Il Professor Layton e il mistero di Raidou

di KuroNekw
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera di Luke ***
Capitolo 2: *** Layton e Luke prendono il thè ***
Capitolo 3: *** Vecchi Amici ***
Capitolo 4: *** Inizia l'indagine ***
Capitolo 5: *** Le strane pietre ***
Capitolo 6: *** L'ingresso segreto ***
Capitolo 7: *** Evacuazione ***
Capitolo 8: *** Un passo verso il futuro ***
Capitolo 9: *** La verità nascosta ***
Capitolo 10: *** Ho bisogno di te ***
Capitolo 11: *** Direzione Tartaros! ***
Capitolo 12: *** E' questo ciò che sono ***
Capitolo 13: *** Dov'è il mio cappello? ***
Capitolo 14: *** That's what a gentleman does ***



Capitolo 1
*** La lettera di Luke ***


Un viaggio in America, era da tanto che non mi capitava di visitare quel vasto continente.
Avevo ricevuto una strana lettera da parte di Luke, il quale mi scriveva di un importante questione di cui voleva parlarmi. Certo America e Inghilterra non sono proprio a due passi, ma sono solito non farmi sfuggire un'avventura quando mi si presta l'occasione di viverla.
Nella lettera Luke aveva menzionato un'isola a Nord/Ovest dalle coste della California, Raidou. Non particolarmente famosa, una piccola isola indipendente che tirava avanti grazie all'agricoltura del posto.
"le piacerà sicuramente visitarla professore, qui non mancano vecchi siti e leggende popolane, la aspetto". Così si chiudeva la lettera, e dopo aver letto "siti e leggende" la mia curiosità aveva preso il balzo, ed eccomi quindi in California.
-Salve è lei il professor Layton?-
-Si sono io, salve anche a lei...-
-Sono Ugo il signor Triton mi ha chiesto esplicitamente di accompagnarla sull'isola-
Un signore sulla 60 ina vestito di tutto punto mi attese all'aeroporto. Luke non aveva badato a spese, ma dopotutto era il figlio di Clark Triton, mio vecchio compagno all'università, il quale si distingueva benissimo tra gli uomini dell'alta società.
Salii sulla vettura e inizia a godermi il paesaggio
-ci metteremo un paio d'ore professore, se vuole può riposarsi, il viaggio deve essere stato estenuante-
-Non particolarmente, ho avuto da leggere così tanti libri su Raidou che quasi non mi sono accorto del tempo che passava-
L'uomo fece una leggera risata
-è proprio vero quello che si dice su di lei, colto e spigliato-
-è questo che dice Luke di me?-
-Oh ma il signorino Luke parla solo di lei-
accennai un sorriso
-Quindi sa già tutto sull'isola-
-Sapevo che Clark si era trasferito in America per analizzare la conformazione rocciosa dell'isola, ma non pensavo che nascondesse tracce di antiche civiltà-
-Bhe Raidou è un isola molto antica, ma essendo anche piccola passa in osservata-
-Meglio, mi sarà più facile visitarla-
-Anche se...ultimamente c'è molto via vai sull'isola...-
-Che intende dire?- esclamai curioso
-Si da qualche mese, un mucchio di gente va e viene....e la cosa curiosa eh..-
-continui- chiesi
-che sono sempre le stesse facce-
-e cosa fanno esattamente sull'isola?-
l'uomo scrollò le spalle
-non ne ho idea, ma d'altronde l'isola è aperta a tutti e finchè nessuno crea confusione chiunque può entrate e uscire-
-capisco..-

-Oh guardi si riesce a vedere da qui-
Cercai di volgere lo sguardo verso il mare sulla sinistra, ma mi era difficile vederla poichè alberi e muretti passavano veloci durante il tragitto
-apra pure il tettuccio, la vedrà meglio- disse Ugo che mi vide in chiara difficoltà. Alzai lo sguardo e aprii con la manovella il tetto dell'auto
Mantenendomi il cappello con la mano per il vento, finalmente riuscii a vedere quella che era l'isola di Raidou, non molto distante dalla costa, di un verde quasi smeraldino
-Bella vero??- udii dall'auto
-stupefacente- esclamai
Emanava una luce, quasi innaturale
-è per quello che Clark la sta studiando sa? Per le rocce, sono loro a creare quel bellissimo effetto lucente-
Incredibile, non vedevo l'ora di visitarla.


Arrivammo al porto di una città limitrofa, ad attenderci c'era già un'imbarcazione pronta ad accompagnarci sull'isola.
Mi misi a prua con gli occhi fissi su Raidou
-lei è proprio instancabile-
-Ci sarà tempo per riposarsi stasera- risposi con un certo tono di eccitazione
Più ci si avvicinava all'isola più quel colore smeraldino si affievoliva. Molto strano pensai, ma non poteva essere solo un effetto ottico, probabilmente un gioco di luci, ma Clark non si sarebbe prodigato così tanto, per un semplice gioco del sole

la mia visione venne interrotta dal rumore di una seconda imbarcazione a motore che si stava dirigendo anch'essa verso l'isola
-Vede? Come le dicevo...ogni giorno-
Volsi lo sguardo verso quello che era un aliscafo di medie dimensioni.
Arrivammo quasi insieme sull'isola, quando sbarcai con una certa curiosità mi soffermai a guardare le persone che scendevano da essa, finchè uno di loro si voltò verso di me, capelli corti e castani, magro e vestito con una certa eleganza mi sorrise compiaciuto prima di continuare il suo cammino.
Non lo avevo mai visto, ma di sicuro non me lo sarai dimenticato
-Bene professore- mi voltai verso Ugo -se vuole ancora seguirmi, ormai manca poco-
Il piccolo villaggio collocato sull'isola era composto da non più di una 30ina di abitazioni, e si chiamava Potame. La residenza di Clark era più isolata dal resto delle case, probabilmente per aver maggiore tranquillità....più di quanta già non ce ne fosse.
-ed eccoci arrivati-
Scesi dall'auto e Ugo gentilmente mi prese i bagagli
-Oh non c'e bisogno, posso fare da solo-
-Si figuri professore, vengo pagato anche per questo-
-Hershel!!- una voce mi chiamava dinanzi a me
-Clark, da quanto tempo-
Non era cambiato di una virgola, alto magro e brizzolato, con un viso che sembrava scolpito
Ci stringemmo la mano
-Spero tu abbia fatto un ottimo viaggio-
-magnifico direi-
-Sono contento, entra, sarai di sicuro stanco-
Seguii Clark nella sua dimora
Come al solito non badava a spese, l'ingresso era ampio e spazioso e un grande lampadario ornava il soffitto decorato da tante scanalature di colore giallo opaco
-Hershel sistemati, dopo a cena parleremo- mi disse Clark mentre io ancora mi guardavo intorno
-Oh si ho alcune cose da chiederti-
-Prego professore la accompagno nella sua stanza- disse Ugo facendo gesto di seguirlo
-Ugo dopo passa dal mio studio, infine potrai congedarti, la strada di ritorno è lunga- lo incalzò Clark
-Ma certo signore-
seguii Ugo
-Quindi lei lavora occasionalmente per il signor Triton?- gli chiesi curioso
-Lavoro per la famiglia Triton da diversi mesi, ma mi occupo per lo più di svolgere la mia attività nella loro casa a Los Angeles, dov'è rimasta la moglie, il signore ha voluto che fossi io ad accompagnarla
qui-

Accennai un sorriso
-Capisco- “quindi solo Clark e Luke si trovavano a Potame”
intanto avevamo percorso la scalinata centrale fino a giungere al corridoio che dava su tutte le stanze, ci fermammo alla seconda sulla sinistra
-Prego questa è la sua stanz...-
-qualche problema?-
-non si apre....- fece Ugo provato mentre tentava di girare in vano il pomello
-posso?-
Ugo si fece da parte pensieroso
Effettivamente era bloccata, avvicinai lo sguardo al pomello e notai un numerino scritto su di esso, "3" era segnato con quella che sembrava essere una matita. Diedi uno sguardo all'intera porta e su quello che la circondava
Mi portai una mano al mento e capii su cosa ci trovavamo di fronte.
-Vado a chiamare il signore, forse è chiusa a chiave-
-Oh mio caro Ugo non serve- mi misi dinanzi alla porta -Luke?- dissi infine
Restai immobile qualche secondo....e...
"Clak" la serratura scattò, e la porta si aprì
-Davvero ingegnoso mio caro Luke, proprio come la prima volta- dissi portandomi una mano alla tesa del cappello
Luke mi sorrise soddisfatto e visibilmente commosso.




Angolo dell'autore:
Cari l'ettori, spero che la mia storia vi appassioni anche solo un pochino, era da tanto che volevo scriverne una sul mondo di Layton, spero di non sembrarvi ripetitiva
la mia storia è incentrata in particolare su due personaggi, e durante la lettura vi accorgerete chi sono. Pubblicherò un capitolo a settimana, la FF è conclusa quindi non vi preoccupate, non vi abbandono
Accetto qualsiasi tipo di critica, soprattutto quelle che possono aiutarmi a migliorare, purchè costruttive. Bene mi sono dilungata troppo, come al mio solito :D Buona continuazione. 

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Capitolo 2
*** Layton e Luke prendono il thè ***


Non feci nemmeno un passo avanti che Luke mi si avvinghiò alla vita
-Coraggio Luke...sei cresciuto ormai, un gentiluomo non si scompone mai-
Luke voltò il suo sguardo verso il mio, e io gli feci un occhiolino
-E che sono felice di rivederla professore! sono passati mesi! -
-Anche io sono felice di rivederti!- risposi
-Signorino Luke, faccia entrare il professore-
-Oh scusami Ugo, è l'emozione, dovevo accertarmi che mi avevi portato quello vero- Luke sorrise malizioso
Ma Ugo ancora non conosceva i nostri metodi, entrò nella stanza e posò le valige
-La ringrazio Ugo-
Di risposta il distino maggiordomo fece un piccolo inchino poi uscì dalla stanza

-Allora professore, cosa gliene pare? L'America, l'isola, i popolani e..-
-Calma calma Luke, sono arrivato solo pochi minuti fa- risi
-Oh mi scusi ha ragione e che ancora non mi sembra vero- Luke era visibilmente euforico e io non potevo nascondere a mia volta di essere felice
- L'allievo di Layton e di nuovo operativo!!- esclamò il ragazzo sollevando un braccio
-vedo che non hai perso il tuo entusiasmo!-
-Non vedo l'ora di andare a caccia di enigmi e misteri professore-
-Non avevo dubbi, domani mi accompagnerai a fare un giro del paese quindi?-
Luke annuì sorridendo e corse verso la porta
-Ma certo professore!! vado a vedere se è pronta la cena, deve essere affamato-
-molto si-
Luke sfrecciò via dalla stanza, prima che potessi dire altro
Io sospirai e mi sedetti sulla poltroncina vicino al letto, ora la stanchezza iniziava a sentirsi, ma questo era solo l'inizio.
In questi ultimi mesi dalla partenza di Luke non avevo viaggiato molto, mi ero concentrato sulla vita da professore universitario preparando saggi e studiando temi, mi mancava proprio questa sensazione di libertà
In ogni caso io e Luke ci eravamo scritti molto, quasi 1 lettera a settimana, e mi aveva raccontato tutto quello che stava vivendo qui, e di quanto gli mancasse la sua vita a londra, effettivamente.....anche a me
mancava la compagnia...

-Professore!-
Sobbalzai dalla poltroncina
-Oh non volevo spaventarla-
Mi stropicciai gli occhi
Non mi ero nemmeno accorto di averli chiusi
-Oh scusami Luke devo essermi appisolato...-
-E le credo con il viaggio che ha fatto, la cena è pronta!-
Mi alzai
-Bene allora andiamo! Non è da gentiluomini far attendere il padrone di casa-

Seguii Luke verso la sala da pranzo
ad attenderci c'era Clark
-Ti sei sistemato Hershel?-
-si grazie, la stanza è molto bella-
-Bene allora, direi che possiamo iniziare, ho fatto preparare dal cuoco qualcosa di leggero, un piatto tipico del luogo-
-Oh sono sempre propenso ai nuovi sapori- gli risposi accomodandomi alla tavola.

Dopo cena, ne approfittammo per fare qualche chiacchiera prima di andare a letto
-Allora Hershel non sei curioso di sapere perchè ho chiesto a Luke di farti venire fin qui?-
-Direi che non mi conosceresti abbastanza, se fosse il contrario-
Clark ridacchiò
-E' per il fenomeno che si verifica sull'isola?-
-Intendi il cambio di colore?-
-Più che cambio di colore mi sembra un risplendere...-
-acuto come sempre Hershel, in effetti ancora non mi è chiaro...-
Aggrottai la fronte, in che senso non gli era chiaro..
-Vedi, ho studiato nei minimi dettagli ogni sasso di quest'isola...eppure...ciò che ho scoperto è che sono solo sassi..-
-Quindi non dipende da loro...- intervenni pensieroso
Portai una mano sotto al mento...un isola che risplende da lontano..e non sembra dipendere dalle rocce
Clark sospirò
-Quel che è sicuro è che non tutte le rocce dell'isola presentano questa particolarità, ho notato che solo alcune di quelle più in profondità lo sono- continuò lui
-avete trovato un giacimento?- gli chiesi
-Non proprio, purtroppo non abbiamo i mezzi adatti a scavare troppo in profondità e nessuno di noi può allontanarsi dal sito, siamo davvero pochi-
-Ecco perchè sono qui?-
Clark ammiccò un sorriso
-Chi meglio di te, potrebbe esplorare le caverne di quest'isola-
-E io andrò con il professore!!- intervenne Luke
Clark annuì, sicuramente Luke lo aveva in precedenza già supplicato.
-Ovviamente è tutto nei minimi della sicurezza-
Mi portai una mano alla tesa del cappello
-Sono pronto per quest'avventura Clark, la cosa mi ha incuriosito-
-Non sarete comunque soli, ho chiamato qualcuno che potrà aiutarvi-
Lo guardai torvo
-Domani vedrete- Clark si alzò e anche io -bene e ora di andare a riposare, ah -si voltò verso di me prima di uscire dalla sala- ci vediamo nel pomeriggio, io uscirò presto domattina, tu va pure a visitare il paese. Luke sa dov'è la grotta in questione, raggiungetemi con calma-
Annuii e lo salutai, poi io e Luke salimmo in camera.
-Luke, domani vorrei che mi raccontassi il seguito di quella lettera se dovevo analizzare una semplice rocca, potevi anche mandarmene un pezzo..ma credo ci sia dell'altro-
-Il suo intuito non la smentisce mai professore! Domani le racconterò tutto-

Cosa c'era di meglio che assaporare un buon thè all'inglese seduti in un piccolo Bar di paese? Nulla, quando anche una piccola brezza ti accarezzava il viso.
-Allora Luke, dimmi tutto- esclamai posando la tazza sul tavolino
-Lo avrà notato anche lei venendo qui professore-
-Intendi gli strani tipi che vanno e vengono dall'isola?-
Luke annuì
-Si l'ho notato, Ugo me ne ha parlato-
-Ecco, non mi piacciono per niente, non si sa perchè vengono, ne cosa fanno-
-nessuno sa niente in città?-
-Ho provato a chiedere in giro...ma, sembra che questi estranei non comprino nulla, non parlano con nessuno, fanno quel che devono fare e vanno via-
-E dove si dirigono quando arrivano sull'isola-
-Si addentrano nel bosco, una sera ho provato a seguirli ma...sono spariti-
Spariti? Come possono 10 e più persone sparire, in un isola così piccola...
-Capisco...è interessante scoprire dove vanno e cosa fanno-
Luke mi sorrise
-Mi aiuterà vero professore?-
-Certo Luke, e sono sicuro che troveremo molte risposte alle nostre domande!-
Mi alzai seguito da Luke
-Inizieremo col fare domande in città-
-Come hai vecchi tempi eh?-
Sorrisi a Luke e in quel momento un ombra abbastanza visibile ci passò da sopra le nostre teste, alzammo gli occhi al cielo
-Oh un aereo- esclamò Luke
Osservai il grosso velivolo mantenendomi il cappello, il suo passaggio aveva mosso l'aria, volava basso, pronto per atterrare.
-Chissà chi è, non sono soliti sorvolare quest'area gli aerei-
mentre Luke era distratto dal suo passaggio io mi voltai alle mie spalle...mi era parso che qualcuno ci stesse osservando.
-Professore? Che dice andiamo a vedere chi è?-
-Si buona idea Luke-
Così ci mettemmo in cammino verso la radura dov'era atterrato l'aereo.




 

Angolo dell'autrice
Ed eccoci al secondo come avevo promesso, spero che vi stia piacendo almeno un po', prima di pubblicare i capitoli, li rileggo taaante volte, e alcune di queste modifico anche qualcosa D: mi piacerebbe tanto un vostro parere, continuate a seguire la storia, il prossimo capitolo arriverà martedì prossimo!

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Capitolo 3
*** Vecchi Amici ***


Arrivati alla radura il veivolo si stagliava dinanzi a noi.
Incuriositi ci avvicinammo, così come anche alcuni paesani.
Quando la porta si aprì una lunga scala si poso sul terreno, rimasi colpito nel vedere chi per primo mise piede fuori
"Randall?" cosa ci faceva qui!
A seguire uscì anche Erik con Angela
Randall che aveva preso un lungo respiro appena uscito, mi vide subito
-Oiii- mi salutò con la mano
ricambiai ancora incredulo il saluto, e insieme a Luke ci avvicinammo ancora
-Randall ma...cosa ci fate qui?- esclamai quando fui abbastanza vicino da non dover alzare la voce
-E me lo chiedi? Tu cosa ci fai?- rispose sarcastico
ridacchiai
-e che non mi aspettavo di trovarvi-
Scesero tutti
-Erik, Angela che piacere-
-Una piacevole sorpresa Hershel- Erik mi salutò
-tutti riuniti come hai vecchi tempi!- sorrise Angela
-Già l'ultima volta è stato 4 mesi fa se non sbaglio?-
-Non sbagli Hershel, fu per quel ritrovamento a Nord dell'Inghilterra- Randal mi diede una pacca sulla spalla
Erik rabbrividì
-A Erik ancora non gli è passata- mi sussurrò Randall ridacchiando
-Scusate!!- Luke intervenne infastidito

-Hei piccoletto sei cresciuto in questi ultimi 8 mesi!- lo canzonò Randall
-Già è non solo in altezza- rispose prontamente Luke – e non sono un piccoletto!-
Ci fu una leggera risata di gruppo
-ragazzi che ne dite di pranzare insieme?- intervenne Angela
-siete appena arrivati, non volete prima sistemarvi?- chiesi
-oh ma noi abbiamo alloggio a Palimar, ci siamo già sistemati questa mattina- rispose
-La trovo un ottima idea Angela- Disse Randall
-In questo caso, io e Luke saremmo felici di pranzare insieme a voi, così avremo modo di parlare-


Pranzammo in una piccola trattoria del posto, forse anche l'unica, e avemmo modo di
discutere sul motivo per la quale entrambi ci trovavamo a Potame.

Randall mi rivelò che era stato Clark a chiamarli, ecco a chi si riferiva la scorsa notte, ben 3 archeologi per scoprire i misteri di Raidou, inizialmente lo trovai quasi esagerato.
Erik però appena saputo era stato ben felice di finanziare la spedizione, e così eccoli qui.
Non volevo ancora metterli al corrente degli strani movimenti sull'isola, tutto a suo tempo si sarebbe rivelato, intanto io e Luke dovevamo iniziare le nostre indagini.
Dissi a Randall che avevamo appuntamento con Clark nei pressi di una grotta dove stava analizzando la conformazione rocciosa, Luke gli fece vedere come raggiungerla e ovviamente Randall appena saputo, volle subito recarsi li.
Il suo entusiasmo non era minimamente cambiato e il suo sesto senso...nel cacciarsi nei guai tanto meno, ma per fortuna Erik ed Angela non lo lasciavano un secondo da solo


Congedammo i miei amici dicendo loro, che dovevamo sbrigare alcune cose e che infine gli avremmo raggiunti.
Era ora di iniziare la ricerca di informazioni
-Qualcosa non va Luke?-
-Papà non mi aveva detto di aver chiamato anche loro-
-ieri dopo cena aveva detto che non eravamo soli no?-
-Già forse ha pensato che il lavoro sarebbe stato più semplice, se fatto con gente conosciuta-
Gli sorrisi, non aveva tutti i torti.

Mentre passeggiavamo notai come in paese era tutto così tranquillo, simpatici vecchietti parlottavano tra loro, e solo qualche bambino coloriva l'ambiente giocando con la palla, da un primo sguardo si direbbe che ognuno conduceva una vita sedentaria e senza problemi.
Ma allora perchè nessuno si è mai posto la domanda di chi fossero questi tipi strani? 
Se in un luogo dove tutti si conoscono, arrivano sconosciuti di solito si crea un via vai di pettegolezzi, e invece pareva che a nessuno importasse così tanto...
-Da dove iniziamo allora?- disse luke, quando ormai avevamo raggiunto il centro del paese
-Pensavo dal porto! Magari qualcuno potrà dirci quante volte la stessa nave va e viene dall'isola-
-Lei dice che c'è una connessione fra il fenomeno di Raidou e queste persone?-
-Non lo escludo ragazzo mio-
Nel frattempo la sensazione di essere seguiti era sempre più forte






Commento autrice:
Questo capitolo è un po' piccolo lo ammetto, almeno rispetto agli altri, ma non riesco a scrivere tantissimo, o meglio, lo farei, ma finirei per dilungarmi enormemente tanto, e creare solo macelli XD
ci vediamo martedì prossimo con il 4° capitolo, spero vi stia piacendo :3

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Capitolo 4
*** Inizia l'indagine ***


-Eccoci arrivati- Luke indicò l'attracco degli aliscafi
La brezza marina era più forte ora che eravamo vicini al mare, l'odore di salsedine era quasi piacevole, e non mancavano i gabbiani. Pur essendo un piccolo porto l'acqua era di un azzurro invidiabile, è raro, di solito dove passano le imbarcazioni, l'acqua si scurisce..
Andammo verso un singolare signore, che era intento a creare nodi, con delle grosse cime, probabilmente quelle che servivano per l'attracco delle navi
-Mi scusi buon uomo, posso farle qualche domanda?-
Il signore si voltò verso di noi con aria curiosa
-Uhm? Cosa volete?- disse di risposta
-Mi sa dire per caso quante navi vanno e vengono da quest'isola durante 1 giornata?-
-e perchè volete saperlo?-
-pura curiosità-
-bhe vi consiglio con la stessa curiosità di farvi gli affari vostri- risposte scontroso
-Hei ma che modi sono?- lo riproverò Luke
-Luke sta calmo, va bene così- gli dissi pacato
L'uomo riprese a fare nodi, borbottando fra se e se
Ci allontanammo dirigendoci verso il lato opposto, magari avremmo avuto più fortuna
In lontananza altri due uomini, robusti e dall'aria poco intelligente parlavano tra loro trasportando delle cassette
-Scusate se vi disturbiamo- mi portai una mano sulla tesa del cappello
I due uomini si guardarono quasi per chiedersi se mi riferivo a loro
-si?- fece uno
-potrei farvi una domanda?-
-Che domanda?- rispose l'altro
-Mi sa dire come mai ogni giorno un'imbarcazione sempre uguale va e viene da quest'isola?-
I due si guardarono ancora, poi fecero un verso di disappunto e andarono via...
Questa volta incrociai le braccia...
-Ma che diavolo gli prende??- esclamò luke incredulo
- non sono molto cordiali qui al porto...- osservai -bhe temo non scopriremo nulla qui, torniamo in città-
-Ma come di già?- disse una voce alle nostre spalle
ci girammo e l'uomo che prima era intento a fare nodi ci guardava poco amichevolmente insieme ad altri due tipi, dalla faccia altrettanto poco raccomandabile.
Che brutta situazione....
-Possiamo fare qualcosa per voi?- Dissi cercando di spezzare la tensione che si era creata
-professore....- mi bisbigliò insicuro Luke
I 3 risero con arroganza, indietreggiammo istintivamente, ma eravamo con le spalle ad un magazzino
-Sono sicuro che qualsiasi malinteso si possa risolvere con le parole- dissi portandomi davanti a Luke
-Noi amiamo più i fatti!!- è detto questo l'uomo a capo del gruppo si scagliò contro di me, feci un passo indietro e dal nulla sbucò una persona coperta da un mantello che abilmente con un calcio frontale fece roteare a terra l'aggressore.
Rimasi stupito ma allo stesso tempo, quasi me lo aspettavo
Avendo assistito alla scena anche gli altri due si gettarono contro di noi, ma la misteriosa persona con varie mosse, degne di una cintura nera di karate, riuscì a liberarsi facilmente di tutti e due, facendoli in fine scappare a gambe levate.
Io e Luke ci guardammo per un istante, poi il nostro misterioso salvatore si voltò verso di noi.
-Tempismo perfetto....Emmy- dissi, e lei subito si levò la cappa
Luke rimase incredulo
-Non le si può nascondere proprio nulla, eh professore?- disse lei
-Non conosco nessuno abile quanto te nella lotta a mani nude-
-E...emmy??- esclamò Luke, che ancora non ci credeva
Emmy gli strizzò l'occhio
-Ciao Luke, da quanto tempo!-
Luke sorrise a 32 denti
-Ma cosa ci fai qui!!-
-Vi levo dai guai ovvio no?-
Emmy Altava, erano quasi 4 anni che non la rivedevo...dopo quello che era successo alle rovine Aslant, le nostre strade si erano divise, ma sapevo che un giorno ci saremmo riuniti.
-Quindi l'aveva capito?-
-Era da stamani che mi sentivo osservato-
-devo migliorare le mie doti Ninja allora- disse lei ironica
-Hei io non mi ero accorto di nulla!- ribattè Luke
-Col tempo affinerai i sensi caro Luke- lo tranquillizzai
Ci incamminammo verso il paese


-Quindi? Non le va di sapere perchè sono qui?- incalzò emmy
-Avrai le tue buone ragioni-
-In effetti....più di una..-
-Emmy perchè non continui l'indagine con noi?- la incitò Luke
-Indagine?-
Disse emmy con un velato stupore
-Dai non fare la finta tonta, lo so che sai già di cosa parlo-
Rimasi stupito, Luke era diventato molto più arguto. D'altronde si capiva benissimo che Emmy non era li per caso
-Bhe ma non sono più l'assistente del professore....- si difese lei
-Cosa centra! Può sempre servirci man forte, contro i cattivi!- gli rispose lui
Emmy sorrise
-Hai ragione Luke, va bene vi aiuterò-
Ero piacevolmente felice che Emmy avesse accettato, come anche il fatto di averla ritrovata, ed era qualcosa che non sapevo spiegarmi, però da un'altra parte, trovai strana la velocità con cui aveva accettato la proposta di Luke....sapevo che Emmy ci stesse nascondendo qualcosa.
Ci stavamo nel frattempo incamminando verso il sito, dove ad attenderci c'erano Randal e gli altri

-Professore mi chiedevo....cosa ne pensava dell'aggressione al porto- disse Luke ad un certo punto
-Mi sembra chiaro no? Le tue teoria sono ora certezza, qualcuno si sta muovendo sull'isola, e di sicuro non vuole far sapere nulla dei suoi spostamenti- conclusi
Luke annuì
-ecco perchè la gente del posto non sembra turbata, e nessuno ne parla-
-Già, sono intimoriti, ma è comprensibile-
-Qui la gente vive così tranquillamente, un giorno dopo l'altro, sostendendo sempre la solita routine- intervenne Emmy -che per non avere problemi di nessun tipo ognuno si fa gli affari propri- terminò
Emmy Sembrava sapere molto sulla gente del posto.
Continuammo a percorrere la via che ci avrebbe portati alla meta, inconsci che ci stavamo dirignendo nella tana del lupo





Angolo Autore:

quarto capitolooooo :D che dite vi sta piacendo almeno un pochino? fatemelo sapere con una recensione, positiva, negativa che sia, non importa. fa sempre bene ricevere consigli per migliorarsi
-oddio vi prego recensite anche con un monosillabo...-
-Luke? che ci fai qua, è il mio angolo privato questo-
-è un mese che li tormenti....evidentemente la tua storia fa schi-
ops....Luke è stranamente svenuto, ci vediamo martedì prossimo con il capitolo 5 :D

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Capitolo 5
*** Le strane pietre ***


Arrivati sul posto vari macchinari erano posti sparsi, enormi buche erano state scavate nella roccia e qualcuna sul terreno. Si vedeva che Clark ci stesse lavorando con dedizione.
-Oh wow, era da giorni che non venivo al sito, non immaginavo che l'avessero trasformato in una groviera...- esclamò Luke
-E' un peccato dover rovinare il terreno, spero non ne risenta la fauna..- osservai -Professore qui l'unica fauna sono le mucche e pecore che allevano gli abitanti del posto- mi fece osservare Luke
- Non è comunque un buon motivo per abbattere tutto..-
Arrivammo al piccolo accampamento creato in vicinanza ad un'enorme grotta, e li ad attenderci c'era Clark.
-Oh finalmente siete arrivati- disse Clark non appena ci vide
-Scusaci per l'attesa ne ho aprofittato per fare un giro del paese-
-Hai fatto bene! Perchè da adesso inizieremo l'esplorazione-
-Ottimo, siamo pronti per iniziare- dissi entusiasto
-Oh ma vedo che c'è una vecchia conoscenza- Clark si rivolse ad Emmy
-Salve signor Triton è un piacere rivederla- rispose lei, con il suo solito garbo
-piacere mio ma non indugiamo oltre, raggiungiamo gli altri all'entrata, li vi spiegherò i dettagli!-
Seguimmo Clark fino a quella che era l'entrata dell'enorme grotta alle spalle dell'accampamento.
-Finalmente siete arrivati!!- esclamò Randal appena ci vide-dai forza iniziamo!-
-Randal sta calmo- Angela si portò una mano in viso
-Vi prego fatelo entrare in quella grotta o potrei strozzarlo!- intervenne Erik
-Sono qui da ore!! ho voglia di entrare-
Io sospirai, Randal è sempre stato così, amante delle avventure, curioso, testardo ed estremamente esuberante
Clark ridacchiò
-Siete proprio un bel gruppetto, ma prima di entrare devo spiegarvi un paio di cose-
Ci mettemmo in cerchio e ascoltammo tutti quello che Clark aveva da dirci.
Non ci aveva avvisati gli uni degli altri, poichè voleva farci una sorpresa, piacevole a mio parere, poi perchè più eravamo più il tutto sarebbe risultato più semplice, e su questo non gli davo torto.

Infine ci raccontò della grotta e di quello che ne trovò all'interno
Io ero già al corrente di qualche informazione della scorsa notte, ma Randal no, e appena Clark iniziò il racconto i suoi occhi iniziarono a brillare
“Circa 3 mesi fa, durante una ricerca, Clark rinvenne una strana roccia, che in un primo momento gli parve di brillare, ma non come una comune pietra preziosa, aveva la conformazione di una semplice roccia....che emanava un piacevole calore”
-Calore?- esclamò Randal
Bhe le rocce sono conduttori di calore e su questo non ci piove, ma era stata rinvenuta all'interno della grotta umida, fredda. Insomma un luogo dove qualsiasi fonte di calore era più che distante.
-L'altra sua particolarità era il chiaro colore smeraldino, non come i comuni smeraldi, prima era giallo opaco....poi verde chiaro...-
Una pietra in grado di mutare? Come i camaleonti? Non ne avevo mai sentito parlare
-Alla fine si spense e divenne fredda, durò solo pochi attimi-
Mi portai una mano sotto il mento, una terra antica, di chissà quanti anni, che portava con se un mistero unico al mondo
Molto strano, se fosse stata una comune pietra preziosa non avrebbe dovuto perdere la sua lucentezza”.
-Quello che voglio chiedervi, e di addentrarvi nella grotta e rinvenire un'altra di quelle pietre...io purtroppo non posso allontanarmi molto di qui-
-Non ne hai mai trovate altre papà?- gli chiese Luke curioso
Clark fece cenno di no con il capo
-si trovano solo in profondità- aggiunse
-Allora iniziamo subito!- intervenne Randal
-La cosa mi incuriosisce, sono impaziente di iniziare anch'io- tutti mi guardarono, non ero solito mostrare così apertamente il mio entusiasmo
-Io ed Angela resteremo qui con Clark, polvere e umidità non mi attirano molto- Disse Erik. D'altronde lui finanziava solo il viaggio
-Quindi alla fine saremo solo io Hershel, il piccoletto e...- Randal si voltò verso Emmy
Lei gli sorrise
-Emmy Altava, era da tanto che non ci si vedeva!-
-Già tu eri con Hershel a...- Randal si fermò qualche secondo -Montedore circa 5 anni fa.....- riprese, mentre Emmy annuì
-Bene su quel tavolo troverete delle torce, tornate prima che faccia buio!- disse infine Clark
Ci portammo alla linea che delimitava la grotta dall'esterno
-Randal! Mi raccomando....- disse Angela in tono visibilmente preoccupato
-Ti preoccupi sempre troppo- la tranquillizzò lui
-Ha le sue buone ragioni- lo canzonai
- Chissà perchè- mi rispose lui di rimando
Ci incamminammo cauti all'interno della grotta.
Delle luci erano state poste ai due lati, per permetterne una rapida esplorazione iniziale.
Percorsi un centinaio di metri una rientranza dal quale proveniva del vento sbucava sulla destra. Una lunga scalinata ci attendeva, accendemmo le torce e ci addentrammo






Angoletto autrice
Oh che bello la storia inizia ad entrare nel vivo 
-Se lo dici tu...-
ancora qui sei?
-sei tu che mi hai aggiunto nella storia...-
hai detto bene, NELLA storia, questo è il mio angolo, sho
Scusate, ma Luke tende ad essere particolarmente invadente *si schiarisce la voce* Bene lettori a martedì prossimo con il 6° capitolo

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Capitolo 6
*** L'ingresso segreto ***


Percorremmo svariati metri prima di trovarci ad un bivio, l'umidità iniziava a sentirsi e qualche goccia d'acqua cadeva dalle pareti
-deduco che ci troviamo sotto il livello del mare- osservò Randal
-O quasi- intervenni 
-e ora che facciamo?- chiese Emmy
-Propongo di non separarci, non abbiamo fretta, visitiamo un lato, domani esploreremo il resto- dissi incamminandomi verso il lato destro, seguito da Emmy e luke
-uhm...-
Randal era rimasto nelle retrovie
-A cosa pensi?- gli chiesi sentendolo mugugnare 
-E se poi di li non ci fosse nulla?-
-Allora vorrà dire che domani troveremo qualcosa- dissi con un tono di ironia
Ma Randal mise il broncio
-Dividiamoci dai, tanto non può accadere nulla!- aggiunse 
Sospirai, ero già consapevole che non lo avrei mai smosso
-Professore, se vuole vado io con lui, ho dedotto che ha un certo fiuto per cacciarsi nei guai...un po' come lei- Intervenne Emmy
ma non feci in tempo a parlare che il terreno iniziò a tremare
-Woooh che succede!- urlò Luke! 
-Non ne ho idea!- gli dissi con lo stesso tono -presto alle scale!!!
Le pareti tremavano sempre più forte, io ed Emmy che eravamo più indietro non riuscimmo a correre per via degli scossoni
-Hershel!!- Gridò Randal che insieme a Luke avevano raggiunto il cunicolo dal quale eravamo arrivati
Un forte boato fece crollare il soffitto, mi bloccai all'istante indietreggiando e dei massi caddero dinanzi a noi
Tenni chiusi gli occhi per via di tutta la polvere che si era alzata, quando fui in grado di vedere, il passaggio era ostruito dalle rocce
-Luke!! Randal!- urlai
-Professore, professore state bene??- sentii Luke di risposta
Emmy che era caduta per via del tremore si era appena rialzata mugugnando un si
-Si tutto bene, ma la via sembra bloccata!
-Chiederemo aiuto dall'esterno!- disse Randal
Accidenti non ci voleva...
-Professore...che facciamo aspettiamo?- mi chiese Emmy
iniziai a pensare alla soluzione migliore....aspettare li, era del tutto inutile, piuttosto forse più avanti poteva esserci un uscita
-Direi di andare avanti- dissi deciso
-bene, faccia strada-
Cauti iniziammo a camminare. 
Controllando minuziosamente ogni angolo della grotta, più ci addentravamo più l'odore della salsedine era forte, e l'umido ti si attaccava quasi sulla pelle
-guardi professore, il pavimento è bagnato-
-già l'ho notato, ora è sicuro che ci troviamo al di sotto del livello del mare-
Non avevo idea di quanta strada avevamo percorso, ad un certo punto però sentimmo una brezza provenire dal fondo
-vento?- esclamò Emmy
seguimmo la provenienza della corrente d'aria, e ci trovammo davanti ad alcune rocce ammassate, probabilmente erano crollate in seguito al tremore di prima, oltre quelle rocce però c'era una rientranza. 
-è bellissimo professore!- esclamò Emmy una volta attraversata l'apertura 
Sgranai gli occhi incredulo
-magnifico...direi-
Venimmo travolti da un bagliore verde, migliaia di pietre si stagliavano dinanzi a noi colorando le pareti della caverna
Feci qualche passo avanti ancora incredulo
-è questo che stava cercando Clark...- dissi entusiasta.
Ne osservai qualcuna da vicino posando una mano sullo strato roccioso “di sicuro non sono lasciti di antiche civiltà, ma della terra stessa”
-che cosa ne pensa professore?- mi domando Emmy alle mie spalle, ma dal suo tono non sembrava più tanto sorpresa quanto me
-ora come ora non saprei dire, ma voglio portarne qualcuna con me per...
In quel momento però qualcuno fece irruzione, mi girai di scatto sentendo lo scalpitare di tante persone alle mie spalle
-Professor Layton quale onore- 
Era anche lui, il tipo che vidi arrivato sull'isola 
-lei...-
-Le piace questo posto? Magnifico vero-
Dove voleva arrivare, e come era arrivato fin qui 
-è stato lei a creare quelle esplosioni vero?-
-Piuttosto perspicace vedo- sogghignò 
Mi guardai intorno ed ero circondato da almeno una 10ina di persone.
Emmy? Emmy non c'era.
-se vuole scusarmi però ci ho messo svariati giorni a trovare questo posto e vorrei esaminarlo-
-Chi è lei?? e che cos...- sentii un forte dolore alla schiena e caddi a terra privo di sensi. 


Riaprii lentamente gli occhi e cercai di sedermi, mi portai una mano alla spalla dolorante 
-Oi oi...- 
mancava qualcosa però....il mio cappello!! 
-oh vedo che ti sei svegliato, era ora-
alzai lo sguardo e...
-TU?-
mi lanciò il cappello, che presi prontamente al volo
-sono felice anche io di rivederti fratellino-
Mi rimisi la mia amata tuba e lentamente mi rialzai scuotendomi un po' di polvere di dosso
-che ci fai qui Descole!? Quando sei...-
-Quante domande, un tempo eri meno chiacchierone-
aggrottai la fronte 
-Su coraggio, non vuoi prima uscire di qui?-
-Devo prima ritrovare Emmy-
Descole ridacchiò 
Che cosa aveva da ridere? La situazione iniziava a non piacermi.
Diedi uno sguardo intorno, ci trovavamo in una specie di cella dalle pareti in roccia solo l'unica porta era in metallo. Dovevo andar via di li e subito 
-coraggio vediamo come te la cavi ad uscire- mi incalzò lui
Portai una mano sotto al mento pensando ad una soluzione
Se questa era una cella, allora ci trovavamo in una specie di quartier generale....o cose simili.
Le rocce infatti erano diverse da quelle che cerano nella grotta, non si sentiva nemmeno l'odore del mare....quindi ero stato portato altrove. l'ingresso a quella grotta doveva avere altre entrate...
-chiaramente non sarei mai potuto uscire, se tu prima...non fossi entrato- dissi rivolgendomi indirettamente a Descole
Poi mi avvicinai alla porta sollevai il gancio e tirai con forza, finchè le viti che componevano la serratura non saltarono via.
-Troppo facile per te Layton...- commentò Descole 
-Sarebbe stato inutile farsi prendere dal panico, bisogna sempre ragionare con attenzione-
Uscii fuori. Le pareti esterne erano tutte in metallo e un corridoio lungo portava chissà dove. 
-Ora mi spieghi come mai sei qui- dissi rivolto a Descole
-Ma come, non volevi trovare prima quella tua assistente?-
Lo guardai fisso in quella sua maschera bianca che portava sempre
-Ogni cosa a suo tempo fratellino, ti basti sapere che per questa volta vengo in pace.-







Angolo autore/luke:
*grab* *grab* *grab*
la smetti di mangiare patatine?
-ma come, ora entriamo nel vivo- *grab* *grab*
Ti sta davvero piacendo?
-scherzi? adesso si scopre l'assassino!!!-
il cos? ma cosa? ma questa  non è la mia storia!!!
-oh...ehm si la tua storia, bellissima sisi-

*facepalm* ci rinuncio con Luke basta.
cari lettori ci vediamo martedì prossimo!

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Capitolo 7
*** Evacuazione ***


Io e Descole ci dividemmo, dovevo trovare Emmy mentre lui sarebbe tornato al Bostonius* per poi venirci a recuperare.
il luogo dove mi trovavo sembrava deserto, continuando a percorrere il corridoio dalle pareti in metallo mi trovai finalmente dinanzi ad una porta, aprii subito e mi ritrovai all'esterno...
per la precisione su un ponte, una nave? No, cosa era?
Una leggera brezza mi accarezzò il viso, mi portai fino al bordo avanti e guardai verso l'alto, era una specie di macchina gigantesca, guardai oltre il bordo in basso, il macchinario e intorno c'erano solo alberi, all'orizzonte invece si scorgeva il paese
Ero lontano....
all'improvviso un tremore per poco non mi fece scivolare, mi guardai intorno e delle enormi prese si alzarono dal lato dell'enorme macchina sul quale mi trovavo...ora si stava muovendo
-Ti do il benvenuto sul Tartaros Layton-
Di nuovo quella voce?
Guardai nuovamente in alto e attraverso il vetro di quella che doveva essere la sala comandi lo vidi
-Oh non guardarmi con aria indignata, sono contento che ti sia svegliato, così potrai assistere al miracolo!-
Di che diavolo stava parlando
La Tartaros iniziò ad avanzare verso il paese
-Cos'hai intenzione di fare?? ci sono dei civili li – gli urlai
- lo scoprirai presto-
digrignai i denti e aggrottai la fronte, questo era pazzo
prima ancora di capire cosa fare però accanto a lui apparve qualcuno
-oh la conosce vero?-
Era...
Emmy?!!?
Lo sguardo di emmy era cupo, quasi si vedesse che portava in dosso un grande peso
-LAYTON presto!!-
Una voce mi chiamava, era Descole, che si trovava sul bordo destro della vettura
Lanciai un'altra occhiata ad Emmy

-Allora ti sbrighi? Bisogna evacuare il paese- mi incalzò Descole
Aveva ragione, non cera tempo da perdere
Corsi verso di lui e tramite una scaletta posta sul dorso di quell'enorme marchingegno scendemmo a terra
-Sbrigati seguimi, il Bostonius e poco più avanti di qui-
-Sei tornato in fretta- osservai, ma lui non rispose.
Seguii di corsa Descole....senza riuscire a levarmi di testa Emmy
Arrivammo al piccolo velivolo e mi fermai al suo ingresso
-Devi spiegarmi chi è quel tipo, sono certo che tu sappia molte cose- chiesi infine più deciso
-più di te senza dubbio- disse lui con aria di sufficienza – ti spiego tutto mentre siamo in volo, dai muoviti, non abbiamo molto tempo-
Decollammo immediatamente
-Quel tipo li, si fa chiamare Xavier, so solo che da qualche mese anche lui lavora alla ricerca di questa strana pietra, che sembra nascere unicamente su quest'isola-
Salimmo sempre più di quota
-lo vedi quel aggeggio?-
Intendeva il Tartaros
-Cosa ti sembra?-
Guardai con attenzione dall'alto eh...pareva quasi
-Un enorme....escavatrice- mi girai di scatto verso Descole – Non dirmi che vuole-
-estrarre tutta la roccia dal suolo, esatto-
-Ma potrebbe causare un collasso del terreno stesso-
Descole annuì
-Xavier pensa che l'origine si trovi sotto il villaggio, quindi non si farà scrupoli a raderlo al suolo-
-Cosa ti rende così sicuro!-
-Perchè anche io, per raggiungere i miei scopi passati ho compiuto gesti di cui ora mi vergogno...
Ci fu silenzio
-Sapevi già che l'isola era in pericolo...per questo sei qui?- aggiunsi
-Voglio solo fermare quel folle Layton e voglio che mi aiuti-
Rimasi pensieroso per qualche minuto, ma aveva ragione, dovevamo fermarlo.
Emmy però...lei non avrebbe mai messo in pericolo nessuno, tanto meno un intero paese, dovevo scoprire perchè era con Xavier.
-Bene stiamo atterrando!- esclamò Descole
Uscimmo subito dal Bostonius
-Farò evacuare il lato Nord tu pensa al Sud- feci a Descole
Mi annuì e corse via
Entrai nel paese e piano piano intimai i paesani ad andarsene
-Presto dovete andare via, prendete le navi e raggiungete la terra ferma-
Con mio sommo stupore però le persone che mi sentivano per prima cosa mi guardarono curiosi, dopo ripresero tranquillamente a camminare, ignorando completamente il mio consiglio
Non rimasi tanto sconcertato da quel comportamento, ma un modo ci doveva essere per mettere in allarme il paese
Il Tartaros era per fortuna lento, ma se avesse raggiunto il paese gli abitanti non avrebbero avuto tempo per scappare.
-Professore!!-
Mi girai
-Luke!-
-Professore, sono contento di vedere che sta bene-
-Luke ma cosa ci fai qui-
-è successo un disastro, eravamo usciti per chiedere aiuto e appena arrivati all'uscita il terreno ha ceduto, la grotta è bloccata ora e sono arrivati strani tipi io e Randal ci siamo nascosti-
-con calma ragazzo adesso Randal dov'è?-
-Ha seguito quei farabutti, avevano preso mio padre Erik ed Angela, io sono venuto in paese per chiedere aiuto ma...-
-Nessuno ti ha dato retta vero?- lo interruppi
Luke chinò il capo mortificato
Io mi accovacciai e gli misi le mani sulle spalle
-Ascoltami figliolo, se la caveranno, Randal è in gamba e anche tuo padre, ma ora abbiamo un emergenza più grande-
Luke mi guardò stropicciandosi gli occhi come a levare via la tristezza
-Che succede professore!?-
Gli raccontai dell'accaduto in maniera più sbrigativa possibile
-Mi segua professore – fece il ragazzo non appena finii il racconto -ho un piano per farli evacuare-
Gli corsi dietro senza pormi troppe domande, ci fermammo davanti al campanile della città
-Lo so può sembrare strano, ma in caso di pericolo, gli abitanti suonano 3 volte la campana, solo così sanno che devono fuggire-
Un sistema antiquato, seguono probabilmente un antico rituale, ma non era il momento di pensare alla storia del paese. 
Forzammo la serratura della porta che ci impediva il passaggio e salimmo in cima alla torre

Lo vedevo, il Tartaros ci stava raggiungendo.
Senza indugio Luke suonò 3 volte la campana, quando l'eco dell'ultimo suono si dissolse, dal basso iniziarono ad udirsi grida e affollamento, bene aveva funzionato.

Tornati di sotto, aiutammo i passanti a raggiungere il porto, al limite del paese ora si vedeva benissimo. L'enorme escavatrice si avvicinava sempre più, a quel punto era panico in città
-Professore si assicuri che tutti lascino l'isola, io prenderò tempo-
-No Luke aspetta!!- Lo persi tra la folla mentre si dirigeva verso il Tartaros,
non potevo lasciarlo andare da solo
-Layton, raggiungi il ragazzino, finisco io qui!- Descole era tornato portando al sicuro gli abitanti della zona Sud
Gli feci un cenno con il capo e mi diressi verso l'origine dei nostri problemi.
Il Tartaros si era fermato quasi al limite del paese, ma era un po' diverso da prima, il ponte sul quale ero uscito io non c'era più, la vista della cabina era ora più evidente.
Xavier era così meschino da voler assistere alla distruzione del paese dalle prime file?...il bocchettone centrale era aperto ed Emmy era li.

-Luke- Raggiunsi il ragazzo
-Emmy che ci fai li- gridò Luke
-Andatevene! Dovete lasciare l'isola- ci intimò lei
-Emmy che cosa sta succedendo- le chiesi
-Professore la prego, le cose sono cambiate, se ne vada!- continuò sempre con la solita aria insicura
-Non intendo lasciare che quest'isola venga distrutta da futili ambizioni!- replicai. Ma cosa le era preso, qualche ora prima ci aveva anche tolto dai guai...
-Emmy lasciali perdere e torna a bordo- Xavier era ancora li, nella sala, e ci guardava dall'alto come fossimo formichine – non possono comprendere la vera scienza...quella che distrugge, e non lascia più nulla – terminò con disprezzo
-Cosa sta dicendo??- chiesi ad Emmy, ma lei voltò lo sguardo
-Forza torna a bordo, mi hai chiesto di provare a convincerli ad andarsene, ma pare abbiano già scelto il loro destino!-
Emmy fece un passo indietro verso il bocchettone
-Emmy aspetta!!- gridò Luke correndo verso di lei, io non riuscii a bloccarlo
Ma non fece in tempo a raggiungerla che la porta si chiuse
-Voi non potete capire cosa noi abbiamo passato, sparite!!- esclamò Xavier con un certo tono di perfidia
Uno dei bracci dell'escavatrice spinse via Luke facendolo rotolare più di una volta indietro
-Figliolo stai bene??- gli urlai preoccupato
Luke si rialzò massaggiandosi il di dietro
-Tutto bene professore-
Ma un altro braccio stava per colpire Luke, questa volta con più violenza, mi gettai verso di lui spostandolo all'ultimo secondo.

 

[Luke]
Caddi a terra spinto dal professore e quando rialzai lo sguardo il suo cappello mi rotolava vicino.
Volsi lo sguardo più avanti e il professore giaceva a terra un po' più distante.
Sentii un enorme angoscia far battere forte il mio cuore, con le gambe che iniziarono a tremarmi mi avvicinai a lui
-pro...professore- le lacrime scesero senza accorgermene
mi sedetti accanto, ma era privo di sensi
Mi girai verso il Tartaros e il mio sguardo disperato si fermò su Emmy, che però si era portata le mani al viso, come hai potuto...pensai, e volevo urlarle tutto ciò che pensavo in quel momento
-ecco cosa succede quando non ci si fa gli affari propri!- disse Xavier
Era la fine...non avevamo vie di fuga
Mi strinsi al professore rifiutandomi di guardare
-FERMO!-
Questa voce...l'avevo già sentita, rialzai lo sguardo
-De...descole???-
-Lascia fare a me piccoletto-
Deglutii
-Tu qui??- chiese Xavier stupito anche lui
-Smettila, stai esagerando-
Entrambi si fissarono a lungo, e sembrava come se il loro sguardi potessero parlare
Xavier digrignò i denti
-Andiamocene!- disse infine senza pensarci molto
Il Tartaros fece retro front, e sparì infine fra gli alberi della foresta...
Il mio ultimo sguardo fu su Emmy, anche il suo segnato dalle lacrime.


*Il Bostonius è un piccolo aereo di Descole







Angolo dell'autore ormai affollato:

*mi guardo intorno* Bene Luke sembre essere andato via...
-ugmgud qvi-
strano....sento degli strani mugugni venire da sotto...
-aivto nn repsro-
oh!! *solleva il cuscino* scusa non respiravi? ecco dov'eri!!
-Ma sei matta??? potevo morire-
Nha per così poco? 
-proprio ora che la storia inizia a piacermi???-
Si certo...
-No dico davvero....finalmente un po' di azione-
*lo fisso, mi fissa* 
ooook. forse ho premuto un po' troppo.... 
Va bene cari lettori che dire, in effetti ora inizia l'azione, un po'...pochino, si insomma capirete meglio leggendo XD speriamo solo che il professore non si sia fatto troppo male..altrimenti mi toccherà intitolare la storia "Il Moccioso Luke"
-HEI!-
Alla prossima :D

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Capitolo 8
*** Un passo verso il futuro ***


[Layton]

Sospirai pensieroso continuando a fissare il mare, non avevo il cappello....chissà dove lo avevo lasciato..
-Hei Hershel-
Mi voltai
-Oh Claire, che ci fai qui?-
-tu che ci fai qui?- disse lei di rimando
-fisso il mare...- e tornai a guardare l'enorme distesa azzurra
-E vuoi restare qui ancora per molto?-
-Non lo so...-
Claire mi si mise davanti imbronciata
-cosa c'è?- le domandai
-che ti prende? Non sei mai stato uno scansafatiche- mi rimproverò lei
-è solo che...non ho nulla da fare-
-Nulla?-
-almeno credo...-ero confuso
Claire mi passo davanti, io mi voltai verso di lei ma...era sparita
-Claire? CLAIRE?- urlai
-Cosa urli?- Era li, poco più avanti
-Oltre che scansafatiche ora sei anche ceco?-
-Ecco io....temevo di perderti ancora...- mi avvicinai a lei
Scosse la testa
-La verità è che io ho perso te- indietreggiò di qualche passo -cosa ti prende Hershel...hai smarrito la tua ragione?-
Rimasi colpito da quelle parole, la ragione?
-Non riesco più a capire chi tu sia...- continuò lei
-Io...io sono...- chi ero? Anzi cosa ero...-forse è per il cappello, non so dove...- dissi frettoloso
Claire mi si avvicinò ancora, questa volta ad un palmo da mio naso
Scosse la testa
-Non è il cappello, è te stesso che hai perso-
me stesso....mi portai una mano alla testa, e il cuore iniziò a battere forte

-smettila di rifiutare te stesso-
Strinsi i pugni e abbassai lo sguardo trattenendo le lacrime
-Non ci sono riuscito....alla fine non ci sono riuscito-
-Si che ci sei riuscito! Finiscila di biasimarti-
-Ma..-
-Anche se io ho perso il “mio” futuro con te, questo non implica che tu debba smettere di seguire il tuo- mi disse decisa
Silenzio, eppure sapevo che aveva ragione...
-c'è una persona, che ha bisogno di te, e tu lo hai sempre saputo- continuò
Alzai di scatto lo sguardo, Claire era sparita, questa volta non c'era più da nessuna parte
“Chi sei tu?” sentii una voce dentro di me
-Professore???-
Questo invece era. Mi voltai
-Luke!-
Luke era li, con quel suo solito sorriso deciso e non era solo...
-Professore si sbrighi- mi incitava, mi sentivo come paralizzato, come se non fossi in grado di mettere un piede avanti all'altro
La persona accanto a Luke pareva così turbata, più di quanto non mi sentissi io. In quel momento presi una decisione, quella che avevo rifiutato per così tanto tempo.
Senza guardarmi indietro misi un passo avanti verso il mio apprendista e il mio futuro.

 

Aprii gli occhi, come se fossero giorni che non lo facevo, li stropicciai lentamente e cercai di capire cosa stava succedendo, un attimo prima vedevo il mare e ora fissavo un soffitto in metallo.
Mi misi seduto, mi sentivo come una campana appena suonata. Ero su un letto
-Pro...professore!!-
Luke era seduto su una sedia vicino
-Oh...Lu...- ma mi saltò addosso prima ancora che potessi parlare
Finimmo distesi, con luke che mi bagnava il viso dalle lacrime
-Luke! Calmati ehi-
-Oh professore finalmente, come sono felice-
Era leggermene imbarazzato per la situazione, ma felice per lui al tempo stesso. Non ricordavo bene cosa fosse successo
Aspettai che Luke si ricompose tra una soffiata di naso e l'altra, gli chiesi cosa succedeva.
-Non ricorda professore?? mi ha salvato da quell'enorme gancio-
Oh è vero, il paese, Xavier
-Dove siamo ora?-
-Siamo nel Bostonius, ha dormito per quasi 2 giorni....-
2 giorni?? accidenti...
-non siamo sull'isola vero?- chiesi
Luke scosse il capo
-No, Descole ha mandato via Xavier poi è arrivato Raymond e siamo saliti sul Bostonius, ora ci troviamo nel paese limitrofo-
-dov'è ora Descole?-
Luke chinò la testa

-è andato via questa mattina presto è tornato su Raidou, gli ho raccontato di Randal, mio padre e gli altri che erano ancora sull'isola, ha detto che doveva accertarsi di una cosa, e che avrebbe aiutato anche loro...-
-Oh vedo che si è finalmente svegliato- Mentre Luke mi metteva al corrente della situazione non mi ero accorto che era entrato in stanza Raymond, il servitore di Descole
-Salve Raymond deduco che devo a lei le cure-
-Sono un uomo abile nei soccorsi, ma per fortuna non aveva nulla di grave-
-Dei ringraziamenti sono comunque d'obbligo-
-Bhe la ringrazio, il maestro era su tutte le furie....non potevo deluderlo-
“Descole”...
-Ero venuto a vedere come stava, sa il ragazzino sono 2 giorni che si lamentava, a stento dormiva la notte...-
-Raymond!!- Luke arrossì
io feci una leggera risata
-Mi sento bene ora, grazie Raymond, ma mi dica, non era sul Bostonius la prima volta che sono salito-
Raymond scosse la testa
-Ero a svolgere alcune cose per il maestro..-
-Non voglio essere indiscreto....ma, potrebbe dirmi se c'è un nesso fra Descole e Xavier?-
Ci fu del silenzio
-Bhe temo che ormai siate coinvolti, quindi vi racconterò tutto-
Raymond ci raccontò che Xavier era solo un ragazzino quando Descole lo trovò e lo prese come suo allievo, si era dimostrato subito molto intelligente e con una strana curiosità verso l'archeologia, in particolare le conformazioni
rocciose, e le pietre preziose. 
Inizialmente Descole non sapeva cosa Xavier avesse intenzione di fare, fu un giorno di un paio di anni fa che notò uno strano cambiamento nel ragazzo, dopo aver sentito della scoperta di strane rocce, sotto il suolo di un isola, non molto distante dalle coste Ovest dell'america, si trattava proprio di Raidou
-Xavier sparì un giorno, senza dire nulla...- concluse Raymond
-Si sa nulla sul suo passato? Prima che Descole lo trovasse?-
Raymond scosse il capo
-Non ne aveva mai parlato, sapevamo solo che era orfano e che, il suo paese si trovava su Raidou...-
-Intende Potame?
-Purtroppo non disse mai il nome della cittadina-
rimasi scosso da quella notizia, finalmente il mistero iniziava a rivelarsi
-c'è una centrale di polizia qui?- chiesi
-Intende su Palimar? Certo-
-Bene, voglio fargli visita-
Scesi dal letto barcollando un pochino
-Professore, dovrebbe riposare ancora!- esclamò Luke con apprensione
-Non preoccuparti ragazzo una sana camminata e starò meglio-
Luke non sembrava convinto, era ovvio che si preoccupasse per me
-anche se mangerei volentieri qualcosa....accompagnato da una buona tazza di thè- aggiunsi dopo, quando sentii il mio stomaco ribellarsi. Due giorni di digiuno non fanno di certo bene
Raymon annuì
-Vi preparo qualcosa di veloce allora-
-Anche per me Raymon, voglio andare con il professore!- disse prontamente Luke
Raymond uscì dalla stanza
-Oh quasi dimenticavo- Luke fece il giro del letto e aprì un armadio – prenda professore-
La mia tuba!
-Ecco dov'era, ti ringrazio Luke!-

A quel punto mi vestii e indossai finalmente il mio cappello






Angolo affollato dello scrittore
Zan Zan zaaaan
-c'è bisogno?-
*mi schiarii la voce* zittati, che se sei qui è solo perchè te l'ho permetto io, dicevo
Zan zan zaaaaaan, colpo di scena, Descole conosce Xavier
-Fin li lo avevamo capito tutti....-
Santa pazienza, ma non dovresti trotterellare vicino al professore tu?
-non dovresti concludere quest'angolo tu?
*sguardi attraversati da saette* 

-Em....sa salve sono Flora, che come al solito è stata ignorata in questa storia, chiuderò io l'angolino per oggi, perchè...ecco, devo chiamare il 118, scusate!! alla prossima settimana!!-

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Capitolo 9
*** La verità nascosta ***


La città di Palimar era molto più grande e si estendeva su un ampio territorio rispetto a Potame, trovare la centrale però fu facile, ci bastò chiedere qualche indicazione.
Arrivati davanti alla stazione notai subito un certo trambusto. Salimmo le scale ed entrammo.
-Mi scusi- chiesi ad una signora dietro ad un bancone
La giovane tirò in su gli occhiali e mi guardò torva
-si? Desidera?-
-è possibile parlare con un ispettore?-
-lei è?....-
-Mi chiamo Hershel Layton e....-
-Mi spiace ma in questo momento tutti gli ispettori sono indaffarati, abbiamo svariati problemi da risolvere- mi liquidò all'istante
-Si ma è urgente!!!- esclamò Luke
La signora si addrizzò nuovamente gli occhiali e fissò Luke
-e tu sei??-
-Luke Triton! E veniamo da Potame!-
-Potame hai detto?- una voce alle nostre spalle ci fece voltare
-Buona sera, ispettore Van Pole- si presentò lui porgendomi la mano
-Piacere mio ispettore- porsi anch'io la mano e con l'altra sollevai lievemente il cappello
-Amanda mi occupo io dei signori- Van Pole fece cenno, a quella che probabilmente era una segretaria -seguitemi prego-
Io e Luke ci lanciammo un occhiata di trionfo e seguimmo l'ispettore nel suo studio
-Prego accomodatevi- fece lui
-La ringrazio ispettore- dissi

prendemmo posto, lui si sedette e con aria curiosa e mani incrociate iniziò a scrutarci
-Avrete sicuramente notato il trambusto seminato in centrale, signor...Layton?-
-Si, non passa in osservato-
-E probabilmente saprete anche perchè...-
Lo scrutai con attenzione...
-temo che le vicende accadute di recente sull'isola di Raidou ne siano la causa- continuai
Van Pole annuì e cadde il silenzio. L'ispettore era visibilmente un uomo ligio al dovere, i suoi folti capelli neri risaltavano i penetranti occhi verdi, a giudicare dai segni dell'età presenti sul suo viso, poteva avere
circa cinquant'anni, ma probabilmente molti erano causa delle lunghe notti insonni.

-la conosco sa, professore..- intervenne Van Pole
-Ma lei come fa a sapere che il professore....è un professore- lo interruppe Luke, acuta osservazione
Van Pole si portò indietro sulla sua comoda sedia in pelle ridacchiando
-Ragazzo, una scoperta come quella di un antica civiltà, non passa inosservata, anche se si trova dall'altra parte del mondo-
Intendeva gli Aslant.
-mi sta dicendo che, la scoperta è giunta fino alla cittadina di Palimar?-intervenni con velata arroganza
Van Pole sorrise, mi aveva capito
-Ovviamente....no-
Luke mi guardò perplesso
-Allora, cosa ha spinto un ispettore di polizia ad interessarsi all'archeologia, se mi è consentito chiederle-
L'uomo restò in silenzio
-Non credo di essere tanto famoso oltremare..- continuai
-Lei si sottovaluta professore, in effetti però, qui la gente vive una vita lontano dalle notizie che circolano nel mondo, sa...- si alzò dalla sedia e iniziò a camminare per la stanza -la gente meno conosce, meno paura ha, e così vive meglio-
-La conoscenza...dopotutto, è un arma a doppio taglio- intervenni nuovamente
Van Pole si girò verso di me
-Già...- disse
Luke ci fissava ancora più confuso
-OH! Insomma, non sto capendo nulla- esclamò infine
-Sa signor Layton, ho ragione di credere che uno come lei, esperto di enigmi, ha già intuito qualcosa-
-COSA? Professore ma dice davvero?- luke mi guardò
Mi alzai
-e io ho ragione di credere, che lei sa molto, sul passato dell'isola di Raidou- mi portai una mano sulla tesa del cappello
-Uno scambio di informazioni quindi?- domandò Van Pole
-è una buona opportunità per entrambi, non crede?-
-inizierò io allora, vi racconterò cosa successe a Raidou circa 25 anni fa- detto questo Van Pole si andò a sedere nuovamente, e io anche. 

 


 

[Descole]
Eccolo li, avevo trovato la base di Xavier. Ci avevo messo più del previsto, anche se l'isola ospita una piccola cittadina, ha con se una fitta vegetazione che nascondeva tutti i movimenti che Xaver compieva da qualche giorno
Come prima cosa, dovevo cercare Randal e gli altri.
Fortunatamente il sole stava tramontando, mi sarebbe venuto più facile intrufolarmi, anche se l'area era sorvegliata da poche persone non avevo nessuna intenzione di allarmarli
Quatto quatto entrai nel piccolo edifico dove avevano creato la loro base.
Anche all'internoo sembravano esserci pochi uomini, ma in compenso l'intera zona esterna era disseminata di strani macchinari autonomi, probabilmente quelli che servivano per estrarre la roccia

Se li hanno catturati è qui che si trovavano, dovevo solo cercare la chiave della loro stanza....e anche la stanza in cui erano chiusi.
Acquattandomi ad ogni angolo per non rischiare di essere visto mi ritrovai in un'ampia stanza, mentre mi guardavo intorno la luce si spense
-ma che!- esclamai dallo stupore
-E tu??? chi sei?-
La luce si riaccese e mi trovai circondato da alcuni uomini.
l'infiltrazione pacifica sembrava essere terminata, se volevo andare avanti dovevo sbarazzarmi di questi tizi. Notai subito che uno di loro portava delle chiavi appese alla cinta dei pantaloni
-allora rispondi!- mi incalzò sempre lui
-Oh, sono solo venuto a riprendere alcune cose- dissi con disinvoltura- e una di quelle sono le chiavi che porta appese!-
Ma al tipo le mie parole non piacquero molto, iniziò a guardarmi minaccioso.
Estrassi subito la spada che portavo sempre con me, ma non fui l'unico ad avere quell'idea, loro erano già armati con bastoni di ferro.
In quel momento un altra persona fece la sua entrata in scena
-Oh è qui la festa?- esclamò saltando dalla scalinata dalla quale ero arrivato, anche lui armato
-Questo splendido stocco l'ho trovato in una delle camere li sopra- mi fece l'occhiolino
-Non hai perso l'esibizionismo...Randal- gli feci notare
-Certi vizi non si perdono, caro Descole-
Ci mettemmo di spalle uno all'altro pronti per la battaglia
Inutile dire quanto fossero scarsi i nostri avversari, disarmarli ci rubò solo qualche minuto
-Tadaan, ecco la chiave- Randal faceva roteare le chiavi dal cerchietto attraverso il suo dito, tenendo un piede sopra alla sua vittima
-Deduco che tu sappia dove sono tenuti gli altri allora-
Randal annuì
-Ci ho messo una giornata a trovare questo posto- si portò una mano alla testa mortificato -però la stanza l'ho trovata subito- disse infine
-peccato che mancava la chiave- continuai atono facendogli perdere il sorriso compiaciuto
-Ma ora l'abbiamo trovata, andiamo dai- cambiò subito discorso
Mentre correvamo verso la stanza, gli spiegai a grandi linee cosa era successo fin ora, e stranamente non mi pose molte domande.
Prima di giungere alla stanza però mi fermai, dissi a Randal che dovevo occuparmi di un'altra questione, e gli spiegai come tornare su Palimar.
-Descole-
Mi girai verso di lui mentre mi apprestavo ad andare via
-Lo sai che torneremo qui-
Accennai un sorriso
-Ovviamente, Hershel di sicuro non lascerà l'isola se non prima di aver risolto il suo mistero- e me ne andai. 



 

[Layton]
Si era fatto buio, io e Luke non ci avevamo fatto caso. Scendemmo le scale che avevamo percorso qualche ora prima, quando eravamo giunti in centrale e ci incamminammo verso il Bostonius
-Si è alzato il vento professore-
-Hai ragione Luke, è probabile che il tempo si guasterà- osservai guardando il cielo
-Professore senta cosa ne pensa?- mi chiese Luke durante il tragitto -di tutta questa storia dico-
-Tu cosa ne pensi Luke-
-Mi sembra così folle, volersi vendicare su un intera isola...e poi non mi pare che Xavier abbia le carte giuste per farlo-
Ottima deduzione
-La penso come te, difatto la questione è più intricata di quella che sembri-
Van Pole ci aveva raccontato cosa era successo all'isola di Raidou e...ad alcuni dei suoi abitanti circa 25 anni prima.
Fu a quel tempo che le rocce iniziarono a brillare, un gruppo di scienziati Americani si incuriosì e iniziò a fare esperimenti sullo strato roccioso dell'isola.
Durante un esperimento però, siccome le ricerche venivano svolte nel sottosuolo, un esplosione fece sprofondare un lato dell'isola, difatti Raidou un tempo era più grande di quella che è ora, la tragedia fu che, il lato di isola che si inabissò, portò con se un intero villaggio, di nome Dorai.

Ci furono pochi sopravvissuti, tra cui due bambini e anche alcuni scienziati perirono nell'incidente. Il caso fu archiviato poche settimane dopo, e come causa venne detto che un terremoto aveva colpito
l'isola, infine il progetto fu abbandonato.

L'ispettore che a quel tempo seguiva il caso era proprio Van Pole. Fu allora che si incuriosì all'archeologia, voleva dare un senso a quel tremendo incidente, capire perchè gli scienziati si spinsero tanto oltre fin anche a mettere in pericolo delle vite.
stiamo tenendo sotto controllo l'isola” ci disse Van Pole “purtroppo però non possiamo fare gesti avventati, abbiamo ricevuto delle minacce, ma se come dice lei un folle vuole ricreare l'incidente di 25 anni fa, dobbiamo fare qualcosa, colpire dall'interno” aveva ragione
-professore- mi girai verso Luke -crede che Xavier sia uno di quei sopravvissuti?-
-Si, ne sono convinto- annui
-Ma allora, perchè vuole distruggere l'isola dov'è cresciuto!-
Luke non aveva tutti i torti, infatti qualcosa non tornava
-E poi l'altro sopravvissuto....chi è?-
-Per quello penso di avere un ipotesi, ma voglio assicurarmene-

Arrivammo al Bostonius, era tempo di mettere in atto un piano, per raggiungere l'isola e chiudere definitivamente questa storia.








Solito angolo autore 
*si mangia le unghie delle mani* non lo so, ho paura di essere stata troppo banale, e che ho un universo di idee nella mia testa e non sono proprio brava a scrivere
io continuo a sperare che la storia vi stia piacendo anche solo un pochino, tralasciandone la banalità, perchè mi piacerebbe scrivere ancora su questo mondo. 
Bene vi saluto ancora, e ci vediamo la prossima settimana

PS: Tranquilli Luke è vivo, è solo in gita scolastica...per fortuna 
PSS: Si anche Luke va a scuola

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Capitolo 10
*** Ho bisogno di te ***


Mi trovavo nel salottino del Bostonius a sorseggiare la mia amata tazza di thè, mentre ragionavo su come potevamo raggiungere Raidou senza essere notati.
Luke era seduto su una sedia con le braccia stese sul tavolino, e tra un sospiro e l'altro giocava con una pallina di carta
-A cosa pensi Luke?-
ma il ragazzo non rispose, si militò a guardarmi pensieroso..
-mi preoccupi, se sei così pensieroso, devi essere preoccupato per qualcosa- continuai
-si sa...pensavo ad Emmy-
Lo capivo, infondo...ero preoccupato anch'io
-Sta tranquillo, le parleremo quanto prima, e risolveremo questa questione-
-è la seconda volta che ci volta le spalle...- continuò lui
-Luke, le persone talvolta sono costrette, anche a gesti che non vorrebbero compiere -
-Anche a mettere in pericolo i propri amici?- Luke alzò un po' il tono di voce
-Non sappiamo cos'ha spinto Emmy a compiere le sue azioni....-
-Perchè invece di difendere sempre tutti, cercando sempre una motivazione, non pensa di più a se stesso professore!!!- il tono di voce si fece più alto
Guardai Luke con stupore
-Mi scusi professore....- abbassò di poco lo sguardo – non volevo alzare la voce con lei, e che..-
-Lo so che eri spaventato- gli dissi con apprensione -ma sono certo che tu le voglia ancora bene-
Luke strinse i pugni, e prima che uno di noi potesse dire qualcosa, qualcuno bussò alla porta, ci voltammo entrambi.
-Mi scusi professore- era Raymond -ma abbiamo visite-
Spalancò la porta e sull'uscio c'erano, Randal e Angela....
Raymond li fece entrare e poi andò via
-Ragazzi!- sclamò Luke sorpreso.
Randal fece un gesto di vittoria con la mano
-Scusate se vi abbiamo fatto preoccupare- esclamò dopo
Mi alzai dalla sedia posando la tazzina, e andai verso di loro
-Dove sono Erik e Clark?-
-Non preoccupatevi si sono diretti verso la centrale di polizia- intervenne Angela
-Mi fa piacere vedere che ora state bene, Descole ci ha raccontato tutto- concluse Randal
Luke sorrise
-Non è mica facile metterci fuori gioco- disse impettito luke
-Lo credo bene ma in ogni caso ora, non possiamo più riposarci, il tempo stringe-
-Hai ragione, dobbiamo raggiungere Potame...e- mi fermai- un attimo, come siete arrivati qui!-
Randal mi sorrise
-Descole ci ha gentilmente fornito una piccola imbarcazione, e qualcuno ci ha aiutati a raggiungere il punto dov'era ormeggiata, senza essere visti da nessuno-
-Ottimo possiamo usare la stessa imbarcazione, e raggiungere quel punto- osservò entusiasta Luke
-Chi è che vi ha aiutati?- chiesi
-Perchè non glielo chiedi tu?-
Angela usci di poco dalla stanza e fece gesto a qualcuno di entrare
Con lo sguardo rivolto verso il pavimento e le mani incrociate, Emmy entrò nella stanza
Luke ne rimase stupito, io un po' meno

-Credo sia meglio se parlate da soli- disse Angela
-Soli?- intervenne Randal
-Dai muoviti!- Angela lo prese per un braccio, e lo trascinò via tra un lamento e l'altro
La porta si chiuse.
-Sono felice di sapere che tu stia bene- dissi per primo
Luke si era imbronciato, doveva essere molto arrabbiato con lei
-mi...dispiace- aggiunse lei con tono amareggiato
-Ti dispiace?? solo questo?? potevamo farci molto male! - Luke ormai era partito, avrei voluto fermarlo ma forse era meglio lasciarlo sfogare – Potevi avvisarci di quello che stava succedendo no? Non è così che si deve comportare un
amico- il viso di Luke si riempì di lacrime – io mi fidavo di te, ero felice di averti di nuovo con noi- si strofinò gli occhi con il braccio

Per lo meno era da apprezzare la sua sincerità
-Avrei....dovuto fermarlo molto tempo fa, è solo che...- Emmy si bloccò per qualche secondo – pensavo avesse lasciato perdere questo insulso piano- si portò una mano in viso
-Xavier è tuo fratello vero? Siete i bambini sopravvissuti di Dorai..- intervenni lasciando Luke esterrefatto
Emmy annuì ma ancora non aveva il coraggio di guardarmi in faccia
-dopo quell'incidente io e lui fummo separati, e io avevo solo 6 anni...poi 2 anni fa..-
-Vi siete ritrovati dopo molto tempo....- potevo capirla sotto questo aspetto – non ti sei sentita di voltargli le spalle-
scosse la testa
-io ricordavo bene chi era mio fratello....ma lui, non è più nulla di ciò che era un tempo, pensavo solo...di poterlo cambiare, ma ho fallito.-
-è per questo che ti trovavi con Randal e gli altri?-
-è stata una mia scelta...-
-Emmy? Posso chiederti di guardarmi negli occhi?- la interruppi
Lentamente alzò il suo sguardo, io le ammiccai un sorriso
-ho scelto io di allontanarmi da lui- concluse
-perchè....non ce lo hai detto sin da subito?- intervenne Luke che nel mentre si era calmato
-Quando ti ho visto sull'isola Luke, ho pensato che sarebbe arrivato anche il professore e.....quel giorno al porto io, volevo veramente stare con voi..- la voce di Emmy si fece più rauca e nuovamente distolse lo sguardo
-Emmy?- la incalzai a guardarmi
Lei chiuse gli occhi per trattenere le lacrime, ma alla fine cedette
-mi aiuti professore, la prego- disse in lacrime guardandomi
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai, in quel momento si lasciò andare completamente in un fragoroso pianto liberatorio
Questa era la prima volta che vedevo Emmy in quello stato, e dentro di me iniziai a provare una sensazione che credevo aver dimenticato, una rabbia quasi incontrollata...
Voltai leggermente lo sguardo verso Luke, che di risposta si sistemò il suo cappellino fissandomi con determinazione, il mio astuto apprendista aveva intuito la mia prossima mossa
Feci sedere Emmy sul letto e le raccomandai di riposare, infine le diedi in custodia il mio cappello
Con gli occhi ancora arrossati e la voce bassa Emmy mi chiese se volevamo sapere perchè gli scienziati, 25 anni prima, iniziarono i loro esperimenti
-Non sono giustificabili- la guardai- gesti in cui una persona, mette in pericolo delle vite innocenti, e qualsiasi sia la vendetta che sta muovendo tuo fratello non è giustificabile neanch'essa - le dissi – per cui non ho interessa a conoscere il passato, noi ora preserveremo il futuro- conclusi
Emmy strinse il mio cappello tra le sue mani
-Mi raccomando, te lo affido – la guardai accennando un sorriso apprensivo
Il suo sguardo si posò nuovamente sul mio. Sembrava quasi volermi dire “torna presto”. E il mio cuore intanto aveva iniziato a battere sempre più forte
Distolsi lo sguardo da Emmy, impaurito da quella sensazione e mi voltai verso Luke
-Andiamo Luke! Gli altri ci aspettano-
Luke annuì e andammo verso la porta

-Quando ti sentirai pronta, sentiti libera di raggiungerci- dissi ad Emmy che si era quasi ripresa, ora sembrava stare meglio, infine uscimmo.










Angoletto autore
-si insomma, ti rendi conto che hai reso uno dei personaggi più cazzuti della saga...in una mammoletta vero?-
*versi incomprensibili*
-ma che fai???-
sono.. SONO. TENERISSIMI *occhioni felici*
-Io le donne non  le capirò mai...
*cof cof* va bene ricomponiamoci, Luke sei troppo piccolo per capire certe cose
-IO NON SONO PICCOLO-
si dai, ti ho portato una tazza di latte e cioccolato
-oh oh, dov'è??? grazie- 
......
-.....-
.....
-ti odio- 
Cari lettori ci si avvicina alla resa dei conti, ci vediamo la prossima settimana con il capitolo 11 "Direzione Tartaros!"

 

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Capitolo 11
*** Direzione Tartaros! ***


Io Luke e Randal ci imbarcammo sulla piccola barca a remi con la quale erano arrivati poco prima. Angela invece era tornata in centrale per avvisare anche Clark ed Erik del nostro piano
-Riusciremo a non farci vedere senza Emmy professore?- mi aveva domandato Luke mentre lentamente ci dirigevamo alla meta
-Temo che Emmy non abbia più tanta influenza sulle guardie caro Luke-
-Temo anche io, l'ho trovata rinchiusa con gli altri dopotutto- aggiunse Randal
-Si ma non è grazie a lei che siete passati in osservati?- aggiunse il ragazzo
-Ammetto che conosceva bene come muoversi, ma non temere ho memorizzato la strada sicura da seguire- Randal ammiccò un sorriso compiaciuto
Ci mancava ancora un po' per raggiungere Raidou, durante il tragitto più volte mi domandai perchè Xavier non aveva ancora iniziato i suoi folli scavi, qualcosa lo bloccava? O c'era dell'altro in fondo a questa storia...




[Descole]
Un enorme scavatrice non passa di sicuro in osservato, eppure mi ci era voluto parecchio per trovarla, nascosta anch'essa in mezzo all'alta vegetazione.
Avevo intenzione di scoprire la verità sulle azioni del mio folle allievo, per cui mi infiltrai all'interno del Tartaros.
Liberandomi la strada dai pochi uomini di guardia, raggiunsi una strana camera, grandi macchinari erano sparsi per tutta l'area e sui tavolini erano accuratamente conservate vari tipi di rocce.
Ne presi una osservandola con attenzione.
-Straordinarie vero?-
Xavier era peggio di una lince, quando doveva avvicinarsi senza farsi notare
-Di sicuro non mi sarei mai aspettato fossero...così- conclusi
Mi voltai verso di lui
-e quindi è per questo che hai deciso di vendicarti?-
-Vendetta?- accennò una risata -maestro non mi faccia ridere, le sembro un tipo da vendetta?-
-inizialmente non lo credevo, ma...viste le circostanze-
-Oh no, il mio piano era un altro, e sarebbe andato tutto liscio se solo voi non aveste ficcato il naso-
-E con “noi” intendi...-
-Ha capito bene chi intendo-
Il suo sguardo si fece più minaccioso
-Sei un folle, con noi o senza noi, credevi davvero di passarla liscia? Tu e quei pochi uomini che ti sei portato dietro? Dilettante..- lo canzonai ironico
-Parla proprio lei, che ha tentato di rovesciare un intera organizzazione, da solo-
-Mi spiace per te ma, non ero solo-
-oh scusami tu e quel damerino-
-Eppure...- sorrisi soddisfatto
Lui strinse i pugni e digrignò i denti
-Adesso basta, mi sta facendo perdere la pazienza, che cosa vuole!?-
-volevo solo delle certezze, e le ho trovate- mi diressi verso la porta, passandoli di fianco
-Fermo li!- Estrasse la spada
Xavier non sembrava tanto d'accordo con la mia uscita di scena
-Suvvia ragazzo, metti via l'arma, potresti farti male-

ma in quel momento la stanza si riempì di uomini
-pensavi davvero che fossimo così pochi?- Ammetto che mi aveva lasciato sorpreso
-Lo sa perchè siete riusciti ad entrare sull'isola? O perchè ho permesso ai tuoi amichetti di andarsene? E per finire, ho permesso loro di tornare sull'isola?- puntualizzò
-Illuminami...- chiesi con un pizzico di ironia
-Perchè provo divertimento a schiacciare più volte una formica, ma prima gli do l'illusione di essersi salvata- concluse compiaciuto
-anche tua sorella è una formica?- lo guardai negli occhi
Rinfoderò l'arma
-rinchiudetelo da qualche parte, adesso ho ben altro a cui pensare-
Tasto dolente, eh Xavier....
Quindi gli altri erano già arrivati, bene.

 



[Layton]
-Per fortuna che la luna è piena questa notte, altrimenti non avremmo visto un palmo dal naso- disse Luke appena sbarcammo
-non preoccuparti ho portato le torce- commentò Randal tirando fuori dal suo zainetto, le torce che avevamo usato giorni prima
-In ogni caso temo che il bel tempo non durerà- dissi puntando un dito verso le nuvole scure che si avvicinavano
-oh grandioso, l'ombrello non l'ho portato però – aggiunse Randal ridacchiando

-Allora ci conviene raggiungere il Tartaros, prima di ritrovarci sotto la pioggia- conclusi con un leggero sorriso alla sua battuta
I due annuirono e iniziammo a percorrere il sentiero guidati da Randal
Era tutto così silenzioso. 
Non incontrammo nessuno durante il tragitto, nemmeno quando arrivammo alla base dove erano stati rinchiusi gli altri, ero sicuro che ci stessero aspettando da qualche parte, probabilmente Xavier sapeva già
del nostro arrivo e aveva richiamato tutti i suoi uomini al Tartaros.

-bhe, qui non ce nessuno, come facciamo a sapere dove è il tartaros?- disse Randal guardandosi intorno
Mi portai una mano sotto al mento cercando qualche indizio, mentre tutti ci guardavamo attorno la terra iniziò a tremare
-oho, professore che succede!- esclamò Luke
mi portai una mano al cappello istintivamente, prima di ricordarmi che lo avevo lasciato ad Emmy
-Non lo so- risposi
-Forse Xavier ha iniziato ad estrarre le rocce- aggiunse Randal
-Non mi sembrano scosse prevenienti dal sottosuolo, piuttosto di un qualcosa di grosso che avanza-
-Professore guardi li!!!- Luke puntò il dito verso la radura li vicino
Dall'alto spuntava qualcosa che si muoveva
-è il tartaros!- eslcamò Randal
-presto raggiungiamolo!- continuò Luke
Iniziammo a correre facendoci strada con le torce per evitare di inciampare, tra uno scossone e l'altro arrivammo sotto all'enorme macchina
-è in movimento, come facciamo ad entrare- disse Randal
Mi guardai in torno in cerca di qualcosa che ci potesse aiutare a salire
-Ho trovato!- esclamai -randal hai la corda nel tuo zaino?-
-Certo!- randal la tirò fuori
-Dammi anche il tuo zaino-
Poi presi una roccia dalla forma più rettangolare che trovai, la cosparsi di resina su tutto il lato circolare e ci incollai i gancetti dello zaino di randal, infine legai la roccia ad una delle estremità della corda
-è un rampino!?- osservò Randal
-Più o meno...ma non so se ci reggerà tutti-
-Va tu allora Hershel-
-cosa?? io voglio andare con il professore – replicò Luke
-Luke cerchiamo un altro modo per salire, troviamo un punto sicuro dal quale arrampicarci- lo incitò Randal
-Ma..-
-Non preoccuparti Luke, starò attento questa volta- cercai di tranquillizzarlo
Anche se contro voglia, alla fine Luke accettò
-Hershel prendi- Randal mi porse una spada -L'avevo presa alla base prima di scappare, credo servirà più a te li sopra, che non a noi da qua giù
Accennai un sorriso al mio amico e mi legai la spada alla cinta.
Il Tartaros era lento e sfruttando questo suo punto debole lanciai il mio rampino cercando di agganciarlo ad una delle ringhiere che lo circondavano
Salii lentamente, non era proprio il massimo della sicurezza tant'è che feci appena in tempo ad aggrapparmi ad una delle aste della ringhiera prima che il la roccia che avevo usato come peso si staccò dalla corda.

Aprii la prima porta che vidi ed entrai ancora una volta nel covo del nemico




Autrice esaurita
-esaurita nel vero senso della parola....-
Taci Luke!! devo chiedere perdono, mi sono scordata di avvisare che la scorsa settimana non sarebbe uscito il capitolo!!
-Hai la testa fra le nuvole...-
Tra poco la tua testa sarà sotto terra...comunque, scusate la svista, e godetevi i prossimi capitoli, ormai ci avviciniamo alla resa dei conti!

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Capitolo 12
*** E' questo ciò che sono ***


Entrai nella struttura, Xavier doveva trovarsi nella sala comandi, decisi di approfittarne per fare un giro di perlustrazione
Cercando di non farmi notare e iniziai cercare in ogni stanza, l'indizio finale che avrebbe confermato le mie ipotesi. Salii delle scale verso il piano superiore che, il mio sguardo cadde su una delle stanza al cui ingresso era posto un congegno con dei numerini sopra

quindi per aprire la stanza devo trovare il codice?” inizia a riflettere, erano 9 numeri di cui 3 anche se li premevo non cambiavano. “ah era uno di quegli enigmi dove i numeri in orizzontale verticale e obliquo dovevano dare lo stesso risultato” facile. Aprii la stanza ed entrai, grandi macchinari sparsi, tubi circolari al cui interno erano poste delle rocce che emanavano una strana fluorescenza di colore verde “le pietre di potame....” 
Mi avvicinai ad un banco e ne presi una osservandola con attenzione, finalmente ne potevo guardare una da più vicino. Era umida al tatto e granulosa in alcuni punti, se la si guardava con attenzione il lieve colore verde risaltava subito all'occhio ma svaniva dopo pochi istanti, ne presi così un altra e la misi a contatto con la prima. Adesso il colore verde era più accesso, e ci mise più tempo a svanire. “Ho capito” ora mi era tutto chiaro.
Mi misi una di quelle rocce nella tasca dei pantaloni ed uscii dalla stanza...
-ops..- esclamai appena fuori dalla porta
-Mi dispiace interrompere il suo giro turistico, ma il capo vuole vederla- mi fece uno degli sgherri di Xavier
-cordiale da parte sua invitarmi gentilmente- risposi ironico
l'energumeno aggrottò la fronte, non doveva aver apprezzato la mia battuta
-prego...da quella parte- indicò la via – ultimo piano del tartaros
-La ringrazio, non mi farò attendere- risposi, sempre mantenendo un tono ironico.
Presi le scale per salire più su, i tremori intanto erano finiti, ci eravamo fermati.

 



[Luke]
-Finalmente si è fermato!!- esclamai esausto di seguire il Tartaros
-la pazienza è la virtù dei forti Luke-
-Detto da uno come te è il colmo- Randal mi guardò quasi offeso
-Dai saliamo – mi fece poi
Ci arrampicammo da una delle gambe dell'enorme macchina, facendo attenzione a non scivolare
-Come facciamo se incontriamo le guardie- chiesi a randal mentre mettevo lentamente un piede sopra all'altro
-Ci penseremo quando ciò accadrà-
-Oh grandioso...-
Arrivammo finalmente ad un punto solido d'appoggio, uno dei tanti ponti di quella mostruosità e in quel momento qualcosa ci stava volando da sopra. Putroppo la visibilità era più ridotta rispetto a prima, le nuvole cariche di pioggia si avvicinavano
-Chi sarà!?- esclamai
-Non lo so, non si vede nulla-
in quel momento ci atterrò proprio davanti, era il Bostonius!
-Oh vedo che hanno fatto subito- commentò Randal
Io accennai un sorriso quando vidi scendere anche Emmy, e il signor.... Van Pole!!
-Signor Van Pole sono felice di vederla qui- dissi contento
-Voglio chiudere questa questione iniziata 25 anni fa!, quando altre due persone sono arrivate in centrale spiegandoci quello che gli era successo, ho pensato che nulla mi avrebbe più fermato! e poi vi servirà man forte no?- mi fece un occhiolino
-Emmy come ti senti?- chiesi poi
Lei alzò il braccio destro all'altezza del suo petto, stringendo il pugno
-Non preoccuparti Luke, ora sono pronta a combattere!-
Che bello, finalmente Emmy aveva ritrovato la sua grinta, ora sconfiggere i nemici che si sarebbero parati davanti non sarebbe stato un problema.
-Ottimo possiamo continuare allora!- disse Randal
entrammo subito nella struttura, e ci facemmo strada fra le guardie, con emmy e l'ispettore che li stendevano tutti uno dopo l'altro
-Formidabile- esclamò Van Pole riferendosi ad Emmy
-la ringrazio, anche lei non è male-
-Presto dobbiamo raggiungere Hershel- ci incitò Randal che ci faceva da apripista per le porte chiuse. In una stanza vi trovammo con nostro stupore anche Descole
-C'è ne avete messo di tempo vedo- lui era tranquillamente seduto su una cassa
-E tu che ci fai qui- disse Randal aprendo la porta-
- una vacanza...secondo te?- gli rispose lui
Dal tono di Descole, sembrava come se ci stesse aspettando, che si fosse fatto catturare apposta?

-Siete arrivati qui con il bostonius?- chiese poi
-Noi in barca, loro con quella specie di aeroplano- disse randal indicando emmy e van pole
La tensione era sottile fra Randal e Descole, ma come biasimarli. Gli indicammo da dove eravamo venuti e ci dividemmo nuovamente.



[Layton]
Raggiunsi l'ultimo piano e anch'esso aveva un enigma posto sulla porta, probabilmente l'ultimo. Questa volta erano raffigurati degli animali, alla destra e alla sinistra bisognava posizionarne 4 di essi, per un totale di 8. Fu semplice, bisognava solo dividerli per categoria, carnivoro ed erbivoro. Entrai
-Troppo facile per lei, lo ammetto...- Xavier era vicino ad un altra porta, che probabilmente dava all'esterno e mi dava le spalle
-l'ho capito sai, il mistero di queste rocce- tirai fuori la pietra dalla mia tasca
-immaginavo, dopotutto non è così difficile capirlo..-
-Non è difficile da capire no, ma forse per qualcuno è difficile da accettare- continuai
-Sono arrivato qui 2 mesi fa, può immaginare cosa ho provato quando ho capito, che il motivo per cui ho perso famiglia e amici erano queste “rocce”?-
-forse...ma ci ho che non comprendo è perchè prendersela con un intero paese-
Sogghignò a quelle mie parole
-volevo colmare l'immenso vuoto che si era creato in me, non c'era un vero motivo-
spregevole...pensai
-Lo sai che le pietre non possono essere separate dal loro luogo di origine- gli dissi
-Lo so....non sono straordinarie?-
-incredibili, aggiungerei-
-Forme di vita, che reagiscono alla presenza l'una dell'altra creando quel magnifico verde smeraldo- La sua voce si fece più sottile, di un euforico quasi malato

-gli scienziati avevano scoperto questa nuova forma di vita....e quando hanno provato ad estrarla, hanno causato il collasso del suolo...-
ci fu qualche secondo di silenzio
-già...- il suo tono era cambiato nuovamente -queste rocce fanno parte del suolo stesso, se si prova ad estrarle, quelle vicine si sgretolano....- era
quasi atono

-è così hai messo in scena la distruzione di Potame, ma in realtà....lo hai fatto solo per piacere personale....-
Girò lievemente la testa verso di me
-la aspetto fuori, così metterò un fine a questa storia- aprì la porta ed uscì
Socchiusi gli occhi e feci un grande respiro, anche io eri per un motivo preciso, non era più una questione di principio.
Uscii all'esterno e vidi Xaveier sul limite del ponte con lo sguardo rivolto verso Potame.
-Che bella sensazione vero Layton?- disse prendendo un lungo respiro
io aggrottai la fronte
-Questa brezza-
-Non ti perdono quello che hai fatto- gli risposi secco
-Ti sta così a cuore quest'isola?- chiese
-Non è solo per l'isola- replicai
-oh- si girò verso di me guardandomi negli occhi- e quindi un gentiluomo può permettersi di provare rancore?-
-In questo momento...io sono solo Hershel Layton un professore dell'università di Londra-
Xavier sorrise compiaciuto poi mi si avvicinò, il vento si alzò sempre più e dopo qualche minuto la pioggia sottile e silenziosa iniziò a cadere
mi si si mise davanti estraendo la sua spada
-Allora la finiamo?-
Estrassi lo stocco che Randal mi aveva dato
-quando vuoi-

I nostri sguardi rimasero fermi l'uno sull'altro per qualche minuto, infine fu lui a fare la prima mossa.






Angoletto autore 
Sto diventando vecchia non riesco più a mantenere i giorni di pubblicazione ._. forse è perchè ormai manca davvero poco, sono un po' triste a dire il vero
-io invece sono troppo felice-
Però magari mi verrà in mente di scrivere altro...
-Oh..no-
Le idee ci sono....
-è la fine-
E questa volta faccio morire Luke così c'è ne liberiamo per sempre :D
-.......-
^_^
-ti odio-
Io invece ti voglio tanto bene *-*

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Capitolo 13
*** Dov'è il mio cappello? ***


Fermai la sua spada con la mia, nell'aria rintoccò il flebile suono delle lame a contatto.
-hai detto di aver perso la tua famiglia, eppure non mi pare che tu sia solo!-
Indietreggiammo entrambi
-Ti riferisci a mia sorella?-
Ancora una volta ci sferrammo qualche colpo
-era qui per te!- gli dissi schivando un suo fendente
-era qui perchè l'ho chiamata io-
-Lei credeva in te, voleva fermare questa follia-
-La mia follia è iniziata il giorno in cui ho perso tutto!- mi si accanì nuovamente, ma i suoi movimenti erano troppo violenti e poco coordinati
-Se ti soffermassi solo un attimo – gli parai un altro colpo – ti accorgeresti che hai ancora molto, Descole non ti ha insegnato nulla?-
indietreggiò, la pioggia aveva reso il pavimento scivoloso
-Ho dedicato questi ultimi 20 anni solo a questo, Descole era solo un mezzo per il mio obbiettivo, smettila di voler sapere per forza tutto- disse a voce alta
Mentiva.
-Ti sbagli a pensare che Descole sia così ingenuo la verità è che sei rimasto incatenato al passato!! dimenticandoti di guardare al futuro- lo ripresi alzando anch'io il tono di voce
-che cosa ne sai del mio passato!!- si gettò nuovamente sferrando attacchi confusionari
-non so nulla del tuo passato, ma so -gli bloccai l'attacco e gli presi con la mano libera il braccio che impugnava la spada. I nostri sguardi si incrociarono -so che basterebbe un passo avanti all'altro per crearsi un futuro migliore-
Mi prese il braccio con l'altra mano e con un urlo disperato mi spinse contro alla parete del Tartaros, nessuno di noi poteva muoversi, se prima uno non faceva la prima mossa
-Invece di pensare agli altri, faresti meglio a pensare a te stesso- mi disse non distogliendo lo sguardo dal mio
-Non hai capito...proprio nulla!!-
Aprofittai dell'attimo di distrazione a quella mia esclamazione e riuscii così a spingerlo via con violenza, con una serie di attacchi ben sferrati lo feci scivolare indietro facendogli volare via la spada dalla mano.
Con affanno ora mi guardava dal basso, avevo la spada puntata al suo viso
-Non penso solo a me stesso, ma anche ai miei amici, loro sono, il mio futuro-
Ci guardammo intensamente per qualche istante, mentre la pioggia non cedeva ancora a volersi fermare.
Dopo qualche secondo la porta alle mie spalle si aprì, Luke, Emmy, Van Pole e Randal erano arrivati.
Tirai un sospiro di sollievo e gettai via la mia spada, era...finita.
-professore!!- sclamò Luke e mi diressi verso di loro
Van Pole intanto andò subito ad ammanettare Xavier
-Sono contento di vedere che state tutti bene
-Oh uffa, è già finita?- chiese Randal con fare scocciato
-Suvvia Randal, avrai la tua occasione, la prossima volta-
gli dissi mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo, poi mi voltai verso Emmy
-Alla fine sei venuta- dissi
-Ero preoccupata...-
-bhe...magari l'ispettore ti permette di parlargli...-
-Ma non per lui- Emmy voltò leggermente il capo verso Xavier
Mi portai una mano dietro la testa
-Allora...- iniziai la frase ma emmy mi si gettò nuovamente addosso, stringendomi in un abbraccio.
-avevo paura per lei- disse
per la seconda volta non sapevo cosa fare, lei si distaccò lievemente, tanto da potermi guardare negli occhi
La pioggia aveva quasi smesso, Emmy mi sorrise e ancora una volta il cuore iniziò a battermi forte, dovevo smetterla di ignorarlo.
A quel punto fui io ad abbracciarla, probabilmente fra lo stupore di tutti. Però quel mio gesto mi aveva fatto provare un tepore, che non sentivo da tanti....tanti anni.

-Bene, devo portare costui in centrale- Van Pole venne verso di noi con Xavier
io mi ricomposi stropicciandomi con una mano il viso
Xavier aveva la testa china
-Sono sicuro che si potrà trovare punizione più consona a questa situazione- feci l'occhiolino a Van Pole che annuì lievemente
Xavier sorrise sollevando lievemente il capo
-e quindi è così che si va avanti? Facendosi graziare?-
-Non parlerei di una grazia, quanto di una redenzione, ne faccia buon uso- conclusi
-lei veda di non sprecare la sua....di redenzione-
- no di certo- lo rassicurai
Durante il nostro scambio di risposte, Emmy non disse nulla, ma guardava il fratello con apprensione...come se finalmente si sentisse più sollevata
-Allora? Avete intenzione di vegetare li?-
Alzammo lo sguardo al cielo, dove ormai stava albeggiando, il bostonius volava sopra le nostre teste
-Tempismo perfetto Descole- intervenne Randal
-Randal, sono quasi tentato di lasciarti li- replicò Descole
-oh no, chi ci tirerebbe su di morale poi- lo canzonai
-mi avete preso per un pagliaccio?- si difese lui
-Dai muovetevi, vi riporto a Palimar-
Salimmo tutti a bordo del bostonius, e una volta arrivati a Palimar, la centrale mandò su Raidou i suoi uomini per occuparsi degli scagnozzi di Xavier, spiegai a tutti qual'era il mistero che regnava sull'isola, e una volta fatti accertamenti al suolo gli abitanti di Potame, poterono tornare alla loro vita di sempre.
Salutammo Randal e gli altri, che tornarono a Montedore, Descole invece sparì com'era solito fare, non ebbi nemmeno il tempo di ringraziarlo, ma ero sicuro che ci saremmo rivisti
Quanto a noi....
-Io vado con il professore!- Luke si impuntò dinanzi al padre
Clark si portò una mano in viso, non sapendo più cosa fare, dissi a Clark che Luke avrebbe potuto frequentare la scuola a Londra, e che me ne sarei preso la responsabilità.
Non fu facile convincerlo, sopratutto Brenda la madre di Luke, alla fine però le suppliche del figlio ebbero la meglio.
-Sai Luke mi avevi parlato così entusiasta dell'isola nella tua lettera...- Gli dissi una volta tornati nella mia stanza in casa Triton
il ragazzino fece un piccolo sussulto
-eheh lo so che non è da gentiluomini raccontare bugie...-
Sorrisi
-Avevo letto qualche libro sull'isola prima di arrivare qui, e nessuno menzionava antiche civiltà, e ho avuto conferma durante l'escursione nella grotta- gli feci un occhiolino
-Ma allora lo sapeva già da un po'!!- ribattè lui
-Un gentiluomo deve sempre mantenersi ben informato, sopratutto se fa il professore di archeologia-
-Non le sfugge mai nulla, mi dispiace averle raccontato una bugia...- Luke chinò il capo
-Non importa Luke, sarei venuto ugualmente-
Alle mie parole, alzò la testa sorridendomi
Ormai mancava poco alla partenza, la vita di Londra iniziava a mancarmi e....non era l'ultima cosa che mi mancava, dov'era finito il mio cappello!
-Oh già l'ultima volta lo ha dato ad emmy...- mi disse Luke mentre avevo iniziato a cercarlo in camera
-si lo so pensavo lo avesse lasciato qui, hai visto Emmy?-
-Non la vedo da un po', forse è a Palimar-
Sospirai e decisi di andare a cercarla
-Finisci le valige Luke, che domani si parte presto, io vado a cercare Emmy- mi infilai il cappotto
-Professore?-
-Si?- mi fermai sull'uscio
-Mi raccomando- Luke mi sorrise e strizzò l'occhio
ricambiai il sorriso arrossendo lievemente e uscì dall'abitazione dirigendomi verso il porto.








Autrice sbadata
Ormai sono da castigare, non sono più riuscita a mantenere i tempi per postare i capitoli, solo che ho avuto settimane infernali ç^ç perdono
-però....sai...-
Hai detto qualcosa Luke?
-si insomma...ormai siamo alla fine no?-
bhe....manca l'ultimo capitolo 
-Mi mancherai...-
che hai detto?
-Hai capito...-
no...
-MI MANCHERAI!-
Ohhh che carino, dai vieni ti preparo un succo di frutta
-NON sono carino!...eh, voglio il succo però-

Eh si, manca un capitolo, pubblicazione prevista per questo giovedì!!

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Capitolo 14
*** That's what a gentleman does ***


Presi la strada che portava verso il porto di Potame, mentre scendevo la via da casa di Clark notavo con piacere come gli abitanti si erano sistemati nuovamente in paese, per fortuna i danni alle abitazioni non erano gravi, qualche giorno di ristrutturazione e tornarono apposto, con l'aiuto poi dei servizi di Palimar il lavoro fu più rapido. 
“possibile che Emmy si trovi a Palimar?” l'ultima volta la lasciai in centrale perchè Van Pole voleva parlarle, ma questo è stato 2 giorni fa....da allora effettivamente ne io ne Luke l'avevamo più vista
-Signore?-
Voltai il capo deducendo che qualcuno si stesse riferendo a me
-dice a me?-
Una simpatica vecchietta, dall'ampio sorriso mi guardava
-Si dico a lei, sta cercando qualcuno?-
“si notava così tanto che ero sovrappensiero?” 
-Eh...ehm si- dissi spiazzato da quell'infallibile deduzione -una ragazza, capelli lunghi castani, grandi occhi marroni, alta più o meno quanto me...-
La signora annui
-Una simpatica ragazza alta e magra da far invidia persino a me si è diretta verso ovest proprio qualche minuto fa-
“modesta la signora”
-La ringrazio- mi portai una mano al cappello...che non avevo- proverò a vedere se corrisponde alla descrizione- dovevo aver assunto un espressione da vero ebete...cosa che non si addice proprio ad un gentiluomo
Presi così la strada consigliatami e lentamente iniziai a godermi anche il paesaggio. Non avevo avuto proprio tempo di una scampagnata in quei giorni, ma ormai non c'era più tempo, domani sarei tornato alla mia solita routine,
scuola, libri....compiti...reperti da esaminare...

Mi fermai all'entrata del boschetto “manca qualcosa..” ripresi il sentiero. Luke sarebbe tornato a Londra con me, mi mancava proprio la compagnia del mio giovane assistente, mi sarei sicuramente annoiato meno, e avremmo vissuto
tante altre nuove avventure.

Avevo camminato tanto, e finalmente ad un certo punto il sentiero si concluse, appena fuori il bosco. La strada si fermava li, poiché davanti vi era solo un dirupo, non molto alto ma abbastanza da offrire un bel panorama di tutto il lato
ovest dell'isola. Il vento soffiava leggero e calmo io ispirai e chiusi gli occhi qualche istante, era davvero piacevole

Li riaprii volgendo lo sguardo sulla destra, e poco più avanti vi era una specie di belvedere, con delle transenne di sicurezza per evitare di cadere, proprio poggiata con le braccia su di esse, c'era Emmy.
“oh finalmente l'ho trovata” 
ero felice di averla trovata, ad ogni passo verso di lei, il mio cuore iniziò nuovamente a battere forte....ancora, per la terza volta. Più mi avvicinavo più sentivo angosciato. Mi fermai a metà strada e feci un lungo sospiro “ho capito, lo
so”

ripresi a camminare fino a quando non le fui dietro
-Emmy?-
Lei si sistemò uno dei ciuffi con la mano e delicatamente si voltò con lo sguardo verso di me, sorridendomi dolcemente
-Oh eccola, sa stavo per venire a casa Triton-
Deglutii istintivamente
-Ah- mi portai una mano dietro la testa imbarazzato -che coincidenza- ma ero impazzito? Sembravo un ragazzino spaesato e impaurito
-è venuto qui per il cappello vero?- Emmy si girò e in mano aveva la mia preziosa tuba
Non sapevo cosa rispondere....Non sapevo più perchè mi trovavo effettivamente li. Volsi meccanicamente lo sguardo a terra non sapendo che dire
-Sa hanno deciso la pena di Xavier...-
-Davvero?-
Lei annuì
-Dovrà scontare le sue colpe a Potame, ed aiutare la popolazione come meglio può-
-Ma è un ottima notizia-
Emmy sorrise ancora entusiasta
-Sono felice, ed è tutto merito suo-
-Ho solo...aiutato..un amica, non potevo ignorarti-
-lo so, lei è sempre così altruista-
Si voltò nuovamente verso il panorama, io mi avvicinai di più
-Un tempo la giù c'era la nostra casa- disse Emmy indicando l'estesa radura che si ergeva di sotto -ma questo....è stato molto tempo fa- disse pacata
Mi affacciai per guardare anche io, e tutto ciò che si poteva notare, era qualche resto di abitazione, ormai sommerso dall'acqua e ricoperto di edera.
-Doveva essere una città molto grande- notai
-La più grande dell'isola- rispose con un lieve sorriso
mi voltai verso di lei guardandola mentre e con il suo sguardo colmo di malinconia osservava ancora ciò che restava di quel paese ormai dimenticato
-Emmy..- le feci
Lei si voltò subito
-Oh ha ragione-
Mi porse il cappello che fino a quel momento stringeva forte fra le sue mani.
Lo presi lentamente....
-me ne sono presa cura, come mi aveva detto, non si preoccupi-
Restai a guardarlo qualche istante
“coraggio” Ancora quella vocina nella mia testa “ancora un passo” mi diceva.
Strinsi il cappello fra le mani, quel cappello in cui in tutti questi anni avevo creduto, e mi aveva reso quello che ero, tutto per una promessa.
-Ascolta- dissi determinato questa volta
Lei mi guardò sorpresa da quel mio tono
-Verresti a londra con me?- dissi infine
-ma io...non sono più la sua assistente- sembrava intimorita, quasi come si stesse tenendo dentro un peso
Scossi la testa
-non come assistente, ma..-
-Professore- mi bloccò -torniamo da Luke si starà chiedendo che fine ha fatto- si girò per andare via a quel punto la presi per un braccio, lei rimase voltata
-perchè scappi...- le sussurrai
Strinse i pugni e quasi tratteneva le lacrime
Posai il cappello a terra e le cinsi la vita con le braccia facendola voltare verso di me
-Guardami Emmy- aveva lo sguardo chino, che lentamente portò in su, all'altezza dei miei occhi, così che potessimo rispecchiarci l'uno nell'altra.
-Ho fatto il mio primo passo....verso il futuro e ora voglio, che tu lo viva insieme a me-
i suoi occhi brillavano, e io finalmente avevo dato pace al mio cuore. Mi si strinse forte e sentivo di avere tra le braccia qualcuno da proteggere, ora e per sempre.
Ci accasciammo in ginocchio ancora abbracciati e lei senza ancora dire nulla sporse il suo braccio afferrando il mio cappello, me lo mise in testa e mi baciò lentamente, rimasi immobile, quasi folgorato da quel gesto, infine l'aiutai a mettermi su il cappello
-Io però, mi sono innamorata del professore gentiluomo, quello disordinato, intrepido, con una certa passione per gli enigmi e i guai- Le sorrisi divertito a quelle parole
“era quello che ero, Hershel Layton, un professore gentiluomo” 
-Oh eccovi, finalmente vi ho trovato!!-
ci voltammo all'unisono verso quella voce
-Luke?- dissi sorpreso
-Volevate tenermi fuori??- il ragazzo si imbronciò
-Fuori?-
Emmy fece una leggera risata
-Luke ci si avvicinò inginocchiandosi anche lui a terra, poi allargando le braccia ci prese entrambi in un caloroso abbraccio
-Sono così felice, presto avrò nipotino al quale insegnare un sacco di cose!!-
-EH?- dissi spiazzato
Emmy invece riprese a ridere, ma questa volta con gusto
E ci trovammo li, tutti e tre presi da un allegra risata, il professore, l'apprendista e l'assistente che mi aveva rubato il cuore.
Avevi ragione, il mio futuro era appena iniziato, per questo ti ringrazio

 

Addio, Claire









Curiosità
Nella mia storia i personaggi hanno età differenti dal gioco, è una mia personale interpretazione. Vi elenco qui i personaggi più importanti
Layton: 34
Emmy: 28
Luke: 12
Randal: 32
Descole: N/D



Commento finale dell'autore
*snif...snif* quando finisci una storia è come quando vedi tuo figlio crescere e poi, alla fine, andare via. Vorresti tornare quando ancora era piccolo, immaturo e piano piano lo vedevi andare sempre più avanti. 
è un po' quello che ho pensato alla fine, per quanto possa sembrare banale, poco articolata, buttata li su due righe, mi è piaciuto davvero molto scrivere una storia Laytoniana. Di storie in mente ne ho davvero tante, spero un giorno di trovare nuovamente la giusta ispirazione per scriverne un'altra, magari più matura e ben scritta. 
Che dire spero vivamente che vi sia piaciuta anche un pochino! 
Grazie a tutti quelli che l'hanno letta e la leggeranno :D Alla prossima!! 

Mary

PS: Nessun Luke è stato maltrattato durante la stesura della storia 

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