Dark Fantasy: Sephiroth's Journey

di Alucard97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to Lordran ***
Capitolo 2: *** If Only I Could Be So Grossly Incndescent ***
Capitolo 3: *** The Son of Gwyn and Jolly Cooperation ***
Capitolo 4: *** Feelings... and a wall, or a gate, I should say ***
Capitolo 5: *** Gaping Dragon... And Cry, Prepare to Cry Edition ***
Capitolo 6: *** Einji... and Primordial Fake ***
Capitolo 7: *** Vereor Nox, Iron Golem e... Verso Anor Londo ***
Capitolo 8: *** Welcome to Anor Londo ***



Capitolo 1
*** Welcome to Lordran ***


~~Sephiroth era stato sconfitto, si trovava a terra con un enorme squarcio sul petto procuratogli da Cloud, sentiva la vita scorrere via dal suo corpo ma, prima di esalare l’ultimo respiro, vide un enorme corvo nero afferrarlo e trasportarlo chissà dove.

“Ahhh, cosa?! Che succede?” disse Sephiroth aprendo lentamente gli occhi, si trovava all’aria aperta, in mezzo ad un prato verde circondato dalle rovine di una costruzione a lui ignota, era pieno giorno e iniziò a guardarsi attorno, “Dove sono? Che posto è questo?” disse sempre osservando l’ambiente circostante quando notò che davanti a lui stava un falò, che strano falò, chi ce l’aveva messo e soprattutto come poteva essere un falò quello? Guardandolo meglio, il One-Winged Angel notò che dentro il fuoco vi era un’elsa di spada, o quello che sembrava essere un’elsa, ma la cosa più strana era che il focolare era alimentato da delle ossa, avvicinandosi Sephiroth sentì uno strano calore, confortevole, bello, voleva stare davanti a quel fuoco per ore; la tranquillità venne spezzata da una voce: “Bene bene, cosa abbiamo qui, un nuovo arrivato?” Sephiroth alzò lo sguardo ed estrasse la sua Masamune, in quel momento vide che davanti lui vi era un uomo, era seduto su un pezzo delle rovine, aveva i capelli corti e neri, indossava una cotta di maglia e portava con se una spada lunga, quelle classiche spade adoperate dai guerrieri di basso rango, “Chi sei? Che cos’è questo posto?” chiese Sephiroth, “Calmati ragazzo mmm, fammi indovinare, sei un altro non morto esiliato? Beh non mi stupisce, ne sono passati tanti, che sei venuto a fare qui? Facevi meglio a rimanertene al Rifugio dei Non Morti, ma ormai è troppo tardi, non si può fuggire da qui, ormai se qui, lascia che…” il guerriero non fece in tempo a finire che Sephoroth puntò la sua spada alla gola dell’uomo: “Non hai risposto alle mie domanda, chi sei tu? Che posto è questo? Come ci sono arrivato qui? Cosa è il Rifugio dei Non Morti? PARLA!”, l’uomo non sembrò minimamente intimorito dalle minacce e rispose: “Ha Ha Ha, che ragazzo frettoloso e impaziente, perché ti scaldi tanto? Non c’è bisogno di arrabbiarsi, siediti e parliamo da persone civili ed educate quali siamo d’accordo? Forza, siediti di fronte a me” Sephiroth aveva ormai perso la pazienza, gli avrebbe tranciato la testa, ma lui sembrava sapere molto su quel luogo gli sarebbe stato utile, quindi rinfoderò l’arma e si sedette a gambe incrociate sul prato e lo ascoltò in silenzio; “Molto bene, questo posto è il Santuario del Legame del Fuoco, lo so è un po’… come dire… diroccato, forse un tempo aveva un aspetto assai diverso ed imponente ma chi può dirlo? Comunque, in questo luogo è conservato un falò, quello che si trova dietro di te, quel falò da energia ai Non Morti, il fuoco di quel focolare attira i Non Morti come le falene sono attirate dalla luce, loro li bramano tanto quanto l’umanità… comunque, questa è Lordran, la terra degli Dei, patria di Lord Gwyn e della sua prole, ahimè gli dei se ne sono andati Gwyn compreso, non so dirti che fine hanno fatto, so solo che il fuoco che tiene vivo il mondo sta per spegnersi e molti avventurieri vengono qui per cercare di riaccendere la fiamma e salvare il mondo… che branco di idioti, come se fosse possibile, dimmi anche tu sei qui per questo? No, certo che no, altrimenti non mi avresti chiesto spiegazioni, comunque tu sei diverso, non vieni dal Rifugio che, per tua informazione, si tratta di una prigione costruita apposta per rinchiudere quelli come noi, si trova nel Regno degli Uomini…” l’uomo venne interrotto da Sephiroth: “Un momento, hai detto come noi?! Intendi anche me?” “Certo che lo sei, altrimenti non saresti qui”, “No, non lo sono” “ Ha ha ha, è la prima volta che vedo un Non Morto che non è consapevole del suo status, amico mio, ti sei mai guardato allo specchio ultimamente?” chiese il guerriero burlandosi di lui, “Come?” Sephiroth non capiva, l’uomo estrasse uno specchio e le diede all’albino il quale guardandosi notò che la sua pelle era marcia, consumata, gli occhi scavati, si poteva intravedere il teschio, Sephiroth rimase sconvolto, cosa era successo? Come era potuta capitare una simile disgrazia?  A quel punto l’uomo parlò: “Sei sorpreso? Dimmi figliolo… sei morto recentemente?” Sephiroth rimase di sasso, iniziò a togliersi il suo cappotto nero e si guardò il petto allo specchio, lo squarcio causatogli da Cloud era sparito, era dimagrito e riusciva a vedersi le costole, la cosa che lo colpì di più fu la cicatrice sul petto.

“E questa come me la sono procurata?” pensò, era una strana cicatrice, era posizionata all’altezza del cuore, sembrava un agglomerato di vene che scavavano la pelle fino a raggiungere il cuore, “Quello è il segno oscuro, marchia tutti i Non Morti, anch’io ce l’ho sai? Quella cosa ti consumerà lentamente, l’unico modo per farlo sparire, almeno finchè non morirai di nuovo, è tornare umano, vedi quel cadavadere laggiù?” Indicò un cadavere steso accanto ad un pozzo “Quel corpo possiede umanità, prendile, tanto a lui non servono più, consumane una e poi siediti accanto al falò”, Sephiroth accettò il consiglio del guerriero, raccolse le umanità, che strano aspetto, sembravano delle fatine nere e bianche “Che cosa sono esattamente queste umanità?” Chiese il One-Winged Angel “Non lo so, l’unica cosa che so è che i Non Morti le bramano, quegli affari permettono loro di ritornare al loro aspetto originario ed evitare la vuotezza, devi sapere che i Non Morti sono immortali finchè hanno umanità, una volta che l’umanità gli viene portata via essi diventano vuoti, involucri senza anima che uccidono tutto ciò che vedono, ti conviene terne tele strette” disse l’uomo.

Sephiroth strinse nel suo pugno un’umanità e venne invaso da una polvere nera, dopodiché si sedette al falò e riprese il suo aspetto, si guardò di nuovo allo specchio e notò che il viso aveva ripreso colore e la carne era tornata al suo posto, si osservò il petto, era tornato normale, si toccò, fece passare la mano sugli addominali scolpiti e i pettorali (Scommetto che le fangirl stanno sbavando sullo schermo ora vero? Dite la verità volete essere al posto del guerriero che lo fissa vero? Non sono gay, l’ho solo fatto apposta per voi ragazze, dovreste ringraziarmi –Nda) e notò che il segno oscuro era sparito, si rimise il cappotto e disse: “Ancora non mi hai detto chi sei” “Io?” disse l’uomo “Beh se devo essere onesto non ricordo più il mio nome ne tantomeno da dove vengo, l’unica cosa che ricordo è che provai ad avventurarmi a Lordran e fallii, ecco perché sono qui, non sono nessuno… solo abbattuto. Lascia che ti dia un consiglio, se vuoi davvero intraprendere la missione di riaccendere il fuoco, sappi che prima ci sono due campane da suonare, la prima si trova nel Borgo dei Non Morti, sempre davanti a te, la seconda nelle profondità della Città Infame nella Grande Palude, suonale entrambe e… beh succederà qualcosa, non lo so, io non sono arrivato neanche alla prima” “Grazie mille” disse l’albino voltandosi e incamminandosi “Aspetta, chi sei tu invece? Ricordi ancora il tuo nome?” chiese il guerriero abbattuto, Spehiroth si fermò, non si girò, girò leggermente la testa e disse: “Sephiroth” detto questo si incamminò verso il Borgo dei Non Morti.

Il guerriero abbattuto rimase ancora una volta da solo nei suoi pensieri: “Sephiroth mh? Che nome interessante, chissà magari sei davvero tu il prescelto… Ha ha ha ha, no no, tanti valorosi guerrieri ci hanno provato ma tutti hanno fallito e fallirai anche tu, morirai ancora e ancora e ancora. Ha ha ha ha ha ha”.

Note dell’autore
Ed eccoci qui a questo nuovo crossover, wow, che dire, anche questo un progetto piuttosto ambizioso né? Mi raccomando recensite in tanti voglio sapere cosa ne pensate di questa storia. Dovrei continuarla? O la abbandono? Non so voi che ne pensate? Ringrazio l’autrice Manley D Alucard per avermi fatto conoscere Final Fantasy VII e avermi presentato questo splendido personaggio che è entrato a far parte dei miei preferiti, senza di lei non avrei mai intrapreso questo progetto. Alla prossima!

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Capitolo 2
*** If Only I Could Be So Grossly Incndescent ***


Capitolo 2- If Only I Could Be So Grossly Incandescent

Sephiroth si mise in cammino, doveva arrivare alla chiesa dei Non Morti e suonare quella maledetta campana, tutto ciò non gli piaceva per niente, ma doveva trovare un modo per andarsene da lì e sconfiggere Cloud, era tutta colpa sua se era finito in quel posto orrendo e glie l'avrebbe fatta pagare costi quel che costi.

Prima di uscire da santuario e recarsi alla scalinata che conduceva al borgo notò che in un altro lato del Santuario vi era un altro uomo, un rifugiato come il guerriero, costui era robusto, aveva i capelli corti e biondi pettinati a mo' di caschetto, la tipica pettinatura dei frati, molto probabilmente si trattava di un monaco o comunque qualcuno appartenente a qualche culto religioso, indossava una corazza di cuoio nera ed era armato con una mazza chiodata e uno scudo elegantemente dipinto; Sephiroth gli si avvicinò per chiedere altre informazioni e l'uomo parlò al posto suo: "Salve. Credo di non averti mai incontrato prima vero? Io sono Petrus di Thoruld, ci stavi cercando?", "Cercando?! Non so chi tu sia e non mi interessa... Prete, volevo solo sapere se la direzione per il borgo è esatta, e comunque perché parli al plurale?" Chiese Sephiroth curioso, Petrus rispose scocciato: "Sì, la direzione è quella giusta, sali le scale, entra in quell'acquedotto, segui il corso d'acqua fino ad arrivare ad un'altra piccola scalinata, salila e uscirai dall'acquedotto per ritrovarti al Borgo; mph, ragazzo impudente, se non sei qui per noi allora preferirei mantenere le distanze se possibile" Sephiroth disse: "non hai risposto alla mia domanda, che cosa significa che non sono qui per voi? Sei da solo, stai forse delirando prete? L'incenso ti ha forse dato al cervello?" Petrus era innervosito dalla sua presenza, doveva scacciare quel giovane albino, non voleva avercelo tra i piedi, quindi si calmò e iniziò a parlare: "Ti avevo chiesto di mantenere le distanze, sappi però che tutto ciò non è detto in maniera ostile, ecco prendi questo, un segno di pace da parte mia" così porse al guerriero una moneta di rame, Sephiroth lo guardò con uno sguardo iracondo, stava perdendo la pazienza, pensava forse di corromperlo con una semplice moneta?! Il prete sbuffò e disse: "Uff che seccatore, oh ci sono, che ne dici se ti insegnassi i miracoli?" "Miracoli?!" Chiese il One-Winged Angel curioso, "I miracoli non sono altro che un'estensione dei poteri degli dei, le divinità ci consentono di attingere al loro potere usando dei talismani, certo i miracoli non sono potenti quanto i poteri degli dei ma sono molto utili, ti andrebbe di impararli? Per iniziare devi semplicemente stipulare un patto con gli dei e metterti al loro servizio" disse Petrus "Tzè che assurdità, dei che concedono il privilegio di attingere al loro potere senza volere nulla in cambio, sai mi sa proprio di fregatura, passo, non ho bisogno di qualche stupido incantesimo di qualche ridicola divinità, la mia forza basta e avanza" disse Seohiroth; il templare era adirato, aveva tollerato di tutto ma non sopportava che un ragazzo blasfemo bestemmiasse le divinità in questo modo, Petrus sollevò la sua mazza: "Dannato eretico come osi burlarti degli dei di fronte ad un templare di Thoruld!" Sephiroth estrasse con una velocità mostruosa la sua Murasame e portò la sua lama sul collo di Petrus, il quale rimase impietrito di fronte alle dimensioni di quell'arma, quanto era lunga la sua lama?! Nessun uomo avrebbe potuto maneggiare un'arma dalla simile lunghezza, eppure lui sembrava brandirla come niente, Sephiroth sogghignò: "stai calmo sacerdote, oggi mi sento buono e non intendo ucciderti... Se risponderai alla domanda che ti ho posto prima, perché parli al plurale? Cosa vuol dire che vi stavo cercando? Siete un gruppo? O forse sei solo un folle?", il templare deglutì, abbassò la mazza e rispose alla sua domanda: "E va bene te lo dirò, io è alcuni templari abbiamo il compito di scortare una giovane ragazza divenuta non morta all'interno delle catacombe di Lordran, a Thoruld questa missione viene chiamata Missione del Non Morto" "Missione del Non Morto?! Che cos'è?" "Mi dispiace ma noi templari siamo obbligati a mantenere il segreto, si tratta di una missione riservata... Beh però, se tu dimostrassi la tua fede potrei dirti qualcosa" disse Petrus sfregandosi l'indice,  il medio e il pollice, Sephiroth scoppiò a ridere: "AHAHAHAHHAHAHAH no aspetta, tu vuoi che ti paghi?! Tu pretendi che io ti offra del denaro per ottenere una mera informazione, sei davvero un prete, sei un perfetto uomo di chiesa complimenti, dovrei ucciderti seduta stante ma non ho tempo da perdere, devo suonare quella campana e andarmene da qui. Addio... Prete" detto questo Seohiroth si rimise in viaggio, Petrus si asciugò il sudore dalla fronte: "Uff me la sono vista brutta, chi era quell'uomo? Che strano individuo, ho percepito oscurità in lui, ho sbagliato a provocarlo, meglio tenermi a debita distanza da lui d'ora in poi" .

Sephiroth uscì dal santuario e si trovò davanti ad una scala sorvegliata da quattro Non Morti, i quali appena lo videro urlarono è si avventarono su di lui, erano chiaramente vuoti, in passato dovevano essere le guardie del borgo adesso invece erano solo degli zombie privi di volontà e con le armature squarciate; Sephiroth estrasse la spada e con un solo fendente li uccise, "Mph dilettanti, i Non Morti saranno pure immortali ma sono tutt'altro che un esercito invincibile, lenti e privi di cervello, persino un neonato potrebbe sconfiggerli" pensò l'albino e salì la scalinata, entrò nell'acquedotto e, seguendo le indicazioni di Petrus, si ritrovò al borgo.

Il paese era sorvegliato da molti esseri vuoti, ma non era un problema per il One-Winged Angel il quale si fece strada per il paese a colpi di Murasame; mentre stava sistemando un gruppo di soldati vuoti sentì qualcosa arrivare verso di lui dai cieli, prima che potesse colpirlo si spostò e lo vide: una creatura enorme con ali da pipistrello, lunga coda acuminata, scaglie rosse che si ergeva su due zampe, aveva l'aria di essere un drago ma osservando meglio la creatura si vedeva che in realtà era una Viverna, la bestia lo fissò e poi spiccò di nuovo il volo.

"Meno male, temevo di annoiarmi i questo posto" disse Sephiroth riprendendo il combattimento; una volta eliminate le guardie l'albino notò che in una stanza di un edificio vi era un altro falò, stavolta spento, Sephiroth vi si avvicinò e, posando la mano sull'impugnatura dell'elsa del focolare, si accese, "Che strano, non sapevo come si accendeva, eppure mi è sembrato tutto così naturale, che sia una conseguenza del mio status di Non Morto?" Si chiese. Riprese il viaggio ed entrò in una torre, percorse la scala a chiocciola e si trovò di fronte una porta ostruita da una nebbia "Strano, sembra che la nebbia copra solo la porta, ma che razza di posto è questo?!" Disse il guerriero, si fece largo con la mano e oltrepassò la nebbia, si trovava davanti ad un passaggio all'aperto parecchio stretto, osservandolo meglio Sephiroth capì che si trovava sulle mura del borgo, proseguì sempre avanti finché non sentì un urlo agghiacciante, l'urlo di una bestia, alzò lo sguardo e vide che dalla torre adiacente si era lanciato sulle mura un mostro.

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Questo essere era colossale, era incredibilmente possente, aveva il pelo marrone, una coda, aveva gli occhi giallo e due enormi corna, impegnava un enorme ascia fatta di legno, adatta per schiacciare le sue vittime, "assomiglia parecchio ad un Minotauro, ma questo è molto più grosso, nemmeno lui è un problema, tutto muscoli e niente cervello" pensò Sephiroth fino a quando non sentì avvicinarsi qualcosa da dietro, lo schivò, era un dardo di balestra, alzò lo sguardo e vide che dalla sommità della torre dal quale era venuto stavano due balestrieri "Moh, furbacchioni" pensò l'albino, ma si era distratto, infatti appena si girò venne colpito da una spazzata dell'ascia del mostro che lo scaraventò per qualche metro indietro. "Ah diamine, mi hanno distratto", Sephiroth spiccò un enorme balzo portandosi sulla torre, "Hey voi, state giocando sleale, non è corretto colpire qualcuno alle spalle" disse mentre squarciava i non morti con la spada; il demone toro si avvicinò alla torre, alzò lo sguardo e vide Sephiroth che stava saltando verso di lui con la lama sguainata, "A noi due bestia!" Disse conficcando la Murasame nell'occhio del demone, urlò dal dolore, Selhiroth scese e gli procurò due profonde ferite alle zampe costringendo il demone taurino ad inginocchiarsi, infine gli trapassò il cranio con la lama uccidendolo; il demone scomparve nel nulla.

"Se tu fossi stato più intelligente mi avresti dato del filo da torcere, ma più grossi sono e più rumore fanno cadendo" rinfoderò l'arma e proseguì, uscì dalle mura per ritrovarsi di fronte ad un bivio, il quale conduceva ad un ponte e ad una balconata, Sephiroth decise di esplorare quel balcone prima di proseguire, e lì vide un cavaliere girato di spalle, a ve a un'armatura bianca e verde e un'elmo che gli copriva interamente la faccia il quale era adornato da una piuma rossa sull'elmo, Sephiroth gli si avvicinò e l'uomo si girò mostrando il disegno di un sole al centro della sua armatura e parlò: "Ah salve! Non mi sembri vuoto... Al contrario! Io sono Solaire di Astora, un fedele del Lord del Sole" "oh ci risiamo un altro prete"pensò Sephiroth, "ora che sono un non morto, sono giunto su questa terra... La patria di Lord Gwyn... Per cercare il mio sole!" Sephiroth spalancò gli occhi "Il suo sole?! Ma che sta dicendo questo tizio, si è bevuto il cervello?" Pensò, "Lo trovi strano vero? Beh dovresti, non c'è bisogno di nascondere il tuo stupore, tanto tutti mi guardano sempre male ha ha ha", per qualche strana ragione questo Solaire incuriosiva molto Sephiroth, no non era un prete, forse era meglio chiedergli qualche informazione sulla campana e disse: "Ascolta cavaliere..." Sephiroth venne interrotto da Solaire che riprese di nuovo a parlare:" Oh! Ah-Ah! Allora non ti ho spaventato? Ho una proposta se hai un momento", il One-Winged Angel sospirò, tanto questo tizio l'avrebbe interrotto altre volte quindi era meglio fare parlare prima lui, "Ti ascolto" disse l'albino, il guerriero del sole riprese con gioia: "Per come la vedo io i nostri destini si sono intrecciati in una terra colma di esseri vuoti, che si tratti sul serio di una semplice coincidenza? Allora che ne dici? Perchè non aiutarci a vicenda in questo viaggio solitario?" "Rifiuto, io lavoro da solo" disse Sephiroth, "Pensaci su, ci troviamo di fronte ad una strana terra, all'interno della quale il flusso del tempo è distorto, con eroi vecchi di secoli che vanno e vengono e..." Solaire venne interrotto dall'albino: "Aspetta un attimo, hai detto che il flusso del tempo è distorto ho capito bene?" "Esattamente, qui a Lordran il tempo è distorto, ci sono aree illuminate perennemente dal sole, altre immerse nelle tenebre, nemici che riaffiorano anche quando pensavi di averli eliminati poco fa" "Sembri sapere molto di questo regno, dimmi sai dove si trova la chiesa dei non morti?" "Certo! Conosco la strada, sto andando lì anche io per suonare la campana, una volta suonate tutte e due, ci verrano aperte le porte di Anor Londo" "Anor Londo?!" "Sì, la terra degli dei, è lì che devi andare se cerchi risposte, so come arrivarci" "Interessante sai parecchie cose, e se sei arrivato qui vuol dire che sei piuttosto forte, e va bene Solaire, mi hai convinto, viaggeremo assieme" "Ah! Ciò mi riempie il cuore di gioia compare! Vedrai non te ne pentirai!" Disse Solaire raggiante. "A proposito Solaire, che stavi facendo qui?" "Io? Ah, stavo qui ad ammirare il sole, il sole è una forza straordinaria come un grande e magnifico padre, se solo potessi essere altrettanto incandescente", Sephiroth lo guardò ancora con gli occhi spalancati: "Ok, fa finta che non te l'abbia chiesto" "giovane compagno, sei ferito, non dovresti bere una fiaschetta Estus?" "Una che?!" Chiese l'albino confuso, "Le fiaschette Estus sono delle bevande fatte di fuoco liquido, le quali curano le ferite dei non morti, si ricaricano sedendosi ai falò, tutti i non morti ce le hanno, come fai a non averne una?" Chiese Solaire; "fottuto guerriero abbattuto, non poteva dirmela una cosa così importante? Giuro che gli taglio la lingua appena torno al santuario" pensò Sephiroth, "Tieni amico mio, io ne ho 10, te ne do 5 delle mie, sono più utili a te, a proposito come ti chiami?" L'albino bevve la fiaschetta e si sentì subito meglio e disse:"Sephiroth", "Sephiroth mh? Nome intrigante! Orsù Sephirtoh mettiamoci in marcia!" "Vedi di non fare il pagliaccio in mia compagnia" disse seccato Sephiroth, ed entrambi si incamminarono verso la chiesa.

Note dell'autore
Oddio che capitolo lungo, sono esausto, Sephiroth fa la conoscenza di due personaggi fondamentali: Petrus, il prete figlio di puttana bastardo. perché lo chiamo figlio di puttana bastardo? Perché è il personaggio che più odio del gioco. Perché lo odio? Lo cederete più avanti, lo odierete anche voi.
Solaire, il personaggio più amato di dark souls dal sottoscritto e dall'intera comunity di Darl Souls, anche Sephiroth lo prenderà in simpatia? Vedrete.
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** The Son of Gwyn and Jolly Cooperation ***


Capitolo 3- The Son of Gwyn and Jolly Cooperation

Sephiroth aveva trovato un nuovo compagno di viaggio, questo fantomatico Solaire era un tipo strano ma sentiva che lo avrebbe aiutato molto durante il suo viaggio, conosceva bene Lordran, sarebbe stato una guida perfetta e anche un compagno d'armi eccelso per le battaglie più dure.



Si incamminarono sul ponte, quando ad un tratto Sephiroth si bloccò, "Che cos'hai? Non ti senti bene? C'è un gruppo di non morti su questo ponte, nulla che in due non possiamo gestire" disse Solaire, Sephiroth si allarmò e gridò: "SOLAIRE ALLONTANATI DA LÌ" prese il compagno per un braccio e fece un balzo all'indietro mettendosi al sicuro, "Seohiroth che ti..." Il guerriero di Astora non fece in tempo a finire la frase che una viverna gigante, la stessa incontrata dall'albino all'inizio del borgo, bruciò il ponte uccidendo tutti i non morti e appollaiandosi alla fine del ponte, in cima alla struttura che separava il borgo dalla chiesa.



"Perfetto, quella cosa si è messa proprio davanti all'unica via che abbiamo per raggiungere la chiesa, se riuscissimo a superarla riusciremo ad arrivare a destinazione" disse Solaire, "Superarla dici? Nessun problema" disse Sephiroth estraendo Murasame e lanciandosi verso la Viverna, "Sephiroth NO!" Solaire si lanciò verso di lui e lo trascinò in un angolo coperto del ponte prima che la Viverna sputasse altre fiamme, "Ma che diavolo fai Solaire, posso gestirla!", "Sei impazzito Sephiroth quella è una Viverna gigante, non possiamo abbatterla, le sue scaglie sono invulnerabili e per di più, essendo non morti, il suo fuoco ci ucciderebbe all'istante" disse Solaire, "E allora cosa proponi?" Chiese Sephiroth, "le Viverne sono estremamente territoriali, a quanto pare ha fatto di questo ponte il suo territorio, le Viverne sono molto suscettibili, basta un nulla per farle innervosire, ho due opzioni: ho la superiamo camminando lentamente, le Viverne adorano il silenzio, se camminiamo piano verso di lei e poi corriamo prima che sputi il fuoco la supereremo, beh ci brucheremo un po', però c'è la faremo" "Interessante, e il piano B invece?" "Le Viverne odiano qualsiasi genere di rumore, basterà creare un forte rumore e lei innervosita scenderà dalla torre, quando sarà sul ponte, sgattaioleremo sotto le sue zampe e correremo verso l'uscita" "Questo piano mi sembra il più ideale, e va bene Solaire facciamolo"; detto questo i due iniziarono ad urlare e creare baccano da dietro il muretto, la Viverna, innervosita ruggì e saltò sul ponte, "ORA!" Gridò Solaire e i due corsero sotto di lei e raggiunsero l'uscita, si guardarono indietro e videro la Viverna che ruggì a verso di loro e spiccava il volo per andarsene in un'altra zona.



"Anf anf, ce l'abbiamo fatta compare, da questo cancello sulla mia sinistra si arriva alla chiesa, ma prima direi di sederci accanto a questo falò e riposare" disse Solaire indicando il suddetto falò. Si sedettero e ripresero le forze, "Aspetta, prima di proseguire Sephiroth, vorrei uscire in quel cortile alla mia destra, lì c'è la statua del primogenito di Gwyn, Dio della guerra e protettore di noi guerrieri del sole, vorrei fermarmi a pregare" "va bene Solaire, ma sbrigati" disse Sephiroth, "Grazie mille amico mio" detto questo Solaire uscì nel cortile e si inginocchiò davanti ad una statua completamente distrutta, sul piedistallo che sorreggeva la statua erano rimasti solo i piedi, per terra vi erano le mani che imbracciavano una lancia, della testa e del resto del corpo, nessuna traccia. "Solaire, hai detto che questa statua rappresenta il figlio primogenito di Gwyn, dimmi, come mai è disintegrata? Chi è stato?" Chiese il One-Winged Angel, "È stato Gwyn stesso" "Cosa?!" Disse Sephiroth incredulo, "Ora ti racconto: devi sapere che molto tempo fa Gwyn ebbe un figlio, egli diventò il dio della guerra, il padre degli dei andava molto fiero del suo primogenito, ma un giorno il dio della guerra commise un fatto, qualcosa che fece adirare Gwyn, egli lo cacciò da Anor Londo, lo spogliò del suo status di divinità e dei suoi poteri e gli cancellò la memoria, come se non bastasse distrusse tutte le statue del figlio presenti a Lordran, questo rudere è l'unico manufatto rimasto,e non solo, Gwyn era così infuriato che cancellò completamente il nome del figlio, purtroppo non sappiamo ne come si chiamava ne che aspetto avesse; forse non ci crederai ma questa è una storia vera", "No, ti credo, incredibile" disse Sephiroth "sai, anche la statua situata davanti al falò di poco fa, quella della donna con in braccio il bambino rappresenta il dio della guerra, il dio in fasce, forse l'unica statua che lo rappresenta che è ancora integra, chissà perché non è stata distrutta? Va bene compare proseguiamo, facciamo attenzione, la via per la chiesa pullula di pericoli" disse Solaire estraendo la spada.



I due andarono al cancello, prima di aprilo Sephiroth guardò la statua della donna, portava in braccio un bambino in fasce, quest'ultimo aveva con sè una spada, "Ma cosa diavolo?!" Pensò Sephiroth, infatti osservando meglio la spada del piccolo dio della guerra, l'albino notò che era identica alla spada di Solaire in tutto e per tutto, "No, è solo una coincidenza, nulla di più" pensò il guerriero albino.



Solaire e Sephiroth uscirono dal cancello e affrontarono un gruppo di non morti, purtroppo però, il cancello più grande che portava alla chiesa venne chiuso, i due rimasero fuori, "MERDA! E adesso?" Chiese Sephiroth, "c'è un'uscita qui sotto, questo tunnel ci porterà al retro della chiesa, forza prendiamolo" i due vi si avventurarono e anche lì dovettero affrontare un'orda di non morti, in quel tunnel Solaire trovò una chiave misteriosa "Mmm, che cos'è?" Chiese Solaire "Sembrerebbe la chiave di una cella, prendiamola, potrà esserci utile" disse Sephiroth, i due uscirono dal tunnel e si ritrovarono nel retro della chiesa quando vennero attaccati da uno strano cavaliere non morto, aveva un'armatura diversa, non era rovinata come le altre, aveva un mantello rosso ed era armato con uno stocco e uno scudo nero con inciso un albero bianco, i due lo uccisero senza troppa difficoltà.



"Un'altra guardia, Mph magari era un generale considerato l'equipaggiamento" ipotizzò Seohiroth, "Sbagliato amico mio, questo è un Cavaliere di Balder" "un cosa?!" Chiese l'albino, Solaire iniziò a spiegare: "Questi cavalieri vengono dalla terra di Balder, questo regno è famoso per il suo re cavaliere Randal, il quale, secondo una leggenda, fece a pezzi una Viverna gigante con la sua spada, i suoi cavalieri sono famosi per combattere con lo stocco e sono dei maestri nell'arte del contrattacco, non sottovalutarli compagno. Guarda il suo scudo, lì è raffigurato lo stemma di Balder", Sephiroth lo guardò, aveva una forma triangolare, di colore nero e sopra di esso era inciso un albero bianco "Mph, questo stemma mi ricorda molto un simbolo che vidi tempo fa in un film" (se vi state chiedendo perché Sephiroth dice una cosa simile è perché me lo sono inventato io. Lui non ha mai visto Il Signore degli Anelli, ho voluto farglielo dire per sottolineare i riferimenti alla saga di Tolkien presenti nel gioco. Ce ne sono un bel po', nel corso della storia ve ne parlerò -Nda).



I due si trovarono di fronte ad un bivio, l'altro invece portava chissà dove "prima di entrare seguimi un attimo, vorrei prendere questa strada, da questa parte c'è un fabbro a me caro proveniente dalla mia terra, è un fabbro esperto, riparerà il nostro equipaggiamento" disse Solaire "va bene ti seguo", i due si incamminarono e giunsero in un piccolo edificio ritrovandosi il fabbro, era molto robusto, aveva dei lunghi capelli grigi e una barba grigia, il fabbro si presentò: "Salve! Sono Andre di Astora, oh! Solaire da quanto tempo! Sei qui per riparare la tua spada? Chi è il tuo amico?", "Salve mastro Andre! Sì, siamo qui per riparare le armi, lui è Sephiroth, un mio compagno di viaggio" "Interessante, prego datemi le spade" disse Andre, Solaire gli diede la sua e così anche Sephiroth, "Che incredibile lama! Non ho mai visto una spada di queste dimensioni, dal suo aspetto ne deduco che proviene dalle terre orientali, dimmi figliolo, come si chiama?" Chiese stupefatto Andre, "Murasame" disse Sephiroth, "Murasame mh? Sì, chiaramente viene dalle terre orientali, dimmi figliolo, la tratti con il dovuto rispetto?", "Con il cosa?!" Chiese confuso l'albino, Andre rise e disse: "Buona parte delle armi e armature sono molto resistenti, ma ogni pezzo di metallo ha un suo punto di rottura. Se mai dovessi notare un oggetto con la resistenza ridotta dovrai ripararlo al più presto. Caro figliolo, il bello delle armi... È che non ti tradiscono mai, perciò porta un po' di rispetto eh?" "La gente di Astora è davvero eccentrica" pensò Sephiroth.



I due ritornarono alla chiesa e una volta entrati videro un colosso che sbarrava loro la strada, era vestito con un enorme corazza nera, una mazza ferrata gigantesca e uno scudo a torre nero anch'esso, "Questo non è umano" disse il One-Winged Angel, "ti sbagli, è umano anche lui, è un cavaliere di Berenike" disse Solaire, a Seohiroth bastarono due colpi della sua spada per metterlo fuori gioco. "Cavaliere di Berenike?!" Chiese Sephiroth, "I cavalieri di Berenike sono i cavalieri più imponenti e forti di tutte le terre, usano indossare armature d'acciaio mastodontiche, certo non tutti i suoi abitanti sono così colossali, ma la maggior parte di loro lo sono".



Il duo salì le scale, uccisero altri nemici ed entrarono in una porta, la quale portava ad una cella, dentro la cella vi era un cavaliere interamente vestito con una corazza gialla, il cavaliere li vide e li salutò: "Oh, siete ancora esseri umani eh? Potete aiutarmi? Come vedete sono bloccato qui, senza speranza" "Ma certo amico mio" disse Solaire, "Solaire aspetta..." Non fece in tempo a finire che il guerriero del sole aveva già aperto la cella, il cavaliere li ringraziò: "Grazie, davvero... Io sono il cavaliere Lautrec di Carim, vi sono grato e vi garantisco una ricompensa... Anche se in futuro" Lautrec si alzò e se ne andò.



I due si incamminarono di nuovo verso la campana, erano ormai vicinissimi, dovevano solo salire le scale, "Quel Lautrec ha detto di venire da Carim, che posto è?" Chiese Sephiroth, "Carim è una terra molto lontana e soprattutto molto strana amico mio, venerano altri dei, ma so poco riguardo a quella terra" disse Solaire.



I due salirono le scale e si ritrovarono sul tetto della chiesa, davanti a loro il campanile, neanche in tempo a cantare vittoria che due gargoyle posizionati sul campanile presero vita, si lanciarono sul tetto urlando.



https://m.youtube.com/watch?v=d9hNS7JTbMQ



"Sono i guardiani della campana, forza mio prode alleato attacchiamo!" Incitò Solaire, i due si lanciarono all'attacco; la creatura fece un balzo e attaccò con un fendente verticale della sua alabarda i guerrieri che lo schivarono senza problemi, Sephiroth gli andò dietro e con un colpo della sua spada recise la coda della bestia, essa urlò dal dolore, il secondo Gargoyle sputò fiamme verso l'albino che le schivò con un balzo all'indietro, in quel momento vide una saetta schiantarsi sulla faccia del Gargoyle, il quale urlò per il dolore atroce, in quel momento Solaire gli si avvicinò trafiggendolo con la sua spada. "Solaire, quella saetta..." Se era mia? Sì compare, lancia del fulmine, in miracolo a cui solo noi guerrieri del sole abbiamo accesso", i due si concentrarono sull'ultimo Gargoyle e lo uccisero senza troppa difficoltà.



"Anf anf, ce l'abbiamo fatta!" Gridò Solaire, i due salirono il campanile e suonarono la campana, il cui suono risuonò per tutta Lordran.



"Incredibile, quel Seohiroth ce l'ha fatta! Ha ha ha, beh la prossima si trova a Città Infame, voglio vedere come te la caverai in un inferno come quello, ha ha ha" disse il guerriero abbattuto il quale aveva sentito il suono della campana dal Santuario.



Note dell'autore

Ebbene anche questo capitolo va giù, abbiamo trattato ancora di lore i questo capitolo, in particolare quella riguardo l'identità del primogenito di Gwyn. Volete Sapere perché ho sottolineato la frase di Andre sulle armi? Ve lo spiego: quando il gioco venne creato, all'inizio doveva essere proprio Andre il figlio di Gwyn, eh sì, il fabbro doveva essere il dio della guerra spogliato dei suoi poteri, ma Miyazaki (il creatore del gioco) decise di rinunciarvi. Adesso non è più Andre il figlio di Gwyn ma bensì un altro personaggio, chi è questo personaggio? Ha ha ha, vedrete, vedrete, più avanti lo scoprirete.

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Capitolo 4
*** Feelings... and a wall, or a gate, I should say ***


~~Capitolo 4: Feelings.... and a wall, or a gate, I should say


Sephiorth e Solaire avevano suonato la prima Campana del Risveglio, mancava solo l’ultima, secondo quanto detto dal guerriero abbattuto si trovava a Città Infame, nelle profondità della Grande Palude.

“La prima campana è stata suonata! Ce l’abbiamo fatta compare! Ne manca solo una, forza! Sia lodato il sole!” gridò euforico Solaire alzandosi sulle punte e spalancando le braccia, “Solaire che diavolo stai facendo? Ritrova la tua sanità mentale e torniamo al Santuario del Legame del Fuoco” disse Sephiroth seccato, “Hai ragione, scusami, a volte perdo il controllo” disse amareggiato il guerriero di Astora, “Tzè, certo che sei strano, non riesco proprio a capirti” disse l’albino, “No infatti, non puoi capirmi… nessuno può… nessuno ci prova” ripetè Solaire tristemente, il One-Winged Angel lo scrutò con lo sguardo serio: “Muoviamoci” rispose indifferente scendendo le scale.

“Perché si comporta così? Perché è sempre così cinico e freddo? Che cosa c’è nel suo animo? Percepisco solo oscurità… no c’è altro, altri sentimenti, ma sembrano sopiti, tenuti a freno. Che cosa ha subito questo ragazzo? Cosa mai l’ha trasformato in questo guerriero cinico e senza emozioni? Già, un guerriero senza emozioni… un guerriero perfetto” riflettè Solaire mentre seguiva il suo compagno, stava formulando teorie sul suo compagno di viaggio, avrebbe forse dovuto domandare qualcosa sul suo passato? Conoscendo Sephiroth probabilmente gli avrebbe detto di tacere, ma d’altra parte dovranno passare molto tempo insieme, quindi… perché non provare? Farlo parlare, liberarlo da quel fardello, Sephiroth era un amico per Solaire… l’unico amico… e l’avrebbe aiutato a portare quel fardello, insieme, come una vera squadra, Solaire parlò: “Sephiroth ascolta…” venne interrotto dalla voce di un uomo, era vestito completamente di nero: “Salve! Io sono Oswald di Carim, l’assolutore… siete qui per confessarvi? Tutto ciò che riguarda i peccati rientra nel mio dominio… dimmi ragazzo, si tu, con i capelli argentati, vuoi confessare i tuoi peccati? Ne hai molti non è vero? Parlamene e io ti assolverò, ti libererai del tuo fardello… coraggio parlami del tuo passatto” Sephiroth gli si avvicinò e lo prese per il collo: “Stammi a sentire chierico, io non sopporto gli uomini di chiesa, sempre pronti a fare la ramanzina a tutti quando voi avete fatto cose anche peggiori, tu pretendi che io ti racconti della mia vita?! Chi ti credi di essere? Solo perché credi di essere l’inviato di quella tua ridicola divinità pensi forse di avere il potere di assolvere i peccati? Sei davvero convinto di sapere cosa si cela nel cuore delle persone? No, tu non sai niente, voi uomini di chiesa non sapete niente delle sofferenze del mondo, voi che vivete nella bambagia non sapete NIENTE! Non avete mai dovuto patire la fame! Non siete mai stati costretti a rubare o a fare di peggio solo per sopravvivere! Non siete mai stati guardati come reietti dalle persone!(la presa sul collo di Oswald si fece più forte) Voi… voi… NON SIETE MAI STATI USATI COME ESPERIMENTI! VOI NON SIETE MAI STATI USATI COME CAVIE DA LABORATORIO SOLO PER SODDISFARE LO SCIOCCO EGO DI UNO SCIENZIATO PSICOPATICO! VOI…” Solaire lo fermò: “Basta Sephiroth, così lo soffocherai, smettila!” Sephiroth lo guardò con gli occhi colmi di rabbia e lì Solaire lo vide… gli occhi di chi ha sofferto molto, di chi ha patito le pene dell’Inferno… “Andiamocene” Sephiroth lasciò andare Oswald,il quale tossiva per la forza con cui venne strangolato, e si diresse verso l’uscita della chiesa.

“Sephiroth ma che ti è preso, avevi forse intenzione di ucciderlo?!” chiese Solaire, “No, volevo solo dire a quel prete buffone come stanno realmente le cose, forza andiamo” disse secco l’albino, “Sephiroth, che cos’hai? Ti prego parlane con qualcuno, se non a quel chierico almeno a me, io ti ascolterò, parlami del tuo passato” chiese Solaire preoccupato, “Come già detto a quel monaco maledetto… non mi va di parlarne”, “Sephiroth, i tuoi sentimenti, sei una bomba pronta ad esplodere non capisci? Puoi fidarti di me, io sono tuo amico e…” non fece in tempo a parlare che Sephiroth si girò verso di lui iracondo: “Amico?! Tu amico mio?! IO non ho amici! Io sono solo e lo sono sempre stato, non ho bisogno della tua amicizia, tu per me sei un compagno d’armi, una guida, nulla di più e nulla di meno, di te non me ne importa assolutamente nulla. Io non ho sentimenti, non provo nessuna emozione, IO SONO UNA MACCHINA DA GUERRA ASSASSINA NON CAPISCI?! Quindi evita di farmi domande, odio la gente che parla troppo, spero di essere stato chiaro… ora andiamo” Sephiroth si girò e proseguì, Solaire lo seguì senza fiatare, quel ragazzo stava mentendo, non è vero che non gliene fregava nulla di nessuno… altrimenti non l’avrebbe salvato dalla Viverna, sapeva che riuscire a far sfogare Sephiroth sarebbe stata un’impresa difficile, ma doveva provare, Sephiroth ormai era diventato il suo più caro amico e l’avrebbe aiutato, anche contro la sua volontà.

Uscirono dalla chiesa e, prima di tornare al santuario, decisero di tornare da Andre per riparare le armi, una volta fatto videro che all’interno dell’officina di Andre vi era una porta che conduceva a quello che sembrava un forte, non era ancora il momento per loro di avventurarsi lì, prima dovevano recarsi a Città Infame, ma decisero di andarci comunque solo per dare un’occhiata, magari avrebbero potuto trovare qualcosa di interessante, delle umanità o magari una chiave; mentre i due si avvicinavano al forte, Sephiroth osservò meglio l’esterno della costruzione, era parecchio imponente, solo a guardarla Sephiroth percepì la sensazione del pericolo, una sensazione a lui comune, in quel momento percepiva una forte attrazione per quel posto, l’eccitamento per la battaglia e la distruzione, era normale, rientrava nel suo DNA, era il sangue di Jenova a ribollire dentro di lui, ma sentiva qualcos’altro in quel momento, non sapeva descriverlo, era forse quello che gli umani chiamavano ansia e preoccupazione? Preoccupazione per cosa poi? Guardò Solaire dietro di lui… per lui? E’ per lui che prova questo senso di preoccupazione? E’ normale, Solaire era solo un umano, all’interno di quel forte poteva davvero rimetterci la vita, ma era un Non Morto, sarebbe ritornato in vita e allora perché si preoccupava? Che in realtà fosse importante per lui? Scosse la testa, non doveva pensare a queste futili emozioni da essere umano.

 I due arrivarono davanti ai cancelli del forte, erano chiusi, sulle scalinate che conducevano all’entrata del maniero vi era uno strano individuo, era parecchio strano, era vestito con un’armatura a forma di cipolla, il che lo faceva sembrare grasso e gli dava un aria parecchio buffa, il cavaliere era seduto intento a guardarsi i piedi, i due pensarono in un primo momento che quell’uomo fosse vuoto finchè Solaire non parlò: “Salute amico! Io sono Solaire e lui è Sephiroth, come mai ti trovi qui davanti a questi cancelli?” il cavaliere disse solamente: “Mmmmmmmmmmmh… mmmmmmmmmmmmmmmmh… mmmmmmmh” “Ehm, messere?” chiese ancora Solaire, “Andiamocene Solaire, è chiaro che questo tipo è…” “Mmmh, mmmh, mmh… Oh! Oh-Oh! Perdonatemi, ero assorto nei miei pensieri. Sono Siegmeyer di Catarina! A dirla tutta temo di essere incappato in un muro, o per meglio dire, una porta… Questa cosa non si muove, non importa quanto si aspetti… e io ho aspettato a lungo! Perciò sono seduto qui… bloccato a soppesare le mie opzioni, per così dire. Ha ha ha!”, “Questo è anche più strano di Solaire” pensò Sephiroth sempre con gli occhi spalancati, “Questi sono i cancelli di Sen’s Fortress mio buon Siegmeyer, per aprirli bisogna suonare le due Campane del Risveglio, io e il mio amico abbiamo suonato la prima, la prossima si trova a Città Infame, ci stiamo dirigendo là, che ne dici? Vuoi accompagnarci?” chiese Solaire, “Oh! Mi piacerebbe…” il cavaliere non finì la frase che venne interrotto da Sephiroth: “No, non sarà necessario, in due siamo più che sufficienti, noi due soli bastiamo e avanziamo”, “Ma Sephiroth…” Solaire venne interrotto da Siegmeyer: “No, è tutto apposto, comprendo appieno i suoi sentimenti, se io mi unissi a voi sarei un impiccio, insomma, ho una certa età io e poi guarda… sono un cumulo di lardo potrei inciampare e rotolarvi addosso Ha Ha Ha!” Sephiroth spalancò ancora gli occhi “Ma questo tipo c’è o ci fa?” pensò.

Il duo si allontanò e Solaire rimproverò il suo amico: “Poteva esserci d’aiuto, perché l’hai respinto” “Tzè, non voglio avere un altro compagno di viaggio, specialmente un matto come quello… a proposito, prima hai detto che il forte si chiama Sen’s Fortress, che cos’è? E poi l’uomo cipolla ha detto di venire da Catarina, che regno è? È normale per loro andare in giro conciati come a carnevale?”, Solaire rise alla battuta dell’amico e rispose alle sue domande: “Sen’s Fortess è una fortezza ben protetta, alcuni la chiamano la Prova degli Dei, perché vedi… la Fortezza di Sen è l’unico modo per arrivare ad Anor Londo, essendo quest’ultima la patria delle divinità, gli dei non potevano di certo permettere a qualsiasi mortale di accedere alla loro città, così edificarono questa fortezza per mettere alla prova gli avventurieri e valutare se erano degni di calpestare il suolo divino, la fortezza è piena di trappole mortali e di mostri aberranti, sarà dura amico. Catarina è uno dei regni degli uomini, i suoi cavalieri sono i più gentili e disposti al dialogo di tutti i regni, sono persino più ospitali di noi gente di Astora; i cavalieri di Catarina indossano un’armatura a forma di cipolla e per questo derisi dagli altri regni ma in realtà la loro armatura è molto pratica in combattimento, il suo design a strati permette ai cavalieri di subire un ingente quantità di danni senza subire troppe ferite” “Interessante” disse semplicemente Sephiroth.

I due ritornarono al Santuario e vennero accolti dal guerriero abbattuto: “Oh! Avete suonato la prima campana! Notevole, non vi arrendete mai è? Beh non mollate di certo adesso, ne manca solo una… anche se equivale a suicidarsi… giù nelle profondità di Città Infame” “Grazie per la positività, come ci arriviamo lì?” chiese il One-Winged Angel, “C’è una porta che conduce alle fognature, in quelle fogne si trova una chiave che apre il cancello della città, la porta si trova vicino al ponte che conduce alla chiesa dei non morti” “il ponte?! Ma siamo appena usciti dal borgo!” esclamò l’albino, “Allora ritornateci, che scemi Ha Ha Ha” in quel momento il guerriero venne colpito da un pugno di Solaire, Sephiroth spalancò di nuovo gli occhi, “Caspita Solaire… e io che ti credevo un pacifista” “Sarò mite e gentile ma quando qualcuno mi prende in giro… beh, se ne esce con un occhio nero Ha Ha Ha”, Sephiroth sorrise e si misero di nuovo in viaggio verso Città Infame… “un nome un destino” dicevano gli Antichi Romani, e il duo ne avrà la prova.

Note dell’autore
Capitolo terminato, che dire, vi è piaciuto? Le uniche cose di Lore in questo capitolo sono Catarina e Sen, in questa storia ho dato molto più spazio ai sentimenti e alle emozioni provate dai nostri protagonisti, specialmente Sephiroth.
Il dinamico duo ha incontrato Siegmeyer, un personaggio che io, e tanti altri nella community di DS, abbiamo ADORATO, è un personaggio fantastico e vedrò di approfondire la sua storia vedrete.
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Gaping Dragon... And Cry, Prepare to Cry Edition ***



Capitolo 5- Gaping Dragon... And Cry, Prepare To Cry Edition


Solaire e Sephiroth ritornarono al ponte della Viverna per andare nelle fognature, aprirono la porta indicatagli dal guerriero abbattuto e scesero le scale, i due si ritrovarono nella parte bassa del borgo, erano circondati da un'orda di non morti, li uccisero senza difficoltà.

Attraversarono la parte bassa del borgo fino ad arrivare ad un'altra porta, questa conduceva a quella che sembrava la mensa del borgo, era pieno di tavoli e in più vi era persino la cucina, inutile dire che anche quella zona era pattugliata da non morti i quali vennero tutti sterminati a colpi di Murasame e dalla Spada del Sole (è il nome della spada di Solaire per intenderci, che vi aspettavate da uno come lui? -Nda), i due arrivarono alla cucina e videro che c'era un buco il quale conduceva chissà dove ; "Mmm, a giudicare dal tanfo che sento, questo buco porta alle fognature, molto probabilmente era il buco della spazzatura, forza compare! Gettiamoci!" Esclamò Solaire, Sephiroth lo guardava sempre con gli occhi spalancati: " Solaire, non pretenderai che io salti lì dentro vero? Non sappiamo se porta alle fogne, io dico di trovare un'altra strada", "Ma che dici Sephiroth, se questo è un buco dei rifiuti, è ovvio che porta alle fogne, forza saltiamo! Che c'è? Hai paura di sporcare la tua chioma argentata forse", Sephiroth gli lanciò un'occhiataccia e si buttarono nel buco atterrando così nel cumulo di rifiuti ed entrando nelle fogne.

"Visto compare, ce l'abbiamo fatta!" Disse Solaire ma i due vennero interrotti da un ruggito, sembrava il ruggito di un roditore gigante, infatti si avvicinò a loro un fatto gigante, era orripilante, era cieco da un occhio, il pelo grigio era quasi del tutto scomparso, sulla sua schiena erano conficcate armi di ogni tipo e il suo alito era fetido, probabilmente era stato mutato dal l'inquinamento delle fogne, "Fai attenzione Sephiroth, i ratti di Lordran sono portatori di parecchie malattie, se ti colpisce potresti venire avvelenato" lo avverti il guerriero di Astora, "Nessun problema, forza! Vediamo di cosa sei capace Jerry!" È detto questo trancio di  netto la testa del ratto con la sua katana.

Ripresero il viaggio nelle fogne, l'aria era fetida, Sephiroth non resisteva più in quel posto, gli stava dando alla testa, il tanfo e soprattutto la struttura a labirinto non giovavano per niente all'albino, il cui unico desiderio era ritrovare la strada e raggiungere città infame, alla fine arrivarono in un corridoio, davanti a loro un enorme portone, "La porta di Città Infame la disconosco! Ce l'abbiamo fatta! Forza andiamo!" Esclamò contento il guerriero del sole, "Aspetta Solaire, c'è qualcosa che non mi convince, avverto del pericolo" toccò l'elsa della Murasame e si guardò attorno, le sue preoccupazioni erano fondate, davanti a loro comparì una figura circondata da un'aura completamente rossa, era un cavaliere vestito con un'armatura spinata, "Uno spirito oscuro! Kirk il cavaliere delle spine" Esclamò Solaire, "E chi è?" Chiese l'albino, "Ne parliamo più tardi" disse Solaire attaccando Kirk con la sua spada, quest'ultimo si difese con lo scudo spinato anch'esso ma non poté difendersi dalla Murasame di Sephiroth che lo tagliò a metà con un fendente orizzontale, "Quindi? Chi è questo spirito oscuro?" "Kirk è uno spirito oscuro, invade i mondi degli altri non morti per rubare loro le umanità, come ti ho già spiegato a Lordran il tempo è distorto, con certi artefatti è possibile invadere gli altri per affrontarli, oppure aiutarli. Gli spiriti oscuri sono circondati da un'aura rossa e sono ostili, poi ci sono gli spiriti aiutanti, circondati da un'aura bianca, è possibile evocarli tramite la pietra bianca, io ce l'ho ora ti faccio vedere" disse Solaire estraendo una pietra di colore bianco, "Così con questa pietra è possibile evocare altri guerrieri, perché non l'abbiamo usata prima?" Chiese Sephiroth, "Perché, affinché l'evocazione funzioni, è necessario trovare il segno di evocazione sul terreno, lo so è un concetto difficile da spiegare, ma quando ci capiterà l'occasione ti farò vedere" spiegò Solaire.

I due si avviarono verso la porta, la quale però non si apriva, "Dannazione! Serve una chiave! E adesso come facciamo?" Chiese Sephiroth, "Se è la chiave che cercate, io so dov'è se vi interessa" parlò una voce, si girarono e videro una strana figura vestita con una strana armatura d'ottone il cui elmo presentava delle corna, l'uomo parlò: "Salve! Sono Domhnall di Zena, io so dove si trova la chiave, dovete entrare in quella porta (indicò una porta alla sua destra), vi ritroverete in un enorme spazio, la chiave si trova lì", "Un enorme spazio mh? C'è altro che dobbiamo sapere?" Chiese il One-Winged Angel, "Mmmh, forse sì, forse no.... Magari se uno di voi è così gentile da aiutarmi a ricordare...." E sfregò il pollice, l'indice e il medio, "Tzè, andiamocene Solaire, non ho voglia di perdere tempo", i due entrarono nella porta ritrovandosi in un enorme spazio aperto, "Mmmh non vedo nessuna chiave" disse Solaire, quest'ultimo si girò a guardare il suo compagno il quale stava tenendo la mano sull'elsa di Murasame, "avevo ragione, siamo in pericolo" disse l'albino.

In lontananza comparve la testolina di quello che doveva essere un rettile, era piccola, "Oh! E quella creaturina sarebbe pericolosa, a me sembra carina! Vieni qui amico!" Disse innocentemente Solaire, "No Solaire, quella cosa è più pericolosa di quanto pensi" e infatti aveva ragione, la creatura si alzò mostrando le sue reali dimensioni, era enorme, anche più grossa della Viverna, aveva ali da pipistrello e zampe deformi, era un vero e autentico Drago, ma la cosa che colpì di più gli eroi era che aveva il ventre squarciato dal quale comparivano migliaia di denti affilati come rasoi, era una seconda e gigantesca bocca, il drago era stato mutato dalle scorie delle fognature.

https://m.youtube.com/watch?v=xr54gJZk_nM

Solaire spalancò gli occhi: "Oh... Mio..... Sole.... E QUELLA COSA CHE DIAVOLO È?!" "Non lo so... Ma di certo tu mi darai l'eccitamento che cerco non è così? Sei un vero mostro, e allora va bene, combattiamo alla pari, mostro contro mostro" ghignò Seohiroth in modo sadico, estrasse il fodero e lo picchiò contro il terreno, un'aura blu lo circondò, e gli comparve un'ala d'angelo nera sulla parte destra della schiena.

"Bene, e ora... Diamo inizio alle danze" disse Sephiroth ghignando, si lanciò velocissimo all'attacco, il drago provò a colpirlo con la sua coda, ma bastò un colpo di spada per reciderla, il rettile urlò dal dolore, Sephiroth spiccò un balzo enorme e si lanciò all'interno dello stomaco perforandolo, il drago cadde, ma non era morto, ruggì e provò ad attaccarlo on le sue zampe fallendo, "Voi draghi siete resistenti, incredibile, finiamola qui", il One-Winged Angel schivò tutti gli attacchi e tranciò di netto la testa del drago. Sephiroth atterrò, l'ala scomparve e rinfoderò l'arma, "siete resistenti... Ma tu sei stato una sfida banale... Forse non avrei dovuto usare il mio potere".

Solaire gli corse incontro, "Sephiroth, sei stato straordinario!  Che cos'era quello?" "Quello che hai visto è il mio vero potenziale, amplifica di molto la mia forza e i miei riflessi... Ma ora muoviamoci, ti spiegherò tutto un'altra volta", Sephiroth recuperò la chiave dallo stomaco del drago e aprirono finalmente la porta.

Scesero le scale e si ritrovarono in una caverna con varie piattaforme di legno che portavano tutte in basso, verso la Grande Palude, l'aria era maleodorante, pesante, Sephiroth non si sentiva bene, sembrava che in quel posto la gravità fosse più potente del normale, si avventurarono e vi trovarono creature disgustose, completamente rosa e con denti accuminati che cercavano di divorare i due guerrieri, "Fai attenzione Sephiroth, Città Infame è piena di veleni di ogni genere, il rischio di essere avvelenati è enorme" lo raccomandò Solaire.

Si avventurarono sempre più in basso fino ad arrivare alla Grande Palude, la fine della Città, "Finalmente ce l'abbiamo fatta! Per fortuna non siamo stati avvelenati! Tieni Sephiroth, prendi un po' del mio muschio purpureo, questo cura l'avvelenamento, adesso dobbiamo attraversare questa melma per arrivare alla grotta là infondo; le acque di questa palude sono estremamente tossiche è meglio essere prudenti". 
 
I due attraversarono la melma e arrivarono alla grotta, come detto da Solaire, Sephiroth inizió a non sentirsi bene, era il veleno, prese un muschio e lo mangiò, si sentì subito meglio; entrarono nella grotta, era piena di ragnatele, ma la cosa che colpì gli avventurieri fu che al suo interno vi erano degli individui grotteschi sulla schiena avevano quelle che sembravano enormi uovo, erano rivolti verso una nebbia e pregavano, non erano interessati ai due guerrieri, "Solaire, chi sono questi esseri disgustosi?" Chiese l'albino, "Non lo so amico, ma non sembrano ostili, meglio non provocarli", i due si trovarono di fronte alla nebbia, stavano per oltrepassarla quando a Solaire cadde un anello, era un anello di colore rosso con una strana incisione, "Solaire che cos'è quello?" Chiese il guerriero argentato, "È solo un anello che trovai al Rifugio, non serve a niente, se vuoi te lo regalo" lo diede a Sephiroth che lo mise nella tasca del suo cappotto.

Entrarono e davanti a loro comparve un ragno gigante fatto di fuoco, sopra di esso vi era una donna avvenente, sembrava fusa con la creatura, aveva una spada nera infuocata, i e lunghi capelli rossi, Sephiroth la guardò con gli occhi spalancati notando che era nuda, "Mph, questo sì che è un avversario" pensò Sephiroth (non vede una donna da un bel po', cercate di capirlo, scommetto che anche voi eravate distratti quando affrontavate Queelag -Nda).

"Queelag la strega del Caos!" Esclamò Solaire, "Sephiroth fai attenzione, le streghe del Caos sono molto pericolose, colpiscono con potenti attacchi infuocati, il fuoco è molto pericoloso per i Non Morti, attento!", Sephiroth ghignò e si lanciò all'attacco, Queelag menò un fendente con la spada, Sephiroth lo parò, il ragno sotto la donna aprì la bocca, stava per sputare fuoco, l'albino lo evitò con uno scatto laterale, "Avversario tosto" disse Sephiroth "come lo battiamo?" "Ho un piano" disse Solaire, "Il suo punto debole è Queelag, la donna sopra il ragno, tu la distrai e io le trafiggo il ventre con una lancia del fulmine" "Mi piace questo piano" Sephiroth si lanciò all'attacco, "Hey schifoso essere sono ora te la vedi con me" Sephiroth colpì la testa del ragno, Queelag ringhiò, "Hey Queelag, perché non esci da quel ragno così giochiamo!" Queelag disse una frase, ma l'albino non la capì, era un'altra lingua, sentì tremare l'anello nella sua tasca, che cosa poteva mai significare?

Queelag stava per colpirlo ma si fermò, qualcosa l'aveva ferita, si guardò lo stomaco, era stato perforato dal fulmine di Solaire, grondava sangue, Queelag urlò con tutto,il fiato in gola e cadde, Seohiroth la osservò, stava piangendo... Perché una strega piange? Non è forse la guardiana della campana? Sapeva benissimo che sarebbe dovuta morire e allora perché piangeva? Questi dubbi si insinuarono nella mente di Sephiroth, ma non ci fece caso più di tanto, i due andarono verso la campana e la suonarono.

"Ce l'abbiamo fatta Sephiroth! I cancelli di Sen si sono aperti! Ora possiamo andare ad Anor Londo!" , Seohiroth sentì di nuovo l'anello tremare, e vide delle scale che portavano in basso, "Solaire voglio dare un'occhiata", scese le scale e si ritrovò in un atrio e una grotta sorvegliata da uno di quegli esseri visti all'inizio della caverna, l'essere parlò: "Salve! Siete qui per servire la Signora? Io sono Einji, venite, se siete servitori è giusto che vi inginocchiate" Einji entrò nella grotta seguito dai due, vi era un falò e... Un'altra strega del Caos, ma non era aggressiva, era bloccata alla parete, piena di ragnatele, aveva i capello biondi, lunghi e stava pregando, guardandola meglio stava addirittura tremando.

Sephiroth le si avvicinò, "Chi sei?", la strega lo guardò e Sephiroth notò non solo che non parlava la sua lingua... Ma era cieca, "Che cosa le è successo?" Chiese Solaire, Einji rispose: "La Fair Lady è la sorella di Queelag, si chiama Queelan, non parlano la nostra lingua, un giorno una grande nube tossica si espanse su tutta la palude contaminandola, saremmo tutti morti se non fosse stato per la Lady che assorbì il pus infetto, da allora è inchiodata qui, assorbe l'infezione per tenerci in vita, poverina soffre tantissimo... Se solo potessi darle sollievo", Sephiroth sentì l'anello tremare sempre di più, decise si metterselo al dito, "Chissà cosa significa" disse l'albino, Queelan alzò la testa, aprì i suoi occhi ciechi e disse con tremendo dolore: "Quee...lag?" Sephiroth si girò di scatto e la osservò incredulo, lei pensava che lui fosse... "Mia... Cara... Sorella" le uscì un rantolo di dolore e una lacrima rigò il volto di Queelan riprendendo a parlare con più dolore: "Queelag... Le uova.... Che male.... Fanno molto male.... Non mi rimane più tempo... Temo che sia troppo tardi... Mi dispiace... Adorata sorella, mi dispiace dal profondo del cuore... Me la caverò... Sorella mia... Io ho te... Ma promettimi... Che ti prenderai cura di te.... Addio Queelag... Fai attenzione... Senza di te.... Io.... Non ce la faccio", Sephiroth rimase in silenzio e allibito, allora era per quello che Queelag si rifiutava di morire, era per quello che cercava di ucciderli, della campana non gliene fregava nulla, voleva solo proteggere la sorella, quell'anello permette di comunicare con le streghe del Caos, Queelan è convinta che lui sia la sua sorella; lei non sa che è morta e non sa che chi gli sta davanti è in realtà il suo carnefice, Sephiroth ha ucciso senza pietà l'unica cosa capace di alleviare l'eterno tormento di Queelan. Si inginocchiò:"Che cosa ho fatto?" Si disse fra sè e sè, "Sephiroth, cosa ti prende?" Chiese preoccupato Solaire, Sephiroth irato si tolse l'anello dal dito, "CHE COSA HO FATTO! ARRRRGHHHH!" "Sephiroth calmati, non è successo nulla rialzati" Sephiroth si rialzò... "Andiamocene" disse semplicemente e venne seguito da Solaire... Il prezzo da pagare per essere una spietata macchina assassina.

Note dell'autore
Allora.... Alzi la mano chi ha pianto alla fine, ragazzi io vi giuro che ho pianto quando sentii questo dialogo la prima volta, ve lo giuro, mi scendevano le lacrime, avevo adoperato persino un fazzoletto, quando vedo una storia che mi commuove davvero io di solito verso solo una lacrima, ma quando vidi questo dialogo, quando udii queste parole, dovetti usare il fazzoletto. Noi che abbiamo giocato a DS, abbiamo strappato la vita ad un essere innocente che amava la sorella, lasciando quest'ultima completamente sola nel suo dolore. Voi giocando questa parte vi siete sentiti dei gran bastardi? Io sì.
Alla prossima!
Per chi volesse vedere meglio il drago famelico, eccolo qui: http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20130807151818/darksouls/images/f/f1/Gaping_Dragon.png

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Capitolo 6
*** Einji... and Primordial Fake ***


Capitolo 6: Einji... and Primordial Fake

~~Sephiroth camminava con passo lento e sguardo perso, “Sephiroth, cosa ti succede?” domandò Solaire, prima di uscire dalla caverna vennero interrotti da Einji: “Ditemi signori, voi siete piromanti?”, “No, non lo siamo” rispose Solaire, “Allora permettetemi di offrirvi la mia fiamma e la mia piromanzia “Nebbia Tossica”, vi sarà d’aiuto” disse Einji, “Grazie amico… Sephiroth aspettami!”, il One-Winged Angel continuava a camminare con sguardo vuoto, le parole della Fair Lady rimbombavano nella sua testa: “Que…elag…. Mia cara… sorella” No… “Queelag… le uova… fanno male…” No… “Abbi… cura di te… sorella mia… senza di te… non ce la faccio” NO! Pensò e tirò un pugno ad una parete, Solaire gli venne incontro: “Sephiroth amico mio, che ti succede?” chiese disperato l’amico, “Un innocente… io ho ucciso con le mie mani un innocente… ho fatto a pezzi Queelag senza pietà, l’ho uccisa senza sapere le sue vere intenzioni… Sono un mostro… SONO UN MOSTRO! UN DEMONIO PROPRIO COME VOLEVA HOJO! NON POSSO RIBELLARMI ALLA MIA NATURA! Per quanto mi ostini ad insistere io… IO SONO SOLO UN’ARMA! UN’ARMA CREATA PER UCCIDERE! SONO UN MOSTRO ESATTAMENTE COME MIA MADRE JENOVA!” urlò disperato Sephiroth, Solaire gli posò una mano sulla spalla: “Non so cosa ci sia nel tuo passato, non so cosa vi siate detti tu e Queelan… da quello che ho capito tu non sei umano vero?”, “No non lo sono, mia madre Jenova era un mostro proveniente dal pianeta degli Antichi… sono mezzo uomo e mezzo alieno…  il mio sangue è quello di un demone”, “Come ho già detto prima non so un bel niente su di te, ma una cosa la so... tu non sei un mostro Sephiroth”, “E invece lo sono! Ho ammazzato a sangue freddo un essere innocente!” gridò l’albino rigandosi la guancia con una piccola lacrima di sangue, Solaire la vide e gli disse: “Davvero? Dici di essere un mostro? Allora perché mi hai aiutato più di una volta? Non lo sia vero? Io so invece… sei più umano di chiunque altro, tu non sei un mostro”, Sephiroth rimase ancora a terra con sguardo disperato, Solaire riprese: “Pensi ancora di essere un mostro? Allora forse lo sei, ma lascia che ti dica una cosa (in quel momento Solaire prende la lacrima dell’amico con il dito e gliela mostra), i mostri non piangono mai… sei un demone? Quale razza di demonio piangerebbe per la perdita di una vita?” detto questo si incamminò.

Sephiroth era incredulo, una lacrima, lui aveva versato una lacrima; forse il suo lato umano stava prendendo il sopravvento… forse… non era il momento di porsi tali domande, Solaire aveva ragione, quello che è stato è stato, adesso conta solo il presente.

Sephiroth si rialzò e andò incontro a Solaire il quale lo riaccolse con gioia: “Sei pronto compare? Andiamo via, possiamo usare il mio osso del ritorno, dammi la mano”, l’albino afferrò la mano del guerriero del sole, il quale strinse l’osso che aveva in mano ed entrambi ritornarono al falò del Santuario.

“Solaire, che cos’era quello?” chiese il guerriero argentato, “Questo è un osso del ritorno, serve per teletrasportarsi all’ultimo falò al quale si è riposati, molto utile non trovi?” disse il cavaliere di Astora, “Bene bene bene, e così avete suonato la seconda campana, davvero ammirevole ragazzi. Ma ora abbiamo un nuovo problema: il suo alito è fetido, russa, e fa baccano… peccato, cominciava a piacermi qui dovrò pensare ad un cambiamento di luogo” disse il guerriero abbattuto, i due si guardarono e iniziarono a sentire uno strano rumore, decisero di seguire quel suono.

Al Santuario videro un nuovo rifugiato, era seduto a gambe incrociate, era vestito di verde, li vide e si presentò: “Salve, il mio nome è Laurentius, sono un piromante, sono fuggito dalle fogne dal quale ero imprigionato, molto piacere, vengo dalla Grande Palude, chi siete voi?”, “Io sono Solaire e lui è Sephiroth, anche noi siamo fuggiti dalla Grande Palude, anche lì abbiamo incontrato un piromante, ci ha dato questa piromanzia, si chiama Einj”, “Einji? Vuoi dire Einji l’eretico? Quel maledetto bastardo è ancora vivo allora… scommetto che la piromanzia che vi ha donato è Nebbia Tossica non è così? E’ una piromanzia maledetta, una perversa deviazione dell’arte del fuoco, fu colpa di questa tecnica se la Grande Palude è un posto infetto e avvelenato” disse Laurentius, a quell’affermazione Sephiorth impallidì, la sua rabbia salì a mille, “Quindi è colpa sua se Queelan…” disse l’albino trattenendo a stento la rabbia, un’aura blu iniziò ad invaderlo, Solaire gli mise una mano sulla spalla, voleva farlo calmare.

Il One-Winged Angel si riprese e chiese: “Scusami, ci puoi dire da dove vien questo rumore? Stiamo cercando la causa”, “Oh sì, dovete entrare in quell’atrio laggiù (indica un’entrata), è apparso un serpente enorme, ma molto gentile tranquilli, non vi farà alcun male” rispose il piromante.

I due entrarono nell’atrio e lo videro, era grottesco, non sembrava neanche un serpente, sbucava da un’enorme fessura nel pavimento, era lunghissimo, verde, occhi enormi di colore arancione, un bocca enorme con i denti e le gengive sporgenti e quelli che sembravano dei baffi verdi.

Il serpente parlò: “Salute! Non morto prescelto, io sono il serpente primordiale Frampt, il Cercatore di Re, sono qui per rivelarti il tuo destino: giovane non morto il tuo destino è succedere a Lord Gwyn ed ereditare il fuoco annullando così la maledizione, ma prima lascia che ti racconti come si sono svolti gli eventi: il mondo era grigio e avvolto dalla nebbia, un mondo dominato dagli antichi e possenti draghi eterni, nel sottosuolo regnavano i giganti e qui si accese il fuoco primordiale… all’interno del fuoco quattro lord raccolsero quattro anime speciali che conferirono loro un enorme potere. Nito il primo dei morti, la Strega di Izalith, Gwyn il lord della luce… e il Nano Furtivo, così spesso dimenticato. Grazie a questo potere i tre lord mossero guerra contro i draghi, Gwyn utilizzò i suoi fulmini per perforare le scaglie dei draghi, le quali li rendevano immortali, Nito scatenò un miasma di morte e malattia ed infine Izalith insieme alle sue figlie del Caos distrussero le loro case, gli Arcialberi di pietra, con la loro magia del fuoco. I lord vennero aiutati da Seath il Senza Scaglie, un drago anch’esso, il quale tradì la sua intera razza. Con i Draghi sterminati Gwyn creò Anor Londo, Izalith il suo regno sotterraneo di Izalith, Nito si rintanò nelle catacombe e il Nano Furtivo, con il suo frammento, diede origine alla razza degli uomini. Lord Gwyn aveva un enorme paura degli uomini, infatti a causa loro la fiamma iniziò a spegnersi e Gwyn dovette immolarsi per riaccendere la fiamma, ma il fuoco si sta spegnendo ed è tuo compito riaccenderlo e spezzare la maledizione. Devi andare ad Anor Londo non morto prescelto, lì otterrai le risposte”.

Sephiroth e Solaire non dissero nulla, quel serpente la sapeva lunga, forse aveva ragione, non si persero in chiacchiere, decisero solo di incamminarsi verso Sen’s Fortress.

Note dell’autore
Allora, questo capitolo l’ho voluto dedicare alla lore, due cose vi dico riguardo alla lore:
1- Einji: Einji è ritenuto il responsabile dell’avvelenamento della Grande Palude, è tutta colpa sua se Queelan soffre, è considerato un eretico tra i piromanti, infatti Laurentius (che in realtà nel gioco dobbiamo essere noi a salvarlo ma ho fatto finta di niente) lo detesta per questo. E’ per questo motivo che vi dicevo che avreste odiato Einji, lui è la causa dell’eterno tormento della povera Queelan.

2- Nel dialogo di Frampt ho integrato l’intro iniziale di Dark Souls per spiegarvi come Lordran ha avuto origine. Ora io non mi ricordo il dialogo di Frampt alla perfezione, uno di questi giorni me lo vado a rivedere e nel prossimo capitolo lo inserisco nelle note dell’autore per mostrarvelo, il suo dialogo è importantissimo. Infatti nel dialogo narra la nascita dell’umanità, umanità che Gwyn temeva; e ora mi chiederete: Perché il suo dialogo sull’umanità è così importante? La risposta è semplice: Tutto quello che dice Frampt sono una marea di puttanate, lui non è lì per guidare il giocatore, ma per ingannarlo, e farò in modo di approfondire questo discorso man mano. Alla prossima

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Capitolo 7
*** Vereor Nox, Iron Golem e... Verso Anor Londo ***


Solaire e Sephiroth si incamminarono senza rivolgere alcuna domanda a Frampt, anche se Sephiroth non era per niente fiducioso nei confronti del serpente, qualcosa non gli quadrava, "Solaire, tu sai che cos'è un serpente primordiale?" Chiese l'albino, "Mmm invero no mio caro amico, so solo che i serpenti primordiali sono immortali, esistono fin dai tempi dei draghi. Tuttavia, non credi che i serpenti siano creature affascinanti? Possono ingoiare qualsiasi cosa semplicemente espandendo la mascella a dismisura... I serpenti primordiali, enormi rettili con le squame al posto delle scaglie, eh già amico mio, i serpenti sono draghi imperfetti " spiegò Solaire, Sephiroth si fermò di colpo per riflettere su quest'ultima parola, "Draghi imperfetti" pensò tra sé e sé, se sono draghi imperfetti allora il One-Winged Angel aveva ragione a sospettare di Frampt, ma doveva avere altre prove.

Riprese il passo e prima di lasciare il borgo notò che Petrus era in compagnia, tre persone, due templari e una ragazza vestita di bianco, Sephiroth e Solaire vi si avvicinarono e Petrus li salutò: "Salve! Finalmente i miei compagni sono arrivati, adesso partiremo per le Catacombe, beh è stato un piacere" disse Petrus, Sephiroth notò la ragazza, era inginocchiata e girata di spalle, l'albino si avvicinò ma venne fermato da uno dei due templari: "Dove pensi di andare conciato così? Non avrai intenzione di avvicinarti a Milady in quelle condizioni vero?! La spaventeresti, come se non bastasse. Io sono Vince è lui è Nico, abbiamo il compito di scortare Milady nelle Catacombe, siamo incastrati con lei, è un lavoro noioso, perciò non peggiorare le cose", il guerriero argentato osservò Nico il quale fece uscire dalla sua bocca un balbettio incomprensibile, alla fine il guerriero si rivolse alla ragazza: "Hey tu! Sei qui per la fantomatica missione del non morto non è vero?", "Sì esatto, ma dal tono con cui lo dici sembra che non ti importi, sei così rozzo da non capire i nostri intenti?" Chiese lei girandosi ad osservare l'uomo, aveva un viso angelico e gli occhi color nocciola, riprese a parlare: "ma a giudicare dal tuo aspetto, direi di no", Sephiroth rimase immobile a fissarla in silenzio per qualche minuto finché il silenzio non venne interroto da Vince: "Basta adesso, dobbiamo partire, si prepari Milady. Beh amico mio è stato un piacere, ora dobbiamo congedarci... Vereor Nox", il gruppo si allontanò e Sephiroth osservò ancora la giovane donna la quale ricambiò lo sguardo.

"Solaire dimmi, cosa vuol dire quello che il prete ha detto? Cosa vuol dire Vereor Nox?" Chiese incuriosito, "A dire il vero non lo so compare, è una frase della Via Bianca" rispose Solaire, "la Via Bianca? Che cos'è?" Chiese Sephiroth, "la Via Bianca è l'ordine religioso a cui fanno parte quei templari, è devota a Lord Gwyn e loro compito è mantenere viva la fiamma" spiegò il guerriero di Astora, i due ripresero il viaggio fino ad arrivare ai cancelli di Sen's Fortress.

"Eccoci qui Soalire, forza entriamo" disse Sephiroth; una volta entrati vennero attaccati da due creature, col corpo di un uomo e la testa di un serpente, erano ricoperto completamente di squame, erano serpenti bipedi.

"Gli uomini serpente! Fai attenzione Sephiroth!" Esclamò Solaire, le due creature attaccarono contemporaneamente l'albino il quale li parò con la sua enorme Murasame, deviò le loro lame e li tagliò a metà con un taglio orizzontale, "Mph, non sono molto coriacei, forza muoviamoci" disse il guerriero avanzando, sentì una mattonella sprofondare nel terreno e davanti a lui vennero scoccate diverse frecce dalla parete davanti a loro, "Sephiroth stai giù!" Urlò Solaire saltando addosso a Sephiroth proteggendolo, "Fai molta attenzione compare, la fortezza di Sen non è un luogo così facile, è pieno di trappole di ogni tipo, frecce scoccate dalle pareti, massi rotanti, fai attenzione a dove metti i piedi" lo raccomandò il guerriero del sole.

I due si rimisero in cammino, attraversarono un ponte ostacolato da diversi uomini serpente, il ponte era stretto, era difficile potersi muovere su di esso.

Man mano che salivano i vari piani della fortezza, Sephiroth notò che i ponti si facevano sempre più stretti e inoltre dovevano guardarsi bene le spalle poiché ogni corridoio che oltrepassavano poteva essere attraversato da un masso gigante (ve lo immaginate Sephiroth e Solaire che corrono inseguiti da un masso gigante con la sigla di Indiana Jones? Sephiroth con il classico cappello di Indy, ahah io ce lo vedo bene, non so voi XD -Nda), mentre salirono la fortezza, incontrarono un vecchio vestito di blu e con un largo cappello a punta, era intrappolato in una delle gabbie di Sen, "Ah salve! Io sono Logan GranCappello, sono stato catturato e ora mi ritrovo qui, mi liberereste per favore?", Sephiroth usò Murasame per tagliare la porta della cella, "Ah grazie, credo che adesso me ne andrò al Santuario, grazie ancora" disse Logan incamminandosi, "che strano tipo" pensò Sephiroth.

Proseguirono fino a ritrovarsi all'esterno, all'esterno vi era un sentiero che portava in cima alla fortezza, "Ci siamo quasi, possiamo proseguire" disse Solaire, Sephiroth udì uno strano rumore provenire dall'alto, "Solaire corri!" Gridó l'albino, Solaire obbedì e i due videro che nel punto in cui stavano prima era stata lanciata un enorme bomba. Infatti vicino al percorsi vi era una torretta dalla quale un gigante stava lanciando delle enormi bombe. I due corsero più in fretta che potevano fino ad entrare all'interno della stanza all'ultimo piano.

"Anf anf, ne ho abbastanza di questo posto, abbiamo rischiato più volte di cadere dai ponti, finire schiacciati e adesso per giunta fatti esplodere! è finita vero?" Chiese Sephiroth, "non ancora, ci aspetta la prova finale, dobbiamo abbattere il Golem di Ferro" disse Solaire, "Il Golem di Ferro?!" Chiese il figlio di Jenova, "Esattamente, questa è la prova finale, dobbiamo oltrepassare quella nebbia" disse il guerriero di Astora indicando un'arcata coperta da una nebbia, "forza entriamo e facciamola finita" disse Sephiroth.

Entrarono in un atrio non molto ampio, e videro davanti a loro una gigantesca statua di metallo che brandiva un'ascia mastodontica. La statua si animò e si lanciò all'attacco; i due lo attaccarono insieme evitando un potente fendente verticale che si schiantò al suolo generando una piccola onda d'urto. Lo attaccarono alle caviglie ma sembrava non subire danni particolari, il Golem ne approfittò per afferrare Solaire con la sua enorme mano, lo sollevò da terra e lo scaraventò sul suolo facendo gridare il guerriero, "Solaire tutto bene?" Lo soccorse Sephiroth, il guerriero bevve una fiaschetta e si sentì meglio, "Cribbio che botta! Questa la sentirò domani! Ha ha ha!" Disse scherzando Solaire.

Il Golem camminava sicuro verso di loro facendo tremare l'atrio ad ogni passo, "E va bene ragazzone, l'hai voluto tu! Non volevo farlo perché volevo divertirmi con te, ma sai ho avuto una giornata pesante, ho rischiato di precipitare, di essere schiacciato e di essere fatto saltare in aria, ora noi andiamo ad Anor Londo. E tu ti levi dai piedi!" Esclamò Spehiroth autoritario, estrasse il fodero della spada picchiandolo sul suolo, venne circondato da una nube blu e gli comparve la sua ala. "Che lo spettacolo abbia inizio!" Disse mettendosi in posa di guardia.

Il Golem menò un potente fendente che l'albino schivò con facilità, con una rapidità impressionate lo attaccò ripetutamente alle caviglie costringendo il Golem ad inginocchiarsi, Sephirpth ne approfittò per lanciarsi verso la testa e sfondare il cranio del Golem. "Mph, sei vuoto all'interno non è così? Bastardo! Hai mille risorse non è così?" Disse il One-Winged Angel, il Golem si rialzò pronto a lottare.

"Sephiroth mira al buco che ha al petto! Lì c'è il suo nucleo! Trafiggilo con la tua spada!" Gli suggerì il guerriero di Astora, "Grazie per il suggerimento amico... Hey bestione! Sono qui davanti a te, forza colpiscimi con tutta la tua forza!" Gridò il guerriero; il Golem cercò di colpirlo con un potente pugno, il quale venne schivato il figlio di Jenova atterrò sul suo avambraccio, corse risalendo il braccio, saltò e trafisse il nucleo nel suo petto.

Il Golem cadde a terra scomparendo nel nulla, Sephiroth atterrò e la sua ala scomparve, "Sephiroth ce l'hai fatta! Grandioso!", "Già, anf anf, Hey che cos'è quello" disse stanco il One-Winged Angel indicando un cerchio luminoso che si era formato al centro dell'atrio.

"Credo che porti ad Anor Londo, andiamo a vedere" disse Solaire andando ad indagare sul misterioso cerchio.


Note dell'autore 
Ebbene è finito anche questo capitolo, scusate se ci ho messo un po', dal prossimo i nostri eroi andranno ad Anor Londo. Ora parliamo un po' di lore, di Petrus e della via Bianca.
Petrus: Petrus come abbiamo già visto è un chierico, ma non tutti sanno che Petrus, ragazzi miei, è un chierico AUTOPROCLAMATO. Autoproclamatosi chierico, il che significa che molto probabilmente Petrus si è comprato la nomina di Templare di Thorulnd. Questa si chiama Simonia ragazzi, la compravendita delle cariche ecclesiastiche. Cosa non si fa per un po' di potere eh?
La Via Bianca: la via bianca è l'ordine di Gwyn, fondata Lloyd, lo zio di Gwyn. Gwyn, nella lingua corrente, significa letteralmente "Bianco". Adesso capite perché Via Bianca? La via di Gwyn. Riguardo alla Missione del Non Morto ne parleremo meglio in futuro, quando i due arriveranno alle Catacombe.
In questo capitolo compaiono due frasi importantissime
1- I serpenti sono draghi imperfetti
2- Vereor Nox (questo termine vuol dire letteralmente: "Temi l'Oscurità")
Ragazzi, prendete queste due frasi e stampatevele nel cervello, perché sono davvero importanti e ci verranno estremamente utili in futuro. Non dimenticate queste due frasi.
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Welcome to Anor Londo ***


​Solaire e Sephiroth si diressero verso quello strano cerchio luminoso comparso al centro della torre. "Mmh davvero strano, da dove ha origine questo anello? Perché è qui?" Domandò Solaire, "Non lo so, adesso come adesso ci capisco tanto quanto te" rispose l'albino. All'improvviso dal cielo comparvero dei demoni rosa simili a pipistrelli che afferrarono i due eroi sollevandoli in aria. "Diamine! Lasciateci maledetti mostri!" Inveì il cavaliere di Astora. I mostri trasportarono i due fuori da Sen's Fortress per portarli ad Anor Londo la città degli dei.

Li fecero cadere in cima ad una scalinata e i due poterono scrutare la città dall'altezza di quelle scale. I due compagni rimasero affascinati, un'immensa città gotica illuminata da un sole che tramonta.

"È bellissimo" fece Solaire, "Hai ragione, tutto ciò mi ricorda una città della mia epoca. Milano mi pare si chiami" "Milano?! Certo che dalle tue parti si danno nomi parecchio buffi alle città ahahah" rispose il cavaliere divertito. "Forza non perdiamo tempo scendiamo da queste scale" disse infine il One-Winged Angel.

I due scesero dalle scale e si imbatterono in un gigante corazzato, subito l'albino sfoderò Murasame ma venne interrotto dal compagno, "Tranquillo Sephiroth, non ci faranno del male, basta che non ci avviciniamo troppo a loro" detto questo l'albino rinfoderò la spada e seguì l'amico ritrovandosi in un ampio cortile con ben tre bivi. Quello a nord portava verso un enorme palazzo fatto di colonne, guglie, rosoni, un vero e proprio palazzo gotico. Osservandolo Sephiroth non poté fare a meno di confermare i suoi sospetti, la città degli sei assomigliava fin troppo a Milano. Quello ad ovest portava verso un alta collina mentre quello a sud portava ad un piccolo edificio. "Dunque..." Iniziò il discorso Solaire, "La strada a nord porta verso il Maniero di Lord Gwyn, quel palazzo enorme davanti a te, ad ovest la strada porta verso gli Archivi del Duca, la dimora di Seath il Senzascaglie e a sud... Beh,a. Sud non ne ho la minima idea" "Allora vediamo di scoprilo" disse il guerriero albino. Entrarono nell'edifico, scesero le scale e vi trovarono un falò sorvegliato da una donna coperta da una pesante armatura in ottone. "Benvenuti ad Anor Londo. Sono la Guardiana del Fuoco. Se state cercando il maniero di Lord Gwyn non dovete fare altro che andare verso nord" li accolse lei, "Molto gentile" la ringraziò Solaire, "Suggerisco di riposarci un po' prima" detto questo i due si sedettero intorno al fuoco riprendendo le forze, dopodiché proseguirono il viaggio.

Andarono verso nord e, mentre camminavano, Sephiroth chiese al suo compagno "Prima hai parlato di Seath il Senzascaglie. Ho già sentito questo nome, era un drago vero? Cosa ci fa qui? Gwyn non li aveva sterminati?" "Ottima domanda amico mio. Ora ti spiego: dunque devi sapere che in origine Gwyn e la razza dei giganti vivevano sotto terra poiché la superficie era dominata dai draghi eterni. Il lord voleva assolutamente conquistare la superficie tuttavia vi era un problema, i draghi erano immortali e non potevano essere uccisi. Così un giorno Seath, l'unico drago albino della sua razza, andò da Gwyn rivelandogli il segreto dei draghi: la loro immortalità era dovuta alle loro scaglie e solo i fulmini del dio erano in grado di penetrarle distruggendole. Rivelato il segreto Gwyn, grazie alla forza della Fiamma Primordiale e all'aiuto degli altri Lord sterminò i draghi fondando Anor Londo. Tutti morti tranne Seath, per il suo tradimento nei confronti della sua razza, Seath venne largamente ricompensato. Gli venne affidato un ducato e gli immensi archivi della città sarebbero stata la sua dimora; devi sapere che Seath era molto diverso dagli altri draghi, lui era molto intelligente ed era una sorta di scienziato, amava sperimentare, ecco perché gli vennero regalati quegli archivi e non solo. Come ulteriore ricompensa Gwyn gli diede in sposa sua figlia Gwynevere dalla quale ebbe una figlia Priscilla, mezza drago e mezza gigantessa" "È che fine ha fatto Priscilla?" "Finita nel Dipinto di Ariamis, ma di quel quadro ne riparleremo quando ci troveremo dinnanzi ad esso" "Ho capito e dimmi, perché Seath ha tradito la sua razza" "Per invidia amico mio. Ti sei mai chiesto perché Seath viene chiamato il Senzascaglie? Perché appunto lui, a differenza dei suoi fratelli, non aveva le scaglie dell'immortalità ed era dunque mortale. L'invidia l'ha consumato, desideroso di ottenere l'immortalità come i suoi simili, per questo li ha traditi, sapeva che i Giganti possedevano una vastissima conoscenza, voleva impadronirsi di essa per cercare un altro modo per diventare immortale. È per questa ragione che gli vennero regalati gli archivi" "Che vigliacco... E alla fine cosa è successo? È riuscito ad ottenere l'immortalità?" "Beh sì, anche se non so dirti come amico mio, Seath non esce mai dal suo nascondiglio" "Storia molto interessante e un'ultima cosa: tu hai detto che gli dei se ne sono andati da Anor Londo, allora come mai ci sono tante guardie in questo posto?" "Beh perché una divinità è rimasta. Anche se non so quale. Vedi il sole che tramonta? Il sole è alimentato dalla presenza degli dei, senza di essi ci sarebbe solo la luna e di conseguenza la notte. È un sole morente, ciò significa che vi è rimasta solo una sola divinità" "È tutte le altre dove sono andate?" "Nessuno lo sa, l'unica cosa che si sa è che Gwyn si immolò nella fiamma, il suo figlio primogenito fu esiliato e spogliato dei suoi poteri mentre Gwynevere è emigrata e si è sposata con Flan, il dio del fuoco" in quel momento Sephiroth si esibì in una piccola risata, "Che c'è di divertente Sephiroth? Hai pensato a qualche barzelletta?" "No no è che, questa è la prima volta che metti piede qui e sembra che tu sappia tutto di questo luogo. Come fai?" "Non lo so nemmeno io compare, è strano. Sento la mia testa pesante, questo luogo... È come un dejavù, ho come la sensazione di esserci già stato ma non ricordo quando, la mia mente è confusa" "Credo che troveremo la risposta pure a quello... Guarda! La strada per il Maniero é bloccata!" Esclamò l'albino.

La strada si interrompeva lì, infatti il pezzo mancante si trovava sotto quel precipizio, i due notarono che c'era una leva al centro di quel pezzo mancante, era un meccanismo a leva, ideato per proteggere il maniero. Dovevano trovare la leva che avrebbe azionato il marchingegno e aperto la strada. "In nome del sole! E adesso cosa facciamo compare? Come possiamo superare questo ostacolo?" Sephiroth si guardò intorno e notò che uno dei tanti cornicioni da parte a loro portava verso una balconata. "Passiamo da là, saliamo su quel cornicione, rompiamo quella finestra ed entriamo nell'edificio, con un po' di fortuna potremo aggirare questo ostacolo" "Geniale Seohiroth, geniale. Bene, andiamo! Sia lodato il sole!" "Hey Hey, frena l'entusiasmo tu. Sei troppo euforico per i miei gusti". I due salirono sul cornicione e lo risalirono atterrando sul balcone e in quel momento notarono che la vetrata era già rotta, che qualcuno sia passato prima di loro? Senza troppo indugiare i due entrarono dalla finestra e subito vennero attaccati da un gruppo di assassini vestiti di bianco. "I guardiani del dipinto!" Esclamò Solaire "Dipinto? Quale dipinto?" "Il Dipinto di Ariamis Sephiroth, te ne ho già parlato prima. Si trova sotto di noi e loro ne sono i guardiani". Uno degli assassini scagliò un pugnale contro l'albino che lo evitò, sfoderò la sua lunga spada e li uccise senza difficoltà.

Davanti a loro vi era un percorso parecchio infame, infatti bisognava oltrepassare quelle travi di pietra che reggevano la struttura e facevano da supporto per i candelabri. Erano travi piuttosto strette, un passo falso e sarebbero caduti al pian terreno morendo. I due si incamminarono cercando di restare in equilibrio. "Non guardare giù Solaire, non guardare giù... AH! In nome del sole spero che questa traversata finisca presto" si ripeteva il cavaliere di Astora. Alla fine del percorso i due trovarono la leva del meccanismo, la azionarono e si sentì un rumore al,di fuori della struttura. Uscirono e notarono che il pezzo mancante era stato posizionato al suo posto, quel ponte serviva per collegare il Maniero con la stanza del,Dipinto di Ariamis. 

Solaire e Sephiorth poterono proseguire il loro cammino, sulla loro strada si imbatterono in giganti corazzati e ancora dei dannatissimi pipistrelli rosa, ma nulla che il One-Winged Amgel ed il Cavaliere di Astora non potessero gestire. 

Arrivarono in un atrio all'aperto e davanti a loro videro un altro cornicione, stavolta però decisamente più largo, "Bene. Attraversiamolo e..." "Solaire sta giù!" Gli gridò l'albino proteggendolo da una freccia scoccata verso di loro. Girandosi però Sephioroth notò che quella non era proprio una freccia, o almeno, non quelle comuni. Era di dimensioni mastodontiche. L'albino la osservò con gli occhi sgranati "Ma che diavolo è quell'affare?! Un ombrellone da spiaggia?! È enorme!" "Sono frecce ammazza-draghi compare. Sono così grandi perché sono studiate per abbattere i draghi" gli spiegò il Sun Warrior. Alla fine di quel cornicione infatti vi era un cavaliere rivestito con un'armatura d'argento ed armato con un enorme arco. I due oltrepassarono il cornicione e, arrivati alla fine, eliminarono il cavaliere e varcarono una nebbia che li portò all'interno del maniero.

"Finalmente! Che percorso infame! Hey guarda qua! Ho aperto questa porta e vi si trova un falò. Forza Seph, riposiamoci" "Va bene ma non chiamarmi Seph, non siamo amici". I due si riposarono e, prima di proseguire, l'albino chiese "Chi era quel cavaliere che ci lanciava quelle frecce? Non sembrava un gigante" "Lui è un cavaliere d'argento, protettori del maniero e soldati scelti di Lord Gwyn, hanno combattuto durante la guerra dei draghi e anche durante la guerra contro i demoni di Izalith... Mmh però è strano, io ricordavo che i cavalieri d'argento, durante la guerra contro i demoni, si tramutarono tutti in cavalieri neri a causa delle cerberi generate dalla Prima Fiamma... Che strano, non trovi anche tu?" "Già, parecchio strano. Mah, c'è qualche altra curiosità riguardo a questo posto?" "Certo che ti piace proprio parlare con me eh Sephiroth? Ahahah, sai penso che tu sia attratto da me, no ma che dico, fingi di non aver sentito ahahah" subito il guerriero di Astora venne colpito da un pugno dell'albino sulla nuca "Non fare il cretino Solaire... Forza, dobbiamo proseguire, prima troviamo questo Lord Vessel e prima possiamo andarcene da qui"


Note dell'autore
Eccoci qua! Da quanto tempo eh? Scusate per l'assenza, allora passiamo alla Lore. In questo capitolo vengono dette tre cose importanti:

1- Gli dei hanno abbandonato Anor Londo... Tutti tranne uno, ovvero Gwynevere, tuttavia viene detto che la suddetta dea è emigrata insieme a suo marito Flan. Ora voi mi direte "Ma scusa, ma questo è un paradosso,come fa ad essere nella città se è fuggita pure lei?" Ehehhe ragazzi, c'è una spiegazione ma la vedrete più avanti... Quelli che ci hanno già giocato sanno perfettamente perché gli altri... Beh gli altri attenderanno il prossimo capitolo

2- I Cavalieri d'Argento sono mutati a causa delle ceneri della prima fiamma trasformandoli in Cavalieri Neri. Come è possibile allora che ce ne siano ad Anor Londo? Ehehhe pure questo dovrete attendere il secondo capitolo. Secondo voi perché?

3- Viene citato il Dipinto di Ariamis, un luogo in cui vengono cacciati e nascosti tutte quelle cose che sono considerate eretiche o un potenziale pericolo per gli dei. Ma su quello ci ritorneremo su quando i nostro eroi attraverseranno il dipinto.

Allora, mi ricollego ai primi due punti e vi lancio una domanda: "Secondo voi, perché Gwynevere è ancora ad Anor Londo nonostante venga detto che è scappata con Flan? Perché ci sono ancora dei Cavalieri D'Argento?" Provate a speculare, dai provate. Vi assicuro che è divertente, sono curioso di sapere le vostre conclusioni... Ovviamente la domanda è rivolta a chi non ha giocato al gioco oppure non ha mia colto questa chicca. Provate su.

Gabba Gabba Hey!

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