Candele e wrong and. (/viewuser.php?uid=625123) Lista capitoli: Capitolo 1: *** Qualcuno ha guardato indietro al posto tuo *** Capitolo 2: *** a spasso con qualcuno più squilibrato di te... *** Capitolo 3: *** Signor Taguchi, si comporti da adulto... *** Capitolo 4: *** Amico? *** Capitolo 5: *** Benvenuto in famiglia! *** Capitolo 6: *** Nel frattempo Mitsuki e Fukuroi... *** Capitolo 7: *** Cena improbabile... *** Capitolo 8: *** Rotola... rotola... *** Capitolo 9: *** Due teste sono meglio di una? *** Capitolo 10: *** La fine di Kizami? *** Capitolo 11: *** Sotto il velo sta la sposa. *** Capitolo 12: *** Routine... è un finale felice? *** Capitolo 1
|
Capitolo 2
*** a spasso con qualcuno più squilibrato di te... ***
A spasso con
qualcuno più squilibrato di te… o
forse no… Il ragazzo osservò
attentamente il proprio corpo, non vi era alcun taglio eppure fino a
pochi
secondi prima sentiva di essere stato tagliato da una lama
più e più volte.
Pensava anche di avere dei lividi, sulle braccia per lo meno, ma non ne
trovò
nessuno. Si toccò il collo cercando un taglio, ma niente
nemmeno lì. Nonostante
non trovasse nulla si sentiva ancora abbastanza indolenzito anche se
meno di
prima, ma non ne capiva il motivo. Il fantasma in rosso diceva ridendo
che era
stato picchiato da una ragazza, ma l’ultima cosa che lui
ricordava era di aver
risposto alla sua domanda per il resto era il vuoto più
assoluto. -Bene, le
alternative rimaste sono quella di fare una foto dietro di te e quella
di
girarti a guardare, cosa scegli?- chiese tutta pimpante la piccola. -Aspetta un
secondo, cos’è accaduto prima?- chiese perplesso
Morishige. -Hai dato la tua
risposta, hai fatto il tuo percorso di conseguenza, hai tirato le cuoia
e cosa
più importante ti sei fatto picchiare da una ragazza, ma
come ti ho già detto,
ho intenzione di divertirmi il più a lungo possibile. Quindi
fa attenzione,
questa è l’ultima opportunità che ti
do.- spiegò allegramente lo spettro. -Ma perché non
ricordo nulla di quello che mi è accaduto?-
domandò con fare sospettoso il
ragazzo. -Perché è più
divertente sapere di essere stato picchiato, ma non sapere chi
è stato.-
rispose semplicemente lei. -Ed è anche più
divertente sapere di essere stato ucciso, ma non sapere chi
è il colpevole,
così in caso incontri la persona che ti ha ucciso non sai
che è stata lei e non
puoi agire di conseguenza?- chiese il ragazzo e lo spettro sorridendo
serenamente annuì. -Ma io non ho mai
detto che sei stato ucciso, potresti anche essere morto a causa di una
distrazione, per esempio potresti essere inciampato o cose
così.- precisò la
ragazzina. -Già…- disse
continuando a toccarsi il collo.
Però se
la ragazza si è veramente limitata solo a picchiarmi qualcun
altro deve avermi
pugnalato… -Alloora… cosa
scegli?- chiese curiosa la bimba. Il ragazzo rifletté un
po’, poi si arrese. Posso
riflettere quanto voglio, ma dubito
che ci sia un modo logico di scegliere… Pensò
sospirando. -Scatto una foto
dietro di me.- rispose rassegnato. -Ottimo… ehm… no,
aspetta!- disse agitata Sachiko. Se
quella è ancora viva come farà lui a fotografare
il suo cadavere, spaventare e
inseguire la finta bambina ed incontrare l’altro psicolabile?
Si chiese
allarmata. -Aspetta cosa?-
chiese il ragazzo dubbioso. Ci deve
essere un altro modo… Continuò a
riflettere lei. -Ehm, ehm…- Morishige cercò
di farle notare la sua presenza. -Ho trovato! Rimani
fermo qua per mezzora!- disse soddisfatta. -Come? Perché
dovrei?!- chiese irritato. Vuole farmi
perdere tempo in modo da far accadere qualcosa di brutto a Mayu nel
frattempo? -Se non lo fai ti
ucciderò!- affermò minacciosa. -Ma guarda un
po’ che ingrato, cerco di aiutarlo
e lui invece di lodarmi per la mia generosità mi risponde
male…- disse con tono
da vittima. Non le ho risposto
male… -Forza,
sta’ fermo lì, seduto per trenta minuti!- Nel frattempo in un
altro luogo, ma sempre nella stessa scuola… È come se
una voce nella mia testa continuasse a ripetermi che se vado
da questa parte morirò… Perché mi
sembra di aver già vissuto questa
esperienza!? Si
chiese
la ragazza dal respiro affannato. Meglio
seguire l’istinto… Così prese
un’altra via, ma si ritrovò davanti a una
voragine. No… no
perché? È un vicolo
ceco, adesso cosa faccio?! La ragazza si guardò in
torno nervosa, poi
all’improvviso… -Hey! Mitsuki!- la
chiamò una maschile voce dall’altra parte del
corridoio spezzato. -K-Kurosaki?-
inizialmente la ragazza si sentì sollevata nel sentire
quella voce familiare
poi si sentì prendere dal panico. N-no!
Ma che sono, cretina?! Non ho proprio imparato niente…
-N-Non ti
avvicinare!- disse esasperata. -M-Mitsuki?-
sussurrò il ragazzo perplesso e preoccupato. -Del resto come
puoi non essere d’accordo con lui?- chiese singhiozzando.
-S-Siete a-amici di
infanzia, no!?- -Ma di cosa stai
parlando? Cos’è successo?- Kurosaki
cominciò ad avvicinarsi al bordo dell’apertura
nel terreno. Mitsuki indietreggiò terrorizzata nonostante
lui non potesse fare
un salto abbastanza lungo per raggiungerla. -Eeek! No, non t-ti
avvicinare… ti prego…- strillò. -C-che
devo fare? Che devo fare!? Se torno
indietro c’è Kizami, ma avanti ci sono
K-Kur… il complice di Kizami e una
voragine. Che faccio…?- si chiese a voce alta. Kurosaki
osservò la voragine
attentamente e cercò di fare dei calcoli mentali…
no, era molto improbabile che
potesse superarla con un salto però… -Mitsuki, aspetta
lì che cerco di raggiungerti…- disse senza troppa
fiducia cominciando a
prendere la rincorsa. Spero che non
scappi. Sì, è spaventata da me in questo momento,
ma devo comunque cercare di
tranquillizzarla. Non posso lasciarla in quelle condizioni da sola. -Sei sordo? Ti ho
detto di non avvicinarti!- cercò di smetterla di
singhiozzare per risultare più
minacciosa, ma non poteva fare a meno di essere preoccupata, il ragazzo
nel
frattempo aveva cominciato a correre. -No! Non ce la farai mai! Non
fare
sciocchezze!!- cercò di avvisarlo allarmata. Kurosaki fece
il salto, sembrava
poter arrivare dall’altro lato, ma in realtà cadde
poco più lontano, riuscì
comunque ad aggrapparsi al bordo più vicino a Mitsuki. -M-Mitsuki?!-
esclamò spaventato. -Ti prego, aiutami!-
continuò. La ragazza si avvicinò
istintivamente poi si immobilizzò. Potrebbe
essere una trap… No, ma che cosa ho in testa?! Voglio forse
lasciare che un
altro dei miei amici muoia senza che io faccia niente per impedirlo?!
Pensò
dandosi uno schiaffo mentale mentre gli tornavano in mente le immagini
di Emi
con il cranio spaccato e Fukuroi a terra agonizzante che le diceva di
mettersi
in salvo. Si diresse verso il ragazzo, lo afferrò per le
braccia e cercò di
sollevarlo. Non può essere, non
sono
abbastanza forte… No, non deve morire anche lui!
Poi il corridoio cominciò
a tremare come se ci fosse un terremoto. -Cerca di reggerti,
non mollarmi, ti prego!- gli ordinò la ragazza. -T-tu piuttosto
cerca di non cadere insieme a me… eh?- Kurosaki
osservò il volto di Mitsuki,
sembrava sconcertata, il ragazzo si voltò e capì
il motivo. I due bordi…
sembravano avvicinarsi come per riunirsi. Non
è possibile…? Pensò lui. C-così
finirà tranciato in due! La ragazza
pensò subito al peggio, così di scatto
diede un strattone e riuscì a tirarlo fuori, ma
l’aveva tirato un po’ troppo
forte così le cadde addosso. -Per un attimo ho
davvero pensato che mi avresti lasciato morire…-
sospirò il ragazzo, finalmente
il suo cuore aveva ripreso a battere normalmente, poi
osservò Mitsuki che lo
fissava infuriata… distesa sul pavimento… sotto
di lui… -SPO-STA-TI…- disse
lentamente scandendo ogni sillaba. -Eh...?- poi
Kurosaki ricevette uno spintone, anche questa volta ci aveva messo
troppo forza
così la ragazza si alzò di scatto e lo
afferrò prima che potesse cadere
all’indietro. -Volevi farmi di
nuovo finire in quella voragine?!- esclamò arrabbiato, ma
Mitsuki stava
osservando un punto dietro di lui… a quanto pare il
pavimento si era veramente
ricucito… -Che razza di terremoto era?- si chiese pensieroso
poi Mitsuki lo
abbracciò. -M-mi dispiace…-
disse riprendendo a singhiozzare. -Io mi sono comporta in quel modo,
ma…- -Hey... E chi se lo
aspettava di ritrovarsi in una situazione simile con la fredda
segretaria del
consiglio studentesco…- disse scherzando, convinto di
ricevere uno spintone o
di essere sgridato, ma la ragazza rimase a piangere appoggiata al suo
petto. Preoccupante…
-Cosa ti è successo?
Racconta…- Mitsuki gli raccontò della morte di
Emi, di ciò che era accaduto a
Fukuroi e di Kizami che a quanto pare gli aveva dato il colpo di grazia
e aveva
intenzione di ucciderli tutti. -Non ci posso
credere… Deve essere colpa di questo posto! Dobbiamo
parlargli!- -No! No! Nemmeno
per sogno!- Mitsuki sembrava sul punto di impazzire di nuovo, ma
cercò di
calmarsi fin da subito e utilizzare invece un tono autoritario. -Se
proprio
vuoi andare da lui vacci da solo! Mi dispiace, lo so che sei in suo
migliore
amico, ma… ma a maggior ragione dovresti conoscerlo meglio
di tutti noi! Come
puoi non esserti mai accorto di come è in
realtà…?- Kurosaki abbassò lo sguardo
pensoso. -In realtà tu lo sai, vero!? Sai bene di cosa
è capace, non è così!?-
Mitsuki cominciò ad accusarlo. -No, però… Siamo
amici da quando eravamo bambini e non posso riuscire a credere a quello
che mi
stai raccontando! Io… non posso credere che non ti stia
sbagliando, che non ci
sia… un'altra spiegazione o qualcosa del genere…-
rispose il ragazzo tenendo lo
sguardo basso. -M-mi dispiace,
ma…- cominciò a dire Mitsuki. -Sta’ tranquilla…
per ora lasciamo perdere Kizami e cerchiamo gli altri, ok?- propose
Kurosaki.
Quel ‘per ora’ non poteva farla stare
tranquilla… e non poteva credere che con
‘cerchiamo glia altri’ non si potesse
più riferire a Fukuroi ed Emi, non poteva
credere che fossero morti sul serio… tornata nella stanza
del consiglio
studentesco si sarebbe sentita decisamente sola… Morishige aveva
pure perso la cognizione del tempo, non sapeva se i trenta minuti erano
passati
però Sachiko non era rimasta ad osservarlo, forse era
diventata invisibile o
comunque sarebbe spuntata appena lui avrebbe tentato di disobbedirle. Però si
tratta semplicemente di una bambina fastidiosa infondo, si
sarà stancata di osservarmi…
Se mi alzo forse non se ne accorge… Cercò
di alzarsi, ma aveva le gambe
addormentate così ci mise un po’. -Fermo li!- ordinò
una voce infantile, ma autoritaria -Non fare il furbo e ringrazia il
fatto che
i trenta minuti siano passati, in caso contrario… sai, io ti
avrei ucciso.-
disse allegra Sachiko. -Hey, aspetta! Non hai scattato la foto.- gli
fece
notare mentre lui cercava di andarsene. -Ma la prima volta
che mi hai fatto scegliere non mi hai detto che non avrei dovuto fare
sul serio
ciò che avevo scelto?- ribattè. -Sì, sì. È vero,
ma
ho cambiato idea.- rispose, il ragazzo la fissò con
sospetto. -Dai girati verso
le scale, prendi il cellulare, portalo dietro la schiena e cerca di
scattare
una foto.- Morishige fece ciò che gli era stato richiesto,
ma posizionando il
braccio dietro la schiena cominciò a sentirlo
scricchiolare… -Ahi!- urlò suo
malgrado, mentre Sachiko scoppiò a ridere… per
l’ennesima volta da quando
l’aveva incontrata… -Mi hai chiesto di scattare
veramente la foto per farmi
storcere il braccio?!- chiese il ragazzo trattenendo la rabbia e
massaggiandosi
l’arto indolenzito. -Sei proprio messo
male, eh? Ah ah… Comunque in realtà non te
l’ho chiesto per approfittare della
tua situazione o meglio… non solo per quello… ah
ah… A parte lo scherzo, in
realtà, anche se non te l’ho detto, anche la prima
volta che te l’ho chiesto
alla fine qualcuno si è veramente girato al posto tuo
e… ne ha decisamente
pagato le conseguenze… ma prima l’ha fatta pagare
cara a te ah ah ahhaaah.- e
riprese a ridere. Sta di nuovo parlando
della ragazza che mi ha picchiato o di quello che mi ha ucciso? O
quella… Sachiko lo lasciò
andare e lui cominciò a salire le scale, prese il cellulare
e guardò la
fotografia. Niente di strano, inutile
spreco di memoria… Ne approfittò per
dare un’occhiata anche alle altre
foto, poi si rese improvvisamente conto che man mano che saliva le
scale
diventavano molto scivolose, si allarmò e provò a
tornare indietro, ma… cadde e
si ritrovò disteso supino sulle scale con la testa rivolta
poco più avanti dei
primi scalini. -A-ahi!- disse
dolorante. Sarei potuto morire per
qualcosa di così stupido!? Forse esagero, ma mi sarei potuto
rompere qualcosa…
non posso permettermelo, devo fare molta più
attenzione… raccolse lo strano
liquido che lo aveva fatto cadere, era molto denso, sembrava olio.
Sentì dei
passi e un respiro affannato poi i passi si fermarono. Cercò
di stare fermo
sperando che col buio chiunque stava passando da quella parte non lo
notasse. -Tu... stai bene?-
chiese una voce dopo diversi secondi, per essere uno che voleva stare
da solo
Morishige aveva incontrato molte persone da quando era finito in quel
posto… -Sì, s-sto bene…-
disse e cercò di guardare il suo interlocutore, un ragazzo
alto con capelli
scuri che indossava una camicia bianca e portava sulla spalla una
giacca forse
violacea, forse rossiccia… era difficile da capire al buio.
Il ragazzo sembrava
avere i capelli bagnati da un liquido scuro… forse sangue.
Stranamente
Morishige si sentì nel panico… quel ragazzo non
sembrava particolarmente
minaccioso o mal intenzionato però si sentiva più
a disaggio con lui che con lo
spettro dal vestito rosso. Il ragazzo andò verso Morishige,
ma camminando si
accorse di stare per calpestare un oggetto, lo prese e lo
fissò. Morishige si
accorse con orrore che si trattava del suo cellulare così
scattò in avanti
cercando di levarglielo. -Tranquillo, non
sembra essersi rotto.- disse il ragazzo. -O-ok… grazie.-
rispose Morishige riprendendo il telefonino e cercò di
andarsene sperando che
lo sconosciuto non avesse avuto il tempo di guardare le foto nella
galleria
rimasta aperta. Perché me ne
preoccupo…
se pensa che io sia un invasato e cerca di evitarmi, è
meglio. Ho una brutta
sensazione… Morishige cominciò a
camminare per il corridoio abbandonando
l’idea di salire le scale. Avrebbe dovuto avvertire
l’altro ragazzo dell’olio
sulle scale? Forse… ma sentì dei passi dietro di
lui, si voltò e vide di nuovo
quel ragazzo, lo stava seguendo?
No…
forse sono solo paranoico, siamo in un corridoio, probabilmente andiamo
nella
stessa direzione. Se provo a prenderne un’altra dovrei
togliermelo di torno… Così
fece retro front, ma non sentì i passi allontanarsi,
sembravano sempre alla
stessa distanza. Si voltò di nuovo e lui era ancora dietro. -Comunque riguardo
alla foto… è opera tua?- disse lievemente
incuriosito l’altro. -Non capisco di
cosa tu stia parlando.- disse Morishige cercando di risultare il
più calmo e
rilassato possibile. -Sai, penso che
potremmo essere fatti della stessa pasta.- ribattè lo
sconosciuto sorridendo
tranquillamente. -Ripeto, non
capisco di cosa tu stia parlando!- Anche
lui scatta foto ai cadaveri? O fa anche altro…? In ogni caso
devo seminarlo. Se
non fosse stato tanto a disagio gli sarebbe venuto quasi da ridere
riguardo
alla propria ipocrisia. Quel tizio poteva non essere tanto diverso da
lui, si
stava comportando come le ragazzine delle medie che aveva
precedentemente
incontrato che lo avevano scambiato per un pervertito. A proposito, si
era
ricordato di essere stato molto divertito dalla reazione di quelle
due… se
voleva seminare il suo inseguitore era meglio limitarsi ad accelerare
il passo
senza mettersi a correre, lui l’avrebbe probabilmente
scambiato per un invito a
inseguirlo. -Mi chiamo Kizami e
sono uno studente della Byakudan…- disse Kizami, Morishige
non si voltò e
continuò a camminare. Non glielo
avevo
chiesto… mi sta proprio seguendo. Se lo ignoro dovrebbe
stancarsi, giusto?
Il ragazzino cercò di mantenere la calma, ma
continuò ad accelerare cominciando
a respirare rumorosamente anche per lo stress. -Sembri stanco, respiri
in modo
affannato.- osservò divertito Kizami. Forse
devo sembrare più tranquillo e naturale… Così
Morishige cercò di camminare
e respirare normalmente… Però
così mi
cammina direttamente a fianco! Sembrava sempre
più agitato. Quando la smette? Si
chiese preoccupato.
-Senti, hai forse una sorellina?- chiese curioso Kizami, Morishige
pensò di non
rispondergli poi però si chiese: Non
è
che se continuo ad ignorarlo si arrabbia? C’è
sempre la possibilità che sia
stato lui ad uccidermi, non dovrei farlo arrabbiare…
Però, non voglio dargli
troppa confidenza. Alla fine si limitò a fare di
no con la testa. -Capisco…
quindi suo fratello non sei tu…- Il
fratello di chi? Sentendo quella risposta a Morishige vennero
in mente
Mochida e sua sorella, forse Satoshi si era distratto, la sorellina si
era persa
e Kizami l’aveva trovata? -Hai per caso
trovato una ragazzina vestita di blu, con un cerchietto in testa ed i
capelli
castani e corti?- domandò. -Sì, aveva proprio
questo aspetto, conosci suo fratello?- Il tono di Kizami non sembrava
particolarmente apprensivo, Morishige annuì.
-Mi sono separato da lei poco fa, se vuoi possiamo andare
dove l’ho vista
l’ultima volta.- rispose Kizami. -Io in realtà avrei
qualcun altro da cercare...- rispose lui. Ho
davvero intenzione di lasciare la sorellina di un mio amico con uno
sconosciuto
poco rassicurante? Sempre che sia ancora viva… Forse
è meglio accertarsene, se
fosse morta Mochida non se lo perdonerebbe mai, comunque credo che sia
meglio
riportargli il cadavere. Forse mi sto agitando troppo, magari questo
ragazzo
non ha nulla di strano ed a Yuka non è successo niente.
Sì, però lui sembra
interessato ai cadaveri… ma lo sono anche io…
dovrei dargli… il beneficio del
dubbio? Alcuni sono convinti che sia spontaneo andare
d’accordo con persone
potenzialmente simili… beh a quanto pare non funziona! Kizami
nel frattempo
lo osservava perplesso, quel ragazzino occhialuto se ne stava zitto da
un po’,
sembrava avere la testa da qualche altra parte. -Ripensandoci,
ok… andiamo dove
l’hai vista l’ultima volta.- così
Morishige cominciò a seguirlo. Perché
lo sto seguendo? lo volevo evitare a
qualunque costo… -Chi stai
cercando?- domandò Kizami dopo diversi minuti di silenzio
imbarazzante. -I miei compagni di
classe.- rispose schivo Morishige. Non
voglio parlargli di Mayu e spero proprio che lei non l’abbia
incontrato. -Ah… un gruppo di
stupidi che non si rende conto delle tue vere intenzioni, dei tuoi veri
interessi e del fatto che stai solo facendo finta di interessarti ai
loro
problemi…- in realtà non sembrava una risposta,
era quasi un sussurro, sembrava
più che altro che volesse parlare fra sé e
sé. Forse non dovrei giudicarlo
male per questa frase, potrebbe
semplicemente sentirsi frustrato. Purtroppo non si può mai
conoscere sul serio
una persona, neanche Mayu mi conosce sul serio, o perlomeno non per
come sono
ora… -Sto cercando anche la mia sorellina, in
realtà l’avevo trovata poi
l’ho ripersa. È stata molto disubbidiente, tutto
questo non sarebbe successo se
si fosse comportata come si deve.- …Poverino?
Non sembra preoccupato in realtà, sembra
indifferente… forse addirittura
arrabbiato… -Forse dovresti
andare a cercarla, ci penserò io a Yuka.- Sembra
un ottimo escamotage per liberarsene… -No, è la mia
sorellina ed è mio dovere occuparmene.- Si
riferiva a Yuka? No, non ho sentito
male… -Forse sarei dovuto essere più
paziente, le avrei dovuto dare più
tempo per abituarsi a me invece di chiederle subito se saremmo andati a
vivere
insieme. Beh, non sarebbe successo nulla se lei non avesse cercato di
andarsene, però potrei proprio aver esagerato, del resto
quando da piccolo
desideravo avere una sorellina il mio scopo primario non era ucciderla... Ah eccoci arrivati.- il
ragazzo aveva parlato a ruota libera, quasi come volesse suscitare una
reazione
nell’ascoltatore, come se cercasse di conoscerlo meglio.
Erano arrivati di
fronte a una stanza. Ecco cosa succede
quando decidi di dare il beneficio a qualcuno di sospetto…
se voglio trovare
Mayu senza farle correre ulteriori rischi non posso assolutamente
permettermi
di portarmelo dietro. Devo trovare un modo per scappare, ma quale?
...potrei
entrare in quella stanza, tenermi vicino più vicino
possibile alla porta e
sperare che lui si allontani più dentro la stanza per poi
andarmene chiudendo
la porta per fargli perdere tempo e non fargli vedere dove vado?... non
suona
bene come piano… ma non ho tempo per pensarci e
l’idea di rimanere solo con lui
dentro una stanza non mi piace affatto. I due entrarono,
Kizami si
allontanò. -No, a quanto pare
non è venuta a vedere se ero ancora svenuto… Eh eh… Che stupido a pensarlo,
non capisco cosa mi sia saltato in
mente…- cominciò a dire adirato il ragazzo.
Morishige invece fece come
pianificato. Dentro la stanza aveva notato delle corde, ma non voleva
sapere se
le aveva portate Kizami e a cosa gli erano servite o servivano. Meglio entrare temporaneamente in una classe
e nascondersi, se cerco di scappare attraverso il corridoio non
avrò abbastanza
tempo per seminarlo. Pensò dirigendosi dentro una
classe, una volta entrato
si diresse verso i banchi infondo all’aula. Vicino ad uno di
questi c’era il
corpo di una ragazzina, era diviso in due… Morishige per un
attimo sentì
l’impulso di tirare fuori il cellulare. Sakutaro,
ma che fai?! La tua priorità in questo momento è
nasconderti! Si ordinò mentalmente.
Decise di nascondersi sotto uno dei banchi più vicino al
muro che si affacciava
verso il corridoio e si coprì con il cadavere della ragazza
in caso Kizami
fosse passato a controllarlo. Il suo piano era nascondersi e sperare di
poter
sentire i passi di Kizami che si allontanava abbastanza da sperare di
non
essere seguito una volta uscito dal suo nascondiglio. In quella scuola
quasi
non c’era un’anima viva e stando molto attenti si
potevano sentire senza
difficoltà i passi nei corridoi. Kizami entrò,
probabilmente aveva sentito
Morishige chiudere la porta di quella classe. Morishige
cercò di stare
immobile, era terrorizzato dall’idea che lo uccidesse, ma
cercò di
tranquillizzarsi distraendosi con il cattivo odore del cadavere. Dopo
aver dato
una veloce occhiata alla classe ed essere passato tra i banchi
sbattendo la
mano con forza su alcuni di questi, Kizami se ne andò in
fretta lasciando la
porta socchiusa. Morishige lo sentì aprire
un’altra porta, probabilmente voleva
controllare anche la classe accanto. -La ringrazio
signorina, è stato un piacere fare la sua conoscenza.-
sussurrò il ragazzo
alzandosi riferendosi al cadavere. Poi sentì di nuovo
l’impulso di
fotografarla. No! No! E poi no! Sei
riuscito a ottenere un’occasione per scappare, non puoi
perdere tempo in questo
modo! E così al malincuore il ragazzo se ne
andò cercando di non fare
rumore. Morishige era
convinto di averlo finalmente seminato, così si mise seduto
a terra e cercò di
riprendere fiato, ma fu incuriosito da dei rumori provenienti dalla
parte più
oscura del corridoio e strisciando si avvicinò per
controllare. -Ora tu ti potrai
finalmente riposare, tu potrai raggiungere il tuo amichetto e nessuno
di voi
due potrà più scocciarmi… HAAHAA-
disse una voce femminile con tono isterico e affannato, anche da
là, Morishige
non riusciva a vedere molto se non tre sagome, due spalmate contro il
pavimento
di cui una più piccola ed una in piedi. -Diciamoci la
verità, chi mai potrà
sentire la mancanza di una bambina viziata e di un rompiscatole che non
distingue un cadavere da una persona viva? Nessuno! Siete due persone
inutili!
Inutili e incapaci, non sapete fare nulla a parte scocciare gli altri!-
Morishige si strinse più che poteva al muro sperando di non
essere visto, non
voleva tornare indietro rischiando di rincontrare Kizami, ma nonostante
la
figura in piedi sembrasse di piccola statura di certo non era in buono
stato
mentale e c’erano buone possibilità che fosse
stata lei a sbarazzarsi delle
altre due sagome distese quindi era meglio non cercare lo scontro.
-N-nnn-nnnaa…- singhiozzò la ragazza
avvicinandosi alla figura più piccola.
-Naana, Naana, Naana perdonami! Perdonami, io non volevo ucciderla!- si
chinò
piangendo sulla piccola. -È
che lei era
già insopportabile per conto suo, poi è arrivato
anche questo idiota che voleva
che salvassimo il suo amico morto! Io non li ho retti più
così… c-così…
maledetta! Maledetta!- disse calciando il piccolo corpo e gesticolando
con
qualcosa in mano, poi si avvicinò all’altro corpo.
-HAAHAAA! Ma la colpa è
anche tua, forse anche tutta! Cretino! Se
una persona perde troppo sangue, poi non si muove più, non
gli senti più né il
cuore né respiro e diventa pallida e fredda, fidati,
è morta! Morta, morta,
morta! Non è ancora viva! Idiota! Se non fosse stato per te
Chihaya non avrebbe
cominciato a piangere alla vista del cadavere, io non sarei impazzita e
non
l’avrei ammazzata! I suoi orribili strilli… li ho
ancora in testa… Naana… tu
saresti stata più paziente, non è vero?
Perché non eri con me…? Perché
Naana?!-
sembrò portarsi le mani alla testa e cominciò a
sussurrare:- P-perdonami…
Chihaya mi perdoni?- il ragazzo era in agitazione, più
fissava quelle sagome
inermi più sentiva il bisogno di avvicinarsi, ormai sentiva
sempre meno di
poter controllare il suo corpo. Poi, la ragazza sentendolo strisciare
in avanti
voltò la testa verso lui che si rassegnò
all’idea che l’avesse visto. -C-che
c’è la?- urlò e prese il telefono
illuminando il ragazzo che si alzò con calma.
-Il maniaco a cui facevano ridere quei filmini macabri?- disse
lentamente la
ragazza, anche il ragazzo l’aveva riconosciuta. -Hai ancora il
coraggio di crederti migliore di me quindi?- Ipocrita…
come me, come tutti gli altri del resto. L’oggetto
con
cui gesticolava la ragazza era un tagliacarte, Morishige non ne era
particolarmente spaventato più che altro non capiva come
quella ragazzina
avesse potuto uccidere due persone tra cui un ragazzo del liceo con
quello… -Bene… un altro
essere inutile di cui nessuno sentirà la
mancanza…- disse lei puntando il taglia
carte nella sua direzione. -E stavolta non farò nulla di
male… è legittima
difesa… si…- forse al ragazzo conveniva evitare
lo scontro, ma non riusciva a
riflettere… quei due corpi lo attiravano a loro come la luce
attira una falena
o, sarebbe meglio dire in questo caso, come dei cadaveri attirano le
mosche… La ragazza gli si
scagliò contro e cominciò a colpirlo col
tagliacarte, era vero… non era molto
pericolosa come arma, ma tagliava provocando molto dolore, se fosse
riuscita a
tagliargli qualche vena o qualche arteria superficiale come quelle che
si
trovano nei polsi sarebbe stato un bel problema. Morishige non riusciva
proprio
a togliersela di dosso, prima provò a spingerla via, ma lei
gli fece togliere
le mani graffiandole con la sua arma e gli morse il braccio. Non gli
aveva
fatto male, ma lo aveva fatto spazientire. Dopo diversi tentativi
riuscì a
prenderle l’arma e con essa la colpì al
gola… la ragazzina cadde lentamente a
terra… era stato come quando si sente una mosca ronzare e si
cerca inizialmente
di ignorarla poi non se ne può più e la zittisce
per sempre uccidendola… o
forse no? Era una scena così irreale…
l’aveva sul serio uccisa? Il ragazzo le
prese l’id e lesse il suo nome: -Nari Amatoya…
Nari… Nari?- disse inizialmente
con tono monocorde mentre scuoteva il corpicino. -N-nari! Nari
svegliati!- la
sua voce prese una piega isterica, ma dopo poco si fermò. È inutile… le hai tagliato la
gola... Come potrebbe mai svegliarsi?
Rimase fermo a fissarla incredulo per un po’… -B-beh… è
semplicemente l-legittima difesa, lei avrebbe fatto lo stesso. Del
resto era
un’assassina e… e ha avuto proprio ciò
che si meritava.- disse balbettando con
voce rotta e tirò fuori il cellulare per scattare foto come
al suo solito e
fingere che fosse tutto a posto, ma non si sentiva tranquillo e
qualcuno lo
stava osservando o perlomeno la sua impressione era questa. “Lasciala in pace,
poverina…” disse una voce femminile e familiare di
cui non si capiva la
provenienza. Morishige cominciò a sudare freddo e a
guardarsi in torno
nervosamente, qualunque cosa avesse sentito sperava di essersi
sbagliato,
avrebbe dato qualunque cosa per essersi sbagliato... “Poverina, non
dovevi farlo. Lei era solo spaventata da te e da ciò che
aveva fatto prima che
arrivassi” singhiozzò la voce. -Mayu?- sussurrò
nel panico il ragazzo. “Mettila accanto
alla sua amica, sarà più felice,
d’accordo? Metti anche lui vicino al suo
amico, è nell’angolo a destra, sono sicura che ti
sarà grato…” il ragazzo dopo
un primo momento di paralisi cominciò a correre avanti e
indietro per il
corridoio illuminando ogni angolo con il cellulare sperando di, o forse
temendo
di trovarla. -Mayu! Mayu! Dove
sei?! Non è come pensi, non avevo altra scelta. M-mi
dispiace, ma non avevo
altra scelta! Lei mi avrebbe ucciso! Ti prego esci fuori!-
singhiozzò
istericamente, lei non era da nessuna parte, non riusciva a trovarla.
Sperava
di essersi sbagliato e che quelle voci che aveva sentito fossero solo
un’illusione, l’ultima cosa che avrebbe mai voluto
era che proprio Mayu
l’avesse visto uccidere una ragazzina, non avrebbe saputo
come affrontarla. Devo stare
calmo… non ho sentito dei passi,
no? Se lei fosse davvero stata qui l’avrei sentita andarsene
via o l’avrei
trovata. Era solo un monito della mia mente. Se lei mi vedesse uccidere
qualcuno o anche solo fotografarne il cadavere cosa accadrebbe? Sarebbe
un
disastro… scapperebbe via, non si fiderebbe
più… Devo smetterla! Il ragazzo
prese dei respiri profondi cercando di calmarsi. Doveva per forza
essersi
trattato di uno scherzo della sua mente… che altre
spiegazioni c’erano? Era
forse morta e quello che aveva sentito era il suo spirito?
Non può essere morta, non può essere morta, non
può essere morta. Cominciò
a ripetere nella sua testa come un mantra. Si alzò e passo
oltre i tre cadaveri.
Indietro da Kizami non ci voleva tornare e dopo tutto il rumore che
aveva fatto
sperava vivamente che lui non l’avesse sentito. Vide un altro
cadavere dietro
l’angolo ma evitò di fissarlo, in
realtà non era affatto sicuro di riuscire a
non scattare altre foto, ma voleva farcela per più tempo che
poteva. Si girò un
attimo verso il corpo Nari. Ormai quel
che fatto è fatto… e comunque… non
avevo altra scelta, niente di personale, sul
serio… Si girò e continuò
per la sua strada, ma sentì dei passi proprio davanti
a lui. No! Basta persone! Ricordò
una
porta nelle vicinanze del corpo di Nari così
tornò indietro sperando di potersi
nascondere dentro quella stanza per un po’. -Uhm… Quindi volevi
uccidere qualcuno senza di me?- chiese Kizami messo lì ad
aspettarlo a braccia
conserte. -Due bambine e un ragazzo… Uhm? Ohkawa…
in realtà lui lo volevo
uccidere io…- E cosa hai
intenzione di
fare ora? Uccidermi perché ti ho rubato la preda?! Note: (i
tagliacarte sono armi di distruzione di massa!!) -questo capitolo è
diviso in due parti e questa e la prima. Riferimenti
al gioco -alcuni dialoghi
iniziali tra Morishige e Kizami sono ripresi dal loro breve
incontro(senza
pedinamenti) del secondo capitolo extra di blood covered. -Sachiko costringe
Morishige ad aspettare dei minuti perché non potendo fare in
modo che incontri
Kizami come in blood covered dopo l’inseguimento ai danni di
Yuka che scappa
spaventata perché ha visto Morishige fotografare il cadavere
di Mitsuki(che qui
invece è rimasta in vita) vuole fare in modo che i due si
scontrino in un altro
modo e per questo deve aspettare un po’ prima che Kizami
passi di li. In book of shadows
ci sono diversi resoconti di vittime che impazziscono e uccidono gli
amici, ma
questo nei fatti non è mai successo ai personaggi che
vengono visti in vita.
No, Kizami è pazzo di suo, quindi non vale... Quando in book
of shadows ho
visto comparire Nari e Chihaya e ho visto come non
andavano d’accordo, ho pensato che Nari avrebbe ucciso
Chihaya…
no, non è successo e a dire la verità mi
è piaciuto come è andata a finire, ma
mi è rimasta in mente questa cosa… e Ohkawa ci
è andato di mezzo perché…
perché
sì. Comunque quando ho
iniziato questa storia pensavo di aggiornare normalmente ma, prima
c’è stata
una pausa, poi essendo d’esami ho avuto un anno infernale e
pochissimo tempo
libero (ne sono uscita stanca morta), poi il wifi e il computer hanno
deciso di
suicidarsi e infine ci sono stati i malori estivi(anche mentre studiavo
per gli
esami), seriamente chi ha detto che se nasci d’estate tolleri
meglio il caldo?
Comunque mi scuso (anche se francamente non penso che possa fregare a
qualcuno)
spero di poter aggiornare normalmente. Se volete recensire mi fa molto
piacere.
Visto che c’ero ho ricontrollato il primo capitolo, ma mi
sono limitata a
correggere e cambiare qualche dialogo.(a chi importa?) |
Capitolo 3
*** Signor Taguchi, si comporti da adulto... ***
Signor Taguchi,
si comporti da adulto… Quel
giorno dopo essere uscito da scuola mi stavo lentamente avviando verso
casa,
per quanto lentamente in realtà la mia casa era molto
vicina, così dopo qualche
minuto cominciai a vedere il vicinato e un mio vicino di casa che
sembrava
aspettare qualcuno. Mentre mi avvicinavo cominciò a guardare
nella mia
direzione e mi fece un cenno con la mano, a quanto pare stava
aspettando me e
credevo di poter indovinare cosa voleva. Si chiamava Kou Kibiki e aveva
finito
la scuola da qualche anno. Era un ragazzo strano e portava dei vestiti
alquanto… antiquati… Sembrava una brava persona,
ma era di poche parole, di
solito entravamo in contatto solo quando aveva difficoltà a
far funzionare
qualche “complicato aggeggio tecnologico” o quando
ne rompeva uno. Anche da
questo punto di vista era antiquato, ma lo trovavo simpatico in un
certo senso. -Buongiorno
Taguchi…- mi salutò, notai subito che, proprio
come avevo immaginato, teneva
una telecamera in mano. -Allora, a scuola com’è
andata?- mi chiese, penso che
sentisse il bisogno di scambiare due chiacchiere prima di arrivare al
dunque,
probabilmente si sentiva in colpa per tutte le volte che mi aveva
chiesto di
aggiustare qualcosa, non ero certo un esperto, ma tutto sommato me la
cavavo…
sicuramente più di lui. -Ne hai
rotta un’altra?- gli chiesi sorridendo. -Beh, sì…
O meglio, credo che me l’abbiano venduta già
rotta. L’ho comprata da poco, ma
non riesco a farla funzionare…- cercò di
spiegarmi. -Si, può
essere…- in realtà ero abbastanza sicuro che
fosse lui a non capire come
usarla, ma preferì tenermi questi pensieri per me. -Per
curiosità, a cosa ti
serve?- gli chiesi curioso. Sembrava una telecamera professionale, cosa
voleva
farci? -Per il
mio lavoro, o comunque, futuro lavoro. Voglio riprendere fenomeni
paranormali,
indagarci sopra e scrivere dei libri a riguardo.- sembrava parecchio
entusiasta
per suo progetto. -Wow.-
esclamai interessato. -Si, ma…
Ah, se continua così dovrò cercare qualcuno che
faccia le riprese al posto
mio.- non provai a dissimulare il mio entusiasmo, mi sembrava una
grande
occasione dato che da adulto avrei voluto fare il cameraman.
Sì, con ogni
probabilità non sarei stato retribuito per il momento, ma mi
fidavo delle
capacità di Kibiki, era stato capace di convincere anche mia
madre
dell’esistenza dei fenomeni paranormali. -Beh,
potrei farti io da cameraman.- gli proposi. -Mi
faresti veramente un gran favore.- sembrava stare per
accettare… inizialmente.
-Ma… aspetta, se non sbaglio tua madre mi ha detto che hai
il terrore dei
fantasmi, dei cimiteri e in generale di molte altre cose…-
mi disse. -Oh scusa…
non voglio offenderti, ovviamente, ma sei veramente sicuro di voler
fare
qualcosa di simile?- -Si!-
dissi con determinazione. -Ammetto che da piccolo mi spaventavo
facilmente, ma
ora è tutto diverso.- dissi dall’alto dei miei
quattordici anni… ah… al tempo
ero così ingenuo e spensierato… -Ok,
allora.- -Ottimo,
tanto i fantasmi non ti possono fare nulla.- guardai Kibiki e notai che
aveva
un’espressione poco rassicurante. -Giusto?- chiesi conferma
un po’ inquieto. -Sì, più o
meno…- deglutì -In realtà, anche se
fondamentalmente tutti gli spiriti
desiderano trovare la pace a volte sono pieni di risentimento e cercano
di
nuocere ai vivi.- deglutì di nuovo. -Ma
perché? Così rendono solo il lavoro
più complicato a chi cerca di aiutarli! E
se incontrassimo uno spirito maligno e prima che cominci ad attaccarci
gli
dicessimo “potremmo anche riuscire ad esorcizzarti quindi non
ucciderci, per
favore?” o qualcosa di simile? Allora pensi che
funzionerebbe? Si
convincerebbe?- Kibiki si mise a ridere. -Non penso
che funzionerebbe, ma tranquillo, non credo ci sia bisogno di essere
così
drastici. È raro che uno spirito cerchi di ucciderti.
Però… se hai paura è
meglio evitare…- -No, non
mi spavento! Se dovessi avere bisogno di me per delle riprese sai dove
trovarmi.- -Ne sei
sicuro?- mi chiese preoccupato. -Certo.-
cercai di rassicurarlo. Considerando
com'è andata a finire forse avrei fatto meglio a non
accettare… Kibiki… Dove ti
sei cacciato?! Voglio uscire di qui... Mentre
Taguchi cominciava a riprendere conoscenza, non poteva fare a meno di
rivivere
quel pomeriggio di quindici anni prima, in cui aveva deciso di lavorare
per
Kibiki. L’uomo si mise seduto e si guardò intorno.
Cosa è successo? Il
ragazzo guardò dall’altro lato della voragine
accanto a cui era svenuto e andò nel panico. Oh
no! Come c’è finita li?!
Dall’altro lato c’era la sua telecamera
e l’apertura sul pavimento era troppo ampia per poterla
riprendere. E ora? Cosa dovrei fare? Quella
cosa che
aveva detto a Morishige quando si erano incontrati, riguardo al fatto
che
riusciva a guardare con distacco i cadaveri solo attraverso la
telecamera, non
era falsa. Ansi, quando era appena arrivato, telecamera o no, non era
proprio
stato in grado di guardare i corpi senza urlare... Mi
sa che al momento non posso recuperarla. Pensò
con sconforto. Devo trovare Kibiki e uscire da
qui! Uhm…
dovevo anche incontrarmi con quel ragazzino! Sarà meglio
affrettarsi, non so
quanto tempo sia passato e quel tipo mi è sembrato piuttosto suscettibile… Anche se è
niente in
confronto a Naho. Pensò cercando di sdrammatizzare
e si incamminò per
l’entrata dove si sarebbe dovuto incontrare con Morishige
circa un’ora dopo il
loro primo incontro. In un angolo del corridoio si trovava una
candela…
cominciò a muoversi e a fluttuare, Taguchi la
guardò atterrito. -Quando si
avvicina per controllare la candela lo uccidiamo, ok?-
bisbigliò lo spirito di
una bambina che teneva la candela, agli ad altri due. I due spiriti
più piccoli
risero pianissimo. Tutti e tre si erano resi invisibili per tendere un
agguato
al povero cameraman. Taguchi indietreggiò, per un attimo si
bloccò e poi… -Nooooo!-
scappò urlando… -M-ma
m-ma, perché?!- disse la bambina fantasma. -P-pecchè
ha eaghito hoscì?- cercò di dire il piccolo senza
lingua molto deluso. Dopo aver
corso un po’, Taguchi si fermò a riprendere fiato.
Era a pochi passi
dall’entrata quando sentì dei rumori. È
già qua? Si avvicinò ulteriormente, ma
vide un ragazzino con una divisa sul
viola rossiccio e una ragazzina che indietreggiava spaventata posta
dietro di
lui. -Ciao…-
cercò di salutarli amichevolmente. -Umh…
ciao.- solo il ragazzo rispose. -Siete,
per caso, venuti qui con ragazzi di altre scuole?- domandò
incuriosito. -No, perché?-
era sempre il ragazzo a rispondere. Quindi
non hanno compiuto il rito con Morishige e il suo gruppo. Ma
perché così tanti
gruppi di studenti stanno compiendo quel rito?! Si chiese
allarmato. -Niente,
niente… avete per caso visto un ragazzo di
un’altra scuola nei paraggi? Porta
una divisa…- il ragazzino lo interruppe interessato. -Era molto
alto? Se portava una camicia bianca in parte sbottonata forse si tratta
di un
mio compagno!- disse. -Non credo
proprio.- Perché quella ragazza mi
sta
guardando malissimo?! Ah no… sta guardando male il suo
amico… sembra essere
piuttosto agitata… -Il ragazzo indossava una
divisa scura, aveva i capelli
neri e portava gli occhiali. Avevamo deciso di incontrarci qui.- la
ragazza
ebbe una reazione, sembrava pensare a qualcosa, ma non disse niente. -No, mi
spiace. Non penso di averlo visto.- rispose il ragazzo. -Uhm,
capisco. Invece avete visto il mio capo? Porta uno yukata blu scuro,
dovrebbe
essere facile da notare.- chiese speranzoso. -No...-
questa volta risposero tutti e due. -Ah,
ok...- sospirò piuttosto deluso. -Scusate se non mi sono
presentato prima, io
sono Shogo Taguchi.- -Kensuke
Kurosaki del liceo Byakudan, piacere di conoscerti.- rispose
cordialmente il
ragazzo. -Mitsuki
Yamomoto... piacere...- disse brevemente la ragazza per nulla
amichevole. -Se vi va
bene potremmo cercare il mio capo e il vostro compagno di classe
insieme.-
tentò di proporre Taguchi. Mitsuki indietreggiò
di scatto e finì con le spalle
sul portone d'accesso. -Beh, in
realtà… la faccenda è un po'
più complicata di così, ma...- Kurosaki
fissò
Mitsuki e rifletté. Forse se ci mettessimo a camminare in gruppo
sarebbe più tranquilla e
si sentirebbe più al sicuro... -Immagino che in
tre sarà meno pericoloso.-
concluse felice all'idea di aver trovato un modo per far stare meglio
la
compagna e le sorrise, ma lei ricambiò lo sguardo
perplessa... C-cosa?! Pensa di farmi un
favore?
...Facendomi accompagnare da un completo sconosciuto... Kurosaki, sei
sicuramente un bravissimo ragazzo, ma a volte sei un po' tardo! A
questo punto
non mi stupisce che non abbia mai visto nulla di strano in Kizami pur
conoscendolo da tanto tempo... la ragazza seguì i
due uomini nonostante
tutto. Lungo il tragitto Taguchi cercò di rompere il
ghiaccio e di ottenere
informazioni riguardo ai compagni che i due cercavano, per lo
più era Kurosaki
a dargliele, Mitsuki era molto diffidente e interveniva raramente. Dopo
aver
essersi fatto raccontare i trascorsi dei ragazzi nella scuola
cominciò a
capirne un po’ meglio il comportamento. Mitsuki si sentiva un
po’ osservata. Sembrano
tipo… preoccupati? Sono
diventata completamente paranoica o
questi due mi fissano sul serio? Che
impressione penosa devo fargli, eh? Fa un sospiro e tieni la testa
alta! Essere
deboli ora non serve a niente quindi... semplicemente... cerca di
apparire
sicura! Cercò di farsi coraggio e prese un
profondo respiro. Morishige
era guardingo e aspettava che Kizami lo attaccasse, ma per sua fortuna
il
ragazzo era molto più concentrato sul cadavere del compagno.
Davvero un peccato... mi ha accusato di
essere un assassino quando ancora non avevo fatto nulla, è
stato lui a darmi
l'idea di utilizzare al meglio il tempo che mi rimane qui ammazzandoli
dal
primo all'ultimo. Il minimo che potevo fare per ringraziarlo era
dimostrargli
che aveva ragione uccidendolo... Comunque è molto
più sopportabile morto che
vivo, forse non sarebbe stato interessante, tra tutti era il
più patetico... O
forse era Katayama? O Shimada? O Kurosaki? Umh, ho l'imbarazzo della
scelta,
non è una grande perdita che i primi due siano morti senza
il mio aiuto. Almeno
Shimada mi ha praticamente regalato un coltello... Devo ancora trovare
Yamamoto
più che altro. L'ho promesso a Fukuroi, no? Poverina...
sembrava parecchio
sconvolta. Sono proprio curioso di sapere che reazioni mi
regalerà! Aspetta...
Ma non l'ho già uccisa? N-no, non l'ho fatto…
Allora perché mi sembra di averla
già uccisa? Cominciò a fargli male la
testa. Sarà colpa del colpo in
testa? Kizami aveva cominciato ad osservare
Ohkawa minuziosamente quasi come se volesse esaminarlo, in un primo
momento a
Morishige era sembrato deluso quando aveva scoperto
l'identità del morto ora
però sembrava piuttosto contento di giocare con i suoi arti.
Sembra quasi un bambino che gioca con una
bambola…. o che punzecchia il corpicino di un animaletto
morto... Si, come
paragone è decisamente più adatto…
è così spensierato e allegro. Pensò
il
ragazzo incuriosito. Ora che lo guardo
meglio... la divisa del ragazzo morto non è la stessa che
indossava Fukuroi?
Quindi Kizami è un loro compagno di classe, l'avranno
già incontrato? Se
è così chissà che fine avranno fatto
quei
due... Forse è lui
l'autore
dell'omicidio in infermeria, non mi viene in mente nessun'altro che
potrebbe
essersi sbizzarrito in quel modo con un corpo. Se non riesco a
liberarmene
neanche questa volta è meglio rinunciare a trovarla, non
voglio proprio pensare
alla possibile reazione di questo tipo nei suoi confronti.
Rifletté
angosciato. Ma come dovrei
sbarazzarmene?! D-dovrei... ucciderlo? Ha una stazza superiore alla mia
ed ha
pure un coltello! Sono a mala pena riuscito a tenere testa ad una
ragazzina
delle medie... La fissò un attimo e
rabbrividì, era ancora scombussola da
quello che era accaduto e dalla voce di Mayu. Spero
che Kizami non si sia accorto della mia reazione... tornando
a osservare il ragazzo si accorse che lo stava effettivamente fissando,
Morishige cercò di fingersi indifferente e di non incontrare
il suo sguardo.
Kizami si spostò dal corpo di Ohkawa a quello di Nari, la
fissò molto dubbioso
e le prese il polso. -È
ancora viva.- si rivolse a Morishige. -C-cosa?!-
esclamò, ma non appena Morishige cercò di
guardarli sentì un
"crac"... La scarpa di Kizami si trovava sopra la gola della piccola,
l'aveva pestata spezzandole il collo. A quel suono Morishige
sentì una specie
di nausea e un urlo femminile nelle orecchie, non proveniva dal corpo
della
ragazza, sembrava sentirlo solo lui. Qualunque
possibilità di redimermi avessi sembra che se ne sia andata
sotto il piede di
Kizami... Deglutì... -Hai
tagliato la gola troppo in superfice, era solo svenuta per lo spavento,
probabilmente.- disse Kizami sorridendo e cominciò a
pensare. Non è un assassino,
chiunque abbia ucciso
Ohkawa e l’altra bambina era davvero arrabbiato con loro e si
è accanito sui
loro corpi, avranno minimo una cinquantina di ferite a testa... sono
morti
dissanguati mentre questa ragazzina aveva solo un taglietto sulla gola.
Fissò
il ragazzo con gli occhiali che era visibilmente a disagio per quanto
cercasse
di nasconderlo. A giudicare invece da
tutti i tagli che si ritrova lui invece direi... legittima difesa? Tornò
ad
osservare Nari con un sorriso sadico e le afferrò il volto. Quindi sei tu la vera assassina, piccolina?
Lui è abbastanza perverso, ma a quanto pare gli servirebbe
un ulteriore spinta.
Non ha mai neanche provato a uccidere un animaletto nel suo mondo con
ogni
probabilità... A proposito... -Come ti
chiami? Non ti sei ancora presentato, o sbaglio?- domandò
non distogliendo lo
sguardo da Nari. -Ehm...
già. Mi chiamo Sakutaro Morishige e sono della Kisaragi...-
rispose con tono
neutrale. Kizami alzò
gli occhi verso
di lui e si accorse che si era un po' allontanato da quando aveva
guardato
l'ultima volta, cercò di non ridere...
Sembra abbastanza spaventato da me, a quanto non si è ancora
rassegnato ad
essere ucciso. Vuole scappare? Sembra molto divertente... Per ora è troppo concentrato su Nari per
accorgersi di me... è la mia occasione. Non
posso rinunciare a trovarla e lasciare che a proteggerla siano gli
altri,
Kishinuma, la capoclasse o peggio Mochida che ha già perso
la sorella!
Probabilmente non sono più veloce di Kizami, però
forse e più interessato a
quei tre corpi che a me e non mi seguirà... Morishige
cominciò la fuga. S-sono
già stanco! Da
quando è cominciata questa storia non mi sembra di aver
fatto altro che
camminare e correre... aspetta, ma cosa...? Mentre correva
voltò un attimo
il capo. No! Dannazione!
Kizami lo stava già raggiungendo. Ma
non era distratto dai cadaveri?! In realtà aveva
finto di non
guardare e non appena l'aveva sentito muoversi era scattato per
inseguirlo.
Ormai fra i due ci sarà stato meno di un metro di distanza. Non guardare indietro, continua solo a
correre... Dannazione, non può finire così! Devo
ritrovare Mayu... Il
corridoio cominciò improvvisamente a tremare, Kizami perse
l'equilibrio mentre
Morishige cercò di continuare la corsa, ma nel punto in cui
si trovava si formò
una crepa che cominciò ad allargarsi, alla fine non
poté fare a meno di finirci
dentro. Passò qualche istante ed il ragazzo si accorse di
non essere ancora
caduto, il suo corpo penzolava verso il basso, ma Kizami, disteso sulla
parte
integra del pavimento, lo teneva per il polso. Rimasero in quella
posizione
finché non finì il terremoto, a quel punto Kizami
cercò di sollevarlo. -Dovresti
ringraziarmi.- gli disse il ragazzo con un ghigno poco rassicurante sul
volto.
Morishige cominciò a dimenarsi. Nonostante ci fosse il
rischio di morire o,
sperava lui, semplicemente di rompersi qualcosa, cadere sembrava
più allettante
di essere torturato e ucciso da Kizami. -Lasciami
andare!- cominciò a ordinargli. L'altro ragazzo
però non allentava la presa e
continuava a tirarlo così Morishige provò a
graffiargli il braccio con la mano
libera, ma la ritirò appena si accorse che Kizami cecava di
afferrargli anche
quella, a quel punto cercò di dimenarsi ancora di
più. -Ah!
Basta, non ne vale la pena!- disse spazientito e lo mollò,
per fortuna era
stata una caduta breve e, contro ogni pronostico, non sembrava essersi
rotto
qualcosa, ma preferì stendersi e rimanere immobile facendo
del proprio meglio
per trattenere il fiato e non sbattere le palpebre, sperando che
Kizami, che lo
guardava dall'alto, non si accorgesse che era ancora vivo. Forse non
era così
necessario dato che erano distanti e la luce era poca, ma era
decisamente
troppo spaventato per farci caso.
Alla
fine, dopo alcuni istanti che sembravano interminabili, passati ad
ascoltare il
proprio battito cardiaco, Kizami gli sputò in faccia e dopo
averlo guardato con
sdegno se ne andò. Morishige rimase fermò
finché non fu sicuro che era
veramente andato via, poi si mise seduto e si asciugò il
viso. Che schifo!
Cominciò a guardarsi intorno
e si accorse che per quanto fosse assurdo l'ambientazione non era
cambiata, non
si trattava di un sotterraneo eppure quello in cui si trovava prima era
il
primo piano. Sono stufo di domandarmi
cosa sta succedendo, tanto qui è tutto così
assurdo... Di nuovo quel rumore! Restando
seduto si voltò, c'era di nuovo un rumore di passi, ma
questa volta era più
forte. Di chi si trattava? -Ah...
Quindi Kizami non l'hai ancora incontrato...- disse Morishige rivolto a
una
delle persone che erano arrivate. La ragazza rimase come paralizzata da
quel
tono così stanco e freddo, qualche istante dopo aver
pronunciato quelle parole,
il ragazzo svenne esausto. Taguchi, Kurosaki e Mitsuki si avvicinarono
al
corpo. -Morishige…?
Ma... cosa gli sarà successo?- disse Taguchi osservandolo.
-Lo conoscevi?-
chiese voltandosi verso Mitsuki. -Ah,
quindi era lui il ragazzo che cercavi?- finse di essere sorpresa. -In
realtà...
l'ho conosciuto qua.- ammise la ragazza, mentre Kurosaki guardava il
corpo
incredulo. -K-Kizami...
ha fatto questo?- chiese continuando a fissarlo. -Già...-
rispose Mitsuki. Perdonami Kurosaki, al
momento non ho altra scelta. In realtà non poteva
essere stato Kizami e
Mitsuki lo sapeva bene. Morishige era ferito, aveva diversi tagli sulla
pelle e
i vestiti, ma non sembravano profondi. Kizami aveva un coltello,
perché mai si
sarebbe dovuto limitare ferirlo per poi lasciarlo in vita? Doveva
essere stato
qualcun'altro, ma l'avrebbe chiesto a Morishige una volta sveglio. Nel
frattempo avrebbe sfruttato il dubbio di Kurosaki a suo vantaggio, le
serviva
qualcosa per difendersi e a questo punto il ragazzo non
l’avrebbe contradetta. -Dovremmo
portarlo con noi, ma come?- rifletté Taguchi a voce alta. -Semplice.
Qualcuno dovrebbe trasportarlo.- disse Mitsuki fissandolo, anche
Kurosaki lo
fissava. Taguchi si indicò dubbioso, i due compagni
annuirono. Alla fine
Taguchi era la scelta più logica, Mitsuki era da escludere
per ragioni
pratiche, era certamente più leggera ed era circa venti
centimetri in meno del
ragazzo svenuto invece Kurosaki sarà stato una decina di
centimetri in meno e
molto probabilmente era anche lui più leggero. Mi sembra giusto, dopo tutto sono l'adulto del
gruppo... Lo sollevò
e caricò sulle spalle. È
certamente più
scomodo da trasportare di una telecamera... -Dovremmo
portarlo in infermeria, magari lì potremmo anche trovare
qualcosa per
difenderci, tipo... delle forbici forse?- cominciò a
chiedere Mitsuki, Kurosaki
sospirò. Morishige
cominciò ad aprire gli occhi lentamente, in qualche secondo
si accorse di non
riuscire a vedere quasi nulla, c’erano solo un insieme di
macchie scure e
sfocate, non aveva più gli occhiali, l’unica cosa
che riusciva a capire era di
trovarsi disteso su una superfice morbida. Era
tutto un sogno ed ora mi trovo nella mia stanza? Sperò
senza troppa
convinzione in un primo momento, ma c’era del rumore intorno
a lui. Si girò
verso la fonte di tutto quel chiasso cercando di rimanere silenzioso
per
sicurezza. C’era una macchia parzialmente biancastra, si
muoveva in lungo e in
largo chinandosi qualche volta, ma ad un certo punto si
bloccò. -Ah?! Oh…
sei solo tu…- disse una voce femminile che aveva
già sentito in qualche
occasione. -Certo che potevi avvertirmi di essere sveglio.- disse in
tono
leggermente irritato. -Scusa…
Yamamoto...?- cercò di indovinare. -Ah… non ci
vedo proprio.- questa volta era
lui a sembrare irritato. -Tranquillo,
gli occhiali sono alla tua destra.- cominciò a toccare il
materasso, poi li
trovò e li mise. Sembrava trovarsi su un lettino di
un’infermeria, sul letto
vicino si trovava un ragazzo, che non
ricordava di aver già visto da qualche parte.
Addormentato in un angolo invece
c’era Taguchi. Quindi alla fine era
vivo... Mitsuki si muoveva lì intorno alla
disperata ricerca di qualcosa. -Scusa, ma
non abbiamo trovato nulla per disinfettarti. L’unica cosa
utile che sono
riuscita a recuperare è questa.- disse la ragazza
mostrandogli un rotolo di
garza. -Ma non sembri in condizioni tanto gravi da dover essere
bendato… non ho
trovato nient’altro eppure… sarà la
quinta volta che ricontrollo!- sospirò
nervosamente, alla fine smise di cercare, ma continuò a
muoversi avanti e indietro
in preda al nervosismo. Sembrava che le sue gambe non le permettessero
di
fermarsi nemmeno per un secondo. La sua camminata finì per
svegliare gli altri
due. -Oh! Scusa
Yamamoto, dovevo rimanere sveglio con te e invece…- disse
imbarazzato Taguchi. -Kensuke
Kurosaki, piacere di conoscerti.- si presentò amichevolmente
lo sconosciuto
compagno di Mitsuki. -Sakutaro
Morishige, piacere.- si presentò anche lui, Kurosaki lo
fissò un po’ stranito. -Saku…
Sakutaro?- Morishige cercò di trattenere una smorfia di
fastidio, ma Kurosaki
sembrò non farci troppo caso. -Bene,
dato che siamo tutti svegli direi di proseguire le ricerche.- propose
Mitsuki,
sembrava incapace di reggere a lungo chiusa in
quell’infermeria. -Ok.-
esclamò Kurosaki.
Proseguire… tutti
insieme? Se si avvicinasse Kizami camminando in un gruppo non lo
sentirei di
certo… Pensò preoccupato Morishige. Tutti…
Ma Fukuroi e l’altra ragazza? Dove sono? -Scusa,
Morishige…- lo chiamò Taguchi. -Mi spiace, di
Suzumoto nessuna traccia… Per
quanto riguarda il mio capo invece? Hai scoperto qualcosa?- chiese
speranzoso,
ma il ragazzo scosse il capo e il povero cameraman sospirò.
-Ah… dovrei anche
cercare un modo di riavere la telecamera… Non puoi capire
cosa significhi per
me guardare ad occhio nudo tutti quei cadaveri!- pensò ad
alta voce avvilito.
Mitsuki cominciò a fissarlo incuriosita. -Telecamera?-
chiese la ragazza. -Giusto,
non ve lo avevo detto. Avevo una telecamera con me solo
che…- Mitsuki lo
interruppe. -Aspetta!
P-perché avevi una telecamera?- disse deglutendo. -Semplice,
faccio il cameraman e sono qui per lavoro.- sorrise e cercò
di continuare il
discorso ma… -Quindi,
sei venuto qui volontariamente?- chiese sempre più
interessata. -Certo, ma
in che sen…- -Quindi,
sai anche come uscire di qui?- -Ovviamente.-
disse allegro. Kurosaki sembrò molto sollevato, ma gli altri
due non sembravano
tanto felici... -Me lo ha detto Kibiki poco prima di separarci
quando…-
ennesima interruzione di Mitsuki: -Quindi,
perché non hai pensato di dircelo?!- domandò
infuriata, il cameraman cascò
dalle nuvole. -Aspetta,
siete finiti qui per sbaglio?!- esclamò stupito. -Sì! Non
ti sei insospettito nemmeno per un secondo?!- disse minacciosa. -B-beh…- Questo
chiacchierone… di tutte le cose
importanti che poteva dirmi non ne ha detta neanche una… Pensò
infastidito
Morishige, poi si accorse che lo sguardo minaccioso di Mitsuki si era
spostato
da Taguchi a lui. -Tu
invece… Sapevi che era un cameraman e che era qui per
lavoro, giusto?-
Morishige annuì ed indietreggiò, non ne capiva in
motivo, ma in quel momento
Mitsuki gli faceva quasi... paura… -Ma se sapevi che era qui
volontariamente
perché non gli hai chiesto come uscire?- gli
domandò con tono isterico. -Beh… in
realtà…- In quel
momento per me trovare
la via d’uscita non era proprio una
priorità… la verità è che
non ci ho proprio
fatto caso. Non poté fare a meno di bloccarsi pur
non capendone la ragione. -Non è che
tu sapevi già come uscire?- chiese sospettosa e un
po’ angosciata. -Cosa?-
domandò perplesso il ragazzo. -Adesso
puoi anche terminare questa specie di interrogatorio.
L’importante è sapere
come uscire, no?- si intromise Kurosaki. Sapendolo
potremmo anche riuscire a convincere Kizami a tornare in sé
e venire a casa con
noi. Pensò il ragazzo speranzoso, ma
fortunatamente il suo buon senso gli
impedì di parlarne in quel momento. Mitsuki si era fermata,
ma continuò a
guardare sospettosa Morishige. Il ragazzo cercò di non
pensarci troppo, anche
lui si era calmato un po’, ma continuava a chiedersi
perché Mitsuki fosse
riuscita a spaventarlo in quel modo. -Allora… cosa si deve
fare per uscire di
qua?- chiese impaziente Kurosaki. -Dovreste
semplicemente compiere il rito al contrario e riunire i pezzi della
bambola di
carta.- -R-riunire
i pezzi? Tutti i pezzi?!- esclamò dubbiosa la ragazza. -Non
servono tutti!- si affrettò a tranquillizzarla Taguchi.
-Basta che ripetiate la
formula una volta per ogni partecipante al rito.- Quindi
una volta trovata Mayu posso direttamente farla uscire di
qua…
accetterà? Non sarà affatto facile convincerla a
lasciare gli altri… ma devo
farlo, è per il suo bene. Comunque possono cavarsela da
soli, se lasciassi
scritto da qualche parte come tornare gli altri potrebbero trovarlo e
sarebbe
tutto a posto, giusto? -Comunque…
com’è che avete fatto a finire qui per sbaglio?-
domandò confuso il cameraman. -Il rito
era su internet, doveva trattarsi di un rituale per rimanere amici per
sempre.-
spiegò Kurosaki rabbrividendo. -Già, la
rappresentante della mia classe l’ha trovato in un blog sul
paranormale se non
sbaglio.- confermò Morishige. -Un blog…
sul paranormale…?- disse insicuro Taguchi. -Ce lo
avete messo voi su internet?- chiese dura la ragazza. -No,
ovviamente!- replicò secco il cameraman. -Stavo solo
pensando che…- -Lo avete
spiegato a qualcun'altro?!- accusò Mitsuki con voce
tremolante. -No! O
meglio… A parte me e Kibiki lo sa solo un’altra
persona… ma è affidabilissima!- -Yamamoto,
penso che sia meglio finirla qua.- disse Morishige il più
calmo ed educato
possibile. -M-ma…
Tutto questo potrebbe essere successo solo a causa di uno stupido
scherzo! Te
ne rendi conto?! La persona che ha fatto tutto questo
è…- Morishige cercò di
interromperla. -Ok, lo
capisco. Ma pensare al colpevole qui serve a qualcosa?- la ragazza non
rispose.
-Poi, quando saremo usciti ne parleremo con la polizia.-
Dire alla polizia che per colpa di qualcuno siamo finiti in una
dimensione a parte piena di cadaveri dove degli spiriti di bambini e un
liceale
psicolabile mietono vittime… La polizia si occuperebbe mai
di un caso simile?
Non ne sono sicuro… affatto! Spero solo che si
calmi… -Se non
troviamo la mia telecamera non avremo un bel niente da mostrare alla
polizia…-
si lamentò Taguchi e Morishige lo
fulminò… metaforicamente e con lo sguardo ma
se avesse potuto fulminarlo sul serio, probabilmente lo avrebbe fatto. -Senti…-
cominciò a chiedere Mitsuki. -Ma chi è stato a
conciarti in quel modo?- disse a
Morishige attirando immediatamente l’attenzione di Kurosaki.
-Prima hai parlato
di Kizami, ma non può essere stato lui, aveva un coltello,
se ti avesse colpito
avrebbe certamente fatto più danni.- sembrava abbastanza
sospettosa. -Ho
incontrato Kizami, ma in effetti lui non c’entra.
C’era una ragazzina delle
medie con un tagliacarte, per quanto possa sembrare assurdo con quello
era già
riuscita a uccidere un’altra ragazzina e… uno del
liceo…- guardando il modo in
cui era vestito Kurosaki gli tornò in mente qualcosa. Vero… me ne ero dimenticato…
-Per caso il vostro gruppo era formato
da più di sette persone?- domandò il ragazzo. -P-perché.-
chiese Kurosaki. -Se
Fukuroi e la ragazza che lui e Yamamoto stavano cercando non sono qui
perché
hanno fatto una brutta fine…- cominciò a dire
osservando attentamente le
reazioni di Mitsuki. -Fareste meglio compiere il rituale subito ed
andarvene.-
fissò attentamente i volti dei due ragazzi, era abbastanza
sicuro di aver
indovinato… -Cosa
intendi dire?!- domandò scioccato Kurosaki. -Mi
dispiace… Il ragazzo ucciso portava la tua stesse divisa e
la ragazzina lo
aveva ucciso perché non faceva altro che chiedere di
aiutarlo a salvare un suo
amico che però era già morto, quindi dato che
dubito che vogliate recuperare
Kizami non credo che abbiate altre persone da trovare…- A quanto pare potrò proseguire da
solo… molto meglio così… -Ci sono
ancora Tohko e Shimada!- disse finalmente Mitsuki. -Capisco…-
ma Morishige non era comunque intenzionato a rinunciare al suo
progetto. -Buona
fortuna allora.- si voltò, uscì
dall’infermeria e cominciò ad andarsene. -C-cosa?
Hey!- lo chiamò Taguchi. Anche gli altri decisero di uscire
dall’infermeria. -Sei
proprio un asociale.- sentenziò Mitsuki con le braccia
conserte. -No, non
mi risulta… ho accettato di percorrere parte della strada
con te e Fukuroi,
no?- disse Morishige girandosi verso di lei con tono gelido. -Ma ci hai
mollato alla prima occasione!- lo accusò. -Erano
affari vostri e non mi sembra che mi abbiate chiesto di aiutarvi a
inseguire la
vostra amica.- ribatté freddamente. -No, ma se
fossimo stati in tre… Beh sì! Emi sarebbe morta
comunque, ma forse per Fukuroi…
avresti potuto aiutarmi a fare qualcosa!- -Forse… o
forse in preda al panico sarei fuggito.- Non
mi piace pensare di poter avere una reazione simile, ma…
Beh, cerchiamo di
essere onesti. Dopotutto ho ucci… fatto uccidere una
ragazzina da Kizami… Pensò
amaramente il ragazzo. -In ogni caso ormai è morto, non
provare a incolparmi.-
Mitsuki inferocita fece uno scatto in avanti, ma venne fermata da
Kurosaki. -Ok…
MItsuki… per favore non fare in questo modo!- disse il
poveretto mentre cercava
di trattenerla. Morishige non riuscì a non fissarla
spaventato. -Come puoi
avere un’elaborazione del lutto simile! Emi e
Fukuroi… Loro sono morti! Non li
rivedrò mai più! Indipendentemente dal fatto che
riesca o no ad uscire da
questo inferno!- urlò in preda all’isteria. -Ma
reagiresti così anche se a
morire fosse Suz…- si bloccò prima di finire il
nome… al solo sentire la prima
sillaba l’espressione di Morishige era passata da spaventata
a truce. Kurosaki
la mollò e stavolta fu Mitsuki a indietreggiare. Stava per dire Suzumoto? Meglio che stia attento e
pronto ad
intervenire, l’ultima volta mi è sembrato molto
suscettibile su questo
argomento… pensò Taguchi, poi si
accorse che Morishige avanzava minaccioso.
Ok, meglio intervenire ora! Lo
bloccò
immediatamente. -Ok…
cerchiamo di calmarci tutti quanti…- disse il cameraman con
una risatina
nervosa, ora il ragazzo con gli occhiali era perfettamente immobile, ma
cominciò a stringere un polso dell’uomo
piantandoci le unghie. -Ahi!- esclamò. -Cos’è che
stavi per dire, Yamamoto?- disse il ragazzo in tono neutro, ma
tremolante…
-Forza… Dimmelo… No! Ora me lo devi dire!- il
tono era diventato furibondo. -Ahia!-
ripeté Taguchi mentre la presa del ragazzo diventava
più forte. -I-io…
d-dicevo solo…- cominciò a balbettare la ragazza.
-Se a morire fosse uno dei
tuoi amici reagiresti così velocemente al lutto?!- chiese in
fine, tutto d’un
fiato. Il ragazzo si calmò improvvisamente. -Ahi!-
Taguchi lo ripeté una terza volta sperando che smettesse di
stringere, ma il
ragazzo sembrava non farci caso. -Beh…
ecco… Mi dispiacerebbe ovviamente. Ma se uno è
morto, è morto, il mio
dispiacere non lo riporterà certo in vita e
comunque… anche se ne ritrovassi il
cadavere, si tratterebbe solo di un oggetto inanimato. Non sarebbe
più quella
persona…- Lei è
viva… lei viva, lo so che
è viva. Deve esserlo! -Ho detto
ahia!- -Ah,
raccapricciante…- commentò la ragazza a bassa
voce e denti stretti. -Aiuto!
Qualcuno mi aiuti! Mollami!- urlò Taguchi e finalmente
Morishige lo lasciò. -Vedi cosa
può succedere… In questo posto la mente delle
persone è più fragile del
normale. È meglio stare in gruppo il meno possibile o si
finisce solo per
danneggiarsi avvicenda.- spiegò il ragazzo tornato
tranquillo. -Va bene,
ok… Ma… se trovo Tohko e nel frattempo sono
impazzita chi è che mi impedirà di
danneggiarla?- domandò la ragazza, stavolta era piuttosto
calma… o
semplicemente stanca morta. -Se impazzisco, ma nel frattempo sono in
gruppo c’è
chi se ne accorgerà ed eviterà che io faccia del
male agli altri, ma se sono da
sola e trovo Tohko c’è il rischio che
l’ammazzi! Oltre a questo, guarda che non
tutti riescono a stare da soli…- la ragazza andò
dalla parte opposta rispetto a
quella in cui stava andando Morishige precedentemente, Kurosaki la
seguì. -Beh,
che dire… buona fortuna…- salutò
acidamente. Morishige rimase immobile
guardando verso il basso. Poteva essere pericoloso per Mayu? Per quanto
se lo
domandasse non riusciva a pensare di poterlo essere. Ma…
per sicurezza forse dovrei… -Tutto
bene?- domandò con tono basso Taguchi che era rimasto
lì ad osservarlo. -Ehm…- Quanto
tempo ancora riuscirò a rimanere
lontano dai cadaveri? Se Mayu mi vedesse comportarmi in un certo modo
non c’è
dubbio, scapperebbe… Forse, volente o nolente con
più persone nei paraggi sarei
costretto a fare più attenzione. -Ehm…-
si alzò, guardò per qualche istante
nella direzione di Mitsuki e Kurosaki e cercò di
raggiungerli, Taguchi lo
seguì. Kurosaki li osservava po’ insicuro mentre
Mitsuki guardò Morishige
abbastanza inquieta. -Posso?-
chiese Morishige. Kurosaki non sapeva se acconsentire e si
voltò verso Mitsuki. -O-ok…-
rispose lei. Beh, prima mi sono
arrabbiata perché non voleva venire con noi quindi non
dovrei essere contenta
di avergli fatto cambiare idea? Lo sarei se non riuscisse ad essere
così
sospetto… Sì,
non mi sono comportata
meglio di lui però... Ah... proprio non ne sono sicura... Il
gruppetto si
incamminò di nuovo. Taguchi guardava Morishige in modo
insistente, il ragazzo
si sentiva veramente infastidito. -Che c’è?-
domandò sotto voce. -Niente…
ma non pensi che dovresti scusarti?- domandò sempre sotto
voce Taguchi,
Morishige gli fissò il polso. -Giusto…
mi dispiace per il polso.- sussurrò. -Oh,
grazie… aspetta non intendevo per quello!- l’uomo
fissò Mitsuki, Il ragazzo
sospirò. -Mi
dispiace, per quello che è successo prima.- disse a voce
alta. -Non fa
niente.- rispose in fretta lei. -Penso che anche io dovrei scusarmi, in
effetti.- ammise un po’ titubante. -In realtà
dovresti scusarti anche di averla lasciata sola...- Morishige lo
guardò
minaccioso... Ma perché dovrei
scusarmi
per una cosa simile?! Forse stava tirando un po' troppo la
corda. Il
cameraman sospirò. “Impicciarti
in queste
liti fra ragazzini e cercare di farli andare d’accordo ti fa
forse sentire più
adulto? Congratulazioni, sei proprio un idiota Taguchi.”
Sì, penso che Naho mi
direbbe qualcosa di simile… Non ci perdonerà mai
per averla lasciata a casa, ma
in fin dei conti è molto meglio per lei che sia andata
così… Il
gruppetto arrivò davanti delle scale però
c’erano un mucchio di banchi e sedie
accatastati a bloccarle. -Direi di
metterci a lavoro e spostarli.- disse Mitsuki sollevando uno dei
banchi.
-Forza, aiutatemi.- chiese al resto del gruppo. Taguchi e Kurosaki si
unirono a
lei, Morishige rimase fermo a fissarli per un po’ con le
braccia conserte. -Hey!- lo
richiamò la ragazza. -Forza, datti da fare anche tu!- gli
ordinò un po’ brusca.
Morishige sospirò e si avvicinò ai banchi. Li
fissò un po’ cercando di capire
che banco prendere e come prenderlo, nel frattempo lo sguardo confuso
di
Mitsuki lo infastidiva. Cercando spostarne uno dal mucchio sopra, che
però si
era incastrato con uno dietro, rischiò di farne cadere
altri. -No! Attento!-
Mitsuki corse tempestivamente a reggere parte dei banchi pericolanti
appoggiandocisi contro mentre Morishige cercava di estrarre quello che
aveva
afferrato. Terminata l’operazione la ragazza si accorse che
già trasportare un
banco per lui sembrava essere un grande sforzo o comunque una grande
seccatura,
non sembrava nemmeno capire come prenderlo. -No, non
c’è bisogno che lo
trasporti con la schiena così incurvata
all’indietro, così non riesci a vedere
dove vai.- abbassò un po’ il banco tenendo la
schiena un po’ più dritta.
-Attento, là c’è il muro!- lo scontro
tra il banco e il muro provocò un gran
rumore e fece cadere qualche piccolo pezzo di intonaco sulla testa del
ragazzo.
Kurosaki non riuscì a trattenere una risata, Mitsuki invece
cercò di darsi un
po’ di contegno. -Non… non hai proprio senso
pratico, eh?- disse provando a
trattenersi, ma alla fine una risatina scappò anche a lei. -Se sono
davvero tanto inutile è meglio che non faccia niente.-
sbuffò infastidito e si
sedette a terra. -No, non
scherzare! Rimettiti a lavoro.- Mitsuki continuò a
ridacchiare un po’ mentre
cercava di farlo alzare tirandolo per un braccio. -Beh, alla fine
è meglio che
tu non sia venuto con me e Fukuroi. Ragazzo o no, non mi saresti stato
di alcun
aiuto.- sospirò la ragazza una volta riuscita a farlo alzare. -Ragazzo o
no?- ripeté confuso. -Il
ragazzo che era con Yamamoto è stato attaccato da uno zombie
o qualcosa di
simile e le ha detto di scappare.- cominciò a spiegare
Taguchi, Mitsuki si fece
scura in viso -Pensavi che se ci fosse stato un altro ragazzo avreste
potuto
fare qualcosa, giusto?- stavolta si rivolse alla ragazza. -Ehm… Taguchi,
credo che…- cercò di dirgli Kurosaki. -In
pratica, quando le hai detto di non incolparti, lei si è
sentita come se le
stessi dando la colpa.- Morishige fissò dubbioso Yamamoto
pensando che stesse
per avere un altro attacco d’ira, ma lei sorrise…
anche se in modo un po’
maligno... Kurosaki la guardò preoccupato. -Eh?!
Taguchi!- esclamò il ragazzo. -Che c’è?-
chiese tranquillo l’uomo non rendendosi conto della ragazza. -Signor
Taguchi…- cominciò a dire lei, sollevando una
sedia e minacciando di tirargliela. -Si…?
Eh?!- esclamò accortosi del pericolo. -Le
dispiacerebbe comportarsi da adulto e non parlare di cose che non la
riguardano?- chiese in tono tranquillo. -S-scusa!-
la ragazza abbassò la sedia e sospirò. Per
qualche strano motivo, nonostante il
gesto, sembra abbastanza stabile… era molto diversa dalle
altre volte in cui
aveva perso le staffe. -K-Kurosaki…-
lo chiamò la ragazza. -Mi dispiace per come mi sono
comportata fino ad ora…
Mentre per quanto riguarda voi due… Beh, vi assicuro che di
solito non sono
così agitata! Sapete, è solo… solo
che…-
Non voglio essere lasciata da
sola
e che gli altri credano che non ho alcun bisogno d’aiuto... e
non è mai stato
particolarmente importante per me sembrare forte, mi comportavo in quel
modo
così senza pensarci, non lo facevo di proposito.
Però… apparire così debole ed
essere un peso per gli altri decisamente non mi piace! -Guarda
che non hai alcun bisogno di giustificarti.- sospirò
Morishige. -Ti sono morti
la maggior parte degli amici, uno di loro è impazzito e
altri due sono ancora
da trovare. Poi considera la pericolosità della situazione e
tutti i cadaveri
che hai visto nelle ultime ore… sentirsi destabilizzati
è normale, non dovresti
preoccupartene tanto…- Inoltre che
utilità ha giustificarti con noi? Taguchi è
troppo grande per essere un tuo
compagno di classe ed io sono di un’altra scuola. Usciti di
qui non ci vedremo
mai più. -Neanche noi siamo tranquilli. Kurosaki
non fa altro che tremolare
e guardarsi intorno mentre Taguchi per non fissare i cadaveri non
guarda dove
mette i piedi e rischia di inciampare, probabilmente chiacchiera anche
meno di
quanto farebbe nel mondo esterno.- Per
fortuna. -Tu semplicemente dimostri in modo più
evidente di sentirti a
disagio.- -Già…
forse sto diventando troppo melodrammatica…- disse cercando
di riderci su, ma
dimostrando un po’ d’imbarazzo. Vuole
scusarsi anche per essersi scusata? -Non mi
aspettavo che potessi essere tanto sensibile in effetti.- sorrise
Kurosaki
mettendo una mano
sulla spalla della
ragazza. -Comunque smettila con questa storia, non hai nulla da
invidiare ad un
ragazzo, nemmeno in quanto a forza. Semplicemente in certe situazioni
chiunque
sarebbe impotente.- la fece sentire un po’ più in
imbarazzo invece di
tranquillizzarla. Hanno intenzione di
rimanere a discutere ancora per molto? Non avevano anche loro delle
persone da
trovare? Morishige cominciò a spazientirsi. -Ehm…
Hey!- li chiamò Taguchi che ne frattempo era
l’unico ad aver ripreso a spostare
banchi. Tornarono a cercare di spostare il passaggio… in
realtà Morishige cercò
di nuovo di starsene in disparte, ma dopo qualche occhiataccia di
Mitsuki cercò
di spostare qualcosa anche lui… comunque ci
provò… Dopo aver
ripreso la ricerca Taguchi cominciò a rallentare. Continuava
a ripensare al
modo in cui gli studenti era finiti in quella scuola… uno
stupido scherzo su un
blog sul paranormale… Anche Naho ne aveva uno… Sì, ma Naho non farebbe mai qualcosa di
simile. In effetti non
avrebbe avuto alcun motivo, ma l’uomo non riusciva a non
pensarci. Perché dovrebbe farlo
poi? Si sarà
preoccupata per Kibiki una volta scoperto che eravamo andati senza di
lei…
forse anche per me? Ma che senso avrebbe mettere il rito su internet
per far
arrivare qui altra gente? Al massimo potrebbe cercare di venire qui
anche lei…
ma da sola non può e non coinvolgerebbe mai Ooue in qualcosa
di simile, credo…
Beh perchè mi preoccupo? Le sparizioni degli studenti sono
cominciate prima che
pianificassimo di venire qui, quindi Naho non c'entra. Per
un attimo ebbe
l’impressione che accanto a lui, ma nella direzione opposta
fosse passata una
ragazza molto simile a Naho… Si girò
verso la direzione in cui l’aveva vista andare,
per un attimo gli sembrò
di rivederla poi scomparve di nuovo. No…
non può essere! Morishige
sentì il rumore prodotto dai passi di Taguchi diventare
sempre più flebile,
infine svanì del tutto. Il ragazzo si fermò un
attimo per controllare e non lo
vide più. Mitsuki e Kurosaki si insospettirono non sentendo
più rumore dietro
di loro così si fermarono anche loro… -Ehm…
Taguchi dov’è?- chiese preoccupata la ragazza. Note: -In realtà
non so come Taguchi sia finito a fare da cameraman a Kibiki. -Nel punto
in cui ho fatto rinvenire Taguchi, nel gioco dovrebbe essere morto
probabilmente, anche se a me in realtà è sembrato
solamente svenuto. -La frase
del bambino senza lingua è “perché ha
reagito così?” spero si capisca, ma per
precauzione l’ho scritto. -In corpse
party blood covered Kibiki non riesce a dire a Taguchi il metodo per
uscire o
comunque sembra non riuscirci... -Sempre in
blood covered Taguchi dice che sono scomparsi degli studenti e pensa
che sia a
causa della scuola, ma in teoria se fosse davvero così
nessuno si dovrebbe
ricordare di loro e sapere che sono scomparsi o forse quello
è un dettaglio che
aggiungono solo in seguito? -Morishige
a volte veniva preso in giro per via del nome, Sakutaro come nome
dovrebbe
essere abbastanza insolito o comunque vecchiotto… tipo
Addolorata o Crocifissa
suppongo… -Nel
secondo capitolo di book of shadows, quando Mayu si ritrova davanti una
scala
bloccata da un mucchio di banchi, pensa che Shige-nii non le sarebbe
stato di
grande aiuto in quella situazione, non sembra molto portato per il
lavoro
manuale. L’ho trovata una cosa abbastanza buffa
così mi è venuta in mente la
scenetta. In teoria
questa parte doveva finire con questo capitolo… in
teoria… Alla fine questa
fanfiction somiglia abbastanza poco ad una raccolta… Spero
solo che sia un
capitolo decente, grazie dell’attenzione. |
Capitolo 4
*** Amico? ***
Amico? -Allora…
dov’è Taguchi?- ripeté deglutendo la
ragazza. -Non so… pensavo fosse
dietro di me, fino a pochi istanti
fa…- rispose con tono disinteressato il ragazzo, Mitsuki
reagì sbuffando. -Vuoi
andare a cercarlo? È un uomo adulto e su questo luogo
dovrebbe saperne più di
noi.- continuò il ragazzo senza lasciar trasparire alcuna
preoccupazione.
Mitsuki cominciò a pensarci. -In realtà non mi sembrava
molto più a suo agio di noi...-
fece notare Kurosaki. -In fondo che ci costa tornare a controllare dove
si è
cacciato?- propose il ragazzo. Mitsuki sembrava un po' titubante mentre
Morishige inizialmente sospirò, poi assunse un'aria
allarmata, gli altri due
inizialmente non capivano cosa stesse osservando, poi il ragazzo indico
un
punto alle loro spalle e i due si girarono... C'era una silhouette
molto alta
in fondo al corridoio che inizialmente li osservava immobile poi fece
un passo
verso di loro. -Yamamoto?- domandò la
figura. -Ah, finalmente ti ho
trovata...- ridacchiò soddisfatta. Kurosaki fece un passo in
avanti. -K-Kizami... è bello
rivederti! Ora mancano solo Tohko e
Shimada e... e
potremo tornare a casa!-
disse il ragazzo cercando di assumere un tono allegro e amichevole che
però
risultava piuttosto insicuro... Tentò di fare qualche altro
passo verso
l'amico, ma venne tirato all'indietro per il polso da Mitsuki. -Kurosaki... ci sei anche tu
quindi...- disse Kizami con
tono annoiato. -Per Shimada non preoccuparti, è
già morto. Per quanto riguarda
Kirisaki, sarà rintanata da qualche parte... Ma
c'è un'altra persona con voi?-
Kizami avanzò ulteriormente per vedere meglio chi
accompagnava i suoi compagni
di scuola. Sorrise osservando Morishige. -Penso che dovresti scappare
anche da Yamamoto
oltre che da me. Potrebbe sembrarti piuttosto indifesa e spaventata in
questo
momento, ma sai... se lei scoprisse cosa hai fatto a quella ragazzina
potrebbe
rivelarsi molto più manesca e pericolosa di me...-
suggerì il ragazzo
mantenendosi a una certa distanza. -Di cosa sta parlando?- chiese
arrabbiata la ragazza. -È tutto un malinteso.-
rispose secco Morishige nonostante
non riuscisse a fermare il proprio tremore. -Beh, a giudicare dalla tua reazione,
una parte di te sa già
di cosa è capace quella stronza... Immagino che i lividi
dell'altra volta te li
avesse causati lei.- Mitsuki smise di minacciare Morishige e si rivolse
a
Kizami. -Ma di cosa diavolo stai parlando?!
Lividi?! Non l'ho
toccato neanche come un dito!- disse la ragazza confusa. Kurosaki
cercando di
capire cosa stesse succedendo osservò Morishige, ma anche
lui sembrava
terribilmente confuso. Ah! Non ci sto capendo più niente! Cosa
sta
dicendo Kizami? Non sembra più lui. In effetti
quello era molto diverso dal
Kizami che aveva conosciuto, o più che altro era molto
diverso dal Kizami che
aveva conosciuto negli ultimi anni. Somigliava molto più
invece al Kizami
bambino, sgarbato, dalla lingua lunga, capriccioso e aggressivo a cui
aveva
finito per affezionarsi quando erano piccoli. -Non mi stupisce che non ricordi
niente ancora... Comunque
credimi, non sono pazzo e quel ragazzo accanto a te, forse non
più di una
mezzoretta fa, ha tagliato la gola ad una ragazzina.- disse
sghignazzando.
Forse non gli era mai capitato di vedere Mitsuki così
furibonda. Anche se sono armato, loro sono
comunque in
tre. È meglio essere prudenti e osservare cosa succede...
per il momento. -L'ha uccisa lui! Io... Io mi stavo
semplicemente
difendendo, poi ho... poi lei è svenuta! È che
l'ho spaventata... E lui ne ha
approfittato per spezzarle il collo.- Morishige provò a
difendersi, in quel
momento sperava solo di trovare un modo per uscire da quella situazione. -Ah, sì?-
domandò lei ridendo amaramente. -Si tratta della
stessa ragazzina, armata di tagliacarte che avrebbe ucciso Ohkawa e una
compagna? Una ragazzina delle medie! Immagino che problema difendersi
da una
tredicenne, dodicenne o quello che era, armata di tagliacarte! Ma
disarmarla e
basta? Cosa hai fatto? L'hai minacciata di tagliarle la gola o altro?!-
cominciò
a urlargli contro. -In realtà gliel'ha
proprio tagliata, ma si è trattato più
che altro di un taglietto, non è riuscito a sgozzarla sul
serio.- rispose
soddisfatto Kizami. Sarei quasi tentato
di lanciarle il coltello e vedere cosa succede.
Pensò mentre giocherellava
con la lama fantasticando sui possibili scenari. Peccato
che sia l’unica arma che ho...Avrei dovuto portarmi dietro il
tagliacarte della bambina, anche con quello Yamamoto potrebbe farci un
bel
lavoro, e già... Era un pensiero quasi doloroso,
il ragazzo si toccò
l'occhio infastidito. Me la pagherai...
Anche se ho riavuto il mio occhio sta pur
certa che mi prenderò pure il tuo, Yamamoto. -Hai
mai visto la galleria del
suo cellulare? Il ragazzo ha talento. O almeno credo, di arte non ne so
niente,
ma mi piacciono molto i suoi soggetti. Ci sono quasi tutti i cadaveri
che ho
visto fino ad ora in questa struttura.- aggiunse soddisfatto. Mitsuki
ringhiò
contro il ragazzo con gli occhiali ormai con le spalle al muro. Sulle
ultime
informazioni di Kizami non aveva praticamente dubbi. L'idea che quel
ragazzo
fosse in qualche modo, effettivamente attratto dai cadaveri non gli
risultava
strana dopo averlo visto interagire con alcuni di essi in qualche
occasione. Si
trattava semplicemente della conferma ad alcuni dubbi che alla ragazza
erano
venuti in mente non troppo tempo prima. -Puoi anche non credermi, tanto poco
importa...- Morishige
iniziò ridacchiando sommessamente. -Non sono un perverso,
cercavo semplicemente
qualcosa per alleviare lo stress! Non ho altra scelta se voglio
riuscire a
rivedere Mayu! In una situazione simile si deve mettere da parte il
disgusto se
serve... Te l'avevo detto, no? In questo posto siamo tutti messi sotto
tensione, lo sono io quanto lo sei tu! E purtroppo in situazioni
simili, a
volte, vengono fuori lati di noi che non vorremmo mai conoscere...-
concluse
amaramente. -Oh… Povera vittima degli
eventi... immagino che tu sia
stato costretto a cercare di uccidere una bambina indifesa!- rispose
aspramente
Mitsuki. -Non l'ho uccisa! Non sono un
assassino... Non ho fatto
nulla di anti etico, ho solo fotografato oggetti inanimati!- la sua
voce era
piuttosto vacillante. -Beh, lo so, per il momento non sei
un assassino... Ma
umiliare dei cadaveri non è come uccidere l'anima che
dimorava a in quei corpi
fino a poco prima...?- sorrise maligno Kizami, non credeva neanche lui
in
quello che diceva però era un vero piacere vederlo
arrampicarsi sugli specchi. Umiliare...
qualcosa che non respira più...?
Gli esseri umani a volte hanno preconcetti così vuoti e
privi di senso... La
vita di un uomo non vale poi molto, perché dovrei
preoccuparmi del suo corpo?
Uhm, sembra che lei non abbia abboccato alla mia ultima
frase… Da come mi
guarda credo che le sia chiaro quanto poco credo in ciò che
ho detto. Peccato,
suppongo che non otterrò molto, non sono fatto per il
dialogo dopotutto. -Comunque...
Mayu? Chi sarebbe?- chiese con una curiosità quasi infantile
e il ragazzo gli
ringhiò contro incuriosendolo ancora di più. Anche se lei cercasse di aggredirmi mi basterebbe
scappare dalle parti
in cui abbiamo perso Taguchi, tanto Kizami si fermerà per
ucciderla e forse
perderà tempo anche con Kurosaki... Cercò
di tranquillizzarsi. Uhm...
cos'è...? Senso di colpa per questi
due? Uhm? A proposito… Dov'è finito l'altro...? -Ora basta Kizami!- disse deciso
Kurosaki che nel frattempo
si era avvicinato molto all’amico. -Kurosaki! Allontanati, presto!- gli
urlò disperata la
ragazza. -Ha-hai sbattuto la testa? Se vuoi
c'è un'infermeria... Ti
possiamo accompagnare...- era titubante, ma cercava di essere cordiale.
Kizami
lo osservava indifferente mentre attraversava il corridoio. -Cos'è che stai facendo...
esattamente?- chiese Kizami
confuso. -Eh? In che senso... Siamo amici, no?
Sto cercando di
aiutarti. Penso di comprendere quanto possa essere difficile per te
affrontare
questa situazione. Sembri un tipo così freddo, ma in
realtà sei solo molto
chiuso e probabilmente hai difficolta a mostrare ciò che
provi veramente,
quindi nessuno sa cosa ti passa per la testa... nemmeno ad essere
sincero...
Capisco che deve essere fastidioso. Ma sai, se hai bisogno di parlarmi,
io sono
qui.- disse sorridendo il ragazzo. -No, non riesco proprio a capire...
Non capisco quello che
stai dicendo e non capisco neanche un'altra cosa... Ho mai fatto
qualcosa che
possa averti fatto pensare che noi due siamo amici?- chiese atono il
ragazzo. -Cosa? Beh, siamo amici fin da quando
eravamo bambini...
come? Non ricordi?- disse il ragazzo preoccupato. -No, ricordo che ci conosciamo da
molto tempo, quello sì...
ma a giudicare dal tuo comportamento sembra proprio che tra tutti qui
tu sia
proprio quello che mi conosce meno.- rise divertito. -Non ti ho mai
trovato
interessante e non mi risulta nemmeno di averti mai chiamato amico.-
spiegò
tornato annoiato. -Cosa stai dicendo?! Io…
Io ero l'unico con cui parlavi, ti
invitavo a casa mia qualche volta, sono anche venuto a casa tua,
tornavamo a
casa insieme e andavamo in giro insieme!- disse gesticolando
nervosamente. -No, tu eri l'unico a parlare, a
causa del tuo atteggiamento
i miei fratelli mi costringevano a mangiare da te e a stare a casa tua,
mi
seguivi fino a casa e un po' ovunque e a volte ci entravi pure dentro
casa...
L'unico tuo pregio era fare quello che ti dicevo, ma lo facevi
raramente, eri
sempre dalla parte dei miei fratelli.- disse con odio. -Ma in
realtà non ti
odio, mi sei completamente indifferente. La vita di voi tutti vale come
quella
di un animaletto ai miei occhi, ma tu... non avevo nemmeno intenzione
di
cercarti per ucciderti. Yamamoto mi interessa più di te, ma
in pratica tutti mi
interessano più di te. Anche inseguire uno sconosciuto, che
non era neanche un
mio compagno, mi interessa più che inseguire te.- disse
voltandosi verso
Morishige che reagì con un’occhiataccia. Perché
sono ancora qua? Potrei lasciarli stare e andare in cerca di Mayu per
conto
mio... Yamamoto si lascia troppo prendere dalle emozioni, invece
potrebbe
andarsene anche lei… Perché rimane ad assistere
come se fosse in posizione per
scattare verso Kizami al minimo segnale di allarme? Kurosaki se la sta
cercando
in fin dei conti! Ma è scemo?! Se a Kizami non interessa
ucciderlo dovrebbe
approfittarne per fuggire invece di fare l’offeso! Uhm?
Kizami non sembra aver
fatto qualcosa di minaccioso, ma Yamamoto sta comunque correndo verso
di
Kurosaki... -Non parlare di uccidere le persone
come se fosse
l'equivalente di semplice interesse nei loro confronti! E poi, come
potevo
essere sempre dalla tua parte?! Da bambino a volte sembravi una specie
di
sadico... poi col tempo sei maturato e...- Mitsuki afferrò
il ragazzo da dietro
e cercò di trascinarlo il più lontano possibile
da Kizami. Anche Morishige
cominciò ad aiutarla a trascinarlo indietro, anche se
Mitsuki inizialmente gli
lanciò un’occhiata disgustata.
-Grazie...- sussurrò
sospirando alla fine. -Voglio solo sbloccare questa
situazione ed andarmene, col
mio aiuto dovremmo fare più in fretta...- rispose. Ringrazia il fatto che se voglio uscire di qui con
la mente intatta mi
conviene non commettere altre azioni che possano farmi sentire in
colpa...
Tanto, finché siamo in tre, Kizami sembra voler evitare di
attaccarci...
Dannazione, ho sbagliato! Kizami afferrò Kurosaki
e spinse via Mitsuki. -Quindi, se ho capito bene, non hai
intenzione di reagire e
attaccarmi, giusto? Vuoi solo parlare?- gli chiese afferrandolo per la
camicia
tenendolo sollevato qualche centimetro da terra. Poi osservò
anche il ragazzo
rimasto in piedi e immobile, sembrò riflettere un po', poi
posò un attimo
Kurosaki e diede un calcio nello stomaco all'altro ragazzo facendolo
cadere
vicino a Mitsuki. -Ti tengo per dopo...- rise e riprese
Kurosaki. Mayu ha detto... chi è?
Se si tratta di
qualcuno a cui tiene potrebbe essere interessante trovarla e torturarli
l’una
di fronte all'altro... Sarebbe divertente se legati o no, uno dei due
mi
pregasse di uccidere l'altro e di essere risparmiato, di certo la
vittima si
sentirebbe tradita. Sì, sarebbe davvero interessante da
guardare... A volte ho
sentito dire che alcune persone soffrono di più nell'essere
costretti a vedere torturata
una persona a cui tengono piuttosto che ad essere torturati. Mi sembra
molto
improbabile, ma se potesse succedere non mi dispiacerebbe assistere ad
una
scena del genere... Potrei fare qualcosa di simile con Yamamoto? Lei
sembra
molto attaccata ai compagni di scuola.
Chissà se lo è veramente
e fino a che
punto? Osservò per qualche attimo il ragazzo che
teneva bloccato, ma fece
un sopirò annoiato. No... di farlo
soffrire non ne ho voglia, non riesce proprio a catturare il mio
interesse...
Meglio sbarazzarsene e basta. -K-Kizami, fermati, guarda che se ci
uccidi non potrai più
tornare a casa.- disse serio il ragazzo con un’espressione
cupa. Non so cosa gli sia successo, se si sia
solo
vantato di aver ucciso Fukuroi davanti a Mitsuki o se l'abbia fatto sul
serio,
ma non voglio lasciarlo qui a morire. Gli afferrò
la mano che impugnava il
coltello per tenerla ferma, Kizami cominciò a muoverla
comunque sforzandosi
poco dimostrandogli che era inutile. -Ma non ti interessa tornare a
casa?!-
esclamò Kurosaki innervosendosi. -Beh, anche se fossi certo che non si
trattasse di un bluff
non potrei tornare comunque. Ho ucciso delle persone, non posso
più redimermi
per questo e in ogni caso tornare a quella realtà noiosa non
mi interessa.-
Kurosaki lo guardava con un'espressione scettica. -Non mi credi? Ho
ucciso sul
serio, sono sempre stato capace di uccidere e quella che tu hai
scambiato per
maturazione dovuta alla crescita era solo un lungo periodo in cui mi
sono
trattenuto... Non ricordi proprio di tutte le volte in cui mi hai
trovato a
sotterrare, bruciare o aprire animaletti morti? - spiegò
perplesso.. -E allora? Molti bambini punzecchiano
le meduse e i pesci
morti trovati sulla spiaggia.- rispose dubbioso Kurosaki. Kizami
cominciò a
ridere. -Dici sul serio? Kurosaki, io quegli
animaletti li uccidevo!
Non mi limitavo ad infierire sui cadaveri! Non puoi essere veramente
così
ottuso... Non ricordi di quando ho quasi ucciso un criceto davanti a
te?- Perché mi sento come un
bambino che cerca
di dimostrare qualcosa? Cazzo, quanto è frustrante?! Mi
sembra di essere
tornato a quei tempi! Pensò con rabbia mentre
digrignava i denti. -Anche se fosse vero, uccidere un
essere umano è diverso da
uccidere degli animali quindi finiscila con questa storia!- rispose
secco il
ragazzo. -Uffa. No, non c'è niente
di diverso! Cosa devo fare per
convincerti?- un sorriso si formò sulle sue labbra,
avvicinò il coltello
all'occhio di Kurosaki, mentre lui lo fissava con
un’espressione fra
l'incredulità e il terrore, poi lo allontanò
prendendo la rincorsa con il
braccio e... -Fermo!- Mitsuki gli corse incontro
un po' barcollando
tentando di fermarlo, ma Kizami se ne liberò facilmente con
un altro calcio. -Dopo vengo da te, sta' tranquilla.-
rispose con calma,
Kurosaki gli diede un calcio sulla gamba e cercò di
bloccargli le braccia. -Finiscila! Forse non ti conosco
così bene nonostante tutto,
ma siamo stati a contatto per tanto tempo e non hai mai provato a
torcermi un
capello! Qualunque cosa stia succedendo è chiaro che la
colpa è di questo posto!
P-perché... Perché non possiamo tornare a casa
tutti insieme?!- urlò il ragazzo
facendolo ridere. -Stai cercando di impietosirmi? Tra
poco ti metterai anche a
piangere? Se non funzionava quando eravamo piccoli perché
dovrebbe funzionare
ora?- il ragazzo smise di ridere e cominciò a tenersi la
testa infastidito.
-Solo una persona è riuscita a farmi provare
pietà fino ad ora... Si tratta
della mia sorellina, una bambina che ho conosciuto qui, qualche oretta
fa...-
cominciò a spiegare. -Qual… qualche oretta
fa?!- ripeté allibito il ragazzo. -Già...
un’estranea è riuscita ad impietosirmi mentre tu,
che mi conosci da anni, non mi smuovi neanche un po'... Sai, per un
attimo ho
creduto di potermi redimere... di poter vivere serenamente con lei nel
mondo
esterno. Se l'avessi incontrata prima... se lei fosse stata veramente
la mia
sorellina, forse...- nel suo tono calmo cominciava ad emergere una
leggera nota
di dispiacere. -Una sorellina?! Dopo tutte le
schifezze che dici di aver
fatto o che hai fatto?! Ti basterebbe qualcosa di simile per
redimerti?! Potevi
considerare me come un fratellino a questo punto! Io del resto ti
consideravo
come tale... Se ti contradicevo era solo per il tuo bene! Facevi cose
assurde,
non potevo darti corda, ma è questo quello che avrebbe
cercato di fare un vero
fratello!- gli disse aspramente facendogli assumere una strana smorfia
di
disgusto. -Mi stai facendo rimpiangere proprio
quel coglione del mio
vero fratello!- rispose inferocito. -Che idiota... dato che con le sue
chiacchiere riesce a
distrarlo perché non ne approfitta per scappare invece di
cercare di provocarlo
in tutti i modi...?- sussurrò Morishige. -P-perché non te ne vai
tu?- rispose con fatica Mitsuki,
distesa pochi centimetri più avanti. -N-non riesco a muovermi.- disse il
ragazzo, anche lui
disteso, mentre cercava di indirizzare la testa verso di lei.
Sentì Mitsuki
ridacchiare e singhiozzare contemporaneamente. -N-non solo è un
assassino... no, non solo... è anche una
specie pedofilo con una specie di complesso della sorella.-
singhiozzò
infastidita. -Com'è possibile? Abbiamo avuto un soggetto
simile come amico e
nessuno di noi se n'è accorto?!- si distese su un fianco e
cercò di guardare
Morishige con un’espressione arrabbiata. -Guarda che io ero una persona
normalissima fuori di qua.-
ribatté il ragazzo senza troppa convinzione mentre lei
sembrava piuttosto
scettica. -Comunque, se può consolarti, anche se mi fossi
comportato in modo
strano neanche i miei compagni se ne sarebbero accorti. Spesso non si
comprendono veramente le persone che consideriamo nostre
amiche…- la ragazza
ora guardava dritta davanti a se con lo sguardo vuoto, respirando
lentamente. No, non ti è stato
d'aiuto a quanto pare...
-A non avere giustificazioni più che altro è
Kurosaki... Insomma, dopo vari animali
morti e un tentato omicidio a danno di un criceto...-
rifletté ad alta voce
infastidito. -Bugiardo... mi aveva detto di non
aver notato mai nulla di
strano in Kizami... B-bugiardo…- sussurrò stanca.
-C-ch-che fff-fai...?-
cercò di dire Kurosaki, Kizami gli
stava stringendo la gola tentando di soffocarlo. -No! fermo!- Mitsuki cercò
di alzarsi, ma perse l'equilibrio
e cadde di nuovo. Le mie gambe?! Che
siano veramente rotte? La ragazza cercò di farci
dei piccoli movimenti.
Kizami sopirò annoiato, lo mollò e gli
perforò sbrigativamente l’addome col
coltello, poi buttò a terra il corpo. -N-n... no... Nooo!- Morishige
sembrava sentire due urli,
uno era di Mitsuki, ma l'altro sembrava provenire da dentro le sue
orecchie. No! Cosa posso fare? Cosa faccio?!
S-se, se
solo potessi avere un corpo solido! Se potessi assumere una forma
solida come
quella di Sachiko, forse potrei intervenire! Morishige si
afferrò delle
ciocche di capelli e cominciò a tirarle. Ma...
cosa c'è che non va nella mia testa?! Gli veniva
quasi da sghignazzare
esasperato... Kizami stava andando verso Mitsuki, ma Kurosaki gli
afferrò le
gambe e lo bloccò. -Ti p-prego... non farlo... se ci
tieni tanto possiamo
cercare la tua sorellina e portarla con noi, basta che non uccidi
Mitsuki, per
andartene di qua hai bisogno di noi...- mormorò a fatica
Kurosaki. -Lei mi ha abbandonato... e comunque,
non lo hai ancora
capito?- il ragazzo sorrise, si toccò la ferita sulla testa
e scuotendo la mano
sporca fece cadere il proprio sangue su Kurosaki, poi
ricominciò a toccarsi la
testa. -Fuori di qua non sopravvivrò a lungo, mi muovo
ancora, ma non so per
quanto potrò farlo.- scavò nella ferita e
cominciò a tastarne l'interno. -Sto
toccando qualcosa di molliccio, oltre le ossa del cranio... secondo te
cos'è...?-
sorrise, poi cominciò a pestare il corpo del ragazzo. -Non mi importa se diventerai o no
come Kizami, se mi aiuti
a sbarazzarmi di lui prometto che troverò la tua amica.-
disse seria Mitsuki
tenendo la voce bassa. -E come dovremmo fermarlo, scusa?-
mormorò dubbioso il
ragazzo. -Io gli blocco il braccio destro e
cerco di prendergli il
coltello mentre tu cerchi di bloccargli il lato sinistro del corpo... o
viceversa se preferisci.- spiegò la ragazza. Morishige non
smise di avere
dubbi. -Scusa, ma considerando quanto
è stretto il corridoio...
cosa gli impedisce di sbattere o il lato destro o il lato sinistro del
corpo
contro una parete schiacciando anche la persona che cerca di
tenerglielo
sbloccato finché non molla la presa, per poi finire la
persona rimanente col
coltello? O più semplicemente, anche se tieni bloccato il
braccio con il
coltello, lui dimenandosi potrebbe comunque riuscire a ferirti.-
spiegò il
ragazzo, lei sbuffò. -Inoltre né tu né
io in questo momento riusciamo a stare
in piedi.- -Non importa quanto le mie gambe
facciano male, non morirò
in questo modo! Inoltre Kurosaki potrebbe ancora sopravvivere. Fra poco
l'adrenalina potrebbe entrare in circolo e aiutarmi a muovermi, dopo
tutto chi
lo sa?- disse decisa e cominciò a muoversi facendo dei
tentativi per mettersi
in piedi. -Lo attaccherò anche da sola se
servirà...- riuscì ad alzarsi e cercò
di fare qualche passo, poi si bloccò improvvisamente
sentendosi toccare la
caviglia. -Aspetta...- disse arrendevole
Morishige mentre le teneva
una gamba. Tanto fra un po' mi
ucciderà
comunque... Ti prego Mayu, almeno tu... cerca di sopravvivere...
Pensò il
ragazzo ignorando lo strillo familiare nella sua testa, ormai era certo
di
essere impazzito. -Ma sei pazzo?! Dopo tutta la fatica
fatta per alzarmi
volevi farmi cadere?!- gli disse arrabbiata. -Cosa?! Aiutami ad alzarmi piuttosto!- -Ma... si può sapere cosa
state confabulando?- chiese
incuriosito Kizami osservandoli con le braccia conserte... Da quanto
tempo li
stava ascoltando? Con molta facilità buttò a
terra Mitsuki, poi afferrò il
ragazzo per il polso e lo trascinò qualche metro
più indietro mentre si
lamentava per il dolore. -Te l'ho già detto, mi servi dopo.
Ora pensiamo a te,
Yamamoto.- si chinò sul corpo della ragazza. Lei cercava di
guardarlo negli occhi
con disprezzo. -Non guardarmi così... Sono altre le reazioni
che voglio!- disse
con rabbia. -Non ti ho ancora perdonato per esserti trattenuta l'ultima
volta
che ti ho uccisa...- lei ridacchiò. -Sei impazzito sul serio, allora.-
disse aspramente. -In
ogni caso, se mi hai già uccisa una volta e la mia reazione
ti ha deluso, non
sperare di ottenere di meglio adesso!- la ragazza cercò di
urlare con tutta la
voce rimasta. Il ragazzo le diede un calcio in testa, poi le
avvicinò il
coltello all'occhiò e si preparò a scavare. Devo
fare qualcosa! M-ma... senza un corpo come faccio?! -Ti prego, smettila di urlare...-
supplicò stanco Morishige
tenendosi le orecchie. Che?! Scusa non mi
ero resa conto che potessi sentirmi! Si scusò la
vocina tremolante. Tranquillo, ora ti salvo
io! Il piano di
sopra cominciò a tremare, poi una specie di fiammella
azzurra spinse Kizami
all'indietro prima che arrivasse a toccare l'occhio di Mitsuki,
Morishige sentì
solo il rumore del corpo che cadeva, poi era caduto qualcos'altro, ma a
giudicare dal rumore le dimensioni dovevano essere maggiori. Si
sollevò una
densa nuvola di polvere e Mitsuki emise un urlo acuto. -Y-Yamamoto...? Cos'è
successo?!- il ragazzo cercò di
alzarsi, c'era un grosso buco nel soffitto e un pezzo di pavimento del
piano
superiore era sopra il corpo di Kizami... e alle gambe di Mitsuki. Il
ragazzo
si avvicinò per controllare. Sul viso della ragazza si era
formata una smorfia
di dolore, ma per lo meno era ancora viva... -Stai bene...?- chiese,
anche se
non era affatto sicuro dell'utilità di quella frase di
circostanza in quel
momento... -Kurosaki... credi che
Kurosaki… che sia ancora vivo...?-
domandò la ragazza con un filo di voce, poi
continuò a lamentarsi e
singhiozzare per il dolore nonostante cercasse di trattenersi. Dovrei cercare di tirarla fuori... Il
soffitto non aveva smesso di tremare e un altro pezzo venne
giù... proprio
addosso a Morishige e Mitsuki... -Ma, ma… cos’ho
fatto?!- l’urlo proveniva da una fiammella
azzurra posata sopra le macerie. -Scusa, scusa, scusa!- la fiammella
tremava ed
emetteva dei suoni acuti simili a singhiozzi. -Bella domanda…
Cos’hai combinato?- domandò ridacchiando una
figura bassa dai lunghi capelli neri che si era avvicinata. -Dimmi la
verità,
eri seccata perché Shige-nii non tornava a farti compagnia
perciò ti sei
arrabbiata e lo hai ucciso.- disse annuendo soddisfatta. -Cosa?! Non è vero!
Io… non potrei mai fargli una cosa
simile!- singhiozzò ulteriormente la fiammella. -Ah si? Nemmeno dopo che ha tentato
di uccidere una ragazzina
indifesa?- le domandò con un sorriso sadico. -Ho detto di no!- protestò
con decisione. -Nemmeno dopo
qualcosa di simile potrei fargli del
male…-continuò imbarazzata. -Bene… Allora chi sarebbe
stato, piccolina?- il suo tono si
era fatto gentile… La prese fra le mani, la fiammella si
fece più piccola e
tremò ancora di più, mentre lei la accarezzava. -N-non lo so… volevo solo
far cadere qualcosa addosso a quel
Kizami per fermarlo! Non so se effettivamente è caduto il
soffitto perché lo
volevo, ma di certo non volevo che cadesse sulle gambe di quella
ragazza! E-e
nemmeno che ne cadesse un secondo pezzo!- rispose angosciata. -Sì, è caduto
perché lo volevi, ma non montarti la testa… in
questa dimensione il potere spirituale dei defunti è molto,
ma molto più forte
di quanto potrebbe essere normalmente. Comunque, anche il secondo pezzo
è
caduto perché qualcuno lo voleva… Quindi
ammettilo. Volevi che morisse!-
Sachiko sorrise e con una mano cominciò a solleticare la
fiammella. -No dai, smettila!-
protestò non riuscendo a non ridere. -Mitsuki!- urlò una voce
maschile, un'altra fiammella si era
formata al posto di Mayu. -M-Mitsuki… Kensuke…
Perdonatemi, vi prego!- anche
questa aveva un tono patetico. -Sei stato tu a far cadere questo su
Shige-nii?- domandò la
fiammella in braccio alla bambina. -Volevo solo fermare Kizami! Ho
pensato che se gli cadeva
qualcosa in testa forse… E comunque chi è
Shige-nii?!- rispose agitato lo
spirito. -Ma anch’io volevo solo
fargli cadere qualcosa in testa!
Solo che l’unica cosa che poteva cadere così dal
nulla era il tetto…- ribatté
agitata. -Aspettate un attimo…
quindi entrambi volevate che il
soffitto schiacciasse Kizami…- le fiammelle annuirono. -Per
curiosità, chi l’ha
spinto all’indietro per allontanarlo da Mitsuki?- -Io.- dissero entrambe. -Ah, che sincronia.-
ridacchiò Sachiko. -Q-quindi… agendo
contemporaneamente abbiamo fatto cadere
due porzioni di pavimento del piano di sopra anziché una!-
realizzò angosciato
lo spirito. -P-per… per colpa nostra…- -Incredibile, non credevo che due
persone noiose e inutili
come voi potessero fare qualcosa del genere!- disse Sachiko con tanta
soddisfazione. -L’hai fatto a posta
vero…- disse la voce maschile.. -Sei
una specie di divinità in questo luogo, perché
permettere che i poteri
spirituali degli altri morti siano potenziati e lasciargli controllare
i
terremoti? Speravi che accadessero cose simili?- chiese infuriato. -Beh… i miei piani erano
altri, in realtà… Comunque,
divinità hai detto? Molto lusingata!- sorrise mostrando i
denti. La fiamma ormai
furiosa si ingrandì e divenne rossa, ma lei la
afferrò. -Non fare tanto lo
spavaldo… mi basterebbe soffiare per spegnerti o forse
potrei mangiarti… perché
no?- asprì la bocca e lo avvicinò. -Che?!- esclamò spaventato
e tornò piccolo. -No! Poveretto!- urlò
spaventata la fiammella azzurra.
Sachiko cominciò a ridere. -Ok, Fukuroi, sarà meglio
che tu vada… Quando gli spiriti di
Kizami e Mitsuki si sveglieranno potrebbero non prenderla tanto bene...
Mayu,
suppongo che tu saresti abbastanza imbarazzata invece
all’idea di spiegare a
Morishige cos’hai combinato. Chissà magari vi
odieranno…- i due spiriti
rimasero comunque ad aspettare i loro amici. -Va beh, fate come
volete…- Uffa… speravo
che Kizami potesse
influenzarlo positivamente, invece… Uhm… ora cosa
dovrei fare? Sospirò
grattandosi il capo. Taguchi si ritrovò davanti
ai piedi un cadavere disteso a
terra. In un primo momento distolse lo sguardo agitato, poi si rese
conto di
averlo già visto prima da qualche parte, così
tornò a guardarlo cercando di
capire a chi appartenesse e sperando di essersi sbagliato.
L’uomo indietreggiò,
le gambe cominciarono a tremargli e cadde a terra… -K-Kibiki…-
balbettò con voce rotta. -Non è possibile! No,
no…- si avvicinò al corpo e cominciò a
piangere. I singhiozzi aumentarono
quando allo sconforto, già così grande, di aver
trovato l’amico e datore di
lavoro in quelle condizioni, si aggiunse una triste consapevolezza.
-N-non
usciremo mai di qui… M-morirò anche io!- -Patetico…-
sussurrò una voce al suo orecchio. -Naho?!- urlò voltandosi.
La ragazza con una forza che in
vita non gli apparteneva lo sollevò da terra tenendogli il
collo con una mano e
cominciò a strozzarlo mentre il malcapitato urlava e si
dimenava. -Un uomo adulto che
piange…? Sei proprio un essere
patetico!- esclamò la seconda parte con rabbia e lo uccise
buttandolo
brutalmente contro il muro… Un gruppetto di bambini fra i sei e i
dieci anni si stava
incamminando, canticchiando, per la via che conduceva al boschetto.
All’improvviso uno dei bimbi si fermò e si sedette
a terra, anche tutti gli
altri si fermarono per chiedergli il motivo… tutti tranne
uno fra i sette e gli
otto anni che si voltò verso di loro un attimo, poi
proseguì. -Aspetta!- lo chiamò il
bambino più grande del gruppo.
-Akito ha fame, ed anche altri bambini vorrebbero mangiare quindi
potremmo
continuare l’escursione un altro giorno, ok?- gli
spiegò sorridendo. Il piccolo
con gli occhiali e i capelli scuri scosse la testa piuttosto
contrariato. -No, voglio andare nel bosco.- si
voltò. -Ciao.- fece un
cenno con la mano e riprese a camminare. -Cosa?! Dai, torna qui!- il bambino
continuò a chiamarlo, ma
l’altro non volle sentire ragioni. Questa
sarà la quarta o la quinta volta quest’autunno che
cerchiamo di fare una
passeggiata nel bosco? Posso capire che i miei non vogliano farmi
andare da
solo e mi costringano ad andare con gli altri bambini del vicinato, ma
fino ad
ora non siamo mai arrivati a destinazione! C’era sempre
qualcuno che era
stanco, o uno che doveva andare in bagno, uno che doveva bere e adesso
uno che
ha fame! Le cose non sono divertenti se non le condividi e non le fai
in
compagnia…? Chi ha inventato un simile bugia?! Se sei con
altre persone non
puoi fare quello che vuoi quando vuoi, devi adattarti ai bisogni degli
altri
che fanno di tutto per farti perdere tempo! Ma ho deciso che oggi sarei
andato
nel bosco e lo farò! Non mi importa di andarci da
solo… Buffo inizialmente non
mi interessava minimamente andarci, è mia madre che voleva
che facessi qualcosa
con gli altri bambini per socializzare… Il bambino
cominciò a vedere i
primi alberi. Ad un certo punto una folata di vento portò
con sé uno strano
odore… in un primo momento il bambino cercò di
annusarlo, poi disgustato si
coprì in naso. È
terribile!... Uhm, però…
chissà di cosa si tratta… Incuriosito
cercò di scoprirsi il naso, poi se ne
pentì, cominciò a coprirselo anche con la sciarpa
e si addentrò ulteriormente
in mezzo agli alberi. Note: -Ovviamente un uomo può
piangere a qualunque età e sfogarsi
se ne ha bisogno… Ma Naho, già normalmente, non
è esattamente un pezzo di pane,
in particolare col povero cameraman… -La ferita sulla testa di Kizami, a
cui mi riferisco più
volte, è quella procurata da Yoshikazu quando lo colpisce
nel capitolo “Mire”
in book of shadows. In quel punto del gioco, Kizami ci lascia le penne,
ma io
ho preferito tenerlo in vita(più o meno…) in
questa fanfiction… Bene, con questo capitolo chiudo
questa parte. Questa volta
i personaggi ci hanno messo un po’ a morire. Spero che il
capitolo sia venuto
bene, che non sia troppo pesante e che possa piacere, spero…
Comunque se siete
riusciti a leggerlo mi fa molto piacere, spero che in qualche modo vi
sia
piaciuto. P.S: E già, Kira-chan, sulla
fine di Taguchi avevi ragione. |
Capitolo 5
*** Benvenuto in famiglia! ***
Benvenuto in
famiglia! -Ah, finalmente! Ben svegliata, bella
addormentata.- disse una voce infantile ormai familiare. -Di nuovo…- sussurrò
rassegnato
Morishige. Si trovava disteso alla base delle scale, Sachiko si trovava
poco
distante mentre lo osservava canticchiando. -Riesci già a muoverti?- chiese curiosa
la bambina. Il ragazzo si sentiva come se tutto il suo corpo fosse
stato
compresso e i suoi organi interni distrutti. Non riusciva a fare
neanche un
minimo movimento e i suoi arti sembravano terribilmente pesanti.
Improvvisamente da che sentiva freddo cominciò a sentirsi
terribilmente
accaldato per poi avvertire un formicolio fortissimo e insopportabile
in tutto
il corpo. Ci mise diversi minuti per riuscire ad alzarsi. -Uhm… essere schiacciati è
doloroso?-
domandò Sachiko -Hey!- esclamò irritata quando
capì che il ragazzo non era
intenzionato a rispondere. -Che maleducato!- si mise a braccia conserte
e lo
guardò con un’espressione severa. Morishige si
accovacciò e chiuse gli occhi. -Ok…- sussurrò sospirando.
-Sono pronto,
ma fa in fretta! No… va beh… Fallo anche
lentamente se proprio vuoi. Basta che
mi uccidi e la facciamo finita una volta per tutte.- disse con calma il
ragazzo. -Ah?!- esclamò irritata la bambina. -Ma
come? Mayu non la vuoi più rivedere?- ridacchiò. -Possiedi un grande potere, vero? Se hai
deciso che devo morire accadrà sicuramente… Fin
dall’inizio non credevo che ci
fossero tante probabilità che mi facessi ritrovare Mayu e mi
avevi detto che mi
davi solo due possibilità su tre, ma eccomi qui, morto di
nuovo senza sapere le
circostanze, la cosa è diventata anche meno
credibile… Basta, sono stanco
morto! Non so nemmeno come faccio a reggermi ancora a reggermi in
piedi! Quindi,
mi dispiace, dovrai trovarti un altro passatempo.- Inoltre,
a questo punto, Mayu ha più probabilità di
salvarsi da sola o
con l’aiuto di qualcun’altro piuttosto che con me
con questa alle calcagna. Mentre
aspettava, il ragazzo avverti un tremolio, ma riuscì a
fermarlo quasi subito. Tanto sto solo
temporeggiando… mi ucciderà
comunque, quindi meglio il prima possibile… Si
ripeté cercando di
convincersi. Richiuse gli occhi e fece dei respiri affannati aspettando
una
risposta da Sachiko. -Se proprio vuoi morire partecipa ancora
al mio gioco… tanto devi semplicemente guardare indietro e
cercare di scorgere
qualcosa nel buio, è l’ultima azione che ti rimane
da fare. Quindi stai pure
nella posizione in cui sei messo…- le volte precedenti la
voce di Sachiko era
sempre molto divertita, era quasi rassicurante, nonostante risultassero
palesi
le sue cattive intenzioni era capace di mettere a proprio agio le
vittime
quando voleva giocare con loro… ora invece risultava
più annoiata, infastidita,
quasi delusa. Mah, com’è
che si dice? Il
gioco è bello quando dura poco… Mi sa che
l’ho tirata un po’ troppo per le
lunghe. Rifletté la bambina.
-Aspetta
qui e sta pur certo che la tua fine arriverà…-
gli sussurrò chinandosi vicino
all’orecchio. Il ragazzo gli lanciò una veloce
occhiata poi tornò a guardare
dritto davanti a sé completamente rassegnato. Sachico
apparentemente sparì
lasciandolo solo. Cosa avrà in
mente?
Forse dovrei cercare di addormentarmi, morire nel sonno sarebbe meno
doloroso…
Sono davvero egoista, eh? Vorrei ancora
ritrovare Mayu… So bene che con Sachico a vegliare su di me
farebbe una brutta
fine se la ritrovassi, ma vorrei rivederla lo stesso... Sta tranquilla, non lo farò…
io… io ti… Ti
voglio veramente molto bene ed egoista o no, non farò mai
qualcosa che possa
metterti in pericolo. Nella mente del ragazzo
cominciò a risuonare un
pensiero scomodo e insistente, era molto doloroso e portava con
sé un forte mal
di testa. No, non è affatto
così! Si
disse insistentemente. È inutile
anche
solo pensarci, sicuramente non è così! Quella
non era la prima volta che
sentiva risuonare nella sua testa quelle quattro parole, ma questa
volta
sembravano molto più forti. Lei
è già
morta… Sciocchezze! Se proprio devo preoccuparmi di qualcosa
è solo che non si
dispiaccia troppo per la mia perdita. Beh, probabilmente senza di me se
la
caverà anche meglio… è una ragazzina
socievole… troverà facilmente qualcuno che
stia attento a lei… Per lei sono come una specie di
fratello, ma non sono
veramente suo fratello… sono solo… solo un
compagno di classe, nient’altro… Gli
scappò una sorta di singhiozzo isterico e
cominciò a respirare affannosamente,
poi si mise le mani fra i capelli e cominciò a tirarli con
forza, ma senza
staccarli. No… è
già deciso che io debba
morire, non c’è alcuna possibilità che
io esca vivo di qui! Rassegnati e sta
fermo… se proprio vuoi soffrire meno
addormentati… Si ordinò. Sono destinato a morire perché Sachiko
mi
tiene d’occhio e ha deciso di “giocare”
con me… ma l’ho annoiata… Se
cominciasse a lasciarmi perdere potrei trovare un modo per uscire? Mi
sto
praticamente arrampicando sugli specchi… ma se mi metto a
cercare una via
d’uscita senza cercare anche Mayu non la metto in pericolo in
alcun modo e se
riuscissi ad uscire veramente di qui e ci riuscisse pure Mayu potrei
rincontrarla. Ho qualcosa da perdere? Si chiese il ragazzo e
si alzò in
piedi. All’improvviso sentì come se le ossa delle
sue gambe si stessero
spezzando in vari punti e cadde urlando in preda a dei dolori
lancinanti. Si
guardò le mani e vide che erano diventate violacee e la
pelle sembrava sul
punto di staccarsi, anche le braccia sembravano nelle stesse
condizioni. Mentre
si contorceva a terra e cominciava a sputare sangue sentì
una voce. -Ti avevo detto di rimane fermo! È
davvero un compito così complicato?- domandò
irritata. Il dolore cominciò a
svanire e le urla del ragazzo cessarono lasciando il posto ad un
respiro
frenetico… Diede un’occhiata alle mani e
notò con sollievo che le ferite si
erano rimarginate e il colore era tornato normale. -Bravo, se mi
ubbidisci e
rimani fermo vedrai che le cose potranno solo andare per il meglio.-
disse
divertita Sachiko. P-perché mi
sono
tranquillizzato? Ho deciso di morire, no? T-tanto… tanto
vale… Per un
attimo pensò di disubbidire nuovamente a Sachiko e
cercò di trovare il coraggio
di alzarsi. N-no! Non ce la posso fare! Pensò
singhiozzando, il dolore che aveva provato era stato troppo forte, non
poteva
accettare di riprovarci. Devo morire lo
so, ma non in quel modo! E si rimise ad attendere sperando
di addormentarsi
presto. -Chihaya! Non restare indietro!- urlò
una
ragazzina tornando verso la compagna più piccola, le
afferrò il braccio e corse
trascinandola. -No! Nari!- urlò la bambina.
-N-no… Io
non ci riesco! Non riesco a tenere il tuo passo, se mi tiri
così mi fai male!-
piagnucolò. La compagna si fermò e la
guardò con rabbia. -E cosa dovrei fare? Portarti in
bracciò?!- urlò la ragazza. -N-no… ma… ma…!- -Ma cosa?!C’è uno zombie che
ci insegue,
lo vuoi capire! Se ci fermiamo è finita!- Ma
se ti lascio indietro lo zombie sarà occupato ad ammazzarti
e mi lascerà il
tempo di nascondermi… No, aspetta? Cosa sto pensando?! Io
non… non posso
lasciarla morire… e fastidiosa ma… Nari
cominciò a guardarsi intorno e vide
due corridoi. -Dividiamoci…- disse seria. -C-come?!- esclamò sempre più
spaventata
Chihaya. -Tu prendi il corridoio destro e io
quello sinistro… non potrà seguire tutte e
due…- spiegò freddamente, Chihaya si
rimise a piangere disperata, Nari le mise le mani sulle spalle e la
guardò
dritta negli occhi… anche negli occhi di Nari si stava
formando qualche
lacrima… -Cerca di essere forte per una volta in vita tua!
Dai! Non c’è nessun
altro modo!- Non costringermi a lasciarti
indietro… fammi credere che anche da sola farai qualcosa per
metterti in salvo,
che nonostante tutto te la caverai, che lo zombie perderà le
nostre tracce, che
ritroveremo Nana ed usciremo di qua! Chihaya annui tremando
e cominciò ad
andare nella direzione che Nari le aveva suggerito. Nari si
voltò per
andarsene, ma sentì alle sue spalle l’urlo
agghiacciante dell’amica e un rumore
molto forte. Si girò e vide il loro inseguitore che solleva
il martello dal
corpo della ragazzina. Nari non volle guardare ciò che
rimaneva di Chihaya,
indietreggiò lentamente senza troppe speranze mentre
l’energumeno si
avvicinava. Quando fu poco distante da lei la afferrò, la
sbatté contro il muro
e diede un colpo secco… -Essere un burattino in morte come lo era
stato nell’ultimo periodo della sua vita in fondo non era
così terribile… Lui
non era un uomo cattivo… Il suo corpo era cattivo, le azioni
che compieva erano
cattive, ma la sua mente era distrutta, non funzionava più,
era come se non ci
fosse. Era molto meglio così, lui non avrebbe mai potuto
compiere certe azioni
se fosse stato cosciente, ne avrebbe sofferto troppo. In caso,
probabilmente,
si sarebbe ucciso per mettere fine a quella tragedia, peccato che era
già
morto, qualunque tentativo di suicidio non lo avrebbe certo strappato a
quell’inferno… Qualche volta, aveva qualche
leggerissimo momento di lucidità,
ma nulla di significativo. Tutto ciò che poteva provare in
quei momenti era
disperazione, nient’altro… Vuoi sentirla la sua storia? Tanto il
tempo c’è, no? Chi tace acconsente. Benissimo,
incominciamo. Lui era un giovane insegnante, il figlio
di un preside molto amato… No, non era diventato di ruolo
per nepotismo… Era
proprio un bravo insegnante e lavorava bene con i bambini. Non era un
bell’uomo
ed era piuttosto robusto, ma era un uomo mite e una cosa che sapeva
fare molto
bene era ascoltare. Quel giorno pioveva molto, lui tirò un
sospiro di sollievo
quando vide di non essersi scordato l’ombrello, lo
afferrò e uscì dalla scuola
per tornare nella sua casa, ma mentre si incamminava qualcosa
attirò la sua
attenzione… C’era ancora una bambina nel cortile,
la piccola era seduta su una
vecchia panchina di legno, non aveva un ombrello e si stava bagnando
tutta.
L’insegnante decise di avvicinarsi per controllare la
situazione. L’uomo si
sedette vicino a lei e fece in modo di ripararla con
l’ombrello. La bambina
aveva dei lunghi capelli neri che in parte le ricoprivano anche il
viso.
Yoshikazu, questo era il nome dell’uomo, la
osservò. Sembrava una bambina fra i
sette e gli otto anni, ma non gli sembrava di averla mai vista prima a
scuola,
ciò nonostante il suo aspetto era molto familiare, ma
decisamente non gli
ricordava qualcuno che aveva visto di recente… Per un attimo
guardandola gli
tornò in mente un’insegnante che aveva avuto lui
quando andava in quella
scuola. Non era un ricordo felice, la donna era morta tragicamente
quando lui
andava all’ultimo anno di elementari cadendo dalle scale. Ma
a quanto ricordava
aveva una figlia… Era molto improbabile, ma per un attimo si
chiese se quella
non potesse essere la nipote della sua vecchia maestra, per un attimo
quell’idea
lo fece un po’ sorridere… “Come ti
chiami? Stai aspettando i tuoi genitori?
Forse è meglio che aspetti dentro, non pensi?”
chiese gentilmente e aspettò una
risposta che non arrivò mai. Lei si limitò a
voltarsi leggermente verso di lui
guardandolo con un’espressione annoiata, poi tornò
a guardare avanti. L’uomo
cominciò a preoccuparsi, osservandola più
attentamente si accorse che la
bambina era veramente molto pallida, quasi cadaverica e il suo vestito
rosso
era piuttosto rovinato… “Ce l’hai un
posto in cui tornare?” domandò cercando di
essere il più delicato possibile. Si alzò dalla
panchina e prese la mano della
bambina. “Dai andiamo dentro…” le disse
mentre agitato si chiedeva che cosa
poteva fare e se quella bambina che si trovava davanti era una
vagabonda senza
casa… Non gli era mai capitato nulla di simile, non aveva la
minima idea di
come comportarsi. La bambina ritirò il braccio che
l’uomo non aveva stretto
tanto forte e rimase seduta immobile. Il povero Yoshikazu dandogli
un'altra
occhiata ancora più attenta si accorse che
sull’esile e pallido collo della
piccola si trovava uno strano segno bluastro, sembrava un livido da
strangolamento… “S-sei scappata di
casa?” chiese sempre più preoccupato. A quel
punto cercò di prendere in braccio la bambina.
“N-non avere paura… Voglio
portarti nella stazione di polizia più
vicina…” disse per tranquillizzarla. Lei
all’improvviso fece un ampio sorriso mostrando tutta la
dentatura con fare
minaccioso, in uno scatto strinse fra i denti il braccio del
malcapitato e
fuggì velocemente come se fosse un’animale
selvatico. L’uomo provò un dolore
allucinante al braccio, quasi gli venne la nausea e si dovette
appoggiare alla
panchina per non cadere a terra. I denti di quella bambina avevano
stracciato
la manica pesante, dalla ferita non sembrava uscire molto sangue anche
se la
pelle era stata lacerata, ma il braccio sembrava molto gonfio e
scoprendosi la
ferita da quello che restava della stoffa della manica della giacca
Yoshikazu
notò che era rimasta l’impronta dei denti, rossa e
molto profonda… Com’era
possibile che non sanguinasse? L’uomo spaventato
tornò a casa e mise del
ghiaccio sulla ferita, poi la fasciò. Il giorno seguente la
ferita era visibile
come il giorno prima, ma era passata dal rosso al nero. Yoshikazu era
terrorizzato, ma la disinfettò e continuò ad
andare a scuola. Col passare dei
giorni cominciò a sentirsi sempre più strano,
aveva difficoltà a parlare, a
volte anche difficoltà a ragionare e si sentiva sempre
più stanco, sempre più
solo, sempre più incapace di farsi comprendere…
Mentre inizialmente aveva
continuato ad andare a scuola di sua spontanea volontà, un
po’ per continuare a
fare il suo dovere, un po’ perché non voleva
restare nel suo appartamento da
solo, alla fine continuò ad andarci costretto da una forza
misteriosa che
continuamente lo attraeva nell’edificio… Era colpa
del morso? Chissà…?
Chissà…?
Ma credimi quando ti dico che con l’aiuto del suo corpo
vennero perpetrati
crimini orribili…- Morishige osservò Sachiko
perplesso… all’improvviso lo spirito
si era materializzato accanto a lui e aveva cominciato a parlargli a
ruota
libera. Lei ricambiò lo sguardo con un ghigno che mostrava
tutti i dentini
affilati della bimba. -Quindi…? Non capisco dove vuoi andare a
parare… Vuoi dirmi che sei capace di materializzarti anche
all’esterno di
questo luogo? Hai morso e fatto impazzire quest’insegnante di
nome Yoshikazu?-
domandò infastidito. Volevi una
scusa per
tenermi sveglio? -No, semplicemente volevo introdurti il
mio servo, guarda!- la bambina indicò il fondo del
corridoio, in realtà era
troppo buio perché Morishige riuscisse a vedere qualcosa, ma
pian piano notò
una grossa sagoma che si avvicinava minacciosa. -Finalmente!
Perché hai fatto
tanto tardi? Ti sei fermato a procurarmi altre vittime per la sala
delle
torture?- domandò pimpante la piccola. -Morishige, ti
presento Yoshikazu,
Yoshikazu, ti presentò Morishige.- Il ragazzo si
alzò in piedi e indietreggiò
visibilmente turbato. -Bene Yoshikazu… fa come ti ho
spiegato!- Yoshikazu andò
lentamente verso il ragazzo. Perché
mi
allontano…? Dovrei semplicemente stendermi a terra e
aspettare che mi colpisca…
devo morire, no? Continua a domandarsi il ragazzo sempre
più confuso sul da
farsi. Yoshikazu alzò il
martello e
provò a colpirlo, Morishige schivò il colpo. Stare fermi per farsi schiacciare da un martello
non è così semplice!
Non voglio morire! Il ragazzo cercò di scappare,
ma il pavimento gli crollò
davanti agli occhi. -Non insistevi sul voler morire?- lo
canzonò Sachico. -Ti avverto subito: puoi anche provare a
scappare, ma
trasformerò qualunque direzione in cui vorrai correre in un
vicolo ceco… volevo
semplicemente avvertirti…- Yoshikazu sferrò altri
colpi, ma Morishige finì per
schivare anche quelli. -A volte ha addirittura difficoltà
nell’ammazzare, soprattutto quando si tratta di bambini, ma
lo vedo quasi
motivato nel cercare di ucciderti…- la piccola fece un
sorriso sinistro -Non
sarà perché gli sembri una cattiva persona?-
suggerì soddisfatta -Non sei una
brava persona, insomma, ti metti a dare fastidio ai morti…- Già, come no… e lui come
farebbe a saperlo?
Da che pulpito poi! E comunque, si può sapere cosa
c’è di male nel fotografare
e rivolgersi male ad un cadavere?! -Non ai morti, ai loro cadaveri! Non sono
persone! Forse lo erano in precedenza, ma una volta morti diventano
solo
oggetti! C’è chi li seppellisce, chi li
incenerisce e li tiene in un’urna o li
semina chissà dove e c’è chi decide di
fare qualcosa di utile e dona il proprio
corpo alla scienza. Io penso che abbiano un valore artistico, tutto
qui!-
insisté esasperato. -E poi perché qualcuno che va
in giro ad uccidere le
persone schiacciandole con un martello dovrebbe prendersela per
qualcosa del
genere?!- -Lui è costretto ad agire in un certo
modo, potendo non farebbe male a una mosca… Ahi, ahi, non
hai proprio ascoltato
la mia storia, eh? Comunque… tu invece? Valore artistico?
Solo quello? Non
trovi rilassante importi e molestare qualcuno che non può
reagire? Non pensi
che comportarti come un sadico con un “oggetto”
antropomorfo ti aiuti ad
alleviare lo stress, eh?- chiese cantilenando, poi scoppiò a
ridere. -Sei
davvero un ragazzo divertente, ma decisamente poco sincero…- -Bene, immagino che una come te trovi
sbagliato il mio comportamento, allora, illuminami… dimmi
cos’è che faccio di
male?- disse sfidandola. -No, trovo il tuo modo di fare
assolutamente fantastico!- spiegò sorridendo genuinamente.
Distraendosi, il
ragazzo perse l’equilibrio per schivare un colpo e cadde a
terra. -Ma se trovo
il tuo comportamento interessante, credimi, significa che
c’è qualcosa di
davvero storto in te!- il ragazzo si rialzò. Forse
sono io ad avere qualcosa che non va, ma in questa circostanza ho
finito per
chiedermi se ci sia veramente un motivo per trattare delle carcasse
come
fossero ancora vive o se si tratta solo di una specie di dogma!
Capisco, a
livello teorico che dovrei provare… una specie di empatia,
forse? Ma
ultimamente mi sembra solo una scusa di Sachiko e Kizami per
tormentarmi e di
Yamamoto per prendersela con me! Aspetta… Kizami chi diavolo
è?! E cosa c’entra
Yamamoto?! Il bambino si addentrò in mezzo agli
alberi dalle foglie rossastre. Il vento gli tolse la sciarpa dal volto
e fu
costretto a risentire più chiaramente l’odore, un
po’ era familiare… Tipo…
una polpetta cruda e marcia? In
effetti fra le foglie cadute a terra scorse uno strano oggetto
tondeggiante e
rossastro ricoperto da mosche. La
polpetta?! Però è un po’
strana… perché ha tutti quei buchi? Sembra quasi
cava…
E quello? Cosa dovrebbe essere? La
polpetta sembrava fuoriuscire da un involucro bianco, sembrava tipo il
guscio
di un uovo, solo che non era rigido. Il bambino cominciò a
sentire un po’ di
nausea a causa della puzza così indietreggiò e si
appoggiò ad un albero. Si
sedette sul terreno, ma vide qualcosa di strano che sembrava sbucare
dal
terreno proprio accanto alla sua gamba… forse qualcosa
voleva afferrarlo? -Eh?!- esclamò allontanandosi di scatto.
Una mano?! Sembravano esserci tre
dita
annerite e leggermente contratte ai piedi
dell’albero… lui si avvicinò un
po’ e
toccò le dita col piede… tolto il piede vide che
due dita si erano spezzate. Ma non le ho
toccate così forte e non ho
sentito nessun rumore di osso spezzato. Uhm… prese
uno dei tre oggetti in
mano, non sembrava della consistenza della carne e la parte spezzata
all’interno
era completamente bianca, non c’erano ossa o pezzi di carne. Ma cosa sono? Si domandò
infastidito.
C’erano degli oggetti simili nelle vicinanze
dell’albero, ma non sembravano
dita, erano molto più scure e grassocce.
A quanto pare se le spezzo sono come quelle altre… forse
sono funghi… magari
anche quella specie di polpetta è un fungo, mi hanno detto
che nascono da delle
specie di uova molli… e poi quella cosa non sembrava lucida
come una polpetta
cruda. Il bambino raccolse la pallina rossastra ed in
effetti non era
viscida. Strano… forse
è meglio portarlo
a casa, magari porto anche gli altri. Così
raccolse tutti quegli strani
funghi. Però, probabilmente non si
possono mangiare… s-soprattutto questo! Pensò
osservando il fungo
tondeggiante. Non era una polpetta marcia, ma aveva un odore abbastanza
simile,
perlomeno si era un po’ abituato e non gli veniva
più da vomitare.
Probabilmente c’è n’erano altre in giro
che non aveva visto, quell’odore era
piuttosto forte. Altri funghi a forma di
dita! Si avvicinò per raccoglierli, erano
piuttosto rigidi e freddi.
Sembrava avere abbastanza difficoltà a staccarli dal
terreno. Alla fine riuscì
a tirarli fuori, ma erano attaccati a qualcosa… È… è…
un braccio…? Era abbastanza spaventato
inizialmente, aveva
tirato fuori dal terreno un arto pallido, freddo e sporco di terra che
sembrava
essere attaccato ancora a qualcosa… probabilmente
c’era un corpo sotto tutte
quelle foglie secche. Ma dopo un primo momento di spavento il bimbetto
spinto
dalla curiosità tolse tutte le foglie nell’area
circostante al braccio e come
aveva previsto, sotto c’era nascosto malamente un cadavere.
Il corpo
apparteneva ad una donna piuttosto giovane, forse una ragazzina. Non
era
particolarmente alta, i capelli erano castani e le arrivavano alla
nuca, ma
qualche ciocca a lato della fronte era rossa a causa del sangue che era
sgorgato da una ferita sulla testa, c’era qualcosa che si
muoveva su quella
ferita, dei piccoli vermetti bianchi. Che
schifo! Pensò osservando quegli animaletti. Poi
si soffermò sull’osservare
il viso della ragazza. C-carina… Le
si inginocchiò vicino e toccò il naso, era molto
freddo. Poi le toccò le
labbra, anche quelle erano molto fredde e violacee, piuttosto sottili.
Il
bambino ritirò la mano velocemente e se la sfregò
sulla giacca per pulirla. Era
arrossito e sembrava un po’ a disagio. È
molto fredda e il suo colorito è malsanamente
pallido… quando mi ammalo anche
il mio corpo sembra così? Uhm… no, decisamente.
Se mi ammalo la mia temperatura
sale anche se ho molto freddo. Sembra così
tranquilla… quasi come se stesse
dormento. -Tu però non ti muoverai
più, giusto?- domandò osservandola
attentamente. -Sakutaro! Sakutaro!- gridava la voce di
un uomo. È quasi tramontato il
sole! Dove
potrà mai essersi cacciato?! In mezzo agli alberi
vide un bambino chino ad
osservare qualcosa. -Meno male… Come ti è saltato
in mente di venire qui da
solo? E perché non sei tornato? E quasi notte! Come hai
fatto a non
accorgertene!- lo sgridò l’uomo, il bambino si
voltò impassibile. -C’è una signora morta qui.-
disse
indicando l’oggetto del suo interesse. -Se non stavo a
sorvegliarla potevano
portarla via, papà…- si giustificò. -Bisogna chiamare la polizia!- disse
l’uomo preoccupato appoggiando una mano sopra la spalla del
bambino. Arrivata la polizia, Sakutaro dovette
allontanarsi dal corpo, assisteva nervoso alla scena di tutti quei
tizzi a
torno al corpo della ragazza. Un agente si avvicinò a lui e
a sua padre. -Beh… grazie di averci chiamati.- disse
incerto, poi si abbassò a livello del bambino. -Non devi
preoccuparti, ok?
Andrà tutto bene…- ironicamente era il suo tono
che sembrava molto preoccupato.
Non sembrano molto contenti di averla
trovata… ma hanno ringraziato, quindi è una cosa
buona… credo… Tornando a casa il bambino tirò fuori
una
cosa dalla tasca e la mostrò al padre. -Guarda.- disse, l’uomo non sembrava
capire di cosa si trattasse. -Funghi.- spiegò,
l’uomo glieli prese e li buttò a
terra, il bambino lo guardò spaesato. -Erano velenosi.- disse freddo. -Lo so, non sono scemo! Volevo solo
conservarli…-
disse irritato mettendosi a braccia conserte. Questa
è decisamente l’ultima volta che ti mostro
qualcosa… Il giorno seguente il bambino andò dal
nonno, anche lui sembrava comportarsi in modo strano... -Senti, per quanto riguarda ieri...-
cominciò preoccupato l'anziano signore. -Va tutto bene,
vero? Sai se vuoi
parlare di qualcosa...- chiese apprensivo. il bambino lo
guardò incerto. -Eh? Sì, certo... Ma perché
mi fate tutti
domande strane e imprecise di questo tipo ultimamente?-
domandò sospettoso. -Mi
sembra che aver trovato quella tizia sia una buona cosa, no? I suoi
parenti la
rivolevano, giusto?- -Beh, sì... ma non dovevi essere tu a
ritrovarla...- -Perché? Non ho fatto un buon lavoro
forse?- domandò con le braccia conserte. -Certo... Lascia perdere…-
è un bambino… è normale che non abbia
una
chiara concezione della morte… -Non
c’è problema se non capisci perché
siamo preoccupati, sei ancora piccolo dopotutto.- disse ridacchiando e
accarezzando la testa del nipote offeso, poi tossì. -Pensavo
semplicemente che
quello che hai visto potesse spaventarti.- È
così strano che non mi sia spaventato, quindi? Si chiese,
poi osservò il nonno con preoccupazione. -Tu…
morirai presto?- domandò a bassa
voce. -Cosa?- -Non esci quasi più di casa, nemmeno per
venire
a trovarmi… sei quasi sempre seduto o letto e non fai altro
che tossire…-
spiegò tenendo il visino rivolto verso il basso -Anche tu
morirai come quella
tizia?- -Ma no! Ti terrò compagnia ancora per
molti anni, chissà magari vivrò abbastanza a
lungo per conoscere i tuoi figli!-
cercò di tranquillizzarlo, ma il bambino continuava a
sembrare molto triste.
-Devi capire che le stagioni fredde non sono l’ideale per la
gente di una certa
età…- -Nemmeno quelle calde! D’estate i
telegiornali dicono sempre di stare attenti ai bambini e agli
anziani… Solo la
primavera va bene per i vecchi?- domandò. -Ops…
gli anziani?- ricordava che
dire vecchi era un po’ da maleducati. -Diciamo di sì… Tranquillo,
è vero, un
giorno non ci sarò più, ma non sarà
per sempre. Ci sarà un momento in cui ci
rivedremo.- il bambino sembrava incuriosito. -Dove?- domandò. -Nell’aldilà.- -Diventeremo fantasmi?- -Sì.- gli rispose sorridendo. Il bambino
era decisamente molto allarmato. -Ma se anche tutte le persone già morte
saranno fantasmi pure, l’aldilà sarà
davvero molto sovraffollato! Sono morte
davvero tante persone fino ad ora… Come farò a
ritrovarti in mezzo a quella
confusione?!- domandò agitato. -Eh? Ecco… beh… Tranquillo,
le persone
morte da tantissimo tempo si reincarnano…- Temo
di aver peggiorato la situazione! Era meglio non parlargli di queste
cose… -Si reincarnano? Ma allora tornano in
vita senza ricordare nulla della vita passata! E se incontrano
un’altra che già
conoscevano in una vita precedente non la riconosceranno! È
davvero orribile!
S-succederà anche a me e te dopo tantissimo tempo che saremo
morti?!- -Ehm… ma no! In
realtà… non c’è nessuna
reincarnazione! L’aldilà si espande ogni volta che
muore una persona nuova
quindi non c’è il rischio di stare
stretti…- il nipote lo fulminò con lo
sguardo. Credo che le mie spiegazioni
stiano diventando poco credibili… -O-ok… Ma mettendo che io muoia da
vecchio tu come farai a riconoscermi? O da morti si diventa tipo delle
fiammelle o delle sfere luminose? Ma in quel modo sarà
ancora più difficile
riconoscerci!- aveva un tono davvero molto preoccupato. -Penso che… Probabilmente la forma dello
spirito ritorna ad uno stato di giovinezza… Così
non sarà difficile
riconoscerti.- gli occhi del piccolo si spalancarono confusi. Temo di aver fatto un altro errore,
già… -Nonno… ma io non ho la minima idea di
com’eri fatto da giovane! Aspetta… Hai qualche
foto da mostrarmi?!- chiese
impaziente. -Senti, quando arriverà il momento mi
riconoscerai… gli spiriti non hanno alcun bisogno di basarsi
sull’aspetto
fisico per riconoscere qualcuno.- disse mettendo le mani sulle spalle
del
bambino, il piccolo non sembrava così convinto
però. -Comunque non credi che
sia un po’ troppo presto per preoccuparti di queste cose?-
Sakutaro credeva che
la sua testa avrebbe finito per scoppiare a causa di tutte quelle
strane
informazioni che gli erano state date, alla fine cercò di
accettare l’ultima
rassicurazione che il nonno gli aveva dato e smise di pensare a quelle
strane
cose. -Sì, hai ragione…- il nonno
sorrise. Mi dispiace, ti ho solo portato
molta
confusione… -Ma non è che potresti
mostrarmi comunque una tua foto da
giovane…? Così per sicurezza…- Alla
fine morì agli inizi di febbraio… lasciandomi
completamente solo… Sono
proprio stupido, da quando sono così bravo a schivare? Se
questo mostro fosse
davvero così lento non avrei trovato tanti cadaveri finiti
da un martello. Sta
di nuovo giocando con me… Cos’è che
vuole ottenere di preciso…? Sachiko
sbadigliò poi sbuffò. -Basta giocare, ormai uccidilo e basta…
Mi sto un po’ annoiando.- Yoshikazu afferrò il
ragazzo per il braccio e lo
tenne fermo contro il muro preparandosi a colpirlo… per
l’ultima volta… U-un…
un colpo e basta… se muoio al primo
colpo non soffrirò così tanto… In
fondo è stato bello conoscerti e non rimanere
da solo per un po’. Mi mancherai Mayu, spero solo di
rivederti un giorno… si
ok, ma in che modo?! Quel giorno a scuola uno studente che non
conoscevo mi fermò in mezzo al corridoio. -Hey Mori… Morishi… qualcosa?
Ehm… hey!-
non ero offeso dal fatto che non ricordasse tutto il mio nome, del
resto io non
avevo idea nemmeno di quale fosse la sua iniziale… -Sei un amico stretto di Suzumoto,
giusto?- -Sì… perché?- gli
risposi annoiato. -Mi chiedevo, perché si è
messa a
piangere nel cortile.- -Cosa? Non saprei…- dovetti ammettere. -Ah, capisco… è
che…- -Scusa, ma dovrei andare.- cercai di
sbarazzarmene velocemente. -Va bene…- rispose confuso. Non ero
stato
particolarmente cortese forse. Camminai velocemente verso il cortile,
lei stava
accovacciata in un angolo mentre singhiozzava col viso coperto dalle
mani.
Fortunatamente erano quasi tutti in classe, spesso quando qualcuno si
mette a
piangere molti sconosciuti curiosi gli si accalcano attorno per vedere
cosa
succede… forse non se ne rendono conto e alcuni magari sono
anche in buona
fede, ma con questo atteggiamento non sono di alcun aiuto. -Cosa ti è successo?- le domandai
preoccupato accarezzandole la spalla. Lei alzò il viso
arrossato verso di me. -È-è, è morta!- -Cosa?! Chi è m…- si
alzò improvvisamente
e stringendomi cominciò a piangermi sul petto…
rischiai di cadere all’indietro
per un attimo… -Foglia è morta.- disse singhiozzando.
Provai a consolarla e cercai di capire chi era Foglia…
-S-stamattina sono
andata a darle da mangiare e… e lei… e
lei… non si muoveva più!- provò a
riprendere fiato e ad asciugarsi il volto, ma non sembrava riuscirci. -Vuoi che ti accompagni in infermeria?-
proposi, là sarebbe stata sicuramente più
tranquilla… -No, no! Sto bene, mi serve solo un
minuto per calmarmi…- mi disse fra i singhiozzi. -O-o
f-forse anche due…- non
mi sembrava affatto sul punto di calmarsi. -Sicura?- feci un altro tentativo. -S-sì certo! N-non posso saltare una
lezione per questo!- insistette agitata. -Va bene, ma se finisci per piangere
durante la lezione finirai solo per interromperla.- qualunque animale
fosse
Foglia, lei sembra veramente triste e sconvolta, ero abbastanza
preoccupato
all’idea di accompagnarla in classe in quelle
condizioni… -U-uffa! Non lo farò! N-non
c’è bisogno
che ti preoccupi!- mi disse allontanandosi un po’ -Lo so
sembra una cosa
infantile! Ma sai, lei mi teneva sempre tanta compagnia!- -Tranquilla, in realtà molti piangono
per
i propri animali domestici.- -La colpa è stata tutta mia! I-ieri
avevo
visto che sembrava un po’ strana anche se era vivace del
solito, ma invece di
portarla subito dal veterinario ho rimandato!- -Beh, forse cercava di essere vivace
proprio per non farti preoccupare…- provai suggerirle,
volevo farla sentire
anche solo un po’ meglio… -D-dici?- io annuì -Era molto
intelligente, ma Foglia era comunque una tartarughina quindi, non
so…- -Una tartaruga?- ripetei un po’ stupito. -Uhm, sì… ti sembra un
po’ stupido
piangere per un animale che non è un cane o un gatto, vero?-
mi disse
abbozzando una specie di sorriso, anche se molto triste. -Beh, no…- -Non fa niente, grazie comunque per
esserti preoccupato per me… e per aver cercato di tirarmi su
di morale…-
Sospirai. -Non ho affatto detto che è stupido.
Ecco… semplicemente non ho animali, quindi non ho idea di
cosa si provi…-
sorrise, stavolta serenamente e cominciò a calmarsi. -G-grazie…- poi giunse le mani e chiuse
gli occhi. -Mia piccola, cara, tartarughina… mi dispiace di
non aver capito che
stavi male veramente… un giorno ti raggiungerò e
staremo ancora insieme.- chiuse
il discorso, aprì quei lucidi e arrosati occhi verdi e
separò le mani… rimasi
abbastanza perplesso. Io mi ero fatto davvero tantissimi problemi la
prima
volta che mi avevano parlato di aldilà e cose del
genere… perché lei era così
sicura che si sarebbero riviste, che animali e umani condividessero lo
stesso
aldilà, ammesso che esista qualcosa di simile, e che lei fra
tante tartarughine
avrebbe ritrovato proprio la sua? E come faceva ad essere
così dispiaciuta per
una tartaruga?! Mi è sempre apparsa ingenua per certi
versi… Ciò nonostante…
anche io dopotutto avrei voluto poter essere sicuro di rincontrarla
anche dopo
la morte e di poter continuare a starle vicino in
realtà… essere più fiducioso
sarebbe piaciuto anche a me. -Forza, torniamo in classe.- mi disse
prendendomi la mano. -Ok, ma forse prima dovresti andare a
sciacquarti la faccia, sei tutta rossa.- le suggerì, lei
arrossì ancora di più
e si portò le mani al viso. -Oh, no! S-sono inguardabile…- disse
coprendosi imbarazzata e corse via in bagno. Era molto insicura
nonostante
tutto, ma forse è anche per questo che aveva bisogno di
stare con me. Forse
oltre ad aver bisogno di qualcuno a cui appoggiarsi aveva anche bisogno
di
qualcuno a cui potersi mostrare vulnerabile, ma in realtà
anche io avevo bisogno
di lei… ho bisogno di lei… Mayu…
se io muoio adesso e la mia anima rimane intrappolata qui, come dovrei
fare a
rivederti?! -A-aspetta! Sachiko!- supplicò
disperato.
Non posso morire adesso, non voglio! -Ah?- esclamò con una strana smorfia.
-No, troppo tardi! Anche se in realtà non è
troppo tardi solo per te…- disse
con un largo sorriso. -Cosa vorresti insinuare?- domandò,
tanto
non c’era qualcosa che potesse peggiorare la sua
situazione… o forse sì? -Proprio nulla! Certo, a parte… No, non
fa niente. Tanto qualunque cosa ti dica non mi crederai!- ci stava
girando in
torno, ma aveva un evidente voglia di parlarne e soprattutto di vedere
quel
ragazzo sbriciolarsi davanti ai suoi occhi. -Forza, a questo punto dimmi cosa
c’è che
ti fa tanto ridere…- gli occhi della piccola si illuminano. -Sai, ti pentirai di avermelo chiesto!-
disse con una risatina. -Ciò per cui ti sei impegnato tanto
a ritrovarla, ma
ormai, non è nient’altro che un ammasso di carne
morta!- -Finiscila!- esclamò con sdegno, avrebbe
voluto che quella fosse solo un ipotesi che non stava né in
cielo né in terra. -L’avevo detto che non mi avresti
creduto! Ma, cerca di essere sincero… questa idea
è venuta in mente più volte
anche a te solo che non hai fatto altro che censurarla. Ma spiegami,
cosa c’è
di assurdo? Tu sei stato praticamente trattato con i guanti, prima che
cominciasse questo gioco. Non sei mai stato messo in situazioni
particolarmente
pericolose, non hai mai neanche incontrato i fantasmi prima me e non
sei mai
stato inseguito da Yoshikazu, l’unica cosa che qui ha
rappresentato un pericolo
per te sei tu… Ma, per gli altri decisamente non
è andata così, l’hai potuto
constatare da solo, no? Non fraintendermi, non sto ipotizzando che sia
morta,
la tua piccola preziosa Mayu è certamente morta! Accettare
la morte di
qualunque altro tuo amico sarebbe
stato molto più facile, eh? O sei ancora sicuro che lei sia
viva? Vuoi vedere
il suo corpo?- osservò soddisfatta il ragazzo, non si era
nemmeno accorto che
Yoshikazu aveva smesso di tenerlo fermo, ma comunque tremava troppo per
riuscire a muoversi. Dopotutto si era meritata di riuscire a spezzarlo,
si era
impegnata al massimo per fare un discorso con tono serio e drammatico
senza
ridere di quella situazione tanto buffa e ridicola. -Ma, che hai?-
cercò di
simulare preoccupazione. -Non riesci più a parlare? Forse la
vista del suo
cadavere potrebbe consolarti in qualche modo? Potresti finalmente
rassegnarti o
magari trovarla anche più carina così,
chissà?- disse con leggera malizia. Gli
occhi del ragazzo ebbero degli strani scatti, si guardava intorno quasi
come se
fosse in cerca di qualcosa, sembra particolarmente interessato alle
finestre…
Aprì la bocca e cercò di dire qualcosa, ma
tossì, qualcosa lo soffocava. Sputò
del… sangue? Per quanta poca luce ci fosse quel liquido era
troppo scuro per
essere sangue. -Finalmente!- Sachiko fece un sospiro di
sollievo mentre il Morishige cadde a terra in preda alle convulsioni.
Non stava
vomitando quel liquido, non sentiva alcuna contrazione e non faceva
alcuno sforzo
a farlo uscire. Semplicemente scorreva fuori dalla sua bocca
ininterrottamente,
forse stava cominciando a fuoriuscire anche
dall’orecchio… -Sai avere dei tirapiedi come Yoshikazu e
Yuki, è davvero fastidioso! Sono troppo buoni e se tornano
in loro è un guaio,
cercano di aiutare le mie prede! Ho pensato: magari Shige-nii
sarà più
collaborativo. In effetti, tu sei proprio predisposto per questo ruolo,
però ci
voleva una piccola spinta… insomma, anche per il quasi
omicidio di Nari ti sei
fatto un po’ troppi problemi... Allora, non è una
cosa fantastica
l’inscurimento?- domandò, in realtà lui
era praticamente paralizzato sul
pavimento, ma tanto non voleva veramente una risposta. -Tranquillo, non
ti
ucciderà! Mi servi vivo… per il momento. Certo
che sottoporti all’inscurimento
senza ucciderti, ma trovare comunque il modo di osservare qualcosa di
interessante nel frattempo è stato complicato...- si
sfogò allegramente. Il
ragazzo alla fine perse del tutto conoscenza. La bambina si
chinò e cominciò a
dargli delle leggere pacche sulla testa. -In realtà non
è una cosa che ho
pensato fin dal primo momento, ma osservandoti ho pensato che non fosse
una
cattiva idea. Beh, Shige-nii, benvenuto in famiglia!- gli prese una
gamba, se
la portò sulla spalla e cominciò a trascinarlo.
Yoshikazu fece uno strano
verso, tipo delle congratulazioni della riuscita del piano? -Grazie! Finalmente sono riuscita a
prendere un cane! Anche se… chissà per quanto
tempo riuscirò a tenerlo in
vita?- rise spensieratamente e i due, tre considerando Morishige
incosciente
trascinato da Sachiko, si avviarono nella stanza delle torture. Note (chilometriche purtroppo…): -effettivamente, c’è un wrong
and in cui
Morishige cade vittima del darkening/inscurimento(non saprei come altro
tradurlo…) -I flashback(in realtà uno è
più un
“Sachiko racconta”) non hanno nulla a che fare col
gioco. In particolare
Yoshikazu finisce per essere manovrato a causa di una maledizione, non
di un
morso in stile zombie, ma mi piaceva abbastanza come idea quindi
l’ho inserita…
(anche se in realtà non amo molto i film sugli
zombie…) -il Clathrus
ruber(la polpetta) è un fungo che effettivamente
puzza di cadavere, anche
se meno di altri funghi, e non è commestibile…
comunque perché qualcuno
dovrebbe mangiarlo? -l’altro fungo l’ho visto da
piccola in
un documentario ed ho, ingenuamente, pensato che nascondere un corpo in
mezzo a
dei funghi a forma di mano fosse una buona idea… comunque
l’ho cercato su
internet e dovrebbe essere un xylaria
polymorpha detto dita di morto.
Alcune delle immagini che ho visto assomigliano a quelle che ricordavo,
altre
meno… neanche questo si mangia. -Non so se questi funghi posso crescere
insieme, ho semplicemente controllato che entrambi potessero cresce in
Giappone… non sono una biologa… -In realtà le tartarughe possono essere
animali affettuosi. Nel senso, anche se gli hai già messo da
mangiare se esci
in giardino(se le tieni lì) loro escono e si avvicinano e se
le vuoi
accarezzare sulla testa te lo lasciano fare e non la rientrano. Poi
dipende dal
carattere dell’animale… una mia parente ne aveva
una che se le avvicinavi il
piede ti inseguiva(che paura…) per morderlo…
Comunque possono essere di
compagnia e può dispiacerti molto quando muoiono… Mi scuso, questo capitolo è lungo come
al
solito e, temo, più confusionario del solito (già
di solito lo sono
abbastanza…) Comunque, nonostante questo capitolo non
c’entri assolutamente
nulla, buon natale, buon anno nuovo e buone vacanze a chiunque
capitasse di qui
in questo periodo… Spero di non aver combinato un
disastro… |
Capitolo 6
*** Nel frattempo Mitsuki e Fukuroi... ***
Nel
frattempo Mitsuki e Fukuroi… Sono in
anticipo...
Pensò Kizami dopo aver sentito l'urlo di un suo compagno
poco distante. Non so perché
questa voce dovrebbe darmi una
certezza del genere... Ho già vissuto questo momento solo
che dovevo arrivare
qui tra poco anziché ora? Sinceramente non mi va di
rifletterci! Se qualcuno
sta urlando in quel modo è probabile che qualcuno lo stiano
aggredendo... del
resto a giudicare dalle condizioni di certi cadaveri sarebbe stupido
credere
che io sia l'unico a divertirsi. Il ragazzo si
avvicinò con cautela alla
fonte del rumore. Sì,
avvicinarsi ad un
altro killer è pericoloso, ma se non mi faccio vedere
dovrebbe andare tutto
bene, poi anche se cercasse di uccidermi e non fossi in grado di
difendermi...
beh, tanto qui ci morirò comunque, perché
preoccuparsi? Si nascose in un
angolo e rimase ad osservare. Il killer era un uomo largo quanto un
armadio,
armato di martello, che sembrava tutto meno che un umano vivo a
giudicare dalla
pelle… Le vittime erano vecchie conoscenze di Kizami,
Mitsuki e Fukuroi... Il ragazzo era a terra inerme, la
ragazza era in piedi ad
osservarlo apparentemente paralizzata.
P-perché di nuovo
questa scena? Qualcuno mi
sta dando una seconda possibilità per comportarmi come si
deve e cercare di
salvare la vita ad un mio compagno? O forse... m-magari vuole solo
farmi
riassistere alla scena impotente! -Che stai facendo?! Ti ho detto di
scappare!- le urlò il
ragazzo. -Non c'è nulla che potrei
fare in ogni caso!- si sfogò ad
alta voce Mitsuki. Ma qualunque cosa
accada non scapperò di nuovo! Si buttò
contro Yoshikazu e cercò di
allontanarlo dal ragazzo, ma ci volle poco più di un attimo
perché si trovasse
buttata a terra, con le spalle al muro e tutta l'attenzione di
Yoshikazu per
sé. Fukuroi cercò di tenere
bloccate le gambe del mostro e di
impedirgli di avvicinarsi a Mitsuki. -Ehy! La volete finire di fare questo
casino!? Sapete... qui
c'è anche gente che vorrebbe riposare...- disse una voce
femminile, si trattava
di una ragazza suppergiù della loro età. Portava
una divisa rosso-violacea, i
capelli lunghi fino alla nuca, scuri con un fermaglio rosso a forma di
pentacolo, e un paio di occhiali anche questi rossi. -Aiutaci, ti prego!- la
supplicò il ragazzo, lei lo osservò
con quegli occhi spenti e sbuffò infastidita. Il mostro si
liberò dalla presa
di Fukuroi e cercò di colpire Mitsuki che gettò
un urlo, il ragazzo disperato
fece lo stesso. -Ma basta!- ringhiò la
ragazza e tirò fuori una bambolina
vestita di rosso, Yoshikazu cominciò a fissarla
attentamente, per quanto
possibile. -La vuoi?- sussurrò lei. -Bene, valla a
recuperare!- così la gettò
in fondo al corridoio e lui lentamente andò cercarla, era
così concentrato
sulla bambola da non notare Kizami appostato dietro l'angolo che
nonostante il
rischio non sembrò scomporsi più di tanto... Mitsuki e Fukuroi osservarono
insicuri la ragazza, non erano
in grado di stabilire se si trattasse di un essere umano o
meno… Cercarono di
alzarsi. Il ragazzo era particolarmente in difficoltà,
durante la colluttazione
era stato colpito alla gamba, ad un certo punto dovette farsi aiutare
dalla
compagna e una volta alzato rimase comunque appoggiato a lei. -G-Grazie...- mormorò
spaventata Mitsuki. La misteriosa
ragazza li guardò senza una particolare espressione, poi si
girandosi per controllare
a che punto era Yoshikazu notò il ragazzo che osservava la
scena di nascosto e
il suo viso si fece improvvisamente sorpreso. -K-Kibiki?!- esclamò e
fluttuando si diresse velocemente
verso ciò aveva attirato la sua attenzione. -Ma... ma che…? Non era
umana…- cominciò a dire Fukuroi, poi
venne interrotto da un urlo maschile proveniente dalla direzione in cui
era
andato lo spettro. -Mitsuki, questa voce… non ti sembra di
riconoscerla?-
domandò timoroso, la compagna non rispose... -Mitsuki?- lei teneva la testa fra le
mani e tremava. -No!- strillò, togliendosi
di dosso il ragazzo e scappando. -Ferma!- cercò di
inseguirla, ma inciampò dopo pochi passi.
Sentendolo Mitsuki tornò immediatamente indietro e
cercò di sollevarlo. -Cosa pensi di fare?!-
domandò confuso. -Noi dobbiamo andare veloci, ti
porterò sulle spalle!
Presto, prima che lui ci raggiunga!- farfugliò respirando a
fatica. -Calmati! Non riuscirai a portarmi,
cadremo entrambi e poi
questo lui chi sarebbe?!- -Lui, lui! Quello che ha urlato!
È lui!- la ragazza era
riuscita a prenderlo e stava provando a correre. -No, mettimi giù! Puoi
semplicemente farmi appoggiare, non
c’è alcun bisogno di portarmi così!- -Ahi!- la ragazza dopo essere caduta,
com’era prevedibile,
cominciò a singhiozzare. -Diamine! I-io... vorrei solo
portarvi tutti fuori di
qua... Chiedo davvero troppo?!- si sedette e cominciò a
strofinarsi il viso con
le mani. -Mitsuki...- mormorò
cercando di avvicinarsi a lei, poi si
fermò a osservare la propria gamba, aveva molta, molta paura
di controllare il
danno effettivo, in ogni caso appariva innaturalmente appiattita e non
se la
sentiva più. Potrò
davvero uscire da qui
in queste condizioni? Sempre che un modo di uscire esista. Dopo tutta
la strada
che abbiamo fatto se ci fosse un'uscita avremmo già dovuto
incontrarla… In fin
dei conti questo posto non ha assolutamente nulla di naturale, non
siamo
nemmeno sicuri della modalità con cui siamo stati
trasportati qui. È davvero
positivo che io non sia stato ucciso? Non penso di avere via di scampo,
in ogni
caso... Trascinando la gamba si accovacciò vicino
la compagna affranta. Visto che sono vivo,
intanto è meglio fare
qualcosa di utile... -Senti, Mitsuki...- la ragazza si
voltò con espressione
decisa e cercò nuovamente di sollevarlo. -No!- oppose
resistenza lui. -Fammi
semplicemente da appoggio!- disse con tono quasi autoritario, lei
sbuffò e
cercò di accontentarlo. -Riuscirò a portarvi fuori
di qui...- -Ehm... sì, certo...- -Che stupida... mettersi a
piagnucolare proprio ora!-
ridacchiò nervosamente. -S-sarai pure tu il presidente del
consiglio
studentesco, ma sono io quella da cui si aspettano di più in
una situazione del
genere! Ci si aspetta che possa cavarmela da sola ed essere d'aiuto per
qualcun'altro pure... Ma hai visto prima? Se non fosse intervenuta
quella
strana ragazza saremmo morti tutti e due! Sono del tutto impotente...-
disse
prendendo dei respiri profondi. -Mitsuki, nessuno si aspetta che tu
faccia miracoli! Non mi
aspettavo che potessi salvarmi! Infatti... volevo che tu fuggissi... Ma
ti
assicuro che non sei impotente come pensi... E credo che se non fosse
stato per
la morte di Urabe saresti rimasta la solita affidabile Mitsuki.- -Guarda che se ero la solita era solo
perché ero con te! Non
mi trovavo da sola! S-se lo fossi stata sarei andata sicuramente nel
panico!-
rispose la ragazza, Fukuroi arrossì un attimo. Perchè? Non ho motivo di essere
imbarazzato, non ha detto niente di
strano in fondo... e poi non è proprio il momento di pensare
a queste cose!
-E in realtà non ero nemmeno la solita! Congratulazioni!
Proprio un ottimo spirito
di osservazione...- aggiunse piuttosto incavolata. -Imbecille...- -Eh?- -Volevi che scappassi e mi ritrovassi
da sola! Poi magari
morivi e io mi sarei sentita pure in colpa!- disse offesa e gli diede
un
leggero calcio sulla gamba... poi si rese conto che era la gamba fuori
uso.
-Scusa!- -Tranquilla, non sento più
nulla...- ammise pacatamente
tenendo lo sguardo basso. -Non è una buona cosa...-
mormorò triste -Ah, fosse l'ultima
cosa che faccio porterò te e gli altri in salvo, lo
prometto!- -Ok, sono sicuro che ci riuscirai.- No, non devi dirmelo con questo tono tranquillo!
Non ti devi affidare
così a me! Non sono affidabile in qualunque tipo di
situazione! Non dovresti
aspettarti troppo per poi rimanere deluso... mortalmente deluso...
La
ragazza tentò di nuovo di caricarselo in spalla. -No! Senti... è...
è una questione di orgoglio... non voglio
essere portato da te, ok...- spiegò il ragazzo cercando di
essere convincente. -Va bene...- Sei
un
pessimo bugiardo! I due cominciarono a sentire delle risatine
infantili. -Cerchiamo di nasconderci in quella
classe...- sussurrò
atterrito il ragazzo. -Era proprio quello che cercavo di
fare!- disse la ragazza
un po' seccata e velocemente lo strascinò. Rimasero nascosti
dietro la porta
semichiusa osservando il corridoio, le voci erano troppo vicine per
potersi
permettere di fare rumore chiudendo la porta o trascinando Fukuroi
cercando di
spostarsi in fondo all'aula... -Dove vi siete nascosti?-
Canticchiò una figura piccola e
luminosa seguita da altre due simili, ma più basse. -Fohsse qui?- domandò con
una strana pronuncia una delle due
piccole figure aprendo una porta. -Oh fohsse qui?- domandò
l'altra aprendo un'altra porta, poi
risero tutte tre. La più alta si voltò verso la
porta di Mitsuki e Fukuroi
sorridendo e facendo rabbrividire i due. -O forse...- cominciò a
canticchiare mentre si avvicinava... -Fermiiii!- urlò una voce
femminile, sempre un po' acuta, ma
più adulta delle altre. Una strana sferetta azzurra
fluttuante attraversò il
corridoio, sbatté contro un muro, poi lentamente
tornò indietro, si avvicinò ai
tre spiriti e dopo aver tremato per qualche secondo prese una forma
umana. -Oh, c'è l'ho fatta!-
esclamò felice e stremata dandosi
un'occhiata. Si trattava di una ragazzina dai capelli corti fino alla
nuca con
una ciocca raccolta da un fermacapelli formato da due sferette,
sarà stata in
età da scuola media o superiore. Prendere
una forma umana è molto faticoso...
sospirò... -Ehm... sentite... p-perché
non andiamo a... a... a giocare a nascondino da un'altra parte!-
Propose lo
spettro. Dando un'occhiata ai tre notò che non sembravano
particolarmente
entusiasti... -Potreste essere voi a nascondervi e io a cercarvi...
sarebbe una
cosa nuova, no?- lo spettro del bambino sorrise e l'altro piccolo...
no, non
aveva la parte superiore della testa quindi capire se stava sorridendo
o no,
non era fattibile... però a giudicare da come saltellava
sembra felice. Lo
spettro un po' più grande aveva un'espressione neutra, ma
alla fine accettarono
la proposta tutti e tre e cominciarono ad incamminarsi. L'ultima
arrivata
rimase indietro e si fermò ad osservare quella porta,
sospirò quando sembrò
vedere Fukuroi e Mitsuki e sorrise leggermente, poi andò
anche lei. Andati i fantasmi, i due fecero un
sospiro di sollievo e si
appoggiarono l'uno all'altro... -Ho temuto che fosse davvero finita!
Di nuovo...- sussurrò
la ragazza in preda all'angoscia. -Già... Io
però... la voce di quella ragazza, l'ho già
sentita...- disse pensiero il ragazzo. Mitsuki lo guardò
perplessa, poi si alzò
e diede una sbirciata al corridoio da dietro la porta. -Bene, io vado a cercare da mangiare,
tu rimani qui!- Già... come
dovrebbe spostarsi?! -Come a cercare da mangiare?-
domandò allarmato il ragazzo. -Con te in queste condizioni forse
dovremo restare qui per un
po'. Sarà meglio procurarci qualcosa di commestibile prima
che tornino i
fantasmi o quel mostro! So già cosa cercare... mi
è venuta un idea... anche se
non so quanto potrebbe piacerti...- spiegò la ragazza,
Fukuroi non era molto
sicuro e cercò trattenerla. -Aspetta!- disse afferrandole la
mano. -Sei sicura che sia
necessario? Sarebbe meglio che tu cercassi un’uscita...-
suggerì. -Poi se ci
riesci torna a prendermi.- disse sforzandosi di sorridere. Mitsuki
sembrava
abbastanza infastidita. -Io so come uscire di qua... o
meglio... è complicato!
Sono sicura che qualcuno me lo abbia spiegato
e qualcosa mi sembra di ricordarla, ma non tutto!- disse frustrata. -Me
lo
ricorderò sicuramente e riuscirò a tirarci fuori
da questa situazione! Non è
per tranquillizzarti, sul serio, so che c'è un modo per
uscire ed è da qualche
parte nella mia testa. Comunque, sono davvero molto affamata! E
chissà...
magari se mangio mi tornerà in mente.- spiegò
sorridendo. Il ragazzo non era
convinto, ma la lasciò andare. -Va bene, mi fid...- -Non dire che ti fidi, per favore.-
rispose sbuffando. -Non pensavo che le aspettative ti
mettessero ansia...
Allora a dopo...- -Neanche io... A dopo...- -Fukuroi! Fukuroi, svegliati!-
Fukuroi si sentì
chiamare da una
voce spaventata. Riaprì
gli occhi con un po’ di fatica… Mitsuki
sospirò. -Meno male...- poi lo osservò
più attentamente. -S-sei molto pallido...-
mormorò preoccupata. -Comunque, ho
trovato da mangiare.- indicò un angolo della stanza, Fukuroi
ci mise un po' a
capire cosa gli stava indicando poi sperò di sbagliarsi e
aver visto male... -Sul serio!?- -Già... tranquillo, dopo
essere stati arrostiti saranno
buoni, credo... comunque commestibili...- Appunto: Questo è un mini capitolo!
Lo spettro della parte iniziale è
Naho in caso non si fosse capito e… sì,
è una cosa stupidissima e come evento è
molto casuale…, comunque… solo a me sembra che
Kizami e Kibiki come aspetto si
somiglino?! |
Capitolo 7
*** Cena improbabile... ***
Cena improbabile… -Trovati!- esclamò lo spetro della
ragazzina una volta trovati i due più piccoli. I tre stavano
giocando
apparentemente spensierati, poi Yuki decise di avvicinarsi. -Senti onee-san, per quanto riguarda
quello che è successo prima…- cominciò
con tono grave. -Eh?! E cosa sarebbe successo?- si voltò
la ragazzina con una risatina nervosa che tradiva la sua ansia. -Quei due umani… quelli che hai deciso
di
non farci prendere…- continuò rassegnata Yuki. -Umani… quali? Ah, quindi prima volevate
prendere degli umani… m-mi spiace non me ne ero proprio
accorta!- balbettò in
risposta fingendo di essere caduta dal pero. L’espressione di
Yuki rimase
immutata, ma il suo tono assunse una nota aspra e minacciosa. -Potrò anche sembrarti una bambina, ma
nei fatti è da prima che tu nascessi che vago tra queste
mura. Volevi che
lasciassimo stare quegli umani, per questo ci hai chiesto di giocare
con te a
nascondino, no? Non siamo così ingenui, ce ne siamo
accorti…- poi si accorse
della faccia confusa di Ryou. -Ahhorti dis hosa?- domandò curioso. -Ok, io me ne sono accorta…- a quel
punto
si corresse. -Mi dispiace… non volevo crearvi
problemi… Ma proprio non posso lasciarvi uccidere degli
umani!- rispose con
decisione. -Voi avete sofferto davvero moltissimo, come nessun bambino
dovrebbe
mai soffrire... Proprio per questo non dovreste essere riluttanti anche
solo
all’idea di far provare agli altri certe sofferenze?- chiese
insicura, non ci
credeva fino in fondo neanche lei, ma sperava in un modo o
nell’altro di
smuovere qualcosa. -Mayu, mai sentito parlare di persone che
vengono violentate da piccole e una volta adulte o a volte anche prima
finiscono per uccidere e o violentare persone a casaccio? A volte anche
bambini?- rispose fredda mentre l’interlocutrice
deglutì per il disagio. -Beh…
a Sachiko queste storie sembrano piacere abbastanza…
comunque, anche lasciando
perdere questo dettaglio… A me uccidere non piace, a quei
due in realtà non
so…- disse indicando i bambini. -Del resto quando sono stati
uccisi erano
troppo piccoli per poter possedere una vera e propria morale, ma anche
in caso
una volta diventati fantasmi gran parte della morale e
dell’empatia che puoi
provare nei confronti delle altre persone si affievolisce
drasticamente. Come
ti ho già detto, a me uccidere non piace… in
teoria, ma appartengo a questa
scuola… sono stata uccisa qui, sono sotto
l’influenza negativa di questa
struttura e a volte non posso davvero fare a meno di giocare con le
vite
fragili degli umani che mi capitano sotto tiro. Non faccio veramente
qualcosa
di male in fondo, un essere umano una volta finito qui è
semplicemente
spacciato…- spiegò con una certa tristezza nel
tono. -Per ora come fantasma sei
molto giovane, ma presto perderai la tua moralità anche
tu… Ti conviene
abituarti sin da subito alla situazione e smettere di opporre
resistenze o fare
cose strane. Sei letteralmente stata uccisa da queste mura e da
noi… tu ci
appartieni…- disse abbozzando un sorriso e allungando la
mano fino ad
accarezzarle il viso. Mayu si ritrasse… -E andare avanti così da qui fino
all’eternità? C-che razza di esistenza sarebbe?!-
mormorò sconfortata. Torturare i nuovi compagni di giochi era
sempre stata un’attività divertente anche se
solitaria in un certo senso…
Yoshikazu era un assistente terribilmente passivo e incredibilmente
lento come
se non bastasse. A volte sembrava addirittura bloccarsi…
proprio frustrante
come assistente anche se fra quelli che all’interno della
scuola poteva
considerare alleati non era proprio il peggiore e quello che faceva
più danni…
C’era quel piccolo spettro di nome Yuki, mostrava
perlopiù un carattere freddo,
ma in realtà se si inteneriva era un vero
problema… c’era il rischio che
aprisse varchi per il mondo reale facendo scappare qualche
prigioniero… Alla fine, l’idea di coinvolgere un
complice attivo nelle torture si era rivelata vincente…
forse la cosa
funzionava così bene perché il complice in
questione era ancora umano? In linea
di massima gli esseri umani, in vita, avevano una vivacità e
una creatività che
con la morte, in parte, perdevano. Forse perché come spettri
perdevano ciò che
più li spaventava, la morte incombente, ma con questa anche
la volontà di
rimanere in vita? In ogni caso avere a che fare con degli esseri umani
vivi era
sempre così interessante e divertente. In particolare per
Sachiko a cui per
qualche strana ragione la morte aveva dato una vivacità che
durante la sua
breve vita non sembrava possedere. Fondamentalmente il motivo per cui
Sachiko
aveva deciso di tenere basso l’inscurimento una volta che
Morishige aveva
ricevuto da esso la “spinta” sufficiente dal per
cominciare a partecipare alle
torture, era questo. Un essere umano disposto a diventare complice di
uno
spettro maligno era qualcosa di abbastanza inusuale e prezioso, quindi
preferiva che fosse il più autonomo e spontaneo possibile. Tuttavia l’essere in vita era uno stadio
temporaneo e fragile, in teoria difficile da mantenere in un posto come
quello…
Ma Sachiko era abbastanza sicura di poter mantenere in vita Morishige
per
abbastanza tempo o perlomeno per il tempo necessario a farlo abituare a
quella
vita e fare in modo che non cambiasse così tanto carattere e
modi di fare una
volta soggiunta la morta. In questo modo avrebbe davvero potuto
assicurarsi un
complice efficiente finalmente… o in ogni caso, molto
più decente rispetto agli
altri… In fondo non poteva essere così
complicato, c’erano topi, scarafaggi e vermi ovunque in quel
posto, quindi
doveva trattarsi di un luogo vivibile tutto sommato, no?
L’acqua per non farlo
morire disidrato c’era, tanto lì non faceva altro
che piovere… e per quanto
riguardava il cibo… Beh,
c’è n’è in
abbondanza! Del resto la carne più digeribile per gli esseri
umani è quella dei
propri simili, no? Già, non sembrava più
un’impresa così
impossibile pensandoci bene… Ma c’era un fattore
che incuriosiva Sachiko
particolarmente… Morishige quanti
anni
ha? Sedici? Diciassette? Lo vedrò crescere almeno un
po’? Potrebbe diventare
più alto? In qualche i
suoi lineamenti potrebbero cambiare? Gli esseri umani cambiano
fisicamente
durante la loro vita se non sbaglio… Ricordo male? In
particolare se li conosci
da piccoli o da ragazzini gli vedi fare diversi cambiamenti…
Riuscirò a
mantenerlo in vita per abbastanza tempo da vedergli fare quali e quanti
cambiamenti? Pensava che si sarebbe trattato di qualcosa di
abbastanza
interessante da guardare… Le sue sembianze erano rimaste
invariate da davvero
moltissimo tempo ed anche la sua mente non era maturata, sebbene il
tempo le
avesse portato molte esperienze per quanto monotone data la situazione.
Non
aveva provato sulla sua pelle diverse cose, come la crescita durante
l’adolescenza, la scuola media e superiore…
Non sembra così allettante in realtà…
La maternità… Nemmeno
questa mi
sembra una grande esperienza da provare e per quanto ci pensi e non
riesco
nemmeno ad immaginarmela… La vita
matrimoniale… Forse
dovevo pensare a questo prima della maternità… in
ogni caso mi sembra anche
meno allettante di quest’ultima, anche se… La
vita lavorativa…. Mi sarei potuta
ritrovare datori di lavoro
davvero molesti per non dire altro… a mia madre non
è andata così bene… La
crescita dei propri figli, i nipotini e la pensione… Orrore!
La morte dei propri genitori. Già
fatto! Quasi quasi sto meglio così…
Però queste esperienze… poco allettanti o
no, dolorose o no, sono mancanti… mi incuriosiscono un
po’, una in particolare
mi sembra fattibile al momento… Potrei fare qualcosa in
merito…? Una cosa è
certa, per quanto riguarda la maternità non posso davvero
fare nulla. Ridacchiò.
Non è che mi dispiaccia
così tanto! Morishige si risvegliò con un
po’ di
fatica, non sapeva quanto tempo fosse passato dal suo arrivo in quella
scuola e
l’orologio del suo telefono sembrava aver smesso di
funzionare, ma aveva sonno
e sentiva il bisogno di riposarsi così era andato
nell’unica stanza di quella
struttura in cui si sentiva abbastanza a proprio agio da riuscire ad
addormentarsi. Il ragazzo si stiracchiò e
cominciò ad alzarsi. Di solito non si
sarebbe mai addormentato così facilmente in una stanza in
cui c’era un’altra
persona, ma in lei c’era qualcosa di particolare, era una
compagnia molto
piacevole anche se silenziosa, ansi forse gli piaceva proprio per
questo… Le
fece un cenno con la mano per salutarla. -Arrivederci… anche se in
realtà non so
se ci rivedremo ancora. Beh, penso che se mi resterà ancora
tempo mi rivedrai…-
ormai aveva smesso di chiedersi perché avesse cominciato ad
avere tanta
confidenza nei confronti del cadavere di una sfortunata creatura che
nemmeno
aveva conosciuto. Chissà se anche lo spettro della ragazza
stava con lui in
quella stanza ad osservarlo. Credeva di sentire una presenza oltre la
sua, ma
non ne era sicuro. In caso, chissà cosa lei pensava della
sua compagnia… lo
trovava fastidioso e invadente, forse pure inquietante? Oppure anche
lei
trovava apprezzabile la sua compagnia?
Era sempre stato abbastanza gentile nei suoi
confronti… Aperta la stanza delle torture trovò un
ragazzo ancora vivo e tremante. Né Sachiko, né
Yoshikazu si trovavano nella
stanza al momento così decise di non fare nulla ed
aspettarli là. Morishige era
abbastanza incuriosito dal ragazzo, sembra agitato, ma anche assonnato,
i suoi
occhi erano arrosati e stava con la testa appoggiata al cadavere che
aveva accanto.
Era strano, anche se il cadavere si trovava nella stanza era sicuro che
non
fosse tra le vittime con cui lui e Sachiko avevano giocato, inoltre a
parte una
gamba mozzata non c’erano altri segni sul suo
corpo… Ma perché
portare in questa stanza qualcuno già morto? Quei
due
portavano la stessa divisa, una divisa che Morishige conosceva. Forse quei due in vita erano amici? Morishige
si avvicino alla porta e l’aprì, era curioso di
sapere che reazione avrebbe
avuto quel ragazzo… Che volesse uscire da quella stanza era
del tutto prevedibile, ma il ragazzo fece qualcosa che sorprese
sinceramente
Morishige e che lo fece ridere. Il ragazzo invece di scappare appena
gli si era
presentata l’occasione aveva afferrato il cadavere
dell’amico e stava cercando
di portarlo con sé. -Invece di ridere aiutaci ad uscire di
qui! Sempre che tu non abbia intenzioni ostili…- sbotto il
ragazzetto. -Ma… si p-può sapere cosa
stai cercando
di fare?- cercò di chiedere senza ridere. -Aiutarci, hai
detto?- -Vogliamo andarcene! P-poi… lui deve
andare in ospedale!- spiegò preda della disperazione. -Ospedale? Obitorio vorrai dire! Non
ricordavo che in ospedale resuscitassero i morti.- lo
schernì sghignazzando. -Non è morto! Ma non sta molto
bene… S-se
non faccio subito qualcosa l-lui…- il ragazzo si mise quasi
a piagnucolare.
Morishige era passato dall’essere divertito al sentirsi
inspiegabilmente
furibondo. Non è morto, eh?
Il modo
in cui quel ragazzo ignorava l’evidenza lo
irritava… Si sentì improvvisamente
accaldato e una volta calmato il tremore alla mano prese un macete e si
avvicinò freddo al ragazzino. -Se gli stacco la testa, tu crederai alla
sua morte?- sospirò senza alcuna inflessione particolare
nella voce. -Non farlo!- esclamò il ragazzo cercando
di riparare il compagno. -Fermo!- tuonò una voce femminile.
Improvvisamente una ragazza era entrata nella stanza. Morishige sentì un forte imbarazzo in un
primo momento, un ragazzo ed una ragazza che aveva conosciuto e che
erano stati
gentili con lui lo stavano guardando nella stanza delle torture mentre
era
pronto a tagliare la testa al cadavere di un loro amico… ma
la sensazione di
accaldamento durò poco... -Interrompi una persona con un macete
mentre sei disarmata e con un ragazzo che sembra non reggersi se non
usandoti
come appoggio, Yamamoto?- sospirò. -Se lo rivolete
portatevelo pure…- I
tre della Byakudan rimasero sgomentati. In
un modo o nell’altro era come se sentisse il bisogno di
ricambiare la loro
cortesia passata... Inoltre quel ragazzo in quei pochissimi momenti
passati
insieme gli era risultato insopportabile! Non riusciva a immaginare di
rimanere
altro tempo con lui mentre aspettava Sachiko. Mitsuki continuava ad
osservarlo
con uno sguardo accusatorio. -Grazie…- disse a denti stretti. -Non so
quanto possa davvero interessarti, ma abbiamo incontrato la ragazza, o
meglio…
lo spettro della ragazza che cercavi…- raccontò
quasi contro voglia, il ragazzo
sbiancò. Mitsuki rimase un po’ sbigottita a quella
reazione... -Che intenzioni hai?- domandò serio
Fukuroi -Sembri effettivamente un ragazzo umano… vivo
intendo… Perché ti sei
alleato con quegli spettri? Pensi che facendolo otterrai qualcosa? Che
ti
faranno uscire da questa situazione o comunque ti manterranno in vita?-
domandò
lasciando trasparire un po’ di confusione. -No…- rispose recuperando una certa
calma. -Non ho alcuna speranza ormai… Ma i motivi che mi
spingono a comportarmi
in un certo modo non sono qualcosa che vi riguarda.- concluse gelido. -Cosa sarai disposto a fare per
sopravvivere…? Diventerai un necrofago? O magari
probabilmente lo sei già, eh?-
chiese la ragazza con aggressività, il ragazzo si
limitò a sospirare poi parlò
con tono annoiato. -Sopravvivere non mi interessa, ma
continuano a non essere affari vostri. Cosa ci fate qua? E come fate a
sapere
che mi sono alleato con qualcuno e che invece non sto… lavorando da solo?- -Stiamo indagando per trovare un modo per
uscire e per ritrovare gli altri ed in queste ultime… ore
probabilmente…
abbiamo assistito a diverse cose strane…- spiegò
Mitsuki. -E giri con un ragazzo che non può
reggersi in piedi con il rischio di doverlo lasciare indietro al primo
pericolo? Non sarebbe meglio trovare un luogo in cui nasconderlo?- la
ragazza
stava per rispondergli per le rime, ma venne interrotta dal compagno. -Rischierei molto anche venendo scaricato
da qualche parte ad aspettare… è Mitsuki a
correre più rischi portandomi in
giro come un peso morto.- Morishige non riuscì a trattenersi
dal ridacchiare un
po'. -S-scusate, è che...
praticamente…- si
calmò. -Ora che avete trovato questo vostro amichetto avrete
anche un altro
peso morto, in questo caso letteralmente…- disse infine
indicandogli il ragazzo
che stringeva il corpo senza vita dell’amico e li osservava
smarrito. Sotto lo
sguardo divertito di Morishige, Mitsuki fece diversi tentativi per
separarlo
dalla carcassa, ma si rivelarono tutti abbastanza inutili…
Alla fine la ragazza
spazientita colpì con forza la testa del ragazzo facendolo
svenire. -Fatto!- disse esausta, ma quasi
soddisfatta e trascinò entrambi i suoi compagni fuori di
lì. A Morishige tornò
in mente una cosa, anche se inutile. Ah…
ecco chi era la ragazza che mi ha picchiato di cui parlava
Sachiko… Non si
pentì di averle fatto un favore in ogni caso. Tanto
sarebbero morti comunque
tutti e tre e non gliene fregava molto… Non gliene fregava
molto nemmeno della
sua morte e non sperava di rimane in vita per più di qualche
giorno… Come
avrebbe dovuto fare senza cibo in effetti? Non si poneva tanti problemi
soprattutto di origine morale su quella sua scelta di aiutar Sachiko,
anche se
piuttosto condizionata dall’esaurimento psicologico e
l’inscurimento. Aveva
deciso di non trattenere più quella parte che aveva scoperto
di possedere poco
dopo il suo arrivo in quel luogo, essendo destinato a morire tanto
valeva
trascorrere bene il proprio tempo, anche se si trattava di dover
torture
persone, erano destinate a morire a breve comunque… Una sola
cosa lo turbava in
quella situazione… Una cosa detta da Mitsuki lo aveva molto
scombussolato. Lo
spettro di Mayu… lei lo aveva visto! S-sarà
nei paraggi…? Si domandò atterrito. Non
voleva assolutamente essere visto
da lei, avrebbe fatto qualunque cosa per evitarla e con ogni
probabilità, una
volta morto avrebbe passato l’eternità a fuggire
da lei… Era doloroso… molto
doloroso, ma non voleva che lei lo odiasse, sarebbe stato molto
più terribile
di non rivederla mai più… era una cosa che ormai
non poteva evitare. Lei non
poteva capire le sue motivazioni, ne era certo… Non
mi avrebbe accettato nemmeno
quando mi limitavo a fotografare carcasse e sfogare la mia rabbia e il
mio
nervosismo su di loro per tenere la tensione sotto controllo quindi
figuriamoci
adesso… -Heeeeey…- esclamò una
vocetta che aveva
imparato a conoscere piuttosto bene. Si voltò verso di
lei… -Ben tornat…?- Sachiko sorrideva e
sembrava più allegra del solito… ma
c’era qualcosa di molto strano nel suo
aspetto… dopo averci riflettuto un po’ decise di
ignorare la cosa. -Non hai proprio nulla da domandarmi?-
chiese pimpante mentre si indicava la testa. -Hai una o forse più tende in
testa…
arrotolate…- rispose inquieto. -Ok… e cosa significa?-
continuò
sorridendo. -Dovrebbero simulare… un
turbante…?- fece
un tentativo piuttosto insicuro. -Cosa?!- esclamò -Uhm… forse
così non si
capisce. Aspetta…- srotolò la tenda, e se la
rimise in testa a mo’ di velo.
Morishige deglutì, gli era venuta in mente
un’ipotesi spaventosa… -Indizio, non
è un cosplay di madonna. Sarebbe anche piuttosto inadeguato,
non pensi?-
suggerì scherzando. Il ragazzo riacquisto la calma, era un
po' consolato dal suggerimento
ridicolo. Sì... ma al massimo
della
madonna... non penso nemmeno possa conoscerla Madonna... Comunque ci
deve
essere un'altra spiegazione, lei è davvero molto strana
quindi la risposta non
è quella più ovvia probabilmente... -Ok, se sul serio non hai capito ti darò
un altro indizio…- e si mise a canticchiare una marcia
decisamente impossibile
da non riconoscere… quella nuziale! -C-con… con…
congratulazioni…- disse
tenendo gli occhi fisse sulla porta. -Grazie! Anche a te!- era decisamente il
segnale per cominciare la fuga… il ragazzo se la diede a
gambe… Sachiko rise
giuliva. -Diamogli un po’ di tempo per scappare e
nascondersi poi andremo a cercarlo, ok?- disse a Yoshikazu nonostante
fosse
appena entrato e non sapesse niente della situazione, ma tanto non
avrebbe
avuto alcuna reazione comunque. In questa
reazione ci speravo… sarebbe stato una vera noia
altrimenti… E… le entità femminili da
evitare per
l’eternità erano passate da una a due…
Forse aveva frainteso ciò che Sachiko
voleva dire e magari la spiegazione al velo improvvisato e alla marcia
nuziale
era un’altra… Che altra
spiegazione ci
potrebbe essere?! Forse
mi conviene
nascondermi aspettando che questa idea le passi…
è una bambina e potrebbe
stancarsene presto, giusto? Si
guardò intorno alla ricerca di un luogo in cui potersi
nascondere, cercò di
aprire una porta, ma era come sigillata, ne provò un'altra,
ma anche questa
sembrava bloccata. Però sembra
muoversi… Continuò
a tirare e si accorse che più che essere chiusa a chiave
sembrava tenuta
bloccata dall’interno. Da qualcosa
o da
qualcuno? Aspettò un po’, poi diede uno
strattone e riuscì a intravedere
una mano che la richiudeva, era in tutto e per tutto una mano
umana… -Aprite, per favore!- -Scordatelo! Siamo di più di te e siamo
anche armati di bastoni!- rispose una voce che tentava di essere
minacciosa. -Yamamoto? Cerca di ragionare…- -Così possiamo diventare anche noi carne
da macello per te e quel piccolo demonio? Va al diavolo!- lo interruppe
la
ragazza. -Sono inseguito dal piccolo demonio, se
perdo tempo a rimanere davanti la porta lei mi troverà qui e
verrete trovati
anche voi, non avete molta scelta se non aprirmi!- comunicò
il ragazzo, ci fu
silenzio per qualche attimo... Poi due mani lo trascinarono
tempestivamente
all’interno della stanza facendolo cadere sgraziatamente sul
pavimento e
richiusero la porta. -Allora, cosa vuoi e a che gioco stai
giocando? Sappi che se questa deve essere la mia fine, prima di morire
ti
ucciderò!- disse Mitsuki puntandogli contro quella che
probabilmente era stata
la gamba di una sedia. Già, almeno
prima
di morire potrò spaccarti il cranio… -Non ho intenzione di consegnarvi proprio
a nessuno. Sto cercando di scappare anch’io in questo
momento!- il ragazzo
ricevette due colpi in testa, bruschi e veloci, cercò di
ripararsi con le mani
e sentì del liquido che gli scendeva dalla tempia… -S-stronza…- mormorò, ma si
accorse che
non stava più cercando di colpirlo, stava indietreggiando
respirando
affannosamente. -Staresti scappando anche tu, eh? E come
dovrei sapere che non stai solo aiutando quella mostruosa ragazzina a
trovarci?!- urlò spaventata. Non
è veramente capace di uccidere? Per un
attimo aveva avuto l'impressione che fosse spaventata all'idea di
cercare
veramente di ucciderlo e che l'averlo fatto sanguinare le mettesse
agitazione o
che fosse tesa per non essere riuscita a continuare a colpirlo. Ma a cosa sto pensando... Probabilmente
tutta la sua agitazione e la sua insicurezza deriva esclusivamente
dalla paura
di essere trovata da Sachiko… -Senti, se lei mi stesse utilizzando per
trovarvi sarebbe già qu...- -Non è detto! Forse vuole proprio
temporeggiare! Come se... come se...? Come se fosse una specie di
gioco!- lo
interruppe bruscamente. -Se è veramente come dici tu vi ha
già
trovati! Basta, siete semplicemente spacciati... e comunque non
è urlando che
le impedirai di trovarvi…- Mitsuki sbiancò ed
emise una sorta di singhiozzo.
Mentre la ragazza rifletteva su come agire, Morishige
cominciò a guardarsi in
torno. Disteso vicino al muro c'era il ragazzino che era stato da poco
recuperato dalla stanza delle torture e poco più in
là c'era Fukuroi. In un
primo momento a Morishige erano sembrati cadaveri, ma osservandoli
meglio notò
che sembravano respirare. Fukuroi cominciò ad aprire gli
occhi ed in un primo
momento sembrava piuttosto stranito di vederlo, si fece subito
guardingo e
sembrò alla ricerca di qualcosa di utile per difendersi.
Mitsuki cercò di
spiegargli la situazione come meglio poteva. -Quindi... Penso che l'unica cosa che
possiamo fare per ora sia farlo stare qui, tenerlo d'occhio e comunque
non
seguirlo se cerca di farci andare da qualche parte e non seguire i suoi
suggerimenti...- suggerì insicuro e confuso il ragazzo. -Già, purtroppo non mi vengono altre
idee...- ammise Mitsuki. -Comunque, perché all'improvviso avresti
deciso di scappare?- domandò dubbioso Fukuroi. Morishige
cercò di riflettere su
cosa dire, ma alla fine optò per la
verità… anche se non era tanto semplice. -Beh, Sachiko... è una bambina dopo
tutto, a volte è normale che una bambina abbia idee
strane… comunque, credo si
sia messa in testa di sposarsi... temo con me... Quindi, mi nascondo
finché non
le passa...- Suona
così… assurdo e
stupido! Perché?! -B-bene... oltre che necrofago, pure
necrofilo e pedofilo!- ridacchiò nervosamente Mitsuki. Sta pure cercando di prenderci per il culo?! -Ah... va bene...- Sul
serio non capisco!
Pensò
invece Fukuroi. -Non sono un necrofago e perché sarei io
il necrofilo e il pedofilo della situazione?- sospirò. -Dico
sul serio, non
pensate che celebrare un matrimonio, un rituale più o meno
sacro, anche per
scherzare, in un luogo simile potrebbe rappresentare un problema?- -Beh... suppongo che rischieresti di
essere legato a lei per l'eternità?- ipotizzò
Fukuroi. -Ma sei già il suo... assistente...
potrebbe comunque
costringerti a lavorare con lei per
l'eternità...- rifletté, ma Morishige
non si mostrava meno a disagio. Riuscendo
a portarlo dalla nostra parte potrebbe smettere di rappresentare un
pericolo
per noi... -Mitsuki sa come uscire di qui.- disse
lanciando un occhiata alla ragazza, nel tentativo di comunicarle
qualcosa.
-Potremmo far uscire anche te se la smetti di collaborare con Sachiko.-
Se ha delle cattive intenzioni nei nostri
confronti in questo modo potrebbe rinunciarci... giusto? Non era
proprio entusiasta all’idea di portarsi
dietro un ragazzo come quello, ma sembrava una soluzione pacifica e non
troppo
rischiosa, inoltre quello non era proprio né il momento,
né il luogo per
lasciarsi prendere da rabbia e risentimenti. Ma Morishige non
sembrò reagire
alla notizia in nessun modo, era come se non l'avesse sentito. Mitsuki si spostò un po’
più in là, prese
un'anta proveniente da qualche armadietto e la posizionò a
terra. Morishige si
avvicinò con cautela incuriosito da quello strano
comportamento… Poi la ragazza
prese alcuni pezzi di sedia, glieli posizionò sopra e li
usò come combustibile
accendendo il fuoco con un fiammifero. Fuoco
dentro una stanza chiusa? Ma che sta combinando?! Prese
un'altra lastra
metallica più sottile proveniente da chissà cosa
e la posizionò sopra il fuoco.
In fine raccolse una specie di ammasso peloso vicino a lei e
cominciò ad
inciderlo con un tagliacarte, dopo un’occhiata più
attenta Morishige capì di
cosa si trattava, era un ratto… morto fortunatamente.
Accanto a Mitsuki c’è
n’erano almeno altri cinque di cui due già
scuoiati che mise sulla lastra ormai
incandescente insieme a quello che aveva appena finito di lavorare.
Sembrò
riflettere un attimo. Spero proprio di
non dovermi pentire di questa gentilezza… Sospirò
poi ne prese un altro e
cominciò a lavorare anche quello. Normalmente si sarebbe
sentita male solo
guardando qualcuno che spellava un animale, ma aveva davvero molta fame
e non
doveva occuparsi solo di se stessa in quel momento. Aveva l'impressione
che stare
in quella scuola la stesse lentamente rendendo insensibile a diverse
situazione, probabilmente da una parte era colpa di quell'influenza
negativa
emanata dalla struttura, ma dall'altra si trattava di un meccanismo di
difesa
della sua mente. Eppure sono quasi...
contenta... fiera di me stessa per essere diventata capace di fare
certe
cose... Rifletté stranita.
Accorgendosi che Morishige la stava osservando gli
gettò
un’occhiataccia, probabilmente credeva che vedere un
animaletto scuoiato in un
modo o nell'altro gli piacesse. Un
sospetto legittimo immagino...
Pensò il ragazzo. Poi l'espressione della ragazza si
addolci leggermente e disse ad alta voce: -Hanno un buon odore… O forse
è solo
colpa della fame.- ridacchiò con un tono quasi allegro. Sembra
che l’idea di mangiare la
metta di buon umore… -Forse qualunque carne
è buona una volta cotta.
Soprattutto in una situazione del genere…- a differenza sua
Fukuroi non
sembrava molto entusiasta e guardava da lontano la futura cena
piuttosto
nauseato. Morishige cercò di immaginarsi come aveva fatto
Mitsuki a trovare e
catturare tutti quei ratti, era una cosa davvero
incredibile… non riusciva
proprio a visualizzare Mitsuki che correva dietro ai ratti e li
uccideva con
chissà cosa… ma del resto non riusciva ad
immaginare nemmeno come fosse stata
in grado di staccare due ante in metallo e rompere diverse sedie o
aveva
trovato tutto già in quel modo? Era veramente una ragazza
strana… Finì di
spellare anche l'ultimo animaletto e mentre smuoveva con attenzione le
piccole
carcasse utilizzando un tagliacarte annusava… era
evidentemente molto appagata
dall’odore. Il ragazzo si stancò di osservarla
decise
di spostarsi nuovamente di fronte a Fukuroi. Dopo un po’ si
avvicinò anche la
ragazza portando i quattro ratti. Ne diede uno a Fukuroi, il ragazzo
sembrò
accettarlo contro voglia e prima di provare a mangiarlo rimase ad
osservarlo
per un po’. Mitsuki invece mangiava con
voracità… -Già, qualunque carne cotta diventa
commestibile e buona.- mormorò spensierata. L’accusato
di necrofagia ero io… ma questa secondo me si mangerebbe
anche una persona se
questa venisse cotta! La ragazza prese un altro
ratto… -Tieni, non fare lo schizzinoso.- disse
porgendolo a Morishige, il ragazzo era allibito. -G-grazie…- la ragazza
accennò un sorriso.
Perché questo cambiamento? Prima
non
cercavi di uccidermi…? -Fukuroi, guarda che quando hai finito
c’è l’altro.- disse con voce ferma anche
se un po’ preoccupata. -M-ma sì, certo…- rispose
titubante. Lei
sospirò. È
un ingenuo tentativo di farlo rimettere in fretta? Si chiese
Morishige soffermando il suo sguardo sulla gamba del ragazzo. Quando
nella
stanza delle torture e si era ritrovato davanti il ragazzo appoggiato a
Mitsuki
aveva visto il suo arto assumere posizioni davvero strane e nonostante
tutto
lui non sembrava accorgersene o lamentarsi per il dolore. Si chiedeva
in che
condizioni fosse, ma con la gamba interamente coperta dai pantaloni non
poteva
capirlo... tutto ciò che poteva vedere erano delle macchie
di sangue più o meno
estese in diversi punti... eppure non c'erano tagli e scuciture... Qualcosa potrebbe avergli spezzato le ossa,
magari si tratta di fratture esposte, questo spiegherebbe il sangue...
Uhm… in
realtà le fratture potrebbero anche non essere esposte, in
questo posto
sporcarsi di sangue non è certo difficile, probabilmente
sono troppo
frettoloso... Mi chiedo come facciano ad essere ancora qui con uno dei
due in
quelle condizioni... Se si tratta veramente di fratture esposte
considerando
anche le condizioni igieniche potrebbe venirgli un’infezione
e in seguito la
febbre, rischia di non durare a lungo. Il ragazzo si
sforzò di finire il
pasto e di prendere il ratto rimasto, Mitsuki sembrò
tranquillizzarsi un po' e
sperare che l'appetito fosse un buon segno. Cerca
di farle credere di stare bene? Morishige
sospirò. Non credo sia veramente
così ingenuo per quel che riguarda le sue
possibilità… -Quel sangue è tuo?- domandò
indicandogli
la gamba. Mitsuki in un primo momento lo guardò con
diffidenza poi osservò
l'arto dell'amico allarmata. -Ah, si...- rispose, poi si accorse del
modo in cui Mitsuki lo osservava. -Tranquilla, in un modo o nell'altro
ho
fermato il sangue...- le spiegò sollevando leggermente
l’estremità dei
pantaloni lasciando intravedere dei pezzi di stoffa inizialmente
bianchi ora
macchiati di rosso che gli fasciavano la gamba. Lei non sembrava
tranquillizzarsi, ma tentò di concentrarsi su altro. è
stata con lui tutto il tempo, come ha fatto a non accorgersene? Mah...
forse si
è fatto portare in bagno e li ha cercato di sistemarsi da
solo evitando di
farla preoccupare o forse semplicemente non sono rimasti insieme tutto
il
tempo... -Ehm... guarda che non è avvelenato, sul
serio!- lo interruppe Mitsuki con fare scontroso vedendo il suo ratto
intatto.
Il ragazzo cercò di accontentarla. La carne era troppo cotta
e un po' bruciata,
in alcuni punti non era neanche spellata bene. Terribile!
Come pensavo... Almeno non dovrebbe essere infetta, Forse
l'ha cotta così tanto proprio per paura di eventuali
parassiti. Eppure a
Yamamoto sembra piacere, questa è la prima volta che la vedo
così felice… Nonostante
tutto, dopo il primo morso non poté evitare di mangiare
tutto e velocemente,
aveva troppa fame. -Dato che abbiamo condiviso la nostra
cena con te, tu in cambio potresti anche darci delle informazioni
utili...
qualunque cosa ti venga in mente...- suggerì la ragazza
provando ad assumere
un’intonazione più gentile. -Guarda che anche se di tanto in tanto do
una mano a Sachiko non ho alcuna informazione particolarmente utile.-
Mitsuki
sospirò con stanchezza. Il ragazzo osservò i due
sfiniti compagni e il ragazzo
ancora svenuto... alla fine il suo non era stato un favore molto utile
nei loro
confronti, loro erano già messi male e quel ragazzo che
aveva lasciato andare
sarebbe stato solo una palla al piede. -Beh... credo di aver sentito da
alcuni
spettri bambini che al secondo piano c'è un ragazzo bassino,
dalla descrizione
della divisa credo si tratti di un vostro compagno.- Mitsuki e Fukuroi
si
scambiarono un'occhiata incerta. Sei
stata tu a chiedermi informazioni... se poi non ti fidi, che me le hai
chieste
a fare? -Potrebbe trattarsi di Kensuke...-
rifletté ad alta voce Fukuroi e cercò di
sorridergli. -Grazie.- -Hey... riguardo ad una ragazza con una
divisa come la mia… s-sai nulla...?- chiese Mitsuki sembrava
quasi avere un
groppo alla gola... Morishige scosse il capo e la ragazza
abbassò lo sguardo. I
suoi compagni che fine avevano fatto? Erano riusciti ad andare via e lo
avevano
lasciato là...? Anche in caso non gliene faceva una colpa,
era probabile che
per un motivo o per un altro lo potessero credere morto e comunque non
aveva
più motivi per andarsene... -Fukuroi ha detto che sai come
scappare... è per questo che siete ancora qui? Volete prima
trovare i vostri
amici quindi?- la ragazza ci mise un po' prima di dare una risposta
affermativa... quelle domande le avevano fatto correre un brivido su
per la
schiena. Il ragazzo sospettava che mentisse? O se invece le credeva
come faceva
ad essere sicura che non fosse uno svantaggio per loro? Essendo in
rapporti
amichevoli con Sachiko sarebbe stato spinto a impedire loro di scappare
con
ogni mezzo? Fukuroi...
F-forse ci hai messi nei guai... Pensò cercando di incontrare gli occhi
dell'amico, a giudicare dalla espressione del ragazzo i suoi timori non
dovevano essere così differenti da quelli di Mitsuki... In
teoria aveva
pianificato di riposarsi, ma con quel ragazzo con loro non era sicura
né di
riuscire a chiudere occhio né di quanto farlo fosse
conveniente... Beh,
dovrei essere anche io preoccupato della mia vita, in teoria, se me ne
importasse qualcosa... Anche se due su tre non sono in condizioni
ottimali sono
comunque in tre contro uno e Yamamoto in fondo è sempre
Yamamoto... è molto,
molto più pericolosa di quello che mi era sembrato a una
prima impressione... Note: -Kira-chan si era aspettata uno sviluppo
molto più catastrofico per quanto riguarda la
cena… spero proprio non sia una
delusione (e che non lo sia nemmeno il mio inserire situazioni
più o meno
stupide e che gli errori eventuali non siano troppo
pesanti…) ma non era nelle
mie intenzioni fin dall’inizio nonostante in un wrong and di
book of shadows
Mitsuki mi ha effettivamente dato l’impressione di non
trovare così sgradevoli
i suoi simili da quel punto di vista… perlomeno per quel che
riguarda l’odore… -La carne umana è effettivamente la
più
digeribile per gli esseri umani. -Il cadavere nel posto in cui Morishige
schiaccia un pisolino è quello da cui è
più ossessionato in book of shadows. |
Capitolo 8
*** Rotola... rotola... ***
Rotola…
rotola… Mayu
sospirò… era da un po’ che rimaneva
sola in quella stanza. -Non è
ancora arrivato, eh?- disse una vocina alle sue spalle. -Già…-
rispose distrattamente, poi si irrigidì. -Chi
è?!- esclamò atterrita e si voltò
di scatto. -Ah… scusa Yuki… non ti avevo sentita
arrivare…- -È
normale, siamo spettri…- sospirò. Dato che Mayu
aveva assunto una forma
corporea e non era spaventosa come la ragazza con gli occhiali, Yuki
aveva
pensato che non sarebbe stato male farla unire agli altri bambini
spettro, era
anche entrata in confidenza con loro prima di tirare le cuoia in un
certo
senso. Ma stava cominciando a pentirsene, badare ad una novellina era
davvero
scocciante e come se non bastasse quella ragazzina sembrava
completamente
inadatta al ruolo. -Non
sarebbe più conveniente ucciderlo?- -C-cosa?!-
esclamò con angoscia la ragazzina. -Vuoi
aspettare che lo uccida Sachiko o che muoia naturalmente?-
domandò un po’
incuriosita. -No, no!
Ma perché pensi che debba morire per forza?!
Finché è vivo può sempre andarsene
in un modo o nell’altro, no?- Yuki cercò di
trattenersi dal ridere poi tornò
seria. -Mah… la
speranza, per te, sarà l’ultima a morire suppongo.
Ma non capisco… perché dovresti
volere che si salvi? Questo significherebbe non rivederlo mai
più, no?- -C-come
puoi non capire? Non posso pretendere che un mio amico muoia solo
perché non
voglio rimane sola! Sarebbe assurdo…- -E perché?
Lui mi sembra tutt'altro che motivato ad andarsene. E poi passate la
maggior
parte del tempo a fissarvi ogni volta che c'è ne
è l'occasione, non voglio
giudicare il vostro modo di passare il tempo, ma se lui morisse
potreste
rimanere insieme a fare cose noiose come fissarvi per il resto
dell'eternità,
sicura di non volerlo?- la ragazza scosse la testa con forza poi
distolse lo
sguardo dalla bambina. Quell'unico occhio a disposizione di Yuki
concentrato su
di lei le creava un forte disagio. -Guarda che non ti biasimerebbe
nessuno…- -Non è una
questione di essere biasimati. Non posso fargli una cosa simile!
È ovvio che mi
piacerebbe se rimanesse qua, ma non sarebbe la cosa migliore per lui!
È ancora
vivo e anche se è molto sfiduciato e al momento non gli
importa di uscire di
qui una volta fuori si sentirà meglio, pian piano si
scorderà la brutta
esperienza e riprenderà la sua vita normalmente. Non posso
privarlo della
possibilità di vivere la sua vita solo perché
sono morta io... E poi non sarò
completamente sola.- disse con un sorriso forzato, Yuki era piuttosto
scettica
a riguardo. -Beh... ci sei tu, gli altri bambini fantasma... e poi la
signorina
Yui e Seiko sono pure loro morte, no? Posso mettermi a cercarle...
visto, non
sono affatto sola! Non c'è bisogno che rimanga qui anche
Shige-nii.- Yuki cominciò
a ridacchiare divertita, Mayu nonostante il tono tranquillo era
piuttosto
scoraggiata, ma continuò il discorso. -Potrei cercare anche
Nana... era molto
simpatica però... mi chiedo s-se mi perdonerà per
averla lasciata morire...- -Beh,
continua a ripeterti queste cose e magari riuscirai a non essere
tentata di
ammazzarlo!- disse sarcastica una volta finito di ridere, poi
provò con
un'altra strada... Ci deve essere un modo
per farle commettere un omicidio, allora è inutile averla
presa con me... -Non
hai pensato nemmeno per un attimo che per lui sarebbe la giusta
punizione
morire? Insomma, non sei delusa dal suo comportamento? Visto che gli
altri
morti ti fanno tanto pena dovresti essere schifata dalla sua totale
mancanza di
rispetto...- E dai Mayu... Voglio
qualcuno con cui parlare! Che sappia scandire le parole magari, e che
non sia
fuori di testa come Sachiko! Le persone che finisco qui fanno pena
anche a me,
ma ammettilo, lui giusto un po' una brutta fine la merita... -Sono solo
semplici crisi di nervi! Sì… è
piuttosto inquietante… Ma vuole solo sfogarsi su
qualcosa! Non capisce che i proprietari dei corpi sono nelle vicinanze
e
possono sentire tutto ciò che dice e tutto ciò
che fa!- Questa ragazza è... senza
speranze! -…A me
sembra è sempre sembrato piuttosto sicuro di conversare con
qualcuno… è
inutile, è indifendibile.- -Non
importa…- ribatté inizialmente con poca
convinzione poi la frustrazione le fece
recuperare dei brutti ricordi e con loro la fiducia nella sua scelta.
-Poteva
accadere di peggio! Hai idea di cosa ho trovato nei resoconti delle
persone
finite qui? Hai idea delle azioni che è stata in grado di
compiere la gente qui
in preda alla disperazione?! Nessuna di queste persone è
giudicabile! Nessuna
di queste persone si sarebbe sporcata di sangue se non fosse finita
qui! Con
che coraggio potrei dire di amare qualcuno se fossi disposta a tenerlo
in un
posto simile dove le sue condizioni mentali potrebbero solo
peggiorare?!- -Ah... che
testa dura...- sospirò sfinita la bambina.
Ma non sei a conoscenza di diverse cose Mayu…
pensò sorridendo… -Pensa quello che vuoi, ma
finire lavorare per
Sachiko senza essere morti o nelle condizioni di Yoshikazu non
è da tutti…- -Che?!- -Mi sa che
non sei proprio adatta per fare parte di questo gioco, se nemmeno
così sei
invogliata ad un uccidere, come dovresti fare?- fingendo disinteresse
Yuki girò
le spalle e si fermò davanti la porta. -Aspetta!
Cosa intendevi per “lavorare per Sachiko”?- -Tranquilla,
forse potrai startene per i fatti tuoi senza nuocere a nessuno come
quello
strano fantasma gentiluomo con tanto di tuba.- -Perché
non mi rispondi?!- si lamentò, avere la sensazione di
parlare a un muro era
qualcosa di veramente insopportabile anche ignorando
l’importanza della domanda
in sé. Yuki si voltò verso di lei con un leggero
sorrisetto malevolo poi
scomparve. -Ah!
Un'ultima cosa!- riapparve per un attimo, Mayu annuì seria e
pronta ad
ascoltare. -Sei veramente una brutta persona! Lo difendi a spada tratta
solo
perché è una persona a cui tieni, cretina!- disse
velocemente, era piuttosto
offesa… Mi
dispiace Mayu… ma mi hai davvero stancata! Un piccolo
dispetto era d’obbligo. Beh… credevo che fossero piuttosto
guardinghi nei
miei confronti… Invece
il duo della Byakudan si era
tranquillamente addormentato. Hanno idea
di ciò che sarebbe successo se i loro sospetti fossero stati
fondati?
Morishige sospirò, erano degli strani ragazzi… Ma
ancora più strano era il
terzo componente di quella scuola che si trovava nella
stanza… Morishige si
accorse che lo osservava. Era sveglio, ma ancora visibilmente sotto
shock. Non
lo perdeva di vista un attimo con quegli occhi arrosati e spalancati.
Pensava
che fosse abbastanza innocuo, ma per sicurezza decise di non abbassare
la
guardia, dopo aver visto il modo di fare di Mitsuki non si fidava
più molto di
come apparissero gli studenti della Byakudan… Non
dovrebbe avere nulla in contrario se me ne vado … Il ragazzo
si alzò e indietreggiò lentamente verso la porta
cercando di non dare le spalle
e tenere d’occhio Ohkawa, ma arrivato a toccare la maniglia
cominciò a
tentennare. Restare qui potrebbe
significare essere alla mercé di una possibile perdita di
controllo di
Yamamoto, ma dove dovrei andare? Non
è
solo Sachiko con le sue stupide trovate che voglio evitare, non mi
sento più
tranquillo nella camera delle torture sapendo che il fantasma di Mayu
è in giro
e potrebbe vedermi. Stupido! Era ovvio che una cosa simile sarebbe
potuta
succedere! A questo punto devo decidere se anticipare o no la mia
morte... è
inevitabile e in ogni caso rimarrei bloccato qui comunque, pero... non
so, in
fondo che vantaggio potrei trarre alla mia morte? Il ragazzo
cercò di
riflettere sul da farsi... Forse senza un
corpo sarebbe più facile per me nascondermi,
perché rimandare oltre? A questo
punto, forse dovrei farmi ammazzare da Yamamoto… Il
ragazzo ad un tratto
scoppiò a ridere mentre Ohkawa lo guardava visibilmente
sconcertato… Non so se potrei
andare volontariamente
incontro ad una morte così dolorosa. Lasciando perdere il
fatto che
probabilmente non sarebbe capace di terminare il lavoro, morire per le
percosse
non è proprio l’ideale per un suicidio, no, i
suicidi dovrebbero essere veloci…
Fissò per un po’ la finestra poi scosse
il capo. A parte che quelle finestre
sembrerebbero proprio congelate e non
saprei come sfondarle, a parte che in generale non sono affatto sicuro
di
disporre della forza necessaria per sfondare anche una finestra
normale, perché
comincio a vedere il suicidio come una soluzione? Tanto non impedirebbe
a
Sachiko di trovarmi… o peggio a Mayu… Il
ragazzo prese un profondo respiro
e tornò a sedersi sul pavimento. Questa
è
veramente una situazione senza via d'uscita... Deglutì
rumorosamente
mettendo il capo tra le mani. Se potessi
impazzire definitivamente, senza più pensare a niente, senza
essere in grado di
intendere e di volere... Alzando un po’ lo sguardo
notò che Ohkawa si era
avvicinato a lui di circa un metro per osservalo
meglio. Morishige si tolse una scarpa… -Smettila
di guardarmi!- scandì infastidito e minacciò di
tirargliela, ma alla fine fu a
lui che arrivò una scarpata da una direzione inaspettata. -E tu
finiscila di essere aggressivo!- disse Mitsuki severamente. Chiunque sia già di partenza un
po’ nervoso
diventerebbe aggressivo con un ragazzo fastidioso che lo fissa in quel
modo! Ma
quando si è svegliata? Tuttavia decise di evitare
una lite inutile e poco
prevedibile. Dopo la
vociata di Mitsuki il silenzio tombale
ricominciò… più o meno…
Stando zitti, i
tre ragazzi si resero conto che la porta stava producendo uno strano e
flebile
rumore… era come se qualcosa di piccolo stesse sbattendo
contro il legno della
porta, come se qualcuno stesse timidamente tamburellando con un dito
dall’esterno, il rumore non sembrava più finire. I
tre si scambiarono
un’occhiata confusa, poi guardarono la porta. Mitsuki trattenne il respiro sentendosi
improvvisamente tirare la manica, fortunatamente si trattava solo di
Ohkawa che
gesticolando agitato l’avvisò che Fukuroi si stava
svegliando. Aperti gli
occhi, il ragazzo si ritrovò i compagni che gli facevano
strani segnali. -Ehm…
ragaz…?!- venne interrotto da ben tre mani che gli tapparono
la bocca con ben
poca grazia, si ritrovò anche le narici tappate.
Giustamente, il ragazzo
cominciò ad agitarsi in seguito allo strano comportamento.
Allontanò le mani di
tutti e tre e riprese fiato affannosamente. -Cosa
diamine vi è preso?!- esclamò agitato. Gli altri
dopo averlo guardato con odio
fissarono la porta come se si aspettassero che stesse per entrare
qualcuno, ma
passarono i secondi e poterono tirare un sospiro di sollievo. -Adesso
spiegatemi cosa sta succedendo?!- pretese il poveretto. -Ah,
s-scusa… è che abbiamo pensato che qualcuno
stesse bussando così…- balbettò
scosso Ohkawa. Poi si strofinò addosso la mano. -Che schifo!
Me l’hai leccata!-
si lamentò il ragazzo agitando e mostrandogli la mano. -Sei tu
che me l’hai praticamente ficcata in bocca!-
protestò Fukuroi -Ma vi costava
tanto farmi il segnale di silenzio invece di gesticolare a caso? Mi
avete
spaventato! All’improvviso mi siete saltati addosso e avete
cercato di
soffocarmi!- -Non
l’abbiamo fatto a posta!- -Silenzio,
maledizione!- disse Mitsuki con l’orecchio appoggiato alla
porta. Poi si decise
ad aprirla e diede una rapida occhiata all’esterno.
-Nient…!- rientrando fece
uno strano movimento con la gamba e cadde rovinosamente per terra senza
un
apparente ragione causando ai ragazzi nella stanza una risata
trattenuta.
-Smettetela di ridere!- I ragazzi tornarono immediatamente seri. -S-scusa!
Ti sei fatta male?- si scusò Fukuroi. Mitsuki raccolse da
terra un oggetto
piccolo e sferico che dopo averla fatta inciampare era scivolato via
contro la
parete e ribalzato indietro. -Era a
terra, davanti la porta…- la ragazza lo prese e
cominciò a farlo rimbalzare
contro la porta ripetutamente. -Credete che possa essere stata questa
pallina a
fare il rumore di prima?- chiese dubbiosa la ragazza dopo aver studiato
la
sferetta. -Ma… non
avevate detto che sembrava che qualcuno stesse bussando? Come potrebbe
quella
pallina simulare qualcosa di simile?- rifletté Fukuroi poco
convinto. -Assolutamente
impossibile. L’intervallo tra un battito e l’altro
era troppo breve per essere
prodotto da un rimbalzo e poi qualcuno avrebbe dovuto tirarla
più volte contro
la porta. Che senso avrebbe? Non c’è alcun motivo
per ricollegare il suono di
prima ad un oggetto che hai trovato a terra per caso.-
spiegò il ragazzo non
vedendo alcun collegamento. -Va bene,
Morishige! Lasciate perdere, ho detto una cosa stupidissima e non ci ho
pensato, ok?- la ragazza arrossì imbarazzata, poi
abbassò lo sguardo. -Non
saprei come spiegarlo, ma la verità è che mi ha
dato una strana impressione
quando l’ho toccata…- Fukuroi si spinse un po'
verso Mitsuki e le avvicinò la
mano, la ragazza si abbassò e gli porse l'oggetto. -Uhm… io
non provo nulla di strano.- il ragazzo se la lasciò sfuggire
e la pallina si
avvicinò al piede di Morishige. Era una semplice sferetta di
plastica. -Credo sia
una di quelle perline da collana di plastica.- concluse Ohkawa -Mi sembra
troppo grande e opaca in realtà.- rispose Morishige non
particolarmente
interessato alla faccenda. -Quindi
nessuno di voi sente niente toccandola o avvicinandosi?-
domandò Mitsuki, la
guardarono tutti un po’ perplessi, ma nessuno rispose
veramente… -S-scusate.
Devo essermi preoccupata per nulla.- sdrammatizzò con un
leggero sorriso la
ragazza. Il gruppo
si incamminò alla ricerca dei membri rimasti probabilmente
vivi, Kurosaki,
quello avvistato più di recente e Tohko… Mitsuki
spiegò a Ohkawa che aveva un
piano per andarsene approfittando che il ragazzo stranamente sembrava
essere
tornato tranquillo, ma evitò di dirgli che al momento non
ricordava come fare,
da una parte perché non voleva parlarne davanti a Morishige,
ma dall'altra
aveva paura di far agitare nuovamente il compagno. Morishige, alla
prima
occasione, decise di allontanarsi ed entrò nella biblioteca
della scuola
convinto di poter stare un po' da solo, ma appena entrato
rischiò di
inciampare... c'erano un mucchio di tende ammassate davanti la porta
che il
ragazzo non aveva notato. Ad un certo punto cominciarono a muoversi...
come se
ci fosse qualcuno sotto. Morishige apparve sorpreso solo per un
istante, poi
capì di aver commesso un errore. -Ah! Alla
fine sei venuto tu da me.- ridacchiò Sachiko mentre la sua
testa sbucava timida
da sotto le tende, poi le sollevò, se le tolse di dosso e si
mise seduta
incrociando le gambe. -Allora, dovremmo organizzare la cerimonia, deve
essere
una cosa fatta come si deve. Se gli esseri umani si comportano come se
fosse
una cosa così importante un motivo ci sarà, no?
Credo che sia una cosa
divertente o emozionante da fare! Beh, in caso non lo fosse...
sarà solo una
conferma del fatto che non mi sono persa nulla nell'essere
già morta!- concluse
soddisfatta, tutta quella faccenda la rendeva estremamente solare... -S-senti…-
In fin dei conti il matrimonio è
l'ultimo
dei miei problemi... Il ragazzo cominciò a
guardarsi intorno poi gli venne
un’idea. -Se vuoi fare una cerimonia come si deve.-
cominciò a dire prendendo
diversi libri. Non sembrano affatto libri
adatti ai bambini e non so chi diavolo possa averli portati in una
scuola
elementare, però in questo momento mi tornano molto utili! -Studia
tutti
questi libri.- -…Cheee?!-
esclamò dopo un attimo di confusione la bambina. -Ehm, no...
questa non era la
reazione che mi aspettavo...- disse abbastanza stranita guardando il
ragazzo e
la pila di libri che trasportava. -Devi
conoscere i miei interessi, no? Non puoi sposare una persona di cui non
sai
nulla, inoltre studiare gli interessi dell’altro per poi dare
una dimostrazione
pratica poco prima dell’inizio della celebrazione vera e
propria è parte
integrante del rito matrimoniale.- si inventò sul momento
risultando comunque
convinto. -Io sono una persona complicata, non mi interesso solo di
fotografia
e cadaveri, ma anche di recitazione, quindi studia storia del teatro da
questo
libro.- spiegò mettendole davanti uno dei libri raccolti poi
gliene avvicinò
altri tre, piuttosto voluminosi. -Questi invece sono di storia
dell’arte. Cerca
tutti gli approfondimenti riguardanti la fotografia che poi ti
interrogo...
poteva andarti peggio, potevo procurarmi un copione da farti imparare a
memoria
e poi fartelo recitare come monologo! Oppure insegnarti a scattare foto
decenti, anche da un cellulare, ai tuoi lavori cogliendone il lato
artistico
dato che solitamente ti limiti a maciullare e spargere interiora in
giro senza
un senso!- In realtà devo ammettere che la tua
spontaneità è davvero apprezzabile
da un punto di vista artistico… molto affascinante in un
certo senso… Ma con le
idee infantili hai cominciato tu, quindi giochiamo in due, va bene?
Ormai il
mio obbiettivo non è più sopravvivere... Devo
solo temporeggiare sperando che
mi venga un’idea per togliermi dai guai... Non
sarà granché come prospettiva,
ma al momento è senz’altro la migliore! -No! Sono
sicura di non aver mai sentito parlare di nulla del genere!- si
lamentò
sospettosa la piccola. -Infatti è
un usanza nuova… credevo volessi fare le cose per bene, no?-
Devo mostrarmi serio e deciso altrimenti la
messa in scena non reggerà... -Allora
non dovresti fare una cosa del genere anche tu?- tentò di
prenderlo in
contropiede… -No,
guarda che io i tuoi interessi li conosco già… ci
lavoro con te e mi sembra di
aver seguito le tue istruzioni piuttosto bene, oltre ad averti dato
anche delle
buone idee.- -… Ti
direi di non tirare troppo la corda perché potrei anche
ucciderti… ma in questo
momento mi sembri troppo disperato di tuo per avere paura delle mie
minacce di
morte… starò al tuo gioco…-
dichiarò positiva, poi lesse la prima pagina. Che
noia! Sai essere proprio un ragazzo
noioso! Forse devo riconsiderare l’idea del
matrimonio… -…Questa non è
la
parte in cui dovresti scappare di nascosto?- suggerì visto
Morishige era
rimasto fermo fissando il vuoto. -Ah! Certo che però sei
così lento.- constatò
divertita. -Perfino quel passerotto è riuscito a
raggiungerti, è lì, può
osservarti...- sorrise puntandogli il dito conto. -P-passerotto,
hai detto?- sorrise nervosamente grattandosi la nuca. Tutto
inutile? Lei mi tiene già sottocchio? -Già!
Prima o poi ringraziarmi per miei gentili suggerimenti invece di fare
il
maleducato.- disse Sachiko salutandolo. Morishige
uscì dalla biblioteca in stato catatonico. Vagando per i
corridoi senza una
meta avvertì un leggero fastidio intorno la parte esterna
coscia e toccandosi
notò un rigonfiamento... aveva qualcosa in tasca... -Di nuovo
questa pallina...- sospirò innervosito tirandola fuori. -Me
l'ha infilata in
tasca Yamamoto? Cosa aveva in mente quella?!- avvertì una
fitta alle dita e
spaventato scaraventò la pallina in fondo al corridoio. -Ahia!-
disse una vocetta, Morishige per la sorpresa perse quasi
l'equilibrio... a
parte lui non ci sarebbe dovuto essere nessuno li... Perché
un pezzo di plastica dovrebbe lamentarsi? Non facciamo scherzi!
Lo so che sei li! O-ormai non vuoi più mostrarti a me, eh? Un
po' timoroso
si avvicinò all'oggetto e lo sentì...
singhiozzare? -Ahia...
perché mi hai tirato in quel modo... Mi hai fatto male!- si
lamentò, poi
cominciò e muoversi in circolo e dalla pallina
spuntò lo spettro di una
ragazzina... -C-ciao...- gli disse intimidita e imbarazzata... -C...
ciao... Mayu...- rispose indietreggiando un po' il ragazzo, cercando in
tutti i
modi di non guardarla... avrebbe voluto scappare, ma le sue gambe si
rifiutavano di muoversi... -Io... io
volevo parlarti di una cosa...- cominciò a spiegare
titubante. -Ho cominciato a
bussare poi però ho sentito che c'erano altre persone
così mi sono ritirata!
Non volevo far inciampare quella ragazza, né seguirti in
quel modo… Ma per me
tenere una forma fisica è difficile così ho
dovuto nascondermi nel mio
fermaglio... o meglio, in ciò che rimaneva del mio fermaglio
per riposarmi...- -C-capisco...-
riuscì a dire dopo un po' il ragazzo. Cosa
hai visto? Cosa hai potuto capire di me finora? Si domandava
ossessivamente. -Yamamoto mi ha giocato proprio un brutto tiro...-
sussurrò. -Eh? No...
credo che sia colpa mia... Avevo notato facilmente che sembravi a
disagio e che
volevi staccarti dal gruppo... Così penso di averla spinta
inconsciamente a
mettermi nella tua tasca per poterti seguire.- rise sommessamente, era
molto
nervosa. P-perché devo sentirmi
così male
mentre ti parlo? Volevo che rimanessimo amici... credevo che saremmo
rimasti
vicini, ci saremmo sostenuti a vicenda, e avremmo potuto parlare
liberamente
indipendentemente da ciò che poteva succederci... -S-scusami...
non avrei
dovuto...- Le mie gambe non ne vogliono sapere di
muoversi... Forza! Facciamola finita qui! Dimmi tutto ciò
che hai capito di me
e ammazzami visto che ci sei! Era
molto scosso, almeno internamente… -Quindi...
di cosa volevi parlarmi?- sussurrò senza
un’inflessione particolare. -E-ecco!- C-come
può sudare freddo un fantasma! Sono
già morta, non dovrei stare così! -Non
mi importa di come hai deciso di
passare il tuo tempo qui... Non mi importa se ti piace fotografare i
cadaveri...- cominciò farfugliare la ragazza. C-codarda
senza speranza! In realtà ci sono delle domande che vorrei
farti... Che significa lavorare per Sachiko? Shige-nii?! Lasciamo
perdere,
forse prima è meglio rassicurarlo... Sembra gridare "Voglio
scappare
via" praticamente da tutti i pori! Dopo averci pensato, un
po'
titubante cercò di riprendere il discorso... -Non mi importa
se ti piace
scavare nella loro carne fino ad arrivare all'osso e conversare con
loro in
modo strano, quasi come se li stessi molestando, e nemmeno se sembri
eccitato
nel frattempo!- Yuki ha ragione! Se
riesco ad accettare tranquillamente queste cose perché a
farle è una persona a
cui tengo faccio davvero schifo! Urlò
internamente. E... sono anche una di quelle
ragazze ingenue che finiscono in
relazioni problematiche destinate alla cronaca nera? Ehm no... O almeno
credo!
Ora che ci penso, se sono morta non me ne dovrebbe importare
qualcosa... -I-io
non pensavo che potessi fare certe cose, credevo di conoscerti, ma...
Non mi
importa! Voglio continuare a stare con te! Non potrei mai odiarti
perché so che
né tu, né tutti gli altri avrebbero fatto certe
cose se non fossero finiti qui!
Voglio che nonostante tutto le cose tra noi restino normali
perché lo so che
infondo non sei del tutto una
cattiva
persona!- D-del tutto?! Perché
cavolo ho
detto del tutto?! Me lo sarei potuta risparmiare! Però
è vero! Io ti conosco e
so che non sei la cattiva persona che sembri, quindi io... Ah?!
Perché trema
come una foglia?! Col mio discorso credevo di farlo stare meglio,
perché invece
sembra come se gli avessi detto di andare a suicidarsi?! -M-ma...
anche io
ho capito diverse cose di me stando qui...-
Così dovrebbe andare meglio, forza! -In
realtà anche io non sono la brava
persona che credevo... H-ho lasciato morire una ragazza che pensavo di
dover
proteggere...- Nana! Mi dispiace! -E
in realtà... sono stata davvero felice quando sei venuto a
fotografare il mio
corpo... Ero felice che tu fossi lì a tenermi compagnia e
parlarmi come se
fossi ancora in vita...- Ero contenta che
tu mi vedessi come carina nonostante lo stato in cui fosse ridotto il
mio
corpo, mi piaceva essere il soggetto delle tue foto e essere guardata
da te in
quel modo mi rendeva davvero felice! Eh?!No,
non posso dirglielo! S-sembra qualcosa di un po' perverso forse...
Ah...?
S-sono una persona perversa in un certo senso?! Beh... però
c'è una cosa che
devo dirgli! A-avanti... se ho avuto il coraggio di dirti queste cose
devo
avere il coraggio di dirti anche questo! Perché mi sento
accaldata?! Non dovrei
sentirmi così... Tanto non posso più avere
paura... Tu sei ancora vivo, te ne
andrai da qui, quindi ti ho già perso in partenza! -S-S...
Shige-nii... in
realtà io ti a...- -Il tuo
corpo?! Di cosa stai parlando... io n-non l'ho mai trovato...- la
interruppe
Morishige parlando a fatica e cercando di fare mente locale. -Oppure...
Il
corpo mutilato...?- Lei... Mi sentiva
mentre parlavo da solo… ha visto le foto! Mi ha visto mentre
le scattavo! Già giusto, lui non sapeva che il corpo
era il
mio… Per tutto quel tempo ha guardato, parlato e fotografato
una sconosciuta… Cominciò
a
pensare stordita. Non mi ha mai prestato
attenzione in quel modo mentre ero viva, mi guardava con affetto
sicuramente,
ma non mi ha mai dato l’impressione di guardarmi come si
guarda qualcosa di
estremamente bello e piacevole e sinceramente non so cosa pensare a
riguardo,
tutto questo mi fa sentire così confusa… Ah! Non
è proprio questo il momento di
pensare a queste cose, Non è questo il punto! Mayu
provò a recuperare
coraggio e fece un altro tentativo. -Io ti…- -Non
guardarmi...- mormorò il ragazzo interrompendola mentre
teneva lo sguardo
basso. -...Eh?- -Ti ho
detto di non guardarmi!- Urlò spaventato il ragazzo. -Mi
dispiace di non essere
riuscito a salvarti e… e di tutto il resto! Lo so di
meritare il tuo odio, ma
ti prego, smettila di seguirmi! Smettila di parlarmi, smettila di
guardarmi! Fa
finta che io non esista e non seguirmi più!- disse
singhiozzando. -C-cosa...?-
Ma... ma tu...?
Alla fine si ruppe violentemente come un
elastico sottoposto ad una tensione eccessiva -Odiarti?!
Ma tu hai ascoltato almeno una parola di ciò che ho
detto?! Ti interessa ciò che penso o ti interessa solo
ciò che credi che io
debba pensare?! Perché non mi ascolti?!- finita la sfuriata
si dissolse e tornò
nella sua sfera che rotolò via con gran velocità. C-cosa ho fatto...? L'ho mandata via...
Perché
l'ho fatto? Avrei dovuto prendermi le responsabilità delle
mie azioni invece...
Lei si è arrampicata sugli specchi pur di giustificarmi in
qualche modo, ma ho
solo reso inutili i suoi sforzi. Tutto ciò a cui ho pensato
è stata l'opinione
che poteva aver nascosto dietro le parole che ha detto... ma nonostante
ciò che
potrebbe veramente pensare di me ha cercato di essere gentile... e
avrei dovuto
proteggerla? Io? Sei migliore di me sotto qualunque punto di vista,
Mayu!
Inoltre anche se non nel senso più tradizionale del
termine... l'ho
praticamente molestata...? All'improvviso
realizzò. Io... ho praticamente
molestato... quella
che ho sempre considerato la mia migliore amica e che ho sempre pensato
di
dover proteggere?! Bene... vado ad ammazzarmi! Come... come ho potuto rotolare via in quel
modo?! Mi ammazzerei se non fossi già morta! Mitsuki
trascinava Fukuroi più velocemente del solito... -Dannazione!
Su tre ne ho persi di vista due! Com'è potuto succedere?!-
si chiese infuriata. -Più che
perso di vista... Ohkawa è praticamente fuggito, scusa...
non l'hai potuto
inseguire a causa mia.- il ragazzo era molto abbattuto... Mitsuki
ripensò
frustrata all'accaduto... "-C-Certo che
questo è il sogno più assurdo che abbia mai
fatto...- aveva detto Ohkawa ad un certo punto. I suoi compagni si
erano
sentiti turbati, ma non sapevano come intervenire in quel momento...
-Tutti gli
altri sono morti... che razza di incubo è questo? Mi
dispiace ma... Non mi va
di trascorrere con voi quel che resta di questo incubo... Addio!- e
senza dare
spiegazioni era fuggito via senza che Mitsuki potesse raggiungerlo e
riprenderlo." Provi a fare quello
che puoi per badare a loro e tenerli lontano dai guai... ma alla fine
si
mettono in pericolo da soli! Quanto è frustrante tutto
ciò! -Pensi
che Ohkawa creda davvero in ciò che
ha detto?- domandò inquieto il ragazzo. -Ah... non
so... quale delle opzioni ti sembra la più pericolosa? Che
credendo che sia
tutto un sogno sottovaluti la situazione e si metta in pericolo o che
instabile
com'è in questo momento non sapendo come affrontare la
situazione finisca per
fare qualcosa di stupido?- calmando la sua andatura Mitsuki
sentì che qualcosa
li stava seguendo. -Mitsuki
cosa pensi che sia?- sussurrò il ragazzo, lei
girò velocemente la testa poi
cercò di sollevare un po' il ragazzo da terra e si mise a
correre come poteva. -Non, fare
domande, sarebbe difficile da spiegare.- rispose a denti stretti la
ragazza. Qualunque cosa sia non
può sfuggirgli se
continua a portarmi. Se mi lasciasse indietro potrebbe temporeggiare
oltre che
correre molto più velocemente. Fukuroi
pensò a staccarsi dalla ragazza per farsi
cadere, ma non aveva idea di come farlo senza rallentare o far cadere
la
ragazza inoltre c'era una parte di lui, per quanto potesse
vergognarsene, non
riusciva ad accettare l'idea di sacrificarsi in quel modo. Scusa... credo che dovrai essere tu a buttarmi tra
le braccia
dell'inseguitore... mi auguro che non sia un peso troppo grande... -D...
dovresti...- si rese conto di avere difficoltà a far uscire
la voce. -Tornerò a
riprenderti dopo essermi sbarazzata di lui.- disse la ragazza per poi
posarlo
in una stanza aperta e chiudere la porta. Il ragazzo provò a
riaprirla, ma era
tenuta sbloccata. -Fammi
uscire! Non scherziamo!- disse nel panico. -Chiudi il
becco!- gli rispose con rabbia la ragazza. -Io non starò
male per la morte di
nessun'altro e in particolare non voglio che qualcuno muoia al posto
mio,
chiaro! T-tu non puoi sapere come mi sono sentita quando abbiamo
trovato il
corpo di Emi… q-quando sono scappata e ti ho lasciato
morire… quando Kizami ha
cercato di uccidermi…- spiegò non senza degli
sforzi. -Ma di
cosa parli?! Io sono ancora qui!- disse preoccupato il ragazzo mentre
si
appendeva alla maniglia e cercava di spingere. -Ora fammi uscire! Di
qualunque
cosa si tratti non puoi affrontarla da sola!- -NO!- urlò
senza volerlo scossa da violenti singulti. -Per te tutto ciò
di cui ho parlato
non è mai successo! Sono solo scossa e ho vissuto i peggiori
scenari
convincendomi che fossero veri, giusto?! Ma io ti voglio bene! Io vi
voglio
bene! È per questo che abbiamo fatto insieme quello stupido
rituale, non ho
alcuna intenzione di lasciare morire nessun'altro di voi, quindi ora
stai zitto
e fidati, tanto non c'è nulla che tu possa fare! Hai
completamente perso l'uso
delle gambe e qualunque cosa tu dica non potrai metterla in pratica!-
dopo un
po’ Fukuroi rassegnato mollò la presa e si
lasciò cadere a terra. I passi di
Mitsuki si allontanavano nella direzione opposta rispetto a quella in
cui stava
scappando. G-gli sta andando incontro... Pensò
sconsolato il ragazzo. O metti subito fine alla tua vita, o ti
ritroverai a commettere altri atti che ti faranno venire ancora
più voglia di
mettere fine alla tua esistenza una volta per tutte! -Ah,
Fukuroi... eri davvero un bravo ragazzo, mi dispiace... anche se il tuo
corpo
non è in condizioni particolari meriti di essere conservato
nella mia
galleria.- disse Morishige estraendo il cellulare e preparandosi per
inquadrare
il corpo. In fin dei conti non è
neanche
una cattiveria... Sì, sto solo fotografando un conoscente,
potrei anche rendere
un servizio alla sua famiglia portandogli una foto che potrebbero
mettere sulla
sua tomba... Ah, ma di qui non uscirò mai quindi non sto
facendo niente di
male, ma nemmeno qualcosa di utile... E poi figurati se non hanno altre
foto da
mettere? Non mi pare che qualcuno utilizzi la foto del defunto
già morto, si
usa sempre una foto di quando era in vita... -Ciao
Morishige...- il cadavere... aprì gli occhi e lo
fissò confuso. -Ehm...
io... stavo per accendere la torcia del cellulare per guardarti
meglio…-
dichiarò Morishige accendendo la torchia e puntandola sul
viso del ragazzo. -Ok, va
bene... Va bene ti credo! Ma così mi accechi!-
esclamò coprendosi gli occhi. -Già
scusa...- Fukuroi gli aveva afferrato con forza il braccio... La sua mano trema... mi sta facendo vibrare
tutto il braccio... -Vuoi chiedermi qualcosa?-
domandò rassegnato. -Devi
aiutarmi a salvare Mitsuki!- disse deciso. -Secondo Mitsuki eri strano
quando
nella stanza delle torture lei ha nominato quella ragazza... ha detto
che
sembravi molto agitato e forse ti vergognavi all'idea di rivederla...
Ne hai
tutte le ragioni dopo ciò che hai fatto in quella camera, ma
se mi aiuti a
salvare Mitsuki la tua coscienza diventerà molto
più leggera e...- -Ti
aiuterò se la finisci di farmi questi discorsi!- rispose
sbrigativamente Morishige,
Fukuroi allentò la presa.
Quanto sarebbe meschino da parte
mia
lasciarti in questo momento approfittando delle tue pietose condizioni?
Sorrise divertito, poi sospirò. Ah…
per
tua fortuna scherzavo… -Immagino che avrai un
piano, ovviamente?- Ovviamente no, non hai
uno straccio di
piano! Vuoi solo fare qualcosa per salvare una persona che non sai
nemmeno se è
ancora in vita... Ehm… Da che pulpito...? -Non ho un
piano, ma non abbiamo niente da perdere.- Abbiamo?
Io che c'entro...? -Se Mitsuki muore non avrai nessuna via di
fuga da
questo posto quindi morirai.- dichiarò cercando di avere
fiducia nelle sue
argomentazioni. Potrebbe funzionare se
fossi intenzionato ad uscire da qui e se credessi che Mitsuki sappia
sul serio
come fare... -In due riusciremo ad inventarci qualcosa.- No Fukuroi, se Mitsuki non è tutta
intera
dovrò fare tutto io perché tu non hai nemmeno il
controllo della parte
inferiore del tuo corpo... Tra l'altro... -Non
mi hai nemmeno detto da chi o da cosa
dobbiamo salvarla? Suppongo che sia stata presa da qualcuno, ma non mi
hai
spiegato proprio niente, per quanto ne so potrebbe anche essere caduta
da
qualche parte. Allora, vuoi spiegarmi in cosa dovrei aiutarti
esattamente?!- …Come ci sono finito in questa
situazione? Perché
mi sono fatto coinvolgere da quei due? Dopo che Fukuroi
gli spiegò approssimativamente ciò che era
successo i due
si incamminano… molto lentamente... Yamamoto
ti ha scaricato perché non potevi essergli utile, ma tu hai
comunque deciso di
seguirmi per essere sicuro che l'avrei aiutata... Ansi più
che seguirmi
direi... farti trasportare! Il ragazzo cercava di avanzare
nel corridoio
con Fukuroi sulle spalle. Probabilmente
pensavi che essendo un ragazzo a differenza di Yamamoto sarei stato
capace di
portarti ma... diamine! -Scusa...
fammi scendere...- mormorò il
ragazzo rendendosi conto della fatica con cui respirava Morishige.
-P-promettimi solo che l'aiuterai... in fondo ha senso che tu lo
faccia, no? È
l-l'unico modo che hai per salvarti, no?- provò ad
autoconvincersi. Morishige
lo depositò... si accorsero di aver percorso poca strada...
molto meno di
quanto credeva Morishige comunque... -Beh, credo che anche io non avrei
potuto
fare di meglio...- Fukuroi tentò di tranquillizzarlo. Non ho bisogno della tua pietà... -Per
lei non potrò fare granché, ora lo
vedi!- E avrei dovuto proteggere Mayu?
Cosa avevo in testa?! -Riproviamo...- Mantieni
la calma, forse lo hai solo preso male e il respiro affannato non ha
aiutato. Morishige
provò a riportarlo sulle spalle, purtroppo non poteva
semplicemente fargli da
stampella, le gambe di Fukuroi sembravano essere peggiorate e anche se
fosse
stato nelle condizioni in cui era prima sarebbero risultati comunque
troppo
lenti. Tanto di fatica non si può
morire... giusto? Note: -Invece
Morishige di sfondare una finestra ne è stato
capace… -In
giapponese passero è suzume, Sachiko si riferisce a Mayu
chiamandola in quel
modo in un wrong end di Book of Shadow, anche Seiko all'inizio di Blood
covered
la chiama così, credo sia per via della somiglianza tra suzume e Suzumoto… -Nel
secondo capitolo di Book of Shadow, Demise, Nana incontra Yoshiki e
Mayu, le
due ragazze sembrano farsi abbastanza simpatia... -Come ho
già detto nelle note del primo capitolo, ho teorizzato che
il corpo che appare all'inizio
e la fine del capitolo Shangri-la(il corpo mutilato, quello da cui
Morishige è
particolarmente ossessionato) appartenga a Mayu. Il motivo è
che in Blood
coverd Mayu è disturbata dal fatto che Morishige l'abbia
guardata e fotografata
così gli fa la telefonata e... si sa come va a finire... Ma
in Book of shadow
non viene vista la fine di Morishige, lui semplicemente alla fine di
Shangri-la
rimane in quella stanza a scattare fotografie al corpo di cui ho
già parlato e
Mayu morendo pensa che vuole che Shige-nii trovi il suo corpo e vuole
che la
consideri carina (qualche problemino c'è l'ha anche questa
ragazza secondo
me...) così, niente... semplicemente mi piace
particolarmente collegare le due
cose... Sono
sempre nervosissima quando pubblico qualcosa… ansi sempre
meno di quanto lo ero
all’inizio! Spero che possa essere considerato…
decente? Leggibile? Ehm,
purtroppo le mie capacità sono quelle che sono…
In ogni caso grazie
dell’attenzione! Per me negli ultimi tempi è molto
difficile scrivere soprattutto
per un motivo più o meno assurdo… non riesco
letteralmente a mettermi seduta a
scrivere! Sento il bisogno di muovermi e camminare tutto il tempo! Se
solo
potessi farlo mentre scrivo… |
Capitolo 9
*** Due teste sono meglio di una? ***
Due
teste sono meglio di una? Dietro di lui c’era solo il
muro e davanti a lui c’era lo
spettro di una ragazza, era uno spettro piuttosto
particolare… apparentemente
più tangibile degli altri, avrebbe anche potuto scambiarlo
per un essere umano
inizialmente. Il braccio che lei gli aveva afferrato prima che
riuscisse
temporaneamente a scappare era segnato da un vistoso livido
circolare… era uno
spirito molto forte e quella non era una buona situazione…
perlomeno in teoria… -Finalmente…-
sussurrò la ragazza, il suo viso era arrossato
e stava sorridendo rilassata. -Ti ho trovato. Non dovresti andartene in
giro da
solo, lo sai? Lo sai?- continuò a dirgli cantilenando con un
tono quasi assonnato.
Il ragazzo sospirò annoiato e si appoggiò alla
parete, era abbastanza calmo
nonostante tutto. -Hai fatto un bel lavoro.- sorrise
avanzando e poggiò
dolcemente la mano sulla testa della ragazza, lei ebbe un sussulto e
arrossì,
sembrava un po’ sorpresa. -Ma ho ancora delle cose da fare
qua… va bene se ci
rincontrami dopo, nello stesso posto?- la ragazza improvvisamente si
infuriò. -Te l’ho già
detto! È troppo pericoloso! L’unica cosa che
possiamo fare è stare insieme… quindi, qualunque
cosa ti resti da fare mi avrai
al tuo fianco.- -Ok, allora immagino che
l’avrai portata.- la interruppe il
ragazzo lasciandola perplessa. Meno male.
-Come? Te ne sei davvero scordata? Come faccio senza? Andresti a
recuperarla
visto che non voglio essere venuto qui inutilmente?- la ragazza era
totalmente
nel panico, si guardò intorno confusa. -Ah! Si certo, vado.- velocemente
sparì dalla sua vista. Vive o morte sono comunque
tutte stupide,
soprattutto quando si innamorano, che fortuna! Anche se non
è che gli uomini
siano tanto meglio. Rise l’uomo. Ma
a
causa di quella stupida ho perso di vista Yamamoto… devo
trovarla al più
presto… a distruggerla devo essere io! Poi chiusi i conti
con lei spero di
riuscire a fare visita pure a Yuka.. Dopo diversi giri nei corridoi il
ragazzo si era quasi
spazientito, poi sentì i lamenti inconfondibili e fastidiosi
di Ohkawa e
seguendoli riuscì a rintracciare Mitsuki. Perché
è con Fukuroi?
Lui dovrebbe già essere morto… si
domandò il ragazzo e per un po’
continuò
a seguirli ad una certa distanza aspettando il momento migliore per
fare la sua
mossa, poi Mitsuki accelerò il passo, riuscì a
sfuggire alla sua vista per
qualche istante e quando la rivide c’era qualcosa di
strano… era sola… La
ragazza si girò verso di lui, sorrise e gli corse in contro.
-Kizami! Non sai che sollievo
rivederti!- gli disse
entusiasta. -Sono ore che giro tutta sola per questi
corridoi… avevo paura di
essere finita qui da sola.- disse abbattuta mentre abbassando un
po’ il capo. -…Già…-
Kizami col passare degli anni era diventato un bravo
attore… ma per un attimo lasciò trasparire tutta
la sua confusione e quella fu
l’unica parola che riuscì a dire. Così
non va bene… -Sono
davvero felice di
vedere che stai bene, ti ho cercata da per tutto.- disse pacatamente il
ragazzo.
-Davvero non hai incontrato nessun altro?- la ragazza scosse il capo. -No… credi che anche gli
altri si trovino qui?- domandò
preoccupata. -Si…- prima che Kizami
potesse aggiunge altro Mitsuki
ricominciò a parlare. -Dovremmo andare a cercarli, prima
che si facciano male… o
peggio...- si cominciò ad allontanare, poi si
voltò verso di lui. -Se pensi che
sia meglio separarci per cercarli va bene, ma…-
cominciò un po’ titubante. -Ho
davvero paura a girare da sola… Non potresti venire con me?
Per favore…- sembrava
veramente molto spaventata, Kizami acconsentì e i due
cominciarono a
perlustrare il luogo. Forse se non
l’avessi
vista con Fukuroi poco fa non ci troverei nulla di strano in tutto
questo,
perché si sta comportando così? Forse ha
mantenuto pure lei dei ricordi dei
salti temporali… Contavo sull’effetto sorpresa, ci
vorrà più tempo del previsto
se voglio davvero causarle uno shock. Purtroppo non saprei come
infliggerle
maggiore dolore fisico, quello della scorsa volta sarebbe dovuto essere
più che
sufficiente. Dovrò prima convincerla che quei ricordi sono
tutto frutto della
sua immaginazione e solo dopo, una volta che avrà abbassato
la guardia e sarà
costretta ad affidarsi a me potrò torturarla e
ucciderla… Yamamoto è proprio
uno strano soggetto, a scuola era insopportabile, faceva la spavalda e
non
perdeva un’occasione per atteggiarsi, soprattutto davanti le
ragazze. Faceva di
tutto per impedirmi di capire la sua vera natura… lei
più degli altri. Com’era
prevedibile, quando l’ho rivista qui mi era sembrato molto
facile piegarla, era
così sconvolta e spaventata, però… Ripensò
infastidito il ragazzo. Quando ho finalmente
cominciato a colpirla
ha smesso di reagire… è riuscita a chiudersi e
trattenersi… Non me ne faccio
niente della sua morte, se non reagisce, se non si mostra per quello
che è,
sarà di nuovo un omicidio insoddisfacente. No, stavolta devo
colpirla in
maniera tale da impedirle di chiudersi e trattenersi nuovamente. Mentre
camminavano si voltò per osservarla, era visibilmente
nervosa. Quando si accorse
di essere guardata lui distolse lo sguardo. Se
continuo a stare con lei normalmente, senza fare niente che possa
spaventarla,
lei dovrebbe cominciare a credere di essere impazzita e di essersi
immaginata
tutto. L’ideale sarebbe che arrivi a confidarsi con me delle
sue paure e la
finisca spontaneamente con questa recita mostrandosi a me per quello
che è. Chi
l’avrebbe mai detto che avrei dovuto faticare così
tanto? Ma oramai fallire
sarebbe una grossa delusione. In ogni caso, se mi ha mentito
così perché ha
conservato qualche ricordo di me, perché si è
messa in una situazione simile?
Davvero non arrivo a capirla, non va bene… voglio che sia
lei stessa a
confessarmi la ragione! Ora dovremmo
essere
abbastanza lontani dal posto in cui ho lasciato Fukuroi. Mitsuki
continuava
a toccarsi nervosamente l’estremità della gonna,
fece scorrere la mano verso
l’alto fino a incontrare una tasca. Devo
trovare il momento più adatto, avrò solo una
possibilità, se fallisco diventerò
nuovamente il suo giocattolo, poi quando si sarà stancato mi
lascerà morire… Si
ripeté stringendo con forza il contenuto della tasca, poi si
accorse di avere
addosso lo sguardo incuriosito di Kizami. -Cosa fai?- domandò il
ragazzo mettendosi davanti a Mitsuki,
lei istintivamente fece un passo indietro. -Che cos’hai in
tasca? Fammi
vedere.- il tono di Kizami era piuttosto gentile e rilassato, il
ragazzo le si
avvicinò cauto con la mano, lei fece altri passi indietro. Addio
effetto
sorpresa… Si disse deglutendo. -Non capisco, perché ti
comporti così? Sai, mi stai facendo
preoccupare…- Kizami abbozzò un sorriso divertito
e cominciò a tirarle il
braccio cercando di farle tirare fuori la mano dalla tasca, dato che la
ragazza
cominciò a dibattersi le afferrò anche
l’altro braccio per tenerla ferma meglio,
però cercava di evitare di stringere troppo, non aveva
ancora rinunciato al suo
piano originale. -L-lasciami, lasciami, lasciami!-
disse la ragazza,
inizialmente spaventata e titubante, poi con tono più
prepotente. Kizami
cominciò a spazientirsi, tenerla ferma senza farle male era
più complicato del
previsto. Per un attimo Mitsuki riuscì a liberarsi, ma
Kizami riuscì subito a
recuperarla e la strinse contro il proprio corpo. -Ora vedi di calmarti.- disse
alterandosi leggermente.
Cominciò ad accarezzarle la testa e la parte superiore della
schiena, lei
tremava come una foglio. Allora non
è
così apatica, perlomeno per il momento… Il
ragazzo sorrise soddisfatto. E’ una
reazione piacevole, ma non basta.
Devo cercare un modo per tranquillizzarla… Mitsuki
si rimise la mano in
tasca e ne afferrò il contenuto, lo toccò un
po’ per accertarsi che fosse nella
posizione giusta, lo estrasse lentamente e… -Uhm… volevi colpirmi con
delle forbici rotte?- domandò un
po’ perplesso Kizami. Prima che lei potesse fare qualunque
movimento il ragazzo
le aveva fermato la mano e ora la teneva ferma. -Le hai già
trovate così o hai
preso delle forbici, hai usato un cacciavite per separarne le lame e ne
hai
conservata una?- domandò divertito. -Zitto.- disse a denti stretti la
ragazza, non lo guardava
neanche, teneva il capo basso. -Beh, sicuramente ti sei impegnata.-
scherzò cercando di
strapparle la lama dalla mano. La ragazza oppose tutta la resistenza
che
poteva. -Dalla a me, nelle tue mani è pericolosa.-
sbuffò continuando. Le mani
di Mitsuki era diventate talmente sudate che dopo vari tentavi il
ragazzo
riuscì a portarle via quella sua unica difesa, ma lei gli
afferrò la mano e la
tenne bloccata. -Mi dispiace ragazzi, ma sono stanca
di tutta questa
storia!- disse esaurita mentre Kizami tentava di tirare indietro la
mano. -Non
voglio passarci di nuovo! Se deve proprio finire così
è meglio concluderla
subito!- con forza spinse il ventre verso la lama, ma si
immobilizzò giusto un
secondo prima. Kizami sentì una specie di scossa e la
mollò, era come se per un
attimo si fosse trasformata in un conduttore elettrico. La ragazza
cadde sulle
ginocchia, poi alzò la testa e aprì la bocca. -Fermaaa!- urlò a squarcia
gola, una volta finito sbattè le
palpebre confusa… si guardò intorno, poi
guardò verso il basso e cominciò a
toccarsi agitata. Queste mani le sto
muovendo io senza dubbio, ma non le sento… niente senso del
tatto? Che strano…
m-ma come ci sono finita qui?! Infine
guardò Kizami, spaventata e rimanendo
inginocchio fece un saltello all’indietro.
-C-cos’è successo? P-perché sono in
questo corpo?- balbettò agitata. -Volevo semplicemente che
si fermasse, perché
è successo questo? Ora che faccio?!- -Hey!- la richiamò Kizami,
lei si voltò allarmata. -Esci di
lì, mi serve Yamamoto, hai capito?- disse spazientito.
Buttò a terra la lama
che gli era rimasta in mano ed estrasse un coltello. -Altrimenti, ti
convincerò
io ad uscire di li.- sorrise sadicamente. La ragazza si alzò
e scappò, c’era
qualcosa di innaturale nella sua corsa… era troppo veloce e
non sentiva
veramente come se stesse correndo, era come manovrare il personaggio di
un
videogioco tranne per il fatto che non lo vedeva dall’esterno. Ho
sempre fatto schifo a correre e col mio corpo a quest’ora mi
sarei già
stancata… è così strano…
Ah, non è il momento di pensare a queste cose! Devo
metterla in salvo, ma devo anche trovare un modo per uscire dal suo
corpo… Come
faccio?! Non so neanche come ci sono entrata! Almeno tenendo questo
ritmo non
dovrebbe potermi raggiungere… Pensò
consolandosi, poi ci rifletté meglio.
Ma… anche se io non soffro per lo sforzo
fisico che sto facendo questo corpo lo subisce comunque…
N-non è così rischio
di distruggerlo?! Però se rallento quel tizio mi
prenderà… Aiuto, che devo
fare? Istintivamente stava per chiamare aiuto poi si
trattenne e scosse la
testa. No, devo cavarmela da sola!
Già,
io devo… io… devo… Si
voltò per un secondo… quel Kizami era veramente
molto
veloce e per sua sfortuna sembrava anche abbastanza resistente. Non c’è la farò
mai! Si disse agitata e
cominciò a gridare. -Shige-niiii! Yukiiii! Qualcuno mi
aiuti, vi prego!- -Ehm… Morishige, tutto a
posto? Perché ci siamo fermati
all’improvviso?- domandò Fukuroi nervoso. -N… niente…
è che mi è sembrato di sentire… No,
non è
niente…- rispose a bassa voce. E
niente…
devo proprio essere impazzito… -Senti… Perché
hai ucciso quelle persone?- gli domandò
Fukuroi pur non sentendosi particolarmente a suo agio. Morishige non
ebbe
alcuna reazione, semplicemente continuò a camminare. -Sai,
ci sono molti spiriti
ostili in questo posto e non penso che appartenessero tutti a persone
cattive
quindi mi domandavo se non potesse essere questo posto a…
come dire? Avvelenare
le menti… mi chiedevo se anche tu non ti fossi ritrovato
nella camera delle
torture per questo. Potrebbe avere questo effetto anche sui vivi?-
chiese
preoccupato. -Ti sembra una buona idea dare
fastidio a qualcuno che
potrebbe essere ostile nei tuoi confronti?- sospirò
Morishige, ma non sembrava
aggressivo, semplicemente poco in vena di chiacchiere. -Per il momento non posso fare altro
che affidarmi a te, è
più che normale voler sapere perché hai fatto
certe cose. Inoltre capire certe
cose mi servirebbe anche per motivi personali…- nonostante
la situazione,
Fukuroi rispose con voce ferma e seria. -Forse mi prenderai per pazzo, ma da
quando sono qui mi
sento come se ci fosse qualcun altro a prendere il controllo della mia
mente… e
anche del mio corpo…- -Qualcun altro? Soffri di qualche
forma di psicosi? Senti
delle voci o qualcosa del genere?- domandò allarmato il
ragazzo. -No, non intendevo proprio
questo… Beh, diciamo che le
persone in situazioni di forte stress possono agire in modo deludente e
decidere di scaricare il loro nervosismo in modo non
proprio… non proprio
accettabile da un punto di vista sociale… Quindi
inizialmente pensavo che la
sensazione che ci fosse qualcosa a prendere il sopravvento su di me
fosse solo
un tentativo di giustificarsi e forse lo è
veramente… ma a spingermi a fare
altro è stata una forza strana…- -Senti, non sto più
capendo!- -Parlare di me con uno sconosciuto
non è proprio una delle
mie attività preferite… Tutto ciò che
posso dirti per farla breve è che già una
situazione simile mette a dura prova un essere umano, ma hai
ragione… C’è
qualcosa in questa scuola che a lungo andare avvelena viventi e non.
Credo che
ci voglia qualcosa per innescarla… uno stato
d’animo particolarmente fragile o
comunque negativo…- spiegò il ragazzo. -Quindi… se per
“spingerti a fare altro” intendevi gli
omicidi, se ora non sei sotto l’influenza di questa forza non
rappresenti alcun
pericolo per noi…- concluse leggermente sollevato Fukuroi. -E cosa ti suggerisce che non sono
sotto l’influenza di
questa forza…?- il sangue di Fukuroi sembrò
gelarsi. Non c’era niente nel tono
di Morishige che suggerisse che lo stava prendendo in giro. -Ma se lo
fossi
credi che ti porterei a spasso sulle spalle?- gli disse dopo una pausa
Morishige, quel ragazzo era disarmante… -Dobbiamo trovare Mitsuki e uscire di
qui al più presto…- fu
tutto ciò che Fukuroi riuscì a dire a quel punto. Stato d’animo fragile… Ripensò Fukuroi. Normalmente non assocerei qualcosa di simile a
Mitsuki però… Dobbiamo
sbrigarci! Ultimamente mi sembrava davvero strana, inoltre questo
bisogno di
fare tutto da sola non mi piace per niente! -Shige-niiii!- Morishige ebbe un
sussulto e per poco Fukuroi
rischiava di finire a terra. Non
può
essere… M-ma che sta combinando…? -M-ma, è la voce di
Mitsuki!- esclamò Fukuroi agitandosi.
-Cosa le sta succedendo? Chi sta chiamando?! Morishige dobbiamo
sbrigarci!
Dai!- il ragazzo cominciò a muoversi rendendo
l’equilibrio di quello che lo
portava sempre più instabile. -Smettila di muoverti
così! L’unica cosa che otterrai è
farci cadere entrambi!- sbottò il ragazzo cercando di non
finire a terra. -Dobbiamo sbrigarci!- -Ma sta’ fermo almeno!- -G-già…
scusa…- Fukuroi si calmò e Morishige fu costretto
ad
aumentare il passo per evitare che il ragazzo ricominciasse ad
agitarsi.
Andando nella direzione da cui avevano sentito provenire la voce,
sentirono un
frenetico rumore di passi, talmente frenetico da risultare innaturale. -Shige-nii!- esclamò
sorpresa la fonte di tutto il frastuono
mentre avanzava in rotta di collisione con i due ragazzi,
fortunatamente si
fermò poco prima di investirli. -Mitsuki! Stai bene? Cosa ti
è successo? Chi chiamavi
prima?- superato lo spavento per il rischio di collisione, Fukuroi,
preoccupato, cominciò a tempestarla di domande. Mitsuki era
visibilmente
confusa, puntò gli occhi verso Morishige come per chiedergli
aiuto, ma lui fece
il possibile per evitare il contatto visivo, lei abbassò lo
guardo intristita. Chi
è questo ragazzo?
Perché Shige-nii lo sta portando sulle spalle?! Che sia
infortunato? Forse era
uno di quei ragazzi nella stanza… non ricordo molto di
quello che è successo nell’intervallo
di tempo in cui sono stata raccolta da questa ragazza e messa nella
tasca di
Shige-nii. Ora come me la cavo? Non so nemmeno come si chiama questo
ragazzo!
Forse farei meglio a dire tutta la verità? Stava
per dire qualcosa, ma
provando di nuovo a guardare Morishige si sentì molto
nervosa. N-non credo che per il momento sia
una buona
idea rivelarmi, eh? Devo trovare un modo per uscire da questo corpo al
più
presto! All’improvviso le gambe della ragazza
cedettero e finì a terra. -Mitsuki?!- Fukuroi si mosse
rischiando di far perdere
l’equilibrio a Morishige che a quel punto preferì
mettersi in ginocchio di
proposito per far scendere l’altro ragazzo. Riuscì
a controllare un po’
l’atterraggio, ma fu comunque meno morbido del previsto. Avevo
ragione, ho
sfruttato troppo questo corpo! Pensò preoccupata
la ragazza. Poteva
percepire che il battito cardiaco era troppo accelerato e tutto il
corpo che la
ospitava sembrava pulsare in modo tutt’altro che
rassicurante. La ragazza cercò
di prendere dei respiri profondi sperando di aiutare quel corpo in
qualche
modo. Inizialmente Fukuroi ebbe l’impulso di avvicinarsi il
più possibile poi
si fermò. -Credo sia meglio lasciarle
abbastanza spazio
tranquillizzarsi mentre aspettiamo che il suo respiro si regolarizzi.- rifletté
preoccupato ad alta voce. -Già…-
sospirò Morishige. Ora che avevano ritrovato Mitsuki
non c’era più tanta fretta, i due si scordarono
degli altri pericoli presenti
nella scuola e rimasero a sorvegliare la ragazza. -G-grazie.- sussurrò lei.
Era abbastanza sollevata dal fatto
che anche Morishige sembrasse preoccuparsi di lei. Mi
sento abbastanza in colpa ad aver dubitato di lui…
è proprio una
brava persona, anche se la resistenza non è proprio la sua
dote migliore ha
comunque trasportato questo ragazzo. Pensò un
po’ divertita. In fondo sai essere
anche tu di buona
volontà se si tratta di aiutare gli altri, eh? Ne sono
davvero felice… -Mitsuki è una ragazza
molto atletica.- disse Fukuroi
interrompendo il silenzio. -Si, l’ho notato.- deve
esserlo per forza a giudicare dal fatto che riuscita a reggerti per
delle ore
probabilmente… -Deve essersi spinta troppo oltre per
ridursi in questo
modo, hai visto come correva? Chissà chi o cosa stava
affrontando?- -In effetti non ho mai visto un
essere umano correre in quel
modo…- disse pensieroso Morishige. -S-spero proprio che si
riprenda…- -Lo sta già facendo,
guarda.- lo avvertì Morishige
indicandogli la ragazza che si metteva seduta. -Grazie al cielo!- esclamò
sollevato e tentò di trascinarsi
più vicino alla ragazza. -Ti sei ripresa? Ora respiri come
si deve?!- le
domandò allarmato. -S-si… puoi stare
tranquillo…- rispose la ragazza titubante. -Hai idea dei rischi che hai corso?
Ti sei spinta troppo
oltre correndo in quel modo, non devi mai più fare una cosa
del genere! Del
resto non sembra che ce ne fosse ragione, a inseguirti non
c’era nessuno!- -O-ok, mi dispiace!-
esclamò spaventata la ragazza. Praticamente
l’ho quasi ammazzata! Scusami! -Beh, almeno stai bene…-
da una parte il ragazzo era
sollevato, ma dall’altra non poteva non sentirsi un
po’ a disagio. La mimica
facciale della compagna e il modo di parlare non sembravano
più i suoi. -Comunque, tu saresti?-
domandò lei perplessa. -C-cosa…?-
pronunciò a fatica Fukuroi mentre Morishige
appariva sempre più sospettoso. -Mi dispiace, ma proprio non ricordo
nulla!- spiegò agitata. Nelle storie
di
fantasmi la possessione è una cosa comune, inoltre ho
sentito dire che le
persone possedute possono dare prova di possedere una forza
sovraumani… infondo
ipotizzare che Mayu possa aver preso il suo posto non è
così assurdo, non
capisco perché dovrebbe essersi messa a chiamarmi in quel
modo altrimenti. Ma
perché? Si chiese angosciato e abbastanza
controvoglia si voltò a
guardarla. Lei lo fissava intensamente senza alcuna discrezione,
sembrava molto
concentrata. C’è
l’avrà a morte con me? Si
chiese interrompendo definitivamente il contatto visivo, ma anche il
solo
sapere che lo stava osservando gli faceva sentire un grosso peso sulla
testa
pronto a schiacciarlo… Certo che
però
potrebbe cercare di essere più discreta, si farà
scoprire subito… Non è proprio
adatta a spiare le persone… Perché
mi sta
evitando, mi avrà riconosciuta? Non mi piace per niente
questa situazione! “Finiscila!
È
imbarazzante!” Mayu
si girò intorno
cercando di capire la provenienza della voce. M-ma…
proveniva da
dentro la mia testa? Anche se fino a quel momento non aveva
mai provato
dolore cominciò a sentire una pressione fortissima, come se
improvvisamente si
trovasse in uno spazio ristretto. “È
la mia testa, non
la tua!” Si sentì rispondere dopo un
po’. “Eh?!
Ah, sei tu?” “Già
e finché sei nel
mio corpo piantala di osservare Morishige in quel modo! Potrebbe
fraintendere!
E non per criticare i tuoi gusti, ma… potresti anche evitare
di pensarlo? Mi
fai sentire in modo strano, come se piacesse a me! È una
pessima sensazione,
evita ti prego!” “M-mi
dispiace ora
cerco di uscire…” Improvvisamente
uscire da quel corpo sembrava molto
facile, era come se la pressione la stessa spingendo via. Credo che un corpo non sia fatto per ospitare due
coscienze attive. Ma
qualcosa la vincolò nuovamente impedendole di andarsene. “No!
Ferma dove sei!” “Cosa?” “Prova
a pizzicarmi…” Suggerì
seria. Mayu si pizzicò il braccio mentre Fukuroi la guardava
preoccupato. -A-aspetta un attimo, dammi qualche
minuto per riprendermi,
ne parliamo dopo…- gli disse Mayu cercando di temporeggiare.
Lui annuì incerto. “Come
pensavo. Forza,
andiamo da Kizami!” La voce della ragazza era
piuttosto decisa. “Come
scusa?!” “Puoi
usare il mio
corpo per affrontare KIzami, in queste condizioni ce la possiamo fare.
E come
se tu mi facessi da cuscinetto, non sento dolore.” “Ma
ti rendi conto
delle condizioni in cui ti ho ridotta prima? Sei impazzita?! E poi non
credo di
poter restare tanto a lungo nel tuo corpo se sei
cosciente…” “Fa
un piccolo sforzo!
E poi ti assicuro che mi sono riposata abbastanza… Questa
è l’unica possibilità
che ho di liberarmi di lui, te ne rendi conto? Fallo, me lo devi! Non
ti
preoccupare, di ucciderlo me ne occuperò io
personalmente…” “Aspetta!
N-non pensi
di doverne parlare con gli altri?” “Sono
un paraplegico e
un ragazzo totalmente inaffidabile nemmeno tanto forte! Non sarebbero
di alcuna
utilità.” “Ehi!
Guarda che
Shige-nii si è portato dietro quel ragazzo tutto il tempo!
Dovresti rivalutarlo
almeno un po’, non pensi?” “Ne
parleremo dopo! In
ogni caso quei due non hanno possibilità e se voglio
proteggere i miei compagni
dobbiamo farlo, ti prego… se non lo facciamo ora quello
potrà ucciderci tutti
più tardi…” Di solito si dice
che a spaventare è ciò che non si conosce, ma
in quel caso Mitsuki era spaventata proprio perché sapeva
cosa avrebbe provato
se altri suoi compagni fossero morti e stando nello stesso corpo Mayu finì per essere
contagiata
dall’angoscia che opprimeva la sua ospite…
deglutì e ci pensò un po’, ma alla
fine si alzò. -C-cosa stai...?- balbettò
Fukuroi. -Ehm… ci vediamo dopo,
scusate!- e la ragazza tentò di
scappare, ma si sentì afferrare il polso. -Ferma! Che intenzioni hai?- le
chiese una voce seria e
composta… sorprendentemente si trattava Morishige. “Perché
sei tanto
sorpresa? Fukuroi non può stare in piedi da solo, chi altro
doveva essere? Dai
andiamo!” Mayu spinse all’indietro il
ragazzo e corse via. -Scusami! Ti prometto che dopo ti
spiegherò tutto!- gridò velocemente
la ragazza mentre si allontanava.
“Ehm…
non ti avevo detto di spingerlo, ma…
ok…” “Non
sapevo che altro
fare!” “Oh
no… stai
ricominciando a pensarlo… Per favore almeno in questo
momento tieni la mente
sgombra!” Forse non
era nel
corpo di Yamamoto per spiarmi o altro… credo che si fosse
semplicemente
cacciata nei guai… Rifletté il
ragazzo. Avrei
dovuto capirlo prima… devo recuperarla prima che finisca in
altre situazioni
spiacevoli! -Morishige, sbrigati a raggiungerla
o…- disse Fukuroi prima
di accorgersi che il ragazzo le stava già correndo
dietro… Comunque dovrebbe potersi
rendere più utile di me… o almeno
spero… Ora che c’era completamente
silenzio Fukuroi riuscì a
sentire il rumore di dei passi in lontananza. Il ragazzo si mise in
allarme inizialmente,
poi si avvicinò di più al muro e si distese a
pancia sotto sperando che
chiunque fosse scambiandolo per uno dei tanti cadaveri che
c’erano in quel
luogo lo avrebbe ignorato. Ma quando lo sconosciuto arrivò
nel corridoio finì
per fermarsi proprio accanto a lui… Fukuroi
continuò a rimanere fermo con la
testa girata verso il muro. La persona vicino a lui respirava in modo
strano, a
giudicare dal suono sembrava aspirare molto forte col naso e a volte
emetteva
dei sibili acuti. Lo sconosciuto sembrò tornare indietro di
qualche passo.
Inizialmente Fukuroi si sentì più tranquillo, ma
improvvisamente il suo corpo
cominciò ad essere strascinato seguendo i passi di quella
persona. Mi
starà tirando per i
piedi! Ora cosa devo fare?! Spaventato il ragazzo si
girò leggermente in direzione della
persona che lo strascinava, ma si accorse di essere stato molto
più fortunato
del previsto. -Ohkawa?!- la figura ebbe un sussulto
e si voltò di scatto
verso di lui con le lacrime agli occhi… e un bel
po’ di moccio al naso… -Fukuroi! Allora sei vivo!-
esclamò mollandogli le gambe.
-Sono tornato a cercarvi, ma voi non c’eravate
più! E-ero così spaventato e
quando ti ho visto li contro il muro pensavo, p-pensavo che fossi morto
anche
tu! Io spero che sia tutto un incubo… ma mettendo che questo
non sia un incubo
noi dovremmo stare tutti insieme per sicurezza, non è vero?
Non è vero?!-
Fukuroi annuì sperando che il compagno si calmasse
-Oh… sono felice di averti
ritrovato tutto intero… Dov’è Mitsuki?!
N-non, non mi dire che… che…- il
ragazzo riprese velocemente a singhiozzare. -No, no, è tutto a posto!-
Forse… per ora! -D-davvero? Allora
dov’è?- chiese un po’ più
speranzoso. -Beh… è andata
da quella parte…- risposte indicando la
direzione. -Oh… capisco…-
disse piuttosto confuso. -So di chiederti un grosso
favore… ma mi potresti portare da
lei? Ti prometto che se dovesse esserci qualcosa di pericoloso potrai
lasciarmi
lì.- Ohkawa annuì poi si grattò
nervosamente la nuca. -Scusa, ma come dovrei trasportarti
fino a li?- domandò
confuso. -Purtroppo dovrai portarmi sulle
spalle…- rispose rassegnato
Fukuroi. Una volta uscito di qui
dovrò
sdebitarmi in un modo o nell’altro per tutte le seccature
procurate… Ohkawa se lo caricò senza
troppi problemi e i due si
incamminarono all’inseguimento di Mitsuki. Morishige ormai ne era abbastanza
sicuro… quella era minimo
la terza volta che faceva quel corridoio! Di
nuovo… come ho
potuto farmela sfuggire di nuovo! Pensò dando una pedata al
muro. Come se non bastasse, man
mano che andava avanti sentiva la sua schiena farsi sempre
più pesante. Eppure non
sto più
trasportando Fukuroi… Sentì qualcosa grattargli
la testa, come delle piccole dita…
poi una manina cominciò a pendolargli sulla fronte. Il
ragazzo fece quasi un
saltello per lo spavento. -Allora, dove andiamo di bello?-
domandò una voce allegra
dietro di lui. -Sachiko? Che ci fai sulla mia
schiena?- Domandò trattenendo
l’irritazione. -Quei libri che mi hai dato sono
così noiosi… così ho
pensato di fare una pausa e venire a trovarti!- ridacchiò.
-Mi spieghi cosa c’è
che non va nella tua testaccia? Perché la stai seguendo? Mi
era sembrato che la
volessi evitare.- domandò con molta curiosità. Il
ragazzo rimase in silenzio
per un po’, Sachiko non capiva bene se ci stesse pensando o
se proprio non
avesse intenzione di risponderle… -Non importa in questo momento, se si
è cacciata nei guai e
voglio intervenire, tutto qua…- le rispose il ragazzo,
sentì la schiena che si
faceva più pesante. -Ma lei è già
morta? Che problemi pensi possa avere? Perché
dovresti accorrere in suo soccorso?!- Sachiko risultava un
po’ perplessa, un
po’ infastidita. Il ragazzo si appoggiò al muro
per il troppo peso. -…Da quando sei
così pesante?- domandò esausto. -Beh, sarà a causa del
fastidio che mi procuri. Diventi
proprio noioso quando c’è quella ragazzina in
mezzo ai piedi.- -Non mi risulta che tu abbia questa
caratteristica.- rispose
sospetto. -No infatti. Ma quando ero in
biblioteca ho letto un libro
su alcune leggende.- sentendo Morishige sbuffare si fermò un
attimo. -Se non
vuoi che mi distragga, la prossima volta dammi dei libri più
interessanti!-
rise la piccola. -Comunque c’era una leggenda interessante su
una donna, che in
realtà è una nure-onna, ma gli sprovveduti che
passano non lo sanno, che porta
un fagotto in cui in teoria dovrebbe trovarsi un bambino, se qualcuno
si offre
di portarlo non succede nulla, ma se la persona che lo porta cerca di
scoprirlo
il fagotto diventa sempre più pesante, la vittima non riesce
più a muoversi e
viene ammazzata.- -…E che c’entra?
Non mi risulta di averti portato
spontaneamente…- E tu non sei un
fagotto…
-Già, ma mi piaceva
l’idea di diventare più pesante e
impedire alle persone di muoversi così ho pensato che
sarebbe stato piuttosto
facile da fare accumulando sensazioni negative, sai
com’è… quando si parla di
appesantire l’animo ecc? Beh, in questo caso è
letterale!- ridacchiò
aspettandosi dal ragazzo una risposta irritata, ma… -Scusa,
perché non mi parli
più?- domandò, alla fine a infastidirla era stato
lui. -Non ce la faccio… anche
l’aria sembra essersi fatta più
pesante… Dimmi la verità, stai di nuovo cercando
di uccidermi?- disse
sforzandosi. -No… perché
sono una persona paziente…-rispose
sovrappensiero. -Che c’entra?- -Lasciamo perdere…-la
bambina si intristì improvvisamente.
Le tornarono in mente cose molto spiacevoli…
-Però la tattica di questi mostri
è efficace se ci pensi… chi mai farebbe male ad
una madre con un bambino? in
teoria nessuno… in teoria…- la voce della bambina
si fece più grave e a
Morishige l’aria cominciò a mancare del tutto.
-Devo farti incontrare mia
madre… Ricordo che quando ci si sposa si devono conoscere i
rispettivi
genitori, giusto?- il ragazzo perse i sensi… ansi, era
durato più del previsto
-Ah? Ti ho spaventato così tanto da provocarti uno
svenimento?- sorrise
divertita anche se non era così ingenua da pensare che il
motivo dello
svenimento fosse davvero quello. -Visto che devi rimanere qui, vado a
chiamare
mia madre. A dopo.- Nota: -la nure-onna è uno yokai
dal viso di donna, ma col corpo di
un enorme serpente. Solitamente sta immersa nelle pozze
d’acqua e finge di
annegare uccidendo il malcapitato che va in suo soccorso, ma in alcune
varianti(in realtà ce ne sono anche altre…) si
aggira portando con sé quello
che sembra un bimbo in fasce e accade ciò che è
spiegato da Sachiko. In alcuni
racconti ha comportamenti simili anche la yuki-onna(donna delle nevi),
solo che
le braccia del soccorritore rimangono congelate appena questo tocca il
bambino. |
Capitolo 10
*** La fine di Kizami? ***
La fine di
Kizami? “Feeeerma!” Ordinò
Mitsuki frenando di
colpo la corsa di Mayu. “Ricorda che dobbiamo scontrarci con
Kizami, sprecare
le energie in questo modo non ha senso. Soprattutto se il mio corpo
rischia di
rimetterci… all’incirca sappiamo dove si trova,
no? A-andiamogli incontro con
più calma.” spiegò la ragazza piuttosto
tesa. “Guarda che non so per quanto tempo
ancora riuscirò a stare in questo corpo…
però… ah, non ho idee migliori in
effetti, sforzando troppo il tuo corpo ora, rischiamo di non poter far
nulla
contro Kizami e di ucciderti…” Mayu
rallentò cercando di correre ad un ritmo
normale. “S-senti…” disse pensierosa.
“Sei davvero sicura che dobbiamo
ucciderlo? Non potremmo semplicemente ignorarlo e sperare che non ci
disturbi?”
le suggerì speranzosa. Mitsuki non fece sentire alcuna
parola per diversi
secondi, ma Mayu poteva ugualmente avvertire il suo panico e la sua
frustrazione. “Non c’è altra
scelta, dobbiamo
sbarazzarcene ora che possiamo…” nonostante il
tono aspro sembrava come se lo
dicesse a malincuore… “Cerca di capire…
non possiamo correre rischi…” Li
stai correndo anche così… “Ti sento
perfettamente…” “Eh, g-giusto…” dopo
aver corso per un
po’ Mitsuki si mise in allarme sentendo dei rumori. “Cerca di camminare il più
vicino al muro
che puoi e fai meno rumore possibile.” Le disse piano
nonostante lei fosse
l’unica a poterla sentire. Dopo qualche passo riuscirono a
scorgere Kizami, il
ragazzo si guardava in torno, poi si fermò quando
sembrò averle viste e
cominciò ad avvicinarsi. -Beh, sei di nuovo tu o stavolta è
veramente Yamamoto?- domandò senza troppo entusiasmo. “Y-Yamamoto, che devo fare, che devo
fare, che devo fare?!” cominciò a ripetere
un’infinità di volte la ragazza, ma
nessuna risposta arrivava. In quel momento nonostante la vicinanza non
riusciva
a capire cosa passasse per la testa di Mitsuki… Non sembrava
spaventata o se lo
era, sicuramente meno di lei nonostante il suo svantaggio. -Non importa… tanto mi è
venuta una buona
idea.- dichiarò divertito Kizami. Mitsuki si mosse rapida
verso di lui e cercò
ripetutamente di colpirlo. Sfruttando l’iniziale
incredulità del ragazzo riuscì
a far andare tre colpi di seguito a buon fine. Kizami non riusciva ad
afferrarla
e tenerla ferma per più di qualche istante, quella che si
avventava con furia
su di lui non sembrava più una persona, ma un demone.
Tuttavia, nonostante la
difficoltà iniziale il ragazzo cominciò a
prendere un suo ritmo e a tenerle
testa, anche se nei fatti sembrava inutile… in qualunque
modo la colpisse la
ragazza sembrava non sentire nulla… “Y-Yamamoto, m-ma
ch…” provò a dire Mayu
con voce strozzata. Non va bene…
che sta
succedendo?! Fa malissimo! In realtà Mitsuki si
stava muovendo da sola
anche se Mayu era ancora costretta nel suo corpo e lo spazio a sua
disposizione
sembrava sempre meno… Mayu cominciava veramente a temere di
scomparire o essere
assorbita. “S-se non hai b-bisogno di me lasciami…
andar…” “Resisti, finché mi fai da
cuscinetto
riesco a controllare il mio corpo senza sentire nè il peso
dei colpi ricevuti,
né quello della stanchezza!” Non
c’è la faccio più! Ho paura…
qualcuno… mi faccia uscire, per favore…
Sh… Mitsuki tornò in sé e
sentì che le
mancava l’aria… Kizami approfittò di
quella specie di attacco d’asma e del
tremore della ragazza per ribaltare la situazione e sovrastarla. -E finalmente sei tornata normale!-
sbuffò stanco il ragazzo tenendola ferma con la schiena sul
pavimento mentre
l’ampio petto della ragazza si alzava e abbassava
freneticamente… l’ultima cosa
che ricordava di aver visto era il ghigno soddisfatto di Kizami. Morishige si stava lentamente svegliando,
sentiva la voce di qualcuno che gli stava parlando, ma era una voce
maschile
che non riusciva proprio a riconoscere, una parte di lui credeva di
averla già
sentita, ma non era comunque in grado di ricollegarla a nessuna persona
reale. -…E quindi alla fine cosa dovrei farci
con te?- la voce si fece più chiara, ma Morishige
preferì fingersi ancora
addormentato sperando che quell’individuo, chiunque fosse, si
stancasse e lo
abbandonasse là. All’improvviso sentì
delle dita che spostavano più in basso
gli occhiali e toccavano la palpebra, il ragazzo era molto sorpreso, ma
non
avendo la minima idea di come reagire rimase al suo posto…
finché la palpebra
non gli venne stretta e tirata su con ben poca grazie, a quel punto,
spaventato
aprì anche l’altro occhio e si tirò
indietro facendosi graffiare la palpebra e
cadere gli occhiali. Morishige si portò la mano
all’occhio lamentandosi mentre
l’incomodo sghignazzava divertito. Naturalmente, non avendo a
disposizione gli
occhiali, non riusciva a mettere a fuoco lo sconosciuto, per lui in
quel
momento si trattava solo di un busto sfocato piuttosto imponente con
intenzioni
poco chiare che dopo averlo messo in una situazione di svantaggio
rideva pure.
Il ragazzo lo tirò per il polso facendolo alzare e
continuò a tirarlo cercando
di portarselo dietro. -Lasciami andare! Chi sei?!- gli urlò
contro Morishige tirando dalla parte opposta. -Mantieni la calma, Morishige. Voglio
solo farti vedere una cosa, potrebbe anche interessarti, sai?- il
ragazzo aveva
assunto una tonalità quasi allegra alla fine della frase. -P-perché sai il mio nome?-
domandò
turbato Morishige. -Mollami, con te non ci vengo!- -Andiamo, è solo un piccolo esperimento!
Dopo questo avrò finito le cose da fare qui e tu potresti
tornarmi davvero
molto utile.- -Ma sei sordo?! Ti ho detto di
lasciarmi.- a quel punto il ragazzo, davvero furioso
cominciò a scalciare
contro la gamba l’aggressore da cui inizialmente
sentì un lamento sommesso, poi
non si sentì più tenere il polso, ma in compenso
lo sconosciuto gli afferrò la
caviglia approfittando dei calci poco rapidi che cercava di
dargli… tirandola
Morishige finì con la schiena per terra e la gamba
all’aria. -Andiamo…- sospirò e
cominciò a
trascinare lo sfortunato, per la gamba, che strisciando, strisciando
finì anche
per ritrovarsi qualche scheggia sulla schiena. -Ahi!- in teoria doveva essere
spaventato, ma nonostante la paura iniziale in quel momento la rabbia
superava
tutto il resto così il ragazzo ancora più
irritato dalle schegge sollevò la
gamba libera e cominciò ad agitarla colpendo il ragazzo
nella speranza di
fargli mollare la presa… e anche di fargli molto
male… -Sai, dopo tutto il fastidio che mi stai
dando non posso davvero fartela passare liscia.- disse lo sconosciuto
con
fastidio, tenendogli fermo anche l’altro piede glielo storse
con forza. -Cazzo…- biascicò dolorante
Morishige. -Magari se ti comportavi in modo più
educato avrei anche potuto accettare il tuo rifiuto, Morishige.-
scherzò
l’altro ricominciando a tirarlo. -Eh?! Ma da che pulpito! E smettila di
utilizzare il mio nome! Chi sei?- protestò il ragazzo
tenendosi al pavimento
con le mani, ma l’unica cosa che ottenne furono altre schegge
e un’altra risata
da quella specie di sequestratore. -Ah… tranquillo, siamo quasi arrivati
Sakutaro Morishige della Kisaragi- sospirò. -P-perché hai queste informazioni su di
me.- balbettò un po’ più rassegnato di
prima. Il ragazzo lo prese e lo legò
anche se con qualche difficoltà… aveva pure poca
corda a disposizione così si
ritrovò a fare un lavoro piuttosto approssimativo. -Mi stupisce che nonostante tutta la
confusione che hai fatto non si sia svegliato nessuno…-
osservando il volto
perplesso dell’ostaggio si ricordò di un piccolo
dettaglio. -Vero… ecco qua…- e
gli mise gli occhiali. Ora poteva vedere chiaramente il suo
sequestratore… ma
niente, era una faccia da schiaffi… ma una faccia da
schiaffi che era quasi del
tutto sicuro di non conoscere… quasi… per quanto
si sforzasse non riusciva a
ricordare così si stancò di provarci e si
guardò intorno. Era stato messo su
degli scalini e appoggiati alla parete adiacente, poco lontani si
trovavano
Mitsuki, Fukuroi e Ohkawa, anche loro legati e… a giudicare
da ciò che aveva
detto quel tizio stavano dormendo… -Ah, basta… non ho più niente
da fare
aspettando che si sveglino, quindi…- sospirò il
ragazzo avvicinandosi agli
altri ostaggi, per qualche motivo a Morishige era parso un
po’ stressato, beh,
esserlo in un posto del genere sarebbe dovuto essere più che
normale… ma quel
ragazzo gli sembrava tutto meno che normale ed era abbastanza sicuro di
poter
intuire le sue intenzioni, quindi gli venne naturale imputare il suo
stress al
fatto che le cose non stessero andando come voleva. Lo sconosciuto
scosse
violentemente i tre ragazzi addormentati… Fukuroi era molto
confuso mentre
Ohkawa inizialmente paralizzato balbettava qualcosa a voce bassissima. -Kizami? Cosa sta succedendo?- domandò
Fukuroi con voce ferma mentre Mitsuki con i nervi a fior di pelle cerca
di
evitare lo sguardo di tutti i presenti. -Dato che Yamamoto è un tipo difficile
ho
pensato che il metodo migliore per farla aprire un po’ fosse
torturarle
qualcuno che conosce davanti.- spiegò Kizami sbrigativamente. -Mi dispiace… per tutto
quanto… non so
perché si sia così fissato con me…-
sussurrò la ragazza guardando verso il
basso mentre Ohkawa prese ad agitarsi cercando disperatamente di
liberarsi.
Kizami lo ignorò. -Allora... Per te da chi incomincio è
uguale?- domandò Kizami chinandosi sulla ragazza, lei non
fiatò, e cercò di
ignorarlo. -Sei più a affezionata ad uno dei due?- ancora
silenzio... -Hey...-
la richiamò il ragazzo sollevandole il viso verso di lui
costringendola ad un
contatto, la ragazza gli rivolse una smorfia irritata. -Suppongo che ti
sia più
affezionata al tuo collega...- concluse, ma guardando verso il ragazzo
in
questione notò che sembrava più teso per il fatto
che stesse toccando Mitsuki
che per la situazione nel suo complesso, decise di constatare
l'impressione
poggiando la mano sopra il seno della ragazza. Prevedibile...
In effetti considerando che si è fatto ammazzare pur di
darle il tempo di scappare... Mah... di complicarmi così la
vita chi me l'ha
fatto fare? Gli animali comportano molti meno sforzi, torturando gli
umani ho
potuto provare che sono più soddisfacenti... ma mi manca la
semplicità delle
torture fisiche... Torturerò quell'odioso piccoletto che mi
ha dato
dell'assassino prima che facessi del male a qualcuno, o magari
meriterebbe un
trattamento di favore per avermi ispirato a smettere di trattenermi?
No... Per
un attimo gli scappò un leggero sorriso. Dopo
aver finito col finocchietto vedrò di divertirmi con questi
due, credo che
sfruttando Mitsuki riuscirò a tirare fuori il meglio anche
da Fukuroi. L’ultima
volta ho potuto dargli solo il colpo di grazia, era praticamente
già morto,
anche se devo dire che solo per il fatto di essere rimasto in vita
quella volta
deve avere una resistenza notevole… Non so nei fatti come
dovrei fare del male
a qualcuno senza colpirlo fisicamente, ma ho tutto il tempo per
sperimentare...
Mitsuki si scosse e gli diede una testata cercando di
mantenere
un'espressione arrabbiata. Di nuovo...
Fai tanto la sbruffona, ma quando ti toccato il seno, prima sei
completamente
sbiancata, siete tutte inutili... La colpì al
volto con forza mentre
Fukuroi si contorceva un po', non sembra capace di stare fermo o forse
cercava
semplicemente di liberarsi. E
poi? Che vorresti fare? Come pensi di renderti utile? Cretino... Pensò
aspro Morishige girandosi per evitare di guardarli. Perché
fate questa fatica inutile? Ma anche io giusto diverse ore fa mi
facevo in quattro inutilmente... volevo salvare una ragazza senza
sapere che
fosse morta… ero convintissimo che non potesse esserlo, che
se l'avessi trovata
sarei riuscito a far andare tutto a posto pur non avendo
chissà quali capacità
ad assicurarmelo... Sentì il ragazzo castano che
urlava, ma resisté alla
tentazione di girarsi. N-non posso
peggiorare la mia situazione morale ulteriormente, no? Non devo
guardarli...
Sono persone... persone che soffrono... non posso compiacermene... non
p-posso
proprio... Si disse cercando di trattenersi. Non
è una cosa giusta, devo pensare, e se ad avere un coltello
ficcato
sotto la scapola fossi io? Già... ma non sta venendo fatto
male a me... E poi
meglio loro che io! Ehm… no, ma che sto pensando?!
Però non sono io a fare del
male in questo caso... e che guardi o no non cambia assolutamente
nulla, quindi
perché non dovrei...? C-che mi sta succedendo? Non posso
ricascarci... i-io
sono una persona normale in realtà, eh? Decisamente avrei
dovuto mettere fine
alla mia vita prima di ridurmi in questo modo... Probabilmente
è tutto perduto
ormai... Oltre ai lamenti del ragazzo cominciò a
sentirne altri molto più
flebili e probabilmente femminili. Inizialmente li associò a
Mitsuki e si mise
a guardarla, la ragazza era rivolta nella sua direzione, o meglio, lo
sguardo
era un po' più spostato. Il ragazzo disorientato
cercò di capire cosa aveva attirato
la sua attenzione, ma non notò niente di strano ad una prima
occhiata, ad una
seconda notò un punto in cui appariva tutto un po'
più sfocato, sembrava
esserci una sorta di nebbia concentrata in un angolo che prendeva una
forma
vagamente umana, la forma di una persona accovacciata. Il ragazzo
sbiancò
sentendo che i lamenti provenivano proprio da quella figura triste e
suo
malgrado si ritrovò a riconoscerla. Non
posso farmi vedere da lei in certe condizioni... Si disse
nervoso
ringraziando di non essersi mostrato eccitato davanti al destino dei
tre
compagni di sventura. La figura cominciò a sussurrare
qualcosa, ma il ragazzo
non riusciva proprio a capire "...vo fa... ...o" dopo essersi
fermata la figura ripetè qualcosa di simile e Morishige
cerò di fare più
attenzione "C-cosa devo fare... a-aiuto..."
Il ragazzo quasi si pentì di aver ascoltato...
preferì
convincersi che si trattasse di un'invenzione della sua
mente… o comunque tentò
di farlo. "A-aiutatemi... aiuto!" muovendosi bruscamente per
allontanarsi da quell'immagine le corde che gli tenevano i polsi si
slacciarono. D-deve
essere uno scherzo! Pensò
quasi adirato, si sentiva osservato e
giudicato, come se gli spiriti che aveva turbato si trovassero
lì, nonostante
l’unico che poteva più o meno vedere fosse quello
di della ragazza, magari
erano stati proprio loro a slegarlo volendo costringerlo ad agire
mettendolo
sotto pressione. Suppongo che ora non
dovrei avere più scuse per intervenire! Beh, sarebbe
così se fossi l'eroe della
vicenda, quello che mette la vita degli altri prima della propria anche
quando
si tratta di un sacrificio inutile, diciamocelo, in un corpo a corpo
con quello
sono bello che morto! Però... sono quasi un aspirante
suicida, quindi perché
no?! Si alzò in piedi barcollando, gli veniva
quasi da ridere... con la
coda dell'occhio vide la sagoma mutare posizione e assumere quasi un
aspetto
allarmato. Di quello che pensano loro non
me ne fraga più di tanto, sono più o meno sicuro
che tu sia veramente lì
tenendo conto della reazione di Mitsuki, ma non sono affatto sicuro
della reale
presenza degli altri spiriti che percepisco e probabilmente mi sto solo
lasciando trascinare dalle manie di persecuzione. Questo inutile
tentativo lo
faccio solo per far stare meglio te… Anche se avendo un
destino già segnato non
ho niente da perdere… in fin dei conti non sto facendo
niente di eroico nemmeno
adesso. Sospirò il ragazzo mentre lentamente
andava verso quello che
sarebbe diventato il suo assassino. -Ah... voglio fare tutto questo per te e
tu non mi presti nemmeno attenzione?- disse inacidito Kizami tirando la
ragazza
per una ciocca di capelli in modo che si voltasse. Mitsuki sembrava
più
sorpresa che altro dal gesto improvviso, si era completamente
distratta. -E
dire che secondo Kurosaki dovevi essere già fragile e
giù di umore a causa
della rottura con un tizio...- sospirò il ragazzo. -In
effetti non capisco
perché qualcosa del genere dovrebbe rendere qualcuno
più fragile... niente da
fare, Kurosaki è proprio un idiota inutile in ogni
situazione!- mentre Kizami
parlava, qualcosa lo prese alle spalle e mentre cercava di tirarlo
all'indietro
gli bloccò le mani. -Ti ci metti anche tu ora?- chiese
voltandosi leggermente
verso la persona che tentava di tenerlo fermo. Kizami si
alzò, Morishige
istintivamente spostò un braccio e lo usò per
tenersi alle spalle del ragazzo,
cercò di non mollare la presa e si ritrovò con i
piedi sollevati dal terreno
anche se non di tantissimo... la cosa gli fece un po' impressione.
Morishige
non si era e non era mai stato considerato un ragazzo basso e
decisamente
rispetto alla media non lo era, ma quel Kizami sembrava davvero un
gigante
oltre ad avere la stazza dalla sua parte. In
fondo l'avevo previsto... si
disse deglutendo, ma si rassegno e cercò di
agire con una certa lucidità. Spostò anche l'altro braccio e
tentò di
stringere sul collo, ma con entrambe le braccia libere, per Kizami non
era
tanto complicato evitare che il ragazzo stringesse troppo. -Ma invece di stare fermi perché non
cercate di slegarvi!- si sfogò mostrandosi agitato vedendo
che Mitsuki era
rimasta a fissarli sbigottita. Kizami cominciò a
indietreggiare, Morishige
pensò che forse stava riuscendo a fargli perdere
l'equilibrio e temeva che gli
sarebbe caduto addosso invece Kizami andò a sbattere
violentemente la schiena
sulla parete cercando di schiacciare contro il muro lui che c'era
attaccato.
Nonostante si fosse fatto molto male era piuttosto sicuro che se ne
sarebbe
fatto molto di più se si fosse staccato rendendo libero
Kizami di vendicarsi di
lui come voleva, così si impegnò a non mollare la
presa per nessun motivo al
mondo. -Perché non me ne va bene una?- si
chiese
Kizami ad alta voce. -Prima Yamamoto, poi i reset e adesso anche tu, e
io che
volevo solo iniziarti a qualcosa di nuovo...- -Nuovo? Se fossi arrivato prima forse…- Gli sembra il momento di scherzare? Si
domandò Morishige, la cosa lo disturbava in qualche modo. E nel frattempo Mitsuki li guardava
storto come se volesse dirgli "Questo vi sembra il momento giusto per
chiacchierare?!" Si
vede che non è affatto preoccupato, devo apparirgli come un
semplice
contrattempo più che una minaccia vera e propria... Ma
aspetta un secondo...! -R-reset?!- Non gli
è stata cancellata la memoria...? -Già.- disse divertito. -Mi spiace, ma
se
non hai intenzione di collaborare con me non vedo perché non
dovrei ucciderti.-
mentre con una mano cercava di trattenergli le sbraccia lontane dal
collo con
l'altra velocemente estrasse il coltello e lo colpì, ma il
ragazzo con un
movimento rapido anche se leggero si spostò un po' facendo
in modo che il
coltello gli colpisse la spalla anziché testa, collo o
orbita come aveva
inizialmente sperato Kizami, poi riuscì a stingerlo
cominciando a fargli
mancare l'aria. Kizami deglutì nervosamente, sentiva il
battito cardiaco
direttamente nelle orecchie. Improvvisamente non era più
capace di trattenerlo.
Cercò di rimanere lucido nonostante gli mancasse
l’aria e decise di pugnalarlo
alle braccia, ma il ragazzo non aveva nessuna reazione, nonostante
sanguinasse
non dimostrava di provare dolore e stringeva sempre di più
la presa. La
situazione era fastidiosamente familiare, aveva preso anche lui a
comportarsi
come Mitsuki prima che riuscisse a legarla… Il ragazzo si
accasciò a terra
cominciando a perdere i sensi. D-dannata
ragazzina, di nuovo tu... Morishige mollò il ragazzo, si diresse
silenziosa mente verso Mitsuki e la slegò. Poi perse i sensi
pure lui e dal suo
corpo uscì una pallida nebbiolina che si fermò
poco lontano. Qualcosa di
piccolo e sferico si avvicinò rotolando fermandosi senza
preavviso sotto la
nebbia che si concentrò e divenne una fiammella prima rossa
poi blu. "Non
avrei mai pensato di fare qualcosa del genere..." sussurrò.
"Si, alla fine far perdere i sensi a
quel ragazzo era il minimo che potessi fare per evitare che uccidesse
qualcuno,
ma... insomma chi mai si immaginerebbe di soffocare un ragazzo
rischiando di
ucciderlo? E addirittura di prendere il corpo di qualcun altro senza il
suo
permesso danneggiandolo per farlo! Non ci si conosce mai
abbastanza…" poi sospirò
tristemente e si avvicinò al corpo di Morishige. "Scusami... per colpa mia hai corso un grande
rischio... ho
rischiato la tua vita per salvare altre persone, non credo che potrai
mai
perdonarmi, ma... mi dispiace! Mi dispiace sul serio!" sembrava
veramente sconsolata. Mitsuki buttò un occhio sui suoi due
compagni, Ohkawa era
svenuto a causa di un colpo di Kizami o forse, se erano fortunati, per
lo
spavento preso più che per il colpo in sé, mentre
Fukuroi dopo aver visto
Morishige svenire era rimasto silenzioso e sembrava completamente
assorto dai
suoi pensieri, in ogni caso non sembra aver sentito nulla di
ciò che aveva
detto la fiammella. Morishige cominciò a riprendersi
barcollando, aveva un’aria
molto turbata e si teneva una mano davanti la bocca come se gli venisse
da
vomitare. Puntò lo sguardo sui propri arti superiori e si
allarmò notando che
erano ricoperti di sangue... Dopo essersi guardato in torno agitato
scappò
senza preavviso. -M-ma cosa...?- balbettò Fukuroi. Poi
guardò preoccupato Mitsuki, aveva cominciato a tenersi la
testa guardando verso
il basso come se si sentisse anche lei male. "C’erano
lei, Kurosaki, Morishige e… un uomo… non aveva la
minima idea di chi si
trattasse, ma Kurosaki gli fece una domanda:-… cosa si deve
fare per uscire di
qua?- Cosa ha detto? È successo
davvero?
Sì, deve essere il momento in cui sono venuta a conoscenza
della via di fuga!
Forza, dillo! Sbrigati! -Dovreste
semplicemente…- Semplicemente?
Semplicemente cosa?! -…i pezzi della bambola di
carta.- Fare cosa con i pezzi della bambola
di
carta? Dillo, ti prego! Ti supplico! Ma la visione si fece
sempre meno
chiara… fino a svanire completamente…. "
N-no…
non può essere! C’ero quasi! La rabbia le fece venire un’altra fitta
alla testa ed un'altra visione cominciò… anche
nella visione si rivide
arrabbiata e frustrata “-Ma se
sapevi che era qui volontariamente perché non gli hai
chiesto come uscire?- non
si stava rivolgendo all’uomo, ma a Morishige… Quindi lui quell’uomo lo conosceva? -
Beh… in
realtà…- Come uscire lo
sapeva già...?
oppure… Diamine che confusione! Il paesaggio
cambiò di nuovo. C’erano solo
lei e Morishige, di Kurosaki e lo sconosciuto nemmeno
l’ombra. Si trovavano in
un corridoio ed erano seduti a terra, lei sembrava essere piuttosto
instabile
in quel momento. -…
non siamo finiti qui accidentalmente in
seguito ad un rito andato male…- le disse Morishige nel
tentativo di calmarla,
lei provò a seguire il discorso, ma non riusciva a sentire
tutte le parole.
-…Quante probabilità ci sono che tre gruppi di
persone compiano un rituale e
tutte e tre falliscano? Credo che chiunque abbia messo questo rito su
internet
l’abbia provato e sia…
Ci deve
essere qualcosa da fare per tornare indietro, forse
c’è un punto della scuola
da cui è possibile tornare nel mondo esterno o forse
qualcosa da poter fare con
i pezzi di carta…- Questo deve
essere
accaduto prima che incontrassimo quell’uomo…
Quindi lui non sapeva davvero come
uscire? Ma perché è rimasto così calmo
a riguardo? Pur non sapendo come uscire
era sicuro che ci fosse un modo che avesse a che fare con le bambole di
carta…
che non fossimo capitati qui per caso e il rito in qualche modo fosse
fatto a
posta per mandarci qui mentre io ero troppo confusa per rifletterci
su… Anche
lui ha assistito alla spiegazione del cameramen quindi deve aver
conservato il
ricordo da qualche parte nella sua memoria…” -Mitsuki!- Concentrandosi
potrebbe essere in grado di ricordarselo più facilmente di
me, mi serve solo
una strategia per essere certa che stia dalla mia parte! -M-Mitsuki...- Fukuroi la richiamò alla
realtà preoccupato. La ragazza si ammorbidì e lo
abbracciò lasciandolo confuso. -Sta' tranquillo... fidati di me ancora
per un po'...- gli sussurrò all'orecchio. -Ci sono vicina,
sono vicina a
ricordarmi come tirarci fuori da questa situazione! Potrò
mantenere la mia
promessa...- disse felice la ragazza. Fukuroi ricambiò
l'abbraccio e la tenne
stretta per un po'. -Giusto, dobbiamo recuperare Morishige.-
disse la ragazza, all’improvviso, staccandosi dal compagno. Per il momento è più
fattibile recuperare
lui piuttosto che Kurosaki… in ogni caso credo proprio che
tutti e tre insieme
potremmo ricordare più facilmente, perché no?
Si disse la ragazza più
fiduciosa di prima. Fukuroi era inizialmente confuso poi si riprese. -In effetti ci ha salvati quindi...
suppongo possa tornare utile?- rifletté ad alta voce. -Anche
se non riesco
proprio a capire cosa gli passi per la testa.- sospirò. -Hai notato anche tu quella strana figura
nebbiosa che gli è comparsa vicino?- chiese seria la ragazza. -Sì, ma solo perché ne
sembravi tanto
incuriosita, fenomeni simili sono molto più che la norma in
un posto simile.-
le spiegò pensando che si stesse facendo
trasportare un po' troppo. -Certo, ma Morishige ha agito solo dopo
averla guardata, penso che si sia mosso per fare qualcosa
più per lei che per
il fatto che possa fregargliene qualcosa di noi e penso di poter
sfruttare la
cosa... inoltre mi serve per poter attuare il mio piano, è
un po' complicato da
spiegare.- poi allungò la mano prendendo la pallina
abbandonata e se la mise
vicino al viso. "Mi
rendo conto di chiederti troppo, soprattutto dopo ciò che
è successo l’ultima
volta, ma per favore collabora ancora con me! Ti prometto che in cambio
porterò
via Shige-nii da questo posto e che finché siamo qui
farò in modo che non si
metta in pericolo... Ci tieni molto a questa cosa, giusto?" supplicò
la ragazza in un tentativo di telepatia, sentì come una
vibrazione che
interpretò come un "sì" -Quindi pensi che si trattasse delle
spettro della ragazza cercata da Morishige?- domandò
cogliendo di sorpresa la
ragazza distratta. -S-si!- -Ti... ci sei affezionata? È la stessa
di
prima… mi domando come sia arrivata fin qui…- -Uhm?- il ragazzo indicò l'oggetto nelle
sue mani. Lei annuì. Però
devo sembrare
un po' stupida... Mise la sfera in tasca. Piccola
è pratica come una pokeball... già... forse un
po' più che
stupida! -Senti... per la faccenda di Morishige... Pensi che
io stia
diventando un po' manipolatrice?- domandò mostrando una
strana insicurezza,
Fukuroi si mostrò piuttosto sorpreso dalla domanda, poi fece
un’espressione più
serena. -Forza... non preoccuparti Mitsuki, non
lo sei più di prima.- e... subito dopo aver pronunciato la
frase però si rese
conto di ciò che effettivamente aveva detto... -Eh?!
I-intendevo...- -Questa me la segno… per quando saremo
usciti da qui, ora non abbia tempo per queste cose… ma me lo
ricorderò…- doveva
essere un modo per tirarmi su di
morale? Non capisco... Mitsuki guardò per un
attimo verso Kizami, sembrava
respirare ancora, Mayu non si era sbagliata sul non averlo ucciso. F-forse dovrei approfittare per... è
come se
le forze e la rabbia mi avessero abbandonata. No... non vale la pena di
sporcarsi le mani con quello la... Non voglio sentirmi in colpa per
aver
ammazzato qualcuno... Prese le corde e le usò per
legare il ragazzo mentre
Fukuroi la guardava ancora un po' stordito. Il
cambiamento di Kizami deve essere stato uno shock anche per lui... Ora
che è
legato mi sento molto sollevata e in fondo ammetto che sono contenta di
non aver
dovuto ucciderlo... morirà comunque... ma a portare il peso
della sua morte non
sarò io! Quando
Ohkawa si svegliò,
Mitsuki si fece aiutare da lui per portare Fukuroi e insieme andarono a
cercare
Morishige. -Quindi, se ho capito bene, per tornare a
casa ci serve quel ragazzo?- domandò dubbioso Ohkawa. -Beh, diciamo che...- poi si
interruppe... non sapeva quanto fosse saggio spiegare al ragazzo che
lei nei
fatti non ricordava il modo per uscire e Morishige le serviva anche per
quello.
Ohkawa si stava dimostrando collaborativo, ma non era sicura di quanto
fosse
stabile. -Diciamo che ha una cosa che potrebbe tornarmi utile...- -Uhm... ok...- rispose poco entusiasta,
aveva accettato la risposta passivamente, incurante del fatto che
Mitsuki non
volesse dirgli tutto. Uhm...
certo che c'è una brutta atmosfera... Si disse Mitsuki. Beh, si
è normale... se ripenso a tutto ciò che
c'è successo da quando
siamo qui. Emi, Katayama... n-non li rivedremo mai più... Ma
non posso pensarci
ora, potrò farlo solo quando quelli rimasti in vita saranno
al sicuro! Non
posso rischiare di perdere anche loro... Visto le circostanze non posso
aspettarmelo da Ohkawa, ma... spero che anche Fukuroi la pensi come me
e penso
che sia così. Quando abbiamo trovato il corpo di Emi lui
è rimasto piuttosto
lucido e ha cercato di consolarmi, forse ha dovuto assumere questo
ruolo anche
a causa del mio crollo, non potevamo perdere la testa entrambi, forse
credeva
di dover stare attento a me... Mi sento parecchio in colpa a
ripensarci... Ora
però sembra completamente perso, sarà colpa della
gamba? Aspetta... Non è che
si sta sentendo male e non mi ha detto niente?! Idiota,
perché non lo dice
chiaramente! Potrei far fermare a riposarsi lui e Ohkawa e io andrei da
sola a
cercare Morishige o... Poi si accorse che il ragazzo la
osservava
preoccupato. -T-tutto bene?- le domandò. -E-Eh? Ma certo... N-no, no aspetta! Tu
stai bene invece? Insomma tra me e te quello ridotto peggio sei tu!- Oddio... potevo essere più delicata...
Accidenti! -N-non è che vuoi fermarti a riposare?- -No, possiamo continuare senza
problemi... ero solo sovrappensiero...- -E a cosa pensavi?- cercò di chiedere
con
gentilezza Mitsuki. -Una cosa stupida, fidati...- rispose
schivo il ragazzo, sembrava sentirsi in colpa per qualcosa. -Se non è niente di importante, ma ti da
tanto fastidio a maggior ragione parlamene... è
già una situazione pesante...
non c'è bisogno di trattenersi per qualcosa di stupido.-
disse seria la
ragazza. -N-non è niente... sul serio!- N-non posso essere così stupido da farmi
prendere da pensieri come questi proprio ora! Se basta un qualunque
stato
d'animo negativo per esporti al rischio di impazzire non ci sarebbe
nulla di
più tipico del mio sentimento per dare vita ad una
tragedia... Quindi devo
cancellare tutto, non ci credo, perdere tempo così! Magari
è solo colpa di
questo posto... mi sento meno in imbarazzo a pensarla
così... Nel frattempo
Mitsuki era sospettosa anche a causa del rossore del ragazzo. -Non è che ti senti imbarazzato
perché
dobbiamo portarti noi?- -No...- poi riflettendo pensò che era
una
scusa capitata proprio a proposito e in fondo anche quello non era
falso. -In
realtà un po'...- la ragazza sospirò. -Non è colpa tua, lo sai bene. Inoltre
sono contenta di poterti essere utile in questo modo... è
motivo di orgoglio...
o forse non vuoi darmi motivi di essere orgogliosa di me stessa?- stava
perlopiù scherzando sperando di far sentire meglio il
ragazzo e lui lo sapeva,
ma questo modo di fare lo faceva stare meglio veramente. -Quindi era
solo questo?- -Si.- -Se ci fosse altro dimmelo... o non vuoi
proprio appoggiarti a me?- -Sono già appoggiato...- Non
sembra che stia facendo una battuta... non ha davvero capito a cosa mi
riferivo? Eppure non è un ragazzo stupido... -Tu invece pensi di poter fare affidamento
su di me? In una situazione simile è importante pensare di
potersi fidare degli
altri, sapere di poterci parlare di qualunque cosa... tu pensi... di
poter fare
così con me?- domandò serio il ragazzo. -Certo. Sei una persona affidabile e
abbiamo lavorato spalla a spalla, so di potermi affidare a te.- E soprattutto in questo posto per me la tua
presenza è stata la mia salvezza. -Se non avessi
cercato di starmi vicino
quando abbiamo trovato Emi non so sul serio dove sarei ora. Quindi non
devi
davvero preoccuparti per questo... Io posso affidarmi a te, ma anche tu
puoi
affidarti a me.- concluse pensierosa. -Non è che ti senti
così a causa di
Kizami?- -Già...- Non
sai quanto hai fatto centro però... -Lui è un caso a parte... si, pensavamo
di poterci fidare di lui e guarda un po' come è andata a
finire, ma lui ha
nascosto il vero se stesso tutto il tempo, non significa che ora non
dobbiamo
più fidarci dei nostri compagni o chiederci se loro possono
fidarsi di noi. Se
facessimo così ci sarebbe solo da impazzire, no?-
spiegò un po' malinconica
mentre gli scappava una risatina nervosa. Vorrei
pensare che la sua fosse solo pazzia... ma in effetti sembrava
completamente
lucido e a suo agio... Mostrava semplicemente un po' di frustrazione
per il
fatto che Mitsuki non reagisse come voleva, ma del resto... In effetti
non
l'abbiamo mai veramente conosciuto, ripensandoci tutto ciò
che mi viene in
mente se cerco di ricordare com'era è semplicemente la sua
calma davanti a
qualunque situazione e il suo modo di aiutare gli altri dicendo e
facendo la
cosa giusta al momento giusto, ma sembrava che si muovesse
più per dovere che
per empatia... non siamo mai entrati in confidenza e non ci ha mai
detto
qualcosa su di sé, su cosa gli piacesse, cosa lo
spaventasse... faceva così
anche con Kensuke che doveva essere il suo migliore amico.
Chissà se Kensuke
era preoccupato a riguardo? E perché non me ne ha mai
parlato? Noi siamo amici,
no? La faccio facile a giudicare il comportamento di Kizami a
posteriori... la
cronaca nera di persone insospettabili anche dalle persone
più vicine a loro ne
è veramente piena... Ma mi domando cosa abbia pensato di noi
per tutto questo
tempo. Ma a giudicare da ciò che voleva fare a Mitsuki posso
averne una mezza
idea. E io non potevo fare nulla per lei in quel momento... E se Kizami
le
avesse fatto veramente del male... io... -Mi dispiace davvero per quello che è
successo prima con Kizami e di non esserti stato utile.- sentiva un
bisogno
quasi fisiologico di dirglielo... -Non ho idea di come ti potessi
sentire
quando ti ha messo le mani addosso, ma posso solo dire che mi dispiace
davvero
e...- -Non potevi farci niente e non mi è
successo niente, inoltre lui è asessuale o gay... comunque
ti assicuro che non
era interessato a stuprarmi e… fine della discussione! Non
parliamone più.-
nonostante sorridesse la sua sembrava quasi una minaccia. -...Eh?- -Pur avendone molte, e dico molte
possibilità considerando la popolarità e le
capacità recitative non ha mai
neanche provato ad avvicinarsi a una ragazza. Ha le sue perversioni
come
abbiamo visto, ma non legate direttamente al sesso, correre rischi da
quel
punto di vista era l'ultimo dei miei problemi, mi ha toccato solo per
spaventarmi quindi smettila di pensarci, la faccenda è
completamente chiusa,
perché ti preoccupi più tu che io? Toglitelo
dalla testa, ok?- disse il tutto
con una velocità spaventosa come se volesse smettere di
pensarci anche lei e
chiudere il discorso velocemente. Non sapeva quanto ci fosse di vero in
ciò che
aveva detto, ma sicuramente lei preferiva pensarla così. E io che credevo che la pensassi come me e che
fossi d’accordo sul
discutere di tutte queste cose una volta finita tutta questa faccenda! Pensò
infastidita la ragazza. E-e poi…
considerando tutto quello che è successo agli altri non
credo di avere il
diritto di lamentarmi… Si
disse
rabbrividendo completamente invasa da fortissimo senso di colpa. Poi
mentalmente si diede uno schiaffo. Intanto
concentriamo sul sopravvivere… non chiedo troppo, giusto? Nota: -In blood covered Kurosaki parlando con
Kizami gli dice che Mitsuki aveva lasciato il suo ragazzo un giorno
prima, dopo
aver scoperto un tradimente. Il prossimo dovrebbe essere l’ultimo o il
penultimo capitolo… non ne sono molto sicura, dipende da
quanto sarà lungo. Certo
che questa fanfiction è venuta molto più lunga di
quanto mi aspettassi, forse
sono un tipo prolisso a quanto pare. Grazie mille dell’attenzione se siete
arrivati fin qui, spero tanto che a qualcuno non dispiaccia
ciò che scrivo
nonostante i tanti difetti. Come al solito, se vi va di lasciarmi un
parere mi
fa molto piacere. Alla prossima. |
Capitolo 11
*** Sotto il velo sta la sposa. ***
Sotto il velo sta la sposa. Kizami stava inseguendo Yuka, la quattordicenne era troppo lenta e lui l’avrebbe sicuramente catturata se… -Un lolicon… che fastidio. Yoshikazu, uccidilo e fanne un bel manichino, al laboratorio di scienze ne manca uno.- ordinò Sachiko… Poi quando il tempo venne riavvolto la prima volta… -Ora sembra addirittura innamorato della ragazzina… il livello lolicon è salito… Yoshikazu, sai cosa fare!- Poco prima che iniziasse la nostra splendida(citazione necessaria) storia... -In fin dei conti penso che Morishige sarebbe un buon collaboratore, gli serve solo la spinta giusta. Potrei giocarci un po’…- riflettè ad alta voce Sachiko. -Ma… Kizami sarebbe più adatto… e non gli servirebbe neanche una spinta…- fece notare Yuki. -Come mai sembri avere una simpatia particolare per quel ragazzino?- domandò perplessa. -Uhm… simpatia? io sono un tipo imparziale!- rispose infastidita Sachiko. -Per dimostrarlo e non fare favoritismi lascerò a Kizami la memoria quasi intatta, chissà che questo non comporti qualche conseguenza interessante…- -Ehm… ti dico che non dimostreresti niente…- Tempo dopo... -Prima ti lamentavi di Kizami che era un lolicon… e ora vorresti sposare Morishige?- domandò la bambina fantasma quasi inorridita -C’è qualcosa nel tuo ragionamento che non quadra.- -Infastidire qualcuno a cui non interessi è più divertente.- -…- Tempo presente... -Quindi… Kizami ha rapito il mio fidanzato…- realizzò delusa la bambina dopo essere tornata con sua madre e Yuki nel posto in cui aveva lasciato Morishige. -Ok, non avrei dovuto essere così imparziale e dare a Kizami un trattamento speciale.- -…Ti rendi conto che imparziale e trattamento speciale cozzano?- -Yoshikazu, va a recuperare il mio fidanzato e… procuragli anche un testimone di nozze!- Ordinò la piccola tutta giuliva. Yuki aveva perso le speranze, ma del resto perché provava a ragionare con lei? A causa del forte senso di nausea che sentiva, Morishige fu costretto a stendersi sul pavimento umido e appiccicaticcio. M-ma che è successo? Un attimo prima cerco inutilmente di trattenere Kizami, perdo conoscenza e l’attimo dopo Kizami è privo di sensi e io sono ridotto in questo stato! Nonostante normalmente la puzza di decomposizione non gli provocasse alcun fastidio in quella situazione trovarsi steso con resti umani vari a poca distanza non era proprio l’ideale, ma almeno la posizione lo aiutava a calmarsi oltre a farlo sentire un po’ meglio. Lasciamo perdere… Alzò le mani verso l’alto e fissò le schegge che emergevano parzialmente dai palmi e i polpastrelli, alcune erano davvero grosse… Cominciò a togliersele una per una, qualcuna era più dolorosa e ostinata a rimanere ferma dov’era delle altre. Tutto a causa di Sachiko e della sua meravigliosa trovata! Se non fosse stato per quella non mi sarei allontanato dalla stanza delle torture e… Ma che vado dicendo? Volevo davvero rimanere in quel posto? Voglio davvero perdere completamente me stesso? Gusti particolari o no non sono un assassino… n-non… non lo ero… C-che cosa ho combinato? Tutti quelli che ho ucciso e tutti quegli spettri che ho ferito mi staranno guardando e condannando ora! …E me lo merito... Quando ho cominciato a uccidere ero decisamente fuori di me… ma quando ho continuato ero rinsanito almeno un po’ e a quel punto perché smettere? Una persona che sarebbe morta comunque in meno, una in più, che differenza faceva? Questo è ciò che ho pensato… non credo di poter dare tutta la colpa a quella bambina in fin dei conti… -M-mi dispiace… p-per tutto…- sussurrò con un filo di voce. -Anche per quelli che era già morti… non deve essere stato bello guardarmi senza poter fare nulla per difendervi… o comunque… difendere ciò che rimaneva di voi. Mi spiace di avervi insultati… aver scavato nella vostra carne per vedere quanto in profondità erano le ossa e di avervi fotografato senza chiedere il permesso... Ma sul serio, almeno per quanto riguarda voi io… io non sapevo che altro fare… non riuscivo a f-fermarmi!- ammise con difficoltà. -Anche se capivo di star distruggendo pure me stesso… sono imperdonabile.- finita l’ammissione il ragazzo si aspettava di sentirsi male, ma… Però, che strano… Il ragazzo sorrise realizzando qualcosa di inaspettato. Fa male, ma non così tanto… In realtà si rese conto che ciò che provava era una sorta di… sollievo? In qualche modo essere giudicati per qualcosa di grave che si sa di aver commesso è molto meno angosciante di essere giudicato in base a qualcosa di cui non hai colpa o a qualcosa che non è grave come sembra… è assurdo… Realizzò con amarezza. Si, ciò che ho fatto è vergognoso… lo è molto, ma almeno l’ho fatto per davvero! Non come quando ipotizzano che hai dei genitori che ti picchiano e che sei destinato a essere un poco di buono anche tu e tutto questo film mentale perché? Semplicemente perché non sei socievole e non riesci a fare amicizia facilmente! Quei maledetti… Non avrò tutto questo grande rapporto con i miei, ma non c’entra, va bene? È il mio carattere e loro erano solo delle persone noiose che mi giudicavano in fretta! Non mi davano neanche la possibilità di farmi conoscere, se non mi aprivo subito cominciavano già a giudicarmi e fare ipotesi campate completamente per aria! Quante volte mi hanno fatto ribollire lo stomaco per la rabbia! ...Ok… forse mi sono lasciato trasportare… ma per certi versi mi sento meglio e... e sono proprio condannato a essere un miserabile. Non riesco a sentire il dolore del senso di colpa come dovrei. Ma sul serio, prendermi la responsabilità di una colpa commessa realmente è molto meno terribile di subire i film mentali di quei dementi e tutto ciò è paradossale! -Tranquilli… indipendentemente dal fatto che questo non vi appaia come il peso peggiore portato dal mio animo, avrete la vostra vendetta. Sono destinato a marcire qui… proprio come voi, ricordate?- Continuo a non essere sicuro che ci siate veramente, ma considerando che i vostri spiriti debbano essere comunque da qualche parte credo che vi arriverà qualcosa delle mie parole… Ma in fondo non conoscevo nessuno di voi, forse è per questo che l’idea di rimanere qui col vostro odio non mi procura particolare disagio... -In realtà… ripensandoci… Credo che anche se avessi trovato il corpo di un mio conoscente per affrontare la cosa non avrei potuto far altro che convincermi che ormai quello era un involucro vuoto, non più la persona che conoscevo e non potevo farci assolutamente niente… forse però la cosa non vi consolerà particolarmente.- Beh certo… poi se sarei veramente riuscito ad elaborare il lutto non lo so… di certo non nel suo caso… Il ragazzo si mise seduto sperando che non gli venisse più lo stimolo di vomitare. In realtà una di voi la conosco molto bene. Si costrinse a ricordare mentre si grattava violentemente la base del collo. Con lei qui che cosa dovrei fare? …Per quanto riguarda Sachiko invece, alla fine, credo che allontanarmi sia stato un bene… lontano dalla camera delle torture riesco a pensare più lucidamente almeno… ma non abbastanza. Il ragazzo si alzò in piedi, ma rimase con la schiena appoggiata alla parete. Che cosa dovrei fare? Si domandò nuovamente poco motivato, poi si voltò verso una finestra vicina e la sua attenzione venne attirata da una vecchia tenda bucherellata. Si avvicinò e la prese. Mi domando perché il matrimonio sembri avere questo ascendente particolare sulle ragazze… davvero non capisco. Il ragazzo si mise la tenda in testa e guardò il suo riflesso alla finestra, faceva una strana smorfia sorpresa. -Perché l’ho fatto? Che cosa stupida...- sospirò dando la colpa del proprio gesto alla stanchezza -Ma tutta la faccenda del matrimonio in se è stupida... Che sia colpa della società e dei residui della società precedente alla nostra? Beh, però Sachiko appartiene a una generazione precedente alla mia, quindi suppongo che risenta di più dell’influsso di certe tradizioni, anche se quando è morta era solo una bambina. Uhm… ma perché sto parlando a voce alta?- si chiese leggermente a disaggio. -E perché porto ancora questo in testa?- si portò una mano al capo per toglierselo, poi tentennò e lo lasciò dove stava. Si avvicinò nuovamente alla finestra e ricominciò a guardare il suo riflesso, sorrise un po’ malinconico. -E già… ci abituano fin da bambine all’idea che dovremo essere madri, ci regalano dei pupazzi dalle sembianze infantili a cui dovremo badare, delle bambole che dovremo abbellire e che dovrebbero ispirarci ad abbellirci, sembrare carine per attirare l’attenzione… carine e fragili… Fragili ci fanno sentire, oppure lo siamo veramente? Ci dicono che non possiamo stare da sole, che dovremo volere figli per forza… non volerne sarebbe innaturale… Siamo troppo fragili e spaurite per stare sole, quindi abbiamo bisogno di un uomo che ci protegga e in cambio noi baderemo alla casa e metteremo al mondo la sua prole.- emise un sospiro quasi acuto, ma dopo qualche istante rise divertito. -Però è rassicurante! Alla fine anche io mi sento una fragile bambina bisognosa di protezione quindi l’idea di vivere alle spalle di qualcuno che si deve prendere economicamente cura di me e che magari prenderà anche le decisioni al posto mio non mi da così fastidio… spero solo che si tratti di una persona abbastanza buona e nient’altro! E poi devo dire che sono anche molto carina così! Il velo mi dona e mi piace il contrasto che ha con i capelli scuri. Si, si. Le cose scure stanno davvero bene con le cose chiare! Credo di capire la piccola Sachiko! L’idea del matrimonio e di crearsi una famiglia è molto enfatizzata. Essendo lei morta molto piccola non ha potuto sperimentare molte cose e le sarà rimasta una forte curiosità.- disse allegramente, poi vide il riflesso di tre persone che si avvicinavano e si girò incuriosito per guardarle. I tre avevano uno sguardo sconcertato… -M-Morishige… di cosa stai parlando?- balbettò atterrita Mitsuki. -Ad… ad essere sincero… Mi fa molta più paura così!- squittì Ohkawa. -A parte lo scherzo, potrebbe essere posseduto… direi di essere cauti, magari è un’entità pericolosa.- suggerì Fukuroi dopo un attimo di completo smarrimento. -Ciaaao.- cantilenò il ragazzo con voce sottile. -Fa venire i brividi!- disse Ohkawa a bassa voce. Mitsuki cominciò a ricondurre quell’assurdo comportamento alla tenda che il ragazzo per qualche motivo teneva in testa come un copricapo così si avvicinò lasciando Fukuroi con Ohkawa e provò a toglierglielo. -E-ehy, ma che fai?- domandò con voce stridula il ragazzo mentre faceva un movimento brusco per allontanarla. -Potresti darmelo per favore?- domandò la ragazza per quanto le speranze che funzionasse fossero basse, quasi inesistenti. -No, è mio.- rispose l’altro arrossendo vistosamente. -E poi a te non starebbe bene…- aggiunse sottovoce mostrando la lingua. La ragazza sospirò, era molto stanca, ma a questo punto doveva prenderglielo con la forza, così gli andò addosso. -Mitsuki, stai attenta! Ricordi cosa ti ho detto? Potrebbe essere pericoloso!- urlò Fukuroi nervoso. È troppo impulsiva e irruenta, speriamo bene… -Mitsuki, ma che stai facendo?!- gli chiese Morishige con la sua voce normale. La ragazza lo teneva bloccato contro il muro e cercava di tirargli via la tenda dalla testa mentre il ragazzo cercava di tenersela con una mano. -Dovrei essere io a chiedertelo! Tutto quel parlare al femminile, di matrimonio, figli ecc…- il ragazzo sembrava molto disorientato. -…Di che stai parlando? Ti senti bene?- -Non trattarmi come se fossi io quella pazza! Collabora e dammi la tenda.- ma il ragazzo sospirò utilizzando nuovamente una tonalità acuta. -P-pensi che io faccia davvero tanto ribrezzo come sposa?- chiese improvvisamente con vocina tremolante poi però la sua espressione mutò di nuovo e arrossendo sorrise. -Però il tuoi modi bruschi non mi dispiacciono affatto.- Dejavù... Mitsuki si allontanò il più possibile senza dire nulla. -Vai Ohkawa, occupatene tu.- Credo sia la seconda volta che vengo molestata da una presenza femminile, è lo sport nazionale del posto?! -Eh?! Ma stai scherzando?- -No, affatto! Io quello non lo tocco!- -Q-quello chi?- domandò Morishige apparentemente tornato normale mentre si massaggiava la testa -Ok… Credo ci sia davvero qualcosa che non va…- realizzò preoccupato. -Ohkawa, per favore...- -Scordatelo! E-e poi non capisco! Perché non possiamo lasciarlo stare?- -Ci serve!- nel frattempo il ragazzo si avvicinò incuriosito al trio. Ohkawa si fece indietro mollando Fukuroi che nel tentativo di non cadere si aggrappò a Morishige facendogli cadere la tenda dalla testa. Anche il ragazzo perse l’equilibrio, ma mentre Fukuroi venne afferrato in extremis da Mitsuki, lui cadde semplicemente a terra. -Era davvero così semplice alla fine?- si sfogò incredulo Fukuroi, Ohkawa rimase indietro, un po’ perché non voleva avvicinarsi troppo a Morishige, un po’ perché temeva che Mitsuki fosse arrabbiata con lui per aver mollato il compagno ferito in quel modo. Morishige rimase a terra fissando verso il basso. -Ho davvero detto quelle cose?- sussurrò confuso poi guardò gli altri presenti, l’unico ad avere il buon senso di non annuire temendo una reazione negativa del ragazzo fu Fukuroi che guardando l’ingenuità dei due compagni cominciò a sentirsi agitato. -E voi avete guardato tutto il tempo?- stessa reazione di prima, Fukuroi pensava di essere l’unico sano di mente in quel momento. -Ragazzi, sul serio!- esclamò agitato Fukuroi richiamandoli. -Almeno siete coscienti che non ero in me in quel momento?- domandò… ci fu una lunga pausa… -Magari ti sei semplicemente immedesimato troppo nella parte.- rispose soddisfatta, ma senza particolare prepotenza la ragazza. Il ragazzo la fissò malissimo… -È inutile che mi guardi così, Morishige.- rispose semplicemente Mitsuki. -Anche se… mi fa un po’ impressione il fatto che ti mette più in imbarazzo questo rispetto a ciò che hai combinato.- sospirò seria la ragazza. -Comunque tranquillo, era solo per scherzare… non mai sentito parlare di un attore dilettante che si immedesima troppo nel ruolo dando vita ad una performance come questa.- Morishige inizialmente si infastidì un po’, ma si ridimensionò quasi subito. Era uno studente membro di un club, non lo si poteva definire in altro modo se non dilettante. E neanche particolarmente talentuoso... Pensò un po’ frustrato. Poi Ohkawa ritornò ad aiutare Mitsuki a reggere Fukuroi, sotto gli occhi severi della ragazza. Morishige lo squadrò sorpreso. È illeso? A giudicare dai suoi lamenti ero fermamente convinto che Kizami lo stesse massacrando… -Passando a cose serie… dovresti unirti a noi per tornare a casa.- gli disse Mitsuki con tutta la calma e la serietà di cui in quel momento disponeva. Morishige reagì come se avesse sentito qualcosa di assurdo. -Tornare a casa...- mormorò. Pensa davvero che sia possibile o e tutto un bluff? Ma cosa spera di ottenere esattamente? -Mi avete appena conosciuto e non avete davvero alcun motivo per fidarvi di me… ansi. Cosa c’è sotto?- domandò leggermente incuriosito. Diede una veloce occhiata ai tre. Fukuroi e Ohkawa non sembravano molto sicuri di cosa Mitsuki avesse in mente. -Se vuoi sfruttarmi per il mio legame con Sachiko, mi spiace deluderti, ma oltre a non disporre di nulla che potrebbe rivelarsi utile contro di lei, in questo momento evitarla è una delle poche priorità che ho… inoltre sei davvero un’illusa se pensi che possa avere qualche ascendente su quella bambina.- Mitsuki lo ascoltò, ma non si scompose. -Non voglio sfruttarti, tutto ciò che mi serve è la tua calma.- Mitsuki affidò Fukuroi a Ohkawa e si allontanò con Morishige per parlare. Ohkawa li osservava irrequieto, e un po’ anche Fukuroi lo faceva... -La mia calma? Ti ricordi cosa sono stato capace di fare, vero?- le ricordò perplesso. -Sei comunque più capace di riflettere sotto stress di me, inoltre sono fiduciosa che dopo lo shock che hai subito scoprendo che fra i cadaveri da te fotografati c’era anche l’amica che stavi cercando, saprai trattenerti.- vedendo il ragazzo ragazzo allarmarsi si sbrigò ad aggiungere : -Sono stata posseduta da Mayu Suzumoto, per questo ne sono a conoscenza… ma credo che l’avessi già intuito...- il ragazzo annuii leggermente. -Su cosa ti serve che io rifletta?- domandò sospettoso. -Non sai veramente come uscire di qui e credi che io possa aiutati?- ipotizzò liberamente, ormai sospettava che il bluff non servisse per costringerlo a collaborare, ma a tenere a bada e rassicurare i suoi compagni, anche a giudicare dal fatto che per parlargli lo aveva fatto allontanare. -Comunque, continuo a non capire cosa ti aspetti da me, una via d’uscita potrebbe anche semplicemente non esistere...- sperò di scoraggiarla e di potersela levare dai piedi... -Lo sai anche tu che non è così, o comunque avresti già dovuto capirlo… Perchè altrimenti un cameraman verrebbe qui appositamente per filmare? Nessuno verrebbe spontaneamente in un posto del genere se non fosse sicuro che una via d’uscita esiste e non la conoscesse...- lei sperò che Morishige avesse incontrato l’uomo anche in quella linea temporale o che comunque le sue parole gli facessero tornare in mente qualcosa e a giudicare dall’espressione che il volto del ragazzo assunse era proprio così, di fatti le stesse parole della ragazza erano per lui familiari. -Questo fatto lo so perché questa non è la prima linea temporale in cui ci incontriamo...- per la prima volta da quando si erano rivisti il tono di Mitsuki si fece titubante. -Forse potrà sembrarti assurdo… o forse ne sai anche più di me, ma dopo tutte le cose assurde che abbiamo visto accadere in questo posto, credere a ciò che sto per dirti non dovrebbe essere così assurdo. Da quando siamo qui è come se il tempo si fosse resettato, noi ci siamo già incontrati in un altra linea temporale, anzi, forse in più di una! In una in particole Fukuroi era morto, ci trovavamo con Kurosaki e questo cameraman che a quanto pare tu conoscevi già… Lui ci ha spiegato in che modo saremmo dovuti uscire, ma di tutto questo ho ricordi molto frammentati e più mi sforzo più sento che quel poco che potrei riuscire a ricordare mi sfugge inesorabilmente dalle mani… pensavo che magari, con la tua calma avresti potuto avere più successo di me ed essermi d’aiuto.- nonostante il sospiro che fece, il ragazzo sembrava crederle… -Beh, non sono nemmeno riuscito a capire che il signor Taguchi doveva sapere qualcosa nonostante fosse evidente, ero troppo occupato ad essere scocciato dal suo chiacchierare parlando di cose che non mi interessavano…- sembrava piuttosto imbarazzato per quell'errore... -Certo, anche lui di tutto quello che poteva dirmi poteva darmi un informazione utile, ma non gli è proprio passato dall’anticamera del cervello…- disse frustrato. -In ogni caso, al posto tuo non farei tanto affidamento su di me a questo punto...- cercò di andarsene, ma la ragazza lo afferrò saldamente per il polso. -Ti sbagli, sei più che capace di ricordare e arrivarci con l’intuito prima di me! Magari eri troppo occupato a pensare a Suzumoto per capire che era il caso chiedere informazioni a quel tizio, ma anche se probabilmente non lo ricordi, c’è stato un momento in cui nonostante fossi completamente fuori di me, sei riuscito a convincermi che una maniera per uscire da questa situazione c’era e per quel poco che ricordo con una tua intuizione sei anche arrivato vicino al rituale corretto da fare!- disse irremovibile la ragazza. -Se ti ho suggerito qualcosa riguardante le bambole di carta è solo perché è dannatamente ovvio!- disse aspramente il ragazzo dopo averci pensato un po’ -E se non ci sei arrivata da sola è solo perché eri troppo sconvolta per riflettere, zuccona!- cercò di divincolarsi dalla presa di Mitsuki, ma lei gli diede uno strattone e lo riportò vicino. -Ti sto solo chiedendo di rimanere con me e dirmi quando ti torna in mente qualcosa.- gli disse autoritaria la ragazza. -Meglio di te non può aiutarmi nessuno, non ho nulla da perdere. Hai notato che la scuola si fa sempre più silenziosa? È come se di vivi fossimo rimasti solo noi e pochissimi altri e considerando la mortalità del luogo è altamente probabile, gli spettri potrebbero farsi più spietati per contendersi le ultime vittime… al posto del cameraman me ne sarei già andata quindi non conto affatto di trovarlo ancora qui a darmi spiegazioni.- -No, è ancora qua, ma è morto.- ribattè secco Morishige, Mitsuki inizialmente si insospettii della completa mancanza di emozione nella voce del ragazzo però… Nemmeno a me importa veramente qualcosa, divento sempre più insensibile… -Il punto è che la situazione si farà sempre più pericolosa e avrò più possibilità di ricordare il rituale in breve tempo se oltre a Kurosaki avrò nei paraggi anche te!- Mitsuki riprese fiato e allentò la presa sul polso di Morishige, ma osservandolo con attenzione cominciò a temere che il ragazzo non avesse un un vero motivo per seguirla e darle una mano. Il vantaggio che trarrebbe dovrebbe essere ovvio… ma sarà meglio farglielo presente a questo punto… -Stando con noi saresti più al sicuro... e dovrebbe risultare più facile anche per te ricordare…- Non sembra ancora interessargli… -Se hai dei dubbi su qualcosa che fai fatica a ricordare potremmo parlarne, potrei darti qualche conferma...- Ancora niente… p-perchè…? -Il t-tuo desiderio di solitudine è davvero così forte?- a causa della frustrazione cominciò addirittura a balbettare. Non puoi rovinare tutto ora che sono così vicina…. -O non te ne frega davvero nulla di tornare a casa?!- Se non ti importa davvero nulla posso anche aspettare millenni, ma non ricorderai mai il rituale e non mi sarai mai d’aiuto! -Non pensi che “chi cerca trova” sia davvero un proverbio idiota? È più probabile trovare qualcosa quando si smette di cercarla di cercarla o ricordarsi qualcosa quando non ci si sforza troppo… è per questo che posso anche capire perché non riesci a ricordare il rituale e perché sei così convinta di ottenere qualcosa rivolgendoti a me invece… però...- cominciò a dire distrattamente il ragazzo... -Però non abbiamo tutto questo tempo! Non posso aspettare che smetta di interessarmi sapere in cosa consiste il rituale! Quando mi tornerà in mente spontaneamente saremo già morti! Un minimo sforzo ci deve essere!- lo interruppe bruscamente la ragazza. -Hai ragione… Ma in realtà stavo per dire che non interessandomi al rituale potrebbe anche tornarmi in mente, ma a quel punto non avrei alcun motivo per comunicartelo, quindi ti sarò del tutto inutile e faresti meglio a lasciarmi andare...- Mitsuki si lasciò scappare una piccola risata a causa del nervosismo, ma la cosa si chiuse quasi immediatamente. -È questo che intendevo… sono partita con le migliori intenzioni, ma sembro già essere sul crollo di una crisi di nervi.- ammise stressata la ragazza. -Tu invece...- -Idiota... sono sfinito, rassegnato, più morto che stanco! È per questo che appaio così… non perché stia cercando di mantenere la calma… e non ho nemmeno più motivi per provare a farlo o per sperare in qualcosa.- disse estremamente cupo il ragazzo. -Mi dispiace...- mormorò la ragazza e per un attimo fu sincera, ma… -Ma vuoi davvero rimanere qui con lo spirito di Suzumoto ancora in giro… potrebbe non prendere bene le tue malefatte...- attirò finalmente la completa attenzione del ragazzo. Non sono solo una manipolatrice… Si disse per non sentirsi incolpa.Uscire di qui farà bene anche a lui ed è quello che vuole Mayu… gliel’ho promesso, no? E comunque ho poco da farmi scrupoli! È una situazione tragica da cui non dipende solo la mia vita... -N-non...- Morishige sembrava voler dire qualcosa, ma per un attimo si fermò. Poi prese un profondo respiro… -Non pensi che sarebbe meglio che uno come me rimanesse qui a morire piuttosto che tornare nel mondo esterno? Non pensi che possa provocare danni? Insomma, dopo quello che ho fatto non si torna più indietro… credevo fossi d’accordo...- Anche se un modo per andarsene c’è davvero non posso fuggire… non sono mai stato coraggioso... e credo che sia una qualità largamente sopravvalutata, ma non posso evitare le conseguenze delle mie azioni con Mayu di mezzo. E poi… È meglio che la mia anima rimanga vicino a lei, a costo che ciò che ho fatto debba continuare a pesarmi per l’eternità, piuttosto che morire fra anni liberando la mia anima in un piano esistenziale troppo diverso perché possa rincontrarla… Ma se in realtà per Mayu fosse meglio che sparissi dalla sua vit… esistenza? Se desiderasse non rivedermi mai più e rimanendo qui per non perderla commettessi comunque un grande atto di egoismo? Il pensiero cominciava ad angosciarlo sul serio, nonostante la tentazione di seguire gli altri e tornare nel proprio mondo fosse forte non si trattava veramente di quello… Non posso accettare l’idea di non vederla più pur non riuscendo a sopportare l’idea di confrontarmi nuovamente con lei, ma non posso nemmeno accettare di rimanere temendo che la mia presenza possa infastidirla, che situazione assurda! Si disse torturandosi le mani alla ricerca di qualche scheggia residua da tirare via. Le uniche certezze sono che la fuori non c’è più niente per me e che farei solo danno... Comunque sapevo che non sarei stato recuperabile se mi fossi spinto troppo oltre, sapevo che in quel caso avrei fatto meglio a non uscire più da questo posto… quindi… -Una volta tornato a casa avrai la possibilità di redimerti e in caso non ci riuscissi e avessi l’impressione di poter diventare dannoso per le altre persone… Prometto che sarò io ad ucciderti...- promise solennemente senza il minimo di esitazione… la ragazza sentì una fitta improvvisa partita da sotto la tasca in cui aveva depositato la sfera di Mayu, ma non fece una piega. -D-dovremmo veramente fidarci lui?- Mitsuki si girò, la voce tremolante ad aver parlato era quella di Ohkawa... mentre erano occupati nella conversazione Ohkawa e di conseguenza anche Fukuroi si erano lentamente avvicinati probabilmente per volontà del primo… -Ohkawa...- sussurrò la ragazza, non poteva sapere fino a dove avevano sentito ed aveva paura che tutti quei discorsi potessero rimettere in agitazione il ragazzo. -Dopo ciò che ha minacciato di fare a Ryosuke?! Dopo ciò che ha fatto nella stanza delle torture ad altri malcapitati come lui e come noi? Potrebbe anche essere tutto un gioco di quella bambina sadica!- Mitsuki non poteva rispondergli… e non perché non gli si potesse dare che ragione, ma perché era troppo occupata a cercare di non cadere a terra e di non farsi scivolare la gonna… la piccola sfera che teneva in tasca spingeva prepotentemente verso il basso… Non ora! Per favore! La sfera cadde a terra bucando la tasca e cominciò a muoversi vorticosamente sul pavimento sotto gli occhi angosciati di Mitsuki. Nel frattempo Ohkawa continuava a parlare... -Non possiamo fidarci di qualcuno che si è messo a torturare e uccidere...- -T-torturare e uccidere?! Ok, potevo capire quando ti limitavi a infastidire persone già morte, anche se puoi essere così idiota da non capire che si, stavi maltrattando dei corpi morti, ma che le loro anime erano perfettamente coscienti! Ma questo è davvero troppo! C-come hai... Come hai potuto fare una cosa simile?!- si sfogò Mayu uscendo dalla sfera e facendo sbiancare Morishige e Mitsuki. Fukuroi cominciò a balbettare parole confuse, ironicamente quello a non avere particolari reazioni fu proprio Ohkawa, già troppo agitato di suo. -Infatti!- esclamò Ohkawa pensando forse d’aver trovato manforte -Non mi sorprende che Sachiko abbia deciso di sposarlo.- sentenziò il ragazzo a braccia conserte. -Già... Eh? S-s... Spo... sposarl...- continuò a ripetere diversi "spo" come un disco rotto. Qualunque cosa stesse per dire prima non aveva alcuna importanza, dopo aver sentito quella parola non riusciva più a preoccuparsi di quello che aveva fatto Morishige… nel frattempo, nonostante quest’ultimo il ragazzo sembrasse in preda al panico, non rispose... forse non aveva nemmeno veramente ascoltato Mayu, era semplicemente rimasto troppo atterrito dal vedersela comparire proprio in quel momento, non era minimamente preparato a tutto ciò. Ora Mitsuki era abbastanza sicura che fosse tutto andato… anche se da una parte sperava che il fatto che il ragazzo non avesse già tagliato la corda fosse un buon segno... -Ma andiamo!- si sfogò deluso Ohkawa. -Yamamoto, ci ho provato a fidarmi di te, ma io un altro Kizami nel gruppo non lo voglio!- il ragazzo finì anche per piangere, ma invece di Mitsuki che, data l’assurda confusione che si era venuta a creare, sembrò non notarlo, a sentirlo fu Morishige che ormai, pur ammettendo di meritarselo si era un po’ stufato di essere trattato come un manico... Il ragazzo non capiva se doveva andarsene e lasciarli soli a marcire o se fare ciò che si era ripromesso di fare fin dall’inizio e cercare di essere finalmente utile a Mayu. Peccato che non avesse idea né di come aiutarla né del perché all’improvviso avesse reagito in quel modo. Invidiava davvero lo svenimento facile di Dante… sveniva ogni volta che la situazione si faceva difficile da descrivere e al suo risveglio era tutto a posto. Nel frattempo Ohkawa cercò di scappare, ma Fukuroi tentò di fare peso e impedirglielo. -O... Ohkawa… Morishige non è forte e pericoloso come Kizami inoltre non abbiamo molta scelta...- mormorò Fukuroi preoccupato per il ragazzo. -Non sopravvivremo comunque! Questo rito per tornare a casa forse nemmeno esiste! O comunque non lo ricorderanno mai in tempo… In voi c’è qualcosa che non va… come potete accettare la morte di delle persone a voi care che vi hanno lasciato solo qualche ora fa? Lo fate per sopravvivere, ma come fate invece a non cercare di convincervi che sia tutto un sogno? O-oppure sono io ad avere dei problemi a non riuscirci?- il ragazzo lo osservava spaventato e pieno di domande, ma Fukuroi non sapeva proprio cosa dirgli. -Ognuno ha il suo modo di reagire...- fu tutto quello che riuscì a rispondere… -Ma per favore… rimani qui con noi e cerchiamo di tornare a casa tutti insieme… ti prego...- lo supplicò il compagno. -Ah... Ok, ho capito...- sussurrò Mayu fissando il vuoto, dopo che Morishige e Mitsuki riuscirono finalmente a farla riprendere… più o meno... -Mi fa piacere che tu e Sachiko siate così in sintonia! S-siete una bella coppia e... e vi piacciono le stesse cose... torturare... sangue... i cadaveri... Avete così tanto in comune! A differenza d-di noi! Noi non abbiamo un bel niente in comune! Non so nemmeno perché siamo diventati amici! N-non fraintendere, queste lacrime... sono solo... Sono solo felice per te! Tutto qua! Tranquillo non ti starò più in mezzo ai piedi!- la ragazza rotolò via lontano da tutti… Morishige, dopo aver guardato Mitsuki pieno di risentimento per aver nascosto nella sua tasca proprio la persona che non era preparato a vedere, cominciò ad andare via nella direzione opposta più rassegnato e certo di non poter fare nulla di prima… -Fermo Shhhi… Sakutaro Morishige, fermati ho detto!- Devo aver passato troppo tempo con Mayu in testa! Si disse Mitsuki dopo essersi accorta di come lo stava per chiamare. Ma il tempo di aver finito di dire il nome e il ragazzo si era già allontanato troppo… Perchè non l’ho seguito?! Senza né lui, né Kurosaki come riuscirò ad uscire da questa situazione?! Si chiese nervosa. Beh, inseguendolo avrei rischiato di perdere… D-dove sono finiti Fukuroi e Ohkawa?! Si guardò intorno terrorizzata, ma fortunatamente i due cominciarono a riavvicinarsi. Ohkawa aveva gli occhi molto arrossati e sembrava anche più distrutto di prima, ma almeno era ancora con loro… Ma gli occhi della ragazza si riempirono di terrore quando vide alle spalle dei due Yoshikazu… Prima che lei potesse avvertirli o fare una qualunque cosa, il mostro colpì Ohkawa, prese Fukuroi e si diresse verso di lei. -No, Mitsuki non ci provare! Non fare nulla, scappa!- le urlò Fukuroi mentre la ragazza si avvicinava. Lei non lo ascoltò e saltò addosso a Yoshikazu nel tentativo di liberare l’amico, ma il mostro la respinse e continuò per la sua strada lasciandola a terra dolorante. Mitsuki cercò di rimettersi in piedi… non aveva idea di cosa avrebbe dovuto e potuto fare. Sentiva il bisogno di seguire Yoshikazu, ma sapeva che non avrebbe potuto fare nulla e che sarebbe stato tutto inutile. Si accasciò a terra distrutta. È tutto veramente finito allora? Si voltò un attimo a guardare verso il corpo di Ohkawa… Era bastato un attimo perché perdesse tutto… delle persone che avrebbe voluto proteggere, una era stata appena freddata sotto i suoi occhi senza che lei potesse fare nulla e l’altra era stata rapita da un mostro… Si avvicinò un po’ strisciando… forse era uno scherzo della sua mente, ma le sembro di vedere un piccolo oggetto muoversi vicino al ragazzo… A quel punto la ragazza si diede una spinta in avanti e corse verso il corpo. Con sollievo si accorse di non aver visto male. -Respira ancora…- mormorò con voce flebile, Mayu, da dentro la sferetta… ma Ohkawa doveva aver subito un brutto colpo alla testa e stava perdendo sangue. -Non resta più tempo.- dichiarò cupa e prese Mayu. -Devi entrare nel mio corpo e farmi di nuovo da cuscinetto.- le ordinò. -Ma il tuo corpo non reggerà, inoltre...- -Tanto se non mi sbrigo saremo tutti spacciati!- -Inoltre io non riesco più ad uscire!- -C-cosa…?- -Devo essermi sforzata troppo prima ed ora non riesco più a proiettarmi fuori da questa pallina di plastica! Non riesco ad allontanarmene ed entrare nella tua testa… mi spiace...- le spiegò molto rammaricata. Mitsuki la osservava intensamente. -Mi dispiace, è tutta colpa mia… se fossi rimasta ferma nella tua tasca...- -E se il tuo contenitore fosse direttamente dentro di me?- aveva una strana luce negli occhi… -Eh…?- Mitsuki si mise l’oggetto in bocca e lo ingoiò. Avvertì quell’inconfondibile quanto fastidiosa sensazione di tenere un anima estranea dentro il proprio corpo oltre a un retrogusto un po’ acido, un po’ amaro, ma soprattutto metallico… del resto quella pallina aveva rotolato attraversando diverse pozze di sangue e altri liquidi. Dopo aver velocemente promesso all’amico privo di sensi di tornare a recuperarlo, corse nella direzione presa da Yoshikazu. “Cosa ti è saltato in mente?! E ora come dovrei uscire dal tuo corpo?! Non resisteremo per molto in queste condizioni!” cominciò a dirle agitata. Q-questo in effetti potrebbe essere un grosso problema...“Si che reggeremo! Inoltre quando saremo nuovamente nel nostro mondo avrò tutto il tempo di... espellerti! “ pensò imbarazzata “Naturalmente l’avevo già pianificato, è un modo per far uscire da qui anche te… o perlomeno il tuo spirito sarà libero, no?” “Ah… grazie...” Probabilmente non ricorda che riesco a leggere anche i pensieri non indirizzati direttamente a me… “Ora me lo ricordo invece… e ti ricordo anche che la cosa funziona in entrambi i sensi!” “Ah, giusto!” Mitsuki vide una piccola fonte luminosa bluastra in lontananza che sembrava man mano ingrandirsi… o forse avvicinarsi… “Mitsuki! Schiva!” urlò Mayu, Mitsuki si appoggiò al muro e vide la sagoma luminosa sfrecciargli a fianco. “Scappiamo, scappiamo!” continuò a ripetere, Mitsuki non se lo fece ripetere due volte , non si voltò nemmeno per controllare da cosa stessero fuggendo… -Ridammela! È l’unico spettro sano di mente disposto a conversare che c’è in questa scuola a cui sono riuscita ad avvicinarmi! Non ho alcuna intenzione di passare l’eternità tra i deliri di quella schizzata di Sachiko e i versi di Yoshikazu e dei bambini!- disse una voce fredda e femminile alle sue spalle. Morishige si appoggiò con le spalle al muro. Aveva un emicrania terribile... vide Yoshikazu avvicinarsi, anche se il primo impulso fu scappare, rimase dov’era, si era stancato di tutta quella situazione. L’uomo portava con se il corpo di un ragazzo svenuto, era piuttosto insolito… guardando meglio, Morishige, si accorse che si trattava di Fukuroi. Yoshikazu gli si avvicinò e cercò di portare anche lui, ma Morishige indietreggiò. -Se vuoi portarmi da Sachiko ti seguirò spontaneamente, non c’è alcun bisogno di trasportarmi come un sacco di patate….- gli spiegò. Yoshikazu sembrò d’accordo e cominciò a fargli strada. Morishige continuò a massaggiarsi la testa per distrarsi dal senso di nausea che finì per prenderlo completamente, ma non vomitò… accadde qualcosa di decisamente più strano… Si rivide con Mitsuki, il signor Taguchi e un altro ragazzo della Byakudan… Mitsuki aveva ragione, Taguchi aveva parlato con loro del rito, ora lui lo ricordava… e si sentì sollevato nel capire di non avere alcuna scelta. Gli erano stati mostrati i corpi di Seiko e la signorina Yui, ma non c’era traccia di nessun altro dei suoi compagni, quindi non aveva alcun modo di fare il rito, punto, sarebbe rimasto lì. Non li biasimava per essersene andati, probabilmente lo credevano pure morto… anche se una piccola parte di lui era frustrata dall’essere stato lasciato indietro... Ora doveva solo vedersela con Sachiko e cercare di convincerla ad evitare quello sciocco rito matrimoniale… Note: Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto molto da studiare… se lo avete notato, fatta eccezione per il primo capitolo, ho sempre cercato di aggiornare una volta al mese. -(citazione necessaria) è una citazione(necessaria) di nonciclopedia. -tutta la faccenda di Morishige che comincia a comportarsi in modo strano dopo aver messo un “velo” in testa è ispirata al fatto che in uno spin off demenziale di corpse party Morishige è costretto a portare un costume da cameriera (l’ho detto che era uno spin off demenziale)e comincia inspiegabilmente a comportarsi come tale, a parte questo la scene non hanno altro in comune. -Le idee espresse sul matrimonio non sono condivise dall’autrice così come diverse idee espresse dai personaggi nel corso della fanfiction ovviamente… detto questo scrivere le parti riguardanti la possessione di Morishige e la parte precedente è stato piuttosto rilassante, quasi divertente… E di persone dal film mentale facile ne ho incontrate abbastanza... con cui per esempio non riuscivo ad andare d’accordo, ma che invece di farsene una ragione(è normale, non si può piacere a tutti, l’importante è essere educati e cortesi nel momento del bisogno anche con chi non ci piace, no?) pensarono che l’unica spiegazione logica al fatto che non morissi dalla voglia di passare del tempo con loro fosse che avevo dei gravi traumi infantili e maltrattamenti in famiglia e che stessi disperatamente chiedendo il loro aiuto silenziosamente… Bene, questo è veramente il penultimo capitolo, ho provato a farne uno solo, ma come lunghezza risultava il doppio quindi, ho preferito dividerlo. Beh, ringrazio le persone che a quanto pare stanno continuando a leggere, suppongo che considerando la lunghezza, la probabile pesantezza e lo stile che lascia abbastanza a desiderare di ogni capitolo ci sia qualcosa che vi piaccia o vi incuriosisca o comunque vi porti a finire il capitolo senza maledirmi… o almeno lo spero, sul serio… spero che chiunque stia leggendo decida di leggere anche l’ultimo capitolo, grazie a chi è arrivato fin qui, mi scuso per eventuali errori di ogni genere. Se qualcuno avesse intenzione di lasciarmi un parere mi fa piacere. Ciao, ciao. |
Capitolo 12
*** Routine... è un finale felice? ***
Kizami, riaprendo lentamente gli occhi, vide davanti a sé
una
figura difficile da distinguere… ci mise un po’
per metterla a fuoco… stava rafforzando i nodi di una corda
che gli avvolgeva il corpo… Kizami era sorprendentemente
disinteressato nonostante la situazione, alla fine aveva perso, non
c’era molto altro da dire… era molto
più attento al sangue che quella persona perdeva…
lo trovava quasi divertente... -Kizami... sono stato davvero un pessimo migliore amico, se non ti avessi lasciato fare tutte quelle cazzate senza fiatare forse...- disse tristemente Kurosaki mentre il suo sangue gocciolava sul corpo dell'amico. -Ecco, così non dovresti più essere in grado di nuocere a nessuno!- rise tristemente a lavoro finito. -Non ti resta molto tempo, morirai dissanguato...- constatò Kizami incuriosito. -Già...- gli rispose Kurosaki, un po' triste… anche se, in realtà appariva quasi sereno... -Quindi passerai i tuoi ultimi momenti con me?- gli domandò sarcastico Kizami. -E sì! Dovrai sopportarmi ancora per un po'.- rise lasciandosi sfuggire dalle labbra qualche fuoriuscita di sangue. -Sai io... non ti capirò mai...- Yoshikazu lo condusse sul tetto della scuola, l’aria era fredda e umida mentre il cielo sopra le loro teste era oscuro... ma non pioveva… probabilmente Sachiko voleva evitare che la pioggia rovinasse la sua cerimonia all’aperto… in qualche modo era disturbante che Sachiko si fosse messa d’impegno per andare fino in fondo… La bambina aveva posizionato diverse sedie in modo da simulare la posizione delle panche di una tipica chiesa cristiana… le uniche presenze sulle sedie erano una manciata di fiammelle azzurre e rosse sparse un po’ a caso, nei posti più vicino al banco disseminato da fiori e foglie marce che doveva fungere altare c’erano due dei tre spettri bambini. Sachiko si era procurata anche uno spettro adulto dalla forma ben definita che fungesse da cerimoniere. Sembrava completamente fuori contesto… era vestito elegante, ma con abiti piuttosto datati, sembrava a dir poco a disagio in quella situazione e guardava spaventato tutti gli altri spettri presenti… E quello? Da dove l’ha pescato Sachiko? Sembra più uno spettro bloccato qui per caso che lo spirito di una vittima di questa scuola… magari è anche il più vecchio tra i fantasmi presenti nonostante si trovi completamente alla loro mercè… Riflettè Morishige. Durante la strada notò che Fukuroi stava cominciando ad aprire gli occhi, lo guardò piuttosto confuso, ma non disse nulla… Yoshikazu si allontanò trascinando il ragazzo biondiccio con sé... Sachiko stava davanti all’altare ricoperta da vecchie tende logore e sporche, sorrise divertita quando notò Morishige, non era il suo solito ghigno… sembrava semplicemente che si stesse divertendo molto. Morishige rimase bloccato alle prime file di sedie, non aveva la forza di andarle incontro. La bambina si voltò un attimo a parlare con la donna dai capelli corti accanto a lei, aveva il collo orribilmente spezzato e un espressione sorridente, ma disturbante sulla testa semi-penzolante… doveva essere sua madre. Successivamente Sachiko non perse tempo ad aspettare che lui si avvicinasse e gli andò incontro. Il ragazzo prese un bel respiro e si preparò mentalmente a ciò che stava per accadere. -Di solito è la sposa che si fa attendere… ma va bene anche così, guarda qua!- Sachiko roteò su se stessa facendo svolazzare disordinatamente gli strascichi biancastri da cui era ricoperta. Sì, sembrava decisamente di ottimo umore. -Bene, ora andiamo!- piantò le piccole unghie affilate nella mano di Morishige e ghignando cercò di condurlo all’altare… ma il ragazzo rimase fermo dov’era con i piedi ben piantati a terra. -Ti ricordo che per sposarmi devi avere il mio consenso, non hai più alcun modo di convincermi e comunque… ti assicuro che la cosa non conviene neanche a te…- in un primo momento Sachiko si lasciò sfuggire una smorfia contrariata. -Perchè non dovresti sposarmi? Tanto che il tuo destino è marcire fra queste mura e lo sai già... Ti va bene la convivenza, ma la parola matrimonio te la fa fare sotto? Guarda che si tratta praticamente della stessa cosa!- gli disse ridacchiando. -Una cosa è rimanere nello stesso edificio, un'altra è rischiare che le nostre anime rimangano legate insieme per l’eternità! Forse per te si tratta solo di un gioco per passare il tempo e non te ne rendi proprio conto, ma è questo che rischiamo! Vuoi davvero essere costretta a passare l’eternità con me vicino? La cosa potrebbe durare anche se questo posto venisse distrutto e se ci reincarnassimo. In un modo nell’altro saremmo comunque costretti a riunirci!- spiegò con tono aspro. -Non vedo dove sarebbe il problema.- ribattè serio lo spirito. -È proprio questo che voglio, un collaboratore affidabile che rimanga sempre con me a farmi compagnia e a darmi una mano nei misfatti. Male che vada sarai sempre meglio degli altri che ho… per quanto riguarda il matrimonio… beh, è una cosa che i vivi fanno e volevo provare tanto per non farmi mancare nulla e devo dire che i preparativi sono stati piuttosto divertenti, un buon modo per rompere la routine! Se poi avrà l’effetto collaterale di assicurarmi che dovrai starmi sempre vicino in nome di un legame spirituale, ben venga! Il matrimonio dovrebbe avere a che fare con l’amore o qualcosa del genere… beh, non mi interessa innamorarmi di te, penso che sia solo una cosa stupida e imbarazzante...- disse tirando fuori la lingua in segno di disgusto. -Ma andiamo d’accordo e mi sembra sufficiente!- a quel punto sembrò aver ritrovato tutto il buon umore iniziale e si mise anche a ridacchiare. -Non dovremo nemmeno avere figli quindi tranquillo, non morirai di parto come mio padre!- rideva come se avesse detto qualcosa di molto divertente, per quanto insensata, ma a giudicare dall’espressione tesa di Morishige non era così. -Forza, andiamo da mia madre!- -Non ho alcuna intenzione di continuare a stare nella stanza delle torture e dato che da oggi fino all’eternità, dovrò rimanere qui voglio restare il più lontano possibile da te!- ribattè duramente. -Noi non potremo mai essere in sintonia, io non sono così.- -Allora non fingere di non volermi sposare anche per il mio bene! Ti vergogni di ciò che sei e scarichi la tutta colpa su di me?- Morishige si sorprese un po’, Sachiko sembrava genuinamente offesa... -Non ho mai cercato di farti pensare questo. Fra i mie difetti non c’è l’ipocrisia.- Sachiko, scettica, sollevò un sopracciglio. Morishige si dimostrò leggermente infastidito, ma continuò. -Ho semplicemente cercato di farti capire che la cosa è sconveniente anche per te, non volevo certo fingere di farlo per il tuo bene… E non voglio nemmeno scaricare su di te le mie colpe. Sì, se questo posto è così è a causa tua, ma andando a ritroso in realtà è a causa di chiunque ti abbia ucciso e causato tanto dolore da renderti ciò che sei. Ma ciò che ho fatto è colpa del mio modo di perdere il controllo… Buffo… Più o meno recentemente, secondo gli altri sono una persona capace di mantenere il controllo in ogni situazione… che fosse incredibilmente sbagliato l’ho sempre saputo, ma certe cose non me le sarei mai aspettate… In ogni caso, voglio riprendere il controllo di me stesso, mi vergogno molto di ciò che ho fatto e non voglio mai più fare niente del genere, quindi devo starti lontano.- -Ma che c’è da vergognarsi?! Tu sei solo uno strumento nelle mani della scuola! A decretare la morte di quelle persone sono solo io! E anche lì che problema c’è? Era giusto che venissi strangolata? Che mi fosse strappata la lingua? Che quel maniaco cercasse di violentare mia madre, che lei cadesse dalle scale cercando di fuggire e il suo collo si spezzasse?! No? Eppure è andata così! Quindi perché chiunque sia abbastanza demente da capitare qui non dovrebbe fare una brutta fine?!- Morishige si sentì molto strano… in quel momento per quanto digrignasse i denti e la sua voce risultasse piuttosto bassa rispetto al solito la bambina gli fece molta... pena? -Non posso giudicare ciò che fai dal punto di vista morale...- Sachiko sgranò gli occhi perplessa… -Pensandoci a mente fredda non hai scelta… sei morta nel dolore e nell’ira una trentina d’anni fa, non hai conosciuto altro al di fuori di questi sentimenti per tutto questo tempo e alla fine è come se tutta questa energia negativa avesse finito per prendere vita propria e continuato ad avvelenarti… sei stata molto più alterata tu da questa scuola di quanto lo sia stato io… ormai predare gli esseri umani è la tua natura...- -Ho fatto tutto questo per amore… la mia mamma si sentiva tanto sola...- mormorò melanconica. -Ma in realtà la cosa ha finito per divertirmi!- ma prese a ridere senza preavviso. -Avvelenata? Oh… poverina… Ma non sparare cagate! Io non sono una vittima! Io sono felice di potermi scatenare! E dovresti essere felice di poter liberare la tua natura e la tua creatività anche tu!- -Questa non è la mia vera natura!- le ripetè arrabbiato. -Bravo… continua a negare…- la ragazzina sorrise compiaciuta. Morishige cercò di tornare calmo capendo che altrimenti non avrebbe ottenuto nulla. -Io... non mi sento affatto libero lasciandomi andare a certi impulsi...- -Perchè continui a mentirmi? Ti ho osservato tanto… tu sei fatto per stare qui!- gli disse infastidita. -Il vero motivo è quella fastidiosa Suzume, non è così? Non si sono mai visti avvoltoi come noi nascondersi e vergognarsi di ciò che sono a causa di un fragile passerotto! Diventi così noioso quando lei ti svolazza attorno! Devi smetterla di trattenerti solo per piacerle, è patetico! Sto cominciando a vergognarmi per te!- -Noi non siamo avvoltoi… né altri rapaci o animali di alcun genere! Ormai questa è la tua natura, non puoi sfuggirgli quindi se ti convinci di essere libera e felice così è solo meglio per te, ma io non riesco a stare bene così! E anche quando ho smesso di essere vittima dell’inscurimento e ho cominciato a collaborare con te, non ho mai pensato che lo avrei fatto per sempre, era solo un modo per passare il tempo impedendomi di pensare nell’attesa che giungesse la morte e finisse tutto!- Sachiko si incupì è fra i due cadde il silenzio… perlomeno per qualche secondo... -Li riconosci questi spiriti…?- gli domandò subdolamente. -Naturalmente no, ai miei occhi non sono altro che fiammelle.- disse incrociando le braccia. -Mi hai aiutato ad uccidere diversi di loro… di altri conosci più che altro le spoglie… hanno paura di me, non ti faranno niente… se mi sposerai e ti metterai sotto la mia protezione… in caso contrario niente ti salverà dal linciaggio.- il suo sorriso gli fece accapponare la pelle, ma sapeva già dall’inizio che sarebbe finita male… decise di non mostrarsi spaventato. -...Che cosa aspetti a sguinzagliarli, allora?- mormorò lentamente con la gola completamente asciutta... Sachiko non si mostrò felice… non era affatto soddisfatta di come erano andate le cose… gli spiriti erano stati attorno a loro ad osservarli tutto il tempo, incuriositi e ansiosi dello sviluppo… le fiamme rosse sembrarono ravvivarsi appena la piccola aprì la bocca per dire qualcosa. -Fermati! Dannata ladra!- urlò una voce femminile attirando l’attenzione di tutti. -Mitsuki?!- esclamò Fukuroi che si era ripreso, osservando la compagna fuggire da una bambina azzurra che l’accusava di furto… La ragazza si fermò vedendo Sachiko… c’era d’aspettarselo, ma quella era davvero la tana del lupo e lei anche con l’aiuto di Mayu a renderla insensibile al dolore e alla stanchezza non sapeva davvero come e se se la sarebbe cavata. Non poteva nemmeno riprendersi Fukuroi con quello spettro alle calcagna. Continuò a correre girando attorno alle sedie… il prete improvvisato approfittò della confusione per tagliare la corda e qualche spirito azzurro sembrò mettersi in mezzo fra Mitsuki e la bambina, probabilmente per aiutare la prima, ma la seconda era inarrestabile. -Yuuuukiiiiii! Se le fai del male puoi anche scordartelo che continui a rivolgerti la parola!- strillò apparentemente Mitsuki. Morishige si sgranò gli occhi per lo stupore, poi sembrò preoccupato. -Se salvassi Mitsuki evitando al passerotto ulteriore dolore tu mi sposeresti?- tentò sospirando Sachiko. -Si.- rispose di getto il ragazzo, Sachiko rimase molto stupita, ma lo stesso Morishige era sorpreso. -Eh?- esclamò Sachiko. -Lei avrà tantissime altre cose per cui soffrire e tu vorresti sacrificare la tua amata libertà per risparmiargliene una? Anche se sarà tutto inutile e Mitsuki morirà comunque? Il tuo cervello smette davvero di funzionare quando c’è quella di mezzo!- -...Lo so.- ammise a denti stretti il ragazzo. Potrei comunque dire a Yamamoto del rituale dopo e cercare di tenere Mayu lontano dai chiunque capiti qui sperando di non soffra troppo stando in un posto del genere, no? E come dovrei fare se nel frattempo sarò costretto a servire Sachiko? Sarò ancora abbastanza in me da farlo?È stata una scelta azzardata! Una pessima idea! -Va bene allora…- Sachiko sorrise e si preparò a parlare con Yuki, ma la bambina raggiunse Mitsuki colpendola con forza all’addome e facendole sputare qualcosa… Yuki lo afferrò al volo. -Contenta? Non l’ho uccisa.- disse Yuki annoiata, Mayu riuscì finalmente a uscire dal suo contenitore, ringraziò la bambina e andò a controllare Mitsuki che si contorceva per terra a causa del dolore… poi si guardò in torno e si rese conto della situazione… Morishige tirò un sospiro di sollievo e le sorrise per la prima volta da quando aveva smesso di fotografare il suo cadavere. Sachiko invece sembrava a dir poco irritata… -Shige-nii!- lo chiamò la ragazza. -Prima ti ho dato la mia benedizione per matrimonio solo perché ero sconvolta, ma non puoi sposarla! So che non sono affari miei, ma non mi piace per niente l’influenza che ha su di te! E comunque sono certa che ti stia solo usando!- disse decisa avvicinandosi agli sposi… ci fu qualche secondo di silenzio… Mayu si sentì in imbarazzo era come se tutti la stessero osservando in modo strano, anche Morishige e Sachiko sembravano molto perplessi, dopo un po’ Sachiko scoppiò anche a ridere istericamente. -Che c’è?! Guarda che dicevo sul serio! - disse la ragazza confusa, poi cercò di guardarla male in un tentativo inutile di intimidirla… -E... e poi s-sei anche troppo piccola per il matrimonio e-e vi conoscete da troppo poco e… e...- peccato che finì per balbettare tutto il tempo. P-perchè ho l’impressione di aver detto qualcosa di stupido? D-devo convincerli ad evitare il matrimonio, no? -Mayu… lui non vuole sposarla… è stato costretto fin dall’inizio…- la informò Mitsuki ancora incapace di alzarsi. -E comunque non credo che a uno spettro possa fregargliene qualcosa dell’età…- -Eh?! E perché non l’hai detto prima?!- Ci sarei dovuta arrivare subito, dannazione! -Come facevo a saperlo?! Dopo quello che mi è stato raccontato su ciò che ha fatto poteva benissimo essere rimasto affascinato da Sachiko e aver accettato di sposarla!- -Eh? Affascinato… dovrebbe essere un lolicon e sinceramente questo tipo di maniaci non mi piace proprio…- sospirò Sachiko. Morishige capendo l’andazzo della situazione si era allontanato e messo ad arrampicarsi sulla ringhiera… -Fermo! Non fare nulla d’avventato!- urlò Mayu. -Ascolta il passerotto e non fare idiozie!- disse Sachiko capendo che non c’era molto altro da fare… se il ragazzo metteva fine alla sua vita senza sposarla, sarebbe stato ancora più difficile stargli dietro per costringerlo, inoltre non sapeva quanto senso avrebbe avuto un matrimonio senza che almeno una delle due parti fosse in vita… -E che alternative avrei, Mayu?- -Devi tornare a casa ovviamente! Salutare i nostri amici anche da parte mia! Ci sono tantissime cose che potresti fare la fuori... Potrai diplomarti... trovare un lavoro... e… e… e mettere su famiglia...- disse con molta difficoltà. -Lo so, che si tratta di cose scontate, ma... d… devi farle anche per me…- -Senza di te non ho grandi speranze… Nostri amici… sei tu che mi hai spinto a stare in quel gruppo, se non fosse stato per te non mi sarei mai avvicinato a nessuno di loro.- -Non puoi determinare che la tua vita sarà un inferno solo perché come adolescente hai difficoltà a relazionarti! Non fare lo stupido, non puoi saperlo! E in qualche modo le cose cambieranno crescendo come sono cambiate per tante altre persone prima di te! - gli disse quasi con rabbia. -E poi loro ti volevano tutti bene… - -Lo so… ma questo non cambia che non c’è modo che io esca vivo di qua.- si sedette sulla ringhiera e si sporse un po’ all’indietro. Mayu gli si avvicinò e lui le disse qualcosa, ma Sachiko non riuscì a sentirli, Mayu sembrava sconvolta. -N-non è comunque detto!- -Lo è invece, dillo anche a Yamamoto...- disse guardando la ragazza in questione tra la folla di presenze che cercava di alzarsi e andare a recuperare Fukuroi. Incontrò il suo sguardo per un attimo, ma era troppo lontano per capire in che modo lo stesse guardando e quanto fosse angosciata all’idea che quello che secondo lei poteva essere più d’aiuto per farli fuggire li avrebbe lasciati così al loro destino… era veramente furiosa… Ti sto già dando una mano distraendo tutti, no? E poi , con o senza la possessione di Mayu, come pensavi di cavartela seguendo Yoshikazu finendo dritta, dritta fra le spire di Sachiko? Cretina... -Come puoi decidere di toglierti la vita in questo modo? Non hai paura?!- singhiozzò Mayu rendendosi conto che presto sarebbe dovuta tornare nella sfera e non avrebbe avuto più abbastanza energie per trattenerlo. Morishige si lasciò sfuggire un respiro affannoso -Ovviamente sono spaventato, ma le alternative sono molto più dolose…- rise per un attimo… -Mi hai visto fare cose orribili e hai sentito cose orribili… ma almeno non mi hai visto posseduto da uno spirito femminile…- sospirò. Mayu stava perdendo consistenza, ma prima lo guardò malevola per un attimo… -In realtà ti ho visto mentre portavi il velo e parlavi in modo strano…- gli disse come per prendersi una piccola vendetta non potendo fare più nulla per fermarlo. Morishige la guardò imbarazzato e nervoso per un attimo, poi lei dovette rientrare e lui si buttò… la sfera di Mayu diventò una fiammella azzurra e andò a poggiarsi sul corpo del ragazzo una volta che questo fu atterrato… Sachiko si affacciò a guardare. La fiammella tremava e singhiozzava… -Non capirò mai…- sospirò. -Ma in fondo non voglio nemmeno farlo, l’amore mi sembra un sentimento così stupido! Perché lei è triste? Ora che è morto dovrà rimanere qui con lei per forza e non potrà lasciarla sola! Perché insisteva per farlo andare via?! Mah… è completamente pazza, contenta di non essere vissuta abbastanza allungo perché il mio cervello marcisse così!- sbuffò… -Voi che ne pensate?- si rivolse a Mitsuki che aveva caricato sulle spalle l’amico e stava per andare… I due sembrarono paralizzarsi dallo spavento… -Non sono un T-rex… vi vedo comunque anche se non vi muovete...- sospirò la bambina tornando a fissare Mayu, Mitsuki e Fukuroi ne approfittarono per tagliare la corda… -Tanto le persone da uccidere stanno per finire, sarà bello giocare ancora un po’ con loro… - sorrise la piccola. Il matrimonio era saltato e la pioggia ricominciò. Una piccola fiammella azzurra, finito il suo ultimo affare in sospeso dentro la scuola, uscì e approfitto di essere uno spettro per volare sopra il tetto e adagiarsi li a osservare la pioggia che finiva per passarle attraverso. Era una sensazione strana… faceva solletico... ma in fin dei conti, data la sua nuova natura doveva ringraziare di poterne ancora provare… Fu piuttosto delusa dalla vista… era solo macabra… e triste… il cielo era opaco, privo sia di nuvole che di stelle e la scuola era circondata da una fitta foresta da cui provenivano strani suoni simili a sibili… ma magari si trattava solo del vento… Peccato… ho sempre voluto arrampicarmi su un tetto e guardare le stelle… il mio corpo non era abbastanza atletico per farlo, ma adesso… ah, quanto lo rimpiango… La fiamma prese la forma di una ragazza dallo sguardo triste seduta in posizione fetale, appariva piuttosto piccola e sconsolata in quella posizione. Dalla sua mano si materializzò una sfera rosa che cominciò a passarsi da una mano all’altra giocherellando… Poi sembrò avvertire qualcosa e si girò. Un'altra fiammella stava levitando vicino il tetto, si posò poco distante dalla ragazza e prendendo anch’essa una forma umana si voltò a guardarla. La ragazza si imbronciò un po’ e tornò a guardare dritto. -Sei ancora arrabbiata per la faccenda del suicidio? - domandò cauto il ragazzo, la ragazza non rispose… né si voltò per guardarlo -Se non vuoi vedermi devi solo dirlo...- sospirò tristemente -Vuoi che vada? - ma la ragazza scosse la testa energicamente -Non c’era possibilità che uscissi di qui… il rituale poteva essere fatto al contrario solo con un’altra persona viva con cui si aveva fatto il primo rituale e che possedeva ancora il pezzo della bambola di carta. E l’alternativa era morire di inedia o essere linciato dagli altri spiriti se non da Sachiko stessa.- sospirò… finalmente la ragazza si girò. -Non mi hai nemmeno dato il tempo di trovare un metodo alternativo...- mormorò -Dimmi la verità… il vero motivo del suicidio è stato l’imbarazzo provocato dal fatto che ti avessi guardato mentre facevi quelle vocette strane e portavi un velo in testa. - disse con una smorfia sul volto. L’altro spettro sembrava parecchio imbarazzato… -Non parliamone più, non è certo colpa mia se sono stato posseduto... - -Spero che si trattasse davvero di possessione, perché io non sono una persona capace di offrirti protezione e di prendere le decisioni al posto tuo...- -Eh? Andiamo… è ovvio che non ero davvero io a dire quelle cose!- disse agitato. -...Mayu.- inizialmente credeva che la ragazza stesse cercando di canzonarlo, ma per qualche motivo sembrava veramente a disagio… -Pensi che se scappassimo in quella foresta riusciremmo a stare lontano dagli orrori e gli effetti nefasti di questa scuola? - domandò con lo sguardo perso nella fitta e oscura distesa di alberi che avevano davanti agli occhi. -Ho paura… ma siamo già morti, quindi che potrebbe capitarci?- -Sarebbe troppo rischioso, ci sarà un buon motivo perché nessuno si avventura lì, no? La nostra essenza spirituale potrebbe anche non continuare a resistere troppo lontano da quest’edificio e dai nostri resti e noi potremmo svanire nel nulla. Mi risulta che i fantasmi rimangano nei luoghi infestati, non che se ne vadano a spasso… e credo che ci sia qualche buon motivo dietro... - il ragazzo le appoggiò la mano sul capo come per accarezzarglielo. -Non c’è quasi più alcun essere umano qui e non credo ne capiteranno altri così presto… sta tranquilla… - Morishige decise di cambiare discorso… -Con Yamamoto com’è andata? L’hai avvertita? - la ragazza sembrò riprendersi e annuì. -Sì, l’ho avvertita! Ma temo anche di averla spaventata a morte… lei e Fukuroi si sono nascosti dentro un armadio appena mi hanno sentita arrivare e sembravano davvero terrorizzati quando mi sono materializzata davanti a loro… ci hanno messo un po’ per realizzare chi fossi...- raccontò preoccupata. Dopo tutta la fatica per rimanere in vita sarebbe stato davvero paradossale se fossero morti per lo spavento proprio a causa di Mayu… non voglio neanche pensare come ci sarebbe rimasta… -Inoltre l’armadio era stretto e il mio corpo li attraversava parzialmente, è stato imbarazzante… e credo che il mio contatto stesse anche per far sentire male Mitsuki… Comunque erano davvero felici oltre che increduli quando gli ho spiegato come andarsene... ma mi hanno detto che prima di farlo volevano trovare due loro compagni di classe… s-spero proprio che ce la facciano…- disse preoccupata. -Non preoccuparti… sono sicuro che prima che le cose si mettano male, Yamamoto sarà abbastanza saggia da usare il rituale indipendentemente dal fatto che abbiano con loro Kurosaki e l’altra compagna.- Mayu sorrise leggermente apprezzando il tentativo di tranquillizzarla, ma la cosa non la rassicurava molto… e per Mitsuki andarsene senza i suoi compagni sarebbe stato terribile. -Mi ha detto di ringraziarti… - gli disse sorridendo -Ha detto che non sei terribile e irresponsabile come pensava… Anche se sembrava veramente infuriata con te… era molto frustrata all’idea che ti fossi tolto di mezzo lasciandola con l’acqua al collo.- -Come se fosse stato mio dovere salvarla.- sentenziò il ragazzo, Mayu rise. -Tutto sommato sembravano molto dispiaciuti per me… E penso davvero che tu e quei ragazzi, magari in un altra situazione sareste andati molto d’accordo… e senza il mio aiuto! Visto, non hai alcun bisogno di appoggiarti a me per farti degli amici!- sembrava quasi orgogliosa nel dirlo. -Penso che tu abbia frainteso… non è che abbia avuto una relazione molto serena con loro… soprattutto con Yamamoto!- -Comunque… pensavo... il tuo modo di intendere la nostra relazione è davvero strano, non ci avevo fatto caso e non me lo sarei mai aspettata…- disse sembrando un po’ a disaggio. -Non credevo che in qualche modo ti sentissi dipendente da me dal punto di vista sociale…- -A dire la verità l’ho pienamente realizzato solo da poco anche io... Ma non si tratta di una questione sociale, non sono dipendente da te perché avendo difficoltà a relazionarmi devi farmi da tramite, darmi una spinta, tenermi compagnia semplicemente perchè mi serve una persona generica che non mi lasci da solo… è che… è che io… - Sono spaventosamente dipendente dalla tua presenza… quanto suona male? Piuttosto disturbante. Nel frattempo la ragazza lo fissava con curiosità… Dovrei avere il coraggio di dirti la verità...-Dal mio punto di vista è il tuo modo di vedere la nostra relazione ad essere strano… beh, in realtà anch’io all’inizio ero convinto di essere quello che doveva prendersi cura di te e di starti vicino, ma la verità è che sei l’unica persona persona con cui sia mai stato capace di avere un rapporto così e non riuscirei a sopravvivere se questo rapporto venisse meno… non mi serve una persona a caso con cui stare, mi serve stare con te… tu invece sei un tipo molto socievole, non hai difficoltà a stringere rapporti con gli altri in realtà ...Ma se tu mi odiassi non cercherei mai di costringere a stare con me comunque…- il ragazzo distolse lo sguardo… stava diventando impossibile da sostenere… sentì dei singhiozzi. -Io non potrei mai odiarti!- la ragazza cercò di abbracciarlo, ma gli passò solo attraverso… fu una sensazione strana, fastidiosa e imbarazzante… una volta ricomposti il ragazzo cercò di rendersi più consistenti e i due poterono abbracciarsi. La ragazza emise di nuovo qualche singhiozzo… -Se ti sentivi così a disagio perché non me ne hai mai parlato prima! - sembrava leggermente arrabbiata… ma sopratutto preoccupata. -Te l'ho già detto... non è che sia così stato così facile da realizzare… - sospirò lui. - Ho fatto tutto un discorso a Sachiko sul fatto che fosse un errore rischiare che la propria anima rimanga legata a quella di qualcun altro per l’eternità e poi sono io quello ad essere dipendente dalla presenza di un’altra persona… forse un po’ ipocrita lo sono… - sarebbe dovuto risultare ironico, ma sembrava semplicemente cupo… -Ma tu… se proprio sentivi il bisogno di affidarti a qualcuno perché hai scelto proprio me?- sospirò… i due si sciolsero finalmente dall’abbraccio, Mayu si grattava nervosamente il collo, per un attimo perse consistenza e le dita le trapassarono la gola… tossì... -Ti saresti potuta avvicinare a chiunque… perché a una persona come me? - le domandò serio. -Non si scelgono i familiari… e tu sei come un fratello per me… Shige-nii.- disse con una risatina flebile e tremolante, quasi nervosa. -Beh, i parenti non si scelgono… ma gli amici sì… o forse intendevi che alla fine i rapporti nascono per caso?- la ragazza non fece nulla si limitò a guardare verso il basso. -...Mayu?- -E... non si sceglie nemmeno di chi innamorarsi...- l’aria li attorno sembrò congelarsi… -Ma in realtà non capisco proprio perché non dovrei essere innamorata di te! Non sei una persona che non sopporto di cui per qualche oscura ragione sono innamorata o attratta! Sai essere una bella persona… ci si può trovare molto bene con te anche se all’inizio tendi ad essere diffidente! Non mi è servito innamorarmi di te per volerti stare vicina! Anche io mi sentirei morire se non ti avessi vicino, ero già distrutta quando ho saputo del trasloco, mentre tu non mi sei sembrato altrettanto in crisi! E una parte di me voleva che tu morissi qui perché non volevo che mi lasciassi…- -...Questo è normale. Semplicemente non volevi rimane qui senza nessuno che conoscessi.- -Qua ci sono sia Seiko che la professoressa! Inoltre ho fatto amicizia con Yuki ed un altra ragazza! Il problema non era rimanere qui senza nessuno che conoscessi, ma rimanere qui senza di te! Quasi quasi avrei preferito che rimanessi per sempre in infermeria col mio cadavere piuttosto che non averti nei paraggi! - ammise assumendo una colorazione rossastra -...Visto? Mi sembra che siamo pari… Sembra malsano, ma la perdita di umanità e questo posto amplificano questo tipo di sentimenti quindi non devi preoccuparti così tanto di quello che dovrei pensare della tua dipendenza nei miei confronti, sopratutto se è una cosa di cui ti sei accorto solo ora…- -...Perchè non mi hai mai detto prima di esserti innamorata di me?- mormorò ancora piuttosto incredulo... -Beh… non ne ho mai avuto il coraggio… hai sempre tenuto un comportamento più da fratello che da altro… Ma finendo in questa scuola ho deciso che una volta ritrovato te lo avrei detto… quindi…- -Ma la concezione che hai di me è cambiata… - -No, non è cambiato proprio niente!- gli disse con decisione. -Lasciare morire qualcuno davanti ai tuoi occhi, qualcuno che chiama disperatamente il tuo nome implorando aiuto, qualcuno che è tuo dovere proteggere in quanto più giovane di te, ti rende una cattiva persona? Bene, allora io sono una cattiva persona!- dichiarò energicamente. -Quanto può una persona in una situazione di vita o di morte, influenzata da una forza negativa che ne amplifica qualunque stato d’animo dannoso essere considerata responsabile delle sue azioni? Al massimo posso in parte considerarti colpevole del maltrattamento dei cadaveri dato che da quel punto di vista, secondo Yuki, sei un caso davvero particolare, ma per il resto, non avresti mai fatto certe cose se non fossi capitato qui e se Sachiko non si fosse fissata che dovevi diventare il suo assistente. Questione chiusa!- dichiarò irremovibile. Morishige abbozzò un sorriso… l’importante era che almeno lei la pensasse in quel modo… -Comunque… l-la tua risposta?- -Ormai siamo morti quindi non credo abbia molta importanza…- -...Eh?- -Dovremmo comunque passare l’eternità insieme… possiamo continuare a frequentarci come abbiamo sempre fatto, tanto non cambia niente, no?- -Quindi per te il fatto che ti abbia rivelato i miei sentimenti non cambia niente?- disse tristemente confusa. -Cambia… sono felice, ma… non ci ho veramente mai pensato, quindi… non so… certamente tu non sei meno importante per me di quanto io lo sia per te e suppongo che per un altra persona quello che ti ho detto riguardo all’aver bisogno della tua presenza e non quella di qualcun altro dovrebbe significare essere innamorati quindi, credo di amarti nello stesso modo in cui mi ami tu. Ti amo e spero che mi perdonerai per non averti salvata e per tutto quelle che ti ho fatto passare.- era piuttosto strana come dichiarazione, anche deludente in qualche modo, le sembrava più che altro che avesse risposto in un certo modo per accontentarla. Mayu era abbastanza titubante sul modo in cui doveva reagire. Il ragazzo sospirò e le avvicinò un dito al braccio, il dito le passò attraverso. -...Che stai facendo?- Domandò un po’ curiosa. -Riesci a riprendere consistenza?- le domandò. La ragazza annuì. Morishige ripetè l’esperimento col dito e stavolta riuscì a toccarle il braccio normalmente, si avvicinò molto al viso della ragazza, ma i due rimasero a fissarsi per qualche secondo senza sapere cosa fare… poi poggiò leggermente le proprie labbra su quelle della ragazza. Era stato un esperimento strano e lo era anche la sensazione… anche se era stato un contatto minimo un po’ bruciava, un po’ faceva solletico… Non aveva mai pensato di avere quel genere di contatto con Mayu ed era vero, per quanto lei fosse spaventosamente più importante di una normale amica e di tutte le persone che conosceva, non l’aveva mai vista, perlomeno coscientemente, come una potenziale partner eppure… non poteva dire di non essere felice della dichiarazione e dell’esperimento… la ragazza riprovò una seconda volta, poi si separarono e riscese un silenzio tombale… i due non si guardare per un po’… poi la ragazza si appoggiò leggermente al ragazzo, Morishige sorrise leggermente. Sachiko si girò sentendo la porta aprirsi, si aspettava Yoshikazu, ma si ritrovò un visitatore inaspettato. -Ma guarda un po’… il mio ex che torna strisciando.- disse divertita -Qual buon vento? La tua fidanzatina non si arrabbia se sa che sei tornato nella stanza delle torture? Fai le cose di nascosto?- -Che ci sarebbe da nascondere? Tanto ormai le prede sono finite, no?- constatò guardandosi intorno. -Fatto sta che il tuo istinto ti ha portato qui… magari nella speranza di trovare qualcosa con cui giocare…- -Ero semplicemente venuto a trovarti.- rispose vago. -Ma che carino! Non sei venuto invece per avere informazioni quindi? Su quel gruppetto di disgraziati che quel dannato passero ha fatto scappare via magari? Volevo tenerli per dopo e giocarci ancora un po’ dato il drastico calo di popolazione all’interno della scuola…- sospirò indispettita. -Mi devi qualcosa in cambio, sai? Ma… sono sicura che quando torneranno persone verrai ad aiutarmi… finché sei qui non avrai possibilità di sfuggire al tuo lato oscuro… e rimarrai qui per moolto tempo! Alla fine fai comunque parte della famiglia!- gli sorrise in modo abbastanza… caloroso? -...Sei molto più inquietante così. - commentò freddo. -Beh, sono solo speranzosa per quanto riguarda la tua permanenza qui. - lo informò insistente. -Sai, quando le cose cominciano a farsi noiose e i dementi a diminuire non resta che affidarsi alla speranza… - -Quindi, a te sta bene continuare all’infinito con questa routine? - mormorò il ragazzo. -Eh? - -...Niente, lascia perdere. - sospirò incurante. -Come idea fa molta meno paura rispetto all’essere esorcizzati e… e cosa? Sparire nell’oblio? Reincarnarsi e non vedere mai più le persone care senza esserne consapevoli? Non mi va… e tu puoi capirmi bene da questo punto di vista… no? - il ragazzo sembrava molto pensieroso a riguardo, provò a dire qualcosa, ma alla fine si zittì. -Hanno già provato ad esorcizzarmi, ma sono ritornata dopo poco tempo... probabilmente potrebbe farcela sul serio solo un esorcista molto potente. - disse ridacchiando leggermente -O forse non è possibile se non sono veramente convinta di potermene andare, sì, questo mi rassicura un po’. - disse allegra sedendosi sul tavolo e muovendo le gambe come se si trovasse su un’altalena. -Mi chiedo cosa sia meglio fare per Mitsuki... - riflettè Fukuroi a voce alta, rompendo il silenzio che regava in quella camera d’ospedale…. Quelli che avevano subito meno danni erano stati Kurosaki nonostante l'emorragia, che si trovava in stanza con lui, e Mitsuki… Tohko era in stato di shock, convincerla a venire via con loro non era stato per niente facile mentre le condizioni degli arti inferiori di Fukuroi… beh, non erano perfettamente chiare… Ci sarebbe voluto un po’ perché le condizioni dei ragazzi tornassero buone… e diverse ferite, sia fisiche che mentali non sarebbero mai guarite del tutto, con ogni probabilità... Kurosaki cominciò a fissarlo interrogativo. -Forse … dato il trauma, per lei sarebbe meglio cambiare scuola e non rivederci più. In questo modo potrebbe scordarsi meglio dell'accaduto. Se rimanessimo insieme dopo tutto quello che è successo, finirebbe per sentirsi in colpa per quelli che invece non ce l'hanno fatta, potrebbe chiedersi "Che diritto abbiamo noi di rimanere amici per sempre dopo la fine che hanno fatto gli altri nostri amici?” o… qualcosa del genere comunque...- mormorò il ragazzo tirandosi insistentemente una pellicina sull’anulare… a un certo punto venne via e il dito cominciò a bruciare. Il ragazzo fece una smorfia di dolore e si portò il dito alla bocca. -Hey Masato... ma stai parlando di Mitsuki o di te?- gli chiese l'amico. -Non è così fragile, ce la farà... Sono sicuro che si sentirebbe più incolpa se gli impedissi di aiutarti soprattutto ora che rischi di diventare paraplegico... Potevi fare questo discorso se io fossi morto, magari in quel caso avresti potuto pensare "ah, dopo la morte di Kensuke non me la sento più di stare al fianco della sua Mitsuki... non posso diventare intimo con lei, mi sentirei come se avessi approfittato della sua morte per fregargliela, se fosse sopravvissuto l'avrebbe sicuramente sposata e avrebbero anche avuto dei bei bambini..." In realtà io ti avrei dato la mia benedizione dall'alto, ma beh, tu non lo avresti mai saputo...- sghignazzò il ragazzo. -C-che diavolo dici? Ti sembra qualcosa di cui parlare in questo momento?!- balbettò turbato Fukuroi. -S-scusa... volevo solo sdrammatizzare, so che sembra impossibile... sto male anche io, ma... hai ragione sono stato inopportuno...- deglutì il ragazzo… -In… in effetti… scusami… - nonostante non lo mostrasse, per Kurosaki era stato veramente difficile abbandonare Kizami… e in parte si sentiva piuttosto colpevole di ciò che il suo amico d’infanzia aveva fatto... -Potrà sembrare strano, ma… invidio un po’ Ohkawa… perdere la memoria è la cosa migliore che gli potesse capitare… non saprei davvero come avrebbe dovuto fare ad affrontare questa situazione altrimenti… - mormorò dopo qualche di silenzio. -Kensuke...- -Si, Masato?- rispose un po’ curioso l’altro. -Non sarai mai più inopportuno di me... io sono stato... davvero geloso di te... anche in quella situazione di vita o di morte...- -...Eh? - -Mentre eravamo bloccati in quella scuola… ho scoperto che Mitsuki si era lasciato col suo ragazzo… e che ne aveva parlato con te mentre io non ne sapevo proprio niente! - disse diventando completamente rosso. Kurosaki era incredulo. -Lo so! Sono un’idiota! Ma… non riuscivo davvero a non pensarci! Ho temuto di impazzire… è che… forse sono una persona con cui lei non riesce proprio a confidarsi… c-capisci? - Kurosaki, sporgendosi dal suo letto, gli diede una pacca sulla spalla con sguardo serissimo. -Quindi... anche tu puoi pensare alle cose sbagliate nel momento più sbagliato possibile… - concluse sorpreso -Non mi sarei mai aspettato qualcosa di simile da te… - -L-lasciamo perdere! - balbettò paonazzo. -Masato...- sussurrò il ragazzo con colorito quasi spettrale... -Si, Kensuke?- -C'è Mitsuki incazzata che ci sta fissando...- bisbigliò facendo voltare lentamente l’amico. -Eh?! D-da quanto s-sei qui?!- -Da quanto basta...- scandì tutta arrossata, un po' per la rabbia un po' per nervosismo. -Per la cronaca...- -Si, Mitsuki?- dissero all'unisono. -Non ho intenzione di avere dei bei bambini con nessuno di voi due!- se ne andò sbattendo la porta… poi ritornò e afferrò l’orecchio di Fukuroi. -Ma certo che penso di potermi confidare con te! Semplicemente inizialmente non avevo voglia di parlarne con nessuno, poi non c’è stata l’occasione. - chiarì brusca, poi abbandonò sul serio la stanza. Angolo dell’autrice. Buon… Halloween, festa dei morti… qualunque cosa sia per voi e indipendentemente dal fatto che festeggiate o meno qualcosa… E come non rovinare tutto pubblicando il disgraziatamente lungo capitolo conclusivo che tra l’altro non significa nemmeno che me ne andrò da questo fandom? Va beh, potete non leggerlo oggi… non leggerlo tutto in una volta( e chi ci riesce?) non leggerlo affatto(ma spero vivamente che non finisca così… sul serio…) Comunque… mi scuso per le mie scarse capacità di scrittura, per i capitoli troppo lunghi e pesanti, il ritmo altalenante e discontinuo e per ogni probabile errore. Ma spero proprio che in qualche modo la storia e il capitolo vi sia potuto piacere, che non vi sia dispiaciuto il finale ecc… Grazie per essere arrivati fin qui… dico sul serio. Se vi va di lasciarmi un parere ne sono davvero molto contenta soprattutto perchè questa è la mia prima long... -Come vedete, gli spettri sono molto più liberi in un certo senso rispetto a quelli del gioco. -Credo fosse ovvio fin dall’inizio che Morishige avrebbe fatto una brutta fine, ad un certo punto mi sono dispiaciuta e ho pensato che magari potevo farlo salvare in qualche modo, ma ci ho pensato solo per un attimo… -Che dovesse salvarsi qualcuno della Byakudan l’avevo deciso fin dall’inizio dato che nel gioco solo il gruppo della Kisaragi la scampa. Anche se... se ne sono salvati più del previsto… anche Ohkawa, mi sembrava brutto farlo comparire per poco, malandato per di più e farlo morire... |