levarmi anche l'intimo, una luce buia scorre per i suoi occhi.
Scende dal mio corpo, prendendo la chiave della porta ed uscire in fretta e furia.
Cosa cazzo gli è preso?
Mi rivesto, prima che qualcuno possa entrare e trovarmi in queste condizioni.
Mentre sto per uscire dalla camera, sento qualcosa che scende...«Merda!» 
Comincio a correre verso la camera dove ora, molto probabilmente, c'è Summer.
Appena entro non trovo nessuno, quindi corro in bagno per cercare gli assorbenti.
Ce n'è solo uno...devo andare a comprarli...possibile che queste cose capitano solo a me?
Sono le undici di sera passate e a me vengono le mestruazioni...che culo...
Mi fiondo a tutta velocità nella camera di Jimmy, trovandolo steso a terra con una rivista tra le mani.
«Rev, devi accompagnarmi subito al Market più vicino!» Esclamo, facendolo sobbalzare.
«Ma sono le undici...l'unico aperto a quest'ora si trova a quindici chilometri da qui...si può sapere cosa ti serve?» Conclude la frase con la domanda più ovvia e scontata...non ha tutti i torti a chiedermi cosa cazzo mi serve a quest'ora.
«Te lo spiego in macchina, però ora sbrighiamoci!» Lui annuisce e prende un paio di chiavi e due caschi...due caschi?
Una moto?!
Okay, sono abbastanza terrorizzata all'idea di salire sulla moto con questo squinternato, ma ho altre opzioni?
No. Appunto.
 
 
•••
 
 
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Il viaggio di andata mi è sembrato non finire più, ero terrorizzata.
Siamo appena entrati nel negozio e, mentre ci dirigiamo verso il reparto giusto, sento Rev scoppiare a ridere...
«Mi hai portato qui per comprare dei tappi?» Urla, continuando a ridere.
«Dei tappi?» Chiedo.
Lui non risponde, si limita a porgermi una scatola di assorbenti interni. 
«Sei proprio un deficiente, lo sai vero?» Rispondo, tirando la scatola addosso al ragazzo.
Andiamo alla cassa per pagare tutto...si, tutto, perché James ha voluto comprare delle birre, visto che in casa stavano finendo, preservativi, perché non si sa mai, e del gelato...sono proprio curiosa di scoprire dove metterà tutta questa roba, dato che siamo in moto.
«Allora, io metto questi nella tasca della giacca, tu tieni in mano gli assorbenti...» Mentre dice quella parola gli scappa una risatina. «...mentre le birre le infili nel giubbotto.» Finisce.
Lo guardo malissimo, quindi mi fa vedere cosa intendeva.
«Ah.» Dico...queste trovate mi sono nuove.
Torniamo a casa verso mezzanotte e venti, probabilmente dormono tutti...e, ancor più probabile, di Brian non ci sarà nemmeno l'ombra.
Arriviamo davanti alla villa, quindi Jimmy tira fuori le chiavi di casa. Mette queste nella toppa della serratura e, appena la porta si apre, Gates si scaglia contro di lui.
«Dove cazzo stavate eh? Lo sai che non devono uscire di sera! Nemmeno per le cose più urgenti, a meno che non siamo tutti e cinque con loro!» Sbraita contro il suo amico.
«Calmati, l'ho accompagnata a quel negozio aperto anche di notte. Doveva comprare...delle cose...» Prova a svagare su ciò che dovevo comprare, ma Syn insiste, e ad un certo punto gli tiro contro la scatola di assorbenti per l'esasperazione.
«Sei contento? Ho il ciclo, come tutte le ragazze normali. Vuoi sapere anche quanto li ho pagati? Più o meno quattro dollari. Adesso levati dalle palle e fammi andare al bagno.» Urlo, sovrastando le loro potenti voci e spiazzando Brian.
A me non dice una parola, però si scusa con Jimmy...ovviamente a modo suo, senza chiedere scusa direttamente.
Arrivo al bagno, faccio ciò che devo fare ed esco, trovando Gates in salotto.
«Tu e tua sorella non dovete uscire per nessun motivo, a meno che non siamo tutti e cinque con voi...o forse ti sei scordata che vi abbiamo portate qui con la forza?» Ribadisce ciò che ha detto prima a Jimmy.
«No, né io né Summer ci siamo scordate che non siamo qui per nostro volere...vogliamo tornare a casa.» Rispondo acida, sul punto di piangere.
«Ehi, non piangere...cioè...fai quello che ti pare, ma non c'è bisogno che ti disperi...» Il suo tono inizialmente gentile, si ricompone nel solito tono arrogante.
Sono sempre più sicura che questo ragazzo non è cattivo come dice di essere...ha solo bisogno di qualcuno che gli stia accanto sempre, qualunque cosa faccia.
«Io vado a dormire, non ho proprio nulla da dirti.» Lo liquido con due parole, correndo verso la camera.
 
Angolo Autrice:
 
Buonsalve Sevenfoldist!
Non sono morta, eccomi qui...con un capitolo di merda, ma eccomi qui.
È un capitolo passeggero (??), perché non ho abbastanza tempo per scrivere qualcosa di decente, ma lasciarvi per più di una settimana senza niente è da unicorni malvaGGGi :c
Mi scuso nuovamente per la mia assenza, e spero che poi tornerà tutto come prima.
Allora, tra poco inizia scuola...già. E io inizio il primo...già. State leggendo la storia di una quattordicenne decerebrata...già.
Avendo scelto una scuola parecchio seria, penso che sarò piena di compiti fino al collo, ma prometto sulla ciccia di Zacky, che farò il possibile per scrivere capitoli belli e lunghi :3
Passiamo alla cosa che non c'entra nulla, ma che mi fa felice come una Pasqua.
Il Linkin Park!
Avevo accennato che il 6 settembre sarei andata al Rock in Roma quiiiindi, se trovate una persona BASSA con i capelli ORRIBILI di un biondo ancora più ORRIBILE...sono io e sto con un ragazzo ALTO :D
Un bacio Sevenfoldist, Mrs_Gates6661 <3

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 -Capitolo 13
 
Vengo svegliata nel peggior modo possibile...o forse non è il peggiore, solo perché al primo posto c'è lo svegliarsi a causa degli orgasmi di qualche puttanella...va beh. 
Jimmy si lancia letteralmente sul letto dove stavo beatamente dormendo, seguito a ruota  da Johnny che tiene in mano un povero ragno.
«Leva subito quel coso dalla mia faccia, Christ!» Esclama James al nano, che nel frattempo non ha mai smesso di ridere.
«Dai, Sullivan. È solo un ragno...non avrai mica paura...» Lo istiga Jonathan.
«Abigail, digli qualcosa!» Vengo messa in mezzo.
«Allora: sono le 9:30 del mattino, siete saltati sul mio letto, avete iniziato a litigare e a gridare...tutto questo per un fottuto ragno?! Seriamente? Johnny, smettila di dare fastidio a Rev, mentre tu...tu non azzardarti mai più a svegliarmi in questo modo!
Sono stata abbastanza chiara?» Urlo, zittendoli entrambi...mi sento quasi la loro madre, o qualcosa del genere.
Loro annuiscono e se ne vanno, lasciando la porta aperta. Mentre mi appresto a chiuderla, vedo la sagoma di mister simpatia piazzarmisi davanti.
«Buongiorno mammina.» Mi canzona lui, probabilmente per la scena a dir poco strana di qualche attimo fa.
«'giorno...» Rispondo fredda.
Non ho la minima intenzione di parlare con lui...o almeno, non dopo la scenata che ha fatto ieri sera e ciò che ha provato a farmi ancora prima.
«Siamo acide in questo periodo, eh?» Continua a prendermi in giro. Giuro che adesso gli tiro una scarpa su questi bei dentini che si ritrova.
«Spostati, ho fame.» Dico, provando ad aprirmi un passaggio tra lui e la porta.
Nell'esatto momento in cui sto riuscendo ad uscire, mi blocca e mi porge un muffin.
Lo guardo male.
«Hai per caso avvelenato questo muffin?» Chiedo annusando quest'ultimo.
«Nah...forse...» Ridacchia. «Pensi davvero che possa fare qualcosa del genere?...cioè, potrei, ma tu mi ecciti troppo. Non posso ucciderti, o almeno non ancora.» Conclude, levandomi il dolcetto dalle mani e strappando un bel morso.
Continuo a guardarlo mentre mi dirigo in bagno...devo ammettere che è un passo avanti rispetto agli altri ragazzi.
Mi cambio l'assorbente...mh, forse dovrei provare i tappi, come li chiama Jimmy.
Do una sottospecie di forma ai capelli utilizzando le mani e lavo i denti, nonostante non abbia ancora fatto colazione...le abitudini che ti trasmettono i genitori, sono le più difficili da levare; secondo me.
Dopo essermi sistemata quel poco che basta per essere decente, esco dalla piccola stanza, sbattendo contro il petto di Brian.
Lo fisso.
Lui mi fissa.
Fisso il muffin per un po', poi lo prendo e comincio a mangiarlo, scendendo al piano inferiore.
Oggi dovremmo andare a trovare la mamma, ma ho un mal di pancia incredibile...non me la sento di uscire di casa.
Sono sicura che la mamma capirà.
Sà quanto soffro questo periodo del mese. 
Mi spaparacchio sul divano, sotto gli occhi attenti di tutti.
«Buongiorno.» Dicono in coro Matt e Summer.
Qualche attimo dopo, arriva Zacky con un vassoio straripante di pancake. Amo questo ragazzo e i suoi dolci.
Mi avvento sulle piccole frittelle, mandandole giù una dopo l'altra, lasciando tutti a bocca aperta.
Non sono mai stata una che mangia più di tanto, ma quando ho il ciclo, beh, meglio che non vi mettete tra me e il cibo. In quel caso, sarei capace di mangiare anche voi.
Mi fermo, quando mi rendo conto di aver mangiato quasi la metà di quella dolce montagna.
«Ehm...sono felice che tu abbia gradito.» Dice quasi sottovoce Zacky.
Sul suo volto si dipinge un'espressione alquanto divertita. Infatti, appena mi giro, trovo Brian che mi prende in giro, dicendo a Zacky che sono grassa.
«Haner...» Mi rivolge uno sguardo innocente. «...scappa.» Concludo, cominciando a rincorrerlo.
«Brutto stronzo, vieni qui! Dimmelo in faccia che sono grassa!» Continuo, quasi ridendo.
È una scena troppo strana...e pensare che "inseguimenti" del genere, capitano l'ottanta per cento delle volte che siamo tutti in casa...ovvero sempre.
Gates si ferma per prendere fiato, ma io gli salto sulla schiena. Non faccio in tempo a scendere in modo normale, perché vengo presa da un forte crampo al ventre basso.
«Ehi, stai bene?» Mi chiede il ragazzo, forse in modo più carino del solito...meglio approfittarne.
«No, ho un tremendo mal di pancia.» Rispondo, guardandolo con gli occhi da cucciolo che fa di solito lui.
Inaspettatamente mi prende in braccio, dirigendosi verso la sua camera da letto. Arrivati lì, mi poggia delicatamente sul letto, poi si affretta a chiudere le tende.
«Aspetta qui.» Dice, per poi correre al piano di sotto con una velocità incredibile.
Nemmeno cinque minuti dopo, torna con una borsa dell'acqua calda in mano e una pasticca nell'altra.
Chiude la porta delicatamente. 
Brian Elwin Haner Jr. detto Synyster Gates, che chiude una porta delicatamente. Dai, chiunque sa che il suo nome e l'aggettivo
"delicato" non stanno molto bene assieme.
Viene a sedersi di fianco a me, posando la borsa quasi bollente sulla mia pancia.
Dal comodino, prende una bottiglietta d'acqua...quasi sicuramente è dell'età della pietra, ma è già una cosa incredibile il fatto che mi stia aiutando con il mal di pancia.
Mando giù la pastiglia aiutandomi con l'acqua, per poi posare nuovamente la bottiglia sul mobiletto.
Mi guarda e mi passa una mano sulla fronte, spostando i folti riccioli che avevo sopra.
Okay, già con il muffin aveva guadagnato punti, ma adesso...beh, ora ha nettamente superato ogni aspettativa.
Se in questo preciso istante, scendo giù e lo racconto ai ragazzi, mi mandano da uno specialista senza pensarci due volte.
Continua ad accarezzarmi, fino a farmi addormentare.
 
 
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BRIAN'S POV
 
Mi sveglio di soprassalto. Non ricordavo di essermi addormentato di fianco ad Abigail.
Lei è ancora nel mondo dei sogni...quando dorme è davvero carina.
Provo ad alzarmi senza fare troppo chiasso, quindi mi dirigo verso la porta del bagno.
Questa mattina avrei dovuto fare una doccia, ma alla fine mi sono addormentato vicino a una ragazza che non è neanche maggiorenne...mi prenderanno per pedofilo.
Entro nel box doccia e apro l'acqua calda.
Prendo lo shampoo e lavo di corsa i miei capelli scuri.
Non capisco per quale motivo le ragazze ci mettano dei millenni a fare la doccia. A me ci vogliono si e no dieci minuti.
Esco dalla doccia e comincio a canticchiare Walk, dei Pantera. Amo questa canzone.
Avvolgo la mia vita con un piccolo asciugamano bianco, per poi aprire la porta.
Con i capelli ancora gocciolanti, mi dirigo verso il comò per prendere un paio di boxer.
Indosso le mutande e lancio l'asciugamano sul letto.
Ma dov'è Abigail? 
Mi guardo intorno, ma non riesco a vederla.
Quando sono quasi arrivato alla porta della stanza, inciampo e finisco a terra.
 
ABIGAIL'S POV
 
Mi sveglio di soprassalto, per la seconda volta in una sola giornata.
Mi guardo attorno, e noto che sono stesa a terra, con Brian in mutande vicino.
«Si può sapere che cazzo ci fai sdraiata per terra?» Domanda massaggiandosi le natiche.
«Sai, me lo sto chiedendo anch'io.» Rispondo, facendo sorgere un sorriso sul quel viso quasi sempre spento.
Mi si scalda il cuore a vederlo sorridere. È una cosa che non fa mai, eccetto con i suoi migliori e unici amici.
«Su, adesso alza quel culo e aiuta anche me.» Continuo io, tendendo le mie mani verso di lui.
Mi aiuta a tirarmi su e mi guarda.
Non stacca gli occhi da me nemmeno per un secondo, e le distanze tra di noi si fanno sempre più ristrette.
Ormai siamo petto a petto, e per guardarlo in faccia sono costretta a mettermi in punta di piedi e ad alzare un po' la testa.
Mi fa sentire così piccola.
Mi cinge i fianchi con le mani e mi lascia un bacio a stampo sulle labbra, facendomi arrossire. Poi se ne va.
Più va avanti questa convivenza forzata, più sono convinta che non riuscirò mai a capire a fondo cosa passa per la testa di questo ragazzo dai capelli a spina, che gira per casa perennemente in mutande.
 
Angolo Autrice:
 
Ma ciao piccoli pampiniiii.
Visto come sono stata brava? Non ho fatto passare un altro secolo prima di aggiornare :D...eh già, sono proprio brava u.u
Cosa ne pensate del capitolo?
So che non è proprio il massimo, ma per ora penso che possa andare bene :3
Non posso pensare che tra poco comincia scuola T.T...tre mesi sono troppo pochi!
Protesta!
Va bene, la smetto.
Come va? 
Che fate di bello?
Anzi, vi faccio una domanda carina carina...siete appassionati di qualche sport? Se volete rispondermi...prego :D
Sono curiosa c:
Vi auguro buona fine delle vacanze a tuuuuutti...ah, un ultima cosa. Ho provato anche io a fare i pancake e ne sono venuti fuori una ventina...sono troppo buoni *^*
Un bacio, la vostra Mrs_Gates <3
 
Ps. Oggi vado a vedere Synyster 2... Coincidenze? Io non credo u.u

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


-Capitolo 14
 
Dopo l'episodio di ieri, Brian quasi non mi si avvicina più...forse ha un limite di dolcezza, e quando lo supera deve mettere in pari i livelli con la bastardagine...o qualcosa di simile.
Scendo le scale della villa.
Sto cercando Johnny da almeno un'ora. Voglio che me accompagni lui da mia madre.
Non so esattamente il perché, ma non voglio che ci siano anche tutti gli altri, anche se una parte di me sa che non mi accompagnerà, viste le regole di Brian.
Riguardo al mal di pancia sto molto meglio, e ho convinto Jimmy a comprarmi i famosi tappi. Devo ammettere che non sono il massimo della comodità, ma posso abituarmi.
Non scorderò mai la faccia che aveva quando è tornato. Aveva preso una scatola per ogni tipo, di ogni marca. Vagonate e vagonate di assorbenti interni.
Forse avrei dovuto specificare un po' meglio quali volevo...però, adesso siamo sicuri che non dovremo comprare assorbenti per i prossimi vent'anni.
Dopo secoli di ricerche, finalmente trovo Johnny...seduto sul divano, al quale sarò passata davanti minimo tre volte.
«Johnny, devi accompagnarmi da mia madre.» Dico tutto d'un fiato.
«Okay...chiamo gli altri così andiamo.» Dice, guardandomi storto.
«No, no, no. Devi accompagnarmi tu. Tu e basta.» Riferisco al ragazzo ciò che avevo in mente.
«Sai che Brian si incazzerà a morte, vero?»
«Si, lo so, e non mi frega un cazzo di ciò che pensa lui. Questa è la mia vita. Un rapimento andato a finire in "amicizia"...» Mimo le virgolette. «...non potrà fermarmi!» Continuo, riacquistando un po' di sicurezza.
Alla parola "Amicizia" si illuminano gli occhi di Johnny. Forse perché le ragazze le hanno sempre viste come oggetti, o comunque come qualcosa da usare.
Forse riuscirò a far cambiare loro idea.
Johnny mi lancia un'ultima occhiata prima di prendere le chiavi e farmi uscire di casa, seguita a ruota da lui.
Saliamo sull'auto e, per quasi tutto il tragitto, nessuno di noi dice nulla...almeno fino a quel momento.
«Perché mio padre se ne frega di noi?» Chiedo, forse senza pensare alla reazione che potrebbe avere il ragazzo.
Lo vedo un po' preoccupato...un po' teso, alla mia domanda.
«Cosa vuoi che ne sappia io? Non sono mica tuo padre.» Risponde, provando a farmi ridere. 
Quando sta per aggiungere altro, il telefono squilla. «Merda...è Brian. So che stavolta ucciderà sia me che te.» Esclama, spalmandosi il palmo della mano sulla fronte e facendo una paurosa inversione a "U".
-Complimenti Abigail. Hai vinto il premio come "Cogliona dell'anno"! Sapevi bene che quella testa d'ananas si sarebbe incazzata, e poi, Johnny passerà i guai per colpa tua...complimenti ancora.- Ecco che torna il mio subconscio, solo per farmi sentire in colpa.
«Johnny, per favore...non tornare indietro. Ormai siamo ad Huntington Beach, e io ho bisogno di vedere mia madre.» Lo supplico.
Mi guarda, per poi fare un'altra inversione e dirigersi a tutta velocità verso l'ospedale.
Arriviamo davanti alla struttura e lui parcheggia, dicendomi di andare e che mi avrebbe aspettata in auto.
Appena scendo dal veicolo, mi volto verso Johnny. «Grazie...nanetto.» Ridacchio, e sul suo viso si dipinge un sorriso, che va a rimpiazzate quell'espressione preoccupata che prima dominava il suo volto.
Corro verso la reception, raggiungendola in un battibaleno.
«Devo vedere Meredith Collins, sono la figlia.» Esclamo, provando a calmare il fiato corto.
«Beh...non è proprio il momento giusto per fare una visita alla signora Collins...» Risponde a testa bassa l'infermiera.
«Cosa vuole dirmi? Che ha mia madre?!» Inizio ad alzare la voce senza rendermene conto. Già ero preoccupata durante il tragitto, dopo le sue parole...dopo le sue parole sto dieci volte peggio!
Mentre sto per avventarmi al collo dell'infermiera come un cane rabbioso, mi passa di fianco una barella...più che una barella, era un groviglio di tubi e tubicini.
In tutto quel macello, riesco a scorgere una ciocca di capelli azzurrina...«Mamma!» Grido. «Dove la state portando! Sono la figlia, ho bisogno di vederla!» Le mie parole rimbombarono per tutta la sala d'attesa.
Tutti i miei ricordi con lei, mi stavano passando davanti...quando da piccola sono caduta dallo scivolo, rompendomi i denti davanti...quando a undici anni ho picchiato il mio compagno di banco, ricevendo comunque il suo sostegno e la sua protezione...quando ci siamo tinte entrambe una ciocca di capelli blu, come simbolo della nostra amicizia...si, perché oltre ad essere stata una mamma bravissima, è stata un'amica fantastica; la mia migliore amica.
Un medico si avvicina all'infermiera al bancone. 
«Le tre metastasi che avevamo rilevato nella signora Collins, si sono rivelate quattro. Non c'è più nulla da fare...ha qualche ora di vita.» Sussurra, provando a non farsi sentire da orecchie indiscrete...e da me.
Sento delle lacrime sgorgare dai miei occhi. Mia mamma non può morire. Non lo merita. È sempre stata una persona per bene, non ha mai fatto male ad una mosca...è troppo giovane per andarsene. 
Devo chiamare mia sorella e farla venire qui al più presto. Anche lei ha il diritto di passare quelle poche ore che la mamma ha, con lei.
Esco nel parcheggio, ancora in lacrime, per cercare la macchina di Johnny.
Appena la trovo mi dirigo verso il ragazzo, appoggiato alla portiera con una sigaretta tra le dita.
«Ehi Abigail, cosa succede?» Chiede, visibilmente preoccupato.
«Chiama gli altri...digli di venire qui il prima possibile...» Rispondo singhiozzando.
Lui esegue alla lettera le mie indicazioni, per poi riaccompagnarmi dentro l'ospedale, vista la tempesta che si sta avvicinando.
A volte penso che le condizioni atmosferiche, siano allineate con i miei stati d'animo. So bene che è una cosa a dir poco assurda, però in questo momento nessuno direbbe il contrario.
 
 
•••
 
 
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I ragazzi ci hanno messo si e no quaranta minuti ad arrivare...solo dio sa quanto hanno corso per raggiungerci.
Sembravano tutti preoccupati, compreso Brian che non ci ha nemmeno fatto la solita ramanzina...credo che per lui, sia come rivivere una parte del suo passato...quando sua mamma è scomparsa per la stessa causa.
Siamo tutti seduti davanti alla camera di terapia intensiva, nonostante sia palese che per un malato terminale, è solo uno spreco.
So che posso risultare cinica, ma io la penso così. Il suo destino è già stato scritto...nessun medico o macchinario può modificare il volere del cielo.
«Dai Abigail, vedrai che la mamma starà bene...» Prova a consolarmi Summer.
«Summer, tu non capisci...la mamma ha perso quasi tutti i capelli, è bianca cadaverica e si vede la forma delle ossa! La mamma non starà bene...anzi, starà bene, perché andrà nel posto che le spetta...» Ribatto, tentando di rimanere calma.
Dalla camera, esce un medico che sembra stremato.
«Siete qui per la signora Meredith Collins?» Esordisce, interrompendo il silenzio.
Tutti facciamo cenno di sì con la testa, senza però rispondere a parole.
«Ehm...voi due dovete essere le figlie, giusto?» Continua, rivolgendosi a me e a Summer, che ha un'aria stravolta...vorrei proprio vedere la mia espressione ora...un misto tra tristezza, rabbia e qualcos'altro.
Si...rabbia...rabbia perché la mia mamma non merita di andarsene ora.
Ha il diritto di vedere le sue figlie sposarsi, di giocare con i propri nipoti, di viziarli per compensare l'educazione data alle neo mamme.
Io e mia sorella entriamo nella sala e ci dirigiamo verso il letto a passi pesanti.
Rimaniamo lì a parlare con nostra madre, pur sapendo della sua incoscienza...chissà cosa le hanno dato.
«Abigail, vado a parlare con i ragazzi...aspettami qui.» Mi avverte Summer, uscendo velocemente dalla camera.
Proprio in quel momento, mia mamma apre gli occhi, rivolgendomi un sorriso, per poi richiuderli l'attimo dopo.
Il suo respiro si fa irregolare. Tra un respiro e l'altro, passa sempre più tempo. 
Poi nulla.
Il suo torace smette di sollevarsi, la sua mano diventa fredda come il resto del corpo. La sua presa si allenta.
«Se n'è andata...» Sussurro. «Se n'è andata!» Ripeto, questa volta urlando e scoppiando in lacrime. Il mio cuore va in frantumi.
È un dolore troppo forte da sopportare...ma non so se faccia più male il fatto che mamma se ne sia andata, o il fatto che papà non sia qui.
Si spalanca la porta, rivelando Brian che corre ad abbracciarmi.
«Shh, non piangere...» Prova a consolarmi, ricevendo come risposta grida più forti.
Mi stringe a se e mi sorregge quando le mie gambe non ne sono in grado.
«Se n'è andata.» Riesco solo a dire.
 
Angolo Autrice:
 
Allora, prima di parla re del capitolo, volevo ringraziare tutti voi che mi seguite e che, con le vostre recensioni, mi riempite il cuore di gioia.
Davvero, vedere che gente segue o preferisce la mia storia, la recensisce con appunti positivi...beh, mi ripaga del tempo speso per scrivere.
Quindi grazie davvero.
Okay, passiamo al capitolo.
E bene si, è arrivato il momento :( 
Per scrivere al meglio questo capitolo, mi sono informata come potevo su ciò che succede ai malati terminali...quello che ho trovato ho scritto...se ho sbagliato qualcosa, vi prego di perdonarmi.
Ci sono rimasta male anche io della morte della mamma di Abigail e Summer...si, so che ho deciso io di farla morire, però ci sono rimasta male lo stesso :c
Riguardo alla domanda che vi ho fatto ieri...adesso rispondo io...beh, il mio sport preferito è il calcio! Davvero, lo amo *^*
Grazie ancora per le recensioni e per le visualizzazioni.
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


-Capitolo 15
 
Ieri siamo tornati a casa e, non appena ho messo piede nella villa, sono corsa in bagno per vomitare anche l'anima.
Brian non ha fatto altro che rimanermi vicino, e con lui Rev...è stato un gesto carino da parte loro, ma sanno bene che per superare un trauma simile, ci possono volere anche anni.
«Che ne dici di un panino?» Domanda Rev al suo amico, che annuisce.
Il ragazzo alto corre al piano di sotto, per poi tornare nella camera con in mano due panini.
Li osservo mangiare, e subito mi pervade un senso di nausea.
«Vuoi?» Mi chiede Synyster, con la bocca ancora piena dal boccone.
Faccio cenno con la testa di no.
Lui continua a guardarmi supplichevole, ma non ho davvero intenzione di mangiare.
«Dai, vedrai che se dai un morso ti verrà fame...» Mi incita Jimmy, ma con scarsi risultati.
Tiro un grande sbadiglio, e proprio in quel momento, Brian mi mette il panino sotto i denti, costringendomi a strappare un bel morso. Okay, James aveva ragione, adesso ho fame, ma non ho la forza di mangiare.
È già tanto se ancora respiro.
«Ehi, ti avevo detto un morso, non mezzo panino!» Esclama Brian, riuscendo a strapparmi un mezzo sorriso.
A questa scena, nei suoi occhi vedo scorrere una luce più luminosa del solito, che mette in risalto ogni sfumatura dei suoi occhi.
Continuiamo a fissarci, fin quando Rev non ci ricorda che c'è anche lui. 
«Avete finito di spogliarvi con gli occhi?» Domanda quest'ultimo, facendo ridere entrambi.
«Sei un deficiente Jimmy.» Dico, ritrovando la voce in qualche meandro del mio corpo.
«Guarda che potrei ucciderti...» Ribatte in tono serio, ma ormai non ci credo più a queste cose. Se avessero voluto uccidermi, l'avrebbero fatto da tempo.
«Certo, certo. Al massimo potete farmi il solletico...» Ridacchio.
«Allora ce l'hai la voce.» Dice Brian, con un tono di voce molto più freddo di prima.
«Si, mister simpatia.» Ribatto.
«Sai, sei proprio una stronza. Io ti sono rimasto vicino per due giorni e tu mi tratti così?» Domanda ironicamente, alzando la voce più del dovuto.
«Brian, fermati...» Prova a calmarlo Rev, ma non c'è niente da fare. Basta una parola che non gli va bene, per scatenare un uragano.
«Adesso ho capito perché tua madre se n'è andata. L'ha fatto perché sei una stronza irriconoscente!» Continua, distruggendomi.
Lo fisso, con le lacrime che escono dai miei occhi.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa così cattiva...forse mi sono sempre sbagliata sul suo conto. Lui sembra cattivo, perché è cattivo. Non ha scusanti.
«Brian...è meglio che vai via...» Afferma Rev.
«Devo ricordarti che non è casa sua questa? Al massimo se ne va lei! Perciò smamma, ragazzina.» Inveisce contro di me.
Non dico una parola, mi limito ad uscire dalla camera, per poi entrare un attimo.
«Un'ultima cosa. Ricordati, che se quando sarai vecchio non avrai nessuno al tuo fianco, sarà solo colpa tua, che con il tuo carattere di merda stai allontanando tutti già da ora!» Esclamo, puntandogli contro il mio piccolo indice.
Dette quelle parole, corro nella camera di James, in lacrime. Voglio tornare a casa.
Mi butto sul letto, provando a fermare le lacrime, che sono molto più forti della mia volontà e non accennano a scemare.
«Nanetta...» Dice Jimmy entrando in camera.
«Ti prego, devi scusarlo...lui è la persona che in questo momento ti è più vicina, anche se dal suo atteggiamento, non sembra proprio...» Il suo tono di voce è molto insicuro.
«Per me può essere anche l'unica persona che mi è vicina, ma le cose che mi ha detto non possono essere cancellate da delle semplici scuse. Mi ha ferita nel profondo. Mai nessun'altra persona mi ha trattata come fa lui.
Non riuscirò mai a perdonarlo.»
 
 
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«Ah...sei uno stronzo...» Non riesco a parlare per via delle forti spinte.
«Shh. Non parlare, limitati a farmi impazzire.» Risponde Brian, aumentando la velocità delle spinte. Ha intenzione di farmi sentire male, oggi.
«Sto per veni...Ahh...» Conclude lui, scendendo dal mio corpo e lanciando a terra il preservativo, ormai pieno.
Nell'aria echeggia un silenzio pesante, che quasi ci schiaccia entrambi.
«Senti, io non pensavo davvero quelle cose prima. A volte, ho degli scatti di rabbia, che possono essere provocati da ogni minima cosa. 
Non sono cattivo...puoi dirmi che sono un figlio di puttana, un bastardo, uno stronzo...ma non penso di essere cattivo.
Quando mia mamma è morta, mio padre mi ha detto quelle esatte parole.
Poco tempo dopo, se n'è andato anche lui, lasciandomi solo assieme ai ragazzi.
Siamo dovuti crescere in fretta, mettendo su un'organizzazione criminale per vivere...anzi, abbiamo fatto crescere l'organizzazione di mio padre.
...penso di averti rivelato abbastanza sulla mia vita...adesso andiamo a mangiare un boccone.» Con questo discorso mi spiazza...non credevo che dietro alla sua vita ci fossero tutte queste complicazioni.
Annuisco alla sua ultima frase e scendiamo al piano di sotto.
I ragazzi e Summer sono andati a fare la spesa, quindi in casa siamo solo io e Brian. Penso che convincere Jimmy ad andare con loro sia stata l'impresa più difficile della mia vita...
«Sai, fare sesso con te è stremante.» Afferma lui, strappando un morso dalla merendina che ha tra le mani.
«Cosa vorresti dire con questo?» Chiedo, ridendo per la sua affermazione.
«Che è faticoso...prima di tutto, per convincerti ci vuole una vita, poi per farti venire ce ne vogliono due! Di solito, le ragazze che mi porto a letto, vengono prima che io le sfiori...» Risponde, sorridendo maliziosamente.
«Sei un coglione, Haner.» Esclamo, iniziando a ridere di gusto. E pensare che qualche ora fa avrei preferito baciare il culo di Johnny, piuttosto che parlare con lui.
Iniziamo a chiacchierare del più e del meno, fin quando non tornano anche gli altri.
«Avete procreato per bene?» Urla Matt entrando in casa.
«In questo contesto, dovresti proprio stare zitto, amico.» Risponde Brian, lasciandogli una pacca sulla spalla.
Mi raggiunge di fretta Summer.
«Allora, stasera usciamo e andiamo a cercare il locale per la festa di Zacky...ho convinto i ragazzi a non portarlo in un locale a luci rosse mentre stava scegliendo i biscotti.» Esclama entusiasta mia sorella.
La guardo storta.
Si comporta come se non fosse successo nulla. Come se la mamma non se ne fosse andata.
«Ti rendi conto del tuo comportamento? Sei stata fuori per più di due ore, questa sera vuoi andare a fare i preparativi per una festa...non hai nemmeno pianto quando mamma è morta! E stiamo parlando di ieri. Non ti riconosco più Summer.
Prima eri diversa. Da quando ti scopi Sanders non ragioni più.» Le mie parole la spiazzano, glielo leggo in faccia.
«Abigail, proprio non capisci allora...io lo amo. L'ho amato dalla prima volta che ci sono andata a letto ma lui, ovviamente, non ricambia i miei sentimenti.
Si sa come finiscono le scopamicizie...e, beh, credo proprio che questo sia l'inizio della fine per noi.» Sta volta è lei a spiazzarmi.
Non credevo che potesse provare un sentimento così forte per lui...pensavo che ci fosse solo una forte amicizia.
Se ne va al piano di sopra, senza voltarsi una seconda volta verso di me, lasciandomi impalata nel salotto.
 
Angolo Autrice:
 
MA CIAO SEVENFOLDIST!
Come state? Io beeeeenissimo!
Ieri (06/09/2015) sono stata al concerto dei Linkin Park...è stata una cosa troppo epica!
C'era un casino allucinante, tutte luci e musica...un paradiso *^*
Siamo arrivati lì verso le 16 e siamo andati via all'una. Mi sono divertita davvero tanto e, per essere stato il mio primo concerto, direi che mi è andata proprio bene :3
Poi, credo di aver trovato la reincarnazione di The Rev. Vi giuro, era identico, anche gli occhiali erano quasi uguali ai suoi.
Mi sono quasi spaventata per un momento...va beh, lasciamo stare D:
Okay, mi ricompongo.
*fa un sospiro profondo* Ecco tornata la vostra Mrs_Gates, apparentemente tranquilla :D
Cosa ne pensate del capitolo? So che non è proprio il massimo, ma sono ancora frastornata da ieri. È solo che non volevo lasciarvi senza niente :c
Si scoprono pezzi del passato di Brian...ZAN ZAN ZAAAAN!
Cosa succederà nel prossimo capitolo? 
Non lo so, devo ancora decidere :3
Vi faccio una domanda:
Quali sono le vostre tre canzoni preferite dei Sevenfold? E perché?
Le mie in ordine sono:
 
1-Warmness on The Soul, perché me l'ha dedicata il mio amor (come sono sentimentale oggi <3).
 
2-Scream, perché mi gasa un casino e mi fa fare film mentali su quei bei ragazzoni tatuati... :3
 
3-Victim, perché mi ricorda Rev e il fatto che la sua morte è stata una vera e propria ingiustizia.
 
Bene! Sono molto curiosa di scoprire quali sono le vostre preferite.
Alla prossima Sevenfoldist!
Un bacio, la vostra Mrs_Gates6661 <3
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


-Capitolo 16
 
Dopo il discorso di Summer, ho deciso di non fare storie e ho convinto Zacky a farlo rimanere a casa con me, con la scusa della morte di mia madre...cioè, non è proprio una scusa, sto male davvero, ma è stata anche la sola e unica cosa che mi è venuta in mente per farlo restare.
Mi racconta un po' della sua vita privata, dicendomi come si sono conosciuti lui e i ragazzi...essendo, tutti e cinque, cresciuti in delle famiglie problematiche, non hanno avuto problemi a legare.
Si sono sempre aiutati a vicenda e, come ora si può ben vedere, sono come dei fratelli.
«Sai, mio padre se ne andò di casa qualche giorno prima che nascessi. Mia madre rimase sola, e la sua salute mentale cominciò pian piano a scemare a causa di questo. 
Nonostante tutto, provava a farmi essere un bambino felice, fin quando non morì in un incidente aereo mentre tornava da un colloquio di lavoro a Manhattan...ora ho il terrore degli aerei perché una di quelle macchine infernali mi ha portato via l'unica figura importante nella mia vita.
Dopo quell'episodio, finii in un orfanotrofio, ma ben presto venni adottato da Brian Haner Senior...già, il papà di Gates.» Il suo discorso fu interrotto dal campanello, dovevano essere gli altri.
«Direi che è meglio finirla qui, o Brian Junior mi uccide davanti ai tuoi occhi.» Ridacchia lui, avviandosi verso la porta.
Apre quest'ultima, facendo entrare i ragazzi.
«Com'è andata la serata?» Chiede Zacky abbracciando Johnny.
«Tutto bene...siamo stati...ehm, al bar, quello lì...» Prova a svagare il nano.
«Già, proprio quello lì...che è su quella strada...» Continua Matt, peggiorando le cose. Non sono proprio le persone più sveglie di questo mondo.
«Si può sapere quanto avete bevuto?» Domanda il ragazzo dagli occhi acqua marina. 
Gli altri non rispondono, si limitano ad ignorare la sua domanda e a buttarsi sul divano...sono dei casi persi. Nessuno escluso, ma alcuni più di altri...e sapete a chi mi riferisco...già. A Brian.
Mi avvio verso la cucina, dove trovo Gates e Jimmy a bere del Jack Daniels attaccati a due bottiglie differenti.
«Ma che cazzo state facendo?» Urlo, levando la bottiglia dalle mani di Brian, per poi passare a quella che ha James.
«Dammi quella bottiglia, donna!» Ribatte Brian, venendomi incontro barcollando.
«Prova a chiamarmi "donna" ancora una volta e giuro che te la spacco in testa questa bottiglia!» ...Sto davvero litigando con un ventiseienne ubriaco fradicio? Come mi sono ridotta...
«Dai, lo so che mi vuoi.» Afferma, facendomi diventare le guance di un rosso acceso.
«Uoooh» Lo fomenta Rev, facendo il coro.
«Brian, devi andare a letto.» Rispondo, tentando di mantenere la calma.
«Solo se vieni anche tu.» Dice serio.
Alzo gli occhi al cielo, ma poi acconsento per dormire con lui...ormai è così quasi tutte le sere, e devo dire che addormentarsi con quelle enormi braccia attorno, non è così male...
Afferro un suo braccio e lo trascino per le scale, fin quando non sembra più leggero di almeno quindici chili. 
Guardo alla sinistra della testa d'ananas e vedo Zacky che mi aiuta. Questo ragazzo è un vero dono del cielo.
Insieme lo portiamo fino alla sua camera, mentre lui continua a farfugliare qualcosa sul mio seno o sul pene di Zacky. Dovrebbero levare tutte le bottiglie di alcolici che ci sono in questa casa.
«Grazie, Baker.» Dico.
«E di che, Collins.» Ridacchia in risposta. 
Rimaniamo a fissarci per qualche secondo, fino a quando Brian non si scaglia addosso a Zachary, mollandogli un pugno.
«Te la vuoi scopare, eh?! Lei è mia! Solo io posso toccarla!» Grida, continuando a picchiare il suo amico.
Le urla attirano anche gli altri, che prontamente afferrano Gates riportandolo sul letto, mentre Summer aiuta Zacky.
«Non so che cosa gli sia preso.» Dice lui.
Quando sto per parlare anche io, Brian mi interrompe. «Lo so io che mi è preso, vuoi farti la mia donna! Non devi toccarla nemmeno con un dito, capito Baker?» Esclama, ricominciando a scaldarsi più del dovuto.
«Brian, zitto.» Dico. «Lo abbiamo portato qui, poi lui l'ha posato sul letto. Ci stavamo solo guardando...» Affermo, un po' imbarazzata.
Jimmy mi guarda. Anche Matt mi guarda...proprio come mi guarda Johnny, assieme a Summer.
«Che avete da guardare?» Continuo, strofinando le mani tra di loro. «Ci penso io a lui, potete andare a dormire.» Concludo, riferendomi a Brian che ora sta per addormentarsi.
Tutti annuiscono, uscendo finalmente dalla camera. Ora siamo soli e decido di sedermi vicino a lui.
«Come mai hai picchiato Zacky?» Domando, con voce più calma possibile.
«Hai visto come ti guardava?! Nessuno può desiderarti.» Afferma con gli occhi iniettati di sangue...a volte mi fa paura, ma infondo so che non è cattivo...proprio come dice lui: è uno stronzo, bastardo e figlio di puttana; ma non è cattivo.
Gli carezzo la guancia un po' ispida a causa della barba che ricresce.
Il suo volto si fa più rilassato e si addormenta. Mi stendo anche io su quel letto, ancora tutta vestita e crollo assieme a lui in un sonno profondo.
 
 
•••
 
 
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Brian mi scuote nel bel mezzo della notte, e lo vedo in lacrime.
«Mi manca.» Dice, provando a trattenere quelle goccioline limpide e fredde.
«Chi? Chi ti manca?» Domando, provando a essere il più lucida possibile.
«Mia madre...» Afferma abbassando la testa, evidentemente imbarazzato dalla situazione.
Gli faccio segno di posare la sua testa sul mio petto, per poi abbracciarlo e giocherellare con i suoi capelli scuri.
«Grazie.» Dice.
«Tranquillo...capisco ciò che provi.» Lo rassicuro.
La mia mano scende verso le sue guance e comincio a massaggiarle.
Lui si volta verso di me.
Non parla, mi guarda solamente. Anche io faccio la stessa cosa con lui, fino a quando non afferro entrambe le guance, tirandole fortissimo.
Brian scoppia a ridere e io con lui.
Non mi ero mai resa conto di quanto fosse bello quando rideva. Gli ridevano anche gli occhi...quelle pozze scure, che dalla prima volta che le ho viste mi hanno conquistata.
I nostri respiri si fanno un unico e forte uragano di calore.
Forse è proprio questo calore che ci unisce.
Quelle sottili labbra si attaccano alle mie, facendomi assaporare ancora una volta quel sapore di tabacco, ma stasera misto all'alcol.
Le nostre lingue si cercano, mentre le nostre mani si uniscono. Il suo peso mi schiaccia, ma non mi importa.
Non mi sono mai sentita così viva.
Rotolo sopra di lui, nonostante lui odi stare così, ma non dice nulla a riguardo.
Continua a far scorrere le sue mani per le mie forme, per il mio corpo, stringendomi.
Lascia un segno viola ed evidente sul mio collo, fin quando non suona la sveglia.
«Merda, sono le 6:00...devo andare.» Dice, buttandomi sul letto e scattando a prepararsi.
Dopo una decina di minuti, esce dal bagno tutto incravattato e profumato.
«Ciao, Abigail.» Mi saluta, per poi avvicinarsi e stamparmi un leggero bacio sulle labbra.
Sento la porta della villa sbattere, perciò decido di tornare a dormire almeno per un po'.
Non mi ero resa conto di essere rimasta sveglia dalle 4:00 alle 6:00.
Poggiò la testa sul morbido cuscino, e ancora una volta vengo inebriata dal profumo di Brian che mi culla fino a farmi addormentare nuovamente.
 
Angolo Autrice:
 
Buon salve a tutti! Qui è la vostra Signorina Gates che vi parla.
Allora, prima di tutto voglio scusarmi se questo capitolo non è proprio il massimo ma, dopo quasi tre settimane assieme, il mio Zacky è dovuto tornare a casa sua :(
Sono tanto triste, perciò non so quando riuscirò a pubblicare il 17. Spero presto.
Poooi, dato che non voglio assillarvi con i miei problemi sentimentalmente sentimentali (?), volevo chiedervi...come cazzo si mettono le foto su un capitolo? D:
Avevo intenzione di farvi vedere le foto del concerto, ma non sono riuscita a metterle...vi prego, aiutate questa povera ragazza impedita. 
Come ultima cosa, ho deciso che farò pubblicità ad alcune storie...so di non essere molto conosciuta, però ci tengo a farvi sapere di due storie: la prima, è "I give my heart cause nothing can compare in this world to you" di LesA7x, che vi consiglio vivamente di leggere.
L'altra è "Fidarsi è complicato" di _ihatemyself_ ...stessa cosa vale per questa storia :D
Bene, penso di aver finito, ma se ho scordato qualcosa...beh, pazienza xD
Alla prossima Sevenfoldist!
Un bacio, Mrs_Gates6661 :D <3

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


-Capitolo 17
 
«Abigail!» Sento la voce di Summer che gridava il mio nome dal piano di sotto.
Decido di ignorarla. Ho dormito poco e male questa notte e sono solo le...12:35?!
«Cazzo!» Esclamo buttandomi giù dal letto, avendo un giramento di testa per lo scatto.
Corro per le scale, per raggiungere prima la cucina.
A metà della scalinata, inciampo su di un gradino e cado, rotolando, fino al salone...sotto gli occhi attenti di tutti e sei.
C'è un attimo di silenzio, poi Jimmy scoppia a ridere, provocando le ristate di tutti gli altri.
«Buongiorno.» Ridacchia Gates, prendendomi in braccio sotto gli occhi di tutti, ovviamente rimasti a bocca aperta dopo un gesto simile da parte sua.
«Beh, direi di levare le tende che qui c'è qualcuno che vuole divertirsi...» Dice Jimmy, mettendomi in imbarazzo...-come al solito-...grazie subconscio, grazie per avermi fatto ricordare questo piccolo particolare.
«Rev, sei un...» Sto per ribattere, quando Gates mi interrompe...-come al solito-...okay, adesso basta, subconscio.
«Sei un fottuto geloso. Non si dovrebbe desiderare la donna altrui.» Afferma, facendo levare un coro di "oh" dal piano di sotto, essendo arrivati già vicino alla sua camera.
«Potresti smetterla di considerarmi la tua donna?» Chiedo.
«Ehm, no.» Risponde, per poi buttarmi sul letto e stendersi vicino a me.
Passiamo una decina di minuti così, fin quando non decide di parlare.
«Ma per quale cazzo di motivo siamo venuti qui sopra? In questa camera o si dorme o si scopa!» Esclama.
«Sinceramente non lo so...ma dato che non mi va di scopare, è bene tornare di sotto.» Mi guarda con gli occhi di un cane bastonato, ma stavolta non ci casco.
Mi prende nuovamente in braccio e torniamo al piano di sotto.
«Wow, sei stato veloce.» Dice Rev non appena ci vede.
«E tu pensi che sarebbe stata zitta? Non sarò dotato come Matt, che è l'unico essere umano con un gemello al posto del pene, però sfrutto bene quel che ho!» Risponde Brian, sconvolgendo tutti e facendo sussultare Matt.
«Il succhiotto viola dice ben altro...» Ridacchia Jimmy. Tutti puntano la loro attenzione verso il mio collo, che mi appresto a coprire con delle ciocche di capelli scuri ed impicciati.
«Okay, prima che il discorso degeneri, cosa che probabilmente è già successa, mangiamo e lasciamo stare.» Afferma con sicurezza Zacky, conducendoci in cucina.
 
 
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•••
 
 
La giornata è passata abbastanza in fretta e abbiamo deciso di uscire questa sera.
Invece di mangiare a casa, spizzicheremo qualcosa strada facendo, mentre ci avviamo verso Huntington Beach...sarà il falò migliore della nostra vita, a detta di Zacky.
«Non faremo il bagno, vero?...voglio dire, siamo a dicembre.» Chiedo a Brian, che si lascia sfuggire una risata mentre tiene gli occhi incollati sulla strada.
«Forse si, forse no...» Risponde.
«Fanculo.» Ride ancora, scaldandomi il cuore.
Dopo esserci fermati al fast food preferito dei ragazzi e aver passato un altra mezz'ora in macchina, finalmente arriviamo alla spiaggia.
I ragazzi si mettono all'opera, prendendo i tronchi più alti e spessi per accendere un bel fuoco.
«Sentite principessine del cazzo, o ci aiutate o per voi bagno in mare questa sera!» Esclama Brian, grondante di sudore e con un tronco a dir poco enorme sulla spalla.
Summer non se lo fa ripetere due volte e si appresta ad aiutare Matt, mentre io sbuffo e mi piazzo davanti a Brian, sorreggendo parte del legno e rischiando di essere schiacciata svariate volte.
«Che bel culo...» Sussurra Gates.
«Brian! Fai schifo! Non sono nemmeno maggiorenne e tu mi guardi il culo? Vergognati.» Rispondo, fingendomi offesa...ma infondo lui sa meglio di me che ormai questi complimenti spinti mi fanno sentire più apprezzata di un "sei bellissima" o "come stai bene"...forse.
Dopo aver acceso il falò come un vero piromane, Synyster si accomoda di fianco a me, cominciando a scolare litri su litri di alcool, assieme a me, Summer e i ragazzi.
Il primo ad andare è proprio lui, seguito da Jimmy e da me.
Sento che tutto gira, quando Brian mi afferra per un polso e mi porta al disotto del molo.
«Ora io e te ci divertiamo.» Disse.
Non opposi resistenza e mi lasciai dominare da un Haner Junior ubriaco ed eccitato.
In men che non si dica, i nostri vestiti sono buttati sulla sabbia umidiccia.
Sembriamo non sentire il freddo, riscaldati solo dal calore emanato dai nostri corpi. Provo a trattenere i gemiti di piacere quando lui affonda in me con violenza, una violenza che non sembra appartenergli.
Dopo quello che mi è parso una mezz'ora, veniamo entrambi e ci rivestiamo.
«Dove lo butto questo?» Chiede improvvisamente Syn, sventolandomi in faccia il preservativo che non ricordavo neanche avesse messo.
Indico il terreno, e lui mi asseconda con molta nonchalance.
Torniamo dagli altri, che sono beatamente addormentati tra mille lattine di birra.
Gates è già steso sul letto di sabbia, che mi fa cenno di accoccolarmi sul suo petto. Seguo la sua indicazione e mi stendo direttamente sul suo corpo muscoloso e sodo, addormentandomi cullata dalle sue enormi braccia.
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bella genteee! Si, sono viva :)
Scusate per la breve assenza, ma non avevo proprio voglia di scrivere.
A proposito di scrivere...io e una mia cara amica, abbiamo intenzione di iniziare una storia scritta a quattro mani, dove le protagoniste sono dei nostri alter-ego...che ne pensate? :D
Fatemi sapere con una piccola recensione qui sotto, dato che mi fate sempre tanto felice, sul serio *^*
Bene, non so cos'altro dirvi...quindi ci sentiamo nel prossimo capitolo!
Addio miei Sevenfoldist :D
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3
 
Ps. Vi prego, non ignorate la mia richiesta d'aiuto riguardo alle immagini da caricare del concerto T.T

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


-Capitolo 18
 
BRIAN'S POV
 
Mi sveglio con gli occhi e la bocca impastata.
Le uniche cose che ricordo di ieri sera sono l'alcol e il bellissimo culo di Abigail...prima davanti a me, poi attaccato a me.
Al solo pensiero mi diventa duro.
Apro gli occhi, e mi ritrovo abbracciando alla ragazza oggetto delle mie attenzioni.
...devo ammettere che è proprio carina quando dorme...okay, basta. Synyster Gates non si innamorerebbe mai, né tantomeno di una ragazzina.
La prendo in braccio, facendo attenzione a non svegliarla, per poi portarla alla macchina.
«Che coglione che è Rev, ha lasciato la macchina aperta.» Sussurro, posandola sui sedili posteriori. 
Mugugna qualcosa, ma non si sveglia. Bene.
Meglio tornare dagli altri, così prendiamo le nostre cose e ce ne andiamo. Ho il culo a pezzi...non sono proprio il tipo da falò.
Sveglio Summer, che si occupa di far alzare quei quattro animali per darmi una mano.
Mentre siamo tutti all'opera, un grido a dir poco agghiacciante attira la nostra attenzione.
D'istinto, corro verso la macchina, dove trovo lo stesso uomo che ha provato a violentarla qualche tempo fa, che le tiene un coltello vicino la gola.
«Brutto figlio di puttana...» Sussurro.
Nell'esatto momento in cui lo sto per assalire, sfiora la delicata pelle della ragazza con la punta del coltello.
Mi fermo di botto, impotente.
So bene che se non reprimo il mio istinto omicida, per Abigail finirà male.
Dietro di me, tutti osservano impietriti...tutti eccetto Summer, che per poco non sviene per il troppo pianto. Matt si appresta a consolarla, ma nulla da fare.
In pochi attimi, un altro uomo sale sulla mia auto e sfreccia via...forse, portandosi con sé l'unica cosa che sarebbe stata in grado di cambiarmi. Di rendermi felice.
«Sappiamo dove dobbiamo andare, ma non è questo il momento...» Sussurra Rev, posando una mano sulla mia spalla.
Ha ragione...lo sappiamo, ma non posso rischiare di perderla.
«Jimmy, dobbiamo salvarla...non possiamo permetterle di tornare a casa.» Concludo.
 
ABIGAIL'S POV
 
L'uomo alla guida non sembra voler toccare quel maledettissimo freno...mentre l'altro, mi sembra di conoscerlo...merda.
È Craig. Lo stesso che ha provato ad abusare di me...gli occhi cominciano a pizzicare, mentre i ricordi riaffiorano nella mia mente, facendomi appannare la vista.
Dopo si e no quindici minuti, passati a sopportare insulti e minacce, l'auto si ferma di fronte ad un'enorme villa.
Entriamo da una porta secondaria, finendo in una stanza simile ad un magazzino. Da lì, mi conducono in uno studio.
La scrivania in mogano riflette la luce fredda proveniente dalle finestre. La sedia posizionata di fronte a quest'ultima si volta, rivelando l'ultima persona che avrei pensato di vedere adesso.
«Papà...» Dico in un sussurro.
Lui non proferisce parola, si limita ad avvicinarsi e a darmi un violento schiaffo sulla guancia.
«Andiamo a casa.» Ordina.
Io lo guardo, incredula. Non aveva mai alzato le mani su me o Summer, e ora lo fa proprio quando non ho nessuna colpa. «Domani, prenderemo anche tua sorella.» Conclude.
Mi afferra con forza un polso, trascinandomi nella sua auto.
Sono questi i momenti che ti fanno capire quanto siano importanti determinate persone. Solo ora ho capito quanto fossero importanti per me quei cinque matti.
La paura di non rivederli mai più, comincia a farsi sentire assieme alle lacrime.
«Si può sapere che ti piangi? Ti ho salvato la vita e tu piangi.
Sei un'irriconoscente! Non ti meriti nulla, e per questo non avrai più nulla.» Afferma mio padre con gli occhi iniettati di sangue.
Dopo un'ora di macchina, finalmente siamo a casa...ma questa non è più casa mia. Non ci sono nemmeno le mie cose.
Ormai la mia casa era con Jimmy, con Matt, con Zacky, con Johnny...con Brian.
Cazzo, Brian.
Quanto mi mancherà quel coglione...quel coglione dalla risata contagiosa, gli occhi profondi, che quasi parlano più delle sue labbra sottili. Quanto mi manca.
 
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
Sono passati tre giorni.
Io e Summer abbiamo smesso di mangiare, la depressione si fa strada tra i nostri cuori.
Anche andare a scuola e ritrovare tutti quei volti conosciuti, non ha aiutato...anzi. 
Rivedere il luogo da dove tutto è iniziato...quella palestra agghindata a discoteca.
Quello smoking che gli stava fottutamente bene e quei capelli da pazzo.
Ricordo ogni momento come se fosse successo qualche ora fa.
Chissà cosa staranno facendo loro adesso.
Infilò svogliatamente una tuta, una felpa larga e lego i capelli.
Bene, sono pronta per trascinarmi a scuola. Io e mia sorella non saremo mai più quelle di una volta...le gemelle allegre e spensierate, che facevano divertite tutti con i loro battibecchi.
Ci avviamo verso la fermata del bus, dovrebbe arrivare a momenti. Appunto, neanche cinque minuti dopo e noi siamo già sedute una di fronte all'altra.
Gli occhi di Summer non sono mai stati così spenti.
Tutti hanno provato a farci spicciare parola riguardo alla nostra sparizione, ma entrambe sappiamo che se diciamo anche un nonnulla a qualcuno, nostro padre si incazzerà a morte. Come minimo...
Arriviamo di fronte all'istituto e ci facciamo forza, questi giorni sono i peggiori...o forse ce ne saranno di più pesanti.
Alla nostra vista, Harmony corre ad abbracciarci. Lei è stata l'unica a non chiederci nulla. Quanto le voglio bene...infondo mi è mancata.
Passano due ore buone, e a volte non sono riuscita a trattenere le lacrime.
Quando sta per arrivare la professoressa di educazione fisica, vedo Harmony che fatica a respirare, ma non mi preoccupo.
Sembra come se le facesse male il petto.
Ci dirigiamo in palestra.
Devo fare appello a tutte le mie forze per non piangere. Non devono vedermi debole.
Cominciamo con gli esercizi, anche se quelli svolti da me sembrano più dei semplici movimenti scoordinati ed impacciati.
Rivolgo uno sguardo alla mia amica, che mi sorride e poi si accascia a terra.
Entro nel panico e comincio ad urlare. Qualcuno chiama l'ambulanza, mentre altri corrono per la sala, urlando.
Troppa confusione.
Il forte suono della sirena mi ricorda il giorno in cui hanno sparato a Brian.
D'istinto salgo nella vettura, e i paramedici mi lasciano seguire la mia amica.
Ed ecco la paura che torna nuovamente. La stessa paura che avevo quando stavo per perdere mia mamma. La stessa che avevo quando ho capito che non avrei mai più visto i ragazzi.
Mamma, se davvero ci sei, se davvero mi stai guardando ed ascoltando...aiuta Harmony nel suo viaggio. Se mai ti raggiungerà, conducila come avresti fatto con le tue figlie.
Ti prego.
 
Angolo Autrice:
 
Salve gentaglia!
Come state? Avete iniziato scuola? Sono solo al secondo giorno e mi hanno già dato i compiti di latino T.T (che alla fine, se trattato come una lingua parlata, è molto più facile di quello che ti fanno credere).
Scusatemi se non aggiornavo la FanFiction da qualche giorno ma ho avuto parecchi impegni, tra i quali "Seize the Day".
Sono contenta che anche quella storia vi stia piacendo.
Riguardo a questa...scusate se riesco ad essere tanto cattiva con Abigail, ma non posso farne a meno xD
A parte le mie solite cavolate, cosa succederà alla sua amica secondo voi?
E cosa ne sarà dei ragazzi?
E del padre?
E del cane?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo! :3
Addio, Svenfoldist!
Un baciosissimo bacio, Mrs_Gates6661 :D
 
Ps. Mrs_Sanders09 è contentissima delle recensioni che ha già ricevuto la storia...adesso sa cosa si prova :') 
Date delle enormi soddisfazioni, vi giuro.
Grazie di cuore <3

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


-Capitolo 19
 
Sono in questa maledettissima sala d'aspetto da quasi un'ora ormai.
Harmony è chiusa nella sua camera assieme a mille dottori che armeggiano tubi, fili ed altri attrezzi.
Posso intravedere i suoi stupendi capelli biondi dal piccolo vetro in cima alla porta della stanza.
Summer non è potuta venire, ed io ora mi sento sola più che mai.
Ho tanta paura di perderla...ho tanta paura di veder morire lei, sotto i miei occhi, proprio come è successo con mia madre.
Non voglio entrare in quella stanza bianca, ma allo stesso tempo voglio sfondare la porta e portarla via da lì.
Sono scene troppo familiari...mamma...Brian...Brian.
Il suo ricordo si fissa nella mia mente.
Ricordo ancora quando si burlò di me, facendomi credere che fosse in coma...se lo avessi davanti a me, gli darei uno schiaffo, ma poi lo bacerei.
Perché era questo ciò che facevamo noi.
Prima ci distruggevamo, poi ci ricostruivamo a vicenda.
Una voce interrompe i miei pensieri.
Mi guardo in giro, ma non c'è nessuno.
Perfetto.
Ora ho anche le allucinazioni!
Dopo una decina di minuti esce il medico dalla camera.
Il suo volto è fisso sul pavimento...sembra che abbia quasi paura a guardarmi negli occhi.
«Signorina...» Dice sottovoce. «Vuole vedere la sua amica...prima che venga portata all'obitorio...?» Continua.
Cos'ha detto?
Non può averlo detto sul serio.
Lo fisso, e finalmente alza lo sguardo.
I suoi occhi sono quelli di una persona colpevole, nonostante abbia provato a salvare quella stupenda ragazza.
Scoppio a piangere e corro da Harmony.
Mi stanno abbandonando tutti.
Le tengo la mano, ormai fredda e di un colore tendente al grigio.
Un conato di vomito si fa strada attraverso la mia gola, e non mi trattengo dal rigurgitare sul pavimento, proprio vicino al letto.
Vorrei essere stata più attenta.
Vorrei essermi preoccupata quando l'ho vista in difficoltà, in classe.
Un medico mi afferra e mi porta via.
Non posso lasciarla andare...non devo.
Tanto in tutti i modi di seguire quella maledetta barella, ma delle mani a dir poco enormi mi fermano.
Senza guardare la persona dietro di me, mi volto in fretta e gli mollo uno schiaffo in pieno volto.
Una reazione inaspettata.
L'uomo, posa una sua mano sopra la mia, carezzandola dolcemente.
La leggera barba sotto il mio palmo è familiare, ma ancora mi rifiuto di aprire gli occhi.
L'uomo mi abbraccia. Mi abbraccia forte. Ed è solo in quel momento che sento il suo profumo.
«Brian.» Dico, piangendo ancora più forte.
Lui mi stringe e mi bacia la testa.
Non accenno a calmarmi, quindi mi prende il volto tra le mani e mi bacia.
Mi bacia come non aveva mai fatto.
Come se avesse avuto davvero paura di non rivedermi mai più...proprio come è successo a me.
«Non piangere, piccola...» Sussurra.
Mi avvinghio più saldamente a lui.
Vorrei che questo momento non finisse mai.
Passano uno, due, cinque, o forse addirittura dieci minuti, fin quando una voce non ci interrompe.
Quella voce la conosco bene.
 
 
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BRIAN'S POV
 
Una voce interrompe il nostro momento magico, e questa voce la conosco, ma non la sento da fin troppo tempo.
«Haner...» Dice freddo.
Mi giro. «Collins.» Ribatto.
«Ti avevo avvertito di non avvicinarti più a mia figlia, o sbaglio?» Domanda.
«Si, l'hai fatto, ma a me non frega nulla delle tue minacce.
Dopo ciò che hai fatto a McKenna prendere Abigail è stato il minimo. Tu hai abusato di una bambina, poi l'hai fatta uccidere.
Ecco perché ho rapito tua figlia. Volevo riservarle lo stesso trattamento che tu hai usato con la mia sorellina...» Noto uno sguardo scioccato negli occhi di quest'ultima. «...ma poi qualcosa è andato per il verso storto.
Quello che doveva essere un fottuto rapimento, si è trasformato in qualcosa che non so dire a parole.
Ho provato a fare ciò che hai fatto tu, ma nemmeno uno stronzo come me ne è capace.
E sai che vuol dire questo?
Vuol dire che tu sei cattivo. Sei cattivo dentro. La tua anima è nera.
Questa ragazza non può essere tua figlia.
Non può essere figlia di un uomo orribile quale sei tu.
È riuscita ad affrontare la morte di una madre, senza il padre vicino.
Dovresti vergognarti, farti schifo!
E adesso, dopo tanti anni, avrò la mia vendetta. Fottiti, Collins!» Urlo, poi guardo Abigail e la bacio prendendola in braccio, per poi scappare verso l'uscita dell'ospedale.
«Brian! Sei matto!» Grida la ragazza tra le mie braccia.
«Non è forse per questo che ti piaccio?» Ribatto, continuando a correre.
«Chi dice che tu mi piaccia?»
La bacio e lei mi asseconda.
«Questo.»
Lei ride, ed io con lei. Ecco perché stavo bene da quando c'era lei in mezzo ai piedi.
Riuscivo a non pensare alla morte di mia sorella, perché lei non me lo permetteva. Nonostante le sue continue lamentele, le scarpe tirate in faccia ed i litigi, mi faceva stare bene.
E d'ora in poi, non la lascerò andare via.
 
Angolo Autrice Commossa:
 
*arriva in punta di piedi*...salve...
NON MI UCCIDETE, VI PREGO.
E bene sì, la fine di Victim è questa...bella merda, no? :)
Vi giuro che non era mia intenzione farla finire così presto, ma ho un sacco di idee per la testa e vorrei cominciarne un'altra, o dedicarmi a "Seize the Day"...va beh, che ne pensate?
Alla fine è commozionante come finale...no? :')
Dai, non venitemi a cercare, per favore.
Spero che questa FanFiction vi sia piaciuta, e non vedo l'ora di iniziarne una nuova!
Vi ringrazio di cuore, ma in modo speciale, _ihatemyself_ che mi segue dall'alba dei tempi...(vi giuro che voglio bene a tutti T.T)...per "Alba dei temi" intendo "quella merda di Warmness on The Soul" xD 
Bene, credo che sia tutto.
Noi ci sentiamo nella prossima storiella.
Mi raccomando, recensite e fate tutte cose belle alla FF :D
Un bacio enorme, la vostra Mrs_Gates emozionata per le sue stesse parole :')
 
Ps. Un'ultima cosa...volete che faccia una cosa tipo *3 anni dopo*?...tanto per vedere che fine hanno fatto Brian, Abigail, Summer e compagnia bella.
Ditemi voi <3

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


-Capitolo 20
 
*3 anni dopo*
 
Mi sveglio alle sette del mattino. 
Scendo dal letto, facendo molta attenzione a non svegliare nessuno.
Mi dirigo in bagno con i miei vestiti, mi lavo e li indosso.
Odio andare a lavorare...ma prima o poi, i soldi ereditati dai miei genitori finiranno, e non ho intenzione di lasciare la mia famiglia senza un tetto sulla testa.
In questi tre anni, sono successe molte cose...Jimmy, si è rotto due volte il braccio cadendo dalle scale, e per poco non si rompeva anche la testa; Johnny ha finalmente trovato una ragazza; mentre Zacky ha una linea di abiti tutta sua...cose totalmente diverse per Matt e Summer...quei due hanno cominciato a darci dentro come dei conigli, non appena le ragazze sono tornate qui e, ovviamente, c'è scappato il piccolo Sanders; o meglio, la piccola Sanders.
Ha le stesse fossette del padre, le labbra di Summer e gli occhi sempre della madre.
È stupenda.
Ora Meredith ha quasi un anno, ed averla in casa ci occupa tutti più che mai. Abbiamo giochi sparsi per tutta la villa, e sono stati proprio questi a far cadere James...ha maledetto ogni giocattolo della bambina, dopo essere uscito dall'ospedale. Non me lo scorderò mai.
Riguardo ad Abigail...beh, adesso è una botte.
La sua pancia è a dir poco enorme, ed ho persino paura di rivolgerle la parola. È scontrosa il doppio del normale.
Spero che questo piccolo, o piccola, Haner esca presto, così la mia ragazza tornerà ad essere un umano, anziché una bestia incazzata.
Ormai, dovrebbe mancare poco. 
Scendo le scale, guardando dove mettere i piedi.
Arrivato al piano di sotto, trovo Matt che mi guarda spazientito.
«Avevi intenzione di farmi marcire qui?» Dice, alzando un po' troppo il tono di voce.
«No, ma a quanto pare tu avevi intenzione di svegliare tua figlia, e diciamo che ci sei riuscito.» Ribatto, non appena sento il pianto della piccola Meredith.
«...merda.» Sussurra, poi corre al piano di sopra.
Scende dopo circa cinque minuti. Giusto il tempo di far riaddormentare la piccola.
«Andiamo o il negozio lo apriremo domani.»
 
ABIGAIL'S POV
 
Sento la porta di casa sbattere violentemente.
Deve essere stato quel principe delicato di Brian a chiudere la porta.
Lanciò uno sguardo alla mia pancia enorme.
«Senti, Harmony, o James. Vedi di uscire al più presto da me.
Siamo intesi?» Dico, rivolgendomi a mio figlio.
Non mi sarei mai aspettata tutto ciò:
Incinta della persona che mi ha rapita e con il padre in prigione...
Dopo ciò che Brian ha detto a mio padre, lui è stato sommerso dai sensi di colpa e si è costituito alla legge, nella speranza che io tornassi da lui.
...ma come potrei mai tornare da una persona che mi ha portata via da lui?
Scendo dal letto e corro in bagno a vomitare.
Le nausee mi hanno accompagnata per tutta la gravidanza.
Se non fosse stato per queste, la cosa mi sarebbe sembrata molto più leggera.
«Buongiorno sorellina...» La voce di Summer mi fa sussultare.
«Buongiorno anche a te.» Rispondo mentre mi sciacquo la bocca dal vomito.
Usciamo dalla camera e, nel corridoio, incontriamo Jimmy e Johnny.
«Abigail, ha intenzione di scoppiare o questo piccoletto uscirà fuori?» Scherza Rev, beccandosi uno sguardo omicida da parte mia. «Scherzavo, stai benissimo!» Continua.
Gli sorrido.
È davvero un ragazzo d'oro.
In cucina troviamo Zacky che ha preparato la colazione per un esercito, come al solito.
Lo saluto di sfuggita e mi avvento sulle uova e sul bacon...ormai sono abituati i ragazzi.
«Ehm...oggi avevo intenzione di andare da Matt e Brian al negozio...per aiutarli.» Dice Zachary.
Mastico il boccone e lo guardo, interrogativa.
«Vuoi venire? Brian sarebbe felice...» Continua.
Mi diverto troppo vedendo i ragazzi che hanno paura di dire qualcosa di sbagliato.
«Certo che vengo al negozio!» Esclamo, e lui tira un silenzioso sospiro di sollievo.
«Ed io?» Si intromette Summer, fingendosi offesa.
«Andiamo tutti insieme...vedi di non scordare Meredith a casa...» Ribatte Jimmy dall'altra stanza.
Sentiamo un pianto strozzato.
Meredith, appunto.
«Caro James Owen Sullivan, ora vai al piano di sopra e fai calmare la tua bella nipotina, poi la vesti ed usciamo.» Ordina mia sorella al ragazzo che, senza pensarci, ha alzato la voce più del dovuto.
Rev non aspettava altro. Inizia a correre su per le scale e arriva dalla bambina.
Aspettiamo più o meno venti minuti quando, finalmente, Jimmy scende con la piccola in braccio
«Ma come l'hai vestita?!» Esclama Summer.
«Perché?» Domanda il ragazzo, ridendo.
Rido anche io alla vista di mia nipote vestita con una maglia ENORME del padre.
«Dai, non c'è tempo per cambiarla, andiamo.» Dico, per poi andare verso la porta ed uscire di casa.
Un venticello primaverile mi solletica il volto.
Amo la primavera, e non mi dispiacerebbe se questo piccolo nascesse in questo periodo dell'anno...e visto che sono così vicina al parto, credo proprio che succederà.
 
•••
 
 
•••
 
 
•••
 
 
Il viaggio per Huntington Beach è stato, come tutti i nostri viaggi, molto rumoroso.
Meredith si è messa a ballare sulle note di Guns 'n Roses e Ac/Dc...credo sia l'unica bimba che apprezza la vera musica.
Scendiamo dall'auto e ci dirigiamo verso il negozio di musica.
Dopo il caos che è successo, i ragazzi hanno abbandonato ogni cosa che fosse affiancata alla parola "illegale", ed hanno cominciato a lavorare lì; ovviamente fanno a turni, ma Brian è il proprietario ufficiale del negozio, quindi passa molto tempo fuori casa.
Entriamo nel locale, e alla mia vista, gli occhi di Brian si illuminano.
«Amore.» Dice, abbracciandomi.
Matt guarda la figlia e scoppia a ridere.
«Ma questa è la mia maglia dei Guns.» Dice prendendo in braccio la figlia.
Gli occhi di quest'uomo, sono gli occhi di un uomo felice.
Ha tutto ciò che desidera di più: una bella ragazza, un lavoro ed una splendida figlia.
...spero che questi siano anche i sogni di Brian...
Vedo il mio ragazzo guardarmi pensieroso, poi si avvicina e mi stringe a se.
«Ti Amo.» Sussurra.
Sto per rispondergli, quando una forte fitta all'addome mi spezza il respiro.
«Amore, che succede?» Domanda Brian, parecchio preoccupato.
«Portatela all'ospedale.» Si intromette Summer.
«Ma no, non c'è bisogno.» Ribatto.
«Vuoi allagare il negozio del tuo ragazzo?» Domanda.
«Okay, ho capito. Andiamo amore.»
Vengo caricata in macchina come un sacco di patate, e i dolori si fanno più forti e frequenti.
Arriviamo in ospedale, e vengo portata di corsa in sala parto.
«Allora, le acque si sono rotte, e tra poco dovrebbe arrivare l'ostetrica che farà uscire il piccolo angioletto che ora è dentro di te.»
Fulmino l'infermiera con lo sguardo e la caccio malamente dalla stanza.
Dalla stessa porta, vedo Brian entrare.
Il suo volto è pallido e l'espressione terrorizzata.
«Che cazzo ti guardi?» Sbotto, rivolgendomi a lui.
Si scusa prontamente e si siede sulla poltrona situata di fianco al letto, tenendomi forte la mano.
Passano ore, ed io non ce la faccio davvero più. I dolori sono insopportabili, e l'ostetrica arriva in pochi minuti. Devono tirare mio figlio fuori dal mio corpo.
«Allora Abigail, allarga le gambe e fammi controllare.» Dice la donna.
 
BRIAN'S POV
 
Le stringo la mano.
Sono più teso io di lei...credo che sverrò.
L'ostetrica infila la sua faccia in mezzo alle gambe di Abigail, sotto la coperta.
Se fosse stato un uomo gli avrei spaccato la faccia.
Mi volto verso la mia ragazza, e dal suo sguardo sembra una posseduta.
È tutta sudata, e le spinte fanno intravedere le vene che ha sul collo.
Sento le forze venire meno, ma non posso permettermi di svenire davvero alla nascita di mio figlio, o figlia.
Dopo alcune spinte ed una frattura alla mano destra, finalmente lo sento.
Sento il pianto disperato che tanto volevo sentire.
«È un maschietto!» Urla la donna, avvolgendo il piccolo in un asciugamano per poi posarlo sul corpo della madre.
Lo guardo.
Non piange più da quando è tra le braccia di Abigail. Muoio dalla voglia di stringerlo forte, ma allo stesso tempo ho paura di romperlo, tanto è fragile.
La ragazza mi porge il fagottino.
Lo prendo e lo guardo negli occhi.
Ha le stesse labbra di Abigail, e d'istinto gli lascio un leggero bacio su quest'ultime.
James viene portato a fare dei controlli, e rivolgo il mio sguardo verso di lei.
Ho le lacrime agli occhi. 
Sto piangendo.
Synyster Gates è diventato padre e sta piangendo.
Mi fiondo sulla riccia e la stringo a me, baciandola, fin quando la porta non si spalanca, rivelando il resto della banda.
Sono tutti emozionati, ma Jimmy li supera tutti.
Sta piangendo senza freni, e in mano ha la sua maglia preferita. Credo che la voglia far indossare al piccolo Jimmy per tornare a casa...sperando di andarcene al più presto.
Ho finalmente tutto ciò che desideravo da quando ho conosciuto Abigail.
 
Angolo Autrice:
 
*piange senza sosta* e bene si, anche questa FanFiction è davvero finita.
Mi sto commuovendo...okay, no, però abituatevi a questi finali. Non li abbandonerò MAI *risata malvaGGGia*
Cosa ne pensate?
Dovrei iniziare una nuova storia?
Se si, di che tipo?
Datemi dei consigli!
Io non credo di avere più nulla da dire, se non che ci sentiamo alla prossima FF.
Vi ringrazio delle 30 recensioni (e poco più), mi riempite il cuore di gioia *^*
Vi amo <3
Un bacio, Mrs_Gates6661 <3

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