Magic on paper

di Lois Lane 89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ally ha la passione del disegno e vive in un appartamento a New York, nel quartiere di Brooklyn.

In un angolo ha posizionato una scrivania, che in poco tempo era stata sommersa di fogli, matite e altri strumenti da disegno.

Lavorava in un bar e disegnava nel tempo libero.

Era una mattina di aprile quando un ragazzo entrò nel locale e si sedette al bancone proprio davanti a Ally.

La ragazza notò che aveva un fisico da mozzare il fiato; non riusciva a vedere il volto dell'uomo, dato che indossava un cappello con la visiera e teneva lo sguardo rivolto verso il basso.

Si rivolse a lui in modo molto cortese.

“Chiedo scusa signore, posso portarle qualcosa?”

Lui alzò lo sguardo e Ally vide due occhi azzurri brillare sotto la visiera del cappello.

Mentre lui le sorrideva, lei lo riconobbe: era Chris Evans (alias Captain America).

“Prendo solo un caffè, grazie.”

Ally gli servì il caffè in una tazza e andò ad occuparsi di altri clienti.

Chris aspettò che la ragazza finisse di servire gli altri clienti e la chiamò.

“Che cosa desidera?”

“Prima di tutto che mi dai del tu. E secondo: grazie per il caffè ed ecco qua.”

Mise delle banconote sul bancone, le sorrise ancora e se ne andò.

Aveva lasciato una mancia parecchio generosa.

Quando il suo turno finì, Ally si recò al super mercato a fare la spesa: il suo frigo era vuoto.

Arrivata allo scaffale dei biscotti, allungò una mano per prendere un sacchetto, ma la ritrasse subito, vedendo un'altra mano che voleva prendere lo stesso sacchetto.

Voltò lo sguardo e rimase a bocca aperta: davanti a lei c'era Chris Evans.

“Che bella coincidenza.”

“Già. Volevo ringraziarti per stamattina.”

Prese un sacchetto di biscotti e lo mise nel carrello; lui fece la stessa cosa.

“Ringraziarmi per cosa?”

“Per la mancia. Nessuno ha mai lasciato mance tanto alte.”

“Figurati. Ne è valsa la pena. Il vostro caffè è molto buono.”

Scoppiarono a ridere entrambi.

“Ora scusa, ma devo proprio andare. Ciao.”

“Posso sapere almeno il tuo nome?”

“Allison. Ma tutti mi chiamano Ally.”

“Ally. Ci vediamo.”

Prima di andarsene, Chris le dette un bacio su una guancia.

Ally pagò la sua spesa e tornò a casa.

Quella sera, fece spazio sul suo tavolo e tirò fuori un porta listino aprendolo: conteneva dei disegni raffiguranti tutti gli avengers.

Si soffermò a guardare quello di Captain America: aveva lo scudo sul braccio e l'elmo in testa.

Trovò una foto su internet, la stampò e prese un foglio bianco formato A3.

Usando le giuste proporzioni, iniziò la bozza del capitano Rogers; ma nel nuovo disegno era senza elmo e con lo scudo davanti alle gambe.

Finì il disegno due mattine dopo, e lo firmò lasciandolo in bianco e nero. 

TO BE CONTINUED...

ANGOLO AUTRICE: ciao a tutti. avevo iniziato a scrivere questa storia un pò di tempo fa e sono stata indecisa finio all'ultimo secondo se pubblicarla oppure no. Spero che vi piaccia. Lois Lane 89

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era indecisa se colorarlo oppure lasciarlo in bianco e nero; ma ci avrebbe pensato in un altro momento; doveva andare al lavoro.

Quando arrivò al locale, vide Chris seduto ad un tavolo.

Gli portò la sua ordinazione e lo lasciò mangiare in pace.

Mentre era occupata con la lavastoviglie, vide che Chris la stava guardando e le fece l'occhiolino.

Quando lui se ne andò, lasciò la mancia sul tavolo; Ally la prese e in mezzo alle banconote trovò un biglietto da visita con un messaggio scritto sul retro indirizzato a lei.

Chris Evans aveva lasciato il suo indirizzo e il suo numero di telefono proprio a lei: si mise il biglietto nella tasca dei jeans e decise che non l'avrebbe chiamato.

Quella sera, Ally era seduta sulla scala antincendio davanti alla finestra aperta del suo appartamento con il blocco da disegno sulle gambe.

I suoi capelli erano raccolti e fermati da una matita.

Ad un tratto sentì qualcuno sulle scale; si trovò Chris davanti.

“Che ci fai qui?”

“Passavo da queste parti e ti ho visto. Non mi hai chiamato.”

“Non ho avuto il tempo di farlo.”

“Che stavi facendo?”

“Niente di che. Mi passavo solo il tempo.”

Chris riuscì a sfilarle il blocco dalle mani e lo aprì; sfogliò i fogli e guardò la ragazza.

“Sono meravigliosi. Hai un talento enorme.”

“Non sono niente di speciale. Sono solo degli schizzi.”

Si riprese il blocco e rientrò in casa passando dalla finestra; non fece in tempo a chiudere la finestra perchè Chris era entrato anche lui.

Vide i fogli sul tavolo e s'avvicinò per guardarli.

“Questi li definisci niente di speciale? Sono semplicemente straordinari. Hai mai pensato di mettertici sul serio e magari fare una mostra?”

“Chi verrebbe a vedere dei disegni realizzati da una ragazzina? Disegno nel tempo libero, quando non sono al lavoro.”

“Servire caffè non fa per te. Dovresti far fruttare il tuo talento.”

“Mi conosci appena. E anche se volessi fare sul serio, non potrei mai farlo. Ci vuole troppo denaro che io non ho. E non saprei come organizzare un evento.”

“Spesso le persone le capisco appena le vedo. E gli amici si aiutano a vicenda. Posso aiutarti a organizzare tutto.”

Vide qualcosa sul tavolo e la prese in mano: era la foto di Captain America con lo scudo davanti e senza elmo.

Posò la foto e trovò il disegno.

“Se vuoi puoi darmi della fissata. Non mi offendo.”

“Al contrario. È straordinario.”

“Stavo pensando di colorarlo.”

“Non serve il colore. È perfetto così.”

Ally prese fuori il porta listino e lo porse a Chris, che iniziò a sfogliarlo.

“Sono uno più bello dell'altro.”

Si avvicinò alla ragazza e le sollevò il viso con una mano, costringendola a guardarlo negli occhi.

Le tolse la matita dai capelli in modo che le cadessero sulle spalle come una cascata, poi le mise una ciocca dietro l’orecchio.

“Così stai molto meglio. ”

Ally sorrise, sperando di non essere arrossita.

“Sono contenta che ti piacciano, ma sarai l'unico ad averli visti. Voglio che questo lo prenda tu. Te lo regalo.”

Prese il disegno del capitano Rogers, lo arrotolò e lo porse a Chris dopo averlo chiuso con un elastico.

“Li vedranno tutti. È una promessa. Devo andare ora. Ci vediamo.”

La baciò delicatamente e uscì dalla finestra con il disegno in mano.

Una volta rimasta sola, Ally si accorse che il suo cuore era impazzito: Chris Evans l'aveva baciata.

Doveva togliersi quell'uomo dalla testa a tutti i costi.

Andò a letto e si addormentò.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il giorno dopo, Chris incorniciò il disegno di Ally e lo appese alla parete.

La sera ricevette la visita dell'intero cast degli avengers; dovevano parlare del secondo film.

Jeremy s’avvicinò al disegno appeso alla parete.

“E questo dove l'hai comprato?”

“Non l'ho comprato. È un regalo.”

Anche Robert e Scarlett vollero ammirarlo.

“Chiunque l'abbia fatto, sa usare bene il computer. Sembra fatto a mano.”

“Non ha usato il computer. L'ha realizzato a mano. Ha un talento enorme. I suoi disegni sono meravigliosi.”

“E credo che sia una ragazza. Qui c'è scritto Ally.”

“Hai ragione. È una ragazza. E ora usciamo.”

Oltre a Scarlett, Jeremy e Robert c'erano anche Chris Hesmworth, Mark Ruffalo e Samuel L. Jackson.

Così dicendo, uscirono e fecero un giro per la città.

Arrivarono davanti al locale dove lavorava Ally e Chris vide che era lì.

Ally era in cucina con una sua collega e amica, Dana.

“Non crederai mai a chi è appena entrato.”

“Chi è ?”

“Chi sono vorrai dire. È l'intero cast degli avengers.”

“Hai per caso bevuto? Non è possibile che siano qui.”

Dana la prese per un braccio e le fece vedere il gruppo seduto ad un tavolo contro la parete.

“Non è possibile.”

Molto probabilmente era stato Chris a trascinarli in quel posto, ma non poteva dire a Dana che conosceva Chris Evans.

“Invece sono qui. Thor è uno schianto. Vorrei uscire con lui.”

“Chris Hesmworth è sposato, con una figlia e altri due in arrivo. Non credo proprio che uscirebbe con te.”

“Sei una guasta feste. Li servi tu?”

“No, puoi pensarci tu. Io mi devo occupare di quegli idioti al tavolo 8.”

Così dicendo prese il vassoio che aveva preparato e lo portò al tavolo 8, occupato da un gruppo di quattro ragazzi.

Uno di loro non le levava gli occhi di dosso, e mentre gli serviva la loro ordinazione lui le toccò la gamba con la mano; poi Ally tornò al bancone del bar con il vassoio vuoto.

“Tutto ok?”

“Si. Vorrei solo stampargli la mano in faccia, ma purtroppo non posso farlo.”

“Lascialo perdere. È solo un idiota. C'è qualcuno che ti sta guardando. È il capitano.”

Ally voltò la testa, e i suoi occhi incrociarono quelli di Chris, che le sorrise.

“Sembra che tu conosca quella ragazza, la cameriera.”

“Sono venuto qui un paio di volte e lei c'era. Fine della storia.”

“Per me c'è qualcosa sotto. Centra per caso la ragazza che ti ha regalato il disegno?”

“Da come la guarda credo che quella cameriera e la ragazza che ha fatto il disegno siano la stessa persona.”

“Si, è vero. È lei. È capace di creare una magia sulla carta.”

Quando finì il turno, Ally prese la sua borsa e uscì dal locale.

A poca distanza dal locale si trovò davanti il ragazzo che le aveva toccato la gamba.

“Ti va di venire con me? Andiamo a divertirci.”

“No. Voglio solo che tu sparisca per sempre.”

Fece per andarsene, ma lui la prese per un braccio.

“Ho letto il tuo nome sul cartellino. Andiamo Ally, ci divertiremo.”

“Solo gli amici possono chiamarmi Ally. E tu non sei tra questi. Ora sparisci.”

Così dicendo, si allontanò di corsa da lui e ad un tratto si trovò Chris accanto.

“Che voleva quell'idiota?”

“Niente. Me ne sono liberata. Tu non dovresti essere con il resto della squadra?”

“Sono stato con loro. E adesso vorrei stare un po' con te.”

“Scusa se sono stata sgarbata. È stata una serata stressante.”

“Non devi scusarti. Andiamo Ally. Ti riaccompagno a casa. Spero di poterti chiamare così.”

“Certo che puoi. E grazie.”

Arrivarono a casa della ragazza, che fece entrare Chris.

“Ora sono al sicuro. Puoi tornare a casa.”

“Sbagliato. C'è ancora un pericolo.” rispose Chris guardandola maliziosamente e avvicinandosi a lei.

“Di che cosa stai parlando? Perchè mi guardi così?”

Indietreggiò e sbattè contro il bancone della cucina, ma non potè fare un altro passo perchè aveva Chris davanti.

Era bloccata tra il bancone e Chris che le posò le mani sui fianchi.

“Ora non puoi più scappare.”

“Chris, aspetta. Non possiamo.”

“E perchè no?”

Chris fece scivolare la mano sotto la sua maglia, a contatto con la pelle.

“Perchè è sbagliato. Tu sei una star, e io sono...”

Ma non riuscì a finire la frase, perchè le labbra di Chris furono sulle sue.

“Tu sei bellissima. E ti voglio.”

Ally voleva lasciarsi andare e stare con Chris, ma sentiva che avrebbe sbagliato; si allontanò da lui e aprì la porta.

“Non possiamo. È tutto sbagliato. Ti ringrazio per avermi accompagnato a casa, ma ora è meglio che torni a casa tua È molto tardi.”

“Non credere che finisca così. Prima o poi verrai da me. È solo questione di tempo. Buona notte.”

Quando fu uscito, Ally chiuse la porta e ci si appoggiò contro.

Voleva corrergli dietro, fermarlo e passare la notte tra le sue braccia, ma qualcosa glielo impediva: lui era una star e poteva avere tutte le ragazze che voleva.

Si cambiò e andò a dormire.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Passò una settimana da quella sera, e Chris non era più venuto al locale; Ally non l'aveva più visto.

Ally si ricordò del biglietto da visita; lo prese e fece per comporre il suo numero sul cellulare, ma aveva paura di disturbarlo.

Così gli inviò un messaggio:

Passarono due giorni e non aveva ancora ricevuto risposta.

Era il suo giorno libero, così fece una passeggiata a Central Park.

Ad un certo punto, vide un ragazzo circondato da almeno quattro ragazze.

Dovevano essere sicuramente delle modelle dal loro fisico perfetto.

Riconobbe il ragazzo: era Chris.

Con le lacrime che lottavano per uscire, ricominciò a camminare, ma si trovò Chris accanto.

“Stai piangendo. Che succede?”

“Ora ti preoccupi? A quanto pare le ragazze non ti mancano. Torna pure dalle tue amiche e lasciami in pace.”

Non riuscì a fare un passo, dato che lui la prese per mano e la fece voltare verso di lui.

“Che ti è successo?”

“Io sono solo una ragazza qualunque. Non potrò mai capire la vita di una persona famosa. Non ci rivedremo mai più. Addio.”

Si liberò dalla sua presa e corse via.

Non aveva visto il messaggio: si era già scordato di lei.

-Ma perchè me la prendo tanto? Non stiamo insieme. Non sono neanche lontanamente al suo livello.- si chiese tra se e se.

Quella sera, Ally non riuscì ad addormentarsi: un po' perchè pensava a quello che era successo con Chris e anche perchè aveva caldo.

Si alzò, aprì la finestra e si sedette sul bancone della cucina con un bicchiere e una bottiglia di acqua fredda accanto.

Si versò dell'acqua nel bicchiere e bevve un sorso: il liquido freddo le riempì la gola.

Ad un tratto, un uomo entrò dalla finestra e rimase in piedi accanto ad essa.

Ally non aveva bisogno di chiedere chi fosse, perchè lo sapeva: era Chris.

“Non dovresti essere qui.”

“Ti sbagli. Devo essere esattamente dove stai tu.”

“Le tue ragazze ti staranno aspettando. Torna da loro. Io non ho bisogno di nessuno.”

“Non mi interessano quelle ragazze. Voglio te. Ho letto il tuo messaggio: non hai niente da farti perdonare. Sono io l'idiota; dovevo restare una settimana fa, e non andarmene.”

Ally finì l'acqua nel bicchiere e ne versò dell'altra.

“Tu vuoi solo divertirti con le donne. Lasciami sola.”

Chris s'avvicinò a lei e le tolse il bicchiere dalla mano, posandolo sul tavolo.

Ally aveva le mani posate sulle cosce, chiuse a pugno.

“No Ally. Io ti amo e voglio solo te. Secondo te, potrei fare questo con qualcun'altra?”

Le prese una mano e le baciò l'interno del polso.

La sua bocca salì lungo l'avambraccio e raggiunse il collo.

“Oppure questo?”

Le scostò i capelli, baciando prima la clavicola e poi il collo.

Ally riuscì a fare in modo che Chris la guardasse negli occhi.

“Mi dispiace. Sono una stupida e...”

Ma non riuscì a finire la frase, dato che lui le posò due dita sulla bocca.

“Ssshhh. Non c'è bisogno di parlare. C'è una cosa che posso fare solo e unicamente con te. Sempre che lo voglia anche tu.”

Ally scese dal bancone, gli mise le braccia intorno al collo, avvicinò la sua bocca a quella del ragazzo e lo baciò, per poi sfiorargli il labbro superiore con la lingua.

“Allora capitano. Che cosa vuoi fare?”

Chris si impossessò della sua bocca e la spinse verso il letto.

Lei gli tolse la felpa e la maglietta, scoprendo il suo fisico perfetto.

Chris le tolse la maglia oversize e i leggins che indossava; poi fu il turno dei pantaloni di lui.

Una volta tolto l'intimo, i loro corpi finirono l'uno contro l'altro.

Ally sentiva solo le braccia di Chris che la stringevano e le sue labbra sul suo corpo.

Si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altra.

La mattina seguente, Ally si svegliò con le labbra di Chris sulla sua spalla sinistra .

Si voltò sulla schiena e guardò l'uomo dagli occhi di ghiaccio accanto a lei.

“Buon giorno principessa.”

“Buon giorno capitano, o preferisci Torcia? Quale super eroe sei oggi?”

“Nessuno dei due. Sono solo Chris. L'uomo che ama la donna che è accanto a se.”

“Mentre io vado a farmi una doccia, tu smettila di parlare in terza persona.”

Gli dette un veloce bacio a stampo, si alzò dal letto e andò in bagno.

Chris entrò in bagno quando lei era uscita dalla doccia.

“Che programmi hai per oggi?”

“Devo lavorare.”

Pochi minuti dopo Chris uscì dalla doccia con un asciugamano legato intorno alla vita e abbracciò Ally da dietro mentre si stava spazzolando i capelli.

“Non voglio lasciarti andare. Voglio che resti con me.”

“Non posso. Devo andare. E credo che dovrai farlo anche tu. ”

Si liberò dal braccio di lui e iniziò a legarsi i capelli dopo essersi vestita.

Quando furono pronti uscirono di casa, e prima di separarsi, Chris riuscì a ottenere il numero di telefono della ragazza.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ally arrivò al lavoro e trovò il ragazzo che l'aveva bloccata fuori dal locale qualche sera prima.
“Finalmente ci rivediamo. Spero che tu abbia cambiato idea e uscirai con me.”
“Non uscirò mai con te.”
Il ragazzo ordinò caffè e brioche e Ally glieli servì.
“Prima o poi cederai.”
“Non farti illusioni. Non succederà mai.”
Il suo turno sembrò non finire mai; quando uscì dal locale, trovò un messaggio nel suo cellulare.
Era di Chris:
Ally aveva sempre il blocco con se; quindi si recò a casa di Chris.
Entrando nell'appartamento, trovò le luci soffuse e Chris con la felpa aperta e senza maglietta.
“Posso sapere per quale motivo mi hai fatto venire qui? Che cosa hai in mente?”
“Hai presente la scena di Titanic dove lui fa il ritratto a lei con solo il ciondolo al collo?”
“Non ti farò un ritratto nudo. Non faccio cose del genere.”
“Non era quello a cui pensavo. Vorrei solo che mi facessi un ritratto.”
“D'accordo. Ti farò delle foto. Un modello dal vivo è più difficile da ritrarre, dato che non si deve muovere.”
Posò la borsa su una poltrona e tirando fuori la macchina fotografica.
Chris si tolse la felpa rimanendo solo con i pantaloni.
Gli scattò un paio di primi piani del viso e altre che lo ritraevano seduto o sdraiato sul divano.
“Fatto . Appena arrivo a casa le stampo e poi inizio a disegnare. Te lo farò avere quando sarà pronto.”
Ripose la macchina nella borsa e se la mise in spalla, dirigendosi verso l'ascensore.
Non riuscì a raggiungerlo perchè Chris le tagliò la strada.
“Pensavi di andartene così?”
Le posò le mani sui glutei e li strinse leggermente.
Ally era intrappolata tra le sue braccia, e averlo davanti a lei a torso nudo non le rendeva facile andarsene.
Lasciò cadere la borsa a terra prima portare le mani sul suo petto; le fece scendere sugli addominali.
Avvicinò la bocca al suo collo e iniziò a baciarlo delicatamente, e ogni tanto lo stuzzicava con la lingua.
“Mi stai facendo impazzire.”
“Non è quello che volevi? A voi uomini basta poco per farvi crollare.”
Lo guardò e portò le mani dietro al suo collo.
Nel momento in cui Chris le mise un braccio sotto le ginocchia, sollevandola da terra, l'ascensore si aprì ed entrarono quattro ragazzi.
Ally pensò che molto probabilmente erano amici di Chris.
“A quanto pare sei già in compagnia.”
“Non usa più chiamare?”
Chris mise  Ally a terra, evidentemente molto irritato per l'interruzione.
“Lascia stare. É meglio che vada e vi lasci soli. Buona serata e divertitevi.”
Così facendo, salì in ascensore e tornò a casa sua.
Una volta a casa, si sedette alla sua scrivania, e dopo aver collegato la macchina fotografica al computer, stampò le foto di Chris per poter iniziare il ritratto.
Non riusciva a scegliere se fare solo il viso e le spalle oppure tutto il corpo; alla fine prese la decisione di farne due.
Aveva iniziato a fare la bozza di quello che ritraeva solo il viso e le spalle, quando le squillò il cellulare: era Chris.
Quando rispose, sentì parecchie voci in sotto fondo, poi la voce di Chris risuonò più nitida: doveva essersi spostato in un'altra stanza.
“Ally, mi dispiace. Non li avevo invitati. Ti prego perdonami.”
“Per perdonarti dovrei essere arrabbiata con te. Ma non lo sono.”
“Davvero? Non te la sei presa nemmeno un po'?”
“E perchè dovrei farlo? Sono i tuoi amici. Non puoi stare sempre e solo con me.”
“Te l'ho mai detto che ti amo?”
“Credo di sì. Torna dai tuoi amici e divertiti. Se ti vedo entrare dalla mia finestra, allora si che mi arrabbierò con te. E non scherzo.”
“Buona serata piccola mia. Ci vediamo presto.”
Lo salutò e chiuse la chiamata: sperò che con “presto” lui non intendesse quella notte stessa.
Disegnò ancora per un paio d'ore poi decise di smettere; nascose fogli e foto sul fondo di un cassetto.
Mentre era sdraiata sul letto a guardare la tv mezza coperta dal lenzuolo, bussarono alla porta.
Quando aprì si trovò Chris davanti con una rosa rossa in mano.
“Che ci fai tu qui?”
“Avevi detto di non entrare dalla finestra. Non hai parlato della porta.”
La  guardò con gli occhi da cucciolo e la rosa davanti alle labbra.
“Quello che intendevo era che non dovevi venire qui. Avevi i tuoi amici.”
“Se ne sono andati. E noi abbiamo un discorso in sospeso.”
“Non se ne parla. Adesso mi hai fatto arrabbiare. Vattene.”
Non riuscì a chiudere la porta, perchè Chris entrò e se la chiuse alle spalle.
Ally tornò a sdraiarsi sul letto a guardare la tv e si coprì nuovamente le gambe con il lenzuolo.
Chris le si sdraiò accanto, le prese il telecomando e spense la tv.
“Che stai facendo? Ridammelo.”
Nel tentativo, finì sopra al ragazzo.
“Stai solo fingendo di essere arrabbiata. So che mi vuoi.”
Ally lasciò perdere il telecomando e voltò le spalle a Chris.
Lui le scostò i capelli e iniziò a baciarle il collo; Ally cercò di toglierselo di dosso, ma senza risultato.
Era arrabbiata con lui, ma non era una cosa facile mantenere quel sentimento; si girò verso di lui per guardarlo negli occhi.
“Te lo ha mai detto nessuno che sei uno stupido?”
“Solo qualche volta. E ora basta parlare.”
Così dicendo, i due giovani si baciarono a lungo, ma senza andare oltre; si addormentarono abbracciati.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


La mattina seguente Ally si svegliò con Chris addosso.
Provò a spostarlo delicatamente, cercando di non svegliarlo, ma era troppo pesante.
Poco dopo Chris si mosse, e Ally riuscì ad alzarsi.
Prese il blocco, uscì dalla finestra e si mise a disegnare seduta sulla scala antincendio.
Stava lavorando al ritratto di Chris, quello in cui si vedeva solo il viso e le spalle, quando se lo ritrovò accanto.
Si affrettò a chiudere il blocco.
“A che stai lavorando? E' per caso il mio ritratto?”
“Anche se lo fosse, lo vedrai solo quando lo avrò finito.”
Anche se voleva restare con lei, Chris dovette lasciarla e andare via: aveva degli impegni di lavoro.
Circa una settimana dopo, Ally finì entrambi i ritratti e mise nella borsa per poterli dare a Chris non appena si fossero visti.
Un paio di giorni dopo infatti, i due giovani si incontrarono e iniziarono a camminare mano nella mano.
All’improvviso due uomini gli sbarrarono la strada: entrambi avevano una corporatura molto robusta.
Chris si mise davanti ad Ally per proteggerla mentre tutti e due estrassero dei coltelli; Chris prese il portafoglio e glielo porse.
“Prendete questo e andatevene.”
“Non vogliamo i tuoi soldi, ma la tua ragazza.”
“Ve la potete scordare.“
A quel punto, i due uomini alzarono i pugni e si prepararono a colpire Chris, che per fortuna parò i colpi e passò al contrattacco.
In quel momento Chris venne colpito e cadde a terra.
Ally cercò di allontanarsi per poter chiamare la polizia, ma uno dei due la prese per un braccio; gli mollò un calcio e un pugno in faccia.
Sentì una fitta alla mano: sperò che non si fosse rotta.
In quel momento si sentirono delle sirene e i due malviventi scapparono.
Tenendo la mano contro il petto, Ally s’avvicinò a Chris che giaceva a terra; s’accorse che aveva perso i sensi.
Arrivò un ambulanza che li portò di corsa in ospedale e li separò.
Mentre aspettava il suo turno, Ally non riusciva a darsi pace: voleva sapere se Chris stava bene.
“Ancora un po’ di pazienza signorina.”
“Non ce la faccio più. Voglio sapere se Chris sta bene. Datemi del ghiaccio e starò bene.”
In quel momento arrivò un medico.
“Il suo amico si riprenderà. Sua madre, suo padre e suo fratello sono con lui adesso. Vediamo che cosa è successo alla sua mano.”
Per  fortuna la mano non era rotta, ma aveva riportato una brutta distorsione; dopo che fu fasciata, Ally si recò davanti alla stanza dove si trovava Chris.
Dentro c’erano sua madre, suo padre e suo fratello e non voleva disturbare: lei non faceva parte della famiglia.
Prima o poi gli avrebbe dato il suo ritratto, ma quello non era il momento giusto.
Non riusciva a restare; in fondo era colpa sua se Chris era steso su un letto d’ospedale.
Mentre si allontanava dal corridoio, una donna, un uomo e un ragazzo le furono accanto.
“Tu devi essere Allison. Io sono Lisa, la madre di Chris, lui è suo padre Bob, e lui è Scott, suo fratello.”
“Signori Evans, mi dispiace tanto per quello che è successo. Vi lascio soli con lui.”
“Sento che sei una brava ragazza, e che Chris è fortunato ad averti accanto.”
“Chiedo scusa, ma credo di non capire.”
“Chris ci ha parlato tanto di te. In pratica non ha mai fatto altro. Ti ama, e adesso vorrebbe vederti. E’ sveglio.”
Ally esitò un momento, poi s’avvicinò alla porta della stanza ed entrò, sedendosi sul accanto a Chris.
Era seduto sul letto a torso nudo e aveva qualche cerotto.
“Mi dispiace tanto. E’ tutta colpa mia.”
“Assolutamente no. La colpa è di quei due. Come stai?”
“Non è rotta; solo una distorsione. Ma quello ridotto peggio sei tu.”
“Solo qualche graffio. L’importante è che tu stia bene. Quando usciremo da qui,  torniamo a casa mia. Non voglio lasciarti da sola.”
Ally si stese accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla e la mano sul suo petto.
“D’accordo, verrò. Ma smettila di assillare i tuoi genitori e tuo fratello parlando di me.”
Dopo quella frase si misero a ridere entrambi.
Chris le sollevò il viso con una mano e la baciò con delicatezza.
Un’ora dopo  i due ragazzi furono fuori dall’ospedale; Chris salutò la madre, il padre e il fratello, prese Ally per mano e si recò a casa sua.
Mentre Chris si cambiava, Ally non riusciva a smettere di pensare che quello che era successo era tutta colpa sua, anche se lui non era dello stesso parere.
Ally si voltò e vide che Chris era tornato in salotto dopo essersi cambiato.
A quel punto non riuscì più a trattenersi: s’avvicinò a lui, gli mise le braccia intorno al collo e scoppiò in lacrime appoggiando la testa contro il suo petto muscoloso mentre lui le baciava i capelli e le stringeva le braccia intorno al corpo
“Tranquilla, è tutto finito. Ora siamo insieme ed è questo ciò che conta.”
La cullò finchè non si fu calmata.
“Scusa. Non dovevo farlo.”
“Fa bene sfogarsi ogni tanto. Puoi farlo tutte le volte che vuoi. Adoro tenerti tra le braccia. Non mi stancherei mai.”
“Ho una cosa per te. Avrei dovuto dartela prima, ma con tutto quello che è successo, non c’è stato il tempo.”
Prese la sua borsa e tirò fuori due fogli e li porse a Chris: erano i suoi ritratti.
Uno ritraeva solo il viso e le spalle, mentre l’altro era a figura intera.
“Te ne avevo chiesto uno solo, ma sono bellissimi entrambi. Non appena possibile li incornicio. Se non ricordo male dobbiamo organizzare una mostra.”
“Credi davvero che sia il caso di farlo?”
“Sì. Voglio che tutti vedano il tuo talento.”
La tristezza si era trasformata in gioia e Ally fu nuovamente tra le braccia di Chris, che la strinsero.
Quando andarono a letto, si addormentarono praticamente subito.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Nei giorni seguenti, la mano di Ally guarì, Chris si ristabilì e iniziarono cercare un posto dove allestire la mostra; Ally scelse con cura i disegni da esporre.
Chris riuscì a convincerla ad esporre anche i disegni che rappresentavano l'intera squadra degli Avengers.
Trovarono il luogo adatto e Ally ne fu entusiasta.
Mentre cercava di esporre i disegni in modo corretto, Ally s'accorse che Chris passava molto tempo al telefono, ma non riuscì a capire con chi poteva parlare tanto.
Arrivò la sera dell'inaugurazione, e Ally era parecchio nervosa.
Stava finendo di prepararsi in una stanza vicina alla sala delle esposizioni, quando Chris entrò.
“Sta già arrivando gente. È ora che l'artista si faccia vedere.”
“E se poi i disegni non piacciono? Non ce la faccio a uscire.”
“Fidati se ti dico che li adorano. Ho già sentito parecchi pareri positivi. E ora prendi un bel respiro e esci di qua. È la tua serata e devi godertela.”
Ally fece un respiro profondo e uscì insieme a Chris.
Quando entrò nella sala, fu accolta da molti applausi: tra la gente che era presente, Ally riconobbe l'intero cast degli Avengers e altri attori famosi.
“Ecco perchè eri sempre al telefono. Parlavi con loro.”
“Volevo che tutti vedessero quello che sai fare. Volevo che tutto fosse perfetto.”
“E ci sei riuscito in pieno.”
Così dicendo, si intrattenne con tutti gli ospiti.
Alcuni le chiesero di fare un disegno sul momento e lei li accontentò.
Era notte fonda quando Chris l'accompagnò a casa.
“Grazie di tutto. Non avrei mai immaginato una cosa simile. Non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto.”
“Io ho fatto ben poco. Il merito è tutto tuo. Hai un talento enorme e stasera è venuto fuori.”
“Sarà meglio che vada a dormire. Domani devo andare al lavoro. Buonanotte.”
“Buona notte angelo mio. Ma manca una cosa prima di lasciarti andare.”
Ally capì all'istante cosa voleva dire Chris; gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò.
Lui ricambiò e strinse la ragazza contro il proprio corpo.
Dopo di che, si salutarono e Chris tornò a casa sua; Ally andò a dormire.
Il giorno seguente, Ally arrivò al lavoro un po' prima in modo da potersi preparare un caffè, altrimenti non sarebbe riuscita a restare sveglia.
Poco dopo arrivò Dana.
“Non mi avevi mai detto che sapevi disegnare così bene.”
“Non mi sembrava una cosa così importante.”
“Direi che non hai ancora visto il video.”
“Di che video stai parlando? Stamattina non sono in vena di indovinelli.”
Dana prese il cellulare e lo girò verso Ally dopo aver fatto partire il video in questione.
Ad Ally andò di traverso il sorso di caffè che aveva in bocca: il video mostrava lei alla mostra la sera precedente mentre disegnava davanti agli invitati.
“Non è possibile.”
“Invece lo è. E ha già ottenuto moltissime visualizzazioni. Hai un talento naturale.”
“Non sei la prima persona che me lo dice. È ora di aprire.”
Dana non doveva essere l'unica ad aver visto quel video, perchè tutti i clienti che passarono per il locale, guardavano Ally e le facevano i complimenti.
Ally avrebbe voluto chiamare Chris e chiedergli spiegazioni, ma lo avrebbe fatto non appena si fosse riuscita a liberare.
Quando il suo turno finì, Ally lasciò il locale; aveva il cellulare in mano e stava per chiamare Chris, ma si trovò un ragazzo davanti.
Era quello che insisteva per uscire con lei.
“Ecco la piccola artista. Sempre che i tuoi disegni si possano definire arte.”
Ally non voleva stare ad ascoltarlo; si rimise il cellulare in tasca e iniziò a camminare.
Il ragazzo la raggiunse, le tagliò la strada, la prese per un braccio e la trascinò in un vicolo.
Ally cercò di liberarsi dalla sua presa, ma lui era troppo forte per lei.
Stava per mettersi ad urlare per chiedere aiuto, ma lui le coprì la bocca con una mano e sentì una puntura sul collo; ad Ally s’annebbiò la vista e perse i sensi.
Chris sapeva a che ora Ally finiva il suo turno, così la chiamò, ma lei non rispose; provò molte volte, ma lei non rispose mai.
A quel punto, si stava davvero preoccupando: doveva esserle per forza successo qualcosa.
Chiamò la polizia e denunciò la sua scomparsa; loro gli risposero che dovevano passare almeno ventiquattro ore prima di dichiararla scomparsa.
Chris non ce la faceva ad aspettare tanto; stava per uscire di casa per cercarla quando entrarono sua madre e suo fratello.
“Che succede?”
“E’ successo qualcosa ad Ally. Non risponde al telefono, e adesso esco a cercarla.”
“Hai chiamato la polizia?”
“Sì, ma non faranno nulla prima di ventiquattro ore. Non riesco ad aspettare. Se qualcuno ha osato solo metterle le mani addosso…”
“Devi restare qui. Non puoi fare molto. Siamo qui e non ti lasceremo solo. Presto la riavrai accanto a te.”
Quando Ally aprì gli occhi, cercò di mettere a fuoco il luogo in cui si trovava: sembrava un appartamento.
Accanto a se, vide una figura di un uomo: era il ragazzo che l’aveva aggredita.
“Ben svegliata. Benvenuta a casa.”
“Questa non è casa mia. Lasciami andare. Verrai arrestato.”
“No. L’unica che può provarlo sei tu, ma non uscirai da qui.”
“Sei solo un maniaco psicopatico.”
“Puoi insultarmi finchè vuoi. Questo ti rende ancora più appetibile. Aspetta qui, torno tra poco.”
 Le  sfiorò la guancia con due dita e s’allontanò.
Ally aveva visto la sua borsa vicino alla porta; si alzò dal letto e la prese.
Riuscì ad aprire la porta; una volta fuori dall’appartamento si mise a correre verso l’ascensore.
Mentre stava aspettando che arrivasse, vide l’uomo venire verso di lei e di corsa imboccò le scale.
Rischiò di cadere un paio di volte, ma doveva assolutamente uscire da quel palazzo.
Ad un certo punto, andò a sbattere contro qualcosa: si accorse che erano Jeremy Renner e Chris Hesmworth.
“Ally che succede?”
In quel momento Ally sentì la voce del suo rapitore risuonare per le scale, e cercò di oltrepassare Chris e Jeremy, ma senza successo.
Jeremy la prese e si nascosero in un angolo, mentre Chris aspettò che l’uomo lo raggiungesse e lo colpì, mettendolo al tappeto.
Jeremy portò Ally in un appartamento che si rivelò essere il suo.
Nel frattempo Chris aveva chiamato la polizia e Jeremy aveva chiamato Chris; anche se Ally non voleva farlo.
Aveva paura della reazione del ragazzo.
Chris arrivò che la polizia era già sul posto.
La voglia di spaccare la faccia al rapitore era tanta, ma si trattenne; venne arrestato e portato in carcere.
Chris entrò nell’appartamento di Jeremy; non appena Ally lo vide, si buttò tra le sue braccia, che la strinsero.
“Ho avuto una paura tremenda. Per fortuna non è riuscito a fare quello che voleva. Grazie ragazzi.”
“Figurati. E’ meglio che la porti a casa.”
Chris prese la ragazza in braccio e la portò in macchina.
Prima di andare a casa sua, passò a casa di Ally per prendere una borsa con dei vestiti.
Quando entrò con la borsa in spalla e Ally in braccio, sua madre e suo fratello ne furono contenti.
“Hai bisogno d’aiuto tesoro?”
“Grazie mamma, ma ce la faccio da solo.”
La madre e Scott se ne andarono e Chris rimase solo con Ally.
Fece per posarla sul letto, ma lei cercò di restare attaccata a lui.
“Non temere amore mio. Non ti farò del male. Hai bisogno di un bagno caldo per rilassarti; anzi ne abbiamo bisogno entrambi.”
La posò sul letto e le accarezzò i capelli.
“Perché hai girato quel video?”
Lui era impegnato a riempire la vasca di acqua calda e schiuma.
“Per far vedere quello che sei in grado di fare. E direi che ha avuto successo.”
“Non tutti l’hanno apprezzato.”
“Dimenticati di lui. Non è più un problema. E’ pronta.”
Si spogliarono e si immersero nel tepore della vasca.
“Per un momento ho temuto di non rivederti più, e di non potere più godere di un momento simile.”
Era seduta nella vasca accanto a Chris, con la testa appoggiata al bordo.
Chris si avvicinò a lei finchè le loro fronti non furono l'una contro l'altra.
“Per un momento l'ho pensato anche io. Ma avremo tantissimi altri momenti come questo.”
Ally incollò le sue labbra a quelle del ragazzo, impedendogli di pronunciare un'altra parola.
Si staccavano solo per riprendere fiato; alla fine uscirono dall'acqua che avevano il fiatone.
Si vestirono dopo essersi asciugati e si accoccolarono sul divano.
“Mia madre sta iniziando a spaventarmi.”
“Perchè? Che è successo? Sta male?”
“No. Vuole solo dei nipotini. Come se fosse semplice: sia io che mio fratello siamo così impegnati con il lavoro che non abbiamo nemmeno il tempo per pensarci. Scott non ha nemmeno una ragazza al momento.”
“Ma tu hai me. Forse è ancora presto per un figlio, ma almeno siamo insieme.”
“E non ti lascerò mai andare. E poi un figlio porta via tantissimo tempo ed energia.”
“Ma tu lo vorresti un bambino? In futuro?”
“Mi piacerebbe avere una famiglia. Ma non so se sarò un buon padre.”
“Sono sicura che sarai un padre fantastico e premuroso. E se avessi bisogno di consigli puoi sempre chiedere a tua madre; in fondo di bambini ne ha cresciuti due. E direi che ha fatto un ottimo lavoro, specialmente con il primo.”
“Il terzo in realtà. Ho due sorelle più grandi. Siamo in quattro.”
Si misero a ridere entrambi; poi si misero a guardare un film; quando finì andarono a dormire.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Era passato circa un anno e mezzo da quando si erano conosciuti, e alcune cose cambiarono: Chris riuscì a convincere Ally a vendere il suo appartamento e a trasferirsi da lui.
Ally divideva il suo tempo tra Chris, il lavoro e i suoi disegni.
Un pomeriggio, mentre era nella cucina del locale a riempire le zuccheriere, le s'annebbiò la vista.
Per fortuna era sola e nessuno si accorse del suo piccolo malore; la prima cosa che le venne in mente era un possibile affaticamento dovuto allo stress.
Ma poi le venne in mente che erano passate solo un paio di settimane dall'ultima volta che lei e Chris avevano avuto l'ultimo rapporto.
Non era possibile: non poteva essere incinta.
Quando finì il suo turno, passò in farmacia prima di tornare a casa e comprò tre test di gravidanza per esserne sicura.
Arrivata a casa, vide che Chris non era ancora tornato: andò immediatamente in bagno ed effettuò i test seguendo le istruzioni indicate sulla confezione.
Dopo che ebbe aspettato il tempo necessario, ebbe il risultato: tutti e tre i test erano positivi.
Era incinta, ma come poteva dirlo a Chris? Come avrebbe reagito? Questo dubbio la fece andare nel panico.
Nascose i test nel cassetto sotto la sua biancheria e si fece una doccia calda per cercare di rilassarsi; ma non servì a molto.
Ancora in accappatoio si stese sul letto, e cercò di pensare ad un modo per dirlo a Chris.
Era talmente immersa nei suoi pensieri che sentì nemmeno Chris entrare in camera finchè lui non si stese accanto a lei e le baciò una guancia.
“Che cos'hai? Stai bene?”
“Sto bene. Sono solo stanca. Non ti preoccupare.”
“Mi preoccupo invece. Ormai ho imparato a conoscerti,  e adesso sono convinto che c'è qualcosa che non va. Che succede?”
“Non so se posso dirtelo. Ti arrabbieresti.”
“Non riusciresti mai a farmi arrabbiare. E puoi dirmi tutto; non avere paura.”
Ally si mise a sedere sul letto e Chris le prese le mani.
“Ecco io... non sono stata bene al lavoro. Stavo riempendo le zuccheriere e per un momento mi si è oscurata la vista.”
“Perchè non mi hai chiamato?”
“Perchè eri impegnato, e poi è durato solo un momento. Ho pensato che fosse solo stanchezza eccessiva dovuta allo stress, ma mi sbagliavo.”
“Che cos'hai? Adesso mi stai facendo veramente preoccupare.”
“Sono andata in farmacia e ho comprato un paio di test di gravidanza. E quando sono tornata a casa gli ho fatti.”
Lui lasciò le mani della ragazza.
“E qual'è il risultato?”
“Sono tutti positivi. Sono incinta Chris. Ma è evidente che non lo vuoi. Chiamo subito l'ospedale e prendo un appuntamento per abortire.”
Prese il suo cellulare, e compose il numero, ma non fece in tempo ad avviare la chiamata: Chris le prese il telefono dalla mano e lo posò sul comodino.
“Lo voglio invece. E non ti permetterò di togliere la vita a nostro figlio. Mi hai appena dato la notizia più bella del mondo.”
“Tua madre ne sarà entusiasta. E lo sarà anche la stampa quando lo verrà a sapere. Mi immagino già i titoli: Captain America aspetta un figlio.”
“Non preoccuparti della stampa, non sarà un problema. A mia madre lo diremo al momento opportuno. E tu d'ora in avanti dovrai fare molta attenzione. Forse sarebbe meglio se lasciassi il lavoro al locale; è troppo stancante per te. Disegnare non è così faticoso. E poi ti viene meglio.”
“Farò attenzione, promesso. Ma non posso lasciare il mio lavoro così su due piedi.”
“Adesso nostro figlio è la cosa più importante. Non voglio che vi succeda niente; a nessuno dei due. Con i tuoi disegni ottieni molto più successo che servendo caffè. E poi anche io volevo chiederti una cosa, ma la tua notizia mi ha spiazzato.”
“Che cosa volevi chiedermi?”
Chris tirò fuori dalla tasca una scatolina blu.
“Ally, io ti amo. Molto presto avremo una famiglia, ed è arrivato il momento di passare insieme il resto della vita. Vuoi sposarmi?”
Aprì la scatola verso Ally: conteneva un anello.
“Sì.”
Chris le mise l'anello al dito e la baciò; poi la tenne tra le sue braccia  a lungo.
Un paio di giorni dopo, i neo-fidanzati erano a cena a casa dei genitori di Chris; c'erano anche Scott e le due sorelle Carly e Shanna.
Quella era la prima volta che Ally vedeva le sorelle di Chris; ma lui aveva parlato molto di Ally con le sorelle.
“Forse è meglio che glielo diciamo adesso prima di cena. Non so se ce la faccio a resistere ancora. Nessuno ha ancora visto l'anello, ma non ci metteranno molto a notarlo.”
“Credo che tu abbia ragione. Facciamolo adesso, andiamo.”
In un paio di minuti Chris riunì l'intera famiglia.
“State bene ragazzi? Che succede?”
“Stiamo benissimo. E non potremmo essere più felici. E vogliamo condividere questa felicità con voi. Ci sposeremo.”
Lasciò la mano di Ally, che mostrò l'anello.
Lisa, Carly e Shanna vollero vedere l'anello più da vicino, mentre Bob e Scott abbracciarono Chris.
“ E non è finita: c'è un'altra novità. Ma è meglio che sia Ally a darvela.”
“Presto saremo in tre. Aspetto un bambino.”
Di nuovo piovvero gli abbracci, e tutti ne furono felici, specialmente Lisa.
“Il matrimonio quando sarà? Prima o dopo la nascita del piccolo?”
“Non lo sappiamo. Non abbiamo ancora scelto una data. A dire il vero non abbiamo ancora pensato a niente. È successo tutto così in fretta.”
“E anche se ci sposassimo mentre sono ancora incinta non sarebbe un problema. Ne abbiamo parlato così di sfuggita, ma non vogliamo una cerimonia in grande stile. Una cosa semplice con la famiglia e gli amici più stretti andrà più che bene.”
“Forse è meglio aspettare che nasca e organizzare tutto con calma. Ti stancheresti troppo se la cerimonia avvenisse mentre sei ancora in attesa.”
“Rilassati, andrà tutto bene. Se sei così nervoso adesso, non oso immaginare come sarai quando nascerà.”
“Vi aiuteremo ad organizzare tutto. Cercheremo di alleggerire Ally il più possibile, e sarà tutto perfetto. E ora mangiamo. Questo piccolino ha bisogno di essere nutrito.”
Così dicendo, cenarono tutti insieme.
Qualche giorno dopo, Ally si recò da Klainfeld (un atelier di abiti da sposa) con Carly e Shanna.
Lisa ebbe un imprevisto e non potè essere presente.
Prima del vestito, andarono a scegliere le bomboniere, ma non venne concluso nulla.
Carly e Shanna avevano gusti molto diversi, e Ally si sentiva in mezzo a due fuochi.
Le due sorelle trovarono un vestito che secondo loro le stava divinamente, ma Ally non era d'accordo: era molto vaporoso e ampio, e purtroppo non avevano tenuto conto del fatto che era incinta.
Mentre commentavano il vestito,  Carly pronunciò la frase e Shanna fu d'accordo con lei.
Ad un certo punto, Ally non capiva più niente e decise di mettere fine all'appuntamento e tornare a casa.
Chris non c'era e non appena sarebbe tornato gli avrebbe parlato.
Si stese sul letto cercando di rilassarsi, e qualche lacrime le solcò il viso.
Dopo un po', sentì la porta sbattere e dei rumori in salotto: Chris era tornato.
La trovò in camera seduta sul letto.
“Come stanno i miei tesori?”
“Forse tuo figlio bene, a differenza di me.”
“Che è successo?”
“Tu lo vuoi ancora il bambino? E vuoi ancora sposarti?”
“Ma certo che lo voglio. E voglio anche sposarti. Lo voglio con tutto il mio cuore.”
“Forse dovremmo rimandare il matrimonio e aspettare che il piccolo nasca. Così potrò organizzare tutto io. Oggi con le tue sorelle sembrava che non esistessi. Non avevo voce in capitolo. Le bomboniere che avevano scelto erano una più brutta dell'altra e il vestito sembrava una meringa esplosa. Non si poteva nemmeno modificare. Si erano dimenticate che sono incinta. Ad un certo punto hanno detto che se non nascesse sarebbe meglio, e che tu saresti più felice. Le ho mollate al negozio e sono venuta a casa. Mi soffocavano.”
“Mi dispiace tanto. Ci penso io con loro. Andremo a scegliere le bomboniere da soli, io e te. E poi sistemerò le cose per il vestito. Quando nascerà sarà ancora più faticoso. Fidati di me e andrà tutto bene.”
“Mi fido di te. Ma ho paura che gli possa succedere qualcosa. Non voglio perderlo.”
“Non succederà mai. Non lo permetterò. Nascerà e noi avremmo un figlio.”
Si rifugiò tra le braccia di Chris e lui la strinse e la coccolò.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Il giorno dopo, Chris avvertì le sue sorelle di non occuparsi mai più dei preparativi e non provare a ripetere quello che avevano detto; poi andò con Ally a scegliere le bomboniere.

A differenza del giorno precedente, Ally non sentì pressione e scelsero le bomboniere.

Qualche giorno dopo, Lisa andò con Ally a scegliere il vestito; ne trovarono uno perfetto per la ragazza che poteva essere modificato per adattarlo al pancione.

“Grazie per quello che hai fatto. Senza di te non ce l'avrei mai fatta.”

“Non ti avrei mai lasciato affrontare tutto questo da sola.”

Alla fine Ally seguì il consiglio di Chris e si licenziò dal lavoro.

Decisero di aspettare la nascita del bambino per andare in viaggio di nozze; Chris lo fece per evitare di causare traumi a Ally e al bambino che aveva in grembo.

Una settimana prima del matrimonio, Ally effettuò l'ecografia che avrebbe indicato se il suo bambino sarebbe stato un maschio o una femmina.

Si fecero chiudere il risultato in una busta: lo avrebbero scoperto insieme agli invitati durante il ricevimento.

Arrivò il giorno delle nozze ed entrambi gli sposi erano parecchio nervosi.

Ally era splendida: l'abito stile impero la fasciava nei punti giusti senza stringere sul pancione.

La cerimonia fu perfetta e durante il ricevimento, arrivò il momento di aprire la busta e scoprire il sesso del bambino.

La busta era stata affidata a Scott, che la consegnò alla cognata.

Ally l'aprì mentre Chris era accanto a lei con il microfono in mano e gli invitati attendevano.

I due sposi lessero i fogli; si guardarono, sorrisero e si baciarono dopo essersi sussurrati qualcosa.

“Scusate, ma non riuscivamo più ad aspettare. Ho fatto l'ecografia una settimana fa e non poter sapere subito il sesso è stata una tortura. Ma ora lo sappiamo, e siamo al settimo cielo: sarà un maschio.”

Ally trattenne a stento le lacrime per la commozione.

Tutti si congratularono con i novelli sposi e il ricevimento continuò.

Quando la festa finì, Ally e Chris tornarono a casa.

Una volta che fu riuscita a liberarsi del vestito, Ally si fece una doccia per togliersi tutta la lacca dai capelli.

Dopo essersi asciugata i capelli, indossò una camicia da notte e si stese a letto, posando le mani sul pancione.

Chris la raggiunse dopo essersi fatto una doccia anche lui.

Ad un certo punto, Ally sussultò.

“Che succede?”

“Si è mosso. Credo che si muoverà parecchio nei prossimi tre mesi.”

Chris posò la mano sul pancione di sua moglie, e poi vi posò l'orecchio mentre Ally gli passava la mano tra i capelli.

“Lo sento. Sarà il bambino più bello del mondo.”

“Dobbiamo pensare a un nome.”

“Abbiamo ancora tre mesi di tempo per pensarci. Ora devi riposare; questa giornata è stata stancante. Dormi angelo mio.”

Così dicendo, Ally si addormentò con Chris accanto; era sposata e tra poco più di tre mesi sarebbe diventata mamma.

Nelle settimane seguenti, venne deciso il nome del piccolo: Adam Ryan Evans.

Ally realizzava i suoi disegni stando seduta sul divano, sul letto o alla scrivania.

Una sera Chris tornò a casa, e trovò Ally sul divano con il blocco sulle gambe.

“Come stanno i miei tesori?”

“Mi sembra di avere un mulo dentro invece di un bambino. Tuo figlio scalcia parecchio.”

Chris posò la testa sul pancione della moglie per sentire il suo piccolo.

Circa un mese prima della fine della gravidanza, le cose di Ally per andare in ospedale era già pronta.

In un tardo pomeriggio di luglio, Ally sentì che era giunto il momento: si erano rotte le acque.

Chris la portò in ospedale il più in fretta che potè, e i medici si occuparono immediatamente di lei.

Mentre aspettava Chris avvertì la sua famiglia che arrivò nel giro di un'ora; c'erano tutti tranne le sue sorelle.

Chris non riuscì ad entrare in sala parto da tanto che era nervoso.

All'alba del giorno dopo , un medico si avvicinò al gruppo.

“Allora? Mio figlio e mia moglie come stanno?”

“Il bambino è nato. Lui e sua moglie stanno bene. Congratulazioni. Tra poco li portiamo nella loro stanza e potrete vederli.”

Dopo circa venti minuti, Chris entrò nella stanza di Ally e la trovò stesa sul letto, sveglia.

“Tesoro mio ce l'hai fatta. Abbiamo una famiglia.”

“Lo hai già visto?”

“No. Lo vedremo insieme tra poco.”

In quel momento, un infermiera entrò nella stanza; aveva in braccio un bambino avvolto in un morbido panno azzurro.

“Signori Evans, i miei complimenti. Questo è vostro figlio.”

Così dicendo, posò delicatamente il bambino tra le braccia di Ally, che gli tenne la manina.

“Adam. Benvenuto piccolo mio.”

“E' bellissimo. Non avrei potuto desiderare un bambino più bello.”

L'intera famiglia entrò nella stanza: volevano vedere Adam.

Dopo di che, tutti se ne andarono per permettere ad Ally di riposare; ma Chris rimase con lei.

Ally si svegliò e vide Adam tra le braccia muscolose del suo papà.

“Sembra ancora più piccolo in braccio a te.”

“E' un amore. Non vedo l'ora di portarlo a casa. La sua stanza è pronta e sono sicuro che starà molto più comodo che qui.”

“Ancora un paio di giorni e sarà a casa. Avrà fame adesso, dammelo.”

Chris posò Adam tra le braccia della sua mamma che gli dette il latte.

Due giorni dopo la nascita, Ally fu dimessa; così lei e Chris portarono Adam a casa.

“Questa stanza è perfetta. Tu e Scott avete fatto un ottimo lavoro.”

“Era questo il risultato che volevamo ottenere.”

Ally lo posò delicatamente nel lettino e lo coprì con la coperta.

“Benvenuto a casa Adam.”

Dopo di che, presero il walkie talkie per sentire se si svegliava e andarono in salotto.

“Stavo pensando al viaggio di nozze. Quando credi che riusciremo a farlo?”

“Per me potremmo anche saltarlo del tutto. Abbiamo la nostra famiglia adesso. Io non ne ho bisogno. Sono l'uomo più felice dell'universo e non potrei desiderare di meglio.”

“Forse hai ragione. L'unica cosa che mi dispiace è che le tue sorelle non erano presenti. Non volevo mettermi contro la famiglia.”

“Se la faranno passare. Hanno fatto tutto da sole. Tutta la famiglia ti adora e adora il loro nipotino. ”

In quel momento suonò il campanello: si alzarono entrambi dal divano, ma fu Chris ad aprire la porta.

Carly e Shanna entrarono e cominciarono a parlare a voce alta.

“Dov'è il piccolo Evans?”

“Sta dormendo. E abbassate la voce, state urlando.”

Sentirono piangere: Adam si era svegliato.

“Si era addormentato. Voi restate qui.”

Dopo di che, corse su per le scale, entrò nella stanza senza accendere la luce e prese in braccio Adam.

Lo cullò dolcemente per farlo riaddormentare, ma dal piano inferiore le sue cognate continuavano a parlare a voce alta.

Chiuse la porta per attutire il rumore e posò Adam sul suo petto; forse ascoltando il battito del suo cuore si sarebbe addormentato.

Ma la cosa non funzionò; prese la sua copertina, lo avvolse in essa e scese al piano di sotto.

Non appena videro Adam, Carly e Shanna inorridirono.

“E' un mostro.”

“E' un bambino nato tre giorni fa. Ed è vostro nipote. Si chiama Adam Ryan Evans.”

Le due sorelle se ne andarono, permettendo a Ally di provare a far riaddormentare Adam.

“Credo che gli dia fastidio il solo fatto che è nato.”

“Non mi interessa. È un loro problema.”

“Non riesce a dormire. Forse se lo prendi tu potrebbe funzionare.”

“Possiamo provare. Dammelo.”

Così dicendo, Chris prese Adam e lo posò sul suo petto; poco dopo, stava dormendo.

“Ha funzionato. Sembra che abbia bisogno del suo papà per dormire.”

“Non potevi farmi un regalo più bello. Meglio del viaggio di nozze.”

Per tutto il resto della giornata, si coccolarono il loro piccolo.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Un paio di settimane dopo, Chris aveva un impegno di lavoro; così Ally prese un blocco da disegno e si recò a Central Park con Adam.
Trovò una panchina all'ombra e inserì i freni nella carrozzina, prima di sedersi su di essa.
Iniziò a disegnare e ogni tanto controllava Adam.
Ad un certo punto,  Adam si svegliò: Ally gli diede il latte, lo tenne un po' in braccio prima di rimetterlo nella carrozzina.
Dopo aver mangiato era sveglio e sorrideva.
Un'ora dopo, Ally lasciò il parco e tornò a casa con Adam.
Quando arrivò vicino a casa, trovò un gruppo di persone davanti al portone: erano Carly, Shanna e alcuni ragazzi che Ally riconobbe come gli amici di Chris.
“Che cosa hai fatto a Chris?”
“Non gli ho fatto nulla. Aveva degli impegni di lavoro, ma non mi ha detto a che ora torna.”
“Non ci riferivamo a quello. Da quando è sposato con te e avete avuto quel nanerottolo non è più uscito con noi.”
“E' padre adesso. E non ti permetto di parlare in questo modo di nostro figlio.”
“Il vostro non è un matrimonio, ma una farsa. Ti ha sposato perchè tu l'hai stregato. Vattene e porta questo bastardo con te. Così lui sarà libero.”
“Sei rimasta incinta prima del matrimonio. Sei solo un'approfittatrice. E' meglio che te ne vada. E per sempre. Esci dalla sua vita.”
Così dicendo, il gruppo s'allontanò; Ally entrò in casa ripensando a quello che le avevano appena detto.
Le due sorelle avevano cercato di ostacolarla fin dall'inizio, fin dai preparativi del matrimonio e forse avevano ragione.
L'ultima cosa che voleva era mettere Chris contro la sua famiglia e i suoi amici; sarebbe uscita dalla sua vita per sempre.
Preparò una valigia con le sue cose e quelle di Adam; prese dei prodotti per la cura di Adam con alcuni dei suoi giochi.
Prima di uscire scrisse una lettera per Chris e la lasciò sul tavolo del salotto chiusa in una busta con le chiavi di casa accanto.
Nella busta lasciò anche la fede e l'anello di fidanzamento.
Dopo di che, uscì di casa spingendo la carrozzina con una mano e la valigia con l'altra.
Non poteva tornare nella sua casa a Brooklyn, dato che l'aveva venduta; si recò fino alla casa di Dana.
Si era licenziata dal lavoro, ma era sua amica ed erano rimaste in contatto: Dana la accolse in casa.
“Non dirmi che gli hai dato ascolto. Il vostro matrimonio è valido. Chiamalo. Forse lui riesce a sistemare le cose.”
“Non posso. Me ne sono andata per proteggerlo. L'ultima cosa che volevo è mettergli contro la sua stessa famiglia e i suoi amici. Lo amo, ma non posso tornare da lui e nemmeno chiamarlo.”
Nel frattempo, Chris era tornato a casa e non aveva trovato Ally e Adam; sul tavolo del salotto le chiavi di Ally insieme ad una busta indirizzata a lui.
L'aprì e lesse la lettera contenuta all'interno: .
Insieme alla lettera, nella busta trovò l'anello di fidanzamento e la fede di Ally.
Chris non riusciva a credere a quello che aveva appena letto, e sapeva anche di chi era la responsabilità: delle sue sorelle.
Si precipitò a casa dei suoi genitori e le affrontò; i suoi genitori e suo fratello erano dalla sua parte.
“Se non trovo Ally e mio figlio, se per caso gli è successo qualcosa, non vi rivolgerò mai più la parola. Loro sono tutta la mia vita.”
“Ti ha solo usato. Non sei più uscito con i tuoi amici. Ti ha incollato ad una culla.”
“Basta così. Figliolo, va a cercarla. Non perdere tempo. Lei è quella giusta. Falle capire che non centra nulla.”
Chris rivolse un'occhiataccia alle sorelle prima di uscire di casa: avrebbe voluto urlare e distruggere qualcosa, ma si trattenne.
Dana sapeva che Ally non avrebbe mai chiamato Chris, così le prese il cellulare, trovò il numero del ragazzo e lo chiamò usando il suo cellulare.
Ally era in bagno con Adam, così Dana si postò in cucina per non farsi sentire.
“Ciao Chris. Sono Dana, un'amica di Ally. Non volevo disturbarti.”
“Nessun disturbo, tranquilla. Hai notizie di Ally? Sai dov'è?”
“Lei non ti avrebbe mai chiamato. Sta cercando di cavarsela da sola, ma si vede benissimo che gli manchi. Comunque è qui a casa mia.”
“Non farla uscire. Arrivo il prima possibile. Grazie.”
Prima di chiudere la chiamata, Dana gli disse l'indirizzo.
Chris guidò fino a casa di Dana: finalmente avrebbe messo fine alla cosa.
Dana lo stava aspettando fuori dalla porta, lasciata un po' aperta.
“E' in casa. Io vado a prendere un paio di cose al super mercato. Buona fortuna.”
“Grazie. Soprattutto per quello che hai fatto per lei.”
Dana sorrise e s'allontanò: Chris entrò in casa e chiuse la porta.
Ally uscì dalla cucina e si trovò Chris davanti.
“Che ci fai qui? Come... Dana. Non avrebbe dovuto chiamarti.”
“Invece ha fatto bene. Ho parlato con le mie sorelle e le ho fatto capire che tu sei la persona giusta per me. Ti voglio al mio fianco. Torna a casa.”
“Non posso. Abbiamo sbagliato tutto. Sono rimasta incinta prima che ci sposassimo, e non vedi più i tuoi amici. Credono che io sia una strega che ti ha ammaliato e ora ti tiene prigioniero, e che non ti permetto di uscire per i fatti tuoi.”
“Si sbagliano. Tu sei la persona più pura che io abbia mai conosciuto. E se perdo te e Adam, perdo tutto quello che ho. Siete i miei tesori più preziosi. Non permetterò a nessuno di portarvi via da me. Ti amo.”
S’avvicinò a lei e le accarezzò i capelli.
“Ti amo anch'io.”
I loro volti s'avvicinarono; stavano per baciarsi quando sentirono Adam.
Ally andò a prenderlo e tornò da Chris; lui la baciò e prese in braccio il piccolo.
In quel momento Dana entrò in casa e fu felice di vederli di nuovo insieme.
“Torniamo a casa.”
Così dicendo, Chris caricò tutto in macchina e tornò a casa con sua moglie e suo figlio.
“C'è un'ultima cosa che non va.”
Tirò gli anelli fuori dalla tasca e li mise entrambi all'anulare della mano sinistra di Ally.
“Scusa per quello che ho fatto. Ho combinato solo un casino.”
“Non è colpa tua. E mi è venuta un'idea. Che ne dici di una bella pizza per cena?”
“Va benissimo. Vado a dargli da mangiare intanto.”
Tornarono in casa e Ally dette il latte a Adam mentre Chris ordinava le pizze.
Mangiarono sul divano, poi quando misero Adam addormentato nel suo lettino, andarono nella loro stanza.
“Mi siete mancati tanto.”
“Non voglio più parlarne, ti prego.”
Dopo di che, si baciarono a lungo e con passione; poi s'addormentarono.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Il giorno dopo, Ally si svegliò e dette il latte a Adam; dopo essersi presa cura di lui, scese di sotto e lo posò nel suo dondolo.

Accanto c'era il suo blocco da disegno: lo aprì, prese la matita e cominciò a tracciare una bozza sulla carta.

Poco dopo, anche Chris arrivò in salotto.

“Già sveglio?”

“Almeno ha dormito tutta la notte. E ha già fatto colazione.”

“E se ora la facessimo anche noi?”

“Io non ho fame. Voglio disegnare un pò. Con tutto quello che è successo non ho potuto fare nulla.”

“Sono sicuro che con lo stomaco pieno il tuo talento verrebbe fuori meglio.”

Le sollevò il viso con una mano e fece gli occhioni da cucciolo.

“D'accordo. Ma smetti di fare quegli occhioni da cucciolo.”

“Hanno sempre funzionato.”

Fecero colazione e poi passarono tutta la giornata insieme.

Chris espresse il desiderio di allargare la famiglia regalando a Adam un fratello o una sorella.

Ally non ne era molto convinta, ma se fosse rimasta incinta un'altra volta ne sarebbe stata contenta.

Il tempo passò: Ally iniziò ad aggiungere omogeneizzati e pappine all'alimentazione di Adam per svezzarlo.

Lui ne andava matto, e cresceva sano.

Venne battezzato quando aveva cinque mesi.

Quando aveva circa dieci mesi iniziò a gattonare, e provava ad alzarsi in piedi; intorno al primo anno di vita, faceva già qualche passo.

Un giorno Carly e Shanna si presentarono a casa del fratello e si scusarono per il loro comportamento.

Nel frattempo Ally aveva creato altri disegni e come era successo la prima volta, aveva allestito una mostra; aveva avuto un enorme successo.

Un paio di settimane prima del primo compleanno di Adam, Ally scoprì di essere incinta per la seconda volta; Chris ne sarebbe stato entusiasta.

“Non posso credere che sia già passato un anno da quando è nato.”

“Il tempo passa amore mio.”

Avevano organizzato una festa con amici e familiari in un locale interamente riservato a loro.

Ad un certo punto, Ally andò in bagno: non si sentiva molto bene e voleva bagnarsi i polsi con l'acqua fredda.

Mentre aveva le mani sotto l'acqua, la porta si aprì: Chris l'aveva seguita.

“Stai bene?”

“Sì, mi stavo solo lavando le mani.”

“Lo sai che non sei capace di mentirmi? Che succede?”

Era arrivato il momento di svelare il suo segreto.

“Non ti devi preoccupare. È una cosa bellissima, e tu devi essere il primo a saperlo. Presto saremo in quattro.”

“Non hai idea quanto ti amo. Un altro maschietto in arrivo.”

“Il maschio l'abbiamo già. Spero che sia una femmina. E credo che sia meglio tornare di là e dare la notizia a tutti.”

Così dicendo, uscirono dal bagno e tornarono dai loro ospiti.

Ally prese Adam dalle braccia di Scott e insieme a Chris tagliarono la torta; poi si guardarono.

“Che avete da guardarvi così voi due?”

“Oggi è il primo compleanno di Adam e qualche settimana fa ho scoperto una cosa che spero vi faccia piacere. Chris lo ha appena saputo. Aspetto un altro bambino.”

Tutti ne furono contenti e Adam si trovò stretto tra le braccia dei suoi genitori.

La seconda gravidanza di Ally proseguiva bene, e da quando aveva iniziato a camminare, Adam non stava fermo un secondo.

Per fortuna che c'era Chris, altrimenti non sarebbe riuscita a stargli dietro.

Quando Chris era al lavoro, potevano contare sui genitori di Chris e ogni tanto anche su Scott, Carly e Shanna.

Una sera, Chris e Ally entrarono nella loro stanza dopo aver addormentato Adam.

“Se lo perdi di vista un solo secondo scappa ovunque.”

“Già. Ma ora sta dormendo. Era particolarmente sveglio stasera.”

“Pensavo che non si sarebbe mai addormentato.”

“Sarà ancora più dura quando nascerà il secondo.”

“O la seconda. Comunque per fortuna che ci sei tu. Non riuscirei a stargli dietro.”

“Ci sarò sempre per voi. Ora è meglio che dormiamo anche noi. Non devi affaticarti tanto.”

Il tempo passava e Ally scoprì che il suo desiderio si sarebbe avverato: avrebbe avuto una bambina.

Chris non potè essere presente all'ecografia a causa di un impegno di lavoro.

Quella sera, Chris tornò a casa e trovò Adam sul divano con la testa appoggiata sul pancione della sua mamma.

“Ecco i miei tesori. Come state?”

“Bene. Stavo giusto dicendo ad Adam che presto saremmo in quattro.”

“Ah sì? E sono sicuro che sarà un bellissimo fratellino.”

“Errore. Sarà una sorellina. Avremmo una femmina.”

“L'amo già adesso e ancora di più quando nascerà. E la stessa cosa vale anche per voi. Vi amo tutti e tre. Ora andiamo a fare il bagno campione. Lasciamo che la mamma si rilassi un po'.”

Chris prese Adam e si diresse verso le scale.

“Fate attenzione a non allagare il bagno come al solito. Altrimenti alla mamma toccherà asciugare come sempre.”

Arrivò il momento e Ally andò in ospedale e dette alla luce la secondogenita sua e di Chris: il suo nome fu Elizabeth Caroline Evans.

Mentre Chris e Adam erano nella stanza con Ally, entrò un'infermiera con un fagotto in braccio: la piccola Elizabeth.

“Ora la famiglia è al completo. Non potrei essere più felice di così.”

Adam cercò di salire sul letto per vedere la sua sorellina: per facilitargli la cosa, Chris lo prese in braccio.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Due giorni dopo la nascita, Ally e Chris portarono a casa la piccola Elizabeth insieme ad Adam, che non si staccava mai dalla sorellina.
Qualche giorno dopo, Ally aveva preso Beth in braccio per darle il latte e Adam le era accoccolato accanto.
Poi la piccola s'addormentò e Adam accanto a lei.
Ally scese in cucina con il  walkie talkie e trovò Chris sul divano con il tablet in mano.
“Si è addormentata?”
“Sì, e anche Adam. Non si stacca mai da lei.”
“Sono molto uniti e questo è importante.  Senti, mi hanno offerto una parte e dicono che l'unico che può interpretarla sono io. Che ne pensi?”
“Fai quello che ti senti. Qualunque cosa tu decida io sarò al tuo fianco. Ma se partirai, dovrò chiedere aiuto ai tuoi genitori. Non posso farcela da sola con i bambini.”
“Saranno felici di aiutarti.  Amano i loro nipotini.”
“E sai già più o meno quanto starai via?”
“Solo qualche mese. Mi mancherete tanto.”
“Ci chiamerai ogni tanto?”
“Ogni volta che mi sarà possibile, prometto che vi chiamerò.”
Due giorni dopo, Chris partì e Ally si ritrovò da sola con due bambini: se non avesse avuto Lisa e Bob ad aiutarla sarebbe stata nei guai fino al collo.
Ogni tanto inviava a Chris delle foto che la ritraevano insieme ai bambini o loro due da soli e disegnava quando loro dormivano (ossia l'unico momento in cui poteva godersi un po' di tranquillità).
Tre mesi dopo Chris tornò:  Ally aveva Beth in braccio e Adam seduto sulle sue gambe.
“Ecco i miei gioielli. Accidenti quanto mi siete mancati.”
“Anche tu a noi. Ma ora puoi prenderti tuo figlio? Inizia a diventare un po' pesante.”
Chris prese Adam, poi baciò la moglie e la piccola Elizabeth.
Andò in giardino con Adam e lo sollevò in aria.
In quel momento arrivarono gli amici di Chris.
“Ehi amico.  Stasera andiamo a divertirci.”
“Mi dispiace ragazzi, ma sono appena tornato a casa. E voglio stare con la mia famiglia.”
“Non esci più da quando quel nanerottolo è nato.”
“Non ti permetto di parlare in questo modo di mio figlio. Ho una famiglia adesso, e sono stato via tanto tempo.”
Così dicendo, Chris tornò in casa e posò Adam sul divano.
“Ancora con questa storia?”
“Lasciali perdere.  Odio quando se la prendono con voi.”
“Se vuoi uscire vai pure. Non mi arrabbierò certo perchè vuoi divertirti.”
“Sono stato lontano da voi troppo tempo. Loro vanno in giro per rimorchiare e io non ne ho bisogno. Che ne dici della pizza stasera?”
“Ottima idea. Almeno qualcuno si è divertito con il suo papà.”
“E si divertirà ancora di più domani. Perchè andiamo tutti quanti al parco divertimenti.”
A sentire la notizia Adam si mise a saltare sul divano dalla gioia.
Quella sera mangiarono la pizza, e quando finalmente i bambini s'addormentarono Ally riprese il suo blocco da disegno.
A Chris cadde l'occhio sul disegno: un paesaggio.
“Tesoro, è meraviglioso. Credo che sia il tuo capolavoro.”
“Grazie. Hai reso Adam il bambino più felice della terra.”
Chris accarezzò il viso di Ally.
“E' quello che voglio. Che la mia famiglia sia felice. E c'è una cosa che mi è mancata più di tutte.”
“Credo di sapere a che cosa ti stai riferendo.”
Andarono in camera e si baciarono per un momento che gli sembrò infinito: poi s'addormentarono.
La mattina seguente, Adam entrò nella camera dei genitori e saltò sul letto.
“Andiamo papà.  Mi hai promesso il parco.  Dai papà alzati.”
“Sì, sono sveglio. Adesso andiamo.”
Adam scese dal letto e tornò nella sua stanza.
“Ma che testa dura.”
“Chissà da chi ha preso. Di certo non da me.”
Ally s'alzò e andò a vestire i bambini dopo essersi vestita.
Quando furono pronti, salirono in macchina e partirono per il parco divertimenti.
Per tutto il giorno Adam non si staccò da suo padre, mentre Ally si occupò di Beth.
Fecero tutti i giochi possibili adatti a dei bambini, e scoprirono che adoravano la giostra con i cavalli.
Mentre facevano una piccola merenda,  un gruppo s'avvicinò a loro: erano gli amici di Chris.
“Guarda chi c'è. La famiglia perfetta. E così sei venuto a divertirti qui, piuttosto che con i tuoi amici.”
“Ne abbiamo già parlato.  E se non avete capito, ve lo rispiego: ho una famiglia e non ho intenzione di lasciarla.”
Il gruppo s'allontanò e Ally vide rabbia negli occhi del marito.
“Vai da loro. Noi torniamo a casa.”
“No. Hanno fatto tutto da soli. Torniamo a divertirci.”
Tornarono a casa prima di cena e i bambini stavano giocando mentre Ally preparava la cena.
Chris notò uno sguardo strano negli occhi della moglie.
“Ehi, che ti succede?  Stai bene?”
“Dovresti chiamarli e uscire con loro. Non puoi stare sempre con noi. Adesso pensano che io ti abbia incatenato a noi.”
“Ally, ne abbiamo già parlato. Odio le persone che insistono in quel modo.”
“E poi ti chiedi da chi tuo figlio, che ha poco più di un anno, abbia ereditato la testardaggine?”
Mangiarono in silenzio e poi Ally mise a letto i bambini e andò a letto.
Era girata sul fianco e sentì Chris sdraiarsi proprio dietro di lei.
“Tesoro, l'ultima cosa che voglio è litigare con te per colpa di quegli idioti. Se si sono comportati così significa che non sono veri amici.”
“Forse hai ragione. Ho esagerato. ”
“Ora che ci penso, quel disegno che ho visto ieri che cosa rappresenta?”
“Un paesaggio immaginario. Dopo tutto sognare non costa nulla.”
“E' vero. E vorrei andarci con te.”
“Che scemo. Ora dormiamo. Buona notte.”
S'addormentarono abbracciati.
Il tempo scorreva veloce e Adam e Elizabeth crescevano sani ed erano sempre più uniti.
Chris e Ally si ritenevano i genitori più felici del mondo ed erano estremamente orgogliosi dei loro bambini.
Chris si divideva egregiamente tra il lavoro e la sua famiglia.
Ally continuava a disegnare e esponeva le sue opere: era talmente brava che molte persone volevano acquistare i suoi disegni.
Entrambi erano delle celebrità, ma rimasero sempre con i piedi per terra.

THE END

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