Bronze Age

di queenjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Evanescence ***
Capitolo 2: *** Phoenix ***
Capitolo 3: *** Somewhere in Time ***
Capitolo 4: *** Immortal ***
Capitolo 5: *** Age of Innocence ***
Capitolo 6: *** Age of experience ***



Capitolo 1
*** Evanescence ***


Late Summer 1765.
 
  • Cosa ridi?
  • Non  mi strattonare la manica, grazie.
Mia sorella sta ridacchiando,le nocche davanti alla bocca, cercando di non erompere in una trionfante risata, ma su cosa?
Siamo in chiesa, in raccoglimento, prima della messa, quando la signora dinanzi a noi si è rigirata e le ha mostrato, devota, un foglietto che teneva tra le mani.
Le sue vesti sono ricche e preziose, la parrucca di prima qualità, fatta di capelli umani.
Vi è tutta una gradazione verso l’alto, più la parrucca è costosa, più hai soldi.
Ma un conto è permettersi una parrucca di ciocche umane, altro quello di una mise composta di peli di capra o crini di cavallo.
Ha la pelle chiara ed il ventaglio che porta in mano è incrostato di diamanti, ma a me sembra fuori di testa.
In un sussurro racconta che ha ritrovato questa preziosa immagine, in cui è rappresentato un cespuglio di un verde ricco e profondo, racchiuso tra le mura di un convento, situato in Egitto, vicino a Alessandria.
Il luogo del martirio e poi della decapitazione della principessa pagana, che convertita, sbaragliò tutti con la sua sapienza, va bene, ma vi era un cespuglio che arse davanti al Patriarca, che poi non si è mai seccato?
Mia sorella si chiama Catherine, da me detta Cat, ma cosa ci incastra?
Caterina, non solo come la Regina Medici, ma Caterina Sforza, la grande Condottiera, narrata di squincio tra i miti del passato.
Figlia naturale del duca di Milano, si distinse fin da giovane per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli ed onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero assediati. Nella vita privata si dedicò a svariate attività, come gli esperimenti alchemici e la caccia. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso Giovanni dalla Bande Nere, capitano di ventura che dette filo da torcere al prode cavaliere francese Baiardo. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, e fatta prigioniera dai Borgia, libera, negli untimi anni confidò a un frate che «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo».
Come mia Sorella.
 
Non capisco, ha le lacrime agli occhi per il ridere trattenuto, le labbra atteggiate in una punta di pagana malizia, il pugno contro la bocca,la signora parla di depilazione nelle zone intime e …
Poi inizia a dire che tale Jeanne Du Barry usa il cosiddetto bagno d’ambra per.. le zone intime, ambra ricavata dal mitico capodoglio, forse, chi può dirlo.
-Andiamo, Oscar, subito.
- La messa non è iniziata.
  • Va bene,,per una volta, Madame sta parlando un po’ troppo.
Mi raccolgo contro le sue gonne spumeggianti, una nuvola di satin color malva, la vita sottile sottolineata e serrata dal corsetto, è splendida e remota come una stella incrostata di argento.
  • Cat, perché sei voluta uscire così in fretta?.
  • Oscar, te la posso raccontare una storia?- sta cercando di non rispondere, una domanda in luogo di un’altra, sua tecnica di eccellenza.
  • Io pensavo a quella della marchesa di Maintenon, quella che dicono essere la moglie morganatica del re Sole, il grande Luigi XIV, tanto pia e devota.- Con intenzione.
  • Ah, io ti volevo dire di … ma va bene uguale. Scusami. Lei non saltava mai una messa.-
  • Anche no. Dimmi. Stai arrossendo?
  • Anche no, guarda qui, invece.
Siamo in carrozza, mi porge un libro che stava scorrendo, riproduzioni di storia dell’arte, scorro le dita sulle pagine che rappresentano “La Primavera” e “La nascita di Venere” di Botticelli, osservo la dea che esce spumeggiando dall’acqua, armonie e proporzioni, la delicatezza con cui sono riprodotti  i fiori e le erbe, i tratti eleganti e precisi.
  • Stupendi. Però Botticelli non ha anche fatto la Pallade Atena … che doma il Centauro. Eccolo qui.
  • Ti piace proprio, eh, la dea guerriera senza padre e madre, che combatte sempre, che non conosce l’amore.
  • E tu chi vorresti essere? Venere, magari.
  • Meglio le Amazzoni.
  • Mmm …
  • Ti vedo bene anche come ninfa, quando eri fidanzata con tuo marito ti chiamavano rosa rosarum, ninfa in versione di bruna e..
  • Come lo sai? All’epoca non avevi nemmeno un anno.
  • Lo racconta Marie, la nostra governante, e via dicendo.
  • Meglio questo paragone rispetto  a quello in cui ero Eos.
  • Perché ?- con la scusa degli scossoni, mi stringo contro la sua spalla.
  • Adoro l’Odissea, Omero qui parla di Memmone come del più bello tra tutti i guerrieri che presero parte alla guerra di Troia. Era un semidio, figlio della splendida Eos e di Titone, principe troiano. La dea s'innamorò di Titone, giovane di rara avvenenza, scorgendolo passeggiare e lo portò con sé in Etiopia.- Una pausa, strizza le palpebre, cerca di ricordare.
  •  Eos chiese a Giove l’immortalità per il suo amante, ma si dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza. Quando Titone divenne vecchissimo e ripugnante, Eos lo trasformò in cicala. Dalla loro unione erano nati due figli: Emazione, il maggiore, personificazione della notte, e Memnone, il minore, personificazione del giorno. La pelle dei due fratelli era di color scuro, perché quando erano piccoli con la madre Eos avevano accompagnato ogni giorno in cielo il cocchio del Sole: per il resto erano diversissimi in tutto, Emazione un uomo brutale ed efferato, Memnone una persona leale e aliena da crudeltà verso i popoli sottomessi. Emazione divenne re dell’Etiopia e si scontrò con Eracle…. Memnone, che a quel tempo era ancora un fanciullo, regnava invece nella città di Susa nelle terre di Persia, in un enorme palazzo di pietre bianche e gemme colorate fatto costruire da Titone, che aveva fondato Susa. Fece espandere i confini del suo regno, conquistando tutti i territori circostanti: non attaccò però Troia, regno di suo zio Priamo.
  • Intanto c’era la guerra, giusto, l’assedio di Troia..
  • Ettore morì combattendo contro Achille, altro eroe che adori, lo so, comunque il nostro Memnone fu convocato come alleato a Troia, portando con sé 20.000 etiopi, 2.000 susiani, un imprecisato numero di indiani e un’armatura forgiata dallo stesso Vulcano … dai che stiamo arrivando vicini alla fine, Oscar. Combatté valorosamente e poi si scontrò con il Pelide Achille.. le armi divine che possedeva riuscirono perfino a scalfire la pelle di Achille che, come noto, era vulnerabile solo nel tallone… ma alla fine venne decapitato dal suo nemico. L’esercito etiope, rimasto senza un condottiero, si disperse, e tutti i suoi guerrieri fuggirono da Troia. Eos pianse molto la morte del figlio, il cielo fu ricoperto da nubi, il suo pianto disperato formò la rugiada. Per volere di Zeus dalle ceneri di Memnone, che era stato bruciato su un  rogo, nacquero due schiere di uccelli immortali (detti "Memnonidi") che ogni anno combattono fra loro sul cielo di Troia.  Da quel giorno la dea dell'aurora piange inconsolabilmente il proprio figlio ogni mattina, e le sue lacrime formano la rugiada e poco importa che Omero la appelli "la dea dalle rosee dita" per l'effetto che si vede nel cielo all'alba..
  • Cat, ma mica tutti sanno le cose come te..
Intanto siamo a destinazione e scende con agile grazia, io sparisco per i miei giri e la sera dopo cena sono da lei.
Alla fine, ripensando a tutti i discorsi, le chiedo con innocenza:- Cat, ma cosa è la depilazione?
  • Siediti Oscar, mi sa il discorso sarà lunghino ….
Non più lungo del discorso che hanno fatto al figlio del delfino Luigi Augusto.
È nato nell’agosto 1754, figlio cadetto, tutte le speranze appuntate su Luigi Saverio, duca di Borgogna, morto il 22 marzo 1761, giorno di Pasqua, un lutto ineludibile.
Un inciampo, non era destinato al trono, la sua esistenza aveva avuto un sfortunato inizio, era  nato durante il periodo di lutto per la morte del duca di Aquitania, secondo figlio della coppia reale, ma il colpo era stato la morte de fratello maggiore, biondo, chiacchierino e intelligente, chiamato chou d’amour dalla madre, la sassone Maria Josepha.  
Era morto di tubercolosi, o così si diceva, o delle conseguenze di una caduta, una lunga e interminabile agonia, raccontano che il cadetto si doveva inginocchiare dinanzi al letto del fratello maggiore, che stava male, per impetrare la sua guarigione, una vuota cerimonia, era l’etichetta di Versailles.
Il giorno stesso della morte del fratello, si era dovuto trasferire nei suoi appartamenti, il suo precettore, il duca di Vauguyon afferma che è inadeguato …
Forse per spirito di umiltà, per non renderlo troppo orgoglioso.
È pingue, goffo, timido, ama la caccia, una passione travolgente.
Fa una figura meschina ai piccoli balli di corte, è stonato senza rimedio.
Miope, tiene la testa chinata contro la spalla, che non riconosce quasi nessuno se non a un palmo di distanza.
Non ha lo spirito galante di Enrico IV, le Vert Galant., che cacciava le fiere o le donne, in pari misura, mi raccontano, né la fame dei sensi dei suoi avi, come Luigi XIV, che aveva infinite amanti e favorite, adorava i rapporti a pecora ( e come sono?), o la fame di suo nonno, Luigi XV, che ha avuto, come amanti, le sorelle Mailly, la Pompadour, una borghese al potere e ora la Du Barry, lui non si lava ma lei…
Boh.
Il discorso è lungo e Cat mi sbircia, preoccupata.
Mi sa che riuscirò a metterla in imbarazzo.
 
 

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Capitolo 2
*** Phoenix ***


- Ascolta, Oscar, il discorso sarà un po’ lungo. Partiamo dalla depilazione e…
  • Cioè? Una prostituta cosa è? Jeanne Du Barry..
  • Ssst .. una cosa alla volta. La signora di stamani faceva discorsi inappropriati per una chiesa e..
  • Quando ho chiesto a Marie, tempo fa, ma tu non c’eri,  mi ha preso da parte e ha detto che questi discorsi non mi devono interessare, avessi chiesto al Generale mi avrebbe frustato e fatto lavare la bocca con il sapone.. peggio che mai chiederlo ad Andrè, figurati.
Il viso di mia sorella diventa leggermente bianco.
La sto mettendo in imbarazzo….
  • Sono argomenti delicati e soprattutto ritenuti poco adatti ai bambini.. se chiedi tanto vale rispondere, io la penso così. Non fare quelle facce Oscar, a dicembre fai dieci anni, mica pretenderai di essere fuori dall’infanzia in tutto e per tutto.
  • Non credo- Non mi converrebbe del tutto, medito, osservando i giochi di luce e ombra compiuti dal caminetto e dalle candele, le sue ciocche di capelli scuri sfuggiti allo chignon, è vestita da uomo, prima di cena ha fatto una cavalcata. Ho il vizio di ascoltare da sempre, di tutto un poco, di nascosto, stare tanto con i grandi e….
  • O forse sì.
  • O forse no. - replica sedendosi su una poltrona imbottita, di seta marezzata a righe azzurre e verdi. Mi metto davanti a lei e mi butto all’indietro, atterrando contro il suo busto, un gioco collaudato, sperimentato tante volte, mi prende in braccio e allaccio le mani e ascolto, mi sa che sarà lungo. O no, dipende da me, sa dosare le parole come le storie, però so che crescendo questi gesti non potrò più farli.
È un segreto tra me e lei, che mi coccoli e giochi con me, il Generale lo riterrebbe una mollezza, e mi punirebbe adeguatamente, gli altri una cosa indecorosa, tra nobili non usa dimostrarsi affetto, non è conveniente.
Però … Catherine mi vuole bene e io voglio bene a lei, anche se non glielo ho mai detto a parole, è naturale e..Non è leziosa, come le amiche di mia madre, che venendo in visita chiedono dell’erede, si complimentano per la sua avvenenza e mi toccano il viso e i capelli, avrei voglia di mordere quelle mani e mi astengo, fanno gli stessi gesti quando accarezzano i loro cagnolini da grembo, che scuotono il collo adornato da un prezioso collarino di pietre preziose.
  • Non che crescere sia un male, lo sai vero..
  • Dipende, no? Tu testarda eri da bambina e testarda sei rimasta adesso.
  • Senti chi parla, tu non vuoi fare tutto a modo tuo..?quelli che per altri sono le mie cattive qualità..
  • La testardaggine, amare i libri e non la moda, stare con i tuoi figli ..per me sono pregi.- due ranocchie di, rispettivamente, uno e due anni circa, a tratti ritorna la gelosia, mi impongo sempre di smetterla, poi ci ricasco sempre, lasciamo stare stasera e .. Xavier Francisco e Nicholas, il nome del secondogenito lo ho scelto io, per ricordare una candela accesa..ma …me la ricordo, quando era incinta, il ventre che cresceva in forma di melone o mezza luna, era bella anche in quel modo.
I lineamenti più dolci, più scuri i toni dei capelli e degli occhi, era la dea Cerere che attendeva Proserpina, la dea della primavera, poi diventata sposa di Ade, il signore dell’oltretomba pagano. Tranne che nell’ultimo periodo aveva le caviglie e la gambe gonfie, alla sera, dormiva poco, il peso del bambino premuto sullo stomaco e doveva dormire sul fianco, era impacciata e goffa, in attesa della fatica.
  • Rispondere. Niente e tutto.. si tratta della crescita, ora ti dico della depilazione, poi passiamo alle prostitute..
  • .. vedi, quando si cresce, vi sono dei cambiamenti, alle ragazze cresce il petto e aumentano i peli, sotto le ascelle e in mezzo alle gambe, come ai ragazzi. Vi sono anche altre cose, tipo le mestruazioni, ma te lo dico un’altra volta, fammi questa grazia- Chiude la mia domanda con un bacio e continua, le cose me le dice, ma non posso abusare, capisco che è in imbarazzo, ma cerca di evitare pruderie e moralismi.- Ai ragazzi cresce la barba e i nobili se la radono, per non sembrare contadini o altro.
  • È vero, il Generale lo fa ogni mattina, pare un rito, con la bacinella d’argento, la striscia ed il rasoio con le sue iniziali, come tuo marito e .. interessante, anche se le storie che mi racconti sono più belle.- L’aria profuma di sapone, muschio e cedro, una piccola serie di oggetti e abitudini, mi ha fatto riflettere più di una volta.
  • Via dicendo, solo che la barba la donna non la hanno, però per una questione di pulizia e decoro, cerchi di toglierti i peli sotto le ascelle e in mezzo alle gambe, non con il rasoio, per carità ma con impasti tipo zucchero e limone e via così.
  • Il puzzo è orrendo, odio lo sporco.
  • Già, a fine giornata, corri sempre a farti il  bagno.
  • Invece a Versailles è una cloaca, le fogne non funzionano e la gente di rado si lava, mascherano con i profumi e poi fanno la pipì dove capita. E ci sono tutti gli animali, cani e gatti in giro, nessuno pulisce e ..
  • Appunto, Oscar, appunto. Stai sbadigliando, vuoi andare a dormire?
  • Sì, però mi racconti del cavallo Pegaso, di Perseo e Andromeda?
  • Tu sei la sola persona che si raccontare i miti come favole della buonanotte.. o almeno non ne conosco altre.
  • Oui,  adoro anche le tue altre storie, quella del dragone, della principessa, del re di Granada - Intanto, eccoci nella mia stanza, mi preparo velocemente e mi infilo sotto le coperte.
  • Sono solo per me, vero, ai tuoi figli ne dirai altre, vero?
  • Certo, Oscar, sono solo tue- Con dolcezza, come quando osserva le metamorfosi delle nuvole e delle rose.
  • Però puoi raccontargli di Camelot e re Artù.
  • Che magnanimità, vedo..- Osserva con divertimento, poi taccio e le sue  parole scorrono come acqua fino a quando mi addormento, o così crede. A questo punto, si sdraia accanto a me e mi dà un bacio leggero sui capelli, sistema le lenzuola e aspetta. Sa, come lo so io, che tra un poco mi girerò e la “sequestrerò”per un po’.
 
Tintagel è un cavallo possente, incredibile, di una rara perfezione.
Sopra di lui, pare di cavalcare il vento, ma qui, nella radura dove ci riposiamo, arranchiamo su più prosaici argomenti.
-Una donna che vende il suo corpo per denaro, perché?
Alza le spalle, tutto e nulla, vari i motivi, poi mi viene da riflettere che a Versailles molte donne e uomini praticano l’adulterio, vestendo di vaghe parole d’amore un peccato, uno sfogo, un passatempo.
Le amanti del Re Sole e dell’attuale re sono ben note, un anno fa è morta la marchesa di Pompadour, era l’aprile del 1764, il Generale era vicino al sovrano quando questi osservava il passaggio del corteo funebre, da un terrazzo, il solo omaggio che ha potuto renderle per l’etichetta.
  • E la Du Barry..
  • Si sta facendo strada, usiamo una perifrasi, va bene, perché usa profumare le parti intime con l’ambra, o così dicono. Ieri stavo ridendo per l’imbarazzo Oscar, non sono argomenti da dire prima della messa e ..
  • Va bene, mi fa piacere che tu mi abbia risposto. Ma è brutto..
  • .. mi viene in mente l’imperatrice Teodora, la moglie di Giustiniano, lei era una prostituta. O Aspasia, la concubina di Pericle di Atene.. Va bene, lascio stare.
  • Vi è anche una meccanica particolare in questo?
Osservo che diventa color brace, color ciliegia matura, prende due respiri profondi e cerca di rispondere.
  • Sì Oscar, però…
  • Dimmi
  • Sto cercando un paragone..
  • C’entra con l’avere bambini?Quando aspettavi il tuo primi figlio, hai detto che era stato tuo marito, gli altri mi dicevano del cavolo e della cicogna…
  • Eh certo- le guance sono sempre rosse, annoto, mi è riuscita l’impresa di metterla in imbarazzo, in onestà, però prova a rispondere, in un altro caso mi avrebbero già preso a bacchettate, per non dire peggio.
  • Mettiamola così, è una specie di incastro, di puzzle, di pezzi che combaciano, abbracci appassionati.
  • Ah ..- per ora va bene così, non la torturerò oltre.
  • Come una mano che si infila dentro un manicotto invernale?
  • Il senso è quello Oscar …
  • Faccio una corsa, mi mette a disagio.
  • Ti aspetto qui.
  • Sai che mi è venuto in mente?- Rileva al mio ritorno, togliendomi i capelli fradici dalla fronte.
  • Cosa?
  • Il mito di Atalanta, la figlia di Iaso, re di Arcardia.
  • Lo conosco, ora te lo dico. Il padre desiderava un maschio e, com'era uso, la fece abbandonare sul monte Pelio, ove venne allevata da un’orsa inviata dalla dea Diana e poi da un gruppo di cacciatori. Era magistrale, nessuno la batteva nell’arco e nella corsa, uccise due centauri e ferì con l’arco, per prima, il terribile cinghiale calidonio.
L'eco dell'impresa la rese famosa tanto che il padre infine la riconobbe e decise che avrebbe dovuto sposarsi, ma lei non voleva, tuttavia Atalanta, per accontentare il padre, sicura dei propri mezzi, promise di sposarsi solo con chi l'avesse battuta in una gara di corsa. La posta era altissima: ciascun pretendente che non ne fosse uscito vincitore, sarebbe stato ucciso.
  • Nessuno riuscì a batterla finché non arrivò Melanione che, profondamente innamorato, volle cimentarsi nella rischiosissima impresa chiedendo aiuto alla dea Venere- Continua Cat, la voce soffusa, come il mormorio del vento tra i rami e le foglie della radura- La dea diede allora a Melanione tre mele d'oro tratte dal giardino delle Esperidi e lui, , seguendone il consiglio, lasciò che cadessero una a una durante la corsa. Atalanta ne risultò attratta e si fermò ogni volta a raccoglierle perdendo così terreno prezioso e, infine, la gara stessa. Così si sposarono.
  • Sleale, non mi piace questo finale.
  • È un mito, Oscar, mica una storia vera, diciamo che l’amore aguzza l’ingegno, ma .. va bene, così.
  • Mi piace più la dea Diana oppure Atena.
  • Lo so, magari un giorno cambierai idea.
  • Non credo.
A volte, associo le persone alle divinità dei miti.  Il Generale a Zeus, mia madre a Era, che come la regina degli dei indossa un sorriso sereno e fa quello che deve, nonostante tutto.
Catherine è la dea della primavera, dolce e capricciosa, Marie.. magari la pecora Amaltea, la nutrice, Andrè potrebbe essere un vivace Mercurio ….
A Versailles, di recente, ha fatto morire dal ridere la Commissione della Castità … Forse, essere bambini rende invisibili, che la gente parla, a ruota libera.. Comunque, scopo di questa Commissione istituita dalla Regina Maria Teresa è far cessare i malcostume, promuovere la virtù e la probità, punire i massoni e l’adulterio e il gioco d’azzardo.
In pratica, è stata effimera, senza risultati essendo Francesco Stefano, suo marito e imperatore, un libertino, un giocatore e un massone.
Se ne parlava di questi tempi, essendo l’imperatore morto a Innsbruck, nell’agosto, appunto, del 1765, per un colpo apoplettico.
La vedova si è chiusa nelle sue stanze, vestendosi di nero e tagliando i capelli, facendo rivestire a lutto tutti i mobili. E oscurando le finestre.
Un tempo, dicono, era bella, bionda e incantevole, con una meravigliosa pelle chiara, ma gli anni, il governo e sedici figli hanno appesantito la sua figura, scavato il viso di rughe…
Austera e inflessibile, gode fama di essere morigerata, ai banchetti pilucca con parsimonia e beve solo limonata da un calice d’oro, mordendo magari qualche fettina di limone…
Chissà se si solleverà dal dolore e continuerà l’alleanza, con la casa d’Austria, a Corte, a cominciare dal delfino Luigi Ferdinando, unico figlio maschio di Luigi XV, in molti la vedono ancora come una “oscenità”.
Raccontano che il re sia solo un presta nome, occupato dalla caccia e dalle sue amanti, ultima la profumata Du Barry, che delega tutto al ministro degli Esteri, Choiseul, fautore di questa alleanza, come la poco compianta Pompadour.
Stiro la schiena, osservando la poltrona rivestita di tessuto Aubusson  con tralci di edere a foglie, saggiandone la consistenza con le dita, vicino a me la spada per allenarmi, i profumi e suoni di fine estate che battono fuori dalla finestra, il cielo di una profonda sfumatura color indaco con i punti luminosi ricamati dalle prime stelle.
Una pausa, dopo una lunga giornata.
Hortence si è sposata, è stata lunga, dalla mattina presto fino a ora.
Casa è stata ripulita da cima a fondo, i pavimenti che profumano di cera, olio, ogni granello di polvere che scatena una crisi di nervi…
E il vestito e …
E…
Di tutto un poco.
Io avevo un completo di seta di un pallido color verde, con preziose passamanerie dorate e ho sudato tutto il giorno, mi chiedo come riescano, seriamente le dame a non svenire dentro ai corsetti e non pestarsi tra di loro.
Distacco, pensavo ai miei casi durante la messa, lunga, oh così lunga, traducendo in latino parola per parola., i salmi, l’incenso, l’odore ci cipria così forte delle parrucche da rischiare di starnutire tutto il tempo.
Il marito di Hortence ha trentadue anni, lei nemmeno quindici, diceva mia madre, speriamo bene, toccando gli échelle, una fila di morbidi fiocchi disposti l’uno su l’altro sul davanti  del vestito, un delicato color grigio che vira verso celeste che risalta la carnagione e il tono chiaro degli occhi.
Il Generale è in alta uniforme, perfetto e preciso.
Anche Hortence sta bene, ammetto, tutta in bianco e argento, la parrucca ornata di fitte perle, minuta sotto i preziosi panies… Nervosa, appena un poco.
Suoni di violino, tintinnare di calici e risate, una buffa e incongrua melodia,  il grande salone illuminato dai candelabri e dai lampadari, con preziose candele di cera d’ape,  che buttano svagati  sui visi degli invitati, il tutto mescolato ai vasi colmi di fresche rose, bianche e rosse, che riprendono le candide parti e la tappezzeria cremisi, da poco rinnovata.
  • Catherine
  • Si, mi ricordo quasi nove anni fa toccava a noi..
  • Xavier
Sussurri innamorati e poco più altro.
Quella sera il matrimonio venne consumato, in fretta e senza appello…
 
 
 

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Capitolo 3
*** Somewhere in Time ***


Aprile  1766
Osservo le colonne rosa di marmo, il blu ardesia e dorate piombature dei tetti, ne ha fatta di strada la Reggia di Versailles, quando il re Sole cominciò a costruirla era solo un casino di suo padre, modeste le dimensioni.
I giardini non si vedono, occultati come sono dalle facciate di bionda pietra all’italiana, ma, ricordo quello che mi diceva  Isabel, la nonna di Catherine, la madre di sua madre Gabrielle, la prima moglie del Generale, Luigi XIV aveva consolidato lo stile “piccolo castello di carte”, voluto da suo padre. Questa definizione era di Saint-Simon, l’arguto memorialista, per descrivere la prima Versailles, castello di carta per indicare una casa ricca di ornamenti, grande apparenza ma poca sostanza.
 
I tetti e le facciate alla francese si ritrovano nelle ali dei ministri che incorniciano il cortile, come pure  nella città di Versailles. Gran maniaco della precisione il Re Sole, aveva imposto la stessa livrea blu, bianca e rossa anche per gli edifici privati, blu per l’ardesia dei tetti, bianco per i rivestimenti in pietra, rosso per i mattoni dei muri.
Intreccio le mani tra di loro e scruto intorno, scorgo la figura grassa e tarchiata del nuovo delfino, Luigi Augusto, duca di Berry, vestito in scuro, che si reca a trovare la madre,la principessa di origini sassoni Maria Josepha.
Luigi XV  chiama la nuora la sua “triste Pepa” con ottime ragioni.
Luigi Augusto ha compiuto undici anni lo scorso mese di agosto e ora è l’erede, essendo suo padre Luigi Ferdinando, il figlio del Bel Aimè (almeno così lo appellavano all’inizio del suo regno nel 1715) e della regina polacca morto lo scorso dicembre …
Aveva 36 anni.
Lo hanno paragonato al suo avo, Luigi il Gran Delfino, il solo figlio di Luigi XIV e Maria Teresa di Spagna, che fu figlio di un sovrano, padre di un sovrano, nel 1700, infatti Filippo d’Angiò, suo secondogenito, ebbe in eredità la Spagna e diventò Filippo V,  non fu mai sovrano a sua volta..
Ci pensavo scorrendo le pagine delle “Avventure di Telemaco” di Fenelon, che fu il precettore del duca di Borgogna, padre di Luigi XV, scritto e pubblicato verso la fine del secolo scorso.
 È un caposaldo, annota il Generale mio padre, che sottolinea l’importanza per le donne di essere modeste, sottomesse, laboriose e abili con le mani, ad esempio nell’arte del ricamo…
Le avventure di Telemaco, figlio di Ulisse, e del suo precettore Mentore in vari paesi ….
Mah, io preferisco le storie di mia sorella, come al solito e come sempre, negata per il ricamo e il canto, peraltro cavallerizza di primo rango.
Il novello delfino è a disagio, timido, nervoso, pare felice solo si dedica alla caccia o fa domande ai lavoratori.
 Ora, ad esempio, va formulando dei quesiti ai carpentieri che riparano una gronda, i miopi occhi azzurri spalancati per l’interesse, la pingue figura protesa a osservare gli attrezzi del mestiere…la visita alla madre deve essersi conclusa nel giro di poco …
Adora la foresta di Compiègne, terreno favorito delle battute di caccia,che annota su un diario, insieme alle sue spese.
Altra sua passione sono le carte geografiche e la storia, in particolare la guerra civile in Inghilterra, in cui venne decapitato il re Carlo II.
Non sarà di certo un conquistatore come Alessandro Magno, il grande re macedone, altra storia nella grande storia antica che amo.
Ogni tanto il precettore propone argomenti davvero interessanti, come di recente, facendo imparare Plutarco, con la sua Vita di Alessandro, appunto, o Diodoro Siculo o Quinto Curzio Rufo.
Alessandro aveva gli occhi di due colori, e poi aveva i capelli chiari e un amico, Efestione, allevato alla par con lui e custode di tutti i suoi segreti, amici per tutta la vita, tanto che i due si paragonavamo a Achille e Patroclo.
Aristotele stesso, il filosofo che fu il precettore di Alessandro bambino e adolescente, li definiva una sola anima dimorante in due corpi.
Bello.
Fuori dalla Reggia, la primavera è trionfante e rigogliosa, erba verde a perdita d’occhio, ranuncoli e narcisi di un tenero giallo, come medaglie militari.
Dentro la mia stanza, in un album da disegno, che tengo ben nascosto,  ho riprodotto narcisi, iris e papaveri, oltre alle rose bianche e ai fiori di melograno.
Vicino ad Ahumada, il castello dei Fuentes, dove abita Catherine sui Pirenei, vi è una rigogliosa radura con melograni selvatici, come abbiano fatto a resistere in quel clima ha del portentoso.
Aahumada, un castello costruito dopo Poitiers, nel 732, sulla via dei commerci e dei pellegrinaggi, rocca imprendibile e mai presa, dai mattoni color miele e cinta di edera, vicino a opulente foreste e..
Non vedo l’ora di andare, davvero.
Quando i Fuentes non soggiornano a Palazzo, è il mio turno di andare, almeno per qualche settimana, il Generale ritiene Xavier, suo genero e mio cognato, un eccellente maestro di spada per me e così è.
Quello che ignora è che, esplicato quel compito, sto sempre dietro a mia sorella o a Felipe.
Oppure per i miei casi, ormai conosco il posto a menadito, è la mia isola incantata tra le montagne, un posto speciale, magico.
Alcune sere ho dormito nella torre occidentale, non perché vi fossero i fantasmi, ma per parlare fino a tardi con Felipe.
Nato da una avventura senza seguito prima del matrimonio con mia sorella, è stato riconosciuto in via ufficiosa da suo padre Xavier, che ne ha curato la cura e l’istruzione.
Il mio primo amico, prima di Andrè, anche lui, come me, ama molto leggere e parla poco, mai a sproposito (io … lasciamo stare).
Ha tre anni più di me, è nato nel dicembre 1752 ed è alto, dinoccolato, con una grande agilità.. in un certo senso, è più principesco lui del delfino.
Si muove sicuro, tiene sempre la testa alta e le spalle dritte, risultando ancora più alto e, imparando a ballare minuetto, gavotta  e compagnia, non pesta i piedi a nessuno, abitudine in cui Luigi Augusto continua.
Il Generale mi congeda con le ultime raccomandazioni, poi si gira, proteso verso la visita alle guarnigioni occidentali, Xavier, riconoscendo la mia impazienza, mi invita a correre via al galoppo, lui arriverà con calma, Ahumada è solo a un quarto d’ora da qui e il valletto del Generale porterà i miei bagagli.
La scorgo dopo tre minuti in sella a Tintagel, il suo superbo cavallo scuro, un metro e settanta al garrese, un destriero che è una macchina da guerra e su cui puoi, per davvero,m cavalcare il vento.
Mi viene in mente Alessandro e Bucefalo, anche lui aveva il mantello scuro e una piccola macchia candida sulla fronte e accompagnò il suo reale padrone nelle battaglie, alla conquista del mondo.
Riportate ferite mortali, nella battaglia di Idaspe, non permise al suo padrone di montare un altro cavallo e, facendo appello alle ultime sue forze, lo portò alla vittoria.
E in tramonto di ruggine e sangue, o almeno così immagino, sul far della  sera, coperto di sudore e di sangue, Bucefalo si stese al suolo e morì per le lesioni ricevute, all'età di vent'anni.
Sepolto  con gli onori militari, sulla sua tomba venne innalzata la città di Bucefala.
Ecco mi piacerebbe poter cavalcare Tintagel…
Intanto scendo e il suo profumo, le sue braccia mi accolgono.
  • La mia piccola tigre, si fa per dire, come sei cresciuta..
  • Lo so .. ma non potevi aspettarmi al castello?- buttando indietro la testa e fissando il suo viso amato, dai grandi occhi chiari,
  • E quando mai, non vedevo il momento di rivederti..
  • Pure io- A voce bassa, così bassa che non credo mi senta.

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Capitolo 4
*** Immortal ***


Le cime frastagliate dei Pirenei, con le ombre azzurre dei ghiacciai, il profumo acuto dei pini e dei fiori selvatici che si unisce al mormorio del torrente, che si chiama Moguer.
Moguer, sillabo, fu il primo appellativo dei signori di Ahumada, poi due fratelli, sotto Carlo Magno, combatterono con valore e l’imperatore assegnò al primo il titolo di marchese, il secondo ne ebbe un altro, ebbe poi delle terre, ma scelse di chiamarsi Fuentes, per differenziare.
Verso il Mille, il ramo di Ahumada aveva una ragazza Moguer, la sola erede, che sposò un Fuentes, ricongiungendo i due rami, da allora ci sono stati solo i Fuentes.. fino al dicembre 1752, quando nacque Felipe Juan, figlio di Xavier mio cognato e da una ragazza.
Felipe Juan Moguer, un curioso paradosso.
Siamo scappati dal castello che la notte scivolava verso l’alba, ridendo come matti, scacciando gli sbadigli…
Si è allungato ancora di più, le ossa lunghe e sottili, siamo venuti a cercare il capriolo, ormai cresciuto, che Catherine mi regalò per un Natale, quello del 1760.
Un cucciolo orfano, cui, alla mia partenza, ha pensato Felipe, fino a quando si è involato nei boschi.
Come non sia diventato carne da preda resta un mistero, come poi sia davvero LUI un altro,  a meno di …
Ha una cicatrice sotto l’orecchio, ma..
Mi passa del pane, nessuna parola, il mondo è davvero suggestivo …
Va bene, ragazzi, andate pure, ha detto Cat, potete fare quello che volete, nei limiti, basta che sappia dove siate e …
Non appare, un peccato, considero e mi rotolo sulla schiena, l’erba che stilla rugiada, un profumo fitto e fumoso come le rose canine poco distanti.
  • Che fai?
  • Disegno una stella…
  • Ah.
  • Dai prova, allunga le braccia e le gambe, così, sulla neve è più divertente…
  • Sei .. incredibile, ha ragione tua sorella.
  • Cioè?
  • Sostiene che sei un terremoto, una tigre, una ne pensi e cento ne fai, ma …lo afferma in tono di meraviglia.
  • Bene – percepisco una ondata di sangue sulle guance, ma lui è troppo grande e troppo saggio per chiedermi cosa ho.
  • Secondo te mi farà cavalcare Tintagel?
  • Che intendi, solo tu e basta?
  • Sì…
  • Tintagel ha un caratteraccio, prova a chiedere..
  • Oui mais..
  • Non lo fare di nascosto, Oscar, io ci ho rimediato una brutta caduta e una punizione, la marchesa ti fa sempre fare come vuoi, ma nei limiti.. lo sai.
  • Lo so e ora andiamo.- Mi tiro in piedi e gli porgo una mano per aiutarlo a rialzarsi, i palmi si sfiorano, leggermente duri, quelli di entrambi per le giornate passate a tirare di spada, tranne che le sue mani sono sempre più grandi delle mie… come la misura dei polsi, i miei sono sempre più sottili
  • Philippe ..
  • E ora perché mi appelli alla francese..
  • Così..
Una vita fa avevo lo stesso viso estasiato, era il giugno del 1762, avevo venti anni, il braccio sinistro fasciato e correvo dietro a un sogno, un calesse, l’intatto e ruggente splendore di una mirabile avventura, un supremo azzardo riuscito.
Avevo vent’anni, non ero Catherine e basta, ero il dragone alla conquista di un regno, di un sogno e..
Sorrido e raccolgo Oscar tra le braccia,quando scende,  in poco meno di venti giorni ha, passo passo, addomesticato Tintagel, il destriero color della notte su cui ho cavalcato il vento, una portentosa macchina da guerra e..
Lo ha strigliato, lo ha abituato a lei, io sempre vicino per evitare cadute e incidenti, insieme lo abbiamo cavalcato in un numero impreciso di volte, ma la capisco, da una parte..
Le ricorda Bucefalo, il mitico cavallo di Alessandro Magno, le posso far cavalcare un sogno, il cuore stretto dalla paura vedendola in cima, piccola e minuta..
Cavalcare il vento ed un sogno..
Sia così.
  • Cat, che fai?
  • Sono fiera di te, la mia tigre..
  • La tua unica tigre, vero?
  • Certo che sì.. eri una meraviglia, al trotto e al galoppo..- La stringo tra le braccia, i visi intenti e vicini, il vento di giugno che batte sulle palpebre e sulle mani, ricaccio una lacrima e compio un passo indietro, è giusto che sia libera..
 
Rido, mentre Felipe mi mostra un prezioso documento, una lettera di ringraziamento firmata da Carlo V, imperatore Asburgo, su i cui domini non tramontava mai il sole, che ringrazia i Fuentes della squisita ospitalità.
La lettera, accompagnata da un’altra, scritta di pugno da un suo consigliere Mercurino di Gattinara, laureato in legge, suo consigliere che dirimeva una questione ereditaria dei signori dei Pirenei, è davvero fragile, antica e preziosa.
Mercurino da Gattinara, nato in Piemonte, mi racconta Felipe, ancora, aveva studiato legge e fatto pratica da un notaio di Vercelli, ma fu nella città di Biella che risolse questioni simili a questa..
Rido e batto le mani, respiro la storia e imparo bene la geografia, così, qui ad Ahumada ogni pietra racconta una storia..
Appunto.
I Fuentes amano anche farsi chiamare signori delle montagne, un Fuenres era al seguito dei re Cattolici alla conquista di Granada, un altro salpò con Pizarro, altri ricoprirono la carica di vicerè del Perù e della Lombardia, accumulando onori, cariche e titoli …
Carlo V amava sostare ad Ahumada mentre percorreva le rotte dei Pirenei, cacciando e godendo di squisita e festosa ospitalità, tradizione inaugurata da sua zia Margherita di Asburgo, pare, che in prime nozze sposò Juan, principe delle Asturie, unico figlio maschio di Ferdinando e Isabella, conquistatori di Granada, i famosi re Cattolici.
In seconde nozze, sposò Filiberto II, duca di Savoia, rimasta vedova si dedicò alla caccia, a costruire palazzi, a essere la Reggente dei Paesi Bassi Austriaci, tenendo molto caro un pappagallo, il suo famoso Amante Verde e Mercurino da Gattinara, che poi divenne consigliere del suo imperiale nipote, Carlo V, che la vedova provvide a allevare..
Intanto Gattinara svolgeva una miriade di incarichi, da avocato a ambasciatore, una specie di conte di Aranda, ante litteram..
Già .. Mi tengo i fianchi dal ridere, è bello imparare così e glielo dico, sembra di tornare a quei tempi, una magia, come essere immortali.. una magia, come essere immortali..
Mi piace.
E mi guarda come se gli piacesse la mia faccia mentre lo dico.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Age of Innocence ***


I leggendari condottieri, apprendo un passo alla volta, di nuovo e da capo..
Ho studiato i libri di assedio di Vauban, il grande esperto di assedi  e difese di Luigi XIV, che ha scritto innumerevoli libri che ho studiato. Partiva dal modello di terreno e dalle linee di ostacoli naturali, come i fiumi e adattava al luogo ogni costruzione.
Lo riassumo a Felipe, gli enuncio una sua famosa frase, ovvero che «l'arte di fortificare non consiste nelle regole e nei sistemi, ma solamente nel buon senso e nell'esperienza».
Addittura, Fontenelle ha scritto che “Ville assiégée par Vauban, ville prise; ville defendu par Vauban, ville imprenable “.
Quest’autunno il Generale ha in mente di farmi visitare la fortezza di Briançon, i cui camminamenti posti sui fianchi della montagna sono stati  trasformati in altrettanti camminatoi di cinta fortificata e imprendibili
Per parte sua Felipe mi racconta dei grandi condottieri, non solo Alessandro Magno, Giulio Cessare e via dicendo, ma altri meno noti, diciamo, come Amedeo VI di Savoia, giovane scaltro ed intraprendente, che partecipò in gioventù a numerosi tornei, nei quali era solito sfoggiare armi e vessilli di colore verde, tanto che venne appunto soprannominato Il Conte Verde. Era semplice per i sudditi riconoscere il loro conte: anche quando salì al trono, continuò a vestirsi con quel colore.
 Amedeo VII di Savoia, suo figlio nato ad Avigliana, in Savoia, verso il 1360, era invece detto il Conte Rosso perché era sanguinario ..
E mi parla di William Marshal, che da semplice cavaliere, diventò conte di Pembroke e poi tutore di Enrico III, il figlio bambino di Giovanni senza terra, il nipote di Riccardo Cuor di Leone, il fantastico re inglese che fu un crociato ed era amico di William..
Leggiamo insieme la Histoire de Guillaume le Maréchal, comte de Striguil et de Pembroke, régent d'Angleterre, scritta dal trovatore Jean nel XIII secolo..
Era il migliore cavaliere del mondo… che vinceva i tornei, non aveva timore o paura di nulla, un semplice cadetto che fece parlare di sé il mondo.. in punto di morte chiese e ottenne di diventare Cavaliere Templare e fu sepolto nella  chiesa del Tempio a Londra.
Felipe sa raccontare come un bardo, mettendo insieme il passato con le  leggende di Camelot e dei pirati, le rotte per non perderci vicino al castello..
Storia e geografia con lui diventano magiche..
 
 
  • Allora non riesci a scendere?
  • Taci ..- Perfino io mi asterrei dal passeggiare sul tetto delle scuderie, se non avessi un modo per riscendere.
Felipe si è abbarbicato alla bandierina segna vento.
Se non mi muovo ci starà tutta la sera, quindi adocchio una scala e la sposto..
  • Grazie..
  • Di nulla ..ma che avevi visto sul tetto?
  • Nulla di che..
  • Non credo, fammi vedere … che nascondi in tasca..
  • .. no il solletico no, fermati e..
Ridiamo insieme e rovescio la testa verso l’alto, per un momento restiamo in un silenzio indefinito.
Poi suggerisco una gita nelle cantine, vediamo di acciuffare una bottiglia di Chambertin, un vino Borgogna che sa di nocciole e rose..
È più il gusto della marachella, del proibito che la voglia di sbronzarci, minime e grandi complicità.
 
  • Una peonia?!
  • Sì.. ti piace disegnare i fiori e ..
Raccolgo un bocciolo tra le mani, anche le peonie in questo clima?
Già i melograni, selvatici e sghembi della radura, ma questa corolla, morbida e delicata nei colori, il centro color dell’oro non me la aspettavo.
Mi mostra il cespuglio, sa che mi piace disegnare e..
Non mi ha preso in giro o altro, ha osservato che ho un grande talento per la musica e il disegno, che con la spada me la cavo ..
Perché no?
Lui ha molta più pazienza di quanta ne abbia io e gli piace che lo sfinisca di chiacchiere.
Parli per due.
Anche no, dipende, ti ho raccontato che ho conosciuto Mozart?
Anche una ventina di volte, ma vai, sei molto divertente, quindi ti..
.. Mi ha dedicato una suonata, Song of Sword, era il 1763, poi è stato a Londra e ha conosciuto Bach, il figlio del grande maestro e ne ha imparato molto … Ha composto delle Sinfonie me-ra-vi-glio-se …
 
  • Cha farai da grande?
  • Io, il soldato. Tu? E perché mi guardi così .. da sotto in su..- Il vento trasporta una risatina,  cosa è..
  • Nulla- tendo le orecchie, butta lo sguardo verso sinistra, gli dico di tacere e schizzo sotto il suo braccio teso …
  • Lascia stare, andiamo via-
  • Erano Marisol e Huesca, sono fidanzati e ..
  • Dovrebbero aspettare il matrimonio, non fare convegni nel bosco.
  • Oscar, capirai poi..
  • Che vuoi  dire? Che non è roba per me?Io ho dieci anni e..
  • Sei a disagio, Huesca e Marisol diciotto.. cambia-
  • Perché mi hai allontanato..
  • Perché sono c…. loro- Usa la parolaccia di proposito.
  • Ho visto i cavalli farlo, a volte ho sentito dei gemiti nelle stalle.. ma dipende.. Mia sorella Hortence, quando si è sposata, la prima notte dico… dopo .. insomma la mattina dopo ha pianto tutto il tempo.
  • Non è una cosa semplice Oscar..
  • E tu?- Con improvvisa malizia.
  • Io? Ma fatti i c… tuoi.
E si allontana.
So di averlo ferito, come se gli avessi squarciato un polso con un tocco di spada.
Non posso avere rovinato tutto per poche e avventate parole.
NO.
Si allontana, la schiena dritta e le spalle ferme, io resto immobile.
NO.

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Capitolo 6
*** Age of experience ***


L’ho  offeso, una mancanza di tatto senza appello.
Lui .. non ha ancora quattordici anni e per tante cose si sente ancora un ragazzino, fuori posto, angariato, che non si lamentava mai e restituiva pezzo su pezzo.
Le botte e le parolacce.
Quando lo aiutai, mettendo in fuga i suoi picchiatori, tre contro uno, io cinque anni, lui otto, tra le altre cose dissero che sua madre era una p…, che si rotolava tra i boschi.
Idiota, sei un’idiota,mi dico…
È grande in apparenza, invece ..
Ferirebbe me pure, chiaro, anche se io non direi nulla - credo, almeno.
Altro che toujours bon et loyal chevalier.
Mi incammino lentamente, le spalle curve, il concerto delle api in volo, il profumo dei fiori e i rami carichi, piccole mani verdi, tese nella dolce luce del giorno..
Il mondo può essere un posto magico, con dure leggi da scoprire, una verità che non si trova sui libri.
Non mi terrà il broncio, non osserverà il silenzio, indispettito, troverà mille modi per scantonare, educato, compito e..
Idiota, perché non rifletti, ogni tanto, cosa hai da perdere …
Tutto .. mia sorella c’è abituata, ai miei modi, come tanti altri, non si offende quando la paragono a una chioccia, quando svolazza introno ai suoi figli, agitando le ali.. pardon, le braccia.
 
  • Che hai?
  • Ho fatto una battuta poco delicata a Felipe e si è offeso- osservo, mentre lei traffica con i suoi oggetti da toilette, alcuni vasetti di argento massiccio con dentro creme e profumi, la spazzola dai denti radi, il tutto con accanto dei fogli di appunti,un libro aperto,  il riflesso dello specchio, lei perplessa, io con la faccia lunga, ma non le dico il motivo.
  • Oscar, non credi di essere abbastanza grande da sbrigarvela tra voi?
  • Oui, mais..
  • Io non ci voglio mettere fiato, solo rifletti, a parti invertite, cosa vorresti?
  • Non lo so.
  • Lo sai, ma ti costa ammetterlo, hai un orgoglio immenso.- Non mi offendo, è una pura constatazione.
  • Un Jarjayes non sbaglia mai.- una delle frasi preferite del Generale, nessuna debolezza e nessuna deroga.
  • Oscar ..- Scrolla la testa, molla la spazzola. Non aggiunge altro, mi scruta con le grandi iridi chiare, color zaffiro, occhi Jarjayes.
Gli zaffiri sono la pietra della costanza e della lealtà..
Ricambio l’occhiata e mi metto a riflettere.
  • A dopo.
 
Fatti, non parole..
Giusto, ma è dura.
Più tempo passa e più sarà dura.
  • Scusami, non dovevo, sono affari tuoi.- lo dico in un fiato solo e mi fissa, allibite iridi scure, color miele..
  • Della radura, dico, non hai certo l’obbligo di dirmi tutto e viceversa-
  • Ferma, ho capito, va bene così e scusami anche tu.
  • Di cosa?
  • Ti ho risposto male, quindi siamo pari.
  • Va bene, scuse accettate.
  • Non ci pensiamo più.
Suggelliamo l’intesa con una stretta di mano e lui termina il discorso dicendo che quando, sarà più grande, gli piacerebbe diventare un marinaio.
 
  • Felipe.
  • Eh.
  • Non dormire, voglio sapere una cosa.
  • Dimmi. – con cautela.
  • Da quando Felipe è diventato un nome di famiglia …
  • Dal 1502, quando la regina Juana tenne a battesimo il primo figlio dei marchesi del tempo.
  • Racconta. Ho visto che nella cappella vi è una lapide, con scritto ..
  • In latino, da quando è che chiedi a me?
  • Da ora, è più divertente quando racconti tu.
  • Eh già, almeno riesce l’impresa di zittirti per dieci minuti.- Rido e non mi offendo, gli tiro una gomitata.
  • Nulla, era nata come Juana di Castiglia, la figlia di Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia, nel … 1479… I famosi Re Cattolici, che unirono la penisola iberica e scacciarono gli Arabi da Granada. Sposò un arciduca Asburgo, Filippo, detto il bello per la sua avvenenza, nel 1496… In seguito a dei lutti, divenne la principessa ereditaria, la principessa delle Asturie, l’erede di sua madre Isabella e nell’inverno del 1502 si fermarono al castello, lei e suo marito e il loro seguito. Era il mese di gennaio e viaggiare sui Pirenei, con ghiaccio e neve, era una penitenza, ..
  • Perché andarono in inverno?
  • Allora, il consigliere di Filippo era un cardinale che voleva allearsi con la Francia, per tradizione nemica della Francia, e non fare quella faccia storta, Oscar, e per venire in Spagna si fermarono a Parigi, dal re Luigi XII e da sua moglie Anna di Bretagna. Venne combinato un fidanzamento nella culla con la principessa Claudia e il figlio di Filippo il Bello e Juana, il futuro imperatore Carlo V, che si tratteneva qui spesso e volentieri a cacciare..
  • Partiamo da una storia e ne devi aggiungere dieci, che bello..
  • Continuo o parli tu?
  • Continua, dai. – Siamo in pausa dopo degli allenamenti, un momento di pausa sfumata, nella radura dei melograni sghembi dalle tenere foglie verdi e dai rossi fiori, una lieve brezza intorno a noi.
  • Juana non era d’accordo e si mossero in fretta, trovarono il valico bloccato, come era logico aspettarsi e rimasero circa quindici giorni al castello, nacque un bambino e lo chiamarono Felipe, come Filippo il Bello e la principessa fu la sua madrina. Gli donò un calice d’oro, con incastonati dei topazi e ..
  • Bello.  Ma lei fece una fine triste.
  • Insomma diciamo di sì.
  • Morì sua madre, diventò regina e poi morì suo marito.. Pare che impazzì per amore, fatto sta che trascorse 46 anni a Tordesillas, …
  • Non è un grande affare innamorarsi.
  • Eccoci e tu che ne sai?
  • Io? Nulla, Felipe e non mi interessa..
  • Crescerai anche tu.
  • Come? Che ti inventi..
  • Stavi scherzando vero?
Sorride e non risponde, taccio, non voglio litigare.
  • Guarda una coccinella.. esprimi un desiderio e canta..
Fly away home!
Your house is on fire and your children are all gone..
  • Che era?
  • Ladybird.. hai espresso un desiderio, giusto?
  • Si avvererà..
  • Penso di sì, è volata via.
 
 

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